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N ella sua recente Esortazione Apostolica Gaudete et Exsultate sulla chiamata alla santità nel mondo di oggi 1 , Papa Francesco dichia- ra subito: «Gesù ci vuole santi e non si aspetta che ci accontentiamo di un’esi- stenza mediocre, annacquata, inconsi- stente». I santi moderni non hanno bisogno di una canonizzazione ufficiale, né di «lustrarsi gli occhi in una presunta estasi». Potreste conoscere o, addirittu- ra, essere voi stessi un santo moderno! Non essendo perfetti, ma cercando di diventarlo, avvicinandovi a Cristo e imitandolo con piccoli gesti e nel servi- zio disinteressato nei confronti degli al- tri. I santi vivono in una gioia fiducio- sa, indipendentemente dalle circostan- ze. Essi riconoscono il volto di Cristo nella loro coscienza impregnata di bea- titudine, nonché nella sollecitudine verso i poveri, i deboli e coloro che vengono perseguitati per il Suo nome. I santi dovranno sempre soffrire in una battaglia spirituale, ma possono contare sulla forza che deriva dalla pre- ghiera e dall’assiduità sacramentale, in particolare all’Eucarestia e alla Ricon- Newsletter I membri dell’Ordine devono testimoniare il loro impegno alla sequela di Cristo nel cuore delle città in cui abitano, attingendo questa forza spirituale dalle celebrazioni che li riuniscono. «Voi stessi potreste essere un santo moderno!» PRIMAVERA 2018 N° 50 La riflessione del Gran Maestro www.oessh.va @granmagistero.oessh @GM_oessh ordinis equestris sancti sepulchri hierosolymitani La croce di gerusalemme

PRIMAVERA Newsletter N° 50 La croce gerusalemmediocesi di Roma, e Monsignor Giuseppe Petrocchi, arcivescovo dell’Aquila (Italia). A nome del-l’Ordine tutto, il Gran Magistero

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Page 1: PRIMAVERA Newsletter N° 50 La croce gerusalemmediocesi di Roma, e Monsignor Giuseppe Petrocchi, arcivescovo dell’Aquila (Italia). A nome del-l’Ordine tutto, il Gran Magistero

Nella sua recente EsortazioneApostolica Gaudete et Exsultatesulla chiamata alla santità nel

mondo di oggi1, Papa Francesco dichia-ra subito: «Gesù ci vuole santi e non siaspetta che ci accontentiamo di un’esi-stenza mediocre, annacquata, inconsi-stente».

I santi moderni non hanno bisognodi una canonizzazione ufficiale, né di«lustrarsi gli occhi in una presuntaestasi». Potreste conoscere o, addirittu-ra, essere voi stessi un santo moderno!Non essendo perfetti, ma cercando didiventarlo, avvicinandovi a Cristo eimitandolo con piccoli gesti e nel servi-zio disinteressato nei confronti degli al-tri. I santi vivono in una gioia fiducio-sa, indipendentemente dalle circostan-ze. Essi riconoscono il volto di Cristonella loro coscienza impregnata di bea-titudine, nonché nella sollecitudineverso i poveri, i deboli e coloro chevengono perseguitati per il Suo nome.

I santi dovranno sempre soffrire inuna battaglia spirituale, ma possonocontare sulla forza che deriva dalla pre-ghiera e dall’assiduità sacramentale, inparticolare all’Eucarestia e alla Ricon-

Newsletter

I membri dell’Ordine devono testimoniare il loro impegno allasequela di Cristo nel cuore delle città in cui abitano,attingendo questa forza spirituale dalle celebrazioni che liriuniscono.

«Voi stessi potreste essereun santo moderno!»

PRIMAVERA 2018 N° 50

La riflessione del Gran Maestro

[email protected] @GM_oessh

ordinis equestris sancti sepulchri hierosolymitani

La crocedi gerusalemme

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L’Ordine all’unisonocon la Chiesa universale

Gli atti del Gran Magistero

L’Ordine e la Terra Santa

La vita nelle Luogotenenze

s o m m a r i o

LA PACE È UN DONO: INVOCHIAMOLA! IIIUN IMPORTANTE APPUNTAMENTO DI PREGHIERA

PER LA PACE IN MEDIO ORIENTE V

LE VISITE DEL GRAN MAESTRO VIILA RIUNIONE DI PRIMAVERA

DEL GRAN MAGISTERO VIIII PROGETTI 2018 ASSUNTI E SOSTENUTI

SU RICHIESTA DEL PATRIARCATO LATINODI GERUSALEMME X

UNA “SCUOLA SERALE” PER I FIGLIDEI PROFUGHI IN GIORDANIA XII

DA BETLEMME A PANAMA: ROSARIPER LA GMG XIII

UN SENTITO OMAGGIO ALLA LUOGOTENENZAPER LA GERMANIA XV

UN SACERDOTE AUSTRALIANO MEMBRODELL’ORDINE DA PIÙ DI 20 ANNI XVI

UNA RIUNIONE DI ORIENTAMENTOPER I NUOVI LUOGOTENENTIDEL NORD AMERICA XVII

L’AUSTRALIA E LA NUOVA ZELANDASI PREPARANO PER LA VISITADEL GRAN MAESTRO XIX

IMPRESSUM GRAN MAGISTERODELL’ORDINE EQUESTRE DEL SANTO

SEPOLCRO DI GERUSALEMME00120 CITTÀ DEL VATICANO

E-mail: [email protected]

ciliazione.In un’interessante dichiarazione, Papa

Francesco riassume l’identità di un santo inquesti termini: «è una missione; è un proget-to del Padre per riflettere e incarnare, in unmomento determinato della storia, un aspet-to del Vangelo». La missione di ognuno dinoi si definisce in una famiglia, una profes-sione, delle relazioni sociali e la propria si-tuazione personale, così come lo stato di sa-lute, le capacità economiche e così via.

Nel nostro caso, la missione di un Cavalie-re o di una Dama dell’Ordine è anche carat-terizzata da un impegno solenne verso Cristoe la sua Chiesa in Terra Santa. A tal riguar-do, Papa Francesco insiste sul fatto che «lasantificazione è un cammino comunitario,da fare a due a due». Pertanto, possiamoconcludere che il nostro Ordine «... è chia-mato a creare quello spazio teologale in cuisi può sperimentare la mistica presenza delSignore risorto».

La speciale devozione al Santo Sepolcro cirende capaci di sperimentare la «mistica pre-

senza del Signore risorto»?Quale effetto ha un pellegrinaggio vissuto

in quei luoghi sull’esperienza della sua misti-ca presenza, ad esempio nella Messa e nellaSanta Eucarestia?

Cosa può fare ciascuno di noi per trasfor-mare la Luogotenenza in «uno spazio teolo-gale in cui si può sperimentare la misticapresenza del Signore risorto»?

Concluderò citando la preghiera finale deldocumento del Papa:

“Chiediamo che lo Spirito Santo infondain noi un intenso desiderio di essere santiper la maggior gloria di Dio e incoraggiamo-ci a vicenda in questo proposito. Così, condi-videremo una felicità che il mondo non cipotrà togliere”. Amen!

