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Starebene in Sicilia Il Magazine della Salute Periodico di informazione scientifica Numero 8 Anno II / Ottobre 2015 Nuovo Assessore alla Sanità Concorsi all’ASP I disturbi dell’Alzheimer La dialisi alle Egadi Le abitudini alimentari errate I nostri grani L’alluce valgo Via il dolore con l’ipnosi La prostata Ritorno in palestra Biobanche in Sicilia Scegliere un animale Donare gli organi

Starebene Ottobre 2015

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Numero di ottobre 2015 della rivista Starebene - Edizione di Trapani

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Starebenein Sicilia

Il Magazine della Salute

Periodico di informazione scientificaNumero 8 Anno II / Ottobre 2015

Nuovo Assessorealla Sanità

Concorsi all’ASP

I disturbi dell’Alzheimer

La dialisi alle Egadi

Le abitudini alimentari errate

I nostri grani

L’alluce valgo

Via il dolore con l’ipnosi

La prostata

Ritorno in palestra

Biobanche in Sicilia

Scegliere un animale

Donare gli organi

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Starebene a Trapani / Aprile 2015 3

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in questo numeroGucciardi incontragli infermieri

Disturbi comportamentalinell’Alzheimer

Concorsi all’Asp,513 posti

supplemento a trapanipiù

reg. tribunale di trapani n.350 del 13/03/2013

La dialisi alle egadi dal prossimo anno

L’alluce valgo

i nostri grani

Le abitudini alimentari errate

il carcinoma della prostata

Le biobanche in sicilia

L’editorialedel DirettoreWolly Cammareri

Siamo tornati! Sopravvissuti ad una eccezionale calura estiva. I metereologi la segnalano come la più calda estate degli ultimi 150 anni, con l’autunno ritorna in di-stribuzione il nostro magazine della salute. La sosta non è servita certamente per riposarci, all’edi-zione cartacea del nostro giornale e alla pagina Facebook si è ag-giunto un nuovo strumento mul-timediale starebeneinsicilia.it il nostro sito che trovate on line.Facilmente consultabile, con den-tro le edizioni di Trapani e Messi-na, ricco di consigli e di contatti

con i nostri esperti. Ma torniamo a questo numero, ci interessiamo in particolar modo dell’autunno e degli squilibri psico-fisici che il cambio di stagione comporta. Da questo numero avremo anche del-le pagine dedicate ai nostri amici a quattro zampe e poi gli imman-cabili consigli dei nostri esperti per aiutarvi a starebene.Buona lettura e buona salute!Il nostro giornale è media-partner di un importante evento cultura in corso a Taormia, un omaggio a Pier Paolo Pasolini, nell’ambito della rassegna Tao-buk.

Direttore Direttore scientifico

Grafica

WOLLY CAMMARERIANGELICA DI SCALAFANIVITO MALTESE

E... state bene!Autunno, si cambia

Per le vostre segnalazioni: [email protected]: 391 3523270Facebook: starebeneinsicilia

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Il Magazine della Salute

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a cura diPiero MessanaAddetto stampa IPASVI Collegio di Trapani

Come affermato nell’icnontro con gli infermieri svoltosi a Trapani, l’asses-sore regionale alla salute, l’on. Baldo Gucciardi, ha portato a termine una celere, ma dettagliata, ricognizione in tutte le Aziende  Sanitarie e ospe-daliere della Sicilia. A tutti i direttori generali ha suggerito, con determina-zione, di istituire il Servizio Infermie-ristico attraverso la creazione di Unità Operative. L’impegno era stato assunto  dall’as-sessore Gucciardi, nel corso del lungo e articolato “faccia a faccia” svoltosi nella sede Ipasvi di Trapani alla presenza dei presidenti di tutti gli organismi provinciali degli infer-mieri della Sicilia. A fare gli onori di casa il presidente del coordinamento regionale Ipasvi, il siracusano Seba-stiano Zappulla, e il suo vice Filippo Impellizzeri, alcamese, presidente del collegio infermieri della provincia di Trapani, che hanno più volte ringra-ziato Gucciardi per la sua estrema ca-pacità di ascolto e per la sua grande disponibilità. Due ore e mezza di serrato confron-to con l’assessore regionale capace di ascoltare, con attenzione, i problemi e le istanze di tutte le province sici-liane, da Siracusa a Trapani, da Mes-sina ad Agrigento passando da Enna e Caltanisstta. La categoria ha segnalato numerosi casi, in tutte le zone della Sicilia, di turni ospedalieri in cui la presenza degli infermieri, in corsia, non è as-solutamente adeguata al numero di degenti. Livelli Essenziali di Assisten-za (LEA) messi quindi a serio rischio. Secondo l’Ipasvi, con le nuove dota-zioni organiche scaturite dalle nuove linee guida assessoriali, accadrebbe la stessa cosa: non si potranno garan-tire all’utenza il rispetto di standard assistenziali adeguati. L’assessore a riguardo, parlando dei dolorosi tagli imposti dal decreto Balduzzi, ha invitato gli infermieri a segnalare, con tempestività, ogni dis-servizio ed ogni cattiva organizzazio-ne del personale infermieristico. Il coordinamento regionale degli in-fermieri ha poi affrontato la questio-ne degli Operatori Socio Sanitari che,

in molti ospedali, vengono sostituiti da personale non qualificato (ope-rai). La penuria di OSS, in molti casi, produce anche il demansionamento degli infermieri costretti a effettuare interventi non di loro competenza. Anche qui, ovviamente, sarebbe da migliorare, e notevolmente, il rappor-to numerico fra OSS e degenti. Nel periodo in cui era assessore Lu-cia Borsellino, gli infermieri avevano

presentato degli emendamenti alle guide assessoriali. Le loro proposte, però, sono rimaste soltanto sulla car-ta. Adesso, però, tornano alla carica per migliorare le guide assessoriali che daranno vita ai nuovi atti azien-dali e quindi alle nuove piante orga-niche, rilanciando alcune proposte fra le quali la rideterminazione del rapporto medico-infermiere che an-drebbe migliorato nella misura di due infermieri per ogni medico. L’assessore Gucciardi, che ha ribadi-to la volontà di andare verso nuovi concorsi nella sanità siciliana (me-dici, infermieri, OSS, tecnici e anche amministrativi), ha dato appunta-mento per il prossimo mese di otto-bre quando incontrerà nuovamente il coordinamento regionale Ipasvi per fare il punto sulle criticità evidenziate nell’incontro trapanese.

Gucciardi incontra Gli infermieriL’Assessore ALLA sAnità, BALdo GucciArdi, incontrA A trApAni i diriGenti reGionALi deLL’ipAsVi, orGAno che rAGGruppA tutto iL personALe infiermeristico.

E’ Baldo Gucciardi il nuovo asses-sore regionale alla Sanità. Lo no-minato il presidente della Regione Rosario Crocetta. “D’intesa con il segretario del Partito Democratico Fausto Raciti, il vicesegretario na-zionale Lorenzo Guerini e con il sostegno di tutte le forze di mag-gioranza – ha detto Crocetta – in oc-casione dell’annuncio del nuovo in-carico, ho proposto l’assegnazione della delega di assessore alla Salute all’on Baldo Gucciardi, la proposta è nata dalla considerazione che è necessario continuare il lavoro av-viato con Lucia Borsellino, insieme ad una personalità di alto profilo e di grande esperienza tecnica. Guc-ciardi oltre ad essere capogruppo del PD all’Ars, è dirigente dell’Asp in aspettativa”. Secondo Crocetta la nomina di Gucciardi consentirà di “aiutare in quel dialogo unitario con la società, indispensabile per portare avanti qualsiasi riforma.

La provincia di Trapani riTorna ad essere rappresenTaTa in seno aL Governo reGionaLe. L’on BaLdo Gucciardi, saLemiTano, depuTaTo aLL’ars da Tre LeGisLaTure è iL nuovo assessore reGionaLe aLLa sani-Tà. arrivaTi i primi impeGni per iL TerriTorio: Lo sBLocco dei concorsi e iL finanziamenTo per La radioTerapia aL s. anTonio aBaTe.

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513 NUOVI MEDICI, INFERMIERI E OPERATORI SANITARI PER le ASP E OSPEDALI DEL TRAPANESE. AP-PROVATA DALLA CONFERENZA DEI SINDACI LA NUOVA DOTAZIONE ORGANICA PROPOSTA DALL’ASP DI TRAPANI. L’ASSESSORE ALLA SANI-TA’, BALDO GUCCIARDI, ASSICURA CHE PRESTO VERRANNO BANDITI I CONCORSI.

Presto potrebbe finire il disagio nei nosocomi trapanesi.Con la nuova do-tazione sono previsti per l’ASP trapa-nese 513 nuovi posti. Di questi 153 saranno medici, 136 infermieri, di cui 33 infermieri pediatrici, il resto operatori socio-sanitari e ausiliari.Erano presenti i sindaci di Trapani Vito Damiano, che la presiede, di Marsala Alberto Di Girolamo, di Ca-stelvetrano Felice Errante, l’assessore Vito Bilardello per Mazara del Vallo, oltre a una rappresentante del comu-ne di Alcamo. Per l’ASP erano pre-senti il direttore generale Fabrizio De Nicola, il direttore sanitario Antonio Siracusa, quello amministrativo Wal-ter Messina e il direttore del distretto di Trapani Osvaldo Cono Ernandez.Trapani è stata adeguatamente atten-zionata per l’effettivo bisogno delle risorse umane necessarie a garantire i livelli essenziali di assistenza, con adeguati standard di efficacia nell’am-bito della rideterminazione della Rete approvata da Regione e ministero, che della compatibilità economica e finanziaria, nel rispetto del tetto di

spesa rideterminato dall’assessorato regionale alla Salute in 191 milioni e 463 mila euro. Il direttore generale dell’ASP Fabrizio De Nicola ha voluto ringraziare l’assessore Baldo Guc-ciardi che ha incrementato questo tetto di alcuni milioni di euro”.Nello specifico l’ospedale di Trapa-ni avrà 136 nuovi posti in dotazione, Alcamo 43, Pantelleria 39, Marsala 139, Salemi 13, Mazara del Vallo, 92 e Castelvetrano 51. “Sano stati istituiti nuovi reparti – ha comunicato il direttore generale – mentre altri da strutture semplici diventano strutture complesse. Sono stati messi in sicurezza tutti i punti nascita della provincia, di cui non è prevista alcuna chiusura, nemmeno Pantelleria che è stato autorizzato in deroga, ivi comprese le guardie attive H24 sia anestesiologica che pediatrica. Particolare attenzione è stata prestata alla determinazione di

un adeguato fabbisogno di risorse umane nelle aree di emergenza, pre-vedendo un incremento di personale nei pronto soccorso, che saranno tut-ti dotati di OBI, l’osservazione breve intensiva. Viene inoltre incrementato il numero degli anestesisti così che le sale ospedaliere in tutti i nosocomi potranno operare H12 ”.Nel presidio ospedaliero di Trapa-ni viene creato inoltre un polo car-diologico-emodinamica e chirurgo-vascolare. Un altro polo sarà quello oncologico, con le Unità Operative Complesse di Oncologia, di Anato-mia patologica di Radiodiagnostica, con screening mammografico, ed è in progetto la Radioterapia.All’ospedale di Marsala viene aggiun-ta alla Chirurgia generale la chirur-gia laparoscopica, l’Urologia diverrà struttura complessa ad indirizzo on-cologico, viene trasferito da Trapani il reparto malattie infettive e viene previsto un ambulatorio di oncologia.A Mazara del Vallo, dove è prevista la Radioterapia, viene aggiunta una struttura semplice di Chirurgia on-cologica, mentre l’oncologia di Ca-stelvetrano, per la particolare qua-lificazione ricevuta, viene elevata a struttura dipartimentale.

“Entro il 30 novembre atto di indi-rizzo e pianta organica dovranno es-sere approvati dalla Regione, in ma-niera così da poter bandire mobilità e concorsi per coprire i posti vacanti con nuovo personale”.

aSP: 513 PoSti a concorSo

notizie dall’aSP

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E’ stato il tema trattato nel corso di un importante corso tenutosi, sabato 19 settembre, nella sala conferenze dell’Ordine dei Medici a Trapani. L’incontro scientifico diretto dalla Dott.ssa Mariella Ingrasciotta, pedia-tra, è stato fortemente voluto dal Pre-sidente dell’Ordine Rino Ferrari con lo scopo di poter offrire un importan-te giornata di formazione grazie agli interventi di autorevoli relatori fra cui Dottori Alfonso e Attilio Varricchio, Prof. Riccardo Speciale, Prof. Nicola Mansi e Prof. Antonio Della Volpe.Scopo del convegno è stato quel-lo di offrire nozioni aggiornate e semplici, terapie e diagnosi utili ai professionisti nella pratica quoti-diana. La maggior parte delle pato-logie dei primi anni di vita, interes-sano le prime vie aeree -commenta la Dott.ssa Ingrasciotta- il naso è un organo centrale nella fisiopatologia del distretto rino-sinuoso-faringo-timpanico, la salute di tutto l’albero respiratorio dipende dal suo buon funzionamento;conoscere l’anatomia funzionale di questo distretto è estre-mamente importante per poter ben affrontare le patologie che da esso dipendono.La qualità di vita di ogni singolo in-dividuo è anche correlata alla sua pervietà respiratoria nasale. La con-gestione di queste zone è la prima tappa patogenetica della flogosi del distretto rino-sinuso-faringo-timpani-co. Le patologie connesse alle vege-tazioni adenoidee costituiscono un vero incubo per i genitori di bambini tra i 2-6 anni. Se la congestione nasale diventa cro-nica -continua la Dott.ssa Ingrasciot-ta- oltre ai sintomi respiratori speci-fici (rinorrea, prurito, starnutazioni, iposmia etc) si determinano una se-rie di alterazioni del sonno che vanno dal russamento semplice fino alla sin-drome delle apnee ostruttive nottur-ne che determinano disturbi diurni, come incapacità di concentrazione, sonnolenza, irritabilità, cefalee. Il bambino con apnee ostruttive ha difficoltà a respirare con il naso, deve obbligatoriamente respirare con la bocca, presenta difficoltà ad addor-mentarsi, assume posizioni atipiche durante il sonno per cercare di ridur-

re l’ostruzione delle vie respiratorie.Durante le ore diurne questi bam-bini sono spesso iperattivi, irritabili, possono presentare inappetenze con rallentamento della crescita ponde-rale e scarso rendimento scolastico, problemi molto comuni e frequenti che richiedono una diagnosi corretta e, a secondo della situazione e dell’e-tà, una appropriata terapia medica o chirurgica che può notevolmente mi-gliorare la qualità di vita del bambino e di tutta la famiglia.Nel corso dell’incontro -continua la Dott.ssa Ingrasciotta- ci siamo con-frontati sullo stridore laringeo e la di-spnea del neonato: motivo di allarme e apprensione, clinicamente caratte-rizzato dalla presenza, sin dai primi giorni di vita, di uno stridore laringeo inspiratorio associato a cianosi, scar-so incremento ponderale e disturbi alimentari.   Un giusto approccio neonatologo-otorino può risolvere in vari modi, a seconda dei casi, il problema. Nel corso del convegno si è parlato di quanto sia estremamente importante

la diagnosi precoce e la terapia della sordità pediatrica. La sordità infatti può compromettere o ritardare l’ac-quisizione e la produzione del lin-guaggio verbale. Un precoce ripristino della funzione uditiva in un bambino sordo può evi-tare un grave disagio psicologico e il ritardo dell’acquisizione del linguag-gio. Se il bambino con disagio uditivo non viene precocemente individuato, spesso viene etichettato come ipe-rattivo, apatico, disaffettivo o peggio affetto da ritardo mentale; ecco l’im-portanza dello screening uditivo che permette di sospettare precocemente un deficit uditivo che se diagnostica-to dovrà essere approfondito con ul-teriori indagini e dovrà essere preso in carico da una struttura audiologica ben organizzata. Per concludere, diagnosi precoce, collaborazione tra pediatri , otorini, audiologi, e logopedisti, una equipe multidisciplinare che si prenderà in carico il piccolo paziente, conclude la Dott.ssa Ingrasciotta.

