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COMUNE DI foto Martina Ielpo SAN NICOLA ARCELLA

SanNicolaPoket

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SAN NICOLA ARCELLA

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LIVE YOUR MUSIC

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sannicolapocket2013Sono stato qui, ho visto tutto questo introduzione pag. 4

101 anni e non sentirli la storia del “Casalicchio” pag. 6

Tradizioni giochi, detti, la cultura e le abitudini pag. 11

Kissing zone i posti più romantici pag. 16

Mappa luoghi e posti da visitare pag. 18

Cosa visitare le spiagge, il centro storico e le colline pag. 20

A’ panza china il menù tipico e le nostre prelibatezze pag. 44

Eventi le manifestazioni storiche di San Nicola Arcella pag. 48

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Al cospetto della bellezza veniamo innanzitutto colti dall’impulso di afferrarla e possederla per darle maggiore spazio nella nostra vita. È come se volessimo disperatamente dire:

A. De Botton

“ho visto tutto questo»«Sono stato qui,

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Benvenuti, San Nicola Arcella non è solo una località da visitare, essa è una condizione emotiva, una storia da vivere e da ricordare. Non ha un prodotto tipico, ma una sensazione da mettere a disposizione di tutti i suoi ospiti: la serenità. Stiamo pensando di renderla doc.Le spiagge, la costa, i vicoli, i profumi e i colori tipica-mente mediterranei trasmettono un senso di pace e distensione. Il mare sembra dipinto da un Dio con virtù d'immaginazione. I promontori del Pollino, che sovrastano il paesaggio con sinuosa prorompenza, lan-ciano sulla baia uno sguardo rassicurante. San Nicola Arcella la presentiamo in questo modo: con ironia e un pizzico di romanticismo, con poche parole, lasciando “gridare” le immagini.

Il Sindaco Barbara Mele e l’Amministrazione Comunale

SERENE VACANZE5

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101 anni e non sentirliNel periodo antecedente al 1912, San Nicola Arcella era nota come “Casalicchio”, cioè casale della Corte dei Prin-cipi Spinelli di Scalea. Il Casaletto era costituito dalle case raccolte nella parte bassa del paese, l’attuale Cen-tro Storico. Riconosciuta l’autonomia nel 1912, prese il nome di San Nicola Arcella da “arx” (roccia), con riferimento alla consistenza rocciosa del terreno su cui si erge il centro abitato. La prima sede comunale era in via Maestro Verdi al numero civico 2; da qui il continuo progredire del paese, che ha por-tato alla nascita di “putie” (botteghe) ed anche al conseguente incremento dell’economia locale. Negli anni ‘40 l’attività maggiormente praticata e tra le principali fonti di sostentamento, era la raccolta delle “tagliamanu”. La miseria del dopoguerra ha spinto i paesani ad inten-

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sificare la coltivazione della terra e a specializzarsi nella pesca. Le condizioni climatiche favorevoli all’agricoltura unite all’eccezionale pescosità del mare sannicolese, hanno contribuito significati-vamente alla crescita demografica e sociale della comunità.

CasalicchioIl piccolo borgo fu così chiamato poiché seguì le vicende feudali di Scalea di cui fu Casale con Santa Domenica Talao e Tremoli.

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“Tagliamanu Alfa (stipa tenacissima), pianta tipica della macchia mediterranea utilizzata per l’imbottitura dei materassi per diversi Corpi d’Armata.

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Arx Arcella deriva dalla parola latina “arx” che significa roccia con riferimento alla natura rocciosa del terreno su cui si erge il centro abitato.

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«Perché il tempoci sfugge, ma il segnodel tempo rimane»

TradizioniRaccontate con nostalgia dagli anziani del paese ai giovani, sono la linea di collegamento tra ieri e oggi. Le tradizioni sannicolesi non rappresentano semplici riti popolari ma vere e proprie storie di vita.Qui di seguito riscopriamo spaccati di storia, leggende e costumi traman-dati con orgoglio da tutti noi concittadini.

