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Sound & Vision Mag

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Febbraio 2010 - ROCK ICONS EDITIONS

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Ian Brown @ Magazzini Generali, Milano - 19.01. 2010foto di Valentina Giora - www.flickr.com/photos/vale_giora

DN A VID SN IU OO NS

ARDH AP WOO T

"BEST LIVE PICTURE OF THE LAST DAYS”

- lo scatto più bello degli ultimi live seguiti dai nostri fotografi -

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FEBBRAIO LIVE!RISTORANTINO_WINE BAR_JAZZ CLUB

IN PARTNERSHIP CON

SABATO 27 FEBBRAIOSWINGIN’ LONDON PARTYIL PARTY E' SOLO SU INVITO. PER RICHIEDERE IL “PASS BADGE” ISCRIVITI AL NOSTRO GRUPPO DI FACEBOOK CHIAMATO “SWINGIN' LONDON NIGHT PARTY”

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VEN 12 - RODA VIVA BRAZIL Bossanova e atmosfere jazz-caraibiche conil contrabassista Filippo Tantino DOM 14 - LOVE SONGScon Pattirossi e Fabrizio Rispoli pop-jazz & love songs anni 80' VEN 19 - AISHA RUGGERI & GIANLUCA CAROLLO QUARTET favoloso quartetto capeggiato dalla pianista Aisha e dal trombettista Gianluca, due giovani talenti - compositori del panorama musicale italiano VEN 26 - Kay Foster Jackson e la sua blues band per una serata dedicata al rithm & blues americano

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DN A VD ISN IOU NOSWELCOMEINTO THE SOUND & VISION

ALTERNATIVE WORLDAnno 6 - N° 71 - FEBBRAIO 2010

Aut. Trib. Bassano d. G. N° 8/03 del 3.09.2003

S&V INFO POINT:REDAZIONE : 0424.527995

DANIELE 349.1970263VICENZA/VERONA E PROV. : MATTEO 340.2797052 ZONA PADOVA E PROV. : MASSIMO 346.3577697

ZONA VENEZIA/TREVISO E PROV. : MASSIMO 329.0830507

DIRETTORE COMMERCIALE

DIRETTORE RESPONSABILE: EDITORE:

STEFANO ROSSIDANIELE PENSAVALLE ([email protected])

Grafica: - Cover : - www.blitzstudio.itIconsCover: - www.OfficineVanilla.com

DJD Andrea Blitz Studio (VR)Osvaldo Casanova(VI)

Questo numero è stato realizzato grazie al contributo volontario di:S. Rossi (VI) - Ilaria Rebecchi (VI) - G. Mari (VI) - C. Colli (RM)

A. Lo Giudice (VI) - M. Visentin (VI) - G. Vinci (MI) - F. Nicolli (VI) - M. Cattaneo (MI)A. Rebecchi (VI) - Monica Bosaro (Vr) - Tobia Fiorese (VI) - L. Sartor (TV)

Fox (VI) - Paolo Berto (VI) - Denise Zanin (VI) - Stephanie Dark (TV) - E. Virago (TV)L. Lago (VI) - C

ristian Cristofari (VI) - Matteo Peotta (VI) - A. Rocca (MI) - M. Mantovani (VI) Alberto Casagrande (VR) - Alice Lago (VI) - Marco Chemello (VI) Filippo Leonardi (Bo), Lorenzo Clerici (Va), Marco Dalla Stella (Vi)

REDAZIONE/UFFICIO STAMPA : ([email protected])ILARIA REBECCHI

WEB:WWW.SOUNDANDVISION.IT - EMAIL: [email protected]

MYSPACE: MYSPACE.COM/SOUNDANDVISIONZINEFACEBOOK: WWW.FACEBOOK.COM/SOUNDANDVISION

TWITTER: WWW.TWITTER.COM/SOUNDVISIONMAG

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SOMMARIOFEBBRAIO 2010

PAG 2 : “BEST LIVE PICTURE OF THE LAST DAYS”, di Valentina Giora (Ian Brown) PAG 6 : “STATE A SENTIRE”: 3 album per febbraio, di Ilaria Rebecchi (A Dog To A Rabbit, First Aid Kit, Midlake)PAG 7 : “IN BRIT” / brit-rock, di C. Cristofari & M. Peotta (United Nations Of Sound has comin')PAG 10 : ”GLI INDIMENTICABILI DIMENTICATI” di Fox (The Tubes)PAG 11 : “KINGS ROAD”, di Marco Mantovani (“Touching From A Distance” – Debbie Curtis)PAG 16-17: “ROCK ICONS – Freddie Mercury”, monografia storica di Ilaria RebecchiPAG 20 : “MOJOMATICS: special interview”, di Ilaria RebecchiPAG 22-23 : “IAN BROWN”, live report di Alessandro RoccaPAG 26 : “ASSONANZE NAONIANE pt1”, di Antonio lo GiudicePAG 27 : “ELECTRO SAPIENS”, di Matteo Visentin (Delphic, Captain Mantell)PAG 28-29 : “BIGGEST EVENTS CALENDAR” di I. Rebecchi PAG 30-31 : “UNDERGROUND MAP” di DjD [ trova il tuo locale preferito ]PAG 32-33-34-35 : “NIGHTCLUBBING” di S&V [ i migliori locali sostenuti da Sound & Vision! ]PAG 37 : “BEDROOM REVOLUTION”, di Sir Taylor (Suicide)PAG 39 : “NON PERDIAMOCI DI VISTA”, di Giorgio Mari (“Swords”, Morrissey)PAG 42 : “HEAVY METAL FRUIT - MOTORPSYCHO”, di Filippo LeonardiPAG 42 : “CD REVIEW”, di DjDPAG 43 : “CAT STEVENS ROADSINGER – in grande ritorno”, di Denise ZaninPAG 45 : “RARE GROOVES”, di Paolo Berto (Jon Lucien)PAG 49 : “I’M OLD & MY MOVIES TOO”, di DJD [escursione filosofica nei kult movies]PAG 53 : “THE TALESWAPPER”, di E. Virago [live report]PAG 51 : “TUNZ TUNZ”, intervista doppia di Emanuela ViragoPAG 52 : “CINE PREVIEW”, di Ilaria Rebecchi (“Bright Star”)PAG 52 : “LA MACCHINA DEL CAPO – in meglio di Marco Paolini”, di Ilaria RebecchiPAG 56 : “ART REVIEW”, di Lara LagoPAG 57 : “THE ISLE OF ART”, di Ambra Rebecchi (“Visioni di un secolo artistico / Il Novecento)PAG 58 : “S&V OFFICIAL POINTS” [ il modo più semplice di trovare Sound & Vision nella tua città ]

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“STATE A SENTIRE” di I. Rebecchi 6

Lady Lovely 2010web: myspace.com/adogtoarabbit

"A DOG TO A RABBIT”A DOG TO A RABBIT

WhichitaRecords 2010genere: Folk/Popweb: myspace.com/firstaidkit

"THE BIG BLACK & THE BLUE"FIRST AID KIT

BellaUnion 2010genere: Folk/Rockweb: myspace.com/midlake

"THE COURAGE OF THE OTHERS”MIDLAKE

Marco Burroni, Davide Mollo e Donald Renda sono un trio di puro rock che ha ben pensato di sfogare la rabbia insita in questo inizio secolo, attraverso un esaltante trionfo di lacerazioni rocciose, che trionfano di potenza espressiva e brama di sogno, tra granitiche risoluzioni ritmiche e una necessità insita di arguzie strumentali e liriche, oniriche e concrete al contempo.Questo eccezionale album omonimo ne esaspera le premessa in un lacerante tripudio psichedelico e post-punk a metà tra i QOTSA e i Nirvana, attraverso 11 canzoni taglienti e coinvolgenti, in inglese, tra memorie alla “Achtung Baby” degli U2 (A Dog To A Rabbit), sembianze alla “Bleach” di Kobain e illustri soci (Rock Abuse, I Can't Stay Out Of, Milkshop), perseveranza sperimentale in originali soluzioni distorte e graffianti, ora brit rock ora psichedeliche (Flavor, Liar, 4 Rules).Un infuocato tormento psicotico che profuma di passato rispolverato e trascendentali devozioni, immensa creatività e folgorazioni rock a profusione.Veramente nuovi e veramente grandiosi.

Klara e Johanna Soderberg, amatissime da Karin Anderson (The Knife, Fever Ray), sono due giovanissime sorelle svedesi (classe 1990 e 1993) che si muovono sul terreno di un leggiadro folk melodico di base acustica, che sembra toccare le profondità emozionali attraverso liriche narrative e melodie intense profuse di malinconie erranti in boschi selvaggi di Stoccolma, in una sorta di viaggio musicale che parte dalla fredda patria scandinava e si fa amare attraverso influenze alla Leonard Cohen e Bob Dylan, in un linguaggio sonoro animoso e raffinato che non scade nella tenera età delle due artiste ma che tocca vertici degni di Devendra Banhart, Bright Eyes, Karen Dalton e Vashti Bunyan.“The Big Black & The Blue” è il manifesto artistico di questo elegante ed etereo duo, che stupisce per composizione artefatta e concreta al contempo, tra la delicata essenza di In The Morning, e la coralità vissuta, stupefacente e magnetica di Hard Believer, le sollecitazioni acustiche di Heavy Storm e la sacralità esasperata in A Window Opens, il racconto oscuro e algido di Winter Is All Over You e la delicatezza amorosa e onirica di Will Of The River. Godimento per i sensi, le First Aid Kit dimostrano sensibilità già matura e attitudine talentuosa da manuale, in un full lenght memorabile.

“The Trials Of Van Occupanter” era stata una delle più deliziose scoperte dell'oramai non più vicino 2006. Ora gli statunitensi Midlake tornano con il terzo album “The Courage Of The Others” dimostrando un coraggio tutto loro, certamente non altrui a dispetto del titolo, nel proclamarsi in 11 canzoni stupefacenti, più che mai indipendenti artisticamente, che suggellano un crescendo emozionale delicato e sospeso tra realtà ed immaginazione, in atmosfere decadenti e perfette, tra teatralità dark e bramosia di nostalgie amorose. Così Neil Young, Damien Rice e il folk-rock '70s si amalgamano vestendosi di sogno e oscurità, in brani toccanti quali Small Mountains o la retrò Winter Dies, la battente The Horn, la leggiadra speranza sonora di Fortune, la movimentata essenza di Children Of The Ground e la sospensione acustica della title-track, corale e melodico trionfo di sospiri che puntano dritto al cuore e lo trafiggono amorevolmente.Delicata potenza impalpabile e sostenuta di echi autorali e solide basi folk a celebrare un album e una formazione di straordinario livello artistico, capace di glorificare le lacrime e osannare il magnetismo di un folk contemporaneo e a tratti distorto.Tanto bello da sembrare impossibile!

VOTO: 8/10 VOTO: 8/10 VOTO: 8,5/10

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“IN BRIT” di C. Cristofari & M. Peotta 7

Dopo che nell'ultimo numero abbiamo riassunto cosa c'è stato di buono negli ultimi dieci anni di rock made in UK ora si volta pagina, anno nuovo, vita nuova, un nuovo decennio con nuove melodie e nuovi versi da raccontare. Ed è quello che deve aver pensato pure Richard Ashcroft annunciando la chiusura definitiva con la band che l'ha p o r t a t o a l l a r i b a l t a internazionale, gli storici Verve,e c o n t e m p o ra n e a m e n t e , dichiarando l'entrata in scena di un nuovo progetto musicale, United Nations Of Sound. Non si sa molto di questa nuova band,se si tratti effettivamente di una band o di collaborazioni fra Richard e altri artisti, ma vale l a p e n a p a r l a r n e . E ' "Redemption" il titolo del primo e nuovo album la cui uscita è annunciata per la prossima primavera. Prodotto da NO ID, già noto alle cronache per collaborazioni con quel Jay-Z che spadroneggia sempre più pure in terra anglosassone, il disco si promette già di essere una delle uscite più chiacchierate ed

interessanti dell'anno. Non ci sono ancora i nomi dei membri del gruppo, non c'è ancora un singolo e nemmeno una copertina e l'attesa si fa esasperante. Per ora si sa solamente che il collaboratore storico di Ashcroft, Chris Potter, sta aiutando il 38enne cantante di Wigan in questa sua nuova avventura. "Keys To The World", ultimo album solista dell'ormai ex front-man dei Verve,datato 2006, salì fino alla numero 2 nella classifica britannica, viene dunque facile pensare che si stia aspettando un nuovo successo discografico che dia pure un calcio secco al passato, quando non si riusciva mai a capire del tutto se "Mad Richard" fosse definitivamente solista o ancora a capo della storica brit-band i ng lese. P iù che mad , " i ncon ten ib i l e R i cha rd" potremmo dire. Da sempre figlio prediletto del pop rock d'oltremanica, in attività da prima dei 90's, con 6 album all'attivo (3 con i Verve e 3 da solo) durante la sua lunga carriera ha sempre dimostrato il

suo talento nel narrare con testi intelligenti e melodie romantiche il mondo che lo circonda e il groviglio di emozioni che lo coinvolgono. Basti pensare a quell'album, Urban Hymns, del '97, in cui l'ispirazione del "ragazzaccio" di Wigan, come da sempre lo nomina e schiaffeggia la critica inglese, raggiunse il suo massimo splendore in un opera che rappresenta uno dei pilastri portanti del pop rock anni 90. E adesso forse Richard vuole tornare a dettar legge con la sua sfrontatezza,con quella sua ingenuità da "rockstar in disparte" che l'ha sempre contraddistinto. M a c a m b i a n d o p e l l e , radicalmente, togliendosi di dosso la ruggine di una band ormai in

pensione, con la voglia del ragazzino e del l 'art ista poliedrico che si annida fra la sua anima e la sua mente. United Nations of Sound (Nazioni Unite del suono) è un nome impegnativo, un biglietto da visita dirompente nel panorama musicale odierno e certamente lascia presagire che Richard abbia ancora voglia di mettersi fortemente in gioco di fronte al suo pubblico. Qui siamo impazienti di saperne di più, e fareste bene pure voi cari lettori visto i trascorsi così importanti e degni di nota del personaggio in questione. Non è mai tempo perso ascoltare quello che Ashcroft riesce ad esprimere. Vi terremo aggiornati!

