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MICRO-IMAGING CON SORGENTI DI RAGGI X DAPLASMI PRODOTTI DA LASER
Leonida A. GIZZI, Alessandro BARBINI, Marco GALIMBERTI✩,Antonio GIULIETTI, Danilo GIULIETTI✩, Luca LABATE✪,
Roberto NUMICO, Paolo TOMASSINI
Laboratorio di Irraggiamento con Laser IntensiLaboratorio di Irraggiamento con Laser Intensi, IFAM, IFAMArea della Ricerca CNR, Via G. Moruzzi, 1 - 56124 Pisa, ItalyArea della Ricerca CNR, Via G. Moruzzi, 1 - 56124 Pisa, Italy
✩✩ anche Dipartimento di Fisica e INFM - Univ. Pisa. anche Dipartimento di Fisica e INFM - Univ. Pisa.✪✪ anche Dipartimento di Fisica - Univ. Bologna. anche Dipartimento di Fisica - Univ. Bologna.
Dall'oggetto all'immagine: giornate su microscopie, segnali, immagini e tecniche associateArea della Ricerca, CNR, Pisa 27–28 giugno 2001
SOMMARIOSOMMARIO
SOMMARIOSOMMARIO
•• Generazione di micro-plasmi tramite laser di alta potenza Generazione di micro-plasmi tramite laser di alta potenza
•• Emissione di radiazione X da plasmi-laser Emissione di radiazione X da plasmi-laser
•• Spettroscopia X con risoluzione spaziale e temporale Spettroscopia X con risoluzione spaziale e temporale
•• PLX - la sorgente X da plasmi-laser dell PLX - la sorgente X da plasmi-laser dell ’’IFAMIFAM
•• Prime applicazioni alla microscopia Prime applicazioni alla microscopia
•• Prospettive e conclusioni. Prospettive e conclusioni.
PLASMI PRODOTTI DA LASER
BERSAGLIO
PLASMA
LASER
LENTE
I parametri fisici del plasma dipendono dalla durata, dalla lunghezzad’onda e dall’intensità sul bersaglio della radiazione laser
PLASMA TRANSVERSE SIZE 10 µm to ≈ 1 mm
EXPANSION VELOCITY ≈ 106 - 107 cm/s
ELECTRON TEMPERATURE 100 eV to ≈1000 eV
ELECTRON DENSITY up to 10 24 cm-3
ION TEMPERATURE ≤ Te
ION DENSITY ≈ Ne
INTERAZIONE LASER-MATERIALa formazione del plasma avviene grazie al trasferimento di
energia dall’onda elettromagnetica alla materia
MECCANISMI FONDAMENTALI DIEMISSIONE DI RADIAZIONE X
In generale lo spettro di emissione di un plasma-laser consistedi righe di emissione sovrapposte ad una emissione di continuo
dovuta al bremsstrahlung e alla ricombinazione
λ max(Å ) = 2500 Te (eV )
λ max(Å ) = 6200 Te (eV )
CARATTERIZZAZIONE DI PLASMI-LASER
SIMULAZIONI NUMERICHE:Si calcolano i rapporti di righeal variare della temperature
Dal confronto tra esperimentoe simulazioni si determinano iprincipali parametri del plasmae la loro evoluzione temporale
MISURESPERIMENTALI:
Spettroscopia Xsi musurano i
rapporti diintensità di righe
di emissioneselezionate
+Interferometria
si misura ladensità del plasma
nelle regioni diinteresse
MODELLO DI EQUILIBRIOLTE, Coronale oppureCollisionale-Radiativo
SPETTROMETRO COMPATTO PERMISURE NELLA REGIONE 1-15 Å
crystal
plasma
film/ccd
slit
Il metodo si basa sulla diffrazione alla Bragg da cristalli dicaratteristiche note come Si, TlAP, KDP, ADP etc.
n dλ θ= 2 sin
Plasma Detector
Crystal (2d)
Shield
θmax θmin
λmin
λmax
SPETTRO DI PLASMA PRODOTTO DA IRRAGGIAMENTOLASER DI UN BERSAGLIO DI ALLUMINIO
In questo caso il plasma è stato prodotto da un impulso di 3ns el’intensità di irraggiamento sul bersaglio era 1014 W/cm2
Hydrogenic Aluminium resonance lines
αβ
Helium-like Aluminium resonance lines
αβγδε
7.17 Å6.05 Å
0
5
10
15
20
25
30
5.5 6 6.5 7 7.5 8
Inte
nsity
(A
.U.)
