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Progetto Rif. PA 2004/0372/Mo approvato dalla Provincia di Modena con Delibera di Giunta n. 510 del 14/12/2004 cofinananziato dal Fondo Sociale Europeo, dal Ministero del Lavoro e dalla Regione Emilia Romagna Parco EcoTEcnologico per il Recupero di MAteria dai Rifiuti Obiettivo: predisporre, attraverso un percorso di ricerca-intervento, il progetto preliminare condiviso di "Parco Eco-Tecnologico", un laboratorio industriale per l'educazione, la formazione e la ricerca applicata nel campo del recupero di materia dai rifiuti Valentina Caroli Antonio Kaulard Massimiliano Rossi Carpi, ottobre 2005

Parco EcoTEcnologico per il Recupero di MAteria dai Rifiuti · per il Recupero di MAteria dai Rifiuti ... - circa 20.000 t. di frigoriferi domestici ed industriali dismessi; - circa

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Progetto Rif. PA 2004/0372/Mo approvato dalla Provincia di Modena con Delibera di Giunta n. 510 del 14/12/2004 cofinananziato dal Fondo Sociale Europeo, dal Ministero del Lavoro e dalla Regione Emilia Romagna

Parco EcoTEcnologico per il Recupero di MAteria dai Rifiuti

Obiettivo: predisporre, attraverso un percorso di ricerca-intervento, il progetto preliminare condiviso di "Parco Eco-Tecnologico", un laboratorio industriale per l'educazione, la formazione e la ricerca applicata nel campo del recupero di materia dai rifiuti

Valentina Caroli

Antonio Kaulard

Massimiliano Rossi

Carpi, ottobre 2005

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INDICE

Il contesto e le potenzialità progettuali .............................................................................. 3 Premessa....................................................................................................................................... 4 Dotazione impiantistica dell’area ................................................................................................... 5

La ricerca-intervento .......................................................................................................... 8 Introduzione alla metodologia........................................................................................................ 9 Il gruppo di lavoro ........................................................................................................................ 10 La metodologia ............................................................................................................................ 11

Le fasi di interazione ................................................................................................................................ 11 L’approccio della ricerca........................................................................................................................... 11 L’analisi del contesto ................................................................................................................................ 14 L’ambito della ricerca ............................................................................................................................... 15

I risultati della ricerca ................................................................................................................... 16 Considerazioni sugli elementi di successo delle esperienze ....................................................... 21 Indicazioni per la progettazione ................................................................................................... 23

Il progetto preliminare ...................................................................................................... 24 Premessa..................................................................................................................................... 25 I moduli strutturali ........................................................................................................................ 26 Indicazioni per la progettazione ................................................................................................... 27

Biblioteca.................................................................................................................................................. 27 Auditorium ................................................................................................................................................ 28 Sala polivalente/laboratorio di riciclaggio creativo ................................................................................... 29 Spazio espositivo ..................................................................................................................................... 30 Sala accoglienza visitatori ........................................................................................................................ 31 Spazio esterno ......................................................................................................................................... 32

Le azioni strategiche.................................................................................................................... 33 Il percorso/itinerario.................................................................................................................................. 33 Pannelli informativi ................................................................................................................................... 33 Esposizioni temporanee ........................................................................................................................... 35 Progetti di piantumazione......................................................................................................................... 35 Progetti sperimentali e dimostrativi in agricoltura..................................................................................... 36 Exhibit....................................................................................................................................................... 36 Sito web del Parco EcoTecnologico......................................................................................................... 37

La scelta progettuale ................................................................................................................... 38 Gli edifici ...................................................................................................................................... 40 Spese di costruzione e allestimento ............................................................................................ 41 Spese di gestione ........................................................................................................................ 45 Prospetti riassuntivi...................................................................................................................... 46

Bibliografia ....................................................................................................................... 49

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Il contesto e le potenzialità progettuali

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Premessa

Dal confronto tra le imprese interessate, le istituzioni locali, le associazioni e i sindacati nell’ambito del Forum di Agenda 21 Locale promosso dall’Associazione intercomunale dei comuni di Campogalliano, Carpi, Novi di Modena e Soliera è nata la proposta di realizzare il Parco EcoTecnologico, un laboratorio industriale per l’educazione, la formazione e la ricerca applicata nel campo del recupero di materia dai rifiuti. La ricerca-intervento realizzata in questo studio costituisce l’intervento propedeutico e, per le caratteristiche della metodologia adottata, di rilevanza strategica per la realizzazione del Parco EcoTecnologico. Obiettivo della ricerca-intervento è appunto quello di intraprendere un percorso partecipato per definire il progetto preliminare condiviso di Parco EcoTecnologico. Il tipo di percorso previsto per la progettazione di un “laboratorio industriale per l’educazione, la formazione e la ricerca applicata nel campo del recupero di materia dai rifiuti” si sviluppa attraverso una serie di fasi tipiche della ricerca-intervento ed altre tipiche della progettazione partecipata. Con questo tipo di approccio gli obiettivi primari diventano quelli di trasferire al gruppo di beneficiari i risultati di esperienze analoghe realizzati in altri contesti (in Italia e all’estero), facilitare il confronto e il lavoro comune tra i beneficiari, fornire ai beneficiari le informazioni e gli strumenti per verificare quali delle ipotesi possibili di attività da inserire nel progetto siano le più coerenti con la loro realtà aziendale e il contesto territoriale.

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Dotazione impiantistica dell’area

Nel territorio del comune di Carpi, tra le località di San Marino e Fossoli in particolare, entro un raggio di pochi chilometri sono attivi ben quattro tipologie di impianti industriali per il trattamento e il recupero di materia o di energia dai rifiuti.

1. Centro per il trattamento di beni durevoli dismessi:

gestito da Tred Carpi srl, a Fossoli, adotta tecnologie esclusive nel campo del trattamento fina z ssi (frigoriferi, televisori, computer, ecc.), che per t

▪ one delle frazioni recuperate;

triale ed al coinvolgimento delle forze sociali e delle istituzioni locali, Tred Carpi è diventata un’impresa con propria autonomia gestionale e finanziaria. Oggi l'organico è costituito da 28 persone.

liz ato al riciclaggio dei beni durevoli dismeme tono: ▪ la totale rimozione delle sostanze nocive;

la massima valorizzazi▪ lo smaltimento ecologico di tutti i rifiuti conferiti cedendone in discarica solo il 2% del

materiale in ingresso.

Nata da un progetto nazionale dei Ministeri dell'Ambiente e del Lavoro, Tred Carpi ha permesso di creare, con il sostegno di contributi finanziari pubblici e attraverso la formazione professionale di lavoratori disoccupati di lungo periodo, nuova occupazione nel settore della gestione eco-compatibile dei rifiuti speciali. Grazie al successivo incontro con un partner indus

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Dati tecnici

In oltre cinque anni di attività Tred Carpi ha trattato:

- circa 20.000 t. di frigoriferi domestici ed industriali dismessi;

- circa 10.000 t. di rifiuti elettronici (televisori, personal computers, monitor, stampanti, ecc.).

Ciò ha consentito di recuperare materiali riciclabili,da reimmettere nel ciclo produttivo, e sostanze nocive,da avviare a specifico trattamento e smaltimento , per circa 20.000 tonnellate.

(dati 2005) 2. Impianto di compostaggio di Fossoli:

è attivo dall'agosto del '96 e rappresenta uno degli impianti a più elevata potenzialità di trattamento oggi in funzione in Italia e si configura quale struttura di riferimento per tutta la zona ovest dell'Emilia-Romagna, in particolare per il trattamento di rifiuti organici provenienti da raccolte differenziate.

L'impianto opera su due linee di lavorazione completamente distinte: compostaggio di rifiuti organici da raccolta differenziata; selezione meccanica di rifiuti urbani indifferenziati e stabilizzazione della frazione umida. A riprova dell'impegno volto a garantire la massima qualità e costanza del processo produttivo la produzione di compost da matrici organiche differenziate e frazione organica stabilizzata è stato certificato secondo la norma UNI EN ISO 9002. A inizio 2005 è entrato in funzione una batteria di biotunnel per il compostaggio in condizioni controllate delle frazioni organiche pre-selezionate. Questa tecnologia consente di migliorare il processo e di abbattere gli odori derivanti dalla trasformazione dei rifiuti organici in compost di qualità. Nel biotunnel i rifiuti organici da raccolta differenziata vengono ricevuti, miscelati e sottoposti a biossidazione in locali completamente confinati, dotati di sistemi di aspirazione delle arie esauste, che vengono poi avviate all'abbattimento delle sostanze odorigene. Questa fase di trattamento avviene in 16 celle orizzontali dotate di aerazione forzata a pavimento e ha una durata di 16 giorni. L'applicazione di questa tecnologia permette di creare le migliori condizioni di processo, garantendo una più veloce degradazione della materia organica ed evitando il rivoltamento dei cumuli, principale causa della propagazione di odori. In questo modo la prima fase di gestione dei rifiuti, quella più impattante per l'ambiente, si svolge nel pieno controllo delle emissioni. Le successive fasi di maturazione e vagliatura si svolgono nell'impianto preesistente.

Dati tecnici Per l’ammendante compostato misto: 95.000 t di materiale organico raccolto separatamente/anno 20.000 t di compost prodotto/anno

(dati 2005)

Per la frazione organica stabillizzata: 60.000 tonn/anno di rifiuti in entrata In uscita: ▪ rifiuto urbano pretrattato (sovvallo) avviati in discarica di 1° categoria ▪ materiali ferrosi avviati a fonderie di 2° fusione ▪ 9.000 tonn/anno circa di FOS frazione organica stabilizzata (15% in peso del rifiuto urbano indifferenziato trattato) che può essere utilizzata per sistemazione di aree di rispetto di autostrade e ferrovie (scarpate, argini, terrapieni); sistemazione post chiusura di discariche esaurite; copertura giornaliera di discariche

(dati 2000) 3. Discarica: sono due, entrambe gestite da Aimag spa, una in località Fossoli, al servizio dell’impianto di compostaggio, ha ottenuto la certificazione ambientale ISO 14001 per la gestione dei rifiuti a smaltimento, e l’altra in località San Marino nella quale i conferimenti di rifiuti sono cessati alla fine degli anni Ottanta e dove sono in corso di attuazione i piani di ripristino con la crescita delle

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essenze arboree e arbustive autoctone messe a dimora, e la captazione del biogas per la produzione di energia. 4. Acquedotto industriale di San Marino per parte delle acque reflue trattate dal depuratore è stata realizzata una sezione ulteriore di trattamento specifico finalizzata all’abbattimento del colore e dei tensioattivi, nonché una apposita condotta per il trasporto delle acque trattate verso le imprese idroesigenti (tintorie) localizzate sul territorio. Il programma di interventi attuati, sfruttando le sinergie venutesi a creare tra pubblico e privato, consente di perseguire i seguenti obiettivi:

▪ decolorazione delle acque ▪ salvaguardia delle acque di falda ▪ risparmio di 2.000.000 di mc/a di acqua potabile con il progetto completato ▪ eliminazione della conflittualità tra usi produttivi e civili dell’acqua potabile ▪ per le aziende tintorie coinvolte: maggiore disponibilità d’acqua in termini quantitativi e di

qualità adeguata alle lavorazioni da effettuare, a un costo inferiore (quasi del 20%) rispetto ai prelievi dal pubblico acquedotto.

Gli impianti sono entrati in funzione nel mese di ottobre 2002, dopo un lungo periodo di messa a regime, e da allora funzionano regolarmente. Sono in grado di produrre 650.000 mc/a di acqua il cui riutilizzo consente il risparmio di altrettanta acqua potabile. Dal punto di vista ambientale con il trattamento terziario si è già ottenuta la completa decolorazione delle acque scaricate (circa 14.000.000 mc/a). La compresenza di questi impianti entro un raggio di pochi chilometri, la missione per il recupero dei materiali o di energia dai rifiuti, l’alto contenuto tecnologico dei processi di estrazione e trasformazione adottati, il forte legame con il territorio sono i fattori che accomunano queste quattro realtà industriali. Dati tecnici

36.000 mc/d totale portata giornaliera dei reflui che il Trattamento Terziario decolora completamente 14.000.000 mc/a totale portata annuale di acque scaricate che il Trattamento Terziario decolora completamente 1:5 parametro di non visibilità colore dopo la diluizione (1:20 standard legge Merli 319/76) 650.000 mc/a risparmio d’acqua da riservare ad usi potabili con il primo stralcio della realizzazione Acquedotto Industriale 2 milioni mc/a risparmio d’acqua da destinare ad uso potabile grazie al completamento dell’Acquedotto Industriale (dati 2003)

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La ricerca-intervento

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Introduzione alla metodologia

L’interesse per lo scambio e la diffusione di buone prassi è andato crescendo negli ultimi anni, non solo in ambito aziendale, come mezzo per raggiungere un miglioramento continuo delle proprie performance, ma anche come strumento, scelto sempre più spesso dalle pubbliche amministrazioni, per una vera e propria politica territoriale di promozione dello sviluppo. Attraverso le cosiddette azioni di benchmarking lo scambio e la diffusione di esperienze all’interno di un gruppo di soggetti (solitamente aziende) è divenuta una metodologia di confronto sistemico in grado di portare ad un miglioramento continuo i propri processi, i servizi e le performance. La ricerca di best practice, l’individuazione e la selezione di quelle ritenute migliori e lo loro successiva trasferibilità in altri contesti territoriali è così diventata una logica consolidata in tutti i settori di mercato. La ricerca di esperienze di eccellenza sul territorio diventa in quest’ottica una base per potere creare un processo di confronto sulle idee progettuali originali. Nel caso del progetto in questione, tuttavia, l’obbiettivo non è semplicemente quello di aumentare le prestazioni interne di una o più realtà aziendali ma quello, un po’ più complesso, di creare, attraverso un confronto con un gruppo di beneficiari, una proposta per un servizio ex-novo, interno alla realtà aziendale, che abbia come riferimento la pubblica utilità. Appare chiaro quindi che il processo di trasferibilità delle iniziative diventa assai più complesso e che il percorso acquista un forte orientamento alla progettazione. Le fasi di diagnosi delle iniziative, la selezione ma soprattutto la loro utilizzazione nella fase di progettazione prevedono un confronto continuo con un gruppo di lavoro che è portato, all’interno del processo ad “analizzare, conoscere, prendere coscienza e modificare i contenuti del progetto”.

