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PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.19
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Sped. Abb. postale comma 20/B - Filiale di Roma Legge 23/12/’96 - Viale Filippo Tommaso Marinetti, 221 - 00143 Roma
IL SETTIMANALE DI A, B, LEGA PRO, D, CALCIO FEMMINILE E CALCIO A 5 ANNO 3 - N° 19 19 maggio 2011 1€
Nell’AIA non esistono giusitiza ed equità
Ad un giovane arbitro, costretto da una malattia all’amputazione di una gamba, dopo l’innesto di una protesi è stata negata
la possibilità di riprendere la sua attività senza nemmeno sottoporlo ai test fisici
A(H)IA, questa volta l’avete fatta grossa.....Massimiliano Giacomini
Edoardo Vanotti è stato un giovane ar-
bitro dalle grandi speranze, vincitore del
premio come miglior fischietto della sezione
di Torino nel 2007 che, per colpa di una ter-
ribile malattia (osteosarcoma teleangectasico
al femore destro e differenziato a grandi cel-
lule anaplastiche riccamente vascolarizzato),
ha dovuto per un periodo di tempo abban-
donare la sua passione e iniziare un lungo
percorso che l’ha portato a subire quindici
cicli di chemioterapia e cinque interventi chi-
rurgici, fino all’amputazione della gamba
destra. Ma Edoardo Vanotti non si arrende e
come ha scritto nel suo splendido articolo il
collega Roberto D’Ingiullo, su www.oblò.it, la
sua voglia di vivere ha prevalso fino a quando
Edoardo si è ripreso la sua vita e con l’ausilio
di una protesi ha iniziato il suo percorso verso
la normalità. Una volta giunto al traguardo
Edoardo ha chiesto all’AIA di poter tornare al
suo mondo e cioè di poter di nuovo arbitrare.
Dai burocrati dell’Associazione presieduta
da Nicchi è arrivata però una risposta che ha
dello sconcertante, come lo stesso Vanotti a
spiegato al collega D’Ingiullo: “Alla mia richi-
esta di riprendere l’attività – spiega Vanotti –
l’AIA ha risposto negativamente, invitandomi
a svolgere un incarico d’ufficio. Mi è stato
chiesto come mi sarei comportato da arbitro
di fronte ad un giocatore irrimediabilmente
infortunato. Ma io non sono in queste con-
dizioni”. Cosa avrà voluto significare questa
risposta? Sappiamo solo che in nessun punto
dei regolamenti federali si vieta a chi ha subito
un’amputazione di poter dirigere un incontro
di calcio, peggio ancora al Vanotti non è stata
neanche data la possibilità di poter svolgere
i test fisici per l’idoneità all’arbitraggio, e
visto che Pistorius nella corsa ha aperto uno
spiraglio verso chi ha protesi alle gambe qui
si potrebbe parlare di una chiara discrimina-
zione nei confronti di un diversamente abile.
Noi abbiamo portato la notizia all’attenzione
di Giuseppe Trieste, presidente di FIABA
(Fondo Italiano per l’Abbattimento delle Bar-
riere Architettoniche) che ci ha detto: “Questi
signori spiegassero perché il ragazzo non può
tornare a fare l’arbitro. Quando un ragazzo ha
un incidente nel percorso della vita viene im-
mediatamente messo da parte dalla maggior
parte delle Istituzioni calcistiche o politiche
che siano. Lasciatemi scegliere a me – ha
proseguito il presidente Trieste – il mio futuro
e la mia strada. Oscar Pistorius, nella corsa, ha
dovuto portare il suo caso all’attenzione del
mondo per poter gareggiare con i normodo-
tati. L’Onorevole Gianfranco Paglia, medaglia
d’oro al valor militare, salvò quattro commil-
itoni in un agguato a Mogadiscio nel 1993 e
pago con l’impossibilità di camminare il suo
atto eroico e per tutta risposta volevano farlo
fuori dalla carriera militare mentre lui svolge
in divisa, con la sua divisa, e non in borghese
ancora, il suo grande ruolo. È ora di finirla con
queste discriminazioni: non esiste né in cielo
né in terra che accadano ancora cose del ge-
nere, un ragazzo non può essere escluso dal
suo mondo, lo mettessero alla prova e poi
se dovesse passare i test gli restituiscano ciò
che gli appartiene”. Dopo i casi delle sezioni
di Treviso e Grosseto di cui abbiamo parlato
nei numeri scorsi, l’AIA si è di nuovo resa re-
sponsabile di un atto di un’ingiustizia clam-
orosa che non ammette alcun tipo di replica,
se non quella di dare la possibilità a Edoardo
Vanotti di riavere o almeno di riprovare a ria-
vere quello che gli spetta: la sua passione, la
sua vita. Ma troppo spesso abbiamo visto che
agli inquisiti, ai condannati ai collusi viene data
sempre una seconda chanche,
ai diversamente abili no.
NUMERO 19 - 19 maggio 20112 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u
LEGENDA
Reg. del Tribunale di Roma n° 1/2009
Amministrazionevia F.T. Marinetti, 221 - 00143 Roma
Tel/Fax 06.5000975email: [email protected]
Direttore responsabileMassimiliano Giacomini
email: [email protected]
CaporedattoreFlavio Grisoli
email: [email protected]
RedattoriFabiola Rieti, Sara Sbaffi
email: [email protected]
Segretaria di RedazioneGerarda Angela Lomonaco
email [email protected]@professionecalcio.net; [email protected]
Hanno collaborato Guido Del Re, Mauro Gasperini
Riccardo Morgigno, Stefano Santini
Realizzazione GraficaWalter Fantauzzi - www.walterfantauzzi.com
Stampa: Global Stampa - Via Angelo della Pergola, 5 - 00176 Roma
T C A STattica Curiosità Approfondi-
mentoStatistica
Viva il Milan campione, meritatamente. Grazie
ad una rosa eccellente, ad un mister giovane
ma preparato, e sopratutto grazie ad una dirigenza
sagace e competente. Con tutto questo si può arri-
vare a traguardi insperati. Come a traguardi insperati
(ma al contrario) è giunta la Juventus. Con una rosa
non di prima scelta, con un mister mediocre e giu-
rassico nelle sue tattiche di gioco, e con una dirigenza
inesperta e mediocre. Per il resto nulla di nuovo sotto
il sole. La Sampdoria (patetico il pianto di Palombo a
fine gara) è retrocessa grazie ai macroscopici errori
della dirigenza, ad una guida tecnica da Serie C, ad
una rosa da retrocessione. C’è voglia di pronta rivalsa,
speriamo bene. Tutto scontato nella gara Napoli-In-
ter (un punticino non fa male a nessuno), incredibile
la sconfitta della Roma a Catania, scontato pareggio
tra Fiorentina (uscita tra i fischi) e Bologna. L’ultima
giornata sarà praticamente inutile: già assegnati i
primi tre posti, in bilico il quarto (Udinese favorita)
scontata la partecipazione in Europa della Lazio e del
Palermo. Resta l’ultimo posto ai preliminari di Europa
League dove potrebbe approdare la Roma ma, udite
udite, anche la stessa Juventus in caso giungesse al
pari dei romani. Fa semmai specie sentire un perso-
naggio equilibrato come Reja augurarsi il leale impe-
gno di tutti (lui dov’era dopo la vergognosa gara con
l’Inter dello scorso anno?). Infine l’ennesima saga di
sor tentenna Abete che non sa decidersi sulle radia-
zioni, sul ripristino dei due extracomunitari, la revoca
dello scudetto all’Inter. E non apre bocca sulle beghe
della Lega che rischia di spaccarsi in due (5 grandi
contro 15 piccole) con Beretta accusato di non essere
super partes e di tenere i piedi su due staffe (Lega e
Unicredit). Ora comincia il calcio mercato vero, non
quello delle chiacchere. E si preannunciano giorni di
fuoco con l’incubo di clamorosi flop: vedere Martinez
(12 milioni) e Giovinco (praticamente regalato) per
rendersi conto di come, spesso, i conti
non tornano.
Le ultime foto della Serie A: viva il Milan, mediocre la Juve, patetico Palombo4 NUMERO 19 - 19 maggio 2011w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u
Mauro Gasperini
6 NUMERO 19 - 19 maggio 2011w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u
26
Con i verdetti già decisi in vetta alla classifica
(Siena e Atalanta promosse in A), ad animare
la 40esima giornata del campionato di serie bwin
sono le gare che interessano la zona play-off e la
zona play-out. Il ritrovato Novara di Tesser si im-
pone in casa contro il fanalino di coda Frosinone
e lo condanna alla quasi aritmetica retrocessione.
Eppure l’undici di Campilongo era andato anche
in vantaggio con Sansone al quarto d’ora, ma
prima Lisuzzo e poi bomber Bertani in apertura di
ripresa avevano ribaltato il risultato, garantendo
ai piemontesi un sempre più solido terzo posto.
Terza piazza insidiata però dal Varese di Sannino,
che con un secco 3-0 (doppietta di Ebagua e Con-
cas) liquida il Modena ed è a sole due lunghezze
dal Novara. Grazie ai tre punti conquistati rispet-
tivamente contro Triestina e Grosseto, ad oggi
sarebbero Torino e Reggina a completare il bloc-
co play-off: i granata superano per 2-0 l’undici di
Salvioni con i gol di Antenucci e De Feudis, mentre
gli amaranto si impongono sul terreno del Grosse-
to con una punizione in avvio di gara di Bonazzoli.