Edwin Cardinale O’Brien

1 Leggere sul nostro sito www.oessh.va l’artico-lo dedicato a questa recente Esortazione Apostoli-ca di Papa Francesco, che rappresenta un docu-mento di fondamentale importanza per tutti i bat-tezzati.

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II N° 50 - PRIMAVERA 2018NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

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«Siamo afflitti perché la giornata dioggi non ci porta verso la pace, maesattamente nella direzione oppo-

sta», commentava Mons. Giacinto-BoulosMarcuzzo, vicario patriarcale per Gerusa-lemme e la Palestina, dopo i gravi scontrilungo la barriera difensiva fra Gaza e Israelelo scorso 14 maggio, data del 70° anniversa-rio della creazione dello Stato di Israele egiorno dell’apertura dell’ambasciata statuni-tense a Gerusalemme. Questi scontri hannoportato alla morte di varie decine di palesti-nesi mentre numerosi altri (alcune agenzieparlano di più di 2000) sono rimasti feriti.

Il commento a caldo di Mons. Marcuzzofa capire la complessità della situazione. Ilvescovo che ha ricoperto per quasi 25 annila carica di vicario patriarcale per Israele eche conosce molto bene e da vicino la que-stione, continuava: «Vogliamo credere che latregua si può raggiungere con la buona vo-lontà di tutti. Per questo chiediamo a tutta lacomunità internazionale di sostenere il desi-

L’Ordine all’unisono con la Chiesa universale

La pace è un dono:invochiamola!

«Lo Spirito cambi i cuori e le vicendee porti pace nella Terra Santa!»

Il Papa era presente con il cuore e l’anima alla veglia di preghiera organizzata sabato 19 maggio dalladiocesi di Gerusalemme per la pace in Terra Santa, come da Lui confidato durante la festività di Pente-

coste, dopo il Regina Coeli: «Ieri sera sono stato spiritualmente unito alla veglia di preghiera per la paceche ha avuto luogo in quella Città, santa per ebrei, cristiani e musulmani. E oggi, continuiamo a invocarelo Spirito Santo perché susciti volontà e gesti di dialogo e di riconciliazione in Terra Santa e in tutto il Me-dio Oriente». Nel corso della precedente messa, domenica 20 maggio, aveva anche evocato la situazionein Terra Santa, citando gli Atti degli Apostoli e indicando che lo Spirito Santo che «apre vie nuove» è ca-pace di cambiare gli eventi, «come nell’episodio del diacono Filippo». «Lo Spirito lo sospinge su una stra-da deserta, da Gerusalemme a Gaza… come suona doloroso, oggi, questo nome! Lo Spirito cambi i cuorie le vicende e porti pace nella Terra Santa!», ha esclamato il Santo Padre.

derio degli ebrei e dei palestinesi di andareverso la pace. Allontaniamoci dalle ideologiee guardiamo la realtà».

Da 28 anni in Terra Santa, Mons. Pierbat-tista Pizzaballa, Amministratore Apostolicodel Patriarcato Latino di Gerusalemme, de-scrive l’aria che si respira in questa terra di-visa: «Gli animi sono troppo esacerbati, c’èstata troppa violenza, odio… c’è un odio ve-ramente profondo e, soprattutto, una sfidu-cia molto profonda tra le parti. Quindi reali-sticamente non credo che a breve termine cisaranno dei cambiamenti, purtroppo. A lun-go termine è evidente che questa situazionenon può restare com’è, ha bisogno di esserepresa in mano». Anche l’Assemblea degli Or-dinari cattolici di Terra Santa, a cui parteci-pano leaders religiosi latini, melchiti, maro-niti, siriaci, armeni, caldei e la Custodia diTerra Santa descrive la situazione in terminicrudi: «Le vittime, o almeno la maggior partedi esse, potevano essere evitate se non fosse-ro stati usati mezzi letali dalle forze israelia-

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NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

N° 50 - PRIMAVERA 2018

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ne. Invitiamo tutte le parti coinvolte ad evi-tare l’uso della violenza e a trovare il un mo-do di mettere fine il prima possibile all’asse-dio imposto a circa due milioni di palestinesinella Striscia di Gaza».

Di fronte alla preoccupazione causata dalcrescere della tensione e dalla violenza,Mons. Pizzaballa ha indetto un incontro dipreghiera per la veglia di Pentecoste. L’ini-ziativa è stata subito sostenuta dal Consigliodelle conferenze dei vescovi d’Europa che ha

invitato «le comunità e le singole persone,anche in Europa, a unirsi alla preghiera dellaChiesa di Gerusalemme, attraverso un tem-po di raccoglimento e di preghiera per la pa-ce e la difesa della vita ad ogni costo, sabato19 maggio, vigilia di Pentecoste».

L’invito alla preghiera è la voce che uniscei cristiani di Terra Santa e che in questa pro-fonda convinzione della forza del ricorrere aDio sono sostenuti dal Santo Padre che du-rante l’udienza generale del 16 maggio si èespresso con queste parole: «Sono molto pre-occupato per l’acuirsi delle tensioni in TerraSanta e in Medio Oriente, e per la spirale diviolenza che allontana sempre più dalla viadella pace, del dialogo e dei negoziati. Espri-mo il mio grande dolore per i morti e i feritie sono vicino con la preghiera e l’affetto atutti coloro che soffrono. Ribadisco che nonè mai l’uso della violenza che porta alla pa-ce. Guerra chiama guerra, violenza chiamaviolenza. Invito tutte le parti in causa e lacomunità internazionale a rinnovare l’impe-gno perché prevalgano il dialogo, la giustiziae la pace. Invochiamo Maria, Regina dellapace. “Ave Maria…” Dio abbia pietà di noi!Rivolgo il mio augurio cordiale per il mesedi Ramadan che inizierà domani. Che questotempo privilegiato di preghiera e di digiunoaiuti a camminare sulla via di Dio che è lavia della pace».

Uniamoci dunque in preghiera perchéuna volta ancora il Padre che è nei cieli pos-sa dire: «Ho udito il grido del mio popolo»(cfr. Es 3,7) e farci dono della pace.

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Domenica 20 maggio 2018, festa della Pentecoste, Papa Francesco ha annunciato che cele-brerà un concistoro nel quale saranno creati 14 nuovi cardinali. Fra essi figurano due

membri dell’Ordine, Monsignor Angelo De Donatis, Vicario Generale di Sua Santità per ladiocesi di Roma, e Monsignor Giuseppe Petrocchi, arcivescovo dell’Aquila (Italia). A nome del-l’Ordine tutto, il Gran Magistero esprime ai due futuri porporati le più vive felicitazioni, affi-dando questi pastori all’intercessione di Maria, Madre della Chiesa.

Omaggio ai nuovi cardinalimembri dell’Ordine

La colomba della pace – nella chiesa di SantoStefano a Gerusalemme – simboleggiava lasperanza delle numerose persone venute apregare in seguito all’appello di Mons.Pizzaballa, Amministratore Apostolico delPatriarcato Latino, alla veglia della festa diPentecoste.

