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Comune di Provincia di CAMPI BISENZIO FIRENZE NUOVO IMPIANTO DI TRATTAMENTO RIFIUTI SPECIALI LIQUIDI PROCEDURA DI V.I.A. E RICHIESTA DI A.I.A. --->Elaborato di progetto RA7: PIANO DI GESTIONE DELLE ACQUE METEORICHE DILAVANTI (AMD) Proponente: CIPECO SRL Ubicazione intervento: Via Maestri del Lavoro s.n.c. Campi Bisenzio (FI) Gruppo di lavoro V.I.A. (progetto e S.I.A.) FEBBRAIO 2015 Coordinamento gruppo di lavoro: Ing. Roberto Baraglia Aspetti impiantistici, di processo: Ing. Roberto Baraglia Aspetti ambientali: Ing. Giovanni Zecchini Aspetti urbanistici e architettonici: Arch. Marco Valentini Aspetti idraulici: Ing. Andrea Sorbi Aspetti strutturali: Ing. Marco Filardi Aspetti geologici e idrogeologici: Geol. Gianni Focardi, Geol. Ottavia Bonfanti Aspetti naturalistici: Biol. Arianna Chines Aspetti chimici: Chim. Chiara Corradi Aspetti acustici: P.I. Paolo Paoli

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Comune di Provincia di CAMPI BISENZIO FIRENZE

NUOVO IMPIANTO DI TRATTAMENTO RIFIUTI

SPECIALI LIQUIDI

PROCEDURA DI V.I.A. E RICHIESTA DI A.I.A.

--->Elaborato di progetto RA7: PIANO DI GESTIONE DELLE ACQUE METEORICHE DILAVANTI (AMD)

Proponente: CIPECO SRL Ubicazione intervento: Via Maestri del Lavoro s.n.c. – Campi Bisenzio (FI)

Gruppo di lavoro V.I.A. (progetto e S.I.A.)

FEBBRAIO 2015

Coordinamento gruppo di lavoro: Ing. Roberto Baraglia

Aspetti impiantistici, di processo: Ing. Roberto Baraglia

Aspetti ambientali: Ing. Giovanni Zecchini

Aspetti urbanistici e architettonici: Arch. Marco Valentini

Aspetti idraulici: Ing. Andrea Sorbi

Aspetti strutturali: Ing. Marco Filardi

Aspetti geologici e idrogeologici: Geol. Gianni Focardi, Geol. Ottavia Bonfanti

Aspetti naturalistici: Biol. Arianna Chines

Aspetti chimici: Chim. Chiara Corradi

Aspetti acustici: P.I. Paolo Paoli

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CIPECO S.R.L. - Nuovo Impianto di trattamento rifiuti speciali liquidi

Procedura di V.I.A. e richiesta di A.I.A. – RA7. Piano di Gestione AMD – Febbraio 2015

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INDICE

INTRODUZIONE .................................................................................................................. 3

1 – ATTIVITA’ SVOLTE NELL’INSEDIAMENTO E NORMATIVE SETTORIALI ....... 3

2 – CARATTERISTICHE SUPERFICI SCOLANTI ......................................................... 9

3 – CARATTERIZZAZIONE DELLE DIVERSE TIPOLOGIE DI AMD ....................... 10 4 – QUANTITATIVI PRESUNTI DI AMD ....................................................................... 10

5 – MODALITA’ DI GESTIONE DELLE AMD ............................................................... 11

6 – RENDIMENTIO DI RIMOZIONE DEGLI INQUINANTI ......................................... 14 7 – RECAPITO FINALE – PUNTI DI CONTROLLO .................................................... 14

8 – MISURE DI GESTIONE E PREVENZIONE DELL’INQUINAMENTO DELLE AMD ..................................................................................................................................... 15

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INTRODUZIONE Il presente Piano di Prevenzione e Gestione delle acque meteoriche dilavanti

(AMD) è redatto nell’ambito dell’istruttoria per il rilascio della Autorizzazione

Integrata Ambientale (AIA), dal gestore Sig. Paolo Ciervo nato a S.Agata de’ Goti

(BN) il 11/02/1958 residente in Quarrata (PT) Via della Costaglia 177, legale

rappresentante della società Cipeco Srl, per le attività IPPC n° 5.1, 5.3 e 5.5 svolte

nel nuovo impianto di trattamento rifiuti speciali liquidi, ubicato in Via Maestri del

Lavoro, loc. Capalle nel Comune di Campi Bisenzio (FI).

