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hcommons.org · Num.I. Li · 4. Gennaro .. EFEMERIDI 'LETTER.ARIE DI R.OMA . , . . .;' Ele1tr11 , E.dipo , A1Jtigo1111 , trat4• ,Jie Ji Sll/oele ,. e ii Cic/QJI~ dr/11111114 &11ir

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Efemeridi letterarie di Roma ...This is a reproduction of a library book that was digitized by Google as part of an ongoing effort to preserve the information in books and make it universally accessible.
http://books.google.com
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TOMO DUODECIMO
NE LL'. ANNO MDCCLXXX-III •
CON LICENZ,4 DE' S'VPE.RJOl.J.
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·1M .PR1 M ~Ty R, Si videbitur Re~rendiffirno Patri Magiftro Sacri
Palatii Apoftolici •
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Ele1tr11 , E.dipo , A1Jtigo1111 , trat4• ,Jie Ji Sll/oele ,. e ii Cic/QJI~ dr/11111114 &11ir)co d' E•ripirle ii tutto Jail' ~ri· zi11aJe 11flo Greco. 1111(1'lla~11u, traik/· fo, e ill11jlra10 cot1 note ;d"IJ> Abate Fra1Jtefco A11giolifli Piacut/110 ~ coq u• faggio di f11e poejie lt.alia11e, L11- ti11e,. Grecbe, ed Draicb• • Pr#ffo L11i • gi Perego Sofoiot1i jlampator Vatic11· 110 11eJ/a Sapi.e11za. 17~ a.i11 S.
La nuova opera , che or:i mette alla luce ii Sig. Ab. Franccfco Angio­ Jioi , merita J' attenzione de' Jettera­ ti egualmente che 1' altra fua gil sl celebre e da noi , non ha guari ,, an~ nunziata , do~ la verfione di t&ltte l' opcre di Giafeppe Ebreo • la prefen:­ te , di cui diam ora notizia · al pub­ J:>Jico ' · fi ~ in parte verfione , e ig parte compofizione • La verfione, che . forma l<1. prima parte , cootien trc...a tragedie le pib famofe del non mai abbaflanza ammirato _ Sofocle , e il Drairtma Siiltirico graaiofiffimo del fuo coetanco, e ancor emolo Euripi· de • A tutta I' opera ii Sig. Ab. An­ giolini premette uoa dedica in verfi fciolti di vaga ioveozione ,, e di ftil di Ji ca to • lodi pa ff a a wa dif corfo pre~
limin~re fcritto1 c~n pal;'i brio' e ro.­ j)eiza di flile, ,in cui da ragione di tutta 1' opera , e del modo ancora , ood' etfa e .flampata • Veramente ella e degna, che tutti la . Jeggano prima di :pa{far oltre. Con aff.ai buone ra­ gioni ii;i .effa gh~llifica ancora l'ayei; ~gli omeffo nel teflll Greco , da cui ~ fel.llpre accqmpagnata la fua verfio• QO, gli acce.,,ti tottj e gli fpiriti Je­ ni • · Dopo alcune brevi notizie dclla vita di Sofocle tratte d~ ~ttime fon­ .ti ve.ngooo le tre , trag~die co' loro opportuni argomenti . Noa poffiamo :decidere , fe la verfione fia o piu no. bile o pi~ fedele , due qualit~ , che finora o non ft fono veCfutc mai o di rado io quaate tragedie compar•
. ~ero dall~ Greca fa vella recate nell' Jtaliaoa • Perciocch~ la piu part~ furooo sl feccamente . e poveramente trado~t~ , che l'ammirator pi~ pazien· te , e pih · cieco de'Greci efemplari noo che fe le poffa tener dl e notte fra mano , non puo durue la ·noja di leggerle un' ora fola • Non cosl avverra certamente a chi prendera ia mano le tradotte dal Sig. Ab. Angio­ lini. Scorgera in etfe ad una foda efat· tena , e a uoa fedelta tutto propria d' un traduttore fenfato congiunta uua !lobiJc clcvatena di ftile, qu.1 fi con·
A viene
I
vierie al fublime' peafilr de'Greci • Ua-­ faputo egli ancora · adattarfi al varia­ re , c~e f,.nno i Greci opportunamen­ te ii lor metro, fecondocM variano le circollanze , e gli affetti • Percib s' incontrano moJti pczzi remiuti in Jirico, non pero net corpo della ver· fione , dove ogni cofa ha recato in Endecafillabi fa viamente conforme al moderno coflume , ma alla fine di ciafcu11 atto ·in mezzo alle note , le quali fono pur effe degniffime delta confiderazione del lettore , perch~ fol quante ballano ad illuflrare quel po­ co o m&lto, che riufcire potrebbe.J men chiaro a chi legge. Inutile poi qui farehbe iJ voler far rarola del merito delle tragedie volgarizz.ate • :L'Elettra , l'Edipo, c I' Antigona del gran Sofocle non han bifogno , Qh' altri Jc efalti. l.e Jor native bellen~ Je rendono bafte volmente pregevoli di per fe, e degne di comparire fra ·Je pi~ rare de' tra~ici odierni: laon­ de vie pih comparifCe la valcntla di quel tragico Cavaliere (") , che nato fott' altro cielo or fi trova · fra noi in ·Roma i... e feppe dopo I' A11tigona sl hen condotta di Sofocle mettere ih pubblico un' alt-ta A ntigona· tutto di­ verfa, ma niente meno mar0tvigli6- fa cti que Ila del Gtteo au tore • Non pofliamo perb difpenfarci ·dat rimar­ eare ii criteria del · traduttore, ii qua· le 'ra le tragedie di Sofocle ha fatta una fcelta si giudi2lofa, e sl belle. le medefime doti, che abbiam nota­ ta finora nella vedione delJe tre ~o;.
· M~e, Ii ~ifcontran dc:I p,a~i i11 quot· la' del grauofiffimo dramma fatirico d'Euripide detto ii Ciclope , fornito -ancor -egli delle opp«trtune neti2te to· toroo al fuo Autore e all' indole di
·qu~ dramrna r e percib q\laQto abl>i~ mo detto· finor della pri;aa , 6 dica 'pure della (econda ; giacch~ ii tradut· tore , di cui parliamo , ~ fempre co-
' ftant~ a fe ~effo. C~o q~efla finifce la prima parte dell''opera. Nella fe­ conda , ch'~ alquanto pib breve, ei ')'roduoe un faggio di file poefie lta­ ti1ne, Latine, Gl'ec1te·, eel Ehraiche ~ I componimenti fon di ver6Rimi • Ot­ ta ve,, (onetti, canzonette, ca11Zoni • epigrammi I taliani , efametri, eftgie, odi ' eriflole' endecafi l141bi' epigram. mi Latini , anaereontich~, tndectAI;. fobi , ed epigrammi Greei , c due.a ~fametri Ebr.-ici : f variatiffime fono ancor le materie ,. di csui egli tratta. Eppure egli _entra sl bene nella natu•
.ra dell' argomento, che fvolge , che ad efTa adatta mirabilmente eon facil eflro e vaghiffima dicitura ii metro , e i penfieri de' fuoi poetici componi­ menti • lo flile poi nelle quattro lin­ gue ~ sl proprio d' ognuna d' effe , -che ben 6 vede, quant' egli poffeg­ gale tum: e quam·o profond_amente ; onde non ~ mara viglia , che al Sig. Ab. A ngiolini riefcano sl fpiritofe , e sl vive )e foe ver6oni ctal Greco i cih a cui pochi finora fon giunti , pcrche non fon molti que~ tradutte~ ri , che francamente mane~giaitO , com' ~ pur neceffario in queAo me-
Aiere, ........... .....-. ...,_, _________ _, ___ ~---- ' (1t) 11 Sig.Conte Vittorio A 16t"ri nflbile Torlnefe, la aui A nti~onc recitata , nel 1falauo c!i S. I!~ - ii . Si~. Alllbafoiadefe di S{\lgna h1 rifcoffo l'ammiraaiooe, o ~Ii ar>plauli di tutta Roma.
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lliere, e la Jinpa , Jn clle ~ fcriteo 1' originate , e quella , i11 oui recaa• Jo trad11cendo. Se tutti i trll§ici del~ Ja Grecia faran tr.adotti io. tul mod<t , non aY~el"d pi~ , ch' altri cteda -duo termini d' egual foono, e fighilkato tr11gedi1 Grecbe , 1 f,,Jdi.Jjimi fetiti, m~llti • Al ptegio dell' opera corrif­ pottcfe per ultimo oompimeoto la ai­ tidena .dem edi£ioae molto corretta., in palitifl"tmil cuta ,, e co.n ~aratteti ltaliani, Gradi , ed Hbtaici affai ele• ganti • Si ven~e ~ella medefi.ma lblm• peria 4el Sal vaom nella Sapaonza • ·
• 1 • • :FA E, ·N Z A .•
.Alt1c111io h1t/JJN 4/J ill•flriJ!i1110 ~ R"'1e11tttiiflit110 D. D. Vilole·1of,~h dd IJdlMs E1ifropo FlllVMtin i• f1l1m-4 tlot1f-etrotio111 ue1¥a• PP. fe190rlllll if. M1rH"' · Virgi11is · ra'Nltti1t maw «al. ftllt~rlc MDCCl.XXXll. & ~,-p.griJ/11111 B.-,tlfc1i , cj- Ge•rflrJ ~
. A ftndo Monfig. de' Blioi avaiClD 1' onore d' intervenii'e .aUe confectazio~ ni dt he· chieft : Una in· Jmola , r. altra 'in Cefe>na. fatte daW ottio:ao Pon~ ttA~e notro ttIO VI. , da qaefte-ha ~Ii meritamcnte prefa . occaftonc di ditie nell'-eferdio della IUa doua aJ. tocnzin11c:1 .d' e~ ia.to ca.pi.co qua& fuot" d<. f et1ti .alla pref.can, tii ·.tali fal' ere faMioni,. poreh! oilftwt1llfllio#I f!1. WW..111#1»11 N1of'tJrbat prinaipit fJtnd.r
·;1111Ja ·majefht, ·r~Henp(j. /itlHll 'fp/irts tJtCUailal o*iirt11lllO pi#OI J .
·litJi111H11 4111itf•• i/Jtlll 11efcio qlliJ , "J'llfld -llffll"1"" ·tott1"1 ci1ctmJdabot , ·arq11e il•plNlat fJ'1tt1ium oclllos , .cj, or.i11101 11•111 . dl/it.•b6tfJ#I • E f&r~
J . laa~o egli delle· •llocaz.iq~r fatt~ iq queJle Qccafioni da S. San~it~ , dice.; flis {""""" , fll&ilifq.a~ dice•di copia .1
"1(/ti«. al1ijJima de ecc~#fiar~m, lJ""' Jic•'ll.il , . lJrigi11~ & F.ogref[u er11· d#io. · b,mi111m i11 9111111 1J1,rar11t11 g1· . •ere opprime fJerfatlllN 1'4tefacieba11t. Qi.ndi an~h' effo Monfig. d.e' Bt.lOj ha prefo argpmeQto di comporre con m~ta eru~il.ictncr , ed egpale zelo que­ (la fua aHocuiionc., Ja q.uale merita ccr'taRM:4'ct i~ a,plaufo d111H erudi~i ,
·- PARM.A.
. J;nll~origPs.. tk' progrlj/i , r Jell, fl11ta.fl##ole "' 96lli/ett1rat11r(I ,, deJJ' Ab. · D• fiJi.~•11-..i A11dr11 fucifl . d1114 &. A.cqd#llli4 Ji fciellZ# , # belle 111~ 11re di .MHtlfHI • Tomo J.i11 4. J7g a. · ·Af-t. J.