corSo formativo Sulle PatoloGiedelle alte vie aeree nei Primi anni di vita

notizie dall’ordine dei medici

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La Malattia di alzheimer e› una malat-tia cronica neuro-degenerativa, pro-gressiva, irreversibile, che colpisce il cervello e che porta alla perdita delle funzioni cognitive ed alla comparsa di disturbi comportamentali. La malattia distrugge la memoria, il linguaggio, il pensiero ed il ragionamento e via via porta ad un peggioramento della vita di relazione riconducibile alla perdi-ta della propria reazione comporta-mentale. I sintomi cognitivi e le turbe comportamentali trasformano le per-sone rendendole   diverse ed irrico-noscibili. Sfido chiunque a rimanere senza ansia, paura, irritabilità, agita-zione, aggressività, smarrimento, nel momento in cui cresce la frustrazione perché non si riconoscono i luoghi, non si ricordano le persone o la paro-la resta inceppata nella bocca.L›esordio della malattia, avviene con manifestazioni cognitive - il paziente dimentica i nomi di oggetti, di per-sone o dove ha posato gli oggetti - o con manifestazioni comportamentali -ansia, irritabilità, depressione, apa-tia,  insonnia- che difficilmente, tra i familiari e i non addetti ai lavori, fa pensare ad una demenza ed in parti-colare ad una demenza di Alzheimer.Nella fase tardiva frequentemente, ma non necessariamente, compa-iono disturbi comportamentali più significativi quali l›agitazione, l’ ag-gressività, i deliri, le allucinazioni e l›allontanamento da casa.  È sempre importante ricordare che il compor-tamento aggressivo scaturisce dalla malattia e non dal malato. Infatti, in alcuni casi, anche persone con un carattere molto dolce possono com-portarsi in modo aggressivo. In parti-colare, di fronte all›agitazione di una persona affetta da Alzheimer, occorre innanzitutto ricercarne le cause orga-niche, per escluderle.  Infatti, un’infezione del tratto uri-nario o respiratorio, una difficoltà all›evacuazione (stipsi),  un›otite o una sinusite possono causare  do-lore, bruciore o anche vertigini che erroneamente possono essere asso-ciate all’Alzheimer. Escluse le cause mediche ci si orienta verso un pos-sibile effetto collaterale di un farma-

co.   Infine si giunge all’attribuzione dell’agitazione alla malattia di Alzhei-mer. Spesso l›agitazione associata all’ alzheimer si manifesta come una sensazione d’irrequietezza, anche a livello motorio - il paziente può rovi-stare nei cassetti, uscendo e rientran-do i vestiti per intere ore, entrare e uscire da una stanza senza mai  fer-marsi, all›allontanarsi da casa girova-gando senza voler più farne ritorno, presentare disinibizione sessuale   o spogliarsi e fare proposte a degli sco-nosciuti. Anche il comportamento notturno può essere caratterizzato da altera-zioni del sonno, con insonnia inizia-le, intermedia o finale, o alimentari, con variazioni in eccesso o in difet-to. Altri disturbi comportamentali, nell’ alzheimer, si manifestano come apatia, aggressività verbale (insul-ti, parolacce, bestemmie, linguaggio scurrile) o agita ( schiaffeggi, graffi, percosse, sputi), ripetitività ,   ansia ed esplosioni emotive ( disforia) al-terazioni dell’ ideazione, della perce-zione, del contenuto del pensiero e dell›umore. Da tempo ci si chiede se tale sintomatologia sia legata o meno ai disturbi cognitivi. La risposta è af-

fermativa in quanto i disturbi com-portamentali sono conseguenza di morte neuronale e non sono il risul-tato di una malattia cerebrale diffusa ma l›espressione clinica di processi cerebrali degenerativi localizzati nelle varie aree alle quali sono legate delle funzioni cerebrali specifiche. Le sedi cerebrali coinvolte sono i gangli della base, per l’acquisizione della memo-ria e dell’apprendimento, l’ippocam-po, essenziale per l’apprendimento della memoria e che si traduce clini-camente con la progressiva perdita della memoria recente e della capa-cità di svolgere compiti routinari,  la corteccia cerebrale, per la formazione del pensiero e del linguaggio, che si manifestano con l’impoverimento del ragionamento, le esplosioni emotive, l’alterazione del linguaggio. I sintomi psichiatrici comportamentali oltre ad avere un impatto negativo sulla ma-lattia stessa, hanno un impatto deva-stante sulla cura e sulla qualità di vita del paziente e della famiglia.  Infatti, molto spesso i familiari, impreparati a fronteggiare le trasformazioni e la pericolosità dei propri cari, decidono il ricovero presso strutture residen-ziali.

i diSturbi comPortamentali nella demenza di alzheimer

Dott. ssa Rossana Messina

Medico PsichiatraCell. : 349.7852182

[email protected]

a cura diRossana MessinaPsichiatra

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Dal prossimo anno i dializzati ega-dini avranno la possibilità di essere seguiti a Favignana.Sono tre i soggetti che hanno consen-tito il raggiungimento di questo im-portante risultato :l’ASP, il comune di Favignana e il Centro Dialisi Mucaria.Un progetto ambizioso ma di gran-de valenza sociale -ha commentato il direttore generale dell’asp di Trapa-ni, Fabrizio De Nicola-, un progetto subito sposato dalla nostra azienda, sempre attenta ad una migliore assi-senza sul territorio, a maggior ragio-ne quando si tratta di cittadini svan-

taggiati come gli isolani.Il centro di emodialisi di Favignana disporrà di apparecchiature moder-nissime e avrà otto posti letto per dialisi quotidiane che potranno rad-doppiare con due turni giornalieri, durante il periodo di maggior af-fluenza turistica.Abbiamo pensato di venire incon-tro alle esigenze della popolazione egadin a -afferma il dottor Filippo Mucaria- i dializzati residenti nell’ar-cipelago non avranno più bisogno di spostamenti sulla terra ferma per effettuare la dialisi, terapia sostituti-

va della funzione renale che avviene sottoponendo il sangue del paziente al principio fisico della dialisi, il san-gue viene fatto scorrere in un filtro presente all’interno della macchina in cui entra in contatto con una mem-brana semipermeabile attraverso cui passano solo (o almeno in maggior quantità) le sostanze tossiche che si desidera rimuovere. Attualmente gli isolani pre praticare la dialisi, a giorni alterni, sono co-stretti a raggiungere Trapani se non addirittura Palermo, con disagi fisici e costi non indifferenti-aggiunge il dottor Mucaria-il nostro centro sarà allocato nella più grande delle isole Egadi, in locali concessi dal comune e adeguati a norma di legge. Il ser-vizio nasce per venire incontro alle esigenze degli isolani ma guarda con attenzione alle potenzialità di acco-glienza turistica per i tanti dializza-ti che da ogni parte non rinunciano alle loro vacanze e poter scegliere Favignana anche per questo servizio potrebbe aprire una finestra in più per l’accoglienza.I l centro -assicura il dottor Mucaria- entrerà in funzione prima dell’inizio della prossima sta-gione estiva.

la dialiSi a faviGnanadal ProSSimo anno Si Può

Dialisi Mucaria

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VACANZE PER DIALIZZATInel cuore del Mediterraneo

Trapani e il suo splendido mare, la sua cucina e la sua storia. La collocazione in un

comprensorio di grande richiamo turistico costituisce un motivo di interesse in più per

i centri di emodialisi di Valderice ed Alcamo, che sorgono in due punti strategici della

provincia di Trapani ad un passo dalle più importanti località turistiche dell’hinterland.

Meta di turismo tutto l’anno, il trapanese e i suoi dintorni offrono la possibilità di rita-

gliare diversi generi di vacanza sul gusto personale dei visitatori, coniugando felicemen-

te svago e cultura, nella cornice di un clima piacevole in ogni stagione.

Basta citare alcuni luoghi ormai rinomati in ambito internazionale: ERICE, gioiello me-

dievale, sede del Centro di Cultura Scientifica Maiorana; SEGESTA, la principale città

degli Elimi che rappresenta uno dei più interessanti esempi di civiltà indigena in Sicilia;

MOZIA, dove è conservato intatto il più grande insediamento fenicio-punico di tutto

il mediterraneo; SCOPELLO, con i suoi suggestivi faraglioni ed un mare pulitissimo;

la riserva naturale dello ZINGARO, un paradiso per chi ama la flora e la fauna medi-

terranea; le ISOLE EGADI (Favignana, Marettimo, Levanzo) e PANTELLERIA definite

- Quattro perle in un mare di cristallo -, per i bellissimi fondali e le incantevoli grotte

naturali; SELINUNTE e le sue rovine, dove sorgevano otto grandi templi, un santuario

ed una serie di edifici del 600 A.C.. Da Trapani, inoltre, con un viaggio di appena due

ore di autostrada, è raggiungibile la mitica valle dei templi di AGRIGENTO.

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Starebene a Trapani / Giugno 201510

Un viaggio di mille miglia comincia con un primo piccolo passo; ogni nuova impresa, ogni nuova attività, ogni nostra fatica richiede un primo piccolo passo. Anche la rinoplastica è un viaggio, con i suoi preparativi, le sue valige, le sue guide turistiche, la sua cartina geografica… e la sua meta: un naso proporzionato che respira bene.Le tappe principali sono costituite dalla prima visita, dagli accertamenti preoperatori, dall’intervento chirurgi-co vero e proprio, dalla terapia po-stoperatoria e dai controlli a distanza. In molti casi il momento più diffici-le non è quello dell’intervento, ma il primo incontro con lo specialista.Ma come dialogare con il chirurgo? E cosa chiedergli?Il chirurgo e il suo paziente hanno molti punti su cui collaborare per migliorare il risultato dell’intervento. Ecco i principali:Definizione degli obiettivi. Il paziente deve chiarire bene quali sono i suoi desideri, le sue aspettative. Può suc-cedere che il paziente chieda un mi-glioramento estetico del naso, o più generalmente del volto, senza riusci-re a spiegare con precisione che cosa non va. In questo caso bisogna far emergere, attraverso un tranquillo e approfondito colloquio, i veri deside-ri del paziente. E per far questo, non c’è dubbio, lo studio delle fotografie del nostro naso costituisce il momen-to più importante del dialogo tra me-dico e paziente.R – radice del nasoD – dorso del nasoP – punta del nasoC – columellaA – ala nasaleStudio dello stato di salute generale. Prima di un intervento al naso è im-portante raccontare la propria storia, le malattie che abbiamo avuto e gli interventi chirurgici ai quali ci siamo sottoposti in passato. Ma anche even-tuali allergie sono importanti. Non dobbiamo avere segreti con il chirur-go! In ogni caso, prima dell’intervento, il paziente dovrà sottoporsi ad alcuni esami del sangue e a Elettrocardio-gramma per una verifica del suo stato di salute.Studio della funzionalità respiratoria. A tutti i miei pazienti richiedo sem-pre una TAC del massiccio facciale

per sapere se il setto è deviato e se ci sono altri ostacoli a una buona re-spirazione. In questi casi, l’intervento chirurgico non servirà solo a migliorare esteti-camente il naso ma anche a respirare meglio attraverso le narici.Preparazione psicologica all’interven-to. Forse hai paura? Vorresti migliora-re il tuo naso ma non hai il coraggio

necessario per sottoporti all’inter-vento? Non nascondere al chirurgo quello che provi. Chi si occupa di chirurgia è abituato a essere un po’ psicologo e il sostegno e i consigli che ti può dare sono, nella maggio-ranza dei casi, ciò che ti serve a supe-rare questa difficoltà.Terapia postoperatoria per un rapido ritorno alla vita di tutti i giorni. Nel periodo postoperatorio è di fonda-mentale importanza la cura e l’igiene del proprio naso per recuperare in fretta la funzionalità nasale. Di giorno vanno effettuati lavaggi en-donasali ripetuti con acqua di mare filtrata sterile (Tonimer Spray per esempio) mentre la sera, prima di addormentarsi, va applicato del gel nasale idratante come il Tonimer gel.Su questi e tanti altri punti, una franca e attiva collaborazione ha un effetto benefico sul risultato e sull’esperien-za che il paziente si accinge a vivere.Le informazioni riportate in questo articolo sono tratte dal libro “LA TUA RINOPLASTICA” che può essere sca-ricato gratuitamente dal sito www.fabiomeneghini.it in formato .pdf; il testo è stato scritto con parole sem-plici per aiutare il paziente a dialoga-re con il chirurgo.

rinoPlaStica: come collaborare col chirurGo

Professore a Contratto di Chirurgia Estetica del Viso presso l’Università degli Studi di Padova

www.fabiomeneghini.itClinica Casa Verde

Vespri, 118 – Trapani tel 0923-593893

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Starebene a Trapani / Giugno 2015 11

a cura diAngelica Di SclafaniBiologa

autunno e cibi antiStreSSIn autunno può capitare a tutti di sen-tirsi spossati arriviamo da una bella stagione che comunque sottopone il nostro fisico agli straordinari Il ner-vosismo, l›ansia e lo stress sono pro-blemi con cui si può facilmente avere a che fare anche in questa stagione e a risentirne non è solo l›umore, ma anche il fisico, alle prese con gli effetti dell›insonnia e problemi ga-strointestinali. Per stare meglio non dobbiamo subito riccorrere a farmaci è preferibile tentare prima con un diverso stile di vita, primo fra tutti un cambio di abitudini alimentari è importante evitare regimi alimentari squilibrati o troppo restrittivi, prefe-rendo, piuttosto, una dieta controlla-ta ed equilibrata unita ad una buona attività fisica.Il rientro al lavoro, a scuola e alla routine quotidiana, sempre più in un clima di incertezza economica e lavo-rativa, sono spesso causa di disturbi per un italiano su tre.Vi elenchiamo adesso delle regole va-lide per tutti. fare una buona prima colazione;evitare gli alimenti troppo calorici, i grassi animali, la carne rossa, gli alimen-ti raffinati e poveri di fibre, le bevande zuccherate e quelle superalcoliche;  ridurre il consumo di sale;evitare alcuni metodi di cottura e di conservazione, come l›affumicatura, la salatura, e la cottura ad alte tem-perature prediligere alimenti sempli-ci e freschi, come frutta e verdura, ricchi di antiossidanti, che favorisco-no le capacità cognitive, contrastano l›azione dei radicali liberi e aiutano a difendersi dai tumori;bere almeno un litro e mezzo d›acqua al giorno.Fra gli alimenti più preziosi da non farsi mancare ci sono il pesce e le noci, ricchi di omega 3 che oltre ad aiutare a prevenire le malattie cardio-vascolari inibiscono la formazione dei radicali liberi e nutrono il sistema nervoso centrale, migliorando la qua-lità del sonno e dell›umore e favoren-do concentrazione e memoria.Magnesio e selenio, oligoelementi presenti nella frutta secca (noci) e

nelle verdure a foglia verde, possono favorire le funzioni cerebrali e con-trastare gli sbalzi di umore, così come la vitamina B12 e l’acido folico, con-tenuti soprattutto nel pollo, nel sal-mone, nei broccoli, nei fagioli e nel manzo.Anche cereali e legumi aiutano a superare stanchezza e difficoltà di concentrazione, mentre carne e latte sono un toccasana per chi è alla ricer-ca di un po’ di buonumore, perché, sono fonti di  triptofano, un precur-sore dell’ormone del buonumore, la serotonina.

