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Servizio di supporto all’Autorità di Gestione del
PON Cultura e Sviluppo 2014-2020 finalizzato alla
attuazione del Piano delle Valutazioni del
Programma
Convenzione sottoscritta in data 25 ottobre 2017
tra il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e
Studiare Sviluppo srl
AMBITO VALUTATIVO
ATTUAZIONE DELL’ASSE II
RAPPORTO FINALE
Roma, Gennaio 2020
2
Sommario
Executive summary 1
1. Introduzione 5
1.1 Oggetto della valutazione 5
1.2 Obiettivo della valutazione 6
1.3 Disegno della valutazione 6
1.4 Metodi di valutazione 7
2. Identificazione della policy 8
2.1 L’Asse II del PON Cultura e Sviluppo 8
2.2 Il programma di incentivi “Cultura Crea” 10
2.3 Criteri di selezione 13
3. Valutazione dell’attualità della strategia e della rilevanza degli strumenti 15
3.1 Le modifiche del contesto socioeconomico e l’attualità della strategia 15
3.2 L’adeguatezza degli strumenti 18
4. Complementarità, sinergie e integrazione 21
4.1 Obiettivo dell’analisi di complementarità e sinergia 21
4.2 Strumenti nazionali 21
4.3 POR e strategie di specializzazione intelligente 22
4.4 Strumenti regionali 23
4.5 Elementi di valutazione di complementarità, sinergie e integrazioni 25
5. Analisi dell’attuazione 26
5.1 Istituzione e funzionamento dello sportello 26
5.2 La domanda di agevolazioni 27
5.3 I progetti ammessi 30
5.4 Esecuzione finanziaria 32
5.5 Conseguimento dei target intermedi 33
3
5.6 Elementi di valutazione 33
5.6.1 La risposta delle imprese all’offerta di fondi 34
5.6.2 La forte incidenza delle domande non ammesse 36
5.6.3 Asimmetrie nella distribuzione per priorità delle domande 37
5.6.4 Asimmetrie nella distribuzione regionale delle domande 38
5.6.5 La perimetrazione delle aree di localizzazione delle imprese beneficiarie 38
5.7 Efficacia della comunicazione 39
6. Aspetti relativi alle caratteristiche dei progetti 42
6.1 Il profilo delle imprese finanziate e la coerenza con le finalità dell’Asse II 42
6.2 Interazione dei progetti con gli attrattori 43
6.3 La costituzione di reti e partenariati 45
6.4 Coerenza fra gli interventi dell’Asse II e le linee strategiche dell’Asse I 46
6.5 Effetto di incentivazione 47
6.6 ICC e territorio 47
7. Benchmark con esperienze internazionali 48
7.1 Inquadramento 48
7.2 Servizi prevalentemente finanziari 48
7.3 Servizi non finanziari 50
8. Conclusioni e raccomandazioni 51
Bibliografia 53
Allegati 56
Allegato 1 - Scheda Imprese Beneficiarie 57
Allegato 2 – Elenco delle modifiche di alcuni elementi del PON 67
Allegato 3 – Strumenti nazionali e regionali 69
1
EXECUTIVE SUMMARY
La valutazione presentata in questo documento ha per oggetto l’Asse II “Attivazione dei
potenziali territoriali di sviluppo legati alla cultura” del Programma Operativo Nazionale
“Cultura e Sviluppo”, cofinanziato dal FESR per il periodo 2014-2020, a titolarità del Ministero
dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT).
I principali risultati del lavoro sono sinteticamente presentati di seguito.
1) GLI INTERVENTI DELL’ASSE II DEL PON AGISCONO IN UN CONTESTO L’INDUSTRIA
CULTURALE E CREATIVA DELLE REGIONI MENO SVILUPPATE CHE SI È DIMOSTRATO NEGLI
ULTIMI ANNI DINAMICO E “PROMETTENTE”. ESSI POSSONO COSTITUIRE UN RIFERIMENTO PER
IL DISEGNO E L’ATTUAZIONE DELLE POLITICHE DI SVILUPPO DELLE ICC DA PARTE DELLE
AMMINISTRAZIONI TERRITORIALI NEI PROSSIMI ANNI.
Il valore aggiunto e l’occupazione delle ICC nelle Regioni Meno Sviluppate (RMS) sono
cresciuti negli ultimi anni con una buona velocità, al di sopra del tasso medio di crescita della
nostra economia ed in modo più accentuato che nelle regioni centrosettentrionali, pur con
importanti differenze fra le RMS. La specializzazione in queste attività del Mezzogiorno
rispetto all’Italia è ancora bassa. Esiste però un potenziale di crescita che potrebbe rafforzare
nei prossimi anni il ruolo delle ICC come driver dello sviluppo nel quadro di una politica di
valorizzazione, di salvaguardia e di gestione sostenibile del nostro patrimonio culturale e
territoriale.
Gli interventi attuati del PON con “Cultura Crea”, in coerenza con la programmazione definita,
stanno contribuendo alla generazione di nuove imprese, al coinvolgimento degli enti non profit
nella valorizzazione, alla saldatura fra la componente culturale e creativa ed il patrimonio
territoriale. Si profilano dei margini di integrazione e parziale ri-orientamento dello schema di
intervento (v. i punti successivi), che potrebbero rafforzare l’applicazione di queste politiche
costituendo modelli di intervento anche per il prossimo periodo di programmazione
(2021/2027).
2) IL PROGRAMMA ADOTTA STRUMENTI COERENTI RISPETTO AI FABBISOGNI PER LA
GENERAZIONE E LO SVILUPPO DELLE ICC NELLE RMS. EMERGONO DELLE NECESSITÀ DI
REVISIONE DELLO SCHEMA DI OFFERTA DI AGEVOLAZIONI NEI CONFRONTI DELLE IMPRESE
ESISTENTI.
Il PON ha programmato ed attuato coerentemente una combinazione di sovvenzioni a fondo
perduto e di credito agevolato destinata ad allentare le difficoltà, severe e perduranti, di accesso
al credito delle imprese delle RMS. Anche se non sono disponibili indagini specifiche sul
rapporto fra ICC e sistema del credito, appaiono estendibili a questo settore le analisi sui
fallimenti del mercato (individuate peraltro dalla valutazione ex ante degli strumenti finanziari
del Programma) relativi alla dimensione ridotta delle imprese, alla minore profittabilità, al costo
delle risorse finanziarie più elevato rispetto al resto del Paese, alla limitazione del volume di
impieghi per le piccole imprese.
Va però sottolineato che, al contrario delle nuove imprese e degli enti del Terzo Settore, le
MPMI hanno risposto piuttosto debolmente all’offerta di agevolazioni. Questo potrebbe essere
dovuto alla scarsa sensitività di queste imprese ad incentivi che spingono fortemente alla
formazione di nuovo capitale fisso. Per queste imprese, le esigenze prevalenti potrebbero
2
riguardare aspetti come il finanziamento del capitale circolante o la disponibilità di servizi reali.
Questo aspetto potrebbe, a nostro avviso, essere utilmente approfondito per una migliore
calibrazione delle agevolazioni rivolte alle imprese esistenti.
3) IL PON SI INSERISCE IN UN QUADRO DI INTERVENTI DI SOSTEGNO (ALLE ICC)
VARIEGATO E RICCO DI ELEMENTI DI COMPLEMENTARITÀ E DI POTENZIALE SINERGIA.
L’INTEGRAZIONE DEL PON IN QUESTO QUADRO POTREBBE ESSERE RAFFORZATA
RILANCIANDO LA COOPERAZIONE ISTITUZIONALE, IN PARTICOLARE CON LE RMS, E LA
GOVERNANCE MULTILIVELLO DELLA POLICY
Il quadro delle politiche di sostegno alle ICC è piuttosto ampio. Esso è composto da strumenti
differenziati sia per il livello territoriale (comunitario, nazionale e regionale) al quale sono
programmati sia per la maggiore o minore specificità rispetto alle ICC: ad esempio, il Fondo di
Garanzia gestito dal FEI nell’ambito di Europa Creativa è specializzato; il Programma
Operativo Nazionale Dedicato “Iniziativa PMI” non è specializzato, essendo rivolto ad
un’ampia gamma di settori fra cui le ICC. L’analisi svolta ha messo in luce molti elementi di
demarcazione de facto fra il PON ed altri programmi, che derivano dalle caratteristiche degli
strumenti e che escludono aree estese di sovrapposizione. Va ricordato peraltro che le
agevolazioni del PON sono molto mirate, fra l’altro per effetto dei vincoli territoriali previsti
per le MPMI esistenti e per i soggetti del Terzo Settore. Andrebbe comunque approfondita,
soprattutto per spiegare gli andamenti più recenti, la possibile sovrapposizione agli incentivi
del PON di alcuni strumenti regionali.
Esistono invece ampie aree di potenziale sinergia, ad esempio fra il PON e le Strategie di
Specializzazione Intelligente delle RMS oppure fra il PON ed alcuni strumenti regionali, che
potrebbero a nostro avviso essere esplicitamente governate, ad esempio con un rilancio degli
Accordi Operativi di Attuazione.
4) LE PROCEDURE DI IMPLEMENTAZIONE DI “CULTURA CREA” APPAIONO IN COMPLESSO
SPEDITE ED EFFICIENTI. IL PROCESSO DI SELEZIONE È STATO CARATTERIZZATO DA UN
FENOMENO MOLTO ACCENTUATO DI RIGETTO DELLE DOMANDE, CHE È STATO CORRETTO CON
LA RAZIONALIZZAZIONE DEI CRITERI E CON IL MIGLIORAMENTO DELL’ASSISTENZA AI
POTENZIALI BENEFICIARI.
L’analisi dell’implementazione delle procedure di avviso, gestite da Invitalia, ha messo in luce
chiari elementi di efficienza per quanto riguarda i tempi, le modalità di raccolta delle domande
di agevolazione, l’assistenza ai beneficiari. Nella fase di selezione, è emerso un problema molto
accentuato relativo al tasso di rigetto delle domande, che è stato molto elevato e che è stato
causato in parte dalla scarsa qualità di alcuni elaborati chiave delle domande di agevolazione
(come i business plan) ed in parte dalla difficoltà di rispondere ad alcuni dei criteri di selezione.
Come si illustra nel Rapporto, questo problema è stato allentato sia dalla razionalizzazione dei
criteri determinata dal Comitato di Sorveglianza sia dal rafforzamento e dalla focalizzazione
dell’assistenza ai beneficiari, con l’introduzione di una misura di accompagnamento “leggero”
alla formulazione della domanda di agevolazione.
5) L’ATTUAZIONE FISICA E FINANZIARIA APPARE IN COMPLESSO POSITIVA (I TARGET
INTERMEDI SONO STATI RAGGIUNTI) MA EMERGONO DELLE “ASIMMETRIE” NELLA DOMANDA
DI FONDI CHE SAREBBE OPPORTUNO ANALIZZARE CON MAGGIORE PROFONDITÀ
3
I target intermedi (fisico e finanziario) al 31 dicembre 2018 sono stati conseguiti: sono state
finanziate 147 imprese fra start up e enti del Terzo Settore (il target era pari a 61) e sono stati
certificati 13,8 milioni di euro (il target era 13,6 milioni).
La domanda di fondi generata dall’intervento (in termini di numero di richieste e di volume di
agevolazioni) appare complessivamente consistente. La domanda ha però due elementi di
“asimmetria” molto evidenti: (i) il sottodimensionamento delle richieste delle MPMI esistenti
(Azione 3.b.1.a); (ii) la forte incidenza delle domande di imprese localizzate in Campania.
Del primo caso si è già detto in precedenza (punto 2). Esso va presumibilmente inquadrato in
una calibrazione dell’offerta di fondi non del tutto adeguata rispetto alle esigenze delle imprese
esistenti. Questo aspetto appare a nostro avviso meritevole di ulteriori analisi, eventualmente
per verificare la fattibilità e l’utilità di un ampliamento del ventaglio delle agevolazioni dirette
alle MPMI, ad esempio con l’introduzione di garanzie (in un quadro di demarcazioni /
prevenzione di sovrapposizioni che andrebbe però assicurato), con il finanziamento di servizi
reali e/o con la sperimentazione di schemi di partecipazione al capitale di rischio. Inoltre, un
aspetto meritevole di ulteriori riflessioni riguarda la rigida perimetrazione delle aree di
localizzazione delle imprese esistenti e degli enti del Terzo Settore, che restringe la domanda
di fondi e che, in prima ipotesi, potrebbe essere allentata senza compromettere la coerenza dei
progetti con l’obiettivo di valorizzazione degli attrattori presenti nel territorio.
La seconda “asimmetria” riguarda la prevalenza delle imprese localizzate in Campania nella
distribuzione regionale di domande presentate e domande ammesse. Il 56% del numero di
domande presentate ed il 61% degli investimenti richiesti provengono dalla Campania. Il peso
del settore delle ICC della Campania sul totale delle RMS è certamente molto elevato ma, a
nostro avviso e in prima approssimazione, non tanto da spiegare l’osservazione. Questo aspetto
potrebbe essere utilmente approfondito, anche per verificare, ad esempio, il motivo per cui la
quota delle domande provenienti da una regione molto attiva in campo culturale, come la
Puglia, è apparentemente sottodimensionata.
Sul piano attuativo, è anche opportuno sottolineare le difficoltà relative all’effetto di
incentivazione che traspare dalle indagini del Panel Cultura: il 30% delle imprese intervistate
dichiara infatti che avrebbe comunque realizzato l’investimento anche senza le agevolazioni
offerte dal Programma. Un cenno finale riguarda l’attività di comunicazione, a cui andrebbe
assegnato l’obiettivo di contribuire attraverso un più ampio ventaglio di iniziative ad un
flusso ampio e qualificato di domande di agevolazione nel corso dei prossimi anni.
6) AD UNA PRIMA VALUTAZIONE DEI PROGETTI FINANZIATI, SONO PIUTTOSTO DIFFUSE LE
INIZIATIVE DI INTEGRAZIONE FUNZIONALE, DI RETE E DI PARTENARIATO PROMOSSE DAL PON.
APPAIONO PROBABILMENTE DA RAFFORZARE I MECCANISMI PER PROMUOVERE
L’INTEGRAZIONE DELLE ICC NEI SISTEMI SOCIOECONOMICI TERRITORIALI.
L’esame di un sottoinsieme (composto da 91 unità) dei progetti finanziati dell’Asse II mette in
luce diversi aspetti che attengono alla creazione di elementi di integrazione funzionale, di rete
e di partenariato. In particolare: (a) il 30% delle imprese finanziate incentra l’attività proposta
sull’integrazione funzionale con l’attrattore di riferimento nel proprio territorio. Queste imprese
hanno un collegamento “forte” con l’attrattore, per effetto di accordi, convenzioni, protocolli
d’intesa o altre forme di intesa con i soggetti proprietari o gestori. Va peraltro sottolineato che
la maggior parte dei progetti esaminati non ha una connessione diretta con un attrattore ma si
inquadra piuttosto in un’azione di valorizzazione più generale del patrimonio storico-culturale,
materiale e immateriale, del territorio; (b) il 74% dei soggetti beneficiari dei progetti esaminati
4
ha una collaborazione esplicita con enti pubblici o privati, finalizzata a migliorare la fruizione
degli attrattori o a creare partenariati orientati alla valorizzazione del patrimonio culturale del
territorio.
Ad opinione del valutatore, manca nel Programma un vero e proprio meccanismo di
integrazione delle ICC nei sistemi economici territoriali, che attui la strategia dell’Asse II di
attivazione dei potenziali territoriali legati alla cultura e di creazione di ecosistemi della cultura.
Una sperimentazione in questa direzione potrebbe riguardare la creazione di clusters territoriali
di industrie culturali e creative, con il coinvolgimento di imprese, parchi tecnologici e
scientifici, poli universitari e centri di ricerca, incubatori, autorità pubbliche del settore culturale
e creativo. Andrebbe dato supporto all’innovazione e all’internazionalizzazione del settore
sviluppando competenze e servizi dedicati. Andrebbero inoltre esplicitamente condotte pratiche
partecipative. Un approfondimento specifico meriterebbe la valutazione di un intervento di
sostegno della domanda di attrattori, sistemi di beni diffusi e istituzioni museali per servizi di
natura culturale e creativa, ai fini dell’innovazione della fruizione e della sostenibilità
gestionale dei beni culturali.
7) DALLE ESPERIENZE INTERNAZIONALI DI SUPPORTO ALLE ICC POSSONO ESSERE
TRATTE INDICAZIONI INTERESSANTI SULL’OPPORTUNITÀ DI AFFIANCARE AGLI INCENTIVI
FINANZIARI DEI SERVIZI REALI
Il rapporto di valutazione ha preso in rassegna, per il momento in fase preliminare, alcune
rilevanti esperienze europee di sostegno al sistema delle ICC. Alcune di queste esperienze
sviluppano in modo interessante una combinazione fra incentivi finanziari e servizi reali, come
attività di coaching, consulenze, formazione, sostegno allo scambio di esperienze,
accompagnamento all’introduzione di innovazioni tecniche e gestionali.
Potrebbe essere utile sperimentare nell’ambito del PON un approccio di questo tipo. Nel
prosieguo delle attività di analisi e valutazione, appare rilevante approfondire alcune di queste
esperienze (come Cultuurinvest) per trarne indicazioni sulla fattibilità e il valore aggiunto
dell’introduzione di una misura “combinata” nel Programma.
5
1. INTRODUZIONE
1.1 Oggetto della valutazione
La valutazione ha per oggetto l’Asse II “Attivazione dei potenziali territoriali di sviluppo legati
alla cultura” del Programma Operativo Nazionale “Cultura e Sviluppo”, cofinanziato dal FESR
per il periodo 2014-2020, a titolarità del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del
Turismo (MiBACT) – Segretariato generale – Servizio II1.
In particolare, la valutazione riguarda le tre azioni componenti l’Asse II:
(1) l’Azione 3.a.1a “Interventi di supporto alla nascita di nuove imprese sia attraverso
incentivi diretti, sia attraverso l’offerta di servizi, sia attraverso interventi di micro-
finanza”, che attua la Priorità 3.a “Promuovere l’imprenditorialità, in particolare
facilitando lo sfruttamento economico di nuove idee e promuovere la creazione di
nuove aziende, anche attraverso incubatori di imprese”. L’Azione ha come beneficiari
nuove imprese nate nell’ultimo triennio operanti nell’ambito delle attività e dei settori
riferiti alle industrie culturali;
(2) l’Azione 3.b.1.a “Supporto allo sviluppo di prodotti e servizi complementari alla
valorizzazione di identificati attrattori culturali e naturali del territorio, anche
attraverso l’integrazione tra imprese delle filiere culturali, turistiche, creative e dello
spettacolo, e delle filiere dei prodotti tradizionali e tipici”, che attua la Priorità 3.b
“Sviluppare e realizzare nuovi modelli di attività per le PMI, in particolare per
l’internazionalizzazione”. L’Azione ha come beneficiari micro, piccole e medie
imprese che operano nel settore culturale, turistico, creativo, dello spettacolo e dei
prodotti tradizionali e tipici;
(3) l’Azione 3.c.1.a “Sostegno all’avvio e rafforzamento di attività imprenditoriali che
producono effetti socialmente desiderabili e beni pubblici non prodotti dal mercato”,
che attua la Priorità 3.c “Sostenere la creazione e l’ampliamento di capacità avanzate
per lo sviluppo di prodotti e servizi”. L’Azione ha come beneficiari soggetti del Terzo
settore che operano nel settore culturale ed artistico e nelle attività ad esso collegabili.
Per il complesso dell’Asse e per le singole Azioni, questo Rapporto formula a valle di un
breve inquadramento descrittivo degli interventi (Capitolo 2) analisi e valutazioni relative
alla coerenza programmatica ed alla giustificazione nel contesto di riferimento (Capitolo 3),
agli aspetti relativi a complementarità, sinergia e integrazioni degli interventi (Capitolo 4),
all’attuazione degli interventi (Capitolo 5) e ad alcuni aspetti di potenziale efficacia, relativi in
particolare alle connessioni delle imprese finanziate con gli attrattori, alla formazione di
1 Il PON “Cultura e Sviluppo” (CCI 2014IT16RFOP001) è stato approvato con Decisione C(2018)7515 del
15 novembre 2018 e si attua nelle cinque Regioni Meno Sviluppate dell’Italia (ITF3 – Campania, ITF4 –
Puglia, ITF5 – Basilicata, ITF6 – Calabria, ITG1 – Sicilia)
6
partenariati ed all’effetto di incentivazione (Capitolo 6). Nel rapporto è anche stata formulata
un’analisi di benchmark con alcune esperienze internazionali, finalizzate a migliorare
l’attuazione e le performance del programma (Capitolo 7). Chiude il Rapporto una parte di
conclusioni e raccomandazioni (Capitolo 8).
I dati e le informazioni presentate nel Rapporto sono in prevalenza riferiti al 31 dicembre 2018.
In alcuni casi, per completezza e rappresentatività dell’analisi sono riportate informazioni
relative a date successive.
1.2 Obiettivo della valutazione
L’obiettivo della valutazione consiste nell’identificare gli elementi di qualità, le aree critiche e
le possibili azioni di miglioramento della realizzazione dell’Asse II del PON Cultura, in
particolare per quanto riguarda:
(a) le modalità di programmazione, di selezione e di finanziamento dei progetti di
investimento, da valutare a fronte della finalità del Programma di stimolare
investimenti diretti al potenziamento e all’innovazione dell’industria culturale e
creativa nelle Regioni Meno Sviluppate e di generare effetti strutturali nei sistemi
economici territoriali;
(b) il processo di attuazione procedurale, fisico e finanziario degli interventi.
La valutazione ha anche la finalità di formulare suggerimenti e raccomandazioni per l’Autorità
di Gestione alla luce delle analisi effettuate.
Nel Rapporto non vengono trattate questioni relative agli effetti (sulla produttività delle aziende
sostenute, sulla loro vitalità nel mercato, sui contesti territoriali di riferimento) degli interventi
di agevolazione degli investimenti, per il tempo ancora breve trascorso dall’entrata a regime
del primo blocco di imprese finanziate.
1.3 Disegno della valutazione
Il disegno di valutazione è articolato nei punti riportati di seguito.
(A) Valutazione dell’attualità della strategia dell’Asse II del Programma alla luce delle
modificazioni nel contesto di riferimento (le ICC nelle Regioni Meno Sviluppate) e
dell’adeguatezza degli strumenti di agevolazione implementati.
(B) Valutazione delle complementarità, delle sinergie e dell’integrazione fra le misure
previste dall’Asse II e gli strumenti (comunitari, nazionali e regionali) di
agevolazione e sostegno allo sviluppo disponibili per le ICC.
(C) Valutazione dell’efficienza e della coerenza delle procedure di implementazione degli
strumenti, della selezione delle proposte progettuali e dell’attuazione del programma,
anche con riferimento alle attività di comunicazione.
(D) Valutazione delle caratteristiche, della coerenza e di elementi di potenziale efficacia
dei progetti selezionati, con particolare riferimento alla creazione di collegamenti con
gli attrattori ed alla formazione di partenariati
7
(E) Analisi di benchmark di alcune esperienze europee nel campo del sostegno alle ICC.
1.4 Metodi di valutazione
Le metodologie di cui ci si è avvalsi per la realizzazione di questo Rapporto peraltro
diffusamente utilizzate nella valutazione dei programmi di sviluppo e coesione sono:
a) metodologie di valutazione dell’attuazione del programma fondate sul quadro logico,
per la verifica della coerenza tra visione, bisogni del territorio e/o del contesto di
intervento, priorità, obiettivi strategici e specifici, strategie e pratiche operative di
attuazione dell’intervento;
b) metodologie fondate sulla theory based evaluation, orientate ai processi e capaci di
identificare nessi causali nel quadro logico dell’attuazione, in particolare ricostruendo
gli assunti teorici, espliciti o impliciti, su come e perché l’intervento funzionerà.
Dal punto di vista tecnico, il lavoro di valutazione è stato svolto attraverso:
(i) analisi desk di materiale documentale (es. atti, note, rapporti, verbali, formulari, etc.)
relativo alle procedure di programmazione, selezione ed implementazione dell’Asse
II, liberamente disponibile e/o ottenuta dalla struttura di supporto all’AdG e dagli
uffici del MiBACT coinvolti nel Programma;
(ii) analisi desk di dati sull’avanzamento fisico e finanziario dell’Asse e calcolo dei
relativi indicatori;
(iii) analisi desk di dati secondari (statistici e di contesto) che hanno consentito di
rafforzare il quadro generale di conoscenza relativo ai temi oggetto di valutazione;
(iv) utilizzazione di dati qualitativi raccolti nell’ambito del Rapporto Panel Cultura 2018,
realizzata dal MiBACT e basata su un’indagine di un campione rappresentativo di
1.002 imprese del sistema produttivo culturale e creativo, ossia di potenziali fruitori
e di partecipanti e beneficiari dei fondi del programma “Cultura Crea” operanti in
Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia;
(iv) interviste ai Referenti dell’AdG e di Invitalia nonché ad alcuni testimoni qualificati
dei processi di attuazione.
Il lavoro è stato basato su uno stretto coordinamento con gli altri membri del team di valutazione
(in particolare impegnati nella valutazione dell’Asse I) e su confronti (iniziali e in itinere) con
l’AdG e lo Steering Group del progetto di Valutazione. I confronti sono stati diretti ad acquisire
informazioni utili e documenti relativi all’architettura complessiva del Programma ed ai
principali eventi che ne hanno caratterizzato la storia di implementazione.
8
2. IDENTIFICAZIONE DELLA POLICY
2.1 L’Asse II del PON Cultura e Sviluppo
Il PON “Cultura e Sviluppo” punta a incrementare i livelli di fruizione del patrimonio culturale
delle regioni meno sviluppate, sia rafforzando il sistema delle maggiori infrastrutture culturali
(attrattori), sia promuovendo e sostenendo le attività della filiera delle imprese creative e
culturali nonché dei soggetti del Terzo Settore. In linea con gli indirizzi dell’Accordo di
Partenariato per l’Italia 2014-2020, il PON interviene in “aree di attrazione culturale di
rilevanza strategica nazionale”, nelle quali ricadono attrattori del patrimonio culturale statale,
oggetto di investimenti in via esclusiva nelle regioni Campania, Basilicata, Puglia e Calabria,
e attrattori del patrimonio a titolarità regionale in Sicilia.
Il PON presenta un impianto programmatico compatto, articolato in tre Assi, incluso quello
dedicato all’Assistenza tecnica. Esso converge su due Obiettivi Tematici l’OT 6 “Preservare
e tutelare l’ambiente e promuovere l’uso efficiente delle risorse” e l’OT 3 “Promuovere la
competitività delle PMI” e su quattro Priorità di investimento (PI), che perseguono i risultati
attesi individuati dell’Accordo di Partenariato2. La tabella 1 identifica gli Assi Prioritari, gli
Obiettivi tematici e la dotazione di fondi per ogni Asse.
Allo sviluppo del sistema economico collegato al settore culturale nelle regioni target è dedicato
l’Asse II “Attivazione dei potenziali territoriali di sviluppo legati alla cultura” (Priorità 3a, 3b
e 3c). A quest’Asse sono destinati circa 114 milioni di euro, pari al 23% circa della dotazione
finanziaria del Programma. Tutti gli interventi dell’Asse II ricadono nell’Obiettivo Tematico 3.
In sintesi, per quanto riguarda l’Asse II la strategia del PON è volta: (i) ad attuare un intervento
di natura settoriale (non circoscritto alle sole aree di attrazione culturale) a favore del sistema
delle industrie culturali (Asse II – azione 3.a.1); (ii) a promuovere processi integrati di sviluppo
dando impulso e valorizzando la componente imprenditoriale collegata alla fruizione turistico-
culturale (Asse II – azioni 3.b.1 e 3.c.1).
A livello operativo, sono definite in attuazione delle Priorità:
(1) l’Azione 3.a.1a “Interventi di supporto alla nascita di nuove imprese sia attraverso
incentivi diretti, sia attraverso l’offerta di servizi, sia attraverso interventi di micro-
finanza”, che ha come beneficiari nuove imprese nate nell’ultimo triennio operanti
nell’ambito delle attività e dei settori riferiti alle industrie culturali;
(2) l’Azione 3.b.1.a “Supporto allo sviluppo di prodotti e servizi complementari alla
valorizzazione di identificati attrattori culturali e naturali del territorio, anche
attraverso l’integrazione tra imprese delle filiere culturali, turistiche, creative e dello
2 I Risultati Attesi di riferimento dell’AdP sono in particolare: il RA 3.5 “Nascita e consolidamento delle
MPMI”, il RA 3.3 “Consolidamento, modernizzazione e diversificazione dei sistemi produttivi territoriali”
e il RA 3.7 “Diffusione e rafforzamento delle attività economiche a contenuto sociale”.
