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RIASSUNTO Psicologia Generale Anolli-Legrenzi Capitolo 1-2 Origini e sviluppi della psicologia scientifica Metodi di ricerca in psicologia Psicologia: significa discorso sull’anima. Teoria Ingenua E Teoria Scientifica: le conoscenze acquisite tramite l’esperienza sono utili per elaborare delle teorie in grado di spiegare il comportamento nostro e altrui. Tali teorie dette ingenue sono fondate su conoscenze poco attendibili poiché basata su criteri approssimativi. L’esperienze infatti è soggetta a errori e non è possibile dimostrarla. Le teorie ingenue applicate alla spiegazione della condotta umana conducono alla psicologia del senso comune (psicologia ingenua ). Tale psicologia ci porta a capire e interpretare i comportamenti altrui tramite il ragionamento pratico, ci aiuta a gestire circostanze complesse. Tuttavia le teorie della psicologia ingenua non è in grado di accertare le conoscenze che fornisce. Se introduciamo processi di verifica rigorosi, otteniamo conoscenze dotate di maggiore validità e attendibilità. È qui che entra in gioco la psicologia scientifica , fondata sul metodo sperimentale che offre affidabilità sulle spiegazioni fornite. Tale metodo è stato messo appunto nel 600 prima da Newton poi da Galileo. Per Galileo il metodo sperimentale consiste nell’unione delle esperienze. In tal modo era possibile giungere a un livello soddisfacente di comprensione mediante una connessione fra teoria e fatti. Questi ultimi non sono separati ma accomunati dall’intreccio fra oggetto ovvero ciò che osservo, e metodo ovvero il modo in cui osservo. La psicologia scientifica si fonda sul sapere della psicologia ingenua. Percorso Standard Della Ricerca In Psicologia: consideriamo le varie tappe del ricercatore nella ricerca psicologica: interesse di partenza: all’inizio dell’attività di ricerca vi è lo stupore davanti a qualcosa di ignoto. Il punto di partenza è il pensiero creativo e produttivo. Tale interesse implica la domanda di ricerca, che cosa voglio studiare? Perché? Cosa voglio raggiungere? La domanda di ricerca però dev’ essere compatibile con il materiale a disposizione del ricercatore (strumenti, laboratorio, risorse umane eccetera). La domanda di ricerca non può essere banale ma occorre che abbia aspetti di novità.

Riassunto Psicologia Generale Anolli Legrenzi

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Riassunto psicologia generale

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Teoria ingenua: fondata sulla nostra esperienza personale, non su controlli scientifici, non si verifica lesperimento opposto

RIASSUNTO Psicologia Generale Anolli-Legrenzi

Capitolo 1-2

Origini e sviluppi della psicologia scientifica

Metodi di ricerca in psicologia

Psicologia: significa discorso sullanima.Teoria Ingenua E Teoria Scientifica:le conoscenze acquisite tramite lesperienza sono utili per elaborare delle teorie in grado di spiegare il comportamento nostro e altrui. Tali teorie dette ingenue sono fondate su conoscenze poco attendibili poich basata su criteri approssimativi. Lesperienze infatti soggetta a errori e non possibile dimostrarla. Le teorie ingenue applicate alla spiegazione della condotta umana conducono alla psicologia del senso comune (psicologia ingenua). Tale psicologia ci porta a capire e interpretare i comportamenti altrui tramite il ragionamento pratico, ci aiuta a gestire circostanze complesse. Tuttavia le teorie della psicologia ingenua non in grado di accertare le conoscenze che fornisce.

Se introduciamo processi di verifica rigorosi, otteniamo conoscenze dotate di maggiore validit e attendibilit. qui che entra in gioco la psicologia scientifica, fondata sul metodo sperimentale che offre affidabilit sulle spiegazioni fornite. Tale metodo stato messo appunto nel 600 prima da Newton poi da Galileo. Per Galileo il metodo sperimentale consiste nellunione delle esperienze. In tal modo era possibile giungere a un livello soddisfacente di comprensione mediante una connessione fra teoria e fatti. Questi ultimi non sono separati ma accomunati dallintreccio fra oggetto ovvero ci che osservo, e metodo ovvero il modo in cui osservo. La psicologia scientifica si fonda sul sapere della psicologia ingenua.

Percorso Standard Della Ricerca In Psicologia:consideriamo le varie tappe del ricercatore nella ricerca psicologica: interesse di partenza: allinizio dellattivit di ricerca vi lo stupore davanti a qualcosa di ignoto. Il punto di partenza il pensiero creativo e produttivo. Tale interesse implica la domanda di ricerca, che cosa voglio studiare? Perch? Cosa voglio raggiungere? La domanda di ricerca per dev essere compatibile con il materiale a disposizione del ricercatore (strumenti, laboratorio, risorse umane eccetera). La domanda di ricerca non pu essere banale ma occorre che abbia aspetti di novit. lipotesi di ricerca: la domanda di ricerca va tradotta in ipotesi di ricerca. Le ipotesi devono essere precise facendo riferimento a fenomeni registrabili mediante i protocolli sperimentali. Unipotesi enunciata in proposizioni se( se si verificano certe condizioni-antecedente), allora(allora sono prevedibili determinati esiti-conseguente). Il legame fra antecedente e conseguente consiste nella relazione causa effetto. Data lipotesi il ricercatore deve proseguire con delle verifiche sperimentali. Poich durante le verifiche si possono commettere degli errori, gli studiosi hanno fatto ricorso alla via indiretta di verifica dellipotesi. Essi si sentono autorizzati ad accettarla solo se riescono a dimostrare che lipotesi opposta (ipotesi nulla falsa). La totalit dei risultati in base ai quali ci sentiamo giustificati a rigettare lipotesi nulla detta regione critica, regolata dalle leggi della probabilit. Se i dati che otteniamo ricadono in questa regione, ci sentiamo legittimati a respingere lipotesi nulla e quindi ad accettare quella di ricerca. il metodo scientifico: adesso occorre verificare le ipotesi facendo ricorso ad accurati esperimenti condotti in condizioni di elevato controllo. Questi esperimenti sono organizzati secondo le prassi del metodo scientifico. Primo prevista la presenza dei soggetti sperimentali, ovvero, soggetti che rispondono ai requisiti previsti dal ricercatore. Tale gruppo rappresenta la fonte delle informazioni. In numerosi esperimenti prevista la presenza di un gruppo di controllo per verificare lentit degli scostamenti fra il comportamento guidato dei soggetti sperimentali e quello naturale dei soggetti di controllo. Possono tuttavia esserci pi gruppi sperimentali. I soggetti sono invitati a seguire una serie di operazioni (compito sperimentale) che pu avvenire in condizione artificiale (in un laboratorio) o naturale (ambiente naturale). La prima garantisce un livello pi elevato di controllo. Laltra presenta invece un valore pi elevato di validit ecologica. I partecipanti allesperimento devono seguire le istruzione del ricercatore (consegna). Tale consegna devessere enunciata in modo chiaro. Seguendo le indicazioni i soggetti sono in grado di compiere opportune azioni in riferimento agli stimoli sperimentali che gli vengono presentati. La presentazione degli stimoli fa ricorso a specifici strumenti che consentono sia la loro determinazione sia la loro misurazione al fine di ottenere i protocolli dellesperimento. Prima di accettare i protocolli e procedere alla loro analisi, occorre verificare se, al termine dellesperimento i soggetti abbiano capito il compito, eseguito, non abbiano fatto ricorso a trucchi o sotterfugi. A tal fine il ricercatore si serve del controllo di manipolazione che consiste nel verificare la coerenza e la congruenza fra gli obbiettivi dellesperimento e le istruzioni fornite. la raccolta e lanalisi dei protocolli sperimentali: i dati ottenuti sono sottoposti a elaborazione statistica descrittiva e inferenziale. La prima consente di rappresentare in modo accurato e sintetico le caratteristiche numeriche dei fenomeni indagati in riferimento alle variabili considerate; la seconda formula delle previsioni, stabilisce la connessione fra due o pi variabili (correlazione), accerta un eventuale rapporta causa-effetto fra la variabile dipendente e quella indipendente. la diffusione dei risultati: se i risultati della ricerca sono soddisfacenti si prosegue con la pubblicazione (rivista, libro ecc..). Prima di accettare leventuale pubblicazione, la documentazione viene sottoposta a revisione.

Ricerca Psicologica In Pratica:Per dare una spiegazione ammissibile degli accadimenti in termini di casualit (capire la relazione causa-effetto) viene utilizzato un metodo standardizzato ovvero quello sperimentale. Metodo sperimentale: Nella realizzazione del progetto di ricerca, di norma, segue il metodo sperimentale. Oggi tale metodo ci conduce a conclusioni dettagliate. A questo riguardo parliamo di vero esperimento, poich, il ricercatore in grado di controllare sia lassegnazione casuale dei soggetti alle condizioni sperimentali, sia la manipolazione delle variabili grazie alla presenza di un gruppo di controllo. Quando uno dei requisiti non viene soddisfatto si parler di quasi-esperimento. Le variabili: distinguiamo fra variabile dipendente e variabile indipendente.

Le prime sono controllate (manipolate) dallo scienziato; le seconde variano in dipendenza delle variazioni delle prime. Il cuore del metodo consiste nel manipolare una variabile indipendente per verificarne leffetto sulla variabile dipendente. Tuttavia il ricercatore devessere in grado anche di eliminare il pi possibile le influenze di altre variabili, diverse da quelle da lui trattate. Tali variabili estranee si distinguono in: sistematiche e asistematiche.

Le prime esercitano uninfluenza costante e ineliminabile sulla variabile dipendente. Si basti pensare alla maturazione o allapprendimento. La prima inevitabile con soggetti in et evolutiva, comporta variazioni legate a fattori biologici. La seconda si fonda sullevidenza che tutti noi impariamo in continuazione in funzione della nostra esperienza.

