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LUNEDÌ Foglio d’informazione interno del 44° Congresso Nazionale SIRM | 14 giugno 2010 Pag. 5 La Radiologia ha un cuore Pag. 3 Imaging in oncologia Pag. 3 C aro Socio, quando a Roma il 27 maggio 2008 è stata ufficializzata l’assegnazione a Torino del 45° Congresso Nazionale della Nostra Società è stato per me, ma anche per tutti i pie- montesi presenti, un momento di grande emozione. Credo che a tutti gli ultracinquantenni sia tornato in mente il Congresso di Torino del 1990, magistralmente organizzato dal Prof. Juliani, ma poi condotto a termine con successo dal Segretario Generale Prof. Giorgio Agati con l’aiuto di tutti i radiolo- gi piemontesi, a causa del famigerato ictus che colpì il mio maestro due soli mesi prima del Congresso tanto atteso. In questi quattro lustri Torino si è molto trasformata, ma senza nulla perdere del fascino storico della prima capitale d’Italia, e dopo il profondo rinnovamento culminato con il grande successo delle Olimpiadi invernali del 2006, ulteriori importanti migliorie sono in atto per festeggiare nel 2011 i 150 anni dell’Unità d’Italia. Segue a pag. 5 L’ alto livello scientifico congressuale è stato emblematicamente rappre- sentato dalla lettura in ricordo di Carlo Procacci magistralmente tenuta da Roberto Pozzi Mucelli in un’aula affollata fino all’inverosimile. Abbiamo chiesto al Presidente Onorario del Congresso Prof. Pistolesi, mitico capo della scuola veronese (non vi è stato in questo chi non abbia ricor- dato i “Perona”) un commento che è arrivato con la incisività e la tipica sintesi del Maestro per niente attenuata dallo scorrere degli anni: ‘Sull’isola di San Giorgio il conte Cini volle posta su una stele che reca scritto “si queris monumentum circumspice”. Guardatevi attor- no come sull’Isola: la lettura di Pozzi Mucelli e la folla che l’ha seguita sono il monumento a Carlo Procacci.’ Subito dopo abbiamo posto alcune domande sull’andamento congressuale alla Vice Presidente del 44° Congresso, Stefania Montemezzi. Il Congresso è ancora nel pieno ma, come tradizione, possiamo provare a tracciare un primo bilancio. Di che cosa essere contenti? Dell’elevato livello scientifico dei corsi e delle sessioni e dell’elevata partecipazione dei radiologi a tutte le sessioni soprattutto nei corsi monotematici e di aggiornamento. L’elevata affluenza ai laboratori ha premiato la soluzione organizzativa e la innovazione rispetto ai precedenti congressi. Inoltre non posso non sottolineare gli eventi rivolti a set- tori specifici della Società come le donne, i giovani, il contesto internazionale e la com- movente partecipazione alla lettura Carlo Procacci. Inoltre come veronese non posso non sottolineare e ringraziare i congressisti per essere divenuti subito come per incanto subito veri “abitanti” della mia città che a sua volta li ha subito riconosciuti come propri cittadini. E che cosa avrebbe voluto di diverso? Credo veramente che chiedere di più mi farebbe tacciare di incontentabilità, ma pro- prio per cercare qualcosa di meno buono avrei chiesto qualche pannello fonoassorbente in più e che l’estate avesse deciso di arrivare cin- que giorni dopo. Segue a pag. 7 U na professione in evoluzione. Come chiedeva Bradley su Radiology il Radiologo un medico o un interprete di immagini? Prima di tutto il Radiologo è un Medico- Chirurgo, quindi la procedura di lavoro nasce da una costante applicazione del principio dell’anamnesi, del controllo clinico e succes- sivamente dall’interpretazione ed applicazio- ne di questi elementi sviluppando il momen- to diagnostico rappresentato dall’esame ese- guito o in prima persona o mediato da altre figure professionali, ma comunque indirizza- te dalla ricerca. Questo è avvenuto nel corso degli anni prima con la ricerca affannosa di notizie anamnesti- che e sintomatologiche tramite la cartella cinica, poi con l’organizzazione di fogli di richiesta il più articolati possibile per arriva- re più recentemente alla richiesta informati- ca, ancora oggi fonte di studi e ricerche per meglio proporla ed omogeneizzarla. Segue a pag. 7 Arrivederci a Torino Carlo Faletti. Un Presidente per il 2012 Giovanni Gandini Patologia da sport nell’età dell’evoluzione Gianfranco Pistolesi Stefania Montemezzi Carlo Faletti Studiare oggi l’apparato digerente Pag. 4 Gianfranco Pistolesi: Si queris monumentum circumspice” 44° Congresso: un primo bilancio SIRM_OGGI n°4 - 7 13-06-2010 19:06 Pagina 1

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Il Giornale del Congresso SIRM2010 numero 4

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LUNEDÌ

F o g l i o d ’ i n f o r m a z i o n e i n t e r n o d e l 4 4 ° C o n g r e s s o N a z i o n a l e S I R M | 1 4 g i u g n o 2 0 1 0

Pag. 5La Radiologiaha un cuore

Pag. 3Imaging in oncologia

Pag. 3

Caro Socio, quando a Roma il 27maggio 2008 è stata ufficializzatal’assegnazione a Torino del 45°

Congresso Nazionale della Nostra Societàè stato per me, ma anche per tutti i pie-montesi presenti, un momento di grandeemozione.Credo che a tutti gli ultracinquantenni siatornato in mente il Congresso di Torinodel 1990, magistralmente organizzato dalProf. Juliani, ma poi condotto a terminecon successo dal Segretario Generale Prof.Giorgio Agati con l’aiuto di tutti i radiolo-gi piemontesi, a causa del famigerato ictusche colpì il mio maestro due soli mesiprima del Congresso tanto atteso.

