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Normativa europea e nazionale Certificazione cat. CAC, Certificazione Europea e Certificazione Volontaria Virus Esente. Tebano, 26 Maggio 2017

Normativa europea e nazionale Certificazione cat. CAC ... Catalano... · fasi e classificazione dei materiali per la certificazione secondo i ddmm

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Normativa europea e nazionaleCertificazione cat. CAC, Certificazione

Europea e Certificazione Volontaria Virus Esente.

Tebano, 26 Maggio 2017

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1. L’insorgenza di nuovi e pericolosi organismi nocivi2. Nuove tecniche diagnostiche3. L’attuazione della direttiva comunitaria 92/34/CEE4. Il trasferimento delle competenze, in materia agricola, dallo Stato alle Regioni

L’EVOLUZIONE DELLA CERTIFICAZIONE

1995-2003

PORTARONO

ALLA REVISONE DELL’ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO DI CERTIFICAZIONE E DEI

DISCIPLINARI

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Il processo di revisione, operato grazie alla corposa attività svolta dai gruppi di lavoro istituiti dal Mipaaf ed in seno al CNC, si arricchì del

confronto e discussione che ci furono in due grandi eventi del vivaismo nazionale, nel 1999 e nel 2002.

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Servizio di certificazione: schema comparativo tra vecchie e nuove norme sulla organizzazione

Fase

Categoria del

materiale di

propagazione

Vecchie norme SISTEMA IN ATTO FINO AL 2016

GESTIONECONTROLLI

Varietali e sanitariGESTIONE

CONTROLLI

Varietali e sanitari

Conservazione per la

premoltiplicazionePrebase ISPAVE

ISF/ISO/ISA

ISPAVE

Istituzioni pubbliche e private

ufficialmente riconsciute dal

MiPAAF

SFR

Premoltiplicazione Base ISPAVEISF/ISO/ISA

ISPAVE

Istituzioni pubbliche e private

ufficialmente riconsciute dal

MiPAAF

SFR

Moltiplicazione CertificatoAssociazioni di

vivaisti o singoliSFR

Associazioni di vivaisti o

singoliSFR

Vivaistica

Certificabile

Controlli

Certificato

Vivaista SFR Vivaista SFR

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FONTE PRIMARIA COSTITUTORE

REGISTRAZIONE

SERVIZIO DI CERTIFICAZIONE

ENTE CERTIFICANTE

FASI DELLA PRODUZIONE

QUALIFICA DEL MATERIALE

ORGANISMI RESPONSABILI

Centro di Conservazione per la premoltiplicazione (CCP)

Base

Istituzioni Scientifiche ed Organismi riconosciuti

Centro di Premoltiplicazione (CP)

Pre-Base

Istituzioni Scientifiche ed Organismi riconosciuti

Centro di Moltiplicazione (CM)

Certificato

VivaioPianta

Certificata

FASI E CLASSIFICAZIONE DEI MATERIALI PER LA

CERTIFICAZIONEsecondo i DDMM

• 24/7/2003• 4/5/2006• 20/11/2006UTILIZZAZIONE DEL MATERIALE RICONOSCIUTO

COSTITUZIONE DELLA FONTE PRIMARIA

Associazioni Vivaistiche

Vivaisti

Controlli Servizi Fitosanitari Regionali

Operatività CIVI-Italia

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Ente Certificante

Conservazione per la Premoltiplicazioone

Premoltiplicazione

Moltiplicazione

Con

troll

i gen

etic

i e

san

itari

eseg

uit

i d

ai

Ser

viz

i

Fit

osa

nit

ari

Reg

ion

ali

Servizio Nazionale di Certificazione

Mipaaf e SFR

PRE -BASE

CERTIFICATO

BASE

CERTIFICATO

Organizzazione Servizio Certificazione Nazionale(DM 24/7/2003 e DM 20/11/2006)

Vivaio

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Le strutture del Sevizio Nazionale di Certificazione Volontaria constano di:

9 Centri di conservazione per la premoltiplicazione, localizzati in 7

differenti regioni

10 Centri di Premoltiplicazione, localizzati in 8 differenti regioni

26 Centri di moltiplicazione che si estendono su circa 150 ha, in 10 differenti

regioni

2.000 Ha di vivai che annualmente contribuiscono a dar lavoro per oltre 5,5

milioni di giornate lavorative

che moltiplicano 1.729 fonti primarie delle varietà più richieste dal mercato

Servizio Nazionale di Certificazione

MiPAAF e SFR

PRE -BASE

CERTIFICATO

BASE

CERTIFICATO

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Campi di piante madri operanti in Italia nell’ambito del Servizio Nazionale di Certificazione Volontaria del Mipaaf

Centri di moltiplicazione Marze Portinnesti Semi

CAV42,56 55,37 0,71

Centro Attività Vivaistiche – Emilia Romagna

Consorzio per la Valorizzazione dei Prodotti Ortoflorovivaistici Veronesi 24 13

CO.VI.L. 2 1Consorzio Vivaisti Lucani - Basilicata

CO.VI.P. 15 2,5Consorzio Vivaistico Pugliese

FENO11 1Forderung und Entwicklung Neuer

Obstsorten - Bolzano

KSB19Consorzio Vivaisti Frutticoli Altoatesini Soc.

Agr. Coop. - Bolzano

TOTALI 113,56 69,37 4,21

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Elenco delle fonti primarie registrate e disponibili

Specie Numero fonti primarie

Albicocco 143

Ciliegio dolce / acido 72 / 18

Nettarine / Pesco / Percoco 143 / 162 / 22

Mandorlo 54

Susino europeo / cino-giapponese 43 / 98

Noce 7

Melo 268

Pero 128

Arancio / Ibridi / Clementine / Altri 32 / 18 / 17 / 33

Fragola 95

Olivo 220

Portinnesti per agrumi 12

Portinnesti Prunoidee 89

Portinnesti Pomoidee 55

Totale 1.729

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VIRUS

ESENTE

VIRUS

CONTROLLATO

QUALITA’ CE

(CAC fruttiferi)

REQUISITI FITOSANITARI

(Dir. 2000/29)

NAZIONALE

VOLONTARIO

COMUNITARIO

OBBLIGATORIO

QUALIFICAZIONE MATERIALI PROPAGAZIONEFINO AL 2016

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SCHEMA OPERATIVO DELLA CERTIFICAZIONE DELLE PRODUZIONI VIVAISTICHE NEL SISTEMA NAZIONALE

VIVAISTA (FORNITORE)

DENUNCIA ATTIVITA’ e MATERIALI DI PROPAGAZIONE

UTILIZZATI

RICHIESTA CERTIFICAZIONE

SUPERVISIONE DEL PROCESSO

ATTIVITA’ ISPETTIVE e DI CONTROLLO

ACCERTAMENTI SANITARI CON CONTROLLI DI CORRISPONDENZA GENETICA

LABORATORI ACCREDITATI

(SOTTO LA RESPONSABILITA’ DEL

FORNITORE)

VIVAISTA CIVI - ITALIA

PREDISPOSIZIONE e DISTRIBUZIONE DEI

CARTELLINI

PROSPETTI FINALI

CARTELLINI PRODOTTI e RELATIVE NUMERAZIONI

Mipaaf

SFR competente per il territorio

IDONEITA’ CERTIFICAZIONE e

AUTORIZZAZIONE ALLA STAMPA DEI CARTELLINI

SFRSERVIZI FITOSANITARI

REGIONALI

PRE-BASE

ASTONECERTIFICATO

CERTIFICATO

BASE

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CARTELLINO – CERTIFICATO (D.M. 4/5/2006)

INFORMAZIONI CONTENUTE

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SERVIZIO NAZIONALE DI CERTIFICAZIONE VOLONTARIA

Regioni in cui è statoprodotto materiale di

propagazionevegetale certificato, nella stagione 2016

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Sono emerse ancor di più le crescenti difficoltà dell’Ente pubblico ad assicurare le funzioni ad esso assegnate

• L’abolizione del Comitato Nazionale di Certificazione a seguito della spending review, ha privato il Ministero di un vitale strumento di coordinamento nazionale del sistema

• Un’interpretazione non univoca ed omogenea delle norme nazionali, sia da parte dei vivaisti, sia da parte delle autorità cui sono preposti ai controlli

• La non unanime attuazione delle norme in tutte le regioni, dovuta anche alla crescente difficoltà degli SFR nel far fronte ai compiti ad essi assegnati.

