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SCUOLA, UNIVERSITÀ E FLUSSI VERSO IL MERCATO DEL LAVORO

SCUOLA, UNIVERSITÀ E FLUSSI VERSO IL MERCATO DEL LAVORO · La scelta tra università e lavoro Ingegneria ed economia le facoltà preferite Cresce il numero dei laureati specialistici

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SCUOLA, UNIVERSITÀ E FLUSSI

VERSO IL MERCATO

DEL LAVORO

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Elaborazione dati e redazione a cura di

Dal sistema formativo al mercato del lavoro

In crescita il flusso dei diplomati e dei qualificati

La scelta tra università e lavoro

Ingegneria ed economia le facoltà preferite

Cresce il numero dei laureati specialistici

Iscritti e laureati nella Sede di Lecco del Politecnico

Giovani e occupazione in provincia di Lecco

Il forte calo dell’occupazione giovanile

Inserimenti e uscite dal mercato del lavoro

I fabbisogni di personale delle imprese di Lecco e provincia

I giovani imprenditori

In aumento le professioni qualificate

Per i laureati insufficienti occasioni di lavoro

La formazione sempre più necessaria

Cultura d’impresa, imprenditorialità e innovazione

Start-up innovativa: conosciamola

in collaborazione con l’Osservatorio Economico Provinciale e

Gennaio 2015

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L’Osservatorio Provinciale del Mercato del Lavoro “segue” con sistematicità il rapporto tra sistema for-mativo (scuola-università) e mondo del lavoro; in altri termini il rapporto tra offerta giovanile (cioè il flusso di studenti in uscita dal sistema scolastico e universi-tario) e domanda di lavoro (vale a dire il fabbisogno di personale delle imprese e delle istituzioni, quelle non profit e quelle della pubblica amministrazione).

Questa attività di monitoraggio, di conoscenza e di valutazione – sia negli aspetti qualitativi che in quelli quantitativi – ha permesso di promuovere azioni, interventi e politiche di raccordo tra il sistema forma-tivo e il sistema delle imprese, offrendo elementi conoscitivi per l’orientamento degli studenti superio-ri e di quelli universitari.

Le informazioni e i dati statistici relativi agli ultimi anni segnalano come in provincia di Lecco annual-mente si immettano sul mercato del lavoro con un titolo di studio circa 2.500 giovani di cui:

400/500 con qualifica professionale (regionale o negli istituti statali);

600/650 con diploma;

650/700 con laurea triennale;

750/800 con laurea specialistica.

La durata della crisi economica ha purtroppo ribalta-to, in senso negativo, il rapporto tra domanda e offerta di lavoro giovanile. Un rapporto da sempre alla ricerca di un equilibrio che ha visto nel giro di pochi anni una inversione dei termini. La prevalenza della domanda e del fabbisogno di personale da par-te delle imprese, rispetto ad una offerta insufficiente di giovani con livelli di istruzione adeguati, si è pro-gressivamente assottigliata – tra il 2009 e il 2014 – fino a diventare insufficiente ad assorbire un’offerta di diplomati e laureati in leggera espansione.

In altri termini il disequilibrio che ha caratterizzato per molti anni il mercato del lavoro giovanile in pro-vincia di Lecco a seguito di un surplus di richieste (da parte delle imprese) rispetto ai giovani con un titolo di studio medio-alto è tuttora presente, ma di segno opposto; e ciò per una riduzione del fabbisogno di personale da parte delle imprese rispetto ad un più consistente flusso di giovani che si presenta sul mer-cato del lavoro.

A Lecco l’offerta di lavoro giovanile in uscita dal siste-ma formativo appare assai variegata per la presenza di un sistema molto articolato per aree e indirizzi di studio (sia negli istituti tecnici che negli istituti e cen-tri di formazione professionali). Ed è pure di livello medio-alto la qualificazione dei diplomati e laureati grazie ad un sistema scolastico e universitario di ec-cellente livello – come documentato da indagini re-gionali e nazionali – che favorisce il raggiungimento di buoni risultati scolastici e adeguati livelli di appren-dimento.

Le difficoltà segnalate dalle imprese di Lecco e pro-vincia in relazione ai giovani da assumere non riguar-dano infatti la struttura e l’articolazione del sistema scolastico e solo in parte si riferiscono alla qualità della formazione che in generale viene ritenuta ade-guata; le difficoltà riguardano invece lo squilibrio fra domanda e offerta non tanto nei livelli di istruzione (laurea, diploma e qualifica) quanto invece nella pre-senza di indirizzi di studio e nelle tipologie professio-nali non sempre funzionali alle esigenze delle impre-se stesse.

I temi, qui sinteticamente accennati, vengono analiz-zati in dettaglio nel rapporto, corredati da informa-zioni e dati statistici in gran parte rilevati ed elaborati dalla Camera di Commercio e dalla Provincia di Lecco. E’ così possibile conoscere e valutare l’articolazione del sistema di istruzione e formazione professionale, il flusso dei diplomati e qualificati, il proseguimento degli studi all’università; e ancora la distribuzione degli studenti universitari per facoltà e sedi frequen-tate e la dinamica dei laureati, con dati di dettaglio per la sede di Lecco del Politecnico di Milano.

Un’attenzione specifica è rivolta al mercato del lavo-ro giovanile, con approfondimenti sui giovani che hanno trovato impiego oppure hanno iniziato un’atti-vità imprenditoriale e i giovani che sono invece alla ricerca di occupazione. Interessanti e utili all’orienta-mento, sia scolastico che professionale, sono le infor-mazioni tratte dall’indagine della Camera di Commer-cio circa i fabbisogni professionali delle imprese e la propensione verso il segmento giovanile.

In conclusione sono indicate le diverse iniziative pro-mosse dalla Camera di Commercio di Lecco a soste-gno dell’imprenditorialità giovanile.