Via Robert Baden Powell 45 Costabissara (Vi)Tel 0444.971503 Email [email protected]

IMAGO MENTISIMAGO MENTISTATTOO STUDIO

UNITED NATIONS OF SOUND-HAS COMIN’

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Era il 1975, anno di transizione verso la rivoluzione punk, ma a San Francisco le sorprese musicali non erano mai scomparse. Loro arrivarono dall'Arizona e si gettarono a capofitto nella scena rock prendendo qua e là dai più potenti nomi dell'irriverenza musicale americana: Frank Zappa nelle sue comedies satiriche e l' orririfica b-music di Alice Cooper del quale i nostri si divertivano a parodiare le scenette più cult. Li notò un altro Cooper, con la kappa al posto della C: Al Kooper, musicista e produttore che li lanciò con un memorabile primo album, una pietra miliare del rock satirico. The Tubes contiene gioielli indimenticabili a partire da White punks on dope, potente inno di depravazione rock con il quale la band irruppe nella scena americana. Un vortice elettrico, lungo e trascinante, con un'

energia paragonabile a Won't get fooled again dei Who. Ma non di musica scatenata ci si alimenta con questa meraviglia vinilica: come non rallegrarsi della meravigliosa versione di Malaguena Salerosa, noto traditional messicano riportato recentemente in auge da Tarantino in Kill Bill? Un classico, e la loro versione è di certo la migliore in circolazione. Il gruppo girava attorno a quattro elementi, per poi estendere la line up quasi al doppio, con Fee Waybill, front man e cantante, Bill “Sputnik” Spooner, Prairie Prince, bravissimo batterista da tempo con Todd Rundgren e Vince Welnick. In un attimo la celebrità dei Tubes si estese oltre gli Stati Uniti; i loro shows erano un mix tra il Rocky Horror Picture Show, Alice Cooper (senza serpenti), le Mothers of Invention e una presa per i fondelli dei Kiss, ma è la musica che dentro il disco lancia vibrazioni rock che da tempo non si sentivano e che di lì a qualche mese esploderanno con il punk. Loro non a caso saranno inseriti in antologie sul genere e naturalmente buttati nel pentolone come molti gruppi che poco avevano a che fare con la spilla da balia. Arriveranno i dischi seguenti, il sarcastico Young and rich prodotto da Ken Scott, Now e il live What do you want from live dove troveremo l'essenza concertistica del gruppo in un happening di suoni e v is ion i sconvolgente.

THE TUBES

“Gli indimenticabili, dimenticati” di Fox 10

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Chi ama i Joy Division non può non essere attratto da Ian Kevin Curtis. L'enigmatico cantante ha lasciato un segno indelebile nella storia del rock. Una personalità incredibile, un giovane poeta romantico vissuto nel nord-ovest inglese alla fine degli anni '80. Nato e cresciuto artisticamente a Manchester, ma vissuto poco più a sud, a Macclesfield. Luogo da lui odiato, monotono e grigio, circondato da lande a brugo. Una realtà figlia di un poco sensato sv i luppo post -rivoluzione industriale che ha contribuito ad accrescere i suoi tormenti interiori fino al suicidio. Molto si è detto sulla vita di Ian, ma Touching from A Distance mi ha rivelato degli a s p e t t i n u o v i . U n a test imon ianza c ruda e i n c re d i b i lmen t e v i c i n a

all'intimo dell'artista. Aneddoti che probabilmente solo la mog l ie Deborah poteva conoscere e ancora più toccanti. Una storia d'amore iniziata prestissimo. Era il 1972 quando per la prima volta Ian chiese a Debbie di uscire. Aveva diciassette anni. Tre anni più tardi il matrimonio, dal quale, nel 1979, sarebbe nata la figlia Nathalie. Decisioni premature e poco avvedute date anche le condizioni economiche in cui versavano i due. Ma Ian non era tipo da analizzare i fatti in modo logico e gli errori commessi in quegli anni diedero il via al suo struggimento interiore. La consapevolezza di non essere un buon marito e poi un buon padre si consolidò presto in lui. Tutto ciò mentre l'epilessia, lo indeboliva più che nel fisico nella mente. Soggetto fin da

giovane a sbalzi di umore, l'assunzione costante di medicinali ne rendeva più estremi gli sbalzi. In un attimo da euforia a momenti di dolore e pianto. Per Bernard Sumner furono le medicine più di tutto a renderlo infelice. Certo è che da questo dissidio interiore nacquero le più belle liriche dei Joy Division. Da tipo pacato quale poteva sembrare spesso si trasformava sul palco in un frontman in preda al delirio. Lo sguardo perso nel vuoto e la sua danza che sembrava emulare gli attacchi epilettici erano un notevole elemento catalizzatore. Presto la malattia di Ian divenne motivo di attrazione, mentre in lui cresceva il timore di poter soccombere da un momento all'altro al male. I tour, anche se non particolarmente lunghi, erano estremamente stancanti per un malato epilettico. Gli attacchi del grande male non essendo prevedibili, erano come una presenza oscura che incombeva ogni giorno sulla sua vita. E poi l'incontro con Annik Honoré, che se inizialmente sembrò giovare, condusse Ian in un vicolo cieco. La giornalista belga, divenne l 'amante ufficiale di Ian, e lo seguiva spesso in tour, accettata dalla band e dall'entourage per il bene di Ian e dei Joy Division stessi. Il matrimonio iniziò a naufragare, ma non fu la presenza di Annik a sancirne il fallimento. I dubbi sull'errore

commesso anni prima già lo struggevano da tempo. Annik gli regalò brevi momenti di felicità, ma non la via d'uscita. Il dado era tratto. Ian aveva m a n i f e s t a t o f i n dal l 'adolescenza i l suo apprezzamento per quegli artisti divenuti grandi e poi morti giovani. Quando i Joy Division registrarono Closer negli studi Britannia Row di Londra Annik era presente. Colpita dallo stato emotivo di Ian, disse di odiare quel disco. Le pagine di Touching from A Distance ci raccontano che Curtis in quei giorni sembrava essere in trance, teso e febbrile. E'naturale immaginare che le parole usate per scrivere quelle c a n z o n i d e r i v a s s e r o dall'esasperata conflittualità della sua vita privata. Forse recitava i suoi sensi di colpa. Forse erano un monito per l'imminente futuro. Solo supposizioni perché Ian non aveva manifestato l'intenzione di togliersi la vita. Questo colpì moglie, band, amante e Factory Records come un fulmine a ciel sereno, proprio quando la tournée americana era alle porte. Nessuno poteva immaginare quello che sarebbe accaduto quel giorno di primavera, il 18 maggio 1980. Il personaggio che Tony Wilson e la Factory stavano tentando di creare divenne mito ancor prima che se ne rendessero conto e fu per mano dello stesso Ian.

“KINGS ROAD” di M. Mantovani 11

“Touching From A Distance” Debbie Curtis

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OGNI FINE SETTIMANA

DJ SETORGANIZZAZIONE

CENE E COMPLEANNI SU PRENOTAZIONETEL 0444.834856

VIA GARIBALDI 26 - LONIGO (VI)

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“ROCK ICONS” di I. Rebecchi 16

Farrokh Bulsara nasce il 5 settembre del 1946 a Stone Town, nell'isola di Zanzibar, da Bomi e Jer di origini indiane, trasferitisi in Africa per il lavoro del padre, cassiere della Segreteria di Stato per le Colone. Ad otto anni Farrokh viene mandato in collegio a Mumbay e inizia ad essere chiamato Freddie dai piccoli amici. Appassionato talento anche sportivo (praticava tennis tavolo, pugilato, atletica, hockey su prato e cricket), forma con altri quattro compagni la prima band, The Hectics, dove suona il piano. Nel 1962 torna a Zanzibar e poco dopo si trasferisce a Londra per via della rivoluzione che stava minacciando la politica del paese. Freddie studia al politecnico di Isleworth e si

diploma in arte e design grafico all'Ealing Art College. Fin dall'infanzia amante delle sonorità orientali di Lata Mangeshkar, a Londra Freddie conosce la musica di Elvis, Lennon, Hendrix, degli Who, dei Led Zeppelin e della voce di Liza Minnelli, e si unisce agli Ibex di Liverpool, parallelamente al lavoro per alcuni periodici di Kensington. Sciolta la band Freddie viene ingaggiato dai Sour Milk Sea come cantante e poi segue la band dell'amico Tim Staffel, gli Smile, dove suonano Roger Taylor alla batteria e Brian May alla chitarra. Staffel lascia ben presto la band, e Freddie lo sostituisce. E' il 1970 e i tre decidono di fondare un nuovo gruppo, il cui nome fu scelto

proprio da Freddie (che nel frattempo aveva assunto il completo nome d'arte Freddie Mercury, in onore al dio Mercurio, messaggero degli dei). Lo stemma della band, disegnato da Freddie, includeva i segni zodiacali dei 4 componenti, sovrastati da un'araba fenice e il nome Queen rendeva giustizia all'esigenza glam della band, che trova un bassista in John Deacon, conosciuto ad un party, con il quale affrontano i primi tour, in Cornovaglia e a Wembley, caratterizzati dalle stravaganti esibizioni di stampo teatrale, con May e Mercury truccati e vestiti in bianco e nero, con tanto di inno inglese in chiusura di show. Nel 1973 i Queen pubblicano il p r imo omon imo a lbum, anticipato dal singolo Keep Yourself Alive, e nel 1974 “Queen II”, diviso in white side e black side, composti rispettivamente da Brian e Freddie, in una sorta di concept sul bene e il male. Nello stesso anno pubblicano “Sheer Heart Attack”, terzo lavoro, comprensivo di Killer Queen e di una sostanziosa varietà di generi musicali, dal rock al l 'heavy metal fino al charleston di Bring Back That Leroy Brown. Nel '75 la band incide “A Night At The Opera”, ispirato all'omonimo film di Sam Wood e contenente la c e l eb e r r i m a B o h e m i a n Rhapsody, accompagnata da uno dei primi videoclip promozionali della storia. Un successo annunciato ed immenso che

consacra i Queen in tutto il mondo. L'anno successivo si esibiscono ad Hyde Park davanti a 175mila persone presentando anche i brani del futuro album “A Day At The Races”, comprensivo di Somebody To Love e Tie Your Mother To Love. Sono gli anni della nascita del punk, e i Queen registrano “News Of The World”, sesto album incentrato su una maggior ruvidità del suono, con brani come We Are The Champions e We Will Rock You, e nel '78 lanciano il pomposo album “Jazz” (Bicycle Race, Don't Stop Me Now e Mustapha , con un ' intro arabeggiante che diventa un classico '70s) con un party a New Orleans, e nel '79 esce il primo album live “Live Killers”, che anticipa “The Game”, prodotto da Mack e privo del glam del decennio precedente. Arrivano i sintetizzatori fino ad allora disprezzati e trionfano i singoli Another One Bites The Dust, Save Me e Crazy Little Thing Called Love. Lo stesso anno i Queen compongono la colonna sonora di “Flash Gordon” e partono per un tour mondiale consacrante anche in America Latina. Esce nell'81 il primo “Greatest Hits” (12 volte disco di platino), e nell'82 registrano “Hot Space”, meno rock e molto funk (con Under Pressure in coppia David Bowie) che pare ispirò Michael Jackson per il suo “Thriller”. Dopo alcune esperienze da solisti dei

Freddie Mercury

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“ROCK ICONS” di I. Rebecchi 17

4 componenti, nell'84 arriva “The Works”, di cui si ricorda facilmente Radio Ga Ga, It's A Hard Life, ispirata all'opera “I Pagliacci”, e I Want To Break Free, e la band si esibisce a Sun City, in Sudafrica, poi nel luglio '85 partecipa al Live Aid organizzato da Bob Geldof. “A Kind Of Magic” esce nell'86 e i brani fanno parte della colonna sonora di “Highlander”. Inizia il Magic Tour, che toccherà 35 nazioni e oltre un milione di spettatori, con una serata conclusiva, memorabile, a Wembley. Dopo tre anni di pausa in cui Freddie collabora da solista con Montserrat Caballé per “Barcelona” (album la cui canzone omonima fu inno dei Giochi olimpici della città nel '92, tre anni dopo) e nell'89 i Queen tornano con “The Miracle”, in cui ogni brano fu accreditato a tutti i membri della band. Non viene organizzato un tour a sostenere l'uscita dell'album, e si intensificano le voci sulle precarie condizioni di salute di Freddie, puntualmente negate dall'artista per proteggere la propria privacy. Nel 1991 esce il capolavoro “Innuendo”, la cui omonima canzone è un'opera rock di sei minuti dove il rock sposa persino un delizioso flamenco trionfante nell'assolo di chitarra di Steve Howe, degli Yes. La memoria torna facilmente ai fasti di Bohemian Rhapsody, e tutto l'album pare essere influenzato dalla certezza della malattia del

frontman, come ad ultimo saluto tangibile nel surrealismo volutamente ironico di I'm Going Slightly Mad, o nella disperazione epica di The Show Must Go on e nelle conclusive parole “i still love you…”. Il 24 novembre del 1991 Freddie muore dopo aver confermato ai media solo un g i o rn o p r i m a d ' e s s e re sieropositivo. Nell'aprile dell'anno successivo, il Freddie Mercury Tribute accoglie i più grandi nomi della storia della musica, in un concerto leggendario a Wembley che vede intonate le canzoni dei Queen in memoria di Freddie, da parte di Liza Minnelli, Elton John, Bowie, Robert Plant, George Michael, i Metallica, i Guns'n'Roses e Roger Daltrey, richiamando il mondo sul dramma dell'AIDS che proprio in quegli anni affliggeva molte popolazioni. Nel 1995 esce “Made in Heaven”, con le ultime registrazioni di Freddie e nel '97 “Queen Rocks”, compilation di brani più heavy della band e di due inediti tra cui No One But You, in memoria di Mercury e successivamente di Lady Diana. Sarà l'ultimo brano in cui John Deacon suonerà con i Queen, per poi lasciare definitivamente la band, a suo avviso non più sensata senza Freddie. Un film in fase embrionale (forse prodotto da Robert De Niro e con Johhny Deep) sarà solo l'ultimo tassello dell'immortalità della carriera, dell'amore e dell'arte di Mercury. Uno dei più grandi artisti di sempre, Freddie Mercury riesce

ad oggi a riempire gli animi di estimatori vecchi e nuovi, nel r i c o rd o s t ru gge n t e e d entusiasmante di una voce possente, baritonale, estesa e virile, e di una geniale presenza scenica che incendiarono gli stadi e riuscirono a superare per potenza e coinvolgimento le barriere tra generi musicali lontani, tra travestimenti al l im i t e de l no - sense e un'att itudine fortemente teatrale e letteraria sia live che in fase di scrittura, che fecero trionfare i Queen nel le classifiche mondiali, esplodendo per quell'affezione all'arte che riuscì a superare, nei decenni, persino l'attaccamento al mondo terreno, donando l'eternità ad un piccolo grande

uomo contemporaneo che sapeva osservare l'evoluzione delle arti e integrarne i frammenti più intensi per la creazione melodica e lirica di brani destinati a diventare, come lui, leggenda. Perché l ' e t e rn i t à è i l n o s t ro presente…“Empty spaces - what are we living for? Abandoned places - I guess we know the score... On and on! Does anybody know what we are looking for? Another hero - another mindless crime. Behind the curtain, in the pantomime. Hold the line! Does anybody want to take it anymore? The Show must go on! Inside my heart is breaking, My make-up may be flaking, But my smile, s t i l l , s t a y s o n ! ”

