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SENATO DELLA REPUBBLICA VIII LEGISLATURA 48a SEDUTA PUBBLICA RESOCONTO STENOGRAFICO " GlOVEDl 22 NOVEMBRE 1979 Presidenza del presidente FANFANI, indi del vice presidente FERRALASCO INDICE AUTORIZZAZIONI A PROCEDERE IN GlU. DIZIO Proroga del termine per la presentazione delle relazioni sui Doc. IV, nn. 2 e 4: PRESIDENTE . Pag. 2426 VENANZI (PCI). ........... 2426 BILANCIO INTERNO DEL SENATO Seguito della discussione e approvazione: « Rendiconto delle entrate e delle spese del Senato, ,per l'anno finanziario 1977» (Docu- mento VIII, n. 1) (Relazione orale); « Progetto di bilancio interno del Senato per l'anno finanziario 1979» (Doc. VIII, n.2): PRESIDENTE ..... DE VITO (DC), relatore PERNA (PCI) .... . 2404 e passim .2404, 2423, 2425 ... 2424, 2425 RICCI, senatore questore SPADACCIA (Misto~PR) . Pag. 2412 2424 CALENDARIO DEI LAVORI DELL'ASSEM- BLEA (20-30 novembre 1979) Variazione ............. 2478 CORTE COSTITUZIONALE Trasmissione di sentenza . . . . . . . 2478 CORTE DEI CONTI Trasmissione di relazione sulla gestione fi. nanziaria di ente . . . . . . . . . . . 2404 DISEGNI DI LEGGE Annunzio di presentazione 2403, 2476 Approvazione da parte di Commissioni permanenti . . . . . . . . . . . 2404, 2478 TIPOGRAFIA DEL SENATO (1200) ~ 4

RESOCONTO STENOGRAFICO · 2011-03-15 · natore Manoino quando ciharicordato che siamounotraipaesiapiùdiffusa democra-zia,incuiveramente vièlapossibilità per ciascun individuo

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SENATO DELLA REPUBBLICAVIII LEGISLATURA

48a SEDUTA PUBBLICA

RESOCONTO STENOGRAFICO

"GlOVEDl 22 NOVEMBRE 1979

Presidenza del presidente FANFANI,indi del vice presidente FERRALASCO

INDICE

AUTORIZZAZIONI A PROCEDERE IN GlU.DIZIO

Proroga del termine per la presentazionedelle relazioni sui Doc. IV, nn. 2 e 4:

PRESIDENTE. Pag. 2426VENANZI(PCI). . . . . . . . . . . . 2426

BILANCIO INTERNO DEL SENATO

Seguito della discussione e approvazione:

« Rendiconto delle entrate e delle spese delSenato, ,per l'anno finanziario 1977» (Docu-mento VIII, n. 1) (Relazione orale);

« Progetto di bilancio interno del Senatoper l'anno finanziario 1979» (Doc. VIII,n.2):

PRESIDENTE . . . . .DE VITO (DC), relatorePERNA (PCI) . . . .

. 2404 e passim

.2404,2423, 2425

. . . 2424, 2425

RICCI, senatore questoreSPADACCIA (Misto~PR) .

Pag. 24122424

CALENDARIO DEI LAVORI DELL'ASSEM-BLEA (20-30 novembre 1979)

Variazione . . . . . . . . . . . . . 2478

CORTE COSTITUZIONALE

Trasmissione di sentenza . . . . . . . 2478

CORTE DEI CONTI

Trasmissione di relazione sulla gestione fi.nanziaria di ente . . . . . . . . . . . 2404

DISEGNI DI LEGGE

Annunzio di presentazione 2403, 2476

Approvazione da parte di Commissionipermanenti . . . . . . . . . . . 2404, 2478

TIPOGRAFIA DEL SENATO (1200) ~ 4

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VIII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 2402 ~

22 NOVEMBRE 197948a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGAAFICO

Approvazione di richiesta di dichiarazio-ne d'urgenza presentata ai sensi dell'arti~colo 77, primo comma, del Regolamentoper il disegno di legge n. 496:

PRESIDENTE. . . . . . . . . . . Pag.2404Deferimento a Commissione permanentein sede deliberante di disegno di legge giàdeferito alla stessa Commissione in sedereferente . . . . . . . . . . . . . . 2478

Deferimento a Commissione permanentein sede redigente . . . . . . . . . . 2478

Deferimento a Commissioni permanenti insede deliberante . . . . . . . . . 2403, 2477

Deferimento a Commissioni permanenti insede referente. . . . . . . . . . 2403, 2477

Discussione e approvazione con modüica-zioni:

«Rendiconto generale dell'Amministrazionedello Stato per l'esercizio finanziario 1978»(77)

BOLLINI(PCI) . . . . . . . ,Pag.2427,2448COLELLA(DC), relatore . . . . . .2442, 2449MITROTTI(MSI~DN) . . . . . . . . . . 2476PANDOLFI,ministro del tesoro . . . . . 2442TARABINI,sottosegretario di Stato per il te-soro . . . . . 2448SCHIETROMA (PSDI) . . . . . .2439, 2448, 2449

INTERPELLANZE E INTERROGAZIONI

Annunzio 2479

ORDINE DEL GIORNO PER LA SEDUTA DIMARTEDI' 27 NOVEMBRE 1979 . . . . 2483

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.)ena.to della R.epubblica VIII Legislatura~~~~.,

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~ 2403 ~

22 NOVEMBRE 1979

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48a SEDUTA

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ASSEMBLEA -RESOCONTO STEÑ.OGR;\ PICO

Presidenza del presidente F A N F A N I

P R E S I D E N T E. La seduta è aperta(ore 17).

Si dia lettura del processo verbale.

BER T O N E, segretario, dà lettura delprocesso verbale della seduta del giorno pre-cedente.

P R E S I D E N T E. Non essendovi osser-vazioni, il processo verbale è approvato.

Annunzio di presentazionedi disegni di legge

P R E S I D E N T E. Sono stati pre-sentati i seguenti di,segni di legge di inizia-tiva dei senatori:

MORANDI, CANETTI, COSSUTTA, BACICCHI, Bo-

NAZZI, BOLLINI, FERMARIELLO, GUERRINI, MAF-

FIOLETTI, MODICA, PIERALLI, STEFANI e TEDESCO

TATÒGiglia. ~ « Modifiche ed integrazioni al-la legge 24 novembre 1957, n. 1295, per l'am-pliamooto de11'esercizio del credito sportivo afavore delle società ed associazioni sportive»(499);

CENGARLE, TOROS, ROMEI, CODAZZI Ales-sandra, GIUST, LONGOe Gusso. ~ « Passag-gio in ruolo di operai stagiomdi occupatipresso le agenzie dei Monopoli dì Stato»(500).

Annunzio di deferimento di disegno di leggea Commissione permanente in sede deli-berante

P R E S I D E N T E. Il seguente dise-gno di legge è stato deferito in sede deli-berante:

alla 9a Commissione permanente (Agricol-tura) :

« Attribuzione ai competenti organi regio-nali della potestà di cui all'articolo 12 dellalegge 8 luglio 1975, n. 306, in materia di

contrattazione per la determinazione delprezzo del latte commercializzato negli anni1979 e 1980» (458), previ pareri della l" edella lOa Commissione.

fumunzio di deferimento di disegni di leggea Commissioni permanenti in sede refe.rente

P R E S I D E N T E. I seguenti disegnidi legge sono stati deferiti in sede referente:

alla 4" Commissione permanente (Difesa):

«Nuove norme per il reclutamento degliufficiali in servizio permanente effettivo del-l'Arma aeronautica - ruolo servizi» (333),previ pareri della la e della sa Commissione;

SANTALCOed altri. ~ « Disposizioni in fa-vore dei tenenti colonnelli medici di com-plemento e della riserva di complemento,all'atto della cessazione dal servizio» (345),previ pareri della 1a e della sa Commissione;

AMADEOed altri. ~ « Norme a tutela deimilitari coinvolti in giudizi per fatti con-nessi al servizio» (352), previ pareri della lae della 2a Commissione;

SIGNORI. ~ «Proroga del termine previ-

sto dana legge 21 dicembre 1978, n. 837,concernente la Commissione parlamentared'inchiesta e di studio sulle commesse diarmi e mezzi ad uso militare e sugli ap-provvigionamenti» (373), previo parere del-la la Commissione;

TOLOJ\ŒLLI ed altri. ~ «Trasferimento

d'uso di aree demaniali a fini pubblici esociali e norme in materia di costruzionimilitari)} (407), previ pareri della 1", dell a 2a,della 6a e della 8a Commissione;

alla 6a Commissione permanente (Finanzee tesoro):

COSSUTTAed altri. ~ « Provvedimenti perla finanza locale per il 1980)} (446), previ

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VIII Legislatura':>eHt.1to della R<>.pubblictJ ~ 2404 ~

48a SEDUTA ASSEMBl.EA. RESOCONTO STENOGRAFICO

,

pareri della 1a, della sa e della lOa Com- ¡

missione;

«Conversione in legge del decreto-legge12 novembre 1979, n. 571, concernente mo-difiche al decreto del Presidente della Re-pubblica 26 ottobre 1972, n. 643, e succes-sive modificazioni, concernente !'istituzionedell'imposta comunale sull'incremento di va-lore degli immobili» (460), previ pareri del-la la e della sa Commissione.

Annunzio di approvazione di disegno di leggeda parte di Commissione permanente

P R E S I D E N T E. Nella seduta diieri, la li a Commissione permanente (La-voro, emigrazione, previdenza sociale) haapprovato il disegno di legge: «Ulterioreproroga dell' efficacia delle norme sulla di-sciplina del contratto di lavoro a tempo de-terminato nei settori del commercio e delturismo» (459) (Approvato dalla 13a Com-missione permanente della Camera dei de-putati).

Annunzio di relazione deUa Corte dei contisulla gestione finanziaria di ente

P R E S I D E N T E. Il presidente dellaCorte dei conti, in adempimento al dispostodell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958,n. 259, ha trasmesso la relazione concer-nente la gestione finanziaria dell'Istituto ita-liano di medicina sociale, per gli esercizi dal1970 al 1978 (Doc. XV, n. 20).

Tale documento sarà inviato alla Com-missione competente.

Approvazione della richiesta di dichiarazio-ne d'urgenza presentata ai sensi dell'arti-colo 77, primo comma, del lJ.egolamentoper il disegno di legge n. 496

P R E S I D E N T E. L'ordine del giornoreca: «Deliberazione sulla richiesta di di-chiarazione d'urgenza, ai sensi dell'articolo77, primo comma, del Regolamento, per il di-

22 NOVEMBRE 1979

segno di -legge: «Approvazione del piano sa-nitario naziona,le per il tr1iennio 1980-1982»(496) .

Non facendosi osservazioni, la dichiaTazio-ne d'urgenza si intende accordata.

Seguito della discussione e approvazionedei documenti:

« Rendiconto delle entrate e delle spesedel Senato, per l'anno finanziario 1977»(Doc. VIII, n. 1) (Relazione orale);

« Progetto di bilancio interno del Senato perl'anno finanziario 1979» (Doc. VIII, n. 2)

P R E S I D E N T E. L'ordine del giornoreca il seguito della discussione dei docu-menti: «Rendiconto cleHe entrate e delle spe-se del Senato, per l'anno finanziario 1977» e« Progetto di b~lancio interno del Senato perl'anno finanziario 1979 ».

Ricordo che per il Documento VIII, n. 1, èstata autorizzata la relazione ora1e.

Ha facoltà di parlare il relatore.

D E V I T O, relatore. Signor Presidente,senatori questori, onorevoli colleghi, la di-soussione che si è svolta sul bilancio internodel Senato ha confermato pienau:nente l'auspi-cio generale e 11aconseguente necessità dispingere l'anaHsi a un livello profondo nel

I

quale i problemi dell'istituto venrssero collo-I cati e risolti all'interno di quelli posti dalla!

di crescita democratica e politica el nos'troI¡ paese.I Il senso di responsabilità deHe forze poli-I tiche ha fatto sì che le difficoltà del momentoi'l'

facessero premio su tante questioni sia pureimportanti, ma che si coHooavano in una po-

I sizione tutto sommato non centrale rispetto

I all'es'senza delle argomentazioni. Ne è risulta-I to quindi, come pare confermare la maggiori

I

parte degli interventi, un sostanziale e largo

I consenso sui temi pdndpaiH, quelli sui quali

l

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veramente si misura la capacità di indirizzoe di guida di una classe dirigente.

i In termini politici tutto ciò pare comePIDa-re la giustezza di quelle indrcazioni tese a pri-vilegiare il confronto su temi concreti e realiche sono poi quelli che l'opinione pubblica e

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VIII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 2405 ~

22 NOVEMBRE 197948a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

il corpo elettorale affidano ai propr.i rappre-sentanti per soluzioni vaHde e costruttive.

n Senato, con il senso di essenziailità cheda tempo risulta ispirare la sua azione, conquesto suo dibattito, solo occasionalmentemosso da una causa squisitamente interna,ha mostrato come i grandi temi aill'attenzio-ne del paese non possono essere affrontati erisolti se non mediante un approccio globa-le che 'realizzi la sintesi politica necessariaper il progresso dell'intera collettività.

Questo è tI modo concreto di affermare edimostrare la centralità del Parlamento pro-prIo nel momento in cui si riconosce uno sta-to di crisi per le istituzioni e per il suo ruolopolitico. Una risposta quindi non meramenteformale, ma posta sul terreno operativo e co-me tale misurabile in termin:i di avanzamentoreale.

n discorso sulle istituzioni non ha attrattola nostra attenzione quasi egemonizzandolarîtspetto ad altri importanti temi sol'O per :lasua elevatezza: ,la ragione più profonda diquesta polarizZJazione di interessi verso l'ar-gomento va ricercata con maggiore correttez-za nella conoretezza del tema. Sulla riformadelle istituzioni aspetti politici ed aspetti ope-rativi si ,as'Sommano e si influenzano recipro-camente, ma possono e debbono corretta-mente essere 'Ímttati su piani autonomi, al-trimenti, piuttosto che un avanzamento, fini-rebbero con il generare un arretramento com-plessivo e pericolose involu:z¡ioni.

NeH'epoca delle grandi strutture organizza-te, del lavoro di équipe, della partecipazione,anche l'attività politica, che non deve maiperdere le sue caratteristiche fondamentalie la creatività che da sempre pare ispirarla,deve poter poggiare su strutture funzionantie contare su ,meccanismi che non ne freninolo svolgimento necessario: £attom necessari,ma non sufficienti se poi non fossero animatida contenuti politici capaci di usufrire dellestrutture e di imprimere moto ai meccani-smi. Su questa distinzione, che è anche il mo-do corretto di approfondire il problema, i col-leghi intervenuti nena discussione hanno so-stanzialmente espres'so la loro convergenzadi orientamenti.

È ev1dente che a questo punto diventa es-senziale la definizione dei contenuti politici

sorgenti dal consenso solidale delle forze po-litiche. n nostro dibattito ci ha fornito unaindicazione importante a questo proposito;ci ha in sostanza mostrato che nella chiarezzareciproca dei punti di partenza, che ognioratore, con grande senso di responsabilità,ha sempre tenuto a sottolineare, esistono sumolti problemi concreti ampi spazi di con-vergenza, possibilità di soluzioni comuniassai più numerose di quelle che a prio-ri era possibile definire proprio in rela-zione alle disponibilità politiche e ideo-logiche delle rispettive connotazioni origina-li. Si tratta di un metodo di lavoro che nonha nulla di strumentale o di episadico, comein molti casi si è voluto far ritenere in pas-sato, ma che anzi, proprio perchè consentedi dare precls,e risposte positive all'attesa del-l'opinione pubblica, va sviluppato ed estesoin un momento di grave difficoltà come ilpresente.

Non si può non concordare con quantoespresso da taluni, ci'Oèche passi concreti inuna giusta e costante direzione produconooambiamenti assai più marcati e duraturi diquelli formulati in grandiooi programmi de-stinati in tante generose situazioni a mutarein breve, secondo i documenti, il corso deglieventi. Assai piÙ che le buone intenzioni l'ap-plicazione politica e la ricerca quotidiana del-le risoluzioni rappresentano il terreno su cuiportare avanti un confronto in cui l'origina-lità deUe posizioni reciproche delle forze po-litiche sia la causa di una corretta dialetticademocmtica nella quale si innestano di voltain volta le soluzioni.

In questo senso va ripresa la proposta delSBna:tore Bartolomei che ha visto oggi piÙ chemai nel Parlamento la sede giusta per effet-tuare il confronto tra le forze politiche in unacondizione governativa che è quella ben nota.È bene riflettere tra noi su quanto il PaTla-mento Siiastato capace di far prevalere gli in-teressi generaLi su molte spinte particolari,al limite corporative. Per la sua origine costi-tuzionale e per il ruolo che deve assolverenessun istituto più del Parlamento dovrebbefarsi carico di questa mediazione tra le variespinte ed ha certamente un'ulteriore occasio-ne di mostrarlo anche con riferimento ailladifficile situazione politica ed economica,

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VIII LegislaturtISenato della Repubblica ~ 2406 ~

48a SEDUTA ASSEMJJLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

quando sono in dis{;ussione le prospettive disviluppo complessivo, come nell'esame incorso della legge finanziaria.

Il Senato ha fornito con il suo operare econ l'indirizzo espresso in questi suoi lavoriun'indicazione politica che offre alla rifles~sione generale. E evidente che, posta in que-sta ottica genera:1e, la trattazione degli speci-fici problemi istituzionali e di quelli internidel Senato sd è svolta con grande organicitàe pervenendo ad indicazioni precise e Larga-mente condivise.

Su taluni dei temi istituzionali il relatorenon può che condividere i suggerimentiespressi dai colleghi nei loro interventi. Sulproblema dei bicameralismo, fermo restandoche nessuno pare qui condividere la scorcia-toia improduttiva della soppressione di unodei 'rami, che è contraria aJ!lo spirito dellaCostituzione e non funzionale rispetto ad unavalutazione corretta dei problemi del paese,numerosi e assai validi sono stati i suggeri~menti migliorativi del meccanismo che sonostati avanzati.

Per raccogliere una delle convergenze ma-nifestate, ma soprattutto per evidente COffi-petenza si potrebbe immaginare che i Gruppiparlamentari, questi importanti snodi dellavita politica, si facessero promotori di inizia-tive e di proposte atte ad approfondire gliaspetti della materia in vista del consegui-mento dI specifici programmi, ove su questaindicazione si intendesse procedere.

Altro problema istituzionale, su cui si è sof-fermata l'attenzione di molti colleghi, è quel-lo eLieventuali aggiornamenti di alcuni aspet-ti della Presidenza deLla Repubblica (seme-stre bianco, durata, rieleggib1lità). Il relato-re, come tale, non ha osservazioni specifiche,ma non può non registrare che l'insistenzasuWargomento è quanto meno il sintomo del-la sua attualità e che quindi una rifles&ioneponderata e serena non può che essere intra-presa dalle forze politiche, partendo dai pre-supposti fspiratori della nostra Carta costi-tuzionale.

Analoghe considerazioni, anche se più arti-colate, possono essere fatte in ordine allaPresddenza del Consiglio. Il nostro œbattitoha lasciato chiaramente emergere che il vi-gente assetto appare in molti versi non più

22 NOVEMBRE 1979

aderenteaHe esigenze dell'attuale assetto po~litico, sociale ed economico, anche con ri-guardo ai problemi istituzionali (il collegaAnderHni si è ampiamente saffermato suquesto terna).

Le linee propositive su una eventuale ri~forma dell'istituto si sono mosse su due mdi~rizzi non tra loro differenti, ma piÍù che altrovolti a privilegiare l'anticipo di talune Isolu~:zJioni.Un chiaro punto di riferimento è statoraggiunto sul fatto che Œ'artic01azione regio-nale ha necessariamente posto problemi nuo~vi e un tempo sconosciuti. Da ciò è stato ri-badito il convincimento che i poteri di coor-dinamento e di indirizzo generale, proprioper il pluralismo che si è attuato, e che sonotradizionali del vertice dell'Esecutivo, debba-no trovare un loro rafforzamento anche sul-la scorta delle esperienze che si possono ri-scontrare all'estero nei paesi di antica tradi~zione democratica.

Il discorso tuttavia sarebbe monco se nonfosse integrato da una adeguata attenzioneverso ,le tematiche da tempo sollevate da par-te socialista e di nuovo lucidamente ripropo-ste nei loro interventi dai colleghi Jannellie Spano. L'eventuale riforma della Presiden-za del Consiglio deve essere accompagnatada un riesame della funzionalità dell'attualeripartizione di competenze ministeriali, chetrae la sua origine da epoche più ohe remote,contraddi'stinte da realtà politiohe ed econo-miche senz'altro diverse. E infatti la riparti-zione economica che oggi soffre delle mag-giori incongruenze per cui bene sarebbe av-viare su basi operative, a livello di partiti,un'opportuna -analisi per diverse e più orga-niohe soluzioni.

Prima di concludere questo breve riepilogodelle posizioni emerse nel dibattito in ordinealla riforma delle istituzioni, il relatOi-e nonpuò fare a meno di sottolineare che la grandeconvergenza di indirizzi emersa scaturisce dauna premessa a monte, alla quale nella so-stanza paiono ispirati la maggior parte degliinterventi.

A distanza di tanti anni daHa sua entrata invigore, la nostra Costituzione soffre più perinadempienze di attuazione che per effettiveinadeguatezze al procedere dei tempi e dellesituazioni.

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VIII Legislatura~

Senato della Repubblica ~ l.4(/l ~

48'" SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 22 NOVEMBRE 1979

Su questo punto, a volte per espressa cita-zione, altre volte per deduzioni dagli assuntiesposti, di volta in volta privilegiati nell'a,t-tenzione per specifiche sensibilità politiche,vi è stato un largo consenso. Ed in effettiquesto pare il nodo centrale che misurerà an-che la capacità politica di riempire di con-tenuti un innovativo progetto di riforma. Co-loro che si pongono come fautori di assetticostituzionali diversi, ritenuti più idonei allecircostanze, come coloro che sogliono pro-porre sistemi vigenti ÌiIl altri paesi, tipo sfi-duda costruttiva o simili, tanto per esempli-ficare qualche caso, sembrano dimentioareche da noi mancano, proprio le condizionipolitiche, nel caso specifico le condiÛoni del-l'alternanza, che per prime possono consen-tire a quei meccanismi di funzionare corret-tamente. Non si può non concordare col se-natore Manoino quando ci ha ricordato chesiamo uno tra i paesi a più diffusa democra-zia, in cui veramente vi è la possibilità perciascun individuo o gruppo di far udire lapropria voce. Ma questa articolazione e que-sto pluralismo che abbiamo voluto e costrui-to ha bisogno di essere coordinato soprattut-to a liveJilo di strutture, e di queLle economi-che in particolare.

Una seria politioa di programmazione, delresto aU!spicatada tutte le parti poHtiche,trova un'ulteriore necessità nel pluralismodei centri decisionali ancor più accresciutorispetto alle prime esperienze degli anni'50 e /60.

Il collega De Sabbata su questo argomen-to si è ampiamente soffermato dando parti-colari indicazioni. I temi sino ad ora trattatiesulano per più di un verso dalla piena sovra-nità di un singolo ramo del Parlamento. Vene sono molti altri di non scarso rilievo peri quali è però possibile decidere nel nostroseno modifiohe rapide e di generale soddisfa-zione.

Desidererei esprimere subito un pensierodi vivo -ringraziamento a tutti i colleghi chehanno manifestato apprezzamento per la re-lazione presentata, ma soprattutto consensoalle testi esposte. Nen 'senza soddisfaz~one -siè ,assistito ad un generale indirizzo positivoverso la proposta di un diverso modo di in-tendere la continuità dei lavori parlamentari.

Pare oggi potersi affermare che siano maturii tempi 'per giungere a calendari di lavori piùconsoni alle esigenze politiche e ambientalicon partico}are riguardo a quelle del parla-mentare. Un'impostazione dei lavori assem-bleari p.er sessioni ha trovato l'apprezza-mento di molti colleghi, così come l'altra diconvooazioni alternate dell'Assemblea e deUeCommissioni. Il relatore non ha speciali pre-ferenze per l'una o per l'altra soluzione, maritiene assolutamente necessario che il con-senso raccolto sia utilizzato senza indugi perproporre ed attuare una rapida mnovazionein questo settore.

Vi sono ovvÌ1amente da superare tutta unaserie di problemi organizzativi che la prassiseguita per tanti anni ha stratificato, ma lacoerente volontà raccolta non meno che iltradizionale e benemerito prodigarsi dellaPre8iÏdenza, dei questori e dell'amministra-zione del Senato ci danno il convincimentodella non impossibilità di giungere all'auspi-cato traguardo.

È ovvio che opportune intese a propositodi un argomento così delicato, signor Presi-dente, non potranno non essere allacciatecon l'altro ramo del Padamenta, che tutta--via dovrebbe anch' esso 'giovarsi di un cosìunanime intendimento dd Senato, fatta ecce-zione delle osservazioni del collega Spa-daccia.

Riprendendo il discorso sul hicameralismo,va registrato che a proposito di un assettoche, non modificando il dettato costituziona-le, superi talune difficoltà poste dalla dupli-ce lettura sono state espresse interessantiproposte. Ricordo .¡ suggerimenti molto effi-caci del senatore Modica a proposito di uncoordinamento o di una speciaMzzazione trai due -rami del Padamenta. Ricordo ançora,a proposito della specializzazione, le interes-santi rifles-sioni, specie per quanto attiene airapporti comunitari, del senatore Malagodi,mentre H senatore Filetti ha espresso un av-viso volto al mantenimento dello status quo.

Altro argomento che ha raccolto H più va-sto consenso degli oratori è stato il ripensa-mento critico della funzione delle Commis-sioni bicameraH. Dopo le considerazioni giàsvolte in sede di relazione, appare superfluorinnovare il giudizio critico allora formulato,

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Senato della Repubblica ~ 2408 ~ VIII Legislatura

48a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO 22 NOVEMBRE 1979

ma il consenso manifestato su un diversomodo di essere di questo istituto, a suo modoun tempo innovamvo, non dovrebbe restaretestimoniato solo negli atti che riporterannoi nostri lavori. Un'intesa tra le Presidenze del-le due Assemblee, con la Presidenza del Con-siglio potrebbe porre le basi per evitare in-nanzitutto ulteriori proliferazioni di questeCommissioni e per giungere, se possibile, aduna loro riduzione nei modi e nei tempi cheil rinnovo legislativo e il superamento dellesituazioni di fatto suggeriranno alle forzepolitiche.

I Gruppi parlamentari in particolare po-trebbero poi promuovere una concreta ini-ziativa legislativa volta a verificare i casi incui attuare alcune prime soppressioni, ail.laluce delle possibilità di riportare alle Com-mi1ssioni di merito le rispettive competenze (emi rifaccio al va:lido intervento del collegaModica). Sempre nell'ambito della miglioreattività delle Commissioni, questa volta dimerito, si colloca la proposta di una riparti-zione funzionale di compiti con l'Assemblea,avanzata dal collega Venanzetti. Essa meritala dovuta attenzione in quanto attribuke al-la Commissione maggiore spazio per affron-tare e dirimere i problemi, anche dal puntodi vista tecnico e giuridko, per riservare al-l'Assemblea prevalentemente ,la valutazionedi orrnne politko, rappresenta un notevolesnelHmento del lavoro complessivo, a tuttovantaggio del miglioramento qualitativo del-l'attività del Parlamento e della razionalizza-zione nell'uso del tempo a disposizione. Daquesto snel1imento dei lavori potrebbe trar-si il benefico effetto di veder soffermare fi-nalmente l'attennione delle Commissioni an-che sui problemi posti dall'attuazione delleleggi nel rapporto dialettica tra Governo eCorte dei conti.

Sul tema del ruolo dei Gruppi parlamenta-ri si sono soffermati un po' tutti i colleghiintervenuti del dibattito, l'ilevando la fun-zione essenziale che essi svolgono nell'atti-vità politica non solü padamentare e in rela-zione ai compiti del singolo parlamentare.Sulla base di questi consensi, pare necessarioal relatore proporre un rafforzamento dellaloro s,truttura, una sistemazione in localisempre congrui alle esigenze, una considera-zione del problema del loro personale. Come

ha rkordato il senatore Bartolomei annun.ciando alcune iniziative concrete, è ben stra-no che in un sistema che respinge per il la-voratore subordinato qualsiasi precarietàsia imposto ai Gruppi parlamentari di man-tenere nelle note condizioni il loro personale.Una soluzione del problema n'On può essereprocrastinata ulteriormente, anche in consi-deraZJione del fatto che la vita dei Gruppi nonpare segnata nell'eternità. Del resto la scom-parsa di alcuni Gruppi parlamentari nellepassate legislature e anche nell'ultima ha evi-denÚato la drammaticità del problema delpersonale di quei Gruppi; vorrei ricordare lafoga con la quale il senatore Nencioni, nel-l'altra legislatura, poneva il problema del per-sonale dei Gruppi. Ma in attesa di varareproposte organiche è necessario che i Grup-pi sFano posti in condizione di affrontareappieno i propri compiti, aumentando per in-tanto ij contributo del Senato a loro favore.

Onorevoli questori, il contributo ai Grup-pi ,è fermo a qualche anno indietro; credoche lo stanziamento sul bilando di quest'an-no relativo al fondo di riserva presenti am-pia disponihilità perchè si cominci a dare inconcreto il segno, fin dal bilancio 1979, diun aumento del contributo ai Gruppi parla-mentari, anche e soprattutto per l'esigenzadelle remunerazioni al personale, per poi im-postare sul bilancio tanto più organicamenteun'attenzione del Consiglio di Presidenzaper un adeguamento più appropriato. In unaoHica completamente diversa si sono mossi icolleghi radkali, presentando anche al Se-nato l'ordine del giorno già approvato dallaCamera. Assegnare ad ogni parlamentare duecollaboratori signifka, ad avviso del relato-re, cercare di ottenere più cose qua e là per ilparlamentare, in luogo di un'organica quali-ficazione del proprio lavoro che si giovi dimigliori strutture; anche se, collega Spadac-cia, nel dibattito mi pare che SFaemerso l'o-rientamento ad indirizzarsi verso forme didFstacco di dipendenti statali, ma, se ho com-preso il discorso di qualche collega, limitata-mente ad una unità.

Il problema ,della condiziüne del parlamen-tare si pane, ad avviso del relatore, nei ter-mini espressi dal collega Bartolomei, comefunzione compiuta, non come tappa di una

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:senato della Repubblica ~ 2409 ~ VIII Legislatura

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carriera che preveda incarichi più prestigiosinel Governo o altrove. È in questo senso cheva affrontato il problema delle strutture ed èin questa ottica che ad esso si saJda il ruolodei Gruppi.

Purtroppo sull'essenziale aspetto delle m-dennità vi è stata una minore chiarezza diposizioni rispetto ad altri problemi. Sarebbestato meglio affronf::are con senso di respon-sabilità, ma con fermezza, questo nodo, lacui vaghezza ,dei termini è causa di molte del-le incomprensioni tra opinione pubblica eclasse politica.

Dovendo, tuttavia, prendere atto di: que-sta indisponibilità, il relatore non può non ri-chiamare l'attenzione ancora una volta sulproblema neHa certezza che la sua meludibi-Jità di fondo comporterà periodici ritorni dipolemioa.

Vorrei solo rioordare che questi sentimen-ti non sono suscitati ,solo da considerazionisulla vita di tutti i colleghi, ma da preciseindicazioni numeriche perohè se le tabelleallegate al bilando ci danno l'occasione peresprimere un plauso al Consiglio di Presiden-za, ai questori per l'oculatezza con la qualehanno amministrato ed ammini,strano, alcu-ne cifre sono indicative di un fatto che cer-tamente non pot,rà essere eluso. Nelle due ta-belle accluse al bilancio, se si riscontra lapercentuale del totale della spesa del Senatorispetto alla spesa dello Stato, si verifica chenel 1961-62la spesa del Senato incideva per 100,067 per cento, per salire nel 1971 allo 0,106per cento e per scendere nel 1979 allo 0,040per cento.

Per quanto riguarda l'altra tabella sullaspesa per le indennità parlamentari rispettoal biJancio del Senato, nell'esercizio 1961-62la spesa per indennità parlamentari rappre-sentava il 43,54 per cento; rappresenta oggiil 18,48 per cento.

Queste cifre non hanno bisogno di ulterio-re commento; ma le ho volute richiamaœ ail-l'attenzione dei colleghi che hanno ritenuto,sul tema deUe indennità, di non esprimereorientamenti più precisi.

Sull'articolazione delle indennità si sonoespressi con precisa indicazione, tra l'altro,la Conferenza dei presidenti delle Commis-sioni ed il senatore Bartolomei nel suo inter-

vento. In entrambi i casi si sono avanzateinteressanti proposte circa la struttura da da.re all'indennità. Tra l'altro la proposta delsenatore Bartolomei em collegata ad una se-rie di altri provvedimenti da prendere in re-lazione allo stato patrimoniale del parlamen.tare e via di seguito.

Sarebbe veramente opportuno non lasciarcadere queste indicazioni, quanto meno perverificare al livello di analisi come affronta-re il nodo nella 'sua interezza.

Nel campo deNe strutture a disposizionedel padamentare si collooano ,le sistemazio-ni in corso dei nuovi locali adiacenti al Sena-to di imminente disponibiilità. La propostadel senatore Venanzetti di trasferirvi gli uffi.ci del Senato per riservare le sedi di PalazzoMadama ai senatori va pienamente accolta.Per esperienza diretta del Gruppo della demo-craÚa cdstirana l'accesso dei senatori ai 10.cali esternri a Palazzo Madama presenta ta-lune obiettirve difficoltà che tendono a la-sciare inutilizzati i locali man mano dispo-nibili. Un indirizzo di questo tipo è sta-to certamente alla hase del già avvenutospostamento del Servizio studi a Palazzo del-la Sapienza, che è stato così separato dalsuo naturale fattore integrativo della Bi-blioteca; quest'ultima potrebbe senz'altro ri-congiungersi al Servizio studi in nuovi localifuori da Palazzo Madama e potrebbe altresìessere seguita da altri servizi che non hannoun mppOirto quotidiano con l'attività legisla-tiva.

