Tecnica Pratica 1964_02

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    5 I N T E R E S S A N -_I ....T I S S I M I P R . O -

    , G E T T I R A D I O

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    Inviare ogni rimessa alia JIB. ELETTRO-NICA, MARINA 01 GROSSETO; 'vi$ MirtoFiorito, 14.

    A r ~ET1A l EV iad a l J w t t J V W i !II prezzo deila rivistapotrebbeaumentare, rna non

    colorournentera perche sottoscriveranno

    I'abbonamento.gglAnche se il nostroproposito e di rnantenerefermo il prezzo, nonpossiarno, per il 1964,dare tale assicu razione.Se i costi della cartae della stampacontinueranno a salire,Tecnica Praticasara costretta a ritoccareil prezzo di copertina.Percio affrettatevi,abbonandovi subito,non correretequesta rischio.

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    E 6 AL O

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    ANNO III - N.2fE BBR AIO 1964 e cmea

    Tutti i diritti di proprieta letteraria ed artistica riservati I manoscritti, idisegni e Ie fotografle, anche se non pubblicati, non vengono restituitl Le opinioni espresse in via diretta indlretta dagli autori e collaborator;non impiicano responsabilit~ da parte del perlodlco.

    Somma rioSamuele, iI bicchiere checamminaContasecondi elettronico .Antenne Interne per radioamatorlRX Calcode ReflexA82B Albireo 4, rcm:o do lavoroCon meno di mille lire II vOltro laldatoreL'arte di fotografare 3" puntataUn ricevitore che una cannonataLa pila di VoltaTrasformate in Interfono iI vOltro rlcevitoreCorio per montatori di elettrodomestlcl. 5 . Alpl.

    reUaMilurate la prontezza dei vOltri riflelsiConlulenza tecnicaProntu'arlo delle valvole elettronlche

    pag. 86, . 88 95. . 99, . 106. . 114. , . 116 124It 130. , . 134, . 138. . 144. . 150. . 157

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    Fuori nevica, fa treddo e non si possono- portare i bambini a giocare nel giardino?Niente di male. II sistema' per tenerIioccupati ed allegri per diverse ore c'e, E saraun divertimento che dara loro pill gioia diun'intera scatola di giocattoli.Raccoglieteli, dunque, attorno a voi e met-tetevi a costruire l'allegro Samuele. Quandosara pronto, 10 appoggerete su un piano incli-nato e lui si mettera a trotterellare in giu fa-cendo ridere tutti.II,materiale necessario per la costruzione sitrovera gia in casa, Occorre, infatti, un co-mune bicchiere di carta, cinque 0sei palline dilegno, del' tipo di quelle che compongono i ro-

    sari, un pezzo di filo metallico, due corte bac-chette di legno e un tappo di sughero. Come simettano assieme Ie parti ' e chiaramente illu-strato nei nostri disegni. L'importante e che ipiedi di SamueIe siano arrotondati sotto, al-trimenti egIi inciampera quando cammina. Lafaccia ridicola, diseghata su carta bianca, glida personalita. La sua faccia sorridente dovraessere disegnata con inchiostri variamente co-Iorati su un pezzo di carta bianca comune cheverra, poi, avvolta ed incollata attorno al bic-chiere di carta. 11naso verra ritagIiato nellaforma voluta e inserito in una fessura pratieatasul bicchiere.

    La faccla ridicola dl Samuele vlene dlsegnata au cartabianca che, poi, vlene ClVVoltae lncollata attorno alblcchiere pur. di carta. FILO

    DIfER~O

    NAsa

    PIEOI DI LEGNO 0 01 SUGHERO

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    aQUALI dl

    quesl. 7T rresle OGGEIII rlcevere In REGALO

    U n a c o p p i a d i r i c e t r a s m e t t i t o r i g ia p p o n e s i ?U n a c i n e p r e s a g i a p p o n e s e a 3 o~iettivi?

    U n a c a r a b i n a c o m p l e t a d i c a n n o c c h i a le ?U n r e g i s t r a t o r e g ia p p o n e s e a t r a n s i s t o r ? U n r ic e v i t o r e g ia p p o n e s e 8 t r a n s is t o r ?

    Chiunque prendera parte a questa 2a inchiesta Nazionale sulle preferenze ri-volte dal pubblico italiano ai prodotti tecnici GIAPPONESI, potra avere la graditaSORPRESA di vedersi recapitare, per Ie FESTE PASQUALI, 'l'oggetto da LuisceltoGRATUITAMENTE, senza alcuna ulteriore formalita. Nemmeno_le spese postali sa-ranno a carico del lettore!

    Compilate il tagliando contrassegnandocon una crocetta I'oggetto preferito, non dl-menticando ovviamente dl indicare in modochiaro ilproprio Indlrizzo (gli indirizzi ilIeggi-bili verranno cestinati).Spcditclo quindi uggi stcsso a:

    ESTERO-IMPORT CP 735 BOI.OGNAo Una coppia ricetrasmettitori giapponesi.o Una cinepresa giapponese a 3 obiettivi.o Una carabina completa dl cannocchiale.o Un registratore giapponese a transistor.o Un ricevitore giapponese a 8 transIstor.'Nome : .Via N .Citta Prov. """".""." , ..N.B. - Allegando L. 100 in francobolU riceverete Im-medlatamenteIl nuovo Catalogo iIIustrato M.3.

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    LPI

    PI,. 1 II C O f t t . . . . . . . . _lranlco pu6....,. mon.... In una cauet tJ l I I I ell ..., l 1 l i "Iaforma rapp ..... nteIII In ....."':Sui pan_lIo _, appIlchenan..,. 1 commu-tator' Inultlpll tI' Illterrrlttorl, Ia lampac Ia apia Ie boccoI. pM' l 'I t .. .. . "" . .. ..dell'apparato u tl U a a e o ....

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    Ache cosa pub servire un contasccondielettronico? Diciamolo subito: esso servea far funzionare un qualsiasi circuitoelettrico per un per iodo di tem.po stabilito. Inaltre parole si puo dire che il contasecondielettronico e un interruttore che provvede au-tomaticamente a chiudere e ad aprire"un circuitoelettrico mantenendolo chiuso perun preciso periodo di tempo.La sua utilita e risentita principalmente incampo fotografico, nell'azionare un ingrandi-tore fotografico 0 un bromografo. E' un indiospensabile accessorio, quindi, per ogni labo-ratorio Iotografico.Ma non e una novita quella che qui presen-tiamo ai lettori di Tecnica Pratica. In commercio esistono, 51 , contasecondi meccanici , . ' ( 1anchc elettronici di vari tipi 'e rnarche, lilanessuno di questi pub vantare ipregi e la PI',;cisione del nostro apparecchio, appositarnentcstudiato, progettato e collaudato nei nosr rilaboratori per soddisfare Ie moIte richiestepervenuteci in questi ultimi tempi,Facciamo un semplice confronto tra ilnostrocontasecondi ed uno normalc di tipo mecca-nico, riferendoci, ad esempio, all'impiego di uningranditore fotografico,L'operazione pili delicata che l'operatore f'o-tografico deve compierc in Iaboratorio e cer-tamente quella di regolare l'esposizione, cioedi dar luce allo strumento per un intervallopreciso di tempo. Orbene, se il contasecondimeccanico scandisce con sufficiente precisioneit susseguirsidei minuti secondi, e mantieneinformato I'operatore suI passare del tempo, esempre la mana del tecnico che deve agire di.rettamente sull'interruttore dello strumentoper regolare l'esposizione. E si capisce benis-simo come le reazioni nervose dell'operatore,l'inerzia meccanica dell'interruttore ed altrifattori connessi sempre ad ogni azione rna-nuale, tornino a tutto svantaggio della preci-sione di esposizione.Nei contasecondi meccanici, poi, direttarnen-te connessi con l'interruttore dell'ingranditorc

    Iotografico, entrano in gioco le forze d'inerziameccanica, che variano con l'usura del mecca-nismo, della sua lubrificazione, della precisionedi montaggio; e tutto cio va a scapito del pre-ciso computo del tempo di esposizione.Resterebbe ora da fare un confronto tra il

    nostro contasecondi e quelli di tipo comrner-ciale a circuito elettronico; rna per meglio evi-denziare i vantaggi del nostro apparato, in que-sto caso, si rende necessario un rapido esamedel circuito elettrico.Per coloro che in tale campo sono gia forniti

    di cognizioni tecniche possiamo anticipare lanotizia che, peraltro, verra ripresa pili avanti.

    C O M P O N E N T IC1 1 mFC2 = = 25 mF 25 V. (elettrolitlco)C3 = = 16 mF 250 V. (elettrolitico)R1 = 0,25 megao~m 1/2 wattR2 It It ItR3 = It It ItR4 = = " R5 = " It ItR6 = 0,5 megaohm 1/2 wattR7 = It R8 = R9 = = Ii> It ItR10 = Ii> . .Rll 5 megaohm 1/2 wattR12 = Ii> R13 It It R14 = = . . 10R15 = 10 R16 .R17 = It 10RIa = = R19 = It "R20 ::::: R21 = = 0,25 megaohm T/2 wattR22 10.000 ohm potenzlometroR23 = 50 ehm 1 wattR24 = 50 ohm. 1 wattR51 = raddrizzatore al selenlo 125 V. .

    50 mAVl = valvola tlpo 6V6T1 = autotrasformatore con avv. s e c . a6,3 V poten. 15 20 wattRL1 = = Rei. 0.1010 n. 2303/125152 = commutatore multiplo 11 poslzlonl1 via tlpo Geloso n. 2001LP1 = lampada Ipla 6,3 volt53 = Interuttore a leva

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    ouocu 0- . : : . : :. . . .to!!"ii IIa!6E c:II 8" ' 5 ~'" a. .c:C 'I 80,-i i : - 8

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    Nei normali contasecondi elettronici, il con-densatore di carica , rimane stabilmente col-legato alla griglia controllo della valvola e lasua carica si ottiene semplicemente premendoun pulsante. Cio rende evidente che la e cari-ca Ii del condensatore pub essere spesso in-completa It, perche sempre proporzionale alperiodo di tempo in cui e stato premuto iJ pul-sante per cui, di conseguenza, il rele rimaneInserrto per un periodo di tempo proporziona-Ie alia, carlea delcondensatore.Nel nostro apparecchio tale inconvenientenon si verifica perche il condensatore, primadi venir connesso alla griglia controllo, e sern-pre completamente carico.

