Nunzio Incardona - L'Idea come sinossi tetica

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«“Tempo e idea” è il titolo di un corso che Nunzio lncardona tenne alla Facoltà di Lettere e Filosofia, a Palermo, nel 1971/72, l'ultimo del suo insegnamento di Filosofia morale a Lettere. L'anno dopo, lncardona subentrò a Santino Caramella nell'insegnamento di Filosofia teoretica, che mantenne fino alla conclusione della sua attività didattica e accademica. Al corso inaugurale su “L’idea come sinossi tetica”, che voleva essere concettualmente la prosecuzione, sotto un diverso aspetto, di “Tempo e idea”, seguì nel 1973/74“L’ èlenchos del principio”. Quello scandito dai tre corsi di cui ho detto fu un momento di passaggio importante nella sua storia di studioso, che lasciò una traccia assai viva anche nella memoria di molti scolari, alcuni a quell'epoca ancora studenti altri, come me, giovani laureati appena avviati alla ricerca.» (Giuseppe Nicolaci)Faccio mie le parole di Ersilia Caramuta: “Se la riconoscenza è innanzitutto memoria, le stesse parole del mio maestro sono l'unico modo attraverso il quale mi ritengo capace di ricordarlo”. (Ersilia Caramuta)UNIVERSITA' DI PALERMOFACOLTA' DI LETTERE E FILOSOFIAAnno Accademico 1972-1973“L’idea come sinossi tetica”Testo registrato dalle lezioni del Corso di FILOSOFIA TEORETICAtenuto dal prof. Nunzio Incardona

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  • ... 175

    sgiunzione in quento prima siu prfo,nriu corrisponde couiC t.er questo primaria,

    il che significc c1uestn. disgiunzione prinn riguardc. solo il princi?io 1

    la disgiunzione in -iuanto prirna indice il ;>rincipio legato al pensare e . .

    iviso concetto, perci cio dunqu per la disgiun-

    zione iJrima irtdict1 le corrisponcnzn _della disgiunzione prirn.n .alla disgiun-

    zione primaria., ovvero del principio in 1uanto legato nl ?"msare e divi-

    so dal concetto del corris?ondcntc a s, cio originri!ll'oonte l 'e.ssere disgiunto riguci;:dc. il principio secondo ci che il principio

    nel In disgiunzione. non secondo ci che il principio in (.juanto tale, In questi termini le proporzione. trn il principio e il principio deci

    sa dello. disgiunzione e viccvcrsc le. disgiunzione le. strutturo de,lla

    proporzione del principio, dove prqporzione del ;>rincipio significa pro-.. .I

    porzione del t>rinci?io e se stesso. Questo ecco.de dopo che il principio

    stnto post;tf in crisi attraverso ltcsscr

  • 176

    dtenninato versose stesso fino n se stesso, rne senza la de:terminaziO-:-

    ne, l.ri-

    mn diveritn ~rLncri.o:., ?er cui l 'cssert:nsarE~ ~ rini?io determinato verso se stesso

    e fino c. se stesso senza la detenninezionc; e dunque disponendo d~lt'es

    sere determinato come ci cha corrisponde all'essere scnzl\ la determina

    zione, in questi tcnnini il principio

  • 177

    to detrminanti, che- il contrerio; e ecco che la proporzione si spmo-

    porziona, do;:>o il principiu; pcrch appunto dopo il principio la,,i*'QPQJ::'!!' .. . ~ :

    zione si sproporzione., perch il principioconce~ito cou~ l'e:ssere deter-. ~ ';. ..

    ruinato verso se stesso. e fino a se stesso ._senza .la dterminazione, percib

    ,tJOi ~to~icaraent, ;,>er poter~ fondare la dete~inazione ?riva .se 'St;&Do""~- . ' .. - . . . . .....

    del s_uo essere detenaineto, si concepisce colilc indeterminato e da~aucr. ..

    concepirsi com.e indetermincto,

    propri.a

    le filosofia liiettere c,ssieti1e il participio presente pas-

    sato, gli enti dctenainnti e i concetti deterri1inanti, il dov~re concepi-

    re che tcnte dvrcbbc riuscire n significare tutto il dinomisno.operati~ ..

    vo dell'essere dentro se stesso, e invece ?ensare questo dopo il princi-

    pio e del ~rinci?io. significc. etenainnrc questo al suo essere dete~inn

    to. Non possiamo non.penar.re gli enti se non in quanto determinati, cio

    in quento in realt n0n sono ci che sono come enti, perch come enti non

    dovrebbero essere detenuinati, ma talmente detenainanti dentro se stessi

    da nn dovere ctire ente determinato. . ~. ';./-:i''.

    Il ~rincipio origincrie.raente, ?ro?rio perch il principio che ori-. . . ginariamen~e iiuestn ro;:>orzione che l'essere come essere determinato

    verso s e fino n se stE.:sso senza la detenninezione, per cui quana,p..J.e .. , (':.. ,

    filosofie pensano e ~ensano a partire de un principio, questo paWllli- . .. ......... -......

    un principio lo stesso rendersi del principio, dopo se stesso, indeter-

    min~to, quindi il principio che riguarda le filosofie, il principio che . .;~ ... bJNll

    costre.tto c. conce?irc le sproporzione tra attivit e i:)assivit~; .. ~~-'.'::':~ :

    la s~roporzione attrcvcrso ln quale necessariamente l'indetermiriMli.~-:-:_ . : ' ~ f-- -.---- -

    cepisce la s,;,:.>roporzione" che gli enti siano de.tenninatf e i concet.ti de~er-

    minanti, concetto nel senso di ci che 'concepito e quindi ci eh~ con-

    ce;;ito lo stesso di ci che cietenaina, . ella stessa maniera con~ ente,

    che, significa l'atto di s, in '-luanto determinato, ci che nor(~ 1' llt-

    to di s;. qi.J,esto per le necessit 'di dovere pensnre che gli enti sono

  • ij...: 178

    sem.,Jre finiti e i concetti sempre infiniti, dove i concetti significano

    in llUanto infiniti che per un verso sono innumerabili,e ;ier l'eltro con

    eludono il finito. Dc. questo .Junto di vistn le filosofie stt1nno e _signi"!"