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Qualificati nei CFP e Istituti Superiori, per area formativa (v.a. e %)

2012/13 2013/14 AREA

v.a. % v.a. %

Amministr.-Commerciale 88 18,8 74 16,5

Commerciale-Turistica 20 4,3 62 13,8

Edile 30 6,4 13 2,9

Elettrica-Elettromeccanica 102 21,8 79 17,6

Estetica 45 9,6 40 8,9

Legno 10 2,1 12 2,7

Meccanica 54 11,5 44 9,8

Rip. Auto 28 6,0 34 7,6

Ristorazione 59 12,6 67 14,9

Termoidraulica 12 2,6 10 2,2

Agro-alimentare 20 4,3 14 3,1

TOTALE 468 100,0 449 100,0

Diplomati nelle Scuole Medie Superiori per area formativa (v.a. e %)

2012/13 2013/14 AREA

v.a. % v.a. %

Artistica 86 4,1 74 3,5

Aziendale-Commerciale 262 12,5 276 13,0

Chimico-Biologica 38 1,8 46 2,2

Classica 82 3,9 92 4,3

Comunicazione 33 1,6 26 1,2

Edile-Geometra 98 4,7 108 5,1

Elettr-tronica-tecnica 115 5,5 108 5,1

Grafica-Pubblicitaria 37 1,8 29 1,4

Informatica 139 6,6 157 7,4

Linguistica 184 9,2 172 8,1

Meccanica 74 3,5 69 3,3

Odontotecnica 10 0,5 17 0,8

Scientifica 523 24,9 479 22,6

Sociale 173 8,2 169 8,0

Socio-Psico-Pedagogica 116 5,5 107 5,1

Turistico-Alberghiera 130 6,2 153 7,2

Ristorazione - - 20 0,9

Agroalimentare - - 16 0,8

TOTALE 2.103 100,0 2.118 100,0

Fonte: Provincia di Lecco

Fonte: Provincia di Lecco, ISTAT, Statistiche demografiche

Rimane stabile nel 2014 il numero di studenti della provincia di Lecco che ha conseguito un diploma di scuola superiore e una qualifica nei Centri e negli Istituti Professionali; l’andamento del 2014 confer-ma il trend in atto da alcuni anni, pur se si osserva un rallentamento nel flusso di studenti in uscita dalla Formazione Professionale che scendono al di sotto della soglia delle 450 unità.

Nella Formazione e Istruzione Professionale riman-gono prevalenti le qualifiche con maggiori sbocchi nel settore dei servizi (contabilità, turismo e risto-razione, estetica), pur se non mancano alcuni segni negativi con flussi in uscita in diminuzione rispetto all’anno precedente; dopo la ripresa del 2013 le qualifiche ad indirizzo industriale registrano una flessione con effetti negativi per il sistema econo-mico della provincia che, nonostante la crisi, rima-ne ancora caratterizzato da una rilevante presenza del settore manifatturiero.

Anche nel 2014 il numero di diplomati nelle scuole lecchesi supera la soglia delle 2.100 unità, con una crescita marginale rispetto all’anno precedente. Il tasso di conseguimento del diploma – calcolato sulla popolazione residente con 19 anni di età – sale oltre il 67% (livello più elevato dell’ultimo decennio); un dato positivo che conferma la discreta propensione dei giovani alla formazione e che determina, per il sistema economico e sociale, una crescita del capita-le umano.

Fra i diplomati è ancora particolarmente consistente – anche se in flessione – la quota dei liceali (scientifico, classico, artistico, ecc.) che incide per il 45-46%, così come in flessione risulta la quota dei diplomati tecnici negli indirizzi produttivi (13-14%) a vantaggio degli indirizzi amministrativi e turistici (22-23%).

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Dinamica dei diplomati, degli immatricolati e del fabbisogno espresso dalle imprese

Anno Diplomati Immatricolati

università

Diplomati verso il

MdL

Fabbisogno diplomati

2002 1.620 1.280 340 1.060

2003 1.650 1.390 260 1.120

2004 1.710 1.460 250 1.120

2005 1.730 1.390 340 1.030

2006 1.760 1.310 450 1.470

2007 1.850 1.430 420 1.290

2008 1.930 1.470 460 1.690

2009 1.900 1.460 440 920

2010 1.930 1.400 530 1.090

2011 1.990 1.370 620 730

2012 2.090 1.420 670 730

2013 2.100 1.440 660 1.070

Le scelte degli studenti di Lecco e provincia – come si osserva nei dati riportati nella pagina seguente – relative ai percorsi di studio all’università privilegia-no la facoltà di ingegneria (17% del totale) e quella di economia (15% del totale), ma superano le cento unità anche le immatricolazioni nella facoltà di scienze matematiche (matematica, fisica, ecc.), di medicina e di lingue straniere (che in complesso pesano per circa il 30% del totale).

In netta caduta le immatricolazioni nella facoltà di architettura, di lettere-filosofia-storia e di scienze della formazione e dell’educazione; in aumento invece le immatricolazioni nella facoltà di agraria, psicologia, comunicazione e informazione. Minor propensione degli studenti verso le facoltà di giuri-sprudenza, scienze politiche e sociologia.

Fonte: Elaborazione Gruppo CLAS su dati Excelsior, Provincia di Lecco, MIUR

Fonte: Elaborazione Gruppo CLAS su dati Provincia di Lecco, MIUR

Torna a crescere il flusso dei diplomati nelle scuole supe-riori lecchesi che proseguono gli studi all’università, con un numero di immatricolati nell’anno accademico 2013-2014 di poco inferiore alle 1.450 unità. Pur tuttavia, es-sendo più elevato il numero di diplomati, il tasso di pas-saggio all’università si è ridotto al di sotto del 70%, il li-vello più basso degli ultimi 10 anni.

