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La comunicazione ambientale attraverso
lo strumento audiovisivomateriali del primo corso-concorso
per la realizzazione di video sui temi dello sviluppo sostenibile
Progetto pilota realizzato con il contributo della
Materiali di:
SCENA/RI DI SOSTENIBILITÀ
Progetto realizzato dalla PPrroovviinncciiaa ddii TToorriinnoo
con il contributo di:Servizio PProgrammazione SSviluppo SSostenibile ee RRifiuti
Servizi DDidattici - CCe.Se.Di.Media AAgency PProvincia ddi TTorino
Pubblicazione a cura di Silvia MMaginoTesti di Erik BBalzaretti, SSilvia BBurzio, SSilvia MMagino
Fotografie di Silvia MMaginoProgetto grafico e impaginazione: Luca RRizzetto
In collaborazione con:
SCENA/RI DI SOSTENIBILITÀSCENA/RI DI SOSTENIBILITÀ
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IINNDDIICCEE
Presentazione del progetto SCENA/ri di sostenibilità
..................................................................................................2
Appunti per una comunicazione sostenibile (Erik Balzaretti)
..................................................................................................4
Metodologie e fasi del progetto (Silvia Magino)
..................................................................................................8
Analisi e valutazione del progetto (Silvia Burzio)
...............................................................................................20
APP. A Materiali bibliografici
...............................................................................................22
APP. B Elenco dei partner e loro riferimenti
...............................................................................................24
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SSCCEENNAA//RRII DDII SSOOSSTTEENNIIBBIILLIITTÀÀ
Corso-concorso per la realizzazione di video sui temi dellosviluppo sostenibile: il quotidiano e l’immaginario, ‘inquadrati’dal punto di vista ambientale, economico e sociale.
SCENA/RI DI SOSTENIBILITÀ è un’iniziativa promossa dalLaboratorio Territoriale per l’Educazione Ambientale di Torino,da M.A.P - Media Agency Provincia di Torino - e dal ServizioProgrammazione Sviluppo Sostenibile e Rifiuti della Provincia diTorino, in collaborazione con Coop. Zenit Arti Audiovisive,Ar.N.I.A. - Archivio Nazionale dell’Immagine Ambientale - eAssociazione Cinemambiente.
Questo progetto è stato concepito con l’intenzione di realizzareefficaci prodotti di comunicazione ambientale offrendoun’opportunità formativa alle persone interessate all’espressionedi idee originali rispetto le tematiche ambientali. La scelta è stataquella di adottare lo strumento audiovisivo, per il linguaggiocomunicativo di effetto che lo caratterizza.
Attraverso cinque gruppi di lavoro, cinque video reportage legatialle problematiche ambientali e sociali, SCENARI DISOSTENIBILITÀ ha creato le condizioni per un percorso formativoatto a valorizzare l’esperienza dei partecipanti nell’ambito dellasostenibilità ambientale e a fornire gli strumenti tecnici e culturalidella realizzazione audiovisiva. Le tematiche ambientali proposte dai gruppi sono state tradottein immagini attraverso l’analisi di modelli linguistici e codicicomunicativi e attraverso un accompagnamento tecnico di tipopartecipativo.
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I cinque video reportage, presentati al Festival InternazionaleCinemambiente 2002, rappresentano il punto di vista di personeche vivono nel territorio e desiderano innescare piccoletrasformazioni: contribuiscono quindi alla sperimentazione distrategie comunicative innovative per affrontare problematichecomplesse di interesse comune.
