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Poste Italiane spa - Spedizione in a.p. - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02 2004 n. 46) art. 1, comma 1 - DCB Pc Poste Italiane spa - Spedizione in a.p. - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02 2004 n. 46) art. 1, comma 1 - DCB Pc SETTIMANALE DI INFORMAZIONE FONDATO NEL 1983 MARTEDÌ 03 LUGLIO 2018 - ANNO 35 N. 19 - EURO 0,20 Ospedale, la Regione: “Attenti al danno erariale” Il Consiglio comunale ha deciso: no alla Pertite, sì ai privati LOMBARDI A PAGINA 3 Il presidente Alberto Rota: “Piacenza deve innanzitutto crescere. Obiettivo 130mila abitanti. L’ospedale va fatto, ora la politica scelga dove” Confindustria: “Con la Cattolica un progetto di marketing territoriale” ALBERICI A PAGINA 10 4 luglio: bancarelle, spettacoli, musica, arte, folclore Fiera di Sant’Antonino, Piacenza in festa per il patrono “Promuoviamo Piacenza: copiamo da Parma” Si è svolta pochi giorni fa l’annuale assemblea di Confindustria Piacenza. La notizia positiva, rispetto agli omologhi appuntamenti degli anni scorsi, sta tutta nel segno positivo che precede numerosi comparti produttivi locali. Ma in via IV Novembre, ora, sono concentrati sulle scommes- se - da vincere - che il futuro prossimo porta con sé. Obiettivo marketing territoriale, il presidente Rota: “E’ già avviato un tavolo strategico con il sindaco. Con l’Università Cattolica è allo studio un progetto per promuovere il nome di Piacenza, così come in passato ha fatto Parma”. A PAGINA 4 Nomadi, tema sensibile “Sondaggio di Libertà strumentalizzato” LOMBARDI A PAGINA 4 A PAGINA 2 “Impegno per i giovani” Antonino d’oro a Linda Ghisoni A PAGINA 11 Veleia teatro antico, apre Stefano Accorsi VIVIPIACENZA A PAGINA 13 Veg & Joy Festival, due giorni a Rivergaro Giornata internazionale delle coop DA PAGINA 8 A PAGINA 12 Arena Daturi, film sotto le stelle

“Promuoviamo Piacenza - corrierepadano.it · Corriere Padano 03 luglio 2018 2 SPECIALE SANT’ANTONINO Sottosegretario al Pontificio Consiglio per laici, famiglia e vita e consultore

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Poste Italiane spa - Spedizione in a.p. - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02 2004 n. 46) art. 1, comma 1 - DCB Pc

Poste Italiane spa - Spedizione in a.p. - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02 2004 n. 46) art. 1, comma 1 - DCB Pc

REDAZIONE

SETTIMANALE DI INFORMAZIONE FONDATO NEL 1983

MARTEDÌ 03 LUGLIO 2018 - ANNO 35 N. 19 - EURO 0,20

Ospedale, la Regione: “Attenti al danno erariale”Il Consiglio comunale ha deciso: no alla Pertite, sì ai privati

LOMBARDI A PAGINA 3

Il presidente Alberto Rota: “Piacenza deve innanzitutto crescere. Obiettivo 130mila abitanti. L’ospedale va fatto, ora la politica scelga dove”

Confindustria: “Con la Cattolica un progetto di marketing territoriale”

ALBERICI A PAGINA 10

4 luglio: bancarelle, spettacoli, musica, arte, folclore

Fiera di Sant’Antonino,Piacenza in festa per il patrono

“Promuoviamo Piacenza: copiamo da Parma”

Si è svolta pochi giorni fa l’annuale assemblea di Confindustria Piacenza. La notizia positiva, rispetto agli omologhi appuntamenti degli anni scorsi, sta tutta nel segno positivo che precede numerosi comparti produttivi locali. Ma in via IV Novembre, ora, sono concentrati sulle scommes-se - da vincere - che il futuro prossimo porta con sé. Obiettivo marketing territoriale, il presidente Rota: “E’ già avviato un tavolo strategico con il sindaco. Con l’Università Cattolica è allo studio un progetto per promuovere il nome di Piacenza, così come in passato ha fatto Parma”.

A PAGINA 4

Nomadi, tema sensibile

“Sondaggio di Libertà strumentalizzato”

LOMBARDI A PAGINA 4

A PAGINA 2

“Impegno per i giovani”

Antonino d’oro a Linda Ghisoni

A PAGINA 11

Veleia teatro antico, apre Stefano Accorsi

VIVIPIACENZA

A PAGINA 13

Veg & Joy Festival, due giorni a Rivergaro

>>>>>>

Giornata internazionale

delle coop

DA PAGINA 8

A PAGINA 12

Arena Daturi, film sotto le stelle

Corriere Padano 03 luglio 2018

2 SPECIALE SANT’ANTONINO

Sottosegretario al Pontificio Consiglio per laici, famiglia e vita e consultore della Congregazione per la Dottrina della fede. Riceverà l’onorificenza il 4 luglio

“Impegno per i giovani”, Antonino d’oro a Linda Ghisoni

Va alla caorsana Linda Ghisoni - sottosegretario al Pontificio Con-siglio per i laici, famiglia e vita e consultore della Congregazione per la Dottrina della fede - il pre-mio Antonino d’Oro 2018, con-ferito dal Capitolo dei Canonici della Basilica di Sant’Antonino martire. Tale onorificenza, giun-ta alla 33^ edizione, è sponsoriz-zata e patrocinata dalla Famiglia Piasinteina e verrà quest’anno consegnata personalmente da monsignor Gianni Ambrosio, vescovo di Piacenza-Bobbio, mercoledì 4 luglio nella Basili-ca Sant’Antonino a conclusione della solenne celebrazione euca-ristica delle ore 11.00. “Il conferimento del premio - spiega don Giuseppe Biasini, presidente del Capitolo dei Ca-nonici di sant’Antonino – vuole essere un atto di stima nei con-fronti di una donna piacentina che, con passione, generosità e competenza, si sta spendendo nella professione di Giudice al Tribunale di prima istanza del Vicariato di Roma e di docen-te universitario, nell’educazio-ne dei giovani in famiglia e in parrocchia e all’interno di due importanti organismi della Sede Apostolica: nella veste di sotto-segretaria del Dicastero per i Lai-ci, la Famiglia e la Vita e come Consultore della Congregazione per la dottrina della Fede. Nella testimonianza di vita della dott.

ssa Linda Ghisoni, riconosciamo alcuni “tratti” che possono essere presi come riferimento da tutti coloro che desiderano vivere con responsabilità la vocazione di fe-deli laici all’interno della chiesa e del mondo. In particolare tro-viamo prezioso il suo impegno per la promozione della vita e dell’apostolato dei laici, per la cura pastorale dei giovani e del-la famiglia. Inoltre, la dott.ssa Linda Ghisoni riteniamo sia una

limpida testimonianza del rinno-vamento in atto all’interno della chiesa, sempre più disponibile a attribuire ruoli di responsabilità anche alle donne per sottoline-are maggiormente la ricchezza irrinunciabile che promana dalla diversità, dall’incontro e dalla reciprocità di uomo e donna nel-lo svolgimento del servizio ec-clesiale. A questo riguardo Papa Francesco cosi si è espresso a conclusione del suo viaggio apo-

stolico in Brasile il 27 luglio 2013 “...le donne hanno un ruo-lo fondamentale nel trasmettere la fede e costituiscono una forza quotidiana in una società che la porti avanti e la rinnovi. Non ri-duciamo l’impegno delle donne nella Chiesa, bensì promuoviamo il loro ruolo attivo nella comunità ecclesiale. Se la Chiesa perde le donne, nella sua dimensione tota-le e reale, la Chiesa rischia la ste-rilità”. Per tali motivi il Capitolo

dei Canonici ha valutato oppor-tuno conferire alla dott.ssa Lin-da Ghisoni tale onorificenza che simbolicamente viene attribuita anche a tutte le donne, alle madri,

alle educatrici che con passione, fedeltà e competenza sostengono — spesso nel più totale anonima-to - il cammino di tante famiglie, comunità cristiane e realtà eccle-siali”.

LA BIOGRAFIA

Linda Ghisoni è nata a Corte-maggiore il 9 luglio 1965. E’ cre-sciuta in una famiglia cattolica e ha frequentato il cammino di fede all’interno della comunità parrocchiale di Santa Maria As-sunta in Caorso (PC). Sposata e madre di due figlie, ha conse-guito il Vordiplom in Filosofia e Teologia alla Eberhard-Karls-Universitilt di Ttibingen (1991); il dottorato in Diritto Canonico

alla Pontificia Università Gre-goriana (1999); il diploma di Avvocato rotale allo Studium rotaie del Tribunale della Rota Romana (2002) e il diploma di Prassi amministrativa alla Con-gregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti (1994). Presso i Tribunali di pri-ma istanza e di appello del Vica-riato di Roma ha svolto l’attività di Notaio (1997-1999), Difenso-re del vincolo (1999-2002), Udi-tore (2002-2005) e Giudice (dal 2005); presso la Santa Sede ha ricoperto l’incarico di Difensore del vincolo deputato al Tribunale della Rota Romana (2003-2009), di Commissario deputato alla Difesa del vincolo nelle cause di Scioglimento del matrimonio rata e non’consumato alla Con-gregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti (2006-2011) e, dal novembre 2011, al Tribunale della Rota Romana. Dal 2013 al 2016 ha collaborato con il Pofitificio Consiglio per i Laici nell’ambito di studi specialistici inerenti al laicato nella Chiesa. Attualmente è Giudice al Tribunale di prima

istanza del Vicariato di Roma, docente incaricato alla facoltà di Diritto Canonico della Pontificia Università Gregoriana, docente a contratto presso il dipartimento di Giurisprudenza dell’Universi-tà RomaTre. Il 7 novembre 2017 Papa Francesco l’ha nominata sottosegretaria del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita (per la Sezione per i fedeli laici). Il 21 aprile 2018, sempre Papa Fran-cesco, l’ha nominata consultare della Congregazione per la Dot-trina della Fede.

Il premio “Antonino d’Oro” viene assegnato dal 1986, alternativamente, ad un ecclesiastico e ad un laico. Ecco l’albo d’oro: 1986: dott. Piero Castignoli, studioso di S. An-tonino.1987: card. Agostino Casaroli, segretario di Stato di Giovanni Paolo II1988: prof. Ferdinando Arisi, critico d’arte.1989: card. Luigi Poggi, nunzio apostolico in Italia.1990: dott. Francesco Bussi, esperto di musica.1991: mons. Antonio Mazza, vescovo di Pia-cenza dal 1983 al 1994.1992: prof. Alessandro Beretta Anguissola, me-dico e scienziato.1993: card. Ersilio Tonini, arcivescovo emerito di Ravenna.1994: prof. Luigi Rossi Bernardi, scienziato.

1995: mons. Carlo Poggi, parrocchiano di Sant’Antonino, vescovo di Fidenza.1996: prof. Alberto Spigaroli, presidente dell’Ente per il restauro di Palazzo Farnese.1997: mons. Luciano Monari, vescovo di Pia-cenza-Bobbio dal 1995.1998: Adelia Firetti, fondatrice dell’istituto se-colare missionarie scalabriniane.1999: padre Gherardo Gubertini, fondatore della Casa del Fanciullo.2000: avv. Corrado Sforza Fogliani, presidente nazionale di Confedilizia e della Banca di Pia-cenza.