    ficcre ch pensano il principio coM: indctenninato, indicano il problema

    della detenninazione, perch il principio concepito in questa maniera ar-

    riva .dalla dia-giunzione 1-1rime e quelle primaria E"~d o se stesso, in quan-

    to .arr.ive ad ess?re, essere detenaineto senza la determinazione, perci

    la stes,sa. 'proporzione di s con s ed il principio di ogni dete.nnina.zio-, . '

    ne;~tia dopo il. princi.-,io; ed il principio di ogni detenninezione dovreb-

    be iJOtere significare le.. detennine.zione del ?rincif)io e non di ogni ?rfn-

    cipio; -~' una struttur,J. de.l i.Jrincipio che indica la proporzione, 1119: da-

    to. che la proorzionc il risultnto di uno. S,?royorzione, -per 9uesto dal-

    le sproporzi9~e.che il rinci~io nnsconde alle pro?orzione che il ?~inci

    i,Jio , di l dol princiio ci che si propone la sproporzione nascosta,

    :>er cui la spro~orzione nasc,osta, le crisi, come se fosse une sorta. di

    snlto del princi?io con~ proporzione, percui questo snltnre del princi-

    pio come proporz~one diventa. E;sso st~sso il principio di ogni filosofia:

    ogni .filosofie.dipende d.lla,crisi originaria dcl principio; e quindi ogni

    filosofia riconfenna non 3i~ 111 sun crisi, mn.le crisi che stata deter-

    minate dalla crisi originarie dcl pensiero. Da questo punto di viste l'-

    essere il_prin~ipio detenai~ato verso se stesso e fino n se.stesso senza

    le. determine~~one, un.di~c9rso fondcoentcle, perch significc questa

    proporzione che il l)rinciiio , mc evcnte elle spnlle una sproporzione ' - .

    rappresentc.tll rincipio con s,

    quindi l'essere non uno fino cll'uno non essere sono i termini attraver-

    so i quali il principio la sue tJro;>orz!one, anzi iJroprio il prinCi?iO

    della disgiunzione in quento priroo e primarie, le; stessa crisi del prin-

    ci?io che fa da principio n quella disgiunzione che riguard~ il principio.

  • 179

    Il princitJio coii:e le~ sue stesse. ;;>rol?orzione lo stesso che pensare il

    principio, 1 1 essere del _?rinciiJio pensnto il l)Ossedcrlo nel suo essere

    l~ proporziune di s con s. Mc queste proporzione fondata da une spro-

    porzione_ ;atonte: le. sl)roporzione nello stesso p\lllto originario del prin-

    ci2io cor,;e _crisi; vero che dcll 'uno e.bbi&no la proporzione del princi-... '

    piq con .se stesso, e se l'unosignificn qualcosa significa il mantenere .,.- . .. ' .' .. .

    11 ?~i~ipi(.) n_~l princi;;iio e dunque il d~terminare la proporzione, ma a ' ~ ~ -

    petto di e.vere. nelln ')rOi.)Orziune eh.e riguarda l'uno, il non tenuto dentro ~ . .. . . .. -. . '

    se stesso dnll 'essore e dcll 'uno, p~r cui mentre possiElJDo fare le. prOi)Or-. .. .. -~ -~--

    zione tra il pr~nci;;io e il ._)rinci)io, e dal ~unto di vista dell'uno che.

    proporzionato a se stesso l'essere non.uno come l'uno non essere, non

    potreIIllllO ~ere lo s~esso.se volessimo fare la proporzione tra l'essere,

    il !!QB e il 2rinci;)io; possicr.10 fnre allora solo ln proporzione tra ,il

    principio e il principio, e questo l'uno, ma l'uno dcl. cui punto di vi-

    sta possic.rno fcre le. ;,-;ro~)orzionu ettr1'.'.VGrso il non potere mette in propor-

    zione l'essere e i~ !!Q!! e il !El! e l'essere, perch abbicmo npunto l'es-

    sere non uno e .l'~no non ef;serc, dove ln s~roporzione latente sta nel fnt~

    to che il .~ si tie!le fnrmo e.11' csse,rc sia quendlo gli sto davanti, sin

    quando, _per dovere, stere fenno u.-ll'esscre, 3li stl1 da tergo, sia come l'-

    ~ssere non.uno,. nllorD il !!2!! che necessariamente per tcn~rsi fermo all'-

    essere accetta di c.sserc d.::;.vanti e.11 'essere, me per doversi tenere sempre

    e ancorn,fermo ell'usscre nttra.vcrso l'uno che proporzionato a s, il

    !!2!! ccrabiando d~ ?Osto gli slitta da tergo~ per cui,. non capillllO: essere

    !!E!!'e non essere; se dovcssirao pr()nunzia.re essere non per un v~o-e~1!2!! .. ~ essere per l'altro, non CC.i)ircnuao pi niente~ perch essere~ non es-

    ~ significano le lntenz.:. di.une. sro;>orzione tre l'essere e l'essere

    che detenainete. da ci che il !!2!! nei confronti dell essere-e--dall '-

    uno e,nci confronti dell'uno e dell'essere; questo stare del !!Q!!....tra l'-

    essere e l'uno rititl c_ trn l'uno e l'~sscre dogo, pe:r cui sembra che il

    !!2!! rimllnga sempre. a~lo .stesso posto, nw. invece ce.mbia posto, : questo

    ccrabiere posto del non la stessa latenza dello. -sproporz.iote - tre 1 'esse-

    re e l'esscrc 1 di:;. cui. le 11:.tenza ori;i~arie dcl _principio della. .quale il

    ?rinci.,)io :determinn le sue stessa spropor_zione.

  • - 100

    A questo ?unto chiaro in che ~enso J?-U essere pei:i~ato il p.rincipio,

    possisno dire che cose pnsnrc il principio, se pensare.il principio

    significa pensarlo in questi termini tttraverso i quali dobbiamo ricono-

    scere la ln.tenza di une crisi origine.rie~ dcl princi?io che in verit

    le latenza della sprop11111zioti.c dcll 'essere. con 1 1 essere ten\,lta f~naa dnl

    !E!!s ?er.cui il !!2!! identicainento sproporzione l'essere, ma l'e;~sere cu-stod:.ece cltr~ttanto identicamente tc.lmcnte il ,!!2!!, de. con(ient;:ir,3ii per

    questo di sproporzione.re l'essere: il !!2!! non pu uscire ftiori dall::' esse-

    re e dalltuno, l1lll per questo il !!2!! spro?orziona l'essere e l'essere, e

    per qu.sto: da uestn crisi il principi determinato come proporzi0ne,

    pcrch il nciscere come princl;>i~, cio il nascre come nc.scere originarlo.

    del principio, 1' essere del :Jrinclpio cor11e proporzione, mnlgrado la la-

    tenza delln sproporzione che tocca nddirittura l'essere.