Per quanto riguarda, invece, l’inte-stino, fare piccoli pasti composti da piatti semplici a base di carni magre o pesce, poco elaborati, ben cotti e accompagnati da molta acqua natura-le, frutta e verdura aiuta a combattere la sindrome dell’intestino irritabile, il meteorismo e la stitichezza.Sono da limitare caffè, fritti, insac-cati, alcol, cibi molto piccanti e lat-te, consumando la frutta lontano dai pasti che invece consiglia l’assun-zione di  probiotici  per ripristinare l›equilibrio della flora batterica inte-stinale.

con L’ArriVo deLL’Autunno iL ciBo può AiutArci Ad AffrontAre meGLio Lo stress A cui sottoponiAmo iL nostro sistemA psicofisico.

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Starebene a Trapani / Giugno 201512

a cura diCristina RiberaNutrizionista

L’obesità infantile è il risultato di diverse cause che interagiscono tra loro. In primo luogo è dovuta ad un’eccessiva e cattiva alimentazione, ad una ridotta attività fisica e a fattori di tipo genetico. Si manife-sta maggiormente se vi è una familiarità, infatti un bambino con i genitori obesi ha tra il 70 e l’80% di probabilità in più di andare incontro al sovrappeso rispetto a un bambino con genitori normopeso, per-tanto l’esempio della famiglia è fondamentale. In-tervenire durante l’età evolutiva è di fondamentale importanza per garantire risultati migliori e duraturi. I genitori dovrebbero educare i figli a una dieta sana ed equilibrata e non monotona. Una dieta che alter-ni ogni giorno tutti i nutrienti in quantità adeguate, assicurando la presenza di un giusto equilibrio tra apporto di proteine animali e vegetali (specie legu-mi e pesce), di zuccheri semplici e complessi (pane, patate, pasta o riso e meno dolci), di grassi animali e vegetali (preferendo l’olio di oliva allo strutto e al burro). Una dieta che fornisca un giusto apporto di vitamine, minerali ed alimenti integrali (importanti per il loro contenuto di fibre). Bisogna bonificare la casa da cibi “spazzatura” (sopratutto merendine, bibite zuccherate e dolci) ed educare il bambino a mangiare lentamente, poiché la prima digestione avviene in bocca. E’ fondamentale il consumo di una abbondante colazione s (cereali, latte o yogurt, frutta). Il rischio di disidratazione dei bambini è su-periore rispetto agli adulti pertanto è importante abituarli a bere frequentemente. La carne andrebbe consumata preferibilmente 3 volte alla settimana, di cui 2 volte bianca (es. coniglio, pollo, tacchino) ed 1 volta rossa (es. manzo, cavallo, vitello); il pesce 2 - 3 volte alla settimana, fresco o surgelato. I legumi secchi o surgelati (fave, ceci, lenticchie, pi-selli, fagioli..) andrebbero consumati almeno 3 volte alla settimana. I formaggi ed i salumi non più di 2 volte, come secondo piatto (preferendo il prosciutto crudo magro, bresaola, prosciutto cotto senza poli-fosfati). E’ importante invece il consumo dei cereali raffinati o integrali (pasta, polenta, riso, farro, orzo, fiocchi d’avena ecc..) e l’introduzione quotidiana del-

la frutta e della verdura di stagione, scegliendo colori sempre diversi. Non bisogna mai utiliz-zare il cibo come mezzo di ricompensa, consola-zione o minaccia. I ge-nitori hanno un ruolo chiave e fondamentale nella prevenzione dell’o-besità.

Il Needling o Skin Needling, in italiano Microperfo-razione Cutanea Rigenerativa (MCR), è una tecnica recente di biostimolazione meccanica anti-aging fi-nalizzata al ringiovanimento dell’epidermide ed alla correzione degli inestetismi cutanei.La rivoluzionaria metodica Skin Needling Verticale proviene dagli USA e consiste in un manipolo dotato di una cartuccia monouso con molteplici microaghi. E’ un trattamento indolore, innovativo, all’avanguar-dia, efficace e sicuro, tanto che può essere utilizza-to in aree delicate e difficili da raggiungere come il contorno occhi, contorno labbra e naso.Agisce rendendo la pelle più tonica, facendo regre-dire le rughe minori causate dalla lassità e riduce le aree di pigmentazione a macchie causate dal danno solare. E’ possibile, inoltre, ridurre le cicatrici d’acne o altre cicatrici, la porosità cutanea eccessiva, e per-sino gli inestetismi causati dalle smagliature cutanee in qualsiasi sede. La cute, per mezzo di piccolissimi aghi, viene sottoposta a micro perforazioni multiple, attraverso l’epidermide fino alla parte alta del der-ma, provocando una forte stimolazione dei fibrobla-sti a produrre collagene, acido ialuronico, elastina e fattori di crescita per migliorare l’idratazione, lo spessore, la tonicità e la distensione dell’epidermide.La microperforazione genera inoltre fattori di indu-zione infiammatoria provocando la generazione di nuove cellule del microcircolo dermoepidermico.E’ possibile utilizzare la biostimolazione cutanea in combinazione sinergica con il Needling utilizzando sostanze biorivitalizzanti o acido ialuronico.Il trattamento è raccomandato e ideale per:rilassamento e invecchiamento cutaneo, linee sottili e rughe, décolleté e mani, rughe del labbro supe-riore – codice a barre, ringiovanimento della pelle, riduzione delle piccole pigmentazioni, smagliature e cicatrici post-acneiche. Dopo il trattamento si ve-rifica un lieve arrossamento che può persistere per alcune ore nell’area trattata, alcune volte sino a 12-48 ore. E’ possibile tornare alle normali attività quo-tidiane da subito, ma è sconsigliata l’esposizione al sole subito dopo il trattamento.

obeSità infantile:Prevenzione e cura

Skin needlinG:rinGiovanire la cute

a cura di:Guglielmo Sirna TerranovaSpecialista in Chirurgia Generale

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Starebene a Trapani / Giugno 2015 13

Gli antichi Grani: la timiliaIl grano timilia, o grano marzuo-lo anticamente Tûmìnia Nigra (al-tre denominazioni sono  treme-lia,  tumminia,  trimminia,  tum-mulia,  diminia,  riminia, grano mazzuolo, marzuddu) è una delle 32 cultivar di frumento duro (Tri-ticum durum Desf. var. affine Ko-ern fa parte del gruppo dei tetra-ploidi  possiede 28 cromosomi.), coltivato nelle provincie di Agri-gento, Caltanissetta, Enna, Mes-sina, Palermo, Ragusa, Trapani è oggi ancora coltivato nell’entro-terra siciliano in particolare nelle vallate del fiume Salso Imera me-ridionale.Ha un ciclo breve con semina a marzo in collina, e anche prima nelle zone marittime; il grano era molto diffuso in Sicilia prima del-la seconda guerra mondiale. Veni-va seminato dopo autunni piovosi, quando altri grani non potevano essere seminati; è diffuso nel ba-cino mediterraneo ed è molto re-sistente alla siccità. Le sue farine, con poca acqua, permettono la produzione di pani a pasta dura di colore scuro dotati di grande digeribilità, capaci di durare molti giorni. La cultivar, insieme al  russello, è presente da tempi immemorabili in Sicilia insieme ad altre 51 varie-tà di grano siciliano,]esso ha per-messo la sopravvivenza di intere popolazioni che potevano recupe-rare gli esiti di un autunno e di un inverno molto piovoso, o anche per la mancata semina dovuta alle invasioni dei saraceni. Paradossalmente, la coltivazione di questa varietà tipica siciliana non è annoverata tra quele che danno accesso ai contributi della comunità europea.Il pane nero di Castelvetrano fatto con la farina timilia.Ricercatori dell’Università degli Studi di Catania  nel 2011 hanno studiato le sub-unità di  glutei-na  di 5 grani coltivati nel sud-Italia, confrontandole con alcuni ecotipi di grano Timilia, trovan-

do 10 sostituzioni aminoacidiche nella gluteina dei grani moderni studiati.]È stata condotta una sperimen-tazione pilota sulla possibilità di prevenire la sindrome dell’intesti-no irritabile, si tratta di una pato-logia la cui incidenza epidemiolo-gica è in un grande aumento nella popolazione italiana. Lo studio, seppur preliminare, sembra indi-care vantaggi correlati a questa dieta, pur lasciando aperta la ne-cessità di verificare meglio l’ipo-tesi scientifica con una ricerca di più ampie proporzioni statisticheNel febbraio 2015, ricercatori dell’Università di Pavia  e di  Bo-logna  hanno condotto una spe-rimentazione in  doppio cie-co  ecross-over  sull›assunzione di farina a basso tenore di gluti-

ne  su 59 pazienti; le conclusioni di questo studio sono state: «...nei soggetti con sospetta NCGS (non celiac gluten sensitivity), la gra-vità dei sintomi globali, rispetto al placebo, è aumentata in modo significativo dopo una settimana di assunzione di piccole quantità di glutine.»La farina integrale è poco burat-tata  e contiene molti  oligo-ele-menti  del  germe di grano  e del-la crusca; presenta un alto valore proteico e un basso indice di glu-tine. La farina, dal particolare e unico colore grigiastro, è molto indicata per la panificazione in aggiunta con altre semole sicilia-ne. Per non perdere le sue qua-lità organolettiche va utilizzata in tempi relativamente brevi (circa 4 mesi.

StarebeneIl Magazine della Salute

a cura dellaRedazione

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Starebene a Trapani / Aprile 201514

a cura di

alluce valGo: non Solo neGli adultiL’alluce valgo è solo di pertinenza della “Mamma e della nonna”?Ma cosa è l’alluce valgo o juvanile bunions?È caratterizzata da una deviazione in valgo dell’articolazione metatar-so-falangea con annessa deformita rotazionale, a tale deformità, si può associare una deviazione in varo dell’articolazione tarso-metatarsale del primo raggio e/o in valgo della interfalangea prossimale in asociazio-ne ci può essere la comparsa del clas-sico “cipollone “ più correttamente borsite della prima metatarso falan-gea che può essere causa di dolore Perché il mio bambino ha alluce valgo? Nella popolazione giovanile il 17,8% soffre di tale patologia, ma più del 50% degli adulti con alluce valgo ri-ferisce di avere tale anomalia dall’età adolescenziale, e raramente è sinto-matico. Alluce valgo si verifica più spesso nelle ragazze, e più spesso con una storia familiare della malat-tia. In realtà il 35% delle bambine con alluce valgo hanno la madre con tale patologia è invece ben più frequente la familiarità tra maschi e madri, bel il 68%.Spesso esiste una relazione con il piede pronato valgo (piede piatto), anche se più spesso possono essere chiamati in causa multifattori: iper-mobilità del primo raggio, metatar-so varo, calzature, familiarità, attività sportiva. Quando il bambino ha una eccessiva pronazione pone una pres-sione eccessiva sul primo raggio, im-pedendo il normale funzionamento.

Meno spesso tali borsiti possono essere causati da artrite reumatoide giovanile o malattie neuromuscolari (es paralisi cerebrale) o basso tono muscolare (ad esempio la sindrome di Down). Anche se borsiti sono molto più co-muni negli adulti, nell’ambulatorio Ortopedico Pediatrico viene trattato un numero sorprendente di bambini e adolescenti che soffrono ditale de-formità. Nel corso del tempo l’alluce diventa doloroso e trovare scarpe per adattar-si diventa sempre più problematico. Borsiti giovanili sono considerati più grave di borsiti adulti, in quanto vi sono più anni disponibili per la bor-site a peggiorare e causare una sin-tomatologia che compromette grave-mente la normale deambulazione.Quali sono i sintomi della Juvenile Bunions? Nelle fasi iniziali, borsiti giovanili sono di solito asintomatici. Spesso, una borsite giovanile si nota solo quando il bambino esegue una visita presso l’Ortopedico Pediatra perché il genitore è preoccupato per i piedi piatti. Come la deformità borsite progredi-sce, il bambino potrebbe lamentare dei seguenti sintomi: - gonfiore, arrossamento, talvolta, alla base dell’alluce difficoltà a trovare scarpe per adat-tarsi - dolore quando si cammina o fare sport - ‘Piedi piatti’ o tipo di piede pronato ipermobilità articolare

Quale è il più corretto iter diagnosti-co.Riteniamo che una visita presso l’ Or-topedico Pediatra sia necessaria in al-cune tappe di crescita. E durante una di queste lo specialista valuterà la po-stura e la deambulazione del piccolo paziente, poi l’attenzione verrà rivol-ta più specificamente sulla conforma-zione del piede, la flessibilità delle articolazioni, verrà eseguita una va-lutazione biomeccanica dell’arto in-feriore, valutazione delle calzature e la ricerca di eventuali usure anomale. Una volta identificato l’alluce valgo è importante chiarire eventuali segni clinici come il dolore e le limitazio-ni che lo stesso comporta, solo al-lora sarà necessario una valutazione radiologica per esaminare eventuale indicazione verso una correzione chi-rurgicaCome tratto il Bambino con alluce valgo?Nella letteratura scientifica a tutt’oggi non c’è una chiarezza su trattamento univoco. È sicuramente accettata da tutti l’indicazione alla correzione chi-rurgica solo se l’anomalia causi alte-razioni nella vita quotidiana.L’utilizzo dei numerosi tutori in com-mercio non sembra offrire risultati aspettati, è ormai dimostrato che l’e-voluzione, quindi il peggioramento della patologia sia di difficile control-lo.Plantari possono essere prescrit-ti qualora la postura del piede stia contribuendo allo sviluppo della de-formità, alcune ortesi possono ridur-re dunque il peso sul primo raggio sostenendo il piede in una posizione più corretta, riducendo il disagio e migliorando la deambulazione, con la speranza che magari non blocchi la progressione della patologia ma la rallenti. È stato invece dimostrato che calzature troppo strette sia causa di rapido peggioramento dell’alluce valgo e lo renda più facilmente do-loroso.Qualora la sintomatologia do-lorosa sia divenuta incontrollabile e costante sarà dunque reso necessario la correzione chirurgica.Molto spesso sarà reso necessario sia la correzione dell’alluce valgo che la correzione chirurgica del retropiede valgo, quindi correzione del piede piatto che ricordiamo essere spesso associato.

