Rudolf Steiner - Il Pensiero Nell'Uomo e Nel Mondo

Embed Size (px)

Citation preview

  • 8/13/2019 Rudolf Steiner - Il Pensiero Nell'Uomo e Nel Mondo

    1/35

    1

    Il pensiero nelluomo e nel mondo

  • 8/13/2019 Rudolf Steiner - Il Pensiero Nell'Uomo e Nel Mondo

    2/35

    2

  • 8/13/2019 Rudolf Steiner - Il Pensiero Nell'Uomo e Nel Mondo

    3/35

    3

    Rudolf Steiner

    IL PENSIERONELLUOMO E NEL MONDO

    Dodici modi di pensare,

    sette modi di vivere

  • 8/13/2019 Rudolf Steiner - Il Pensiero Nell'Uomo e Nel Mondo

    4/35

    4

    Testo originale tedesco: Rudolf SteinerDer Gedanke im Menschen und

    im Weltall(Archiati Verlag e. K., 2006).

    Traduzione di Giusi Graziuso e Pietro Archiati

    Archiati Verlag e.K., 2007

    Stampa: Memminger MedienCentrum, Memmingen (Germania)

    Foto: Rietmann, Verlag am Goetheanum, Dornach (Svizzera)

    ISBN 3-938650-71-0

    Archiati Verlag e. K.

    Am Berg 6/1 D-75378 Bad Liebenzell Germania

    [email protected] www.archiati.com

  • 8/13/2019 Rudolf Steiner - Il Pensiero Nell'Uomo e Nel Mondo

    5/35

    5

    Indice

    Prefazione (Pietro Archiati)pag. 9Quattro conferenze di Rudolf Steiner

    tenute a Berlino dal 20 al 23 gennaio 1914

    1 conferenza

    Luomo senza pensieripag. 13Molti oggi considerano realt solo la materia e delpensiero conoscono solo la parolapag. 13Si possono disegnare singoli triangoli ma cos iltriangolo?pag. 20100 talleri possibili sono non meno di 100 talleri rea-li ma solo per chi quelli reali non li hapag. 23Un corso dacqua ununit originaria oppure un inte-grale di infinite particelle dacqua?pag. 30

    2 conferenza

    Dodici concezioni del mondo

    a pari dirittopag. 37Jakob Bhme e il mondo-stivalepag. 37La Trinit di Dio: tre divinit?pag. 42

    Anche se molti gatti si chiamano Mufti, Mufti non

    un concetto paragonabile a gattopag. 45

  • 8/13/2019 Rudolf Steiner - Il Pensiero Nell'Uomo e Nel Mondo

    6/35

    6

    Esistono singoli numeri, ma non il numeropag. 47Dodici concezioni del mondo per superare ogni unila-

    teralitpag. 49 1. Materialismopag. 49 2. Spiritualismopag. 49 3. Realismopag. 50 4. Idealismopag. 51 5. Matematicismopag. 53 6. Razionalismopag. 54 7. Psichismopag. 55 8. Pneumatismopag. 57 9. Monadismopag. 59 10. Dinamismopag. 60 11. Fenomenismopag. 61 12. Sensismo

    pag. 62

    3 conferenza

    Sette disposizioni dellanimapag. 65Le dodici concezioni del mondo e lo zodiacopag. 65Le sette disposizioni dellanimapag. 68

    Gnosticismopag. 68Logicismopag. 72

    Volontarismopag. 73Empirismopag. 75Misticismopag. 75

    Trascendentalismopag. 77Occultismopag. 78

    1.

    2.

    3.

    4.

    5.

    6.7.

  • 8/13/2019 Rudolf Steiner - Il Pensiero Nell'Uomo e Nel Mondo

    7/35

    7

    Zodiaco (12) e pianeti (7): microcosmo e macrocosmopag. 80

    Sole + Luna + Terra = Teismo + Intuizionismo +Naturalismopag. 87

    Antropomorfismo come condizione di basepag. 89La parte fisica e quella eterica del cervellopag. 90

    4 conferenzaOgni uomo un pensiero delluniversopag. 93

    Il destino di Nietzsche: dallidealismo al dinamismo at-traversando il razionalismopag. 93Lo specchio produce limmagine riflessa altrettantopoco quanto il cervello produce i pensieripag. 99Il pensare umano lavora sul cervello, il pensare cosmi-co crea il cervellopag. 103

    Venerazione per il pensiero: Io penso il mio pensiero;Io sono un pensiero pensato dagli spiriti del mondo

    pag. 110

    Le gerarchie angelichepag. 116

    Termini specifici della scienza dello spiritopag. 117A proposito di Rudolf Steinerpag. 119

  • 8/13/2019 Rudolf Steiner - Il Pensiero Nell'Uomo e Nel Mondo

    8/35

    8

  • 8/13/2019 Rudolf Steiner - Il Pensiero Nell'Uomo e Nel Mondo

    9/35

    9

    Prefazione

    Le presenti conferenze vertono sulla ricerca della verit.

    Sempre pi esseri umani, oggi, si considerano sostenito-ri illuminati della tolleranza e giudicano intolleranti coloroche affermano lesistenza di una verit oggettiva, valida edefinitiva per tutti. Per vi sono anche coloro i quali osser-

    vano rigidamente i dogmi della tradizione, o che sulla basedi poche scarse astrazioni ritengono di aver trovato la verit

    defi

    nitiva.Queste conferenze spiegano che possibile evitare daun lato il rigido dogmatismo, dallaltro il misero relativismo.Esse descrivono lo sviluppo interiore attraverso cui luomosupera entrambi gli estremi, intuendone la loro povert spi-rituale: la povert del dogmatico il difetto dellunilaterali-t, che consiste nel vedere solamente alcuni elementi dellarealt, generalizzandoli. La povert ancora pi misera delrelativista quella di ritenere assolutamente vero un solodogma, cio che niente vero in assoluto.