Questa metodologia, che prende il nome di ricerca-intervento o ricerca-azione, è una tecnica nata e consolidata all’interno di discipline sociologiche. Dal suo iniziale contesto educativo ha trovato in seguito numerosi campi di applicazione. Tale metodo presuppone un alternanza fra le fasi di “ricerca” e quelle di azione nelle quali promuovere confronto e interazione. Appare necessario quanto fondamentale che il percorso proposto sia sviluppato attraverso una forte interazione fra il ricercatore (responsabile dell’attività di ricerca) e il gruppo di lavoro (che conosce, avvalla e condivide il processo di progettazione). Un volta definito il gruppo di lavoro il corpo centrale del processo di ricerca intervento si traduce sostanzialmente in una concertazione dinamica fra due fasi che si intervallano nel tempo: quella di interazione e discussione dei risultati fra il ricercatore e i beneficiari dell’azione e la fase di ricerca vera e propria. Di seguito sono illustrati gli aspetti legati all’approccio nella ricerca delle iniziative sul territorio, la metodologia e i risultati della ricerca. Le esperienze, o best practice, sono rappresentate tramite schede (in allegato) costituite da una parte anagrafica, una parte legata alla struttura della società, la presentazione dell’esperienza e l’analisi dei costi.

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Il gruppo di lavoro

Il gruppo di lavoro costituito nell’ambito della ricerca-intervento comprende: ▪ I soggetti beneficiari, ovvero i responsabili tecnici, amministrativi e commerciali di Aimag Spa e

di Tred Carpi srl, le due imprese che gestiscono gli impianti del polo. In particolare:

Brenno Pinotti Presidente

Romana Conforti Area tecnico produttiva Lorella Fiorini Responsabile commerciale TredCarpi S.r.l.

Sergio Baschieri Consigliere delegato (direttore tecnico)

Massimo Michelini Presidente

Adelmo Bonvicini Dirigente dei servizi ambientali (raccolta, discarica, compostaggio)

Giorgio Pinelli Responsabile depuratore e acquedotto industriale

Paolo Ganassi Responsabile commerciale

Aimag S.p.A.

Elisa Semeghini funzione tecnico amministrativa ▪ I soggetti interessati, ovvero rappresentanti di enti locali, associazioni e mondo della scuola.

In particolare: Paola Fregni Dirigente Settore Ambiente Comune di Carpi Alberto Bracali Settore Ambiente

CEA dei Comuni di Carpi-Novi-Soliera Giuliano Ferrari Responsabile

▪ I ricercatori, ovvero chi conduce e facilita la ricerca-intervento.

In particolare: Antonio Kaulard Ricercatore senior Vincenzo Barone Ricercatore senior Francesco Silvestri Ricercatore senior Massimiliano Rossi Ricercatore junior

eco&eco srl

Valentina Caroli Ricercatore junior

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La metodologia

Le fasi di interazione

Le fasi di interazione sono un momento di fondamentale importanza, rappresentano il contesto distintivo della ricerca intervento, sono i momenti in cui i ricercatori e i soggetti/oggetti della ricerca sono entrambi attori attivi. Nel progetto, l’interazione mira a mettere in moto energie collettive sul tema oggetto della ricerca, e a produrre conoscenza sul tema. In questa fase, è stato di massima importanza potersi avvalere dell’esperienza e delle conoscenze specifiche di chi da tempo collabora in diversi settori operativi e funzionali delle società coinvolte nella ricerca (beneficiari). Durante gli incontri realizzati con i beneficiari sono emersi gli elementi indispensabili per: 1. la definizione degli obiettivi e delle attività del Parco EcoTecnologico, 2. indirizzare inizialmente la ricerca di buone prassi, 3. verificare l’esatta rispondenza delle esperienze individuate con gli obiettivi del progetto, 4. definire su quali linee tematiche orientare il potenziamento della ricerca intervento, 5. contestualizzare la proposta progettuale di Parco EcoTecnologico.

L’approccio della ricerca

A tale scopo la ricerca si è avvalsa di diversi canali informativi tra i quali figurano la testimonianza diretta di soggetti privilegiati sul territorio, fonti bibliografiche e documentali. Rete di contatti e osservatori privilegiati Tramite un’azione coordinata è stata ricostruita sul territorio regionale, nazionale ed europeo una rete di contatti provenienti dal settore dei rifiuti (dipendenti di imprese municipalizzate, pubbliche amministrazioni, istituti di ricerca sui temi dei rifiuti, università, consulenti esterni per la gestione e l’assistenza tecnica, società gestrici di impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti), dal settore della comunicazione (agenzie di comunicazione e relazioni pubbliche, consulenti di pubbliche amministrazioni, centri per la comunicazione ambientale, agenzie per la comunicazione per i rifiuti) e dal mondo dell’educazione ambientale (scuole e istituti superiori, istituti tecnici, associazioni ambientaliste, centri di educazione ambientale pubblici e privati). Attraverso la costruzione di una rete di contatti è stato possibile interrogare un numero consistente di osservatori che hanno fornito o indirizzato verso esperienze che ritenessero più significative di altre. I° livello Rete di osservatori privilegiati

Interviste ai referenti delle esperienze II° livello

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Attraverso questa rete di contatti sul territorio e la capacità di instaurare e mantenere relazioni è stato possibile ricostruire un insieme di segnalazioni di buone pratiche. Tramite un successivo contatto è stato elaborato un primo elenco di iniziative in grado di soddisfare i requisiti definiti dall’oggetto della ricerca. Ricerca Bibliografica e documentale l’utilizzo di tecnologie Internet a scopo di ricerca La ricerca ha previsto l’interrogazione di banche dati on-line, un’analisi e un’osservazione costante dei diversi network presenti in rete, nonché di numerosi servizi di newsletter dei principali portali italiani e stranieri sul tema dei rifiuti. Le segnalazioni ottenute dalla rete di contatti attivati sono state inoltre integrate e aggiornate da una serie mirata di ricerche libere su Internet. Sulla base di un numero concordato di parole chiave sono stati interrogati i principali “motori di ricerca” europei e internazionali. Riviste specializzate e periodici La ricerca e l’individuazione di esperienze è stata frutto anche di un’attenta analisi delle riviste specializzate attualmente sul mercato. Le pubblicazioni analizzate non sono state solo quelle di settore (trattamento e smaltimento dei rifiuti), ma sono state visionate anche riviste legate ai temi delle strategie di comunicazione, di educazione e sensibilizzazione. Oltre alla letteratura esistente un riferimento importante sono state tutte quelle iniziative dedicate alla promozione di buone prassi come strumento di promozione dello sviluppo. Premi, concorsi, banche dati on-line di carattere regionale, europeo e internazionale, sono stati un ampio serbatoio di esperienze legate ai temi del recupero di materia ed energia dai rifiuti e le loro ovvie sovrapposizioni con il tema della comunicazione e dell’educazione ambientale. Ricerca documentale La ricerca si è basata anche sull’analisi del contesto normativo, locale e nazionale. Sono stati inoltre presi in considerazione studi, progetti, accordi di programma e ricerche eseguite sul territorio di riferimento.

fonti telematiche

bibliografica

• Leggi e normative

• Accordi di programma

• Studi e rapporti

• Interrogazione di banche dati

• Fonti elettroniche (newsletter, network on-line)

• Parole chiave in motori di ricerca

• Riviste specializzate

• Periodici

• Atti di seminari

documentale

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Visite sul luogo La conoscenza delle esperienze ritenute più interessanti è stata approfondita tramite una visita in sito. Gli incontri sono stati realizzati con i seguenti obiettivi:

Realizzare interviste dirette ai testimoni sul luogo allo scopo di: o Approfondire gli aspetti gestionali e amministrativi o Approfondire gli aspetti economici, finanziari, relativi ai costi di ogni singolo

intervento legati alle azioni sviluppate nello svolgimento delle attività Acquisire dati cartografici per migliorare la conoscenza del contesto in cui è inserita

l’esperienza, confrontare l’area di intervento con quella dell’esperienza e migliorare l’approccio progettuale.

Acquisire materiale fotografico e audiovisuale Screening Successivamente è stato svolto uno screening sulle diverse azioni individuate fino ad ottenere un elenco di esperienze ritenute significative. In questa fase è stato di cruciale importanza il lavoro del gruppo di beneficiari. Sul modello della ricerca intervento è stata illustrata una prima rassegna di esperienze.

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L’analisi partecipata (la restituzione delle fasi di interazione)

L’analisi del contesto

L’approccio partecipato alla analisi è stato il punto di partenza della ricerca-intervento. Ai fini della progettazione è indispensabile, infatti, tenere nella dovuta considerazione le diverse letture del contesto e delle opportunità che i vari componenti del gruppo di lavoro possono avere. A questo scopo è stato realizzato un incontro con i beneficiari, durante il quale sono state identificate le caratteristiche del polo impiantistico e del sito su cui sorge e sono state esplorate le possibili aree di intervento in cui sviluppare in concreto il progetto. In sintesi, si è cercato di far emergere quale rappresentazione della propria realtà produttiva e territoriale avesse ciascuno dei beneficiari e, allo stesso tempo, quale fosse l’idea individuale di Parco EcoTecnologico per arrivare poi ad una visione condivisa del gruppo dei beneficiari e dei ricercatori. Quello che segue rappresenta il quadro logico riassuntivo delineato dall’analisi partecipata.

CARATTERISTICHE DEL SITO POTENZIALITÀ PROGETTUALI polo impiantistico integrato dotato di tecnologie innovative per il trattamento e recupero di materia dai rifiuti, unico nel suo genere

attribuire valore aggiunto ad un insieme di realtà industriali di qualità

forte sinergia all’interno del sistema impiantistico

sviluppare le attività comuni all’interno del polo e consolidare le collaborazioni

alte performance impiantistiche (percentuale di recupero pari al 96%)

potenziare la comunicazione delle performance in termini di benefici ambientali

centro per il trattamento dei RAEE in grado di coprire l'intero fabbisogno della Regione Emilia-Romagna ed anche quote significative delle aree limitrofe

mettere a frutto la specificità dell’impianto anche dal punto di vista formativo e comunicativo

impianto di compostaggio di ultima generazione in grado di eliminare le emissioni odorose

creare un luogo di incontro dove migliorare significativamente e creare nuove tipologie di rapporti con i residenti nell’area interessata

una produzione annuale di 20.000 tonnellate di "ammendante compostato misto", il cui utilizzo è consentito in agricoltura biologica

favorire l’utilizzo del compost in agricoltura, attraverso attività di comunicazione e formazione

Pol

o im

pian

tistic

o

impianto di depurazione delle acque interessante sotto il profilo tecnologico

ricercare le ulteriori potenzialità dell’impianto e nuovi utilizzi dell’acqua depurata

area di proprietà da destinare a fini educativi e comunicativi adiacente alle strutture impiantistiche

realizzare un luogo che possa sensibilizzare i cittadini sul tema del recupero di materia dai rifiuti e avvicinarli alle attività che si svolgono nel polo impiantistico

Infra

stru

tture

es

iste

nti

pista ciclabile adiacente agli impianti

ampliare la pista ciclabile e renderla funzionale agli obiettivi rendere visibili le attività del polo e di consolidare i rapporti con i cittadini

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ex-campo di concentramento di Fossoli limitrofo al polo impiantistico

sostenere progetti comuni con il Comune di Carpi con una forte vocazione territoriale

Luog

hi d

i in

tere

sse

limitr

ofi

zona di riproduzione degli uccelli (es. garzaia)

realizzare percorsi integrati natura - tecnologia

circa 154.000 cittadini usufruiscono direttamente dei servizi ambientali del polo

promuovere la conoscenza, la partecipazione e la comunicazione ai cittadini

Ute

nza

Centro di Educazione Ambientale dei Comuni di Carpi-Novi-Soliera

collaborare alla realizzazione di percorsi educativi sul tema dei rifiuti

vicinanza con diversi centri universitari di prestigio

prevedere stage e collaborazioni per progetti dimostrativi

Ric

erca

e

svilu

ppo

attitudine alla sperimentazione all’interno delle strutture impiantistiche

sviluppare progetti dimostrativi o di ricerca con università e centri di ricerca

L’analisi ha individuato quali obiettivi strategici dovranno caratterizzare la nascita del Parco EcoTecnologico. Questi obiettivi possono essere così sintetizzati:

realizzare un cambiamento positivo nella percezione del ruolo delle attività di recupero dei materiali dai rifiuti nel sistema economico, oggi considerate ancora come attività marginali o “poco nobili”

attribuire una sorta di riconoscimento al territorio, a titolo di compensazione, per l’ospitalità data agli impianti di recupero dei materiali dai rifiuti attraverso la realizzazione di un programma di riqualificazione ambientale

creare maggiori opportunità per realizzare iniziative di educazione ambientale promosse dalle scuole e dagli enti locali

promuovere collaborazioni con gli Istituti Professionali e i Centri di ricerca dell’Università di Modena e Reggio-Emilia

L’ambito della ricerca

L’ambito della ricerca è stato definito interpretando i risultati ottenuti dalla analisi del contesto e gli obiettivi strategici individuati. Grazie a questa sovrapposizione, è stato possibile individuare alcuni temi prioritari entro cui ricercare le eccellenze esistenti sia a livello nazionale sia a livello europeo, in grado di indirizzare e offrire lo spunto per costruire in modo partecipato il progetto di Parco EcoTecnologico.