In questi quattro lustri Torino si è moltotrasformata, ma senza nulla perdere delfascino storico della prima capitaled’Italia, e dopo il profondo rinnovamentoculminato con il grande successo delleOlimpiadi invernali del 2006, ulterioriimportanti migliorie sono in atto perfesteggiare nel 2011 i 150 anni dell’Unitàd’Italia.

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L’alto livello scientifico congressualeè stato emblematicamente rappre-sentato dalla lettura in ricordo di

Carlo Procacci magistralmente tenuta daRoberto Pozzi Mucelli in un’aula affollatafino all’inverosimile. Abbiamo chiesto alPresidente Onorario del Congresso Prof.Pistolesi, mitico capo della scuola veronese

(non vi è stato in questo chi non abbia ricor-dato i “Perona”) un commento che è arrivatocon la incisività e la tipica sintesi del Maestroper niente attenuata dallo scorrere degli anni:‘Sull’isola di San Giorgio il conte Cini volleposta su una stele che reca scritto “si querismonumentum circumspice”. Guardatevi attor-no come sull’Isola: la lettura di Pozzi Mucellie la folla che l’ha seguita sono il monumentoa Carlo Procacci.’ Subito dopo abbiamo postoalcune domande sull’andamento congressualealla Vice Presidente del 44° Congresso,Stefania Montemezzi.Il Congresso è ancora nel pieno ma, cometradizione, possiamo provare a tracciare unprimo bilancio. Di che cosa essere contenti?Dell’elevato livello scientifico dei corsi edelle sessioni e dell’elevata partecipazione deiradiologi a tutte le sessioni soprattutto neicorsi monotematici e di aggiornamento.L’elevata affluenza ai laboratori ha premiatola soluzione organizzativa e la innovazionerispetto ai precedenti congressi. Inoltre nonposso non sottolineare gli eventi rivolti a set-tori specifici della Società come le donne, igiovani, il contesto internazionale e la com-movente partecipazione alla lettura CarloProcacci. Inoltre come veronese non possonon sottolineare e ringraziare i congressisti per

essere divenuti subito come per incanto subitoveri “abitanti” della mia città che a sua volta liha subito riconosciuti come propri cittadini.E che cosa avrebbe voluto di diverso?Credo veramente che chiedere di più mifarebbe tacciare di incontentabilità, ma pro-prio per cercare qualcosa di meno buono avreichiesto qualche pannello fonoassorbente inpiù e che l’estate avesse deciso di arrivare cin-que giorni dopo.

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Una professione in evoluzione.Come chiedeva Bradley suRadiology il Radiologo un medico

o un interprete di immagini?Prima di tutto il Radiologo è un Medico-Chirurgo, quindi la procedura di lavoro nasceda una costante applicazione del principiodell’anamnesi, del controllo clinico e succes-sivamente dall’interpretazione ed applicazio-ne di questi elementi sviluppando il momen-to diagnostico rappresentato dall’esame ese-guito o in prima persona o mediato da altre

figure professionali, ma comunque indirizza-te dalla ricerca. Questo è avvenuto nel corso degli anni primacon la ricerca affannosa di notizie anamnesti-che e sintomatologiche tramite la cartellacinica, poi con l’organizzazione di fogli dirichiesta il più articolati possibile per arriva-re più recentemente alla richiesta informati-ca, ancora oggi fonte di studi e ricerche permeglio proporla ed omogeneizzarla.

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Arrivedercia Torino

Carlo Faletti. Un Presidente per il 2012Giovanni Gandini

Patologia dasport nell’etàdell’evoluzione

Gianfranco Pistolesi

Stefania Montemezzi

Carlo Faletti

Studiare oggil’apparato digerente

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Gianfranco Pistolesi: “Si queris monumentum circumspice”

44° Congresso: un primo bilancio

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news 3

I l Corso “Imaging in Oncologia”,che si svolgerà nell’ambito di quat-tro diverse Sessioni, verterà su al-

cuni temi di particolare rilevanza onco-logica, non trattati nelle altre Sessionidel Congresso. Si è infatti deciso di fo-calizzare l’attenzione su tre settori di no-tevole interesse, in cui la Diagnostica perImmagini ha un ruolo fondamentale sianella gestione diagnostica del pazienteche nella scelta della terapia più idonea. Grazie alle moderne tecniche di imma-gine vi è una netta anticipazione diagno-stica in quanto oggigiorno siamo in gra-do di rilevare la patologia neoplastica sindall’esordio, quando le dimensioni sonodell’ordine dei millimetri ed inoltre ci èconsentita una precisa analisi tissutale,grazie alla quale la patologia tumoralepuò essere caratterizzata in termini didifferenziazione ed aggressività. Inoltremaggiori possibilità esistono per quan-to riguarda la definizione della patolo-gia pre-neoplastica e l’individuazionedelle situazioni a rischio di trasforma-zione maligna. Tre Sessioni del Corso sono dedicate aspecifici campi di applicazione