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FEBBRAIO 2010Venerdi 05 D.J. Conf (Deep house) www.myspace.com/djconf

Sabato 06 D.J. Omar R. (Deep house) www.myspace.com/rdjomar

Venerdì 12 D.J. Conf (Deep house)Sabato 13 D.J. Omar R. (Deep house)

Venerdì 19 D.J. Bruno 19/71 (Tech house)Sabato 20 D.J. Conf (Deep house)

Venerdì 26 D.J. Origami (Nu jazz house)

“Dopo le 02.00… Loggia cafè goes to 'Touch me light'+'Menage a trois privè' . Guest dj Massimino Lippoli”

info: www.myspace/touchmeonenight - www.myspace/menageatrois08

Sabato 27 D.J. Conf (Deep house)

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Nati nel 2003 in Veneto, i Mojomatics, ad oggi, vestono gli ammalianti panni di band es te ro f i l a e a l tamente influenzata dai Rolling Stones e dal punk australiano. Ora stanno per palesare il quarto album e la loro musica è arrivata persino in Sud Africa…

Non è cambiato assolutamente nulla dagli esordi. Siamo sempre noi, la solita passione, il solito spirito, i soliti mesi passati per strada.

Per ora st iamo ancora “studiando” i pezzi nuovi. Li stiamo registriamo con un 4

S&V: R i cap i to l ando : un tou r lunghissimo in Italia ed Europa, il Sud Africa, la Scandinavia, gli States, dal Texas alla West Coast… Oggi chi sono, cosa fanno e come sono cambiati i Mojomatics, dagli esordi con “Al ien Snatch!”?

S&V: Dopo “Songs For Faraway Lovers” e “Don't Pretend You Know Me”, a che punto siete col nuovo album?

tracce a cassette, cerchiamo di farci venire idee per gli arrangiamenti, la struttura... Chiaramente non sappiamo ancora quando il lavoro sarà finito e quando uscirà, ci prenderemo il nostro tempo. Magari in primavera...

Il primo “Sweet Mama Gonna Hoodoo Me” ha un approccio più punk, sporco, lo-fi blues; il secondo è il nostro disco folk-roots, il terzo quello influenzato maggiormente dal sound australiano e dal powerpop. Gli Stones ci sono sempre stati fin dal primo 7”, l'indie (inteso come lo si intende ora) non crediamo ci sia mai stato. E' ancora presto per dire come sarà il nuovo album, stiamo dando moltissima attenzione al songwriting, sarà un disco di canzoni, molto pop ma con

S&V: Se i primi due erano ispirati al punk australiano, il terzo è stato più i nd ie e con i n f l uenze stonesiane direi, questo?

arrangiamenti un po' diversi dal solito, ci sarà molto pianoforte, organo, fiati...abbiamo in mente i Kinks.

All'estero suoniamo molto più all'interno della scena garage-punk che è m o l t o p i ù a m p i a e “organizzata” rispetto all'Italia. E' una scena fatta di etichette, promoter, fanzine, riviste che supportano e fanno girare la musica che gruppi come noi suonano. La passione che tiene in piedi questa scena fa si che si possano fare tour e concerti con grossi seguiti, senza per forza avere un video in rotazione in tv o articoli nei più grossi giornali di musica.

E' stato mitico! Anche se eravamo tra i pochissimi gruppi europei i nostri dischi fin dall'inizio sono girati nella scena europea e americana quindi non eravamo dei perfetti sconosciuti, anzi. E' stato divertente rivedere molte band e amici conosciuti in giro per il mondo. Per noi è stato un vero piacere condividere tutto questo, sembrava più un ritrovo allargato di amici che un festival! All'estero piace molto l'inglese con pronuncia italiana,

S&V: Il vostro punk-garage di matrice esterofila è ovviamente molto apprezzato all'estero. Quali sono le differenze principali del suonare dentro o fuori dal nostro paese?

S&V: E avete suonato qualche tempo fa allo Scion Garage Fest a Portland (USA), insieme il meglio del garage rock mondiale…

lo trovano molto sexy!...

L'intenzione che spinge un musicista a fare musica è la stessa fin dalla comparsa dell'umanità sulla terra. Qualsiasi forma artistica ha un fine che certamente può essere legato al periodo storico (ma può anche non esserlo), è l'intenzione e la spinta creativa che sta fuori dal tempo. Il punk garage blues tra l'altro non è un genere riconducibile ad un certo approccio comunicativo, se parlavamo del folk degli anni '60, ok, era diverso, li c'era la denuncia, la reazione come dicevi. Il punk garage blues come lo chiami tu non è nemmeno un genere.

Certo che no, abbiamo avuto grandi musicisti soprattutto negli anni '60, primi '70. Ora evidentemente non è più così. Tolti quei nomi d e l l e p o c h e s c e n e underground interessanti che abbiamo in Italia (e non sto p a r l a n d o d i q u e l l a erroneamente chiamata indie) per il resto sembra di stare anni luce distanti da quello che succede nel mondo. Facciamo davvero pena, musicalmente siamo terzo mondo. Il problema principale è, come si diceva prima, la cultura musicale che qui da noi non esiste.

S&V: Il punk-garage-blues: oggi e ieri…

S&V: Sembrate non avere troppe radici nella musica italiana: è tutto da buttare? Cosa non vi convince?

“MOJOMATICS” intervista di I. Rebecchi - Pict by Antonio Campanella 20

MOJOMATICSL’INTERVISTA

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D me ca Aperto d l ore 1 . 9o ni al e 6 5

ASTRABarnuovoContra barche - VI

STATO DI FESTINA PERMANENTE

I a n B rown , I a n B rown . S c i a m a n o p e r m o l t i , “ S c i m m i a ” p e r a l t r i , catalizzatore oltremanica di m o l t i t u d i n e u m a n a , raccog l i t o re d i grappo l i s p ae s at i d i c u r i o s i e d accreditati qui nello stivale. Messi all'angolo gli sparuti brit-maniaci ed una compagine di suoi compaesani a cui le pinte (non di certo le micro dei Magazzini però) hanno mostrato il mondo più bello di quel che è, la risposta dei restanti, durante e dopo il concerto è parsa di costante insoddisfazione. Scomodare la delusione, come mi è capitato di leggere nei forum di

discussione, pare esagerato, se non altro perché chi si era munito delle informazioni necessarie sapeva a cosa andava incontro. E così, dato che questo articolo è la recensione di un concerto, non si può non ammettere che Ian Brown, come confermano e riconfermano gli ascolti su Youtube, la lettura di report passati e il passaparola degli addetti ai lavori, dal vivo non riesce a cantare una canzone s en za s t ona re. Ma s e d o v e s s i m o d i s c u t e r e s u l l ' i m p o r t a n z a d i quest'uomo, senza per forza scrivere un epitaffio alla memoria degli Stone Roses, le cose cambierebbero. Anche se nell'immediato, tra ciò che ha lasciato in eredità, all'occhio appaiono le meno memorabili, come g l i atteggiament i sbruffoneschi da cerca-rissa al circolo di freccette e l ' od iosa camminata da papero, non scordiamoci che Ian resta tra gli ispiratori della musica made in Uk che ha invaso il mondo negli ultimi 20 anni. Certo, questo non può giustificare una prestazione impalpabile, un concerto che non è mai decollato, però può certificare che senza l'arco la freccia non va da nessuna parte. Gli Stone Roses sono un ricordo lontano, ed anche la scaletta lo conferma, “Fools Gold” nell'encore pare il contentino per gli aficionados più che la ciliegina sulla torta.

Live Review di A. Rocca 22

MAGAZZINI GENERALI (milano)

IAN BROWN 20/01/2010

ALL YOU NEED IS LOVEVEN 5

DOM 7

SAB 13

VEN 19

VEN 26

DOM 28

H. 19-02 DJ SET ERIK SKANKSAB 6 H. 19 LIVE “GLI AMICI DI BALDO” JAM SESSION

H. 19 LIVE “SIDOL BRASS 5et”VEN 12 H. 19-02 “ASPETTANDO LA MONUMENTAL...” DJ MARCO MERC (VE), DJ CHIARETTA LAMBRETTA (TN), RENA JAZZ (GE)

H. 19 “2PIGEONS” ELETTRONICA STRUMENTALE (MI) H. 22-02 DJ SET “MEMORY LOST PROJECT”GIO 18 H. 19 LIVE “VINCENT” (rock) HAPPY OCCHI DI PRATO

H. 19 LIVE “MARCIO'S” ELETTRO FOLK (UDINE) H. 22-02 “DJ MOLESTIA”SAB 20 H. 19 LIVE “JACK CANTINA & ROCK SCIOLTO MAGMA FLUX”

H. 19 LIVE “MUSICA PER BAMBINI” TEATRO ELETTRO (PIACENZA) H. 22-02 “DJ CHIARETTA LAMBRETTA” (ROVERETO)SAB 27 H. 19 LIVE “KEY MOVEMENT” “LA LOCANDINA SHOW”

H. 19 LIVE “ROLESSIO MOSENATI” ACOUSTIC ROCK

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Tutto il live set è incentrato sulla carriera solista del buon Ian, quindi soggetta a variabili non indifferenti di interesse-disinteresse. Alcuni pezzi ci sono, sono vivi, ma non riescono a dimostrarlo. “Love like a mountain”, “Time is my everything”, “All ablaze”, “Longsight M13”, “Keep what ya got” danno sussulti, fanno sperare nella rottura delle acque, ma il parto non avviene.Ian, non è stupido, cerca di coinvolgere la gente con una improvvisata lezione di ballo, con il continuo movimento delle braccia che ricorda il Dj Francesco dei tempi del capitano, e che avvalora la teoria di chi lo scimmietta come l'anello di congiunzione tra l'uomo e, appunto, la scimmia. Nonostante tutto non riesco proprio a farmelo ant ipat ico, anz i , mi da l'impressione di essere più

umile e disponibile della maggior parte dei suoi “figliocci”, quegli allievi che riempiono i pa lazzett i , mentre il maestro fatica (almeno in Italia) a portare gente al Musicdrome e ai M a g a z z i n i G e n e r a l i . Dall'ultimo lavoro, tra le altre esegue “Crowning of the poor”, “Laught now”, “Vanity kills” e “Stellify”, che crea la solita ovazione da ultimo singolo. E come è venuto (con lo zainetto in spalla), così se ne va. Si può discutere a lungo sulla prestazione di Ian Brown, ma sono convinto che, pur non dicendolo, dentro di n o i t u t t i a s pe t t avamo esattamente un concerto del genere, e quindi, senza troppe lamentele ammettiamo che il piccione schiacciato dalla macchina ha sempre quel fascino che dissuade dal trattenere lo sguardo.

Live Review di A. Rocca 23

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JUMPIN’ JACK

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O del Great Complotto. Che c avo l o è “ T h e G re a t Complotto”? Come si dice “Complotto” in inglese? I miei più fedeli lettori (ovvero Domenico) si ricorderanno che questo nome è saltato fuori un anno e mezzo fa, nell'intervista a Davide Toffolo dei Tre Allegri Ragazzi Morti. “The Great Complotto” fu qualcosa che avvenne nell'ano della provincia italiana una trentina di anni or sono. Mentre nelle grandi città (Milano e Bologna, soprattutto) il concetto di punk e new wave risultava ancora fumoso e troppo provinciale (vabbè, gli Skiantos erano grandiosi- ma solo concettualmente), un nutrito gruppo di ragazzini p o rd e n o n e s i ( p a rd o n … naoniani!) avevano dato vita ad

una delle più entusiasmanti ed innovative scene sulla faccia del pianeta. E non parliamo di un periodo di stanca: la fine degli anni '70 è, per chi scrive, l'età dell'oro, l'arcadia della musica! Tutto iniziò con un locale di Pordenone, il Tequila…. No, non è esattamente così! Tutto iniziò con l'accordo (accordo?!) tra Italia e Stati Uniti che consentì la costruzione della base militare USA di Aviano. Pare che, sul finire del seventies, i soldati americani presenti in Friuli ascoltassero ottima musica e, soprattutto, l'ascoltassero prima del resto dell'Italia (e di buona parte dell'Europa). I ragazzini che frequentavano i militari USA, pertanto, ebbero modo di farsi influenzare dal punk, dai Devo e dai Pere Ubu,

mentre i loro coetanei nel resto del paese si smaronavano con i dischi di De Gregori e Drupi. Evidente come i pordenonesi avessero una marcia in più! Nel locale Tequila (eccolo!) si tennero i primi concerti dei due gruppi apripista del Great Complotto: Hitler SS e Tampax! Se siete perplessi per i nomi scelti, sappiate che questi geniali incoscienti ebbero anche l'idea di partire per Londra, dove provarono a tenere qualche serata. Dico “provarono” perché, con un nome del genere, difficile trovare un locale che ti lasci suonare. Ancora più difficile passare inosservati alle forze dell'ordine albioniche, che,

ASSONANZE NAONIANE P1

“ASSONANZE NAONIANE”di A. Lo Giudice 26

infatti, impedirono a questi presunti provocatori italiani di attaccare gli strumenti agli amplificatori. Di fatto, l'unico concerto che questi ragazzi riuscirono a tenere fu a Portobello Road, suonando per strada strumenti di cartone. Tornati in patria, Hitler SS e Tampax registreranno uno split EP, probabilmente il più bel disco punk italiano (almeno fino a “Screams from the Gutter” dei Raw Power). Non è mai stato ristampato in cd, però sul mulo è facile da trovare. Dopo, questo split i due gruppi si sciolsero. O meglio, si fusero in un crogiolo che diventava sempre più nutrito..