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AAPPPPUUNNTTII PPEERR UUNNAA CCOOMMUUNNIICCAAZZIIOONNEESSOOSSTTEENNIIBBIILLEE
di Erik Balzaretti
All’interno del vasto panorama della comunicazione di ordine“sociale”, costituita da campagne e narrazioni a più livellidedicate a temi di interesse collettivo e caratterizzate da interessidi tipo no-profit, stanno affiorando, con sempre maggiorevidenza, tematiche inerenti alla trasmissione di messaggidedicati ai temi della sostenibilità.In questi ultimi anni con la nascita delle Agende 21 locali si statransitando da un ‘idea di comunicazione di pubblica utilità diforte caratterizzazione ambientale alla necessaria veicolazione dimodelli esemplari nell’ambito di azioni e pratiche con una forteconnotazione di sostenibilità.La sostenibilità sociale, ambientale e economica, baseindispensabile ad uno sviluppo possibile del pianeta e quindianche di ogni territorio, città, quartiere, famiglia e singoloindividuo investe anche i contenuti e le modalità di trasmissionedei processi di comunicazione ad ogni possibile livello. Ladomanda che dobbiamo porci è: può esistere una specificitàsostenibile all’interno dei processi di comunicazione sociale? Dal punto di vista dei contenuti la risposta appare più semplice esi evidenzia nella definizione di ciò che intendiamo con l’idea dibuona pratica di sostenibilità. Trovato l’oggetto da promuovere,investito dai valori di sostenibilità si è pronti per farlo diveniremessaggio. Il problema sta nelle altre zone del processocomunicativo. Sta nel come, con quali mezzi e a chi intendiamocomunicare la sostenibilità intrinseca a certe azioni ecomportamenti. Il problema di chi siano i destinatari della
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comunicazione si riflette sui mezzi e sulle modalità da attuare.Spesso la comunicazione sociale e quella di carattere ambientalenon hanno saputo trovare con particolare attenzione i propripubblici di riferimento, lanciando i messaggi o all’interno ditarget già sensibili, in una logica di comunicazioneautoreferenziale, oppure rivolgendosi genericamente a tutti,mancando per quantità e qualità di informazione gli obiettiviprefissi. La comunicazione sostenibile, per evitare gli stessi errori,dovrebbe evidenziare e circoscrivere semplici temi da indirizzareverso quei portatori di interesse, gruppi e singoli, ai quali poterascrivere una certa potenzialità di interesse e ricercare il modomigliore per raggiungerli. Non sempre le modalità più facili,come ad esempio il mondo della scuola, permettono di ottenerequei risultati di sensibilizzazione e soprattutto di cambiamento diopinioni e di comportamento che si prefigge la comunicazione.Non crediamo affatto ad un ruolo di testimonianza dellacomunicazione. Essa deve avere chiari gli obiettivi daraggiungere e deve attrezzare i mezzi indispensabili per farlo.Anche in termini di frequenza. A causa dei budget limitati maanche dalla falsa convinzione che il messaggio rivolto a tuttiinteressa tutti, la comunicazione sociale spesso è poco visibile enon riesce a contattare la pluralità dei cittadini a cui si rivolge. E’spesso sporadica, casuale e non programmata ma insegue pervocazione le emergenze sociali e ambientali. Una comunicazionesostenibile dovrebbe, dato il carattere strategico del concetto disostenibilità, essere non concentrata su un evento ma distribuitae continua anche se molto parcellizzata.Esiste poi il problema dei linguaggi che debbono essere adeguatisia ai pubblici determinati sia ai contenuti. Spesso lacomunicazione sociale si esprime attraverso dei codici interni aisoggetti che ne sono promotori, divenendo ancora una volta
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autoreferenziali. I toni e la scelta delle modalità di comunicazionedebbono essere espressione sì dei valori intrinseci sia deglioggetti da comunicare sia di chi è il proponente l’attivitàcomunicativa (Enti Pubblici, Associazioni, Gruppi di interesse) madebbono trovare necessariamente una sintesi con lecaratteristiche e i codici di linguaggio dei pubblici di riferimento.Questo non vuol dire che si debba scegliere un approccioesclusivamente semplice e popolare, anzi è indispensabile, perovvie ragioni di collocazione all’interno dell’affollatissimopanorama della comunicazione, che la comunicazione sostenibileevidenzi perfettamente la sua alterità dalla comunicazione diprodotto e da forme narrative di consumo, non