• La sovrapposizione di ruoli tra quanti impegnati a vario titolo nel programma di certificazione

• La mancata attuazione o lo sviluppo carente dei programmi di monitoraggio per gli organisminocivi da quarantena come previsto dale norme di lotta obbligatoria.

Si sono verificati così comportamenti sperequativi che costituiscono un fattore destabilizzante per l’intero settore

E che hanno spinto il Civi-Italia ad avviare processi di qualificazione volontari oltre gli standard europei definitivi

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Il progetto CIVI-Italia per la

tutela della frutticoltura che

verrà

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E’ un progetto che prevede la presenza dell’ente pubblico – SFR e MIPAAF per gli aspetti istituzionali ad essi demandati

norme obbligatorie di:

• Qualità CE - CAC

• Organismi nocivi da quarantena - Passaporto delle piante CE

ma rafforza l’impegno e la responsabilità del CIVI-Italia nel garantire volontariamente livelli qualitativi superiori.

Progetto Civi-Italia

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In piena armonia con le autorità Ministeriali il CIVI-Italia ha avviato un processo di “certificazione a marchio privato” che non disperda l’enorme lavoro finora svolto e, soprattutto, permetta alle produzioni vivaistiche nazionali di poter continuare ad essere qualificate con più elevati livelli di garanzia.

Si tratta di valorizzare in questa maniera le infrastrutture presenti sul territorio ed il grandissimo patrimonio di fonti primarie con stato sanitario e corrispondenza varietale con un livello superiore di qualificazione di quanto la cat. Certificato europeo richieda.

Progetto Civi-Italia

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Dir. 2008/90/CE

• la Direttiva di esecuzione n. 2014/96/UE della Commissione

sulle prescrizioni in materia di etichettatura, chiusura e

imballaggio dei materiali di moltiplicazione delle piante da frutto

e delle piante da frutto destinate alla produzione di frutti;

• la Direttiva di esecuzione n. 2014/97/UE della Commissione

sulla registrazione dei fornitori, delle varietà e l'elenco comune

delle varietà;

• la Direttiva di esecuzione n. 2014/98/UE della Commissione

sui requisiti specifici per il genere e la specie delle piante da

frutto di cui al suo allegato I, i requisiti specifici per i fornitori e le

norme dettagliate riguardanti le ispezioni ufficiali.

D Lgs 124/2010

DDG 6 dicembre 2016

Misure transitorie fino

al 31/12/2022

QUADRO DI RIFERIMENTO NORMATIVO PER LE PIANTE DA FRUTTO dal 1° gennaio 2017

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Il nuovo quadro normativo di riferimento

L’approvazione della Dir. 2008/90/CE recepita nell’ordinamento nazionale con D. Lvo n. 124/2010, prevede una riclassificazione dei livelli sanitari del materiale certificato.

I livelli futuri di qualificazione del materiale saranno:

• CAC – standard minimo obbligatorio comunitario

• Certificato – livello superiore volontario di qualificazione

La cat. Certificato (europeo) prevede un solo stato sanitario e non più i due - virus esente e virus controllato - contemplati dalle

norme nazionali finora in vigore, risultando così del tutto simile al livello indicato dagli standard EPPO

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Piante da fruttoQUALITA’ COMUNITARIA

• CAC – minimo obbligatorio

• Certificato UE – volontario (Standard EPPO)

QUALITA’ NAZIONALE

• Certificato Virus Esente

Previa notifica alla UE nel rispetto dell’art. 31 del regolamento

2016/2031

Virus-controllato nazionale equivale Standard EPPO

▼Sostituito da “Certificato UE”

QUALIFICAZIONE MATERIALI PROPAGAZIONE

Il nuovo assetto nazionale

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REGOLAMENTO (UE) 2016/2031 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 26 ottobre 2016 relativo alle

misure di protezione contro gli organismi nocivi per le piante, che modifica i regolamenti (UE) n. 228/2013, (UE) n. 652/2014 e (UE) n. 1143/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio e abroga

le direttive 69/464/CEE, 74/647/CEE, 93/85/CEE, 98/57/CE, 2000/29/CE, 2006/91/CE e 2007/33/CE del Consiglio

Articolo 31 Prescrizioni più severe adottate dagli Stati membri

1. Nei loro territori gli Stati membri possono applicare misure più severe rispetto a quelle adottate a norma dell'articolo 28, paragrafi 1, 2 e 3 e dell'articolo 30, paragrafi 1, 3 e 4, se giustificate dell'obiettivo di protezione fitosanitaria e nel rispetto dei principi di cui all'allegato II, sezione 2.

Tali misure più severe non impongono e non determinano divieti o limitazioni dell'introduzione o dello spostamento di piante, prodotti vegetali o altri oggetti nel e attraverso il territorio dell'Unione che siano diversi da quelli imposti dagli articoli da 40 a 58 e dagli articoli da 71 a 102.

2. Gli Stati membri notificano immediatamente alla Commissione e agli altri Stati membri le misure da essi adottate nell'ambito del paragrafo 1.

Su richiesta, gli Stati membri trasmettono alla Commissione e agli altri Stati membri una relazione annuale sulle misure adottate conformemente al paragrafo 1.

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Anche oggi, come in passato, sono da affrontare questioni di fondo che riguardano

• Nuove emergenze fitosanitarie, ancora più pericolose di quelle affrontate inprecedenza

• i ruoli ricoperti ed i servizi assegnati all’Ente pubblico nel rapporto traRegioni /Stato /Comunità Europea

• L’urgenza di recepire con celerità le norme comunitarie per permettere alleimprese vivaistiche italiane di competere sui mercati internazionali

• La necessità di attuare in maniera efficiente ed omogenea su tutto il territorio nazionale le norme che regolamentano il settore.

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VIRUS

ESENTE

CERTIFICATO

UE

QUALITA’ CE

(CAC fruttiferi)

REQUISITI FITOSANITARI

(Dir. 2000/29)

COMUNITARIO

VOLONTARIO

NAZIONALE

VOLONTARIO

COMUNITARIO

OBBLIGATORIO

QUALIFICAZIONE MATERIALI PROPAGAZIONE

Il nuovo assetto nazionale

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Quanto prospettato dal Civi-Italia è realtà consolidata in altri Paesi (NAKT - Olanda) dove vige un sistema di stretta collaborazione tra Istituzioni Pubbliche e Operatori Privati,

senza per questo derogare ai ruoli assegnati ad ogni soggetto.

In tale ottica è in atto un confronto con tali realtà che ha visto un primo incontro il 9 e 10 gennaio 2017 a Roma, a cui seguirà un incontro a Parigi il prossimo 6 e 7 giugno.

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La forte volontà di garantire un livello di certificazione superiore al Certificato UE, non può prescindere dalla presenza sul cartellino – certificato del logo Ministeriale e delle autorità di controllo (SFR) che sono coinvolte nel processo di certificazione

volontaria.

Questo al fine di un pieno riconoscimento delle produzioni anche in ambito internazionale.

Ciò sarà realizzabile a seguito di modalità operative stabilite a livello ministeriale che saranno comprese in un «testo unico» in fase di elaborazione che

comprende le disposizioni riportate dalle seguenti normative:

• D.Lgs. 124/2010• DDG 6/12/2016• DM 24/07/2003• DM 04/05/2006• DM 20/11/2006

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Civi-Italia ha ben presente la ristrettezza dei tempi operativi e l’imminente avvio di una nuova campagna di commercializzazione.

