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REPORT FORMAZIONE GENERALE SERVIZIO CIVILE VOLONTARIO 2013-2014

REPORT FORMAZIONE GENERALE SERVIZIO CIVILE ......3.3 La protezione civile e il ruolo degli enti accreditati nella difesa della patria 3.4 Ruolo, compiti e sistemi di rappresentanza

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REPORT FORMAZIONE

GENERALE

SERVIZIO CIVILE VOLONTARIO

2013-2014

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Il corso è stato progettato, organizzato e realizzato direttamente da Copresc. Elaborazione a cura di Copresc Piacenza.

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INDICE

Introduzione

Parte I 1 Il profilo dei destinatari 1.1 Composizione dei gruppi di volontari alla Formazione Generale SCV 2014 2 Il percorso formativo 2.1 L' articolazione del percorso e i moduli formativi 2.2 Le metodologie didattiche 2.3 Strumenti a supporto dei volontari

Parte II 1 Moduli formativi prima parte 1.1 Accoglienza e costituzione del gruppo in formazione 1.2 Evoluzione storica e approccio al SCN. La normativa di riferimento. 1.3 Il SCN come forma di cittadinanza attiva 1.4 Testimonianze ex- volontari 1.5 Le strutture del territorio 2 Diari di bordo 3 Moduli formativi seconda parte 3.1 Socializzazione lavorativa. Condivisione delle esperienze dei volontari in servizio 3.2 L'obiezione di coscienza 3.3 La protezione civile e il ruolo degli enti accreditati nella difesa della patria 3.4 Ruolo, compiti e sistemi di rappresentanza del volontario 3.5 La cittadinanza attiva come forma di difesa non armata 3.6 Un'esperienza sul territorio

Parte III 1 I lavori di gruppo 2 La giornata conclusiva: presentazione dei lavori di gruppo

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Introduzione

Il report propone una rilettura del percorso formativo affrontato dai volontari in servizio civile attraverso l'analisi dei moduli formativi discussi e delle dinamiche che sono state generate dai gruppi in formazione. Sono stati utilizzati, a sostegno delle indicazioni riportate, anche i dati relativi ai questionari di gradimento somministrati a conclusione delle varie giornate formative e alcuni prodotti realizzati dai volontari stessi. La prima parte considera soprattutto gli aspetti descrittivi del corso, attraverso l'analisi dei destinatari e delle loro caratteristiche che avviene per mezzo di una sezione socio-anagrafica in cui vengono considerati gli aspetti socio-anagrafici dei partecipanti. Si propone, inoltre, un'introduzione relativa alle tematiche affrontate nei vari moduli e delle metodologie formative utilizzate, in continuità con le linee guida ministeriali, oltre che agli strumenti di lavoro proposti agli allievi durante le varie sessioni formative. Nella seconda parte si considerano le varie giornate formative con le tematiche affrontate e un'analisi delle dinamiche generate dal gruppo, con attenzione agli emergenti che hanno caratterizzato ogni incontro e gli aspetti più significati espressi dagli allievi, anche attraverso alcuni dei loro prodotti. Si descrive, pertanto, l'inizio del percorso, con un incontro dedicato alla condivisione del programma e degli obiettivi formativi, alla conoscenza degli integranti e alla costituzione del gruppo. Si analizzano gli incontri successivi, in cui sono state introdotte le tematiche indicate dalle linee guida ministeriali, a partire dall'evoluzione storica del servizio civile, anche attraverso le testimonianze di ex volontari che hanno apportato preziosi contributi, molto apprezzati dagli allievi. Sono descritti anche i momenti formativi dedicati alle attività dei volontari all'interno dei vari enti accreditati, affrontate anche attraverso un incontro dedicato alla tematica della socializzazione anticipatoria e alla realizzazione di momenti di incontro con referenti di alcuni degli enti accreditati, in modo da condividerne le caratteristiche e introdurre un'iniziale conoscenza delle strutture e delle risorse del territorio.

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È lasciato spazio anche a quanto emerso circa i ruoli e i compiti del volontario, affrontati anche a partire da quanto prodotto dai volontari stessi attraverso alcuni specifici strumenti operativi utilizzati, quali i presidi di ruolo e i monitoraggi. In conclusione della seconda parte, trovano invece spazio le giornate dedicate alle normative che sostengono il servizio civile, ai diritti e doveri del volontario, al concetto di patria e alle riflessioni relative alla difesa non armata della patria anche attraverso le funzioni degli enti accreditati, concludendo con una panoramica di osservazioni relative a quanto discusso circa il concetto di cittadinanza attiva. Ogni giornata formativa è presentata anche attraverso la presentazione dei questionari di gradimento corrispondenti e a un loro breve commento. La terza parte riprende i lavori conclusivi realizzati dai gruppi informazione, a partire dalla consegna iniziale di esprimere il significato di servizio civile alla luce del percorso formativo realizzato. È anche la parte in cui sono riprese le eccellenze e le criticità riconosciute e espresse dai volontari attraverso la compilazione del questionario di gradimento finale e la relativa condivisione e discussione dei dati.. Infine, è stato dedicato spazio alla considerazione delle proposte di cambiamento avanzate dagli allievi in modo da poter rendere più efficace il prossimo percorso formativo.

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Parte prima

1 Il profilo dei destinatari 1.1 Composizione dei gruppi di volontari in Formazione Generale SCV 2014 La formazione generale è stata svolta contemporaneamente su due gruppi di volontari in formazione (il gruppo 1 e il gruppo 2)a causa dell'avvio del Servizio Civile e della presa di servizio dei volontari comune su tutto il territorio. In totale il numero di volontari che hanno partecipato alla formazione generale è di 37 allievi. Il primo gruppo in formazione è composto da 20 volontari ed il secondo gruppo da 17. Gli Enti di destinazione dei volontari del primo gruppo sono tutti siti nei comuni mentre quelli del secondo gruppo sono tutti siti a Piacenza. Il corso di formazione è stato suddiviso in due parti. La prima parte si è sviluppata nella prima settimana di marzo con incontri a cadenza quotidiana dal lunedì al venerdì per favorire la conoscenza dei partecipanti e la creazione del gruppo in formazione. La seconda parte del percorso si sviluppa dalla metà di marzo alla metà di maggio con incontri intervallati da circa una decina di giorni tra loro. Questa scelta è stata fatta per rispondere ad una richiesta emersa negli anni precedenti dai gruppi in formazione che rilevavano il bisogno di essere più a lungo supportati attraverso alcuni incontri di formazione generale durante il periodo di servizio civile pur rispettando i termini temporali indicati nel diagramma di Gantt. Entrambi i gruppi sono eterogenei rispetto ad età e a genere ma, come già prima accennato, non rispetto agli enti di appartenenza. Infatti il primo gruppo in formazione è composto dai volontari che prestano servizio presso gli Enti siti nei comuni della provincia. Tali enti sono: comune di Pontenure, comune di Gragnano, comune di Ponte dell'Olio, comune di Caorso, comune di Borgonovo Val Tidone, comune di Fiorenzuola d'Arda, comune di Gossolengo, comunità montana valli del Nure e dell'Arda. Il secondo gruppo è composto da volontari che prestano servizio presso alcuni enti siti nel comune di Piacenza, lo SVEP (telefono rosa, As.so.fa, Auser )e il Comune di Piacenza.

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Questa scelta di divisione degli allievi per gruppi in base all'ente di appartenenza è stata fatta per permettere a ciascun allievo di confrontarsi con il/i volontari con cui stava condividendo il servizio e per riuscire a superare i momenti di criticità grazie ai consigli e all'esperienza degli altri volontari.

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2 Il percorso formativo 2.1 L'articolazione del percorso ed i moduli formativi I formatori della formazione generale sono 4 di cui un maschio e tre femmine. Tutti sono laureati e 1 ha frequentato il corso di formatori organizzato dall'UNSC e dalla Regione. Il percorso di formazione generale è suddiviso in moduli ciascuno relativo a obiettivi specifici, e nella sua realizzazione, rispetta le indicazioni espresse dalle linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale che individua le seguenti macroaree e moduli formativi:

1 valori e identità del SCN l'identità del gruppo in formazione e patto formativo dall’obiezione di coscienza al Servizio Civile Nazionale il dovere di difesa della Patria -la difesa civile, non armata e non violenta la normativa vigente e la Carta di Impegno Etico 2 la cittadinanza attiva la formazione civica le forme di cittadinanza la protezione civile la rappresentanza dei volontari nel servizio civile 3 il giovane volontario nel sistema del servizio civile presentazione dell'ente il lavoro per progetti l'organizzazione del servizio civile e le sue figure disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale comunicazione interpersonale e gestione dei conflitti

Il percorso formativo si articola in 13 incontri della durata di 4,5 ore ciascuno per una durata complessiva di 58,5 ore.

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Come anticipato il corso è organizzato in due parti: una prima parte, successiva alla presa di servizio, composta da una serie ravvicinata di incontri il cui obiettivo primario è quello di costituire il gruppo di volontari e di trasmettere loro i principi costitutivi del Servizio Civile Nazionale. Lo scopo è anche quello di dare ai volontari gli strumenti necessari per vivere correttamente l'esperienza di Servizio presso l'Ente.

una seconda parte, durante i quali si affrontano i moduli restanti espressi nelle linee guida e si elabora la conclusione del percorso attraverso un lavoro di gruppo finale ed un momento conclusivo dedicato ad esso.

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2.2 Le metodologie didattiche Le metodologie didattiche utilizzate sono molteplici e si alternano momenti di lezione frontale all'uso di dinamiche non formali. Le lezioni frontali sono tenute dai vari formatori e da esperti intervenuti a supporto di essi a seconda delle tematiche trattate. Sono intervenuti in qualità di testimoni significativi ex volontari che hanno prestato servizio negli stessi enti dei volontari in corso. Questo ha permesso di avvicinare i nuovi volontari a tale esperienza e di apprestarsi a vivere in modo più consapevole l'ingresso nell'Ente. Tale occasione ha permesso ai nuovi volontari di ricevere risposte più specifiche in riferimento alle realtà in cui verranno a trovarsi e tale attività è risultata particolarmente gradita ad entrambi i gruppi classe. Nel corso dell'attività formativa sono stati proiettati filmati, slides e sono state distribuite dispense con materiale informativo e didattico a supporto dei temi trattati ai corsisti. A supporto delle lezioni frontali durante ogni modulo formativo sono state utilizzate dinamiche non formali con lo scopo di migliorare la partecipazione e l'interesse dei giovani partecipanti e per facilitare soprattutto l'apprendimento. Queste modalità sono ritenute più utili ed efficaci perché attraverso un coinvolgimento diretto dei partecipanti nelle attività si riesce a trasmettere in modo più immediato e duraturo gli apprendimenti. Si cerca di creare all'interno del gruppo l'apertura necessaria ad un apprendimento reciproco e i partecipanti imparano l'uno dall'altro attraverso lo scambio di opinioni ed esperienze. Per ottenere un apprendimento è necessario lasciare al gruppo il tempo di elaborare e riflettere i contenuti trattati. Il gruppo lavora durante ogni lezione con degli obiettivi specifici e procede attraverso lo scambio ed il confronto di esperienze, dibattiti, analisi e valutazioni. Queste tecniche più dinamiche favoriscono l'uso della creatività come si evince sia dai lavori di gruppo cartacei elaborati dagli allievi che dalle situazioni inscenate in modo teatrale. Altre abilità che sono sollecitate oltre alla leadership e competenze comunicative sono le abilità manuali come emerge anche dai lavori di gruppo finali elaborati dai gruppi in formazione sia in questa annualità che nelle precedenti. Tra le metodologie non formali si è privilegiato l'utilizzo del lavoro in piccoli gruppi di approfondimento delle tematiche specifiche affrontate nel corso di ogni giornata formativa. Altre metodologie utilizzate sono state le simulazioni, spazi dedicati alla riflessioni individuale, analisi di materiali di approfondimento specifici fornito dai docenti, brain-storming, testimonianze e visite guidate sul territorio, giochi di ruolo e restituzione del lavoro in plenaria

