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1 Servizio di supporto allAutorità di Gestione del PON Cultura e Sviluppo 2014-2020 finalizzato alla attuazione del Piano delle Valutazioni del Programma Convenzione sottoscritta in data 25 ottobre 2017 tra il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e Studiare Sviluppo srl AMBITO VALUTATIVO ATTUAZIONE DELLASSE II RAPPORTO FINALE Roma, Gennaio 2020

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Servizio di supporto all’Autorità di Gestione del

PON Cultura e Sviluppo 2014-2020 finalizzato alla

attuazione del Piano delle Valutazioni del

Programma

Convenzione sottoscritta in data 25 ottobre 2017

tra il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e

Studiare Sviluppo srl

AMBITO VALUTATIVO

ATTUAZIONE DELL’ASSE II

RAPPORTO FINALE

Roma, Gennaio 2020

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Sommario

Executive summary 1

1. Introduzione 5

1.1 Oggetto della valutazione 5

1.2 Obiettivo della valutazione 6

1.3 Disegno della valutazione 6

1.4 Metodi di valutazione 7

2. Identificazione della policy 8

2.1 L’Asse II del PON Cultura e Sviluppo 8

2.2 Il programma di incentivi “Cultura Crea” 10

2.3 Criteri di selezione 13

3. Valutazione dell’attualità della strategia e della rilevanza degli strumenti 15

3.1 Le modifiche del contesto socioeconomico e l’attualità della strategia 15

3.2 L’adeguatezza degli strumenti 18

4. Complementarità, sinergie e integrazione 21

4.1 Obiettivo dell’analisi di complementarità e sinergia 21

4.2 Strumenti nazionali 21

4.3 POR e strategie di specializzazione intelligente 22

4.4 Strumenti regionali 23

4.5 Elementi di valutazione di complementarità, sinergie e integrazioni 25

5. Analisi dell’attuazione 26

5.1 Istituzione e funzionamento dello sportello 26

5.2 La domanda di agevolazioni 27

5.3 I progetti ammessi 30

5.4 Esecuzione finanziaria 32

5.5 Conseguimento dei target intermedi 33

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5.6 Elementi di valutazione 33

5.6.1 La risposta delle imprese all’offerta di fondi 34

5.6.2 La forte incidenza delle domande non ammesse 36

5.6.3 Asimmetrie nella distribuzione per priorità delle domande 37

5.6.4 Asimmetrie nella distribuzione regionale delle domande 38

5.6.5 La perimetrazione delle aree di localizzazione delle imprese beneficiarie 38

5.7 Efficacia della comunicazione 39

6. Aspetti relativi alle caratteristiche dei progetti 42

6.1 Il profilo delle imprese finanziate e la coerenza con le finalità dell’Asse II 42

6.2 Interazione dei progetti con gli attrattori 43

6.3 La costituzione di reti e partenariati 45

6.4 Coerenza fra gli interventi dell’Asse II e le linee strategiche dell’Asse I 46

6.5 Effetto di incentivazione 47

6.6 ICC e territorio 47

7. Benchmark con esperienze internazionali 48

7.1 Inquadramento 48

7.2 Servizi prevalentemente finanziari 48

7.3 Servizi non finanziari 50

8. Conclusioni e raccomandazioni 51

Bibliografia 53

Allegati 56

Allegato 1 - Scheda Imprese Beneficiarie 57

Allegato 2 – Elenco delle modifiche di alcuni elementi del PON 67

Allegato 3 – Strumenti nazionali e regionali 69

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EXECUTIVE SUMMARY

La valutazione presentata in questo documento ha per oggetto l’Asse II “Attivazione dei

potenziali territoriali di sviluppo legati alla cultura” del Programma Operativo Nazionale

“Cultura e Sviluppo”, cofinanziato dal FESR per il periodo 2014-2020, a titolarità del Ministero

dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT).

I principali risultati del lavoro sono sinteticamente presentati di seguito.

1) GLI INTERVENTI DELL’ASSE II DEL PON AGISCONO IN UN CONTESTO L’INDUSTRIA

CULTURALE E CREATIVA DELLE REGIONI MENO SVILUPPATE CHE SI È DIMOSTRATO NEGLI

ULTIMI ANNI DINAMICO E “PROMETTENTE”. ESSI POSSONO COSTITUIRE UN RIFERIMENTO PER

IL DISEGNO E L’ATTUAZIONE DELLE POLITICHE DI SVILUPPO DELLE ICC DA PARTE DELLE

AMMINISTRAZIONI TERRITORIALI NEI PROSSIMI ANNI.

Il valore aggiunto e l’occupazione delle ICC nelle Regioni Meno Sviluppate (RMS) sono

cresciuti negli ultimi anni con una buona velocità, al di sopra del tasso medio di crescita della

nostra economia ed in modo più accentuato che nelle regioni centrosettentrionali, pur con

importanti differenze fra le RMS. La specializzazione in queste attività del Mezzogiorno

rispetto all’Italia è ancora bassa. Esiste però un potenziale di crescita che potrebbe rafforzare

nei prossimi anni il ruolo delle ICC come driver dello sviluppo nel quadro di una politica di

valorizzazione, di salvaguardia e di gestione sostenibile del nostro patrimonio culturale e

territoriale.

Gli interventi attuati del PON con “Cultura Crea”, in coerenza con la programmazione definita,

stanno contribuendo alla generazione di nuove imprese, al coinvolgimento degli enti non profit

nella valorizzazione, alla saldatura fra la componente culturale e creativa ed il patrimonio

territoriale. Si profilano dei margini di integrazione e parziale ri-orientamento dello schema di

intervento (v. i punti successivi), che potrebbero rafforzare l’applicazione di queste politiche

costituendo modelli di intervento anche per il prossimo periodo di programmazione

(2021/2027).

2) IL PROGRAMMA ADOTTA STRUMENTI COERENTI RISPETTO AI FABBISOGNI PER LA

GENERAZIONE E LO SVILUPPO DELLE ICC NELLE RMS. EMERGONO DELLE NECESSITÀ DI

REVISIONE DELLO SCHEMA DI OFFERTA DI AGEVOLAZIONI NEI CONFRONTI DELLE IMPRESE

ESISTENTI.

Il PON ha programmato ed attuato coerentemente una combinazione di sovvenzioni a fondo

perduto e di credito agevolato destinata ad allentare le difficoltà, severe e perduranti, di accesso

al credito delle imprese delle RMS. Anche se non sono disponibili indagini specifiche sul

rapporto fra ICC e sistema del credito, appaiono estendibili a questo settore le analisi sui

fallimenti del mercato (individuate peraltro dalla valutazione ex ante degli strumenti finanziari

del Programma) relativi alla dimensione ridotta delle imprese, alla minore profittabilità, al costo

delle risorse finanziarie più elevato rispetto al resto del Paese, alla limitazione del volume di

impieghi per le piccole imprese.

Va però sottolineato che, al contrario delle nuove imprese e degli enti del Terzo Settore, le

MPMI hanno risposto piuttosto debolmente all’offerta di agevolazioni. Questo potrebbe essere

dovuto alla scarsa sensitività di queste imprese ad incentivi che spingono fortemente alla

formazione di nuovo capitale fisso. Per queste imprese, le esigenze prevalenti potrebbero

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riguardare aspetti come il finanziamento del capitale circolante o la disponibilità di servizi reali.

Questo aspetto potrebbe, a nostro avviso, essere utilmente approfondito per una migliore

calibrazione delle agevolazioni rivolte alle imprese esistenti.

3) IL PON SI INSERISCE IN UN QUADRO DI INTERVENTI DI SOSTEGNO (ALLE ICC)

VARIEGATO E RICCO DI ELEMENTI DI COMPLEMENTARITÀ E DI POTENZIALE SINERGIA.

L’INTEGRAZIONE DEL PON IN QUESTO QUADRO POTREBBE ESSERE RAFFORZATA

RILANCIANDO LA COOPERAZIONE ISTITUZIONALE, IN PARTICOLARE CON LE RMS, E LA

GOVERNANCE MULTILIVELLO DELLA POLICY

Il quadro delle politiche di sostegno alle ICC è piuttosto ampio. Esso è composto da strumenti

differenziati sia per il livello territoriale (comunitario, nazionale e regionale) al quale sono

programmati sia per la maggiore o minore specificità rispetto alle ICC: ad esempio, il Fondo di

Garanzia gestito dal FEI nell’ambito di Europa Creativa è specializzato; il Programma

Operativo Nazionale Dedicato “Iniziativa PMI” non è specializzato, essendo rivolto ad

un’ampia gamma di settori fra cui le ICC. L’analisi svolta ha messo in luce molti elementi di

demarcazione de facto fra il PON ed altri programmi, che derivano dalle caratteristiche degli

strumenti e che escludono aree estese di sovrapposizione. Va ricordato peraltro che le

agevolazioni del PON sono molto mirate, fra l’altro per effetto dei vincoli territoriali previsti

per le MPMI esistenti e per i soggetti del Terzo Settore. Andrebbe comunque approfondita,

soprattutto per spiegare gli andamenti più recenti, la possibile sovrapposizione agli incentivi

del PON di alcuni strumenti regionali.

Esistono invece ampie aree di potenziale sinergia, ad esempio fra il PON e le Strategie di

Specializzazione Intelligente delle RMS oppure fra il PON ed alcuni strumenti regionali, che

potrebbero a nostro avviso essere esplicitamente governate, ad esempio con un rilancio degli

Accordi Operativi di Attuazione.

4) LE PROCEDURE DI IMPLEMENTAZIONE DI “CULTURA CREA” APPAIONO IN COMPLESSO

SPEDITE ED EFFICIENTI. IL PROCESSO DI SELEZIONE È STATO CARATTERIZZATO DA UN

FENOMENO MOLTO ACCENTUATO DI RIGETTO DELLE DOMANDE, CHE È STATO CORRETTO CON

LA RAZIONALIZZAZIONE DEI CRITERI E CON IL MIGLIORAMENTO DELL’ASSISTENZA AI

POTENZIALI BENEFICIARI.

L’analisi dell’implementazione delle procedure di avviso, gestite da Invitalia, ha messo in luce

chiari elementi di efficienza per quanto riguarda i tempi, le modalità di raccolta delle domande

di agevolazione, l’assistenza ai beneficiari. Nella fase di selezione, è emerso un problema molto

accentuato relativo al tasso di rigetto delle domande, che è stato molto elevato e che è stato

causato in parte dalla scarsa qualità di alcuni elaborati chiave delle domande di agevolazione

(come i business plan) ed in parte dalla difficoltà di rispondere ad alcuni dei criteri di selezione.

Come si illustra nel Rapporto, questo problema è stato allentato sia dalla razionalizzazione dei

criteri determinata dal Comitato di Sorveglianza sia dal rafforzamento e dalla focalizzazione

dell’assistenza ai beneficiari, con l’introduzione di una misura di accompagnamento “leggero”

alla formulazione della domanda di agevolazione.

5) L’ATTUAZIONE FISICA E FINANZIARIA APPARE IN COMPLESSO POSITIVA (I TARGET

INTERMEDI SONO STATI RAGGIUNTI) MA EMERGONO DELLE “ASIMMETRIE” NELLA DOMANDA

DI FONDI CHE SAREBBE OPPORTUNO ANALIZZARE CON MAGGIORE PROFONDITÀ

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I target intermedi (fisico e finanziario) al 31 dicembre 2018 sono stati conseguiti: sono state

finanziate 147 imprese fra start up e enti del Terzo Settore (il target era pari a 61) e sono stati

certificati 13,8 milioni di euro (il target era 13,6 milioni).

La domanda di fondi generata dall’intervento (in termini di numero di richieste e di volume di

agevolazioni) appare complessivamente consistente. La domanda ha però due elementi di

“asimmetria” molto evidenti: (i) il sottodimensionamento delle richieste delle MPMI esistenti

(Azione 3.b.1.a); (ii) la forte incidenza delle domande di imprese localizzate in Campania.

Del primo caso si è già detto in precedenza (punto 2). Esso va presumibilmente inquadrato in

una calibrazione dell’offerta di fondi non del tutto adeguata rispetto alle esigenze delle imprese

esistenti. Questo aspetto appare a nostro avviso meritevole di ulteriori analisi, eventualmente

per verificare la fattibilità e l’utilità di un ampliamento del ventaglio delle agevolazioni dirette

alle MPMI, ad esempio con l’introduzione di garanzie (in un quadro di demarcazioni /

prevenzione di sovrapposizioni che andrebbe però assicurato), con il finanziamento di servizi

reali e/o con la sperimentazione di schemi di partecipazione al capitale di rischio. Inoltre, un

aspetto meritevole di ulteriori riflessioni riguarda la rigida perimetrazione delle aree di

localizzazione delle imprese esistenti e degli enti del Terzo Settore, che restringe la domanda

di fondi e che, in prima ipotesi, potrebbe essere allentata senza compromettere la coerenza dei

progetti con l’obiettivo di valorizzazione degli attrattori presenti nel territorio.

La seconda “asimmetria” riguarda la prevalenza delle imprese localizzate in Campania nella

distribuzione regionale di domande presentate e domande ammesse. Il 56% del numero di

domande presentate ed il 61% degli investimenti richiesti provengono dalla Campania. Il peso

del settore delle ICC della Campania sul totale delle RMS è certamente molto elevato ma, a

nostro avviso e in prima approssimazione, non tanto da spiegare l’osservazione. Questo aspetto

potrebbe essere utilmente approfondito, anche per verificare, ad esempio, il motivo per cui la

quota delle domande provenienti da una regione molto attiva in campo culturale, come la

Puglia, è apparentemente sottodimensionata.

Sul piano attuativo, è anche opportuno sottolineare le difficoltà relative all’effetto di

incentivazione che traspare dalle indagini del Panel Cultura: il 30% delle imprese intervistate

dichiara infatti che avrebbe comunque realizzato l’investimento anche senza le agevolazioni

offerte dal Programma. Un cenno finale riguarda l’attività di comunicazione, a cui andrebbe

assegnato l’obiettivo di contribuire attraverso un più ampio ventaglio di iniziative ad un

flusso ampio e qualificato di domande di agevolazione nel corso dei prossimi anni.

6) AD UNA PRIMA VALUTAZIONE DEI PROGETTI FINANZIATI, SONO PIUTTOSTO DIFFUSE LE

INIZIATIVE DI INTEGRAZIONE FUNZIONALE, DI RETE E DI PARTENARIATO PROMOSSE DAL PON.

APPAIONO PROBABILMENTE DA RAFFORZARE I MECCANISMI PER PROMUOVERE

L’INTEGRAZIONE DELLE ICC NEI SISTEMI SOCIOECONOMICI TERRITORIALI.

L’esame di un sottoinsieme (composto da 91 unità) dei progetti finanziati dell’Asse II mette in

luce diversi aspetti che attengono alla creazione di elementi di integrazione funzionale, di rete

e di partenariato. In particolare: (a) il 30% delle imprese finanziate incentra l’attività proposta

sull’integrazione funzionale con l’attrattore di riferimento nel proprio territorio. Queste imprese

hanno un collegamento “forte” con l’attrattore, per effetto di accordi, convenzioni, protocolli

d’intesa o altre forme di intesa con i soggetti proprietari o gestori. Va peraltro sottolineato che

la maggior parte dei progetti esaminati non ha una connessione diretta con un attrattore ma si

inquadra piuttosto in un’azione di valorizzazione più generale del patrimonio storico-culturale,

materiale e immateriale, del territorio; (b) il 74% dei soggetti beneficiari dei progetti esaminati

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ha una collaborazione esplicita con enti pubblici o privati, finalizzata a migliorare la fruizione

degli attrattori o a creare partenariati orientati alla valorizzazione del patrimonio culturale del

territorio.

Ad opinione del valutatore, manca nel Programma un vero e proprio meccanismo di

integrazione delle ICC nei sistemi economici territoriali, che attui la strategia dell’Asse II di

attivazione dei potenziali territoriali legati alla cultura e di creazione di ecosistemi della cultura.

Una sperimentazione in questa direzione potrebbe riguardare la creazione di clusters territoriali

di industrie culturali e creative, con il coinvolgimento di imprese, parchi tecnologici e

scientifici, poli universitari e centri di ricerca, incubatori, autorità pubbliche del settore culturale

e creativo. Andrebbe dato supporto all’innovazione e all’internazionalizzazione del settore

sviluppando competenze e servizi dedicati. Andrebbero inoltre esplicitamente condotte pratiche

partecipative. Un approfondimento specifico meriterebbe la valutazione di un intervento di

sostegno della domanda di attrattori, sistemi di beni diffusi e istituzioni museali per servizi di

natura culturale e creativa, ai fini dell’innovazione della fruizione e della sostenibilità

gestionale dei beni culturali.

7) DALLE ESPERIENZE INTERNAZIONALI DI SUPPORTO ALLE ICC POSSONO ESSERE

TRATTE INDICAZIONI INTERESSANTI SULL’OPPORTUNITÀ DI AFFIANCARE AGLI INCENTIVI

FINANZIARI DEI SERVIZI REALI

Il rapporto di valutazione ha preso in rassegna, per il momento in fase preliminare, alcune

rilevanti esperienze europee di sostegno al sistema delle ICC. Alcune di queste esperienze

sviluppano in modo interessante una combinazione fra incentivi finanziari e servizi reali, come

attività di coaching, consulenze, formazione, sostegno allo scambio di esperienze,

accompagnamento all’introduzione di innovazioni tecniche e gestionali.

Potrebbe essere utile sperimentare nell’ambito del PON un approccio di questo tipo. Nel

prosieguo delle attività di analisi e valutazione, appare rilevante approfondire alcune di queste

esperienze (come Cultuurinvest) per trarne indicazioni sulla fattibilità e il valore aggiunto

dell’introduzione di una misura “combinata” nel Programma.

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1. INTRODUZIONE

1.1 Oggetto della valutazione

La valutazione ha per oggetto l’Asse II “Attivazione dei potenziali territoriali di sviluppo legati

alla cultura” del Programma Operativo Nazionale “Cultura e Sviluppo”, cofinanziato dal FESR

per il periodo 2014-2020, a titolarità del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del

Turismo (MiBACT) – Segretariato generale – Servizio II1.

In particolare, la valutazione riguarda le tre azioni componenti l’Asse II:

(1) l’Azione 3.a.1a “Interventi di supporto alla nascita di nuove imprese sia attraverso

incentivi diretti, sia attraverso l’offerta di servizi, sia attraverso interventi di micro-

finanza”, che attua la Priorità 3.a “Promuovere l’imprenditorialità, in particolare

facilitando lo sfruttamento economico di nuove idee e promuovere la creazione di

nuove aziende, anche attraverso incubatori di imprese”. L’Azione ha come beneficiari

nuove imprese nate nell’ultimo triennio operanti nell’ambito delle attività e dei settori

riferiti alle industrie culturali;

(2) l’Azione 3.b.1.a “Supporto allo sviluppo di prodotti e servizi complementari alla

valorizzazione di identificati attrattori culturali e naturali del territorio, anche

attraverso l’integrazione tra imprese delle filiere culturali, turistiche, creative e dello

spettacolo, e delle filiere dei prodotti tradizionali e tipici”, che attua la Priorità 3.b

“Sviluppare e realizzare nuovi modelli di attività per le PMI, in particolare per

l’internazionalizzazione”. L’Azione ha come beneficiari micro, piccole e medie

imprese che operano nel settore culturale, turistico, creativo, dello spettacolo e dei

prodotti tradizionali e tipici;

(3) l’Azione 3.c.1.a “Sostegno all’avvio e rafforzamento di attività imprenditoriali che

producono effetti socialmente desiderabili e beni pubblici non prodotti dal mercato”,

che attua la Priorità 3.c “Sostenere la creazione e l’ampliamento di capacità avanzate

per lo sviluppo di prodotti e servizi”. L’Azione ha come beneficiari soggetti del Terzo

settore che operano nel settore culturale ed artistico e nelle attività ad esso collegabili.

Per il complesso dell’Asse e per le singole Azioni, questo Rapporto formula a valle di un

breve inquadramento descrittivo degli interventi (Capitolo 2) analisi e valutazioni relative

alla coerenza programmatica ed alla giustificazione nel contesto di riferimento (Capitolo 3),

agli aspetti relativi a complementarità, sinergia e integrazioni degli interventi (Capitolo 4),

all’attuazione degli interventi (Capitolo 5) e ad alcuni aspetti di potenziale efficacia, relativi in

particolare alle connessioni delle imprese finanziate con gli attrattori, alla formazione di

1 Il PON “Cultura e Sviluppo” (CCI 2014IT16RFOP001) è stato approvato con Decisione C(2018)7515 del

15 novembre 2018 e si attua nelle cinque Regioni Meno Sviluppate dell’Italia (ITF3 – Campania, ITF4 –

Puglia, ITF5 – Basilicata, ITF6 – Calabria, ITG1 – Sicilia)

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partenariati ed all’effetto di incentivazione (Capitolo 6). Nel rapporto è anche stata formulata

un’analisi di benchmark con alcune esperienze internazionali, finalizzate a migliorare

l’attuazione e le performance del programma (Capitolo 7). Chiude il Rapporto una parte di

conclusioni e raccomandazioni (Capitolo 8).

I dati e le informazioni presentate nel Rapporto sono in prevalenza riferiti al 31 dicembre 2018.

In alcuni casi, per completezza e rappresentatività dell’analisi sono riportate informazioni

relative a date successive.

1.2 Obiettivo della valutazione

L’obiettivo della valutazione consiste nell’identificare gli elementi di qualità, le aree critiche e

le possibili azioni di miglioramento della realizzazione dell’Asse II del PON Cultura, in

particolare per quanto riguarda:

(a) le modalità di programmazione, di selezione e di finanziamento dei progetti di

investimento, da valutare a fronte della finalità del Programma di stimolare

investimenti diretti al potenziamento e all’innovazione dell’industria culturale e

creativa nelle Regioni Meno Sviluppate e di generare effetti strutturali nei sistemi

economici territoriali;

(b) il processo di attuazione procedurale, fisico e finanziario degli interventi.

La valutazione ha anche la finalità di formulare suggerimenti e raccomandazioni per l’Autorità

di Gestione alla luce delle analisi effettuate.

Nel Rapporto non vengono trattate questioni relative agli effetti (sulla produttività delle aziende

sostenute, sulla loro vitalità nel mercato, sui contesti territoriali di riferimento) degli interventi

di agevolazione degli investimenti, per il tempo ancora breve trascorso dall’entrata a regime

del primo blocco di imprese finanziate.

1.3 Disegno della valutazione

Il disegno di valutazione è articolato nei punti riportati di seguito.

(A) Valutazione dell’attualità della strategia dell’Asse II del Programma alla luce delle

modificazioni nel contesto di riferimento (le ICC nelle Regioni Meno Sviluppate) e

dell’adeguatezza degli strumenti di agevolazione implementati.

(B) Valutazione delle complementarità, delle sinergie e dell’integrazione fra le misure

previste dall’Asse II e gli strumenti (comunitari, nazionali e regionali) di

agevolazione e sostegno allo sviluppo disponibili per le ICC.

(C) Valutazione dell’efficienza e della coerenza delle procedure di implementazione degli

strumenti, della selezione delle proposte progettuali e dell’attuazione del programma,

anche con riferimento alle attività di comunicazione.

(D) Valutazione delle caratteristiche, della coerenza e di elementi di potenziale efficacia

dei progetti selezionati, con particolare riferimento alla creazione di collegamenti con

gli attrattori ed alla formazione di partenariati

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(E) Analisi di benchmark di alcune esperienze europee nel campo del sostegno alle ICC.

1.4 Metodi di valutazione

Le metodologie di cui ci si è avvalsi per la realizzazione di questo Rapporto peraltro

diffusamente utilizzate nella valutazione dei programmi di sviluppo e coesione sono:

a) metodologie di valutazione dell’attuazione del programma fondate sul quadro logico,

per la verifica della coerenza tra visione, bisogni del territorio e/o del contesto di

intervento, priorità, obiettivi strategici e specifici, strategie e pratiche operative di

attuazione dell’intervento;

b) metodologie fondate sulla theory based evaluation, orientate ai processi e capaci di

identificare nessi causali nel quadro logico dell’attuazione, in particolare ricostruendo

gli assunti teorici, espliciti o impliciti, su come e perché l’intervento funzionerà.

Dal punto di vista tecnico, il lavoro di valutazione è stato svolto attraverso:

(i) analisi desk di materiale documentale (es. atti, note, rapporti, verbali, formulari, etc.)

relativo alle procedure di programmazione, selezione ed implementazione dell’Asse

II, liberamente disponibile e/o ottenuta dalla struttura di supporto all’AdG e dagli

uffici del MiBACT coinvolti nel Programma;

(ii) analisi desk di dati sull’avanzamento fisico e finanziario dell’Asse e calcolo dei

relativi indicatori;

(iii) analisi desk di dati secondari (statistici e di contesto) che hanno consentito di

rafforzare il quadro generale di conoscenza relativo ai temi oggetto di valutazione;

(iv) utilizzazione di dati qualitativi raccolti nell’ambito del Rapporto Panel Cultura 2018,

realizzata dal MiBACT e basata su un’indagine di un campione rappresentativo di

1.002 imprese del sistema produttivo culturale e creativo, ossia di potenziali fruitori

e di partecipanti e beneficiari dei fondi del programma “Cultura Crea” operanti in

Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia;

(iv) interviste ai Referenti dell’AdG e di Invitalia nonché ad alcuni testimoni qualificati

dei processi di attuazione.

Il lavoro è stato basato su uno stretto coordinamento con gli altri membri del team di valutazione

(in particolare impegnati nella valutazione dell’Asse I) e su confronti (iniziali e in itinere) con

l’AdG e lo Steering Group del progetto di Valutazione. I confronti sono stati diretti ad acquisire

informazioni utili e documenti relativi all’architettura complessiva del Programma ed ai

principali eventi che ne hanno caratterizzato la storia di implementazione.

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2. IDENTIFICAZIONE DELLA POLICY

2.1 L’Asse II del PON Cultura e Sviluppo

Il PON “Cultura e Sviluppo” punta a incrementare i livelli di fruizione del patrimonio culturale

delle regioni meno sviluppate, sia rafforzando il sistema delle maggiori infrastrutture culturali

(attrattori), sia promuovendo e sostenendo le attività della filiera delle imprese creative e

culturali nonché dei soggetti del Terzo Settore. In linea con gli indirizzi dell’Accordo di

Partenariato per l’Italia 2014-2020, il PON interviene in “aree di attrazione culturale di

rilevanza strategica nazionale”, nelle quali ricadono attrattori del patrimonio culturale statale,

oggetto di investimenti in via esclusiva nelle regioni Campania, Basilicata, Puglia e Calabria,

e attrattori del patrimonio a titolarità regionale in Sicilia.

Il PON presenta un impianto programmatico compatto, articolato in tre Assi, incluso quello

dedicato all’Assistenza tecnica. Esso converge su due Obiettivi Tematici l’OT 6 “Preservare

e tutelare l’ambiente e promuovere l’uso efficiente delle risorse” e l’OT 3 “Promuovere la

competitività delle PMI” e su quattro Priorità di investimento (PI), che perseguono i risultati

attesi individuati dell’Accordo di Partenariato2. La tabella 1 identifica gli Assi Prioritari, gli

Obiettivi tematici e la dotazione di fondi per ogni Asse.

Allo sviluppo del sistema economico collegato al settore culturale nelle regioni target è dedicato

l’Asse II “Attivazione dei potenziali territoriali di sviluppo legati alla cultura” (Priorità 3a, 3b

e 3c). A quest’Asse sono destinati circa 114 milioni di euro, pari al 23% circa della dotazione

finanziaria del Programma. Tutti gli interventi dell’Asse II ricadono nell’Obiettivo Tematico 3.

In sintesi, per quanto riguarda l’Asse II la strategia del PON è volta: (i) ad attuare un intervento

di natura settoriale (non circoscritto alle sole aree di attrazione culturale) a favore del sistema

delle industrie culturali (Asse II – azione 3.a.1); (ii) a promuovere processi integrati di sviluppo

dando impulso e valorizzando la componente imprenditoriale collegata alla fruizione turistico-

culturale (Asse II – azioni 3.b.1 e 3.c.1).

A livello operativo, sono definite in attuazione delle Priorità:

(1) l’Azione 3.a.1a “Interventi di supporto alla nascita di nuove imprese sia attraverso

incentivi diretti, sia attraverso l’offerta di servizi, sia attraverso interventi di micro-

finanza”, che ha come beneficiari nuove imprese nate nell’ultimo triennio operanti

nell’ambito delle attività e dei settori riferiti alle industrie culturali;

(2) l’Azione 3.b.1.a “Supporto allo sviluppo di prodotti e servizi complementari alla

valorizzazione di identificati attrattori culturali e naturali del territorio, anche

attraverso l’integrazione tra imprese delle filiere culturali, turistiche, creative e dello

2 I Risultati Attesi di riferimento dell’AdP sono in particolare: il RA 3.5 “Nascita e consolidamento delle

MPMI”, il RA 3.3 “Consolidamento, modernizzazione e diversificazione dei sistemi produttivi territoriali”

e il RA 3.7 “Diffusione e rafforzamento delle attività economiche a contenuto sociale”.

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spettacolo, e delle filiere dei prodotti tradizionali e tipici”, che ha come beneficiari

micro, piccole e medie imprese che operano nel settore culturale, turistico, creativo,

dello spettacolo e dei prodotti tradizionali e tipici (ai fini del loro consolidamento);

(3) l’Azione 3.c.1.a “Sostegno all’avvio e rafforzamento di attività imprenditoriali che

producono effetti socialmente desiderabili e beni pubblici non prodotti dal mercato”,

che ha come beneficiari soggetti del Terzo settore che operano nel settore culturale

ed artistico e nelle attività ad esso collegabili.

