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portfolio 2011
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PaoloBorghinocompetitions, academic projects and other experiences
Portfolio2011
CurriculumVitaename PAOLO BORGHINO
adress FRAZ. GHISOLA 40, PAESANA, 12034 CUNEO
email [email protected]
nationality Italian
date of birth 03/07/1981
EDUCATION2010 Master Degree in Architecture at 1° Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino with the project: MADE IN LISBOA. Piattaforma ibrida, supervisors Stefano Pujatti (ELASTICOSPA), Manuel Aires Mateus and Jorge Silva (AIRES MATEUS ASSOCIADOS), Giacomo Delbene (SELF ARQUITECTURA)
2006 Bachelor Degree in Architecture at 1° Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino with the thesis: Variazioni al tema: esercizi di stile, supervisor prof. Marco Trisciuoglio
Graduated at Artistic High School “E.Bianchi”, Cuneo.
EXPERIENCESJanuary-August 2011 Internship at DORTE MANDRUP ARKITEKTER, Copenhagen, Denmark
May 2011 Partecipation at NEW YORK CITY THEATER COMPETITION. Project selected as finalist. With Sarah Becchio (StudioErrante)
June 2011 Partecipation at EUROPAN11. With Sarah Becchio (StudioErrante)
September 2010 Selected for ALIAS: PRATICHE URBANE IN SPAZI ALTRI, Workshop, Ferrara, Italy, with Ecosistema Urbano, Stefano Careri (Stalker/Osservatorio nomade), Rigenerazione Urbana
February-June 2010 Assistant architect at StudioATA, Turin, Italy
February 2010 Selected for ASP Abandoned Sacred Spaces Workshop, Bruxelles, Belgium. with Michele Bonino (MARC)
December 2009 Partecipation at competition for renovation of Giardino del Dono. Caramagna Piemonte, Italy. Project awarded and exhibited, with Sarah Becchio (StudioErrante)
October 2009 Study journey in Lisbon. Visiting AIRES MATEUS ASSOCIADOS’s office.
July-August 2009 Selected for AAW Athens Architecture Workshop, Athens, Greece, with Jorge Silva and Manuel Aires Mateus
May 2009 Design and construction of Memede aquarium. A turtle habitat. Albaretto Macra, Italy.
February 2009 Elaboration and presentation of video “CONCRETE DESIGN COMPETITION” at the design unit “experiences with concrete” prof. S. Pujatti (ELASTICOSPA) and prof.ssa L. Bazzanelia at Corso di Laurea Specialistica in “Costruzione” at 1° Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino.
December 2008 Partecipation at the International Competition IDEAL THEATRE DESIGN COMPETITION 2009, Cincinnati, Ohio, with the project THEATRO. with Antonio Spinelii and Giuseppe Vinci. Project included in exhibition IDEAL THEATRE DESIGN COMPETITION 09.
May-June 2008 Partecipation at the International Competition ZOOART2008, Cuneo, with the project SOULWATCHING BOX. With Iride Barbano. AWARDED WITH CONSTRUCTION.
January-June 2008 Assistant to prof. RICCARDO PALMA at The Urban Design Laboratory (1° year) at I° Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino.
August 2008 Partecipation at the international workshop CONCRETE DESIGN MASTERCLASS on Implicit Performance - exploring the hybrid condition, Antwerp, Belgium, with Juan Herreros, (ABALOS-HERREROS).
May 2008 Partecipation at the International Competition CONCRETE DESIGN COMPETITION, with the project LAYERING. FIRST PRIZE
January 2007 “Marseille. Total Kheops.” BW printings.
June 2006 “A fotografic route in the Po Valley”. Texts and BW printings
September 2005-July 2006 Part-time collaboration with Naturalistic Association VESULUS. Naturalistic travels and graphic advice.
June 2005 Achievement of Naturalistic Guide certificate.
October -February 2005 Employee as trainee bricklayer.