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IV N° 50 - PRIMAVERA 2018NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

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Il Papa è motivato dalla necessità di eleva-re una nuova, e speciale, supplica a Dioperché comincino a dipanarsi i moltepli-

ci, e sempre più aggrovigliati, nodi che av-volgono le vicende umane in quella regione,paradossalmente culla delle tre grandi reli-gioni monoteiste. Abbastanza per restarnecoinvolti e nello stesso tempo emozionati dasollecitarci a comprendere meglio le ragionidi così importante decisione.

La prima considerazione investe certa-mente la fede nella preghiera. Potrebbe sem-brare scontato l’invito a pregare da parte dichi sempre ci richiama a «non dimenticarci»di pregare per Lui. La sua esortazione si fon-da sulla ricchezza della vita interiore cheogni battezzato ha il dovere di coltivare eser-citandosi nell’arma della preghiera, oltre chenutrendosi della Parola di Dio e dei sacra-menti. Così non solo egli è nella condizionedi poter adorare, amare e invocare Dio Padrenella Verità ma anche di combattere Satanache «come leone ruggente», ci ricorda sanPietro (1 Pt 5,8), va in giro per attentare alladistruzione della nostra vita spirituale con ladivisione fra gli uomini e l’allontanamentodi essi dalla immanente presenza di Dio.

Un intervento divino per aprire la stradaalla pace

Proprio nel Vicino e Medio Oriente questadivisione sta manifestandosi sempre più la-cerante, inappagabile nell’annientamento diogni segno di vita, mai sazia della distruzio-ne totale, anche dei più piccoli germogli che

aprono alla speranza. Le immagini che cigiungono da Siria, Iraq, Afghanistan, Yemendi profughi vaganti e impauriti, di vittime diattentatori suicidi, di campi per rifugiati sfi-niti dalla rassegnazione, di scampati ai gasmortali, di edifici in macerie, di palazziischeletriti, di chiese profanate, testimonianodi una conflittualità endemica che come unmostro si nutre delle sue malvagità. E nonaccenna a esaurirsi per le risorse convergen-ti di potenze, alcune lontane dall’area, deter-minate ad affermare i propri interessi, so-prattutto economici e strategici (persino nu-cleari), o la propria primazia politico-religio-sa. Le accresciute rivalità tra nazioni e popo-li della regione hanno complicato e aggrava-to, anche le persistenti tensioni israelo-pale-stinesi.

Non sembra esserci più forza umana, vistigli insuccessi dell’azione diplomatica e con-statata la paradossale impotenza di quellamilitare, capace di domare la spietata lottaalla pace. Così papa Francesco, devotissimoa Maria che scioglie i nodi, ha certamentepensato alla sua intercessione nella perora-zione dell’intervento divino. Il solo che puòaprire alla speranza, alla pace. Lo ha prepa-rato con la preghiera per l’emblematica,amatissima Siria alla quale, proprio la dome-nica di Pasqua, ha chiamato tutti i cattolici;poi con il pellegrinaggio, all’inizio del mesedi maggio, al Santuario romano del DivinoAmore e reiterando l’invito a recitare, sem-pre con questa intenzione e per tutto il me-se, il Santo Rosario. Ha indetto quindi un in-contro speciale di preghiera, di tutti i cristia-

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NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

N° 50 - PRIMAVERA 2018

Un importante appuntamento di preghieraper la pace in Medio Oriente

Francesco crede nella preghiera e crede nel dono divino della pace.Forte di queste convinzioni, e delle ispirazioni dello Spirito, per

invocare e far maturare la pace in Medio Oriente ha promosso unincontro di preghiera il 7 luglio a Bari. Un incontro inconsueto,singolare per la scelta, la basilica di San Nicola, e dalla forte

connotazione ecumenica.

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ni, d’Occidente e Oriente, invitando a Bari iPatriarchi delle Chiese, cattoliche e ortodos-se di tutti i riti.

La basilica di Bari, luogo di preghieraecumenica rivolto verso l’Oriente

La valenza di Bari per questa generalemobilitazione di preghiera risiede certo nelfatto che è capoluogo della regione storica-mente “porta d’Oriente” e “ponte” nel Medi-terraneo tra l’Europa continentale e le piùvicine coste asiatiche. Qui si sono da sempreincontrate le loro genti, con i loro frutti eculture, e qui sono confluite da tante contra-de d’Europa le correnti del pellegrinaggiocristiano per la Terra Santa, sotto la protezio-ne nel Gargano, proprio come in Norman-dia, dell’arcangelo Michele. Ma Bari è so-prattutto testimone dell’ansia e dell’impegnodei cristiani per la ricostituzione della loro

unità che ha come protagonista il santo tau-maturgo Nicola di Mira. Egli è veneratissimoin Oriente come in Occidente, le sue reliquiecustodite nella splendida basilica che la cittàha eretto in suo onore, meta di pellegrinaggie unica nella Cristianità in cui viene celebra-ta sia la Messa in rito latino come la DivinaLiturgia nei riti dei fratelli ortodossi.

Memorie e circostanze fanno straordinariol’incontro del 7 luglio nella invocazione aDio del dono della pace da parte dei suoi fi-gli uniti nel suo nome. Gesù, dopo averci ri-velato (Gv 14,5-6) che Lui è la «via, la veritàe la vita», ci ha lasciato questa assicurazione,ripetendola addirittura due volte (Gv 14,13-14): «Qualunque cosa chiederete nel nomemio, la farò, perché il Padre sia glorificatonel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nelmio nome, io la farò».

Graziano Motta

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La basilica di Bari – luogo spirituale ecumenico in cui sono venerate le reliquie di San Nicola – ospiteràquest’estate un incontro di preghiera per la pace in Medio Oriente.

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Dopo le celebrazioni pasquali e la riu-nione d’autunno del Gran Magistero,il 25 aprile il Cardinale Edwin

O’Brien ha presieduto una messa nell’anticabasilica di San Marco a Piazza Venezia, Ro-ma, in occasione dell’omonima festività diSan Marco, l’evangelista “interprete di Pie-tro”. All’invito del parroco, don Renzo Giu-liano, numerosi fedeli – sia parrocchiani chepellegrini desiderosi di “diventare discepo-li”– si sono radunati nel cuore della Cittàeterna attorno al Gran Maestro dell’Ordine –per pregare insieme.

All’inizio del mese di maggio, il GranMaestro si è recato presso l’antica abbazia diCasamari, in provincia di Frosinone, per ce-lebrare la cerimonia di investitura della Se-zione Lazio della Luogotenenza per l’ItaliaCentrale e quindi, nel fine settimana succes-sivo, ha raggiunto Lucerna per incontrare imembri della Luogotenenza svizzera, presie-dere all’Investitura di nuovi membri e all’av-vicendamento della nuova Luogotenente,

Donata Maria Krethlow-Benziger, che ha so-stituito Jean-Pierre Marie de Glutz-Ruchti inquesta alta carica.

