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TERREMOTO TERAMO E’ innegabile: in casa biancorossa ora si soffre. Il patron del Teramo Cal- cio Luciano Campitelli rassicura i tifosi. “Sono tranquillo, sono sereno. - dice il Presidente - Vedrete che alla fine la verità deve venire a galla. IL SISTEMA DEI RIFIUTI PICENO NEL MIRINO RELLUCE: POMO DELLA DISCORDIA DELLA REGIONE MARCHE IL PANE DELL’UMANITÀ Eccoci di nuovo. Come avete trovato il nostro giornale? Attendiamo i vostri giudizi sul numero 0 di Sinapsi che avrete ricevuto in casa o visto nei locali pubblici. Potete inviarli via email all'indirizzo redazione@ sinapsinews.it . I vostri commenti ci saranno molto utili per capire quali sono gli argomenti che più vi stanno a cuore. Abbiamo intenzione di dare spazio alle vostre proposte approfondendo nel miglior modo possibile i temi che ci vorrete suggerire. Sinapsi è un giornale aperto. Vuole rendere protagoniste le persone e le loro storie, anche quelle che a prima vista potrebbero sembrare poco degne di nota. Il nostro è un giornale tra la gente. E deve servire alla gente per parlare con il Palazzo. Là, dove si prendono decisioni che non dovrebbero passare sulla testa delle persone. Le nostre critiche saranno sempre costruttive affinché la comunità che ci è vicina possa crescere sia dal punto di vista economico che sociale. Vogliamo ringraziare i nostri inserzionisti perché ci danno la possibilità di darvi un'informazione gratuita. In un momento di crisi come questo, che speriamo veda finalmente la fine, l'informazione non dovrebbe mancare perché se è corretta è utile alla qualità della vita della gente. E' con questi auspici che vi auguriamo buona lettura. Gaetano Amici Editoriale A pag. 2 A pag. 3 Picenambiente chiamata in causa dall'Ipgi Ascoli - Un’interrogazione del consigliere provinciale del centrodestra Ignazio Simone Matteucci sull’Ipgi, discarica chiusa nell’alto Bretta, mette la Provincia di Ascoli Piceno in una posizione accidentata sul tema dell’inquinamento. CERISCIOLI PRIMO GIORNO DA PRESIDENTE QUINDICINALE D’INFORMAZIONE, CULTURA, ATTUALITÀ VAL VIBRATA, VIABILITÀ SCIENZA:CON LASER E ROBOT ADDIO SORDITÀ A pag. 15 A pag. 5 A pag. 11

SINAPSI N°1 giugno 2015

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Page 1: SINAPSI N°1 giugno  2015

TERREMOTOTERAMOE’ innegabile: in casa biancorossa ora si soffre. Il patron del Teramo Cal-cio Luciano Campitelli rassicura i tifosi. “Sono tranquillo, sono sereno. - dice il Presidente - Vedrete che alla fine la verità deve venire a galla.

IL SISTEMA DEI RIFIUTI PICENO NEL MIRINORELLUCE: POMO DELLA DISCORDIA

DELLA REGIONE MARCHE

IL PANEDELL’UMANITÀ

Eccoci di nuovo. Come avete

trovato il nostro giornale?

Attendiamo i vostri giudizi sul

numero 0 di Sinapsi che avrete

ricevuto in casa o visto nei

locali pubblici. Potete inviarli via

email all'indirizzo redazione@

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I vostri commenti ci saranno

molto utili per capire quali sono

gli argomenti che più vi stanno

a cuore. Abbiamo intenzione di

dare spazio alle vostre proposte

approfondendo nel miglior

modo possibile i temi che ci

vorrete suggerire. Sinapsi è un

giornale aperto. Vuole rendere

protagoniste le persone e le

loro storie, anche quelle che a

prima vista potrebbero sembrare

poco degne di nota. Il nostro è

un giornale tra la gente. E deve

servire alla gente per parlare con

il Palazzo. Là, dove si prendono

decisioni che non dovrebbero

passare sulla testa delle persone.

Le nostre critiche saranno

sempre costruttive affinché la

comunità che ci è vicina possa

crescere sia dal punto di vista

economico che sociale. Vogliamo

ringraziare i nostri inserzionisti

perché ci danno la possibilità di

darvi un'informazione gratuita. In

un momento di crisi come questo,

che speriamo veda finalmente la

fine, l'informazione non dovrebbe

mancare perché se è corretta è

utile alla qualità della vita della

gente. E' con questi auspici che

vi auguriamo buona lettura.

Gaetano Amici

Editoriale

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Picenambiente chiamata in causa dall'IpgiAscoli - Un’interrogazione del consigliere provinciale del centrodestra Ignazio Simone Matteucci sull’Ipgi, discarica chiusa nell’alto Bretta, mette la Provincia di Ascoli Piceno in una posizione accidentata sul tema dell’inquinamento.

CERISCIOLIPRIMO GIORNO DA PRESIDENTE

Q U I N D I C I N A L E D ’ I N F O R M A Z I O N E , C U LT U R A , A T T U A L I T À

VAL VIBRATA, VIABILITÀ SCIENZA:CON LASER E ROBOT ADDIO SORDITÀ

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MARCHE

Da Pesaro ad Ancona in treno. Un se-gnale. “Comincerò come ho promesso in campagna elettorale, mantenendo quella stessa linea di azione e coeren-za: sobrietà nell’attività amministrativa e di governo - oltre che personale- e partecipazione concreta ai problemi di tutti i territori regionali. Voglio essere il più possibile presente dove ci saranno buone iniziative ma anche, e soprattut-to, dove ci sarà da ascoltare le esigenze per risolvere insieme i problemi della co-munità.” Lo ha detto Luca Ceriscioli nel suo primo giorno da Presidente della Re-gione Marche a Palazzo Raffaello in conferenza stampa. Ha raccontato ai giornalisti di essere arrivato in treno ad Ancona da Pesaro e così farà per tutto il suo mandato, “per precisa scelta anti spreco, di minor consumo di carburante e rispetto ambientale.” “Ho già l’abbona-mento – ha detto sorridendo - Me lo chiese un cittadino in campagna elet-torale: e ora come pensa di andare ad Ancona? in macchina tutti i giorni con l’autista? E poi mi ha dato anche l’orario del treno: ce n’è uno che parte alle 7.30 e infatti prenderò quello.”Luca Ceriscioli ha poi comunicato il primo atto da Presidente con il confe-rimento di due incarichi: da portavoce a Thalassa Vona, giornalista professio-

la Redazione

CERISCIOLI , PRIMO GIORNO DA PRESIDENTE

nista che lo ha seguito durante tutta la campagna elettorale e Fabio Stura-ni come Capo della Segreteria con cui collabora da tempo e che ha cono-sciuto quando erano entrambi sinda-ci, di Ancona e Pesaro e componenti dell’ANCI. “Ma non sarà uno staff enor-me – ha spiegato – proprio per tenere fede al principio di sobrietà che i cittadini si aspettano dalla politica. Certo l’inten-to è anche di riorganizzare la macchina amministrativa regionale per avviare quel cambiamento di cui abbiamo par-lato per tutta la campagna elettorale; garantire quella capacità di corrispon-dere alle aspettative dei cittadini nei servizi da erogare; rilanciare l’economia regionale che ha bisogno di ripartire e per questo cercheremo di intercetta-re e mettere a disposizione le risorse europee il più presto possibile. Ma non siamo venuti per fare i “ tagliatori di te-ste” , anzi vorrei privilegiare un rapporto umano e cordiale con ogni dipendente della Regione per far sentire tutti appar-tenenti a una “squadra”. Riorganizzare significa anche semplificare le norme e i provvedimenti, studiare con la dirigen-za regionale gli strumenti più efficaci per attuare nuovi obiettivi e il programma di governo. “ “Programma che - ha sotto-lineato - spero di presentare il prossimo 22 giugno alla prima seduta della nuova Assemblea legislativa marchigiana. Con

una giunta, formata secondo i principi cardine di competenza, genere e rap-presentatività dei territori, che per ora potrebbe contare anche un numero mi-nore di assessori rispetto ai sei previsti dalla normativa, attendendo l’entrata in vigore della modifica del nuovo Statuto, il 1° luglio, dove si prevede la possibilità di tre assessori esterni”.Altra priorità molto importante per il presidente Ceriscioli è la riorganizzazio-ne della Sanità marchigiana e lavorare fin da subito sull’abbreviazione delle li-ste di attesa. ”Anche questo è un modo per avvicinare i cittadini alle istituzioni, garantendo servizi efficienti per il pie-no esercizio del diritto alla salute”. Sulla comunicazione e profili “social” il neo Presidente ha chiarito di voler man-tenere un profilo istituzionale e non troppo personalizzato: una modalità contemporanea di dialogare con la co-munità e far partecipare i cittadini alla “cosa pubblica” e alle scelte che farà la Regione.” Alla domanda se vorrà esse-re chiamato presidente o governato-re delle Marche, ha risposto: “ non ho dubbi: Presidente della Regione, perché governatore richiama una figura delle Regioni-Stato che è fuori dalla nostra Costituzione e dal nostro ordinamento giuridico . Le Regioni non sono Stati au-tonomi rispetto allo Stato centrale men-tre il governatore ha prerogative tipiche di un capo di Stato”.

Luca Ceriscioli Gianni Maggi

CERISCIOLI SBANCA 41, 07%MAGGI È SECONDO 21,78%ACQUAROLI AFFONDA SPACCA Prime ... Spine dagli alleati Udc: competenza si, genere no Il rebus degli assessori esterni

Francesco Acquaroli

Intanto fervono i contatti per la for-mazione della nuova giunta regiona-le. Certo l’ingresso di due donne in casa PD con l’ascolana Anna casini in pole position essendo la più vota-ta in regione. Il presidente Ceriscioli potrebbe però valutare, secondo quanto previsto dalla norma regiona-le, l’ingresso di tre assessori esterni, tra i probabili c’è Pietro Marcolini. Ci si potrebbe trovare dunque di fronte ad un Giunta sottonumeraria (Ceri-scioli vorrebbe che restassero sei gli assessori previsti contando gli esterni) per non forzare il principio di sobrietà nella spesa visto che gli esterni avrebbero un costo non do-vuto per i consigliere regionali eletti che hanno il loro stipendio.Per la formazione della nuova giunta ci sono le spine degli alleati.In particolare la presa di posizione dell’Udc con il consigliere Luca Mar-coni, un passato da assessore regio-nale nella giunta Spacca, che sulle quote rosa non è molto in sintonia.Preferisce che sia la competen-za il metro di misura per scegliere i componenti della giunta. Fibrillazioni neppure tanto sottotraccia. Intan-to il Movimento 5 Stelle è ... in mo-vimento. Gianni Maggi ha chiesto la vice presidenza del Consiglio regio-nale. Un’ apertura al dialogo con il PD? Le Marche tornerebbero ad es-sere un laboratorio politico.Il 22 giugno il presidente Ceriscioli presenterà in Consiglio il suo pro-gramma politico amministrativo.