Informazione ecomunicazione

Educazione ambientale

Polo impiantistico

Recupero di materia dai

rifiuti

Ogni tema chiave, qui rappresentato graficamente, ha rappresentato un punto di partenza per la ricerca, e ha permesso di delineare le aree di sovrapposizione tematica dove la nostra attenzione si è concentrata maggiormente

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I risultati della ricerca

La ricerca ha evidenziato alcuni casi studio sia europei che locali che è stato possibile suddividere in quattro tipologie di esperienze in base alle caratteristiche e alle funzioni che svolgono: ▪ i laboratori di riciclaggio creativo ▪ i centri di riciclaggio creativo ▪ gli spazi espositivi ▪ i Centri integrati

CENTRI DI RICICLAGGIO CREATIVO

Remida Reggio-Emilia

Laboratori e centri di riciclaggio creativo Per laboratori di riciclaggio creativo si intendono, in questo lavoro, un luogo nel quale i materiali di recupero sono messi a disposizione di diverse categorie di soggetti (scuole, associazioni, enti, cooperative) e diventano risorse didattiche per stimolare, attraverso percorsi didattici, ludici e creativi, capacità di progettazione, creatività, cultura del riuso e del riciclaggio. Gli utenti di un laboratorio di riciclaggio creativo sono i più vari, il target principale rimane la scuola (materna, elementari, medie), ma sono diffusi anche progetti con adulti, anziani e disabili.L'esperienza del laboratorio di riciclaggio creativo è molto diffusa, in particolare nelle province di Modena e Reggio Emilia e, nonostante a prima vista possano sembrare esperienze del tutto similari, esse differiscono per alcune caratteristiche rilevanti.

Luogo Contesto Gestione Attività Promotore

Metalab Modena Locali della

società multiservizi

Cooperativa Laboratorio Comune Società

multiservizi

SPAZI ESPOSITIVI CENTRI INTEGRATILABORATORI DI RICICLAGGIO CREATIVO

Horta da Formiga Centro per il compostaggio domestico Centro tecnológico Medioambiental Progetto “da discarica a parco”

Metalab Modena Remake Sassuolo Laboratorio di Archimede Castellarano Centro Babilonia Casalgrande

Museo dell'elettrodomestico Esposizione di elettrodomestici A come Ambiente Museo interamente dedicato al tema dell'educazione ambientale

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Remake Sassuolo (MO) Stazione ecologica attrezzata

Cooperativa Laboratorio Società multiservizi

Lab. di Archimede

Castellarano (RE)

Complesso scolastico

Comune Volontari Laboratorio Comune

Centro Babilonia

Casalgrande (RE)

Nelle vicinanze del complesso

scolastico

Comune Volontari Laboratorio Comune

REmida Reggio Emilia Complesso scolastico

Associazione non profit Comune

Centro Comune Società

multiservizi I laboratori, in particolare, si differenziano in base al tipo di promotore e di contesto in cui si trovano. Per Metalab e ReMake, il promotore principale ed il contesto fisico sono quelli della società multiservizi, mentre il laboratorio di Archimede e il centro Babilonia, che sono nati su iniziativa comunale, si trovano all'interno o nelle vicinanze di un complesso scolastico. Anche la forma di gestione riflette questa diversificazione, infatti, mentre i primi due laboratori vengono gestiti da una cooperativa che usufruisce di una convenzione, gli ultimi due svolgono le loro attività grazie ad un dipendente comunale e qualche volontario. L'approccio educativo rappresenta un altro punto di distinzione tra i laboratori. Metalab e ReMake sono luoghi in cui si fa educazione ambientale utilizzando i rifiuti, principalmente raccolti dai bambini nelle loro abitazioni, come risorsa didattica creativa. L'obiettivo del laboratorio è principalmente quello di trasmettere l'idea di che cosa sia un rifiuto, da dove venga, a che cosa possa servire, quale sia la sua destinazione e quali siano gli impatti sull’ambiente. Al Centro Babilonia, invece, l’attenzione è spostata sul ruolo educativo che hanno i materiali. Lo scopo è di stimolare la crescita dell'individuo attraverso un'esperienza sensoriale con i materiali (i colori, gli odori, i suoni, le forme e le emozioni che trasmettono), essi diventano il focus all’interno del percorso creativo. In questo caso si utilizzano i cosiddetti “rifiuti puliti”, provenienti esclusivamente da scarti di produzione delle imprese. Il laboratorio di Archimede, infine, utilizza i materiali di scarto come risorsa per creare un oggetto ludico o didattico. In questo caso l’attenzione si sposta dalla fase di realizzazione all’oggetto realizzato. Grande importanza assume ciò che si vuole creare/costruire con i materiali di recupero, che può essere sia un giocattolo, sia uno strumento didattico funzionale ad un percorso scolastico programmato, sia un oggetto artistico/decorativo. Infine, l’esperienza del centro REmida, oggi non più solamente una realtà di Reggio Emilia, ma conta centri anche a Napoli, Torino, Lecco, in Danimarca e perfino in Australia. REmida è una sorta di emporio-magazzino dove i materiali di recupero, raccolti in 170 aziende, sono adeguatamente esposti e messi a disposizione a scopo didattico e creativo. Il centro non è una semplice sede di stoccaggio ma un luogo all’interno del quale i materiali (che sopraggiungono con una frequenza di circa due volte al giorno) vengono catalogati, suddivisi e esposti. Il centro è aperto e distribuisce i materiali ad insegnanti ed operatori di nidi, scuole d'infanzia, elementari, medie, istituti superiori, associazioni educative e culturali, centri diurni per anziani, centri disabili, centri sociali e laboratori di riciclaggio creativo, quale ad esempio lo stesso Centro Babilonia. L’approccio di REmida trae la maggior parte del bagaglio concettuale dalla cultura educativa di Reggio-Emilia (tecnicamente: Reggio Approach), fortemente indirizzata al concetto della poli-sensorialità, che consiste nell’esplorazione degli oggetti attraverso tutti gli organi di senso disponibili.Il centro oltre ad organizzare corsi di formazione destinati prevalentemente a specialisti dell’educazione, cura la trasferibilità dell'esperienza attraverso la consulenza per l’apertura di nuovi centri (l’assistenza prevede un affiancamento per la costruzione del progetto, l'allestimento del centro e la formazione del personale). Spazi espositivi Come riferimento nella ricerca, è stato considerato sia il tema dell’esposizione sia le modalità espositive utilizzate. Da questa ricognizione sono emerse in particolare due esperienze interessanti di seguito descritte.

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Luogo Promotore

Homenaje al electrodoméstico (il museo dell’elettrodomestico)

Donostia - San Sebastián, Spagna

Associazione Akobe (gruppo di distribuzione di elettrodomestici)

A come Ambiente Torino Regione Piemonte, Provincia e Comune di Torino, Amiat, SMAT, Coop RTP

L’obiettivo dell’esposizione temporanea dedicata all’elettrodomestico è quello di comunicare un settore di mercato il cui avanzamento tecnologico, dal punto di vista sociale, economico ed ambientale ha contribuito a migliorare la qualità della vita dei cittadini. Il Museo raccoglie più di 70 elettrodomestici e ne illustra l’evoluzione da 40 anni fa ai giorni nostri. Diversi pannelli, supportati da materiale audiovisuale spiegano l’apparizione e lo sviluppo delle macchine destinate all’uso famigliare. Caratteristica peculiare dell’esposizione è quella di avere scelto un organizzazione espositiva che ruota attorno a tre assi: ▪ il cambio tecnologico (l’evoluzione delle tecnologie applicate allo specifico settore) ▪ l’ambiente (la nascita negli anni di dispositivi per la riduzione dell’impatto ambientale) ▪ il cambio sociale vissuto negli ultimi anni (il ruolo degli elettrodomestici nella casa e nella vita di

una famiglia 40 anni fa e oggi) L’esposizione si è potuta realizzare grazie all’Associazione Akobe, una catena di distribuzione di elettrodomestici fondata nel 1964.L’amministratore delegato di questa Associazione ebbe l’idea di realizzare un’esposizione nella quale inserire pezzi di imprese ancora in attività e altri di imprese che pur avendo cessato la produzione hanno reso disponibili alcuni prodotti storici conservati in ottimo stato. “A come Ambiente” è l’unico museo europeo completamente dedicato al tema dell’ambiente. Il museo ha sede a Torino, dove occupa interamente un edificio, un tempo destinato ad attività produttive ed oggi recuperato con finalità espositivo/culturali. Un intero piano inoltre tratta il tema specifico dei rifiuti. Ciò che rende particolarmente attraente questa iniziativa, oltre al tema trattato, è senz’altro la tecnologia educativa scelta, l’exhibit, un elemento espositivo interattivo che permette di apprendere sviluppando creatività e immaginazione. L’exhibit è un dispositivo, adottato dai più famosi musei della scienza nel mondo, che può essere considerato una tappa in una successione di esperienze, il cui collegamento è lasciato alla libera associazione e curiosità del visitatore. Alcuni esempi di exhibit inseriti nel museo sono: ▪ Il “fri-gioco”: la ricostruzione di un frigorifero che il visitatore può smontare nei vari componenti

e individuare quali e quanti materiali possono essere recuperati con un trattamento adeguato. ▪ “Era un computer”: dove, con la stessa modalità, vengono mostrati quali materiali costituiscono

un computer e quali possono essere riciclati. ▪ “Gli impianti di selezione”: si illustra come la selezione dei rifiuti si possa fare con molti metodi

(l’elettrocalamita, le correnti indotte, la densità, e così via), utilizzando l’approccio del “fare è meglio che raccontare”, in ogni postazione è riprodotta realisticamente una delle tecniche diffuse negli impianti di selezione.

▪ “Dai rifiuti il biogas”: la sezione di una discarica in miniatura dove è possibile osservare e monitorare ciò che avviene in una discarica vera.

▪ “Ridiventare terra”: un gioco di cassettini e di risposte che insegna come dividere i materiali che possono andare nel rifiuto organico e contribuire a formare il compost.

I centri integrati Durante la fase di ricerca abbiamo dedicato buona parte dei nostri sforzi ad incontrare ed analizzare casi che si potessero ritenere simili quello individuato all’interno della “visione condivisa di Parco EcoTecnologico”. Per definire questo tipo di esperienza e agevolare un approccio maggiormente operativo nella ricerca abbiamo preferito concordare internamente un termine (Centro integrato) e dotarci di una definizione. Questa precisazione si è in seguito dimostrata un utile riferimento capace di guidare e sorreggere la successiva ricerca di esperienze simili.

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“il Centro integrato si prefigura come una struttura (fisica o virtuale) all’interno della quale si realizzano attività quali: comunicazione, formazione, informazione-documentazione, esposizione, educazione e ricerca. Queste attività coesistono (congiuntamente o separatamente) e trovano il loro contesto all’interno o nelle vicinanze di un polo per la valorizzazione, il trattamento e il recupero di materia dai rifiuti.” A seguito si illustrano i due casi di Centro integrato incontrati in Europa, rispettivamento in Spagna e Portogallo, specificando la sede e il soggetto promotore del centro.