Non mollano la presa però Padova, Livorno ed
Empoli. El Shaarawy regala i tre punti alla squadra
di Dal Canto sul terreno del Sassuolo, inguaiando
la situazione dei neroverdi di Mandelli. L’undici di
Novellino fa bottino pieno con il minimo scarto
in casa contro il Piacenza: 1-0 firmato Dionisi.
Anche all’Empoli basta il rigore di Coralli a cinque
minuti dallo scadere per imporsi sul terreno del
Portogruaro e sperare ancora. Pareggiano 2-2
Vicenza e Pescara: biancorossi in vantaggio con
Abbruscato, Olivi e Sansovini capovolgono il risul-
tato, ma nel recupero il rigore di Arma spegne i
sogni pescaresi. In coda importante successo del
Cittadella sul Crotone, grazie al gol di Di Roberto,
e dell’Ascoli, in rimonta, sul Siena, nell’anticipo del
venerdì: doppio vantaggio senese con Calaiò e
Reginaldo, poi Romeo, Feczesin e ancora Romeo
in pieno recupero regalano tre punti all’Ascoli.
L’Atalanta supera nel derby l’Albinoleffe per 2-3
(doppietta di Bonaventura, Ruopo-
lo, Grossi e Torri).
Il Frosinone è quasi in Lega Pro
Classifica P G V N S GF GS
Atalanta 77 40 22 11 7 58 32Siena 74 40 20 14 6 62 34
Novara 67 40 17 16 7 59 34Varese 65 40 15 20 5 50 29
Reggina 60 40 15 15 10 44 37Torino 57 40 15 12 13 48 45Padova 56 40 13 17 10 58 46Livorno 56 40 14 14 12 45 42Empoli 55 40 13 16 11 44 37Pescara 53 40 14 11 15 41 43Crotone 50 40 12 14 14 42 48Vicenza 50 40 14 8 18 42 53
Grosseto 49 40 12 13 15 42 49Modena 49 40 10 19 11 40 48Cittadella 47 40 11 14 15 45 50Piacenza 46 40 11 13 16 49 59Sassuolo 45 40 11 12 17 37 43Ascoli-7 45 40 13 13 14 41 48
Albinoleffe 43 40 11 10 19 51 65Triestina 40 40 8 16 16 34 53
Portogruaro 40 40 10 10 20 36 57Frosinone 38 40 8 14 18 44 60
40° Giornata 13-14-15-16/05/2011Albinoleffe-Atalanta 2-3Ascoli-Siena 3-2Cittadella-Crotone 1-0Grosseto-Reggina 0-1Livorno-Piacenza 1-0Novara-Frosinone 2-1Portogruaro-Empoli 0-1Sassuolo-Padova 0-1Torino-Triestina 2-0Varese-Modena 3-0Vicenza-Pescara 2-2
MARCATORI20 Gol: Piovaccari (Cittadella, 7r)19 Gol: Bianchi (Torino, 2r)17 Gol: Cacia (Piacenza, 2r) Bonazzoli (Reggina, 2r) Abbruscato (Vicenza, 2r) Coralli (Empoli, 4r)16 Gol: Calaiò (Siena, 4r)15 Gol: Succi (Padova, 5r) Gonzalez (Novara) Bertani (Novara)
41° Giornata 20-21-23/05/2011Atalanta-CittadellaCrotone-Grosseto
Empoli-TorinoFrosinone-Sassuolo
Modena-PortogruaroPadova-LivornoPescara-Novara
Piacenza-AlbinoleffeReggina-AscoliSiena-Varese
Triestina-Vicenza
Stefano SantiniAllenatore: Giuseppe Sannino (Varese)
Puggioni(Reggina)
Lisuzzo(Novara)
Stovini(Empoli)
Bonaventura(Atalanta)
Romeo(Ascoli)
Concas(Varese)
Ebagua(Varese)
Olivi(Pescara)
Porcari(Novara)
De Feudis(Torino)
Bonazzoli(Reggina)
Con la fine della regular season e i titoli di campioni
già assegnati, le partite non perdono appeal, perché
oltre agli spareggi play-off e play-out si delineano anche
le retrocesse. È definitiva la discesa negli inferi per Paga-
nese e Cavese, anche se le due squadre campane hanno
tentato fino all’ultimo di prendere il treno per gli spareggi,
ma le rincorse sulle penultime sono state inutili. In atte-
sa degli scontri per le promozioni e/o le retrocessioni, a
tenere banco sono le sorti del prossimo campionato e le
regole che lo animeranno. Intanto il calcio va lentamen-
te in vacanza sperando di tornare sui banchi di scuola più
motivati e più diligenti. (Fabiola Rieti)
Aspettando gli spareggi...I A DIVISIONE - Girone A
2 A DIVISIONE - Girone A 2 A DIVISIONE - Girone B 2 A DIVISIONE - Girone C
I A DIVISIONE - Girone B
CLASSIFICA
Gubbio -1 65
Sorrento 58
Alessandria -2 55
Salernitana -5 54
Verona 50
Spezia -1 47
Lumezzane -1 46
Reggiana 45
Como -1 44
Spal -1 43
Bassano 42
Cremonese 42
Pavia 39
Ravenna -7 35
Pergocrema -1 35
Monza 32
Sudtirol 32
Paganese 32
CLASSIFICA
Tritium -2 59
Feralpisalò -2 57
Pro Vercelli 52
Pro Patria -7 52
Renate 50
Savona -4 49
Lecco 47
Montichiari 41
Rodengo Saiano -2 41
Casale 37
Canavese -8 36
Sambonifacese 34
Valenzana -1 33
Virtus Entella -1 31
Sacilese 27
Sanremese 27
Mezzocorona 23
CLASSIFICA
Carpi 68
Carrarese 63
Prato 49
L’Aquila 49
San Marino 47
Chieti 46
Giacomense 41
Poggibonsi 40
Bellaria 35
Gavorrano 31
Giulianova -3 29
Crociati Noceto 28
Celano 25
Sangiovannese -13 24
Fano -4 24
Villacidrese -12 15
CLASSIFICA
Latina 67
Trapani -1 58
Milazzo 54
Avellino 53
Neapolis Mugnano 52
Aversa Normanna 48
Matera -1 36
Melfi -6 36
Isola Liri 31
Lamezia 31
Campobasso -2 30
Fondi 30
Brindisi -5 24
Vibonese -2 18
Catanzaro -8 11
Pomezia R
CLASSIFICA
Nocerina 72
Benevento 61
Atletico Roma 57
Taranto 55
Juve Stabia 55
Foggia -2 45
Siracusa 44
Lanciano 44
Lucchese 44
Pisa 43
Gela 40
Barletta 40
Andria 39
Cosenza -6 38
Ternana -2 36
Foligno -4 31
Viareggio 31
Cavese -6 29
Spareggi
Play-off (29 maggio/5 giugno)Verona-Sorrento
Salernitana-Alessandria
Play-out (29 maggio/5 giugno)Sudtirol-Ravenna
Monza-Pergocrema
Spareggi
Play-off (22/29 maggio)Renate-Feralpisalò
Pro Patria-Pro Vercelli
Play-out (22 maggio-5 giugno)Sanremese-Sacilese
Spareggi
Play-off (22/29 maggio)San Marino-Carrarese
L’Aquila-Prato
Spareggi
Play-off (22/29 maggio)Neapolis Mugnano-Trapani
Avellino-Milazzo
Spareggi 15/05/2011
Play-off (29 maggio/5 giugno)Juve Stabia-BeneventoTaranto-Atletico Roma
Play-out (29 maggio/5 giugno)Viareggio-Cosenza
Foligno-Ternana
MARCATORI
24 Gol: Paulinho (Sorrento, 6r)
18 Gol: Gomez (Gubbio, 5r)
13 Gol: Scappini (Alessandria, 1r)
Cipriani (Spal)
11 Gol: Ferrario (Monza, 2r)
MARCATORI
16 Gol: Ripa (Pro Patria)
13 Gol: Fabbro (Lecco, 2r)
Tarallo (Savona, 5r)
11 Gol: Pietribiasi (Sambonifacese)
Bonomi (Pro Vercelli, 6r)
MARCATORI
21 Gol: Gaeta (Carrarese, 5r)
15 Gol: Cesca (Carpi)
14 Gol: Margarita (Giulianova, 5r)
13 Gol: Alteri (Poggibonsi, 5r)
12 Gol: Pietranera (Crociati N., 4r)
Falomi (Celano, 1r)
Gasparello (San Marino, 1r)
MARCATORI
14 Gol: Perrone (Trapani, 1r)
12 Gol: Tortolano (Latina, 4r)
Grieco (Aversa N., 4r)
11 Gol: Lasagna (Milazzo, 2r)
10 Gol: 5 calciatori
MARCATORI20 Gol: Sau (Foggia)19 Gol: Insigne (Foggia, 6r)17 Gol: Ciofani (Atl.Roma, 6r)15 Gol: Innocenti (Barletta, 1r)14 Gol: Marotta (Lucchese) Clemente (Benevento, 1r)13 Gol: Mancino (Siracusa, 2r) Corona (Juve Stabia, 7r)
34° Giornata 15/05/2011Bassano-Alessandria 0-1Lumezzane-Spezia 2-1Monza-Ravenna 1-1Paganese-Sudtirol 1-0Pavia-Reggiana 2-0Pergocrema-Verona 0-0Salernitana-Gubbio 2-1Sorrento-Cremonese 2-3Spal-Como 1-2