.. - ladl,or.i(l lebteraria di diverfe a&• ~1oui j :ie · ei, dherfe fci~1: c. tlata a cil noftri _ -rif Pftci vaO\tnt~ fcritta da.... -varj illuflri autori, chc, copiofa·ma!" .te.cia fQl'nifcoGO a j:o;nporre uoa ge· neraJe. a~ria' Jetterar:ia. di. tu~te. Je... fcienae .e. di. Wltet le oa.i.K>oi ; m;l fot· to ad .. ua. c.le_imj>refa Je ·furze d'uta fol uomo • per -,qt1an~o . dQtCO fil -eru• dito et fofi"e ' farebbe da temere non foggiace"=ro • u,, ingegno ricco di e~onc nniverfale, e fcort.ato daJ b11an giudiz~ _·nun fe(Jlbra di peter dHlendere La mira oltre al difegno ·• dw it Sig:. A.b •. ·Andres ci da feJicc· meote ef~aito nelJ' opera , .che all•
nuaziamo • Egli Ji propone di rintrac. ciare le vie,, .che le foien1e haaoo ., pu <:Os) dire , battute. per a.edare... 'ome ia pcUcgrinaggio da una aazio,
A z ne
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4 . 11e in un' aJti'a , · e le cagioni , per cui in ciafcana nazione ora fono qucl­ Je falite ·· to alto ·grade di flima e di perfezione , era cadute in abbando­ no e quo.ti depreffe: e deflioando al­ tri tre tomi a trattare partitamente delle belle · lettere , delle fcienze na• tnratli , · e de lie. ccclefiafii.che·:, in <jue~ ft<> , che divide in fedici capi , cl prefenta come ttn quadro generate..; della letteratura ·anti-ca e moderna ; e ·d~He vicende dell', Pa o delr altra in ambidue i continenti dell' Afia , e dell' Europa • Ma avendo cofpirato a renderci l' an tic a letteratura afiati· ca paefe quafi incognit~ la mancanza qua4i totale dt. docmnenti originali J.
ii coflnme de' fapienti · afiatici .ti . te"' nerci , a guifa d' un miflero; 1r.1fco. Ile> .it de}>oii to de-lie fcienze , e fopra tutto la vanita de' Greci , ~e per paffare per inventori , e quafi crea· tori di. tutte le arti e fcienze, i · tbn• ii · de' loro con.ofcimenti nen ci addf;. Ul'ono , · .l' Autore footre vetocemen• te net cap. 1. I' antica letteratura ci­ nefe , indiana , caldea , perfiana , ebrea , lenicia, arabica , ed egizia• na, .affrettando .fl paif• come ·per.in~ golfarft nel ' va:flo : oceano della. J~• teratura Greca . Intorno au• .origine di quefta due .cofe importa.ntiffime egli offerva net cap. 2. r una (;be la· let• teratura Greca incomincib colla gner• ra di Troja : qnefta gaer.ra fommin~ iro matef'ia . a' primi poeii greci Pa• Jamede ,, -che comhatt~ in quetla r,ueP ra , Coriono fuo difcepolo , Silifo fe· gretario di Teucro , ed al padre di iutta }a Greca letteratora Omero. V .. ltra che i primi poeti, e filofofi,(',.re· ci furoao.n:uivi dell'A~a minore .. Le
cittc\ cfte fi ditputarono 1a· patria ~ Omero tutte erano o di quella co~ trada , o deJJe ifole .ad eff a apparte• nenti • Efiodo cootemporanto di Ome· ro era di Coma nell' Emia; A~thilo- · co di Paro· nelJa Mifia ; I pponarte..t di Efefo; A nacreonte di Tejo. 1 pri· mi modi deJfa mufica Greca compa· gna iofeparabile delJa poe6a allora.. piu che adeffo·, tutti erano .afiatici ; ii · jonico cio~, J' eolioo, ii . frigio > ii lidio , ed ii rodio ~ La prima feut fiJofo6ca Greca fu la jonica , · ed i fuoi-primi capi Talete ed Anaaimaa· dro forono di Milcto ; e la dott~ A tene non featl aepput parlare di fi. Jofo6a fino che non furono per finire le fette filofofiche de'IJe fue ct>kinie ftabifite coUa gatrra di Troja · nell' Afia minore; n• vantO neffun poeta famofo &no cho in quelle cQlonie ii fuoco poetico non 6 {penfe • Da que­ fte olfervuioni co~' A.Utore > ch& Ja gueua .di Troja ., 1to1u c.k> .a e come epoca materiaJe concorfe co" primi albori della Grec:a letteratura, ma che de Ila medefima fu formal occa.,. fione, c feconda forgtate • ·.'4 tlfl.8~ ,,; di q11e1Ja goerro , dice egti , ii do'tler llfc#, d11/la Gr"acio por f4rfa • ~ofa 1'1""4 ·pe' Grfci·.- la fa111a td ii erido dtgli •roi ' ch~ dam #1111.1 da1'~ 11/tra b1111do i11tn'1Jm,11ero, I' t1loq11e¥· ea Ji Mflsrt ~ iJ · 'lHllarj d .. Atbi/11·, 16' ,r11dw~a d' Vliffe -, . lt1 ricr/H~~ deU~ Ajia , lo f f"B11dsn t tklla e.~I# _.,Ji P1itrmo , la l1111ga di111t1N , -zJJ /k.•· ordi11arj aecidtllUi , I' ;,,,,,agi~atp 11j11t1 dei dn , ~ tami ,,,;:,.11bili e'lle•­ ti di q11tl .te111po fa111r-fl> $ t1111i -tra110 oggetti C11paci di rif'Dtgiiar1 I' tjlro pill fu1111olt•~o, t11t~o ftol.Aafla la fa•r
tas)11
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1111111 #'- Greci , e t0111pre11tltt1ali · tP 1•t•Ji11f1110 • Non v' hot duhbio , che con -qnelli ed aJtri oggetti , che con (opiofa elega nza accumula 1' A ntore, pot~ beniffimo la guerra di Troja ac· ceadere 1._entu&afino de' Greci ; fel>. beoe alcnni di quegli oggetti, o i lo· ro pill rilevanti tratti almeno, altro effere non abbiano avnto, che quel .. Jo. che loro diede Jo fldfo entafiafino. Cio pero che a confermare l' opinio· ne dell' A utore ooi aggiungeremo, ti ~, chc etfendo flati ;. primi poeti e filofofi, Greci nativi dell' Afia mino­ re, e per molto tempo dopo la gtlCr· ra di T rc.:ja confervatafi la Grecia... fletfa iWlorante e rozia , fa di meflie· ri confetfare, che quei Greci coloai flabititi nell' AfJa minore con occa· fi,one di queJla guerra p appararonCJ
"1agli Afiatici la poefta e le fcienze, poich~ la cotuua d'una colonia , iaa· te la ~ttau della nazione madre , non pnplf1 rapportare ad altra forge11o­ te che · aUa nazione ofpite di quella colonia • PaU-a quindi 1' Autore oel cap. 3. a iodagare lit cagioni de'pro. grem, che-fece poi la letteratura nel· Ja lleffa. Grecia : e diaJJollrata ·I' in­ fufticieosa delle cag.ioni addotte da.. altri Au tori , · da chi per efempio il clima , daichi J'·indole del governo, faviameotc: conch~ude, non a uoa fu.. Ja cagione , ma ;&_d un fortue1ato con­ ~orfo di· mqlte· cii:collanze dof"erra ri­ ferir ')Uei progreili : e feoza efohade· re n~ ii clima, n~ la fitu.azione cht sendeva la · Grecia a portata di rac­ oorre da tu«.e. le .oaaioai lu111i e no-­ tizie. , varie alore .nc. va egli fagace,. mtou ri.otracciand.o , .Con ragiooe..,, 4• I' Au~re in. iq!left~ propofi"> mo!.:
f to pefo alfe' pubbliche lettetarie·gare, nelle quali ii governo , e qaanto v, era di pill illullre in Grecia s' inte· reffa va ; ed a premj , che con tanta celebrita difpenfa van& agli artil\i e letterati, che ne riportavano il van• to ; e non gli sfugge I' offervazio!'le che in principio fi proponevano a pre· mj tripodi , coOPe d' oro , ed altre· tali cofe v&levoli a fcuotere, median~ te I' interelfe , gli animi ancora roui e fupiti ; ma incivilita poi la nuio­ ne , Ja gloria di •tmaner vincitore.... tenn1' luogo di premio ,, e fempliai infruttttefe corone di ulivo, di- pino , di allora e di altre viii materie' piu che non i prezioft metalli , moffero l' emuluione de' Greci,. ll teatro ch~ tanto fi ~udiarono i Greci di ridurre alla maggior perfe2ione , . e anch'elfo
. Ja pi.) efficace fcuola pubblica del buon guflo. ~I tirare, che fecero i me· defimi ii velo a' miflerj lettcrarj , a cpanti begl' tngegni non aprl radito al tempio di Minerva. Chiama I' Au.· tore 01i3inalito l' av.ere i Greci ftu. dlata la natura ne' fuoi proprj ·origi· nali e fonti , e Jaf,iatifi condurre..e dalla medcfima ' fenza impacci1.re la fantasia e la ~nte di quella varie· ta di fludj , e q11afi immenfa lcttura delle altru.i opere , che porta feco la noflra odJerna letteratu.ra , dcl qu.H pefo ti noflro fpirito oppreffo , e co. 11\C fpotfato non puo nel.Je produzio. ni d' ingegno giugner.e aUa perfezio­ ne de' Greci w Poi nel cap. · 4. defcri .. ve la l:tteratura de' Greci ncllo flato deHa fua m-.~urica, f,orrendo le loro ani d' ingegno e le fcieoae ad .ttaa..... ad una , ed acceonandone in ciafcu .. SM i piu celebri profeffoti , e madlri •
Ma
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8 Ma poicllA da partcchj autori ~ flata tia quefla proviocia il!ullra • ta, ii notlro non Yi fi trattien Jun­ ga pezza , e toflo s' introduce nel capo S .- , che ~ de Ila letteroitura Ro· mana • Su di quefb , dopo di a vet detto , qualmente i Romani , dopo pill di quattro fecoli d' ignoranza co· minciaron<J a vedere ii lume dell~ fcienzct ne' paefi , che aadavano con• quiflando nella Magna Grecia , nella Sicilia, e poi nella Grech• tleffa , nar .. ra in fuccinto i progreffi che vi fe. cero ; patfando in feguito nel cap. 6. a fare un belliffimo, e lungo confron• to della Jetteratura Greca aolla Ro• mana • Egli riprova I' ufB di far del fecolo d' Auguflo un' cpoca nuova di letteratuta, q1uficch~ quefla folf ~ riforta per opera de' Romani , o chcs quell a de' Greci coW imptrio d' A lef· fandro folfe caduta a terra • 1 Greci dopa quell' impcrio , ancor quando foggiacqucro alla dominazione Roma• na , conti1rnamno a colti vare ogni forta di fludj ; e i Romani null' altro fecero che portaf'e c0me in trionfct in Roma la letteratU1'a de'vinti. Gre• ci erant>, dice I' A utore , gli efempla­ ri che proponeva Orazica di volgero notte e dl ; Tullio , e Virgilio fludia­ vano in Roma gli fleffi modelli , oho Apollonio Rg-dio i e Dione Grifofl<»• mo ft propo11evano ad imitar nella... (jrecia ; Grec:i erailo i maeflri , chi belle Jettere , e fcienze infegaa vano in Roma ; <Jreche le arti e le difci. pline , di cui era piena I' 1 talia ; Gre· ca in fomma tutta la Romana lette• ratura • Confcffa non pertanto I' A II· tore , efferfi meritati i Romani IL. lode ~ 'he Joro da ~otiliaoo .J "'