Del resto, prevalso l'intenta di permanerenel centro storico, è bene che se ne tragganole ovvie conclusioni, propJ:1Ìoal fme di megliosvolgere il lavoro parlamentare ed ammini-strativo.

Nella relazione era già stata posta l'esigen-za di ulteriormente migliorare M già prege-vOile apporto di documentazione che i variservizi del Senato, ed in particolare quellostudi, mettono a dispoS'izione del parlamen-tare. Sull'opportunità di nuovi impulsi inquesta direzione si S'ono espressi molti colle--ghi. È stata ,avanzata la proposta di stahilireaccordi formali con alcuni centri di ricercae di formazione cultumle di primario interes-se: è questa una strada che va esplorata mol-to accuratamente ed in questo senso ci si

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VIII LegislaturaSenato della R'~pt!bblic,~ ~ 2410 ~

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pennette di rivolgere un appello alla Presi-denza e ai colleghi questori, perchè, come èstato sottolineato da molti oratori (ricordo Hsenatore l\lodica in particolare), ciò consen-tirebbe anche di ovviare alla proliferazionedelle indagini conoscitive che molto spessosono dettate da obiettive esigenze di appren-dimento su argomenti comp~essi e difficili.

In tema di indagini conoscitive il relatoreapprezza l'attenzione ad esse prestata dai se-natori questori ed auspica che questo com.plesso e delicato argomento, che coinvolgeprimariamente il problema delle fonti di in-formazione del Parlamento, costituisca og-getto di particolare attenzione. Al proposito,proprio per le ragioni anzidette, sembra chel'attenzione debba accentrarsi, più che sull'astrutturazione e sulla durata dell'indagine,sulla sua concreta preordinazione e finaliz-zazione ai problemi esistenti all'attenzionedel Senato.

Se 1a ratio delle indagini conoscitive è diconoscere per meglio deLiberare, appare esi-genza imprescindibile che ogni indagine siaconcretamente agganciata aHa soluzione deiproblemi che nel breve e nel medio tennine ilParlamento deve affrontare e risolvere e per-ciò ogni autorizzazione, secondo il prudenteorientamento già assunto dalla Presidenza,deve essere sempre subordinata alla indica-zione delle finalità concrete dell'attività pro-posta. Altrimenti operando, SiÌrischia di ca-dere in astratte considerazioni accademicheche, se valide in sede di centri studi, mal siappongono ad organismi politici dotati diconcreti poteri quali le Commissioni parla-mentari.

Una volta ben fissato il principio della fi-nalizzazione, il resto ne viene di conseguenza.Certo è che indagini che troppo a lungo siprotraggono nel tempo rischrano se non altrodi essere vaniHcate dal cambiare stesso, nelcorso dell'attività, dei connotati essenzialidel problema allo studio, ciò che è vero so-prattutto in materia economica. Tenendoconto del moltiplicarsi delle iniziative al pro-posito, il relatore si chiede se una modificaregolamentare che preveda l'obbligo anzi'Chèla facoltà di presentare una relazione al ter-mine dell'indagine meglio non garantirebbela suaccennata esigenza di finalizzazione,

agendo appositamente da elemento modera-tore di iniziative che, pur lodevoLi nella loroispirazione fondamentale, mal si concilianocon le esigenze concrete del nostro lavoro.

L'organizzazione e il funzionamento deiservizi del Senato sono stati oggetto di unaelaborazione ed esauriente indagine da partedel comitato presieduto dal senatore Carra-ra. Il relatore dà atto 'aHa relazione dei se-natori questori che si è posto mano aJll'attua-zione delle prime indi'cazioni, come emergedalla relazione conclusiva, con l'indizione dinuovi concorsi per JI personale a tutti i livel-li. Ritengo tuttavia che il prezioso contributodella relazione conclusiva del comitato Car-rara non possa considerarsi esaurito conl'ap-prontarnento di misure di carattere esclusiva-mente quantitativa: è necessario piuttostocercare di adeguare le strutture del Senato,congruamente rinforzate, ai ritmi di lavorosempre più intensi che cadenzano la nostraattività e aJ'}asempre maggiore estensione dicompetenze e di interessi. In particolare cre-do si debba incentrare l'attenzione sull'attivi-tà strettamente parlamentare e quindi sulservizio dell' Assemblea e sul se:rvizio delleCommissioni. In queste in particolare taleattività trova esplioazione piena e continua.La Conferenza dei presidenti delle Commis-g.ioni ha fornito in tal senso un avviso concor-de sulla necessità di potenziare il servizio edanche il collega De Sabbata si è soffermatodettagliatamente su questo tema.

Credo che, superando un'ottica puramentequantitativa, vada affrontato e risolto in talesede il problema di un'attività di studio e didocumentazione che si sviluppi dn costantesintonia con l'attività politica e conIa funzio-ne legislativa e che soprattutto venga fornitain tempi reaH.

Quale sia il modello organizzativo più eon-sono al raggiungimento di tale obiettivo, que-sto è problema sul quale la stessa relazioneCarrara non fornisce indicazioni univoche.Mi si consenta in proposito la citazione diun'esperienza personale. In occaS1Îone del-l'esame della legge finanziaria e del bilanciodi previsione abbiamo organizzato comeCommissione bilancio gruppi di lavoro com-posti da fun:monari dei vari servizi che han-no dato buoni risultati. Comunque, quale che

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;"III LegislaturaSenato de.lla Repubblica ~ 2411 ~

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sia la struttura da scegliere, se la fusione diservizi o la più stretta interconnessione fragli stessi, il risultato da perseguire è quello dipoter garantire ai commissari, nel loro quo-tidiano impegno, una documentazione esau-riente attinente ai problemi in discussione econsumabile ~ mi si consenta il termine ~

in tempo utile. Ed io credo che la percezionedi tali esigenze sia certamente più pronta insede di Commissione, senatore De Sabbata.

Quanto sono andato sinara esponendo valeper la documentazione a qualsiasi livello, daquella tecnico-legislativa a quella più propria-mente di merito, a:lla rassegna-stampa e cosìvia. Mi sia consentito, a proposito della ras-segna-stampa, onorevoli colleghi questori, ri-chiamare la necessità di una tempestivitàe di una specializzazi:one. Non comprendol'utilità di una rassegna-stampa che ci vienefornita per materia ~ credo fatta dalla Ca-mera dei deputati ~ alla scadenza di due otre mesi, mentre si ravvisa l'esigenza che quo-tidianamente, non solo nei giorni di seduta,ci sia una rassegna-stampa che contenga an-che per materia una certa selezione spedaliz-zata per quanto riguarda la competenza deisingoli settori delle Commissioni.

È dalla mila attuale esperienz'a di presi-dente eLi Commissione che traggo il fermoconvincimento che sia questo il momento diriconsiderare con attenzione il problema del-le strutture di supporto dell'attività parla-mentare cercando di far compiere ad essequel salto di qualità che la preparazione el'impegno dei nostri collaboratori meritano.

A tal proposito credo che il personale inservizio in Senato debba poter essere utiliz-zato senza perdere quei connotati al tempostesso di spedalizzazione e di versatHità chelo contraddistinguono e perciò senza cristal-lizzarlo in strutture burocratiche chiuse.

La mia proposta di aggiornamento perma-nente, che ho tradotto nella relazione, diquesto cospicuo patrimonio dell'ammi11!istra-zione si riferisce sia ad un continuo arricchi-mento con aggiornamenti tecnico-culturaliadeguati, sia ad un impiego del personale se-condo cpiteri di mobilità e di integrazionetra i vari servizi ed uffici.

Vorrei infine sottoporre alrattenzione del-la Presidenza lill suggerimento la cui idea mi

viene sempre dall'esperienza di presidente diCommissione, oltre che di vice presidente diGruppo. Sia noi che i nostri collaborato.ri sia-mo continuamente sollecitati da cittad1ni, or'-ganizzazioni, enti che richiedono mormazio-ni su provvedimenti, notizie su pareri, non-chè atti parlamentari stampati e via dicen-do. Tenendo conto che il cittadino non cono-sce, e non è tenuto a conoscere, l'articolaÛo-ne dei servizi e degli uffici del Senato e che èsuo buon diritto ottenere tutte le notizie e gliatti che è lecito avere, perchè non istituire unufficio dei rapporti col pubblico? Penso ma-terialmente ad un numero di telefono dipronto apprendimento. ad un luogo di sem-price accesso al piano terra, ai quali il citta~dina possa rivolgersi senza peregrinare, an-che telefonioamente, da un ufficio all'altro,con intralcio nel lavoro degli uffici, ottenen~do tutte quelle notizie e quei chiarimenti, cheè giusto possa avere, sull'attività dei suoirappresentanti. Sarebbe oltre tutto un segnodi apertura che, in tempi in cui ha preso tan-to luogo la metafora del « palazzo », verrebbeben recepito dall'opinione pubblica. E questoverrebbe anche incontro al problema solle~'.lato dal collega Pozzo quando si riferivaalla voce di entrata, prevista al caphola quar~to, di due milioni per la vendita delle pubbli-cazioni.

Il relatore non può omettere di ricordare,a conclusione della sua replica, onorevoli col-leghi, come del resto hanno fatto alcuni col~leghi intervenuti nella discussione, che moltidei temi oggetto del nostro esame, specie perquanto attiene il sempre migUore svolgimen-to dei lavori del Parlamento e la condizionedel parlamentare, ci erano stati additati dalnostro Presidente nel suo ampio discorso diinsediamento il 20 giugno scorso.

n coordinamento dei lavori dei due ramidel Parlamento, i problemi posti dal passag-gio dei poteri aNe regioni, la partecipazionedei parlamentari ai lavori comuni, il frenoalla praliferazione delle Commissioni bica-merali, il miglioramento delle condizioni dilavoro, sono stati tutti temi, assieme ad altriancora, giustamente posti aHa nostra atten-zione all'avvio della nuova legislatura da par-te del nostro Presidente, il quale ci ha semprerichiamati all'importanza della soluzione di

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Senato della Repubblica VIII Legislatura~ 2412 ~

22 NOVEMBRE 1979

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ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO48a SEDUTA

ognuno di essi, anche di quetli che appaionodi portata più contingente e limitata.

Da un armonico dispiegarsi di tutte le con-dizioni generali di funzionamento può averevita una attività del Legislativo all'altezzadeHa gravità dei tempi.

Sappiamo dell'impegno che personalmenteil Presidente offre in questa direzione e delladedizione con la quale è seguìto dai colleghiquestori, dal Segretario generale e dall'ammi~nistI'azione tutta del Senato. In questa ciŒ"co-stanza vogliamo rinnovare a lei, signor Presi-dente, e a tutti coloro che collaborano conunità di intenti il nostro vivo ringraziamen~to, accompagnato dall'assicurazJÍone che perill suo lavoro potrà contare, come ha dimo-strato la nostra discussione, sulla feconda so-lidarietà di tutta l'Assemblea. (Applausi).

P R E S I D E N T E. Prima di clare la pa-rola al senatore Ricoi, desidero dngraziare ilsenatore De Vito per le sue parole e per le suecOI1iOlusioni,riservandomi di. intervenire suc-cessi1Vamente sul merito deUe questioni espo~ste nella sua reLazione.

Ha facoltà di parlare i1 senatore questoreRicci.

R I C C I, senatore questore. Signor Pre-sidente, onorevol,i senatori, mi sia consenti-to, anche a nome dei colleghi questori, d.iri1VO'lgereil più vivo ringraziamento a tuttigli oratori intervenuti nel d1batJtFtodella SCOlI'-sa settimana e di associJarmi ai farvorevoliapprezmmenti che sono stati rivolti al se-natore De Vita per l,a pregevole relazione pre~sentata.

Invero gH interventi sono stati rivolti allatrattazione di temi pO'litico~istituzionali piùche ai contenuti in senso stretto dd bi1'ancio.Come senatore, non posso che manifestarela speranza ohe il dibattito politico~istitu-zionale continui in tutte le sedi proprie eche, almeno per quanto concerne la piena fun-zionalità delle istituzioni, possano essere pre-se con largo consenso delle forze politichedecisioni conseguenti, tenendo nel dovutoconto le indicazioni che ¡l'esperienza e la re~sponsabile ricerca di giuri'sti, costitu~iona-listi e politici vanno enunoiando e che sono

state in quest' Aula, con elevato e dotto dibat-tHo, evocate.

Iniziative di tale specie potranno anche ri~solvere i,l problema qui posto dal senatoreBartolomei e da altri colleghi in ordine auna diversa composizione deWindennità par~lamentare, oggi di'scipliÌlnata da una precisanorma di legge, e quello dell'assistenza par-ticolare ai senatori mediaŒIte l'attribuzionea ciascuno, con distacco dalla pubblica am~ministrazione o in altre forme, di coillabo-ratori a titolo di segretari o di consulentitecnici. Ma su questi temi e su quelli paliti~co-istituzionali non mancheranno da partedel presidente Farnam, che ha già annuncia-to di vo~er intervenire a conclusione del dti-barttno, autOlI'elVolie appropriate indicazioni.

Come questore non posso che ringraziarequanti hanno manifestato apprezzamento perl'attività svolta, secondo gH indirizzi del Pre-sidente. dal Consiglio di Presidenza e danoi al fine di assicurare migliori condizionidi lavoro.

È doveroso rivolgere un wvo l''i:ngrazia-mento al Segretario generale, al Vice Segre-tario generale, ai funzionari del servizio diquestura e ai tecnici, con i quali è più Vli-cina e quotidiana la nostra attività, e a tut~to il personale per quanto ci è stato possi-bile reaLizzare fin qui e ,programmare conprofusione personale e complesSlÌva di inge-gno e di energia.

È stato da più parti auspicato, anche nel-l'al1::roramo del Parlamento ~ ed una va-sta eco se n'è avuta anche in quest'Aula ~

un programma di lavoro che p'I'ivilegi il po~tenz'Íiamento e l'istituzione di nuovi servizirispetto al trattamento eCOlIlomico. Vorreiqui ¡ricordare che taJe indirizzo costituiscela costante del nostro lavoro e non da ardes-so, ma fin da quando dl senatore Fanfaniha assunto la Presidenza del Senato. Chivive da più anni nel Senato può valU!tarequanto cammino sia stato percorso e qualisforzi siano 'stati compiuti per rendere menodi,sagevo¡le la condizione d'i lavoro dei par-lamentari.

Giova così ricordare, senza avere la pre-tesa di esauI1Îire l'elenco: la costruzione del-le aule per le Commissioni e degli uffici peri rispettivi presidenti nel Palazzo Carpegna;

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Senato della Repubblica ~ 2413 ~ VIII Legislatura

22 NOVEMBRE197948a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO SfENOGRAFICO

la costruzione dell'auletta con impianto ditraduzione simurtanea e con ¡impianto diproiezione; 1a costruZ1Ìone della nuova se~de dell' agenÚa della Banca nazionale del la-voro; !'impianto dell'ufficio viaggi e dell'uf~fieio per l'assistenza sanitaria integrativa(l'uf£icio viaggi è stato anche collegato coni servizi AlitaHia a mezzo di appositi teI'Ini~nali); la ristrutturazione dei locali dell'uffi~oio postale; il potenÚamento della sala e delser\7liziocop.iJa a disposizione degLi onorevolisenatori; la costruzione degli impianti tele~visivi a circuito chiuso per i lavori neUeaule deHe Commissioni; l'apprestamento deinuov:i locali destinati ad uffici ed alloggi peri carabini'eI1i in servizio presso il Senato(nei locali già occupati dai carabinieri alprimo piano di palazzo Giustiniani e resiliberi è stato effettuart:o il consolidamentoprima ed il recupero poi di notevoli operepitto'I1iche del '500) e la disponibilità deilocaJd destinati a centro cultumle e di rap~presentanza; l'acquisizione di parte del Pa-lazzo della Sapienza, per il quale dobbiamocontinuare gil sforzi per ottenerne l'assegna~zione totale, e nel quale hanno trovato siste~mazione ¡;lleune Commiss,ioni bicamerali, laGiunta per le elezioni ed il Servizio studi,come già indicato anche dal senatore De Vi~to (nei locali già occupati dalla Giunta perle elezioni al primo piano di Palazzo Giusti-niani, resi così liberi, è stato possibile effet~tuare i necessari lavori di consolidamentoe restauro ed attrezzare un primo gruppodi 64 pos1:i di lavoro con i relativi servizia disposizione degH onorevoli senatori); lacostruzione deLl'impianto per la votazioneelettronica ~ prima realizzazione nel nostropaese, in seguito estesasi ~ la cui revisione

e i:1cuiÎ parziale rinnovo sono stati eseguitie completati in quest'anno e del quale l'As~semblea potrà tornare a servirSIÌ nel prossi-mo mese di dicembre; il pOltenz¡iamento delcentro elaborazione dati, che, dopo un avvioincerto e ,insoddisfacente, ha rkevuto nuo~ve attrezzature e altro personale e già oŒreapprezzabili Úsultati, come diremo di qui apoco; l'apprestamento dei locali per i nuo-vi Gruppi che sono venuti costituendosi el'ampliamento, nei limiti deHa disponibilità,dei 10ca1i dei Gruppi di antica presenza,

avendo premura e cura di soddisfare anchele particolari richieste delle rappresentanzeautonome confluenti nel Gruppo misto; l'ap-prestamento di tre centri di duplicazione,uno al servizio dell'Aula, uno per le Com~missioni e uno per le esigenze di docUllTIen-tazione più generruli; assieme a questd. centrigià inizia a funzionare con maggiore rapi~dità un centro per la microfilmatura degliatti; l'acquisto di Palazzo Cenci-Maccarani,del quale lo scorso anno è stato possibileottenere la sgombero totale, per il qualequest'anno sono stati iniziati i ¡avori di Tia~dattamento e il cui completo utilizzo è pre-visto per l'autunno del pros'simo anno; lacostru:öione deHa nuova buvette e sottostan-te mensa al servizio del personale, anchese oggi S'i rende necessario valutare una di-versa sua collocazione; la costruzione delristorante per cisenatori; il collegamento viaterminale dei Gruppi e dei servizi di docu~mentaZJione e ricerca con il centro elabora-zione dati; la graduale installazione degli im-pianti di aria condizionata nei palazzi, ovel'intervento è stato possibile; l'utHizzazionee l'apprestamento di idonei locali in PalazzoGiustiniani per le esigenze del Servizio delpersonale (che è stato trasferito in quel pa-lazzo), dell'ufficio per gli .affari europei edell'associazione degli ex parlamentari. Sipotrebbe aggiungere (perchè non è stato per-so di vista anche l'aspetto economico, cheil senatore De Vita si è lamentato che nonsia stato sufficientemente sottoHneato daicolleghi intervenuti nel dibattito) 10 sforzocompiuto per superare difficili momenti eco-nomici, dovuti al lungo blocco della misuradell'indennità parlamentare, mediante 1'istd.~tuzione di indennizzi per i vraggi e per lapartecipazione a Commissioni nei giorni dichiusura dell'Aula, il miglioramento de-l1amisura dell'indennità di reinserimento, non~chè l'istituzione del servizio di assistenzasanitaria integrativa ed il rip6stino dell'au-tomatismo dei miglioramenti economici, se-condo i criteJli fissati per legge e che hannoportato all'aHuaJe assetto del1'indennità par-lamentare.

Per inciso aggiungerò che, anche se nonè possibi¡le fare precise anticipazioni, sonoin atto idonee :i:niziative, per incarico del

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Senato della Repubblica ~ 2414 ~ VIII Legislatura

22 NOVEMBRE197948a SEDUTA ASSEMBLEA. RESOCONTO STENOGRAFICO

Presidente, per rendere meno onerosi atleu-ni servizi conoreti connessi al'l'attivHà deipaifllamentaTi.

Tale complesso di attiv.ità è stato ;imp<rstato e portato a termine soc()'l}do la filoso-Ha espressa con uno slogan: la sltruttura alservizio dei senatori, che, se impropria, rap-presenta pur tuttavia lo stato d'animo di co-loro che sono stati preposti a rea:lizzarla opiù propriamente, se vogHamo, rappresental'obiettivo di privilegiare i servim. Tutto ciòè stato faltto e contmua ad essere fatto purstretti dalle obiettive difficoltà di operarein pailazzi storid e monumentali i quali, seSOlfiOprestigiosi per la ra¡ppresentatività, loSOlfiOmolto meno, stanti i vincoli artistici,per la funzionalità. Se mi si consente l'im-magine, nostro compito è eLiriparare o rin-novare una locomotiva mentre questa cam-mina e senza causarne l'arresto; il ohe nonè uno sforzo da pooo, onorevoli senatori.

Per aggiungere '00 ~avoro qui ricordatoanche un cermo ai programmi in corso ~ delresto ampi'amente riportati nella relazioneal bilancio ~ basterà richiamare che nelPalazzo Cenci-Maccarani saranno realizzatinuovi posti di lavoro per i senatori, con glistessi oriteri adottati per H promo piano diPalazzo Giustiniani, ovviamente corredati deirelativi servizi. Tenuto conto che i locali of-ferti dal fabbricato non sono singolarmen-te molto vasti, è possibi,le prevedere che iJnumero dei posti di lavoro per ogni camera,salIvo per due locali, sarà di due, tre o quat-tro posti al massimo.

Il Palazzo Cenci sarà collegato direttamen-te a Palazzo Madama mediante un passag-gio sotterraneo di cui è stata iniziata ~acostruziOlfie. Sono stati già affidati, a mez-zo di opportune gare, i lavori per la instal-lazione di due gruppi elettrogeni ed itl lorocollegamento ai quadri eleurici esistenti, al-lo scopo di fronteggiare eventuali brack-outdi energia elettrica.

È staIto appalta:to, a cura dell'ufficio spe-aial~ del genio dvne delle opere pubblichedella capitale, il lavoro di ,risanamento degliscantinati di Palazzo Madama. È stato ap-prontato lo studio per Ja realizzazione di unun,ioo impianto centralizzato, comprendentela centralle termica di condiz!Îonamenrt:o, la

centrale elettrica a servizio di tutti i palaz-zi occupati, la definitiva coHocazione deigruppi elettrogeni, nonchè un apposito lo-cale per ,il deposito ed il ritiro dei rifiuti.

Per l'entità dell'<impegno di spesa, per ladeliœtezza e la complessità dei lavori, perle inevitabili diHicoltà che c'Omporterà lapur graduale esecuzione di tali opere al nor-male funzionamento dei palazzi, l'intero pro-gramma costituirà oggetto di apposita di-scussione ed eventuale deliberazione del Con-siglio di Presidenza.

S'Ono continuati e 'Üontinuano incessantigli sforzi per la ricerca di nuovi edifici daacquistare o locare per le nuove aooresciu-te esigenze del Senato.

Su altro versante, è j.n fase di avanzatasperimentazione la traduzione simultanea de-gli stenogrammi mediante una macchina direcente c'Ostrumone, apprestata da un'indu-stria e già aoquistata dal Senato, la qualepotrebbe consentire di ottenere rapidamenteil resoconto stenografico. A proposito di re-soconto stenogmfico, la pubblicazione im-mediata, che avviene alla Camera e non alSenato, richiede un complesso di struttureapposite e cioè un'adeguata disponibilità dipersonale e di locali che purtroppo in Se-nato, iTIquesto momento, non esiste. Pressol'altro ramo del Parlamento aMa redazionee alla pubblioazione immediata dei resocon-ti stenografici sono addetti, oltre a 14 ste-nograf.i, 4 funzionari che provvedono alla re-visione e due fun:lJionari preposti al coordi-namento oltre a tutto il necessario perso-nale dattilografico e d'archivio. Fatevi unaidea di che massa di problemi bisogna ri-S{)llvere!

Per quanto concerne poi .il ritardo lamen-tato neHa pubblicaZJione dei resoconti steno-grafici, è da tener presente che sul tempomedio di circa 25-30 giorni tra la sedutae la pubb1icazione del resoconto incidono, ol-tre che i 5 giorni di tempo concessi agli ora-tori per la revisione dei loro discorsi, anchela scarsità del personale del Senato, i tem-pi tecnici richiesti dalla stampa e a volte leagitazioni del personale deHa tipografia, laqua:le, soprattutto nei mesi di settembre edi ottobre, è stata anche oberata dJall'iIngen-te m'Ole dd lavoro relativo aHa stampa del

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48a SEDUTA ASSE:\IBLEA . RESOCONTO STEi'JOGIHFj(, 22 NOVEMBRE 1979

bilancio dello Stato, con le relative tabelle,e deBa relazione previsionale e programma-tica.

La indizione ormad. imminente di appositiconcorsi per fum'Ji.onari, stenografi e perso-nale delta carriera esecutiva consentiTà dipotenziare anche il Servizio dei resocontie conseguentemente di porre rimedio ai la-mentati ritardi.

Per quanto riguarda il centro elaborazionedati si sta valutando la possibilità di utiliz-zare la notevole riduzione dei canoni verifi-catasi per le attrezzature per poter disporre,senza notevole aggravio di spesa, di un ela-boratore quattro volte più potente dell'attua-le. Pur con 'le difficoltà dovute all'attuale in-disponibilità di personale qualificato, peril quale anche è prevista l'indizione di con-corsi, il centro elaborazione ha in pro-gramma l'immagazzinamento dei dati neces-sari a consentire la ricerca per materia, men-tre sta sperimentando la ricerca automaticadei ritagli di stampa. La fase sperimentale ditali programmi determina il lamentato attua-le eccesso di input rispetto all'output cui hafatto riferimento il senatore De Sabbata.

Debbo tuttavia testimoniare che lo sforzodi potenziamento di detto servizio ha già da-to soddisfacenti risultati facendo anche cade-re il mio personale, iniziale scetticismo. Enon è estraneo alla nostra volontà consegui-re collegamenti con altri centri presso laBanca d'Italia, la Corte di cassazione e iprincipali enti o grandi organismi che di-spongono di un proprio centro. Certo accor-reranno strumenti adeguati, ma anche se len-tamente continueremo su questa strada.

Sull'attività di documentazione del Servi-zio studi si intrattiene, mi sembra, sufficien-temente la relazione che accompagna H bilan-cio e ne abbiamo ampiamente discusso anchein occasione dell'approvazione del bilanciodello scorso anno. Vorrei dire a quanti han-no fatto riferimento al Servizio studi chenella particolare materia non si parte proprioda zero; ne fanno fede i numerosi fascicolidi documentazione sui principali temi pre-senti a volta a volta nel paese, alcuni studi dicarattere monografica e l'assistenm assicu-rata, con la cdllaborazione dei funzionari pre-

posti alle singole Commissioni, alle C01I11D¡Ís-sioni medesim.e, mediante l'apprestamento ditempestivi fascicoli contenenti precedenti le-gislativi per singole e importanti materie.

Vorremmo sottolineare con soddisfazionecome anche di recente si sia rafforzata latendenza già esposta nella nostra relazionead una più intensa e proficua collaborazionetra i comparti dell'AmministrazJÏ.one specifica-mente competenti nel settore della documen-tazione e dell'informazione. Tale coUaborazio--ne costituisce un mezzo essenziale, secondonoi, perchè l'attività cui si è fatto riferimentosia servente rispetto a quella legislativa, diindirizzo e di controllo, che i singoli senato-ri svolgono, in particolare nell'ambito delleCommissioni parlamentari. In proposito, varicordato come in occasione dell'esame dellalegge finanziaria e del bilancio dello Statoper il 1980 sia stata realizzata una strettacollaborazione fra il Servizio studi e le Com-missioni permanenti, attraverso riunioni con-giunte dei senatori che sono stati incaricatidel compito di svolgere la relazione sui prov.vedimenti predetti, con funzionari del:lo stes-so Servizio studi e della segreteria della Com-missione bilancio. Tale via aveva già dato pro-ficui frutti allorchè si era trattato di creareuno staff di funzionari incaricato di assistereil comitato di studio sui problemi posti dallalegge 5 agosto 1978, n. 468, cioè la legge cheprevede la legge finanziaria; comitato com-posto di membri della 5a e della 6~ Commis-sione permanente.

Nel corso delle riunioni finalizzate all'esa-me della legge finanziaria e del bHancio delloStato per il 1980 è stato definito un pro-gramma di lavori che ha portato lo stessoServizio studi ad apprestare, anche in colla-borazione con il corrispondente servizio del.la Camera dei deputati, come del resto auspi-cato in molti degli ,interventi svolti dagli ano--revoli colleghi, una serie di fascicoli di docu-mentazione suddivisi per settori (lavori pub-blici, finanza locale, previdenza eccetem) chesono stati messi tempestivamente a disposi-zione delle Commissioni di merito incaricatedi esaminare le singole tabeNe di bilancio.Oltre alla documentazione di cui sopra, ver-ranno al più presto distribuiti altri due fasci-coli, contenenti il primo una documentazione

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VIII LegislaturuSenato della Repubblica ~ 2416 ~

22 NOVEMBRE 197948a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

sulla congiuntura economica internazionaleed il secondo un'analisi dell'andamento deiflussi finanziari e della politica degli investi-menti pubblici. Per la redazione di tali docu-menti è stata positivamente sperimentata, esi dovrà continuare su questa strada, unastretta collaborazione con istituti pubblicispecializzati quali l'ISeO e l'ISPE, secondole esigenze emerse nel corso di taluni inter-venti sul bilancio interno della nostra Assem-blea. Sempre relativamente al tema della do-cumentazione, taluni colleghi ,intervenuti neldibattito hanno dichiarato la propria soddi-sfazione per i fascicoli predisposti dall'uffi-cio informazioni parlamentari, che recano iprecedenti legislativi parlamentari e giuri-sprudenziali dei più importanti disegni di leg-ge all'esame dell'Assemblea e deUe Commis-sioni permanenti, e ne hanno auspicato l'in-tensificazione, in modo che siano predispostii corrispondenti fascicoli per tutti i provve-dimenti all'esame delle Commissioni. Di ciòsi è fatto eco nella replica anche il senatoreDe Vita. A tale riguardo possiamo assicurareche si procederà ad intensificare questo tipodi documentazione non appena ciò sarà resopossibile dall'incremento dell'organico deifunzionari, che si realizzerà in seguito al-l'espletamento dei concorsi per l'accesso aHacarriera direttiva, anche essi in corso di in-diÛone, in esecuzione delle deliberazioni delConsiglio di Presidenza.

Qualche cenno al rilievo sulI'esiguità del-lo stanziamento in entrata di due milioniper proventi dalla vendita di pubblicazioni.A questo riguardo deve essere tenuto pre-sente che la distribuzione degli atti parla-mentari effettuata direttamente dal Senato(come, ad esempio, quella che viene fatta atutti i senatori dagli uffici, nonchè quellafatta tramHe le 125 caselle riservate ad orga-ni ed enti pubblki e così via) avviene esclusi-vamente a titolo gratuito, in quanto la vendi-ta al pubblico di singoli atti e di singole pub-blicazioni nonchè gli abbonamenti agli attiparlamentari vengono effettuati tramite loIstituto poligrafica dello Stato e tramite lesue librerie. Si deve tuttavia far presenteche il Poligrafica dello Stato procede allavendita e alla distribuzione degli atti parla-mentari in abbonamento con una certa len-

tezza, sicchè enti pubblici e associazioni pri-vate trovano più utile rivolgersi direttamen-te all' Amministrazione del Senato. A tale pro-posito, occorre anche rilevare come gli ab-bonati del Poligrafica e parte di coloro chesi rivolgono direttamente al Senato hannoespresso in più occasioni la loro disponi-biltà a contrarre con il Senato un tipo diabbonamento ~ ovviamente dietro corre-sponsione di pagamento ~ che permetta aglistessi interessati di ritirare tempestivamen-te il materiale presso il Senato.

L'attuazione di nuovi sistemi di distribu-zione degli atti parlamentari, nel cui ambi-to potrà anche esaminarsi la richiesta for-mulata dal senatore De Vita per un più stret-to collegamento con i cittadini che hannobisogno di conoscere gli atti, potrà dive-nire concretamente possibile soltanto allor-chè sarà attuale la disponibilità di nuovilocali al piano terreno di Palazzo Cenci nelquale riteniamo di mettere a disposizioneuna serie di locali indipendenti, accessibiliai cittadini e con un numero di caselle digran lunga superiore da assegnare agli entiche ne facciano richiesta.

Desidero qui rispondere a quanti hannofatto riferimento al comitato Carrara ed han-no chiesto notizie sul lavoro da questo svol-to. Il comitato presieduto dal vice presi-dente senatore Carrara ~ donde la denomi-nazione ~, composto dai senatori questori,dal Segretario generale e da un funzionariodel Servizio del personale, è stato istituitonella passata legislatura dal presidente Fan-fani con il compito di individuare, attraversouna ampia indagine e consultazione, le solu-zioni ritenute più idonee per corrisponderealle esigenze del Senato, ad una migliore ra-zionalizzazione dei servizi, al potenziamentodell'assistenza alle Commissioni parlamenta-ri, al potenziamento del servizio studi e do-cumentazione, ad una revisione e ad un ag-giornamento del regolamento per il persona-le sulla base di uno studio già predisposto daun apposite comitato di studio presieduto daldottor Troisi e ad una eventuale, d¡'versastrutturazione dei servizi ed uffici in cui ilSenato è ora articolato.

Il comitato Carrara, come è stato ricor-dato, ha effettuato una ampia consultazione

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Senato della Repubblica ~ 2417 ~ VIII Legislatura

22 NOVEMBRE197948a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

ed ha rassegnato le proprie conclusioni eproposte al signor Presidente che, per le mi-sure più urgenti, ha già provocato le op-portune deliberazioni del Consiglio di Pre-sidenza.

