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LAVORATORI-STUDENTI: RISCHI E IDONEITÀ NELL’ALTERNANZA SCUOLA- LAVORO, NEI TIROCINI E NEI CORSI DI LAUREA UNIVERSITARI VENERDI’ 11 MARZO 2016 SALA AUDITORIUM - EDIFICIO U12 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO - BICOCCA VIA VIZZOLA, 5 - MILANO

RISCHI E IDONEITÀ - omceomb.it · lavoratori-studenti: rischi e idoneitÀ nell’alternanza scuola-lavoro, nei tirocini e nei corsi di laurea universitari venerdi’ 11 marzo 2016

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LAVORATORI-STUDENTI:

RISCHI E IDONEITÀ

NELL’ALTERNANZA SCUOLA-

LAVORO, NEI TIROCINI E NEI

CORSI DI LAUREA

UNIVERSITARI

VENERDI’ 11 MARZO 2016

SALA AUDITORIUM - EDIFICIO U12

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO -

BICOCCA VIA VIZZOLA, 5 - MILANO

LA PREVENZIONE DEI RISCHI DA SOSTANZE

CHIMICHE PERICOLOSE NEI LABORATORI

SCOLASTICI

Premesse normative e

d’indirizzo

TITOLO IX Capo I -

D.Lgs.81/08

documento “Carta 2000”

LA PREVENZIONE DEI RISCHI DA SOSTANZE

CHIMICHE PERICOLOSE NEI LABORATORI

SCOLASTICI

D. Lgs. 9 aprile 2008 n. 81

Sul tema è intervenuta la CommissioneInterpelli che si è espressa con il parerefornito nell’Interpello n.1/2013 aventeper oggetto “Art. 12, D.Lgs. n. 81/2008 esuccessive modifiche ed integrazioni— risposta al quesito relativo allavisita medica preventiva neiconfronti di studenti minorennipartecipanti a stage formativi”.

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CHIMICHE PERICOLOSE NEI LABORATORI

SCOLASTICI

Ai sensi dell'art. 2 del D.Lgs. n. 81/2008 esuccessive modifiche ed integrazioni, “i soggettibeneficiari delle iniziative di tirocini formativi edi orientamento, nonché gli allievi degli istituti diistruzione ed universitari e i partecipanti aicorsi di formazione professionale nei qualisi faccia uso di laboratori, attrezzature dilavoro in genere, agenti chimici, fisici ebiologici, ivi comprese le apparecchiaturefornite di videoterminali limitatamente ai periodiin cui l'allievo sia effettivamente applicato allastrumentazioni o ai laboratori in questione sonoequiparati ai lavoratori ai fini ed agli effettidelle disposizioni di cui al D.Lgs. 81/2008”.

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CHIMICHE PERICOLOSE NEI LABORATORI

SCOLASTICI

L'equiparazione fatta dall'art. 2 del D.Lgs. n.

81/2008, ha valenza solo ed unicamente per

le misure di salute e sicurezza previste dal

D.Lgs. n. 81/2008, misure che devono pertanto

essere attuate anche nei confronti di coloro che

sono equiparati ai lavoratori.

La legge 977/67 si applica invece “ai minori di 18

anni che hanno un contratto o un rapporto

di lavoro.

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SCOLASTICI

E’ già prevista una deroga per le attività

didattiche: infatti l’art 7 del D.Lgs. N.345/1999

nel sostituire l’art. 6 della legge 17/10/1967 n 977,

al comma 2 stabilisce che, in deroga al divieto di

adibire gli adolescenti alle lavorazioni, ai processi

e ai lavori indicati nell’allegato 1, gli stessi

adolescenti possono esservi impiegati, “per motivi

didattici o di formazione professionale e per il

tempo necessario alla formazione stessa, purché

siano svolti sotto la sorveglianza di formatori

competenti anche in materia di prevenzione e

protezione e nel rispetto di tutte le condizioni di

sicurezza previste dalla vigente legislazione”.

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SCOLASTICI

Carta 2000

“L’obiettivo della scuola è quello di

promuovere e divulgare ai “lavoratori di

domani” la cultura e le azioni di

prevenzione indispensabili per

partecipare con responsabilità al vivere

sociale e civile..…” (documento

programmatico "Carta 2000" del Ministero

del Lavoro).