Tabella 1 Assi prioritari, obiettivi e dotazione finanziaria del PON Cultura e Sviluppo

Asse prioritario

Obiettivo Tematico (OT)

Priorità di investimento (PI)

Obiettivo specifico (OS)

Totale

finanziamento

(UE + Naz.)

I. Rafforzamento delle dotazioni

culturali

OT 6 Preservare e tutelare l’ambiente e promuovere l’uso efficiente delle risorse 360.227.224,00

PI 6C | Conservare, proteggere, promuovere e sviluppare il patrimonio naturale e culturale

OS 6c.1 Miglioramento delle condizioni e degli standard di offerta e fruizione del

patrimonio culturale nelle aree di attrazione

II. Attivazione dei

potenziali territoriali

di sviluppo legati alla

cultura

OT 3 Promuovere la competitività delle PMI per il settore agricolo (per il

FEASR) e del settore della pesca e dell’acquacoltura 114.014.376,00

PI 3A | Promuovere l’imprenditorialità, in particolare facilitando lo sfruttamento

economico di nuove idee e promuovendo la creazione di nuove aziende, anche attraverso incubatrici di imprese

OS 3a.1 Nascita e consolidamento delle micro, piccole e medie imprese

PI 3B | Sviluppare e realizzare nuovi modelli di attività per le PMI, in particolare per

l’internazionalizzazione

OS 3b.1 Consolidamento, modernizzazione e diversificazione dei sistemi produttivi territoriali

PI 3C | Sostenere la creazione e l’ampliamento di capacità avanzate per lo sviluppo di

prodotti e servizi

OS 3c.1 Diffusione e rafforzamento delle attività economiche a contenuto sociale

III. Assistenza tecnica

AT Attuazione efficiente del PON e supporto all’implementazione del Piano di

Rafforzamento Amministrativo 16.691.733,33

TOTALE PON 490.933.333,33

L’Asse II prevede l’offerta di agevolazioni in regime de minimis (Regolamento 1407/2013),

nella forma sia di contributo a fondo perduto che di prestito agevolato (a tasso zero e senza

l’obbligo di garanzie collaterali). L’attivazione dei bandi per l’assegnazione dei contributi è

partita nel 2016. I bandi andavano definiti sulla base delle attività condotte nella fase

propedeutica (diagnosi territoriale, ecc.) nella prima annualità del programma ed in coerenza

con gli accordi sottoscritti con le Regioni (AOA). Queste attività erano finalizzate a definire,

con riferimento agli specifici contesti territoriali, i principali aspetti attuativi in termini di linee

progettuali, le categorie di soggetti beneficiari, le azioni di animazione e le forme di supporto,

nonché le eventuali integrazioni e complementarietà con altre linee di finanziamento nazionali

e regionali. Su quest’aspetto si tornerà più avanti in questo Rapporto.

Lo strumento finanziario attivato per l’attuazione del programma di agevolazioni è stato

sottoposto a valutazione ex ante, in coerenza con l’Articolo 37, paragrafi 2 e 3 del Regolamento

1303 del 2013 (RDC).

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10

2.2 Il programma di incentivi “Cultura Crea”

Il programma di incentivi creato per attuare l’Asse II è “Cultura Crea”. Il Decreto del MiBACT

dell’11 giugno 2016 istituisce il regime di aiuto e ne determina i dispositivi di attuazione3.

L’Ufficio Competente per la Gestione delle Operazioni (UCOGE) del programma è l’Agenzia

nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa – Invitalia. L’Agenzia

svolge le attività relative alla ricezione, alla valutazione ed all’approvazione delle domande,

nonché all’adozione dei provvedimenti, alla stipula del contratto di finanziamento,

all’erogazione dei fondi e al controllo e monitoraggio delle agevolazioni4.

Le categorie delle imprese destinatarie delle agevolazioni sono tre:

Startup (Titolo II del Decreto del MiBACT). Le agevolazioni previste dal Titolo II

sono finalizzate alla creazione di nuove imprese di micro, piccola e media dimensione

(MPMI) della filiera culturale e creativa. Esse sono destinate a: (i) team di persone

fisiche che vogliono costituire una impresa, purché la costituzione avvenga entro 30

giorni dalla comunicazione di ammissione alle agevolazioni; (ii) alle imprese

costituite in forma societaria da non oltre 36 mesi, comprese le cooperative;

Imprese consolidate (Titolo III del Decreto del MiBACT). Le agevolazioni del Titolo

III finanziano lo sviluppo delle MPMI costituite in forma societaria da non meno di

36 mesi, comprese le cooperative, operanti nella filiera culturale, creativa e dello

spettacolo nonché nelle filiere dei prodotti tradizionali e tipici;

Soggetti del Terzo Settore (Titolo IV del Decreto del MiBACT). Gli incentivi previsti

dal Titolo IV sostengono imprese ed enti del Terzo Settore (in particolare, ONLUS e

imprese sociali) nelle attività collegate alla gestione di beni, servizi e attività culturali,

favorendo forme di integrazione.

Le iniziative imprenditoriali devono essere realizzate nelle Regioni italiane Meno Sviluppate

(RMS), definite ai sensi delle norme sui fondi SIE per la programmazione 2014-2020:

Campania, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia.

Per la definizione dei progetti ammissibili, il Decreto MiBACT dell’11 maggio 2016 individua

i Codici ATECO associati all’industria culturale e creativa, relativamente alle nuove imprese

3 Decreto del MiBACT dell’11 giugno 2016 «Istituzione del regime di aiuto per sostenere la filiera culturale

e creativa e rafforzare la competitività delle micro, piccole e medie imprese, finbalizzato allo sviluppo ed al

consolidamento del settore produttivo collegato al patrimonio culturale italiano Asse prioritario II del

Programma Operativo Nazionale “Cultura e Sviluppo” 2014-2020».

4 V. l’Articolo 3 “Soggetto gestore” del Decreto del MiBACT richiamato nella nota precedente. I rapporti fra

MiBACT e Invitalia sono regolati da una Convenzione stipulata nel mese di novembre 2016, che definisce

gli aspetti tecnici e finanziari dell’assistenza nonché il piano delle azioni di supporto all’Autorità di Gestione

del PON per l’espletamento delle attività di attuazione, gestione, monitoraggio e controllo del programma

di incentivazioni.

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11

(Allegato II del Decreto) e alle imprese esistenti (Allegato III). L’individuazione dei settori

ammissibili per i soggetti del Terzo Settore (Allegato IV del Decreto) è effettuata in base alla

classificazione ICNPO (International Classification of Non Profit Organization), adottata

dall’ISTAT in luogo della classificazione NACE / ATECO.

In particolare, per le start up (Titolo II), vengono identificate 42 attività ATECO e per le MPMI

esistenti 84 attività. Per i soggetti del Terzo Settore (Titolo IV), sono individuati tre settori e

sei attività secondo la codificazione ICPNO. Le attività, fortemente articolate, rientrano

nell’ambito del “Core Cultura” e, limitatamente alle MPMI esistenti ed ai soggetti del Terzo

Settore, anche nei settori “Creative Driven” (ad esempio prodotti tipici, servizi turistici,

ristorazione) secondo le definizioni del Rapporto Symbola5.

Va sottolineato che la perimetrazione delle attività economiche culturali, creative e turistiche

effettuata dal PON Cultura e Sviluppo (con l’individuazione dei corrispondenti codici ATECO)

è specifica del Programma. Essa non corrisponde al “settore culturale” identificato a livello

Eurostat. In particolare, alcune attività sono comuni ai due sistemi (Cultura Crea ed Eurostat),

altre ricadono nel PON ma non nella definizione di Eurostat ed altre ancora rientrano nel settore

culturale di Eurostat ma non nell’elenco del PON.

La specificità della definizione del settore culturale e creativo del PON si riflette nel calcolo

degli indicatori di risultato, che diventano anch’essi specifici del Programma e quindi non

direttamente comparabili con altri interventi: l’indicatore (RA 3.5) “Addetti alle nuove imprese

dei settori culturale, creativo e turistico”, l’indicatore (RA 3.3) “Valore aggiunto delle imprese

dei settori culturale, creativo e turistico” e l’indicatore (RA 3.7) “Addetti alle imprese e alle

istituzioni non profit che svolgono attività a contenuto sociale per i settori culturale, creativo e

turistico”.

Oltre che soddisfare il requisito relativo al Codice ATECO, i progetti relativi alle start up

candidati ai fondi devono rientrare in una delle quattro aree indicate nel Decreto (articolo 11):

Economia della Conoscenza, Economia della Conservazione, Economia della Fruizione,

Economia della Gestione.

La tabella seguente sintetizza, per le tre categorie di beneficiari, le informazioni relative alle

aree tematiche, al programma di investimento e al tipo di agevolazioni previste.

5 Cfr. Unioncamere e Fondazione Symbola (2019), Io sono Cultura 2019. L’Italia della qualità e della

bellezza sfida la crisi, Quaderni di Symbola, Roma. Nella classificazione di Symbola, le attività core si

articolano in quattro settori: (a) conservazione e valorizzazione del patrimonio storico-artistico (musei,

biblioteche, archivi, monumenti); (b) performing arts e arti visive, prevalentemente imperniate sugli

spettacoli dal vivo (teatro, concerti, etc.); (c) industrie culturali (cinema, radio-tv, videogame e software,

editoria e stampa, musica); (d) industrie creative, afferenti al mondo dei servizi (comunicazione, architettura

e design). produzione di contenuti culturali. Nell’ambito creative driven confluiscono le attività economiche

collegate alla dimensione della valorizzazione culturale e creativa.

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12

Tabella 2 Aree tematiche, programma di investimento e agevolazioni previste da “Cultura Crea”

Titolo Aree tematiche /

Natura delle attività ammissibili

Programma di

investimento

Copertura massima

Agevolazioni

Titolo II Conoscenza: sviluppo o applicazione di

tecnologie che permettano di creare,

organizzare, archiviare e accedere a dati e informazioni sull’industria culturale.

Conservazione: sviluppo o applicazione

di modalità e processi innovativi per le attività legate a restauro/manutenzione e

recupero del patrimonio culturale

(materiali, tecnologie, analisi della gestione dei rischi, valutazione dei

fattori di degrado e tecniche di

intervento, ecc.)

Fruizione: modalità e strumenti

innovativi di offerta di beni, anche in

forma integrata con le risorse del territorio, processi innovativi per la

gestione – acquisizione, classificazione,

valorizzazione, diffusione – del patrimonio culturale e risorse del

territorio; piattaforme digitali, prodotti hardware e software per nuove modalità

di fruizione e nuovi format narrativi, di

comunicazione e promozione.

Gestione: sviluppo di strumenti e

soluzioni applicative in grado di

ingegnerizzare le attività di gestione di beni e attività culturali.

Fino a 400.000 euro

per programma di

investimento

Le agevolazioni sono concesse nei

limiti del regolamento de minimis e

prevedono congiuntamente:

un finanziamento agevolato a tasso

zero, fino al 40% della spesa ammessa

un contributo a fondo perduto fino al 40% della spesa ammessa.

In entrambi i casi il tetto delle

agevolazioni è elevabile al 45% per i progetti presentati da imprese

femminili, giovanili o in possesso del

rating di legalità.

Titolo III Servizi per la fruizione turistica e

culturale

Promozione finalizzata alla valorizzazione delle risorse culturali

Recupero e valorizzazione di produzioni

tipiche locali

Fino a 500.000 euro

per programma di

investimento

Le agevolazioni sono concesse nei

limiti del regolamento de minimis e

prevedono congiuntamente:

finanziamento agevolato a tasso zero

fino al 60% della spesa ammessa, elevabile al 65% in caso di impresa

femminile o giovanile o in possesso

del rating di legalità

contributo a fondo perduto fino al

20% della spesa ammessa, elevabile

al 25% in caso di impresa femminile o giovanile o in possesso del rating

di legalità

Titolo IV Attività collegate alla gestione degli attrattori e delle risorse culturali del

territorio

Attività collegate alla fruizione degli attrattori e delle risorse culturali del

territorio

Attività di animazione e partecipazione culturale.

Fino a 400.000 euro Le agevolazioni sono concesse nei limiti del regolamento de minimis e

prevedono un contributo a fondo

perduto fino all’80% della spesa ammessa, elevabile al 90% in caso di

impresa femminile o giovanile o in

possesso del rating di legalità.

Fonte: Direttiva Operativa n.55 del 20/07/2016 del MiBACT – Segretariato generale – Servizio II «Termini e modalità di

presentazione delle domande per l’accesso alle agevolazioni in favore di iniziative imprenditoriali nell’industria culturale e

creativa – PON Cultura e sviluppo 2014-2020 Asse II “Attivazione dei potenziali territoriali di sviluppo legati alla cultura”, e indicazioni operative in merito alle procedure di concessione ed erogazione delle agevolazioni» e successive modifiche e

integrazioni.

Per le MPMI esistenti e per i soggetti del Terzo Settore, oltre al requisito dell’inquadramento

nei Codici ATECO, il Decreto del MiBACT e successivamente la Direttiva Operativa

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definiscono un criterio di ammissibilità legato alla localizzazione territoriale. In particolare,

viene previsto che siano ammissibili alle agevolazioni i programmi di investimento realizzati

presso una unità produttiva ubicata nei comuni inclusi nelle aree di attrazione culturale al

contorno degli attrattori identificati. I comuni sono specificati nell’Allegato 1, sezioni A (per

le imprese esistenti) e B (enti del Terzo Settore) del Decreto. Per unità produttiva, si intende

una “struttura produttiva dotata di autonomia tecnica, organizzativa, gestionale e funzionale,

eventualmente articolata su più immobili o impianti, anche fisicamente separati ma collegati

funzionalmente”. Su questo aspetto si tornerà più avanti.

2.3 Criteri di selezione

La Direttiva Operativa n. 55 del 20 luglio 2016 declina, per ciascuna categoria di beneficiari

individuata, i criteri di valutazione in elementi di valutazione ed assegna i punteggi relativi

(Tabella 3). Il punteggio massimo conseguibile è pari a 100, il minimo per essere ammessi

all’agevolazione è 60.

Tabella 3 – Numero di criteri ed elementi di valutazione

Categoria Criteri

(Unità)

Elementi di valutazione

(Unità)

Nuove imprese 6 16

MPMI esistenti 5 19

Terzo settore 6 11

Fonte: Direttiva Operativa n.55 del 20 luglio 2016, Allegati

Per quanto riguarda le nuove imprese, il peso maggiore (con un punteggio massimo

pari a 30) è assegnato alla credibilità del soggetto proponente in termini di adeguatezza

e coerenza delle competenze possedute dai soci, per grado di istruzione e/o pregressa

esperienza lavorativa, rispetto alla specifica attività oggetto del piano di impresa. Segue

per rilevanza il criterio relativo alle potenzialità del mercato di riferimento, al vantaggio

competitivo e alle strategie di marketing (punteggio massimo 24). Con uguale

punteggio (massimo 18), vengono poi i criteri riguardanti il marketing culturale

(impatto socioculturale e audience development) e la fattibilità tecnica ed economica

del programma di investimento. I criteri relativi all’impatto economico (crescita

occupazionale, effetti intersettoriali e sviluppo sostenibile) ed all’introduzione di

elementi di innovazione di processo, organizzative, di prodotto/servizio o di mercato

hanno un punteggio massimo rispettivamente pari a 6 punti e a 4 punti.

Per il consolidamento delle MPMI, il peso maggiore è assegnato al criterio della

sostenibilità economica e finanziaria dell’iniziativa (con un punteggio massimo pari a

30), seguito dai criteri relativi alle potenzialità del mercato (punteggio massimo 25),

alla credibilità del soggetto proponente (16 punti), all’impatto del programma di

investimento (15 punti) ed alla fattibilità tecnica in termini di coerenza del

cronoprogramma, introduzione di innovazioni e sostenibilità ambientale (14 punti).

Per il Terzo Settore, il peso maggiore è assegnato al criterio dell’impatto del

programma di investimento in termini di potenzialità di sviluppo del territorio, di

produzione di beni che creano nuove relazioni sociali e di coinvolgimento delle

comunità sociali del territorio (massimo 30 punti). Seguono i criteri della sostenibilità

economica e finanziaria dell’iniziativa (punteggio massimo 18), dell’adeguatezza delle

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competenze (16 punti), della capacità del soggetto di presidiare gli aspetti del processo

tecnico-produttivo organizzativo (16 punti), della potenzialità del mercato di

riferimento, del vantaggio competitivo dell’iniziativa e delle strategie di marketing (12

punti) ed infine della capacità dell’iniziativa di introdurre innovazioni finalizzate alla

gestione e alla fruizione degli attrattori e delle risorse culturali, all’attività di

animazione e partecipazione culturale (8 punti).

I criteri di premialità6, anch’essi distinti per le tre categorie di potenziali beneficiari,

privilegiano in generale la componente imprenditoriale femminile e giovanile, il rating di

legalità, il co-finanziamento privato dell’iniziativa e le forme di collaborazione (in particolare

con altre imprese o con organismi di ricerca).

Questi criteri appaiono complessivamente coerenti con gli obiettivi del Programma e il contesto

di riferimento. Anche la differenziazione fra i pesi assegnati ai vari criteri a seconda delle

categorie di beneficiari è coerente con le finalità dell’Asse II e con le diverse caratteristiche dei

beneficiari stessi, che comportano esigenze valutative diverse. In particolare, nel caso delle

MPMI vengono privilegiati gli aspetti relativi alla sostenibilità economico-finanziaria e tecnica

dell’iniziativa, mentre nel caso delle start-up e del Terzo Settore, la credibilità e le competenze

del proponente diventano fondamentali per la valutazione. Nel caso delle start-up, la fattibilità

economica-finanziaria è solitamente esaminata congiuntamente ad altri fattori che riguardano

le capacità imprenditoriali dei proponenti7. Per il Terzo Settore, vengono adottati

coerentemente criteri che premiano la produzione di valore sociale (oltre che economico) e la

capacità delle iniziative di generare un impatto significativo del programma di investimento in

termini di sviluppo del territorio, produzione di beni che creano nuove relazioni sociali,

coinvolgimento delle comunità del territorio.

La struttura e l’articolazione dei criteri di valutazione e premialità dell’Asse II del PON sono

indubbiamente complesse ma permettono al Programma di caratterizzare una policy nazionale

di riferimento per il rafforzamento delle imprese culturali e creative. Questa policy è basata: (i)

su principi di integrazione funzionale (in particolare fra attività economiche e patrimonio) e di

integrazione territoriale, (ii) sulla ricerca di impatti diffusi (anche mediante il rafforzamento

delle filiere produttive collegate alla valorizzaizone culturale), (iii) su una calibrazione

6 Il documento di “Criteri per la selezione delle operazioni” dell’Asse II prevede che i criteri di premialità

siano una “componente eventuale e facoltativa” dei criteri di selezione, attraverso cui le proposte progettuali

possano essere oggetto: (a) di una maggiorazione del contributo nel rispetto delle disposizioni del

Regolamento (UE) n. 651/2014 (di esenzione); (b) dell’attribuzione di riserve di risorse, stanziate nei

dispositivi di attuazione e specificamente dedicate a soggetti proponenti e/o proposte progettuali che

rispettano i criteri individuati; (c) dell’attribuzione di priorità nella concessione delle agevolazioni in

funzione del rispetto di requisiti o aspetti particolarmente qualificanti delle azioni di riferimento.

7 Per una rassegna sui metodi di valutazione delle start-up, si veda ad esempio la presentazione: ESN European

Startup Network (2018), Startup valuation, a cura di J. Bormans. Il documento è scaricabile dal sito

dell’ESN.

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adeguata e specifica degli interventi di sostegno delle ICC, in contrapposizione ad un modello

di incentivazione generalista e frammentato.

Va sottolineato che nel corso dell’attuazione, sulla base delle criticità riscontrate numero di

domande presentate inferiore alle previsioni; tasso di ammissione più basso rispetto alle ipotesi

iniziali; numero di richieste sbilanciato verso le nuove iniziative imprenditoriali; lento

avanzamento delle erogazioni l’AdG del Programma ha promosso, in sede di Comitato di

Sorveglianza, l’eliminazione di due criteri nell’ambito della voce B.3 “Impatto del progetto”:

il criterio “Potenzialità di sviluppo” e il criterio “Interesse industriale”. Su questo tema si

tornerà più avanti, in sede di esame dell’avanzamento fisico dell’Asse8.

Nel corso dell’attuazione, è stata inoltre apportata una integrazione ai criteri (premiali) con

l’inserimento della Voce C.1 “Progetti che prevedono forme di collaborazione e partnership tra

imprese e/o organismi di ricerca, anche localizzate al di fuori delle aree di eleggibilità del

Programma, riconducibili alla filiera”. In questo caso, l’obiettivo è stato di incentivare i

partenariati e le forme di collaborazione fra i beneficiari e altre imprese e/o organismi di ricerca,

localizzate anche fuori dell’area del Programma, per favorire azioni di filiera e formule

imprenditoriali di natura innovativa.

3. VALUTAZIONE DELL’ATTUALITÀ DELLA STRATEGIA E DELLA

RILEVANZA DEGLI STRUMENTI

3.1 Le modifiche del contesto socioeconomico e l’attualità della strategia

Il contesto economico e sociale in cui si inseriscono le misure di incentivazione delle ICC

dell’Asse II è, sotto diversi profili, in crescita9. Il valore aggiunto e l’occupazione del sistema

produttivo culturale e creativo del Mezzogiorno sono aumentati negli ultimi anni, anche se in

modo differenziato fra le regioni, con Campania, Puglia e Basilicata in rapida evoluzione e un

andamento meno favorevole in Calabria e in Sicilia (Tabella 4).

Parallelamente, si sono ampliate le filiere legate al turismo culturale, per effetto di una dinamica

delle presenze nazionali e internazionali sicuramente favorevole. Sono migliorati inoltre

8 Come indicato nella nota informativa e nel verbale del CdS di luglio 2016: “Il criterio relativo alla

Potenzialità di sviluppo appare come una eccessiva richiesta ai proponenti considerato che, ove un’iniziativa

con un determinato codice ATECO e localizzata in una specifica area territoriale abbia dimostrato di poter

occupare uno spazio di mercato, il valore aggiunto e le ricadute che il progetto può apportare all’ambito di

pertinenza e/o ad altri ambiti, oltreché essere di oggettiva non facile misurazione, sono insiti nell’avvio e

successivo sviluppo dell’attività economica prescelta. Il criterio Interesse industriale, invece, risulta già

rilevabile nella descrizione progettuale dell’intervento e nelle analisi economiche e di mercato presentate

per la predisposizione del business plan e pertanto appare superfluo riportarlo nei criteri valutativi.”

9 Cfr. Unioncamere e Fondazione Symbola (2019), Io sono Cultura 2019. L’Italia della qualità e della

bellezza sfida la crisi. Quaderni di Symbola, Roma. I dati presentati in questo paragrafo sono tratti anche dal

Rapporto Symbola 2018.

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parametri essenziali della fruizione culturale, come il numero di visitatori dei musei. Si è

insomma sviluppato in modo percepibile l’intero milieux (attrazione culturale, consumi

culturali, consumi turistici) delle Industrie Culturali e Creative.

Tabella 4 – Valore aggiunto e occupazione nel sistema produttivo culturale e creativo

Valore aggiunto Occupazione

2018 Variazioni % 2018 Variazioni %

(mln di euro) 2017-2018 2016-2017 (migliaia) 2017-2018 2016-2017

Campania 4.508,3 3,4 5,0 83,5 1,8 4,7

Puglia 2.913,4 4,0 4,0 60,4 3,0 3,7

Basilicata 404,8 6,1 0,4 8,5 4,8 0,3

Calabria 971,3 0,6 1,1 22,0 0,2 0,7

Sicilia 3.286,7 0,3 1,7 65,3 -0,6 1,1

TOTALE RMS 12.084,5 2,5 3,4 239,7 1,4 2,9

Mezzogiorno 15.005,7 2,8 3,8 295,7 1,8 3,3

Italia 95.758,6 2,9 2,0 1.551,2 1,5 1,6

Fonte: Unioncamere e Fondazione Symbola (2019)

Fra il 2016 e il 2018 si è registrata nel Mezzogiorno (e nelle RMS) una crescita delle ICC più

sostenuta rispetto a quella nazionale,

anche se esclusivamente per effetto

della dinamica del settore in Campania,

Puglia e Basilicata. Nel biennio, il

valore aggiunto nel Mezzogiorno è

cresciuto del 6,7% e gli occupati del

5,2%, rispetto al 5% e al 3,1% registrati

a livello nazionale. In Campania, nel

biennio il valore aggiunto è aumentato

dell’8,6% e l’occupazione del 6,6%. In

Puglia, la crescita di valore aggiunto ed

occupazione è stata del 8,2% e del

6,8%.

Il Mezzogiorno rimane comunque

despecializzato, rispetto alla media

nazionale, nel settore delle ICC. Nel

2018, l’incidenza del prodotto delle

ICC nel Mezzogiorno sul totale del

valore aggiunto dell’economia

meridionale è stata del 4,2% mentre in

Italia questo rapporto è del 6,1%. Se

definiamo l’indice di specializzazione

di una regione (o circoscrizione) nel

settore delle ICC come il rapporto tra la

quota di valore aggiunto di questo

settore nella regione (circoscrizione) e

Secondo il Rapporto “Io sono cultura” del 2019, in

Italia il settore culturale e creativo ha prodotto 96

miliardi di euro nel 2018, con una crescita rispetto al

2017 del 2,9% e un’incidenza sul valore aggiunto

complessivo del nostro Paese pari al 6,1% (in crescita

rispetto all’anno precedente). Gli addetti impiegati dal

settore culturale e creativo sono circa 1,6 milioni, pari

al 6,1% dell’occupazione complessiva italiana.

Le imprese che operano nei settori del “Core Cultura”,

direttamente collegate alle attività culturali e creative,

sono 291.025 (il 4,8% delle imprese italiane). Il 50,6%

di queste imprese appartiene all’industria culturale

(147.153), il 44,5% all’industria creativa (129.533), il

4,5% alle performing arts (13.169 imprese) e lo 0,4%

al settore della valorizzazione del patrimonio storico-

artistico (1.171 imprese).

A questi quattro settori si aggiunge la componente

“Creative Driven”, dove confluiscono tutte le attività

economiche non strettamente riconducibili alla

dimensione culturale ma caratterizzate da strette

sinergie con il settore. Il Rapporto Symbola stima che

questo comparto conti 125.054 imprese, pari al 30%

delle attività che costituiscono in complesso il Sistema

Produttivo Culturale e Creativo (e al 2% delle imprese

italiane).

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la quota corrispondente a livello nazionale, otteniamo gli indici di specializzazione mostrati

nella Tabella 510, che mostrano la forte despecializzazione delle regioni meridionali.

La Campania occupa la prima posizione per incidenza delle ICC in termini di valore aggiunto,

con il 4,7% sul totale nazionale del settore e il 4,6% sul totale dell’economia regionale. Seguono

la Sicilia (3,4% sul totale nazionale del settore e il 4,1% sull’economia regionale), la Puglia

(3,0% e 4,3% rispettivamente), la Calabria (1% e 3,2%) e la Basilicata (0,4% e 3,7%). In termini

di occupazione, l’incidenza delle ICC del Mezzogiorno sul totale nazionale è leggermente più

alto che in termini di valore aggiunto (19,1% contro 15,7%). Le regioni del Mezzogiorno

rimangono comunque fortemente despecializzate nel settore delle ICC anche considerando

l’occupazione.

Tabella 5 – Valore aggiunto e occupazione nel sistema produttivo culturale e creativo delle regioni del

Mezzogiorno. Anno 2018.

Valore aggiunto Occupazione

In % sul

totale Italia

In % sul tot.

economia

Indice di

specializ.

In % sul

totale Italia In % sul tot.

economia Indice di

specializ.

Campania 4,7 4,6 0,75 5,4 4,4 0,72

Puglia 3,0 4,3 0,70 3,9 4,4 0,72

Basilicata 0,4 3,7 0,61 0,5 4,3 0,70

Calabria 1,0 3,2 0,52 1,4 3,4 0,56

Sicilia 3,4 4,1 0,67 4,2 4,2 0,69

TOTALE RMS 12,6 4,2 0,69 15,5 4,2 0,69

Mezzogiorno 15,7 4,2 0,69 19,1 4,3 0,70

Italia 100,0 6,1 1,00 100,0 6,1 1,00

Fonte: Unioncamere e Fondazione Symbola (2019)

Nel Mezzogiorno, sono 72.549 le imprese che operano nei settori del Core Cultura,

direttamente collegate alle attività culturali e creative, pari al 25% del totale nazionale. Nelle

RMS queste imprese sono 60.214. La gran parte delle imprese del Core Cultura, oltre una

impresa su tre, assume la forma di ditta individuale (il 34,1%). Le società di capitale

rappresentano circa il 27% delle attività, con punte che superano il 50% tra le attività che si

occupano della produzione di contenuti audiovisivi e le attività di videogiochi e software. Le

società di capitale sono diffuse anche tra le imprese del patrimonio storico-artistico (il 31,9%

del totale). In tale ambito, risaltano anche le “altre forme”, con un peso non trascurabile delle

cooperative (9,9%).

10 Un indice inferiore a 1 segnala despecializzazione, un indice superiore a 1 segnala specializzazione in un

determinato settore.