    Si stn .Pensando coso. significn ?ensnre il principio in un momento che

    cruclilc anche se conclusivo, dal punto di vista della disgi\mz_ione ;>ri-

    rns.ric. secondo la quelc abbiruno sic il ,Jrincipio sia il i"Jrincipio,, il prin-

    cipio. oppure il ?rincipio in rop;>orto e ci che lo stesso ?rincip:f.pori-

    3inarfr.ioonte e come quell'essere detennineto senza determinazione, verso se stesso e fino ct-se stesso che : l1:)punto le disgiunzione primaria; ma

    questo momento della crisi originaria del principio quell'essere non

    uno finv all'uno non essore::.attrcverso il que.le .. chiaro che l'uno. e l'-

    uno implicano unl. .. sorta di corris~Jondenze.. del principio ol principio er

    cui !lellc. propos'tz:ion~ seondo 10: quelc abbic.mo 1 1 essere non uno e l 'urv , non essere:, 1 1unb ~orrispond all'uno nella stessll. maniera come nella pro-posizione, il pensare le3nto~1 principio e il principio diviso dal con-

    cetto, il. /rincipio corrisponde aL princ.ipio, per cui qua11do il principio. ' ; . . . I

    . nella disgiunzionlj;! primnric., il principio la proporzione di s con

    s, mn il principio' nella proporzione di s con s nella disgiunzione

    prime.ria, alloro sti6mo pensando il principio come una corrispondenza in-.-.

    trinsecc e se stesse. l. cui est'I'irist:nzione non di essere corrispondcn~_

    zi, ~erch appunto disgiunzione, perch il rincipio coroo proporzione

    di s con s il ?:t;incipio corne proporzione nella disgiunzione primc.1.~

  • 181

    -rie, l'essere intrinseco dello. corrispondenza solo l'essere intrinseco

    delle corrispondenza stesso. ed il cui essere estrinseco il principio

    Come rottra di questo intrinseco; per cui in questi termini quando attra-

    verso' la corri!lpondenza dell'uno con l'uno in reolt aveve.mo la crisi del .' .. - .... .. .-. r:o

    principio e quc.rido nella crisi originc,ri. del principio questa crisi si-

    3nificn.v.'.: che originari&nentc il non mantenuto fe~o dall~eS;sere o ;>er-

    ci s~~oporzione l'~ssere e lo conduce contro l'essere, si capisco erch

    'l'uno mnntenut corrispondentemente a se stesso ideriticlmente cj. _riei . . . , ..

    cui.confronti il non non mc.ntenuto corris:t)ondenteraente c. se stesso ;>r-

    ch s.~r1.>l)orziona l'essere, perch a questo modo il !!2!! che sp-roporzionc.

    l' ess~re . come se fosse l' a~ticiyo del principio che cotile proporzione

    di s. con s, risulta invece tale nell!i dis3iunzione primaria che lo ri~

    gu6.rdc: -'corJ.:e tale. Cio il l)ririci?iO intanto proporzione di s con .s,

    'in.quanto 'tcle in ci che nbn. ci che esso colle principio , cio la

    disgiunzione prime.ria, e .Guindi, in tanto le disgiunzione primaria mi d

    lo proporzi:on, in c.1ur..nto esse. non iJrotJorzione; in questi termini pen-

    sare il 9rincip~o significn il doverlo ~)ensnre secondo queste corrispon-c,

    denze. di s con s il cui i11-trinseco la corrispondenze. come tale che

    hc; ~rinci?io nel princi;_Jio, che perci corrispondenze di s cori s, ma

    che j_:kr_' q\Jesto stesso nelle non eorrispondcmza della SUc'l struttura, per-

    ch l.'.1.-;stia-' strutture la disgiunzione prime.rie .che proprio cib che do--vrebbe determi:nare il ~)rincipio, )Cr un,verSO COfue il principio 0 lJer Un

    nltro verso con.le il ;irincipio; quando dicevamo che il principio un mo-

    O i essere dctenainato senza de1;erminazione cd quel1' essere che de-

    terminato ver_so se' stesso e fino e se: stes.so,. proprio per~h senza de -

    termillll.zione, l'essere s~nz~ deter.minazion~ dell'essere determinato che

    il princi;,Jio verso se stesso e fino a s stesso, sta a significare che ... ' . -riel principio eone t~lc e che co1ae tele non posso pensare, questo essere

    proporzione del principio pu esserp solo se ilprinc:f,.pio quella.pror>or-

    zione che hn come t:ennine sE:: stesso, solo se questa. propRzione nella.pro ..

    ,t)Orzirte -che il ?rincipio , il tennine della prop.,rzionc lo. stesso prin-

    'cipicf corue, tale Ecco ?'irch .!Q il princ_ipio sin il . .principio, Illc'l allo-

  • 182 ..

    ra cl che le proporzione non n il princi)io n il iJrincipio, ;;>erch

    le. corrispondenza conia tele dovrebbe essere l'essere intrinseco della cor-

    rispohdcnza"'a- sC stesse, dentro le quele il principio dovrebbe essere so-

    lo ir iJrincipio e non sic il principio sia il i.Jrincipio, rua se il princi-

    pio fosse solo k)rinci.;Jio nelle corrispondenze intrinseca a se stessf,la

    corris?ondenza~ slirebb~ senza se stessn. E' come se ne-cessariomente il rin

    cipio fosse questo mudo assoluto di decidere 1' int"ttinseco_ di ci che lo

    riguarda assolutamente-in quel modo. per cui poi il principio decide 1 1 in--

    trinseco di ci che lo ri~~rda nssolutomente,- ma identicamente contrad-

    dice'ndo se stesso" pcrch dedide lAintrinseco di ci che lo riguarda, cio

    le prO?vrzione, in quella m..~nierc in cui l'intrinseco ri.mElne dentro le

    corrispondcnzn stessa, per cui dovrem:no potere pensare la corrispondenza

    senza dovere ?ens~re che abbiamo penseto ci che corrisponde a qualche

    cose, e qualch~ cose. che pro;_:>orzionata e. qualche cosa, e non osso ne-

    11ure dire qunlche altra Cosa, perch il principio corrisponde telmente

    ti se stesso a essere le, stesso. proporzione, e fino a tel punto che l 'cs-

    sere dcl principio nelle dis~iunzi0ne prime,~io perci determina 1 1 intrin-

    seco delle proporzione, ma un intrinseco it cui-atrinseco il-yrincipio

    che sin il 1Jrinci~:iio sia- il f)rinciio in modo tele che il l)rincipio

    lo stesso che decid l'intrinseco della proporzione alla stessn proporzio-

    ne. In 1..1\lcsto senso il ;>rincipio non pu essere termine di se stesso, per-'