    Schema elettricoEsaminiamo ora 10schema elettrico del con-tasecondielettronico. Gli e1ementi principaIisono: una rete di resistenze che fa capo alcommutatore 51-S2,una valvola tipo 6V6 (VI),un deviatore (53), un rele (RLl) ed uno stadioalimen tatore.II compito del circuito radioelettrico e quel-10 di aprire e di chiudere ilcircuito dialimentazione della presa. Nejla presa si ap-plica I'apparecchio utilizzatore, che puo esseread esempio un bromografo 0un ingranditore.Alia presa arriva corrente per un periodo di

    tempo che e determinato dal valore della resi-stenza applicata, mediante S1-S2, alla grigliaeontrollo della, valvola Vl. In -altre parole,quando il deviatore 53 viene spostato nella po-sizione in cui Cl risulta collegato alia grigliacontrollo della valvola VI, alla presa giungecorrente e questa corrente si mantiene per uncerto intervallo d : i tempo; poi si interrornpeautomaticamente.Ma esaminiamo Ie cose un po' piu da vicino,prendendo Ie mosse dall'alimentatore.Quando si chiude l'interruttore S4, all'auto-trasforrnatore Tl perviene corrente, la lampadaspia LPI si accende e si accende pure il fila-mento della valvola Vl. Ancheilcircuito anodo.catodo della valvola risulta chiuso e attraversola valvola fluisce una corrente abbastanza ele-vata. E poiche il catodo della valvola e colle-gato a massa attraverso il rele, in tali condi-zioni ilrele stesso rimane chiuso, doe l'ancorae collegata col terrninale Ceil circuito di ali-mentazione della presa dell'apparecchio uti-lizzatore rimane aperto . senza corrente.Occorre osservare, peraltro, che per tutto iltempt) in cui ilrele rimane chiuso , ilcon-

    densatore Cl rimane sotto corrente, doe sottoearica, e questoe ilvantaggio del nostro con-tasecondielertronico rispetto ai normali appa-rati di tipo commerciale, in cui iIcondensatore92

    . dicarica viene posto sotto tensione per mezzodi un pulsante. Col nostro sistema ilcondensa-tore Cl e sempre carico e sernpre prontoall'uso.Ma procediamo con la descrizione dello sche-ma elettrico. Supponiarno di aver applicato al-Ia presa un apparato utilizzatorecome puoessere, ad esempio, un bromografo 0 un in-granditore.Finche ildeviatore S3 si trova nella posizioneIndicata nella schema elettrico, pur essendo ilnostro contasecondi elettronico sotto tensione,Il rele, a causa della intensa corrente di catododella valvola VI, rimane scattato e la cor-rente non arriva all'apparato utilizzatore (bra-mografo 0 ingranditore), Per questa condizio-ne, ovviamente, occorre altrest supporre chel'interruttore S4 sia chiuso e che la spina delcontasecondi sia innestata nella presa di cor-rente.Allora supponiamo di voler dar corrente al-l'apparato utilizzatore per un precise interval.10 di tempo. Per far doeccorre prima. stabilirel'intervallo di tempo, regolando opportuna-mente, come direrno piit avanti, j; commutate-re S1-S2,e poi occorre deviare S3 in posizioneopposta a quella jn cuiappare disegnato nelloschema. elertrico: in altre parole, occorre fardeviare S3 nella posizione in cui U condense-tore in carica viene a trovarsi inserito sullagrigJia controllo della valvola (piedino 5 dellazoccolo),In tali condizioni" in virtu della carica acqui-sita da Cl, alla griglia controllo della valvolarisulta applicata una forte tensione negativache conduce all'immediata interdizione dellavalvola; cio significa che quando aUa grigliacontrello .si applica ilcondensatore Cl., la val-vola si blocca irnrnediatamente e la correntedi catodo si arresta, Mancando 1a corrente dicatocto, anche attraverso la bobina del releviene a mancare la corrente e it rele stesso sistacca, l'ancora B fa contatto con 11terminaleA e alia presa dell'apparato utilizzatore giun-ge corrente.Quando ilcondensatore Cl si scarica, Ia val-vola riprende il suo funzionamento, attraver-so la bobina del rele riprende a passare lacorrente e la sua ancoretta B si ricollega conIl terminale C, interrompendo la corrente allapresa.E fin qui riteniamo di aver sufficientementeinterpretato ilfunzionamento del nostro con-tasecondi elettronico; ora si rende necessarioun breve esarne sulla rete di resistenze colle-gate al deviatore SI-52 e suI condensatore di

    carica Cl, perche da tali elernenti dipende l'in-tervallo di tempo che va dal momento in cuiIa valvola si blocca fino a quello in cui essaautomaticamente si sblocca.

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    Fig. .. Schema pratle, dellaret. dl restlten. ~oll. t.al due commutatorl multlpll.La numerazloM rlportata luidl"gno, In eorrllpondenzode, clnqu. cOl'lduttorlvlcentldal complHlO, trova preclsorlhrl....."o con la numera-zlo". rlportata lull'appollta....... 1101.1 '1" nello sch..ma pratjeo dl figuta I.

    La rete di resistenzeLa rete di resistenze connessa con il com-mutatore 81-82 comprende ben 21 resistenzeda 1/2 watt. II condensatore di carica Cl hait valore di 1 microfarad.La resistenza Rll rimane sempre connessaal circuito ed essa permette di ottenere iltem-po piu breve consentito dall'apparecchio: 1/4di secondo.Dunque, quando 81-82 e deviato in modo daapplicare alla griglia controllo della valvolala sola resistenza Rll, la volvola si sbloccadopo appena 1/4 di secondo; in altre parole; in-serendo la sola resistenza Rll allo strumentoutilizzatore (bromografo 0 ingranditore foto-grafico) perviene corrente per un periodo ditempo di 1/4 di secondo e cio significa, in pra-tica, che le sue Iuci rimangono accese per unintervallo di tempo di 1/4 di secondo.A mana a mana che si connettono le altreresistenze, iltempo di interdizione della valvo-la aumenta.Ovviamente il tempo di interdizione di 1/4di secondo determinato dall'inserimento dellaresistenza R21dipende dal suo valore, cioe da

    52

    LP1

    2

    quello da noi stabilito, che e di 0,25megaohm.Se cambia questa valore, cambia pure ilpe-riodo di interdizione della valvola. E pub darsiche illettore senta questo bisogno. Quindi ri-teniamo opportuno mettere ciascun lettorenelle condizioni di potersi ca1colare da se ivalori delle resistenze comprese tra Rl ed R21.II procedimento e facile perche si tratta diapplicare una semplicissima formula. Natural-mente la formula che ora presenteremo non da. risultati rigorosamente precisi, rna sufficienti.La precisione assoluta potra ottenersi successi-vamente in fase di messa a punto dell'appa-rato. Ed ecco la formula:,Tempo = R (rnegaohm) x C (microfarad)In essa R rappresenta ilvalore della resisten-za, espresso in megaohm, applicata alla grigliacontrollo della valvola, mentre C rappresenta ilvalore, espresso in microfarad, del condensa-tore di carica che nella schema elettrico e indi-cato con Cl.Adogni modo, per chi volesse evitare I'ap-plicazione della formula, noi abbiamo provve-duto ad attribuire dei valori ohmmici aIle re-sistenze comprese tra Rl ed R21 in corrispon-

    93

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    denza a precisi tempi di interdizione della val-vola. Le resistenze comprese. tra Rl ed RSde-terminano ciascuna un tempo di interdizionedella valvola di 1/4 di secondo (tutte assiemedeterminano un tempo complessivo di 1 se-condo e 1/4).Le resistenze comprese tra R6 ed Rl deter-minano ciascuna un tempo di interdizione del.la valvola di 1/2 secondo (complessivamente 2secondi e mezzo).Le resistenze comprese tra Rll ed R20 de-terminano ciascuna un tempo di interdizionedi 5 secondi (complessivamente 50 secondi).La resistenza R21 determina da sola, comeabbiarno detto, un tempo di interdizione di1/4 di secondo. Dunque, facendo la somma ditutti itempi, doe applicando alia griglia con-trollo della valvola tutte le resistenze cornpre-

    se tra Rl ed R21, si ha un'interdizione che dura54 secondi. 'I tempi ora precisati hanno un valore nomi-nale, se determinati mediante l'applicazionedella formula; in pratica iltempo efIettivo eleggermente inferiore e, volendo, si pub cor-reggerlo, inserendo in parallelo al condensatoredi cariea Cl un condensatore di piccola capa-cita del valore di 5.000-10.000icofarad (valoreda stabilire sperimentalmente). Una buonaparte della precisione di calcolo dei tempi epure connessa con ilvalore di tolleranza delcondensatore di carica Cl, in pratica dal modo

    come esso e state costruito. Nel nostro sche-ma, le resistenze compresetra Rl ed R21 sonostate distribuite su due commutatori ad 11po-sizioni ed una via:'Ma it lettore, a seconda del-l'uso che vorra fare del contasecondi elettro-nico, potra aumentare 0 diminuire a piacere ilnumero delle"resistenze e COS! pure it numerodei commutatori.Potenziometro di griglia schermoLa tensione di griglia schermo della valve-la VI e regolata mediante un potenziometro,che nella schema elettrico e contrassegnatocon R22.Questo potenziometro va regolato in fase ditaratura dello strumento e va regolato in mo-do che la corrente di catodo della valvola siatale da mantenere .il rele scattato (diciamocost per farci intendere rneglio anche se la.parola e sbagliata),In pratica,' quando si chiude )'interruttoreS4 ilrele deve scattare: se non scatta si regolail potenziometro in modo da farlo scattare,E' chiaro che ilpotenziometro R22 non pubscattare subito; appena chiuso l'interruttoreS4, bisogna aspettare qualche secondo, doe