dimenticandosi peròla massima intelleggibilità del messaggio. Tutto questo ci porta al problema del rapporto tra il messaggio e leforme estetiche che lo contengono che, soprattutto nel caso dellanarrazione, rivestono un ruolo primario. La narrazione dellasostenibilità forse rappresenta il futuro della comunicazione sociale.Sempre di più le forme di racconto dovranno fare i conti con losviluppo sostenibile perché queste tematiche ormai investono,volente o nolente, la quotidianità. Si tratta quindi di fotografare unarealtà percorsa da buone pratiche, attraverso un’ottica creativa,mettendo in particolare rilievo gli aspetti positivi che investono gliambiti sociali ambientali ed economici, trasformando la narrazionee il messaggio da strumenti di comunicazione in una vera e propriabuona pratica di sviluppo sostenibile. La comunicazione quindicome buona pratica, investita da un ruolo non solo genericamenteeducativo ma, grazie alla proposizione di modelli innovativi,impegnata nella costruzione di veri e propri nuovi paradigmi sociali.La condizione indispensabile affinché questo possa avvenire riposasoprattutto sull’attivazione di un sistema di comunicazionenecessariamente a due vie. Quindi la comunicazione sostenibile si
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rafforza nella circolarità dell’informazione, nel continuo feedbackche sarà in grado di instaurare con i destinatari dei suoi messaggi,cambiando e adattandosi alle sempre mutate condizioni delcontesto sociale dove si trova ad operare. In questo senso le formeestetiche che rivestono segnicamente il messaggio debbono nasceredall’ascolto dei bisogni estetico-comunicativi della società e non giàda logiche puramente dettate da una visione semplicementeartistico-narcisista, pena la non incisività del messaggio.Come diceva Watzlawick1), in altri contesti, non si può noncomunicare. La comunicazione della sostenibilità appare alloraimpossibile da non comunicare, dalla comunicazione interna aiprocessi delle Agende 21 locali, ai progetti e alle azioni chelocalmente e settorialmente concorrono alle politiche disostenibilità. Professionalizzare la comunicazione delle buonepratiche è un dovere che ci viene imposto dalle limitate risorse adisposizione in questo momento storico. Massimizzare i ricavi, intermini di sensibilizzazione e adesione ai progetti di sostenibilità,si situa strategicamente all’interno dei progetti stessi e ne diventaparte integrante. Ecco perché la comunicazione smette di esseresolo un dovere informativo per trasformarsi in un moltiplicatore diconsenso intorno alle politiche alternative, condizioneindispensabile per l’evoluzione del processo.Quindi alla domanda iniziale sulla specificità del messaggiosostenibile è possibile rispondere affermativamente, confidandosul fatto che l’affermarsi di una specificità non riguarda solo unproblema squisitamente teorico bensì attiene ai terminidell’efficacia e dell’etica stessa del messaggio. Unacomunicazione etica ed efficace ha tutte le carte in regola percontribuire a disegnare un mondo futuro migliore.
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1) Teorico americano della comunicazione
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MMEETTOODDOOLLOOGGIIEE EE FFAASSII DDEELL PPRROOGGEETTTTOO
Nelle fasi preliminari di ideazione di SCENARI DI SOSTENIBILITÀsi è cercato di mettere a punto una metodologia didattica in gradodi rispettare l’interdiciplinarietà del progetto e sufficientementeflessibile per incontrare i bisogni dei partecipanti.Come vedremo più avanti in dettaglio, la formula didattica sceltaè assimilabile a quella del workshop, che alterna interventi didocenti esperti ed esercitazioni tecniche/pratiche di gruppo.L’obiettivo è quello di realizzare una progettazione partecipatacapace di integrare culture e know how diversi al fine di realizzareprodotti di comunicazione finiti, in questo caso audiovisivi.Prima di illustrare il percorso formativo desideriamo sottolineareche il progetto ha attivato una partnership di diversi soggetti chesi sono alternati con competenza sulle diverse fasi. In sintesi,questi i rispettivi ruoli dei partner coinvolti nel progetto2):
Il Servizio Programmazione Sviluppo Sostenibile e Rifiutidella Provincia di Torino
Ha promosso la realizzazione del progetto, per una diffusionedella cultura della sostenibilità anche attraverso linguaggi dicomunicazione diversi da quelli più istituzionali.