2001: mons. Luigi Ferrando, vescovo di Bra-gança (Brasile).2002: ing. cav. Aldo Aonzo, presidente di Ce-mentirossi.2003: mons. Piero Marini, vescovo.2004: comm. Luigi Gatti, ex presidente Camera di Commercio.2005: padre Sisto Caccia, superiore degli Scala-briniani di Piacenza.2006: dott. Gianfranco Agamennone, medico chirurgo.2007: don Luigi Mosconi, missionario piacen-tino in Brasile.

2008: Dina Bergamini, direttrice didattica.2009: mons. Gianni Ambrosio, vescovo di Pia-cenza-Bobbio.2010: Paolo Perotti, scultore.2011: don Giorgio Bosini, fondatore dell’Asso-ciazione “La Ricerca”.2012: prof. Umberto Chiappini e Giulia Vacia-go, primi presidenti della Caritas Diocesana.2013: mons. Antonio Lanfranchi, arcivescovo di Modena-Nonantola.2014: Luigi Menozzi, educatore scout.2015: madre Anna Maria Cànopi, abbadessa e fondatrice dell’Abbazia “Mater Ecclesiae” sull’I-sola di San Giulio (Novara) 2016: Giancarlo Bianchini, presidente dell’As.so.fa. 2017: mons. Giorgio Corbellini, presidente dell’Ufficio del lavoro della Sede Apostolica.

L’albo d’oro del premio

Prezioso il suo impegno per la promozione della vita

e dell’apostolato dei laici, per la cura pastorale

dei giovani e della famiglia

Nelle foto: al centro da sinistra, Linda Ghisoni e il Premio Antonino d’Oro; in alto a destra, la Basilica di Sant’Antonino

03 luglio 2018

3Corriere Padano

PRIMO PIANO

Saccardi: no al piano Terrepadane. Polemiche nel centrodestra “In campagna elettorale si dice una cosa e poi se ne fa tutta un’altra, io non ci sto, in consiglio comunale voterò contro”. Mauro Saccardi espri-me la sua totale contrarietà al piano di riquali-ficazione urbanistica del grande comparto del consorzio agrario Terrepadane tra la Lupa e via Pennazzi (130mila metri quadrati). Il consigliere comunale di Forza Italia non digerisce proprio quei 14.500 metri quadrati di superficie com-merciale - 10mila di vendita di generi alimen-tari, 4.500 di prodotti non alimentari - previsti dal progetto. “La città è satura di supermercati - lamenta Sacardi - ci sarà un’emorragia di ne-gozi specie in via Colombo e via Dante, due assi commerciali che già si stanno svuotando: perché

le associazioni di categoria non dicono niente?”Saccardi prevede che “il contraccolpo economi-co per i negozi di vicinato sarà ben superiore agli 8 milioni di euro del bando periferie per non per-dere i quali la giunta ha definito obbligato avval-lare il piano urbanistico. E il fatto che l‘accordo di programma sia stato già portato avanti dalla giunta precedente non significa che non possa essere messo in discussione se c’è la volontà po-litica di farlo”. A rispondere alle polemiche la Lega che, in una nota del suo gruppo consiliare, risponde a Saccardi dicendo che, pur trattandosi di un piano imperfetto, il progetto di Terrepada-ne porterà benefici a tutta la zona, commercio compreso.

Fino al 15 luglio 2018

Ospedale, la Regione: “Attenti al danno erariale”Il Consiglio comunale ha deciso: no alla Pertite, sì ai privati Prosegue la querelle sull’individuazione dell’area più idonea

Infine, no alla Pertite. Come previsto, del resto. Solo che la decisione adottata in consiglio comunale il 25 giu-gno scorso - stralcio definitivo delle ipotesi Pertite e Lusigna-ni, superamento del protocollo firmato nel febbraio 2017 da Comune, Ausl, Regione, Dema-nio e Difesa - comporta la ne-cessità di rivolgersi al mercato privato. Niente di male, senon-ché la Regione, player certo non secondario nella partita in atto, paventa a questo punto costi aggiuntivi e lo dice a chiare let-tere (missiva dell’assessore alla Sanità Venturi, letta da Barbieri in Consiglio comunale), costi supplementari per l’acquisizio-ne dell’area sul libero merca-to con rischio conseguente di “danno erariale” che in soldo-ni vuole dire spendere denaro pubblico in misura più alta del necessario. Ecco, in sostanza, su quale tavolo si gioca oggi la partita con, in mezzo, la de-nuncia dei consiglieri comunali di centrodestra, Trespidi com-preso, nei confronti della Re-gione: ingerenza nei confronti dell’autonomia decisionale del Comune, entrata a gamba tesa e cose del genere. Ma vediano le ragioni della Regione. Nella sua lettera da Bologna l’asses-sore alla Sanità Sergio Venturi mette in guardia sulla necessità di motivare in modo adeguato e convincente la scelta di ac-cantonare l’ipotesi di un’area

pubblica (Pertite e Lusignani, appunto) per rivolgersi al mer-cato privato. Il rischio, secondo la Regione, è quello di derogare a “interessi pubblici priorita-ri”. Questi si concretizzano nel minor consumo di suolo, nella rivitalizzazione di contesti ter-ritoriali degradati e soprattutto nel “riuso non oneroso dei beni immobili dello Stato”. “Precise ragioni di natura sia tecnica che economica - continua la lettera - devono essere alla base della scelta”. E ancora: l’ipotesi di scelta di aree anche private, sulle quali edificare l’ospedale, “presuppo-ne che il comune affermi e mo-tivi esaustivamente con proprio atto che nessuna delle due aree demaniali suscettibili di trasfe-rimento non oneroso per il co-mune (in sostanza Pertite e Lu-signani) è in grado di soddisfare

l’interesse pubblico”. La risposta del comune di Pia-

cenza, attraverso giunta e mag-gioranza, non si è naturalmente fatta attendere: ma al di là del-le vibrate proteste di numerosi esponenti del centrodestra (in-

debita ingerenza della regione sulla libera scelta di un libero comune, per riassumere), le

motivazioni del superamento del protocollo e la necessità di allargare lo sguardo al privato le hanno sottolineate il sindaco Barbieri e il consigliere Foti.

“Le contrarietà a Pertite e Lu-signani, quindi alle aree dema-niali - ha scandito Barbieri - non

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26.06.18

Gragnano Trebbiense - Piacenza

In alto il sindaco Barbieri in consiglio comunale. A sinistra l’assessore regionale alla Sanità Venturi

sono di carattere politico, ma tecnico. Si tratta di due aree che, per motivi diversi, risultano ini-

donee”. L’ex caserma Lusignani, è noto, presenta una metratura insuffi-ciente, in sostanza è ‘piccola’. Ma la Pertite? E’ Tommaso Foti a ribadirne, dal punto di vista suo e della maggioranza, l’inadeguatezza. Il nodo, per il parlamentare piacentino di FdI, consiste nell’impossibilità di superare l’ostacolo rappresen-tato dalla pista di collaudo per i carri armati. In sostanza, la Difesa, nel concedere l’area, ha posto come conditio sine qua non il mantenimento della pista o in alternativa l’individuazione di un’area altrettanto idonea sul-la quale far rombare i cingolati dell’esercito italiano. “Sono sette anni - rileva Foti - che lo spazio per una nuova pi-sta non si riesce a individuare. Oltretutto - prosegue - si tratta di un’operazione che avrebbe dei costi non indifferenti. E al-

lora perché parlare per la Pertite di acquisizione non onerosa?”. Il centrodestra, inoltre, sotto-

linea l’incognita dell’eventua-le contaminazione ambientale dell’area che, al netto di ulterio-ri costi di bonifica, non sembra costituire il miglior viatico per una struttura sanitaria. Convinta, infine, della assoluta inopportunità delle decisioni del comune di Piacenza, l’opposi-zione Pd. Così Stefano Cugini: “Devono esserci ragioni inop-pugnabili alla base della scelta di pagare per un’area privata an-ziché acquisirne una pubblica a titolo non oneroso, perché Corte dei Conti e uffici regionale su queste vigilano con attenzione. In assenza di motivazioni asso-lutamente inoppugnabili, quale dirigente metterà la sua firma?”

L’assessore regionale Venturi mette in guardia sulla necessità di

motivare in modo adeguato e convincente la scelta di accantonare

l’ipotesi di un’area pubblica

Barbieri: “La contrarietà alla Pertite è di caratterere tecnico”

Foti: “Sono sette anni che lo spazio per una nuova pista non si riesce a individuare”

FRANCESCA LOMBARDI

Corriere Padano 03 luglio 2018

4 ATTUALITÀ

L’ex direttore: “Non lo riproporrei, certi argomenti vengono strumentalizzati pesantemente”

Nomadi, “Sondaggio di Libertà strumentalizzato dalla politica”Con l’esternazione shock di Matteo Salvini sulla schedatura dei rom (poi il ministro corregge il tiro: “Non è nostra intenzione schedare o prendere le impronte digitali a nessuno, nostro obiet-tivo è una ricognizione della si-tuazione dei campi rom”) torna alla ribalta un tema tra i più sen-sibili alla pancia dell’elettorato, capace di spostare consenso. Anche a livello locale, molti ricorderanno, l’opportunità o meno di investire risorse in fa-vore dei nomadi, creò un dibat-tito tra i più accesi della recente storia politico-amministrativa piacentina.A fine anni ’90 Piacenza si pose il problema dei molti nomadi della comunità sinti che spo-stavano i loro accampamenti da un luogo all’altro della città. Il Comune – era sindaco Giacomo

Vaciago - decise di allestire, cogliendo l’opportunità di un finanziamento regionale a tale scopo dedicato, un’area attrez-zata in periferia – un campo no-madi - ma il progetto non trovò i favori della comunità locale. Nel febbraio 1998, un sondag-

gio promosso dal quotidiano Libertà diretto da Luigi Bacialli evidenziò la forte contrarietà dei piacentini alla realizzazione del campo nomadi in via Torre della Razza. “Temo che Gesù Cristo debba vergognarsi di noi”, disse l’allora vescovo mons. Luciano

Libertà Bacialli. Alla domanda se avesse riproposto, a bocce ferme, il medesimo referendum-sondaggio sui campi nomadi,

così rispose: “Quello sui noma-di? Quello no, perché ho toccato con mano che certi argomenti vengono strumentalizzati pesan-temente e a quel punto non vale più la pena prestare il fianco. Ma le obiezioni devono riguar-dare in maggior misura le parti politiche che la nostra iniziativa

