Profughi e Piani di Bolzano. Chi ha paura dell'uomo nero?

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Alcune riflessioni sulle recenti mobilitazioni anti-immigrati a Bolzano

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  • Profughi e Piani di Bolzano. Chi ha paura dell'uomo nero?Alcune riflessioni sulle recenti mobilitazioni anti-immigrati a Bolzano

    Nelle ultime settimane il quartiere Piani tornato al centro dell'attenzione mediatica, e non certo perle belle attivit che vi si svolgono o per la vita gioiosa che che ivi si pu trascorrere.Nonostante la posizione piuttosto centrale in cui si trova (a pochi passi dal centro), un quartiere che si caratterizza come periferia povera del centro, dove gli affitti e i prezzi delle case sono pi accessibili a proletari vecchi e nuovi e in cui da anni cova un certo disagio, dovuto a svariate cause.Andiamo per ordine. E' la zona dove storicamente in citt lavorano le prostitute di strada, una presenza che ha sempre suscitato la rabbia di una parte del quartiere, che a fasi alterne negli ultimi anni ha sempre richiesto una maggiore repressione da parte della polizia.

    Un quartiere che, nella buona parte dei suoi abitanti ha sempre avuto la percezione di essere una sorta di discarica sociale della citt in cui dovevano essere concentrate una parte delle questioni scottanti della citt. Ricordiamo ad esempio il gennaio 2009 quando la Lega Nord altoatesina - allora capeggiata da quel genio dell'opportunismo politico di Elena Artioli che ora prontamente balzata nell'orbita del Pd - organizz una manifestazione in via Macello invitando il nazileghista Borghezio, con la volont di profanare il luogo prescelto mangiando affettati di maiale. Allora si cavalc la paura del terrorismo islamico, e si cerc di terrorizzare la popolazione additando le moschee come luogo di formazione di potenziali kamikaze. Qualcuno un giorno spiegher a questi pezzenti razzisti che i primi a morire per opera del radicalismo islamico sono i musulmani stessi, oggi costretti a scappare a milioni dalle proprie case, in Medio Oriente come in Nord Africa. E qualcuno chieder loro conto delle guerre che Leghisti e fascisti in varie salse hanno promosso e finanziato negli ultimi 15 anni, dall'Iraq all'Afghanistan, passando per la Libia.

    Ma torniamo ai Piani, ai giorni nostri. In data 11 aprile 2011 le ex caserme Gorio furono individuatedalla giunta provinciale come una struttura adatta ad ospitare i profughi che allora provenivano dalla Tunisia1. Una struttura gestita in appalto dall'associazione Volontarius che come si legge dal loro sito, si rivolge a:A persone profughe di sesso maschile e femminile, adulti e minori, senza dimora, per la gran parte privi di mezzi di sostentamento ed in situazione di emarginazione sociale, indipendentemente dalle loro condizioni etiche, religiose, culturali, dalla loro lingua di provenienza in transito o a carattere stanziale in attesa della risposta alla richiesta di asilo politico presentata alla commissione competente.

    Come tutte le persone che leggono i giornali e che un minimo si informano, negli ultimi anni il pianeta terra diventato un luogo sempre meno ospitale, in particolare in alcune zone -dal Medio Oriente all'Africa del nord e subsahariana- la situazione sempre pi insostenibile: guerre e bombardamenti democratici, guerre civili, carestie, depredazione di risorse da parte di multinazionali occidentali, governi corrotti e repressione contro ogni forma di dissenso, dittature militari etc. stanno costringendo milioni di persone a scappare per cercare una vita migliore. Solo per citare qualche cifra, dalla Siria oltre 5 milioni di persone (su una popolazione totale di 22 milioni) sono in fuga dalle milizie dello Stato Islamico e dalla feroce repressione di Assad. Siamo di fronte ad un evento epocale, di proporzioni storiche.

    Un momento che segna il totale fallimento delle politiche occidentali del post 11 settembre 2001, in cui gli Stati Uniti ed i loro tirapiedi europei (Gran Bretagna e Italia in primis) si sono posti a capo dioperazioni neocoloniali in Afghanistan e Iraq che hanno pesantemente destabilizzato quell'area geografica. Per ultimo si aggiunta la disastrosa operazione che ha portato gli stati europei a cacciare Gheddafi, facendo precipitare la Libia in una guerra fra clan rivali, guerra in cui non si intravede una fine. Senza dimenticare quello che succede quotidianamente in Palestina, dove la

    1 http://www.provincia.bz.it/news/it/news.asp?news_action=4&news_article_id=358857

  • popolazione palestinese conosce bene sulla propria pelle quali siano gli effetti collaterali della democrazia.