dell’“imaging” quali l’epatocarcinoma,i tumori della via biliare e le neoplasiedell’apparato urinario. Valenti Oratori tratteranno i vari argo-menti nell’ottica dell’aggiornamento,puntualizzando pertanto tutto ciò che og-gigiorno deve far parte del bagaglio cul-turale del Radiologo, ovunque si trovi,in prima linea sul territorio o in Centrispecializzati di riferimento. Essendo ma-teria orientata all’ambito clinico, le trat-tazioni verteranno sull’approccio inte-grato delle varie tecnologie a disposizio-ne e sul loro specifico ruolo nei proto-colli diagnostici. Altro importante elemento di contenutodelle presentazioni sarà la dimostrazio-ne di una stretta continuità tra momentodiagnostico e scelta terapeutica che delresto, in molte situazioni è di pertinen-za della nostra disciplina nella figura delRadiologo Interventista.In particolare, riguardo all’epatocarci-noma e alla patologia tumorale delle viebiliari, verrà trattato con attenzione il

ruolo della Radiologia Interventistica co-me opzione terapeutica di prima sceltain molte situazioni cliniche. Una Sessione particolare è dedicata agliavanzamenti dell’“imaging”, nella dimo-strazione del processo oncogenetico: èmateria questa in continua evoluzione siaper quanto riguarda le conoscenze biolo-giche, che per i notevoli avanzamenti tec-nico-metodologici delle nostre discipli-ne radiologiche e medico nucleari.

■ CA • 14 GIUGNO • AULA BLU • ORE 08.30

Imaging in oncologia

Carlo Bartolozzi

La prima descrizione del cuore inradiologia risale al 1896 quando,pochi mesi dopo la introduzione del-

l’utilizzo diagnostico dei raggi X per operadi Roentgen, il profilo cardiaco viene descrit-to per la prima volta in fluoroscopia come“un immagine triangolare i cui margini corri-spondono all’area dell’ottusità timpanica allapercussione”; è curioso pensare come ilprimo “gold standard” diagnostico della sto-ria per la definizione dell’aia cardiaca siastato l’esame obiettivo. Nei decenni succes-sivi, il medico radiologo si relaziona con il

cuore e con le cardiopatie esclusivamenteattraverso la descrizione delle modificazionidegli archi cardiaci all’esame radiograficotradizionale del torace o nel telecuore, da cuiderivano i quadri descritti nella semeioticaclassica come il “cuore a scarpa” della val-vulpatie mitraliche, il “cor bovinum” neipazienti con cardiomiopatia dilatativa o ilcuore “a zoccolo” della tetralogia di Fallot,mentre la cinetica cardiaca veniva esclusiva-mente valutata con chimografia. La successiva introduzione della coronaro-grafia avviene da parte di Mason Sons inmodo del tutto casuale nel 1958 con il cate-terismo selettivo accidentale della corona-ria destra durante un’aortografia e rivolu-ziona la diagnostica cardiologica aprendo leporte alla prima angioplastica coronaricaeffettuata nel 1977 ed alle successive proce-dure di stenting che dal 1986 rappresentanola vera alternativa alla rivascolarizzazionechirurgica, con una clinica complessa e pro-cedure diagnostiche invasive fortementeclinico-assistite. Il radiologo, dapprimaprotagonista attivo dell’imaging cardiaco,perde progressivamente interesse per unorgano difficile da studiare perché in conti-nuo movimento e con vasi arteriosi di pic-colo calibro e decorso tortuoso.Parallelamente, la crescente attenzione deiclinici (anche alimentata dalle diffusionedei primi apparecchi ecocardiografici versola fine degli ‘50) e la loro naturale propen-sione culturale verso la diagnostica cardio-logica relegano la radiologia ad un ruolo disecondo piano in questo settore. Fannoeccezione alcuni Colleghi Radiologi, alivello italiano citiamo il Prof. Lucio Di

Guglielmo, che hanno continuato ad interes-sarsi di cuore anche quando la tecnologianon consentiva una diagnostica di interesse,e la cui attività è testimoniata dai numerosiarticoli in cui venivano descritte anatomia epatologia delle coronarie o riportata la pos-sibilità di identificare le modificazionimorfo-densitometriche del tessuto miocar-

dico in Tomografia Computerizzata prima eRisonanza Magnetica poi in varie cardiopa-tie ischemiche e non. Verso la fine degli anni‘90 tuttavia, un’ulteriore rivoluzione tecno-logica è stata caratterizzata dallo sviluppodella tecnica multistrato in TomografiaComputerizzata e dall’implementazione dinuove sequenze cardio-dedicate sviluppatecon gradienti altamente performanti inRisonanza Magnetica, dando l’avvio ad unanuova fase di crescita nel settore della dia-

