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Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato ***** Ufficio di controllo sui Ministeri delle attività produttive PIANO DI COMPLETAMENTO DELLA BONIFICA E DEL RECUPERO AMBIENTALE EX SITO INDUSTRIALE BAGNOLI COROGLIO Magistrato istruttore Cons. Renzo Liberati

PIANO DI COMPLETAMENTO DELLA BONIFICA E DEL RECUPERO AMBIENTALE EX SITO INDUSTRIALE BAGNOLI COROGLIO

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La Sezione del controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato analizza, nella presente Relazione, il Piano di completamento della bonifica e del recupero ambientale dell’ex sito industriale di Bagnoli Coroglio, riprendendo le fila di una precedente indagine, dal medesimo titolo, di cui alla Delibera n. 8/2004/G del 29/03/04. L’indagine tocca vari aspetti collegati e connessi alla complessa vicenda della bonifica della vasta area di Bagnoli, qualificata dalla legge come “sito inquinato d’interesse nazionale”. Ripercorrendo la storia del sito, si rammenta che nel 1991 termina l’attività dello stabilimento siderurgico “Ilva Italsider” e che nel 1994 prende il via il processo di riqualificazione dell’area.

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Sezione centrale di controllo sulla gestione

delle Amministrazioni dello Stato

*****

Ufficio di controllo sui Ministeri delle attività produttive

PIANO DI COMPLETAMENTO DELLA BONIFICA E DEL

RECUPERO AMBIENTALE EX SITO INDUSTRIALE BAGNOLI COROGLIO

Magistrato istruttore Cons. Renzo Liberati

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SOMMARIO Sintesi

.

1. Premessa pag. 6

2. Appalto per la progettazione esecutiva e lavori di bonifica

e risanamento ambientale pag. 13

3. Accordo di programma del 5 luglio 2007 pag. 18

4. Accordo di programma quadro del 21 dicembre 2007 pag. 27

5. La darsena di levante pag. 31

6. Il Commissario di governo pag. 34

6.1. Stato di attuazione degli interventi di bonifica

degli arenili e dei fondali marini pag. 39

7. Gli organismi di controllo pag. 44

8. La situazione finanziaria pag. 49

9. Stato di attuazione degli interventi effettuati nell’area

industriale soggetta a bonifica, alla data del 31/03/09 pag. 53

10. Esiti del contraddittorio in sede di Adunanza pag. 56

11. Conclusioni pag. 57

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SINTESI

La Sezione del controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato

analizza, nella presente Relazione, il Piano di completamento della bonifica e del

recupero ambientale dell’ex sito industriale di Bagnoli Coroglio, riprendendo le

fila di una precedente indagine, dal medesimo titolo, di cui alla Delibera n.

8/2004/G del 29/03/04.

L’indagine tocca vari aspetti collegati e connessi alla complessa vicenda della

bonifica della vasta area di Bagnoli, qualificata dalla legge come “sito inquinato

d’interesse nazionale”.

Ripercorrendo la storia del sito, si rammenta che nel 1991 termina l’attività

dello stabilimento siderurgico “Ilva Italsider” e che nel 1994 prende il via il

processo di riqualificazione dell’area.

La legge n. 582 del 18/11/96 dispone la prima elaborazione del Piano di

recupero ambientale dell’area, da attuarsi da parte dell’ex Italsider (attraverso

una società all’uopo costituita: la “Bagnoli S.p.A.”) in qualità di soggetto

concessionario, con un finanziamento di circa 400 miliardi di vecchie lire già

disposto dal CIPE con una delibera del 20/12/94.

Tuttavia, l’attività della predetta società Bagnoli S.p.A. si limiterà alla

dismissione ed all’abbattimento della maggior parte degli impianti , mentre lo

stato di compromissione ambientale dell’area appariva tale che nel 1998, con

legge n.426/98 (resa operativa dal Regolamento n. 468 del 18/11/01), Bagnoli

viene inserito tra i siti inquinati di interesse nazionale.

In seguito, per il completamento delle operazioni di bonifica e recupero

ambientale dell’area, la legge n. 388/00 (Finanziaria 2001) stanzia 75.059

migliaia di euro.

Il Comune di Napoli, vista la situazione di ristagno dei lavori, acquista in toto

gli spazi dell’area ex Italsider ed ex Eternit e costituisce una società di

trasformazione urbana a totale capitale pubblico, “la Bagnolifutura S.p.A.”, con il

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mandato di bonificare i suoli di proprietà, edificarli secondo il Piano urbanistico

comunale e quindi vendere i restanti lotti ai privati.

Seguono gli Accordi di programma, del 2003 e del 2007, nei quali si

definiscono gli interventi da porre in essere, i soggetti coinvolti ed i relativi

impegni finanziari; ma soprattutto interviene, prima il Piano urbanistico

esecutivo (PUE) nel 2003 e poi, nel 2005, il Piano urbanistico attuativo (PUA),

che prevede nel dettaglio la funzionalizzazione dell’intera area costiera.

L’indagine ha preso in esame, seguendo le prescrizioni degli Accordi di

programma, l’evoluzione della progettazione, in senso lato, e della realizzazione,

sempre in divenire, dell’intera operazione di bonifica, non tralasciando la

conseguente realizzazione delle opere previste dal PUA, che, seppur non oggetto

specifico d’indagine, sono, tuttavia, ad essa connesse, insistendo tali opere

sull’area di bonifica.

Nel corso dell’istruttoria si è posto in evidenza come la riqualificazione del

sito di Bagnoli coinvolga vari livelli istituzionali ed operativi, nonché si articoli in

più settori separati seppur connessi tra loro.

L’istruttoria ha comportato un consistente lavoro di coordinamento delle

risposte dei numerosi soggetti coinvolti1 che spesso non si sono rivelate

convergenti ed esaustive, analizzandone le attività, le specifiche competenze e

responsabilità.

Sul piano finanziario, si è accertato che le disponibilità per l’intervento di

bonifica, a partire dall’entrata in vigore della legge 582/96 (primo atto del Piano

di recupero dell’area), ammontano ad € 259.358.195,96 (195.717.541,58 di

fonte statale, 46.319.744,58 a valere sui fondi POR (Programma operativo

regionale) Campania, 17.321.000 provenienti da altri soggetti). A fronte di tali

stanziamenti, le spese sostenute complessivamente a tutt’oggi sono di €

77.243.278,59 (pari a circa il 30% della disponibilità). Tale dato, se

opportunamente ponderato, è indicativo ai fini di una prima valutazione

1 Ministero dell’ambiente, Commissario governativo, Comune di Napoli, Autorità portuale di Napoli, Società di trasformazione urbana Bagnolifutura S.p.A., Regione, Provincia e commissioni varie quali organi delegati al controllo ed alla vigilanza

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sull’andamento dell’intervento di bonifica e sui risultati ottenuti dopo oltre un

decennio di attività.

L’indagine ha preso in esame l’attività della Bagnolifutura S.p.A., sia per la

parte afferente alla bonifica, che per quella relativa alla riqualificazione urbana,

così come previsto dal Piano urbanistico del Comune di Napoli, rilevandone

superficialità nella fase di affidamento degli appalti e imprudenza nella gestione

della bonifica.

In particolare è stata riscontrata la scarsa incisività dell’azione svolta dal

Commissario del Governo, competente per la bonifica dell’arenile e della zona

marina antistante, attività per le quali sono stati stanziati complessivamente

139.215.122,51 euro.

È stata presa in considerazione anche l’attività dell’Autorità portuale di

Napoli, coinvolta nella rimozione della colmata a mare, destinataria di un

finanziamento di € 43.997.790,00, previsto dall’Accordo di programma del luglio

2003.

In entrambi i predetti due casi è stato delineato un bilancio dei risultati

raggiunti che si sono rivelati ben distanti dagli obiettivi prefissati.

Un’attenzione è stata, infine, rivolta ai soggetti incaricati del controllo e della

vigilanza su tutta l’operazione, in particolare al Ministero dell’ambiente, sul cui

bilancio gravano i principali finanziamenti per l’attuazione della bonifica, essendo

la sua azione finalizzata a promuovere ogni utile iniziativa per una rapida e

valida realizzazione della stessa, che, in realtà, non si è verificata.

Le problematiche che hanno condotto a rallentamenti delle operazioni di

bonifica e all’adozione di correttivi in corso d’opera, sono numerose e di difficile

elencazione sistematica, collegate, principalmente, all’indisponibilità, fin

dall’inizio, di una discarica ove stoccare i vari materiali di risulta e, ancor di più,

alla difficoltà di giungere alla definitiva rimozione della colmata a mare che, tra

l’altro, da studi condotti dall’ICRAM, risulta essere la principale fonte di

inquinamento persistente.

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La congerie di situazioni ostative, di previsioni scarsamente ponderate, di

soluzioni alternative non sufficientemente vagliate, di orientamenti più volte

modificati, ha causato lievitazione di costi e pesanti ritardi che solo

nell’aprile/maggio 2009 hanno consentito di portare a compimento la bonifica

della zona dell’arenile e dell’antistante zona marina, anche se la colmata

continua tuttora a imperversare sul paesaggio costiero ed a minacciare la

persistenza dell’inquinamento.

Migliore appare, dal punto di vista delle realizzazioni, la situazione della zona

terrestre, dove prima insistevano gli stabilimenti industriali che risultano oggi

sufficientemente bonificati, come attestato dalle competenti autorità, e dove

sono in corso di realizzazione le opere di riqualificazione urbana previste dal

PUA. Problematiche sono, invece, scaturite dalla gestione degli appalti da parte

della Bagnolifutura S.p.A, spesso revocati per inadempienze delle ditte

aggiudicatarie, risultate non in possesso dei requisiti tecnici necessari.

1. PREMESSA

Il tema della bonifica e del recupero ambientale del comprensorio di

Bagnoli-Coroglio, dichiarato di elevato rischio ambientale con deliberazione

del Consiglio dei ministri in data 26 febbraio 1986, reiterata il 4 agosto 1994,

è stato già oggetto di precedenti indagini da parte di questa Sezione del

controllo2, alle quali la presente relazione si ricollega richiamandone punti

salienti attraverso una breve ricostruzione delle attività poste in essere, sin

dal passato decennio, per fronteggiare la situazione di degrado ambientale

causato dall’insediamento, in quell’area, dello stabilimento siderurgico ILVA,

che operò dal 1906 al 1991 e dall’ETERNIT, che svolse la propria attività dal

1937 fino al 1985.

Nel periodo tra il 1962 ed il 1964, parte del tratto di costa compreso tra i

due pontili costruiti per consentire l’attracco di imbarcazioni di grosso

2 Delibere n. 4/2003/G e n.8/2004/G.

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tonnellaggio, è stato colmato dalla ITALSIDER SpA, in regime di concessione

demaniale, alterando la naturale linea di costa.

Nel 1994 si è dato inizio ad un complesso processo di riqualificazione

dell’area a terra, nonché dell’area marina antistante il sito industriale. La

delibera CIPE del 20 dicembre 1994 approvò un Piano di risanamento

ambientale, elaborato dalla stessa ILVA, impegnando il Ministero

dell’ambiente a redigere un documento di prescrizioni tecniche per

l’attuazione del Piano stesso3.

Gli obiettivi del Piano riguardavano: la bonifica dei suoli, il ripascimento

degli arenili ed il ripristino della qualità delle acque marine a valori tipici delle

aree circostanti.4

L’obbligo di risanamento dell’intera area è stato previsto, inoltre, con il

decreto legge 20 settembre 1996, n. 486, convertito dalla legge 18

novembre 1996, n. 582, che ha attribuito al Ministro dell’ambiente, sentite le

autonomie locali, il compito di integrare, nel termine di 180 giorni, il

predetto Piano di risanamento, definendo un primo stralcio di programma

per un importo pari a 25 miliardi di lire. Gli interventi di ripristino riguardanti

l’arenile e l’area marina vennero, però, posti a carico del concessionario.

In ottemperanza a quanto disposto, il Commissario del Governo delegato

per l’emergenza bonifica e rifiuti, con ordinanza n. 18 del 22/04/99 ordinò

alla società IRITECNA Spa (ex ITALSIDER) di procedere all’immediata messa

in sicurezza e bonifica dei siti contaminati dell’area di colmata e dell’arenile

di Bagnoli Coroglio, alla bonifica dell’area marina antistante, nonché all’avvio

degli interventi di ripristino previsti dalle concessioni demaniali. Avverso tale

ordinanza l’IRITECNA Spa (ex ITALSIDER) propose ricorso al TAR che ne

ordinò la sospensiva.

3 La spesa prevista era pari a lire 343.136 milioni , di cui 261.540 milioni a carico dello Stato ed 81.596 milioni a carico dell’IRI. La gestione delle risorse statali, recate dalla legge 582/96, fu affidata all’allora Ministero del bilancio e della programmazione economica. 4 I valori di riferimento dell’azione di risanamento e le attività di caratterizzazione dello stato d’inquinamento dell’area dovevano essere definiti entro il 30 giugno 2006, mentre entro il 31 luglio dello stesso anno dovevano essere portati all’approvazione del Ministero il piano delle attività di monitoraggio e quello di collaudo dell’avvenuta bonifica.

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Gli anni seguenti furono caratterizzati da una specifica attività normativa

volta a disciplinare la materia delle bonifiche a livello nazionale. Si citano al

riguardo il d.lgs 5 febbraio 1997, n. 22, che ha introdotto in Italia la

“legislazione di principio” in materia di bonifiche; la legge 9 dicembre 1998,

n. 426, che, in ritardo di due anni rispetto alle previsioni, ha stanziato

risorse finanziarie per le realizzazioni di cui al succitato decreto, previa

adozione da parte del Ministero dell’ambiente di un Programma nazionale di

bonifica e ripristino ambientale dei siti inquinati, che ha trovato definizione,

con tre anni di ritardo, in un Regolamento approvato con decreto 18

settembre 2001, n. 4685; la legge 23 dicembre 2000, n. 388 (Finanziaria

2001) che ha posto l’intera area in esame sotto la piena competenza del

Ministero dell’ambiente e tutela del territorio, inserendola tra i siti di bonifica

d’interesse nazionale e facendovi confluire l’intervento di rimozione della

colmata.

Con la predetta legge 388/2000 lo Stato ha stanziato 150 miliardi di

lire (75.059 milioni di euro) a condizione che fosse redatto un Piano di

completamento delle operazioni di bonifica e recupero ambientale dell’area

industriale di Bagnoli, già avviate sulla base del Piano ILVA del 1994. Il

Piano di completamento, predisposto dalla Bagnoli Spa6 in data 30 gennaio

2001, unitamente al progetto definitivo di bonifica delle aree ex ILVA ed ex

ETERNIT, più volte riformulato, ottenne, nel luglio 2001, parere favorevole

dalla Conferenza dei servizi unicamente per gli aspetti tecnici, in

considerazione del fatto che il fabbisogno finanziario per la sua attuazione

5 Con DM 31/08/2001 si era, intanto, provveduto alla perimetrazione del sito di interesse nazionale Bagnoli Coroglio; all’interno del sito si possono distinguere 4 aree (determinate sulla base delle cause di inquinamento): 1. siti inquinati dismessi dell’ex Ilva ed ex Eternit di cui alla legge 582/96, area Cementir e colmata a mare ex Italsider; 2. spiagge e fondali marini; 3. Basi militari; 4. Conca di Agnano con le relative terme. In totale il territorio interessato ha un’estensione di 961 ettari, di cui 200 occupati dagli impianti ex Ilva ed ex Eternit, 20 riguardanti la colmata a mare e 6 la Cementir. Inoltre su questa vasta area insistono anche la discarica dell’ex Italsider, il deposito dell’Azienda napoletana di mobilità ed altre 10 aziende circa. Occorre peraltro distinguere le aree ex Ilva ed ex Eternit, la cui bonifica è disciplinata dalla legge speciale n. 582/96 (di competenza della Bagnoli s.p.a.) dalle restanti aree la cui bonifica è disciplinata dal DM 468/99. 6 Soggetto attuatore previsto dal decreto legge n.486/96.

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ammontava a più del doppio dello stanziamento previsto dalla legge

388/2000 (343 miliardi di lire pari a 151,377 meuro).

Per dare garanzia finanziaria all’attuazione del Piano di completamento,

che doveva essere riformulato in base alle risorse disponibili presso il

Ministero dell’ambiente (pari a 75.059.174 meuro), è stato sottoscritto, in

data 26 luglio 2002, un accordo normativo tra la Regione Campania, la

Provincia di Napoli, il Comune di Napoli, il Commissario del Governo per

l’emergenza bonifiche e tutela delle acque, l’Autorità portuale di Napoli e la

Società di trasformazione urbana “Bagnolifutura”, costituita il 24 aprile 2002

dal Comune di Napoli che, avvalendosi della facoltà concessa dall’articolo

114 della succitata legge 388/00, nel dicembre 2001 aveva acquisito la

proprietà delle aree oggetto d’interventi di bonifica.

A seguito di detto accordo normativo, la Società Bagnolifutura ha

provveduto a modificare l’elaborato progettuale a suo tempo predisposto

dalla Bagnoli S.p.A., presentando, in data 26 luglio 2002, il Progetto

definitivo di bonifica, integrandolo successivamente il 13 novembre 2002. La

stessa Società s’impegnava, altresì, con nota del 23 dicembre 2002, ad

assumere a proprio carico gli oneri dello smaltimento dei rifiuti provenienti

dalla bonifica dei suoli, nonché gli ulteriori eventuali oneri per la messa in

sicurezza, conservazione e riutilizzo dei manufatti di archeologia industriale.

Il Progetto definitivo di bonifica delle aree ex ILVA ed ETERNIT, è stato,

infine, approvato, con prescrizioni, con decreto del Ministro dell’ambiente e

della tutela del territorio di concerto con i Ministri delle attività produttive e

della salute in data 28 luglio 2003.

In seguito, con decreto in data 31/07/2003 del Ministro dell’ambiente, di

concerto con quello dell’economia e finanze, è stato approvato il Piano di

completamento, presentato dalla Bagnolifutura il 21/07/2003, contenente il

Progetto definitivo di bonifica comprensivo degli oneri per le attività di

demolizione e smaltimento residui e degli oneri di struttura e funzionamento,

la bonifica della colmata a mare, il conferimento dei rifiuti in discarica, la

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conservazione e valorizzazione dei manufatti di archeologia industriale.

Contestualmente venne presentato il relativo cronoprogramma, che

prevedeva la conclusione degli interventi previsti nel Piano, ivi inclusa la

rimozione della colmata, entro il mese di giugno 2007 (48 mesi)7.

Il decreto recepiva anche l’Accordo di programma del 17 luglio 2003, con

il quale venivano dettagliatamente individuati gli obblighi dei diversi soggetti

coinvolti nella realizzazione del Piano e definiti i relativi impegni finanziari a

copertura dei costi correlati ai singoli interventi; recepiva, inoltre, la delibera

della giunta comunale di Napoli n. 2509 del 15 luglio 2003, che individuava

un’area di 360.000 mq ubicata nella circoscrizione di Pianura da attrezzare a

discarica di rifiuti inerti.

Il quadro finanziario relativo al Piano di completamento della bonifica e

del recupero ambientale di Bagnoli, trasmesso dalla Bagnolifutura in allegato

all’Accordo di programma del 17 luglio 2003, prevedeva costi totali pari ad

euro 151.377.964,00, così suddivisi:

- 45.992.794,00 euro per la bonifica, che comprende: la caratterizzazione

del sito; lavori di scavo dei terreni, movimentazione, vagliatura, lavaggio,

riutilizzo e sistemazione superficiale degli stessi; disinquinamento delle

acque sotterranee;

- 8.946.874,00 euro per trasporto e conferimento a discarica dei rifiuti non

pericolosi;

- 6.486220,00 euro per trasporto e discarica dei rifiuti inerti;

- 15.000.000,00 euro per costruzione discarica per rifiuti inerti,

coltivazione, chiusura ed attività post operam;

- 6.743.824,00 euro per demolizione di strutture civili ed impianti e

smaltimento dei rifiuti prodotti;

- 17.321.000,00 euro per conservazione immobili di “archeologia

industriale”;

7 Sono previsti 36 mesi per le attività di bonifica relative alle aree ex ILVA ed ex ETERNIT ai quali vanno aggiunti 6 mesi per la conservazione delle strutture di archeologia industriale ed ulteriori 4 mesi per la rimozione della colmata a mare.