Wavelength (Å)
He-α
ICLy-α
satsat
He-β
He-γ
Ly-β
He-δ
He-ε
Sensore: pellicola per raggi X Kodak DEF
SPETTRO DI PLASMA DI ALLUMINIOOTTENUTO CON CCD AD ALTA DINAMICAPlasma prodotto da un impulso di 3ns con una intensità di
irraggiamento sul bersaglio di 1014 W/cm2
Target
Lens
Crystal
Filter
CCD
Shield0.7 mm Pb
Laser
λ
x
SPETTRO DI PLASMA DI ALLUMINIOOTTENUTO CON CCD AD ALTA DINAMICAPlasma prodotto da un impulso di 3ns con una intensità di
irraggiamento sul bersaglio di 1014 W/cm2
Target
Lens
Crystal
Filter
CCD
Shield0.7 mm Pb
Laser
λ
x
He-αLy-αHe-βHe-γLy-β1
Log(Intensity(A.U.))
2
3
4
5
SPETTRO DI UNA PLASMA-LASERDI ALLUMINIO
Profilo dello spettro ottenuto con un sensore CCD ad alta dinamica
Noi
se le
vel
10
100
1000
10000
5.5 6 6.5 7 7.5 8
Inte
nsit
y (A
.U.)
Wavelength (Å)
Li 1
s2 2
p -
1s2p
2
He
1s2 -
1s2
p
H 1
s -
2pH
e 1s
2s -
1s2
pH
e 1s
2p -
2p2
; H
e 1s
2p -
2s2
pH
e 1s
2p -
2p2
He
1s2 -
1s3
p
Li 1
s2 2
s -
1s(2
s3p(
1 P* )
)
Li 1
s2 2
p -
1s2p
(1P
* )3p
Li 1
s2 2
p -
1s2p
(3P
* )3p
Li 1
s2 2
s -
1s(2
s3p(
3 P* )
)He
1s2 -
1s4
p
He
1s2 -
1s5
p
He
1s2 -
1s6
pH
1s
- 3p
2 ;
- 1
s7p
He
1s
H 1
s -
4p
Si:
He
1s2
- 1s
2sS
i: H
e 1s
2 - 1
s2p
Si:
He
1s2 -
1s3
p
Impu
rity
Impu
rity
(Cu
; Fe)
(*)
Anti
coro
dal:
Al w
ith
addi
tion
of
Si 1
.4%;
Fe 0
.5%;
Mg
0.6
%;
Mn
0.3%
; Cr
~0.
1%;
Zn 0
.1%;
Ti,C
u <0
.1%
SPETTROMETRO PER MISURE NELLAREGIONE 15-100 Å
Il metodo si basa sull’impiego di reticoli ad incidenza radente ingrado di produrre uno spettro in condizione di flat field.
X-RayStreak-Camera
or X-UV film
λSl i tPlasma Double mirrorNickel Coated Glass
Flat Field Grat ing2400 l/m m Gold Coated
Specchi ad incidenza radente vengono impiegati come filtripassa-basso per ridurre il contributo di ordini superiori al primo.
SPETTRO DI PLASMA PRODOTTO DA IRRAGGIAMENTOLASER DI UN BERSAGLIO CONTENENTE CARBONIO
He-like Carbon resonance linesαβ
Hydrogen-like Carbon resonance lines
αβγδ
In questo caso il plasma veniva prodotto da un impulso di 10ps (laserSPRITE-RAL) ed una intensità sul bersaglio di 1017 W/cm2
0.0
0.2
0.4
0.6
0.8
1.0
10 20 30 40 50 60
Inte
nsity
(A
.U.)