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CHIMICHE PERICOLOSE NEI LABORATORI

SCOLASTICI

La CM 86/2010 individua la sicurezzaquale nucleo tematico inclusonell’insegnamento di Cittadinanza eCostituzione previsto dalla L. 169/08

Il Decreto n. 45/2011 MIUR-ANSASutilizza l’espressione “sicurezza umana”definita quale “etica dellaresponsabilità individuale e sociale”cioè il modo in cui i singoli e lecomunità proteggono i propri interessiprimari

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SCOLASTICI

Sicurezza è un concetto

riferibile a tutti gli ambienti di

vita e va intesa come diritto

primario della persona

tutelato dalla nostra

Costituzione agli artt. 2, 4, 32,

35 e 41.

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CHIMICHE PERICOLOSE NEI LABORATORI

SCOLASTICI

Carta 2000

La scuola è chiamata ad assolvere un

duplice compito:

adottare soluzioni tecniche,

organizzative, procedurali e

comportamentali atte alla riduzione

dei rischi

promuovere e divulgare la cultura

della prevenzione e della sicurezza sul

lavoro mediante progetti sperimentali

in ambito scolastico

LA PREVENZIONE DEI RISCHI DA SOSTANZE

CHIMICHE PERICOLOSE NEI LABORATORI

SCOLASTICI

Progetto: Passaggio dall’applicazione

formale della norma a condizioni di

sicurezza reale promuovendo la

cultura della prevenzione attraverso

un modello partecipativo di

valutazione e gestione dei rischi che

coinvolga anche gli allievi

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CHIMICHE PERICOLOSE NEI LABORATORI

SCOLASTICI

La centralità del coinvolgimento degli

allievi ha come giustificazione pedagogica

la necessità della scuola di soddisfare a

bisogni educativi primari:

bisogno di realtà

bisogno di responsabilità

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CHIMICHE PERICOLOSE NEI LABORATORI

SCOLASTICI

ISO 9001:2015

La nuova ISO 9001 estende il

risk assessment (processo di

identificazione, analisi e

ponderazione del rischio) a tutto

ciò che impatta sulla continuità

dei processi aziendali.

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SCOLASTICI

ISO 9001:2015Con la sigla ISO 9000 si identifica una

serie di normative e lineeguida sviluppate dall'Organizzazioneinternazionale per la normazione (ISO),le quali definiscono i requisiti per larealizzazione, in una organizzazione, diun sistema di gestione della qualità, alfine di condurre i processi aziendali,migliorare l'efficacia e l'efficienza nellarealizzazione del prodotto enell'erogazione del servizio, ottenere edincrementare la soddisfazionedel cliente.

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CHIMICHE PERICOLOSE NEI LABORATORI

SCOLASTICI

ISO 31000:2009

Lo strumento con il qualeaffrontare la gestione delrischio è offertodalla norma ISO 31000 del2010 dal titolo “Gestionedel rischio, Principi e lineeguida”.

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SCOLASTICI

ISO 31000:2009

È estremamente generale, tanto da poter

essere utilizzata da qualsiasi tipo di

organizzazione, pubblica o privata

Lo scopo è quello di mettere a disposizione

di tutti i suoi lettori i “principi e le linee

guida generali sulla gestione del rischio”

È espressamente dichiarato che non è

destinata ad essere utilizzata per la

certificazione.

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CHIMICHE PERICOLOSE NEI LABORATORI

SCOLASTICI

ISO 31000:2009

raccomanda che le organizzazioni gestiscano

il rischio nella governance complessiva

dell'organizzazione comprese le politiche, i

valori e la cultura

Raccomanda la comunicazione e la

consultazione con i “portatori d’interesse”

poiché i loro giudizi sul rischio si basano sulle

proprie percezioni

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CHIMICHE PERICOLOSE NEI LABORATORI

SCOLASTICI

o Terminologia

Gli aspetti terminologici sono diimportanza fondamentale. Assume unrilievo forse ancora maggiore nel caso deltermine rischio e della sua gestione, se sitiene conto che nel linguaggio edimmaginario comune il termine rischio èlegato quasi esclusivamente al concetto dipericolo e di possibili danni. Spesso,inoltre, i termini “pericolo” e“rischio” sono utilizzati comesinonimi e non solo nella linguaitaliana.