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- 6.889.462,00 euro per imprevisti;

- 43.997.790,00 euro per la rimozione della colmata a mare.

A copertura dei costi del Piano di completamento, l’Accordo di

programma del 17 luglio 2003 stabiliva che il Ministro dell’ambiente erogasse

alla Bagnolifutura S.p.a. risorse pari ad euro 75.059.174,00, il Commissario

del Governo per l’emergenza rifiuti, bonifiche e tutela delle acque sostenesse

i costi di smaltimento dei rifiuti derivanti dalla bonifica dei suoli, stimati in

15.000.000,00 euro, in apposita cava adibita a discarica individuata d’intesa

tra la Regione Campania ed il Comune di Napoli, la Bagnolifutura S.p.A.

provvedesse alla conservazione dei manufatti di archeologia industriale, il cui

costo veniva stimato in euro 17.321.000,00, ricorrendo al meccanismo del

project financing, ovvero con mezzi propri, l’Autorità portuale di Napoli si

assumesse l’onere, per un costo stimato in euro 43.997.790,00, dello

smaltimento della colmata a mare, il trattamento e il trasporto dei materiali

derivanti dalla stessa, al fine del loro utilizzo per trasformare, mediante

opere di marginamento e riempimento, la Darsena di levante del porto di

Napoli in area da attrezzare a terminal contenitori. In caso di mancato

intervento dell’Autorità la rimozione della colmata a mare sarebbe stata

compiuta in parte a carico del Commissario del Governo ex OPCM n.

2425/96, con un onere di euro 22.500.00,00, ed in parte a carico della

Bagnolifutura S.p.a., con un onere di euro 6.000.000,00, per un totale di

euro 28.500.000,00. Qualora, invece, l’Autorità portuale non avesse

provveduto nei tempi previsti dal cronoprogramma, il Commissario del

Governo sarebbe intervenuto per attuare gli interventi previsti sul ripristino

della morfologia naturale della linea di costa ed, in particolare,

all’eliminazione della colmata anche attivando le procedure di ripristino a

carico dei concessionari, nonché a conferire al Comune di Napoli l’ulteriore

somma di 10 milioni di euro per lo smaltimento dei rifiuti derivanti dalla

rimozione della colmata stessa.

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Per quanto riguarda le fonti di finanziamento, l’intera quota di pertinenza

del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio trovava copertura

nello stanziamento recato dall’art. 114, comma 17, della legge 338/2000,

pari ad euro 75.059.174,00. Per gli altri soggetti le risorse erano indicate

nell’Accordo di programma del 17 luglio 2003, in base al quale l’Autorità

portuale avrebbe utilizzato gli stanziamenti ordinari di bilancio del Ministero

delle infrastrutture e trasporti, i fondi della legge n. 413/98 e del D.M. 2

maggio 2001, per i quali l’Autorità aveva stipulato appositi contratti di mutuo

con istituti bancari, nonché con risorse proprie in carenza di finanziamenti

statali; il Commissario del Governo avrebbe provveduto alla copertura degli

impegni con le risorse di cui all’ordinanza commissariale n. 194 del 5 luglio

2003, nonché con gli stanziamenti previsti dall’art. 1, comma 14, del D.L.

486/96, convertito dalla legge 582/96; la Bagnolifutura, infine, avrebbe

sostenuto la copertura dell’impegno con ricorso al project financing o con

risorse del proprio bilancio.

Giova sottolineare che l’Accordo subordinava l’avvio dei lavori

all’approvazione da parte del Comune di Napoli del progetto della discarica

cui conferire i rifiuti provenienti dalla bonifica.

Con decreto interministeriale del 31/07/2003 sono stati, infine, attribuiti

compiti di vigilanza, monitoraggio e controllo sulla corretta e tempestiva

attuazione del Piano di recupero al Ministro dell’ambiente, che con proprio

decreto in data 14 maggio 2004 ha costituito una specifica Unità operativa,

all’interno del Nucleo di valutazione del Ministero medesimo, incaricata di

svolgere, in collaborazione con la Commissione di collaudo, il monitoraggio

sull’operato della società Bagnolifutura, fornendo periodiche attestazioni e

verifiche degli stati di avanzamento dei lavori. Il monitoraggio ed il controllo

sull’attuazione degli interveti previsti negli accordi di programma sono di

pertinenza della Regione che, a tal fine, può nominare un responsabile

dell’intervento. Alla Provincia spettano, invece, i controlli sulla conformità

degli interventi ai progetti approvati.

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Al fine di prevenire e reprimere ogni possibile infiltrazione della

criminalità organizzata, l’art. 5 del suddetto decreto interministeriale

prescrive che le attività contrattuali debbano seguire le procedure ed i criteri

stabiliti nel “Protocollo di legalità” stipulato tra il Prefetto di Napoli e le parti

firmatarie dell’Accordo.

Il decreto dispone anche riguardo alle modalità di erogazione delle

risorse poste a carico dello Stato (euro 75.059.174,00), subordinandole al

verificarsi delle condizioni di cui alla legge n. 662/96, come modificata dalla

legge n, 30/978.

A seguito della comunicazione da parte della Bagnolifutura

dell’avvenuta apertura dei cantieri e della stipula della polizza fidejussoria, Il

Ministero dell’Ambiente, in data 28/11/2003, ha erogato alla predetta

Società, a titolo di primo acconto, la somma di € 7.505.917,40, a valere sui

residui 2001, iscritti sul cap. 7539 per l’esercizio 2003.

2. APPALTO PER LA PROGETTAZIONE ESECUTIVA E LAVORI DI

BONIFICA E RISANAMENTO AMBIENTALE.

Per la realizzazione del predetto Piano di completamento la Bagnolifutura

S.p.A. ha provveduto ad espletare due distinti appalti9.

Con un primo appalto ha affidato al raggruppamento Demont-Italrecuperi

lavori di demolizione delle parti strutturali fuori terra (vecchi manufatti non

rientranti nell’archeologia industriale) per un importo a base d’asta di €

4.252.704,23; tali lavori sono stati completati.

Con bando di gara pubblicato sulla G.U.R.I. n.189 del 16/08/2003, la

Società ha indetto una licitazione privata per l’affidamento della

8Una prima rata, pari al 10% dell’importo totale, all’apertura dei cantieri di bonifica; le successive rate sono subordinate alle periodiche attestazioni e verifiche degli stati di avanzamento dei lavori da parte del Nucleo di valutazione del Ministero; una seconda rata pari, al 25% dell’importo totale, per un avanzamento dei lavori di almeno il 30% del costo complessivo di tutte le attività previste dall’Accordo di programma; una terza rata, pari al 25% dell’importo totale, per un avanzamento dei lavori di almeno il 60%; una quarta rata, pari al 30% dell’importo totale, per un avanzamento dei lavori di almeno il 90%. 9 Così risulta dalla deliberazione n. 62 del 27 luglio 2006 dell’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici sui lavori, servizi e forniture, adottata a seguito di una relazione del Servizio ispettivo in data 19.07.2006.

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progettazione esecutiva e dei lavori di bonifica e risanamento ambientale del

sito industriale mediante il criterio del massimo ribasso10. L’appalto è stato

aggiudicato alla Società De Vizia Transfer S.p.A. con sede in Torino, con il

ribasso del 19,811% sull’importo a base d’asta di euro 49.690.725,00

(l’importo netto di aggiudicazione è risultato di € 41.136.087,00)11. Alla data

di conclusione del contratto d’appalto la quantità di materiali inerti da

smaltire, derivanti dalle operazioni di bonifica dell’area già perimetrata, fu

stimata in mc 800.000 circa12. Quanto al termine dei lavori, il

cronoprogramma aveva previsto la data del 07.08.2007 (30 mesi completi di

certificazione da parte della Provincia).

Il Servizio ispettivo presso l’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici, a

seguito di sopralluogo effettuato nell’anno 2005, ha posto in evidenza alcune

criticità che ostacolavano il regolare andamento dei lavori, nonché la

necessità di modificare alcune previsioni progettuali.

In particolare ha evidenziato:

“la mancata disponibilità di aree di discarica;

l’assenza di un quadro economico completo dell’appalto, che contemplasse

anche le somme a disposizione;

il ritardo rispetto ai tempi sottoscritti dall’appaltatore con la presentazione

del cronoprogramma esecutivo (infatti nel secondo semestre del 2005, le

opere di caratterizzazione delle aree apparivano in ritardo, con conseguente

slittamento dei tempi dei carotaggi di circa il 50% rispetto alle previsioni

progettuali, mentre nelle fasi di scavo e movimentazione e trattamenti era

emersa una marcata discrasia tra la produttività effettiva e quella prevista in

fase di progetto esecutivo);

10 Art. 19, comma 1, lettera b), legge 109. 11 L’importo complessivo dell’appalto, pari ad € 50.980.725,00, risulta così suddiviso: per progettazione esecutiva , lavori e servizi, € 340.000,00; per esecuzione lavori € 30.613.243,00, di cui € 750.000,00 per oneri di sicurezza; per servizi € 20.027.482,00, di cui 200.000,00 per oneri di sicurezza. 12 La gara è stata aggiudicata in via definitiva il 21.07.2004, la firma del contratto è avvenuta in data 29.09.2004 e la consegna dei lavori in data 07.02.2005. Il 90% dei rifiuti è costituito da materiali inerti con una percentuale del 10% di materiali inquinanti da destinare in una discarica specializzata. Anche i materiali inerti vanno smaltiti in discarica.

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15

l’attivazione di due varianti al progetto originario, di cui una suggerita da un

ritrovamento di scorie di acciaieria”.

Per quanto concerne il problema discarica, va rammentato che la consegna

dei lavori era subordinata, ai sensi dell’art. 4, comma 3, del D.M. del

31.07.2003, approvativo dell’Accordo di programma del 17.07.2003, all’

“approvazione da parte del Comune di Napoli del progetto della discarica dove

conferire i rifiuti provenienti dall’attività di bonifica” ; va da sé, che pregiudiziale

alla predisposizione del progetto si poneva l’individuazione e la disponibilità della

relativa area.

Tale area era stata individuata dal Comune di Napoli, con delibera di Giunta

n. 2509 del 15.07.2003, nella cava di Pianura–Pisani, la cui acquisizione non

poté aver luogo, in quanto nel mese di maggio del 2004 la Prefettura di Napoli,

nell’ambito dei prescritti accertamenti antimafia, rilevò l’inidoneità di uno dei

proprietari a stipulare accordi con le pubbliche amministrazioni. Quale

immediata soluzione fu prospettata la procedura di esproprio, assentita dal

Comune di Napoli con deliberazione della Giunta n. 2862 e da espletare con le

risorse messe a disposizione dal Commissario del Governo per l’emergenza

rifiuti, bonifiche e tutela delle acque.

Nel frattempo, il competente Dipartimento pianificazione urbanistica del

Comune di Napoli, incaricato dalla citata Delibera di giunta n. 2862/04 del

procedimento per l’attuazione dell’intervento e degli atti propedeutici, portava a

termine l’iter di approvazione del progetto di “recupero paesaggistico dell’area

della cava a Pianura, località Pisani”, presentato dalla Bagnolifutura S.p.A 13;

progetto che, però, non ottenne il beneplacito della Soprintendenza per i beni

architettonici e per il paesaggio di Napoli e provincia che, con decreto del

07/09/05, annullava le autorizzazioni in precedenza rilasciate, adducendo una

serie di motivi ostativi alla realizzazione del progetto perché: contrastava con il

13 Progetto approvato con delibera di Giunta comunale n. 255 del 28/01/05 e successivamente autorizzato ai sensi e agli effetti dell’art. 19 d. lgs. 42/04, con provvedimento dirigenziale n. 2 del 07/07/05.

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Piano territoriale paesistico dell’area Agnano-Camaldoli, non si presentava come

progetto esecutivo e non risultava di diretta iniziativa comunale14.

Vengono, quindi studiate soluzioni alternative15, tra le quali si prospetta la

possibilità di conferimento dei rifiuti, per un periodo di 18/24 mesi, in altra

discarica individuata nel Comune di Formia, località Penitro (costo

dell’operazione € 35 a tonnellata), per la quale viene fatta richiesta di

autorizzazione al competente Ministero dell’ambiente. Il Ministero, con nota del

25 luglio 200516, nell’esprimere perplessità su quanto proposto, faceva, tuttavia,

osservare, in termini pregiudiziali, che “l’individuazione di una discarica

alternativa, avrebbe comportato la necessità di revisione degli atti già

sottoscritti (Accordo di programma) e dei decreti interministeriali approvativi del

progetto definitivo di bonifica e del Piano di completamento a causa dei maggiori

costi determinati anche dall’onerosità del trasporto”; sottolineava, inoltre, che:

“non sono motivati i ritardi per l’esproprio e la realizzazione della prevista

discarica in località Pianura; non sono fissati tempi certi per l’approntamento e

l’utilizzo della discarica segnalata; non risulta alcuna autorizzazione al

conferimento in detta discarica della tipologia dei rifiuti in questione; non risulta

il nulla osta delle competenti autorità locali; non risultano avviate le verifiche,

previste dal Patto di legalità, per l’utilizzo della ipotizzata discarica17.

L’ARPA Lazio e la Provincia di Latina, interessati per quanto di competenza,

richiedevano un adeguamento dell’impianto, ma la forte opposizione manifestata

dall’opinione pubblica e della cittadinanza inducevano il Comune di Formia a

revocare la relativa autorizzazione concessa con delibera del 17/12/2004, n.

14 Si legge testualmente nelle premesse del citato decreto della Soprintendenza: “ …il proponente ed intestatario dell’autorizzazione paesistica, la società Bagnolifutura s.p.a., non è soggetto coincidente con l’Amministrazione comunale, come prescritto dall’art. 15 del PTP, né risulta essere soggetto qualificato e titolato ad introdurre modifiche all’area tutelata, ai sensi dell’art. 146 del d. lgs. 42/04”. Peraltro, nel dispositivo del decreto, la Soprintendenza prevede di poter prendere in considerazione un diverso intervento, presentato dall’Amministrazione comunale, supportato da un valido progetto esecutivo. 15 Si riteneva ancora che la procedura di esproprio potesse concludersi. 16 Protocollo 15160/QdV/DI/IX. 17 Nel frattempo anche un Progetto di ampliamento dell’area di stoccaggio provvisorio dei rifiuti presentato dalla Bagnolifutura non è stato realizzato perché non ritenuto sufficiente da parte della Provincia e perché ostacolato dalla stessa società appaltatrice De Vita Transfer, che sollevò dubbi sulla possibilità di poter smaltire i rifiuti stoccati nei tempi ristretti previsti dalle norme (tre mesi).

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17

125, facendo sfumare anche questa possibilità di stoccare i materiali inerti

provenienti dall’area di Bagnoli.

Stessa sorte veniva riservata anche alla realizzazione della discarica in

località Pianura mediante la procedura di esproprio, ipotesi sospesa per il

sopraccitato intervento della Soprindenza, e poi abbandonata perché ritenuta

“non del tutto coincidente con i tempi imposti dalla bonifica”18.

Intanto, l’impossibilità di sistemazione esterna degli inerti aveva

conseguentemente portato al blocco parziale delle attività principali con la sola

eccezione delle lavorazioni necessarie per rendere disponibili alcuni lotti19; tant’è

che la Direzione dei lavori, nel mese di marzo 2006, relativamente allo stato di

avanzamento delle attività, rilevava “consistenti ritardi rispetto alle previsioni di

progetto per quasi tutte le categorie di lavoro. All’impresa è stata liquidata

soltanto la progettazione esecutiva”20.

I lavori di bonifica vengono definitivamente sospesi dalla De Vizia Tranfer, in

data 28 luglio 2006, per indisponibilità di un sito autorizzato in cui stoccare gli

inerti, dando luogo ad un contenzioso ex art. 31bis della legge 109/9421. Tali

18 Cfr nota Ministero ambiente n. 15160/QdV/DI/IX del 25/07/2005. Con nota del 29/11/206, diretta all’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, la Bagnolifutura così riferiva: “riguardo alla procedura di esproprio ed ai provvedimenti connessi, nell’ambito dei quali era necessaria l’adozione di atti anche da parte della Prefettura e della Soprintendenza, sono state intraprese le necessarie iniziative per indire la Conferenza dei servizi, funzionale alla positiva conclusione del procedimento espropriativo, e di ciò v’è prova documentale così come delle problematiche emerse nei diversi incontri propedeutici che hanno determinato ulteriori ritardi (vedasi al riguardo la complessità della normativa nazionale e regionale che hanno reso necessarie diverse riunioni specifiche presso la Prefettura di Napoli per la individuazione della procedura applicabile)”. Nei fatti, il sito di Pisani in località Pianura fa parte di un comprensorio da sottoporre ad intervento di risanamento e restauro paesaggistico con opere volte alla ricostruzione delle caratteristiche morfologiche e vegetazionali originarie e gli inerti di Bagnoli dovevano servire per contribuire a tale ricostruzione. Ai fini dell’autorizzazione all’esproprio, il Prefetto di Napoli ha promosso una serie d’incontri propedeutici alla Conferenza dei servizi da convocarsi tra tutti i soggetti coinvolti (Sovrintendenza beni archeologici, Sovrintendenza beni architettonici e paesaggistici, Ente parco Campi flegrei, Area coordinamento ecologico della Regione, Autorità di bacino etc) ciascuno dei quali ha formulato una serie di obiezioni che unitamente alle difficoltà connesse alla complessità delle procedure previste dalle norme che regolano la materia, hanno indotto la Prefettura a non concedere l’autorizzazione all’esproprio che, tra l’altro, non avrebbe ricevuto il favore della popolazione. 19Con nota del 29 settembre 2006, in risposta alle osservazioni mosse dal Servizio ispettivo dell’Autorità sulla vigilanza dei contratti pubblici, la Bagnolifutura afferma che “trattasi di sospensione parziale, in quanto proseguono alcune lavorazioni quali: i carotaggi, la gestione d’impianti di messa in sicurezza, conferimento in discarica di rifiuti non pericolosi, recupero e riutilizzo delle scorie di acciaieria ed altre”. Tuttavia, in sede di monitoraggio effettuato dal Servizio ispettivo dell’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici, alla data del 5 maggio 2007 l’ammontare progressivo dei lavori risultava ancora modesto (5% dell’importo d’appalto e notevole ritardo sui tempi del cronoprogramma). 20 Cfr. Relazione Ministro ambiente pro tempore del 13 agosto 2006. 21 L’impresa istaura un contenzioso con la Bagnolifutura motivato dal mancato recapito degli inerti a Pianura, dal diverso uso e dalla diminuzione degli stessi determinati dalla variante al progetto di bonifica (v. oltre); circostanze, queste, che avevano comportato una sostanziale modifica al contenuto dell’originario contratto d’appalto. Sulla scorta di una proposta formulata dalla

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lavori saranno ripresi il 19/12/2007 a seguito di una novazione del contratto in

essere disposta in conformità ad una perizia suppletiva di variante redatta dal

raggruppamento temporaneo d’imprese MWH in data 3/12/2007 e dopo che,

con decreto n. 3131 del Ministro dell’ambiente e tutela del territorio e del mare

in data 24/11/2006, era stata autorizzata la ripresa dei lavori di bonifica

dell’area, sulla scorta di un nuovo Progetto di variante al Piano di

completamento predisposto dalla società Bagnolifutura tenendo conto del

“Piano urbanistico attuativo” (PUA) approvato dal Comune di Napoli nel maggio

del 2005, con il quale venivano cambiate le destinazioni d’uso delle aree,

rendendo possibile differenziare i livelli di bonifica rispetto alle iniziali previsioni

indicate nell’appalto e ridurre la quantità di materiale da trattare (i materiali

inerti da smaltire diventano mc 500.0000 circa)22.