Wavelength (Å)
Lyα
Lyβ
LyγLyδHeαHeβ
SPETTROSCOPIA RISOLTA NEL TEMPOL’andamento temporale delle varie componenti spettrali viene
studiato tramite una streak-camera
FendituraFotocatodo
Griglia
Piastredeflettrici
O t t icaele t t ron ica
Tempo
Distribuzionespazio-temporaledella radiazione
incidente
Fascioelettronico
HV
Tempo
Spazio Spazio
Impulso di "streak"
Schermo difosfori
Tempo
SPETTRO RISOLTO NEL TEMPO DELL’EMISSIONE XDA UN PLASMA DI ALLUMINIO
Il plasma viene generato dall’interazione di un impulso laser di 1ns(laser VULCAN-RAL) con un foglio sottile (0.6µm) di alluminio
0
2 0
4 0
6 0
8 0
100
5.4 5.8 6.2 6.6 7.0Wavelength (Å)
#1306 HeβHeγ
HeδLyβ
LyγLyδ
Inte
nsit
y
(A.U
.)
Profilo dello spettro 500 ps dopo il picco dell’emissione ∆
∆
t ps
mÅ
=
=
50
40
λ
µ-IMAGING DEL PLASMA: PIN-HOLE CAMERA
Una stima grossolana delle dimensioni del plasma può essereottenuta semplicemente con la tecnica della camera oscura
dph = 2.44λ q 1+ M( ) ∆xplasma = dph 1+1 M( )Diametro ottimale del pin-hole Risoluzione spaziale
(q=distanza pinhole-immagine)
L’impiego di array dipin-hole con filtridifferenti consentedi misurare ledimensioni efficacidel plasma indifferenti regionispettrali diradiazione X
DIPENDENZA SPETTRALE DELLE DIMENSIONIEFFICACI DELLA SORGENTE
In questo caso il plasma è prodotto da un bersaglio di alluminio irraggiatocon un impulso laser di 12 ps in uno spot focale di 25µm di diametro.
0
0.2
0.4
0.6
0.8
1
0.1 1 1 0 100
3 µm Al20 µm Be8 µm Cu
Tra
nsm
issi
vity
Energy (keV)
L’osservazione con una pin-hole camera a 4-pin-hole
mostra come a filtri più “duri”corrispondano dimensioni
efficaci via via più piccole.
0
100
200
300
-150 -100 -50 0 5 0 100 150
#1
00
75
BeBe+Al Be+Cu Be+Al+Cu
Inte
nsity
(A
.U.)
Position on Target (µm)
FWHM=90µm
FWHM=60µm
FWHM=60µm
FWHM=30µm
SPETTROSCOPIA CON RISOLUZIONE SPAZIALELa struttura spettrale della sorgente può essere determinata “risolvendo”
spazialmente lo spettro tramite una micro-fenditura
Target
Slit 10µm
Lens
Crystal
Filter
CCD
Shield0.7 mm Pb
Laser
λ
x
Con l’introduzione di unamicro-fenditura, orientataparallelamente alla direzionedi dispersione spettrale, sirisolve anche spazialmentel’emissione nella direzione adessa perpendicolare. Larisoluzione spaziale è quelladella “camera oscura”equivalente.
SPETTRO DI UN PLASMA DI ALLUMINIORISOLTO SPAZIALMENTE
Il plasma prodotto da un impulso di 3ns focalizzato su un cilindro di Al, siespande in direzione perpendicolare alla superficie. Ad ogni riga spettrale
corrisponde una immagine unidimensionale e monocromatica della sorgente.
Targetsurface
He-αLy-α10
100
1000
10000
Space
Wavelength
LASER
SPETTRO DI UN PLASMA DI ALLUMINIORISOLTO SPAZIALMENTE
Il plasma prodotto da un impulso di 3ns focalizzato su un cilindro di Al, siespande in direzione perpendicolare alla superficie. Ad ogni riga spettrale
corrisponde una immagine unidimensionale e monocromatica della sorgente.