L’attività è individuata al punto 1 della Tab.5 dell’Allegato 5 del regolamento di

attuazione della L.R. 20/2006 e s.mi.

Il Piano è redatto conformemente al suddetto Allegato 5 con riferimento, per

quanto riguarda la terminologia, le definizioni ed i parametri, alla Legge regionale

ed al relativo Regolamento di attuazione D.P.G.R. 46/R.

1 – ATTIVITA’ SVOLTE NELL’INSEDIAMENTO E NORMATIVE SETTORIALI L’insediamento da adibire ad impianto di trattamento rifiuti speciali liquidi è

dislocato nel Comune di Campi Bisenzio (FI) su un lotto di terreno distinto in

catasto al Foglio n.8, particelle n. 407, 424, 428. L’area è ubicata a nord

dell’abitato principale all’interno del perimetro del Piano di Massima Unitario, PMU

2.5 del Regolamento Urbanistico, approvato con Del. C.C. n. 44 del 29/5/2006 e

convenzionato in data 28 settembre 2006.

Con riferimento all’elaborato di progetto Tav.P5 gli elementi che caratterizzano

l’attività sono:

- l’edificio principale con impronta di circa 4.840 mq, destinato ad ospitare i

serbatoi di stoccaggio e le apparecchiature di trattamento dei rifiuti speciali

- la palazzina adibita a uffici, laboratorio, spogliatoi e servizi dislocata su tre

piani fuori terra, ciascuno di superficie lorda di circa 420 mq.

- l’area di sosta e scarico autocisterne di conferimento rifiuti posta all’esterno

del fabbricato, sul lato ovest, protetta da pensilina andante con aggetto di 3,5m.

- altre piccole costruzioni adibite a locali tecnici/magazzini (cabina Enel,

locale alloggiamento pompe antincendio)

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Foto aerea con perimetrazione del lotto intervento – (fonte Google Earth)

Il deposito preliminare dei rifiuti liquidi conferiti in ATB, allestito in aree

impermeabilizzate e delimitate da muretti in cls, consta di 20 serbatoi per una

capacità di stoccaggio pari a 1505 mc. Le tipologie di rifiuti sono così ripartite:

- acque industriali e percolati non pericolosi (serbatoi D1, D2, D3, D4, D5, D6 da

90 mc/cad)

- acque industriali e percolati pericolosi (serbatoi D7, D8, D9, D10 da 90

mc/cad)

- acidi esausti (serbatoi D11, D12 da 80mc/cad)

- composti alcalini esausti (serbatoio D13, D14 da 80 mc/cad)

- fanghi da fosse settiche (serbatoio D16 da 50 mc)

- fanghi inorganici non pericolosi (serbatoio D15, D17 da 50 mc/cad)

- emulsioni oleose (serbatoio D18, D19, D20 da 45 mc/cad)

Il deposito preliminare dei rifiuti liquidi conferiti in colli è realizzato anch’esso

all’interno del fabbricato principale in scaffalature metalliche a 3 ripiani per

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l’alloggiamento di cassonetti da 1000l e fusti fino a 220 l per una capacità di

stoccaggio pari a 54 mc. Il deposito colli separato per ciascuna tipologie di rifiuti è

costituito da:

- acque industriali non pericolose (18 mc)

- acque industriali pericolose (18 mc),

- acidi e composti alcalini esausti (18 mc)

Il deposito degli additivi chimici in soluzione acquosa, entro bacino di contenimento

consta di 9 serbatoi per una capacità di stoccaggio pari a 128,5 mc. Le diverse

tipologie di additivi sono così ripartite:

- acido solforico 50% (serbatoio D21 da 18 mc)

- solfato ferroso 10% (serbatoio D22 da 18 mc)

- perossido di idrogeno 30% (serbatoio D23 da 9 mc)

- acido cloridrico 29% (serbatoio D24 da 18 mc)

- cloruro ferrico 40% (serbatoio D25 da 18 mc)

- policloruro di alluminio 17% (serbatoio D26 da 18 mc)

- sodio idrossido 30% (serbatoio D27 da 18 mc)

- sodio idrosolfuro 10% (serbatoio D28 da 2,5 mc)

- sodio ipoclorito 14% (serbatoio D29 da 9 mc)

Le vasche ed i serbatoi adibiti al trattamento delle emulsioni oleose, allestiti entro

bacini di contenimento in c.a, sono costituiti da:

- 1 disoleatoere sfangatore da 9,5 mc

- 1 vasca di riscaldamento e ricircolo da 5 mc

- 1 serbatoio detergente da 5 mc

- Vasca preparazione detergente da 2,9 mc

- 2 serbatoi di accumulo permeato da 45 mc/cad

- 1 serbatoio di raccolta fanghi e concentrati da emulsioni da 45 m3

- 1 serbatoio di raccolta olio separato da 10,6 m3

I reattori, le vasche ed i serbatoi adibiti ai trattamenti chimico-fisico, allestiti entro

bacini di contenimento in c.a, sono costituiti da:

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- 2 reattori per pretrattamento chimico fisico discontinuo dei rifiuti pericolosi da 23

mc/cad)

- 1 reattore di condizionamento dei fanghi non pericolosi da 18 mc/cad)r

- 2 serbatoi buffer a monte del trattamento chimico fisico continuo da 80 mc/cad)

- modulo di trattamento chimico fisico continuo suddiviso in più comparti di capacità

complessiva pari a 36,3 mc)

- 2 sedimentatori lamellari da 62,8 mc/cad

- 1 ispessitore dinamico da 85 mc

- 1 serbatoio di rilancio acque di imbibizione fanghi da 18 mc

- 1 disoleatore lamellare da 17,5mc

Il modulo biologico realizzato in elementi prefabbricati in c.a. costituita da:

- vasca di equalizzazione da 890 mc)

- vasca di denitrificazione, ossidazione e ultrafiltrazione di capacità complessiva

pari a 3150 mc

- vasca di accumulo permeato a monte dello scarico da 245 mc

Il personale, oltre a svolgere le attività caratteristiche degli impianti di depurazione

a fanghi attivi, gestisce anche le operazioni di scarico e trattamento chimico fisico

dei rifiuti liquidi che comprendono:

- ricezione delle diverse tipologie di rifiuti speciali liquidi a mezzo ATB,

pretrattamento e stoccaggio nel parco serbatoi,

- ricezione dei rifiuti industriali in colli a mezzo autocarri, movimentazione e

stoccaggio in scaffalatura con carrello elevatore,

- ricezione degli additivi chimici in soluzione acquosa a mezzo ATB e rifornimento

serbatoi di stoccaggio mediante pompe di trasferimento.

Presso la palazzina uffici oltre allo svolgimento di mansioni amministrative,

logistiche e commerciali sono eseguite al piano terra le analisi di controllo di ciclo

depurativo e di caratterizzazione e controllo dei rifiuti gestiti e prodotti dall’impianto.

Il comprensorio nel quale è inserito l’impianto è servito da fognatura pubblica

separata e pertanto le acque reflue in uscita dal trattamento dei rifiuti speciali liquidi

saranno convogliate in fognatura nera, così come le acque reflue assimilabili alle

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domestiche prodotte dalla palazzina uffici. Lo scarico dell’impianto di trattamento

rifiuti è soggetto ad autorizzazione allo scarico in fognatura di cui Titolo IV Capo II

del D.Lgs.152/2006 che confluisce nella A.I.A. di cui all’art.29-quater c.11 del

decreto medesimo. Le acque meteoriche di dilavamento nell’impianto, comprese le

acque di prima pioggia trattate, non riutilizzate sono convogliate in fogna bianca.

Nel prospetto seguente sono riportate le principlai tipologie di rifiuti prodotti

dall’impianto e le modalità di deposito temporaneo finalizzate a impedire il

trascinamento, nelle acque meteoriche, di sostanze inquinanti.

Prospetto rifiuti prodotti dall’impianto e modalità di stoccaggio

Tipologia rifiuto Codice Rifiuto

CER

Deposito temporaneo per invio a smaltimento presso centri esterni

Mondiglia Fosse settiche 19 08 01 In cassone scarrabile, entro fabbricato (sez.1 pretrattamento e stoccaggio

rifiuti)

Grigliato e sabbie 19 08 01 In cassone scarrabile, entro fabbricato (sez.1 pretrattamento e stoccaggio

rifiuti)

Oli minerali 19 08 10* In cisternetta, sez.1 pretrattamento e stoccaggio

rifiuti)

Carbone attivo esaurito da Unità Trattamento Aria da imp. emulsioni

19 09 04 Invio a smaltimento contestuale alla sostituzione dei filtri a cartuccia (sez.5 pretrattamento aria da

emulsioni)