9
spettacolo, e delle filiere dei prodotti tradizionali e tipici”, che ha come beneficiari
micro, piccole e medie imprese che operano nel settore culturale, turistico, creativo,
dello spettacolo e dei prodotti tradizionali e tipici (ai fini del loro consolidamento);
(3) l’Azione 3.c.1.a “Sostegno all’avvio e rafforzamento di attività imprenditoriali che
producono effetti socialmente desiderabili e beni pubblici non prodotti dal mercato”,
che ha come beneficiari soggetti del Terzo settore che operano nel settore culturale
ed artistico e nelle attività ad esso collegabili.
Tabella 1 Assi prioritari, obiettivi e dotazione finanziaria del PON Cultura e Sviluppo
Asse prioritario
Obiettivo Tematico (OT)
Priorità di investimento (PI)
Obiettivo specifico (OS)
Totale
finanziamento
(UE + Naz.)
I. Rafforzamento delle dotazioni
culturali
OT 6 Preservare e tutelare l’ambiente e promuovere l’uso efficiente delle risorse 360.227.224,00
PI 6C | Conservare, proteggere, promuovere e sviluppare il patrimonio naturale e culturale
OS 6c.1 Miglioramento delle condizioni e degli standard di offerta e fruizione del
patrimonio culturale nelle aree di attrazione
II. Attivazione dei
potenziali territoriali
di sviluppo legati alla
cultura
OT 3 Promuovere la competitività delle PMI per il settore agricolo (per il
FEASR) e del settore della pesca e dell’acquacoltura 114.014.376,00
PI 3A | Promuovere l’imprenditorialità, in particolare facilitando lo sfruttamento
economico di nuove idee e promuovendo la creazione di nuove aziende, anche attraverso incubatrici di imprese
OS 3a.1 Nascita e consolidamento delle micro, piccole e medie imprese
PI 3B | Sviluppare e realizzare nuovi modelli di attività per le PMI, in particolare per
l’internazionalizzazione
OS 3b.1 Consolidamento, modernizzazione e diversificazione dei sistemi produttivi territoriali
PI 3C | Sostenere la creazione e l’ampliamento di capacità avanzate per lo sviluppo di
prodotti e servizi
OS 3c.1 Diffusione e rafforzamento delle attività economiche a contenuto sociale
III. Assistenza tecnica
AT Attuazione efficiente del PON e supporto all’implementazione del Piano di
Rafforzamento Amministrativo 16.691.733,33
TOTALE PON 490.933.333,33
L’Asse II prevede l’offerta di agevolazioni in regime de minimis (Regolamento 1407/2013),
nella forma sia di contributo a fondo perduto che di prestito agevolato (a tasso zero e senza
l’obbligo di garanzie collaterali). L’attivazione dei bandi per l’assegnazione dei contributi è
partita nel 2016. I bandi andavano definiti sulla base delle attività condotte nella fase
propedeutica (diagnosi territoriale, ecc.) nella prima annualità del programma ed in coerenza
con gli accordi sottoscritti con le Regioni (AOA). Queste attività erano finalizzate a definire,
con riferimento agli specifici contesti territoriali, i principali aspetti attuativi in termini di linee
progettuali, le categorie di soggetti beneficiari, le azioni di animazione e le forme di supporto,
nonché le eventuali integrazioni e complementarietà con altre linee di finanziamento nazionali
e regionali. Su quest’aspetto si tornerà più avanti in questo Rapporto.
Lo strumento finanziario attivato per l’attuazione del programma di agevolazioni è stato
sottoposto a valutazione ex ante, in coerenza con l’Articolo 37, paragrafi 2 e 3 del Regolamento
1303 del 2013 (RDC).
10
2.2 Il programma di incentivi “Cultura Crea”
Il programma di incentivi creato per attuare l’Asse II è “Cultura Crea”. Il Decreto del MiBACT
dell’11 giugno 2016 istituisce il regime di aiuto e ne determina i dispositivi di attuazione3.
L’Ufficio Competente per la Gestione delle Operazioni (UCOGE) del programma è l’Agenzia
nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa – Invitalia. L’Agenzia
svolge le attività relative alla ricezione, alla valutazione ed all’approvazione delle domande,
nonché all’adozione dei provvedimenti, alla stipula del contratto di finanziamento,
all’erogazione dei fondi e al controllo e monitoraggio delle agevolazioni4.
Le categorie delle imprese destinatarie delle agevolazioni sono tre:
Startup (Titolo II del Decreto del MiBACT). Le agevolazioni previste dal Titolo II
sono finalizzate alla creazione di nuove imprese di micro, piccola e media dimensione
(MPMI) della filiera culturale e creativa. Esse sono destinate a: (i) team di persone
fisiche che vogliono costituire una impresa, purché la costituzione avvenga entro 30
giorni dalla comunicazione di ammissione alle agevolazioni; (ii) alle imprese
costituite in forma societaria da non oltre 36 mesi, comprese le cooperative;
Imprese consolidate (Titolo III del Decreto del MiBACT). Le agevolazioni del Titolo
III finanziano lo sviluppo delle MPMI costituite in forma societaria da non meno di
36 mesi, comprese le cooperative, operanti nella filiera culturale, creativa e dello
spettacolo nonché nelle filiere dei prodotti tradizionali e tipici;
Soggetti del Terzo Settore (Titolo IV del Decreto del MiBACT). Gli incentivi previsti
dal Titolo IV sostengono imprese ed enti del Terzo Settore (in particolare, ONLUS e
imprese sociali) nelle attività collegate alla gestione di beni, servizi e attività culturali,
favorendo forme di integrazione.
Le iniziative imprenditoriali devono essere realizzate nelle Regioni italiane Meno Sviluppate
(RMS), definite ai sensi delle norme sui fondi SIE per la programmazione 2014-2020:
Campania, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia.
Per la definizione dei progetti ammissibili, il Decreto MiBACT dell’11 maggio 2016 individua
i Codici ATECO associati all’industria culturale e creativa, relativamente alle nuove imprese
3 Decreto del MiBACT dell’11 giugno 2016 «Istituzione del regime di aiuto per sostenere la filiera culturale
e creativa e rafforzare la competitività delle micro, piccole e medie imprese, finbalizzato allo sviluppo ed al
consolidamento del settore produttivo collegato al patrimonio culturale italiano Asse prioritario II del
Programma Operativo Nazionale “Cultura e Sviluppo” 2014-2020».
4 V. l’Articolo 3 “Soggetto gestore” del Decreto del MiBACT richiamato nella nota precedente. I rapporti fra
MiBACT e Invitalia sono regolati da una Convenzione stipulata nel mese di novembre 2016, che definisce
gli aspetti tecnici e finanziari dell’assistenza nonché il piano delle azioni di supporto all’Autorità di Gestione
del PON per l’espletamento delle attività di attuazione, gestione, monitoraggio e controllo del programma
di incentivazioni.
11
(Allegato II del Decreto) e alle imprese esistenti (Allegato III). L’individuazione dei settori
ammissibili per i soggetti del Terzo Settore (Allegato IV del Decreto) è effettuata in base alla
classificazione ICNPO (International Classification of Non Profit Organization), adottata
dall’ISTAT in luogo della classificazione NACE / ATECO.
In particolare, per le start up (Titolo II), vengono identificate 42 attività ATECO e per le MPMI
esistenti 84 attività. Per i soggetti del Terzo Settore (Titolo IV), sono individuati tre settori e
sei attività secondo la codificazione ICPNO. Le attività, fortemente articolate, rientrano
nell’ambito del “Core Cultura” e, limitatamente alle MPMI esistenti ed ai soggetti del Terzo
Settore, anche nei settori “Creative Driven” (ad esempio prodotti tipici, servizi turistici,
ristorazione) secondo le definizioni del Rapporto Symbola5.
Va sottolineato che la perimetrazione delle attività economiche culturali, creative e turistiche
effettuata dal PON Cultura e Sviluppo (con l’individuazione dei corrispondenti codici ATECO)
è specifica del Programma. Essa non corrisponde al “settore culturale” identificato a livello
Eurostat. In particolare, alcune attività sono comuni ai due sistemi (Cultura Crea ed Eurostat),
altre ricadono nel PON ma non nella definizione di Eurostat ed altre ancora rientrano nel settore
culturale di Eurostat ma non nell’elenco del PON.
La specificità della definizione del settore culturale e creativo del PON si riflette nel calcolo
degli indicatori di risultato, che diventano anch’essi specifici del Programma e quindi non
direttamente comparabili con altri interventi: l’indicatore (RA 3.5) “Addetti alle nuove imprese
dei settori culturale, creativo e turistico”, l’indicatore (RA 3.3) “Valore aggiunto delle imprese
dei settori culturale, creativo e turistico” e l’indicatore (RA 3.7) “Addetti alle imprese e alle
istituzioni non profit che svolgono attività a contenuto sociale per i settori culturale, creativo e
turistico”.
Oltre che soddisfare il requisito relativo al Codice ATECO, i progetti relativi alle start up
candidati ai fondi devono rientrare in una delle quattro aree indicate nel Decreto (articolo 11):
Economia della Conoscenza, Economia della Conservazione, Economia della Fruizione,
Economia della Gestione.
La tabella seguente sintetizza, per le tre categorie di beneficiari, le informazioni relative alle
aree tematiche, al programma di investimento e al tipo di agevolazioni previste.
5 Cfr. Unioncamere e Fondazione Symbola (2019), Io sono Cultura 2019. L’Italia della qualità e della
bellezza sfida la crisi, Quaderni di Symbola, Roma. Nella classificazione di Symbola, le attività core si
articolano in quattro settori: (a) conservazione e valorizzazione del patrimonio storico-artistico (musei,
biblioteche, archivi, monumenti); (b) performing arts e arti visive, prevalentemente imperniate sugli
spettacoli dal vivo (teatro, concerti, etc.); (c) industrie culturali (cinema, radio-tv, videogame e software,
editoria e stampa, musica); (d) industrie creative, afferenti al mondo dei servizi (comunicazione, architettura
e design). produzione di contenuti culturali. Nell’ambito creative driven confluiscono le attività economiche
collegate alla dimensione della valorizzazione culturale e creativa.
12
Tabella 2 Aree tematiche, programma di investimento e agevolazioni previste da “Cultura Crea”
Titolo Aree tematiche /
Natura delle attività ammissibili
Programma di
investimento
Copertura massima
Agevolazioni
Titolo II Conoscenza: sviluppo o applicazione di
tecnologie che permettano di creare,
organizzare, archiviare e accedere a dati e informazioni sull’industria culturale.
Conservazione: sviluppo o applicazione
di modalità e processi innovativi per le attività legate a restauro/manutenzione e
recupero del patrimonio culturale
(materiali, tecnologie, analisi della gestione dei rischi, valutazione dei
fattori di degrado e tecniche di
intervento, ecc.)
Fruizione: modalità e strumenti
innovativi di offerta di beni, anche in
forma integrata con le risorse del territorio, processi innovativi per la
gestione – acquisizione, classificazione,
valorizzazione, diffusione – del patrimonio culturale e risorse del
territorio; piattaforme digitali, prodotti hardware e software per nuove modalità
di fruizione e nuovi format narrativi, di
comunicazione e promozione.
Gestione: sviluppo di strumenti e
soluzioni applicative in grado di
ingegnerizzare le attività di gestione di beni e attività culturali.
Fino a 400.000 euro
per programma di
investimento
Le agevolazioni sono concesse nei
limiti del regolamento de minimis e
prevedono congiuntamente:
un finanziamento agevolato a tasso
zero, fino al 40% della spesa ammessa
un contributo a fondo perduto fino al 40% della spesa ammessa.
In entrambi i casi il tetto delle
agevolazioni è elevabile al 45% per i progetti presentati da imprese
femminili, giovanili o in possesso del
rating di legalità.
Titolo III Servizi per la fruizione turistica e
culturale
Promozione finalizzata alla valorizzazione delle risorse culturali
Recupero e valorizzazione di produzioni
tipiche locali
Fino a 500.000 euro
per programma di
investimento
Le agevolazioni sono concesse nei
limiti del regolamento de minimis e
prevedono congiuntamente:
finanziamento agevolato a tasso zero
fino al 60% della spesa ammessa, elevabile al 65% in caso di impresa
femminile o giovanile o in possesso
del rating di legalità
contributo a fondo perduto fino al
20% della spesa ammessa, elevabile
al 25% in caso di impresa femminile o giovanile o in possesso del rating
di legalità
Titolo IV Attività collegate alla gestione degli attrattori e delle risorse culturali del
territorio
Attività collegate alla fruizione degli attrattori e delle risorse culturali del
territorio
Attività di animazione e partecipazione culturale.
Fino a 400.000 euro Le agevolazioni sono concesse nei limiti del regolamento de minimis e
prevedono un contributo a fondo
perduto fino all’80% della spesa ammessa, elevabile al 90% in caso di
impresa femminile o giovanile o in
possesso del rating di legalità.
Fonte: Direttiva Operativa n.55 del 20/07/2016 del MiBACT – Segretariato generale – Servizio II «Termini e modalità di
presentazione delle domande per l’accesso alle agevolazioni in favore di iniziative imprenditoriali nell’industria culturale e
creativa – PON Cultura e sviluppo 2014-2020 Asse II “Attivazione dei potenziali territoriali di sviluppo legati alla cultura”, e indicazioni operative in merito alle procedure di concessione ed erogazione delle agevolazioni» e successive modifiche e
integrazioni.
Per le MPMI esistenti e per i soggetti del Terzo Settore, oltre al requisito dell’inquadramento
nei Codici ATECO, il Decreto del MiBACT e successivamente la Direttiva Operativa
13
definiscono un criterio di ammissibilità legato alla localizzazione territoriale. In particolare,
viene previsto che siano ammissibili alle agevolazioni i programmi di investimento realizzati
presso una unità produttiva ubicata nei comuni inclusi nelle aree di attrazione culturale al
contorno degli attrattori identificati. I comuni sono specificati nell’Allegato 1, sezioni A (per
le imprese esistenti) e B (enti del Terzo Settore) del Decreto. Per unità produttiva, si intende
una “struttura produttiva dotata di autonomia tecnica, organizzativa, gestionale e funzionale,
eventualmente articolata su più immobili o impianti, anche fisicamente separati ma collegati
funzionalmente”. Su questo aspetto si tornerà più avanti.
2.3 Criteri di selezione
La Direttiva Operativa n. 55 del 20 luglio 2016 declina, per ciascuna categoria di beneficiari
individuata, i criteri di valutazione in elementi di valutazione ed assegna i punteggi relativi
(Tabella 3). Il punteggio massimo conseguibile è pari a 100, il minimo per essere ammessi
all’agevolazione è 60.
Tabella 3 – Numero di criteri ed elementi di valutazione
Categoria Criteri
(Unità)
Elementi di valutazione
(Unità)
Nuove imprese 6 16
MPMI esistenti 5 19
Terzo settore 6 11
Fonte: Direttiva Operativa n.55 del 20 luglio 2016, Allegati
Per quanto riguarda le nuove imprese, il peso maggiore (con un punteggio massimo
pari a 30) è assegnato alla credibilità del soggetto proponente in termini di adeguatezza
e coerenza delle competenze possedute dai soci, per grado di istruzione e/o pregressa
esperienza lavorativa, rispetto alla specifica attività oggetto del piano di impresa. Segue
per rilevanza il criterio relativo alle potenzialità del mercato di riferimento, al vantaggio
competitivo e alle strategie di marketing (punteggio massimo 24). Con uguale
punteggio (massimo 18), vengono poi i criteri riguardanti il marketing culturale
(impatto socioculturale e audience development) e la fattibilità tecnica ed economica
del programma di investimento. I criteri relativi all’impatto economico (crescita
occupazionale, effetti intersettoriali e sviluppo sostenibile) ed all’introduzione di
elementi di innovazione di processo, organizzative, di prodotto/servizio o di mercato
hanno un punteggio massimo rispettivamente pari a 6 punti e a 4 punti.
Per il consolidamento delle MPMI, il peso maggiore è assegnato al criterio della
sostenibilità economica e finanziaria dell’iniziativa (con un punteggio massimo pari a
30), seguito dai criteri relativi alle potenzialità del mercato (punteggio massimo 25),
alla credibilità del soggetto proponente (16 punti), all’impatto del programma di
investimento (15 punti) ed alla fattibilità tecnica in termini di coerenza del
cronoprogramma, introduzione di innovazioni e sostenibilità ambientale (14 punti).
Per il Terzo Settore, il peso maggiore è assegnato al criterio dell’impatto del
programma di investimento in termini di potenzialità di sviluppo del territorio, di
produzione di beni che creano nuove relazioni sociali e di coinvolgimento delle
comunità sociali del territorio (massimo 30 punti). Seguono i criteri della sostenibilità
economica e finanziaria dell’iniziativa (punteggio massimo 18), dell’adeguatezza delle
14
competenze (16 punti), della capacità del soggetto di presidiare gli aspetti del processo
tecnico-produttivo organizzativo (16 punti), della potenzialità del mercato di
riferimento, del vantaggio competitivo dell’iniziativa e delle strategie di marketing (12
punti) ed infine della capacità dell’iniziativa di introdurre innovazioni finalizzate alla
gestione e alla fruizione degli attrattori e delle risorse culturali, all’attività di
animazione e partecipazione culturale (8 punti).
I criteri di premialità6, anch’essi distinti per le tre categorie di potenziali beneficiari,
privilegiano in generale la componente imprenditoriale femminile e giovanile, il rating di
legalità, il co-finanziamento privato dell’iniziativa e le forme di collaborazione (in particolare
con altre imprese o con organismi di ricerca).
Questi criteri appaiono complessivamente coerenti con gli obiettivi del Programma e il contesto
di riferimento. Anche la differenziazione fra i pesi assegnati ai vari criteri a seconda delle
categorie di beneficiari è coerente con le finalità dell’Asse II e con le diverse caratteristiche dei
beneficiari stessi, che comportano esigenze valutative diverse. In particolare, nel caso delle
MPMI vengono privilegiati gli aspetti relativi alla sostenibilità economico-finanziaria e tecnica
dell’iniziativa, mentre nel caso delle start-up e del Terzo Settore, la credibilità e le competenze
del proponente diventano fondamentali per la valutazione. Nel caso delle start-up, la fattibilità
economica-finanziaria è solitamente esaminata congiuntamente ad altri fattori che riguardano
le capacità imprenditoriali dei proponenti7. Per il Terzo Settore, vengono adottati
coerentemente criteri che premiano la produzione di valore sociale (oltre che economico) e la
capacità delle iniziative di generare un impatto significativo del programma di investimento in
termini di sviluppo del territorio, produzione di beni che creano nuove relazioni sociali,
coinvolgimento delle comunità del territorio.
La struttura e l’articolazione dei criteri di valutazione e premialità dell’Asse II del PON sono
indubbiamente complesse ma permettono al Programma di caratterizzare una policy nazionale
di riferimento per il rafforzamento delle imprese culturali e creative. Questa policy è basata: (i)
su principi di integrazione funzionale (in particolare fra attività economiche e patrimonio) e di
integrazione territoriale, (ii) sulla ricerca di impatti diffusi (anche mediante il rafforzamento
delle filiere produttive collegate alla valorizzaizone culturale), (iii) su una calibrazione
6 Il documento di “Criteri per la selezione delle operazioni” dell’Asse II prevede che i criteri di premialità
siano una “componente eventuale e facoltativa” dei criteri di selezione, attraverso cui le proposte progettuali
possano essere oggetto: (a) di una maggiorazione del contributo nel rispetto delle disposizioni del
Regolamento (UE) n. 651/2014 (di esenzione); (b) dell’attribuzione di riserve di risorse, stanziate nei
dispositivi di attuazione e specificamente dedicate a soggetti proponenti e/o proposte progettuali che
rispettano i criteri individuati; (c) dell’attribuzione di priorità nella concessione delle agevolazioni in
funzione del rispetto di requisiti o aspetti particolarmente qualificanti delle azioni di riferimento.
7 Per una rassegna sui metodi di valutazione delle start-up, si veda ad esempio la presentazione: ESN European
Startup Network (2018), Startup valuation, a cura di J. Bormans. Il documento è scaricabile dal sito
dell’ESN.
15
adeguata e specifica degli interventi di sostegno delle ICC, in contrapposizione ad un modello
di incentivazione generalista e frammentato.
Va sottolineato che nel corso dell’attuazione, sulla base delle criticità riscontrate numero di
domande presentate inferiore alle previsioni; tasso di ammissione più basso rispetto alle ipotesi
iniziali; numero di richieste sbilanciato verso le nuove iniziative imprenditoriali; lento
avanzamento delle erogazioni l’AdG del Programma ha promosso, in sede di Comitato di
Sorveglianza, l’eliminazione di due criteri nell’ambito della voce B.3 “Impatto del progetto”:
il criterio “Potenzialità di sviluppo” e il criterio “Interesse industriale”. Su questo tema si
tornerà più avanti, in sede di esame dell’avanzamento fisico dell’Asse8.
Nel corso dell’attuazione, è stata inoltre apportata una integrazione ai criteri (premiali) con
l’inserimento della Voce C.1 “Progetti che prevedono forme di collaborazione e partnership tra
imprese e/o organismi di ricerca, anche localizzate al di fuori delle aree di eleggibilità del
Programma, riconducibili alla filiera”. In questo caso, l’obiettivo è stato di incentivare i
partenariati e le forme di collaborazione fra i beneficiari e altre imprese e/o organismi di ricerca,
localizzate anche fuori dell’area del Programma, per favorire azioni di filiera e formule
imprenditoriali di natura innovativa.
3. VALUTAZIONE DELL’ATTUALITÀ DELLA STRATEGIA E DELLA
RILEVANZA DEGLI STRUMENTI
3.1 Le modifiche del contesto socioeconomico e l’attualità della strategia
Il contesto economico e sociale in cui si inseriscono le misure di incentivazione delle ICC
dell’Asse II è, sotto diversi profili, in crescita9. Il valore aggiunto e l’occupazione del sistema
produttivo culturale e creativo del Mezzogiorno sono aumentati negli ultimi anni, anche se in
modo differenziato fra le regioni, con Campania, Puglia e Basilicata in rapida evoluzione e un
andamento meno favorevole in Calabria e in Sicilia (Tabella 4).
Parallelamente, si sono ampliate le filiere legate al turismo culturale, per effetto di una dinamica
delle presenze nazionali e internazionali sicuramente favorevole. Sono migliorati inoltre
8 Come indicato nella nota informativa e nel verbale del CdS di luglio 2016: “Il criterio relativo alla
Potenzialità di sviluppo appare come una eccessiva richiesta ai proponenti considerato che, ove un’iniziativa
con un determinato codice ATECO e localizzata in una specifica area territoriale abbia dimostrato di poter
occupare uno spazio di mercato, il valore aggiunto e le ricadute che il progetto può apportare all’ambito di
pertinenza e/o ad altri ambiti, oltreché essere di oggettiva non facile misurazione, sono insiti nell’avvio e
successivo sviluppo dell’attività economica prescelta. Il criterio Interesse industriale, invece, risulta già
rilevabile nella descrizione progettuale dell’intervento e nelle analisi economiche e di mercato presentate
per la predisposizione del business plan e pertanto appare superfluo riportarlo nei criteri valutativi.”
9 Cfr. Unioncamere e Fondazione Symbola (2019), Io sono Cultura 2019. L’Italia della qualità e della
bellezza sfida la crisi. Quaderni di Symbola, Roma. I dati presentati in questo paragrafo sono tratti anche dal
Rapporto Symbola 2018.
16
parametri essenziali della fruizione culturale, come il numero di visitatori dei musei. Si è
insomma sviluppato in modo percepibile l’intero milieux (attrazione culturale, consumi
culturali, consumi turistici) delle Industrie Culturali e Creative.
Tabella 4 – Valore aggiunto e occupazione nel sistema produttivo culturale e creativo
Valore aggiunto Occupazione
2018 Variazioni % 2018 Variazioni %
(mln di euro) 2017-2018 2016-2017 (migliaia) 2017-2018 2016-2017
Campania 4.508,3 3,4 5,0 83,5 1,8 4,7
Puglia 2.913,4 4,0 4,0 60,4 3,0 3,7
Basilicata 404,8 6,1 0,4 8,5 4,8 0,3
Calabria 971,3 0,6 1,1 22,0 0,2 0,7
Sicilia 3.286,7 0,3 1,7 65,3 -0,6 1,1
TOTALE RMS 12.084,5 2,5 3,4 239,7 1,4 2,9
Mezzogiorno 15.005,7 2,8 3,8 295,7 1,8 3,3
Italia 95.758,6 2,9 2,0 1.551,2 1,5 1,6
Fonte: Unioncamere e Fondazione Symbola (2019)
Fra il 2016 e il 2018 si è registrata nel Mezzogiorno (e nelle RMS) una crescita delle ICC più
sostenuta rispetto a quella nazionale,
anche se esclusivamente per effetto
della dinamica del settore in Campania,
Puglia e Basilicata. Nel biennio, il
valore aggiunto nel Mezzogiorno è
cresciuto del 6,7% e gli occupati del
5,2%, rispetto al 5% e al 3,1% registrati
a livello nazionale. In Campania, nel
biennio il valore aggiunto è aumentato
dell’8,6% e l’occupazione del 6,6%. In
Puglia, la crescita di valore aggiunto ed
occupazione è stata del 8,2% e del
6,8%.
Il Mezzogiorno rimane comunque
despecializzato, rispetto alla media
nazionale, nel settore delle ICC. Nel
2018, l’incidenza del prodotto delle
ICC nel Mezzogiorno sul totale del
valore aggiunto dell’economia
meridionale è stata del 4,2% mentre in
Italia questo rapporto è del 6,1%. Se
definiamo l’indice di specializzazione
di una regione (o circoscrizione) nel
settore delle ICC come il rapporto tra la
quota di valore aggiunto di questo
settore nella regione (circoscrizione) e
Secondo il Rapporto “Io sono cultura” del 2019, in
Italia il settore culturale e creativo ha prodotto 96
miliardi di euro nel 2018, con una crescita rispetto al
2017 del 2,9% e un’incidenza sul valore aggiunto
complessivo del nostro Paese pari al 6,1% (in crescita
rispetto all’anno precedente). Gli addetti impiegati dal
settore culturale e creativo sono circa 1,6 milioni, pari
al 6,1% dell’occupazione complessiva italiana.
Le imprese che operano nei settori del “Core Cultura”,
direttamente collegate alle attività culturali e creative,
sono 291.025 (il 4,8% delle imprese italiane). Il 50,6%
di queste imprese appartiene all’industria culturale
(147.153), il 44,5% all’industria creativa (129.533), il
4,5% alle performing arts (13.169 imprese) e lo 0,4%
al settore della valorizzazione del patrimonio storico-
artistico (1.171 imprese).
A questi quattro settori si aggiunge la componente
“Creative Driven”, dove confluiscono tutte le attività
economiche non strettamente riconducibili alla
dimensione culturale ma caratterizzate da strette
sinergie con il settore. Il Rapporto Symbola stima che
questo comparto conti 125.054 imprese, pari al 30%
delle attività che costituiscono in complesso il Sistema
Produttivo Culturale e Creativo (e al 2% delle imprese
italiane).
17
la quota corrispondente a livello nazionale, otteniamo gli indici di specializzazione mostrati
nella Tabella 510, che mostrano la forte despecializzazione delle regioni meridionali.
La Campania occupa la prima posizione per incidenza delle ICC in termini di valore aggiunto,
con il 4,7% sul totale nazionale del settore e il 4,6% sul totale dell’economia regionale. Seguono
la Sicilia (3,4% sul totale nazionale del settore e il 4,1% sull’economia regionale), la Puglia
(3,0% e 4,3% rispettivamente), la Calabria (1% e 3,2%) e la Basilicata (0,4% e 3,7%). In termini
di occupazione, l’incidenza delle ICC del Mezzogiorno sul totale nazionale è leggermente più
alto che in termini di valore aggiunto (19,1% contro 15,7%). Le regioni del Mezzogiorno
rimangono comunque fortemente despecializzate nel settore delle ICC anche considerando
l’occupazione.
Tabella 5 – Valore aggiunto e occupazione nel sistema produttivo culturale e creativo delle regioni del
Mezzogiorno. Anno 2018.
Valore aggiunto Occupazione
In % sul
totale Italia
In % sul tot.
economia
Indice di
specializ.
In % sul
totale Italia In % sul tot.
economia Indice di
specializ.