gnostica cardiologica non invasiva. Il progressivo incremento della risoluzionespaziale e temporale in ambito TC, sviluppa-tosi attraverso l’aumento del numero di stra-ti acquisiti per singola rotazione del tubo esuccessivamente tramite introduzione dinuove soluzioni quali l’utilizzo di un siste-ma di doppio tubo radiogeno, ha portatooggi la cardio-TC, da metodica di interessepuramente scientifico e da validare con goldstandard coronarografico ad una realtà clini-ca di ampio impiego con indicazioni bencodificate da linee guida delle principalisocietà scientifiche cardiologiche e radiolo-giche. Anche la Risonanza Magnetica, trovaoggi impiego in un vasto spettro di cardiopa-tie ed in molti casi rappresenta metodica ingrado di fornire informazioni di valore asso-luto (si pensi all’utilizzo delle sequenze dilate enhancement nelle patologie ischemichee non), con rilevante impatto clinico, tera-peutico e prognostico; citiamo lo studio suideterminanti del rimodellamento ventricola-re nei pazienti con infarto miocardico acuto,nei quali l’RM ha fornito nuovi indicatorimorfologici (il danno microvascolare adesempio), molto difficili da valutare conaltre metodiche. In quest’ottica, il Radiologonel 2010 sta riscoprendo l’importanza delcuore, non potendo ignorare un settore dienorme interesse clinico e scientifico ed inpieno sviluppo che si rischia di perdere inmodo definitivo, qualora ci accontentassimodi guardare l’utilizzo di TC ed RM, che iCardiologi invocano come gestori degliimpianti, senza creare a livello cardio-vasco-lare specialisti di settore, come siamo staticapaci di crearli in altri campi delle sub-spe-cialità radiologiche (radiologia toracica,muscolo scheletrica, addominale, senologia,radiologia interventistica).

■ CA • 14 GIUGNO • AULA ORO • ORE 08.30

Roberto Passariello

La Radiologia ha un cuore

SIRMOGGI foglio d’informazione interna

del 44° Congresso Nazionale SIRM

PRESIDENTEGiacomo Gortenuti

GRUPPO DI COMPILAZIONEGermano ScevolaStefano Canitano

Barbara SessaRoberto Malagò

coordinati daCorrado Bibbolino

SEGRETERIAAntonella Bellacqua

IMPAGINAZIONESabrina ControneAurora Milazzo

STAMPACortella Poligrafica

Lungadige Antonio Galtarossa, 22 - Verona

FOTOGRAFIALuciano Masotto

Bollettino d’informazione interna ad uso esclusivodel 44° Congresso Nazionale SIRM

Congresso

2014a Firenze

Presidente Carlo Bartolozzi

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4 news

Da dove siamo partiti per lo studiodell’apparato digerente? Per granparte del II millennio la diagnostica

per immagini dell’apparato digerente si èidentificata negli esami baritati, a singolo edinfine a doppio contrasto, dapprima delprimo ed ultimo tratto ed infine anche deltenue. Nel III millennio si è consolidato unapproccio olistico all’apparato digerente, chegià gli ultimi lustri del secolo trascorsolasciavano trasparire.Quale è la situazione attuale con le tremetodiche eco, TC, RM?Oggi il molte istituzioni è consuetudine potervalutare il tenue oltre che con indagine bari-tata anche con ultrasuoni, con enteroclisi oenterografia TC o RM, con leucociti marcati;il colon similarmente con esami baritati, concolongrafia TC o RM o con colonscopia TC

virtuale. Contestualmente si è ridotto l’im-pegno richiesto alla diagnostica per immagi-ni nello studio dello stomaco per l’effettocombinato della diffusa disponibilità delleindagini endoscopiche e di più efficaci tera-pie farmacologiche.Quali possono essere gli sviluppi e checosa ci possiamo aspettare dalla ricercaper il prossimo futuro?La diagnostica per immagini continuerà asorprendere per l’incessante e tumultuososviluppo tecnologico. La risoluzione spazia-le delle immagini digitali continuerà adincrementare, nuove sequenze e modalità diacquisizione si renderanno disponibili, nuovimdc potranno anche essere vettori di farma-ci per un effetto diagnostico-terapeutico, iltutto unitamente a tempi di esecuzione sem-pre piu ridotti. Tuttavia, la vera sfida sarà nonl’imaging molecolare o la sempre più finecomprensione dei meccanismi fisiopatologi-ci delle malattie ma l’adeguata preparazionee competenza dei professionisti radiologi delprossimo fututo: su questo campo si misure-ranno la capacità combinata del mondo acca-demico di formare adeguatamente i giovanial più gravoso compito e del sistema sanita-rio nazionale di aggiornare i radiologi allapiù complessa richiesta degli altri specialistie dei pazienti.

■ CA • 15 GIUGNO • AULA BLU • ORE 08.30

Roberto Grassi

Studiare oggi l’apparato digerente

La Sezione di Etica e RadiologiaForense organizza il “terzo processosimulato” (dopo quelli del 1996 e

2004) nell’ambito del Congresso Nazionaledei Radiologi italiani. Nei primi due, oramai lontani nel tempo,terminati con una condanna ed una assolu-zione, erano state affrontate le problemati-che relative alla mancata diagnosi di patolo-gia mammaria e polmonare. In questo terzoprocesso è presentato un caso di presunta“malpractice” in Radiologia Interventistica,negli aspetti relativi alle fasi d’esecuzione ealle responsabilità connesse: consenso, ese-cuzione tecnica, evenienze in corso di pro-cedura, assistenza, postumi. Il Dott.Michelon, veronese, ne è stato l’anima loca-le, coordinando il pool di Avvocati eGiudici esperti di contenziosi sanitari nellacittà scaligera. Il processo si articola in due parti. La prima delinea il caso fino al rinvio a giu-dizio. Partecipano: il Prof. Cotroneo per lapresentazione e narrazione degli eventi, iConsulenti della parte Lesa (Prof. Danesinoe Fileni) ed i Consulenti del Radiologo(Prof. Pescarini e De Leo), il Giudice,Dott.ssa Motta, per le motivazioni del rinvioa giudizio. Nella seconda parte si alternanogli interventi degli Avvocati di parte Lesa(Guarienti) e del Radiologo (Sancassani)fino alla relazione della CTU (Prof. De