3. ACCORDO DI PROGRAMMA DEL 5 LUGLIO 2007.

Vista l’impossibilità di realizzare in tempi certi la discarica per gli inerti, il

Comune di Napoli convenne con la società Bagnolifutura di procedere alla

modifica dell’originario Piano di completamento mediante la definizione di un

nuovo Progetto di bonifica che tenesse conto, in considerazione dei nuovi

criteri previsti dal d.lgs 252/2006, oltre che di un possibile riutilizzo dei rifiuti

inerti all’interno delle aree di bonifica e per il consolidamento della collina di

Posillipo, anche delle definitive destinazioni d’uso previste nel Piano urbanistico

attuativo da poco approvato23.

Commissione nominata ex art. 31 bis della legge n. 109/94, fortemente riduttiva delle pretese dell’Impresa, in data 21/01/08 viene siglato un accordo bonario con la De Vizia in forza del quale la Ditta ha accettato, a saldo e stralcio di ogni riserva iscritta, la somma totale di € 5.450.000 + IVA (cifra gravante sui fondi del Ministero dell’ambiente). 22 I tempi di contratto indicati nella modifica contrattuale, sottoscritti dalla Bagnolifutura e la De Vizia Transfer s.p.a. prevedono una scadenza al 10/06/2009 (18 mesi dalla consegna lavori). Alla De Vizia è stato consegnato un lotto di terreno da bonificare con priorità, che include le aree del Parco urbano . 23 Le varianti al progetto di bonifica consisterebbero: riduzione della produzione d’inerti coerentemente con le nuove destinazioni d’uso definite dal P.U.A. che consentirebbero livelli superiori di contaminazione del terreno; collocazione di parte degli inerti non riutilizzabili all’interno dell’area e ai piedi della collina di Posillipo, che, pertanto, verrà interdetta alla fruibilità umana, ai fini del consolidamento del costone e del rimodellamento paesaggistico (costo stimato, 15.000.000,00 di euro, la cui copertura sarebbe assicurata dai minori costi derivanti dalla mancata realizzazione della discarica di Pianura). Con il supporto dell’Istituto superiore di sanità, il sito di Bagnoli verrà suddiviso, sulla base di piani operativi, in più sub-aree in funzione della loro fruibilità

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19

Con la predisposizione del nuovo Progetto viene anche affrontato il problema

dell’inquinamento dell’arenile e delle falde di acqua inquinate. Un sopralluogo

effettuato nell’area nei giorni 13 e 14 settembre 2005, per verificare lo stato di

attuazione delle misure di sicurezza di emergenza24, riferite all’area industriale

ed all’area di colmata, aveva, infatti, evidenziato problemi di grave

inquinamento, che avevano provocato, nell’estate del 2006, la dichiarazione di

non agibilità dell’arenile e di non balneabilità di tutta la superficie marina

antistante25.

L’emergenza socio sanitaria connessa in massima parte all’inquinamento

prodotto dalla colmata a mare, per la cui rimozione erano stati presunti tempi

eccessivamente lunghi26, ha fornito l’opportunità di sperimentare soluzioni

alternative ad opera del Commissario del Governo per l’emergenza bonifiche e

tutela delle acque, Presidente della Regione Campania, obbligato dall’Accordo di

programma del luglio 2003 in sostituzione dell’Autorità portuale.

Su incarico, quindi, del Commissario del Governo, nel marzo del 2007, è

stato redatto, da Sviluppo Italia SpA, uno Studio di fattibilità per la rimozione

della colmata a mare e bonifica dei sedimenti marini antistanti al sito d’interesse

nazionale (SIN) Bagnoli-Coroglio27. Lo studio di fattibilità è consegnato

(aree a verde pubblico, aree commerciali e alberghiere, aree da dedicare ad attività di ricerca ed ad attività ricreative). Cfr nota Ministero ambiente n. 13734/QdV/DI/IX/VII/VIII . 24 Le misure di sicurezza consistono nella realizzazione di una barriera idraulica di emungimento e relativo impianto di trattamento, di una barriera idraulica di ricarica, nonché nell’impermeabilizzazione dell’area di colmata. Quanto alla barriera di emungimento sui 31 pozzi previsti ne risultavano in fase di rifacimento soltanto 10; dei 42 pozzi della barriera di ricarica, alcuni trasbordavano acqua. Per quanto riguarda l’impermeabilizzazione dell’area di colmata, nel corso del sopralluogo è stato rilevato il completo stato di abbandono della stessa, trasformata in discarica abusiva. 25 Le vicende di carattere tecnico/amministrativo sopra descritte, che hanno portato ad un sostanziale ritardo nella realizzazione degli interventi di qualificazione ambientale previsti dall’originario Piano, oltre a determinare la presenza delle criticità ambientali sull’area, culminate con il divieto di fruizione degli arenili e di balneazione nello specchio d’acqua antistante il SIN, hanno anche precluso la possibilità d’investimenti volti alla riqualificazione economica dell’area con un atteso rilancio sia in termini turistici che produttivi del territorio (Cfr documento tecnico allegato all’Accordo di programma quadro). 26 Nell’allegato tecnico all’Accordo di programma quadro del 31.07.2007 (di cui si parlerà in prosieguo) si afferma che: “solo ora l’Autorità portuale di Napoli è in grado di predisporre gli atti di gara; ciò comporta che non sarebbe possibile avviare la rimozione della colmata prima della fine dell’anno 2010”. Invero, l’ipotesi Darsena di levante è saltata per mancate e/o tardive autorizzazioni. L’Autorità portuale di Napoli ottenne un finanziamento di € 43.997.790 per lo smantellamento della colmata, il trattamento ed il trasporto dei materiali di risulta e l’impiego degli stessi per la realizzazione del terminal di Levante. 27 Sviluppo Italia, su incarico conferito in house dal Commissario di Governo con Ord. n. 71 del 26/06/07 , aveva già svolto attività di progettazione per la realizzazione degli interventi di bonifica dei litorali a nord ed a sud della colmata. Lo studio di fattibilità commissionatole presenta tre ipotesi: la prima prevede la trasformazione della colmata in materiali inerti e relativo riutilizzo; tale ipotesi, però, è stata ritenuta irrealizzabile a Napoli, sia per un problema di riutilizzo dei materiali, sia per

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nell’aprile 2007 e tra le varie soluzioni prospettate è stata scelta quella

consistente nel conferimento a Piombino dei materiali derivanti dalla rimozione

della colmata e dalla bonifica dei fondali.

Tutti i soggetti che sottoscrissero l’Accordo del 17 luglio 2003 hanno

condiviso l’opinione progettuale configurata dallo studio di fattibilità effettuato

da Sviluppo Italia, consistente nella bonifica delle aree industriali ex ILVA ed ex

ETERNIT, rimozione della colmata di Bagnoli con il ripristino della linea di costa,

bonifica dei sedimenti inquinati marini presenti sotto la colmata e nell’area

marina antistante al SIN di Bagnoli-Coroglio, avvio della bonifica dei sedimenti

marini classificati come pericolosi presenti nell’area portuale di Napoli e

riempimento della cassa di levante con sedimenti non pericolosi provenienti

dalla medesima area.

Il “Progetto”, è stato, infine, inserito in un nuovo Accordo di programma

stipulato in data 5 luglio 2007, che stima in € 282.763.677,0028 l’ammontare

complessivo degli interventi ivi previsti e che individua nuove soluzioni

tecnico/procedurali alternative rispetto a quanto previsto dal precedente accordo

del 17 luglio 2003 sottoscritto dal Ministro dell’ambiente, dalla Regione

Campania, dal Commissario di Governo per l’emergenza bonifiche e tutela delle

acque nella Regione Campania, dal Comune di Napoli, dall’Autorità portuale di

Napoli e dalla Bagnolifutura S.p.A.29.

indisponibilità di spazi ove poter effettuare le necessarie lavorazioni. La seconda ipotesi prevede la destinazione al di fuori dei confini nazionali (Danimarca o altro sito estero); tale soluzione presenta la pregiudiziale del trasporto con notevole aggravio dei costi. La terza ipotesi consiste nel trasferimento dei materiali derivanti dalla colmata a Piombino, ove il materiale verrebbe stoccato, lavorato e selezionato per utilizzi possibili in quell’area. E’ questa l’ipotesi che è stata sottoposta a valutazione; pertanto, a Sviluppo Italia è stato richiesto di approfondire la tempistica ed il cronoprogramma, nonché i costi dell’operazione, in considerazione anche del fatto che a Piombino, tra l’altro, potevano essere portati i sedimenti inquinati per essere riversati in vasche di colmata già in corso di costruzione. L’operazione Piombino, sicuramente più onerosa sotto il profilo dei costi a causa di una maggiore spesa per il trasporto della cassa di colmata e dei sedimenti, si presentebbe più vantaggiosa sotto il profilo della bonifica, prevedendo unitamente alla rimozione della colmata una probabile ulteriore bonifica dell’arenile che si renderebbe necessaria in caso di allungamento dei tempi nella eliminazione delle cause inquinanti (CFR resoconto stenografico del 21 marzo 2007 relativo all’Indagine conoscitiva del Senato della Repubblica sulle bonifiche dei siti inquinati – audizione del Direttore generale del Ministero dell’ambiente). 28 Di cui € 107.380.174,00 per le opere di competenza della Bagnolifutura. 29 Mentre l’accordo del 2003 si occupava delle sole attività attinenti all’area assegnata alla Bagnolifutura (quindi i soli siti industriali ex Ilva ed Eternit e la colmata a mare ereditata dall’Italsider), l’accordo del luglio 2007 prende in considerazione anche l’arenile e i fondali antistanti, unificando l’operazione e rimodulando i finanziamenti sulla base delle nuove esigenze. L’Accordo del 17.07.2003 prevedeva il finanziamento delle seguenti attività di bonifica:

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21

All’accordo del 5 luglio hanno fatto seguito, sempre tra i medesimi soggetti,

tre ulteriori atti modificativi in data 15 novembre, 21 dicembre 2007 e 25

novembre 2008, con i quali, fermo restando l’onere a carico dello Stato di €

75.059.174,00, vengono procrastinati i tempi di realizzazione delle attività di

bonifica previsti dal progetto definitivo di variante approvato il 24/11/2006 con

decreto del Ministro dell’ambiente, viene previsto il conferimento in vasca a

Piombino dei materiali provenienti dalla rimozione della colmata e viene

concordato che “la Regione Campania, per il tramite del Commissario del

Governo per l’emergenza bonifiche e tutela delle acque, concorra alla copertura

degli oneri derivanti dall’attuazione del Piano di completamento con un

contributo finanziario di € 15.000.000,00 (quindicimilioni/00) secondo la

procedura richiesta per l’attribuzione dei fondi per la misura 1.8 del POR

Campania 2000/2006” .

Resta fermo l’impegno della Bagnolifutura di provvedere alla conservazione

dei manufatti di archeologia industriale il cui costo è stimato in 17.321.000,00

euro ricorrendo al sistema del project financing, ovvero con mezzi propri30.

L’Accordo ha ottenuto l’approvazione con DM del 04/03/09 dopo il III atto

modificativo, che ha eliminato la previsione in virtù della quale la società

Bagnolifutura avrebbe potuto ammettere a finanziamento e quindi rendicontare

le spese sostenute per la realizzazione di interventi, coerenti con il Piano di

- gestione dell’impianto di emungimento delle acque sotterranee ed il relativo impianto di

trattamento in esercizio all’atto del subentro alla società Bagnoli S.p.A. (misura di messa in sicurezza ed emergenza del sito);

- costruzione e gestione dell’impianto di barriera di ricarica, a seguito di prescrizioni ricevute da Ministero dell’ambiente e realizzata su progetto approvato da una Commissione di esperti;

- completamento di alcune demolizioni in corso all’atto del subentro alla Bagnoli S.p.A.; per misura di sicurezza, ed il conseguente smaltimento dei rifiuti già stoccati e di quelli prodotti nel corso delle attività;

- redazione del progetto definitivo del Piano di completamento con personale interno alla Società, consegnato al Ministero dell’ambiente nel luglio del 2002, integrato nel novembre 2002 ed approvato e finanziato nel luglio 2003.

Il nuovo Accordo del 05.07.2007 e successive modificazioni prevede il finanziamento delle seguenti opere: - realizzazione del diaframma plastico a monte idrogeologico della colmata; - recupero paesaggistico nelle aree pedomontane del costone di Posillipo; - conservazione e valorizzazione dei manufatti di archeologia industriale presenti nelle aree

industriali ex ILVA ed ex ETERNIT; - conferimento in vasca a Piombino dei materiali provenienti dalla colmata.

30 Nell’allegato 3 si riporta l’attività contabilizzata e pagata dalla Bagnolifutura fino al 31/12/08, si tratta di contabilizzazioni per € 25.798.382,30, a fronte della quali il Ministero ha dato il solo anticipo di € 7.500.00.

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22

completamento, effettuati in periodo antecedente all’approvazione del

precedente Accordo di programma del 17 luglio 2003, nonché le spese di

struttura relative alle attività previste dal Progetto definitivo di bonifica;

previsione che aveva sollevato rilievo da parte della Corte dei conti31.

Tratto saliente del nuovo Accordo integrato è rappresentato dal fatto che la

sua efficacia è stata subordinata alla sottoscrizione di un “Accordo di programma

quadro” che definisse le modalità di finanziamento e la realizzazione di tutti gli

interventi di bonifica negli ambiti marino-costieri dei Siti di bonifica d’interesse

nazionale di Piombino e Napoli Bagnoli-Coroglio, ivi compresi quelli relativi alla

gestione dei sedimenti pericolosi presenti nell’area del Porto di Napoli (v. oltre,

par. 4)32.

La sottostante tabella mette a confronto i costi preventivati e gli interventi

previsti nell’originario accordo del 2003 e nel nuovo accordo di programma del

luglio 2007 (TAB.1).

TAB.1 PIANO DI BONIFICA E RECUPERO AMBIENTALE AREA INDUSTRIALE BAGNOLI

Costi e fonti di finanziamento

Progetto Fonte di finanziamento Importo 2003 Importo 2007

Art.2 dell'Accordo di programma

Bonifica del sito: preparazione aree, demolizioni, caratterizzazione di dettaglio, scavi, movimentazioni, vagliatura e lavaggio, sistemazione superficiale, disinquinamento acque sotterranee

legge 388/2000 art. 114, co.17

45.992.794,00 29.171.973,00

trasporto e conferimento a discarica rifiuti, compresi eventuali oneri di condizionamento e trattamento

15.433.094,00 22.583.693,00

supervisione e controllo, spese tecniche di progettazione, direzione e contabilità lavori, oneri di sicurezza

non presente 8.340.000,00

imprevisti, artt. 25 e 31/bis l. 109/84 6.889.462,00 6.463.508,00

realizzazione diaframma plastico 8.500.000,00

demolizioni di strutture civili ed impianti e smaltimento dei relativi rifiuti prodotti

6.743.824,00

Totale 75.059.174,00 75.059.174,00

Costruzione discarica per inerti, coltivazione, chiusura e attività post operam

15.000.000,00

31 La Corte formula rilievo con nota 84/A dell’11/09/08, chiedendo chiarimenti sul riconoscimento alla Bagnolifutura del finanziamento degli interventi effettuati prima dell’approvazione dell’Accordo del 2003, nonché i costi di personale e strutture. L’Amministrazione ritira il provvedimento il 13/10/08. 32 Tale Accordo è stato attivato ancor prima del definitivo decreto approvativo dell’Accordo di programma del 5 luglio 2007 e successive modifiche e integrazioni, che, come già detto, era stato respinto con rilievi dalla Corte dei conti e quindi ritirato dall’Amministrazione che non l’ha ripresentato nel marzo 2009.

Page 23: PIANO DI COMPLETAMENTO DELLA BONIFICA E DEL  RECUPERO AMBIENTALE EX  SITO INDUSTRIALE  BAGNOLI COROGLIO

23

Messa in sicurezza costone Posillipo, con riutilizzo materiali provenienti dalla bonifica -

Fondi regionali dal P.O.R. 2000/2006 misura 1.8

14.325.874,44

ampliamento deposito materiali in fase di trattamento

non presente 674.125,56

Totale 15.000.000,00 15.000.000,00

Conservazione immobili archeologia industriale

A carico Bagnoli Futura (anche in project financing)

17.321.000,00 17.321.000,00

Totale 17.321.000,00 17.321.000,00

Studio fattibilità realizzazione nuova linea di costa

A carico Ministero attività produttive e Sviluppo Italia

non presente

Art.4, co. 1 dell'Accordo di programma

Rimozione della colmata, comprensiva di smantellamento, conferimento in vasca a Piombino dei materiali, trattamento della restante parte e rimozione scogliera

A carico Fondo investimenti Ministero ambiente

non presente 50.000.000

Realizzazione attività accessoria a Bagnoli e Piombino

Assegnazioni CIPE dal FAS ex legge 266/05, art.1 , co. 415 e 416

non presente 50.000.000,00

Bonifica dei fondali di Bagnoli Coroglio Fondi regionali dal P.O.R. 2000/2006 misura 1.8

non presente 15.600.000,00

Totale 115.600.000,00 Art. 3 dell'Accordo di programma

Bonifica arenili Bagnoli Coroglio Fondi regionali dal P.O.R. 2000/2006 misura 1.8 non presente 15.483.503,00

Totale 15.483.503,00 Art.4, co. 5, dell'Accordo di programma

messa in sicurezza dei sedimenti pericolosi del Porto di Napoli e realizzazione terminale di Levante

Legge 426/98 risorse stanziate per la bonifica del sito d’interesse nazionale di Napoli orientale, gestite dal Commissario di Governo

non presente 20.300.000,00

A carico dell'Autorità portuale

43.997.790,00 24.000.000,00

43.997.790,00 44.300.000,00 TOTALE GENERALE DELL'OPERAZIONE 151.377.864,00 282.763.677,00 Elaborazione C.d.c. su dati ricavati dagli accordi di programma

Dal confronto tra i due piani finanziari è subito rilevabile un incremento di

costi pari ad € 131.385.813 (l’ 86% in più rispetto alla prima previsione).

Tale aumento dei costi deve porsi in relazione alla previsione di interventi

ulteriori, quali principalmente la bonifica degli arenili e dei fondali antistanti e la

rimozione ed il trasporto dei materiali di colmata a Piombino; interventi che

trovano copertura finanziaria in fonti diverse da quelle originariamente

individuate (le quali mantengono la loro destinazione) e precisamente:

- € 50.000.000 - Fondo investimenti Ministero ambiente;

- € 50.000.000 - assegnazioni CIPE dal FAS ex legge 266/05, art.1 , co.

415 e 416;

Page 24: PIANO DI COMPLETAMENTO DELLA BONIFICA E DEL  RECUPERO AMBIENTALE EX  SITO INDUSTRIALE  BAGNOLI COROGLIO

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- € 31.083.503 - Fondi regionali dal P.O.R. 2000/2006 misura 1.8;

- € 302.310 - legge 426/98 per la Darsena di Levante del Porto di

Napoli33.

Dall’analisi dei singoli importi risulta, inoltre, che:

- il finanziamento ex legge 388/2000, art. 114 (€ 75.059.174), pur

rimanendo immutato nel suo complesso, è stato rimodulato come segue: un

minor importo è stato destinato alla bonifica dell’area industriale in senso stretto

e la restante cifra sarà utilizzata per spese amministrative di gestione e per altri

interventi (realizzazione del diaframma plastico per evitare il perpetuarsi

dell’inquinamento della falda acquifera)34;

- i fondi gestiti dal Commissario del Governo, per l’attivazione della

discarica di Pianura (€ 15.000.000), vengono destinati alla messa in sicurezza

del costone di Posillipo, da realizzarsi con quei medesimi materiali destinati in

precedenza alla discarica.

Maggiore attenzione va riservata alla problematica riguardante la “colmata”

ed alle vicende che hanno portato alla destinazione dei materiali di risulta a

Piombino con conseguente lievitazione dei costi.

Nell’Accordo del 2003, la rimozione della colmata, comprensiva del riutilizzo

del materiale per la Darsena di levante del porto di Napoli, era a carico

dell’Autorità portuale per un importo complessivo di € 43.997.790.