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2.3 Strumenti a supporto dei volontari Durante il percorso formativo sono stati forniti ai volontari alcuni strumenti a supporto dell'esperienza per permettere loro di analizzarla e di riflettere individualmente. Tali strumenti sono: 1. report 2. questionario di gradimento giornaliero 3. diario di bordo 1 Il report è uno strumento realizzato dai formatori per permettere ai corsisti di mantenere un filo conduttore tra i diversi momenti della formazione. Al termine di ogni incontro formativo ad un volontario viene assegnato il compito di stilare un report dell'attività svolta nel corso della mattinata e di riportarlo all'inizio della giornata successiva. In particolare si riferisce all'attività svolta, agli apprendimenti emersi nell'incontro, ad eventuali criticità incontrate e proposte di miglioramento. La lettura del report diviene un momento dedicato alla riflessione in gruppo sulle nozioni apprese e sulle valutazioni emerse nella giornata precedente. Questo strumento permette di tener traccia del lavoro svolto dal gruppo in formazione e rimane materiale a disposizione dello stesso nel momento di stesura del lavoro finale. 2 Al termine di ogni giornata di formazione viene somministrato ai volontari un questionario di gradimento sull'attività svolta. Il questionario è compilato in forma anonima e monitora l'andamento del corso permettendo ai formatori stessi di avere un rimando diretto sulle attività proposte e sulle metodologie adottate. Consente inoltre di raccogliere in modo indiretto alcuni suggerimenti operativi utili a migliorare l'attività formativa. Le aree indagate nel questionario sono diverse a partire dalla soddisfazione rispetto ai contenuti trattati , alla metodologia utilizzata. Viene inoltre valutata la completezza di informazioni esposte, la chiarezza espositiva, utilità per il servizio civile e il coinvolgimento. L'ultima giornata di formazione viene somministrato un questionario più corposo, composto da domande aperte e da domande a risposta chiusa che va ad indagare 6 aree di interesse: 1. contenuti 2. docenza 3. clima d’aula 4. organizzazione del corso 5. immagine complessiva 6. informazioni generali

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3 Il diario di bordo è uno strumento realizzato dai formatori con lo scopo di supportare i volontari nella prima fase di presa di servizio presso l'ente. E' un supporto alla riflessione individuale sull'andamento del servizio e permette ai volontari di fare il punto sulle competenze apprese e sulle criticità eventualmente emerse. In esso vengono indicate le mansioni svolte durante il servizio, le conoscenze acquisite in relazione al contesto, alla relazione con l'utenza e con gli operatori.

Parte seconda 1 Moduli formativi prima parte A seguire un'analisi delle varie giornate di formazione e dei contenuti trattati nei singoli incontri della prima parte della formazione generale. 1.1 Accoglienza e costituzione del gruppo in formazione Il primo incontro è dedicato all'accoglienza e alla costituzione del gruppo in formazione. La lezione è iniziata in assetto di plenaria per permettere ai formatori ed ai tutor di presentarsi a tutti i volontari in formazione. Dopo le presentazione dei formatori coinvolti nel percorso si procede ad illustrare il contenuto ed i moduli formativi del corso di formazione generale. Sono state date alcune comunicazioni di servizio rispetto il calendario del percorso, gli orari di svolgimento delle lezioni e le regole comportamentali da tenere durante le stesse. I docenti hanno presentato agli allievi il report e spiegato l'utilità di tale strumento che li accompagnerà durante tutto il percorso formativo. Dopo questo primo momento in plenaria si sono formati due gruppi classe ed ognuno si è spostato nell'aula assegnata per lo svolgimento delle lezioni. I formatori invitano i volontari a presentarsi tramite la tecnica della presentazione incrociata a coppie e poi avviene la restituzione al gruppo. All' avvio del corso ci si sofferma sull'analisi dell’esperienza iniziale vissuta dai ragazzi durante il servizio presso l’Ente e sull' accoglienza ricevuta dai volontari presso i rispettivi enti e sulle loro prime impressioni. Per fare questo ci si avvale di una prova scritta che ogni allievo compila individualmente nella quale vengono poste anche altre domande relative a cosa sanno della formazione generale, la differenza da quella specifica, quali sono le aspettative rispetto all'esperienza di Servizio Civile, le motivazioni e gli obiettivi che muovono ogni allievo.

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Non sono emersi problematiche particolari e in generale i volontari riportano esperienze di inserimenti positivi, raccontano i loro primi contatti con l' Olp, l' ente accreditato ed i nuovi colleghi. Si è poi discusso brevemente in gruppo sulle aspettative, timori e dubbi del gruppo rispetto la formazione generale. Ognuno dei due gruppi in formazione è poi stato diviso in 4 sottogruppi ai quali sono state poi consegnate foto ed immagini stimolo di ex volontari impegnati in attività di servizio civile nei vari settori di intervento quali assistenza, protezione civile, ambiente, patrimonio artistico e culturale ed educazione e promozione culturale.

A partire da questo stimolo si è assegnato il compito di definire il Servizio Civile Nazionale con una frase, una parola, un'immagine o un'azione. I lavori elaborati dai tre sottogruppi sono riportati di seguito.

Infine in plenaria si sono condivise le attività prodotte dai sottogruppi e ci si è soffermati a illustrare gli ambiti in cui è possibile svolgere l'esperienza di servizio civile. Da parte degli allievi non sono emerse particolari difficoltà ne nello svolgere le attività della mattinata ne nel lavorare in piccoli gruppi. Anzi i gruppi valutano positivamente la divisione in piccoli gruppi perché ciò permette di iniziare a conoscersi meglio, una più facile collaborazione tra tutti e una libertà di espressione maggiore . A titolo esemplificativo a seguire una prova di ingresso.

Descrivi brevemente il tuo primo giorno di servizio (cosa hai fatto, chi hai incontrato,come ti sei sentito...): Il primo giorno di servizio è stato dedicato alla presentazione del progetto, dei responsabili e delle strutture del Comune di Piacenza, dove in genere avremmo prestato servizio. Ho avuto un'impressione positiva della giornata in generale, ho ricevuto molte informazioni utili all'avviamento dell'attività di SCV. Indica gli elementi di criticità che hai ravvisato durante il periodo di servizio che hai svolto fino ad ora: Ho incontrato qualche elemento di difficoltà durante i primi giorni di servizio, in quanto non mi era chiaro il tipo di attività che avrei dovuto svolgere. Questo problema è svanito con il passare dei giorni. Qualcuno ti ha parlato della Formazione generale? Chi? Cosa ti è stato detto?Durante il primo giorno di servizio, abbiamo sentito spesso nominare la formazione generale da parte dalla responsabile del progetto o dalla nostra OLP: ci è stato detto che ci sarebbero state delle giornate dedicate alla

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formazione a cui avremmo partecipato insieme ai volontari degli altri enti che partecipano al Servizio Civile.

Quali sono le differenze tra Formazione Generale e Formazione specifica? Come spiega il nome stesso, la formazione generale ha lo scopo di istruire e orientare i volontari nelle tematiche più ampie del Servizio Civile, il percorso storico e le normative. La formazione specifica è più circoscritta e perciò più adatta a piccoli gruppi per l'illustrazione delle attività specifiche da svolgersi in ogni ente. Quali sono le tue aspettative rispetto a questo anno di servizio civile? Le mie aspettative rispetto al SCV sono di avere dell'arricchimento personale in termini di conoscenza delle diverse situazioni che si presentano con i minori non accompagnati. Desidero mettere a disposizione le mie conoscenze e capacità(per adesso limitate) al servizio della comunità piacentina. Quali sono le motivazioni che ti hanno spinto a fare questa esperienza di servizio civile? La lettura del progetto ha risvegliato in me l'interesse a partecipare al SCV. Come ragazza straniera arrivata in Italia durante l'adolescenza,provo empatia verso i minori che affrontano un' esperienza simile alla mia e capisco alcune dinamiche della loro situazione. Questa ha fatto si che volessi dare il mio piccolo contributo, consapevole che avrei ricevuto tanto in termini di esperienza. Quali sono gli obiettivi che ti sei prefissato? Mi sono prefissata come obiettivo il raggiungimento di nuovo livello di conoscenza e consapevolezza della realtà che mi circonda e alla quale per molto tempo sono stata estranea, nonché un arricchimento in termini di capacità di interazione con gli spazi ed i servizi che la città mette a disposizione.

A titolo esemplificativo a seguire alcuni lavori di gruppo svolti dai volontari.

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Libertà

Amore

Famiglia

Unione

Diritto Confronto

Ascolto

Condivisione

Solidarietà

Disponibilità Fratellanza

Umiltà

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OPPORTUNITA’

INTERCULTURA

PASSIONE

CRESCITA

CONOSCENZE

E’proibito non comprendere le persone, pensare che una vita

valga meno della tua… Non avere neanche un momento

per le persone che hanno bisogno di te

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“La difesa della patria è un sacro dovere del cittadino”

Solidarietà Educazione ResponsabilitàVolontariato Ideali Zelo Inclusione Ospitalità

Comunità Impegno Valori InformazioneLegalità Entusiasmo

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A seguire il report redatto da uno dei volontari al termine della mattinata.

Attività svolte La prima parte dell'incontro ha avuto carattere introduttivo, dopo la presentazione dei docenti e delle altre figure presenti siamo stati divisi in due gruppi di circa una ventina di persone ciascuno. Prima di iniziare le attività, il docente ci ha proposto, sotto forma di gioco, di presentarci agli altri volontari brevemente, spiegando chi fossimo,da quale comune provenissimo, da quanto avessimo iniziato il servizio civile e dicendo qualcosa di noi. Dopo le presentazioni, il docente ci ha proposto come primo spunto alla riflessione l'ascolto di una canzone ed in seguito l'osservazione di alcune immagini-simbolo del servizio civile (presenti sul sito stesso), da lì dopo esserci divisi in piccoli gruppi, abbiamo selezionato una di queste immagini, che ritenevamo significativa in modo particolare, ed abbiamo svolto un'attività di confronto tra i vari componenti del gruppo finendo poi per creare “qualcosa” che rappresentasse al meglio quello che per noi è stato il servizio civile: schemi,immagini, pagine di diario che poi a turno abbiamo presentato al resto dei volontari. Conoscenze acquisite Il docente ci ha esposto i concetti principali di ente, servizio civile nazionale, Olp (operatore locale di progetto). Gli argomenti che ritengo sarebbero interessanti e meriterebbero di essere affrontati sono sicuramente quelli inerenti alla storia e all'evoluzione del servizio civile, che penso verranno trattati nelle prossime giornate di incontri. Non sono rimasti argomenti poco chiari.

Proposte di miglioramento- Criticità Il passaggio che ritengo abbia favorito il lavoro di gruppo, è stato senza dubbio la fase delle presentazioni,in cui ciascuno ha parlato per qualche minuto di se stesso; in questo modo penso che ciascuno di noi abbia avuto modo di sentirsi più “vicino” ad altri per interessi comuni o per stesse esperienze vissute o semplicemente quello che svolge presso il proprio ente. Anche la divisione in gruppi credo abbia aiutato un po' tutti a rompere il ghiaccio e a dialogare. Non credo che in questa giornata ci siano state difficoltà, di nessun genere.

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Dai questionari somministrati in alula al termine della mattinata emergono i seguenti dati e riflessioni. Soddisfazione sui contenuti Soddisfazione sulla metodologia

In relazione alla soddisfazione sul contenuto affrontato durante la prima giornata di formazione si evidenzia che la maggior parte dei volontari risultano ampiamente soddisfatti in entrambi i gruppi. Emerge quindi che i contenuti trattati ed anche la metodologia usata sono stati graditi dagli allievi.

