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Attuale Percorso Museale Espansione del Percorso Museale a Chiostro Grande b Dormitorio Settentrionale c Cappella del Papa (piano primo) Monastero Nuovo a PIANTA DEL COMPLESSO DI SANTA MARIA NOVELLA E MONASTERO NUOVO SANTA MARIA NOVELLA Anteprima di un grande museo La Scuola Marescialli e Brigadieri dei Carabinieri, che occupa da quasi un se- colo un’ampia porzione del complesso di Santa Maria Novella e il contiguo Monastero Nuovo, si è trasferita nella nuova sede, liberando un’area di oltre 20.000 mq che è tornata nella disponibilità dell’Amministrazione Comunale. Alcuni fra gli ambienti più significativi dell’antico convento domenicano ver- ranno riqualificati e integrati nel percorso di visita del Complesso Monumen- tale di Santa Maria Novella. Rispondendo alle aspettative culturali della città, l’Amministrazione Comuna- le si prefigge infatti il recupero dell’unitarietà dell’insediamento domenicano: operazione che si configura come una vera e propria inversione di tendenza rispetto al frazionamento della destinazione d’uso degli spazi del convento avvenuto nell’Ottocento. L’attuale percorso di visita del Complesso Monumentale include la Basilica , di proprietà del Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno e in gestio- ne all’Opera per Santa Maria Novella, e gli ambienti del convento adibiti a Museo di pertinenza civica, ovvero il Chiostrino dei Morti , il Chiostro Verde , il Cappellone degli Spagnoli , la Cappella degli Ubriachi e il Refettorio . In futuro entreranno a far parte stabilmente del percorso museale anche il Chiostro Grande , la Cappella di Leone X o del Papa e gli antichi Dormitori del piano terreno: si tratta di ambienti di straordinaria importanza architettonica e artistica, ma anche di luoghi che consentono di riappropriarsi della storia di Santa Maria Novella in tutte le sue sfaccettature, dalla vita quotidiana dei frati alle solenni cerimonie di cui il convento domenicano è stato teatro nei secoli. Il Chiostro Grande costituiva infatti il fulcro dell’organizzazione della vita conventuale. Lungo i suoi lati erano presenti cappelle e oratori, il refetto- rio, l’infermeria, la spezieria con tutte le altre officine e soprattutto i gran- diosi Dormitori , ambienti mirabili per la fuga prospettica dei pilastri che ne spartiscono l’interno. Al piano superiore vennero successivamente edificati il grande Salone del Concilio e gli appartamenti papali, dei quali resta oggi solo un ultimo vestigio: la Cappella di Leone X o del Papa , gioiello della pittu- ra fiorentina del primo Cinquecento. Con l’annessione dei nuovi spazi recuperati, l’area museale del complesso di Santa Maria Novella è destinata ad ascendere dagli attuali 5.900 mq a 10.300 mq di superficie coperta. Oggi l’Amministrazione Comunale intende offrire un’anteprima della futura espansione del percorso di visita, aprendo libera- mente al pubblico il Chiostro Grande e il Dormitorio del lato settentrionale. Piazza della Stazione Piazza Santa Maria Novella a c b Ingresso

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Attuale Percorso Museale

Espansione del Percorso Museale a Chiostro Grande b Dormitorio Settentrionale c Cappella del Papa (piano primo)

Monastero Nuovo

a

PIANTA DEL COMPLESSO DI SANTA MARIA NOVELLA E MONASTERO NUOVO

SANTA MARIA NOVELLAAnteprima di un grande museo

La Scuola Marescialli e Brigadieri dei Carabinieri, che occupa da quasi un se-colo un’ampia porzione del complesso di Santa Maria Novella e il contiguo Monastero Nuovo, si è trasferita nella nuova sede, liberando un’area di oltre 20.000 mq che è tornata nella disponibilità dell’Amministrazione Comunale. Alcuni fra gli ambienti più significativi dell’antico convento domenicano ver-ranno riqualificati e integrati nel percorso di visita del Complesso Monumen-tale di Santa Maria Novella.

Rispondendo alle aspettative culturali della città, l’Amministrazione Comuna-le si prefigge infatti il recupero dell’unitarietà dell’insediamento domenicano: operazione che si configura come una vera e propria inversione di tendenza rispetto al frazionamento della destinazione d’uso degli spazi del convento avvenuto nell’Ottocento.

L’attuale percorso di visita del Complesso Monumentale include la Basilica, di proprietà del Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno e in gestio-ne all’Opera per Santa Maria Novella, e gli ambienti del convento adibiti a Museo di pertinenza civica, ovvero il Chiostrino dei Morti, il Chiostro Verde, il Cappellone degli Spagnoli, la Cappella degli Ubriachi e il Refettorio.

In futuro entreranno a far parte stabilmente del percorso museale anche il Chiostro Grande, la Cappella di Leone X o del Papa e gli antichi Dormitori del piano terreno: si tratta di ambienti di straordinaria importanza architettonica

e artistica, ma anche di luoghi che consentono di riappropriarsi della storia di Santa Maria Novella in tutte le sue sfaccettature, dalla vita quotidiana dei frati alle solenni cerimonie di cui il convento domenicano è stato teatro nei secoli.