Le variabile asistematiche consistono in interferenze casuali imprevedibili. Sono pressoch infinite e variano da situazione a situazione.

Tuttavia, le variabili vanno standardizzate per renderle univoche e costanti. Il ricercatore raggiunge tale situazione tramite la loro operazionalizzazione: fornire una definizione operativa a ogni variabile.La misurazione: le variabili presentano valori diversi in termini quantitativi. Occorre quindi determinare tali valori tramite il principio di misurazione. Misurare significa mettere in relazione certe propriet degli eventi con propriet dei numeri reali. Esistono vari livelli di misurazione, Stevens ne distingue quattro: livello nominale, ordinale, di intervallo, di rapporto.Disegno di ricerca: negli esperimenti sono previsti dei trattamenti. In un esperimento tra i soggetti, a ogni trattamento corrisponde un gruppo; in un esperimento entro i soggetti lo stesso soggetto sottoposto alle diverse condizioni. Nel disegno tra i soggetti gli esperimenti vanno previsti nelle situazioni in cui i soggetti non possano essere usati come controllo di se stessi a causa degli effetti di influenza di una prova sullaltra (ordine e sequenza). Nel disegno pi semplice abbiamo due gruppi uno sperimentale e uno di controllo, al primo applicato il trattamento vero, al secondo somministrato un trattamento finto. Esempio: in campo farmacologico, viene somministrato il farmaco al gruppo sperimentale, mentre a quello di controllo viene somministrato un placebo (es amido). Se emergono differenze fra le due condizioni, il ricercatore pu trarre conclusioni sullefficacia del farmaco. Qualora non emergessero delle differenze, non possibile stabilire alcunch sullefficacia del farmaco. In numerosi casi i miglioramenti ottenuti con i farmaci sono raggiunti in modo analogo dal placebo. leffetto placebo che si verifica quando i soggetti di un esperimento modificano le loro risposte in assenza di qualunque tipo di manipolazione sperimentale, indotti dalla convinzione che prendendo una compressa la loro condizione migliori. Nel disegno entro i soggetti ogni soggetto sottoposto a tutte le condizioni. Il comportamento del soggetto in una data situazione viene confrontato con il comportamento dello stesso soggetto in unaltra situazione.

Raccolta dati: i disegni di ricerca svolgono la funzione di assicurare una raccolta di protocolli dotati di soddisfacente attendibilit. Per acquisire protocolli pertinenti, occorre impiegare strumenti validi. Si hanno a disposizione varie tecniche che possono essere semplici o pi sofisticate. Vediamone alcune: questionari, interviste, colloqui clinici ecc il questionare pu essere chiuso ( quando si sceglie la risposta fra alcune indicate), aperto ( quando lintervistato pu esprimere la sua opinione), o scalato ( la risposta indicata su una scala graduata). Nellintervistasi utilizza il dialogo. Il ricercatore fa le domande e ne varia la tipologia. Nel colloquio clinico il ricercatore impartisce un compito e si limita a registrare in che maniera viene svolto. Una volta acquisiti i protocolli occorre procedere alla loro misurazione. Per effettuare tale procedura occorre avere uninsieme di dati validi da sottoporre poi ad analisi statistica.Elaborazione dati: dopo aver raccolto i protocolli questi devono essere elaborati. Bisogna prima disporli in ordine, a tal fine si fa ricorso alla distribuzione di frequenza: si registra quanti soggetti di ogni gruppo si distribuiscono nella gamma dei valori di una data variabile. Tale operazione va ripetuta per ogni variabile e per ogni gruppo. Successivamente il ricercatore procede nella descrizione in termini statistici dei fenomeni osservati (statistica descrittiva) e verifica lipotesi sperimentale (statistica inferenziale). La statistica descrittiva fornisce una visione pi sintetica dei dati. Nella statistica.d utile verificare se e quando una certa variabile x sia connessa con una y: al variare di x variano anche i valori di y in positivo o in negativo (correlazione). Il coefficiente di correlazione misura lentit della connessione fra due variabili: +1 (massimo positivo) e -1(massimo negativo). Il valore 0 indica che le variabili non sono connesse tra loro. La statistica inferenziale consente di verificare se sia possibile fare supposizioni dai risultati ottenuti, al fine di convalidare, o non convalidare, lipotesi sperimentale.

Capitolo 3

Sensazione e percezione

La SensazioneLambiente che ci circonda entro cui noi perennemente stiamo ci fornisce in continuazione degli stimoli (particolari manifestazioni delle diverse forme di energia quali le radiazione luminose). Tali stimoli giungono a noi e vengono percepiti tramite gli organi di senso. La sensazione pu essere definita come limpressione soggettiva, immediata e semplice che corrisponde a una data intensit dello stimolo fisico. Sono eventi privati e soggettivi ma molto simili a quelli che un altro individuo pu provare, quando entrambi sono sottoposti allo stesso stimolo. Questa situazione di confrontabilit fra le sensazioni di differenti soggetti dovuta a una relazione fra lo stimolo fisico e la sensazione medesima. Sono le relazioni psicofisiche, che costituiscono una sorta di interfaccia fra la realt esterna(fisica) e la realt interna(mentale). Il nostro organismo molto limitato, infatti noi siamo capaci di cogliere gli stimoli solo quando questi ultimi hanno una certa intensit. Questo stimolo fisico deve raggiungere un livello minimo per riuscire a suscitare una sensazione, tale livello detto soglia assoluta e segna il confine fra gli stimoli che vengono recepiti dallorganismo (stimoli sovra liminari) e gli stimoli che, pur essendo presenti, non sono avvertiti dallindividuo (stimoli infraliminari). La soglia assoluta il valore di uno stimolo che nel 50%dei casi pu suscitare la sensazione corrispondente. c cmq una soglia assoluta iniziale al di sotto della quale lo stimolo nn viene avvertito. mentre al di sopra della soglia assoluta terminale, la sensazione si trasforma e colpisce altri sensi. Anche la variazione di intensit (in decremento o aumento) fra due stimoli della stessa natura devessere elevata per essere colta dal nostro organismo.

In questo caso si parler di soglia differenziale, intesa come la differenza appena variabile: il valore della differenza minima fra due stimoli di diversa intensit che rilevata nel 50% dei casi. Per procedere alla misura dellattivit psichica sono stati messi a punto tre metodi psicofisici di misurazione. Con il termine psicofisico si intende che con questo si studia la relazione sistematica fra due variabili: da una parte la sensazione dallaltra la stimolazione. Metodo dei limiti: al soggetto sono presentate ripetutamente diverse serie di stimoli, di ordine ascendente e discendente, finch si giunge allo stimolo che non produce pi nel soggetto la relativa sensazione. Il valore di soglia assoluta corrisponde allo stimolo che stato avvertito dal soggetto nel 50% dei casi. Metodo dellaggiustamento: si richiede al soggetto di regolare o aggiustare attraverso una manopola il livello di intensit degli stimoli, finch esso in grado di suscitare in lui una risposta. Metodo degli stimoli costanti: viene presentato al soggetto in ordine casuale una serie di stimoli (di diversa intensit) per diverse volte. Il soggetto invitato a riferire se a avvertito o meno una sensazione. Esempio: il controllo per ludito.

La misurazione della soglia differenziale comporta dei metodi simili alla precedente. Tuttavia, per la determinazione della s.d si presenta al soggetto una copia di stimoli, una standard (tenuto costante) e uno stimolo di controllo (che varia di volta in volta). Il soggetto deve riferire la differenza fra i due stimoli. In alcuni casi il soggetto non coglie le differenze, in altri sono accentuate, in altri ancora sono talvolta captate altre volte invece no. In questultima situazione abbiamo la determinazione della s.d quando le differenze fra due stimoli sono avvertite nel 50% delle prove.

Studiando le soglie ci si accorti che la qualit delle sensazioni varia al variare degli stimoli fisici. Questo aspetto stato studiato dalla psicofisica che stabilisce il legame tra il mondo psichico e il mondo fisico. Weber si rese conto, facendo degli esperimenti, che la soglia differenziale una proporzione costante dellintensit dello stimolo iniziale (legge di Weber). Pi recentemente Stevens diede origine alla psicofisica soggettiva secondo la quale ogni individuo pu valutare lintensit di una sensazione associandola ad un numero (es. si fa sentire uno stimolo e si dice che ha intensit 10, poi si fa sentire il successivo e lindividuo assegner un numero minore o maggiore). Nella teoria della detezione (rilevazione) del segnale viene considerato il criterio soggettivo di decisione (se uno stimolo presente o no).

Percezione La percezione focalizza la sua attenzione non sullessere ma sullapparire. Ci che noi percepiamo non necessariamente la realt fisica ma una realt fenomenica: loggetto percepito dipenda dal soggetto che percepisce. Infatti sono 2 le fonti di informazione che possono essere utilizzate x percepire il mondo BOTTOM UP (elaborazione guidata dai sensi; dal basso verso lalto) o TOP DOWN (elaborazione guidata dalla conoscenza passata e dallesperienza; dallalto verso il basso).

importante studiare come questi 2 processi influenzano la percezione x valutarne la rispettiva importanza.