Monari. La Chiesa prese posi-zione, chiedendo comprensione per un’iniziativa che avrebbe favorito l’inclusione. La realizzazione e la gestione del campo di Torre della Raz-za – l’apertura avvenne sotto la Giunta Guidotti di centrodestra – ebbero poi il merito, in realtà, di diminuire pian piano i disagi percepiti dalla cittadinanza ma, probabilmente, costarono la rie-lezione – nella primavera 1998 – alla coalizione di centrosini-stra. E qualcuno sostiene che gran peso nella sconfitta ebbe l’iniziativa del quotidiano loca-le con il suo referendum pro o contro il campo nomadi.Così rispose alla rivista Pia-centini - qualche mese dopo la sua partenza per Vicenza, dove assunse la direzione del quoti-diano locale - l’ex direttore di

hanno utilizzato per scopi pro-pagandistici”.Carla Antonini – direttrice dell’Istituto di Storia contempo-ranea di Piacenza – era assesso-

ra alla Qualità della vita urbana nella giunta presieduta dal sin-daco Vaciago. Lei è stata testi-mone di quel dibattito sul campo nomadi e di quel clima, cosa ri-corda? “L’assessore competen-te alla realizzazione del campo nomadi era Roberto Reggi, dal mio punto di vista ricordo che era stato organizzato, insieme a quello del campo nomadi, un progetto molto importante che si chiamava Piacenza Sicura, portato avanti contestualmente al progetto riguardante il cam-po; il tutto in un clima di grande collaborazione con l’allora co-mandante della Polizia Munici-pale Elena Vezzulli. Piacenza Sicura riguardava il controllo del rispetto della frequenza sco-lastica di tutti i ragazzi, compre-si i ragazzi nomadi, e la creazio-ne di strutture di integrazione e di emancipazione, anche da si-tuazioni problematiche di natu-ra familiare. La strada percorsa da quella giunta era quella del pieno recupero alla legittimità, alla correttezza, al godimento pieno dei diritti umani - che de-vono essere garantiti a tutti - ma anche al rispetto e all’osservan-za dei doveri civili. Posso dire che il tema dei nomadi – allora come ora - è uno strumento di propaganda facilmente sbandie-rabile in una realtà come quella piacentina, che non ha mai avu-to problemi gravi. Anzi, la rea-lizzazione di un campo nomadi era naturaliter anche un efficace e civile elemento di controllo. Mi chiede se il referendum di Libertà ci ha danneggiato politi-camente? In realtà non ho un ri-cordo preciso di quell’iniziativa ma, allora come ora, penso che non sia mai colpa dei cittadini quando si perdono le elezioni. Le responsabilità sono sempre delle scelte politiche fatte o del-la comunicazione, cioè di una corretta comunicazione delle scelte politiche”.

In alto il ministro Matteo Salvini, al centro l’ex direttore di Libertà Luigi Bacialli

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Salvini sul censimento dei rom: un modo per parlare alla pancia

dell’opinione pubblica

Nel 1998 il quotidiano diretto da Bacialli chiese ai piacentini sì o no al campo nomadi

La Salita al Pordenone è oggi possibile con Fido al seguitoFino al 15 luglio è possibile coniugare l’amore per l’arte con quello per il proprio animale do-mestico. La Salita al Pordenone, infatti, non è più tabù per coloro che non possono, o non vogliono, se-pararsi dal loro amico fedele mentre ammirano i tesori di Santa Maria di Campagna. La Banca di Piacenza ha predisposto un apposito servizio in collaborazione con l’assessorato Tutela animali del Comune di Piacenza. I visitatori accompagnati da un cane potranno giovarsi del servizio dandone comunicazione in biglietteria. Sarà loro indicato un apposito recin-to allestito a pochi metri dall’ingresso alla Sali-ta, in un’area verde di pertinenza della Basilica.

La struttura, già popolata da alcuni scodinzolanti ospiti, è stata visitata dall’avv. Elena Baio, vi-cesindaco con delega alla Tutela degli animali, anche nella sua qualità di presidente nazionale dell’Associazione “Amici Veri”. La vicesindaco Baio ha avuto parole di plauso per l’iniziativa della Banca, «non nuova a gesti d’attenzione verso gli animali domestici e i loro possessori». L’Istituto di credito di via Mazzi-ni, infatti, in collaborazione con l’Associazione “Amici veri” ha aperto un apposito conto corren-te destinato agli amici degli animali (ai quali il conto può anche essere intitolato), che ha destato l’interesse di diverse banche in ogni parte d’I-talia.

Fino al 15 luglio 2018

03 luglio 2018

5Corriere Padano

ATTUALITÀ

Confindustria punta sull’attrattività. Con la Cattolica un progetto di marketing territoriale. Rota: “Piacenza deve innanzitutto crescere. Obiettivo 130mila abitanti”

Confindustria: “Promuoviamo il nome Piacenza”

Si è svolta pochi giorni fa l’an-nuale assemblea di Confindu-stria Piacenza. La notizia po-sitiva, rispetto agli omologhi appuntamenti degli anni scorsi, sta tutta nel segno positivo che precede numerosi comparti pro-duttivi locali. Ma in via IV No-vembre, ora, sono concentrati sulle scommesse - da vincere - che il futuro prossimo porta con sé. Nostri interlocutori sono il direttore dell’associazione dato-riale Cesare Betti e il presidente Alberto Rota. Partiamo dall’ospedale. Siete preoccupati per una vicenda che sta scivolando su un piano pura-mente politico?“Per noi - risponde Betti - l’o-spedale deve essere fatto. E bi-sogna farlo nel posto giusto: si tratta di una scelta fondamentale perché sbagliare adesso signifi-ca pagare le conseguenze per sempre. L’attuale nosocomio ne è un esempio: è nato nel posto sbagliato, doveva essere fatto alla Besurica e non in centro storico. Inoltre, è nato vecchio perché realizzato con vent’an-ni di ritardo sul progetto: non si può pensare che nel 2030 sia funzionale. E sappiamo tutti che costa di meno rifarlo da capo piuttosto che cercare adegua-menti all’attuale. Per noi - come abbiamo già detto in passato - il posto ideale è la Pertite ma ri-spettiamo la coerenza del sinda-co che in campagna elettorale ha preso un impegno per destinare a parco l’intera area”.

Quindi?“Quindi non ci incaponiamo sul dove farlo poiché l’importante è che si faccia. E’ un’opera fon-damentale, non possiamo per-metterci di perdere un’oppor-tunità del genere. E’ la politica che si ora demanda la scelta. L’area dell’Opera Pia Alberoni va bene. Ma costa 5 milioni di euro”. La vostra annuale assemblea certifica l’attraversamento di una congiuntura economica po-sitiva. “Sì, - continua il direttore Betti - siamo finalmente in possesso,

dopo 10 anni di crisi, di dati as-sai positivi. Bene come sempre l’export, ma addirittura per la prima volta il mercato domesti-co lo supera, come testimonia un tasso di crescita più alto ri-spetto a quello estero. Questo, devo ammettere, grazie al Piano Calenda. E’ quello che abbiamo sottolineato incontrando i parla-mentari piacentini: non si getti via quanto cdi buono è stato fat-to dal precedente Governo.Poi c’è l’occupazione, aumen-tata dello 0,83%, un dato molto positivo che sarebbe ancor più alto se si tenesse conto di alcune centinaia di dipendenti rimasti senza lavoro in seguito a crisi

aziendali ma prontamente rias-sorbiti in altre realtà produttive. A livello provinciale noi abbia-mo un tasso di disoccupazione al 6,4 che è inferiore a quello regionale (6,9) e quasi la metà di quello nazionale (11,2)”. A certificare il buon momento dell’industria piacentina ha con-tribuito anche l’indagine svolta dal centro studi di ItalyPost, pubblicata nei mesi scorsi dall’inserto Economia del Cor-riere della Sera. L’indagine in-serisce 8 aziende piacentine (di cui 7 aderenti a Confindustria) tra le 500 imprese Champions

che si sono distinte per ricavi importanti, margini significati-vi e pochissimi debiti. Si tratta, tuttavia, di quasi tutte aziende a conduzione familiare: siamo sicuri, presidente Rota, che tale caratteristica rappresenti un vantaggio e non un limite?“La figura del manager in azienda è importante - risponde il presidente di Confindustria Piacenza - ritengo tuttavia che la passione degli imprenditori sia irrinunciabile. Il manager è la persona che in modo freddo e distaccato sa optare per la soluzione migliore, l’imprendi-tore è colui che nel caso l’azien-da dovesse andare male, se c’è

Nella foto, da sinistra, il direttore di Confindustria Piacenza Cesare Betti e il presidente Alberto Rota

una sola possibilità di salvarla cerca di coglierla e spesso ce la fa. Il manager, invece, l’affossa. L’imprenditore tende a lanciare il cuore al di là dell’ostacolo e secondo me noi abbiamo biso-gno di imprenditori. Abbiamo piccole aziende, sì, ma ad esem-pio rispetto a Parma noi siamo più equilibrati e come si suol dire ‘teniamo tutti botta’. Il fu-turo delle aziende, per forza di cose deve assorbire personale di livello medio alto. Detto questo le nostre aziende stanno cre-scendo e il marketing, in un’e-poca di globalizzazione come la nostra, rappresenta il futuro per i giovani”. Confindustria Piacenza è da tempo impegnata, attraverso il cosiddetto marketing territoria-le, a promuovere e lanciare la città. Ma che cosa intendete per marketing territoriale?“Significa - risponde Rota - va-lorizzare innanzitutto quello che abbiamo. L’agroalimentare, che è la nostra bandiera; il turismo contemporaneo, cui Piacenza deve rivolgersi, che oggi è etno-chic: la passeggiata in collina, le trattorie, l’architettura, il vino. A chi mi chiede una trattoria, io offro cento indicazioni e li indirizzo dappertutto, in tutta la provincia”. “Per marketing territoriale in-tendiamo - gli fa eco Betti - ca-pacità di attrarre. E qui si pone un problema di numeri e dimen-sioni: non ci si può illudere che Piacenza con centomila abitanti possa essere competitiva. Ne servono almeno altri trentami-

la. A Parma - e noi dobbiamo copiare i più bravi! - hanno investito moltissimo sul nome stesso, sul marchio ‘Parma’, e per questo devono ringraziare Tanzi (Parmalat, ndr). Bene, noi dobbiamo fare altrettanto. Ci si chiede che cosa deve fare Piacenza per divenire attrattiva? Innanzitutto portare aziende ad investire sul territorio. E già grazie alla posizione geografi-ca, con la logistica siamo av-vantaggiati, poiché le aziende di logistica arrivano da sole. Noi abbiamo fatto un sito, Invest in Piacenza, per attrarre aziende e stiamo spingendo per avere col-legamenti veloci con Milano. A questo punto, se il nome di Pia-cenza diventa famoso e comin-cia ad attrarre, quelli che vivono nell’hinterland milanese perché non dovrebbero venire ad abita-re qui, dove si vive meglio?”In passato però tutti i progetti di marketing territoriale sono falli-ti (come, ad esempio, la Natural Valley). E anche i tentativi di realizzare infrastrutture, come l’interporto o il collegamento con la ferrovia; Piacenza Fiere è in disarmo. Evidentemente non siamo capaci. Perché?“La differenza è che adesso ci crediamo e lavoreremo insieme a tutto il territorio. E’ già av-viato un tavolo strategico con il sindaco. Con l’Università Cattolica è allo studio un pro-getto per promuovere il nome di Piacenza, così come in passato ha fatto Parma. Là hanno realiz-zato “Parma si può”, ma hanno cinque aziende che superano

il mezzo miliardo di fatturato, Reggio ne ha ventotto, noi ne-anche una. Non sarà facile ma ci crediamo. Poi, coinvolgendo Comune e Provincia, passeremo alla fase della comunicazione. Per il momento siamo ancora siamo ancora nella fase embrio-nale”. “L’idea - riprende Rota, il pre-sidente - è quella di mantenere vivo lo spirito impostato dal sin-daco: restare nel piano strategi-co, sviluppare quello che il sin-daco ha suggerito, cioè una Ats, una società di scopo dedicata a questo e alla quale partecipe-ranno tutte le categorie piacen-tine, per attrarre finanziamenti e aumentare le possibilità di sviluppo di questo progetto. So-stanzialmente si tratta di un’in-tegrazione con quello che abbia-mo fatto con il nostro sito Invest in Piacenza, dando gambe, poi, a una vera e propria strategia di comunicazione: deve passa-re il messaggio che Piacenza è una città in cui vivere è bello, in modo tale da attrarre popolazio-ne, implementando il fatturato della città”.Cosa è rimasto dell’avventura piacentina a Expo 2015?“Tutto è nato da Expo. Dalla piazzetta che avevamo a 100 metri da Palazzo Italia: l’in-teresse per i nostri castelli, ad esempio. Ora di turisti ne arri-vano tanti”.

