Social Housing in Serbia

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    Tra passato e futuro: il Social Housing in Serbianel processo di transizione

    Francesca Giofr, Dipartimento DATA, Sapienza Universit di RomaIvana Mileti, Dipartimento DATA, Sapienza Universit di Roma

    francesca.giofre@uniroma

    [email protected]

    Abstract.Larticolo illustra levoluzione delledilizia sociale pubblica della Fede-razione Jugoslava in Social Housing con riferimento alla Serbia, rispetto ad alcu-ne variabili socio-economiche-culturali e di carattere politico. I focus sui diversiaspetti del problema abitativo mostrano le sfide in corso e i limiti di ciascunadi esse. Le trasformazioni avvenute velocemente hanno rinnegato lesperienzadel periodo socialista, mentre dalla lettura delle esperienze del passato si po-trebbero trarre alcuni suggerimenti di interesse per orientare le attuali polichedi settore, che si muovono sullattuazione delle direttive dellUnione Europea inmaniera acritica e decontestualizzata.

    Parole chiave:Social housing, Transizione, Post-socialismo, Politiche abitative,Produzione edilizia

    A differenza di altri Paesi dellEst europeo nei quali il declinodei regimi politici, dopo la caduta del muro di Berlino, statomolto rapido e nel complesso indolore, per la Repubblica Fede-

    rativa della Jugoslavia il processo, ben pi complesso, culminanelle guerre degli anni 90.La rantumazione della Federazione avviene con tempi e mo-dalit diverse e dopo ventanni risulta ancora incompiuta. NellaFederazione erano presenti orme di democrazia nella societe nelleconomia (autogestione) impensabili negli Stati retti dairegimi autoritari del socialismo reale, secondo la versione leni-nista della dittatura del proletariato. Molti sono stati i tenta-tivi di opposizione alla disintegrazione della Federazione senzacomprendere la miscela esplosiva che vi era dietro il rapportoetnia-nazionalismo che appariva superato con la Federazionestessa. Ma la disintegrazione avvenuta. Dalla ex Jugoslaviasono nate nuove Repubbliche sovrane riconosciute nellamaggior parte dei casi a livello internazionale, impreparate siain termini finanziari che istituzionali a rispondere alla violenzadei processi neo-liberisti della globalizzazione.

    In questo contesto si affronta il processo di transizione de

    Repubblica della Serbia, da Stato che si conronta con altri Sdella Federazione a Stato che deve conrontarsi con la comuninternazionale e nello specifico con lUnione Europea. Si tradi un processo dintegrazione economica che implica la nezione del passato, unapertura al mercato della globalizzazionla transizione da una societ proiettata verso i valori solidarici delle comunit locali ad una societ ocalizzata sulledonisindividuale e su evidenti maniestazioni di darwinismo sociaGli esempi possono essere a 360 e riguardano tutti gli aspedella societ. Di questi se ne assume uno come paradigmapolitiche abitative, in un contesto ancora di transizione.

    Dopo la sconfitta dellAssedopoguerra nei Paesi della

    nisola balcanica segnato da una chiara scelta di campo: dallganizzazione di uno Stato socialista e da provvedimenti conguenti; tra questi la nazionalizzazione del sistema proprietarla pianificazione centralistica delleconomia e della societcreazione di un orte apparato burocratico di gestione e di cotrollo. Il modello che viene mutuato quello sovietico. A diffrenza degli altri Stati dellest europeo che rientrano nella zodinfluenza dellUnione delle Repubbliche Socialiste Sovietic(URSS), secondo la decisione concordata e sottoscritta a Yalla leadership jugoslava ormatasi nella Resistenza mal soppounintrusione dei consiglieri sovietici che, ignorando la rea

    del Paese, si muovono secondo schemi che avrebbero avconseguenze uneste per il nuovo Stato. ale atteggiamenporta ad una scomunica della dirigenza politica jugoslava parte dellInternazionale Comunista della via jugoslava al

    Between past and

    future: Social Housing

    in Serbia in the

    transitional process

    Abstract: This article discusses theevolution of social public housing in the

    Yugoslav Federation with reference toSerbia, in relation to a number of socio-economic-cultural and political varia-bles. The focus on different aspects ofthe housing problem demonstrates thecurrent challenges and limitations ofeach of them. The changes that occur-red quickly denied the experience of thesocialist period, while a reading of theexperiences of the past might have beenuseful to draw interesting suggestionsto guide current policies in the sector,which follow the implementation of EUdirectives in a manner that is uncriticaland decontextualised.

    Keywords: Social housing, Transition,Post-socialism, Housing policies, Buil-ding construction

    Unlike other Eastern European countri-eswhere the decline o the political regi-mes, ollowing the all o the Berlin Wall,

    was very quick and generally painless,or the Federal Peoples Republic o Yu-goslavia the much more complex pro-cess culminated in the wars o the 90s.Te shattering o the Federation tookplace at different speeds and in diffe-rent ways and afer 20 years it is stillunfinished. In the Federation therewere orms o democracy in society

    and the economy (sel-management)that would have been unthinkable inthe states ruled by the authoritarianregimes o Real socialism, accordingto the Leninist version o the dic-tatorship o the proletariat. Terewere many attempts at opposing thedisintegration o the Federation thatailed to understand the explosivemixture which lay behind the ethnic-nationalist relationship that appearedto have been overcome with the Fe-deration. But the disintegration tookplace. From the ormer Yugoslavia

    were born 'new' sovereign repubrecognised in most cases at ternational level, unprepared botfinancial and institutional termsrespond to the violence o the nliberal processes o globalisation.In this context, we deal with the pcess o transition in the RepubliSerbia, rom a state that has to

    with the other states o the Federato a state that has to deal with theternational community and, specally, with the European Union. Tis a process o economic integrathat implies the negation o the pan opening up to the globalised mket and the transition rom a socprojected towards the values o solrity o local communities to a sococused on individual hedonism evident maniestations o social Dwinism. Examples can come ranywhere and regard all aspect

    SAGGIO/ESSAY

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    Laboratorio sociale

    ISSN online: 2239-0243 | 2011 Firenze University Pres | http://www.fupress.com/techne

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    cialismo con la conseguente espulsione dallInternazionale e

    dellisolamento del Paese.La rottura delle relazioni con lURSS nel 1948 3determina unasvolta radicale verso il socialismo democratico e la ricercadi una via originale per la sua realizzazione. La strada che sisceglie di percorrere quella dellautogestione della politica edelleconomia. Questa per trova un oggettivo ostacolo nellacentralizzazione del sistema statuale chiamato ad amministra-re situazioni geograficamente ed economicamente molto diffe-renziate, che configurano un vero e proprio Stato multinazio-nale e multiculturale.Gli anni 50 sono segnati da un decentramento economico-politico del Paese al fine di rendere comprensibile ed efficacela strada dellautogestione. Si introducono elementi di demo-crazia nella scelta degli obiettivi delle imprese e nellorganizza-zione della produzione e del lavoro, nella ripartizione dei pro-fitti aziendali in modo da assicurare una migliore qualit dellavita alle comunit locali, amiglie ed individui. Luguaglianzaautogestione = socialismo tende ad enatizzare il ruolo delproduttore-lavoratore che concorre a definire i piani azienda-li di sviluppo delle imprese, lorganizzazione del lavoro dellestesse, dunque, il miglioramento delle condizioni umane deilavoratori.Nella costruzione di tale orma di socialismo uno degli atti pisignificativi la ormazione di un sistema di propriet socia-lizzata e condivisa, raggiunta attraverso la completa abolizione

    della propriet privata dei mezzi di produzione e la socializ-zazione anche di quei mezzi di produzione prima gestiti dallostato (Bianic, 1973).ale ase si conclude con luscita dallisolamento politico to-

    tale nel quale si trova la Jugoslavia dopo la rottura con lURSS

    ed i Paesi satelliti dellest europeo. Si ricorda che lisolamento voluto anche da parte dei Paesi occidentali per il mancatoschieramento della Jugoslavia nel sistema europeo dei Paesicapitalistici e nella loro organizzazione militare in ase di rea-lizzazione (NAO).La creazione del Movimento dei Paesi non Allineati (1955) 4

    rappresenta una tappa importante per il ruolo che viene a gio-care la Jugoslavia nel contesto internazionale assieme allEgit-to, allIndia e allIndonesia nella dimostrazione che possibilepercorrere strade originali per meglio rispondere alle aspettati-ve dei popoli di nuova indipendenza.A met degli anni 60 le riorme effettuate (autogestione e de-centramento) trovano un loro assetto giuridico5. Il concettoteorico dellautogestione impone una sburocratizzazione delladecisione politica, con lobiettivo finale di trasormare anche gliapparati centrali statali in apparati autogestiti. Cos, la speri-mentazione jugoslava di un mercato socialista ha avuto unatrasormazione costante nella ricerca di conciliare la teoria e lemutevoli condizioni di sviluppo. In realt lobiettivo si realizzasolo a livello delle imprese e delle comunit locali. Nel tempo,tale obiettivo entra in conflitto con la pianificazione economi-co-sociale che saldamente tenuta in mano dalllite politicadello Stato ederale e delle Repubbliche. In questo periodo sistabilizzano le relazioni internazionali e si procede verso lamodernizzazione della societ che diviene pi democratica e

    garantisce la libera circolazione dei suoi cittadini allestero. Sirafforzano i processi ritenuti ondamentali per consolidare ilnuovo sistema sociale: lindustrializzazione e con essa la cre-azione di una classe operaia. Questultima determinante per

    F. Giofr, I. Mileti

    society. O these we take one as a pa-radigm: housing policies in a contextthat is still one o transition.