Il 17 maggio, il cardinale O’Brien ha presoparte alla riunione delle Luogotenenze lati-no-americane a Buenos Aires, festeggiandoanche i 130 anni della Luogotenenza argenti-na e presiedendo il giorno seguente la messadi Investitura presso la Basilica di Nostra Si-gnora del Soccorso a Buenos Aires. Il suoviaggio è proseguito con la visita alle Luogo-tenenze brasiliane. In occasione di tale in-contro, si è recato in pellegrinaggio al san-tuario del Cristo Redentore di Rio de Janei-ro, dopodiché ha celebrato la cerimonia diInvestitura dei nuovi membri brasiliani nellacattedrale di Rio. A fine maggio ha raggiuntoWashington, DC, per officiare una messa in-sieme ai membri della Luogotenenza per gliUSA Middle Atlantic nel santuario di SanGiovanni Paolo II, dove numerosi pellegriniamericani venerano una reliquia di questo il-lustre Papa.

Sua Eminenza ha anche presiedutol’importante riunione dei Luogotenentidel Nord America, che si è tenuta a To-ronto, dal 31 maggio al 2 giugno. In se-guito, accoglie nuovi Cavalieri e Dameall’interno dell’Ordine del Santo Sepol-cro, celebrando una cerimonia di Inve-stitura a Bruxelles nella seconda setti-mana di giugno. Farà poi ritorno a Ro-ma per la riunione dei Luogotenenti eu-ropei, il 13 e 14 giugno.

Pauline Bourgogne

Le visite del Gran Maestro

Gli atti del Gran Magistero

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Il cardinale O’Brien – accompagnato dalGovernatore Generale Visconti di Modrone edal Vice Governatore Generale Moroni Stampa– ha officiato la cerimonia di passaggio delleconsegne alla nuova Luogotenente per laSvizzera, lo scorso maggio.

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NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

N° 50 - PRIMAVERA 2018

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Nel suo discorso di benvenuto, du-rante la riunione di primaveradel Gran Magistero, il cardinale

Edwin O’Brien, Gran Maestro, ha insisti-to sull’importanza di divulgare maggior-mente e far comprendere meglio la mis-sione e l’azione di Cavalieri e Dame, apochi mesi dall’importante appunta-mento della Consulta, quando si riuni-ranno a Roma i rappresentanti dell’Ordi-ne in arrivo dal mondo intero.

Egli ha incoraggiato fervidamente i parte-cipanti a favorire la riflessione sulla presen-za dei sacerdoti nell’Ordine per l’accompa-gnamento spirituale dei membri, argomentoche ha d’altronde desiderato riprendere nelcorso dell’incontro. Il Governatore Generale,Leonardo Visconti di Modrone, ha presenta-to i grandi temi di attualità per l’Ordine, re-lativamente ai primi nove mesi del suo man-dato. Un nuovo orientamento si va delinean-do per quanto concerne i progetti seguiti dal

Gran Magistero: la formazione umana verràprivilegiata rispetto alla costruzione di edifi-ci, in particolare attraverso il sostegno allarete delle scuole cattoliche del Patriarcato inTerra Santa, corrispondente ai due terzi delbudget della diocesi.

Seguendo l’ordine del giorno, Mons. Pier-battista Pizzaballa – Amministratore del Pa-triarcato Latino – ha informato i membri delGran Magistero riguardo alla situazione nellasua diocesi, in particolare sul piano pastora-le. Egli si è rallegrato che l’afflusso di pelle-grini si riconfermi di anno in anno, soprattut-to in provenienza da America latina e Asia,malgrado un contesto politico locale semprepiuttosto teso. Per quanto attiene all’attivitàdel Patriarcato, l’arcivescovo ha sottolineatola volontà di un migliore coordinamento del-le scuole, grazie alla creazione di un “ufficiocentrale”, insistendo sull’importanza della ca-techesi. «Noi non siamo una ONG. Ciò che cista a cuore è di natura innanzitutto pastorale,

La riunione di primaveradel Gran Magistero

Messa mattutina presieduta da Mons. Pierbattista Pizzaballa nel Palazzo della Rovere, sede dell’Ordinedel Santo Sepolcro a Roma, in occasione della riunione di primavera del Gran Magistero.

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VIII N° 50 - PRIMAVERA 2018NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

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si tratta di formare cristianamente le genera-zioni future», ha fatto rimarcare in sostanza,ringraziando l’Ordine di offrirgli i mezzi perproseguire in tal senso.

Il bilancio della gestione finanziaria del-l’Ordine evidenzia d’altronde che, grazie alleriserve, i contributi inviati in Terra Santa simantengono sul medesimo livello dell’annoprecedente, nonostante una diminuzione del-le donazioni ricevute dal Gran Magistero(circa 14,5 milioni di euro nel 2017, rispettoal record storico di oltre 16 milioni di euronel 2016). Le Luogotenenze di Germania eItalia si trovano sempre in prima fila sul pia-no della generosità, dopo quelle degli StatiUniti. Durante un dibattito concernente lenecessarie spese di fun-zionamento, il Vice Go-vernatore per l’Americadel Nord Patrick Powersha considerato la neces-sità di fare fruttare lepossibilità dell’Ordineaumentando i suoi inve-stimenti, affinché que-st’ultimo sia meglio co-nosciuto nella sua voca-zione di servire la Chie-sa Madre a Gerusalemme e in grado di atti-rare nuovi membri.

Successivamente, Sami El-Yousef, ammini-stratore generale del Patriarcato Latino, haesposto il bilancio dell’anno 2017, spiegandola razionalizzazione in corso per un controllochiaro e preciso della gestione, specie perquanto riguarda le 41 scuole e 34 asili nidoche – con quasi 20.000 alunni e 1.500 dipen-denti – costituiscono il più gravoso onere fi-nanziario della diocesi. Egli ha ringraziato ilGran Magistero per il contributo continuofornito in tal senso, nonché per la coperturadelle spese istituzionali, soprattutto relativealla formazione dei futuri sacerdoti.

Proseguendo nell’ordine del giorno, il pre-sidente della Commissione per la Terra Santadel Gran Magistero, Thomas McKiernan, hacommentato l’aiuto apportato al Patriarcatoper le attività di evangelizzazione, sottoline-

ando che oltre ai grandi progetti nel 2018 (lascuola e il presbiterio di Jaffa di Nazareth, inIsraele, l’asilo nido di Hashimi in Giordania,la chiesa di Jubeiha in Giordania e la ristrut-turazione della casa del parroco ad Anjara,anch’essa in Giordania, nonché gli stipendidei professori delle scuole), verranno privile-giati dei “piccoli progetti” a dimensione uma-na, permettendo di diversificare la motiva-zione di Cavalieri e Dame. Tali piccoli pro-getti 2018 – proposti dal Patriarcato – am-montano a poco più di 300.000 euro e sonoconsultabili dai Luogotenenti sull’appositasezione del sito internet dell’amministrazio-ne del Gran Magistero.