Luogo Promotore

Centro Tecnólogico Medioambiental de Valdemingómez

Valdemingómez, Madrid, Spagna Amministrazione comunale di Madrid

Horta da Formiga Porto, Portogallo Lipor, Associazione intercomunale

per la gestione dei rifiuti urbani della regione di Porto

Il Centro Tecnólogico Medioambiental de Valdemingómez nasce dall’esigenza di valorizzare un’area in cui sorgeva la discarica comunale di Madrid (3.000.000 abitanti), discarica creata nel 1978 e chiusa nel 2000. Valdemingómez, non è solo un’ex-discarica ma una polo per la valorizzazione e trattamento dei rifiuti considerato uno fra i più sofisticati dell’Unione Europea. Valdemingómez è costituito da tre centri: “Las Lomas”, “La Palma” e “Las Dehesas” dove avvengono processi di selezione, compostaggio, termovalorizzazione, stoccaggio controllato. Per recuperare l’antica discarica è stato avviato un progetto nel 2003 che aveva come obiettivi i seguenti: ▪ recupero paesaggistico dell’area ▪ copertura, valorizzazione energetica della discarica e recupero del biogas ▪ creazione di un centro per la comunicazione e l’informazione ambientale Per quanto riguarda il recupero paesaggistico, sono state selezionate le specie vegetali più appropriate. L’intervento è stato integrato con l’installazione di cartelli informativi a scopo divulgativo. In tutto, sono stati piantati 50.000 alberi di 16 specie, 7.000 albero ad alto fusto e 300.000 arbusti di 35 specie diverse. Il progetto di recupero energetico per la captazione del biogas proveniente dalla discarica ha previsto l’installazione di 280 pozzi di captazione. Sono state installate 10 stazioni per la regolazione e la misurazione automatica del biogas. La captazione del biogas, oltre ad evitare l’emissione di 800.000 t annue di gas serra, rende possibile la produzione di energia elettrica sufficiente ad alimentare 400 autobus ogni anno. Infine, il “Centro Tecnologico Ambientale” è sorto all’interno dell’area come strumento di comunicazione e educazione ambientale nonché come luogo di esposizione. Per accogliere il centro sono stati recuperate due vecchie costruzioni: la stazione di scarico, divenuta zona di esposizione, e l’edificio destinato al trattamento dei rifiuti speciali, che ospita uno spazio multifunzionale con sala conferenze, uffici e biblioteca tematica. Il Centro inoltre è sede e partenza di itinerari didattici e formativi sulle attività di tutti gli impianti limitrofi, compresi quelli di trattamento delle acque residuali. Sempre con partenza dal Centro, oltre alle normali visite guidate, un treno elettrico accompagna i visitatori attraverso il futuro parco forestale e giunge ai centri per l’osservazione dell’avifauna. La seconda esperienza in cui la presenza di un centro integrato ha contribuito a migliorare la comunicazione ed ha dato uno strumento in più per la formazione e l’educazione ambientale è il caso di A Horta da Formiga. Nel giugno 2002, Lipor, l’associazione per la gestione dei rifiuti urbani nella regione di Porto in Portogallo, ha inaugurato un centro per la diffusione del compostaggio domestico chiamato “Horta da Formiga”, rivolto a bambini e adulti, con lo scopo di promuovere una corretta gestione dei rifiuti organici.Il Centro racchiude in sé dunque due obiettivi fondamentali, educare la popolazione a valorizzare la materia organica. Il Centro sorge su un’area di circa 5.500 m2, di proprietà di Lipor, di fronte alle sede principale della società e nelle vicinanze dell’impianto di compostaggio e del centro di selezione. Il Centro è composto da: ▪ una struttura per l’accoglienza dei visitatori con materiale informativo sul riciclaggio della

materia organica,

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▪ un auditorium, ▪ un’area attrezzata con le compostiere, ▪ una zona dedicata agli orti, ▪ una zona dedicata agli alberi da frutto, ▪ una zona dedicata alle erbe aromatiche, ▪ un giardino. Il Centro offre visite guidate gratuite, corsi sul compostaggio domestico e sull’agricoltura biologica, degustazioni di tè e anche qualche pranzo, in ogni caso il Centro per quanto riguarda il tipo di attività da svolgere è molto flessibile. Le conferenze e i seminari si tengono nell’edificio principale, in un auditorium adeguatamente equipaggiato. I corsi organizzati hanno riscosso un notevole successo e i posti disponibili per la formazione sono sempre esauriti. I visitatori arrivano durante tutto l’anno, in particolare si tratta di scuole (bambini dai 6 ai 10 anni), ma anche associazioni private, scout, agricoltori, e così via. Lipor organizza visite integrate anche con gli altri impianti di sua competenza: un termovalorizzatore (percorso “da rifiuto a luce”), una discarica (percorso “la fine dei non riciclabili”), un centro di selezione e riciclaggio (percorso “separare per valorizzare”) che tratta vetro, plastica, carta, batterie, oli usati, elettrodomestici vecchi, ecc. Le visite si svolgono durante tutto l’arco dell’anno e si rivolgono prevalentemente alle scuole (dagli 8 ai 23 anni), ma anche al pubblico più in generale.

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Considerazioni sugli elementi di successo delle esperienze

Dall’analisi svolta sul materiale recuperato dalle diverse esperienze presenti sul territorio sono scaturite diverse considerazioni, la maggior parte delle quali si possono tradurre in indicazioni importanti ai fini della progettazione. È bene ragionare in funzione delle tipologie che sono state create e sella base della loro potenziale trasferibilità in altri contesti. Le esperienze sono state raggruppate in tre sezioni: Centri integrati, Centri e laboratori di riciclaggio creativo, Spazi espositivi. Centri integrati: in Europa sono stati analizzati due casi.

Il centro “A horta da formiga” di Porto (P) è costituito da uno spazio fisico (giardino, strutture provvisorie e permanenti) all’interno del quale si realizzano attività dimostrative, educative, formative e di comunicazione. Le attività corsuali si svolgono nei pressi di un’area dotata di una tensostruttura esterna per le lezioni estive e di una sala polivalente per le lezioni che si svolgono nel periodo invernale. Il giardino è organizzato in area attrezzate per i progetti dimostrativi (compostiere), camminamenti per le visite, aree coltivate. Sono presenti strutture in legno per il ricovero attrezzi. Nelle immediate vicinanze del giardino si trova il dipartimento di educazione ambientale, una struttura permanente in cui risiedono una biblioteca e un centro di riciclaggio creativo (definizione in verbale). Lo spazio dedicato al “Centro tecnologico ambientale” di Madrid (ES) è stato ricavato dalla ristrutturazione della vecchia nave di scarico dell’antica discarica. L’edificio, sviluppato su due piani, è costituito da grandi spazi espositivi dove sono alloggiati pannelli informativi e riproduzioni del progetto di recupero della discarica. L’edificio è dotato inoltre di una biblioteca nel piano seminterrato e di un capiente auditorio/sala polivalente. Il giardino esterno è provvisto di camminamenti e suddiviso in 7 aree all’interno delle quali sono state ricreate le 7 associazioni vegetali autoctone della Castiglia. Dall’esame di queste due esperienze, che per tipologia sono quelle che più si avvicinano al concetto, applicato al territorio, di “Parco EcoTecnologico” si possono trarre alcune conclusioni che possono offrire utili contributi per sviluppare l’attività progettuale.

Centri e laboratori di riciclaggio creativo: Ad una prima analisi il contesto europeo si è dimostrato un bacino ricco di esperienze di istruzione ed educazione ambientale legate al tema della valorizzazione dei rifiuti. Allo stesso modo però i risultati di una indagine eseguita a livello locale hanno mostrato una risoluzione così buona da portare a considerarsi superfluo un allargamento del contesto d’indagine. Da un’osservazione compiuta su un area di riferimento locale sono emerse diverse iniziative interessanti dal punto di vista dell’innovazione e della diversità nella mission e nel contesto. Le esperienze individuate sono cinque.

L’organizzazione del giardino ha una grande valenza. Nel progettare un Parco eco-tecnologico potrebbe rivelarsi strategico tenere in considerazione delle grandi potenzialità dell’area esterna al centro, il suo attrattivo estetico per i visitatori e la possibilità che offre in termini di fruizione.

È bene prestare molta attenzione ad alcuni elementi strutturali che ritornano in ognuna delle esperienze osservate:

1. biblioteca 2. auditorium 3. sala polivalente 4. sala accoglienza 5. spazio espositivo

Sono iniziative nate dal mondo della scuola o da Società multiutilities (che ne hanno visto un ricavo in termini di sensibilizzazione e comunicazione), dedicate ad un target giovane, dalle fasce di età più piccole (1° e 2° ciclo) fino a quelle più grandi delle scuole medie superiori.

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Queste sono le considerazioni emerse.

Fra le ipotesi avanzate quella che sembra possa rispondere maggiormente alle esigenze del gruppo di lavoro e del territorio è quella di sviluppo delle attività di “Laboratorio di riciclaggio creativo”

Le attività didattiche e ricreative legate al laboratorio di riciclaggio possono essere, soprattutto nella prima fase di offerta del servizio, accompagnate da altre e attività di tipo ludico o formativo ed essere sviluppate nella stessa struttura

La struttura dovrebbe essere suddivisa in: 1. Magazzino per il deposito e organizzazione del materiale di recupero 2. Area laboratorio per realizzare le attività didattiche

Spazi espositivi: fanno parte di questo gruppo due esperienze. Entrambe accomunate da sforzi dedicati alla comunicazione verso la cittadinanza. L’esposizione temporanea dedicata alla storia di alcuni elettrodomestici (ES) è collocata all’interno di un contesto che ne valorizza in modo ottimale gli aspetti tecnologici, scientifici e soprattutto culturali. Il tema degli elettrodomestici come rifiuti non è sviluppato all’interno dell’evento espositivo, ma sono toccati gli aspetti energetici e ambientali. Il Museo della Scienza crea un richiamo in termini di visitatori (prevalentemente un pubblico giovane) che proviene da tutta l’area settentrionale del paese. La collaborazione di imprese produttrici private e l’organizzazione offerta da uno centro di natura pubblica ha costituito un carattere innovativo che ha portato un evento “fieristico” ad uscire dalla sua natura commerciale. Il museo “A come Ambiente” di Torino (I) è costituito da spazi museali permanenti. Uno di questi dedicato interamente alla tematica della valorizzazione dei rifiuti. Il target anche in questo caso è un pubblico giovane. In sede di una riflessione legata all’innegabile successo di questa esperienza non occorre dimenticare alcuni aspetti quali il contesto metropolitano in cui è calata, la scelta delle tecnologie educative (exhibit), e la forte volontà di amministratori lungimiranti. Le considerazioni emerse durante il processo di trasferibilità delle iniziative si possono riassumere nel seguente riquadro.

L’ipotesi di creazione di uno spazio espositivo-interattivo è incoraggiata e sostenuta rispetto alla scelta più tradizionale di uno spazio unicamente esppositivo permanente.

Data la natura altamente specialistica del servizio di progettazione e fornitura degli spazi espositivi-interattivi si consiglia di procedere allo studio di fattibilità per la predispozione di uno spazio permente.

Alle attività espositive-interattive permanenti si consiglia di destinare uno spazio polivalente. Questo spazio potrebbe essere parte integrante di una struttura più ampia in cui sviluppare percorso didattici e accoppiare attività di educazione ambientale. Gli exhibit possono essere la tecnologia educativa indicata per l’organizzazione di un simile spazio.

Per le attività espositive temporanee si consiglia di scegliere contesti strutturali diversi, dalla sala dedicata alla accoglienza dei visitatori alla sala espositiva o alla biblioteca. Sono presenti indirizzi per le possibili esposizioni temporanee nella sezione dedicata alle azioni da intraprendere.

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Indicazioni per la progettazione (la restituzione delle fasi di interazione)

Il gruppo di lavoro, partendo dagli obiettivi comuni già esplicitati e dalle esperienze presenti a livello europeo, è passato alla definizione condivisa degli elementi costitutivi del Parco. In primo luogo, il Parco EcoTecnologico si caratterizza come un'esperienza che contempla vari aspetti relativi alla comunicazione, all'educazione e alla formazione. Gli aspetti in questione possono svilupparsi e articolarsi attraverso la predisposizione di numerose attività. Le attività che si concretizzano all’interno del Parco rappresentano la struttura portante di tutto il progetto e sono funzionali alla realizzazione degli obiettivi individuati. In particolare, il Parco, inteso sia come spazio fisico che come opportunità di arricchimento del territorio, deve trasmettere e diffondere l’idea che sta alla base della presenza del polo impiantistico: i rifiuti non rappresentano più un problema da nascondere, ma piuttosto una risorsa da valorizzare e di cui esplorare le potenzialità. Gli elementi che sono apparsi fondamentali nel realizzare gli obiettivi sono: ▪ la predisposizione di un percorso/itinerario esterno agli impianti attrezzato con materiale

informativo e collegato ad un percorso educativo interno all’area. Il percorso esterno ha lo scopo di mettere in rete gli impianti e rendere trasparente le attività che al suo interno si svolgono. Esso rappresenta il primo contatto con il cittadino con l’area impiantistica e ne facilita la conoscenza

▪ la partecipazione dei cittadini alla realizzazione del Parco EcoTecnologico ed alla progettazione del percorso. Una forte partecipazione è il presupposto per il successo del Parco, che lo porterebbe a muoversi da un significato locale verso una dimensione regionale ed eventualmente nazionale, con conseguenti ricadute sia di immagine che di possibili nuove collaborazioni

▪ lo sviluppo di progetti dimostrativi e di diffusione scientifico-tecnologica, che coinvolgano attivamente le scuole, in particolare gli istituti tecnici secondari, e le università

▪ la realizzazione di uno spazio per la comunicazione e divulgazione, come ad esempio una biblioteca, una sala conferenze polivalente e un’area espositiva, eventualmente allestita con exhibit interattivi

▪ l’elaborazione di un piano per la piantumazione di specie vegetali autoctone, adeguato al ripristino ecologico e alla funzione di compensazione della CO2 emessa durante dai processi industriali presenti nel polo

Partendo da queste considerazioni e dalla programmazione delle attività previste è stato possibile progettare gli spazi del Parco associandoli delle destinazioni d'uso. Gli spazi modulari progettati restano in questo modo fortemente caratterizzati dalle attività che vi si realizzano e dalla stretta interdipendenza funzionale che esiste tra loro.

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Il progetto preliminare

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Premessa

L’approccio seguito durante la fase di progettazione può essere definito “modulare” e “per fasi”.

La progettazione per fasi prevede la possibilità di procedere alla progettazione esecutiva e alla realizzazione del Parco EcoTecnologico per stralci successivi, definendo le priorità e la tempistica, garantendo in questo modo il massimo di flessibilità.

La progettazione modulare definisce gli elementi strutturali come moduli indipendenti: gli elementi strutturali, unitamente alle funzioni ad essi associate, sono presentati e descritti individualmente all’interno del progetto. Questo consente di inquadrare meglio l’insieme delle attività e conferire una maggiore identità alle destinazioni d’uso.