PUBLICATIONSMAZZOTTA, A., PUJATTI, S., a cura di, Vistamare. Strategie e progetti per lo spazio tra città e spiaggia a Lignano, Alinea editrice, Firenze, 2009.BAKKER, S., Concrete Design Book on Implicit Performance, bureaubakker editor, 2009. A.A.V.V, BAU MU CRI, ZOOART2008, itinerari artistici ai Giardini Fresia, Cuneo.BRIOTTI M.T., International concrete design competition, in ICC, L’ industria italiana del cemento, n° 848, December 2008.BORGHINO P., Autunno, in Una montagna di emozioni, the literary international competition anthology, 2004
LINGUSTIC KNOWLEDGENATIVE ITALIANOTHER LANGUAGE ENGLISH (EXCELLENT)OTHER LANGUAGE FRENCH (GOOD)
TECHNICAL SKILLSAutodesk Autocad VectorworksSketchUp Pro 7Adobe Acrobat pro Photoshop Illustrator IndesignCinema4D 11iMovie HDiWork Pages KeynoteOffice Word Powerpoint
Drawing: excellent skills about sketching and about main painting techniques (watercolor, pencil, marker, engraving etc.) Making models: excellent manual ability and precisionWriting texts, reports, essays: excellent narrative, descriptive and synthesis skillsShooting photographs: very good knowledges about shooting technics analogic, as well as digital, and about bw printingGraphic, illustration and layout: good informatic skills, creativity and synthesis ability
Projects
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NEW YORK THEATRE CITY competitionPROJECT FINALISTNew York, USA2011
with Sarah Becchio (STUDIOERRANTE)
An island is by definition isolated. An island is shaped by disconnection between figure and background, floating on a uniform surface, detecting a difference. A deep breath or a hiccup in the rail apnea of the final part of the High Line. In the heterotopic mechanism of the Theatre and the Garden associated and overlapped, the surface ruffles and offers itself to float.Theatre machines are spaces without place, as vessells, boats, spaceships, where realities, fictions and alternatives are blended. Quay sequences link them to the world. It’s a permeable connection system and at the same time what defines edges, gives name to parts, recognizes inside from outside. In the uniform grid of Manhattan’s floating blocks, archeological rought Russian swimming pools, panoptical vessells, whales, strips of land and offshore platform collections appear. “In civilzation without boats, dreams dry up, espionage takes the place of adventure and the police takes the place of pirates” M. Foucault
Insulae High Line theatre complex and park
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GARDEN RENOVATION, competitionPROJECT FINALISTCaramagna Piemonte, CN, ITALY2010
with Sarah Becchio (STUDIOERRANTE)
GazebaoIl Giardino del Dono
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La richiesta per il giardino del dono era quella di uno spazio di rappresentanza oltre che di riflessione per lacittadinanza. Uno spazio ricco di significati nel quale fosse anche piacevole sostare.L’attuale aiuola dedicata al monumento dell’AVIS presenta una conformazione incentrata su un moduloquadrato, costruita attraverso un disegno regolatore che genera le geometrie delle zone verdi; l’odiernomonumento dedicato all’AVIS, al centro dell’area, si sviluppa verticalmente diventando il protagonista diquesto spazio urbano. Questo, progettato negli anni Novanta dall’arch. Pompeo Trisciuoglio, da programma,deve essere conservato.Non riteniamo però possibile aggiungere in questo spazio ristretto un altro monumento puntuale, un altrototem, che inevitabilmente genererebbe una gerarchia tra elementi a così stretta vicinanza.Lo spazio del giardino è un vuoto nel tessuto storico, che si relazione però inesorabilmente con lo spaziocircostante. L’alto muro dell’Arciconfraternita Santa Croce, Via Vittorio Veneto con il suoi caseggiaticontinui, la casa di riposo. Proprio la cortina continua che caratterizza la via principale ha suggerito didare volume all’intervento e la soluzione ha assunto una conformazione solida, tridimensionale.La proposta progettuale nasce quindi dal desiderio di creare un elemento che unifichi l’intera area, cheassolva al ruolo di riparo dal sole, che delinei volumetricamente l’area e che simboleggi la partecipazionedella comunità, il sostegno, il rinnovarsi della vita.Ecco quindi la scelta di utilizzare, declinandola, la tipologia del gazebo (gazebao), delle piante rampicanti,degli alberi pilastro.Questo concetto si traduce in una struttura a 5 pilastri compositi, alti 4 metri che sorreggono un impalcato atravi a lama verticale a definire un tralicciato a moduli quadrati, memoria delle pergole tradizionali.La figura del quadrato, su cui di fondano le geometrie che regolano la dislocazione del preesistente obeliscodell’Avis al centro dello spazio , ha imposto una strategia simile nella definizione della griglia modulare delsistema pilastro-impalcato, anche se più volte coscientemente trasgredita. La forte asimmetria nelposizionamento dei pilastri ne è un risultato, così come è avvenuto, seppur più marcatamente, nelposizionamento del volume dei servizi pubblici e delle sedute.