prior11 f•1'r11ffe , priflirlor11 lkal~ tJicant11r, poich~ quanuaoque i GrKi negli fludj filofe6ci , e mate1nat1ci forpat"alfero di graa lunga i Latinj , in quelli perb d'11manita, dalla trage·~ ma id fuori ' noo v' ha alcan ramo, nel quale non poff1&no i Latini ng• gere al confronto co• toro maeflri c cd ~ pieao di ·buon fenfo qttello c&et J> Autore fa di Arillofane e di Me~ nandro c:on Plauto e con Tete1J2io ; di Arato con Manitio ; di Callimaco Con Catullo ; di t"indaro con Orazio ; di Virgilio con Omero; e di Cicero­ ne con :utta la fohiera degli orato.; ri Greci . Anti nella fatira non haa• no i Greci che contraporre a Oraiio, Giovena!e , e Perfio ; e qual Greco ftorioo pno flare ace an to di T ~ Li· vio nella giufiezza dell'ordine, neU' cfatezzA delJa Yerit• ' nen' efprcffit>-' ne de~ fentimenti , e nello f\udio e.... fit>eua di tutto ii 1'.Yo~ Ma pter• ch~ non ci h;a da rennettere I' A lito• re di far del fecolo d' Augufto un• ept>ca , t>ella qua le, fl11di~'1do, er.me -ci ben dice , Tt111io ~ VirPillD i~ R'Otnt1 gli Jlt./fi moMttli , ch; Af10llot. nit> l?.odi~ , I Dirme Grifoflo"'' 11ell11 Gruia, qaefli ft reflarono hen luni. gi da quei modelli , che Tullio·e -Vil"­ gilio toccarcmo sl d'appreffo, · ft notll oltrapaffiatono i Ma come it chbmart o no ii fecolo d' Augu'fto nuova ~~ cia di letteratura fia una di~renta.:. di Y'Oee , noi in oonfideraiofte dtit bel confronto che I' Autore ci p~ fenta della letteratui'a ·Greca oolla:a. Romana , neo gti contraftereftl() , che chiami ii feco!o d' Augufto , CGlfte
pitJ gli pia'Ccia • Nel cap. 7· ii Doifl .. Atttore tratta. dclla. letceranua · cc~
. fiatli~
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Giflica , la qual ei dice , l•fl111ifuu· 1011Je 11pp111JUlla•Jo la the11d111t1 lit·: ttr•t•r• G11c11 , e Ro•alla , e nel quarto fecolo 11«0 ii pi# alt• iraJo. Ji ptrf•~,., , d1 abbia afl•lo gia•· wai • Sul gi1U1n11ai a vremmo molto da ridire ; ma paffiamo innaozi • Moho meno poffiamo effere d' aocordo con lur in cib , ~h' ecli profeguc a f cri· vere intorno aJJa fleffa letteratura , qaa&cch~ elhl i• Jia1 del mede6mo qu~rto fecolo abbi;a pure incomincia. to a trolla11, fi11cW col/a irr11zi0u J1' •arbari •1J/1 1err1 d,J R01Na110 lVJ/IYO J1•Jiffito1 llOffrl d' ig#OYll#•
u c1i-opri11•0 t11tto ii ct11ti•111t1 t/111' . &r014 • Noa croll~ punto · 1' eccle~ ft.aflica lotteratura vi veoti aacora i Santi Girolamo, e Agoflioo, ii primo de:' qgali pafso all' altra vita I' anno 4so. e . il focondo P 1nn9 4JO· Ii in vero fiorirono allora molti in . queflo geaerc di letteratura dottiffimi , de' quaH ~ fuperfluo di teffere qul ii ca­ talogo • In qual vigore poi abbia ella fcguitato a efTere in appreffo, lo di· mofirano le opere di S. Cirillo Alef· fandrino, di Teodoreto _, di Sinefio, di S. lfidoro Pelnfiota, di S. Leone, di s. Profporo· , di Vincoozio Lir:iRe· fe , di S. Pier Grifologo , di S. Ge­ l.aG<?, e di parccchi altri , che lungo farebbe a numerare • N~ t~nto pad clla nel feflo fecolo dopo la irruzio· - ne de' Barbari , quanto s' immagina I' A utore • 1 libri di C.1ffiodoro , di Dionifio Efiguo , di Facondo , di S. Fulgcnzio, di Liberato , di S. Gre­ gorio Magno, c .di molti altri , e Je Jettere de' Papi, e di varj Vefcovi e eli atti pubblici de' concilj celebrati non folo nel feftQ fccolo fieffo , ma
'f:­ eaiandio ne' futrennenti ; 'ftt dinnCJ· chiar.imente a divedere ii contrario , e ben provano non effere altrimenti vero , che d111fiffime t111tbr1 tJ' ig1Jo·· ra11za c11opriro110 111tto ii continente dell' Europa. ( Jara cfJnlh:tJato. ) ·
BERLIN O. '--
~6ba1111i1 • GoJtli#b W alt1r d1 dif. fefiio111 [_~1Jcb01Jd7oftfll offi11111 p11bis i11 1ar111 di!ficili 178 2. i11 4.
ta fe:ai6ne deJla 6 nfifi del pube ne' parti difficili da follituirfi all' anti ca operazione cofarea fu annundata , aon ha mol~i anni, in Francia come la pin importaate fcoporta chirurgioa che foffefi fatta in queflo fecolo a pro dell' umanita ; e fu portata in trion, fo per tutto Parigi , prefentata alla R. acoad. delle Ccienae, ~ .perijno i:i~ com pen fa ta da · quell' illuminato go· verno quetla povera donna, ch'ebbe ii coraggio di farne fare fu di fe la prima pruova. In feguito, come foe. cede di tutte le novita, Ja cofa in· contro in Francia ed al trove gran... ·
. numero di fautori , e di oppofitori. Fra qoefli ultimi ~ ii Sig. Walter Au· tore dell' opera che annunciam'J. Egli niega primierimente ~he la giungio- 04 dolle dµe off°i del pqb' _facch1fi per :nezzo di una comun cartilagine· , e del Jigamento aonulare ; e foflien~ invece , appoggiandofi alle fue pro· prie offervaiioni, e a quelle di Hunter, Bentley e di altri valenti anatomici , che ·ciafcuna delle dette due offa ha la fua cartilagine propria, e che def. fe non fono fra loro unite dal Jiga. mento intcrmedio. Q2.!odi conchiu.
de
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s de che Yofendofi (are la fezione dcf­ Ja finfifi , bifogna ritrovare appunti· no ii mezzo della fincondroft , e cib per non efpodi a ferire le vicine car· t,;Jagini , la di cui guarigione ~ dif· ficiliffima , ed elige oltre . ad un Jun•, ghiffimo tempo , una llretta fafciatn· ra , che porterebbe gra viffi111i ·in con· venieoti • ~ndi fi fa a provare ii noflro A. che quando anche ri11fciffe di no.a incidere che ii ligameoto fo. termedio , pure difficiliffima · farebbe la fua riuoione , come Jo ~ general· tnente quella di tutti i Jigamenti • Sic. come poi i fautori deUa nuova ope· raz.ione pretendono che nel tempo della gravidanza, e maggiormente.... acl parto ft rilafciao e fi alJunghino quei ligamenti , fia per la dillenfione medefima prodotta dat feto , 6a per la maggior affluenza degli umori ver­ w il peJ vi , quindi ll Signor Walter
prende anche a dillruggere qaeft'opi.­ nione , allegando in contrario Je feiio· ni da fe fatte di piu di cento doane e incinte e partoreoti , fenz' a vervi
· mai pot11to offervare ii mcoomo cao· giameoto oella coofitl:enza, e dimen· fione delle cartilagioi e de'ligameoti : Da cib naturalmente conchiude ii Sig. Walter , che la fezione della finfifi n~ parti difficili , quantunque allonta· ni un poco le olfa del pube • non... _ allarga perb ii pelvi a fuflicienza per farvi paffare la groff a tefla del feto; Ja qual ragioae aggiunta alle altro fovraccennate portano finalmente il Signor Walter a dar francameote . la.. prefereaza in quelli ca!i all' antica. operazione cefarea colla quale ft ot• tiene ficuramente ii fine propoflo, e che ~ d' altronde affai facilo- , prin~ cipalmeote quaodo facciafi alla liaea bianca.
Si JifptNfa110 da Gregorio Settari Libr11jo al Corfo 11 S. Mflrttllo, e.... I' Affeci1Jiio111 e ftmpr1 11pert11 per paoli dodici J' .Atl110.
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EFEMERIDI LETTERARIE DI 'ROMA
R 0 M; A. -
.A11111111zio tkl paff"ggJo di M#rc~ rio fotto ii fok tJel di .1 z. fio'IJet1'bTI 1782. ~alt:.oloto per ii wridia110 di
R011Ja dq/I' Abate L11i~ de c~faris Jirertore de/Iii fpeco/11 Caeta11i. Nel­ la flamptria di Micbe/1111gelo Borbie~­ lini 178 z. iii 8.
P~cato che un'ofTervuione sl be(l calcoJata , . es\ ben . preparata non fiai . potuta fare per raiione · del catti vo te~po ! Ma ii Sig.Ab. de Ctfaris ~&I\· cor giovine , ed egli potra fempru avere ii .conteoto, 6ccome noi deft-
. deriamo e fperiamo , di contribui~ al perfezion~mento deUa teoriadi Mer;· curio cQJle off'ervazioni di altri paf­ uggi che a vran Iuogo negli anni 178 6.
·_ J789. 1799. 1802. 18 •S· iS12. &q. iccome . egli fi era propofto .di fare con . q'1el)a di quefl~ ~nno • Frattanto diamogli 1, meritata. lo.<le per i cat­ coli ora da Jui . pubblicati. , e molt~ pib ~r la manjerJ f;acile .e piana , _c;on cui egli h.a -fapQto fviluppotre tut­ ta la teeria,. e tutte le circoflaoze.,a deJ fenomeno di C.tii Ii tratta, e ren· derJe in~,e'1igi~ili ed intere(Ta11ti aod'iC .per i mcoo inteUigentl di aflroaomla • ~ia ognano. per · Jeggermeotc ~be fia
ieiziato in quefla fcienza per fe ftea'o .capifce che non vi pub effer palTag­ ~o di · Mercurio fotto ii fole , fennon­ quando la latitudine geocentrica di Mer­ e" rib nella congiunzione inferiore fia _miaore del femidiametro de.I f<>~ • Non vi puo ... effer dunque un t11.,lpaf­ I-.ggio fe ne>n in cjuelle congiunzioni ioferiori che fi fanno trovandofi Mer­ curio , e per confeguenza anche ii fote , preffo la Jinea de'oodi della fua orbita, cioe preff'o i gradi 16. di to­ ro, o cii · f corpione , . ch.~ fono attual­ mente all' incirca i laoghi di quefti ·nodi ; e per confeguenza ii foddetto paff'aggio non pao accadere feoflOn· che ne' me6 c!i . maggio e di novem­ -b.r-e , :. ~' .quali . ii fole trpl(.afi. i,n . que' ~radi di que' ffgni • ~ DQPo- (!i. cio pa .. '~gon4Q@ i.1 ~f\lpO .p~riodi~ ~~ Mer· ·curio con qutUo . <Jella terra, fecon­ do che la l~titudioe deJ· pia.oeta in... ' un dato paff ~gg4o foJto il foJe , fart\ fiata pi~ o meno granoe , autlrale , o boreaJe , fa vedere ii Sig. Ab. de Cefaris ~orue· vi ·fa:ra : up aim> conft­ mil paff'aggi~ dopo ii periodo o di.6. o di 7. o di 1 ?· o .di 46. od ~nch~ di . 16l• anni • Premeffc. quetle necef­ _farie . ~e.ori~he dif~n4e fioalinen~e ~~l _ .Sig. Ab. de Czfaris ~I co~p~t? . delle ~ircollaoze del paffaggio de' 12. deito
~ f corf o
10
. .....
.B O L ·.O G N· A ; . 1.