Completezza di informazioni

1 2 3 4 50%

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50%60%

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gruppo 1

gruppo 2

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gruppo 1

gruppo 2

poco soddisfatto appena soddisfatto soddisfatto molto soddisfatto pienamente soddisfatto

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Le informazioni trasmesse, nella loro completezza, sono state recepite in modo soddisfacente dalla totalità dei partecipanti. Utilità per il mio lavoro

I volontari nel complesso hanno ritenuto i contenuti affrontati utili ai fini lavorativi.

Capacità di coinvolgermi

Come emerge dai dati l'obbiettivo dei formatori di riuscire a coinvolgere i partecipanti in questo primo incontro di accoglienza è stato ampiamente raggiunto.

poco soddisfatto

appena soddisfatto

soddisfatto molto soddisfatto

pienamente soddisfatto

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gruppo 1

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poco soddisfatto appena soddisfatto

soddisfatto molto soddisfatto pienamente soddisfatto

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Aspettative sul corso

Le risposte più scelte sono state rispettivamente : Confronto fra le esperienze dei partecipanti Aumentare le mie conoscenze e competenze sui temi in oggetto Stimolo alla riflessione personale relativamente al scv

Gruppo 1 Gruppo 2

Confronto fra le esperienze dei partecipanti 13 9

Stimolo alla riflessione personale, relativamente al scv 6 5

Riflettere sul concetto di difesa non violenta della Patria e sulla costruzione della pace1 2

Strumenti da poter utilizzare nel lavoro quotidiano all'interno dell'Ente di S.C.2 3

Lavoro sulle situazioni individuali che mi trovo ad affrontare in scv3 1

Nuove modalità relazionali per rapportarmi con gli altri operatori e gli utenti dell'Ente3 1

Aumentare le mie competenze e conoscenze sui temi oggetto del corso9 3

Materiale informativo sugli argomenti trattati1

Avere una visione d'insieme organica sul tema del scv3 4

Possibilità di aumentare le mie capacità di lavorare per progetti e contribuire al miglioramento del sis4 4

Strumenti e forme di educazione alla cittadinanza attiva2

Riuscire a mettere insieme la mia esperienza passata con i nuovi problemi da affrontare1 1

Aumentare la capacità di comprendere le richieste che mi vengono poste1 2

Analizzare il contesto sociale in cui vivo e i legami con quello internazionale3 3

Essere in grado di comunicare i valori del scv e di produrre materiale divulgativo1

In questo corso vorrei trovare:

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1.2 Evoluzione storica e approccio al SCN. La normativa di riferimento.

La seconda giornata è incentrata sul ripercorrere l'excursus storico della nascita e dello sviluppo del Servizio Civile Nazionale e la ricostruzione del modo in cui i volontari si sono avvicinati al Servizio Civile. A tal fine vengono proposte, nel corso della mattinata, una serie di attività volte ad esaminare in parallelo la ricostruzione storica e l' avvicinarsi dei volontari alla scelta di prestare Servizio. Nella prima parte della mattinata i ragazzi esaminano in piccoli gruppi dei documenti ed alcune leggi per poi procedere ad un confronto in gruppo supportato da alcuni approfondimenti teorici da parte del docente. Ai volontari viene distribuito del materiale sulla storia dell'obiezione di coscienza al servizio militare obbligatorio supportato da alcune testimonianze significative di ex obiettori di coscienza per aiutarli a comprendere i forti ideali, le motivazioni e l'eredità che ci è stata lasciata dagli obiettori di coscienza. Si ripercorre la storia partendo dalla legge 15 dicembre 1972 n° 772 “Norme per il riconoscimento della obiezione di coscienza” che sanciva il diritto all'obiezione di coscienza per motivi morali, religiosi e filosofici; se ne esaminano gli aspetti fondamentali e la crescita numerica di obiettori e di associazioni che ne è seguita. Ai volontari viene consegnata anche la legge 8 Luglio 1998 n° 230 “Nuove norme in materia di obiezione di coscienza” in cui l' obiezione di coscienza viene riconosciuta diritto del cittadino e viene loro illustrata la costituzione dell'Ufficio Nazionale per il Servizio Civile e della Consulta Nazionale del Servizio Civile. Si analizza anche la legge 6 Marzo 2001 n° 64 “ Istituzione del Servizio Civile Nazionale” che segna la nascita del servizio ora accessibile anche alle donne e ne delinea gli scopi di difesa della Patria con mezzi e attività non militari, promozione di solidarietà sociale e cooperazione nazionale ed internazionale, di tutela dei diritti sociali, di salvaguardia e tutela del patrimonio della nazione e di contributo alla formazione civica, sociale e culturale dei giovani. A seguire la legge 23 Agosto 2004 n° 226 “Sospensione anticipata del servizio obbligatorio di leva e disciplina dei volontari di truppa in ferma prefissata” che anticipa al 1 gennaio 2005 la sospensione della leva obbligatoria.

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Infine si esamina la legge regionale 20 ottobre 2003 n° 20 “Nuove norme per la valorizzazione del Servizio Civile” per prende in considerazione le finalità del Servizio Civile come occasione di crescita e di valorizzazione della persona sul piano culturale, della solidarietà e della cittadinanza attiva; come strumento utile a favorire l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro con maggiore consapevolezza dei temi sociali; come occasione di apprendimento e scambio di valori interculturali e intergenerazionale; come risorsa importante della comunità. I lavori proseguono partendo da un compito scritto individuale in cui si chiede ai volontari di effettuare una riflessione individuale con l'obiettivo di far emergere come sono entrati in contatto con il Servizio Civile (come hanno saputo della possibilità di svolgere il Servizio Civile, dove hanno reperito le informazioni, quali sono stati gli strumenti utilizzati per approfondire), cosa li ha portati a decidere di candidarsi e la reazione alla loro scelta da parte delle persone a loro vicine (messaggi trasmessi loro dalle persone per loro significative e la loro reazione a tali messaggi). La necessità di momenti di riflessione individuale emersa anche nel primo incontro trova spazio in questo frangente. Dall'analisi dei lavori individuali svolti emerge che i volontari sono venuti a conoscenza della possibilità di svolgere il Servizio Civile principalmente da amici o da conoscenti che avevano già fatto questa esperienza o che conoscevano qualcuno che l'aveva a sua volta fatta. Questo dato è in linea con i risultati emersi anche negli scorsi anni a dimostrazione del fatto che a essere determinante per la scelta è il racconto fatto di questa esperienza da amici e il valore emotivo che viene trasmesso da persone amiche con le quali si ha un rapporto di fiducia di tale esperienza Buona parte dei volontari dichiara di aver appreso della possibilità di svolgere tale servizio da parte dei mezzi di informazione (spot pubblicitari, manifesti), direttamente dal comune o da enti accreditati o dai familiari. Una volta venuti a conoscenza di questa possibilità i volontari dichiarano di aver approfondito l'argomento reperendo le informazioni necessarie attraverso i siti internet ufficiali (Unsc, Copresc ed enti accreditati), parlando con ex volontari ed amici o recandosi di persona in comune o presso l'informagiovani.

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Le motivazioni che spingono i volontari a candidarsi sono molteplici. Tra le più comuni emerge il forte desiderio di aiutare gli altri. Altrettanto importante nella scelta è il desiderio di crescere personalmente e professionalmente a conferma del fatto che l'esperienza di servizio civile pur non essendo un'esperienza lavorativa viene vista da parte di molti ragazzi come un periodo di investimento dal punto di vista formativo rispetto al loro futuro. E' forte anche il desiderio di fare nuove esperienze e di mettersi in gioco in un momento in cui i giovani vivono un senso di precarietà ed incertezza rispetto il proprio futuro. Alcuni si avvicinano al servizio civile per portare avanti il loro progetto professionale e per fare quindi un'esperienza pratica in un settore affine al percorso di studi scelto. In questo caso il servizio viene vissuto come un periodo di stage o tirocinio formativo, un periodo in cui mettersi alla prova per provare sul campo le proprie capacità e per crearsi dei contatti ed entrare in contatto con quel determinato ambiente di lavoro. Sfruttando questa opportunità come momento orientativo questi ragazzi hanno la consapevolezza di acquisire un'esperienza pratica certificata in grado di arricchire il proprio curriculum vitae. Ecco alcuni stralci riportati da alcuni lavori individuali: COSA TI HA FATTO DECIDERE DI CANDIDARTI? 1 Le ragioni che mi hanno spinto a buttarmi in questa esperienza sono state la curiosità di affrontare il lavoro in un nuovo ambiente, la mancanza di lavoro, la possibilità,unica nella vita, di fare il SCN. 2 Come già detto brevemente prima sono sempre stato sensibile al sociale. Ho sempre cercato di aiutare persone in difficoltà ad esempio mantenendo le amicizie con persone disabili conosciute alle scuole medie, molto spesso emarginate. Adesso la possibilità di fare del bene attraverso una struttura organizzata mi permetterà di crescere nelle situazioni ed informazioni in cui posso portare aiuto a chi ne ha bisogno.

3 In questo periodo in cui ero senza lavoro ,e mi sentivo parecchio inutile ho deciso di impegnarmi nel sociale per crescere professionalmente e umanamente.

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4 curiosità, voglia di imparare, aiutare le persone in difficoltà, voglia di fare una nuova esperienza nell'ambito del sociale

Si procede, a partire dal lavoro svolto individualmente, con una discussione in gruppo nella quale i volontari hanno modo e spazio per confrontarsi rispetto a come la loro scelta di svolgere Servizio Civile Nazionale è stata accolta dalle persone per loro significative. Dai lavori svolti emerge che il punto di riferimento principale è la famiglia seguita da amici, parenti, fidanzato/a. Dal confronto emerge che in generale i messaggi trasmessi ai volontari sono di natura positiva, di sostegno, incoraggiamento e condivisione della decisione presa. Spesso le persone significative reagiscono con gioia entusiasmo e soddisfazione. Il loro appoggio è determinante nel trasmettere serenità ed entusiasmo ai nuovi volontari. Il messaggio ricorrente è relativo ai vantaggi ricavabili da tale esperienza sia a livello personale che per un futuro inserimento lavorativo. Emerge anche qualche messaggio negativo circa la scelta, messaggi di indifferenza e di contrarietà e anche qualche perplessità soprattutto da parte dei familiari di chi sta terminando un percorso di studi. In quest'ultimo caso emerge il timore che il figlio/a non riesca a portare a termine in modo proficuo tutti gli impegni presi e che la nuova esperienza distolga l'attenzione dal percorso di studi. Ecco alcune riflessioni circa i messaggi delle persone significative rispetto alla scelta emerse dai lavori individuali: Appoggio in pieno della scelta fatta, Grande appoggio essendo già stati a loro volta volontari. Contentezza ma allo stesso tempo sconforto per il fatto di non aver trovato un lavoro fisso a 3 anni dal diploma. Felice per la mia occupazione e molto incoraggiante Se riesci a laurearti e pensi che ti possa servire, vai! Ho dovuto spiegare di cosa si trattasse e la reazione è stata: “non ti fermi mai??”

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Dai questionari somministrati in alula al termine della mattinata emergono i seguenti dati e riflessioni.

Soddisfazione sui contenuti Soddisfazione sulla metodologia

In relazione agli argomenti della seconda giornata, si è dedotto che entrambi i gruppi non hanno trovato difficoltà nella recezione dei contenuti e la metodologia utilizzata durante la seconda giornata, è risultata soddisfacente per entrambi i gruppi.

Completezza informazioni Chiarezza espositiva

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La completezza delle informazioni è risultata soddisfacente per entrambi i gruppi e dal secondo grafico è possibile notare che la chiarezza espositiva in relazione agli argomenti trattati è risultata nel complesso soddisfacente.

Utilità per il mio lavoro Capacità di coinvolgermi

Nello svolgimento della seconda giornata di formazione, si nota che l' utilità dei contenuti trattati rispetto al lavoro è stato percepito dalla maggior parte dei partecipanti. I volontari, nel complesso, si sono sentiti coinvolti positivamente.