In attesa delle decisioni ministeriali al fine di garantire lo standard elevato finora raggiunto con la certificazione volontaria propose al Mipaaf che il

riconoscimento sia dato a produzioni che rispettino i requisiti sotto riportati:

• I materiali di propagazione prodotti nell’ambito del Servizio Nazionale di Certificazione Volontaria, conformi alle prescrizioni di cui al Decreto ministeriale 04/05/2006, sono riconosciuti come materiali certificati ai sensi del DDG 6 dicembre 2016.

• I materiali di pre base, base e certificato di cui al DDG 06/12/2016 devono essere coltivati e mantenuti in strutture differenti e separate da quelle che ospitano i materiali ottenuti ai sensi del Decreto ministeriale 04/05/2006 prima del 1 gennaio 2017.

• All’atto della costituzione dei nuovi vivai, i materiali di moltiplicazione di diversa provenienza e categoria, così come per il materiale di innesto che viene successivamente utilizzato, sono tenuti separati in base alle prescrizioni dei SFR competenti per territorio.

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Queste note tecniche sono state definite dal Comitato Fitosanitario Nazionale il 29 marzo scorso ed edite dal Mipaaf il 2 maggio 2017

Esse tra l’altro prevedono anche

• Le richieste di costituzione di nuovi vivai e di certificazione per i materiali di propagazione di categoria pre base, base e certificato sono inviate al Servizio fitosanitario competente per territorio utilizzando esclusivamente la modulistica redatta dal SFN in allegato

• Per tutti i materiali idonei viene concessa da parte del SFR competente per territorio l’autorizzazione alla stampa del cartellino-certificato che è redatto ai sensi dell’articolo 48 del DDG 06/12/2016 con riferimento all’articolo 32 della direttiva 2014/98/UE.

• Per il 2017 la fornitura dei cartellini seguirà le procedure di cui all’articolo 9 Decreto ministeriale 4 maggio 2006.

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7. Al termine dei controlli amministrativi e di campo il Servizio fitosanitario regionale competente comunica al vivaista e all'organizzazione preposta alla stampa dei cartellini-certificato, l'idoneità alla certificazione, l'autorizzazione alla stampa e all'applicazione del cartellino-certificato.

I cartellini-certificato sono predisposti e distribuiti dal CIVI-Italia o, su delega, dalle organizzazioni dei vivaisti presenti sul territorio.

8. Il CIVI-Italia, deve trasmettere annualmente, ai Servizi fitosanitari regionali competenti per territorio ed al Ministero delle politiche agricole e forestali, i prospetti finali con le numerazioni assegnate ai cartellini-certificati prodotti.

9. E' espressamente vietato, per materiale di categoria «CAC» di cui al decreto ministeriale 14 aprile 1997, l'utilizzo di etichette simili per dimensioni o colore alla tipologia dei cartellini-certificato previsti dal presente decreto.

Art. 9 DM 4 maggio 2006 - cartellino certificato

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DDG 06/12/2016 Art. 48Etichetta per i materiali di pre-base, i materiali di base o i materiali certificati

L'etichetta riporta le seguenti informazioni:

a) la dicitura “norme e regole UE”;b) lo Stato membro di etichettatura o il relativo codice;c) il SFR competente per territorio o il relativo codice;d) il nome del fornitore o il suo numero/codice di registrazione rilasciato dal SFR competente per territorio;e) il numero di riferimento dell'imballaggio o del mazzo, il numero di serie individuale, il numero della settimana o il numero della partita;f) la denominazione botanica;g) la categoria, e per i materiali di base anche il numero di generazione;h) la denominazione della varietà e, se del caso, del clone, nel caso dei portainnesti non appartenenti a una varietà, il nome della specie o dell'ibrido

interspecifico in questione. Riguardo alle piante da frutto innestate, tali informazioni sono fornite per il portainnesto e per il nesto. In caso di varietàoggetto di privativa vegetale l’indicazione “PBR” (plant breeder rights) subito dopo il nome;

i) la dicitura “varietà avente una descrizione ufficialmente riconosciuta”, se del caso;j) la quantità;k) il paese di produzione e il relativo codice, se diverso dallo Stato membro di etichettatura;l) l'anno di emissione;m) nel caso in cui l'etichetta originale sia sostituita da un'altra etichetta: l'anno di emissione dell'etichetta originale;passaporto delle piante CE, con eventuale indicazione ZP. L'etichetta è stampata con inchiostro indelebile in lingua italiana, è facilmente visibile e leggibile.

Il colore dell'etichetta è:

a) bianco con un tratto diagonale violetto per i materiali di pre-base;b) bianco per i materiali di base;c) blu per i materiali certificati.

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CARTELLINO – CERTIFICATO(Misure Transitorie art. 54 DDG 06/12/2016)

INFORMAZIONI CONTENUTE

MINISTERO DELLE

POLITICHE AGRICOLE

ALIMENTARI E FORESTALI

REGIONE VENETO

NORME E REGOLE UE -

ITALIA

Categoria CERTIFICATO

DENOMINAZIONE BOTANICA

Malus

Servizio Fitosanitario Regionale

VENETO

COD. REGISTRAZIONE

FORNITORE VR/05/XXXX

ANNO DI EMISSIONE 2017

VARIETA’ Golden Delicious

clone B

Cartellino valido per 1 pianta

Portinnesto M9 Dir. 2014/98/UE art. 32

VIRUSESENTE

CODICE ALFANUMERICO

A 000000001

Passaporto delle piante CE

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CERTIFICAZIONE EUROPEA

I materiali che non rispondono ai requisiti

di cui ai protocolli tecnici saranno di cat.

CAC o CERTIFICATO EU

QUADRO DI RIFERIMENTO NORMATIVO PER LE PIANTE DA FRUTTO dal 1° gennaio 2017

CERTIFICAZIONE NAZIONALE

CAC

I materiali che sono prodotti nell’ambito

della certificazione europea NON

POTRANNO MAI essere certificati con il

livello extra nazionale

I materiali che sono prodotti nell’ambito

della CAC NON POTRANNOMAI essere

certificati EU o con il livello EXTRA

NAZIONALE

SI

SI

NO

NO

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DDG 06/12/2016 Art. 49Documento di accompagnamento per i materiali di pre-base, i materiali

di base o i materiali certificati

1. Per la commercializzazione di varietà o di tipi diversi di materiali di pre-base, materiali di base o materiali certificatida commercializzare insieme, è necessario un documento di accompagnamento redatto dal fornitore interessatosotto la supervisione del SFR competente per territorio, ad integrazione dell'etichetta di cui all'articolo 48.

2. Il documento di accompagnamento soddisfa le seguenti prescrizioni:

a) comprende le informazioni di cui all'articolo 48, comma 2, e quali indicate sulla relativa etichetta;b) è redatto in una delle lingue ufficiali dell'Unione;c) è consegnato almeno in duplice copia (fornitore e destinatario);d) accompagna i materiali dalla sede del fornitore alla sede del destinatario;e) riporta il nome e l'indirizzo del destinatario;f) indica la data di rilascio del documento;g) comprende, se del caso, informazioni supplementari pertinenti per i lotti in questione.

3. Qualora le informazioni contenute nel documento di accompagnamento siano in contraddizione con leinformazioni riportate sull'etichetta di cui all'articolo 48, prevalgono le informazioni riportate su tale etichetta.