    Social laboratoryAfer the deeat o the Axis powers1 the post-war period in the countri-es o the Balkan peninsula is markedby a clear choice: the organisation o

    a socialist state and the actions thatollowed rom that; these included thenationalisation o the system o ow-nership, centralised planning o theeconomy and society and the creationo a powerul bureaucratic appara-tus o management and control. Temodel that is borrowed is the Sovietone. Unlike the other Eastern Euro-pean states that ell within the zoneo influence o the Union o SovietSocialist Republics (USSR), accordingto the decision taken and agreed atYalta2, the Yugoslav leadership ormed

    in the Resistance movement, were notkeen on the intrusion o Soviet advi-sers who, ignorant o the reality o thecountry, operated in ways that wouldhave had disastrous consequences orthe new state. Tis action led to the re-pudiation o the Yugoslavian politicalleadership and the Yugoslav road tosocialism by the Communist Inter-

    national and its consequent expulsionrom the International and the isola-tion o the country.Te severing o relations with theUSSR in 19483 resulted in a radicalshif towards democratic socialismand the quest or an original way tobring about its realisation. Te roadthey chose to take was that o thesel-management o politics and theeconomy. But this came up against anobjective obstacle in the centralisationo the state system that was calledupon to administer geographically

    and economically very different situa-tions, in what was a truly multinatio-nal and multicultural state.Te '50s were marked by an econo-mic-political decentralisation in thecountry with the aim o making theroad o sel-management comprehen-sible and effective. Elements o demo-cracy were introduced in the choice

    o the objectives o businesses and inthe organisation o production andlabour, the distribution o corpora-te profits in order to ensure a betterquality o lie or local communities,amilies and individuals. Te ormulasel-management = socialism ten-ded to emphasise the role o the pro-ducer-worker who helped define thecompany plans or the developmento the businesses, the organisation owork in the same, and, thereore, theimprovement o the human condi-tions o the workers.

    In the construction o this orm osocialism one o the most significantacts was the ormation o a systemo socialised and shared ownership,achieved through the complete abo-lition o the private ownership o themeans o production and the sociali-sation o those means o productionthat previously had been state-run as

    well (Biani, 1973).Tis phase ended with its emergen-ce rom the total political isolation inwhich Yugoslavia had ound itsel a-ter the break with the USSR and thesatellite countries o Eastern Europe.It should be remembered that this iso-lation was also sought by the Westerncountries because o Yugoslavias ailu-re to line up in the European system ocapitalist countries and their militaryorganisation that was being ormed atthe time (NAO).Te creation o the Non-Aligned Mo-

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    sostenere il sistema politico socialista e nel contempo decisiva

    nel processo che conduce ad un radicale ricambio sociale. Unamassa contadina si muove verso ambienti urbani, sinonimi diprogresso tecnico ed economico, trasormandosi in classe ope-raia. Lobiettivo ambizioso e difficile in quanto il 70% dellapopolazione vive in ambienti rurali.Lurbanizzazione di consistenti masse rurali pone immediata-mente il problema abitativo. Mentre la pianificazione centra-lizzata affronta il problema della citt socialista, gli architettiricercano le soluzioni tecniche capaci di ronteggiare il pro-blema di una casa per tutti, percorrendo strade innovative erecuperando quanto la cultura modernista esprime tra le dueguerre mondiali.uttavia, la strategia originale del modernismo sostieneche l'architettura, pi che generare un cambiamento delle con-dizioni socio-politiche, in grado di risolvere le carenze del si-stema sociale; nel quadro ideologico di una societ autogestitala strategia si pone lobiettivo di una nuova societ ed un uturomigliore (Blagojevic, 2007).Con la riorma economica degli anni 70 sintroduce lorganiz-zazione di base del lavoro associato (OBLA), sia nelle impreseautogestite che nei servizi pubblici6. Lapparato politico cerca dimantenere il potere sulle decisioni rispetto al managment tec-nocratico che nel tempo divenuto sempre pi autonomo. aleconflitto a accrescere le procedure decisionali, amministrativee di controllo-valutazione e ci si traduce in un gigantismo de-

    gli apparati burocratici. Sul piano politico cambiano i rapportidentro la Federazione; le Repubbliche e le Province Autonomeassumono maggiore autonomia e si acuiscono le spinte nazio-nalistiche 7. il preludio alle guerre balcaniche degli anni 90 e

    alla disgregazione della Federazione Jugoslava.

    Le guerre lasciano in piedi numerose questioni irrisolte. Le nuve Repubbliche si dotano di ordinamenti elettorali democrate di istituti propri delle democrazie rappresentative occidentIndubbiamente il pi dirompente lintroduzione del sistemcapitalistico nelle relazioni economiche, con il superamentoquelloriginale esperimento di autogestione delle imprese.La privatizzazione degli apparati della produzione, nonchtutti quei sistemi e sottosistemi nati da una societ basata sucomunit locali e sullimpresa sociale (autogestita), avvienemaniera caotica e disordinata. ra questi rientra quello abitavo: la definizione dei rapporti proprietari, le procedure relatalle assegnazioni, i prezzi degli acquisti e degli affitti. La privtizzazione delle abitazioni avviene in uno scenario preesistenche si ritiene utile illustrare.

    Nella Repubblica Federatdella Jugoslavia le abitazio

    sono considerate un bene sociale, ovvero un bene di consumcollettivo e la Federazione provvede alla loro realizzazione vorendo le abitazioni pluriamiliari organizzate in grandi sediamenti. Le abitazioni di propriet pubblica ornite8, soequiparate a quelle in propriet, in quanto nellaffitto contemplata la trasmissione ereditaria del titolo giuridico. La propriprivata legittima, ma limitata a due alloggi e alluso senza prfitto. Come in tutti i Paesi socialisti, vi uno stretto contro

    del mercato (Petrovic, 2004).Per la carenza cronica degli alloggi lassegnazione viene attuasecondo i meriti sociali; disporre di un alloggio permetteevidenziare la posizione dellindividuo nella scala della strat

    F. Giofr, I. Mileti

    vement (1955)4 represented a majormilestone or the role that Yugoslaviawould come to play in the internatio-nal context along with Egypt, Indiaand Indonesia in a demonstration othe act that it is possible ollow ori-ginal roads to better meet the expec-tations o newly independent peoples.In the mid-60s, the reorms carried

    out (sel-management and decentrali-sation) had ound their legal structure5. Te theoretical concept o sel-ma-nagement imposed a debureaucrati-sation o political decision-making,with the ultimate goal o transormingthe central state apparatus into sel-managed apparatus as well. Tus theYugoslavian experiment o a 'socialistmarket', underwent a steady transor-mation in seeking to reconcile theoryand the changing conditions o deve-lopment. In reality, the objective wasachieved only at the level o local bu-

    sinesses and communities. Over time,this objective came into conflict withthe economic-social planning thatremained firmly in the hands o thepolitical elite o the Federal State andthe Republics. In this period, interna-tional relations were established andthere was a movement towards themodernisation o society which beca-

    me more democratic and guaranteedthe ree movement o its citizens abro-ad. Te processes considered essentialto consolidate the new social systemwere reinorced: industrialisation andwith it the creation o a working class.Te latter was essential to support thesocialist political system and at thesame time decisive in the process thatled to a radical social change. A hugenumber o peasants moved to urbanareas, synonymous with technicaland economic progress, transormingthemselves into the working class.

    Tis objective was ambitious and di-ficult because 70% o the populationlived in rural areas.Te urbanisation o large masses romthe country meant the housing pro-blem immediately arose. While cen-tral planning addressed the problemo the socialist city, the architects werelooking or technical solutions capable

    o dealing with the problem o a homeor all, taking innovative paths andrecuperating what modernist culturehad expressed between the two WorldWars.However, the original strategy o mo-dernism maintains that architecture,rather than generating a change insocio-political conditions, is able toaddress weaknesses in the social sy-stem; in the ideological rameworko a sel-managed society, the strategyhas as its objective a new society and abetter uture (Blagojevi, 2007).

    With the economic reorm o the the basic organisation o associalabour (OBLA) was introducedboth in sel-managed enterprises public services6. Te political apptus tried to maintain decision-makpower with respect to the technocrmanagement which, over time, become increasingly autonom

    Tis conflict led to an increase incision-making and administrative monitoring-evaluation proceduwhich resulted in a gigantism in bureaucracies. On the political lerelations within the Federation chged: the Republics and AutonomProvinces assumed greater autonoand the orces o nationalism intefied7. It was the prelude to the Balwars o the 90s and the disintegrao the Yugoslav Federation.Te wars lef many issues unresolTe new republics equipped them

    Social(ista) housing

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    cazione sociale del Paese (Petrovi, 2004; Mili, 2006).

    Con lintroduzione dellautogestione, a met degli anni '50 ilprocesso di decentramento investe anche il settore abitativo.I Comuni, le citt e le imprese autogestite diventano semprepi autonomi nelle scelte e nellattuazione delle politiche abi-tative. I lavoratori dipendenti contribuiscono con il 4% (poi il6%) della busta paga allalimentazione dei ondi dei comuni edelle citt per la realizzazione di interventi di edilizia abitativanei singoli contesti.Dal 1965 la responsabilit per la distribuzione degli alloggi nelsettore pubblico passa dallo Stato alle imprese. Le imprese pos-sono cos comprare alloggi da affittare o provvedere a mutui abasso interesse per il loro acquisto da parte dei propri dipen-denti. Successivamente anche le banche entrano nella gestionedei crediti per la casa sia per gli enti (comuni, citt e imprese)che per quei privati che ritengono di essere in grado con le lorodisponibilit finanziarie di acquistare o realizzare un alloggiosu un mercato residuale, adeguatamente controllato.La maggior parte delle abitazioni sono di propriet delle im-prese autogestite che le finanziano e le gestiscono, affittandoleoppure vendendole ai loro impiegati. In altri termini le impreseautogestite svolgono il ruolo che proprio delle banche: presta-no i soldi necessari per acquistare o affittare abitazioni.Le imprese dei settori produttivi privilegiati diventano semprepi potenti e autonome fino a stabilire i prezzi finali degli al-loggi.