Effluente chiarificato da chimico fisico (*)

19 08 99 In vasca di equalizzazione a monte del modulo biologico

Fanghi disidratati da chimico fisico

19 02 06 In cassone scarrabile, entro fabbricato (sez.2 linea di disidratazione fanghi)

Fanghi disidratati da biologico 19 08 12 In cassone scarrabile, entro fabbricato (sez.3 linea di disidratazione fanghi)

Fanghi e concentrati da emulsioni oleose

19 08 10* In serbatoio entro fabbricato, sez.4 trattamento emulsioni oleose)

Oli minerali 19 08 10* In serbatoio entro fabbricato, sez.4 trattamento emulsioni oleose)

(*) Il rifiuto è prodotto solo in caso di fermata del modulo biologico.

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1- superficie coltivata a verde 2A -fabbricato principale 2B - palazzina uffici-laboratorio 2C - locali tecnici (Cabina Enel e alloggiamento pompe antincendio 2D - pensilina a protezione baie di scarico autocisterne 3A - viabilità e area sosta autovetture, parzialmente permeabile in autobloccanti 3B - marciapiedi edificio e palazzina, pavimentazione impermeabile 4 - superficie scoperta con produzione di AMC

PLANIMETRIA SUPERFICI SCOLANTI

1

4

2A

3A 3B

2D

2B

2C

Legenda

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2 – CARATTERISTICHE SUPERFICI SCOLANTI Le sezioni dell’impianto di trattamento sono allestite all’interno del fabbricato principale. Si

ritiene di poter escludere dal computo delle superfici scolanti, le coperture del fabbricato

medesimo, della palazzina uffici, dei locali tecnici e la pensilina a protezione delle aree di

scarico autocisterne di conferimento rifiuti in quanto non risultanti a rischio oggettivo di

trascinamento di sostanze inquinanti.

Sono altresì da escludere da tale computo anche le aree adibite alla viabilità e sosta delle

autovetture, realizzate in autobloccanti, in cui non si eseguono operazioni di carico e

scarico dei rifiuti liquidi o degli additivi di processo.

Per il successivo calcolo delle AMPP sono escluse le superfici esterne al fabbricato,

impermeabilizzate in cls, e protette da pensilina; le acque ivi prodotte sono assimilabili alle

acque reflue di processo e pertanto da trattare nell’impianto alla stessa stregua di rifiuti

conferiti.

Con riferimento all’elaborato di progetto P4 e alla planimetria riportata nel testo le superfici

del lotto sono così distinte:

- Superficie dell’insediamento ................................................................................ 12.735 m2

1- Superficie coltivata a verde ............................................................................ 2.472,40 m2

2- Superficie coperta con produzione di AMDNC .............................................. 5.880,30 m2

2A -fabbricato principale 4844 mq

2B - palazzina uffici-laboratorio 419,5 mq

2C - locali tecnici (Cabina Enel e alloggiamento pompe antincendio) 40,8 mq

2D - pensilina a protezione baie di scarico autocisterne 576 mq

3 - Superficie scoperta con produzione di AMDNC ................................................ 1413 m2

3A - viabilità e area sosta autovetture, parzialmente permeabile in autobloccanti 1087,4 mq

3B - marciapiedi edificio e palazzina, pavimentazione impermeabile 325,6 mq

4 - Superficie scoperta con produzione di AMC ................................................. 2969,30 m2

La suddetta superficie scoperta soggetta a dilavamento è totalmente impermeabilizzata in

asfalto ed è costituita dalla viabilità e dai piazzali di sosta e manovra automezzi di trasporto

rifiuti.

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Con riferimento all’elaborato di progetto Tav.P6, nell’ottica di perseguire le finalità del

regolamento di attuazione della L.R.20/2006 e di evitare contaminazioni del suolo, del

sottosuolo e dei corpi idrici circostanti, l’impianto è asservito dai seguenti circuiti fognari:

- acque meteoriche non contaminate delle coperture e delle superfici non operative di

transito autovetture, accumulate in vasca AMDNC munita di troppo pieno allacciato alla

fognatura bianca

- acque meteoriche potenzialmente contaminate AMC derivanti dal dilavamento delle

aree di transito e sosta degli automezzi di conferimento rifiuti convogliate in vasca di

raccolta AMPP e convogliamento delle acque di post prima pioggia alla vasca di

accumulo AMDNC

- acque assimilabili a quelle di processo di risulta dal lavaggio delle platee di scarico

autocisterne e movimentazione rifiuti interna al fabbricato, convogliate in testa

all’impianto di trattamento rifiuti

- acque reflue assimilabili alle domestiche prodotte dai servizi igienici della palazzina

uffici/laboratorio e recapitate in fossa biologica. Lo scarico è previsto in fogna nera.