Rimane stabile invece la quota dei diplomati che si orien-tano verso il lavoro (poco più di 650 unità nel 2013); no-nostante la crisi è aumentato il fabbisogno delle imprese verso figure professionali in possesso di diploma e ciò ha creato maggiori opportunità di impiego per i giovani di-plomati.

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Immatricolati a corsi universitari per area disciplinare (v.a. e %)

2011/12 2012/13 Area disciplinare

v.a. % v.a. %

Agraria, alimentare 31 2,3 54 3,8

Architettura, ambiente 80 5,9 31 2,2

Economia 184 13,5 208 14,6

Farmacia 39 2,9 35 2,5

Giurisprudenza 100 7,3 84 5,9

Ingegneria 223 16,3 245 17,3

Lettere,filosofia, storia 98 7,2 47 3,3

Lingue straniere 84 6,2 148 10,4

Medicina, sanitaria 110 8,1 153 10,8

Psicologia 33 2,4 55 3,9

Sc. comunicazione, informaz. 21 1,5 45 3,2

Sc. formazione, educazione 121 8,9 79 5,6

Sc. matemat., fisiche, chimiche 122 8,9 124 8,7

Sc. politiche - Sociologia 72 5,3 58 4,1

Altre 47 3,4 54 3,8

TOTALE 1.365 100,0 1.420 100,0

Iscritti a corsi universitari per area disciplinare (v.a. e %)

Area disciplinare 2011/12 2012/13

v.a. % v.a. %

Agraria, alimentare 139 1,9 178 2,3

Architettura, ambiente 407 5,5 447 5,8

Economia 980 13,2 1.069 13,8

Farmacia 194 2,6 189 2,4

Giurisprudenza 645 8,7 608 7,9

Ingegneria 1.148 15,5 1.213 15,7

Lettere,filosofia, storia 580 7,8 574 7,4

Lingue straniere 399 5,4 437 5,7

Medicina, sanitaria 655 8,8 713 9,2

Psicologia 217 2,9 246 3,2

Sc. comunicazione, informaz. 66 0,9 99 1,3

Sc. formazione, educazione 664 8,9 756 9,8

Sc. matemat., fisiche, chimiche 666 9,0 600 7,8

Sc. politiche - Sociologia 441 5,9 256 3,3

Altre 219 3,0 343 4,4

TOTALE 7.420 100,0 7.728 100,0

Fonte: Elaborazione Gruppo CLAS su dati MIUR

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Laureati (triennali) per area disciplinare (v.a. e %)

AREA DISCIPLINARE 2011 2012

v.a. % v.a. %

Agraria, alimentare 13 1,5 14 1,8

Architettura, ambiente 47 5,3 41 5,2

Economia 167 18,9 146 18,5

Farmacia 2 0,2 3 0,4

Giurisprudenza 30 3,4 6 0,8

Ingegneria 75 8,5 72 9,1

Lettere,filosofia, storia 95 10,7 67 8,5

Lingue straniere 56 6,3 67 8,5

Medicina, sanitaria 83 9,4 75 9,5

Psicologia 46 5,2 46 5,8

Sc. comunicazione, informaz. 1 0,1 34 4,3

Sc. formazione, educazione 63 7,1 51 6,5

Sc. matemat., fisiche, chimiche 93 10,5 80 10,1

Sc. politiche - Sociologia 78 8,8 33 4,2

Altre 36 4,1 55 7,0

TOTALE 885 100,0 790 100,0

Fonte: Elaborazione Gruppo CLAS su dati MIUR

Laureati (quinquennali) per area disciplinare (v.a. e %)

2011 2012 AREA DISCIPLINARE

v.a. % v.a. %

Agraria, alimentare 5 0,7 12 1,4

Architettura, ambiente 58 8,3 77 8,9

Economia 47 6,7 104 12,1

Farmacia 11 1,6 16 1,9

Giurisprudenza 68 9,8 81 9,4

Ingegneria 203 29,1 208 24,1

Lettere,filosofia, storia 45 6,5 34 3,9

Lingue straniere 12 1,7 46 5,3

Medicina, sanitaria 59 8,5 57 6,6

Psicologia 14 2,0 40 4,6

Sc. comunicazione, informaz. - 0,0 28 3,2

Sc. formazione, educazione 51 7,3 19 2,2

Sc. matemat., fisiche, chimiche 70 10,0 38 4,4

Sc. politiche - Sociologia 42 6,0 50 5,8

Altre 12 1,7 52 6,0

TOTALE 697 100,0 862 100,0

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Si riduce intorno alle 800 unità il numero di studenti residenti in provincia di Lecco che hanno conseguito una laurea triennale nel 2012; si tratta di una dimi-nuzione rispetto al biennio pre-cedente (il segmento più consi-stente dei laureati triennali ha concluso corsi ad indirizzo eco-nomico, il 18% del totale). Supe-rano invece le 850 unità (sempre nel 2012) i laureati specialistici il cui trend più re-cente registra un forte incre-mento; fra questi il flusso più significativo è rappresentato dai laureati in ingegneria la cui inci-denza, sul totale, è pari al 24% (era però il 29% nel 2011).

La prevalenza di ingegneri fra i laureati lecchesi è senza dubbio correlata alla presenza della sede di Lecco del Politecnico di Milano, dove nell’ultimo qua-driennio è cresciuto il numero dei laureati specialistici nei di-versi corsi di laurea presenti nella sede lecchese.

I dati relativi agli immatricolati, agli iscritti e ai laureati negli ultimi cinque anni accademici rivelano che l’offerta formativa del Polo di Lecco è entrata pie-namente a regime con una cre-scita costante di studenti.

Pure di rilievo all’interno del territorio lecchese la presenza di una sede universitaria presso l’Istituto Scientifico “Eugenio Medea” (a Bosisio Parini) in collaborazione con la Facoltà di Medicina dell’Università degli Studi di Milano. Nell’ultimo quadriennio il numero di iscritti nei tre corsi di laurea triennali (terapia della psicomotricità dell’età evolutiva, educazione professionale e logopedia) è passato da poco meno di 120 unità ad oltre 200 nel 2013/2014.