    Dagli anni 70, a seguito del cambiamento nel sistema politico,si introducono le comunit abitative autogestite di interesse(samoupravne interesne zajednice SIZ) che coordinano le at-tivit e le risorse di tutte le parti interessate e limitano lauto-

    nomia delle imprese. In tale modo la procedura gi di per s

    complicata, si complessifica ulteriormente. Lattivit di coordi-namento tra domanda e offerta compito degli enti locali, main realt i poteri dei comuni sono deboli e si assiste ad una orteinfluenza dello Stato centrale, indiretta e inormale.In quegli anni, tra le varie tipologie giuridiche, sono presentianche gli Appartamenti (ondi) della solidariet (Stanovi so-lidarnosti) per tutti coloro che non rientrano nel sistema dellaproduzione e quindi nella distribuzione degli alloggi (Petrovi,2004).Il monopolio delle imprese pubbliche, con il doppio ruolo divenditori e acquirenti, ha impendito il contatto diretto tra gliinvestitori e costruttori; questo indicato come una delle causedi inefficienza del sistema non rispondente alla reale domanda(senkova, 2009). A ci si aggiunga anche lassenza di profittoe la natura non redditizia del settore immobiliare (Milic, 2006).Gli esperimenti continui sulle modalit di finanziamento e dicoordinamento del settore evidenziano linsuccesso di tali mo-dalit.I prezzi dellabitare e dei servizi comunali non corrispondonoai reali prezzi di vendita e di locazione e laccumulazione pre-vista allintero dei ondi per i nuovi interventi di realizzazionenon adeguata.Questa modalit di produzione e distribuzione degli alloggi dimassa diminuisce negli anni 80 fino a ermarsi nel 90.Durante lintero periodo della Federazione in Jugoslavia, nel

    settore delle costruzione domina il settore privato (circa 60-70% del totale annuale della produzione delledilizia residen-ziale) (senkova, 2009). Il sistema risulta essere incapace diprovvedere a ornire un alloggio per tutti. Si diffondono cos le

    F. Giofr, I. Mileti

    ves with democratic electoral systemsand the institutions o the westernrepresentative democracies. Un-doubtedly the most disruptive wasthe introduction o capitalist systemo economic relations, with the pas-sing o that original experiment in thesel-management o enterprises.Te privatisation o the apparatus

    o production, as well as o all thosesystems and subsystems born rom asociety based on local communitiesand social enterprise (sel-managed),occurred in a chaotic and disorderlymanner. Among these was housing:the definition o relationships o ow-nership, the procedures relating to as-signments, purchase prices and rents.Te privatisation o housing took pla-ce in a pre-existing scenario that it isuseul to explain.

    Social(ist) housingIn the Federal Republic o Yugosla-

    via, housing was considered a socialgood, that is, a good o collectiveconsumption and the Federation pro-

    vided or their construction, avou-ring multi-amily homes organised inlarge settlements. Te publicly ownedhousing provided8was equivalent to

    those that were owned, insoar as therent included the inheritance o thelegal title. Private property was legi-timate, but limited to two dwellingsand use without profit. As in all socia-list countries, there was a strict con-trol o the market (Petrovi, 2004).Because o the chronic shortage ohousing, allocation was implementedaccording to social merits; having ahouse allowed the individual's posi-tion on the ladder o social stratifica-tion in the country to be highlighted(Petrovi, 2004; Mili, 2006).

    With the introduction o sel-mana-gement, in the mid-'50s, the decen-tralisation process also affected thehousing sector. Municipalities, citiesand sel-managed enterprises beca-me increasingly autonomous in thechoices and implementation o hou-sing policies. Employees contributed4% (later 6%) o their wages to supply

    unds to municipalities and cities toimplement house-building measuresin the individual contexts.In 1965, responsibility or the distri-bution o housing in the public sectorpassed rom the state to companies.Te companies could thus buy hou-sing to rent or to provide low-interestloans or purchase by their emplo-yees. Later the banks also enteredinto the management o credit bothor bodies (municipalities, cities andcompanies) and or those individualswho believed they were able with the

    unds they had available to purchaseor build a property on a residual mar-ket, adequately controlled.Te majority o homes were ownedby sel-managed companies who fi-nanced and managed them, rentingor selling them to their employees. Inother words, the sel-managed com-panies played the role that belongs to

    the banks: they lent money to buy orrent homes.Businesses in the privileged produc-tive sectors became increasingly po-werul and autonomous until theywere able to establish the final priceso the housing.Since the '70s, ollowing the changein the political system, sel-managedresidential communities o commoninterest (samoupravne interesne za-jednice SIZ) appeared, which coor-dinated the activities and resources oall the interested parties and limited

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    costruzioni individuali inormali ed illegali costruite requen-

    temente self-helpcon laiuto degli amici e della amiglia nellecampagne, nelle perierie e nelle aree suburbane. ale modalitdi sopperire al bisogno di abitazione rimasta inalterata fino adoggi con una diffusione intensiva anche nelle citt.

    Il grande cambiamento socialeavviato dal sistema autogestito

    coinvolge anche il settore dellarchitettura a tutto campo. Nel1950 si tiene la Consultazione degli architetti jugoslavi a Du-brovnik (Jugoslovensko savetovanje arhitekata u Dubrovniku)e nasce la prima idea dellarchitettura d'autore. Lorganizzazio-ne ederale dello Stato accompagnata dalla riorganizzazionedella scena urbanistica ed architettonica e dal decentramentodelle istituzioni preposte. Si assiste alla diffusione di una se-rie di piccoli studi proessionali. Dallinizio del 1953 si pubbli-cano numerosi bandi di concorsi pubblici che rappresentanooccasioni di sperimentazione per le nuove realt proessionali.Nonostante programmi rigidi, spesso non impostati corretta-mente, e norme severe che vincolano lo stile architettonico, lenuove idee trovano spazio per diffondersi e a volte realizzar-si (Mecanov, 2006). Un panorama architettonico eterogeneo,quello della Jugoslavia, che si maniesta attraverso scuole cherappresentano realt culturali consolidatesi nelle nuove Re-pubbliche ederali. Sulledilizia residenziale si tengono unaserie di Conerenze denominate, Conerenze delle citt ju-

    goslave (Stalne konferencije gradova Jugoslavije) nelle qualici si conronta sulle tipologie di interventi da sviluppare permigliorare la qualit delle abitazioni e delle citt. Questo scam-bio tecnico-culturale permette di rafforzare la collaborazione

    tra le citt Jugoslave: con le Conerenze, gli architetti jugosl

    si impegnano a diffondere nel Paese e all'estero i risultati coseguiti e assumono posizioni comuni sulla politica della ca(Bajlon, 1976). Il lavoro di ricerca presso il ministero, gli istiti e le universit, le numerose mostre e i convegni unitamenalle influenze provenienti dall'estero contribuiscono allulterre maturazione degli architetti jugoslavi, cos come la CartaAtene del 1933 ed i Congressi internazionali di ArchitettuModerna9 ne influenzano larchitettura. Gli architetti jugosvi cercano di applicare i principi del movimento moderno acitt socialiste e si avviano cos gli interventi su grande scalaUn esempio la realizzazione dellinsediamento della Nuva Belgrado: inizialmente concepita come centro amministtivo e capitale di una utura Federazione dei Balcani, mai rlizzata.La Nuova Belgrado, ancora incompiuta, un insediamenprevalentemente a carattere residenziale, sito sulla sponda nistra del fiume Sava. il risultato di molteplici sfide e re-terpretazioni delle idee del movimento moderno, cos comerelazioni complesse tra citt-ideologia (Blagojevic, 2007).Il pi grande cantiere jugoslavo del dopoguerra un laborario di nuovi modelli tipologici e morologici nonch di spementazione di tecnologie costruttive (Fig.1).Il divario permanente tra le esigenze reali delle amiglie ecapacit economiche della Federazione costringe gli architad individuare standard minimi per poter garantire le ste

    condizioni abitative a tutti i membri della societ. Secondo deologia egualitaria, si mantiene il principio di classicaziodelle abitazioni in relazione al numero di camere (rispetto a numero corrispodente di membri della amiglia, dove un le

    the autonomy o the companies. Inthis way, the procedure which wasalready complicated in itsel, becameeven more complex. Te coordina-tion o supply and demand was the re-sponsibility o the local bodies, but inreality the powers o the municipali-ties were weak and there was a strong,indirect and inormal influence o the

    central state.In those years, among the various le-gal orms, there were also Solidarityapartments (unds) (Stanovi solidar-nosti) or all those that did not have aplace in the system o production andthereore in the system or the distri-bution o housing (Petrovi, 2004).Te monopoly o the public com-panies, with their dual role o sellerand buyer, prevented direct contactbetween investors and builders; thiswas indicated as one o the causeso inefficiency in the system that did

    not meet real demand (senkova,2009). o this has also to be added theabsence o profit and the non-remu-nerative nature o the property sector(Mili, 2006).Te continuous experiments in wayso financing and coordinating thesector highlighted the ailure o suchmethods.