3 – CARATTERIZZAZIONE DELLE DIVERSE TIPOLOGIE DI AMD L’attività, legata come accennato al deposito e trattamento dei rifiuti, è caratterizzata da un

flusso di automezzi in ingresso ed in uscita.

Nelle acque meteoriche di dilavamento delle aree operative di circolazione degli

automezzi, oltre al comune trascinamento di particelle correlate al trasporto su gomma

quali argille, limo, sabbia è presumibile ipotizzare in dipendenza dello stato di efficienza

degli automezzi anche la presenza di tracce di nerofumo, olio freni e motore, gasolio.

Sulle altre aree scoperte dell’impianto non è impiegata alcuna sostanza o prodotto chimico

che possa dare luogo a contaminazione delle acque meteoriche dilavanti.

4 – QUANTITATIVI PRESUNTI DI AMD Ai fini della valutazione dei quantitativi di acque meteoriche dilavanti (AMD) le grandezze

caratteristiche degli eventi pluviometrici sull’area d’impianto possono essere così riassunti:

- piovosità media annuale Ha = 870 mm

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- eventi piovosi distinti, intervallati da un periodo di almeno 48 ore, presi pari al

numero medio dei giorni di pioggia Ng = 88

- altezza di prima pioggia Hpp =5 mm

- superficie impermeabilizzata in asfalto (coefficiente di deflusso unitario) di

dilavamento soggetta a potenziale contaminazione S = 2.969,30 mq

VOLUME ANNUO AMPP = S x Ng x Hpp = 2.969,3 x 88 x 5/1000 ~ 1306 m3

Nel calcolo delle ulteriori aliquote di AMD non contaminate e successive alla AMPP sono

ricomprese le AMDNC provenienti dalle:

- superfici coperte di edifici e pensilina Sc = 5.880,3 m2

- superficie di transito autovetture, parzialmente impermeabile (coefficiente di

deflusso 0,3), in autobloccanti St = 1087,4 m2

Sono escluse dal calcolo le acque ricadenti sulle superfici permeabili a verde drenate per

collegamento alle fosse campestri esistenti.

VOLUME ANNUO AMD = (S + Sc + St x 0,3) x Ha = (2.969,3 + 5.880,3 +1.087,4 x 0,3) x 870/1000 ~ 7.983 m3

Il volume annuale presunto di ulteriori aliquote successive alle AMPP da raccogliere e allontanare risulta per differenza (AMD-AMPP): VOLUME ANNUO AMDNC ~ 6.677 m3 La quantità di acqua di prima pioggia da accumulare e trattare per ciascun evento meteorico distinto risulta: Vpp = S x Hpp = 2.969,3 x 5/1000 = 14,84 m3 5 – MODALITA’ DI GESTIONE DELLE AMD Con riferimento all’elaborato di progetto Tav. P6 le AMDNC delle coperture e delle aree di

sosta e manovra autovetture sono convogliate nella vasca di accumulo acque meteoriche,

di capacità geometrica di 85mc, mediante due circuiti fognari separati.

Le AMC derivanti dal dilavamento delle aree operative di circolazione degli

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automezzi sono raccolte dalla specifica rete di caditoie e convogliate nella vasca delle

AMPP. Gli eventuali quantitativi di acque successive alla prima pioggia, eccedenti la

capacità del comparto di prima pioggia defluiscono per troppo pieno nella vasca di

accumulo delle AMDNC.

Le AMDNC sono riutilizzate nell’impianto per i seguenti usi:

- preparazione latte di calce (3-5%)

- preparazione soluzione polielettrolita (0,2-0,6%)

- reintegro soluzioni lavaggio emissioni convogliate (scrubber)

- reintegro torre evaporativa di raffreddamento reattori a batch

- preparazione soluzioni rigenerazione e di lavaggio con acqua demi delle membrane di

ultrafiltrazione

Nei periodi di minore piovosità la risorsa idrica è fornita dal pozzo artesiano, in fase di

richiesta di concessione munito di contalitri.

