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Relazione finale sull’osservazione posturale e funzionale della Nazionale Giovanile, pattinaggio a rotelle specialità corsa. Durante il raduno della Nazionale Giovanile, diretto dal C.T. Giulio Ravasi, svoltosi a Cardano al Campo (VA) dal 9 al 12 giugno 2005, il Dott. Alfio Stuto, il fisioterapista Rosario Bellia, la prof. Alice Chilò , hanno sottoposto gli atleti convocati a valutazione posturale e stabilometrica. Dai risultati elaborati si ricavata una tabulazione qui di seguito riportata: totale atleti esaminati 37 ( 16 femmine e 21 maschi) 1) problemi posturali : a. piede e funzionali b. ginocchia c. asimmetria arti inferiori d. scapole alate e. colonna vertebrale 2) retrazioni muscolari: a. muscoli adduttori b. muscoli flessori femorali 3) reazioni allergiche 4) problemi stabilometrici a. squilibri di carico di 5 kg. b. squilibri di carico più di 5 kg. 5) problemi ponderali 1) problemi posturali e funzionali : a. piede : 1. pronazione piede ( calcagno valgo ): n. 5 casi 2. alluce valgo: n.6 casi 3. calcificazione reattiva all’inserzione calcaneare del tendine d’Achille: n.8 casi

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Relazione finale sull’osservazione posturale e funzionale dellaNazionale Giovanile, pattinaggio a rotelle specialità corsa.

Durante il raduno della Nazionale Giovanile, diretto dal C.T. Giulio Ravasi,svoltosi a Cardano al Campo (VA) dal 9 al 12 giugno 2005, il Dott. Alfio Stuto, ilfisioterapista Rosario Bellia, la prof. Alice Chilò , hanno sottoposto gli atleticonvocati a valutazione posturale e stabilometrica.Dai risultati elaborati si ricavata una tabulazione qui di seguito riportata:totale atleti esaminati 37 ( 16 femmine e 21 maschi)

1) problemi posturali : a. piedee funzionali b. ginocchia

c. asimmetria arti inferiori d. scapole alate e. colonna vertebrale2) retrazioni muscolari: a. muscoli adduttori b. muscoli flessori femorali3) reazioni allergiche4) problemi stabilometrici a. squilibri di carico di 5 kg. b. squilibri di carico più di 5 kg.5) problemi ponderali

1) problemi posturali e funzionali:a. piede:

1. pronazione piede ( calcagno valgo ): n. 5 casi

2. alluce valgo: n.6 casi 3. calcificazione reattiva all’inserzione calcaneare del tendine d’Achille: n.8 casi

Page 2: Relazione finale sull’osservazione posturale e funzionale ... stabilometrica e patologia del... · Relazione finale sull’osservazione posturale e funzionale della Nazionale Giovanile,

4. calcificazione reattiva post infiammatoria del navicolare del tarso: n. 6 casi

5. sindrome pronatoria ( piattismo ); n.2 casi

6. borsite malleolare: n.2 casi 7. ispessimento della guaina del tendine del m. tibiale anteriore: n.2 casi

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b. ginocchia:

1. strabismo rotuleo n. 4 casi 2. varismo: n. 3 casi 3. valgismo: n. 1 caso 4. recurvatum: n. 5 casi 5. flesso: n.1 casoc. asimmetria arti inferiori

1. dismetria fino ad 1 cm.: n.6 casi 2. dismetria fino ad 1,5 cm.: n. 2 casi 3. dismetria oltre 1,5 cm.: n. 2 casi

d. scapole: - alate: n. 5 casi - asimmetriche: n. 2 casi

e. colonna vertebrale: 1. rigidità alla flessione: n. 6 casi 2. scoliosi di medio grado: n. 10 casi 3. scoliosi con gibbo : - dorsale: n. 5 casi

- lombare: n. 7 casi . 4. iperlordosi lombare: n. 9 casi 5. lordosi lombare rigida: n. 5 casi 6. torsione dell’asse delle spalle: n. 14 casi

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7. torsione dell’asse del bacino: n.10 casi.

L’elevato numero di atleti che presenta torsionedell’asse delle spalle o del bacino, ci deveindurre a pensare che l’origine di questisquilibri sia dovuta a conseguenze di cadute,passate inosservate o ad eccessive “lateralizzazioni “, che sarebbe opportunoapprofondire per programmare dei programmidi compenso. 8. ipercifosi dorsale: n. 3 casi

2) retrazioni muscolari:a. muscoli adduttori: n.4 casib. muscoli flessori femorali : n. 16 casi

Osservando la rilevazione sulla retrazione muscolare è evidente il bisogno per moltiatleti di praticare un programma di stretching specifico ad ogni singola esigenza.L’età dei nostri atleti, 13 – 15 anni, ci impone di prestare molta attenzione a questoaspetto della preparazione fisica, anche per ottimizzare i risultati sportivi.