    Te prices o housing and municipalservices did not correspond to thereal prices o sale and rental and theoverall expected collection o undsor new construction work was notsufficient.Tis means o production and distri-bution o mass housing decreased inthe 80s until ending in the '90s.During the entire period o the Yu-goslav Federation in the field o con-struction, the private sector domina-ted (about 60-70% o the total annualproduction o housing, senkova,

    2009). Te system proved to be una-ble to provide housing or all. Tusspread individual inormal and illegalconstructions, requently sel-builtwith the help o riends and amilyin the countryside, peripheral andsuburban areas. Tis way o satisyingthe demand or housing has remainedunchanged to this day with an inten-

    sive diffusion in the cities as well.

    Practice and innovationTe great social change initiatedby the system o sel-managementalso involved the architecture sectoracross the board. In 1950, the Con-sultation o Yugoslav Architects inDubrovnik (Jugoslovensko saveto-vanje arhitekata Dubrovniku) washeld and gave birth to the first ideao authorial architecture. Te ederalorganisation o the state was accom-panied by the reorganisation o the

    urban-planning and architectscene and by the decentralisatiothe institutions responsible or thTere was a diffusion o a seriesmall proessional studios. Sincestart o 1953, numerous notices oblic competitions were published represented opportunities or expmentation or these new proessio

    realities. Despite rigid programmofen not properly imposed propand the strict rules that constraithe architectural style, the new idound space to spread and sometibe carried out (Mecanov, 2006). Aterogeneous architectural landscthat o Yugoslavia, which manieitsel through schools that repreted cultural realities consolidatethe new ederal republics. A serieconerences were held on housingled, the Conerences o Yugoslavties (Stalne konferencije gradova Ju

    F. Giofr, I. Mileti

    Pratica e innovazione

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    previsto anche nel soggiorno), mentre le necessit, le abitu-dini e le preerenze dei potenziali gruppi di utenti non sonoconsiderate.Mate Bajlon10, nel tentativo di soddiare i bisogni dellutenza,introduce il concetto di valore duso dellalloggio svincolandolodallo standard del numero delle stanze e rendendolo rispon-dente alle esigenze dinamiche di un nucleo amiliare. I concettidi connettivo abitabile e connessione circolare11 innova-no lorganizzazione distributiva dell'alloggio contribuendo avalorizzarlo e a renderlo pi rispondente alle esigenze degliutenti (Bajlon, 1979).Gli architetti sviluppano ulteriormente questi imput tipologici,soprattutto nei concorsi, mostrando elevate capacit proessio-nali nello sruttare le quadrature minime per raggiungere stan-dard abitativi quantitativi pi elevati. Si afferma una particolareorganizzazione dellalloggio tipico della scuola belgradese.La necessit di realizzare delle abitazioni destinate alle massepopolari incentiva lavanzamento della ricerca tecnologica ap-

    plicata alla preabbricazione.Dal 1957 per la realizzazione degli interventi si applica lin-novazione tecnologica dell'ingegnere Branko eelj: il siste-ma IMS (Istituto di Analisi dei Materiali della Serbia), brevet-

    F. Giofr, I. Mileti

    01 | Social(ista)housing a New Belgrade,blocco 23 (foto di Ivana Mileti).

    Social(ista)housing in New Belgrade, block

    23 (photo by Ivana Mileti).

    02 | Esempi di applicazione del sistema IMS(foto di Ivana Mileti).

    Examples of the application of the IMS

    system, (photo by Ivana Mileti).

    02 |

    slavije) in which were compared thetypes o interventions to be developedto improve the quality o homes andcities. Tis technical-cultural exchan-ge allowed a strengthening o the coo-peration between Yugoslav cities: withthe Conerences, Yugoslav architectsendeavoured to spread at home andabroad the results achieved and to as-

    sume common positions on 'housingpolicy' (Bajlon, 1976 ). Te researchwork at the ministry, institutes anduniversities, the numerous exhibi-tions and conerences together withinfluences rom abroad, contributedto the urther maturation o the archi-tects o Yugoslavia, while the AthensCharter o 1933 and the InternationalCongresses o Modern Architecture9 influenced their architecture. Yugo-slavian architects sought to apply theprinciples o the modern movementto the socialist cities and thus began

    the large-scale interventions.One example is the building o thesettlement o New Belgrade: initiallyconceived as an administrative centreand capital o a uture Federation othe Balkans that was never built.New Belgrade, still unfinished, is apredominantly residential settlement,located on the lef bank o the River

    Sava. It is the result o multiple challen-ges and re-interpretations o the ideaso the modern movement, as well as othe complex relationships between cityand ideology (Blagojev, 2007).Te biggest building site o the post-war period was a laboratory o newtypological and morphological mo-dels as well as o experimental con-struction technologies (Fig.1).Te permanent gap between the realneeds o amilies and the economiccapabilities o the Federation orcedarchitects to identiy minimum stan-

    dards to ensure the same housingconditions to all members o society.In line with egalitarian ideology, itmaintained the principle o classifi-cation o housing in relation to thenumber o rooms (with respect toa corresponding number o amilymembers, where a bed is also oreseenin the living room), while the needs,

    habits and preerences o the potentialuser groups were not considered.Mate Bajlon10 , in an attempt to sati-sy the needs o users, introduced theconcept o the value o use o the ac-commodation, releasing it rom thestandard o the number o rooms andmaking it responsive to the dynamicneeds o a household. Te concepts oliveable connection and circularconnection 11 innovated the organi-sation o the dwelling by helping toenhance it and make it more responsi-

    ve to the needs o users (Bajlon, 1979).

    Architects urther developed thesetypological inputs, especially in com-petitions, showing high-level pro-essional capacities in exploiting theminimum spaces to achieve higherstandards in terms o quantities. Aparticular organisation o accommo-dation that was typical o the Belgradeschool appeared.

    Te need to provide housing or themasses encouraged the advancemento technological research applied topreabrication.From 1957, or the implementation othe interventions, the technologicalinnovation o the engineer Brankoeelj was applied: the IMS system(the Serbian Institute or the Analysiso Materials), patented worldwide.Te extremely flexible system wascomposed o light elements o prea-bricated prestressed concrete. Tis in-novation in product, and consequen-

    tato a livello mondiale. Il sistema, estremamente flessibile,

    costituito da elementi leggeri preabbricati di cemento arma-to precompresso. Questa innovazione di prodotto, e conse-guentemente di processo, rappresenta ancora oggi il maggiorcontributo dellingegneria civile jugoslava. Solo a Belgrado sirealizzano pi di 22.000 appartamenti di cui oltre 15.000 nel-la Nuova Belgrado, dove il sistema testato per la prima vol-ta. Il sistema utilizzato in tutta la Serbia e la Jugoslavia edesportato anche all'estero (Italia12, Austria, Cuba, Ungheria,Russia, Ucraina, Bulgaria, Filippine, Angola, Egitto, Cina e Ge-orgia); sono pi di 150.000 gli alloggi realizzati (Fig.2).Il sistema IMS adatto per la costruzione di abitazioni monoe pluriamiliari, da due fino a venti piani; il sistema struttura-le, testato teoricamante e sperimentalmente, dimostra elevaticoefficienti di sicurezza ed una resistenza ai terremoti fino a 9gradi della scala Richter13(Petrovi, n.d.).La maglia strutturale corrisponde a una griglia modulare di 60centimetri in orizzontale e 280 centimetri in verticale, con un

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    interasse massimo di 5,40 m. Per un appartamento di 55 mq

    il numero medio degli elementi di montaggio 18 (Djokovi,1985). Il sistema ha reso possibile la sperimentazione di nuoveconfigurazioni di volumi a livello urbano e di una maggioreflessibilit nella distribuzione interna degli alloggi a livello ar-chitettonico, nonch la riduzione significativa dei tempi e deicosti di realizzazione.Successivamente lingegnere eelj lo pereziona, introducendoil Sistema 50 con lunit unzionale di base di 7,20 m di inte-rasse, che consente una maggiore componibilit e compatibilitcon altri sottosistemi (Muravljov, 2010). Ad oggi risulta ancorauno dei pochi sistemi di preabbricazione che sopravvive allaFederazione in grado di rispondere alle esigenze contempora-nee, esportato in realt come la Cina e lArica.

    Nel 1990, nonostante lintrodu-zione del sistema multipartito,

    in Serbia llite del potere del periodo precedente mantiene ilcontrollo del Paese bloccando le necessarie trasormazioni delsistema politico ed economico. Le imprese pi importanti, ri-tenute strategiche, da autogestite diventano dei monopoli sta-tali. Il governo mette in campo riorme che di atto tutelano iprivilegi delle lites del passato (Petrovic, 2004). Il momentocritico delle guerre civili genera un isolamento del Paese edun orte indebitamento, attore drammatico della utura crisifinanziaria.