Tutti questi temi e il ruolo dei Luogote-nenti saranno appro-fonditi durante l’assem-blea generale dell’Ordi-ne, la Consulta, previ-sta a Roma dal 13 al 16novembre prossimo. IlLuogotenente GeneraleAgostino Borromeo neha parlato, sottolinean-do di cooperare attual-mente con una commis-sione preparatoria al-

l’Instrumentum Laboris che guiderà i lavori.Questo evento rappresenterà altresì l’occa-sione di sviluppare la comunicazione del-l’Ordine – argomento fatto rimarcare dalCancelliere Bastianelli – constatando la ne-cessità di un rinnovamento e ringiovanimen-to dei membri, il cui numero resta stabile(circa 29.000). I decessi sono aumentati del12% nel 2017 rispetto al 2016, evidenziandol’essenzialità delle misure da adottare a favo-re del reclutamento. L’America del Nord èsempre in testa con 15.000 membri, seguitadall’Europa con i suoi 12.000 (si osserva unadiminuzione del 5% in Europa, mentre altro-ve la tendenza è al rialzo); vengono poil’Oceania, l’America latina – rivitalizzata gra-zie al ripristino della Luogotenenza del Mes-sico – e infine l’Asia, assieme all’Africa delSud.

François Vayne

Le Luogotenenze per laGermania e l’Italia si

trovano sempre in primafila sul piano della

generosità, dopo quelleper gli Stati Uniti.

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NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

N° 50 - PRIMAVERA 2018

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Nel 2018 l’impegno dell’Ordine riguar-do agli interventi proposti dal Pa-triarcato Latino di Gerusalemme ri-

guarda in primo luogo il completamento dialcuni progetti avviati negli anni precedenti.

Un esempio è quello della chiesa di Ju-beiha. La città di Jubeiha (Giordania) ospitauna crescente comunità cristiana. La primafase del progetto – riguardante il seminterra-to – è stata terminata prima di Natale 2017.La parrocchia è riuscita pertanto ad ospitarele celebrazioni natalizie nel seminterrato,che ha temporaneamente funto da chiesa. Ilavori si protrarranno nel 2018, con la co-struzione e l’ultimazione della chiesa stessa,nonché del campanile. «Speriamo di finiretutto entro Pasqua 2019», ha dichiarato SamiEl-Yousef durante la riunione del Gran Magi-stero dello scorso aprile.

Fra gli altri progetti in corso, la scuolamaterna di Jaffa di Nazareth, collegata adun’importante parrocchia del nord d’Israele.Questa struttura conterà 6 classi e una salapolivalente all’ultimo piano dell’immobile.L’intervento dovrebbe essere completato nel-l’estate 2018, di modo che il nuovo edificiopossa aprire le porte per l’inizio dell’annoscolastico nel mese di settembre. In occasio-ne della sua prima visita ufficiale in TerraSanta, il Governatore Generale aveva postola prima pietra, dando inizio alla costruzione.

Il terzo progetto concerne la scuola ma-terna di Hashimi, in Giordania. Per ragionidi sicurezza, le nuove norme previste dal mi-nistero dell’istruzione vietano che le struttu-re edilizie per bambini abbiano più di unpiano. Di conseguenza, si è deciso di costrui-re un nuovo fabbricato accanto alla scuola.

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I progetti 2018 assunti e sostenutisu richiesta del Patriarcato

Latino di Gerusalemme

Il Gran Magisterodell’Ordine ha scelto diorientaremaggiormente l’aiutoeconomico accordatoalla Terra Santa verso ilsostegno all’istruzione,soprattutto per quantoriguarda gli stipendi deiprofessori nelle scuoledel Patriarcato Latino diGerusalemme.

Sami El-Yousef – amministratore generale del PatriarcatoLatino di Gerusalemme – ci ha trasmesso alcuni importantidettagli concernenti i progetti che il Gran Magistero sostiene,

in accordo con il Patriarcato stesso.

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L’amministratore generale del Patriarcato La-tino ci ha informato che «l’intervento è co-minciato e si trova già a buon punto. Comeper Jaffa di Nazareth, dovrebbe essere termi-nato nell’estate 2018 per potere accoglieregli alunni all’inizio del nuovo anno scolasti-co».

Oltre ai progetti già in corso – che risulta-no prioritari – solo un altro grande interven-to è stato aggiunto al programma annuale: laristrutturazione dell’abitazione dei sa-cerdoti di Anjara. In effetti, i sacerdoti sisono talmente dedicati allo sviluppo del nuo-vo edificio per i bambini da dimenticare diprendersi cura di loro stessi. «Quando li hovisitati qualche mese fa – racconta Sami –mi sono accorto che il luogo dove vivevanoera in pessimo stato. Pertanto, uno specialeprogetto è stato elaborato e sottoposto all’at-tenzione dell’Ordine, che ha accettato di fi-nanziarlo, affinché i preti possano prestoavere un’abitazione ristrutturata».

Inoltre, l’Ordine continua a finanziarel’aumento degli stipendi degli inse-gnanti. Attualmente, 1500 impiegati lavora-

no presso 45 scuole del Patriarcato e i lororedditi risultano nettamente inferiori al livel-lo di vita locale in Palestina e Giordania. Ri-guardo tale misura che il Gran Magistero hadeciso di sostenere, Sami sottolinea che «sitratta di un progetto particolarmente impor-tante, poiché queste 1500 famiglie cristianevivono grazie all’opportunità d’impiego crea-ta dalle scuole e l’esistenza dignitosa a loroofferta le incoraggia a restare in Terra San-ta».

Infine, quest’anno l’Ordine ha accettato disovvenzionare alcuni piccoli progetti percirca 300.000 dollari, allo scopo di sostenereiniziative che non superino ciascuna i 30.000dollari. Tali progetti favoriranno il potenzia-mento delle capacità e lo sviluppo di infra-strutture, così come la fornitura di attrezza-ture per scuole, centri e parrocchie. In tota-le, sono stati approvati 18 interventi, che fi-nanzieranno lavori civili e meccanici (60%),opere di risorse umane e sviluppo (20%), ecure pastorali (20%).

Elena Dini

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NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

N° 50 - PRIMAVERA 2018

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L’Ordine e la Terra Santa

Nell’agosto 2014, centinaia di profughiiracheni in fuga da Daesh affluiscononel quartiere di Marka-Hashemi, uno

dei più poveri di Amman, vicino alla parroc-chia latina di Marka (Giordania). Padre Kha-lil Jaar ha aperto una “scuola serale” gratuitaper tutti quei bambini che non trovano postoaltrove e attendono – con la loro famiglia –un visto per raggiungere un paese ospitante.

Un immenso cortile riempito da alunni indivisa grigia e rossa. All’improvviso, si senteuna campana: Abuna Jaar suona l’ora dellapreghiera. Gli studenti si allineano davanti al

cappellano e intonano un canto a gran voce.Si tratta del Padre Nostro in aramaico, la lin-gua di Cristo, che i giovani scolari chiamanoanche la “lingua dei cristiani”… quella linguain cui erano abituati a pregare in Iraq. Affin-ché non dimentichino le loro radici, Padre Ja-ar ha istituito questo Padre Nostro quotidia-no, imparandolo egli stesso a memoria.

Nell’agosto 2014, l’instancabile parrocodella parrocchia di Marka deve fare fronteall’arrivo di oltre 800 famiglie cristiane ira-chene, cacciate da Daesh. Il sacerdote rac-conta: «All’inizio, tutti dormivano qui. Ab-

Momentoquotidiano dipreghiera in

aramaico – lalingua di Cristo –

con i bambinirifugiati, durante leattività della scuolaserale organizzatain una parrocchia

giordana.