“Del maiale non si butta via niente”, frase che racchiude in se il significato di quest’ arte tutt’ora praticata. L’uccisione del maiale è da considerarsi un vero e proprio rito; ricorre ogni anno nei mesi invernali. Alle prime luci dell’alba, le donne iniziano ad occuparsi della preparazione e quindi a bollire l’acqua che servirà per la rimozione dei peli dell’animale. Gli uomini, invece, dopo aver legato il maiale, procedono con l’uccisione dell’animale servendosi de “u scannaturu”. Tutto ciò si esegue su “u scannu” dove si corica il suino legato. Il sangue raccolto verrà utilizzato per la preparazione de “u sanguinacciu”. La carne ricavata viene utilizzata per la preparazione di: prusutti, capaccuoddri, zuprissati, zazicchji, vrini, nnugli, scarafuogli, suffrittu. Le interiora dell’animale, dopo essere state accuratamente lavate con acqua e limone, vengono utilizzate per la conservazi-one degli insaccati. Particolare è l’utilizzo delle zampe che, una volta tolte le unghie, vengono messe sotto sale e cotte con fagioli.

“U puorco”

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“U maluocchjiu”

“U mommachicchjiu”È uno spiritello che perseguita l’infanzia dei bimbi sannicolesi ogni qualvolta non vogliono obbedire alle richieste dei geni-

tori. Vive nei meandri oscuri delle soffitte ed agisce solo per fare dispetti.

È una credenza popolare abbastanza diffusa soprattutto nell’Italia meridionale. Alla “Pigliata d’uocchiu”, con-siderata un’ influenza negativa “gettata” dallo sguardo cattivo di altre persone, viene posto rimedio tramite l’

“occhiatura”. Essa consiste in una serie di parole segrete, le persone che ne sono a conoscenza recitandole, ripristinano il benessere del malcapitato. Molti, al fine

di neutralizzare l’effetto del malocchio, usano “fa corna” o portare con sé i cosiddetti “cuorni”.

«I nostri nonnici hanno raccontatotutto questo»

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Giochi d’infanziaSbattimuru. Disposti in fila i concorrenti lanciano una monetina con forza verso un muro, dopo il suo rim-balzo, la monetina più distante dalle altre consegna la vittoria al rispettivo proprietario. Supa a casa i zi Cristina. Un gioco di strada dove i bambini si divertono cercando di resistere alle provocazioni di chi recita una simpatica filastrocca:

Al termine, chi non era in grado di trattenere il riso veniva eliminato.Anieddru anieddru. Gioco prettamente femminile che consiste nel nascondere nelle mani giunte un anello o un piccolo monile. Chi conduce il gioco passa le sue mani tra quelle degli altri partecipanti, sempre giunte, facendo finta di consegnare l’oggetto. Solo chi riesce ad indovinare dove si nasconde l’oggetto, vince la possibil-ità di condurre il gioco successivo.

Supa a casa i zi Cristina cè nu candaru chjinu chjinu E cu rida u cu canda si l’ammucca chjinu chjinu,singu figliu a portafoggliu e pozzu parla quannu vogliuma pp’amuri da cumbagnia stavu cittu puru iu.

tradi

zioni

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tradi

zioni

Le tradizioni del nostro paese sono contornate da modi di dire dialettali e proverbi che descrivono perfettamente alcune situazioni di vita. I nonni del paese ci hanno raccontato questo:

U ciucciu puru sé caricatu d’oru, ciucciu rimana.Quannu chiova da vasciu porta i pecuri a pasci, quannu chiova da supa piglia i pecuri e va impirtusa.Quannu lamba scampa, quannu chiova trona.I soldi fannu soldi, i piducchi fannu piducchiCu ciucciu si curca, asinu si susa.Nu patri cuverna ciendu figli, ciendu figli no cuvernanu nu patri.A liettu strittu curcati mmienzu.Avuta a grazia gabbatu u sandu.Dui fimmini e dui papere fannu nu mircatu.Du mali pagaturu scippani chiddru ca puoi.Marzu marzicchjiu n’ura chiova e n’ura assulicchia.Tri cosi su a ricchizza d’a casa: nu puorcu, nu previtu, n’uortu.A pirsuna iusta iè cumu u prusuttu, ni tuttu magru ni grassu tuttu.A mamma attacca u figliu u piettu, u figliu nu scippa ppi dispiettu.Vestiti cafunu ca parisi barunu.Da cori cuntendu no jiescia lamendu.