1.3 Il SCN come forma di cittadinanza attiva

La lezione è dedicata al tema della cittadinanza attiva e al fine di attivare il gruppo rispetto alla tematica affrontata è stato distribuito loro del materiale relativo a esempi di persone che hanno dedicato la loro vita o hanno compiuto atti di cittadinanza attiva.

In particolare i gruppi hanno lavorato su esempi di cittadinanza attiva in settori diversi come quello musicale o scientifico. Il materiale distribuito è relativo a biografie, citazioni e documenti riguardanti vari personaggi come Madre Teresa di Calcutta, Mohandas Karamchard Gandhi, Rita Levi Montalcini, Bill Gates, Bono.

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Altro materiale presentato è relativo al concerto benefico Amiche per

l'Abruzzo finalizzato alla raccolta fondi per la popolazione dell'Abruzzo a seguito del terremoto.

Gli esempi presentati sono stati accolti in modo molto positivo dai volontari e sono riusciti a stimolarli anche nella produzione e condivisione di idee relative a questo tema. In particolare i gruppi hanno poi lavorato condividendo le loro esperienze quotidiane di cittadinanza attiva ed hanno provato a pensare ad un progetto concreto e a come renderlo fattibile.

A seguire alcuni dei lavori realizzati in aula:

- Struttura di accoglienza immediata per donne con eventuali minori (semi-permanente)

Vitto alloggio Protezione ed anonimato Supporto medico,psicologico e di mediazione Figure che si occupano della struttura Operatrici formate Medico, sorvegliante,psicologo, mediatore,volontario (già utente), animatori Posti disponibili 5/6 camere e 10 letti per mamme e bambini Finanziamenti privati e pubblici Parte per la struttura fisica Operatori, materiale vario Autofinanziamento Rete con altre associazioni dello stesso ambito ed esterne Recupero finanziamenti volontari - Gli effetti del gioco d'azzardo sui minori di 20 anni Motivazioni per cui un giovane diventa vittima del gioco d’azzardo: E’un gioco Troppi stimoli visivi (troppe slot machines)

COME RISOLVERE: Progetti a scuola Centri che propongano attività alternative Team di persone ( volontari, persone specializzate) Slogan pubblicitari NOME PROGETTO: “Non giocarti il tuo denaro ma il tuo futuro”

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A seguire un report redatto da un volontario. Attività svolte La prima parte della giornata è stata dedicata alla riflessione intorno alle parole “servizio” e “civile”. Abbiamo lavorato in gruppo traendo spunto dalla vita e dalle citazioni di alcuni personaggi noti per il loro impegno sociale, cercando di comprendere in che senso queste persone abbiano svolto un servizio “civile” e a quale senso attribuiamo noi a questi termini. Nella restituzione,realizzata da ciascun gruppo tramite cartelloni, sono emersi i concetti di comunità,progetto, mettersi a disposizione, solidarietà, impegno, gesto verso il prossimo, amore, altruismo ed altri. Si è parlato di come le due parole siano legate alla cittadinanza e alla partecipazione, intesa come agire dal basso perché parte di un gruppo, di una comunità, il che non comporta un

PROGETTO DI SOCIALIZZAZIONE

Utenza Minori stranieri

CRITICITA’

aggregazione

incentivazione

Inserimento lavorativo

Gruppi di mutuo aiuto Fase di passaggio Foresteria Centro primi alloggi Accoglienza notturna Coordinamento del vitto

DATABASE SOLIDALE

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atteggiamento passivo ma una scelta libera e consapevole in un'ottica di sussidiarietà e di progetto (visione del futuro). Nella seconda parte della mattinata ci siamo ricongiunti all'altra classe e divisi in quattro gruppi per svolgere un lavoro volto ad attualizzare l'idea di cittadinanza attiva tramite la stesura di un progetto. Tale progetto doveva essere orientato a sopperire ad una carenza del territorio in merito ad un qualunque settore di nostro interesse che fosse rilevante per la collettività, prevedendo quindi obiettivi concreti ed un'ipotesi di finanziabilità. Conoscenze acquisite Alla fine di quest'incontro, possiamo dire di aver compreso che il servizio civile che stiamo svolgendo è solo uno dei modi in cui possiamo contribuire alla crescita ed al miglioramento della società in cui viviamo. Non conta tanto lo specifico progetto a cui abbiamo aderito ma l'ottica di servizio con cui abbiamo scelto, consapevolmente, di metterci a disposizione della collettività. Un'ottica che può essere presente nelle singole azioni quotidiane e che deve farci interrogare su cosa noi possiamo fare per noi stessi e per gli altri senza aspettare che sia lo Stato ad intervenire. Non ci sono stati aspetti poco chiari. Sarebbe interessante approfondire il tema della progettualità, capire quali sono i principali attori nel territorio che agiscono nel sociale, fornendo anche risorse per eventuali progetti. Proposte di miglioramento- Criticità Non sono state riscontrate grandi difficoltà. La modalità del lavoro di gruppo, in sé mette alla prova ognuno di fronte ai propri limiti ma il fatto di dover produrre una qualche forma di restituzione condivisa, porta ciascuno ad affrontarli e a mettere a disposizione le proprie conoscenze e capacità. Inoltre permette di creare una sintonia nel gruppo ed uno scambio di idee che altrimenti risulterebbe forzato.

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Dai questionari somministrati in alula al termine della mattinata emergono i seguenti dati e riflessioni.

Soddisfazione sui contenuti Soddisfazione sulla metodologia

I contenuti affrontati sono stati considerati discussi con soddisfazione ed interesse soprattutto nel primo gruppo mentre nel secondo i risultati sono più contraddittori. Lo stesso risultato emerge anche in relazione alla metodologia formativa utilizzata che è stata valutata come più soddisfacente dal gruppo uno rispetto al due.

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Le informazioni sono state fornite in modo completo e la modalità espositiva è stata considerata nel complesso chiara . Utilità per il mio lavoro Capacità di coinvolgermi

Emerge che i volontari sembrano comprendere meglio degli altri anni il legame tra l'attività della giornata formativa e il lavoro quotidiano svolto presso l'ente. Tale aspetto che riguarda anche l'ambito della formazione specifica che, tra l'altro, ha il compito di individuare e approfondire la ricaduta e la declinazione delle tematiche proposte dalla formazione generale, verrà quindi riaffrontato dai volontari. Buona nel complesso la capacità dei relatori di coinvolgere il gruppo classe. 1.4 Testimonianze ex- volontari L'aspetto centrale della giornata ha riguardato l'intervento di alcuni ex volontari che hanno raccontato la loro esperienza. I lavori sono stati avviati nei due gruppi in cui sono state riprese le attività dell'incontro precedente e sono state condivise alcune riflessioni a partire dalla lettura del report, utili a rivedere alcune considerazioni. Di seguito, è stato introdotto il programma della giornata, preparando gli allievi all'incontro con chi avrebbe portato la propria testimonianza. Si è trattato di un programma da subito accolto con interesse e curiosità, aspetti confermati anche dalla partecipazione manifestata successivamente e dalla soddisfazione condivisa nell'ultima parte dell'incontro.

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Sono intervenuti tre ex volontari che hanno prestato il loro servizio in anni diversi e presso enti diversi, in modo da offrire agli allievi racconti eterogenei che potessero rispondere alle aspettative di tutti. A partire dai loro racconti è sotto possibile proporre stimoli e spunti di riflessioni su diversi aspetti dell'esperienza del servizio civile, sia in positivo sia in negativo. Inoltre, le testimonianze si sono rivelate preziose poiché hanno consentito di condividere informazioni, di offrire chiarimenti e stimolare un confronto vivace tra gli allievi. Il programma si è concluso con i due gruppi che sono tornati a lavorare separatamente, in modo da sintetizzare le considerazioni emerse e per permettere ai partecipanti di elaborare le emozioni emerse, continuare la discussione e soffermarsi su alcuni aspetti e spunti emersi nella mattinata in un ambiente più raccolto. Gli aspetti più discussi sono stati l'entusiasmo con cui alcune testimonianze sono state raccontate e i ricordi e le esperienze positive che alcune esperienze hanno lasciato, racconti che hanno generato altrettanto entusiasmo tra gli allievi oltre che la curiosità di scoprire come saranno le loro esperienze. Inoltre, ci si è soffermati a approfondire alcuni elementi di criticità legati soprattutto ai confini e ai livelli di coinvolgimento più o meno opportuni durante le varie situazioni che si affrontano durante il servizio. Si tratta di questioni sempre molto discusse che, evidentemente, sollecitano aspetti personali legati al percorso di crescita e maturazione che accompagna i volontari nel loro percorso dall'età giovanile a quella più adulta. Al fine di sintetizzare il lavoro svolto in aula si riporta a seguire il report svolto da un volontario.

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Attività svolte Per prima cosa abbiamo letto il report relativo alla precedente giornata. Poi ci è stato presentato brevemente il programma del nuovo incontro,che consisteva in una riunione generale dei due gruppi al fine di ascoltare e discutere le tre testimonianze di altrettanti ex-volontari del servizio civile. Dopo questo momento di ascolto e dibattito, ci siamo ritrovati nei due gruppi originali al fine di riprendere le tematiche affrontate il giorno prima,consistenti nella realizzazione di un progetto sociale ed integrarle con i nuovi spunti di riflessione recepiti dall'incontro con i volontari. Conoscenze acquisite L'incontro ha permesso di confrontarci con le esperienze degli ex volontari,ascoltare le loro impressioni, le loro difficoltà e l'esposizione delle conseguenze dell'anno di servizio sulla loro vita. I tre volontari hanno riportato esperienze totalmente differenti tra loro sia come approccio sia per il campo e la situazione in cui si sono svolte. Questo ha permesso al gruppo di farsi un'idea sulla eterogeneità dell'area di intervento e della problematicità che si può riscontrare. Sia nel momento di ascolto e di dibattito con gli ex volontari che in quello successivo,ristretto al gruppo,si sono evidenziati in modo particolare, due binari tematici di estrema importanza per il servizio civile,ovvero la sua

dimensione istituzionale e quella più specificatamente relazionale ed innovativa.

Attraverso la riflessione sul concetto del proprio ruolo,della propria mansione e con l'esposizione delle idee progettuali, abbiamo visto come le problematiche economiche e politiche,si incrocino certamente con quelle umane e relazionali. Il dibattito si è quindi svolto su diversi temi: riflessione sulla diversa politica dei servizi sociali sulle scelte statali riguardo ad essi e sulle loro criticità sull'approccio all'utente da parte del volontario sui concetti di altruismo, individualismo ed empatia. Proposte di miglioramento- Criticità Tra gli snodi critici della giornata c'è sicuramente l'incontro con gli ex volontari, che ha favorito il dibattito e la condivisione delle esperienze e delle impressioni su questo primo mese di servizio.

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Ritrovarsi nel gruppo ristretto ha di nuovo favorito la condivisione e la riflessione, permettendo la metabolizzazione dei contenuti espressi nelle testimonianze; ulteriore dibattito e approfondimento sui problemi e le caratteristiche, le finalità contenute nei progetti ideati nell'incontro precedente e sulle criticità e i timori legati alle situazioni riscontrabili nelle nostre esperienze. Dai questionari somministrati in alula al termine della mattinata emergono i seguenti dati e riflessioni.