A tal fine sono in corso di indizione ibandi di concorso per una serie di posti nel-le varie carriere, ma mi preme qui sottoli-neare quelli per la carriera direttiva, conla specifica ricerca di personale con prepa-razione ad indirizzo socio-economico oltreche storico-giuridico e per il potenziamentodel personale della carriera di concetto: ilprimo, per funzionari da utilizzare in buonamisura per il Servizio studi e l'assistenza al-le Commissioni; il secondo per potenziare,tra l'altro, le segreterie delle singole Com-missioni, il Servizio di ragioneria ed altriuffici.

La mole, poi, dei lavori che vengono ese-guiti in gestione diretta e che fanno ipotiz-zare la necessità di costituire un appositoservizio tecnico ha suggerito l'opportunitàdi specifici concorsi per personale tecnico.

Le proposte del comitato Carraro non siesauriscono con tali prioritarie necessità in-dividuate; ma le conclusioni relative allafunzionalità dei servizi e degli uffici del Se-nato debbono ancora sottostare all'esame delConsigLio di Presidenza e aHe conseguentideliberazioni.

I confronti per pervenire a proposte con-crete in materia di riforma del regolamen-to del personale sono ancora in atto; è co-mune volontà che, attraverso lo studio, ilconfronto, l'approfondimento di problemi ele definitive proposte, sia possibile assicu-rare una struttura del Senato non rivoluzio-nata, ma razionalizzata in aderenza alle nuo-ve esigenze emerse, che non solo sia in gra-do di produrre più servizi di quanti ne ab-bia fin qui apprestati e che hanno trova-to generale apprezzamento, ma nella qualeil personale, nel suo insieme, possa sentir-si responsabile, attivo e dignitoso protago-nista.

Una particolare assicurazione desidero ri-volgere ai Gruppi parlamentari: se i nostrisforzi per l'acquisizione di nuovi edifici sa-ranno coronati dal successo, sarà possibile

programmare una plU ampia disponibilitàdi locali per le loro esigenze.

Credo, signor Presidente, che gli effettidella svalutazione cadano anche sui contri-buti che attua}mente sono as'segnati ai Grup-pi. Sembra pertanto opportuno adeguarnel'importo, anche in aderenza alla richiestaformulata dal senatore De Vito, ciò già con-sentendo le disponibilità di bilancio.

La più volte invocata sistemazione del per-sonale dei Gruppi, vuoi in un ruolo partico-lare ad esaurimento, vuoi, come optimumdesiderato, transitando direttamente nei ruo-li del personale del Senato, è stata materiapiù volte discussa in Consiglio di Presidenzasenza che sia stato possibile giungere allenecessarie convergenze di consensi sull'unao sull'altra ipotesi o su alternative e soddi-sfacenti soluzioni.

La peculiare natura del rapporto fiducia-rio, l'assoluta discrezionalità della chiamata,la constatazione che per alcuni casi il per-sonale utilizzato appartiene a partiti e orga-nizzazioni politiche che lo distaccano pressoi Gruppi hanno costituito difficoltà non fa-cilmente superabili. Per tali ragioni ~ è unmio personale parere ~ ho visto con favorela possibilità che i presidenti dei GruppiconcoI'dino ed approvino una qualche formadi statuto per assicurare al personale le ne-cessarie garanzie giuridiche ed economiche,concorrendo a quanto necessario con appro-priati contributi in aggiunta a quelli già dnatto. In ogni caso non è possibile ignorarele ripetute autorevoli sollecitazioni espresseanche in questo dibattito: ce ne facciamocarico per ricercare con ogni convinzione op-portune soluzioni e soddisfacenti proposte.

Desideriamo pure assicurare il persona-le ~ specie quello esecutivo ed ausiliario ~

che nulla sarà trascurato per migliorare iservizi attualmente ad esso offerti, alcunidei quali meritano di essere ri'V'isti e megliostrutturati ed ubicati. Tale dichiarata vo-lontà e ferma decisione ci consentono di ri-volgere un vivo appello a tutte le categoriedi personale perchè concorrano con ognisforzo e sacrificio a migliorare l'immaginedell'istituzione, affinando i già apprezzatiservizi, essendo diligenti nell'osservanza de-gli orari, curando tutti quegli aspetti del-

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Senato della Repubblica ~ 2418 ~

48a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

V II I Legislatura

22 NOVEMBRE 1979

l'esteriore decoro e della personale cortesiache sono indispensabili per conservare anchenella forma esteriore la solenne immaginedella nostra istituzione.

Non è nè un richiamo nè una doglianza,ma una aspirazione a migliorare. Confidoche in tale richiesto sforzo non mancheràla collaborazione delle organizzazioni sinda-cali, le quali sanno di potersi con noi con-frontare ed incontrare in un rapporto di-verso da quello tra dipendente e padrone.

Non siamo in grado, signo:ri senatori, dirispondere concretamente al grido: il palaz-zo ai senatori! La linea di tendenza dei no-stri sforzi è in tale direzione, ma l'obiet-tivo è lontano, condizionato da una seriedi variabili in ordine alla disponibilità deilocali, alla organizzazione dei lavori, ad uncorretto impegno finanziario correlato allagenerale situazione economica del paese.Tanto meno sembra per noi realizzabile abreve o nell'arco ipotizzato dei due anni,come richiesto con l'ordine del giorno Spa-daccia, l'apprestamento di uffici singoli e diquanto ad essi pertinente per ciascun se-natore. Operiamo pragmaticamente per larealizzazione del possibile: questo è il nostroimpegno, questo il nostro sforzo.

Signor Presidente, onorevoli senatori, i:lsenatore Pozzo, con discutibile senso di op-portunità, ha voluto ironizzare sulle misuregià adottate in materia di sicurezza e sullostanziamento della somma di 600 milioni pergli ulteriori necessari interventi. :È nostrodovere garantire la serenità di quanti in que-sta nostra istituzione vivono e lavorano: se-natori, personale, collaboratori. E se, senato-re Pozzo, uti civis mi sento uguale in tuttoe per tutto a qualsiasi altro cittadino, utisenatores siamo portatori di una funzioneche deve essere tutelata, garantita e svoltacon ogni possibile serenità.

Ella, signor Presidente, ha già dato, gio-vedì scorso, una appropriata risposta perquanto poteva riguardarla. Io desidero qui

Itestimoniare quanto ella sia stata restia eriluttante a consentire l'attuazione delle mi-sure ritenute necessarie dagli organi di sicu-rezza a tutela del Presidente della nostraAssemblea. Viviamo tempi ecceziona:li cherichiedono lo sforzo comune di tutti per pre-I

venire ogni offesa alle istituzioni e a quantisono chiamati a concorrere alla piena fun-zionalità di esse, in qualsiasi veste a ciò at-tendano, nel caso nostro sia come membriche come moderatori o come collaboratoridel Senato della Repubblica.

La salda e radicata coscienza di dovertutelare e difendere le istituzioni ci rendesolidali con tutte le vittime e le famiglieche in questi anni sono state tragicamen-te colpite e alle quali rinnoviamo il fermoproposito di operare perchè tutto ciò nondebba più continuare.

Signori senatori, pur non avendo esauritotutti gli argomenti che meriterebbero cenno,mi accorgo che la mia replica ha occupatomolto tempo, mettendo a dura prova la vo-stra tollerante pazienza. Vogliate perdonarele omissioni e cogliere il senso più intimodel mio intervento ispirato dalla ferma vo-lontà di assolvere l'onorifica funzione di que-store, attribuita a me e ai due colleghi se-natori Miana e Pinto dalla vostra fiducia,con umiltà, con spirito di servizio, ma anchecon fermo rispetto della nostra dignità e delruolo affidato ci dal paese. (Vivi applausi).

P R E S I D E N T E. Il dibattito sulbilancio interno del Senato, apertosi la mat-tina del15 novembre, svoltosi per tutta lagiornata, sta concludendosi oggi. Esso è sta-to ampio e approfondito, toccando diversiimportanti argomenti. In particolare i do-dici oratori intervenuti si sono soffermati sutre problemi: quello delle istituzioni e dellaftinzionalità di esse; quello degli strumentia disposizione delle Camere per il più effi-cace esercizio della propria attività; ed infi-ne quello delle questioni più specificamenteattinenti alla organizzazione interna del Se-nato.

La replica del senatore De Vita ha appro-fondito alcuni punti del dibattito, ilntrodu-cendo anche nuove sue personali e valideproposte, come ad esempio quella dell'uffi-cio relazioni col pubblico che sarà unificatocon l'ufficio per la diffusione delle pubblica-zioni senatoriali, della cui attuabilità (conallocazione in uno dei locali di Palazzo Cen-ci, aventi autonomo ingresso esterno) hadato testè assicurazione il questore Ricci nel-

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Smato della Repubblica ~ 2419 ~ VI/I Legislatura

22 NOVEMBRE 197948" SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

la sua replica. In essa egli ha chiarito l'azionesvolta e quella articolata che ci si proponedi proseguire per soddisfare esigenze giànote e quelle altre emerse nel corso di que-sto dibattito.

Prendo la parola per ringraziare i colle-g.~i ,per tanti interessanti interventi ricchi diattente osservazioni, di critiche sempre co-struttive, di oneste prospettazioni delle at-tese che salgono dal coI'po elettorale ed im-pegnano ciascuno degli eletti e noi tutti adun decisivo sforzo per non lasciarle deluse.

È cosa agevole al Presidente conveniresul rinnovato impegno, da tutti gli interve-nuti formulato, per identificare in primoluogo le lacune negli adempi menti totali oparziali dd alcune norme costituzionali edin secondo luogo per accentuare la funzio-naHtà delle istituzioni. Chi ha seguìto il di-battito ~ come io stesso ho cercato di farecon attenzione, spesso con godimento intel-lettuale e sempre con istruttivo risultato ~

ha bene inteso il prevalere, forse fino allaunanimità, dell' opinione che grande deve es-sere la cautela nel parlare di riforme dellaCostituzione, mentre impegnativa deve esse-re la rilettura di essa per meglio intenderla,per meglio applicarla, per renderne più ri-solutivo il rispetto.

L'ampio arco delle questioni trattate nonsempre ha consentito di essere puntuali. Uncaso, ad esempio, è quello dell'ordinamentodella Presidenza del Consiglio, per il qualeGoverni, tra il 1956 e il 1958, non manca-rono di presentare due volte appositi pro-getti, aLtri esse!l'1do stati presentati per ini- 1

ziativa di un senatore a vita nel 1964 e didue deputati nel 1973; mancò, invece, pervari motivi l'attenzione sufficiente da par-te delle Assemblee legislative e quindi l'esa-me conclusivo che ora si torna a sollecitare.

Nè si può col,tivare l'illusione che possaessere lasciato isolato l'ormai eroico con-corso che le forze dell'ordine darrho allasicurezza democratica dello Stato e alla di-fesa dell'incolumità dei cittadini. Al tributodi sangue e al sacrificio della vita ~ checarabinieri ed agenti di pubblica sicurezzadanno ormai quasi quotidianamente per laricordata essenziale difesa ~ nonchè al lutto

delle famiglie, si deve accompagnare l'ade-

guata funzionalità di tutte le istituzioni chea quella difesa debbono recare la confer-mata validità dei princìpi democratici, laincisiva determinazione delle leggi, la piùtempestiva adozione delle decisioni politiche,la più efficace operatività della magistraturae dei diversificati uffici dell'amministrazione.(Si leva in piedi e con lui tutta l'Assemblea).Quanto avvenuto ancora ieri invita a ricor-dare tutti insieme, con reverenza, anche lenuove vittime del furore terroristico, le vit-time del dovere e ad onorare la memoriadi tutti i caduti disponendoci a svolgeresempre meglio il mandato conferitoci dalpopolo sovrano.

Senza entrare ~ unicamente per discre-zione ~ nel merito dei vari problemi sol-levati in materia costituzionale, sia consen-tito al Presidente del Senato sottolineare launanime presa di posizione in favore dellasussistenza della bicameralità. Essa non èstata fatta ~ e ciò merita lode ~ per inte.

resse corporativo, bensì dimostrando validala scelta fatta dai costituenti, in accettazionedi tutte le sperimentate forme che potevanogarantire meglio la libertà. E la riafferma-zione del bicameralismo è stata fatta rifa-cendosi alla necessità di non indebolire, pro-prio in questo momento, tutte le forme op-portunamente differenziate di partecipazionedel popolo alle scelte di indirizzo poil.itico, diformulazione legislativa e di controllo, capa-ci di condizionare il conseguimento essenzia-le, per ciascun cittadino, dei valori di vita,libertà, occupazione, sviluppo, giustizia so-ciale, benessere, ordine democratico, paceinternazionale.

Ho bene inteso ed apprezzato che da que-sta impostazione preliminare rispetto allapermanenza del bicameralismo sono statederivate le indicazioni dirette ad accrescerela funzionalità del Senato. Realizzando ciò,non solamente si adempie ad un precisodovere di migliorare la funzionalità delleistituzioni e quindi di fare apprezzare l'ordi-namento democratico cui esse presiedono,ma si concorre a valorizzare le proposte chedurante o dopo le campagne elettorali, gene-rali o parziali, politiche od amministrative,i cittadini italiani con 'noi hanno concorsoa formulare.

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Senato della Repubblica ~ 2420 ~ VIII Legislatura

22 NOVEMBRE197948a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

In questo quadro nel corso del dibattitomolti oratori si sono soffermati sul proble-ma della organizzazione dei lavori parlamen~,tari.

Si è formulata, innanzitutto, l'ipotesi del~le sessioni, da taluni immaginate alterne traCamera e Se!nato, per assicurare che alme-no un ramo del Parlamento sia sempre aper-to. Una soluzione del genere non sarebbeesente da inconvenienti, sia con riferimentoalle procedure relé!itive alla conversione deidecreti-legge, sia con riferimento agli even-ti che comportano la sospensione dei la-vori parlamentari (crisi di Governo, turnielettorali, congressi dei partiti).

Il relatore De Vito ha prospettato l'ipo-tesi dell'alternanza dei lavori dell'Aula e del~le Commissioni. In proposito si ricordi cheun alflno fa fu inviata ai componenti dellaGiunta per il Regolamento una memoria,nella quale fu fonnulata l'ipotesi dell'alter-nanza settimanale dei lavori dell'Aula e del-le Commissioni. Lo scioglimento anticipatodelle Camere impedì che la predetta inizia.tiva avesse riscontro.

Vi è infine una terza ipotesi, accarezzataanche dai giornalisti parlamentari: riservarela mattina alle sedute dell'Assemblea ed ilpomeriggio alle sedute delle Commissioni.Sia l'Aula che le Commissioni la'Vorerebberocosì, a pieno ritmo, per tutti i giorni dellasettimana nei quali si svolge l'attività delSenato.

Tra le tre ipotesi di soluzione del pro-blema sembra opportuno riflettere sulle dueultime, al fine di addive!nire, nelle sedi pro~prie, alla formulazione di concrete proposte.

E non c'è dubbio che una sia pur limita-ta riduzione ~ per accorpamento di mate-rie affini ~ del numero delle Commissionipermanenti, che sarebbe giustificata anchedall'avvenuto trasferimento alle regioni dicompetenze nelle diverse materie, potrebbecontribuire a rendere più snella e razionalel'attività del Senato. Ad esempio, ove le Com~missioni si riducessero a otto, una compo-sizione media di ciascuna di esse di trentamembri lascerebbe disponibili per altre dif-ferenti incombenze circa oHanta senatori edarebbe, altresì, il vantaggio di accrescere

la disponibilità di funzionari e di impiegatinelle Commissioni restanti.

Uno dei fattori di irrazionalità nell'orga~nizzazione dei lavori parlamentari è costitui~to indubbiamente dalla proliferaziOine delleCommissioni bicamerali; a parte le obiezioniserie di ordine costituzionale, esse, per illoro numero (che non è esagerato definireeccessivo, come del resto è stato da piùparti sottolineato nel corso di questo dibat-tito), contribuiscono sensibilmente a rende-re più gravoso l'impegno dei parlamentari,in quanto i calendari di esse inevitabilmenteinterferiscono con quelli delle Commissionipermanenti e dell'Assemblea.

Giova ripetere, tra l'altro, che, dato il ca-rattere paritetico della loro formazione, gliorgani bicamerali gravano doppiamente suiseL."1atori,il cui numero è quasi esattamentela metà di quello dei deputati.

Rileggendo gli interventi svolti nel corsodella discussione generale, fa piacere con~statare che quasi tutti gli oratori si sonoespressi contro la creazione e la prolifera~zione di questi organismi bicamerali, propu-gnando l'adozione di inizia1ive per il trasfe-rimento delle relative competenze alle Com-missioni permanenti.

Ma anche in questa materia non ci si puòrimettere a pure e semplici, benchè signifi~cative prese di posizione, essendo invece in-dispensabile che i buoni propositi si trasfor-mino in concrete proposte.

Alcuni colleghi hanno auspicato che la Pre-sidenza faccia più frequente ricorso alla as-segnazione ~ in sede deliberante o in sederedigente ~ dei disegni di legge alle Com-missioni permanenti. Al riguardo va innan~zitutto premesso che i rigorosi criteri, finoraseguiti dalla Presidenza, nell'assegnazionedei progetti di legge, nascono dall'esigenzadi non sottrarre all'Assemblea la discussio-ne e la votazione di quei provvedimenti legi-slativi che abbiano un particolare rilievo po-litico o che possano avere importanti con~seguenze di ordine finanziario, implicandouna spesa superiore ad una certa entità. Co-munque si deve far presente come la Pre~sidenza, proprio nella ricerca di procedurepiù snelle e rapide per l'approvazione delle

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::,enaw della Repubblica VIII Legislatura~ 2421 ~

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ASSEMHLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO48a SEDUTA

leggi, non abbia adottato criteri che possa-no considerarsi restrittivi in senso proprio.Infatti su 781 disegni di legge approvati dalSenato nel corso della VII legislatura, ben308 (pari a circa il 40 per cento del totale)sono stati approvati direttamente dalle Com-missioni in sede deliberante; e in questi pri-mi mesi dell'attuale legislatura su 60 disegnidi legge, approvati in totale dal Senato, ben19 (pari a circa il 30 per cento) sono stativotati direttamente dalle Commissioni per-manenti.

Un discorso diverso va fatto per quantoriguarda l'assegnazione alle Commissioni diprovvedimenti in sede redigente, cui si èfatto ricorso in un numero di casi moltoesiguo. Si deve far presente che il ricorso atale sede si giustifica soltanto allorchè iprovvedimenti legislativi in esame abbianocaratteristiche del tutto peculiari, sia sulpiano della loro articolazione, che sul pianodella complessità tecnica della materia trat-tata. Perciò si fa ricorso alla sede redigentequando si tratti di disegni di legge che ri-chiedano un'articolazione particolarmenteanalitica e complessa sul piano tecnico, tal-chè se ne giustifica la redazione nel più ri-stretto ambito della Commissione perma-nente, competente per materia.

Per quanto riguarda le indagini conosci-tive ringrazio il relatore De Vita del concorsorecato con le sue osservazioni all'azione giàsvolta ~ e che sarà continuata ~ per ot-tenere dalle Commissioni un ricorso, unosvolgimento ed una conclusione delle inda-gini coerente con i princìpi che le feceroistituire.

Nel corso della discussione sul bilanciointerno del Senato sono stati rilevati len-tezze e ritardi nelle risposte alle mozioni, in-terpellanze ed interrogazioni presentate daisenatori.

L'osservazione coglie per buona parte larealtà del fenomeno, come anche dimostranoi dati che di seguito vengono forniti.

Alla data di oggi risultano presentate 22mozioni, di cui al 30 novembre 1979, tenen-do conto cioè delle sedute previste in calen-dario e dedicate allo svolgimento degLi stru-menti predetti, ne risulteranno svolte 15,cioè il 68 per cento. Le interpellanze pre-

sentate sono 74, di cui al 30 novembre sa-ranno svolte o esaurite 40, cioè il 54 percento. Le interrogazioni a risposta orale pre-sentate danno un totale di 330, di cui semprea130 novembre saranno svolte o esaurite 166,con una percentuale del 50 per cento. Dellesuddette in Commissione ne sono state asse-gnate 124, svolte 55, per il 46 per cento. I ri-lievi pertanto riguardano solo le interroga-zioni a risposta scritta che, presentate in nu-mero di 528, ricevettero solo 108 risposte, pa-ri al 20 per cento. Spetterà alla Presidenza dirichiamare l'attenzione del Governo su taleinconveniente.

Non bisogna dimenticare che gli svolgi-menti avrebbero potuto essere, in tutti i set-tori, maggiori, se alcuni colleghi di voltain volta ~ come ad esempio sta avvenendoper le interrogazioni previste nella sedutadi domani ~ non avessero chiesto, sia pureper fondati motivi, di differire le risposteper le quali non senza fatica era stata ottenu-ta la presenza del Governo.

Un ultimo rilievo merita un riscontro:quello circa il collegamento dell'attività delParlamento con quella degli organismi comu-nitari. Sotto questo profilo taluno ha par-lato di mancanza di strumenti che consenta-no al Parlamento di esercitare controlli einterventi sulla normativa comunitaria o su-gli accordi che le Comunità concludono di-rettamente con paesi terzi. A tal fine si puòfare riferimento alla possibilità di potenziarela Giunta per gli affari delle Comunità eu-ropee.

Quanto ai rapporti tra gli eletti al Parla-mento europeo e le Camere sono in grado direndere noto quanto, d'intesa con la Presi-denza della Camera, ho fatto conoscere al-l'autorevole deputato che sollecitò in propo-sito, pubblicamente oltre che per iscritto,organiche soluzioni. In relazione alla pro-posta di partecipazione dei parlamentarieuropei ai lavori delle Camere e dei loroorgani interni, è stato fatto presente cheuna riforma regolamentare in tal senso, in-cidendo sulla libertà ed autonomia delle As-semblee nazionali, solleverebbe delicati pro-fili di costituzionalità. Sembrerebbe invecepiù agevole, alla stregua della stessa discipli-na regolamentare vigente, accedere ad una

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Senaw della Repubblica ~ 2422 ~ VIII Legislatura

22 NOVEMBRE197948a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

impostazione secondo la quale i membri delParlamento europeo possano essere invitatidalle Commissioni di ciascuna Camera in tut-te quelle sedi in cui è già attualmente previ-sta l'audizione di persone in grado di fornirenotizie ed elementi utili all'attività parlamen-tare (articolo 48, quinto comma, del Regola-mento del Senato).

È stato, altresì, chiarito che, per quantoriguarda l'accesso dei parlamentari europeialle sedi delle Camere nazionali, esso può es-sere certamente consentito: è opportuno, in-fatti, fornire ad essi ogni possibile documen-tazione tramite i servizi del Senato e dellaCamera, che dispongono di appositi ufficiche svolgono la loro attività in contatto conle sedi di Strasburgo e di Bruxelles.

Circa, infine, l'approntamento di serviziad hoc per i parlamentari europei ~ sia perquanto concerne una sede per le loro riu-nioni in Italia, sia per quanto riguarda leattività burocratiche necessarie per lo svol-gimento della loro attività ~ in coerenza con!'impostazione che precede, si è ritenuto chei relativi problemi non rientrino nelle com-petenze delle Camere nazionali, ma che essidebbano essere affrontati e risolti dal Go-verno. In questo senso i Presidenti delle dueCamere hanno sollecitato !'iniziativa del Pre-sidente del Consiglio dei ministri.

Il questore Ricci ha già risposto alle os-servazioni inerenti alle modalità per consen-tire ai senatori di espletare in modo miglio-re il loro mandato. Le prospettive delinea-te nella replica del senatore questore, anchea nome dei suoi colleghi, e riferentisi sia aiGruppi parlamentari che ai singoli senatori,hanno validità e se realizzate valorizzerannoi talenti di esperienza, di scienza, di inizia-tiva, di impegno che ciascun collega possie-de. Assiduamente mi sono da anni impegna-to a questo proposito: ringrazio i cortesicolleghi ed i questori che ciò hanno avutol'amabilità di riconoscere, il che ho moltoapprezzato. Il mio impegno non verrà meno,così da rimuovere insufficienze di mezzi eco-nomici, di efficienza di servizi, di organizza-zione, di procedure e di assistenza che ren-dono più gravoso il lavoro di ognuno. E aciò procedendo si otterrà anche un altro ri-

sultato, quello di agevolare la collaborazioneche con capacità e successo viene prestatadal Segretario generale, da tutti i funzionari,dal personale impiegati~io ed ausiliario, delquale ben presenti mi sono le lacune che es-so lamenta, ad individuare le quali venneropromossi i lavori della commissione Carrarae a rimuaverle sotto parecchi aspetti, nonultimi quelli dei locali per servizi comuni oper funzioni sindacali, confidiamo di riusci-re in modo definitivo nel numero minorepossibile di mesi.

Non mi sono riferito a cose minime, ma amisure che debbono dimostrare che la Presi-denza non dispone il complesso dei propridoveri in caselle distinte e subordinate, matutti li tiene presenti, tutti cerca di assol-vedi, anche se talvolta penuria di mezzi,sempre penuria di spazio, spesso imprevistedifficoltà non fanno coronare l'impegno dalpur tanto desiderato successo.

Su tutta la materia afferente alla funzio-nalità del Senato, in base agli orientamentiemersi da questo dibattito, preavverto checonvocherò prossimamente i Presidenti deiGruppi e i responsabili delle diverse compo-nenti del Gruppo misto per procedere alladefinizione delle possibili soluzioni. Formulol'auspicio che i dirigenti di ciascun Gruppopreparino la suddetta riunione sia con oppor-tuni approfondimenti sia con utili contattireciproci per verificare l'esistenza dei con-sensi.

In occasione così solenne è caro al Presi-dente ringraziare vivamente per l'opera pre-stata i colleghi della Presidenza, delle Pre-sidenze dei Gruppi e delle Commissioni, tut-ti i senatori, tutti gli operatori dell'ammini-strazione del Senato, dal Segretario generaleal più giovane degli ausiliari, estendendo ilringraziamento ai rappresentanti della stam-pa, della radiotelevisione, delle agenzie e aquanti in servizi vari, di ordine e sicurezzain primo luogo, sono comandati presso ilSenato. (Vivi applausi).

D E V I T O , relatore. Domando di par-lare.

P R E S I D E N T E . Ne ha facoltà.

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VIII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 2423 ~

22 NOVEMBRE 197948" SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

D E V I T O, relatore. Signor Presiden~te, lei ha testè annunciato che prossimamen~te convocherà i Presidenti dei Gruppi e lesingole componenti all'interno del Gruppomisto per fare il punto sulle indicazioni chesono emerse in questo dibattito, auspicandotra l'altro in quella sede di trovarsi di fron-te a proposte conclusive, sia per quanto at~tiene materia di disegni di legge, sia perquanto attiene materia regolamentare o dialtro genere.

Lei ha tra l'altro preso atto ~ come del

resto ho fatto io, relatore ~ dell'unanimitàdei consensi in relazione al problema delleCommissioni bicamerali. Fra l'altro, ci ha in-vitato ~ perchè questa, sì, è competenzadelle forze politiche, dei gruppi politici ~

a passare dai buoni propositi alle proposteconcrete. Ecco, immaginando il tipo di pro-cedura che lei ha annunciato, attraverso lariunione dei presidenti dei Gruppi ed auspi-cando anch'io che in quella sede, anche suquesto tema, si possano già registrare delleconvergenze concrete su proposte precise;preoccupato che situazioni di fatto che si ve-nissero a creare in questi giorni costituireb-bero forse l'ostacolo maggiore alla realizza-zione delle buone volontà che qui sono stateespresse; non avendo fino ad oggi costituitoalcune Commissioni bicamerali, pur avendolei sollecitato, fino a ieri o l'altro ieri, le desi-gnazioni dei componenti da parte dei singoliGruppi parlamentari chiedo se non ritienelei, sentendo .il Presidente dell'altro ramodel Parlamento, di soprassedere per qualchegiorno, per lo meno fino alla convocazionedi questa riunione, alla nomina di questeCommissIOni, sperando tutti noi che in quel-la sede si possa registrare il consenso tra leforze politiche che qui è stato manifestato,per correggere questa anomalia del nostrosistema ~ credo ~, assicurando una mag-

giore funzionalità del nostro istituto?

P R E S I D E N T E . Senatore De Vita,può immaginare se il Presidente non è favo~revoIe alla ricerca di una intesa prelimina-re ~ in questo caso, direi, essenziale e de~terminante ~ tra i Gruppi parlamentari.

Mi auguro, pertanto, che siano prese leiniziative opportune, anche in vista della pre-parazione ~ la più sollecita possibile ~ del-

la riunione dei Presidenti dei Gruppi e deirappresentanti delle componenti che con~fluiscono nel Gruppo misto. Spero che inquella circostanza ella accetti di far partedella nostra riunione come portatore, assie-me naturalmente al questore Ricci, delleistanze ultime, che in questo dibattito sonoaffiorate.

Per quanto riguarda la seconda richiesta,quella, cioè, relativa alla Isospensione dellaformazione delle Commissioni bicamerali, mifarò dovere e carico di esporla alla onore-vole Presidente della Camera, la quale ~ im~

magino ~ si troverà nel mio stesso stato

d'animo: devo raccomandare, però, che que-ste nomine non siano troppo ritardate, datoche in alcuni casi esiste, in base alla legge,una vera urgenza.

Peraltro devo invitare i responsabili deiGruppi a dare rapidamente una risposta inordine alla richiesta suddetta e a concretiz-zare la risposta stessa in proposte specifi-che, in quanto, anche se ci dovesse essere unaccordo sulla opportunità di non ricostitui-re talune Commissioni, le Presidenze delleCamere dovranno evidentemente procedereegualmente alla loro formazione, nell'ipotesiin cui l'accordo stesso non desse vita, poi,ad una specifica proposta di modifica dellanormativa che attualmente le concerne. Per~tanto, se non riuscirete in brevissimo tempoa dare risposta a tale questione, la Presi~denza del Senato, in accordo con quella del-la Camera, non potrà evidentemente protrar-re ~ specie per alcune Commissioni la cuicostituzione sia da considerare urgente, inbase alla legge ~ una decisione definitivae, quindi, la loro formazione.

Come il senatore De Vita ricorderà, già nel-la scorsa settimana, allorchè sollecitai perla terza volta la designazione da parte deiGruppi dei componenti delle Commissionimedesime, avevo avuto modo di avvertireche, ove la designazione stessa non fossetempestivamente per-venuta, i Presidenti deidue rami del Parlamento avrebbero proce-duto d'ufficio: a questo punto perciò non

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,)r!l1l1tO della Repubblica ~ 2424 ~ VIII Legislatura

22 NOVEMBRE1979~

48a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

posso che esortare ad evitare ulteriori ri~tardi e rinvii.

Passiamo agli ordini del giorno. Ella, sena~tore Spadaccia, li illustrò nella seduta po~meridiana di giovedì scorso.

S P A D A C C I A. Domando di par~lare.

P R E S I D E N T E. Ne ha facoltà.

S P A D A C C I A. Ho presentato i dueordini del giorno pensando che ci fosseroaltre iniziative risolutive già in questa sede,signor Presidente, con cui confrontare leproposte di cui mi ero fatto portatore.

Devo riscontrare che questo non c'è statoda parte degli altri Gruppi; me ne lamentoperchè già poteva forse venire dall'Assem~blea una prima indicazione di carattere ge~nerale, su. cui poi innestare il lavoro da svol~gere nella riunione di oui lei ha preannun-dato la convocazione.

Mi pare tuttavia che, a questo punto, man~tenere gli ordini del giorno sarebbe sfasatorispetto allo stato del dibattito e delle pro~cedure che si è ritenuto di adottare, per cui,registrando alcune convergenze e il perma-nere di alcune divergenze, ritengo che siapiù opportuno portare gli argomenti ogget~to di ambedue gli ordini del giorno, ivi com-preso quello della definizione di «onorevo-le », nella sede che lei ha indicato e che mipare le altre componenti dell'Assemblea, conil loro comportamento, abbiano accettato.

P R E S I D E N T E. Allora, avendo ilsenatore Spadaccia ritirato i due ordini delgiorno, per paterne discutere la materia nel~l'altra sede preannunziata, possiamo passarealle votazioni.

P E R N A. Domando di parlare per di~chiarazione di voto.

P R E S I D E N T E. Ne ha facoltà.

C I P E L L I N I. Ma non avevamo de-ciso di non fare dichiarazioni di voto?

P E R N A. Va bene, ma è successa unacosa che mi costringe a farla.

C I P E L L I N I. Però non è corretto:se si prende una decisione di non fare ledichiarazioni di voto e si è tutti d'accordo,non si devono fare: abbi pazienza!

P E R N A. Signor Presidente, vorreichiarire che noi eravamo dell'opinione di nonfare dichiarazioni di voto, senonchè la propo~sta avanzata adesso dal collega De Vita, chenon era stata concordata con noi, di sospen-dere la nomina delle Commissioni bicame-rali ci costringe a dire due parole su questoargomento. Nel senso che, pur essendo pie-namente d'accordo con la proposta da leiformulata circa il lavoro da svolgere peradeguare il funzionamento del Senato ai pro-blemi e alle esigenze di cui si è discusso,non vediamo però come si debba inserire inquesta discussione e in questo iter anche ilproblema delle Commissioni bicamerali. Perlo meno, se non ci opponiamo, come non ciopponiamo, a che se ne tratti in quella riu-nione dei capigruppo di cui lei ha parlato,purtuttavia deve essere chiaro che non ade-riamo alla richiesta di sospendere la nominadelle Commissioni stesse.

Non abbiamo aderito mai a questa richie-sta e non vi aderiamo adesso. Nulla vieta~ ripeto ~ che se ne discuta e si abbianoscambi di idee con l'altro ramo del Parla-mento, ma deve essere chiaro che siamo difronte ad una situazione nella quale ci sonodelle leggi che non vengono applicate. Nonè la fine del mondo, però dobbiamo consta-tare che è così.