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18

Nel 2018, il totale della spesa turistica attivata in Italia dal Sistema Produttivo Culturale e

Creativo è stato secondo il Rapporto Symbola di 31,9 miliardi di euro, pari al 38,1% della

spesa turistica complessiva. Nelle regioni del Mezzogiorno, il valore della spesa turistica

generata dal sistema produttivo culturale e creativo è pari a 6,9 miliardi di euro (il 21,9% del

totale nazionale) con un’incidenza sul totale della spesa turistica del territorio pari al 30,5%.

In sintesi, il sistema delle ICC nel Mezzogiorno si caratterizza, negli ultimi anni: (a) per una

crescita piuttosto accentuata ma regionalmente differenziata, (b) per un peso consistente (in

termini di incidenza sull’attività economica complessiva) ma ancora relativamente ridotto

rispetto alle regioni del Centro Nord, (c) per un impatto anch’esso significativo in termini di

spesa, (d) per una struttura (riflessa dalla complessità della forma giuridica) ancora piuttosto

fragile, con un relativo sottodimensionamento delle società di capitali.

* * *

L’Asse II del PON interviene quindi in una situazione in positiva evoluzione (anche se con forti

differenziazioni regionali) e la sua strategia di rafforzare le ICC, diversificarne i modelli

produttivi ed integrarle nei contesti di riferimento appare, ad oggi, pienamente motivata. Questo

è un aspetto interessante anche considerando che lo sviluppo delle ICC è (purtroppo) in

controtendenza rispetto all’andamento generale delle economie del Mezzogiorno,

caratterizzate da vaste aree di declino e stagnazione. Lo sviluppo dell’Industria Culturale e

Creativa può costituire uno dei drivers della crescita delle regioni del Sud di Italia nei prossimi

anni, nel quadro di una vasta opera di valorizzazione sostenibile, salvaguardia ed evoluzione

dei modelli gestionali del patrimonio culturale e territoriale del Paese.

Come si è detto, l’Asse II tende anche a delineare un modello di sostegno che possa fungere da

riferimento per le amministrazioni territoriali. Il contributo del PON si qualifica innanzitutto

come ambito di sperimentazione di una policy nazionale ed ha un valore aggiunto specifico nei

confronti delle economie locali, che traggono dalla presenza degli attrattori culturali una fonte

di sviluppo socioeconomico, di inclusione e di economia civica.

3.2 L’adeguatezza degli strumenti

Per quanto riguarda gli strumenti della policy, per favorire la generazione e il rafforzamento

delle attività creative e culturali, è necessario che le agevolazioni programmate rispondano ai

bisogni ed ai profili di attività delle ICC e dei soggetti del Terzo Settore. L’accesso al credito

di queste attività costituisce, in linea di principio, uno degli ostacoli alla crescita, unitamente

all’insufficiente livello di competenze gestionali e manageriali. Le agevolazioni devono

contrastare efficacemente questo problema.

Non esistono dati specifici sulla situazione del credito per il comparto delle imprese culturali e

creative. Si può tuttavia ritenere che queste imprese risentano delle difficoltà incontrate

dall’intero comparto delle PMI, che nel Mezzogiorno sono ancora molto alte.

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19

Secondo il rapporto CERVED del 201811 sulle piccole e medie imprese del Mezzogiorno, il

costo del debito per le PMI di capitali meridionali (pari al 4,4%) è in media più elevato che nel

resto del Paese (3,8%), con i valori più alti registrati in Molise (7,3%) e in Puglia (4,7%).

Continua, comunque, il trend decrescente di questo valore, che tra il 2007 e il 2016 è diminuito

di 2,5 punti percentuali.

Si registra peraltro, nel Mezzogiorno, la riduzione del peso degli oneri finanziari delle PMI,

indicatore di solidità tra i più significativi per gli analisti finanziari. Il fenomeno è stato favorito

dal calo dei tassi di interesse, oltre che dalla ripresa dei margini e dall’uscita dal mercato delle

PMI più fragili12. Rispetto al dato nazionale, permane comunque una maggiore rischiosità del

sistema imprenditoriale del Mezzogiorno: la quota di imprese del Sud in area di solvibilità è

infatti più bassa del 6,2%, rispetto al valore nazionale, mentre per quelle in area di rischio la

percentuale è più alta di 1,2 punti percentuali. Il processo di selezione, più forte nel

Mezzogiorno, ha comunque favorito una riduzione del gap rispetto al 2007, quando la presenza

di società solvibili era nel Sud di 8,4 punti inferiore alla media nazionale e la percentuale di

società rischiose più alta di 2,7 punti.

Con riferimento alle imprese del settore culturale e creativo, accanto alle difficoltà generali di

accesso al credito vanno considerate le ulteriori problematiche legate alla ridotta dimensione

ed all’incertezza sulle prospettive di profitto, che rendono ancora più arduo l’accesso al credito

per questa categoria di imprese. Questo aspetto è stato, peraltro, puntualmente colto dalla

valutazione ex ante dello strumento finanziario. Secondo il valutatore, i fallimenti del mercato

che giustificano il ricorso allo strumento riguardano: (a) la dimensione ridotta, che implica una

maggiore difficoltà di accesso nel mercato del credito per la mancanza di adeguate garanzie

reali; (b) la minore profittabilità, che implica una minore capacità di autofinanziamento e quindi

una maggiore necessità di accesso a strumenti di credito e finanziamento sul mercato; (c) il

peggioramento delle loro performances durante la crisi, che amplificano le necessità di credito

aggiuntivo. Questo si associa a: (a) riserve di liquidità inferiori rispetto al resto d’Italia, indice

di necessità di accesso al credito e anche di probabile razionamento; (b) un costo delle risorse

più elevato rispetto al resto del Paese, indizio di difficoltà di finanziamento; (c) impieghi per le

piccole imprese relativamente limitati.

11 CERVED (2018), Rapporto sulle PMI del Mezzogiorno, Roma

12 Tra il 2007 e il 2014 il processo di selezione messo in atto dalla crisi ha ridotto del 14% il numero delle PMI

del Mezzogiorno, un calo maggiore di quello osservato a livello nazionale (-9,2%). Sia in Italia, sia nel

Mezzogiorno, sono uscite dal mercato principalmente le imprese con un grado di rischio economico

finanziario elevato già nel 2007 (dal 27,5% al 20,6% nel Sud e nelle Isole). I dati regionali indicano che la

ristrutturazione ha ovunque prodotto sistemi di PMI meno numerosi ma più solidi. In tutte le regioni, infatti,

si è ridotta la quota di imprese in area di rischio con una riduzione (di quasi 13 punti percentuali) rispetto ai

livelli pre-crisi.

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20

Per quanto riguarda il Terzo settore, secondo il rapporto di UniBanca13 questo settore e le start-

up innovative hanno ricevuto, negli ultimi cinque anni, credito a condizioni più favorevoli

rispetto al passato e mostrano un profilo di rischio sostanzialmente in linea con quello delle

imprese profit. Perdurano però le debolezze strutturali in termini di competenze adeguate

(specie nell’interlocuzione con le banche in merito alle proprie specificità, le strategie e il piano

d’impresa), la percezione di elevata rischiosità (sebbene le sofferenze siano inferiori a quelle

registrate fra i privati in generale) e la scarsa inclinazione a considerare le banche come partner

possibili per lo sviluppo delle attività. Inoltre, si registra una ridotta presenza dei soggetti

“facilitatori” (business angels, incubatori, fondi di investimento specifici, etc.) e la ridotta

offerta di prodotti finanziari specifici da parte delle banche, unitamente alla difficoltà del

sistema bancario di valutare il loro specifico merito creditizio.

In definitiva, anche per il Terzo Settore si rileva la perdurante difficoltà di accesso al credito,

per effetto delle dinamiche generali, delle peculiarità del settore e della mancanza di strumenti

finanziari ad hoc da parte del sistema creditizio.

* * *

L’analisi svolta conferma quindi le difficoltà elevate e perduranti incontrate dal sistema delle

PMI nel Mezzogiorno. L’accesso al credito per le PMI in generale e per i soggetti operanti

nell’ambito culturale e creativo in particolare rimane molto problematico. Queste difficoltà si

acuiscono per le start-up e per i soggetti del Terzo Settore.

Il Programma ha previsto ed attuato coerentemente una combinazione di sovvenzioni a fondo

perduto e di credito agevolato destinata ad allentare queste difficoltà. Questi strumenti

appaiono, in linea di massima, coerenti con i fabbisogni dei beneficiari fabbisogni che il

mercato creditizio bancario e finanziario non è in grado di soddisfare o che soddisfa

parzialmente.

Va però sottolineato un aspetto critico, anche alla luce della ridotta partecipazione finora

registrata da parte delle MPMI esistenti, con riferimento all’attuazione della Priorità 3b (v. i

paragrafi successivi). Le agevolazioni di “Cultura Crea” danno un forte incentivo (attraverso

una intensità di aiuto molto consistente) alla formazione di nuovo capitale. Questo stimola la

domanda delle start up ma rischia di essere meno attraente per le imprese esistenti, per le quali

potrebbero essere prevalenti le esigenze finanziarie legate al capitale circolante ed al

consolidamento del debito. Questo elemento potrebbe, a nostro avviso, essere utilmente

approfondito.

13 Cfr. UniBanca (2918), Finanza e Terzo Settore, Roma. Il rapporto viene pubblicato da dieci anni con

l’obiettivo di individuare le tendenze del settore per strutturare strumenti e pacchetti finanziari ad hoc,

ritagliati sulle esigenze specifiche del settore.

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21

4. COMPLEMENTARITÀ, SINERGIE E INTEGRAZIONE

4.1 Obiettivo dell’analisi di complementarità e sinergia

L’obiettivo di questa parte del lavoro è di valutare se gli strumenti messi a disposizione da

Cultura Crea presentino complementarità, sinergie o integrazioni14 con quelli esistenti nel

campo del supporto alle Industrie Culturali e Creative. L’analisi è stata compiuta facendo

riferimenti a tre ambiti: strumenti comunitari e nazionali, strategie per la specializzazione

intelligente, strumenti regionali. Una parte del capitolo è dedicata ad una discussione della

capacità degli Accordi Operativi di Attuazione di promuovere un’effettiva demarcazione fra gli

interventi dell’Asse II del POR e quelli messi in campo dalle Regioni.

La rassegna degli strumenti è riportata nell’Appendice 2. Nei paragrafi successivi vengono

sintetizzati i risultati dell’analisi. In linea generale, va sottolineato che le agevolazioni del PON

Cultura e Sviluppo hanno una specificità elevata, sia perché costituiscono misure dedicate alle

ICC, prevedono criteri di selezione mirati e non sono “generaliste” come gli altri strumenti ai

quali queste imprese sono ammissibili; sia per i vincoli di natura terrritoriale (relativi alle

MPMO esistenti e ai soggetti del Terzo Settore) e per la specificità della misura rivolta al Terzo

Settore; sia infine per l’ampiezza del vantaggio conferito alle imprese ammesse.

4.2 Strumenti nazionali

Per svolgere l’analisi di complementarità, sinergia ed integrazione rispetto agli strumenti

nazionali, sono stati esaminati:

Creative Europe - Fondo di garanzia;

Dlgs 185/2000, Titolo I – Autoimprenditorialità e Titolo II – Micro Impresa;

Art bonus - Misure urgenti per il mecenatismo culturale - D.L. 31.5.2014, n. 83;

Tax credit cinema e turismo;

POND “Iniziativa PMI”;

Prestiti della Banca Europea degli Investimenti (BEI);

Iniziativa “Resto al Sud”.

14 I termini di complementarità e sinergia hanno, in questa sede, una valenza di policy molto differente. Due

strumenti complementari sono ben differenziati (demarcati) ed agiscono sui destinatari soddisfacendo

fabbisogni diversi ma finalizzati ad un obiettivo generale condiviso (ad esempio, fabbisogni di finanziamento

per investimenti soddisfatti da una sovvenzione e fabbisogni di finanziamento soddisfatti attraverso

l’istituzione di un fondo di garanzia). Due strumenti sinergici, attuati congiuntamente, hanno effetti la cui

somma è superiore agli effetti che essi produrrebbero singolarmente. Per integrazione, intendiamo qui

l’azione di policy attraverso cui degli strumenti di policy differente vengono coordinati e messi in sinergia.

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22

Gli strumenti messi a disposizione dal PON Cultura appaiono in potenziale complementarità

con gli altri interventi esaminati. Più precisamente, i diversi strumenti appaiono (di fatto)

sufficientemente demarcati in quanto soddisfano fabbisogni diversi della platea delle ICC

potenziali beneficiarie: questo appare particolarmente evidente per il Fondo di Garanzia di

Europa Creativa, il supporto ad autoimprenditorialità e microimpresa del Dlgs 185/2000, gli

altri strumenti di prestito o vantaggio fiscale esaminati. In generale, gli strumenti nazionali

individuati offrono incentivi fiscali o finanziari. Non sono previsti incentivi o forme di supporto

di tipo non finanziario.

Tra l’altro, è da sottolineare l’operatività del fondo di garanzia istituito dalla Cassa Depositi e

Prestiti per le Imprese Culturali e Creative, a partire da un accordo fra la Cassa e il Fondo

Europeo per gli Investimenti (FEI) che ha stanziato 200 milioni di euro a favore di 3.500 PMI

culturali e creative. Il fondo può costituire una innovazione interessante per mitigare gli effetti

della mancanza di garanzie collaterali da parte delle PMI dell’industria culturale e creativa, alle

quali è indirizzato. Il fondo opera prestando una contro-garanzia nei confronti del Fondo

Centrale di Garanzia, che dovrà attivarsi nei confronti delle imprese culturali e creative

attraverso i classici prodotti e canali bancari o mediante i confidi.

Andrebbero utilmente esplorate possibili aree di integrazione fra la promozione delle attività

culturali e creative e gli interventi di tutela e valorizzazione promossi da Art Bonus.

4.3 POR e strategie di specializzazione intelligente

In tutti i Programmi Operativi delle Regioni meno sviluppate, il patrimonio culturale viene

riconosciuto come una leva di sviluppo sostenibile e di inclusione culturale. Viene anche

sistematicamente riconosciuta l’esigenza di sostenere le Industrie Culturali e Creative,

prevalentemente in tre ambiti prioritari: (a)la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione (Obiettivo

Tematico 1); (b)il sostegno alla competitività delle PMI (Obiettivo Tematico 3); (c)il

patrimonio culturale (Obiettivo Tematico 6).

Il settore creativo e culturale è incluso nelle aree di specializzazione prioritaria delle Strategie

regionali di innovazione per la Specializzazione Intelligente (RIS3) di tutte e cinque le RMS:

Basilicata (Area “Industria Culturale e Creativa”), Calabria (Area “Turismo e cultura

creativa”), Campania (Area “Beni culturali, turismo ed edilizia sostenibile”), Puglia (Area

“Comunità digitali, creative e inclusive”), Sicilia (Area “Turismo, Beni Culturali, Cultura”).

Le Regioni riconoscono quindi alle ICC la capacità di generare innovazione e nuove

specializzazioni, non necessariamente di tipo tecnologico. Emerge un’ampia area di possibile

sinergia (da governare attraverso misure di governance e organizzative appropriate) fra gli

interventi dell’Asse II e l’attuazione della RIS3 nelle Regioni meno sviluppate. In particolare,

le misure di sostegno del PON potrebbero attivare più esplicitamente, in connessione agli

attrattori, meccanismi di rete e partenariati fra le ICC e centri di ricerca, centri di trasferimento

tecnologico, università, partner internazionali ed altre realtà innovative nel campo della

valorizzazione culturale, con l’obiettivo di innovare le modalità di fruizione e gestione del

patrimonio culturale (materiale e immateriale), anche a fini di sviluppo sostenibile.

La collaborazione fra le autorità titolari del PON e le istituzioni regionali potrebbe anche

riguardare l’elaborazione di nuove formule di partenariato fra ICC e proprietari e/o gestori dei

beni, in particolare focalizzandole sul rafforzamento della domanda di questi ultimi per i servizi

delle industrie culturali e creative ai fini della valorizzazione culturale e territoriale, della

creazione di reti e dell’innovazione della fruizione.

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23

4.4 Strumenti regionali

La rassegna degli strumenti regionali individuati nel campo dell’agevolazione delle ICC

(spesso all’interno di misure agevolative più ampie) viene riportata in Appendice. Nella tabella

seguente, si sintetizzano i principali schemi di agevolazioni alle PMI e alle start up per regione.

Tabella 6 Principali schemi regionali di agevolazione

Regione Strumento Beneficiari Condizioni

Basilicata

Fondo di garanzia PMI PMI Fino a 250.000 euro di investimento

Incentivi PMI settore turistico PMI Contributo fino a 1,5 milioni di euro

Incentivi artigianato PMI 50% delle spese, soglia max 20.000 euro

Supporto alle attività commerciali nei centri storici

PMI Soglia 10.000 euro

Competitività delle imprese lucane

PMI Piccole aziende: max 45% delle spese ammissibili; soglia max 30.000 euro

Medie aziende: max 35% spese ammissibili; soglia max 50.000 euro

Campania Imprenditoria femminile (start up)

PMI / start-up Sistema cultura: fondo perduto fino a 200.000 euro; 100% delle spese

Nuovi prodotti e servizi per il turismo culturale: max 60% delle spese ammissibili e soglia max

80.000 euro

Incentivi prodotti e servizi turismo culturale

PMI Sistema cultura: max 80% e soglia 200.000 euro

Nuovi servizi e prodotti per il turismo culturale:

max 60% delle spese, max 80.000 euro contributo per PMI; max 200.000 euro per consorzi o reti

Puglia

NIDI Giovani imprenditori

Fondo perduto più prestito agevolato

Tranched cover PMI Investimenti 50.000 - 1.000.000, garanzie

Accesso al credito PMI Max 80%, investimento max 1.000.000 euro

PIA turismo imprese Piccole e medie imprese: agevolazioni per investimenti da 1 a 20 milioni di euro

Incentivo PMI settore turistico PMI Investimento: > 30.000 euro

Intensità d’aiuto: 35% medie, fino a 4.000.000 di

investimento; 45% piccole, fino a 2.000.000 euro di

investimento (contributo in conto impianti su montante interessi)

Calabria

Ricettività e servizi turistici e culturali

PMI 100% spese fino a max 70.000 euro (per i giovani imprenditori)

60-80% per aziende esistenti

Start-up innovative PMI/start-up Max 70% spese, fino a 200.000 euro

Sostegno Offerta turistica PMI Contributo in conto capitale fino a 200.000 euro

Sicilia

Sostegno nuove imprese PMI Contributo minimo: 250.000 euro

Prodotti e servizi per attrattori culturali e naturali

PMI e reti d’impresa

Max 500.000 euro a progetto

Fonte: elaborazione dati regionali

La ricognizione circa le agevolazioni messe a disposizione dalle Regioni meno sviluppate per

le PMI (in generale e per il settore culturale e creativo) permette di osservare che, al momento

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della programmazione, non esistevano iniziative specifiche dedicate alle imprese culturali e

creative e/o al Terzo Settore e che quindi le agevolazioni previste dall’Asse II del PON

intercettavano una domanda di fondi potenzialmente elevata.

Possibili complementarità sono rilevabili principalmente con i fondi di garanzia (Basilicata e

Puglia in particolare), che possono far leva sulla controgaranzia fornita da Cassa Depositi e

Prestiti nell’ambito del programma Europa Creativa, aumentando la capacità operativa dei

fondi e sfruttando il focus specifico sulle PMI culturali e creative previsto dallo strumento di

CDP.

Aree di possibile integrazione sono create anche dalle iniziative intraprese nell’ultima fase dalla

Regione Basilicata e della Regione Puglia. In particolare, la Regione Basilicata ha recentemente

(Novembre 2018) dato vita al Distretto Basilicata Creativa a supporto delle locali ICC,

unitamente a T3 Innovation, un raggruppamento di imprese che fornisce servizi specializzati

strategici e organizzativi a start-up e imprese consolidate anche nel settore culturale e creativo.

La Regione Puglia con il Distretto Puglia Creativa fornisce supporto alle ICC per quanto

riguarda l’innovazione e la creazione di reti lunghe. In entrambi i casi, si tratta di servizi non

finanziari per le imprese del settore culturale e creativo, che appaiono complementari alle

agevolazioni del PON e che possono contribuire allo sviluppo complessivo dell’ecosistema

delle Industrie Culturali e Creative.

Altri incentivi (in particolare quelli della Regione Campania), indirizzati a target simili a quelli

delle agevolazioni del PON (anche se va sempre tenuta presenta la caratterizzazione territoriale

degli incentivi dell’Asse II, in particolare relativi a MPMI esistenti ed ai soggetti del Terzo

Settore), potrebbero invece causare sovrapposizioni e effetti di spiazzamento. In linea di

principio, la disponibilità di incentivi a livello regionale ne privilegia l’utilizzo da parte delle

aziende rispetto agli strumenti nazionali, che possono essere percepiti (erroneamente)

culturalmente più distanti e meno accessibili. Questo aspetto appare meritevole di

approfondimenti valutativi, tenuto conto che l’attuazione di questi strumenti sta avvenendo in

questa fase15.

Si rileva infine che non si registrano iniziative regionali specifiche per il Terzo Settore e che,

con le eccezioni di cui si è detto, le agevolazioni messe a disposizione delle PMI sono di tipo

quasi esclusivamente finanziario (fondi di garanzia, prestiti, conto interessi).

15 L’avviso pubblico della Regione Campania per la concessione di incentivi finalizzati a sostenere le imprese

sul “Sistema produttivo della Cultura” e sui “Nuovi prodotti e servizi per il turismo culturale” è stato

pubblicato il 31 luglio 2018. L’avviso era diretto a MPMI anche in forma di rete, lavoratori autonomi,

Consorzi o Società Consortili di imprese ed aveva l’obiettivo di migliorare la qualità dell’offerta culturale

esistente stimolando la creazione di nuovi servizi e l’innovazione dei processi. milioni di euro suddiviso per

due ambiti di intervento. A valere sull’Ambito 1 “Sistema produttivo della Cultura”, sono pervenute 119

domande (una Aggregazione, una Rete Contratto e 117 Soggetti Singoli) per un importo richiesto pari a 20,1

milioni di euro a fronte dei 4 milioni stanziati. Sull’Ambito 2 “Nuovi prodotti e servizi per il turismo

culturale” sono pervenute 238 domande (una Aggregazione, due Reti Contratto e 230 soggetti singoli) per

un importo richiesto pari 23,3 milioni di euro a fronte dei sei milioni stanziati.

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25

4.5 Elementi di valutazione di complementarità, sinergie e integrazioni

In sintesi, l’analisi degli strumenti nazionali, delle coerenze con i POR e con le strategie di

Specializzazione Intelligente e con gli strumenti regionali ha messo in luce:

(a) un’area di potenziale sinergia con il Fondo di Garanzia creato nell’ambito di Europa

Creativa. Il Fondo (che sarà aperto fino al 2020) ha una demarcazione de facto con

l’Asse II del PON. Esso soddisfa, attraverso gli intermediari finanziari selezionati, i

fabbisogni di credito delle imprese per quanto riguarda investimenti materiali,

investimenti immateriali, capitale circolante. Possibili sinergie riguardano anche altri

strumenti nazionali, come ad esempio il POND “Iniziativa PMI”;

(b) forti possibilità di integrazione strategica con le S3 regionali, con i programmi

operativi regionali e con alcuni strumenti regionali (ad esempio i distretti culturali

della Puglia e della Basilicata);

(c) un rischio complessivamente non trascurabile di sovrapposizione con altri strumenti,

che va comunque valutato tenendo conto delle forti specificità delle agevolazioni

dell’Asse II, in particolare per quanto riguarda le MPMI esistenti ed i soggetti del

Terzo Settore.

L’azione di integrazione degli strumenti va naturalmente governata. In particolare, il ricorso

agli Accordi Operativi di Attuazione16 ha forti potenzialità per disegnare ed attuare interventi

integrati fra PON / Asse II e Programmi Operativi Regionali. Dal confronto con le AdG

regionali è però emerso come l’efficacia degli Accordi si sia limitata alla sola demarcazione

degli ambiti di intervento, senza che siano stati attivati gli strumenti funzionali al

perseguimento dell’effettiva integrazione tra programmazione regionale e programmazione

nazionale. Per le imprese, il coinvolgimento delle Regioni in fase di disegno dell’Asse II ha

permesso di valorizzare le loro conoscenze in materia di ICC e calibrare meglio il bando Cultura

Crea alle esigenze locali, oltre che a definire i criteri in maniera più adeguata. Il confronto non

è stato tuttavia assicurato anche nelle fasi successive, non essendo mai stato attivato il Tavolo

tecnico regionale, che avrebbe dovuto promuovere anche il coinvolgimento di tutti gli attori

locali aventi competenze o interessi di settore. Questo ha compromesso la possibilità di ottenere

una reale integrazione e sinergia tra interventi rispettivamente del PON e dei Programmi

Operativi Regionali.

Infine, va anche sottolineato che una particolare attenzione dovrebbe essere dedicata a

rafforzare le competenze gestionali, organizzative e finanziarie delle imprese, che minano le

prospettive di crescita (se non di sopravvivenza) delle piccole imprese del settore culturale e

creativo e dei soggetti del Terzo Settore. In particolare, appare opportuno prevedere forme di

16 Con riferimento agli AoA, si riportano qui in sintesi alcune considerazioni che si trovano nella loro forma

più estesa (inclusa la demarcazione effettiva fra agevolazioni del PON e interventi previsti dalla

Specializzazione Intelligente delle regioni) nel Rapporto di valutazione relativo all’Asse I.

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accompagnamento o di fornitura di servizi non finanziari che mirino ad accrescere competenze

e capacità del settore privato.

5. ANALISI DELL’ATTUAZIONE

5.1 Istituzione e funzionamento dello sportello

Lo sportello agevolativo Cultura Crea è stato istituito con il D.M. 11 Maggio 2016 e con la

direttiva emanata dall’AdG del 20 luglio 2016. Questi atti disciplinano le procedure di

attuazione istituendo un bando a sportello e precisano i termini e le modalità di presentazione

delle domande per l’accesso alle agevolazioni, i criteri di valutazione, nonché le disposizioni

di concessione ed erogazione delle agevolazioni delle tre Azioni previste dall’Asse II. Lo

sportello è gestito da Invitalia.

Il procedimento a sportello per la concessione delle agevolazioni è stato aperto il 15 settembre

2016, data a partire dalla quale è possibile presentare domanda attraverso un portale creato ad

hoc. L’intera procedura, dalla presentazione della domanda fino alla concessione/erogazione

delle agevolazioni, avviene online. Le domande vengono esaminate in base all’ordine

cronologico di arrivo. L’iter prevede l’esame dei requisiti formali di accesso e l’esame di

merito. L’incentivo, come si è detto, è gestito da Invitalia, che valuta i business plan, eroga i

finanziamenti e monitora la realizzazione delle iniziative imprenditoriali.

Le imprese ammesse alle agevolazioni di Cultura Crea possono beneficiare di un

accordo con ABI, che prevede l’apertura di conti correnti vincolati presso le banche

aderenti, per ottenere più rapidamente i finanziamenti assegnati e realizzare il programma di

investimento.

È previsto un colloquio con i soggetti proponenti (ad esclusione delle MPMI, Titolo II)

finalizzato a presentare e approfondire tutti gli aspetti del piano d’impresa allegato alla

domanda di agevolazione. Le informazioni e i moduli per la presentazione della domanda sono

disponibili presso il sito di Cultura Crea. In particolare, è descritto il programma, a chi è rivolto,

sono descritti gli incentivi nel dettaglio, sono fornite delle guide per la compilazione della

domanda, tutorial. Esiste una sezione con le FAQ, la normativa, la modulistica, un facsimile di

contratto e, per le imprese ammesse, la lista dei documenti da presentare per la richiesta di

erogazione. Viene inoltre indicata chiaramente l’esistenza dell’accordo con l’ABI.

È anche previsto un servizio di accompagnamento dedicato alla presentazione della domanda,

che consiste in un supporto metodologico per la compilazione del piano d’impresa. Il servizio

è fornito da esperti di Invitalia nel corso di incontri dedicati via Skype. È rivolto a team

imprenditoriali e società costituite o da costituire che hanno maturato l’intenzione di presentare

la domanda di ammissione alle agevolazioni. Naturalmente il servizio non costituisce una corsia

preferenziale per ottenere una pre-valutazione positiva della proposta progettuale.

* * *

L’analisi della struttura e dei contenuti del sito web dedicato ne dimostra la chiarezza e

l’accessibilità. Le procedure sono ben esplicitate, con una sezione di FAQ sviluppata con

completezza e dei video tutorial a supporto della compilazione della domanda. La possibilità

di avere dei colloqui di approfondimento e chiarimento circa i contenuti del piano di attività

costituisce un elemento positivo per i potenziali beneficiari questo supporto esclude le MPMI,

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27

che comunque, una volta ammesse, hanno la possibilità di confrontarsi costantemente con i

funzionari di Invitalia.

La documentazione da presentare è piuttosto cospicua (oltre 20 documenti) e potrebbe

rappresentare un deterrente per i potenziali beneficiari. Va però sottolineato che anche nel caso

di finanziamenti bancari per investimenti in macchinari o attrezzature, il carico amministrativo

è più lieve ma comunque piuttosto oneroso.