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Nel giardino del dono, oltre alle aiuole dalle quali si diramano le piante rampicanti ospitate dalla struttura del gazebo, sono presenti varie tipologie di sedute che permettono di sostare in zone più o meno ombreggiate.Le sedute sono blocchi realizzati con differenti strati di calcestruzzo e rifinite con un sottile e soffice strato di poliuretano. I volumi irregolari delle sedute sono stati progettati in modo da potersi comporre in moltepliciconfigurazioni. Sono presenti infatti quattro moduli di differenti altezze che permettono di sedersi, giocare, sdraiarsi, utilizzare il blocco più alto (70 cm) come un tavolo.Inoltre le sedute sono state disposte in modo da creare delle “isole” che permettano a differenti gruppi di persone di raccogliersi attorno.Le sedute sono state studiate per consentire un uso flessibile (i “blocchi” sono infatti di diverse altezze e dimensioni così da poter essere sedia, tavolo, panchina).L’area del modulo base dell’impalcato, specchiata a terra, definisce la misura delle aiuole che circondano le basi delle “colonne-albero” e dalle quali crescono le piante rampicanti che troveranno supporto sulla struttura verticale grazie ad una maglia irregolare di cerchi di acciaio zincato.Le cinque aiuole sono delimitate da cerchiature in acciaio corten, lo stesso che delimita lo spazio del giardino. Le specie rampicanti adatte a ricoprire lo scheletro del gazebo sono il falso gelsomino, l’edera -entrambe sempreverdi e dunque in grado di garantire un aspetto vegetale anche durante il periodo invernale -frammiste a varietà di glicine e rosa.Le sedute, così come il volume scatolare dei servizi pubblici, sono elementi “appoggiati”, disposti in modo da sgretolare la regolare scansione geometrica del giardino.Sedute e bagno sono inoltre accomunati dal materiale utilizzato: sono infatti costituiti dalla sovrapposizione di getti di differenti tipologie di calcestruzzo. I diversi inerti utilizzati nei vari strati, così come il trattamento superficiale, determinano finiture differenziate. La sovrapposizione degli strati di calcestruzzo rappresenta il legame con il suolo. L’intera pavimentazione è in porfido, materiale che caratterizza l’intero centro storico diCaramagna Piemonte. Il cordolo attorno al giardino in acciaio corten, si trasforma in vasca lungo due lati del giardino in modo da assorbire il dislivello del lotto e di conseguenza permettere che la pavimentazione si sviluppi su una piattaforma senza dislivelli e accessibile. Inoltre le vasche in corten costituiscono una sorta didiaframma che separa il giardino dalla strada, così da isolarlo dal traffico e garantire una maggiore sicurezza per il gioco dei bambini.
studioERRANTE
dott.arch.Sarah Becchio dott.arch.Paolo Borghino
IL GIARDINO DEL DONO Aido AvisCaramagna Piemonte
Questo concetto si traduce in una struttura a 5 pilastri ad albero alti 4 metri che sorreg-gono un impalcato a travi a lama verticale a definire un tralicciato a moduli quadrati , tipico delle pergole tradizionali.La figura del quadrato, su cui di fonda il preesistente obelisco edicato all’ Avis, ha imposto una strategia simile nella definizione della griglia modulare del sistema pilastro-impalcato, anche se più volte coscientemente trasgredita. La forte asimmetria nel posizionamento dei pilastri ne è un risultato, così come è avvenuto, seppur più marcatamente, nel posizionamento del volume dei servizi pubblici e delle sedute.
La struttura si presenta quindi ariosa e aerea, in grado di garantire la vista verso il monumento dell’ Avis.I pilastri che la compongono sono tubi di acciaio zincato e verniciato in bianco, del diametro di 7 cm che innalzandosi descrivono all’ estremità una cerchiatura a base quadrata di circa 6 mq di area. La corona dell‘ impalcato che circonda il monumento preesistente ha un ampiezza di 4 metri determinato dall’ accostamento di 1 + mezzo modulo da 2,5 metri.
modello di studio della struttura del gazebo
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MASTER DEGREE PROJECT
LISBON, PORTUGAL2010
Made in LisboaPiattaforma ibrida
Tutta sull’acqua Lisbona città è tutta protesa sull’acqua, ha un fronte riberinho di più di 15 Km che si estende da Belem, a ovest, fino alle zone recuperate dell’expo 98 e che oggi vivono una fase di sviluppo che tenta di creare nuove centralità attorno al parco che nel 1998 aveva bonificato una vasta area dismessa.La costa è stata nel tempo infrastrutturata e occupata dalle attrezzature di un porto esteso, bordando completamente la città, anche in prossimità del suo centro. Nonostante i trasporti via mare si stiano nuovamente sviluppando rapidamente, grazie a esigenze economiche, di impatto ambientale, di sicurezza e innovazione tecnologica, il porto storico di Lisbona, quello che si sviluppava a ridosso del centro della città, ha perso rapidamente la sua funzione originaria. Incapace di sostenere i cambiamenti derivanti dalle mutate condizioni economiche, tecnologiche, e di scala, il porto di Lisbona lascia spazio al vuoto di un terrain vague abbandonato e privo di funzione, incapace di rigenerarsi autonomamente.Fino al 1835 la linea di costa di Lisbona coincideva pressochè con quella originaria, con affaccio diretto delle costruzioni civili sulla banchina, con fondali molto bassi. Il porto aveva tutte le caratteristiche del modello emporio, in cui i prodotti e le merci trasportate venivano consumate, distribuite e assorbite dalla città stessa o da un intorno tale da non richiedere grandi spazi di stoccaggio merci. Appena quarant’anni dopo, dagli anni settanta dell’Ottocento, il porto subisce un ingrandimento cospicuo, che allontana la linea della costa da quella originaria, sia per ricercare fondali più profondi adatti a imbarcazioni più grandi e capienti, sia per permettere l’ installazione di impianti di lavorazione, di stoccaggio e manipolazione delle merci in arrivo e in partenza dal porto stesso sfruttandone i vantaggi localizzativi e di possibilità di incremento dei traffici. L’ampliamento avviene per riempimenti graduali, di conquista di terra all’acqua
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Made in Lisboa
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Da Santos a Praça do Comercio In particolar modo, di grande interesse per via delle radici storiche che si possono ritrovare, e per via della sua centralità, risulta esserne l’area che si allunga dalla stazione di Santos fino in prossimità della Praça do Comercio, il fronte monumentale della città, teatro dei principali avvenimenti che hanno definito le fattezze dell’attuale Lisbona e dello stesso Portogallo, passando per il nodo nevralgico tradizionale di Cais do Sodrè. Quest’area, fino a 20 anni fa utilizzata a pieno regime con funzioni portuali si presenta oggi in disuso e abbandono, senza neppur vaghi disegni che possano condizionarne futuri sviluppi.A causa della cessata attività portuale che ne aveva disegnato i bordi, i limiti, fissato le gerarchie di funzionamento interne, definito gli isolati, i canali di attraversamento, che ne avevano plasmato circolazione, distribuzione, e impianto insediativo, l’area è oggi un enorme terrain vague, un luogo sospeso in attesa.Il porto, in quest’area, ha perso la sua autorità assieme alla funzione per la quale era stata creata, modificata e ampliata fino alla conformazione attuale. Venendo meno le motivazioni che ne avevano regolato il funzionamento, hanno determinato nel corso del tempo, una generale assenza di gerarchia tra le parti appartenenti allo stesso sistema e rispetto alla città intorno.