Visto che ho la parola, signor Presidente,se lei mi consente ancora di parlare per unminuto, vorremmo dire che, naturalmente,da parte del nostro Gruppo si farà tuttoquello che è nelle nostre capacità per cerca-re di contribuire ai lavori che lei ha prean-nunciata, avendo anche colto nelle paroleche lei ha detto a conclusione del dibattitodegli accenni molto interessanti, come, peresempio, quello relativo alla possibile, even-tuale modifica della composizione delle Com-missioni permanenti del Senato. E questocon la volontà di contribuire a quell'ade-guamento della Costituzione, del sistema co-stituzionale, del complesso dei rapporti alvertice dello Stato, al quale siamo sensibili

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Senato della Repubblica ~ 2425 ~ VIII Legislatura

22 NOVEMBRE197948a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

e cerchiamo di dare un contributo, come èstato dato nel dibattito dai colleghi Modicae De Sabbata. In questo senso agiamo se-condo un'ispirazione che, pur in una valu-tazione storica diversa della struttura delParlamento (che alla Costituente proponem-mo che fosse monocamerale), parte dallaconsiderazione che il modo con il quale ilbicameralismo è stato attuato in Italia, nelsenso indicato sempre dal collega Modicanel suo intervento, abbia messo in evidenzapregi e problemi e che, pur non essendo oggimatura, o possibile, una soluzione diversa,nello spirito di quella nostra originaria pro-posta tali questioni ci spingono a dare unpieno contributo a un migliore e più adegua-to funzionamento del Parlamento.

D E V I T O, relatore. Domando dìparlare.

P R E S I D E N T E. Senatore De Vita,ella ha sentito in che senso si è pronunziatoil senatore Perna. Ha facoltà di parlare.

D E V I T O, relatore. Proprio a que-sto proposito, signor Presidente, vorrei direal collega Perna che chi parla nella qualitàdi relatore si è limitato a registrare su quel-la materia l'opinione di tutti i Gruppi parla-mentari, ivi compreso il suo, senatore Per-na, e quindi...

V A L O RI. Non sulla questione delrinvio.

D E V I T O, relatore. Se me lo con-sente, arriviamo alle ragioni del rinvio, checredevo di avere spiegato. Quindi, registratele opinioni, come il relatore aveva il doveredi fare ~ e tra l'altro lo stesso Presidentele ha doverosamente registrate nelle sue con-clusioni ~ le possibilità di passare dalle pa-role ai fatti sono affidate nella materia ~

il Presidente lo ha sottolineato ~ esclusiva-

mente ai Gruppi parlamentari e non allaPresidenza.

Preoccupato del fatto che in questo paesele situazioni di fatto che si vanno a crearesono molto più efficaci e limitative di qual-siasi pronunciamento di buona volontà, miero limitato a chiedere al Presidente del Se-

nato se, previa intesa col Presidente dell'altroramo del Parlamento, non avendo costi-tuito alcune Commissioni fino ad oggi, an-che per colpa nostra, non fosse il caso,in previsione di una riunione dei Presidentidei Gruppi parlamentari annunciata dal Pre-sidente a brevissima scadenza, di soprasse-dere per alcuni giorni alla creazione delleCommissioni stesse.

Non ritengo questo tanto scandaloso, purfacendomi carico, senatore Perna, delle com-petenze di alcune di quelle Commissioni par-lamentari, ma non di tutte, per lo meno perquanto riguarda l'urgenza di alcuni pareri edi alcune opinioni di competenza di quelleCommissioni.

Quindi non ritengo di essere venuto me-no al mio ruolo di relatore interpretando leopinioni emerse in questa sede. Preoccupatodi dare concretezza alle opinioni che sonostate espresse da tutti i Gruppi parlamen-tari, il mio appello alla Presidenza era limi-tato a sospendere l'attuazione di Commissio-ni parlamentari per qualche giorno auguran-domi, senatore Perna, che l'iniziativa deiGruppi parlamentari potesse essere accelera-ta nel giro di pochi giorni per portare inquella riunione dei Presidenti dei Gruppiconclusioni che mi auguro siano nella dire-zione che tutti abbiamo auspicata.

P R E S I D E N T E . Senatore Perna,desidera aggiungere qualche cosa?

P E R N A. Signor Presidente, non devoaggiungere niente. Mi pare che l'interventodel senatore Modica, che tutti hanno sentito,sia stato molto chiaro. Noi abbiamo delleproposte da fare nel caso che non si costi-tuiscano quelle Commissioni perchè se nemodifica la normativa. Altra cosa è se leCommissioni non si costituiscono ~ non è

questa evidentemente l'intenzione del sena-tore De Vita ~ per altri motivi, che posso-no anche essere intuitivi, ma che non è cer-to il caso di esporre adesso. Questo è tutto.

P R E S I D E N T E . Naturalmente ri-ferirò e informerò il collega Presidente del-la Camera dello scambio di vedute, di pro-poste e di rilievi, svolto si in questa materia.

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Senato della Repubblica. ~ 2426 ~ VIII Legislatura

22 NOVEMBRE197948a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

Devo far presente che ~ indipendentemen-

te dalle richieste formulate nel corso del di-battito ~ i Presidenti delle due Camere, an-che nell'ipotesi in cui dovessero decidere diprocedere immediatamente alla nomina deicomponenti di talune Commissioni bicame-rali, non potrebbero annunciarne la compo-sizione prima della seduta di martedì 27 no-vembre. Vi è quindi ancora un inteJ:1Valloditempo nel quale potrebbe realizzarsi un in-contro fra le varie forze politiche al fine dicreare le premesse perchè la situazione cam-bi. Da parte della Presidenza non può venirealtro che un invito ad utilizzare eventual-mente tale intervallo di tempo, anche perchè~ lo ripeto ~ il fatto che la legge impongacon urgenza la .costituzione di talune Com-missioni finirebbe per esporre i Presidentidelle Camere, che in ipotesi non vi avesseroancora proceduto: si può dire, anzi, che iPresidenti si siano già abbastanza esposti,tenuto conto della necessità che alcuni atti,cui talune Commissioni bicamerali debbonoconcorrere, sono ormai praticamente indif-feribili. Pertanto coloro che sono in gradodi assumere concrete iniziative in propositohanno a ddsposizione quattro giorni (da ve-nerdì a lunedì) per tenere gli opportuni con-tatti e per raggiungere i necessari accordi.

Devo, però, far notare che il problema sus- Isiste anche nell'ipotesi in cui si procedessealla nomina delle Commissioni, sicchè, al-meno sotto questo profilo, gli incontri e iconfronti fra i gruppi politici potrebberoegualmente aver luogo. Anche al fine di evi-tare la nascita di equivoci in questa materia,ritengo di non dover aggiungere altro, inquanto non spetta a me assumere responsa-bilità che non mi riguardano e che non midebbono riguardare.

Metto ai voti il rendiconto generale delleentrate ~ delle spese del Senato, per l'annofinanziario 1977 (Documento VIII, n. 1).Chi l'approva è pregato di alzare la mano.

~ approvato.

Metto ai voti il progetto di bilancio inter-no del Senato per l'anno finanziario 1979(Doc. VIII, n. 2). Chi l'approva è pregatodi alzare la mano.

~ approvato.

Proroga del tennine per la presentazionedelle relazioni sui -Documenti IV, nn. 2 e 4

P R E S I D E N T E . L'ordine del gior-no reca la discussione di domande di auto-rizzazione a procedere in giudizio (Doc. IV,nno 2 e 4).

V E N A N Z I . Domando di parlare.

P R E S I D E N T E . Ne ha facoltà.

V E N A N Z I . Signor Presidente, in re-lazione alle due domande di autorizzazionea procedere in giudizio all'ordine del giornodella seduta odierna, la prima avanzata neiconfronti del senatore Talamona, per concor-so nel reato di peculato continuato (artico-li 81, 112, n. 7, e 314 del codice penale) (Doc.IV, n. 2), l'altra avanzata nei confronti delsenatore Riva, per i reati di resistenza e ol-traggio a pubblico ufficiale (articoli 237 e341 del codice penale) (Doc. IV, n. 4), faccio

,presente che la Giunta delle elezioni e delleimmunità parlamentari non ha potuto esau-rirne l'esame.

Chiedo pertanto, ai sensi dell'articolo 135,settimo comma, del Regolamento, una pro-roga di 30 giorni del termine per riferire alSenato.

P R E S I D E N T E . Non facendosiosservazioni, la richiesta si intende accolta.

Discussione e approvazione, con modifica-zioni, del disegno di legge:

« Rendiconto generale dell' Amministrazionedello Stato per l'esercizio finanziano1978» (77)

P R E S I D E N T E . L'ordine del gior-no reca la discussione del disegno di legge:«Rendiconto generale dell'Amministrazionedello Stato per l'esercizio finanziario 1978 ».

Dichiaro aperta la discussione generale.

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VIII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 2427 ~

22 NOVEMBRE 197948a SEDUTA ASSEMBLEA, - RESOCONTO STENOGRAFICO

È iscritto a parlare il senatore Bollini. Neha facoltà.

B O L L I N I . Signor Presidente, è laprima volta che si esamina il rendiconto del-lo Stato prima del bilancio di previsione.Ciò avviene per una decisione, per un man-dato preciso contenuto nella nuova legge dicontabilità e a seguito di una modifica re-golamentare.

L'evento avrà una qualche importanza senon si ridurrà ad un semplice spostamentodi data, ma si tradurrà in una diversa pro-cedura e in un diverso impegno del Parla-mento. L'esame dei documenti che costitui-scono il rendiconto generale dello Stato, ognivolta che vengono presentati in Parlamento,suscitano da parte della stampa una seriedi rilievi, di osservazioni critiche.

Presidenza del vice presidente FER R A L A S C O

(Segue B O L L I N I). In questi rilieviè contenuta una accusa specifica nei confron-ti del Parlamento e dei parlamentari di di-sinteresse su un problema così serio qual èquello che riguarda il controllo e la gestionedel pubblico denaro. Queste argomentazionidella stampa traggono molto spesso origineda una ripetizione di tesi dei più tradizionalimanuali della contabilità pubblica i qualiattribuiscono al rendiconto una serie di si-gnificati assai rilevanti. Innanzi tutto questodocumento darebbe la misura di quanto delbilancio di previsione è stato effettivamenterealizzato e quindi da esso si potrebbe desu-mere il grado di efficienza della pubblicaamministrazione. Inoltre, questo documentofornirebbe gli strumenti necessari per uncontrollo costituzionale del Parlamento neiconfronti del Governo per quanto riguardal'attuazione dell'indirizzo politico fissato insede di bilancio.

Sempre secondo questo indirizzo dottrina-rio il rendiconto è indispensabile al Gover-no e al Parlamento per preparare il futurobilancio di previsione; infine senza l'appro-vazione di questo documento non si conclu-de quel diritto al bilancio che è proprio delParlamento e non si rendono giuridicamentedefinitivi ed intangibili i risultati della ge-stione del bilancio stesso. Seguendo questatraccia si può arrivare a conclusioni che inparte gettano sul Parlamento, o, meglio, sulmodo come il Parlamento e il Governo hannofin qui esaminato questo documento, una se-

rie di pesanti critiche. Io lamento di nonaver trovato sino ad ora adeguate ed efficacirisposte in concreti e coerenti comportamen-ti. Non è possibile cioè accettare che ripe-tutamente, di anno in anno, Governo e Par-lamento siano sottoposti a critiche spesso in-giuste senza dare adeguate risposte e senzaapprofondire quelle critiche serie che esigo-no invece una risposta puntuale e precisa.Così facendo è evidente che noi diamo la pos-sibilità a certe forze che tentano di portarediscredito agli istituti parlamentari di po-tersi affermare.

Questa occasione quindi che ci viene offer-ta deve essere secondo me sfruttata per in-tero nel senso di dare una risposta a tesi in-sostenibili, di valutare concretamente il me-rito di obiezioni fondate e di indicare alpaese la strada che noi intendiamo seguireperchè il diritto-dovere del Parlamento dicontrollare il rendiconto sia espletato finoin fondo con il massimo di severità ed obiet-tività.

La prima di queste tesi riguarda l'efficaciadel controllo costituzionale che il Parlamen-to può esercitare, sino al caso limite del-l'eventuale rifiuto di approvazione del rendi-conto, rifiuto che, secondo la dottrina, po-trebbe addirittura comportare l'obbligo delGoverno di rassegnare le dimissioni. Questatesi fa risaltare l'importanza del rendiconto.

Tuttavia, a parte la discussione teorica sul-la validità o meno di questo argomento, nel-la pratica vogliamo ricordare che dal 1945

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Senato della Repubblica ~ 2428 ~ VIII Legislatura

22 NOVEMBRE1979

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48a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

ad oggi, se non erro, abbiamo aiVuto 37 Go-verni. Ebbene, siccome dalla data di presen-tazione del bilancio preventivo alla data diapprovazione del consuntivo debbono passa-re poco più di due anni, è evidente che i Go-verni, per poter rispondere della gestionedel bilancio da loro presentato, debbono ri-manere in carica almeno 760 giorni. Risultache dei 37 Governi uno solo è rimasto in ca-rica per una durata superiore a questa data:il terzo Governo Moro, durato esattamente833 giorni; ma se si 'Va a guardare la datadella sua costituzione (23 febbraio 1966) equella delle sue dimissioni (5 giugno 1968)si vedrà che neanche questo Governo ave-va la possibilità di discutere il rendicontodel bilancio che aveva fatto approvare dalParlamento. Se esiste quindi in teoria la pos-sibilità di esercitare la sanzione della nonapprovazione del rendiconto, nella pratica ta-le possibiltià non si è ancora concretamentepresentata e quindi perde gran parte del suovalore.

In sede di polemica nei confronti del com-portamento del Parlamento si ripete la tesiche l'approvazione del rendiconto darebbeintangibilità e definitività ai risultati dellagestione del bilancio.

È una tesi vecchia, spesso citata, di Gu-stavo Ingrosso, ma basterà osservare che es-sa dimentica un piccolo particolare, cioè chenoi siamo stati in presenza fino a poco tem-po fa di un bilancio di pura competenza, va-le a dire in presenza di residui, la cui ge-stione ~ come è noto ~ si svolge in concre-

to negli esercizi successivi rispetto a quelloche il voto sul rendiconto dovrebbe rendereintangibile. Quindi il problema della intan-gibilità del bilancio attraverso il voto sulconsuntivo si basa in realtà su un artifiziogiuridico.

Anche la tesi della possibilità di utilizzareil rendiconto per ricavare elementi di giudi-zio validi per la formazione del nuovo bi-lancio di previsione, dimentica qualcosacirca i tempi e le scadenze reaili di prepara-zione dei bilanci. Quando, ad esempio, si di-scute il consuntivo del 1978, bisogna tenerepresente che siamo nell'ottobre 1979 e quindila possibilità di influire in qualche modo sul-

le previsioni non riguarda il bilancio del 1979ma quello del 1980.

I dati del rendiconto, pur avendo un valo-re per la conoscenza dell'andamento dellapubblica finanza, non possono essere suffi-cienti per la formazione del bilancio di pre-visione. Anche questa è pertanto una tesi chenon regge di fronte alla realtà.

Se così stanno le cose, dobbiamo però cer-care di capire perchè con particolare insi-stenza questa tesi critica nei confronti delcomportamento del Governo e del Parlamen-to viene sostenuta. Forse dipende dal fattoche si crede che dal documento che ci vienepresentato noi possiamo ricavare una messetale di dati, di cifre, di raffronti, da fornir-ei un quadro organico e definitivo dello sta-to della finanza pubblica. A ben guardare, idocumenti che ci vengono forniti sono, sì,ricchi di dati, ma sono tuttavia dati parzia-li e fino a poco tempo fa riguardavano sol-tanto il solo settore statale, e non l'interosettore pubblico allargato; non contengonogli elementi e il quadro generale della situa-zione economica del paese.

Molto più tempestiva, più ricca, anche seper certi dati un po' meno precisa, è la rela-zione sulla situazione economica del paese.Pertanto quando si vuole elaborare un giu-dizio sulla situazione anche della finanzapubblica, bisogna necessariamente far rife-rimento alla relazione sulla situazione eco-nomica e non al rendiconto.

Detto questo, non vorrei che si ricavassel'impressione che il rendiconto non serve,non ha un grande valore, che noi respingia-mo in blocco le osservazioni critiche. Non èquesta la nostra opinione; si tratta invece diricondurre su un terreno più solido e piùpreciso il giudizio sul ruolo e sul valore delrendiconto.

Una tesi, alla quale bisogna dare una ri.sposta, è la seguente: dal rendiconto noi ri-caviamo la certezza sul come il denaro pub-blico è stato utilizzato; l'attività di controlloefficace, penetrante svolta dalla Corte deiconti ci dà la sicurezza e la garanzia che isoldi pubbliei sono stati correttamente am-ministrati.

Infatti se prendiamo i dati forniti dal pro-curatore generale della Corte dei conti, dot-

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22 NOVEMBRE 197948a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

tor Sinopoli, si vede che nel corso del 1978la Corte ha esercitato il controllo preventivoe successivo su 1.500 atti di Governo, su950.000 decreti, su 2 milioni 250.000 titolidi pagamento, su 150.000 rendiconti, su225.000 atti di contabilità varia.

Si tratta, come è evidente, di un bilancioimponente, su cui bisogna indubbiamente ri-flettere prendendo atto di un'attività di vigi-lanza e di controllo utile per la finanza pub-blica, tranquillizzante per i cittadini.

Anche qui, al di là della retorica, dobbia-mo vedere se riusciamo a capire quali do-cumenti sono stati effettivamente controlla-ti. Non sembri questa una domanda imper-tinente; autorevoli esponenti della magistra-tura contabile hanno cercato di quantificaree qualificare lo sforzo compiuto dalla Cortedei conti in sede di rendiconto del bilanciodello Stato. I loro studi dicono esattamenteche per le entrate, tutte le entrate, la Cortenon è in grado di esercitare alcun controllo,di nessun genere. Se ne lamenta, ma prendeatto di questo fatto. Inoltre, per quanto ri-guarda le spese ~ i dati si riferiscono albilancio del 1977 ~ i trasferimenti di par-te corrente sono assommati al 38,6 per cento;quelli di parte capitale al 13,6 per cento; iltotalle è quindi oltre il 50 per cento. Su questitrasferimenti, dichiara la Corte, il controllo èsolo nella fase del passaggio dei fondi. Quindipraticamente si vede passare i soldi senzaalcun controllo. Per il personale in servizioe in quiescenza la somma complessiva del bi-lancio dello Stato è del 21 per cento; qui ilcontrollo è pertinente, minuzioso, gli atti so-no sottoposti a un ripetuto vaglio; è la parteeffettiva dove la Corte dei conti non soltan-to esercita il suo controllo, ma esaurisce ingran parte le sue forze.

Per quanto riguarda gli interessi passivi,che sono circa il 10-11 per cento, c'è uncontrollo di legittimità che ha ben scarsopeso perchè non arriva alle radici della for-mazione degli interessi passivi. In totalequindi abbiamo circa 1'85 per cento del bi-lancio dello Stato su cui la Corte dei contiesercita un controllo molto parziale e limi-tato.

n controllo della Corte sulle aziende au-

¡

tonome si dichiara che costiturisce soltan-

to un comodo alibi, uno spolverino sulle ge-stioni che vengono controllate in misura ir-risoria.

Pur sottolineando lo sforzo compiuto dallaCorte dei conti circa le pensioni di guerra,si deve registrare che le pratiche arretrateammontano, mi sembra, a 275.000. La velo-cità di smaltimento delle pratiche stesse èdi circa 10.000 all'anno e a questo ritmo nonsi arriverà mai alla fine.

Di fronte a questa situazione critica sor-ge un problema che non riguarda soltantola Corte dei conti, che è imbrigliata in unanormativa da cui non può uscire, ma riguar-da direttamente il Governo. E io mi doman-do, naturalmente con spirito di collaborazio-ne: quando il Governo si deciderà ad affron-tare questo problema? Non ne ignoro lacomplessità, ma mi sembra che la recentedichiarazione del presidente Cossiga che sideve ancora studiare, approfondire la mate-ria sia certamente una risposta non adeguataaU'urgenza della situazione. Tuttavia, a partela valutazione circa l'efficacia dell'azione dicontrollo svolta dalla Corte dei conti, lavera gestione del bilancio dello Stato è nel-le mani del Tesoro, il solo in grado di for-nire una serie di dati significativi. È infattinella nota preliminare, che giustamente no-tava nella sua relazione il collega Colella haassunto dignità di legge, che ritroviamo unaserie di importanti informazioni. Infatti seanalizziamo questo documento notiamo unmodulo espositivo che si ripete nella formu-lazione di ciascun capitolo: gestione di com-petenza, gestione dei residui, gestione delleaziende autonome, gestione di cassa, tuttiquanti costruiti col medesimo clichè. Siespongono le previsioni iniziali, le modifi-cazioni, i confronti con l'anno precedente,si sottolineano le differenze in assoluto o inpercentuale. Ma del perchè si è giunti a certirisultati diversi da quelli programmati inquesto documento non si fa parola alcuna.Sembra che tutto il processo di gestione delbilancio obbedisca a un meccanismo automa-tico e preordinato. n Tesoro deve soltantocontrollare questo meccanismo e poi fare ilconto del dare e dell'avere, del più e del me-no, senza l'obbligo di dar conto di come si èsvolta b gestione, di quali sono state le diffi-

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coltà incontrate, di quali iniziative sono stateassunte per superarle, di quali problemi dirinnovamento si pongono per modificare unprocesso di invecchiamento e di erosione del-la capacità realizzatrice della pubblica am-ministrazione. Di tutto questo non vi è alcu-na traccia nella nota introduttiva al rendi-conto.

Alla fine della gestione, noi non possiamoaccettare a scatola chiusa dei risultati cheevidenziano la crescita dei residui, la cadutadegli investimenti e il ritardo nell'attuazionedi certe leggi senza renderci conto di qualeè stata la politica attÌ'va che il Tesoro, o me-glio il Governo, ha svolto per rispettare l'ob-bligo assunto allorquando ha accettato direalizzare e di gestire il bilancio di previ-sione del 1978.

In questo campo non molta luce ci vieneanche dalla relazione della Corte dei contiche accompagna il rendiconto. Guardando idocumenti della Corte, si vede come all'inizioessa stessa attribuiva a questo documento unsignificato minore: si limitava solo a ren-der conto al Parlamento degli adempimentiformalmente assoJti dalla Corte, senza nes-suna considerazione se non del lavoro svol-to da essa medesima. Il superamento dei ri-tardi avvenuto nel secondo semestre 1964,la presentazione più tempestiva dei rendi-conti da parte del Governo, l'entrata in vi-gore di effettivi controlli sugli enti hannoindotto la Corte a introdurre elementi diinnovazione e di trasformazione della sua re-lazione al Parlamento; tuttavia anche con lenuove relazioni si rimane nell'ambito di unriscontro di pura legitHmità fine a se stessoe non già inteso come premessa di future, piùcomplesse e penetranti indagini sui risultaticonseguiti e sui criteri di efficienza della pub-blica amministrazione. I criteri per valutarela gestione non sono per la Corte facilida rinvenire ma meraviglia che dal Teso-ro non si possano avere in questo cam- Ipo più precise informazioni. Eppure, il fat-to che siamo qui a discutere il rendicontoprima del bilancio preventivo vuoI dire chequalche cosa è cambiato e spero che l'ono-revole Pandolfi prenda atto coraggiosamen-te del fatto che le innovazioni legislative inmateria di contabilità impongono rapidissi-

mamente di mettere mano anche ad una di-versa formulazione dell'intero apparato espo-sitivo del rendiconto dello Stato.

Questo perchè l'articolo 22 della leggen. 468, introdotto dopo una serie di perples-sità, ha più che altro un valore programma-tica di impegno per il Ministero del tesoro;esso prescrive che ve{llga allegata al rendi-conto «una illustrazione dei dati consunti-vi da cui risulti il significato amministrati-vo ed economico delle risultanze contabiliz-zate, di cui vengono posti in particolare evi-denza i costi sostenuti, i risultati consegui-ti per ciascun servizio, programma o pro-getto in relazione agli obiettivi e agli indi-rizzi del programma di Governo »; una in-novazione assai profonda giustamente sotto-lineata anche nella relazione del collega Co-lella.

Capisco che non si possa pretendere ~ nèio lo pretendo ~ che questo adempimentofosse rispettato già per il consuntivo 1978,ma per il prossimo rendiconto non vorrei checi fosse una sottovalutazione del cambiamen-to qualitativo della stessa natura e struttu-ra della nota introduttiva che il Tesoro devepresentarci con il rendiconto. La modificadel Regolamento, la discussione anticipatadi questa questione sottolinea il nostro sfor-zo per giungere a una comune valutazione ea un accordo con il Governo, almeno su al-cune questioni. D'ora innanzi la nota del Te-soro deve non solo esporre i conti, ma devefornirci una autonoma valutazione della ge-stione del bilancio; il Governo deve indicar-ci quali sono state in concreto le difficoltàincontrate per attuare il programma indica-to dal Parlamento; si deve fare in modo chela discussione del prossimo rendiconto ge-nerale dello Stato sia anche la sede nellaquale il Governo presenta appropriate propo-ste per rimuovere ostacoli di ordine proce-durale, o di qualunque natura, che hannoreso difficile o inefÍicace la gestione del bi-lancio. Se questo farà il Governo, sicuramen-te troverà non solo l'appoggio del Parlamen-to, ma avrà anche l'adesione dell'opinionepubblica, la quale si renderà conto alloradell'effettiva utilità di un dibattito sul ren-diconto quando esso non si limiterà a unaarida elencazione di cifre ma indicherà una

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Senato della Repubblica ~ 2431 ~ V I I I Legtslatura

22 NOVEMBRE 197948a SEDUTA ASSEM:BLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

precisa volontà politica di utilizzare le espe-rienze della gestione per portare avanti pro-poste di cambiamento e di riforma della pub-blica amministrazione.

Molte delle difficoltà di gestione risiedeva-no in una vecchia normativa di contabilitàche finalmente abbiamo riformato. E tutta-via ho il dovere, onorevole Pandolfi, di rap-presentarle le mie preoccupazioni per il fat-to che la nuova legge di contabilità ha biso-gno di un complesso ulteriore di atti, di de-cisioni e di verifiche per portarla a compi-mento e salvaguardare il disegno innovatoredi cui è portatrice.

In questo processo attuativo noi dobbiamoprendere atto che la legge si colloca comefonte di pari grado rispetto alle altre leggidi spesa, possiede la stessa forza e ciò rendefragile e vulnerabile il disegno di realizzarein modo coerente la r1forma del bilancio.

L'esperienza della legge finanziaria, il. suocontenuto, il suo iter separato dal bilancio,la faticosa discussione che si sta avviandosono la prova che stanno prevalendo motividi interesse politico, di urgenza rispetto aiproblemi del cambiamento e della coerenzae si rischia, secondo me, di distorcere il si-gnificato di una delle innovazioni più corag-giose introdotte nella legge n. 468.

Io spero di sbagliarmi; tuttavia su una li-nea di coerenza l'onorevole Ministro del te-soro non è solo. Il Tesoro ha combattuto an-che sulla legge finanziaria una sua battaglia;in qualche parte l'ha vinta, in altra partel'ha certamente perduta. Il Parlamento, iospero, la mia parte sicuramente darà unamano al Ministro del tesoro per difendere lacoerenza di un disegno innovatore; noi sia-mo profondamente convinti che la revisionedella contabilità pubblica esige l'introduzio-ne nel processo di gestione del bilancio diuna nuova razionalità, di nuovi criteri di ef-ficienza, di una nuova visione programmato-ria nell'uso delle risorse dello Stato.

Naturalmente sappiamo che questi pro-cessi debbono essere valutati per quello chesono, tenendo conto degli elementi di diffi-coltà che possono concretamente insorgerenella formazione e nella gestione del bi-lancio.

Non si vede ancora nei documenti ~ e so-no tanti, purtroppo ~ che ci vengono pre-sentati come si costruiscono, in sede di bi-lancio, le basi concrete delle previsioni; nonsi riesce ancora a vedere quali sono i mar-gini reali di scelta e quali politiche il Gover-no è in grado di attuare attraverso un bilan-cio. Non si sa esattamente come e quali so-no le forze che intervengono nella attuazio-ne e nella gestione del bilancio, come sirealizzano l'informazione e il controllo delledecisioni e come si valutano i risultati otte-nuti sotto il profilo dei costi e dell'effi-cienza.

Sono questi gli elementi che inducono aritenere che il modo in cui in Italia è statogestito il bilancio deve essere profondamen-te rivisto. In Italia in questo campo siamoin ritardo e sotto il profilo della ricerca teo-rica e sotto il profilo pratico. Siamo schiaovi di un approccio pragmatico di tipo incre-mentale che ignora la valutazione complessi-va dei problemi e le esigenze di programma-re le risorse del bilancio dello Stato. Le dif-ficoltà di affrontare queste questioni sonosoprattutto difficoltà di tipo politico. Le for-ze che hanno sin qui gestito i bilanci delloStato, e quindi anche quello dell'anno 1978,hanno trovato ostacoli di ordine istituziona-le nella pubblica amministrazione, nella ri-cerca delle necessarie informazioni, atte afornire elementi di scelta razionale.

Questi ostacoli istituzionali hanno vinco-lato e vincolano in maniera pesante il pro-cesso di ripartizione delle risorse del bi-lancio. Possiamo ritenere che questi vincolidi bilancio debbano durare a lungo? Pensodi no, perchè altrimenti assisteremmo a unprocesso di progressiva riduzione del gradodi controllabilità del bilancio. Di conseguen-za il bilancio tenderà a sfuggire ai legittimititolari dei poteri di decisione e si trasfor-merà in soggetto di recezione di determina-zioni assunte in precedenza, si trasformeràin un veicolo passivo di decisioni assunte dacentri esterni a quello statale.

Certo, i meccanismi tecnici attraverso iquali si manifestano i vincoli citati sono no-ti: la rigida predeterminazione della spesapubblica, il prevalere dei trasferimenti, degliautomatismi, la creazione abnorme di enti al

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Senato de.lla Repubblica ~ 2432 ~ VIIl Legislatura

48a SEDUTA ASSEMBLEA-RESOCONTO STENOGRAFICO 22 NOVEMBRE 1979

di fuori dell'apparato statale, sono tutti ele-menti di rigidità che si debbono e si posso-no correggere, su cui è già avviato un proces-so di revisione. Ma c'è un punto politicamen-te più qualificante e riguarda i gruppi so-ciali organizzati che, attraverso un'azione dipressione, impongono vincoli sempre più fer-rei tendenti a perpetuare vecchie strutturee vecchi modelli di ripartizione delle risorsedel bilancio. La loro azione particolaristica,specialmente in un momento inflazionistico,tende a sovvertire ogni razionale scala dipriorità nelle destinazioni ddle risorse.

Tale azione possiede una notevole capaci-tà di pressione perchè è portatrice di poten-ziali minacce di riduzione del consenso ver-so i soggetti che sono chiamati a gestire ilbilancio stesso. Quindi, oltre i fattori tecniciche occorre individuare e correggere, ci sonoquesti fattori di tipo istituzionale e politico.Per gestire un bilancio con un alto grado dirigidità, che tende addirittura verso la suaingovernabilità, c'è bisogno di un'azione ri-soluta, di interventi riformatori, di un corag-gio che deve manifestarsi attraverso una pre-cisa volontà politica.

Sono fattori noti agli studiosi della strut-tura finanziaria e politica dei bilanci statalie sono questioni che, sotto Lill certo profilo,danno un fondamento strutturale al nostrogiudizio critico di ordine generale. Giudiziosul rendiconto del 1978 che deve, in una cer-ta misura, tener conto di un'analisi tecnicadei vari agglomerati, delle singole 'Voci, madeve anche guardare al suo significato piùgenerale; perchè non c'è dubbio che qui mipare possano ritrovarsi le ragioni di un di-vario assai profondo tra far parte in modoJeale e responsabile di una maggioranza ~ ta-

Je era per noi Lasituazione del 1978 ~ e gesti-re in modo esclusivo il bilancio, potendo stru-mentalizzare risorse e difficoltà. Al termi-ne l'operazione politica manifesta un pro-fondo divario fra le premesse e i risuLtati del-la gestione del 1978.

Non si vuole ignorare, in questa critica,le cause oggettive: tutti sanno che cosa hasignificato l'anno 1978, la vastità della crisisociale e politica del paese, la drammaticitàdello stato della finanza pubblica, la tragicasituazione dell'economia italiana. A questi

dati oggettivi, che non sottovalutiamo, occor-re aggiungere quelli soggettivi e cioè la debo-lezza intrinseca, per il limitato consenso so-ciale, delle varie formazioni di governo chein questi ultimi anni hanno diretto il nostropaese: e ciò a prescindere da ogni altra purpenetrante considerazione sulle responsabili-tà del partito di maggioranza.

Secondo: la fragilità politica della Demo-crazia cristiana, per la sua struttura, per ilmodo con cui costruisce e ricerca i suoi rap-porti con i gruppi sociali, la sua fragilità ~

dicevo ~ a resistere alle spinte che prescin-dono da valutazioni e considerazioni di ordi-ne generale. Quindi, avendo coscienza di es-sere paurosamente vulnerabile alle più diver-se e contrastanti pressioni corporative, clien-telari ed elettoralistiche, la Democrazia cri-stiana cede al particolare a danno del gene-rale, accetta quindi di subordinare le sceltenecessarie al paese pur di mantenere i pro-pri consensi elettorali.