34° Giornata 08/05/2011Pro Patria-Mezzocorona 4-0Pro Vercelli-Lecco 1-2Renate-Montichiari 4-1Rodengo Saiano-Sacilese 1-1Sambonifacese-Canavese 2-0Savona-Virtus Entella 3-2Tritium-Sanremese 1-0Valenzana-Feralpisalò 1-2
Ha riposato: Casale
30° Giornata 08/05/2011Bellaria-Poggibonsi 5-0Crociati Noceto-Celano 3-3Fano-Gavorrano 2-1Giulianova-Villacidrese 3-3L’Aquila-Chieti 0-0Prato-Carpi 1-0San Marino-Carrarese 2-2Sangiovannese-Giacomense 1-1
30° Giornata 08/05/2011Avellino-Campobasso 3-1Catanzaro-Trapani 1-0Fondi-Lamezia 2-2Latina-Aversa Normanna 3-0Matera-Isola Liri 1-0Melfi-Pomezia 1-0Milazzo-Neapolis Mugnano 1-2Vibonese-Brindisi 3-3
34° Giornata 15/05/2011Barletta-Atletico Roma 0-0Benevento-Juve Stabia 1-1Cavese-Foligno 2-2Cosenza-Foggia 1-0Lucchese-Siracusa 4-2Nocerina-Lanciano 1-1Pisa-Gela 4-0Taranto-Viareggio 1-0Ternana-Andria 2-3
9NUMERO 19 - 19 maggio 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u 9
Fabiola Rieti e Sara Sbaffi
La regular season di Lega Pro si è conclusa
questa settimana (esclusi gli spareggi) e volge
al termine anche la nostra indagine sugli arbitrag-
gi che per tre mesi ha esaminato il lavoro delle
giacchette nere direttamente dalle parole dei di-
rigenti delle varie squadre dell’ex serie C. I giudizi
sono stati diversi, si è riscontrato un sostanziale
equilibrio nel valutare l’operato della terna. Nel
corso dell’inchiesta c’è stata, da parte di alcuni,
una certa ritrosia nel parlare dell’argomento
arbitri (Lanciano e Poggibonsi in particolare) e
un’eccessiva magnanimità di giudizi da parte di
altri. In realtà le segnalazioni e i dossier inviati
alla FIGC non sono mancati: Foggia, Juve Sta-
bia, Benevento, Cremonese. Il peso di ricoprire
la carica di direttore di gara impone prudenza
ai dirigenti, che hanno cominciato a sbottonarsi
solo verso la fine del campionato. In tre casi sono
stati citati dei rappresentanti della categoria ar-
bitrale che, a detta degli intervistati, non hanno
certo brillato. Gli arbitri tirati in ballo sono stati
Silvia Spinelli di Terni (indicata da Fabrizio Ferri-
gno, direttore sportivo del Milazzo), Aureliano di
Bologna (segnalato da Andrea Gazzoli, direttore
generale del Viareggio) e Viti di Campobasso
(Sebastiano Troia, amministratore delegato
dell’Andria). Questi tre direttori di gara si sono
macchiati di gravi errori, secondo i dirigenti delle
società, che hanno compromesso l’esito degli in-
contri. La preparazione degli arbitri è stata valu-
tata buona dal punto di vista fisico e atletico da
tutti, li trovano presenti sull’azione e ben allenati.
Invece per quanto riguarda la comunicazione i
pareri raccolti hanno diviso le giacchette nere in
due categorie: da un lato c’è chi stabilisce un di-
alogo maggiore con i giocatori, pur mantenendo
la posizione di imparzialità consona al ruolo che
ricoprono; dall’altro c’è chi si distingue negativa-
mente per la volontà di essere protagonista, non
instaurando un rapporto positivo e propositivo
con gli atleti in campo. Se da una parte la maggio-
ranza concorda sulla crescita del settore rispetto
agli scorsi anni, dall’altra si afferma che le lacune
maggiori sono state riscontrate negli assistenti e
nel rapporto di collaborazione all’interno della
terna. C’è chi parla di alcuni guardalinee troppo
invadenti e con manie di protagonismo e chi rac-
conta di altri assenti e di poca personalità, situ-
azioni nelle quali era l’arbitro a dover sopperire
alle loro mancanze. La nostra inchiesta aveva
come scopo anche quello di indurre gli inter-
pellati a proporre possibili soluzioni per miglio-
rare il settore. Per molti dirigenti è fondamentale
l’esperienza, che questi elementi così giovani non
hanno. A questo proposito è ritenuto necessario
l’intervento di arbitri di maggiore fama in sede di
preparazione per supportare le nuove leve. C’è
addirittura chi vorrebbe inserire nei corsi arbitrali
giocatori che non possono aspirare alla carriera
professionistica. Il sì alla tecnologia per le serie
minori non è arrivato unanime: il timore è che
gli ulteriori costi gravino su società già vessate da
spese molto elevate. Tuttavia per alcuni sarebbe
importante inserire alcuni supporti: sensori sulle
porte per la tecnologia del “gol-no gol”, i micro-
foni per mettere in comunicazione la terna e la
prova tv per punire i gesti scomposti non rilevati
in gara. Alcuni azzardano perfino l’inserimento
della moviola in campo che dovrebbe partire
proprio dai campionati minori, come sperimen-
tazione, per approdare poi alla
Serie A.
Il resoconto dell’inchiesta arbitrale
1010 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u NUMERO 19 - 19 maggio 2011
Sara Sbaffi
Il Girone A della Prima Divisione si chiude dopo le
34 giornate della regular season e otto squadre
si apprestano a giocare gli spareggi promozione e
retrocessione. Il 29 maggio sono previsti gli incon-
tri d’andata: il Sorrento è atteso sul difficile campo
del Bentegodi di Verona, mentre la Salernitana
dovrà vedersela con l’Alessandria. Il ritorno ci
sarà il 9 giugno. Mister Andrea Mandorlini è ar-
rivato in corsa sulla panchina degli scaligeri (dopo
l’esonero del “Principe” Giannini), contribuendo
ad una spettacolare rimonta nel girone di ritorno.
La soddisfazione c’è, ma con una punta di ram-
marico: «Forse, se fossi arrivato prima sarebbe
andata diversamente, questo è l’unico rimpianto
che ho in questa stagione. Avevo vinto tutto in
Romania, dovevo fare la Champion’s League, poi
è andata come sapete (esonero qualche giorno
prima l’inizio della fase a gironi). Per il resto posso
ritenermi soddisfatto, 37 punti da quando sto qui
sono un buon risultato». I gialloblu in campionato
hanno ottenuto un pareggio e una sconfitta con-
tro i campani del Sorrento, ma per le semifinali la
musica è differente: «È tutta un’altra storia, sono
partite completamente diverse. Loro hanno il van-
taggio in classifica, tra l’altro un vantaggio mer-
itato perché hanno giocato benissimo. I numeri
parlano chiaro e sono a favore loro, noi non abbi-
amo niente da perdere e daremo il massimo. Ab-
biamo dalla nostra parte il fattore ambientale ma
loro hanno i numeri che parlano da soli». Sul suo
futuro il tecnico romagnolo non si sbottona: «Ve-
dremo, per ora ho ancora un anno di contratto».
Il collega e prossimo avversario Gianni Simonelli,
confidando nel recupero del bomber Paulinho, si
aspetta un incontro molto teso: «Sarà dura per-
ché il Verona è un’ottima squadra da tutti i punti
di vista inoltre c’è da considerare il fattore ambien-
tale, al Bentegodi non sarà un impresa semplice».