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    it tempo necessario al catodo per riscaldarsied emettere elettroni.Realizzazione praticaLa realizzazione pratica del contasecondi

    elettronieo e semplice. Non vi sono partieo-lari critici degni di nota in tutta la costru-zione. E i nostri schemi pratici sono pura-mente indicativi e serviranno di guida soloper i principianti in materia di montaggi ra-dioelettrici.Come si vede, una buona parte dei compo-nenti e montata su un telaietto metallico,un'altra parte e montata su un mobiletto-cu-stodia in cui verra sistemato it teIaio metal-Iico.La prima parte che si dovra montare erappresentata dall'alimentatore. Questo si com-pone di un autotrasformatore (Tl) dotato diavvolgimento secondario per l'accensione delfiJamento della valvola e della larnpada-spiaVl. Questo avvolgimento secondario e a 6,3"volt.L'avvolgimento prirnario deve avere le pre-se per le diverse tensioni di rete. Queste di-verse prese vanno collegate ai vari terminalidel cambio-tensione. La tensione anodica (plac-ca) viene prelevata dal terminale a 220 voltdell'autotrasformatore. Tra la placca dellavaIvoIa VI e il terminale a 220 volt dell'auto-trasformatore e inserita una resistenza (R23).Lo scopo di questa resistenza e quello di pro-tegere il circuito anodico della valvola,La tensione di carica del condensatore Clviene prelevata dal terminale a 110 volt del-l'autotrasformatore di alimentazione Tl. Laresistenza R24 ha un compito puramente pro-tettivo del raddrizatore al selenio RSI. IIcondensatore elettrolitieo C3 serve a livellarela tensione raddrizzata da RSI..Si noti che, per ottenere una carica nega-tiva del condensatore ci. il raddrizzatore RSIe connesso all'autotrasformatore dalla partedel morsetto positivo e la stessa osservazionevale 'per il condensatore elettrolitico C3.Pertanto illettore dovra far bene attenzionein fase di '(:ablaggio a non commettere errorinel collegare sia ilraddrizzatore come ilcon-densatore elettrolitico.SuI pannello frontale dell'apparecchio sidovranno applicare i due commutatori SI edS2, l'interruttore S4 e ildeviatore S3.La presadi corrente per l'apparato commutatore potraessere applicata di fianco 0 posteriormenteal mobiletto-custodia. Anche la lampada-spiaLPI verra applicata sul pannello anterioredell'apparecchio ed essa servira a ricordareall'operatore di non dimenticarsi il contase-condi acceso quando non viene utilizzato,

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    A N T E N N E I N T E R N EP E R ' R A D I O A M A T O R IOttimi collegamenti radio anche per iradianti seffocoti ) dall'edilizia moderna.

    II testo olio pog. seguene95

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    c a v an ohm( t . rn . 6,6S)

    Fig. 1 - _An"n-na-.i....... -per, _le i bonelet de l 1 4 _.MHz . La _bob lnaLl c Ieve ....... -avvolta .'vU.st.sao .... delloboblna .110 stoocllo"fi ... t . ,cIeIt ra sm . tt ltO ,.~ _

    b ob in astadiafinaleI' I II .', I:.-. .. . .. --_.-L1 bobinastadiof ina I f.'Iadioarnatori non abitano tutti in apertacampagna e quindi non tutti hanno la pas-sibilita di installare liberamente Ie loroantenne, rispettando tutti iprincipi tecnici chestanno alIa base di questa specialita dellaradiotecnica. La sorte e assai ingrata conmolti e qui ci riferiamo a tutti coloro cheabitano nelle grandi citra.

    Dal punto di vista delle VHF, in taluni casi,Ie possibilita di instaHazione sono pratica-mente nulle e i risultati ottenuti con le an-tenne interne sono spesso ingannevoli.Nelle grandi citta ilradioamatore e spessocircondato da alti palazzi- a molti piani che soffocano ogni collegamento.Rimangono le vecchie onde decimetriche,Ie bande dei 10, 15,20, 40 e 80metri. Su questebande si riesce a svincolarsi daIlo... strango-Iamento provocato dall'edilizia moderna dellegrandi citra, rna le antenne divengono lunghee ingombranti.AlI'OM che abita in un grande. palazzo diuna grande citta viene spesso proibito di

    installare sopra il tetto Ie sue antenne senzaavere, COSt, alcuna possibilita di raggiungereIa precisione nel processo di ricezione e di tra-smissione; al massimo sono tollerate Ie an-96

    tenne TV. Non resta quindi aUOM che prov-vedere all'installazione di antenne interne alproprio appartamento 0, al massimo, in sof-fitta, rna in ogni caso in uno spazio assaiesiguo.A tutti questi radioamatori vogliamo pro-porre alcuni tipi di antenne trasmittenti-rice-venti da installare internamente al proprioappartamento. Tutte queste antenne sono sta-te da noi sperimentate e hanno dato risultatisoddisfacenti 0, tutt'al piu, accettabili. .

    Antenna per la banda 14 MHzE' quella rappresentata in figura 1 . 'Si trattadi un dipoio accorciato e ripiegato, realizzatocon treccia del diametro di 1,5 mm. (fiIi dirame smaltato).Le sue dimensioni sono le seguenti:1 - 2 = 5 - 6 = 2,75metri.2 - 3 = 4 - 5 = 1,83metri.La discesa e in cavo coassiaie da 75 ohmdi impedenza e la sua lunghezza e di 6,65metri.

    ) l.

    Fig. 1 Antenna qua-drata.per 71,4-a MHz.L'!nttrrl,lzion. 3..... ne -CHsarla per II funzlona-mento lui 7 MHz. An-e he In qwsto CIllO 10boblna L1 va awol talsulle .tel.lO ... d.llabo.bina d.llo stacllo fi -nale _d.1 tnatmettltore.

    2

    ! piattina)300 ohm(I . m 1 , 2 ' : 1 )

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    cavo7, ohm( l. quaislasi]L l ~L'" AntMlna. do -:'. p er 17 MHz .L'.... nna v.ra pro pria ~ rapp . ...Mntc l ta c I a I trat.1'.2 J.4. ,La b0 -b'... L2 ell 101. ... -,1,1... ~ '.",...nr

    , t C i t 9 a P'.' el l flpni.

    bobinastadiofinal~

    FILO NYLON

    La bobina Ll deve essere avvolta sullo stes-so asse della bobina dello stadio finale deltrasmettitore. Essa dovra avere press'a poco10 stesso numero di spire della bobina dello'stadio finale. Anche ilfilo con cui si effettual'avvolgimento deve essere identico a quellodella bobina dello stadio finale del trasmetti-tore.Ricotdiamo che l'avvolgimento della bobinaLl deve essere effettuato ricavando delle pre-se intermedie, in modo da poter scegliere, infase di collaudo, la presa che da i migliori ri-sultati.Acoloro cui le dimensioni proposte non fos-sero adatte all'ambiente nel quale si effettual'installazione dell'antenna, diciamo che epossibile intervenire, correggendole, sulle lun-ghezze 2-3 e 4-5. L'lmportante e che queste

    rlsultino uguali tra loro e che la lunghezza to-tale indicata da 1 a 3 e da 4 a 6 rimangainvariata (4,58 metri) per ciascun polo del.l'antenna.La bobina Ll permette pure l'accoppiamentoal ricevitore.E' ovvio che l'antenna vera e propria, rap-presentata nel disegno di figura 1, e quella in-dicata con 1-2-3-4-5-6;li altri fili, disegnati aldi la degli isolatori servono per I'ancoraggiodell'antenna stessa.

    Antenna quadrata per 7 - 14 - 28 MHzQuesto tipo di antenna e rappresentato infigura 2. Anche questa secondo tipo dl anten-na intern a e ottenuto con treccia da 1,5 rnilli-metri (fili di rame smaltato). Si tratta di unquadrato perfetto in cui ciascun lato misura

    4,50 metri di lunghezza: occorre, dunque, uncerto spazio d'ambiente per l'installazione diquesta antenna. Due interruzioni Intermedie:sono previste per l'inserimento di altrettantiisolatori, l'una in 12e I'altra in 3-4.L'interruzione 3-4 e necessaria per ilfunzio-namento sui 7 MHz. Sui 14 e sui 28 MHz ipunti 3-4 devono essere direttamente collegatitra loro (eortocircuitati) mediante un pez-zettino di filo e facendo uso di due pinze abocca di coccodrillo alle due estrernita del-l'isolatore.Nei punti 1-2si effettua ilcollegamento del-la discesa d'antenna, utilizzando piattina da300 di impedenza. La discesa deve essere lun-ga 1,25metri. Come nel caso dell'antenna pre-cedentemente descritta, anche' qui occorre co-struire una bobina di accoppiamento allo sta-dio d'uscita del trasmettitore, cioe aUa bobi-na dello stadio finale. La bobina L1 deve esse-re avvolta sullo stesso asse di quella dellostadio finale del trasmettitore. 11 numero dispire delle due bobine dovra risultare pressoc-che ideritico ed anche ilfilo con cui si effettuaI'avvolgimento deve essere delle stesso tipodi quello con cui e avvolta la bobina delJo sta-dio finale.Sara bene, nell'avvolgere la bobina Ll, rica-vare un cerro numero di prese intermedie edutilizzare poi quella presa con la Quale si ot-tengono i migliori risultati.Questa antenna va installata su un pianourizzontale, ad una cinquantina di centime-tri dal soffitto, e sostenuta, in ciascun angolodel quadrato, con isolatori e treccioline di filoper ancoraggi.Nel caso che le esigue dimensioni d'ambien-

    te non permettessero l'installazione di questotipo di antenna, si potra anche provvederealIa sua installazione nella soffitta. In tal caso,pero, occorre allungare la discesa e le sue di-97

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    rnensioni, quelle che danno ilmigliore risul-tato, vanno ricercate in fase sperimentale.