Soddisfazione sui contenuti Soddisfazione sulla metodologia

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Utilità per il mio lavoro Capacità di coinvolgermi

In questa lezione emerge un buon coinvolgimento dei partecipanti perché i contenuti affrontati sono vicini all'esperienza quotidiana vissuta nel prestare il servizio. La metodologia utilizzata di confronto e testimonianza coinvolge attivamente i volontari favorendo una loro maggiore partecipazione. La percezione dei volontari rispetto all'utilità dei temi affrontati rispetto al lavoro è risultata maggiore proprio perché le testimonianze sono relative all'esperienza pratica svolta e quindi rimandano ad un ambito meno teorico e più concreto rispetto alle tematiche affrontate nelle altre giornate di formazione Questa lezione è stata inserita ad hoc per rispondere alle richieste dei volontari in servizio quest'anno e nelle annualità passate che hanno espresso ripetutamente il desiderio di confronto e condivisione delle esperienze con chi sta vivendo o con chi ha già vissuto questa esperienza. Dato che i formatori hanno accolto la loro richiesta la lezione è stata particolarmente apprezzata.

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1.5 Le strutture del territorio La giornata è dedicata alla conoscenza dei settori e degli ambiti all'interno dei quali è possibile svolgere il Servizio Civile. Al fine di permettere ai volontari di conoscere meglio la realtà locale sono intervenuti alcuni esperti e rappresentati di enti sul territorio. In particolare è stata presentata la struttura dello SVEP il Centro Servizi per il volontariato di Piacenza illustrandone storia, missione, servizi offerti (consulenza legale, organizzativa, formazione, ufficio stampa, documentazione ricerca, promozione, orientamento...) e alcuni progetti in essere tra cui l'attività svolta presso il carcere di Piacenza. A seguire la presentazione di un referente dell'amministrazione provinciale per il terzo settore, che ha presentato la realtà del volontariato e dell' associazionismo a Piacenza, le norme che regolamentano il terzo settore e la normativa di riferimento. Al fine di sintetizzare il lavoro svolto in aula si riporta a seguire il report svolto da un volontario. Attività svolte Nella mattinata i gruppi si sono riuniti in plenaria ad ascoltare gli interventi di due ospiti: Livio Rabboni, funzionario pubblico presso la Provincia di Piacenza e Raffaella Fontanesi, direttrice di S.V.E.P (Servizio Volontariato Emilia Piacenza). Essi hanno illustrato le principali differenze fra le ASSOCIAZIONI DI PROMOZIONE SOCIALE e le ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO, il loro ruolo, come si costituiscono e la loro diffusione nel territorio piacentino. Il dottor Rabboni ha, poi, aggiunto che la Provincia di Piacenza ha da poco aderito al progetto elaborato dalla regione Emilia Romagna STAR (sportelli territoriali antidiscriminazione in rete), attivando uno sportello provinciale antidiscriminazione che si occupa di: svolgere attività di informazione e sensibilizzazione sul tema; promuovere azioni positive per la prevenzione dei comportamenti discriminatori; ascoltare e accogliere le persone oggetto di discriminazione; esaminare la disciplina normativa di riferimento; valutare la natura dell’evento occorso; pianificare, in accordo con la persona oggetto di discriminazione stessa, gli strumenti più efficaci e adatti per fronteggiare il caso, con l’obiettivo di rimuovere le condizioni discriminatorie.

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Nella seconda parte della mattinata i docenti hanno comunicato i nomi dei volontari che potranno far visita al carcere di Piacenza e hanno, poi, distribuito il DIARIO DI BORDO da compilare, dedicato al primo mese di servizio civile (attività svolte, conoscenze acquisite, criticità e proposte di miglioramento, episodi significativi).Esse hanno chiesto, inoltre, ai gruppi di illustrare i progetti di cittadinanza attiva a cui avevano lavorato nella giornata precedente di formazione e la disponibilità dei singoli circa la possibilità di recarsi nelle scuole medie e superiori del piacentino a raccontare testimonianze ed esperienze relative al servizio civile. Conoscenze acquisite Grazie all’intervento di Livio Rabboni, abbiamo appreso che la DISCRIMINAZIONE è un comportamento (un’azione o un’omissione) che causa un trattamento non paritario di una persona o di un gruppo di persone, in virtù della loro appartenenza ad un determinato gruppo sociale. La discriminazione può essere positiva (quando la disparità di trattamento è volta a favorire la persona discriminata; esempi significativi possono essere le quote rosa o le facilitazioni all’inserimento lavorativo delle persone con disabilità) o negativa (quando la disparità di trattamento è volta a sfavorire la persona discriminata; è quella legalmente rilevante). I possibili FATTORI DI DISCRIMINAZIONE sono infiniti e cambiano a seconda dei luoghi e delle epoche. Quelli riconosciuti dalla legge italiana sono: il genere, l’origine etnica, il credo (opinioni, fede, religione), l’orientamento sessuale, l’età, la disabilità fisica o psichica. Spesso i fattori di discriminazione si sommano, creando situazioni di DISCRIMINAZIONE MULTIPLA. Raffaella Fontanesi e il dottor Rabboni hanno, poi, chiarito le principali differenze fra le ORGANIZZAZIONE DI VOLONTARIATO e le ASSOCIAZIONI DI PROMOZIONE SOCIALE. Nelle organizzazioni di volontariato l’attività dei volontari deve essere spontanea, personale, gratuita e rivolta a favore di persone esterne all’organizzazione, mentre nelle associazioni di promozione sociale l’attività può essere rivolta sia nei confronti dei propri soci sia nei confronti di persone terze all’associazione; entrambe devono essere iscritte ai registri provinciali. S.V.E.P. (Servizio Volontariato Emilia Piacenza) è un’associazione costituitasi nel 1996 grazie all’impegno di 8 organizzazioni di volontariato (As.so.fa., Auser, Corpo provinciale guardie ecologiche volontarie, Pubblica Assistenza Croce Bianca Piacenza, Mo.v.i., Noi e Loro, P.a.ce. e Telefono Rosa Piacenza) per promuovere e sostenere il volontariato.

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Proposte di miglioramento- Criticità Gli interventi di Livio Rabboni e Raffaella Fontanesi e gli spunti che ci hanno offerto i formatori ci hanno permesso di capire come nascono e possono evolversi le associazioni di promozione sociale e le organizzazioni di volontariato, come è possibile diventare socio e come si possono reperire i fondi per far fronte alle varie attività (si può accedere al 5 per mille delle imposte sui redditi dei cittadini). La normativa di riferimento, a mio avviso, non è ancora molto chiara sulla costituzione delle associazioni di promozione sociale. Dai questionari somministrati in alula al termine della mattinata emergono i seguenti dati e riflessioni.

Soddisfazione sui contenuti Soddisfazione sulla metodologia

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Utilità per il mio lavoro Capacità di coinvolgermi

In continuità con le giornate precedenti emerge soddisfazione rispetto ai contenuti trattati, alla metodologia utilizzata e alla completezza di informazioni fornite dai docenti.. Minore è stato il coinvolgimento dei partecipanti data dal fatto che la lezione odierna è stata più frontale rispetto alle altre. Questo risultato è in linea con quelli emersi nelle annualità precedenti e dimostra come i volontari siano più coinvolti quando le lezioni prevedono momenti di lavoro in gruppo e di scambio.

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2 Diari di bordo A titolo esemplificativo si riportano alcuni diari di bordo redatti dai volontari durante lo svolgimento del servizio, utili a monitorare l'andamento complessivo delle esperienze di servizio civile.

1 DIARIO DEL SERVIZIO CIVILE ATTIVITÀ SVOLTE Indicare le mansioni svolte durante il servizio specificando se routinarie o extra routine, se

esecutive o basate su margini di autonomia personale. Durante il servizio sto lavorando presso il Centro Educativo di Caorso, con bambini delle elementari, ai quali faccio da accompagnatore mentre vanno in mensa e a cui faccio svolgere i compiti durante il pomeriggio. Avevo chiesto alla mia OLP se fosse possibile svolgere una tipologia di servizio come questa, poiché credo di essere portato per lavorare coi minori, e perché questa esperienza potrebbe aiutarmi nella scelta di settore di studio e di lavoro futuri. Inoltre al Sabato, e unicamente in questo giorno, svolgo il servizio di trasporto pasti agli anziani e, successivamente, prelevo un signore dalla Casa di riposo di un paese vicino e lo porto a casa.

CONOSCENZE ACQUISITE Le conoscenze possono essere relative al contesto (organizzazione, norme,ruoli presenti),

all’utenza, agli operatori, al volontario, al settore-servizio (contenuti professionali dell’attività) o ad altri aspetti.

Ho, finora, acquisito numerose conoscenze riguardanti il settore dell’educazione dei minori,

grazie soprattutto all’esperienza delle mie colleghe che mi hanno subito inserito nel contesto del Centro Educativo. Ho compreso che il Centro Educativo non è solamente un “deposito” dove i bambini fanno i compiti e vengono lasciati e ripresi dai genitori: il Centro collabora con la Scuola, fornisce frequentemente report di valutazione dei vari aspetti degli studenti (sia comportamentali che riguardanti proprio le competenze) e collabora quindi nella formazione e nella costruzione delle conoscenze dei bambini. Per quanto riguarda il lavoro che svolgo al Sabato, ho acquisito conoscenze riguardanti alcuni metodi che vengono utilizzati in Comune riguardante i pasti e la gestione degli anziani; pensavo che questo settore riguardasse molto la modulistica, invece è un esperienza che si vive soprattutto sul campo. Infine, ho imparato a rapportarmi sia coi bambini che con gli anziani, imparando quali sono gli argomenti “di punta” di entrambi, quali argomenti evitare, come reagire a certe affermazioni o comportamenti

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CRITICITA’ - PROPOSTE DI MIGLIORAMENTO Le criticità possono essere relative al clima relazionale, alla disponibilità o meno di strumenti

adeguati, al linguaggio utilizzato (troppo tecnico, troppo formale…) alle persone con le quali ti relazioni (colleghi, operatori, utenza…).

Sia i Servizi Sociali, sia il Centro Educativo presso i quali presto servizio sono organizzati in

modo impeccabile: il clima è disteso, i compiti vengono ottimamente distribuiti tra gli operatori, c’è grande dialogo sia per quanto riguarda la Scuola ed il Centro, sia per quanto riguarda Centro e Servizi Sociali e non ho rilevato particolari problematiche legate al linguaggio, alla disponibilità di materiale oppure alle relazioni personali. Posso solamente evidenziare che avrei voluto, per quanto riguarda i miei servizi del sabato, essere affiancato di più di due sole giornate, anche se son riuscito comunque a svolgere adeguatamente i miei compiti.

LA STORIA DEL MESE Racconta uno o più episodi che ti sono sembrati significativi.

Una cosa che mi ha molto colpito riguardo al mio servizio è la velocità di crescita che si nota nei bambini che vengono educati. Una cosa che mi ha lasciato molto sorpreso è la velocità con cui sono passati da saper leggere solamente le vocali, a leggere abbastanza fluidamente frasi e consegne e a sapere anche scrivere. Sono rimasto sbalordito da come in pochi mesi, senza accorgermene, abbiano imparato a fare una cosa così importante che gli servirà per tutta la vita. Un altro episodio che mi ha colpito riguarda me stesso: noto sempre più che i miei servizi, quelli soprattutto svolti con gli anziani, mi stiano insegnando ad aprirmi e a dialogare di più nella vita di tutti i giorni. Un Sabato mi sono sorpreso di come io, così timido, riesca ad iniziare conversazioni con persone che non conosco. Anche durante i lavori di gruppo mi sono sorpreso della facilità che ho avuto nel conversare ed esporre idee con gli altri ragazzi, cosa che raramente prima mi riusciva.