    E come si trova quella ricchezza che fa superare ognipovert? La vita si arricchisce se luomo,nellanelare alla to-talit,diventa un instancabile ricercatore della verit.A ci sufficiente, in fondo, la convinzione che ciascuna sin-gola cosa o fenomeno per non parlare della totalit delmondo sia inesauribile e che, se osservata dai fronti pidiversi, sia sperimentabile nei modi pi svariati.

    Comprendere veramente qualcosa significa smettere dimacchinare teorie o definizioni astratte, per guardare alla

    realt da punti di vista sempre nuovi e sperimentare sem-

  • 8/13/2019 Rudolf Steiner - Il Pensiero Nell'Uomo e Nel Mondo

    10/35

    10

    pre a nuovo il mondo. Significa fare proprio un modo diosservare descrittivo, illustrativo, persino narrativo. Nonc da meravigliarsi che in Platone il ricercatore della veritSocrate usi la forma del dialogo nella relazione con i suoiallievi. E neppure c da stupirsi se qui abbiamo a che farecon conferenze, e non con scritti.

    E la meraviglia pi grande consiste forse nel fatto cheallo stesso tempo si possa anche praticare la vera tolleran-za, anzich predicarla solamente agli altri. Poich trovar-

    si sempre in cammino verso il pensare universale significaimparare a saper dare ragione ad ognuno a ragion vedu-ta, sinceramente. Ciascuno guarda al mondo dal suo puntodi vista, e un punto di vista non giusto o sbagliato, masemplicemente un frammento di realt. Ogni uomo speri-menta il mondo a suo modo, ed ogni tipo di esperienza

    una parte della realt non meno obiettiva delle altre.Il guaio del dogmatico consiste nel fatto che pu dar

    ragione ad uno solo, e cio a se stesso. Il vicolo cieco delrelativista che, per trattare tutti con uguale tolleranza,non vuole dar ragione a nessuno. Linstancabile ricercatoredella verit sa dare ragione a tutti perch per s rivendica

    solamente il diritto di rimanere sempre in cammino. Eglisente come pienamente giustificato, e allo stesso tempounilaterale, ogni punto di vista del pensiero, ogni tipo diesperienza umana, e gli sorge il desiderio di scoprire il latosuccessivo e quello ancora seguente della realt. Il rimane-re sempre in cammino come ricercatore della verit diventa

    per lui il diritto pi sacro della libert, il dovere pi caro

  • 8/13/2019 Rudolf Steiner - Il Pensiero Nell'Uomo e Nel Mondo

    11/35

    11

    dellamore.La moderna scienza naturale un fenomeno umano di

    dogmatismo unilaterale dalle proporzioni inimmaginabili.

    Le leggi che spiegano lazione del mondo sensibile-mate-riale vi vengono generalizzate in modo settario, vengonoassolutizzate in maniera totalitaria. Lo spirito, tutto quanto soprasensibile o animico, viene dichiarato non reale. Allospirito e allanima umani viene proibito ogni diritto allesi-stenza, ogni anelito allo sviluppo di s.

    La scienza dello spirito di Steiner non una teoria ouna visione del mondo supplementare rispetto alle moltealtre che gi possediamo. Non una verit, ma una via

    verso la verit, non fa delluomo un possessore della ve-rit, bens un ricercatore della verit. Per questo essa ha,nellumanit moderna, un compito unico, il compito della

    vera - come la chiama Steiner - fondazione della concor-dia, divenuta cos urgentemente necessaria. Gli uominipotranno sperimentare sempre pi pace e concordia quan-to pi si comprenderanno e rispetteranno reciprocamentelungo il cammino mai concluso nella ricerca della libert enellanelito verso la completezza.

    Pietro Archiatiprimavera 2006

  • 8/13/2019 Rudolf Steiner - Il Pensiero Nell'Uomo e Nel Mondo

    12/35

    12

  • 8/13/2019 Rudolf Steiner - Il Pensiero Nell'Uomo e Nel Mondo

    13/35

    13

    Prima conferenza

    Luomo senza pensieriBerlino, 20 gennaio 1914

    Miei cari amici!Nelle quattro conferenze che terr per voi nel corso nel-

    la nostra assemblea generale, vorrei parlarvi della relazionedelluomo con il cosmo secondo un certo punto di vista. E

    vorrei indicare tale punto di vista con le seguenti parole.Luomo sperimenta in s ci che noi possiamo chiama-

    re il pensiero, e nel pensiero luomo si pu percepire comequalcosa di immediatamente attivo, come qualcosa che pu

    esercitare la propria attivit.Quando osserviamo un certo oggetto esteriore, ad

    esempio una rosa o una pietra, e ci rappresentiamo questooggetto esteriore, qualcuno pu dire, a ragione: In fondo,non puoi mai sapere quanto veramente possiedi della pietrao della rosa, nel momento in cui te le rappresenti. Vedi la

    rosa, il suo essere esteriormente rossa, la sua forma, la di-sposizione dei singoli petali, vedi la pietra con il suo colore,i suoi vari spigoli, ma devi sempre dirti: intimamente puesserci ancora qualcosa che allesterno non ti si presenta.Non sai quanto, nella tua rappresentazione, sia veramentepresente della pietra o della rosa.

    Ma quando qualcuno ha un pensiero, egli stesso chelo produce. Si potrebbe dire che egli sia entro ogni fibra

  • 8/13/2019 Rudolf Steiner - Il Pensiero Nell'Uomo e Nel Mondo

    14/35

    14

    del suo pensiero, e per questa ragione in tutto il pensieroegli partecipe della sua attivit. Sa che quanto si trova inquel pensiero, lo ha pensato lui cos, e che quanto lui non

    vi ha immesso, nemmeno vi pu stare. Io abbraccio tuttoil pensiero. Nessuno pu affermare che, quando rappre-sento un pensiero, potrebbe esservi contenuto un tantoin pi, come nella rosa o nella pietra, perch io stesso hoprodotto il pensiero, vi sono presente, e dunque so cosa

    vi contenuto.