    ch in questo senso :i.lprincipio non pu diventare e.ltro da quello che

    esso come principio, e quello che esso come principio di essere.l'-

    intrinseco della proporzione, pcrcui-qwisto essere come principio l'i~

    trinseco delle pr'o?orzione, decide poi nei confronti de.l principio-lo

    necessit di essere il principi e il l)rincipio, e dunque decide il f.ab

    to c.ssoluto che il principio non pu essere altro da quello che il prin-

    cipio come prinfipio, dovendo in qunlche modo essere un' modo di termi-

    nare in s", cio dovendo compiere il togliere il suo es-se.re determinato,

    dovendo essere un mudo di dc-detenninars:I., npn di togliersi come detenn_i-

    n~to, nlll di condurre il determineto ad una sua elisione che sin iniziale,

    ;?er cui come iniziale le elisione del principio, il ~ del detrminnto,

  • 182 -

    re ci che le proporzione non n il principio n il principio, perch

    le corrispondenza conie tele dovrebbe essere l'essere intrinseco della cor.-

    rispohdcnz.~{'rt- se stesse, dentro le. quele il principio dovrebbe essere s:>-

    lo il' ;?rincipio e non sia. il principio sia il rincipio, rua se il princi-

    pio fosse sulo k)rinci;?io nella corrispondenze intrinseca a se stess9,la

    corristJondcnza'. snrebbe senza se- stesse. E' come se nc-cessariomente il rin;.

    cipio fosse questo mudo assoluto di d.ecidere l'intrinseco. di ci che lo

    riguarda assolutamente--in quel modo. per cui poi il. principio decide l'in-.

    trinseco di ci che l:o ri~~rda nssolutaraente ,. ma identicamente contred-

    dicendo se stesso, pcrch deditle 1Aintrinseco di ci che lo riguarda, cio

    l~ prO?urzione, in quellamnnierc in cui l'intrinseco rimane dentro ln

    corrispondenzn stessa, per cui dovremmo potere pensare le corrispondenza

    senza dovere pens~re che abbiamo penseto ci che corrisponde a qualche

    cosci, e qualche: cose. che pro;_Jorzioneto e, qunlche cosa, e non posso nep-

    pure dire qunlche cltra Coso, perch il principio corrisponde telmente

    e, so stesso a essere L2 stessa proporzione, e fino a tel punto che l 'cs-

    sere del princi?io nelle dis3iunzi0ne priine..~in perci determina 1' intrin-

    seco delle proporzione, ma un intrinseco il cui.tatrinseco il. principio che sit. il princii:>io sia .. il cprinciio in modo tele che il principio

    lo stesso che decide l'intrinseco della proporzione alla stessa proporzio-

    ne. In 1..1ucsto senso il ?rincipio non :;;>u essere termine di se stesso, per-'

    ch in questo senso :i.lprinciio nonpu diventare e.ltro da quello che

    esso come principio, e quello che esso come principio di essere.l'~

    intrinseco della proporzione, per cui-questo essere coma principio l'iri-

    trinseco delle pro?orzione, decide i)Oi nei confronti del principio lo

    necessitdi.essc'rc il principio e il principio, e dunque.decide il fat-

    to assoluto che ilprinCif>iO non pU essere altro de quello COO il prin-

    Ci?iO cor..:ie prin2ipio, dovendo in qUllche raodo essere un.modo di termi-

    nare in s', cio dovendo compiere il togliere il suo es-se.re determinnto,

    dovendo essere uri''mudo di dc-dctenninars-i, ngn di togliersi corno dcterm.i-

    n~to, mn di condurre il.detenaineto ad una sua elisione che sia iniziale,

    ?er cui come iniziale le elisione del principio, il ~ del detrminnto,

  • '183

    ...

    ~cr cui questo -elidere del princi~Jio il suo essere e.l ;>rincipio, dovre:b-

    pc condurre il ?rincipio c.d essere, essendo un cletenninato senza determi-

    nazione, un termincto, noCJ. un termin~to Si:;::m;_:>rl: come principio. Per cui di-

    sginzione ~riltltl.riD.: sic, il princi?io, ili il r.r.incipio; a -questo punto sie; ,~l ?rinci2io se }no dell 1essere corna dctemipato 1 sia il principio

    -s(!0no dell'essre come tcn,1inc.to, cllora il secondo ten.ain~" il modo

    h~trnvcrs? -il. q~e il pr:i.nci_?io nei confronti di se stessq, sempre dL essere principio, mn iO che lo stes-

    50 intrinseco delle corrispndcnzc un sapere che dc tergo al ?rincipiD

    st.e~ l ~intrinseco delle corris~)ondenzl. cl quele corrisponde :unn S?roporzi&e-. - . .ne fontc.nlei:l:ta.ie. che rigW:

  • 184 -

    essere ettravrso il !!.2.!h perci ne:nnnc'no 1 'cssere cmfris?_onde all'essere,

    ~)rO;,Jric.rp~rch l 'essero L:::scieto corrisi)ondentl all'essere attraveZ'.SO il

    !!Q.!!1 'per -questo 1 '-essDrc non corris1)oride cll'_"esscre; c6ri(ispotldendo ~11 .;:. esc;ere, infntti n 1 1 ess~rc , n il non es's~r(i non'~-' q:Uiriai"::.tn "quest' senso dnl punto di vist1 deL ;?rin~ipio non y~s_so pensare n l'essere n

    il rion essere, r1k'l dal punto di vist del principio posso IJ'imsare che co-

    sn signi:ficc. pensare il ?rincipio, in quc_sto stesso pensare che cosa si-. .

    gnifia pcnsrc il ~)rinci;_Jio, si.3ri:lfi: i:)ensti.re il principio' cori.e 1 1 esse-

    re il proprio nsintot fondcmentc.le, uindi il discorso- s\ll prlriClt>i6

    un ctefinire il principio in -{uesto senso, una definizione del princiilio

    secondo ln quele; c.uc..ndo il ;Jrinci;Jio si definisce come 1 'essere il pro-

    prio c.slntoto fondmentale, il principio si sta definendo com l'essere

    ci che ha sem?re une dist~nze con 3e st~sso, l'essere il proprio asinto-

    to f'Ondament,~le, per cui pcssimno dire questa distanza che il principio ne{cnfronti di se, il principio C. questo punto Ci C~e f>?SSiamo de-

    fi~ire. in questi tenn:tnf:: il principio la sttssll privazione'*dr se. stsso~

    Quando nelle dis0iunzion prirnnrih .bbiemo sin q. principi sia il principio e quando sie il principio, sia il p~inci?io significa l'intrin-

    seco delle proprzione t::ttrll.vcrso ln quale nbbic.mo le non proporzione, in qucnto sic il sia il princil,)io -;:K;ssi nssieme non s~no il principio,

    . : . .