    Antenna da soffitta per 7 MHzE' quella rappresentata in figura 3. Si tratta

    di un dipolo accorciato, ripiegato, che puoessere installato, ad esernpio, lungo il corri-doio di una soffitta. Come si puo notare neldisegno, il suo ingombro totale, in lunghezza,e di 8,50 metri.L'antenna propriamente detta e rappresen-

    tata dai due conduttori 1-2 e 3-4 della Iun-ghezza di metri 9,50 ciascuno.Fra i punti 2-3 e prevista una distanza di

    1 metro. II congiungirnento dei terminali eassicurato da una catena di isolatori (2 0 3).Come per le antenne precedentemente de-scritte, anche per questa occorre utiIizzare

    treccia di fili di rame smaltato (diametro del-la treccia = 1,5 miIlimetri).Questa antenna e piegata nelle dimensioni

    approssimativamente indicate nel disegno difigura 3 e deve essere applicata ad una qual-

    ISOLATORL2

    2ANCQRA~GIO

    Fig. 4 Antenna accorel.taper I 7 MHz. L'accoppiam.n.to fr a II clrculto L lC l laboblna del trasmettltore IIefhttua medlant. u.n Link,nel modo rafligurato c t pie' dipaglna.L l '.

    8091NASTADIOFINALE

    98

    siasi parete verticale, sostenuta da quattro an-coraggi, mediante isolatori, applicati ai quat-tro angoli del rettangolo. .Fra i punti 1 e 4, cioe nei punti in cui si eon-

    nette il cavo di discesa, e eollegata una bo-bina di tre sole spire. II diametro di questabobina e di 40 miHimetri ed essa e avvolta in aria , 11filo da utilizzarsi per questa sem-plice avvolgimento deve essere di rame smal-tato di diametro 2 millimetri. Per evitare sfor-zi .di trazione sulla bobina L2, occorre unire ipunti 1 e 4 mediante un pezzetto di filo dinylon. .La discesa e ottenuta mediante eavo coas-

    siale da 75 ohm di impedenza. La lunghezzadella discesa puo essere stabiIita a piacere, aseconda delle necessita d'ambiente.L'aecoppiainento di questa bobina con 10stadio finale del trasmettitore si effettua col

    solito sistema precedentemente descritto perIe altre antenne. Al termine della discesa siappJica una bobina (Ll) identica a quella col-legata fra i punti 1 e 4. Tre spire avvolte inaria di filo di rame smaltato di 2 millimetridi diamtero. Diametro interno della bobina:40 millimetri.L'accoppiamento tra la bobina Ll e quella

    dello stadio finale del trasmettitore e indut-tivo e la bobina Ll deve trovarsi sullo stessoasse della bobina dello stadio finale del tra-smetti tore.

    Antenna accorciata per 7 MHzE' rappresentata in figura 4. Sia l'antenna

    come la bobina L2 sono ottenute con- filo dirame smaltato di 1,5 millimetri di diametro.Le suecaratteristiche sono Ie seguenti: lun-ghezza da 1 a 3 = 7 metri. La piegatura (2)puo essere effettuata in un qualsiasi puntodella lunghezza 1-3.La bobina L2 e ottenuta mediante 23 spire

    unite, avvoIte su supporto isolante del diame-tro di 60 millimetri (tubo di cartone, bache-Iite, ecc.).Lunghezza tra 4 e 5 = 2,70 metri.Le caratteristiche del circuito Ll-Cl debbo-

    no risultare press'a poco le stesse del circuitofinale del trasmettitore.L'accoppiamento fra questo circuito (Ll-Cl )

    e quello del trasmettitore si effettua medianteun LINK, consistente in due avvolgimenti ditre spire ciascuno effettuati sulle due bobinesulla Ll e su quella dello stadio finale del tra-smettitore. Per ottenere questi due avvolgi-menti occorre utilizzare filo di rame a tree-cia, di grossa sezione, ricoperto in plastica. Idue avvolgimenti vengono collegati elettrica-mente tra di loro mediante filo dello stessotipo, intrecciato,

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    Q.ando si progetta un circuito radio concriteri del tutto nuovi o, addirittura,originali, si e certi di sollevare scalpo-rer entusiasmo ed interesse fra tutti i lettoriappassionati di radiotecnica.Non si pub pretendere, invero, di impararela radiotecnica montando e rimontando i cir-cuiti classici, che segnano Ie tappe fondamen-tali dello studio e che vanno dal semplice ri-cevitore a diodo al germanio fino alIa piucomplessa supereterodina a modulazione di

    ampiezza e di frequenza. Occorre, necessaria-mente. di quando in quando, deviare dallastrada maestra per mettere in pratica taluniconcetti che, altrimenti, rimarrebbero sempree soltanto relegati al mondo della teoria pura,E non solo si tratta di necessita di studio;per molti pub essere un bisogno di curiositaistintiva, se non proprio di divertimento.Poter realizzare un apparecchio radio, com-Poter realizzare un apparecchio radio com-sanno costruire pub rappresent are un motive

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    R]

    Fig. 2 Schema 'prcdico.

    V O L E T E M I G l l O R A R E L A V O S T R A P O S I Z I O N E ?InchiestC\ internazional. del B.T.I. dl Londra . Amsterdam CCliro Bomba'y Washington- Sopete quoli possibilitc .offre 10 conoscenzo della lingua inglese? _ ,""?";- Volete imporore I'inglese a caso Vostro in pochi nesi? _ .- Sopete che e possibile conseguire una LAUREA dell'Unlversltc di Londro studiondo a coso Vostra? .. . . . , ~ " ~ ~ ~ ~ ,.~ ' ~ ~ ~ ~ , ~. . . . . . . . . . . . . - ~. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ,'- Sope!e che e possibile diventore ingegneri, regolarmente iscritti negli Albi britannici, superondo gli esomi

    in ltcllc, senza obbligo di frequentare per 5 anni il polltecnico i. _ + .- Vi piacerebbe conseguire il DIPLOMA ingegneria civile, meccanica, elettrotecnlca, chimica, minerario,

    petrolifero, ELETTRONICA, RADIO--TV, RADAR, in soli due onni? " .

    OS crive te cl, p re clsando la domanda dl V ostro Inte re sse . V I rlsp onde re mo imme diatame n,e _BRITISH INST. OF ENGINEERING TECHN . '

    . ITALIAN DIVISION 'VIA P. GIURIA 4/T TORINO ~:.C o n o s ce re :te Ie n u ov e p os s ib i l ita d i c a r r ie ro , p e r V o i f a c ilm e n te re o l iz z o b il i - V i c on s ig lie re m o g ro tu l ta m e n fe

    101

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    di vanto per chi e soltanto un dilettante edanche per chi e montatore 0 riparatore diprofessione.Pensate un po', amici lettori, alla gioia diaprire un dialogo nuovo con coloro che se neintendono, con r vostri amici che hanno la

    stessa passione per la radio, assumendovi ilruolo di insegnanti! Proprio cosi! Perch: chivedra e sentira funzionare questo radiorice-vitore sentira subito il bisogno di fare delledomande, di chiedere delle spiegazioni perrendersi conto di certe novita, di taluni ac-corgimenti finora, forse, mai visti.Ma che ricevitore it?E' presto detto. Si tratta di un ricevitoreche accoppia un amplificatore di alta frequen-

    za a. circuito cascode con un circuito pream-plificatore di alta frequenza di tipo normale.Tutto cio, in altre parole, potrebbe chiamarsiun circuito reflex molto originale.Ma lasciamo per ora i particolari tecnici deiprimi stadi del ricevitore, che verranno am-piamente descritti in sede di discussione delcircuito teorico, e ricordiamo le altre caratte-ristiche dell'apparato che qui presentiamo.II ricevitore fa impiego di un doppio triododi tipo 6SL7, di cui il prirno triodo funge con-temporaneamente da amplificatore di alta e

    di bassa frequenza, mentre il secondo triodopilota ilsecondo stadio amplificatore finale dibassa frequenza.L'alimentazione del ricevitore e ricavata dal-la rete-luce per mezzo di alimentatore equi-paggiato con trasformatore di alimentazione,raddrizzatore al selenio e cellula di filtro.L'apparecchio e dotato di due comandi: co-mando di sintonia e regolatore di volume.L'ascolto e in cuffia.

    Circuito teoricoEsaminiamo ora il circuito teorico del rice-vitore, il cui schema elettrico e quello rap-presentato in figura 1 . E, per comprenderebene il suo funzionamento, seguiamo passopasso ilmovimento dei segnali radio dal loroingresso, attraverso l'antenna, fino alla lorauscita, attraverso la cuffia.I segnaIi radio, captati dall'antenna, ven-gono applicati, attraverso il condensatore C6,al catodo della prima sezione triodica di VI

    (piedino 3 della valvola). E questa rappresen-ta la prima novita perche, contrariamente aquanto si fa di solito, ilsegnale da amplificarenon viene applicato alIa griglia controllo dellavalvola, bensl al suo catodo.102

    Tutti i triodi presentano una elevata capa-cita interelettrodica fra placca e catodo e pertale motive e necessario utilizzarli in circuitocon griglia e massa, dato che in tal modo lagriglia separa elettrostaticamente il circuitodi entrata da queUo di uscita. I triodi con gri-glia a massa presentano, pero, I'inconvenientedella bassissima amplificazione, per cui e ne-cessario provvedere in altro modo a tale defi-cienza. Di solito Ii si fa precedere da un triodocollegato normalmente oppure da un pentodocollegato a triodo. Noi abbiamo provvedutoin altro modo. Intanto ricordiamo che i cir-cuiti di questo tipo sono detti cascode .Dunque, il segnale di alta frequenza, appli-cato al catodo della prima sezione triodicadi VI 1 0 si ritrova amplificato, sia pure in mi-sura modesta, sulla placca (piedino 2).L'impedenza di alta frequenza J'l, svolgeduediversi compiti: impedisce al segnale di altafrequenza di entrare direttamente nel circuitodi sintonia e provvede a chiudere elettrica-mente il circuito di catodo, essendo collegataa massa attraverso l'altro suo terminale.I segnali amplificati, uscenti dalla placca,prendono la via del condensatore C4, di pic-cola capacita ed entrano nel circuito di sin-tonia. Non possono aUraversare J2, percheanche questa e un'impedenza di alta frequen-za che puo essere attraversata soltanto da se-gnali di bassa frequenza.