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Da Santos a Praça do Comercio In particolar modo, di grande interesse per via delle radici storiche che si possono ritrovare, e per via della sua centralità, risulta esserne l’area che si allunga dalla stazione di Santos fino in prossimità della Praça do Comercio, il fronte monumentale della città, teatro dei principali avvenimenti che hanno definito le fattezze dell’attuale Lisbona e dello stesso Portogallo, passando per il nodo nevralgico tradizionale di Cais do Sodrè. Quest’area, fino a 20 anni fa utilizzata a pieno regime con funzioni portuali si presenta oggi in disuso e abbandono, senza neppur vaghi disegni che possano condizionarne futuri sviluppi.A causa della cessata attività portuale che ne aveva disegnato i bordi, i limiti, fissato le gerarchie di funzionamento interne, definito gli isolati, i canali di attraversamento, che ne avevano plasmato circolazione, distribuzione, e impianto insediativo, l’area è oggi un enorme terrain vague, un luogo sospeso in attesa.Il porto, in quest’area, ha perso la sua autorità assieme alla funzione per la quale era stata creata, modificata e ampliata fino alla conformazione attuale. Venendo meno le motivazioni che ne avevano regolato il funzionamento, hanno determinato nel corso del tempo, una generale assenza di gerarchia tra le parti appartenenti allo stesso sistema e rispetto alla città intorno.
La Baixa fu costruita nel 1755 dopo il terremoto che distrusse Lisbona e sostituì il quartiere medioevale che vi sorgeva. Si presenta come una griglia regolare con variazioni al tema, di strade larghe 13 metri ed edifici a blocco di cinque piani.Come Manhattan, Lisbona ha conosciuto una (ri-) colonizzazione in grado, attraverso un meccanismo funzionale esplicitato nella sequenza costruito-vuoto, di (ri)strutturare i rapporti tra città bassa e alta ,come elemento distributivo e tipologico insieme della città stessa, in grado di geometrizzare lo spazio, cioè di renderlo misurabile per dargli valore.Nello stesso modo la piattaforma artificiale del porto era allo stesso tempo supporto e infrastruttura che regolava attraverso le emanazioni del suo potere funzionale che si esplicavano nelle forme della strada e della ferrovia, delle banchine , dei piazzali e delle officine. Oggi queste funzioni sono mutate, la quasi totalità sparite. Ciò che rimane è la strada, la ferrovia, gli edifici resistenti, la collina e l’acqua che torna a reclamare.
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Piattaforma artificiale L’area è dunque una grande piastra, una lunga piattaforma artificiale fondata su paradigmi funzionali, che occupa, raddrizzandone il bordo, e permettendo il pescaggio su fondali più profondi alle imbarcazioni in approdo, l’antica insenatura naturale, che aveva permesso l’installarsi di un villaggio che sarebbe diventato Lisbona. Ancora fino al 1830 il limite della città rispetto all’acqua è quello naturale, quello orografico. Di li in poi si cominciò a reclamare terra dove non c’era all’acqua. Si riempì, si fondò, si allungarono le banchine per fare spazio all’industria nascente intorno al porto, passando da un porto simile a quello che si riferisce al porto emporio a quello di lavorazione della merce alle spalle del fronte del porto.La piattaforma regolata dai principi della funzionalità e applicata sul davanti della città, è una protesi artificiale oggi rinsecchita. Una estensione che ha perso il suo ruolo originario.