Le principali 5 teorie:

Teoria empiristica: proposta inizialmente da Helmotz. Lesperienza con la realt ambientale fondamentale x la percezione degli oggetti. Attraverso lassociazione lindividuo compie una specie di ragionamento inconsapevole e quindi corregge ed integra le sensazioni. Scuola della Gestalt: nata in Germania intorno al novecento; si oppongono al principio empiristico dellesperienza passata sostenendo che la percezione un processo primario ed immediato non dovuto al concorso di altri fattori come lassociazione e il giudizio. Si basa su una forma globale, il risultato delle diverse componenti di uno stimolo. Movimento del new look: nasce negli USA. La percezione dipende anche da stimoli interni, stati danimo, aspettative e motivazioni del soggetto percepente. (esperimento di Bruner: i bambini con condizioni economiche disagiate percepivano + grande una moneta da mezzo dollaro rispetto ad un disco di cartone delle medesime dimensioni). Teoria ecologica di Gibson: respinge la tesi cognitivista secondo la quale la percezione il risultato di unattivit di elaborazione dello stimolo. Gibson propone un approccio ecologico della percezione: tutto ci di cui ha bisogno luomo x comprendere il mondo, gi presente nel mondo; ci sono delle offerte di possibilit che saranno colte in base allo stato psicologico del soggetto: es. unarancia viene percepita come qualcosa da mangiare x un affamato o un oggetto da lanciare x un arrabbiato. Teoria computazionale di Marr: il soggetto codifica le immagini in funzione delle variazioni di intensit luminosa. Lattivit percettiva viene distinta in fasi: un abbozzo primario grezzo (formato da linee, punti e barre sulla base degli scarti di luminosit dellimmagine ordinati in maniera gerarchica) che poi si trasforma in uno schema a 2 dimensioni e mezzo attraverso lelaborazione delle informazioni percettive. (chiamato cos perch non vengono esaurite la totalit delle informazioni che esistono nella distanza tra 2 superfici collocate in differenti parti del campo visivo). E il modello tridimensionale (3D).

Attraverso lattivit percettiva riusciamo a cogliere gli oggetti posti nello spazio. Secondo Rubin, nel riconoscimento dimmagine, non c figura senza sfondo. La figura appare in risalto rispetto allo sfondo. A volte per si creano delle condizioni x ottenere figure reversibili con contorni ambigui (candelabro-volti)oppure con contorni anomali come leffetto Kanizsa che riguarda la percezione di figure fisicamente non presenti (figure senza contorni allinterno di altre triangolo)

Wertheimer e lorganizzazione percettiva: era un gastaltista e partendo dallunificazione dellunit percettiva enunci 6 principi fondamentali che riguardavano il raggruppamento percettivo: Vicinanza: si unificano gli elementi vicini Somiglianza: si unificano gli elementi simili legge del destino comune: si unif gli elem che hanno lo stesso tipo e direzione di movimento legge della continuit della buona direzione: elementi che hanno continuit di direzione chiusura: sono percepiti come unit gli elementi che tendono a chiudersi tra loro pregnanza: percepiamo gli elementi che tendono alla massima regolaritlunit percettiva quindi non dipende dalle caratteristiche dei singoli elementi ma dalla propriet del tutto secondo la quale il tutto + della somma delle singole parti (musica + dellunione delle note).

le costanze percettive (grandezza, forma e colore) sono processi in base ai quali gli individui percepiscono gli oggetti e gli eventi della realt in maniera invariata e stabile nonostante ci siano stimolazioni diverse. Es. se vediamo un oggetto in lontananza tendiamo a percepirlo con la sua grandezza naturale. Es. in un salone le finestre frontali, sinistre e destre, quindi di varie forme, rettangolari, trapezoidali vengono percepite tutte rettangolari. tanto pi un oggetto si allontana da noi, quanto pi piccola diventa la sua immagine sulla retina. Secondo la legge di Euclide, la grandezza dellimmagine retinica inversamente proporzionale alla distanza delloggetto dellocchio (costanza di grandezza). La costanza di forma la tendenza ad attribuire agli oggetti la medesima forma, nonostante la variet di forme che essi proiettano nel tempo sulla retina (costanza di forma). Oltre ad avere una grandezza e una forma costanti, gli oggetti dellambiente hanno un colore stabile. Infatti, la luce riflessa da un oggetto varia in continuazione secondo il tipo e lintensit dellilluminazione; ci nonostante lo percepiamo come dotato delle medesime propriet cromatiche. il fenomeno della costanza di colore.

Percepiamo non solo gli oggetti statici ma anche quelli in movimento.

Secondo la psicologia classica la percezione del movimento reale consiste nella capacit di cogliere nel tempo gli spostamenti reali di un oggetto lungo una traiettoria rispetto ad altri oggetti che restano immobili nello spazio percepito. Questa concezione non risulta pi sufficiente non appena si prende in considerazione la percezione del movimento indotto

Il movimento apparente consiste nella percezione di oggetti in movimento a partire da stimoli statici presentati a intervalli regolari di tempo. anche detto movimento stroboscopio (che permette di osservare il moto di un oggetto in maniera periodica).

Capitolo4

Attenzione,coscienza,azione

Attenzione:

insieme dei dispositivi che consentono di orientare le risorse mentali disponibili verso gli oggetti e gli eventi, ricercare e individuare in modo selettivo le informazioni per focalizzare e dirigere la nostra condotta, mantenere in modo vigile una condizione di controllo su ci che stiamo facendo. Quindi la capacit di selezionare parte delle stimolazioni in arrivo. difficile orientarsi su 2 stimoli uditivi o visivi contemporaneamente. Prendiamo in considerazione una situazione generale: siamo indaffarati e concentrati nel svolgere unazione (esempio studiare) tale situazione governata dallattenzione endogena guidata da processi mentali dallalto verso il basso. Essa implica un orientamento volontario verso uno specifico oggetto. Se allimprovviso qualcosa si muove rapidamente o inizia a lampeggiare la nostra attenzione si dirige verso questo stimolo che nuovo. Questa lattenzione esogena regolata da processi mentali dal basso verso lalto. Lattenzione esogena comporta un orientamento automatico.

Tuttavia a volte procediamo a selezionare nellambiente una porzione verso cui dirigere lattenzione. Nellattenzione spaziale vi solitamente coincidenza fra la direzione dello sguardo e quella dellattenzione. Ad ogni modo, possiamo separare questi due processi, possiamo quindi dirigere lo sguardo verso un oggetto nello spazio e orientare lattenzione verso qualche altra parte (fenomeno della divisione periferica). Siamo in grado di rilevare ci che rilevante per noi. il bersaglio dellattenzione, ci che mettiamo a fuoco, il fuoco dellattenzione, consente di concentrare lattenzione su uno stimolo specifico dellambiente.

Latro aspetto dellattenzione la selezione:

siamo in grado di scegliere ci che rilevante in una data occasione rispetto a ci che ci indifferente. Esistono tuttavia varie tipologie di selezione quali:

-filtraggio (ignorare informazioni non rilevanti) secondo Broadbent la mente, subito dopo il registro sensoriale, seleziona solo gli stimoli pertinenti in quella data situazione. La mente in questo caso funge come un collo di bottiglia che filtra solo determinati stimoli. ;

-come ricerca di stimoli(capacit di individuare un oggetto presente nel campo visivo, associata alla presenza o assenza di una certa caratteristica).

-selezione precoce: gli stimoli irrilevanti vengono filtrati e scartati, mentre solo quelli pertinenti sono ammessi allelaborazione successiva.

-selezione tardiva: il soggetto tende a elaborare lo stimolo in maniera completa, solo quando deve dare la risposta interviene lattenzione selettiva.

I processi dellattenzione sono influenzati da 3 effetti:

- effetto Simon: il soggetto ha di fronte 3 riquadri a sx e 3 a dx nei quali scorrono in maniera casuale immagini di quadrati e rettangoli. Il soggetto deve premere il pulsante sinistro se compare un quadrato e quello destro se compare un rettangolo. Si osservato che i tempi di reazione sono influenzati dalla posizione dello stimolo e del pulsante se coincidono o no.

- effetto Stroop: i soggetti devono indicare il colore con cui scritta una parola. La velocit rallentata quando ci sono dei conflitti (parola ROSSO scritta in verde)

- effetto Navon: ai soggetti vengono presentate lettere grandi composte da lettere piccole. Si rallenta la risposta quando c incongruenza. impossibile non leggere il globale.

La Coscienza: unattivit psichica continua e costantemente mutevole. Definita come uno stato particolare della mente in cui si ha conoscenza dellesistenza di s e dellambiente. Essa presenta varie propriet:

-anzitutto capace di rispondere agli stimoli provenienti dallambiente (consapevolezza percettiva), ma anche in grado di confrontare istante per istante lo stato attuale del mondo con quello previsto in base alla propria esperienza a alle proprie conoscenze e aspettative (consapevolezza cognitiva).

-esercita un controllo sui processi cognitivi, che consente di pianificare le nostre attivit mentali. Svolge funzione di rilevatore di errori, una vota rilevati ne modifica le loro condizioni.

-la coscienza consapevole di se stessa. Tale capacit di auto riflessione alla base sia dellevoluzione della nostra specie sia dello sviluppo psicologico dellindividuo.

IN BREVE La coscienza consiste nella capacit di rispondere agli stimoli provenienti dallambiente. La coscienza esercita anche unattivit di controllo sui processi cognitivi rendendo possibile organizzare le nostre attivit, interromperle o modificarle se necessario.

Anche se ha una funzione autonoma, si fonda su processi inconsci come afferm Freud gi alla fine dell800 portando lesempio delliceberg la coscienza solo la punta mentre tutto il resto rappresenta linconscio. Occorre distinguere alcuni livelli: s originario, s nucleare, s autobiografico.

Nel primo abbiamo percezione del nostro organismo. Sono segnali di tipo interocettivi (suscitati dai visceri) e propriocettivi (generati dalle condizioni fisiologiche de corpo, contrazione dei muscoli ecc..).

Nel s nucleare gli stimoli somatoviscerali dipendono anche da informazioni provenienti dagli stimoli dellambiente. la connessione fra ci che riguarda il nostro corpo e ci che avviene al di fuori di noi in questa situazione. la coscienza del presente.

Nel s autobiografico non solo siamo consapevoli di ci che accade in questo momento, ma anche di ci che accaduto in passato e di ci che prefiguriamo possa accadere in futuro.