Una “scuola serale” per i figlidei profughi in GiordaniaL’Ordine del Santo Sepolcro ha partecipato all’accoglienza dei

profughi sul territorio del Patriarcato Latino di Gerusalemme. Inquest’ambito di solidarietà, proponiamo il racconto di una delle

numerose esperienze vissute nelle parrocchie giordane.

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XII N° 50 - PRIMAVERA 2018NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

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biamo trasformato la scuola in un gigantescodormitorio. È stata dura, c’erano molti mala-ti. Poi, poco a poco, abbiamo potuto affittarealcuni appartamenti nei quali due o tre nu-clei familiari si sono trasferiti». Una volta su-perato lo stato di “crisi umanitaria”, nel feb-braio 2015 nasce “la scuola serale”. Oggi, es-sa accoglie gratuitamente 200 bambini la se-ra, oltre ai 100 alunni integrati a quelli gior-dani il mattino. In pochi mesi, l’istituto è di-ventato un pilastro nella vita di numerose fa-miglie, una comunità nella quale esse trova-no rifugio.

Per fare vivere tale progetto, Padre Jaar sidestreggia abilmente fra la comunità irache-na, i parrocchiani e alcuni musulmani locali

che si sono impegnati nella scuola: unascommessa difficile, ma riuscita. «Gli irache-ni hanno impresso nuovo slancio alla comu-nità cristiana di Marka», commenta il religio-so. Il sacerdote, originario di Betlemme e or-dinato in Iraq prima della tragedia di Daesh,vive il suo apostolato come una chiamata ra-dicale. «Quando queste famiglie sono arriva-te, ho capito che il Buon Dio mi aveva man-dato qui per prendermene cura… Sono deimartiri. Ho in testa una frase del Vangeloche dice “vi perseguiteranno a causa dellavostra Fede”. È proprio ciò che essi hannovissuto! Sì, ho a che fare con i santi del ven-tunesimo secolo…».

Claire Guigou (da Amman)

«Pregare per la pace, specialmenteper Gerusalemme e il MedioOriente» è la particolare richiesta

di orazione di Papa Francesco per la GMG2019 a Panama. Da questo appello, deriva ilbel progetto “AveJmj”: “Ave” per la preghieraa Maria, mentre “Jmj” (acronimo in spagno-lo) sta per la Giornata Mondiale della Gio-ventù, ma anche per “Gesù, Maria, Giusep-pe”. Il prossimogennaio, i giovanipartecipanti delmondo intero sa-ranno idealmentecollegati ai cristia-ni di Terra Santagrazie a dei rosariche verranno lorodistribuiti, rosari

in legno d’ulivo realizzati dagli abitanti diBetlemme. Promosso da Mons. Pierre Bür-cher – vescovo in Islanda – e Daniel Pittet –scrittore svizzero – il progetto “AveJmj” pre-vede la fabbricazione e l’imbarco di 1 milio-ne e mezzo di rosari dal porto di Ashdod(Israele) verso Panama. Le associazioni ‘SaintJean-Marie Vianney’ Losanna e Caritas Ge-rusalemme supportano l’iniziativa, racco-

gliendo fondi e ge-stendo il settoreoperativo. L’Ordi-ne del Santo Se-polcro sostiene vi-vamente questoprogetto solidaledei cristiani diTerra Santa.

Fra Beit Sahour,

Da Betlemme a Panama:rosari per la GMG

Il progetto “AveJmj” mobilita giovani lavoratori di Betlemme perla fabbricazione di migliaia di rosari, che saranno donati a tuttii partecipanti alla GMG 2019. L’Ordine del Santo Sepolcro, per

iniziativa del Gran Maestro, ha desiderato sostenereeconomicamente in maniera generosa questo progetto.

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NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

N° 50 - PRIMAVERA 2018

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Beit Jala e Betlemme, undi-ci laboratori di artigiani sidedicano con entusiasmoalla realizzazione dei rosa-ri. Ognuno si è specializza-to in un aspetto della pro-duzione: i grani, le croci, leincisioni… Alcuni gruppi didonne sono stati ingaggiatiper l’assemblaggio finaledei vari pezzi. Grazie a taleprogetto, centinaia di abi-tanti hanno trovato lavoro.Ad esempio, si tratta di una vera e propria“benedizione” per Ibrahim – proprietario diuno dei laboratori – che ha potuto acquistarenuovi macchinari e assumere altre persone.In effetti, secondo Harout Bedrossian del-l’ufficio fundraising di Caritas Gerusalem-me, il reclutamento persegue lo scopo speci-fico «di coinvolgere i poveri e i bisognosi, af-finché lavorino e vivano dignitosamente».“AveJmj” è un’iniziativa che unisce soprattut-to i giovani nella preghiera durante la GMG,ma anche i giovani di Terra Santa. Tramitequesta operazione, infatti, Caritas Gerusa-

lemme ha scelto di valo-rizzare i giovani lavorato-ri di Betlemme.

Basel e Kamel sonostati nominati coordinato-ri operativi del minuziosocontrollo qualità da effet-tuare in ciascun laborato-rio. La maestria artigianadegli abitanti di TerraSanta viene messa in luceda questo progetto di por-tata mondiale. Ihab – pro-

prietario del centro laser che incide le parole“Betlemme” e “JMJ 2019” su ogni croce –esprime grande gioia nel vedere il suo lavoro«inviato ovunque nel mondo»! A Panama,ogni giovane riceverà tre rosari: uno per sé,uno da donare a un altro partecipante e unoda portare a una persona del proprio paesed’origine. Sparsi ai quattro angoli del globo,questi piccoli grani in legno d’ulivo contri-buiranno a creare un forte legame di pre-ghiera, primi passi verso un’unità generatri-ce di pace.

Pauline Bourgogne

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I rosari della prossima GiornataMondiale della Gioventù (GMG)vengono realizzati a Betlemme:

un’iniziativa sostenutafinanziariamente dall’Ordine del

Santo Sepolcro.

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XIV N° 50 - PRIMAVERA 2018NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

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È stato a Würzburg in Baviera che haavuto luogo l’Investitura di nove Da-me e tredici Cavalieri della Luogote-

nenza per la Germania, il 5 maggio 2018,presieduta dal cardinale Reinhard Marx, ar-civescovo di Monaco e Gran Priore dellaLuogotenenza. In quest’occasione, il Gover-natore Generale, l’ambasciatore LeonardoVisconti di Modrone, ha pronunciato unostorico discorso nel quale ha voluto ringra-ziare «una delle Luogotenenze più importatidell’Ordine del Santo Sepolcro».

Sottolineando in particolare i legami cul-turali ed emotivi dell’Italia con la Baviera –il cui ministro dell’Interno, membro dell’Or-dine, era presente all’evento – il Governato-re Generale ha parlato del sogno di un’Euro-pa unita, nello spirito dei padri fondatori, DeGasperi, Adenauer e Schumann. «Un sognoche ancora oggi costituisce una speranza peruomini e donne che fuggono da guerre, per-secuzioni e sofferenze» ha fatto notare, alla

luce della sua esperienza come diplomaticodella Repubblica Italiana, avendo dedicatopiù di quarant’anni della sua vita professio-nale alla realizzazione di questo sogno con isuoi amici e colleghi tedeschi.