Nella sottostante tabella (tab. 2) viene posto in evidenza il costo finale

dell’operazione preventivato nell’Accordo del 2007 (€ 144.300.000).

33 Si ricorda che nell’Accordo del 2003 la rimozione della colmata e la sistemazione della darsena di levante era a totale carico dell’Autorità portuale, mentre con l’accordo del 2007 l’impegno finanziario, per la sola sistemazione della Darsena, dell’Autorità portuale scende a € 24.000.000, il restante è a carico del Commissario di governo. 34 Gli importi minori della bonifica sono dovuti al fatto che una parte della stessa è stata effettuata dai realizzatori delle opere finali (Porta del parco, Turtle point, Parco dello sport) e quindi i relativi costi sono rientrati in tali appalti in forma di variante.

Page 25: PIANO DI COMPLETAMENTO DELLA BONIFICA E DEL  RECUPERO AMBIENTALE EX  SITO INDUSTRIALE  BAGNOLI COROGLIO

25

TAB. 2

RIM RIMOZIONE COLMATA (sma smantellamento-conferimento materi materiali a Piombino- trattamento della parte restante a Bagnoli- sistemaz zione scogliera

50.000.000 Fondi ministero

ambiente

ATTIVITA’ ACCESSORIA alla rimozione a Bagnoli e a Piombino

50.000.000 Assegnazione CIPE dal

FAS

REALIZZAZIONE DARSENA DI LEVANTE

20.300.000

24.000.000

A carico del Commissario di Governo. A carico dell’Autorità portuale di Napoli.

TOTALE 144.300.000

Elaborazione C.d.c. su dati rilevati dall’Accordo di programma luglio 2007

Va opportunamente evidenziato che l’incremento dei costi che si registra con

l’Accordo del 2007 sembra potersi attribuire solo in minima parte (€31.083.503)

alla bonifica degli arenili e dei fondali, per i quali erano già previsti stanziamenti

nei fondi POR Campania 2000/200635.

Una forte dilatazione si annota anche nei tempi di realizzazione delle opere

(v.oltre). E’ previsto, infatti, che il nuovo Progetto possa realizzarsi in 34 mesi a

partire dalla stipula dell’Accordo di programma quadro del 31/12/2007, laddove

l’Accordo del 2003 fissava tale termine al mese di giugno 2007.

Da quanto finora riferito emerge un dato effettivo che è quello rappresentato

dai gravi ritardi che si sono andati accumulando, nonostante i correttivi e rimedi

introdotti in corso d’opera, nel processo di bonifica, ritardi che delineano un

quadro decisamente negativo, connotato da inefficienze operative e scarsa

cognizione delle problematiche sottese alla realizzazione dei programmi.

Va, infatti, stigmatizzato che il decreto ministeriale 31/07/2003 di

approvazione dell’Accordo di programma, aveva esplicitamente subordinato

l’inizio dei lavori di bonifica all’approvazione da parte del Comune di Napoli del

progetto della discarica di Pianura Pisani, indicata dal Sindaco di Napoli, in

35 La bonifica degli arenili e dei fondali non era prevista nell’Accordo di programma del 2003 che disciplinava unicamente le attività di competenza della Bagnolifutura S.p.A. sulla base della legge 582/96, mentre la bonifica degli arenili, della cui realizzazione è responsabile il Commissario del Governo è attività disciplinata dal DM 471/99.

Page 26: PIANO DI COMPLETAMENTO DELLA BONIFICA E DEL  RECUPERO AMBIENTALE EX  SITO INDUSTRIALE  BAGNOLI COROGLIO

26

occasione della stipula del citato Accordo, quale sito per il conferimento dei

materiali inerti provenienti dalla bonifica stessa. Sulla scorta dell’approvazione

di tale progetto la Bagnolifutura, società di trasformazione urbana del Comune,

sottoscriveva il contratto di appalto e consegnava i lavori di bonifica pur nella

consapevolezza che il sito indicato per il conferimento degli inerti non era nella

disponibilità del Comune, né lo sarebbe mai divenuto 36.

Altro motivo di censura è fornito dalla vicenda legata alla procedura di

esproprio che coinvolge il Sindaco di Napoli nella doppia veste di “Sindaco” e di

“Commissario del Governo per il settore bonifiche” 37. Si sa per certo che

l’ipotesi di esproprio è stata assentita dal Comune con delibera della Giunta del

10/09/04, n. 2862, ma dagli atti istruttori non emergono elementi di forte

dissuasione al proseguimento della relativa procedura, se non quello introdotto

dalla Soprintendenza38, né è dato rilevare iniziative risolutive da parte del

Commissario del Governo alle bonifiche, per giunta firmatario dell’Accordo di

programma che gli addossava i costi per lo smaltimento dei rifiuti derivanti dalla

bonifica dei suoli. Una nota del Ministero dell’ambiente del 25/07/05 informa

che “l’utilizzazione del sito di Pianura risulta non del tutto coincidente con i

tempi di bonifica a causa delle difficoltà emerse nella preparazione della

36 La discarica di Pianura ha operato per 40 anni, fino a quando il Prefetto di Napoli, su delega del Commissario di Governo per l’emergenza rifiuti ex OPCM 07/10/94, non ne ha disposto la chiusura con ordinanza 28/12/95. Con successiva ordinanza n. 279/2002 il Commissario per l’emergenza rifiuti disponeva interventi di messa in sicurezza per totale saturazione della discarica. Con delibera 323/2004, il Presidente della Giunta regionale campana approvava la variante generale al Piano regolatore che nel luogo della discarica dei Pisani, a Pianura, configurava la realizzazione di un parco sportivo di circa 60 ettari. Ciò nonostante, per dare inizio ai lavori di bonifica e non perdere i finanziamenti comunitari, era necessario individuare una discarica; ciò emerge dal resoconto della seduta del Consiglio comunale del 19/02/2007 ove, per voce del Vicesindaco, viene dichiarato: “l’indicazione del sito di discarica in contrada Pianura-Pisani, fu esplicitata esclusivamente per consentire la conclusione dell’Accordo di programma” (cfr Relazione della Commissione di vigilanza). Anche la soluzione proposta di conferimento dei rifiuti nella cava sita nel Comune di Formia, località Penitro, è apparsa dilatoria, essendosi rivelata d’impossibile realizzazione. 37 Cfr Ordinanze PCM 21/10/99, n. 3011 e 21/12/99, n. 3031. . 38 La motivazione addotta dalla Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio di Napoli e provincia nel decreto del 07/09/05, con riguardo alla non coincidenza della Bagnolifutura s.p.a. con il Comune di Napoli, fa discutere sulla legittimazione della società medesima alla gestione, affidata in house, dei complessi interventi in esame; ciò anche alla luce di una recente sentenza della Corte di giustizia su una STU francese nella quale si evidenzia che una STU non può considerarsi soggetta a controllo analogo, in quanto si muove, per sua natura, seguendo interessi commerciali che sfuggono al controllo del Comune (Corte di giustizia sentenza C-220/05 del 18 gennaio 2007: “nel caso di società commerciali, quali sono le STU, la loro azione obbedisce e persegue obiettivi di natura differente da quelli di un’amministrazione pubblica, o comunque determina la propria azione in maniera del tutto autonoma rispetto agli indirizzi dell’ente locale, sottoponendosi unicamente agli obblighi contrattuali (convenzione con l’ente locale azionario) ed al diritto societario). Nel caso di specie è presente un nuovo elemento rappresentato dalla partecipazione della Società di trasformazione urbana direttamente all’Accordo di programma del luglio 2003.

Page 27: PIANO DI COMPLETAMENTO DELLA BONIFICA E DEL  RECUPERO AMBIENTALE EX  SITO INDUSTRIALE  BAGNOLI COROGLIO

27

convocazione della Conferenza dei servizi propedeutica alla dichiarazione di

pubblica utilità” (cfr nota 16, pag. 9).

4. ACCORDO DI PROGRAMMA QUADRO DEL 21 DICEMBRE 2007.

Per gli interventi di bonifica negli ambiti marino–costieri presenti all’interno

dei siti di bonifica d’interesse nazionale di Napoli Bagnoli-Coroglio e di

Piombino, si è ritenuto necessario ricorrere ad uno strumento di

programmazione negoziata e, pertanto, in data 21 dicembre 2007, è stato

sottoscritto un “Accordo di programma quadro” tra tutti i soggetti istituzionali

interessati 39.

Per un costo preventivato pari ad € 288 milioni, l’accordo prevede

esattamente:

- la totale rimozione della colmata di Bagnoli;

- il conferimento di gran parte dei materiali rimossi, non pericolosi, a

Piombino;

- la realizzazione di una barriera soffolta per proteggere i fondali

bonificati;

- la rimozione dei sedimenti pericolosi presenti nello specchio d’acqua;

- la ricostruzione dell’arenile antistante l’area ex ILVA;

- il dragaggio dei fondali e rinascimento spiaggia 40.

I tempi di realizzazione previsti dall’accordo sono i seguenti:

39 Presidenza del Consiglio dei ministri, Ministero dell’ambiente e tutela del territorio e del mare, Ministero dello sviluppo economico, Ministero dei trasporti, Ministero delle infrastrutture, Ministero dell’università e ricerca, Commissario di Governo per l’emergenza bonifiche e tutela delle acque in Regione Campania, Provincia di Livorno, Provincia di Napoli, Autorità portuali di Piombino e di Napoli, Comuni di Piombino e di Napoli, Circondario Val di Cornia e società Bagnolifutura SpA. 40 L’Accordo permette di conciliare esigenze tipicamente ambientali, di messa in sicurezza e bonifica connesse al contestuale rilancio produttivo dei territori e relative a tre siti d’interesse nazionale coinvolti: Piombino, Bagnoli-Coroglio e Napoli orientale; nel contempo consente di dare risposte alle seguenti problematiche: necessità di affrontare l’esigenza ambientale Bagnoli-Coroglio mediante la rimozione della colmata e la successiva bonifica dei fondi marini antistanti il SIN; l’impossibilità di realizzare a Bagnoli siti di deposito temporaneo dei materiali derivanti da tale attività, nonché la mancanza, in tempi brevi, di utilizzi alternativi per i materiali derivanti dalla colmata, attraverso il conferimento, nel rispetto della normativa vigente, dei sedimenti non pericolosi nelle vasche di colmata del Porto di Piombino; necessità da parte del Porto di Piombino di realizzare nuove aree utilizzabili a fini portuali, mediante la creazione di vasche di raccolta ove refluire sia i sedimenti

derivanti dalla bonifica dell’area portuale che materiale idoneo proveniente dall’esterno (Cfr Nota Ministero ambiente del 6 marzo 2008, n. 5558/QDV/IX).

Page 28: PIANO DI COMPLETAMENTO DELLA BONIFICA E DEL  RECUPERO AMBIENTALE EX  SITO INDUSTRIALE  BAGNOLI COROGLIO

28

settembre 2008 per la progettazione e affidamento lavori; marzo 2010 per la

rimozione della colmata; aprile 2010 per la bonifica degli arenili.

Con la stipula dell’Accordo di programma quadro perdono valore le

precedenti pattuizioni che impegnavano: il Comune di Napoli a mettere a

disposizione la discarica di Pianura-Pisani per il conferimento dei rifiuti derivanti

dalla bonifica dei suoli delle aree ex ILVA ed ex ETERNIT, nonché degli

eventuali, ulteriori rifiuti provenienti dalla rimozione della colmata di Bagnoli,

ove non fosse stato possibile, nei tempi previsti, il riutilizzo degli stessi da parte

dell’Autorità portuale; il Commissario del Governo ad assegnare la somma di 15

milioni di euro al Comune di Napoli per sostenere i costi di smaltimento nella

discarica localizzata in località Pianura, nonché ad assegnare 10 milioni di euro

al predetto Comune per lo smaltimento dei materiali provenienti dalla colmata a

mare qualora l’Autorità portuale non avesse compiuto le attività di sua

competenza; la società Bagnolifutura a corrispondere sei milioni di euro a

concorso della copertura dei costi stimati per la rimozione della colmata;

l’Autorità portuale di Napoli a rimuovere la colmata di Bagnoli ed a sostenere i

costi, stimati in euro 43.997.790,00 per lo smaltimento, il trattamento ed il

trasporto dei materiali derivanti dalla colmata stessa al fine del loro impiego per

la realizzazione del terminal di levante.

All’atto della sottoscrizione dell’Accordo quadro apparivano evidenti i

vantaggi temporali che si sarebbero realizzati con il trasporto dei materiali

provenienti dalla bonifica a Piombino, essendosi dichiarata l’esistenza in detta

località di una cassa di colmata già in essere, con annessa piattaforma per il

recupero di scorie siderurgiche, laddove nella Darsena di levante del porto di

Napoli l’equivalente “cassa” doveva ancora essere realizzata. In realtà, però,

tale previsione favorevole è stata smentita dai fatti, poiché nel mese di gennaio

2009 l’operazione “rimozione della colmata e trasporto a Piombino” non era

ancora iniziata, anche per indisponibilità delle strutture di accoglienza. A tale

data si era solo concretata l’autorizzazione del Prefetto di Napoli allo

svolgimento della gara per il trasporto dei materiali a Piombino e la costituzione

Page 29: PIANO DI COMPLETAMENTO DELLA BONIFICA E DEL  RECUPERO AMBIENTALE EX  SITO INDUSTRIALE  BAGNOLI COROGLIO

29

da parte della Giunta della Regione Toscana del previsto “Osservatorio” (vedere

oltre). Per contro l’Autorità portuale di Napoli ha reso noto41 che i lavori per la

Darsena di levante, sia pure con i ritardi di cui si darà conto più avanti, sono in

fase di avvio.

Suscita, tuttavia, non poche perplessità il fatto che l’Accordo quadro abbia,

comunque, iniziato a spiegare i propri effetti sulla scorta di un provvedimento

presupposto (l’Accordo di programma del luglio 2007) al momento privo di

efficacia per rifiuto di registrazione da parte della Corte dei conti.

Nella tabella seguente (TAB.3) si riportano i dati concernenti la componente

finanziaria dell’Accordo di programma quadro per la parte riguardante Bagnoli.

TAB. 3 ATTIVITA’ SPECIFICHE COSTI IN EURO

RIMOZIONE COLMATA RIMOZIONE HOT POST RIMOZIONE SCOGLIERA E CONFERIMENTO MATERIALI A PIOMBINO

Scavo e trasporto hot post Scavo e trasporto materiali e scogliera Rimozione e lavaggio scogliera di protezione colmata Conferimento materiali a Piombino

650.000 19.500.000

450.000

42.540.000

totale 63.140.000

ATTIVITA’ ACCESSORIE

Bagnoli Piombino

3.000.000 5.600.000

totale 8.600.000

BONIFICA DELL’ARENILE E DEI FONDALI

Scavo e trasporto sedimenti non pericolosi Conferimento in vasca a Piombino sedimenti non pericolosi Scavo e trasporto sedimenti pericolosi Trattamento sedimenti pericolosi Realizzazione barriera soffolta Ricostruzione arenile

10.800.000

23.560.000

430.000

1.270.000

3.000.000

4.800.000 totale 43.860.000

COMPLETAMENTO BONIFICA FASCIA COSTIERA

Realizzazione barriera fisica per acque sotterranee nella zona antistante area ex ILVA Realizzazione diaframma plastico e bonifica arenili Scavo e trasporto sabbie inquinate non pericolose Conferimento a Piombino delle sabbie inquinate non pericolose

8.500.000

13.583.503

600.000 1.300.000

totale 23.983.503

TOTALE GENERALE 139.583.503

Elaborazione C.d.c. su dati ricavati dall’Accordo di programma quadro dicembre 2007

41 Nota prot. n. 300 del 12/02/09.

Page 30: PIANO DI COMPLETAMENTO DELLA BONIFICA E DEL  RECUPERO AMBIENTALE EX  SITO INDUSTRIALE  BAGNOLI COROGLIO

30

Nella sottostante tabella (TAB.4) sono indicate, invece, le fonti di

finanziamento dell’Accordo di programma quadro42:

TAB.4

FONTE FINANZIAMENTO IMPORTO (in euro)

Ministero ambiente e tutela del territorio e del

mare - cap. 7506 - legge 338/01, art.114.

8.500.000

Fondo investimenti Ministero ambiente e tutela

del territorio e del mare – cap. 7082 -

50.000.000

Assegnazioni CIPE dal FAS – legge 266/05, art.

1, co. 415/416 (riserva premiale).

50.000.000

Regione Campania – bilancio ordinario - 15.600.000

Regione Campania – fondi strutturali –

POR Campania 2000-2006, misura 1.8

15.483.503

Totale 139.583.503

Elaborazione C.d.c. su dati ricavati dall’Accordo di programma quadro dicembre 2007.

Risulta evidente che l’Accordo di programma quadro, seppure connesso con

l’Accordo di programma del luglio 2007, disciplina in modo particolare le

questioni ricadenti nel progetto Bagnoli-Piombino, accantonando il problema

concernente la Darsena di levante che viene disgiunto anche da quello relativo

alla rimozione della colmata, i cui costi preventivati risultano, nel frattempo,

cresciuti in maniera esponenziale, come appare dal seguente prospetto:

luglio 2003 Luglio 2007 Dicembre 2007 Costi rimozione

colmata € 43.997.790 € 100.000.000 € 115.600.000

Invero, lo stanziamento di € 115.600.000 previsto dall’Accordo di

programma quadro per la rimozione della colmata e per la realizzazione della

totalità degli interventi previsti dal Progetto preliminare, si è rivelato

insufficiente, atteso che il relativo costo è stato stimato in euro 175.000.00043.

42 Da tenere presente che l’Accordo di programma quadro prevede anche una seconda fase, riguardante la bonifica dei fondali oltre i 5 metri, in cui si prevede di rimuovere mc. 2.333.458 di sedimenti non pericolosi, con un impegno economico di circa 70 milioni di euro, le cui fonti di finanziamento sono da reperire. 43 Somma indicata dal Provveditore alle OO.PP. con nota n. 602 del 20/01/09.

Page 31: PIANO DI COMPLETAMENTO DELLA BONIFICA E DEL  RECUPERO AMBIENTALE EX  SITO INDUSTRIALE  BAGNOLI COROGLIO

31

In ragione di ciò è stata scelta la soluzione di realizzare gli interventi per

stralci funzionali (al riguardo cfr. 6.1), provvedendo subito alla messa in

sicurezza della colmata attraverso una barriera soffolta che consentirebbe di

procedere alla bonifica del litorale ai fini della balneazione e in un secondo

momento eseguire la bonifica del tratto di mare antistante all’area e, da ultimo,

“se e quando saranno reperiti i relativi fondi”, procedere alla rimozione della

colmata”44.

Al fine di fornire una maggiore informativa, in termini di risorse finanziarie

stanziate, sul tortuoso percorso seguito per condurre a soluzione la bonifica del

sito industriale di Bagnoli-Coroglio, giova far presente che: gli originari

43.997.790 euro messi a disposizione dall’Autorità portuale di Napoli per la

rimozione colmata, dopo l’Accordo di programma quadro, tornano nella

disponibilità della stessa Autorità per la realizzazione della Darsena di Levante

con altri materiali reperiti con il dragaggio del porto di Napoli; i 75 milioni di

euro messi a disposizione dal Ministero dell’ambiente a valere sui fondi stanziati

dalla Finanziaria 2001 ed allocati sul capitolo 7506, restano finalizzati alla

bonifica delle aree ex industriali, ma di questi soltanto una parte, pari ad euro

8.500.000, viene presa a riferimento nell’Accordo di programma quadro per la

realizzazione del diaframma plastico che impedisca l’inquinamento marino

attraverso la falda acquifera, rendendo necessario reperire altri fondi da capitoli

promiscui o da assegnazioni effettuate dal CIPE a valere sul “Fondo aree

sottoutilizzate” (FAS)45.