Il Chiostro Grande costituiva infatti il fulcro dell’organizzazione della vita conventuale. Lungo i suoi lati erano presenti cappelle e oratori, il refetto-rio, l’infermeria, la spezieria con tutte le altre officine e soprattutto i gran-diosi Dormitori, ambienti mirabili per la fuga prospettica dei pilastri che ne spartiscono l’interno. Al piano superiore vennero successivamente edificati il grande Salone del Concilio e gli appartamenti papali, dei quali resta oggi solo un ultimo vestigio: la Cappella di Leone X o del Papa, gioiello della pittu-ra fiorentina del primo Cinquecento.

Con l’annessione dei nuovi spazi recuperati, l’area museale del complesso di Santa Maria Novella è destinata ad ascendere dagli attuali 5.900 mq a 10.300 mq di superficie coperta. Oggi l’Amministrazione Comunale intende offrire un’anteprima della futura espansione del percorso di visita, aprendo libera-mente al pubblico il Chiostro Grande e il Dormitorio del lato settentrionale.

Piazza della Stazione

Piazza Santa Maria Novella

a

cb

Ingresso

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SANTA MARIA NOVELLAAnteprima di un grande museo

INTORNO AL CHIOSTRO GRANDE

La grandiosità delle architetture del convento di Santa Maria Novella ha sem-pre destato meraviglia. Stando alle cronache, i ripetuti fulmini che nel Trecento colpirono e danneggiarono il campanile furono interpretati dai contemporanei come segno della disapprovazione divina nei confronti dei frati per aver oltre-passato la misura nella costruzione dei dormitori e dei chiostri, contravvenendo alla regola dell’umiltà. Per converso, nella sua predica tenuta nel 1414 fra’ Simo-ne da Cascina giudicava il convento magnifico per la suntuosità degli edifici e affermava che il secondo chiostro suscita l’ammirazione di coloro che vi entrano per l’ampiezza, la vastità e le volte su eleganti colonne.

Il Secondo Chiostro o Chiostro Grande è così denominato per le straordina-rie dimensioni dei suoi lati, costituiti da cinquantasei campate a tutto sesto. La sua edificazione risale a un’epoca compresa tra il 1340 e il 1360, quando assunse le forme monumentali che lo caratterizzano; all’impresa costruttiva contribuiro-no diverse eminenti famiglie fiorentine, i cui stemmi si osservano scolpiti sui pi-lastri del loggiato. Due secoli più tardi altre nobili famiglie contribuirono, assie-me al granduca Cosimo I de’ Medici, a decorarne tutte le pareti con un grandioso ciclo di affreschi, dipinto in massima parte tra il 1570 e il 1590 da oltre quindici diversi pittori dell’Accademia fiorentina noti per altre simili imprese collettive, tra i quali Alessandro Allori, Santi di Tito, il Cigoli e il Poccetti. Le cinquantatré lunette raffigurano le storie di San Domenico e di altri santi domenicani, scene della vita di Cristo e ritratti di illustri esponenti della comunità religiosa di Santa Maria Novella: le dimensioni, il programma iconografico e la chiarezza narrativa delle scene lo rendono uno dei cicli più rappresentativi della Controriforma.

Gli edifici che definiscono il perimetro del Chiostro, alterati nel corso dei se-coli, risalgono prevalentemente ai primi decenni del Trecento. Quelli del lato meridionale accoglievano in origine l’Infermeria conventuale con l’annessa Spezieria, la cui attività è oggi perpetuata dalla celebre Officina farmaceutica, che ingloba anche la Cappella di San Niccolò fondata nel 1332 da Dardano Ac-ciaioli. Lungo il lato orientale erano il vasto Refettorio e la contigua Cappella degli Ubriachi o dei Magi, ambienti oggi inclusi nel percorso museale; infine i lati occidentale, settentrionale e parte di quello orientale erano delimitati dai maestosi Dormitori dei frati.

Il Dormitorio del lato settentrionale consente ancora di intuire il grado di magnificenza che doveva caratterizzare in antico questi spazi. Il vano di anda-mento longitudinale è spartito da due sequenze di slanciati pilastri monolitici che sostengono volte a crociera, creando una suggestiva fuga prospettica. In antico il Dormitorio era suddiviso fra pilastro e pilastro da bassi muretti a de-finire lo spazio delle piccole ‘celle’ dei frati, come prescrivevano le Costituzioni dell’Ordine domenicano. I residui di queste strutture divisorie furono elimina-ti nella prima metà del Novecento, quando l’ambiente fu adibito a sala mensa della Scuola Sottufficiali dei Carabinieri, funzione alla quale ha assolto fino ad oggi. Le superfici delle pareti e delle volte dovevano essere prevalentemente decorate, come attestano i resti di pitture figurative ancor oggi visibili sulla volta di una delle campate e in alcune porzioni delle pareti.

1_ Esercitazione ginnica di allievi sottufficiali nel Chiostro Grande, 1933

3_ Antico dormitorio adibito a refettorio della Caserma, 1933

2_ Il Chiostro Grande

4_ L’antico dormitorio oggi