    Dopo i cambiamenti costituzionali avvenuti nello stesso annoche, tra laltro, annullano le autonomie delle province ed il lororuolo, lo Stato abolisce i finanziamenti alledilizia residenzia-le pubblica (sociale) e promuove contemporaneamente la pa-

    rit di tutte le orme proprietarie (statali, pubbliche, priva

    Si approvano le leggi sulle abitazioni e sullhousing (Zakostambenim odnosima, "Sl. glasnik RS", br. 3/90; Zakon o stavanju, "Sl. glasnik RS", br. 50/92) con le quali, a determincondizioni economiche, si procede allo smobilizzo della ppriet sociale delle abitazioni (cartolarizzazioni). Gli affittuhanno diritto di prelazione sulla propriet della casa da loro cupata, comprese le abitazioni nazionalizzate dopo la II GueMondiale appartenenti a gruppi sociali agiati e della nobiespatriati subito dopo la costituzione della Repubblica Ferativa della Jugoslavia. Con questa operazione, non essenesplicitamente vietata la privatizzazione delle propriet conscate (fino ad oggi la legge di restituzione non approvatllite dirigente della Repubblica e della Federazione riescmantenere i suoi privilegi abitativi. tutta unoperazione a pdere in quanto lo smobilizzo avviene in un momento storsegnato da uninflazione molto elevata (1992-1994) e di attoRepubblica non trae alcun vantaggio finanziario dal procedi cartolarizzazione delledilizia abitativa a vantaggio, invececoloro che acquistando la casa realizzano una propriet senoneri elevati.Nonostante la legislazione della cartolarizzazione abbia presto attraverso la vendita di creare uno stock di capitali da denare allacquisto di abitazioni, si persa la possibilit di ustali ondi per gli investimenti uturi, sempre da destinare aldilizia residenziale pubblica per coloro i quali non sono in g

    do di acquistare una casa sul libero mercato. Nel giro di 5 anil 98% delle abitazioni passato dalla mano pubblica a quprivata, come indicato nel Censimento del 2002.Nonostante la costante ed intensa attivit nel settore reside

    tly process, still represents today thegreatest contribution o Yugoslaviancivil engineering. In Belgrade alo-ne more than 22,000 apartments, owhich over 15,000 in New Belgrade,were built where the system was testedor the first time. Te system was usedthroughout Serbia and Yugoslavia,and also exported abroad (Italy12, Au-

    stria, Cuba, Hungary, Russia, Ukrai-ne, Bulgaria, the Philippines, Angola,Egypt, China and Georgia); more than150,000 dwellings were built using thesystem (Fig. 2).Te IMS system was adapted or theconstruction o single and multi-amily dwellings, rom 2 to 20 floors;the structural system, tested theoreti-cally and experimentally, showed highsaety coefficients and a resistance toearthquakes up to 9 on the Richterscale13(Petrovi, not dated).Te structural mesh corresponded

    to a modular grid o 60cm horizon-tally and 280cm vertically, with amaximum interaxis o 5.40m. For anapartment o 55 square metres, theaverage number o assembly elementsis 18 (Djokovi, 1985). Te systemmade it possible to experiment withnew configurations o volumes at theurban level and allowed greater flexi-

    bility in the layout o the accommoda-tion at the architectural level, as wellas significantly reducing constructiontime and costs.Later, the engineer eelj perected it,introducing the System 50 with abasic unctional unit with an interaxiso 7.20m, which allowed or greatermodularity and compatibility withother subsystems (Muravljov, 2010).At present it is still one o the ew pre-abrication systems to have survivedthe Federation, capable o respondingto contemporary needs, and exported

    to places like China and Arica.Lost in transitionIn 1990, despite the introduction o amultiparty system, the power elite inSerbia o the previous period retai-ned control o the country, blockingthe necessary transormations o thepolitical and economic system. Telarger companies, considered strate-

    gic, went rom being sel-managedto state monopolies. Te governmentput in place 'reorms' that in act pro-tected the privileges o the elites othe past (Petrovi, 2004). Te criticalmoment o the civil war generated anisolation o the country and a hugeindebtedness, a dramatic actor in theuture financial crisis.Afer the constitutional changes thatoccurred in the same year that, amongother things, nullified the autonomyo the provinces and their role, thestate eliminated unding or public

    (social) housing and simultaneoupromoted the equality o all oo ownership (state, public, privaTey passed laws on dwellings housing (Zakon o stambenim odnma, "Sl. Glasnik RS", br. 3/90; Zakostanovanju, "Sl. Glasnik RS", br. 50/with which, under certain econoconditions, they proceeded to the

    sinvestment o the social ownershihousing (securitisation). enants the right o first reusal on the ownship o the house they lived in, inding homes nationalised afer WoWar II belonging to wealthy sogroups and the nobility, who lef country immediately afer the cstitution o the Federative Repuo Yugoslavia. With this operatwhich did not explicitly prohibit privatisation o the seized proper(as o today the law o restitution not been approved), the ruling elit

    F. Giofr, I. Mileti

    Lost in transition

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    ziale, nel 1990/91 gli alloggi pubblici rappresentano il 40% di

    tutte le abitazioni nelle citt, mentre solo 20% in tutto il Paese(Serbia e Montenegro) (Petrovi, 2004). Il numero di coloro chesono rimasti esclusi dalla distribuzione universale del passatonon trascurabile. La privatizzazione delle abitazioni non harisolto il problema abitativo e lo Stato, con la sua politica, ri-nuncia al proprio patrimonio immobiliare e con esso ad ognipossibilit di intervento. La maggior parte della popolazione cos costretta a percorrere strade individuali per la risoluzionedel problema.La difficile reperibilit di suolo edificabile libero, la pianifica-zione ingombrante cos come il arraginoso processo per acqui-sire i permessi per costruire, avoriscono unelevata speculazio-ne edilizia e la realizzazione di costruzioni abusive. Alle grandiimprese autogestite si sono sostituiti i nuovi attori-costruttoricon evidenti intenti speculativi: agenzie immobiliari, impreseprivate di costruzione. La deregolamentazione completa delsistema abitativo genera unofferta insufficiente e non diversifi-cata di abitazioni a prezzi elevati nonostante la grande doman-da, soprattutto nelle grandi citt14(senkova, 2009).Contemporaneamente alla privatizzazione si stabilisce la tra-sormazione delle comunit abitative autogestite di interessecomune (samoupravne interesne zajednice) in aziende immo-biliari pubbliche (javna stambena preduzeca), con il compitodi gestire la manuntezione delle parti comuni degli immobiliad uso residenziale. In questo scenario, essendo la propriet

    pubblica equiparata alla privata, si posta la questione dellaresponsabilit delle parti comuni degli edifici abitativi, tuttoggiirrisolta. A causa dellassenza di legislazione in materia e di in-vestimenti da parte dei proprietari, nel tempo, si verificato un

    notevole deterioramento del patrimonio abitativo imputabile

    alla mancanza di manutenzione.Ai governi locali sono rimaste disponibili poche abitazionipubbliche. Inoltre essi perdono i propri terreni con lemana-zione nel 1995 della Legge sui beni di propriet della Repub-blica di Serbia (Zakon o sredstvima u svojini Republike Srbije,"Slubeniglasnik RS", br. 53/95) che sancisce il passaggio dellepropriet del governo locale allo Stato. In tal modo i governilocali sono nellimpossiblit di disporre di nuove aree abbri-cabili per iniziative di edilizia sociale: questo rappresenta an-cora oggi il pi grande ostacolo per una gestione efficace dellepolitiche abitative locali (Urbanisticki zavod Beograda, 2009).Nellambito delle iniziative rivolte alle asce di cittadini social-mente vulnerabili, lo Stato avvia diversi programmi. I pi signi-ficativi sono i ondi per ledilizia residenziale cosiddetta dellasolidariet (fondovi za solidarnu stambenu izgradnju) rivoltia tutti coloro che non possono soddisare le proprie esigen-ze. La legge vigente fino al 2004 obbliga ad un versamento daparte delle imprese, delle istituzioni e degli organi statali (ini-zialmente dell1,3% dal 2001 del 0.3-1 % del salario lordo deidipendenti) nel ondo per la costruzione residenziale della so-lidariet. In seguito, gradualmente, tali ondi vengono estintitranne che nelle grandi citt, dove stato realizzato un nume-ro relativamente significativo di abitazioni15.Dal 2008 i ondi iniziano a traserirsi alle nuove agenzie abi-tative locali, le prime istituzioni del nuovo sistema del social

    housing in Serbia.Il processo di transizione ha generato un radicale cambiamentodel tessuto sociale. Il sistema socialista garantiva una distribu-zione del reddito pi equa e ben tollerata da parte della popo-

    the Republic and the Federation wasable to maintain its housing privile-ges. It was all an operation at a loss asthe disinvestment took place at a hi-storical moment marked by very highinflation (1992-1994) and in act theRepublic did not derive any financialbenefit rom the process o securiti-sing the housing, in avour, instead o

    those who, by buying a home, gainedownership without high ees.Although the securitisation legisla-tion had oreseen using the sale tocreate a stock o capital or the pur-chase o homes, the possibility waslost to use these unds or utureinvestments, which have still to beallocated to public housing or thosewho are unable to buy a house on theopen market. Within 5 years, 98% ohomes passed rom public to privatehands, as shown in the 2002 Census.Despite constant and intense activity

    in the residential sector, in 1990/91,public housing represented 40% oall dwellings in the cities, while only20% across the country (Serbia andMontenegro) (Petrovi, 2004). Tenumber o those who were excludedrom the 'universal distribution' othe past is ar rom negligible. Teprivatisation o housing did not sol-

    ve the housing problem and the sta-te, with its policy, renounced its realestate patrimony and with it any pos-sibility o intervention. Te majorityo the population was thus orced tofind individual solutions to the pro-blem.Te lack o availability o ree landor building, cumbersome planninglaws as well as the conused processto gain building permits, promoteda high level speculation and the con-struction o illegal buildings. Te lar-ge, sel-managed companies gave way

    to new player-constructors with clearspeculative intentions: estate agenciesand private construction companies.Te complete deregulation o thehousing system generated an insu-ficient and undiversified supply ohousing and at high prices despite thegreat demand, especially in the largecities14 (senkova, 2009).