La coscienza assume forme fra loro differenti, tali forme quando escono dai confini standard entrano in zone specifiche dette stati alterati della coscienza che sono: il sonno, la meditazione e lipnosi. SONNO: uno stato dellorganismo nel quale si ha una riduzione del livello di coscienza. dato dallalternanza sonno-veglia. Ci sono 2 livelli di veglia: veglia attiva (ad occhi aperti presenta onde cerebrali rapide e irregolari) e veglia rilassata (ad occhi chiusi, onde lente e regolari). Quando ci addormentiamo passiamo al 1 stadio del sonno, poi si arriva al 2, 3 e 4. Nel 4, sonno profondo, + difficile svegliare il sogg (si possono avere episodi di sonnambulismo). Dal 4 si ritorna al 1 e questa fase detta fase REM (si compiono dei rapidi movimenti oculari). Durante la notte si hanno da 4 a 6 cicli di sonno. Nella fase REM si ha un cervello attivo in un corpo paralizzato, la fase in cui si sogna. Va distinto dalla fase NREM (non rem) che prevale nelle prime ore del sonno.

Il sonno non uguale x tutti in termini di durata e qualit. Esistono i tipi detti ALLODOLE si addormentano presto e si svegliano presto; poi ci sono i GUFI che si addormentano a tarda notte e tendono a svegliarsi in tarda mattinata.

Perch si dorme? 2 teorie: ristorativa (come recupero delle risorse); circadiana (come protezione della vulnerabilit della specie). La privazione dal sonno pu determinare dopo alcuni giorni la comparsa di MICROSONNI (le palpebre si chiudono e nn si risponde agli stimoli esterni x pochi secondi). Ci che regola il sonno e la veglia sono i ritmi circadiani che hanno delle variazioni connesse a fattori ambientali e socioculturali. (benessere economico, clima freddo o caldo, vita stressante, povert).Da accertare.{TEORIE sui sogni: psicoanalitica sullinterpretazione dei sogni (Freud i sogni sono scatenati da desideri repressi dallinconscio , spesso sessuali); rielaborativi dei sogni (i sogni sono la rielaborazione dei dati assunti durante la veglia); teoria dellattivazione-sintesi (i sogni sono generati dallattivazione di circuiti nervosi).IPNOSI: un procedimento attraverso il quale lo psicologo suggerisce al paziente dei cambiamenti nelle sensazioni, percezioni e pensieri.

Il soggetto ipnotizzato abbandona un certo controllo sulla sua mente e accetta e accetta le indicazioni dello psicologo. I fenomeni + ricorrenti nelle sedute ipnotiche sono 1) allucinazioni positive o negative (si percepisce qualcosa che nn c o nn si percepisce cose che ci sono) 2) regressione di et (il sogg regredisce a et precedenti e si comporta di conseguenza) 3) inibizione del dolore (nn si avverte dolore). Riguardo a questultimo caso si fa ricorso anche a tecniche di autoipnosi attraverso le quali il sogg si convince che la parte dolorante nn sia collegata al corpo.MEDITAZIONE: Unaltra tecnica di rilassamento la meditazione (regola la respirazione e i ritmi cardiaci, crea un senso di benessere e armonia). La meditazione trascendentale consiste nel distogliere lattenzione su uno stimolo esterno e concentrarsi su uno stimolo interno. Efficace contro lo stress, x migliorare lautostima e la memoria.

Azione:lazione una sequenza consapevole e deliberata di movimenti finalizzati al raggiungimento di uno scopo, svolta in base a un piano e controllata dallattenzione esecutiva, idonea a generare specifici effetti sullambiente. Lazione non devessere solo pianificata ma anche eseguita.

Nellesecuzione dellazione si ha a che vedere con diverse operazioni:

le operazioni implicate nello svolgimento dellazione sono governate dallattenzione esecutiva. Tale attenzione coordina la sequenza delle operazioni, supervisiona la loro corretta attuazione, assegna momento per momento le risorse mentali per eseguirei compiti previsti in modo efficace.

Nellesecuzione delle azioni sono previsti due livelli mentali: processi esecutivi (coordinamento) e processi legati al compito ( identificazione degli stimoli ecc..).

La soppressione di una risposta, parzialmente gi preparata, detta inibizione della risposta. Tale inibizione associata allintervallo di tempo fra lidentificazione delle informazioni pertinenti e la preparazione della risposta. Li.della risp, un processo necessario per la vita quotidiana. La sua carenza conduce allimpulsivit. Le operazioni da svolgere in unattivit vengono disposte in una sequenza temporale e vengono seguite in tale ordine. Lazione una fonte intrinseca di apprendimento. un apprendimento situato: avviene in una specifica situazione ed immerso in un contesto immediato. un apprendimento esperienziale: legato con le esperienze che facciamo. un apprendimento riflessivo in grado di stabilire una connessione allindietro. Lo svolgimento di unazione implica un monitoraggio. Tale monitoraggio consente di operare un confronto sistematico e ricorrente fr le anticipazioni mentali indotte dal piano e quanto stato realizzato fino a quella fase. A conclusione dellazione si procede con la valutazione finale, per verificare se stata effettivamente eseguita in conformit al piano di partenza.

Capitolo5

Rappresentazione,conoscenza,simulazione mentale

Per affrontare e governare lambiente in cui viviamo, le informazioni da esso provenienti vanno non solo acquisite (percezione), selezionate e ricercate(attenzione e coscienza), ma anche elaborate a livello mentale il nostro scopo quello di avere una rappresentazione mentale abbastanza fedele e completa del mondo con cui dobbiamo interagire. Per rappresentazione mentale si intendono le immagini, simboli o modelli presenti nella mente,basati su una mappa cerebrale,in corrispondenza a un certo oggetto o evento. Le r.mentali sono basate sullesperienza in modo da collegare ci che abbiamo in mente con ci che esiste nellambiente. La mente in grado di fare calcoli, confronti, combinazioni, equivalenze ecc.. questi processi sono resi possibili dalla mente computazionale. I processi mentali sono gli stessi per tutti: le rappresentazioni mentali sarebbero quindi combinazioni di concetti semplici innati, intesi come entit univoche, chiuse e discrete, in grado di esprimere verit necessarie (linguaggio della mente). In base a tale linguaggio, Fodor ha proposto una concezione fortemente localizzatrice della mente, organizzata in moduli (cassetti), ciascuno dei quali con una determinata struttura specializzata che lo rende un sistema esperto rispetto allambiente (modularismo). Le caratteristiche dei moduli sono differenti:

-sono dominio-specifici, in grado di elaborare informazioni riguardanti un ambito ristretto della realt

-sono veloci, in grado di risolvere problemi in brevi periodi di tempo

-sono vincolati, attribuiscono una determinata struttura alla mente e pu funzionare solo attraverso processi predefiniti.

Oggi pi che parlare di mente modulare si parla di mente modulare adatta, corretto dire che la mente in grado di adattarsi alle situazioni.

Alla teoria della mente proposta dal modularismo, si contrappone quella che afferma che la mente sia fondata momento per momento sullinterazione senso-motoria con lambiente. una mente situata e radicata nel corpo. Questo tipo di mente estesa al contesto, impegnata a funzionare come guida di controllo per il comportamento. Un contributo a tale teoria stato aggiunto dalla scoperta dei neuroni specchio, fatta in Italia a met degli anni novanta. Scoperti dapprima nelle scimmie, tali neuroni sono in grado di porre nellanimale la percezione delle azioni eseguite da altri con il proprio repertorio di azioni, mettendosi nella condizione di ottenere una comprensione immediata di ci che viene osservato. Negli umani i neuroni specchio si basano sullimitazione. Gli stimoli visivi prodotti dal comportamento di qualcun altro sono convertiti in un programma che consente di ripetere movimenti e altre azioni.

Le rappresentazioni degli oggetti e degli eventi oltre che essere basati nel sistema dei neuroni specchio, consentono di cogliere in modo valido i rapporti fra cervello e mente. Il cervello destinato a creare mappe nellinterazione costante con lambiente. Tali mappe celebrali, sono modelli nervosi in continuo cambiamento, nellelaborazione di tali mappe il cervello interviene e si attiva mediante processi fra informazioni sensoriali e informazioni motorie. Le mappe celebrali creano delle immagini mentali di una data situazione. La coscienza ci permette di sperimentare le immagini celebrali come immagini, da manipolarle per poi applicare loro un ragionamento. Tali mappe vengono registrate in dispositivi microscopici detti micronodi, della memoria. Tali micronodi costituiscono le zone di convergenza e divergenza c ed elaborare una rappresentazione multimodale fondata ullesperienza.

La simulazione mentale un processo che avviene dallalto verso il basso, capace di utilizzare porzioni specifiche delle informazioni rese disponibili dai simulatori mentali in funzione dei simboli percettivi, al fine di riprodurre a livello mentale determinati aspetti dellesperienza originale.

Conoscenza:La conoscenza unattivit fondamentale della nostra mente che ci consente di capire e spiegare le cose. La comprensione la capacit di intendere e interpretare in modo appropriato una data situazione, stabilendo le dovute connessioni e relazioni fra le sue varie componenti. Letteralmente labilit di afferrare con la mente. Conoscere il mondo significa saperlo anche padroneggiare tale condizione implica la capacit di disporre oggetti ed eventi in un sistema di categorie.

Conoscenza come categorizzazioneTale categorizzazione unattivit mentale che in natura non esiste ma stata introdotta per convenzione dagli individui. Esistono tuttavia le categorie universali. Le categorie vengono intese come classi di entit, ognuna caratterizzata da elementi omogenei che per si differenziano dalle altre categorie (eterogeneit esterna). Le categorie costituiscono nel loro insieme, un sistema di differenze.