Politecnico sede di Lecco - Studenti immatricolati e iscritti per anno accademico e corso di laurea

Anno accademico

Ingegneria civile/ amb./territ.

Ingegneria gestio-nale meccanica

Ingegneria edile-architet.

TOTALE

Ingressi—laurea triennale + ciclo unico

2008/09 47 75 148 270

2009/10 60 68 151 279

2010/11 70 40 148 258

2011/12 75 71 144 290

2012/13 70 104 144 318

2013/14 64 105 119 288

Iscritti

2008/09 288 320 861 1.469

2009/10 274 321 901 1.496

2010/11 284 334 967 1.585

2011/12 302 347 987 1.636

2012/13 334 416 1.006 1.756

2013/14 346 453 974 1.773

Politecnico sede di Lecco - Laureati triennali e specialistici per anno di laurea

Anno di laurea Ingegneria civile/

amb./territ. Ingegneria gestio-

nale meccanica Ingegneria

edile-architet. TOTALE

Triennali

2008 48 96 11 155

2009 54 54 14 122

2010 26 35 10 71

2011 34 57 3 94

2012 33 45 2 80

2013 36 46 1 83

Specialistici—Magistrali

2008 35 39 97 171

2009 25 30 84 139

2010 28 46 87 161

2011 20 37 103 160

2012 26 46 119 191

2013 23 52 128 203

Fonte: Politecnico di Milano - Polo Regionale di Lecco

La sedi di Lecco del Politecnico di Milano

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Come nel biennio precedente, anche nel 2013, il qua-dro occupazionale relativo alla fascia giovanile presen-ta, in provincia di Lecco, aspetti decisamente critici e problematici, pur non raggiungendo ancora livelli eleva-ti di gravità.

Nel 2013 il tasso di occupazione nel segmento 15-34 anni in provincia di Lecco si attesta intorno al 52-53% e risulta superiore di quasi 14 punti percentuali a quello medio nazionale. Un dato positivo esito però di un livel-lo elevato del tasso di occupazione fra i giovani con 25-34 anni (nel 2013 circa l’80%), mentre poco elevato ed in diminuzione è il dato che riguarda la fascia d’età 15-24 anni nella quale, certamente per gli effetti della crisi, il tasso di occupazione risulta sensibilmente inferiore (circa il 25% nel 2013).

Pur in presenza di evidenti difficoltà di inserimento nel mondo del lavoro va sottolineata la discreta adattabilità del mondo giovanile, spesso disposto a ridimensionare le proprie aspirazioni “in cambio” di un’occupazione. Secondo una rilevazione promossa dall’Istat nel 2012 tre giovani su quattro sono disponibili ad accettare un impiego part time e quasi nove su dieci sono disponibili ad una assunzione a tempo determinato.

Secondo questa rilevazione è invece minore la propen-sione alla mobilità sul territorio: l’84% dei giovani lec-chesi è disponibile a lavorare in un comune diverso da quello di residenza purché raggiungibile giornalmente, con una quota di poco superiore al 5% disponibile ad un impiego “ovunque in Italia”, con un ulteriore 10% che considera seriamente il trasferimento per lavoro all’estero.

Le valutazioni, per certi aspetti positive o, forse, meno negative sopra evidenziate fanno emergere un quadro – come già accennato – comunque particolarmente complesso per il segmento giovanile; tale complessità emerge con chiarezza confrontando la posizione dei giovani tra i 15 e i 24 anni nel 2008 con quella del 2013. Nel 2008 il 54% dei giovani nella fascia di età considera-ta frequentava la scuola superiore o l’università; questo insieme si è leggermente ampliato negli ultimi anni così che nel 2013 le statistiche registrano la presenza di una quota pari al 56% rappresentata da studenti (superiori o universitari).

Segnali negativi più evidenti riguardano invece la com-posizione della rimanente parte (44%) di giovani non coinvolti in un percorso formativo; la quota di occupati che nel 2008 rappresentava il 39% dei giovani con 15-24 anni si è ridotta infatti sensibilmente nell’ultimo quinquennio fino a scendere al 20% nel 2013; di contro il segmento di coloro che risultavano in cerca di occu-pazione nel 2008 (4%) è più che raddoppiata attestan-dosi al 10% nel 2013.

L’aspetto tuttavia più critico riguarda la quota di giovani che “né lavorano né studiano” (i cosiddetti NEET – Not in Education Employment or Training); si tratta in gran parte di ragazzi che hanno abbandonato la scuola supe-riore (oppure non l’hanno iniziata) e che senza una par-ticolare qualificazione faticano ad inserirsi nel mondo del lavoro e spesso vi rinunciano con implicazioni nega-tive anche di carattere sociale. I NEET, stimati nel 2008 intorno al 3% della popolazione giovanile con 15-24 anni, salgono intorno al 14% nel 2013, con una leggera riduzione però rispetto all’anno precedente (15%).

Fonte: elaborazioni Gruppo CLAS

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Il numero di giovani residenti in provincia di Lecco e occupati tra il 2008 e il 2013 è diminuito di quasi 5.500 unità passando da 12.450 a 7.000, con variazioni negative anno dopo anno. La quota di occupazione giovanile che nel 2008 rappresenta-va l’8% dell’occupazione complessi-va si è di conseguenza assottigliata fino ad attestarsi al 5% nel 2013.

La riduzione dell’occupazione giova-nile ha generato un consistente au-mento dei giovani in cerca di lavoro: questi sono più che raddoppiati passando dalle 1.300 (2008) alle 2.750 unità nel 2013, con progressi-vi aumenti annuali.

Il dato maggiormente negativo è rappresentato dalla quota crescente di giovani che perso il posto di lavo-ro (5.500 unità) solo in parte deci-dono di intraprendere azioni attive alla ricerca di una nuova occupazio-ne (solo 1.500-2.000 unità).