NUOVO CONSIGLIO IL 22 GIUGNO

2 Distribuzione gratuita - e-mail: [email protected] I° - N.1 - Giugno 2015

Page 3: SINAPSI N°1 giugno  2015

MARCHE

Ascoli - Un’interrogazione del consigliere provinciale del centrodestra Ignazio Simone Matteucci sull’Ipgi, discarica chiusa nell’alto Bretta, mette la Provincia di Ascoli Piceno in una posizione accidentata sul tema dell’inqui-namento.

L’interrogazione “Premesso che: In data 2 aprile 2015 è stata segnalata una fuoriuscita di liquido sul torren-te Bretta e sul posto sono intervenuti il perso-nale della polizia locale, i tecnici dell’Arpam ed il personale della polizia provinciale; Sono stati effettuati dei prelievi da parte dell’Arpam al fine di verificare la natura del liquido; La perdita è stata causata dallo sversamento sul Vignola e sul Bretta di percolato fuoriuscito dall’ex disca-rica Ipgi Srl, sembrerebbe a causa del crollo di un pozzetto di raccolta; Il citato pozzetto sembrerebbe che dopo essere stato autorizzato ad inizio anni ’90 dalla Regio-ne Marche non è più a norma da tempo. Considerato che: La Provincia di Ascoli Piceno in data 25/9/2013 inviava missiva all’Ipgi srl in cui, a seguito della nota del 25/2/2013 prot. N. 8685 e precisazioni acquisite il 16/4/2013 prot. N. 344604 la Polizia Provinciale di Ascoli Pice-no evidenziava alcune problematiche presso la discarica in località Alta Valle del Bretta, tra cui “fuoriuscite di percolato che hanno interessato l’alveo del fosso Vignola” ed intimava la Ipgi Srl ad intraprendere gli accorgimenti necessari per interrompere i fenomeni di inquinamento ed il ripetersi degli stessi; L’Ipgi srl rispondeva con missiva del 1/11/2013, in cui faceva presente che il mantenimento dell’impianto post mortem è scaduto da 14 anni, difatti delibera di Giunta Regionale n. 1800 del 8/6/1992 obbligava la Ipgi Srl al manteni-mento post mortem dell’impianto per sette anni ed sottolineava di aver ottemperato a tale intimazione ed evidenziava di aver stipulato un contratto di locazione di ramo di azienda, aven-te ad oggetto la discarica Ecobretta in località Alta Valle del Bretta sosteneva la presenza di una società; L’Ipgi Srl ribadiva nella missiva del 6/12/2013 quanto già detto nella citata precedente, ossia di aver ottemperato a quanto previsto nella de-libera di Giunta Regionale n. 1800 del 8/6/1992 e che dal 2005 era in essere un contratto di affitto del ramo di azienda, avente ad oggetto la discarica Ecobretta in località Alta Valle del Bretta, con la società Picenoambiente Spa, di-chiarandosi estranei alla responsabilità dell’e-ventuale evoluzione geomorfologica dell’im-pianto; L’Ipgi Srl anche nella missiva del 21/4/2015 ri-badiva che nel 2005 è stato posto in essere un contratto di affitto del ramo di azienda, avente ad oggetto la discarica Ecobretta in località Alta Valle del Bretta, con la società Picenambiente Spa; Nel 2013 si è costituita la società Picenam-biente Srl partecipata da molti comuni della Provincia di Ascoli Piceno, avente come unico oggetto sociale “……attività di gestione operati-va e post operativa di bonifica, di ripristino e di monitoraggio ambientale, nonché tutte le atti-vità connesse e correlate riferite al contratto di fitto di ramo di azienda stipulato con la ditta Ipgi Srl avente ad oggetto “discarica attrezzata” per lo smaltimento dei rifiuti in Ascoli Piceno nella località Alto Bretta, impianto costituito da un complesso di beni tecnicamente ed autonoma-mente organizzato con l’uso e la disponibilità di tutte le aree di proprietà e/o disponibilità della concedente Ipgi Srl……”;

Picenambiente chiamatain causa dall'Ipgi

La Cgil provinciale interviene sulla vicenda dei rifiuti. “Continuiamo a leggere sulla stampa locale con estenuante litania e con strenue posizioni individuali dei singoli Amministratori, articoli sulla problematica dei rifiuti, sull’inqui-namento del torrente Bretta, sull’ex discarica, sulla VI° vasca di Relluce, ecc…Purtroppo, non vediamo mai ragionamenti su come affrontare il problema rifiuti in chiave e con una visione territoriale.Il nostro è l’unico Paese al mondo che consi-dera, ancora, i rifiuti come “rifiuti” e non come opportunità.Forse sarebbe opportuno apparire meno sulla stampa e convocare un tavolo, magari dall’En-te Provincia, per affrontare il tema e provare a lavorare nell’interesse del territorio e dei cit-tadini.Forse sarebbe opportuno farsi passare l’aller-gia a lavorare insieme, cosa che ha reso, negli anni, sempre più debole il nostro territorio, sia dal punto di vista economico-produttivo che occupazionale e, di fronte ad altre emergenze, si smetta di avere un approccio di tipo “cam-panilistico”.La Cgil di Ascoli Piceno, già da qualche anno propone, purtroppo inascoltata, di aprire una discussione , a cui sarebbe lieta di offrire il proprio contributo,in quanto queste tematiche possono attivare sviluppo e salvaguardare occupazione, oltre a ripristinare un assetto “normale” del territorio stesso.Occorre una visione di politica industriale, a

partire da un forte coordinamento istituzio-nale, per sviluppare una forte e mirata rac-colta differenziata, con riciclo e riutilizzo dei materiali ed il coinvolgimento di imprese, e/o svilupparne di nuove, specializzate o da spe-cializzare attraverso la ricerca, nel riutilizzo dei materiali. Occorre considerare il tema dei rifiuti, oltre che come servizio, come vera e propria risorsa e come settore produttivo industriale comples-sivo, che può avere un notevole sviluppo se ad esso si affiancano il sistema della ricerca e dell’Univer-sità, spe-r i m e n -t a r e

azioni come già avvenuto in tante realtà che già si sono cimentate sulla materia .Si corre sempre dietro l’emergenza discarica, ieri Relluce, oggi la Geta e, forse domani, poi-ché non si affrontano i problemi, si porteranno i rifiuti a Fermo o in altre località con danni ai cittadini che vedranno aumentare il costo del servizio e, probabilmente, ricadute negative sulle aziende e rispettivi lavoratori e sui servi-zi ai cittadini, per quei comuni ove la presenza della discarica rappresentava una entrata di bilancio”.

RELLUCE: POMO DELLA DISCORDIA

“Leggendo i resoconti dell’intervento che il Presidente della Pro-

vincia ha svolto nel corso dell’assemblea dell’ATA una domanda

sorge spontanea: si rende conto D’Erasmo dei danni economici

e sociali che la sua dissennata politica in materia di rifiuti arre-

cherà alle famiglie ad alle imprese? Il “no alla sesta vasca” ( in

assenza di una soluzione alternativa per lo smaltimento dei rifiuti

) provocherà, infatti, un’impennata dei costi che si abbatterà sui

contribuenti a causa della scelta del centro-sinistra di D’E-

rasmo di consegnare l’affare dei rifiuti ai privati.

Anche ad Ascoli, per colpa di D’Erasmo, dovremmo met-

tere mano all’aumento della Tari. Il punto è questo:

da oltre 15 anni e sino al 31 gennaio 2015 i rifiuti della

provincia sono stati smaltiti nella discarica di Relluce

da una società controllata dal sistema pubblico al costo

più basso di tutta la Regione Marche (cfr. in

questo senso il Piano Regionale Rifiuti ).

Con l’avvento di D’Erasmo a palazzo San

Filippo abbiamo assistito ad una sal-

datura politica tra

il PD e i sog-

getti privati impegnati da sempre nella scalata al “tesoro” dei

rifiuti ascolani. Il fronte del NO si nasconde dietro i nobili principi

della tutela ambientale ma in realtà nasconde volontà di busi-

ness abbastanza chiare ed evidenti. Il risultato sarà presto sotto

gli occhi di tutti e a pagarne lo scotto saranno i cittadini piceni.

Il Piano Regionale dei rifiuti è dalla nostra parte, nel senso che

indica in Relluce il polo ottimale per l’abban-

camento dei rifiuti della nostra provin-

cia. Se qualcuno vuole disconoscere

questa evidenza se ne assumerà la re-

sponsabilità. In tutti sensi anche sotto il

profilo risarcitorio”.

il sindaco Guido Castelli

CASTELLI: “AUMENTERÀ LA TARI”

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Page 4: SINAPSI N°1 giugno  2015

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Page 5: SINAPSI N°1 giugno  2015

fatta di voragini e fossati

ABRUZZO

Sulle strade italiane manca la ma-nutenzione ordinaria. Si interviene solo per tamponare le emergenze Crolla l’uso di asfalto nelle manu-tenzioni stradali. Secondo l’analisi condotta da Siteb (Associazione Italiana Bitume e Asfalto Strada-le) le attività di costruzione e ma-nutenzione sugli 850mila km di strade italiane sono praticamente ferme e i consumi di conglomerato

bituminoso si sono dimezzati negli ultimi 8 anni, passando da 44mi-lioni di tonnellate nel 2006 ai soli 22,5 milioni del 2014. Secondo Siteb in gran parte dei casi il degrado non riguarda la parte superficiale asfaltata, ma è dovuto al collasso degli strati base sottostanti. Troppo spesso si interviene solo per tamponare l’emergenza, con risultati effimeri

e senza risolvere il problema alla radice. L’associazione stima che per tenere in buona salute le no-stre strade occorrerebbe utilizza-re almeno 40 milioni di tonnellate di asfalto l’anno, quasi il doppio di quello attualmente impiegato.Tra le cause del calo di produzione i fondi sempre più esigui a disposi-zione degli enti pubblici per la ma-nutenzione stradale.

Non fa eccezione la Provincia di Teramo, che nel 2015 investirà circa 2,8 milioni di euro per lavori di manutenzione stradale ordi-naria. L’ente ha recuperato circa due milioni di euro attraverso un lavoro di riaccertamento sui resi-dui delle opere pubbliche che gia-cevano nelle pieghe del bilancio, e che saranno utilizzati per rifare i tappetini stradali. Alla somma si

aggiungono inoltre gli 800mila euro di fondi Fas stanziati per la prima volta dalla Regione e che saranno impiegati essenzialmente per il posizionamento di guard-rail, nuova segnaletica e per le riasfal-tature nei tratti più danneggiati. I fondi, insufficienti a coprire tutte le criticità esistenti, saranno inve-stiti sulle strade con maggior cari-co di traffico.