Laboratorio Territoriale per l’Educazione Ambientaledella Provincia di Torino
Ha svolto un ruolo di coordinamento del progetto, di consulenzae formazione per il percorso sui temi dello sviluppo sostenibile.
MAP – Media Agency Provincia di Torino
Ha gestito la fase di montaggio ed ha seguito, in parte, gli aspettitecnici del progetto.
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2) In appendice i riferimenti di tutti i partner
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ArNIA - Archivio Nazionale dell’Immagine Ambientale
Ha fornito una consulenza sulla comunicazione ambientale edha messo a disposizione i materiali dell’archivio.
Festival Cinemambiente
Ha collaborato alla diffusione dell’iniziativa ed ha inseritonell’edizione 2002 del Festival una sezione dedicata a SCENARIDI SOSTENIBILITÀ. I video sono inseriti nel catalogo ufficialebilingue del Festival.
Zenit Arti Audiovisive
Ha ideato e curato il Laboratorio Audiovisivo ed ha realizzato iltutoraggio in itinere dei gruppi impegnati nella produzione dei video.
Elenchiamo schematicamente le fasi salienti del progetto e nedescriviamo successivamente i contenuti e gli obiettivi.
Diffusione bbando
Selezione ddelle ccandidature
Formazione iin aaula:
Laboratorio ssviluppo ssostenibile
Laboratorio aaudiovisivo
Giornate ddi rripresa
Pre mmontaggio ee mmontaggio
Verifica cconclusiva
Proiezione aal VV FFestival IInternazionale CCinemambienteI
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Diffusione bbandoQuesto progetto pilota ha preso avvio con la pubblicazione di unbando concorso destinato sia ad associazioni che a gruppi dipersone che intendessero realizzare brevi reportage su temilegati alle problematiche ambientali e sociali, inserendoli in uncontesto locale e dando spazio a punti di vista inusuali e nonstereotipati. Per questo il bando è stato inviato, tramite postaelettronica, ad un database di associazioni che già lavorano suqueste tematiche all’interno della provincia di Torino.Per favorire maggiore diffusione il bando è stato inserito nel sitodella Provincia di Torino, nelle pagine dell’area ambiente.
Selezione ddelle ccandidatureLe candidature dovevano prevedere gruppi composti da unmassimo di quattro persone che avessero compiuto i 18 anni dietà e soprattutto che non fossero già professionisti del settoreaudiovisivo. Questo garantiva, oltre una certa omogeneità nelgruppo da formare, l’ingresso di persone con altri tipi diesperienze e competenze.Per aderire ai principi delle Pari Opportunità inoltre, nel gruppodovevano essere presenti almeno due donne.Sono stati infine selezionate 5 candidature, 3 in rappresentanza diassociazioni ambientaliste e 2 gruppi informali.
La fformazione iin aaulaUna breve introduzione prima di passare ai contenuti dei duelaboratori. I due momenti formativi, quello sullo svilupposostenibile e il laboratorio audiovisivo avvenivano nella stessagiornata, in una formula che non ha appesantito i gruppipartecipanti. Tale formazione ha avuto cadenza settimanale, peruna durata di 3 o di 4 ore per ciascun incontro.