· ·Critica tltlla floria tccltfiaflica, e Jt'difcorji dtl Sig.Ab •. Claudio Plt11ry, co11 · tiil 11pr11dice f"pta ii di l11J . ~· 1inant"rei : del '. Dott. Gio'llilflili Mal'· c/Jetti. Tomo .J. ·cbt contie11e /, ojftr­ 'Zi11zio11i ge11erali. Nella flamperia J,/ Saffi· 178 z. 111 8. rs; 'l!ende prejfo L11i• gi Btndio a pie di m"rmo. ·
In quefli noflri fogli ( 28. ot~ob~t: · 1780. ) rendemmo la dovu~a ~1ufb· ~ia al fl1ggio critico '· che al. ~1gnol" Dottor Gio. Marchetti allorc1 dt~ fuJ. fa lforia eccleliaflica del Sig: AiY.ttc Fleury :;; ed ora veggiamo con··piace·
t > ....
re formatane daJlo llefTo ·A utore una critica compita in due tomi in o.tta• vo, de' quali annunziamo ora ii pri• mo; ~tre ii feconc:lo-cfoiri fra · gior­ ni dal torchio . Rcca va certamente..a meravigha , . che niuno in Italia fi fofTe per ancbe accinto ad efaminare di propo6to quefla floria , che oggi­ mai vA per le mani di tutti , c che in tanti libri Cante volte fi era gio\ ripetuto, che avea fommo bifogno di venire offervata . Ouegli , che a tale imprefa s' accinforodi la da monti , 'O ne abbandonarono toflo ii difegno ftccome Je Courayer , ed ii padre Ja ThuiJJier; o non la profeguiro.10, che per pochi libri , 6ccome fecero gli ofTervarori., che han preceduto ii Sig. Marchetti • E nel vero, ficco­ me egli medefimo avvcrte (pref. pag • xv 1 a 1. ) fendo i looghi che di cen· fura ban mefliero in Fleury, frequen· tiffimi, parve forfe che a volere forma· re una critica delta di Jui floria , fareb· befi caduto nell' affurdo<li fare on coro. p0 di note, che fuperafTe iJ volume del teflo , Jo che qua6 inut'ili rendute •· vrebbe. le a-Jtru.i cenfure. Confeff a io 'vero I' A utore noflro , che · quefta.:. diflicolta ha ii fuo pefo; ma non per­ tanto ha creduto poffibile it rintrac· ciare un fiflema da criticarc in pic­ ciol volume ii Flenr:1 con fufficien1a baflevole, -ed ha condotto a termine ·ii fuo progetto , f'Cnza aggravare i Jettori di pi~, · che due foJi giulli vo~ Jumi in ouavo • Egli ofTerva , che ft trovano net detto florico certe..:. m;.ffime dominariti· , certi -ptincipa~ -Ji capi , che feno poi di ufo unf­ ·verfale ·in tutta: 1~ opera ; e f parfi fo-
ao
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tJo-miautaniente in- innumerevoli f uo~ ghi della medefima . Or ecco ,. egli dice, una via cO(l'lpendtQfa ., da far gran tratto in brie~e_ cammino? par.­ re la falce alle rad1c1 , fenza b1fogoo d' affaticarfi motto d' intorno a' rami. Richiaminfi a efame in tante diflinte differta~ioni qucrfli generali prindpj del Fleuryi , fe ne dia a lett0ri I~ giufla idea, ed eglioo .non a vranno 110· po da poi di venir condotti a milQO fu tutti i laoghi , ove quelli princi· pj s' iofinuano ; n~ I' off"ervatore f.arl cotlretto a difcendere le miJle volte alle .cenfure ._medefime • Se alcona... particola della ftoria efigera ona cen· fara diffinta, .d cos\ agevo.hnerite,.;1 farl riferibile agl' indicati generali principj ; potra quefla, diflinwnente ofl"ervarfi aelle .particolari cenfure • -Ed · ecco Ja 'natorial par.ti111io.ne. •dell' opera in gtN•trali offer'l140ltfi , · ieh.e forma'no ii . ps:\mo toino , . : 0 nelJe par.· tuoJari, che ne. &>rroer~nno il feconi· do. Con taJ piano·, -che pift dilfufa· mente defcrive ~oella fua prefazione ., ft fa. toflo . iJ noftm :Aueqre: ad efami­ nare la decantata a>Uczione :delle ·de~ cretali 'fuppofte:a'·Papi anteriori a Si" ricio , e premeffe le noti1ie , che. if dif vela meow concernono .di . quell~ famofa impoflura , difcende a- efamh nare .partitamen.te , . fe potc! : de{(a in.: darre , . o fe induffe di faUo alcnna innovazione. nella difciplina ect:Jelia4 tlica • E qul gli vengono fut m.;men· to fra mani i pib celebri, e piu agi­ tati articoli dclla teologia polemica qaa·nto alla coovocazione de' coocilj provinciali , a~ giodiz.j criminali de? vefcov i ,all'ufo de'Jegati apoftolici2 ed
II
a11e appetlnioni Romane • lntereffan.­ tiffime fono le due differcazioni, chf: formano il VI. e Vll. p•ragrafo di queR:o tomo, c(.lminand~~ .~ll)piamcn· te nell' uaa la matcria delle antichf: peniteoze canoniche , e nell' altra... trattandofi · de' coflumi de' primiti vi Crilliani confrontati con i moderui • Si clucida. nella ·diffcrtazione fegueo,­ te: Ja difciplina yctuR:a del concilio de.' ~omani Pontefici , in cu~ . foleanfi difeutere, e definire gli ecclefiJflici affari ; ficcome fieguc dappoi una ro· bufb c:onfutazione della dillinzione fra la fanta fede " ed ii Papa 1 ar· chitettata dal celebre launoy , tU
favorita dal Fleury , e da altri re­ c~nti fcritt.ori .; · ApprefT~ difcende I' Autore noflro a· fp'1egare molti fatti dell' antichita, a' quali alcuni fover­ dliamtote s' appoggiano· ,. poidr! le pi!lGJe .de' Rom;Jni Pontefici · alcuna Data,vcggioqfi -efaminate ne' conc;ilj'. Difaute .poi .coo critico . avvedimento jf metodo , che nello fcri ver la flo. ria ha tenuto Fleury ; chiud.~qdo ii tomo coll' ultima differtazione, neJ. la quale ragiona degli A utori origi .. naJi ·, onde Fleu~y : mede6mo ha prefi fov.eate mo.lti r~cconti fofpetti_. Tale Ua traccia ,· che ii Sig. Ab • .Marchet­ ti. tiene ill quello fuo primo tomo ; ed ii folo &itolo delle mat~rie, cheu vi fi trattano, bafta ~ farlo ·ricon~ fcere non rillretto folo al vantaggio degli fludiofi del Fleury., m._ di ge, nerale ufo per ogni. fluri.a dell, chiie .. fa, e per tutta I' Mntichita , ed eru .. diziooe ecclefianica . Senza mai per· der di mira ii fuo Autore , ~ ri~.it~e cos\ per. via g1i argomenti dj molti
B 2 altri
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·12 altri fctittori celcbti, che hanno i~ bracciate Je ftetfe maffime , onde ren· derci in ano la critica, direm quafi ·di molti· Jibri. Noi dobbiamo ai no. bili imptslfi di· un ragsuardevoliffimo perfonaggio oltramootano, c:he ii no. tho Autore abbia dat& all' Italia it ·vantaggb ~i una critica , fenz·a la quale nittn faggio lettore tt far& oc­ mai a flud'iare it Flelli'y; e godiamo molto ·in fentire, c~e giunto apperia qudro pPimo. tomo· di Jl '4a"mon.ti -~ fe ne : la vorino due traduzioni in La­ tino, e in Tcdtfco , onde •encier.ne pi~ uo-i verfale -I'" milhA ..
r •
•'
. ,:..., ' . ' .
- Chi fare&befi iltlntaginat'o- · giam;o Rtai:., · che Ia- 'notizia e la ·cottur-a dei.J
/
dor~~ con. 'cui ·porianno le conqar~ fie 1onanz1 fopra le terre de' Greci, s' imP<>fi"effavano cegti. fcr-i.tti loro , ne apparavano la lingua ·, e coltiva­ vano ogni forta di ftudj • Tr~ittato poi ii mediterraneo , fifsb piedcr la Joro_ dominaz.ione oella. Spagna net principio dell' otta vo · fccolo ; Cordo- · va, Siviglta, e Granata tofh> vi di· ·vonnero emporj di · J.etteratura , che quindi fi propagb a t11tta l'- Suropa • ·I Proveo:uli coJJ• andar c:lel tempo ne .i'accolfero ii maggior frutto; ed i pri­ ai luminari deHa letceratura lcalian~ .iJ· Dance , ii Boccaccio, ii Petrarca, -cd i.ltri ., fatti i primi paii fulle trac. cede' Proveouli , attinfero fina.lnaen· te a' C.nti deHa letteratura· Greca e Jloma&Ja ., . e fpatfero .i. :primi femi dd l'iiOrgimento de1 boon stdio .: .Eccri Ua fuc,i nco, :;, dtfctgno , .;che coe erwfi,. zione fquifiaa; ,. ' .:on fiao giudiaio difteodc ii chizriffi111e -Sig• Ab. Andres ne'·cap.: 81• ~ ·9- to~~ e: n. Noi v-0r.r.e~ 1110 feguitarlo a pa.ffr1 • paff o per. far ,vedere ii ~uctvo afpctto, in c11i egli mett.4 la; leut1r:a.t&lnr "degli• Aiabi , '.ter nata ;voJgarmentt na difpreuo per non aver.fene foticiente · .ootiaia .t iovver per nctn·;reftamei:memoria fe· noo chi de' difett; ,. die rulmeate Ja defor .. mar.ono ; e ta moderna.· leuera.tura; , J;afd.iiitdofi. traf parta~e DDo1ra. qµei di-· ieuii-oon foV.Crc:hia;veemeiize, fi. f~ da; de' faoi veri genitori ' '. c:d· -incorrc: inverfo<li effi neHa uccia .d' ingrata:. M.a non pqrmettrndo la riftrettczi~ di quefli- fogli di tener dietco .. al :chi. Aatore · , ci· contenter.emo; di accen­ narc ' i fuoi priincipaJi :pWJti di mira • Nef cap~ ·S. fcorre 'egll ta.tu i rami
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della_ moclema )etteratura ; gramatr· ca , retorica i poula , dizionari di lingua, e florid, biblioteche di fcrit· tori , lloria poligfoa , letteraria , c... oaturale, viaggi, filofofY.i , chimica , geometri-a , algebra , afbonomia , me• dictna, · giurifprudeoza &c. c di tutti, e di ciafcuno di eai rami di;nofha , a v:er gti Arabi col ti vatone lo fludio, ed avuta copia grandHiima di fcrit-­ tori , come · per la fola Spagna ce Jo dimoflra ii dotto Cafiri nella foa:... p~giatia'ama Biblioteca Arabico-lfpa• .oa deW Efi.:uriale • Ne fi creda clle .ii noBro · A utore impnmda a rile vare i~ merito deHa letteraeura degli Ara.· .bi o di qneJJi ia particolare della.. Spagna , invafato da quel nazionalo entufiafmo., figlio Jegittimo della.. prefon~ione e dell' i'noranza , .e che all.e materie ed agli Autori, anziche Joete , foole appo,tare· dif.credito. Egli delle cofe . nuionali · par la con fomma modeflia , e per. quello appunto fi crmeilia pill crcdico nel pqntio fofba­ zja.le del fuo ·ifrgomcnto· , clle . ~ d.' additand· foliti dcl.riforgimen.to delle fci.enz..e· in J!nropa dopo la vcnuta de.' barbaPi fetteni.:iona~i ; i quaU fon~ non lafci& egli luogo a. dubita,re che folfero 'le . fcuole degli AFabi dell.cu spagna. Ma oot difccndere , ch' egli {a.alpnicolare di ciafcuna lorG . fcfoq~ 2a., con qaeJ: cando11e pl"oprio· di u~ mo ·fav.io·,.. .e dabbenc ne r.iieva i dj .. fetti ~ Determinatament? in punto di belle letter.e > quantunque ~Ii Arabi le coltivaffero con tU.ttO· Jo sfOr~o , e: IL\nghiffime fchiere di oriatari, , ~ di poeti ci prefentino le b1blioteche Joro ,. conft'lfa nondimen<J- I' Autor:e