    Realmente il pensiero quel che pi ci appartiene. Setroviamo la relazione del pensiero con il cosmo, con luni-

    verso, troviamo anche la relazione tra quel che pi inti-mamente nostro ed il cosmo, luniverso. sicuramente unpunto di vista fecondo, quello di osservare per una voltala relazione delluomo con il cosmo partendo dal pensiero.

    Faremo, dunque, questa riflessione, ed essa ci condurr adaltezze notevoli dellosservazione scientifico-spirituale.

    Ma oggi dovremo preparare una base, che a qualcunodi voi potr forse apparire un poco astratta. Tuttavia, neiprossimi giorni vedremo che essa ci occorre, e che senzadi essa possiamo accostarci solo superficialmente agli scopi

    elevati che ci prefiggiamo con queste quattro conferenze.Ci che stato appena detto ci fa sperare che, se luomo siattiene a quel che ha nel pensiero, pu trovare un intimarelazione della sua natura con luniverso, con il cosmo.

    Ma se ci vogliamo collocare entro questo punto di vista,la cosa presenta una difficolt, una grossa difficolt non

    intendo che esista una grossa diffi

    colt per la nostra osser-vazione, ma per loggettivo dato di fatto. Essa consiste nel

  • 8/13/2019 Rudolf Steiner - Il Pensiero Nell'Uomo e Nel Mondo

    15/35

    15

    fatto che pur vero che si vive entro ogni fibra del pensie-ro, e pertanto, quando lo si possiede, si deve conoscere ilpensiero pi intimamente di tutte le rappresentazioni.

    Ma, c un ma: la maggior parte degli uomini nonha pensieri! E solitamente non si considera con la dovutaprofondit il fatto che la maggioranza degli uomini nonpossiede pensieri. E normalmente non lo considera appro-fonditamente poich per far questo bisogna, per lappunto,avere pensieri!

    Occorre innanzitutto far notare una cosa: quel che im-pedisce agli uomini di avere pensieri negli ambiti pi estesidella vita che gli uomini, nella vita ordinaria, non semprehanno la necessit di spingersi fino al pensiero, e, anzichdel pensiero, si accontentano della parola.

    La maggior parte di quel che nella vita ordinaria si chia-

    ma pensare, trascorre infatti nei nomi, si esaurisce nelleparole. Si pensa per nomi, per parole si pensa per nomi moltopi di quel che si creda. E quando chiedono spiegazioni diqualcosa, molti uomini si accontentano che si dica loro unqualche termine dal suono conosciuto, il quale rammentiloro questo o quello. E cos considerano una spiegazione

    quel che provano in presenza di un tale vocabolo, e credo-no a quel punto di avere il pensiero.

    S, quel che ho appena detto, ha portato, in un cer-to periodo dellevoluzione della vita spirituale umana, afar emergere una visione condivisa ancora oggi da mol-ti che si ritengono pensatori. Nella nuova edizione delle

    mie Concezioni del mondo e della vita nel diciannovesimo secolo hotentato di trasformare radicalmente il testo, premettendovi

  • 8/13/2019 Rudolf Steiner - Il Pensiero Nell'Uomo e Nel Mondo

    16/35

    16

    una storia dellevoluzione del pensiero occidentale, a parti-re dal 6 secolo prima di Cristo fino al 19 e aggiungendonella conclusione, rispetto a quel che vi si trovava nella

    prima pubblicazione, una descrizione che chiamerei dellavita spirituale del pensiero fino ai nostri giorni. Anche ilcontenuto originario stato per molti aspetti trasformato.

    Ho tentato di mostrare come il pensiero inizi a sorgereeffettivamente in una determinata epoca. Si potrebbe direche inizi a formarsi veramente attorno al 6- 8 secolo a . C.

    Prima le anime umane non sperimentavano assolutamenteci che nel vero senso della parola si pu chiamare pensie-ro. Cosa sperimentavano prima di allora le anime umane?

    Prima di allora sperimentavano immagini, tutta lespe-rienza del mondo esteriore avveniva in immagini. Lho giespresso molte volte sotto diversi punti di vista. Questo

    sperimentare immagini lultima fase dellantica esperienzachiaroveggente. Successivamente, nellanima umana lim-magine si trasforma in pensiero.

    In quel libro ho inteso esporre questo risultato dellascienza dello spirito seguendo per una volta il puro svi-luppo filosofico. Rimanendo sul terreno dello sviluppo

    prettamente filosofico viene mostrato che il pensiero nato un tempo nellantica Grecia, emergendo dallanticaesperienza simbolica del mondo esteriore entro la vitaanimica umana. Successivamente ho cercato di illustra-re come questo pensiero proseguisse in Socrate, Platoneed Aristotele, come assumesse determinate forme, con-

    tinuasse a svilupparsi per poi, nel Medioevo, condurre aquel che oggi voglio menzionare.

  • 8/13/2019 Rudolf Steiner - Il Pensiero Nell'Uomo e Nel Mondo

    17/35

    17

    Lo sviluppo del pensiero conduce al dubbio se possanoesistere nel mondo quelli che vengono chiamati pensieriuniversali, concetti universali al cosiddettoNominalismo,

    la concezione filosofica per cui i concetti universali pos-sono essere solo nomi, quindi solo ed esclusivamente deitermini. Per questi concetti universali esisteva dunque per-sino la concezione filosofica e molti ancora oggi la pos-siedono , secondo cui i concetti universali possano esseresolo dei termini.