ASFALTO, PRODUZIONE DIMEZZATA IN 8 ANNI

Frane, smottamenti, asfalto che si sgretola e lascia il posto a buche profonde come voragini, segnali di pericolo, carreggiate che si restringono e in qualche caso si interrompono. E’ questo lo scenario che si presenta quotidianamente sulle strade del Terama-no. Una situazione che, in molte zone, ormai permane da mesi o addirittura anni. Lavori di sistemazione che vanno a rilento tra l’esasperazione crescente dei cittadini, costretti a subire una viabilità sempre più disastrata. Criticità gravi si registrano su molti tratti di competenza della Provincia di Teramo. Attualmente sono 43 i cantieri aperti per interventi di ricostruzione e sistemazione dei tratti compromessi: alcuni risalgono addirittura all’alluvione del 2011. Nei 13 milioni e 223 mila euro impiegati per il pacchetto di opere ci sono interventi di somma urgenza per la sistemazione dei danni dell’allu-vione di marzo 2015, progetti del fondo alluvione 2011 e lavori di straordinaria manutenzione o di investimento su nuove opere. necessari a ricostruire il territorio danneggiato, dopo la combinazione di pioggia, neve e vento dei primi giorni di marzo, sarebbero necessari oltre 70 milioni di euro.

Se per la manutenzione straordinaria o il ripristino delle opere danneggiate è più facile reperire fondi (ad esempio attraverso la somma urgenza), gli enti pubblici hanno invece difficoltà maggiori a finanziare la manutenzione ordinaria, che sarebbe invece in-dispensabile nel prevenire i danni più gravi come quelli dovuti al maltempo. A farne le spese sono in maggior parte gli asfalti che, a lungo andare, si sbriciolano trasformando le strade in chilometri di groviere. In Val Vibrata, nello specifico, si sta procedendo sulla strada provinciale 53 Ripe di Civitella, (112mila euro per ripristino viabilità dagli eventi alluvionali del 2011), sulla provinciale 1/A tratto sp 2 - sp1 nel Comune di Controguerra (300mila euro per inter-venti di ricostruzione opere danneggiate), sull’ex provinciale di Campodino tra Nereto e Torano (335mila euro per interventi di

ricostruzione opere danneggiate), sulla provinciale n. 8/C tratto Favale di Civitel-la del Tronto (50mila euro per interventi di ricostruzione opere danneggiate), sula strada provinciale 56 Colonnella Civita (150mila euro per ripristino viabilità dagli eventi alluvionali del 2011).I 43 cantieri avviati sono un chiaro se-gnale del precario stato di salute in cui versano le strade della Provincia, con criticità irrisolte che si trascinano addi-rittura da anni. Un esempio: dei 33 milioni di euro stanziati per l’alluvione del 2011, 13 milioni ancora attendono di essere spesi a causa di ritardi di programma-zione e progettazione. Ritardi sui quali la Provincia ora ha accelerato per recu-perare il tempo perso, soprattutto per i fondi dell’alluvione 2011 in scadenza a giugno 2015: «Chiederemo al Ministe-ro una proroga di 18 mesi – afferma il consigliere delegato alla Viabilità Mauro Scarpantonio – per poter terminare la progettazione, procedere con le gare di appalto nei prossimi mesi e, considerati i tempi tecnici, consegnare i lavori entro l’autunno». Si stima che per gli interventi necessa-ri a ricostruire il territorio danneggiato, dopo la combinazione di pioggia, neve e vento dei primi giorni di marzo, sarebbero necessari oltre 70 milioni di euro.Se per la manutenzione straordinaria o il ripristino delle opere danneggiate è più facile reperire fondi (ad esempio attra-verso la somma urgenza), gli enti pubblici hanno invece difficoltà maggiori a finan-ziare la manutenzione ordinaria, che sa-rebbe invece indispensabile nel preveni-re i danni più gravi come quelli dovuti al maltempo. A farne le spese sono in mag-gior parte gli asfalti che, a lungo andare, si sbriciolano trasformando le strade in chilometri di groviere.

Val Vibrata, viabilità

Regolamento di polizia rurale contro il dissesto idrogeolo-gico

Preservare fossi e canali di scolo nei campi con controlli mirati sul territo-rio. Il progetto della Provincia di Tera-mo

Buche e frane sono all’ordine del giorno sulle strade provinciali. La ca-rente manutenzione ordinaria e il cre-scente dissesto idrogeologico sono le cause determinanti. I sempre più frequenti cedimenti delle strade sono riconducibili a modifiche nel terreno a monte e a valle e ad una ridotta ca-nalizzazione delle acque piovane. I mezzi agricoli, infatti, lavorano i cam-pi ottimizzando tempi e produzioni senza tener conto di fossi e canali di scolo, fortemente ridotti o addirittu-ra scomparsi su molti versanti col-linari. Il risultato? Ogni volta che c’è maltempo le acque si disperdono in maniera caotica e furiosa a valle dan-neggiando tutto ciò che incontrano lungo il cammino, strade comprese. Ecco perché la Provincia sta predi-sponendo un Regolamento di Polizia Rurale per disciplinare e ripristinare la corretta lavorazione dei terreni che sono a ridosso delle strade provincia-li. Il regolamento sarà poi sottoposto ai Comuni affinché sia recepito e adottato anche a livello locale. Una forma di controllo del territorio sul quale ogni ente è chiamato a fare la propria parte per prevenire il dissesto idrogeologico. La manutenzione ordinaria è inve-ce affidata ai 38 operai distribuiti, a seconda di esigenze e necessità, su tutto il territorio provinciale. Con loro anche i lavoratori socialmente utili (sono circa 15). «Con il personale a disposizione – afferma Scarpantonio - stiamo programmando il taglio del-la vegetazione lungo le strade nelle prossime settimane. Lo scorso anno il lavoro era stato affidato ad una dit-ta esterna (con una spesa di 311mila euro) mentre quest’anno la sfida che la Provincia si pone è di riuscire a portare a termine l’intervento, grazie a doppi turni del personale a disposi-zione, con il solo impiego delle risorse interne».

di Cinzia Rosati

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Page 6: SINAPSI N°1 giugno  2015

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L'Odissea delle sale con parto indolore a S. Omero .Restano chiuse per mancanza di personale e iter burocratici

ABRUZZO

Le sale parto dell’ospedale di Sant’Omero ancora chiuse. Termi-nate a giugno 2014 e inaugurate lo scorso febbraio, le strutture pre-sentate come un’eccellenza della sanità teramana e regionale sono ancora inattive. Due gli impedi-menti che si sono presentati dopo il taglio del nastro: il primo di natu-ra burocratica, con la mancanza di alcune autorizzazioni, e il secondo dovuto a carenza di personale da destinare alla nuova sale parto e operatoria. Il reparto di Ostetricia e Ginecolo-gia del Val Vibrata conta circa 850 parti all’anno, secondo solo a Te-ramo con 950, e prevede anche la

possibilità di effettuare la partoa-nelgesia meglio conosciuta come parto indolore. Attrezzata anche per il parto in acqua, la struttura si pone come un punto di riferi-mento per molte donne teramane e non solo. Lo scorso 18 maggio una com-missione della Asl ha effettuato un sopralluogo per la risoluzione dell’iter burocratico, con il rilascio delle relative autorizzazioni da parte degli enti competenti, men-tre rimane irrisolta la questione re-lativa all’assunzione di personale. Per rendere operative le nuove sale è necessario assumere 4 ostetriche e predisporre una equi-

pe medica dedicata per l’assisten-za delle donne nel parto indolore: un’esigenza che, con i tagli sulle assunzioni imposti dal piano di ri-entro del deficit sanitario, rimane di difficile risoluzione per il diret-tore generale della Asl Roberto Fagnano. E così una struttura co-stata circa un milione e 200mila euro e che avrebbe dovuto rap-presentare il punto di forza della sanità vibratiana e teramana (con-tribuendo a ridurre notevolmente la mobilità passiva verso le Mar-che), resta ferma al palo in attesa di una soluzione che ancora non si intravede all’orizzonte.

Sul web la possibilità di cercare e recensire ospedali, personale medico e servizi offerti. Gli utenti premiano il Val Vibrata. Il Tripadvisor della Sanità: un portale dove cercare strutture ospedalie-re, trovare informazioni su reparti, medici e cure per specifiche patolo-gie, lasciando infine voti e commenti. E’ l’ultima tendenza sul web dove da qualche tempo proliferano siti a tema per chi vuole informarsi sulle prestazioni del Servizio Sanitario Nazionale. Da quello ufficiale del Ministero della Salute (www.dovesalute.gov.it) dove a distanza di un anno dall’apertura sono registrate solo 65 strut-ture sul territorio nazionale (dunque ancora poco aggiornato), a quelli fa-centi capo a società private, navigando in rete è facile imbattersi in gui-de rapide alla scelta dei migliori ospedali classificati sulla base di diversi parametri. L’offerta è molteplice e sicuramente pure troppo dispersiva, ma è emblematica di una richiesta crescente degli utenti di scambiare pareri ed informazioni su servizi e prestazioni sanitarie. Sui siti non fa eccezione l’ospedale Val Vibrata di Sant’Omero le cui re-censioni sono per la maggior parte sui reparti di Ostetricia e Ginecolo-gia e di Chirurgia: su Qsalute.it gli utenti esprimono giudizi positivi per il personale sotto la direzione rispettivamente del prof. Felice Patacchiola e del prof. Domenico Gizzonio. «In un momento in cui spesso si parla di cattiva sanità, i buoni esempi vanno messi in evidenza» scrive un utente. Tra le parole ricorrenti nei vari commenti ci sono «competen-za», «professionalità», «umanità», con i reparti promossi a pieni voti nella maggior parte dei casi (5 stelle su 5). Non mancano poi alcune voci discordanti, con giudizi che vanno dalla «perplessità» alla «molta confusione e poca comunicazione fra i vari ruoli». Il reparto di Medicina è promosso a pieni voti, mentre alcune lamentele si registrano per Car-diologia. Di portali simili, e più o meno aggiornati, ne esistono diversi: da Dovee-comemicuro.it a Mdadvisor.it, da Sceglieresalute.it a Thatmorning.com. Come per il più noto TripAdvisor, dedicato alle strutture turistiche, an-che in questo caso giudizi e valutazioni da parte degli utenti devono essere considerati del tutto orientativi, poiché il rischio di incappare in consensi o dissensi pilotati è concreto e non verificabile.