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DDG 06/12/2016 Art. 51Documento del fornitore per i materiali CAC

1. I materiali CAC sono commercializzati corredati di un documento redatto dal fornitore e conforme a quanto indicato aicommi 2 e 3, di seguito “documento del fornitore”. Il documento del fornitore non deve essere simile all'etichetta di cui all'articolo 48 oal documento di accompagnamento di cui all'articolo 49, in modo da evitare ogni possibile confusione tra il documento del fornitore e idue summenzionati documenti.2. Il documento del fornitore contiene almeno le seguenti informazioni:a) la dicitura “norme e regole UE”;b) lo Stato membro in cui il documento del fornitore è stato redatto o il relativo codice;c) il SFR competente per territorio o il relativo codice;d) il nome del fornitore o il suo numero/codice di registrazione rilasciato dal SFR competente per territorio;e) il numero di serie individuale, il numero della settimana o il numero della partita;f) la denominazione botanica;g) esclusivamente la dicitura “materiali CAC”;h) la denominazione della varietà e, se del caso, del clone. Nel caso dei portainnesti non appartenenti a una varietà, il nomedella specie o dell'ibrido interspecifico in questione. Riguardo alle piante da frutto innestate, tali informazioni sono fornite per ilportainnesto e per il nesto. In caso di varietà oggetto di privativa vegetale l’indicazione “PBR” (plant breeder rights) subito dopo il nome.In caso di varietà oggetto di domanda di richiesta di privativa vegetale, l’indicazione “PBR in corso di registrazione” subito dopo il nome;i) la quantità;j) il Paese di produzione e il relativo codice, se diverso dallo Stato membro in cui il documento del fornitore è stato redatto;k) la data di emissione del documento3. Qualora il materiale sia scortato dal passaporto delle piante, ai sensi della D.Lgs 214/2005, quest'ultimo può costituire, se ilfornitore lo desidera, il documento del fornitore, a condizione che venga integrato dei dati mancanti e che tali dati siano chiaramenteseparati.4. Il documento del fornitore è stampato con inchiostro indelebile in lingua italiana, è facilmente visibile e leggibile.

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DDG 06/12/2016 Art. 54Misure transitorie

È consentita, fino al 31 dicembre 2022, la commercializzazione di materiali di moltiplicazione e di piante da frutto prodotti a partire da piante madri di pre-base,

di base e certificate o da materiali CAC esistenti prima del 1 gennaio 2017, e che sono stati ufficialmente certificati o che soddisfano le condizioni per essere

qualificati come materiali CAC anteriormente al 31 dicembre 2022. Quando sono commercializzati, tali materiali di moltiplicazione e piante da frutto sono identificati

mediante un riferimento al presente articolo sull'etichetta e sul documento di accompagnamento o del fornitore.

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Possibile casistica nell’attuazione dei contenuti delle misure attuative96/2014, 97/2014 e 98/2014

Variety1st time

marketedDescription Certification CAC

Local circulation

(directly from

the producer to

the "amateur")

Explanation

without any description N/A1 N/A1 N/A1, 2

1 Without any description it is not possible to identify the variety (Art. 7(2) Dir.

2008/90); 2 Denomination required even for local marketing - Art. 7(3) Dir.

2008/90

with an officially

recognised description

(ORD)yes3 yes yes

3 May be officially certified provided that the variety concerned has been

officially registered - Art. 7(4) Dir. 2008/90

with an official

descriptionyes4 yes4 yes4 4 Official registration necessary pursuant to Art. 5(1) of Dir. 2014/97/EU

without any description N/A1 N/A1 N/A1, 2

with an officially

recognised description

(ORD)N/A5 N/A5 N/A5

5 May not be officially registered because the variety was not marketed before

30/9/2012 (Art. 7(2)(c)(iii) + Art. 7(4) Dir. 2008/90 )

with an official

descriptionyes4 yes4 yes4

marketed before

2012

marketed after

2012

Registration

Marketing possibilities from 1 January 2017

onwards

Page 36: Normativa europea e nazionale Certificazione cat. CAC ... Catalano... · fasi e classificazione dei materiali per la certificazione secondo i ddmm

Possibile casistica nell’attuazione dei contenuti delle misure attuative96/2014, 97/2014 e 98/2014

Variety1st time

marketedDescription Certification CAC

Local circulation

(directly from

the producer to

the "amateur")

Explanation

without any description N/A1 N/A1 N/A1, 2

with an officially

recognised description

(ORD)no4 yes6, 7 yes6, 8

6 It is commonly known in the sense of Art. 7(2)(c)(iii) Dir. 2008/90. 7 After

31/12/2018 it is highly recommended to officially register ORD varieties

intended for marketing throughout the EU. 8 local circulation

with an official

descriptionN/A4, 9 N/A4, 9 N/A4, 9

9 Official description is established during official registration (Art. 6(2) Dir.

2014/97)

without any description N/A1 N/A1 N/A1, 2

with an officially

recognised description

(ORD)no4 yes10 yes8, 10

10 Variety of no intrinsic value for commercial crop production, marketing as

CAC material in the territory of the Member State concerned (Art. 7(2)(c),

second subparagraph Dir. 2008/90)

with an official

descriptionN/A4, 9 N/A4, 9 N/A4, 9

marketed before

2012

No

registration

marketed after

2012

Marketing possibilities from 1 January 2017

onwards

Page 37: Normativa europea e nazionale Certificazione cat. CAC ... Catalano... · fasi e classificazione dei materiali per la certificazione secondo i ddmm

Possibile casistica nell’attuazione dei contenuti delle misure attuative96/2014, 97/2014 e 98/2014

Variety1st time

marketedDescription Certification CAC

Local circulation

(directly from

the producer to

the "amateur")

Explanation

Official description:

pending applicationno11, 12, 13 yes11, 12 yes11, 12

11 Protected varieties always have an official description; 12 Official registration

is not mandatory (Art. 7(2)(c)(ii) of Dir. 2008/90); 13 May only be marketed in

case a report is available proving that the variety is Distinct, Uniform, and

Stable (Art. 5(3) of Dir. 2014/98)Official description:

Plant Variety Right

grantedyes11, 14 yes11, 14 yes11, 14

14 Official registration is not mandatory, marketing pursuant to Art. 7(2)(a) of

Dir. 2008/90

Plant

Variety

Right

(granted or

applied for)

marketed before

or after 2012

Marketing possibilities from 1 January 2017

onwards

Page 38: Normativa europea e nazionale Certificazione cat. CAC ... Catalano... · fasi e classificazione dei materiali per la certificazione secondo i ddmm

fonte primaria

pre-base

in ambiente isolato e protetto

Responsabilità di enti ed organizzazioni pubbliche o

private ufficialmente riconosciute

Conservazione per la premoltiplicazione

Page 39: Normativa europea e nazionale Certificazione cat. CAC ... Catalano... · fasi e classificazione dei materiali per la certificazione secondo i ddmm

Conservazione per la premoltiplicazioneCARATTERISTICHE TECNICHE DELLE SCREENHOUSE

STRUTTURE

• DOPPIA RETE ANTIAFIDI

• VESTIBOLO

ISOLAMENTO DALLE ACQUE SUPERFICIALI

ALLEVAMENTO DELLE PIANTE

SUB STRATO STERILIZZATO

CONTENITORI ISOLATI DAL PIANO DI CALPESTIO

ACQUE DI IRRIGAZIONE LIBERE DA PATOGENI E

VETTORI

PROTEZIONE DELLE PIANTE DA ORGANISMI NOCIVI

Page 40: Normativa europea e nazionale Certificazione cat. CAC ... Catalano... · fasi e classificazione dei materiali per la certificazione secondo i ddmm

DiSSPA UBA - Reg. Puglia

CRA-ACM Acireale - Reg. Sicilia

CAV Faenza - Reg. E. Romagna

CCP Centro Sper. Laimburg - Bolzano

Centri di Conservazione per la Premoltiplicazione

Page 41: Normativa europea e nazionale Certificazione cat. CAC ... Catalano... · fasi e classificazione dei materiali per la certificazione secondo i ddmm

Premoltiplicazione

Atività vivaistica

Portinnesti in vitro solo per i centri di

moltiplicazione

Portinnesti e varietà allevati in screenhouse

Base

pre-base

Responsabilità di enti ed organizzazioni pubbliche o

private ufficialmente riconosciute

Page 42: Normativa europea e nazionale Certificazione cat. CAC ... Catalano... · fasi e classificazione dei materiali per la certificazione secondo i ddmm