Qualche rimpianto, soprattutto ripensando al
Gubbio neopromosso c’è, ma il tecnico fiolsofo
ora è concentrato solo sui play-off: «Anche se ci
fossero dei rimpianti ora non ho tempo per pen-
sarci». L’altra sfida promozione andrà in scena allo
stadio Arechi di Salerno. Mister Breda sottolinea
la difficoltà dei play-off rispetto alla regular sea-
son: «Sono partite delicate, in cui gli episodi fanno
la differenza. Tutte e quattro le squadre che dispu-
tano questi spareggi hanno le stesse possibilità di
centrare l’obiettivo». Dei suoi avversari ha grande
stima, nonostante in campionato non sia mai ri-
uscito a batterli: «L’Alessandria ha fatto un’ottima
stagione, ci hanno creato problemi sia all’andata
che al ritorno. Però siamo forti delle nostre pos-
sibilità, il nostro punto di forza è proprio quello di
Tutti a caccia del miracolo
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Il Sorrento, grande favorita per i play-off
(Foto Sito Ufficiale)
credere nei mezzi che abbiamo». Nel corso della
settimana di riposo che precede la prima sfida, il
mister granata ha in previsione una tipologia di al-
lenamento diversa dal solito: «Si farà qualcosa di
differente, più che altro per il mantenimento della
condizione, per mantenere lo stato di forma che
c’è adesso». Il futuro è incerto in casa campana:
«Abbiamo una difficile situazione societaria che
crea incertezza e ci penalizza. Ancora non so se
rimarrò anche il prossimo anno». Sarri, allenatore
dell’Alessandria non lascia trapelare la preoccu-
pazione: «Sarà una partita come le altre, Salerno
è un ambiente difficile. I nostri avversari hanno ot-
tenuto 59 punti quest’anno, non hanno punti de-
boli». Accantonato il capitolo play-off, passiamo
alle note dolenti. Nella zona bassa della classifica
lo scenario è mutato con i sette punti di penaliz-
zazione inferti al Ravenna. Ma Leonardo Rossi
non si lascia scoraggiare e continua a sperare nel-
la salvezza: «Siamo un po’ frastornati dalle cose
clamorose accadute in questi ultimi giorni. Era-
vamo salvi ed è successo l’impensabile. Ci siamo
giocati due salvezze sul campo nel giro di otto
mesi». Ad attendere i giallorossi ci sarà un poco
brillante Sudtirol (solo 2 risultati positivi negli ul-
timi 6 incontri): «Saranno due partite particolari,
in questo casi si azzera tutto. Il più forte ha tutto da
perdere e niente da guadagnare. La compagine
trentina è stata una sorpresa nel girone d’andata,
poi nel ritorno hanno avuto un cedimento coin-
ciso con il cambio di allenatore. Spero che non
migliorino proprio con noi». Gianfranco Motta ha
realizzato un mezzo miracolo con il suo Monza:
«Sì, ma specifichiamo che si tratta di un miracolo
sportivo, per quelli più importanti ci pensa qual-
cun altro lassù e non vorrei scomodarlo. Queste
ultime sei giornate giocavamo come se fossero le
ultime, i ragazzi si sono messi di busso buono per
raggiungere l’obiettivo play-out e ci sono riusciti. E
ora speriamo di coronare questo mezzo miracolo
e farlo diventare tre quarti o un miracolo tutto
intero», scherza il mister e ripensa al momento
della svolta: «Nell’ultimo mese e mezzo abbiamo
ottenuto buoni risultati, soprattutto la vittoria con
l’Alessandria, una squadra forte e blasonata, ci
ha dato un’iniezione di fiducia. Poi anche la vitto-
ria di Como e l’ultimo punto conquistato contro il
Ravenna ci ha fatto chiudere in bellezza». Ora c’è
il Pergocrema, ma il tecnico non è preoccupato
degli avversari: «Noi temiamo solo noi stessi, si-
amo responsabili del nostro destino. La nostra
forza è quella di essere un gruppo unito, i ragazzi
seguono le direttive». Nella preparazione atletica
in vista dell’incontro del 29 maggio il mister cam-
bierà poche cose: «In questa settimana faremo
qualcosa di diverso, ma poca roba. La squadra
sta bene, è inutile caricarli più di tanto. Giovedì,
venerdì e sabato ci alleniamo e poi
riposo per scaricare la tensione».
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In alto mister Breda della Salernitana,
in questa foto l’esultanza del Ravenna
(Foto Sito Ufficiale)
Fabiola Rieti
Il campionato è finito, ma ora si entra nel cuore
della stagione con gli spareggi che decreter-
anno l’ascesa o la discesa di categoria. La Prima
Divisione girone B è stato tra i raggruppamenti
più combattuti, visto l’alto livello delle sfidanti,
e la griglia per i play-off si delinea così: Taranto
– Atletico Roma e Juve Stabia – Benevento. Con
l’arrivo di Davide Dionigi al posto di Giuseppe
Brucato, il Taranto conquista meritatamente e
inaspettatamente lo spareggio. L’Atletico Roma,
dopo l’addio di Giuseppe Incocciati, si è affidato
ad un proprio giocatore, Roberto Chiappara, che
centra l’obiettivo minimo. Il mister della squadra
pugliese incassa il successo e guarda avanti: «Sarà
una partita di 180 minuti, ci vuole intelligenza tat-
tica per gestirla». Secondo il tecnico rossoblu, la
sua squadra ha una marcia in più data dal calore
della tifoseria: «L’Atletico è una squadra con gi-
ocatori forti, che militavano in serie A, però non
hanno un grande pubblico, mentre noi siamo
seguitissimi anche in trasferta». In campionato
però i romani hanno battuto due volte i delfini:
«La prima volta non c’ero ancora – precisa il mis-
ter – e nel ritorno abbiamo perso in modo im-
meritato. Da allora però il Taranto ha inanellato
una serie di 15 risultati utili consecutivi, ora è una
squadra molto diversa». Il futuro per Dionigi è
già scritto: «Ho rinnovato per tre anni. La mia
panchina non dipenderà da questo spareggio, in
fondo abbiamo fatto già molto». La guida tecnica
dell’Atletico Roma, Roberto Chiappara, parla con
fair-play del proprio avversario: «Taranto è una
squadra che temo. Hanno una grande piazza a
sostenerli ed un allenatore capace che ha portato
una mentalità vincente». Analizzando lo spareg-
gio il mister romano ritiene che: «I play-off sono
partite a parte, diverse dal campionato. Sono
tranquillo, perché abbiamo una squadra forte e
poi in questi scontri le motivazioni si trovano da
sole. Indipendentemente da come andrà, questo
gruppo non lo cambierei con le avversarie, per val-
ori umani e tecnici». Per l’avvenire, l’allenatore è in
dubbio: «Se resterò? È una domanda da rivolgere
alla società. Qualunque sia la scelta la ringrazierò
sempre per avermi dato questa opportunità sti-
molante». Il tecnico Piero Braglia per la sua Juve
Stabia spera in un en plein: «La Coppa Italia non
ero mai riuscito a vincerla, mentre il campionato
sì. Certo sarebbe bello fare l’accoppiata e guad-
agnare anche la promozione». Ma sulla sua stra-
da incontra la più accreditata al passaggio in B: «Il
Fuori o dentro in 180’
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Scene di esultanza del taranto, ora si aspetta di conoscere chi sarà
la formazione che seguirà la Nocerina in B (Foto Ninni Cannella)
Braglia, mister della Juve Stabia
(Foto Archivio)
Benevento è una grande squadra con un ottimo
organico, un pubblico caloroso e una società pre-
sente, sono loro i favoriti. Noi dobbiamo solo sper-
are che non siano in forma e che ci concedano un
po’ di spazio per attaccare». Il Benevento raggi-
unge al terzo anno consecutivo i play-off e il fan-
tasma di non riuscire ad arrivare in B si presenta di
nuovo, ma mister Galderisi prova ad incoraggiare
i tifosi: «Attraverso il lavoro dobbiamo superare
queste paure. Abbiamo dato dei segnali positivi
durante la stagione e ora è il momento migliore».
Un secondo posto che potrebbe avvantaggiare
la squadra giallorossa: «Durante il campionato,
non abbiamo fatto calcoli, perché non servono e
abbiamo giocato per vincere. La Juve Stabia ha
fatto un campionato bello, ha un buon organico
e siamo coscienti che incontreremo una squadra
capace». Il tecnico delle Streghe è tra i più in bilico:
«Non credo che una vittoria o una sconfitta possa
cambiare l’esito di un lavoro di uno staff o di un al-
lenatore. Sono felice dei risultati ottenuti finora dal
gruppo». Nell’ultima di campionato si è delineata
anche la grglia dei play-out, che si giocheranno tra
Foligno-Ternana e Viareggio-Cosenza. Nel derby
umbro c’è una Ternana delusa che cercherà di
riconquistare i tifosi con la salvezza. I problemi
societari hanno minato anche il morale dei gi-
ocatori e Bruno Giordano, in panchina, non è ri-
uscito a dare ai suoi uomini un impianto di gioco
sicuro, lo testimoniano le 45 reti incassate, che la
eleggono peggior difesa, seconda solo al Foggia.
Giovanni Pagliari, tecnico del Foligno, commenta
l’avversario che gli è toccato in sorte: «Sono molto
fatalista, quando sei lì il valore è quello. Sarà una
partita più sentita perché è un derby. La Ternana è
un osso duro, a loro bastano due pareggi per sal-
varsi visto la classifica. Siamo noi che dobbiamo
fare la partita». Il punto forte? «Ha un bell’attacco,
è una squadra costruita con altre ambizioni. Noi
dobbiamo vincere, sarà dura ma ci proveremo».
Ancora presto per parlare della prossima sta-
gione: «Non ci penso alla mia panchina, ora c’è il
play-out poi si vedrà». L’altro spareggio si annun-
cia combattuto e le zebre vorrebbero riscattarsi
giocando un brutto scherzo ai lupi della Sila. Gi-
useppe Scienza, mister del Viareggio, si concentra
sui rivali: «Il Cosenza di tutte le squadre coinvolte
è la più forte». L’allenatore bianconero parla di
un elemento in particolare: «Sarà determinante
l’aspetto mentale e nervoso. Loro hanno più es-
perienza, ma stiamo bene fisicamente e continu-
eremo a lavorare diversificando il lavoro solo per
alcuni giocatori. Poi al di là dei valori contano gli
episodi». Il futuro non lo preoccupa: «Chi allena
e lavora per il Viareggio deve essere coraggioso,
sapere che i progetti sono annuali e può essere
solo di passaggio. La panchina è l’ultimo dei miei
pensieri». Dopo l’esperienza alla guida tecnica
delle giovanili, Luigi De Rosa si è conquistato la
prima squadra nel Cosenza ed ora si gioca la per-
manenza nella categoria: «La salvezza diretta ci è
passata sotto il naso per una manciata di secondi.
I play-out sono partite a sé, l’importante è che si
arrivi a giocarli con la testa e le gambe buone».