    Milioni di persone sono in fuga, la maggior parte di loro trova rifugio nei paesi vicini; ad esempio dei 5 milioni di profughi siriani circa 2 milioni sono in Turchia, 1 milione in Libano (su una popolazione di 5 milioni!!), 800mila in Giordania. Solo i pi benestanti e fortunati riescono a raggiungere l'Europa, rischiando la vita, la prigione e le botte da parte della varie polizie che incontrano sulla loro strada.

    Perch scriviamo tutto questo? Perch riteniamo fondamentale contestualizzare l'eccezionalit del periodo storico che stiamo vivendo e non vogliamo abituarci all'idea che ci siano dei profughi da accogliere e da redistribuire equamente sul territorio nazionale. Noi vogliamo che non ci siano pi profughi n a Bolzano, n altrove, perch vogliamo che nessuno sia costretto a scappare dalle proprie case e dai propri affetti.

    Vogliamo ricordare che ci sono delle cause che hanno determinato quello che ora sta succedendo, e soprattutto ci sono delle precise responsabilit da parte di chi negli ultimi anni ha votato e finanziatoguerre di aggressione e di depredazione. La cosa pi nauseante di tutto che sia un partito come la Lega Nord, che ha votato e finanziato tutte le guerre dell'Italia negli ultimi 15 anni, a fare propaganda sulla pelle di quegli stessi profughi che ha contribuito a creare. Certo oltre alla Lega Nord, a Forza Italia ed ai fascisti di Alleanza Nazionale non possiamo dimenticare che anche il Pd ha sempre supinamente continuato nell'opera di rifinanziare queste guerre.

    Contestualizzare e capire le radici di un fenomeno importante per capirlo, analizzarlo e soprattuttoper capire chi sono i veri nemici da combattere. Non bisogna essere dei geni per capire che da stupidi prendersela con chi scappa dai propri paesi per le ragioni suddette, invece che prendersela con chi ha promosso e finanziato guerre e bombardamenti. Certo prendersela con questi ultimi pi difficile, richiede uno sforzo intellettuale maggiore, implica un assunzione di responsabilit, cambia quindi la posta in gioco.

    Le masse di espulsi che in questi ultimi mesi in Ungheria come in Croazia, premono sui confini dell'Europa rappresentano in parte il risultato delle politiche destabilizzanti dell'Occidente, le diretteconseguenze di una serie di politiche portate avanti nel nome degli interessi di politici e industriali.Per anni siamo stati abituati e assuefatti a vedere i conflitti e le guerre come uno show televisivo, pensando che nulla avrebbe potuto toccare la nostra tranquillit e il nostro benessere, pensando che noi non eravamo responsabili con la nostra ignavia di ci che stava succedendo.

    Non sappiamo quanto durer questa fase e per quanto tempo vedremo masse di disperati che arrivano a Lampedusa rischiando di affogare in mare. Ogni migrazione ha una sua fase di inizio e difine, che coincide normalmente con lo stabilizzarsi della situazione nel paese di origine. In Italia stato cos con i profughi della guerra di Jugoslavia e con gli immigrati albanesi nel 1991.Quello che oggi cambia che questo flusso migratorio in Italia si inserisce in un momento di ristrutturazione del capitalismo, dove le condizioni dei lavoratori da anni stanno subendo un grosso attacco da parte dei padroni. Oggi come in passato l'arrivo di questo esercito industriale di riserva viene utilizzato per mettere pressione sui lavoratori locali, favorendo la guerra fra poveri.

    E' importante rimanere lucidi e avere gli strumenti per capire la situazione locale e internazionale in cui ci troviamo. Naturalmente esistono parti politiche come la Lega Nord e i fascisti di CasaPound che fanno leva sui bassi istinti della popolazione, ed appena si crea un minimo disagio sono subito pronti a intervenire e a puntare il dito sull'uomo nero, responsabile di tutti i mali del quartiere.