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Orario continuatoDOMENICA APERTO

“L’ospedale deve essere fatto, ora la politica scelga dove”

FRANCESCA LOMBARDI

Corriere Padano 03 luglio 2018

6 ATTUALITÀ

La cittadella sorgerà in via Primo Maggio: generi alimentari e mobilio per le famiglie in difficoltà. Progetto, finanziato dalla Fondazione, in sinergia tra Comune, Caritas, Svep, Auser e Croce Rossa

Pronto in autunno l’Emporio solidale

E’ prevista per l’autunno, la consegna alla città del primo Emporio solidale destinato alle famiglie in difficoltà. La cit-tadella solidale sorgerà in via Primo Maggio, su di un’area di 8mila metri quadrati, costituita da due capannoni, uno destinato ai generi alimentari e l’altro al mobilio. Si aggiungerà una pa-lazzina destinata agli uffici, che - con ogni probabilità - ospiterà il Centro di Servizio per il Vo-lontariato di Piacenza (Svep), e offrirà servizi di orientamento al lavoro e un punto di ascolto per chi si trova in situazione di disagio.I lavori procedono a pieno ritmo e verranno ultimati presumibil-mente a fine ottobre, con aper-tura dell’Emporio solidale entro

l’anno: l’obiettivo è fornire una risposta concreta alle crescenti emergenze del territorio e ai co-siddetti ‘nuovi poveri’, ovvero a coloro che si trovano in difficol-tà per la perdita del lavoro o per l’impoverimento causato dalla crisi economica e che vivono un periodo difficile da supera-

re. Il progetto – finanziato dalla Fondazione di Piacenza e Vige-vano, che ha creduto da subito nell’intervento ed ha acquistato gli immobili di un ex fabbrica dismessa (la Rinnova del Pneu-matico) – nasce in sinergia tra

più soggetti del territorio: Co-mune di Piacenza, Caritas di Piacenza e Bobbio, Svep, Auser e Croce Rossa, che si sono riu-niti nell’associazione ‘Empo-rio Solidale Piacenza Onlus’, presieduta da Laura Bocciarelli (Svep Piacenza). Il ‘supermercato solidale’ sarà

destinato ad una determinata fascia della popolazione, che verrà individuata dai soggetti partecipanti al progetto, in rete fra loro. L’aiuto sarà a tempo determinato (si parla di un pe-riodo di circa sei mesi) per con-sentire alle persone in difficoltà di rimettersi in carreggiata e di uscire dalla ‘zona grigia’: ver-rà consegnata una tessera con un tetto di spesa massimo, che verrà adeguato al numero dei componenti nel nucleo fami-liare. Non circolerà moneta ma generi alimentari, prodotti per la casa e per l’igiene personale ottenuti grazie a donazioni di privati. ‘All’Emporio solidale non si farà solo la spesa’, ricor-da la presidente di Svep, Laura Bocciarelli: ‘Offriremo servizi di ascolto e di orientamento al lavoro per le persone in dif-ficoltà e proporremo consigli per migliorare la gestione eco-nomica familiare. Proporremo

consulenze per affrontare situa-zioni di sovraindebitamento e per superare momenti di diffi-coltà personale’. La presidente dell’associazione ‘Emporio So-lidale Piacenza Onlus’ eviden-zia i punti chiave del progetto: ‘L’Emporio vive grazie ai vo-lontari e alla gratuità: sarà un negozio molto speciale, in cui non circolerà denaro. Non ci saranno acquisti ma donazioni, motivo per cui – prosegue Lau-ra Bocciarelli – in questi mesi siamo impegnati a presentare il progetto alla città, perché tutto sarà reso possibile grazie alle donazioni dei privati cittadini

e delle aziende del territorio, che consentiranno di riempire gli scaffali con i prodotti (ali-mentari e non)’. Indispensabile sarà l’aiuto dei volontari, ‘che si occuperanno gratuitamen-te – ricorda Bocciarelli - della gestione dell’Emporio solidale, donando un po’ del loro tempo alle famiglie in difficoltà’.Accanto all’emporio alimenta-re verrà realizzata un’area – un capannone di 1.200 metri qua-drati - dedicata al “progetto mobilio”, che sarà gestito dalla Caritas Diocesana Piacenza e Bobbio: ‘Metteremo a disposi-zione delle famiglie in difficoltà

mobili e arredi, recuperati dai privati’, spiega il direttore della Caritas, Giuseppe Chiodaroli, che specifica la doppia funzio-ne del fabbricato: ‘Accanto al deposito – aggiunge il direttore Chiodaroli – realizzeremo una vetrina espositiva per la vendita del mobilio e un laboratorio di falegnameria (gestito dai volon-tari e dagli operatori della Ca-ritas) per sistemare gli arredi e per adeguarli agli spazi delle fa-miglie’. Il direttore della Caritas sottolinea – infine – il percorso di ascolto e di accompagnamen-to (nei confronti di chi si trova in difficoltà) che affiancherà gli acquisti gratuiti dei prodotti ali-mentari e degli arredi: ‘L’obiet-tivo di tutti i soggetti coinvolti nell’associazione ‘Emporio So-lidale Piacenza Onlus’ – con-clude il direttore Chiodaroli – è aiutare le persone a recuperare la propria autonomia, attraver-so una rete di relazioni, fatta di ascolto, condivisione e aiuto’.

Nelle foto il direttore della Caritas Giuseppe Chiodaroli e la presi-dente di Svep e ‘Emporio Solidale Piacenza Onlus’ Laura Bocciarelli

Chiodaroli, Caritas: “L’obiettivo è aiutare le persone a

recuperare la propria autonomia”

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03 luglio 2018

7Corriere Padano

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Corriere Padano

803 luglio 2018

COOPERAZIONE

Nicoletta Corvi, Confcooperative: “ Produzione sostenibile di beni e servizi, ed inclusione sociale, sono prerogative del modello cooperativo”

Coop: sviluppo sostenibile e rispetto per l’ambiente(fb)Sviluppo sostenibile e rispet-to per l’ambiente: quest’anno l’edizione 2018 della Giornata internazionale delle cooperati-ve sarà incentrata sul contributo offerto dalla cooperazione allo sviluppo di società sostenibili ed eque. Il tema scelto per la Giornata – che si festeggia in tutto il mondo, sabato 7 luglio – sarà infatti ‘Società sostenibili attraverso la cooperazione’.L’impegno per una crescita eco-nomica rispettosa dell’ambien-te e delle risorse esistenti, è da sempre al centro del business dell’impresa cooperativa. Sce-gliendo questo tema, l’Alleanza internazionale delle cooperative (ICA) intende evidenziare come la cooperazione contribuisca alla realizzazione di una società sostenibile ed attenta alla co-struzione di un futuro migliore per l’intero pianeta. Le motivazioni sono da ricer-care all’interno del modello di impresa cooperativo, basato sui principi di: mutualità, ugua-glianza, partecipazione demo-cratica, solidarietà e sostenibi-lità.E’ proprio grazie ai valori in-terni alla cooperazione e alla struttura della sua governan-ce, che le cooperative portano aventi un business di impre-

sa basato sul consumo e sulla produzione sostenibile di beni e servizi, mostrando a tutto il mondo come sia possibile cre-scere con democrazia, equità e giustizia sociale. Lo dimostrano le scelte operate dai comparti di Confcooperative: ‘Le cooperati-ve agricole associate a Fedagri sono da sempre impegnate nella produzione sostenibile di pro-dotti agroalimentari, lavorati e trasformati nel rispetto dell’am-biente’, afferma il direttore di

In foto Nicoletta Corvi, direttrice di Confcooperative Piacenza

La Giornata internazionale delle coope-rative si celebra in tutto il mondo sabato 7 luglio con eventi e dibattiti sul tema della sostenibilità: a tale proposito nel messaggio dell’Alleanza internazionale delle cooperative viene ribadito l’impegno della cooperazione nel raggiungimento – entro il 2030 - degli obiettivi di sviluppo sostenibile indicati dall’ONU per garantire l’uguaglianza e l’inclusione sociale e per combattere i cambiamenti climatici. Nel 2016 – inoltre – l’Alleanza internazionale delle cooperative ha lanciato la piattafor-ma “Coops for 2030” a cui hanno aderito centinaia di cooperative di 40 Paesi del mondo, adottando gli impegni indicati dall’ONU in ambito di sostenibilità. “Il tema scelto per le celebrazioni di

quest’anno (“Consumo e produzioni so-stenibili di beni e servizi”) – si legge in un comunicato di Confcooperative Piacen-za – è in linea con lo slogan del Forum politico che si terrà a New York nel mese di luglio (“Trasformazione verso società sostenibili e resilienti”). Il Forum sarà de-dicato ad esaminare i progressi compiuti verso il conseguimento dei seguenti obiet-tivi di sviluppo sostenibile: acqua pulita e servizi igienico-sanitari (6), energia pulita ed economica (7), città e comunità sostenibili (11), consumo e produzioni responsabili (12) e vita sulla terra (15)”. In occasione della Giornata internazionale delle cooperative - istituita dall’Alleanza internazionale delle cooperative nel 1923 (dal 1995 l’ONU si è unita alle celebrazio-

ni mondiali) - la comunità può conoscere da vicino il mondo della cooperazione e i vantaggi che offre: “Le cooperative hanno la sostenibilità nel loro DNA e due secoli di esperienza nella costruzione di società sostenibili e resilienti. Con la Giornata internazionale delle cooperative – sempre secondo la nota di Confcooperative Piacenza - i deciso-ri politici a livello locale, nazionale ed internazionale potranno conoscere meglio come le cooperative in tutto il mondo con-tribuiscono a costruire società resilienti e più sostenibili e quanto sia importante coinvolgerle nei processi relativi alle scelte strategiche in materia di sostenibi-lità nella sua triplice dimensione: sociale, economica ed ambientale”.