    Circuito di sintoniaAI circuito di sintonia pervengono, attra-verso ilcondensatore C4 da 100pF, i segnaliradio di alta frequenza gia amplificati. Inesso ilsegnale che si vuol ricevere viene sele-zionato ed inviato al diodo al germanio peressere rivelato.II circuito di sintonia si compone di un con-densatore variabile (C2) del valore di 500 pFe di una bobina avvolta su uno spezzone dinueleo ferroxcube della lunghezza di 6 centi-metri circa e del diametro di 8 millimetri.

    RivelazioneLa rivelazione dei segnali radio gia amplifi-cati e sintonizzati e ottenuta per mezzo di uncomunissimo diodo al germanio.Come si sa, ildiodo al germanio appartieneallacategoria dei semiconduttori ed esso silascia attraversare soltanto dalle semionde

    delle stesso nome (positive 0 negative) checompongono il segnale di alta frequenza. Inquesto modo a:vvieneIa rivelazione dei segnaliradio. Ouindi, subito dopo il diodo al germa-nio, e presente un segnale di bassa frequenza

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    che viene applicate alia griglia controllo (pie-dina 1) della prima sezione triodica di VI.Ma il segnale rivelato contiene ancora unaparte di segnale ad alta frequenza. Ecco quin-di intervenire il condensatore C3 da 500 pF,che provvede a mettere in fuga a massa que-sta ulteriore parte di alta frequenza.Per quel che si e detto, dunque, al conden-satore C3 vengono affidati due compiti distin-ti:queHo di mettere a massa la griglia con-trollo, come e richiesto dal circuito cascode,e quello di mettere in fuga a massa la partead alta frequenza ancora contenuta nel se-gnale rivelato.'Amplificazione di bassa frequenzaL'amplificazione di bassa frequenza avvienein due tempi. Vi e prima un processo di pre-amplificazione e poi quello di amplificazionefinale. Per tali processi .di amplificazione sana

    chiamate in causa entrambe le sezioni triodi-che del doppio triodo.Certamente Ia prima sezione triodica di VIe quella che viene maggiormente sfruttata peri molteplici compiti che essa e chiamata asvolgere.II primo processo di amplificazione dei se-gnali radio di bassa frequenza si ottiene ap-plicando alia griglia controllo (piedino 1) isegnali rivelati da DGl. Questi segnali si ri-trovano amplificati sulla placca della valvola(piedino 2), attraversano I'irnpedenza di alta

    frequenza J2, ilcondensatore C8 e creane unacaduta di tensione nella resistenza variabile(potenziometro) R3. Da questa resistenza sipreleva la tensione di bassa frequenza ampli-ficata nella misura voluta e la si applica alla

    griglia controllo della seconda sezione trio-dica di VI (piedino 4). Questo triodo e impie-gato in circuito normale di amplificazione dibassa frequenza, per cui da tale stadio in poifiniscono le novita introdotte in questo origi-nale ricevitore radio. L'impedenza di bassafrequenza Zl costringe i segnali di bassa fre-quenza gia amplificati dalla prima sezione trio-dica della valvola a prendere la via di C8 erappresenta, nella stesso tempo, i1 carico. ano-dico del primo triodo. I segnali di bassa fre-quenza, definitivamente amplificati, vengonoprelevati dalla placca del secondo triodo (pie-dino 5) e direttarnente applicati alia cuffia,che costituisce pure i1 carico anodico della se-conda sezione triodica della valvola.Incondensatore C10, collegato in paralleloalIa cuffia, e il solito condensatore che si col-lega pure in parallelo all'avvolgimento prima-rio dei trasformatori d'uscita e il cui scopopratico e quello di eliminare eventuali distor-sioni dei segnali di bassa frequenza amplifi-cati.Ricordiamo che la polarizzazione della se-conda sezione triodica di VI e ottenuta inmaniera normale, tramite resistenza e con-densatore catodico (R2 e C7). Tale resistenzaha il valore di 2.200 ohm, mentre i1 conden-satore catodico ha ilvalore di 10 microfarad.o fStadio alimentatoreLo stadio alimentatore e rappresentato da

    un trasformatore TI, da un raddrizzatore alselenio (RSl) e da una cellula di filtro, com-posta con la resistenza R4 e i due condensa-tori elettrolitici C9 e Cl1.II trasformatore di alimentazione e dotato103

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    l utti i fasdeoli dell'annata 1962quello del gennaio 1963

    SO NO

    Fig. 3 - La bobina di lintonla L1 IIot-tiene avvolgendo 65 Iplre dl filo dlrame, dlametro 0,25 mm, attorno adun nucleo ferroxcube

    -di avvolgimcuto primariu adauo per tulle Ictensioni di rete, e di due avvolgimenti secon-dari: uno a 190 volt per l'alimentazione ano-dica e uno a 6, 3 volt per l'aceensione delfilamento della valvola,II raddrizzatore al selenio (RSl) serve, co-me si sa, per trasformare la corrente alter-nata in corrente pulsante. Pub essere recupe-rato da qualche alimentatore di vecchio tipo,purche non sia esaurito. Iltipo molto comu-ne pet, 220 volt, 75 rnA va bene alIo scopo,La cellula di filtro serve per trasformarela corrente pulsante, uscente dill raddrizza-tore al selenio, in corrente continua. Essa ecostituita da due eondensatori elettrolitici delvalore di 32 mF ciascuno e da una resistenzada 2200 ohm - 1 watt.Costruzione11montaggio del rieevitore va fatto su telaio'metallieo. Faeendo impiego di telaio metallicoiI circuito risulta semplificato perche il telaiostesso costituisce ileonduttore di massa. Fa-cendo uso di telaio di legno occorrera com-porn: l'apposito circuito di massa.Lo schema pratico rappresentato in figura2 prevede appunto l'impiego di telaio 'metal-lico.Bastera che il lettore componga ilcireuitoesattamente come quello da noi riportato infigura 2 per essere certo del successo.T~tti i componenti necessari alia costruzio-*._-----,-IIeIII

    ne potranno essere acquistati in commerciopresso un: qualsiasi negozio specializzato nel-la vendita di materiali radioelettrici. La solabobina di sintonia dovra essere costruita nelmodo che diremo piil avanti.Nella parte superiore del telaio risultanoapplicati soltanto il trasformatore di alimen-tazione T1 e la valvola Vl. Tutti gli altri com-ponenti verranno applicati nella parte infe-riore del telaio. ,Occorrera iniziare il montaggio coll'appli-care al telaio tutte quelle parti ehe riehiedonosoItanto un intervento di ordine meccanieo,successivamente si procedera con iI cablaggio,cioe con la saldatura a stagno dei fili e deicomponenti. .Ricordiamo che, facendo impiego di telaiometallieo, Ie tre boccole- per la presa di cuffia

    e di antenna dovranno essere del tipo ad iso-lamento completo. In gergo radiotecnico ven-gono chiamate boccole isolate. Per quanto ri-guarda l'impedenza Zl, il lettore potra util-mente impiegare I'avvolgimento primario diun trasformatore d'uscita da 7000 ohm.Costruzione della bobinaLa bobina L1 e rappresentata in figura 3.

    Si tratta di un unico avvolgimento di filo sunueleo ferroxcube. Per ottenerla ci si dovraprocurare uno spezzone di nueleo ferroxcubedella lunghezza di 6 centimetri e del diame-tro di 8 millimetri (nueleo di forma cilindrica).II filo pub essere di rame ricoperto in co-

    tone oppure di rame smaltato. Le spire vannoavvolte in forma cornpatta e nel numero di65. La sezione del filo, piu precisamente il suodiametro, dovra essere di 0,25millimetri.I terminali dell'avvolgimento vanno fissaticon nastro adesivo 0 eollante e non con fa-seette metalliche, che rappresenterebbero del-le spire in cortocircuito e comprornettereb-bero iI funzionamento del ricevitore.--------*

    ESAURIT IIIIII'nvitlamo tutti ~oloro che desiderassero deftifascico I i a n,o n fa rnerich i85ta

    104*- - - - - - - - - - - - - - - .~,.

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    Anche se oggiIs vostrs memorie e debole,non imports. Yo! potetesvifuppsrne uns eccezionete,sempficemente 'sdottsndo Ie rego/e[scili e divertenti che vi deremo.Son Ie stesse rego/e. g/i stessi trucchiusstl dsi cempioni di memorie,

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    (Per rllpost. urgent. unire ,.,.ncobollo)

    Cog nome " .V ia. N r ..