13 111ancare i Joro componimenti di na .. turalezza negli affetti, .di femplicit.i nc' penfieri , ~ d( verit& e proprieta nelle)mmagJni ; e ~on gentili mani(· re c:ontradice al CaG.ri , clle i poeti ed orato~i Arabi eguagliar vorrebbe 2' Latini ,•ed a' Greci • Simile fincer.a. confcRione egl~ fa i.ntorno a.Ila fifica ; poicM febbene i progreffi , che ne' pofleriori tempi hanoo Catto la. fioria. namrale , la 111ediciaa, la. chimica ~ la geometrla ,. J' algebra , l' af!ro • nomla , e la geografia fi partan.o d.a.• gli. '1udj. degli. Arabi , che di clfe ed altre fcienze ci .1.afgaron<> f:Oll)e u11 c:apitale o fondo ,_ f:enz.a il qua le non fi farebbe . andato a dl noflri tan to in­ na oz-i, tuttavia qll4loto a~ prindpj,ge· nenli di iifica , e dei meccanifma della natuta eglino tra viarono. dal diritto fentiero , . c Ii futarri,ono i~ vane fpeculazioni .. Per mettere in pi~ chiaro l11me l'indole· de.lla. lct.teratur.a. degli Arabi ,: la confronta l' Autore in principio del cap. 9 •. coJla. Roma­ na. ,, la preetninenaa., egli die~ ,, che ,, ottengp.no i Romllnk :nell~ be-lie.. j 1, lettefe., Ji. le u. tano' aJtq fopra gt~ :,; Arabi .nell' oraQre let-ter.ario· _, che. ~J: obbliue fannd tutt.i ~ pcegj, fcicn­ ,.,. tifici di effi·~ fu vogliono- chiamarfi. ,., a cenfropto · .. Tullio " Virg•lio , ,, Li vio-, Oraaio fuvercbia.no di gra11. ~' Junga:qua-lunq1te merit.o aflegar pof· ,:t fano· gli Arabi·; nequdbi in tan·' · ,~ ta folla. di CCrittori poffono vanta­ " re un Archtmede ,. un Newton ~ ,, ttn 01nero , . UA ~ Cctrneille &.c. ,, Cio non. ·prrtanto: non pup0"1 negare > come hep .dimollr-a l' A~~r.e , . ch~ ftando il lUme de lie foicnze per eR:1 rJ"
guedi
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guerfi aft'atto netl' Europa , gli Ara· bi lo riac.:efero, traslatando nel loro idioma i principali Autori Greci fcien• tifici , di molti de' quali per fino la memoria fe ne farebbe perd11ta , fe non ce l' aveffero confer\'ata gli Ara­ bi • Agli Ar .. bi della Spagna ebbc­ ro ricorfo i primi uomini dotti , che dopo la rinnovazionc delle let~ tere · vanta l' El:ropa . 11 famofo Gerberto follevato pel fuo fapere alla Sede Pontificia col nome di Silve{ho II. non folo nella Catalogna, come foppongono gli Autori della ftqriL Jcttcraria di Francia , ma perfino nell' Andaluiia s' ioternb per riportarne..a dagli Arabi la Matematica, la .Filo+ fofia , e quei lumi fcientifici , cheJ lo renderono tanto celebre • Daile fteffe fonti bevvero Campano di No• vara, Gerardo , Atelardo, ii famo• (o Kogero Bacone , ed altri di tut· te le nazioni d' Europa; e .qnel. pre• ziofo capitale dell' Aflronomla , le ta vole cio~ deJ Re Alfonfo X. di Ca· fliglia , bench~ compofle col concor• fo di A Rronomi Maomettani, .Ebrei , e Crifliani J la rciehH pcrb aftron0mi· ca , -che. fuppongono , ii metodo d.i offervare , di calcolare, la notizia.. delle offervaiioni degli antichi Cal'." dci e Greci, gli flrumenti, le ipote~ ft , tutto ~ degli Arabi • Ma dove.. trionfa I' erudizione dell' A utore A nel car. 10.' che tratta delle inven- 2ioni tramandateci dagli Arabi. Quan· te letterarie contefe non ft fono fo. fdtate a dl noflri full' inveo2ione.,, della carta , della polvere da fuoco, della buffola, e di fimili altri ritrova· menti , de' quali gli ultimi noflri fe· coli yanno pompofi ? Ma tutte que·
Ile contefe , come ii nof&o Aatore ben prova , fono procedute dall? ignoranza dell<& letkratura degli Ara• bi , i quati co' documenti alla maoo ritlabilifce nella gloria di aYere in• ventilta la carta di lioo , e traman~ datod J' ufo della polve1•e da fuoco ~ della volgare numerica , della buffo· la , del pendolo ~flronomico , delle fpecole, delle accademie, e de' ce>I· Jegj di educazione • Sopra tutto nae· rita di cffer lttta la circoflanziat&J ftoria , ch' egli fa'. , dell' ufo d' ogni forta di carta , per difcendere a ri;. trovare J' origine di quella di lino nelle fabbriche fondate daeli Arabi nelle cittt di Sativa, e di.Valeou.. di Spagna • Eccone la ricapitolaiio• ne , che ne fa In fine Jo fteR'o Au­ tore • Nella Cina e nelle piu' orien· tali parti dell' A Ga nacque la cart& , che ft formb di. feta. , t1tnto comune in quelle contrade • Dalla Cina nd 6sa. fu trasfcrita ia Sarmacanda del· la Perfsa , e quindi nel 706. -pafs~ nella Mecca • Nell' Arabia , e nelle circonvicioe contrade fi cambib Ja... materia, foflituendoti alla feta ii co. tone , frequente prodotto di quei paefi ; e la carta di cotone fi f par(e toflo nelle proviocie dell' Affrica e... dell' Eoropa , dove giunfe J'Arabica dominazione • I Greci .abbracciaroao ben prefto quefla utile ioveozio~e, e per lunghi fecoli ne ·COnfervarono r ufo • Nella Spagna gli Arabi adope­ rarono da principio la carta bamba .. cina portata dall' A ffrica, dove copio­ fa meffe coglievano di cot.One ., u comoda nc riufciva la fabbrica. Col tempo perb riconofcendo J' eccellcoza e l' abbondaoza de' lioi • che produ-
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ce Sativa , e qoa6 tutto ii reaine di Valeoza, penfarono a formare di ta· le materia la loro carta • ~indi le pib antiche fa6briche , che fieoo giun· te a noflra notizi.a di 6ffatta carta fo. no· quelle di Sati va e di Valenza ; anteriori· di hen due fecoli a· tutti i documenti ltaliani, Francefi , e Te­ defchi , che i moderni eruditi prorlu· CORO nell' inveRigare , che fiinoo , J'origine di quefta inven2ione , che .tanto ha agevolato ii progretfo della · Jetteratura , e dcl commercio • Net ~ap. 11. avvicinandofi vieppiu ii chia­ .riffono Autore alla moderna lettera· uirai ~, egli. confeffa , non poterf1 ri· pet¢e. 0dagli Arabi il buon guflo del­ Je · 6ene h:ttere , che coflituifce ii principal carattere di quella ; tutta­ via ficcome cffo buon guflo allor~ di vento univerfale , quando le ouio· ai· Europee fi diedero a fcrivere ; e poetare ciafcuna nc\ fuo patrio .idio· ma , di quetlo ofo , che fu come ii primo paffo verfo ii riforgimento del­ Je belle kttere , ei con fodi fonda· menti fa au tori , e maeflri gli Ara­ bi • Gli · Spagnuoli Crifiiani fi fccero on punto· di civile educazione di ap. parari!. la lingua Arabica , e fcrive­ re·. e wrleggiare .nellO& me.dcfima ; an­ zi di~-cnne effa lingua , qn11fi co.ru prefer~nza al Latino ,. ii linguaggio de'doni. Nel folo archivio della chie· fa di toledo fi, confervano pib di due mila fhumer.ti , tutti di cofe appar­ tenenti a'Crifliani ed agli eccle6ofli­ ci ~ fcritti in Arabico. ~ndi con­ ghiettura I' A utore , che qucfta faci­ lita d_i frrivere , e verfeggiare i.ru quell' idioma portaffe gli Spagouoli a
1S fare altretta·nto hell' idioma patrio • 11 certo e , che nell' anno aoS S'. a veo­ do i1 Re Alfonto X.· di Cafliglia ~on. quillata da' Saraciai la citta di To .. Jedo , invitandone alla grand' OP.era.. i Guafconi o Francefi, ed effendone di qnefli r'imafle molte colonic nelte vicioanzc di quelta citta , i Guafco­ ni e gli Spagnuoti fi diedero full' efempio degli Arabi a coltivarc l:G poefia vof gare ; e da.1 linguaggio Gua• fconico, comuoe aJJora , e pub dirli a.,che al. prefente, alJe provincie me­ ridiont1li della Francia , ed atla Ca· talognt1 c Valenza della Spagna • ne nacque la poefia Provenzale , folio fiudio-; e I' efempio della qnale fi for­ mo 1' .I taliaoa • I metri , la rima , gli argornenti de' primi poeti ltalia11i e Spagouoli fi confrontano beniffimo colle podie de' Proveozali , e qttellct con quelle degli Arabi; e fono n9ti agli eruditi quei ver6 de' fonetti 101.
e IOJ. dcl Petrarca prefi di pefo d11 una canzooe Proveozale d-el Valen·· zano Moffen Giordi • Ma bencM ii Petrarca, ii Boccaccio, ed ii Dante modellaffero la poefia Italian~ fu qu.eJ .. la dc'Provenzali, andarono pero mol· to innanzi , ed inoltratifi ncgli ori­ ginali -Greci e Latini divonnero, fe. condo ii N.A.,i veri padri della moder­ na lettcratura , a' quali in quanto al­ Je b~lfe lettere , ltaliaoi , Francefi , Spagnuoli , lnglefi , Tedefchi , e.J
tutte le nazioni d' Europa debbono pre flare ri vereote omaggio • ( far a cu111ir.11ato • )
PARC-
f.ARIGL
l[C1cratis op1r11 "11111ia gr~u & I•· tine , tkl 6ig. A/, . .A.ger J1llt1 R.. 1tuat/. de/le ifcri2io11i &c. Prefio Di· dot ii 'IJeccbio , Deb11re , 1-ombert , e Barroit. 17Sz. '11ol11111i J~ ilr S.
Lo zelo , e I' impcgno che mofira iJ Sig. Ab. Auger di .voter rinnovarc nella faa patria ii cadente gufto <fel­ la lettura degli anticbi fcrit-tori , non ~ a1maflo appagato , ed efaurito .<faJ. Je elegantiffime tradt1zioni Franccfi , ch' egli ha gia date di alcuni claffici Autori Greci , e nominatamentc di E)folella d' Hocrate , che comparvcu alla lu.ce l'anno 178 1. AJlargaodo egl{ ora le foe mire Cl tutta quanta la re­ pubblica letteraria , ha intraprefe an­ cora ·le traduziom latine di que' me­ deGmi fuoi Antori favodti • Bench~ noi aveffimo gia parecnie di 6ffatte tr.adt1Zioni d' lfoaate , fra le q11ali le pw note foao queUe di Girolan:ui»
...
. ·..;
EFEMERIDI LETTERARIE DI ROMA
R 0 M A.