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SCOLASTICI

DEFINIZIONE DI PERICOLO

Proprietà o qualità intrinseca di

un determinato fattore avente il

potenziale di causare danni (art.2

D.Lgs. 81/08). Il Legislatore ha voluto

sottolineare come la pericolosità sia

caratteristica intrinseca al fattore stesso.

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CHIMICHE PERICOLOSE NEI LABORATORI

SCOLASTICI

DEFINIZIONE DI RISCHIO

probabilità di raggiungimento

del livello potenziale di danno

nelle condizioni di impiego o di

esposizione ad un determinato

fattore o agente oppure alla loro

combinazione (art. 2 D.Lgs. 81/08).

LA PREVENZIONE DEI RISCHI DA SOSTANZE

CHIMICHE PERICOLOSE NEI LABORATORI

SCOLASTICI

ISO 31000:2009

“rischio”: effetto dell’incertezza sugli

obiettivi

la valutazione del rischio diventa il

“processo ininterrotto di

identificazione del rischio, analisi del

rischio e ponderazione del rischio”.

LA PREVENZIONE DEI RISCHI DA

SOSTANZE CHIMICHE PERICOLOSE NEI

LABORATORI SCOLASTICI

LA PREVENZIONE DEI RISCHI DA SOSTANZE

CHIMICHE PERICOLOSE NEI LABORATORI

SCOLASTICI

ISO 31000 CICLO DI DEMING (PDCA)

Dalla progettazione (Plan) si

passa all’attuazione di quanto

pianificato (fase Do) e

successivamente al monitoraggio

e riesame (fase Check) ed al

miglioramento continuo (parte

della fase Act).

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CHIMICHE PERICOLOSE NEI LABORATORI

SCOLASTICI

ISO 31010:2009 METODICHELa norma ISO 31010 dal punto di vista delle tecniche di valutazione èassolutamente esaustiva. Si riporta di seguito l’elenco dellemetodologie (tecniche) considerate valide e riportate nella norma:

1. Brainstorming

2. Intervista strutturata o semi strutturata

3. Metodo Delphi

4. Metodo con le Checklist

5. Analisi preliminare dei rischi (PHA)

6. Hazard and operability study (HAZOP)

7. Hazard analysis and critical control points (HACCP)

8. Valutazione della tossicità

9. Tecnica strutturata “What If”

10. Analisi degli scenari

11. Analisi dell’impatto di business

12. Analisi della radice delle cause

13. Failure mode and effects analysis (FMEA)

14. Analisi dell’albero degli errori

15. ecc.

LA PREVENZIONE DEI RISCHI DA SOSTANZE

CHIMICHE PERICOLOSE NEI LABORATORI

SCOLASTICI

o Il questionario sulla percezione del

rischio:

occasione per valorizzare la

soggettività

occasione per sviluppare il confronto

all’interno delle classi sui punti di

vista espressi

LA PREVENZIONE DEI RISCHI DA

SOSTANZE CHIMICHE PERICOLOSE NEI

LABORATORI SCOLASTICI

CLP = “Classification, Labelling and Packaging ofsubstances and mixtures” cosa è cambiato persostanze e preparati pericolosi

Vengono modificati i criteri per la classificazionedelle sostanze e delle miscele pericolose.

Si aggiungono nuove informazioni sull’etichettadelle sostanze e miscele pericolose identificate come“AVVERTENZE”.

Vengono modificate le frasi di rischio, d’ora in poidenominate “Indicazioni di pericolo” (es. H351sospettato di provocare il cancro sostituisce R40Possibilità di effetti cancerogeni Prove insufficienti)e i consigli di prudenza (es. P262 sostituisce S24 eS25 e S27)

Vengono modificati i pittogrammi (simboli dipericolo).