La scelta di questo tipo di approccio nella progettazione si fonda in parte su una decisione condivisa nell’ambito del gruppo di lavoro e in parte sulla volontà di rendere autonomo il processo di trasferibilità di una o più delle buone pratiche di comunicazione ed educazione ambientale individuate durante la fase di ricognizione preliminare1.

Di seguito viene illustrata la matrice dei moduli strutturali / spazi funzionali individuati.

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A horta da formiga * * * * Centri integrati

Centro tecnológico Medioambiental * * * * *

Remake *

Remida * * *

Laboratorio di Archimede * *

Centri e laboratori di riciclaggio creativo

Centro Babilonia * * *

A come Ambiente Spazi espositivi

Museo dell’elettrodomestico * *

Parco EcoTecnologico * * * * * * * *

1 La metodologia adottata per la realizzazione del Progetto preliminare di ParcoEcoTEcnologico per il Recupero di MAteria dai Rifiuti è quella della ricerca-intervento e prevede un’alternanza fra le fasi di “ricerca” e quelle di “azione” nelle quali promuovere il confronto e l’interazione. L’ambito della ricerca è stato definito interpretando i risultati ottenuti dalla analisi del contesto e gli obiettivi strategici individuati. Grazie a questa sovrapposizione, è stato possibile individuare alcuni temi prioritari entro cui ricercare le eccellenze esistenti sia a livello nazionale sia a livello europeo, in grado di indirizzare e offrire lo spunto per costruire in modo partecipato il progetto di Parco EcoTecnologico.

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I moduli strutturali

Nelle pagine seguenti per ogni modulo vengono presentati gli obiettivi, il target, le indicazioni strutturali, le attività previste, i soggetti coinvolgibili, le modalità di gestione, le risorse umane e necessarie.

Biblioteca

Auditorium

Sala polivalente

Sala accoglienza visitatori

Giardino

Spazio espositivo

Laboratorio di riciclaggio creativo

La presentazione di ogni modulo è stata la base per costruire le indicazioni per la progettazione.

Obiettivi: ogni spazio nasce con un obiettivo preciso e distinguibile all’interno del Parco e risponde a determinate esigenze individuate dal contesto socio-territoriale.

Target: definisce i destinatari della comunicazione e gli utenti delle attività di educazione e formazione. Il target è stato individuato a partire dagli obiettivi delle diverse attività.

Attività previste: le attività che si realizzano nell’ambito del modulo.

Soggetti coinvolgibili: indica quali soggetti pubblici o privati, fra enti locali, associazioni o organizzazioni, possono essere coinvolti per la progettazione esecutiva, la predisposizione e la gestione delle attività.

Indicazioni per la gestione ▪ modalità di gestione: descrive in modo sintetico la scelta degli strumenti, le modalità di

attuazione e lo sviluppo del tipo di servizio offerto, nonché il periodo di apertura favorevole; ▪ risorse umane: inquadra le possibili esigenze di personale e definisce il profilo professionale

richiesto per l’espletazione del servizio pianificato.

Azioni propedeutiche: indica quali azioni è necessario mettere in atto per potere svolgere il servizio, oltre a quelle strutturali e gestionali. Spesso riguardano elementi di cui occorre dotarsi, materiale di cui è necessario fornirsi, elementi d’arredo essenziali per la destinazione d’uso prevista.

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Indicazioni per la progettazione

Biblioteca

Obiettivi: la biblioteca assume il ruolo di spazio dedicato a chiunque voglia documentarsi e approfondire le proprie conoscenze relativamente al tema della trasformazione dei rifiuti in materia prima per nuovi processi produttivi e i relativi aspetti socio-economici ed ambientali. Un centro documentazione, oltre a potersi dimostrare un valido punto di riferimento per studenti, insegnanti e cittadini, si inserisce nel territorio come sinonimo di comunicazione e apertura.

Target: cittadini, famiglie, studenti, professionisti del settore. Indicazioni strutturali: un ambiente suddiviso tra parete-scaffale ed uno spazio dedicato alla consultazione dei libri. Nella fase iniziale potrebbe essere opportuno collocare questo elemento in uno spazio ristretto, o complementare ad un’area destinata ad altro uso, per potere successivamente monitorare lo sviluppo del centro e dell’interesse che promuove e prevedere in futuro lo spostamento in un contesto che possa favorire una maggiore identità nel caso in cui se ne rivelasse l’opportunità. Attività previste: attività di consultazione, lettura, informazione, prestito di materiale documentale. Soggetti coinvolgibili:

CEA dei Comuni di Carpi Novi e Soliera soggetti che operano nel settore della trasformazione e gestione dei rifiuti scuole dipartimenti universitari associazioni e cooperative sociali locali

Indicazioni per la gestione Modalità di gestione La biblioteca raccoglie opere e riviste che trattano gli aspetti relativi alla

produzione, raccolta e gestione dei rifiuti, con particolare riguardo alle tematiche del recupero dei materiali e al loro trattamento. Questa specializzazione conferisce identità alla struttura, che si caratterizza così come il luogo di riferimento dove reperire materiale sia tecnico che divulgativo inerente i temi elencati. La gestione della struttura e l’aggiornamento del materiale fa capo al personale del Centro. L’apertura segue gli orari di attività del Centro. Il servizio di consultazione e prestito è subordinato alla fase di predisposizione del materiale, che dovrà coinvolgere sia il personale del Centro, sia il personale interno ad Aimag e Tredcarpi che si occupa di comunicazione e divulgazione, sia il CEA di Carpi Novi e Soliera.

Risorse umane La predisposizione, catalogazione e aggiornamento del materiale bibliografico sono attività attribuite al personale del Centro. Nel caso si renda necessario per l’elevata affluenza, è ipotizzabile una persona addetta al servizio di prestito.

Azioni propedeutiche Acquisire materiale documentale e bibliografico sui seguenti temi:

gestione dei rifiuti comunicazione ambientale educazione ambientale economia dell’ambiente storia e risorse naturali locali periodici locali

Predisposizione di scaffali, tavoli per la consultazione, seggiole e punti luce

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Auditorium

Obiettivi: l’auditorium non è solo uno spazio in cui accogliere i visitatori del Parco e favorire la comunicazione, ma anche sede per il dibattito scientifico e culturale nella quale promuovere seminari, conferenze e tavoli di lavoro.

Target: cittadini, famiglie, studenti, professionisti ed esperti del settore.

Indicazioni strutturali: si prevede uno spazio per le conferenze dotato delle moderne tecnologie per la comunicazione e uno spazio di servizio per le attrezzature.

Attività previste: realizzazione di seminari, conferenze, promozione di eventi, comunicazione alla cittadinanza, riunioni.

Soggetti coinvolgibili: enti di formazione rete di soggetti attivi sui temi della gestione e valorizzazione dei rifiuti dipartimenti universitari scuole

Indicazioni per la gestione Modalità di gestione L’auditorium è sede di attività seminariali e congressuali definite mediante

una programmazione annuale di massima. Le attività di organizzazione programmazione degli eventi possono essere svolte nell’ambito dei servizi offerti dalla segreteria tecnica del Centro. Si prevede la possibilità di affittare la struttura per eventi di interesse pubblico.

Risorse umane La struttura è gestita direttamente dal personale della segreteria tecnica del Centro, con il supporto di un soggetto esterno per la strumentazione audiovisiva.

Azioni propedeutiche

Occorre rifornirsi di: tavolo proiettore schermo computer apparecchio televisivo poltroncine (non fisse) impianto audio

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Sala polivalente/laboratorio di riciclaggio creativo

Obiettivi: diffondere la cultura della valorizzazione e del recupero di materia ed energia dai rifiuti attraverso attività formative e informative, dedicate ai professionisti del settore ed ai cittadini, nonchè attraverso attività ludiche e didattiche dedicate alla fasce più giovani.

Target: esperti del settore, cittadini, famiglie, scuola.

Indicazioni strutturali: si tratta di uno spazio polivalente per ospitare workshop e piccole riunioni, in grado di trasformarsi per accogliere le attività del laboratorio di riciclaggio creativo. Si prevede anche uno spazio da dedicare a magazzino, in cui organizzare l’archiviazione dei materiali per le attività didattico-creative. Quest’ultimo spazio può risultare utile anche per organizzare l’aula nelle sue differenti destinazioni d’uso.

Attività previste: attività di formazione, educazione, sensibilizzazione e ricreazione.

Soggetti coinvolgibili: CEA dei Comuni di Carpi-Novi-Soliera enti che si occupano di educazione/formazione scuole

Indicazioni per la gestione

Modalità di gestione

Oltre le diverse destinazioni d’uso che possono essere attribuite alla struttura, la sala è concepita per poter ospitare attività di laboratorio didattico. Nell’ipotesi di realizzazione di un laboratorio di riciclaggio creativo è opportuno prevedere una verifica delle potenziali fonti di approvvigionamento dei materiali di recupero (aziende, isole ecologiche, privati, utenti del laboratorio).

L’apertura della sala è subordinata alle attività svolte; si prevede, in ogni caso, un utilizzo costante durante l’anno scolastico.

A fianco delle “tradizionali” attività didattiche è ipotizzabile lo sviluppo di progetti di natura sociale, come il recupero di disagi infantili, l’intrattenimento di anziani, ecc.

Risorse umane Si prevede la necessità di una persona per le attività di educazione e progettazione annuale e di una persona in grado di mantenere in contatti e organizzare i laboratori.

Per quanto riguarda le attività di educazione, il profilo richiesto è quello di una persona preparata dal punto di vista pedagogico, con grande creatività e una buona sensibilità ai temi dell’ambiente e del riciclaggio. È importante che si tratti di persone intraprendenti e con molta iniziativa.

È prevedibile la necessità di un collaboratore, non solo per le attività creative ma per potere seguire gli aspetti amministrativi come le rendicontazione del materiale e delle spese.

Azioni propedeutiche

Per la sala/laboratorio occorre rifornirsi di materiale di cancelleria e strumenti per il bricolage (come pistola sparachiodi, forbici, traforo, seghetti,…).

Occorre dotarsi di tavoli di lavoro, sgabelli e seggiole.

È consigliabile dotare il magazzino di un lavandino e di scaffali per la sistemazione/archiviazione degli oggetti.

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Spazio espositivo

Obiettivi: diffondere la cultura del recupero e promuovere comportamenti sostenibili, aumentare la diffusione delle informazioni circa le attività svolte all’interno del polo impiantistico e rappresentare per il territorio uno spazio potenzialmente utile per allestire mostre temporanee sul tema delle risorse.

Target: cittadini, famiglie, studenti, professionisti del settore.

Indicazioni strutturali: uno spazio abbastanza ampio in modo da prevedere un’area per le mostre temporanee, un’area per l’esposizione permanente di pezzi di particolare pregio recuperati nell’ambito delle attività di Tred Carpi (modernariato) e un’area in cui collocare gli exhibit.

Attività previste: attività informative, educative, ludiche e formative sui temi del recupero di materia dai rifiuti.

allestimento di exhibit inerenti il modo dei rifiuti esposizioni temporanee di lavori svolti dalle scuole esposizione permanente di pezzi di particolare valore storico-culturale recuperati

nell’ambito delle attività di Tred Carpi

Soggetti coinvolgibili: possibile collaborazione con il museo A come Ambiente di Torino (vedi exhibit) scuole CEA dei Comuni di Carpi Novi e Soliera

Indicazioni per la gestione Modalità di gestione Programmazione annuale di massima delle esposizioni e delle attività da

svolgere con le scuole. Coinvolgimento degli insegnanti ed educatori nella programmazione. Collaborazione con esperti di allestimento degli exhibit. Previsione dei tempi di apertura al pubblico: periodo scolastico e/o in occasione di particolari eventi sul territorio. Formazione del personale di Tred Carpi addetto alla selezione dei materiali.

Risorse umane Durante la fase iniziale l’attività può essere svolta dal personale addetto all’educazione ambientale.

Azioni propedeutiche

Valutare la fattibilità di appaltare la progettazione e realizzazione trasporto, montaggio e installazione degli exhibit.

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Sala accoglienza visitatori

Obiettivi: fornire le informazioni utili a dare una visione complessiva del Parco EcoTecnologico e del polo impiantistico in cui è inserito.

Target: cittadini, famiglie, studenti, professionisti del settore.

Indicazioni strutturali: la sala accoglienza è predisposta per essere il primo contatto con i visitatori. Si tratta di uno spazio che può essere integrato con altri moduli, come la biblioteca o lo spazio espositivo.

Attività previste: attività informative, educative, visite guidate

Soggetti coinvolgibili: addetto alla comunicazione di AIMAG spa addetto alla comunicazione di Tred Carpi srl

Indicazioni per la gestione Modalità di gestione L’apertura deve essere garantita almeno durante tutto il periodo di

apertura del Centro. Risorse umane Per le attività di front-office è prevista una persona impegnata a tempo

pieno.

Azioni propedeutiche

Predisporre i pannelli espositivi relativi alle attività del polo tecnologcio, nascita del progetto, (progetti sociali e ambientali portati avanti da AIMAG spa e Tred Carpi srl come la valorizzazione delle risorse naturali locali, …).

Predisporre Piano di comunicazione.

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Spazio esterno

Obiettivi: diffondere la cultura del recupero e promuovere comportamenti sostenibili, offrire uno spazio esterno dove avvicinarsi ai metodi e alle tecniche del recupero di materia dalla frazione umida dei rifiuti, educare al rispetto della natura e all’utilizzo di specie vegetali locali, valorizzare e promuovere l’utilizzo del compost in agricoltura.

Target: agricoltori, operatori del settore, studenti, cittadini, famiglie.