In questo quadro forse si ritroverà, secon-do il mio modo di vedere, una delle ragioninon secondarie della mancata tenuta dellaDemocrazia cristiana, rispetto agli impegniassunti per una nuova e diversa gestione delbilancio del 1978. Naturale conseguenza diuna nuova maggioranza, di una diversa ispi-razione politica, doveva essere un rinnova-to modo di gestire il bilancio, soprattuttocome riflesso di una drammatica e pericolo-sa situazione del paese. Così non è stato peril bilancio del 1978, anche se la sua trasfor-mazione dalle previsioni iniziali a quelle de-finitive aveva fatto sorgere una qualche spe-ranza ÎJn una parte delle forze politiche del-la maggioranza. Se si osservano attentamen-te le cifre, si vedrà una crescita, rispettoalle previsioni ÎJniziali, di circa il 50 percento dene entrate, (da 50.000 miliardi a76.000 miliardi), una crescita delle spese del35 per cento (da 64.000 milia]1di a 87.000miHardi) quindi un dislivello neHa cresCÎítadeJ 15 per cento; mentre gli stanzÎlamentiper investimenti aumentano di oltre 25 vol-te, da 809 mmardi a 21.338 miliardi.

In questo quadro le spese correnti doveva-no crescere del 32 per cento, mentre quellein conto capitale del 55 per cento. Questo eral'impegno della nuova maggioranza.

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Senato della Repubblica ~ 2433 ~ VIII Legislatura

22 NOVEMBRE 197948a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

Alla resa del conto però il quadro si dete-riora profondamente. I residui della gestio-ne del 1978 toccano i 15.200 miliardi (il 13per cento in più quelli di parte corrente eil 29 per cento in più quelli di parte capi-tale). Il consuntivo in termini di cassa dàper le entrate un coefficiente di realizzazionepari all'8s,8 per cento, mentre per la spesatale coefficiente scende al 77,7 per cento, dicui 1'84,6 per cento per le spese di parte cor-rente e solo il 58,2 per cento per le spese inconto capitale. Gli investimenti diretti a cu-ra dello Stato si riducono al 16,9 per cento diquelli programmati, quelli di tipo indirettoal 56,9 per cento, mentre gli investimentifinanziari arrivano al 91 per cento.

In generale quindi nel 1978, in tutto il pae-se il rapporto tra prodotto interno lordo einvestimenti scende al 16,6 per cento, cioèal valore più basso degli ultimi 25 anni. E sìche doveva essere per comune volontà un an-no di sforzi eccezionali per conseguire il mas-simo degli investimenti.

Perchè non si dica che il mio giudizio èunilaterale vorrei ora cercare di fornire unachiave interpretativa della caduta degli in-vestimenti, almeno di quelli effettuati diret-tamente dallo Stato, per mettere in eviden-za non il « destino cinico e baro » che ha vo-luto che così andassero gli investimenti inItalia, ma le reali difficoltà procedurali checi sono state, i vincoli di bilancio imposti dalGoverno e i condizionamenti indotti dal com-portamento della pubblica amministrazione:per ricavare da questa ricerca una valuta-zione circa gli impegni e le responsabilitàdelle forze politiche rispetto alle effettivecapacità di realizzazione della macchina del-lo Stato.

Se noi prendiamo in esame il biennio cheva dal 1975 al 1976 ~ sono gli unici dati cheposseggo ~ le spese autorizzate per operepubbliche sono ammontate a circa 10 milamiliardi. Le spese autorizzate nel 1970 tocca-no ills,4 per cento del reddito nazionale men-tre le quote realizzate scendono al 4,6 percento. In tutto il biennio che va dal 1975 al1976 gli stanZÌ'amen ti crescono del 2,6 percento. raggiungendo 1'8 per cento del redditonazionale, mentre le realizzazioni salgono ap-pena dello 0,6 per cento raggiungendo il 5,2

per cento. Ha quindi ragione Sabino Cassesequando dice che sì sono aumentati gli stan-ziamenti ma non le capacità di realizzazio.-ne della pubblica amministrazione che ri-mangono costanti nel corso dei diversi anni.

Attraverso studi estremamente interessan-ti, si è cercato di vedere quale parte di re-sponsabilità deve essere attribuita alle pro-cedure, quale alle manovre del Governo, qua-le alle responsabilità della pubblica burocra-zia. L'esame è stato condotto su ben 53 pianidi spesa e ha dato questi risultati: i tempitecnici medi nelle varie fasi di spesa, di stan-ziamento e pagamento, variano da 21 a 57mesi; quindi si conclude che le procedure so-no complicate, i tempi teonici sono troppolunghi e variano a seconda del tipo delle ope-re. C'è qui un campo vastissimo di interven-to e di riforma. In secondo luogo ai tempitecnici, alle procedure si devono aggiunge-re ritardi provocati da vincoli di bilan-cio, che rendono meno automatici i flussi dispesa. La quota di investimenti diretti, sto.-ricamente controllata dal Governo, nel sen-so che su di essa può influire nella fase diimpegno e pagamento, si aggira intorno al20 per cento. Quindil su Uinaparte, 1/5, degliinvestimenti, il Governo mantiene una ca-pacità di intervento agendo sui vincoli dibilancio.

Oltre le procedure e i vincoli di bilan-cio influisce anche il comportamento dellaburocrazia pubblica. Nella fase di caduta de-gli investimenti, dice uno studio assai pre-gevole del professar Giarda, « la burocraziaopera sugli stanziamenti degli anni passati,cioè sui residui, accantonando gli stanzia-menti dell'anno in corso.

Per la burocrazia la diminuzione deglistanziamenti opera come un segnale per al-lungare i tempi di spesa e per ritardare l'as-sunzione degli impegni. La relazione fra pa-gamenti e impegni si verifica in questo mo-do: la somma dei pesi attribuiti ai valori(presenti e passati) degli impegni rimanesempre la stessa sia nella fase di espansioneche nella fase di caduta degli impegni. I tem-pi tecnici intercorrenti tra impegni e paga-menti sono più lunghi nella fase di aumentoe pilt brevi nella fase di caduta, da 20 me-si a 14 mesi ».

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Senato della Repubblica VII I Legislatura~~~~~~~~~"7:

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22 NOVEMBRE 197948a SEDUTA

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ASSEMBLEA" Rl:iSOCONTO STENOGRAFiCO

Marcata quindi è la differenza sulle strut-ture dei ritardi, nella fase di caduta degliimpegni, il cui processo di spesa denuncia laperdita di memoria da parte della burocraziaper gli impegni degli anni lontani mentre cisi ricorda solo degli anni piÙ vicini. Nellafase di aumento degli impegni invece il pro-cesso di spesa diventa più attento agli annipiù lontani, riducendo !'importanza degli an-ni più vicini. La conclusione è che, senza unaattiva gestione della spesa da parte del Go-verno, l'operato autonomo della pubblicaamministrazione può distorcere il tipo di im-pegno che Parlamento e Governo voglionoassegnare a un programma di interventi nelcampo degli investimenti.

In definitiva, il bilancio per il 1978, cheavrebbe dovuto essere caratterizzato daun forte impegno per quanto riguarda losviluppo degli investimenti è stato sottopo-sto a un processo di profonda dequalificazio-ne nella fase di gestione di esclusiva respon-sabilità della Democrazia cristiana.

Gli ostacoli ad una politica di solidarietàdemocratica non sono venuti quindi solo sulterreno politico, ma sono derivati anche dalmodo con cui si è gestito il bilancio del1978. In una situazione di relativa collabo-razione unitaria, abbiamo attivamente contri-buito alla ricerca di nuovi strumenti per re-stituire elasticità e manovrabilità al bilancio,per creare un argine contro lo sfondamentodei limiti di spesa, per far riemergere onerisommersi e costruire gli strumenti per con-trollare e gestire in maniera unitaria la fi-nanza pubblica.

Si tratta di un sentiero faticoso, ma neces-sario; occorre proseguire su questa strada ela nostra diversa collocazione parlamenta-re di oggi non muta l'impegno del Partitocomunista.

Su altri decisivi terreni riguardanti l'ef-ficienza della pubblica amministrazione, pe-rò non ci siamo mossi. Nonostante la no-stra denuncia sulla frammentazione dellecompetenze, sulla necessità di riqualificarele strutture ministeriali, sulla mancata in-troduzione di nuovi strumenti operativi, diprocedure più adeguate, sull'urgenza di unariforma dei controlli, su tutti questi terreni

lo sforzo compiuto nel 1978 è stato estrema-mente modesto.

Non credo che sia polemica nei confrontidi alcuno ricordare che abbiamo avutotanti ministri per la riforma burocratica, pri-ma di Massimo Severo Giannini, ma nessunariforma è stata neppure avviata. Quanti an-ni dovremo ancora attendere per avere unariforma generale delle procedure contrattua-li? Per quanti anni dovremo ripetere chele procedure contrattuali pongono un limiteserio alla tempestiva attuazione delle operepubbliche?

Così dicasi per la riforma del sistema deicontrolli; non si trova ancora nessuno cheabbia il coraggio di porre concretamente sulterreno una questione di così decisiva im-portánza. E ancora: abbiamo, secondo gliuìtimi dati, 219 enti, 84 gestioni fuori bilan-cio, cioè a dire una parte notevole della fi-nanza pubblica gestita fuori bilancio, senzache si abbia ancora oggi, con il rendicontodel 1978, akun bilancio.

Da qui la necessità di uno sforzo per im-primere una brusca accelerazione a tutte leiniziative di riforma. Sono particolarmentelieto di trovare nella relazione previsionale eprogrammatica alcune idee circa il potenzia-mento del sistema informativo, ma debbo di-re che, mentre guardo con particolare inte-resse alle indicazioni contenute, si deve ama-ramente riconoscere che lo Stato è l'unicaazienda in Italia che non sa quanto spende,dove spende e perchè spende. I suoi stimolisono puramente giuridici. Se domandassi adun qualunque sindaco quante case sono sta-te costruite o come è stata attuata una certaopera pubblica, sono convinto che questo sin-daco mi risponderebbe in un minuto, ma sedovessi domandare al Ministro del tesoroquante case abbiamo costruito o a qualchealtro Minirstra quante opere sono state attua-te attraverso gli stanziamenti, nessuno sa-prebbe dire nulla.

È evidente che così non si governa, non sigestisce un bilancio. Dobbiamo renderci con-to che le cause della inefficienza della pub-blica amministrazione stanno anche nel fat-to che sembra che i Ministri, i Governi, unavolta assunta !'iniziativa di presentare unaproposta di legge, ottenutane l'approvazione

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da parte del Parlamento, si siedano stanchie guardino le cose andare per il loro versosenza fare alcunchè.

Gestire un bilancio non vuole dire questo:gestire un bilancio vuoI dire prevedere, cal-colare, essere informati tempesti~amente, in-tervenire, cercare di rimuovere gli ostacoli.Nessuno è capace di fare una legge perfetta,ma anche quando la legge fosse perfetta èchiaro che le reazioni di tipo economico esociale possono creare ostacoli che è giustoe necessario rimuovere. Questo vuoI dire par-tecipare con piena responsabilità all'impegnoche il Parlamento affida al G~erno per l'at-tuazione delle leggi e del bilancio. Così non èstato ed è evidente quindi che ci troviamodi fronte ad una gestione che in nessunmodo può essere considerata soddisfacente.

Anche sotto questo punto di vista, è pos-sibile fare alcune osservazioni di caratteregenerale, che riguardano l'analisi dei compor-tamenti delle forze politiche anche nel cam-po specifico della gestione del bilancio. Infondo questo tipo di gestione passiva ricalcail tipo di politica che il partito di maggio-ranza relativa ha imposto al paese, è un mo-dello di gestione che deriva dall'intreccio digruppi sociali determinati e di interessi parti-colari di cui la Democrazia cr~stiana è al tem-po stesso portatrice e prigioniera. Essa nonriesce a liberarsi di questi intrecci e di que-sti condizionamenti neppure nei momenti piùtragici per il paese e quindi dimentica anchele proprie responsabilità istituzionali.

È chiaro che questa situazione non potràprotrarsi a lungo, credo anzi che le respon-sabilità nostre, come Parlamento, sarebberoestremamente gravi se non cercassimo di aiu-tare il paese a risolvere queste questioni. Lemie osservazioni sul rapporto tra politica egestione del bilancio non vogliono in nessuninodo stabilire una specie di identità tra unmodello di gestione, le istanze di riformadel bilancio, da un lato, e, dall'altro, le mo-difiche delle i,stituzioni o una diversa dislo-cazione del potere. VogHo dire però che esi-ste un intreccio e un condizioDJamento traqueste situazioni che non può essere ignora-to perchè fanno parte concretamente dellarealtà politica itaHana: se non si trasformal'attua1e sistema di potere della Democrazia

cristiana ogni ~nnovazione anche in materiadi bilancio rischia di vanificarsi.

Innovare però il processo di formazionee di gestione del bilancio non solo è operagiusta e necessaria ma anche urgente se vo-gliamo evitare ulteriori situazioni di appe-santimento della vita economica e sociale delpaese. Il rendiconto che noi stiamo esami-nando senza dubbio risente della grossa dif-ficoltà derivante dai criteri di formazionedel bilancio di previsione; criteri che si ispi-rano a un deteriore incrementalismo, e chelasciano ad ognuno dei protagonisti del pro-cesso di formazione del bilancio di decide-re una piccola parte di esso.

Sarebbe interessante, non questa sera, ono-revole Pandolfi, ma in un momento di mag-giore interesse ed attenzione, che lei ci rac-contasse come concretamente viene formatoil bilaincia dello Stato italiano. Forse ci ac-corgeremmo che la capacità di decisione ele possibilità di scelta del Ministro del te-soro si riducono a ben modesta cosa se i ri-sultati globali, di cui dispongosoltanJto fi-no al 1978, dicono che la quota che ragio-nevolmente si può manovrare nel bilanciodello Stato era nel 1976 pari al13,2 per centoe nel 1977 era scesa al 12,6 per cento, mentrenel 1978 era ulteriormente scesa all'11,3 percento, perdendo quindi quasi due punti nelgiro di tre anni. Se questa progressiva ridu-zione dovesse continuare è chiaro che il mar-gine di discrezione del Tesoro si riducea ben piccola cosa, tanto più che questo mar-gine già così ristretto tende ad essere acca-parrato dai diversi Ministeri.

Di conseguenza si alterano i rapporti nel-le variazioni dei bilanci, prodotte da fattorilegislativi che devono crescere, dagli oneriinderogabili che devono essere salvaguarda-ti, dagli adeguamenti al fabbisogno che devo-no essere tutelati (e poi c'è un piccolo mar-gine per quanto riguarda i fondi speciali).Ebbene, se si va a guardare le quote di in-cremento delle parti estremamente rigide delbilancio (oneri inderogabili e adeguamentoal fabbisogno assorbono il 70 per cento degliincrementi) si vedrà quanto è ridotta la pos-sibilità di manovra da parte del Ministerodel tesoro. Manovre, come lei avrà sicuramen-te visto, onorevole Pandolfi, elogiate, a par-

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te l'ironia, da Michele Fratianni per la fanta-sia con cui, in un mare di difficoltà, si è cer-cato di far quadrare i conti richiesti dal fon-do monetario. Praticamente, inseguire deisaldi, studiare la loro denominazione, co-struire delle difese contabili alla espansionedella spesa, anche se si ha coscienza del va-lore puramente simbolico dei saldi, non ba-sta a qualificare Ulna politica di bilancio, nèa qualificare l'operato del Ministro del te-soro.

Quando lei, onorevole Pandolfi, ha cerca-to, nel giugno del 1978, di emanare un'inte-ressante circolare con la quale cercava di farsì che tutte le proposte di spesa che venivanoal concerto con 11 Tesoro dovessero esserefornite di una adeguata documentazione inordine all' effettività della spesa, alla progres-sione annua, all'incidenza in termini di cassa,tale circolare non ha avuto alcun seguito. Ilsuo sforzo, teso a razionalizzare la spesa,a coordinare la finanza pubblica, ha trovatoun rifiuto, prima nei Ministeri di spesa, poinella burocrazia.

Si è detto, a bassa o ad alta voce: che co-sa vuole questo Ministro? Chi gli ha affida-to poteri di coordinamento, perchè invadesfere dr competenze non sue, dove io Mini-stro devo comandare, dove io alta burocra-zia devo decidere? Tutto questo ha frantu-mato l'azione per costruire una politica digestione del bilancio, ha mortificato legitti-me aspettative di rinnovamento e di pro-grammazione della spesa pubblica.

Devo rimarcare che nei bilanci costruitidopo la legge 468 si trovano ancora numero-si capitoli omnibus che contengono più voci,artificiosamente accresciuti, in violazionedell'articolo 142 del regolamento di contabili-tà; si sono costruite piccole oasi in cui qual-che Ministro può ancora pescare per le suepiccole manovre; ma non deve essere consen-tito di sovrastimare gli stanziamenti dei ca.pitoli. La volontà di rinnovamento del]acontabilità pubblica, espressa dalla legge 468e dallo sforzo che anche lei, onorevole Mini-stro, ha compiuto, non si è tradotta in unaazione efficace.

A questo proposito occorre sottolineare an-che un particolare tipo di responsabilità di

cui, senza voler discriminare all'interno dellacoalizione governativa, debbo prendere atto.Quando valuto il diverso atteggiamento te-nuto dai Ministri, nena fase di gestione delbilancio, devo ritenere che quando il Parti-to comunista ha criticato la gestione del bi-lancio 1978, forse una qualche ragione l'ave-va. Dopo i faticosi chiarimenti forniti dalMinistro dell'industria alla Corte dei conticirca la gestione della legge n. 675, trovonella relazione previsionale e programmati-ca una dichiarazione come questa: «d'orain poi verrà rigoîosamente rispettata la vo-lontà del legislatore », hel senso che si volevaporre termine ad ogni provvedimento di in-centivazione industriale diverso da quantoprevisto dalla 675. Certo un umorista po-trebbe konizzare su frasi come questa: maun Governo non ha forse l'obbligo di ri-spettare rigorosamente la volontà del legi-slatore? Tuttavia mi pare cosa buona checiò sia stato scritto, se non altro perchè staa dimostrare che così non è stato da partedel Ministro dell'industria.

Molti elementi atti a suffragare questa con-vinzione si ricavano, in maniera abbastanzaprecisa e circostanziata, nella seconda partedella relazione della Corte dei conti relativaai singoli Ministeri. Ho pregato l'onorevoleSottosegretario di farsi portavoce presso ilGoverno perchè ogni Ministro risponda al,Ieobiezioni e alle critiche che la Corte deiconti ha rivolto ai diversi Ministeri per lagestione del bilancio 1978. Spero che questarisposta venga fornita al Parlamento; perintanto vorrei ricordare ai Ministri che nonhanno ritenuto di rispondere ai rilievi dellaCorte che vi è una precisa responsabilitàdi legge per ciascun Ministro che ha gestitolo stato di previsione di sua competenza,oltre la responsabilità collegiale di Gover-no. I Ministri debbono rispondere alle os-servazioni della Corte e devono dare pre-cise spiegazioni al Parlamento. So che ilMinistero del tesoro puntualmente rispon-de alle obiezioni generali della Corte deiconti, però questo obbligo non compete soloal Ministro del tesoro ma anche a tutti glialtri Ministri. Siccome non posso pretendereche tutti i Ministri vengano qui a rispon-dere, lei, onorevole Pandolfi, mi userà la

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AS:;EMET.E.\ . ResnCONTO STENOGRAfIjCO

cortesia di rispondere almeno ad alcune os-servazioni che la Corte ha mosso alla ge..stione del Ministero del tesoro.

Una prima osservazione riguarda il modoin cui sono stati gestiti nel 1978 Órca 1.000miliardi che sono entrati ed usciti due vol-te: non è che siano scomparsi, ma 1a dop-pia trascrizione di queste somme ha alteratoi saldi e lei sa che i saldi, secondo la leggen. 468, costituiscono elementi su cui verifi..care la copertura finanziaria. Quindi unarisposta, per sapere la ragione di tali mo-vimenti, forse potrebbe essere interessante.Osserva sempre la Corte che la gestione delPoligrafica dello Stato genera una impo-nente massa di oneri latenti: perchè questoaccade?

Un terzo rilievo riguarda i danni di guerra.Ho visto nelle relazioni che le pratiche perdanni di guerra sono ancora 630.000 mentrele erogazioni annue non toccano i 9 miliar-di. Non vorrei che mantenessimo in vita unapparato burocratico non ben proporziona-to ai compiti. Probabilmene c'è qualcosache non funziona.

Quarto punto è quello deJle pensioni diguerra, a cui ho già fatto cenno: 275.000pratiche. Siamo a molti anni dalla fine dellaguerra; capisco che ci sono procedure par..ticolari che vengono rinnovate, tuttavia nonmi sembra che si possa rimanere così a lun-go inadempienti verso coloro che hanno fat-to il loro dovere verso la patria. Si devonomodificare le procedure e soprattutto si de.ve imprimere una forte accelerazione a tuttoil lavoro. Questa è competenza sua, onore-vole Ministro; lei ci deve dire che cosa in..tende fare. Non si possono accettare situa-zioni di così grave ritardo.

Quinta questione: un gIorno spero che di-scuteremo deUe riforme introdotte nella ge-stione delle tesorerie, del controllo della li-quidità delle regioni, dei comuni, adesso an..che delle unità sanitarie locali. Giustamentelei ha introdotto una serie di controlli, pergli enti che pure hanno diritto a una tutelacostituzionale, ma che cosa ha fatto, checosa intende fare per due gestioni che di-pendono dal Governo, quella della cassa diconguaglio delle tariffe elettriche e quelladella cassa di conguaglio per lo zucchero,

l'una avente nell'ultimo bilancio 28 miliardidi giacenze e l'aLtra S miliardi? Non mi ri-sponda, per cortesia, che la legge del 1966non si è potuta applicare. Se si ha la manodura, necessaria per una situazione di crisi,verso i comuni e le regioni, verso questecasse conguaglio deve essere durissima. Nes-suna tolleranza deve essere concessa.

Ed infine era obbligo del Ministro deltesoro di individuare le gestioni fuori bi-lancio e di stabilire quali di esse dovevanoessere chiuse. Non ho visto nè l'individua..zione nè la proposta di chiusura; ne segnalouna, quella che è presso il Ministero delbilancio e della programmazione e che ri-guarda un fantomatico comitato per la pro-duttività che sarebbe ora di sciogliere, in-sieme a tanti altri.

Vengo all'ultima osservazione, quella rela-tiva alla legge di approvazione del rendicon-to. Ho già avuto modo di dire che in unbilancio di competenza l'eccedenza di spesadi cui si chiede una sanatoria deve essereun fatto straordinario, eccezionale, fuori dal-la norma. Quando invece la sanatoria diven-

I ta un fatto consuetudinario, vuoI dire chec'è qualcosa che non funziona, e prego il Mi-nistro del tesoro di risolvere le cose chenon funzionano. Non è possibile che in sededi approvazione del rendiconto ogni annoandiamo a sanare situazioni che traggonola loro ragion d'essere dalla pigrizia e dallemancate innovazioni tecniche.

Infine credo che lei, onorevole Pandolfi,sarà d'accordo con il sottosegretario Tara-bini di cambiare l'articolo 10 della legge diapprovazione del rendiconto, che è in con-trasto con la vecchia normativa e con lanuova. Quindi la formulazione di questo ar-ticolo dovrebbe essere rivista. Concludo conuna serie di richieste che potrebbero trova-re una risposta anche non immediatamente,quando l'onorevole Ministro del tesoro avràtempo e modo di riflettere. La prima riguar-da il rendiconto: abbiamo modificato con lalegge la struttura e i tempi di presentazionedel rendiconto, abbiamo modificato con ilRegolamento l'iter di dÍ'scussione parlamen-tare. Le domando, onorevole Pandolfi: quan..do pensa e in che modo di modificare lastruttura del rendiconto, in modo che con-

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Senato della Repubblica ~ 2438 ~ VIII Legislatura

48a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 22 NOVEMBRE 1979

tenga una analisi della gestione e i dati sullaeconomicità e l'efficienza della spesa, comechiede la legge n. 468? È possibile rivedereanche la parte relativa alla relazione patri~moniale, di cui nessuno parla mai perchènessuno ne vede l'utilità; è possibile studia-re la maniera di fare in modo che la rifor-ma e la nuova struttura del rendiconto pos~sano essere, come dire, discusse in modopiù efficace e non solo per gli addetti ajlavori ma per l'intero paese?

Seconda osservazione: ho seguìto con mol~to interesse la costruzione di quel farragi~naso meccanismo, da condividere nelle fina-lità, per il controllo della liquidità degli enti.Tuttavia vorrei sapere quando si intendepresentare al Parlamento o alla Commissio~ne competente un'esauriente informazionesu tutta la materia. Non possiamo accettare,onorevole Pandolfi, che si adotti una misu-ra, poi un'altra, poi un'altra ancora e moltospesso si ripetano normative neppure fra lo~l'O coordinate. Una visione di quello che siintende fare su questo delicato problema del~la riforma delle tesorerie forse potrebbe es~sere utile per sollecitare un'attiva collabo-razione degli enti interessati e del Parlamen-to. Dico questo perchè ieri abbiamo avutouna audizione con i rappresentanti delle re~gioni in merito alla legge finanziaria e ab~biamo trovato un pieno accoglimento di prin~cipio ma una critica agli strumenti: regioni,comuni e unità sanitarie locali prevedonodifficoltà di applicazione del meccanismoproposto e vorrebbero una sua più attentavalutazione.

Da molto tempo si manifestano propositidi riforma della Cassa depositi e prestiti, ditrasformazione o comunque di un rinnova-mento della politica dell'ICIPU e di un ade-guamento del sistema informativo; sono que-stioni che ritengo possano essere giusta~mente presentate e approfondite in sede direndiconto, perchè rappresentano uno deglistrumenti attraverso i quali la gestione delbilancio si realizza. Vorrei chiedere se nonpensa che anticipando ~ non come questoanno, perchè non abbiamo ancora avuto tutti.i documenti ~ la presentazione del rendi-conto, la discussione di esso sia anche unaoccasione per fare: primo, un'analisi delle

difficoltà che il Governo incontra nel gestireil bilancio; secondo, una concreta valutazio~ne delle proposte da attuare, magari a tem~pi brevi, per modificare i punti di crisi del-la pubblica amministrazione che impedisco-no l'attuazione della gestione del bilancio;terzo, vedere se è possibile fare una rifles~sione generale circa lo stato di attuazionedella legge di riforma della contabilità,n. 468, per verificare se c'è bisogno di inte~gl'azioni, correttivi e modifiche. Infine, sivorrebbe sapere se e quali sono le scadenzedi presentazione del disegno di legge per lariforma dei controlli e delle procedure con~trattuali.

Detto questo, avrei concluso. Avrei peròda rivolgere una richiesta che rinnovo quiperchè risulti agli atti, anche se in parteproposta nel corso del dibattito testè con~cluso sul bilancio del Senato. La mole e lacomplessità dei documenti che si presenta~no in occasione del rendiconto e del bilan-cio credo non consenta nè alla Commissio~ne bilancio, nè ai suoi membri, nè al rela-tore, di compiere rapidamente un'analisi at~tenta di essi e di recepire tutto il significatodei dati esposti e delle documentazioni alfine di ricarvarne insegnamenti da tradurrein concrete proposte.

Sarebbe, quindi, opportuno ~ mi rivolgoal Presidente della nostra Assemblea ~

in circostanze particolari, come questa delrendiconto e dell'esame dei bilanci annes-si delle gestioni fuori bilancio, consenti1re lacostruzione di uno stabile supporto tec:nicoda mettere a disposizione della Commissio~ne, del relatore, in maniera che il Parla~mento possa effettivamente essere messo ingrado di svolgere fino in fondo la sua fun~zione di verifica e di controllo.

Concludo dicendo, onorevole Ministro deltesoro, che per le vicende politiche svoltesinell'anno 1978, per gli scarsi risultati dellagestione di questo bilancio, il nostro votonon potrà essere favorevole. Tuttavia, vor~rei segnalarle che l'atteggiamento che noiprendiamo nell'esercitare il nostro dirittodi controllo parlamentare è quello che deri-va da una saggia definizione che abbiamotrovato in un libro inglese; essa dice esatta~mente così: «Esercitare il controllo signifi~

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Senato della Repubblica ~ 2439 ~ VIII Legislatura

48a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 22 NOVEMBRE 1979

ca esercitare una influenza e non un poterediretto; significa consigliare e non coman~dare; significa criticare, ma non impedire ».Noi siamo qui per fare in modo che l'esamedel consuntivo del 1978 possa concludersicon una positiva costruzione di una volontàdi rimuovere gli ostacoli che hanno impeditoa questo bilanico di essere quello che noivolevamo, consentendo, quindi, al Parlamen~to ed al paese di avere uno strumento piùefficace per attuare la sua politica. (Viviapplausi dall'estrema sinistra. Congratula~zioni) .

P R E S I D E N T E. :È iscritto a parlareil senatore Schietroma. Ne ha facoltà.

S C H I E T R O M A. Signor Presidente,onorevoli colleghi, se lasciamo un poco parla~re i numeri, le cifre che abbiamo dinanzi perquanto riguarda il consuntivo del 1978 intermini di competenza in primo luogo evi-denziano come ad una crescita pur soddisfa-cente delle entrate complessive (più 34,7 percento rispetto al 1977) abbia fatto riscontrouna lievitazione ancora maggiore della spesa(più 35,6 per cento). La spesa pubblica è tut~tora senza freni!

Ciò ha ovviamente determinato un incre-mento del disavanzo passato da più di 6.000miliardi nel 1977 a oltre i 9.000 miliardi nel1978.

Tale cifra non sarebbe ovviamente, in real-tà, in sè e per sè molto elevata, ma occorreconsiderare che essa include le partite relati-ve all'indebitamento patrimoniale, assai piùrilevante in entrata (vedi accensioni di pre-stiti) che in uscita (vedi rimborso prestiti).

Al netto di tali partite il saldo da finanziareammonta a ben 28.000 miliardi circa, con unincremento di oltre il 57 per cento rispetto al-l'anno precedente.

Questa cifra costituisce, per essere precisi,il 12,8 per cento del prodotto interno lordonel 1978 mentre l'analoga percentuale risul-tava del 9,4 per cento nel 1977 e del 7,1 nel1976.

Sono dati questi che esprimono chiaramen-te il progressivo degrado della finanza sta-tale, costretta sempre più a ricorrere ad ape-

razioni finanziarie per contenere entro limitiaccettabili il proprio disavanzo.

Sappiamo che le accensioni di prestiti, ol-tre ad appesantire i bilanci successivi per ilcarico di interessi, hanno anche l'effetto ne-gativo per l'economia nazionale di sottrarrerisorse finanziarie al sistema produttivo, ren~dendo più difficile la ripresa degli investi-menti per il settore privato.

E allora, comunque lo si voglia conside-rare, il rendiconto generale dell'Amministra~zione dello Stato per l'esercizio finanziario1978 fornisce indicazioni che destano preoc-cupazioni peraltro non inattese data la bennota situazione; ed infatti le risultanze com-plessive di competenza, incluse le operazionifinanziarie (con disavanzo quindi limitato acirca 9.000 miliardi), pur non evidenziando,come si è detto, una differenza tra gli incre~menti delle entrate e quelli delle spese rispet~to al volume del 1977, mostrano un divariodi rilievo nei tassi di crescita rispetto all'an-no precedente: risulta infatti che l'aumentodelle spese complessive è passato dal 30,4 percento nel 1977 al citato 35,6 per cento nel1978 mentre quello delle entrate dal 47,8 percento del 1977 al 34,7 per cento.

Sempre lasciando parlare i numeri, ovetali incrementi vengano esaminati al nettodelle partite connesse con l'indebitamentopatrimoniale, in relazione cioè al saldo nega~tivo dei ricordati 28.000 miliardi, si può os-servare come l'aumento delle entrate sia sta-to, sempre rispetto al 1977, del 24,7 per cen-to, e quello della spesa del 34,1 per cento.

Senza voler scendere ad un'analisi più det-tagliata delle cifre e delle variazioni percen-tuali, sembra così di poter osservare che ilrendiconto del 1978 non ha fornito quelle .in-dicazioni di inversione di tendenza nel sensodi un riequilibrio della finanza statale da unlato e di riqualificazione della spesa dall'al-tro, ma ha anzi accentuato gli elementi nega-tivi che già lo avevano caratterizzato neglianni precedenti.

Non si vuole qui sottovalutare lo sforzo delGoverno che, per l'esercizio trascorso, è riu-scito a mantenere dal lato della spesa grossomodo la stessa percentuale fra spesa corren-

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te e spesa in conto capitale nel contesto di un

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bi1ancio statale che sempre più va caratteriz-

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VIII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 2440 ~

48a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

zandosi come un« bilancio di trasferimenti »,nè ignorare i progressi compiuti dal lato delleentrate la cui crescita è stata pur sempre net-tamente superiore a quella del tasso di infla-zione nell'anno in esame.

È opportuno però formulare a questo pun-to almeno due osservazioni sulla composi-zione delle cifre globali che abbiamo citato.

Per quanto riguarda le entrate non si puòfare a meno di rilevare come la crescita diquelle tributarie, che rappresentano da solecirca 1'81 per cento del totale, sia stata infe-riore a quella del 1977 (+ 21,5 per cento con-tro +29,5) e come tale regresso sia stato do.vuto quasi totalmentae al settore delle impo-ste indirette.

Soprattutto l'imposta sul valore aggiuntoha mostrato sintomi preoccupanti di stasi intermini reali (i 10.858 miliardi di accerta-menti del 1978 non rappresentano infatti unacrescita rispetto ai 9.334 del 1977 ove i dativengano depurati della componente inflazio-nistica) e ciò, in presenza di una crescita del3 per cento dei consumi interni in volume,non può significare altro che un allargamen-to della già ampia fascia di evasione.