LA PREVENZIONE DEI RISCHI DA

SOSTANZE CHIMICHE PERICOLOSE NEI

LABORATORI SCOLASTICI

CLP, cosa cambia per sostanze e preparati

pericolosi

Indicazione di pericolo (Hazard Statement) :

frase attribuita a una classe e categoria di

pericolo che descrive la natura del pericolo di

una sostanza o miscela pericolosa (le precedenti

frasi di rischio R)

H310 – Letale per contatto con la pelle

H317 – Può provocare una reazione allergica cutanea

H330 – Letale se inalato

H350 – Può provocare il cancro (indicare la via di

esposizione se nessun'altra via di esposizione

comporta il medesimo pericolo)

LA PREVENZIONE DEI RISCHI DA

SOSTANZE CHIMICHE PERICOLOSE NEI

LABORATORI SCOLASTICI

CLP, cosa cambia per sostanze e preparati

pericolosi

Avvertenza: indica all’utilizzatore il valore

di pericolosità della sostanza o miscela (in

precedenza la miscela veniva indicata come

“preparato”);

Esistono due gradi di avvertenze:

Pericolo: avvertenza per le categorie di

pericolo più gravi

Attenzione: avvertenza per le categorie di

pericolo meno gravi

LA PREVENZIONE DEI RISCHI DA

SOSTANZE CHIMICHE PERICOLOSE NEI

LABORATORI SCOLASTICI

CLP, cosa cambia per sostanze e preparatipericolosi

Consigli di prudenza: una frase chedescrive la misura o le misureraccomandate per ridurre al minimo oprevenire gli effetti nocivi dell’esposizionea una sostanza o miscela pericolosaconseguente al suo impiego o smaltimento(le precedenti frasi S)

P222 – Evitare il contatto con l’aria

P243 – Prendere precauzioni contro le scaricheelettrostatiche

P412 – Non esporre a temperature superiori a50°C

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SOSTANZE CHIMICHE PERICOLOSE NEI

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CLP, cosa cambia per sostanze e preparatipericolosi

Ad ogni indicazione/consiglio corrisponde uncodice alfanumerico univoco, costituito da unalettera seguita da 3 numeri.

H (dall’inglese Hazard, indicazioni di Pericolo)e P (dall’inglese Precautionary, consigli diPrudenza)

Il primo numero indica il tipo di pericolo o di consiglio

Due numeri che corrispondono all’ordine sequenzialedel Pericolo o del Consiglio

Sull’etichetta vanno riportate tutte le indicazioni diPericolo, a meno che non siano ridondanti, e non piùdi 6 consigli di prudenza.

LA PREVENZIONE DEI RISCHI DA

SOSTANZE CHIMICHE PERICOLOSE NEI

LABORATORI SCOLASTICI

LA PREVENZIONE DEI RISCHI DA

SOSTANZE CHIMICHE PERICOLOSE NEI

LABORATORI SCOLASTICI

LA PREVENZIONE DEI RISCHI DA

SOSTANZE CHIMICHE PERICOLOSE NEI

LABORATORI SCOLASTICI

LA PREVENZIONE DEI RISCHI DA

SOSTANZE CHIMICHE PERICOLOSE NEI

LABORATORI SCOLASTICI

LA PREVENZIONE DEI RISCHI DA

SOSTANZE CHIMICHE PERICOLOSE NEI

LABORATORI SCOLASTICI

CLP, cosa cambia per sostanze e preparatipericolosi

Composizione dell’etichetta

L’etichetta è scritta nella lingua o nelle lingueufficiali dello Stato membro o degli Statimembri in cui la sostanza o miscela è immessasul mercato.

I fornitori possono utilizzare nell’etichetta piùlingue di quelle prescritte dagli Stati membri,purché in tutte le lingue riportate venganocomunicate le medesime informazioni.

L’etichetta contiene informazioni chepermettono di identificare la sostanza o lamiscela (es.: nome commerciale) e taledenominazione dovrà essere la stessa che figuranella scheda di sicurezza.

LA PREVENZIONE DEI RISCHI DA

SOSTANZE CHIMICHE PERICOLOSE NEI

LABORATORI SCOLASTICI

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SOSTANZE CHIMICHE PERICOLOSE NEI

LABORATORI SCOLASTICI

Check-list

Costituiscono uno strumento per la

valutazione delle situazioni di rischio e la

gestione in sicurezza di un laboratorio di

chimica. Si dovrà tener conto di altri

fattori che riguardano l’ambiente fisico.

occasione per valorizzare il concetto

di responsabilità

LA PREVENZIONE DEI RISCHI DA

SOSTANZE CHIMICHE PERICOLOSE NEI

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Check-list Articolo 223 - Valutazione dei rischi