Considerati i risultati ottenuti da queste rilevazioni, si ritiene opportuno consigliareun approfondimento diagnostico con indagine radiografica e valutazione dellospecialista ortopedico per 13 atleti, per problematiche di diverso genere ( 8 allacolonna vertebrale, 3 ai piedi e 2 alle ginocchia ).

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3) reazioni allergiche:

Sono stati segnalati 6 casi di allergie in maggioranza alle graminacee, ma anche allapolvere ed agli acari, e un caso di allergia alimentare.

4) problemi stabilometrici: Per motivi di tempo si è fatta una rilevazione dalla posizione in stazione eretta e unain posizione base del pattinatore ad occhi aperti, per gli atleti che hanno evidenziatonotevoli squilibri di carico si auspica di poter analizzare in futuro la loro situazionestabilometrica, sia ad occhi chiusi che con la posizione occlusale più idonea .

a. squilibri di carico di 5 kg.: n. 8 casi.b. squilibri di carico oltre i 5 kg. : n 8 casi.

c. posizione eretta: n.8 casi. d. posizione base: n. 8 casi.

5) problemi ponderali:Per questa valutazione è stata scelta la Formula di Lorenz.

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fonte: Istituto Nazionale della Nutrizione

Un sistema rapido per il calcolo del peso ideale è costituito dalla FORMULA DILORENZ:

Donne (h-100) — [(h-150)/ 2]

Uomini (h-100) — [(h-150)/4]

N.B. h=altezza in centimetri

Quattro atleti risultano in lieve sovrappeso.

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conclusioni:

I risultati ottenuti da questa osservazione si allineano a quelli prodotti su adolescenti alivello nazionale da altri studi in ambito sportivo. L’unico dato significativo è quellorelativo alle patologie a carico del piede, non quelle di origine prettamente ortopedico(pronazione calcagno,alluce valgo,ecc ), ma in particolare a quelle patologie legate aduna eccessiva e abnorme sollecitazione di alcune strutture del piede, quali: borsitemalleolare, calcificazioni reattive del navicolare del tarso e dell’inserzione calcanearedel tendine d’Achille,ecc.Queste patologie hanno un’incidenza del 45% nel gruppo preso in esame e sonocaratteristiche dei pattinatori.Vista la notevole incidenza di queste anomalie “reattive” a carico del piede neigiovani pattinatori, è doveroso fare alcune considerazioni, in ordine alle diverseorigini:

Quando i piedi sono il punto dolente

Patologie da sovraccarico del piede nel pattinaggio a rotelle

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Patologie da sovraccarico del piede nel pattinaggio a rotelle

Durante i Campionati Italiani indoor Assoluti, tenutisi dal 27 al 29 gennaio 2006 ad Avezzano (AQ), moltiatleti hanno richiesto un intervento fisioterapico al sottoscritto per una serie di problemi.Un ulteriore conferma di ciò che avevamo rilevato durante il raduno di Cardano al Campo della NazionaleGiovanile (giugno 2005) diretto dal C.T. Giulio Ravasi, una percentuale altissima di pattinatori presentanotevoli problemi ai piedi di diversa natura. Sul campo di gara questi problemi sono affrontati conapplicazione di ghiaccio, creme, bendaggi, ecc., ma sarebbe meglio prevenirli, altrimenti si assiste alladisperazione dell atleta, che dopo tanti sacrifici in fase di preparazione, è costretto a rinunciare alla

competizione, poiché il dolore è lancinante . Tale situazione si è verificata in diverse manifestazioni ed èavvenuta anche ad Avezzano, forse favorita anche dal fatto che la pista piana per le sue caratteristichestrutturali facilita l insorgenza di questi problemi, per questi motivi mi sono sentito stimolato a scriverequeste osservazioni di carattere fisioterapico-cinesiologico.Nel pattinatore si osservano diverse patologie a carico dei piedi, oltre a quelle di origine prettamenteortopedica ( pronazione calcagno, alluce valgo,ecc.); si notano patologie legate ad una eccessiva e abnormesollecitazione di alcune strutture del piede, quali: borsite malleolare, calcificazione reattiva del navicolare deltarso e dell inserzione calcaneare del tendine d Achille, ecc.1. pronazione piede ( calcagno valgo ):2. alluce valgo:3. calcificazione reattiva all inserzione calcaneare del tendine d Achille

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4. calcificazione reattiva post infiammatoria del navicolare del tarso

5. sindrome pronatoria ( piattismo );

6. borsite malleolare e del tendine d Achille; 7. ispessimento della guaina del tendine del m. tibiale anteriore;

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8. Fascite plantare; 9. Tenosinoviti dei tendini dorsiflessori 10. Apofisite del calcagno (malattia di Sever caratteristica dell adolescente); 11. Tenopatia del tibiale anteriore e dei peronieri laterali (pista sopraelevata)Vista la notevole incidenza di queste anomalie reattive a carico del piede nei giovani pattinatori, èobbligatorio fare alcune considerazioni. Questi problemi hanno diverse origini:

1) Tecnica;2) Legata all attrezzo;3) Dovute a paramorfismi esistenti.4) Ripartizione asimmetrica del carico podalico (statico e dinamico).