    me l'uno ~ l'altro re.essi essieme sono le distenza che continuamente fan-, . no nascere tre s e s, nulla distanza che il principio tra il princi-

    pio e il principio, ci che potrebbe essere principio, se ~ l'intrinseco

    io il ?roprio asintoto. fondamentale, cio l'c.-

    sintoto fondrunentnle di s, e

  • . 185

    co~secutive; dopo i'esintoto che l'essere conle )ro:r>rio asintoto 1 .cio

    d~:Jo 1' asirttoto che ri3Wlrda n essere dcl :vrinci~io che la ;?roi)rfa~t di s, dopo questa propriet del princi~io come l'essere l~ rivazione

    Ji se stesso, non abbiamo nltrc privazioni 1 oltre tutto ?arch.tutto que~

    sto serve perch le filosofie siano 1 cio che sono sta.te, perch il lom

    ussere st~.i.te . si qualche :osc che dobbit.rno ~xmsnrc e non solo che dobbi

  • 18';

    ;,:>io, in quanto le privazione di :s da ?erte del principia, che u essere

    te.le: solo nel principio, ~erci .rende possibile le filosofie che lo stes-

    so che dire che le filosofia uendo si determinano, si determinano perch

    rendono.indeterminato l'essere determinato del principio verso se stesso

    e fino. a se -stesso. Allorc. l' indetenninio di una 4ualun-. que filosofie l 1indetenninnto che r: pri:~C:i?io di. ?C$sare. :in quella

    m~nicrc pi

  • .- 187

    re il principio in un modo per cui lo stesso pensare del pr!ncipi, lo

    stesso essere transitivo del principio in quel moddj;>er cui posso pensa ..

    re il princi?io nelle filosofie perch le filosofie siano, questo signi-

    fica che dal princi?io, secondo la dis3iunzione primaria, il passere del-

    lo stesso principio ste cndcndo verso quelche cosa che prima di essere

    penscta secondo se stessa; ha bisogno di essere i>ensata secondo ci che . -<

    il. :)rincipio stesso diventa contro se stesso. '11 principio nella di-&giun-

    z:irie. primaria costituisce questo suo p$sare che appunto di -esse-re- ~1a

    riduzione del' principio al rinctpio; l 1essere transitivo del -1>r4.n0lpio

    il ?assare del principio nl principio secondo la disgiunzione primarie,

    e questo posso.re che le riduzione del principio al principio, necessi-

    ta sa di essere questo pt:i.ssare, ma necessite anche di essere questo pc.s-

    sare un pcssar~ verso qualche cosa che non pu essere il principio e che

    qualche cosa che prima di essere pensata secondo se stcssn ha bisogno

    che ci ?er mezzo d~l quele viene pensata secondo se stessa, ~ia a sua

    volta pensato, perch ~cnsato contro j_llt princ.i?ib. ])al f,)rincipio il pas

    sere del principio n questo modo costituisce l'unico modo di pensare dal

    principio il concetto, perch il principio principio diviso dal concet-

    to, perch la riduzione del princ:J-pio a principio ' l'unico modo ch il

    k>rincipio di essere pensato, ma allora questo costituisce l'unico 100c:b

    che ho di determinare il concc:;tto dal principio perch il concetto' con-' '

    tro il principio, dove concetto significa lo stesso 'c:hri riduzione del prin-cipio al principio, perch concetto significa questo essere pensato de.l--

    principio contro se stesso, perch concetto si~ifica questo essere pen-

    sato del principio contro se strsso, per.ch il concetto se secondo il

    concetto la trascendenza rispetto al principio, tanto da ess~re il prin-

    cipio legcto al ?ensarc proprio pcrch diviso del concetto, e perb per

    ~sto .. stesso, tento da dovere e'Ssere il ?rincipio qe&~o passare, eque-

    sto p$sare: significa il non essere del principio9 perch-'ie --fllosof-ie

    che nascono sono questo non essre dcl principi.o.

    Ogni filosofia il pc.sserc del ;>rincipio fuori di s, che poi . tut-

    to il suo essere, in itesto senso i~ tanto possi&no dire che questo un

  • 108

    modo che il principio __ di essere ;>~maeto, in quanto questo e-s~cre penS.a-

    to. C:el principio l 1essere pensato del pri_ncipio cot:ltro se s~esso, per-

    ch il ~assere del princiyio sia verso quc.lche cosa che non sia lo st~s

    so ?rincipio, in ~uento se il cS.sere del prin~i~io non transitasse fino_

    e quel punto nel qual"." crm1e se q. ~Jrincipio venisse abolito, le filos:J-fie non serebbero rnei no.t . Il Dense.re in questo modo il vrinci2io il

    principio stesso ,-che _. qusto modo di essere ;Jcnsnto che costituisce il

    concetto, ilconcetto come le. riduzione del principio al principio, appun ..

    to percb.il principio .l'esser.a il Droprio asintoto fondamentale, ma - '

    ellora questo passare del princi>io che .costituisce il.concf;tto un pas-

    sare che perci deve c.nclcire non pi nel principio, pcrch il principio

    la stesso privazione di se stesso; ecco l'~sscre lfmo custodito da un& di-.

    visione che gli sta cll~ s>c,lle e: che per gli si prospetta davanti come

    qualche cosa che devo conte1oplarc ;;.>erch finalmente a questo punto lo

    stesso essere diviso come te.le dal ?rinci~)io, ci che in quanto esse

    ro diviso dal principio,ed _JJuell*esscre diviso dal principio che per

    mezzo del concetto, per mezzo dunque della riduzione del principio al prin-

    cipio determino che il principio passi in_ ci che costituisce lo stesso

    essere diviso dal princi)io:. la ap2roorietio privetionis 1 d\ingue l'idea,

    ci cnc contempla con~ l'essere diviso dal principio, ma come ci che con-

    templo ed ~ ci che deyo conoscer~ coh-ie 083etto ed og3etto nel senso del-

    la lingua 3reca:&v~Lxe!evcv io come ci che pur essendo ci che

    13iece, ci che mi si.prospetta di fronte, perch ci che opposto, e

    percio og3etto ma ci che mi stc. di fronte lo stesso ?rincipio che slit-

    .ta ettra.verso il suo esoere trt:.nsitivo, non pi fino a se s_tesso, LIS fino

    a\ suo stesso essere diviso da. s tc.lmcntG che questo ess_cre diviso da.