Indicazioni strutturali: è concepita come un’area giardino articolata in spazi per la sperimentazione di pratiche colturali sostenibili, spazi per la piantumazione di specie vegetali autoctone, spazi riservati ad attività ludiche, spazi per un microimpianto di fitodepurazione delle acque di scarico dell’edificio. Di supporto alle attività è previsto uno spazio magazzino all’interno delle strutture esistenti oppure costruito ad hoc.

Attività previste: attività educative, ludiche e formative sui temi del recupero di materia organica e la depurazione dell’acqua:

formazione rivolta ai cittadini sul tema del compostaggio domestico educazione ambientale rivolta alle scuole elementari e medie sperimentazione di tecniche agricole con la collaborazione di istituti agrari formazione sul tema della fitodepurazione (eventualmente la predisposizione del

microimpianto può essere inserita all’interno di queste attività) informazione ai cittadini sul tema della depurazione sperimentazione sul tema della depurazione con la collaborazione di istituti tecnici

secondari

Soggetti coinvolgibili: personale di AIMAG spa Circolo naturalistico Novese CEA dei Comuni di Carpi Novi e Soliera

Indicazioni per la gestione Modalità di gestione Le attività previste nell’area esterna sono estese a tutto l’anno. Risorse umane È prevista la manutenzione dell’area da parte di un operatore/giardiniere.

Per le attività educative è previsto un operatore.

Indicazioni propedeutiche

Predisposizione dell’area all’utilizzo secondo gli obiettivi e le attività previste, anche attraverso un percorso di progettazione partecipata con gli istituti scolastici definiti come target.

Scelta delle specie vegetali da utilizzare per la piantumazione in collaborazione con il circolo naturalistico novese, ipotizzando eventualmente la creazione di un corridoio ecologico che unisca l’area con l’oasi WWF.

Individuazione di uno spazio magazzino con funzione di ricovero attrezzi.

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Le azioni strategiche

Le azioni strategiche si concretizzano in una pluralità di interventi attivabili che conservano una propria autonomia di intervento rispetto al corpo centrale della progettazione. Per questo motivo è stato ritenuto opportuno delineare quali fossero gli obiettivi, il target predefinito e la possibile localizzazione sul contesto territoriale di ogni singola iniziativa proposta.

Il percorso/itinerario

Obiettivo Un percorso/itinerario che colleghi la città di Carpi con tutti gli impianti del polo di Fossoli e San Marino ha l’obiettivo di avvicinare i cittadini e i visitatori alle attività che in esso si svolgono, aumentando la consapevolezza e la conoscenza del ruolo fondamentale che tali processi hanno nel ridurre gli impatti dei rifiuti sull’ambiente e nel recuperare materia da essi trasformandoli così in risorse. Target: studenti, famiglie. Soggetti coinvolgibili È auspicabile che il percorso venga progettato con il contributo degli stessi fruitori finali. Utilizzando il metodo della progettazione partecipata, è possibile coinvolgere le scuole, ad esempio alcune classi delle scuole elementari o medie, nella predisposizione del percorso e nella definizione delle soste nei punti più significativi. Questa metodologia è, tra l’altro, già utilizzata nel contesto di riferimento e ha visto coinvolte alcune classi nella progettazione delle aree verdi della città di Carpi, con il coordinamento di un esperto in progettazione partecipata. Localizzazione Il percorso può innestarsi sul tracciato esistente della pista ciclabile che collega il centro di Carpi con San Marino (via Roosvelt). È ipotizzabile l’ampliamento della pista ciclabile fino a toccare il perimetro di tutti gli impianti. Lungo il percorso si prevedono delle aree di sosta nei punti maggiormente significativi per il polo impiantistico. Queste aree dovranno essere attrezzate con pannelli informativi di grande efficacia comunicativa.

Pannelli informativi

Obiettivo La presenza di pannelli informativi, lungo il percorso che unisce gli impianti di trattamento e recupero, ha l’obiettivo di comunicare nel modo più diretto ed efficace possibile le attività che in essi si svolgono e il ruolo che rivestono tali impianti sul territorio. Target: studenti, famiglie. Soggetti coinvolgibili Come nel caso del percorso, si prevede che il materiale informativo venga elaborato e posizionato con il contributo degli utenti finali, in particolare delle scuole, guidati da personale esperto nella progettazione partecipata. Localizzazione I punti in cui collocare i pannelli informativi devono essere strategici dal punto di vista comunicativo; per questo motivo è importante che anche in questo caso gli utenti giochino un ruolo

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da protagonisti nella progettazione. In ogni caso, è previsto l’inserimento di punti informativi lungo il percorso ciclabile, in corrispondenza delle strutture impiantistiche di AIMAG spa e Tred Carpi srl.

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Esposizioni temporanee

Obiettivo

Le esposizioni temporanee rappresentano un motivo di attrazione e coinvolgimento della popolazione e nello stesso tempo danno l’opportunità di comunicare e creare relazioni con esperti sui temi di volta in volta trattati nelle esposizioni. Target: studenti, famiglie, esperti di settore. Soggetti coinvolgibili In ragione del tema trattato, i soggetti coinvolgibili possono essere diversi.

Il tema dell’elettrodomestico, emerso durante la ricerca-intervento, prevede la partecipazione diretta del personale di Tred Carpi srl. Una breve formazione/informazione del personale addetto alla selezione dei materiali di recupero può essere utile all’individuazione di apparecchi di interesse per il loro valore storico-culturale. A questo scopo, è da prendere in considerazione anche la possibilità di coinvolgere i cittadini nella raccolta di materiale particolarmente interessante in modo tale da realizzare uno spazio in cui vengano esposti gli apparecchi elettrici ed elettronici donati o prestati per l’esposizione, accompagnati da una breve descrizione.

Il tema più generale del recupero di materia di rifiuti può prevedere il coinvolgimento delle scuole nell’allestimento di materiale sia bidimensionale che tridimensionale sul tema all’interno di un percorso educativo programmato con gli insegnanti.

In ogni caso, si può prevedere il contributo di atelieristi esperti sul tema dei rifiuti e della valorizzazione delle risorse. Localizzazione Le esposizioni temporanee hanno la loro sede ottimale all’interno delle strutture del Parco EcoTecnologico, in modo tale da rinnovare l’interesse nei confronti del Parco stesso ed incentivare le visite sia a scopo educativo che ricreativo.

Progetti di piantumazione

Obiettivo La piantumazione di specie arboree contempla diversi obiettivi:

compensare l’impatto delle emissioni relative alla realizzazione del Centro servizi del Parco EcoTecnologico

educare alla sostenibilità contribuire al ripristino ambientale di alcune zone, come le aree limitrofe agli impianti svolgere il ruolo di corridoio ambientale per alcune specie animali

Target: studenti, famiglie. Soggetti coinvolgibili I soggetti che possono essere coinvolti in questo intervento possono essere molteplici.

In particolare, il CEA dei Comuni di Carpi, Novi e Soliera rappresenta un partner interessato in quanto già impegnato nell’obiettivo “Emissioni Zero”. Localizzazione

Il luogo da destinare alla piantumazione è da verificare e individuare con il supporto di esperti nel ripristino ambientale.

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Progetti sperimentali e dimostrativi in agricoltura

Obiettivo Destinare alcune aree a progetti sperimentali ha l’obiettivo di incentivare la ricerca su determinati temi e diffondere la cultura ambientale del recupero e della valorizzazione delle risorse. Target: studenti, ricercatori, agricoltori, residenti. Soggetti coinvolgibili Per la predisposizione di aree adatte alla sperimentazione dell’utilizzo del compost su determinate specie colturali o per altre tipologie di sperimentazione agronomica si prevede il coinvolgimento dei dipartimenti universitari e degli istituti agrari limitrofi.

Queste stesse aree possono diventare un riferimento anche per gli agricoltori o i cittadini che vogliano avvicinarsi a determinate pratiche agricole, come l’agricoltura biologica.

Altre sperimentazioni come la depurazione delle acque con la tecnica della fitodepurazione possono prevedere il coinvolgimento di altri istituti secondari individuati ad hoc, con il supporto del CEA dei Comuni di Carpi, Novi e Soliera, ma anche di istituti di ricerca impegnati in questo tipo di sperimentazione. Localizzazione

Il luogo deputato alla pratiche sperimentali è l’area agricola, di proprietà di Aimag Spa, circostante il Centro servizi del Parco EcoTecnologico.

Exhibit

Obiettivo

Utilizzare la tecnologia comunicativa degli exhibit ha l’obiettivo di rendere più efficace il percorso educativo, facilitando la diffusione dei principi e dei metodi della valorizzazione delle risorse. Target: studenti, famiglie. Soggetti coinvolgibili Gli exhibit sono esperimenti espositivi interattivi che illustrano in maniera efficace, piacevole ed istruttiva un'idea o principio scientifico secondo le linee adottate dai più famosi musei scientifici del mondo. Si tratta di un oggetto didattico che ha una fruibilità più ampia degli strumenti tipicamente scolastici ed è una apparecchiatura scientifica nella quale l'interattività svolge un ruolo che non è previsto nelle tradizionali apparecchiature da laboratorio. Proprio per le peculiarità che presenta, l’allestimento di un exhibit richiede una competenza specifica di esperto nella comunicazione ed esposizione museale di questo tipo.

Dalla ricerca-intervento è emerso come possibile interlocutore per la predisposizione di exhibit inerenti il tema dei rifiuti il Museo “A come Ambiente” (si veda la scheda esperienza). Localizzazione Il luogo che ospiterà gli exhibit è la sala espositiva all’interno dell’edificio principale del Centro servizi del Parco EcoTecnologico.

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Sito web del Parco EcoTecnologico

Obiettivo Il sito web apporta visibilità alle attività del Parco, contribuisce a diffondere i principi della sostenibilità nel campo dei rifiuti e del recupero delle risorse e rappresenta un punto di riferimento per chi desideri conoscere il contesto impiantistico di Fossoli e San Marino. Target Utenti internet, particolare attenzione verrà data alla fascia d’età più giovane (6-13 anni). Soggetti coinvolgibili La predisposizione del sito prevede il coinvolgimento di un esperto per la progettazione grafica e artistica del sito e di un educatore per la definizione dei contenuti e dei messaggi da trasmettere nella sezione dedicata ai ragazzi.

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La scelta progettuale

Il progetto preliminare di Parco EcoTecnologico tiene in considerazione tutti i moduli strutturali elencati, caratterizzati in modo tale da valorizzare le peculiarità del contesto di Carpi e del polo impiantistico.

Nel quadro complessivo del progetto, i moduli sono stati quindi ridimensionati, integrati fra loro o in altri casi hanno acquisito una vera e propria autonomia strutturale.

Progetto condiviso di Parco ecotecnologico

Indicazioni per la progettazione

SCELTA AREA DI INTERVENTO

Criteri definiti dall'analisi delle esperienze

CONTESTUALIZZAZIONEsul territorio

DEFINIZIONE DEGLI ELEMENTI MODULARI

sulla struttura

sulla gestione

Fase

di r

icer

ca-in

terv

ento

Pro

getta

zion

e

Analisi delle esperienze pregresse sul territorio

Approccio modulare

I

II

Progetto condiviso di Parco ecotecnologico

Indicazioni per la progettazione

SCELTA AREA DI INTERVENTO

Criteri definiti dall'analisi delle esperienze

CONTESTUALIZZAZIONEsul territorio

DEFINIZIONE DEGLI ELEMENTI MODULARI

sulla struttura

sulla gestione

Fase

di r

icer

ca-in

terv

ento

Pro

getta

zion

e

Analisi delle esperienze pregresse sul territorio

Approccio modulare

I

II

Individuata l’area di intervento (un vecchio casolare sulla Via Remesina), in fase di progettazione sono state esaminate le seguenti ipotesi per la realizzazione del Centro servizi del Parco:

Recupero totale. Si tratta dell’ipotesi più conservativa in assoluto. Questa scelta prevede un intervento di tipo strutturale senza cambiare l’organizzazione degli spazi e apportare cambiamenti di nessun genere alla struttura portante. È previsto il risanamento sia ambientale che strutturale dei tre edifici siti all’interno del lotto. L’organizzazione degli ambienti e la successiva destinazione d’uso valorizza totalmente gli spazi preesistenti.

Area di intervento

Recupero parziale dell’area: Questo tipo di ipotesi prevede di intervenire totalmente sul complesso di edifici che interessano il lotto conservando unicamente il perimetro delle strutture. Gli spazi progettati sono organizzati in modo differente. I materiali di costruzione sono nuovi.

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Costruzione ex-novo: Questo intervento è quello più radicale. Presuppone la massima libertà di progettazione. Gli unici limiti riscontrabili (oltre che funzionali) possono essere il budget di cui si dispone e i vincoli sul lotto in cui si intende costruire.

Le ipotesi precedenti sono state vagliate. Sulla base del parere del gruppo di lavoro, del gruppo dei beneficiari e della coerenza con le finalità progettuali del Parco la scelta è ricaduta sulla seconda ipotesi. Il progetto preliminare per la realizzazione del Centro servizi del Parco EcoTecnologico prende in considerazione il recupero degli edifici presenti, attraverso la loro demolizione e ricostruzione. Tale operazione rende possibile la realizzazione di strutture murarie di maggiore spessore in grado di soddisfare i nuovi requisiti prestazionali in termini di risparmio energetico. Attraverso questa scelta è inoltre possibile riorganizzare gli spazi interni in modo più funzionale.