5. LA DARSENA DI LEVANTE.

Si è già detto in precedenza, illustrando l’Accordo di programma del

31.07.2003, che la rimozione della colmata di Bagnoli, da eseguirsi a carico

44 Sempre che nel frattempo non venga trasformata in “piazzetta per lo svolgimento del Forum culturale del 2013”, come riferiscono organi di stampa. 45 Giova far presente che dal citato cap. 7506, ora confluito nel cap. 7503, art.3 , sono stati erogati finanziamenti per € 7.500.000,00, la restante somma a suo tempo stanziata sul capitolo, pari a € 67.553.257, viene riportata tra i residui passivi fino all’esercizio finanziario 2007 per poi cadere in perenzione nell’esercizio successivo.

Page 32: PIANO DI COMPLETAMENTO DELLA BONIFICA E DEL  RECUPERO AMBIENTALE EX  SITO INDUSTRIALE  BAGNOLI COROGLIO

32

dell’Autorità portuale di Napoli, mirava a trasformare la Darsena di levante del

Porto di Napoli in un’area portuale da attrezzare a terminal contenitori mediante

il marginamento e successivo riempimento con i materiali derivanti dalla

demolizione della stessa colmata.

Il progetto preliminare di “adeguamento della Darsena di levante a Terminal

contenitori mediante colmata e conseguenti opere di collegamento” è datato

20/12/01.

Un articolato iter amministrativo determinato dall’esigenza di integrare il

progetto iniziale, in ottemperanza alle prescrizioni imposte da varie Conferenze

di servizi, ne ha consentita l’approvazione solo alla data del 10/03/2005. A

complicare ancor più la situazione è intervenuta la legge finanziaria 2005 (art. 1,

co. 57) con l’imposizione del tetto di spesa agli impegni, che ha impedito, di

fatto, la realizzazione degli investimenti programmati per tutto il corso degli anni

2006 e 200746.

Poiché nel frattempo, con decreto interministeriale47 del 25 marzo 2003,

era stata resa operativa la rimozione della colmata di Bagnoli, il progetto è stato

inserito nel Piano urbanistico attuativo (P.U.A.) approvato il 16 marzo 2005 dal

Consiglio comunale di Napoli che prevede: la rimozione della colmata di Bagnoli,

la bonifica dei fondali e la restituzione della spiaggia alla cittadinanza. Il

progetto definitivo, all’interno del quale è prevista la rimozione della colmata,

presentato dall’Autorità portuale nel giugno del 2004, è stato, infine, approvato

dal Provveditorato interregionale alle opere pubbliche il 27/04/2005, dal

Consiglio superiore dei lavori pubblici il 17/11/2005 e dal Ministro dell’ambiente

con D.M. del 21/12/2005.

46 Le opere marittime sono spesso ostacolate o rallentate dalla severità delle prescrizioni ambientali la cui applicazione nei singoli casi viene a sconvolgere il cronoprogramma dei lavori fino ad arrivare a situazioni di blocco delle attività per lunghi periodi (cfr nota Ministero infrastrutture e trasporti del 23/02/09). 47 Ministro dell’ambiente e tutela del territorio di concerto con i Ministri delle attività produttive e della salute, sentita la regione Campania.

Page 33: PIANO DI COMPLETAMENTO DELLA BONIFICA E DEL  RECUPERO AMBIENTALE EX  SITO INDUSTRIALE  BAGNOLI COROGLIO

33

Una perizia di variante presentata dalla stessa Autorità48 ha reso necessaria

una seconda approvazione nel gennaio 2007, cui faceva seguito l’autorizzazione

definitiva del 02/07/08.

Nelle more della definizione dell’iter approvativo del progetto, a seguito

dell’aggravarsi della situazione di criticità venutasi a determinare dopo

l’interdizione di fruibilità degli arenili a Nord e a Sud della colmata (Ord. Sindaco

di Napoli n. 1304 del 02/08/06), in adesione alla proposta formulata con lo

studio di fattibilità redatto, nell’aprile 2007, da Sviluppo Italia S.p.A su incarico

del Commissario del Governo, veniva individuata l’ipotesi del trasferimento dei

materiali provenienti dalla colmata non più nella Darsena di levante, bensì a

Piombino.

Riguardo alla realizzazione del Terminal di levante, la quantità di materiale

occorrente, pari a 1,2 milioni di mc, sarebbe, invece, stato recuperato

nell’ambito degli interventi di bonifica delle aree portuali comprese nel sito

d’interesse nazionale “Napoli orientale”, individuato dall’articolo 1, comma 4

della legge 9 dicembre 1998, n. 426 e perimetrato con ordinanza commissariale

del 29 dicembre 199949.

Quanto allo stato di realizzazione della Darsena suddetta, per opportuna

notizia, si fa presente che l’Autorità portuale di Napoli con nota prot. n. 4/09 del

07/01/09, ha così riferito.

“In data 20/02/08 sono iniziati i lavori per la realizzazione del Circuito di

presa d’acqua di raffreddamento per la centrale di Napoli orientale e misura di

sicurezza d’emergenza della falda il cui appalto è stato autorizzato per un

importo di € 24.500.000 (grado di realizzazione, 50%)50.

In data 10/11/08, è stato approvato il Progetto esecutivo per l’adeguamento

della nuova Darsena a terminal contenitori mediante colmata-struttura cassa e

48 Dato il tempo trascorso l’Autorità portuale aveva ritenuta necessaria una integrazione al “piano di caratterizzazione” della Darsena di levante che venne interpretata dalle Autorità interessate come proposta di variante al progetto definitivo. 49 Pubblicata sulla G.U. dell’ 8 marzo 2000, n. 56. Il materiale utilizzato sarà costituito solo dai sedimenti indicati come non pericolosi dal Progetto preliminare di bonifica del Porto di Napoli predisposto da ICRAM ed approvato, ex art. 14 della legge n. 241/90, nella Conferenza dei servizi decisoria del 28.02.2006. 50 Il progetto definitivo è del 21/12/04, quello esecutivo del 18/10/06.

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34

banchina. Il progetto, che reca un importo di € 154.00.00051, ha ottenuto la

pronuncia di compatibilità ambientale da parte del Ministero dell’ambiente in

data 09/01/08 ed il parere di conformità urbanistica da parte del Comune di

Napoli il 24/06/08. Il bando di gara è stato pubblicato il 14/01/09.

Il Progetto di dragaggio dei sedimenti del Porto di Napoli, da utilizzare per la

Darsena di levante, è in corso di redazione”.

TAB. 5 FONTI DI FINANZIAMENTO

Fondi MIT –DM 3199/06 112.245.793,40

L. 388/00 – DM 02/05/01 (di autorizzazione alla stipula di mutui ammortizzabili dallo Stato in 15 anni)

16.591.514,70

POR Campania 06/13_ DGR 941/08

7.662.691,90

L. 296/06, art.1, co.991 – DM 152T/07

17.500.000

TOT. 154.000.000

Elaborazione C.d.c. su dati dell’Autorità portuale di Napoli

Da quanto rappresentato è ovvio dedurre come i tempi previsti per la

realizzazione della Darsena di levante abbiano subito continui slittamenti

correlati a ripetute richieste di integrazioni al progetto da parte della Conferenza

dei servizi, integrazioni che a richiesta degli Organi ministeriali hanno dato luogo

alla pretestuosa presentazione di elaborati progettuali ex novo e conseguenti

ritardi, da parte dello stesso Ministero, al rilascio delle pertinenti autorizzazioni

(inizio lavori, VIA).

6. IL COMMISSARIO DI GOVERNO.

L’ordinanza del presidente del Consiglio dei ministri del 25.02.99, n.2948,

inserisce la bonifica dei siti contaminati di Bagnoli-Coroglio e dell’area

antistante52 tra le competenze in precedenza attribuite, con OPCM 18/03/96, n.

2425, al Commissario per l’emergenza rifiuti, Presidente della Regione

51 Nella tab. 5 si riportano le relative fonti di finanziamento. 52 L’intervento del Commissario riguarda l’arenile e le aree antistanti , mentre per la bonifica del sito industriale ex ILVA ed ETERNIT è competente la Bagnolifutura.

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35

Campania, al quale, contestualmente, è stato affiancato il Sindaco di Napoli con

compiti specifici di:

- progettazione in forma integrata e realizzazione d’interventi di

risanamento ambientale, igienico-sanitari ed idrogeologici di alcune zone;

- progettazione e realizzazione d’interventi di ripristino della morfologia

naturale della costa e la sistemazione delle infrastrutture la cui permanenza è

prevista dallo strumento urbanistico;

- disposizione di messa in sicurezza, bonifica, ripristino ambientale e

monitoraggio dei siti da bonificare.

L’ordinanza dispone, inoltre, che i due Commissari delegati “dispongano in

materia di accesso alle aree interessate, per le occupazioni d’urgenza e per le

eventuali espropriazioni”.

Successive Ordinanze53 conferiscono ai due Commissari delegati compiti

specifici di progettazione e realizzazione d’interventi di bonifica dei siti inquinati

dell’arenile di Bagnoli-Coroglio, promuovendo anche un’attività di ricerca per

prevenire e ridurre la produzione e la pericolosità dei rifiuti.

Con OPCM del 22.12.00, n. 3100, tutte le competenze, nonché le relative

risorse già stanziate per la bonifica in argomento, sono, nuovamente, accentrare

in capo al Commissario delegato, Presidente della Regione Campania, al quale

sono attribuiti anche compiti sostitutivi, in caso di inadempienze dei competenti

Uffici comunali e regionali, per la progettazione e realizzazione degli interventi di

caratterizzazione, ripristino e di messa in sicurezza dei siti inquinati.

Infatti, a valere sui fondi POR della Regione Campania 2000/200654, con

ordinanza n.233/04 del Commissario, risultano affidati in house, secondo

l’Ordinanza del Ministero dell’Interno, coordinamento Protezione civile, n.

3100/200055, ad ARPAC, ICRAM ed alla Società SVILUPPO ITALIA AREE

53 Cfr OPCM n. 3011 del 21/10/99 e n. 3031 del 21/12/99. 54 Fondo FERS, di cui all’Asse 1, misura 1.8 55 Ord. 3100/00, art.15, co.4: “ per lo svolgimento delle attività di propria competenza, il Commissario delegato – Presidente della Regione Campania- può avvalersi di società specializzate a totale capitale pubblico, con riconoscimento, a favore delle medesime, dei costi sostenuti e documentati, preventivamente autorizzati dal Commissario delegato”.

Page 36: PIANO DI COMPLETAMENTO DELLA BONIFICA E DEL  RECUPERO AMBIENTALE EX  SITO INDUSTRIALE  BAGNOLI COROGLIO

36

PRODUTTIVE (SIAP), interventi di subperimentazione, caratterizzazione e

bonifica per la messa in sicurezza dei siti inquinati di Bagnoli.

In particolare, l’ordinanza affida all’ARPAC attività di caratterizzazione

nell’ambito del SIN Coroglio-Bagnoli con assegnazione di risorse finanziarie pari

a € 2.000.000; all’ICRAM attività di caratterizzazione delle aree marine,

nell’ambito del SIN per un importo complessivo di € 494.770 e alla SIAP attività

di stazione appaltante per l’attuazione dell’intervento “bonifiche con misure di

sicurezza degli arenili”, con assegnazione di risorsa finanziaria nell’ordine di €

12.911.422,47, successivamente rimodulata in € 12.675.418,3256.

Nello specifico, l’ICRAM57, già nel settembre 1999, aveva ricevuto l’incarico,

da parte del Ministero dell’Ambiente e del Commissario delegato, di svolgere

un’indagine sui fondali marini antistanti all’area di Bagnoli, finalizzata ad una

valutazione della qualità ambientale del sito, dalla quale era risultato un elevato

stato di contaminazione da metalli pesanti, soprattutto nell’area antistante la

colmata.

Nell’anno 2002 l’ICRAM integra il precedente studio; nell’anno 2004, su

incarico del Commissario del Governo, l’ICRAM formula il Piano di

caratterizzazione ambientale (sulla base dell’Ord. 233 del 31/12/04).

Con ordinanza 126 del 5/11/05, viene richiesto, dal Commissario di Governo,

un approfondimento delle indagini di caratterizzazione sugli arenili a nord della

colmata.

Nel dicembre 2007 l’ICRAM termina il progetto consistente nella:

- relazione finale dell’attività di caratterizzazione ed indagini integrative di

tipo geofisico sugli arenili a nord della colmata;

56 Cfr. Ord. commissariale 174/06. 57 Ente di ricerca che fornisce supporto tecnico scientifico al Ministero dell’Ambiente per tutto quello che riguarda l’ambiente marino; in particolare, per quanto attiene agli impatti dovuti ad attività industriali e produttive sull’ambiente mare, l’ICRAM collabora ad interventi di bonifica e risanamento ambientale dei siti contaminati. Lo strumento, principale attraverso cui l’ICRAM svolge il proprio incarico è il “piano di caratterizzazione. Cfr. Decreto Ministero ambiente 18 settembre 2001, n. 468: "Art. 10 (Convenzione con ICRAM). - La convenzione con l’ICRAM per la caratterizzazione e gli interventi sulle aree marine e' stipulata dal Ministero dell'ambiente."; la natura della collaborazione è stata ulteriormente rafforzata con DM 28 novembre 2006,n. 308, art. 5, dove è previsto che l’ICRAM possa eseguire direttamente attività di caratterizzazione all’interno dei SIN e redigere il progetto preliminare di bonifica.

Page 37: PIANO DI COMPLETAMENTO DELLA BONIFICA E DEL  RECUPERO AMBIENTALE EX  SITO INDUSTRIALE  BAGNOLI COROGLIO

37

- predisposizione del Progetto preliminare di bonifica dell’area marina

perimetrata con ipotesi di attuazione per fasi del progetto stesso;

- consulenza tecnico scientifica al Commissario per la progettazione degli

interventi di bonifica sugli arenili.

Le spese sostenute dall’ICRAM, per l’incarico in parola ammontano a €

217.522; il Commissario di Governo ha liquidato l’importo di € 150.000.

La SIAP, dopo aver predisposto e portato ad approvazione il progetto

preliminare e quello definitivo di bonifica, ai fini dell’affidamento delle opere, con

bando pubblicato sulla GUCE del 23/03/06, n. 57, ha indetto una gara ristretta

per l’aggiudicazione, al prezzo più basso, dei lavori di “bonifica con misure di

sicurezza degli arenili di Bagnoli-Coroglio”, consistenti nell’allestimento dell’area

di cantiere e delle strutture di servizio. La gara è stata aggiudicata alla R.T.I.

FENICE S.p.A.- DE VIZIA TRANSFER S.p.A. (quest’ultima in qualità di mandante)

per un importo complessivo di € 6.846.200,71. La consegna dei lavori è

avvenuta in data 06/09/06. I tempi di esecuzione sono stati previsti in giorni

29058.

Essendosi in corso d’opera riscontrate varie inadempienze contrattuali59, la

ditta appaltatrice è stata diffidata, in data 21/05/07, a “porre in essere tutte le

attività che consentano di rimuovere gli inadempimenti contestati e, comunque,

a proseguire le attività oggetto del contratto, ivi compresa l’attività di

riempimento degli arenili, entro 15 giorni, trascorsi i quali inutilmente si sarebbe

proceduto alla rescissione del contratto per grave negligenza o malafede

dell’esecuzione”. Nonostante il riscontro fornito dalla Ditta all’atto di diffida, alla

data del 06/07/07 la situazione non appariva mutata; tant’è che una relazione

58 Queste le specifiche tecniche del contratto: allestimento area di cantiere con predisposizione area per deposito temporaneo delle sabbie contaminate rimosse e delle sabbie trattate in impianto di lavaggio; rimozione strato di sabbia contaminata in corrispondenza del bagnasciuga ( da 20 cm a 100 cm max); messa in opera del telo permeabile a fondo scavo e successiva sostituzione delle sabbie rimosse con sabbia pulita fino a formare uno strato di m. 1 al di sopra del telo; collocamento delle sabbie contaminate rimosse in cumoli omogenei per essere caratterizzate; trattamento in sistema di lavaggio in loco, previa autorizzazione, in area esterna; realizzazione di un sistema di protezione delle sponde e fornitura di piattaforme per la discesa in acqua; smantellamento

dell’impianto di trattamento. Per altre informazioni cfr. pagine 42 e 43 della presente relazione. 59 Indisponibilità a gestire le sabbie contaminate con presenza di componenti con determinati valori di concentrazione; non corretta gestione dei fanghi derivanti dalle attività preliminari di lavaggio delle sabbie; illecita collocazione ai piedi dell’impianto di lavaggio dei materiali contaminati; non corretta gestione delle sabbie meteoriche scaricate in un canale anziché versate in apposite vasche.

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38

del Commissario del Governo in data 02/11/0760 espone scenari poco

rassicuranti sulle condizioni dell’area di Bagnoli ove “appaiono ancora presenti

evidenti fenomeni d’inquinamento da sottoporre ad urgenti interventi di

bonifica”. In conseguenza di ciò in data 03/08/07 il contratto è stato

formalmente dichiarato risolto per grave inadempimento contrattuale, con

escussione immediata dell’importo totale della fideiussione (€ 1.367.780,39).

In esecuzione dell’Accordo di programma quadro del 21/12/2007,

l’Ordinanza del PCM, n. 3638 del 31/12/07, conferisce al Commissario delegato,

Presidente della Regione Campania, l’ulteriore somma di € 115.600.00061 per la

bonifica dei sedimenti dell’area antistante al litorale di Bagnoli e la rimozione

della “colmata”. In merito a quest’ultima, dopo la decisione di trasportare i

materiali di risulta non più alla Darsena di levante, ma a Piombino, il nuovo

Commissario del Governo delegato, nel frattempo nominato con OPCM n. 3654

del 01/02/08 nella persona del Direttore tecnico dell’Agenzia regionale per la

protezione dell’ambiente della Campania, ha siglato, in data 07/08/08, con

Provveditorato interregionale alle opere pubbliche, una convenzione per la

elaborazione di un progetto preliminare per la rimozione della colmata e bonifica

dei fondali e indizione della relativa gara d’appalto. Il progetto, trasmesso al

Ministero dell’ambiente il 12/01/09, è stato approvato, con prescrizioni, in sede

di Conferenza dei servizi decisoria in data 26/02/09.

Da quanto rileva in ordine all’intera vicenda, è lecito dedurre che i poteri

extra ordinem conferiti ai Commissari con le suddette ordinanze non risultano

esercitati a pieno proprio nelle situazioni in cui l’intervento commissariale

sarebbe stato necessario per superare situazioni di stallo determinate dall’inerzia

o dalla riluttanza degli organi locali preposti ad assumere provvedimenti

impopolari (come nel caso della vicenda discarica). Viene, allora, da ritenere che

il vero problema possa risiedere non tanto nel proporre nuove e più stringenti

soluzioni normative, quanto nel farle rispettare ed è anche lecito interrogarsi

60 Fatta pervenire dal Dipartimento della protezione civile. 61 La somma è così ripartita: € 15.600..000 a valere sulle risorse POR Campania 2007/2013, € 50.000.000 a valere sulle risorse stanziate dal Ministero dell’Ambiente, € 50.000.000 avalere sulla riserva premiale non assegnata alla data del 30/09/06.

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39

sull’opportunità di conferire poteri straordinari ad organi che, per il loro status

politico locale, hanno difficoltà ad esercitarli, in quanto suscettibili di subire

condizionamenti ambientali (protesta popolare etc..). In questa sede va,

quindi, ribadito quanto già osservato in precedenti indagini di questa Sezione

circa “l’opportunità di utilizzo dello strumento commissariale per funzioni

ordinariamente attribuite alle regioni e che, comunque, le regioni stesse devono

provvedere ad attuare nella veste straordinaria conferita loro dalle ordinanze

governative”.

Va, inoltre, osservato che il conferimento in house delle attività di

affidamento dell’intervento di bonifica alla società Sviluppo Italia, che per tale

compito in realtà si è avvalsa della propria controllata Sviluppo Italia aree

produttive S.p.A. (SIAP), anche se formalmente autorizzato da ordinanza

ministeriale, non appare in linea con i canoni previsti dalla giurisprudenza

europea e nazionale fissati per tale tipologia di affidamenti, in quanto la Società

in argomento pur essendo a capitale pubblico, non è, tuttavia, assoggettata,

come più volte affermato da questa Sezione del controllo, al “controllo analogo”

da parte dell’Organo pubblico conferente. Induce, infatti, a qualche riflessione il

fatto che una siffatta procedura “semplificata”, oltre ad ingenerare dubbi sul

piano della trasparenza amministrativa, sortisce anche l’effetto di sottrarre ai

controlli preventivi di legittimità gli atti di evidenza pubblica posti in essere dalla

società affidataria.