!Non abbiamo trascritto

le traduzioni,

chiedete quindi agli

amici sannicolesi di

spiegarvi quello che non

capite. Sono dei

bravissimi interpreti.

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Grazie all’estro ed alla fantasia di Christian, direttore e musicista, il

Caffè le Mele si veste di più abiti durante la giornata. Al mattino, la colazione diventa un

piacere nella sala all’aperto, immersa nel verde, dove poter gustare la trentennale

tradizione del cornetto alla nutella. Completamente rinnovato nel 2012,

il Caffè le Mele “notturno” si trasforma nel più rinomato jazz club della costa tirrenica.

Via Nazionale, 48 San Nicola Arcella info: 333 6249118

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Kissing zone

Abbiamo selezionato per voi gli scorci più sugges-tivi, rendendoli riconoscibili con il logo “Kissing zone”;

questi emozionanti scenari faranno da cornice ai momenti più romantici delle vostre estati.

Dove baciarsi?Belvedere Via Umberto I° (detta Villa) Piazzetta Via della Gloria | Belvedere (ex ss18) | Corso Roma (arretu i coste) | Piazza Altieri | Piazza delle Rimembranze | Sentiero panoramico Palazzo Spinelli | Grotta di Enea

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l’amore

è l’occhio col qualevediamo, il trasgressorenel santo, la luce all’internodel colore

non potrà mai esseredescritto alla manieradel cielo o del mare o di un altro qualsiasi mistero:

“The Million dollar hotel”Wim Wenders

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Le spiagge1 Spiaggia Arcomagno2 Grotta del prete | isola “du Scurzune”3 Grotta di Enea 4 Arcomagno | Grotta dei Saraceni5 Spiaggia Marinella | “scuogl ‘i fora” e “scuogli caduti”6 Spiaggia Baia Azzurra | “scuogliu di fimmini”7 Spiaggia “du Granata” 8 Spiaggia “u Granatieddru” 9 Spiaggia del CarpinoLe Torri e i Palazzi1 Torre Crawford 2 Torre Dino (U Simafuro)3 Palazzo Spinelli

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Chiesa San Nicola da TolentinoCentro StoricoColline e Monti Info Point Pro Loco

Numeri Utili

Guardia Medica 0985 3900Farmacia Braile 0985 3888 Municipio 0985 3218 Polizia Municipale 0985 3916Carabinieri Scalea 0985 920888Polizia Stradale Scalea 0985 283211Capitaneria di Porto 0973 877120Poste Italiane 0985 3130Pro Loco S.Nicola 349 8527580Protezione Civile 0985 3816

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MarTirrenoisolaDino

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Cosa Visitare

San Nicola Arcella, pur essendo un piccolo comune, vanta un gran numero di spiagge sul proprio territorio. Partendo da Nord, una costa formata da rocce frastagliate, isolette, grotte e spiagge incantevoli si estende per 8 Km. >>

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Spiaggia Arcomagno |

Usare tante parole risulterebbe superfluo!Le immagini rendono meg-lio l’ idea ma sarebbe preferi-bile recarsi in questi luoghi di persona lasciandosi così emozionare da una bellezza suggestiva.

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Grotta del prete | isola “du Scurzune”

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Grotta di Enea |

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Arcomagno (Grotta dei Saraceni) | foto www.danielorio.co.uk

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Spiaggia Marinella | “scuogl ‘i fora” e “scuogli caduti”

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Spiaggia Baia Azzurra | “scuogliu di fimmini”

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Spiaggia “du Granata” | Cosa

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Spiaggia “u Granatieddru” |

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Spiaggia del Carpino |

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Torre Crawford | Realizzata nel XVI secolo e denominata torre Crawford nei primi del novecento poiché vi soggiornò lo scrittore americano Francis Marion Crawford che, affascinato dalla bellezza di questa costa, scelse, tra gli altri luoghi per vivere San Nicola Arcella. Costruita all’estremità della penisoletta rocciosa che proteggeva le imbarcazioni dai venti di sud/est, permetteva di av-vistare le imbarcazioni nemiche fino all’Isola di Dino. Fa parte di una vasta rete di torrioni (torri saracene) posizionati lungo le coste del meridione.