Con riferimento ai tempi della valutazione e dell’erogazione, il procedimento istruttorio è

concluso entro 60 giorni dalla data di presentazione della domanda di agevolazione. La

concessione dell’agevolazione avviene entro 60 giorni dalla comunicazione dell’ammissione. I

beneficiari hanno 12 mesi di tempo per la conclusione dell’investimento. In ogni caso, con un

avviso a Invitalia almeno 30 giorni prima della scadenza, questo termine può essere prorogato.

Nella tabella seguente si riportano i tempi associati alle procedure di valutazione e di

erogazione. Il calcolo delle tempistiche di valutazione è stato effettuato considerando

esclusivamente le attività 2018 e 2019 ed incorpora anche i tempi di deliberazione (mediamente

otto giornate lavorative) e di validazione (mediamente quattro giornate lavorative, con

l’esclusione del titolo IV per il quale non è previsto questo passaggio). Rispetto alla tempistica

prevista dal bando, si registrano degli scostamenti nel caso del Titolo II (10 giorni) e del Titolo

III (5 giorni). Nel caso del Titolo IV, l’assenza del processo di validazione abbassa i tempi di

valutazione, che risultano inferiori ai 60 giorni previsti.

Tabella 7 Tempi dei processi di valutazione ed erogazione

Tempi medi

di valutazione (gg.)

Tempi medi

di erogazione (gg.)

Titolo II 70,3 55,3

Titolo III 65,1 59,7

Titolo IV 54,0 57,8

Fonte: Invitalia

Non si registrano, in media, scostamenti significativi dei tempi effettivi dai termini temporali

previsti per l’erogazione dei fondi.

5.2 La domanda di agevolazioni

Complessivamente, al 30 Marzo 2019 sono state presentate, a valere sull’Asse II del PON, 831

proposte progettuali: 564 relative a nuove imprese, 87 a MPMI in fase di consolidamento e 180

ad enti del Terzo Settore. Gli investimenti previsti sono stati pari a circa 171 milioni di euro e

la domanda di agevolazioni è stata di 159 milioni. Una quota fortemente prevalente delle

domande è stata espressa dalla Campania, seguita a larga distanza dalla Sicilia. Il valore medio

dell’investimento per progetto è di circa 206.000 euro.

Le domande delle nuove imprese sono state largamente prevalenti, in termini sia di numerosità

che di valore degli investimenti previsti e delle agevolazioni richieste, rispetto alle altre Linee:

il 68% delle domande riguarda la Linea delle nuove imprese, il 22% la Linea del Terzo Settore

e il 10% la Linea del Consolidamento delle MPMI.

Tabella 8 Distribuzione per regione delle domande ammesse, degli investimenti previsti e delle agevolazioni

richieste. TOTALE DELLE DOMANDE. Dati al 30 marzo 2019

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Regione

Domande

presentate

Investimenti

previsti

Agevolazioni

richieste

Investimento

medio

Numero % euro % euro Euro

Basilicata 39 4,7 7.568.975 4,4 6.881.602 194.076

Calabria 88 10,6 13.552.643 7,9 12.949.405 154.007

Campania 463 55,7 105.210.503 61,5 98.399.902 227.237

Puglia 63 7,6 11.835.874 6,9 11.013.930 187.871

Sicilia 178 21,4 32.950.424 19,3 29.475.394 185.115

TOTALE 831 100,0 171.118.419 100,0 158.720.233 205.919

Fonte: Invitalia

La prevalenza delle domande delle nuove imprese è minore ma comunque significativa

considerando il valore degli investimenti

previsti (come vedremo meglio fra breve,

il valore medio per progetto è molto

maggiore per le imprese in fase di

consolidamento). Gli investimenti

previsti delle nuove imprese sono il 62%

del totale, mentre sono del 15% e del 22%

rispettivamente per le MPMI in fase di

consolidamento e per gli enti del Terzo

Settore.

Anche per le nuove imprese, la maggior

parte delle domande proviene dalla Campania e, a notevole distanza, dalla Sicilia.

Tabella 9 Distribuzione per regione delle domande ammesse, degli investimenti previsti e delle agevolazioni

richieste. NUOVE IMPRESE. Dati al 30 marzo 2019

Regione

Domande

presentate

Investimenti

previsti

Agevolazioni

richieste

Investimento

medio

Numero % Euro % Euro Euro

Basilicata 22 3,9 4.106.334 3,8 4.099.549 186.652

Calabria 64 11,3 9.209.414 8,6 9.565.760 143.897

Campania 320 56,7 65.853.494 61,7 65.960.298 205.792

Puglia 43 7,6 7.910.144 7,4 7.947.450 183.957

Sicilia 115 20,4 19.691.326 18,4 19.041.168 171.229

TOTALE 564 100,0 106.770.712 100,0 106.614.225 189.310

Fonte: Invitalia

Il valore complessivo degli investimenti previsti dalle nuove imprese è di circa 107 milioni. Il

valore medio dell’investimento per progetto è di circa 189.000 euro, pari al 92% alla media

calcolata per il complesso delle tre Linee e ridotto rispetto al valore medio dell’investimento

per le imprese in fase di consolidamento (300.000 euro).

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29

Le 87 domande presentate a valere sulla Linea del Consolidamento MPMI provengono per

l’88% dalla Campania17. Gli investimenti previsti dalle imprese campane a valere su questa

Linea sono superiori al 92% del totale. In complesso, gli investimenti previsti dalle proposte

progettuali per questa Linea sono di circa 26 milioni (come si è detto, il 15% del totale) e le

agevolazioni sono pari a 23 milioni di euro. L’investimento medio per progetto, pari a 300.000

euro, è significativamente superiore alla media.

Tabella 10 Distribuzione per regione delle domande ammesse, degli investimenti previsti e delle agevolazioni

richieste. CONSOLIDAMENTO MPMI. Dati al 30 marzo 2019

Regione

Domande

presentate

Investimenti

previsti

Agevolazioni

richieste

Investimento

medio

Numero % Euro % Euro Euro

Basilicata 3 3,4 725.570 2,8 609.672 241.857

Calabria 2 2,3 549.784 2,1 517.142 274.892

Campania 76 87,4 24.110.234 92,3 21.332.810 317.240

Puglia 6 6,9 724.144 2,8 639.710 120.691

Sicilia 0 0,0 - 0,0 - -

TOTALE 87 100,0 26.109.732 100,0 23.099.334 300.112

Fonte: Invitalia

Le 180 domande presentate per la Linea Terzo Settore hanno previsto investimenti per 38

milioni di euro e richiesto agevolazioni per 29 milioni di euro. L’investimento medio per

proposta progettuale è di circa 212.000 euro. La distribuzione regionale delle domande è

maggiormente equilibrata rispetto alle Linee precedenti: Campania e Sicilia hanno quote

paragonabili (37% e 35%) del numero complessivo di domande a valere su questa linea ed

anche la distribuzione di investimenti e agevolazioni richieste è relativamente più equilibrata

dal punto di vista regionale.

Nella distribuzione per settore delle domande (Tabella 11), hanno un peso relativamente più

alto le industrie culturali (54% delle domande presentate e 51% degli investimenti previsti).

Seguono le industrie creative (15,4% delle domande e 12,9% degli investimenti previsti), le

performing arts e le arti visive (12,6% delle domande e 13% degli investimenti previsti), e il

patrimonio storico artistico (11% delle domande e 13,1% degli investimenti previsti).

Tabella 11 Distribuzione per regione delle domande ammesse, degli investimenti previsti e delle agevolazioni

richieste. TERZO SETTORE. Dati al 30 marzo 2019

17 Nell’attuazione della linea relativa alle MPMI esistenti, il PON non interviene in Sicilia. Nell’Accordo di

Attuazione so è stabilito che sia la Regione Siciliana a modulare un’analoga azione del POR in ragione della

distribuzione territoriale degli attrattori, sia di rilevanza nazionale che di rilevanza locale, tenuto conto della

distribuzione territoriale e della consistenza del tessuto imprenditoriale locale e delle filiere produttive

coinvolte”.

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30

Regione

Domande

presentate

Investimenti

previsti

Agevolazioni

richieste

Investimento

medio

Numero % Euro % Euro Euro

Basilicata 14 7,8 2.737.071 7,2 2.172.381 195.505

Calabria 22 12,2 3.793.445 9,9 2.866.503 172.429

Campania 67 37,2 15.246.775 39,9 11.106.794 227.564

Puglia 14 7,8 3.201.586 8,4 2.426.770 228.685

Sicilia 63 35,0 13.259.098 34,7 10.434.226 210.462

TOTALE 180 100,0 38.237.975 100,0 29.006.674 212.433

Fonte: Invitalia

Il settore dei servizi per la fruizione di attrattori culturali ha espresso il 4,5% delle domande e

il 7,4% degli investimenti previsti. L’investimento per progetto presentato è di 206.000 euro,

con una variabilità piuttosto alta fra i settori (341.000 euro per i servizi di fruizione, 173.000

euro per le industrie creative).

Tabella 12 Distribuzione per settore delle domande presentate, degli investimenti previsti e delle

agevolazioni richieste. Dati al 30 marzo 2019

Domande

presentate

Investimenti

previsti

Agevolazioni

richieste

Investimento

medio

N. % Euro % Euro Euro

Industrie creative 128 15,4 22.052.364 12,9 21.081.814 172.284

Architettura 22 2,6 2.518.484 1,5 2.482.713 114.477

Artigianato 40 4,8 9.587.657 5,6 8.520.752 239.691

Comunicazione e branding 39 4,7 6.204.358 3,6 6.352.572 159.086

Design e produzione di stile 27 3,2 3.741.865 2,2 3.725.777 138.588

Industrie culturali 449 54,0 87.033.224 50,9 79.756.657 193.838

Cultura, sport e ricreazione 155 18,7 32.668.395 19,1 24.893.269 210.764

Film, video, radio tv 41 4,9 10.522.301 6,1 10.532.191 256.641

Libri e stampa 48 5,8 7.780.426 4,5 7.793.706 162.092

Musica 5 0,6 1.101.267 0,6 1.033.886 220.253

Videogiochi e software 200 24,1 34.960.835 20,4 35.503.605 174.804

Patrimonio storico artistico 91 11,0 22.432.303 13,1 22.274.190 246.509

Patrimonio storico artistico 87 10,5 21.642.355 12,6 21.620.263 248.763

Ambiente 4 0,5 789.948 0,5 653.927 197.487

Performing arts e arti visive 105 12,6 22.199.562 13,0 21.458.952 211.424

Servizi per la fruizione di attrattori 37 4,5 12.612.334 7,4 11.049.142 340.874

Agenzie viaggio, tour operator, etc. 14 1,7 4.676.086 2,7 3.964.536 334.006

Noleggi 4 0,5 1.310.649 0,8 1.179.265 327.662

Ricettività 19 2,3 6.625.599 3,9 5.905.341 348.716

Altre attività 21 2,5 4.779.632 2,8 3.459.478 227.602

TOTALE 831 100,0 171.109.419 100,0 159.080.233 205.908

Fonte: Invitalia

5.3 I progetti ammessi

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31

Al 30 marzo 2019, risultavano ammesse 158 domande, per un valore degli investimenti previsti

di 171 milioni di euro ed agevolazioni richieste pari a 159 milioni di euro. Il rapporto

complessivo fra domande ammesse e domande presentate è del 19%. Alla data della

rilevazione, risultavano in fase di istruttoria 24 domande (il 2% del totale).

Il tasso di ammissione al finanziamento è relativamente ridotto, rispetto alla media, per la Linea

riguardante il Consolidamento delle PMI: il 13%. In valore assoluto le domande ammesse su

questa Linea sono 11, contro 111 nuove imprese e 36 soggetti del Terzo Settore. Più elevato

ma comunque ridotto è il tasso di ammissione per le nuove imprese (20%) e per i soggetti del

Terzo Settore (20% anche in questo caso).

Tabella 13 Stato dell’istruttoria delle domande per linea di intervento. Dati al 30 marzo 2019

Status

domande

Azione 3.a.1.a

Nuove imprese

Azione 3.b.1.a

Consolidamento

MPMI

Azione 3.c.1.a

Terzo Settore Totale

N. % N. % N. % N. %

Ammesse 111 20% 11 13% 36 20% 158 19%

In istruttoria 15 2% 2 2% 7 4% 24 2%

Non ammesse 438 78% 74 85% 137 76% 649 78%

Totale 564 100% 87 100% 180 100% 831 100%

Fonte: Invitalia

Le agevolazioni concesse ammontano a 25,3 milioni di euro: 17,9 milioni per le nuove imprese,

2,2 milioni per il consolidamento delle MPMI e 5,2 milioni per gli enti del Terzo Settore. Come

si osserva dalla tabella seguente, anche considerando i dati sulle agevolazioni, è relativamente

molto ampia la quota ricoperta dalla Campania (61% delle agevolazioni).

Delle 158 aziende ammesse al finanziamento, 113 hanno stipulato il contratto con Invitalia (il

Soggetto Gestore).

Tabella 14 Distribuzione regionale delle domande ammesse. Dati al 30 marzo 2019.

Regione N° Agevolazioni concesse

Euro (milioni) %

Basilicata 9 1,3 5%

Calabria 13 1,2 5%

Campania 86 15,7 61%

Puglia 12 1,7 7%

Sicilia 38 5,4 5,4%

Totale 158 25,3 100%

Fonte: Elaborazione su dati Invitalia

A livello settoriale, la distribuzione delle domande ammesse mostra una concentrazione

relativamente spiccata per le industrie culturali (45%). Seguono le industrie creative (17%) e il

settore del patrimonio storico artistico (17%), le performing arts ed arti visive (15%), i servizi

di supporto alla fruizione di attrattori culturali (4%) e le altre attività (2%).

Tabella 15 – Distribuzione settoriale delle domande ammesse. Dati al 30 marzo 2019

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Settore N° %

Industrie creative 28 17

Industrie culturali 74 45

Patrimonio storico-artistico 24 17

Performing arts e arti visive 24 15

Servizi di supporto alla fruizione di attrattori culturali 5 4

Altre attività 3 2

Totale 158 100

Fonte: Elaborazione su dati Invitalia

5.4 Esecuzione finanziaria

Sotto il profilo finanziario, al 31.12.2018 l’Asse II ha un ammontare di risorse programmate

pari a 106,9 milioni di euro e un livello di spesa certificata pari al 12,1% della dotazione

complessiva (Tabella 16).

Tabella 16 Attuazione finanziaria del PON al 31.12.2018

Asse Dotazione Risorse

programmate

Spesa certificata

al 31.12.2018

Risorse

programmate su

dotazione (%)

Spesa certificata

su dotazione (%)

Asse I 360.227.224 331.633.811 75.237.375 92,1% 20,9%

Asse II 114.014.376 106.933.000 13.834.423 93,8% 12,1%

Asse III 16.691.734 13.811.555 2.897.945 82,7% 17,4%

Totale 490.933.334 452.378.366 91.969.743 92,1% 18,7%

Fonte: Relazione Annuale di Attuazione 2018 del PON Cultura e Sviluppo 2014-2020

Secondo i dati forniti da Invitalia, aggiornati ad Aprile 2019, gli impegni ammontano a 24,4

milioni di euro (di cui i contributi a fondo perduto ammontano a 14 milioni di euro e quelli a

mutuo agevolato a 10,4 milioni di euro). A questa data, il numero dei progetti è rimasto

invariato rispetto alla rilevazione precedente ma si registra un lieve calo delle risorse impegnate,

in quanto alcuni progetti sono ancora in corso di finalizzazione.

Tabella 17 - Indicatori di avanzamento dell’Asse II

Indicatore Descrizione Valori %

Capacità di

impegno

Rapporto tra impegni* e

disponibilità finanziaria

Impegni Dotazione PON 21,36%

24.363.231,65 114.014.376

Capacità di

avanzamento

Rapporto tra totale contratti

perfezionati e disponibilità

finanziaria del PO

Valore contratti

perfezionati

Dotazione PON

114.014.376 19,03%

21.708.196 114.014.376

Capacità di

realizzazione

Rapporto tra erogazioni

chiuse e impegni

Erogazioni Impegni 30,82%

7.509.574,83 24.363.231,65

* Valore agevolazioni concesse

Fonte: Elaborazione su dati Invitalia

I contratti perfezionati ammontano a 21,7 milioni di euro; in questo caso, il valore del fondo

perduto ammonta a 12,5 milioni di euro e quello relativo ai mutui agevolati a 9,2 milioni di

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33

euro. Le erogazioni completate sono pari a 7,5 milioni di euro; il fondo perduto è pari a 4,8

milioni di euro mentre il valore dei mutui agevolati è pari a 2,7 milioni di euro.

In dettaglio:

- la capacità di impegno è pari a 21,36% (risorse impegnate rispetto alla dotazione

finanziaria);

- la capacità di avanzamento, ovvero il rapporto il valore dei contratti deliberati e la

disponibilità finanziari del PO, è pari all’19,03%. In relazione agli impegni, il valore

dei contratti perfezionati raggiunge l’89,10%;

- la capacità di realizzazione (rapporto tra gli importi erogati e le risorse impegnate)

raggiunge il 30,82%.

5.5 Conseguimento dei target intermedi

I target intermedi finanziari e fisici al 31 dicembre 2018 sono stati conseguiti.

Il target intermedio “fisico” dell’Asse II è dato dall’Indicatore “Investimento

produttivo: imprese che ricevono un sostegno” ed è determinato, al 31 dicembre 2018,

in 61 imprese. Come viene evidenziato nel Quadro di riferimento dell’efficacia

dell’attuazione dell’Asse II (Tabella 6, paragrafo 2.A.8), l’indicatore prescelto fa

riferimento alle due azioni a valere sulle Priorità di Investimento 3a e 3c, che

rappresentano oltre il 50% delle risorse dell’Asse. Il target è stato ampiamente

superato, in quanto le imprese che hanno effettivamente ricevuto il sostegno sono

147.

La stima relativa al target finale è stata condotta ipotizzando un contributo medio per

intervento pari a 83.000 euro per impresa per la Priorità 3a e a 186.000 euro per

impresa per la Priorità 3c. Sono quindi 692 le imprese che si prevede di finanziare

complessivamente entro il 2023. Dati questi parametri, il target intermedio è stato

determinato mediante una stima dell’andamento previsto delle agevolazioni concesse

a partire dall’apertura dello sportello agevolativo (avvenuto il 15 settembre 2016).

Il target di spesa certificata al 31.12.2018 era pari a 13,6 milioni di euro. Il target è

stato raggiunto, in quanto la spesa certificata effettiva ha raggiunto il livello di 13,8

milioni di euro. Come viene evidenziato nel Quadro di riferimento dell’efficacia

dell’attuazione dell’Asse II (Tabella 6, paragrafo 2.A.8), il target intermedio stimato

al 2018 come spesa certificata corrisponde circa al 12% delle risorse dell’Asse. Il

target è stato elaborato mediante una stima dell’andamento previsto dell’esecuzione

dei progetti ammessi a contributo, a partire dall’apertura dello sportello agevolativo.

Nel caso delle start up, i valori osservati di contributo medio al 31 marzo 2019 sono nettamente

al di sopra dei valori stimati ai fini del calcolo del target intermedio fisico. Infatti, il contributo

medio per le start up è pari a circa 161.000 euro, contro una stima di 83.000. Il contributo medio

osservato per gli enti del Terzo Settore è invece al di sotto del valore stimato: 144.000 euro

contro 186.000 euro. Considerando la larga prevalenza delle start up (e quindi sul valore medio

totale del contributo), appare opportuna un’analisi finalizzata alla eventuale revisione del target

fisico finale al 2023.

5.6 Elementi di valutazione

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34

5.6.1 La risposta delle imprese all’offerta di fondi

Quest’area di indagine riguarda la capacità della misura di raggiungere una platea il più

possibile ampia di potenziali beneficiari e di stimolarne l’interesse ad investire e crescere. Sulla

congruità del numero di partecipanti e sugli elementi di attrazione o dissuasione creati dalla

misura nei confronti delle imprese, indicazioni interessanti vengono dal Rapporto Panel Cultura

2018.

1. Oltre il 20% degli imprenditori che si è informato attraverso i canali “istituzionali e

non”, infatti, sulle opportunità di finanziamento del PON Cultura e Sviluppo ha poi

presentato domanda per potere usufruire degli incentivi; si tratta complessivamente

del 7,5% di quanti erano a conoscenza del programma.

2. I motivi che scoraggiano gli imprenditori a non partecipare e a richiedere l’accesso ai

fondi sono diversi ma hanno come denominatori comuni i requisiti stringenti per

accedervi e l’eccessiva burocrazia e complessità della loro gestione. Va sottolineato

che il 30,6% delle persone intervistate non indica un motivo particolare.

3. Analizzando invece le risposte di quanti invece riscontrano delle specifiche difficoltà,

il 21,2% pone come primo elemento di criticità i requisiti di accesso ai bandi troppo

selettivi o restrittivi. Ciò è aggravato dal fatto che mancherebbe un’informazione

tempestiva e puntuale; questa condizione viene evidenziata dal 16,5% del campione.

4. Oltre ad un’impresa su quattro, il 27,6%, fa esplicito riferimento a fattori burocratici

che spesso costituiscono il principale freno ad una più ampia partecipazione da parte

dei potenziali beneficiari, riducendo l’interesse verso questa tipologia di incentivi

finanziari. Il primo di questi fattori riguarda la gestione delle procedure, ritenute

difficili e complicate e anche fin troppo onerose (15,3%); il secondo fa riferimento ai

ritardi e ai tempi spesso molto lunghi per essere ammessi o per conoscere l’esito di

ammissione a seguito di domanda, oltre che per l’ottenimento dei benefici e/o

erogazioni del finanziamento (12,3%); e, ancora, scorrendo la graduatoria, si rileva

una quota non trascurabile di imprenditori, che considera le finalità dei fondi troppo

distanti dalle esigenze e dal core dell’attività d’impresa (7%).

5. Rispetto agli ambiti di attività si osserva che le maggiori difficoltà di accesso sono da

ascrivere alle imprese del comparto performing arts e patrimonio storico e artistico

(72,2%) e a quelle delle industrie creative (66,7%). Meno critici appaiono invece gli

operatori dell’industria creative driven (47,4%).

6. Dall’indagine emerge peraltro la consapevolezza che i finanziamenti pubblici erogati

attraverso il PON Cultura e Sviluppo siano uno strumento importante per la crescita

del territorio: è quasi l’80% dei potenziali beneficiari a dichiararlo. Anche dopo aver

avuto accesso ai finanziamenti, il giudizio verso il PON Cultura e Sviluppo rimane

positivo per il 90% dei beneficiari delle misure del programma di incentivi “Cultura

Crea”.

Gli elementi raccolti nell’ambito di questa indagine sono interessanti e possono essere utilizzati

per una breve discussione.

Adempimenti burocratici: banche vs amministrazioni concedenti

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35

In merito alle aree di criticità indicate dalle imprese culturali e creative del campione, dopo un

raffronto con gli adempimenti amministrativi richiesti dalle banche a fronte di una richiesta di

prestito per investimenti, se ne desume che il numero di documenti da fornire all’ente Gestore

è di poco superiore a quanto richiesto mediamente dalle banche per un prestito assimilabile

all’agevolazione. In particolare, se per una MPMI Cultura Crea prevede la produzione di oltre

20 documenti al fine di presentare la domanda di finanziamento, in media una banca ne richiede

fra i 15 e i 20. I valori non sono quindi particolarmente difformi.

Non esiste, nel caso delle banche, l’obbligo di presentare un business plan o l’obbligo di fornire

gli stati di avanzamento dei lavori (a meno che non si tratti di anticipazioni) per giustificare il

prestito o la necessità di rendicontare tramite fatture quietanzate o non quietanzate. Il prestito

erogato prescinde da tale stato di cose, a differenza del caso delle agevolazioni di Cultura Crea.

Poiché tali adempimenti hanno un costo economico (deve essere coinvolto un commercialista)

e anche un peso in termini di tempo e risorse, potrebbero costituire un fattore di

scoraggiamento, specie per le imprese più piccole.

I vantaggi creati dagli incentivi di Cultura Crea rispetto al ricorso al mercato del credito

Le condizioni di retrocessione del credito, per contro, sono molto diverse e tutte a favore delle

agevolazioni di Cultura Crea. Oltre al fondo perduto, infatti, sono previsti prestiti agevolati a

tasso zero (senza garanzie collaterali), con la possibilità di coprire tramite il fondo perduto e il

debito, fino al 90% dell’investimento totale. Nel caso delle banche, a fronte di interessi

particolarmente bassi (che potrebbero rendere preferibile ricorrere al prestito bancario, in

quanto gli interessi cumulati sarebbero comunque preferibili ad un tasso zero – vista la loro

esiguità complessiva – che però prevede adempimenti formali che rendono più oneroso il

prestito, sia in termini economici che di impegno di tempo e risorse), però, occorre fornire le

garanzie collaterali a supporto della richiesta di prestito (che hanno un costo).

Inoltre, la presenza concomitante di un contributo a fondo perduto rende, dal punto di vista

economico, l’agevolazione preferibile sempre ad un qualsiasi prestito bancario, nonostante gli

attuali bassi tassi di interesse e le condizioni di retrocessione del prestito abbastanza simili in

termini di durata e grazia.

I tempi: banche vs amministrazioni concedenti

Con riferimento ai tempi, indicati come un altro dei fattori di criticità, Cultura Crea prevede

una risposta entro 60 giorni dalla presentazione delle domande, quindi altri 30 giorni per l’inizio

delle attività e un orizzonte temporale di 12 mesi per il completamento dell’investimento. In

questo caso, il raffronto è a favore delle banche. Mentre non esiste un termine perentorio per

una risposta ad una domanda di finanziamento, la pratica indica che a fronte di una domanda

corredata di tutti i documenti necessari, le garanzie e valutazione positiva del merito creditizio,

una domanda di finanziamento può essere accolta anche in 15/20 giorni. Nel caso di domande

incomplete e da integrare, tale termine può dilatarsi. Non esistono invece termini relativi al

completamento di un investimento.

La flessibilità rispetto alle esigenze: banche vs amministrazioni concedenti

Le condizioni di utilizzo delle agevolazioni ovvero la definizione di ambiti di investimento

particolarmente definiti, può comportare un non allineamento con le puntuali esigenze delle

Imprese culturali e creative – limiti che non si trovano nel caso dei prestiti bancari. La selettività

rappresenta peraltro uno dei cardini dell’intervento di policy nel campo degli aiuti alle imprese:

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36

l’amministrazione pubblica che concede aiuti non mira ad un generico rafforzamento della

capacità produttiva delle imprese ma persegue specifici obiettivi di crescita, collegati allo

sviluppo del tessuto produttivo territoriale e alle altre priorità. Va considerato inoltre il clima

di fiducia (considerato da tutti gli studi sul credito come uno dei fattori che più incidono sulla

domanda), ovvero se non si percepiscono particolari potenzialità nell’immediato futuro,

l’investimento verrà rimandato.

5.6.2 La forte incidenza delle domande non ammesse

Il tasso di rigetto delle domande presentate è molto elevato (78%). Nelle fasi iniziali di Cultura

Crea, la non ammissibilità delle domande è stata principalmente imputabile alla mancata

associazione dei progetti ai Codici ATECO individuati. Secondo le stime di Invitalia, circa il

20% delle domande presentate nella prima fase (settembre 2016) hanno sofferto di questa

criticità. In seguito, alle aziende con codici ATECO non congrui ma con progetti con codici

ATECO congrui, è stato concesso di aggiungere il codice ATECO mancante e di procedere

quindi con la richiesta di finanziamento.

La tabella 18 sintetizza invece (elaborando dati relativi ad un’analisi compiuta a maggio 2018

su un primo blocco di 349 domande presentate) le principali motivazioni di non ammissibilità

rispetto agli ambiti di valutazione individuati dalla Direttiva Operativa n. 55 del 20 luglio 2016

e sulla base dei Criteri di Selezione delle Operazioni dell’Asse II: (i) analisi di mercato e

fattibilità economica – finanziaria; (ii) fattibilità tecnica e cantierabilità dell’iniziativa; (iii)

competenze tecniche ed imprenditoriali; (iv) specificità della misura (e.g. Audience

Development, collegamento delle iniziative con l’attrattore, grado di innovazione, etc.).

Un primo elemento da evidenziare riguarda l’elevata percentuale di domande rigettate per

ragioni connesse al criterio della specificità della misura: il 47% circa di mancate ammissioni

è determinato dall’applicazione di questo criterio. Seguono le competenze tecniche ed

imprenditoriali (34%), la fattibilità tecnica e la cantierabilità (13%) ed infine le carenze

nell’analisi di mercato e nella valutazione della fattibilità economica e finanziaria.