CP CRA-ACM Acireale - Reg. Sicilia

CP CAV Faenza - Reg. E. Romagna

CP Centro Sper. Laimburg -Bolzano

CP CRSFA “B. Caramia” Locorotondo - Reg. Puglia

Centri di Premoltiplicazionericonosciuti

Page 43: Normativa europea e nazionale Certificazione cat. CAC ... Catalano... · fasi e classificazione dei materiali per la certificazione secondo i ddmm

Moltiplicazione

CARATTERISTICHE TECNICHE DEI CAMPI DI PIANTE MADRI DI VARIETA’ E SEMI PER PPORTINNESTI

Certificato

Localizzazione

in aree isolate, dichiarete esenti da organismi nocivi da

quarantena (sharka, tristeza)

Durata

Agrumi 20 anni marze30 anni semi

Drupacee 15 anni marze18 anni semi15 anni portinnesti da ceppaia

Pomoidee 10 anni marze (varietà instabili)15 anni marze (varietà)18 anni seme15 anni portinnesti da ceppaia

Olivo 30 anni marze40 anni semi

Page 44: Normativa europea e nazionale Certificazione cat. CAC ... Catalano... · fasi e classificazione dei materiali per la certificazione secondo i ddmm

Campi di piante madri di prunoidee e pomoidee

Mother blockMotherMother blockblock

Consorzio Vivaistico Pugliese, Mottola (TA)

Page 45: Normativa europea e nazionale Certificazione cat. CAC ... Catalano... · fasi e classificazione dei materiali per la certificazione secondo i ddmm

Campo di piante madri di olivo

Page 46: Normativa europea e nazionale Certificazione cat. CAC ... Catalano... · fasi e classificazione dei materiali per la certificazione secondo i ddmm

Campi di piante madri agrumi

Page 47: Normativa europea e nazionale Certificazione cat. CAC ... Catalano... · fasi e classificazione dei materiali per la certificazione secondo i ddmm

Vivaio

Page 48: Normativa europea e nazionale Certificazione cat. CAC ... Catalano... · fasi e classificazione dei materiali per la certificazione secondo i ddmm

Certificazione degli agrumi

Vivaio innestato per produzione di piantoni certificati

Page 49: Normativa europea e nazionale Certificazione cat. CAC ... Catalano... · fasi e classificazione dei materiali per la certificazione secondo i ddmm

TABELLA COMPARATIVA DEL PROCESSO PRODUTTIVO DEL MATERIALE DI PROPAGAZIONE

CERTIFICAZIONE VOLONTARIA MIPAAF/MARCHIO QUALITA’ CIVI-ITALIA

FASICATEGORIA

MATERIALI

CERTIFICAZIONE VOLONTARIA

MARCHIO CIVI-ITALIA

ORGANISMO

CERTIFICANTE

CONTROLLI

CONTROLLI ENTE CERTIFICANTEORGANISMI da

QUARANTENA - CAC

QUALITA' CIVI-

ITALIA

Centro di Conservazione per la

premoltiplicazione (CCP)PRE-BASE SFR SFR / MIPAAF SFR Civi-Italia Civi-Italia

Centro di Premoltiplicazione (CP) BASE SFR SFR / MIPAAF SFR Civi-Italia Civi-Italia

Centro di Moltiplicazione (CM) CERTIFICATO SFR SFR / MIPAAF SFR Civi-Italia Civi-Italia

VIVAIO CERTIFICATO SFR SFR / MIPAAF SFR Civi-Italia Civi-Italia

Page 50: Normativa europea e nazionale Certificazione cat. CAC ... Catalano... · fasi e classificazione dei materiali per la certificazione secondo i ddmm

SINTESI CONFRONTO CERTIFICAZIONE NAZIONALE ED EUROPEAMateriale di Pre Base

CONSERVAZIONE NAZIONALE

MATERIALE DI PREBASE

CONSERVAZIONE EUROPEA

MATERIALE DI PREBASE

Screen House Screen House

Screen con tetto rigido, pareti a doppia rete a prova d’insetto con vestibolo Screen con tetto rigido, pareti a doppia rete a prova d’insetto e doppia porta

In contenitori isolati dal suolo con pavimentazione, analisi substrato contenitori isolati dal suolo; substrato colturale privo di terra o sterilizzato

Le piante devono essere numerate progressivamente in modo stabile Le piante madri di prebase devono essere numerate progressivamente in modo stabile

DISTANZE NO DISTANZE 20 m da uguale specie

DURATA 15 anni Pomoidee – NO Prunoidee DURATA 30 anni

ACCETTAZIONE CANDIDATA PIANTA MADRE ACCETTAZIONE CANDIDATA PIANTA MADRE

Richiesta del costitutore al SNC con dossier completo genetico-sanitario Richiesta del costitutore al SFC con scheda fitosanitaria

Accettazione del SNC Accettazione del SFC

Controlli genetici se necessari a cura del SFR Controlli genetici SI a carico del SFR

Campo catalogo a cura del SFR Campo catalogo SI a carico del CCP

Controlli fitosanitari a cura del SFR Controlli fitosanitari a carico del SFR, visivi e analitici

CERTIFICAZIONE MATERIALE PREBASE CERTIFICAZIONE MATERIALI PREBASE

Richiesta dell’interessato al SFR competente

Mappe relative alle screen house con l’esatta collocazione del materiale

Richiesta dell’interessato al SFR competente

Controlli genetici a carico del CCP e supervisione del SFR Controlli genetici a carico del SFR

Controlli fitosanitari visivi analitici a carico del CCP e supervisione del SFR Controlli fitosanitario a carico del SFR solo visivi

Page 51: Normativa europea e nazionale Certificazione cat. CAC ... Catalano... · fasi e classificazione dei materiali per la certificazione secondo i ddmm

SINTESI CONFRONTO CERTIFICAZIONE NAZIONALE ED EUROPEAMateriale di Base

CONSERVAZIONE NAZIONALE

MATERIALE DI BASE

CONSERVAZIONE EUROPEA

MATERIALE DI BASE

Screen House Screen House NON OBBLIGATORIA

Screen con tetto rigido, pareti a doppia rete a prova d’insetto con vestibolo Screen con tetto rigido, pareti a doppia rete a prova d’insetto e doppia porta

In contenitori isolati dal suolo con pavimentazione contenitori isolati dal suolo; substrato colturale privo di terra o sterilizzato

Le piante devono essere numerate progressivamente in modo stabile Le piante madri di prebase devono essere numerate progressivamente in modo

stabile

DISTANZE NO DISTANZE 20 m da uguale specie

DURATA 20 anni DURATA 20 anni allegato 1

UBICAZIONE in aree dichiarate indenni dal SFR da organismi nocivi da quarantena

per le specie il cui allevamento è permesso in piena area

CAMPI DI PIANTE MADRI DI BASE CAMPI DI PIANTE MADRI DI BASE

ROTAZIONE SI ROTAZIONE NO

ANALISI TERRENO SI ANALISI TERRENO SI a carico fornitore allegato 1

DISTANZE SI – protocolli tecnici DISTANZE SI allegato 1

RETE ANTIGRANDINE SI RETE ANTIGRANDINE NO

Le piante madri devono essere numerate progressivamente in modo stabile Le piante madri devono essere numerate progressivamente in modo stabile

DURATA SI – protocolli tecnici (20 anni per pero, portinnesti e altre pomacee . 10

anni per melo, cotogno e ceppaia . 20 anni per le drupacee)

DURATA 20 anni allegato 1

CERTIFICAZIONE MATERIALE BASE CERTIFICAZIONE MATERIALI PREBASE

Richiesta Richiesta dell’interessato al SFR competente

Controlli genetici a carico del CCP e supervisione del SFR Controlli genetici a carico del SFR

Controlli fitosanitari visivi analitici a carico del CCP e supervisione del SFR Controlli fitosanitario a carico del SFR solo visivi

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SINTESI CONFRONTO CERTIFICAZIONE NAZIONALE ED EUROPEAMateriale Certificato CM

MOLTIPLICAZIONE NAZIONALE

MATERIALE CERTIFICATO (CPM)