6.1 . STATO DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA DEGLI ARENILI E

DEI FONDALI MARINI.

Per quanto riguarda la bonifica degli arenili di Bagnoli Coroglio e dei

fondali marini antistanti, si è già detto come il Commissario del Governo,

nell’ambito della propria competenza e in seguito alle risultanze delle indagini di

caratterizzazione effettuate a partire dagli anni 1999/2000, abbia affidato alla

Società Sviluppo Italia aree produttive (SIAP), in qualità di stazione appaltante,

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40

giusta il disposto dell’Ordinanza commissariale 233/04, la redazione del relativo

progetto e l’indizione della gara d’appalto.

Il Progetto prevedeva la realizzazione della bonifica in due fasi:

- FASE 0:

a) realizzazione di una scogliera lungo i due arenili di Bagnoli e di Coroglio;

b) preparazione di un’area di deposito preliminare individuata in

corrispondenza della colmata;

c) rimozione delle sabbie contaminate dei due arenili di bagnoli e di

Coroglio;

d) trattamento delle stesse attraverso un impianto di soil washing;

e) posa in opera di un telo di “tessuto non tessuto” e riposizionamento di

sabbie pulite.

- FASE 1:

a) realizzazione di una barriera impermeabile per intercettare le acque di

falda contaminate;

b) posizionamento a tergo della barriera di un dreno per convogliare tali

acque in pozzetti di sollevamento;

c) rilancio di tali acque attraverso una condotta verso l’impianto di

trattamento;

d) impianto di trattamento acque in corrispondenza alla colmata.

La gara di appalto per la fase 0 è stata aggiudicata all’ATI, Fenice- De Vizia

Transfer s.p.a., la cui vicenda contrattuale è stata già descritta al precedente

punto 6.

Nel periodo di vigenza contrattuale la suddetta ATI ha realizzato la scogliera

lungo i due arenili di Bagnoli e di Coroglio (l’uno a nord e l’altro a sud della

colmata), ha approntato parzialmente un’area di deposito preliminare, ha

proceduto alla decontaminazione delle sabbie con il procedimento soil washing.

Tuttavia, tale sistema di trattamento non sembra aver prodotto gli effetti

auspicati, ciò in quanto, per l’ottenimento degli obiettivi di bonifica prefissati, il

materiale doveva essere trattato servendosi di additivi e solventi specifici, come

Page 41: PIANO DI COMPLETAMENTO DELLA BONIFICA E DEL  RECUPERO AMBIENTALE EX  SITO INDUSTRIALE  BAGNOLI COROGLIO

41

era stato chiaramente indicato nello schema di impianto progettato dalla SIAP in

sede di progettazione preliminare62.

Il trattamento adoperato dall’ATI, Fenice–De Vizia Transfer, è consistito,

invece, semplicemente nella separazione ad umido delle sabbie senza l’uso dei

prescritti additivi e solventi; dal che il pessimo risultato con riguardo alla

decontaminazione delle sabbie, che secondo le analisi fatte dall’ARPAC è del solo

10%63.

In ragione di ciò, come già esposto in precedenza, il contratto con la

suddetta ATI è stato rescisso con restituzione delle relative aree nel novembre

2007.

In seguito a tale accadimento, per il completamento dei lavori limitatamente

agli arenili di Bagnoli, la stazione appaltante, SIAP, indiceva una nuova gara e in

data 12/11/08 affidava alla Pescatore S.r.l i lavori di bonifica con misure di

sicurezza degli arenili – fase 0- lotto 1 (Lido comunale) con contestuale

consegna dei lavori che sono stati ultimati in data 22/12/0864.

In data 09/07/08 veniva inoltre stipulato con la stessa Pescatrice s.r.l., a

seguito di gara, il contratto d’appalto per il completamento dei lavori di bonifica

con misure di sicurezza degli arenili– fase 0- lotto 2 ( lidi denominati “Arenile”,

“Lido comunale”, “Lido Fortuna”). I relativi lavori sono stati ultimati in data

31/12/0865.

62 Cfr. Relazione sulle problematiche dell’impianto soil washing, redatta dalla SIAP e trasmessa a questa Sezione dal Commissario di governo con nota prot. 5106 del 08/05/09. 63 Cfr. relazione Servizio ispettivo Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori servizi e forniture del 19/07/06. 64 Tali lavori sono consistiti in:

- esecuzione di analisi sulle sabbie inquinate e relativa classificazione; - rimozione dei materiali di varia natura presenti nell’area; - scavo sabbie inquinate per un totale di mc 2.850; - invio del materiale scavato alle discariche autorizzate, come da relativi verbali inviati in

copia a questa Sezione dalla struttura commissariale; - posa in opera del geotessuto al fondo scavo e posa di sabbie pulite (provenienti da cava

precedentemente individuata e accuratamente certificate da laboratori specializzati). La superficie oggetto di bonifica è pari a mq 2.850, mentre il volume di sabbia pulita è di

circa mc 2.850. 65 Tali lavori sono consistiti in:

- bonifica dagli ordigni bellici dell’area di intervento; - completamento dell’area di deposito provvisorio; - scavo della sabbie contaminate per mc 4.300; - trasporto delle sabbie nell’area di deposito provvisoria e successivo smaltimento;

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42

Tuttavia, a seguito di eventi di forza maggiore (forti mareggiate), si sono

verificati danni ai lavori eseguiti che hanno reso necessario interventi di

ripristino ed attività di smaltimento di materiali in discarica 66.

La superficie oggetto di bonifica è pari a mq 15.520, mentre il volume di

sabbia pulita è di circa mc 16.153.

Alla data attuale i lavori di bonifica con misure di sicurezza degli arenili di

Bagnoli sono da considerarsi ultimati; in data 14/05/09 le aree sono state

restituite alla Capitaneria di porto di Napoli che contestualmente le ha restituite

all’Autorità portuale di Napoli.

Va evidenziato che, in forza dell’Accordo di programma del 21/12/07, le

sabbie da smaltire dovevano essere trasferite nella vasca di refluimento di

Piombino; in corso d’opera la stazione appaltante presentava specifica richiesta

in tal senso alla competente Autorità portuale di Piombino, appurando

l’impossibilità di tale trasferimento67.

Anche i lavori concernenti la realizzazione della fase uno, aggiudicati in data

15/06/07 all’ATI “SIBA-EMIT –SIF”, per un importo totale di € 6.880.284,7268,

risultano ultimati ed in regime di gestione provvisoria (cd. fase di “start up”) a

cura della Società affidataria, per una durata di 60 giorni.

Per quanto concerne l’intervento di bonifica dei fondali marini, è bene

rammentare che lo stesso è stato previsto, da ultimo, nell’Accordo di

programma quadro del dicembre 2007 ed è stato accomunato con le operazioni

di rimozione della colmata (per le vicende relative a tale questione cfr pagg.

23-25).

- abbancamento della sabbia inquinata in cumuli e ricoprimento degli stessi con telo

impermeabile; - posa in opera del geotessuto per separare le sabbie contaminate da quelle pulite di

ricoprimento; - ripascimento degli arenili con le suddette sabbie pulite; - realizzazione di pontili per la discesa a mare.

66 Cfr.Relazione Direttore lavori prot. 174/023 del 11/05/09, ricevuta dalla struttura commissariale in data 12/05/09. 67 Cfr. nota Vice commissario di governo per le bonifiche e la tutela delle acque della regione Campania prot. 6190 del 03/06/09, pag. 7. 68 Cfr. Ord. commissariale n. 174 del 30/10/08.

Page 43: PIANO DI COMPLETAMENTO DELLA BONIFICA E DEL  RECUPERO AMBIENTALE EX  SITO INDUSTRIALE  BAGNOLI COROGLIO

43

In ordine alla parte operativa si ribadisce che con Ordinanza 149 del

06/08/08 il Commissario del Governo delegato, nominato con OPCM del

01/02/08, n. 3654 nella persona del Direttore tecnico dell’Agenzia regionale per

la protezione dell’ambiente della Campania, ha incaricato il Provveditorato alle

opere pubbliche per la Campania, in qualità di stazione appaltante,

all’espletamento degli interventi previsti dal suddetto APQ.

Sulla base della relativa convenzione, datata 07/08/08, la struttura del

Provveditorato ha elaborato il progetto preliminare, approvato, con prescrizioni,

nel corso della Conferenza decisoria del 29/02/09 tenutasi presso il Ministero

dell’ambiente (Cfr. pag. 40).

In considerazione dei costi di realizzazione stimati dal Provveditorato “di

gran lunga superiori alle disponibilità stanziate”, si è addivenuti alla

determinazione di riorganizzare gli interventi per stralci funzionali (in tal senso

cfr. quanto esposto a pag. 32 della presente relazione). Alla data del 30/06/09,

risulta che da parte del Provveditorato alla opere pubbliche è stato elaborato lo

stralcio progettuale consistente nella sola bonifica dei fondali presentato al

Ministero dell’Ambiente in data 24/04/0969.

Per quanto attiene ai materiali di risulta ed al loro smaltimento, la struttura

commissariale ha fatto pervenire la relazione redatta da SIAP (stazione

appaltante), riguardante la supervisione delle attività di “carico, trasporto e

smaltimento delle sabbie contaminate provenienti dagli arenili a nord della

colmata di Bagnoli”, completa di dichiarazioni di avvenuto smaltimento e bolle di

trasporto. In totale la bonifica ha prodotto 7.764,64 tonnellate di rifiuti non

pericolosi (i rifiuti pericolosi non sono risultati presenti).

69 In risposta ad una richiesta istruttoria, il Comune di Napoli con nota del 10/02/09, n.177, nel

dichiararsi “estraneo alle attività indicate nell’Accordo di programma del dicembre 2007”, seppur firmatario dell’Accordo stesso, ha trasmesso copia di una missiva inviata al Provveditore alle opere pubbliche della Campania69 con la quale il Vicesindaco manifesta viva preoccupazione per i riflessi negativi che la mancata rimozione della colmata avrebbe comportato sul progetto edilizio della Bagnolifutura. Si desume dalla corrispondenza che il relativo progetto non trova adeguata copertura nell’Accordo di programma quadro del 2007.

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44

7. GLI ORGANISMI PREPOSTI AL CONTROLLO

a)Gruppo di lavoro in seno al Ministero dell’ambiente

La legge 582/96 (art.1, co.4), istituiva un “ Comitato di coordinamento ed

alta vigilanza” delle attività di bonifica con il compito di supportare il Piano di

risanamento; si trattava di una commissione di esperti con il compito di

controllare e monitorare, almeno ogni 6 mesi, gli aspetti tecnico economici delle

attività di bonifica eseguite.

La legge 388/00 (co. 19, art.114), abolisce tale Comitato, prevedendone la

cessazione dell’attività a decorrere dalla costituzione di un nuovo organismo di

controllo in seno al Ministero dell’ambiente da costituirsi con decreto

interministeriale.

Il suddetto Comitato cessa, pertanto, le proprie attività il 31/07/03, data in

cui la competenza di vigilanza e controllo sulla corretta e tempestiva attuazione

del Piano di recupero di Bagnoli viene trasferita al Nucleo di valutazione del

Ministero dell’ambiente (NUVAL), che con DM 14/05/04 istituisce, nel suo seno,

una specifica unità operativa (attualmente denominata COVIS) incaricata di

svolgere un continuo monitoraggio e controllo dell’operato sull’area industriale di

Bagnoli, da effettuarsi in stretta collaborazione con la Commissione di collaudo

(nominata con il medesimo decreto ed il cui onere finanziario grava sulla

stazione appaltante).

Per effetto di successivi interventi normativi (Cfr. DPR 90/2007 – L.

133/2008) la composizione, la natura, l’organizzazione di detta unità sono più

volte variate, ma non già la funzione; al momento è in itinere un nuovo decreto

volto ad affidare all’organismo, secondo la configurazione normativa attuale, le

funzioni di attestazione e verifica del sito industriale di Bagnoli.

E’ bene precisare che nell’ambito ministeriale al predetto Nucleo compete la

valutazione degli interventi sotto l’aspetto tecnico e finanziario, mentre in capo

Page 45: PIANO DI COMPLETAMENTO DELLA BONIFICA E DEL  RECUPERO AMBIENTALE EX  SITO INDUSTRIALE  BAGNOLI COROGLIO

45

alla Direzione generale per la qualità della vita permane la responsabilità del

buon andamento ed esito dell’operazione.

Dagli atti istruttori rileva che il COVIS ha eseguito un solo sopralluogo in

data 6 giugno 2008, presentando una relazione che ripercorre l’iter

amministrativo della vicenda e riferisce sullo stato dei lavori a quella data,

senza, peraltro, dare riscontri di criticità, né suggerire rimedi ai ritardi

accumulati. Sul piano finanziario la relazione dà conferma dell’anticipo erogato

dal Ministero nella misura del 10% sul finanziamento previsto e fa presente che

la Bagnolifutura potrebbe rendicontare 33 milioni di euro circa, ed incassare,

quindi, il secondo anticipo (cosa che inspiegabilmente la società non ha fatto,

nonostante versi in precaria situazione economica).

Desta perplessità costatare come una struttura creata con specifici compiti

propulsivi, oltre che di vigilanza e controllo sulla corretta attuazione del piano di

recupero di Bagnoli, non sia andata oltre la mera constatazione dei fatti,

evitando ogni valutazione d’ordine critico e propositivo, ma limitandosi a

sostenere di non aver elargito alla Bagnolifutura ulteriori somme di denaro oltre

l’anticipo previsto per legge. Circostanza, questa, assai censurabile sul piano

sia dell’efficienza, sia dell’efficacia dell’azione amministrativa, atteso che

compito precipuo del Ministero è di assicurarsi che la bonifica venga realizzata e

che ben € 67.553.257 sono andati in perenzione amministrativa, immobilizzati,

quando potevano essere utilizzati per altre impellenti necessità.

b) Organismi di controllo che operano in seno alla Provincia ed al

Comune.

b.1) Ruolo della Provincia.

Oltre alla valutazione tecnica dei progetti presentati, con le modalità chiarite

dal DM 471/99, alla Provincia, attraverso lo strumento della Conferenza dei

servizi, di cui si è fatto ampiamente uso nella specifica circostanza, compete

principalmente lo sviluppo dell’istruttoria tecnica di controllo e verifica degli

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46

interventi di bonifica e conseguente monitoraggio, nonché l’attestazione del

completamento degli interventi previsti mediante rilascio di apposita

certificazione amministrativa. L’attività è svolta dalla 5° U.O. Controlli, Area

“tutela ambientale della provincia di Napoli nella bonifica dei siti inquinati”.

b.2) Ruolo del Comune.

La delibera del Consiglio comunale di Napoli di costituzione della S.T.U.

Bagnolifutura (la n. 40 del 18/02/02) ha previsto anche la contestuale

istituzione, all’interno del Consiglio comunale, di una Commissione di vigilanza70

sull’attività della Bagnolifutura, con il compito di riferire annualmente al

Consiglio comunale in merito alla conformità del piano di intervento agli

strumenti urbanistici, all’adempimento delle attività demandate alla società

mediante il controllo su tutte le fasi delle attività stesse, nonché sulla situazione

economico finanziaria della società.

Nel marzo del 2008 la Commissione, (rinominata dal Consiglio Comunale con

Del. n.1 del 04/01/07), ha prodotto un rapporto (relativo alle attività svolte tra

il luglio 2005 e il settembre 2007) con il quale, nell’evidenziare difficoltà

operative interne causate dalla impossibilità a riunirsi con regolarità per la

continuativa mancanza del numero legale e dalla reticenza dei vertici della STU

a fornire notizie e rendicontazioni, (circostanze segnalate anche dalla

precedente Commissione), delinea un quadro allarmante che desta notevoli

preoccupazioni circa il futuro di Bagnoli.

Le principali criticità rilevate che, comunque, sono già state segnalate nel

corso della presente relazione, sono le seguenti:

- mancata disponibilità del sito di stoccaggio dei materiali inerti;

- assenza di strategie alternative a trovare ubicazione per i circa

800.000 mc provenienti dal piano di completamento;

70 Poiché la Bagnolifutura S.p.A. ha anche capitale della Provincia e della Regione, tali enti locali, con proprie deliberazioni, hanno riconosciuto, quale organo di controllo comune, la suddetta Commissione di vigilanza.

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47

- mancata definizione delle trattative per l’acquisizione dei restanti

suoli facenti parte del PUE;

- accumulo di notevoli ritardi rispetto al cronoprogramma fornito

dalla Bagnolifutura;

- accumulo di ritardi consistenti rispetto alla bonifica della linea di

costa;

- incertezze dell’opinione pubblica sulla rimozione della colmata..

La Commissione, in particolare, ha evidenziato alcune criticità di gestione

della Bagnolifutura:

- inadeguatezza dei progetti a base d’asta;

- superficialità della fase di gestione e di affidamento degli appalti;

- imprudenza nella gestione della bonifica;

- carenza operativa nella programmazione operativa concreta degli

interventi.

Tali “imprudenti” comportamenti”, conclude la suddetta Commissione, “sono

stati causa di varianti in fase di progettazione esecutiva e in corso d’opera, di

blocco dei lavori e richieste di danni da parte delle imprese, d’incertezza sui

tempi di realizzazione degli interventi” (aspetti tutti che si riscontrano anche

nella Relazione ispettiva dell’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici).

Il Comune di Napoli, azionista di maggioranza della STU, società di scopo del

Comune stesso e affidataria in house della realizzazione delle opere, destinatario

di una richiesta istruttoria da parte di quest’Ufficio, con la nota prot. N. 177 del

10/02/09 del Dipartimento ambiente, ha fornito la seguente laconica,

sorprendente risposta: “ il Comune, seppur firmatario dell’Accordo di

programma dicembre 2007 non ha interesse per le azioni in esso previste ma

solo per gli esiti”.

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48

c) Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori servizi e

forniture.

L’Autorithy, nell’espletamento dei suoi compiti istituzionali, si è occupata

della vicenda Bagnoli attraverso la verifica ed il monitoraggio dell’intervento di

bonifica e risanamento ambientale dell’area effettuata dal proprio servizio

ispettivo.

L’ultima relazione del Servizio ispettivo, datata 19/07/06, ha dato luogo alla

Delibera n. 62 del 27/07/06, in cui si evidenziano preoccupanti criticità

riscontrate, quali:

- carenza di panificazione e programmazione del procedimento

attuativo e mancanza della discarica, che hanno portato al conseguente

mutamento delle condizioni di appalto;

- eccessivo ritardo di quanto realizzato rispetto al cronoprogramma

dei lavori e previsione di un blocco degli stessi;

- probabilità di maggiori oneri per la stazione appaltante derivanti

dall’anomalo andamento dei lavori e dal costo del nuovo progetto che si

renderà necessario;

- possibilità di ulteriore lievitazione dei costi in relazione al fermo

dell’impianto di trattamento dei terreni e dei macchinari;

- redazione in itinere di una variante sostanziale del progetto posto

a base d’asta, resasi necessaria dalle mutate condizioni di fatto quali

l’approvazione del PUA e la indisponibilità della discarica;

- conseguente necessità di sospendere la progettazione esecutiva

del Parco urbano, la cui realizzazione è successiva alla bonifica delle

aree.

Su quanto riscontrato, l’Autorithy ha ritenuto doveroso riferire alla

competente Procura della Corte dei conti che, sul caso, ha aperto un’istruttoria

ancora in corso.