    At the same time as privatisation, thetransormation took place o the sel-managed residential communities ocommon interest (samoupravne in-teresne zajednice) into public estateagency companies (javna stambenapreduzeca), with the task o managingthe maintenance o communal areaso buildings or residential use. In thisscenario, where private property wastreated in the same way as public, theissue was raised o the responsibilityor the common parts o residentialbuildings, which has still not been

    unresolved. Because o the absence olegislation and investment by the ow-ners, over time, there was a noticea-ble deterioration in the housing stockdue to a lack o maintenance.Local governments have been lefwith little public housing. Moreover,they lost their lands in 1995 with theenactment o the Law on proper-

    ty owned by the Republic o Serbia(Zakon o sredstvima svojini Repu-blike Srbije, "Slubeniglasnik RS", br.53/95) that approved the passageo ownership o property rom localgovernment to the state. In this way,local governments are unable to haveaccess to new areas or building socialhousing initiatives: today this is stillthe biggest obstacle to effective ma-nagement o local housing policies(Urbanisticki zavod Beograda, 2009).Among the initiatives aimed at so-cially vulnerable groups o citizens,

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    lazione, unaccettata minore crescita economica per evitare di-

    sparit di reddito. Il declino della produzione hard e la riconver-sione alleconomia dei servizi alle imprese e allintermediazionefinanziaria, ha generato laumento della disoccupazione 16e lanascita di una nuova classe sociale. Precedentemente le guerrecivili, le sanzioni economiche internazionali, l'iperinflazione edinfine il bombardamento di Belgrado da parte della NAO nel1999, sconvolgono pesantemente la situazione del Paese. Le ri-sorse economiche sono ortemente compromesse e tutta la so-ciet si impoverisce, la distruzione del sistema inrastrutturale la conseguenza pi vistosa a livello della produzione.Limpoverimento della classe media avorisce la sua entrata nelgruppo sociale che gode di sovvenzioni abitative. Contestual-mente unulteriore componente composta da proughi e ug-giaschi dalle aree investite dalla guerra, complessifica la stra-tificazione sociale del Paese. In Serbia, a seguito della puliziaetnica operata dalle nuove Repubbliche, arrivano circa 700.000rifiugati (di cui circa mezzo milione provenienti dalla Bosnia edalla Croazia e 200.000 dal Kosovo). Secondo il recente Stu-dio del Housing Sociale (Urbanisticki zavod Beograda, 2009)la popolazione dei riugiati rappresenta circa il 10% della po-polazione della Serbia. Il problema pi urgente oggi la pre-senza di 6.459 persone alloggiate in centri collettivi, ex edificipubblici o commerciali trasormati in alloggi temporanei prividi standard minimi abitativi.

    La Serbia ha intrapreso conritardo, rispetto agli altri pa-

    esi dellest Europa, il processo riormatore delle istituzioni sta-tuali. solo nel 2001 che sinsedia il primo governo democra-

    tico, dopo numerosi e difficili tentativi di cambiamento. Lins

    bilit politica ed i problemi interni ed esterni del Paese vedopenalizzate le problematiche sociali e, tra queste, il problemcasa tarda ad occupare un posto prioritario nelle politiche stali. Per affrontare la questione delle abitazioni occorre chnuovo governo affronti il problema della pianificazione urbae delle costruzioni illegali realizzate nel periodo che precedeguerra e durante il periodo bellico. A tali questioni si collestrettamente il ruolo dei poteri dei governi locali, nonch dsistemi di finanziamento e delle procedure di accesso agli steDal 2004 lo Stato promuove mutui per la casa, introducdo un sistema di assicurazione sui mutui. Nel 2005 approvaLegge sullipoteca della casa (Zakon o hipoteci,"Sl. glasnik Rbr. 115/ 2005) ed introduce un registro del real estate, connente i prerequisiti per il finanziamento dei prestiti all'ediliabitativa (Urbanisticki zavod Beograda, 2009).Con il ristabilimento dei rapporti con lestero, in particolare clUE, entrano nel Paese risorse finanziarie sotto orma di dnazioni, investimenti e si attiva il settore non profit. Si avvno studi e ricerche, convegni e conerenze per definire le primstrategie rivolte alla diminuzione della povert, ai problemi giovani e allo sviluppo urbano. Sulla base delle indicazioni cemergono da tale intensa attivit di conoscenza e di scambculturale e sulla base di esperienze altrove maturate, lo Stato aprova strumenti legislativi adeguati a ronteggiare tali questioIl nuovo sistema del social housing si sviluppa sulla base

    programma Te Settlement and Integration of refuges Pgramme (SIRP) in Serbia 2005-2008 realizzato con la donzione del Governo italiano di 15 milioni di euro in partnershcon il Governo della Serbia e laiuto tecnico di UN-Habitat

    Creazione del nuovo sistema

    the state launched various program-mes. Te most significant are the un-ds or so-called solidarity residentialbuilding (fondovi za solidarnu stam-benu izgradnju) aimed at all thosewho cannot meet their own needs.Te law in orce until 2004 requireda payment by companies, institutionsand state organs (initially 1.3% , rom

    2001 0.3-1% o the gross salary oemployees) to the und or solidarityresidential building. Later, gradually,these unds were extinguished exceptin the large cities, where a relativelyhigh number o homes were built 15.Since 2008, unds began moving tothe new local housing agencies, thefirst institutions o the new system osocial housing in Serbia.Te transition process has createda radical change in the social abric.Te socialist system ensured a moreequitable distribution o income that

    was well tolerated by the population,an accepted lower economic growthin order to avoid disparities in inco-me. Te decline in hard productionand the conversion to the economyto business services and financialintermediation, has led to an increa-se in unemployment16and the birtho a new social class. Previously, the

    civil wars, international economicsanctions, hyperinflation and finallythe bombing o Belgrade by NAOin 1999, had severely disrupted thecountry. Economic resources weresubstantially impaired, the destruc-tion o the inrastructure system wasthe most striking result at the level oproduction and the whole o societywas impoverished.Te impoverishment o the middleclass encouraged its entry into the so-cial group that enjoys subsidised hou-sing. Simultaneously an additional

    component made up o reugees romthe areas hit by the war, rendered thesocial stratification o the countrymore complex. Following the ethniccleansing in the new republics, about700,000 reugees arrived in Serbia(o whom about hal a million romBosnia and Croatia and 200,000 romKosovo). According to the recent

    Study o Social Housing (Urbanisti-cki zavod Beograda, 2009) the reugeepopulation represents about 10% othe population o Serbia. Te mosturgent problem today is the presenceo 6,459 persons accommodated incollective centres, ormer public orcommercial buildings converted intotemporary accommodation with nominimum housing standards.

    Creation of the new systemLater than in the other Eastern Euro-pean countries, Serbia has underta-

    ken the process o reorm o its sinstitutions. It was only in 2001 the first democratic governmtook office, afer numerous and dcult attempts at change. Te poliinstability and internal and exteproblems o the country saw soissues being penalised and, amthese, the problem o housing

    slow to gain a priority place in te policies. o address the issuehousing it was necessary or the ngovernment to tackle the problemurban planning which was very rand still reflected a centralist modplanning, as well as the constructbuilt illegally in the period beore during the war. Tese issues are sely connected to the role o the wers o local governments, as wefinancing systems and the procedto access them.Since 2004, the State has promo

    F. Giofr, I. Mileti

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    programma promuove lo sviluppo dei comuni, si costituiscono

    le prime otto agenzie locali, vengono costruiti i primi alloggi(670 unit) di propriet pubblica da dare in affitto ai proughi.Attraverso i concorsi pubblici sono scelte le soluzioni urbani-stico-architettoniche da realizzare (UN Habitat, 2008) (Fig. 3).Nel processo di ormulazione delle strategie e delle prioritdella politica abitativa nazionale in Serbia, si sono individuatiquattro temi chiave: housing accessibile in affitto, miglioramen-to degli insediamenti inormali, inclusione dei Rom e manu-tenzione e gestione dei condomini (UN Habitat, 2006).Sulla base delle esperienze sviluppate nel 2009 si vara la primaLegge del Social Housing, (Zakon o socijalnom stanovanju,"Sluzbeni glasnik RS", broj 72/2009). La legge definisce il ruolo,i compiti e le responsabilit degli attori principali del sistema, leloro relazioni reciproche, le onti e le modalit di finanziamentodell'edilizia sociale. Si prevede la costituzione dellAgenzia dellaRepubblica per le Abitazioni, ancora oggi non operativa, che haquali reerenti le agenzie comunali. ali organismi hanno il com-pito di approvare le strategie, i programi ed i piani di breve, medioe lungo periodo. Inoltre, per la prima volta, la legge definisce iltermine Social Housing come abitazioni con sussidi dello Stato,dallo standard adeguato da destinarsi a tutti coloro che non sonoin grado di accedere al mercato dellabitazione. A differenza delle-dilizia residenziale socialista che si rivolge a tutti gli strati sociali,dove il termine sociale determina solo la orma proprietaria.Gli istituti giuridici che regolamentano il Social Housing in

    Serbia risultano essere incompleti e in costante cambiamento.Le iniziative nellambito del Social Housing sono prive di unattivo coordinamento sia orizzontale che verticale tra i diversisettori e livelli di autorit. Lo Stato avvia programmi (attuati

    da diversi ministeri ed agenzie), analogamente anno le autori-t locali e le organizzazioni internazionali spesso per lo stessotarget di persone, ma in diverse condizioni e con diversi obiet-tivi. Le autorit statali sono quelle che promuovono il maggiornumero di interventi in termini di budget, rivolti agli impiegatidel settore pubblico, alle giovani amiglie capaci di ornire ele-vate garanzie, avorendo la propriet di casa.Il settore civile e le autorit locali riconoscono la necessitdellintervento del settore pubblico, in prevalenza a avore dicoloro che sono socialmente vulnerabili, proughi, internallydisplaced persons, Rom e, in parte minore, della popolazionepotenzialmente incapiente, ossia di coloro i quali non sono ingrado di pagare laffitto. Gli interventi sono ancora molto li-mitati, con risorse finanziarie provenienti da donazioni estere.Si tratta pi di progetti pilota o di iniziative una tantum chedi programmi di sviluppo pluriennali. Gli architetti colgonole poche occasioni per ricreare unarchitettura socialmenteresponsabile in un contesto dove la struttura urbana esistente

    rappresenta di atto lhousing social(ista) (Fig.4).

