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Parrocchia S. Maria Assunta Moricone - Rm

Parrocchia S. Maria Assunta Moricone - Rm. INCONTRI DI FORMAZIONE PER EDUCATORI

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Parrocchia S. Maria Assunta

Moricone - Rm

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INCONTRI DI

FORMAZIONE PER

EDUCATORI

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LA FIGURA DELL’EDUCATORE

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PROPRIA PERSONA

• Sa che il primo e più importante strumento di cui dispone per educare è la PROPRIA PERSONA.

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RELAZIONE AFFETTIVA

• Stabilisce una RELAZIONE AFFETTIVA con il ragazzo, fondamentale per passarequalsiasi contenuto.

• Ma attenzione! Nella relazione c’è sempre un coinvolgimento personale ed affettivo, l’educatore deve stare attento a quello che fa, potrebbe ferire molto profondamente il bambino.

• La relazione è sì con il gruppo, ma innanzi tutto con la persona.

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ASIMMETRICA

• E’ consapevole che la relazione educativa è per sua natura ASIMMETRICA

• L’educatore è sempre ad un livello diverso rispetto il bambino, deve essere un modello di riferimento.

• Questo anche per non perdere la dimensione della responsabilità (che per l’educatore è sempre maggiore).

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PRENDE CURA

• Si PRENDE CURA, accudisce: ha rapporti personali, profondi, attenti con ogni ragazzo.

• Conosce i ragazzi e si fa conoscere. • L’unico modo che ha per avvicinarsi al ragazzo è

quello di fargli capire che è interessato a lui.• Da qui il desiderio di mettersi in gioco nella

relazione, occorre desiderare di conoscere l’altro in ogni suo aspetto.

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CORREGGE

• CORREGGE ma con attenzione: non ira o violenza, ma calma e precisione nel riferire ciò che è successo.

• Non solo mostra cosa non è andato, ma anche l’alternativa di comportamento.

• Non solo rimprovera, ma soprattutto valorizza e dice quando il bambino fa bene

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RISPETTO RECIPROCO

• Ricorda sempre la dimensione del RISPETTO RECIPROCO: tratta il ragazzo nello stesso modo in cui vuole essere trattato.

• Ascolta prima di pretendere che sia l’altro a fare altrettanto.

• Non si pone come chi sa tutto e non sbaglia mai.

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PROPOSITIVO • E’ PROPOSITIVO, ma è disposto a cambiare il tiro se i

ragazzi non seguono. • E’ capace e disposto a cambiare la propria modalità

operativa in ogni momento.• C’è sempre un accordo tra educatore e ragazzo,

l’educatore propone finché il bambino non accetta. Il rapporto non è mai impositivo.

• In questa prospettiva l’educatore è sì propositivo, ma sa coinvolgere i ragazzi, che devono essere attivi nel gruppo (non passivi!). In questa prospettiva l’educatore è sì propositivo, ma sa coinvolgere i ragazzi, che devono essere attivi nel gruppo (non passivi!).

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AUTONOMIA. • L’educatore lavora sempre per

promuovere l’AUTONOMIA.

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FEEDBACK

• Riflette e valuta il FEEDBACK che le sue proposte hanno attivato.

• Pone attenzione alle aspettative reciproche (aspettative sue, ma anche dei ragazzi).

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FARSI DELLE DOMANDE

• Non smette mai di FARSI DELLE DOMANDE, di cercare metodi alternativi, adatti alle situazioni specifiche.

• Mai dichiara la sconfitta! Cercare nuove idee e tiene sempre aperta la porta della possibilità.

• Non pensa mai di avere la “soluzione in tasca”, procede per prove ed errori.

• Usa delle “esche” : propone ai ragazzi quello che piace a loro (che piace al pesce

• e non al pescatore!)

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SEDUZIONE

• Non c’è educazione senza SEDUZIONE, quindi bisogna sapere identificare le cose che i ragazzi portano nella mente.

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ESEMPIO

• E’ sempre e comunque un ESEMPIO, uno stimolo, un modello per i ragazzi.

• Anche quando non decide di esserlo. • L’educatore educa sempre (nel bene e nel

male), spesso è più significativo ciò che viene passato involontariamente.

• Essere educatore con il proprio bagaglio, con il proprio essere (giovane, adulto,

• genitore…). Ognuno può dare cose diverse (complicità, calore, accoglienza…).

• Si può essere educatori ad ogni età!

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FLESSIBILE e VINCOLI

• E’ FLESSIBILE, ma sa che dei VINCOLI ci devono comunque essere.

• Questo è importante per la coerenza.

• Ci sono cose verso cui si può trovare un accordo e cose invece su cui non si transige.

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LAVORO D’ÉQUIPE

• Per questo è fondamentale il LAVORO D’ÉQUIPE sui vincoli e le norme, su ciò che è trattabile e su cosa no. Occorre poi comunicazione.

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FIDUCIA

• Ha FIDUCIA nel ragazzo, gli piacere. • Cerca sempre qualcosa di positivo ed

interessante per avere un aggancio per la relazione.

• Insegna al ragazzo ad avere fiducia nelle sue possibilità (ma prima deve averne lui!), a vedersi capace, a sapere di potercela fare e che lui è lì a sostenerlo ed aiutarlo.

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IDENTITÀ DI GRUPPO

• Costruisce un’IDENTITÀ DI GRUPPO: il ragazzo deve conoscere e accettare il gruppo, sapere quali sono gli obiettivi, le regole e cosa può chiedergli, sapere che la proposta è diversa da quella, ad esempio, del gruppo del bar.

• Questo non porterà ad avere più ragazzi, ma ragazzi più motivati.

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SPAZIO

• Pone attenzione allo SPAZIO che passa sempre dei contenuti educativi.

• La disposizione manda sempre messaggi: ad esempio la posizione frontale fa sentire più lontani.

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Fine Primo Incontro

• Attendiamo il prossimo incontro …