La scelta dei materiali

Nel progettare l’edificio si è posta particolare attenzione alla realizzazione di un organismo che offrisse un alto livello di salubrità per gli utenti, e la miglior sostenibilità della costruzione per l’ambiente. Infatti nella scelta dei materiali e degli impianti si è cercato di favorire la tutela della salute e del benessere degli utenti e del personale, oltre che l’equilibrio migliore tra ambiente costruito e ambiente naturale.

I componenti dei vari pacchetti strutturali, scelti in maniera rigorosa, corrispondono a criteri di ecologicità, e, laddove possibile, si sono preferiti quelli certificati dal marchio Ecolabel o equivalenti.

È stato ridotto al minimo l’uso del cemento e del ferro, presente solo nel calcestruzzo armato di fondazione. Anche in questo caso comunque verrà impiegato cemento proveniente da lavorazioni che non utilizzano sostanze estranee e/o scarti industriali quali ad esempio scorie siderurgiche, e del metallo a bassa conduttività elettromagnetica (ad esempio acciaio austenitico) come elemento di interruzione della continuità dell’armatura che verrà messa a terra.

La muratura portante continua verrà realizzata con blocchi semipieni di laterizio microporizzato con farina di legno; gli intonaci saranno in calce idraulica naturale, i solai in legno e la copertura in legno lamellare. Nei casi in cui i materiali derivati dalla sintesi petrolchimica si sono rivelati insostituibili (rete Tenax in polipropilene, Tyvek in polietilene), si sono preferiti quelli diversi dal P.V.C, in quanto contenente cloruro di polivinile. Le finiture prevedono l’utilizzo della calce idraulica naturale o ceramica certificata Ecolabel, e gli isolanti sono sempre ecocompatibili.

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Gli edifici

Centro accoglienza visitatori / area espositiva

Il centro accoglienza è stato collocato nell’edificio principale. Lo spazio è stato organizzato al fine di avere al piano terra i locali destinati alla prima informazione: front-office e spazio espositivo. Al primo piano sono previsti gli spazi per le attività strutturate quali i laboratori scientifico-didattici e l’auditorium. Mentre al secondo piano, vista l’altezza non completamente abitabile, sono stati localizzati spazi per magazzini, ripostigli ed eventualmente uffici da destinare a soggetti pubblici o associazioni presenti sul territorio.

Centro formazione

È l’edificio specializzato per l’attività formativa specialistica. Al piano terra è localizzato il laboratorio per il riciclaggio creativo; al piano primo, vista la particolare presenza di due ampie finestre, la biblioteca/videoteca.

Punto ristoro

Occupa l’edificio più piccolo, nel quale è stato pensato un piccolo bancone bar. Lo spazio di sosta è invece in funzione solo nel periodo estivo essendo all’aperto. Nello spazio attiguo al punto ristoro potrebbe essere posizionata una pedana in legno con tavolini e sedie.

L’area esterna

Lo spazio esterno sarà suddiviso in due zone: a circondare gli edifici ci sarà l’area cortiliva seminata a prato, sulla quale insisteranno l’aula didattica all’aperto, il punto di ristoro e il giardino olistico. Poi avremo l’area verde didattica, con una folta vegetazione (presente già allo stato attuale, da conservare), nella quale trovano posto le aree di svago e per la sperimentazione agricola, i percorsi nel verde, la fitodepurazione e i progetti di piantumazione.

Aula didattica all’aperto

Le attività didattiche possono essere svolte nel periodo estivo anche all’esterno. E’ prevista la realizzazione di una pedana in legno coperta da una struttura leggera, su cui disporre le sedie per seminari o lezioni pratiche.

L’area verde didattica

L’area verde è organizzata in spazi per la sperimentazione di pratiche colturali sostenibili, per la piantumazione di specie vegetali autoctone, per le attività ludiche, per l’impianto di fitodepurazione, per il compostaggio.

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Spese di costruzione e allestimento

Nelle voci di costo che seguono sono inserite le spese relative alla demolizione degli attuali edifici, la ricostruzione, la messa in opera delle rifiniture e il costo degli arredi, degli allestimenti interni compresi la strumentazione necessaria per realizzare le attiva preposte.

Le tariffe relative al costo di demolizione e ricostruzione (comprensive delle rifiniture) sono espresse per mq e sono state stimate attraverso il metodo comparativo. I costi relativi agli arredi interni, alla installazione e al montaggio della strumentazione sono calcolati sulla base dei prezzi di mercato.2

Centro accoglienza visitatori area espositiva Sala accoglienza (piano terra) Costruzione e allestimento:

Spese di costruzione stimate: 20,65 mq * 1250 €/mq = 25.812,5 € espositori: 700 € scaffalature: 1.200 € scrivanie / seggiole: 1.500 € varie: 600 € totale spese di allestimento: 3.800 €

totale: 29.612,5 € Segreteria (piano terra) Costruzione e allestimento:

Spese di costruzione stimate: 15 mq * 1250 €/mq = 18.750,0 € scaffalatura: 1.500 € scrivanie / seggiole: 1.100 € computer: 2.000 € varie: 500 € totale spese di allestimento: 5.100 € totale: 23.850 €

Sala espositiva (piano terra) Costruzione e allestimento:

Spese di costruzione stimate: 73,2 mq * 1250 €/mq = 91.500,0 € ideazione, realizzazione, trasporto, installazione exhibit: 100.000,0 €

totale: 191.500 €

2 Le scelte effettuate per la predisposizione degli allestimenti, delle strumentazioni e dell’arredo interno degli alloggi, pur rispondendo alle finilità progettuali del Centro servizi e del Parco EcoTecnologico sono da considerarsi soggettive. Per quanto riguarda le spese di allestimento sono state definite in dettaglio solo quelle tipologie di costo ritenute specialistiche (che esulano quindi dalle stime e dai parametri standard) per l’alto contenuto tecnologico ed elettronico.

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Servizi - corridoi – scale (piano terra) Costruzione e allestimento:

Spese di costruzione stimate: 70,15 mq * 1250 €/mq = 87.687,5 € Spese di allestimento stimate: 500,0 € totale: 88.187,5 €

Laboratori (primo piano) Costruzione e allestimento:

Spese di costruzione stimate: 54,34 mq * 1.250 €/mq = 67.925,0 € scrivanie / seggiole: 3.100 € scaffali: 1.500 € totale spese di allestimento: 4.600 € totale: 72.525 €

Auditorium (primo piano) Costruzione e allestimento e strumentazione:

Spese di costruzione stimate: 73,2 mq * 1250 €/mq = 91.500 € Seggiole con ribaltina: 50 * 40 € = 2.000 € Tavolo seminari e poltrone: 2.500 € Spese di allestimento: 4.500 € 4 Microfoni non fissi con cavo: 4 * 60 = 240 € 1 radiomicrofono 500 € Impianto audio a controsoffittatura: 500 € Videoproiettore a muro:800 € Schermo elettrico (2,5 m x 1,9 m): 450 € Mixer regia: 350 € Montaggio: 300 € Spese di strumentazione: 4.640 € Tot spese di allestimento e strumentazione: 9.140 € Totale: 100.640 €

Servizi - corridoi – scale (primo piano) Costruzione e allestimento:

Spese di costruzione stimate: 51,46 mq * 1250 €/mq = 64.325 € Spese di allestimento stimate: 500 € totale: 64.825 €

Altro (secondo piano) Costruzione e allestimento:

Spese di costruzione stimate: 179 mq * 1250 €/mq = 223.750 € Spese di allestimento stimate: non previste totale: 223.750 € Totale Centro accoglienza visitatori / sala espositiva: 794.890 €

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Centro formazione Sala polivalente (piano terra) Costruzione e allestimento:

Spese di costruzione stimate: 63 mq * 1250 €/mq = 78.750 €

tavoli / seggiole: 2.000 € scaffali: 800 € materiali: 1.500 € totale spese di allestimento: 4.300 € Totale: 83.050 €

Biblioteca (primo piano) Costruzione e allestimento:

Spese di costruzione stimate: 63 mq * 1250 €/mq = 78.750 €

tavoli / seggiole: 5.000 € librerie: 4.500 € varie: 1.000 € totale spese di allestimento: 10.500 € Strumentazione audio video: 5.000 € Totale spese di strumentazione: 5.000 € Totale: 94.250 € Totale Centro formazione: 177.300 €

Punto ristoro Costruzione e allestimento:

Spese di costruzione stimate: 25 mq * 1250 €/mq = 31.250 € Spese di allestimento stimate: 4.500 € Totale Punto ristoro: 35.750 €

Totale Centro servizi Parco EcoTecnologico: 1.007.940 €

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Area esterna Area cortiliva:

Sistemazione area cortiliva: 2500 mq * 30 €/mq = 75.000 € Parcheggio Spese di realizzazione stimate: 550 mq * 45 €/mq = 24.750 € Area dimostrativa (fitodepuratore, percorsi aromatici)

Spese di costruzione stimate: 6.300 mq * 10 €/mq = 63.000 € Costo impianto di fitodepurazione3: 20.000 € Spese di allestimento (cartellonistica e comunicazione): 4.000 € totale:87.000 €

Area agricola sperimentale

Spese di costruzione stimate: aree per il ricovero attrezzi: 2000 €

Percorso ciclabile

Realizzazione pista ciclabile (comprensiva di spese di progettazione): Km stimati di pista ex novo (5,10 Km) * larghezza (1,5 m) = 7.650 mq 7.650 mq * 15 €/mq = 114.750 € Segnaletica stradale comprensiva di posa: 20 + 125 € = 2.500 € realizzazione pannelli4: 12 pannelli * 65 €/cad = 780 € montaggio 300 € totale spese di allestimento (segnaletica e cartelli): 3.580 €

totale percorso ciclabile: 118.330 €

Totale Area esterna: 307.080 €

Totale Parco EcoTecnologico: 1.315.020 €

3 Comprensivo del costo di all’allacciamento all’edificio principale 4 6 pannelli in alluminio da esterni in struttura d-bond, piano in vinile, quadricromia con plastificatura. dimensione: 50 cm x 100 cm (garanzia 3 anni)

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Spese di gestione

Le seguenti voci sono relative alla singola gestione degli edifici presenti in progetto. I costi fanno riferimento alle spese ordinarie, di manutenzione, e ai costi relativi al personale. I dati sono calcolati sull’ipotesi di “gestione a pieno regime” del Parco EcoTecnologico su base annua. I dati relativi al monte ore/uomo su base annua sono calcolati facendo riferimento ai mesi di erogazione del servizio ipotizzati. Centro accoglienza visitatori area espositiva

Risorse umane: Centro accoglienza ore uomo/a (5 h/d) * gg lavorativi/a (220) = 1.100 h 1.100 * 15 €/ora = : 16.500 €/a Segreteria tecnica ore uomo/a (8 h/d) * gg lavorativi/a (220) = 1.760 h 1.760 * 18 €/ora = : 31.680 €/a Totale: 48.180 €

Centro formazione

Spese materiali e cancelleria: 1.500 € Risorse umane: ore animatore/a (4 h/d) * n° animatori (2) gg lavorativi/a (220) = 1.760 1.760 * 20 €/ora = 35.200 €/a Totale: 36.700 €

Punto ristoro

Spese di gestione: non previste

Spese generali Spese ordinarie di manutenzione stimate per gli edifici: 10.000 € Utenze: consumo di acqua: 600 € telefono: 3.500 € rifiuti solidi urbani: 1.000 € corrente elettrica: 4.000 € gas: 7.000 € manutenzione estintori: 200 € Totale utenze: 16.300 € Totale spese generali: 26.300 €

Totale Centro servizi: 111.180 €

Area esterna Risorse umane: ore uomo/a (3 h/d) * gg lavorativi/a (220) = 660 660 * 15 €/ora = 9.900 €/a Totale Area esterna: 9.900 €

Totale spese di gestione/anno Parco EcoTecnologico: 121.080 €

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Prospetti riassuntivi

Spese di demolizione e ricostruzione mq costo/mq demolizione e costruzione € CENTRO VISITE Piano terra sala accoglienza 20,65 1250 €/mq € 25.812,50 segreteria 15 1250 €/mq € 18.750,00 sala expo 73,2 1250 €/mq € 91.500,00 servizi, corridoi, scale 70,15 1250 €/mq € 87.687,50 Primo piano lab 18,17 1250 €/mq € 22.712,50 lab 36,17 1250 €/mq € 45.212,50 auditorium 73,2 1250 €/mq € 91.500,00 servizi, corridoi, scale 51,46 1250 €/mq € 64.325,00 Secondo piano altro 179 1250 €/mq € 223.750,00 € 671.250,00CENTRO FORMAZIONE sala polivalente 63 1250 €/mq € 78.750,00 biblioteca 63 1250 €/mq € 78.750,00 € 157.500,00 PUNTO RISTORO 25,00 1250 €/mq € 31.250,00 AREA ESTERNA area cortiliva 2500,00 € 75.000,00 parcheggio 550,00 € 24.750,00 fitodepuratore, percorsi aromatici € 83.000,00 area agricola sperimentale € 2.000,00 percorso ciclabile € 114.750,00 € 299.500,00 totale € 1.159.500,00