  • La mobilitazione dei fascisti di CasaPound contro il degrado ai Piani di Bolzano

    Come abbiamo scritto prima, i Piani non sono proprio il salotto buono della citt. Qui le luci e le vetrine di piazza Walther sono lontane ma, intendiamoci, non stiamo parlando del pi pericoloso barrio di Caracas. Fare delle iniziative contro il degrado (un termine molto generico che va di moda ultimamente) in questa zona vincere facile, si sfonda la classica porta aperta. Questi nostalgici del Duce non sono nuovi a simili iniziative in citt. Ricordiamo l'iniziativa che fu organizzata il 14 novembre scorso all'angolo fra via Cagliari e via Bari, nel cuore di Don Bosco, un altro quartiere popolare di Bolzano. Un manifesto contro il degrado, molto generico, pensato apposto per riscuotere consenso facile (vedi foto).

    Una raccolta firme contro il degrado naturale che riscuota successo. Siamo sicuri che se domani facciamo una raccolta di firme per avere le strade pulite sono tutti d'accordo nel firmare. A parte qualchepunk difficile trovare qualcuno che si rivendichi con piacere il degrado, qualsiasi cosa significhi questa parola.Come molti regimi del passato insegnano la paura si pu creare ad hoc, instillare nelle persone le paranoie una cosa molto facile. Basta prendere qualche notizia di furti o di violenza, gonfiarle a dismisura e anche il quartiere pi tranquillo della citt potr sembrare una favela di Rio de Janeiro.In questa opera di mistificazione si sono distinti in particolare alcuni giornalisti dell'Alto Adige, che per mesi hanno martellato sulla questione degrado, violenza, e sicurezza in citt.La percezione della sicurezza cosa ben diversa dalla realt in cui si vive. E questo lo sanno bene gli imprenditori della paura come Lega Nord e CasaPound.

    Dai giorni dell'apertura della caserma ex-Gorio nel 2011ai Piani di Bolzano ci sono state fasi alternerispetto alle lamentele nel quartiere.L'aumento degli arrivi dei rifugiati negli ultimi mesi si naturalmente notato anche in Alto Adige, e a Bolzano come in altre citt, alcune centinaia di rifugiati dormono in strutture di propriet pubbliche gestite da associazioni come Volontarius e Caritas.

    Il 28 agosto ai Piani avviene un incontro fra due assessori del comune di Bolzano e alcuni residenti dei Piani, fra cui le mamme autrici di una lettera aperta per denunciare la situazione di degrado del parco2. Nella lettera vengono denunciate situazioni che spesso accadono in parchi in cui si ritrovano gruppi di giovani: sporcizia, ragazzi perditempo che bevono birra, qualcuno che fa i suoi bisogni vicino agli alberi, e in qualche caso avances e apprezzamenti poco romantici nei confronti di mamme e frequentatrici del parco. Una serie di episodi che hanno acceso la miccia della protesta dei residenti. E che ha portato a questo incontro fra residenti e istituzioni.

    Una situazione ghiotta che fascisti e razzisti di tutte le risme naturalmente non potevano lasciarsi

    2 http://altoadige.gelocal.it/bolzano/cronaca/2015/08/29/news/profughi-faccia-a-faccia-con-i-residenti-ai-piani-1.12008195

  • sfuggire. Ed ecco che come una mosca che si fionda sulla merda arriva una nota di CasaPound Bolzano che in una nota apparsa sulla loro pagina facebook il 29 agosto scrive:

    ...Il quartiere alle prese anche con un altro grosso problema di ordine pubblico da gestire, ovvero il centro di accoglienza immigrati all'ex-Gorio dove "i sedicenti 'profughi' nulla di meglio hanno da fare se non delinquere e bivaccare nel parco pubblico Premstaller dopo aver mangiato e bevuto a spese nostre, occupando i giochi dei pi piccoli, o abbandonando vicino a essi bottiglie di vetro rotte - continua Trigolo - per non parlare delle numerose ragazze importunate che lavorano nelle ditte adiacenti al centro".Preoccupate sono anche le mamme che a breve, con l'apertura delle scuole, dovranno recarsi al parco giochi per accontentare i bambini "queste donne si imbatteranno nuovamente in questi individui che lo occupano, che urinano e defecano ovunque e, in alcuni casi, fotografano/filmano i bambini".