Page 49: PIANO DI COMPLETAMENTO DELLA BONIFICA E DEL  RECUPERO AMBIENTALE EX  SITO INDUSTRIALE  BAGNOLI COROGLIO

49

L’Autorithy, unitamente alla Relazione del servizio ispettivo, ha fatto

pervenire una nota con la quale si sollevano dubbi sulla validità del sistema di

disinquinamento adottato nei terreni dell’ex sito industriale di Bagnoli. “Il

processo di soil washing”, si legge nella nota, “ricominciato nel dicembre 2007,

secondo i controlli eseguiti dal laboratorio interno della Bagnolifutura Centro

campano tecnologie e ambiente, ha dato buoni risultati, mentre una prova di

lavaggio delle sabbie effettuata dall’ARPAC con gli stessi impianti di soil

washing, concessi in uso dalla Bagnolifutura, non ha prodotto risultati

apprezzabili, tant’è che l’operazione è stata annullata (secondo l’ARPAC la

quantità d’inquinanti abbattuta è stata solo del 10%)71.

Tutto ciò premesso, è il caso di segnalare come tra i vari organismi di

controllo istituiti dalla legge e dall’Accordo di programma col fine specifico di

vigilare sul regolare svolgimento delle attività di bonifica, o a ciò deputati per

compito istituzionale, vi sia stata assonanza di valutazioni, pur in assenza

collegamenti, ma che, comunque, dai loro referti non sia scaturito alcun risultato

positivo ai fini dell’adozione di eventuali correttivi.

8. SITUAZIONE FINANZIARIA.

Nelle sottostanti tabelle sono riepilogati gli apporti finanziari disposti e quelli

finora impiegati per la realizzazione del Piano di completamento della bonifica di

Bagnoli con indicazione delle varie fonti di finanziamento facenti capo ai diversi

livelli di governo coinvolti.

71 Da tenere presente che mentre la bonifica dei siti industriali ex ILVA ed ETERNIT compete alla Bagnolifutura, quella delle aree costiere è affidata al Commissario di Governo che per i controlli si è servito dell’ARPA. l’ARPAC, su tale argomento, con nota n.6427 del 17/06/09 ha riferito che il diverso risultato ottenuto dal procedimento soil washing, dipende dalla natura e granulometria del terreno trattato in funzione, anche, della destinazione d’uso delle aree. Per quanto attiene al controllo effettuato dal laboratorio CCTA le relative risultanze sono state validate anche dall’ARPAC.

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50

TAB. 6 FINANZIAMENTI A CARICO DEL BILANCIO DEL MINISTERO DELL’AMBIENTE.

CAP. ESERCIZIO FINANZIARIO

STANZIAMENTO IMPEGNO PAGATO RESIDUI NOTE

7506 72 2001/2002/2003 75.059.174,58 75.059.174,58 7.505.917,40 67.553.257,18 I residui sono andati in perenzione.

7082/1 2006/2007 50.000.000 27.200.000 27.200.000 22.800.000 Riserva premiale ex art. 1, co. 415/416, l. 266/05

2006 50.000.000

TOT. 175.059.174,58 102.259.174,58 34.705.917,40 Elaborazione C.d.c. su dati Sistema integrato RGS/C.d.c.

Sul capitolo 7506 grava il primo anticipo effettuato a favore della

Bagnolifutura, mentre i rimanenti importi sono caduti in perenzione

amministrativa, né risulta avviata, a tutt’oggi, la procedura per la

riassegnazione degli stessi, non avendo la Bagnolifutura, beneficiaria dell’intero

importo stanziato e impegnato, presentato alcuno stato di avanzamento lavori.

Per quanto riguarda i 50 milioni di euro, allocati al cap. 7082, fondo unico

per gli investimenti, piano gestionale 1 (“federalismo amministrativo”), l’importo

di complessivi 27.200.000 è stato trasferito con due decreti direttoriali73 al

Commissario del Governo per l’emergenza bonifiche.

Riguardo ai 50 milioni di euro, rappresentanti quota parte degli importi

spettanti alla Regione Campania quale riserva premiale, così come quantificati

nella delibera CIPE n. 13 del 22/03/2006, il Ministero assicura che verranno

trasferiti sulla contabilità speciale intestata al Commissario del Governo non

appena questi ne farà richiesta.

Nelle tabelle che seguenti sono riepilogati sia i conferimenti affluiti alla

contabilità speciale n. 1731, intestata alla struttura commissariale, sia le spese

sostenute a valere sulla contabilità stessa dal Commissario del Governo.

72 Il capitolo 7506 è quello in cui sono confluiti i fondi, originariamente allocati al capitolo 7539, stanziati dalla legge finanziaria del 2001 proprio per il completamento della bonifica. Nell’esercizio finanziario 2009 detti fondi sono stati trasportati al cap. 7503, concernente i piani di disinquinamento per il recupero ambientale, piano gestionale 3 (“ piano di completamento della bonifica e di recupero ambientale dell’area industriale di bagnoli). 73 Decreto n. 8133/QdV/DI/G/SP del 25/03/09 e Decreto n. 4506/QdV/DI/G/SP del 17/07/08.

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51

TAB. 7 CONTABILITA’ SPECIALE n. 1731 - ENTRATE

Elaborazione C.d.c. su dati ricavati dai Rendiconti del Commissario di Governo

Da notare che l’importo indicato alla prima riga (€ 10.845.594,87), seppure

originariamente deputato alla bonifica del sito Bagnoli- Coroglio, per effetto di

successive e molteplici ordinanze della Presidenza del Consiglio dei ministri, è

stato destinato al ripristino ambientale anche di altri siti inquinati, per essere

definitivamente impiegato nella bonifica del litorale Domizio-Flegreo. Tale

importo, pertanto, è da cassare ai fini della presente indagine.

Se ne deduce che a fronte di una somma complessiva stanziata a favore del

Commissario del Governo pari ad € 139.245.122,51, nella contabilità speciale n.

1731 sono confluiti materialmente solo € 41.626.462,50, impiegati come

riepilogato nella sottostante tabella dalla quale si rileva che la somma spesa è

pari al 26% circa dell’importo ad oggi trasferito ed, inoltre, che le attività

svolte, rilevabili dalle causali di pagamento, sono per lo più di carattere

prodromico alla bonifica vera e propria (caratterizzazioni, analisi di laboratorio,

studi di fattibilità).

fonte di fin. Impegno Importo

assegnato IMPORTO TRASFERITO

anni precedenti 2006 2007 2008 2009 Bilancio Min. Ambiente

(cap. 7705) OPCM 3011/99

(art. 6,co.1) 10.845.594,87 10.845.594,87

Bilancio Min. Ambiente L. 426/98 DM 468/01 9.812.681,93 8.005.081,93 516.456,90 258.228,45

POR Campania 00/06 12.675.418,32 6.246.951,87 1.947.578,24 4.531.629,24

Bilancio Min. Ambiente (cap. 7082) OPCM 3638/07 50.000.000,00 7.200.000,00 20.000.000,00

Riserva premiale da FAS OPCM 3638/07 50.000.000,00

POR Campania 07/13 OPCM 3638/07 15.600.000,00

POR Campania 00/06 1.157.022,26 462.808,90 462.808,90

150.090.717,38 18.850.676,80 6.246.951,87 979.265,80 9.405.806,69 24.994.438,14

60.477.139,30

Page 52: PIANO DI COMPLETAMENTO DELLA BONIFICA E DEL  RECUPERO AMBIENTALE EX  SITO INDUSTRIALE  BAGNOLI COROGLIO

52

TAB. 8 CONTABILITA’ SPECIALE n.1731 - SPESE

Elaborazione C.d.c. su dati ricavati dai Rendiconti del Commissario di Governo

Per quanto riguarda i finanziamenti riguardanti la bonifica dell’ex sito

industriale gestita dalla Bagnolifutura S.p.A., il dettaglio è riepilogato al § 9; in

particolare sono stati destinati all’intervento un totale € 109.206.304, tra

stanziamenti statali, regionali e propri della Bagnolifutura. La Società ha

ricevuto trasferimenti per € 23.619.579,32 a fronte di una spesa di

46.297.368,35 euro.

Riassumendo, le disponibilità finanziarie per l’intero intervento di bonifica, a

far data dalla legge 582/96 (primo atto del Piano di recupero dell’area),

ammontano ad € 259.358.195,96 (195.717.541,58 di fonte statale,

46.319.744,58 a valere sui fondi POR Campania, 17.321.000 provenienti da altri

soggetti).

In relazione a tali stanziamenti, le spese sostenute complessivamente a

tutt’oggi sono di € 77.243.278,59 ( pari a circa il 30% della disponibilità).

fonte di fin. Impegno importo impegnato PAGATO

anni precedenti 2006 2007 2008 2009

ICRAM

Attività di caratterizzazione

DM 468/01 ORD.403701 225.340,37 225.340,37

ICRAM

Attività di caratterizzazione

DM 468/01 ORD. 136/04 924.000,00 150.000,00 629.322,00

ICRAM

DM 468/01 ORD. 126/05 205.200,00 Bagnolifutura s.p.a.

Piano generale di caratterizzazione

DM 468/01 ORD.279/02 236.400,00 236.400,00

ARPAC Analisi colonna d'acqua DM 468/01 ORD.48/06 121.080,00

ARPAC

Attività di caratterizzazione

POR 00/06

ORD.233/04 ORD.174/06

1.157.022,26 252.227,50 470.647,20

SIAP Studio di fattibilità DM 468/01

ORD. 71/07 106.942,16

SIAP

Progettazione e realizzazione interventi di bonifica degli arenili e dei sedimenti

POR 00/06 ORD. 233/04 ORD.16/06 ORD.174/06

12.675.418,32

2.896.569,94 3.082.681,40 2.988.892,98

ASL NA1

Analisi microbiologiche

DM 468/01 ORD. 550/01 6.416,25 6.416,25

Copy Rapid

Riproduzione documenti progettuali OPCM 3638/07 ORD.75/09 115.600.000,00 7.412,60

131.257.819,36 468.156,62 3.046.569,94 3.964.230,90 3.466.952,78

10.945.910,24

Page 53: PIANO DI COMPLETAMENTO DELLA BONIFICA E DEL  RECUPERO AMBIENTALE EX  SITO INDUSTRIALE  BAGNOLI COROGLIO

53

9. STATO DEGLI INTERVENTI EFFETTUATI NELL’AREA

INDUSTRIALE SOGGETTA A BONIFICA, ALLA DATA DEL 31/03/2009.

Preliminarmente si ritiene utile delimitare le aree affidate alla Bagnolifutura

correlandole al Piano urbanistico di attuazione (PUA, approvato da Comune di

Napoli con delibera n. 40 del 15/05/05) (Cfr. all. 1 ).

L’area affidata dal P.U.A. alla Bagnolifutura è di circa 339 ha, mentre l’area

di stretta proprietà della società è di circa ha 188 (quest’ultima corrispondente

alle aree industriali dimesse dell’ex Ilva e Eternit ex l. 582/96).

Tutta la zona in questione, è stata suddivisa dal P.U.A. in aree tematiche:

1. Parco Urbano (ha 160) e spiaggia74 (ha 33) ;

2. Coroglio Bagnoli (si tratta dell’area ex Ilva dove si realizzerà la Porta del

parco, centro integrato di servizi al turismo);

3. Cavalleggeri (riservata a residenze ed attività produttive e

commerciali);

4. Cocchia (polo per la ricerca);

5. Diocleziano (di proprietà delle FFSS);

6. Ferrovie dello Stato (di proprietà delle FFSS);

7. Zona residenziale già esistente;

8. Arsenale (proprietà militare, sede della base NATO);

9. Parco dello sport (ai piedi della collina di Posillipo, ha 30).

All’interno dell’area tematica 1 si trovano 16 costruzioni che verranno

recuperate quali testimonianze del ciclo siderurgico; alcune verranno riutilizzate

come centri culturali altre rimarranno quali reperti di archeologia industriale:

- Altoforno= Museo della civiltà del lavoro;

- Acciaieria= Città della musica;

- Impianto trattamento acque= Turtle point;

- Officina meccanica= Napoli studios;

- Centrale termica= Centrale rigenerazione;

- Direzione= Uffici della Bagnolifutura;

- Centrale telex = Chiesa;

- Torre spegnimento coke= palestra per arrampicata.

74 Strettamente connesse a questa porzione dell’area tematica 1 appaiono le attività di rimozione della colmata, di bonifica dei fondali marini, di bonifica dell’arenile con aggiunta di sabbia.

Page 54: PIANO DI COMPLETAMENTO DELLA BONIFICA E DEL  RECUPERO AMBIENTALE EX  SITO INDUSTRIALE  BAGNOLI COROGLIO

54

Nelle more della definizione del contenzioso sorto con la società De Vizia

Tranfer (cfr. § 2, pag. 10), erano stati, intanto, avviati dalla Bagnolifutura alcuni

progetti, finanziabili con fondi regionali e comunitari, per la realizzazione delle

infrastrutture strategiche, strumentali allo sviluppo dell’area dopo la bonifica.

Sono stati ammessi a finanziamento e appaltati i seguenti progetti: “Turtle

point”, appaltato ad un raggruppamento temporaneo d’imprese capeggiato dalla

CASTELLO COSTRUZIONI S.p.A. per un importo di € 7.141.102,86 . L’opera,

ubicata nell’ex impianto di trattamento delle acque, ospiterà un Centro per le

tartarughe marine e un’area espositiva per attività culturali e turistiche; la

“Porta del parco”, appaltato alla società SLED per un importo di €

29.921.040,58 (oggetto dell’appalto è la costruzione di un edificio multimediale

per l’accoglienza turistica); il “Parco sportivo”, assegnato ad un’associazione

temporanea d’imprese con capofila la Società DECA, per circa € 20.618.408,13.

Poiché tali progetti, meglio descritti nell’allegato n. 2, dovevano essere

ultimati entro il 2008, per non perdere i finanziamenti POR75, il completamento

delle attività di bonifica delle corrispondenti aree, di competenza della De Vizia

Transfer s.p.a., è stato, nel frattempo, affidato alle medesime ditte incaricate

delle successive opere di trasformazione. Alla De Vizia Transfer s.p.a., dopo la

modifica contrattuale avvenuta a seguito della transazione del 21/01/08, è stato

consegnato, con il verbale d’inizio lavori, un lotto di terreno da bonificare con

priorità e che comprende le aree del Parco urbano. La ripresa dei lavori è stata

autorizzata con decreto ministeriale del 21/04/0876.

Con una nota n. 115 del 18/05/09 La Bagnolifutura rende noto che, alla data

del 31/03/09, la superficie complessivamente bonificata è di ha 76,50, pari al

41,64% delle zone da sottoporre a bonifica (cfr. dettaglio all’all.2).

Per l’area Porta del parco e per il Parco dello sport, le relative certificazioni

di avvenuta bonifica da parte della Provincia di Napoli sono state rilasciate

75 Cfr verbale Consiglio amministrazione Bagnolifutura n. 79 del 04.12.2006. 76 A condizione che fossero ottemperate le prescrizioni formulate dalla Conferenza dei servizi decisoria del 28/02/08.

Page 55: PIANO DI COMPLETAMENTO DELLA BONIFICA E DEL  RECUPERO AMBIENTALE EX  SITO INDUSTRIALE  BAGNOLI COROGLIO

55

rispettivamente in data 11/02/08 e in data 30/05/08, mentre per il 1° lotto del

Parco urbano la certificazione è ancora in corso.

Nelle restanti aree la bonifica risulta ancora in corso; in particolare nell’area

tematica n. 3 (ex Eternit) il grado di realizzazione è circa del 20%. L’area è stata

sottoposta a sequestro conservativo da parte dei NOE per circa 70 big bag77 a

causa di una errata attribuzione del codice dei rifiuti (i big bag smaltiti in

discariche autorizzate erano in tutto circa 5.500).

Un sopralluogo effettuato dai tecnici della Provincia di Napoli in data

14/11/2007 presso le aree “Turtle point” e “Centro esposizione del mare” aveva

provocato una diffida al proseguimento degli interventi edilizi, essendo stato

evidenziato: “la realizzazione di un manufatto in c.a.” e che “le attività in corso

si svolgono in assenza della certificazione dell’avvenuta bonifica”.

Nel prospetto allegato (all. 2) si riporta il nuovo assetto degli affidamenti

relativo delle opere di bonifica, come configurato, alla ripresa dei lavori, dalla

perizia di variante del 18.07.07, redatta da RTI MWH, completo del grado di

bonifica effettuato; l’allegato n.3 espone, invece, nel dettaglio, l’attività

contrattuale relativa ai singoli appalti conferiti dalla Bagnolifutura per la

realizzazione delle opere sopra descritte.

Per quanto attiene ai materiali di risulta ed al loro smaltimento, la

Bagnolifutura ha fornito un elenco dettagliato78, completo di codice CER e

indicazione della ditta che ha provveduto allo smaltimento; in totale la bonifica,

fin qui attuata, ha prodotto t. 303.728,98 di rifiuti, di cui t. 35.019,88 qualificati

come rifiuti pericolosi.

Si segnala, inoltre, che, alla data del 31/03/09, l’onere finanziario per i lavori

di bonifica attuati è stato calcolato in € 46,3 milioni, di cui € 33,1 milioni a carico

della Bagnolifutura. A fronte di tale spesa la Bagnolifutura ha ricevuto

trasferimenti pubblici per un totale di € 23,6 milioni, colmando l’evidente

squilibrio con il ricorso al sistema bancario.

77 Sacchi speciali in cui viene inserito materiale contenente amianto per il trasporto in discariche specializzate. 78 Cfr. nota n. 115 del 18/05/09, all. C.

Page 56: PIANO DI COMPLETAMENTO DELLA BONIFICA E DEL  RECUPERO AMBIENTALE EX  SITO INDUSTRIALE  BAGNOLI COROGLIO

56

Da ultimo si riferisce che per far fronte delle mutate condizioni contrattuali,

che hanno comportato per le ditte affidatarie delle opere relative al Parco dello

Sport ( DECA s.r.l.) ed alla Porta del parco (SLED) l’accollo anche della bonifica

dei suoli, con conseguente aumento del prezzo, la Bagnolifutura è ricorsa alla

dotazione POR 2000/2006, misura 4.6, originariamente non prevista.

Nella tabella che segue (TAB. 9) si riepiloga la situazione economica e

finanziaria:

TAB.9

Attività Ente finanziatore

Finanziamento previsto

Finanziamento erogato

Costo pagato

Bonifica MAAT – l.388/00

75.000.000 7.500.000,00 30.186.748,59 17.915.993,05

Archeologia industriale

Bagnolifutura 17.321.000 437.088,70 407.819,24

Parco urbano

Regione – POR 00/06 – misura 1.8

15.006.550,76 14.256.223,22 13.794.777,82 12.909.149,61

Parco dello sport Porta del parco

Regione _POR 00/06 misura 4.6

1.878.753,24 1.863.356,10 1.878.753,24 1.863.356,10

109.206.304 23.619.579,32 46.297.368,35 33.096.318

Elaborazione C.d.c. su dati forniti dalla Bagnolifutura

10. ESITI DEL CONTRADDITTORIO IN SEDE DI ADUNANZA.

Prima dell’adunanza di questa Sezione, svoltasi il 16 ottobre 2009, alcune

Amministrazioni interessate hanno fatto pervenire memorie, con le quali

evidenziano le azioni poste in essere nel più recente periodo che, in ogni caso,

non aggiungono significativi elementi a quanto già riportato in relazione.

I rappresentanti del Ministero dell’ambiente e tutela del territorio, in sede di

pubblico contraddittorio, ad integrazione della memoria, hanno affermato essere

in via di soluzione il problema legato alla rimozione della colmata, esibendo, a

suffragio, una documentazione fotografica attestante l’esistenza nel Porto di

Piombino della cassa di colmata destinataria dei materiali della colmata di

Bagnoli. Invero, in merito all’asserita imminenza della soluzione di tale problema

è però il caso di segnalare la nota del Vice Commissario emergenza bonifiche

della regione Campania, prot. n. 6190 del 03/06/09, in cui si legge: “

Page 57: PIANO DI COMPLETAMENTO DELLA BONIFICA E DEL  RECUPERO AMBIENTALE EX  SITO INDUSTRIALE  BAGNOLI COROGLIO

57

l’indisponibilità della competente Autorità portuale di Piombino è stata appurata

in seguito ad esplicita richiesta da parte della stazione appaltante”. In proposito

è anche da citare quanto riferito dallo stesso Ministero nella memoria del

09/10/09, prot. 20598, che così recita: “ in sede di Tavolo dei sottoscrittori

dell’APQ (ultima riunione 16/07/09) non è stato possibile addivenire ad una

soluzione concordata, a causa delle difficoltà poste dall’esigenza di conciliare le

istanze poste dai numerosi soggetti coinvolti, con particolare riferimento alle

Amministrazioni regionale e locali toscane”.