1. Nella valutazione di cui all’articolo 28, il datore di lavoro determinapreliminarmente l’eventuale presenza di agenti chimici pericolosi sul luogo dilavoro e valuta anche i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratoriderivanti dalla presenza di tali agenti, prendendo in considerazione inparticolare:

a) le loro proprietà pericolose;

b) le informazioni sulla salute e sicurezza comunicate dal responsabiledell’immissione sul mercato tramite la relativa scheda di sicurezza predispostaai sensi dei Decreti legislativi 3 febbraio 1997, n. 52, e 14 marzo 2003, n. 65, esuccessive modifiche;

c) il livello, il modo e la durata della esposizione;

d) le circostanze in cui viene svolto il lavoro in presenza di tali agenti tenutoconto della quantità delle sostanze e dei preparati che li contengono o li possonogenerare;

e) i valori limite di esposizione professionale o i valori limite biologici; di cui unprimo elenco è riportato negli allegati ALLEGATO XXXVIII e ALLEGATOXXXIX;

f) gli effetti delle misure preventive e protettive adottate o da adottare;

g) se disponibili, le conclusioni tratte da eventuali azioni di sorveglianzasanitaria già intraprese.

LA PREVENZIONE DEI RISCHI DA

SOSTANZE CHIMICHE PERICOLOSE NEI

LABORATORI SCOLASTICI

Algoritmo Il modello proposto è una modalità di analisi che

consente di effettuare la valutazione del rischiosecondo quanto previsto dall’articolo 223 comma 1 delD.Lgs.81/08 (Titolo IX Capo I “Protezione da agentichimici”): nel modello è infatti previstal’identificazione e il peso da assegnare ai parametriindicati dall’articolo di legge e dai quali non èpossibile prescindere.

Il modello individua un percorso semplice, il piùsemplice possibile, per effettuare la valutazione delrischio senza dover accedere, almeno in questa fase, avalutazioni con misurazione dell’agente chimico.

il modello va inteso come un percorso di “facilitazione”atto a consentire, la classificazione al di sopra o al disotto della soglia del rischio IRRILEVANTE PER LASALUTE.

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Algoritmo: MoVaRisCh 2017 Il Modello di Valutazione del Rischio

Chimico ”MoVaRisCh" è stato approvato daigruppi tecnici delle Regioni Emilia-Romagna,Toscana e Lombardia in applicazione alle LineeGuida del Titolo IX Capo I Decreto Legislativo 9aprile 2008, n. 81 proposte dal CoordinamentoTecnico per la Sicurezza nei luoghi di lavoro delleRegioni e delle Province autonome. Compreso nel filezip, Autocertificazione della valutazione dei rischi daagenti chimici pericolosi, predisposta dal Datore dilavoro, prevista dall' Art. 223, comma 1. del Decretolegislativo n° 81/08 e successive modifiche edintegrazioni in conformità all' Art. 29, comma 5.D.Lgs. 81/08.

LA PREVENZIONE DEI RISCHI DA

SOSTANZE CHIMICHE PERICOLOSE NEI

LABORATORI SCOLASTICI

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SOSTANZE CHIMICHE PERICOLOSE NEI

LABORATORI SCOLASTICI

Algoritmo: MoVaRisCh 2017 Il rischio R è il prodotto del pericolo P per l’esposizione E. R = P x E

Il pericolo P viene identificato con le indicazioni di pericolo H chesono utilizzate nella classificazione secondo i criteri delRegolamento CLP.

Ad ogni Hazard Statement (indicazione di pericolo H) è statoassegnato un punteggio (score) tenendo conto del significatodelle disposizioni relative alla classificazione eall’etichettatura delle sostanze e delle miscele pericolose di cuiall’Allegato I del Regolamento CLP.

Il pericolo P rappresenta quindi la potenziale pericolosità diuna sostanza indipendentemente dai livelli a cui le personesono esposte (pericolosità intrinseca).

L’esposizione E rappresenta il livello di esposizione dei soggettinella specifica attività lavorativa.

Il rischio R, determinato secondo questo modello, tiene contodei parametri di cui all’articolo 223 comma 1 del D.Lgs. 81/08.