    Per chiarirci quel che abbiamo appena detto, proviamoa prendere un concetto facilmente rappresentabile, seb-bene generale: prendiamo il concetto di triangolo comeconcetto generale. Supponiamo che ora venga un sosteni-tore del nominalismo, il quale non riesce a superare quantosi andato formando come nominalismo nel periodo tra

    l11 ed il 13 secolo, e parli allincirca cos: Disegnamiun triangolo! Bene, allora io gli disegner un triangolo, adesempio uno cos:

    Bene, dir, questo un triangolo particolare, specifi

    co,con tre angoli acuti, che esiste. Ma io te ne disegner uno

  • 8/13/2019 Rudolf Steiner - Il Pensiero Nell'Uomo e Nel Mondo

    18/35

    18

    diverso. E disegner un triangolo con un angolo retto, eduno con un cosiddetto angolo ottuso.

    Cos chiameremo il primo un triangolo acutangolo, il se-condo un triangolo rettangolo, il terzo un triangolo ottu-sangolo. Allora quella persona dir: Hai ragione: c un

    triangolo acutangolo, uno rettangolo ed uno ottusangolo.Ma tutti questi non sono certo il triangolo.

    Il triangolo universale deve contenere tutto quel chepu contenere un triangolo. Il primo, il secondo ed il terzotriangolo devono tutti rientrare nel concetto generale ditriangolo. E tuttavia non vi pu essere un triangolo che sia

    contemporaneamente acutangolo, rettangolo ed ottusan-golo. Un triangolo acutangolo un triangolo particolare,non generale. E altrettanto particolari sono un triangolorettangolo ed uno ottusangolo.

    Non pu quindi esistere un triangolo generale. Il trian-golo generale un nome che contiene i triangoli particola-

    ri. Ma non esiste il concetto generale del triangolo: soloun vocabolo che riassume i casi particolari.

  • 8/13/2019 Rudolf Steiner - Il Pensiero Nell'Uomo e Nel Mondo

    19/35

    19

    La cosa, naturalmente, non si ferma qui. Supponiamoche qualcuno pronunci il nome leone. Ora, colui che fasuo il punto di vista del nominalismo, dice: Nel giardino

    zoologico di Berlino vi un leone, come anche in quellodi Hannover ed in quello di Monaco. Esistono i leoni par-ticolari, ma un leone generale, che dovrebbe avere a chefare con con tutti e tre, quello di Berlino, di Hannover e diMonaco, non esiste. semplicemente un nome che riassu-me i leoni particolari. Vi sono solamente cose particolari,

    dice il nominalista, e al di fuori delle cose particolari visono solo parole che riassumono le singole cose.

    Come ho detto, si venuta a formare questa concezione.Acuti esponenti della logica la sostengono ancora oggi. Echi riflette un poco su quanto stato or ora esposto, dovranchegli, in fondo, ammettere che qui siamo effettivamente

    in presenza di qualcosa di singolare. Non posso arrivare im-mediatamente alleffettiva esistenza del leone in generaleo del triangolo in generale, poich non li vedo.

    Se ora venisse veramente qualcuno e dicesse: Guarda,mio caro amico, posso concederti di mostrarmi il leone diMonaco, quello di Hannover o quello di Berlino. Ma se so-

    stieni che esista il leone in generale, allora mi devi condurrein qualche luogo dove il leone in generale stia di casa. Semi mostri solo il leone di Monaco, di Hannover e di Berlino,non mi hai dimostrato che esista il leone in generale.

    Se venisse qualcuno con questa concezione e preten-desse che gli si faccia vedere il leone in generale, ci si senti-

    rebbe innanzitutto alquanto in imbarazzo. Non cos sem-plice rispondere dove si debba condurre quella persona a

  • 8/13/2019 Rudolf Steiner - Il Pensiero Nell'Uomo e Nel Mondo

    20/35

    20

    cui si deve mostrare il leone in generale!Ebbene, non vogliamo ancora arrivare a quel che la

    scienza dello spirito ci fornisce sicuramente ci arrivere-

    mo. Vogliamo per ora rimanere al pensare, a quel che conil pensiero si pu raggiungere. E dovremo dire a noi stessi:se vogliamo rimanere su questo terreno, non possibilecondurre un qualsiasi scettico a vedere il leone in generale.Davvero non possibile. Qui sta una delle difficolt chesi semplicemente costretti ad ammettere. Poich, se nel

    campo del pensare ordinario non si vuole ammettere que-sta difficolt, ci significa esattamente non ammettere ladifficolt del conoscere umano.

    Restiamo al triangolo, poich, in fondo, per la cosa ingenerale indifferente spiegare la questione tramite il trian-golo, il leone o altro ancora.

    Innanzitutto appare senza speranza disegnare un trian-golo generale che contenga tutte le caratteristiche di tuttii triangoli. E dato che non solo appare senza via di uscita,ma per il pensare umano ordinario lo davvero, tutta lafilosofia esteriore si imbatte qui in una linea di confine. Esarebbe suo compito dire una buona volta a se stessa che,

    come filosofia esteriore, si trova ad una linea di confine.Ma tale limite solamente quello della filosofia este-

    riore. Vi la possibilit di oltrepassare questa linea, ed oravogliamo conoscerla.

    Pensiamo non di disegnare semplicemente il triangolo di-

    cendo: ora ti ho disegnato il triangolo, ed eccolo qui:

  • 8/13/2019 Rudolf Steiner - Il Pensiero Nell'Uomo e Nel Mondo

    21/35

    21

    A ci potr sempre venir obiettato: Questo appunto un

    triangolo acutangolo, non un triangolo generale!Infatti il triangolo pu essere disegnato anche in al-

    tro modo in verit non lo si pu, ma vedremo subitola relazione tra questo potere e non potere. Supponiamodi disegnare questo triangolo in modo che sia possibilead ogni suo lato di muoversi in qualsivoglia direzione.