Come Manhattan, Lisbona ha conosciuto una (ri-) colonizzazione in grado, attraverso un meccanismo funzionale esplicitato nella sequenza costruito-vuoto, di (ri)strutturare i rapporti tra città bassa e alta ,come elemento distributivo e tipologico insieme della città stessa, in grado di geometrizzare lo spazio, cioè di renderlo misurabile per dargli valore.Nello stesso modo la piattaforma artificiale del porto era allo stesso tempo supporto e infrastruttura che regolava attraverso le emanazioni del suo potere funzionale che si esplicavano nelle forme della strada e della ferrovia, delle banchine , dei piazzali e delle officine. Oggi queste funzioni sono mutate, la quasi totalità sparite. Ciò che rimane è la strada, la ferrovia, gli edifici resistenti, la collina e l’acqua che torna a reclamare.
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Organizzazione Tutta la piattaforma si presenta organizzata per bande longitudinali, che ancora scaturiscono dalla presenza della ferrovia e dello stradale. In sequenza: la città storica che degrada ripida dall’alto, con un dislivello di più di 60 metri compressi in poche centinaia di metri in linea d’aria; il fronte ritrovato degli edifici di Rua di Sao Paulo che si rivolgono al parco; la spiaggia/bosco, fitta di alberi e percorsi naturali; la lama d’acqua che si muove sinuosa e poi coincide con il limite della città storica; la piattaforma vera è nuovamente attrezzata e attiva del parco giochi che contiene a livello sotterraneo il parcheggio per i residenti di Rua de Sao Paulo. La fascia successiva i cui limiti sono definiti dall’infrastruttura e da una via parallela a questa, già esistente, è una fascia di edifici di grande scala che devono rapportarsi con i flussi veloci dell’infrastruttura della mobilità da un lato e il parco dall’altro. Sono un’università, due edifici per uffici, blocchi di residenza esistenti e relativi completamenti, giardini storici e il mercato da Ribeira, altri blocchi residenziali a contatto con la città. E’ un disegno chiaro, già presente, solo da sottolineare.
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Estacao de Santos
Fermata autobus
Fermata traghettoEstaçao Fluvial
Terminal autobus Estaçao de Cais do Sodrè
Metro
Rendez-vous taxi
Stazioni
Infrastrutture Unione
Aree
Polo intermodale18000 mq+
Isola sport/leisure13600 mqIsola università/residenza
68000 mq
Banda su strada76400 mq
Parco/bosco32700 mq Parco/attrezzato
14300 mq
Polo commerciale10000 mq
Polo museale41000 mq
Mobilità
Giaciture Resistenze
Parcheggi
Traghetti pendolari con auto
220 posti auto
120 posti auto
360 posti auto200 posti auto
380 posti auto
100 posti auto
Blocco residenziale
Blocco residenziale
Blocco residenziale
Magazzini portuali Magazzini portuali
Edifici uffici
ArsenalBlocchi residenziali
Mercado da ribeira
Docas da Ribeira das Naus
Estação de Cais do SodrèMagazzini portuali Cais do gas
Estação fluvial
Jardim do Largo do Santos
Jardim Dom Luis I
Mobilità
Giaciture Resistenze
Parcheggi
Traghetti pendolari con auto
220 posti auto
120 posti auto
360 posti auto200 posti auto
380 posti auto
100 posti auto
Blocco residenziale
Blocco residenziale
Blocco residenziale
Magazzini portuali Magazzini portuali
Edifici uffici
ArsenalBlocchi residenziali
Mercado da ribeira
Docas da Ribeira das Naus
Estação de Cais do SodrèMagazzini portuali Cais do gas
Estação fluvial
Jardim do Largo do Santos
Jardim Dom Luis I
Innesti
Aree verdi Accesso all’acqua
Miradores e punti panoramici
Rua do AlecrimAvenida Dom Carlos I
Ribeira das Naus
Cais do Sodrènuovo miradouro
università
università
spalti
pontile
piazza sull’acqua
Miradouro de Santa Caterina
Elevador da Bica
Edificio per uffici
Piscine
Scuola materna
Residenza
Complesso museale
Residenze universitarie
Piccolo attracco
Piccolo attracco
Punto panoramico/contemplativo
Punto panoramico/contemplativoPunto panoramico/contemplativo
Piccolo attraccoMolo
Fermata traghetto PiscineItinerario pedonale
Estaçao Fluvial
Insenatura
Insenatura
47000 mq
3700 mq
4300 mq
22000 mq
2700 mq
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Clips. Il valore di queste “clips” è quello di avvalorare l’identità di ciascuna fascia collegandola in modo diretto attraverso un sistema complesso che si risolve in elementi complessi.Ciascun elemento, in tutto cinque, è composto da una parte relativa all’attraversamento della fascia infrastrutturale e si presenta quasi sempre sotto forma di passerella sospesa. Soltanto in un caso, in Cais do Sodrè il sistema di attraversamento, che qui si riconduce allo snodo-piazza preesistente, coincide con gli altri sistemi coinvolti definendo una piastra sopraelevata che consente sia l’attraversamento del nodo stradale, che dell’area adibita a parcheggio, oltre a ricoprire il ruolo di piazza sopraelevata.Il valore di queste “clips” è quello di avvalorare l’identità di ciascuna fascia collegandola in modo diretto attraverso un sistema complesso che si risolve in elementi complessi.Ciascun elemento, in tutto cinque, è composto da una parte relativa all’attraversamento della fascia infrastrutturale e si presenta quasi sempre sotto forma di passerella sospesa. Soltanto in un caso, in Cais do Sodrè il sistema di attraversamento, che qui si riconduce allo snodo-piazza preesistente, coincide con gli altri sistemi coinvolti definendo una piastra sopraelevata che consente sia l’attraversamento del nodo stradale, che dell’area adibita a parcheggio, oltre a ricoprire il ruolo di piazza sopraelevata.