Campania 4,7 4,6 0,75 5,4 4,4 0,72
Puglia 3,0 4,3 0,70 3,9 4,4 0,72
Basilicata 0,4 3,7 0,61 0,5 4,3 0,70
Calabria 1,0 3,2 0,52 1,4 3,4 0,56
Sicilia 3,4 4,1 0,67 4,2 4,2 0,69
TOTALE RMS 12,6 4,2 0,69 15,5 4,2 0,69
Mezzogiorno 15,7 4,2 0,69 19,1 4,3 0,70
Italia 100,0 6,1 1,00 100,0 6,1 1,00
Fonte: Unioncamere e Fondazione Symbola (2019)
Nel Mezzogiorno, sono 72.549 le imprese che operano nei settori del Core Cultura,
direttamente collegate alle attività culturali e creative, pari al 25% del totale nazionale. Nelle
RMS queste imprese sono 60.214. La gran parte delle imprese del Core Cultura, oltre una
impresa su tre, assume la forma di ditta individuale (il 34,1%). Le società di capitale
rappresentano circa il 27% delle attività, con punte che superano il 50% tra le attività che si
occupano della produzione di contenuti audiovisivi e le attività di videogiochi e software. Le
società di capitale sono diffuse anche tra le imprese del patrimonio storico-artistico (il 31,9%
del totale). In tale ambito, risaltano anche le “altre forme”, con un peso non trascurabile delle
cooperative (9,9%).
10 Un indice inferiore a 1 segnala despecializzazione, un indice superiore a 1 segnala specializzazione in un
determinato settore.
18
Nel 2018, il totale della spesa turistica attivata in Italia dal Sistema Produttivo Culturale e
Creativo è stato secondo il Rapporto Symbola di 31,9 miliardi di euro, pari al 38,1% della
spesa turistica complessiva. Nelle regioni del Mezzogiorno, il valore della spesa turistica
generata dal sistema produttivo culturale e creativo è pari a 6,9 miliardi di euro (il 21,9% del
totale nazionale) con un’incidenza sul totale della spesa turistica del territorio pari al 30,5%.
In sintesi, il sistema delle ICC nel Mezzogiorno si caratterizza, negli ultimi anni: (a) per una
crescita piuttosto accentuata ma regionalmente differenziata, (b) per un peso consistente (in
termini di incidenza sull’attività economica complessiva) ma ancora relativamente ridotto
rispetto alle regioni del Centro Nord, (c) per un impatto anch’esso significativo in termini di
spesa, (d) per una struttura (riflessa dalla complessità della forma giuridica) ancora piuttosto
fragile, con un relativo sottodimensionamento delle società di capitali.
* * *
L’Asse II del PON interviene quindi in una situazione in positiva evoluzione (anche se con forti
differenziazioni regionali) e la sua strategia di rafforzare le ICC, diversificarne i modelli
produttivi ed integrarle nei contesti di riferimento appare, ad oggi, pienamente motivata. Questo
è un aspetto interessante anche considerando che lo sviluppo delle ICC è (purtroppo) in
controtendenza rispetto all’andamento generale delle economie del Mezzogiorno,
caratterizzate da vaste aree di declino e stagnazione. Lo sviluppo dell’Industria Culturale e
Creativa può costituire uno dei drivers della crescita delle regioni del Sud di Italia nei prossimi
anni, nel quadro di una vasta opera di valorizzazione sostenibile, salvaguardia ed evoluzione
dei modelli gestionali del patrimonio culturale e territoriale del Paese.
Come si è detto, l’Asse II tende anche a delineare un modello di sostegno che possa fungere da
riferimento per le amministrazioni territoriali. Il contributo del PON si qualifica innanzitutto
come ambito di sperimentazione di una policy nazionale ed ha un valore aggiunto specifico nei
confronti delle economie locali, che traggono dalla presenza degli attrattori culturali una fonte
di sviluppo socioeconomico, di inclusione e di economia civica.
3.2 L’adeguatezza degli strumenti
Per quanto riguarda gli strumenti della policy, per favorire la generazione e il rafforzamento
delle attività creative e culturali, è necessario che le agevolazioni programmate rispondano ai
bisogni ed ai profili di attività delle ICC e dei soggetti del Terzo Settore. L’accesso al credito
di queste attività costituisce, in linea di principio, uno degli ostacoli alla crescita, unitamente
all’insufficiente livello di competenze gestionali e manageriali. Le agevolazioni devono
contrastare efficacemente questo problema.
Non esistono dati specifici sulla situazione del credito per il comparto delle imprese culturali e
creative. Si può tuttavia ritenere che queste imprese risentano delle difficoltà incontrate
dall’intero comparto delle PMI, che nel Mezzogiorno sono ancora molto alte.
19
Secondo il rapporto CERVED del 201811 sulle piccole e medie imprese del Mezzogiorno, il
costo del debito per le PMI di capitali meridionali (pari al 4,4%) è in media più elevato che nel
resto del Paese (3,8%), con i valori più alti registrati in Molise (7,3%) e in Puglia (4,7%).
Continua, comunque, il trend decrescente di questo valore, che tra il 2007 e il 2016 è diminuito
di 2,5 punti percentuali.
Si registra peraltro, nel Mezzogiorno, la riduzione del peso degli oneri finanziari delle PMI,
indicatore di solidità tra i più significativi per gli analisti finanziari. Il fenomeno è stato favorito
dal calo dei tassi di interesse, oltre che dalla ripresa dei margini e dall’uscita dal mercato delle
PMI più fragili12. Rispetto al dato nazionale, permane comunque una maggiore rischiosità del
sistema imprenditoriale del Mezzogiorno: la quota di imprese del Sud in area di solvibilità è
infatti più bassa del 6,2%, rispetto al valore nazionale, mentre per quelle in area di rischio la
percentuale è più alta di 1,2 punti percentuali. Il processo di selezione, più forte nel
Mezzogiorno, ha comunque favorito una riduzione del gap rispetto al 2007, quando la presenza
di società solvibili era nel Sud di 8,4 punti inferiore alla media nazionale e la percentuale di
società rischiose più alta di 2,7 punti.
Con riferimento alle imprese del settore culturale e creativo, accanto alle difficoltà generali di
accesso al credito vanno considerate le ulteriori problematiche legate alla ridotta dimensione
ed all’incertezza sulle prospettive di profitto, che rendono ancora più arduo l’accesso al credito
per questa categoria di imprese. Questo aspetto è stato, peraltro, puntualmente colto dalla
valutazione ex ante dello strumento finanziario. Secondo il valutatore, i fallimenti del mercato
che giustificano il ricorso allo strumento riguardano: (a) la dimensione ridotta, che implica una
maggiore difficoltà di accesso nel mercato del credito per la mancanza di adeguate garanzie
reali; (b) la minore profittabilità, che implica una minore capacità di autofinanziamento e quindi
una maggiore necessità di accesso a strumenti di credito e finanziamento sul mercato; (c) il
peggioramento delle loro performances durante la crisi, che amplificano le necessità di credito
aggiuntivo. Questo si associa a: (a) riserve di liquidità inferiori rispetto al resto d’Italia, indice
di necessità di accesso al credito e anche di probabile razionamento; (b) un costo delle risorse
più elevato rispetto al resto del Paese, indizio di difficoltà di finanziamento; (c) impieghi per le
piccole imprese relativamente limitati.
11 CERVED (2018), Rapporto sulle PMI del Mezzogiorno, Roma
12 Tra il 2007 e il 2014 il processo di selezione messo in atto dalla crisi ha ridotto del 14% il numero delle PMI
del Mezzogiorno, un calo maggiore di quello osservato a livello nazionale (-9,2%). Sia in Italia, sia nel
Mezzogiorno, sono uscite dal mercato principalmente le imprese con un grado di rischio economico
finanziario elevato già nel 2007 (dal 27,5% al 20,6% nel Sud e nelle Isole). I dati regionali indicano che la
ristrutturazione ha ovunque prodotto sistemi di PMI meno numerosi ma più solidi. In tutte le regioni, infatti,
si è ridotta la quota di imprese in area di rischio con una riduzione (di quasi 13 punti percentuali) rispetto ai
livelli pre-crisi.
20
Per quanto riguarda il Terzo settore, secondo il rapporto di UniBanca13 questo settore e le start-
up innovative hanno ricevuto, negli ultimi cinque anni, credito a condizioni più favorevoli
rispetto al passato e mostrano un profilo di rischio sostanzialmente in linea con quello delle
imprese profit. Perdurano però le debolezze strutturali in termini di competenze adeguate
(specie nell’interlocuzione con le banche in merito alle proprie specificità, le strategie e il piano
d’impresa), la percezione di elevata rischiosità (sebbene le sofferenze siano inferiori a quelle
registrate fra i privati in generale) e la scarsa inclinazione a considerare le banche come partner
possibili per lo sviluppo delle attività. Inoltre, si registra una ridotta presenza dei soggetti
“facilitatori” (business angels, incubatori, fondi di investimento specifici, etc.) e la ridotta
offerta di prodotti finanziari specifici da parte delle banche, unitamente alla difficoltà del
sistema bancario di valutare il loro specifico merito creditizio.
In definitiva, anche per il Terzo Settore si rileva la perdurante difficoltà di accesso al credito,
per effetto delle dinamiche generali, delle peculiarità del settore e della mancanza di strumenti
finanziari ad hoc da parte del sistema creditizio.
* * *
L’analisi svolta conferma quindi le difficoltà elevate e perduranti incontrate dal sistema delle
PMI nel Mezzogiorno. L’accesso al credito per le PMI in generale e per i soggetti operanti
nell’ambito culturale e creativo in particolare rimane molto problematico. Queste difficoltà si
acuiscono per le start-up e per i soggetti del Terzo Settore.
Il Programma ha previsto ed attuato coerentemente una combinazione di sovvenzioni a fondo
perduto e di credito agevolato destinata ad allentare queste difficoltà. Questi strumenti
appaiono, in linea di massima, coerenti con i fabbisogni dei beneficiari fabbisogni che il
mercato creditizio bancario e finanziario non è in grado di soddisfare o che soddisfa
parzialmente.
Va però sottolineato un aspetto critico, anche alla luce della ridotta partecipazione finora
registrata da parte delle MPMI esistenti, con riferimento all’attuazione della Priorità 3b (v. i
paragrafi successivi). Le agevolazioni di “Cultura Crea” danno un forte incentivo (attraverso
una intensità di aiuto molto consistente) alla formazione di nuovo capitale. Questo stimola la
domanda delle start up ma rischia di essere meno attraente per le imprese esistenti, per le quali
potrebbero essere prevalenti le esigenze finanziarie legate al capitale circolante ed al
consolidamento del debito. Questo elemento potrebbe, a nostro avviso, essere utilmente
approfondito.
13 Cfr. UniBanca (2918), Finanza e Terzo Settore, Roma. Il rapporto viene pubblicato da dieci anni con
l’obiettivo di individuare le tendenze del settore per strutturare strumenti e pacchetti finanziari ad hoc,
ritagliati sulle esigenze specifiche del settore.
21
4. COMPLEMENTARITÀ, SINERGIE E INTEGRAZIONE
4.1 Obiettivo dell’analisi di complementarità e sinergia
L’obiettivo di questa parte del lavoro è di valutare se gli strumenti messi a disposizione da
Cultura Crea presentino complementarità, sinergie o integrazioni14 con quelli esistenti nel
campo del supporto alle Industrie Culturali e Creative. L’analisi è stata compiuta facendo
riferimenti a tre ambiti: strumenti comunitari e nazionali, strategie per la specializzazione
intelligente, strumenti regionali. Una parte del capitolo è dedicata ad una discussione della
capacità degli Accordi Operativi di Attuazione di promuovere un’effettiva demarcazione fra gli
interventi dell’Asse II del POR e quelli messi in campo dalle Regioni.
La rassegna degli strumenti è riportata nell’Appendice 2. Nei paragrafi successivi vengono
sintetizzati i risultati dell’analisi. In linea generale, va sottolineato che le agevolazioni del PON
Cultura e Sviluppo hanno una specificità elevata, sia perché costituiscono misure dedicate alle
ICC, prevedono criteri di selezione mirati e non sono “generaliste” come gli altri strumenti ai
quali queste imprese sono ammissibili; sia per i vincoli di natura terrritoriale (relativi alle
MPMO esistenti e ai soggetti del Terzo Settore) e per la specificità della misura rivolta al Terzo
Settore; sia infine per l’ampiezza del vantaggio conferito alle imprese ammesse.
4.2 Strumenti nazionali
Per svolgere l’analisi di complementarità, sinergia ed integrazione rispetto agli strumenti
nazionali, sono stati esaminati:
Creative Europe - Fondo di garanzia;
Dlgs 185/2000, Titolo I – Autoimprenditorialità e Titolo II – Micro Impresa;
Art bonus - Misure urgenti per il mecenatismo culturale - D.L. 31.5.2014, n. 83;
Tax credit cinema e turismo;
POND “Iniziativa PMI”;
Prestiti della Banca Europea degli Investimenti (BEI);
Iniziativa “Resto al Sud”.
14 I termini di complementarità e sinergia hanno, in questa sede, una valenza di policy molto differente. Due
strumenti complementari sono ben differenziati (demarcati) ed agiscono sui destinatari soddisfacendo
fabbisogni diversi ma finalizzati ad un obiettivo generale condiviso (ad esempio, fabbisogni di finanziamento
per investimenti soddisfatti da una sovvenzione e fabbisogni di finanziamento soddisfatti attraverso
l’istituzione di un fondo di garanzia). Due strumenti sinergici, attuati congiuntamente, hanno effetti la cui
somma è superiore agli effetti che essi produrrebbero singolarmente. Per integrazione, intendiamo qui
l’azione di policy attraverso cui degli strumenti di policy differente vengono coordinati e messi in sinergia.
22
Gli strumenti messi a disposizione dal PON Cultura appaiono in potenziale complementarità
con gli altri interventi esaminati. Più precisamente, i diversi strumenti appaiono (di fatto)
sufficientemente demarcati in quanto soddisfano fabbisogni diversi della platea delle ICC
potenziali beneficiarie: questo appare particolarmente evidente per il Fondo di Garanzia di
Europa Creativa, il supporto ad autoimprenditorialità e microimpresa del Dlgs 185/2000, gli
altri strumenti di prestito o vantaggio fiscale esaminati. In generale, gli strumenti nazionali
individuati offrono incentivi fiscali o finanziari. Non sono previsti incentivi o forme di supporto
di tipo non finanziario.
Tra l’altro, è da sottolineare l’operatività del fondo di garanzia istituito dalla Cassa Depositi e
Prestiti per le Imprese Culturali e Creative, a partire da un accordo fra la Cassa e il Fondo
Europeo per gli Investimenti (FEI) che ha stanziato 200 milioni di euro a favore di 3.500 PMI
culturali e creative. Il fondo può costituire una innovazione interessante per mitigare gli effetti
della mancanza di garanzie collaterali da parte delle PMI dell’industria culturale e creativa, alle
quali è indirizzato. Il fondo opera prestando una contro-garanzia nei confronti del Fondo
Centrale di Garanzia, che dovrà attivarsi nei confronti delle imprese culturali e creative
attraverso i classici prodotti e canali bancari o mediante i confidi.
Andrebbero utilmente esplorate possibili aree di integrazione fra la promozione delle attività
culturali e creative e gli interventi di tutela e valorizzazione promossi da Art Bonus.
4.3 POR e strategie di specializzazione intelligente
In tutti i Programmi Operativi delle Regioni meno sviluppate, il patrimonio culturale viene
riconosciuto come una leva di sviluppo sostenibile e di inclusione culturale. Viene anche
sistematicamente riconosciuta l’esigenza di sostenere le Industrie Culturali e Creative,
prevalentemente in tre ambiti prioritari: (a)la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione (Obiettivo
Tematico 1); (b)il sostegno alla competitività delle PMI (Obiettivo Tematico 3); (c)il
patrimonio culturale (Obiettivo Tematico 6).
Il settore creativo e culturale è incluso nelle aree di specializzazione prioritaria delle Strategie
regionali di innovazione per la Specializzazione Intelligente (RIS3) di tutte e cinque le RMS:
Basilicata (Area “Industria Culturale e Creativa”), Calabria (Area “Turismo e cultura
creativa”), Campania (Area “Beni culturali, turismo ed edilizia sostenibile”), Puglia (Area
“Comunità digitali, creative e inclusive”), Sicilia (Area “Turismo, Beni Culturali, Cultura”).
Le Regioni riconoscono quindi alle ICC la capacità di generare innovazione e nuove
specializzazioni, non necessariamente di tipo tecnologico. Emerge un’ampia area di possibile
sinergia (da governare attraverso misure di governance e organizzative appropriate) fra gli
interventi dell’Asse II e l’attuazione della RIS3 nelle Regioni meno sviluppate. In particolare,
le misure di sostegno del PON potrebbero attivare più esplicitamente, in connessione agli
attrattori, meccanismi di rete e partenariati fra le ICC e centri di ricerca, centri di trasferimento
tecnologico, università, partner internazionali ed altre realtà innovative nel campo della
valorizzazione culturale, con l’obiettivo di innovare le modalità di fruizione e gestione del
patrimonio culturale (materiale e immateriale), anche a fini di sviluppo sostenibile.
La collaborazione fra le autorità titolari del PON e le istituzioni regionali potrebbe anche
riguardare l’elaborazione di nuove formule di partenariato fra ICC e proprietari e/o gestori dei
beni, in particolare focalizzandole sul rafforzamento della domanda di questi ultimi per i servizi
delle industrie culturali e creative ai fini della valorizzazione culturale e territoriale, della
creazione di reti e dell’innovazione della fruizione.
23
4.4 Strumenti regionali
La rassegna degli strumenti regionali individuati nel campo dell’agevolazione delle ICC
(spesso all’interno di misure agevolative più ampie) viene riportata in Appendice. Nella tabella
seguente, si sintetizzano i principali schemi di agevolazioni alle PMI e alle start up per regione.
Tabella 6 Principali schemi regionali di agevolazione
Regione Strumento Beneficiari Condizioni
Basilicata
Fondo di garanzia PMI PMI Fino a 250.000 euro di investimento
Incentivi PMI settore turistico PMI Contributo fino a 1,5 milioni di euro
Incentivi artigianato PMI 50% delle spese, soglia max 20.000 euro
Supporto alle attività commerciali nei centri storici
PMI Soglia 10.000 euro
Competitività delle imprese lucane
PMI Piccole aziende: max 45% delle spese ammissibili; soglia max 30.000 euro
Medie aziende: max 35% spese ammissibili; soglia max 50.000 euro
Campania Imprenditoria femminile (start up)
PMI / start-up Sistema cultura: fondo perduto fino a 200.000 euro; 100% delle spese
Nuovi prodotti e servizi per il turismo culturale: max 60% delle spese ammissibili e soglia max
80.000 euro
Incentivi prodotti e servizi turismo culturale
PMI Sistema cultura: max 80% e soglia 200.000 euro
Nuovi servizi e prodotti per il turismo culturale:
max 60% delle spese, max 80.000 euro contributo per PMI; max 200.000 euro per consorzi o reti
Puglia
NIDI Giovani imprenditori
Fondo perduto più prestito agevolato
Tranched cover PMI Investimenti 50.000 - 1.000.000, garanzie
Accesso al credito PMI Max 80%, investimento max 1.000.000 euro
PIA turismo imprese Piccole e medie imprese: agevolazioni per investimenti da 1 a 20 milioni di euro
Incentivo PMI settore turistico PMI Investimento: > 30.000 euro
Intensità d’aiuto: 35% medie, fino a 4.000.000 di
investimento; 45% piccole, fino a 2.000.000 euro di
investimento (contributo in conto impianti su montante interessi)
Calabria
Ricettività e servizi turistici e culturali
PMI 100% spese fino a max 70.000 euro (per i giovani imprenditori)
60-80% per aziende esistenti
Start-up innovative PMI/start-up Max 70% spese, fino a 200.000 euro
Sostegno Offerta turistica PMI Contributo in conto capitale fino a 200.000 euro
Sicilia
Sostegno nuove imprese PMI Contributo minimo: 250.000 euro
Prodotti e servizi per attrattori culturali e naturali
PMI e reti d’impresa
Max 500.000 euro a progetto
Fonte: elaborazione dati regionali
La ricognizione circa le agevolazioni messe a disposizione dalle Regioni meno sviluppate per
le PMI (in generale e per il settore culturale e creativo) permette di osservare che, al momento
24
della programmazione, non esistevano iniziative specifiche dedicate alle imprese culturali e
creative e/o al Terzo Settore e che quindi le agevolazioni previste dall’Asse II del PON
intercettavano una domanda di fondi potenzialmente elevata.
Possibili complementarità sono rilevabili principalmente con i fondi di garanzia (Basilicata e
Puglia in particolare), che possono far leva sulla controgaranzia fornita da Cassa Depositi e
Prestiti nell’ambito del programma Europa Creativa, aumentando la capacità operativa dei
fondi e sfruttando il focus specifico sulle PMI culturali e creative previsto dallo strumento di
CDP.
Aree di possibile integrazione sono create anche dalle iniziative intraprese nell’ultima fase dalla
Regione Basilicata e della Regione Puglia. In particolare, la Regione Basilicata ha recentemente
(Novembre 2018) dato vita al Distretto Basilicata Creativa a supporto delle locali ICC,
unitamente a T3 Innovation, un raggruppamento di imprese che fornisce servizi specializzati
strategici e organizzativi a start-up e imprese consolidate anche nel settore culturale e creativo.
La Regione Puglia con il Distretto Puglia Creativa fornisce supporto alle ICC per quanto
riguarda l’innovazione e la creazione di reti lunghe. In entrambi i casi, si tratta di servizi non
finanziari per le imprese del settore culturale e creativo, che appaiono complementari alle
agevolazioni del PON e che possono contribuire allo sviluppo complessivo dell’ecosistema
delle Industrie Culturali e Creative.
Altri incentivi (in particolare quelli della Regione Campania), indirizzati a target simili a quelli
delle agevolazioni del PON (anche se va sempre tenuta presenta la caratterizzazione territoriale
degli incentivi dell’Asse II, in particolare relativi a MPMI esistenti ed ai soggetti del Terzo
Settore), potrebbero invece causare sovrapposizioni e effetti di spiazzamento. In linea di
principio, la disponibilità di incentivi a livello regionale ne privilegia l’utilizzo da parte delle
aziende rispetto agli strumenti nazionali, che possono essere percepiti (erroneamente)
culturalmente più distanti e meno accessibili. Questo aspetto appare meritevole di
approfondimenti valutativi, tenuto conto che l’attuazione di questi strumenti sta avvenendo in
questa fase15.
Si rileva infine che non si registrano iniziative regionali specifiche per il Terzo Settore e che,
con le eccezioni di cui si è detto, le agevolazioni messe a disposizione delle PMI sono di tipo
quasi esclusivamente finanziario (fondi di garanzia, prestiti, conto interessi).
15 L’avviso pubblico della Regione Campania per la concessione di incentivi finalizzati a sostenere le imprese
sul “Sistema produttivo della Cultura” e sui “Nuovi prodotti e servizi per il turismo culturale” è stato
pubblicato il 31 luglio 2018. L’avviso era diretto a MPMI anche in forma di rete, lavoratori autonomi,
Consorzi o Società Consortili di imprese ed aveva l’obiettivo di migliorare la qualità dell’offerta culturale
esistente stimolando la creazione di nuovi servizi e l’innovazione dei processi. milioni di euro suddiviso per
due ambiti di intervento. A valere sull’Ambito 1 “Sistema produttivo della Cultura”, sono pervenute 119
domande (una Aggregazione, una Rete Contratto e 117 Soggetti Singoli) per un importo richiesto pari a 20,1
milioni di euro a fronte dei 4 milioni stanziati. Sull’Ambito 2 “Nuovi prodotti e servizi per il turismo
culturale” sono pervenute 238 domande (una Aggregazione, due Reti Contratto e 230 soggetti singoli) per
un importo richiesto pari 23,3 milioni di euro a fronte dei sei milioni stanziati.
25
4.5 Elementi di valutazione di complementarità, sinergie e integrazioni
In sintesi, l’analisi degli strumenti nazionali, delle coerenze con i POR e con le strategie di
Specializzazione Intelligente e con gli strumenti regionali ha messo in luce:
(a) un’area di potenziale sinergia con il Fondo di Garanzia creato nell’ambito di Europa
Creativa. Il Fondo (che sarà aperto fino al 2020) ha una demarcazione de facto con
l’Asse II del PON. Esso soddisfa, attraverso gli intermediari finanziari selezionati, i
fabbisogni di credito delle imprese per quanto riguarda investimenti materiali,
investimenti immateriali, capitale circolante. Possibili sinergie riguardano anche altri
strumenti nazionali, come ad esempio il POND “Iniziativa PMI”;
(b) forti possibilità di integrazione strategica con le S3 regionali, con i programmi
operativi regionali e con alcuni strumenti regionali (ad esempio i distretti culturali
della Puglia e della Basilicata);
(c) un rischio complessivamente non trascurabile di sovrapposizione con altri strumenti,
che va comunque valutato tenendo conto delle forti specificità delle agevolazioni
dell’Asse II, in particolare per quanto riguarda le MPMI esistenti ed i soggetti del
Terzo Settore.
L’azione di integrazione degli strumenti va naturalmente governata. In particolare, il ricorso
agli Accordi Operativi di Attuazione16 ha forti potenzialità per disegnare ed attuare interventi
integrati fra PON / Asse II e Programmi Operativi Regionali. Dal confronto con le AdG
regionali è però emerso come l’efficacia degli Accordi si sia limitata alla sola demarcazione
degli ambiti di intervento, senza che siano stati attivati gli strumenti funzionali al
perseguimento dell’effettiva integrazione tra programmazione regionale e programmazione
nazionale. Per le imprese, il coinvolgimento delle Regioni in fase di disegno dell’Asse II ha
permesso di valorizzare le loro conoscenze in materia di ICC e calibrare meglio il bando Cultura
Crea alle esigenze locali, oltre che a definire i criteri in maniera più adeguata. Il confronto non
è stato tuttavia assicurato anche nelle fasi successive, non essendo mai stato attivato il Tavolo
tecnico regionale, che avrebbe dovuto promuovere anche il coinvolgimento di tutti gli attori
locali aventi competenze o interessi di settore. Questo ha compromesso la possibilità di ottenere
una reale integrazione e sinergia tra interventi rispettivamente del PON e dei Programmi
Operativi Regionali.
Infine, va anche sottolineato che una particolare attenzione dovrebbe essere dedicata a
rafforzare le competenze gestionali, organizzative e finanziarie delle imprese, che minano le
prospettive di crescita (se non di sopravvivenza) delle piccole imprese del settore culturale e
creativo e dei soggetti del Terzo Settore. In particolare, appare opportuno prevedere forme di
16 Con riferimento agli AoA, si riportano qui in sintesi alcune considerazioni che si trovano nella loro forma
più estesa (inclusa la demarcazione effettiva fra agevolazioni del PON e interventi previsti dalla
Specializzazione Intelligente delle regioni) nel Rapporto di valutazione relativo all’Asse I.
26
accompagnamento o di fornitura di servizi non finanziari che mirino ad accrescere competenze
e capacità del settore privato.
5. ANALISI DELL’ATTUAZIONE
5.1 Istituzione e funzionamento dello sportello
Lo sportello agevolativo Cultura Crea è stato istituito con il D.M. 11 Maggio 2016 e con la
direttiva emanata dall’AdG del 20 luglio 2016. Questi atti disciplinano le procedure di
attuazione istituendo un bando a sportello e precisano i termini e le modalità di presentazione
delle domande per l’accesso alle agevolazioni, i criteri di valutazione, nonché le disposizioni
di concessione ed erogazione delle agevolazioni delle tre Azioni previste dall’Asse II. Lo
sportello è gestito da Invitalia.
Il procedimento a sportello per la concessione delle agevolazioni è stato aperto il 15 settembre
2016, data a partire dalla quale è possibile presentare domanda attraverso un portale creato ad
hoc. L’intera procedura, dalla presentazione della domanda fino alla concessione/erogazione
delle agevolazioni, avviene online. Le domande vengono esaminate in base all’ordine
cronologico di arrivo. L’iter prevede l’esame dei requisiti formali di accesso e l’esame di
merito. L’incentivo, come si è detto, è gestito da Invitalia, che valuta i business plan, eroga i
finanziamenti e monitora la realizzazione delle iniziative imprenditoriali.
Le imprese ammesse alle agevolazioni di Cultura Crea possono beneficiare di un
accordo con ABI, che prevede l’apertura di conti correnti vincolati presso le banche
aderenti, per ottenere più rapidamente i finanziamenti assegnati e realizzare il programma di
investimento.
È previsto un colloquio con i soggetti proponenti (ad esclusione delle MPMI, Titolo II)
finalizzato a presentare e approfondire tutti gli aspetti del piano d’impresa allegato alla
domanda di agevolazione. Le informazioni e i moduli per la presentazione della domanda sono
disponibili presso il sito di Cultura Crea. In particolare, è descritto il programma, a chi è rivolto,
sono descritti gli incentivi nel dettaglio, sono fornite delle guide per la compilazione della
domanda, tutorial. Esiste una sezione con le FAQ, la normativa, la modulistica, un facsimile di
contratto e, per le imprese ammesse, la lista dei documenti da presentare per la richiesta di
erogazione. Viene inoltre indicata chiaramente l’esistenza dell’accordo con l’ABI.
