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EUGENE DELACROIX e THEODORE GERICAULT Cenni biografici e differenze di linguaggio tra i due artisti

Romanticismo: Delacroix e Gericault a confronto

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Page 1: Romanticismo: Delacroix e Gericault a confronto

EUGENE DELACROIXe

THEODORE GERICAULT

Cenni biografici e differenze di linguaggio tra i due artisti

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EUGENE DELACROIX: vita e opere• Eugène Delacroix nasce nel 1798 a Charenton-Saint-Maurice. Morto il

padre nel 1806 a Bordeaux, la famiglia si trasferisce a Parigi.• Nell'ottobre 1815 è nello studio di Pierre-Narcisse Guérin, e due anni più

tardi si iscrive all'Ecole des Beaux-Arts, dove stringe amicizia con Géricault. La prima commissione pubblica è del 1819, quando dipinge per la chiesa di Orcemont la Vergine delle messi, ispirata a Raffaello.

• Frequentatore dei salotti mondani, Delacroix stringe amicizia con il pittore inglese Fielding.

• Nel 1830 dipinge La Libertà che guida il popolo, che sarà esposta al Salon del 1831; nel mese di settembre riceve la Legion d'onore. L'anno seguente accompagna il conte de Mornay, ambasciatore di Luigi Filippo, in Marocco; visita inoltre la Tunisia e la Spagna.

• Nel 1839 compie un viaggio in Olanda e Belgio in compagnia di Elise Boulanger. L'anno seguente riceve due importanti commissioni: la Pietà per la chiesa di Saint-Denis-du-Saint-Sacrament, e la decorazione della biblioteca del Lussemburgo.

• Nel 1850 riceve l'incarico di eseguire il soffitto della Galleria di Apollo al Louvre.

• Nel 1857 è accolto fra i membri dell'Institut, e decide di scrivere un Dictionnaire des Beaux-Arts;

• Muore a Parigi il 13 agosto 1863.

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THEODORE GERICAULT: vita e opere

• Jean-Louis Théodore Géricault nasce a Rouen nel 1791. Cresce in una famiglia solida e abbiente, che gli garantisce una buona e regolare istruzione.

• A quattro anni si trasferisce a Parigi• Dal 1808 al 1810 fu allievo di C. Vernet.• Divenuto pittore indipendente grazie alle notevoli risorse economiche,

progettò un viaggio di studio in Italia. Visitò Firenze e Roma, studiò Raffaello, Caravaggio e soprattutto Michelangelo.

• Tornato a Parigi, conobbe Delacroix, che tanto lo ammirò da considerarsi suo “rispettoso allievo”.

• Nel 1818 compose la celebre Zattera della Medusa, che fu esposta al Salon l’anno dopo, suscitando polemiche, tanto che Gericault, deluso e scoraggiato, se ne andò in Inghilterra.

• Tornato a Parigi, eseguì interessanti schizzi per grandi quadri mai eseguiti, in cui si esprimevano i suoi ideali di liberta e democrazia: La tratta dei negri, La liberazione delle vittime dell'Inquisizione, La guerra d'indipendenza greca.

• Il 26 gennaio 1824 Géricault morì a Parigi. Il Louvre, in quello stesso anno, acquistò l'ormai famoso dipinto della Zattera della Medusa.

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Titolo: “Corazziere ferito che abbandona il campo di battaglia”Autore: Théodore GéricaultDatazione: 1814Collocazione: Parigi, museo del Louvre

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“Corazziere ferito che abbandona il campo di battaglia”di Théodore Géricault

"Gericault rimane molto al di sotto dela sua ultima produzione. (…) l'esecuzione è generosa e fiera, ma troppo aspre e sembra di notare uno schizzo troppo impreciso e trascurato. Il disegno è pieno di imperfezioni. Il cavallo è mostruoso e senza alcuna unità; il colore infine, è in generale scuro e alterato."

• La critica aveva colto il nuovo carattere della sensibilità romantica: il tratto più nervoso, le espressioni caricate, il colore scuro e alterato;

• Le pennellate decise ed i toni cupi, comunicano un senso di vulnerabilità e solitudine, regalandoci un esempio della condizione umana;

• La mancanza di ogni espressione di sofferenza nel volto del soldato e l'attenzione tutta rivolta verso la perfezione formale denanciano la dipendenza dal sistema compositivo neoclassico;

• Il corazziere ferito rappresenta metaforicamente la Francia Napoleonica sconfitta nel 1815. Il soldato che lascia il campo fra fumo e nuvole minacciose (non certo considerata una scelta gloriosa per il popolo francese) sembra la Francia ridimensionata dal Congresso di Vienna. Essa è il presagio della fine di un' epoca.

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Titolo: “La barca di Dante”Autore: Eugène DelacroixDatazione: 1822Collocazione: Parigi, museo del Louvre

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“La barca di Dante” di Eugène Delacroix

L’ispirazione alla letteratura del medioevo è una costante di tutta l’arte romantica ed in questo caso è Dante ad offrire lo spunto a Delacroix per la scelta del soggetto.

• Tutti i personaggi sono immersi in un ambiente tenebroso, dal cui fondo emergono fuoco e nuvole di fumo;

• Nel tratto vigoroso dei nudi, ogni corpo è dotato di bagliori di luce che lo modellano e non mancano elementi stilistici che rimandano a Michelangelo e a Rubens;

• I corpi sono rappresentati con realismo, dipinti senza un filtro idealizzante;

• La composizione è piramidale. Le figure si protendono verso lo spettatore, come per catturare la sua partecipazione emotiva alla scena;

• La figura di Dante è resa con vigore. Il poeta appare come un eroe che supera l'ostacolo delle acque tempestose; il gesto della mano accompagna e fissa la sua determinazione e, quasi di conseguenza, il volto risulta meno caratterizzato.

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Confronto nel linguaggio: Gericault e Delacroix

• In entrambi I dipinti l' atmosfera è cupa, tenebrosa; questa scelta è presa in funzione della scena rappresentata: se Gericault colloca il suo corazziere in fuga dal campo di battaglia, Delacroix sceglie l'Inferno dantesco, ambiente molto accattivante per la nuova sensibilità romantica dell'epoca;

• In Gericault si nota un' ancor ben radicata compostezza neoclassica che in parte impoverisce il dinamismo della composizione;

• Delacroix invece accentua il movimento della scena attraverso l'estrema torsione dei corpi nudi delle anime e l' increspatura dell' acqua;

• Il gioco luce-ombra è presente in entrambi i dipinti, sebbene ne “la barca di Dante” sia enfatizzato dalla mancanza di una fonte di luce diretta nello sfondo (e quindi risulti addirittura “irreale”)

• Le scene sono molto patetiche: se in Gericault la compartecipazione emotiva all'opera avviene nella dimensione simbolica del dipinto (la fuga poco gloriosa dal campo di guerra interpretata come caduta delle illusioni dell' età napoleonica), in Delacroix essa è stimolata dalla posizione stessa degli elementi nella tela.