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Laboratorio ssviluppo ssostenibileA ideare e curare questa parte è stato il Laboratorio Territoriale perl’Educazione Ambientale della Provincia di Torino. La formazione in questo caso è stato costruita per gruppi dipersone con una sensibilità già acquisita verso le tematicheambientali e con esperienze pregresse o presenti. Per questaragione è stata cura del Laboratorio Territoriale scegliere unpercorso che offrisse stimoli e approfondimenti conl’avvicendamento di relatori diversi.
In particolare:
EErriikk BBaallzzaarreettttii “La comunicazione sociale e ambientale”
AAllbbeerrttoo PPiieerrbbaattttiissttii “Agenda 21: le buone pratiche e gli obiettivigenerali”
SSiimmoonnee CCoonnttuu “Impronta ecologica e sostenibilità”
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Lezioni iin aaula
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Oltre alle relazioni tematiche il Laboratorio ha svolto un lavoro diverifica in itinere sui contenuti di ciascuno dei 5 video reportagerealizzati.
Laboratorio aaudiovisivoL’obiettivo del laboratorio era l’apprendimento di strumenti dicomunicazione sociale nel campo audiovisivo. Il percorso formativoha valorizzato l’esperienza dei partecipanti nell’ambito delletematiche ambientali fornendo gli strumenti tecnici e culturali dellarealizzazione audiovisiva. Le lezioni, condotte sempre in una prospettiva interattiva epartecipativa, sono state articolate indicativamente in cinque parti.Indichiamo di seguito gli argomenti trattati per ciascuna parte
Parte I
Introduzione alla realizzazione di un format TVAnalisi dei linguaggi audiovisivi: servizio giornalistico, reportage,documentarioAnalisi di format TV (proiezioni)Reportage e documentario: analisi di modelli linguisticiDiscussione dei progetti
Parte II
Ideazione dei video e affiancamento dei tutorIntroduzione alle tecniche di ripresa ed esercitazioni pratichesulla telecamera e sulla presa del suonoIdeazione del video e pitchingIntroduzione alle tecniche di ripresa ed esercitazioni pratichesulla telecamera e sulla presa del suonoCompletamento del lavoro di ideazionePre-produzione.
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Parte III, IV e V
Riprese, pre-montaggio e montaggio: vedi paragrafi successiviCiascun gruppo ha avuto il tutoraggio di un esperto in produzione
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Il llavoro ddi ggruppo
Il ppitching: lla ppresentazione ddi uun pprogetto vvideo
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di audiovisivi; ciò ha permesso una messa a fuoco più puntuale deilinguaggi da utilizzare nel video, oltreché naturalmente unimportante contributo tecnico alla realizzazione. I gruppi hanno lavorato col proprio tutor ed hanno avuto lapossibilità di confrontarsi periodicamente con gli altri gruppi,esponendo di volta in volta lo stato dell’arte del proprio lavoro. Intermini tecnici l’esposizione ad una platea (generalmente diproduttori) di un progetto video si chiama “pitching”.I docenti del laboratorio audiovisivo hanno indirizzato,accompagnato e seguito i gruppi in tutte le fasi tipiche di unalavorazione di un prodotto audiovisivo. In questo caso, grandeattenzione è stata data all’individuazione esatta delle esigenzecomunicative e alla rispettiva scelta di linguaggi e dispositivi narrativi.
Le rripreseI tutor del laboratorio audiovisivo hanno seguito i gruppi anchedurante le giornate di ripresa; in media queste sono durate 3-4
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I ttutor ddel llaboratorio aaudiovisivo
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giorni. Onere dei gruppi ovviamente quello di reperire testimonisignificativi, avviare e mantenere i contatti, occuparsi delleliberatorie per i diritti di immagine e richiedere eventualipermessi per filmare determinati spazi.