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Torre Dino “Simafuru” Costruita nel XIII secolo dal maestro Paulo Persone, veniva utilizzata come torre di avvistamento e allarme in caso di attacchi. Funzionò da vedetta per la marina militare e come faro, da cui il termine dialettale “simafuru”.

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Palazzo Spinelli | Intorno alla metà del XVIII secolo il Principe Franc-esco Maria Spinelli fece costruire “il Casale”. Originariamente il palazzo veniva utilizzato come residenza estiva dai Principi. La struttura è stata costruita con roccia dello stesso terreno circostante e da pietra tufacea. Interessante è la presenza di un tunnel sotterraneo che collega il Casale con il porto, utilizzato per il transito dei rifornimenti. Inoltre, al suo interno si produceva olio e vino.

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Centro Storico | Le prime abitazioni del Centro Storico furono costruite in via La Corte, grazie alla sua po-sizione strategica favoriva una sorveglianza capillare del mare. Particolare è la presenza di elementi architettonici che caratterizzano alcune abitazioni e alcune viuzze del borgo. Tra cui i cosiddetti suppuorti (supporti) , le scalinate in pietra e le vaneddre (stretti vicoletti in discesa).

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Vico I° della Gloria (Centro Storico) | foto Vincenzo Solano

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Piazza A. Siciliano

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Chiesa San Nicola da Tolentino | Salendo da via Croci la Chiesa di San Nicola da Tolentino si presenta maestosa e allo stesso tempo semplice nelle sue forme. Sorta nel XVII secolo come Cappella della Visitazione della Beata, è stata realizzata da maestri locali seguendo diversi stili architettonici.Nella seconda metà del XIX secolo è ampliata dall’architetto Enrico Ruffo di Cerreto. La chiesa a pianta basilicare è composta da una navata centrale e due laterali separate da una serie di pilastri ed arcate con strutture a getto, completata da una volta a tutto sesto. La chiesa ha annesse due torri campanarie simmetriche poste ai lati della facciata principale, in cui si apre il portale rettangolare fiancheggiato da lesene ioniche decorative (pilastri ornamentali). L’ingresso è sormontato da una nicchia che ospita la statua marmorea di San Nicola da Tolentino.Vi si trovano sei cappelle laterali, simmetriche, decorate a stucchi policromici da: Laino Serafino, Alfonso Tundisi, Laura Mello Coelho, Giuseppe Tucciarelli, Annunziata Grisolia e Francesco Mario.Gli affreschi preseti all’interno sono stati realizzati da Giuseppe Faita nel 1970. I popolani nelle loro esigue disponibilità economiche, contribuirono alla realizzazione della piccola Basilica di San Nicola Arcella. Tutti, dopo aver sostenuto una pesante giornata di lavoro, tras-portavano sul capo e in spalla i massi prelevati lungo le anse del Canal Grande o in località Tufo per la costruzione della chiesa.

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Particolare volta | Santa Teresa

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Le colline e i monti | Luoghi freschi e salubri. Immersi tra alberi di quercia, castagno e ulivo sono posti adatti per gli amanti della natura. Tra queste località vi è L’ Acqua del Carpino: posta su di una collina è nota per la presenza di una fontana di acqua di sorgente. Studi scientifici hanno verificato che tale acqua è adatta per chi soffre di ipertensione. Salendo un po’ più su è possibile ammirare un pano-rama mozzafiato. Da qui si raggiungono, con l pre-senza di una guida, la pineta (loc. Vucca da Giarra) e i diversi promontori che circondano San Nicola Arcella (U Chianu du Munnu, Coppulieddru, I Serri).

foto Albano e Pino

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A’ panza chinaDurante una passeggiata per le vie di San Nicola il tuo olfatto

sarà deliziato da profumi ti-picamente mediterranei, troverai

balconi ornati da spezie locali dai colori pastello e piccoli orti con

varietà di verdure sempre fresche. In particolare, gli odori si intensifi-

cano durante le ore di pranzo e cena.In questo caso avrai tre possibilità:

farti invitare da qualche amico sanni-colese, entrare in uno dei ristorantini

della zona oppure provare a ricreare qualche piatto, seguendo i nostri con-

sigli. A seguire le specialità che fanno parte della nostra tradizione: MM

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AntipastiPrusuttuCapaccuoddruZuprissataZazicchjaFave e vrinaNnugliaPitticeddre cu i sciuri i cucuzza Alici chine o marinateRosamarina