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Spese di allestimento e predisposizione degli arredi

allestimenti (€) CENTRO VISITE Piano terra sala accoglienza € 3.800,00 segreteria € 5.100,00 sala expo € 100.000,00 servizi, corridoi, scale € 500,00 Primo piano lab € 2.300,00 lab € 2.300,00 auditorium € 9.140,00 servizi, corridoi, scale € 500,00 Secondo piano altro - totale Centro Visite € 123.640,00CENTRO FORMAZIONE sala polivalente € 4.300,00 biblioteca € 15.500,00 totale Centro formazione € 19.800,00 PUNTO RISTORO € 4.500,00 totale punto ristoro € 4.500,00 AREA ESTERNA area cortiliva parcheggio fitodepuratore, percorsi aromatici € 4.000,00 area agricola sperimentale percorso ciclabile € 3.580,00 totale area esterna € 7.580,00 tot Parco EcoTecnologico € 155.520,00

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Spese di costruzione e allestimento

demolizione e

costruzione allestimenti totale CENTRO VISITE Piano terra sala accoglienza € 25.812,50 € 3.800,00 € 29.612,50 segreteria € 18.750,00 € 5.100,00 € 23.850,00 sala expo € 91.500,00 € 100.000,00 € 191.500,00 servizi, corridoi, scale € 87.687,50 € 500,00 € 88.187,50 € 223.750,00 € 109.400,00 € 333.150,00 Primo piano lab € 22.712,50 € 2.300,00 € 25.012,50 lab € 45.212,50 € 2.300,00 € 47.512,50 auditorium € 91.500,00 € 9.140,00 € 100.640,00 servizi, corridoi, scale € 64.325,00 € 500,00 € 64.825,00 € 223.750,00 € 14.240,00 € 237.990,00 Secondo piano altro € 223.750,00 - € 223.750,00 € 223.750,00 € 0,00 € 223.750,00 totale centro visite € 671.250,00 € 123.640,00 € 794.890,00 CENTRO FORMAZIONE sala polivalente € 78.750,00 € 4.300,00 € 83.050,00 biblioteca € 78.750,00 € 15.500,00 € 94.250,00 € 157.500,00 € 19.800,00 € 177.300,00 PUNTO RISTORO altro € 31.250,00 € 4.500,00 € 35.750,00 € 31.250,00 € 4.500,00 € 35.750,00 totale centro servizi € 860.000,00 € 147.940,00 € 1.007.940,00 AREA ESTERNA area cortiliva € 75.000,00 - € 75.000,00 parcheggio € 24.750,00 - € 24.750,00 fitodepuratore, percorsi aromatici € 83.000,00 € 4.000,00 € 87.000,00 area agricola sperimentale € 2.000,00 - € 2.000,00 percorso ciclabile € 114.750,00 € 3.580,00 € 118.330,00 € 299.500,00 € 7.580,00 € 307.080,00 totale Parco EcoTecnologico € 1.159.500,00 € 155.520,00 € 1.315.020,00

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Bibliografia Documenti, studi e riviste specializzate:

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ANPA - Unità Normativa Tecnica Il recupero di sostanza organica dai rifiuti per la produzione di ammendanti di qualità Manuali e linee guida 7/2002

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APAT – Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i Servizi Tecnici, ONR – Osservatorio nazionale sui rifiuti, Rapporto rifiuti 2003

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Ciotti Carlo – Centro di Informazione sul PVC, Milano Cicerani Stefano– CORISE, Roma, Feasibility study for PVC waste in light concrete in Morselli Luciano (a cura di) Atti dei seminari, Norme, tecnologie e controlli ambientali: Compost, Rifiuti, Ri-prodotti. Ecomondo 2004

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Dalla TV alla piastrella, pag 15, Aimag Notizie - Periodico quadrimestrale di informazione e attualità, n 54 Giugno 2004

Dettori Pierpaolo, Servizi centralizzati per lo sviluppo sostenibile in un area industriale il caso del 1° macrolotto industriale di Prato, Presentazione

eco&eco S.r.l. - Ricerca intervento per la individuazione e promozione di posti di lavoro nel settore dei rifiuti all’interno di alcuni dei comuni della Comunità Montana Ovest – Provincia di Parma (non pubblicato)

eco&eco S.r.l. - Ricerca intervento per la individuazione e promozione di posti di lavoro nel settore dei rifiuti all’interno di alcuni dei comuni della Comunità Montana dell’Appennino Cesenate (non pubblicato)

Favoino Enzo – Gruppo si studio sul compostaggio e la gestione integrata dei rifiuti, Montanarella Luca – Commisione europea, Centro Comune di ricerca, Ispra Riciclaggio da coltivare, Perché il compost è ancora l’opzione migliore nel ciclo di vita dei rifiuti. Il frutto di una collaborazione tra la Scuola agraria di Monza e il centro di ricerca Ispra in Rifiuti Oggi – Trimestrale di Legambiente ottobrenovembredicembre 2004

Favoino Enzo - Scuola Agraria del parco di Monza; Montanarella Luca - Commissione Europea, Centro Comune di Ricerca, Ispra La gestione delle biomasse tra recupero energetico e valorizzazione agronomica

Favoino Enzo, Gruppo si studio sul compostaggio e la gestione integrata dei Rifiuti Scuola Agraria del Parco di Monza, Monza (MI) Il trattamento biologico nei sistemi integrati di gestione dei rifiuti. Novità e prospettive in Morselli Luciano (a cura di) Atti dei seminari, Ecomondo 2003

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Laraia Rosanna – APAT, Roma, La valorizzazione energetica dei rifiuti. Il nuovo quadro normativo di riferimento in Luciano Morselli (a cura di) Atti dei seminari, Ecomondo 2003

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Mantovani P., Piccinini S., Rossi L., Laraia R., Lanz A. M., Bergonzoni M., Recupero di frazione organica stabilizzata (FOS) nel recupero di cave di argilla: monitoraggio degli effetti sull’ambiente in RS Rifiuti Solidi Vol XVIII n.5 settembre-ottobre 2004

Mastrobuono Michele – Direttore Ambiente e Relazioni Esterne Tetra Pak Italia Dalla raccolta differenziata al riciclo dei cartoni per bevande: l’impegno di Tetra Pak per proteggere l’ambiente in Rifiuti – bollettino di informazione normativa n. 103 (1/04)

Meno rifiuti in città, più qualità in campagna in Compostaggio, Notiziario della scuola agraria del Parco di Monza. Dicembre 2004 – Marzo 2005

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OSSERVATORIO PROVICIALE RIFIUTI DI REGGIO EMILIA, RAPPORTO ANNUALE SULLA GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI IN PROVINCIA DI REGGIO EMILIA n. 7 - anno 2004

OSSERVATORIO PROVINCIALE SUI RIFIUTI E SULLE RACCOLTE DIFFERENZIATE (Sezione dati fisici), PRODUZIONE, RACCOLTA DIFFERENZIATA E GESTIONE DEI RIFIUTI IN PROVINCIA DI MODENA ANNO 2003 11a Relazione annuale SETTEMBRE 2004

Rambaldi Elisa – DICASM, Università di Bologna Esposito Leonardo, Tucci Antonella, Palmonari Carlo – Centro Ceramico Bologna Pontekis Yiannis, Christogerou Angeliki, Angelopulos Gorge – Laboratorio dei Materiali e Metallurgia, Università di Patrasso, Grecia Il riciclaggio del vetro sodico-calcico nell’industria dei ceramici tradizionali in Morselli Luciano (a cura di) Atti dei seminari, Norme, tecnologie e controlli ambientali: Compost, Rifiuti, Ri-prodotti. Ecomondo 2004

Stifanelli Antonio, Cipriano Valentina – Federambiente, Roma; Tornavacca Attilio, Ricci Marco – Scuola agraria del Parco di Monza; Francia Claudio – Studio Francia, Sintesi del Report Federambiente Gestione integrata dei RU. Analisi comparata dei sistemi di raccolta in Morselli Luciano (a cura di) Atti dei seminari, Ecomondo 2003 Venturi Lucia, Da spreconi a eco-comsumatori in Rifiuti oggi – Trimestrale di Legambiente, Gennaiofebbariomarzo 2004

Leggi accordi e decreti:

Accordo di programma tra la Regione Emilia-Romagna, la Provincia di Modena, il Comune di Carpi, Novi, Campogalliano e Soliera, Aimag S.p.A. e Tredcarpi S.r.l. per la realizzazione di un Ecoparco tecnologico e didattico finalizzato al recupero dei rifiuti e alla valorizzazione dei materiali recuperati.

Circolare Ministero dell'Ambiente 22 marzo 2005

Commenti del Consorzio Italiano Compostatori al Documento di lavoro su Fanghi e Rifiuti Biodegradabili, nell'ambito della Strategia Comunitaria per la Protezione dei Suoli

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DECISIONE DELLA COMMISSIONE del 28 agosto 2001 che stabilisce i criteri per l'assegnazione di un marchio comunitario di qualità ecologica agli ammendanti del suolo e ai substrati di coltivazione [notificata con il numero C(2001) 2597] (2001/688/CE)

DECISIONE DELLA COMMISSIONE del 28 agosto 2001 che stabilisce i criteri per l'assegnazione di un marchio comunitario di qualità ecologica agli ammendanti del suolo e ai substrati di coltivazione

Decreto legislativo 5 febbraio 1997, n.22 e successive modifiche e Normativa tecnica di attuazione del D.Lgs. 22/97

Dlgs 5 febbraio 1997, n. 22 (cd “Decreto Ronchi”)

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European Climate Change Programme (ECCP) Working Group Sinks Related to Agricultural Soils Final Report

Legge 19 ottobre 1984, n. 748

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Legge delega per il riordino della legislazione in materia ambientale

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Manuali e linee guida 13/2002

REGIONE EMILIA ROMAGNA: CONTRATTO DI PROGRAMMA PER L'UTILIZZAZIONE DEL COMPOST(2000)

REGIONE EMILIA ROMAGNA: LEGGE REGIONALE 7 aprile 2000, n. 25 "INCENTIVAZIONE DELL'USO DELLA FERTILIZZAZIONE ORGANICA AI FINI DELLA TUTELA DELLA QUALITA' DEI SUOLI AGRICOLI"

REGIONE EMILIA ROMAGNA: Ripristino e mantenimento della sostanza organica nei terreni mediante l’uso di ammendanti compostati.

REGIONE LOMBARDIA: DGR 16 aprile 2003 n.7/12764 "Linee guida relative alla costruzione e all'esercizio degli impianti di produzione di compost".

REGIONE PIEMONTE: Incentivi nel Piano di sviluppo Rurale 2000-2006, Misura F - AZIONE F3: Mantenimento e incremento della sostanza organica del suolo

REGIONE PIEMONTE: Legge regionale 24 ottobre 2002, n. 24. Norme per la gestione dei rifiuti

REGIONE SICILIA, COMMISSARIO DELEGATO PER L’EMERGENZA RIFIUTI E LA TUTELA DELLE ACQUE: O.P.C.M. N° 2983 DEL 31 MAGGIO 1999 "LINEE GUIDA PER LA PROGETTAZIONE, LA COSTRUZIONE E LA GESTIONE DEGLI IMPIANTI DI COMPOSTAGGIO"

REGIONE UMBRIA: LEGGE REGIONALE N.24 DEL 4 SETTEMBRE 2001 - B.U.R. Umbria n.45 del 14 settembre 2001 "INCENTIVAZIONE DEGLI AMMENDANTI AI FINI DELLA TUTELA DELLA QUALITÀ DEI SUOLI AGRICOLI"

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REGIONE VENETO: ACCORDO DI PROGRAMMA CON I GESTORI DEGLI IMPIANTI DI COMPOSTAGGIO DEL VENETO (2002) REGIONE VENETO:Modifiche e integrazioni della DGRV 10 marzo 2000, n. 766

REGIONE VENETO: DGRV N° 766 del 10.03.2000 "NORME TECNICHE ED INDIRIZZI OPERATIVI PER LA REALIZZAZIONE E LA CONDUZIONE DEGLI IMPIANTI DI RECUPERO E DI TRATTAMENTO DELLE FRAZIONI ORGANICHE DEI RIFIUTI URBANI ED ALTRE MATRICI ORGANICHE MEDIANTE COMPOSTAGGIO, IOSTABILIZZAZIONE E DIGESTIONE ANAEROBICA"

REGOLAMENTO (CE) N. 1774/2002 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 3 ottobre 2002 recante norme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine animale

Regolamento n.1488 della Commissione del 29 luglio 1997

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www.envi.info Portale di comunicazione ambientale

www.hortadaformiga.com A horta da formiga – Home Composting Centre

www.lighting.philips.com Philips - Sito della divisione Lighting di Philips, da anni partner di Relight per la raccolta delle lampade e costantemente impegnata nella ricerca volta allo sviluppo sostenibile.

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www.lipor.pt LIPOR - Serviço Intermunicipalizado de Gestão de Resíduos do Grande Porto

www.matrec.it Matrec Material Recycling

www.miramon.es/count.php Parque tecnológico de San Sebastián

www.miramon.org Kutxaespacio de la ciencia – Museo della Scienza di San Sebastian

www.raccattarae.net/ Associazione per il recupero e la valorizzazione dei RAEE

www.relightitalia.com/ Società che si occupa di smaltimento e recupero di apparecchiature elettriche ed elettroniche

www.reteambiente.it/ra/ Reteambiente – aggiornamento normativo

www.rifiutilab.it/ Rifiutilab portale di informazione sui rifiuti

www.rifiutinforma.it Rifiutinforma, Portale di informazione sui rifiuti

www.satspa.it/remake.htm ReMake

www.tecnoimprese.it/certo CERTO - Consorzio Eco Trattamento Rifiuti Tecnologici

www.tecnoimprese.it/ecohitechaward/ AWARD ECOHITECH 2004 - settima edizione, Premio annuale per il rispetto dell’Ambiente in campo tecnologico