Stefano e Cazzulani) per il giudice.La sentenza finale è affidata al GiudiceSperandio: ai presenti è consentito di dissen-tire o meno! Il dibattito rimane aperto. Inogni caso gli argomenti propongono proble-matiche di responsabilità penale e civiledalle quali dedurre logiche e comportamentida seguire nell’attività professionale.

Nella sintesi proposta, inoltre, il processofornisce un’occasione singolare per cono-scere come funziona nella globalità l’iterprocessuale, e la dialettica tra accusa e dife-sa nel nostro paese.

TR • 15 GIUGNO • AULA VERDE • ORE 08.30

Adriano Fileni

Processo per un Radiologo

Il dolore lombare è il distur-bo osteoarticolare più fre-quente, rappresentando la

seconda causa di ricorso al medi-co. Quasi l’80% della popolazio-ne è destinato nella vita a presen-tare una lombalgia. La prevalen-za annuale dei sintomi è del 50%negli adulti in età lavorativa, dicui il 15-20% ricorre a curemediche. L’impatto economico che nederiva è molto elevato e l’atten-zione è stato rivolta alla indivi-duazione di criteri clinici di prio-rità finalizzati ad aumentare l’ap-propriatezza diagnostica e tera-peutica di tale patologia. Ladegenerazione coinvolge sia ildisco (disidratazione, fibrosi, fis-surazione radiale, protrusioni eernie) che le strutture ossee (sclerosi, osteofi-tosi, degenerazioni tipo Modic). La RX rappresenta l’indagine di I livello perl’inquadramento della patologia degenerati-va ossea. Nei casi in cui vi sia necessità di unpiù dettagliato studio delle strutture ossee viè indicazione all’esame TC. La RM costitui-sce l’indagine di scelta nella valutazionedella patologia degenerativa discale in virtùdel dettaglio anatomico grazie all’elevatarisoluzione di contrasto. Maggior importanzastanno assumendo gli studi di RM in clino eortostasi, che permettono di valutare la bio-meccanica della colonna studiando gli effetti

del carico fisiologico sulle sue componenti.Clinicamente è necessario distinguere tresituazioni:1) dolore lombare non specifico; 2) dolore potenzialmente associato a radi-colopatia; 3) dolore potenzialmente associato ad altrecause specifiche. La diagnostica per immagini non è racco-mandata di routine prima di 4-6 settimanenei primi due casi, se non per evidenziarefratture recenti in seguito a traumi signifi-cativi o in persone anziane con storia diterapia steroidea o di osteoporosi. TC o

RM sono indicate in presenza di deficitneurologici progressivi indipendentementedalla risposta alla terapia e dalla durata deisintomi.Inoltre è indicata una valutazione median-te TC e/o RM nei casi in cui il dolore lom-bare sia riconducibile a patologie specifi-che (neoplasie, infezioni, patologieautoimmunitarie).Il trattamento della patologia degenerativalombare è in prima istanza conservativo(farmaci anti-infiammatori e fisioterapia).Il trattamento interventistico (idet, nucleo-plastica, chemionucleolisi, ozonoterapia,infiltrazioni periradicolari) ha il vantaggiorispetto alla chirurgia di ridurre l’invasivi-tà, le complicanze e i costi, è ripetibile enon preclude il ricorso alla chirurgia tradi-zionale. Quest’ultima è riservata ai casi incui vi sia un fallimento dell’approccio con-servativo.

■ TR • 14 GIUGNO • AULA VERDE • ORE 16.30

Il dolore lombare degenerativo

Roberto Floris

Appuntamenti Societari Assemblee delle Sezioni di Studio

Gestione delle risorse ed economia sanitaria in Radiologia lun 14 giugno 13.30-14 Aula B

Radiologia d’Urgenza ed Emergenza lun 14 giugno 13.30-14 Aula C

Senologia lun 14 giugno 13.30-14 Aula Verde

Tomografia Computerizzata lun 14 giugno 13.30-14 Aula Bianca

Cerimonia di chiusura mar 15 giugno 13.30 Aula Rossa

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news 5

N egli ultimi anni sempre mag-giore è il numero di soggettiin età evolutiva che pratica-