    Permettiamo, cio, ad ogni suo lato di muoversi a diversevelocit, di modo che, in un momento successivo, i latipossano, ad esempio, assumere questa posizione:

  • 8/13/2019 Rudolf Steiner - Il Pensiero Nell'Uomo e Nel Mondo

    22/35

    22

    Questo lato si muove in modo da assumere questa posizio-ne nellattimo seguente, questaltro in modo da assumerequestaltra. Uno si muove molto pi lentamente, laltro pi

    velocemente, e cos via. Ora la direzione si inverte.In breve, ci dirigiamo verso la scomoda rappresentazio-

    ne che ci fa dire: Non voglio disegnare solo un triangolo elasciarlo stare cos com, voglio invece richiedere qualcosaalla tua rappresentazione. Devi pensare che i lati del triangolosiano in continuo movimento. Se sono in movimento, dalla for-

    ma e dal movimento contemporaneamente pu scaturireun triangolo rettangolo o un triangolo ottusangolo o unaltro qualsiasi.

    In questo campo si possono fare, ed anche desiderare,due cose. La prima cosa che si pu desiderare di rendersila cosa ben comoda: si disegna a qualcuno un triangolo, esso

    compiuto e si sa che aspetto ha. Ora si pu tranquillamen-te riposare nei propri pensieri, avendo quel che si desidera.Ma si pu anche fare laltra cosa: considerare il triangoloquasi come un punto di partenza e far s che ogni lato possaruotare con diverse velocit ed in diverse direzioni.

    In questo caso occorre eseguire dei movimenti nei pro-

    pri pensieri, il che alquanto scomodo. Ma in compensovi si ottiene veramente il concetto generale di triangolo.Non lo si pu ottenere se si vuole liquidare il tutto con untriangolo. Il concetto generale di triangolo presente se siha il pensiero in continuo movimento, se esso versatile,mobile.

    Poich ifi

    losofi

    non hanno fatto ci che io ho or oraillustrato far muovere il pensiero , essi si trovano neces-

  • 8/13/2019 Rudolf Steiner - Il Pensiero Nell'Uomo e Nel Mondo

    23/35

    23

    sariamente ad una linea di confine e sostengono il nomina-lismo. Vogliamo adesso tradurre in una lingua a noi nota,nota da lungo tempo, quel che ho appena detto.

    Se dobbiamo risalire dal concetto particolare al concettogenerale, ci richiesto di portare nel movimento il con-cetto particolare, cosicch il concetto in movimento ilconcetto generale che scivola da una forma allaltra.

    Dico forma, ma pi propriamente il tutto in movi-

    mento. Ed ogni singola cosa risultante dal movimento una forma in s compiuta. Prima ho solamente disegnatoforme particolari un triangolo acutangolo, uno rettango-lo ed uno ottusangolo. Ora disegno qualcosa in realt,come ho gi detto, non lo disegno, ma lo si pu immagi-nare , qualcosa che deve suscitare limmaginazione che il

    concetto generale sia in movimento e arrestandosi pro-duca le forme particolari, e dico forme.

    Vediamo allora che i filosofidel nominalismo, i qualinecessariamente si trovano ad un limite, si muovono in undeterminato regno, nel regno degli spiriti della forma.Entro il regno degli spiriti della forma, che sta attorno a

    noi, dominano le forme. E poich vi dominano le forme,in questo regno vi sono cose particolari, rigorosamentedelimitate. Da qui potete vedere che i filosofiche io inten-do non hanno mai deciso di uscire dal regno delle forme,per cui nei concetti generali non possono vedere altro cheparole, semplici nomi.

    Se uscissero dal regno delle cose particolari, cio delleforme, entrerebbero in una rappresentazione che in con-

  • 8/13/2019 Rudolf Steiner - Il Pensiero Nell'Uomo e Nel Mondo

    24/35

    24

    tinuo movimento, il che significa: richiamerebbero nel loropensiero il regno degli spiriti del movimento, la gerarchiasuperiore successiva. Ma la maggior parte dei filosofinon

    fa concessioni in questo senso.E quando, in tempi recenti del pensiero occidentale,

    uno stato pronto a pensare in questi termini, costui stato poco compreso, sebbene molto si parli e fantastichidi lui. Si vada a vedere quel che Goethe ha scritto nella sua

    Metamorfosi delle Piante, quel che egli chiamava la pianta

    primordiale, si vada poi a vedere quel che egli chiamavalanimale primordiale, e si trover che ci si far una ragionedi questi concetti pianta primordiale, animale primor-diale solo se li si pensa in movimento.

    Se si accoglie questa mobilit della quale Goethe stessoparla, non si ha un concetto definito, delimitato nelle sue

    forme, ma si ottiene quel che vive nelle sue forme, ci cheserpeggia attraverso lintera evoluzione del regno anima-le o del regno vegetale, ci che in questo serpeggiare sitrasforma, altrettanto quanto il triangolo si trasforma inacutangolo o ottusangolo e che ora pu essere lupo,ora leone, ora coleottero, a seconda di come si orienta

    la mobilit, cos che le qualit si modificano nel trapassareattraverso le singole cose.

    Goethe port il movimento nei rigidi concetti della for-ma. Questa fu la sua grande e principale azione. Questofu ci che di significativo egli introdusse nellosservazionenaturalistica del suo tempo.

    Vedete con questo esempio come quella che chiamiamoscienza dello spirito sia effettivamente adatta a condurre gli

  • 8/13/2019 Rudolf Steiner - Il Pensiero Nell'Uomo e Nel Mondo

    25/35

    25

    uomini fuori da ci a cui oggi sono costretti ad aderire, puressendo filosofi. Poich senza i concetti ricavati tramite lascienza dello spirito non proprio possibile, volendo es-

    sere onesti, ammettere altro se non che i concetti generalisiano semplici nomi. Questa la ragione per cui ho detto:la maggior parte degli uomini non possiede pensieri. Ecostoro si rifiutano di parlare di pensieri.