Targetsurface
He-αLy-α10
100
1000
10000
Space
Wavelength
LASERSize at He α 79±5 µm
He β 70±5 µmLy α 54±3 µm
""
PLX - LA SORGENTE X DAPLASMI-LASER DELL’IFAM
Il micro-plasma viene generato focalizzando l’impulso laser sulla superficiedi un bersaglio cilindrico posto all’interno della camera di interazione.
Finestra di ingresso del fascio laser
Camera d’interazionetipicamente 10-2 torr
Sensore CCDRaffreddato
retroilluminato
Ultimo specchio diguida del fascio
laser
Filter(Al,Be)
Imagingoptics
Target
Pin-Holecamera
X-raysVacuum/Air
interface
Be window
X-rayP-I-Ndiode
USERE
ND
Equivalentplane
CooledCCD
Targetmonitor
USEREND
X-rays
Laserbeam
CCD
IMAGE GRABBER
PLX - LA SORGENTE X DA PLASMI-LASERDELL’IFAM
PLX - INSIDE VIEW
PLX - CARATTERIZZAZIONE DELLO SPOT DEL LASER
98.1 mm
99.4 mm
Oscill
ator
only
100.0 mm
100.7 mm
101.4 mm
102.1 mm
103.4 mmDist
ance
from le
ns
100
50
0Reno
rmal
ised
Inte
nsit
y
Full
ener
gy
y
x
Lase
r
Lase
r
PLX - DIMENSIONI DELLA SORGENTE X
2 x1013 W/cm2 1.5 x1013 W/cm2 1x1013 W/cm2
Area=1 A=0.72 A=0.61
Le dimensioni efficaci della sorgente dipendono dalla durata dell’impulsolaser e dalla regione spettrale considerata. Una pin-hole camera
equipaggiata con una CCD standard viene impiegata per monitorare ledimensioni della sorgente X e le variazioni di intensità.
Per piccole variazioni,l’intensità della sorgentecresce linearmente conl’intensità dellaradiazione laser sulbersaglio.
50µm
Impulso laser di 3ns su bersaglio di rame.
Le dimensioni dipendono dall’espansione idrodinamica del plasma:Dimensioni sorgente ≈ durata impulso laser x velocità del suono
PLX - DURATA DELL’IMPULSO DI RAGGI X
Per ogni impulso laser viene generato un impulso di radiazione X di durataparagonabile a quella dell’impulso laser.
La durata e l’intensità relativadell’impulso di radiazione Xvengono monitorate colpo sucolpo tramite diodi P-I-Nequipaggiati con filtriottimizzati per diverse regionispettrali. Per impulsi laser di 3-7 ns, la durata dell’impulso X èsostanzialmente quelladell’impulso laser.
Con il laser Q-switch come sorgente primaria, la durata dell’impulso diradiazione X di PLX può essere scelta tra 3ns e 7ns. Questa durata
scende a ≈50 ps nel caso del laser mode-locked.
PLX - MISURE DIRETTE DI FLUSSO DI FOTONI X
Il flusso di fotoni incidente su un campione (a pressione atmosferica) vienemisurato direttamente impiegando CCD in regime di singolo fotone.
Nel caso di un bersaglio di Cu, l’energiadei fotoni dopo la propagazione in aria èdi ≈3 keV mentre il flusso alla distanzaminima accessibile è di circa 107ph/cm2
I fotoni che si propagano inaria, oltre la finestra diberillio, vengono assorbitirapidamente dall’aria.
Cu target - 3ns - 2x1013 W/cm2
D=3 2 .5 cm
D=2 5cm D=26 .5 cm
D=28 .5 cm 0
50
100
150
200
250
300
20 22 24 26 28 30 32
Pho
ton
flux
(ph/
mm
2)
Propagation length in air (cm)
y ≈ 1/(A+x)2* e-0.238x
hv = (2.8±0.15) keV
PLX: QUADRO RIASSUNTIVO
• Spettro: 1-10 keV, in base al bersaglio impiegato;
• Durata: 50 ps oppure 3-7ns, in base alla sorgente laser;
• Dimensioni tipiche a 1 keV: 20-25 µm;
• Distribuzione angolare: massimo (blando) lungo l’asse del plasma;
• Frequenza di ripetizione: dipende da quella del laser;
• Flusso disponibile per impulso (1-3 keV): 1010 fotoni/cm2 ;
• Flusso disponibile a pressione atmosferica (3 keV): 107 fotoni/cm2 ;
PLX: APPLICAZIONI ALLO STUDIO DEL DNA
Il campione, costituito da globuli bianchi, viene sottoposto ad irraggiamentocon dosi controllate di radiazione X, direttamente in aria.