di Cinzia Rosati

6 Distribuzione gratuita - e-mail: [email protected] I° - N.1 - Giugno 2015

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Dal 1 luglio prende il via una sperimentazio-ne per il riassetto dell’emergenza territoriale nell’Area Vasta 5. Si tratta di una rivoluzione che parte dalle norme esistenti ma produrrà un cambiamento culturale sia tra gli operatori sa-nitari che tra i pazienti.Lo scopo ultimo è quello di creare la nuova figu-ra di medico dell’emergenza. La differenziazio-ne tra medici del 118 e del Pronto soccorso non ci sarà più. Nel frattempo, prima di arrivare a questo traguardo c’è un passaggio importante che ha stimolato il direttore Massimo Del Moro a partire da un progetto presentato dal re-sponsabile dell’emergenza del Mazzoni, il dottor Massimo Loria, nel 2014. Una delle lamentele degli utenti del pronto soccorso era legata alle liste d’attesa. Problema che in realtà riguarda in particolare i codici verdi, cioè quei pazienti che in realtà presentano patologie di competenza del medico di famiglia e non dell’emergenza. I codici rossi infatti, cioè le patologie gravi, ven-gono processati immediatamente. A questo punto i medici del 118 che in media ad Ascoli compiono circa 4 interventi al giorno, mentre a San Benedetto (con il periodo estivo) diventano 10, andrebbero a incrementare il personale me-dico al pronto soccorso nei momenti di pausa dalle richieste di interventi sul territorio. Signi-fica che questi sanitari potranno visitare circa 15 o 20 pazienti presso il pronto soccorso di

fatto riducendo le liste d’attesa, quelle dei co-dici verdi, come si diceva. Attualmente i medici presenti nel pronto soccorso del Mazzoni (re-sponsabile Massimo Loria) sono 14, al Madonna del Soccorso ( responsabile Paolo Groff) sono 17, mentre sono 22 i medici del 118 coordinati dal direttore Flavio Postacchini. Presso i pron-to soccorso si aprirà una nuova sala dove ope-reranno i medici del 118. Si dà così seguito ad una norma esistente e il personale dipendente del servizio sanitario regionale, addetto stabil-mente agli equipaggi di soccorso, costituisce ed opera quale parte integrante di una delle unità operative del dipartimento di emergenza e dipende funzionalmente dal dipartimento di emergenza competente territorialmente. L’attività, nel territorio, degli equipaggi di soc-corso è coordinata funzionalmente dalla Cen-trale operativa. Per il personale infermieristico si procederà alla definizione di un progetto di revisione dell’assetto concordato tra Direttori e Coordinatori delle unità operative interes-sate. La sperimentazione si svilupperà per un periodo di 6 mesi ed entro il 30 novembre, il di-rettore del Dipartimento e i direttori della Cen-trale operativa e dei Pronto soccorso dovranno procedere alla formalizzazione di un modello a regime dell’assetto della Centrale operativa, sulla base del quale si procederà a definire la revisione della dotazione organica.

“E’ comprensibile che ai cittadini possa resta-re impressa una giornata negativa trascorsa al pronto soccorso avendo una patologia da codi-ce verde che non è competenza dell’emergen-za urgenza. - dice il dottor Massimo Loria - La comunità dovrebbe invece riflettere su un altro indicatore, questo si molto importante per dare un giudizio sul servizio d’emergenza, sul pronto soccorso: quanti morti si sono evitati grazie alla competenza e ai tempi d’intervento su arresti cardiaci, e altre patologie gravi ? Ecco questo è un giudizio al quale sottopongo me e la mia struttura senza preoccupazione.”

Area Vasta 5, la nuova sanità MARCHE

di GAETANO AMICI

Primo nelle Marche, sottoscritto un importante Protocollo d’intesa tra Area Vasta 5 e sindacato. Tra i punti nevralgici le liste d’attesa, la prevenzione, la presa in carico delle cronicità e le case della salute.Liste di attesa. Si procederà alla revisione e aggiornamento del Piano attuativo dell’Area vasta 5, con il consolidamento del sistema di monitoraggio; il nuovo Piano attuativo verrà aggiornato entro il 30 giugno 2015. Le linee principali di azione concordate, in materia di liste di attesa saranno:Percorsi differenziati per priorità. Si procederà a monitorare l’attuazione delle indicazioni regionali per la differenziazione delle agende di prenotazione nelle classi U, B, D e P; in particolare per la classe P all’attivazione delle agende per i follow up in diabetologia, nefrologia, oncologia e cardiologia.Si procederà a trasmettere report trimestrali sull’attuazione di tale azione.Si potrà quindi sviluppare un report di analisi dell’attesa per classe di priorità con indicazioni utili consultabili sul sito web da operatori e utenti.Promozione dell’appropriatezza prescrittiva. Si intende sistematizzare il monitoraggio delle prescrizioni inappropriate con la richiesta di segnalazione costante di ogni prescrizione non motivata o non appropriata. Le segnalazioni saranno oggetto di confronto tra professionisti.Si procederà ad attuare sui dati 2014 il confronto tra attività ambulatoriale erogata e prenotazioni a CUP al fine di censire analiticamente le prestazioni erogate senza corrispondente agende di prenotazione e quindi procedere all’inserimento a CUP di tutta l’attività. Azioni per promuovere la presa in carico della cronicità, fragilità e patologie neoplastiche. Nel corso del 2014 il Dipartimento delle cronicità ha sviluppato una analisi delle problematiche in essere ed è in fase di elaborazione un progetto complessivo di approccio alla cronicità nell’Area vasta 5 che verrà presentato entro il 2015. Inoltre l’impegno di predisporre agende dedicate a pazienti oncologici. Tale attività verrà monitorata entro il 2015 a partire dai nuovi casi. Azioni sull’offerta. Si procederà a inserire negli obiettivi delle Unità operative il dato relativo alle attese per le diverse discipline, in particolare per la garanzia dei percorsi U e B. L’AV 5 adotterà entro il 2015 il Regolamento aziendale per l’esercizio dell’attività libero professionale intramuraria nonché i piani aziendali dei volumi di attività istituzionale e di attività libero professionale intramuraria. Rispetto alle azioni sulle specifiche aree critiche si individuano le seguenti azioni, finanziabili anche da risparmi interni , predisponendo progetti mirati con definizione e tempistica: potenziamento dell’offerta di RM con l’attuazione di uno specifico progetto;definizione di un percorso MOC; definizione di un progetto sulle prestazioni strumentali di cardiologia; definizione di un progetto sulle visite neurologicheeventuali altri progetti specifici. Nella misura in cui saranno finalizzati alla riduzione delle liste d'attesa e della mobilità passiva, i progetti di cui sopra saranno fi-nanziabili, secondo quanto stabilito dalla Dgr 106/15 e in conformità ad un apposito atto regionale, con le risorse recuperate dal 5% di quanto ricavato dall'attività libero professionale, anche prevedendo il ricorso a prestazioni aggiuntive o a personale aggiuntivo.

ANNO I° - N.1 - Giugno 2015Distribuzione gratuita - e-mail: [email protected] 7

“Il momento in cui le risorse diminuiscono, inve-ce di aumentare come in passato di un 5% per cento in più all’anno, - dice Massimo Del Moro, direttore dell’Area Vasta 5 - l’organizzazione dipartimentale è il fulcro dell’attività che viene fatta in area vasta. E’ un anno e mezzo che ci giochiamo la partita sull’organizzazione dipar-timentale: ottimizzare le risorse che abbiamo (tecnologiche, umane e pecuniarie) all’interno di un processo di collaborazione delle unità ope-rative che fanno parte dei dipartimenti. Quin-di la nomina dei capi dipartimento, le posizioni organizzative che abbiamo chiuso tra la fine del mese di aprile e i primi di maggio, che chiudere-mo quando avremo selezionato i coordinatori ( i vecchi caposala o capi tecnici) che avverrà nel corso delle prossime settimane è un percorso che abbiamo seguito all’interno dell’Area Vasta 5 che ci permetta di dare risposte migliori ai pa-zienti. Già si evidenziano risultati positivi. Presenteremo nei prossimi giorni questa orga-nizzazione aziendale 54 posizioni organizza-tive selezionate da 54 commissioni nel corso dell’anno, un lavoro immenso. Questa è la nuova sanità. E’ chiaro che ci sarà un minimo di resi-stenza (personale del 118,ndr) da parte di chi deve impegnarsi invece di aspettare la chiamata del 118: è un cambiamento di stato che genera, come dice la fisica, un’azione contraria. Il mondo va avanti e non ci possiamo fermare di fronte al rinnovamento per dare una funzione utile alla comunità secondo le norme esistenti.”

MASSIMO DEL MOROdirettore

dell'Area Vasta 5

Protocollo con il sindacato sulla lotta alle liste d'attesa

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Molte le associazioni che nel Piceno combattono ogni giorno per donare un futu-ro a chi ha perso persino la speranza.Cos’è la povertà? Una parola apparentemente breve e semplice che racchiude però mondi e sfumature diverse. Per l’enciclopedia Treccani è la “carenza dei mezzi indispensabili alla mera sussistenza dell’individuo”.Un tema che da sempre attanaglia il mondo, ma oggi come non mai la società glo-bale nella quale viviamo ha introdotto, anche per mezzo delle nuove tecnologie, significati molteplici dello stesso. Da qui lo sprone agli Stati poveri a un benes-sere prima ignoto, accrescendo le disuguaglianze in misura notevole. Il nostro territorio cerca di compensare scenari di questo genere con le associazioni che ogni giorno si impegnano nel cercare di dare speranza e sostegno a chi più ne ha bisogno.Papa Francesco ha sottolineato l’importanza di questo problema e, proprio in occasione dell’apertura della IV edizione del Festival della Dottrina Sociale della Chiesa, ha affrontato con queste parole il delicato argomento: “La grande tenta-zione è fermarsi a curare le proprie ferite e trovare in questo una scusa per non

SOLIDARIETÀ

sentire il grido dei poveri e la sofferen-za di chi ha perso la dignità di portare a casa il pane perché ha perso il lavoro. E quelli che cercano soltanto di curare le proprie ferite, finiscono truccando-si. Questa è la trappola. Il rischio è che l’indifferenza ci renda ciechi, sordi e muti, presenti solo a noi stessi, con lo specchio davanti, per cui tutto avviene nella nostra estraneità. Uomini e don-ne chiusi in sé stessi. C’era qualcuno così che si chiamava Narciso…”.Proprio per questo ogni individuo è chiamato ad andare oltre e risponde-re concretamente, operando e soste-nendo i bisogni reali.