Confcooperative, Nicoletta Cor-vi, che evidenzia la ‘filiera cor-ta’ proposta dal sistema coope-rativo: ‘I nostri produttori sono al tempo stesso trasformatori e fornitori dei prodotti alimentari e le scelte che operano lungo l’intero processo di lavorazio-ne sono sinonimo di garanzia per il consumatore’. Anche il comparto Federlavoro e Servizi è impegnato da tempo nell’am-bito della sostenibilità attraver-so la proposta di opportunità di

lavoro a condizioni sostenibili: ‘Confcooperative è in prima linea nella lotta all’illegalità e nel contrasto alle “cooperative spurie”’, aggiunge il direttore Corvi, ricordando la raccolta firme avviata negli anni scorsi ‘per l’ottenimento di misure più severe per chi non rispetta le re-gole’.Sostenibilità è anche sino-nimo di inclusione sociale: ‘Le cooperative di Federsolidarietà favoriscono l’inserimento la-vorativo di persone a rischio di

emarginazione (cooperative di tipo B) che altrimenti risultereb-bero a carico della società’, pro-segue Nicoletta Corvi. Il diret-tore di Confcooperative, a tale proposito, evidenzia gli esiti del recente convegno “‘Un lavoro che vale doppio”, all’interno del quale è stata presentata - alla Galleria Alberoni – la ricerca del Centro studi Socialis dell’U-niversità di Brescia, a cura della dirigente, Elisa Chiaf: ‘Secondo la ricerca - sottolinea Corvi – a Piacenza le cooperative sociali di tipo B (oggi salite a 16) han-no assicurato un valore produtti-vo pari a 16 milioni di euro, per un totale di 397 dipendenti (di cui 186 persone svantaggiate). Garantire occupazione a uomini e donne, soprattutto disabili (ma non solo), che altrimenti rimar-rebbero - nella maggior parte dei casi - disoccupati, assicura alla Pubblica amministrazio-ne un guadagno (la parola più corretta sarebbe “valore”) di 890mila euro. L’inclusione so-ciale – conclude Nicoletta Cor-vi- è prerogativa del modello cooperativo, ed è presupposto di base per la crescita sostenibile delle comunità’.

Giornata delle cooperative 2018, il tema è la sostenibilità

03 luglio 2018

9Corriere Padano

COOPERAZIONE

Dario Cavazzuti nuovo presidente della Cooperativa Abi Coop: “Attenzione alla qualità dell’abitare”Passaggio di consegne alla guida di Abi Coop, Dario Cavazzuti è il nuovo presidente della cooperativa di abitazione fondata nel ‘72 per offrire una risposta sociale alla domanda diffusa di alloggi a Piacenza. Cavazzuti, 42 anni, di professione avvocato, subentra a Giuseppe Grilli, al timone della cooperativa da 33 anni, che resta nel consiglio di amministrazione. La recente assemblea di bilancio di Abi Coop ha approvato all’unanimità il rendiconto economico del 2017, chiuso in attivo, e nominato il nuovo consiglio di ammi-nistrazione per il triennio 2018-2020. Il consiglio è composto dai soci non utenti Dario Cavazzuti, Anna Fralli, Massimo Orsi, An-gela Petrarelli, Daniele Pizzaghi, e dai soci utenti Giuseppe Grilli, Michele Morfini, Alberto Gorra, Cristina Fava, Luigi Ferrari, Mo-nica Enrica Pronti. L’organismo amministrativo si è quindi riunito per eleggere il nuovo presidente, Dario Cavazzuti.“Quella di bilancio è stata un’assemblea partecipata - sottolinea il neo presidente - con tante famiglie, la dimostrazione che tanti nostri soci si sentono parte integrante della cooperativa”.Il passaggio di consegne con Giuseppe Grilli avviene nel segno della continuità, per portare avanti un lavoro fatto di tanti anni di dedizione alla cooperativa, attraverso una gestione prudente e allo stesso tempo aperta all’innovazione nel campo dell’abitare. La cooperativa si trova in buona salute - è stato sottolineato nel corso dell’ultima assemblea - grazie all’equilibrio finanziario perseguito nel tempo e alla costante attenzione ai soci. Anche il nuovo presidente intende proseguire su questa strada: “Soltanto attraverso un rapporto stretto coi soci - sottolinea - è infatti pos-sibile dare risposte alle loro esigenze e migliorare la qualità dei nostri servizi. La nostra sarà una gestione collegiale fondata sul confronto”. Cavazzuti è stato eletto nel consiglio di Abi Coop nel 2016 ed era già collaboratore della cooperativa. La realtà di via Carella conta complessivamente 388 soci, tre quarti dei quali risiedono nei circa 300 alloggi gestiti tra Piacenza, Fiorenzuola e altri comuni della provincia.

Sono un grave problema. Usurpano il nome, ma si guardano bene di aderire alle centrali. Regione al lavoro per una normativa ad hoc

Guerra alle false coop “Ci vuole una legge”False cooperative, un problema gravissimo, su cui non cessa l’impegno pubblico di Legaco-op e delle altre centrali dell’Al-leanza. Dopo la raccolta di firme per un progetto di legge nazio-nale di iniziativa popolare, da febbraio è al lavoro un’apposita commissione di studio istituita dalla Regione Emilia-Romagna per arrivare a una norma regio-nale entro l’anno. Ma come si riconosce una cooperativa fa-sulla? Gli indicatori emersi sono tanti, la costante è il dumping sulle imprese sane, cioè l’abbat-timento dei prezzi a livelli per cui è impossibile garantire il ri-spetto dei contratti e la sicurez-za sul lavoro. Ma dai documenti della Regione emergono anche la scarsa conoscenza e condivi-sione dei valori mutualistici tra i lavoratori, la scarsa partecipa-zione alle assemblee, il livello di indebitamento molto forte, la vita breve della cooperativa e i livelli retributivi molto bassi, anche oltre il 30% in meno ri-spetto a quelle regolari. La man-cata adesione alle centrali co-operative è elemento da tenere in considerazione, perché Agci, Confcooperative e Legacoop non hanno solo una funzione di rappresentanza, ma anche di vigilanza sulle cooperative che

aderiscono. Le coop non iscritte alle rappresentanze dovrebbero essere revisionate dal Ministe-ro dello Sviluppo economico ma questo in pratica non accade quasi mai. «Chi vuole violare le regole sa che è meglio non fare parte di Legacoop», dice il pre-sidente romagnolo Guglielmo Russo. In regione (dati Ervet/ Unioncamere) sono 5.065 le cooperative attive, 1.378 delle quali operano nel settore mani-fatturiero, servizi alle imprese e logistica. Una prima linea guida potrebbe arrivare dall’adesione alle centrali cooperative. Infatti, delle 5.065 cooperative, 2.780 sono quelle registrate (2.285 quelle non registrate) ma se si restringe il campo di studio alle 1.378 di manifatturiero, servizi

e logistica il rapporto si inverte: 800 quelle non registrate contro le 578 registrate. Gli enti di vi-gilanza esistono, dagli osserva-tori provinciali sulla coopera-zione all’ispettorato del lavoro, ma spesso c’è difficoltà nell’in-crociare i dati. «Portiamo avanti da molto tempo e in tutti i modi possibili la battaglia alle false cooperative - ricorda il direttore generale di Legacoop Romagna, Mario Mazzotti (in foto) – per-ché rappresentano un elemento di turbativa del mercato e di concorrenza sleale nei confronti delle imprese regolari, oltre che di destrutturazione delle tutele per i soci e i dipendenti delle nostre cooperative. L’istituzio-ne della commissione regionale può dare una mano, anche per-

ché parte da un punto di vista condivisibile, quello di mettere in evidenza le buone pratiche cooperative». L’insieme delle problematiche è complesso e spesso si spinge alla verifica del ruolo dei committenti, cioè del-le imprese che appaltano lavori e servizi, soprattutto per alcuni settori come la logistica, il fac-chinaggio e i trasporti. «A tutti i componenti della commissio-ne che intendono approfondire conoscenze e questione proprie della cooperazione – prosegue Mazzotti – mettiamo a disposi-zione in maniera trasparente tut-ti i nostri dati e gli elementi di cui disponiamo, anche attraver-so le nostre società di servizi». Legacoop Romagna da parte sua, sta già sviluppando inizia-tive nei settori più a rischio, tese a evitare che la concorrenza non avvenga solo sui prezzi e il massimo ribasso e il costo della manodopera. «Occorre favorire processi di innovazione in gra-do di contemperare le esigenze del mercato con quelle della qualità. Ci auguriamo che il va-lore aggiunto della sicurezza e del rispetto delle regole diventi fondamentale anche nei settori a più alta intensità di lavoro», conclude Mazzotti. (Emilio Ge-losi, da La Romagna Cooperativa) Nella foto in alto, da sinistra, Giuseppe Grilli e Dario Cavazzuti

Corriere Padano

1003 luglio 2018

SPECIALE SANT’ANTONINO

Fiera di Sant’Antonino, Piacenza in festa per il Patrono È festa grande a Piacenza per il Patrono della città, Sant’Antoni-no: un calendario ricco di eventi che hanno preso vita già nel mese di giugno e che continuano fino alla fine del successivo. Clou, come da tradizione, mercoledì 4 luglio quando, in centro città dalle ore 7 alle 24, si svolgerà la tradizionale fiera fatta di ban-carelle lungo le vie del centro. Ma sono molti altri gli eventi, tra i più tradizionali ed attesi: la sera del 4, alle ore 21, torna “Pia-cenza nel cuore”, rassegna della canzone dialettale piacentina, con Marilena Massarini (in caso di maltempo la manifestazione si terrà nel salone monumentale di Palazzo Gotico). In giornata, invece, presso il Chiostro della Basilica di Sant’Antonino alle ore 15, 16, 17 e 21, “Storie di donne nel Medioevo”, mostra di documenti e codici dell’Archivio Capitolare, con immagini dei co-rali del XV secolo. Alle ore 16, poi, visita guidata al Museo della Basilica di S. Antonino (coordina Anna Riva).Parte del programma delle cele-brazioni antoniniane è poi la ras-segna lirica a Palazzo Farnese: appuntamento giovedì 5 luglio (ore 21.30) con l’operetta “La vedova allegra” di Franz Lehar, in collaborazione con l’associa-zione Tampa Lirica. Rassegna che prosegue poi a settembre,

precisamente l’8, con “Madama Butterfly” di Giacomo Puccini.