Sa m p le(ce l l s )
Bewindow
A i r
V acuum
Lase rBe am
Target(Cu)
X - r ay s
Dipartimento di Scienzedell'Uomo e dell'Ambiente
PLX: TEST DELLA COMETA SU NUCLEICON DNA DANNEGGIATO
Il danno indotto dalla radiazione X sul DNA viene determinato tramitemicroscopia a fluorescenza di campioni sottoposti ad elettroforesi.
35-40 mm
80-85 mm
Nucleo non danneggiato (classe 1) Nucleo danneggiato (classe 3)
L’entità del danno e della successiva riparazione viene valutatamisurando la lunghezza della “coda della cometa”
Dipartimento di Scienzedell'Uomo e dell'Ambiente
PLX: MICRO-IMAGING A SINGOLO IMPULSOGrazie alle ridotte dimensioni della zona di emissione X e all’elevataintensità, è possibile realizzare micro-imaging con elevata risoluzione
spaziale e con un singolo impulso laser. La risoluzione spaziale ultima delsistema è limitata dal maggiore tra il limite diffrattivo ed il limite
geometrico dovuto alle dimensioni finite della sorgente.
LASER PULSE
DETECTOR
PLASMA
TARGETOBJECT
p qX-RAYS
Per ottenere la migliore risoluzione possibile, la geometria del sistemaviene ottimizzata in base alle caratteristiche del sensore. Nel caso diimpiego di sensori del tipo Charge Coupled Device, le dimensioni del
pixel sono il parametro chiave.
PLX: RISOLUZIONE SPAZIALE DEL MICROSCOPIOIl dettaglio minimo osservabile, δh dipende dalle dimensioni della sorgente, δS
e dalle dimensioni del pixel della CCD, δp. La geometria del sistema è definitapoi dalla distanza oggetto-sorgente, p e oggetto-rivelatore, q.
L’uso di CCD con pixeldi grandi dimensioni(e grande wellcapacity) riduce iproblemi disaturazione tipicidella rivelazione diradiazione X.
δδ δ
hS pM
MM
q
pM=
−( )= + >
max( , ) , ,
11 1
Se 1111 ≤≤≤≤ ΜΜΜΜ<<<< 1111++++ δδδδp /δδδδS e δδδδp > δδδδs ⇒⇒⇒⇒ δδδδh = δδδδp ////ΜΜΜΜ
Se ΜΜΜΜ >>>>>>>> 1111 ⇒ δδδδh ≈ δδδδS
Sorg.
Ogg.
Riv.
p
q
Se ΜΜΜΜ ==== 1111 (contatto) ⇒⇒⇒⇒ δδδδh = δδδδp
In realtà, nota la forma della sorgente (misurabile a varie lunghezze d’onda conpin-hole camera ad alta risoluzione), è possibile, entro certi limiti, adottare
tecniche di deconvoluzione per aumentare ulteriormente la risoluzione.
PLX: SET-UP SEMPLICE PERMICROSCOPIA “A PROIEZIONE”
Il campione viene posto in prossimità della sorgente ed sul piano immagineviene posto un sensore CCD ad alta dinamica (pixel (24µm)2)
L’ingrandimento geometrico del sistema è circa Μ = 5 e quindi larisoluzione spaziale attesa è δh ≈ 0.8 δS
S a m p l e
La se rB ea m
Ta rget(Cu)
X-raysCooledCCD
I ma g e
PLX: TEST DI RISOLUZIONE SPAZIALECON ZONE-PLATE
Il sistema di µ-imaging è stato caratterizzato impiegando come oggetto unazone-plate dalle caratteristiche note (rm≈ 195 µm m1/2), per determinare
la risoluzione spaziale limite
La risoluzione è in effetti limitata dalla diffrazione. Infatti, con l’angolo didiffrazione λ/d≈10Å/10µm=1E-4 a L=2.5m abbiamo ∆x=2.5mm che èappunto dell’ordine di ∆r sul piano del rivelatore.