    Insomma qui c' una collezione di dicerie e chiacchere da bar che fa paura. Da notare lo stillicidio di luoghi comuni e banalit da bar-i sedicenti profughi- occupano i giochi dei pi piccoli urinano e defecano ovunque fotografano i bambini etc.- Naturalmente tutto ci non sarebbe un problema grave se a commettere questi atti fossero dei ragazzi di pelle bianca, ma sono stranieri, immigrati, poveri. Queste righe sono scritte con il chiaro intento di alzare il rancore e la rabbia dei residenti, in particolare il passaggio in cui scrivono fotografano e filmano i bambini alludendo evidentemente al rischio che fra di loro possa esserci qualche pederasta.

    Alcuni di noi si sono presi la briga di passare qualche ora al parco Premstaller in varie ore del giorno e abbiamo potuto vedere delle scene diverse. Abbiamo parlato con alcuni residenti e abbiamo potuto farci un idea pi completa della situazione. Visto che non siamo nazionalisti non crediamo che il bene sia nella nazione, e non pensiamo che il rigore morale di una persona sia dovuto alla propria carta d'identit e passaporto. E' evidente che anche fra chi vive all'ex Gorio possa esserci quella che comunemente definiamo una testa di cazzo che dopo una birra di troppo abbia ecceduto in qualche apprezzamento nei confronti delle ragazze del quartiere. Ma il punto non questo. La strumentalizzazione di questa vicenda pericolosa perch pu innescare delle derive razziste reali, che fermentano quotidianamente, pronte ad esplodere in

    violenza nel caso in cui nel quartiere un giornosucceda un caso di violenza, vero o presunto non ha importanza. Quello che successo a Tor Sapienza, a Quinto di Treviso o in altre zone d'Italia insegna.

    Il 16 settembre CasaPound organizza ai Piani di Bolzano un assemblea aperta al quartiere (a lato il manifesto che pubblicizza l'iniziativa).All'assemblea partecipano una cinquantina di residenti, a cui si aggiungono ovviamente i Casapoundini e l'allora vicesindaco Klaus Ladinser dell'Svp che interviene per capire cosa dicono i residenti. Al link seguente si pu leggere un report fatto

    da chi era presente all'assemblea: https://www.salto.bz/it/article/16092015/prova .Puglisi Ghizzi, immobiliarista e faccia presentabile di CasaPound Bolzano tiene le redini della situazione e arriva alla conclusione che la soluzione di tutti i problemi per il quartiere inizia con la

  • richiesta di chiusura del centro profughi ex Gorio. Richiesta che verr sostenuta con una mobilitazione di piazza la settimana successiva. In seguito all'assemblea il 23 settembre l'organizzazione fascista CasaPound Bolzano organizza un

    corteo per le vie del quartiere (a lato il manifesto dell'iniziativa). Un corteo partecipato da circa 80, alcuni scrivono 100 persone, cuipartecipano oltre ai militanti di CasaPound provenienti da Trento eprovincia, anche diversi residenti del quartiere, militanti leghisti (fra cui il consigliere comunale Filippo Maturi) e di altri gruppi della destra cittadina.Gli striscioni recitavano: Chiudere il centro di accoglienza, non il parco dei bambini, riprendiamoci i Piani, riprendiamoci Bolzano.

    Una situazione da conoscere e capire, in particolare in questo periodo in cui sono molti i movimenti politici (in primis la Lega Nord) pronti a cavalcare la rabbia e il rancore della popolazione che come purtroppo troppo spesso vediamo, spesso indirizzata verso gli strati pi deboli della societ, verso gli immigrati e i profughi. Una situazione che deve essere affrontata perch indicativa del vuoto culturale e politico in cui si muovono i razzisti, pronti a

    capitalizzare in consenso elettorale qualsiasi situazione di disagio sociale. Come detto altre volte non possiamo stupirci della partecipazione che c' stata a questa iniziativa, visto che hanno sfondato una porta aperta, in un quartiere che da anni sotto le ceneri cova malessere.Qui al link seguente possibile vedere le foto e un video del corteo. E' doveroso sottolineare come Il Giorno dell'Alto Adige altro non che un giornale fuffa online, di fatto un organo di propaganda di CasaPound, che raccoglie in modo acritico qualsiasi loro dichiarazione pubblicizzandola. http://www.ilgiornoaltoadige.it/?p=57618

  • (foto del corteo del 23 settembre) Siamo consapevoli che il vero nemico da combattere chi promuove, finanzia e vota le guerre (come la Lega Nord ha sempre fatto negli ultimi 15 anni) e prendersela con i profughi e gli immigrati anzich con gli industriali e padroni vari stupido. Questo non ci deve per impedire di analizzare e cogliere quale sia il terreno di cui si nutre il rancore razzista, che cresce e prospera in quartieri abbandonati, dove mancano luoghi di aggregazione che favoriscano l'incontro e la solidariet fra le persone.