LE LIMITAZIONI AL TRAFFICO

Per consentire lo svolgimento in sicurezza della fiera di Sant’An-tonino, sarà in vigore già dalle 15 di martedì 3 luglio, sino alle 4 del mattino di giovedì 5, il divieto di

sosta con rimozione forzata su en-trambi i lati in piazzale Libertà (a partire dal civico 79 del Pubblico

Passeggio), lungo lo stesso viale Pubblico Passeggio, in via Albe-rici, piazzale Genova – tra l’in-tersezione con via XXIV Maggio e quella con il Facsal – nonché in viale Palmerio, in vicolo Edilizia e nel tratto di corso Vittorio Ema-nuele tra viale Palmerio e via Ven-

turini. Dalle ore 20 di martedì 3, sino alle 5 del mattino di giovedì 5, sarà vietata la sosta con rimozione forzata nell’area di parcheggio di viale Malta delimitata dall’apposi-ta segnaletica, fatta eccezione per i veicoli degli espositori presenti per la fiera.Dalle ore 17 di martedì 3 luglio, sino alle 4 del mattino di giovedì 5, divieto di circolazione in via Alberici, viale Pubblico Passeg-gio e piazzale Libertà (nel tratto adiacente al Facsal), mentre scat-terà alle 20 di martedì 3 il divieto di circolazione in viale Palmerio, corso Vittorio Emanuele (tra via Palmerio e via Venturini), nel trat-to di viale Beverora tra via Mirra e viale Palmerio, nonché in piazzale Genova tra l’intersezione con via XXIV Maggio e quella con il Pub-blico Passeggio. Dalle ore 20 del 3 luglio, sino alle 4 del mattino di giovedì 5, revoca del senso unico di marcia in vico-lo Edilizia, con la possibilità per i residenti di percorrere la strada con ingresso e uscita da via Santa Franca.Per quanto riguarda infine la rasse-gna di musica dialettale “Piacenza nel cuore”, dalle 15 alle 24 di mer-coledì 4 luglio sarà vietata la sosta, con rimozione forzata, in piazzetta Grida e piazza Mercanti, mentre dalle 20 alle 24 sarà vietata la cir-colazione lungo l’intero perimetro di piazza Cavalli.

Tradizionali bancarelle il 4 luglio, ma anche spettacoli, visite guidate e rassegna della canzone dialettale piacentina “Piacenza nel cuore”

Le celebrazioni del Santo

Il culto antichissimo di Sant’Antonino, attestato già nel secolo che segue la morte del Santo, è sempre stato ed è tuttora assai vivo nella città e nella diocesi di Piacenza, che lo ha scelto come patrono assieme a Santa Giustina, con-sacrandogli la prima Cattedrale, la basilica di S. Antonino sorta nel sec. IV, in seguito rifatta nei secc. IX e XI. Molte altre chiese della diocesi di Piacenza hanno Antonino come titolare. Nella liturgia piacentina gli sono consacrate due feste: quella principale il 4 luglio, col rito di prima classe, e quella del 13 novembre, giorno dell’invenzione delle sue reliquie, con rito di seconda classe. Ecco le prossime celebrazioni: Martedì 3 luglio: Basilica di Sant’ Antonino, ore 18Celebrazione EucaristicaMercoledì 4 luglio: Basilica di Sant’ Antoninoore 6.30 Lodi mattutine, benedizione lavanda e colazione insiemeore 8 – 9 Santa Messaore 10 Concerto della Banda Ponchielli da P.le Genova a P.zza S.Antoninoore 10.45 Accoglienza Autorità in piazza Sant’Antoninoore 11 Celebrazione Eucaristica SolennePresiede Mons. Gianni Ambrosio, vescovo di Piacenza-BobbioOfferta del cero in onore del patrono e consegna dell’onorificenza“Antonino d’Oro 2018”ore 18 Secondi Vespri e celebrazione Eucaristica Vespertina

Sarà aperta la mostra “Storie di donne nel Medioevo”: documenti e codici

dell’Archivio Capitolare

03 luglio 2018

11Corriere Padano

VIVIPIACENZA

Torna l’appuntamento estivo con il Teatro Antico nella meraviglio-sa cornice dell’area archeologi-ca di Veleia. Il festival – per la direzione artistica di Paola Pe-drazzini – propone un cartellone d’eccezione composto da appun-tamenti preziosi, per la maggior parte creati in esclusiva per la rassegna. Grandi artisti, come Stefano Accorsi e Margherita Buy, per la prima volta a Veleia e graditissimi ritorni. Archetipi (l’epica omerica, la tragedia greca) ed epigoni (da Seneca ad Ariosto), padri (Et-tore, Ulisse) e figli (Astianatte, Telemaco), la luminosa potenza di temi universali che toccano l’animo umano e la leggerezza, l’originalità, (talvolta l’ironia) dei linguaggi scenici con cui ven-

Teatro Antico di Veleia, apre Stefano Accorsi Primo appuntamento sabato 7 luglio. Novità 2018: “Veleia ragazzi”

gono proposti. Una serata speciale su Annibale nell’anno in cui Piacenza dedica una grande mostra al generale cartaginese.Novità dell’edizione 2018 è infi-ne “Veleia ragazzi”, la nuovissi-ma sezione del Festival di Veleia dedicata al teatro per bambini e adolescenti: spettacoli e labora-tori progettati per avvicinare i più giovani, con codici adeguati alla loro età, al patrimonio culturale e artistico su cui sono fondate le nostre comuni radici classiche e mediterranee. Primo appuntamento sarà sabato 7 luglio, ore 21.30, con Stefano Accorsi in “Giocando con Orlan-do - Assolo”: tracce, memorie, letture da “L’Orlando furioso” di Ludovico Ariosto, in un adat-

Nelle foto: al centro a sinistra, Margherita Buy, a destra Valerio Massimo Manfredi; qui sopra a de-stra, Stefano Accorsi

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L’evento non beneficia di contributi pubblici né della comunità

Prorogata fino al 15 luglio

tamento teatrale (e con la regia) di Marco Baliani. Ad Accorsi è affidata l’apertura del festival e il recupero del senso profondo dell’epos omerico, fondamento della civiltà letteraria occidenta-le, con la messinscena, in assolo, in una versione speciale per Ve-leia, del più celebre poema epico del Rinascimento. Accorsi darà vita “con passo volatile e legge-ro” ad uno spettacolo inaspettato e piacevolissimo.Programma completo al sito www.veleiateatro.com.

Bobbio, “Fare cinema” è con Gianni Amelio

Sono aperte le iscrizioni al corso 2018 di “Fondazione Fare Cinema”, progetto di formazione cinematografica del Bobbio Film Festival. Il corso si svolgerà nel centro dell’Alta Val Trebbia dal 7 all’11 agosto e dal 9 al 15 set-tembre. Docente sarà Gianni Amelio, grande maestro del cinema italiano. Obiettivo del percorso è quello di fornire ai partecipanti specifiche conoscenze nel settore del cinema; in parti-colare si rivolge a persone che desiderano lavorare nel campo cinematografico. Il corso è finalizzato alla realizzazione di un cortome-traggio diretto da Gianni Amelio e darà agli iscritti la straordinaria occasione di seguire e partecipare diretta-mente alla preparazione e alle riprese di un film, acqui-sendo conoscenze e competenze cinematografiche “sul campo”. Il comune rilascerà ai partecipanti un attestato di alta formazione, a condizione che abbiano frequentato almeno il 70% delle ore di lezione previste. Il corso di alta formazione è a numero chiuso, chiunque intenda partecipare dovrà inviare entro e non oltre il giorno 27 luglio 2018 la propria domanda d’iscrizione. La partecipazione al corso prevede una simbolica retta di iscrizione di € 290,00 da saldare al Comune di Bob-bio. Ai corsisti verrà offerto l’ingresso gratuito a tutte le proiezioni dei film del Bobbio Film Festival. Info nel bando pubblicato sul sito www.bobbiofilmfestival.it. Gianni Amelio ha iniziato il suo percorso d’autore nel momento in cui il cinema italiano cominciava a guar-dare altrove, passando da una qualche forma di legit-timazione del presente allo sgomento e alla condanna della condizione umana. Mai avulso dall’autobiografia (perché in fondo ogni regista racconta sempre la stessa storia, cioè la propria) questa sua attitudine non si trasforma mai in autoreferenzialità. Uno sguardo mo-rale, serio e profondo volto al disastro delle identità di personaggi concreti che parlano la lingua della gente comune, muovendosi in un milieu sociale ben rico-noscibile. L’impronta autoriale si emancipa attraverso l’osservazione acuta della realtà, fortemente autonoma a livello linguistico- narrativo, dipanata nel file rouge che lega personaggi, storie e luoghi.

Corriere Padano

1203 luglio 2018

VIVIPIACENZA

Torna puntuale il cinema sotto le stelle all’Arena Daturi, rassegna di film a cura di Arci e Cinemaniaci: più di 50 film in programma, da lunedì a sabato (con alcune eccezio-ni), alle ore 21.45 fino al 16 luglio, alle 21.30 dal 16 luglio in poi. I prossimi appuntamenti saranno con: “Escobar il fascino del male” (foto qui a sinistra) mercoledì 4 luglio, “L’isola dei cani” venerdì 6, “A casa tutti bene” sabato 7, “The post” lunedì 9, “P.I.IG.S.” martedì 10, “I segreti di Wind River” mercoledì 11 luglio.

Terza serata dei “Venerdì piacentini” il 6 luglio: un festival che punta a valorizzare gli artisti locali e mette in luce i tesori di Piacenza. Ci saranno: gran galà del pattinaggio, art music festival, esibizione di ginnastica acrobatica, Marco Rancati Unplug-ged, live di JC Cinel, jazz con Elisa Aramonte e Renato Podestà ma anche molto altro: programma completo delle serate sul sito dedicato all’evento https://www.venerdipia-centini.it/

Al Daturi raffica di film sotto le stelle Venerdì piacentini, galà del pattinaggio

Settimana intensa per il Val Tido-ne Festival: tre appuntamenti nel giro di sette giorni, tutti all’inse-gna dell’originalità. Si parte mercoledì 4 luglio a Borgonovo Val Tidone, Cortile della Rocca (Auditorium in caso di maltempo), alle ore 21.15: per il filone “Etnica/Jazz, Classica” saliranno sul palco gli Archimia, con l’esuberante programma mu-sicale “Vivaldi on the Rock”. Il Quartetto Archimia nasce dall’i-dea di quattro musicisti di for-mazione classica provenienti dai Conservatori di Milano e Piacen-za, che hanno in comune il desi-derio di esplorare nuove sonorità e possibilità acustiche. L’intento del gruppo è quello di affrontare diverse dimensioni musicali e strumentali, unendo la discipli-na classica all’estro della musica pop e jazz.La ricerca di nuovi effetti sonori e percussivi fanno del quartetto d’archi una cellula assolutamente

Ricco Val Tidone Festival: largo a jazz, blues ed etnica Tre concerti - il 4, 8 e 11 luglio - la cui parola d’ordine è “contaminazione”

autonoma anche nel campo della musica così detta “leggera”, dove la presenza ritmica è elemento basilare e portante. “Vivaldi on the Rock” è un percorso di con-taminazione che parte da Bach e Vivaldi e giunge alla rielabora-zione di celebri brani della musi-ca pop internazionale rivisitati e a

volte nobilitati dagli strumenti ad arco del quartetto. Una celebre fuga a due voci di Bach riletta in chiave jazzistica; il concerto “Inverno” dalle quattro Stagioni di Vivaldi scomposto e rivisitato con i linguaggi musicali più mo-derni: dal rock al funky, dal jazz alla samba; un medley dedicato

a Jackson; rock blues anni 30 di Johnson e reso famoso da Clap-ton negli anni 70; “Money” dei Pink Floyd; “Toxic” di Britney Spears passando dagli Euryth-mics ai Guns n Roses.La corsa continua alla stessa ora ma domenica 8 luglio a Pianello Val Tidone, in Piazza Madonna

(Teatro in caso di maltempo): in scena Alessandro Quarta Quintet feat. Stefano di Battista. Alessan-dro Quarta, uno dei più grandi violinisti del panorama interna-zionale, a Pianello Val Tidone con il suo quintetto ed un ospi-te d’eccezione come Stefano Di Battista al sassofono: quello di Piazza Madonna si preannuncia come uno degli appuntamenti più attesi del Festival di quest’anno.Il progetto di Alessandro Quarta e del suo Quintetto porta alla ri-balta la capacità improvvisativa del violinista, tra pura energia blues, cantabilità e un suono che si fa più intimistico, rivelatore dell’anima segreta del musicista salentino. Mercoledì 11 sarà la volta, al Castello di Rottofreno (Teatro in caso di maltempo) di Simona Bencini “Jazzin’ On The Dan-ce Floor” Quintet (sempre ore 21.15). In questo nuovo progetto Simona

Bencini, cantante dei Dirotta su Cuba, la band più funky d’Ita-lia, reinterpreta in chiave jazz la disco-music degli anni Settanta: un fenomeno sociale e musicale di grande importanza.A Rottofreno Simona sarà ac-compagnata da ottimi musicisti, quali Tony Casuscelli al piano-forte/tastiera, Luca Giugno alla chitarra, Martino Malacrida alla batteria e Alex Carreri al basso. Con loro reinterpreterà alcuni dei brani più famosi di quel periodo, scarnificandoli dai ricchi arran-giamenti di archi, fiati e groove con l’intento di far vivere solo le canzoni e di portarle, sia musi-calmente che vocalmente, in un territorio più acoustic-jazz.