È evidente l’effetto “scoraggiamen-to” che porta una parte consistente di giovani quasi ad autoescludersi dal mercato del lavoro, accrescendo – come prima sottolineato – l’insie-me di coloro che “né lavorano, né studiano” (e nemmeno cercano occasioni di impiego).

Queste dinamiche vengono confer-mate dagli andamenti del tasso di occupazione e di quello di disoccu-pazione. Il primo che nel 2006 era pari al 41,8 e ancora nel 2008 supe-rava il 39% è andato progressiva-mente riducendosi fino a scendere al 21,5% nel 2013.

Di contro, il tasso di disoccupazione giovanile in provincia di Lecco che prima della crisi (tra il 2006 e il 2007) oscillava intorno all’8% è sali-to progressivamente fino a superare il livello del 27% nel 2013.

Fonte: ISTAT

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2.000

4.000

6.000

8.000

10.000

12.000

14.000

2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

Giovani con 15/24 anni occupati (v.a.)

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Un quadro meno negativo emerge conside-rando i giovani nella fascia d’età tra i 25 e i 29 anni; per questo segmento le opportunità di inserimento nel lavoro risultano più numerose e probabilmente ciò è da collegare al conse-guimento di una formazione più elevata e più funzionale alle esigenze delle imprese.

Le maggiori opportunità di impiego per i gio-vani in questa fascia di età trovano riscontro nei dati relativi agli avviamenti e alle cessazio-ni dei rapporti di lavoro elaborati dai Centri per l’Impiego della provincia di Lecco.

Il numero di avviamenti – riferiti alla classe di età 15-29 anni – nel 2013 sfiora le 12mila uni-tà confermando il livello dell’anno preceden-te, ma segna un incremento rispetto al flusso di avviamenti che si era registrato nel 2009. Purtroppo aumenta il numero delle cessazioni dei rapporti di lavoro che nel 2013 superano le 12.200 unità con un incremento rispetto all’anno precedente; tale dinamica determina per la prima volta nell’ultimo quinquennio un saldo occupazionale negativo.

Le dinamiche che si osservano analizzando i dati dei Centri per l’Impiego mostrano come nel 2013 la quota di avviamenti di giovani con 15-29 anni rispetto agli avviamenti complessi-vi registrati in provincia di Lecco non sia muta-ta rispetto all’anno precedente, confermando-si intorno al 37-38%.

Poco consistente rimane la quota di assunzio-ni di giovani con un contratto di apprendista-to; e ciò testimonia le difficoltà più accentuate di inserimento per la fascia “più giovane” tra i giovani. La quota di apprendisti assunti che nel 2008 rappresentava il 4,8% delle assunzio-ni complessive si è ridotta progressivamente fino a scendere al di sotto della soglia del 3% nel 2012, per risalire marginalmente al 3,2% nel 2013.

Le difficoltà per i “più giovani” trovano confer-ma anche negli orientamenti delle imprese lecchesi che, secondo i risultati dell’indagine Excelsior-Unioncamere, indicano un progressi-vo minor interesse all’assunzione di giovani fino a 24 anni, preferendo quelli con età com-presa fra i 25 e i 29 anni, in possesso di un livello di formazione più elevato

Fonte: Provincia di Lecco, Centri per l’Impiego

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Sono numerosi gli aspetti da tenere in considerazione per ottimizzare l’incontro fra domanda (delle imprese) e offerta (in particolare quella giovanile). Fra questi assu-mono particolare rilievo la conoscenza delle figure pro-fessionali richieste dalle imprese industriali e dei servizi, quella dei livelli di istruzione indicati e ritenuti necessari dalle imprese stesse, le difficoltà di reperimento di talu-ne figure, e ancora la necessità di una ulteriore forma-zione post-entry, le forme contrattuali (più o meno sta-bili) che le imprese pensano di proporre ai soggetti che intendono assumere.

Queste informazioni sono rilevate da molti anni dal Mi-nistero del Lavoro, da Unioncamere e dalla Camera di Commercio di Lecco che rilevano periodicamente una serie di informazioni relative al fabbisogno di personale delle imprese private e della pubblica amministrazione.

Questa rilevazione – conosciuta come “Progetto Excel-sior” – fornisce una serie di dati quantitativi associati con informazioni di tipo qualitativo e relative alle neces-sità delle imprese.

L’analisi delle informazioni rilevate dal “Progetto Excel-sior” per la provincia di Lecco – e riferite al 2014 – regi-strano una crescente propensione delle imprese verso figure tecniche e specializzate – sia nell’industria che nei servizi – in possesso di un livello di istruzione corri-spondente al diploma e, seppur in misura più contenu-ta, alla qualifica professionale.

In progressivo aumento è però il fabbisogno di giovani laureati con una forte opzione per gli indirizzi tecnico-scientifici (ingegneria in primo luogo) e per quelli ad

indirizzo economico-commerciale. Vi sono invece se-gnali di ridimensionamento e minori occasioni di lavoro per i laureati negli indirizzi medico-sanitari e per le lau-ree finalizzate all’insegnamento e alla formazione.

Rimane purtroppo consistente il disequilibrio tra do-manda e offerta di lavoro, in particolare per la fascia dei neo-laureati; disequilibrio ampliato dal protrarsi della crisi economica in corso che negli ultimi anni ha portato ad un gap via via più elevato tra la “curva della doman-da” e la “curva dell’offerta”, generando lunghi tempi di attesa di un impiego, situazioni di vera e propria disoc-cupazione e ricerca del lavoro al di fuori del territorio lecchese e, in non pochi casi, all’estero.

In generale però la situazione occupazionale dei neo-laureati di Lecco e provincia si presenta meno sfavore-vole rispetto a quella di altri segmenti giovanili in pos-sesso di livelli di istruzione meno elevati. Le statistiche disponibili delineano – pur nelle evidenti difficoltà di impiego – uno scenario meno complesso e meno critico rispetto a quello che si osserva in altri territori.