    (foto dal corteo del 23 settembre)

    La mobilitazione dei servi del terzo millennio non finita: Rovesciando il motto Refugees Welcome che caratterizza tutti i movimenti solidali con i profughi in Europa e nel mondo, CasaPound scrive Resident Welcome (trad. residenti benvenuti) per pubblicizzare laloro prossima iniziativa nel quartiere.Il classico giochetto che rovescia i ruoli facendo sembrare gli italiani ospiti a casa loro. Anche la scelta di CasaPound di presentarsi come comitato Riprendiamoci i Piani va letto come un tentativo di allargare la propria agibilit politica e il proprio spazio di consenso anche fra chi non politicamente schierato a destra.

    La presenza del consigliere comunale di CasaPound Andrea Bonazza in queste mobilitazioni permette loro diatteggiarsi come quelli che ascoltano i cittadini e che si occupano dei problemi reali, come la parte delle istituzioni che presente fra la gente.

  • Un aspetto da non sottovalutare.Negli ultimi mesi l'attivit di CasaPound a Bolzano ha seguito due filoni: da una parte la lotta al degrado e dall'altra la lotta contro l'accoglienza degli immigrati in provincia. Temi che raccolgono un facile consenso e che fanno leva sull'irrazionalit delle persone, sui luoghi comuni e sul rancore. Temi contro cui difficile controbattere con argomentazioni pi analitiche e razionali, che spesso non trovano ascolto fra i proletari, che vivono maggiormente la pressione di queste masse di diseredati provenienti dai paesi pi poveri.

    Queste poche righe sono scritte con l'intento di descrivere la situazione che in corso nel quartiere efavorire una lettura che vada a fondo della questione. In ogni citt esistono quartieri abbandonati dove manca tutto: dai luoghi di aggregazione ai servizi pi essenziali. Se i fascisti di CasaPound sono riusciti a cavalcare questo rancore a Bolzano non c' dubbio che essi possano farlo anche in altre realt, cosa che si gi vista.

    Accanto al contrasto delle iniziative razziste urgente sviluppare una nostra lettura e una nostra prassi riguardo alla questione immigrazione, che come vediamo quotidianamente solleva contraddizioni e contrasti sociali esplosivi. Luoghi comuni, assenza di controinformazione, retorica della sicurezza contribuiscono a creare un clima di paura generale e un incapacit da parte di gran parte delle persone di leggere e affrontare la situazione.

    Come detto prima la solidariet nei confronti dei rifugiati non pu essere slegata dalla lotta contro i padroni che negli anni hanno creato le condizioni economiche per la fuga e l'esodo di milioni di persone. Non ci pu essere accoglienza se prima non attacchiamo chi sui profughi specula economicamente e politicamente.

  • Il fenomeno dell'emigrazione non nuovo, e non succede solo in Italia. Bisogna collocare questi eventi in un contesto internazionale che da 15 anni ha visto aumentare dittature e conflitti armati voluti e foraggiati dai governi occidentali.

    La retorica dell'accoglienza che ci viene propinata dalle varie istituzioni e organizzazioni di volontari suona come schifosamente ipocrita se questa non accompagnata da una critica radicale al sistema economico capitalista che spinge ed espelle dalle proprie case milioni di uomini e donne.

    Il miglior modo per dare solidariet ai rifugiati e a chi costretto a scappare dalla propria terra attaccare la macchina della guerra in tutti i suoi aspetti, da quelli militari a quelli propagandistici.

    Denunciare le responsabilit di chi ha ridotto intere popolazioni alla fame e alla miseria inseparabile da una vera pratica solidale. Non dobbiamo mai stancarci di ricordare a tutti che se ci sono milioni di persone che scappano non un caso, ma ci sono precise responsabilit.

    Contrastare le iniziative di razzisti e fascisti vecchi e nuovi solo un primo passo per sostituire la solidariet alla paura in cui ci vogliono rinchiudere.