È anche previsto un servizio di accompagnamento dedicato alla presentazione della domanda,
che consiste in un supporto metodologico per la compilazione del piano d’impresa. Il servizio
è fornito da esperti di Invitalia nel corso di incontri dedicati via Skype. È rivolto a team
imprenditoriali e società costituite o da costituire che hanno maturato l’intenzione di presentare
la domanda di ammissione alle agevolazioni. Naturalmente il servizio non costituisce una corsia
preferenziale per ottenere una pre-valutazione positiva della proposta progettuale.
* * *
L’analisi della struttura e dei contenuti del sito web dedicato ne dimostra la chiarezza e
l’accessibilità. Le procedure sono ben esplicitate, con una sezione di FAQ sviluppata con
completezza e dei video tutorial a supporto della compilazione della domanda. La possibilità
di avere dei colloqui di approfondimento e chiarimento circa i contenuti del piano di attività
costituisce un elemento positivo per i potenziali beneficiari questo supporto esclude le MPMI,
27
che comunque, una volta ammesse, hanno la possibilità di confrontarsi costantemente con i
funzionari di Invitalia.
La documentazione da presentare è piuttosto cospicua (oltre 20 documenti) e potrebbe
rappresentare un deterrente per i potenziali beneficiari. Va però sottolineato che anche nel caso
di finanziamenti bancari per investimenti in macchinari o attrezzature, il carico amministrativo
è più lieve ma comunque piuttosto oneroso.
Con riferimento ai tempi della valutazione e dell’erogazione, il procedimento istruttorio è
concluso entro 60 giorni dalla data di presentazione della domanda di agevolazione. La
concessione dell’agevolazione avviene entro 60 giorni dalla comunicazione dell’ammissione. I
beneficiari hanno 12 mesi di tempo per la conclusione dell’investimento. In ogni caso, con un
avviso a Invitalia almeno 30 giorni prima della scadenza, questo termine può essere prorogato.
Nella tabella seguente si riportano i tempi associati alle procedure di valutazione e di
erogazione. Il calcolo delle tempistiche di valutazione è stato effettuato considerando
esclusivamente le attività 2018 e 2019 ed incorpora anche i tempi di deliberazione (mediamente
otto giornate lavorative) e di validazione (mediamente quattro giornate lavorative, con
l’esclusione del titolo IV per il quale non è previsto questo passaggio). Rispetto alla tempistica
prevista dal bando, si registrano degli scostamenti nel caso del Titolo II (10 giorni) e del Titolo
III (5 giorni). Nel caso del Titolo IV, l’assenza del processo di validazione abbassa i tempi di
valutazione, che risultano inferiori ai 60 giorni previsti.
Tabella 7 Tempi dei processi di valutazione ed erogazione
Tempi medi
di valutazione (gg.)
Tempi medi
di erogazione (gg.)
Titolo II 70,3 55,3
Titolo III 65,1 59,7
Titolo IV 54,0 57,8
Fonte: Invitalia
Non si registrano, in media, scostamenti significativi dei tempi effettivi dai termini temporali
previsti per l’erogazione dei fondi.
5.2 La domanda di agevolazioni
Complessivamente, al 30 Marzo 2019 sono state presentate, a valere sull’Asse II del PON, 831
proposte progettuali: 564 relative a nuove imprese, 87 a MPMI in fase di consolidamento e 180
ad enti del Terzo Settore. Gli investimenti previsti sono stati pari a circa 171 milioni di euro e
la domanda di agevolazioni è stata di 159 milioni. Una quota fortemente prevalente delle
domande è stata espressa dalla Campania, seguita a larga distanza dalla Sicilia. Il valore medio
dell’investimento per progetto è di circa 206.000 euro.
Le domande delle nuove imprese sono state largamente prevalenti, in termini sia di numerosità
che di valore degli investimenti previsti e delle agevolazioni richieste, rispetto alle altre Linee:
il 68% delle domande riguarda la Linea delle nuove imprese, il 22% la Linea del Terzo Settore
e il 10% la Linea del Consolidamento delle MPMI.
Tabella 8 Distribuzione per regione delle domande ammesse, degli investimenti previsti e delle agevolazioni
richieste. TOTALE DELLE DOMANDE. Dati al 30 marzo 2019
28
Regione
Domande
presentate
Investimenti
previsti
Agevolazioni
richieste
Investimento
medio
Numero % euro % euro Euro
Basilicata 39 4,7 7.568.975 4,4 6.881.602 194.076
Calabria 88 10,6 13.552.643 7,9 12.949.405 154.007
Campania 463 55,7 105.210.503 61,5 98.399.902 227.237
Puglia 63 7,6 11.835.874 6,9 11.013.930 187.871
Sicilia 178 21,4 32.950.424 19,3 29.475.394 185.115
TOTALE 831 100,0 171.118.419 100,0 158.720.233 205.919
Fonte: Invitalia
La prevalenza delle domande delle nuove imprese è minore ma comunque significativa
considerando il valore degli investimenti
previsti (come vedremo meglio fra breve,
il valore medio per progetto è molto
maggiore per le imprese in fase di
consolidamento). Gli investimenti
previsti delle nuove imprese sono il 62%
del totale, mentre sono del 15% e del 22%
rispettivamente per le MPMI in fase di
consolidamento e per gli enti del Terzo
Settore.
Anche per le nuove imprese, la maggior
parte delle domande proviene dalla Campania e, a notevole distanza, dalla Sicilia.
Tabella 9 Distribuzione per regione delle domande ammesse, degli investimenti previsti e delle agevolazioni
richieste. NUOVE IMPRESE. Dati al 30 marzo 2019
Regione
Domande
presentate
Investimenti
previsti
Agevolazioni
richieste
Investimento
medio
Numero % Euro % Euro Euro
Basilicata 22 3,9 4.106.334 3,8 4.099.549 186.652
Calabria 64 11,3 9.209.414 8,6 9.565.760 143.897
Campania 320 56,7 65.853.494 61,7 65.960.298 205.792
Puglia 43 7,6 7.910.144 7,4 7.947.450 183.957
Sicilia 115 20,4 19.691.326 18,4 19.041.168 171.229
TOTALE 564 100,0 106.770.712 100,0 106.614.225 189.310
Fonte: Invitalia
Il valore complessivo degli investimenti previsti dalle nuove imprese è di circa 107 milioni. Il
valore medio dell’investimento per progetto è di circa 189.000 euro, pari al 92% alla media
calcolata per il complesso delle tre Linee e ridotto rispetto al valore medio dell’investimento
per le imprese in fase di consolidamento (300.000 euro).
29
Le 87 domande presentate a valere sulla Linea del Consolidamento MPMI provengono per
l’88% dalla Campania17. Gli investimenti previsti dalle imprese campane a valere su questa
Linea sono superiori al 92% del totale. In complesso, gli investimenti previsti dalle proposte
progettuali per questa Linea sono di circa 26 milioni (come si è detto, il 15% del totale) e le
agevolazioni sono pari a 23 milioni di euro. L’investimento medio per progetto, pari a 300.000
euro, è significativamente superiore alla media.
Tabella 10 Distribuzione per regione delle domande ammesse, degli investimenti previsti e delle agevolazioni
richieste. CONSOLIDAMENTO MPMI. Dati al 30 marzo 2019
Regione
Domande
presentate
Investimenti
previsti
Agevolazioni
richieste
Investimento
medio
Numero % Euro % Euro Euro
Basilicata 3 3,4 725.570 2,8 609.672 241.857
Calabria 2 2,3 549.784 2,1 517.142 274.892
Campania 76 87,4 24.110.234 92,3 21.332.810 317.240
Puglia 6 6,9 724.144 2,8 639.710 120.691
Sicilia 0 0,0 - 0,0 - -
TOTALE 87 100,0 26.109.732 100,0 23.099.334 300.112
Fonte: Invitalia
Le 180 domande presentate per la Linea Terzo Settore hanno previsto investimenti per 38
milioni di euro e richiesto agevolazioni per 29 milioni di euro. L’investimento medio per
proposta progettuale è di circa 212.000 euro. La distribuzione regionale delle domande è
maggiormente equilibrata rispetto alle Linee precedenti: Campania e Sicilia hanno quote
paragonabili (37% e 35%) del numero complessivo di domande a valere su questa linea ed
anche la distribuzione di investimenti e agevolazioni richieste è relativamente più equilibrata
dal punto di vista regionale.
Nella distribuzione per settore delle domande (Tabella 11), hanno un peso relativamente più
alto le industrie culturali (54% delle domande presentate e 51% degli investimenti previsti).
Seguono le industrie creative (15,4% delle domande e 12,9% degli investimenti previsti), le
performing arts e le arti visive (12,6% delle domande e 13% degli investimenti previsti), e il
patrimonio storico artistico (11% delle domande e 13,1% degli investimenti previsti).
Tabella 11 Distribuzione per regione delle domande ammesse, degli investimenti previsti e delle agevolazioni
richieste. TERZO SETTORE. Dati al 30 marzo 2019
17 Nell’attuazione della linea relativa alle MPMI esistenti, il PON non interviene in Sicilia. Nell’Accordo di
Attuazione so è stabilito che sia la Regione Siciliana a modulare un’analoga azione del POR in ragione della
distribuzione territoriale degli attrattori, sia di rilevanza nazionale che di rilevanza locale, tenuto conto della
distribuzione territoriale e della consistenza del tessuto imprenditoriale locale e delle filiere produttive
coinvolte”.
30
Regione
Domande
presentate
Investimenti
previsti
Agevolazioni
richieste
Investimento
medio
Numero % Euro % Euro Euro
Basilicata 14 7,8 2.737.071 7,2 2.172.381 195.505
Calabria 22 12,2 3.793.445 9,9 2.866.503 172.429
Campania 67 37,2 15.246.775 39,9 11.106.794 227.564
Puglia 14 7,8 3.201.586 8,4 2.426.770 228.685
Sicilia 63 35,0 13.259.098 34,7 10.434.226 210.462
TOTALE 180 100,0 38.237.975 100,0 29.006.674 212.433
Fonte: Invitalia
Il settore dei servizi per la fruizione di attrattori culturali ha espresso il 4,5% delle domande e
il 7,4% degli investimenti previsti. L’investimento per progetto presentato è di 206.000 euro,
con una variabilità piuttosto alta fra i settori (341.000 euro per i servizi di fruizione, 173.000
euro per le industrie creative).
Tabella 12 Distribuzione per settore delle domande presentate, degli investimenti previsti e delle
agevolazioni richieste. Dati al 30 marzo 2019
Domande
presentate
Investimenti
previsti
Agevolazioni
richieste
Investimento
medio
N. % Euro % Euro Euro
Industrie creative 128 15,4 22.052.364 12,9 21.081.814 172.284
Architettura 22 2,6 2.518.484 1,5 2.482.713 114.477
Artigianato 40 4,8 9.587.657 5,6 8.520.752 239.691
Comunicazione e branding 39 4,7 6.204.358 3,6 6.352.572 159.086
Design e produzione di stile 27 3,2 3.741.865 2,2 3.725.777 138.588
Industrie culturali 449 54,0 87.033.224 50,9 79.756.657 193.838
Cultura, sport e ricreazione 155 18,7 32.668.395 19,1 24.893.269 210.764
Film, video, radio tv 41 4,9 10.522.301 6,1 10.532.191 256.641
Libri e stampa 48 5,8 7.780.426 4,5 7.793.706 162.092
Musica 5 0,6 1.101.267 0,6 1.033.886 220.253
Videogiochi e software 200 24,1 34.960.835 20,4 35.503.605 174.804
Patrimonio storico artistico 91 11,0 22.432.303 13,1 22.274.190 246.509
Patrimonio storico artistico 87 10,5 21.642.355 12,6 21.620.263 248.763
Ambiente 4 0,5 789.948 0,5 653.927 197.487
Performing arts e arti visive 105 12,6 22.199.562 13,0 21.458.952 211.424
Servizi per la fruizione di attrattori 37 4,5 12.612.334 7,4 11.049.142 340.874
Agenzie viaggio, tour operator, etc. 14 1,7 4.676.086 2,7 3.964.536 334.006
Noleggi 4 0,5 1.310.649 0,8 1.179.265 327.662
Ricettività 19 2,3 6.625.599 3,9 5.905.341 348.716
Altre attività 21 2,5 4.779.632 2,8 3.459.478 227.602
TOTALE 831 100,0 171.109.419 100,0 159.080.233 205.908
Fonte: Invitalia
5.3 I progetti ammessi
31
Al 30 marzo 2019, risultavano ammesse 158 domande, per un valore degli investimenti previsti
di 171 milioni di euro ed agevolazioni richieste pari a 159 milioni di euro. Il rapporto
complessivo fra domande ammesse e domande presentate è del 19%. Alla data della
rilevazione, risultavano in fase di istruttoria 24 domande (il 2% del totale).
Il tasso di ammissione al finanziamento è relativamente ridotto, rispetto alla media, per la Linea
riguardante il Consolidamento delle PMI: il 13%. In valore assoluto le domande ammesse su
questa Linea sono 11, contro 111 nuove imprese e 36 soggetti del Terzo Settore. Più elevato
ma comunque ridotto è il tasso di ammissione per le nuove imprese (20%) e per i soggetti del
Terzo Settore (20% anche in questo caso).
Tabella 13 Stato dell’istruttoria delle domande per linea di intervento. Dati al 30 marzo 2019
Status
domande
Azione 3.a.1.a
Nuove imprese
Azione 3.b.1.a
Consolidamento
MPMI
Azione 3.c.1.a
Terzo Settore Totale
N. % N. % N. % N. %
Ammesse 111 20% 11 13% 36 20% 158 19%
In istruttoria 15 2% 2 2% 7 4% 24 2%
Non ammesse 438 78% 74 85% 137 76% 649 78%
Totale 564 100% 87 100% 180 100% 831 100%
Fonte: Invitalia
Le agevolazioni concesse ammontano a 25,3 milioni di euro: 17,9 milioni per le nuove imprese,
2,2 milioni per il consolidamento delle MPMI e 5,2 milioni per gli enti del Terzo Settore. Come
si osserva dalla tabella seguente, anche considerando i dati sulle agevolazioni, è relativamente
molto ampia la quota ricoperta dalla Campania (61% delle agevolazioni).
Delle 158 aziende ammesse al finanziamento, 113 hanno stipulato il contratto con Invitalia (il
Soggetto Gestore).
Tabella 14 Distribuzione regionale delle domande ammesse. Dati al 30 marzo 2019.
Regione N° Agevolazioni concesse
Euro (milioni) %
Basilicata 9 1,3 5%
Calabria 13 1,2 5%
Campania 86 15,7 61%
Puglia 12 1,7 7%
Sicilia 38 5,4 5,4%
Totale 158 25,3 100%
Fonte: Elaborazione su dati Invitalia
A livello settoriale, la distribuzione delle domande ammesse mostra una concentrazione
relativamente spiccata per le industrie culturali (45%). Seguono le industrie creative (17%) e il
settore del patrimonio storico artistico (17%), le performing arts ed arti visive (15%), i servizi
di supporto alla fruizione di attrattori culturali (4%) e le altre attività (2%).
Tabella 15 – Distribuzione settoriale delle domande ammesse. Dati al 30 marzo 2019
32
Settore N° %
Industrie creative 28 17
Industrie culturali 74 45
Patrimonio storico-artistico 24 17
Performing arts e arti visive 24 15
Servizi di supporto alla fruizione di attrattori culturali 5 4
Altre attività 3 2
Totale 158 100
Fonte: Elaborazione su dati Invitalia
5.4 Esecuzione finanziaria
Sotto il profilo finanziario, al 31.12.2018 l’Asse II ha un ammontare di risorse programmate
pari a 106,9 milioni di euro e un livello di spesa certificata pari al 12,1% della dotazione
complessiva (Tabella 16).
Tabella 16 Attuazione finanziaria del PON al 31.12.2018
Asse Dotazione Risorse
programmate
Spesa certificata
al 31.12.2018
Risorse
programmate su
dotazione (%)
Spesa certificata
su dotazione (%)
Asse I 360.227.224 331.633.811 75.237.375 92,1% 20,9%
Asse II 114.014.376 106.933.000 13.834.423 93,8% 12,1%
Asse III 16.691.734 13.811.555 2.897.945 82,7% 17,4%
Totale 490.933.334 452.378.366 91.969.743 92,1% 18,7%
Fonte: Relazione Annuale di Attuazione 2018 del PON Cultura e Sviluppo 2014-2020
Secondo i dati forniti da Invitalia, aggiornati ad Aprile 2019, gli impegni ammontano a 24,4
milioni di euro (di cui i contributi a fondo perduto ammontano a 14 milioni di euro e quelli a
mutuo agevolato a 10,4 milioni di euro). A questa data, il numero dei progetti è rimasto
invariato rispetto alla rilevazione precedente ma si registra un lieve calo delle risorse impegnate,
in quanto alcuni progetti sono ancora in corso di finalizzazione.
Tabella 17 - Indicatori di avanzamento dell’Asse II
Indicatore Descrizione Valori %
Capacità di
impegno
Rapporto tra impegni* e
disponibilità finanziaria
Impegni Dotazione PON 21,36%
24.363.231,65 114.014.376
Capacità di
avanzamento
Rapporto tra totale contratti
perfezionati e disponibilità
finanziaria del PO
Valore contratti
perfezionati
Dotazione PON
114.014.376 19,03%
21.708.196 114.014.376
Capacità di
realizzazione
Rapporto tra erogazioni
chiuse e impegni
Erogazioni Impegni 30,82%
7.509.574,83 24.363.231,65
* Valore agevolazioni concesse
Fonte: Elaborazione su dati Invitalia
I contratti perfezionati ammontano a 21,7 milioni di euro; in questo caso, il valore del fondo
perduto ammonta a 12,5 milioni di euro e quello relativo ai mutui agevolati a 9,2 milioni di
33
euro. Le erogazioni completate sono pari a 7,5 milioni di euro; il fondo perduto è pari a 4,8
milioni di euro mentre il valore dei mutui agevolati è pari a 2,7 milioni di euro.
In dettaglio:
- la capacità di impegno è pari a 21,36% (risorse impegnate rispetto alla dotazione
finanziaria);
- la capacità di avanzamento, ovvero il rapporto il valore dei contratti deliberati e la
disponibilità finanziari del PO, è pari all’19,03%. In relazione agli impegni, il valore
dei contratti perfezionati raggiunge l’89,10%;
- la capacità di realizzazione (rapporto tra gli importi erogati e le risorse impegnate)
raggiunge il 30,82%.
5.5 Conseguimento dei target intermedi
I target intermedi finanziari e fisici al 31 dicembre 2018 sono stati conseguiti.
Il target intermedio “fisico” dell’Asse II è dato dall’Indicatore “Investimento
produttivo: imprese che ricevono un sostegno” ed è determinato, al 31 dicembre 2018,
in 61 imprese. Come viene evidenziato nel Quadro di riferimento dell’efficacia
dell’attuazione dell’Asse II (Tabella 6, paragrafo 2.A.8), l’indicatore prescelto fa
riferimento alle due azioni a valere sulle Priorità di Investimento 3a e 3c, che
rappresentano oltre il 50% delle risorse dell’Asse. Il target è stato ampiamente
superato, in quanto le imprese che hanno effettivamente ricevuto il sostegno sono
147.
La stima relativa al target finale è stata condotta ipotizzando un contributo medio per
intervento pari a 83.000 euro per impresa per la Priorità 3a e a 186.000 euro per
impresa per la Priorità 3c. Sono quindi 692 le imprese che si prevede di finanziare
complessivamente entro il 2023. Dati questi parametri, il target intermedio è stato
determinato mediante una stima dell’andamento previsto delle agevolazioni concesse
a partire dall’apertura dello sportello agevolativo (avvenuto il 15 settembre 2016).
Il target di spesa certificata al 31.12.2018 era pari a 13,6 milioni di euro. Il target è
stato raggiunto, in quanto la spesa certificata effettiva ha raggiunto il livello di 13,8
milioni di euro. Come viene evidenziato nel Quadro di riferimento dell’efficacia
dell’attuazione dell’Asse II (Tabella 6, paragrafo 2.A.8), il target intermedio stimato
al 2018 come spesa certificata corrisponde circa al 12% delle risorse dell’Asse. Il
target è stato elaborato mediante una stima dell’andamento previsto dell’esecuzione
dei progetti ammessi a contributo, a partire dall’apertura dello sportello agevolativo.
Nel caso delle start up, i valori osservati di contributo medio al 31 marzo 2019 sono nettamente
al di sopra dei valori stimati ai fini del calcolo del target intermedio fisico. Infatti, il contributo
medio per le start up è pari a circa 161.000 euro, contro una stima di 83.000. Il contributo medio
osservato per gli enti del Terzo Settore è invece al di sotto del valore stimato: 144.000 euro
contro 186.000 euro. Considerando la larga prevalenza delle start up (e quindi sul valore medio
totale del contributo), appare opportuna un’analisi finalizzata alla eventuale revisione del target
fisico finale al 2023.
5.6 Elementi di valutazione
34
5.6.1 La risposta delle imprese all’offerta di fondi
Quest’area di indagine riguarda la capacità della misura di raggiungere una platea il più
possibile ampia di potenziali beneficiari e di stimolarne l’interesse ad investire e crescere. Sulla
congruità del numero di partecipanti e sugli elementi di attrazione o dissuasione creati dalla
misura nei confronti delle imprese, indicazioni interessanti vengono dal Rapporto Panel Cultura
2018.
1. Oltre il 20% degli imprenditori che si è informato attraverso i canali “istituzionali e
non”, infatti, sulle opportunità di finanziamento del PON Cultura e Sviluppo ha poi
presentato domanda per potere usufruire degli incentivi; si tratta complessivamente
del 7,5% di quanti erano a conoscenza del programma.
2. I motivi che scoraggiano gli imprenditori a non partecipare e a richiedere l’accesso ai
fondi sono diversi ma hanno come denominatori comuni i requisiti stringenti per
accedervi e l’eccessiva burocrazia e complessità della loro gestione. Va sottolineato
che il 30,6% delle persone intervistate non indica un motivo particolare.
3. Analizzando invece le risposte di quanti invece riscontrano delle specifiche difficoltà,
il 21,2% pone come primo elemento di criticità i requisiti di accesso ai bandi troppo
selettivi o restrittivi. Ciò è aggravato dal fatto che mancherebbe un’informazione
tempestiva e puntuale; questa condizione viene evidenziata dal 16,5% del campione.
4. Oltre ad un’impresa su quattro, il 27,6%, fa esplicito riferimento a fattori burocratici
che spesso costituiscono il principale freno ad una più ampia partecipazione da parte
dei potenziali beneficiari, riducendo l’interesse verso questa tipologia di incentivi
finanziari. Il primo di questi fattori riguarda la gestione delle procedure, ritenute
difficili e complicate e anche fin troppo onerose (15,3%); il secondo fa riferimento ai
ritardi e ai tempi spesso molto lunghi per essere ammessi o per conoscere l’esito di
ammissione a seguito di domanda, oltre che per l’ottenimento dei benefici e/o
erogazioni del finanziamento (12,3%); e, ancora, scorrendo la graduatoria, si rileva
una quota non trascurabile di imprenditori, che considera le finalità dei fondi troppo
distanti dalle esigenze e dal core dell’attività d’impresa (7%).
5. Rispetto agli ambiti di attività si osserva che le maggiori difficoltà di accesso sono da
ascrivere alle imprese del comparto performing arts e patrimonio storico e artistico
(72,2%) e a quelle delle industrie creative (66,7%). Meno critici appaiono invece gli
operatori dell’industria creative driven (47,4%).
6. Dall’indagine emerge peraltro la consapevolezza che i finanziamenti pubblici erogati
attraverso il PON Cultura e Sviluppo siano uno strumento importante per la crescita
del territorio: è quasi l’80% dei potenziali beneficiari a dichiararlo. Anche dopo aver
avuto accesso ai finanziamenti, il giudizio verso il PON Cultura e Sviluppo rimane
positivo per il 90% dei beneficiari delle misure del programma di incentivi “Cultura
Crea”.
Gli elementi raccolti nell’ambito di questa indagine sono interessanti e possono essere utilizzati
per una breve discussione.
Adempimenti burocratici: banche vs amministrazioni concedenti
35
In merito alle aree di criticità indicate dalle imprese culturali e creative del campione, dopo un
raffronto con gli adempimenti amministrativi richiesti dalle banche a fronte di una richiesta di
prestito per investimenti, se ne desume che il numero di documenti da fornire all’ente Gestore
è di poco superiore a quanto richiesto mediamente dalle banche per un prestito assimilabile
all’agevolazione. In particolare, se per una MPMI Cultura Crea prevede la produzione di oltre
20 documenti al fine di presentare la domanda di finanziamento, in media una banca ne richiede
fra i 15 e i 20. I valori non sono quindi particolarmente difformi.
Non esiste, nel caso delle banche, l’obbligo di presentare un business plan o l’obbligo di fornire
gli stati di avanzamento dei lavori (a meno che non si tratti di anticipazioni) per giustificare il
prestito o la necessità di rendicontare tramite fatture quietanzate o non quietanzate. Il prestito
erogato prescinde da tale stato di cose, a differenza del caso delle agevolazioni di Cultura Crea.
Poiché tali adempimenti hanno un costo economico (deve essere coinvolto un commercialista)
e anche un peso in termini di tempo e risorse, potrebbero costituire un fattore di
scoraggiamento, specie per le imprese più piccole.
I vantaggi creati dagli incentivi di Cultura Crea rispetto al ricorso al mercato del credito
Le condizioni di retrocessione del credito, per contro, sono molto diverse e tutte a favore delle
agevolazioni di Cultura Crea. Oltre al fondo perduto, infatti, sono previsti prestiti agevolati a
tasso zero (senza garanzie collaterali), con la possibilità di coprire tramite il fondo perduto e il
debito, fino al 90% dell’investimento totale. Nel caso delle banche, a fronte di interessi
particolarmente bassi (che potrebbero rendere preferibile ricorrere al prestito bancario, in
quanto gli interessi cumulati sarebbero comunque preferibili ad un tasso zero – vista la loro
esiguità complessiva – che però prevede adempimenti formali che rendono più oneroso il
prestito, sia in termini economici che di impegno di tempo e risorse), però, occorre fornire le
garanzie collaterali a supporto della richiesta di prestito (che hanno un costo).
Inoltre, la presenza concomitante di un contributo a fondo perduto rende, dal punto di vista
economico, l’agevolazione preferibile sempre ad un qualsiasi prestito bancario, nonostante gli
attuali bassi tassi di interesse e le condizioni di retrocessione del prestito abbastanza simili in
termini di durata e grazia.
I tempi: banche vs amministrazioni concedenti
Con riferimento ai tempi, indicati come un altro dei fattori di criticità, Cultura Crea prevede
una risposta entro 60 giorni dalla presentazione delle domande, quindi altri 30 giorni per l’inizio
delle attività e un orizzonte temporale di 12 mesi per il completamento dell’investimento. In
questo caso, il raffronto è a favore delle banche. Mentre non esiste un termine perentorio per
una risposta ad una domanda di finanziamento, la pratica indica che a fronte di una domanda
corredata di tutti i documenti necessari, le garanzie e valutazione positiva del merito creditizio,
una domanda di finanziamento può essere accolta anche in 15/20 giorni. Nel caso di domande
incomplete e da integrare, tale termine può dilatarsi. Non esistono invece termini relativi al
completamento di un investimento.
La flessibilità rispetto alle esigenze: banche vs amministrazioni concedenti
Le condizioni di utilizzo delle agevolazioni ovvero la definizione di ambiti di investimento
particolarmente definiti, può comportare un non allineamento con le puntuali esigenze delle
Imprese culturali e creative – limiti che non si trovano nel caso dei prestiti bancari. La selettività
rappresenta peraltro uno dei cardini dell’intervento di policy nel campo degli aiuti alle imprese:
36
l’amministrazione pubblica che concede aiuti non mira ad un generico rafforzamento della
capacità produttiva delle imprese ma persegue specifici obiettivi di crescita, collegati allo
sviluppo del tessuto produttivo territoriale e alle altre priorità. Va considerato inoltre il clima
di fiducia (considerato da tutti gli studi sul credito come uno dei fattori che più incidono sulla
domanda), ovvero se non si percepiscono particolari potenzialità nell’immediato futuro,
l’investimento verrà rimandato.
5.6.2 La forte incidenza delle domande non ammesse
Il tasso di rigetto delle domande presentate è molto elevato (78%). Nelle fasi iniziali di Cultura
Crea, la non ammissibilità delle domande è stata principalmente imputabile alla mancata
associazione dei progetti ai Codici ATECO individuati. Secondo le stime di Invitalia, circa il
20% delle domande presentate nella prima fase (settembre 2016) hanno sofferto di questa
criticità. In seguito, alle aziende con codici ATECO non congrui ma con progetti con codici
ATECO congrui, è stato concesso di aggiungere il codice ATECO mancante e di procedere
quindi con la richiesta di finanziamento.