100 µm
Resolution limitm≈90: ∆r≈10µm
Single shot on Cu target
Laser intensity1E13 W/cm2
X-ray filter: 8µm Be
Typical hν:1keV
PLX: MICRO-RADIOGRAFIA DI ZANZARA
PLX: MICRO-RADIOGRAFIA DI ZANZARA -DETTAGLIO
50µmwing features
paw structure
MICRO-IMAGING CON PLX: QUADRO RIASSUNTIVO
• Versatilità: il campione può essere posto in aria o in vuoto;
• Elevatissima risoluzione temporale: tempo di esposizione inferiore adun miliardesimo di secondo;
• Ottima risoluzione spaziale per campioni di piccole dimensioni (<1cm);
•Possibilità di aumentare ulteriormente la risoluzione dell’immaginetramite deconvoluzione della forma della sorgente.
• Tempo di acquisizione dell’immagine in pochi secondi tramiteacquisizione con CCD;
• Immagini ad elevata dinamica (rapporto saturazione/rumore) grazieall’impiego di sensori CCD raffreddati con pixel di grandi dimensioni;
• Spettro modificabile in base al tipo di bersaglio: possibilità diselezionare componenti spettrali di riga per esposizione monocromatica;
PLX: PROSPETTIVELe limitazioni dell’attuale schema di sorgente dipendono essenzialmente
dalle caratteristiche della sorgente primaria (il laser). In prospettiva c’è ilpassaggio ad un sistema basato su un laser Chirped Pulse Amplification (CPA).
I vantaggi dei laser CPA rispetto a quelli Q-switch o mode-lockedsono molteplici:
1) Impulsi di brevissima durata (tipicamente 100 fs);
2) Elevata qualità del fascio che consente focalizzazioni al limitediffrattivo
3) Elevate potenze (facilmente superiori al TW) in sistemicompatti (table top);
4) Rate di ripetizione elevati (fino a 100 HZ in sistemi di mediapotenza).
PLASMI PRODOTTI DA LASER CPA•La principale caratteristica dei plasmi prodotti da laser CPA è l’assenzadi effetti idrodinamici. Infatti, l’entità della espansione idrodinamicadel plasma durante l’impulso è ≈10-5cm.
• Le dimensioni del plasma e, quindi, della massima zona di emissione diradiazione X sono uguali a quelle dello spot focale.
•Questa caratteristica, unita alla elevata focalizzabilità, consente diridurre le dimensioni del plasma dagli attuali 30-35 µm a meno di 5µm.
•L’elevata intensità d’irraggiamento disponibile con i laser CPAconsente di produrre elettroni sovratermici ed attivare quindimeccanismi di produzione di raggi X con energie fino a decine di keV.
•Infine, grazie all’elevata frequenza di ripetizione dei laser CPA, èpossibile realizzare sorgenti X con plasmi-laser con elevata potenzamedia, enormemente superiore a quella possibile con laser Q-switch omode-locked.
CONCLUSIONI
• Sono stati prodotti plasmi-laser in diverse condizioni di interazione.
• Sono state sviluppate metodiche sperimentali che consentono unacompleta caratterizzazione di questi plasmi-laser come sorgenti X.
• Le ridotte dimensioni e l’elevata brillanza di picco della sorgentePLX dell’IFAM offrono condizioni ideali per numerose applicazioni.
• È stata dimostrata l’applicabilità della sorgente a studi didanneggiamento controllato del DNA.
• È stato realizzato uno schema di µ-imaging digitale a singolo colpoche ha dimostrato una risoluzione spaziale di 10µm.
• L’impiego di laser CPA nella prossima generazione di sorgenti X daplasmi-laser consentirà di realizzare schemi di µ-imaging con potererisolutivo di pochi µm.