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    L' interesse riscosso dagli articoli di razzo-modellismo e in continuo aumento ed ilnumero di lettori, che seguono attenta-mente e con entusiasmo questa nuova brancadel modellismo, aumenta sempre piu,Questo e l'undicesimo articolo di missilisticache Tecnica Pratica pubbltca in collaborazionecon ilCentro Missilistico Romano, una colla-borazione che dura proficuamente da quasidue anni.Di volta in volta abbiamo presentato razzida addestramento, rampe di lancio, cassette diaccensione, razzi di vario impiego e con dispo-sitivi di bordo, oItre a modelli semplificati edeconomici; inoItre abbiamo cercato di esporreun po' di teoria e di sofferrnarci spesso sullapratica del razzomodellismo. Ilettori che fino.ra ci hanno seguito con attenzione hanno avutooccasione di acquisire una buona dose di espe-rienza in un campo affascinante per la sua106

    8 2 - 0L O l R E D

    attualita e'per Ie soddisfazioni che e in gradodi offrire: hanno avuto Ia possibilita di see-gliere, tra diversi modelli di razzl, quello piurispondente aIle loro esigenze.II razzo che presentiamo questa volta offreuna nuova possibilita: quella della seeIta dellostrumento adatto alle proprie necessita speri-mentali. E a tale scopo il razzo e stato proget.tato, per avere tutti i requisiti propri di unrazzo da lavoro: robustezza e sernplicita co-

    struttiva, rendimento del motore e finezza ae-rodinamica, sufficiente spazio per carichi utilidi varia natura e peso; e a proposito dei carichiutili precisiamo che ilrazzo e stato concepitoproprio per il trasporto di strumenti a bordo.Gli strumenti trasportabili, nella Iimitazionedi volume imposta dalle dimensioni delI'appo-sito contenitore, variano dagli accelerometriaIle radio trasrnittenti, dai comandi automaticiad accelerazione agli altimetri e COS! via, secon-do Ienecessita, disponibilita e intenzioni di chirealizza ilrazzo.Abbiamo parlato di limitazione di volume,trascurando la limitazione di peso: difatti iInostro razzo ha un'ampia capacita di solleva-mento dovuta alIa sua forte spinta, ed in ognicaso, trattandosi di strumenti, e difficile rag-giungere limiti di peso tali da destare preoccu-pazioni: comunque il razzo puo sollevare pesianche notevoli in rapporto alIa sua massa.II razzo A.S2B Albireo 40 rappresenta, nellacategoria dei razzi 0 30 mm., l'equivalente diquanto, nei razzi 0 40 mm., rappresenta ilmo.dello A.SOD Alcor, pubblicato nel numero disettembre 1962di Tecnica Pratica.II nostro Albireo si present a come un razzodi notevole finezza aerodinamica, ed il suo mo-tore funziona a micrograna polvere, il checomporta notevoli vantaggi per quanto riguar-

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    da la facilita e la rapidita del caricamento, l'e-conomia e la semplicita di preparazione delpropellente, ilrendimento del motore e la po-tenza della spinta.IIcorpo dello A.82B Alblreo 4 si divide indue distinte sezioni opportunamente raccorda-te, smontabili e quindi poco ingombranti periltrasporto.

    Costo di realizzazioneCostruire un razzo Quale 10 A.82B Alblreo 4comporta una certa spesa, non irrilevante, epertanto consigliamo di intraprendere la co-struzione principalmente aIle associazioni raz-zomodellistiche, che sappiamo essere attual-mente numerose in tutta Italia. Inoltre e ne-cessario lavorare in. gruppo, data la natura delrazzomodellismo che impone la collaborazionetra esperti ed appassionati di diverse materie,tra cui le principali sono fisica, chimica, mec-canica, elettronica, matematiea e svariate al-tre. Possiamo anticipare ehe e allo studio una

    versione notevolmente semplifieata di questorazzo, destinata soprattutto a ridurre ilcostodi realizzazione: quanto a questa ultimo ele-mento, che spesso e quello decisive per larealizzazione di un razzomodello, e piuttostodifficile stabilirne l'esatto ammontare, dato ehela spesa di realizzazione di un medesimo mo-della varia da realizzatore a realizzatore; que-sto e dovuto al fatto che talvolta alcuni pezzivengono fatti allestire presso officine, talaltravengono fabbricati dagli stessi razzomodellisti,magari con mezzi di fortuna. Comunque, perchi non fosse convenientemente attrezzato con-sigliamo di rivolgersi ad officine meccaniche, 0di approfittare dell'opportunita offerta dalServizio Forniture di Tecnica Pratica, di cui po-trete leggere in queste stesse pagine. In questomodo .avrete la garanzia della qualita. dell'ese-cuzione e del materiale del vostro razzo!II motore a razzoII motore dello Albireo ha dato perfetti ri-sultati sin dalle prime prove a fuoco. Quellodel modello presentato in questo articolo rap-

    presenta il secondo perfezionamento rispetto Calmotore originale. Ha la particolarita di funzio-nare con la micrograna in polvere, a tutto van-taggio della facilita e rapidita di caricarnento e

    di econornia di preparazione, come gia detto ecome risultera evidente all'atto pratico.II motore dell'Albireo 40 costituisce parte in-tegrante dellafusoliera, come negli altri prece-denti modelli apparsi su Tecnica Pratica. Que-sto accorgimento, usato spesso anche su mis-sili e razzi professionali , permette un note-vole risparmio di peso e di costo, anche se

    present a alcuni inconvenienti, che pero risul-tano trascurabili dal punta di vista razzorno-dellistico.Ilmat are razzo della A.82B Albireo 40 ri-.sulta costituito, oltre che dal propellente, trat-tato a parte, dalle seguenti parti meccaniche:n. 1 ugello 28.9,5.24tornito in acciaio;n. 1 fondello 28.24/20 tornito in acciaio;n. 1 anello reggispinta 28.24/10 tornito in ac-ciaio;n. 1 canna motore 30.28/500 in acciaio Aq-350lega superiore;n. 4 viti testa cilindrica 4MAx6 0 4MAx8 inacciaio;n. 2 pattini "Standard 4MAx6 in acciaio tor-niti;altri accessori interni del mot ore vengono de-scritti assieme al propellente.Per la canna motore si usera la ormai bennota canna di acciaio- Aq-35, del diametro 30mm. e spessore 1mm.; essa dovra essere lungaesattamente 500 mm. L'intestatura delle dueestremita andra eseguita preferibilmente altornio.A ciascuna estrernita della canna vanno pra-ticati n. 3 fori radiali disposti a 1200 ed alli-neati fra loro; la misura di tali fori sara 3,5oppure 3,75mm, Consigliamo l'uso di un rna-scherino per l'esecuzione di tali fori, allo scoposoprattutto di ottenere un preciso allineamentotra ifori corrispondenti di ciascuna estremita.Questo mascherino potrebbe essere nella suaforma pin semplice un anello di un certo spes-sore, largo 10 rnrn., con diametro interno paria 30 mm.; su di esso sl praticheranno con lamassima precisione tre fori da 3,5 a 1200 fralora; il diametro dei fori potra essere ancheminore di 3,5 mm., ad esempio 2 mm. se iIforo verra eseguito in due fasi, la prima disemplice tracciatura e la seconda di finitura.I fori vanno praticati esattamente a 10mm.di distanza dalle rispettive estrernita.

    ,107

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    La resistenza della camera, ove realizzata inacciaio Aq-35 arriva al limite critico di 130atm.; realizzandola in altre leghe di superioricaratteristiche si potra avere un piu elevatomargine di sicurezza, it Quale peraltro e giasufficiente usando it materiale indicato.La necessita di allineare esattamente i foridelle estremita appare evidente se si considerache per ogni nuovo lancio e opportuno inver-tire le posizioni dell'anello e del fondelIo, alloscopo di distribuire per tutta la canna it surri,scaldamento e l'usura termica e meccanica.Passiamo ora ad esaminare l'ugello dell'Al-bireo 40, che costituisce il cuore del pro-pulsore.L'ugello si presenta come un pezzo ricavato

    al tornio da tondino di acciaio possibilmentedi buona od ottima qualita; esso e del tipo interamente lavorato ed uniscepertanto adun soddisfacente rendimento anche una note-vole leggerezza.L'area di entrata dell'ugello e pari a 6,16cmq. corrispondente ad un diametro di 28mm., cioe it diametro interne della camera dicombustione. La sezione convergente presentaun angolo di 300 rispetto alI'asse longitudinaledel motore.L'area di gola e di 0,63cmq. per un diametrodi 9 mm.; ilvalore della klemmung (rapportotra superficie di combustione e area di gola) epari a 9,77; tale valore, piil alto di queUo dicui abbiamo parlato nelI'articolo Imparate aprogettare ilmotore dei vostri missili ", e tut-tavia esattamente calcolato per ottenere unmaggiore rendimento dal motore e dal pro-pellente. L'area di deflusso e di 4,52 cmq. perun diametro di 24 mm.; pertanto l'area ratio(rapporto traarea di deflusso e area di gola)e pari a 7,17; anche tale valore risulta non cor-rispondente a quanto gia detto nel nostro arti-colo di teoria apparso su Tecnica Pratica didicembre 1963. Stavolta la diversita e dovutaad una Iirnitazione costruttiva: dato che neinostri razzi facciamo uso dell'anello reggispin-ta per ilfissaggio dell'ugello, e inevitabile cheildiametro della bocca 9i scarico non possasuperare la misura del diametro interne del-l'anello. In questo modo si ha che allo searicoi gas di deflusso presentano una certa sovra-pressione rispetto al valore ideale: pertanto siavrebbe un certo calo nel rendimento, che ab-biamo cercato di compensare adottando unagola dell'ugello leggermente piil stretta.La sezione divergente presenta un angolo di150rispetto all'asse longitudinale del motore.L'anello reggispinta e ricavato al tomio datondino 0 da tube in acciaio di buona qualita,date Ie doti di resistenza che deve presentare.Questo elemento viene trattenuto alle paretideUa canna motore da due viti e da un p.attino

    108

    4MAx60 x8, in acciaio. II suo diametro esternoe di 28 mm., queUo interno di 24,1 mm., perpermettere agevolmente il passaggio della boc-ca dell'ugeUo; la sua lunghezza e di 10mm.11 fondello viene ricavato, sempre al tornio,da tondino in acciaio di buona qualita: ha unaforma a ditale per ottenere un pezzo alleg-gefito. Viene fissato alle pareti della canna mo-tore in modo identico all'anello. E' importanteottenere un esatto aUineamento tra i fori del-I'anello e del fondello, oltreche tra quelli pra-ticati sulla canna motore, appunto per per-met-tere la citata intercambiabilita delle rispettiveposizioni.Le viti di sostegno di questi pezzi sono dun-que quattro in totale: esse sono a testa cilin-drica in acciaio ad alta resistenza; la misura e4MAx6 0 4MAx8; vanno bene viti in acciaiolnox cosi come viti speciali autofilettanti.I pattini vanno realizzati, sempre al tornio,da tondino di acciaio di buona quallta; essi so-no denominati Standard" perche sono deltipo standardizzato per l'uso con rampe di Ian.cio tipo RLA.013.che a quanto ci risulta sonoit tipo piu diffuso tra i razzomodellisti.IImotore dell'A.82B Albireo 40, completo ditutte Ieparti sinora descritte, raggiunge it pesodi 460 grammi circa.II propellent.IImotore dell'Albireo 40 contiene circa 450gramrni di propellente del tipo micrograna pol-. vere corretta.La composizione del propellente, in percen-tuale del peso, e la seguente:Zinco metall. polvere,titolo 85%Zolfo polvere raffinatoClorato potassio polvere