    s costituisce il dctenninl'!.rsi dell'idea come appro?riazione della priva..;

    zione, per cui quando e se>~l principio questo definire s come priva-

    zione dj s 1 l'essere diviso.da se stesso sil)Oifica l'appropriarsi asso-

    luto di guesta.priva:zione. L'id.ec. non se non guesto: appro2riatio pri-- o . ' '

    vationis; l'idea talmente l'essere diviso.del principio dal principio

    che questo.. essere diviso d'fl princi:)io dal i)rinciio la propriet ~sso-

  • 189

    lute della ~rivazione co1ne tele; ?er que;sto penso solo se ~nso idee, ?er

    cui enso solo 0[;3etti, secondo ci che conosco del ;>cnse.re l 1og3etto,

    lliC Ci che Conosco del ~JCmsar~ 1 1033ctto prO;,)rio il conoscere 1 1 O[met-

    to come l'essere d.iviso dcl principio del principio, per cuL.L:'~l:l.P:2~92J;_i4~

    t~9-1?.'I".~Ya_t:!nis, -perch solo cos~- che si spie3a che dssendo 1 1 ideu ~~

    i;_:rl;'9pr_ie.t~.Q__pr~'!..~~-i9_ni.s~ per questo possiamo avere idee di qualunq~~ C?SB.1 ;:ierch 1 1 idea talmente eppro;>ric.zione della privazione dc. essere per.>

    questo la propriet di tutto ci che non sia privazione dopola privazio-

    ne stessa. Allora posso concepire le essenze solo perch il principio

    riuscito ad essere quell'essere transitivo di s che costituisce lo stes-

    so concetto, ma in quanto significa l'essere diviso dcl principio dal prin-

    cipio dn esscr perci il principio dell 1 idea, cio il ?rincipio di ci

    che posso pensare come idea, cio com.e &.2l?.E?Pri~t1:9~J21:.~_!at~.9..t:i!~.

    L'idea come propriet assoluta della privazione arriva ad essere ta-

    le dal principio :'er mezzo del concetto, per dal ?rlncipi:o per mezzo del

    concetto significa dal principio attraverso l'essere come essere diviso

    dal principio, che l'unico roodo che il concetto ha di essere tra il prin cipio e l'idea e questo modo unico lo stesso essere del concetto come

    tred1aslona imnedittta del principio come tdea; quindi in questo aeuo 11

    idea come propriet cssoluta della privazione lo 'stesso essere finito

    dGl princi?io, o il principio in quanto ,essere lo stesso finito, del prin-

    cipio, in quc.nto essere ci che del principio arriva ad essere di se stes

    so corna la conclusione di s e dunque come il finire del ;.:>rincipio nel ~)rincipio. Allora la propriet assoluta della privazione lo stesso fini-

    re del princi;_)io nel principio, cio il ;;>rincipio condotto ds.l principio

    oltre il principio stesso 'nel ;?rincipio, perch lo stesso finire del

    ~)rinci:>io nel ?rincipio che corrts~onde alla propriet.~ della privazione,

    in tento l'idea in qucnto e2oro2rietio privationis in quanto il fi-

    nire dcl principlo che dal :)rinci?ib e.rriva a questo essere finito che

    lo. stesso finito dcl princi;>io; in questi tenilini pensare l'idea neces-

    s~rianento pensare il finito, ?erch in questi termini ci che dall'idea

    l)ossibile pe.n..aere l 'csse1;e finito come lo stesso finito, cio l 'es-

  • - 190

    sere come ci che lo stesso co11ic finito e che come tale possiamo ricon-. "

    durre sempre al princiQio, ma non .::1 9rinc.ipio come. tale, ma al principio

    che aa. se stesso arrive. a quell'essere finito cli .s che l'idea come !!2.-pror.>riatio privationis. In questi tennini. se 1:Jensare . P,Cnsare l'idea,

    pensare 1 1 idea. .. significa necessariamente pcnsc.re il finito, anzi in tanto ~ . .

    posso pensere solo in q~ntopensarc 1 1idea significa ;,:iensn.rc il-finito, . ,

    pensare l'idea .conoscere il finito~ nello stesso senso secondo il quale

    si ;>ub dire_ c;he pensare 1 1 idee. mi serve non ;_Jer pensare 1 1 idea, ma appun-

    to per conoscere il finito, non perch il finito finito, ma pcrch il

    finito lo stesso che 1 1 e sacre cmuc e~sere fi?ito, lo stesso nel senso .. e.ssoluto della sostantivit di un CSSE\re.fi.nito che. riguarda solo tl prin

    cipio, r~ che riguarda. il prin~i?io che crriva c.ll'ido~ e dunque il prin-

    Ci?iO che arrivando all'idea ?Crci il princi?io che per mezzo dcl suo,

    stE:isso concetto, cio ?Cr mezzo dell'essere. trensitivo dcl principio stes-

    so, ~ il pr:f.ncipio che.,, nell' idc~a come pro1Jriet assoluta della. :LJrivaz:lo-

    ne, come se dovesse essere le ,necessit di.un principio diverso da quc-

    stQ corne inizio della conoscenze, perch da y_uesto?unto di vista se l'-

    idea ~pp_~C?..2!!~~~-

  • 191 ...

    dal quale :possibile eh.e ci s.ic. un conoscere, dato ch il principio che

    risulta, .cio l'idea, in

    fisico del princi?io che

    - ~-.

    tanto-risulta, in quo.nto questo residuo met-

    la pro_priet assoluta. della privazio~, cio. ~

    l'id~a la privezione nel.la sua stesse propriet assolute., se divo ida .. inte~o eoncet~lment~ dire chG lo ste.sso :che di.r propriet essoluta delle. i,'Ti"Vaz:i:one, non ;_Jcrch dire idea . significa dire tutto ci che pos-

    so conoscere ~- nul- dizCi -che ~)osso pensare; se conoscere- da questo pun-

    to di vista problerrrfJ.; probl'6ma. in. qus.nto 11.", S'uo essere problem~ quel~ lo di ess.erc uria t86ri.a~ sole{ prCh '1 1 idea , -ne 1 senso scon-

    do il quale l '-idea in c~uento propriet assoluta della privazione - come

    se fosse _invie.t.s de se stGssa. ~rcsso un oracolo, che sarebbe il principio,

    da onsultrc per cnoscere l'ori3ine. L'idea cori~ tale una sorte di

    spcttatric che fa il viaggio dentro se stessa e attorno a se stessa per

    identifica.re il punto di origine del SUO esGere.come principio, proprio

    1:;erch-&e~4i; deriva da due perole .&aa - spettacolo e pdw .:::ve-dere, e cllora coroo-&e:-4s in quanto api)_!_op;~ati_g __ _xr!YE!:~'?.n~s, :e_~ci~

    ' ~ ....

    ?_.li!:.!!.