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Manchester, 24 hours party people, la Factory, feste continue, l'elettronica che domina la dancefloor. No, non stiamo parlando di Tony Wilson o dei New Order, non siamo tornati indietro di più di v e n t ' a n n i , v o g l i a m o semplicemente presentare l'album di debutto di una band che sempre da Manchester arriva e che, se queste sono le premesse, è destinata a far parlare molto di sé. Dance e rock, un binomio così di moda ai giorni nostri, si presenta stavolta in modo decisamente più elegante di come tanti gruppetti ci stavano abituando ultimamente, gli echi dei New Order si sentono e con loro pure tratti di Bloc Party e

Chemical Brothers, elevando questo lavoro in posizioni nettamente più alte degli improvvisati di turno che pensano che piazzare una base e strimpellarci sopra due accordi e due urletti faccia figo. Qui signori la parola d'ordine è “eleganza”, uno stile che si assapora sin dalla prima track, “Clarion Call”, un crescendo di e m o z i o n i e s o n o r i t à c o i nvo l g e n t i , s e g u i t a perfettamente da “Doubt”, stupendamente ancorata ai 90s dei Jamiroquai. “This Momentary” propone un inizio in perfetto stile techno music degli immortali Underworld, facendo capire ai critici con la puzza sotto il naso come certe sonorità non siano affatto antiche, bensì sempre attuali e sop rat tu t to penet ran t i , c re a n d o u n ' a t m o s fe ra difficilmente proponibile in altri generi. “Red Lights” apre le danze (in tutti i sensi) alla favolosa title-track, un pezzo da lasciare senza fiato, pure qui contrassegnato da echi techno non indifferenti, anglosassoni fino al midollo, talmente azzeccati da rendere la song u n b a l l o c o n t i n u o . “Submission” (occhio, il gruppo è di Manchester ma non confondete la track con un'altra “...mission”!) è vero piacere per le orecchie, come “Counterpoint”, entrambe con parti strettamente legate alla

“ELECTRO SAPIENS”di M. Visentin 27

Tommaso Mantelli ricorderà sicuramente a lungo questo inizio del 2010. Oltre alla freschissima entrata nel team de Il Teatro Degli Orrori di Mr. Capovilla, eccolo presentare con i suoi due soci e sotto il nome di Captain Mantell niente meno che il secondo album della band. E se il quasi omonimo di Tommaso, il pilota Thomas Mantell, morì inseguendo un

UFO, qui la navicella aliena sembra essere al comando di questo trio che da due anni sta suonando ovunque, facendo conoscere le particolarità del suo sound nelle principali night club italiane e nei maggiori festivals. Dieci tracce da ascoltare tutte d'un fiato per “Rest In Space”, un susseguirsi d i b a t t u t e e l e c t r o perfettamente abbinate a parti vocali degne dei migliori veterani della scena (“Uri Geller”, track d'apertura, fa immediatamente intuire ciò). “A Little Shit Shit” è un insieme di ritmi alla Digitalism e tocchi francesi da urlo, tratt i “bluvertighiani” e 80s a manetta. Basterebbe questo per far capire a cosa ci si trova di fronte, ma un pezzo come “As The Night Decides” non fa che rendere ancor più intrigante questo lavoro, come “My Radar”, dove non si può fare a meno di pensare ai migliori tempi del la new wave, r i p r o p o s t i c o n v e n a stupendamente moderna. “The Be s t ” po r t a un c l ima anglosassone nelle menti, ritmo a tutti gli effetti e una bellissima storpiatura vocale a rendere la track una vera bomba. Discorso a parte merita “B-Cool”, riempipista avvolgente, intensa, diretta, fresca come sempre più difficilmente se ne trovano in giro, e “Incident 33”, pezzo “chimico” a chiudere l'album. La navicella sta spiccando il volo.

dance più classica, pura adrenalina per gente che vuole divertirsi accompagnata a tratti intensi e terribilmente dolci. “Remain” è la degna chiusura, s e m p r e f o r t e m e n t e “dance/sensibile” (ora penso particolarmente ai Phoenix), di un album destinato a lasciare il segno. Manchester è più viva che mai , svegl ia Ital ia!

“Rest In Space”CAPTAIN MANTELL

Etichetta: Irma RecordsGenere: Indie/Electro/DanceAnno: 2010Voto: 7,5/10

www.myspace.com/captainmantell

“Acolyte” DELPHIC

Etichetta: ChimericGenere: ElettronicaAnno: 2010Voto: 8,5/10

www.myspace.com/delphic

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FEBBRAIO 2010LUNEDI' 1 FEBBRAIO 2010

MARTEDI' 2 FEBBRAIO 2010

MERCOLEDI' 3 FEBBRAIO 2010

GIOVEDI' 4 FEBBRAIO 2010

VENERDI' 5 FEBBRAIO 2010

ARCHIVE (Salumeria della Musica-Milano)TWO DOOR CINEMA CLUB (Rocket-Milano)

JOHN HIATT + LYLE LOVETT (Conservatorio G. Verdi-Milano)PAOLO SAPORITI (Casa 139-Milano)JOAN AS POLCIE WOMAN (C. degli Artisti-Roma)THE GATHERING (Alcatraz.Milano)TWO DOOR CINEMA CLUB (Akab-Roma)BATONGO (Bar Sartea, Vicenza)

BRETT ANDERSON (Tunnel-Milano)VIALKA DINAMIC DUO (Oratorio San Rocco-Bologna)TWO DOOR CINEMA CLUB (Spazio 211-Torino)DASHBOARD CONFESSIONAL (Salumeria della Musica-Milano)CARMEN CONSOLI (Auditorium Parco della Musica-Roma)THE DILLINGER ESCAPE PLAN (C. Magonlia-Segrate, Mi)

IL PAN DEL DIAVOLO (Spazio Musica-Pavia)MERCANTI DI LIQUORE (Teatro Duse-Bologna)IAN PAICE & TOLO MARTON (Gran Teatro-Padova)

THE SWELL SEASON (Sala Estense-Ferrara)FRIGIDAIRE TANGO (New Age_Roncade, Tv)POLAR FOR THE MASSES (Jack Hole Music Club-Vicenza)NICCOLO' FABI (Fuori Orario-Taneto di Gattatico-RE)PUNKREAS (Live Club-Trezzo d'Adda-MI)MERCANTI DI LIQUORE (Teatro Duse-Bologna)MELO' (Teatro Astra-Vicenza)CLUB NME (Tunnel-Milano)HEIKE HAS THE GIGGLES (Vibra-Modena)IL MONDO DI PATTY (Palasport-Padova)THE BASTARD SONS OF DIONISO (Hiroshima Mon Amour-To)

SABATO 6 FEBBRAIO 2010

DOMENICA 7 FEBBRAIO 2010

LUNEDI' 8 FEBBRAIO 2010

MARTEDI' 9 FEBBRAIO 2010

MERCOLEDI' 10 FEBBRAIO 2010

THE SWELL SEASON (Auditorium Parco della Musica-Roma)MEG (Hiroshima Mon Amour-Torino)FEAR OF THE FLUO TOUR (New Age_Roncade, Tv)IL PAN DEL DIAVOLO (Magnolia-Milano)PUNKREAS (Auditorium Flog-Firenze)JOSS STONE (Gran teatro-Padova)NEFFA (Green Lion-Moniga del Garda-BS)BEATRICE ANTOLINI (I Macelli-Certaldo, Fi)POLAR FOR THE MASSES (Groove Live Music-Potenza Pic-MC)CLUB DOGO (Koko-Castelletto Cervo-BI)FUZZ FUZZ MACHINE (Zoe-Milano)CRISTIANO DE ANDRE' (Palaisozaki-Torino)IL PASTO NUDO + ORIENT EXPRESS (Gabba Gabba Club-Ta)VISION DIVINE (Orvieto Rock Experience-Orvieto-TR)JOSS STONE (Pala San Lazaro-Padova)THE POPES (Estragon-Bologna)DAMIEN (Spazio 211-Torino)IL MONDO DI PATTY (Palasport-Padova)DEAD UP WINTER TOUR (RockPlanet-Pinarella di Cervia)PINK IS PUNK (Zion-Conegliano, Tv)

THE SWELL SEASON (Sala Puccini Conservatorio-Milano)DEUS EX MACHINA (Locomotiv-Bologna)BEATRICE ANTOLINI (Panic-Marostica, Vi)IL MONDO DI PATTY (Pala Trieste-Triste)

LOCAL NATIVES (Casa 139-Milano)JOSS STONE (Alcatraz-Milano)CORRADO GUZZANTI (Pala Trieste-Trieste)

MACHINE HEAD (Alcatraz-Milano)MARCELLO NAPOLETANO (Bar Sartea, Vicenza)

I.M.F.'s PROJECT (Zion-Conegliano, Tv)REAL ESTATE (Diagonal Loft Club-Forlì)TONGS (Leoncavallo-Milano)NEFFA (Alcatraz-Milano)THE WAILERS (Estragon-Bologna)FU MANCHU (Latte+-Brescia)

GIOVEDI' 11 FEBBRAIO 2010

VENERDI' 12 FEBBRAIO 2010

SABATO 13 FEBBRAIO 2010

STEREOPHONICS (Alcatraz-Milano)IL PAN DEL DIAVOLO (Velvet Underground-Castiglione F.-AR)CRISTIANO DE ANDRE' (Teatro Sociale-Gemona del Friuli-UD)THE VICKERS (Contestaccio-Roma)DELPHIC (C. Magnolia-Milano)CANNABIS CORPSE (Atlantide Occupata-Bologna)CALIBRO 35 (Hiroshima Mon Amour-Torino)

BACKYARD BABIES (Estragon-Bologna)MASSIMO VOLUME (Unwound-Padova)FU MANCHU (Bronson-Ravenna)NESLI (Kortocirkuito-Brescia)IL PAN DEL DIAVOLO (Caracol-Pisa)MEG (Circolo Magnolia-Segrate-MI)DIAFRAMMA (Bloom-Mezzago-MI)NEFFA (Koko-Castelletto Cervo-BI)THE VICKERS (Cantina Mediterraneo-Frosinone)CRISTIANO DE ANDRE' (Palasport-Lumezzane-BS)BIGELF (New Age-Roncade, Tv)THE ROUTINE IS HELL (Bar Sartea-Vicenza)MARIO VENUTI (C. degli Artisti-Roma)ELIO E LE STORIE TESE (Auditorium parco della Musica-Roma)DANIELE LUTTAZZI (Gran Teatro-Padova)

AMARI (New Age-Roncade, Tv)WAILERS (Hiroshima Mon Amour-Torino)PUNKREAS (Circolo Onirica-Parma)NICCOLO' FABI (Teatro Giovanni XXIII-Belluno)THE VICKERS (Kingstone-Caserta)PORT-ROYAL (Spazio 211-Torino)NESLI (Palazzo Granaio-Milano)FIGURE OF SIX (Zoe-Milano)CARMEN CONSOLI (Estragon-Bologna)MARTINICCA BOISON (Folk Club-Torino)CRISTIANO DE ANDRE' (Gran Teatro-Padova)STRANGE FLOWERS (Shindy-Bassano d.Grappa, Vi)CAMERA 237 (Chioggia Lab-Chioggia, Ve)LOSER (Spazio 211-Torino)FU MANCHU (Zion-Conegliano, Tv)TRASH DANCE (Vinile-Rosà, Vi)ELIO E LE STORIE TESE (Auditorium parco della Musica-Roma)SYMBALS EAT GUITAR (Bronson-Ravenna)CORRADO GUZZANTI (Palaverde-Villorba, Tv)MARCO PASSARANI (Cassero-Bologna)SIMIAN MOBLIE DISCO (PumpThis-Bologna)

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DOMENICA 14 FEBBRAIO 2010

MERCOLEDI' 17 FEBBRAIO 2010

GIOVEDI' 18 FEBBRAIO 2010

VENERDI' 19 FEBBRAIO 2010

SABATO 20 FEBBRAIO 2010

ALL TIME LOW (Alcatraz-Milano)ROBERTO ANGELINI (Cantina Mediterraneo-Frosinone)CARMEN CONSOLI (Teatro delle Celebrazioni-Bologna)GLORYTELLERS (Locomotiv-Bologna)DENTE (Teatro Rasi-Ravenna)

WHITE LIES (Alcatraz-Milano)CARMEN CONSOLI (Teatro Colosseo-Torino)BILL FRISELL TRIO (Auditorium Parco della Musica-Roma)

WHITE LIES (Piper-Roma)KASABIAN (Alcatraz-Milano)CARMEN CONSOLI (Hiroshima Mon Amour-Torino)EMILIE AUTUMN (Spazio 211-Torino)THE VEILS (Init-Roma)

KASBIAN (Estragon-Bologna)HOLE (Magazzini Generali-Milano)THE BLOODY BEETROOTS (Vox-Nonantola, Mo)CALIBRO 35 (New Age-Roncade, Tv)CRISTIANO DE ANDRE' (Palasport-Verona)BEATRICE ANTOLINI (C.degli Artisti-Roma)CLUB DOGO (Live Club-Trezzo d'Adda-MI)MY HEAD FOR A GOLDFISH (Sartea-Vicenza)ROBERTO ANGELINI (Cafè Liber-Torino)ALCOVA (Blues House-Milano)KRAKATOA (Viper-Firenze)FISHERSPOONER (Magazzini Generali-Milano)NU INDACO (Auditorium parco della Musica-Roma)MIRA CALIX (Jazz in Veneto-Padova)EMILIE AUTUMN (Flog-Firenze)MU HEAD FOR A GOLDFISH (Bar Sartea-Vicenza)