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Poi i tracciati viario e ferroviario, invariabile del progetto, che hanno segregato la fascia più esterna al sistema, quella prospiciente all’acqua, le zone del porto vero e proprio, le banchine oggi deserte. La piattaforma qui si disgrega viene ritagliata in un’operazione di ricolonizzazione-decolonizzazione concomitante. Il confine che era la ferrovia diventa di acqua. Il fronte riberinho diventa un’isola vera e propria su cui sorge parte del complesso universitario e il campus adiacente. Non ci si arriva in auto, ma a piedi o via acqua. Sull’isola è installato anche un nuovo punto di approdo per traghetti in grado di collegare il centro con l’isola universitaria. Nonostante sia un’isola è una delle aree più raggiungibili. Oltre via acqua e a piedi la piccola stazione di Santos viene riqualificata e collegata sia all’isola che alla piattaforma, aldilà della ferrovia. Il resto del fronte dell’acqua è un’altra piccola isola attrezzata per lo sport e segnata da un edificio alto che contiene palestre e campi sportivi. Da Cais do Sodrè è facilmente raggiungibile a piedi attraverso una comoda passerella.Attorno al molo di Cais do Sodrè si concentrano flussi veicolari notevoli. La decongestione dal traffico avviene per mezzo dell’interramento delle corsie centrali della strada, che alleggeriscono il lavoro di presenza di mezzi privati nell’area, a favore di un aumento di mezzi pubblici che trovano nella zona laterale alla stazione punto di sbarco dei passeggeri.
La presenza della strada garantisce la formazione di un’entità complessa in luogo dello spazio vuoto prospiciente l’ingresso della stazione, capace anche di distribuire i flussi pedonali in modo da far accedere la città in maniera protetta e diretta. E’ uno snodo per natura ibrido, in cui si miscelano flussi e funzioni differenti. Poco distante muovendosi verso Praça do Comercio, si incontra la Ribeira das Naus, un luogo mitico. Di qui sono salpate le imbarcazioni che avrebbero compiuto viaggi straordinari di scoperta. L’eliminazione del tratto di strada che nei pressi di Cais do Sodrè arriva fino a lambire Praça do Comercio ne permette un nuovo vigore e riqualificazione.L’innesto di elementi puntuali favorisce la creazione di uno spazio protetto dove si possa celebrare in un museo la tradizione e il mito e allo stesso tempo definire uno spazio pubblico aperto, senza automobili. La memoria delle Docas, le antiche vasche per la manutenzione e la riparazione delle imbarcazioni ricompare nel ritaglio di insenature e in specchi d’acqua. In particolare l’impronta della Docas da Ribeira diventa uno spazio cavo per la sosta.
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PRIVATE COMMISSIONIN PROGRESSPaesana, CN, ITALY2011
with Sarah Becchio (STUDIOERRANTE)
Sipario
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PRIVATE COMMISSIONAlbaretto Macra CN, ITALY2009
Memede aquarium is an habitat for turtles. It is in in concrete. It is an organic shape. It is for a specific place.400 l of water and rain +1 turtle = a paradiseThere are 2 entrances and several niches to hide the shell.
Memede AquariumA turtle habitat
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Digging, pouring and redigging It’ s not bad to experiment yourself
Dig yourself, Lazarus dig !
I started to dig I poured concrete
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Dig yourself, Lazarus dig !
400 l of water and rain+1 turtle= a paradise
There are 2 entrancesAnd several niches to hide the shell
A micro world will developAs a model , but real
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ZOOART08, competitionPROJECT AWARDED with constructionCuneo, CN, ITALY2008
with Iride Barbano
SoulwatchingboxSmall pavillon
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Una rapida successione di lamelle verticali. Il pieno e il vuoto incostanti a seconda del punto di vista di chi guarda.Da dentro o da fuori.La scatola diventa un rifugio protetto, una tana da mettere dove si vuole. Allora ci si siede per terra.L‘esterno è severa forma geometrica, l’ interno una caverna, una tana, una bolla vuota irregolare ricavata tra gli strati di cartone, disposti uno sull’altro; lo spazio è accogliente, raccolto, intimo.Le fessure permettono il passaggio della luce, che entra diffusa, e crea ombre, riflessi.Di notte invece è la scatola che si illumina per uno spazio da pensieri notturni.