Ne esistono molteplici:

-concezione naturalistica di categorie: secondo Rosch le categorie presentano due dimensioni. Una verticale e una orizzontale. La prima consente di collegare fra loro diverse categorie attraverso il processo di inclusione. Rosch individua tre livelli di inclusione, il livello superordinato (arredamento), il livello di base(sedia,tavolo), il livello subordinato(sedia da scrivania ecc). La dimensione orizzontale concerne il modo in cui ogni categoria realizzata al suo interno. I vari membri di una categoria non sono tutti uguali, alcuni di essi hanno il valore di prototipo, poich sono i migliori esemplari. Ad esempio nella categoria frutta quelli che emergono come prototipi sono: la mela, pesca,banana ecc mentre ad esempio la castagna, papaia o mango non lo erano.

-categorie per somiglianza di famiglia: modello di categorie piatte, a rastrello,organizzate solo a livello orizzontale, non prevedono gerarchia.

-categorie radiali:ramificazioni che partono da una categoria centrale e procedono in modo associativo.

-categorie funzionali: basate su uno scopo. Esempio una calcolatrice e una matita che non hanno niente in comune possono far parte della stessa categoria oggetti per lesame di matematica.

-categorie ad hoc: non emerge finch non sono attivate le nostre conoscenze enciclopediche che comprendono le propriet degli oggetti e come esse sono tra loro collegate. Sono utili per il funzionamento della mente, perch facilitano la risoluzione dei problemi.

La conoscenza si divide in procedurale e conoscenza tacita.

La prima un tipo di conoscenza acquisita tramite le azioni e le procedure. Promuove lacquisizione di nuove teorie, modelli,o concetti. Sono il che cosa sappiamo e riguardano i fatti della scienza. Sono anche il come sappiamo fare le cose.

La seconda (c.tacita), linsieme delle conoscenze ricavate, in maniera progressiva, dalle pratiche quotidiane e dai procedimenti seguiti per raggiungere un certo risultato. in larga misura inconsapevole. Consente allindividuo di muoversi in modo efficace allinterno del proprio habitat grazie allacquisizione di un buon livello di conoscenza generale.

La Simulazione Mentale:la mente e il cervello sono in grado di simulare la realt. In tal caso si parler di mente simulativa. La simulazione la riproduzione di oggetti o eventi attraverso lelaborazione di appositi modelli. La simulazione ha enormi vantaggi per la conoscenza e la comprensione dellesperienza, poich consente di esplorare un numero elevato di funzioni e processi mentali: dalla ricostruzione del passato, alla creativit alla presa di decisione ecc. la simulazione anche un motore potente della nostra creativit. Nellambito scientifico e tecnologico, la simulazione la delineazione di nuove prospettive e traiettorie. unanticipazione della realt del futuro. il creare cose che ancora non esistono. Oltre i pro esistono anche i contro, infatti la simulazione pu condurre gli individui a simulazioni deliranti, con un elevato grado di deformazione rispetto alla realt.

Capitolo6

Apprendimento ed esperienzaApprendimento: gli uomini, come tutti gli esseri viventi, ha dei comportamenti innati: in base alle nostre esperienze possiamo fare previsioni e adattarci allambiente.

Lapprendimento inteso come modificazione relativamente duratura e stabile del comportamento a seguito di unesperienza, di solito ripetuta nel tempo. Apprendimento situatoLa radice dellapprendimento lesperienza. Lapprendimento necessario, un obbligo, noi non possiamo non imparare. Lapprendimento situato si distingue in:

-apprendimento intenzionale: orientato al raggiungimento di uno scopo.

-apprendimento accidentale: imparare per caso. Senza volontariet.

-apprendimento contingente: la combinazione fra elementi provenienti dallambiente ed elementi provenienti dai nostri interessi.

Apprendimento latente: in cui noi apprendiamo ed impariamo senza accorgercene. Apprendimento spontaneo senza rinforzi. Per dimostrare lesistenza di tale processo, Tolman e Honzik si servirono di tre gruppi di ratti. Il gruppo a non venne mai rinforzato come ricompensa per aver percorso il labirinto, il gruppo b venne rinforzato ad ogni prestazione, mentre il gruppo c non venne rinforzato fino allundicesimo giorno dellesperimento. In questo caso emerse che nel momento in cui c venne rinforzato aument in modo sproporzionato la sua prestazione, avendo come risultati quelli maggiori del gruppo b. tale risultato ammissibile se si ammette che il gruppo c avesse appreso in modo latente e senza alcun rinforzo. Con questo esperimento Tolman e Honzik sostennero che lapprendimento pu avere luogo grazie alla semplice esposizione allambiente, e introdussero la distinzione fra competenza(ci che si apprende) e prestazione(lesecuzione di ci che si appreso). Lapprendimento latente in che modo possibile? Tolman avanza lipotesi che nello svolgimento delle varie attivit abbiamo modo si scoprire le connessioni che esistono nellambiente in base a indizi o segnali. Tale rilevazione conduce alla costruzione di mappe cognitive, facilitando quindi lanimale a trovare la soluzione pi breve ed efficace (principio del minimo sforzo). A tal fine venne escogitato un altro esperimento dagli stessi autori. I ratti venivano dapprima addestrati a percorrere un labirinto particolare, poi venivano posti allinterno di un altro labirinto-test che offriva a raggiera molte alternative spaziali. La maggioranza dei ratti non procedeva a caso, ma sceglieva la via numero sei poich conduceva al luogo del precedente labirinto, dimostrando cos che lanimale elabora una mappa attraverso un apprendimento per segnali. Apprendimento riflessivo: che consente di stabilire una serie di connessioni allindietro (esperienze precedenti) per apportare opportuni correttivi allesperienza in corso ed in grado di condurre a conoscenze riflessive. Apprendimento fisiologico: un obbligo per la nostra sopravvivenza, per il mantenimento della salute fisica e del benessere. In tale apprendimento le sensazioni somatoviscerali ci aiutano ad avere una soddisfacente rappresentazione del funzionamento del nostro corpo.

Apprendimento associativo: associare due o pi stimolo tra loro.

Pavlov (1904) dimostr che lapprendimento associativo era presente anche negli animali. Inizialmente era interessato a studiare la composizione della saliva,aveva scoperto come mettendo del cibo in bocca ad un cane la produzione di saliva aumentasse. Questa relazione fra stimolo (cibo) e la risposta (salivazione) la conseguenza di un riflesso, una risposta automatica del sistema nervoso dellanimale. Il cibo quindi lo stimolo incondizionato SI

La salivazione la risposta incondizionata RI

Pavlov successivamente decise di far suonare una campanella, il cane dava segni di sentire si il rumore di questultima ma non venivano registrate variazioni nel flusso della saliva. A questo punto Pavlov decise di accompagnare al suono della campanella la presentazione del cibo. La campanella era uno stimolo condizionato SC

Laumento della salivazione al suono della campanella era la risposta condizionataRC

In tal modo il processo di condizionamento Pavloviano, detto classico, comporta lassociazione ripetuta fra stimolo condizionato e stimolo incondizionato. Tale associazione alla fine condiziona lo stimolo condizionato a evocare una risposta condizionata, simile alla risposta incondizionata.

Questa forma di apprendimento presenta diverse fasi:

1. nella prima fase il cane aumenta la risposta di salivazione(RC) grazie a presentazioni ripetute del suono (SC) che precede immediatamente il cibo (SI).

Si forma cos una relazione fra stimolo condizionato e stimolo incondizionato. Pavlov chiama tale processo acquisizione.2. Nella seconda fase, detta estinzione, si continua a presentare lo stimolo condizionato (SC) senza lo stimolo incondizionato (SI) e la risposta incondizionata (RI) scompare gradualmente. Ovvero si continua a suonare la campanella ma senza essere accompagnata dal cibo quindi la salivazione scompare gradualmente. Dopo la seconda fase il cane riposa una notte.

3. Il giorno successivo inizia la terza fase. Ulteriore addestramento di estinzione: lo stimolo condizionato (SC) viene presentato da solo, si nota che le prime presentazione di s.c provocano risposte condizionate piuttosto forti. Pavlov chiama recupero spontaneo questo parziale recupero dellapprendimento, dopo un periodo di riposo.

Se viene presentato a questo punto un rinforzo costituito dalla coppia stimolo condizionato + stimolo incondizionato, (ovvero se adesso si ripresenta il suono della campanella insieme al cibo) il riapprendimento molto rapido ed chiamato riacquisizione. Pavlov osserv che anche la comparsa del fenomeno dellassuefazione (abitudine) quando, a seguito di una ripetuta presentazione dello stimolo incondizionato, la risposta incondizionata diminuisce progressivamente nel tempo. Mentre lestinzione causata dallindebolimento del riflesso condizionato (SC senza SI), nellassuefazione tale indebolimento provocato dalla continua ripetizione di SI. Il condizionamento particolarmente efficace quando lo SC precede di circa mezzo secondo lo SI. Con questo esperimento Pavlov aveva avviato lo studio dellapprendimento associativo, fondato sullassociazione fra due o pi stimoli fra loro diversi.

Lestensione del condizionamento associativo secondo Pavlov fu eseguito da Skinner. Questultimo utilizzo per anche le ricerche svolte da Thorndike (lapprendimento per prove ed errori).

Nel suo esperimento Thorndike mise un gatto in una gabbia (la problem box), costruita in modo da creargli difficolt per uscire. Il gatto compiva dei movimenti alla cieca e quindi forniva casualmente risposte sia errate sia giuste. La risposta giusta consisteva nel premere una leva o tirare una corda che permetteva luscita dalla gabbia. Thorndike accert che le risposte corrette tendono ad essere ripetute mentre quelle errate venivano abbandonate. Egli defin come legge delleffetto tale connessione, poich i legami associativi fra stimolo e risposta non dipendono solo dalla loro contiguit temporale (esperimento secondo Pavlov) ma anche da effetti che seguono la risposta. Diminuisce cosil tempo di soluzione del problema. Thorndike scopr anche la legge dellesercizio, secondo cui la ripetizione di una risposta diventa tanto pi probabile quanto pi spesso ripetuta.