no attività sportiva sia amatoriale chesoprattutto agonistica con contestualeincremento del numero dei traumi dasport in questa fascia d’età. Nel sogget-to in età pediatrica, infatti, i quadri pa-tologici risentono fortemente delle ca-ratteristiche anatomiche dello scheletroin accrescimento e soprattutto dalla pre-senza delle cartilagini di accrescimen-to che possono essere considerate l’anel-lo debole della catena. L’incidenza deivari tipi di lesione è simile tra i due ses-si, con netta prevalenza di strappi e sti-ramenti su fratture e lussazioni, ed ilmeccanismo lesivo più frequente è rap-presentato dall’“iperuso”, come fattorediretto o come cofattore. I traumi da sport interessano più fre-quentemente l’arto inferiore, in partico-lar modo ginocchio e caviglia. L’artosuperiore è la seconda sede di traumi da sport,in modo particolare a livello della spalla e delgomito. In tutti questi casi la diagnosi dei traumi mu-scolo-scheletrici necessita della valutazionetramite imaging, allo scopo di conoscere l’esat-ta entità ed estensione del danno. La Radiologia convenzionale costituisce l’in-

dagine diagnostica di primo livello per lo stu-dio della componente ossea del sistema mu-scolo-scheletrico ed è, però, scarsamente in-formativa sui tessuti molli perischeletrici, so-prattutto se raffrontata ad ecografia, TC e RM.Per questo motivo l’impiego della radiologiaconvenzionale sarà prevalentemente indiriz-zato alla valutazione delle lesioni traumatiche

maggiori (fratture, distacchi epifisari ed apo-fisari, lussazioni). Altri campi di applicazionepossono essere rappresentati dallo studio deimalallineamenti articolari, della spondiloliste-si e delle osteocondriti. L’Ecografia offre un’ottima rappresentazionedei tessuti molli perischeletrici, per cui costi-tuisce la prima indagine strumentale cui di so-

lito si sottopone il giovane atleta con pa-tologia muscolo-tendinea. L’ambito pa-tologico di impiego della metodica eco-grafica è costituito dalle lesioni trauma-tiche dei muscoli (distrazioni, contusio-ni), e dalle molto più rare lesioni dei ten-dini e dei legamenti. La Tomografiacomputerizzata viene raramente impie-gata nella valutazione dei traumi da sportdel paziente in età evolutiva ad eccezio-ne dei casi di fratture complesse delloscheletro assile o di specifiche proble-matiche osteo-articolari (malallineamen-to femoro-rotuleo, sinostosi astragalo-calcaneare, ecc.).La Risonanza magnetica grazie alla suamultiplanarietà, alla ottima risoluzionespaziale e di contrasto ed all’assenza diradiazioni ionizzanti può essere consi-derata il “gold standard” delle indaginidi secondo livello. In particolare, nei traumi da sport del-l’adolescente, rappresenta un presidio

diagnostico irrinunciabile nella migliore defi-nizione di lesioni discorsivo-contusive di gi-nocchio e caviglia, della spalla instabile e dialtre condizioni analoghe in cui la valutazio-ne con le metodiche di primo livello sia risul-tata insufficiente.

■ LA • 14 GIUGNO • AULA BIANCA • ORE 10.15

Patologia da sport nell’età evolutiva

Carlo Masciocchi

Per la sua natura sistemica e la distribu-zione multidistrettuale delle lesioni,l’aterosclerosi rappresenta oggi non so-

lamente la principale causa di mortalità e mor-bidità nel mondo occidentale, ma anche unamalattia complessa in cui la diagnostica non-invasiva riveste un ruolo fondamentale perl’identificazione precoce di lesioni clinicamen-te silenti. I quesiti specifici che oggi il clinico rivolge al-la diagnostica non invasiva vascolare riguar-dano non più solamente la quantificazione del-l’eventuale grado di stenosi (lume) ma anchela caratterizzazione del contenuto tissutale del-la placca e l’eventuale risposta adattiva dellaparete vasale all’insulto dell’endotelio (paretevasale in termini di rimodellamento vascolarepositivo o negativo). In tal senso, le semplicimetodiche “luminografiche” ed invasive qua-li l’angiografia tradizionale, hanno subito unnetto ridimensionamento divenendo quasiesclusivamente procedure mirate alla eventua-le terapia endovascolare e non con finalità dia-gnostiche. L’esatta quantificazione del grado di stenosi(cioè il lume residuo) e quindi della significa-tività emodinamica di una placca aterosclero-tica rappresenta, insieme agli indici emodina-mici valutati in corso di eventuale proceduraangiografica, uno dei parametri fondamentaliper definire l’eventuale strategia terapeutica in

presenza di una lesione vascolare stenosante.La TC in primo luogo e la RM soprattutto coni mezzi di contrasto intravascolari e le sequen-ze ad alta risoluzione acquisite in stato stazio-nario, sono in grado di rispondere a tali quesi-ti e di selezionare i pazienti da inviare o pro-cedura interventistica endovascolare. Dal mo-mento che quasi sempre queste lesioni inizial-mente non sono emodinamicamente significa-tive, diventa ancora più importante clinicamen-

te il ruolo di una diagnostica non-invasiva ingrado di caratterizzare il contenuto tissutale diuna placca in base alla densità con TC o al se-gnale in RM, e quindi di approntare il corret-to regime terapeutico. Il remodeling dei vasi arteriosi, di fatto nonvalutabile con le metodiche tradizionali, ren-de necessaria la sovrapposta identificazioneanche della parete e del suo eventuale rispo-sta compensatoria positiva o negativa ed inquesto TC ed RM consentono di quantifica-re il remodeling index in modo accuratissimoe sovrapponibile a metodiche invasive e mol-to costose quali l’ecografia intravascolare(IVUS). In sostanza, l’imaging della malattia ateroscle-rotica, intesa come malattia per definizione po-lidistrettuale sistemica, si accompagna alla ne-cessità di analizzare il carico totale di malattia(o “atherosclerotic burden”) per ogni singolopaziente, soprattutto in coloro che, ancora asin-tomatici, possono prevenire eventi fatali. Lascelta della metodica ideale deve essere fattaovviamente in base a valutazioni cliniche pre-cise, tenendo tuttavia conto che la RisonanzaMagnetica, per limiti intrinseci di risoluzionespaziale e di complessità e tempi di acquisi-zione dell’esame non è metodica ancora com-petitiva per lo studio delle coronarie.