MOLTIPLICAZONE EUROPEA

MATERIALE CERTIFICATO (CPM)

Centri di Moltiplicazione (CM) Centri di Moltiplicazione (CM)

Richiesta di riconoscimento al SFR Richiesta di riconoscimento al SFR

Responsabile tecnico Responsabile tecnico

Strutture adeguate Strutture adeguate

Attrezzature adeguate Attrezzature adeguate

CAMPI DI PIANTE MADRI CERTIFICATI CAMPI DI PIANTE MADRI CERTIFICATI

ROTAZIONE SI ROTAZIONE – Analisi per rotazioni inferiori ai 5 cinque anni allegato 1

ANALISI TERRENO SI ANALISI TERRENO ANALISI TERRENO- solo per rotazioni inferiori ai 5 anni allegato 1

DISTANZE SI DISTANZE SI 500 mt Pomoidee – 300 mt Prunoidee

RETE ANTIGRANDINE SI RETE ANTIGRANDINE NO

DURATA SI – protocolli tecnici (10-15 anni per le pomacee. 15-18 anni per le

drupacee)

DURATA 20 anni Pomoidee – NO Prunoidee

Le piante madri devono essere numerate progressivamente in modo stabile Le piante madri devono essere numerate progressivamente in modo stabile

CERTIFICAZIONE MATERIALI CERTIFICATI CERTIFICAZIONE MATERIALI CERTIFICATI

Richiesta al SFR Richiesta al SFR

Controlli genetici a carico del fornitore con supervisione del SFR Controlli genetici a carico del SFR

Controlli fitosanitario a carico del fornitore con supervisione del SFR Controlli fitosanitario a carico del SFR solo visivi

Page 53: Normativa europea e nazionale Certificazione cat. CAC ... Catalano... · fasi e classificazione dei materiali per la certificazione secondo i ddmm

SINTESI CONFRONTO CERTIFICAZIONE NAZIONALE ED EUROPEAMateriale certificato Vivai

MOLTIPLICAZIONE NAZIONALE

PIANTE CERTIFICATE (VIVAIO)

MOLTIPLICAZONE EUROPEA

PIANTE CERTIFICATE (VIVAIO)

VIVAI CERTIFICATI VIVAI CERTIFICATI

ROTAZIONE SI ROTAZIONE – Analisi per rotazioni inferiori ai 5 cinque anni allegato 1

ANALISI TERRENO SI ANALISI TERRENO- solo per rotazioni inferiori ai 5 anni allegato 1

DISTANZE SI DISTANZE NO

DURATA 3 anni DURATA NO

UBICAZIONE in aree dichiarate indenni dal SFR da organismi nocivi da quarantena per

le specie il cui allevamento è permesso in piena area

CERTIFICAZIONE MATERIALI CERTIFICATI CERTIFICAZIONE MATERIALI CERTIFICATI

Richiesta al SFR con idoneità del SFR:

Richiesta annuale

Modelli per Costituzione Vivaio, Astoni, Portinnesti, Micro

Richiesta al SFR con idoneità del SFR:

Richiesta annuale

Modelli per Costituzione Vivaio, Astoni, Portinnesti, Micro

Controlli genetici a carico del fornitore con supervisione del SFR Controlli genetici a carico del SFR

Controlli fitosanitario a carico del fornitore con supervisione del SFR Controlli fitosanitario a carico del fornitore solo visivi (allegato 1)

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PROTOCOLLI TECNICI PER IL MELO

DM

20/11/2007

Sigla Contr Fonte Controlli

VIRUS Mo Si Bi Mi V/Ot

Cherry rasp leaf virusVirus della foglia rasposa del

ciliegioCRLV QUAR QUAR QUAR Mo Bi

PreBase= 1camp.analisi/15 an

BaseCert= %camp.analisi/15 an

Tomato ringspot virusVirus della maculatura

anulare del pomodoroToRSV QUAR QUAR QUAR Mo Si Bi

PreBase= 1camp.analisi/15 an

BaseCert= %camp.analisi/15 an

Apple mosaic virus Virus del mosaico del melo ApMV X X X Mo Si Bi PreBase= 1camp.analisi/15 an

BaseCert= %camp.analisi/15 an

Apple stem pitting virusVirus della butteratura del

legno del meloASPV X X X Mo Si Bi

PreBase= 1camp.analisi/15 an

BaseCert= %camp.analisi/15 an

Apple chlorotic leaf spot

virus

Virus della maculatura

clorotica fogliare del meloACLSV X X X Mo Si Bi

PreBase= 1camp.analisi/15 an

BaseCert= %camp.analisi/15 an

Apple stem grooving virusVirus della scanalatura del

tronco del meloASGV X X X Mo Si Bi

PreBase= 1camp.analisi/15 an

BaseCert= %camp.analisi/15 an

Apple dimple fruit viroidViroide dell’infossatura cratei

forme della melaADFVd X X X Mo Bi

PreBase= 1camp.analisi/15 an

BaseCert= %camp.analisi/15 an

Apple scar skin viroid Viroide dell’ulcerazione delle

meleASSVd X X X Mo Bi

PreBase= 1camp.analisi/15 an

BaseCert= %camp.analisi/15 an

QUAR QUAR QUAR Mo

Modalità di saggio

Bi= biologico Si= sierologico

Mo= molecolare Mi= microbiol

V/Ot= visivo e/o microscopia

ottica

Nome ufficiale/ scientifico Organismo nocivo/malattia

Marchio

qualità

Civi

VIROIDI

FITOPLASMI

Candidatus Phytoplasma

mali'

Fitoplasma degli scopazzi del

melo (Apple proliferation)BiAP

Direttiva

2008/90 Controlli 200890Stato sanitario

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PROTOCOLLI TECNICI PER IL MELO

DM

20/11/2007

Sigla Contr Fonte Controlli

BATTERI

Erwinia amylovora Colpo di fuoco batterico Ea QUAR QUAR QUAR Mo Mi V

Agrobacterium

tumefaciensTumore al colletto e/o radici X X Mo V

PreBase= 1camp.analisi/15 an

BaseCert= %camp.analisi/15 an

Pseudomonas syringae pv.

syringae

Disseccamento e cancro

ramealeX X X Mo Mi V

PreBase= 1camp.analisi/15 an

BaseCert= %camp.analisi/15 an

Meloidogyne hapla X X X V/Ot PreBase= 1camp.analisi/15 an

BaseCert= %camp.analisi/15 an

Meloidogyne incognita X X X V/Ot PreBase= 1camp.analisi/15 an

BaseCert= %camp.analisi/15 an

Meloidogyne javanica X X V/Ot PreBase= 1camp.analisi/15 an

BaseCert= %camp.analisi/15 an

Pratylencus vulnus X X X V/Ot PreBase= 1camp.analisi/15 an

BaseCert= %camp.analisi/15 an

Pratylencus penetrans X X X V/Ot PreBase= 1camp.analisi/15 an

BaseCert= %camp.analisi/15 an

Eriosoma lanigerum X X V/Ot PreBase= 1camp.analisi/15 an

BaseCert= %camp.analisi/15 an

Psylla spp. X X V/Ot PreBase= 1camp.analisi/15 an

BaseCert= %camp.analisi/15 an

INSETTI

Modalità di saggio

Bi= biologico Si= sierologico

Mo= molecolare Mi= microbiol

V/Ot= visivo e/o microscopia

ottica

Nome ufficiale/ scientifico Organismo nocivo/malattia

Marchio

qualità

Civi

NEMATODI

Direttiva

2008/90 Controlli 200890Stato sanitario

Page 56: Normativa europea e nazionale Certificazione cat. CAC ... Catalano... · fasi e classificazione dei materiali per la certificazione secondo i ddmm