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a cura diSalvatore PollinaGinecologoDirettore sanitario presso la Casa di cura S. Anna

la fecondazione naturaleIl fine dell’apparato genitale femmi-nile è quello della procreazione per cui deve:- produrre ovuli fecondabili;- favorire l’ascesa dello spermatozoo;- favorire l’azione fecondante dello spermatozoo;- Provvedere alla nutrizione dell’em-brione.L’apparato genitale femminile è com-posto da: vagina, utero, tube, ovaie.L’inizio della gravidanza avviene gra-zie ad una serie di fenomeni.Il liquido seminale, con il rapporto sessuale, viene depositato in vagina e gli spermatozoi, in esso contenuto, ri-salgono dal fondo vaginale, attraver-sano il collo e la cavità dell’utero fino alle tube per incontrare l’ovulo che è stato maturato nell’ovaio, nel cosid-detto “follicolo”, e che è stato espulso e captato dalla tuba.E’ importante, in questo caso, che la posizione coitale sia eseguita nel mi-gliore dei modi; infatti non sempre il rapporto sessuale è eseguito in modo tale da sfruttare al meglio l’utilizzo di tutti gli spermatozoi presenti nel li-quido seminale. La posizione migliore è quella che permette la penetrazione del pene profondamente per cui il liquido se-minale viene depositato in fondo al canale vaginale; inoltre è consiglia-bile che la donna, dopo l’eiaculazio-ne del partner, rimanga distesa per almeno 20-30 minuti con un cuscino sotto il bacino per evitare la fuoriu-scita del liquido seminale troppo pre-cocemente. Le altre posizioni posso-no essere eseguite per i rapporti di piacere, ma sono poco efficaci per la fecondazione. COME INDIVIDUARE IL PERIODO FECONDO CON IL METODO NATU-RALE: Se il ciclo mestruale è regolare tra l’inizio della mestruazione e l’inizio della successiva vi è un intervallo di 28/30 gg. Si considera come 1° giorno, il giorno in cui inizia il flusso mestruale vero e proprio e, poiché il giorno dell’ovulazione è a metà del ciclo, questo sarà il 14°.Il periodo fecondo sarà calcolato in-vece aggiungendo e togliendo tre gg, per cui sarà dall’11° al 17°.Generalmente arriva a maturazione solo un follicolo per ciclo; questo quando è maturo si rompe sotto l’ef-

fetto di alcuni ormoni (scoppio di follicolo) ed espelle l’ovulo da fecon-dare. L’ovulo, detto anche ovocita, ri-mane fecondabile per circa 24/48 ore. Facciamo un esempio pratico: Se il ciclo (che sia però regolare) inizia il giorno 1 del mese, il giorno dell’ovu-lazione sarà il giorno 14 e il periodo fecondo dal giorno 11 al giorno 17. Per essere sicuri di fecondare l’ovulo i rapporti dovranno essere completi, preferibilmente nella posizione prima descritta e con un intervallo, tra un rapporto e l’altro, di 24/36 ore (per avere una carica sufficiente di sper-matozoi ad ogni rapporto sessuale).INDIVIDUAZIONE DEL PERIODO FECONDO CON METODO ECOGRA-FICO: Si chiama monitoraggio dell’ovula-zione e si esegue facendo una serie di ecografie con sonda endovaginale dal 10° giorno, a gg alterni o, se ne-cessario, ogni giorno, fino a quando non si individua la crescita e il suc-cessivo scoppio del follicolo.Così si può, con estrema precisione, essere sicuri di avere o no l’ovulazio-ne e di eseguire i rapporti sessuali al momento giusto. Durante il percorso nell’apparato genitale femminile gli spermatozoi acquisiscono la capacità di fecondare l’ovulo (capacitazione degli spermatozoi).Arrivati in corrispondenza del terzo esterno della tuba, l’ampolla, gli sper-matozoi circondano l’ovulo, ma uno solo vi penetra.Gli spermatozoi, emessi con il liquido seminale, sono in quantità variabile da 40 a 120 milioni per c.c.; immes-si in vagina con l’eiaculazione. L’am-

biente vaginale in cui lo spermatozoo è depositato, rappresenta , per la sua acidità , un ambiente sfavorevole che pero’ è tamponato per circa 6/7 ore dal ph del fluido seminale;pertanto il transito dello spermato-zoo nell’ambiente vaginale deve es-sere veloce , infatti dopo circa 60/90 secondi gli spermatozoi che si trova-no in posizione più favorevole, rag-giungono il muco cervicale.Superata la barriera vaginale, lo sper-matozoo giunge a contatto con la secrezione del collo uterino che ha invece un ph alcalino che è più favo-revole alla sua sopravvivenza; infatti in questo ambiente può sopravvivere da due fino a sei giorni.Questo ambiente favorevole è però presente solo nei giorni del periodo ovulatorio.Dal collo uterino gli spermatozoi at-traversano tutta la cavità uterina e la tuba e arrivano a contatto dell’ovulo nella cosiddetta porzione ampollare della tuba dove uno solo penetrerà nell’ovulo e lo feconderà.Avvenuta la fecondazione nell’am-polla tubarica, l’ovulo deve annidar-si nella cavità uterina e per questo dalla tuba viene trasportato con un apparato importantissimo, presente all’interno della tuba, che si chiama “ciglia vibratili”. Questo trasporto dura circa 5 giorni.Durante questo trasporto l’ovulo va soggetto ad un processo di “segmen-tazione” cioè dalla cellula fecondata se ne formano due per divisione, da queste quattro e così via . Questo processo porta alla formazione di un ammasso di cellule o blastomeri, che, nel loro insieme, assumono l’aspetto di una mora, per cui è definita “mo-rula”.Dopo questi 5 giorni, in cui si forma, la morula arriva in cavità uterina e, sempre per trasformazione cellulare, diventa “blastocisti” che ha la capaci-tà di erodere la mucosa uterina, l’en-dometrio, ed annidarsi, per cui si par-la di attecchimento in cavità uterina.A tal punto inizia la produzione di un ormone che si chiama gonadotropina corionica ed è presente nell’organi-smo solo in questa occasione; questo ormone è quello che, se presente, darà positività al test di gravidanza, dopo qualche giorno di ritardo me-struale.

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a cura diAnna Maria Di MarzoIpnotista e Operatore Theta Healer

via il dolore con l’iPnoSiCome funziona l’ ipnosi e che cos’è lo stato ipnotico?Lo stato ipnotico è uno stato alterato di coscienza, in cui tutti siamo com-pletamente focalizzati su un pensie-ro , una immagine, un suono .Avete mai visto un bambino assorto tra i suoi giochi? Lo chiamate e non risponde: non vi sente proprio ! E’ totalmente concentrato in ciò che sta facendo, che qualunque segnale esterno viene ignorato dalla mente.Un esempio classico di stato ipnotico naturale è quello degli innamorati al parco: si guardano, si sorridono, sono talmente “affascinati” l’ uno dall’ altra, che non si accorgono di quello che succede intorno a loro. Ma cosa ha a che fare l’ Ipnosi con il sollievo dal dolore?A chi non è mai capitato di avere un forte mal di testa , proprio la sera del-la finale del campionato di calcio, la sera in cui gioca la nostra squadra del cuore. Siamo lì trepidanti e , durante la par-tita, siamo talmente concentrati sui passaggi del pallone, arrabbiati con l’ arbitro, eccitati perché quel secondo goal ha portato la nostra squadra in vantaggio, che il mal di testa im-provvisamente scompare.Questo stato di “analgesia “ naturale ( assenza di dolore), grazie all’ ipnosi , può essere riprodotto anche in sala operatoria, in sala parto o dal denti-sta, e risulta estremamente utile per i soggetti che sono allergici alle so-stanze anestetizzanti, per eliminare l’ ansia prima dell’ intervento e per fa-vorire una guarigione più rapida. L’ ipnosi è estremamente efficace

anche per risolvere definitivamente paure, traumi, fobie , dipendenze ( da fumo, gioco, alcool) , per perdere peso.Già nel 2007, uno studio pubblicato dall’ American Health Magazine, ave-va evidenziato le seguenti percentua-li, in termini di efficacia:psicoanalisi : 38% di successo dopo 600 sedute;

terapia comportamentale 72% di successo dopo 22 sedute;Ipnosi 93% di successo dopo 6 se-dute.Le sessioni di ipnosi sono assoluta-mente sicure , il cliente non si addor-menta durante la seduta, ma rimane in uno stato di rilassata coscienza, av-volto da una piacevole sensazione di benessere.

StarebeneIl Magazine della Salute

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a cura dellaRedazione

cambiano le StaGioni cambia l’umoreIl trattamento per il disordine affet-tivo stagionale comprende la terapia della luce (fototerapia), psicoterapia e farmaci. Non conviene affatto igno-rare questo problema.Nella maggior parte dei casi, i sintomi del disturbo affettivo stagionale com-paiono durante il tardo autunno o in inverno per poi andare via durante i giorni più solari della primavera e dell’estate. Tuttavia, alcune persone con il modello opposto hanno sin-tomi che iniziano in primavera o in estate. In entrambi i casi, i sintomi possono iniziare miti e diventare più gravi con il procedere della stagione.Autunno e inverno (depressione in-vernale)L’insorgenza dei sintomi del disturbo affettivo stagionale includono:Depressione, Disperazione, Ansia, Perdita di energia, Ritiro sociale, Dor-mire troppo, Perdita di interesse nelle attività che un tempo piacevanoAlterazioni dell’appetito, soprattutto una voglia di cibi ad alto contenuto di carboidrati, Aumento di peso, Dif-ficoltà di concentrazioneE ‘normale avere qualche giorno dove ci si sente giù. Ma se ci si sente giù tutti i giorni consultare il medico. Ciò è particolarmente importante se

si nota che il sonno e l’appetito sono cambiati o se ci si sente senza spe-ranza, o estreamente depressi.La causa specifica del disturbo affet-tivo stagionale rimane sconosciuta. E’probabile, come con molte con-dizioni di salute mentale, che la ge-netica, l’età e forse la composizione chimica naturale del corpo svolgano tutti un ruolo nello sviluppo della malattia. Alcuni fattori specifici che possono entrare in gioco e questi sono:

L’orologio biologico (ritmo circadia-no). Il ridotto livello di luce solare in autunno e inverno può disturbare l’orologio interno del corpo, che con-sente di sapere quando si dovrebbe dormire o essere sveglii. Questa in-terruzione del ritmo circadiano può portare a sentimenti di depressione.I livelli di serotonina. La serotonina, una sostanza chimica cerebrale (neu-rotrasmettitori) che influenza l’umo-re, potrebbe giocare un ruolo nel disturbo affettivo stagionale. Luce so-lare ridotta può causare un calo di se-rotonina ed innescare la depressione.Livelli di melatonina. Il cambio di sta-gione possono disturbare l’equilibrio della melatonina, ormone naturale, che svolge un ruolo nel ritmo del sonno e l’umore.Fattori di rischioEssere di sesso femminile. Il distur-bo affettivo stagionale è diagnostica-to più spesso nelle donne che negli uomini, ma gli uomini possono avere sintomi che sono più gravi.Coloro che vivono lontano dall’equa-tore. Il disturbo affettivo stagionale sembra essere più comune tra le per-sone che vivono lontano dell’equato-re. Ciò può essere dovuto alla luce solare diminuita durante l’inverno.Storia di famiglia. Come per altri tipi di depressione, anche il disturbo af-fettivo stagionale pare si trasmetta bene all’interno delle famiglieAvere la depressione clinica o distur-bo bipolare. I sintomi della depres-sione possono peggiorare stagional-mente se si dispone di una di queste condizioni.

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Mario Liberto - Wolly Cammareri

Pesto alla Trapanese Agliata elima, emblema della Dieta Mediterranea

Made in Siciliy Sicilia Agricoltura

a cura di:Alice VulpittaPsicologa Psicoterapeuta ad indirizzo Gestaltico Integrato

Ho iniziato a interessarmi a tutto ciò che ruota attorno al mondo della die-ta quando, nei diversi colloqui di psi-coterapia, ho avuto modo di costatare quanto il livello di stress determina, in alcuni casi, stati di sovrappeso o di eccessivo dimagrimento; in altre situazioni, incontravo persone che mi raccontavano di diete che funziona-vano, ma di come poi i vecchi chili ritornavano inesorabilmente. Quando s’intraprende una dieta cre-do sia opportuno chiedersi quale sia la motivazione e, per evitare di riprendere i chili, è importante lavo-rare sulle proprie resistenze al cam-biamento. Se non si accende la scin-tilla dentro di noi tutto ritorna come prima; ritorniamo ai nostri vecchi co-pioni di vita, o nel caso specifico “co-pioni alimentari”. Il desiderio di avere un corpo snello non è sufficiente per agire un vero cambiamento.

La motivazione è il primo elemento da considerare. Se si ha una motiva-zione estrinseca, la persona s’impe-gna in una dieta per scopi estranei alla stessa, ad esempio, per avere un aspetto magro, per indossare vestiti più aderenti, per ricevere complimen-ti; mentre quella intrinseca, al contra-rio, è la motivazione a fare qualcosa “per il gusto o il piacere di farlo”, è legata a una spinta interiore in cui si prova soddisfazione a star bene con il proprio corpo, ad alleggerirsi nel movimento, a nutrirsi in maniera sana ed equilibrata.L’immagine corporea è un altro aspet-to che incide molto sulla percezione del dimagrimento. Diventare magri si può, ma quando i chili si riacquista-no, è perché l’immagine nella testa non è cambiata, non si sono assimila-te le nuove dimensioni e si dice che ‘si è rimasti mentalmente grassi’.

Nel comportamento alimentare si co-glie il rapporto con il cibo, altro fatto-re importante da considerare quando s’intraprende una dieta. Il cibo non ha solamente una funzione di nutri-mento, ma possiede una connotazio-ne psicologica, in cui pensieri, emo-zioni e relazioni influenzano la scelta di ciò che mangiamo.Infine, l’amore verso il proprio corpo è la componente essenziale che, se nutrito a vari livelli, spirituale, affetti-vo, emotivo e relazionale, determina un profondo stato di benessere, un auspicato successo della dieta e, fi-nalmente, un cambiamento duraturo nel tempo.Diventiamo consapevoli di noi stessi, acquisiamo le strategie del cambia-mento, scegliamo la PsicoDieta.

la PSicodieta, StrateGia di cambiamento

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Starebene a Trapani / Giugno 2015 21

Dott.ssaPatrizia Maiorana

medico chirurgoSpecialista in malattie

metaboliche ebiochinica clinica

Tel. 320 2622978

a cura diPatrizia Maiorana Medico Chirurgo Specialista in Malattie Metabolichee Biochimica Clinica

alimentazione, cefalea o mal di teSta. come curarliLa cefalea e/o “mal di testa” è un di-sturbo molto frequente che si mani-festa nel 10-15% della popolazione e sono le donne più colpite; è un sintomo fastidioso quando si pre-senta in forma leggera e quasi in-validante quando diventa cronico. La sensazione di dolore è dovuta a motivi non del tutto noti. La dilata-zione dei vasi sanguigni, l’attivazione di fibre nervose o la contrazione dei muscoli pericranici possono da soli scatenare l’attacco e in questi casi sia-mo di fronte alle cosiddette cefalee primarie: emicrania, cefalea muscolo-tensiva e cefalea a grappolo. Si de-finiscono invece secondarie le cefa-lee che insorgono in seguito ad altre malattie quali: patologie- traumi cele-brali o craniali; alterazioni vascolari cranio celebrali; patologie psichiatri-che; infezioni; disturbi dell’emostasi; uso-sospensione di sostanze; da ef-fetto tossico (abuso di farmaci, alcol, intossicazione alimentare ). La dia-gnosi si basa sull’analisi dei disturbi lamentati dal paziente.  Molteplici fat-tori possono facilitare gli attacchi: le variazioni ormonali mestruali, gli an-ticoncezionali o le terapie sostitutive in menopausa, gli alcolici, alcuni cibi,

il fumo, il rilassamento dopo lo stress intenso, il digiuno, l’intolleranza al glutine . Negli ultimi anni ho avuto modo di rilevare che in un numero considerevole di pazienti, il mal di te-sta frequente o addirittura quotidiano è legato all’effetto tossico causato da alcuni alimenti. Canonicamente dia-mo la responsabilità ai formaggi sta-gionati, cioccolato, frutta secca, ecc , ma l’esperienza clinica mi insegna che anche alimenti apparentemente innocui possono essere la causa del mal di testa. Si tratta di cibi che, in maniera sog-gettiva per ogni paziente, risultano “ Intolleranti”. Le intolleranze alimen-tari oltre a dare sintomi quali gonfio-re, indigestione, pesantezza, acidità, alterazioni dell’alvo; provocano, a causa del loro anomalo transito inte-stinale, un infezione silente ma cro-nica dell’intestino in particolare della valvola ileo-cecale. L’infiammazione della valvola ileo-cecale provoca una alterazione funzionale dell’intesti-no che , in ultima analisi, causa una permanenza del chimo digerito nella sua parte assorbitiva , responsabile dell’effetto tossico e del conseguente mal di testa. Riscontrando così che i

mal di testa possono essere allevia-ti e in molti altri casi debellati solo individuando ed eliminando i cibi in-tolleranti . Nel 2001 è stato pubblica-to uno studio sulla rivista Neurology dove ricercatori britannici dell’ospe-daledi Sheffield studiando un gruppo di persone, hanno verificato, attra-verso la risonanza magnetica, che il loro mal di testa era legato ad una lieve ma continua infiammazione dei tessuti nervosi che dipendeva dall’introduzione di sostanze alimen-tari non tollerate. Quindi, una strada sicuramente da percorrere se si sof-fre di mal di testa è proprio quella di indagare non solo sulla testa ma sull’intestino perché da questo pos-sono essere coinvolti organi diversi e apparentemente distanti dall’intesti-no e non è escluso nessun organo e, di conseguenza, nemmeno il cervel-lo. Oggi è possibile verificare le in-tolleranze alimentari con metodi non invasivi e veloci e la sinergia fra la medicina allopatica e quella naturo-patia fornisco le soluzioni che con-sentono al medico di individuare ol-tre che il sintomo anche la causa e su quest’ultima intervenire senza creare controindicazioni.