Skinner riprese tale impostazione e introdusse la distinzione tra: comportamento rispondente (derivati da riflessi innati, o tramite il condizionamento come la salivazione). Si ha quindi un condizionamento rispondente: la salivaz inevitabile comportamento operante (es. il gatto che impara a premere la leva x uscire dalla gabbia, un riflesso non innato) qui abbiamo un condizionamento operante, cio scelto liberamente.

Skinner distinse cos il condizionamento operante (strumentale: il soggetto agisce emmette dei comportamenti in risposta a det.stimoli), da quello classico, da lui chiamato rispondente. Skinner assume che la mente sia come una scatola nera non osservabile sul piano sperimentale quindi da ignorare.

Il rinforzo una ricompensa in grado di aumentare la probabilit di produrre il comportamento in oggetto. I rinforzi possono essere positivi (una gratificazione, come cibo o lacqua) o negativi(leliminazione di una situazione spiacevole, come la cessazione di una lieve scossa elettrica sul pavimento della gabbia o di un rumore fastidioso). I rinforzi hanno come scopo quello di aumentare la probabilit della frequenza del comportamento in oggetto. A questo riguardo skinner distingue nettamente rinforzo e punizione. La punizione consiste nella realizzazione di una situazione spiacevole con lo scopo di diminuire, ma non di annullare, la probabilit della frequenza di un certo comportamento. Al pari del rinforzo anche la punizione va distinta in positiva e negativa, positiva quando consiste in uno stimolo doloroso per il soggetto (come un castigo) negativa quando consiste nella sottrazione di qualcosa di gratificante (il divertimento o il cibo). I rinforzi possono essere nuovamente divisi in primari e secondari: nel primario abbiamo eventi che soddisfano il bisogno fondamentale dellindividuo, nel secondo caso siamo in presenza di stimoli che sono egualmente in grado di rafforzare l comportamento in oggetto.

Skinner introduce anche il modellamento, dato che un animale poteva metterci anche molto tempo prima di premere la leva che gli consentisse di avere il premio, skinner osservava lanimale e gli faceva avere un po di cibo ogni volta che esso si avvicinava di pi a quella parte della gabbia dove vi era la leva. Rinforzando cos la risposta di avvicinamento, rendeva pi probabile il raggiungimento del bersaglio (premere la leva).

Lapprendimento non avviene per caso, ma lesito di un processo attivo e intelligente. La connessioni degli elementi distribuiti nellambiente, avviene allimprovviso come una sorta di intuizione. Lapprendimento consiste in tale processo. Prendiamo come esempio lesperimento realizzato da Kohler, egli pone uno scimpanz davanti ad una soluzione apparentemente irrisolvibile. Ad una certa distanza, fuori dalla gabbia, vi una banana, ma lanimale non pu recuperarla a causa della distanza. Prova ripetute volte ad afferrare la banano con larto superiore, ma niente da fare. Deluso dal suo insuccesso lanimale riprende a gironzolare nella gabbia e a giocherellare con alcuni bastoni che sono stati posti allinterno. Ad un certo punto lanimale afferra un bastone, si dirige verso le sbarre della gabbia e con il bastone avvicina la banana fino a poterla afferrare con la mano. Tale apprendimento detto apprendimento per insight , la soluzione appare allimprovviso. Apprendimento da modelli-Apprendimento individuale: la competenza nellacquisire nuove informazioni a seguito di unesperienza personale nellinterazione diretta con lambiente.

-Apprendimento sociale: inteso come la capacit di acquisire nuove conoscenze e pratiche tramite e con i propri consimili. un apprendimento da modelli, poich implica uninterazione indiretta con lambiente, fondata sullesperienza di altri.

-imprinting: un apprendimento qualitativamente diverso da quello associativo. La costruzione del legame sociale neonato-modello guidata da dispositivi genetici, avviene nel corso di un breve periodo ed irreversibile.

-apprendimento osservativo:

si basa su una rete complessa di dispositivi che comprendono lattivit dei neuroni specchio. una forma di apprendimento che avviene senza bisogno di ricorrere a un rinforzo diretto.

-apprendimento imitativo: si manifesta quando un individuo osserva il comportamento di un modello senza attuare nessuna azione,quindi, il soggetto non esprime alcuna diretta conseguenza.

-apprendimento tramite interazione sociale: essendo luomo nella sua natura un individuo ultrasociale, ovvero che riusciamo a gestire relazioni con un gran numero di individui, naturale che nella specie umana lapprendimento privilegi linterazione sociale. Pensiamo ad es alle interazioni fra adulto e bambino.

-apprendimento culturale:acquisire informazioni nuove in modo indipendente dalla dotazione genetica.

Organizzazione gerarchica dellapprendimentoFacendo riferimento alla teoria di Bertrand Russell, ha distinto tra:

-apprendimento zero: siamo raggiunti al massimo dellapprendimento di una certa conoscenza. Labitudine ne un classico esempio.

-apprendimento uno: di primo livello, consiste in una modificazione della condotta dellindividuo e implica un miglioramento delle prestazioni in oggetto.

-apprendimento due: consiste nellimparare a imparare ed un cambiamento nel processo di apprendimento uno. Il contesto di apprendimento devessere stabile regolare e prevedibile. Il soggetto pu apprendere i contenuti volta per volta. Consiste quindi nella predisposizione ad imparare.

-apprendimento tre: cambiano i contesti di apprendimento dellindividuo.

Apprendimento da mondi virtualiGrazie ai computer e ai media oggi possibile lapprendimento a distanza. Le-learning un metodo di formazione a distanza attraverso il computer con lapplicazione di pacchetti o programmi di apprendimento specifici, progressivi,selezionati in funzione dei bisogni dei destinatari.

Capitolo7

Memoria e oblio

Memoria: la memoria la capacit di conservare nel tempo le informazioni apprese e di recuperarle quando servono in modo pertinente. Essa la nostra storia come individui (memoria personale) e come comunit cui apparteniamo (memoria collettiva). La memoria pur essendo molto estesa non infinita. limitata sia in termini quantitativi sia in termini di durata. La memoria quindi connessa alloblio. Esistono due tipi di memoria a lungo termine e memoria di lavoro detta anche a breve termine.

Per poter collocare le informazioni nei depositi di memoria occorre prima di tutto codificarli. La codifica consiste nel trasformare uninformazione in una rappresentazione mentale collocata in un deposito di memoria. Ci sono diversi fattori che potenziano il processo di codifica:

-effetto produzione:la partecipazione attiva nella produzione dellinformazione da ricordare

-effetto distanziamento temporale: a parit del numero delle ripetizioni, la codifica degli stimoli assai pi potente se distribuita nel tempo in differenti periodi, anzich essere concentrata in un periodo unico.

Se ammassiamo la codifica in una volta sola, rischiamo di essere distratti e di annoiarci. Questa integrazione consente di ricordare un oggetto come unit.

La memoria a lungo termine si distingue in:-memoria procedurale e memoria dichiarativa: la prima riguarda la conservazione delle competenze e procedure con cui fare le cose. Mentre la seconda concerne la conservazione delle conoscenze sui fatti che possono essere acquisite in una volta sola e che sono direttamente accessibili alla coscienza. La loro differenza si esprime rispettivamente con: il sapere cosa e il sapere come.

-memoria semantica e memoria episodica: la prima va considerata come un lessico mentale che organizza le conoscenze che una persona possiede circa le parole e i simboli, i significati e i concetti. Mentre la seconda si riferisce alla capacit di memorizzare e recuperare eventi specifici e contiene informazioni spaziali e temporali che definiscono il dove e il quando levento ha avuto luogo.

-memoria esplicita e memoria implicita: la prima la conservazione di informazioni che riguardano specifici eventi o conoscenze generali. un processo consapevole, poich sappiamo di ricordare. La seconda riguarda la capacit di ricordare senza averne consapevolezza, poich una conoscenza che si manifesta in prestazioni senza che il soggetto ne abbia coscienza.

-memoria autobiografica: per indicare la capacit di conservare le informazioni e le conoscenze legate al s a partire dagli inizi della seconda infanzia (verso i 3 anni).

-memoria del passato e memoria del futuro: la prima detta anche memoria retrospettiva che riguarda gli episodi del passato. Mentre la seconda la memoria prospettica che non altro che la memoria per gli eventi futuri.

La memoria unorganizzazione dinamica delle informazioni che pur prevedendo magazzini e registri di dati,implica una sequenza continua di processi:la codifica e lelaborazione delle informazioni, il consolidamento nel tempo(ritenzione) e il loro recupero.

-Codifica:Per poter collocare le informazioni nei depositi di memoria, occorre codificarle. La codifica consiste nel trasformare uninformazione in una rappresentazione mentale collocata in un deposito di memoria. La codifica in grado di collegare insieme le diverse caratteristiche di uno stimolo o evento in una rappresentazione unitaria e coerente. Questa capacit detta integrazione. Palvio ha sottolineato limportanza del sistema della doppia codifica, una verbale e laltra immaginativa. Tuttavia il diverso ricordo dipende dal tipo di codifica. Gli stimoli figurali sono pi facili da ricordare poich attivano immediatamente una codifica per immagini e, se loggetto familiare anche la codifica verbale, dato che sappiamo dare un nome allo stimolo. Lo stimolo viene cos codificato due volte: una dal sistema immaginativo e una dal sistema verbale.

-Ritenzione:permette di mantenere in memoria linformazione finch ci serve. Per favorire la ritenzione facciamo ricorso alla reinterazione., che favorisce la fissazione delle informazioni che intendiamo trattenere.

-Fase del recupero: prevede, rievocazione(capacit di ricordare in modo spontaneo la quantit massima possibile del materiale prima esposto), il riconoscimento(capacit di identificare correttamente le informazioni presentate in precedenza distinguendole da altre informazioni non pertinenti,note come distruttori) e il riapprendimento(capacit di apprendere nuovamente un materiale gi presente in memoria in un tempo minore rispetto allapprendimento iniziale).