Soulwatchingbox
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Recipe: 40 cardboard sheets1 or more power cutters2 strong arms1 finger cut
1 finger cut
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Space for 3 people and 3 souls.
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Recipe: 40 cardboard sheets1 or more power cutters2 strong arms1 finger cut
1 finger cut
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Superimpose layersCut layersGlue layers
People: 1 or 2 (better)Time: 1 weekDifficulty: ED+
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40
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More of 1000 compressed card-board cylinders.Space for 3 people and 3 souls.
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40 cardbord layers2,3 x 2,3 metres
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A bad trip Color of the lorry: yellowAge of the driver: 29 years old
Distance covered: 50 kmSpeed: 30 km/h
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Someone didnt dare to enter Into the enlightened box Then kids made home
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ZOOART08, competitionPROJECT AWARDED with constructionCuneo, CN, ITALY2008
Tappolamp e Tappobookstand sono costituiti da una struttura in tondino da armatura da 8 che si innesta su una base cilindrica in cls alleggerito.
Tappos
Tappolamp etappobookstand sono due oggetti concepiti per
interagire con il pavimento della soulwatching box
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costituire l’ allestimento
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Lamp and bookstand
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Tappos
Tappolamp etappobookstand sono due oggetti concepiti per
interagire con il pavimento della soulwatching box
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accostati, tale da fungere da piano interattivoL’ elevato numero di fori
Il primo strato è caratterizzato da una serie di sezioni di tubo
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che costituiscono il pavimento permettono una altrettanta libertà di
spostamento e adattamneto degli oggetti che possono di volta in
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CONCRETE DESIGN COMPETITIONPROJECT AWARDED 1st PRIZEANTWERP, BELGIUM2008
Layeringkindergarden in the wood
L’ edificio nasce, cresce dalla terra
Si sovrappongono strati, si definiscono le aperture
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LayeringL’ edificio nasce, cresce dalla terra
Si sovrappongono strati, si definiscono le aperture
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The project is born to the necessity of transpose into the building the difference and, at the same time the close relatinonship that exist between the unhomogeneity of the cast (the substance) and its rigour when it become wall (the shape). The precision, the consistency, the extraneousness but also the natural place, the habitat in itself pleasant. To impose a strong gesture as signified to operate as the pioneer, with a scheme of planning, potentially repeatable, able to create a new surrounding gauge system.
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C’ è bisogno di geometria per misurare uno spazio indefinito, per renderlo percorribile
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WORKSHOPtutors :Manuel aires Mateus, Jorge P.Silva (AIRES MATEUS ASSOCIADOS)ATHENS, GREECE2009
Teliki PlateiaA void in Athens
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Teliki Plateia
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PRIVATE COMMISSIONAlbaretto Macra CN, ITALY2009
Sedianatural
La sedia è realizzata in cls e legno grezzo. Il guscio che disegna la seduta è stato gettato in un cassero in legno asulla cui superfici è stato posizioonato un foglio di acetato per rendere la superficie del cls lucida.Il guscio è collegato da una serie di aste in legno di ciliegio grezzo (rami) che hanno una funzione estetica oltre che strutturale.Questi sono infatti affogati nella pasta cementizia e collegati a questa con una serie di piastrine per aumentare la superficie di contatto. Quattro di queste aste trapassano il guscio e diventano il sostegno delle seduta, il contatto con la terra.
outdoor chair
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Sedianatural
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COMPETITIONpartecipationCINCINNATI, USA2008
TheatroTheatre school in Turin
with Antonio Spinelli, Giuseppe Vinci
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TheatroTheatro is a software built to create scenaries for theatre’s architecture. The definition of sceneries comes out from the interpolation of different datas, that we assemble in physical and perceptive features. Each cluster contains at his turn, a series of categories that we need to define, little by little, according to a three values scale, the features of a specific scenery . Each change brought to the system brings to the change or distortion of the scenery.The Scenery has its own features and it’s ruled by specific rules. The Scenery or Room is not a physical place, it’s not definitive, it’s not bound but it’s binding. It’s just the archetype of the possibilities and it needs definition, and the thing which enables the variation is a coarse material.Its representation and its production is geometry, not its shape. The shape is given by the environment in spatial, movement, break, link variants and others. The Environment is different from Scenery, linked to school life (public, social and artistic).What happens in the Environment is ruled by insight rules and relating needs, which rule also those of the Rooms, rendering them architectures. The Environment behaves as a distorter.Between these two systems there is a surface of contact, or boundary, or doorstep, which is the interface between inner and outside, between institutional and informal, systematic and intuitive, between real life and theatre, and between all the other things.We can see the surface of contact in the walls, in glass doors, in fissures, in niches, in the light that falls down from above or from the side, in the roughness of the grain, in the entrance filters. But also just in air buffers.
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The project is composed by two entities, school and theatre, connected by a corner. The theatre is a proscenio with about 550 seats.The school is composed by differents rooms and spaces, privates and collectives, to stop or to move, internal and external, transparents and opaque ecc. Along the perimeter the light comes from wide glass facades, in the middle falls down from above, trought patios.Every space, except the stage set shop, is based on variations of a grid, that represents the geometrical basement. The module is large 23x23 feet (about 7x7 metres).The materials used are concrete for structures walls, glass for facades.