Le AMPP raccolte nello specifico sono alimentate, entro 24 ore dal termine

dell’evento meteorico, nell’adiacente comparto di disoleatura e successivamente

convogliate nella vasca di accumulo delle AMDNC.

Di seguito si riporta lo schema a blocchi esemplificativo del sistema di raccolta, accumulo e

trattamento delle AMD.

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SCHEMA A BLOCCHI DEL SISTEMA DI TRATTAMENTO DELLE AMD

(1) Il volume di acque meteoriche a recupero è stimato moltiplicando l’intensità di pioggia media annua di

ciascun evento piovoso (9,9 mm) per la superficie con produzione di AMDNC e di acque meteoriche eccedenti la prima pioggia. Il valore teorico è cautelativamente ridotto di circa il 20% per tener conto degli eventi piovosi particolarmente violenti che eccedono la capacità di raccolta della vasca di recupero.

Le caratteristiche della vasca di raccolta e trattamento delle AMPP risultano: - Tipo prefabbricata in prfv - Volume nominale Vtot = 20,6 m3 - Dimensioni esterne LxDiam=7,3x2m - Volume sedimentazione Vsed=1,6m3 - Volume accumulo prima pioggia Vpp=15,0 m3 - Volume disoleatore Vdis=4,0 m3 - Pompa di sollevamento AMPP in ingresso impianto: n. 1

tipo centrifuga ad asse verticale, installazione sommersa Portata 2 – 5 m3/h Prevalenza 3 m.c.a. Potenza con alimentazione trifase 380V 0,55 Kw

Comparto vasca acque meteoriche non contaminate e successive alla prima pioggia

AMC

da viabilità operativa e

da bacini contenimento

1.306 m3/anno

Vasca di recupero

acque meteoriche

(AMDNC) 85 m3

Vasca di prima

pioggia (AMC)

15 m3

AMD in eccesso

in fognatura bianca

2.483 m3/anno

troppo pieno

AMDNC

da superfici coperte e da

viabilità non operativa

6.677 m3/anno

Pozzetto di

campionamento

S3

troppo pieno

Al recuero

in impianto

5.500 m3/anno (1)

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- Tipo c.a con getto in opera - Volume nominale Vtot = 85 m3 - Dimensioni esterne con soletta di copertura LxBxH=8,3x5,3x3,1m

6 – RENDIMENTIO DI RIMOZIONE DEGLI INQUINANTI Come indicato nello schema a blocchi le AMPP sono trattate nel disoleatore a pacchi

lamellari dimensionato per limitare la concentrazione di oli minerali/idrocarburi al di sotto

del valore di accettabilità per lo scarico in acque superficiali (5 mg/l) ottenibile, con

riferimento alla UNI EN 858, mediante l’installazione di un separatore in Classe I.

7 – RECAPITO FINALE – PUNTI DI CONTROLLO L’articolo 41 del regolamento di attuazione delle L.R.20/2006 indica il tipo di recapito delle

AMPP secondo il seguente ordine di preferenza:

a) in presenza di rete fognaria separata, nella condotta adibita al trasporto delle acque

nere

b) in corpo d’acqua superficiale (previo trattamento nel rispetto dei limiti di accettabilità in

vigore) o nella condotta bianca delle reti separate per le zone non ubicate in prossimità di

corpi idrici superficiali

c) sul suolo o negli strati superficiali del sottosuolo (previo trattamento) nei casi di

indisponibilità limitatamente alle zone non direttamente servite da rete fognaria, non

ubicate in prossimità di corpi idrici superficiali e accertata l’impossibilità tecnica o

l’eccessiva onerosità per il recapito in quest’ultimi.

Come indicato nel parere preventivo del 24 aprile 2014 espresso da Publiacqua S.p.A.,

essendo presente in prossimità della lottizzazione una fognatura bianca non verrà

concesso il nulla osta per lo scarico della AMD di qualsiasi genere (AMC, AMPP e

successive, AMDNC) in fognatura nera.

La presenza di fognatura separata dimensionata per consentire il collettamento delle

acque meteoriche ricadenti sulla superficie territoriale del PMU 2.5, ha indotto il

proponente a selezionare la fognatura bianca quale recapito delle AMD, non riutlizzate

nell0imlainto comprese le AMPP trattate.