LAGANE. Tipo di pasta fatta a mano, con acqua e farina. Sono preparate con un procedimento particolare: si stende la pasta, si arrotola e poi si tag-lia. La tradizione le vuole abbinati o a fagioli o a ceci, con olio e pepe rosso in abbondanza.

RASCHCATIEDDRI. La pasta, com-posta da acqua e farina, viene prima tagliata a pezzetti e poi schiacciata con i polpastrelli, strisciandola in modo tale da formare una sorta di conchiglia.FUSIDDRI. La pasta viene tagliata a strisce ed allungata con “u fierru di fusiddri” (un fil di ferro solitamente recuperato da vecchi ombrelli). Con-diti con sugo di capra o di maiale.PASTA CU I PATEDDRI. Le patelle sono dei molluschi che vivono attac-cati agli scogli. Vengono solitamente cucinati con sugo di pomodoro.PASTA E FINUOCCHIO I TIMBA. Pasta e finocchio selvatico cotto in ac-qua salata e poi tritato.

Secondi piattiPERCIASACCHI ARRAGANATI. Sono dei pesci molto piccoli che ven-gono fritti con olio d’oliva, aglio origa-no e pepe rosso.PURPU CU I PATANI. Cucinare il polpo in un soffritto di olio, aglio e prezzemolo. Aggiungere poi le patate.ZAZICCHIA E PIPI ARRUSCATI. Salsiccia e peperoni secchi passati in olio bollente.MAZZACORDI. Pezzi di pol-mone, fegato e trippa di agnello at-torno ai quali si avvolgono le budella dell’animale. Soffritti in olio di oliva, cipolla, qualche pomodorino e peper-oncino piccante.RAPE E ZAZICCHJIA. Broccoletti di rapa fritti in olio con uno spicchio

‘u russu vena du mussu

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Primi Piatti

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d’aglio e pepe rosso. A metà cottura si aggiungono i pezzi di salsiccia fresca.BACCALÀ. Preparato al forno con le patate , cipolla, olio e sale.

PIPI, PATANI E MULINGIANI. Peperoni, patate e melanzane fritti in-sieme con l’aggiunta di pomodori, aglio e basilico.CICORIA CA MUDDRJICA. Sbollen-tare la cicoria in acqua salata e in segui-to soffriggere con olio, aglio e mollica di pane raffermo.

FICHI NFURNATI. Fichi ripieni di noci, cedro, zucchero e un pò di anice, cotti al forno e disposti a croce ( i cru-cetti).U PICCIDDRATU. Dolce pasquale composto da farina, uova, zucchero strutto e lievito. Dopo 12 ore di riposo cuocere nel forno a legna.A CICERATA. Dolce natalizio com-posto da farina, uova, vino bianco, zucchero e strutto. Tagliare l’impasto a forma di ceci e friggerli in olio bollente servirli su un piatto con miele caldo.I GRISPEDDRI. Pasta di pane molto elastica. Viene allungata e immersa in olio bollente. Da gustare sia salata che con miele.

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Contorni

a fami fa spundà i corna u caracoiu

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Lido Puerto EscondidoContrada Arcomagno, San Nicola Arcella (Cs)

tel. 0985 3288 | 348 5134212 | 349 1740097

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Eventi San NicolaEventi e manifestazioni

MADONNA DELLE GRAZIE Il 2 Luglio i sannicolesi festeg-giano “a Madonna di Grazie” con una processione per le vie del paese. I vicoli e le strade vengono decorati con disegni di petali di fiori (infiorata). La processione è guidata da una banda musicale mentre i fedeli intonano canti religiosi. Seguono giochi piro-tecnici, sagre e mercatini tipici.