Nelle foto: qui sopra a de-stra, gli Archimia; al centro a sinistra, Simona Bencini e i suoi musicisti; a destra, Alessandro Quarta

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13Corriere Padano

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PIACENZA - Itinerari di Te-atro, ultimo appuntamento Giovedì 5 alle ore 21 ultimo spettacolo della rassegna teatrale a Pittolo (cortile Parrocchia di Sant’Antonino Martire via Galilei, 40): “La Famiglia Mirabella” di e con Elisabetta Cavana, Edoardo Mirabella.

PIACENZA - Picnic al ParcoGiovedì 5 alle ore 19 in Via Serravalle Libarna (Biblioteca di Strada) iniziative per stare insieme, condividere prelibatezze e leccornie fatte in casa, un bicchiere di buon vino o una sem-plice bibita, per non cenare da soli in casa.

PIACENZA - MashUp FestivalVnerdì 6 ore 21 allo Spazio 2 di Via 24 Maggio, rassegna musicale fra live e dj set, attraversando il rock, il punk, suoni elettronici e dance.

PIACENZA - TanabataSabato 7 dalle ore 20 al Parco della Galleana festa giapponese

delle stelle.

PIACENZA - Giro Rosa 2018Lunedì 9 sul Pubblico Passeg-gio 4° tappa della competizio-ne agonistica internazionale di ciclismo su strada femminile.

PIACENZA - Estate al Far-neseMartedì 10 alle ore 21.30 presso Palazzo Farnese “Paolo Cevoli Show”, ingresso euro 10.

GROPPARELLO loc. Sariano - Festa del Borgo A Sariano, borgo della suggestiva Val Vezzeno, dal 6 al 9 quattro giornate di festa con serate danzanti su pista da ballo in acciaio, stand gastronomici con piatti tipici piacentini da gustare.Sabato e domenica sarà possibile effettuare passeggiate in libertà a piedi, a cavallo e in MTB in Val Vezzeno.

AGENDA WEEKEND

Terza edizione del Veg & Joy Festival: appuntamento sabato 14 e domenica 15 luglio a Rivergaro, Parco del Trebbia. Due giorni di iniziative dedicate al mondo vegan, con conferenze su ambiente, animalismo, sport, salute e alimentazione. Inoltre, tu-torial di cosmetica naturale, animazione per bambi-ni, show-cooking, e tanti espositori e artigiani; non mancheranno buon cibo e musica ad allietare la due giorni. Programma al via sabato 14 alle 11.30 con la conferenza “Acqua azzurra, acqua chiara. Dalla monta-gna al mare un ecosistema a rischio”; alle 16.45, “Dalla parte degli animali. Antispe-cismo, attivismo e rete dei

Veg & Joy Festival a Rivergaro: due giorni dedicati al mondo vegan

Santuari”. Alle 18, “L’utilizzo degli oli essenziali vegetali più comuni per l’estate”. Alle 18.30, “Cittadini di un mon-do in movimento: il viaggio dei migranti, tra paure e speranze”. Domenica15 alle ore 10 dimostrazione di yoga per bambini dai 6 ai 10 anni; alle

11 realizzazione a casa di oli corpo e doposole 100% na-turali; alle 11.30, “Cucinare a colori”; alle 12.30 autopro-duzione di formaggi a base vegetale. Alle 16.45: “Una vita da vegano: in salute da 0 a 99 anni e più!”. Alle 18, “Prepara il tuo Iron Man con la dieta veg.

Negli orari di apertura del Festival (sabato 11.30-24, domenica 9.30-24) sarà possibile visitare gli stand degli espositori,cocare con i giochi in legno di “Energia Ludica” e gustare le pro-poste veg di “Food Love”. Info alla pagina Facebook “Veg&Joy”.

Giornale indipendente: distribuito gratuitamente nella città di Piacenza e nei comuni limitrofi attraverso espositori posti nei luoghi di aggregazione e passaggio.

Direttore responsabile: Giuseppe De [email protected]

Editore: Sumarte S.R.L.Largo Erfurt, 7 29122 PiacenzaTel. 345 8004819www.corrierepadano.itPubblicitàSumarte S.R.L Pubblicità29122 Piacenza Largo Erfurt,7 Tel. 335 5620636E-Mail: infosumartepubblicita.it

Stampa: FDA Eurostampa SrlBorgosatollo (BS)Registrazione Tribunale di Lodin.162 in data 20/07/1983 Associato Unione Stampa Periodica Italiana

Piacenza festeggia il Giro d’Italia Femminile

con “La notte rosa” In occasione del Giro d’Italia Internazionale Femminile WWT - Giro Rosa (che arri-verà a Piacenza sul Pubblico Passeggio lunedì 9 luglio), l’Unione Commercianti ha organizzato per domenica 8 luglio “La notte rosa”, una serata all’insegna di diverti-mento, shopping e musica tra le vie del centro storico della città, in stile anni ‘50.Appuntamento a partire dalle ore 17.00 con tante iniziati-ve in centro storico, fino alla mezzanotte. Programma Dalle 18.30 alle 19.30 - Sfilata di “Bellezze in bicicletta” per le vie del centro con partenza da Piazza Cavalli (info e iscrizioni 0523.461811)PIAZZA CAVALLIMusica swing con con il gruppo TIGER DIXIE BANDEsposizione di biciclette d’epoca a cura di Velo LentoEsposizione biciclettePIAZZA DUOMO E VIA CHIAPPONIBancarelle di hobbisti e creativiStand gastronomiciTrucco e Parrucco a cura di Salone ReginaDj Set dalle ore 18.00 alle 24.00

Corriere Padano

1403 luglio 2018

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VIVIPIACENZA

Summertime in Jazz, quinta edizione più ricca che mai

“Il Po ricorda”, in arrivo conferenza, aperitivo e reading

Entra nel vivo “Il Po ricorda”, la rassegna di eventi dedicati al grande fiume, tra conferenze incentrate sul tema di Pia-cenza romana, laboratori e aperitivi con reading sul Lungo Po. Dopo l’evento inaugurale del 29 giugno si prosegue venerdì 13 luglio, alle ore 17.30, in Strada dell’Aguzzafame 67 a Bor-gotrebbia con “Il sito pluristratificato di Santa Margherita: una vera macchina del tempo”, conferenza a cura di Elisa Ponzi, Arti e Pensieri. All’incontro seguirà un aperitivo-reading sul lungofiume (Lungo Po, zona Canottieri Vittorino da Feltre).Il laboratorio, rivolto ai più piccoli e guidato da operatori didattici specializzati

permetterà ai giovani partecipanti di im-medesimarsi nella figura dell’archeologo, scavando e trovando reperti nel terreno. Evento a partecipazione libera.

Quinta edizione per la rassegna musicale estiva “Summertime in Jazz” targata Piacenza Jazz Club. Dieci gli appuntamenti musicali principali che si concentreranno tra la fine del mese di luglio e la prima metà di agosto, dissemi-nati tra le perle della provincia. Completano il programma i tre concerti di Jazz SummerWine, che si svolgeranno in alcune tra le più rinomate cantine del terri-torio, e il concorso fotografico a premi “Le vie di Genova e il Pia-cenziano”. Ogni tassello è stato

pensato come un modo peculia-re per raccontare e beneficiare il più possibile delle diverse sfac-cettature della bellezza e della ricchezza del nostro patrimonio artistico, culturale, paesaggisti-co ed enogastronomico.Tutti i concerti e gli eventi del programma sono a ingresso li-bero, pensati per un pubblico eterogeneo, curioso di andare alla scoperta di attività e di mu-sica di qualità.Dopo il concerto d’anteprima del 2 luglio scorso, a partire da

della vocalist Greta Panettieri, virtuosa cantante insieme al suo quartetto, e di uno dei più grandi trombettisti italiani ormai sul-la scena jazzistica mondiale da più di 15 anni, Flavio Boltro. Programma completo su www.summertimejazz.it

sabato 21 il Festival si snoderà a ritmi piuttosto serrati di 3, 4 concerti alla settimana; la rasse-gna andrà a concludersi, già in clima ferragostano, l’11 agosto. Primo appuntamento sarà a Morfasso, sabato 21 luglio appunto, alle 21.30, con un gruppo di grande verve come i GEZZZ…, in una formazione speciale allargata a cinque ele-menti che ospiterà anche due strumenti a fiato. Il 23 presso l’antica Pieve di Vernasca sarà invece la volta

Nelle foto: al centro, i GEZZZ...; qui sopra, a sinistra Greta Panettieri, a destra Flavio Boltro.

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03 luglio 2018

15Corriere Padano

SPORT

Gatti: “Sogno una tribuna piena di imprenditori locali”

Alle 14 chiamo il presidente onorario del Piacenza Calcio, Stefano Gatti. “Ciao Stefano, dovrei intervistarti”. “Va bene, alle 18 sono in piazza Cavalli”. Ci troviamo sotto il municipio, puntuali. Gli ho preparato 10 domande. Alla fine ne aggiun-go una, quella delle 100 pistole. Titolo rubato a Sandro Pater-nostro. Non so perché l’avesse battezzata così, ma è quella im-barazzante. Cominciamo.La Lupa: ho la maglietta gial-loblu “SUA ECCELLENZA STIAMO ARRIVANDO”. Ero a vedere la vostra Libertaspes il giorno in cui conquistaste il passaggio di categoria. Quella Libertaspes si trasformò in Lupa Piacenza, autorizzata a gestire i colori sociali del depennato Pia-ce. Cosa fece scattare “Andiamo a comandare” in biancorosso” ?“Lo sport è la passione di sem-pre. L’ho praticato, l’ho tifato, adesso lo finanzio. Quando sei anni fa si presentò l’occasione

di concretizzare l’acquisto del Piacenza, ho creduto fosse il momento giusto. Un cerchio na-turale da chiudere”.