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Le rriprese ddel TTriciclo-CCisv
Le rriprese ddel WWWF
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Pre mmontaggio ee mmontaggioIl pre-montaggio, ovvero la visione del girato e la sua classificazioneè stata perlopiù eseguita dai gruppi in autonomia. La fase di montaggio invece è stata in gran parte realizzata nellestrutture del Media Agency Provincia di Torino con un montatoremesso a disposizione dalla Provincia. I gruppi hanno anche appreso,insieme al proprio tutor, le principali strategie di montaggio.
Verifica cconclusivaL’incontro finale è stata l’occasione per proiettare, alla presenzadi tutti gruppi, i 5 prodotti ultimati. Questo ha permesso inoltredi fare in plenaria una breve analisi e valutazione del percorsodel progetto. Ai singoli partecipanti infine è stato distribuito unattestato di partecipazione
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Le rriprese ddei 33 xx 22
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Proiezione aal VV FFestival IInternazionale CCinemambienteIl Festival Internazionale Cinemambiente è il maggiore festival difilm a tematica ambientale in Italia. Propone e promuovedocumentari, film di fiction, film di animazione che trattano iltema del rapporto uomo-ambiente, del rispetto della natura,dello sviluppo sostenibile. Organizza un concorso internazionale eincontri tra il pubblico e i protagonisti degli eventi presentati sulloschermo.Organizza inoltre proiezioni per gli studenti nell’ambito diun più ampio progetto di educazione ambientale. Nell’ambito delprogetto, Cinemambiente ha ospitato i cinque video reportagenella sezione Panorami Italiani della V edizione del Festival.
MaterialiI relatori, sia del laboratorio sullo sviluppo sostenibile che quelloaudiovisivo hanno messo a disposizione dei partecipanti gli abstractdelle loro lezioni. I materiali3) più significativi, visto la specificità del progetto, sonostati i numerosi materiali video proiettati durante gli incontri. Stili e
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Un ffotogramma ddel vvideo ““A rruota llibera” ddi PPro NNatura
3) I materiali sono in visione presso il Laboratorio Territoriale per l’EducazioneAmbientale
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linguaggi dell’immagine sono stati opportunamente esemplificati suvideo e discussi in plenaria. Questa metodologia è risultataparticolarmente efficace nella comprensione delle differenzeesistenti tra codici visivi diversi. Per quanto riguarda i materiali e gli strumenti tecnici, questi sonostati messi a disposizione da Zenit e dalla Provincia di Torino.
I ppartecipanti ee ii ssoggetti ddei rreportageI gruppi scelti per partecipare a SCENARI DI SOSTENIBILITÀ,progetto pilota alla sua prima edizione, sono stati 5. Ciascuno diesso ha lavorato assiduamente per la messa a punto delsoggetto, ovvero della tematica di loro interesse. I reportagetoccano tematiche differenti offrendo vari aspetti di naturatrasversale rispetto l’ambiente, il sociale, la cooperazione.Riportiamo di seguito le proposte dei singoli gruppi.
EQUI VVOCIAAuuttoorrii:: Stefania Fucini, Cristiano Furriolo, Cristina Legovich,
Diego PratoTTiittoolloo:: Una valle di veli d’acqua
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Un ffotogramma ddel vvideo ““Una vvalle ddi vveli dd’acqua” ddi EEqui vvoci
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SSooggggeettttoo:: le trasformazioni della Val di Susa attraverso i racconti diun testimone
PRO NNATURAAAuuttoorrii:: Marcella Alibrando, Giulio Caresio, Massimiliano
Carino, Irene MortariTTiittoolloo:: A ruota liberaSSooggggeettttoo:: un gruppo di ciclisti rivendica i diritti di chi usa la
bicicletta come mezzo di trasporto sostenibile: nasceanche a Torino la “massa critica”
TRICILO –– CCISVAAuuttoorrii:: Armando Casetta, Monica Falco, Paolo Orecchia, Elena
Proietti Mercuri, Cinzia ZoneddaTTiittoolloo:: Set SetalSSooggggeettttoo:: i rifiuti come risorsa; due storie si intrecciano: una nel
Sud e una nel Nord del mondo
3 xx 22AAuuttoorrii:: Cristina Amione, Nadia Di Noia, Luca RomanelliTTiittoolloo:: Pane e saponeSSooggggeettttoo:: Il ritratto di una famiglia “comune” che ha adottato uno
stile di vita particolarmente attento al consumo e allosmaltimento dei rifiuti
WWWWFF IIttaalliiaa - SSeezziioonnee RReeggiioonnaallee PPiieemmoonnttee ee VVaallllee dd’’AAoossttaa AAuuttoorrii:: Barbara Magnani, Massimo Bianco, Marco SavioTTiittoolloo:: I.E.SSooggggeettttoo:: l’impronta ecologica, un importante indicatore per
acquisire consapevolezza circa il nostro stile di vita e inostri consumi.