I sette peccati della memoria si dividono in carenze per omissione e c. per commissione). Le prime sono:

-Labilit, ovvero la debolezza della memoria che ci impedisce di ricordare ci che abbiamo fatto a distanza di un certo tempo.

-distrazione, connessa alla mancanza di attenzione.

-blocco, incapacit di recuperare uninformazione che in realt non abbiamo dimenticato e che poi ricordiamo quando non serve pi.

Le seconde sono:

-lerrata attribuzione, riferire le condizioni di un ricordo a una fonte o contesto sbagliato.

-suggestionabilit, creare ricordi falsi.

-distorsione, processo con cui le nostre convinzioni attuali modificano i contenuti e le informazioni dei ricordi del passato.

-la persistenza, lincapacit di dimenticare, il soggetto ritorna in continuazione sugli stessi ricordi.

Essendo la memoria un processo attivo e ricostruttivo, va incontro a fenomeni particolari quali:

-ipermnesia, in caso di eccitazione o esaltazione della memoria, capacit particolarmente lucida di ricordare scene complesse in ogni particolare.

-amnesia, intesa come perdita totale o parziale di memoria in seguito ad un trauma, di natura psichica o fisica, o di una malattia celebrale. Pu essere totale, fino a dimenticarsi il proprio nome, o parziale, limitata a un certo ambito di conoscenze e competenze.

Oblio e dimenticanza:loblio leliminazione volontaria o involontaria di informazioni gi memorizzate. Va inteso quindi non come un deficit, o una debolezza ma come una parte integrante della memoria. Va tuttavia distinto dallamnesia, che rappresenta invece una condizione patologica della memoria legata a danni cerebrali. Loblio in particolare svolge un lavoro di selezione. Dato che la memoria pur essendo potente ha dei limiti, occorre che certi ricordi del passato siano eliminati.

Per spiegare il perch delloblio si supposto che, se un ricordo non viene rievocato per molto tempo, a poco a poco va perduto. lipotesi del disuso. Tale ipotesi per non spiega il perch alcune volte i ricordi molto lontani riaffiorano. Il nuovo materiale acquisito viene a interferire con quello gi conservato e viceversa, tale ipotesi detta interferenza. Linterferenza va distinta in: i.proattiva, quando i ricordi pi remoti interferiscono con la memoria di informazioni acquisite successivamente; i.retroattiva, quando i ricordi recenti limitano e danneggiano quello registrati in precedenza. Memoria di lavoro Immaginiamo che la nostra mente funzioni come un computer, ove, il disco fisso(hard disk) contiene le informazioni in modo permanente, e RAM che consente di riattivare i file depositati nel disco fisso e di usarli in modo utile in un dato momento. Al pari della RAM, la memoria di lavoro flessibile, e quanto pi estesa tanti pi programmi pu far girare insieme. Nel 1890 James aveva distinto fra memoria primaria e secondaria. La prima un deposito iniziale provvisorio in cui le informazioni non vanno mai perse. La seconda la memoria a lungo termine, da cui le informazioni non possono essere recuperate senza contributo di un processo mentale attivo. In seguito nel 1956 Miller scopr che siamo in grado di conservare sette unit di informazioni diverse dopo una singola presentazione e in assenza di ripetizioni.

La memoria a breve termine una memoria tampone poich come un tampone di inchiostro per un certo periodo di tempo mantiene vive le tracce del materiale da ricordare.

La memoria multi processo: elaborata nel 971 da Atkinson e Shiffrin, basato sullo scambio imput-output, ogni stadio riceve imput che trasforma in output, che diventano imput per lo stadio successivo. Gli stadi principali sono tre:

a)il registro sensoriale (registri attraverso i quali scorre linformazione. Uno per ogni modalit sensoriale, trattengono linformazione proveniente dagli organo do senso per un tempo brevissimo).

b)la memoria a breve termine

c)la memoria a lungo termine

In breve nel modello multi processo, le info. Ambientali sono raccolte nel registro sensoriale per un periodo molto breve, parte di esse trasmessa alla memoria a breve termine dove ulteriormente elaborata, lesito di questo processo trasferito alla memoria a lungo termine. Mentre le informazioni contenute nella memoria sensoriale e a breve termine possono andare perdute, la ritenzione delle informazioni nella memoria a lungo termine sembra essere sostanzialmente permanente.Memoria sensoriale: la capacit di mantenere in modo sostanzialmente fedele le informazioni ambientali. una memoria modale poich corrisponde alle varie modalit sensoriali (memoria iconica per la visione ed ecoica per ludito). Per questo tipo di memoria occorre un registro sensoriale in grado di captare e trattenere per il tempo necessario le informazioni sensoriali. La memoria iconica consente di ricordare le immagini per pochi secondi, quella ecoica importante per il linguaggio e suoni.

Come preparare gli esami, la memoria in praticaIl metodo migliore x memorizzare un testo viene chiamato modello PQ4R:

preview: scorrere i capitoli x avere una visione degli argomenti principali

questions: porsi delle domande

read: leggere cercando di rispondere alle domande

reflecte:riflettere sulle nuove conoscenze

recite:ripetere senza guardare il testo

review: ripensare ogni capitolo nel suo insieme

Capitolo8

Decisione,ragionamento,creativit

Solitamente quando abbiamo una sensazione ambigua riguardo a ci che abbiamo sentito, la nostra prima impressione fare da matrice per le impressioni seguenti. Questo avviene tramite il sistema di riconoscimento che c fa assumere una certa probabilit a priori sulle impressioni. Quando poi otteniamo nuove informazioni, siamo disposti a cambiare limpressione iniziale, ma sempre da essa partono poi i lavori di elaborazione. questa procedura rapidissima e inconscia.La decisione. Quando dobbiamo prendere una decisione,qualsiasi essa sia, si va a creare una sorta di albero decisionale nella nostra mente. Esso parte dal punto esso parte dal punto di decisione (il momento in cui siamo posti dinanzi alla scelta) e si dirama nella possibilit dello status quo (mantenere la situazione com) oppure si dirama verso unaltra situa scelta . ovviamente prendere una scelta diversa comporta dei rischi (ad es finire in una situazione peggiore di quella precedente) senza contare ovviamente la possibilit del lato positivo, daltro canto anche il rimanere sullo status quo pu comportare dei rischi (perdere una buona occasione). Quando siamo posti davanti a delle scelte che in possibilit possono o farci vincere o farci perdere, subentra la tendenza dellavversione alle perdite, grazie la quale si rischia pure di evitarle (finendo in possibilit in una situazione di maggiore perdita), questo perch chiaro che e perdite fanno pi male rispetto al guadagno. Inoltre quando si vive in questa avversione,subentra anche leffetto dotazione,ovvero la preferenza per ci che si ha per il fatto stesso che in nostro possesso. Ovviamente prendere una scelta non semplice, poich subentrano diverse e infinite variabili come il rapporto tra le possibili decisione, il passare del tempo e lutilit soggettiva. Capita alcune volte per che abbiamo cadute dellautocontrollo,scegliendo le azioni di gratificazione immediate. Queste, per quanto piacevoli sul momento,possono avere pessimi risultati nel futuro (come labuso di alcool oo lutilizzo di sostanze stupefacenti). Siamo indotti a comportarci cos da una tendenza ad apprezzare il presente e svalutare il futuro lontano (tendenza chiamata sconto temporale).

Induzione:ragionamenti che producono generalizzazioni a partire da esperienze, ma che non conducono a conclusioni necessarie. Linduzione basandosi esclusivamente sulla propria esperienza, in possibilit falsa.

Abduzione: lo strumento che utilizziamo per dare un senso allinduzione, non abbiamo quindi solo fatto una generalizzazione , ma labbiamo anche spiegata.

Analogia: metodo ulteriore per produrre conoscenze di fronte a nuove situazioni, procedendo col cosiddetto ragionamento analogico (ad esempio ho una vite da svitare ma non ho un cacciavite piatto, uso uno strumento simile per compiere lazione).

Lanalogia non garantisce conclusioni certe, sono cinque i processi che caratterizzano il ragionamento analogico:

Recupero: va tenuto nella memoria di lavoro un bersaglio, mentre si accede a un caso pi familiare che troviamo nella memori a lungo termine.

Corrispondenze: tenendo nella memoria di lavoro sia la sorgente sia il bersaglio, bisogna allinearli.la mente costruisce un pinte che poggia sulle propriet che sorgente e bersaglio hanno in comun

Valutazione: decidere se lanalogia utilizzabile ed efficace

Astrazione: isolare le invarianti tra sorgente e bersaglio

Spiegazione e predizione: sviluppare ipotesi sul comportamento o sulle caratteristiche del bersaglio basandosi su quello che si sa della sorgente.

La deduzione quella capacit di ricavare conoscenze vere a partire da altre conoscenze vere semplicemente pensandoci su, stata definita la quintessenza dellumanit. La logica invece consiste nel precisare le regole che permettono di ricavare conclusioni da premesse,indipendentemente dal fatto che esse siano vere o false. Dai primi studi filosofici a.C, dove si insegnava a convincere gli altri con la retorica e a pensare bene con la propria testa e a smascherare gli altri con la logica, da questi primi studi siamo arrivati, solo da una cinquantina anni, alla psicologia sperimentale del ragionamento. Per molto tempo si pensato ce luomo avesse una sorta di logica naturale, un insieme di regole che producevano le prestazioni corrette. Con gli studi di suddetta psicologia, stato scoperto invece che la variabile cruciale non la logica in s, bens il contenuto del ragionamento.

Lincoerenza, legata per natura allirrazionalit (incongruenza) un aspetto abbastanza evidente nella sua natura. Per quanto riguarda la focalizzazione quella sorta di restringimento della visione su poche opzioni. Tale focalizzazione conduce spesso a ritenersi soddisfatti di una ricerca delle alternative possibili anche quando la ricerca incompleta, questo perch ci fidiamo specialmente delle nostre medesime impressioni o idee. Lerrore poi, se prendiamo ad esempio un caso in cui necessario scegliere tra lazione e la non azione, che ci si focalizza maggiormente sulla ricerca delle informazioni sullazione e non sulla non azione.