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2 DIARIO DEL SERVIZIO CIVILE

ATTIVITÀ SVOLTE Indicare le mansioni svolte durante il servizio specificando se routinarie o extra routine, se

esecutive o basate su margini di autonomia personale. Ho svolto alcune mansioni di ufficio legate alla gestione della documentazione e delle varie incombenze legate alla tutela e alla regolamentazione dei minori. All’inizio del servizio, non conoscendo per niente le dinamiche di un ufficio comunale come quello adibito ai minori stranieri non accompagnati, la mia OLP e il suo collega si sono mostrati molto disponibili nel seguirmi nelle varie mansioni. Successivamente alcune delle mansioni prettamente esecutive sono diventate più autonome, riuscendo a lavorare con un buon margine di autonomia personale. Nelle mansioni di ufficio sono rientrate anche alcune trasferte e incontri con alcuni dei minori assistiti. Oltre al lavoro in ufficio mi occupo di altre attività, fondamentalmente legate alla scolarizzazione e all’educazione. Per tre pomeriggi svolgo attività di doposcuola e ricreazione al centro Tandem di Piacenza e per due sere a settimana attività di scolarizzazione e aiuto compiti/studio a casa di un ragazzo con situazione scolastica e famigliare difficile. Queste mansioni, data la mia preparazione accademica e la mia precedente esperienza come volontario proprio al centro Tandem, sono basate su margini notevoli di autonomia personale. In particolare mi occupo di seguire i ragazzi nei compiti, cercando il più possibile di stimolarli all’apprendimento fornendogli input extrascolastici e collegamenti che possano essere interessanti per le loro passioni. Nelle attività ricreative cerco di mettere in campo le mie passioni, principalmente: arte, fumetti, cinema, letteratura e sport.

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CONOSCENZE ACQUISITE Le conoscenze possono essere relative al contesto (organizzazione, norme,ruoli presenti),

all’utenza, agli operatori, al volontario, al settore-servizio (contenuti professionali dell’attività) o ad altri aspetti.

Nell’esperienza di servizio civile che ho svolto fino ad ora ho acquisito numerose competenze. In primis, il lavoro in ufficio mi ha permesso di conoscere alcune delle dinamiche che competono ad un ufficio comunale specializzato ad un particolare target di utenza come quello dei minori stranieri non accompagnati. In questo contesto ho avuto modo di partecipare ad alcune procedure burocratiche, conoscere persone e operatori di altre istituzioni, comunità o servizi sociali. Inoltre, anche nel lavoro di ufficio, ho avuto modo di conoscere varie esperienze umane ed entrare in contatto e dialogare con vari ragazzi. Nel mio lavoro al centro Tandem, invece, ho imparato a migliorare le mie competenze di socializzazione a approccio all’educazione. Ogni ragazzo è una personalità unica con una specifica storicità e, quindi, cercare di fondare una relazione educativa con essi è, ogni volta, un gioco di reciproci adattamenti. Questo vale sia per quanto riguarda l’ambito prettamente scolastico, dove bisogna cercare di spingere sulle passioni e gli stimoli che il ragazzo sente più suoi per cercare di veicolare al meglio le informazioni, ma anche nei momenti di relax e svago, dove il dialogo non è sempre facile e bisogna cercare di trovare la chiave giusta per istaurare un rapporto che sia alla giusta distanza educativa. Nella mia esperienza, invece, più personale con il caso singolo che ha bisogno di un aiuto scolastico, al situazione è differente, in quanto si è creato da subito un rapporto diverso. Anche lì ho dovuto abituarmi a quel tipo di relazione per provare a gestire al meglio il tempo preposto all’attività di recupero scolastico e socializzazione.

CRITICITA’ - PROPOSTE DI MIGLIORAMENTO Le criticità possono essere relative al clima relazionale, alla disponibilità o meno di strumenti

adeguati, al linguaggio utilizzato (troppo tecnico, troppo formale…) alle persone con le quali ti relazioni (colleghi, operatori, utenza…).

Nella mia esperienza, fino ad ora, non ho riscontrato forti criticità. All’inizio, sicuramente,

soprattutto nel lavoro di ufficio, mi sentivo un po’ spaesato, ma , grazie all’aiuto della mia OLP e degli altri colleghi, ben presto sono riuscito a sentirmi a mio agio. Nelle altre attività, invece, le difficoltà vengono spesso dal rapporto con casi esistenziali difficili, spesso in età adolescenziale. Nonostante la difficoltà di questi rapporti non credo che essi rappresentino una criticità, in quanto penso sia perfettamente normale che una cosa così complessa come la formazione di una relazione socio-educativa non sia di facilissima realizzazione.

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LA STORIA DEL MESE Racconta uno o più episodi che ti sono sembrati significativi.

Tra gli episodi più significativi di questo mese posso annoverare, sicuramente, la mia esperienza di educazione e sostegno ad uno specifico ragazzino al centro Tandem. Il ragazzo ha una situazione comportamentale difficile, conserva reazioni totalmente imprevedibili e, a volte, sembra davvero impossibile riuscire ad istaurare con lui un rapporto che possa essere in qualche modo produttivo. Nonostante questo ho imparato, piano piano, a scoprire punti di contatto che possano favorire la relazione, giocare sulle sue passioni e sulle cose che sembrano stimolarlo maggiormente. Ho imparato a mantenere i nervi saldi quando sembra che la situazione vada un po’ fuori controllo, mitigando le sue reazioni e cercando di veicolare la sua grande energia e forza vitale in attività formative, in particolare nello sport, cercando così di favorire la sua relazione con gli altri ragazzi ed inserirlo sempre più nelle dinamiche di gruppo.

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3 Moduli formativi seconda parte Alla ripresa del percorso formativo si analizzano le varie esperienze svolte da ciascun volontario in questi primi mesi di servizio e si introducono le tematiche che verranno affrontate nella seconda parte del percorso. 3.1 Socializzazione lavorativa. Condivisione delle esperienze dei volontari

in servizio. Nel corso della mattinata si affronta il tema della socializzazione lavorativa dei volontari cioè il processo di transizione che rappresenta l’insieme di fenomeni di cambiamento della persone in relazione alla rappresentazione del sé, la progettazione del proprio futuro, l’attribuzione di significati all’esperienza lavorativa, lo sviluppo di nuove competenze, ecc. Si affronta il concetto di ruolo esaminando la sua duplice anima tecnica e sociale e le variabili che lo influenzano. Si analizza il concetto di competenze e la loro importanza nel gestire in modo adeguato le situazioni professionali riflettendo su quanto sia importante evolverle, acquisirne di nuove, saperle combinare e mobilitare in situazioni di lavoro concrete e riuscire a trasporle e trasferire in altri e nuovi contesti. Viene analizzata l'esperienza vissuta dai volontari durante il processo di inserimento e di ambientamento presso gli enti attraverso un lavoro di gruppo. Nella prima parte viene richiesto individualmente di individuare una situazione che rappresenta un ostacolo nello svolgimento della propria attività e poi nella seconda parte si procede ad un confronto delle testimonianze e vengono individuate alcuni situazioni più interessanti sulle quali si decide di discutere. La condivisione da parte dei volontari delle varie esperienze fatte presso gli Enti stimola il gruppo a confrontarsi sulle criticità incontrate al fine di cercare di risolverle.

A seguire alcuni lavori svolti durante la mattinata in risposta al compito di individuare una situazione che rappresenta un ostacolo per la propria attività: difficoltà di relazione con gli anziani, difficoltà di trovare argomenti nel discorso e a volte, difficoltà nel comprendere le loro parole. Questo mi mette a disagio, perché sento di non aver svolto abbastanza bene il mio lavoro. difficoltà nel momento in cui i bambini sono in mensa;troppe cose da fare e troppa confusione. la difficoltà più grande che finora ho incontrato è quella di trovarmi senza parole quando devo relazionarmi con le anziane cui andiamo a fare visita, essendo il servizio che svolgo, soprattutto di relazione.

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In particolare, una signora è molto in confidenza con l'operatrice che accompagno e si rivolge sempre a lei quando andiamo a trovarla, parlandole in dialetto stretto. Anche se la mia comprensione del dialetto è migliorata, non so come interagire con lei. Con altre signore mi capita che si creino momenti di silenzio, che cerco di affrontare facendole parlare di argomenti che preferiscono, ma non sempre ci riesco e talvolta non riesco a distrarle dai loro problemi o da qualche pensiero trite che le coglie. Situazioni particolarmente problematiche non ne ho trovate. Solo un giorno, un signore si è arrabbiato con un automobilista che aveva parcheggiato nel posteggio disabili e ha iniziato un litigio, che per fortuna non è sfociato in nulla di pericoloso, grazie all'operatrice che è riuscita ad allontanarlo. La mia preoccupazione è quella più che altro di non fare abbastanza e non essere particolarmente d'aiuto alle operatrici. In questa nuova esperienza, ho riscontrato un solo momento di difficoltà.

Tutti i giorni, nel giro pasti consegniamo la razione a un signore che, al momento in cui busso la porta e mi apre, scappa via nell'altra stanza.

All'inizio, non sapevo come comportarmi, mi sentivo a disagio e in difficoltà. Parlando con l'operatrice, mi ha spiegato che lui è fatto così, però ancora oggi

quando vado a casa sua mi sento estranea e a disagio. Dai questionari somministrati in alula al termine della mattinata emergono i seguenti dati e riflessioni. Soddisfazione sui contenuti Soddisfazione sulla metodologia

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I volontari sono soddisfatti rispetto ai contenuti trattati e alla metodologia adottata durante la giornata formativa. Completezza informazioni Chiarezza espositiva

Le informazioni sono state condivise in maniera completa e attraverso modalità espositive che ne hanno favorito la comprensione. Utilità per il mio lavoro Capacità di coinvolgermi

Gli allievi hanno ritenuto utili le argomentazioni trattate durante la giornata, considerazione sostenuta anche dalla partecipazione e dal coinvolgimento espresso durante la lezione.

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A seguire il report redatto da uno dei volontari al termine della mattinata.

Attività svolte Inizialmente, ci siamo presentati al nostro volontario, esponendo brevemente il nostro settore di assegnazione e il servizio che svolgiamo. Successivamente, riprendendo i concetti esposti nei seguenti giorni di formazione, ci è stato chiesto di pensare individualmente alle principali criticità che abbiamo riscontrato in questo primo periodo di servizio civile. In seguito, ci è stato proposto di condividere con il gruppo per parlarne e confrontarci insieme. In un secondo tempo ci hanno invitato a scegliere due tra le problematiche esposte da ognuno di noi, da affrontare ed approfondire in due diversi gruppi. Le difficoltà esaminate,sono state: le discriminazioni e le difficili relazioni con gli utenti più complessi da gestire. Per concludere è stata fatta la restituzione e la condivisione, da parte di entrambi i gruppi, di ciò che è emerso durante il confronto. Conoscenze acquisite

Secondo il mio parere, l'insegnamento più importante che ci è stato trasmesso è che il SCV, come dice la parola stessa, è un servizio per la comunità, è mettersi a disposizione dell'altro, non è un lavoro ma un “labor”, cioè fare fatica, una fatica non solo fisica ma anche mentale e soprattutto spirituale. Il SCV porta i volontari a mettersi in gioco,relazionarsi con le altre persone ed affrontare le proprie paure. E' stato molto interessante affrontare l'argomento riguardante le criticità e la condivisione delle esperienze e credo che sarebbe utile riproporlo successivamente per verificare i cambiamenti avvenuti. Infine, non sono stati trattati argomenti poco chiaramente.

Proposte di miglioramento- Criticità

A mio parere, ciò che ha favorito il lavoro del gruppo è stata la condivisione delle criticità riscontrate durante questo periodo di Servizio Civile. Il fatto di mettere a muro i problemi con cui ognuno di noi si è dovuto relazionare, ci ha portati ad aprirci di più gli uni con gli altri e sentirci parte di un gruppo che ogni giorno deve affrontare le stesse esperienze e le stesse problematiche. Tutto ciò quindi, ha favorito la condivisione e l'apprendimento. Gli argomenti trattati sono sempre molto interessanti e le modalità di lavoro, specialmente quella di gruppo, favoriscono e stimolano il confronto ed il superamento delle possibili difficoltà, dovute alla timidezza e ad esternare i propri pensieri.

