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Significato delle vesti
e dei colori liturgici
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Significato delle vesti liturgiche
Nella mentalità ebraica, l'abito liturgico è destinato soprattutto a rendere gloria a Dio.
Così parla la Bibbia del vestitodel sommo sacerdote:
“Quando indossava i paramenti solenni,quando si rivestiva con gli ornamenti
più belli, salendo i gradinidel santo altare dei sacrifici
riempiva di gloria l'intero santuario”.(Sir 50, 11).
Un primo significato delle vesti liturgiche viene suggerito dal Messale romano secondo cui le vesti servono a distinguere le diverse categorie di ministri e a sottolineare la dignità del loro ministero sacro.
Il decoro delle vesti liturgiche non è ostentazione e pomposità, ma manifesta il rispetto e la stimaper il mistero che si celebra.
Nel Nuovo Testamento, la veste bianca è segno di Risurrezione e della Vita nuova iniziata col mistero pasquale.
Nei quattro Vangeli, gli angeli della Risurrezione appaiono vestiti di bianco. Così, la veste bianca diventerà la veste dei rinati, dei battezzati.
I chierichetti di solito indossano una tunica bianca o tunica tarcisiana (bianca con due bordi rosso applicati davanti, dietro e sulle maniche)
o una vestina nera o rossa con la cotta. La cotta è una sopravveste bianca con uno scollo squadrato che scende fino al ginocchio e con delle maniche larghe.
II chierichetto dovrà avere cura della propria veste: essa dovrà essere sempre pulita, indossata con decoro e rimessa al suo posto dopo la funzione.
Una volta vestito,il chierichetto eviterà
di sporcarsi col carbonedell'incenso
o con le candele,per esempio,
e aspetterà l'iniziodella celebrazione
in silenzio.
Significato dei colori liturgici
La varietà dei colori nella liturgia esprime visibilmente la caratteristica del mistero celebrato e ci aiuta a sintonizzarsi con esso.
Questi colori esprimono"il senso della vita cristianain cammino lungo il corsodell'anno liturgico“(Presentazione delMessale Romano 307).
Il bianco evoca la Risurrezione, la purezza,ma più ancora, la Gloria divina e lo splendore
di tutto ciò che appartiene a Dio.
Nelle celebrazioni natalizie il bianco è simbolo di purezza e di luce; nel tempo di Pasqua il bianco
testimonia della luce e della vita nuova del Risorto;
nelle feste invita sia all'adorazione di Cristo nei suoi misteri, sia alla contemplazione della verginale
purezza di Maria;
nella festa di santi o di angeli, indica che essisono pienamente nella luce di Dio.
Il bianco è il colore dell'Eucaristia, della comunione e delle solennità.
Per le solennità si può anche usare il colore giallo oro.
Il rosso evoca il sangue di Cristoversato sulla Croce nella celebrazione
della Passione (domenica delle Palme),del Venerdì santo e nella festa
dell'Esaltazione della Croce.
Il colore rosso ricorda che lo Spirito Santoè sceso sugli Apostoli sotto il segno del fuoco:
per questo viene usato nella solennità dellaPentecoste e nelle celebrazioni in onore dello Spirito Santo o in occasione della Confermazione (Cresima).
Questo colore ricorda anche l'offerta a Dio della propria vita fino alla morte nella celebrazione dei
santi martirie degli Apostoli.
Il verde, deriva dal latino e indica ciò che è verdeggiante, fiorente.
E' un colore particolarmente significativoper esprimere la crescita della Chiesa,
la serenità e la speranza.Lo usiamo per le celebrazioni
del Tempo Ordinario quando non si celebraun particolare mistero di Cristo.
Il viola evoca la penitenzanel tempo dell'Avvento,della Quaresima, nelle celebrazionipenitenziali (confessione) e a volteil dolore come nella Messae nella liturgia dei defunti.
Il rosa può essere usato solo due voltedurante l'anno liturgico:
- a metà dell'Avvento e della Quaresima,cioè la terza domenica d'Avvento, detta "Gaudete“
(= rallegratevi, dalla prima parola del canto gregoriano d'inizio)
- e la quarta domenica di Quaresima detta "Laetare“(stesso significato di "Gaudete").
Questo colore evoca la gioiae permette un breve periodo di pausa
nel rigore penitenziale.
L'azzurro o celeste è permesso in Spagna per celebrare la solennità dell'Immacolata Vergine Maria.
Oggi, il nero è poco usato ma rimane facoltativo per la
Messae l'Ufficio dei defunti.