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Le occasioni di lavoro non sono peraltro solo per i lavo-ratori dipendenti; infatti non sono poche in provincia di Lecco le opportunità e le possibilità di lavoro per i giova-ni nel segmento imprenditoriale e del lavoro autonomo.

Le informazioni più recenti, elaborate dalla Camera di Commercio di Lecco (2014), registrano la presenza di circa 2.500 “imprese giovani”; si tratta in gran parte di imprese individuali (77% del totale), ma non mancano imprese strutturate in società di persone (10%), società di capitale (12%) e cooperative (1%).

Le “imprese giovani” rappresentano nel 2014 il 9,3% delle imprese registrate sul territorio lecchese (valore che sale al 14,0% per le imprese femminili e scende all’8,2% per quelle maschili).

Circa il 65% delle imprese giovanili opera nel settore dei servizi,m a fronte di un 30% circa di imprese nel settore manifatturiero e dell’edilizia; ma non è trascurabile la quota di quelle che svolgono un’attività nel settore agri-colo-zootecnico (5%).

La ripartizione per settore di attività economica presenta però alcune differenze con riferimento al genere: le im-prese femminili operano in gran parte nel settore dei servizi (in complesso l’87%, di cui il 22% nel commercio, il 12% nel turismo e ristorazione, con una quota pari al 53% negli altri servizi alle persone e alle imprese). Negli altri settori la presenza di imprese femminili giovani ap-pare particolarmente contenuta, con una quota più ele-vata (7%) nel manifatturiero.

La presenza delle imprese nei servizi scende invece al 54% nel caso delle imprese a conduzione maschile, im-prese che in questo caso risultano concentrate so-prattutto nel settore delle costruzioni (31%, anche se in gran parte si tratta di imprese individuali), mentre rap-presentano una parte marginale nel settore manifattu-riero (8%).

Fonte: Camera di Commercio di Lecco

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% assunzioni previste per macro livelli professionali su totale

2008-2010 2011-2012 2013 2014

professioni scientifiche, intellettuali e tecniche

Industria 21,6 21,3 30,7 19,6

Costruzioni 13,8 9,1 6,3 29,9

Servizi 21,5 17,1 24,4 27,9

TOTALE 22,3 17,9 25,6 24,4

impiegati e professioni qualificate nei servizi

Industria 8,7 13,6 16,4 7,1

Costruzioni 5,1 1,6 9,4 11,5

Servizi 51,3 62,3 58,5 50,6

TOTALE 34,3 39,7 40,4 30,2

operai specializzati e conduttori di macchinari

Industria 65,7 55,7 51,1 67,3

Costruzioni 74,1 83,5 76,4 58,6

Servizi 7,6 6,7 5,0 9,1

TOTALE 32,7 30,4 25,8 36,2

Fonte: elaborazioni Gruppo CLAS su dati Excelsior

Fonte: Elaborazioni Gruppo CLAS su dati Excelsior

I dati più recenti (riferiti al 2014) elabo-rati nell’ambito dell’indagine Excelsior-Unioncamere mostrano per quanto ri-guarda le nuove assunzioni una discreta propensione delle imprese verso figure con una qualificazione medio-alta. Un aspetto che va considerato positivo se si tiene conto del lento processo di innova-zione professionale avvenuto nelle im-prese nel corso degli ultimi anni.

Rimane alta nel 2014, dopo il balzo regi-strato nel 2013, la domanda delle impre-se per le “professioni scientifiche, intel-lettuali e tecniche”. Queste figure do-vrebbero rappresentare il 24-25% delle assunzioni previste dalle imprese lecche-si nel corso del 2014. La propensione verso figure qualificate si presenta più diffusa nelle imprese dei servizi rispetto a quelle del settore manifatturiero.

In flessione invece è la domanda di figu-re “impiegatizie e qualificate nei servizi” che, intorno al 40% nel 2013, scendono al 30-31% nelle previsioni relative al 2014: queste figure sono in gran parte richieste dalle imprese del settore ter-ziario e dei servizi, mentre sono in calo nell’industria manifatturiera.

In forte crescita è invece il peso delle figure “operaie specializzate e condutto-ri di macchinari” che nel 2014 dovrebbe oscillare intorno al 36%, quota più alta rispetto alle corrispondenti quote regi-strate nel corso degli ultimi cinque anni. La domanda di operai specializzati si presenta diffusa, ma in calo, nel settore delle costruzioni (circa il 60% nell’ultimo anno), mentre registra una rilevante espansione nel settore manifatturiero con valori al di sopra del 67% (livello superiore al 52-53% registrato nell’ulti-mo biennio). Decisamente più limitata la domanda per queste figure da parte delle imprese del settore dei servizi.

Rimane stabile la quota di assunzioni previste dalle imprese di personale “non qualificato” che, sempre relativamente al 2014, si mantiene di poco al di sotto del 10%.

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Dinamica della domanda di laureati e diplomati nelle imprese e nella Pubblica Amministrazione