PROTOCOLLI TECNICI PER IL MELO

DM

20/11/2007

Sigla Contr Fonte Controlli

FUNGHI Mo Si Bi Mi V/Ot

Phyllosticta solitaria QUAR QUAR QUAR Mi V PreBase= 1camp.analisi/15 an

BaseCert= %camp.analisi/15 an

Chondrostereum

purpureumMal del piombo X X X Mo Mi V

PreBase= 1camp.analisi/15 an

BaseCert= %camp.analisi/15 an

Armillariella mellea Marciume radicale fibroso X X X Mi V PreBase= 1camp.analisi/15 an

BaseCert= %camp.analisi/15 an

Nectria galligena Cancro rameale X X X Mi V PreBase= 1camp.analisi/15 an

BaseCert= %camp.analisi/15 anVerticillium dahliae e V.

albo-atrumVerticillosi X X X Mo Mi V

PreBase= 1camp.analisi/15 an

BaseCert= %camp.analisi/15 an

Phytophthora cactorum Marciume X X X Mo Mi V PreBase= 1camp.analisi/15 an

BaseCert= %camp.analisi/15 an

Glomerella cingulata

(Colletotrichum

gloeosporioides)

Antracnosi X X Mi V PreBase= 1camp.analisi/15 an

BaseCert= %camp.analisi/15 an

Roessleria pallida X X Mi V PreBase= 1camp.analisi/15 an

BaseCert= %camp.analisi/15 an

Pezicula alba (Neofabraea

alba - Gloeosporium

album)

Marciume lenticellare X X Mi V PreBase= 1camp.analisi/15 an

BaseCert= %camp.analisi/15 an

Pezicula malicorticis Antracnosi X X Mi V PreBase= 1camp.analisi/15 an

BaseCert= %camp.analisi/15 an

Modalità di saggio

Bi= biologico Si= sierologico

Mo= molecolare Mi= microbiol

V/Ot= visivo e/o microscopia

ottica

Nome ufficiale/ scientifico Organismo nocivo/malattia

Marchio

qualità

Civi

Direttiva

2008/90 Controlli 200890Stato sanitario

Page 57: Normativa europea e nazionale Certificazione cat. CAC ... Catalano... · fasi e classificazione dei materiali per la certificazione secondo i ddmm

PROTOCOLLI TECNICI PER IL MELO

DM

20/11/2007

Sigla Contr Fonte Controlli

Apple rubbery wood Mal del caucciù del melo

(= Apple flat limb ) (= Plastomania del melo)

(= Apple chat fruit ) (= Mela nana)

Russet ring Anulatura rugginosa ARRV X X X Bi PreBase= 1camp.analisi/15 an

BaseCert= %camp.analisi/15 an

Green crinkle Gibbosità verde GCV X X X Bi PreBase= 1camp.analisi/15 an

BaseCert= %camp.analisi/15 an

Rough skin Rugginosità ulcerosa ARSk X X X Bi PreBase= 1camp.analisi/15 an

BaseCert= %camp.analisi/15 an

Star crack Spaccatura stellare ASC X X X Bi PreBase= 1camp.analisi/15 an

BaseCert= %camp.analisi/15 an

Russet wart Verrucosità rugginosa ApRWa X X X Bi PreBase= 1camp.analisi/15 an

BaseCert= %camp.analisi/15 an

Ring spot Anulatura concentrica ApRS X X X Bi PreBase= 1camp.analisi/15 an

BaseCert= %camp.analisi/15 an

Horseshoewound Ferita a ferro di cavallo X X Bi PreBase= 1camp.analisi/15 an

BaseCert= %camp.analisi/15 an

Bumpy fruit of Ben DavisIrregolarità del frutto di Ben

DavisX X Bi

PreBase= 1camp.analisi/15 an

BaseCert= %camp.analisi/15 an

PreBase= 1camp.analisi/15 an

BaseCert= %camp.analisi/15 anBiX

MALATTIE A PRESUNTA EZIOLOGIA VIRALE

Modalità di saggio

Bi= biologico Si= sierologico

Mo= molecolare Mi= microbiol

V/Ot= visivo e/o microscopia

ottica

Nome ufficiale/ scientifico Organismo nocivo/malattia

Marchio

qualità

Civi

MALATTIE A PRESUNTA EZIOLOGIA FITOPLASMATICA

X

ARW

AFL

ACF

X

Direttiva

2008/90 Controlli 200890Stato sanitario

Page 58: Normativa europea e nazionale Certificazione cat. CAC ... Catalano... · fasi e classificazione dei materiali per la certificazione secondo i ddmm

PROTOCOLLI TECNICI PER LA FRAGOLA

Nome ufficiale/ scientifico Organismo nocivo/malattia

DM 20/11/2007

DIR 2008/90

Marchio qualità Civi

Modalità di saggio Bi= biologico Si= sierologico Mo= molecolare Mi=

microbiol V/Ot= visivo e/o microscopia otticaControlli 200890

Sigla Controlli fonte Controlli fonte

VIRUS

Strawberry mild yellow edge virus/Ingiallimento leggero del bordo della fragola

SMYEV/SPMYEV

QUAR QUAR QUAR Bi Si Mo

Strawberry pseudo mild yellow edge virus

Arabis mosaic virus Mosaico dell’arabis ArMV QUAR QUAR QUAR Bi Si Mo

Tomato black ring virusAnulatura nera del pomodoro TBRV QUAR QUAR QUAR Bi Si Mo

Tomato ring spot virusMaculatura anulare del pomodoro TRSV QUAR QUAR QUAR Bi Si Mo

Raspberry ring spot virusMaculatura anulare del lampone RpRSV QUAR QUAR QUAR Bi Si Mo

Strawberry latent ring spot virusMaculatura anulare latente della fragola SLRSV QUAR QUAR QUAR Bi Si Mo

Strawberry vein banding virusScolorazione perinervale della fragola SVBV QUAR QUAR QUAR Bi Mo

Strawberry latent "C" virus Latente "C" della fragola SLCV QUAR QUAR QUAR Bi

Strawberry crinkle virus Arricciamento della fragola SCV QUAR QUAR QUAR Bi Mo

Strawberry mottle virusMaculatura della fragola SMoV X X X Bi Mo

PreBase= 1camp/analisi/anno Base e Certificato= dubbiosi

Tobacco necrosis virus Necrosi del tabacco TNV X X Bi Si Mo

Tobacco streak virus /Strawberry necrotic shock virus

Striatura del tabacco/ Collasso necrotico della fragola

TSV/ SNSV X X Bi Si Mo

Apple mosaic virus Mosaico del melo ApMV X Bi Si Mo

Srtrawberry pallidosis associated virusAssociato alla pallidosi della fragola SPaV X X Bi Si Mo

Beet pseudo yellow virusFalso ingiallimento della bietola BPYV X X Bi Si Mo

Fragaria chiloensis latent virusLatente della Fragaria chiloensis FChILV X X Bi Si Mo

Strawberry chlorotic fleck associated virus

Associate alla maculatura clorotica della fragola

StCFaV X X Bi Si Mo

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PROTOCOLLI TECNICI PER LA FRAGOLA

Nome ufficiale/ scientifico Organismo nocivo/malattia

DM 20/11/2007

DIR 2008/90

Marchio qualità Civi

Modalità di saggio Bi= biologico Si= sierologico Mo=

molecolare Mi= microbiol V/Ot= visivo e/o microscopia ottica

Controlli 200890

Sigla Controlli fonteControlli

fonte

VIRUS

FITOPLASMI

Strawberry witches broom’ GrI Scopazzi della fragola WB QUAR QUAR QUAR Mo

Strawberry letal decline (Stolbur) GrXII Declino letale della fragola SLD X X X MoPreBase= 1camp/analisi/anno Base e

Certificato= dubbiosi

Aster yellow GrI Fitoplasma del giallume dell'aster AY X X X MoPreBase= 1camp/analisi/anno Base e

Certificato= dubbiosi

Strawberry green petal Ca. Phytoplasma australiense Gr XIII StolburGrXII

Virescenza della fragola SGP X X X MoPreBase= 1camp/analisi/anno Base e

Certificato= dubbiosi

Strawberry marginal chlorosis (Stolbur) GrXII

Clorosi marginale della fragola SMC X X Mo

Multiplier disease GrVI Malattia di Multiplier della fragola MD X X X MoPreBase= 1camp/analisi/anno Base e