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3.2 L'obiezione di coscienza La lezione è dedicata al tema della obiezione di coscienza. Quest'anno si è deciso di dare spazio a questa tematica a partire dalla importante testimonianza di Alberto Trevisan, storico obiettore di coscienza e promotore della nonviolenza. E' stato "pioniere" dell'obiezione di coscienza alla leva militare. Alberto Trevisan (classe 1947) è stato tra i fondatori dell'Associazione per la pace e fa parte del Coordinamento nazionale del Movimento Nonviolento. Da giovane scelse di rispondere «Signornò» alla cartolina, scontando la sua scelta nei carceri militari fino all'approvazione della legge 772 il 15 dicembre 1972. Operaio in fabbrica, poi operatore dei servizi sociali, Trevisan è stato anche assessore al Comune di Rubano e protagonista di tutte le stagioni del movimento pacifista in Italia. Una vita spesa contro le guerre, per i diritti di tutti. Trevisan ha raccontato l'esperienza dei suoi anni di obiezione nel suo libro autobiografico"Ho spezzato il mio fucile". Il suo contributo è stato fondamentale nella diffusione della cultura della pace, dei diritti umani, della solidarietà e della democrazia, attraverso il suo impegno attivo nel Movimento Nonviolento. Si è poi riflettuto sulla conoscenza della carta di impegno etico del servizio civile nazionale e regionale per permettere ai volontari di comprendere valori, obiettivi, impegni e principi fondanti del servizio civile e per condividere in modo esplicito come l'intero sistema partecipi alla stessa cultura del servizio civile nazionale. Proprio per favorire il riconoscimento di tali valori, i lavori sono stati centrati sull'atto di sottoscrizione della Carta etica da parte del legale rappresentante dell'ente, riconosciuto come elemento indispensabile per ottenere l'accreditamento per poter ospitare volontari di servizio civile. I volontari hanno esaminato le carte traendone gli argomenti principali come stimolo alla discussione e riflessione. È stata l'opportunità per approfondire e chiarire, attraverso il confronto, le ragioni di alcune forme organizzative che incontrano all'interno della loro esperienza e per trovare i collegamenti utili a rimandare alcune delle loro mansioni più specifiche ai concetti e agli ideali che fondano il servizio civile.

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Dai questionari somministrati in alula al termine della mattinata emergono i seguenti dati e riflessioni.

Soddisfazione sui contenuti Soddisfazione sulla metodologia

Emerge che i volontari sono molto soddisfatti dei contenuti trattati durante l'incontro. Completezza informazioni Chiarezza espositiva

Le informazioni fornite sono state considerate sufficientemente complete e la chiarezza espositiva dei relatori è stata valutata positivamente.

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Utilità per il mio lavoro Capacità di coinvolgermi

Le argomentazioni proposte durante l'incontro sono state considerate utili sia in prospettiva professionale, sia spendibili al momento, durante la propria attività di volontariato.

La protezione civile e il ruolo degli enti accreditati nella difesa

della patria Recuperata l'attività dell'incontro precedente attraverso la discussione del report e la condivisione delle prime considerazioni, è stata introdotta la tematica relativa all'incontro, che si proponeva di approfondire la conoscenza della protezione civile in modo da poterne considerare il ruolo in funzione della difesa non ramata della patria. A partire dalle conoscenze del gruppo, le attività sono state introdotte da una breve discussione utile a condividere le conoscenze di ciascuno. Successivamente, il gruppo è stato diviso e a ciascun sottogruppo è stato fornito materiale informativo con l'obiettivo di consentire approfondimenti in merito alla storia e all'organizzazione delle protezione civile, con la consegna di condividerlo e discuterlo. La seconda parte della mattinata è stata dedicata alle restituzioni e alle considerazioni dei sottogruppi relative al materiale proposto. È a partire da queste considerazioni che è stato possibile ricondurre gli elementi caratteristici della protezione civile alle forme di difesa non armata della patria. Queste considerazioni, a loro volta, sono state utilizzate come stimolo per riflettere sugli elementi comuni che i volontari potevano riconoscere tra la protezione civile e i propri enti di appartenenza, riflessioni importanti anche nel riconoscere le differenti modalità con cui possono essere declinate funzioni e obiettivi simili.

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Dai questionari somministrati in alula al termine della mattinata emergono i seguenti dati e riflessioni. Soddisfazione sui contenuti Soddisfazione sulla metodologia

In generale si può rilevare che i volontari sono abbastanza soddisfatti dei contenuti e della metodologia adottata durante la giornata formativa. Completezza informazioni Chiarezza espositiva

Le informazioni sono state condivise in maniera completa e attraverso modalità espositive che ne hanno favorito la comprensione.

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Utilità per il mio lavoro Capacità di coinvolgermi

Nel complesso i volontari si sono sentiti coinvolti anche se per alcuni di essi risulta sempre complicato comprendere il collegamento tra argomenti trattati e utilità per il lavoro .

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Page 56: REPORT FORMAZIONE GENERALE SERVIZIO CIVILE ......3.3 La protezione civile e il ruolo degli enti accreditati nella difesa della patria 3.4 Ruolo, compiti e sistemi di rappresentanza

3.4 Ruolo, compiti e sistemi di rappresentanza del volontario La giornata è dedicata al tema dei diritti e doveri del volontario, al suo ruolo e compiti. Ai volontari viene richiesto di lavorare in piccolo gruppi e di riflettere sui propri diritti e doveri e sui contenuti dei diari di bordo dei componenti del sottogruppo. La condivisione li spinge a riflettere su come la loro esperienza di volontario possa farli crescere nel campo dell'esercizio della cittadinanza e della partecipazione responsabile. Ai sottogruppi viene richiesto di individuare una storia del mese su cui lavorare. Si è poi proceduto all'analisi delle storie scelte e riflettuto sul legame tra formazione generale e specifica. Dai questionari somministrati in alula al termine della mattinata emergono i seguenti dati e riflessioni.

Soddisfazione sui contenuti Soddisfazione sulla metodologia

In linea con le giornate precedenti emerge che i volontari sono abbastanza soddisfatti rispetto ai contenuti trattati e alla metodologia adottata.

Completezza informazioni Chiarezza espositiva

poco soddisfattoappena soddisfatto

soddisfattomolto soddisfatto

pienamente soddisfatto

0%

10%

20%

30%

40%

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60%

70%

poco soddisfattoappena soddisfatto

soddisfattomolto soddisfatto

pienamente soddisfatto

0%

10%

20%

30%

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60%

poco soddisfattoappena soddisfatto

soddisfattomolto soddisfatto

pienamente soddisfatto

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

poco soddisfattoappena soddisfatto

soddisfattomolto soddisfatto

pienamente soddisfatto

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

gruppo 1

gruppo 2

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Le informazioni loro fornite sono risultate nell'insieme complete e c'è stata da parte dei docenti una buona chiarezza espositiva. Utilità per il mio lavoro

Capacità di coinvolgermi

I volontari si sono dichiarati nel complesso coinvolti ma non tutti hanno colto l'utilità dell'incontro per il loro lavoro.

poco soddisfattoappena soddisfatto

soddisfattomolto soddisfatto

pienamente soddisfatto

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

poco s oddis fatto

appena s oddis fatto

s oddis fatto

molto s oddis fatto

pienamente s oddis fatto

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70%

gruppo 1

gruppo 2

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3.5 La cittadinanza attiva come forma di difesa non armata

La lezione è dedicata al tema della cittadinanza attiva. Scopo dell'incontro è aiutare i volontari a vivere questo anno di servizio civile nazionale come un anno di apprendistato alla cittadinanza attiva utile a diffondere una educazione alla solidarietà, al coraggio e al senso di collettività. È stata l'opportunità per approfondire, chiarire e provare a dare una definizione al diritto di cittadinanza. Si è riflettuto insieme sui diritti civili, quali la libertà di parola, di espressione, di pensiero e di fede e dei diritti politici e sociali. Si è riflettuto su quanto si stia diffondendo il concetto di cittadinanza attiva e di cittadinanza responsabile che parte dalla conoscenza e dall'esercizio dei diritti e delle responsabilità civiche Proprio per favorire il riconoscimento di tali valori si è affrontato il tema della difesa popolare non armata e non violenta portando alcuni esempi anche a partire anche dal pensiero e dalla filosofia di Gandhi I volontari hanno poi lavorato in piccoli gruppi con il compito di esaminare la vita e alcuni brani di alcuni personaggi che hanno contribuito alla difesa non violenta e alla cittadinanza attiva quali Papa Francesco, Nelson Mandela, Roberto Saviano e Aung San Suu Kyi. La vita di questi personaggi è stata lo stimolo e lo spunto alla discussione e all'approfondimento. Nella seconda parte della mattinata i volontari hanno provato a costruire alcune situazioni conflittuali a partire dalla loro esperienza di servizio civile e in gruppo a ipotizzare soluzioni non violente al conflitto. Riflettere in gruppo su come i conflitti possano essere gestiti e superati in modo non violento a portato alla presa in esame di alcune tecniche quali la persuasione, l'intervento non violento, la cooperazione, la negoziazione, la mediazione Si è infine approfondito il tema della cittadinanza attiva in relazione al diritto politico di rappresentanza e al diritto di voto anche in relazione all'elezione dei rappresentanti dei volontari in servizio civile.

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Dai questionari somministrati in alula al termine della mattinata emergono i seguenti dati e riflessioni. Soddisfazione sui contenuti

In relazione alla soddisfazione sui contenuti trattati il 62% dei volontari si dichiara pienamente soddisfatto.

Soddisfazione sulla metodologia

Anche la metodologia didattica è stata apprezzata infatti il 50% dei volontari si dichiara pienamente soddisfatto e il restante 50% molto soddisfatto e

poco s oddis fatto

appena s oddis fatto

s oddis fatto

molto s oddis fatto

pienamente s oddis fatto

0% 20% 40% 60% 80%

0%

0%

11%

27%

62%

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20%

53%

21%

0%

gruppo 1

gruppo 2

poco s oddis fatto

appena s oddis fatto

s oddis fatto

molto s oddis fatto

pienamente s oddis fatto

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60%

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0%

5%

45%

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6%

14%

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40%

0%

gruppo 1

gruppo 2

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soddisfatto. Questi dati dimostrano che i volontari hanno apprezzato la lezione e la tematica affrontata. Completezza informazioni

Per quanto riguarda la completezza di informazioni c'è un po' di disomogeneità tra i pareri dei volontari pur rimanendo sul versante positivo.