Gli intendimenti del Governo al riguardosono certamente apprezzabili, ma si ha moti-vo di temere che, in mancanza di una ade-guata riforma della amministrazione finan-ziaria difficilmente, come già per il passato,i provvedimenti adottati potranno sortire ef-fetti positivi di rilievo.

L'altra osservazione riguarda la composi-zione della spesa: la ripartizione fra quellacorrente e quella in conto capitale, rispettiva-mente il 79 ed il21 per cento, non può essereritenuta soddisfacente, anche perchè non siregistra nel consuntivo del 1978 alcun mi-glioramento rispetto alla situazione degli an-ni precedenti.

La crescita della spesa in conto capitale èstata infatti del 33,9 per cento contro il 34,1di quella corrente; ciò che ha rappre$entatoindubbiamente un miglioramento rispettoagli esercizi 1976 e 1977 in cui si era assistitoad un più evidente squilibrio a favore dellaspesa corrente, ma in termini assoluti ha con-fermato la prosecuzione di una tendenza chenon è sicuramente in ~linea con l~sigenza di

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riqualificare la spesa pubblica ai fini del so-stegno allo sviluppo economico del paese.

Ciò anche perchè, nell'ambito della spesain conto capitale, si è registrata un'ulteriorediminuzione del peso della spesa per investi-menti a vantaggio delle altre componenti co-stituite essenzialmente dagli apporti agli en-ti di gestione delle partecipazioni statali e daanticipazioni non produttive, in gran parteindirizzate, come sappiamo, alla coperturadi disavanzi delle ferrovie e delle poste.

A questo punto, al di là dei numeri, è op-portuno rilevare che questo è il primo rendi-conto di un anno finanziario in cui hannospiegato i propri effetti le modifiche appor-tate alla contabilità dello Stato con le leggin. 407 del 1977 e soprattutto n. 468 del 1978.Ma è la stessa relazione che accompagna ilprovvedimento oggetto della nostra discus-sione ad avvertirci come le modifiche nonprodurranno immediatamente i propri eftet-ti sui rendiconti consuntivi. Ed infatti talimodifiche oggi, per quanto attiene a questorendiconto, si sostanziano essenzialmente ~

bisogna pure dirlo ~ nell'eliminazione del-l'esercizio suppletivo.

Riteniamo che anche tale abolizione con-tribuirà a conferire maggiore chiarezza ai da-ti gestionali e potrà consentire un più agevoleutilizzo delle cifre per l'elaborazione dei qua-dri di contabilità economica nazionale.

Ma al di sopra di quello che possiamo fareoggi è pur sempre doveroso rilevare adegua-tamente per il futuro anche immediato l'im-portanza conferita dai recenti interventi le-gislativi all'esame parlamentare della rendi-contazione.

Lo spostamento della presentazione del bi-lancio di previsione al 30 settembre, operatodalla legge n. 407 del 1977, aveva già accen-tuato l'autonoma rilevanza del controllo del-le Camere sulla fase di rendicontazione.

La nuova disciplina dei conti pubblici reca-ta dalla legge n. 468 del 1978 ~ l'enorme rilie-vo della quale appare superfluo sottolineareancora una vo-lta ~ introduce un nuovo si-stema contabile armonico e razionale, ispi-rato a concreti contenuti di programmazio-ne delle risorse e degli impieghi, che trava-lica il limitato orizzonte annuale e nel cuiambito proprio il rendiconto dello Stato vie-

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) .:Ùlïo.J ae!la Repubblica VIII Legislatut'J.~ 2441 ~

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ASSEMBLEA -Ri:SOCONTO STENOGRAFICO48a SEDUTA

ne ad assurgere appunto a sede di riscontroe di controllo della esecuzione dei pro-grammi.

In particolare, il prossimo conto consunti-vo, quello cioè relativo all'esercizio 1979, do-vrà certamente trovare la sua sintesi espositi-va nella illustrazione prevista dall'articolo 22,penultimo comma, della citata legge di rifor-ma, illustrazione che ~ assorbe:ado e svilup-pando l'attuale nota preliminare generale pre-sentata dal Governo ~ si soffermerà s{¡l si-gnificato amministrativo ed economico dellerisultanze contabilizzate, ponendo in partico-lare evidenza « i costi sostenuti e i risultaticonseguiti per ciascun servizio, programmae progetto in relazione agli obiettivi ed agliindirizzi del programma di Governo ».

Sappiamo tutti che il procuratore genera-le della Corte dei conti non è stato benevolonei confronti di questo bilancio Cenemmenoquesta è una novità) ma dobbiamo essere con-sapevoli che occorre un vasto e fruttuoso im-pegno del Governo, del Parlamento e di tuttele forze politiche e sociali perchè la annualerequisitoria non resti « vox clamantis in de-serto)} e soprattutto perchè essa finalmentecambi di tono.

In definitiva, la predisposizione di un bi-lancio annuale di cassa, di un bilancio trien-nale, di un rendiconto trimestrale delle ope-razioni del tesoro sono certamente, con tuttele altre novità in materia, elementi tangibilidi una «civiltà dei numeri e dell'informa-zione» che deve sostituire il « pressappocodelle parole », come è stato detto, nonchèiì contrasto delle posizioni ideologiche le qua-li hanno pur sempre, ed è comprensibile, latendenza a dominare i dibattiti sulla politicaeconomica del paese.

In tal modo, percorrendo la via traccia-ta daHa riforma, sulla sda dei nuovi Rego-lamenti del 1971, il Parlamento potrà tro-varsi più volte e in effetti si trova a occu-pare l'area della « politica generale» lasciatascoperill dal Governo o, quanto meno, a for-nire al Governo precise indicazioni di indiriz-zo politico, talora sostituendosi ad esso incompiti che potrebbero considerarsi di natu-ra tipicamente esecutiva.

Non si tratta tanto di questo, io credo,anche se quest' aspetto è stato di gran lunga

il più vistoso nel corso dell'ultima legislatu-ra. A me pare invece (e non solo a me per laverità) che con la riforma del bilancio delloStato il Parlamento ha inteso im'Danzitutto ri-qualificare proprio l'azione dell'Esecutivo edin particolare quella del complesso Bilancio-Tesoro favorendo in buona sostanza il rilan-cio del primo Ministero, cioè del bilancio, eil rafforzamento dei poteri del secondo, cioèdel tesoro.

:g vero ed è naturale che la riforma operaanche nel senso di un potenziamento del ruo-lo del Parlamento. Però, al di là delle appa-renze, tra i due obiettivi non dovrebbe esiste-re in realtà alcuna contraddizione: l'esigen-za infatti di procedere ad un contestuale esostanziale rafforzamento delle due istitu-zioíni in questa materia è stata più volte espli-citamente riconosciuta nel corso di ogni di-battito al riguardo.

:g però importante che questo processo diriforma non si arresti a metà strada (e que-sto dipende da noi), arretrando di fronte alledifficoltà che sono già emerse o a quelle cheinevitabilmente si presenteranno a fronte dei

, problemi aperti sul piano delle funzioni e

delle procedure parlamentari: problemi que-sti ultimi che, detto in sintesi, toccano, comeabbiamo visto, l'ordine di discussione e diapprovazione delle proposte concernenti lalegge finanziaria e la legge di bilancio, l'op-portunità di una sessione estiva a carattereconoscitivo propedeutica a quella autunnale,l'inopportunità della contemporanea discus-sione ~ ed è per questo che abbiamo modi-ficato il Regolamento ~ del rendiconto gene-rale dello Stato (quello oggi al nostro esame)e del bilancio di previsione, i rapporti traCommissioni parlamentari di merito e Com-missione bilancio, il coordinamento interca-merale e, non ultimi, gli apparati tecnico-co-noscitivi che debbono essere di valido sup-porto al lavoro delle Commissioni.

Onorevole Presidente, onorevoli colleghi,ho già detto che il rendiconto del 1979 deveessere diverso e ho accennato a come deveessere diverso. Il Parlamento infatti è attesoad un appuntamento davvero impegnativo; ese saprà risolvere validamente, e quindi tem-pestivamente e correttamente, questi impor-tanti problemi, ci sarà veramente consentito,

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Senato della Repubblica ~ 2442 ~ VIII Legislatura

48a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 22 NOVEMBRE 1979

a me pare, di guardare con più ragionato ot-timismo agli ulteriori sviluppi di questa le-gislatura, ovviamente situazione politica ge-nerale permettendolo. (Applausi dal centro-sinistra) .

P R E S I D E N T E. Dichiaro chiusa ladiscussione generale.

Ha facoltà di parlare il relatore.

C O L E L L A, relatore. Signor Presi-dente, onorevoli colleghi, prendo la parolabrevissimamente per dire che gli interventidei colleghi Bollini e Schietroma sono statiricchi di contributi costruttivi. Li ringraziosia per i riferimenti alla mia relazione cheaccompagna il rendiconto generale dello Sta-to per l'esercizio 1978, sia per gli apprezza-menti manifestati per quanto in essa di buo-no e utile è contenuto.

Sono stati richiesti chiarimenti, posti in-terrogativi e denunciate inadempienze chevanno al di là della relazione e quindi nontocca a me la risposta. La presenza in Auladell'onorevole Ministro del tesoro mi dà cer-tezza che, con una replica come sempre pun-tuale, egli sarà capace di fugare molte ombredenunciate e darà l'avvio ad un discorso nuo-vo su questo documento che, ~nche in virtùdella modifica del Regolamento del Senato,fin da quest'anno è stato inquadrato nellagiusta cornice di un documento necessario,direi indispensabile, quasi una pedana per ilGoverno e il Parlamento per una più puntua-le considerazione e il rilancio, ai fini della di-scussione e valutazione da parte di tutti i par-lamentari, del bilancio di previsione delloStato.

I rilievi sul documento al nostro esameda parte della Corte dei conti sono stati dame recepiti e, soprattutto per quanto attieneallo spazio dedicato all'esame del nuovo ordi-namento contabile, introdotto con la legge468 del 1978, ho cercato in alcuni punti dievidenziare la funzione e la natura della leg-ge finanziaria e di introdurre nella relazioneutili spunti di considerazione, necessari a mi-gliorare la politica della finanza pubblica.

Signor Presidente, onorevoli colleghi, datal'ora inoltrata e per non sottrarre tempo allareplica del Ministro, termino augurap.domi

che il Senato voglia dare il voto favorevole aldocumento al nostro esame.

P R E S I D E N T E. Ha facoltà di parla-re il Ministro del tesoro.

P A N D O L FI, ministro del tesoro. Si-gnor Presidente, onorevoli senatori, cercheròdi conciliare la richiesta di brevità dovuta,come ha ricordato ora il senatore Colella al-l'ora inoltrata, con un minimo di ossequi~ al-la discussione di cui sono stato ascoltatore.

Ringrazio anzitutto il senatore Colella che ,come sempre, ha svolto la sua relazione conpuntualità, diligenza e intelligenza. Ringrazioil senatore Schietroma che, dal lato di chiappoggia il Governo, ha sostenuto il provve-dimento senza rinunciare tuttavia a porre inevidenza alcuni fenomeni di carattere più ge-!lerale che emergono dall'analisi del rendicon-to per: il 1978. Mi soHermo su una osserva-zione, quella relativa alla crescita della spesacorrente nel 1978. Vorrei ricordare al sena-tore Schietroma che l'esercizio 1978 è quel-lo che vede affluire nel bilancio dello Statoposte che prima ne erano escluse. Mi riferi-sco in particolare alla spesa corrente per lafinanza locale e alla spesa per il fohdo osrpe-daliera, il cui ingresso nel bilancio dello Sta-to esalta la percentuale della spesa corrente.A parte questa osservazione, resta il fattofondamentale che il problema sul quale dob-biamo misurarci è la crescita, difficilmentecontrollabile, della spesa corrente, cui fariscontro la difficoltà di far crescere la spe-sa in conto capitale, la spesa per gli inve-stimenti.

Non me ne vorranno nè il relatore nè il se-natore Schietroma, che concordano con letesi sostenute dal Governo, se dedico un po'più di attenzione alle osservazioni critiche delsenatore Bollini, cominciando a dirgli, conmolta franchezza, che mi auguro di averesempre oppositori come lui. Credo che a unMinistro del tesoro non possa capitare mi-gliore venftura. E anche là dove la fermez-za nella oritrca lo porta ad alcune afferma-z10ni che non mi sentirei di condividere ,credo che emerga sempre dalle parole delsenatore BoUini una grande passvone civile

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;)ätalU della Repubblica VIII Legislatura~ 2443 ~

22 NOVEMBRE 1979

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ASSEMBLEA. RESC)(O:--iTO STENOGRAHCO48a SEDUTA

che lo accredita alla riconoscenza di chinon si trova esattamente sulle sue posizioni.

Mi spiace di dover sintetizzare le mie ri~sposte, ma ritengo di dover dire ancora qual~cosa, a parte l'apprezzamento per la bella ci~tazione finale che mi pare sia da assumere co~me regola per coloro che esercitano in Parla~mento la funzione critica di controllo. Pas~sando alle osservazioni, ne ho annotate alcu~ne nei miei appunti. Vi è il problema dell'an-damento dei saldi su cui si è soffermato il se~natare Bollini. Ebbene, per la gestione di te~soreria non sarebbe difficile dimostrare comela serie dei rientri e delle successive uscitegeneri fenomeni di duplicazione, e solo a que-sti fenomeni, che hanno rilevanza contabilee non reale, sono dovuti gli scarti che lei, se~natare Bollini, ha così puntualmente rilevato.

Viene poi la questione delle pensioni diguerra e delle numerosissime pratiche, 265mila, che ancora affollano i tavoli degli uffi-ci ministeriali. Ma vorrei ricordare che il fe~nomeno è il riflesso di alcune decisioni pre~se, come quella di riaprire per il 1964, percitare il caso più clamoroso, le domande peril riconoscimento delle pensioni di guerra.La distanza intercorsa, quasi vent'anni inmolti casi, tra il momento della domanda edil momento della documentazione, ha porta-to a difficoltà enormi nella definizione diqueste pratiche. Abbiamo cercato di accele~rare le procedure e credo che un qualche im-pulso potrà ancora essere dato; però il feno-meno in fondo non è attribuibile alla volon-tà del Governo, ma semmai ad una valuta-zione di carattere generale che il Parlamen-to insieme al Governo ha ritenuto di doverfare.

Sulla questione delle casse conguaglio inapplicazione dell'articolo 32, che fa obbligodi porre in tesoreria le giacenze degli entipubblici, osservo che la cassa conguaglio ta~riffe elettriche e la cassa conguaglio per lozucchero gestiscono fondi che non vengonosomministrati dallo Stato, e che devono quin-di essere riportati in Tesoreria, bensì som-me che sono poste a carico dei consuma~tori sotto forma di sovrapprezzo. Quindi, an~che se mi dedicherò insieme al sottosegreta~rio Tarabini (che è poi la persona che piùdi tutti segue queste cose al Ministero e colgol'occasione per ringraziarlo vivamente ed af-

fettuosamente per il lavoro che svolge congrande applicazione ed intelligenza) a vederese è possibile in qualche maniera fare appli-care anche a queste casse il principio più ge-nerale, c'è da dire, per la verità, che taleprincipio non trova applicazione generale perquesti tipi di fondi Ìindicati dall'articolo 32della legge n. 468.

È stata poi fatta un'affermazione, questavolta più direttamente inerente al provvedi~mento di cui ci occupiamo, sull'articolo 10del disegno di legge che concerne il rendi-conto per il 1978. Devo dire che con questoarticolo 10 abbiamo ritenuto di semplificarele procedure per gli adempimenti cui si trovadi fronte il Parlamento, però non abbiamonessuna pregiudiziale al riguardo. Se il Sena-to ritiene di modificare questo articolo lO, ilGoverno non _ha nessuna difficoltà e questoper dimostrare che non avevamo arrière pen~sée, come si suoI dire, nè altri particolari fini.Ritenevamo che il cambiamento della proce-dura per questi prelevamenti dai fondi di ri-serva fosse soltanto nella direzione dell'acce~lerazione del lavoro che deve essere compiu-to a questo riguardo. Comunque siamo pron-ti anche ad esaminare possibilità di varianti.

Vengo poi a due ultime questioni. JMiè stata rivolta una esortazione ad esporrecon franchezza e con un minimo di sistema-ticità le intenzioni del Tesoro e del titolaredel relativo dicastero per quanto attiene aduna serie di questioni che sono in parte di or-ganizzazione del Ministero e in parte di mo-dificazioni della legislazione esistente su pun-ti quali quelli che il senatore Bollini ha indi-cato. Mi auguro di poterlo fare presto ed hosoltanto da dirgli ~ se mi permette ~ con

altrettanta franchezza che mi trovo, comedel resto credo ci troviamo tutti, in un mo~mento di enorme affastellamento del lavoro,quasi al limite della resistenza fisica. Scon~tiamo in altre parole l'interruzione della pas-sata legislatura. Nel nostro ordinamento, seper mesi e mesi si interrompe la normale at~tività del Parlamento, si determinano poi ar~retrati che comportano enormi difficoltà perH Parlamento che deve parvi riparo, ma an-che per il Governo che si trova a fronteggiarecome può una serie di situazioni di emergen-za. Poi aggiungiamo che nell'orbita del Mini-stero del tesoro stanno questioni internazio-

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'.-'c/l{l¡O della Rcpuóhl1ca VIII Legislatura~ 2444 ~

22 NOVEMBRE 197948" SEDUTA A.',SEl'\'1BE~A - RESOCO~T() SfE~~CtGP.AFlf'O

nali e interne; ci sono i problemi della Ragio-neria generale dello Stato, quelli della Dire-zione generale del tesoro (stamattina mi so-no occupato a lungo del sistema bancariopresso l'altro ramo del Parlamento). Si devequindi far fronte compatibilmente con i pro-pri mezzi ad una quantità di materie e questopuò forse spiegare qualche inadempienza chevorrei pregare di ritenere non volontaria.

Comunque, tanto per dirla anche qui confranchezza, sono certo più lieto di venire adesporre nella Commissione bilancio e nellaCommissione finanze e tesoro alcuni puntiprogrammatici a cui tengo moltissimo, anzi-chè spiegare minutamente lo stato di at-tuazione del Tegolamento della Zecca, comepure mi è stato chiesto, con molto rispettoper la Commissione che me lo ha chiesto. Delresto io ho risposto telegraficamente, a stret-tissimo giro di posta, indicando una data epoi mi si è fatto presente che la data eratroppo ravvicinata rispetto alle previsioni dicalendario e la data è stata spostata.

L'ultima questione è la seguente: si invocaun maggiore, più efficiente ed efficace sup-porto tecnico per il lavoro della Commissio-ne bllancio. Ebb¡;;ne, sono lieto di dire in que-sta Aula quello che ho detto ieri mattina allaCommissione bilancio della Camera, cioè cheil Governo è pronto, magari attraverso ancheun piccolo gruppo misto di lavoro, a studiare

la possibilità della messa a disposizione rapi-da ed immediata degli strumenti del sistemainformativo della Ragioneria generale delloStato. La mia intenzione è quella di renderetutto trasparente; del resto sono conti pub-blici e credo che Commissioni essenziali co-me le due Commissioni bilancio della Camerae del Senato debbano averne la piena e pron-ta disponibilità non meno di quanto ne abbia-no gli uffici preposti a questo compito nellasfera del potere esecutivo.

Se fosse possibile che la Commissione bi-lancio del Senato designasse un gruppo disenatori per studiare concretamente le pos-sibilità di attuazione di una simile idea, nesarei non wlo soddisfatto ma grato.

Queste le osservazionj che sono stato ingrado di compiere sulla interessante discus-sione generale del provvedimento. Eventual-mente, per quanto riguarda l'articolo W,quando si arriverà alla votazione, il sottose-gretario Tarabini potrà dare ulteriori deluci-dazioni nel caso che l'Assemblea si orientasseverso un emendamento da apportare all'arti-colo. (Applausi dal centro).

P R E S I D E N T E. Passiamo all'esamedegli articoli. Se ne dia lettura.

G I O V A N N E T T I , segretario:

ART. 1.

Il conto consuntivo dello Stato per l'esercizio 1978 è approvato secondo le risul-tanze degli articoli seguenti.

(È approvato).

ENTRATE E SPESEDI COMPETENZA DELL'ESERCIZIO FINANZIARIO 1978

ART. 2.

Le entrate tributarie, extratributarie, per alienazione edammortamento di beni patrimoni ali e rimborso di crediti eper accensione di prestiti, accertate nell'esercizio finanziario 1978per la competenza propria dell'esercizio stesso, risultano stabi-lite in L. 76.709.413.104.521delle quali:

furono versate L. 70.675.865.465.228rimasero da versare » 2.370.389.515.585

e rimasero da riscuoteré

(È approvato).

)} 73.046.254.980.813

L. 3.663.158.123.708

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L. 55.053.475.380.348

» 65.435.961.623.266

L. 10.382.486.242.918

L. 76.709.413.104.521

» 85.836.310.330.683

L. 9.126.897.226.162

Senato della Repubblica ~ 2445 ~ VIII Legislatura

48a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 22 NOVEMBRE 1979

ART. 3.

Le spese correnti, in conto capitale e per rimborso di pre-stiti, impegnate nell'esercizio finanziario 1978 per la competenzapropria dell'esercizio stesso, risultano stabilite in

delle quali furono pagate

L. 85.836.310.330.683

» 70.640.894.992.684

e rimasero da pagare

(E approvato).

L. 15.195.415.337.999

ART. 4.

Il riepilogo generale delle entrate e delle spese di competenza dell'esercizio 1978risulta stabilito come segue:

Entrate tributarie ed extratributarie

Spese correnti

Differenza (~)

Entrate complessive

Spese complessive

Differenza (~)

(E approvato).

ENTRATE E SPESE RESIDUE DELL'ESERCIZIO FINANZIARIO 1977ED ESERCIZI PRECEDENTI

ART. 5.

I residui attivI alla chiusura delJ'esercizio 1977 risultano sta~bili ti in L. 5.099.805.993.260

dei quali nell'esercizio 1978:

furono versati

rimasero da versare

L. 2.521.730.327.915

» 1.394.759.267817» 3.916.489.595.732

e rimasero da riscuotere al 31 dicembre 1978

(E approvato).

L. 1.183.316.397.528

ART. 6.

I residui passivi alla chiusura dell' esercizio 1977 risultanostabiliti in

dei quali furono pagati nel 1978

L. 18.192.569.038.536

» 10.469.769.731.449

e rimasero da pagare al 31 dicembre 1978(E approvato).

L. 7.722.799.257.087

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Senato della Repubblica ~ 2446 ~ VIII Legislatura~~~~~~~~~~~~~~~~~

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48a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 22 NOVEMBRE 1979

RESIDUI ATTIVI E PASSIVI

ALLA CHIUSURA DELL'ESERCIZIO FINANZIARIO 1978

AR1. 7.

I residui attivi alla chiusura dell'esercizio 19718 risultano stabiliti nelle seguentisomme:

Somme rimaste da riscuotere sulle entrate accertate per lacompetenza propria dell'esercizio 1978 (articolo 2) . L. 3.663.158.123.708

Somme rimaste da riscuotere sui residui degli esercizi pre-cedenti (articolo 5) » 1.183.316.397.528

Somme riscosse e non versate in Tesoreria (colonna p delriassunto generale) » 3.765.148.783.402

Residui attivi al 31 dicembre 1978 . L. 8.611.623.304.638

(È approvato).

ART. 8.

] residui passivi alla chiusura dell'esercizio 1978 risultano stabiliti nelle seguentisomme:

Somme rimaste da pagare sulle spese impegnate per la com-petenza propria dell'esercizio 1978 (articolo 3) . L. 15.195.415.337.999

Somme rimaste da pagare sui residui degli esercizi prece-denti (articolo 6) » 7.722.799.257.087

Re:oidui passivi al 31 dicembre 1978 . L. 22.918.214.595.086~

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(E approvato).

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:.el1aiO della Repubbliu.? ~ 2447 ~

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48a SEDUTA ASSEMELEA . RESOCONTO STEi\IOGRAFICO

SITUAZIONE FINANZIARIA

ART. 9.

VIII Legislatura

22 NOVEMBRE 1979

Il disavanzo finanziario del conto del tesoro alla fine dell'esercizio 1978 è ac"certato nella somma di lire 59.272.429.599.345 come risulta dai seguenti dati:

Attivo:

Entrate dell'esercizio 1978

Diminuzione nei residui passivi lasciati dall'esercizio 1977:

Accertati:

al 1° gennaio 1978

al 31 dicembre 1978

L. 19.460.203.804.705

» 18.192.569.038.536

Aumento nei residui attivi lasciati dall'esercizio 1977:

Accertati:

allo gennaio 1978

al 31 dicembre 1978

L. 5.077.782.934.047

» 5.099.805.993.260

Totale dell'attivo

Disavanzo finanziario al 31 dicembre 1978

Totale a pareggio del passivo

Passivo:

Disavanzo finanziario allo gennaio 1978

Spese dell'esercizio 1978

Totale del passivo

(È approvato).

. L. 76.709.413.104.521

» 1.267.634.766.169

» 22.023.059.213

L. 77.999.070.929.903

» 59.272.429.599.345

L. 137.271.500.529.248

L. 51.435.190.198.565

» 85.836.310.330.683

L. 137.271.500.529.248

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Senato della Repubblica ~ 2448 ~ VIn Legislatura

48a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 22 NOVEMBRE 1979

DISPOSIZIONI SPECIALI

ART. 10.

Restano convalidati i decreti del Capo dello Stato, con i quali sono stati disposti,negli anni finanziari 1978 e precedenti, prelevamenti dal fondo di riserva per le speseimpreviste, ai sensi dell'art. 42 del regio decreto 18 novembre 1923, n. 2440.

B O L L I N I. Domando di parlare.

P R E S I D E N T E. Ne ha facoltà.

B O L L I N I. Siccome in Commissioneavevo sollevato il problema che la specificamateria poteva essere trattata o con la vec~chia normativa o con la nuova, mentre quiall'articolo 10 non è trattata nella manieragiusta, avevo rimesso al Governo la possibi-lità di sciogliere l'enigma. Se preferisce lanuova normativa, nulla asta; se preferisce lavecchia, mi va bene lo stesso. Però non misembra ragionevole inventare una nuova di~sposizione. Chiedo al Governo di scegliere.

T A RAB I N I , sottosegretario di Statoper il tesoro. Il Governo ha preso atto diun orientamento che, suggerito dal senatoreBollini, sembrava essere condiviso dalla Com~missione: che non si procedesse ad una sa~natoria (chiamiamola così) quale quella pre~vista dall'articolo lO, tanto che il Consiglio ,

dei ministri ha recentemente approvato (at-¡

ti parlamentari del Senato nno 451, 452, 453 !e 454) dei disegni di legge di convalida dei de- !creti di prelevamento dal fondo di riserva per ile spese impreviste relativamente all'anno i1978.

Quindi il Governo si è comportato conse-guentemente alle indicazioni che gli sonopervenute dal Senato. Il Governo si rimettealla valutazione dell'Assemblea, anche se rico~nosce che è esatta l'osservazione del senatoreBollini, che la procedura che viene propostacon l'articolo 10 non è nè la procedura nuova(quella dell'articolo 9 della legge 468), nè laprocedura vecchia; è però una procedurache si potrebbe esaminare favorevolmente a

titolo di norma transitoria per il passaggiodal vecchio al nuovo sistema, con l'unico in-tento di semplificare e di accelerare il lavorodel Parlamento già tanto gravato da impegni.Comunque una soluzione intermedia potreb-be essere quella di un emendamento all'arti-colo 10 per far sì che i decreti convalidati exlege o con atti del Parlamento arrivino finoa tutto l'anno 1977. Mi pare che i decreti con~validatí con attí del Parlamento arrivino finoall'anno 1975; quindi la convalida propostacon l'emendamento riguarderebbe gli anni

11976-1977, procedendosi nei modi normali per,

il 1978, per il quale sono stati presentati idisegni di legge di convalida; in caso diversosi dovrebbero ripresentare quelli per il 1976e per il 1977 che sono decaduti per fine legi-slatura. Se il senatore Bollini è d'accordo, iopresenterei l'emendamento in questi termini:

All'articolo 10 sostituire le parole: « neglianni finanziari 1978 e precedenti », con lealtre: « negli anni finanziari 1977 e prece-denti ».

10.1 IL GOVERNO

S C H I E T R O M A. Il senatore Bollinisi rimette al Governo e intanto viene fuoriun emendamento!

B O L L I N I. Domando di parlare.

P R E S I D E N T E. Ne ha facoltà.

B O L L I N I. Signor Presidente, vorreidare atto del fatto che è fuori discussione,come ha riconosciuto l'onorevole Sottosegre-tario, che la normativa non è nè quella vec-chia nè quella nuova della legge. Con l'emen.

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SeNato della Repubblica ~ 2449 ~ VIII Legislatura

22 NOVEMBRE197948a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

damento proposto dal Governo si rientra peruna parte nella vecchia normativa e per unaaltra nella nuova normativa. Che poi il Go-verno accetti un suggerimento dettato dallalogica anche se viene dall'opposizione nonpenso che possa suscitare lo scandalo del col-lega Schietroma. Era una cosa logica. Se ilGoverno è d'accordo, se il relatore è d'accor-do, non vedo che obiezione possa sorgere.

S C H I E T R O M A. Domando di par-lare.

P R E S I D E N T E. Ne ha facoltà.

S C H I E T R O M A. Signor Presidente,a questo punto risulta chiaro che il sena-tore Bollini preferisce l'emendamento, men-tre in un primo momento sembrava si stessediscutendo nel nulla; sembrava che il sena-tore Bollini si rimettesse al Governo, il Go-verno all'Assemblea e quindi un emendamen-to non si sapeva a chi fosse gradito. Sicco-me mi pare che adesso c'è consenso unani-

me sull'emendamento del Governo, senz'al-tra voterò a favore dell'emendamento stesso.

P R E S I D E N T E. Invito la Commis-sione ad esprimere il parere sull' emenda-mento.

C O L E L L A, relatore. La Commissioneè favorevole.

P R E S I D E N T E. Metto allora ai votil'err..endamento 10.1, presentato dal Gover-no. Chi l'approva è pregato di alzare lamano.

£ approvato.

Metto ai voti l'articolo 10 nel testo emen-dato. Chi l'approva è pregato di alzare lamano.

È approvato.

Passiamo all'esame degli articoli successi-vi. Se ne dia lettura.

G I O V A N N E T T I, segretario:

ART. 11.

Sono approvate le eccedenze di impegni risultate in sede di consuntivo sul contodella competenza e sul conto dei residui ai capitoli degli stati di previsione dellaspesa dei Ministeri sotto indicati per l'esercizio finanziario 1978, come risulta dal det-taglio che segue:

MINISTERO DEL TESORO

Capitolo n. 4351 ~ Pensioni ordi-narie ed al tri assegni fissi pagabili amezzo ruoli di spesa fissa e relativioneri previdenziali e assistenziali

Capitolo n. 4514 ~ Assegno annuovitalizio ai combattenti della guerra1914-18 e delle guerre precedenti, insi-gniti dell'Ordine di Vittorio Veneto .

Capitolo n. 4534 ~ Somme occor-renti per la regolazione contabile delleentrate erarialì riscosse dalla Regionesiciliana

Conto della <-ompetenza Conto dei residui

L. 158.427.549.639 L. 98.889.136.381

» 11.397.232.502

» 383.171.080.612

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,>èltaro della Rep;_lbblica ~ 2450 ~~,~~,

'~~,~,~~,~~~~, ~,~~~~,~~~~~,~

22 NOVEMBRE 197948a SEDUTA ASSE\!BLEA ~ RESOCONTO STE,\PGR \HCO

Capitolo n. 4535 ~ Somme occor~renti per la regolazione delle quote dientrate erariali devolute alla Regione<¡arda . »

Capitolo n. 4678 ~ Interessi disomme versate in conto corrente col Te-soro dello Stato L.

MINISTERO DELLE FINANZE

Capitolo n. 2811 ~ Vincite al lotto

Capitolo n. 5591 ~ Spese per liti,arbitraggi, risarcimenti ed accessori;spese di giustizia penale, altre speseprocessuali da anticiparsi dall'Erario,indennità a testimoni ed a periti per larappresentanza dell'Amministrazione, re~lativamente ai procedimenti di naturaextratributaria })

MINISTERO DI GRAZIA E GIUSTIZIA

Capitolo n. 1502 ~ Indennità inte-grativa per il raggiungimento del mini-mo garantito dallo Stato agli ufficiali edaiutanti ufficiali e coadiutori giudizi aried altri assegni al detto personale .

Capitolo n. 1589 ~ Spese di giusti-zia nei procedimenti penali ed in quel-li civili con ammissione al gratuito pa-trocinio. Indennità e trasferte ai funzio-nari, giudici popolari, periti, testimoni,custodi e diverse per l'accertamento deireati e dei colpevoli. Spese inerenti al-la estradizione di imputati e condanna-ti ed alla traduzione di atti giudiziari inmateria penale provenienti dall'estero odiretti ad autorità estere. »

Conto della competenza

1.676.938 875

66.607.103.355

17.334.030

2.568.410.031 »

VII I Legislatura

Conto dei residlli

L. 729.470.269

» 931.3í9.573

3.333.292.811

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$i.!nato della Repubblica ~ 2451 ~

., ~--::=::--~-=~~--==:.~~~;:;:c-_ -=~c=-"~~~-='-==-.-=::..." =-:-=~===-~-==:c. ___c=~_==_~:~"""_,..c~-" =-=~ ~~==~:~--:-======-,-=::-:~-=--:;~=-=-~,

22 NOVEMBRE 1979ASSE:l.fBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO48a SEDUTA

MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

Capitolo n. 1401 ~ Stipendi, retri-buzioni ed altri assegni fissi al persona-le docente . L.