anno Assunzioni Collaboratori a progetto Assunzioni P.A. Totale

v.a. % su tot v.a. % su tot v.a. % su tot v.a. % su tot

laureati

2008 300 8,0 630 44,4 140 64,2 1.070 19,9

2009 250 11,6 780 57,5 110 65,2 1.140 31,4

2010 220 9,0 300 41,8 130 63,5 650 19,1

2011 260 8,0 150 24,9 140 65,5 550 13,6

2012 250 14,4 70 22,4 130 68,0 450 20,0

2013 400 18,6 70 33,0 130 69,0 600 23,4

2014 320 16,5 110 31,4 120 69,5 550

diplomati

2007 1.290 32,1 300 42,9 75 27,2 1.665 33,2

2008 1.690 45,1 530 36,5 45 21,6 2.265 42,1

2009 920 43,5 620 42,2 40 23,5 1.580 43,5

2010 1.090 43,8 280 38,7 50 25,5 1.420 41,8

2011 1.570 48,9 260 43,7 60 25,9 1.890 46,7

2012 730 41,8 170 54,8 50 23,3 950 42,2

2013 1.070 49,6 100 47,5 40 25,1 1.210 47,2 2014 870 44,5 150 42,8 40 25,6 1.060

Fonte: elaborazioni Gruppo CLAS su dati Excelsior e MIUR

Fonte: elaborazioni Gruppo CLAS su dati Excelsior

In leggera flessione nelle previsioni delle imprese per il 2014 la domanda di laureati, sostenuta in misura più rilevante dal settore dei servizi e rimane quindi ancora ampio il gap tra domanda e offerta di laureati il cui flusso si mantiene stabile intorno alle 1.600 unità.

I laureati non trovano infatti sul territorio lecchese adeguate occasioni di lavoro; sem-pre più numerosi sono quelli residenti in provincia di Lecco che cercano occasioni di lavoro al di fuori della provincia ed in parti-colare nell’area milanese; e risultano in cre-scita coloro che trovano un’occupazione all’estero.

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% assunzioni previste per livello di istruzione. Totale sistema privato

2010 2011 2012 2013 2014

Laurea 9,0 8,0 14,4 18,6 16,5

Diploma 43,8 48,9 41,8 49,6 44,5

Qualifica Professionale 11,6 15,1 14,0 6,3 13,5

Scuola dell'obbligo 35,7 28,0 29,8 25,5 25,5

TOTALE 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

di cui Industria e costruzioni

2010 2011 2012 2013 2014

Laurea 8,3 6,4 9,4 17,3 11,6

Diploma 42,8 40,7 52,6 46,9 47,2

Qualifica Professionale 11,5 16,9 11,9 7,4 9,5

Scuola dell'obbligo 37,4 36,0 26,1 28,4 31,7

TOTALE 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

di cui Commercio e servizi

2010 2011 2012 2013 2014

Laurea 9,4 9,6 17,5 19,6 20,8

Diploma 44,4 57,0 35,2 51,5 42,1

Qualifica Professionale 11,6 13,3 15,2 5,6 17,2

Scuola dell'obbligo 34,6 20,0 32,0 23,3 20,0

TOTALE 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: elaborazione Gruppo Clas su dati Excelsior

% assunzioni previste per livello di istruzione nella

Pubblica Amministrazione

2010 2011 2012 2013 2014

Laurea 65,0 65,5 68,0 68,1 69,5

Diploma 25,0 25,9 23,3 25,1 25,6

Qualifica Professionale 0,0 2,3 2,4 2,5 2,7

Scuola dell'obbligo 10,0 6,3 6,3 4,2 2,1

TOTALE 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Fonte: elaborazione Gruppo Clas su dati RGS

La minor necessità di personale laureato espressa dalle imprese lecchesi riduce, pur se in misura con-tenuta, l’incidenza dei laureati sul numero com-plessivo di assunzioni: tale incidenza dovrebbe attestarsi al 16,5% (due punti percentuali in meno rispetto all’anno precedente, ma ancora con valori superiori rispetto al triennio 2010-2012).

La richiesta di personale laureato dovrebbe peral-tro ampliarsi se si considerano gli inserimenti nelle imprese di laureati attraverso forme di collabora-zione a progetto, la cui quota risulta leggermente superiore rispetto agli anni 2012-2013.

Un’ulteriore quota di laureati è prevista in assun-zione nella pubblica amministrazione e soprattutto nel comparto sanitario e dell’istruzione, mentre si presenta marginale – per via del ridimensionamen-to della spesa pubblica – negli enti locali e negli enti nazionali presenti sul territorio.

In diminuzione, nelle previsioni per il 2014, anche la quota di assunzioni di personale con diploma di scuola media superiore: rispetto al numero com-plessivo di assunzioni previste quelle dei diplomati rappresentano un segmento di poco inferiore al 45%.

La minor propensione delle imprese verso persona-le con un livello di istruzione medio-alto (laurea, diploma) aumenta la quota di assunzioni di lavora-tori in possesso di una qualifica professionale (regionale o statale) che nel 2014 dovrebbe oscilla-re intorno al 13-14%, in espansione rispetto all’an-no precedente e che torna intorno ai valori medi del triennio 2010-2012, quando l’insieme dei quali-ficati previsti in assunzione oscillava tra il 14-15%.

Si conferma invece su livelli non trascurabili la quo-ta di assunzione di personale con un livello di istru-zione corrispondente alla scuola dell’obbligo, senza aver conseguito una qualifica professionale o un diploma di scuola superiore: per il 2014 tale quota dovrebbe aggirarsi intorno al 25%, stesso valore dell’anno precedente.

Si tratta di un dato negativo sia per i lavoratori, e soprattutto per quelli più giovani, sia per il sistema delle imprese. Un insufficiente livello di formazione non favorisce infatti il processo innovativo e la cre-scita del capitale umano nelle aziende; e comporta inoltre per il personale assunto senza una specifica qualificazione rischi più elevati a mantenere la po-sizione lavorativa.

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La Camera di Commercio di Lecco con la propria Azien-da Speciale Lariodesk promuove progetti, azioni e ser-vizi per favorire la diffusione della cultura di impresa e sostenere l’auto-imprenditorialità, con particolare attenzione all’innovazione, al “fare rete”, al capitale umano: vere leve strategiche per la competitività delle imprese stesse.

L’Ente camerale partecipa alla rete regionale degli Sportelli Punto Nuova Impresa. Il servizio è dedi-cato ad aspiranti imprendi-tori e lavoratori autonomi e fornisce gratuitamente informazioni e servizi di orien-tamento per mettersi in proprio con approfondimenti sulle procedure amministrative, sugli aspetti legislativi e sui possibili strumenti di finanziamento per avviare una nuova impresa. Organizza seminari, incontri di forma-zione e cura progetti locali e di sistema a favore della nuova imprenditoria.