Parlando poi della sua missione al fiancodel Gran Maestro dell’Ordine, il GovernatoreGenerale ha ricordato che «le necessità dellaTerra Santa sono infinite». «La presenza cri-

stiana nei luoghi in cui Nostro Si-gnore nacque, visse, morì e risorseè sotto continua minaccia. Le con-dizioni in cui vivono i profughi so-no drammatiche. La nostra pre-senza vuole essere una testimo-nianza dei valori della nostra fedeed un insegnamento dei principidi convivenza e di pace, soprattut-to per le generazioni future», hacontinuato. Visconti di Modroneha concluso esprimendo la suagratitudine e la riconoscenza delGran Magistero verso i 1500membri di questa Luogotenenzaper il loro lavoro, essendo la Ger-mania il paese più generoso nelledonazioni insieme all’Italia e agliStati Uniti.

Un sentito omaggioalla Luogotenenza per la Germania

La vita delle Luogotenenze

Nel suo discorsoalla Luogotenenzaper la Germania, il

GovernatoreGenerale ha

lodato lagenerosità dei

membri tedeschi:le loro donazioni

risultano le piùcospicue, assieme

a quelleprovenienti da

Stati Uniti e Italia.

Membri della Luogotenenza per la Germania in compagnia delcardinale Marx e del Governatore Generale Visconti diModrone.

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NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

N° 50 - PRIMAVERA 2018

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Padre Adrian Farrelly vanta una lungastoria all’interno dell’Ordine. È il Ceri-moniere Ecclesiastico della Luogote-

nenza per l’Australia - Queensland da 21 an-ni. Ricordando come è iniziato questo impe-gno, Padre Adrian ci raccon-ta: «All’epoca della mia In-vestitura da parte del cardi-nale Furno nel 1997, sapevomolto poco sull’Ordine.L’arcivescovo Bathersby –allora arcivescovo di Brisba-ne – mi chiese se fossi inte-ressato a diventare direttorespirituale per un nuovogruppo che si stava costi-tuendo nell’arcidiocesi».

Padre Adrian si sentìpronto ad accettare l’incari-co e, da quel giorno, si pren-de cura di molteplici neces-sità spirituali dei membridell’Ordine: «Supporto i Ca-valieri e le Dame della Luo-gotenenza locale, partecipan-do agli incontri mensili delconsiglio esecutivo; collabo-ro inoltre alle liturgie di In-vestitura e al nostro Giornodi Gerusalemme. Questagiornata – che solitamente sitiene in aprile – è contraddi-stinta da preghiere mattuti-ne, una meditazione, relatori

ospiti e un pranzo condiviso, oltre ad esserela riunione generale annuale». Un altro im-portante momento dell’anno è l’Investitura,preceduta dalla Veglia.

Il vero punto culminante dell’esperienza

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Un sacerdote australianomembro dell’Ordine da più di 20 anni

Il cardinale Edwin O’Brien, Gran Maestro, ha di recenteinsistito nuovamente sul ruolo dei sacerdoti all’interno

dell’Ordine. Essi sono una grande risorsa che può sostenerespiritualmente i membri, principalmente laici, della nostra

istituzione pontificia, mettendosi a servizio come cappellani. Neiprossimi mesi vogliamo dare la parola ad alcuni di loro per

ascoltare più da vicino le loro esperienze.

Padre Farrelly con i membri dell’Ordine durante il Giorno diGerusalemme (“Jerusalem Day”), organizzata nell’arcidiocesi diBrisbane.

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XVI N° 50 - PRIMAVERA 2018NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

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nell’Ordine è rappresentato dal pellegrinag-gio in Terra Santa. Padre Adrian riflette suquesti momenti che cambiano la vita e sul-l’importanza di incontrare le “pietre vive”nella terra di Gesù: «In 21 anni, abbiamo ef-fettuato quattro pellegrinaggi in Terra Santa.Ogni volta, abbiamo alloggiato presso la co-munità cristiana di Taybeh e goduto dellasua ospitalità, celebrando l’eucarestia con lagente. Visitare la tomba nella chiesa del San-to Sepolcro è qualcosa di speciale, ma parla-re ai cristiani del luogo costituisce per me laparte migliore dell’intero viaggio». L’espe-rienza del pellegrinaggio non rimane fossiliz-zata nel passato, poiché l’approccio alleScritture viene illuminato da ciò che si vivee si vede in Terra Santa: «Nel corso di questaesperienza, i partecipanti vedono le Scritturefarsi vive in un modo non sperimentabile so-lo attraverso lo studio o una lettura devota».

In qualità di cappellano cavaliere, Padre

Adrian non può esimersi dal parlare della re-lazione stabilita con i membri dell’Ordine.Avendo servito la nostra istituzione pontifi-cia per oltre 20 anni, ha lavorato a strettocontatto con i quattro Luogotenenti dellaLuogotenenza australiana per il Queensland.L’attuale Luogotenente, Monica Thomson, èla prima donna a ricoprire questo incarico inAustralia. Pregare assieme e incontrarsi inmaniera informale per conoscersi meglio faparte di ciò che rende una Luogotenenzauna comunità fraterna e dinamica. PadreAdrian apprezza moltissimo questo aspettodell’Ordine: «Alcuni anni fa, abbiamo presol’abitudine di riunirci per l’Eucarestia nellachiesa di San Patrizio, la prima domenica diogni mese. Dopo la Messa, i fedeli condivi-dono il brunch in un ristorantino vicino.Questo contatto regolare permette alle ami-cizie di svilupparsi in maniera più salda».

E. D.

L’Ordine del Santo Sepolcro ha orga-nizzato il suo primo incontro diorientamento dei nuovi Luogotenenti

a Washington D.C. il 24 febbraio 2018. Loscopo della riunione è stato quello di fornirea quattro nuovi Luogotenenti nordamericaniinformazioni essenziali su come operare,nonché svolgere efficientemente le loromansioni e responsabilità. Grazie al feed-back apportato da quattro membri espertidel Gran Magistero, l’incontro è stato moltoutile e ha offerto contributi di natura prati-ca.

Il Vice Governatore Generale Patrick Po-wers è giunto appositamente da Los Angelesper condurre l’incontro di orientamento didue giorni, tenutosi presso la rettoria dellachiesa di Sant’Anna nella zona nord-ovest di

Washington D.C. I nuovi Luogotenenti chehanno partecipato sono stati: José Frontera(Luogotenenza di Porto Rico), Valencia Yvon-ne Camp (Luogotenenza USA Middle Atlan-tic), Mark Rodi (Luogotenenza USA Sou-theastern) e Gerald Foley (LuogotenenzaUSA Northeastern). Assieme al Vice Gover-natore Generale Powers, sono intervenuti tremembri del Gran Magistero: il ProfessoreThomas McKiernan (Arcidiocesi di Cincin-nati), John Carmen Piunno (Arcidiocesi diWashington) e Mary Currivan O’Brien (Arci-diocesi di San Francisco). Monsignor JamesD. Watkins – pastore della chiesa di Sant’An-na – ha gentilmente fornito gli spazi per lariunione e dato il benvenuto ai partecipantialla sessione del sabato mattina.