Tabella 18 Motivazioni di non ammissibilità al 31 maggio 2018 - Distribuzione regionale (valori assoluti e

pesi percentuali)

Linea di

Intervento

Regione

Obiettivo

Analisi di

Mercato e

Fattibilità

Fattibilità

tecnica e

Cantierabilità

Competenze

Tecniche ed

Imprenditoriali

Specificità della

Misura Totale

Azione 3.a.1.a –

Nuove Imprese

Basilicata 1 (20,0%) 0 (0%) 3 (60,0%) 1 (20,0%) 5

Calabria 3 (14,28%) 4 (19,05%) 9 (42,86%) 5 (23,81%) 21

Campania 3 (2,40%) 21 (16,80%) 45 (36,00%) 56 (44,80%) 125

Puglia 2 (13,33%) 6 (40,00%) 5 (33,34%) 2 (13,33%) 15

Sicilia 4 (9,09%) 10 (22,73%) 13 (29,55%) 17 (38,64%) 44

Totale 13 (6,19%) 41 (19,52%) 75 (35,72%) 81 (38,57%) 210

(100%)

Azione 3.b.1.a – Consolidamento

MPMI

Basilicata 1 (50,00%) 0 (0%) 1 (50,00%) 0 (0%) 2

Calabria 0 (0%) 0 (0%) 0 (0%) 2 (100%) 2

Campania 2 (3,57%) 4 (7,14%) 3 (5,36%) 47 (83,93%) 56

Puglia 0 (0%) 0 (0%) 0 (0%) 3 (100%) 3

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37

Linea di

Intervento

Regione

Obiettivo

Analisi di

Mercato e

Fattibilità

Fattibilità

tecnica e

Cantierabilità

Competenze

Tecniche ed

Imprenditoriali

Specificità della

Misura Totale

Totale 3 (4,76%) 4 (6,35%) 4 (6,35%) 52 (82,54%) 63

(100%)

Azione 3.c.1.a –

Terzo Settore

Basilicata 1 (16,67%) 0 (0%) 2 (33,33%) 3 (50,00%) 6

Calabria 3 (37,50%) 0 (0%) 4 (50,00%) 1 (12,50%) 8

Campania 1 (4,17%) 0 (0%) 11 (45,83%) 12 (50,00%) 24

Puglia 0 (0%) 0 (0%) 6 (75,00%) 2 (25,00%) 8

Sicilia 1 (3,33%) 0 (0%) 15 (50,00%) 14 (46,67%) 30

Totale 6 (7,89%) 0 (0%) 38 (50,00%) 32 (42,11%) 76

(100%)

Totale Generale 22 (6,30%) 45 (12,89%) 117 (33,53%) 165 (47,28%) 349

(100%)

Fonte: elaborazione dati AdG - Servizio II Mibact. Dati aggiornati al giugno 2018.

La distribuzione dei tassi di incidenza dei fattori di inammissibilità varia in modo significativo

fra le Linee: l’incidenza della specificità della misura è, in particolare, molto alto per quanto

riguarda il consolidamento delle MPMI (83%). La carenza delle competenze tecniche ed

imprenditoriali è relativamente alta per le Linee delle nuove imprese (36%) e soprattutto del

Terzo Settore (50%).

In diversi casi, il mancato rispetto dei quattro criteri incide in maniera differenziata anche a

livello regionale (all’interno di ciascuna Linea): ad esempio, nella Linea delle nuove imprese il

criterio relativo alle Competenze incide meno in Sicilia che in Calabria e in Basilicata; nella

Linea del Terzo settore il criterio relativo alla specificità della misura ha un peso rilevante per

Basilicata, Campania e Sicilia, meno per Puglia e Calabria.

In sintesi, al momento della rilevazione dei dati mostrati nella tabella 18 il basso livello del

tasso di ammissione appariva correlato prevalentemente sia a profili di competenza tecnica ed

imprenditoriale dei soggetti proponenti, sia ad elementi specifici della misura in termini di

criteri quali, ad esempio, l’audience development. Questo criterio è stato rimosso con la

decisione presa in occasione del Comitato di Sorveglianza del 26 Luglio 2018, insieme al

criterio dell’interesse industriale. Le motivazioni della eliminazione del criterio dell’audience

development riguardano la difficoltà di misurazione, specie da parte delle aziende, di questo

criterio. Il potenziale di sviluppo è insito nell’attività economica dell’impresa proponente.

Per quanto riguarda le difficoltà delle aziende nello sviluppo del business plan e nelle

realizzazioni di analisi di mercato e fattibilità economico-finanziaria, Invitalia ha attuato un

servizio di accompagnamento “leggero” non previsto all’inizio delle attività di sportello, che

ha progressivamente consentito di migliorare la qualità dei contenuti progettuali.

Negli ultimi mesi, il flusso di domande è pari a circa 10 al mese, con un tasso di inammissibilità

medio pari a circa il 20%. Si registrano ancora molti problemi nella fase di rendicontazione.

5.6.3 Asimmetrie nella distribuzione per priorità delle domande

Abbiamo visto come la quota delle domande di agevolazione presentate da parte delle MPMI

sia piuttosto ridotta. Questo va presumibilmente inquadrato in una calibrazione dell’offerta di

fondi non del tutto adeguata rispetto alle esigenze delle imprese esistenti. Le agevolazioni di

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“Cultura Crea” danno un forte incentivo (attraverso una intensità di aiuto molto consistente)

alla formazione di nuovo capitale. Questo stimola ovviamente la domanda delle start up ma

rischia di essere meno attraente per le imprese esistenti, per le quali potrebbero essere prevalenti

le esigenze finanziarie legate al capitale circolante ed al consolidamento del debito. Questo

elemento potrebbe, a nostro avviso, essere utilmente esplorato ed integrato nella valutazione ex

ante dello strumento finanziario, che identifica la necessità per le MPMI di sostenere

“investimenti maggiormente capital-intensive di imprese già cresciute nel mercato”. Questi

aspetti appaiono a nostro avviso meritevoli di ulteriori analisi, eventualmente per verificare la

fattibilità e l’utilità di un ampliamento del ventaglio delle agevolazioni dirette alle MPMI, ad

esempio con l’introduzione di garanzie e/o anche con il finanziamento di servizi reali.

5.6.4 Asimmetrie nella distribuzione regionale delle domande

Come illustrato in precedenza, le imprese localizzate in Campania sono largamente prevalenti

nella distribuzione delle domande sia presentate che ammesse. Se assumessimo

(ragionevolmente anche se non in base ad un’analisi rigorosa) l’esistenza di una relazione, sia

pure di larga massima, fra la dotazione di ICC di una regione e la sua propensione a domandare

fondi per l’agevolazione di investimenti, dovremmo concludere che la presenza della Campania

nella distribuzione delle domande è largamente sovradimensionata.

Il Rapporto Symbola, in particolare, conferma la rilevanza delle ICC in Campania. Sul totale

delle cinque RMS, il valore aggiunto del Sistema Produttivo, Culturale e Creativo incide per il

37%. In termini occupazionali, l’incidenza è del 35%. Come abbiamo visto, il numero di

domande, l’investimento e il volume di agevolazioni proposti dalle imprese campane hanno

una incidenza molto superiore sul totale.

Tabella 19 Valore aggiunto e occupazione del Sistema Produttivo Culturale e Creativo nelle

regioni italiane. Anno 2018. Valore aggiunto in milioni di euro, occupazione in migliaia

Valore aggiunto Occupazione

Valore % Valore %

Campania 4.508,30 37,31 83,5 34,84

Puglia 2.913,40 24,11 60,4 25,20

Basilicata 404,8 3,35 8,5 3,55

Calabria 971,3 8,04 22 9,18

Sicilia 3.286,70 27,20 65,3 27,24

TOTALE 12.084,50 100,00 239,70 100,00

Fonte: Unioncamere, Fondazione Symbola, 2019

All’opposto, relativamente ridotta appare la presenza di una regione come la Puglia, che ha una

quota relativamente elevata di valore aggiunto ed occupazione nel settore ed una presenza

relativamente limitata in termini di domanda di agevolazioni.

5.6.5 La perimetrazione delle aree di localizzazione delle imprese beneficiarie

Il Decreto del MiBACT dell’11 maggio 2016 istitutivo del regime di aiuto dell’Asse II prevede,

per le imprese esistenti (Titolo II) e per gli enti del Terzo Settore (Titolo III), che siano

ammissibili alle agevolazioni i programmi di investimento realizzati presso una unità produttiva

ubicata nei comuni inclusi nelle aree di attrazione culturale al contorno degli attrattori

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identificati. I comuni sono specificati nell’Allegato 1, sezioni A (per le imprese esistenti) e B

(enti del Terzo Settore) del Decreto.

Questa disposizione potrebbe, in un consistente numero di casi, aver ristretto la domanda di

agevolazioni, considerato che la presenza delle imprese del sistema culturale e creativo è

presumibilmente maggiore nei centri più densamente popolati e che molti attrattori sono

localizzati in territori interni o marginali. La disposizione potrebbe peraltro rivelarsi non

strettamente indispensabile per assicurare la coerenza fra il piano di investimenti e le esigenze

di valorizzazione degli attrattori: un progetto imprenditoriale (ad esempio di natura

immateriale) potrebbe infatti rispondere a queste esigenze anche se non realizzato fisicamente

presso una unità produttiva ubicata nell’area di attrazione.

5.7 Efficacia della comunicazione

L’obiettivo di questa parte della valutazione è di verificare se e come le azioni di comunicazione

del PON e di Cultura Crea abbiano promosso la diffusione delle opportunità garantite dai fondi

contribuito alla loro efficace utilizzazione18. L’analisi si fonda su informazioni e dati desk

nonché su interviste svolte con il referente di Invitalia per Cultura Crea.

Con riferimento alle attività di comunicazione pianificate e realizzate da Invitalia, sono stati

organizzati:

incontri con le Camere di Commercio (8) delle Regioni interessate (nella seconda metà

del 2016);

webinar mensili di informazione e comunicazione a supporto delle opportunità offerte

da Cultura Crea (con la partecipazione media di 20 partecipanti)

presentazione del Programma Cultura Crea e degli incentivi in occasione dei workshop

nelle Regioni interessate. Gli incontri non hanno avuto un focus specifico sul

Programma – si tratta di presentazioni delle varie opportunità di supporto offerte da

Invitalia. I workshop sono organizzati con cadenza mensile.

Con riferimento alle attività di comunicazione, l’Autorità di Gestione, per informare

dell’iniziativa i potenziali beneficiari e portatori di interessi, ha attuato le seguenti attività:

due incontri (6 ottobre 2017 e 9 novembre 2017) presso il MiBACT, a cui sono stati

invitati ad intervenire associazioni di categoria, partenariato sociale e imprese con

l’obiettivo di esaminare i risultati registrati nonché di dare nuovo impulso alla

partecipazione delle imprese;

18 Va sottolineato che la valutazione del Piano di Comunicazione è oggetto di una valutazione ad hoc. Questo

paragrafo non sostituisce o sintetizzare tale attività. Inoltre, la valutazione dello stato di attuazione delle

attività di comunicazione sarà oggetto di un rapporto ad hoc, come indicato nel Piano di valutazione.

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Stati Generali delle Imprese Culturali e Creative (1-2 febbraio 2018 e 10 dicembre

2018). Gli Stati Generali hanno registrato la partecipazione di operatori economici,

associazioni di categoria, esperti e testimonial che si sono confrontati in tavoli di

lavoro tematici: imprese culturali, imprese creative, patrimonio storico artistico,

performing arts e arti visive, turismo.

Da tali incontri, specialmente con riferimento agli Stati Generali, sono emerse alcune istanze

di carattere generale ma anche riferite al programma. In particolare, è stata segnalata l’esigenza

di fare rete e il bisogno di supporto allo sviluppo di idee progettuali. In tale occasione, inoltre,

si è manifestata l’esigenza di semplificare i criteri di selezione delle operazioni e i formulari

relativi alle agevolazioni, oltre che, nel prossimo futuro, di programmare forme di tutoraggio e

accompagnamento dei beneficiari.

Inoltre, i beneficiari potenziali possono ottenere le informazioni circa il PON e Cultura Crea

tramite:

il sito web e la piattaforma dedicata alle imprese culturali e creative (quest’ultima

apparentemente in disuso a novembre 2019). Entrambi i siti contengono informazioni

relative al Programma, allo stato di avanzamento e alle opportunità offerte alle

imprese culturali e creative;

la piattaforma dedicata a Cultura Crea realizzata da Invitalia, che contiene tutte le

informazioni relative alle agevolazioni.

Il presidio ‘social’ su Twitter e Facebook.

Indicazioni interessanti sul versante della diffusione delle informazioni su Cultura Crea

vengono dal rapporto Panel Cultura 2018. Per quanto riguarda la percezione e la conoscenza

del PON, la ricerca esamina il grado di interesse per gli strumenti finanziari, gli incentivi e le

opportunità offerte, il livello di soddisfazione per le fonti e i canali maggiormente utilizzati per

acquisire informazioni per un agevole accesso ai fondi. Di seguito si riportano, in sintesi, alcuni

dati circa la conoscenza del Programma e i canali maggiormente utilizzati.

Il 39,5% degli intervistati è a conoscenza dell’esistenza del PON Cultura e Sviluppo

e dei fondi a sostegno delle imprese del sistema produttivo culturale e creativo. Il

60,5% dei potenziali beneficiari dichiara, invece, di non averne mai sentito parlare.

Il canale informativo di riferimento privilegiato per quasi il 45% delle imprese che

hanno richiesto informazioni approfondite sulle opportunità di finanziamento del

PON è la figura professionale del commercialista, che insieme agli enti locali

(14,3%), al sito del MiBACT (13,3%) e a quello istituzionale del PON Cultura e

Sviluppo (12,4%) giocano un ruolo chiave per le imprese ammesse ai fondi o che

tentano di accedervi già nella fase preliminare di informazione.

Molto meno utilizzati sono gli altri canali informativi: il 6,7% ha partecipato a eventi

tematici (workshop, seminari e convegni) o si è avvalso della consulenza delle

associazioni di categoria mentre il 5,7% ha consultato il sito di Invitalia; il materiale

informativo è stata la fonte di informazione per il 3,8% e una stessa percentuale di

soggetti, invece, si è rivolta al personale di Invitalia. Residuale o quasi nulla, infine,

è stata la percentuale (1%) di quanti indicano i media (giornali, radio, tv, ecc.) come

fonte di informazione.

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41

È da rilevare che per i partecipanti alle misure “Cultura Crea”, il principale strumento

per la raccolta delle informazioni rimane internet, in particolare il sito istituzionale

del MIBAC (32,2%) e in seconda battuta gli altri siti, quello di Invitalia (18,6%) e del

PON Cultura e Sviluppo (11,9%). Anche per questo sottocampione i consulenti (ossia

i commercialisti) rappresentano, comunque, uno dei principali canali informativi

utilizzati.

I dati di Panel Cultura confermano inoltre il ruolo marginale delle associazioni di categoria o

del sistema camerale con riferimento alla comunicazione relativa al Programma. Prevale, come

abbiamo visto, l’intermediazione del commercialista di riferimento e il riferimento ai siti

istituzionali delle regioni, del MiBACT e quello specifico del Programma.

Per i soggetti del campione di riferimento, il sito di Cultura Crea di Invitalia fa registrare un

risultato modesto come fonte di informazioni. Ciò è probabilmente spiegabile con la natura dei

potenziali beneficiari che, tradizionalmente, fanno maggiore riferimento al mondo della cultura

e della creatività piuttosto che a fonti informative percepite come prevalentemente orientate al

mondo delle aziende.

Le attività di comunicazione degli incentivi dell’Asse II del PON hanno raggiunto un pubblico

ampio, attraverso una pluralità di strumenti dedicati. L’estensione e la correttezza della

diffusione delle informazioni costituisce naturalmente un elemento decisivo per sostenere

un’adeguata domanda di agevolazioni.

Si evidenziano come aspetti critici:

gli incontri con le camere di commercio rischiano di non essere particolarmente efficaci

avendo come target le imprese culturali e creative. Tradizionalmente, tale tipologia di

impresa non si rivolge in maniera sistematica alle camere di commercio ma preferisce

raccogliere informazioni tramite altri canali. In particolare, è particolarmente difficile

intercettare i soggetti del Terzo Settore utilizzando il canale camerale.

gli incontri sul territorio per la comunicazione circa le agevolazioni disponibili per le

imprese o soggetti del Terzo Settore, senza però un focus specifico, sono meno efficaci

di workshop o presentazioni organizzate ad hoc, selezionando in maniera mirata la

platea dei potenziali interessati

I webinar intercettano solo una minima parte della platea dei potenziali beneficiari.

Inoltre, stando a quanto riferito dai funzionari di Invitalia, i partecipanti (in media, circa

20 ad evento), i partecipanti sono in larga misura sempre gli stessi.

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42

In generale, le MPMI19 necessitano di una comunicazione mirata ed è particolarmente

importante la prossimità territoriale dell’ente che gestisce le agevolazioni. In molti studi si

sottolinea la necessità di Business Development Services locali20 per supportare le MPMI

(indipendentemente dal settore) nell’accesso al credito e nello sviluppo delle competenze

manageriali. La prossimità territoriale o il presidio costante del territorio sul quale insistono i

potenziali beneficiari delle agevolazioni consentono solitamente risultati migliori, migliorando,

fra le altre cose, il flusso delle informazioni e della comunicazione.

Nel paragrafo finale di raccomandazioni vengono formulate alcune ipotesi di rafforzamento

delle attività di comunicazione, che in sintesi sono concentrate su attività focalizzate sui

potenziali beneficiari, di natura partecipativa e con una adeguata articolazione territoriale.

6. ASPETTI RELATIVI ALLE CARATTERISTICHE DEI PROGETTI

6.1 Il profilo delle imprese finanziate e la coerenza con le finalità dell’Asse II

La strategia di fondo del PON è quella di aumentare l’attrattività delle risorse culturali delle

Regioni meno sviluppate: le azioni di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale di

eccellenza dei territori interessati sono infatti volte a rafforzare le dotazioni degli “attrattori

culturali”, così chiamati per la loro capacità di determinare flussi più consistenti di domanda

turistica e di fruizione culturale di qualità. Allo sviluppo degli attrattori nel territorio sono legati

gli interventi volti a sostenere l’insediamento e la competitività di attività imprenditoriali della

filiera delle imprese creative e culturali, anche nel settore sociale, generando valore aggiunto e

occupazione.

Uno degli obiettivi della valutazione è quello di verificare se ed in quale misura gli interventi

selezionati e finanziati siano coerenti con le tipologie di intervento previste dall’Asse 2 e se

essi hanno la capacità potenziale di aumentare il grado di attrattività e di migliorare la fruizione

del bene.

L’analisi è stata effettuata analizzando le schede progettuali di un sottoinsieme dei progetti

finanziati, composto da 91 unità. La documentazione che è stata fornita dall’Autorità di

Gestione del PON e Invitalia. In particolare, sono state verificate: (a) le caratteristiche degli

interventi in termini di coerenza fra ambiti di attività delle iniziative finanziate e le linee

strategiche/programmatiche dell’Asse II, (b) la sussistenza di una connessione fra gli interventi

19 V. ad es. Effective policies for small business. A guide for the policy review process and strategic plans for

MSMEs development, OECD and UNIDO, 2014 e Financing SMEs in Europe: Stylised Facts, Policies,

Challenges, IAI, 2015.

20 LEVERAGING BUSINESS DEVELOPMENT SERVICES FOR SME PRODUCTIVITY GROWTH.

International Experience and Implications for United Kingdom Policy Final report, November 2018

Organisation for Economic Co-operation and Development Centre for Entrepreneurship, SMEs, Regions

and Cities (CFE)

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43

finanziati e gli attrattori, (c) i partenariati attivati fra imprese e soggetti pubblici, con la finalità

di migliorare la fruizione degli attrattori e del patrimonio storico-culturale in generale, (d) la

coerenza fra gli interventi finanziati a i fabbisogni dell’attrattore di riferimento, sulla base delle

analisi compiute in sede di valutazione dell’Asse I.

Nella tabella seguente è riportata la distribuzione delle imprese esaminate. In particolare, sono

riportate la tipologia di imprese finanziate, il numero e le percentuali. La tabella completa, con

i nomi delle aziende, la descrizione sintetica delle attività, gli attrattori di riferimento e

l’investimento previsto è disponibile in Allegato.

Tabella 20 Distribuzione del sottoinsieme di progetti esaminati

Tipologia N° %

Imprese culturali 42 46,15

Imprese creative 17 18,68

Patrimonio storico-culturale 14 15,38

Performing Arts 15 16,48

Servizi di supporto 3 3,29

Totale 91 100

Fonte: Elaborazione dati PON, MiBACT e Invitalia

L’analisi delle proposte progettuali ha evidenziato la coerenza degli interventi proposti con le

linee strategiche dell’Asse II: la totalità dei progetti prevede interventi collegati alla

conoscenza, conservazione, fruizione, gestione degli attrattori e delle risorse culturali del

territorio, attività di animazione culturale e facilitazione della fruizione turistica finalizzata alla

valorizzazione delle risorse culturali.

In particolare, fra le imprese culturali prevalgono i progetti collegati al miglioramento della

fruibilità dei beni: 26 progetti su 42, anche se molti progetti sono attivi su più ambiti. Le

categorie individuate vanno intese quindi indicativamente. Fra le imprese creative il trend è

analogo 9 progetti su 17 sono collegati al miglioramento della fruizione dei beni. Nella

tipologia del patrimonio storico-culturale prevale la valorizzazione e fruizione delle risorse

culturali del territorio. Fra i beneficiari appartenenti alla categoria delle performing art prevale,

come era intuibile, l’animazione e, infine fra i tre soggetti della categoria servizi a supporto,

tutte le iniziative sono collegate ai servizi per la fruizione turistica e culturale. Due progetti che

hanno l’obiettivo di favorire l’accessibilità e la fruizione del patrimonio storico-culturale e degli

attrattori da parte di portatori di disabilità

6.2 Interazione dei progetti con gli attrattori

Per quanto riguarda l’interazione dei progetti finanziati con gli attrattori di riferimento, nella

tabella seguente sono riportate le imprese finanziate che incentrano l’attività proposta

sull’attrattore di riferimento e che hanno un collegamento “forte” con l’attrattore (per effetto di

accordi, convenzioni, protocolli d’intesa o altre forme di intesa con i soggetti proprietari o

gestori).

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44

Tabella 21 Imprese, attività e attrattore di riferimento

Impresa Luogo Attività Attrattore di

riferimento

Imprese culturali

1 ARTEFICE Napoli Promozione arte della ceramica e porcellana e dei musei. Realizzazione di cataloghi virtuali in 3D e

schede digitali delle opere

Museo della Reggia e del Real Bosco di

Capodimonte

2 AUTISM AID Napoli Servizi specifici per autistici. Percorsi culturali,

spettacoli fruibili tramite touchscreen

Museo archeologico di

Napoli

3 BABY GARDEN

ACADEMY

Catania Progetti ludico-didattici per bambini per far

conoscere la storia culturale e i luoghi principali

catanesi

ex Manifattura Tabacchi

4 BIG BANG

PRODUCTIONS

San Vitaliano

(NA)

Portale web per promozione BBCC campani (con

info, biglietti online, etc.)

Area archeologica di

Ercolano

5 COLONNESE

AND FRIENDS

Napoli Piattaforma web per valorizzazione identità

culturale e e-commerce

Reggia di Caserta

6 COSY FOR YOU Napoli Pacchetti turistici per disabili Museo Archeo di Napoli

7 ECCLESIA VIVA Agrigento Percorso paleocristiano nella V. dei Templi Parco Valle Templi

8 FONDAZIONE

ALARIO PER VEIA ELEA

Ascea (SA) Living lab e collaborative innovation per enti,

persone attive nei BBCC dell’area del Parco archeologico

Parco archeologico di

Veia

9 FONDAZIONE

COMUNITÀ CX

STORICO DI NAPOLI

Napoli Tour virtuali BBCC Napoli e in particolare il Museo

Archeologico

Museo archeologico di

Napoli

10 FORMAMENTE Scalea

(Cosenza)

Percorso museale innovativo Galleria Nazionale di

Cosenza, Palazzo Arnone

11 IRIS Napoli Web site con info circa BBCC Campania Complesso Girolamini

12 GREEN NAXOS Catania Noleggio mezzi leggeri per visita parco Parco Archeo di Naxos

13 LA GRANDE

BELLEZZA

Albienella

(SA)

Centro per eventi culturali Museo e Parco Arche di

Paestum

14 SOCIETÀ NAZ

DI

SALVAMENTO

Agropoli (SA) Accompagnamento turisti per i parchi arche - con

nave

Parco Arche di Paestum

e Velia

15 TEMPORA Noto

(Siracusa)

Accompagnamento ecosostenibile alle visite

dell’attrattore

Area d’attrazione Cava

Ispica, Necropoli e

Castello

16 VIVERE Bagheria (PA) Ristorazione inclusiva (con impiego di addetti con

sindrome di down) e riferimento al patrimonio

culturale siciliano

Castello di Zisa Palermo

17 WI2C Vico E. (Napoli)

Piattaforma wifi gratuita per connettere info su BBCC e esercizi della zona

Area arche di Stabia

Imprese Creative

18 E CURTI S. Anastasia

Napoli

Ristorante con ricettario d’epoca Parco archeologico di

Pompei

19 IDEA FAKTORY Napoli Organizzazione eventi multimediali culturali svolti in collaborazione con attrattori culturali locali e

artisti

MANN e Palazzo Reale, Museo di Capodimonte

20 INNOVAZIONI Padula (SA) Realizzazione Museo della pietra di Padula Certosa di San Lorenzo in Padula

Patrimonio storico-artistico

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Impresa Luogo Attività Attrattore di

riferimento

21 LEGAMBIENTE PALERMO

Palermo Zone ecologiche in prox dell’attrattore compattatori eco

Castello Zisa

22 LIBEROFUTURO Castelvetrano

(TP)

Isole ecologiche in prox dell’attrattore Parco archeologico di

Selinunte e cave di Cusa

23 MUSEO D’ARTE ANTICA

Corigliano C. (Cosenza)

Museo che raccolga manufatti Sibaritide Museo archeologico della Sibaritide

24 VIVAI

BARRETTA

Melito di

Napoli

Manutenzione e ripristino del verde nell’area

archeologica

Parco Archeologico di

Pompei

Performing Arts

25 DIETRO LE

QUINTE

Caserta Rappresentazioni artistiche nella Reggia di Caserta

e di Carditello per raccontare storia, tradizioni e

cultura locale

Reggia Caserta

26 EMA Nocera S. (SA)

Eventi teatrali e musicali per ripercorrere la storia di Paestum

Parco archeologico di Paestum

Servizi di supporto

27 CAMPANIA

TOURIST

Pompei (NA) Struttura ricettiva Parco Archeo di Pompei

28 CABFOR Padula (SA) Ampliamento struttura ricettiva Certosa di San Lorenza

29 SASSI HOTEL Matera Miglioramento accessibilità dell’hotel e promozione

degli attrattori locali

Museo Nazionale

Domenico Ridola e

Museo N. D’Arte Medievale e Moderna

Matera

Sui 91 progetti esaminati, 29 (il 30% del campione), hanno un legame forte con l’attrattore di

riferimento. La categoria delle imprese culturali è quella maggiormente rappresentata, con 17

progetti. In Campania sono localizzati 19 progetti, sei in Sicilia, tre in Calabria e uno in

Basilicata.

Fra le attività maggiormente ricorrenti, le iniziative relative alla fruizione degli attrattori:

accessibilità, pacchetti per itinerari e percorsi turistici guidati, pacchetti per persone portatrici

di disabilità, creazione di portali web o App per il miglioramento della fruizione del bene. Tre

progetti sono stati destinati a migliorare la fruibilità del bene da parte di soggetti svantaggiati.

6.3 La costituzione di reti e partenariati

La tabella B dell’Allegato I elenca le iniziative i cui promotori hanno dichiarato di possedere

un accordo con enti pubblici o privati per lo svolgimento delle attività e indica quali sono questi

enti.

Il 74% dei soggetti beneficiari dei progetti esaminati ha una collaborazione con enti pubblici o

privati. Fra i progetti finanziati, 47 progetti (su 91) hanno stipulato un accordo o un protocollo

d’intesa con almeno un ente pubblico o con l’attrattore di riferimento, con l’obiettivo di

migliorare la fruizione degli attrattori e di assicurare la sostenibilità dell’iniziativa. I soggetti

che hanno un accordo con un ente pubblico che non sia l’attrattore sono 28.

Alcune iniziative (11) prevedono invece un accordo con associazioni o altri soggetti privati o

ordini professionali (geologi e giornalisti). Questo dato è interessante in vista della creazione

di reti fra privati.

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46

Non si è tenuto conto degli accordi in negoziazione ma non ancora conclusi al momento della

raccolta dei dati. Nel prosieguo della valutazione, nell’ambito dell’indagine sugli effetti del

Programma, si raccomanda di analizzare l’evoluzione di questi partenariati e gli effetti generati

in termini di consolidamento ed espansione delle attività nonché di impatto dei partenariati sulla

fruizione o gestione dell’attrattore di riferimento.

6.4 Coerenza fra gli interventi dell’Asse II e le linee strategiche dell’Asse I

L’analisi delle proposte progettuali ha evidenziato la coerenza degli interventi proposti

dall’Asse II con le linee strategiche dell’Asse I.

Nell’Azione 6c.1.a dell’Asse I, la totalità dei progetti prevede interventi di restauro finalizzati

alla conservazione e all’adeguamento funzionale, strutturale ed impiantistico. La gran parte di

essi ha l’obiettivo di promuovere l’incremento della fruibilità dei beni, attraverso un maggiore

dotazione di servizi per l’accoglienza e l’accessibilità e di supporti e strumenti multimediali.

Particolare attenzione viene data anche all’attenzione a favorire l’accessibilità e la fruizione ai

soggetti disabili. Gli interventi finanziati con il Programma Cultura Crea appaiono in

complementarità con l’esigenza di adeguamento funzionale dei beni, di maggiore accessibilità

e di supporto multimediale. In tema di accessibilità e fruizione, come già ricordato, si segnalano

le iniziative a beneficio delle categorie svantaggiate per la fruizione dei beni.