    Quando si parla di concetti agli uomini? Quando sidice, ad esempio: gli animali e le piante hanno anime di

    gruppo. Che si dica concetti generali oppure anime digruppo, per il pensiero lo stesso. Vedremo nel corsodelle conferenze che relazione vi sia tra le due cose. Malanima di gruppo non comprensibile, se non pensandolain movimento in costante movimento esteriore ed inte-riore, poich altrimenti non si giunge allanima di gruppo.

    Ma gli uomini lo rifiutano, e cos rifiutano anche lanima digruppo, dunque anche il concetto generale.

    Per la conoscenza del mondo manifesto, visibile, nonsono necessari i concetti! necessario solamente ricordarsidi ci che si visto nel regno delle forme. Solo questo quel che la maggior parte degli uomini sa: quel che ha visto

    nel regno delle forme. Allora i concetti generali rimangonosemplici nomi. Perci ho potuto dire che la maggior partedegli uomini non ha pensieri, poich i concetti generalirimangono per gli uomini dei semplici nomi.

    E se tra i diversi spiriti delle gerarchie superiori1non

    1 Rudolf Steiner parla a persone che hanno dimestichezza con

    le basi della scienza dello spirito. In ci rientra la convinzioneche luniverso sia pieno di esseri spirituali, i quali, a seconda del-

  • 8/13/2019 Rudolf Steiner - Il Pensiero Nell'Uomo e Nel Mondo

    26/35

    26

    vi fosse anche il genio della lingua, che forma i nomi gene-rali, o universali, per i concetti generali, gli uomini stessinon lo farebbero. Dunque proprio dalla lingua gli uomini

    ricevono innanzitutto i loro concetti universali, e nemme-no posseggono molto altro che i concetti universali con-servati nella lingua.

    Ma vediamo da qui che vi deve pur essere qualcosa diparticolare nel pensare pensieri veri. Che vi debba esserequalcosa del tutto particolare lo possiamo capire dal fatto

    che veramente difficile per luomo far chiarezza nel cam-po del pensiero.

    Cos nella vita esteriore, quotidiana, forse si affermerspesso, volendosi vantare un poco, che il pensare sia facile.Ma non facile. Poich il vero pensare richiede semprelessere sfiorati intimamente, ed in certo senso inconscia-

    mente, da un soffio proveniente dal regno degli spiriti delmovimento. Se il pensare fosse cos semplice, non si fareb-bero sbagli tanto colossali nel campo del pensare, e non cisi affannerebbe cos a lungo con ogni sorta di problemied errori.

    Infatti, ora ci si affanna da pi di un secolo con un pen-

    siero che ho gi spesso citato, e che Kant ha espresso.Kant voleva eliminare la cosiddetta dimostrazione on-

    lestensione della loro coscienza e del tipo di attivit, sono distintigerarchicamente. In seguito verranno citati gli spiriti della for-ma e gli spiriti del movimento. Nella traduzione della Bibbiadi Martin Lutero essi vengono chiamati Gewalten (Potest) e

    Mchte (Virt). In particolare nella 4a conferenza diviene chiarala relazione tra il pensare umano e le gerarchie angeliche.

  • 8/13/2019 Rudolf Steiner - Il Pensiero Nell'Uomo e Nel Mondo

    27/35

    27

    tologica dellesistenza di dio. Anche questa dimostrazionedellesistenza di dio proviene dai tempi del nominalismo,nel quale si diceva che per i concetti universali esistono

    solo nomi, che non esiste nulla di universale che cos cor-risponda ai singoli concetti, come le rappresentazioni cor-rispondono alle singole cose.

    Voglio addurre questa dimostrazione ontologica dellesi-stenza di dio per esemplificare come si pensa. Allincircadice cos: se si ipotizza un dio, egli deve essere lentit pi

    perfetta di tutte. Se il pi perfetto, non deve mancarglilessere, lesistenza, poich altrimenti vi sarebbe unentitancora pi perfetta che possiede tutte le qualit che si pen-sano, e che inoltre esiste. Dunque occorre pensare lesserepi perfetto come esistente. Non si pu dunque pensaredio altrimenti che esistente, se lo si pensa come lessere pi

    perfetto. Il che significa: dal concetto stesso si pu evincereche, secondo la dimostrazione ontologica di dio, dio deveesistere.

    Kant tent di confutare questa dimostrazione, volendomostrare che da un concetto non si pu assolutamentedimostrare lesistenza di una cosa. E precisamente, a tal

    fine, coni il famoso detto che anchio ho spesso indicato:cento talleri reali non sono niente pi e niente meno checento talleri possibili, solo immaginati.

    Vale a dire: se un tallero ha trecento centesimi, alloraper cento talleri reali occorre calcolare trecento centesimiciascuno e ugualmente per cento talleri possibili occorre

    calcolare trecento centesimi ciascuno. Quindi, cento talleripossibili contengono altrettanti centesimi che cento talleri

  • 8/13/2019 Rudolf Steiner - Il Pensiero Nell'Uomo e Nel Mondo

    28/35

    28

    reali. Ci significa che non fa nessuna differenza pensa-re cento talleri reali o cento talleri possibili. Perci, dallasemplice idea dellessere pi perfetto non si pu far uscire

    lesistenza, poich il concetto di un dio solamente possibileha le stesse caratteristiche del concetto di un dio reale.

    Ci appare molto intelligente! E da un secolo gli uominisi affannano intorno alla questione dei cento talleri possi-bili e dei cento talleri reali.

    Ma prendiamo un punto di vista ovvio, quello della

    vita pratica. possibile, da questo punto di vista, direche cento talleri reali non contengono nulla pi che centotalleri possibili? Si pu affermare che cento talleri realicontengono esattamente cento talleri in pi che cento tal-leri possibili!

    ovvio: cento talleri possibili da una parte e cento

    reali dallaltra c una bella differenza! Dallaltra parteci sono esattamente cento talleri in pi. E nella maggiorparte dei casi della vita pare proprio che contino i centotalleri reali.