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Dott.ssa Patrizia MaioranaMedico Chirurgo

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Starebene a Trapani / Giugno 201522

la diaGnoSi del carcinoma ProStaticoAttualmente, la più realistica prospet-tiva di cura del carcinoma prostati-co è data dalla possibilità che venga diagnosticato ad uno stadio precoce. Sebbene sia tecnicamente possibile fare screening del cancro prostatico nella popolazione maschile il valore dello screening rimane dibattuto es-sendo ancora incerta la sua efficacia nel ridurre la mortalità e consideran-do inoltre le sue ricadute sulla qualità di vita.L’importanza del cancro prostatico è ovviamente correlata alla sua inci-denza ed al tasso di mortalità. L’in-cidenza in particolare è in forte au-mento soprattutto nel sud Europa. VISITA RETTALELa visita rettale rappresenta il primo passo nella diagnosi del cancro pro-statico.Tuttavia esistono consistenti dubbi sulla reale efficacia della visita rettale nel riconoscere un cancro prostati-co specialmene in presenza di bassi dosaggi del PSA. Molti ricercatori ri-tengono che il valore predittivo posi-tivo della combinazione visita rettale e PSA sia superiore a quello della combinazione ecografia trans rettale e PSA o del solo PSA e che le diffe-renze siano statisticamente significa-tive. ECOGRAFIA TRANSRETTALE o TRUSRappresenta la corretta tecnica di va-lutazione ecografica della prostata ai fini della diagnosi del cancro. La più comune ecografia sovrapubica infatti, è in grado solo di fornire dati riguar-danti il volume della ghiandola e la sua morfologia e pertanto risulta inu-tile nella valutazione a fini onclologi-ci. La TRUS è in grado di identificare non più del 59% dei tumori prostatici che abbiano una estensione di alme-no 5 mm. La più costosa risonanza magnetica non si discosta da queste percentuali essendo capace di indivi-duare solo il 60% di questi tumori.Questi dati dimostrano che sia la TRUS che la RM sono poco accurate nella diagnosi di un cancro prosta-tico. BIOPSIA TRUS GUIDATALa biopsia TRUS guidata è di sem-plice esecuzione. Viene effettuata in

day service perché non è previsto il ricovero. L’ematuria è frequente ma comunque lieve e transitoria, lo stesso vale per l’emospermia. E’op-portuno che il paziente che assume cardioaspirina sospenda il farmaco una settimana prima della procedura. Una tecnica bioptica di recente intro-duzione è rappresentata dalla cosi-detta biopsia a fusione di immagine.

Sullo schermo dell’ecografo vengono prima caricate le immagini della riso-nanza magnetica e poi un computer provvede a sovrapporre in perfetta fusione le immagini ecografiche otte-nute in tempo reale nel corso della procedura. Tutte le aree sospette ed identificate dalla fusione di immagi-ne vengono segnalate dal programma bioptico e su queste l’urologo esegui-rà biopsie molto accurate e precise. La biopsia a fusione di immagine ha condotto ad un incremento del 300% della diagnosi di cancro. Si ritiene pertanto che tale procedura deb-ba rappresentare la normale tecnica bioptica presso tutti le unità operati-ve di urologia e che le tecniche finora in uso debbano essere abbandonate al fine di ridurre i falsi negativi.PSALa determinazione dell’antigene pro-statico specifico(PSA) consente la diagnosi precoce del tumore prosta-tico. Moltissimi sono gli uomini che

effettuano dopo i 60 anni di età un dosaggio del marcatore soprattutto se hanno una storia di familiarità per cancro prostatico (padre,fratello,zio paterno). In particolare si è assisti-to ad un sempre maggior numero di diagnosi in stadio precoce ed ad una consistente riduzione dei casi di ma-lattia avanzata e/o metastatica.In presenza di elevati valori di PSA il valore predittivo positivo è stato del 31,6% per il PSA e del 25,5% per la visita rettale.Il PSA è pertanto indiscutibilmente il più forte test predittivo per il carcino-ma della prostata. Un cancro prostati-co scoperto solo per elevati valori del PSA,vale a dire non palpabile alla vi-sita rettale e non visibile alle ecogra-fia trans rettale o alla RM si definisce in stadio clinico T1CFrequentemente tumori con stadia-zione clinica T1c sono clinicamente aggressivi;queste le ragioni per cui gli urologi insistono nei controlli cli-nici e spesso nel proporre la ripeti-zione di una biopsia. Per migliorare l’utilità clinica del PSA deve sempre essere effettuato anche il dosaggio del PSA libero in modo da potere calcolare il cosidetto rapporto o ratio che esprime in percentuale la quota di PSA libero rispetto al PSA totale. Più basso è il rapporto Psa li-bero/totale più aumenta la probabili-tà di riscontro di tumore.Un semplice esempio servirà a chia-rire tale importante concetto. Suppo-niamo che un uomo abbia un valore di PSA totale pari a 8 ng/ml; questo valore è molto elevato (esattamente il doppio del valore normale) e crea una grande preoccupazione nel pa-ziente che si rivolge al suo urologo per un consulto. Lo specialista gli suggerisce di dosare anche il PSA li-bero ed il valore risulta 2,4 ng/ml che in percentuale equivale esattamente al 30% del PSA totale che ricordiamo era pari a 8 ng/ml.Questo paziente sarà tranquillizzato dal proprio uro-logo perché non ha un tumore alla prostata. Per contro un altro paziente ha un valore di PSA totale solo lievemen-te alterato,pari a 4,5 ng/ml.Tale valore non suscita in lu alcuna preoccupazione,non ha disturbi della urinazione e pertanto ritenere su-perflua una visita specialistica. Tut-tavia il PSA libero risulta 0,45 ng/ml che in percentuale corrisponde al 10%. Questo paziente ha quasi sicu-ramente un cancro della prostata.

Casa di curaVilla dei Gerani

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Starebene a Trapani / Giugno 2015 23

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Starebene... leggendoStorie di medici sul comodino

a cura di:Giuseppe Di Marco

Pneumologo

arthur conan doylele avventure di Sherlock holmeSnewton comPton

antonio bicai PioPPi di uSch benfermento

Quando nel 1985 Arthur Conan Doyle si laureò in Medicina già nasceva in lui l’interesse per le droghe e per lo spiriti-smo che col tempo finì per considerare come vera e propria scienza. Purtroppo la professio-ne non decollò mai e così, tra ambulatori di periferia e imbarchi su battelli come medico di bordo, iniziò a scrivere racconti gialli che subi-to gli diedero una im-mensa popolarità.Molto presto però iniziò ad odiare il personaggio di Sherlock Holmes di-venuto ben più popola-

re di lui, ma gli editori inglesi e americani continuavano a chiedergli le avventure del detective londinese in cambio di molto denaro e della pubblicazione dei numerosissimi romanzi storici, di poco valore e di nessun mercato, di-venuti la vera frustrante passione di Doyle. E così dopo averlo ucciso letterariamente fu costretto a resuscitarlo at-traverso l’espediente dei racconti di Watson. Conan Doyle crea un’atmosfera affascinante nella Londra vittoriana del XIX secolo e tutto sembra essere avvolto nel mistero; le storie sono scorrevoli, appassionano e sono narrate in prima persona da Watson.Probabilmente molti di noi conoscono il protagonista solo per i due recenti film che passano di continuo in TV, ot-timi e appassionanti, che ci regalano un dottor Watson che da goffo e un po’ tonto appare con lo sguardo fiero, tutt’altro che timido e riservato. Sherlock Holmes ha per-so però quell’atmosfera calma e pacata che ha sempre caratterizzato le sue avventure, e si dimostra sfacciato e irruento. Rimane conservata l’arte della deduzione; e co-munque spesso nei racconti si avverte la vena avventu-rosa: si apposta per giorni su una collina, combatte nella cascata, si traveste, gira nei bassifondi mangiando pochis-simo. Inoltre pratica la scherma, il pugilato e la lotta giap-ponese, irrompere in abitazioni private, testa su se stesso sostanze chimiche; segnali della sua eclettica personalità multi sfaccettata.Ultima nota su come Doyle dipinge gli assassini: spesso non sono spietati killer e hanno una qualche ragione per aver commesso un tale gesto. E talvolta Sherlock Holmes, non rappresentando la legge ma solo se stesso, decide di non consegnare alla giustizia il colpevole: a volte i catti-vi non sono i veri cattivi, e le vittime non sono davvero “vittime”, e tutti dipinti come esseri umani, mai mostri da additare.Ah, dimenticavo! Sherlock Holmes, benché molto abile nei travestimenti, non porta il cappellino e non ha mai detto: “Elementare, Watson!”

Chi come me è cresciu-to a pane e “origini sici-liane dell’Odissea”, tro-va, negli scritti dei suoi conterranei, riferimenti a paesaggi conosciuti e descrizioni di luoghi noti, cerca di vedere con gli occhi dell’auto-re. Quando parlando con Filippo Mucaria ho detto: “sai, ho letto il li-bro di Antonio, quello di Usch Ben …”, lui mi ha subito risposto: “io lo so dov’è Usch Ben, ci andava a giocare da bambino mio padre; è dopo Crocevie, a destra, a monte del vecchio bi-vio di Lentina”. Ed io in realtà avevo davvero

immaginato che questa bella favola fosse ambientata pro-prio lì: “Era un fazzoletto di terra circondato da crinali e pendii e distese erbose. C’era acqua in abbondanza e una miriade d’alberi di mandorlo e d’ulivo disseminava il terreno tinteggiandolo di verde. Ogni mattina, volgendo lo sguardo ad oriente, sembrava che il sole sorgesse pro-prio nell’incavo formato dalle due collinette disposte l’una appresso all’altra come le gobbe di un cammello e che costituivano la parte in assoluto più elevata di quel posto.”Perché questo libretto che si legge “tuttodunfiato” non è un racconto, né una novella, ma è proprio una favola con tutti i suoi elementi caratteristici; il c’era una volta, il contesto atemporale, un ambiente tranquillo che viene turbato da un evento negativo con il conclusivo ritorno alla serenità, animali che parlano, eventi miracolosi e la morale finale.Si narra di un vecchio, depositario del segreto che ren-de quella terra felice, paradisiaca e che vive in simbio-si con la natura e l’ambiente che lo circonda, di come per un generico intervento umano il male abbia preso il sopravvento e annientato questo mondo incantevole; del sacrifico del vecchio per ridare la vita a Usch Ben. E poi il roseto, l’usignolo, il melograno, il bambino, l’Angelo della Morte e lo Spirtoleone. Non vi scrivo dei riferimenti simbolici, religiosi, metaforici e letterari che ognuno può cogliere leggendo e che Antonio Bica, medico del corpo e conoscitore dell’animo, ha sapientemente utilizzato per dare forma alla sua creatura, ma vi racconto della foga, della frenesia che ho avuto di concludere subito la favo-la, per arrivare il prima possibile al lieto fine che sapevo esserci, che doveva esserci, e per liberarci da questo male opprimente che tormentava Usch Ben con i suoi pioppi e asfissiava anche me. Cosi, finito di leggere, spenta la luce del comodino, mi sono rivisto bambino impaurito, tra le braccia rassicuranti di mia nonna che mi cullava: “Spiritu-liuni …, Spirituliuni …”

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Starebene a Trapani / Giugno 2015 25

a cura diAdelfio LivianiSpecialista in scienze motorie ad indirizzo biomedico

la chineSioloGiaDa Il Sole 24 ore del 12/11/2013.Una professione emergente e anco-ra poco conosciuta quella del chine-siologo, recentemente disciplinata ai sensi della legge 4/2013.La chinesiologia, dal greco”kínesis“, nel senso di movimento, e “lógos“, nel senso di studio, è sinonimo di “scienze motorie”, quindi è la scien-za che studia il movimento umano a 360° e in tutte le sue forme, median-te un preciso approccio educativo e preventivo.Il chinesiologo è quindi l’esperto e lo studioso di chinesiolo-gia, è il laureato in “scienze motorie”, corso di laurea attivato presso le fa-coltà di medicina e chirurgia di molte università italiane.In particolare, la “chinesiologia appli-cata” riguarda l’esercizio fisico fina-lizzato (recupero delle capacità moto-rie, correzione dei difetti di andatura e postura, prevenzione del sovrap-peso e dell’obesità, delle patologie cardiovascolari, dell’osteoporosi) e la “chinesiologia clinica”, è un sinonimo di “personal training” e fa riferimento al rapporto 1:1 tra il chinesiologo e il soggetto in allenamento.I 3 pilastri su cui si regge l’attività professionale di chinesiologia clinica sono:Il “Personal Training”: sedute di alle-namento individuale e personalizza-to, costantemente guidato e monito-rato dal professionista chinesiologo. Il “Life Coaching”: approccio edu-cativo basato sull’accompagna-mento al raggiungimento degli obiettivi e alla risoluzione delle problematiche riguardanti la com-ponente psicofisica del soggetto. L’ “Health Management”: gestio-ne e mantenimento del buono sta-to di salute, aumento della per-formance, rilassamento e gestione dello stress, raggiungimento del massimo stato di benessere psico-fisico. Prevenzione di primo e se-condo livello, fitness metabolica.  Questi 3 concetti sono intesi in modo simultaneo ed integrato. Il chinesiologo, dottore in scienze motorie, guarda oltre la sfera della fisicità, comprendendo appieno il si-

gnificato della parola “benessere” e li-berando il soggetto intrappolato nel-la prestazione. L’attività fisica prende quindi un significato diverso, è molto più profondo e diventa uno straordi-nario e insostituibile mezzo per arri-vare alla consapevolezza, strumento indispensabile per conoscersi e capir-si .Egli è inoltre un esperto nei proces-si di crescita e cambiamento dei com-portamenti della persona, sviluppo

personale, massimizzazione del po-tenziale individuale, raggiungimento degli obiettivi. Spesso erroneamente si associa la chinesiologia con la fi-sioterapia, in realtà pur essendo due discipline contigue, esse lavorano in momenti diversi e secondo metodo-logie e finalità differenti. La tabella ri-portata di seguito chiarisce le sostan-ziali differenze tra il chinesiologo e il fisioterapista.