La tabella 18 sintetizza invece (elaborando dati relativi ad un’analisi compiuta a maggio 2018
su un primo blocco di 349 domande presentate) le principali motivazioni di non ammissibilità
rispetto agli ambiti di valutazione individuati dalla Direttiva Operativa n. 55 del 20 luglio 2016
e sulla base dei Criteri di Selezione delle Operazioni dell’Asse II: (i) analisi di mercato e
fattibilità economica – finanziaria; (ii) fattibilità tecnica e cantierabilità dell’iniziativa; (iii)
competenze tecniche ed imprenditoriali; (iv) specificità della misura (e.g. Audience
Development, collegamento delle iniziative con l’attrattore, grado di innovazione, etc.).
Un primo elemento da evidenziare riguarda l’elevata percentuale di domande rigettate per
ragioni connesse al criterio della specificità della misura: il 47% circa di mancate ammissioni
è determinato dall’applicazione di questo criterio. Seguono le competenze tecniche ed
imprenditoriali (34%), la fattibilità tecnica e la cantierabilità (13%) ed infine le carenze
nell’analisi di mercato e nella valutazione della fattibilità economica e finanziaria.
Tabella 18 Motivazioni di non ammissibilità al 31 maggio 2018 - Distribuzione regionale (valori assoluti e
pesi percentuali)
Linea di
Intervento
Regione
Obiettivo
Analisi di
Mercato e
Fattibilità
Fattibilità
tecnica e
Cantierabilità
Competenze
Tecniche ed
Imprenditoriali
Specificità della
Misura Totale
Azione 3.a.1.a –
Nuove Imprese
Basilicata 1 (20,0%) 0 (0%) 3 (60,0%) 1 (20,0%) 5
Calabria 3 (14,28%) 4 (19,05%) 9 (42,86%) 5 (23,81%) 21
Campania 3 (2,40%) 21 (16,80%) 45 (36,00%) 56 (44,80%) 125
Puglia 2 (13,33%) 6 (40,00%) 5 (33,34%) 2 (13,33%) 15
Sicilia 4 (9,09%) 10 (22,73%) 13 (29,55%) 17 (38,64%) 44
Totale 13 (6,19%) 41 (19,52%) 75 (35,72%) 81 (38,57%) 210
(100%)
Azione 3.b.1.a – Consolidamento
MPMI
Basilicata 1 (50,00%) 0 (0%) 1 (50,00%) 0 (0%) 2
Calabria 0 (0%) 0 (0%) 0 (0%) 2 (100%) 2
Campania 2 (3,57%) 4 (7,14%) 3 (5,36%) 47 (83,93%) 56
Puglia 0 (0%) 0 (0%) 0 (0%) 3 (100%) 3
37
Linea di
Intervento
Regione
Obiettivo
Analisi di
Mercato e
Fattibilità
Fattibilità
tecnica e
Cantierabilità
Competenze
Tecniche ed
Imprenditoriali
Specificità della
Misura Totale
Totale 3 (4,76%) 4 (6,35%) 4 (6,35%) 52 (82,54%) 63
(100%)
Azione 3.c.1.a –
Terzo Settore
Basilicata 1 (16,67%) 0 (0%) 2 (33,33%) 3 (50,00%) 6
Calabria 3 (37,50%) 0 (0%) 4 (50,00%) 1 (12,50%) 8
Campania 1 (4,17%) 0 (0%) 11 (45,83%) 12 (50,00%) 24
Puglia 0 (0%) 0 (0%) 6 (75,00%) 2 (25,00%) 8
Sicilia 1 (3,33%) 0 (0%) 15 (50,00%) 14 (46,67%) 30
Totale 6 (7,89%) 0 (0%) 38 (50,00%) 32 (42,11%) 76
(100%)
Totale Generale 22 (6,30%) 45 (12,89%) 117 (33,53%) 165 (47,28%) 349
(100%)
Fonte: elaborazione dati AdG - Servizio II Mibact. Dati aggiornati al giugno 2018.
La distribuzione dei tassi di incidenza dei fattori di inammissibilità varia in modo significativo
fra le Linee: l’incidenza della specificità della misura è, in particolare, molto alto per quanto
riguarda il consolidamento delle MPMI (83%). La carenza delle competenze tecniche ed
imprenditoriali è relativamente alta per le Linee delle nuove imprese (36%) e soprattutto del
Terzo Settore (50%).
In diversi casi, il mancato rispetto dei quattro criteri incide in maniera differenziata anche a
livello regionale (all’interno di ciascuna Linea): ad esempio, nella Linea delle nuove imprese il
criterio relativo alle Competenze incide meno in Sicilia che in Calabria e in Basilicata; nella
Linea del Terzo settore il criterio relativo alla specificità della misura ha un peso rilevante per
Basilicata, Campania e Sicilia, meno per Puglia e Calabria.
In sintesi, al momento della rilevazione dei dati mostrati nella tabella 18 il basso livello del
tasso di ammissione appariva correlato prevalentemente sia a profili di competenza tecnica ed
imprenditoriale dei soggetti proponenti, sia ad elementi specifici della misura in termini di
criteri quali, ad esempio, l’audience development. Questo criterio è stato rimosso con la
decisione presa in occasione del Comitato di Sorveglianza del 26 Luglio 2018, insieme al
criterio dell’interesse industriale. Le motivazioni della eliminazione del criterio dell’audience
development riguardano la difficoltà di misurazione, specie da parte delle aziende, di questo
criterio. Il potenziale di sviluppo è insito nell’attività economica dell’impresa proponente.
Per quanto riguarda le difficoltà delle aziende nello sviluppo del business plan e nelle
realizzazioni di analisi di mercato e fattibilità economico-finanziaria, Invitalia ha attuato un
servizio di accompagnamento “leggero” non previsto all’inizio delle attività di sportello, che
ha progressivamente consentito di migliorare la qualità dei contenuti progettuali.
Negli ultimi mesi, il flusso di domande è pari a circa 10 al mese, con un tasso di inammissibilità
medio pari a circa il 20%. Si registrano ancora molti problemi nella fase di rendicontazione.
5.6.3 Asimmetrie nella distribuzione per priorità delle domande
Abbiamo visto come la quota delle domande di agevolazione presentate da parte delle MPMI
sia piuttosto ridotta. Questo va presumibilmente inquadrato in una calibrazione dell’offerta di
fondi non del tutto adeguata rispetto alle esigenze delle imprese esistenti. Le agevolazioni di
38
“Cultura Crea” danno un forte incentivo (attraverso una intensità di aiuto molto consistente)
alla formazione di nuovo capitale. Questo stimola ovviamente la domanda delle start up ma
rischia di essere meno attraente per le imprese esistenti, per le quali potrebbero essere prevalenti
le esigenze finanziarie legate al capitale circolante ed al consolidamento del debito. Questo
elemento potrebbe, a nostro avviso, essere utilmente esplorato ed integrato nella valutazione ex
ante dello strumento finanziario, che identifica la necessità per le MPMI di sostenere
“investimenti maggiormente capital-intensive di imprese già cresciute nel mercato”. Questi
aspetti appaiono a nostro avviso meritevoli di ulteriori analisi, eventualmente per verificare la
fattibilità e l’utilità di un ampliamento del ventaglio delle agevolazioni dirette alle MPMI, ad
esempio con l’introduzione di garanzie e/o anche con il finanziamento di servizi reali.
5.6.4 Asimmetrie nella distribuzione regionale delle domande
Come illustrato in precedenza, le imprese localizzate in Campania sono largamente prevalenti
nella distribuzione delle domande sia presentate che ammesse. Se assumessimo
(ragionevolmente anche se non in base ad un’analisi rigorosa) l’esistenza di una relazione, sia
pure di larga massima, fra la dotazione di ICC di una regione e la sua propensione a domandare
fondi per l’agevolazione di investimenti, dovremmo concludere che la presenza della Campania
nella distribuzione delle domande è largamente sovradimensionata.
Il Rapporto Symbola, in particolare, conferma la rilevanza delle ICC in Campania. Sul totale
delle cinque RMS, il valore aggiunto del Sistema Produttivo, Culturale e Creativo incide per il
37%. In termini occupazionali, l’incidenza è del 35%. Come abbiamo visto, il numero di
domande, l’investimento e il volume di agevolazioni proposti dalle imprese campane hanno
una incidenza molto superiore sul totale.
Tabella 19 Valore aggiunto e occupazione del Sistema Produttivo Culturale e Creativo nelle
regioni italiane. Anno 2018. Valore aggiunto in milioni di euro, occupazione in migliaia
Valore aggiunto Occupazione
Valore % Valore %
Campania 4.508,30 37,31 83,5 34,84
Puglia 2.913,40 24,11 60,4 25,20
Basilicata 404,8 3,35 8,5 3,55
Calabria 971,3 8,04 22 9,18
Sicilia 3.286,70 27,20 65,3 27,24
TOTALE 12.084,50 100,00 239,70 100,00
Fonte: Unioncamere, Fondazione Symbola, 2019
All’opposto, relativamente ridotta appare la presenza di una regione come la Puglia, che ha una
quota relativamente elevata di valore aggiunto ed occupazione nel settore ed una presenza
relativamente limitata in termini di domanda di agevolazioni.
5.6.5 La perimetrazione delle aree di localizzazione delle imprese beneficiarie
Il Decreto del MiBACT dell’11 maggio 2016 istitutivo del regime di aiuto dell’Asse II prevede,
per le imprese esistenti (Titolo II) e per gli enti del Terzo Settore (Titolo III), che siano
ammissibili alle agevolazioni i programmi di investimento realizzati presso una unità produttiva
ubicata nei comuni inclusi nelle aree di attrazione culturale al contorno degli attrattori
39
identificati. I comuni sono specificati nell’Allegato 1, sezioni A (per le imprese esistenti) e B
(enti del Terzo Settore) del Decreto.
Questa disposizione potrebbe, in un consistente numero di casi, aver ristretto la domanda di
agevolazioni, considerato che la presenza delle imprese del sistema culturale e creativo è
presumibilmente maggiore nei centri più densamente popolati e che molti attrattori sono
localizzati in territori interni o marginali. La disposizione potrebbe peraltro rivelarsi non
strettamente indispensabile per assicurare la coerenza fra il piano di investimenti e le esigenze
di valorizzazione degli attrattori: un progetto imprenditoriale (ad esempio di natura
immateriale) potrebbe infatti rispondere a queste esigenze anche se non realizzato fisicamente
presso una unità produttiva ubicata nell’area di attrazione.
5.7 Efficacia della comunicazione
L’obiettivo di questa parte della valutazione è di verificare se e come le azioni di comunicazione
del PON e di Cultura Crea abbiano promosso la diffusione delle opportunità garantite dai fondi
contribuito alla loro efficace utilizzazione18. L’analisi si fonda su informazioni e dati desk
nonché su interviste svolte con il referente di Invitalia per Cultura Crea.
Con riferimento alle attività di comunicazione pianificate e realizzate da Invitalia, sono stati
organizzati:
incontri con le Camere di Commercio (8) delle Regioni interessate (nella seconda metà
del 2016);
webinar mensili di informazione e comunicazione a supporto delle opportunità offerte
da Cultura Crea (con la partecipazione media di 20 partecipanti)
presentazione del Programma Cultura Crea e degli incentivi in occasione dei workshop
nelle Regioni interessate. Gli incontri non hanno avuto un focus specifico sul
Programma – si tratta di presentazioni delle varie opportunità di supporto offerte da
Invitalia. I workshop sono organizzati con cadenza mensile.
Con riferimento alle attività di comunicazione, l’Autorità di Gestione, per informare
dell’iniziativa i potenziali beneficiari e portatori di interessi, ha attuato le seguenti attività:
due incontri (6 ottobre 2017 e 9 novembre 2017) presso il MiBACT, a cui sono stati
invitati ad intervenire associazioni di categoria, partenariato sociale e imprese con
l’obiettivo di esaminare i risultati registrati nonché di dare nuovo impulso alla
partecipazione delle imprese;
18 Va sottolineato che la valutazione del Piano di Comunicazione è oggetto di una valutazione ad hoc. Questo
paragrafo non sostituisce o sintetizzare tale attività. Inoltre, la valutazione dello stato di attuazione delle
attività di comunicazione sarà oggetto di un rapporto ad hoc, come indicato nel Piano di valutazione.
40
Stati Generali delle Imprese Culturali e Creative (1-2 febbraio 2018 e 10 dicembre
2018). Gli Stati Generali hanno registrato la partecipazione di operatori economici,
associazioni di categoria, esperti e testimonial che si sono confrontati in tavoli di
lavoro tematici: imprese culturali, imprese creative, patrimonio storico artistico,
performing arts e arti visive, turismo.
Da tali incontri, specialmente con riferimento agli Stati Generali, sono emerse alcune istanze
di carattere generale ma anche riferite al programma. In particolare, è stata segnalata l’esigenza
di fare rete e il bisogno di supporto allo sviluppo di idee progettuali. In tale occasione, inoltre,
si è manifestata l’esigenza di semplificare i criteri di selezione delle operazioni e i formulari
relativi alle agevolazioni, oltre che, nel prossimo futuro, di programmare forme di tutoraggio e
accompagnamento dei beneficiari.
Inoltre, i beneficiari potenziali possono ottenere le informazioni circa il PON e Cultura Crea
tramite:
il sito web e la piattaforma dedicata alle imprese culturali e creative (quest’ultima
apparentemente in disuso a novembre 2019). Entrambi i siti contengono informazioni
relative al Programma, allo stato di avanzamento e alle opportunità offerte alle
imprese culturali e creative;
la piattaforma dedicata a Cultura Crea realizzata da Invitalia, che contiene tutte le
informazioni relative alle agevolazioni.
Il presidio ‘social’ su Twitter e Facebook.
Indicazioni interessanti sul versante della diffusione delle informazioni su Cultura Crea
vengono dal rapporto Panel Cultura 2018. Per quanto riguarda la percezione e la conoscenza
del PON, la ricerca esamina il grado di interesse per gli strumenti finanziari, gli incentivi e le
opportunità offerte, il livello di soddisfazione per le fonti e i canali maggiormente utilizzati per
acquisire informazioni per un agevole accesso ai fondi. Di seguito si riportano, in sintesi, alcuni
dati circa la conoscenza del Programma e i canali maggiormente utilizzati.
Il 39,5% degli intervistati è a conoscenza dell’esistenza del PON Cultura e Sviluppo
e dei fondi a sostegno delle imprese del sistema produttivo culturale e creativo. Il
60,5% dei potenziali beneficiari dichiara, invece, di non averne mai sentito parlare.
Il canale informativo di riferimento privilegiato per quasi il 45% delle imprese che
hanno richiesto informazioni approfondite sulle opportunità di finanziamento del
PON è la figura professionale del commercialista, che insieme agli enti locali
(14,3%), al sito del MiBACT (13,3%) e a quello istituzionale del PON Cultura e
Sviluppo (12,4%) giocano un ruolo chiave per le imprese ammesse ai fondi o che
tentano di accedervi già nella fase preliminare di informazione.
Molto meno utilizzati sono gli altri canali informativi: il 6,7% ha partecipato a eventi
tematici (workshop, seminari e convegni) o si è avvalso della consulenza delle
associazioni di categoria mentre il 5,7% ha consultato il sito di Invitalia; il materiale
informativo è stata la fonte di informazione per il 3,8% e una stessa percentuale di
soggetti, invece, si è rivolta al personale di Invitalia. Residuale o quasi nulla, infine,
è stata la percentuale (1%) di quanti indicano i media (giornali, radio, tv, ecc.) come
fonte di informazione.
41
È da rilevare che per i partecipanti alle misure “Cultura Crea”, il principale strumento
per la raccolta delle informazioni rimane internet, in particolare il sito istituzionale
del MIBAC (32,2%) e in seconda battuta gli altri siti, quello di Invitalia (18,6%) e del
PON Cultura e Sviluppo (11,9%). Anche per questo sottocampione i consulenti (ossia
i commercialisti) rappresentano, comunque, uno dei principali canali informativi
utilizzati.
I dati di Panel Cultura confermano inoltre il ruolo marginale delle associazioni di categoria o
del sistema camerale con riferimento alla comunicazione relativa al Programma. Prevale, come
abbiamo visto, l’intermediazione del commercialista di riferimento e il riferimento ai siti
istituzionali delle regioni, del MiBACT e quello specifico del Programma.
Per i soggetti del campione di riferimento, il sito di Cultura Crea di Invitalia fa registrare un
risultato modesto come fonte di informazioni. Ciò è probabilmente spiegabile con la natura dei
potenziali beneficiari che, tradizionalmente, fanno maggiore riferimento al mondo della cultura
e della creatività piuttosto che a fonti informative percepite come prevalentemente orientate al
mondo delle aziende.
Le attività di comunicazione degli incentivi dell’Asse II del PON hanno raggiunto un pubblico
ampio, attraverso una pluralità di strumenti dedicati. L’estensione e la correttezza della
diffusione delle informazioni costituisce naturalmente un elemento decisivo per sostenere
un’adeguata domanda di agevolazioni.
Si evidenziano come aspetti critici:
gli incontri con le camere di commercio rischiano di non essere particolarmente efficaci
avendo come target le imprese culturali e creative. Tradizionalmente, tale tipologia di
impresa non si rivolge in maniera sistematica alle camere di commercio ma preferisce
raccogliere informazioni tramite altri canali. In particolare, è particolarmente difficile
intercettare i soggetti del Terzo Settore utilizzando il canale camerale.
gli incontri sul territorio per la comunicazione circa le agevolazioni disponibili per le
imprese o soggetti del Terzo Settore, senza però un focus specifico, sono meno efficaci
di workshop o presentazioni organizzate ad hoc, selezionando in maniera mirata la
platea dei potenziali interessati
I webinar intercettano solo una minima parte della platea dei potenziali beneficiari.
Inoltre, stando a quanto riferito dai funzionari di Invitalia, i partecipanti (in media, circa
20 ad evento), i partecipanti sono in larga misura sempre gli stessi.
42
In generale, le MPMI19 necessitano di una comunicazione mirata ed è particolarmente
importante la prossimità territoriale dell’ente che gestisce le agevolazioni. In molti studi si
sottolinea la necessità di Business Development Services locali20 per supportare le MPMI
(indipendentemente dal settore) nell’accesso al credito e nello sviluppo delle competenze
manageriali. La prossimità territoriale o il presidio costante del territorio sul quale insistono i
potenziali beneficiari delle agevolazioni consentono solitamente risultati migliori, migliorando,
fra le altre cose, il flusso delle informazioni e della comunicazione.
Nel paragrafo finale di raccomandazioni vengono formulate alcune ipotesi di rafforzamento
delle attività di comunicazione, che in sintesi sono concentrate su attività focalizzate sui
potenziali beneficiari, di natura partecipativa e con una adeguata articolazione territoriale.
6. ASPETTI RELATIVI ALLE CARATTERISTICHE DEI PROGETTI
6.1 Il profilo delle imprese finanziate e la coerenza con le finalità dell’Asse II
La strategia di fondo del PON è quella di aumentare l’attrattività delle risorse culturali delle
Regioni meno sviluppate: le azioni di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale di
eccellenza dei territori interessati sono infatti volte a rafforzare le dotazioni degli “attrattori
culturali”, così chiamati per la loro capacità di determinare flussi più consistenti di domanda
turistica e di fruizione culturale di qualità. Allo sviluppo degli attrattori nel territorio sono legati
gli interventi volti a sostenere l’insediamento e la competitività di attività imprenditoriali della
filiera delle imprese creative e culturali, anche nel settore sociale, generando valore aggiunto e
occupazione.
Uno degli obiettivi della valutazione è quello di verificare se ed in quale misura gli interventi
selezionati e finanziati siano coerenti con le tipologie di intervento previste dall’Asse 2 e se
essi hanno la capacità potenziale di aumentare il grado di attrattività e di migliorare la fruizione
del bene.
L’analisi è stata effettuata analizzando le schede progettuali di un sottoinsieme dei progetti
finanziati, composto da 91 unità. La documentazione che è stata fornita dall’Autorità di
Gestione del PON e Invitalia. In particolare, sono state verificate: (a) le caratteristiche degli
interventi in termini di coerenza fra ambiti di attività delle iniziative finanziate e le linee
strategiche/programmatiche dell’Asse II, (b) la sussistenza di una connessione fra gli interventi
19 V. ad es. Effective policies for small business. A guide for the policy review process and strategic plans for
MSMEs development, OECD and UNIDO, 2014 e Financing SMEs in Europe: Stylised Facts, Policies,
Challenges, IAI, 2015.
20 LEVERAGING BUSINESS DEVELOPMENT SERVICES FOR SME PRODUCTIVITY GROWTH.
International Experience and Implications for United Kingdom Policy Final report, November 2018
Organisation for Economic Co-operation and Development Centre for Entrepreneurship, SMEs, Regions
and Cities (CFE)
43
finanziati e gli attrattori, (c) i partenariati attivati fra imprese e soggetti pubblici, con la finalità
di migliorare la fruizione degli attrattori e del patrimonio storico-culturale in generale, (d) la
coerenza fra gli interventi finanziati a i fabbisogni dell’attrattore di riferimento, sulla base delle
analisi compiute in sede di valutazione dell’Asse I.
Nella tabella seguente è riportata la distribuzione delle imprese esaminate. In particolare, sono
riportate la tipologia di imprese finanziate, il numero e le percentuali. La tabella completa, con
i nomi delle aziende, la descrizione sintetica delle attività, gli attrattori di riferimento e
l’investimento previsto è disponibile in Allegato.
Tabella 20 Distribuzione del sottoinsieme di progetti esaminati
Tipologia N° %
Imprese culturali 42 46,15
Imprese creative 17 18,68
Patrimonio storico-culturale 14 15,38
Performing Arts 15 16,48
Servizi di supporto 3 3,29
Totale 91 100
Fonte: Elaborazione dati PON, MiBACT e Invitalia
L’analisi delle proposte progettuali ha evidenziato la coerenza degli interventi proposti con le
linee strategiche dell’Asse II: la totalità dei progetti prevede interventi collegati alla
conoscenza, conservazione, fruizione, gestione degli attrattori e delle risorse culturali del
territorio, attività di animazione culturale e facilitazione della fruizione turistica finalizzata alla
valorizzazione delle risorse culturali.
In particolare, fra le imprese culturali prevalgono i progetti collegati al miglioramento della
fruibilità dei beni: 26 progetti su 42, anche se molti progetti sono attivi su più ambiti. Le
categorie individuate vanno intese quindi indicativamente. Fra le imprese creative il trend è
analogo 9 progetti su 17 sono collegati al miglioramento della fruizione dei beni. Nella
tipologia del patrimonio storico-culturale prevale la valorizzazione e fruizione delle risorse
culturali del territorio. Fra i beneficiari appartenenti alla categoria delle performing art prevale,
come era intuibile, l’animazione e, infine fra i tre soggetti della categoria servizi a supporto,
tutte le iniziative sono collegate ai servizi per la fruizione turistica e culturale. Due progetti che
hanno l’obiettivo di favorire l’accessibilità e la fruizione del patrimonio storico-culturale e degli
attrattori da parte di portatori di disabilità
6.2 Interazione dei progetti con gli attrattori
Per quanto riguarda l’interazione dei progetti finanziati con gli attrattori di riferimento, nella
tabella seguente sono riportate le imprese finanziate che incentrano l’attività proposta
sull’attrattore di riferimento e che hanno un collegamento “forte” con l’attrattore (per effetto di
accordi, convenzioni, protocolli d’intesa o altre forme di intesa con i soggetti proprietari o
gestori).
44
Tabella 21 Imprese, attività e attrattore di riferimento
Impresa Luogo Attività Attrattore di
riferimento
Imprese culturali
1 ARTEFICE Napoli Promozione arte della ceramica e porcellana e dei musei. Realizzazione di cataloghi virtuali in 3D e
schede digitali delle opere
Museo della Reggia e del Real Bosco di
Capodimonte
2 AUTISM AID Napoli Servizi specifici per autistici. Percorsi culturali,
spettacoli fruibili tramite touchscreen
Museo archeologico di
Napoli
3 BABY GARDEN
ACADEMY
Catania Progetti ludico-didattici per bambini per far
conoscere la storia culturale e i luoghi principali
catanesi
ex Manifattura Tabacchi
4 BIG BANG
PRODUCTIONS
San Vitaliano
(NA)
Portale web per promozione BBCC campani (con
info, biglietti online, etc.)
Area archeologica di
Ercolano
5 COLONNESE
AND FRIENDS
Napoli Piattaforma web per valorizzazione identità
culturale e e-commerce
Reggia di Caserta
6 COSY FOR YOU Napoli Pacchetti turistici per disabili Museo Archeo di Napoli
7 ECCLESIA VIVA Agrigento Percorso paleocristiano nella V. dei Templi Parco Valle Templi
8 FONDAZIONE
ALARIO PER VEIA ELEA
Ascea (SA) Living lab e collaborative innovation per enti,
persone attive nei BBCC dell’area del Parco archeologico
Parco archeologico di
Veia
9 FONDAZIONE
COMUNITÀ CX
STORICO DI NAPOLI
Napoli Tour virtuali BBCC Napoli e in particolare il Museo
Archeologico
Museo archeologico di
Napoli
10 FORMAMENTE Scalea
(Cosenza)
Percorso museale innovativo Galleria Nazionale di
Cosenza, Palazzo Arnone
11 IRIS Napoli Web site con info circa BBCC Campania Complesso Girolamini
12 GREEN NAXOS Catania Noleggio mezzi leggeri per visita parco Parco Archeo di Naxos
13 LA GRANDE
BELLEZZA
Albienella
(SA)
Centro per eventi culturali Museo e Parco Arche di
Paestum
14 SOCIETÀ NAZ
DI
SALVAMENTO
Agropoli (SA) Accompagnamento turisti per i parchi arche - con
nave
Parco Arche di Paestum
e Velia
15 TEMPORA Noto
(Siracusa)
Accompagnamento ecosostenibile alle visite
dell’attrattore
Area d’attrazione Cava
Ispica, Necropoli e
Castello
16 VIVERE Bagheria (PA) Ristorazione inclusiva (con impiego di addetti con
sindrome di down) e riferimento al patrimonio
culturale siciliano
Castello di Zisa Palermo
17 WI2C Vico E. (Napoli)
Piattaforma wifi gratuita per connettere info su BBCC e esercizi della zona
Area arche di Stabia
Imprese Creative
18 E CURTI S. Anastasia
Napoli
Ristorante con ricettario d’epoca Parco archeologico di
Pompei
19 IDEA FAKTORY Napoli Organizzazione eventi multimediali culturali svolti in collaborazione con attrattori culturali locali e
artisti
MANN e Palazzo Reale, Museo di Capodimonte
20 INNOVAZIONI Padula (SA) Realizzazione Museo della pietra di Padula Certosa di San Lorenzo in Padula
Patrimonio storico-artistico
45
Impresa Luogo Attività Attrattore di
riferimento
21 LEGAMBIENTE PALERMO
Palermo Zone ecologiche in prox dell’attrattore compattatori eco
Castello Zisa
22 LIBEROFUTURO Castelvetrano
(TP)
Isole ecologiche in prox dell’attrattore Parco archeologico di
Selinunte e cave di Cusa
23 MUSEO D’ARTE ANTICA
Corigliano C. (Cosenza)
Museo che raccolga manufatti Sibaritide Museo archeologico della Sibaritide
24 VIVAI
BARRETTA
Melito di
Napoli
Manutenzione e ripristino del verde nell’area
archeologica
Parco Archeologico di
Pompei
Performing Arts
25 DIETRO LE
QUINTE
Caserta Rappresentazioni artistiche nella Reggia di Caserta
e di Carditello per raccontare storia, tradizioni e
cultura locale
Reggia Caserta
26 EMA Nocera S. (SA)
Eventi teatrali e musicali per ripercorrere la storia di Paestum
Parco archeologico di Paestum
Servizi di supporto
27 CAMPANIA
TOURIST
Pompei (NA) Struttura ricettiva Parco Archeo di Pompei
28 CABFOR Padula (SA) Ampliamento struttura ricettiva Certosa di San Lorenza
29 SASSI HOTEL Matera Miglioramento accessibilità dell’hotel e promozione
degli attrattori locali
Museo Nazionale
Domenico Ridola e
Museo N. D’Arte Medievale e Moderna
Matera
Sui 91 progetti esaminati, 29 (il 30% del campione), hanno un legame forte con l’attrattore di
riferimento. La categoria delle imprese culturali è quella maggiormente rappresentata, con 17
progetti. In Campania sono localizzati 19 progetti, sei in Sicilia, tre in Calabria e uno in
Basilicata.
Fra le attività maggiormente ricorrenti, le iniziative relative alla fruizione degli attrattori:
accessibilità, pacchetti per itinerari e percorsi turistici guidati, pacchetti per persone portatrici
di disabilità, creazione di portali web o App per il miglioramento della fruizione del bene. Tre
progetti sono stati destinati a migliorare la fruibilità del bene da parte di soggetti svantaggiati.
6.3 La costituzione di reti e partenariati
La tabella B dell’Allegato I elenca le iniziative i cui promotori hanno dichiarato di possedere
un accordo con enti pubblici o privati per lo svolgimento delle attività e indica quali sono questi
enti.