Saggio teC11ico aritmetico • ztome,;. . trico, aflro•omico , · cro110/ogico , c•­ riofo: O'll'llero metodo IJret1e e facil~ Ji efeg11ire i comp11ti oJ/e dette fr:ien­ ze relatroi , fe111:a effere intefi delltJ tom1111e aritmetica; de/J' Abate D.Si- 111011e Arce. Dal Cafoletti nel palaz­ zo Ma/Jimi 178 a. i11 8. ,Si 'IJtllifJ . thl .edefnno Caft1letti •
~no 1ibricciuolo non ~ fatto cer­ tameote n~ per i . letterati, n~ per chi abbia mira di divenirlo ; ma ! fo1o indirizzato a fpargere net volgo certe cognizioni di grandiffimo ufo , ed age­ volare atcuni pm ufuali compt:ti di
' commercio o di almanacco a chi 0011
' cooofce le regole aritmetiche, e non vuole , o non ptib imparar1e • Detro divide6 in due parti. Nella prima fi
111 rifolvono alcuni pin ovvj problemi aritmetici di ~ommercio, di popola­ re aflronom\a, e di agrimenfura , e nella feconda ti parla di calendario , . e de' pib intereA"anti problemi , che ad efTo fon relativi • Sl ' gli n~i , che gli altri fi rifolvooo feo~a aver bifo: ·
goo di ricorrere ~ alla moftipticazio· ne nc alla di vitiooe ' 0 piuttoflo fa­ oendo fare quefte operazion1 , anche a chi non le fa, e fenza ch' egli fc ne avveda, cotl' ajuto di una tavo­ Ja fomigliante alla Pittagorica , ma di effa molto pi~ eflefa ; poich~ mentre la Pittagorica fi ferma a1 numero 10.
quella dcl Sig. Arce ft eftende fino al so. e potrebbe , come ognuno ben.. vede , , andare aoche molto pitl oltre . Profittino dunque di quefto libro qaei per cui ~ fatto, e i Jetterati, co' qua Ii noi parliamo, oe profittino ancor efli per fag~erirlo altrui , affincM fempre . pi~ fi dilati i1 1'egno delle utiti co­ gnizioni , ficcome effi fono obbHgati di deftderare •
C 0 LL·£,
Domi11ici Maritt Becuccii Flort11ti• 11i Ecclefi~ S. FeliCis ad Ima"' Prte­ pojiti, & grtff11r:1m litterar11111 in..­ potriB femiwario olim profefforis Ar.r metrica , feu tie er~corum 'profodi11 n-oflat111 -clhli additame11tis, fJbfer'IJt1• tio11ib111 c:!J- rl£fllis flllfJC prim111h /a.; Imo et1_r111i111· e:tpofois otJ tJf 11111 J111tlio-
C fte
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iS J~ i11 gr4ca paeji j11'llent11tit • Typit Angeli Martini & facior11m 17S 2 . i" 4. Si 'llt1lfie da Gt·egorio Settari Ii· brajo al corfa alJ' i11feg114 di Omer~.
E la materia ~ e la forma di quell<> libro corrifpondono pienamente al pro· gramma che di effo inferimmo non ha guari nella noflra A ntologla .. Ab­ baflanza trovavafi provveduta la flu .. diofa gioventu Italiana di tutti i fuf: fidj necetrarj per fuperare. le difficolta grammaticali del greco idioma ; m• ne(funo fca noi avea finora peqfat<> ad ag.evotare- ad effa la flrada per giu· gnere al greco parnaffo ,. coll' ideL (or.fe che 1' imprefa fotfe d' impoffibi· le riufcita; e le opere che fopra ta­ le argomento fono flate pubbl.icate.... oltremou"- ~ o non giunfero mai fra noi , o divenner<> sl rare cfae noa.a eraoo da acquiftarfi fennonch~ a · ca· riaimo preue> • II Sig .. Prepoflo Be­ cucci • fin da quaodo infegna va le... grcche lettere nel pa~io feminario di Fire11ze , ideo ~i riempire· queflo vuo": to, e comincio fin d'allora ,. n~llo fpie­ gare che faceva Omero , a dettare ai f uoi fcolari alcune fue offervazio· ni fulla greca poesla i e. fulla mifura delle fillabe greche • ~effe annota­ zioni furono ii primo germe dell'ope· ra cbe ·annunciamo. , . che· ora fola­ mente 1' Aatore ha potuto ordinare·,. e portare al fuo compiment<> e alla fua perfezfone , mettendo sl Jodevof· mente a, profitto quell' ozio Jetterario dj c.ui: pref entemente .gode ,, e ch~ non gli accordavano le fa~ ·paffate occ:upaiiooi, . L' opera e divifa io ~c
f~zioni : nella prima di eff e- G tratta con opportuna erudiz.ione de gr11co­ r11m litteris & fyllabis;. de pedib11s; de fyzigiis,;. de 'llerf 11, 111etro & ry· tbmo; tie metrorur11ge11erib11s;. de ba­ fl feu f1111dammto 111etror11m ; & de tartni1111m formis in ca11t11 cbol'iro ; la feconda comprende pr~cepta ze11e­ ralia ( e qucfli' in verfi per maggior ajuto della memoria de' giovani ) de fyllabar11m gr~carum c11m in medio , tam in fine diflionit e:etantium, bre· 'lJitate ac Jo11git11dl11e; e la ter:u fe· 1ione finalmente ha per argomento' de fig11ris ~lie Jice11ti11, qMam appel· /act , poetica 'lJMlgo minus i•teJJeflf!. 11 tutto vieoe rifchiarato con fcelti e copiofi efempj , ad adattate anno· tuioni • I fonti , ai quali ha attinto P Au tore i materiali della fua opera, oltre alla fua meditazione , e al fuo ftudio, che molte ~o(e nuove e da al· tri prima non · avvertite .gli ban dif· coperte ' fono i1 Tbefa11rt1t er~C4 poefoos di Tommafo More·JJ_,rarte poeti­ ca dello Scaligero, ii vocabolario Ome~ rico di Wolfango Seber~ l' epitetario greco di Corrado Dinner,, ed infioe molte fc:elte edizioni di poeti greci, co• me per ef. J' Omero . flampato a Lon­ dra da Samuele Clarke, e l'altro dato in luce a Cambridge da Giofu~ Bar­ nes ; •gl.' inni , ed epigrammi di Cal· Jimaco c11m notis '11ariort1m pubblica­ ti da Teodoro Grevio; ii no'l111t grtt;. cort1111 ~pigrammattJm & poemat11111 de. lefl11s c1m1 no'Zla 'lltrjione & notis 7'bo- . mtt 1obnfofJ &c. La l)itidezza dell' impn ffione corrifponde pienamente , ficc<>me dicevamo in principio , al merito i.nttiqfeco dell' opera ; ficch~
ii
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ii libro per ogni titolo vuo_J eefer a~ quill:ato da chiunque ha qualche tin .. tura , e fa qualche conto delle gre· che Jettere, cio~ di quelle J.ettere dal­ le quali come dalla Joro forgente· de· rivaroao Je la tine, e quindi le nollre ~
PARM A.
Delrorigi111, Ile' progrelfi; ~ Jello flato attaale tl' ogni /etterat11r11 , tie/I, Ab. D. GiO'llam1i A11tlre1 /of;,, del/11 R. Accademia Ji fcie11ze , e belle let· tere di M antO'llll • Tomo I. in 4 . 178 a. Art. Ill. ed 11/t.
la comune opinione degli eruditi iotorno al riforgimento delJa bellL lettentura ti ~ , che n·e fia ftata ·de­ bitric:e J' Italia , e mediante l' lta1ia J' Europa a' Greci, che alJa meta del fecofo XV. fi rifuggiarono in quefle noflre · contrade , allorquando i Tur .. chi , pre fa Coflantinopoli nell' anno 14s J· diflruffero 1' imperio d' Orien~ te ; e quella comun opinioae faffi ii noRro A utore a impugnare nel cap. 12. Non nega egli aver quei fuggi· ti vi agevolato, e fatto venir pill co­ mune Jo Rudio della lingua greca , e de'Greci originali ., ch' eglino por.;. tarono feco loro . in Italia ; ma egli· no ' · fecondo ii noflro A utore , fen.. veooero carichi di quella preziofa m~r­ ce, non tanto per fti~a .che ne fa· cefl'ero effi • o per ufo Joro proprio , quanto per' la noti&ia e Ja · fperienza,
19 cite avevano, dell' a.vidita ; con cui cercavanfa gt' ltaJiani , e del caro prezzo, a che Ja compravano; poi• -ch~ , <om' egli hen . .prova co' tdli~ monj deJ Boccaccio, ,e del Petr.irca; -e con .altre fode riHeffioni , la Greca Jetteratura non era allora ·.in tal fiore , cbe poleff'e far rifiorire quella d' 1 talia. Di que.lla riconofce egli per autori ; padri , e come triumviri ~I D<tnte:, ii Petrarca , -ed iJ Boccaccio : a tre picc:ioli Jibricciuoli , ei dice , fcritti quale per fatira, quale per galarate­ rla, quale per trattenimento di foin:ni· ne oziofe , ·fiam debitori del buon guflo del!a moderna belfa Jetteratura • Gran­ .diffima rivoluzione produffe nella tin· gua 1taliana , -e nelJa volgar poesla la comN1tdit1 del Dante, per la cu1 f pie• gazione .aprironfi pubbJ1che f.:u•1le • Non pot~ pero quel grand' uomo con• <lurre l' opera a perfcziooe-: ii Petrar­ ca fpoglio la poesla e la tingua della rozzezza; con cui -erano ufcite daJ .. Jc mani del Dante ; ed ii Boccaccio animb la profa deJfa vivacitl\, e del brio deJla poelia. 11 merito di qaelli tre fingoJariffimi genj non tanto con­ fifle nell' .aver propofli aw imitaiione qi.lei tre originali efemplari , quanto neJI' aver fatto eonofcere e prezz .. re i mezzi , co' quali fi procacch1rono la virtb di compodi • Eglino, fatti i pri­ mi paffi fnlle traccie <le' poeti e de, Jetterati Provenzali fi diedero a difot· terrare g1i originati Greci e Latini ; i11 particolare ii Petrarca oon fafcia va an .. .golo di moniflero , che non efaininaf­ fe per incontrare de' manof1.-ritti anti .. chi , p11rte ne copiava, parte ne com• prav1&, e molti n~ ill&Hlrava con cor·
. .C Z tUIOQ.I
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•<> J'ezioni e note 1 e a ragione efclama l' Autore di non intendere, come i moderoi letterati fi contentino di ri­ mirarc quel grand' uomo come U.IW autore di beJliffime canzoni e funetti, e piattoflo no 'J rifpettino come ii padre , e illitutore della modernL. Jetteratura , riponcndolo nel merita· - to. po&lo accanio de' Galilei, de' Car-· tefi , de' Nc\Vton , e de' Corneille . La mira del Petrarca era io pa·i­ mo luogo rivolta a' Latini , D~ fi trovo mai abballanza contento de' fuoi lludj fopra ii Greco • La glo­ ri-a di promuovere q.ueflo idiomL. era riferbata al Boccaccio , chtU follecito ed ottenne dal magiflrato di Firenae che vi fi fondatfe una catte• dra , per cui cgli lleff o cerco , e con ogni forta di pi>licene obbligO.il Gre­ ~o Leooz.io Pilaco a fermarfi in quel­ Ja citta , la quale , p~ima gia dell~ pref a di Collantinopoli,, poteva coo­ fiderarG come Ja 1Morta A te.ne , e la Tofcana come Ja; nuova Attica,. on· de i.I boon gutlo fi diram0 ·per l' lta.­ lia, e quinci: per tutta I' Europa. Que­ fb e· quelJa fcorrc l' Autore per ria· tracciarvi i lhitti raccoldvi dall' ar· den~e zcJo di que~ due ingegn'1 ammi­ nbili in promovere le helle lettere • Avcvano gia quefii moJti feguaci,. e coltivatoFi .nelle princ:ipali citt:\ d'lta· }ia, quando vi fi ricovei:arono i Gre- ci , eolla cui venuta matlll'arooo quei frutti , e I' albero della beJla lettera· tuca cli ~nae viemaggiormente fron&u.­ to , come coUa pioggia del maggio acquifla vigore, e crefce Ja pi-ant~ tia nau • D' un nuovo vantaggio con· feffa non pertanto I' Au:ore eR".er~