  • .192

    spond nlla conccttu&lizzazion dell'ideo coL-ie%Ewp6 ~cio intendere

    , significF.:.. contemplo in quanto contenr1)lo signi~ica pense.re

    8 in qanto pensare si3nifica pensere 1 1 idea, corrispond~-:; ad una concet-tualizzazi,on~ inm.Manentc al termino %Ewp6 che deve fare i conti c~n que-

    sto 0ersona:~nio che 1 1 ideo come %Ewp6 , non come teoi:-ia, _tno. esse

    stcss~ cor,'le essere questo vi!'!.g1ictore dentro se stessa, in

  • .193

    tativo di concttual1zzez:e il -&Ewp6~ dove conccttuelizzare r;ignifica:

    il tentE!tivo di iXmsc::.re il -&ewp6~ , cio di pensc.re 1' idea come -&e:wp6~

    che ~:ior questo dive11ta teor:l.a, i>er cui, i,)Or questo avremmo una teorie del

    conoscere, e non ~'>er cc.so le teorie del conoscere nascono in coincidenza..

    con .il problem5; q.clla genesi delle idee, con il momento delie .. cr:i.si ~el

    pensiero, se possibilo ve.rlcre di crisi del pensiero in questo senso,

    cio con i gnoseologistno, la crisi corrisponde alle. ripercussione inane,

    cio scpza effetto,. d:L un 3rosso anacronismo, :,x;rch ancc;:ronistico, oo- _ ?O Platone, ~ensere il conoscere secondo il cosidck:tto ?roblema gnoseol.o-

    3ico della filosofin moderne. fuori dni tennini nel quali originariaraente

    questo problema problemc; nella lnisura in cui il so essere probler.lc".'.

    di fere diventare teorie il -&e:wp6o- , cio di condurre l'idea a diven-

    tare 1 . in quan.to -&e:wp6s non solo il vi&3i3io_ intorno a s, ma un viaggio

    che averido identificato l'origine, per cui 1 101:.::i.colo ha parlato e per cui

    il parlare di questo orac.olo ha avuto il suo persOnc;1gio storico, ~'"Socrate.

    Da quento punto di vista ~on sarebh--r stato :;.)ossibile il i)roblema gnoseolo-

    eico in termini diversi dr.. cmoo 1 1 orccolo parla quando il i:>a.rlare dell '-

    oracolo il socrcitismo platonico, cio il dire l' id~..:a secondo la crisi \

    della sinossi teti_ce, inquento 1 1 iclec. posta in dialogo, cio il dire

    1.1 idea condotte. ;fuori dalle necessit di rimanere ~.Q!opriatio p}"_iy_~~!-9-,

    qis e dalla necessit di diventare og3etto~&v~1.KE:~e:vev ,cio pcar l&

    necessit di costruire 1 1 &vi;t.xe: Ce:\lv cio di costruire il dinai1ismo di

    qull'esserc che giace in quel modo'per cui giacendo pu frontcg&iare ci

    ~ei cui confronti risulta un essere :che glrice, 1' &vi;i.xe:Ce:vovgino al pm-

    to. da ~otere. cssere.l'avvorscrio deldiscorso

    . na questo punto di vista, l'idea condotta fuori del suo essere appm,-p)'.'~~E.~~~a~io!l!:.S 1 'idea condotta_clla necessit di fare nascere 1 '-

    033otto, cio _l':J.dea ridotta &tlln nec~ssit di fare nascere l'og3ctto,

    ed , evidente, pcrch SG l'idea fosse riu1asta app?;.QQriat~9~.P..!~~at!on!s

    ~imnrrebbe -&ewp" senza teo~i.~; l'intento di qu,csto discorso quello di ricondurre talmente ll'l teoria cl-&e:~ da r>tere intendere che a questo

    punto non c' bisogno di una teorie .diversa dalla teoria che il -&e:wp6s

  • .... 194

    di se stQsso; tenendo.il dc.to origin&rio-dell'idea come .&e:wp~~ rispet-

    to>.!!:llc. toor_itl e quind~ riS:i?Ctto al. fetto :che. t I 0%,'~Colo parl. e parl in un_ senso tclucnte assoluto per cui: questo ritru:me;/uh parlare ed il socra-

    tisrno p.ltonico cor1ie fioiologic. lcmntare del discorso filosofico; l'ora-

    colo parl :)cr cui noi e.scol:tirn-.10, cio le3gi~ Pleton~ in .4uest~ ter-ndnl e ri;>roposto in questa maniera si311ifica. solo che dq\rremmo riuscire

    n ca;_)ir che l'uni~o modo di cai.":ire. l 1ldc)~ di condurre la teoria al

    e non di lnscirc che la teoria '.:Sia ci che lascia il .&e:wp6~ di-.. . ~- -

    viso, cos~; conie il problema raoderno della. filosofia ha dovuto intendere

    quando hc.. inteso che 1 1 idea C{)~)artin~:~ Ei. se stessa, ma ci che penso Si)

    pu.rticne al dirumiismo chr; f ace io nascere . per. il conosce:: re' quindi 1 1 idea

    appartiene c. se stessa, che l' innatilililo 'rii& "q:ucsto ap;_:>ertenere dell'idea

    a s,mi serve perch da questo nasca la produzione giustifico.t.s del co-

    noscGrc tutto ci cho conosco, me questo significa non capire pi l 1 idea

    mic .&ewp6~ mc, da questo dovere intGndcre che sia s.t:ata data la teoria,

    ?er cui i~- conoscere che io ho filosofico e non un conoscere divc-rs:>9 questo discorso grossole.nemonte ancrOnistico', perch cor,~ se 1 1 imbor-

    ghesi;mento dcl penscre corris9ondess~ ella. paura dl i.Jotcre .conoscere

    come conoscono gli uomini .co11runi 9 che., screbbc il conoscere smentito dal-

    le sue opinioni, invece: che giustificato -dai suoi cc;mcett::i

    Da questo punto dJ. .vi:ota. tutto il discorso che si fa dopo il soc'rati-smo pl.stoi{ico . il disorso secondo il *1uulc: 'nqn si capisce lu idea co1ne

    sinossi tetica, cio l' id(!8. come questo. sguardo coraplessivo di s SU SG

    stess-.:. che la tesi dr.il vincolo del principio el suo stcoso essere fini ..

    to m.'! se 1 1 idea le. tosi del vincolo dcl principi al. suo stesso easere

    finito, chiaro che potremmo filosofare solo nella misura in cui d'VrG!ll

    mo riuscire a stare dentro a questo vincolo; pensare a q~sto punto dovre~

    be "ssere- non pensare 1 1 idca1 ma cnoscere l'orga.ni.smo delle reltizioni

    costitut;iva dcll 1 idee, dove ;)(~r il risultato pur sempre che ci che

    ho sem:i're 1 1 idea e cio un essere senza nessuna altra relazione se non

    le relazione scn~ rclazi~ne~ in qw:in~o(l)_idea del .mondo, id~a dell'esse-re, id6~ dell 1uomo; c9sa determina il conoscere in quanto filosofico, ci (1) l'ideR pub essere semmai la relazione di tutto cib che posso attribuire alla