Certificato= dubbiosi

Mexican periwinkle virescence GrXIII Virescenza della Vinca messicana MPV X X Mo

Strawberry yellows Ca. Phytoplasma fragariae GrXII

Giallumi della fragola X X MoPreBase= 1camp/analisi/anno Base e

Certificato= dubbiosi

BATTERI

Xanthomonas fragariae Maculatura angolare X.f. QUAR QUAR QUAR Si Mo V

Xylella fastidiosa QUAR QUAR QUAR Si Mo V su F.vesca

Xanthomonas arboricola pv fragariae Avvizzimento fogliare X.a. X

Candidatus Phlomobacter fragariae X X Mo VPreBase= 1camp/analisi/anno Base e

Certificato= dubbiosi

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PROTOCOLLI TECNICI PER LA FRAGOLA

Nome ufficiale/ scientifico Organismo nocivo/malattia

DM 20/11/20

07

DIR 2008/90

Marchio qualità Civi

Modalità di saggio Bi= biologico Si= sierologico

Mo= molecolare Mi= microbiol V/Ot= visivo e/o microscopia

ottica

Controlli 200890

SiglaControlli

fonteControlli

fonte

NEMATODI

Aphelenchoides besseyi QUAR QUAR QUAR V/Ot

Meloidogyne hapla X X X V/OtPreBase= 1camp/analisi/anno Base e Certificato= dubbiosi

Pratylencus vulnuss X X X V/OtPreBase= 1camp/analisi/anno Base e Certificato= dubbiosi

Aphelenchoides fragariae X X X V/OtPreBase= 1camp/analisi/anno Base e Certificato= dubbiosi

Aphelenchoides ritzemabosi X X X V/OtPreBase= 1camp/analisi/anno Base e Certificato= dubbiosi

Aphelenchoides blastoforus X X V/OtPreBase= 1camp/analisi/anno Base e Certificato= dubbiosi

Ditylenchus dipsaci X X V/OtPreBase= 1camp/analisi/anno Base e Certificato= dubbiosi

Longidorus attenuatus X X V/Ot nel terreno

Longidorus elongatus X X V/Ot nel terreno

Longidorus macrosoma X X V/Ot nel terreno

Xiphinema diversicaudatum X X V/Ot nel terreno

Page 61: Normativa europea e nazionale Certificazione cat. CAC ... Catalano... · fasi e classificazione dei materiali per la certificazione secondo i ddmm

PROTOCOLLI TECNICI PER LA FRAGOLA

Nome ufficiale/ scientifico Organismo nocivo/malattia

DM 20/11/200

7

DIR 2008/90

Marchio qualità Civi

Modalità di saggio Bi= biologico Si= sierologico Mo= molecolare Mi= microbiol V/Ot=

visivo e/o microscopia ottica

Controlli 200890

SiglaControlli

fonteControlli

fonte

FUNGHI

Phytophthora fragariae Midollo rosso QUAR QUAR QUAR V/Ot

Colletotrichum acutatum Antracnosi C.a. X X X Mo Mi V/OtPreBase= 1camp/analisi/anno Base

e Certificato= dubbiosi

Podosphaera aphanis (Wallroth) Braun & Takamatsu

X X V/OtPreBase= 1camp/analisi/anno Base

e Certificato= dubbiosi

Verticillium albo-atrum Verticillosi X X Mo Mi V/OtPreBase= 1camp/analisi/anno Base

e Certificato= dubbiosi

Verticillium dahliae Verticillosi X X Mo Mi V/OtPreBase= 1camp/analisi/anno Base

e Certificato= dubbiosi

Phytophthora cactorum Marciume bruno X X Mo Mi V/OtPreBase= 1camp/analisi/anno Base

e Certificato= dubbiosi

Rhizoctonia fragariae Rizottoniosi X X V/OtPreBase= 1camp/analisi/anno Base

e Certificato= dubbiosi

INSETTI e ACARI

Chaetosiphon fragaefoliae X X V/Ot

Phytonemus pallidus X X V/Ot

VIRUS-SIMILI

Strawberry leaf rollAccartocciamento fogliare della fragola

SLR X X B

Strawberry feather leaf Foglia pennata della fragola SFL X X B

Strawberry vein yellowing Ingiallimento nervale della fragola SVY X X B

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CRSFA Basile Caramia, Locorotondo - Reg. Puglia

CAV Faenza - Reg. E. Romagna

Laboratori di diagnostica fitopatologica ufficialmente riconosciuti dal Mipaaf

CP Centro Sper. Laimburg -Bolzano

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Workshop on the use of NGS technologies for plant pest diagnosticsBari 22nd and 23rd of November 2017

organizzato a Bari congiuntamente dall’EPPO, da EUPHRESCO e dall’azione COST-DIVAS (http://www.cost-divas.eu/).

Dato il numero relativamente ristretto di partecipanti ammesso, la estrema difficoltà nel reperire fondi addizionali che possano agevolare la

partecipazione (purtroppo a completo carico dei volenterosi e motivati colleghi…), e la regola del ‘first come-first serve’ applicata inderogabilmente

dall’EPPO è richiesta una celere registrazione qualora l’iniziativa risulti di interesse, vi informiamo che è possibile effettuare la registrazione al

seguente indirizzo http://meeting.eppo.int/meeting.php/N5133 dal 30 giugno 2017

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08.30-09.00 Registration

09.00-09.15 Welcome

SESSION 1Next Generation Sequencing: an introduction

Chair: Ms Ravnikar Co-Chair: Mr Ziebell

09.15-10.15Understanding the basics of NGS Mr van der Lee (WUR, NL)

10.15-10.45 Coffee break + poster session

10.45-11.30Focus on the COST Action ‘Application of Next Generation Sequencing for the study and diagnosis of plant viral diseases in agriculture’ Mr Massart (ULG, BE)

11.30-12.00

Focus on the Euphresco project ‘The application of Next-Generation Sequencing technology for the detection and diagnosis of non-culturable organisms: viruses and viroids’ Mr Ziebell (JKI, DE) Mr Rott (CFIA, CA)

12.00-13.00 Focus on other initiatives (volunteers requested)

13.00-14.00 Lunch break

SESSION 2Next Generation Sequencing in practice

Chair: Mr Rott Co-chair: Mr van der Vlugt

14.00-16.00

Use of NGS in diagnostics Mr Candresse (INRA, FR) TBC Mr Kreuze (CIP, PE) TBC Mr Mr Schump (Agroscope, CH) Mr van der Lee (WUR, NL) Mr van de Vossenberg (NVWA, NL) Mr Saldarelli (IPSP CNR, Bari, IT) Mr Boonham (Fera, GB) Ms Ravnikar (NIB, SI)

16.00-16.30 Coffee break + poster session

16.30-17.15 Discussion on use of controls, quality assurance aspects

17.15-18.00Presentation of tools (introduction to practical sessions)

Wednesday 22nd of November 2017

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SESSION 3Hands on NGS

Trainers to be determined

09.00-12.30 Application of tools and practices for NGS detection

10.30-11.00 Coffee break + poster session

11.00-13.00 Workshop continues

13.00-14.00 Lunch

SESSION 4Harmonized guidelines on the use of NGS in diagnostics

Chair: Ms Petter Co-chair: Mr Massart

14.00-15.00

Workflow after pest finding using NGS A framework for the evaluation of biosecurity, commercial, regulatory, and

scientific impacts of plant viruses and viroids identified by NGS technologies (Mr Wetzel, ULG, BE)

15.00-16.15 Brainstorming session on the preparation of an EPPO Standard on NGS

16.15-17.00 Coffee break + poster session

17.00-17:30 Conclusions and recommendations

19:30 Workshop dinner in a downtown restaurant

Wednesday 23nd of November 2017