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L'iniziativa è nata dall'interesse del Laboratorio Territoriale dicoinvolgere il mondo dell'associazionismo e i cittadininell'ideazione e nella produzione di nuovi messaggi educativi edi sensibilizzazione. In questo modo si interrompe il tradizionaleflusso della comunicazione ambientale e sociale, unidirezionaledal proponente ai cittadini, per aprire a una dimensione in cui icittadini stessi, in parte attenti e già sensibili a queste tematiche,fanno comunicazione.
La valutazione finale dell'iter del progetto, dal corso diformazione teorico sui temi della comunicazione e dellasostenibilità, alla proiezione dei video, ha evidenziato alcuniaspetti.
- L'importanza della visione, in sede di formazione teorica,di diversi format di video: la conoscenza di alcuni modellipermette un arricchimento del linguaggio espressivo checostituisce una risorsa preziosa per evitare le cadute nellostereotipo.
- L'importanza della progettazione del video: gli obiettivi dicomunicazione e in conseguente stile narrativo devono esseredecisi a priori: una chiara e dettagliata progettazione di partenzaevita incertezze nelle fasi di ripresa e confusione durante ilmontaggio.
- L'importanza del lavoro in équipe, che è vissuto comeopportunità ma anche come vincolo: l'équipe permette diricoprire ruoli diversi e di ravvivare costantemente la
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motivazione, ma la complessità del processo decisionale puònecessitare molto tempo e causare frustrazione.
- L'importanza di osservare il lavoro dei tutor professionisti:durante i tre-quattro giorni di ripresa, utilizzando lastrumentazione e confrontandosi con le difficoltà tecniche dellavoro, le persone in formazione hanno anche l'occasione diosservare le modalità di operare dei tutor professionisti e i diversimetodi per risolvere i problemi.
Il percorso formativo aveva due finalità principali:- alimentare processi di riflessone sul tema dellasostenibilità avendo come scopo concreto la realizzazione di unostrumento di comunicazione destinato ad altri;- fornire alle persone interessate alla comunicazionesostenibile le capacità necessarie per diventare 'moltiplicatori' diuna cultura della sostenibilità, realizzando - ancheautonomamente - semplici strumenti di comunicazione.
L'esperienza è risultata essere molto completa, pur con laconsapevolezza che gli obiettivi individuati non si traducono nellaformazione di videomaker professionisti, bensì nell'acquisizionedelle capacità necessarie per sviluppare autonomamenteinterventi di comunicazione sostenibile. La realizzazione dei video reportage ha implicato, per le personecoinvolte, una complessa riflessione sui temi individuati, unlavoro di approfondimento e ricerca, e ha costituitoun'opportunità formativa estremamente innovativa.
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AAPPPPEENNDDIICCEE BB:: II RRIIFFEERRIIMMEENNTTII DDEEII PPAARRTTNNEERR
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Pubblicazione a cura di Silvia MMaginoTesti di Erik BBalzaretti, SSilvia BBurzio, SSilvia MMagino
Fotografie di Silvia MMaginoProgetto grafico e impaginazione: Luca RRizzetto
In collaborazione con:
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