Di rilievo è l’mpegno verso l’im-prenditorialità femminile: il “Comitato per la Promozione dell’Imprenditorialità femminile di Lecco” - costituito presso la Camera di Commercio - ha avvia-to diverse azioni per promuovere

interventi a supporto delle donne “che fanno impresa” o che intendono avviare una propria attività imprendi-toriale. Il Comitato promuove il “Premio Tesi di Laurea sull'imprenditoria femminile Maria Grazia Agnesina Beri" che premia le migliori tesi di laurea dedicate all’analisi e alla valorizzazione della donna nel mondo del lavoro, dell’impresa e della famiglia e, nella sua settimana edizione, particolare attenzione sarà dedica-ta a quelle declinate sui temi di EXPO 2015 considerato l’avvicinarsi dell’Esposizione Universale.

Anche il tema dell’orientamento e dell’alternanza scuo-la-lavoro rappresenta una priorità dell’Ente: organizza incontri con le scuole superiori del territorio per ren-dere più consapevole l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro e dell’impresa, sostiene iniziative e manife-stazioni per l’orientamento e la diffusione della cultu-ra imprenditoriale, promuove progetti sperimentali

finalizzati alla maggiore integrazione tra scuola e mon-do economico-produttivo locale.

Per rafforzare le azioni e i ser-vizi a favore della diffusione dell'innovazione tra le PMI locali, la Camera di Lecco, La-riodesk e il Politecnico nel

2006 hanno dato vita al progetto “Agora’ dell’innova-zione - Lecco crea innovazione”, che ora rappresenta un vero e proprio “hub” per mettere in rete esperien-ze e risultati raggiunti, promuovere un sistema integra-to di servizi atti a stimolare nelle imprese - in quelle esistenti e in nuove start-up e spin-off - processi di evoluzione e innovazione.

All’interno di “Agorà” è promosso “Lecco Crea Impresa”, progetto dedi-cato ai giovani con idee innovative, con l’intento di favorire la nascita di start-up, specie quelle ad alto contenuto tecnologico mediante servizi di assistenza e orientamento persona-lizzati. Il progetto, giunto nel 2014 alla sua sesta edizio-ne, è promosso congiuntamente con il Politecnico di Milano-Polo territoriale di Lecco e con il patrocinio del-le locali Istituzioni e Associazioni di categoria. Le miglio-ri idee proposte dai giovani del territorio partecipano alla “Start Cup Milano Lombardia”, la business plan competition lombarda sostenuta anche dalla Camera di Commercio di Lecco. Ben 15 progetti lecchesi hanno ottenuto il “Premio speciale per la migliore idea im-prenditoriale dell’area lecchese”, progetti che hanno dato vita a nuove imprese offrendo anche nuove op-portunità professionali e di impiego a giovani del terri-torio.

Per conoscere direttamente le start-up partecipanti alle ultime edizioni del progetto e i principali progetti innovativi realizzati da imprese, università e centri di ricerca lecchesi visita la sezione dedicata al “MADE IN LECCO“ su “TRIWU”. La Web TV per la tribù dell’innovazione. www.triwu.it

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Nel 2012 (legge n. 221/2012) è stata introdotta nel nostro ordinamento una nuova tipologia di impresa: la START-UP INNOVATIVA. Chi decide di aprire una Start Up può godere di particolari esenzioni ai fini della costituzione dell'impresa e dell’iscrizione nel Registro delle Imprese, agevolazioni fiscali, deroghe al diritto societario e una disciplina particolare nei rapporti di lavoro. Questa nuova tipologia di impresa intende:

favorire la crescita sostenibile, lo sviluppo tecnologico e l'occupazione, in particolare giovanile;

contribuire allo sviluppo di nuova cultura imprenditoriale, alla creazione di un contesto maggiormente favorevole all'innovazione;

promuovere maggiore mobilità sociale e attrarre in Italia talenti, imprese innovative e capitali dall'este-ro.

Condizione fondamentale per poter beneficiare dei vantaggi previsti dalla normativa è che le imprese venga-no iscritte nell'apposita “sezione speciale” del Registro delle Imprese riservata alle start-up innovative. Per farlo occorre rispettare specifici requisiti: scoprili grazie alla guida interattiva messa a disposizione dal

La Camera di Lecco con il proprio sportello Punto Nuova Impresa partecipa alla rete nazionale degli Sportel-li per l’imprenditorialità giovanile. Un servizio gratuito dedicato espressamente a quei giovani che vo-gliono creare una nuova impresa con attività di orientamento, formazione, assistenza, accompagna-mento e supporto. Obiettivo quello di rispondere ai diversi bisogni dello start up e post-start up, favorendo anche l’accesso a strumenti di credito e microcredito o agli incentivi pubblici nazionali e regionali, per valo-rizzare le opportunità occupazionali legate al lavoro indipendente. Un’iniziativa che si basa sull’esperienza maturata “sul campo” dalle Camere di commercio nell’erogazione di servizi per l’imprenditorialità integrati con azioni più specifiche per il supporto e la promozione dell’im-prenditoria giovanile che le Camere propongono di concerto con gli altri soggetti - locali, regionali e na-zionali - attivi sui temi della formazione, del lavoro e dell’imprenditorialità.

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I report trimestrali e i Rapporti annuali dell’Osservatorio Provinciale del Mercato del Lavoro sono disponibili sul Portale di Sintesi della Provincia di Lecco: http://sintesi.provincia.lecco.it/cms/export/sites/default/Osservatorio_mercato/

Camera di Commercio di Lecco al seguente link: http://www.lc.camcom.gov.it/P42A0C172S5/Osservatorio-Provinciale-del-Mercato-del-Lavoro.htm

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