■ CA • 15 GIUGNO • AULA ORO • ORE 08.30

Il Centro Congressidel Lingotto ha unfascino unico e unafunzionalità già col-laudata da moltissi-me manifestazioniche ogni anno por-tano a Torino decinedi migliaia di perso-ne (basti pensare al

Salone del Libro) ed entro la fine di quest’an-no sarà ultimata la linea del metrò che per-mette di raggiungere il Lingotto in pochiminuti dal centro storico. Anche il numero dicamere in alberghi a 4 e 5 stelle è moltosuperiore rispetto al 1990 e del tutto adegua-to ad un grande Congresso con diversemigliaia di partecipanti come il nostro. Nellecomunicazioni il progresso è stato pureimportante grazie all’ampliamento dell’ae-roporto di Caselle, ma soprattutto per itreni veloci (MI-TO in meno di un’ora) equesto è molto importante perché Torino èsicuramente meno conosciuta di quantomeriterebbe, essendo fuori da tutte le gran-di vie di comunicazione, e il 45° Congressopotrebbe rappresentare una eccellenteopportunità per le signore accompagnatrici(ma anche per gli accompagnatori visto ilnumero di appartenenti al gentil sesso,sempre maggiore tra di voi) non solo perconoscere le bellezze artistiche e culturalidi Torino, ma anche per fare una visita allavia del cashmere (in Val Sesia) e a quelladell’oro (a Valenza). Arrivederci a Torino.

Giovanni Gandini

Carlo Catalano

Segue dalla prima

Arrivederci a Torino Aterosclerosi oggi: il lume, la parete vasale, la placca

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6 news

MOMENTI CONGRESSUALI

Dipartimento di Diagnostica perImmagini, Imaging Molecolare,Radiologia Interventistica e

Radioterapia - Policlinico Universitario“Tor Vergata” - Roma. Nonostante l’enormediffusione sul territorio, l’Imaging ibridoPET-TC non ha ancora trovato un consensounico sui protocolli da impiegare in ambitooncologico. L’oncologia, nei suoi tremomenti fondamentali quali la stadiazione,il monitoraggio terapeutico e la ristadiazio-ne post-terapia, è infatti il principale campodi applicazione della PET-TC. Sebbene lasuperiorità della PET-TC rispetto alla TC oalla PET, esaminate singolarmente, sia ora-mai indiscussa, tuttavia, la mancanza distudi osservazionali controllati per la valu-tazione dell’impatto terapeutico in terminidi outcomes (quali ad esempio il tempolibero da malattia o la sopravvivenza) sul-l’impiego del mezzo di contrasto endoveno-so, rendono il protocollo dell’esame PET-TC arbitrario e soggetto all’esperienza deglioperatori. Inoltre, la mancanza di un con-

senso su quale debba essere la metodica perla quantificazione della risposta alla terapia,rendono la PET-TC agli occhi delle agenziefarmaceutiche una tecnologia non affidabileper la valutazione dell’efficacia terapeuticadei nuovi farmaci chemioterapici. La PET-TC è quindi sicuramente una tecnologia“sottoimpiegata” che offre una quantitàenorme di potenzialità che non siamo anco-ra in grado di gestire. Per fare questo serveuno sforzo comune da parte dei mediciradiologi e dei medici nucleari. Una “turfwar” all’interno della propria “famiglia”non porterà alcun beneficio sia alla comuni-tà scientifica che ai pazienti. Ne abbiamogià abbastanza da affrontare con le altrespecialità. Medici nucleari e Radiologi sonoprima di tutto medici. Medici che attraversola valutazione indiretta del corpo umanoindividuano e caratterizzano eventuali pro-cessi patologici. Sono entrambi diagnostiper immagini, solo che utilizzano tecnolo-gie diverse. Tutto ciò può sembrare ovvio eriduttivo, ma non lo è. Le tecniche di ima-

ging ibrido hanno sconvolto quelle cheerano le specialità e l’organizzazione dellastruttura delle nostre scuole. Ma siamo noi adoverci adattare e non cercare di adattare lenuove tecnologie ai vecchi schemi.Certamente questo richiede uno sforzo. GliStati Uniti si stanno già muovendo in unanuova direzione. Le strutture accademicheAmericane hanno riformulato i programmieducativi in base ai vari organi e apparati,ovverosia stanno tendendo ad essere semprepiù “organocentrici”. Questo che significa?Significa che non può esistere l’espertoPET o l’esperto TC. Ma deve esisterel’esperto diagnosta per immagini del pol-mone, dei linfomi, etc. In molte realtà que-sto è quello che accade. Basta vedere nelleunità di senologia. Chi fa la risonanzamagnetica della mammella si occupa ovvia-mente anche di mammografia e di ecogra-fia. L’Imaging oggi è multimodale. Per fareuna diagnosi o una prognosi radiologica insenso lato, occorro più teniche integrate.Questa è la lezione dell’imaging ibrido.