KASABIAN (New Age-Roncade, Tv)MOJOMATICS (Interzona-Verona)TONINO CAROTONE (Hiroshima Mon Amour-Torino)MEG (La Nave di Harlock-Brescia)MERCANTI DI LIQUORE (Teatro Nuovo-Verona)PUNKREAS (Estragon-Bologna)CARMEN CONSOLI (Deposito Giordani-Pordenone)MOLTHENI (Bronson-Ravenna)Mr FLASH (PopCorn-Marghera, Ve)PORT-ROYAL (I Vizi del pellicano-Reggio emilia)LUCA E PAOLO (Gran Teatro-Padova)EMILIE AUTUMN (RockPlanet, Cervia)EMILIE AUTUMN (RockPlanet-Pinarella di Cervia, Ra)

DOMENICA 21 FEBBRAIO 2010

LUNEDI' 22 FEBBRAIO 2010

MARTEDI' 23 FEBBRAIO 2010

MERCOLEDI' 24 FEBBRAIO 2010

GIOVEDI' 25 FEBBRAIO 2010

VENERDI' 26 FEBBRAIO 2010

IL PIFFERAIO MAGICO (Teatro Astra-Vicenza)LAMB OF GOD (Estragon-Bologna)

DAVE MATTHEWS BAND (Palasharp-Milano)PAOLO CONTE (Gran Teatro-Padova)

DAVE MATTHEWS BAND (Palalottomatica-Roma)UK SUBS (Bruton-Lucca)ROBERTO ANGELINI (Casa 139-Milano)STEFANO BOLLANI interpreta Gershwin (Parco della Musica)QUARION (Bar Sartea, Vicenza)

THE XX (Magazzini Generali-Milano)MARIO VENUTI (Blue Note-Milano)NEFFA (C. degli Artisti-Roma)

DAVE MATTHEWS BAND (Palasport-Padova)THE BLOODY BEETROOTS (Magazzini Generali-Milano)PORT-ROYAL (C.degli Artisti-Roma)UK SUBS (Circolo Magnolia-Segrate-MI)MARIO VENUTI (Estragon-Bologna)J AX (Teatro Concordia-Venaria, To)JOHN HOPKINS (C- degli Artisti-Roma)TITO AND TARANTULA (Bronson-Ravenna)WAR FROM A HARLOTS MOUTH (Lapsus-Torino)

THESE NEW PURITANS (Spazio 211-Torino)MERCANTI DI LIQUORE (Teatro Astra-Schio-VI)IDOLS ARE DEAD (Sabotage Bar-Vicenza)JOEY CAPE (Shindy-Basano d.Grappa, Vi)BAD COMPANY (New Age-Roncade, Tv)WORA WORA WASHINGTON (Bar Sartea-Vicenza)LA MACCHINA DEL CAPO w M.Paolini (Teatro Astra-Vicenza)DAVID RODIGAN (Estragon-Bologna)THE BLOODY BEETROOTS (Atlantico-Roma)BEATRICE ANTOLINI (Kalika-Modena)JOHN HOPKINS (Jazz in Veneto-Padova)JUST MARRIED (Teca-Verona)MARIO VENUTI (Hiroshima Mon Amour-Torino)TITO & TARANTULA (Zion-Coneglian, Tv)

SABATO 27 FEBBRAIO 2010

DOMENICA 28 FEBBRAIO 2010

MARTEDI' 2 MARZO 2010

ADAM GREEN (Il Covo Club-Bologna)UK SUBS (Shindy-Bassano del Grappa-VI)THE BLOODY BEETROOTS (Padova Fiere-Padova)ROBERTO ANGELINI (Cinema Vekkio-Corneliano d'Alba-CN)IDOLS ARE DEAD (Zoe-Milano)MARCELL DETTMANN (Altavoz-Marghera, Ve)ALIX (Piccolo Teatro-Bolzano)TOINO CAROTONE (Estragon-Bologna)THESE NEW PURITANS (Locomotiv-Bologna)CARMEN CONSOLI (Velvet-Rimini)IL TEATRO DEGLI ORRORI (Bronson-Ravenna)CARMEN (Gran Teatro-Padova)WAR FROM A HARLOTS MOUTH (RockPlanet-Pinarella di Cervia, Ra)SHAI SHOULD + TO KILL + END WELL (E-20-Montecchio Maggiore, Vi)PUMPTHIS (Kindergarten-Bologna)

ADAM GREEN (Magnolia-Milano)AIRBOURNE (Estragon-Bologna)LUNEDI' 1 MARZO 2010 SPANDAU BALLET (Mediolanum Forum-Milano)CRISTIANO DE ANDRE' (Palapartenope-Napoli)

SPANDAU BALLET (Palalottomatica-Roma)LACUNA COIL (Alcatraz-Milano)TODD TERJE (L-Ektrica-Roma)MERCOLEDI' 3 MARZO 2010 SPANDAU BALLET (Mandela Forum-Firenze)MONO (Locomotiv-Bologna)

HOLE – 19 feb, milanoSHAI HULUD – 20 feb, Montecchio Magg.ZionAltavozJust MarriedTrash Dance

SOUND & VISION MEDIA PARTNER

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SOUND AND VISION

NIGHTCLUBBINGMILANO

VIA CIRCONVALLAZIONE IDROSCALO 41MILANO - INFO : 02 7561046

CIRCOLO MAGNOLIA VIBRA

Il Circolo Magnolia, luogo di socialità, divertimento e vivo scambio culturale, è IL PRIMO LOCALE AD IMPATTO ZERO IN ITALIA. Con i suoi 102 pannelli solari da 195w l’uno, il Circolo Magnolia propone una programmazione intensa e decisamente originale: live, dj set, party, festival, rassegne teatrali, presentazioni di libri e riviste, corsi di fo rmaz ione, campagne d i sensibilizzazione. Non ci si annoia proprio mai qui al Magnolia!

MODENA

VIA 4 NOVEMBRE - MODENAwww.vibra.tv

Ex mattatoio recuperato, è una vera e propria sauna di suoni: funk, reggae, soul, rare grooves, afro, nu-jazz, bossa indie rock. Propone dj set e live con ospiti italiani e internazionali. Erede dello storico Left, è da dieci anni il circolo all'avanguardia nel panorama modenese per le sue proposte musicali e artistiche dove ampio spazio viene dato agli aspetti più sotterranei, sfuggenti e cool della realtà: dagli eventi dedicati ad artisti emergenti, ai concerti dei gruppi di base, al sostegno a varie campagne sociale ed umanitarie.

Desideri richiederci informazioni per il tuo locale? Chiamaci 349.1970263 - 0424.527995 o scrivici a [email protected]

TORINO TORINO

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VIA BOSSOLI 83 - TORINOINFO : 011. 3176636

sPAZIO 211 HIROSHIMA MON AMOUR

Spazio Parallelo di Musiche Indipendenti. Che eludono le convenzioni e tendono a crearne di nuove ed attuali. Missione: dare ossigeno all'asfissia artistica-culturale scavando sotto la superficie dei consumi convenzionali in cerca di linguaggi e suoni nuovi. Non basta dire non importa. E’ semplicemente la musica a formare le nostre opinioni.

Hiroshima Mon Amour opera dal 1986 nel campo della produzione e dell'organizzazione di spettacoli e di eventi culturali. Punto di r i fe r i m e n t o n a z i o n a l e e d internazionale per i grandi eventi e i festival musicali.

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ROMA VENEZIAFIRENZE

VICENZA

VIA CASILINA VECCHIA 42INFO : 06.70305684

VIA DELLA CRUSCA - MESTRELaterale Via Martiri Della Libertà

VIA PISTOIESE - VIA LOMBARDIAINFO : 055. 318231

CONTRA’ PESCHERIE VECCHIE 12VICENZA - INFO 0444.235315

CIRCOLO DEGLI ARTISTI ELEFANTE ROSSOVIPER CLUB

OVOSODO

Un locale che si è sempre proposto come spazio musicale dove avanguardia, sperimentazione e rock'n'roll sono di casa:musica italiana e straniera, emergente e originale, sostegno alle scene musicali in difficoltà, qualità e novità come obiettivi nella scelta della programmazione, impegno a non chiudere fuori nessun "genere" musicale e soprattutto, negli ultimi anni ed in prospettiva, ad ospitare le altre arti.

Il circolo culturale Elefante Rosso nasce sulle tracce di un'etichetta discografica già attiva e distribuita in tutto il mondo, e che vorrebbe promuovere e sostenere varie forme essenziali nella musica e nell'arte. E' stato William Parker con il suo quartetto ad inaugurare il Music Club e a dare il via ad una serie di appuntamenti programmati e live music, workshops, seminari, artisti internazionali come Sandra Nkakè, Mark De Clive-Lowe (NZ, US) Paul Randolph (Detroit) e moltissimi altri ...

Struttura polivalente, ritrovo per gli appassionati di musica. Qui potrai ascoltare serate all’insegna della musica rock, con programmazione di artisti internazionali il venerdì sera, mentre al Sabato troverete serate degne dei migliori club electro/house. Ottima acustica e bellissimo palco insieme a buone birre e raffinati drink rendono molto piacevole la permanenza nelle due piste da ballo del locale.

In centro a Vicenza Ovosodo wine bar spazia tra ottimi vini al calice, 24 tipi di spritz, stuzzicherie fresche, cordialità, allegria e tanta buona musica. Per la nuova stagione 2009/2010 Ovosodo organizza ogni Venerdì sera esclusivi Dj Set, dalla ricercata musica elettronica, alla serata Soul Funk. Aperto dalle ore 9 alle 2.

TRENTO

BASELGA DI PINE’ - TRENTOINFO : 380.7325710

CHALET DE LA MOT

Nuova anima per il Chalet de la Mot, oltre a riaprire come pub con 6 splendide spine di selezionata birra e ospitare numerosi live e dj set, vi delizierà con il ristorante aperto dal martedì alla domenica dalle 18 alle 24.

VERONA

C.so GUA’ - COLOGNA V.TAINFO : 0422.41041

LA LOGGIA

Situato nel centro storico di Cologna Veneta Il Loggia cafè è un perfetto punto di partenza per la vostra serata. Tutti i week-end con i migliori D.j. set.

Chiuso il Lunedì

VICENZA VICENZA

C.so S. Felice 362 - VICENZAINFO : www.sartea.it

Viale dell’Industria 12 - VICENZAINFO : www.sabotagebar.eu

SARTEA SABOTAGE

Locale storico di Vicenza che da anni allieta e propone importanti novità. JND Festival Electronic Music, che ha portato il Sartea a livelli internazionali grazie ad una selezione ricercata di djs di ottimo livello provenienti dai Clubs di Berlino, New York e Londra. Ambiente liberty, affascinante e ricercato che risalta la qualità del servizio. Chiuso Lunedì

Nell'insidioso mare magno del Nord-Est , tra localini minimal, spritz bar, pre-post discobar, bella gente, musica a 360 e birra a fiumi si erge sparuta un'isola di salvezza! Un covo per chi cerca e vuole il Rock senza tanti complimenti e senza troppi compromessi! Per chi bada alla sostanza più che alla forma! L'ultima spiaggia per chi cerca un informale, rumoroso ed accogliente rifugio per il cuore e per le orecchie! Dal lunedì alla domenica! Musica, live show, Djset, bere, mangiare e buone vibrazioni. Let there be rock!

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VICENZA

VICENZA VICENZA

VICENZA

VICENZA

VICENZAVICENZA

VICENZA

Il centro di Vicenza, al centro del mondo, nel centro della musica! “Nuovo Bar Astra” powered by his eclectic owner Mopi and his amazing staff. Music every day, music every night ,,, music inside. Taste us and you never forget us! Peace & Love!Da non perdere i mitici concerti e dj set aperitivo. Aperto tutte le Domenica dalle ore 16.59.

CONTRÀ BARCHE - VICENZAINFO :

VIA GARIBALDI - LONIGOINFO : 0444.834856

VIA CASTELLETTO 6 - BREGANZEINFO : 345/2758203

VIA S. GIORGIO - BASSANO D. G.INFO : 0424.500.000

C.SO MAZZINI 138 MAROSTICAINFO : 345/2758203

VIA BARBIERI 25 - BASSANO D. G.INFO : 347.7597201

VIA RIVE 14 - CARTIGLIANOINFO : 348.8265815

Via Capitelvecchio 136 - Bassano(SS47 Bassano - Rosà)

BAR ASTRA

WINE ENOTECA SENSO UNICO

SHINDY CLUB

PORTA BREGANZE

CONTRA’ GRANDA

OSTERIA RIVE

WAVE CAFE’

Vivace ed eclettico, WAVE Café vive dalla colazione del mattino all'ultimo cocktail della notte. Ottimi il ristorante e la pizzeria. DJ nel weekend, musica dal vivo coming soon e tutte le ultime novità gaming da provare sprofondati su morbidi divani.

Wine Enoteca quest’anno si fa in due! La parte “vecchia” è rimasta per gli amanti della degustazione vini e degli assaggi di formaggi francesi e delle ottime cruditè di pesce. La seconda e nuovissima sala è per gli amanti dai cocktails e della ottima musica proposta ogni ven, sab e dom da selezionati djs. Lo spazio esterno ricavato nella galleria vi sorprenderà! La qualità dai vini non si discute: sono cento le etichette in mescita. Passate una serata al Wine! Diventerà il vostro locale per sempre!

L'arredamento caldo ed accogliente, e l'atmosfera che si respira ti fa sembrare a casa, le ottime birre ed i vini di grande qualità, sono sempre accompagnati da deliziosi stuzzichini, e a fare gli onori di casa ci sono Barbara, Manuela, Erika, Giulia, Alessia e Cristina che con i loro sorrisi vi conquisteranno. Organizziamo feste di laurea, compleanno addio al celibato/nubilato, eventi Sky, Musica live e serate Karaoke e con DJ. Chiuso il lunedì aperto dalle 07 alle 02.