Capitolo n. 3273 ~ Posti gratuitiper convittori e semiconvittori negli Isti-tuti di educazione

Capitolo n. 4000 ~ Stipendi, retri-buzioni ed altri assegni fissi al persona-le non docente di ruolo e non di ruolo

Conto della competenza

29.500.000.000

» 1.100.000.000

» 20.000.000.000

MINISTERO DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE

Capitolo n. 3531 ~ Spese per le in-chieste sugli infortuni occorsi alle per-sone assicurate contro gli infortuni sullavoro e le malattie professionali

CE approvato).

» 65.382.831 L.

VIII Legislatura

Conto dei residui

3.879.910

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Senato della Repubblica ~ 2452 ~ VIII Legislatura~~

48a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 22 NOVEMBRE 1979

AZIENDE SPECIALI ED AUTONOME

GESTIONE DELL'EX AZIENDA DI STATO PER LE FORESTE DEMANIALI

ART. 12.

Le entrate correnti ed in conto capitale del bilancio della ge-stione dell'ex Azienda di Stato per le foreste demaniali, accertatenell'esercizio 1978 per la competenza propria dell'esercizio mede-simo, risultano stabilite dal conto consuntivo della gestione stessa,allegato al conto consuntivo del Ministero dell'agricoltura e delleforeste, in L. 19.781.406.868

delle quali:

furono versate L. 16.833.643.863

rimasero da versare » 1.052.972.847

» 17.886.616.710

e rimasero da riscuotere .L. 1.894.790.158

(E approvato).

ART. 13.

Le spese correnti ed in conto capitale del bilancio della ge-stione predetta, impegnate nell'esercizio finanziario 1978 per la com-petenza propria dell'esercizio medesimo, risultano stabilite in L. 17.004.941.701

delle quali furono pagate » 9.369.107.794

e rimasero da pagare .L. 7.635.833.907

(E approvato).

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Senato della Repubblica ~ 2453 ~ VIII Legislatura

22 NOVEMBRE1979

~

48a SEDUTA J-'SSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

ART. 14.

I residui attivI alla chiusura dell'esercizio 1977 risultanostabiliti in L. 12.783.562.570

dei quali nell'esercizio 1978:

furono versati

rimasero da versare »

3.554.340.111

86.932.823

L.

» 3.641.272.934

e rimasero da riscuotere al 31 dicembre 1978 , L. 9.142.289.636

(E approvato).

ART. 1.5.

I residui passivi alla chiusura dell'esercizio 1977 risultanostabiliti in L. 28.529.185,672

dei quali furono pagati nel 197'8 , . 5.816.024.720

e rimasero da pagare al 31 dicembre 1978 , L. 22.713.160,952

(S approvato).

ART. 16.

I residui attivi alla chiusura dell'esercizio 1978 risultano stabiliti nelle seguentisomme:

Somme rimaste da riscuotere sulle entrate accertate per lacompetenza propria dell'esercizio 1978 (articolo 12) L. 1.894.790.158

Somme rimaste da riscuotere sui residui degli esercizi pre-cedenti (articolo 14) . » 9.142.289,636

Somme riscosse e non versate (colonna p del riepilogo del-l'entrata) . » 1.139.905.670

Residui attivi al 31 dicembre 1978 .L. 12.176.985.464

(E approvato).

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Senato della Repubblica ~ 2454 ~ VIII Legislatura

48a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO 22 NOVEMBRE 1979

ART. 17.

T residui passivi alla chiusura dell'esercizio 1978 risultano stabiliti nelle seguentisomme:

Somme rimaste da pagare sulle spese impegnate per la com-petenza propria dell'esercizio 1978 (articolo 13) L. 7.635.833.907

Somme rimaste da pagare sui residui degli esercizi prece-denti (articolo 15) JI> 22.713.160.952

Residui passivi al 31 dicembre 1978 . .L. 30.348.994.859

(È approvato).

ART. 18.

La situazione finanziaria della gestione dell'ex Azienda di Stato per le foreste dema-nìali, alla fine dell'esercizio 1978, risulta come appresso:

Attivo:

Entrate dell'esercizio 1978 .L. 19.781.406.868

Diminuzione nei residui passivi lasciati dall'esercizio 1977:

Accertati:

allO gennaio 1978 L. 34.518.596.253

al 31 dicembre 1978 » 28.529.185.672

» 5.989.410.581

Totale dell'attivo .L. 25.770.817.449

Passivo:

Saldo passivo allo gennaio 1978 L. 2.760.227.043

Spese dell'esercizio 1978 . » 17.004.941.701

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L. 2.736.120

L. 19.767.904.864» 6.002.912.585

L. 25.770.817.449

L. 420.073.364

» 310.707.904

L. 109.365.460

Senato della Repubblica ~ 2455 ~

48ft SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

Diminuzione nei residui attivi lasciati dall'esercizio 1977:

Accertati:

al 10 gennaio 1978

al 31 dicembre 1978

L. 12.786.298.690

12.783.562.570»

Totale del passivoSaldo attivo al 31 dicembre 1978

Totale a pareggio dell'attivo

(E approvato).

ISTITUTO AGRONOMICO PER L'OLTREr,¡IARE

ART. 19.

Lé.. .;ntrate correnti dell'Istituto agronomico per l'Oltremare,accertate nell' esercizio finanziario 1978 per la competenza pro~pria dell'esercizio medesimo, risultano stabilite dal conto con~5untivo dell'Istituto stesso, allegato al conto consuntivo del Mi-nistero degli affari esteri, in L.

delle quali furono riscosse e versate »

e rimasero da riscuotere L.

(E approvato).

ART. 20.

Le spese correnti dell'Istituto predetto, impegnate nell'eser-cizio finanziario 1978 per la competenza propria dell'eserciziomedesimo, risultano stabilite in

delle quali furono pagate

e rimasero da pagare

(E approvato).

ART. 21.

I residui attivi alla chiusura dell'esercizio 1977 risultano sta~~~ L.

dei quali rimasero da riscuotere al 31 dicembre 1978 L.

CE approvato).

VIIJ Legislatura

22 NOVEMBRE1979

420.073.364

417.073.364

3.000.000

883.950

883.950

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L. 109.365.460

]t 26.279.205

L. 135.644.665

::,:;rLaro della RepubblÍ!~!) ~ 2456 ~ VIII Legislatura

22 NOVEMBRE197948a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

ART. 22.

I residui passivi alla chiusura dell'esercizio 1977 risultanostabiliti in L. 81.528.851

dei quali furono pagati nel 1978 ]t 55.249.646

e rimasero da pagare al 31 dicembre 1978 L.

(È approvato).

26.279.205

ART. 23.

I residui attivi alla chiusura dell'esercizio 1978 risultano stabiliti nelle seguentisomme:

Somme rimaste da riscuotere sulle entrate accertate per lacompetenza propria dell'esercizio 1978 (articolo 19) L.

Somme rimaste da riscuotere sui residui degli esercizi prece-denti (articolo 21) »

3.000.000

883.950

Residui attivi al 31 dicembre 1978 L. 3.883.950

(E approvato).

ART. 24.

I residui passivi alla chiusura dell'esercizio 1978 risultano stabiliti nelle seguentisomme:

Somme rimaste da pagare sulle spese impegnate per la com-petenza propria dell'esercizio 1978 (articolo 20) .

Somme rimaste da pagare sui residui degli esercizi prece-denti (articolo 22)

Residui passivi al 31 dicembre 1978

(È approvato).

AMMINISTRAZIONE AUTONOMA DEI MONOPOLI DI STATO

ART. 25.

Le entrate correnti, ii1 conto capitale e per accensione diprestiti del bilancio dell'Amministrazione autonoma dei Mono-poli di Stato, comprese quelle delle gestioni speciali, accertatenell'esercizio finanziario 1978 per la competenza propria del-l'esercizio medesimo, risultano stabilite dal conto consuntivo del-l'Amministrazione stessa, allegato al conto consuntivo del Mini-stero delle finanze, in L. 685.769.202.787

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L. 685.769.202.787

» 523.404.775.907

L. 162.364.426.880

Senato áella Repubblic-a ~ 2457 ~

48a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

delle quali:

furono versate L.

rimasero da versare »

e rimasero da riscuotere

(E approvato).

ART. 26.

517.069.552.904

95.911.779.819

Le spese correnti, in conto capitale e per rimborso di pre-stiti del bilancio dell'Amministrazione predetta, comprese quelledelle gestioni speciali, impegnate nell'esercizio finanziario 1978per la competenza propria dell'esercizio stesso, risultano stabi-lite in

delle quali furono pagate

e rimasero da pagare

(E approvato).

ART. 27.

VII I Legislatum

22 NOVEMBRE1979

L. 612.981.332.723

L. 72.787.870.064

I residui attivi alla chiusura dell'esercizio 1977 risultano sta-biliti in L.

dei quali nell'esercizio 1978:

furono versati L.

rimasero da versare » 1.701.357.749

e rimasero da riscuotere al 31 dicembre 1978

(E approvato).

ART. 28.

46.465.499.336

216.875.832.419

» 48.166.857.085

L. 168.708.975.334

I residui passivi alla chiusura dell'esercizio 1977 risultanostabiliti in L. 132.653.952.421

dei quali furono pagati nel 1978 . » 91.294.006.904

e rimasero da pagare al 31 dicembre 1978 L.

(E approvato).

41.359.945.517

Page 58: RESOCONTO STENOGRAFICO · 2011-03-15 · natore Manoino quando ciharicordato che siamounotraipaesiapiùdiffusa democra-zia,incuiveramente vièlapossibilità per ciascun individuo

L. 685.769.202.787

L. 685.769.202.787

J) 3.238.132

L. 685.772.440.919

Senato de.lla Repubblica ~ 2458 ~ VI II Legislatura

48a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 22 NOVEMBRE 1979

ART. 29.

I residui attivi alla chiusura dell'esercizio 1978 risultano stabiliti nelle seguentisomme:

Somme rimaste da riscuotere sulle entrate accertate per lacompetenza propria dell'esercizio 1978 (articolo 25) L. 72.787.870.064

Somme rimaste da riscuotere sui residui degli esercizi pre-cedenti (articolo 27) » 168.708.975.334

Somme riscosse e non versate (colonna p del riepilogo del~l'entrata) . » 97.613.137.568

Residui attivi al 31 dicembre 1978 L. 339.109.982.966

(È approvato).

ART. 30.

I residui passivi alla chiusura dell'esercizio 1978 risultano stabiliti nelle seguentisomme:

Somme rimaste da pagare sulle spese impegnate per la com~petenza propria dell'esercizio 1978 (articolo 26) . L. 162.364.426.880

Somme rimaste da pagare sui residui degli esercizi prece-denti (articolo 28) . » 41.359.945.517

Residui passivi al 31 dicembre 1978 L. 203.724.372.397

(È approvato).

ART. 31.

La situazione finanziaria dell'Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato,alla fine dell'esercizio 1978, risulta come appresso:

Attivo:

Entrate dell'esercizio 1978

Totale dell'attivo

Saldo passivo al 31 dicembre 1978

Totale a pareggio del passivo

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L. 3.238.132

]t 685.769.202.787

. L. 685.772.440.919

Entrate . L. 50.270.392.596

Spese . » 43.257.223.245

Avanzo . L. 7.013.169.351

Senato de.lla Repubblica ~ 2459 ~ VIII Legislatura

48a SEDUTA ASSEMBlEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 22 NOVEMBRE 1979

Passivo:

Saldo passivo allo gennaio 1978

Totale del passivo

Spese dell'esercizio 1978 .

(E approvato).

ART. 32.

Per la copertura del disavanzo di gestione dell'esercizio finanziario 19718 accer-tato per l'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, la Cassa depositi e pre-stiti è autorizzata a concedere all'Amministrazione predetta sui fondi dei conti cor-renti postali, di cui all'articolo 1 del decreto legislativo luogotenenziale 22 novembre1945, n. 822, anticipazioni per complessive lire 49.219.264.520, estinguibili in 35 annial saggio vigente per i mutui all'epoca della concessione.

Gli interessi maturati prima dell'inizio dell'ammortamento saranno capitalizzati alsaggio di concessione delle anticipazioni.

L'ammortamento delle anticipazioni, aumentate degli interessi capitalizzati, avràinizio il primo gennaio dell'anno successivo a quello della concessione delle anti-cipazioni.

L'onere relativo farà carico al bilancio dello Stato.

(E approvato).

ARCHIVI NOTARILI

ART. 33.

:Ë approvato il conto consuntivo degli Archivi notarili per l'esercizio finanziario1978, nelle risultanze seguenti:

(2 approvato).

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L. 50.666.976.459

» 38.690.626.842

L. 11.976.349.617

Senato de.lla Repubblica ~ 2460 ~ VI II Legislatura

22 NOVEMBRE197948a SEDUTA ASSEMBLEA-RESOCONTO STENOGRAFICO

AMMINISTRAZIONE DEL FONDO PER IL CULTO

ART. 34.

Le entrate correnti ed in conto capitale del bilancio del-l'Amministrazione del Fondo per il culto, accertate nell'eserciziofinanziario 1978 per la competenza propria dell'esercizio mede-simo, risultano stabilite dal conto consuntivo dell'Amministra-zione stessa, allegato al conto consuntivo del Ministero dell'in-terno, in . . L. 48.444.468.483

delle quali:

furono versate L. 45.148.691.242

rimasero da versare . JI) 7.265.860JI) 45.155.957.102

e rimasero da riscuotere(E approvato).

L. 3.288.511.381

ART. 35.

Le spese correnti ed in conto capitale del bilancio dell'Am-ministrazione predetta, impegnate nell'esercizio finanziario 1978per la competenza propria dell'esercizio stesso, risultano stabi-lite in

delle quali furono pagate

e rimasero da pagare

(E approvato).

ART. 36.

I residui attivi alla chiusura dell'esercizio 1977 risultano sta-biliti in . L. 9.661.868.828

dei quali nell'esercizio 1978:

furono versati . L. 9.649.146.493

rimasero da versare . » 841.979» 9.649.988.472

e rimasero da riscuotere al 31 dicembre 1978 .(E approvato).

L. 11.880.356

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Senato della Repubblica ~ 2461 ~ VIII Legislatura~~ ~

48a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 22 NOVEMBRE 1979

ART. 37.

I residui passivi alla chiusura dell'esercizio 1977 risultanostabiliti in . L. 10.031.586.966

dei quali furono pagati nel 1978 It 1.999.703.762

e rimasero da pagare al 31 dicembre 1978 .(E approvato).

. L. 8.031.883.204

ART. 38.

I residui attivi alla chiusura dell'esercizio 19718 risultano stabiliti nelle seguentisomme:

Somme rimaste da riscuotere sulle entrate accertate per lacompetenza propria dell'esercizio 1978 (articolo 34) L. 3.288.511.381

Somme rimaste da riscuotere sui residui degli esercizi pre-cedenti (articolo 36) It 11.880.356

Somme riscosse e non versate (colonna p del riepilogo del-l'entrata) . . » 8.107.839

Residui attivi al 31 dicembre 1978 L. 3.308.499.576

(E approvato).

ART. 39.

I residui passivi alla chiusura dell'esercizio 1978 risultano stabiliti nelle seguentisomme:

Somme rimaste da pagare sulle spese impegnate per la com-petenza propria dell'esercizio 1978 (articolo 35) L. 11.976.349.617

Somme rimaste da pagare sui residui degli esercizi prece-denti (articolo 37) ,. 8.031.883.204

Residui passivi al 31 dicembre 1978 L. 20.008.232.821(E approvato).

ART. 40.

La situazione finanziaria dell'Amministrazione del Fondo per il culto, alla finedell'esercizio 19718, risulta come segue:

Attivo:

Entrate dell'esercizio 1978 .L. 48.444.468.483

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Senato della Repubblica ~ 2462 ~ VIII Legislatura==:o

48& SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 22 NOVEMBRE 1979

Aumento nei residui attivi lasciati dall'anno 1977:

Accertati:

allO gennaio 1978

al 31 dicembre 197,8 »

9 .634.273.685

9 .661.868.828

L.

L. 27.595.143

Diminuzione nei residui passivi lasciati dall'esercizio 1977:

Accertati:

allO gennaio 1978

al 31 dicembre 1978

L.

»

12.226.499.799

10.031.586.966

L. 2.194.912.833

Totale dell'attivo .L. 50.666.976.459

Passivo:

Spese dell'esercizio 1978 . . L. 50.666.976.459

Totale del passivo .L. 50.666.976.459

(E approvato).

FONDO DI BENEFICENZA E DI RELIGIONE NELLA CITTÀ DI ROMA

ART. 41.

Le entrate correnti ed in conto capitale del bilancio delFondo di beneficenza e di religione nella città di Roma, accer-tate nell'esercizio 1978 per la competenza propria dell'eserciziomedesimo, risultano stabilite dal conto consuntivo di detta Am-ministrazione, allegato al conto consuntivo del Ministero dell'in-terno, in . L. 1.089.419.263

delle quali:

furono versate

rimasero da versare .L.

]t

1.047.530.621

434.124

]t 1.047.964.745

e rimasero da riscuotere .L. 41.454.518

(E approvato).

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.~_=~"O..~-~""===:==~~c,

VIII Legislatura~~-

--~~ ~

5erzato della Repubblica ~ 2463 ~

48a SEDUTA ASSEMBLEA . RESOCONTO STENOGRAFICO 22 NOVEMBRE 1979

ART. 42.

Le spese correnti ed in conto capitale del bilancio dell'Am-ministrazione predetta, impegnate nell'esercizio finanziario 1978per la competenza propria dell'esercizio medesimo, risultano sta-bilite in . L.

delle quali furono pagate It

1.251.454.250

722.337.098

e rimasero da pagare

(È approvato).

. L. 529.117.152

ART. 43.

I residui attivi alla chiusura dell'esercizio 1977 risultanostabiliti in L.

dei quali nell'esercizio 1978:

1.031.478

furono versati . It 451.582

e rimasero da riscuotere al 31 dicembre 1978 .(È approvato).

. L. 579.896

ART. 44.

I residui passivi alla chiusura dell'esercizio 1977 risultanostabiliti in L. 450.511.839

268.305.591dei quali furono pagati nel 1978 . It

e rimasero da pagare al 31 dicembre 1978 .

(È approvato).

. L. 182.206.248

ART. 45.

I residui attivi alla chiusura dell' esercizio 1978 risultano stabiliti nelle seguentisomme:

Somme rimaste da riscuotere sulle entrate accertate per lacompetenza propria dell'esercizio 1978 (articolo 41) L. 41.454.518

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Senato della Repubblica ~ 2464 ~

48a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

V Il I Legislatura

22 NOVEMBRE 1979

Somme rimaste da riscuotere sui residui degli esercizi pre-cedenti (articolo 43) . L. 579.896

Somme riscosse e non versate (colonna p del riepilogo del-l'entrata) . ]t 434.124

Residui attivi al 31 dicembre 1978 L. 42.468.538

(E approvato).

ART. 46.

I residui passivi alla chiusura dell'esercizio 197.8 risultano stabiliti nelle seguentisomme:

Somme rimaste da pagare sulle spese impegnate per la com-petenza propria dell'esercizio 1978 (articolo 42) . L. 529.117.152

Somme rimaste da pagare sui residui degli esercizi prece-denti (articolo 44) . ]t 182.206.248

Residui passivi al 31 dicembre 1978 L. 711.323.400

(E approvato).

ART. 47.

La situazione finanziaria del Fondo di beneficenza e di religione nella città diRoma, alla fine dell'esercizio 1978, risulta come segue:

Attivo:

Saldo attivo allo gennaio 1978Entrate dell'esercizio 1978 »

1.991.2201.089.419.263

L.

Diminuzione nei residui passivi lasciati dall'esercizio 1977:

Accertati:

allo gennaio 1978

al 31 dicembre 1978 »

610.583.666

450.511.839

L.

» 160.071.827

Totale dell'attivo .L. 1.251.482.310

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L. 788.682.570

It 521.877.869

L. 266.804.701

Senato della Repubblica ~ 2465 ~ VIII Legislatura

48" SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO 22 NOVEMBRE 1979

Passivo:

Spese dell'esercizio 197-8 . . L. 1.251.454.250

Diminuzione nei residui attivi lasciati dall'esercizio 1977:

Accertati:

allo gennaio 1978

al 31 dicembre 1978 ]t

1.059.538

1.031.478

L.

It 28.060

Totale del passivo L. 1.251.482.310(E approvato).

PATRIMONI RIUNITI EX ECONOMALI

ART. 48.

Le entrate correnti ed in conto capitale dell'Azienda deipatrimoni riuniti ex economali, accertate nell' esercizio finanzia-rio 1978 per la competenza propria dell'esercizio stesso, risul-tano stabilite dal conto consuntivo dell'Azienda medesima, alle-gato al conto consuntivo del Ministero dell'interno, in L. 725.378.833

delle quali:

furono versate

rimasero da versare . »

528.170.333

14.662.720

L.

» 542.833.053

rimasero da riscuotere(E approvato).

L. 182.545.780

ART. 49.

Le spese correnti ed in conto capitale dell'Azienda predetta,impegnate nell'esercizio finanziario 1978 per la competenza pro-pria dell'esercizio stesso, risultano stabilite in

e rimasero da pagare(E approvato).

delle quali furono pagate

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ienato della Repubbhw ~ 2466 ~

48" SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

VIII Legislatura

22 NOVEMBRE 1979

ART. SO.

I residui attivi alla chiusura dell'esercizio 1977 risultano sta~biliti in L.

dei quali nell'esercizio 1978 furono versati ,.

rimasero da versare »

e rimasero da riscuotere al 31 dicembre 1978 .(E approvato).

ART. 51.

I residui passivi alla chiusura dell'esercizio 1977 risultanostabiliti in L.

dei quali furono pagati nel 1978 »

e rimasero da pagare al 31 dicembre 1978 .

(È approvato).

ART. 52.

I residui attivi alla chiusura dell'esercizio 197\8 risultanostabiliti nelle seguenti somme:

Somme rimaste da riscuotere sulle entrate accertate per lacompetenza propria dell'esercizio 1978 (articolo 48) L.

Somme rimaste da riscuotere sui residui degli esercizi pre-cedenti (articolo SO) »

Somme riscosse e non versate (colonna p del riepilogo del-l'entrata) . »

Residui attivi al 31 dicembre 1978 .(E approvato).

106.469.969

101.359.056

415.018

. L. 4.695.895

179.026.611

124.675.601

. L. 54.351.010

182.545.780

4.695.895

15.077.738

. L. 202.319.413

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Senato della Repubblica ~ 2467 ~ VIII Legislatura

48" SEDUTA ASSEMBLEA . RESOCONTO STENOGRAFICO 22 NOVEMBRE 1979

ART. 53.

I residui passivi alla chiusura dell'esercizio 1978 risultano stabiliti nelle seguentisomme:

Somme rimaste da pagare sulle spese impegnate per la com-petenza propria dell'esercizio 197,8 (articolo 49) . L. 266.804.701

Somme rimaste da pagare sui residui degli esercizi prece.-denti (articolo 51) It 54.351.010

Residui passivi al 31 dicembre 1978 . .L. 321.155.711

(E approvato).

ART. 54.

La situazione finanziaria dell'Azienda dei patrimoni riuniti ex economali, allafine dell'esercizio 1978, risulta come segue:

Attivo:

Saldo attivo alla gennaio 1978 L. 29.824.375

Entrate deII'esercizio 1978 ,. 725.378.833

Aumento nei residui attivi lasciati dall'esercizio 1977:

Accertati:

alla gennaio 1978

al 31 dicembre 1978

L.

»

98.993.231

106.469.969

» 7.476.738

Diminuzione nei residui passivi lasciati dall'esercizio 1977:

Accertati:

alla gennaio 1978

al 31 dicembre 1978

L.

»

212.608.220

179.026.611

» 33.581.609

Totale dell'attivo .L. 796.261.555

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Passivo:

Spese dell'esercizio 1978 . L. 788.682.570

Totale del passivo L. 788.682.570

Saldo attivo al 31 dicembre 1978 » 7.578.985

Totale a pareggio dell'attivo . L. 796.261.555(E approvato).

VIII Legislatura

22 NOVEMBRE1979

Senato della Repubblica ~ 2468 ~

48a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

AZIENDA NAZIONALE AUTONOMA DELLE STRADE

ART. 55.

Le entrate correnti, in conto capitale e per accensione diprestiti del bilancio dell'Azienda nazionale autonoma delle strade,accertate nell'esercizio finanziarie 1978 per la competenza propriadell'esercizio medesimo, risultano stabilite dal conto consuntivodell'Azienda stessa, allegato al consuntivo del Ministero dei lavoripubblici, in L. 1.747.166.204.658

delle quali furono riscosse e versate » 856.781.576.172

e rimasero da riscuotere .L. 890.384.628.486

(E approvato).

ART. 56.

Le spese correnti, in conto capitale e per rimborso di pre~stiti del bilancio dell'Azienda predetta, impegnate nell'eserciziofinanziario 1978 per la competenza propria dell'esercizio mede-simo, risultano stabilite in L. 1.747.166.204.658

delle quali furono pagate . » 623.078.254.974

e rimasero da pagare(E approvato).

. L. 1.124.087.949.684

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L. 1.003.480.006.941

» 30.794.480.703

L. 972.685.526.238

Senato della Repubblica ~ 2469 ~ VIII Lef!,islalUrú

48a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 22 NOVEMBRE 1979

ART. 57.

I residui attivi alla chiusura dell'esercizio 1977 risultanostabiliti in

dei quali nell'esercizio 1978:

furono versati

e rimasero da riscuotere al 31 dicembre 1978

CE approvato).

ART. 58.

I residui passivi alla chiusura dell'esercizio 1977 risultanostabiliti in L.

dei quali furono pagati nel 1978 )}

879.470.901.631

376.163.793.422

e rimasero da pagare al 31 dicembre 1978 L.CE approvato).

503.307.108.209

ART. 59.

I residui attivi alla chiusura dell'esercizio 1978 risultano stabiliti nelle seguentisomme:

Somme rimaste da riscuotere sulle entrate accertate perla competenza propria dell'esercizio 1978 (articolo 55) . L. 890.384.628.486

Somme rimaste da riscuotere sui residui degli esercizi pre~cedenti (articolo 57) . )} 972.685.526.238

Residui attivi al 31 dicembre 1978 L. 1.863.070.154.724CE approvato).

ART. 60.

I residui passivi alla chiusura deIJ'esercizio 1978 risultano stabiliti nelle seguentisomme:

Somme rimaste da pagare sulle spese impegnate per lacompetenza propria dell'esercizio 1978 (articolo 56) L. 1.124.087.949.684

Somme rimaste da pagare sui residui degli esercizi pre~cedenti (articolo 58) . )} 503.307.108.209

Residui passivi al 31 dicembre 1978 L. 1.627.395.057.893(E approvato).

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L. 2.665.054.552.005

)} 1.209.176.867.525

L. 1.455.877.684.480

L. 2.665.054.552.005

)} 1.587.373.154.114

L. 1.077.681.397.891

L. 1.680.582.491.715

)} 910.231.041.560

L. 770.351.450.155

48a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

VIII Legislatura

22 NOVEMBRE 1979

Senato della Repubblica ~ 2470 .~

AMMINISTRAZIONE AUTONOMA DELLE POSTE E DELLE TELECOMUNICAZIONI

ART. 61.

Le entrate correnti, in conto capitale e per accensione diprestiti del bilancio dell'Amministrazione delle poste e delle te~lecomunicazioni, accertate nell'esercizio 1978 per la competenzapropria dell'esercizio medesimo, risultano stabilite dal contoconsuntivo dell'Amministrazione stessa, allegato al conto con-,<;untivo del Ministero delle poste e delle telecomunicazioni, in

delle quali furono riscosse e versate

e rimasero da riscuotere(È approvato).

ART. 62.

Le spese correnti, in conto capitale e per rimborso diprestiti del bilancio dell'Amministrazione predetta, impegnatenell'esercizio 1978 per la competenza propria dell'esercizio me~desimo, risultano stabilite in

ç rimasero da pagare

(E approvato).

delle quali furono pagate

ART. 63.

I residui attivi alla chiusura dell'esercizio 1977 risultanostabiliti in L. 1.892.396.858.854

dei quali nell'esercizio 1978 furono riscossi e versati )} 1.346.996.375.635

e rimasero da riscuotere al 31 dicembre 1978 . L. 545.400.483.219(È approvato).

ART. 64.

I residui passivi alla chIUsura dell'esercizio 1977 risultanostabiliti in

dei quali nell'esercizio 19'8 furono pagati

e rimasero da pagare al 31 dicembre 1978

(E approvato).

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Senato della Repubblica ~ 2471 ~ VII I Legislatura

48a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 22 NOVEI\.1BRE 1979

ART. 65.

I residui attivi alla chiusura dell'esercizio 1978 risultano stabiliti nelle seguentisomme:

Somme rimaste da riscuotere sulle entrate accertate perla competenza propria dell'esercizio 1978 (articolo 61) . L. 1.455.877.684.480

Somme rimaste da riscuotere sui residui degli esercizi pre-cedenti (articolo 63) }) 545.400.483.219

Residui attlvi al 31 dicembre 1978 L. 2.001.278.167.699(È approvato).

ART. 66.

I residui passivi alla chiusura dell'esercizio 1978 risultano stabiliti nelle seguentisomme:

Somme rimaste da pagare sulle spese impegnate per lacompetenza propria dell'esercizio 1978 (articolo 62) L. 1.077.681.397.891

Somme rimaste da pagare sui residui degli esercizi pre.cedenti (articolo 64) . }) 770.351.450.155

Residui passivi al 31 dicembre 19708 L. 1.848.032.848.046

(È approvato).

AZIENDA DI STATO PER I SERVIZI TELEFONICI

ART. 67.

Le entrate correnti, in conto capitale e per accensioni diprestiti del bilancio dell'Azienda di Stato per i servizi telefo-nici, accertate nell'esercizio finanziario 1978 per la competenzapropria dell'esercizio medesimo, risultano stabilite dal contoconsuntivo dell'Azienda stessa, aHegato al conto consuntivo delMinistero delle poste e delle telecomunicazioni, in . L. 1.034,031.672.605

delle quali:

furono versate

rimasero da versare »

850.663.774.874

81.532.670

»

e rimasero da riscuotere(Ê approvato).

L. 183.286.365.061

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48a SEDUTA ASSE~1EU"'1\ ~ F.E~OCON'IO STENOGRAFICO 22 NOVEMBRE1979

ART. 68.

Le spese correnti, in conto capitale e per rimborso di pre-stiti del bilancio dell'Azienda predetta, impegnate nell'eserciziofinanziario 1978 per la competenza propria dell'esercizio mede-simo, risultano stabilite in L.

delle quali furono pagate »

1.034.031.672.605

582.364.443.222

e rimasero da pagare(È approvato).

.L. 451.667.229.383

ART. 69.

I residui attivi alla chiusura dell'esercizio 1977 risultanostabiliti in L. 241.254.410.019

dei quali nell'esercizio 1978:

furono versati

rimasero da versare )}

206.293.458.003

1.600.000.000

L.

» 207.893.458.003

e rimasero da riscuotere al 31 dicembre 1978 . L. 33.360.952.016

(È approvato).

ART. 70.

I residui passivi alla chiusura dell'esercizio 1977 risultanostabiliti in L.

dei quali nell'esercizio 1978 furono pagati . »

661.581.786.468

365.534.503.870

e rimasero da pagare al 31 dicembre 1978 ,

(È approvato).

.L. 296.047.282.598

ART. 71.

I residui attivi alla chiusura dell'esercizio 1978 risultano stabiliti nelle seguentisomme:

Somme rimaste da riscuotere sulle entrate accertate perla competenza propria dell' esercizio 1978 (articolo 67) . L. 183.286.365.061

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~enato della Repubblica ~ 2473 ~ VIII Legislatura

48a SEDUTA ;\SSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 22 NOVEMBRE 1979

Somme rimaste da riscuotere sui residui degli esercizi pre-cedenti (articolo 69) . L. 33.360.952.016

Somme riscosse e non versate (colonna p del riepilogodell'entrata) » 1.681.532.670

Residui attivi al 31 dicembre 1978 . . L. 218.328.849.747(E approvato).

ART. 72.

I residui passivi alla chiusura dell'esercizio 1978 risultano stabiliti nelle seguentisomme:

Somme rimaste da pagare sulle spese impegnate per lacompetenza propria dell'esercizio 1978 (articolo 68) L. 451.667.229.383

Somme rimaste da pagare sui residui degli esercizi prece-denti (articolo 70) » 296.047.282.598

Residui passivi al 31 dicembre 1978 . .L. 747.714.511.981(E approvato).

AZIENDA AUTONOMA DELLE FERROVIE DELLO STATO

ART. 73.

Le entrate correnti, in conto capitale e per accensione diprestiti del bilancio dell'Azienda autonoma delle ferrovie delloStato, comprese quelle delle gestioni speciali ed autonome, accer-tate nell'esercizio finanziario 1978 per la competenza propria del-l'esercizio medesimo, risultano stabilite dal conto consuntivo del-l'Azienda stessa, allegato al consuntivo del Ministero dei tra-sporti, in . L. 10.794.908.340.082

delle quali furono riscosse e versate » 8.766.557.823.443

e rimasero da riscuotere

(È approvato).. L. 2.028.350.516.639

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L. 10.794.908.340.082

» 8.434.541.946.400

L. 2.360.366.393.682

Senato della Repubblica ~ 2474 ~ VIII Legislatura

48" SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 22 NOVEMBRE 1979

ART. 74.

Le spese correnti, in conto capitale e per rimborso di pre-stiti del bilancio dell'Azienda predetta, comprese quelle dellegestioni speciali ed autonome, impegnate nell'esercizio finanzia-rio 1978, risultano stabilite in

delle quali furono pagate

e rimasero da pagare(E approvato).

ART. 75.