Aata debitrice I' Italia, ed in coafe- . guenu 1' Europa a quei <ireci , e f11 il conofcimento e la llima della fi.lo­ fofia di Platone, deJJa quale Co61119 de'Medici , mediante i ragionamenti col greco Gemitlo Pletone , s' inva· ghl, e ad illuflrare la dottrina di quel gran Filofofo foodb in Firenze una erodita adunania , che puoffi con6· derare come ii modello delle moder­ ne ac.:ademie • DalJo ftudio dell~ filofofia di PJatone , e dal credito , a che inalaaronJa l'accadcmia Fioreo• tina , e gli fcritti del Plctone , del Beffarione ed altri , oe Yeane come per natarale eff'etto Ja decadenu dc1 ~edito d'Arifh>tele, e deJle vane fot· tiglie221e, che tanto danoo recato ave· vano alJe fcienze naturali e facre ; e da quella epoca in poi i T eologi , a jpiegare i divini ·mitlerj., ufaron~piil parcamente deUa metilfifica. Aritloteli• ca • Quindi partitamente defcrive \' AutQre i miglioramenti, che da que• fta rivohuionc della Jetter.ttura lcalia. aa rifultaroAO nella letteratura dell& Germania, della Francia , deJla Spa• gna , e dell' Inghilterra ; i quali mi­ glioramenti, agevolati coll' invenzio· ~e de Ila llampa., il c:oaducono come per la mano, e lo introducono nel fe· colo XVI. , del quaJe lungamentu ragiona nel cap. r.3. e oc ragioaa coll IJO difcernirnento afTai fuperiore alle comuni idee •. ~ft:o fecolo Juolfi ri· guardare da' fi}ofofi coo diij:>reu.o, e dagJi amatori delle belle Jettere cod cntufiafmo ; . e I' Au tore . coo copia d' u.ui verfa.le erudiaione , e col pefo dc:I f uo bnon gitadizio imprende a mode· rare l'entu.fi~fmo di guefli, ed a correg·
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gere ii difprezao di quelli • lo fludio della poefia e deW eJoquenza Latina di yenne in quel fecolo qua6 aJla mo. da, particolarmente nell' Italia e nel­ Ja Spagna ; ma pochiffimi oratori e poeti Latiui di queJ fecolo fi Jeggo .. .no da' potleri • Nella poefia volgare ii Camoens, I' Ariotlo , ed il Taffo fono certamente gli Omeri ed i Vtr• gilj deJla moderna Epica , e per la Drammatica paftorale J' Aminta delTaf­ fo, e ii Pafldr folo deJ Guarini. Ma deUa riinanente infinita turba di verfeggia-
-tori di quel fecolo q.uanto fono po· ~hi quelli ' che meritino ii nome di poeti l Angelo di Coflanzo, ii Cafa, ed alcuni altri pochi Italiani ; ii Leon , iJ Villegas., gli ArgenfoJi, e qaalche a\tro Spagnuolo fono i lirici di qael· Ja eta , che ft pofl'ono Jeggete con.. profitto •· Ma gli altri rami deUa vol· gar poefia ,. in particolare Ja Dram­ matica , mancano affatto di origina· Ji modeHi. Con pih felice riufcimen­ to Ii colrivo in quel fecolo neJI' lta­ Jja , e 11ella -Spagna )' eleganza crella voJgare profa , cw i buo11i moderni fcrittori & fladiano di accolbrfi, men·· tre i Francefi , i. Tedefcbi , e gl''n­ glefi vergogoerebbonfi -~; fcrivere al prefente come i nazionali Joro !Cr~ vevano alJora ~ Al contrario ri.cooo· fee J' Ao.tore in quel fe,olo come... rinato Jo fpicito filofo&co nell' efame delle fcieoze del Vives· , e di· alta:i precurfuri del Veculamfo ; nelle ri­ cerche d' antichita del Sigonio-, Van· vino, Agotlino, ed altri ; nella ffo. ria del Guicciardini.; nell' aftrouomla del Copernico c del Ticone ;. neUe.J
~· inYefligaiioni anatomiche del Vefa· lio , dell' Eaflachio, e del Fatlopio ; n<:lla floria naturale del Gefnero , e dell' Aldrovandi ; negli flndj det· la Romana giurifprudenza dell' Alcia­ ti, del Govea , dell' Agof1:ino , e.J
dtl Cujacio ; nelJe edizioni , ed. illu-­ Arazioni degli originali cklla facra fcrittura ~ ne'' Jnoghi teologici del Callo ; e nd nuovi modelli di- te<>­ logla del Bellarmino , e di anna· Ji ecclefi.allici del Beronio • Un feco· Jo dunque , neJ quale alcuni BudJ nacquero di noovo, aJtri riforfero , altri forono condotti quafi al termt· ne, e tutti ne ricevettero molti· van· taggi, ROH meri.ta certameAte ii dif. prezzo de' filofofi. Del fecolo XVlf. parlafi comancmcnte con pocfJ.iffiina Aima;. ma I' Autore rifl:ringendo que-· fta comune idea agli flud j d' umaoiti\ dell'ltalia e della Spagna , j quali i11 re alt a vi decaddero· dallo f pfondore·, in che erano faliti neJP an-tecedeote fecolo, e ~onfiderando cosl gti ftudj d' umanita , come le ahre f cienae in tutto 'I contioeDte d' Europa , ci da a rafligurare ii fecolo XV 11 .. di mol· io fg.periore ,.1 XVl. Effetth•amente al vederfi Cch.ierati innanzl ii G<1lileo·, ii Verulamio, ii Cart~fi.o ,. it Newtorr_, H Leibnitz , iJ Malpighi , it Tourne .. fort , it Sirmondo , il P;atu-vio , if M~billon-, ii Wofio, ii Bnurdaloue-, ii Boffuet, ii Fenelon,. ii Corneille , il Racine, ed· altri infiniti ; d rivol .. g.ere la vifla aHe iovenzioni· de'tele­ {copj, microfcopj , termometri , ~ barometri , della. macch.ina clettrica • e pneumatica , de' Jogaritmi, del cat.. colo d iffereoaiale,. ed. a tante feoper.
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22 te fifiche e matematiche , bifogna.. confeffare , che g1i uomini nel paf· fa to focolo da u:i capo all' altro dell' Europa hanno .acquiflati piil lumi , che ottenuti non ne avevano in tut· te le et.a precedenti • Tutti quefti pro~
· greffi del fecoJo XV U. f viluppa ii no· firo A utore neJ cap. 14. e merita io particolare d' effer Jetta la fuccinta.. fioria ch' egli fa della perfetta poefia drammatica rinata jn Francia. Tr~ naziooi , dice egli in foftanza , con· corfero al camhiamento del teatro ; 1' Italia e la Spagoa oel fecolo XVI. tentarono di rinnovare ii guflo .del teatro Greco e Latino ; ma ii fover· chio attaccamento agli antichi mo·
· delli fec:e riufcire i .nuovi .drammi cos\ freddi ne' fentimenti , e oell' .azione sl lenti , .che non fi pofrono leggere fenza fluccarfeoe • La Spagna e J'ln· ghilterra nel fecolo pafrato deprava­ rono la rego1arita dell' azione , .e cor­ rurpcro Jo fiile con .ardite metafore, ampollofe efpreffillni , e penfieri falfi ed arguti ; ma vi portarono maggior moto e calore ; e crearooo un nuovo gullo teatrale, .che corretto poi dalla Francia fugli Reffi originali Spagnuoli ed lnglefi , e ridotto a regolarica ~ ha dato j perfetti rnodelli , che am· mira piil che non imita ii rellaote d' Europa. Nel prefente fecoJo, fcarta· ta la moltitudine di fcritti . inutili 11U
fri voJi , ricooofce 1' A utore act cap. 1 S. notabili progreffi rifpetto al feco· lo antecedente in tutti i rami della.. lettcratura ; e nel cap. 16. impugna I' Autore 1' ingegnofa curva del Bo• fcowich a fpiegare ii progreffo , e la decadenza delle arti e delle fcie~e ,
e ii riflringimento che di qaella cur· va fa ii Tirabofchi alle arti, e fop· ponendo che n~ quefte ' ne queJ It.,, hanno toccato J n~ forfe tocchera nno giammai ii fcgno di perfezione J dal qu.ile fi pretende ~ebbano tornare.,, indietro., fuggerifce a foftenerle e pro• muoverle opportuoiffimi mezzi , che.,, noi non potremmo acceonare fenz 3.J
trafcriverne tutto ii capo. Afpettiamo feguenti tomi di queft' opera J colla quale 1' autore non .che a fe fleffo, ma alla fua oazione , ed all' Italia fi non volgare onore •
P A R I G I.
L' A11teprJe la natflre &c. L'A11· tore deJla 11at11ra. Preffo L. Ce/lot 3• "llol. in JZ. 1782.
Fra i libri i pi fl prnprj a rif veg Ii are 1' adorazione J I' amore, e la gratitu· dine , che dobbiamo ell' l·frer fopre· mo , dee .diflinguerfi quello che ora annunciamo ~ Le opere del creatore non fono forfe rnai flate ef p<>fle con rnaggior magnificenza , chiarezza ed unzione ; e non fappiamo fe debba.:. pib ammirarfi lo fpirico o ii cuore del Sig. de Boiffy che n'~ I' :autore , ne' _grandiofi e fublimi quadri ch' ei ci prefenca de lie opere create, difegna· ti tutti colla pifl intereffante efattez· za ., ed animati col colorito· di una vera e foda pietA , che rapifce l'ani• mo de' Jeggitori • Q.2.i yi dunque fi tro·
van
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van r!unite le pib interetranti , e cu­ riofe cognizioni della fi:oria naturale > dell'aflronomla, della notomla, dd­ Ja fifica ·, de Ila natnra dell' anima , e degli effetti della fua uoione c:ol c:or·
- po , di cio che riguarda gli animali > gl' infrtti , i vegetabili &c. in unL parola tutte le parti de.Ila natura vi fi f vilupp~no e vi 6 fpiegano , cd ogni fpiegazionc; e accompagnata da rifl, ffioni fui?limi, che fan naf cere nell" animo de' letturi i piu vi vi fentimen-: ti di amore, e dt riconofcenza • ~-· fie rilkllioni fono per lo piu tratteJ dalle fagre carte. ~ei che flOll Jo· no O'IJ'tlezzi ad afcoltare le Jodi del Sig11r,re, dice ii nofl:ro Autore, fof­ frir"nno forfe colt q110/cbe pe11a q11e· Jfo li11g11aggio ; ma 'lli Ji fora11111J fa· cilm.ente • E' si naJ11rale all' tl(lflJO ,,
e sJ ziujlo ! , E' tan/a tempo cbe dicia· mo : Pater nofler qui cs. in. ca:lis , fancti ficetur- 11omen tuum • E' q110J ~ ii figlia cbe non afcolti 'lJolontieri le Jodi de/ padre? Se 911olc1111a difzra· z.iotome1111 11011 fl1ptJ/Je cbe lddio e [110 padre , co11 qua/ piacere 11011 d<J'llrlt egli impararlo, fe.ba 11n c11ore pMro z., Si vc~e aduoque. che it principal~ fcopo d.eJ Sig.de Boiffy fi ~di defcri~e­ re le grande~ze dell' onnipotente per farlo adoure, e la fua infinita bon­ ta per farla ainare,. e confondere c:osl quegli empj <.he ofano infuharlo net. fuo ·fantuario fieffo • Di quant' ufo­ non potrebbe etlere una fimilc opera. a;quei paflori '"he voldfc:ro nelle lo-
. ro confere rze dar quaTche notizia ai Joro parroc:,hiani intorno la fl:oriL naturale , che fia riu adattata alla loro · capacita • e piu prcipria ad in­ nalzare verfo Dio i loro cuori • So·
l·J vcote accade· che poco ti riRetta al. le maggiori maraviglie dell' oaoipo: tente , e a quelle ancora dalle quail rifultano per noi i maggiori benefic j . · Q!!._al libro piu adattato per ~remu· nire la gioventn contro I' emp1e maf. fime della falfa fitofofi.a dcl fecolo , e provvederla di quelle cog.ni1ioni , che forio l' 1p'(x.anaggio proprio di una buona educazione •. Ma forfe U dirA : E a che ferve una nnova opera di floria naturale l Ve ne fono cer­ tamente gia molte , ed ottime ncl lo­ ro genere ; ma quella forfe dovra ri­ putarfi come nuova, e pia delle al·
· tre utile per l' orline e la. "difpofizio. ne delle maserie ~ e per le iatcreffao· tiffime riffeffioni,. dalle quali fono ac­ c:ompagnate • Vi /0110 rnolti , diceL Pafcal , i 9t111Ji no11 'IJOrrebber mai cbe "" at1tore parlaffe Ji cofe. t:li cai altri b1111 parlato; altrime11ti I' acc11· fo110 di 11111/a dire di 11NO'llO. Ma j'd le materie i:be tratta 11011]011 llUO'lll ,
111<> 6Jftr 1i1'11'Vtl 111 difpofiziom:. Gi110· camio ollo p111/11 , 1110/ti m1111egeio110 la pol/a rnedefima ;· ma 'Vi e fe111pr1 am; che la tira _1111gJio thJJ' altro .. Ta11to.far1bh" di acc•f11r1 "" auto· 4-
re di far'llirji di pt1role a11ticbe, q1111- Jiccbe le medeftme p11role· tJos poteffe· ro formore a Itri "' a Itri pe11fieri col· le loro differe111i difpojizio11i. ll Sig. de Boiff y promette uo• altr' opea·a ,. in cui fara vedere contro i Dc:ilU ~ c i partigiani di una religione puramcn- te naturale , con quali fentimenti di gioja, di gratitudine , e di amorcu noi dobbiamo anche dire :. Credo in Gesk Crijlo Signor 11oflro; ed in cui fara palpabile l' iogiullizia de' farcaf. mi ,, che gli empj fcagliano contro fa
nollra
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24 noftra fa.nta 'l'eligione ~ Noi t' in vitia­ rno in n<>me de' veri amici della re· Jigione , a voler dare quaoto prima al pubbli.co quefia' faa nuo.va produ· zione.