  • 195

    che l 'idC;!B. Cli_)CC8 di S(3' stesse nei cQnfroriti di ci cho pu essere de-

    terminato nei confront~ cklla. id1;1e._,o viceversa 1 1 i

  • 195 ... "

    do da dovere .. ca~ire che l',unic~. f,ilosofie. che pot.~vo~fere era di inter'J.t)-

    3are, ,~'oracolo che si3nific+ Platone, e l 1uni,co mod'o qi ~xmsare non cli parlare, ma di cscoltarc. le.risposte e non c~sua.lc che tutta.la filo-

    ,. ,- ' .~ - . . '.-' .. - ~- - .

    so~i pl_~.t:onica s~a. statll soc.raticamente ricondotta ad una lettura dcll~

    formula dcl c~nosci .te stess~ che. non ~ ca~.o :lina formula sacra; come ~ ..... :.:, ...... -. . .. - ... ".-... - ~ :~ ~ J.:'7 .. \ .

    se Socrate ll.Vrasse capito di css~re demonico, :.~on nel senso del 6al11~ . ~ ~ . ,. . __ ._,,. -~-; ..

    c' un_essere divino di Socrate, divino in itinso pagano e, :;?er questo,

    demonico, ._.eh~ or):"lspond~ u.l ,fetto che ~o/~t:e come so potessimo capir-..,, ' . - -'.". - - ;- . ! .,. - ~. - , ' __ ::; ; ~ : ; . ;

    lo come 1 1 ~ncernazione esistenziale d~~.Jwp6s Socrate veramente . ~ - . - - . . -~ '

    l'ess.crc ,,~~o~. e vcrmcnte vieggie.,re _dentro se stesso e intorno a se ' ~

    stesso, quasi .A d,arci la visione assowta, concreta dell 1 idea quale essa .. . . ' .' : . : : ; . ~ ere, e per qucto stor1ce;Llent;:c Sorq.t:c ri:Jnesto idea., tme sorto. Ji esse-

    : .. ~ . ~ ~'

    r':! domonico che Socretc deve esser~: stato, cio questo modo di essere mi-! , ~ "ii: . .. . ~

    stcr!floso, per ui il pcnav.rc noi:i /r_::>,. il 7ensc.rc di Socrto, ma ere lo stes-" ;/' - . '

    so ~)msaro .corea. quel Socr.Ei:t~. c,~~ q.ndcva ~Ol'.1;.>c.mdo la testa a.. tutti colom che lo evvi,cinavano,. in ,.quanto4 , :l.n r~5llt;,~ nttraverso coloro cho lo avvi-

    , < ',,;_

    cinc.vano r9t1PCV? la test

  • 197 -

    re il suo stesso. px-incip~ . ha dovuto chiedere una sorta. di ~3ar.nzia. sa.

    cr.c.le ll ql:esto suo i?rinci?:f.o cos~- laico, coM. panoj 'cio cos~. sa.ero- den-

    .tro se. stesso L'oorciz;::e.~de parte dell~: .filosofia quest: suo essere d~monio che.. cottis1xmd& C:t suo stesso. essere .r)rincipio ~ stato 1 1 avere ~~stematicainento coniugato tl ~p6 . ' cio l t avc+e 0 pris.ato che la teoria

    dl .&e:wp~ .i:>ot9Vc essere il Pl:'irlcipiio di un .&&wp6 V'-=>Tamente concettua-

    ie, io il I\()n avere cepi.to che l'essere demonico dell',idca era il bloc-

    co d~ll filosqfia stesse: in quanto; la necessit che filosofia a questo

    .Punto significhi ~olo ilvie~gio d~ll'idee intorno' a se ,&tess:. e non c'

    uM filosofia platonica che riesca cd':cssere una filosofia per mezzo del-. . . la quale non si .sia. costretti a inseguirel'idea per mezzo delle idee, cio~ una filosofia-che.n,on s.is. tGoria:dal.l'essere~eWpd. da perte dell'-

    \ .. idee.; e qut il problema della relazione. tr 1e idee non ~t:i'Uello platoni-co dcl rapJ?orto uno-iaalti, ma 11 problema dello stesso essere dell 1 idea

    coi~ questa tesi secondo le. ucle 1 1 idea la tesi di vincolo del prin-

    cipio .al suo essere finito e quindi ;?rinc;i.pio di blocco della ftlileofia,

    G(;!Condo i.l. suo essere demonico, k'cr cui il pensare filosofi& nella mi-

    sura in cui . l'essere tc;ri[l dcl .&E:wp~~ dentro 1 1 idea, non esternamen-

    te nll'ida, e.nch. se cstcrn.mentc e.11:1idee signific& che da q\Jesto pun-

    to di. viste. posso onpsccro il :loondo,: perch, conscre significa in qual-che. modo la re lezione

  • .198

    se stesa.a significa pc.nse,re le tesi. del vincolo. d'7l principio all 'essr.-.finit(), la tesi del: vincolo del principio al co1fi?i::10nta, all.1apodissi;

    ..:: dunque ai;J.ni!ica. pGns~e. le teoria del -&ewp6'.'" , e quindi 'Ron dew dt::~r-, ' uinc.rc le. filosof;La couic una concettualizzuzione della teoria dol -&Ewp6

    :)~rch de questo pllnto di visto. 1 'unica concettualizzazione val:(.da. della -,

    tcori$ ~fol-&ewp6 l 1-e$sere demonico dell;:!idea che ha avuto la sua ori-

    3ioo in Socrntc e. cbe nello stesso Socrate ha avuto la sua. fine, e Socra..;

    to vivo, enche oggi significc questo essre daimonicodell 1 idca-attravGr-

    so il (~\l

  • - 199 -

    ------ INPICE ~-------

    I Origine e memoria originaria dell'ideaPl

    II Discorso secondo l'origine e dato originario del discorsoPlO

    III L'aporia fondamentale originariaPl8

    IV Astraz~ne e discorso~P54

    U L'astrazione primaria!P70

    -uI La disgiunzione originaria ~el principio p.87

    VII La metafisica come fondamento della disgiunzione o~iginariaPlOO

    tflII Il limite originario e la diviaione del principioPll3

    IX Il concetto del principio come trascendenza e la mefinizinne

    dell'astrazione ~ ~.133

    X. Ois~iunzione prima e disgiunzione primariaPl57

    XI L'asintoto fondamentale e l'idea come sinossi teticaPl73

    DODDDDDDoDDDDDoooDDDDDO DOOOODDOOODDDDOOOOODO

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