SAN NICOLA Il Nostro Santo Patrono è festeggiato il 10 Settembre. Si racconta che ci abbia protetto dagli attacchi Franc-esi durante la guerra. La festa inizia il 9 settembre con un messa solenne seguita dalla processione. La statua del Santo viene por-tata in spalla dai fedeli a rotazione, come segno di penitenza o per chiedere una grazia. Le donne portano sul capo le cinte votive, cesti cubici di vari colori, che rappresentano un’offerta a San Nicola. Fuochi d’artificio e concerti musicali concludono i festeg-giamenti. Il paese viene ornato con luminarie e le bancarelle popolano il centro.

La tradizione folcloristica del sud Italia è caratterizzata da eventi religiosi di enorme importanza e grande parte-cipazione. Il culto dei Santi, infatti, tut-tora rappresenta un modo per osannare la sacralità della vita. Grazie alle ca-pacità creative dell’uomo le ricorrenze hanno acquisito, nel tempo, una forza attrattiva non pretta-mente religiosa. Le due feste descritte danno sfogo a competenze artis-tiche, visive e musicali di grande effetto.

2 Luglio

9 -10Settembre

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La Pro Loco di San Nicola Arcella, in collaborazione con l’Amministrazione comunale, ha attuato dall’estate del 2011 il progetto Porta del Golfo. Si tratta di un’iniziativa oggetto di un accordo pro-grammatico sottoscritto da 19 Pro loco del Golfo di Policastro che ha

come obiettivo la rivalutazione dell’area geograficamente identificata nel Golfo di Policastro ed il miglioramento della sua fruibilità. Dal 1° luglio al 15 settembre di ogni anno, vengono allestiti una serie di punti informativi nelle principali località costiere del Golfo di Policastro, a partire da San Nicola Arcella, all’interno dei quali i volontari addet-ti all’accoglienza del turista si occupano di raccogliere e distribuire informazioni su: attrat-tive turistiche, viabilità, trasporti, itinerari naturalistici, storico-culturali ed enogastronomici, strutture ricettive, attività commerciali e di ristorazione, eventi e manifestazioni organizzati dalle Amministrazioni Comunali e dalle Associazioni del Golfo di Policastro. Inoltre, la Pro Loco di San Nicola Arcella ha intrapreso iniziative che intendono riproporre, in ambitogastronomico, l’intenso legame che un prodotto tipico come il perciasacco ha da sempre avuto con la memoria e l’identità della co-munità sannicolese. Il perciasacco è, infatti, un pesce azzurro che viene pescato prevalentemente nelle acque di San Nicola Arcella e che, nella sua storia, è stato il cibo che ha maggiormente garantito il sostentamento delle famiglie anche in tempi di crisi e ciò grazie alla facilità con la quale veniva pescato sia per la tecnica di pesca utilizzata (la “sciabica”) , sia per la sua nutrita presenza. Per tale ragione la Pro Loco di San Nicola Arcella, in collaborazione con l’Amministrazione comunale, ha attivato la procedura per il riconoscimento del Presidio Slow Food al “Perciasacco di San Nicola Arcella” affinché un alimento che appartiene alla cultura del popolo sannicolese ed alla vocazione naturale del suo territorio sia veicolo per avviare processi produttivi eco-sostenibili.

interattivo“è il nuovo portaleportadelgolfo.it

che fornisce tutte

le informazioni

sul Golfo di Policastro

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SAN NICOLA ARCELLAAmministrazione Comunale di San Nicola ArcellaAssessorato alle Attività Culturali Assessorato al Turismo

Progettazione, coordinamento e realizzazione: Alpaco Advertising & Communication

Realizzazione grafica 800Art srl Si ringrazia per la collaborazione: Clemente Luca Eustorgio Simona Fazzolari CarmenIdee in Circolo - Associazione Culturale Perrotta RobertaI nonni di San Nicola Arcella per le storie che ci hanno raccontato.

! Nessuna foto

nella presente

guida è stata

“maltrattata” con

programmi

di fotoritocco.

www.alpaco.it... a Giacinto per la sua infinità bontà.

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SAN NICOLA ARCELLA

Via Nazionale, 88 87020 San Nicola Arcella (Cosenza) tel. 0985 35222 www.depurer.it - [email protected]

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