I progetti dell’Azione 6c.1.b dell’Asse I sono finalizzati a promuovere la fruizione e la

diffusione della conoscenza attraverso lo sviluppo di soluzioni tecnologiche innovative; essi

perseguono l’obiettivo di promuovere gli Attrattori come motori dello sviluppo del territorio,

agendo anche sulla loro aggregazione, ed hanno anche una funzione sociale, promuovendo

l’esperienza di museo partecipato, creando comunità di utenti che possono condividere le loro

esperienze. Anche in questo caso si registra una buona coerenza e complementarità delle attività

dei progetti in relazione agli attrattori, specie in relazione alle soluzioni tecnologiche

innovative.

Gli interventi finanziati con il Programma Cultura Crea dovrebbero consentire il miglioramento

delle condizioni di accoglienza, accessibilità e di fruizione degli attrattori. Va anche

sottolineato che la maggior parte dei progetti esaminati non ha una connessione diretta con un

attrattore di riferimento ma con il patrimonio storico-culturale, le tradizioni, l’animazione e la

fruizione di territori ampi.

Consistente è il numero di progetti che prevede l’aumento di portali/siti web per la promozione

del territorio e l’offerta di servizi connessi alla fruibilità dei beni e del patrimonio artistico-

culturale ed enogastronomico delle aree di riferimento. Similmente, sono diffusi i supporti

multimediali e le applicazioni per la promozione e vendita di servizi online. Alcuni interventi

hanno anche attenzione ai temi dell’ambiente, soprattutto dal punto di vista della gestione dei

rifiuti e della mobilità sostenibile connessa alla visita dei siti degli attrattori.

Gli interventi finanziati hanno anche la caratteristica di essere fortemente innovativi e di

favorire la fruizione dei beni promuovendo l’utilizzo delle nuove tecnologie.

Infine, come si è detto in precedenza ed in linea con quanto auspicato dal Programma, i

proponenti delle iniziative finanziate hanno attivato dei partenariati con soggetti pubblici e

privati, al fine di migliorare la fruibilità degli attrattori o beni culturali di riferimento e, al

contempo, di assicurarsi la sostenibilità delle iniziative tramite la formazione di reti.

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47

6.5 Effetto di incentivazione

Nell’ambito della disciplina sugli aiuti di Stato, si utilizza il principio della necessità dell’aiuto

per segnalare che l’aiuto deve essere necessario affinché l’impresa realizzi un’operazione e che

quindi questa impresa non avrebbe realizzato l’operazione in assenza dell’aiuto stesso. In altri

termini, l’aiuto deve avere un effetto di incentivazione21.

Per valutare il ruolo svolto dall’incentivo nella realizzazione dei progetti, si è fatto riferimento

all’indagine condotta in Panel Cultura. In particolare, il quesito ha riguardato se e come il

contributo abbia inciso sull’investimento.

Considerando la capacità dei progetti finanziati di incidere in modo positivo su aspetti rilevanti,

per 7 imprese beneficiarie su 10 (69,3%), i finanziamenti del PON Cultura e Sviluppo risultano

di elevata utilità per l’attività aziendale. In particolare, in assenza del contributo il 43,6% non

avrebbe realizzato il progetto finanziato ovvero lo avrebbe differito nel tempo (15,4%) oppure

ridimensionato (7,7%) realizzandone uno di minore ammontare o con una tecnologia meno

sofisticata (2,6%). Molto più contenuta, all’opposto, è la quota di imprenditori che avrebbe

comunque realizzato il progetto, anche in assenza di agevolazioni: il 28,2%.

Rispetto agli ambiti di attività, è tra gli imprenditori del Terzo Settore che i finanziamenti hanno

avuto il riscontro maggiormente positivo. A livello territoriale gli intervistati che si dichiarano

maggiormente soddisfatti, in termini di vantaggio tratto dall’utilizzo degli incentivi PON,

risultano gli imprenditori della Basilicata, mentre una minore efficacia viene segnalata dagli

intervistati della Puglia.

6.6 ICC e territorio

L’integrazione degli investimenti delle ICC generati dalla misura nel sistema territoriale di

riferimento è sicuramente un effetto atteso del programma. Esso è perseguito direttamente

attraverso le azioni collegate agli attrattori e indirettamente mediante la generazione di nuove

imprese, che ha una dimensione originariamente settoriale ma che ha chiari ricadute in termini

di valorizzazione culturale del territorio e creazione di nuove filiere.

Una sperimentazione interessante nell’ambito del Programma potrebbe riguardare la

promozione e l’animazione di cluster territoriali di imprese culturali e creative, ovvero di

sistemi integrati di imprese, associazioni, istituzioni locali, istituti finanziari, università,

fornitori di servizi ed altri stakeholder, in una logica di progetto integrato.

21 In termini operativi, nei bandi ci si limita a richiedere che l’impresa beneficiaria non abbia avviato la

realizzazione del progetto prima della data di presentazione della domanda di aiuto.

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48

7. BENCHMARK CON ESPERIENZE INTERNAZIONALI

7.1 Inquadramento

In questo capitolo vengono passati in rassegna, in forma preliminare, alcuni programmi o

progetti internazionali di sostegno al settore della cultura e degli attrattori culturali, con

l’obiettivo di identificare elementi di benchmark e strumenti applicabili anche nel nostro Paese

per lo sviluppo e l’innovazione dell’industria culturale e creativa.

In generale, si rileva che le misure di facilitazione dell’accesso al credito o gli schemi di

incentivi finanziari senza altre forme di supporto ottengono risultati sub-ottimali22. In Europa,

sia il settore pubblico che quello privato hanno riconosciuto la necessità di sviluppare servizi a

supporto delle attività culturali e creative. Le misure e gli strumenti non finanziari possono

aiutare le imprese culturali e creative a identificare gli schemi e le risorse finanziarie adatte a

supportare le loro iniziative oltre che a rafforzare il miglioramento della loro capacità

organizzativa e gestionale. Il ricorso a intermediari specializzati fortemente radicati nei territori,

inoltre, è in molti casi un fattore di successo.

Di seguito si riportano alcune esperienze europee, nell’ambito delle quali vengono applicati sia

strumenti finanziari (project finance, equity, garanzie e prestiti) sia servizi reali.

7.2 Servizi prevalentemente finanziari

Fondo Industrie Creative (Stimuleringsfonds) in Olanda

Il Fondo è stato istituito nel 2013. Si articola in programmi, alcuni dedicati a specifici settori

(architettura, design, cultura digitale) ed altri a tematiche trasversali (internazionalizzazione,

sviluppo dei talenti, programmi “crossover”). Le funzioni svolte attraverso i programmi sono

l’erogazione di finanziamenti per sviluppare imprese creative (attraverso bandi e concorsi) e la

formazione/assistenza ai professionisti ai fini della costruzione dei piani di progetto. Il Fondo

ha un budget annuale di circa 16 milioni di euro, per la maggior parte finanziato dal Ministero

dell’Educazione, della Cultura e della Scienza e integrato da contributi del Ministero degli

Affari Esteri per le attività nel campo dell’internazionalizzazione e del Ministero delle

Infrastrutture e dell’Ambiente per il programma AARO (Agenda per l’Architettura e

Progettazione del territorio).

Il venture capital Fonds Kreativwirtschaft Berlin

22 V. ad es. Towards more efficient financial ecosystems: innovative instruments to facilitate access to finance

for the cultural and creative sectors (CCS), Good Practices Report, European Union, 2016.

.

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49

VC Fonds Kreativwirtschaft Berlin GmbH supporta le PMI creative di stanza a Berlino

fornendo equity per le loro iniziative. Il Programma è una joint venture della Investitionsbank

Berlin (IBB) e dello Stato di Berlino; esso è stato lanciato nel 2008. Dispone di 30 milioni di

euro ed è parzialmente supportato dal FESR.

Il limite all’investimento in una singola azienda è pari a tre milioni di euro e la copertura

massima è del 50%. La parte rimanente del costo dell’investimento deve essere coperto da

investitori privati. Il Fondo tiene regolarmente contatti con le organizzazioni, gli intermediari

e gli altri attori del sistema delle imprese creative. Questa proattività permette al Fondo di

identificare le iniziative più promettenti in termini di investimento.

L’effetto leva del Fondo è pari a circa 200 milioni di euro, provenienti da investitori privati. Il

fondo ha una parte attiva anche nella gestione delle operazioni delle imprese supportate e offre,

quando richiesto, servizi di mentoring, coaching e servizi di consulenza ad hoc.

ICEC – Programma dei contributi restituibili

Il meccanismo dei contributi restituibili è uno strumento di project finance nei settori culturali

e creativi lanciato dall’ICEC, l’Istituto Catalano per le Imprese Culturali, nel 2012. Il

programma è disegnato per stimolare il cambiamento di approccio delle imprese culturali,

tradizionalmente improntato alla dipendenza dai sussidi pubblici, per arrivare ad intraprendere

attività caratterizzate dal rischio condiviso fra settore pubblico e privato.

Il programma ha l’obiettivo di migliorare la competitività e la sostenibilità finanziaria delle

aziende attive nei settori culturali e creativi. Esso estende il supporto finanziario alle imprese

culturali, purché orientate al mercato. In caso di successo, l’ICEC riceve una quota di profitto

determinata sulla base della contribuzione iniziale. Nei primi quattro anni di operazioni, lo

schema ha raggiunto circa sei milioni di euro di sovvenzioni concesse.

Cultuur-Ondernemen, Olanda

La Fondazione supporta artisti, creativi e organizzazioni culturali nell’utilizzare il loro capitale

creativo per fini commerciali. La prima attività è quella di facilitare l’incontro fra artisti,

creativi, istituzioni culturali e organizzazioni sociali. La Fondazione eroga loro prestiti a tassi

di interesse particolarmente bassi e fornisce coaching, mentoring, training, programmi learning

on the job, supporto finanziario, servizi di consulenza e informazioni circa il mercato e i servizi

disponibili.

St’Art Investment Fund for Cultural and Creative Industries, Belgio

St’art è un fondo di investimento di Bruxelles. Dispone di 16 milioni di euro di capitale e ha

l’obiettivo di supportare l’economia creativa della Regione della Vallonia.

I beneficiari sono le PMI, incluse quelle non profit. I fondi contribuiscono alla creazione di

start-up e allo sviluppo di quelle esistenti, tramite equity e prestiti. Il fondo coopera attivamente

con agenzie pubbliche e fondi di investimento regionali. Il tipo di finanziamento varia a seconda

delle esigenze dell’azienda richiedente, così come la durata del prestito. Il prestito minimo è

pari a 50.000 euro. Alternativamente St’Art interviene tramite l’equity. Le due tipologie di

finanziamento sono combinabili.

Clann Credo, Irlanda

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50

Il Clann Credo è un fondo di investimento sociale, un’organizzazione non profit che eroga

prestiti a favore di organizzazioni non profit, specie quelle attive nel settore della cultura.

7.3 Servizi non finanziari

In alcuni Paesi si punta decisamente sui servizi non finanziari di assistenza alle imprese del

settore culturale e creativo. Nelle Fiandre, ad esempio, sono attivi alcuni centri servizi

(finanziati dal governo) a supporto del settore.

Il Centro servizi per il patrimonio (Faro) fornisce sostegno agli operatori del settore dei beni

culturali sotto forma di consulenza (tra cui la mappatura delle fonti di finanziamento

disponibili) e di networking. Agisce come interfaccia del Governo per tutte le iniziative legate

direttamente e indirettamente alla valorizzazione culturale: patrimonio immobiliare, arti

amatoriali, lavoro socio-culturale, istruzione, turismo, scienza e innovazione. Promuove e

gestisce progetti di reti di organizzazioni internazionali, bilaterali e multilaterali. Favorisce lo

sviluppo delle industrie culturali e contribuisce al rafforzamento delle iniziative di supporto

socio-economico agli operatori del settore. Inoltre, il Centro servizi per i media e gli

audiovisivi (BAM - Instituut voor beeldende audiovisuele en mediakunst), si occupa di

orientamento, promozione internazionale e analisi. il Centro servizi per lo spettacolo (VTi -

Vlaams Theater Instituut) centro studi e ricerche sulle performing arts fornisce servizi di

orientamento per gli operatori. il Centro servizi di consulenza legale e commerciale

(Kunstenloket) offre assistenza ai singoli operatori privati dei settori artistici e svolge attività

di formazione.

Cultuurinvest

È un Fondo creato nel 2006 dalla società di partecipazioni regionale PMV per sostenere

specificamente investimenti nelle ICC. Consiste di un programma che mette a disposizione dei

progetti creativi supporto finanziario, attraverso partecipazione al capitale o prestiti subordinati,

nonché attività di coaching e di consulenza.

Si rivolge a soggetti operanti nei settori culturali e creativi: audiovisivi, arti visive, design,

videogiochi, stampa, moda, musica, nuovi media, arti dello spettacolo, beni culturali,

architettura, pubblicità e comunicazione, sia for profit che non-for-profit (non sono ammessi i

privati) localizzati nella Regione o a Bruxelles.

Interviene con finanziamenti o partecipazioni in progetti attinenti al sistema culturale che

risultano finanziati per almeno il 30% da privati. La scala dell’intervento varia a seconda delle

necessità (mediamente tra 30.000 euro e un milione di euro).

Organizzazione “Fabbrica di Innovazione Sociale” (Sociale Innovatie Fabriek)

Costituita con il sostegno dell’Agenzia per l’Innovazione (IWT), si occupa di fornire

consulenza e supporto, anche relativo al reperimento di risorse finanziarie legate

all’innovazione sociale.

* * *

Le esperienze esaminate (di cui quelle riportate nel paragrafo rappresentano un insieme ristretto

ma significativo) indicano che la combinazione di agevolazioni finanziarie e servizi reali è

largamente diffusa.

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51

Applicate congiuntamente, le due linee di sostegno devono produrre effetti sinergici sulla

produttività, la propensione all’innovazione e la capacità imprenditoriale delle imprese

appartenenti alle ICC. Per quanto riguarda specificamente i servizi reali, sarebbe auspicabile

prevedere sia azioni di orientamento alla progettazione ed alla ricerca di finanziamenti, sia

interventi di accompagnamento precedenti la presentazione delle domande di agevolazione sia

attività di tutoraggio e mentoring, con il supporto tecnico e gestionale successivo

all’ammissione e prodromico alla positiva realizzazione degli investimenti. Lo stimolo alla

creazione di reti e di cluster di imprese dovrebbe rientrare fra gli obiettivi dell’agevolazione dei

servizi reali.

8. CONCLUSIONI E RACCOMANDAZIONI

I principali risultati del lavoro di analisi e valutazione degli interventi dell’Asse II del PON

Cultura possono essere sintetizzati in questo modo:

(a) gli interventi si inseriscono coerentemente in un contesto strutturale le ICC delle

Regioni Meno Sviluppate in evoluzione, che il potere generativo (di valore

aggiunto, di occupazione, di creatività, di inclusione) del Programma rafforza in

termini di potenzialità e qualità della crescita;

(b) gli strumenti di agevolazione (combinazione di sovvenzioni e prestiti agevolati)

appaiono ben calibrati rispetto ai fabbisogni di investimento e sviluppo delle imprese,

anche se emerge un chiaro sottodimensionamento della domanda delle MPMI

esistenti;

(c) le procedure di attuazione degli avvisi si sono dimostrate complessivamente efficienti

mentre il meccanismo e le procedure di selezione hanno prodotto tassi di non

ammissione molto elevati. Questa criticità è stata superata, nel corso dell’attuazione,

attraverso la razionalizzazione dei criteri e un accompagnamento più focalizzato delle

imprese in fase di presentazione delle domande;

(d) i target intermedi sono stati raggiunti, a livello sia fisico che finanziario. Sui livelli e

le prospettive della spesa finanziaria incidono le (purtroppo consuete) incertezze nella

rendicontazione da parte dei beneficiari, in questo caso aggravate dall’inesperienza e

dalla piccola dimensione;

(e) dall’analisi dei progetti finanziati emergono indicazioni positive circa la coerenza con

la programmazione, l’integrazione fra proposte delle imprese e valorizzazione degli

Attrattori, la creazione di partenariati. I meccanismi di integrazione delle imprese nei

sistemi territoriali di riferimento potrebbero essere probabilmente rafforzati. La

distribuzione delle domande presentate e dei progetti finanziati mette in luce

l’apparente sottodimensionamento delle MPMI che hanno partecipato agli avvisi e la

forte concentrazione delle domande provenienti dalla Campania.

A fronte delle aree di possibile rafforzamento della programmazione ed attuazione dell’Asse II

del PON Cultura, possono essere formulate le raccomandazioni richiamate di seguito.

1. RICALIBRARE L’OFFERTA DI AGEVOLAZIONI PER LE MPMI (TITOLO II)

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Il sottodimensionamento delle domande di agevolazione delle MPMI emerge in modo

piuttosto netto dai dati sulle candidature e sui progetti finanziati. I beneficiari

appartenenti al Titolo I e III (start-up e Terzo Settore) della misura hanno utilizzato in

modo consistente gli incentivi, presumibilmente per effetto delle tradizionali difficoltà

nell’accesso al credito di queste categorie imprenditoriali e per la vantaggiosità della

presenza combinata di contributo a fondo perduto e di finanziamento a tasso zero. La

risposta limitata delle MPMI dovrebbe essere, in primo luogo, opportunamente indagata

e spiegata. Incide probabilmente la minore domanda di queste imprese per finanziamenti

da destinare a nuovi investimenti. Una nuova valutazione dei fabbisogni di queste

imprese dovrebbe condurre ad una revisione delle forme di agevolazione proposte.

2. RIPENSARE I VINCOLI TERRITORIALI ALL’UBICAZIONE DELLE MPMI E DEI SOGGETTI DEL

TERZO SETTORE, SPERIMENTARE AZIONI DI SOSTEGNO ALLA DOMANDA DI ATTIVITÀ

CULTURALI E CREATIVE DA PARTE DEGLI ATTRATTORI

I vincoli legati alla ubicazione territoriale di MPMI e soggetti del Terzo Settore sono

certamente funzionali alle strategie dell’Asse II, che deve legare lo stimolo alle attività

culturali e creative con la valorizzazione degli attrattori e dei loro territori. Essi

potrebbero però avere contribuito a limitare la domanda di fondi da parte delle imprese

e a vincolarne la progettualità. Un approfondimento dell’analisi potrebbe riguardare la

possibilità di imperniare la costruzione della relazione fra imprese, attrattori e territori

non tanto sul vincolo territoriale di ubicazione delle imprese quanto sul sostegno (ad

esempio attraverso azioni pilota, limitati incentivi finanziari e costruzione di capacità

istituzionale) alla domanda di attività culturali e creative da parte degli attrattori e

probabilmente del sistema museale.

3. SPERIMENTARE UNA COMBINAZIONE DI INCENTIVI FINANZIARI E SERVIZI REALI

Anche in forma limitata e sperimentale, potrebbe essere utile combinare (integrandoli)

gli incentivi finanziari con servizi reali a vantaggio dei beneficiari, finalizzati ad esempio

all’orientamento della progettazione, alla pianificazione strategica ed economico-

finanziaria delle attività dell’impresa, alla creazione di reti, all’internazionalizzazione,

alla gestione tecnica e finanziaria dei progetti cofinanziati dai fondi strutturali, etc. Come

si è visto nell’analisi di benchmark, alcune importanti iniziative europee sostengono le

ICC attraverso questa combinazione di agevolazioni. Gli strumenti finanziari (di diversa

natura) vengono quindi affiancati da servizi non finanziari (accompagnamento,

tutoraggio, mentoring ma anche piattaforme per facilitare l’incontro fra domanda e

offerta, sistemi di voucher per l’acquisto di servizi specializzati, etc.). La

modellizzazione di alcune di queste esperienze potrebbe essere un primo passaggio per

la messa a punto di una misura integrabile nel PON.

4. SPERIMENTARE AZIONI FINALIZZATE ALLA CREAZIONE DI CLUSTER E

ALL’INTEGRAZIONE TERRITORIALE

La strategia dell’Asse II è fortemente orientata al territorio: in modo diretto nelle

componenti legate alla valorizzazione degli attrattori ed in modo più indiretto

nell’intervento settoriale di rafforzamento delle imprese del settore culturale e creativo.

Potrebbe quindi essere rilevante un’azione sperimentale di promozione di progetti

finalizzati alla creazione di clusters e reti di industrie culturali e creative, con il

coinvolgimento di imprese della filiera della valorizzazione culturale e turistica, parchi

tecnologici e scientifici, poli universitari e centri di ricerca, incubatori, autorità pubbliche

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53

del settore culturale e creativo, nonché con il ricorso a metodologie partecipative e

all’aggregazione degli attori locali. Sulla territorializzazione integrata delle misure di

valorizzazione esistono ampie sperimentazioni, a livello sia regionale che nazionale, di

cui sarebbe utile rivalutare i possibili ed opportuni elementi di adattabilità.

5. ARTICOLARE E TERRITORIALIZZARE LE ATTIVITÀ DI COMUNICAZIONE

L’obiettivo di una comunicazione rafforzata è principalmente quello di moltiplicare la

conoscenza delle opportunità offerte da Cultura Crea e sostenere il numero delle

domande di agevolazione. Potrebbe quindi essere opportuno integrare la formula del

webinar e dei workshop di presentazione dei vari incentivi (quindi, non specificamente

mirati a gruppi, settori o categorie) con attività di promozione specifiche nelle Regioni

interessate, con focus sui potenziali beneficiari. Si potrebbe ad esempio dare vita a: (i)

interventi di animazione territoriale; (ii) azioni promozionali per diffondere la

conoscenza sulle potenzialità di sviluppo del territorio offerte dalla presenza di un

attrattore culturale, a partire dai territori al momento meno attivi; (iv) partnership per la

realizzazione continuativa di eventi, seminari e incontri che riguardino le opportunità

offerte dall’incentivo; (v) azioni promozionali mirate ai settori complementari della

filiera culturale e creativa ed ai professionisti.

In sintesi, la raccomandazione in questo caso è di sviluppare una maggiore

focalizzazione territoriale della comunicazione, rendendola più diretta e partecipata con

l’obiettivo di creare nuove relazioni di rete e di cluster.

BIBLIOGRAFIA

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2016.

Benchmarking funding for the creative industries. Mapping public funding and drawing up

scenarios for internationalisation, Symantra, February 2015.

Creative industries value chain: The value chain logic in supply chain relationships, Emilia

Madudová, 2017.

Page 57: Servizio di supporto all Autorità di Gestione del PON ......Servizio di supporto all’Autorità di Gestione del PON Cultura e Sviluppo 2014-2020 finalizzato alla attuazione del Piano

54

Create, Innovate, Grow. A new policy agenda to maximise the innovative contributions of

Europe’s creative industries Recommendations from the Policy Learning Platform of the

European Creative Industries Alliance, European Creative Industries Alliance, 2014.

Creative economic outlook and countries profile. Trends in the international trade in creative

industries. UNCTAD, 2018.

Creative Europe Networks, European Union 2016.

Creative industries Analysis of industry-specific framework conditions relevant for the

development of world-class clusters. European Cluster Observatory, 2013

Creative industries and MSMEs, United Nations Industrial Development Organization, 2007

Creative Industries Policy recommendations – promotion of cross-innovation from creative

industries, Thomas Lämmer-Gamp, 2014.

Creative industries spill-overs and cross-innovation*, European Creative Alliance, 2014

Developing Cultural Industries Learning from the Palimpsest of Practice, Christiaan De

Beukelaer, European Cultural Foundation, 2012.

Early Stage Innovation Financing (ESIF) Facility, World Bank, 2012

ICT sector - value added, employment and R&, Eurostat, 2015.

How can cultural and creative industries contribute to economic transformation through smart

specialisation? POLICY HANDBOOK ON How to strategically use the EU support

programmes, including Structural Funds, to foster the potential of culture for local, regional

and national development and the spill-over effects on the wider economy?, European Union,

2012.

Io sono Cultura 2018. L’Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi. Quaderni di Symbola,

2018.

Italia creativa. L’industria culturale e creativa in Italia, EY, 2017.

Joint event: SME competitiveness, Interreg Europe, 2018.

Literature Review on the Impact of Business Incubation, Mentoring, Investment and Training

on Start-up Companies Claudia Pompa Overseas Development Institute February 2013.

Business Development Services for Micro, Small and Medium Enterprises – Literature Review

of Past Trends and Future Directions, in World Review of Entrepreneurship Management and

Sustainable Development, December 2015, Sandeep Goyal, Bruno S. Sergi, Mark Esposito.

Mapping the creative value chain. A study of the economy on culture in the digital age,

European Union, 2017.

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55

Measuring the economic contribution of cultural industries. A review and assessment of current

methodological approaches, UNESCO, 2009.

Panel Cultura. Indagine sul Sistema produttivo culturale e creativo del Mezzogiorno,

Demoskopika, 2018.

Rapporto Annuale Federculture, Cangemi Editore International, 2017.

Rapporto PMI Mezzogiorno, Cerved, 2018.

Start-up promotion instruments in OECD countries and their application in developing

countries, GIZ, 2012

Study on audience development. How to place audiences at the centre of cultural organizations:

final report – Study, European Union, 2017.

Survey on access to finance for cultural and creative sectors, Evaluate the financial gap of

different cultural and creative sectors to support the impact assessment of the creative Europe

Programme, European Commission, 2013.

The economic impact of the creative industries in the Americas, Oxford Economics, 2012.

The Effect of Accelerators and Mentors on Early-Stage Firms Kathy Qian, Victor Mulas, and

Matt Lerner, World Bank 2018.

The Importance of Start-ups in Job Creation and Job Destruction, Kauffman Foundation, 2010.

The Role of Incubators in Supporting Sustainable Entrepreneurship, Klofsten, M., Bank, N. &

Bienkowska, 2016.

Towards more efficient financial ecosystems: innovative instruments to facilitate access to

finance for the cultural and creative sectors (CCS), Good Practices Report, European Union,

2016.

Page 59: Servizio di supporto all Autorità di Gestione del PON ......Servizio di supporto all’Autorità di Gestione del PON Cultura e Sviluppo 2014-2020 finalizzato alla attuazione del Piano

56

ALLEGATI

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57

Allegato 1 - Scheda Imprese Beneficiarie

Tabella A - Imprese beneficiarie, attività, attrattore di riferimento, impatto sulla filiera turistico-culturale

Impresa Luogo Attività Attrattore di

riferimento Partenariati/accordi

Sottoscrizione

contratto di

finanziamento

Investiment

o previsto

(Euro)

Fatturato

previsto a

regime

(Euro)

Imprese culturali

1 4DLAB Avellino Rilievo topografico 3D da

drone per l’investigazione di siti archeologici ed edifici di

interesse storico-culturale

Collaborazioni con istituti

superiori e Università

30/08/2017 123.140 2.568.000

2 4HANDS Pozzuoli Realizzazione di un portale

web, luogo di incontro per D e O turistico-culturale. Due

sezioni: descrizione BBCC

campai e spazio virtuale per la promozione degli inserzionisti.

Contatti con S. Archeologica

Campania, comune di Pozzuoli e Baia. Accordi con

altre imprese

14/03/2018 224.415 654.000

3 ARTEFIC

E

Napoli Promozione arte della ceramica

e porcellana e dei musei.

Realizzazione di cataloghi virtuali in 3D e schede digitali

delle opere

Museo

Capodimonte

Convenzione con Museo

Capodimonte e Museo

ceramica. In negoziazione con il Polo Museale Napoli,

facoltà Ingegneria,

associazione produttori e altri.

20/06/2018 247.325 1.215.000

4 AUTISM

AID

Napoli Servizi specifici per autistici.

Percorsi culturali, spettacoli fruibili tramite touchscreen

Museo

Archeologico di Napoli

20/07/2017 66.560 142.248

5 BABY

GARDEN

ACADEMY

Catania Progetti ludico-didattici per

bambini per far conoscere la

storia culturale e i luoghi principali catanesi

ex

Manifattura

Tabacchi

28/04/2017 220.953 334.920

6 B/ART Gioiosa

Marena

Messina

Stampa digitale per creare

gadget connessi al patrimonio

storico-culturale dei Nebrodi e delle Eolie.

02/12/2017 81.260 214.000

7 BB

PLANE

Bari Piattaforma per volo condiviso

tramite il quale usufruire dei

BBCC dall’alto

Accordo con Consorzio

universitario ricerca e

Innovazione. AAATT per gestione, marketing e

internazionalizzazione

20/03/2018 139.349 1.406.900

8 BIG BANG

PRODUC

TIONS

San Vitaliano

(NA)

Portale web per promozione BBCC campani (con info,

biglietti online, etc.)

area archeologica

di Ercolano

Primi video: Scavi di Ercolano; Museo

Archeologico Virtuale di E.,

palazzo reale, Galleria borbonica, Certosa di Padula

etc.

16/06/2017 341.132 1.103.685

9 BURELLY

Napoli Piattaforma dig. Per fruizione BBCC dei turisti disabili

Accordi con Ass. Handicappati e Ass.