Chiarezza espositiva

I volontari risultano soddisfatti rispetto alle informazioni fornite e alla chiarezza espositiva.

poco s oddis fatto

appena s oddis fatto

s oddis fatto

molto s oddis fatto

pienamente s oddis fatto

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60%

0%

0%

0%

44%

56%

6%

20%

41%

27%

6%

gruppo 1

gruppo 2

poco s oddis fatto

appena s oddis fatto

s oddis fatto

molto s oddis fatto

pienamente s oddis fatto

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80%

0%

0%

0%

33%

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6%

6%

35%

47%

6%

gruppo 1

gruppo 2

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Utilità per il mio lavoro

Capacità di coinvolgermi

Come già emerso in altre giornate formative non emerge una chiara consapevolezza dell'utilità del corso rispetto al lavoro svolto e rimane positiva la capacità di coinvolgimento dei formatori rispetto il gruppo in formazione.

poco s oddis fatto

appena s oddis fatto

s oddis fatto

molto s oddis fatto

pienamente s oddis fatto

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70%

0%

0%

5%

33%

62%

13%

46%

28%

13%

0%

gruppo 1

gruppo 2

poco s oddis fatto

appena s oddis fatto

s oddis fatto

molto s oddis fatto

pienamente s oddis fatto

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80%

0%

0%

5%

22%

73%

6%

34%

34%

6%

20%

gruppo 1

gruppo 2

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3.6 Un'esperienza sul territorio In continuità con le esperienze degli ani passati, anche nell'edizione del percorso formativo 2014 anche è stata organizzata in favore di una rappresentanza di volontari, una visita presso il carcere cittadino. L'utilità dell'iniziativa è riconosciuta nell'opportunità di proporre stimoli utili a riflettere su alcune delle tematiche affrontate durante la formazione generale, quali la solidarietà sociale, la difesa della patria e la cittadinanza attiva. L'iniziativa è stata pertanto proposta ai gruppi di volontari tra cui sono state raccolte le richieste di partecipazione a partire dalle quali sono stati selezionate le persone che avrebbero partecipato. La visita è avvenuta con l' accompagnamento della responsabile della redazione del giornale dei detenuti. Sono state visitate diverse aree della struttura e c'è stata l'occasione di incontrare i detenuti che fanno parte della redazione. È stato allora possibile dedicare tempo al confronto con queste persone che hanno dato grande disponibilità a raccontare la vita del carcere e a proporre stimoli e sollecitazioni in merito a aspetti e problematiche legate al sociale e alla legalità. Dopo la visita è stato organizzato un momento di restituzione rivolto all'intero gruppo per permettere anche ai volontari che non hanno potuto partecipare direttamente alla visita di coglierne gli aspetti principali. Durante l'incontro insieme alle testimonianze dei volontari che avevano partecipato alla visita, sono intervenute più relatori tra cui due volontari che prestano la propria attività presso il carcere e il garante C'è stato quindi modo di descrivere la struttura e l'organizzazione del carcere, le regole , le abitudini e i rituali tipici dell'ambiente carcerario. Molto interessante è stato, infine, il tempo lasciato agli interventi e alle domande dei volontari che hanno avuto modo di confrontarsi a partire anche dalle loro considerazioni. I volontari hanno partecipato in modo attivo e con entusiasmo dibattendo con i relatori.

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Dai questionari somministrati in alula al termine della mattinata emergono i seguenti dati e riflessioni. In questo caso i dati sono presentati in modo aggregato perché i due gruppi hanno partecipato insieme all'attività didattica. Soddisfazione sui contenuti

In relazione alla soddisfazione sui contenuti trattati il 94% dei volontari si dichiara pienamente soddisfatto e ciò dimostra come la tematica affrontata sia stata di particolare interesse .

Soddisfazione sulla metodologia

3% 3%

94%

3%

18%

79%

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Anche la metodologia didattica è stata apprezzata infatti il 79% dei volontari si dichiara pienamente soddisfatto . Completezza informazioni

Chiarezza espositiva

Le attività sono state svolte in modo chiaro, l' 85% dei volontari si dichiara pienamente soddisfatto rispetto alla completezza di informazioni fornite dai relatori e gli interventi sono risultati completamente chiari all'88% del percorso.

12%

88%

15%

85%

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Utilità per il mio lavoro

Come era prevedibile non per tutti i volontari è semplice collegare la tematica trattata in questa mattinata con l'utilità diretta nel proprio lavoro. Capacità di coinvolgermi

Nel complesso i volontari si sono sentiti coinvolti, ben il 79% dichiara di essere pienamente soddisfatto.

3% 3%9%

24%

61%

poco 

s oddis fatto

appena  

s oddis fatto

s oddis fatto

molto s oddis fatto

pienamente  

s oddis fatto

21%

79%

poco s oddis fatto

appena  

s oddis fatto

s oddis fatto

molto s oddis fatto

pienamente  

s oddis fatto

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Parte terza

1 I lavori di gruppo Durante tutto il corso di formazione generale i docenti anticipano spesso ai volontari che, durante il penultimo incontro, dovranno produrre un elaborato in modo autonomo sul significato attribuito da loro al Servizio Civile. Questo lavoro finale costituisce il momento conclusivo del percorso formativo. Tale attività favorisce un' utile sintesi e ripasso degli apprendimenti esaminati, appresi e condivisi durante il percorso formativo. Per i volontari è anche l'ultima occasione di confronto e di lavoro in assetto di gruppo ed è anche il momento in cui elaborano la conclusione del percorso. I due gruppi hanno lavorato in modo indipendente producendo due prodotti diversi. La penultima giornata formativa è dedicata al lavoro di gruppo finale pertanto alle due classi di volontari viene richeisto di lavorare in gruppo alla realizzazione di un lavoro conclusivo del loro percorso formativo. Soddisfazione sui contenuti

poco soddis fatto

appena soddis fatto

s oddisfatto

molto soddis fatto

pienamente soddis fatto

0.00%

10.00%

20.00%

30.00%

40.00%

50.00%

60.00%

gruppo 1

gruppo 2

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Soddisfazione sulla metodologia

Completezza informazioni

poco s oddis fatto

appena s oddis fatto

s oddis fatto

molto s oddis fatto

pienamente s oddis fatto

0% 10% 20% 30% 40% 50%

gruppo 1

gruppo 2

poco soddis fatto

appena soddis fatto

soddisfatto

molto soddis fatto

pienamente soddis fatto

0.00%

10.00%

20.00%

30.00%

40.00%

50.00%

60.00%

70.00%

gruppo 1

gruppo 2

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Chiarezza espositiva

Utilità per il mio lavoro

poco soddis fatto

appena soddis fatto

soddisfatto

molto soddis fatto

pienamente soddis fatto

0.00%

10.00%

20.00%

30.00%

40.00%

50.00%

gruppo 1

gruppo 2

poco s oddis fatto

appena s oddis fatto

s oddis fatto

molto s oddis fatto

pienamente s oddis fatto

0.00% 10.00% 20.00% 30.00% 40.00% 50.00%

gruppo 1

gruppo 2

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Capacità di coinvolgermi

Dai grafici elaborati a partire dai questionari somministrati agli allievi in formazione emerge che hanno nel complesso apprezzato il dover lavorare in gruppo e sono soddisfatti del lavoro da loro prodotto.

2 La giornata conclusiva: presentazione dei lavori di gruppo L'ultimo incontro di formazione generale si è concluso con una serie di attività che lo hanno reso ricco e significativo. La giornata è iniziata in plenaria, a partire dalla condivisione dei report relativi all'ultimo incontro e dagli approfondimenti che ne sono scaturiti. Di questi approfondimenti, molti hanno riguardato alcuni aspetti di legalità sollecitati dalle testimonianze di alcuni volontari che avevano partecipato, in un incontro di recupero, a un evento in cui era stata ospite Rita Borsellino. Si è parlato molto dell'aspetto politico della società a cui apparteniamo per arrivare a discutere le tematiche di partecipazione alla vita della comunità e all'assunzione delle responsabilità civile a cui ciascuno è chiamato, in stretto riferimento con gli approfondimenti già trattati in tema di partecipazione e cittadinanza attiva.

poco soddis fatto

appena soddis fatto

s oddisfatto

molto soddis fatto

pienamente soddis fatto

0.00%

10.00%

20.00%

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40.00%

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gruppo 1

gruppo 2

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È stato un buon modo ero introdurre l'intervento del Presidente del COPRESC, passato a salutare gli allievi e a complimentarsi con loro per il percorso formativo realizzato, utile riconoscimento istituzionale per un gruppo di lavoro. È stato questo anche un modo per introdurre i lavori conclusivi dei due gruppi. Entrambi hanno realizzato un video come sintesi degli apprendimenti costruiti durante il percorso formativo. La consegna su cui lavorare, infatti, era “Il significato del servizio civile alla luce del percorso formativo realizzato”. Il primo gruppo ha centrato l'attività sui legami che si costruiscono durante l'esperienza e sui rapporti che ci sono tra gli attori, istituzionali e non, coinvolti nel servizio civile. Ne sono emersi aspetti legati alla responsabilità, alla condivisione, alla partecipazione, espressi attraverso la metafora di un filo unisce le persone che entrano in contatto costruendo una rete di relazioni che sostengono e accompagnano le persone in gioco. Il secondo gruppo è partito dall'assunzione di responsabilità che si esprime con la scelta di fare il volontario per arrivare a toccare tutte le tematiche che costituiscono il servizio civile: la partecipazione, la difesa non armata, la cittadinanza attiva.... hanno scritto il testo di una canzone che hanno cantato tutti insieme, coreografandola a partire dai simboli del servizio civile, il tutto ripreso e montato di seguito alle considerazioni dette, espresso a loro volta attraverso alcune scenette.

Si tratta di due lavori molo apprezzati da tutti, da cui emergono, oltre che la capacità dimostrata di condividere competenze, un saper fare declinato sulla capacità dio lavorare in gruppo, di affrontare le situazioni e risolvere i problemi, anche a partire da pochi stimoli e con l'ausilio di poche risorse (sono stati i volontari, infatti, a pensare a cosa fare, come farlo, e a individuare le modalità per disporre delle strumentazioni necessarie). Sono stati realizzati prodotti di qualità sia da un punto di vista tecnico, sia per quanto riguarda l'originalità e la creatività con cui i volontari hanno svolto la consegna. Entrambi i gruppi hanno presentato un lavoro pertinente con quanto richiesto, nel pieno rispetto dei tempi di lavoro, sia nella fase di realizzazione sia in quella d restituzione.

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Dopo la visione dei filmati e la loro discussione, tra l'entusiasmo generale, si è tornati a lavorare separatamente, ciascun gruppo nella propria aula. È stato questo il momento di riprendere le considerazioni più importanti emerse dalla prima parte dell'incontro, così coinvolgente, in modo da poter dedicare a questi aspetti il tempo e l'attenzione necessari a essere approfonditi, chiariti, e fatti propri. Da qui, si è passati alla parte conclusiva, ovvero a quella di valutazione del percorso. È stata proposta una valutazione esplicita e condivisa in cui ciascun volontario ha espresso un giudizio sul percorso formativo, sul modo con cui aveva lavorato, sui propri apprendimenti e sul lavoro dei formatori. Nonostante alcune iniziali difese del gruppo chiamato a esprimersi in modo così diretto, i volontari hanno gradualmente compreso l'importanza del momento valutativo e si sono lasciati coinvolgere in un confronto aperto e sereno , adulto, che ha consentito di affrontare le ultime questioni che nel percorso non avevano avuto ancora modo di essere affrontate, questioni anche legate ad alcuni pregiudizi con cui o volontari avevano partecipato e alle ragioni sottese a alcune scelte dei formatori in merito ad alcune attività proposte, talvolta poco chiare in itinere ma che, grazie anche a questo spazio, hanno potuto trovare una chiara comprensione. A seguire alcune foto tratte dai video realizzati dai gruppi in formazione: Il primo gruppo

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Il secondo gruppo

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A seguire i grafici elaborati a partire dai questionari di gradimento dei volontari in formazione. In questo caso i dati sono presentati in modo aggregato perché i due gruppi hanno partecipato insieme all'attività didattica.

Soddisfazione sui contenuti Soddisfazione sulla metodologia

I volontari sono ampliamente soddisfatti rispetto all'ultima giornata formativa e anche rispetto alla metodologia adottata. Completezza informazioni Chiarezza espositiva

poco soddisfattoappena soddisfatto

soddisfattomolto soddisfatto

pienamente soddisfatto

0

5

10

15

20

25

poco soddisfattoappena soddisfatto

soddisfattomolto soddisfatto

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0

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poco soddisfattoappena soddisfatto

soddisfattomolto soddisfatto

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poco soddisfattoappena soddisfatto

soddisfattomolto soddisfatto

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2

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8

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20

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Le informazioni sono state condivise in maniera completa e attraverso modalità espositive che ne hanno favorito la comprensione e che sono nel complesso ampiamente apprezzate dal gruppo in formazione.

Utilità per il mio lavoro Capacità di coinvolgermi

Come già emerso in altre giornate formative i dati relativi alla consapevolezza dell'utilità del corso di formazione generale rispetto al lavoro sono meno positivi rispetto agli altri aspetti rilevati nella valutazione. I volontari si considerano ampiamente coinvolti dai formatori rispetto la formazione.

poco soddisfattoappena soddisfatto

soddisfattomolto soddisfatto

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8

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