Il riassunto generale dei risultati delle entrate e delle spese dell'Azienda autono~ma delle ferrovie dello Stato, di competenza dell'esercizio 1978, risulta così stabilito:

Entrate (escluse le gestioni speciali ed autonome) L. 5.137.412.109.916

Entrate delle gestioni speciali ed autonome » 5.657.496.230.166

L. 10.794.908.340.082

Spese (escluse le gestioni speciali ed autonome)

Spese delle gestioni speciali ed autonome

L. 5.137.412.109.916

» 5.657.496.230.166

L. 10.794.908.340.082(E approvato).

ART. 76.

I residui attivi aHa chiusura dell'esercizio 1977 risultanostabiliti in L.

dei quali nell'esercizio 197,8 furono riscossi e versati »

2.162.253.955.724

1.135.684.642.397

e rimasero da riscuotere al 31 dicembre 1978 . L.(E approvato).

1.026.569.313 .327

ART. 77.

I residui passivi alla chiusura dell'esercizio 1977 risultanostabiliti in L. 2.451.891.168.114

dei quali nell'esercizio 1978 furono pagati » 1.617.716.726.133

e rimasero da pagare al 31 dicembre 1978 L. 834.174.441.981

(E approvato).

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Senato della Repubblica ~ 2475 ~ VIII Legislatura

22 NOVEMBRE 19794~Soouu ASSEM~-~oS~~Iro

ART. 78.

I residui attivi alla chiusura dell'esercizio 1978 risultano stabiliti neUe seguentisomme:

Somme rimaste da riscuotere sulle entrate accertate -per lacompetenza propria dell'esercizio 1978 (articolo 73) L. 2.028.350.516.639

Somme rimaste da riscuotere sui residui degli esercizi pre-cedenti (articolo 76) » 1.026.569.313.327

Residui attivi al 31 dicembre 1978 . . L. 3.054.919.829.966

(E: approvato).

ART. 79.

I residui passivi alla chiusura dell'esercizio 1978 risultano stabiliti nelle seguentisomme:

Somme rimaste da pagare sulle spese impegnate per lacompetenza propria dell'esercizio 1978 (articolo 74) L. 2.360.366.393.682

Somme rimaste da pagare sui residui degli esercizi prece-denti (articolo 77) » 834.174.441.981

Residui passivi al 31 dicembre 1978 . . L. 3.194.540.835.663

(E: approvato).

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VIII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 2476 ~

22 NOVEMBRE 197948a SEDUTA ASSEMBLEA -REsOCONTO STENOGRAFICO

P R E S I D E N T E. Passiamo alla vota-zione del disegno di legge nel suo complesso.

M I T R O T T I. Domando di parlare perdichiarazione di voto.

P R E S I D E N T E. Ne ha facoltà.

M I T R O T T I. Il Movimento socialeitaliano-Destra nazionale giunge a questo ap-puntamento in Aula con :notevoli perplessità.Peraltro, non sono mancate le occasioni inquest'Aula per richiamare in anticipo lamateria, consentendo al tempo stesso laformulazione anticipata di commenti su unsettore che, nel giudizio cumulativo che puòessere espresso nella valutazione che se ne faquest'oggi, di certo non incoraggia un'adesio-ne. Questa è la premessa per so stanziare unvoto d'astensione quale la mia parte politicaesprime in merito a'l disegno di legge inesame.

A chiarificazione di questo voto di asten-sione basterebbe richiamare le considerazionioggettive che pure trovano riflessione all'in-terno della relazione illustrativa del diseg'nodi legge. ~ possibile raccogliere, appunto, datale commento « di parte» che la soddisfazio-ne, se non può dirsi nostra ~ forza di mino-ranza ~ non può dirsi nemmeno del Gover-no. E l'insoddisfazione si incentra su temiche ormai stancamente tornano di attualità,in appuntamenti che sarebbe auspicabile tro-vassero più sollecito e doveroso interessa-mento da parte dei colleghi. Nella seduta diquest'oggi, oltre a consolidarci nella convin-zione che poco ci si può attendere in fattodi evoluzione decisamente positiva della fi-nanza dello Stato, apprendiamo che ancormeno ci si deve attendere in momenti delicaticome quello che vede l'Assemblea impegnatain un'analitica critica del rendiconto genera-le per il 1978, chiave di volta per la risolu-zione di tutti i problemi dello Stato. Deverimarcarsi in questo momento delicato unaassenza che si commenta da sè.

Brevemente vorrei solo tornare a sottoli-neare quei punti richiamati nella relazioneche stancamente ci si trascina come palla alpiede e che stancamente trovano i rappresen-tanti di governo in un rituale messaggio ac-

corato di provvidenze di là da venire, di in-tenti sempre fermi, ma sempre inefficaci.

Ebbene, queste considerazioni, ristrette al-l'indispensabile perchè rimanga traccia diuna nostra posizione, rinnovano in noi il con-vincimento che l'azione di governo e l'impe-gno stesso parlamentare debbano essere piùproficuamente intesiÌ come coinvolgimentodelle responsabilità di ciascuno e non comedelega ad un Governo che, in altre occasioni,molto facilmente si è soliti criticare quandoaccede a forme di decretazione d'urgenza cheancor più e ancor prima stravolgono le lineedi una impostazione chiara della contabilitàdello Stato.

Per questi succinti motivi confermo il votodi astensione del Movimento sociale italiano-destra nazionale.

P R E S I D E N T E. Metto ai voti il dise-gno di legge nel suo complesso. Chi l'approvaè pregato di alzare la mano.

È approvato.

Annunzio di presentazionedi disegni di legge

P R E S I D E N T E. Sono stati pre-sentati i seguenti disegni di legge:

dal Ministro della difesa:

«Norme in materia di elargizione e trat-tamento speciale di pensione in favore deisuperstiti dei Caduti nell'adempimento deldovere in servizio di ordine pubblico» (501);

«Riordinamento deHe indennità spettanti&l personale militare addetto agli stabili-menti militari di pena» (502).

Sono stati inoltre presentati i seguenti di-segni di legge di iniziativa dei senatori:

CIPELLINI, SCEVAROLLI, TALAMONA e SPI-

NELLI. ~ «Modifiche all'ordinamento delle

Casse di risparmio e dei Monti di credito

su pegno di I categoria» (503);

CIPELLINI, SCEVAROLLI, TALAMONA e SPI-

NELLI. ~ « Norme di modificazione degH

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Senato della Repubblica ~ 2477 ~ VIII Legislatura

22 NOVEMBRE197948a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

ordinamenti delle aziende di credito, aventinatura di istituti di credito di diritto pub~blico, e degli ~stituti e aziende di creditoautorizzati a:ll'esercizio del credito a medioe lungo termine, aventi natura di enti didiritto pubblico» (504);

CACCHIOLI, DE GIUSEPPE, FORMA, AMADEO

e GIACOMETTI. ~{{ Disposizioni in materia

di viabilità rurale» (505);

BAUSI, ROSI, DELLA PORTA e AMADEO. ~

«Applicazione di un dispositivo automaticodi emergenza sugli autoveicoli ai fini dellasicurezza autostradale» (506);

TANGA.~ « Estensione dei benefici previ~sti dall'articolo 3 della legge 30 luglio 1973,n. 477, al personale della scuola collocato ariposo d'ufficio per raggiunti limiti di etàil 1° ottobre 1975» (507);

TANGA.~ «Norme sul collocamento a ri~poso e sul trattamento di quiescenza delpersonale civile delle Amministrazioni delloStato» (508);

TANGA e RICCI. ~ «Modifiche ed integra~ I

zioni del decreto del Presidente della Re-pubblica 31 maggio 1974, n. 420, recantenorme sullo stato giuridico del personalenon insegnante delle scuole materne, elemen-tari, secondarie e artistiche» (509);

TANGA, DE VITO, ANDERLINI, PARRINO, PIN-TO, IANNELLI, MANCINO, RICCI, PATRIARCA, SE-

GRETO, FERMARIELLO e MOLA. ~ «Interventiper la ricostruzione e il riassetto organicodelle zone colpite dal terremoto dell'agosto1962» (510);

MASCAGNI, LEPRE, LAZZARI, BARSACCHI,

GHERBEZ Gabriella e MODICA. ~ « Indennità

speciale di seconda lingua e indennità spe-ciale di studio e apprendimento della secan.da lingua ai magistrati, ai dipendenti civilidello Stato compresi quelli delle amministra~zioni con ordinamento autonomo ed agli ap-partenenti alle forze armate ed ai corpi or-ganizzati militarmente in servizio nella pro.vincia di Balzano o presso uffici sedenti inTrenta ed aventi competenza regionale»(511).

Annunzio di deferimento di disegno di leg-ge a Commissione permanente in sede de-liberante

P R E S I D E N T E Il seguente dise-gno di legge è stato deferito in sede deli-berante:

alla sa Commissione permanente (Pro-grammazione economica, bilancio, parteci-pazioni statali):

« Snellimento delle procedure della Cassaper il Mezzogiorno per la concessione delleagevolazioni alle iniziative industriali coninvestimenti fino a due miliardi di lire»(447), previ pareri deUa ¡a e della lOa Com-missione.

Annunzio di deferimento di disegni di leggea Commissioni permanenti in sede refe-rente

P R E S I D E N T E. I seguenti disegnidi legge sono stati deferiti in sede referente:

alla 2a Commissione permanente (Giu-stizia) :

DELLA PORTA ed altri. ~ « Disciplina dellesocietà tra professionisti» (324), previo pa-rere della lIa Commissione;

alla 4" Commissione permanente (Difesa):

GIUST ed altri. ~ «Proroga delle dispo-sizioni di cui all'articolo 3 del decreto-legge18 settembre 1976, n. 648, concernente inter-venti per le zone del Friuli-Venezia Giuliacolpite dagli eventi sismici dell'anno 1976,convertito, con modificazioni, nella legge30 ottobre 1976, n. 730» (387), previo pa~rere della la Commissione;

alla sa Commissione permanente (Pro-grammazione economica, bilancio, parteci-pazioni statali):

« Assegnazione di fondi alla Regione auto-noma della Sardegna per l'avvio del risa-namento delle imprese chimiche del Tirso»

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Senato della Repubblica ~ 2478 ~ VIII Legislatura

22 NOVEMBRE 197948" SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

(455) (Approvato dalla Camera dei deputati),previ pareri della 1a e della lOa Commis-sione;

alla 6a Commissione permanente (Finanzee tesoro):

Deputati TEODORIed altri; RODOTÀed altri;SPAGNOLI ed altri; BIASINI ed altri; TATA-RELLAed altri; BALZAMOed altri; MILANI edaltri; SILVESTRI ed altri; REGGIANI ed a'ltri;BIONDI ed altri. ~~

({ Istituzione di tma Com-missione parlamootare di inchiesta sul casoSindona e sulle responsabilità politiche edamministrative ad esso eventualmente con-nesse» (457) (Appro1Jato dalla 6a Commis-sione permanente della Camera dei depu-tatl), previ pareri della 1a e della 2a Com-missione;

alla na Commissione permanente (Lavoro,emigrazione. previdenza. sociale):

Deputati CABRASed altri. ~ « Riaperturadei termin.i per la regolarizzazione delle pO-sizioni assicurative di alcune categorie diliavorat'Ol1Îdipendenti, già prevista dalle leg-gi 2 aprile 1958, n. 331, 11 giugno 1974, n. 252,31 marzo 1971, n. 214, e 15 febbraio 1974,n. 36» (456) (Approvato dalla Camera deideputati), preVI.Ípareri del'la la, della 4a edella sa Commissione.

Annunzio di approvaziQne di disegno (Ij leggeda parte di Commissione pennanente

P R E S I D E N T E. Nella seduta distamane, la 3a Commissione permanente (Af-fari esteri), ha 3:pprovato il seguente dise-gno di legge:

« Concessione di un contributo straordi-nario a favore della Organizzazione interna-zionale de11avoro (OIL)>> (266).

Annunzio di deferimento di disegno di leggea Commissione permanente in sede redi-gente

P R E S I D E N T E. Il seguente disegnodi legge è stato deferito in sede redigente:

alla 3a Commissione permanente (Affariesteri) :

« Istituzione del Consiglio generale degliitaliani all'estero» (466), preví pareri della l~,della sa e della 11a Commissione.

Annunzio di deferimento a Commissionepermanente in sede deliberante di disegnodi legge già deferito alla stessa Commis-sione in sede referente

P R E S I D E N T E. Su richiesta della1a Commissione permanente (Affari costi-tuzionali, affari della Presidenza del Consi-glio e dell'interno, ordinamento generaledello Stato e della pubblica amministrazio~ne), è stato deferito in sede deliberante allaCommissione ,stessa il seguente disegno dilegge, già assegnato a detta Commissione insede referente:

CALARCOed altri. ~ « Assegnazione in pro-prietà al comune di Messina dei beni dellconvitto "Dante Alighieri" di Messina e suaestinzione» (142).

Annunzio di sentenza trasmessadalla Corte costituzionale

P R E S I D E N T E. A norma dell'arti-colo 30, secondo comma, della legge 11 mar-zo 1953, n. 87, il Presidente della Corte co-stituzionale, con lettera del 21 novembre1979, ha trasmesso copia della sentenza, de-positata nella stessa data in cancelleria, conla quale la Corte medesima ha dichiaratol'illegittimità costituzionale dell'articolo 136del codice penale e, iIn applicazione dell'al"-ticoio 27 della legge 11 marzo 1953, n. 87,dell'articolo 586, quarto comma, del codicedi procedura penale. Sentenza n. 131 del 16novembre 1979 (Doc. VII, n. 16).

Il predetto documento sarà trasmesso allaCommissione competente.

Variazione al calendario dei lavoridell'Assemblea

P R E S I D E N T E. Per esaurire gliargomenti iscrit1:!i nel calendario dei lavori

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Senato della Repubblica ~ 2479 ~ VIII Legislatura

22 NOVEMBRE197948<>SEDUTA ASSEMBLEA: -RESOCONTO STENOGRAFICO

per la corrente settimana, l'Iimarrebbe, a que-sto punto, da riservare la seduta di domaniallo svolgimento di \Î!1lIterrogazioni e inter-peHanze.

Poichè, però, non è stato possibile orga-nizzare materialmente tale seduta, dato chesu quattordici :interrogazioni in programmaben cinque sono state all'ultimo momentotrasformate dai proponenti in iÍnterrogazio-ni a risposta scritta, e altre cinque non po-tranno essere svolte per indispoIllibiHtà deglionorevoli interroganti, si devono considera-re esauriti gli argomenti elenoati dal calen-dario.

Pertanto, la seduta prevista per domaninon avrà Juogo.

Annunzio di interpellanze

P R E S I D E N T E. Invito il senatoresegretario a dare annunzio dell'interpellanzapervenuta alla Presidenza.

G I O V A N N E T T I, segretario:

MALAGODI, PASSINO. ~ Ai Ministri de-gli affari esteri. del bilancio e della program-1nazione economica, deUe partecipazioni sta-tali e dell'industria, del commercio e del-

l'artigianato. ~ Per conoscere:1) i criteri secondo i quali il Governo

itaHano partecipa, in seno alla CEE ed even-tualmente in sedi birlaterali, agli studi ed alletrattative per una possibile modàfica del trat-tato Euratom;

2) il rapporto esistente fra tali studie traJttative ed il quadro generale del pro-blema energetica, COIl particolare riguardoalle d.1rettive già 'adottate ed agli accordi in-ternazionali e comunitari già conclusi neisettori del petrolio e del carbone;

3) il punto a cui sono giunte le dii:scus-sioni in parola;

4) .¡ dibattiti già svolti o preV\isti a talerispetto nel Parlamento europeo;

5) gli impegrn già abbozzatii o assuntidal Governo italiano in sede CEE, fermi re-stando comunque i poteri di controHo e di

approvazione f,inale da parte del Parlamen-to italiano.

(2 - 00075)

Annunzio di interrogazioni

P R E S I D E N T E. Invito il senatoresegretario a dare annunzio delle interroga-zioni pervenute alla Presidenza.

G I O V A N N E T T I, segretario:

SPADACCIA, STANZANI GHEDINI. ~ AlPresidente del Consiglio dei ministri ed aiMinistri dell'industria, d0.1commercio e del-l'artigianato e dell'agricoltura e delle fore-ste. ~ Ricordato come nella sera di vener-dì 16 novembre 1979 il fiume Garigliano,nel basso corso, è straripato invadendo conle acque le campagne circostanti, travolgen-done le colture, e in particolare i peschetii,e raggiungendo anche gli insedii'amenti dellavecchia centrale elettrica nucleare, situatanelle vicinanze, ~H interroganti. chiedono diconoscere:

quali .siano stati i danni arrecati dalfenomeno alluvionale;

quali provvidenze il Governo intendadisporre per le popolazioni danneggiate;

se ,le acque abbiano ét"aggiunto la cen-trale nucleare, e in particolare il reattoree la piscina di stocoaggio delle scorie ra-dioattive, provooando dispersione di mate-ri'ale radioattivo nelle zone circostanti e nel.,le vicine acque del Tirreno, con conseguen-ti immaginabili rischi di inquinamento del-le future colture e della flora e fauna ma-rina;

se:iJ Governo, considerato anche che dacirca due anni la centrale elettronuc1earedel GarigHano è ferma, non ritenga d!i do-ver prendere in esame l'opportunità di prov-vedere al definitivo smantellamento degliimpianti e ad una rimozione e sistemazionedelle scorie radioattive in modo da eLimi-nare o ridurre al minimo i pericoli derirvan-ti dalle stesse.

(3 - 00341 )

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VIII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 2480 ~

22 NOVEMBRE 197948" SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

MARGOTTO. ~ Al Ministro di grazia egiustizia. ~ Per sapere se è a conoscenzadella decisione presa dal presidente dellaCorte d'appello di Reggio Calabria, in data15 novembre 1979, di assegnare Cosimo Ie~rinò al soggiorno obbligato nel comune diBussolengo (Verona).

Considerato:che tale decisione non è condivisa dal-

l'AmmÍ.niÍstraziane comum:ale, la quale espri-me i sentimenti di contrarietà della stessapopolazione, trattandosi di persona indizia-ta di gravissimi 'Precedenti;

che si tratta di figura nota per esseresmata in passato già ospite del comune diBussolengo, creando in quel periodo di sog-giorno seri problemi turbativ.i dell'ordine so-ciale e della sicurezza pubblica,

l'interrogante chiede di conoscere qualimisure il Ministro intenda adottare al finedi evitare il ripetersi di uno stato di insi-cUlI'ezza e di pericoH per la comunità diBussolengo, con l'impossibilità, per le auto-rità iocali, di potervi far fronte.

(3 -00342)

SEGA, ROSSANDA Marina. ~ Al Mini-stro della sanità. ~ Premesso:

che il 13 novembre 1979 è decedutol'operaio Elio Pregnoiata di 50 anni, da Por-to Tolle (Rovigo) a seguito di infezione daleptospirosi itteroemorragica, probabilmen-te contratta nelle acque di uno dei tantifiumi del delta del Po;

che almeno altri 10 sarebbero, negliultimi tempi, i decessi per infezione daleptospirosi, contratta da soggetti operantia contatto con acque infestate da topi,

gli interroganti, di fronte alla profondaemozione ed al diffuso, crescente panico frale popolazioni interessate, chiedono di co-noscere:

1) le valutazioni degli organismi com-petenti sulla ricomparsa ed il diffondersidi questa gravissima e, quasi sempre, letalezoonosi;

2) quali interventi di disinfestazione,derattizzazione e bonifica si intendono pre-disporre;

3) se esiste un vaccino specifico, se essoè reperibile in Italia e quali disposizionisi intendono dare per la protezione dei sog-getti più esposti (barcaioli, pescatori ed altrecategorie addette a lavori sui fiumi);

4) se non si ritiene di dotare il BassoPolesine di attrezzature di laboratorio perla tempestiva analisi batteriologica del san-gue dei sospetti, nonchè di affidare ad ungruppo di esperti l'incarico di elaborare siaun programma terapeutico specifico, siaun'indagine epidemjologica sull'ambiente,nell'ambito degli interventi preventivi previ-sti dal piano sanitario nazionale.

(3 - 00343)

MASCIADRI. ~ Ai Ministri delle parteci-pazioni statali, dell'industria, del commercioe dell'artigianato e del lavoro e della previ-denza sociale. ~ Per sapere se sono al cor-rente del recente annuncio del presidentedella « Montefibre », al consiglio di fabbricaed agli amministratori del comune di Ver-

I

bania (Novara), dell'intento di mettere incassa di integrazione salari a zero ore gli817 dipendenti della « Montefibre» di Pal-lanza, per 633 dei quali il provvedimentoscatterebbe a far tempo da lunedì 26 no-vembre 1979.

Ricordato che la fabbrica si trova in zonagià gravemente colpita nell'occupazione, chenell'azienda 4-5 anni fa vi erano 4.200 unitàlavorative, già ridotte nel corso di questi ul-timi anni a 2.500 unità circa, e che l'ulterioregrave falci dia del personale diverrebbe in-sopportabile e tale da costituire un serio tur-bamento dell'ordine pubblico, l'interrogantechiede di conoscere se si ritiene motivata laoperazione di ridimensionamento della fab-brica a 1.317 unità per la « Montefibre» eda 673 unità per l'affiliata « Taban », per com-plessive 1.990 unità, a quale piano generaledi ristrutturazione del settore ciò faccia ri-ferimento e, infine, quali misure immedia-te si intendono adottare per impedire i prov~vedimenti annunciati, in attesa di un dibat-tito che chiarisca la situazione e le prospet-tive del settore fibre.

(3 -00344)

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VIII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 2481 ~

22 NOVEMBRE 197948" SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

Interrogazionicon richiesta di risposta scritta

MURMURA. ~ Al Ministro dei trasporti.~ (Già 3 -00104)

(4 -00547)

MURMURA. ~ Al Ministro dei trasporti.~ (Già 3 -00131)

(4 -00548)

MURMURA. ~ Al Ministro dei lavori pub-blici. ~ (Già 3 - 00132)

(4 - 00549)

MURMURA. ~ Ai Ministri del bilancio edella programmazione economica e dellapubblica istruzione. ~ (Già 3 ~ 00242)

(4 -00550)

LEPRE. ~ Al Ministro dei lavori pub-blici. ~ (Già 3 - 00263)

(4 - 00551)

QUARANTA. ~ Al Ministro dei lavoripubblici. ~ Per conoscere i motivi per iquali, a distanza di oltre 6 anni, l'ANAS diPotenza non ha ancora provveduto a defi-nire gli atti istruttori di competenza relativiall'esproprio, effettuato in danno della si-gnora Marianna Ianniello in Grieco, nata il18 giugno 1901, residente in Buccino (Sa-lema), di un terreno sul tronco Sicignano-Tempa del Molino per la costruzione dellastrada « Basentana ».

(4 - 00552)

QUARANTA. ~ Al Ministro per gli inter-venti straordinari nel Mezzogiorno. ~ Perconoscere i motivi per i quaili, a distanzadi due anni, la Cassa per il Mezzogiorno nonha ancora provveduto a liquidare quantodovuto alla ditta Boccarrato Francesco perl'esproprio, eseguito nel comune di Pollica,

I

di complessivi metri quadrati 195 di terrenodi natura seminativo-arborato, necessari perl'esecuzione dei lavori di costruzione del~l'acquedotto del Sele, VI lotto (consorzio deicomuni per gli acquedotti del Cilento).

Per sapere, inoLtre, se la Cassa per il Mez-zogiorno è a conoscenza che la ditta D'Amo-re costruzioni, aggiudicatrice dell'appaltodei lavori suddetti, ha occupato metri qua-drati 1.100 contro i 195 espropriati e in qualmodo il consorzio dei comuni per gli acque-dotti del Cilento, da una ¡parte, e la Cassaper il Mezzogiorno, dall'altra, intendono ri-solvere la controversia.

(4 -00553)

QUARANTA. ~ Al Ministro del tesoro. ~

Per conoscere le ragioni della mancata de-finizione, da parte della Direzione degli isti-tuti di previdenza, della pratica di aggior-namento della pensione (posizione n. 150630)intestata al dottor Liborio Bonifacio, daAgropoli (Salerno).

La relativa documentazione è stata tra-smessa alla Direzione generale istituti diprevidenza dall'Amministrazione comunaledi Agropoli, con prot. n. 6034, in data 22giugno 1978.

(4-00554)

VITALE Giuseppe. ~ Al Ministro del la-voro e della previdenza sociale. ~ Premessoche l'articolo 40 della legge 11 gennaio 1979,n. 12, sancisce il diritto di permanenza e direiscrizione ~ senza porre termini di tem-po ~ per i consulenti di lavoro iscritti nel-l'albo, nel momento dell'entrata in vigoredella citata legge, in deroga al requisito deltitolo di studio e del certificato di abilita-zione all'esercizio della professione, ma cheabbiano espletato esame alla data di entratain vigore della suddetta legge ai fini delconseguimento dell' abilitazione, l'interrogan-te chiede di sapere se il Ministro è a cono-scenza che, da parte del Consiglio nazionaledei consulenti del lavoro, è stata data co-municazione ai Consigli provinciali consu-lenti del lavoro, con circolare n. 227jaff. Gn.del 7 aprile 1979, di una deliberazione as-

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Senato della Repubblica ~ 2482 ~ VIII Legislatura

22 NOVEMBRE 197948" SEDUTA ASSEMBLEA-RESOCONTO STENOGRAFICO

sunta ~ con l'invito a tempestivo adegua-mento ~ in base alla quale, in difformità eviolazione dell'articolo 40 della legge 11 gen-naio 1979, n. 12, si stabilisce che non po-tranno più essere iscritti coloro che, pur inpossesso dell'autorizzazione rilasciata dalloIspettorato provinciale del lavoro, non ab-biano richiesto l'iscrizione stessa prima del-la entrata in vigore della legge 11 gennaio1979, n. 12, fissando come ultimo termineil 4 febbraio 1979.

Avendo tale decisione determinato pro-fondo e legittimo malcontento tra gli inte-ressati in svariate province del territorio na-zionale, nonchè numerosi ricorsi ai vari TAR,l'interrogante chiede ancora di sapere se equali iniziative il Governo intende prende-re per evitare l'ulteriore accrescimento delcontenzioso in materia, ma soprattutto pergarantire l'applicazione corretta della legge.

(4-00555)

ANGELIN.~ Al Ministro del lavoro e del-la previdenza sociale. ~ Per conoscere cosaè stato fatto o si intende fare da parte delsuo Ministero per assicurare ai lavoratoridell'azienda « Papa », di San Donà di Piave(Venezia), i trattamenti prev1sti dalla leggen. 675 del12 agosto 1977 e successive modi-ficaziO'ni.

Al caso in questiO'ne si riferisce, in parti-colare, la norma di legge recentemente ap-provata con la quale viene stabilito che:« Con effetto dallo gennaiO' 1979 nel casodi fallimento di aziende industriali, oltLre adapplicarsi le disposizioni di cui ail commaprecedente, O've siano intervenuti licenzia-menti, l'efficacia degli stessi è sospesa e irapporti di lavoro proseguono ai soli finideWintervento straordinario della cassa in-tegrazione per crisi aziendale, dichiarata aisensi dell'articolo 2 della presente legge, Hcui trattamento può essere concesso per unperiodo massimo di 24 mesi, e del conseguen-te disposto del precedente articolo 21, secon-do comma ».

(4 - 00556)

CHIELLI, PIERALLI. ~ Al Ministro dellefinanze. ~ I lavoratori toscani assunti pre-

cariamente dal suo Ministero per periodinon superiori ai 90 giorni all'anno, comeprevisto dal decreto del Presidente dellaRepubblica n. 276 del 31 marzo 1971, sonoda tempo in s1ato di agitazione per riven-dicare una modifica del loro stato giuri-dico. Tra t'altro, chiedono l'indizione di unconcorso per titoli ed esami con riserva diuna percentuale di posti per i « novantisti »

ed una deroga all'età di partecipazione come,sembrerebbe, sia stato usato in altri Mini-steri per casi pressochè analoghi.

Essi sostengono che l'utilizzo delle lorocapacità professionali, acquisite nel periododel precariato, darebbe un contributo n~te-vole alla lotta contro le evasiO'ni e ad unefficace riordino delle diverse attività era-riali.

Gli interrO'ganti chiedono, pertanto, di co-noscere:

se nei programmi di efficienza del Mi~nistero sono previste misure organizzativee, tra queste, l'a'ssunzione tramite concorsopubblico del personale mancante;

se in occasione di un concorso pub-blico può essere possibile prevedere unariserva di posti a favore del persona:le giàutilizzato precariamente, nonchè l'eventualederoga all'età, come richiesto dai «novan~tisti ».

(4 - 00557)

GHERBEZ Gabriella, BACICCHI, CON-TERNO DEGLI ABBATI Anna Maria. ~ Al

Ministro della pubblica istruzione. ~ Pre-

messo:

che in molte scuole elementari si pro-cede alla nomina degli insegnanti con forteritardo e si persiste nel frequente avvicen-damento degli stessi, con forte pregiudiziodella continuità didattica e non pochi disagidi carattere psicologico per gli alunni;

che tra i molti casi noti, indubbiamen-te uno dei più rilevanti è quello della scuo-la elementare «Virgilio Giotti» di Rozzol(Trieste), i cui ragazzi, iscritti alla sa_D, sisono visti cambiare insegnante per ben set-te volte nel corso del loro ciclo elementareed imporre lunghi periodi di supplenze,

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VIII LegislaturaSenato della Repubblicu ~ 2483 ~

48a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

gli interroganti chiedono di sapere qualimisure si intendano predisporre ed entroquali tempi per:

impedire il ripetersi di situazioni co-me quella sopra lamentata;

assicurare la stabilità dei titolari e lacontinuità del metodo di insegnamento pertutto il ciclo elementare;

procedere alla nomina degli insegnantientro i termini che si rendono necessari alfine di assicurare la loro puntuale presenzasul posto di lavoro sin dal primo giorno discuola.

(4 -00558)

RICCI. ~ Al Ministro dell'industria, delcommercio e dell'artigianato. ~ Per cono-scere quali provvedimenti intenda fare adot-tare perchè sia regolarizzata la fornitura del-l'energia elettrica nei comuni di Guardia San-framondi, San Lorenzo Maggiore e SanLupo.

In tali comuni con molta frequenza vienea mancare l'energia e di recente sono statecontate, in Ulnasettimana, 70/80 interruzioni,con quali disagi e danni, sia per la popola.zione che per l'attività produttiva, è facileimmaginare.

Tenuto conto che tale deprecato inconve-niente crea vivaci proteste, si chiede che siprovveda immediatamente alle opere più ur.genti per rendere durevole il servizio e, inogni caso, si programmino le opere necessa.rie per risolvere l'annoso problema.

(4 - 00559)

VALIANTE. ~ Al Ministro per gli inter-venti straordinari nel Mezzogiorno. ~ Perconoscere lo stato dei lavori per la costru-zione della variante alla strada statale n. 18,nel tratto Paestum-Vallo della Lucania-Poli-castro, finanziati dalla Cassa per il Mezzo-giorno già nel 1972.

In particolare, per conoscere come sonostate risolte le questioni insorte con le im-prese appaltatrici, se sono assicurati i fondiper il completamento dell'opera e quandosi prevede l'apertura al traffico dei singolitratti.

(4 -00560)

22 NOVEMBRE 1979

Ordine del giornoper la seduta di martedì 27 novembre 1979

P R E S I D E N T E. Il Senato torneràa riunirsi in seduta pubblica martedì 27 no-vembre, alle ore 17, con il seguente ordinedel giorno:

I. Esame di disegni di legge ai sensi dell'ar-ticolo 81, terzo comma, del Regolamento.

II. Discussione del disegno di legge:

Conversione in legge del decreto-legge17 ottobre 1979, n. 505, concernente dila-zione dell'esecuzione dei provvedimenti dirilascio per gli immobili adibiti ad usodi abitazione e provvedimenti urgenti perl'edilizia (366).

Disegni di legge da esaminare ai sensi del-l'articolo 81, terzo comma, del Regola-mento:

1. BAUSI ed altri. ~ Disciplina dellesocietà tra professionisti (246).

DELLA PORTA ed altri. ~ Disciplinadelle società tra professionisti (324).

2. Modifiche alle norme sul reclutamen-to e avanzamento degli ufficiali chimicifarmacisti in servizio permanente del-l'Esercito e alle norme sul reclutamentodegli ufficiali farmacisti della Marina mi-litare (251).

3. Gestione degli organismi che, nell'am-bito dell'Amministrazione della difesa,espletano attività di protezione sociale afavore del personale e dei loro familiari(253).

4. Modifica delle disposizioni che pre-vedono la precedenza nell'ammissione aicorsi regolari dell' Accademia aeronautica(255) .

5. Modifiche alle norme sul recluta-mento dei sottufficiali dell'Arma dei ca-rabinieri (257).

6. SIGNORELLO ed altri. ~ Norme re-lative al collocamento in aspettativa deidipendenti dello Stato il cui coniuge ~

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Senato della Repubblica ~ 2484 ~ VIII Legislatura

22 NOVEMBRE 197948a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

anche esso dipendente dello Stato ~ sia

chiamato a prestare servizio all'estero(364).

7. DE GIUSEPPE e MIRAGLIA. ~ Con~cessione di un contributo annuo al Con~sorzio del porto e dell' area di sviluppoindustriale di Brindisi per le spese di ge~stione del1a stazione marittima (365).

8. BARTOLOMEI ed altri. ~ Adegua~mento del contributo annuo disposto conlegge 16 gennaio 1967, n. 2, a favore del~

l'Istituto Luigi Sturzo (232).

9. SANTALCO ed altri. ~ Disposizionesull'imposta di conguaglio in materia diimportazione di rotative per la stampadei giornali (331).

10. DEL PONTE ed altri. ~ Tutela deltitolo e della professione di «esperto»di neve e di valanghe (434).

La seduta è tolta (ore 21,05).

Dott. PAOLO NALDINIConsigliere preposto alla dIrezione delServizIO dei resoconti parlamentari