Una sfida ad alta tensione quella che vedrà i
calabresi contro il Viareggio: «È una squadra gio-
vane che si è comportata bene in campionato.
Cercherà di fare la partita attaccando e provando
a metterci in difficoltà. Sono in grado di vincere e
perdere con tutti». De Rosa, da vero condottiero,
risponde così sul suo domani: «Prima di pensare
alla mia panchina, si deve salvare la società. I ra-
gazzi sono stati dei grandi, nonostante gli stipendi
in arretrato. Ci siamo allenati tra mille difficoltà ed
era in dubbio anche la possibilità di
riuscire a finire il campionato».
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Pagliari, tecnico del Foligno
(Foto Sammarco)
Scienza, trainer del Viareggio
(Foto Legnago)
Felice Evacuo, bomber
del Benevento
(Foto Archivio)
Sara Sbaffi
Archiviata la stagione regolare, iniziano
le semifinali degli spareggi promozione
della Seconda Divisione Girone A. L’andata
sarà il 29 maggio nei campi delle squadre peg-
gio piazzate in classifica e il ritorno il 5 giugno a
campi invertiti. Nei play-off si fronteggiano Fe-
ralpisalò e Renate, mentre al “Carlo Speroni”
di Busto Arsizio arriverà la Pro Vercelli. Clau-
dio Rastelli, dall’alto della seconda posizione
raggiunta, racconta della sua esperienza in
azzurroverde: «È stata una stagione positiva,
abbiamo raggiunto l’obiettivo nel modo mi-
gliore». La sfida con il Renate non è semplice,
e le parole del tecnico lasciano intravedere
tutta la sua preoccupazione: «Sarà difficilissi-
ma, perché è la squadra che ha fatto più punti
nel ritorno, è in salute e soprattutto è piena di
entusiasmo per lo spareggio raggiunto che va
al di là dei loro propositi iniziali, meritano di
contendersi questi play-off. Devo ammette-
re che è la squadra peggiore che pensavo di
affrontare». In vista dell’impegno allo stadio
“Lino Turina” il tecnico romano non ha messo
in programma nessun richiamo di preparazio-
ne: «I ragazzi devono solo recuperare le ener-
gie fisiche e mentali consumate per raggiun-
gere il primo posto». Ora la concentrazione
è tutta sullo spareggio promozione e Rastelli
non vuole pensare al futuro ma ci tiene a pre-
cisare che: «I rapporti con la società sono otti-
mi». Il tecnico del Renate, Simone Boldini, ha
preferito non rispondere alle nostre doman-
de perché al momento della stampa del set-
timanale si era ancora in attesa del verdetto
del TNAS sul ricorso del Savona per i quattro
punti di penalizzazione in classifica per le pre-
sunte irregolarità sull’iscrizione al Campionato
di Seconda Divisione. Chi non se la passa pro-
prio bene è invece l’allenatore della Pro Patria,
Raffaele Novelli, stanco della condizione in cui
ormai da mesi versa la sua squadra: «Qualche
giorno fa ho detto che mi sarei preso una pau-
sa di riflessione. L’ho fatto perché con i play-
off la nostra organizzazione si complica, siamo
rimasti solo io e il segretario, mica possiamo
fare tutto noi. Gli spareggi sono un interesse
di tutti, bisogna trovare una soluzione. Voglio
restare per fare solo l’allenatore. La condizio-
ne in cui ci troviamo è pesante, avremmo bi-
sogno di gesti pratici e non solo teorici - con-
tinua il tecnico dei tigrotti - e il calcio qui non
può essere solo del sottoscritto, è un bene di
tutti. I tifosi hanno sostenuto tanto la società,
ma ci sono anche altre componenti». Cercan-
do di mettere da parte le difficoltà, Novelli
pensa alla sua prossima avversaria: «È una
squadra costruita per arrivare prima, inoltre
hanno il vantaggio di non aver ricevuto pena-
lizzazioni, mentre le altre comprese noi sì. Non
ce l’hanno fatta a conquistare la promozione
per la porta principale e ora ci provano con i
play-off. Sono un gruppo esperto, concedo-
no poco, sono ben chiusi, compatti e sanno
Le pantere aggrediscono i play-off1616 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u NUMERO 19 - 19 maggio 2011
Abbiamo analizzato con i tecnici gli spareggi promozione e play-out del girone A della Seconda DivsioneIl Renate (Foto Archivio)
sfruttare l’ampiezza e la profondità. Dobbiamo
essere bravi noi a trovare gli spazi». Mentre il
tecnico dei piemontesi, Maurizio Braghin, elogia
le doti della Pro Patria: «Contro di loro sarà tosta
e ci sarà grande agonismo in campo. Anche se
hanno perso giocatori importanti sono riusciti a
fare bene lo stesso, è una delle squadre più forti
del girone». Intanto prosegue la preparazione in
vista dell’incontro: «Abbiamo già disputato due
amichevoli e abbiamo recuperato pedine impor-
tanti come Marconi e Calvi». Con molta probabi-
lità la prossima stagione sarà ancora lui a guidare
i bianchi piemontesi: «Dipende dal presidente ma
non credo ci siano problemi». Scendendo qual-
che gradino più giù nella classifica, va in scena la
lotta per non retrocedere tra Sanremese e Sacile-
se, appaiate con il medesimo punteggio ma con
quest’ultima in vantaggio negli scontri diretti (1
-0 e 2-1). Mister Andretta ha la testa rivolta all’in-
contro che disputeranno allo stadio Comunale di
Sanremo: «Sarà difficile per entrambe le squa-
dre. Cercheremo in centottanta minuti di portare
a casa il risultato. Rispetto al campionato sono
due partite a sé. Questi scontri diretti sono pesan-
ti soprattutto sotto l’aspetto psicofisico, ci vuole
molta concentrazione ed attenzione». Il tecnico
biancorosso sta preparando i suoi nel migliore dei
modi: «Abbiamo lavorato sulla condizione fisica
e le situazioni tattiche per presentarci al meglio
domenica. Per quanto riguarda la motivazione
non c’è bisogno di caricarli ulteriormente, i ragaz-
zi sono consapevoli che la posta in palio è alta.
Ci vuole tranquillità e serenità per non giocare la
partita prima della partita». Per sua stessa am-
missione, il futuro sulla panchina dei liventini di-
pende proprio dal risultato dei play-out. Situazio-
ne simile in casa biancazzurra, come ha spiegato
mister Calabria: «Il mio futuro dipende da questo
doppio scontro, la situazione societaria è molto
complicata». Il tecnico dei matuziani sa bene che
le chance di salvarsi sono scarse: «In una partita
di campionato puoi sempre recuperare, qui no, ti
giochi tutto in due sole giornate, andata e ritor-
no. Per di più noi partiamo in svantaggio, a loro
bastano due pareggi. Dobbiamo
vincere per forza in casa».
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Andretta, tecnico della Sacilese
(Foto Archivio)
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Dopo un finale al cardiopalma, la Seconda Divisio-
ne girone B affila le armi per combattere negli
spareggi che valgono la promozione con San Marino
– Carrarese e L’Aquila – Prato. Il San Marino, guidato
dal tecnico Mario Petrone, tenterà la scalata e, dopo
le prove generali nell’ultima giornata, ci crede: «Arri-
vati a questo punto incontrare la Carrarese o un’altra
sarebbe stato uguale. Noi abbiamo il morale alto e
siamo la squadra più giovane approdata ai play-off.
Proprio per questo invito tutti i tifosi e le istituzioni a
sostenerci venendo allo stadio a tifare per noi». La for-
za dei titani potrebbe essere la spinta mentale, visto
che giocano con meno pressioni della loro avversa-
ria: «Siamo una squadra che non molla. Non abbia-
mo nulla da perdere, il nostro obiettivo lo abbiamo
raggiun-
to. Se riu-
sciamo a
metterla
sul piano
del rit-
mo, po-
tremmo
creargli
difficol-
tà». Il tecnico biancoazzurro prova a immaginare
una finale: «Se superiamo la Carrarese non dico che
la strada è in discesa, ma quasi». È tempo di bilanci
e Petrone tira le somme del suo viaggio con questo
gruppo: «Ho un altro anno di contratto, se il progetto
va avanti sarò contentissimo di rimanere, se ci sono
ambiguità preferisco andare altrove e amici come pri-
ma». La Carrarese è stata la principale antagonista del
Carpi in questa stagione e la più accreditata a salire di
categoria. Per un soffio mister Francesco Monaco ha
perso l’occasione della promozione diretta ed ora si
trova di fronte proprio il San Marino che gli ha scip-
pato la gioia del primo posto. L’allenatore degli azzurri
racconta: «Ci siamo incontrati nell’ultima partita di
campionato e sappiamo qualcosa in più sia noi sia
loro. Sotto l’aspetto fisico stiamo bene». I sammarine-
si secondo il tecnico toscano si sono comportati bene
in questa stagione: «Ha fatto un girone di ritorno
molto buono, è stata una sorpresa, ha ragazzi giova-
ni e qualche buona individualità». L’avvenire di Mo-
naco è tutto da scrivere: «Non penso alla finale, non
penso neanche al girone di ritorno. Il futuro? Non ne
abbiamo parlato, l’obiettivo era fare bene e centrare
gli spareggi se possibile». L’avanzata de L’Aquila verso
la finale play-off dipenderà dalla partita con il Prato.