INGOL5TADT.
Pifcb.ers &c. Tbtorie Jes febi1lt111 &c. Teori11 J1Jlo Jlrobif 1110 , deJ Sig. Gi(Jv.anfli NepomRct110 Fifcb1r Co11Ji· gliere , e profeffer1 tli 111att111ati~a.J i11 lngo/fladt • Pr.effo Lmzenh,,g1r 1782. ;,, 8,.
La teoria dello ftrabifmo offia del guardar )ofco che ci ha data ii Sig. Conte di Buffon , il quale vuoJ die 6 ripe-ta quello difetto della vifta dal· Ja forza ineguale de: due occhi .de'qua· Ji ii .piu .debole ti diioglie qaafi 1na.c­ chiu..lmente dall' oggctto per lafciar fola , e non confondere 1' immagine del pill forte ., ~ oggimai Ja piU co· munemeote fegul~a , .e qaella che.... fcmbra dilfatti Ja piit f~isfacente • U r.nauior .frutto di .quella teori.i fa. Jebbe di aver trovato ii rimedio pi~ fiwro di ogni .altro al difetto di cui 6 tratta , ii qaale dovre.bbe fempli­ cerncnte conftJlere in t.caer per quaJ­ che .tempo cope¥.to P occhio predo01i­ nantc ; o al pib , nel cafo che la di­ fuguaglianza dclla forza vifiva de'due occhi folfe molto con&dereyole , di
far ufo di un pa jo di occhia1i , cbe a veffero uo vetro piano per 1~ occhio Jofco, ed uno conveffo per ii fano. Ma quetla teoria del Sig. di Buffon ha la difg.-ai.ia dt non piacere al Signor Fifcher , ii quale vorrebbe foflituir· veoc un' aJt.ra ch'~ quefb • Per leg­ ge di natura, dic•egli , di cui non.. conofciamo it meccanifmo, le due.. pupille fi dilatano , e fi riflringooo coo flmpatici movimenti a proporzio­ ne dell' illumioaiiooe degli oggetti offervati • Ma fe una delle due ptt· pille Jar;\ pib irritabile deW attra , mentre etfa viene riftretta o dilatata da un dato grado di Ja~e a quel giu­ flo punto che richiede la diflinta vi­ fione deH' ogget-to, I' attra meoo irri· tabile nen potendo fi toflo giu.gnere al medefimo punto , andera int111to dirigendofi ad · un a1tro oggetto la di · cui Jece fia proporzionata alla (aa at­ tuale apertura .• Non ci farebbe d\£. ficile di far qeafohe rifteffione forra di que4la tcoria del ·Sig. Fifcher , ii quale nel proporla fembra folo abbia avuto ia mira di .dir qualche co(IJ di 041ovo , e DOR imm~ginato da al· tri .. Certamente che n~ le ragioni colle quaii egli ~, ingegna di foftener• la , ~ quelle colle q11ati egli fi flu. dia d' fovalidare ta teoria del Signor Conte di Suffoo non ci f embran di ta·J pefo da doverci far dare alla fua la preferenia,,
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EFEMERIDI LETTERARIE, DI ROMA
R 0 M A.
EJ1111111ti d1lle /1ggi riflili Ro"'•"~ tliflift i11 q•attro Jibri, ed efpofli",,elf ltalia•a fo'111/Ja Jan' Ab. Gi11fapJM J11ll'Qlio &muo , 1111/i q11aJi s' i11· dica ii dritto 11at11rale , iJ · dritto ••· tico Ro111a110, ii Gi11fli11ia11eo &c. Ii· bro feco11do J 78 2. Si 'l't11tlotJo 11ell11 libreria diri111pe1to la chief a deg Ii or·
f1111e/li. ·
ltrofiegue con coraggio ii Sig. Ab. dall' Olio J> intraprefa carriera di fom • mioillrare alla ftudiofa gioYentu in vofgar Jiogua gli elementi dellc no· ftre Jeggi ci viii • ~lie laud i , che noi meritamente gli abbiamo tributa· te atlorch~ riferimmo ii primo volu· me .nel oum. z6. di quefti nollri fo­ gli dell' anno fcorfo, dobbiamo dargli aoclae in qbeflo • Brevita , precifio· ne , e- chiarezza di .flile tutto f picca io queft'opera,onde non folamente puo profittarne la gioventu , ma eziandio tahu10 de' piu provetti feguaoi del fo. ro, e fopra tutto quella claffe bellJ oamerofa d' iadividui ~ che non han, ilo · mai apprefa la lingua lati na , eJ
clie pare ~ oeceffario .fiano informati in qualche maniera delle oollre leggi • E;, di vifo ii libro feco~do , che annaa:
ciamo, in ottotitoli, ne'qua1i fi trat­ .ta dellc cofe, e Joro divifione, poffeff'o, e dominio ; della preda ; del ritrova· mento ; del dritto fulle cofe naufra· gate ; del teforo ; dell' acceflione ; dell' acceffione iaduflriale ; delfa fpe· cificazione e mefcolanza; dell' accef· ftone miAa; della confegna; deJJe fer· vitla; del cenfo ; delJ'ufufrutto, ufo , ed abitazione ; de' Juoghi di monte ; e della prefcrizione • Saranno cooten­ ti' i nollri Jcggitori deJJa femplice enu­ merazione de1 titoli, giacch~ trattati di ,tal oatura non poffono analizzarfa • Cio non pertanto diremo quafche co· fa di due titoli, che fono affatto nuo­ vi nelle illituzioni def gius ci vile. In quelli G tratta de) ceofo , e de' luo. .ghi di monte. Riguardo al primo co­ mincia ii nollro Auto1·e dal cenfo ifti· tuito .da SerYio Tullio per rifapere la quantita e valore delle follanze di ciafcuno de, fuoi fudditi, e la di lo· ro coodiziono. ~fta ft era una di­ chiarazione , che tacevaoo i fuddici con giuramento prima avanti i .re, quindi nel governo repubblicano a va'1· ti i confoli , e finalmente avan~i .i cenfori. Siccome coll' andar del tem· po ii vocabolo di u11fo fa applicate> eziaodio a quella preftazione , e pag~­ meaeo cbe fi faceva da .tutti i fud-
- Q di ti
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2, diti Romani al -pabblico erario a pro .. porzione de' beni cenfiti t offia mma­ ti; cosl da quefto coftume 6 fa llra· da ii nollro A utore a dimollrare , cho dal medefimo ebbe origine ii moder· no c:oatratto cenfuale • 11 meeodo, e la forma di quefto in progreA"o di &cm· po oon aodo cfente dalJe frodi dcgli ufuraj, e percio a quefte riparAl'ono co.n le loro dccretali , e collituziooi i fummi Pontefici , e fpecialmente Mar. tioo V. Niccolo V. Calliflo 111., e foprattutti S. Pio V. la coflituzione... di quell' ultimo diede I' altima mano, e la perfczione al contratto ceafualo, e porch~ quefla appunto fi ~ la co· fiit1>ziono fu (Ui ti regola al prefen· te uo tal contratto ; ptrcio della me· cfefima parla coo la folita fua p-eci· fiooe ii Sig. dall' Olio , efpooeodone tutte le parti , ed i requifiti , che il fanto Pontefice ha prefcritti per in· variabili alla validitl del cenfo. Rap· porto ai Juoghi di moate ~ dopo di aver parlalO ii noflro A utore dell' origine delle regalio , paff"a a aarra .. re la floria de' Juoghi di moote , che ccmincia da Clemente VU., dell~ varie erezioni de' medefimi monti , e dell' ofo a cui furono deflinate le fom­ me di danaro ritratte in tali ernib­ ni , e che per lo pi~ furono impie• gate ne' bifogni della religioae, e nel· guerre contro ii Turco. Termina qaefP artic:olo con una fuccinta ~n.ili6 de' modi , co' quali 6 creano i Juoghi di monte, ·cio~ dell' 1ndoflt , a•pli11• i;io111 , aegreg•vo11t, e.f 11rrogaz.iflt1I ! e finalmente della manaera , con cut Yengono fopprdli ed eftinti. Sicc:ome queia materia ~ aA"ai nfta , coal de· .Odera ii aofl.te Aate»re ,. che +r•p
irt,lt11t11 tli/fuft1111111t1 '• fMlll• lfFrto gi11rifpr11d111te , t /eco•do. i fJtri pri11cipj de/ ei111 p11bblico, e d1I gi•1 ci'11iJ1 , giacch~ confeffiamo ancor ooi , che ~ puramente pr .. ttico ii trac. tato > che ne pubblico anni fono con Jc ftampe l' Ab. E vaogtlifta •
FERR AR A.
Catalozo iflorico. de' pittori, t /t•I· tori Ferro,.. Ji , 1 d1ll1 op.rt lno to• i11 fi111 111111 •flt/I 1fa1t11 d1JJ1 pill tt· JdJri pitt11rt "41/t cbitfl tli Ftrr,jr•. Tott1. 1. I• F1rrar11 P'' Pr1111ttf ct ft. 9Mttlli 17S z. i• 8.
. . Gil ~ noto, che la citt.a di Fem· 1
ra ha io varj generi de' pregi 6ngo­ lari , e ne ha pure io materia di bcl· le arti , e quelli al per conto di an· teriorita di tempo . rifpctto a tant., al· tre cittA , come pure per conto di eccelienza di profeffori • Se la maoo benefica di qualche erudito filopetri­ da non accorre al .beo a vvenwram ripiego di render celebri , e di nc· comandare alla poflerioritl quefti me· defimi prcgi; che ~ iJ mezzo della,, ftampa, 6 Corre rifchio , che gucfti cadano nell' obblivione. , e fDbifcano quella forte ; che git fubirono qacl· Ji, che viffero annti ad Ag~-.roo. ne , ca"'11 fJNill '"''' fatro • la pro­ vida riforma dell' unaverfata .Fenarc• fe effettuata • e proteua dai dtte ,ul­ timi Romani Pootcfici , ed jJ h•.a.. regol;imento de Ila mode6111a pron.Ko , e mantenuto dall' ince11&11te vigila•• za , e Jiberalitl deJ fuo zelaotiffimo Pre6deote~ Monfig. Gio. Maria .Rimi, . oaldi,
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na1di :, . ha ·~to rcoC!'a Ja letargT. di qoe' vivac1 cittadini, Fli ha (pin· ti a rintracciare , raccoghere, ed il­ Joftrare le patrie prerogative , ed ha fatto nafcere qoindi inolte eradite ope· re , di cui fono fempre follecite Je,;,, nollte &p