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1.Tecnica:

Nelle fasi dell azione tecnica ( atterraggio arto dx, scorrimento arto dx, spinta e traslocazione del baricentro,recupero arto dx e viceversa ) l allineamento dell asse longitudinale della gamba è sempre mantenuto incontinuità con quello dell articolazione tibio-tarsica (angolo di spinta verticale). Se questo, specie nella fase dispinta e scorrimento viene spezzato (FOTO),

si ha una dispersione della spinta propulsiva e una sollecitazione eccessiva dei malleoli e del tendineAchille, con conseguente borsite ai malleoli o calcificazione reattiva dell inserzione calcaneare del tendineAchille. Inoltre, la pronazione del piede sollecita in modo eccessivo il centro della struttura ossea del

tarso, in particolare il navicolare, che prima reagisce con una infiammazione del legamento tibionavicolare edopo dà origine ad una calcificazione reattiva post infiammatoria proprio del navicolare del tarso.

Questo errore tecnico si verifica nelle prime fasi di apprendimento del gesto tecnico e se non vienetempestivamente corretto può dare origine a problemi funzionali oltre ad un rendimento sportivo inferiorerispetto alle reali capacità dell atleta.

2.Attrezzo: a) la scarpa se di taglia non adeguata, può dare origine a diverse conseguenze: se è troppo strettacostringe il piede in una posizione non naturale con conseguente posizione viziata delle dita ed eccessivacompressione in alcuni punti del piede; se è troppo larga, permettendo dei movimenti esagerati specienella zona dei malleoli, predispone a spezzare l angolo di spinta verticale e sollecita in modosistematico i malleoli e il tendine d Achille.• Se non viene costruita a regola d arte o se il piede ha delle anomalie crea delle compressioni

localizzate in alcuni punti che, infiammandosi, danno origine a delle calcificazioni reattive .• Se è troppo stretta nella parte del collo piede , vengono compressi il tendine del muscolo tibiale

anteriore e l estensore dell alluce, che si ispessiscono e causano una tendinite reattiva ( in modoparticolare negli atleti che pattinano in posizione molto piegata).

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b)la piastra:la posizione della piastra è molto importante sia in senso longitudinale che trasversale.Longitudinalmente se non viene centrata , ma è più avanti (per ragioni tecniche) può sollecitare in modoeccessivo la chiave del mortaio astragalico , con conseguente infiammazione della zona interessata.Trasversalmente ,se viene spostata verso l esterno, favorisce il disallineamento dell angolo di spinta verticale,con le conseguenze già enunciate.La piastra deve essere tenuta sempre in posizione simmetrica in entrambi i pattini, in età giovanile, e in linealongitudinalmente; può essere personalizzata la posizione in senso trasversale, in particolare se siamo inpresenza di atleti in età evoluta.

2. Paramorfismi: per il prof. Motta il paramorfismo si può definire un alterazione posturale dell apparato locomotore nellafunzione di sostegno, determinato da uno squilibrio, in particolare muscolo-legamentoso, squilibrio che puòtrovare la sua estrazione in fattori costituzionali, ormonali, ambientali, ereditari, ecc. .Se sono presenti dei paramorfismi a carico dei piedi, questi possono incidere sulla ripartizione dellesollecitazioni a carico del piede e quindi dare origine ad episodi infiammatori che possono sfociare incalcificazioni reattive ( borsiti, tendinite, fasciti,ecc ).

a. calcagno valgo; d. alluce valgo;b. calcagno varo; e. dita a martelloc. sindrome pronatoria; f. dita flesse

g. piede cavoQuando si riscontra la presenza di questi paramorfismi, al momento dell acquisto delle scarpe o delconfezionamento del calco bisogna attuare i giusti accorgimenti, per cercare di rendere l appoggio delpiede più funzionale possibile, ottimizzando la spinta e non rischiando delle sollecitazioni dannose . Siconsiglia una valutazione dello specialista ortopedico per affrontare in modo organico le problematiche che sipresentano.