Il primo giorno di lavoro è stato suddiviso

Una riunione di orientamentoper i nuovi Luogotenenti

del Nord America

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NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

N° 50 - PRIMAVERA 2018

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in quattro sessioni e si è concentrato suglielementi fondamentali dell’Ordine: storia,costituzione, statuto, regolamento generale,governo e ruolo del Luogotenente. A seguitodi un pranzo di lavoro, la seconda parte delgiorno è stata dedicata a nomine, ammissio-ni, promozioni, contabilità e finanze, nonchéall’Annual Report delle Luogotenenze.

Dopo un intero giorno di riunioni, il grup-po ha partecipato alla messa del sabato seracon i parrocchiani della chiesa di Sant’Anna,durante la quale Monsignor James D. Wat-kins è stato il principale celebrante e omeli-sta. Dopo la Santa Messa e un momento dipausa nella rettoria, il gruppo si è recato nel-la vicina città di Chevy Chase, Maryland,dove il dibattito sugli argomenti in program-ma è proseguito anche durante la cena.

La domenica mattina i partecipanti si so-no rivisti, riprendendo le tematiche del gior-no precedente. Dopo alcune rapide osserva-zioni del Vice Governatore Generale Powers,il Professore Thomas J. McKiernan – Presi-dente della Commissione per la Terra Santa– ha presentato esaustivamente il lavoro del-

la Commissione stes-sa, spiegando ai nuoviLuogotenenti l’impor-tanza, le responsabili-tà e il funzionamentodi questo organo: esa-minare, valutare e rac-comandare tutte leproposte per il finan-ziamento dei progettidell’Ordine, nonchémonitorare e riferiresulla realizzazione deiprogetti approvati esovvenzionati. Il Pro-fessore McKiernan hainoltre raccontato del-la visita della Com-missione in Terra San-ta nel 2017 con il Go-vernatore GeneraleLeonardo Visconti diModrone, incentrata

su istruzione, aiuti umanitari e cura pastora-le. Egli ha concluso la sua presentazione for-nendo un aggiornamento sui progetti attual-mente in corso e un’anticipazione relativa aifuturi programmi 2018.

Le discussioni finali si sono focalizzati sutemi come il programma delle eredità, il re-clutamento, l’organizzazione di pellegrinag-gi, la formazione dei membri, la spiritualitàpersonale, il prossimo incontro dei Luogote-nenti nordamericani a Toronto e la Consultadi novembre a Roma.

L’incontro di orientamento dei Luogote-nenti si è concluso con una sessione di di-scussione aperta, in cui i partecipanti hannoscambiato idee, osservazioni e domande. Tut-ti hanno concordato che i vantaggi di unorientamento sistematico sono di inestimabi-le valore per qualsiasi nuovo Luogotenente.La riunione si è chiusa con i ringraziamentigenerali ai presenti da parte del Vice Gover-natore Generale Powers, felice che questoprimo meeting di orientamento dei Luogote-nenti si sia rivelato un successo.

John Carmen Piunno

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I nuovi Luogotenenti del Nord America insieme ai membri americani delGran Magistero, riuniti per un’importante giornata di formazione.

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XVIII N° 50 - PRIMAVERA 2018NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

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I cinque Luogotenenti australiani (Queen-sland, New South Wales, Victoria, SouthAustralia and Western Australia) oltre al

Delegato Magistrale per la Nuova Zelanda sisono riuniti il 28 aprile a Perth per il loro in-contro regionale. Questa riunione è stataospitata da Jack Gardner, Luogotenenteper la Western Australia e condotto dalVice Governatore Generale Paul Bartley.

All’inizio dell’incontro sono state lettele note della precedente riunione regio-nale che si era svolta a Sydney nel 2017.L’argomento principale all’ordine delgiorno è stata la visita del Gran Maestro,il cardinale Edwin O’Brien che sarà inAustralia e Nuova Zelanda fra il 31 ago-sto e il 20 settembre 2018 approfittandodi questi giorni per visitare tutte le Luo-gotenenze (Sua Eminenza sarà a Perth, Ade-laide, Melbourne, Sydney, Auckland e Bri-sbane durante il suo viaggio) dove celebreràle Investiture.

Durante la riunione il Vice GovernatoreGenerale ha presentato la situazione riguar-do ai progetti dell’Ordine, spiegando anchela nuova iniziativa del Patriarcato Latino diGerusalemme di proporre, oltre al prosegui-mento dei progetti già iniziati, la possibilitàdi sostenere dei piccoli progetti. Una que-stione che tocca da vicino le Luogotenenzeaustraliane è quella della possibilità, ancoraassente, di avere una detrazione dalle tasseper l’intera somma dei contributi versati. Lasituazione continua ad essere in fase di stu-dio.

Un punto importante sul quale si è discus-so è stata la procedura di selezione dei nuoviLuogotenenti. I partecipanti alla riunionehanno preso la scelta di far partecipareai prossimi incontri alcuni membri dei variconsigli (tesorieri e cancellieri) dando cosìla possibilità di conoscere possibili futu-ri candidati al ruolo di Luogotenente delle

altre Luogotenenze. Altri argomenti all’ordine del giorno sono

stati alcuni eventi futuri: il pellegrinaggio inTerra Santa dal 18 ottobre 2018 per 18 giornial quale sono già varie decine gli iscritti,

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L’Australia e la Nuova Zelanda si preparanoper la visita del Gran Maestro

I Luogotenentiaustraliani si sono

radunati assieme alVice Governatore

Generale PaulBartley, in attesa

della visita del GranMaestro in Australia

e Nuova Zelanda,prevista a fine

estate 2018.

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NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

N° 50 - PRIMAVERA 2018

l’appuntamento per la Consulta 2018 a Ro-ma nel mese di novembre e il ritiro naziona-le australiano di maggio 2019 a Brisbane pri-ma del quale si sta organizzando un incontrodei Luogotenenti a cui saranno invitati an-che gli altri Luogotenenti della regione cheva dal Sud Africa a Taiwan.

La riunione si è conclusa con una Messacelebrata da Mons. Kevin Long nella chiesadi St. Joseph a Subiaco con la comunità loca-le e in occasione della quale si sono aggiunti32 membri della Luogotenenza Western Au-stralia. Per terminare la giornata nel segnodella fraternità, Jack e Janet Gardner hannoinvitato il gruppo a cena a casa loro.

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La Consulta, assemblea generale quinquennale dell’Ordine del Santo Sepolcro, sisvolgerà dal 13 al 16 novembre 2018 a Roma. I Luogotenenti, venuti dal modo intero,

si riuniranno in questa occasione attorno al Gran Maestro e alle più alte autoritàdell’Ordine. È stato creato un logo per l’evento: simboleggia l’edicola del Santo

Sepolcro, la tomba di Cristo, sormontata dall’insegna dell’Ordine che ricorda le cinquepiaghe del Salvatore, con la basilica di San Pietro che offre il quadro d’insieme.

Questo logo indica che la missione di Cavalieri e Dame – di servire i nostri fratelli esorelle di Terra Santa – si riceve dal Santo Padre e comporta l’impegno a testimoniare

la presenza del Risorto nella vita quotidiana.

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