iL chinesioLoGo, professione emerGente. nuoVA fiGurA in AmBito sAnitArio, Ai sensi deLLA LeGGe 4/2013 ApertA Ai LAureAti in scienze motorie

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Starebene a Trapani / Giugno 201526

Dopo le meritate vacanze estive, con larrivo dell’autunno si ritorna alle normali routine quotidiane e quindi anche quella della ripresa degli alle-namenti.Dopo qualche mese di movimento all’aria aperta o di stop completo è bene riprendere nel modo corretto.Questo significa che non bisogna but-tarsi a capofitto in palestra 5 giorni a settimana alla massima intensità, ma bensì prevedere almeno 2 settimane di ripresa con ritmi lenti che assecon-dano le risposte del nostro organi-smo, il consiglio che posso darvi è di andare in palestra non più di 3 volte a settimana e di allenarvi con carichi decisamente più bassi rispetto a quel-li che avete i lasciato prima di partire o comunque smettere di allenarvi.La scelta degli esercizi deve ricadere necessariamente su quelli multiar-ticolari, che hanno il pregio di fare intervenire in modo globale i mu-scoli interessati al movimento. Via libera quindi a  squat, trazioni, l’uso di manubrio per allenare le spalle e le braccia e cosi via ma per questo

affidatevi agli istruttori professionisti.Visto che il meteo lo consente anco-ra, per quanto riguarda l’allenamento aerobico io opterei per eseguirlo an-cora all’aperto, in un parco o su un bel lungomare, dalla passeggiata a ritmo veloce per chi non è abituato alla corsa, alla leggera corsetta per chi magari corre già.Alernativa potrebbe essere il tapis roulant nella veranda di casa o cyclet-te.Vi consiglio di seguire queste indica-zioni per la ripresa per almeno 2 – 3 settimane, questo consentirà al corpo di adattarsi nuovamente allo sforzo fisico, alle articolazioni di “olearsi” ed ai muscoli di evitare brusche tensioni dannose.Quanto sopra deve viaggiare di pari passo con una alimentazione adegua-ta al vostro consumo calorico e an-che in questo è opportuno seguire i consigli di un nutrizionista, ricordan-do che ogni dieta va accoppiata alla tabella di allenamenti che il personal trainer vi ha assegnato.

ArriVA L’Autunno e si ritornA in pALestrA, mA Attenzione,non sottoponiAmo iL nostro fisico A sforzi inutiLi e dAnnosi

a cura diMario CammareriDottore in scienze motorie

ritorno aGli allenamenti

ALLENAMENTO

Cyclette o step

1) panca orizzontale

2) trazioni lat. machine dav

3) lento davanti o manubri

4) bic bilanc o man. p inc.

5) tric panca o carrucola

6) leg press

7) addominali

cyclette o step

1-2

5’

2x10/12

2x10/12

2x10/12

2x8/10

2x8/10

2x10/12

2x15/20

5’

3-4

7’

3x10/12

3x10/12

3x10/12

2x8/10

2X8/10

3x10/12

3x15/20

7’

5-6

9’

3x10/12

3x10/12

3x10/12

3x8/10

3x8/10

3x10/12

3x15/20

9’

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Starebene a Trapani / Giugno 2015 27

Questa disciplina, la scienza del be-nessere nonostante sia la filosofia piu’ antica a questo mondo sembra essere stata creata appositamente per l’uomo che vive oggi.Iin un secolo di grandi cambiamenti come il nostro e che soffre di disarmonie molto do-lorose si rivela una panacea per tutti mali.Alla base dell’efficacia di queste pra-tiche orientali che si stanno diffon-dendo sempre di piu’ in occidente e’ la conoscenza profonda della parte invisibile del corpo umano.Questo corpo di luce o corpo energetico vi-bra e pulsa dentro e attorno al corpo fisico. I suoi sottili canali usati per esempio dall’agopuntura pur non essendo visibili e quindi senza inte-resse per la scienza ufficiale, per lo Yoga e la medicina indiana Ayurveda, sono la base principale della esisten-za stessa del corpo fisico.Il benessere che cerchiamo per noi stessi sta proprio nella armonia fra corpo fisico mente e anima in una concezione che viene chiamata oli-stica ovvero che comprende l’ insie-me di queste tre parti dell’ uomo.

Tecniche

Lo Yoga e’ un universo di tecniche potenti per aiutarci a superare questi problemi.Alcune tecniche pratiche sono innan-zitutto la Meditazione e poi le Asana ovvero posizioni del corpo fisico, tec-niche di respirazione e di rilassamen-to e poi ancora il massaggio, l’uso della vibrazione sonora, della aroma terapia, della cristallo terapia e si po-trebbe continuare in quanto le risor-se dell’universo di questa disciplina sono davvero innumerevoli.A Trapani, prossimamente il Centro Studi Yoga organizza un evento mol-to interessante in collaborazione con il Centro di Massaggi Ayurveda di Pa-dova. Consigliamo a chi interessato di te-lefonare o visitare la nostra pagina facebook Trapani Dolce Yoga dove troverete giorni e orari per prenotare un massaggio o il seminario di studio in cui potrete apprendere le tecniche stesse.Alla base del benessere che offre il massaggio troviamo il contatto cor-

poreo che e’ un linguaggio univer-sale per comunicare emozioni ed energia vitale, infatti sappiamo tutti che anche semplici strette di mano o abbracci sinceri riescono a riscaldare il cuore e a portare immediato bene-ficio psicologico.Attraverso questo tipo di massaggio ogni canale di energia sottile viene aperto e le correnti vengono riattiva-te per un sollievo immediato che e’ possibile avvertire concretamente. L’ aura di luce che avvolge il corpo fisi-co verra’ magnetizzata e risintonizza-ta con le sensazioni di pace e di gioia che ciascuno di noi ha nell’anima ma che non riesce a percepire. Namaste’.

i benefici dell’equilibrio enerGetico

Alimentazione consapevole a cura di:

CENTRO STUDI YOGA AYURVEDA

di Angela Serraino

facebook: Trapani Dolce Yoga

yoGa della riSataa cura di Vitalba Cutrona

Questa disciplina, fondata a Mumbai nel 1995 dal Dott. Madan Kataria, si fonda su una delle azioni più comuni del genere umano, la risa-ta. E’ scientificamente provato che i benefici di una risata hanno un impatto estremamente po-sitivo sia sul corpo che sulla mente.In un mondo sempre più competitivo, dove si vive costantemente sotto pressione, la gente sta lentamente perdendo la voglia di ridere, com-plici lo stress lavorativo e le notizie sgradevoli di cui ci bombardano quotidianamente i mass media.

Le terapie nelle quali cercano rifugio le persone sono innumerevoli, ma la più semplice ed efficace è la RISATA!!!Questa semplice e positiva azione naturale del nostro corpo aiuta a pre-venire le malattie perché rinforza il sistema immunitario, ha il potere di rallentare la frequenza cardiaca e rinforzare la mente, di sollevare il mo-rale e dissipare il pessimismo, tutto in un istante e con un semplice gesto.Lo Yoga della Risata ha portato il ridere ad un livello più alto; si chiama così perché combina gli esercizi di risate con la respirazione Yoga.L’idea si basa su un elemento strettamente scientifico: il corpo non è in grado di distinguere tra una risata autentica e una simulata, i benefici fi-siologici e biochimici sono gli stessi.In oltre 72 paesi sono nati “Club della Risata”; è possibile, inoltre, pratica-re questa attività nelle aziende, nelle palestre, nei centri Yoga, nelle scuole, nelle università, nei gruppi di auto aiuto e nelle case di riposo per anziani . Negli ospedali, lo Yoga della Risata assume un ruolo di supporto di fon-damentale importanza nei reparti di oncologia.In sintesi, ecco i benefici della pratica regolare della risata: riduce lo stress,aiuta a recuperare l’equilibrio e a gestire l’emotività, ossigena il corpo e la mente, favorisce la creatività, migliora la salute mentale, favorisce le relazioni sociali, sviluppa l’autostima.www.koreutika.com

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A pag. 29 del n° 7 di SB,il dott. R. Favata scrisse che bere l’acqua alca-lina (pH > 7) è la via per una buo-na salute. Si può confermare que-sta scienza,anche,dal punto di vista esoterico/occulto in quanto uno dei doveri della nostra vita è curare e mantenere sano il nostro corpo puri-ficandolo con la cura dell’acqua. Da millenni,questa pratica è consi-gliata dalla cultura orientale/yogica come sistema di cultura fisica e di igiene per conservare ed accrescere la salute ed il vigore del corpo.La cultura yogica,spiega i risultati terapeutici dell’uso dell’acqua con la teoria del prana (vedasi Starebe-ne n° 6 ). Il prana è quell’energia universale,proveniente dal sole,che penetra in tutte le cose e si manife-sta nell’organismo di ogni essere vi-vente come “energia vitale”;perciò lo troviamo nel cibo.nell’acqua,nell’aria

ecc… Assimilare il prana dell’acqua e trasformarlo in energia vitale è uno dei rimedi ai disturbi fisiologici e quindi è salutare. Non è necessario credere all’esistenza del prana per ottenere benefici dall’acqua perché la sua virtù è a disposizione di tut-ti: sia credenti che increduli. Tutta-via, l’esperienza insegna che quando la mente riconosce che il prana è nell’acqua,l’individuo l’assimila me-glio dell’incredulo. Il diverso grado di prana dipende,oltre che dai va-lori fisici e chimici dell’acqua,anche dal fatto che: se l’acqua è corrente e viva,contiene più prana di quella stagnante e di quella contenuta in cisterne,bidoni,bottiglie ecc. come pure l’acqua bollita;in definitiva,col riposo si perde gran parte di questa “salutare energia”.Si può rimediare la perdita di prana aerando l’acqua,da bere,travasandola da un bicchiere ad

un altro,una decina di volte,prima di berla; si noterà molta differenza tra l’acqua travasata e quella non travasata,con evidente vantaggio del-la prima,poiché l’acqua pranizzata è più gradevole al palato e produrrà effetti più rinvigoranti e stimolanti di quelli dell’acqua stagnante. An-che nel caso di un bagno in casa,si può pranizzare l’acqua muovendola energicamente senza travasarla né raffreddarla.La scienza ci dice che la vita ebbe ori-gine nel seno delle acque;infatti,80% del peso del corpo è costituito da ac-qua. L’istologia insegna che le cellule biologiche,componenti gli organi di un corpo,sono organismi acquati-ci che vivono in soluzione acquosa e la fisiologia insegna che,ogni 24 ore, tre/quarti di litro di acqua pas-sa dai pori della pelle sotto forma di traspirazione o sudore ed un li-tro e mezzo espulsa sotto forma di urina. Tutte le secrezioni ghiando-lari e di organi contengono acqua. L’uomo può vivere senza cibo per due mesi;muore dopo pochi giorni se lo si priva di acqua. L’acqua,dopo l’aria,è uno degli agenti natura-li che l’organismo maggiormente esige. L’uomo primitivo,seguendo i suoi istinti naturali,faceva un uso della acqua più appropriato di noi perché non conosceva né bevande alcooliche,né caffè,né thè,né droghe ecc. L’uomo civile,vizioso, avendo perso l’abitudine di bere acqua con diligenza (cioè perdendo l’istinto naturale all’uso dell’acqua) ha fatto ribellare la Natura la quale,in man-canza di bere dell’acqua,preleva dal corpo ciò che fisiologicamente le oc-corre e cioè: l’acqua interna. Bevendo poca acqua,i rifiuti del corpo resta-no nell’intestino crasso con conse-guenze di disturbi intestinali,stipsi,diverticoliti,si avranno anche disturbi al fegato,ai reni,al sangue,problemi neurologici,problemi umorali dei flu-idi che dovrebbero espellere meta-boliti di rifiuto dal corpo ecc…ecc…ecc… Insomma,qualunque sia la composizione chimica dei fluidi del corpo,l’acqua entra come base costi-tuzionale per espletarne le funzioni vitali.Assai noti sono gli effetti terapeutici dell’acqua e di questi ne parleremo nel prossimo numero di SB.

a cura diAntonio Gianquinto

idroteraPia: cura con l’acqua

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Starebene a Trapani / Giugno 2015 29

Siamo stati abituati a vedere la die-ta come un castigo, una privazione, un bacchettarsi quotidianamente per aver avuto la grave colpa di essere aumentati di peso. Quante volte, in-vece, ci siamo ritrovati a digiunare e a vedere l’ago della bilancia rimanere fermo o addirittura aumentare? Tutto questo avviene perché per lo stress gonfiamo e la produzione ormonale è alterata. Perché il metabolismo ral-lenta. Perché non riusciamo a combinare i cibi in modo giusto per essere tolle-rati dal nostro organismo, ecc. Il me-todo Dimagrirè, studiato dall’Equipe della Dottoressa Patrizia Maiorana, ci aiuta a fare la dieta prima che con la bocca con la testa. Quello che mangiamo, sostiene la Dottoressa Maiorana, non solo ha un’azione sul metabolismo e sul benessere fisico ma una diretta in-fluenza sul nostro umore e sul livello

psico-emozionale. Questo significa che la dieta deve essere un qualcosa che ci rendere felici anche nel farla, sapendo che non può e non deve crearci stress. Ormai è documentato, nell’ambito delle scienze della nutri-zione, l’esistenza di principi nutritivi contenuti negli alimenti che hanno specifici effetti sul nostro benessere psichico. Quante volte nel corso della dieta vi sarà capitato di avvertire la necessità di mangiare una tavoletta di cioccola-to e non l’avete fatto? Eppure, il cioc-colato aumenta i livelli di serotonina che modula il nostro umore e ci fa sentire gratificati. Andare alla ricerca della felicità significa stare bene con ogni parte di noi e un buon modo di partire è mangiare giusto e ritrovare il nostro peso forma senza più per-derlo e per farlo ci vuole una dieta felice. Allora, felice dieta per tutti.

come dimaGrire in alleGria

Curare il proprio corpoa cura di:

Alberto CardilloNaturopata

L’INTOLLERANZA ALIMENTARE ALLERGIA SILENZIOSA MA NON MENO DANNOSA

SINTOMI E PATOLOGIE SPESSO CONSEGUENTI AD INTOLLERANZE ALIMENTARI

MECCANISMO DI SVILUPPO

RISPOSTA IMMUNITARIA

TEMPI DI RISPOSTA

RISPOSTA INFIAMMATORIA

RISCHI PER LA SALUTE

Diarrea, crampi, gonfiori e dolori addominali, coliche, flautolenze, meteorismo, nausea, difficoltà digestive, reflusso gastro-esofageo, eruttazioni, gastriti, duodeniti, colite,

infiammazioni intestinali croniche (morbo di Cronh, colite ulcerosa).

Asma, difficoltà respiratorie, muco, tosse produttiva, bronchiti ricorrenti, sinusiti, tonsilliti, adenoiditi, riniti recidivanti, poliposi nasali e paranasali, ipertrofiadelle adenoidi.