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CIPECO S.R.L. - Nuovo Impianto di trattamento rifiuti speciali liquidi

Procedura di V.I.A. e richiesta di A.I.A. – RA7. Piano di Gestione AMD – Febbraio 2015

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Con riferimento alla Planimetria monitoraggi e controlli sono previsti i seguenti punti di

controllo:

- pozzetto di campionamento S3 in uscita dalla vasca di raccolta e disoleatura delle

acque di prima pioggia. Per le modalità e frequenze di monitoraggio dello scarico si

rimanda al Piano di Monitoraggio e Controllo.

8 – MISURE DI GESTIONE E PREVENZIONE DELL’INQUINAMENTO DELLE AMD La corretta conduzione del sistema di raccolta e accumulo delle AMD implica l’osservanza

delle seguenti operazioni di ispezione, manutenzione e controllo:

- Ispezionare con regolarità e pulire nell’evenienza (deposito di foglie, detriti etc) le griglie

ed i pozzetti delle caditoie dei circuiti fognari

- Con frequenza semestrale procedere alla pulizia della vasca di prima pioggia e trasferire

con autospurgo in testa all’impianto (sezione 1 di pretrattamento fanghi) le sabbie/fanghi

decantati sul fondo vasca;

- con frequenza annuale procedere alla pulizia del pozzetto di alloggiamento pompe di

sollevamento acque non contaminate della vasca di raccolta AMDNC e trasferire con

autospurgo in testa all’impianto (sezione 1 di pretrattamento vasca SP2) le sabbie/fanghi

decantati sul fondo vasca;

Pulizia e lavaggio superfici scolanti

I piazzali saranno ripuliti all’occorrenza da detriti inerti e residui vegetali (foglie, rami etc)

mediante l’impiego di motospazzatrice industriale.

Procedure di prevenzione dell’inquinamento delle AMD e gestione sversamenti

Come già detto in fase progettuale sono state adottate le seguenti misure:

a) Sono da realizzare circuiti fognari per gestione separata delle AMD, delle acque di

processo e delle acque assimilabili alle domestiche in maniera da evitare

contaminazioni tra le varie tipologie di acque

b) La totalità delle apparecchiature di processo è installata all’interno del fabbricato in

maniera da evitare dilavamento delle superfici operative potenzialmente

contaminate

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Procedura di V.I.A. e richiesta di A.I.A. – RA7. Piano di Gestione AMD – Febbraio 2015

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c) L’area di scarico delle autocisterne è coperta da tettoia in maniera da evitare

dilavamento meteorico dei mezzi stessi e delle attrezzature, manichette etc.

d) I serbatoi di deposito rifiuti ed additivi nonché quelli funzionali al trattamento dei

rifiuti liquidi sono confinati entro bacini di contenimento che consentono, tra l’altro di

confinare eventuali gocciolamenti da giunzioni flangiate, valvole e di impedire la

eventuale contaminazione delle acque meteoriche dilavanti

e) Il carico dei serbatoi di deposito rifiuti e additivi è eseguito con pompe d’impianto

munite di valvola di ritegno e di intercettazione manuale d’emergenza per evitare

sversamenti da riflusso

f) Tutti i serbatoi sono muniti di sistemi di misura livello e di sicurezze

antritraboccamento (interruttori di massimo livello)

I piccoli sversamenti correlati alle operazioni di scarico dei rifiuti e approvvigionamento

additivi liquidi saranno limitati prescrivendo agli operatori di posizionare, in corrispondenza

dell’attacco rapido di collegamento della manichetta flessibile, apposito recipiente allo

scopo di impedire diffusione sulla platea di gocciolamenti.

In caso di sversamenti di lieve entità (volumi dell’ordine dei litri) sarà sufficiente intervenire

con l’applicazione di specifico materiale assorbente e procedere differitamene alla pulizia

dell’area soggetta a contaminazione.

Nell’evenienza eccezionale di sversamenti elevati di rifiuti liquidi (volumi dell’ordine delle

centinaia di litri. Es. rottura di tubazione flessibile) si dovrà inoltre procedere alla pulizia

della rete (canalette e caditoie comprese) di raccolta delle AMD e allo svuotamento della

vasca di prima pioggia con trasferimento delle acque prodotte in testa all’impianto.

Nella eventualità che lo sversamento consistente interessi la fase di approvvigionamento

degli additivi chimici in soluzione si dovrà procedere come sopra alla pulizia delle reti

fognarie AMC e AMDC e dell’intera vasca di raccolta delle acque meteoriche.