    66%32%2%300 gr. circa150 gr. circa9 gr. circa

    Non ~ necessario, ne ~ consigliabile, alcun altroadditivo.Per la preparazione del propellente si prov-vedera anzitutto a polverizzare finemente 10zolfo ed i1 clorato, che per la lore natura sipresentano spesso come piccoli conglomeratifacilmente frantumabili. Si verseranno quindiIe esatte quantita richieste (vedi i pesi indicatinella tabellina accanto aIle percentuali) in unrecipiente a chiusura ermetica, e si mescole-ranno a lungo Ie accuratamente. Fatto questo,sl setaccera delicatamente la polvere con unfinissimo setaccio da farina, che verra pertantoadibito esclusivamente a questo uso, e si pro-cedera poi ad una seconda mescolazione, dopoaver triturato gli eventuali residui solidi tratte-nuti dal setaccio. Dopo la seconda mescolazio- 'ne, si setaccia nuovamente ed infine si procedead una terza mescolazione, dopodiche U pro-

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    pellente e pronto all'uso,Dato ilsuo estremo grado di suddivisione, lapolvere del propellente si disperde facilmentenell'aria. Le sostanze di cui e composta pos-sono introdursi con facilita nelle vie respirato-rie di chi Ie maneggia, e per le loro proprietapossono causare irritazioni di varia natura.Raccomandiamo pertanto l'uso di protezioniper ilviso: e ideale l'adozione di maschere an-tigas in stato di efficienza, che oltre a protegge-re la respirazione col loro filtro per l'aria, pro-teggono anche gli occhi Ole per Ia lora delica-tezza possono facilmente subire infiammazionidovute a queste sostanae chimiche, Data poil'infiammabilita della polvere, e bene protegger-la dal fuoco e dal calore. Infine e necessarioconservarla in recipienti chiusi dato che l'urni-dita atmosferica altera 10 zinco in polvere.Nessun pericolo per quanto riguarda la deto-nabilita della polvere, che e assolutamente nonesplosiva.Preparata Ia polvere, la si versera nel motoremediante un imbuto, a piccole quantita pervolta, assestando ogni volta la polvere versatacon un pistoncino in legno rnunito di manicolungo. Prima di versare la polvere ci si dovrapero ricordare di sistemare in fondo alIa came-ra, incollandolo al fondeUo in acciaio, un fop-della di amianto 0 28rnm. e spesso 10 rnm., lacui funzione e di isolare e proteggere ilfondadella camera di combustione.Terminato il caricamento del propellente,prima di montare l'ugello ed-il relativo anelloreggispinta, che in occasione del caricamentovengono smontati, si alloghera ildiaframmadiaccensione a chiusura dell'estremita delpropellente.II diaframma di accensione a : costituito daun disco di bakelite 0 28 mm., spesso 2 mrn.:la sua funzione e di creare rapidamente lapressione necessaria al raggiungimento del nor-male regime di combustione .del propellentenon appena questo venga acceso dalla resisten-za elettrica. Una volta raggiunta la pressionenecessaria il diaframma viene espulso attra-verso I'ugello,Ouesto sistema e uno dei pill diffusi e dei pillsicuri per ottenere una pronta partenza del raz-zo all'accensione ed ilmassimo rendimento delmotore.Il calore della combustione e l'azione mecca-nica della pressione provvedono a deformareildiaframma in modo tale che esso passi fa-cilmente attraverso l'ugello senza ostruirlo.II diaframma di accensione e inoltre munitodi due fessure laterali, ovvero di un foro cen-trale, per it passaggio del cavo elettrico unipo-

    lare sottile che alimenta Ia resistenza di accen-sione: tale circuito di accensione e alimentatodalla cassetta di accensione, del tipo AAS.015

    da noi descritta nel numero di ottobre 1962diTecnica Pratica . ,L'irnpulso totale fornito dal motore dell'Al-bireo 40 e di oltre 12,5kg. sp.; iltempo di com-bustione e poco pill di due decimi di secondo(O,2 sec.) e la spinta e di circa 56,7 kg.sp, Lapressione di combustione e intorno alle 70atrn., mentre la temperatura durante la com-bustione raggiunge i 15000C.La resistenza .di accensione e uno spezzonedi piattina di nichel-cromo da 1 mm. posta inserie sui circuito di accensione; unitamente alcavo di alimentazione ed al diaframma vieneespulsa dall'ugello all'atto dell'accensione delpropellente. Essa e posta a diretto contatto conl'estremita del grana di propellente.G li impennaggiII compito di stabilizzare il yolo dell'Albi-reo 40 e affidato ad un impennaggio triderivadi comprovata robustezza e di sicura efficaciaaerodinamica. Esso e del tipo che ilettori han-no gia visto applicato sui nostri precedenti raz-zi A.BODAlcor e A.81 Super Antares.Le parti costituenti I'impennaggio dell'Al-bireo 40 sono:n. 3 timoni l00x50xl00 in anticorodal spess.1 mm.n. 3 fasciole di sostegno 30.50.1in anticorodalspess. 1 mm,n. '6 viti con dado 3MAx6testa tonda in acciaio,I tre timoni hanno pianta a trapezia isoscele,con aJtezza di 100mm., base maggiore di 100rnm., base minore di 50mm.; la superficie ala-re e di75 cmq.; la freccia del bordodi entratae di quello d'uscita e di 140.I timonivengono ricavati mediante una ta-glierina da lamiera anticorodal spessore 1mm.; idue bordi di entrata e di uscita vengono.poi sagomati a lama per una fascia alta 5 mm.mediante una lima speciale a fresa , Con untrapano si praticano poi due fori 0 3 mm.equidistanti dal centro della base maggiore, a

    30mm. fra lora e a 5mrn. dalla base stessa.Le tre fascicole di sostegno vengono rea-lizzate allo stesso modo e con 10 stesso mate-riale usato per i timoni.Si ottengono in un primo momenta tre ret-tangoli di 42,Sx 50 mm.Su questi vanno praticati 4 fori, ciascuno adistanza di 10mm. dal lato minore e di 5 mm.da -quello maggiore; i quattro fori sono 0 3mm. Fatto cio si piegano a 900le due flange la-terali mentre la parte centrale, larga 22,5rnrn.,va arrotondata secondo la curvatura della ca-mera di combustione, e cioe can .un raggio di15mm. Al centro della parte arrotondata e adistanza di 10mm. dall'estrernita va praticatoun foro 0 4 mm. per ilpassaggio delle viti del

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    to rI radlalia 1 20 _ ; J ~

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    sr-a2io p.-r eance .litHe~ . : . .;.::'~

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    Piano ~ompleto dl costru%ion. del rauornodello 'A. 82 8 Albireo.A Ugella 28 .. 9,5. 24 in acciaio tornlfo N.B Anello 2B. 24/10 ina~dalotor.nhoC ,. Fondello 2B. 24/20 Ina.ccl'aio tornlto1) - Pat,tino .. MA Ie 6 In atcialo tornito 2E Vite Tep 4 MA Ie 6, in ac:claio ..F Canna motore30. 28/500 in acc:l,do 1G Raccor~o 27. 24/45' in legno tOl'nito 1H Ogiva 30. 27/100 in . le g '- no tornilo Ii> 1J Vite Parke.r TBP 4 x 8 acclaio 6K Canna contenitor. 30. 27/300 In crntlc:orodal Ii> 1L Tirhone 1"00 II : 50 x 100 In ant'ico~odal

    sp. l' mm. Ii> 3IM. Fa.atlola sOltegno 30. SO. 1 in anticorodal, It 3,N Diaframma aeeeMione 2B/2 In bac:hellte ..o .,Fondello interno 28/10 In amlanto' :It .-,P ResistenM ace.nsione In plattina niche'c:romo em. 3Q Cavo .leUrico unipolare per aUm.nta-

    zlone I'fIsistfflza em, 200

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    Questo modello dal propulsore efficientissimoserve per ilcollaudo di strumenti di bordo.Una delle fasi critiche dell'attivita razzo-modellistica e appunto quella in cui si comin-ciano a collaudare strumenti vari da traspor-tare a bordo del razzo: gli strumentida coIlau-dare sana molteplici, e vanno dalle radio tra-smittenti 0riceventi, ai piccoli altimetri e ba-rometri muniti di qualche sistema anche rudi-mentale di registrazione, agli accelerometri edinfine ai piccoli rna ingegnosi apparati funzio-nanti col vola 0 con l'accelerazione del razzo,e che generalmente constano di un micro-switch azionato da un qualche dispositivosfruttante una determinata condizione del voladel razzo. -In relazione alIa varieta di questi apparati,alle loro dimensioni ed al lora peso general-mente modesti, talvolta addirittura miniaturiz-zati, abbiarno fatto in modo che l'Albireo 4"di-sponesse di un vano utile 0 27 rnm., lungo252mm., che dovrebbe soddisfare la massimaparte delle esigenze in relazione agli apparati-da collaudare.II corpo anteriore del nostro razzo e COS!cornnosto:

    LVARIE PRESTAZIONI CON VARia CARICO"]CARICO UTILE o gr. 50 gr. 100 gr. 150 gr. 200 gr. -PESO AL LANCIO 1200 gr. 1250 gr. 1300 gr. 1350 gr. 1400 gr.PESO BURNOUT 750 gr. 800 gr. 850 Jr. 900 gr. 950 gr.RAPPORTO MASSA 1,6 1,56 153 1,5 1,47I :1VELOCITA'MAX. 130 m/s 123 mls 120 lUI ' 115 m/s 106'm/sQUOTA MAX. 840 m. 750 m. 720 m, 660 m. 560 m,,DURATA VOLO 26 sec. 24,5 sec. 24 sec. 23 sec. 21 sec.VELOCITA' IN Km/H 465 440 430 410 380

    motore. Similmente a quanto fatto per i timonisi sagomeranno a lama anche Iedue estremitadelle fascicole di sostegno, sempre allo scopedi attenuarne l'ingombro aerodinamico. Questisei pezzi vanno uniti fra lora mediante sei vitiin acciaio, a testa tonda, da 3MAx6,munite didado, passanti per gli appositi fori da 3 mm.;il compiesso verdi montato sul razzo nelmodo indicato in figura.II peso totale di questo complesso e circa 150grammi.