Lo Shindy Club da trent’anni è la discoteca dei bassanesi doc, informale ed “alternativa” offre serate di vario genere: il venerdì concerti live, il Sabato rock puro al primo piano, e musica elettronica nell’ Electric Ballroom. Avete presente la pubblicità “cosa sarebbe il mondo senza la Nutel la?” Decisamente si abbina a “cosa sarebbe Bassano senza lo Shindy!”. Enjoy! . Aperto Venerdì e Sabato

Dentro le bellissime e storiche mura del Castello Scaligero di Marostica un'ambiente moderno, raffinato ed elegante, in contrasto con l'area circostante ti affascinerà per il calore che trasmette, Monia ti conquisterà con la bontà dei suoi “spunciotti”, le bellissime Lorena e Vania per la classe con cui servono tutte le bevande. Un piacevole giardino estivo con vista Castello Superiore sarà presto reso operativo anche d'inverno per dare, a chi desidera fumare e bere all'aperto, un po' di comfort.

Alla mattina ottime colazioni a base di spremute di frutta fresca, a mezzogiorno e sera a far compagnia agli aperitivi : gustosi tramezzini, stuzzichini. Ogni sera potrete godervi i ricercati cocktails (ottimo Moijto), la sangria e una vasta selezione dei migliori vini. Al Ven e Sab i migliori djs della scena electro. Disponibile per feste private. Chiuso Lunedì

Tra un mix perfetto di pezzi di design vintage anni ’50-’70 e di elementi tradizionali, Giovanna ha creato un locale unico nel suo genere, dove si respira un’atmosfera d’altri tempi. Pensare di essere arrivati in un esclusivo jazz club in una grande metropoli non è un azzardo! Cucina creativa, arte, musica il mix perfetto per un locale che vi darà mille emozioni tutte indimenticabili!

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VICENZA

TREVISO

VICENZA

TREVISO

TREVISO

PADOVA

TREVISO

Via Ponticello 40 - Molvena (Vi)INFO : 345/2758203

Via Montello - MAROSTICAINFO : 393.3286262

St. DEI COLLI - CASTELCUCCOINFO : www.rokkafe.com

VIALE DELL’INDUSTRIAPADOVA - INFO 049.8073344

Via Vazzoler 30b - ConeglianoINFO : 349.8820213

VIA TINTORETTO - RONCADEINFO : www.newageclub.it

PONTE PAGNANO - ASOLOINFO : 0423.952761

BARETTOLA CORTE DEI RE

ROKKAFE’ USCITA 16ZION ROCK CLUB

NEW AGEZWEI BAR

Posizionato sulla statale che va da Breganze a Marostica, con un ampio parcheggio sia di fronte che a lato, e arredato in modo un po' kitsch è particolarmente gradito ai giovani per i suoi colori vivaci e l'atmosfera sempre allegra, ravvivata dalle bellissime ragazze che vi aspettano sette giorni su sette dalle 06 del mattino fino alle 02 di notte. Oltre alle ottime birre facciamo delle Bruschette speciali , Panini, Insalatone e snack veloci adatti a tutti i gusti.

Appena fuori dalle mura di Marostica nuovo locale wine bar slow food ispirazione anni ‘70. Alla mattina ottime colazioni, a mezzogiorno e sera aperitivi e gustosi pranzi veloci ... e per i languorini fuori orario ottimi tramezzini e stuzzichini. Per i più esigenti vasta scelta di ottimi vini accompagnati da formaggi ed affettati. Nei fine settimana anche musica dal vivo e Dj Set.

Zweibar Ist Wunderbar! Ristorante non convenzionale con menù che cambia spesso e accompagnato da ottimi vini. Cocktail fatti a regola d' arte e snack diversi dai soliti, in più...... la Nostra Musica (vedi Rock Cafe). Per l' Aperitivo.... dal cicchetto, all' affettato al coltello, fino al pesce crudo. Ai piedi di Asolo e fornito di comodo parcheggio Zweibar è aperto dal Mercoledi alla Domenica dalle 17.30 alle 2.00. Prenotazioni allo 0423/952761.

New Age Club è il rock club più esclusivo della parte nord-orientale della penisola. new age club è totale garanzia di professionalità e visibilità per gli artisti affermati da tutto il mondo. new age club è trampolino di lancio per le nuove realtà musicali. new age club è lo spazio di divertimento notturno senza vincoli anagrafici. lo staff del new age club vi dà il benvenuto per una nuova elettrizzante stagione di live allo stato puro!

Dal '91 il "ROCK" è indiscusso punto di riferimento per tutti quelli che (scusate lo snobbismo) la musica la sentono un po' di più. Precursori della DJ CULTURE i due fratellini preparano con i loro super collaboratori anche ottimi drink. Ricerca e coerenza sono alla base del bel connubio tra passato, presente e futuro che ha vita in questo posto. Dal Martedi alla Domenica dalle 17.30 alle 01.00Info 3496027294 - 347737793

Ultima citta' libera del cult movie Matrix, contestualizzando nel proprio territorio il significato che il film da' di essa. Spirito di liberta' culturale, voglia di rinnovamento socio-comunicativo, promuovere le migliori espressioni artistiche nazionali ed internazionali. La programmazione del Circolo e' concentrata sulle serate del venerdi' e del sabato con concerti dal vivo e Dj Sets a seguire. Ogni Venerdi' e Sabato:Apertura Circolo: ore 22:00

Percorri la tangenziale che congiunge Castelfranco ad Albignasego, esci proprio all'USCITA 16!!!!! Troverai l'omonimo caffè-grill che con le sue grigliate e carne alla brace (fiorentine, filetti, costate etc...) soddisfa anche i palati più fini. USCITA 16 VI aspetta anche con le serate musicali: informati sulla nostra pagina di facebook (USCITA 16). Vi aspettiamo.

Via Fonderia 35 - TREVISOINFO : 0422.304280

Lo scenario cosmopolita di ASHA è dedicato al loisir, al piacere spirituale in cui emozioni e sapori si ampliano in una particolare armonia di sensi. ASHA offre un'esperienza memorabile in cui decor, illuminazione, acustica, grafica e staff risultano in perfetta sintonia tra loro, in un flusso di energia globale che avvolge e coinvolge chiunque. L'ospite è cuore pulsante e protagonista, anima di in un ambiente dall'appeal internazionale.

TREVISOASHA

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Ho incrociato il primo album dei Suicide all'inizio del 79.Quasi due anni dopo la sua uscita.Non mi sembra che all'epoca ne avessero parlato molto gli addetti ai lavori( Shock di Buscadero e la nascente Rockerilla).Questa era vera musica underground che ti dovevi andare a cercare o si conosceva con il passaparola di amici..anni luce dagli eccessi informativi del web.Ad oggi dopo infiniti ascolti di tantissima altra musica ritengo l'album di esordio del duo Newyorkese un vero must discografico e capolavoro assoluto.Spero che della storia del gruppo si occupi rock icons perché assieme a R.Hell e i Ramones pur suonando s t r u m e n t i e l e t t ro n i c i rappresentano la quintessenza del primissimo punk(quello americano) che di lì a breve avrebbe cambiato molte cose nel mondo dell'arte e perché no della vita di tutti noi! La band (Alan Vega e Martin Rev) era già attiva nel 1971 come act di apertura per

gruppi di musica glam quali i N.Y.Dolls e potete immginarvi il r i s u l t a t o d i q u e s t i abbinamenti.L'atteggiamento sul palco era decisamente punk, con q u e l l o o k d a h i p p i e decadente,abiti strappati e spesso sotto effetto di acidi ribattevano colpo su colpo l'eventuale disappunto del pubblico che in realtà restava per lo più sbigottito.Dopo anni di vita di strada vivendo di niente,come facilmente può succedere ad un musicista a N.York incontrano M.Thau neofondatore di una lungimirante etichetta con sede in città la Red Star record..Thau ha la capacità di capire che il duo p ro p o n e u n a mu s i c a estremamente innovativa con l'uso di testi molto vicini al lavoro di L.Reed e li mette subito sotto contratto.La prima vera uscita discografica risale comunque al 1976 con un brano “rocket usa” incluso in Max's Kansas City 1976 (Ram rec1213 ),una versione molto grezza ma non per questo minore alla versione finale inclusa nel disco di esordio. Nell'album di esordio trovano posto brani come “Ghost rider” più volte ripresa da band come S i s t e r s o f M e r c y o Fleshtones,”Rocket USA” la dolcissima”Cheree” che usci'in un singolo praticamente introvabile con bside inedita(I remeber). Il vero pugno arriva nella seconda facciata con la lunghissima “Frenkie Teardrop” 10 min di assalto musicale che possono trovare paragone solo in Sister Ray di V.U..La storia di un operaio che torna a casa e

uccide moglie e figlia per poi suicidarsi ha una epica da tragedia greca,con urli e gemiti da brivido.Chiude l'album “Che” un brano che nell'america Reganiana poteva essere quantomeno spiazzante. Ce n'era abbastanza per essere esiliati dalle radio americane ma essere notati in Europa! Se il lp stampa americana,come possiamo aspettarci è praticamente introvabile (quotazione logica per copia mint 250/300$), non dovrebbe stupire la esistenza della stampa italiana(1978) che ha il grosso vantaggio di riprodurre fedelmente la grafica americana perfino nella label( quotazione da 40 a 60e).Le stampe francesi ed inglesi su cosociata bronze record

hanno lo svantaggio di perdere il bellissimo logo eversivo con la stella rossa della casa madre usa.Segnalo l'interessante stampa canadese del 1979 con copertina differente e brano aggiunto (I Remember bside del primo 45) e la ristampa americana con 3 inediti e il flexi live in europe che racconta molto sulle avventure live del duo in quegli anni. Da non perdere il mitico 45 italiano con scelta di brani e copertina unica(150/200$) Chree/Ghost rider. Per tutti gli altri è da poco stato pubblicato un doppio cd con album,live e demos. I Suicidenonostante questo ed altri capolavori oggi fanno ancora la fame a N.York.

“Bedroom Revolution” di Sir Taylor 37

US LP RED STAR REC. RS01 1977

S U I C I D E”SUICIDE”

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Ohhh Morrissey ! Collaboro con questa rivista da diverso tempo, però l'ho recensito solamente una volta, così penso di non fare torto a nessuno se adesso mi cimento per un secondo episodio. La sua carriera artistica è davvero sorprendente, Morrissey infatti è uno che realizza i dischi senza compromessi, per questo è unico e lo sono anche i s u o i fa n s . D e s c r i ve onestamente come stanno le cose, senza nascondere nulla. La sua colonna sonora è formata dal più classico del RocknRoll, ma le sue parole sono incisive e lucenti, forse per pochi. H idealizzato un pianeta dove si trova tutto e il contrario di tutto. Verità e m e n z o g n a , l i b e r t à e segregazione, gioia e dolore, amore e odio. Voi direte; bella scoperta, metà dei cantanti si esprimono così ! No. Sono pochi

ad avere il dono di scrivere bene e di buttare uno sguardo nelle innumerevoli pieghe del vivere quotidiano. Questa maestosa realtà, alla fine è tutta concentrata nelle sue canzoni, anche questo ennesimo capitolo ne è la testimonianza, una raccolta di facciate-b tratte dagli ultimi sei anni della sua carriera artistica. E' un percorso che attraversa il periodo che va da “ You Are The Quarry “- 2004, per passare al capitolo Italo- Romano di “ Ringleader Of The Tormentors “ -2006, e che finisce con “ Years Of Refusal “ -2009. Morrissey ha dovuto soffrire molto prima di arrivare a questi successi. Per tutti gli anni novanta è stato insultato e sbeffeggiato dalla stampa e nonostante questo ha po r tato avant i con caparbietà il suo percorso artistico senza contratti discografici , riuscendo a

ricavarsi uno spazio. Ha tenuto senza cedere, con la certezza che i suoi fans lo avrebbero comunque sostenuto. Pochi artisti al mondo possono vantare un seguito così affidabile e duraturo, senza di loro non avrebbe potuto resistere nemmeno un paio di anni, figuriamoci attraversare un paio di decenni. Swords alla fine è come una istantanea fatta ad una fermata di autobus. Nella vita, l'unica certezza che conosciamo è quella di sapere dove siamo arrivati, ma non dove finiremo. Solo la forza che abbiamo in noi può darci il coraggio per affrontare questa incognita e lui è il miglior testimone di questo principio. La raccolta presenta pezzi tratti anche dai suoi innumerevoli live, ma nella sostanza comprende una parte decisiva della sua vita artistica, probabilmente la migliore. Morrissey ha sempre avuto una vera passione per le raccolte, una necessità lecita v i s t a l a i n nu m e revo l e produzione di singoli prodotti a seguito della pubblicazioni degli albums. Così a partire dal suo primo disco solista post Smiths del 1988 “Viva Hate”, sino ad arrivare al disco del successo planetario del 2004 “ You Are The Quarry “, Moz ha fatto pubblicare una serie di ra c c o l t e, q u at t ro , p e r concretizzare il suo lavoro, ma anche per accontentare tutta una schiera di fans che non si

possono permettere il lusso di seguire le sue singole pubblicazioni. Morrissey ha questo modo per rispondere ai fans, regalando loro tutti gli inediti ed evitando così la pirateria. Con Swords si ha l'opportunità di ascoltare canzoni come “Because Of My Poor Education”, “Friday Mourning”, “Christian Dior”,” If You Don't Like Me”,“Don't Look At Me”, “The Never – Played S y m p h o n i e s ” , t u t t e romantiche e appassionanti, capitoli questi immancabili per una saggia discografia del nostro. Ovviamente non sono gl i unici episodi che sostengono l'opera. Altri brani hanno i l pregio di far rispecchiare l'adrenalina che si prova a partecipare ai suoi shows, tra l'altro innumerevoli e sempre con il tutto esaurito. Infatti la scaletta dei suoi concerti cambia spesso, e il pubbl ico ha sempre la certezza di portare a casa un ricordo particolare ed unico. Nel disco è' presente la bellissima “ My Life is A Succession Of People Saying Goodbye “-La mia vita è un susseguirsi di gente che dice arrivederci-. Parla di come sia difficile orientarsi quando nella tua vita hai solo delusioni d a l l e p e rs o n e c h e t i circondano,come dire che tra artista e ascoltatore non corre nessuna differenza,tutt i dobbiamo superare le stesse difficoltà.

Morrissey “SWORDS“

“Non perdiamoci di vista...” di Giorgio Mari 39

Polydor 2009

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“Versate ancora e sempreFinché basta si dica noi”

(Moliere)

Porta Breganze C.so Mazzini,138Marostica Tel.345/2758202 Senso Unico via Castelletto, 6 Breganze Tel 345/2758203

... scegli il meglio...