    03 | SIRP Programma,edilizia sociale a Valjevo

    (2007) (foto di Zoran

    Abadi).

    SIRP Programme, social

    building in Valjevo (2007)

    (photo by Zoran Abadi).

    03 |

    loans or homes, introducing a sy-stem o loan insurance. In 2005 itapproved the Law on Mortgages orHomes (Zakon o hipoteci, "Ps. GlasnikRS", br. 115/2005) and introduceda real estate register, containing theprerequisites or the financing ohousing loans (Urbanisticki zavod Be-ograda, 2009).

    Afer the reestablishment o relationswith oreign countries, in particu-lar with the EU, financial resourcesentered the country in the orm odonations and investments and thenon-profit sector was activated.Studies and research were launched,as were conerences and conventionsto define the first strategies aimed atreducing poverty, the problems o theyoung and urban development. Basedon the indications that emerged romthis intense activity o knowledge andcultural exchange and on the basis

    o experiences elsewhere, the stateapproved legislative instruments toaddress these issues.Te new system o social housing wasdeveloped on the basis o Te Set-tlement and Integration o ReugesProgramme (SIRP) in Serbia 2005-2008, carried out with the ItalianGovernment's donation o 15 million

    euros in partnership with the Go-vernment o Serbia and with the tech-nical help o UN-Habitat. Te pro-gramme promoted the developmento municipalities, the first eight localagencies are established, and the firsthousing o public property was built(670 units) to be leased to reugees.Trough public competitions, theurban-architectural solutions to beimplemented were selected (UN-Habitat, 2008). (Fig.2)In the process o ormulating thestrategies and priorities o the na-

    tional housing policy in Serbia, ourkey issues were identified: affordablehousing or rent, improvement o in-ormal settlements, the inclusion othe Rom and the maintenance andmanagement o condominiums (UN-Habitat, 2006).Based on the experience developed in2009, the first Social Housing Law

    was passed (Zakon o socijalnom sta-novanju, "Sluzbeni Glasnik RS", broj72/2009). Te law defined the role,duties and responsibilities o the keyplayers in the system, their mutualrelations, the sources and means tofinance social housing. It providedor the creation o the Agency o theRepublic or Housing, still not opera-tional, which has as its reerence themunicipal agencies. Tese bodies areresponsible or approving strategies,programmes and plans in the short,medium and long term. Moreover,

    or the first time, the law defined theterm as Social Housing as homeswith state subsidies, o a suitable stan-dard to be provided to all those whoare unable to access the housing mar-ket. Unlike the socialist housing thatcatered to all levels o society, here theterm social indicates only the ormo ownership.

    Te legal institutions governing so-cial housing in Serbia appear to beincomplete and constantly changing.Te initiatives in the field o socialhousing lack an effective horizontaland vertical coordination betweendifferent sectors and levels o autho-rity. Te state launches programmes(implemented by various ministriesand agencies), local authorities dolikewise at the same time as do inter-national organisations ofen or thesame target group, but in differentconditions and with different objec-

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    La contestualizzazione del pro-blema dellabitare, in un paese

    post-socialista, apre la possibilit di esplorare il enomeno casa incondizioni socio-politiche particolari e variabili ortemente con-dizionate dal ruolo e dallimportanza delleredit storica e cultura-le del passato. Petrovic afferma (2004) che linfluenza dellereditistituzionale spesso considerata come un Giano bironte: un re-no al processo di trasormazione verso leconomia di mercato eduna societ democratica o un modello positivo per la trasorma-zione e la ridefinizione di alcuni aspetti unzionali e strutturali delsistema abitativo contemporaneo. In un paese dalla transizioneincompiuta com la Serbia oggi, le questioni urbana e abitativasono trattate in modo caotico, costrette allarbitrariet dei governinella gestione delleconomia di mercato. Recenti ricerche coner-mano gli scarsi risultati ottenuti dalla Serbia rispetto ad altri paesipost-socialisti dellEuropa sud-est, nel settore delle riorme legi-slative e istituzionali (senkova, 2009). Con la caduta del sistemasocialista si abbandonano le politiche abitative. Le nuove politiche

    cercano di raccordarsi con le direttive dellUE disconoscendo laparticolarit del contesto e cercando di risolvere i problemi ur-genti senza una prospettiva a lungo termine. Gli architetti hannoperso il loro ruolo privilegiato di riormisti sociali e culturali del

    Conclusioni

    tives. Te state authorities are thosethat promote the greatest number ointerventions in terms o budget, ad-dressed to public-sector employeesand young amilies able to providemore solid guarantees, avouringhome ownership.Te civil sector and local authoritiesrecognise the need or the interven-

    tion o the public sector, mainly inavour o those who are socially vul-nerable, reugees, internally displa-ced persons, the Rom and, to a lesserextent, those who are potentially be-low the poverty line, i.e. those whoare unable to pay a rent. Te inter-

    ventions are still very limited, withfinancial resources coming rom o-reign donations. Tey tend to be pilotprojects or one-off initiatives ratherthan multi-annual development pro-grammes. Architects are seizing therare opportunities to craf a socially

    responsible architecture in a contextwhere the existing urban structurein act represents social(ist) housing(Fig. 4).

    ConclusionsTe contextualisation o the problemo housing in a post-socialist countryopens up the possibility o exploring

    the housing phenomenon in particu-lar and variable socio-political condi-tions, strongly influenced by the roleand importance o the heritage o itshistorical and cultural past. Petrovistates (2004) that the influence o theinstitutional heritage is ofen conside-red as Janus-aced: a brake on the pro-cess o transormation towards a mar-ket economy and a democratic societyor a positive role model or the tran-sormation and redefinition o somestructural and unctional aspects othe system o contemporary living. In

    a country with an incomplete transi-tion such the Serbia o today, urbanand housing issues are dealt with ina haphazard way, restrained by thearbitrariness o governments in themanagement o the market economy.Recent research confirms the poorresults obtained in Serbia comparedto other post-socialist countries o

    south-eastern Europe, in the field olegislative and institutional reorms(senkova, 2009). With the all othe socialist system, housing policieswere abandoned. Te new policiesare seeking to comply with EU di-rectives, disregarding the particulari-ty o the context and trying to solveurgent problems without a long-termperspective. Architects have lost theprivileged role o social and culturalreormers that they had during theperiod o the Yugoslav Federation.Investors have shaped cities in a ca-

    pitalistic sense. Te instrument oopen competition o ideas, a genpractice in the past, is now limitea ew interventions. Businesses not interested in raising the techlogical and typological quality o interventions and the laws in orcwell as those that are lacking do encourage them. echnological

    novations are imported rom abrorom the same oreign companies have cut out or themselves a gslice o the market, while the techlogies o the past have no place innew configuration o the buildindustry. Te post-socialist scenis still ragile, despite the need a rapid change that will address priority the objective o reconnecall the actors involved in the proo building production, rom desto implementation, to find adeqte answers to the real demand o

    periodo della Federazione jugoslava. Gli investitori hanno m

    dellato in senso capitalistico le citt. Lo strumento del concorpubblico didee, prassi generalizzata nel passato, oggi limitaa pochi interventi. Le imprese non sono interessate ad innalzala qualit tecnologica e tipologica degli interventi e le leggi vgenti cos come quelle mancanti non le incentivano. Le innovzioni tecnologiche sono importate dallestero, dalle stesse imprestraniere che si sono ritagliate una buona etta di mercato, metre le tecnologie del passato non trovano applicazione nel nuoassetto dellindustria edilizia. Lo scenario post-socialista risuancora ragile, nonostante la necessit di un rapido cambiamenche affronti con priorit lobiettivo di riconnettere tutti gli attocoinvolti nel processo della produzione edilizia, dalla progettzione alla realizzazione, per trovare risposte adeguate alla redomanda del Paese.

    NOTE1Il termine che identifica le nazioni che parteciparono alla seconda guemondiale in opposizione agli Alleati.2 Gli accordi di Yalta 4-12 ebbraio 1944 e quelli di Postdman (17 luglio agosto) vedono i vincitori della II Guerra Mondiale (americani, inglessovietici) ridisegnare la carta dellEuropa dividendosi le aree di influenpolitica ed economica.3 La rottura con lURSS nasce soprattutto da un gruppo dirigente autotono uscito dalla guerra di liberazione dallinvasore naziascista, che napprova la presenza di consiglieri sovietici nelle posizioni pi strategicdellapparato statale e del partito, analogamente a quanto avviene nei Pa

    dellest Europea liberati dallArmata Rossa.4 NellIstituzione del Movimento dei Paesi Non Allineati (1955), la Jugosvia ha un ruolo importante per lautorevolezza e la capacit con la qualeconquistato una sua posizione neutrale durante la guerra redda. La conguenza di questa politica avorisce un ruolo significativo della Jugoslavia n

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    04 | Non- Prot Housing a NewBelgrade, blocco 61 (2008)

    (foto di studio RE: A.C.T.).