Nella vita incappiamo spesso in problemi di svariata natura, vi sono quelli di semplice e veloce risoluzione e quelli invece complessi. Per quelli complessi possiamo ricorrere a due strategie: a

a) suddividere il problemi in sottoproblemi e risolversi uno ad uno

b) non usare algoritmi di soluzioni ma euristiche

gli algoritmi sono una serie di regole che se adottate esplicitamente permettono di risolvere il problema, sono regole utilizzabili quando non vi sono eccesive possibilit.

le euristiche sono strategie e scorciatoie mentali, regole che non riescono a dare una descrizione esaustiva delle strategie per giungere alla soluzione. Le euristiche non portano alla soluzione ottimale,ma possono portare comunque a risultati soddisfacenti. Seguendo la tendenza a focalizzarsi che abbiamo visto,una delle euristiche pi potenti quella dellanalisi mezzi-fini.

A tale scopo utile affrontare un problema distinguendo:

1-tato iniziale. Il modo in cui vengono scritte le condizioni di partenza

2-stato-obbiettivo: il modo il cui viene illustrato lobbiettivo

3-operatori: operazioni per passare da uno stato allaltro

4-stati intermedi del problema: stati che si ottengono applicando un operatore a uno stato in vista del raggiungimento dellobbiettivo

Queste quatto componenti definiscono lo spazio del problema

Simon nel 1982 mostr che la risoluzione dei problemi (problem solving) comparabile alla progettazione. Inoltre la risoluzione da parte di agenti a razionalit limitata (cio coloro che sono costretti ad usare esclusivamente euristiche, dato il loro limite cognitivo) procede tramite la decomposizione del problema stesso. Si ottengono cos sottoproblemi che si possono risolvere uno ad uno. In determinati casi possiamo parlare anche di soluzioni creative dei problemi, cio soluzioni pressoch inventate da zero e a cui nessuno ha pensato prima. In qualsiasi caso avvenga la risoluzione di un problema, per velocizzare il processo necessario adottare la strategia basata sulla falsificazione delle ipotesi. Come gi noto, tendiamo a focalizzarci su data idea o ipotesi (meccanismo di fissazione) e questo pu portarci a non vedere soluzioni creative oppure ad una soluzione veloce e coerente. quindi quando creiamo una prima ipotesi dobbiamo subito pensare a confutare lipotesi opposta, in modo da verificare la prima. Siamo talmente abituati alle funzioni per cui un oggetto stato inventato che non riusciamo a vedere e concepire funzioni alternative.

Infine la creativit alla base di scoperte scientifiche importanti non utilizza processi cognitivi diversi da quelli che utilizziamo tutti i giorni per risolvere i nostri problemi. limportanza sociale, artistica o scientifica del prodotto che ne determina fama e celebrit.

Capitolo9

Comunicazione e linguaggio

Noi siamo esseri comunicanti. La comunicazione non un mezzo per mettersi in contatto con qualcuno, bens un vincolo costitutivo con noi stessi, costituisce una piattaforma mentale in cui convengono le funzioni cognitive,relazionali ed espressive. Come gi detto tramite il simbolo che lessere umano ha potuto iniziare a comunicare come al giorno doggi.

necessari precisare che la comunicazione non coincide con il comportamento,inteso come una qualsiasi azione motoria di un individuo osservabile in una qualche maniera da un altro. Vi per tra essi un rapporto di inclusione: ogni comunicazione un comportamento ma non ogni comportamento una comunicazione, poich nella comunicazione deve esserci necessariamente un cert grado di intenzionalit. Similmente, necessario distinguere fra comunicazione e interazione, inteso come qualsiasi contatto( sia volontario che involontario) fra due pi individui. Come nel pimo caso anche qui abbiamo un rapporto di inclusione: ogni comunicazione uninterazione ma non ogni interazione una comunicazione. Tutto ci che non comunicazione rimane a livello di notizia. Cio dei semplici dati. Dunque la comunicazione uno scambio interattivo osservabile fra due o pi individui, dotat di un certo grado di consapevolezza e di intenzionalit reciproca, capace di partecipare e di far condividere un certo percorso di significati ulla base di sistemi convenzionali secondo la cultura di riferimento.

Vi sono diversi punti di vista riguardo alla comunicazione: ne sono citati alcuni:

1-modello matematico: la comunicazione va intesa come una trasmissione di informazioni, dove linformazione intesa come una dimensione della realt indipendente rispetto a quella di massa e di energia, poich essa espansiva, comprimibile e facilmente trasmissibile.

2-modello semiotico: la semiotica la scienza che studia la vita dei segni nel quadro della vita sociale, secondo la semiotica la comunicazione deve specialmente valutare come avviene il processo di significazione.

3-modello pragmatico: che differisce dalla semantica(significato dei segni) e dalla sintassi (relazione formale tra i segni) poich la pragmatica (che esplora la relazione dei segni con i parlanti) si occupa delluso dei significati. I modi con cui i significati sono impiegati nelle diverse circostanze. Grice distingue fra la logica del linguaggio e la logica della conversazione. La prima si occupa de livello superficiale dei significati, la seconda considera i processi che gli individui usano per inferire ci che il parlante intende comunicare. La logica della conversazione implica, quindi la differenza fondamentale tra il dire e il significare. Per superare questo scarto, occorre che i partecipanti facciano ricorso a un lavoro mentale di inferenza, chiamato implica tura convenzionale. Costituisce un impegno comunicativo aggiunto per andare oltre le parole dette, in modo da individuare lintenzione comunicativa del parlante. La comunicazione si articola su pi piani: quello della comunicazione intesa come i contenuti che si scambiano e la meta comunicazione,cio la comunicazione sulla comunicazione,la cornice con cui interpretare i messaggi. La comunicazione diventa la base costitutiva dellidentit personale e della rete di relazioni cui ciascuno inserito.

Secondo la semantica logico-filosofica il significato di una parola o di una frase dato dal rapporto che esiste tra linguaggio e realt. In quanto insieme di condizioni di verit il significato non un monolite, ma una realt articolata, scomponibile in unit specifiche. Per la semantica vero-condizionale il significato sarebbe composto da un insieme limitato di tratti semantici, intesi come condizioni necessarie e sufficienti, ad esempio: per descrivere luomo, potremmo usare tratti semantici: animato,umano,maschio e adulto. La semantica strutturale si prefigge di giungere a una definizione esclusivamente linguistica del significato. Essa concepisce il significato come valore,ossia a possibilit per ogni parola di essere confrontata e opposta q qualsiasi altra parola della medesima lingua. Facendo un esempio la parola pera quello che poich nessuno altro termine occupa quella posizione in quella lingua. una semantica differenziale in negativo, il significato di un termine non definito per quello che ma per quello che non .

La semantica cognitiva ha interpretato il significato come il modo con cui comprendiamo le espressioni linguistiche e con cui rappresentiamo mentalmente la conoscenza della realt. di facile comprensione quindi che il significato,nella sua natura convenzionale, anche il prodotto della partecipazione di pi persone, uno scambio interpersonale.

Grice ha distinto tra intenzione informativa(ci che viene detto) e intenzione comunicativa(ci che intendiamo dire). necessario parlare della forze dellintenzione, direttamente proporzionale sia allimportanza dei contenuti trasmessi sia alla rilevanza dellinterlocutore. Essa genera il fuoco comunicativo,quel processo attivo di concentrazione dellattenzione e dellinteresse del parlante su certi aspetti della realt da condividere con il destinatario. Esiste dunque una gerarchia delle intenzioni. Lo stesso Grice sostenne che per avere successo necessaria una reciprocit intenzionale: uno scambio comunicativo deve essere caratterizzato non solo dalla manifestazione di unintenzione comunicativa da parte del parlante, ma anche del suo riconoscimento da parte del destinatario. In modo pi articolato, il destinatario procede con una reale attribuzione di intenzione al messaggio del soggetto, percependolo attraverso le proprie idee e intenzioni.

Ogni lingua un sistema simbolico che consiste nella corrispondenza regolare fra un sistema di differenze di suoni e un sistema di differenze di significati. Ogni linguaggio ovviamente composto da simboli orbitari e convenzionali, e risulta idoneo a generare un numero illimitato di enunciati e discorsi a partire da un numero limitati di elementi (generativit).

La composizionalit della lingua comporta:

a) la sistematicit: gli enunciati possono essere composti solo seguendo le regole sintattiche previste dalla lingua;

b) la produttivit: la lingua permette di generare e comprendere un numero infinito di significati che possono costruire un numero illimitato di enunciati;

c) la possibilit di dislocazione: la referenza spaziale e temporale diversa da quella dellenunciato non fanno perdere significato allo stesso.La fonetica lo studio fisico della produzione e percezione dei suoni linguisticiLa fonologia lo studio dei suoni di una lingua in rapporto alla loro funzione distintiva e distintiva e discreta nella comunicazione linguistica.La morfologia lo studio delle strutture interne delle parole e descrive le varie forme che esse assumono a seconda delle categorie di numero,genere,modo, tempo e persona.Il lessico linsieme delle parole di una data lingua.La sintassi linsieme organico delle regole che governano la formulazione degli enunciati e dei discorsi.

Chomsky sostenne con la teoria della grammatica universale, e unendo la fonologia e la morfologia alla sintassi, che la derivazione grammaticale delle lingue il prodotto di un insieme limitato di regole naturali e universali. Per converso, Sapir e Whorf, con la concezione della relativit linguistica, sostennero che il linguaggio sia un prodotto storico, culturalmente definito e in grado di influenzare il modo in cui le persone pensano e agiscono.

Vi sono diversi sistemi di comunica