ViniBirre

Cocktails

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BARETTOBARETTOBarBirreria BruschetteriaCaffetteriaEnotecaSnackMusica Eventi Sky

Via ponticello, 40 Molvena (Vi) - Aperto dalle 06,00 alle 02,00 - Aperto 7 giorni su 7 - INFO 345/2758202.

THE FINAL

COUNTDOWN

ARE YOU READY?

LIV & J SET!E D

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“CD Review” di Filippo Leonardi & DJD 42

Se avete perso il conto di tutti i dischi e le pubblicazioni dei M o t o r p s y c h o n o n preoccupatevi, è normale. E' n o r m a l e r i m a n e r e d i so r i en tat i da l l a l o ro sconfinata discografia, è normale rimanere affascinati dall'evoluzione del loro suono e dal loro inconfutabile marchio di fabbrica. In definitiva, è normale tessere la loro ennesima lode. Dopo Little Lucid Moments e Child o f The Fu tu re i l t r i o norvegese esce in questi giorni con il nuovissimo Heavy Metal Fruit, frutto di metallo pesante. Il disco apre con i quasi 13 minuti di Starhammer, lunga jam ps i chede l i ca con fo r t i venature desertiche dove le voci di Bent Seather e Hans Magus Ryan si muovono su note estremamente 70's. X-3 Knuckleheads in Space (The Gateaway Special) è puro rock in stile Motorpyscho: il

piede batte e prende fiato nelle aperture eteree e quasi gospel del ritornello, che p r e s a g i s c o n o a d u n inaspettato finale sospeso in cui sintetizzatori rincorrono echi di chitarra e feedback di strumenti e lettric i . The Bomb-Proof Roll & Beyond torna a girare più lenta, persa in un riff ipnotico e bitonale sospeso in l inee vocal i profondamente ispirate al genio di Gilmour e sacrificate di lì a poco in un vero e proprio delirio noise. W.B.T.A. e la conclusiva Gullible Travails (I-V) sono assieme alla traccia numero due gli episodi più significativi dell'intero disco ed esauriscono le esplorazioni e la ricerca musicale della band di Trondheim (da sottolineare qui gli oltre 20 minuti di W.B.T.A. che corrono attraverso divagazioni jazz rock e puro stoner rock in stile post sabbathiano, in cui si ritaglia uno spazio importante a n c he l a b at t e r i a d e l f u n a m b o l i c o Ke n n e t h Kapstad). In definitiva Heavy Metal Fruit è un ottimo disco, consigliabile a chi ama le grandi divagazioni strumentali e la buona vecchia musica dei tempi che furono e che, evidentemente, non se ne andranno così facilmente.

“HEAVY METAL FRUIT” MOTORPSYCHOSTICKMAN RECORDS 2010

E´ uscito il terzo album solista di Brett Anderson, ex cantante degli Suede e del progetto Tears. Il disco si chiama "Slow Attack" e presenta un Brett diverso, come già lo avevamo conosciuto nel precedente "Wilderness", quini più intimo, meno dispersivo musicalmente, ma sempre incisio liricamente. Qui l´ombra del Britpop, di cui è stato uno dei paladini, è svanita, Brett è minimalista, i toni si smorzano e spesso la sua voce è accompagnata solo dal piano, in uno scenario dalle atmosfere rilassate, ma estremamente poetiche.

BRETT ANDERSON“Slow Attack”EdelWeb: www.brettanderson.co.uk

JULIAN CASABLANCAS“Phrazes For The Young”Sony/BMGWeb: www.juliancasablancas.com

THE XX“XX”Young TurksWeb: www.myspace.com/thexx

Strokes docet. “Phrazes For The Young” è un’epopea di sintomi e situazioni che ripropongono in veste libera uno dei talenti più citati del rock contemporaneo. Un mini-album di 8 tracce anticipato dalle sperimentazioni vintage/synth di 11th Dimension, che si apre con una canzone-ponte proprio con le ritmiche di “Is This It”, la rabbiosa Out Of The Blue, e che riesce a coniugare le chitarre dell’era Strokes con suggestioni synth/psichedeliche. Con una texture di scrittura complessa,

Imbattersi in una band come gli XX equivale a prendere un boccata d’aria fresca. Prodotto in quasi due anni di ponderato lavoro, e anticipato dal singolo Crystalised, il loro omonimo album d’esordio è una miscela coinvolgente di new wave ed elettropop, come un incontro ideale tra Joy Division e Radiohead: i quattro ragazzi londinesi gestiscono magistralmente il loro sound, creando un terreno comune per le loro svariate influenze, che spaziano tra rock, drum n’bass, dubstep, trip-hop e discomusic. Le linee vocali del bassista Oliver Sim e della chitarrista Romy Croft, i due songwriters del gruppo, si intrecciano sinuose sulla base di chitarra, tastiere e drum machine creata da Baria Qureshi e Jamie Smith in una serie di splendide canzoni dal sound etereo e crepuscolare.

SOMETIMES I WONDER...(by DJD)

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Inevitabilmente folk, con sensibili accenni alle sue vecchie hit che tanto hanno fatto sognare i suoi cauti fans, Cat Stevens è recentemente tornato con il suo nuovo album: “Roadsinger”. Perché lui in realtà ci crede ancora, nelle scampagnate primaverili con un paio di chitarre acustiche e sogni senza fine in viaggio magari con un vecchio Volkswagen (non a caso è da sfondo nel suo ultimo cd!), crede ancora nei veri sentimenti, nelle relazioni e nei rapporti più intimi tra le persone. Il suo mondo è un ridente paradiso musicale dove l'importante è il vivere bene con se stessi. Possiamo del resto collegare questa naturale inclinazione, alla sua conversione all'Islam (1977), che l'ha portato ad adottare il nome Yusuf Islam, con cui ha firmato gli album a partire da “The life of the Last Prophet” (1995) sino ad oggi. Pare che con il nuovo album, però, abbia voluto fare i conti con il passato, sfidando il suo trascorso di ribellione e disordine

sentimentale verso una specifica religione; da oggi, sul palco, Yusuf Islam userà il suo vero nome: “Quello di Cat Stevens è un marchio legato a molti ricordi positivi. Quel nome è parte della mia storia e un sacco di cose che ho sognato come Cat Stevens oggi sono vere attraverso Yusuf Islam”. Molti fan in realtà non aspettavano altro. Si può dire che la sua voce e i suoi arpeggi si siano lasciati a gran lunga desiderare e un ritorno alle sue sonorità intraprese negli anni Settanta sono state applaudite con sincero compiacimento. Risalgono agli anni '70 e '71 le sue migliori opere che lo resero famoso in tutto il mondo: “Tea for the Tillerman” e “Teaser and the Firecat” che contiene brani indissolubili alla storia come “Wild World”., “Father and Son”, “Moonshadow” (che vantano collaborazioni con grandi artisti come Peter Gabriel e Rick Wakeman). La sua misticità musicale non sembra averlo abbandonato, e tra le undici tracce inserite in “Roadsinger”, si riesce a leggere una certa vena nostalgica: tra le migliori “Thinking 'Bout you”, “World o' Darkness”, “The Rain”. Con il suo caratteristico timbro vocale, Cat Stevens ha saputo nuovamente far viaggiare. Il viaggio è in effetti il tema fondamentale di questa sua ultima opera (che ha un forte tono autobiografico): il brano che da il nome all'album narra infatti di un emarginato che torna nella sua città natale, durante questo percorso un bambino gli offre un sorriso s e n z a p r e g i u d i z i .

CD Review di D. Zanin 43

CAT STEVENSROADSINGER

IL GRAN RITORNO

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Via Prà Bordoni 43 Zanè (VI)Tel & Fax 0445315514

[email protected]

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Jon Lucien Harrigan è nato sull'isola di Tortola, nelle Isole Vergini britanniche e cresciuto a Saint Thomas, nelle Isole Vergini americane. Figlio di un musicista, è considerato uno dei padri d e l l a c o n t a m i n a z i o n e musicale black, definizione in seguito semplificata con il termine smooth-jazz. Nella sua lunga carriera (durata ventotto anni) ha inciso dodici album. Nella metà del 1960 si trasferisce a New York City, dove ha iniziato la sua carriera musicale. Il suo album di debutto intitolato “I Am now”, è stato pubblicato nel 1970. Noto per la sua cover D ind i , de l compos i to re brasiliano Antonio Carlos Jobim., è stato paragonato per la sua voce baritonale ad altri grandi crooner, tra i quali Nat King Cole e Lou Rawls. Proprio per questo motivo deve molta della sua fama

alle stazioni radiofoniche dedicate al jazz tradizionale degli Stati Uniti, che lo inserivano spesso nelle loro chart. Rashida,è l'album che lo include di diritto nella categoria degli immortali e n o n s o l o p e r l e d u e n o m i n a t i o n G r a m m y, ottenute con brani inseriti nel disco (“Would You Believe in Me” e “Rashida”) e per tutti i suoi lavori, ma per aver mescolato,primo tra molti, la musica black con le ritmiche caraibiche. Infatti l'ascolto di questo grande disco propone immediatamente sonorità vicine alla MPB e al calipso. Scritto ed arrangiato da Jon Lucien, ma con il follow up di u n grande come Dave Grusin,che tra l'altro ripeterà l'operazione anche con il disco successivo (“Mind's eye”), l'incedere dei brani è una scoperta di sonorità che fondono il soul dolce-amaro dell'America nera benestante con i ritmi nostalgici e malinconici della cultura al di sot to de l le Everg lades. L'utilizzo di una sezione r i tmica p iù v i c ina a l l a bossanova che a l sou l imprime un ritmo che non ha niente da spartire con i successi di quegl i anni (ruotanti intorno a dei riff stabiliti) e l'utilizzo di chitarra classica dà un'impronta di improvvisazione e quasi

ballad a buona parte del disco. Dopo questo album Lucien ha avuto una carriera piena di successi in tutto il mondo, meno che nel suo paese di origine. Racconta, infatti un biografo dell'epoca, che dopo aver molto insistito con la CBS (sua nuova etichetta) per fare un tour nelle Isole Vergini, rimase deluso dalla poca affluenza di pubblico… Nemo propheta in patria. Rimasto alcuni anni senza produrre molto altro, ritornò nel 1991 con una raccolta dal titolo “Listen love” dove raccoglieva i successi degli anni '70. Il 17

luglio 1996 la figlia di Lucien, Dalila, è morta nell'oceano atlantico in seguito ad un i n c i d en t e ae reo, d ove persero la vita altri 230 p a s s e g g e r i . D a q u e l momento Lucien si chiuse in studio e non ne usci mai più. Successivamente si disse che la figlia gli avesse parlato in sogno chiedendogli di non cercare altro conforto che la musica. Il 18 agosto 2007, a Orlando, Florida, Jon Lucien è morto all'età di 65 anni per insufficienza respiratoria e a causa di altre complicazioni a seguito di un intervento chirurgico.

“Rare Grooves” di Paolo Berto 45

JON LUCIEN (8 gennaio 1942 - 18 agosto 2007)

BACK TO BLACK (DJD)

KOLLETTIVO STESI (TV) +

DJSET

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“I’m old & my movies too” by DJD 49

Siamo nel 1966, nelle sale c i n e m a t o g r a f i c h e Michelangelo Antonioni, il f e r r a r e s e r e g i s t a antineorealista, porta la sua ultima pellicola: Blow up. Il film stravolge e sconvolge, sebbene non si distacchi grandemente dal discorso sulla solitudine de l l ’ essere umano, già affrontato nel la tri logia sull’incomunicabilità de "La notte", "L'eclisse" e "Deserto rosso". La novità e lo stravolgimento di Blow up però, derivano dal fare di q u e s t e a s s e n z e d i c o m u n i c a z i o n e e d i quest’intima indifferenza, l’estetica portante del film stesso. Thomas, il protagonista interpretato dall’inglese David Hammings (divenuto poi noto

con l’argentiano "Profondo Rosso") è un solitario fotografo londinese, disinteressato ad ogni aspetto, significante o significato, della realtà. Siamo in una swingin’ London sfacciata, libertina, distratta e vuota, ed è proprio in mezzo a questo vuoto che la pellicola muove le proprie forme disegnate da oggetti che perdono ogni senso: ogni gesto o segnale finisce per diventare casuale, riempitivo, svuotato appunto di qualsiasi perché. Thomas si muove, come fosse egli stesso un oggetto, tra modelle in cerca di successo, feste a base di alcool e droghe, momenti di finta aggregazione e di trascinata solitudine, nei quali il senso dell’esistenza appare ancor più rarefatto,

inafferrabile. Solo una vicenda di presunte gelosie e omicidi che Thomas nota abilmente ingrandendo uno dei propri scatti, e la sensazione di aver salvato la vita a un uomo, muoveranno nel fotografo un m agg i o re i n t e re s s e e attaccamento all’esistenza quotidiana, fino a quando, presa coscienza di non aver realmente fatto parte di questo giallo, si ritroverà solo in un prato ad osservare e poi partecipare a una partita di tennis immaginaria ove i giocatori altro non sono che mimi mascherati coi volti dipinti. Da qui il messaggio e l’intento del regista: e se fosse proprio ciò che ci appare irreale, vuoto e privo di senso, il reale? E se tutta la nostra intera esistenza non fosse altro che un gioco mimato, suggerito? E se l’unica via per ritrovare un senso del vivere quotidiano r i s i e d e s s e n o n n e l l e quotidiane azioni tangibili ma in ciò che vero non ci pare? Ecco che allora, se tutto ciò si rivelasse esatto, anche l’arte e il cinema stesso, non sarebbero che i luoghi della non realtà e l’abilità di un artista, di un regista, diverrebbe non il mostrarci diversamente la verità del reale ma palesare piuttosto la verità della finzione. Mi sento di poter offrire una più banale chiave di lettura di questo film. Forse è d i f f i c i l e immaginare, o ricostruire oggi l 'effetto

dirompente che dovette avere "Blow-up" sul pubblico, almeno per un doppio motivo: da una parte, la fascinazione della "Swingin' London" di cui tutto il film è permeato, che nel pieno deg l i ann i ' 60 doveva rappresentare un'idea di novità, di bellezza, di colorata contemporaneità; dall'altra, lo sgomento e lo stupore di una storia "aperta", dove neppure il finale può aiutarci a sciogliere l'enigma che ha preso corpo nel corso del film. Questo di Antonioni era il primo film in cui l'ambiguità della storia narrata fosse tanto forte, così da l a s c i a re l o s p e t t at o re nell'incertezza continua, e costringendolo a interrogarsi sulla natura stessa della visione. Le teorie sull' "opera aperta" fatte conoscere al grande pubblico da Umberto Eco trovavano così, quattro anni dopo l'uscita del saggio di Eco, espressione cinematografica. Ma, insieme con lo sgomento, il soggetto del film crea anche nello spettatore una inattesa euforia: la sensazione che la macchina, in questo caso quella fotografica, possa rivelare aspetti del reale che l'occhio non è capace di cogliere. Erano gli anni del boom della fotografia e delle riviste fotografiche, e tutti gli appassionati fotoamatori si saranno sentiti dei piccoli David Hemmings in cerca del loro segreto, appassionante m i s t e r o d a s v e l a r e .