LA PREVENZIONE DEI RISCHI DA

SOSTANZE CHIMICHE PERICOLOSE NEI

LABORATORI SCOLASTICI

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SOSTANZE CHIMICHE PERICOLOSE NEI

LABORATORI SCOLASTICI

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SOSTANZE CHIMICHE PERICOLOSE NEI

LABORATORI SCOLASTICI

Misure di prevenzioneAnche nella definizione delle misure di

prevenzione da adottare nei laboratorichimici della scuola, definite le indicazionigenerali valide universalmente, si dovràcoinvolgere gli allievi:

nella ricerca di eventuali soluzionispecifiche.

nella fase di “ripristino”, per esempionell’etichettatura di prodotti privi di etichetta

nella definizione di un regolamento dilaboratorio con stesura delle relativeprocedure.

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Misure di prevenzione

Prodotti chimici

1. Eliminare eventuali cancerogeni

2. Sostituire, ove compatibile con l’attività didattica, i prodottipericolosi con altri meno pericolosi

3. Eliminare i prodotti privi di etichetta o etichettarlicorrettamente

Aspetti strutturali

4. Verificare la disponibilità di cappe di aspirazione convelocità dell’aria sul banco pari a 0,3-0,5 m/s

5. Verificare la corretta colorazione di sicurezza sulletubazioni di gas, acqua, ecc.

6.Verificare la disponibilità e l’efficacia dell’impianto dirilevazione delle fughe di gas

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Misure di prevenzione

Buona prassi/Procedure di sicurezza

9. Effettuare le lavorazioni che sviluppano vapori e gas potenzialmente nocivisotto cappa

10. Uso adeguato di indumenti da lavoro e DPI (camici, guanti, occhiali, ecc.)

11. Definizione procedure di lavoro integrate con sicurezza

12. Addestramento alle procedure

13. Utilizzo di reagenti tossici, corrosivi, esplosivi o facilmente infiammabili sottola diretta sorveglianza dell’insegnante

14. Definizione di un regolamento di laboratorio

15. Custodire i reattivi chimici in armadi accessibili solo agli insegnanti,controllando nello stoccaggio eventuali incompatibilità nella contiguità (es.acidi e basi forti)

Dispositivi di emergenza

16. Verificare la disponibilità e la verifica aggiornata degli estintori

17. Verificare la disponibilità di fontanelle o bottiglia lavaocchi

18. Verificare la disponibilità e la verifica aggiornata delle Cassetta di PrimoSoccorso

19. Verificare l’aggiornamento degli addetti al Primo Soccorso

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Misure di prevenzione

Gestione dei rifiuti di laboratorio

La gestione dei prodotti chimici dal loro

acquisto fino allo smaltimento, è da

definire nel dettaglio attraverso la stesura

di procedure specifiche fra loro coordinate,

finalizzate sia alla tutela ambientale che

al contenimento del rischio espositivo.

LA PREVENZIONE DEI RISCHI DA

SOSTANZE CHIMICHE PERICOLOSE NEI

LABORATORI SCOLASTICI

Checking

Con il coinvolgendo degli alunni:

Deve essere garantita il monitoraggio

delle prestazioni e il rispetto dei requisiti

di legge.

Deve essere assicurata l’indagine in

relazione agli eventi occorsi allo scopo di

definire appropriate Azioni Correttive.

LA PREVENZIONE DEI RISCHI DA

SOSTANZE CHIMICHE PERICOLOSE NEI

LABORATORI SCOLASTICI

LA PREVENZIONE DEI RISCHI DA

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LABORATORI SCOLASTICI

Gestione del sistema sicurezza e cultura della prevenzionenella scuola

Il manuale rivolto alle scuole di ogni ordine e grado ha lo scopo diaffrontare le tematiche concernenti le disposizioni legislative intema di sicurezza e salute nel mondo della scuola e rappresental’espressione di un lavoro collettivo di operatori della scuola e delleistituzioni, con il contributo Inail. Questa seconda edizioneapprofondisce altresì le tematiche relative alla sicurezza conriferimento agli ambienti ed agli spazi nei quali si svolgono leattività scolastiche, esaminando gli aspetti relativi alle condizioniilluminotecniche, microclimatiche, l’inquinamento, le attività dilaboratorio, le condizioni igienico-sanitarie dei locali mensa, leiniziative intraprese per l’abbattimento delle barriere

architettoniche.

Prodotto: Opuscolo Edizioni Inail - Giugno 2013

LA PREVENZIONE DEI RISCHI DA

SOSTANZE CHIMICHE PERICOLOSE NEI

LABORATORI SCOLASTICI MAURIZIO

CERMESONI ALMLII

GRAZIE PER L’ATTENZIONE