Trasporti

19/02/2018 179.880 307.000

10 COLONN

ESE AND

FRIENDS

Napoli Piattaforma web per

valorizzazione identità culturale

e e-commerce

Reggia di

Caserta

Guida su Reggia Caserta e

Reggia San Leucio

12/05/2017 216.689 1.000.000

11 COSY FOR YOU

Napoli Pacchetti turistici per disabili Museo Archeo di

Napoli

16/11/2017 150.137 1.937.500

12 CREW Catania Portale per pubblicazione foto

di BBCC catanesi

Accordi con comune

Catania, Ente Parco, Museo C. Ursino e attrattori locali

28/08/2017 326.163 605.000

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58

Impresa Luogo Attività Attrattore di

riferimento Partenariati/accordi

Sottoscrizione

contratto di

finanziamento

Investiment

o previsto

(Euro)

Fatturato

previsto a

regime

(Euro)

13 DIGITAL COMMU

NICATIO

N MULTIM

EDIALE

Crotone Prodotti multimediali per la valorizzazione dei BBCC

Accordi con Sky, Mediaset, La 7

04/10/2017 103.551 288.000

14 ECCLESI

A VIVA

Agrigento Percorso paleocristiano nella V.

dei Templi

Parco Valle

Templi

Accordo con ente Parco

Valle dei Templi

13/06/2017 159.375 187.763

15 Living Salerno Piattaforma per comportamenti ecosostenibili e tutela dei

BBCC

Comune, Regione, Università di Salerno

29/01/2018 26.000 312.500

16 EIDHOS

Publishing and

Design

C. Di Stabia Stampa digitale 3D per ricreare

opere

Collaborazione con Sopr.

Pompei e Polo museale Napoli

09/01/2018 325.202 2.160.000

17 ETES Salerno App hi-tech per fruizione

BBCC

Arena Flegrea e Museo

Diocesano di Napoli

11/04/2017 199.981 551.627

18 FABRIKA Padula

(SA)

Realizzazione di un FabLab per

la digitalizzazione e stampa 3 D di manufatti, cataloghi e opere

museali. Percorsi formativi

presso BBCC

FabAcademy, la Seconda

Università di Napoli e il comune

05/10/2017 98.674 169.593

19 FONDAZI

ONE

ALARIO PER VEIA

ELEA

Ascea (SA) Living lab e collaborative

innovation per enti, persone

attive nei BBCC dell’area del Parco archeologico

Parco

archeologico

di Veia

28/07/017 145.000 224.000

20 FONDAZI

ONE COMUNI

TA’ CX

STORICO DI

NAPOLI

Napoli Tour virtuali BBCC Napoli e in

particolare il Museo Archeologico

Museo

archeologico di Napoli

Museo PLART, Fondazione

Banco di Napoli, Autorità Portuale di Napoli

16/07/017 250.000 1.276.000

21 FORMA

MENTE

Scalea

(Cosenza)

Percorso museale innovativo Galleria

Nazionale di Cosenza,

Palazzo

Arnone

Accordo con Galleria

Nazionale di Cosenza

20/03/2018 121.519 52.211

22 GN SERVICE

S

Castellana G. (BA)

Piattaforma per imprese che operano in ambito BBCC

Tour operator, APT Basilicata e Puglia

01/08/2018 194.887 1.225.000

23 GREEN

NAXOS

Catania Noleggio mezzi leggeri per

visita parco di Naxos

Parco Archeo

di Naxos

21/03/2018 321.860 212.400

24 HISTORI

ES

Trecastagni

(Catania)

App per gamification e

storytelling legata a BBCC

Comitato Popolare Antico

Corso, l’associazione Guide turistiche, chiesa di San

Benedetto

31/07"017 42.400 138.000

25 HI

CULTURI

UM

Custonaci

(TP)

App per valorizzazione BBCC 01/11/2017 122.100 194.000

26 IRIS Napoli Web site con info circa BBCC

Campania

Complesso

Girolamini

Museo del Tesoro di S.

Gennaro, Biblioteca

Girolamini, Fondazione Vico

30/08/2017 68.000 207.700

27 KOMOSE

E

Siracusa Webs site per info circa BBCC

dell’area e possibilità acquisto enogastronomia siciliana

27/07/2017 170.000 6.096.000

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59

Impresa Luogo Attività Attrattore di

riferimento Partenariati/accordi

Sottoscrizione

contratto di

finanziamento

Investiment

o previsto

(Euro)

Fatturato

previsto a

regime

(Euro)

28 LA GRANDE

BELLEZZ

A

Albienella (SA)

Realizzazione centro per eventi culturali

Museo e Parco Arche di

Paestum

15/02/2018 222.690 252.800

29 LUNIA FILM

Casoria (Na)

Costituzione società cinematografica - corto e medio

video per promozione BBCC

Accordi con associazioni e R. Campania Film

Commission

23/08/2017 19.974 85.200

30 MUSEID

E

Quadrelle

(AV)

Web platform per promozione

territorio e pianificazione itinerari

26/11/2018 120.000 338.274

31 PUBLICS Giugliano

(Na)

Web site per promozione eventi

culturali

Accordi in itinere 12/07/2018 206.710 425.250

32 SMARTO

URISM

Adrano

(Catania)

App per teatri d’opera - libretto

sulla app

Accordo con Uni Catania per

formazione laureandi

18/07/2017 300.196 496.000

33 SOCIETA’ NAZ DI

SALVAM

ENTO

Agropoli (SA)

Accompagnamento turisti per i parchi archeologici - con nave

Parco Arche di Paestum e

Velia

19/01/2018 249.455 666.825

34 SUD COMUNI

CAZIONE

Napoli Web TV Napoli nel mondo con focus su BBCC

Accordi con ordine giornalisti e altre

associazioni

10/08/2017 261.684 595.000

35 TEMPOR

A

Noto

(Siracusa)

Accompagnamento a visite

ecosostenibili all’attrattore

Area

d’attrazione

Cava Ispica, Necropoli e

Castello

20/11/2017 221.425 132.437

36 TROPPA

RT

Napoli Galleria Borbonica 3d - realtà

aumentata

Accordo con Galleria

Borbonica di Napoli

10/10/2017 176.284 170.000

37 23STRADA

Messina Opere cinematografiche (anche 3D) su vita culturale siciliana

Accordi con emittenti locali, Warner music e in corso con

comuni locali

06/11/2018 238.750 1.672.000

38 VIDEO

TEAM

Benevento Video, news su BBCC e

patrimonio eno-gastronomico

del territorio

03/05/2018 127.886 274.850

39 VIVERE Bagheria Ristorazione inclusiva (con impiego di addetti affetti da

sindrome di down) e

riferimento al patrimonio culturale siciliano

Castello di Zisa Palermo

07/08/2017 144.107 355.740

40 XDCAM Salerno Audiovisivi HD per patrimonio

prov. Salerno

Partenariati da avviare -

università, R. Campania

04/12/2017 124.873 212.000

41 WI2C Vico E.

Napoli

Piattaforma wifi gratuita per

connettere info su BBCC e esercizi della zona

Area arche di

Stabia

Partenariati da avviare. Con

amministrazioni locali

11/07/2017 315.219 281.000

42 WORLDV

IDEO 360

Lecce Video su BBCC dell’area e

database video per utilizzazione

pubblicitaria

20/02/2018 372.835 423.500

Imprese creative

43 ARCHIT

OYS

Catania Toys che raccontano i BBCC

locali

Accordo con Università e

CNR Catania

17/06/2017 62.857 258.221

44 ARTMAP

P

Salerno Web site con info sui BBCC,

itinerari, offerta culturale, etc.

Accordi con operatori

culturali locali

30/07/2018 71.500 236.370

45 BMT SM Capua

Vetere (Caserta)

Monitoraggio e analisi arche

delle strutture dei BBCC

Accordo con Ordine dei

Geologi

24/01/2018 223.304 420.000

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60

Impresa Luogo Attività Attrattore di

riferimento Partenariati/accordi

Sottoscrizione

contratto di

finanziamento

Investiment

o previsto

(Euro)

Fatturato

previsto a

regime

(Euro)

46 DEVITO AUSTERI

ARCHITE

TTI

Bitritto (Bari)

Monitoraggio, analisi strutture BBCC

Accordi con associazione e altri studi

18/10/2017 55.000 147.840

47 E CURTI Sant'Anastasia Napoli

Ristorante con ricettario d’epoca

Parco archeologico

di Pompei

19/12/2017 190.560 794.900

48 ENERGR

EENUP

Pietramelar

a (Caserta)

Analisi ambientali e

archeometriche, monitoraggio etc. consumi, efficienza

energetica etc.

Da definire 12/07"017 120.000 89.000

49 NELIGHT

EN ABC

Salerno Videogioco per promozione

turistica BBCC campani e enogastronomia

30/07/2018 106.500 331.200

50 HUB

TURISTI

CO LAMPED

USA

Lampedusa Hub per info e servizi per il

soggiorno turistico

Accordi con archivio storico

e comuni di Lampedusa e

Linosa

12/05/2017 22.401 173.250

51 IDEA FAKTOR

Y

Napoli Org eventi multimediali culturali svolti in collaborazione

con attrattori culturali locali e

artisti

MANN e Palazzo Reale

Protocolli di intesa con Museo Archeologico

Nazionale, Palazzo Reale,

Museo Civico Castelnuovo, Museo Capodimonte etc.

28/02/2018 288.000 721.875

52 INNOVA

ZIONI

Padula

(SA)

Realizzazione Museo della

pietra di Padula

Certosa di San

Lorenzo in Padula

05/12/2017 220.000 89.000

53 L ART Carini (PA) Rilievo 3D di strutture e

manufatti di interesse

Accordo con Dip. BBCC

Regione Sicilia

26/07/2017 221.745 1.690.000

54 NONPLU

SULTRA

Aci

Sant’Antonio (Catania)

Marketing e organizzazione

eventi

10/10/2017 57.185 419.000

55 OASI DEL

SALTIMB

OCCA

Vico Equense

Ampliamento forno - proposta di ricette pompeiane tradizionali

Area archeo di Stabia

Accordo con Fondazione Svil. Turistico Vico E.

26/07/2017 243.000 175.920

56 SCOOP Bonalbergo (campania)

Monitoraggio e manutenzione BBCC

31/08/2018 75.697 143.000

57 SKY

PROJECT

Matera Tour virtuali con droni -

patrimonio BBCC lucano

Protocollo con APT

Basilicata

05/12/2017 45.845 117.250

58 TIDE Napoli Società comunicazione e

valorizzazione patrimonio

culturale

09/11/2018 217.887 800.000

59 U GAME Palermo Fruizione ludica del patrimonio

culturale-artistico - piattaforma

web

Accordi con gallerie d’arte,

associazioni e musei

31/10/2018 107.000 1.032.500

Patrimonio storico-culturale

60 ABT Avellino Tour virtuali valorizzazione

BBCC e cultura dei territori

interni campani

15/05/2018 360-765 914.000

61 COMUNITA’

COOP SCHERIA

Tirolo (CZ) Polo museale e gestione tre attrattori

14/03/2018 98.086 188.000

62 CULTUR

A LAB 4.0

C.

Voltturno

(Caserta)

spazio espositivo polivalente

all’interno dell’Ecoparco

Mediterraneo

Accordi in definizione con

enti pubblici e privati

01/03/2018 397.200 926.093

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61

Impresa Luogo Attività Attrattore di

riferimento Partenariati/accordi

Sottoscrizione

contratto di

finanziamento

Investiment

o previsto

(Euro)

Fatturato

previsto a

regime

(Euro)

63 DISCOVR CUOMO

Gragnano Napoli

museo virtuale lavorazione della pasta

Univ. Federico II e accordo con Distr. Turistico Costa

d’Amalfi

20/02/2018 250.000 333.000

64 ELEN

RESTAU

RI

Napoli restauro e conservazione con

tecnologie ecosostenibili

21/12/2017 70.187 138.100

65 ESSENZA Matera realizzazione museo dell’Amaro Lucano

Accordo con fondazione Matera 2019

28/02/2018 399.050 610.000

66 MUSEO

DEL

FUOCO

Manfredoni

a

museo sulle tecniche dei vigili

del fuoco e croce rossa nel

gestire le fiamme

Accordi in negoziazione con

V. Fuoco, C. Rossa e Ente

Parco Gargano

08/01/2018 241.660 163.000

67 LEGAMB

IENTE PALERM

O

Palermo zone ecologiche in prox

dell’attrattore compattatori eco

Castello Zisa 2707/2017 169.459 46.000

68 LE

MOSTRE IMPOSSI

BILI

Napoli mostre digitali con riproduzioni

dei grandi capolavori italiani

12/06/2018 272.340 555.000

69 LIBEROF

UTURO

Castelvetra

no (TP)

isole ecologiche in prox

dell’attrattore

Parco

archeologico di Selinunte e

cave di Cusa

28/07/2017 147.950 79.200

70 MAVV Padula

(SA)

Musoe dell’arte del vino e della

vite

Accordi in negoziazione con

enti pubblici e consorzi

02/11/2017 195.312 126.200

71 MUSEO

D’ARTE

ANTICA

Corigliano

C.

(Cosenza)

Museo che raccolga manufatti

Sibaritide

Museo

archeologico

della

Sibaritide

Accordo con associazioni

locali e pro loco

22/09/2017 91.959 66.400

72 RACCONTI IN

PIETRA

Matera Spazio museale con realtà aumentata

14/09/2017 95.861 91.500

73 VIVAI

BARRETTA

Melito di

Napoli

Manutenzione e ripristino del

verde nell’area archeo

Parco

Archeologico di Pompei

09/02/2018 499.820 2.648.000

Performing Arts

74 4 ALL EVENT

Ramacca (Catania)

Pianificazione e gestione eventi artistici e prodotti locali

Accordi in negoziazioni con enti locali e pro loco

07/07/2017 255.296 496.500

75 ARABAFENICE

Ravello (SA)

Spettacolo teatrale continuativo su storia Ravello e con supporto

digitale

16/02/2018 278.500 634.058

76 BOOKS Napoli Cyber biblioteca Accordi con librerie di

Napoli (2)

05/’4/2018 198.451 85.260

77 CAVA MEDIA

MUSEUM

Cava dei T. Laboratorio di media art Accordi con enti locali, Università, FAI etc.

30(08/2017 290.000 368.000

78 DIETRO

LE QUINTE

caserta Rappresentazioni artistiche

nella Reggia di Caserta e di Carditello per raccontare storia,

tradizioni e cultura locale

Reggia

Caserta

12/06/2018 90.029 22.690

79 EMA Nocera S.

(SA)

Eventi teatrali e musicali per

ripercorrere la storia di Paestum

Parco

archeologico di Paestum

23/10/2017 153.700 660.000

Page 65: Servizio di supporto all Autorità di Gestione del PON ......Servizio di supporto all’Autorità di Gestione del PON Cultura e Sviluppo 2014-2020 finalizzato alla attuazione del Piano

62

Impresa Luogo Attività Attrattore di

riferimento Partenariati/accordi

Sottoscrizione

contratto di

finanziamento

Investiment

o previsto

(Euro)

Fatturato

previsto a

regime

(Euro)

80 FARSALIA

Napoli Rappresentazioni teatrali in dialetto per pubblico che non h

aaccesso ai teatri. Collegamenti

via smarphone o altre device

10/05/2017 78.500 250.500

81 FOTART Catania Agenzia fotografica per reportage su BBCC

29/10/2018 35.150 144.926

82 IL

COMUN

ALE

Catanzaro Valorizzazione e gestione del

teatro Incanto

25/08/2017 271.000 306.200

83 MITI MUSIC

Salerno Spettacoli itineranti di musica classica e sinfonica tra gli

attrattori culturali della

provincia salernitana

Accordi con due distretti turistici e Comune di Cava

26/07/2017 206.000 276.000

84 PERIPLEX

DESIGN

Ariano Iprino

Plastici e scenografie modulari per allestimenti

Accordi con enti pubblici locali

19/10/2017 109.235 203.000

85 PRO

TEATRO

Baiana

(AV)

Compagnia teatro smart, con

prodotti multimediali (alcuni prdotti fee, altri premium, come

corsi di recitazione etc.)

05/08/2017 41.381 175.000

86 SALERNO

CAPITAL

E

Salerno Musical su liberazione dal nazifascismo - con sottotitoli in

digitale

Accordi con distretto turistico e un teatro

19/11/2018 303.000 613.000

87 STEA Bari Consulenza ad organizzazione di eventi pubblici - gestione,

legislazione del lavoro,

sicurezza etc.

14/05/2018 124.201 784.000

88 TOLA ANIMATI

ON

V del Battista

(AV)

Rappresentazione spettacoli teatrali folkloristici

19/09/2017 53.436 436.000

Servizi di supporto

89 CAMPANIA

TOURIST

Pompei Struttura ricettiva Parco Archeo di Pompei

27/07/2017 149.583 164.290

90 CABFOR Padula

(SA)

Ampliamento struttura ricettiva Certosa di San

Lorenza

26/07/2017 300.000 725.000

91 SASSI HOTEL

Matera Miglioramento accessibilità dell’hotel e promozione degli

attrattori locali

Museo Nazionale

Domenico

Ridola e Museo N.

D’Arte

Medievale e Moderna

Matera

Accordi con i Musei 09/02/2018 104.480 825.000

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63

Tabella B Partenariati attivati con il progetto e attrattori di riferimento

Impresa Luogo Arrività Attrattore di

riferimento

Impatto sulla filiera

turistico-culturale

Imprese culturali

1 4DLAB Avellino Rilievo topografico 3D da drone per l’investigazione di siti archeologici ed edifici di interesse storico-

culturale

Collaborazioni con istituti superiori e Uiversità

2 4HANDS Pozzuoli Realizzazione di un portale web, luogo di incontro per D e O turistico-culturale. Due sezioni:

descrizione BBCC campai e spazio virtuale per la promozione degli inserzionisti.

Contatti con S. Archeologica Campania,

comune di Pozzuoli e Baia. Accordi con altre

imprese

3 ARTEFICE Napoli Promozione arte della ceramica e porcellana e dei musei. Realizzazione di cataloghi virtuali in 3D e

schede digitali delle opere

Museo Capodimonte

Convenzione con Museo Capodimonte e Museo

ceramica. In corso con il Polo Museale Napoli,

Facoltà Ingegneria,

associazione produttori e altri.

4 AUTISM AID Napoli Servizi specifici per autistici. Percorsi culturali, spettacoli fruibili tramite touchscreen

Museo Archeologico di

Napoli

5 BABY GARDEN

ACADEMY

Catania Progetti ludico-didattici per bambini per far

conoscere la storia cultturale e i luoghi principali catanesi

ex Manifattura

Tabacchi

7 BB PLANE Bari Piattaforma per volo condiviso tramite il quale

usufruire dei BBCC dall’alto

Accordo con Consorzio

Universitario ricerca e Innovazione. AAATT per

gestione, marketing e

internazionalizzazione

8 BIG BANG

PRODUCTIONS

San Vitaliano

(NA)

Portale web per promozione BBCC campani (con

info, biglietti online, etc.)

Area archeologica

di Ercolano

Primi video: Scavi di

Ercolano; Museo Archeologico Virtuale di

E., palazzo reale, Galleria

borbonica, Certosa di Padula etc.

9 BURELLY Napoli Piattaforma dig. Per fruizione BBCC dei turisti disabili

Accordi con Ass. Handicappati e Ass.

Trasporti

10 COLONNESE AND FRIENDS

Napoli Piattaforma web per valorizzazione identità culturale e e-commerce

Reggia di Caserta

11 COSY FOR YOU Napoli Pacchetti turistici per disabili Museo Archeologico di

Napoli

12 CREW Catania Portale per pubblicazione fotto di BBCC catanesi Accordi con comune

Catania, Ente Parco, Museo C Ursino e

attrattori locali

13 DIGITAL COMMUNICATION

MULTIMEDIALE

Crotone Prodotti multimediali per la valorizzazione dei BBCC

Accordi con Sky, Mediaset, La 7

14 ECCLESIA VIVA Agrigento Percorso paleocristiano nella V, dei Templi Parco Valle Templi

Accordo con Ente Parco Valle dei Templi

15 ECOSOST Salerno Piattaforma per comportamenti ecosostenibili e tutela dei BBCC

Comune, Regione, Università di Salerno

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64

Impresa Luogo Arrività Attrattore di

riferimento

Impatto sulla filiera

turistico-culturale

16 EIDHOS Publishing and Design

C. Di Stabia Stampa digitale 3D per ricreare opere Collaborazione con Sopr. Pompei e Polo Museale

Napoli

17 ETES Salerno App hi-tech per fruizione BBCC Arena Flegrea e Museo Diocesano di Napoli

18 FABRIKA Padula (SA) Realizzazione di un FabLab per la digitalizzazione e stampa 3 D di manufatti, cataloghi e opere museali.

Percorsi formativi presso BBCC

FabAcademy, la Seconda Università di Napoli e il

comune

19 FONDAZIONE ALARIO PER VEIA

ELEA

Ascea (SA) living lab e collaborative innovation per enti, persone attive nei BBCC dell’area del Parco

archeologico

Parco archeologico di Veia

20 FONDAZIONE COMUNITA’ CX

STORICO DI

NAPOLI

Napoli Tour virtuali BBCC Napoli e in particolare il Museo Archeologico

Museo archeologico di

Napoli

Museo PLART, Fondazione Banco di

Napoli, Autorità Portuale

di Napoli

21 FORMAMENTE Scalea (Cosenza)

Percorso museale innovativo Galleria Nazionale di Cosenza,

Palazzo Arnone

Accordo con Galleria Nazionale di Cosenza

22 GN SERVICES Castellana G. (BA)

Piattaforma per imprese che operano in ambito BBCC

Tour operator, APT Basilicata e Puglia

23 GREEN NAXOS Catania Noleggio mezzi leggeri per visita parco di NAxos Parco Archeo di Naxos

24 HISTORIES Trecastagni (Catania)

App per gamification e storytelling legata a BBCC Comitato Popolare Antico Corso, l’associazione

Guide turistiche, chiesa di San Benedetto

26 IRIS Napoli Web site con info circa BBCC Campania Complesso Girolamini

Museo del Tesoro di S. Gennaro, Biblioteca

Girolamini, Fondazione

Vico

28 LA GRANDE BELLEZZA

Albienella (SA)

Realizzazione centro per eventi culturali Museo e Parco Arche di Paestum

29 LUNIA FILM Casoria (Na) Costituzione società cinematogrsfica - corto e medio video per promozione BBCC

Accordi con associazioni e R. Campania Film

Commission

30 PUBLICS Giugliano (Na)

Web site per promozione eventi culturali Accordi in itinere

31 SMARTOURISM Adrano

(Catania)

App per teatri d’opera - libretto sulla app Accordo con Uni Catania

per formazione laureandi

32 SOCIETA’ NAZ DI SALVAMENTO

Agropoli (SA)

Accompagnamento turisti per i parchi archeologici - con nave

Parco Arche di Paestum e Velia

33 SUD COMUNICAZIONE

Napoli Web TV Napoli nel mondo con focus su BBCC Accordi con ordine giornalisti e altre

associazioni

34 TEMPORA Noto (Siracusa)

Accompagnamento ecostenibile alle visite dell’attrattore

Area d’attrazione Cava Ispica,

Necropoli e

Castello

35 TROPPART Napoli Galleria Borbonica 3d - realtà aumentata Accordo con Galleria Borbonica di Napoli

36 23STRADA Messina Opere cinematografiche (anche 3D) su vita culturale

siciliana

Accordi con emittenti

locali, Warner music e in corso con comuni locali

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65

Impresa Luogo Arrività Attrattore di

riferimento

Impatto sulla filiera

turistico-culturale

37 VIVERE Bagheria Ristorazione inclusiva (con reclutamento addetti con sindrome di down) e riferimento al patrimonio

culturale siciliano

Castello di Zisa Palermo

38 XDCAM Salerno Audiovisivi HD per patrimonio prov. Salerno Partenariati da avviare -

università, R. Campania

39 WI2C Vico E. Napoli

Piattaforma wifi gratuita per connettere info su BBCC e esercizi della zona

Area arche di Stabia

Partenariati da avviare . Con amministrazioni

locali

Industrie creative

40 ARCHITOYS Catania Toys che raccontano i BBCC locali Accordo con Università e CNR Catania

41 ARTMAPP Salerno Web site con info sui BBCC, itinerari, offerta

culturale, etc.

Accordi con operatori

culturali locali

42 BMT SM Capua

Vetere (Caserta)

Monitoraggio e analisi arche delle strutture dei

BBCC

Accordo con ordine dei

Geologi

43 DEVITO AUSTERI ARCHITETTI

Bitritto (Bari)

Monitoraggio, analisi strutture BBCC Accordi con associazione e altri studi

44 E CURTI S.Anastasia Napoli

Ristorante con ricettario d’epoca Parco archeologico di Pompei

45 HUB TURISTICO

LAMPEDUSA

Lampedusa Hub per info e servizi per il soggiorno turistico Accordi con archivio

storico e comuni di Lampedusa e Linosa

46 IDEA FAKTORY Napoli Organizzazione eventi multimediali culturali svolti in collaborazione con attrattori culturali locali e

artisti

MANN e Palazzo Reale

Protocolli d’intesa con Museo Archeologico

Nazionale, Palazzo Reale,

Museo Civico Castelnuovo, Museo

Capodimonte etc.

47 INNOVAZIONI Padula (SA) Realizzazione Museo della pietra di Padula Certosa di San

Lorenzo in Padula

48 L ART Carini (PA) Rilievo 3D di strutture e manufatti di interesse Accordo con Dip. BBCC Regione Sicilia

49 OASI DEL SALTIMBOCCA

Vico Equense

Forno - ricette pompeiane tradizionali Area Archeo di Stabia

Accordo con Fondazione Svil. Turistico Vico E.

50 SKY PROJECT Matera Tour virtuali con droni - patrimonio BBCC lucano Protocollo d’Intesa con APT Basilicata

51 U GAME Palermo Fruizione ludica del patrimonio culturale-artistico - piattaforma web

Accordi con gallerie d’arte, associazioni e

musei

52 CULTURA LAB 4.0 C. Volturno (Caserta)

Spazio espositivo polivalente all’interno dell’Ecoparco Mediterraneo

Accordi in definizione con enti pubblici e privati

53 DISCOVR CUOMO Gragnano Napoli

Museo virtuale lavorazione della pasta Uni Federico II e accordo con Distr. Turistico costa

d’Amalfi and co

54 ESSENZA Matera Realizzazione museo dell’Amaro Lucano Accordo con Fondazione Matera 2019

55 MUSEO DEL FUOCO

Manfredonia Museo sulle tecniche dei vigili del fuoco e croce rossa nel gestire le fiamme

Accordi in negoziazione con V. Fuoco, C. Rossa e

Ente Parco Gargano

56 LEGAMBIENTE PALERMO

Palermo Zone ecologiche in prossimità dell’attrattore compattatori eco

Castello Zisa

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66

Impresa Luogo Arrività Attrattore di

riferimento

Impatto sulla filiera

turistico-culturale

57 LIBEROFUTURO Castelvetrano (TP)

Isole ecologiche in prossimità dell’attrattore Parco archeologico di Selinunte e

Cave di Cusa

58 MAVV Padula (SA) Museo dell’arte del vino e della vite Accordi in negoziazione

con enti pubblici e consorzi

59 MUSEO D’ARTE ANTICA

Corigliano C. (Cosenza)

Museo manufatti Sibaritide Museo archeologico della

Sibaritide

Accordo con associazioni locali e pro loco

60 VIVAI BARRETTA Melito di

Napoli

Manutenzione e ripristino del verde nell’area archeo Parco

Archeologico di Pompei

Performing Arts

61 4 ALL EVENT Ramacca (Catania)

Pianificazione e gestione eventi artistici e prodotti locali

Accordi in negoziazioni con enti locali e pro loco

62 BOOKS Napoli Cyber biblioteca Accordi con librerie di Napoli (2)

63 CAVA MEDIA MUSEUM

Cava dei T. Laboratorio di media art Accordi con enti locali, Università, FAI etc.

64 DIETRO LE QUINTE

Caserta Rappresentazioni artistiche nella reggia di Caserta e di Carditello per raccontare storia, tradizioni e

cultura locale

Reggia di Caserta

65 EMA Nocera S. (SA)

Eventi teatrali e musicali per ripercorrere la storia di Paestum

Parco Archeologico di

Paestum

66 MITI MUSIC Salerno Spettacoli itineranti di musica classica e sinfonica tra

gli attrattori culturali della provincia salernitana

Accordi con due distretti

turistici e Comune di Cava dei T.

67 PERIPLEX DESIGN Ariano Irpino (AV)

Plastici e scenografie modulari per allestimenti Accordi con enti pubblici locali

68 SALERNO

CAPITALE

Salerno Musical su liberazione dal nazifascismo - con

sottotitoli in digitale

Accordi con distretto

turistico e un teatro

Servizi di supporto

69 CAMPANIA

TOURIST

Pompei Struttura ricettiva Parco Archeo di

Pompei

70 CABFOR Padula (SA) Ampliamento struttura ricettiva Certosa di San

Lorenza

71 SASSI HOTEL Matera Miglioramento accessibilità dell’hotel e promozione

degli attrattori locali

Museo Naz. D.

Ridola e Museo N. d’Arte Medievale

e Moderna di

Matera

Accordi con i Musei

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67

Allegato 2 – Elenco delle modifiche di alcuni elementi del PON

In questa appendice vengono richiamate ordinatamente le principali decisioni del Comitato di

Sorveglianza che hanno comportato modifiche al testo del programma e/o alle modalità di

attuazione degli interventi.

Comitato di Sorveglianza del 23 febbraio 2016

In occasione del Comitato di Sorveglianza del 23 Febbraio 2016 è stata proposta la rettifica di

alcune incongruenze del PON (presenti in particolare nelle Azioni 3.1.a, 3.1.b e 3.1.c dell’Asse

II, alle pagine 46 e 54). In particolare, nel campo sintetico nell’apposita sezione (2.A.6.3 Uso

programmato di strumenti finanziari) era presente la dicitura “Non è previsto l’uso

programmato di strumenti finanziari”, mentre nella descrizione delle azioni era previsto che

l’attuazione dell’aiuto potesse avvenire anche con forme di natura non rotativa (pagg. 46 e 54).