BLOW UPdi Michelangelo AntonioniAnno : 1966da un racconto di Julio Cortazar

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di Emanuela Virago - www.viragoentertainment.it

Descriviti con 4 parole...Ahahah, mi sembra di esserea 'The Club' solo che non ho bevuto.Direi pallido, cinico e metereopatico

Descriviti con 4 parole...Rockettaro,vintage,tatuato, innamorato(vi aspettavate le risposte alla 'The Club?!)

Il tuo Dj GURU ...Assolutamente FatBoy Slim

Il tuo Dj GURU ...2ManyDjs

La canzone più bella del secolo passato ...Like A Rolling Stone di Bob Dylan. Inarrivabile. Esoterica. Rock'N'Roll e poesia allo stato puro

La canzone più bella del secolo passato ...While My Guitar Gently Weeps

Il remix più azzeccato degli ultimi 5 anni ...Non è facile…direi Kids degli MGMT remixata dai Soulwax

Il remix più azzeccato degli ultimi 5 anni ...MGMT – Kids (Soulwax Rmx)

Fai un complimento a S&VSiete bravi, cazzo! Mica è facile mandare avanti un magazine.

Fai un complimento a S&VDate spazio alle nuove realtà ed è un complimento che vi fate da soli, bravi!

E ora una criticaCi sono poche foto di donne nude

E ora una criticaSound&Vision potrebbe sembrare il nome di un'ottica nella quale canti mentre ti cambiano le lenti (hey! me l'avete chiesto voi…)

Dove ti troviamo?WWW.ELECTROBOOGO.COM - WWW.GAINONTOP.COM - WWW.TUNZTUNZRECORDS.COM

Dove ti troviamo?ovunque, facebook, myspace, twitter. Basta digitare Simofonik

Amanetta..cioè?Cioè sempre col pedale al massimo nel grande circuito della vita. C'è un tempo per frenare ed uno per accelerare. Adesso noi acceleriamo, balliamo sulle macerie del mondo perché non ci va di fare altro. Molto punk-rock.

Amanetta..cioè?Tagliare e cucire centinaia di samples e riff.

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Nella Londra del 1818, il ventitreenne John Keats (un sempre delizioso Ben Whishaw – “Io Non Sono Qui”, “Ritorno a Brideshead”) e la sua vicina di casa Fanny Brawne (Abbie Cornish – “Paradiso+Inferno”, “Elizabeth: The Golden Age”) si c o n o s c o n o s u l l ' o n d a dell'interesse della ragazza per le poesie del giovane talento della letteratura, fresco della pubblicazione di “Endymion”. Un fidanzamento tormentato dalle disperate condizioni economiche del poeta e della tubercolosi, malattia che poco prima aveva portato via il fratello minore dell'artista e che lo costringe a partire per Italia, dove troverà la morte nel 1821. Una pellicola poetica e struggente, che dipinge un amore incontrastabile e sottile perpetrato attraverso gli occhi di Fanny, personaggio dal grande carisma intellettivo (come Isabel Archer in “Ritratto di Signora” di Henry James) mitigato dalla crudeltà della realtà avversa, in perfetto stile

romantico. La regista e sceneggiatrice Jane Campion (già premio Oscar per “Lezioni di Piano”) instaura una trama che si discosta dall'essere un semplice ritratto biografico del poeta, e che, al contrario, riflette abbondantemente sull'influenza del sentimento amoroso sul potere creativo dell'artista protetto quasi fraternamente dall'amico Charles Brown (Paul Schneider - “L'Assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford”), conscio della distrazione che Fanny porta a John. Ma Fanny è la musa divina e amata, seppur molto diversa per affezione realistica al mondo, dal pensieroso e sognatore Keats. Una riflessione cinematografica sul ruolo della donna, della musa e dell'amore nell'arte romantica, che riuscì a strappare il poeta all'accademia, infondendo il romanticismo stesso nella vita al di là degli scritti. E come John Keats dipinse nella sua più celebre poesia “Ode ad un'urna Greca” con il concetto di Negative Capability, secondo cui a r t e e b e l l e z z a s i mani festerebbero anche attraverso il mistero e l'incapacità di risolvere i problemi, e quindi anche nei tormenti privati su cui indagare intimamente, l'amore di Fanny e John sarà più forte e duraturo della vita stessa, persino nel turbamento e nella distanza. La quotidianità della società inglese di inizio '800 e il suo ordine verranno così spezzati dalla brama di un amore che possa donare l'eternità all'artista, che diventerà uno dei più immensi protagonisti della poesia romantica. John Keats, l'uomo il cui nome fu scritto sull'acqua.

Cine & Teatro Preview by Ilaria Rebecchi 52

BRIGHT STAR

Regia: Jane Campion Durata: 110' Data di uscita: 05 Febbraio 2010 Prende vita dagli Album,

racconti teatrali costruiti dal'64 all'84, nei quali i personaggi crescono da uno spettacolo all'altro, mescolati ai testi più recenti, “La Macchina del Capo”, dove il protagonista, Nicola, bimbo alle prese con l'uomo nero e le “femmine”, cresce attraverso gli occhi, la voce e le parole del sempre magnifico Marco Paolini, tra relazioni umane, memoria e un intricato e commovente rapporto tra padri e figli di ieri e oggi. Per tessere questa trama polivalente, Paolini unisce storie vecchie e nuove, accompagnato da Lorenzo Monguzzi (Mercanti di Liquore) alla chitarra, per narrare di un'infanzia non protetta dalle fobie degli adulti, della periferia e della fretta di crescere, tra nostalgie erranti e p e r l e d i s a g g e z z a .Uno spettacolo di ricordo e

storia , che indaga con apparente sempl ic i tà e dissacranti genialità sceniche nell'evoluzione culturale della periferia italiana, che Paolini assembla con certosina ricerca tra battute e realtà, seguendo al meglio il proprio percorso di istrionico protagonista della s c e n a t e a t r a l e c o n t e m p o r a n e a , e argomentando con arguzia la fondamen ta l e e s senza popolare intrisa di ironie beffarde di un romanzo sull'infanzia, privo di volgarità e incantevole nella comicità nostalgica. Le prossime date dello spettacolo: 4-7 febbraio

, 9-10 febbraio , 11 febbraio

, 12 febbraio , 13 febbraio , 23- 24 febbraio 25 febbraio , 26 febbraio 27 febbraio

, 9 marzo

Bologna RiminiPavullo nel Frignano

(MO) Vignola (MO)Correggio (RE)

Lumezzane (BS),Cremona

Vicenza, Porto Viro Rovigo.

“La Macchina del Capo”:il meglio di Marco Paolini

di Ilaria Rebecchi

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La Corte dei ReFebbraio 2010

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si inizia alle ore 18.30 !

Domenica 21

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“ART Preview” di Lara Lago 56

Lontani i tempi della modifica in post produzione, del belli a tutti i costi, del modificati, schiariti, contrastati, photoshoppati. Lontani i tempi del “tutti uguali”. Con una Polaroid si era, e Eastant ci mostra che tutt'ora si è, spontanei, unici, liberi, con i colori del reale, con le smorfie di chi durante il flash non è riuscito e tenere aperti gli occhi, con l'istantaneità dell'ognuno diverso da sé. E poi l'attesa. Scattare con una Polaroid vuol dire magia: armeggiare con un aggeggio che non assomiglia nemmeno più ad una macchina f o t o g ra f i c a , s c e g l i e re l'inquadratura, sperare che non si tratti dell'ennesima foto da buttare fisicamente nel cestino, e non solo da spostare nell'icona, e poi attendere, sventolare, fare asciugare. E poi sorridere oppure scrivere a pennarello l'emozione di un attimo. “Momenti all'apparenza

sconnessi. Nebbia e frammenti ad una prima occhiata. Quotidianità e connotazione racchiusi in sottili cornici bianche.” Scrive così Irene Giolai Pollini nella presentazione dell'ennesima sfida made by Infart presentata all'Ortobotanix dell'Ale's di Cittadella tra fine gennaio e i primi di febbraio, una commistione delle opere di cinque fotografi del nord est che immortalano il loro presente, ognuno a proprio modo, diversi tra loro per stili e tecniche, ma con una panoramica comune sulle infinite possibil ità espressive di un mezzo che nel 2010 sancirà il suo ritorno con la produzione di nuove macchine e di pellicole istantanee. E queste foto parlano: dei colori freddi nel freddo del nostro nord est, dei particolari dimenticati, della crudeltà avvolta in una nebbia di stress. Sono cinque storie diverse eppure sono la stessa

storia: di ricordi, di nature morte, di animali morti per davvero, di figure retoriche che trapelano da uno scatto, uno solo, nella sua unicità. E ancora una volta Infart con Ortobotanix si contraddistingue per una cifra narrativa che non segue percorsi già tracciati ma si avventura in nuove sfide che rimettono l'arte nelle mani dei giovani, i veri protagonisti in grado di dare una nuova anima a strumenti non sempre nuovi. Eastant è solo l'ultima delle iniziative Ortobotanix, il quartiere generale scelto dal collettivo Infart: “Ironia della sorte, abbiamo scelto come casa basa per le nostre manovre future proprio la zona da cui due anni fa è iniziata l'avventura, di fronte alla Casa

di Pozzetto che tanto ha incuriosito il pubblico veneto- hanno spiegato I patron del progetto che da anni sta risvegliando la scena vicentina- Ortobotanix non è altro che la location ideale nella quale continuare quel progetto partito quasi per scherzo e che ad oggi invece rappresenta una solida realtà e un punto di r i fe r imen to pe r l ' a r t e con temporanea p iù i n particolare per la street art italiana.” Il posto ideale dove al lestire mostre, creare happening, eventi, incontri e dibattiti. Dove accogliere visitatori che arrivano da tutta la regione per respirare un po' di quel fermento chiamato Infart, p e r ve d e re e m o z i o n i istantanee chiamate Eastant.

INFART IN UN EASTANT

Ph. di Francesco Roverato

Ph. di Andrea Simonato

Ph. di Andrea Simonato

Ph. di Gianluca Cherubin

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La solenne bellezza di Mario Sironi, la genialità di Man Ray, l'eleganza di Valentino, la p ove r t à en i gmat i c a d i Michelangelo Pistoletto, la ricerca psicologica attraverso la fotografia di Walker Evans, la progettazione simbolica di E t t o r e S o t t s a s s , l a straordinaria sensualità di Versace, l'informalità vissuta di Alberto Burri..... questi e tanti altri rappresentanti dell'arte del secolo passato sono i protagonisti indiscussi della straordinaria rassegna ospitata nella città di Parma a partire da Sabato 16 Gennaio: NOVE100. Arte, fotografia, architettura, moda, design. Sono oltre 1000 le opere presenti alla mostra, tu t te p roven ient i da l lo stupefacente archivio dello

CSAC (Centro Studi e Archivio d e l l a C o mu n i c a z i o n e dell'Università di Parma, fiore a l l 'occhie l lo del centro emiliano) creato da Arturo Carlo Quintavalle e Gloria Bianchino e capace di imporsi nel corso degli ultimi anni come il più importante fondo sul Novecento esistente in Italia, con un totale di ben 12 mi l ion i d i rea l izzaz ioni comprese nella totalità delle d i s c i p l i n e s v i l u p p a t e dall'uomo in ambito artistico. Un vero e proprio paradiso del genio mondiale del secolo in esame, “diviso” nelle 3 sedi di competenza del polo culturale c i t t ad i no : Pa l azzo de l Governatore (ove si ha la possibilità di vedere capolavori di Pop Art, Espressionismo

“THE ISLE OF ART” di Ambra Rebecchi 57

astratto, Transavanguardia, Natu ra l i smo, I n fo rma l e, Chiarismo, Arte Povera e 600 immagini capaci di “narrare” la storia della fotografia dalla sua origine, con dagherrotipi e opere di Nadar, passando per i fratelli Alinari, analizzando la sperimentazione surrealista e dadaista di Man Ray, il d o p o g u e r r a d i M a r i o Giacomelli, la modernità di Mimmo Jodice, l'America dei reportage di Walker Evans e D o r o t h e a L a n g e , l a m e t a m o r f o s i p o r t a t a all'irriconoscibilità dei soggetti di White, ecc...); Galleria San Ludovico (nella quale è disposta la collezione di

Visioni di un secolo artisticoIl Novecento a Parma

NOVE100. Arte, fotografia, Architettura, Moda, Design (16 Gennaio – 25 Aprile 2010)

Parma - Palazzo del Governatore, Galleria San Ludovicohttp://www.palazzodelgovernatore.it/nove100/

disegni, documenti, riviste, fotografie, abiti ed accessori concentrata sul passaggio “storico” dalla Couture al Prêt à porter); finendo con la sede delle Scuderie della Pilotta, nelle cui stanze sono riuniti i maggiori nomi dell'architettura italiana del '900 attraverso un vasto numero di progetti, disegni, plastici ed oggetti di firma straordinaria (da Gio Pont i a B runo Munari , passando per Pollini, Nervi, Zavanella e tanti altri). Un magnifico evento capace di illuminare il 2010 con le eccezional i stel le del firmamento artistico italiano e mondiale.

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