Il 74% dei soggetti beneficiari dei progetti esaminati ha una collaborazione con enti pubblici o
privati. Fra i progetti finanziati, 47 progetti (su 91) hanno stipulato un accordo o un protocollo
d’intesa con almeno un ente pubblico o con l’attrattore di riferimento, con l’obiettivo di
migliorare la fruizione degli attrattori e di assicurare la sostenibilità dell’iniziativa. I soggetti
che hanno un accordo con un ente pubblico che non sia l’attrattore sono 28.
Alcune iniziative (11) prevedono invece un accordo con associazioni o altri soggetti privati o
ordini professionali (geologi e giornalisti). Questo dato è interessante in vista della creazione
di reti fra privati.
46
Non si è tenuto conto degli accordi in negoziazione ma non ancora conclusi al momento della
raccolta dei dati. Nel prosieguo della valutazione, nell’ambito dell’indagine sugli effetti del
Programma, si raccomanda di analizzare l’evoluzione di questi partenariati e gli effetti generati
in termini di consolidamento ed espansione delle attività nonché di impatto dei partenariati sulla
fruizione o gestione dell’attrattore di riferimento.
6.4 Coerenza fra gli interventi dell’Asse II e le linee strategiche dell’Asse I
L’analisi delle proposte progettuali ha evidenziato la coerenza degli interventi proposti
dall’Asse II con le linee strategiche dell’Asse I.
Nell’Azione 6c.1.a dell’Asse I, la totalità dei progetti prevede interventi di restauro finalizzati
alla conservazione e all’adeguamento funzionale, strutturale ed impiantistico. La gran parte di
essi ha l’obiettivo di promuovere l’incremento della fruibilità dei beni, attraverso un maggiore
dotazione di servizi per l’accoglienza e l’accessibilità e di supporti e strumenti multimediali.
Particolare attenzione viene data anche all’attenzione a favorire l’accessibilità e la fruizione ai
soggetti disabili. Gli interventi finanziati con il Programma Cultura Crea appaiono in
complementarità con l’esigenza di adeguamento funzionale dei beni, di maggiore accessibilità
e di supporto multimediale. In tema di accessibilità e fruizione, come già ricordato, si segnalano
le iniziative a beneficio delle categorie svantaggiate per la fruizione dei beni.
I progetti dell’Azione 6c.1.b dell’Asse I sono finalizzati a promuovere la fruizione e la
diffusione della conoscenza attraverso lo sviluppo di soluzioni tecnologiche innovative; essi
perseguono l’obiettivo di promuovere gli Attrattori come motori dello sviluppo del territorio,
agendo anche sulla loro aggregazione, ed hanno anche una funzione sociale, promuovendo
l’esperienza di museo partecipato, creando comunità di utenti che possono condividere le loro
esperienze. Anche in questo caso si registra una buona coerenza e complementarità delle attività
dei progetti in relazione agli attrattori, specie in relazione alle soluzioni tecnologiche
innovative.
Gli interventi finanziati con il Programma Cultura Crea dovrebbero consentire il miglioramento
delle condizioni di accoglienza, accessibilità e di fruizione degli attrattori. Va anche
sottolineato che la maggior parte dei progetti esaminati non ha una connessione diretta con un
attrattore di riferimento ma con il patrimonio storico-culturale, le tradizioni, l’animazione e la
fruizione di territori ampi.
Consistente è il numero di progetti che prevede l’aumento di portali/siti web per la promozione
del territorio e l’offerta di servizi connessi alla fruibilità dei beni e del patrimonio artistico-
culturale ed enogastronomico delle aree di riferimento. Similmente, sono diffusi i supporti
multimediali e le applicazioni per la promozione e vendita di servizi online. Alcuni interventi
hanno anche attenzione ai temi dell’ambiente, soprattutto dal punto di vista della gestione dei
rifiuti e della mobilità sostenibile connessa alla visita dei siti degli attrattori.
Gli interventi finanziati hanno anche la caratteristica di essere fortemente innovativi e di
favorire la fruizione dei beni promuovendo l’utilizzo delle nuove tecnologie.
Infine, come si è detto in precedenza ed in linea con quanto auspicato dal Programma, i
proponenti delle iniziative finanziate hanno attivato dei partenariati con soggetti pubblici e
privati, al fine di migliorare la fruibilità degli attrattori o beni culturali di riferimento e, al
contempo, di assicurarsi la sostenibilità delle iniziative tramite la formazione di reti.
47
6.5 Effetto di incentivazione
Nell’ambito della disciplina sugli aiuti di Stato, si utilizza il principio della necessità dell’aiuto
per segnalare che l’aiuto deve essere necessario affinché l’impresa realizzi un’operazione e che
quindi questa impresa non avrebbe realizzato l’operazione in assenza dell’aiuto stesso. In altri
termini, l’aiuto deve avere un effetto di incentivazione21.
Per valutare il ruolo svolto dall’incentivo nella realizzazione dei progetti, si è fatto riferimento
all’indagine condotta in Panel Cultura. In particolare, il quesito ha riguardato se e come il
contributo abbia inciso sull’investimento.
Considerando la capacità dei progetti finanziati di incidere in modo positivo su aspetti rilevanti,
per 7 imprese beneficiarie su 10 (69,3%), i finanziamenti del PON Cultura e Sviluppo risultano
di elevata utilità per l’attività aziendale. In particolare, in assenza del contributo il 43,6% non
avrebbe realizzato il progetto finanziato ovvero lo avrebbe differito nel tempo (15,4%) oppure
ridimensionato (7,7%) realizzandone uno di minore ammontare o con una tecnologia meno
sofisticata (2,6%). Molto più contenuta, all’opposto, è la quota di imprenditori che avrebbe
comunque realizzato il progetto, anche in assenza di agevolazioni: il 28,2%.
Rispetto agli ambiti di attività, è tra gli imprenditori del Terzo Settore che i finanziamenti hanno
avuto il riscontro maggiormente positivo. A livello territoriale gli intervistati che si dichiarano
maggiormente soddisfatti, in termini di vantaggio tratto dall’utilizzo degli incentivi PON,
risultano gli imprenditori della Basilicata, mentre una minore efficacia viene segnalata dagli
intervistati della Puglia.
6.6 ICC e territorio
L’integrazione degli investimenti delle ICC generati dalla misura nel sistema territoriale di
riferimento è sicuramente un effetto atteso del programma. Esso è perseguito direttamente
attraverso le azioni collegate agli attrattori e indirettamente mediante la generazione di nuove
imprese, che ha una dimensione originariamente settoriale ma che ha chiari ricadute in termini
di valorizzazione culturale del territorio e creazione di nuove filiere.
Una sperimentazione interessante nell’ambito del Programma potrebbe riguardare la
promozione e l’animazione di cluster territoriali di imprese culturali e creative, ovvero di
sistemi integrati di imprese, associazioni, istituzioni locali, istituti finanziari, università,
fornitori di servizi ed altri stakeholder, in una logica di progetto integrato.
21 In termini operativi, nei bandi ci si limita a richiedere che l’impresa beneficiaria non abbia avviato la
realizzazione del progetto prima della data di presentazione della domanda di aiuto.
48
7. BENCHMARK CON ESPERIENZE INTERNAZIONALI
7.1 Inquadramento
In questo capitolo vengono passati in rassegna, in forma preliminare, alcuni programmi o
progetti internazionali di sostegno al settore della cultura e degli attrattori culturali, con
l’obiettivo di identificare elementi di benchmark e strumenti applicabili anche nel nostro Paese
per lo sviluppo e l’innovazione dell’industria culturale e creativa.
In generale, si rileva che le misure di facilitazione dell’accesso al credito o gli schemi di
incentivi finanziari senza altre forme di supporto ottengono risultati sub-ottimali22. In Europa,
sia il settore pubblico che quello privato hanno riconosciuto la necessità di sviluppare servizi a
supporto delle attività culturali e creative. Le misure e gli strumenti non finanziari possono
aiutare le imprese culturali e creative a identificare gli schemi e le risorse finanziarie adatte a
supportare le loro iniziative oltre che a rafforzare il miglioramento della loro capacità
organizzativa e gestionale. Il ricorso a intermediari specializzati fortemente radicati nei territori,
inoltre, è in molti casi un fattore di successo.
Di seguito si riportano alcune esperienze europee, nell’ambito delle quali vengono applicati sia
strumenti finanziari (project finance, equity, garanzie e prestiti) sia servizi reali.
7.2 Servizi prevalentemente finanziari
Fondo Industrie Creative (Stimuleringsfonds) in Olanda
Il Fondo è stato istituito nel 2013. Si articola in programmi, alcuni dedicati a specifici settori
(architettura, design, cultura digitale) ed altri a tematiche trasversali (internazionalizzazione,
sviluppo dei talenti, programmi “crossover”). Le funzioni svolte attraverso i programmi sono
l’erogazione di finanziamenti per sviluppare imprese creative (attraverso bandi e concorsi) e la
formazione/assistenza ai professionisti ai fini della costruzione dei piani di progetto. Il Fondo
ha un budget annuale di circa 16 milioni di euro, per la maggior parte finanziato dal Ministero
dell’Educazione, della Cultura e della Scienza e integrato da contributi del Ministero degli
Affari Esteri per le attività nel campo dell’internazionalizzazione e del Ministero delle
Infrastrutture e dell’Ambiente per il programma AARO (Agenda per l’Architettura e
Progettazione del territorio).
Il venture capital Fonds Kreativwirtschaft Berlin
22 V. ad es. Towards more efficient financial ecosystems: innovative instruments to facilitate access to finance
for the cultural and creative sectors (CCS), Good Practices Report, European Union, 2016.
.
49
VC Fonds Kreativwirtschaft Berlin GmbH supporta le PMI creative di stanza a Berlino
fornendo equity per le loro iniziative. Il Programma è una joint venture della Investitionsbank
Berlin (IBB) e dello Stato di Berlino; esso è stato lanciato nel 2008. Dispone di 30 milioni di
euro ed è parzialmente supportato dal FESR.
Il limite all’investimento in una singola azienda è pari a tre milioni di euro e la copertura
massima è del 50%. La parte rimanente del costo dell’investimento deve essere coperto da
investitori privati. Il Fondo tiene regolarmente contatti con le organizzazioni, gli intermediari
e gli altri attori del sistema delle imprese creative. Questa proattività permette al Fondo di
identificare le iniziative più promettenti in termini di investimento.
L’effetto leva del Fondo è pari a circa 200 milioni di euro, provenienti da investitori privati. Il
fondo ha una parte attiva anche nella gestione delle operazioni delle imprese supportate e offre,
quando richiesto, servizi di mentoring, coaching e servizi di consulenza ad hoc.
ICEC – Programma dei contributi restituibili
Il meccanismo dei contributi restituibili è uno strumento di project finance nei settori culturali
e creativi lanciato dall’ICEC, l’Istituto Catalano per le Imprese Culturali, nel 2012. Il
programma è disegnato per stimolare il cambiamento di approccio delle imprese culturali,
tradizionalmente improntato alla dipendenza dai sussidi pubblici, per arrivare ad intraprendere
attività caratterizzate dal rischio condiviso fra settore pubblico e privato.
Il programma ha l’obiettivo di migliorare la competitività e la sostenibilità finanziaria delle
aziende attive nei settori culturali e creativi. Esso estende il supporto finanziario alle imprese
culturali, purché orientate al mercato. In caso di successo, l’ICEC riceve una quota di profitto
determinata sulla base della contribuzione iniziale. Nei primi quattro anni di operazioni, lo
schema ha raggiunto circa sei milioni di euro di sovvenzioni concesse.
Cultuur-Ondernemen, Olanda
La Fondazione supporta artisti, creativi e organizzazioni culturali nell’utilizzare il loro capitale
creativo per fini commerciali. La prima attività è quella di facilitare l’incontro fra artisti,
creativi, istituzioni culturali e organizzazioni sociali. La Fondazione eroga loro prestiti a tassi
di interesse particolarmente bassi e fornisce coaching, mentoring, training, programmi learning
on the job, supporto finanziario, servizi di consulenza e informazioni circa il mercato e i servizi
disponibili.
St’Art Investment Fund for Cultural and Creative Industries, Belgio
St’art è un fondo di investimento di Bruxelles. Dispone di 16 milioni di euro di capitale e ha
l’obiettivo di supportare l’economia creativa della Regione della Vallonia.
I beneficiari sono le PMI, incluse quelle non profit. I fondi contribuiscono alla creazione di
start-up e allo sviluppo di quelle esistenti, tramite equity e prestiti. Il fondo coopera attivamente
con agenzie pubbliche e fondi di investimento regionali. Il tipo di finanziamento varia a seconda
delle esigenze dell’azienda richiedente, così come la durata del prestito. Il prestito minimo è
pari a 50.000 euro. Alternativamente St’Art interviene tramite l’equity. Le due tipologie di
finanziamento sono combinabili.
Clann Credo, Irlanda
50
Il Clann Credo è un fondo di investimento sociale, un’organizzazione non profit che eroga
prestiti a favore di organizzazioni non profit, specie quelle attive nel settore della cultura.
7.3 Servizi non finanziari
In alcuni Paesi si punta decisamente sui servizi non finanziari di assistenza alle imprese del
settore culturale e creativo. Nelle Fiandre, ad esempio, sono attivi alcuni centri servizi
(finanziati dal governo) a supporto del settore.
Il Centro servizi per il patrimonio (Faro) fornisce sostegno agli operatori del settore dei beni
culturali sotto forma di consulenza (tra cui la mappatura delle fonti di finanziamento
disponibili) e di networking. Agisce come interfaccia del Governo per tutte le iniziative legate
direttamente e indirettamente alla valorizzazione culturale: patrimonio immobiliare, arti
amatoriali, lavoro socio-culturale, istruzione, turismo, scienza e innovazione. Promuove e
gestisce progetti di reti di organizzazioni internazionali, bilaterali e multilaterali. Favorisce lo
sviluppo delle industrie culturali e contribuisce al rafforzamento delle iniziative di supporto
socio-economico agli operatori del settore. Inoltre, il Centro servizi per i media e gli
audiovisivi (BAM - Instituut voor beeldende audiovisuele en mediakunst), si occupa di
orientamento, promozione internazionale e analisi. il Centro servizi per lo spettacolo (VTi -
Vlaams Theater Instituut) centro studi e ricerche sulle performing arts fornisce servizi di
orientamento per gli operatori. il Centro servizi di consulenza legale e commerciale
(Kunstenloket) offre assistenza ai singoli operatori privati dei settori artistici e svolge attività
di formazione.
Cultuurinvest
È un Fondo creato nel 2006 dalla società di partecipazioni regionale PMV per sostenere
specificamente investimenti nelle ICC. Consiste di un programma che mette a disposizione dei
progetti creativi supporto finanziario, attraverso partecipazione al capitale o prestiti subordinati,
nonché attività di coaching e di consulenza.
Si rivolge a soggetti operanti nei settori culturali e creativi: audiovisivi, arti visive, design,
videogiochi, stampa, moda, musica, nuovi media, arti dello spettacolo, beni culturali,
architettura, pubblicità e comunicazione, sia for profit che non-for-profit (non sono ammessi i
privati) localizzati nella Regione o a Bruxelles.
Interviene con finanziamenti o partecipazioni in progetti attinenti al sistema culturale che
risultano finanziati per almeno il 30% da privati. La scala dell’intervento varia a seconda delle
necessità (mediamente tra 30.000 euro e un milione di euro).
Organizzazione “Fabbrica di Innovazione Sociale” (Sociale Innovatie Fabriek)
Costituita con il sostegno dell’Agenzia per l’Innovazione (IWT), si occupa di fornire
consulenza e supporto, anche relativo al reperimento di risorse finanziarie legate
all’innovazione sociale.
* * *
Le esperienze esaminate (di cui quelle riportate nel paragrafo rappresentano un insieme ristretto
ma significativo) indicano che la combinazione di agevolazioni finanziarie e servizi reali è
largamente diffusa.
51
Applicate congiuntamente, le due linee di sostegno devono produrre effetti sinergici sulla
produttività, la propensione all’innovazione e la capacità imprenditoriale delle imprese
appartenenti alle ICC. Per quanto riguarda specificamente i servizi reali, sarebbe auspicabile
prevedere sia azioni di orientamento alla progettazione ed alla ricerca di finanziamenti, sia
interventi di accompagnamento precedenti la presentazione delle domande di agevolazione sia
attività di tutoraggio e mentoring, con il supporto tecnico e gestionale successivo
all’ammissione e prodromico alla positiva realizzazione degli investimenti. Lo stimolo alla
creazione di reti e di cluster di imprese dovrebbe rientrare fra gli obiettivi dell’agevolazione dei
servizi reali.
8. CONCLUSIONI E RACCOMANDAZIONI
I principali risultati del lavoro di analisi e valutazione degli interventi dell’Asse II del PON
Cultura possono essere sintetizzati in questo modo:
(a) gli interventi si inseriscono coerentemente in un contesto strutturale le ICC delle
Regioni Meno Sviluppate in evoluzione, che il potere generativo (di valore
aggiunto, di occupazione, di creatività, di inclusione) del Programma rafforza in
termini di potenzialità e qualità della crescita;
(b) gli strumenti di agevolazione (combinazione di sovvenzioni e prestiti agevolati)
appaiono ben calibrati rispetto ai fabbisogni di investimento e sviluppo delle imprese,
anche se emerge un chiaro sottodimensionamento della domanda delle MPMI
esistenti;
(c) le procedure di attuazione degli avvisi si sono dimostrate complessivamente efficienti
mentre il meccanismo e le procedure di selezione hanno prodotto tassi di non
ammissione molto elevati. Questa criticità è stata superata, nel corso dell’attuazione,
attraverso la razionalizzazione dei criteri e un accompagnamento più focalizzato delle
imprese in fase di presentazione delle domande;
(d) i target intermedi sono stati raggiunti, a livello sia fisico che finanziario. Sui livelli e
le prospettive della spesa finanziaria incidono le (purtroppo consuete) incertezze nella
rendicontazione da parte dei beneficiari, in questo caso aggravate dall’inesperienza e
dalla piccola dimensione;
(e) dall’analisi dei progetti finanziati emergono indicazioni positive circa la coerenza con
la programmazione, l’integrazione fra proposte delle imprese e valorizzazione degli
Attrattori, la creazione di partenariati. I meccanismi di integrazione delle imprese nei
sistemi territoriali di riferimento potrebbero essere probabilmente rafforzati. La
distribuzione delle domande presentate e dei progetti finanziati mette in luce
l’apparente sottodimensionamento delle MPMI che hanno partecipato agli avvisi e la
forte concentrazione delle domande provenienti dalla Campania.
A fronte delle aree di possibile rafforzamento della programmazione ed attuazione dell’Asse II
del PON Cultura, possono essere formulate le raccomandazioni richiamate di seguito.
1. RICALIBRARE L’OFFERTA DI AGEVOLAZIONI PER LE MPMI (TITOLO II)
52
Il sottodimensionamento delle domande di agevolazione delle MPMI emerge in modo
piuttosto netto dai dati sulle candidature e sui progetti finanziati. I beneficiari
appartenenti al Titolo I e III (start-up e Terzo Settore) della misura hanno utilizzato in
modo consistente gli incentivi, presumibilmente per effetto delle tradizionali difficoltà
nell’accesso al credito di queste categorie imprenditoriali e per la vantaggiosità della
presenza combinata di contributo a fondo perduto e di finanziamento a tasso zero. La
risposta limitata delle MPMI dovrebbe essere, in primo luogo, opportunamente indagata
e spiegata. Incide probabilmente la minore domanda di queste imprese per finanziamenti
da destinare a nuovi investimenti. Una nuova valutazione dei fabbisogni di queste
imprese dovrebbe condurre ad una revisione delle forme di agevolazione proposte.
2. RIPENSARE I VINCOLI TERRITORIALI ALL’UBICAZIONE DELLE MPMI E DEI SOGGETTI DEL
TERZO SETTORE, SPERIMENTARE AZIONI DI SOSTEGNO ALLA DOMANDA DI ATTIVITÀ
CULTURALI E CREATIVE DA PARTE DEGLI ATTRATTORI
I vincoli legati alla ubicazione territoriale di MPMI e soggetti del Terzo Settore sono
certamente funzionali alle strategie dell’Asse II, che deve legare lo stimolo alle attività
culturali e creative con la valorizzazione degli attrattori e dei loro territori. Essi
potrebbero però avere contribuito a limitare la domanda di fondi da parte delle imprese
e a vincolarne la progettualità. Un approfondimento dell’analisi potrebbe riguardare la
possibilità di imperniare la costruzione della relazione fra imprese, attrattori e territori
non tanto sul vincolo territoriale di ubicazione delle imprese quanto sul sostegno (ad
esempio attraverso azioni pilota, limitati incentivi finanziari e costruzione di capacità
istituzionale) alla domanda di attività culturali e creative da parte degli attrattori e
probabilmente del sistema museale.
3. SPERIMENTARE UNA COMBINAZIONE DI INCENTIVI FINANZIARI E SERVIZI REALI
Anche in forma limitata e sperimentale, potrebbe essere utile combinare (integrandoli)
gli incentivi finanziari con servizi reali a vantaggio dei beneficiari, finalizzati ad esempio
all’orientamento della progettazione, alla pianificazione strategica ed economico-
finanziaria delle attività dell’impresa, alla creazione di reti, all’internazionalizzazione,
alla gestione tecnica e finanziaria dei progetti cofinanziati dai fondi strutturali, etc. Come
si è visto nell’analisi di benchmark, alcune importanti iniziative europee sostengono le
ICC attraverso questa combinazione di agevolazioni. Gli strumenti finanziari (di diversa
natura) vengono quindi affiancati da servizi non finanziari (accompagnamento,
tutoraggio, mentoring ma anche piattaforme per facilitare l’incontro fra domanda e
offerta, sistemi di voucher per l’acquisto di servizi specializzati, etc.). La
modellizzazione di alcune di queste esperienze potrebbe essere un primo passaggio per
la messa a punto di una misura integrabile nel PON.
4. SPERIMENTARE AZIONI FINALIZZATE ALLA CREAZIONE DI CLUSTER E
ALL’INTEGRAZIONE TERRITORIALE
La strategia dell’Asse II è fortemente orientata al territorio: in modo diretto nelle
componenti legate alla valorizzazione degli attrattori ed in modo più indiretto
nell’intervento settoriale di rafforzamento delle imprese del settore culturale e creativo.
Potrebbe quindi essere rilevante un’azione sperimentale di promozione di progetti
finalizzati alla creazione di clusters e reti di industrie culturali e creative, con il
coinvolgimento di imprese della filiera della valorizzazione culturale e turistica, parchi
tecnologici e scientifici, poli universitari e centri di ricerca, incubatori, autorità pubbliche
53
del settore culturale e creativo, nonché con il ricorso a metodologie partecipative e
all’aggregazione degli attori locali. Sulla territorializzazione integrata delle misure di
valorizzazione esistono ampie sperimentazioni, a livello sia regionale che nazionale, di
cui sarebbe utile rivalutare i possibili ed opportuni elementi di adattabilità.
5. ARTICOLARE E TERRITORIALIZZARE LE ATTIVITÀ DI COMUNICAZIONE
L’obiettivo di una comunicazione rafforzata è principalmente quello di moltiplicare la
conoscenza delle opportunità offerte da Cultura Crea e sostenere il numero delle
domande di agevolazione. Potrebbe quindi essere opportuno integrare la formula del
webinar e dei workshop di presentazione dei vari incentivi (quindi, non specificamente
mirati a gruppi, settori o categorie) con attività di promozione specifiche nelle Regioni
interessate, con focus sui potenziali beneficiari. Si potrebbe ad esempio dare vita a: (i)
interventi di animazione territoriale; (ii) azioni promozionali per diffondere la
conoscenza sulle potenzialità di sviluppo del territorio offerte dalla presenza di un
attrattore culturale, a partire dai territori al momento meno attivi; (iv) partnership per la
realizzazione continuativa di eventi, seminari e incontri che riguardino le opportunità
offerte dall’incentivo; (v) azioni promozionali mirate ai settori complementari della
filiera culturale e creativa ed ai professionisti.
In sintesi, la raccomandazione in questo caso è di sviluppare una maggiore
focalizzazione territoriale della comunicazione, rendendola più diretta e partecipata con
l’obiettivo di creare nuove relazioni di rete e di cluster.
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55
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2016.
56
ALLEGATI
57
Allegato 1 - Scheda Imprese Beneficiarie
Tabella A - Imprese beneficiarie, attività, attrattore di riferimento, impatto sulla filiera turistico-culturale
Impresa Luogo Attività Attrattore di
riferimento Partenariati/accordi
Sottoscrizione
contratto di
finanziamento
Investiment
o previsto
(Euro)
Fatturato
previsto a
regime
(Euro)
Imprese culturali
1 4DLAB Avellino Rilievo topografico 3D da
drone per l’investigazione di siti archeologici ed edifici di
interesse storico-culturale
Collaborazioni con istituti
superiori e Università
30/08/2017 123.140 2.568.000
2 4HANDS Pozzuoli Realizzazione di un portale
web, luogo di incontro per D e O turistico-culturale. Due
sezioni: descrizione BBCC
campai e spazio virtuale per la promozione degli inserzionisti.
Contatti con S. Archeologica
Campania, comune di Pozzuoli e Baia. Accordi con
altre imprese
14/03/2018 224.415 654.000
3 ARTEFIC
E
Napoli Promozione arte della ceramica
e porcellana e dei musei.
Realizzazione di cataloghi virtuali in 3D e schede digitali
delle opere
Museo
Capodimonte
Convenzione con Museo
Capodimonte e Museo
ceramica. In negoziazione con il Polo Museale Napoli,
facoltà Ingegneria,
associazione produttori e altri.
20/06/2018 247.325 1.215.000
4 AUTISM
AID
Napoli Servizi specifici per autistici.
Percorsi culturali, spettacoli fruibili tramite touchscreen
Museo
Archeologico di Napoli
20/07/2017 66.560 142.248
5 BABY
GARDEN
ACADEMY
Catania Progetti ludico-didattici per
bambini per far conoscere la
storia culturale e i luoghi principali catanesi
ex
Manifattura
Tabacchi
28/04/2017 220.953 334.920
6 B/ART Gioiosa
Marena
Messina
Stampa digitale per creare
gadget connessi al patrimonio
storico-culturale dei Nebrodi e delle Eolie.
02/12/2017 81.260 214.000
7 BB
PLANE
Bari Piattaforma per volo condiviso
tramite il quale usufruire dei
BBCC dall’alto
Accordo con Consorzio
universitario ricerca e
Innovazione. AAATT per gestione, marketing e
internazionalizzazione
20/03/2018 139.349 1.406.900
8 BIG BANG
PRODUC
TIONS
San Vitaliano
(NA)
Portale web per promozione BBCC campani (con info,
biglietti online, etc.)
area archeologica
di Ercolano
Primi video: Scavi di Ercolano; Museo
Archeologico Virtuale di E.,
palazzo reale, Galleria borbonica, Certosa di Padula
etc.
16/06/2017 341.132 1.103.685
9 BURELLY
Napoli Piattaforma dig. Per fruizione BBCC dei turisti disabili
Accordi con Ass. Handicappati e Ass.
Trasporti
19/02/2018 179.880 307.000
10 COLONN
ESE AND
FRIENDS
Napoli Piattaforma web per
valorizzazione identità culturale
e e-commerce
Reggia di
Caserta
Guida su Reggia Caserta e
Reggia San Leucio
12/05/2017 216.689 1.000.000
11 COSY FOR YOU
Napoli Pacchetti turistici per disabili Museo Archeo di
Napoli
16/11/2017 150.137 1.937.500
12 CREW Catania Portale per pubblicazione foto
di BBCC catanesi
Accordi con comune
Catania, Ente Parco, Museo C. Ursino e attrattori locali
28/08/2017 326.163 605.000
58
Impresa Luogo Attività Attrattore di
riferimento Partenariati/accordi
Sottoscrizione
contratto di
finanziamento
Investiment
o previsto
(Euro)
Fatturato
previsto a
regime
(Euro)
13 DIGITAL COMMU
NICATIO
N MULTIM
EDIALE
Crotone Prodotti multimediali per la valorizzazione dei BBCC
Accordi con Sky, Mediaset, La 7
04/10/2017 103.551 288.000
14 ECCLESI
A VIVA
Agrigento Percorso paleocristiano nella V.
dei Templi
Parco Valle
Templi
Accordo con ente Parco
Valle dei Templi
13/06/2017 159.375 187.763
15 Living Salerno Piattaforma per comportamenti ecosostenibili e tutela dei
BBCC
Comune, Regione, Università di Salerno
29/01/2018 26.000 312.500
16 EIDHOS
Publishing and
Design
C. Di Stabia Stampa digitale 3D per ricreare
opere
Collaborazione con Sopr.