Pertanto essere specialisti solo in un sotto-gruppo di tecniche è riduttivo per la propriaformazione professionale e rischioso per ilPaziente. Certo si tratta di rimettere in giocotutto e di creare nuove regole. Ma credetemine abbiamo bisogno.

CA • 15 GIUGNO • AULA AZZURRA • ORE 08.30

PET-TC il punto di vista del radiologo

Antonio Orlacchio

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news 7

Le piantine

Stand istituzionali

Stand istituzionaliAINR Pad.9 Stand 58AIFM Pad.9 Stand 57AIMN Pad.9 Stand 59ESGAR Pad.9 Stand 53ESR Pad.9 Stand 54IHE Pad.9 Stand 52Il Radiologo Pad.9 Stand 55La Radiologia Medica Pad.9 Stand 66S.N.R. Pad.9 Stand 56

Il Quiz diRisposta del caso del 13 giugno

Risposta correttaCistoadenoma mucinoso dell’ap-pendice.

2. Commento al casoLa donna esegue clisma TC nel so-spetto clinico di endometriosi co-lica infiltrante. Il reperto paracieca-le è puramente casuale. La donnanon è appendicectomizzata. Nelleimmagini del clismaTC colon(1,2,3) si osserva la lesione espan-siva periciecale. Non ha chiaro rap-porto di continuità anatomica conalcuna struttura. La difficoltà nel-

l’interpretazione del reperto è le-gata all’apparente assenza di con-tinuità della lesione con l’appendi-ce vermiforme (la diagnosi sareb-be stata più facile se fosse stata fa-cilmente individuabile la continui-tà anatomica tra il reperto e l’orga-no da cui derivava), questo fattospiega la difficoltà della diagnosi.La RM esclude il contenuto emor-ragico della lesione e confermache non è solida. Sia l’ecografia(immagini 7,8) che la RM (4,5,6)non individuano netta continuitàanatomica con l’intestino.

Nel 2012 la digitalizzazione sarà ubiquitariaIl mondo informatico che ci troviamo adaffrontare è sicuramente un elemento fonda-mentale per il nostro lavoro, a condizione diindividuare gli elementi che realmente con-sentono di far progredire e migliorare l’attoradiologico nel suo complesso, nella fase distudio e di successiva realizzazione dellacomponente propria della nostra specialità,integrato in un sistema di modulazione dellarichiesta e individuazione anagrafica che, purprevedendo la nostra cooperazione, devenecessariamente rispondere a dettami di orga-

nizzazione sicuramente regionali se non addi-rittura nazionali.Una riflessione alla luce dei giorni di vitacongressualeLa presenza di tanti giovani mi ha rafforzatonella convinzione di dover operare per laorganizzazione definitiva della attività radio-logica h 24 per confermare e rafforzare laconvinzione sulla presenza fisica del medicoradiologo. Ma la Radiologia italiana, come ilpaese, è un caleidoscopio di interessi e diver-si modi di vivere la professione da mediare efar convivere secondo laa traccia degli inte-ressi comuni.Nel programma non si parla di SNR e dellaaltre società dell’area radiologica.Non è stata una dimenticanza, al sindacatosono iscritto da sempre e per me fa partedella quotidianità radiologica. Non avrebbeavuto senso parlare del quotidiano con quel-le dichiarazioni un pò di maniera che appas-siscono come i fiori dopo pochi giorni. È ilbraccio operativo con cui applicare linee enorme elaborate dalla SIRM, ed in quantotale espressione imprescindibile del mondoradiologico. Delle altre società non era necessario parlare,intendo muovermi nel contesto delle lineefinora portate avanti ed in questo senso sonostato favorevole all’acquisto della casacomune, un buon progetto politico e, lascia-temi dire, in tempi di crisi finanziaria ancheun buon investimento in mattoni. Per costrui-re come sempre con il contributo di tutti.

Carlo Faletti

Segue dalla prima

Carlo Faletti un Presidente per il 2012

Segue dalla prima

Possiamo dare alcunecifre sul 44° Congressoai nostri lettori?Certamente. Siamo alle2 del pomeriggio diDomenica 13 e sonodestinate ad aumentarema sono già di per sestupefacenti e superioriad ogni attesa 5.484

iscritti di cui quasi 1200 “on site” con una pre-senza media giornaliera accertata di quasi 5000persone.Cifre imponenti che ci compensanodegli sforzi e della fatica di mesi e mesi. Ed aqueste si aggiungono le migliaia di accompa-gnatori ed operatori delle esposizioni Un impat-to di quasi diecimila persone.Per concludere?Per concludere non mi resta che ringraziaretutti i partecipanti per la stima e l’apprezzamen-to costante che ha accompagnato me,ilPresidente Gortenuti e tutto il team in questigiorni. È stata e sarà per tutti noi una esperien-za indimenticabile. Grazie a tutti e buon prose-guimento. Grazie a tutti voi e grazie a Verona.

44° Congresso:un primo bilancio

Stefania Montemezzi

Il gruppo di lavoro di vi saluta e ringrazia per l’attenzione di questi giorni.

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