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The grid rapresents the geometrical basement. The module is large 23x23 feet, contains four circles large 11’5”.One rule: diagonal aggregation.The corner deformation permites the environment to modify the rigidity of the figure.It defines straight and rounded profiles that embrace idea of variability, suitability and movement. This operation diffused in organic way composes every spaces, internal, external and patios that have differents levels of reciprocity.Scenary becomes a shape.
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VIZZION EUROPEAN ARCHITECTURE COMPETITIONpartecipationBRUXELLES, BELGIUM2008
Parasitic sustainabilityParasitic housing
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Parasitic sustainability
First level, the simplest. Connection to the life net with subtraction of physiological value, even if of a low entity, aim at, apart from survival, display the low resources consumptions impact of the parasite.Second level, more complex: plug-in a hospital body (environment or building) to make the best of position, building a ones own symbolic anatomy, enough to weaken ( or to strengthen) the hospital body.
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Clearing, remouving needs explanation. It’ is a force gesture that changes into the necessity of give an account to the local (and global) community, to who have choose the parasite as home, or to who can’t be without the parasite! Who will have to clearing, will do it without silent, because every decision will make noise! To deny the parasite’ s life signify to deny the environmental, social and economical soustainibility concepts!The parasite could (sometimes have to ) be removed, but only to find place into other places, chosen by institution, into the good. This is one of its main aim.
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WORKSHOPtutors :MIchele Bonino (MARC)Bruxelles, BELGIUM2010
Combining sacredness
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Combining sacredness
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INTERNSHIPCopenhagen, DENMARK2011
DMA Dorte Mandrup Arkitekter
Karlssons Guld brand homePRIVATE COMMISSION2011
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Erich Kastner GymnasiumCOMPETITION2011
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Norrviken Deltahouse MasterplanPRIVATE COMMISSION2011
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ASSISTANT ARCHITECTTurin, ITALY2010
StudioATAStudioATA
Ex Dansilar factoryCOMPETITION2010
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CreditsInsulaeNewYork, USACOMPETITION, selected as finalistJune 2011with Sarah Becchio (studioErrante)
Made in LisboaLisbon, PortugalMASTER DEGREE PROJECTDecember 2010Tutors: Stefano Pujatti, Manuel Aires Mateus, Jorge P. Silva, Giacomo Del-bene
GazebaoCaramagna Piemonte, ItalyCOMPETITION, selected as finalistSpring 2010with Sarah Becchio (studioErrante)
Teliki PlateiaAthens, GreeceWORKSHOPSummer 2009Tutors: Manuel Aires Mateus, Jorge P. Silva
SiparioPaesana, ItalyPRIVATE COMMISSION, in progressAutumn 2010with Sarah Becchio (studioErrante)
SedianaturalAlbaretto Macra, ItalyPRIVATE COMMISSION2009
SoulwatchingboxCuneo, ItalyCOMPETITION, awarded with constructionSummer 2008with Iride Barbano
Parasitic sustainabilityBruxelles, BelgiumCOMPETITION2008with Antonio Spinelli
Combining SacrednessBruxelles, BelgiumWORKSHOPWinter 2010Tutors: Michele Bonino
LayeringAntwerp,BelgiumCOMPETITION, 1st prizeSpring 2008
Memede aquariumAlbaretto Macra, ItalyPRIVATE COMMISSION2009
TheatroCincinnati, USACOMPETITION2008with Antonio Spinelli, Giuseppe Vinci
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Karlssons Guld brand homeBastad, SwedenPRIVATE COMMISSION2011with Ste Marguerita Phane, Mohsen Mekhail Najafian Tutors: Dorte Mandrup
Ex Dansilar factoryGattico, ItalyCOMPETITION2010Tutors: Alessandro Cimenti (studioATA)
Pettinatura italiana factoryBiella, ItalyPRIVATE COMMISSION2010Tutors: Alberto Rosso (studioATA)
Kemiatau multipianoItalyPRIVATE COMMISSION2010Tutors: Alberto Rosso (studioATA)
Norrviken Deltahouse MasterplanBastad, SwedenPRIVATE COMMISSION2011with Daniel Lindberg, Pia Dyrendahl Staven Tutors: Dorte Mandrup, Kasper Pilemand
Erich Kastner GymnasiumKoln, GermanyCOMPETITION2011with Torsten Kjær Ravn, Laura DiestelTutors: Dorte Mandrup
Ikea HeadquarterMalmo, SwedenCOMPETITION, 1st prize2011with Torsten Kjær RavnTutors: Dorte Mandrup, Mette Borup
Pilgrim CenterRoldal, SwedenCOMPETITION, 2nd prize2011with Kajsa Berntzon, Torjus Dahl, Lise Thagaard NoragerTutors: Dorte Mandrup, Marianne Hansen
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errante edizioni