Conseguentemente, è stato proposto di modificare il testo “Non è previsto l’uso programmato

di strumenti finanziari” con “È previsto l’uso programmato di strumenti”. Si è inoltre deciso

che la modifica fosse incorporata nella prima riprogrammazione ma che potesse essere recepita

nella stesura dei bandi.

La possibilità di utilizzare strumenti finanziari e quindi di ampliare l’accesso al credito delle

imprese, anche in associazione a sovvenzioni, ha costituito una utile estensione degli strumenti

di agevolazione previsti dal Programma.

Comitato di Sorveglianza del 14 novembre 2017

In occasione del CdS del 14 novembre 2017, è stata decisa la modifica della quantificazione

del valore di base dell’indicatore 3a1a “Addetti delle imprese nate nell’ultimo triennio su

addetti totali (settore culturale)”. Originariamente, il PON non riportava la quantificazione del

valore di base in quanto il dato di fonte ISTAT non era ancora disponibile. In accordo con il

NUVAP e in esito ad interlocuzioni tecniche con l’ISTAT, sono stati rilasciati (luglio 2016) i

dati relativi alla demografia di impresa riferiti al solo comparto culturale e creativo necessari

alla quantificazione del valore di base al 2013 e del target al 2023.

L’AdG ha quindi provveduto alla quantificazione del valore di base (4,30%) e del valore

obiettivo (4,71%). Alla luce della revisione della quantificazione delle imprese finanziate,

l’indicatore di risultato relativamente al valore obiettivo al 2023 è stato successivamente

rideterminato (4,57%).

Sempre nello stesso CdS, con riferimento all’Asse II del Programma, è stato decisa la modifica

dell’indicatore di output previsto per la misurazione del performance framework al 2023.

L’indicatore faceva riferimento alle due azioni definite a valere sulle priorità di investimento

3.a e 3.c, che comprendono oltre il 50% delle risorse dell’Asse II. L’ipotesi iniziale prevedeva

un contributo medio pari a circa 50.000 euro; ad un anno dall’apertura dello sportello, è stato

rilevato che il contributo medio per intervento è stato superiore a questa previsione: questo

ridurrebbe, a parità di dotazione finanziaria dell’Asse II, il numero previsto di imprese

complessivamente agevolabili al 2023. L’indicatore di output è stato quindi conseguentemente

ridimensionato.

Una ulteriore modifica riguarda il numero delle imprese che avrebbero dovuto beneficiare del

contributo atteso per l’anno 2018. Per la motivazione appena esposta, relativa alla crescita del

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68

contributo medio erogato, questo numero è stato conseguentemente ridotto per ciascuna priorità

di investimento.

Comitato di Sorveglianza del 26 luglio 2018

Nel CdS del 26 luglio 2018, sono state proposte delle rettifiche relative agli indicatori di

efficacia e delle semplificazioni dei criteri dei criteri di selezione dirette a contrastare alcune

problematiche emerse nella prima fase di attuazione.

La rettifica riguarda la Tabella 8 “Forma di finanziamento” e la conseguente ripartizione degli

importi. È stato introdotto il Codice 04 relativo al “Sostegno mediante strumenti finanziari:

prestito o equivalente” che si è aggiunto al Codice 01 “Sovvenzione a fondo perduto” già

previsto. La nuova ripartizione delle risorse dell’Asse II è risultata quindi: 46.161.385,03 euro

in conto sovvenzione a fondo perduto e 39.349.396,97 euro in conto sostegno mediante

strumenti finanziari (prestito o equivalente).

La seconda modifica ha riguardato il quadro di riferimento dell’efficacia dell’attuazione

dell’Asse II. È stata rettificata la tabella 6 del PON con l’introduzione dell’indicatore “CO01

Investimento produttivo: Numero di imprese che ricevono un sostegno” in luogo del “CO02

Investimento produttivo: Numero di imprese che ricevono sovvenzioni”, a seguito della

precedente introduzione nel Programma dello strumento finanziario.

Delle modifiche di particolare rilievo ai fini della selezione sono state decise dal CdS con

riferimento ai criteri dell’ambito “B3. Impatto del progetto”, relativamente alle Azioni 3.a.1a e

3.b.1b). In particolare, sono stati eliminati due criteri:

• Interesse industriale: impatto economico dei risultati attesi, sia rispetto all’attività

d’impresa, sia rispetto alla capacità del progetto di generare soluzioni, tecnologiche

o meno, in grado di soddisfare i bisogni esistenti e/o di generare nuovi bisogni nei

mercati in cui l’impresa opera, nonché di penetrare nuovi mercati;

• Potenzialità di sviluppo: capacità di un progetto di sviluppare il settore/ambito di

riferimento e di generare ricadute e/o sviluppi ambientali, sociali e industriali anche

in altri ambiti/settori.

Queste modifiche sono state introdotte con l’obiettivo di semplificare il processo di valutazione,

alla luce dell’esperienza di attuazione maturata, ed eliminare due elementi del business plan di

difficile esplicitazione da parte dei potenziali beneficiari. In particolare, il criterio “interesse

industriale” è stato valutato come un elemento già contenuto nel business plan (nelle sezioni

analisi di mercato e descrizione progettuale) e pertanto superfluo come criterio di valutazione.

Il criterio “potenzialità di sviluppo” è stato invece valutato di difficile misurazione

(specialmente da parte delle aziende) e già insito nell’attività economica di appartenenza

dell’impresa proponente. Nella fase iniziale del Programma, questo criterio ha inciso

fortemente nel determinare l’inammissibilità dei potenziali beneficiari.

Con la Decisione di esecuzione del 15.11.2018, la Commissione ha approvato le modifiche

proposte al PON. Sintetizzando, i cambiamenti apportati sono consistiti: (a) nella modifica di

un indicatore di risultato, (b) nel cambio di un indicatore di realizzazione da utilizzare come

obiettivo intermedio e finale per il performance framework, (c) nell’aggiunta di una forma di

finanziamento per l’Asse II “Attivazione dei potenziali territoriali di sviluppo legati alla

cultura” relativa all’uso di strumenti finanziari, (d) nella semplificazione dei criteri di selezione.

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69

Allegato 3 – Strumenti nazionali e regionali

Strumenti nazionali

CREATIVE EUROPE - IL FONDO DI GARANZIA

Per effetto di un accordo (settembre 2018) tra Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e il Fondo

Europeo per gli Investimenti (FEI), nell’ambito della Cultural and Creative Sectors Guarantee

Facility del Programma “Europa Creativa”, sono stati allocati 200 milioni di euro di

finanziamenti a favore di 3.500 PMI culturali e creative.

L’accordo prevede la concessione di una garanzia della CDP a favore del Fondo di Garanzia

per le PMI (Fondo PMI) relativamente alle richieste di nuovi finanziamenti bancari. La misura

ha lo scopo di rafforzare l’operatività del Fondo PMI a favore delle imprese operanti nei settori

creativi e culturali, tra cui rientrano i settori dell’editoria, della stampa, della radio/tv e del

cinema, nonché quelli per la gestione e conservazione dei beni culturali.

Operativo dal 2000, il Fondo PMI (gestito dal Mediocredito Centrale) ha progressivamente

incrementato la propria attività, con un’importante accelerazione negli ultimi anni. Nel solo

2017 sono state accolte circa 120.000 operazioni, a fronte delle quali oltre 78.000 imprese

hanno beneficiato di garanzie “a prima richiesta” su finanziamenti per 17,5 miliardi di euro. Al

31 luglio 2018, dall’avvio della sua operatività sono state accolte oltre 828.000 operazioni a

fronte delle quali sono state garantite circa 400.000 imprese, per un totale di garanzie rilasciate

pari a 78,8 miliardi di euro23.

DLGS 185/2000, TITOLO I – AUTOIMPRENDITORIALITÀ E TITOLO II – MICRO IMPRESA

Lo strumento predisposto per realizzare l’Asse II del PON Cultura e Sviluppo ha delle possibili

complementarità, in particolare per quanto riguarda la generazione di nuove imprese, con

l’intervento del MISE “Nuove imprese a tasso zero”, gestito da Invitalia. Questo intervento

finanzia, fra le altre, attività della filiera turistico-culturale finalizzate alla valorizzazione e alla

fruizione del patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico, nonché al miglioramento dei

servizi per la ricettività e l’accoglienza. Lo strumento: (i) si rivolge non solo ai giovani fino a

35 anni, ma anche alle donne indipendentemente dall’età; (ii) è applicabile non nelle sole aree

svantaggiate ma in tutto il territorio nazionale; (iii) non prevede l’erogazione di contributi a

fondo perduto ma solo la concessione di mutui agevolati a tasso zero, per investimenti fino a

1,5 milioni di euro per singola impresa; (iv) prevede che possano presentare la domanda di

accesso alle agevolazioni le imprese costituite al massimo da 12 mesi; (v) prevede la possibilità

di presentazione della domanda anche da parte di persone fisiche che intendono costituire una

società.

23 È interessante notare che a livello regionale non esistono fondi di garanzia dedicati al settore creativo e

culturale, ad eccezione del Lazio, che nel 2007 ha istituito il primo fondo di garanzia dedicato al settore

creativo e culturale in Europa, gestito dalla società regionale di garanzia (Unionfidi Lazio S.p.A.),

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ART BONUS - MISURE URGENTI PER FAVORIRE IL MECENATISMO CULTURALE - D.L. 31.5.2014,

N. 83

L’articolo 1 del D.L. 31.5.2014, n. 83, "Disposizioni urgenti per la tutela del patrimonio

culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo", convertito con modificazioni in

Legge n. 106 del 29/07/2014 e s.m.i., ha introdotto un credito d’imposta per le erogazioni

liberali in denaro a sostegno della cultura e dello spettacolo, il cosiddetto Art bonus, quale

sostegno del mecenatismo a favore del patrimonio culturale. Chi effettua erogazioni liberali in

denaro per il sostegno della cultura usufruisce di importanti benefici fiscali sotto forma di

credito di imposta.

TAX CREDIT CINEMA E TURISMO

Il sostegno economico della Direzione Generale Cinema – MiBACT a favore delle attività

cinematografiche, sotto forma di contributi diretti (erogazioni) e indiretti (crediti d’imposta), è

articolato in contributi per la produzione di opere ancora in fase progettuale e di opere già

completate, in contributi alle sale cinematografiche, in contributi alla promozione e in

contributi agli enti di settore vigilati dalla DG Cinema.

Il sostegno indiretto si compone di varie tipologie di credito di imposta, la cui quota maggiore

è rappresentata dalle misure introdotte dalla legge n. 244 del 24 dicembre 2007, destinate alla

produzione di film nazionali e di film stranieri girati in Italia, agli investitori esterni al settore

che apportano capitali nella produzione di opere nazionali, alla distribuzione cinematografica

e alla digitalizzazione delle sale.

POND INIZIATIVA PMI

Il Programma Operativo Nazionale Dedicato “Iniziativa PMI” 2014–2020 promuove,

attraverso risorse del FEI e del FESR, la competitività delle piccole e medie imprese del

Mezzogiorno migliorando le condizioni di accesso al credito attraverso una forma di intervento

basata sul ricorso a strumenti di ingegneria finanziaria. In particolare, il programma agisce

attraverso operazioni di cartolarizzazione di portafogli, in maniera sinergica rispetto alla

corrispondente azione svolta dal Fondo centrale di garanzia nel PON IC, che fornisce garanzie

alle banche e agli intermediari finanziari riferite sia a singole operazioni finanziarie, sia a

portafogli di operazioni.

PRESTITI DELLA BANCA EUROPEA DEGLI INVESTIMENTI (BEI)

I prestiti BEI sono divisi in due categorie: prestiti per Ricerca e Sviluppo e prestiti per le PMI.

I primi sono rivolti a soggetti pubblici e privati di qualsiasi dimensione e possono arrivare a

coprire il 100% dei costi ammissibili; gli altri invece sono messi a disposizione delle PMI con

difficoltà di accesso al credito presso partner bancari della BEI. Si tratta di risorse che possono

essere erogate alle PMI a condizioni più vantaggiose rispetto alle normali condizioni di

mercato.

INIZIATIVA “RESTO AL SUD”

Con il decreto ministeriale 9 novembre 2017, n. 174 e la circolare esplicativa n. 33 del 22

dicembre 2018 è stata avviata la misura “Resto al Sud!”.La misura, dotata di risorse per 1,2

miliardi di euro rivenienti dal plafond del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione

(Programmazione 2014 – 2020), promuove la nascita di nuove imprese nelle regioni del

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71

Mezzogiorno ed è rivolto ai giovani imprenditori di età compresa tra i 18 ed i 35 anni. Sono

finanziate le iniziative imprenditoriali relative alla produzione di beni nei settori

dell’artigianato, industria, pesca ed acquacoltura, ovvero relative alla fornitura di servizi,

compresi i servizi turistici. Le somme erogate sono così articolate: (a) contributo fino al 35% a

fondo perduto; (b) finanziamento bancario a tasso zero fino al 65% delle spese ammissibili,

della durata di otto anni, assistito da un ulteriore contributo in conto interessi a fondo perduto.

Agevolazioni a supporto delle MPMI nelle regioni

Di seguito si riportano i principali incentivi finanziari e non finanziari nelle RMS a favore delle

imprese culturali e creative e del Terzo Settore. L’obiettivo è quello di stabilire se, al momento

della programmazione, tali strumenti e politiche siano stati considerati e individuare

eventualisinergie o sovrapposizioni e il conseguente spiazzamento che ne potrebbe derivare

rispetto alle agevolazioni messe a disposizione tramite il PON Cultura e Sviluppo.

REGIONE BASILICATA

Nel caso della Basilicata, gli ambiti di complementarità, integrazione e sinergia tra PON e POR

perseguiti attraverso la programmazione operativa 2014-2020, che possono utilmente

contribuire/concorrere allo sviluppo delle aree di attrazione culturale, sono:

- la strategia per le aree interne definite nel POR Basilicata 2014-2020;

- l’area di specializzazione intelligente dell’industria culturale e creativa della S3

- l’Asse 3 (OT3) del POR FESR 2014 2020 a favore delle imprese della filiera turistica

e/o operanti nel settore dell’industria culturale e creativa;

- l’Asse 5 (OT6) per interventi materiali ed immateriali nel settore turistico e culturale.

Fra le aree di specializzazione della strategia di Specializzazione intelligente è prevista

l’Industria culturale e creativa.

Con riferimento agli ecosistemi locali (in termini di fornitura di servizi finanziari e, soprattutto,

non finanziari) vanno segnalate alcune iniziative della regione Basilicata a supporto delle ICC.

Basilicata Creativa e T3Innovation

Nel mese di ottobre 2018 è stata lanciata Basilicata Creativa, il cluster che raggruppa soggetto

appartenenti al mondo d’impresa e della ricerca operanti nei settori della cultura e della

creatività lucana. Basilicata Creativa sarà uno dei cinque cluster operativi in Basilicata, nei

prossimi anni, nell’Area di specializzazione intelligente “Industria culturale e creativa” che,

assieme alle altre Aree (Aerospazio, Bioeconomia, Energia e Automotive), rappresenta un

ambito strategico nel quale sta investendo la regione.

L’obiettivo del cluster è quello di sollecitare e supportare le imprese culturali e creative con

sede operativa in Basilicata a lavorare in sinergia con gli enti di ricerca e coerentemente con le

esigenze del territorio, al fine di generare processi di crescita e di internazionalizzazione

d’impresa, agendo in coerenza con la “Smart Specialization Strategy” (S3).

Contestualmente, nel 2017, la Regione Basilicata ha affidato servizi di consulenza strategica e

gestionale in materia di trasferimento tecnologico finalizzato alla valorizzazione delle

potenzialità di innovazione del sistema produttivo della regione a T3Innovation, un

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Raggruppamento temporaneo di imprese (RTI), formato da PriceWaterhouseCoopers Advisory

spa (PwC), il premium partner italiano di Google Cloud Noovle, l’incubatore del Politecnico

di Torino I3P e l’agenzia di media e comunicazione Reti. T3 Innovation opera in attuazione

della Strategia di Specializzazione Intelligente (S3) e la sua missione consiste nel generare

valore economico e sociale sul territorio, sviluppando progetti di innovazione - di prodotto e di

processo - con le aziende, valutando il potenziale commerciale e imprenditoriale delle scoperte

degli attori della ricerca e verificando la fattibilità di un business che può valere la creazione di

una startup.

L’operatività di T3 Innovation, nei primi 12 mesi, ha portato al contatto con oltre 180 aziende

sul territorio, con più di 90 gruppi di ricerca e alla progressiva costituzione di un ecosistema

dell’innovazione che ha visto interagire oltre 100 team di giovani startupper.

T3 innovation è partner operativo del progetto regionale IncHUBatori della Regione Basilicata.

Il progetto è gestito da Sviluppo Basilicata in sinergia con T3I e Unibas e ha l’obiettivo di

promuovere start-up ad alta crescita. Tra i servizi offerti (a titolo gratuito), la possibilità di

essere sostenuti dall’incubatore, fisicamente o virtualmente.

* * *

Di seguito si elencano le principali agevolazioni per le MPMI del settore culturale e creativo

della Regione.

Fondo regionale di garanzia per le PMI

Il fondo di garanzia regionale è stato istituito nel 2010 e rifinanziato nel corso degli anni.

L’obiettivo era quello di garantire e controgarantire operazioni finanziarie di PMI lucane sia

per la realizzazione di nuovi investimenti (es. creazione o ampliamento unità locale,

diversificazione produttiva, etc.) sia per operazioni sul capitale circolante (es. consolidamento

debitoria, acquisto scorte, etc.).

Con la Deliberazione di Giunta Regionale n. 1058 del 19/10/2018, è stato approvato l’Avviso

Pubblico “Facilitare l’accesso al credito delle PMI. Integrazione fondi rischi dei confidi” con

una dotazione finanziaria di 10 milioni di euro, di cui cinque milioni a valere sulle risorse del

PO FESR 2014-2020 e cinque milioni euro sulle risorse del Fondo previsto dall’art. 45 della

legge 23 luglio 2009, n.99 e ss.mm.ii. assegnato alla Regione Basilicata con DM 14 settembre

2016. L’intervento ha lo scopo di facilitare l’accesso al credito delle micro, piccole e medie

imprese lucane e dei liberi professionisti attraverso l’integrazione dei fondi rischi dei Confidi

aventi sede operativa nella Regione Basilicata, finalizzati alla concessione di garanzie alle

imprese associate anche promuovendo la costituzione di una efficace ed efficiente rete di

Confidi. Il bando è scaduto il 30 Novembre 2018.

Il fondo di garanzia e la successiva integrazione dei fondi rischi confidi hanno l’obiettivo di

favorire l’accesso al credito delle imprese lucane. L’incentivo non si sovrappone al sistema di

incentivi del PON Cultura e Sviluppo ma, sebbene manchi di un focus specifico sulle imprese

culturali e creative, può costituirne una integrazione.

Incentivi alle PMI del settore turistico

La Regione Basilicata ha allocato 27 milioni di euro (nell’ambito del PO Fesr 2014-2020), per

attività da avviare nei settori di aerospazio, automotive, bioeconomia, energia, industria

culturale e creativa. In particolare, l’intervento incentiva i Pacchetti Integrati di Agevolazione

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finalizzati al rafforzamento delle imprese esistenti e alla creazione di nuove inizative

imprenditoriali.

L’importo minimo dei progetti da candidare deve essere di un milione di euro per le nuove

iniziative e di 500 mila euro per gli investimenti di ampliamento o di diversificazione; il

contributo massimo concedibile non può superare l’importo di 1,5 milioni di euro.

Possono accedere alle agevolazioni le PMI (micro, piccole e medie imprese), che intendono

realizzare il proprio progetto di innovazione. Sono ammissibili i progetti di innovazione che

prevedano un investimento pari o superiore a 10.000 euro.

REGIONE CAMPANIA

La Research and Innovation Strategies for Smart Specialisation della Regione Campania (RIS3

Campania) individua le politiche di gestione integrata del patrimonio culturale come strumenti

essenziali per i processi di sviluppo locale, con ricadute positive nella generazione di

occupazione qualificata, nell’innalzamento della conoscenza con l’applicazione di soluzioni

tecnologiche innovative, nell’innalzamento della qualità territoriale e nella crescita della

domanda di beni collettivi di alta qualità.

Di seguito si riportano le principali agevolazioni per le ICC offerte dalla Regione.

Finanziamenti a fondo perduto per l’imprenditoria femminile nei settori della cultura e del

turismo

Il bando per l’implementazione di prodotti e servizi nell’industria della cultura e

del turismo di Regione Campania, pubblicato con decreto dirigenziale n. 164 del 31 luglio

2018, oltre a stimolare le iniziative promosse dalle imprese aggregate (consorzi, contratti di

rete, ecc.), incentiva la nascita di start-up al femminile nei settori dell’industria culturale, dello

spettacolo e delle arti visive, del cinema, della moda, design, intrattenimento culturale e turismo

sul territorio regionale.

La misura mette a disposizione delle imprese risorse per complessivi € 10.000.000, in

attuazione dell’Obiettivo Operativo n. 3.3.2 del POR Campania 2014-2020. Risorse distribuite

in due ambiti d’intervento: (a) sistema produttivo della cultura; (b) nuovi prodotti e servizi per

il turismo culturale. L’istanza di finanziamento doveva essere presentata entro il 20 settembre

2018.

Incentivi ai prodotti e servizi del turismo culturale in Campania

La Regione Campania ha pubblicato il Decreto Dirigenziale n. 164 del 30 luglio 2018 con

il bando per la concessione di incentivi finalizzati a sostenere le Micro, Piccole e Medie

imprese operanti nei settori della cultura, prodotti e servizi del turismo culturale in Campania.

Il bando rientra nell’ambito dell’Azione 3.2.2 del POR Campania FESR 2014 – 2020.

La misura è dotata di risorse per 10 milioni di euro, suddivisi in due ambiti di intervento:

Ambito 1. Sistema produttivo della Cultura, con una dotazione finanziaria di quattro

milioni di euro. Il programma deve prevedere spese agevolabili per un valore minimo

complessivo di 50.000 euro. Il contributo erogabile può raggiungere l’intensità

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massima dell’80% delle spese ammesse e l’importo massimo può raggiungere

200.000 euro.

Ambito 2. Nuovi prodotti e servizi per il turismo culturale, con una dotazione

finanziaria di sei milioni di euro. Il programma deve prevedere spese agevolabili per

un valore minimo complessivo di 50.000 euro.

L’incentivo, nella forma di contributo a fondo perduto, può raggiungere la misura massima

del 60% delle spese ammissibili. Le domande dovevano essere presentate entro il 1° ottobre

2018.

REGIONE PUGLIA

La strategia di specializzazione intelligente della Regione Puglia prevede un obiettivo relativo

a “Comunità intelligenti, servizi e infrastrutture / Sostenere il dialogo sociale e la

partecipazione”, connesso alle tematiche di OT 1, OT 2, OT 6 e OT 9 ed afferente all’Area di

Innovazione “Comunità digitali, creative ed inclusive (industria culturale e creativa, servizi,

social innovation, design, innovazione non R&D)”. Il sistema delle ICC ha inoltre come

riferimento l’Asse III “Competitività delle piccole e medie imprese” (OT3) del POR 2014-

2020, rivolto al sostegno dell’innovazione delle piccole e medie imprese e dei sistemi

produttivi, così come alla creazione di nuove iniziative imprenditoriali, coerentemente con

Smart Puglia 2020 regionale e con gli obiettivi di Europa 2020.

Si segnalano inoltre:

l’iniziativa NIDI, Fondo creato dalla Regione Puglia a favore delle Nuove Iniziative

d’Impresa. Attraverso NIDI, la Regione sostiene le microimprese di nuova

costituzione con un contributo a fondo perduto e un prestito rimborsabile. L’obiettivo

di Nidi è quello di agevolare l’autoimpiego di persone con difficoltà di accesso al

mondo del lavoro. L’iniziativa viene attuata da Puglia Sviluppo S.p.A., società

interamente partecipata dalla Regione Puglia. Il Fondo è gestito dalla Regione Puglia

con il sostegno del Programma Operativo FESR-FSE Puglia 2014-2020. L’impresa

può essere individuale o societaria. L’impresa ancora da costituire deve avere meno

di 10 addetti.

il Fondo Tranched Cover, strumento di ingegneria finanziaria che permette alle

imprese ammesse ad agevolazione di beneficiare di migliori condizioni di accesso al

credito ottenendo tassi di interesse migliori rispetto alle condizioni del mercato.

Fra i servizi di tipo non finanziario, espressamente concepiti per il settore culturale e creativo,

va segnalato il Distretto Produttivo Puglia Creativa, creato con l’obiettivo di essere punto di

riferimento per le giovani imprese in fase di start up, per i professionisti e per tutte le imprese

culturali del territorio interessate ad avviare una politica di alleanze progettuali.

Il Distretto opera quindi: (i) contribuendo alla costruzione di una comunità diffusa di imprese

creative e promuovendo network capaci di generare impatti positivi per le economie locali; (ii)

promuovendo la crescita delle imprese attraverso un migliore accesso alle informazioni e agli

strumenti di agevolazione e finanziari, nonché alimentando un dialogo costruttivo con Enti ed

istituzioni; (iii) professionalizzando le imprese associate e promuovendo azioni di

orientamento, formazione e trasferimento di conoscenze.

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Le attività progettuali supportate riguardano: (a) investimenti in innovazione, digitalizzazione

e tecnologia, rinnovamento dei linguaggi e dei contenuti, qualificazione dei prodotti e servizi;

(b) sviluppo delle competenze manageriali e di modelli di business sostenibili; (c) strategie di

audience development ed accesso al mercato; (d) strategie di posizionamento della cultura

creativa pugliese e analisi degli scenari internazionali; (e) creazione e partecipazione a network

e cluster europei; (f) gestione di voucher per l’internazionalizzazione e realizzazione di percorsi

di formazione professionale.

REGIONE CALABRIA

All’interno delle Aree di Innovazione, la S3 Calabria individua traiettorie tecnologiche o di

sviluppo specifiche tenendo conto di due criteri chiave: massa critica e posizionamento della

regione nelle reti internazionali. Per l’area di innovazione Turismo e Cultura, sono state

approvate le seguenti traiettorie: (a) Nuove tecnologie per la diagnosi, il recupero, la gestione

e la valorizzazione delle risorse culturali e ambientali del territorio; (b) Tecnologie e modelli

di co-creazione di nuovi percorsi turistici esperienziali e conoscitivi.

Sul piano attuativo, si segnalano due bandi rilevanti per le ICC:

Bando attività ricettive, della ristorazione e dei servizi turistici e culturali - Progetto

Strategico per la Valorizzazione dei Borghi della Calabria ed il Potenziamento

dell’offerta turistica e culturale. L’obiettivo è quello di sostenere le imprese nei settori

della ricettività extralbergiera, della ristorazione di qualità e dei servizi turistici e

culturali. L’ammontare complessivo delle risorse destinate è pari a 36,7 milioni di

euro a valere sul Fondo di Sviluppo e Coesione e su fondi di cui alla DGR n. 338 del

30.07.2018.

Bando startup e spinoff. Consiste in un programma integrato di orientamento,

formazione, affiancamento, tutoraggio e incentivazione finalizzato a sostenere startup

promosse da laureati e spin-off della ricerca.

REGIONE SICILIA

A valere sul PO FESR 2014/2020 della Regione Siciliana, si segnalano due avvisi rilevanti per

quanto riguarda il sostegno alle ICC:

– Azione 3.5.1.01 “Interventi di supporto alla nascita di nuove imprese sia attraverso

incentivi diretti, sia attraverso l’offerta di servizi, sia attraverso interventi di

microfinanza – Aiuti alle imprese in fase di avviamento” – Avviso pubblico.

L’obiettivo dell’Avviso è sostenere la realizzazione di nuove idee e soggetti,

favorendo la nascita di imprese e un’occupazione stabile, e incoraggiando il talento

imprenditoriale e i percorsi innovativi. L’azione punta ad agevolare prevalentemente

i progetti realizzati negli ambiti tematici della Strategia regionale dell’Innovazione

per la Specializzazione Intelligente (S3). Le risorse disponibili ammontano a 30

miulioni di euro. Il contributo minimo previsto per ciascun progetto è pari a 250 mila

euro.

– Azione 3.3.2 “Supporto allo sviluppo di prodotti e servizi complementari alla

valorizzazione di identificati attrattori culturali e naturali” – Avviso pubbico.

L’Avviso sostiene le micro, piccole e medie imprese che offrono prodotti e servizi

complementari alla valorizzazione degli attrattori culturali e naturali rientranti nella

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World Heritage List dell’Unesco, nel sito “Palermo Arabo-Normanna e Cattedrali di

Cefalù e Monreale” e nella lista degli attrattori del patrimonio regionale di

riconosciuta rilevanza strategica. Le risorse finanziarie ammontano a 33,2 milioni di

euro. Il costo totale ammissibile per singolo progetto non può essere superiore a

500.000 euro.

Va ricordato che il PON non interviene in Sicilia nell’attuazione della linea relativa alle MPMI

esistenti, Come stabilito nell’Accordo di Attuazione, ai fini della demarcazione /

complementarietà PON-POR, il PON non interviene nel territorio della Regione Siciliana per

consentire alla Regione di modulare l’analoga azione del POR in ragione della distribuzione

territoriale degli attrattori, sia di rilevanza nazionale che di rilevanza locale, tenuto conto della

distribuzione territoriale e consistenza del tessuto imprenditoriale locale delle filiere produttive

coinvolte.