Maurizio Ianni, tecnico dei rossoblu, spera in uno
scontro che premi i suoi ragazzi: «Siamo due squadre
simili, con giocatori esperti nell’organico, penso che
vedremo una partita dura ed impegnativa, ma ce la
giochiamo. Sarà importante più che l’aspetto fisico
quello mentale». Per il team abruzzese le possibilità
di approdare alla finale ci sono tutte, ma l’allenatore
preferirebbe non trovare sulla sua strada la Carra-
rese: «È una squadra che ha giocatori importanti di
categoria superiore». Rimarrà sulla panchina aquila-
na?: «Non sto pensando al futuro, ragiono domenica
dopo domenica e nell’immediato il mio futuro si chia-
ma Prato». Il Prato di mister Andrea Bellini cercherà
di giocare a viso aperto contro il team abruzzese: «I
play-off sono una gara a sé. Credo che sarà una parti-
ta in cui le squadre si affronteranno per vincere la gara
senza troppi tatticismi. Noi, però, abbiamo il vantag-
gio della posizione in classifica». I pregi dell’avversario
sono evidenti secondo il tecnico toscano: «L’Aquila ha
giocatori di categoria superiore e nell’ultimo periodo
ha un ruolino di marcia invidiabile. Comunque temo
la qualità dell’organico soprattutto davanti». Il suo
avvenire dipende da questa partita? «Non mi pongo
questo problema. Cercheremo di vin-
cere poi si vedrà».
Fabiola Rieti
Play-off Girone B: Chi ha paura della Carrarese?
Buffon in visita alla “sua” Carrarese. Sotto, Ianni mister del Prato
(Foto Archivio)
Sara Sbaffi
Nel girone del centro-sud Italia della Seconda
Divisione è tutto pronto per gli spareggi pro-
mozione. La data d’inizio è prevista per il 29 maggio,
il ritorno si disputerà il 5 giugno. A contendersi un
posto nella vecchia C/1 saranno il Neapolis, che sul
terreno casalingo dell’Alberto Vallefuoco di Mugna-
no affronterà il Trapani, mentre il Milazzo farà visita
al “Partenio” di Avellino. Marcello Chiricallo, che da
poco più di un mese siede sulla panchina biancoblu,
racconta come ha trovato la squadra al suo arrivo e
come è riuscito ad infondergli quella carica in più che
serve ad affrontare la sfida play-off: «Ho trovato un
gruppo spento sia sotto l’aspetto fisico che morale. Io
ho cercato di restituire le giuste motivazioni e tirare
fuori il carattere che serviva in quel momento. Tranne
che per l’aspetto fisico, lì è più difficile intervenire». Il
primo incontro della post season sarà in casa: «Sare-
mo costretti a vincere, ce lo impone la nostra posizio-
ne. Il Trapani è tra le migliori protagoniste di questo
girone. Spero di vincere almeno una delle due
partite ma passare il turno non sarà un’impresa
facile». Il tecnico pugliese analizza le caratteristi-
che dell’avversario: «Il loro più grande pregio è
l’aspetto organizzativo di gioco. Un difetto, che
è più una speranza per noi, è trovarli con il mo-
rale basso per aver visto sfumare il campionato
alla fine». I partenopei non faranno allenamenti
particolari in vista della gara: «Non voglio cari-
carli troppo con un richiamo di preparazione, c’è
il rischio di imballarli». Anche Roberto Boscaglia farà
solo allenamenti di mantenimento: «Siamo brillanti
così». Il tecnico granata ha il massimo rispetto dell’av-
versario: «Sarò dura contro di loro, sono una squadra
ben costruita. Poi la prima è fuori casa, dobbiamo es-
sere bravi a prendere il punto per non essere costretti
a vincere in casa. Tutto si gioca in 180 minuti». Sal-
vatore Vullo, tecnico dell’Avellino, sa benissimo che le
partite dei play-off hanno poco in comune con quelle
del campionato e spiega il motivo: «Sono gare in cui
la tensione è alle stelle, c’è molto agonismo, sempre
con rispetto reciproco, ma prevedo che quella con-
tro il Milazzo sarà tiratissima». La preoccupazione
dell’allenatore di Favara si concentra su due aspetti in
particolare: «Sono un gruppo giovane ed esuberante,
caratteristiche che possono essere considerate sia un
pregio che un difetto. Ma preferisco parlare dei miei
ragazzi, tecnicamente hanno dei valori importanti.
Se li mettono bene in pratica possiamo essere molto
pericolosi, dobbiamo stare attenti ai cali di tensione».
La sua permanenza all’Avellino dipenderà poi dall’e-
volversi degli eventi. Antonio Venuto, dal canto suo,
concorda con il collega campano sulla difficoltà di
questi scontri diretti: «Le partite dei play-off sono tut-
te tiratissime indipendentemente dal blasone avver-
sario. Incontriamo l’Avellino che ha grossi giocatori ed
è la società con più storia del nostro girone. Noi invece
siamo un gruppo composto da giovani, non abbiamo
nulla da perdere e tutto da guadagnare. La loro espe-
rienza contro la nostra freschezza, è una partita ad
armi pari». La preparazione per affrontare l’incontro
è stata così suddivisa dal tecnico dei mamertini: «La
settimana scorsa abbiamo approfittato della pausa
per andare ad incidere sull’aspetto fisico, invece que-
sta settimana ci dedichiamo di più sul fronte tecnico e
tattico. Cerchiamo di mantenere alta la tranquillità e
la serenità». L’allenatore messinese spera di regalare
un sogno ai suoi tifosi e rimanda alla conclusione de-
gli spareggi i programmi sul suo futuro:
«Sono qui da tre anni, ho ottenuto due
promozioni consecutive e quest’anno
abbiamo raggiunto un risultato che va
oltre le più rosee aspettative. La squadra
da cui partivamo era totalmente nuo-
va e ancora non abbiamo completato
l’opera, vorrei fare bene anche nei play-
off e a bocce ferme tirere-
mo le somme».
In quattro per un sogno2020 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u NUMERO 19 - 19 maggio 2011
Marcello Chiricallo, mister Neapoli , in basso il Milazzo (Foto Atrchivio)
Fabiola Rieti
Con la fine del campionato di Serie D ter-
mina anche il viaggio intrapreso in questa
stagione alla scoperta dei migliori undici set-
timanale dell’Interregionale. In questo nume-
ro, infatti, si stilerà la formazione con i più pre-
senti nelle varie Supertop proposte durante
l’anno sportivo. In porta Daniele Assogna del
Flaminia (impegnato nel girone E), si è impo-
sto sui suoi colleghi oltre che per le prestazio-
ni, anche per i numeri, visto che ha subìto solo
35 reti in tutta la stagione. Salvatore Astarita
è stato uno dei giocatori che hanno costruito
il successo dell’Ebolitana attraverso una dife-
sa rocciosa che ha preso solo 21 gol. Alessan-
dro Grandoni è arrivato nello Sporting Terni,
squadra della sua città natale solo a gennaio,
ma si è subito distinto per qualità e quantità,
totalizzando 10 presenze. Il difensore dell’Asti
Claudio Poesio ha mantenuto le sue presta-
zioni sempre su livelli alti giocando in 24 occa-
sioni e andando a segno per sei volte. Matteo
Longhi è stato il perno del centrocampo del
Cuneo. Il giocatore, in 35 partite ha dettato i
tempi della squadra campione del girone A,
brillando per fair-play: solo 4 ammonizioni e
nessun espulsione in tutta la stagione. Elio Ni-
gro dell’Ebolitana, dopo le esperienze in Lega
Pro, con il trofeo vinto incornicia una stagione
notevole ed entusiasmante. Giovanni Arioli,
centrocampista classe 1976, con il Castiglione
Sterilgarda ha totalizzato 15 presenze realiz-
zando 2 gol. Con la maglia della Valle Greca-
nica, Domenico Zampaglione ha trascinato la
squadra calabrese segnando 31 reti sulle 55
realizzate complessivamente dal suo team.
L’attaccante dell’Asti Daniele Nohman, è an-
dato a segno 21 volte in 35 gare disputate di
cui solo 4 su rigore. L’Unione Venezia ha schie-
rato nel suo attacco, durante tutta la stagione,
Emil Zubin. Il giocatore serbo ha segnato 25
gol e si è guadagnato il titolo di miglior mar-
catore della compagine veneta. Enrico Fanti-
ni, bomber del Cuneo, è il miglior realizzatore
dell’intera serie D con 32 reti. Il suo impegno
e la sua presenza sotto porta hanno contras-
segnato la resurrezione di questo campione.
Il miglior mister è, senza dubbio, Salvatore
Iacolino del Cuneo che ha raccolto la squadra
a quattro giornate dall’inizio del campionato
nei bassi fondi e l’ha portata al
trionfo.
Supertop Serie D dell’anno
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Enrico Fantini , bomber principe dell’Interregionale del Cuneo
(Foto Archivio)
Allenatore: Salvatore Iacolino (Cuneo)
Assogna(Flaminia)
Astarita(Ebolitana)
Longhi(Cuneo)
Grandoni(Sporting Terni)
Nohman(Asti)
Zampaglione(V.Grecanica)
Arioli(Castiglione)
Poesio(Asti)
Nigro(Ebolitana)
Fantini(Cuneo)
Zubin(U.Venezia)
Siamo ai titoli di coda di un campionato di serie D giocato tanto sui rettangoli verdi quan-
to nelle aule di tribunale. Gli ultimi due casi in ordine di tempo riguardano Rimini e Forlì.