Pruriti, eczemi, dermatiti, acne, orticaria, psoriasi

Dolori, crampi, spasmi, tremore, artrite, artrite reumatoide, rigidità, miosite, fibromialgia

Mal di testa, emicranie, stanchezza cronica, insonnia, vertigini, difficoltà di concentrazione, depressione, ansia, iperattività, malattie demielinizzanti

Otiti ricorrenti, ronzio, perdita dell’udito, dolore, ipersensibilità ai suoni

Cistiti e vaginiti ricorrenti, prostatiti, eneuresi, mestruazioni irregolari e dolorose

Palpitazioni, tachicardia, aritmie, emorroidi, infiammazioni venose, anemia, riduzione delle piastrine

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APPARATO GASTROINTESTINALE

APPARATO RESPIRATORIO

APPARATO UDITIVO

APPARATO GENITO-URINARIO

SISTEMA NERVOSO

CUTE

ARTICOLAZIONI E MUSCOLI

SISTEMA CIRCOLATORIO

ALLERGIE INTOLLERANZEStimolo antigenico ripetuto, sovraccarico

Lenta (ore, giorni)

Bassa intensità e costante

Medio e lungo termine

Immunoglobuline di tipo A e G

Stress del sistema immunitario, risposta anticorpale incontrollata

Immunoglobuline di tipo E

Immediata (pochi minuti)

Acuta e potente

Immediati

ASDott.ssa Patrizia Maiorana

Medico Chirurgo - Specialista in Malattie Metaboliche e Biochimica ClinicaNaturopatia - Fitoterapia - Kinesiologia - Dietologia - Test per le Intolleranze Alimentari

Info: Dottoressa Angelica Disclafani 388.9395621

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a cura diMassimo Di MartinoDirettore U.O.C. MCAU Trapani

percorsi ospedlieri

l’acceSSo al Pronto SoccorSoPremessaIl Pronto Soccorso rappresenta, nell’immaginario comune, la struttura a cui chiunque può chiedere assisten-za per “qualsiasi bisogno sanitario”.Questa concezione errata ha determi-nato, per il Pronto Soccorso di Tra-pani, una situazione non accettabile: n. 50.000 accessi nel 2009, ossia oltre 120 accessi al giorno di media con punte di 300 persone visitate ogni giorno, 40 persone visitate da ogni medico per turno, tempi assistenziali medi intorno ai 10 minuti per pazien-te.Facile immaginare come pazienti, an-che urgenti, siano costretti a lunghe attese prima che il personale sanita-rio sia in grado di poterli accogliere.Compiti del PS/MCAU (Medicina e Chirurgia d’Accettazione e d’Urgen-za)Il Pronto Soccorso deve accoglie-re i pazienti con patologie a carat-tere di urgenza/emergenza (DPR 27/3/1987); rappresenta dunque una sorta di “corsia di emergenza” dell’au-tostrada.Seguendo tale esempio, si rammenta che utilizzare la corsia di emergenza per motivi non urgentissimi e dimo-strabili è vietato e sanzionato.Utilizzare impropriamente il Pronto Soccorso comporta ai pazienti urgen-ti, forse noi stessi o un nostro fami-liare, dei ritardi nell’accesso alle cure a favore di utenti che, affetti da pato-logie non urgenti, si sono comunque recati presso tale struttura occupan-do tempo assistenziale al medico di turno per interventi che non dovreb-be effettuare o che, in totale sicurez-za, potrebbero essere effettuati in al-tra struttura.Quanto sopra ha determinato la ne-cessità di studiare dei percorsi alter-nativi al Pronto Soccorso.Il CambiamentoIl principio su cui si basa tale “cam-biamento” è stato che nessun pazien-te deve essere lasciato solo con la propria malattia e che, prima di in-dicare strade alternative, è necessario programmarle e verificarle sondan-done la validità: solo a quel punto i nuovi percorsi possono essere prima indicati all’utenza e, successivamente,

divenire obbligatori.Assumendo come principio l’idea che anche un singolo fallimento avrebbe potuto invalidare l’intero processo di cambiamento, si è reputato oppor-tuno procedere per gradi e su più fronti al fine di ottenere il massimo dell’efficacia e dell’efficienza degli interventi e di validare ogni singola fase del percorso assistenziale. a) I RicoveriIl primo passo storico, che ha visto il coinvolgimento del Distretto Sani-tario di Trapani, della Direzione Sa-nitaria del Presidio Ospedaliero “S. Antonio Abate”, del personale del MCAU (come si chiama oggi il Pronto Soccorso) di Trapani , sotto l’occhio vigile della Direzione Strategica, è stato quello di indicare un percorso diverso per i ricoveri “non urgenti”.E ‘ stato dunque stilato ed inviato a tutte le Unità Operative dell’Ospeda-le di Trapani ed ai Medici di Famiglia, un apposito Protocollo Operativo che prevede la possibilità , per il Medico di Medicina Generale che voglia rico-verare un proprio paziente per una patologia non urgente o per eseguire un intervento programmabile, di sti-lare una richiesta di “visita per even-

tuale ricovero” da eseguire presso la struttura ove vuole che il proprio assistito sia ricoverato; tale visita ha priorità e viene eseguita nella prima seduta ambulatoriale utile dell’Unità Operativa prescelta, anche in sovran-numero rispetto alle visite program-mate.Il razionale è che il paziente non debba attendere due volte, sia per la prenotazione della visita specialistica e sia, successivamente, per la pro-grammazione del ricovero, ma debba aspettare una sola volta per uno dei due motivi.Altra motivazione, non meno impor-tante, è che spesso i ricoveri “non urgenti”, programmabili, sono ad ele-vato rischio di inappropriatezza se eseguiti in regime di ricovero ordina-rio, mentre dovrebbero essere orga-nizzati utilizzando altri percorsi (Day Hospital, Day Surgey, Day Service) o addirittura essere trattati ambulato-rialmente.Inoltre, nel primo semestre del 2010, il Presidio Ospedaliero di Trapani ha subito una pesante riduzione dei posti letto per i pazienti urgenti (dai 340 posti letto precedenti si è passati a n. 220) e solo l’applicazione delle

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regole appena descritte ha permesso di superare la crisi senza grossi disagi per i pazienti.Questo meccanismo, infatti, ha con-sentito di ridurre i ricoveri urgenti, da Pronto Soccorso, da n. 12.000 nel 2009 a n.8.000 nel 2011.b) I Pazienti “non urgenti “(codici bianchi e parte dei verdi)L’apertura nel 2012 dei Punti di Pri-mo Intervento (PPI) in Sicilia, cioè di strutture territoriali volute dall’Asses-sorato alla Salute per rispondere alle urgenze di basso-medio livello (codi-ci bianchi e parte dei codici verdi), ha permesso una riduzione degli accessi inappropriati all’MCAU.Anche in questo caso, si è iniziato programmando l’introduzione del nuovo percorso in condivisione con tutti gli stakeholders (MMG, Ordine dei Medici, PLS, PPI, Guardie Medi-che, PTE, Tribunale per il Diritto del Malato, ecc).I nuovi percorsi individuati non pre-vedono, naturalmente, una preventiva visita del paziente da parte del medi-co del Pronto Soccorso prima dell’in-vio al territorio in quanto tale prassi, non comportando alcun risparmio di tempo assistenziale a beneficio delle reali urgenze/emergenze, avrebbe in-validato l’intero processo di cambia-mento. A Trapani, già dal 1998, è attivo un servizio di triage, effettuato da perso-nale infermieristico altamente qualifi-cato, e ciò ha rappresentato il punto di partenza per la pianificazione delle nuove procedure di trasferimento dei pazienti non urgenti al PPI, senza necessità della visita medica al Pron-to Soccorso. c) Le nuove risposteIl tempo assistenziale risparmiato grazie all’applicazione delle nuove modalità organizzative ha permesso di trattare, in Pronto Soccorso, emer-

attendere l’esito degli esami o restare sotto osservazione in caso di dubbi diagnostici.

Conclusioni Si ritiene che, al fine di ridurre ulte-riormente l’intasamento del Pronto Soccorso, sia possibile apportare ul-teriori miglioramenti ai percorsi già esistenti ampliando, ad esempio, lo spettro dei quadri sintomatologici trattabili nei PPI prospettando, ad esempio, anche l’invio al PPI/MMG della piccola traumatologia con ese-cuzione di indagini non urgenti (Rx dita mano e piede, ad esempio).Per ottenere tali risultati, che si ricor-da consentirebbero una più rapida ri-sposta del Pronto Soccorso alle emer-genze, è necessaria la collaborazione di tutta l’utenza che dovrebbe ricor-rere al Pronto Soccorso/MCAU solo per reali urgenze individuando, nei restanti casi, il Punto di Primo Inter-vento del PTA quale adeguata struttu-ra di riferimento. Si ricorda, ancora una volta, che i nuovi modelli organizzativi descrit-ti non tendono a ridurre il carico di lavoro del Pronto Soccorso ma ben-sì ad aumentare l’efficacia/efficienza della risposta assistenziale verso i pa-zienti con bisogni sanitari a carattere di urgenza/emergenza che sono, si-curamente, i pazienti più fragili e più a rischio.

genze mediche che prima venivano delegate agli specialisti ospedalieri, di ridurre ulteriormente il numero di ricoveri “urgenti”, di aprire l’OBI (Osservazione Breve Intensiva) au-mentando così la sicurezza dei pa-zienti che oggi hanno un luogo ove

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E’ approdato in aula il dise-gno di legge sull’istituzione delle biobanche di ricerca in Sicilia, di cui è primo firmatario il deputato trapanese Nino Oddo, componente della VI commissione sanità all’Ars. Il documento  è stato redatto dal-la  dottoressa Daniela Virgilio, con-sulente del gruppo parlamentare che fa riferimento al presidente della Regione, Rosario Crocetta.In veste di relatore, Oddo ha pre-sentato all’assemblea regionale gli obiettivi  e il carattere fortemente innovativo della proposta di legge che porrebbe la Sicilia all’avanguar-dia nella ricerca scientifica, divenen-do infatti la prima regione d’Italia a dotarsi diun sistema di norme che regolano l’attività delle biobanche nell’ambito della raccolta,  conser-vazione e cessione dei tessuti ai fini dello studio di nuove patologie. “In Italia- ha spiegato - le  biobanche te-rapeutiche per la raccolta di tessuti, sangue e cellule per uso terapeutico, cioè trapianto, operano all’interno di un quadro normativo ed etico ben definito. Al contrario, non ci sono specifiche disposizioni legislative per le biobanche di materiale uma-no per uso di ricerca. Con questo ddl,

i materiali biologici che solitamen-te vengono buttati, provenienti da biopsie, interventi chirurgici e prelie-vi di sangue,  diventerebbero un patri-monio, se raccolto e conservato bene, a disposizione dellaricerca scientifi-ca”.Nel suo intervento in aula, l’on. Oddo ha anche ricordato come nel bilancio 2015 degli Stati Uniti il pre-sidente Obama abbia stanziato l’equi-valente di 300 milioni di euro per le biobanche di ricerca. “Regolamentan-do il settore,  si consentirebbe a strut-ture ospedaliere pubbliche e private, che abbiamo determinati requisiti di garanzia, di raccogliere il materiale

organico che i cittadini  mettono a disposizione. C’è quindi sia un risvolto scientifico, sia un risvolto civico di solidarietà nei confronti degli altri, mettendo a dispo-sizione il proprio materiale organico”. “In tal modo- ha continuato- la Sici-lia offrirebbe campioni utili alla ri-cerca e in cambio riceverebbe infor-mazioni. Ad esempio riguardo alla predisposizione ai tumori in territori esposti a rischi ambientali, come ad esempio  Priolo e Gela, o all’inciden-za di patologie genetiche rare non ancora sufficientemente studiate. In-formazioni scientifiche fondamentali per curare delle patologie derivanti da condizioni di rischio ambienta-li”. Il ddl, che non prevede alcuna copertura finanziaria, è stato sotto-scritto in maniera trasversale da di-versi deputati regionali e nel mese di marzo ha ricevuto l’ok della com-missione sanità. Chiusa la discussio-ne generale, l’assemblea procederà all’esame degli emendamenti e al voto finale. In chiusura del suo intervento, l’on. Oddo ha ringraziato la dottoressa Daniela Virgilio per  il contributo dato nella stesura del documento sottoli-neando infine come il ddl abbia ri-cevuto il patrocinio dell’Unesco, in fase di presentazione, e, successi-vamente, il plauso da parte di Tele-thon.  Un fatto inusuale ha dichia-rato il parlamentare, che dovrebbe servire per comprendere quanto sia meritoria la proposta di legge sull’i-stituzione delle biobanche di ricerca”.

diVentA LeGGe LA poropostA deLL’on. nino oddo, componente deLLA Vi commissione sAnità ALL’Ars suLLe BioBAnche di ricercA

le biobanche in Sicilia

StarebeneIl Magazine della Salute

a cura dellaRedazione

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a cura diAngelica Di SclafaniBiologa

i cibi contro lo StreSSI minerali e soprattutto il magnesio possono esserci di grande aiuto non bisogna per forza cercare gli integra-tori, il cibo può aiutarci.Con l’arrivo dell›autunno  il nostro corpo avverte qualche piccolo scom-penso psico-fisico. Senso di stanchez-za, irritabilità, vulnerabilità alle pic-cole infezioni e ai malanni stagionali, senza contare la classica caduta dei capelli che pare somigliare quella delle foglie sugli alberi.Un generale senso di malinconia, al-lora, sembra prendere il sopravvento, aumentato da una certa  meteoropa-tia  generata dalle giornate sempre più corte e buie, ci prepariamo ad affrontare l’inverno.Insomma, se pure potremmo defini-re quella autunnale come la stagione più “romantica” e letteraria (classiche le serate passate in casa con un buon libro), è d’altro canto vero che i mesi di ottobre, novembre e dicembre, ol-tre a zucche, funghi e castagne, pos-sono “regalarci” sbalzi d›umore e de-bolezza immunitaria. Che fare?Scuotersi, naturalmente, cercando di vivere pienamente tutte le cose belle che questa declinante stagione che fa

seguito all’estate (esplosione di colo-ri, sole e mar), porta con sé e rinfor-zare la salute con la giusta alimenta-zione e qualche integratore naturale.Un grande alleato può pertanto rive-larsi il  magnesio, un  micronutrien-te che troviamo in molti cibi, ma di

cui, proprio nei mesi autunnali, pos-siamo fare il pieno assumendo anche dei supplementi.Questo minerale, infatti, ha un effet-to cruciale nella gestione dell›ansia e dello stress, e funge da stabilizzatore dell›umore «ballerino», distende i ner-vi e pertanto aiuta in modo efficace a combattere disturbi associati come l’insonnia,difficoltà di concentrazio-ne, apatia e stanchezza fisica e men-tale.Infine, è uno  stimolante del sistema immunitario e quindi colmare il fab-bisogno di questo micronutriente si-gnifica anche proteggerci da raffred-dori e influenze stagionali. In natura, troviamo il magnesio in cibi quali: Cereali integrali e germe di grano-Frutta secca-Banane-Cioccolato ama-ro fondente-Patate-LegumiMa c’è un’altra  fonte  di magnesio a portata di mano per tutti, sempre: l’acqua! Non tutte le acque minerali ne sono ricche allo stesso modo, per-tanto abituiamoci a leggere le etichet-te e a prediligere, in questo periodo dell’anno, le acque che ne contengo-no più. La “dose” giusta da bere è di alme-no 8 bicchieri al giorno, da concen-trare soprattutto nella prima parte della giornata, ricordiamocelo!