POVERTÀ, MALANNO DELLA SOCIETÀ MODERNAdi MONICA CASOLA

Da questa idea prende vita l’attività di Zarepta, un’associazione di volontariato ascolana che quotidianamente fornisce pasti caldi a persone meno fortunate, mettendo a disposizione dei malati in cura presso l’Ospedale Mazzoni e dei loro familiari, i locali di una casa d’accoglienza dove poter provvedere alla propria igiene personale. Altra realtà cittadina, che da sempre ha l’obiettivo di prendersi cura dell’altro, è la Caritas: dal novembre 2011, pensando proprio ai fratelli che non hanno nulla, neppure una casa, ha creato l’Emporio della Carità, il super market della spesa gratuita. In questo supermercato la gente che versa in stato di grave disagio può ‘fare spesa’ di genere alimentari, prodotti per l’igiene personale e per la casa, tutto gratuitamente. Scopo primario è restituire la dignità a tutta quelle persone che l’hanno persa, rendendole di nuovo autonome e padrone delle proprie scelte. Se ci si sposta verso la costa, sono molte le onlus che nella zona di San Bene-detto del Tronto hanno a cuore tale emergenza. Un esempio è Sulle Ali dell’Amo-re, nata nel marzo del 2007, si propone da allora di aiutare le famiglie in difficoltà economica. E’ al suo interno che ha preso vita, in collaborazione con la Fondazio-ne Carisap, il progetto “Il Pane Quotidiano- Di Che vivere”, sorto principalmente proprio per rispondere all’omonimo interrogativo che sempre più si è costretti a porsi in questo periodo. A coloro che si sono rivolti ad essa, sono stati forniti abi-ti, carrozzine, pannolini, libri scolastici e beni di prima necessità. Continuando tra le vie della cittadina rivierasca si trova l’Associazione Coccinella, sorta in seguito alla prematura scomparsa della psicologa Dina Sergiacomi. Fin dalla sua creazio-ne si è occupata di promuovere attività di assistenza per persone svantaggiate a causa di disagio economico e sociale. Attualmente, in collaborazione con il reparto di allergologia dell’Ospedale di San Benedetto del Tronto, si impegna a fornire medicinali esenti dal Sevizio Sanitario Nazionale a bambini le cui famiglie non possono permettersene l’acquisto.Infine, a due passi dal mare e precisamente nella Parrocchia di Cristo Re a Porto d’Ascoli, sono stati realizzati un centro di pronta accoglienza per adulti e una mensa per i meno fortunati e per migranti, che forniscono cibo e posti letto a chi ne avesse reale necessità.Esempi di grande solidarietà con lo scopo di contrastare l’emergenza sociale causata dalla crisi che sta colpendo molte famiglie del territorio. Ciò che però conta è anche il rapporto di fiducia che viene a instaurarsi con le persone che si rivolgono a queste associazioni, perché la richiesta di aiuto è caratterizzata da drammaticità ed umiliazione, ma solo attraverso tanto lavoro si riesce a incorag-giare le famiglie e affrontare con maggiore speranza la loro condizione, perché essere aiutati fa sentire meno soli.

ANNO I° - N.1 - Giugno 2015Distribuzione gratuita - e-mail: [email protected]

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MARCHE

PREMIO LIBERO MASI

La seconda edizione del “Premio Libero Masi e Emanuela Chelli”, istituito dalla Condotta Slow Food Val Vibra-ta – Giulianova, della quale Libero Masi divenne fiduciario nel 1986 e successivamente responsabile regio-nale dell’Abruzzo, e dai comuni di Torano Nuovo e Nereto, in memoria della coppia trucidata dieci anni fa, che ha saputo ben rappresentare l’Abruzzo contadino, dei sapori e della genuinità, ha assegnato e consegnato i riconoscimenti, nella Sala Allende di Nereto, al termine della tavola rotonda dal titolo “La Cultura Contadina”. Il premio a carattere nazionale per le migliori tesi di laurea triennale e magistrale (alle migliori tesi di laurea, discusse in una delle università italiane nel periodo dal 1 gennaio al 31 dicembre 2014) che offrono un con-tributo per l’affermazione della cultura contadina, appunto, ma anche per la promozione e la valorizzazione delle produzioni locali e, inoltre, un riconoscimento di Agricoltore dell’Anno, per l’impegno del passato e del presente sono andate, per le migliori tesi di laurea triennale a Giulia D’Alessio di Pescara, (Olio extravergine e maionese formulata con olio extravergine ), Antonio Francesco Santuccione di Francavilla a Mare, (Ruolo del germe di grano nella panificazione), Francesca Maggio di Vasco (Insaccati sulla mortadella di Campotosto). La commissione composta dai professori Ezio Sciarra, Dino Mastrocola e Marilena Cannella, dalla nipote di Libe-ro Masi, Luigia Masi, dall’amico di Libero Masi e della moglie Emanuela, Raffaele Grilli e dal Sindaco di Torano, Alessandro Di Giacinto, nell’edizione 2015, ha assegnato esclusivamente riconoscimenti alle tesi triennali. La stessa commissione ha premiato quale “Agricoltore dell’Anno” Giulio Fiore di Torano Nuovo. Tra le motivazioni della scelta della commissione: “la capacità di recuperare e di valorizzare l’agricoltura”. In particolare, l’avvio di un metodo di coltivazione biologica e la reintroduzione di vecchie varietà di cereali e di altre specie: la col-tivazione del farro, del grano saraceno, dell’orzo mondo, del cece della cicerchia. Ancora, la riscoperta di una vecchia varietà di grano, Saragolla, che viene sottoposta a selezione e avviata alla coltivazione, la introduzio-ne di nuove coltivazioni e nuovi metodi di trasformazione e realizzazione di prodotti innovativi, come paste a base di mais e riso e un sistema innovativo di pulitura e lavorazione dei cereali che consiste nel decorticare leggermente il cereale, eliminando la parte più esterna del chicco, per poi macinarlo integralmente, e ancora, la sperimentazione di nuove specie, come la quinoa, la canapa e il miglio”.

di STEFANIA MEZZINA

BANFI E POZZETTO I BIG DI CABARET AMOREMIO Ecco la 31^ edizione di “Cabaret, Amoremio!”. Il festival della comicità più antico d’Italia è entrato nel vivo con la presentazione del cartellone degli ospiti. Gli artisti che riceveranno l’Arancia d’Oro 2015 dal sindaco Enrico Piergallini, il 7 e 8 agosto, saranno Lino Banfi e Renato Pozzetto. E' il rico-noscimento alla carriera assegnato dal comune nell’ambito del Festival nazionale dell’umorismo che va in scena a Grottammare. Nella nuova edi-zione, definita “storica per proposta artistica e per contenuto”, si andrà così a sconfinare: oltre il cabaret, abbracciando la storia del teatro comi-co italiano. La manifestazione della comicità nata nel 1985 da un’idea dell’Associazione Lido degli Aranci, poi divenuta concorso, è prodotta dal Co-mune di Grottammare. E' un importante punto di riferimento nel settore. “Cabaret, Amoremio!”è ormai riconosciuto trampolino di lancio per i gio-vani che vogliono emergere nel mondo della co-micità. Nella storia del concorso si conta la pre-senza di artisti come Aldo, Giovanni e Giacomo, Gabriele Cirilli, Francesco Paolantoni e Stefano Sarcinelli (i primi vincitori), Ficarra e Picone (vin-citori nel 1998, con il nome Chiamata Urbana Ur-gente), Giorgio Montanini e Francesco De Carlo (attualmente insieme su Nemico Pubblico di Rai Tre).Non manca anche un giovanissimo Max Giu-sti che, ironia della sorte, a “Cabaret Amoremio!” non arrivò mai in finale. Lo spettacolo si articola

in due serate di incalzante susseguirsi di gag, battute, musica e risate per il pubblico. Tensione ed emozione invece per i concorrenti in gara che approdano alla finale. Un percorso che scaturisce dall’impegno dello staff della Lido degli Aranci: si visionano gli artisti a Roma, presso il teatro Makkekomico del Mago Mancini, a Faenza nell’ambito del Festival Alberto Sordi e nei locali dove è forte il richiamo per la comicità, mentre ulteriori candidati vengono selezionati grazie all’invio audiovisivo previsto dal bando di concorso. Enzo Iacchetti è il mat-tatore dell'evento, del quale è anche direttore artistico, in compagnia di Laura Freddi. Una conduzione a due che ha il compito di guidare la platea del Parco delle Rimembranze nella variegata offerta del Festival nell’attesa di Banfi e Pozzetto. Prima del clou si attraverserà il mondo comico musicale della Rimbamband, ensemble pugliese composta da cinque strumentisti, mimi, cantanti, cabarettisti, comici e improvvisatori. Ci si immergerà negli sketch dei Tracataiz, gruppo milanese che nel 2014 ha trionfato al concorso, con il racconto del lato comico nelle piccole disavventure quotidiane. Poi la pungente satira al femminile de Le Scemette, gruppo composto da sette fra le migliori comiche in circolazione e ospiti fisse di Zelig Cabaret, il trasformismo del poliedrico Dario Ballantini, che porterà a Grottammare “Papa Francesco e un Salvini più vero dell’originale”. S. M.

Inaugurata in piazza Emanuela Setti Carraro a Porto d’Ascoli l’opera “Palermo 21:15” degli artisti Marisa Korzeniecki e Andrea Mancini. L’opera, donata al Comu-ne, rappresenta una barca, un guscio che traghetta in un luogo ameno la vittima innocente della mafia Emanuela Setti Carraro, moglie del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa.Il sindaco Gaspari ha evidenziato come questa inaugurazione rientri in un più am-pio progetto di educazione alla legalità promosso dal Comune di San Benedetto del Tronto e dall’Istituto comprensivo scolastico “Sud” di cui la scuola “Cappella”, situata proprio dinanzi l’aiuola che accoglie la nuova opera, fa parte.Plauso per l’Arma dei carabinieri. “Momenti come questo non saranno mai abba-stanza perché - ha detto - Gaspari - far capire ai più giovani che cosa significa la legalità, lo stato di diritto, i principi per cui il generale Dalla Chiesa e sua moglie sono morti, è l’unico antidoto alla barbarie”.Eseguito il brano “I cento passi” dei Modena City Ramblers, colonna sonora del film dedicato a Peppino Impastato, eseguito dagli alunni delle classi 3a A e 2a G della “Cappella2 coordinati dalla prof.ssa Flavia Mandrelli. I ragazzi della 2° E del prof. Fabrizio Urbanelli hanno invece eseguito l’Inno di Mameli.“Palermo, 21,15” derivi dal luogo e dall’ora in cui fu commesso l’omicidio di Dalla Chiesa e di sua moglie. “L’ora – ha spiegato Mancini - è evidenziata nella scultura da un segmento/diametro che tocca le due parti del cerchio che è anche vasca e orologio. Al centro della vasca un getto d’acqua vivo e zampillante vuol essere un inno alla vita. Abbiamo usato due materiali che si prestano a rendere la forza dell’opera, l’acciaio e il travertino, oltre ad un elemento naturale simbolo di vitalità per eccellenza come l’acqua. Credo che questo lavoro di alto valore simbolico ab-bia la sua giusta collocazione in una piazza che ritengo una porta d’ingresso alla città”.“La maestosa magnolia esistente nella piazza – ha aggiunto Korzeniecky - entra a far parte dell’opera assumendo il doppio significato di albero naturale, espressione di forza e vitalità, e di albero maestro, esempio di vita. Mi fa tanto piacere che Co-mune e scuola abbiano subito compreso il valore del messaggio che intendevano trasmettere”.