Dopo il ricorso al TAR del Rimini 1912 nei confronti dell’Olympia Agnonese (la pronuncia è
prevista il 25 maggio), anche il Forlì si è aggrappato alla giustizia sportiva ma non gli è andata
bene. Il giudice ha infatti definito “infondato” il reclamo della società contro Onescu, che
secondo i galletti non sarebbe dovuto scendere in campo vista l’espulsione ricevuta alla Via-
reggio Cup e mai scontata. La partita, vinta per 3 a 2 dai riminesi, è quindi valida e il Teramo li
aspetta. Mentre al Forlì non resta che sperare nell’eventuale ripescaggio. (Sara Sbaffi)
Titoli di coda e tribunali.....
Flavio Grisoli
A due anni dal conferimento da parte dell’Assem-
blea regionale del terzo mandato da presiden-
te del Comitato regionale Campania, Salvatore Co-
lonna traccia per noi le fila della situazione della sua
Regione. Come sempre, partendo dall’argomento a
noi caro, la sicurezza: «Proprio per questo – l’incipit di
Colonna – mi trovo a Vicenza per un convegno sulla
sicurezza dei settori giovanili – convegno tenutosi lu-
nedì 16 maggio scorso – al quale sono presente per
fare le veci del presidente Tavecchio, che non è po-
tuto essere presente. Con me il presidente Giancarlo
Abete, il vice Demetrio Albertini, il presidente uscente
dell’AIC – che ha promosso e organizzato il convegno
– Sergio Campana, il neopresidente Damiano Tom-
masi, Renzo Ulivieri, presidente dell’Assoallenatori e
Ciro Ferrara, il selezionatore dell’Under 21. È stato un
dibattito molto interessante, che spero possa avere
un seguito nel futuro». Tornando ai fatti del Comita-
to regionale, come si sta muovendo l’organizzazione
campana per quanto riguarda le omologazioni e la
sicurezza? «Abbiamo già fatto una ricognizione su
tutti i campi per rinnovare le omologazioni. Gran
parte del lavoro è stato svolto. Al momento abbiamo
la fotografia il più attuale possibile della situazione
reale, ci auguriamo di completare tutto entro il 30
giugno prossimo. Questo – prosegue Colonna – per
quanto riguarda le società dilettantistiche, alle quali
abbiamo dato la priorità assoluta. Per quanto ri-
guarda le società di Settore Giovanile, il cui onere per
il controllo dei campi lo abbiamo in carica solo dal
2008, la situazione è un po’ più complessa, perché lo
stato delle cose quando il Sgs ci lasciò l’incarico era
molto difficile. Stiamo però lavorando forte e bene.
Non è un compito di poco conto, comunque, consi-
derando che abbiamo più di mille società dilettanti-
stiche e centinaia di settore giovanile». Sotto il punto
di vista della sicurezza sui campi, invece, Colonna
punta il dito su un aspetto molto importante: «Ab-
biamo deciso di focalizzare le nostre forze sulla pre-
venzione, che ci permette di evitare incidenti. Proprio
per questo abbiamo messo in atto una vera e pro-
pria task force di commissari di campo, anche tre a
gara, con grandissimi risultati conseguiti. Per quanto
riguarda i campionati di Eccellenza e Promozione in
questa stagione non sono stati riscontrati incidenti di
rilievo. La sinergia – prosegue Colonna, di professio-
ne avvocato – con questure e prefetture sta dando
i suoi buoni frutti». La proposta avanzata da diversi
colleghi presidenti di restringere le misure del campo
per allargare lo spazio “per destinazione” non trova
in Colonna un commento favorevole: «Allora, se si
decide di aumentare l’area di campo al di fuori delle
linee laterali e di fondo va bene, ma certo non a di-
scapito dell’ampiezza del campo da gioco. Non può
essere questa la soluzione, anche perché si tratte-
rebbe di una modifica molto complessa dal punto di
vista regolamentare, che dovrebbe arrivare fino alla
FIFA. Non credo proprio che possa essere un qualco-
sa che può avere un futuro». L’attività dei Comitati re-
gionali è legata, talvolta, a doppio filo con quella delle
amministrazioni pubbliche, soprattutto se si tratta
di dover rinnovare le omologazioni, o di apportare
modifiche strutturali ai campi (quasi esclusivamen-
te a carico della collettività). In questo contesto, che
negli ultimi anni si è fatto sempre più complicato,
come si innesta il Cr Campania del presidente Co-
Salvatore Colonna Cr Campania2424 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u NUMERO 19 - 19 maggio 2011
“Tra poco tempo vedremo chi vuole il bene del calcio”
(Foto Archivio)
lonna? «Per quanto riguarda Napoli, con la Giunta
uscente non c’erano rapporti molto solidi. Se doves-
se cambiare, vediamo di riuscire ad avere maggiore
dialogo. Con le altre province maggiore cordialità di
rapporti, soprattutto con Salerno, con la quale c’è
un canale privilegiato». Anche l’ammodernamento
dei campi, dotandoli di superficie in erba artificiale
di ultima generazione, è una prerogativa della LND,
e il Comitato regionale Campania non fa differen-
za: «Abbiamo spinto molto con i sindaci negli anni
passati – commenta Salvatore Colonna – affinché
le amministrazioni pubbliche si dotassero di campi
in erba artificiale, per tutta una serie di motivi, dalla
durata del campo a fronte di un utilizzo molto eleva-
to, alla giocabilità. Ora che c’è questa crisi economica
il discorso un po’ si è interrotto ma di certo, in tempi
migliori, questo andrà ripreso». A favore di un’imple-
mentazione dei campi in erba artificiale sul territo-
rio campano, c’è anche l’aumento di un anno per il
rinnovo delle omologazioni: «Ho proposto io all’ing.
Armeni – presidente della Commissione impianti in
erba artificiale della LND – e al presidente Tavecchio
di portare da tre a quattro anni il limite per l’omolo-
gazione del campo, anche per favorire i comuni in un
momento di crisi degli investimenti. La sensibilità del
presidente Tavecchio ha fatto sì che questa proposta
venisse approvata in Direttivo di Lega». Sul natura-
le rinforzato che ne pensa Colonna? «È fuori dalla
portata delle società dilettantistiche per il suo costo
elevato. Credo sia molto più indicato per la Serie B o
la Lega Pro». Giovedì scorso, c’è stata, come ci con-
ferma lo stesso Colonna: «Una fugace visita del mi-
nistro dell’Economia Giulio Tremonti, accompagnato
dal Sottosegretario di Stato Bruno Cesario. Abbiamo
avuto la possibilità di esporre brevemente al ministro
le nostre istanze e preoccupazioni. Lui ci ha detto di
prendere appuntamento a Roma per discuterne con
maggiore calma e precisione. Sicuramente non ci la-
sceremo sfuggire questa opportunità». Quali sono le
istanze da portare al ministro Tremonti? «Bé, prima
di tutto l’impiantistica sportiva. Che a Napoli, come
in tutto il meridione d’Italia, con la sua fatiscenza, è
una delle principali cause di dispersione sportiva dei
giovani. Poi vorremmo parlare degli adempimenti fi-
scali, che sono molto onerosi per le società dilettanti-
stiche, e mi auguro che il 5 giugno, quando incontre-
remo il responsabile dell’Agenzia delle Entrate, possa
essere presente il Sottosegretario di Stato Cesario».
Ultimo capitolo, la riforma dello Statuto federale:
«Tavecchio ha fatto un grande lavoro – conclude
Colonna – e secondo me l’AIA non ha motivo di gri-
dare all’attentato della propria autonomia, perché
non è vero. Non si riesce a comprendere come Nicchi
non approvi una cosa che va solo a loro favore. È un
diniego che non ha senso». Ma allora, il 20 giugno,
ognuno si prenderà le proprie responsabilità in seno
all’Assemblea federale? «Io penso proprio di sì. Alla
fine vedremo chi vuole il bene di questo calcio, sen-
za toccare l’autonomia delle singole
componenti».
2525w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e uNUMERO 19 - 19 maggio 2011
Dal campo al Foro
Guido Del Re
Che cos’è la Licenza UEFA?L ‘Artemio Franchi può diventare il campo
della Lazio? Che cos’è la Licenza UEFA? Per-
ché Andrea Della Valle si è scusato con Petrucci
in merito al caso Lazio e Artemio Franchi? Per
questo mio contributo vorrei partire da molto
lontano. Non vi spaventate, non sarò prolisso
ma voglio solo intraprendere un percorso criti-
co con chi mi vorrà seguire. Perché la vicenda
Lazio mi ha dato la possibilità, anzi è meglio
dire, è stata l’occasione per studiare il “Manua-
le della licenza UEFA”. Questo regolamento in
maniera schematica cerca di portare le società
sportive che fanno richiesta della Licenza UEFA
a raggiungere principalmente 7 obiettivi (vd.