LA stAnchezzA e GLi sBALzi d’uomore, i nemici dA BAttere con L’ArriVo deLL’Autuno. cereALi e iminerALi i nostri ALLeAti.

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Starebene con gli Animalia cura di:

Giada CostanzoVeterinario

Prendere un cucciolo?Scegliere di prendere un cucciolo è un’enorme responsabilità e perciò bi-sogna considerare bene cosa si vuole e quanto tempo si è disposti a dedi-care al nuovo amico.In primis va ricordato che un cuc-ciolo non può,non vuole e non deve essere considerato un bambino,deve essere accettato ed integrato in una famiglia,ma deve anche essere ri-spettata la sua natura ricordando quindi che ogni cane ha un proprio carattere e determinate attitudini che,comunque,devono essere sem-pre tenute in considerazione.Il cane è,per antonomasia,un amico fedele,ma anche un animale sociale per cui,prima di prenderne uno,si deve essere certi di potergli dedicare del tempo ed essere consapevoli che questo impegno si dovrà protrarre per almeno 12-14 anni.Premesso questo,un altro dilemma è quello se scegliere un cane di razza o un meticcio.Esistono oltre 400 razze di cani assi-milabili in 4 grandi gruppi ciascuno con le proprie peculiarità per cui la possibilità di scelta è davvero ampia.Anche i meticci possono essere gros-solanamente inseriti nei 4 grandi gruppi in modo da poter ipotizzare se, da adulto, sarà un piccolo cane da compagnia oppure un grosso cane da guardia.Meglio scegliere un maschio o una femmina?Il maschio è in genere più grosso e più prestante,più pronto al gioco e all’addestramento, ma anche più ir-ruento e tende spesso ad isolarsi;la

femmina invece ama di più la vita sociale,è più dolce e docile anche se sembra che sia più portata del ma-schio per la guardia.Per quanto riguarda la taglia è bene sfatare subito il mito che “i cani gran-di in appartamento soffrono”:il cane, qualsiasi cane,ha bisogno solo dell’af-fetto e del tempo del proprietario. Detto questo, è chiaro che ci possono essere dei problemi logistici: un’esile vecchietta non avrà certo la prestanza fisica di portare a passeggio un Alano,

così come un cane iperattivo come il Jack Russell non è sicuramente adat-to a chi ama la vita sedentaria.La scelta del cucciolo comporta dun-que la risposta a due fondamentali domande: cosa mi aspetto io dal fu-turo cane e cosa sono disposto ad of-frire io al nuovo amico.Consultatevi con il veterinario,con l’allevatore,con l’educatore cinofilo e sicuramente troverete il cucciolo giu-sto per voi.In bocca al lupo!!!

come SceGliere un cucciolo

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a cura diWolly CammareriDirettore Starebene

lucky: maeStro di vitaCome avete modo di vedere, da que-sto numero dedichiamo uno spazio ai nostri amici a quattro zampe.Ed è proprio di un rapporto speciale che ho avuto alcuni anni fa con il mio “maestro” che oggi voglio parlarvi in questa mia pagina di riflessioni.”I cani percepiscono l’Aldilà.Abba-iano agli spiriti vaganti e quando la morte si avvicina si mettono ad ulu-lare” (leggenda popolare zigana).Il mio maestro aveva un nome, Lucky, era un meticcio di piccola-media ta-glia, nero con una macchia bianca sul collo, sguardo vivace, carattere forte.Lucky lo abbiamo trovato con alcuni colleghi, in una calda domenica d’e-state, assieme a tutta una cucciolata, dentro un contenitore della spazzatu-ra.Erano disidratati, non ancora svez-zati, vittime della crudeltà umana, qualcuno non è sopravvissuto, altri riuscimmo a farli adottare, gli ultimi due li tenemmo io ed una mia col-lega.Chi non ha mai posseduto un cane, non può sapere che cosa significhi essere amato. SchopenhauerQuel cane mi ha insegnato tante cose, l’episodio che mi ha illuminato l’a-nima l’ho vissuto quando Lucky era appena un cucciolotto di pochi mesi.Il mio ufficio era uno studio televisi-vo sul litorale trapanese, inizialmente la mia adozione fu part-time, era il mio primo cane e casa non eravamo preparati ad accoglierlo, ma avendo due bimbi piccoli le pressioni erano forti e allora la domenica lo portavo a casa gli altri giorni viveva assieme ad

una muta di cani randagi, alcuni dei quali di grossa taglia e pericolosi, la sera restava a dormire nel mio studio.Una sera, prima di rientrare a casa non lo trovai ma non ero preoccupa-to poiché mancava anche il branco.Quella sera a tarda ora, mi squillò il telefono , era una mia vicina di casa che mi avvertiva della presenza del mio cucciolo dietro al portone di casa, scesi subito, aveva superato le barre del cancello esterno ed era pro-prio dietro al portone, fermo dietro al cancello il branco che lo aveva ac-compagnato a casa, il branco solo dopo essersi accertati, che il cucciolo

avesse raggiunto il suo padrone è andato via.La maggior parte delle persone che hanno un cane, alla lunga impara-no ad obbedire al loro amico a quat-tro zampe.Robert MorleyE’ proprio vero!Quante cose ho impa-rato in quei sette anni vissuti insieme, nel rispetto dei ruoli e delle proprie esigenze, “io uomo tu cane, come gli ripetevo spesso”.Alla fine siamo stati Lucky(fortunati) tutti e due, lui per-ché ha vissuto da spirito libero cir-condato da tanto amore e io perché non l’ho sentito ululare alla morte.

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a cura diComitato Cittadini per Erice

aumento di StriSce blu all’oSPedaleSpett.le Direttore Sig. Wolly Cammareri

Il Comitato Cittadini per Erice pro-motore della petizione “No aumento stalli blu Erice”, non è contro gli stal-li a pagamento ma contro l’aumento irrazionale, indiscriminato, non omo-geneo e soprattutto sproporzionato al territorio ericino di appena 28.000 abitanti per 47 Kmq si passerà infatti dagli attuali 1579 a 2830 con un in-cremento di 1251 stalli, a fronte del vicino Comune di Trapani con un’e-stensione di 273 Kmq e quasi 70.000 abitanti che ne conta appena 3.000. Non si può fare un piano parcheggi, prima di fare un piano del traffico, prima di attivare tutte le politiche atte ad una mobilità sostenibile ed eco compatibile indirizzate, non solo a disincentivare l’uso dell’autovettura privata ma anche a trovare tutte le so-luzioni per incrementare e rafforzare i mezzi pubblici, le politiche territo-riali vanno fatte con ordine, con amo-re verso il territorio che si amministra e soprattutto proiettate ad aumentare la qualità di vita dei Cittadini e non in maniera miope tappezzando di stalli blu tutta la città.Come forma di partecipazione attiva dei Cittadini, ma anche come in que-

sto caso, di utenti, abbiamo avviato una petizione raccogliendo circa 800 firme; iniziativa fin dal primo mo-mento osteggiata e sminuita dall’at-tuale Sindaco e dai suoi collabora-tori, ma nonostante tutto abbiamo continuato più convinti che mai a raccogliere firme e segnalare criticità come quelle sorte in Zona – Sanità, evidenziando stalli irregolari davanti la fermata autobus fronte ospedale che presentava stalli blu “irregolari” al posto dell’opportuna segnaletica

orizzontale di entrata, sosta ed uscita del mezzo pubblico in completa si-curezza, ottenendo la rimozione de-gli stalli blu impropri e la regolare segnaletica orizzontale dedicata agli utenti del mezzo pubblico;Sempre in Zona Sanità abbiamo evi-denziato che oltre all’utenza ospeda-liera il costo di 0,20 centesimi l’ora, sarebbe inciso anche sulle tasche dei dipendenti ospedalieri , quantifican-do il costo in circa 30 euro al mese e lo stesso Sindaco si è mosso, sempre tra mille polemiche ed offese gratuite nei nostri confronti, a correggere il nuovo bando di gara, riportando la tariffa oraria in Zona Sanità da 0,20 a 0,10 centesimi l’ora ed altresì propo-nendo una convenzione con i dipen-denti ospedalieri che varia dai 30 a 45 euro l’anno.Abbiamo fatto richiesta di un tavolo tecnico per altre criticità presenti nel bando di gara e soprattutto richiesto l’applicazione dell’articolo 3 del capi-tolato speciale d’appalto che preve-de la riduzione del 20% degli stalli, ma se da un lato ci viene negato l’in-contro, come dichiarato dal Sindaco, dall’altro lo stesso provvede a correg-gere tutte le disfunzioni che sono ve-nute a galla dall’impegno e dalla par-tecipazione dei Cittadini tramite la petizione promossa dal Comitato Cit-tadini per Erice, che ancora una volta dimostra di non avere alcuna appar-tenenza politica e scevro da qualsiasi condizionamento ed intimidazione. Comitato Cittadini per EriceGiuseppe Cirobisi

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a cura diWolly CammareriDirettore Starebene

La donazione degli organi è un atto di grande civiltà e di rispetto per la vita. Donare vuol dire regalare, dare spontaneamente e senza ricompensa qualcosa che ci appartiene. Quando perdiamo una persona amata è dif-ficile, in un momento di sofferenza così profonda, pensare agli altri, pen-sare a qualcuno che è malato e che, se non avrà un nuovo organo, avrà un’aspettativa di vita molto bassa.Sarebbe importante informarsi, sce-gliere e decidere in vita come espri-mersi rispetto alla donazione. In questo modo, da un lato si ha la pos-sibilità di elaborare una posizione personale in merito alla donazione e si può esser certi che la propria vo-lontà venga rispettata; dall›altro lato, si sollevano i propri familiari da una scelta difficile in un momento delica-to.La Dichiarazione di volontà a donare organi e tessuti è attualmente rego-lamentata dall’articolo 23 della Legge 1° aprile 1999, n. 91, dal Decreto mi-nisteriale dell›8 aprile 2000, aggiorna-to con il Decreto ministeriale dell›11 aprile 2008. È importante sapere che nel nostro Paese il principio del si-lenzio assenso, sebbene previsto dal-la Legge 91/99, non ha mai trovato attuazione.Secondo il  Report 2011  del Centro Nazionale Trapianti, l’Italia, con  22 donatori per milione di persone,

è  terza  tra i grandi paesi europei, dopo la Spagna e la Francia e avanti al Regno Unito e alla Germania. La media europea è 16.9 donatori per milione. Il dato italiano è superiore del  25% alla media europea. C›è un

costante trend di crescita circa il nu-mero complessivo dei donatori (1.309 nel 2011, +0,6% rispetto all›anno pre-cedente). Nel 2011 è aumentato an-che ilnumero degli organi trapiantati (3.135: 67 in più rispetto al 2010).

donare, un GeSto d’amoredecidere di donAre i propri orGAni è un Gesto di GrAnde Generosità: un moLtipicAtore di VitA

come donareSono scelte che nella nostra vita lasciano un segno. Le possiamo prendere con convinzione, a volte sono dettate dal cuore e altre dalla ragione. Una in particolare mette insieme tutte e tre queste circostanze. Per scegliere di di-ventare donatore di organi e tessuti infatti non serve essere un super eroe: basta avere fegato, cuore e soprattutto cervello. Perché per salvare una vita non servono super poteri ma basta una firma: la tua. Questo articolo vuole proprio richiamare la tua attenzione sull’importanza di dichiarare in vita la tua volontà sulla do-nazione di organi e tes-suti. Hai tanti modi per farlo ed è più semplice di quanto pensi. La tua scelta sarà rispettata e tutelata dal nostro si-stema trapianti, sicuro e trasparente in tutte le procedure. La Cam-pagna è realizzata dal Ministero della Salute, in collaborazione con il Centro Nazionale Tra-pianti e le Associazioni nazionali di settore.

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Starebene a Trapani / Aprile 201538

a cura diWolly CammareriDirettore Starebene

Morire non è mai facile, a Trapani ed Erice lo è di più.Trapani si ritrova con decine di sal-me da tumulare da mesi.Erice non sta meglio, Il vecchio cimitero del-la vetta non è in grado di ospitare i cittadini della valle, la magistratura indaga su sospetti illeciti amministra-tivi da parte dell’azienda che gestice i servizi cimiteriali.Il comune di Tra-pani non vuole e non può ospitare cittadini ericini.Il cimitero nuovo di c.da Specchia a Napola dopo oltre un decennio ancora non si è riusciti ad espropriare le aree.Ma tutta questa è cronaca, in parte già raccontata dal nostro giornale.Vogliamo affidare le nostre riflessio-ni sul trapasso ad una più delicata riflessione.Morire oggi non è facile. Abbiamo dimenticato. Secoli, millenni di sto-ria durante i quali la morte era un fenomeno naturale, presente nella vita di ognuno, frequentemente visi-bili all’interno delle comunità a causa della durata inferiore della vita, di un più alto tasso di mortalità, soprattut-to infantile, dalla frequenza di epide-mie di malattie difficilmente curabili, sono stati da noi cancellati in questi ultimi pochi decenni.Ora la morte è tabù. E’ la sconfitta della vita, della lotta per l’immorta-lità. E’ la peggior nemica per chi sia totalmente immerso nella cultura at-tualmente dominante, quella della perfezione, dell’apparenza, dell’attac-camento morboso alla forma. Siamo continuamente bombardati da mes-saggi pubblicitari che ci impongono di esseri belli, atletici, ben vestiti, ric-chi e felici, perché questi sono i valo-ri che contano nella società odierna.Abbiamo dimenticato. Abbiamo per-so il senso di ciò che realmente con-ta. Ed è proprio questa perdita di senso che fa si che si cerchi di eli-minare, di esorcizzare, di nascondere tutto ciò che è dolore, che è tristezza, che è bruttura: la diversità, la malat-tia, l’handicap, la sofferenza, la vec-chiaia, la morte. Il nostro desiderio di immortalità è tale da portarci alla ne-gazione di ciò che è la realtà: siamo umani, semplici esseri umani soggetti alle ingiurie del tempo e delle malat-tie, ma non per questo identificabili

con esse. Una persona dovrebbe po-ter sempre rimanere tale in ogni con-dizione. Dovrebbe poter mantenere la propria dignità ed il proprio valore anziché trasformarsi nel “malato”, nel “vecchio”, nel “disabile”. Etichette ter-ribili che spersonalizzano, che umi-liano, che peggiorano la qualità della vita di chi è costretto a portarle.La morte fa così tanto paura, che si cerca di non guardarla mai in faccia. La si vede ogni giorno in cronaca e nei films, ma quella vera, quella nor-male, quella che toccherà anche a noi, la si nasconde dietro i paraventi degli ospedali e nelle camere ano-nime degli ospizi. E’ così spavento-sa che persino quando se ne parla,

spesso la si sfugge comunque idealiz-zandola creando il mito della buona morte, altrettanto sbagliato quanto la demonizzazione.La morte buona, bella non esiste. Esiste una morte più o meno serena, più o meno accettata. Esiste a volte, il vivere quel momento come un con-sapevole abbandono piuttosto che come un insostenibile scontro. Ma per arrivare a questo sono necessa-rie alcune condizioni. La persona che si avvicina alla fine della propria vita non ha bisogno di pietà, di commise-razione, di inutili menzogne sul futu-ro, ma ha bisogno di cure, di tutte le cure necessarie a renderle più sop-portabile l’ultimo respiro.

a trapani e ad erice mancano i loculi

morire non è mai facile

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