Palermo 21,15 un’opera per la legalità

9Distribuzione gratuita - e-mail: [email protected] I° - N.1 - Giugno 2015

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MARCHE

L’intesa è stata sottoscritta dai presidenti e dai di-rettori delle quattro associazioni:Luigi Passaretti e Francesco Balloni (Cna); Simone Mariani e Luciano Vizioli (Confindustria); Bruno Tommaso Traini ed Ele-na Capriotti (Confesercenti); e Marco Neroni e Ivo Guaiani (Confagricoltura).Promozione e turismo: la Cna a lavoro per una nuo-va governance del territorio. Expo, missioni di dele-gazioni straniere nel Piceno. E poi, appena svolte, le recentissime elezioni regionali. Prima del voto, come Cna di Ascoli Piceno, abbiamo incontrato tutti i can-didati del territorio che hanno avuto piacere e sentito il bisogno di esporre il loro programma a noi e ai nostri imprenditori. Ascoltando, al contempo, le istanze del-le imprese di cui noi ci facciamo - in quanto, in fondo, esistiamo per questo - portavoce. “L’uscita dalla crisi e un nuovo modello di sviluppo – spiega Francesco Balloni, direttore della Cna di Ascoli - non sono con-cetti astratti. Le imprese e noi facciamo il possibile per avviare un nuovo corso. Certo, però, da soli non ce la possiamo fare. O, comunque, non saremmo in grado di imprimere quel cambiamento forte che necessita al sud delle Marche. Per questo ai nuovi amministratori regionali abbiamo chiesto, subito dopo le elezioni, di aprire un confronto con il territorio per far sì che in-terventi urgenti e vitali non siamo calati dall’alto. Così come - ed è il caso del turismo - proprio noi come Cna ci siamo fatti carico di esplorare la possibilità di costi-tuire una nuova e diversa cabina di regia. Un sistema organizzativo e di pianificazione che sappia cogliere quello che il territorio già offre: turismo balneare, città d’arte, montagna e parchi. Cogliere e mettere in siner-gia con i nuovi meccanismi, soprattutto di comunica-

zione, che permettono di entrare in un circuito senza il quale non può esserci sviluppo”.Quattro associazioni unite per lo sviluppo turistico del territorio. Cna, Confesercenti, Confindustria e Confagricoltura manifestano la ferma volontà a voler essere promo-tori della formazione di un soggetto che svolga fun-zione di indirizzo nel settore turistico, nel modo più efficace e fondato su competenza ed esperienza.“L’analisi degli esempi più virtuosi, in ambito naziona-le e non – precisa Luigi Passaretti, presidente della Cna di Ascoli - hanno dimostrato che il punto foca-le per una massima efficacia del soggetto è proprio una rappresentanza strutturata e una forte cono-scenza delle stratificazioni territoriali. Questo perché il collegamento tra la politica di indirizzo e il territorio è determinante al raggiungimento dei risultati previsti. Sicuri della forza di rappresentanza, in campo locale e nazionale, certi della completa conoscenza del con-testo territoriale e convinti che nessun soggetto pos-sa arrogare diritti di prelazione in quanto a politica di indirizzo, crediamo indispensabile creare un cammino comune che si caratterizzi per trasparenza, efficacia e collaborazione tra pubblico e privato”.Un progetto strategico da condividere con tuttiProprio per questo motivo ci auguriamo di poter in-tercettare altri soggetti con cui condividere questo percorso che oggi, in qualità di promotori, abbiamo avviato. Al fine di evitare una inadeguata frammen-tazione e ancor peggio possibili deviazioni di indirizzo, ci auguriamo, per il bene del territorio, che tutti quei soggetti che vogliono adoperarsi per il settore turi-stico, al di fuori delle associazioni di categoria, pos-

sano organizzarsi per collaborare insieme a noi allo sviluppo territoriale. Siamo altresì convinti che, in sinergia, si possano mettere a frutto i ri-sultati, l’esperienza e il know-how che i singoli soggetti saranno capaci e disposti a condividere. Tutto questo allo scopo di creare un sogget-to che possa, per capacità, essere riconosciuto punto di riferimento in materia turistica.

UNA NUOVA GOVERNANCE TURISTICA DEL PICENO

Ascoli Piceno – La classica cronoscalata picena, che si disputa ininterrottamente dal 1962 è uno degli eventi più amati dai piloti e dagli addetti ai lavori. Sul pianoro di Colle San Marco sede logistica della manifestazione e di partenza della gara è atteso un numero record di piloti. Lo staff organizzatore con in testa l’Automobile Club Ascoli Piceno-Fermo ed il Gruppo Sportivo AC Ascoli Piceno sta lavorando alacremente da mesi per assicurare il solito elevato standard qualitativo dell’e-vento. In primis si sta lavorando per il fondo stradale, sempre seguito con atten-zione dall’Amministrazione Provinciale. La gara ascolana ha mantenuto la validità internazionale, per quest’edizione nel calendario della Coppa Europa della Monta-gna. Le iscrizioni dei piloti sono aperte e si chiuderanno lunedì 22 giugno alle ore 24. Il programma della manifestazione rimane quello classico delle ultime edizioni iniziando dal venerdì 26 giugno le verifiche sportive e tecniche dalle 14,30 fino alle 20,00 con appendice al sabato mattina (per chi ne fa espressamente richie-sta) dalle ore 7,00 alle 8,15. Sabato 27 il via alle prove ufficiali cronometrate, con il Direttore di Gara Alessandro Battaglia che sarà coadiuvato da Fabrizio Bernetti e Lucio Bonasera: in programma due salite a partire dalle ore 10,30. La gara in due manches scatterà domenica 28 giugno alle ore 9,30. Le premiazioni si effettue-ranno 30 minuti dopo l’apertura del parco chiuso a fine manifestazione, nei pressi della zona partenza a Colle San Marco. Il percorso di gara misura 5031 metri e porterà i concorrenti da Colle San Marco fino a San Giacomo di Valle Castellana a 1085 metri d’altitudine. Al via sono attese le vetture storiche tradizionalmente presenti nella gara di contorno, poi quelle partecipanti al Campionato Italiano ed al Trofeo Italiano Velocità Montagna, oltre ad altre categorie previste per la Cop-pa Europa IHCC. Le attenzioni di tutti saranno naturalmente verso il detentore del record del percorso e nove volte vincitore Simone Faggioli, che ha iniziato alla grande anche questo 2015 sia in chiave europea che in ottica nazionale.

54^ Coppa Paolino Teodoriiscrizioni aperte fino al 22di Matteo De Angelis

Sinapsi nasce dalla sinergia di Diamond Media Group srl ( editore di Val Vibrata Life, Iboo Magazine) e Picenworld srl (editore del quotidiano web www.picusonline.it) . Sinapsi, dal greco antico vuol dire unione. Ci vuole poco ad ancorarsi ad un famoso adagio che recita: “l’unione fa la forza”. Parliamo dell’unione delle idee, del confronto costruttivo che contribuisce alla crescita delle comunità.

Sinapsi ricerca posizioni in tutto il territorio regionale di Abruzzo e Marche.

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COLLABORACON NOI

10 Distribuzione gratuita - e-mail: [email protected] I° - N.1 - Giugno 2015

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SCUOLA

L’ EXPO 2015 è un’oc-casione imperdibile ed il

nostro “Peano-Rosa” non se la lascia certo sfuggire. Nel mese di

Maggio sono partite le classi quinte, appena in tempo prima di ritrovarsi impe-

gnate nell’Esame di Stato, e con loro le classi quarte. Per le altre a settembre ed otto-

bre sono già previsti altri turni. Sarà una grande occasione formativa,

l’intero mondo a confronto su tematiche universali.

Totally eXtreme Teenager

LUDOVICA

Negli ultimi giorni ho chiesto ai partecipanti di raccontare le loro impressioni e le risposte non sono mancate. Tutti hanno un ricordo, un particolare, un’immagine. Qualcuno butta giù una classifica dei padiglioni: Brasile, Germania, Oman, Padi-

glione Zero, Padiglione Italia, Giappone, ognuno ha la sua pre-ferenza. Ciò che si avverte in modo evidente è l’entusiasmo,

davvero questa visita li ha colpiti, li ha stupiti, li ha proiettati in una dimensione profondamente diversa dal solito. Bene, in fondo

era quello che volevamo.Proviamo allora a dare un breve resoconto dell’esperienza dando voce

a d una studentessa che, partendo proprio dall’Esposizione Univer-sale, ha sviluppato un lavoro multidisciplinare da presentare

all’Esame di Stato. In bocca al lupo!

Ludovica propone un titolo importante, vediamo alcuni punti da lei toccati. Il testo che segue è stato estratto dal suo originale lavoro.

Le Esposizioni Universali nacquero con lo scopo di mostrare il nuovo volto della società del XIX secolo. Una vetrina che storicamente esponeva per la prima volta le invenzioni in grado di cambiare la vita degli uomini. Alle porte del nuovo millennio, invece, il volto dell’Expo cambia e diventa un’occasione per il mondo intero per mettere in luce i danni che l’uomo, con il suo fare e produrre, ha causato ed inflitto al pianeta. Le vetrine di oggetti innovativi e tecnologici si trasformano in occasio-ni di riflessione sulle urgenze del pianeta.Quest’anno è il turno dell’Italia, di Milano che con il suo “Nutrire il pianeta. Energia per la vita”, mira a celebrare l’importanza dell’alimentazione nel mondo come fonte di salute, prevenzione, benessere e che si lega in modo inevitabile alla salute dell’ambiente che ci circonda.“È possibile assicurare a tutta l’umanità un’alimentazione buona, sana, suffi-ciente e sostenibile?” È con questa domanda che si apre la sfida dell’Espo-sizione Universale di Milano 2015. Dopo averci nutrito per millenni, il pianeta Terra ha bisogno di nutrimento, fatto soprattutto di rispetto, atteggiamenti sostenibili, applicazione di tecnologie avanzate e visioni politiche nuove, per individuare un equilibrio diverso tra risorse e consumi. Expo Milano 2015 po-trà essere tappa importante di questo percorso di ricerca intrapreso dall’uma-nità, luogo dove mettere intorno allo stesso tavolo tutti i Paesi del mondo, e dare un concreto sostegno a una nuova consapevolezza condivisa circa gli obiettivi di sviluppo e crescita della presenza umana sul pianeta. Uno degli elementi più innovativi di Expo Milano 2015

IL PANE DELL’UMANITA’è quello legato all’approccio concettuale al Tema, che è reso esplicito nel titolo stesso dell’Esposizione “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” e che dovrà essere vivo, pre-sente e trasversale a tutte le attività legate all’Evento. Se

il tema di riflessione è la nutrizione, in primo luogo umana, il titolo scelto per l’Esposizione pone al centro dell’attenzione

non solo il nutrimento dell’uomo ma anche quello del pianeta in cui esso vive, ovvero l’origine stessa del cibo dell’uomo.