Articolo 2.9 “Principi generali”): 1) Migliorare il
livello qualitativo del calcio europeo e gli stan-
dard organizzativi delle società calcistiche; 2)
Promuovere la formazione e l’educazione dei
giovani calciatori; 3) Migliorare le infrastruttu-
re, con particolare attenzione alle condizioni di
sicurezza e alla qualità dei servizi per spettatori
e media; 4) Migliorare la gestione economica e
finanziaria delle società calcistiche, aumentarne
l’efficienza e la credibilità a beneficio dell’intero
movimento calcistico; 5) Garantire la regolarità
delle competizioni sotto il profilo economico-
finanziario; 6) Garantire il regolare svolgimento
delle competizioni internazionali per l’intera sta-
gione sportiva; 7) Promuovere lo sviluppo di un
sistema di benchmarking a livello europeo sui
criteri previsti dal Manuale. Il debito spalmato
e contratto in passato dalla S.S. Lazio ma tut-
tora in essere con il CONI per quanto concerne
l’utilizzo dello Stadio Olimpico ci offre lo spunto
per riflettere sul punto 4 dell’articolo 2.9. Sicu-
ramente fino ad ora non c’è stato un migliora-
mento della gestione economico-finanziaria al-
trimenti non ci troveremmo in una situazione di
contrasto tra Lazio e CONI. E certamente, sem-
pre riprendendo le parole del già citato articolo,
l’intero movimento non ne guadagna in “credi-
bilità” per queste problematiche. Ma questo è
solo un assaggio delle puntate future, in quanto
gli obiettivi che si pone la Licenza UEFA sono lo-
gici e dovrebbero essere il proposito naturale di
un’organizzazione sportiva quale è una società
di calcio. Invece possiamo notare (e affronte-
remo ogni punto singolarmente) come questi
siano lontani sia dalle grazie dei presidenti sia
dalla cultura “aziendale” del sistema calcio che,
giustamente, pensa solo a quell’ossigeno chia-
mato “diritti televisivi”. Per ciò che riguarda il
caso Lazio bisogna partire dal Titolo II del Ma-
nuale della Licenza UEFA (“Criteri Infrastruttu-
rali”). Questi si pongono come traguardo quello
di “assicurare che le società dispongano di uno
stadio certificato per le Competizioni UEFA, con
particolare attenzione alle condizioni di sicurez-
za e alla qualità dei servizi offerti a spettatori e
media”. Inoltre la UEFA specifica che lo stadio
deve essere “certificato” ai sensi del “UEFA Sta-
dium Infrastructure Regulations”, quest’ultimo
sempre regolato dalla Licenza UEFA all’Appendi-
ce IV. Altra caratteristica per ottenere la licenza
UEFA è definito “dal criterio e grado”: tale stadio
può essere a) di proprietà della società richie-
2626 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u NUMERO 19 - 19 maggio 2011
dente la Licenza o b) di proprietà di altri sogget-
ti”. Siccome lo Stadio Olimpico non è di proprietà
della Lazio vale la lettera b). Questa deve esibire
“il contratto o la convenzione d’uso sottoscritta
con il proprietario dello stadio nel quale dispu-
ta abitualmente le gare di campionato (stadio
abituale). Tale contratto deve garantire alla so-
cietà il diritto di utilizzare lo stadio per le Com-
petizioni UEFA fino al termine della stagione”.
Quindi come campo abituale la Lazio ha lo sta-
dio Olimpico, ma sempre a norma del manuale
della Licenza UEFA può indicare uno stadio al-
ternativo ed in questo caso entrerebbe in gioco
l’Artemio Franchi di Firenze. Recita infatti il già
citato regolamento: “Qualora lo stadio abituale
della società richiedente la Licenza non sia di-
sponibile e/o conforme a quanto prescritto, la
società stessa deve indicare uno stadio alterna-
tivo, comprovandone la disponibilità e l’idoneità
mediante la documentazione indicata a mar-
gine” (art. 11.2). Ricapitolando, si può indicare
un campo alternativo laddove lo stadio abituale
non sia disponibile e/o conforme. Certamente lo
Stadio Olimpico non lo si può immaginare indi-
sponibile e/o conforme alle regole definite dal
manuale della Licenza UEFA. A parere di chi vi
scrive il gesto di indicare un campo alternativo
è stato un modo per attirare l’attenzione su una
problematica quale quella del debito tra la S.S.
Lazio e il CONI rispetto all’uso dello Stadio Olim-
pico fine a se stesso. L’imbarazzo di Andrea Della
Valle e della Fiorentina nasce dal fatto che uno
dei documenti previsti dal manuale delle Licenze
UEFA per indicare l’impianto alternativo è quello
“dell’accordo scritto con la società che normal-
mente disputa le gare di campionato nell’im-
pianto” (nel nostro caso la Fiorentina per l’Ar-
temio Franchi). Lasciando da parte l’impianto
alternativo dell’Artemio Franchi, andiamo a leg-
gere cosa dicono le Norme organizzative interne
alla Federazione (NOIF) in materia di impianto
sportivo abituale, ovvero l’art. 19 c.2: “L’impian-
to sportivo di cui al precedente comma (il c.1 che
parla di impianto sportivo dichiarato disponibile
all’atto dell’affiliazione) deve insistere sul territo-
rio del Comune ove le società hanno la propria
sede sociale [...]. Solo in via eccezionale o per
fondati motivi, possono autorizzare, secondo la
rispettiva la competenza, le medesime società a
svolgere la loro attività in impianti diversi”. Pos-
siamo dedurre l’impossibilità di vedere la Lazio
in un altro campo che non insiste sul Comune di
Roma (per quello che riguarda la FIGC e quindi
la Serie A) ed ancora appare fantascienza, an-
che secondo le norme, uno stadio Olimpico non
disponibile o non conforme per poter partecipa-
re alle manifestazioni organizzate dall’UEFA e
solo in quest’ultimo caso si aprirebbero le porte
dello Stadio Artemio Franchi per la Lazio. Fanta-
scienza ma con un fondo di fantasiosa realtà.
www.studiolegaledelre.it
2727w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e uNUMERO 19 - 19 maggio 2011
L’Artemio Franchi di Firenze
(Foto Archivio)
Il Tre Penne di mister Stefano Ceci prosegue la sua
marcia d’avvicinamento alla finale del campiona-
to sammarinese, dopo la sconfitta al primo turno
per mano de La Fiorita. Sconfitta che però, come
abbiamo più volte ribadito nel corso di queste set-
timane, non pregiudica il prosieguo del cammino.
A meno che, nel barrage delle sconfitte, non ne
giunga un’altra. Il prospetto che proponiamo qui
sotto ne è buon testimone. Ed era proprio questa
la situazione che metteva di fronte il Tre Penne e
il Pennarossa, appena uscito sconfitto dalla gara
contro il Tre Fiori di Sperindio. Dalle parole del tec-
nico dei vicecampioni in carica Stefano Ceci, racco-
gliamo le impressioni della partita disputata lunedì
sera, e terminata 3-1 per il Tre Penne: «Ora sono un
po’ stanco, è un periodo che siamo sotto pressione
per il gran numero di partite che siamo costretti a
giocare vista la sconfitta nella prima gara dei play-
off». Infatti, a parità di condizioni di partenza, la
Cosmos - che giocherà la sua partita contro il Tre
Fiori martedì sera, a giornale già chiuso - ha gioca-
to solo due partite finora, mentre il Tre Penne ne
ha già quattro sulle gambe: «La sconfitta contro La
Fiorita ci ha dato la possibilità di guardarci in faccia
e tirare fuori quel qualcosa in più per vincere le par-
tite successive. Siamo in crescita, negli ultimi due
mesi stiamo giocando bene. Francamente non ci
aspettavamo un exploit di questo tipo, ma in cuor
nostro c’era
la speranza
di arrivare in
fondo. Ora
ci giochiamo
l’Europa». La
gara contro il
Pennarossa
di mister Ma-
rio Ortensi è
stata molto
dura, e decisa
solo nei venti
minuti finali,
grazie alle reti di Valli, Cibelli e Pignieri nel recupe-
ro (inutile il gol al 90’ di Berretti per i biancorossi):
«Il Pennarossa subisce sempre molto poco – pro-
segue nella sua analisi Ceci – si chiude bene negli
ultimi quaranta metri per poi ripartire in velocità.
È stato molto difficile per noi, che siamo abituati a
giocare all’attacco sfruttando gli spazi. Siamo sta-
ti bravi nel giocare la partita come avevo chiesto
ai ragazzi, aspettando facendo salire la loro linea
difensiva per poi colpire al momento giusto. Il no-
stro vantaggio li ha costretti ad aprirsi, e lì abbia-
mo chiuso la gara. È stata una partita comunque
bloccata tatticamente». Per i motivi di stampa di
cui sopra, chiediamo a mister Ceci chi vorrebbe
incontrare in semifinale fra Tre Fiori e Cosmos:
«Sono due squadre molto forti. Certo, il Tre Fiori ha
una rosa di primo livello, con giocatori come Aruta,
Bonocore e Giunta che hanno una carriera impor-
tante alle spalle. Poi hanno l’obiettivo di ripetersi, e
non è comunque mai facile. Però al momento non
ci penso, per ora voglio concentrarmi sul far recu-
perare le energie ai ragazzi». Prendersi la rivinci-
ta, prima o dopo, sul Tre Fiori non sarebbe mica
male…«La voglia di rivalsa verso chi ci ha tolto tre
trofei nel breve volgere di cinque mesi è la motiva-
zione principale che ci ha spinti ad arrivare fino in
fondo. Però l’importante è arrivarci
noi in finale».
Il Tre Penne sogna la rivincita sul Tre FioriFlavio Grisoli Campionato Sammarinese
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