4. Analisi stabilometrica: ripartizione asimmetrica del carico podalico (statico e dinamico). I piedi costituiscono il collegamento tracorpo e terreno ed hanno, pertanto, una grande importanza, sia nel determinare che nel registrare laposizione del corpo nello spazio.Nel pattinaggio a rotelle risulta di notevole importanza una verifica sulla distribuzione del carico corporeosulla base d appoggio costituita dai piedi.

possibile misurare, mediante la pedana stabilometrica, sia il baricentro corporeo sia il carico podalico,sebbene l elevato costo renda questa tecnica poco praticata.

Si tratta di una bilancia elettronica che rileva il carico ponderale distribuito sui piedi e le oscillazioni cheesegue il corpo del soggetto esaminato nell unità di tempo.I dati raccolti, elaborati da un sistema computerizzato, consentono l analisi ed il confronto per la valutazionemomentanea e a distanza di tempo.In posizione eretta, infatti, il peso corporeo è trasmesso al suolo attraverso il piede, il quale per la suacaratteristica struttura a volta elastica, è in grado di ammortizzare i carichi e di proteggere dal peso corporeole strutture più delicate, ad esempio i fasci vascolo-nervosi.Il piede poggia al suolo con tre punti scheletrici ecioè: un appoggio anterointerno che corrisponde alla testa del primo metatarsale e alle sue ossa sesamoidi,un appoggio anteroesterno che corrisponde alla testa del quarto e quinto metatarsale ed un terzo appoggioposteriore sulla tuberosità posteriore del calcagno. Da questo appoggio posteriore, il più caricato,all appoggio anteroesterno, il meno caricato, decorre un arco plantare laterale quasi parallelo al piano del

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terreno; dallo stesso appoggio posteriore a quello anterointerno decorre un arco plantare mediale molto piùscavato. L arco interno segue la linea del calcagno, astragalo, scafoide ( chiave di volta dell arco, a 18 mm.dal terreno ), il primo cuneiforme e il primo metatarso; l arco è sostenuto dai muscoli tibiale posteriore,peroniero lungo, flessore proprio dell alluce ed adduttore dell alluce. L arco esterno si diparte dal calcagnoattraverso il cuboide e gli ultimi metatarsali ( chiave di volta la grande apofisi del calcagno ); muscoli disostegno sono i peronieri breve e lungo, con l abduttore del quinto dito.

Le ossa del piede sono disposte a formare anche archi trasversali, dal margine mediale a quello laterale delpiede. Un arco trasversale anteriore è a livello della testa dei metatarsali, dista in media 6-8 mm dal suolo; èpoco sostenuto. Cooperano a mantenere gli archi plantari formazioni legamentose e muscolari della piantadel piede; tutti gli archi però tendono ad appiattirsi, in quanto il sostegno fibroso e muscolare è spessoinsufficiente di fronte ai carichi gravitazionali, o sono presenti delle disfunzioni posturali. Per ogni piedeesistono, perciò, tre pilastri di appoggio: calcagno, testa del primo e del quinto metatarso. Le forze di caricodovrebbero normalmente essere distribuite equamente tra tutti i tre pilastri di appoggio e i carichicomplessivi dei due piedi dovrebbero corrispondere.Visto il notevole costo della pedana stabilometrica, per l osservazione della distribuzione dei carichi, si puòscegliere di adottare la metodica delle due bilance , che risulta più approssimativa come rilevazione, ma dicontro può essere effettuata con semplicità e costi contenuti.

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Se l atleta ha subito un trauma sia osseo , sia articolare o muscolare, che ha destabilizzato la distribuzionedei carichi, questa perturbazione avrà delle ripercussioni sulla distribuzione del peso sui due piedi e,diconseguenza, sulla linea di gravità e sulla distribuzione equilibrata sui pilastri di appoggio. Questemodificazioni incidono in modo più o meno marcato sulla simmetria dell azione di pattinata e, diconseguenza, sul risultato sportivo, ed in particolare, per ciò che interessa questa analisi, sui traumatismidelle varie strutture del piede che sono all origine dei problemi ossei, tendinei, legamentosi, delle borse delpiede del pattinatore.Fasi della rilevazione stabilometrica

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Marco Falcone durante la preparazione dei mondiali

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Simone Bellia durante la preparazione dei mondiali

Considerata la vasta incidenza dei problemi ai piedi dei giovani pattinatori, consiglio ai tecnici e ai genitori diosservare con continuità ed attenzione la crescita dei ragazzi che, avendo l organismo in fase di formazione,risultano più vulnerabili a modificazioni talvolta irreversibili.Buon lavoro a tutti.

Rosario Bellia ( Fisioterapista F.I.H.P. )

e-mail: [email protected]