Pompei e Polo museale Napoli
09/01/2018 325.202 2.160.000
17 ETES Salerno App hi-tech per fruizione
BBCC
Arena Flegrea e Museo
Diocesano di Napoli
11/04/2017 199.981 551.627
18 FABRIKA Padula
(SA)
Realizzazione di un FabLab per
la digitalizzazione e stampa 3 D di manufatti, cataloghi e opere
museali. Percorsi formativi
presso BBCC
FabAcademy, la Seconda
Università di Napoli e il comune
05/10/2017 98.674 169.593
19 FONDAZI
ONE
ALARIO PER VEIA
ELEA
Ascea (SA) Living lab e collaborative
innovation per enti, persone
attive nei BBCC dell’area del Parco archeologico
Parco
archeologico
di Veia
28/07/017 145.000 224.000
20 FONDAZI
ONE COMUNI
TA’ CX
STORICO DI
NAPOLI
Napoli Tour virtuali BBCC Napoli e in
particolare il Museo Archeologico
Museo
archeologico di Napoli
Museo PLART, Fondazione
Banco di Napoli, Autorità Portuale di Napoli
16/07/017 250.000 1.276.000
21 FORMA
MENTE
Scalea
(Cosenza)
Percorso museale innovativo Galleria
Nazionale di Cosenza,
Palazzo
Arnone
Accordo con Galleria
Nazionale di Cosenza
20/03/2018 121.519 52.211
22 GN SERVICE
S
Castellana G. (BA)
Piattaforma per imprese che operano in ambito BBCC
Tour operator, APT Basilicata e Puglia
01/08/2018 194.887 1.225.000
23 GREEN
NAXOS
Catania Noleggio mezzi leggeri per
visita parco di Naxos
Parco Archeo
di Naxos
21/03/2018 321.860 212.400
24 HISTORI
ES
Trecastagni
(Catania)
App per gamification e
storytelling legata a BBCC
Comitato Popolare Antico
Corso, l’associazione Guide turistiche, chiesa di San
Benedetto
31/07"017 42.400 138.000
25 HI
CULTURI
UM
Custonaci
(TP)
App per valorizzazione BBCC 01/11/2017 122.100 194.000
26 IRIS Napoli Web site con info circa BBCC
Campania
Complesso
Girolamini
Museo del Tesoro di S.
Gennaro, Biblioteca
Girolamini, Fondazione Vico
30/08/2017 68.000 207.700
27 KOMOSE
E
Siracusa Webs site per info circa BBCC
dell’area e possibilità acquisto enogastronomia siciliana
27/07/2017 170.000 6.096.000
59
Impresa Luogo Attività Attrattore di
riferimento Partenariati/accordi
Sottoscrizione
contratto di
finanziamento
Investiment
o previsto
(Euro)
Fatturato
previsto a
regime
(Euro)
28 LA GRANDE
BELLEZZ
A
Albienella (SA)
Realizzazione centro per eventi culturali
Museo e Parco Arche di
Paestum
15/02/2018 222.690 252.800
29 LUNIA FILM
Casoria (Na)
Costituzione società cinematografica - corto e medio
video per promozione BBCC
Accordi con associazioni e R. Campania Film
Commission
23/08/2017 19.974 85.200
30 MUSEID
E
Quadrelle
(AV)
Web platform per promozione
territorio e pianificazione itinerari
26/11/2018 120.000 338.274
31 PUBLICS Giugliano
(Na)
Web site per promozione eventi
culturali
Accordi in itinere 12/07/2018 206.710 425.250
32 SMARTO
URISM
Adrano
(Catania)
App per teatri d’opera - libretto
sulla app
Accordo con Uni Catania per
formazione laureandi
18/07/2017 300.196 496.000
33 SOCIETA’ NAZ DI
SALVAM
ENTO
Agropoli (SA)
Accompagnamento turisti per i parchi archeologici - con nave
Parco Arche di Paestum e
Velia
19/01/2018 249.455 666.825
34 SUD COMUNI
CAZIONE
Napoli Web TV Napoli nel mondo con focus su BBCC
Accordi con ordine giornalisti e altre
associazioni
10/08/2017 261.684 595.000
35 TEMPOR
A
Noto
(Siracusa)
Accompagnamento a visite
ecosostenibili all’attrattore
Area
d’attrazione
Cava Ispica, Necropoli e
Castello
20/11/2017 221.425 132.437
36 TROPPA
RT
Napoli Galleria Borbonica 3d - realtà
aumentata
Accordo con Galleria
Borbonica di Napoli
10/10/2017 176.284 170.000
37 23STRADA
Messina Opere cinematografiche (anche 3D) su vita culturale siciliana
Accordi con emittenti locali, Warner music e in corso con
comuni locali
06/11/2018 238.750 1.672.000
38 VIDEO
TEAM
Benevento Video, news su BBCC e
patrimonio eno-gastronomico
del territorio
03/05/2018 127.886 274.850
39 VIVERE Bagheria Ristorazione inclusiva (con impiego di addetti affetti da
sindrome di down) e
riferimento al patrimonio culturale siciliano
Castello di Zisa Palermo
07/08/2017 144.107 355.740
40 XDCAM Salerno Audiovisivi HD per patrimonio
prov. Salerno
Partenariati da avviare -
università, R. Campania
04/12/2017 124.873 212.000
41 WI2C Vico E.
Napoli
Piattaforma wifi gratuita per
connettere info su BBCC e esercizi della zona
Area arche di
Stabia
Partenariati da avviare. Con
amministrazioni locali
11/07/2017 315.219 281.000
42 WORLDV
IDEO 360
Lecce Video su BBCC dell’area e
database video per utilizzazione
pubblicitaria
20/02/2018 372.835 423.500
Imprese creative
43 ARCHIT
OYS
Catania Toys che raccontano i BBCC
locali
Accordo con Università e
CNR Catania
17/06/2017 62.857 258.221
44 ARTMAP
P
Salerno Web site con info sui BBCC,
itinerari, offerta culturale, etc.
Accordi con operatori
culturali locali
30/07/2018 71.500 236.370
45 BMT SM Capua
Vetere (Caserta)
Monitoraggio e analisi arche
delle strutture dei BBCC
Accordo con Ordine dei
Geologi
24/01/2018 223.304 420.000
60
Impresa Luogo Attività Attrattore di
riferimento Partenariati/accordi
Sottoscrizione
contratto di
finanziamento
Investiment
o previsto
(Euro)
Fatturato
previsto a
regime
(Euro)
46 DEVITO AUSTERI
ARCHITE
TTI
Bitritto (Bari)
Monitoraggio, analisi strutture BBCC
Accordi con associazione e altri studi
18/10/2017 55.000 147.840
47 E CURTI Sant'Anastasia Napoli
Ristorante con ricettario d’epoca
Parco archeologico
di Pompei
19/12/2017 190.560 794.900
48 ENERGR
EENUP
Pietramelar
a (Caserta)
Analisi ambientali e
archeometriche, monitoraggio etc. consumi, efficienza
energetica etc.
Da definire 12/07"017 120.000 89.000
49 NELIGHT
EN ABC
Salerno Videogioco per promozione
turistica BBCC campani e enogastronomia
30/07/2018 106.500 331.200
50 HUB
TURISTI
CO LAMPED
USA
Lampedusa Hub per info e servizi per il
soggiorno turistico
Accordi con archivio storico
e comuni di Lampedusa e
Linosa
12/05/2017 22.401 173.250
51 IDEA FAKTOR
Y
Napoli Org eventi multimediali culturali svolti in collaborazione
con attrattori culturali locali e
artisti
MANN e Palazzo Reale
Protocolli di intesa con Museo Archeologico
Nazionale, Palazzo Reale,
Museo Civico Castelnuovo, Museo Capodimonte etc.
28/02/2018 288.000 721.875
52 INNOVA
ZIONI
Padula
(SA)
Realizzazione Museo della
pietra di Padula
Certosa di San
Lorenzo in Padula
05/12/2017 220.000 89.000
53 L ART Carini (PA) Rilievo 3D di strutture e
manufatti di interesse
Accordo con Dip. BBCC
Regione Sicilia
26/07/2017 221.745 1.690.000
54 NONPLU
SULTRA
Aci
Sant’Antonio (Catania)
Marketing e organizzazione
eventi
10/10/2017 57.185 419.000
55 OASI DEL
SALTIMB
OCCA
Vico Equense
Ampliamento forno - proposta di ricette pompeiane tradizionali
Area archeo di Stabia
Accordo con Fondazione Svil. Turistico Vico E.
26/07/2017 243.000 175.920
56 SCOOP Bonalbergo (campania)
Monitoraggio e manutenzione BBCC
31/08/2018 75.697 143.000
57 SKY
PROJECT
Matera Tour virtuali con droni -
patrimonio BBCC lucano
Protocollo con APT
Basilicata
05/12/2017 45.845 117.250
58 TIDE Napoli Società comunicazione e
valorizzazione patrimonio
culturale
09/11/2018 217.887 800.000
59 U GAME Palermo Fruizione ludica del patrimonio
culturale-artistico - piattaforma
web
Accordi con gallerie d’arte,
associazioni e musei
31/10/2018 107.000 1.032.500
Patrimonio storico-culturale
60 ABT Avellino Tour virtuali valorizzazione
BBCC e cultura dei territori
interni campani
15/05/2018 360-765 914.000
61 COMUNITA’
COOP SCHERIA
Tirolo (CZ) Polo museale e gestione tre attrattori
14/03/2018 98.086 188.000
62 CULTUR
A LAB 4.0
C.
Voltturno
(Caserta)
spazio espositivo polivalente
all’interno dell’Ecoparco
Mediterraneo
Accordi in definizione con
enti pubblici e privati
01/03/2018 397.200 926.093
61
Impresa Luogo Attività Attrattore di
riferimento Partenariati/accordi
Sottoscrizione
contratto di
finanziamento
Investiment
o previsto
(Euro)
Fatturato
previsto a
regime
(Euro)
63 DISCOVR CUOMO
Gragnano Napoli
museo virtuale lavorazione della pasta
Univ. Federico II e accordo con Distr. Turistico Costa
d’Amalfi
20/02/2018 250.000 333.000
64 ELEN
RESTAU
RI
Napoli restauro e conservazione con
tecnologie ecosostenibili
21/12/2017 70.187 138.100
65 ESSENZA Matera realizzazione museo dell’Amaro Lucano
Accordo con fondazione Matera 2019
28/02/2018 399.050 610.000
66 MUSEO
DEL
FUOCO
Manfredoni
a
museo sulle tecniche dei vigili
del fuoco e croce rossa nel
gestire le fiamme
Accordi in negoziazione con
V. Fuoco, C. Rossa e Ente
Parco Gargano
08/01/2018 241.660 163.000
67 LEGAMB
IENTE PALERM
O
Palermo zone ecologiche in prox
dell’attrattore compattatori eco
Castello Zisa 2707/2017 169.459 46.000
68 LE
MOSTRE IMPOSSI
BILI
Napoli mostre digitali con riproduzioni
dei grandi capolavori italiani
12/06/2018 272.340 555.000
69 LIBEROF
UTURO
Castelvetra
no (TP)
isole ecologiche in prox
dell’attrattore
Parco
archeologico di Selinunte e
cave di Cusa
28/07/2017 147.950 79.200
70 MAVV Padula
(SA)
Musoe dell’arte del vino e della
vite
Accordi in negoziazione con
enti pubblici e consorzi
02/11/2017 195.312 126.200
71 MUSEO
D’ARTE
ANTICA
Corigliano
C.
(Cosenza)
Museo che raccolga manufatti
Sibaritide
Museo
archeologico
della
Sibaritide
Accordo con associazioni
locali e pro loco
22/09/2017 91.959 66.400
72 RACCONTI IN
PIETRA
Matera Spazio museale con realtà aumentata
14/09/2017 95.861 91.500
73 VIVAI
BARRETTA
Melito di
Napoli
Manutenzione e ripristino del
verde nell’area archeo
Parco
Archeologico di Pompei
09/02/2018 499.820 2.648.000
Performing Arts
74 4 ALL EVENT
Ramacca (Catania)
Pianificazione e gestione eventi artistici e prodotti locali
Accordi in negoziazioni con enti locali e pro loco
07/07/2017 255.296 496.500
75 ARABAFENICE
Ravello (SA)
Spettacolo teatrale continuativo su storia Ravello e con supporto
digitale
16/02/2018 278.500 634.058
76 BOOKS Napoli Cyber biblioteca Accordi con librerie di
Napoli (2)
05/’4/2018 198.451 85.260
77 CAVA MEDIA
MUSEUM
Cava dei T. Laboratorio di media art Accordi con enti locali, Università, FAI etc.
30(08/2017 290.000 368.000
78 DIETRO
LE QUINTE
caserta Rappresentazioni artistiche
nella Reggia di Caserta e di Carditello per raccontare storia,
tradizioni e cultura locale
Reggia
Caserta
12/06/2018 90.029 22.690
79 EMA Nocera S.
(SA)
Eventi teatrali e musicali per
ripercorrere la storia di Paestum
Parco
archeologico di Paestum
23/10/2017 153.700 660.000
62
Impresa Luogo Attività Attrattore di
riferimento Partenariati/accordi
Sottoscrizione
contratto di
finanziamento
Investiment
o previsto
(Euro)
Fatturato
previsto a
regime
(Euro)
80 FARSALIA
Napoli Rappresentazioni teatrali in dialetto per pubblico che non h
aaccesso ai teatri. Collegamenti
via smarphone o altre device
10/05/2017 78.500 250.500
81 FOTART Catania Agenzia fotografica per reportage su BBCC
29/10/2018 35.150 144.926
82 IL
COMUN
ALE
Catanzaro Valorizzazione e gestione del
teatro Incanto
25/08/2017 271.000 306.200
83 MITI MUSIC
Salerno Spettacoli itineranti di musica classica e sinfonica tra gli
attrattori culturali della
provincia salernitana
Accordi con due distretti turistici e Comune di Cava
26/07/2017 206.000 276.000
84 PERIPLEX
DESIGN
Ariano Iprino
Plastici e scenografie modulari per allestimenti
Accordi con enti pubblici locali
19/10/2017 109.235 203.000
85 PRO
TEATRO
Baiana
(AV)
Compagnia teatro smart, con
prodotti multimediali (alcuni prdotti fee, altri premium, come
corsi di recitazione etc.)
05/08/2017 41.381 175.000
86 SALERNO
CAPITAL
E
Salerno Musical su liberazione dal nazifascismo - con sottotitoli in
digitale
Accordi con distretto turistico e un teatro
19/11/2018 303.000 613.000
87 STEA Bari Consulenza ad organizzazione di eventi pubblici - gestione,
legislazione del lavoro,
sicurezza etc.
14/05/2018 124.201 784.000
88 TOLA ANIMATI
ON
V del Battista
(AV)
Rappresentazione spettacoli teatrali folkloristici
19/09/2017 53.436 436.000
Servizi di supporto
89 CAMPANIA
TOURIST
Pompei Struttura ricettiva Parco Archeo di Pompei
27/07/2017 149.583 164.290
90 CABFOR Padula
(SA)
Ampliamento struttura ricettiva Certosa di San
Lorenza
26/07/2017 300.000 725.000
91 SASSI HOTEL
Matera Miglioramento accessibilità dell’hotel e promozione degli
attrattori locali
Museo Nazionale
Domenico
Ridola e Museo N.
D’Arte
Medievale e Moderna
Matera
Accordi con i Musei 09/02/2018 104.480 825.000
63
Tabella B Partenariati attivati con il progetto e attrattori di riferimento
Impresa Luogo Arrività Attrattore di
riferimento
Impatto sulla filiera
turistico-culturale
Imprese culturali
1 4DLAB Avellino Rilievo topografico 3D da drone per l’investigazione di siti archeologici ed edifici di interesse storico-
culturale
Collaborazioni con istituti superiori e Uiversità
2 4HANDS Pozzuoli Realizzazione di un portale web, luogo di incontro per D e O turistico-culturale. Due sezioni:
descrizione BBCC campai e spazio virtuale per la promozione degli inserzionisti.
Contatti con S. Archeologica Campania,
comune di Pozzuoli e Baia. Accordi con altre
imprese
3 ARTEFICE Napoli Promozione arte della ceramica e porcellana e dei musei. Realizzazione di cataloghi virtuali in 3D e
schede digitali delle opere
Museo Capodimonte
Convenzione con Museo Capodimonte e Museo
ceramica. In corso con il Polo Museale Napoli,
Facoltà Ingegneria,
associazione produttori e altri.
4 AUTISM AID Napoli Servizi specifici per autistici. Percorsi culturali, spettacoli fruibili tramite touchscreen
Museo Archeologico di
Napoli
5 BABY GARDEN
ACADEMY
Catania Progetti ludico-didattici per bambini per far
conoscere la storia cultturale e i luoghi principali catanesi
ex Manifattura
Tabacchi
7 BB PLANE Bari Piattaforma per volo condiviso tramite il quale
usufruire dei BBCC dall’alto
Accordo con Consorzio
Universitario ricerca e Innovazione. AAATT per
gestione, marketing e
internazionalizzazione
8 BIG BANG
PRODUCTIONS
San Vitaliano
(NA)
Portale web per promozione BBCC campani (con
info, biglietti online, etc.)
Area archeologica
di Ercolano
Primi video: Scavi di
Ercolano; Museo Archeologico Virtuale di
E., palazzo reale, Galleria
borbonica, Certosa di Padula etc.
9 BURELLY Napoli Piattaforma dig. Per fruizione BBCC dei turisti disabili
Accordi con Ass. Handicappati e Ass.
Trasporti
10 COLONNESE AND FRIENDS
Napoli Piattaforma web per valorizzazione identità culturale e e-commerce
Reggia di Caserta
11 COSY FOR YOU Napoli Pacchetti turistici per disabili Museo Archeologico di
Napoli
12 CREW Catania Portale per pubblicazione fotto di BBCC catanesi Accordi con comune
Catania, Ente Parco, Museo C Ursino e
attrattori locali
13 DIGITAL COMMUNICATION
MULTIMEDIALE
Crotone Prodotti multimediali per la valorizzazione dei BBCC
Accordi con Sky, Mediaset, La 7
14 ECCLESIA VIVA Agrigento Percorso paleocristiano nella V, dei Templi Parco Valle Templi
Accordo con Ente Parco Valle dei Templi
15 ECOSOST Salerno Piattaforma per comportamenti ecosostenibili e tutela dei BBCC
Comune, Regione, Università di Salerno
64
Impresa Luogo Arrività Attrattore di
riferimento
Impatto sulla filiera
turistico-culturale
16 EIDHOS Publishing and Design
C. Di Stabia Stampa digitale 3D per ricreare opere Collaborazione con Sopr. Pompei e Polo Museale
Napoli
17 ETES Salerno App hi-tech per fruizione BBCC Arena Flegrea e Museo Diocesano di Napoli
18 FABRIKA Padula (SA) Realizzazione di un FabLab per la digitalizzazione e stampa 3 D di manufatti, cataloghi e opere museali.
Percorsi formativi presso BBCC
FabAcademy, la Seconda Università di Napoli e il
comune
19 FONDAZIONE ALARIO PER VEIA
ELEA
Ascea (SA) living lab e collaborative innovation per enti, persone attive nei BBCC dell’area del Parco
archeologico
Parco archeologico di Veia
20 FONDAZIONE COMUNITA’ CX
STORICO DI
NAPOLI
Napoli Tour virtuali BBCC Napoli e in particolare il Museo Archeologico
Museo archeologico di
Napoli
Museo PLART, Fondazione Banco di
Napoli, Autorità Portuale
di Napoli
21 FORMAMENTE Scalea (Cosenza)
Percorso museale innovativo Galleria Nazionale di Cosenza,
Palazzo Arnone
Accordo con Galleria Nazionale di Cosenza
22 GN SERVICES Castellana G. (BA)
Piattaforma per imprese che operano in ambito BBCC
Tour operator, APT Basilicata e Puglia
23 GREEN NAXOS Catania Noleggio mezzi leggeri per visita parco di NAxos Parco Archeo di Naxos
24 HISTORIES Trecastagni (Catania)
App per gamification e storytelling legata a BBCC Comitato Popolare Antico Corso, l’associazione
Guide turistiche, chiesa di San Benedetto
26 IRIS Napoli Web site con info circa BBCC Campania Complesso Girolamini
Museo del Tesoro di S. Gennaro, Biblioteca
Girolamini, Fondazione
Vico
28 LA GRANDE BELLEZZA
Albienella (SA)
Realizzazione centro per eventi culturali Museo e Parco Arche di Paestum
29 LUNIA FILM Casoria (Na) Costituzione società cinematogrsfica - corto e medio video per promozione BBCC
Accordi con associazioni e R. Campania Film
Commission
30 PUBLICS Giugliano (Na)
Web site per promozione eventi culturali Accordi in itinere
31 SMARTOURISM Adrano
(Catania)
App per teatri d’opera - libretto sulla app Accordo con Uni Catania
per formazione laureandi
32 SOCIETA’ NAZ DI SALVAMENTO
Agropoli (SA)
Accompagnamento turisti per i parchi archeologici - con nave
Parco Arche di Paestum e Velia
33 SUD COMUNICAZIONE
Napoli Web TV Napoli nel mondo con focus su BBCC Accordi con ordine giornalisti e altre
associazioni
34 TEMPORA Noto (Siracusa)
Accompagnamento ecostenibile alle visite dell’attrattore
Area d’attrazione Cava Ispica,
Necropoli e
Castello
35 TROPPART Napoli Galleria Borbonica 3d - realtà aumentata Accordo con Galleria Borbonica di Napoli
36 23STRADA Messina Opere cinematografiche (anche 3D) su vita culturale
siciliana
Accordi con emittenti
locali, Warner music e in corso con comuni locali
65
Impresa Luogo Arrività Attrattore di
riferimento
Impatto sulla filiera
turistico-culturale
37 VIVERE Bagheria Ristorazione inclusiva (con reclutamento addetti con sindrome di down) e riferimento al patrimonio
culturale siciliano
Castello di Zisa Palermo
38 XDCAM Salerno Audiovisivi HD per patrimonio prov. Salerno Partenariati da avviare -
università, R. Campania
39 WI2C Vico E. Napoli
Piattaforma wifi gratuita per connettere info su BBCC e esercizi della zona
Area arche di Stabia
Partenariati da avviare . Con amministrazioni
locali
Industrie creative
40 ARCHITOYS Catania Toys che raccontano i BBCC locali Accordo con Università e CNR Catania
41 ARTMAPP Salerno Web site con info sui BBCC, itinerari, offerta
culturale, etc.
Accordi con operatori
culturali locali
42 BMT SM Capua
Vetere (Caserta)
Monitoraggio e analisi arche delle strutture dei
BBCC
Accordo con ordine dei
Geologi
43 DEVITO AUSTERI ARCHITETTI
Bitritto (Bari)
Monitoraggio, analisi strutture BBCC Accordi con associazione e altri studi
44 E CURTI S.Anastasia Napoli
Ristorante con ricettario d’epoca Parco archeologico di Pompei
45 HUB TURISTICO
LAMPEDUSA
Lampedusa Hub per info e servizi per il soggiorno turistico Accordi con archivio
storico e comuni di Lampedusa e Linosa
46 IDEA FAKTORY Napoli Organizzazione eventi multimediali culturali svolti in collaborazione con attrattori culturali locali e
artisti
MANN e Palazzo Reale
Protocolli d’intesa con Museo Archeologico
Nazionale, Palazzo Reale,
Museo Civico Castelnuovo, Museo
Capodimonte etc.
47 INNOVAZIONI Padula (SA) Realizzazione Museo della pietra di Padula Certosa di San
Lorenzo in Padula
48 L ART Carini (PA) Rilievo 3D di strutture e manufatti di interesse Accordo con Dip. BBCC Regione Sicilia
49 OASI DEL SALTIMBOCCA
Vico Equense
Forno - ricette pompeiane tradizionali Area Archeo di Stabia
Accordo con Fondazione Svil. Turistico Vico E.
50 SKY PROJECT Matera Tour virtuali con droni - patrimonio BBCC lucano Protocollo d’Intesa con APT Basilicata
51 U GAME Palermo Fruizione ludica del patrimonio culturale-artistico - piattaforma web
Accordi con gallerie d’arte, associazioni e
musei
52 CULTURA LAB 4.0 C. Volturno (Caserta)
Spazio espositivo polivalente all’interno dell’Ecoparco Mediterraneo
Accordi in definizione con enti pubblici e privati
53 DISCOVR CUOMO Gragnano Napoli
Museo virtuale lavorazione della pasta Uni Federico II e accordo con Distr. Turistico costa
d’Amalfi and co
54 ESSENZA Matera Realizzazione museo dell’Amaro Lucano Accordo con Fondazione Matera 2019
55 MUSEO DEL FUOCO
Manfredonia Museo sulle tecniche dei vigili del fuoco e croce rossa nel gestire le fiamme
Accordi in negoziazione con V. Fuoco, C. Rossa e
Ente Parco Gargano
56 LEGAMBIENTE PALERMO
Palermo Zone ecologiche in prossimità dell’attrattore compattatori eco
Castello Zisa
66
Impresa Luogo Arrività Attrattore di
riferimento
Impatto sulla filiera
turistico-culturale
57 LIBEROFUTURO Castelvetrano (TP)
Isole ecologiche in prossimità dell’attrattore Parco archeologico di Selinunte e
Cave di Cusa
58 MAVV Padula (SA) Museo dell’arte del vino e della vite Accordi in negoziazione
con enti pubblici e consorzi
59 MUSEO D’ARTE ANTICA
Corigliano C. (Cosenza)
Museo manufatti Sibaritide Museo archeologico della
Sibaritide
Accordo con associazioni locali e pro loco
60 VIVAI BARRETTA Melito di
Napoli
Manutenzione e ripristino del verde nell’area archeo Parco
Archeologico di Pompei
Performing Arts
61 4 ALL EVENT Ramacca (Catania)
Pianificazione e gestione eventi artistici e prodotti locali
Accordi in negoziazioni con enti locali e pro loco
62 BOOKS Napoli Cyber biblioteca Accordi con librerie di Napoli (2)
63 CAVA MEDIA MUSEUM
Cava dei T. Laboratorio di media art Accordi con enti locali, Università, FAI etc.
64 DIETRO LE QUINTE
Caserta Rappresentazioni artistiche nella reggia di Caserta e di Carditello per raccontare storia, tradizioni e
cultura locale
Reggia di Caserta
65 EMA Nocera S. (SA)
Eventi teatrali e musicali per ripercorrere la storia di Paestum
Parco Archeologico di
Paestum
66 MITI MUSIC Salerno Spettacoli itineranti di musica classica e sinfonica tra
gli attrattori culturali della provincia salernitana
Accordi con due distretti
turistici e Comune di Cava dei T.
67 PERIPLEX DESIGN Ariano Irpino (AV)
Plastici e scenografie modulari per allestimenti Accordi con enti pubblici locali
68 SALERNO
CAPITALE
Salerno Musical su liberazione dal nazifascismo - con
sottotitoli in digitale
Accordi con distretto
turistico e un teatro
Servizi di supporto
69 CAMPANIA
TOURIST
Pompei Struttura ricettiva Parco Archeo di
Pompei
70 CABFOR Padula (SA) Ampliamento struttura ricettiva Certosa di San
Lorenza
71 SASSI HOTEL Matera Miglioramento accessibilità dell’hotel e promozione
degli attrattori locali
Museo Naz. D.
Ridola e Museo N. d’Arte Medievale
e Moderna di
Matera
Accordi con i Musei
67
Allegato 2 – Elenco delle modifiche di alcuni elementi del PON
In questa appendice vengono richiamate ordinatamente le principali decisioni del Comitato di
Sorveglianza che hanno comportato modifiche al testo del programma e/o alle modalità di
attuazione degli interventi.
Comitato di Sorveglianza del 23 febbraio 2016
In occasione del Comitato di Sorveglianza del 23 Febbraio 2016 è stata proposta la rettifica di
alcune incongruenze del PON (presenti in particolare nelle Azioni 3.1.a, 3.1.b e 3.1.c dell’Asse
II, alle pagine 46 e 54). In particolare, nel campo sintetico nell’apposita sezione (2.A.6.3 Uso
programmato di strumenti finanziari) era presente la dicitura “Non è previsto l’uso
programmato di strumenti finanziari”, mentre nella descrizione delle azioni era previsto che
l’attuazione dell’aiuto potesse avvenire anche con forme di natura non rotativa (pagg. 46 e 54).
Conseguentemente, è stato proposto di modificare il testo “Non è previsto l’uso programmato
di strumenti finanziari” con “È previsto l’uso programmato di strumenti”. Si è inoltre deciso
che la modifica fosse incorporata nella prima riprogrammazione ma che potesse essere recepita
nella stesura dei bandi.
La possibilità di utilizzare strumenti finanziari e quindi di ampliare l’accesso al credito delle
imprese, anche in associazione a sovvenzioni, ha costituito una utile estensione degli strumenti
di agevolazione previsti dal Programma.