Territori: ho visto che è entra-to nell’organigramma Roberto Pighi. Non verrai a dirmi che riesci a mettere d’accordo tutti

attorno al progetto Piacenza?“Ci lavoro. Sai cosa mi farebbe davvero contento? Una tribuna piena di imprenditori locali che

sostengono la squadra. Siamo più meno della stessa generazio-ne. Abbiamo avuto la capacità di mettere insieme quattro sol-di. Usiamoli bene, costruiamo qualcosa di importante”.Galleana: proprio di costruire possiamo parlare. Il comune ha investito il budget disponibile per eliminare la pista ciclabi-le dal Dolmen alla rotonda col s. Antonino, e per sostituire il cartello stradale che segnala lo spartitraffico sullo Stradone, in-crocio Santa Franca. Denari non ce ne sono, ma lo stadio? “Car’e grassia”, o ci si mette mano? “Con la precedente giunta ci eravamo mossi sin dall’inizio. Segnalato interventi urgenti, proposto varianti, presentato progetti. Spero che in comune non abbiano buttato la docu-mentazione. La struttura ha 50 anni e li porta male, questo si vede. Noi società non possiamo intervenire da soli”.100 anni che ci Piace. Mi per-doni vero? Non presi bene la sparizione del Piacenza. Sem-pre abbonato da quando ci sei, ma vedere quella maglietta nei dilettanti, mi toglieva anche il gusto dei dilettanti. Adesso è passato, siete il mio fondo pen-sione. E tu passerai alla storia per essere il Presidente del cen-tenario. Anticipiamo qualcosa sui festeggiamenti?“Stiamo dando forma a molte iniziative. Alcune richiedono affinamento, lasciami tenere il segreto. Anzi una te la anticipo: andiamo in B e la festa si fa da sola”. Imbroglio nel lenzuolo: Piacen-za – Sud Tirol, gennaio 2012, prima di ritorno. Sono di fianco a Fabrizio Garilli. La partita è inchiodata sullo zero a zero e manca poco alla fine. Cross da sinistra di Parola, Volpe stacca tutto solo a 5 metri dalla porta. Colpisce di testa, la palla finisce a lato. Il tuo predecessore mi chiese: “Quando vedi una cosa del genere pensi al calcio scom-messe?” Risposi di no. Oggi come la vedi, hai paura possa succedere di nuovo?“Mi si attorciglia lo stomaco solo a pensarci. Cerchiamo di responsabilizzare tutti, dai col-laboratori ai calciatori. Siamo presenti, siamo vicini, siamo di-sponibili. E siamo intransigenti. Crediamo nell’idea di gruppo. La coesione elimina da sola le tossine. Uso la prima persona plurale perché parlo della fa-miglia Piacenza, non mi sono montato la testa”.Compravendita: la stagione è quella dei contatti. Mio nonno partiva da Veratto in bici, per andare al mercato bovino di Bettola. Sceglieva la mucca che più lo contentava. E tornava a piedi, manubrio in una mano, briglia nell’altra. Faticoso, ma confidava molto nelle proprie capacità di analisi. Da voi come funziona? Metti una somma a disposizione, poi ci pensa lo staff, o anche a te piace andare

di persona a scegliere i capi?“Ti dicevo prima, siamo un gruppo. Offrono e chiedono gio-catori ogni giorno. Ne parliamo tra noi, e stavolta il “noi” è ri-stretto a: me, mio fratello, Fran-zini, Matteassi. Alla fine della chiacchierata si decide. Vuoi sa-pere anche a chi spetta avallare? A mio fratello, con Marco sia-mo una cosa sola. E se la ride”.Che la beata gioventù vien meno. Frase colta, è Leopardi. Il settore giovanile ha un forte impatto sul territorio. Mio fi-glio gioca contro il Piacenza, è già motivo d’orgoglio per un genitore. La sensazione però è che l’immagine delle giovanili biancorosse non sia scintillante. Puoi spiegarci il vostro impe-gno?“Sai quanta gente c’è sul libro paga del Piacenza? Sono circa 100. Togli i calciatori, lo staff tecnico, gli impiegati della sede, il restante è per le gio-vanili. Adesso abbiamo preso Moretti a coordinare e altri 3 o 4. Vogliamo proporci sempre meglio. Senza doverlo sperare, coi frutti della programmazio-ne. E lasciami aggiungere: ser-virebbe il doppio del personale per gestire i genitori dei nostri ragazzi”.Piasintein: spesso, troppo spes-so, i commenti a notizie locali si concludono con: “…del resto siamo a Piacenza”. Traduzione: le cose vanno così, è colpa degli altri che sono piacentini. Come se l’interlocutore fosse un mar-ziano, catapultato per sbaglio nella terra di nessuno. Che rap-porto hai con la nostra radice?“Sono nato in via Roma, sono cresciuto in sant’Agnese. Ho gi-rato il mondo e continuo a farlo. Ma gira e rigira quel che conta è qui. Migliorare possiamo, ma sono felice di essere piacenti-no”.Per me Media, grazie: abbia-mo carta stampata, televisione, web. Abbiamo informazione e contro informazione. Come ti spieghi che il soggetto Piacenza Calcio sia argomento da poco?“Non me lo spiego. Penso però che il gioco funzionerebbe per ciascuno, se ricevessimo mag-giori attenzioni. Attenzioni per noi e per le altre realtà che va-lorizzano il territorio. Si torna al discorso che facevo pocanzi: serve coesione”.Luoghi poco comuni: stavolta una domanda breve e pulita. Dov’eri in quel pomeriggio di Cosenza e in quello di Prato? “Quando conquistammo la pri-ma in A ero in America, vita e lavoro erano là. A Prato ero a Prato, profonda amarezza”.Domanda delle 100 pistole: passionale, sanguigno, impul-sivo, impetuoso, irruente, im-provviso, precipitoso, travol-gente. Sono sfumature del tuo carattere. Mi chiedo: uno così, va a fare il presidente di calcio? Lì una parola fuori posto ha lo stesso effetto di chi scrolla il ta-volo col castello di carte sopra.“Tutto vero, aggiungi che sono innamorato”.Come fai a mettere in difficoltà uno che risponde così? Di fron-te ho Paola è rimasta al tavolo durante le nostre farneticazioni. Quindi chiudiamo. Resto in at-tesa di vedere rotolare il pros-simo pallone. Per adesso grazie Presidente e buon 4 Luglio.

SCRITTO COI PIEDI di Cesare Raimondi

A sinistra Stefano Gatti, a destra un fotomontaggio scherzoso con il presidente del Piacenza Calcio

Corriere Padano

1603 luglio 2018

PUBBLICITÀ

Centro per le Famiglie Galleria del Sole – Centro Civico Farnesiana (tel. 0523/492380) o del Centro per le Famiglie Quartiere Roma (tel. 0523/385318) o lo Sportello informati-vo in via Martiri della Resistenza 8/A (tel. 0523/492222).

GRADUATORIA SERVIZIO CIVILE REGIO-NALE 2018È uscita la graduatoria relativa al bando del Servizio Civile Regionale che prevede la se-lezione di quattro giovani da impiegare, a partire dal mese di giugno, presso il Comu-ne di Piacenza, per il progetto “INTEgrazio-ni in corso”. I primi quattro idonei, selezio-nati in ordine di punteggio, inizieranno la propria attività alla fine di giugno. La gra-duatoria completa è pubblicata sul sito del Comune di Piacenza.

REGIONE EMILIA-ROMAGNA, BANDO PER L’INNOVAZIONE SOCIALE A Piacenza assegnati 128.000 euro per un bando approvato dalla Regione e rivolto a organizzazioni di volontariato e associazio-ni di promozione sociale per la realizzazio-ne di interventi a carattere sociale partico-larmente innovativi. Le domande dovranno essere presentate entro il 14 luglio. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito della Regione Emilia-Romagna.

“SLOT FREE ER”: DOVE IL GIOCO D’AZ-ZARDO NON C’È, SI VIVE MEGLIOIl marchio e le vetrofanie, che il Comune di Piacenza consegna ai gestori di esercizi commerciali, permettono ai cittadini di ri-conoscere e scegliere un locale dove non ci sono slot machine o totem per il gioco on line. I gestori interessati ad ottenere il marchio devono compilare la modulistica presente sul sito del Comune di Piacenza e farla pervenire all’ufficio Formazione in via Beverora, 59. Non ci sono scadenze per la presentazione della dichiarazione di ade-sione.

LE CHIUSURE DEGLI SPORTELLI INFOR-MASOCIALEIn occasione della festa patronale di S. An-tonino, entrambi gli sportelli InformaSocia-le resteranno chiusi nella giornata di mer-coledì 4 luglio.

NOTIZIE DEL CENTRO PER LE FAMIGLIE

STRADA FACENDOCiclo di incontri gratuiti per genitori e futu-ri genitori, presso il Centro per le Famiglie Galleria del Sole - Centro Civico Farnesiana. Mercoledì 13 dalle 15 alle 17 incontro ge-stito dalla Croce Rossa Italiana “Manovre di disostruzione delle vie aeree in età pedia-trica”. L’iscrizione è obbligatoria. Sabato 23 dalle 9.30 alle 11.30 incontro “Primi giorni con il piccolo: sapere di più”, con le ostetri-che del Consultorio.

DA MAMMA A MAMMAUno spazio per mamme con bambini fino a dodici mesi, dove confrontarsi liberamente sulla neo genitorialità e sulle paure, le gioie e le preoccupazioni che comporta il diven-tare mamme. Tutti i giovedì dalle 9 alle 11 al Centro per le famiglie della Galleria del Sole. Partecipazione libera e gratuita.

CENTRO PER LE FAMIGLIE, LE CHIUSURE PREVISTEIn occasione della festa patronale di S. An-tonino, il Centro per le famiglie della Galle-ria del Sole, il Centro per le famiglie Quar-tiere Roma e lo Sportello informativo di via Martiri della Resistenza resteranno chiusi nella giornata di mercoledì 4 luglio.

BONUS IDRICO, DOMANDE DAL 2 LUGLIOIl bonus è riconosciuto per un periodo di dodici mesi agli utenti con un contratto di fornitura diretta o condominiale. Possono accedere al contributo i cittadini con Isee in-feriore a 8.107,50 euro e famiglie con 4 o più figli a carico con Isee non superiore a 20.000 euro. Per ricevere assistenza nella compila-zione della domanda è possibile rivolgersi agli sportelli InformaSociale di via Taver-na, 39 (0523/492731) e via XXIV Maggio, 28 (0523/492022).

REI, CAMBIANO I REQUISITI DEGLI AVENTI DIRITTO Dal 1 giugno cambiano le caratteristiche ri-chieste per poter accedere al Reddito di In-clusione. Vengono meno i requisiti relativi alla composizione del nucleo familiare, mentre permangono quelli economici e di residenza. Per tutte le informazioni e per un aiuto nella compilazione della domanda è possibile ri-volgersi presso gli sportelli InformaSociale di via Taverna 39 (tel. 0523/492731) o di via XXIV Maggio 28 (tel. 0523/492022) oppure presso lo Sportello InformaFamiglie&Bambini del