La Bagnolifutura s.p.a., con memoria del 09/10/09, prot. n. 230, ha

formulato alcune puntualizzazioni di cui si è tenuto conto in Relazione, nonché

osservazioni rivelatesi ingiustificate sulla scorta degli atti istruttori, tuttavia, in

sede di contraddittorio, le suddette osservazioni non sono state reiterate.

Per contro è stata evidenziata, da parte della Sezione, la vicenda societaria

della Bagnolifutura rappresentata da una consistente diminuzione del capitale

sociale, giustificata dal rappresentante del Comune di Napoli con gli investimenti

sostenuti per la realizzazione dell’intervento non ancora reintegrati con la

prevista vendita dei lotti destinati ad uso commerciale e residenziale.

Da ultimo si cita la memoria presentata dall’Autorità per la vigilanza sui

contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, prot. 56993 del 02/10/09, in cui si

trasmette la delibera n. 38 del 22/04/09.

In tale delibera vengono riconfermate le criticità a suo tempo rilevate con la

delibera n. 62 del 27/07/06, ampiamente riportate nel testo della Relazione e

pienamente condivise.

Si segnala, inoltre, che la stessa delibera, al fine di acquisire maggiori

elementi istruttori, ha disposto una ispezione presso la Bagnolifutura s.p.a. che

risulta tuttora in itinere.

Page 58: PIANO DI COMPLETAMENTO DELLA BONIFICA E DEL  RECUPERO AMBIENTALE EX  SITO INDUSTRIALE  BAGNOLI COROGLIO

58

11. CONCLUSIONI

Il piano di recupero ambientale del sito industriale Bagnoli-Coroglio è iniziato

nel lontano 1994, quando venne approvato dal CIPE e affidato all’Italsider. Tra il

1993 ed il 2003 si sono svolte attività di demolizione, smontaggio e smaltimento

dei diversi impianti. Nel 2002 il Comune di Napoli costituisce la Bagnolifutura

S.p.A, società di trasformazione urbana, che quale scopo sociale ha proprio la

bonifica ed il recupero dell’area in questione.

E’ di tutta evidenza l’enormità del ritardo con il quale si è giunto a dare un

segnale concreto per il recupero dell’area di Bagnoli, decisa fin dal giugno 1994

dall’Amministrazione regionale con il programma di realizzarla entro il 2004 (11

anni dalla dismissione dell’ILVA e delle altre industrie datata 1/09/91; 6 anni

dall’inizio dei lavori di bonifica affidati nel 1996 alla Bagnoli S.p.A).

Per la bonifica ed il recupero dell’area sono stati spesi, ad oggi,

complessivamente € 77.243.278,59 (circa il 30% di una disponibilità totale pari

a € 259.358.195,96); ciò nonostante, i lavori di bonifica dei suoli non sono stati

completati, la balneabilità delle spiagge non è stata ancora ripristinata perché i

fondali marini ed i litorali non sono ancora stati completamente bonificati a

causa della colmata, fonte di continuo inquinamento, che non è stata rimossa.

Com’è stato possibile rappresentare nel corso della relazione, la

responsabilità del raggiungimento di risultati così scarsi, non è addebitabile alla

mancanza di fondi, che al contrario sono stati elargiti, ma al complesso degli

Organi Istituzionali coinvolti, che si sono appalesati del tutto inadeguati,

ciascuno per la parte di competenza, per i compiti loro assegnati e che nel corso

di più di un decennio, non sono stati in grado di trovare soluzione alle

problematiche che via via si sono presentate, a partire dagli iniziali impedimenti

determinati dalla indisponibilità di una discarica dove conferire gli inerti.

Soprattutto è la vicenda legata alla rimozione della colmata a mare, per la

cui soluzione, da ultimo, è stata prospettata un’ipotesi apparentemente di rapida

Page 59: PIANO DI COMPLETAMENTO DELLA BONIFICA E DEL  RECUPERO AMBIENTALE EX  SITO INDUSTRIALE  BAGNOLI COROGLIO

59

attuazione, ma che, in realtà, richiederà tempi lunghi, a destare preoccupazione,

atteso che costituisce la fonte principale d’inquinamento marino e costiero.

Queste le principali criticità che hanno causato lentezza realizzativa degli

interventi.

In primo luogo la mancata disponibilità della discarica per lo stoccaggio dei

rifiuti inerti provenienti dalle aree soggette a recupero, che ha determinato il

blocco delle attività da parte della ditta appaltatrice e l’insorgere di un lungo

contenzioso con la stazione appaltante (Bagnolifutura S.p.A.). Nella circostanza,

al di là dell’inopinata rinuncia alla conclusione della procedura espropriativa, va

stigmatizzato, sia l’imprudente atteggiamento tenuto dal Comune già in ordine

alle modalità di individuazione del sito di discarica (una più attenta e

circostanziata valutazione non avrebbe ignorato che l’area era soggetta a

vincoli paesaggistici, a prescrizioni del Piano territoriale ed altro), sia l’inerzia

del Commissario di Governo, che, a norma dell’OPCM n. 3100 del 22/12/2000,

aveva poteri sostitutivi extra ordinem in caso di inadempienze dei competenti

uffici comunali e regionali. E’ logico, allora, argomentare che il vero problema

possa risiedere non tanto nel proporre nuove e più stringenti soluzioni

normative, quanto nel farle rispettare ed è anche lecito interrogarsi

sull’opportunità di conferire poteri straordinari ad organi che, per il loro status

politico locale, hanno difficoltà ad esercitarli, in quanto suscettibili di subire

condizionamenti ambientali (protesta popolare etc..). In questa sede va,

quindi, ribadito quanto già osservato in precedenti indagini di questa Sezione

circa “l’opportunità di utilizzo dello strumento commissariale per funzioni

ordinariamente attribuite alle regioni e che, comunque, le regioni stesse devono

provvedere ad attuare nella veste straordinaria conferita loro dalle ordinanze

governative”79.

Per quanto attiene all’attività svolta dalla Bagnolifutura, l’istruttoria ha

evidenziato, anche in questo caso, superficialità nella fase di affidamento degli

79 Cfr. Delibera Sezione centrale del controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato n. 6/2007/G del 20/03/2007.

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60

appalti e disinvoltura nella gestione della bonifica80; anche se è innegabile che in

termini di realizzazione delle opere sono stati raggiunti risultati apprezzabili.

Particolare sottolineatura va fatta sul problema della rimozione della

colmata, che non solo non è stato affatto risolto, ma anzi risulta addirittura

procrastinato “per stralci” dall’ultimo progetto presentato dal Provveditorato alle

opere pubbliche di Campania e Molise.

Originariamente la rimozione della colmata era a carico dell’Autorità portuale

di Napoli che ne avrebbe utilizzato i materiali di risulta per il riempimento della

vasca da realizzare a base della progettata Darsena di levante del porto di

Napoli. Un complicato iter amministrativo relativo alla progettazione ed al

rilascio di tutte le prescritte autorizzazioni, che ha fatto slittare, sine die, l’inizio

dell’opera, si è concluso con una proposta della società Sviluppo Italia S.p.A.,

all’uopo incaricata dal Commissario del Governo, a trasferire i materiali di risulta

della rimozione della colmata a Piombino, nella considerazione che i maggiori

costi di trasporto si sarebbero compensati con la tempestività di realizzazione

dell’intervento.

A tutt’oggi, però, l’operazione non si è realizzata, sia per l’indisponibilità a

Piombino della cassa di colmata e dell’annessa piattaforma per il recupero delle

scorie siderurgiche, sia per i problemi di reperimento delle risorse che hanno

portato ad un accantonamento momentaneo della rimozione.

E’ il caso di segnalare che, nel frattempo, i lavori riguardanti la Darsena di

levante del porto di Napoli hanno avuto inizio, già nel febbraio 2008, e la gara

per la realizzazione dei terminal contenitori, la cui banchina di appoggio doveva

essere realizzata con i materiali provenienti dalla colmata, è in corso di

espletamento. Di fatto la soluzione ritenuta di lenta realizzazione ha

sopravanzato quella che era, invece, stata prospettata di pronto utilizzo.

80 Queste le principali anomalie riscontrate:

• varianti in fase di progettazione ed in corso d’opera; • blocco dei lavori e richieste di danni da parte delle imprese; • Indeterminatezza degli stati di avanzamento e dei tempi di realizzazione.

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61

Per quanto riguarda, infine, le criticità sull’andamento delle operazioni di

bonifica segnalate dai vari organismi di controllo (Gruppo di lavoro in seno al

MAAT, Commissione di vigilanza della Bagnolifutura nominata dal Consiglio

comunale di Napoli, Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori servizi

e forniture), non è apparso che queste siano state prese in debito conto dalle

Autorità preposte ai vari livelli istituzionali.

Page 62: PIANO DI COMPLETAMENTO DELLA BONIFICA E DEL  RECUPERO AMBIENTALE EX  SITO INDUSTRIALE  BAGNOLI COROGLIO

62

ALL. 1 Mappa del sito diviso in area tematiche come da PUE

Area tematica n. 1 - Parco Urbano e Spiaggia: Comprende: - il grande Parco Urbano di Coroglio di circa 120 ettari, dove insistono anche 16 siti dell’ex impianto siderurgico, con un riutilizzo dei loro volumi. - il recupero della spiaggia per circa 33 ettari - la fondazione IDIS - Il Porto canale, previsto a ridosso del pontile Nord, per circa 350 posti barca Area tematica n. 2 - Coroglio-Bagnoli: Si prevede un complesso che comprende attrezzature turistiche. Area tematica n. 3 Cavalleggeri: Accoglie: residenze, attività produttive, comprese quelle commerciali, attività universitarie, servizi di quartiere. Area tematica n. 4 Cocchia: Accoglie attività per la produzione di servizi ed in particolare strutture per la ricerca. Sul territorio dei Campi Flegrei sono previsti importanti centri di ricerca: per Bagnoli si tratta della Città della Scienza, che già svolge attività in loco, e del Polo Tecnologico dell'Ambiente dove si insedieranno 80 nuove aziende eco compatibili, specializzate nei settori della ricerca, dell'innovazione e dei servizi, per una occupazione prevista tra i 600 e gli 800 nuovi addetti. Area tematica n. 5 Diocleziano-Campegna: Accoglie residenze, attività produttive, comprese quelle commerciali (sei grandi edifici saranno destinati ad attività commerciali e direzionali) e sarà realizzato un parcheggio a 5 piani. Area tematica n. 6 Officine FS: Accoglie attività per la produzione di servizi. Area tematica n. 7 Residenze esistenti: L'area è destinata alla conservazione delle attività esistenti. Area tematica n. 8 Arsenale: Accoglie: attrezzature per l’istruzione ed altre attrezzature pubbliche. Area tematica n. 9 Parco dello Sport: Accoglie: su una superficie di circa 42 ettari, un vero e proprio Parco dello Sport, con attività sportive all’aperto e la possibilità di realizzare anche un campeggio su una superficie massima di 3 ettari.

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63

ALL.2 Bonifica area industriale Bagnoli – assetto degli affidamenti al

31/03/09

AREA ESECUTORE STATO NOTE % di area

bonificata

Parco urbano De Vizia Transfer s.p.a.

In corso Si tratta di mq 201.500 ad uso commerciale + mq 693.100 ad uso residenziale

80%

Parco dello sport

De Vizia Transfer s.p.a. (periodo 09/04-01/07) RTI DECA (periodo 01/07-11/08)

Terminato Collaudo e certificazione provinciale avvenuta

100%

Porta del parco e strutture turustiche

De Vizia Transfer s.p.a. (periodo 09/04-01/07) SLED (periodo 01/07-05/07)

Terminato con rilascio di certificazione da parte della Provincia

100%

Infrastrutture canale pedemontano

De Vizia Transfer s.p.a. RTI DECA (periodo 01/07-11/08)

Attività di messa in sicurezza ancora in corso

Servizi e ricerca

De Vizia Transfer s.p.a.

Terminato In corso il collaudo

100%

Viabilità e sottoservizi

De Vizia Transfer s.p.a.

Caratterizzazione di dettaglio in corso

Insediamenti urbani

De Vizia Transfer s.p.a.

Bonifica in corso 20%

Archeologia industriale

De Vizia Transfer s.p.a (periodo 09/04-12/07) Castaldo (dal 11/08)

Bonifica in corso

Dati forniti dalla Bagnolifutura con nota n.115 del 18/05/09

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ALL.3 CONTRATTI DI APPALTO DEI SINGOLI LOTTI

1. PARCO DELLO SPORT Descrizione dell’appalto : intervento prevede, nell’ambito dell’attuazione del PUA , la sistemazione orografica e paesaggistica dell’area, le opere di protezione del costone di Posillipo ed irreggimentazione delle acque, la realizzazione di campi sportivi, di un campeggio, di percorsi pedonali e comunque la riqualificazione ambientale ed infrastrutturale dell’area. Valore dell’appalto € 21.994.645,03 (cofinanziato da fondi strutturali POR Campania 00/06- misura 4.6, inserito anche nel PIT “Grande attrattore culturale Napoli”). Bando: GU 2006/S 57-059236 del 23/03/06. Aggiudicazione:19/07/06 con possibilità di subappalto, Raggruppamento temporaneo imprese DECA., offerta economicamente più vantaggiosa.Tempi stimati di realizzazione 450 gg. dalla consegna dei lavori (+ 75 gg. resisi necessari per una perizia di variante + altri 120 gg.in seguito alle ulteriori modifiche contrattuali). SOA a posto, patto di legalità verificato. Data consegna lavori: 28/02/07 Contratto: 31/10/06 importo : 20.618.408,13 I modifica: 23/02/07 , in seguito al decreto min. ambiente che autorizza l’avvio dei lavori di bonifica che la Bagnolifutura ha trasmesso alla DECA insieme alle linee guida per le attività di bonifica, si prevedono opere aggiuntive all’originario contratto. importo: 3.409.895,50 (di cui € 2.556.595 per bonifiche) II modifica: 31/10/07, sempre per i motivi di cui sopra, le opere di bonifica vanno a variare le quantità contrattuali. importo: 3.422.835,74 III modifica:29/05/08, è emersa la necessità di ulteriori lavori per le operazioni di bonifica e per la realizzazione di una derivazione aggiuntiva del canale pedemontano. Importo : 3.260.460,71 (di cui € 2.218.749,16 per bonifiche)

IMPORTO AGGIORNATO: 30.663.383,30 ( di cui € 8.198.179,90 per bonifiche).

Subappalti: Edilgen – Italrecuperi; tutti in possesso di SOA.; soprattutto il sub appalto con la Italrecuperi si rende necessario per la decontaminazione dell’area, che deve essere eseguita da ditta specializzata (€ 77.412,00).

I LAVORI DI BONIFICA DELLE AREE SONO TERMINATI IL 18/11/08

RELAZIONE DEL DIRETTORE DEI LAVORI 25/11/08 VERBALE DEFINITIVO DI COLLAUDO 10/12/08.

Determinazione n. 41 del 28/05/08 Provincia di Napoli attestazione di avvenuta bonifica, anche se la Relazione tecnica allegata, datata 19/05/08 all’ultima pagina recita. “in conclusione si ritiene che , in seguito al ritrovamento dei PCB e degli IPA presso l’area da certificarsi in concentrazioni superiori ai limiti di legge per le aree a destinazione d’uso residenziale verde pubblico e privato, non possa essere rilasciata la certificazione di avvenuta bonifica dell’area in quanto la stesa risulta contaminata da composti organici tra cui probabili agenti cancerogeni quali PCB e IPA”. Area bonificata mq 132.064,63, sono state portate a compimento le attività inerenti alla gestione ed allo smaltimento delle diverse tipologie merceologiche di rifiuti che, prodotti durante le operazioni di bonifica, sono stati stoccati in cumuli e gestiti all’interno dell’area stessa. Nello specifico : è stata messa in sicurezza la fascia di territorio ai piedi del versante settentrionale della collina di Posillipo.

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I materiali di risulta, stoccati all’interno del cantiere, sono stati in parte inviati in discarica in parte riutilizzati. Per quanto riguarda le scorie di acciaieria proveniente dalla passata attività siderurgica, le stesse sono state accumulate in luoghi di stoccaggio delimitati all’interno del cantiere, poi smaltite attraverso piattaforma autorizzata. Per i residui di amianto si è proceduto a norma di legge, e comunque è stata rilasciata dai competenti organi la certificazione di avvenuta rimozione amianto.

2. PORTA DEL PARCO Descrizione dell’appalto: realizzazione di un complesso multifunzionale per i servizi al turismo + grande parcheggio. Valore dell’appalto € 29.921.040,58 (cofinanziato da fondi strutturali POR Campania 00/06- misura 4.6, inserito anche nel PIT “Grande attrattore culturale Napoli”). Bando: GU 2006/S 56-058267 del 23/03/06. Aggiudicazione:19/07/06 con possibilità di subappalto,SLED s.p.a. offerta economicamente più vantaggiosa. Tempi stimati di realizzazione 450 gg. dalla consegna dei lavori (+ 52 gg. resisi necessari per una perizia di variante) Data consegna lavori: 30/01/07 Contratto:17/10/06 importo: 29.921.040,58 I modifica: 26/01/07 , in seguito al decreto Min. ambiente che autorizza l’avvio dei lavori di bonifica che la Bagnolifutura ha trasmesso alla DECA insieme alle linee guida per le attività di bonifica, si prevedono opere aggiuntive all’originario contratto. importo: 5.871.640,00 (di cui € 109.034,00 per bonifiche) IMPORTO AGGIORNATO: 34.680.969,04

I LAVORI DI BONIFICA DELLE AREE SONO TERMINATI IL 21/05/07

RELAZIONE DEL DIRETTORE DEI LAVORI 28/05/07 VERBALE DEFINITIVO DI COLLAUDO 20/01/08. Determinazione n. 1091 del 29/01 /08 Provincia di Napoli attestazione di avvenuta bonifica L’area è stata bonificata; gestione rifiuti: è stata individuata nel cantiere un’area dove sono stati posti cassoni scarrabili a tenuta per la raccolta delle diverse tipologie di rifiuti. I cassoni sono stati coperti ed etichettati; a riempimento e dopo la caratterizzazione del rifiuto, gli stessi sono stati evacuati. I rifiuti non pericolosi metallici sono stati riutilizzati in loco come prevede la normativa.

3. AREA TURTLE POINT Descrizione dell’appalto: recupero dei due manufatti di archeologia industriale e dei relativi spazi esterni. Valore dell’appalto € 7.141.102,86 (cofinanziato da fondi strutturali POR Campania 00/06- misura 4.6, inserito anche nel PIT “Grande attrattore culturale Napoli”). Bando: GU 2006/S 57-059225 del 23/03/06. Aggiudicazione:16/10/06 con possibilità di subappalto,Raggruppamento temporaneo imprese Castaldo costruzioni s.p.a.; offerta economicamente più vantaggiosa. Tempi stimati di realizzazione 450 gg. dalla consegna dei lavori. Contratto: 17/11/06 importo: 7.141.102,86

4. RECUPERO MANUFATTI DI ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE Ripristino strutture in carpenteria metallica del Carroponte Lavori riferiti alle strutture in cementoarmato e muratura della ciminiera AGL € 383.019,24 (a carico della Bagnolifutura) Recupero impianto raffreddamentodel treno a nastri per la realizzazione del Turtle point € 10.932.458

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66

(cofinanziato dal POR Campania 00/06; quota a carico di Bagnolifutura € 4.601.339) Realizzazione di una passeggiata a mare sul pontile Nord (struttura finita e consegnata nel dicembre 2005- unica struttura utilizzabilee fruibile al pubblico)) € 3.000.000.000 (finanziamento Ministero Ambiente DM 670 del 04/11/97) TOTALE FINANZIATO CON FONDI PROPRI DA BAGNOLIFUTURA € 4.984.358,24