L’uomo è ciò che mangia, o meglio, è ciò che fa per procurarsi il cibo del corpo e la salute dell’anima. Come risolve questi

problemi determina e rispecchia la sua personalità mo-rale, sicché la differenza tra il cibo crudo e il cibo cotto è, per esempio, un parametro importante per comprende-re il cammino stesso della civiltà.Garantire a tutti cibo sano? Expo Milano 2015 è già una risposta. Essa vuole essere ‘collaborativa’, nella convin-zione che le Esposizioni del XXI secolo dovranno essere momenti di confronto ma anche di collaborazione tra i diversi stakeholders della comunità internazionale sulle principali sfide dell’umanità.In conclusione, nonostante l’importanza delle questioni sul tavolo e l’urgenza delle risposte da dare, Expo Milano 2015 punta a mantenere lo spirito di positiva fiducia nel progresso umano che ha caratterizzato la storia delle Esposizioni Universali e a rappresentare con entusia-

smo quell’energia vitale che il cibo da sempre porta con sé: gesto supremo di ospitalità e rito, emblema della comunità che

si incontra per celebrare la vita e rinnovare, in un reciproco scambio di conoscenze e informazioni, la propria unità.

va all’di Ennio Catoresie Ludovica Castelli

ANNO I° - N.1 - Giugno 2015Distribuzione gratuita - e-mail: [email protected] 11

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i salumi con il sorriso

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ABRUZZO

Caccia al tonno rosso nella Fossa di Pomodi ALFONSO ALOISI

Festival Internazionale di Bande Musicali

Giulianova – Ormai la pesca sportiva al tonno, in particolare a quello rosso, è diventata un’attività largamente praticata in tutte le regioni bagnate dal mare. Diciamo che tutto il Mediterraneo, dalla Spagna alla Grecia, è diventato teatro della cattura con esca di questo pesce che in molti definiscono eccellen-te sotto il profilo della consistenza delle carni. Ovviamente anche l’emozione nel momento della cattura ha il suo lato di attrazione per i pescasportivi che

praticano la sofisticata tecnica di cattura del tonno rosso (nome scientifi-co thunnus thynnus), conosciuto anche come “tonno pinna blu”. Sono stati gli appassionati dell’Adriatico ad inaugurare tale segmento di pesca. Il primo esemplare fu catturato con il metodo della pesca sportiva nel 1971 nei pressi della foce del Po. L’esemplare agganciato a traina, innescando un cefalo, nell’Alto Adriatico pe-sava 170 chili. Un vero e proprio record per l’epoca. Successivamente anche il Tirreno (Lazio) è stato un ottimo palcoscenico e successivamente Calabria e Sicilia hanno avuto le loro soddisfazioni in tal senso. Va ricordato per onestà

che la pesca in drifting è nata sulle coste della Francia con fondali da 100 a 150 metri. In Abruzzo, come pure nelle vicine Marche, si pratica la pesca al tonno rosso in drifting. In Abruzzo si contano sulla dita di una mano i primi pionieri che negli anni 1989-1990 si sono dedicati a tale tipo di pesca, ma con scarso successo. All’inizio i risultati sono stati poco consistenti in quanto gli esemplari di tonno che si aggiravano al largo delle nostre coste erano pochi, seppur di peso medio di 150 chilogrammi, ma con l’handicap di una scarsa conoscenza del tipo di pesca. Il boom vero e proprio è iniziato a ridosso degli anni 2000 quando il fermo della pesca professionale ha consentito un ottimo ripopolamento del tonno rosso. Da qui il conseguente aumento di catture con peso medio per esemplare attorno agli 80 chili. In passato occorreva affron-tare diverse miglia di mare prima di raggiungere una buona zona di pesca per il tonno. La cosiddetta Fossa di Pomo che si attesta attorno ai 250 metri di profondità. E’ situata proprio tra Giulianova e Pescara ad una distanza dalla costa di circa 25-30 miglia marine. Un po’ tutti gli appassionati della pesca al tonno hanno messo piede almeno una volta in questa zona dell’Adriatico. A Giulianova, nel corso degli ultimi 15 anni, sono stati organizzate sette finali di campionati italiani inb-drifting ed un mondiale per club a conferma della pe-scosità del tratto di mare della costa teramana. La diffusione di tale sport è avvenuta grazie all’opera di diverse associazioni appoggiate dalla FIPSAS e dalla presenza della Nautservice che met-te a disposizione degli appassionati le imbarcazioni d’altura attrezzate all’uopo. Negli ultimi anni la quantità di tonno rosso pescata è in costante aumento, ma il peso medio si è notevolmente ridotto attestandosi sui 40 – 50 kg. Anche le zone di pesca sono mutate ed oggi si gettano le lenze in acque profonde dai 60 ai 100 metri ad una distanza dal

litorale di circa 15 miglia. Nel frattem-po sono intervenute nuove regole. E’ possibile pescare tonno rosso dal 16 giugno al 14 settembre con asse-gnazione di quote. Ogni pescatore ha l’obbligo di dichiarare la cattura di un tonno rosso alla Capitanerie di Porto e le taglie minime di peso e lunghezza per legge non possono essere infe-riori a 30kg o 115cm di lunghezza.

Giulianova – Si appresta a tagliare il tra-guardo della maggiore età il Festival In-ternazionale di Bande Musicali. Infatti, da pochi giorni è calato il sipario sulla sedi-cesima edizione dell’evento. Mario Orsini, infaticabile presidente del comitato or-ganizzatore, già pensa alla manifestazio-ne del prossimo anno che probabilmente conterrà anche uno spaccato dedicato esclusivamente a gruppi di Majorette. E’ allo studio l’inserimento organico di tale momento innovativo che non farà solo da contorno alle esibizioni delle bande. In tal modo il Festival si arricchirà di novi-tà in concorso. L’edizione 2015, appena conclusasi, ha fatto registrare una par-tecipazione di pubblico senza preceden-ti. Le quattro serate, compresa la quinta di pre-festival, hanno avuto costante-mente una cornice di appassionati che

non ha eguali negli appuntamenti degli anni precedenti. En-tusiasta a fine manifestazione lo stesso Mario Orsini che ha commentato: “Nonostante la crisi economica siamo riusciti a portare a termine, con ottimi risultati, anche questa edizione. Dobbiamo ringraziare doverosamente i tanti piccoli e grandi sponsor che ci sono stati davvero vicini”. L’edizione 2015 del-la rappresentazione musicale ha visto la vittoria (senza om-bra di dubbio) della formazione bandistica “Orchestra Model dell’Esercito, Dipartimento dei Carabinieri del Ministero Affari Interni” della Moldavia accompagnata, per la parte coreogra-fica, dal corpo di ballo dell’Accademia di Chisinau. Il Trofeo Città di Giulianova in argento, per il secondo posto è andato invece all’Orchestra di Fiati “I Musici

Lotariani” di Notaresco. Terzo posto per l’Associazione Culturale Musicale Città di Celano che ha vinto il trofeo in bronzo. L’orchestra inoltre ha conquistato anche il Premio della Stampa offerto dalla FNSI in memoria del giornalista Giovanni Verna. Nel corso delle varie serate hanno calcato il palcoscenico i maestri dell’operetta Elena D’Angelo e Umberto Scida della Compagnia “Teatro Massimo” di Palermo che saranno presenti in Val Vibrata nei primi giorni del prossimo mese di agosto. Tra gli ospiti anche la danzatrice Dorina Di Marco, di Roseto degli Abruzzi, il gruppo di danza orientale “Le Sirene del Nilo” di Martinsicuro, la giornalista televisiva Alda D’Eusanio e Clarissa Marchese nella veste di Miss Italia 2014.

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SALUTE

mostrato di migliorare la dinamica del tessuto adiposo, facendo perdere peso, ma senza gli effetti stimolanti cerebrali dei classici dimagranti. Ancora, la berberina, pro-dotto impiegato per abbassare il colesterolo ma con una importante attività anche nella formazione del grasso. -Malattie oculari e prodotti pigmentati: Sostanze come l’astaxantina, la luteina ed altri prodotti pigmentati si sono dimostrati efficaci nel prevenire le complicanze della degenerazione maculare (la macula detta formalmente macula lutea è la zona cen-trale della retina dell’occhio umano, la più sensibile agli stimoli luminosi). Si è concluso

in Usa lo studio AREDS, che ha fornito confer-me molto convincenti sull’utilità di questi pro-dotti. -Sport e succo di barbabietola: Il succo di bar-babietola, utilizzato ampiamente in Inghilterra per abbassare la pressione, migliora molto il flusso arterioso alle gambe e può essere un si-gnificativo fattore di miglioramento negli sforzi prolungati e la creatina consente al maratoneta ‘domenicale’ di tornare al lavoro il lunedì. La cre-atina è integratore alimentare di ampio impiego con indicazioni importanti anche in cardiologia e in reumatologia.

Risparmiare in sanità grazie al medico di fami-glia: cure a ‘km 0’ in 4 regioni

Progetto pilota su malati cronici, tre miliardi di risparmi stimatiCode, spostamenti da un ospedale all’altro. Ogni giorno i malati cronici fanno questa vita per ottenere i controlli di cui hanno bisogno ( spirometria, elettrocardiogramma, misurazione della glicemia e della pressione). Ora però i principali test per la diagnosi e il monitoraggio di alcune malattie croniche (broncopneumopatie croniche ostrut-tive, malattie cardiovascolari e metaboliche, terapia del dolore), che oggi riguardano oltre un italiano su tre, si potranno fare a ‘km 0’, appena fuori dalla porta di casa, nello studio del medico di famiglia. Una procedura che indica un possibile risparmio di circa 3 miliardi ogni anno per l’Sistema sanitario nazionale. Parliamo del progetto InNov@FIMMG della Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale (Fimmg). A partire dal prossimo mese di settembre, nelle 4 Regioni ‘pilota’, Marche, Umbria, Toscana e Puglia, i primi 100 medici che coprono 150.000 cittadini, saranno forma-ti per avviare le prime Unità di Medicina Generale, che potranno erogare servizi di prossimità. La BPCO è la patologia su cui per prima si punterà l’attenzione. Di cosa si tratta? La BPCO (Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva) è una malattia polmo-nare progressiva, non completamente reversibile. Ostruisce le vie aeree, rendendo difficoltosa la respirazione. Pazienti con BPCO, inclusi quelli con bronchite cronica ed enfisema, mostrano sintomi che vanno da tosse ed espettorato a mancanza di fiato durante sforzi anche modesti (anche camminare). Si tratta di una patologia in costante aumento soprattutto negli over 65, dove arriva a un’incidenza del 20%. I costi di gestione si aggirano attorno a 1,8 miliardi di euro l’anno, ma potrebbero esse-re abbattuti di circa il 50% investendo su prevenzione, diagnosi e trattamento pre-coce: l’80% dei casi potrebbe essere gestito dal medico di famiglia avvalendosi dello specialista solo per i casi più complessi.