    Non-Proft Housing in New

    Belgrade, block 61 (2008)

    (photo by studio RE: A.C.T.).

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    contesto globale, attraverso scambi culturali e scientifici con l'estero, un inten-

    so commercio esterno e significativi crediti da parte di altri Paesi.5 La costituzione del 1963 cita che il diritto allautogestione sociale invio-labile e le unit territoriali statali (comuni, distretti, provincie autonomadella Serbia, Repubbliche socialiste e la stessa ederazione) sono dichiaratecomunit socio-politiche.6 Viene ridefinita la partecipazione dei lavoratori al processo produttivoovvero la libera associazione con mezzi di produzione di propriet socialeall'interno di entit economiche di base, ovvero le OBLA. Queste corrispon-dono a un reparto di impresa: sono le cellule di base dellautogestione nelsettore produttivo. Un insieme di OBLA ormano lOLA (Organizzazioni diLavoro Associato, ossia le singole aziende) ed un insieme di OLA costitui-scono lOCLA, (Organizzazioni composite del lavoro associato, ossia insie-me di imprese). Analogamante alle OBLA, le SIZ (samoupravne interesnezajednice) sono istituite nel settore dei servizi e le MZ (mesne zajednice)nelle comunit locali istituzionale.7

    La terza costituzione del 1974 introduce la ederalizzazione dello Stato. Perle singole Repubbliche la conquista di uneffettiva sovranit sulle politicheeconomiche e sociali. La regionalizzazione introduce i processi di disinte-grazione, di atto le singole Repubbliche costutuiscono stati nello Stato.8 La Jugoslavia introduce la propriet sociale/pubblica per tutti i membridella societ, questa include il suolo urbano ed agricolo, i mezzi di produ-zione delle imprese autogestite, nonch i diritti di occupazione degli appar-tamenti di propriet sociale.9 Il IV congresso tenutosi nel 1933 ad Atiene-Marseille, vede la partecipa-zione anche di architetti jugoslavi che presentano lo stato delle realizzazionieffettuate nella citt di Zagabria. Il X congresso si svolge in Jugoslavia a Du-brovnik nel 1956.10 Proessore presso la Facolt di Architettura a Belgrado, ha studiato lo svi-luppo storico dellalloggio e la sua organizzazione unzionale. Partendo dallatipologia belgradese cos come concepita tra le due guerre e dallanalisi delle

    esperienze svedesi, introduce nuovi concetti nelluso dellappartamento con

    significative ricadute in termini di organizzazione spaziale-unzionale.11 Il concetto di connettivo abitabile a rierimento alla possibilit di avereuno spazio di ingresso ampio a sufficienza, altro rispetto agli spazi indivi-duali/privati, utilizzato per ospitare le attivit di socializzazione dellinteraamiglia. Il concetto di connettivo circolare a rierimento ad una distri-buzione dellalloggio con spazi transitori (cucina/sala pranzo/soggiorno)che permette un uso polivalente dellalloggio e la possibilit di articolarlo indue nuclei per rispondere alle esigenze uture della amiglia.12 In Italia i F.lli Lombardi s.p.a. erano i produttori del sistema IMS.13 Le prove di verifica del sistema strutturale nel suo complesso sono realiz-zate in laboratori siti in diverse parti del mondo (ex Jugoslavia e Ungheria,Italia, Austria, Russia, Uzbekistan, Cuba, Cina e USA). Durante i 50 anni diutilizzo del sistema, nonostante alcuni edifici siano stati esposti a catastrofinaturali e di altro tipo, lo scheletro strutturale rimasto stabile senza signifi-cativi danni (Petrovic, n.d.). Nel 1964 in Italia, gli organi tecnici del Ministe-

    ro dei Lavori Pubblici hanno rilasciato il certificato di idoneit delle strutturerealizzate con il sistema IMS valido per zone sismiche di I e II categoria.14 I prezzi delle abitazioni a Belgrado sono i pi alti nel Sud- Est europeoanche se lo standard tra i piu bassi (senkova, 2009). Nel 2009 il prezzomedio a m2 supera i 1.700 euro (Ufficio statistico della Repubblica Serba).15 I ondi avevano maggior successo nelle grandi citt per la orte domanda.All'inizio del 2009 il Fondo di Belgrado possiede risorse finanziarie per cir-ca 11 milioni di euro derivanti dalla vendita degli appartamenti e alla finedel 2009 realizza 8.762 alloggi (Urbanisticki zavod Beograda, 2009). Nellacapitale il ritardo nella trasormazione istituzionale e la difficile reperibilitdi terreno libero bloccano il unzionamento del Fondo nonostante la dispo-nibilit economica.16 Al dicembre 2010, il 19.2 % della popolazione disoccupata ed il 19.6%degli occupati sono impiegati nel terziario (Ufficio statistico della Repub-blica Serba).

    country.NOES1Te term that identifies the countri-es that ought in World War II in op-position to the Allies.2 Te agreements o Yalta, 4 to 12 Fe-bruary 1944, and those o Potsdam(17 July to 2 August) saw the victorsin World War II (America, Britain

    and Russia) redraw the map o Euro-pe, dividing it into areas o politicaland economic influence.3 Te break with the USSR camemainly rom an indigenous leader-ship that had emerged rom the waro liberation against the Nazi invader,who did not approve o the presenceo Soviet advisers in the most strate-gic positions o the party and state ap-paratus, as was the case in the EasternEuropean countries liberated by theRed Army.4 In the Non-Aligned Movement

    (1955), Yugoslavia had an importantrole because o the authority andability with which it had won its neu-tral stance during the Cold War. Teconsequence o this policy avoureda significant role or Yugoslavia inthe global context, through culturaland scientific exchange with oreigncountries, an intense external trade

    and significant credits rom othercountries5 Te constitution o 1963 states thatthe right to social sel-management isinviolable and territorial units o thestate (municipalities, districts, auto-nomous provinces o Serbia, SocialistRepublics and the ederation itsel)are declared socio-political commu-nities.6 Te participation o workers in theproduction process is redefined, thatis, ree association with the meanso production o social ownership

    within basic economic entities, na-mely the OBLA. Tese correspond toa department o the company: theyare the basic cells o sel-managementin the productive sector. A number oOBLAs orm the OLA (Organisationso Associated Labour, or individualcompanies) and a number o OLAsrom an OCLA, (composite orga-

    nisations o associated labour, or anumber o companies). In the sameway as OBLAs, the SIZ (samoupravneinteresne zajednice) are established inthe service sector and the MZ (mesnezajednice) in the local institutionalcommunities.7 Te third constitution o 1974 intro-duced the ederalisation o the state.For the single Republics this was theachievement o effective sovereigntyover economic and social policies.Regionalisation introduced the pro-cesses o disintegration, as, in act,

    the single republics constituted stateswithin the state.8 Yugoslavia introduced social/publicownership or all the members o so-ciety, including urban and agricultu-ral land, the means o production othe sel-managed companies, as wellas the rights o occupation o the so-cially owned apartments.9 Te Fourth Congress held in 1933between Athens and Marseilles, alsosaw the participation o Yugoslavianarchitects who reported on the stateo what had been achieved in the cityo Zagreb. Te enth Congress washeld in Dubrovnik in Yugoslavia in1956.10 Proessor at the Faculty o Architec-ture in Belgrade, he has studied thehistorical development o housingand its unctional organisation. Star-ting rom the Belgrade typology asdeveloped between the two wars and

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    an analysis o the Swedish experien-ce, he introduced new concepts in theuse o the apartment with significantimplications in terms o spatial-un-ctional organisation.11 Te concept o liveable connecti-

    ve reers to the possibility o havinga wide enough entrance space andanother with respect to the indivi-

    dual/private spaces used to house thesocialisation activities o the wholeamily. Te concept o circular con-nection reers to a distribution othe dwelling with transitory spaces(kitchen/dining room/lounge) thatallows a multi-purpose use o thedwelling and possibility o articula-ting it in two nuclei to satisy the u-ture needs o the amily.12 In Italy, Lombardi Brothers S.P.A.were the producers o IMS.13 Te verification tests on the struc-tural system as a whole were carried

    out in laboratories in different sitesaround the world (ex-Yugoslavia andHungary, Italy, Austria, Russia, Uzbe-kistan, Cuba, China and USA). Du-ring the 50 years the system was used,although some buildings were expo-sed to natural and other disasters, thestructural skeleton remained stablewithout significant damage (Petrovi,

    no date). In 1964 in Italy, the techni-cal bodies o the Ministry o PublicWorks, issued a certificate o fitnessor structures built with the IMS sy-stem valid or seismic zones o the 1stand 2ndcategory.14 House prices in Belgrade are thehighest in south-eastern Europe eveni the standard is one o the lowest(senkova, 2009). In 2009, the ave-rage price per square metre exceeded1,700 euros (Statistical Office o theRepublic o Serbia).15 Te unds had more success in the

    big cities because o the strong de-mand. At the start o 2009, the Bel-grade Fund has financial resources oabout about 11 million euros rom thesale o apartments and at the end o2009 had built 8,762 dwellings (Urba-nisticki zavod Beograda, 2009). In thecapital, the delay in the institutionaltransormation and lack o availabili-

    ty o ree land blocked the operationso the und despite the availability ofinancing.16 In December 2010, 19.2% o the po-pulation was unemployed and 19.6%o workers were employed in services(Statistical Office o the Republic oSerbia).

    F Gi f I Mil i