    Ma la questione ha anche un aspetto pi profondo. Sipu infatti porre la domanda: che importanza ha la dif-

    ferenza tra cento talleri possibili e cento reali? Chiunqueammetter che per chi pu avere i cento talleri, esiste in-dubbiamente una differenza tra cento talleri possibili ecento reali!

    Pensate, infatti, di aver bisogno di cento talleri, e qual-cuno vi lascia scegliere se darvene cento possibili o cento

    reali. Se potete ottenerli, la cosa fa certo una bella diffe-renza. Ma supponete di essere nella situazione per cui non

  • 8/13/2019 Rudolf Steiner - Il Pensiero Nell'Uomo e Nel Mondo

    29/35

    29

    potete ottenere i cento talleri reali. Potrebbe allora essereestremamente indifferente per voi che i talleri che qualcunononvi d siano cento possibili o cento reali. Se non li si pu

    avere, allora cento talleri reali e cento possibili contengonoesattamente lo stesso!

    Ma questo significa qualcosa: significa che Kant ha par-lato di dio come poteva essere fatto solo in un tempo nelquale lesperienza animica umana non poteva pi avere dio.Poich nonera pi raggiungibile come realt, il concetto del

    dio possibile e del dio reale era proprio identico, cos comelo il fatto di nonpoter avere cento talleri reali o cento pos-sibili. Se per lanima non vi alcuna via verso il dio reale,allora non vi giunge di certo neppure quello sviluppo dipensiero contenuto nello stile di Kant.

    Vedete allora che la questione ha anche un lato pi pro-

    fondo. La cito solo perch con essa volevo rendere chiaroche se si pone la domanda sul pensare occorre scavare unpoco pi a fondo. Poich gli errori di pensiero si insinuanoattraverso gli spiriti pi illuminati, e a lungo non ci si accorgedi dove sia insita la fragilit di un pensiero, come ad esempioquella del pensiero kantiano dei cento talleri possibili e dei

    cento reali. Nel pensare sempre importante considerareanche la situazione nella quale il pensiero viene concepito.

    Ho cercato di mostrarvi, partendo dapprima dalla na-tura del concetto generale e poi, nel particolare, dalla pre-senza di un errore di pensiero come quello kantiano, chei percorsi del pensare non possono essere pienamente os-

    servati senza un approfondimento nelle cose. Voglio anco-ra accostarmi alla questione a partire da un terzo aspetto.

  • 8/13/2019 Rudolf Steiner - Il Pensiero Nell'Uomo e Nel Mondo

    30/35

    30

    Supponiamo che ci sia qui un monte o una collina, cona lato un erto pendio. Da questo pendio scosceso sgorgauna sorgente che precipita verticalmente, come una vera

    cascata. Pi in alto si vede unaltra sorgente nelle stesseidentiche condizioni. Questultima vuole fare esattamentelo stesso dellaltra, ma non lo fa. Infatti non riesce a pre-cipitare come una cascata, bens scorre graziosa verso ilbasso in forma di ruscello o di fiume.

    Lacqua possiede nella seconda sorgente forze diverse chenella prima? Ovviamente no. Infatti la seconda sorgente

    farebbe esattamente come la prima se il monte non la osta-colasse, mandando verso lalto le forze del monte stesso. Sele forze di trattenimento del monte, le forze che il montemanda verso lalto, non fossero presenti, anche la secondasorgente precipiterebbe come la prima.

    Due sono, allora, le forze da considerare. La forza di

    gravit della terra, per mezzo della quale luna delle sorgen-ti precipita, altrettanto presente nellaltra, poich si pu

  • 8/13/2019 Rudolf Steiner - Il Pensiero Nell'Uomo e Nel Mondo

    31/35

    31

    dire: c, io vedo come attira verso il basso la sorgente. Seora qualcuno fosse scettico, potrebbe negare questo fattonel caso della seconda sorgente, e dire: Qui dapprima non

    si vede niente, mentre nella prima sorgente ogni particel-la dacqua viene trascinata gi. Nella seconda sorgentebisogna dunque aggiungere in ogni punto la forza che sioppone alla forza di gravit terrestre: la forza frenante delmonte.

    Supponiamo ora che venga qualcuno e dica: Non cre-

    do molto a quel che mi racconti della forza di gravit, enemmeno credo a quel che mi dici della forza frenante.In quel caso, sarebbe il monte la causa per cui la sorgenteprende quella via? Non ci credo!

    Si potrebbe ora chiedere a questuomo:: A cosa crediallora? Potrebbe rispondere: Credo che in basso vi sia

    una parte di acqua, esattamente come anche sopra via siauna parte di acqua, e sopra ancora unaltra parte e cos via.Credo che lacqua che sta sotto venga spinta gi dallacquache sta sopra, e che quella sopra sia a sua volta spinta gida altra che la sovrasta. Ogni parte dacqua sopra spinge

    verso il basso quella che le sta davanti!

    Questa una differenza notevole. La prima personasostiene che la forza di gravit attira verso il basso le mas-se dacqua. La seconda dice invece che vi sono quantitdacqua le quali sempre spingono gi quelle che stannosotto di esse e, spingendo, lacqua sovrastante sempre tie-ne dietro.

    Veramente, sarebbe ridicola quella persona che parlassedi una simile serie di spintoni. Ma supponiamo che non

  • 8/13/2019 Rudolf Steiner - Il Pensiero Nell'Uomo e Nel Mondo

    32/35

    32

    si tratti di un torrente o di un fiume, bens della storia del-lumanit, e che una persona come quella caratterizzata perultima dicesse: Lunica cosa in cui ti credo questa: Ora

    viviamo nel 20 secolo, si sono svolti determinati avveni-menti. Essi sono stati leffetto di quelli dellultimo terzodel 19 secolo, questi ultimi, a loro volta, causati da quellidel secondo terzo del 19 secolo, e questi ancora da quellidel primo terzo.