Le NOVITÀ

DELLA RICERCADAL MONDO

Scienza

Sesso, caffeina può essere un aiuto sotto le lenzuolaCon una-due tazzine caffè -42% rischio disfunzioni erettiliLa caffeina? Se assunta con moderazione si candida ad essere un ottimo concorrente naturale della pillola blu contro la disfun-zione erettile. Chi ne consuma tra 85mg e 170 mg, più o meno l’equivalente di una o due tazzine al giorno, ha il 42 per cento in meno possibilità di andare incontro a disfunzione erettile rispet-to a chi non ne assume per nulla, mentre chi assume tra 171 e 303mg di caffeina ha il 39 per cento in meno di probabilità.Lo scrivono i ricercatori dell’Università del Texas. L’effetto è dovuto al fatto che la caffeina innesca una serie di meccani-smi che inducono le arterie del pene a rilassarsi, aumentando il flusso sanguigno. Per arrivare a questa conclusione gli studiosi hanno analizzato i dati di circa 4.000 uomini, valutando la quan-tità di caffè, tè, bevande gassate e bevande sportive che hanno consumato in media al giorno: questo ha permesso di arrivare alla conclusione che anche nel caso di persone affette da so-vrappeso, obesità e ipertensione, tutti fattori di rischio per lo sviluppo di disfunzione erettile, si osservavano dei miglioramenti con l’assunzione dell’equivalente di caffeina di una- due tazze di caffè al giorno.

Con laser e robot addio sordità Sostituire la chiocciola per far tornare a sentire anche il malato più complesso. Con endoscopio, robot e laser si può ora ope-rare senza compromettere estetica e funzioni vitali: lo spiega Giuseppe Spriano, presidente nazionale della Società Italiana di Otorinolaringologia e Chirurgia Cervico-Facciale e diretto-re dell’Otorinolaringoiatria all’Istituto Nazionale Tumori “Regina Elena” di Roma.

Il 20% degli italiani soffre di qualche forma di sordità. Si tratta di un disturbo frequente, soprattutto tra gli uomini: oggi si può af-frontare con successo. Lo sviluppo della chirurgia dell’orecchio, infatti, ha fatto passi da gigante negli ultimi anni, permettendo di raggiungere ottimi risultati.

“Siamo ormai in grado di restituire l’udito anche ai sordi totali’’ afferma Spriano.

Grazie all’elettronica e all’informatica, possiamo sostituire an-che la chiocciola, organo nervoso della percezione uditiva, con un impianto cocleare. Questo non è ancora possibile con gli altri organi di senso”.

Cioccolato amaro contro ipertensio-ne, curcuma anti-Alzheimer.Nel cioccolato amaro arriva l’aiuto contro l’ipertensione, dalla curcumi-na, un derivato della curcuma, un’ar-ma contro l’Alzheimer. Il succo di bar-babietola funziona invece nello sport. La nutraceutica, vocabolo che deriva

dall’unione tra “nutrizione” e “farma-ceutica”, è lo studio di alimenti che si suppone abbiano una funzione bene-fica sulla salute umana. Per verifica-re l’efficacia di questi prodotti, pro-prio come si fa per i farmaci di sintesi, sono state condotte ricerche che ne hanno scientificamente dimostrato l’azione su diverse patologie, dall’am-bito cardiovascolare alla neurologia.Alcuni esempi:- Da oltre 10 anni il cioccolato amaro è noto come un potente prodotto per la pressione alta (ipertensione). Il mo-tivo è la presenza di molecole note come “flavanoli” nel cioccolato ama-ro. I flavanoli dilatano le arterie e ridu-cono la pressione, come dimostrato dal prof. Howard Sesso di Harvard, coordinatore di un grande studio americano che per 4 anni ha seguito 18.000 persone ad altro rischio va-scolare di entrambi i sessi che con-sumavano flavanoli del cioccolato.-Alzheimer e curcumina: la curcumi-na, derivata dalla curcuma, compo-nente base del curry.Dove si consuma curry l’Alzheimer è raro, è emerso al workshopMa il meccanismo è tutt’altro che chiaro anche se la curcumina ha raggiunto migliaia di pubblica-zioni di prestigio che includono il cancro, l’arteriosclerosi avan-zata ed altre. Il problema è che la curcumina si assorbe poco.-Obesità e betulina: molecole come la betulina, estratta dalle betulle e provenien-te dalla Russia hanno di-

di Monica Casola

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E’ innegabile: in casa biancorossa ora si soffre. Il patron del Teramo Calcio Luciano Campitelli rassicura i tifosi. “Sono tranquillo, sono sere-

no. - dice il Presidente - Vedrete che alla fine la ve-rità deve venire a galla. Mi occupo solo di allestire la squadra per il campionato di Serie B.”

Campitelli scrive una lettera aperta ai tifosi.

“Mia cara Teramo,sono giorni particolari per tutti coloro che hanno a cuore le vicende calcistiche cittadine.Con questa lettera aperta, però, voglio rassicurare i tifosi biancorossi e ribadire con fermezza il fatto che non sia ac-

caduto alcunché di quanto mi viene addebitato.La verità verrà fuori nei modi e nei tempi opportuni e non ho il benché minimo timore di essere smentito.Da questa mattina, dopo due giorni di profondo turbamen-to, ho ripreso a lavorare con il mio staff con maggior vigore, al fine di costruire un Teramo ancora più forte di quello che volessi creare.Siamo una piccola realtà che si immette in un palcosce-

nico di rilevanza nazionale, ma posso affermare che ci terremo stretti questo titolo vinto con indubbio merito sul campo, lottando su tutti i fronti, perché ci appartiene.Dico, inoltre, ai miei tifosi, di tornare ad avere una mentalità positiva e pensare esclusivamente alla nostra Serie B.Non mollerò dopo quanto accaduto, ma ho bisogno anche di voi per lottare con più ardore verso quel traguardo sto-

TERAMO SHOCKCALCIO

rico che abbiamo conquistato, insieme, con tanti sacrifici. FORZA TERAMO!”

Slitta l’interrogatorio del Patron del Teramo Calcio.Slitta a venerdì prossimo l’interrogatorio di Luciano Cam-pitelli. Il presidente sarà ascoltato dagli inquirenti che in-dagano a Catanzaro in merito ad una presunta combine su Savona-Teramo dello scorso 2 maggio. L’interrogatorio è stato rinviato di due giorni (era fissato per mercoledì) per impegni del legale Renato Borzone.

DIRETTORE RESPONSABILEGaetano Amici

[email protected]

HANNO COLLABORATOAlfonso Aloisi

Ennio CantoresiMonica Casola

Matteo De AngelisStefania Mezzina

Cinzia Rosati Marco Vannozzi

immagini: Agenzia Fotospot

EDITOREDiamond Media Group s.r.l.

Via Metella Nuova 84/aSant’Omero (TE)Tel. 0861 887405

[email protected]

SINAPSIIn attesa di registrazione pres-

so il Tribunale di TeramoDocumentazione presentata il

26/05/2015

GRAFICADiamond Media Group s.r.l.

STAMPARotative Romane s.r.l.

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FACEBOOKSinapsinews

RESPONSABILE TRATTAMEN-TO DATI Dlgs 196/03

Gaetano Amici

Riservato ogni diritto e uso.Vietata la riproduzione anche parziale.

L’inchiesta

L'ASCOLI PICCHIO ATTENDE

di MARCO VANNOZZI

L’Ascoli ha bloccato le attività di calciomercato. L’inchiesta Dirty soccer che negli ultimi giorni ha visto il presunto coinvolgimen-to del Teramo Calcio ha cristallizzato la società bianconera. La speranza di approdare in SERIE B scalda i cuori di molti tifosi. Nell’ultima confrenza stampa, quando ancora la notizia dell’in-chiesta della procura di Catanzaro non aveva fatto salire il livello dell’adrenalina, il numero uno bianconero, Francesco Bellini ave-va fatto un bilancio della stagione trascorsa e gettare le basi per il futuro. “Ad un certo punto ci eravamo illusi di poter otte-nere la promozione diretta: sarebbe stato meraviglioso per una società ripartita da zero, ma evidentemente gli astri e qualche arbitraggio discutibile non ci hanno detto bene. Sono comunque soddisfatto: l’obiettivo è migliorare. La prossima sarà la nostra annata”, sostiene Bellini. Il destino sembra a tinte rosee. “L’Ascoli ora ha una struttura e una organizzazione, lo scorso anno abbia-mo posto le basi: possiamo pensare al successivo step”, dichiara il presidente. E dopo il primo anno di gestione del club, Bellini mostra i dati. “Questa squadra ha avuto un costo di sei milioni di euro, durante l’anno ne abbiamo incassati tre. Per quanto ri-guarda lo stadio gli introiti hanno toccato quota 900 mila euro, 300 mila i costi”, spiega. A proposito di stadio l’argomento sci-vola sulla riqualificazione del Del Duca e sulla ricostruzione del-la tribuna est. “I lavori dovrebbero iniziare nel giro di un mese, ma non termineranno prima di gennaio – commenta -. I campi di allenamento? La prima squadra si allenerà sul campo dell’hotel Casale a Colli del Tronto, le giovanili presso le strutture del cen-tro Agostini, ma le partite dei campionati si terranno sul campo

di Sant’Egidio alla Vibrata. Il nuovo centro sportivo è un discor-so che stiamo portando avanti: abbiamo individuato un’area a Campolungo, nei pressi di Villa Sgariglia. I nostri tifosi? Siamo fieri di loro e abbiamo bisogno del loro supporto”. Intanto il primo vero traguardo è la promozione in cadetteria. E qualora dovesse accadere potrebbero anche aprirsi nuovi scenari. “In serie B la squadra potrà vivere e progredire con quello che ha, può darsi che non avrete più bisogno di me. In seconda serie la Lega dona circa 5 milioni alle società, i costi non sarebbero eccessivamen-te alti. Ma vediamo. Ho 67 anni e due nipotini: non ho più tempo da passare con loro”. Si potrebbe quindi ipotizzare ad un passag-gio di testimone della presidenza a un altro socio (Faraotti?), ma le quote della società dovrebbero rimanere in mano all’impren-ditore italo-canadese. E proprio Battista Faraotti spende parole al miele per Bellini. “La città deve essere orgogliosa di questo presidente, basta vedere ciò che sta accadendo in piazze vicine – dichiara -. In questa stagione abbiamo sbagliato qualcosa, tut-to però è stato fatto in buona fede. Ora vogliamo ricominciare: abbiamo entusiasmo, ma abbiamo bisogno di tutti”. Dello stesso avviso gli altri soci. “Ricominciamo carichi e uniti”, spiega Giulia-no Tosti. “Oggi abbiamo ridato la dignità all’Ascoli”, aggiunge Luca Ciccoianni. Intanto il direttore generale Gianni Lovato pensa alle mosse per rinforzare la squadra: “Partiamo da una buona base, cercheremo di operare sul mercato per avere maggiori garanzie”. Un aiuto arriverà anche dalla Juventus: Marotta ha confermato un sostegno al Picchio per quanto riguarda la preparazione at-letica e la prevenzione degli infortuni. E dopo tante polemiche alla guida dei bianconeri ci sarà ancora il tecnico Mario Petrone: “Voglio arrivare in serie A e lo voglio fare con l’Ascoli”, annuncia l’allenatore.

foto: Maria Carannante

foto: Maria Carannante

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