Comitato di Sorveglianza del 14 novembre 2017
In occasione del CdS del 14 novembre 2017, è stata decisa la modifica della quantificazione
del valore di base dell’indicatore 3a1a “Addetti delle imprese nate nell’ultimo triennio su
addetti totali (settore culturale)”. Originariamente, il PON non riportava la quantificazione del
valore di base in quanto il dato di fonte ISTAT non era ancora disponibile. In accordo con il
NUVAP e in esito ad interlocuzioni tecniche con l’ISTAT, sono stati rilasciati (luglio 2016) i
dati relativi alla demografia di impresa riferiti al solo comparto culturale e creativo necessari
alla quantificazione del valore di base al 2013 e del target al 2023.
L’AdG ha quindi provveduto alla quantificazione del valore di base (4,30%) e del valore
obiettivo (4,71%). Alla luce della revisione della quantificazione delle imprese finanziate,
l’indicatore di risultato relativamente al valore obiettivo al 2023 è stato successivamente
rideterminato (4,57%).
Sempre nello stesso CdS, con riferimento all’Asse II del Programma, è stato decisa la modifica
dell’indicatore di output previsto per la misurazione del performance framework al 2023.
L’indicatore faceva riferimento alle due azioni definite a valere sulle priorità di investimento
3.a e 3.c, che comprendono oltre il 50% delle risorse dell’Asse II. L’ipotesi iniziale prevedeva
un contributo medio pari a circa 50.000 euro; ad un anno dall’apertura dello sportello, è stato
rilevato che il contributo medio per intervento è stato superiore a questa previsione: questo
ridurrebbe, a parità di dotazione finanziaria dell’Asse II, il numero previsto di imprese
complessivamente agevolabili al 2023. L’indicatore di output è stato quindi conseguentemente
ridimensionato.
Una ulteriore modifica riguarda il numero delle imprese che avrebbero dovuto beneficiare del
contributo atteso per l’anno 2018. Per la motivazione appena esposta, relativa alla crescita del
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contributo medio erogato, questo numero è stato conseguentemente ridotto per ciascuna priorità
di investimento.
Comitato di Sorveglianza del 26 luglio 2018
Nel CdS del 26 luglio 2018, sono state proposte delle rettifiche relative agli indicatori di
efficacia e delle semplificazioni dei criteri dei criteri di selezione dirette a contrastare alcune
problematiche emerse nella prima fase di attuazione.
La rettifica riguarda la Tabella 8 “Forma di finanziamento” e la conseguente ripartizione degli
importi. È stato introdotto il Codice 04 relativo al “Sostegno mediante strumenti finanziari:
prestito o equivalente” che si è aggiunto al Codice 01 “Sovvenzione a fondo perduto” già
previsto. La nuova ripartizione delle risorse dell’Asse II è risultata quindi: 46.161.385,03 euro
in conto sovvenzione a fondo perduto e 39.349.396,97 euro in conto sostegno mediante
strumenti finanziari (prestito o equivalente).
La seconda modifica ha riguardato il quadro di riferimento dell’efficacia dell’attuazione
dell’Asse II. È stata rettificata la tabella 6 del PON con l’introduzione dell’indicatore “CO01
Investimento produttivo: Numero di imprese che ricevono un sostegno” in luogo del “CO02
Investimento produttivo: Numero di imprese che ricevono sovvenzioni”, a seguito della
precedente introduzione nel Programma dello strumento finanziario.
Delle modifiche di particolare rilievo ai fini della selezione sono state decise dal CdS con
riferimento ai criteri dell’ambito “B3. Impatto del progetto”, relativamente alle Azioni 3.a.1a e
3.b.1b). In particolare, sono stati eliminati due criteri:
• Interesse industriale: impatto economico dei risultati attesi, sia rispetto all’attività
d’impresa, sia rispetto alla capacità del progetto di generare soluzioni, tecnologiche
o meno, in grado di soddisfare i bisogni esistenti e/o di generare nuovi bisogni nei
mercati in cui l’impresa opera, nonché di penetrare nuovi mercati;
• Potenzialità di sviluppo: capacità di un progetto di sviluppare il settore/ambito di
riferimento e di generare ricadute e/o sviluppi ambientali, sociali e industriali anche
in altri ambiti/settori.
Queste modifiche sono state introdotte con l’obiettivo di semplificare il processo di valutazione,
alla luce dell’esperienza di attuazione maturata, ed eliminare due elementi del business plan di
difficile esplicitazione da parte dei potenziali beneficiari. In particolare, il criterio “interesse
industriale” è stato valutato come un elemento già contenuto nel business plan (nelle sezioni
analisi di mercato e descrizione progettuale) e pertanto superfluo come criterio di valutazione.
Il criterio “potenzialità di sviluppo” è stato invece valutato di difficile misurazione
(specialmente da parte delle aziende) e già insito nell’attività economica di appartenenza
dell’impresa proponente. Nella fase iniziale del Programma, questo criterio ha inciso
fortemente nel determinare l’inammissibilità dei potenziali beneficiari.
Con la Decisione di esecuzione del 15.11.2018, la Commissione ha approvato le modifiche
proposte al PON. Sintetizzando, i cambiamenti apportati sono consistiti: (a) nella modifica di
un indicatore di risultato, (b) nel cambio di un indicatore di realizzazione da utilizzare come
obiettivo intermedio e finale per il performance framework, (c) nell’aggiunta di una forma di
finanziamento per l’Asse II “Attivazione dei potenziali territoriali di sviluppo legati alla
cultura” relativa all’uso di strumenti finanziari, (d) nella semplificazione dei criteri di selezione.
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Allegato 3 – Strumenti nazionali e regionali
Strumenti nazionali
CREATIVE EUROPE - IL FONDO DI GARANZIA
Per effetto di un accordo (settembre 2018) tra Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e il Fondo
Europeo per gli Investimenti (FEI), nell’ambito della Cultural and Creative Sectors Guarantee
Facility del Programma “Europa Creativa”, sono stati allocati 200 milioni di euro di
finanziamenti a favore di 3.500 PMI culturali e creative.
L’accordo prevede la concessione di una garanzia della CDP a favore del Fondo di Garanzia
per le PMI (Fondo PMI) relativamente alle richieste di nuovi finanziamenti bancari. La misura
ha lo scopo di rafforzare l’operatività del Fondo PMI a favore delle imprese operanti nei settori
creativi e culturali, tra cui rientrano i settori dell’editoria, della stampa, della radio/tv e del
cinema, nonché quelli per la gestione e conservazione dei beni culturali.
Operativo dal 2000, il Fondo PMI (gestito dal Mediocredito Centrale) ha progressivamente
incrementato la propria attività, con un’importante accelerazione negli ultimi anni. Nel solo
2017 sono state accolte circa 120.000 operazioni, a fronte delle quali oltre 78.000 imprese
hanno beneficiato di garanzie “a prima richiesta” su finanziamenti per 17,5 miliardi di euro. Al
31 luglio 2018, dall’avvio della sua operatività sono state accolte oltre 828.000 operazioni a
fronte delle quali sono state garantite circa 400.000 imprese, per un totale di garanzie rilasciate
pari a 78,8 miliardi di euro23.
DLGS 185/2000, TITOLO I – AUTOIMPRENDITORIALITÀ E TITOLO II – MICRO IMPRESA
Lo strumento predisposto per realizzare l’Asse II del PON Cultura e Sviluppo ha delle possibili
complementarità, in particolare per quanto riguarda la generazione di nuove imprese, con
l’intervento del MISE “Nuove imprese a tasso zero”, gestito da Invitalia. Questo intervento
finanzia, fra le altre, attività della filiera turistico-culturale finalizzate alla valorizzazione e alla
fruizione del patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico, nonché al miglioramento dei
servizi per la ricettività e l’accoglienza. Lo strumento: (i) si rivolge non solo ai giovani fino a
35 anni, ma anche alle donne indipendentemente dall’età; (ii) è applicabile non nelle sole aree
svantaggiate ma in tutto il territorio nazionale; (iii) non prevede l’erogazione di contributi a
fondo perduto ma solo la concessione di mutui agevolati a tasso zero, per investimenti fino a
1,5 milioni di euro per singola impresa; (iv) prevede che possano presentare la domanda di
accesso alle agevolazioni le imprese costituite al massimo da 12 mesi; (v) prevede la possibilità
di presentazione della domanda anche da parte di persone fisiche che intendono costituire una
società.
23 È interessante notare che a livello regionale non esistono fondi di garanzia dedicati al settore creativo e
culturale, ad eccezione del Lazio, che nel 2007 ha istituito il primo fondo di garanzia dedicato al settore
creativo e culturale in Europa, gestito dalla società regionale di garanzia (Unionfidi Lazio S.p.A.),
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ART BONUS - MISURE URGENTI PER FAVORIRE IL MECENATISMO CULTURALE - D.L. 31.5.2014,
N. 83
L’articolo 1 del D.L. 31.5.2014, n. 83, "Disposizioni urgenti per la tutela del patrimonio
culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo", convertito con modificazioni in
Legge n. 106 del 29/07/2014 e s.m.i., ha introdotto un credito d’imposta per le erogazioni
liberali in denaro a sostegno della cultura e dello spettacolo, il cosiddetto Art bonus, quale
sostegno del mecenatismo a favore del patrimonio culturale. Chi effettua erogazioni liberali in
denaro per il sostegno della cultura usufruisce di importanti benefici fiscali sotto forma di
credito di imposta.
TAX CREDIT CINEMA E TURISMO
Il sostegno economico della Direzione Generale Cinema – MiBACT a favore delle attività
cinematografiche, sotto forma di contributi diretti (erogazioni) e indiretti (crediti d’imposta), è
articolato in contributi per la produzione di opere ancora in fase progettuale e di opere già
completate, in contributi alle sale cinematografiche, in contributi alla promozione e in
contributi agli enti di settore vigilati dalla DG Cinema.
Il sostegno indiretto si compone di varie tipologie di credito di imposta, la cui quota maggiore
è rappresentata dalle misure introdotte dalla legge n. 244 del 24 dicembre 2007, destinate alla
produzione di film nazionali e di film stranieri girati in Italia, agli investitori esterni al settore
che apportano capitali nella produzione di opere nazionali, alla distribuzione cinematografica
e alla digitalizzazione delle sale.
POND INIZIATIVA PMI
Il Programma Operativo Nazionale Dedicato “Iniziativa PMI” 2014–2020 promuove,
attraverso risorse del FEI e del FESR, la competitività delle piccole e medie imprese del
Mezzogiorno migliorando le condizioni di accesso al credito attraverso una forma di intervento
basata sul ricorso a strumenti di ingegneria finanziaria. In particolare, il programma agisce
attraverso operazioni di cartolarizzazione di portafogli, in maniera sinergica rispetto alla
corrispondente azione svolta dal Fondo centrale di garanzia nel PON IC, che fornisce garanzie
alle banche e agli intermediari finanziari riferite sia a singole operazioni finanziarie, sia a
portafogli di operazioni.
PRESTITI DELLA BANCA EUROPEA DEGLI INVESTIMENTI (BEI)
I prestiti BEI sono divisi in due categorie: prestiti per Ricerca e Sviluppo e prestiti per le PMI.
I primi sono rivolti a soggetti pubblici e privati di qualsiasi dimensione e possono arrivare a
coprire il 100% dei costi ammissibili; gli altri invece sono messi a disposizione delle PMI con
difficoltà di accesso al credito presso partner bancari della BEI. Si tratta di risorse che possono
essere erogate alle PMI a condizioni più vantaggiose rispetto alle normali condizioni di
mercato.
INIZIATIVA “RESTO AL SUD”
Con il decreto ministeriale 9 novembre 2017, n. 174 e la circolare esplicativa n. 33 del 22
dicembre 2018 è stata avviata la misura “Resto al Sud!”.La misura, dotata di risorse per 1,2
miliardi di euro rivenienti dal plafond del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione
(Programmazione 2014 – 2020), promuove la nascita di nuove imprese nelle regioni del
71
Mezzogiorno ed è rivolto ai giovani imprenditori di età compresa tra i 18 ed i 35 anni. Sono
finanziate le iniziative imprenditoriali relative alla produzione di beni nei settori
dell’artigianato, industria, pesca ed acquacoltura, ovvero relative alla fornitura di servizi,
compresi i servizi turistici. Le somme erogate sono così articolate: (a) contributo fino al 35% a
fondo perduto; (b) finanziamento bancario a tasso zero fino al 65% delle spese ammissibili,
della durata di otto anni, assistito da un ulteriore contributo in conto interessi a fondo perduto.
Agevolazioni a supporto delle MPMI nelle regioni
Di seguito si riportano i principali incentivi finanziari e non finanziari nelle RMS a favore delle
imprese culturali e creative e del Terzo Settore. L’obiettivo è quello di stabilire se, al momento
della programmazione, tali strumenti e politiche siano stati considerati e individuare
eventualisinergie o sovrapposizioni e il conseguente spiazzamento che ne potrebbe derivare
rispetto alle agevolazioni messe a disposizione tramite il PON Cultura e Sviluppo.
REGIONE BASILICATA
Nel caso della Basilicata, gli ambiti di complementarità, integrazione e sinergia tra PON e POR
perseguiti attraverso la programmazione operativa 2014-2020, che possono utilmente
contribuire/concorrere allo sviluppo delle aree di attrazione culturale, sono:
- la strategia per le aree interne definite nel POR Basilicata 2014-2020;
- l’area di specializzazione intelligente dell’industria culturale e creativa della S3
- l’Asse 3 (OT3) del POR FESR 2014 2020 a favore delle imprese della filiera turistica
e/o operanti nel settore dell’industria culturale e creativa;
- l’Asse 5 (OT6) per interventi materiali ed immateriali nel settore turistico e culturale.
Fra le aree di specializzazione della strategia di Specializzazione intelligente è prevista
l’Industria culturale e creativa.
Con riferimento agli ecosistemi locali (in termini di fornitura di servizi finanziari e, soprattutto,
non finanziari) vanno segnalate alcune iniziative della regione Basilicata a supporto delle ICC.
Basilicata Creativa e T3Innovation
Nel mese di ottobre 2018 è stata lanciata Basilicata Creativa, il cluster che raggruppa soggetto
appartenenti al mondo d’impresa e della ricerca operanti nei settori della cultura e della
creatività lucana. Basilicata Creativa sarà uno dei cinque cluster operativi in Basilicata, nei
prossimi anni, nell’Area di specializzazione intelligente “Industria culturale e creativa” che,
assieme alle altre Aree (Aerospazio, Bioeconomia, Energia e Automotive), rappresenta un
ambito strategico nel quale sta investendo la regione.
L’obiettivo del cluster è quello di sollecitare e supportare le imprese culturali e creative con
sede operativa in Basilicata a lavorare in sinergia con gli enti di ricerca e coerentemente con le
esigenze del territorio, al fine di generare processi di crescita e di internazionalizzazione
d’impresa, agendo in coerenza con la “Smart Specialization Strategy” (S3).
Contestualmente, nel 2017, la Regione Basilicata ha affidato servizi di consulenza strategica e
gestionale in materia di trasferimento tecnologico finalizzato alla valorizzazione delle
potenzialità di innovazione del sistema produttivo della regione a T3Innovation, un
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Raggruppamento temporaneo di imprese (RTI), formato da PriceWaterhouseCoopers Advisory
spa (PwC), il premium partner italiano di Google Cloud Noovle, l’incubatore del Politecnico
di Torino I3P e l’agenzia di media e comunicazione Reti. T3 Innovation opera in attuazione
della Strategia di Specializzazione Intelligente (S3) e la sua missione consiste nel generare
valore economico e sociale sul territorio, sviluppando progetti di innovazione - di prodotto e di
processo - con le aziende, valutando il potenziale commerciale e imprenditoriale delle scoperte
degli attori della ricerca e verificando la fattibilità di un business che può valere la creazione di
una startup.
L’operatività di T3 Innovation, nei primi 12 mesi, ha portato al contatto con oltre 180 aziende
sul territorio, con più di 90 gruppi di ricerca e alla progressiva costituzione di un ecosistema
dell’innovazione che ha visto interagire oltre 100 team di giovani startupper.
T3 innovation è partner operativo del progetto regionale IncHUBatori della Regione Basilicata.
Il progetto è gestito da Sviluppo Basilicata in sinergia con T3I e Unibas e ha l’obiettivo di
promuovere start-up ad alta crescita. Tra i servizi offerti (a titolo gratuito), la possibilità di
essere sostenuti dall’incubatore, fisicamente o virtualmente.
* * *
Di seguito si elencano le principali agevolazioni per le MPMI del settore culturale e creativo
della Regione.
Fondo regionale di garanzia per le PMI
Il fondo di garanzia regionale è stato istituito nel 2010 e rifinanziato nel corso degli anni.
L’obiettivo era quello di garantire e controgarantire operazioni finanziarie di PMI lucane sia
per la realizzazione di nuovi investimenti (es. creazione o ampliamento unità locale,
diversificazione produttiva, etc.) sia per operazioni sul capitale circolante (es. consolidamento
debitoria, acquisto scorte, etc.).
Con la Deliberazione di Giunta Regionale n. 1058 del 19/10/2018, è stato approvato l’Avviso
Pubblico “Facilitare l’accesso al credito delle PMI. Integrazione fondi rischi dei confidi” con
una dotazione finanziaria di 10 milioni di euro, di cui cinque milioni a valere sulle risorse del
PO FESR 2014-2020 e cinque milioni euro sulle risorse del Fondo previsto dall’art. 45 della
legge 23 luglio 2009, n.99 e ss.mm.ii. assegnato alla Regione Basilicata con DM 14 settembre
2016. L’intervento ha lo scopo di facilitare l’accesso al credito delle micro, piccole e medie
imprese lucane e dei liberi professionisti attraverso l’integrazione dei fondi rischi dei Confidi
aventi sede operativa nella Regione Basilicata, finalizzati alla concessione di garanzie alle
imprese associate anche promuovendo la costituzione di una efficace ed efficiente rete di
Confidi. Il bando è scaduto il 30 Novembre 2018.
Il fondo di garanzia e la successiva integrazione dei fondi rischi confidi hanno l’obiettivo di
favorire l’accesso al credito delle imprese lucane. L’incentivo non si sovrappone al sistema di
incentivi del PON Cultura e Sviluppo ma, sebbene manchi di un focus specifico sulle imprese
culturali e creative, può costituirne una integrazione.
Incentivi alle PMI del settore turistico
La Regione Basilicata ha allocato 27 milioni di euro (nell’ambito del PO Fesr 2014-2020), per
attività da avviare nei settori di aerospazio, automotive, bioeconomia, energia, industria
culturale e creativa. In particolare, l’intervento incentiva i Pacchetti Integrati di Agevolazione
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finalizzati al rafforzamento delle imprese esistenti e alla creazione di nuove inizative
imprenditoriali.
L’importo minimo dei progetti da candidare deve essere di un milione di euro per le nuove
iniziative e di 500 mila euro per gli investimenti di ampliamento o di diversificazione; il
contributo massimo concedibile non può superare l’importo di 1,5 milioni di euro.
Possono accedere alle agevolazioni le PMI (micro, piccole e medie imprese), che intendono
realizzare il proprio progetto di innovazione. Sono ammissibili i progetti di innovazione che
prevedano un investimento pari o superiore a 10.000 euro.
REGIONE CAMPANIA
La Research and Innovation Strategies for Smart Specialisation della Regione Campania (RIS3
Campania) individua le politiche di gestione integrata del patrimonio culturale come strumenti
essenziali per i processi di sviluppo locale, con ricadute positive nella generazione di
occupazione qualificata, nell’innalzamento della conoscenza con l’applicazione di soluzioni
tecnologiche innovative, nell’innalzamento della qualità territoriale e nella crescita della
domanda di beni collettivi di alta qualità.
Di seguito si riportano le principali agevolazioni per le ICC offerte dalla Regione.
Finanziamenti a fondo perduto per l’imprenditoria femminile nei settori della cultura e del
turismo
Il bando per l’implementazione di prodotti e servizi nell’industria della cultura e
del turismo di Regione Campania, pubblicato con decreto dirigenziale n. 164 del 31 luglio
2018, oltre a stimolare le iniziative promosse dalle imprese aggregate (consorzi, contratti di
rete, ecc.), incentiva la nascita di start-up al femminile nei settori dell’industria culturale, dello
spettacolo e delle arti visive, del cinema, della moda, design, intrattenimento culturale e turismo
sul territorio regionale.
La misura mette a disposizione delle imprese risorse per complessivi € 10.000.000, in
attuazione dell’Obiettivo Operativo n. 3.3.2 del POR Campania 2014-2020. Risorse distribuite
in due ambiti d’intervento: (a) sistema produttivo della cultura; (b) nuovi prodotti e servizi per
il turismo culturale. L’istanza di finanziamento doveva essere presentata entro il 20 settembre
2018.
Incentivi ai prodotti e servizi del turismo culturale in Campania
La Regione Campania ha pubblicato il Decreto Dirigenziale n. 164 del 30 luglio 2018 con
il bando per la concessione di incentivi finalizzati a sostenere le Micro, Piccole e Medie
imprese operanti nei settori della cultura, prodotti e servizi del turismo culturale in Campania.
Il bando rientra nell’ambito dell’Azione 3.2.2 del POR Campania FESR 2014 – 2020.
La misura è dotata di risorse per 10 milioni di euro, suddivisi in due ambiti di intervento:
Ambito 1. Sistema produttivo della Cultura, con una dotazione finanziaria di quattro
milioni di euro. Il programma deve prevedere spese agevolabili per un valore minimo
complessivo di 50.000 euro. Il contributo erogabile può raggiungere l’intensità
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massima dell’80% delle spese ammesse e l’importo massimo può raggiungere
200.000 euro.
Ambito 2. Nuovi prodotti e servizi per il turismo culturale, con una dotazione
finanziaria di sei milioni di euro. Il programma deve prevedere spese agevolabili per
un valore minimo complessivo di 50.000 euro.
L’incentivo, nella forma di contributo a fondo perduto, può raggiungere la misura massima
del 60% delle spese ammissibili. Le domande dovevano essere presentate entro il 1° ottobre
2018.
REGIONE PUGLIA
La strategia di specializzazione intelligente della Regione Puglia prevede un obiettivo relativo
a “Comunità intelligenti, servizi e infrastrutture / Sostenere il dialogo sociale e la
partecipazione”, connesso alle tematiche di OT 1, OT 2, OT 6 e OT 9 ed afferente all’Area di
Innovazione “Comunità digitali, creative ed inclusive (industria culturale e creativa, servizi,
social innovation, design, innovazione non R&D)”. Il sistema delle ICC ha inoltre come
riferimento l’Asse III “Competitività delle piccole e medie imprese” (OT3) del POR 2014-
2020, rivolto al sostegno dell’innovazione delle piccole e medie imprese e dei sistemi
produttivi, così come alla creazione di nuove iniziative imprenditoriali, coerentemente con
Smart Puglia 2020 regionale e con gli obiettivi di Europa 2020.
Si segnalano inoltre:
l’iniziativa NIDI, Fondo creato dalla Regione Puglia a favore delle Nuove Iniziative
d’Impresa. Attraverso NIDI, la Regione sostiene le microimprese di nuova
costituzione con un contributo a fondo perduto e un prestito rimborsabile. L’obiettivo
di Nidi è quello di agevolare l’autoimpiego di persone con difficoltà di accesso al
mondo del lavoro. L’iniziativa viene attuata da Puglia Sviluppo S.p.A., società
interamente partecipata dalla Regione Puglia. Il Fondo è gestito dalla Regione Puglia
con il sostegno del Programma Operativo FESR-FSE Puglia 2014-2020. L’impresa
può essere individuale o societaria. L’impresa ancora da costituire deve avere meno
di 10 addetti.
il Fondo Tranched Cover, strumento di ingegneria finanziaria che permette alle
imprese ammesse ad agevolazione di beneficiare di migliori condizioni di accesso al
credito ottenendo tassi di interesse migliori rispetto alle condizioni del mercato.
Fra i servizi di tipo non finanziario, espressamente concepiti per il settore culturale e creativo,
va segnalato il Distretto Produttivo Puglia Creativa, creato con l’obiettivo di essere punto di
riferimento per le giovani imprese in fase di start up, per i professionisti e per tutte le imprese
culturali del territorio interessate ad avviare una politica di alleanze progettuali.
Il Distretto opera quindi: (i) contribuendo alla costruzione di una comunità diffusa di imprese
creative e promuovendo network capaci di generare impatti positivi per le economie locali; (ii)
promuovendo la crescita delle imprese attraverso un migliore accesso alle informazioni e agli
strumenti di agevolazione e finanziari, nonché alimentando un dialogo costruttivo con Enti ed
istituzioni; (iii) professionalizzando le imprese associate e promuovendo azioni di
orientamento, formazione e trasferimento di conoscenze.
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Le attività progettuali supportate riguardano: (a) investimenti in innovazione, digitalizzazione
e tecnologia, rinnovamento dei linguaggi e dei contenuti, qualificazione dei prodotti e servizi;
(b) sviluppo delle competenze manageriali e di modelli di business sostenibili; (c) strategie di
audience development ed accesso al mercato; (d) strategie di posizionamento della cultura
creativa pugliese e analisi degli scenari internazionali; (e) creazione e partecipazione a network
e cluster europei; (f) gestione di voucher per l’internazionalizzazione e realizzazione di percorsi
di formazione professionale.
REGIONE CALABRIA
All’interno delle Aree di Innovazione, la S3 Calabria individua traiettorie tecnologiche o di
sviluppo specifiche tenendo conto di due criteri chiave: massa critica e posizionamento della
regione nelle reti internazionali. Per l’area di innovazione Turismo e Cultura, sono state
approvate le seguenti traiettorie: (a) Nuove tecnologie per la diagnosi, il recupero, la gestione
e la valorizzazione delle risorse culturali e ambientali del territorio; (b) Tecnologie e modelli
di co-creazione di nuovi percorsi turistici esperienziali e conoscitivi.
Sul piano attuativo, si segnalano due bandi rilevanti per le ICC:
Bando attività ricettive, della ristorazione e dei servizi turistici e culturali - Progetto
Strategico per la Valorizzazione dei Borghi della Calabria ed il Potenziamento
dell’offerta turistica e culturale. L’obiettivo è quello di sostenere le imprese nei settori
della ricettività extralbergiera, della ristorazione di qualità e dei servizi turistici e
culturali. L’ammontare complessivo delle risorse destinate è pari a 36,7 milioni di
euro a valere sul Fondo di Sviluppo e Coesione e su fondi di cui alla DGR n. 338 del
30.07.2018.
Bando startup e spinoff. Consiste in un programma integrato di orientamento,
formazione, affiancamento, tutoraggio e incentivazione finalizzato a sostenere startup
promosse da laureati e spin-off della ricerca.
REGIONE SICILIA
A valere sul PO FESR 2014/2020 della Regione Siciliana, si segnalano due avvisi rilevanti per
quanto riguarda il sostegno alle ICC:
– Azione 3.5.1.01 “Interventi di supporto alla nascita di nuove imprese sia attraverso
incentivi diretti, sia attraverso l’offerta di servizi, sia attraverso interventi di
microfinanza – Aiuti alle imprese in fase di avviamento” – Avviso pubblico.
L’obiettivo dell’Avviso è sostenere la realizzazione di nuove idee e soggetti,
favorendo la nascita di imprese e un’occupazione stabile, e incoraggiando il talento
imprenditoriale e i percorsi innovativi. L’azione punta ad agevolare prevalentemente
i progetti realizzati negli ambiti tematici della Strategia regionale dell’Innovazione
per la Specializzazione Intelligente (S3). Le risorse disponibili ammontano a 30
miulioni di euro. Il contributo minimo previsto per ciascun progetto è pari a 250 mila
euro.
– Azione 3.3.2 “Supporto allo sviluppo di prodotti e servizi complementari alla
valorizzazione di identificati attrattori culturali e naturali” – Avviso pubbico.
L’Avviso sostiene le micro, piccole e medie imprese che offrono prodotti e servizi
complementari alla valorizzazione degli attrattori culturali e naturali rientranti nella
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World Heritage List dell’Unesco, nel sito “Palermo Arabo-Normanna e Cattedrali di
Cefalù e Monreale” e nella lista degli attrattori del patrimonio regionale di
riconosciuta rilevanza strategica. Le risorse finanziarie ammontano a 33,2 milioni di
euro. Il costo totale ammissibile per singolo progetto non può essere superiore a
500.000 euro.
Va ricordato che il PON non interviene in Sicilia nell’attuazione della linea relativa alle MPMI
esistenti, Come stabilito nell’Accordo di Attuazione, ai fini della demarcazione /
complementarietà PON-POR, il PON non interviene nel territorio della Regione Siciliana per
consentire alla Regione di modulare l’analoga azione del POR in ragione della distribuzione
territoriale degli attrattori, sia di rilevanza nazionale che di rilevanza locale, tenuto conto della
distribuzione territoriale e consistenza del tessuto imprenditoriale locale delle filiere produttive
coinvolte.