    Questa viene chiamata storia pragmatica, nella qua-

    le si parla di cause ed effetti nel senso che gli eventi se-guenti si spiegano sempre partendo dai relativi precedenti.Come qualcuno pu negare la forza di gravit e dire: Ogniquantit di acqua spinge sempre laltra, lo stesso avvie-ne quando qualcuno fa storiografia pragmatica e spiegale condizioni del 19 secolo come una conseguenza della

    rivoluzione francese.Certamente noi diciamo: no, vi sono forze diverse ol-

    tre a quelle che spingono da dietro le quali propriamen-te nemmeno esistono. Infatti, quanto poco quelle forzespingono nel fiume da dietro, altrettanto poco gli eventiretrostanti spingono entro la storia dellumanit, poich

    giungono sempre nuovi influssi dal mondo spirituale coscome la forza di gravit sempre continua ad agire nellasorgente. Ed essi si incrociano con altre forze, come laforza di gravit si incrocia nel fiume con la forza frenantedel monte. Se fosse presente solo luna forza, vedresti lastoria scorrere in modo del tutto diverso. Ma non vi vedi

    le singole forze, non vedi quel che nellordinefi

    sico delmondo e quel che stato descritto come effetto dellevo-

  • 8/13/2019 Rudolf Steiner - Il Pensiero Nell'Uomo e Nel Mondo

    33/35

    33

    luzione di Saturno, Sole, Luna e Terra.2Non vedi quel cheininterrottamente accade alle anime umane, le quali vivo-no nel mondo spirituale e di nuovo tornano sulla terra.

    Questo tu lo neghi semplicemente.Ma oggi abbiamo unidea della storia che appare come

    chi si presentasse con le idee appena descritte e non una concezione cos rara. Persino nel 19 secolo stataconsiderata come enormemente geniale.

    Ma cosa potremmo dire al riguardo sulla base del punto

    di vista appena acquisito? Se qualcuno affermasse per ilfiume la stessa cosa che afferma per la storia, sosterrebbeunassurdit totale. Ma cosa accade se costui sostiene lastessa assurdit sulla storia ma non se ne accorge? Lastoria molto complicata, e non ci rendiamo conto chequasi ovunque essa viene presentata in questo modo come

    storia pragmatica solo non lo si nota.Ma da ci vediamo che la scienza dello spirito, il cui

    compito di procurare principi sani per la comprensio-ne della vita, deve operare negli ambiti pi diversi della

    vita vediamo che effettivamente necessario imparareinnanzitutto a pensare, a conoscere le intime leggi e gli

    2 Nella sua Scienza occulta nelle sue linee generaliRudolf Steiner de-scrive quattro gradi di evoluzione della Terra. Al primo gradinoil principio evolutivo dominante dato dalle forze della forma,al secondo dalle forze della vita, al terzo da quelle dellanima, alquarto da quelle dello spirito. Tramite tale quadruplicit sonosorti via via i regni minerale, vegetale, animale e umano. Ad ogninuovo grado di sviluppo della Terra, il precedente serve come

    base per il successivo. Questi quattro gradini vengono chiamatidalla scienza dello spirito Saturno, Sole, Luna e Terra.

  • 8/13/2019 Rudolf Steiner - Il Pensiero Nell'Uomo e Nel Mondo

    34/35

    34

    impulsi del pensare. Altrimenti ci pu capitare ogni sortadi esperienza grottesca.

    Cos, ad esempio, uno oggi pu inciampare, incespicare,

    zoppicare proprio sul problema pensiero e lingua. ilcaso del famoso critico linguistico Fritz Mauthner, che oraha anche scritto un ampio dizionario filosofico. La cor-posa Critica della linguadi Mauthner gi alla sua secondaedizione, dunque divenuta unopera famosa per i nostricontemporanei. Vi contenuto molto di geniale, ma vi si

    trovano anche cose grottesche.Vi si pu trovare, ad esempio, lo strano errore di pen-

    siero e in esso si incespica quasi ogni cinque righe , percui il buon Mauthner mette in dubbio lutilit della logica.Poich, secondo lui, il pensare non altro che parlare edunque non ha senso fare logica, si fa solo grammatica.

    Inoltre egli afferma che, poich non vi pu essere alcunalogica, anche i logici sono stati tutti degli imbecilli.

    E aggiunge che nella vita ordinaria dai sillogismi di-scendono i giudizi, e solo dai giudizi le rappresentazioni.Cos fanno gli uomini! A che serve allora una logica, segli uomini fanno discendere i giudizi dalle conclusioni, le

    rappresentazioni dai giudizi? Ci suona altrettanto genialeche se qualcuno dicesse: a cosa serve la botanica? Lannoscorso e due anni fa le piante sono comunque cresciute!

    Ma una simile logica si trova in chi condanna la logica.Ed ben comprensibile che la condanni. Si trovano moltecose ancora pi strane in questopera particolare che, ri-

    guardo alla relazione tra pensare e parlare, non porta chia-rezza, ma confusione.

  • 8/13/2019 Rudolf Steiner - Il Pensiero Nell'Uomo e Nel Mondo

    35/35

    Ho detto che ci occorre una base per le cose che ci de-vono condurre alle altezze dellosservazione spirituale. Unabase come quella oggi accennata pu apparire un poco

    astratta a qualcuno, ma ci servir. E ho cercato di renderela cosa semplice, cos da poter essere chiara.

    Vorrei, in particolare, insistere sul fatto che gi attra-verso queste semplici osservazioni ci si pu fare unidea didove stia il confine tra il regno degli spiriti della forma edil regno degli spiriti del movimento. Ma avere questidea

    strettamente connesso al poter ammettere i concetti gene-rali piuttosto che poter ammettere solo rappresentazioni oconcetti di singole cose. E dico espressamente:poteream-mettere.

    Essendo un poco astratte, non aggiungo altro a que-ste premesse, sulle quali vogliamo continuare a costruire

    domani.