    II corpo anterioreOccorre che illettore ponga particolare curanella realizzazione del corpo anteriore, percheappunto in esso si accentra la funzione fonda-mentale delI'Albireo 4".Abbiamo detto che il nostro razzo e un razzo

    da lavoro : questo significa che si tratta diun modello che non ha bisogno di una lungae meticolosa messa a punto perche sin dal pri-mo lancio volera in maniera perfetta - sern-preche sia statu realizzato conformemente ailepresenti tistruzioni.

    Dopo iI montaggio sulla rampa, fervonoi preparativl pre-leneie, che tengono aul\vamente impegnatl teenle] e progettisti.Nella foto si vedono alcuni membrl delCentro Missilistico Romano mentre stan-no attivando iI circulto del dispositivo dacollaudare a bordo del razzo.

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    n. 1 contenitore in canna anticorodaI30.27/3OO;n. 1 raccordo 27.24/45 in legno torn ito;n. 1 ogiva 30.27/100 tornita in Iegno;n. 6 viti autofilettanti Parker testa cilindricabombata 4x8 in acciaio.IIcontenltoree ricavato da canna anticoro-dal 3Oxl,5 mm., e lungo 30 em. e Ie sue estre-mita vanno intestate al tornio.. Reca due serie di fori radiali. per un totaledi 6 fori (2 l 4 mm., postia 120" fra loro. Unaserie e a 10 mm. dall'estremita e serve per nfissagglo dell'ogiva, l'altra e aU,S mm. dallaestremlta iopposta v e serve a fissare tutto ilcorpo al raecordo che si innesta nella cavitadel fondello 'del motore.In questi fqri passano le sei viti Parker.L'ogiva reallzzata inlegno mediante tornitura Isi presenta con un classico profile curvilineofino a 75 mm, dalla punta; assume allora '.unprofile cilindrico e termina nella zoccolo concui si innesta nel. contenitore.II raccordo si ottiene analogamente all'ogiva:Iungo intotale 45 mm., comprende due sezioni,una (2 ) 24 mm.lunga 17mm., l'altra 27 mm, Ilunga 28 mm.II peso totale di questa sezione e circa 120grammi.VerniciaturaSoprattutto se ilrilevamento dei dati e ef-fettuato a vista 0 con mezzi ottici e con l'au-

    silio di clneprese con pellicola a eolori, cons i-gliamo di verniciare interamente it razzo convernice speciale rossa luminescente. Sara ne-cessario dare prima un sottofondo di colorerossastro 0 rosa-carne: quindi si applichera lavernice rossa luminescente: per un'operazionerapida ed un risultato brillante consigliamo diverniciare a spruzzo.In volo la vernice luminescente brillera in-tensamente alIa luce solare e sara difficil~ per-derlo di. vista; lnoltre su pellicola cinematogra-fica a colori ilrazzo cosi verniciato risaltera inmanlera eccezionale, e rallentando la prole-zione sara possibile notare Ie fasi del volo,istante per istante.Lancio e prestazioniII peso totale del razzo, privo di carico utile,raggiunge i1.200 grammi; U suo motore forni-see una spinta di 57 kg. circa per 0,2 sec. eI'impulso totale e di 12,5kg. La pressione dicombustione e di: 70 atm., la klemmuog e 9;77. Il'area riltl.o e 7.17. II diametro del corpo e di30 mm., la lungb.ezza totaJe di 925 rnm.; raper-tura degli impennaggi e di 200 mm.Dlamo inoltre qui di seguito una tabellinaper Ie prestazioni del razzo con vari carichiutili. da 0 a 200 gramml,

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    di C. Bellati e S. Toffolo

    11 saldatore e un utensile che pub esserefacilmente costruito. E costruendolo ognu-no sara in grado di comprenderne esat-tamente ilfunzionamento, di ripararlo qualoradovesse guastarsi, di adattarlo ai piu svaria-ti usi. A tutto cio si deve aggiungere un sen-sibile risparmio di danaro sulla spesa cui oc-correrebbe sottoporsi ricorrendo all'acquistopresso un comune negozio di materiali elet-trici.Pensate un po'; con sole 6 00 lire 0 pocopiiJ.potretecostruirvi questo utilissimo uten-sile, con impugnatura a pistola, sol che ab-biate un po' di buona volonta, del tempo Iibe-ro e, naturalmente, la... rivista Tecnica Pra-tica alIa mano.E non crediate che si tratti di una faticac-cia, perche se sarete provvisti dei piu comuniattrezzi per falegnameria, tutto riuscira facileed anche divertente. Dopo tutto, illavoro piu

    impegnativo consiste nella preparazione del-l'impugnatura di legno che, come abbiarnodetto, e del tipo a pistola, doe un'impugnatu-ra moderna .e razionale che oggi e divenutadi moda in tutti i saldatori per radiotecnici.Costruzione dell'impugnaturaPer costruire l'impugnatura del saldatoreoccorre anzitutto procurarsi due assicelle dilegno di faggio evaporate, delle seguenti di-

    mensioni: 170 x 100 x 15 millimetri. Da questedue assicelle si ricava I'irnpugnatura del sal-datore.La lavorazione avviene cosi: prima si in-chiodano provvisoriamente Ie due assicellee poi dal pezzo unite e compatto, mediante unseghetto, si cornincia a ritagliare l'impugna-tura nella forma illustrata nel disegno. Succes-sivamente si provvede a rifinire illegno ester-namente mediante I'impiego di lime mezzetonde. La rifinitura finale va fatta medianteI'impiego di cartavetro. Eventuali ritocchi si .possono apportare all'impugnatura a costru-zione finita. Dopo questo primo lavoro ester-no del legno occorrera procedere ra quellopiiJ. impegnativo all'interno dell'impugnatura.

    La prima operazione da fare, nella fase dilavorazione interna .dell'impugnatura, e quelladi ricavare ilforoche servira all'allogamentodella cannuccia. Per ricavare il foro ci sidovra servire di un trapano munitodi puntada 10,5 millirnetri di diametro. La cannucciastessa, che deve essere di ferro, potra esserericavata da qualche saldatore fuori uso, alIoscopo..di risparmiare tempo e danaro.Come seconda operazione si pratichera ilforo per l'allogamento della lampada spia. Poisi traccera, alla base dell'impugnatura, il ret-tangolo in cui verra incassata la presa bipo-lare. Ouesto rettangolo avra la base di rnilli-metri 39 x 19 e una profondita di millimetri16. Rimane ora da preparare -i'Incavo per I'al-logamento dell'interruttore, che dovra esserepraticato sulla faccia sinistra dell'impugna-tura.A questa punto si possono togliere i chiodiche mantenevano unite Ie due parti dell'im-pugnatura e, mediante scalpello da falegnami,alJargare Ie aperture in modo che le varieparti elettriche possano essere contenute per-fettamente in esse.Si possono ora applicare provvisoriamentela cannuccia, l'interruttore e la presa bipo-lare e unire le due parti di legno dell'impu-gnatura per controllare se esse combaciano.perfettamente. Se cio non si verificasse, siprovvedera ad un ulteriore lavoro di scalpel-10, fino Iche Ie due parti combacino perfet-tamente' tra di loro, .Ricordiarno che I'interruttore e la presabipolare vanno avvitati al legno, mentre ilportalampada e la cannuccia vanno introdot-te in sede mediante semplice pressione dellamano,Dopo aver unite Ie due parti di legno, sipraticheranno due fori da 3 II!.illimetri, chenon dovranno disturbare ilcircuito elettrico,per I'introduzione di due bulloncini di chiu-sura completa del saldatore.La lampada-spia dovra essere da 3 wattdi potenza; Ila resistenza elettrica, che si ac-quista presso un negozio di materiali elettri-ci, dovra essere da 60 - 70watt di potenza, Latensione ovviamente e quella di rete.

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    L/esamedel qucadrod,lagrammetrico.I punti forti.Le operedel grandi artisti.

    O T O O R A F A R EPerche una btografia e piu bella di un'altra? Quali requi5iti deve avere una fotografia artistica? Oualisono Ie regole e Ie tecniche che permettono di guldar. I'occhio del dilettante nell'esecuzione di unabella foto? A tall interrogativi rilponderemo con questa serie di articoli ,critti do un notisslmo espertodl fotografia, II dottor G. R. Namlal.

    Samo giunti alla nostra terza puntatadel corso di estetica fotografica. E' pro.. babile che alcuni dei lettori che ci han-no seguito non siano riusciti ancora a coor-dinare con esattezza le varie tecniche descritteda noi per insegnare a stabilire cosa significhibello in fotografia.Abbiamo finora parlato di composizione, in-quadratura, regione di interessi, linee oriz-zontali, verticali ed oblique, e infine ci siamosoffermati sulla lettura del quadro. Ricor-diamo a questo proposito una regola fonda-mentale per chi si accinge a fotografare conintento artistico: la semplicita, Una foto tan-to e pill bella quanto e pill sempIice nel suocontenuto.Punti deboli e punti fortiOra vi insegneremo un metodo elementarerna importantissimo che vi mettera in grado

    di analizzare una fotografia. Vi permettera,cioe, di leggere un'imrnagine e stabilire que-gli elementi indispensabili a farvi emettereun giudizio.116

    Sopra un foglio di carta bianca rettangola-re 0quadrato conduciamovi una mediana ver-ticale. Guardando iI disegno, iI nostro oc-chio si fissera su quella linea e la percorre-ra dall'alto in basso e dal basso all'alto sen-za uscire da essa. Cia, non solo perche lalinea e unica suI quadro, rna anche special-mente, perche essendo egualmente distantedai due lati del rettangolo, si hanno due par-ti uguali in superficie e di uguale valore. Trac-ciandovi invece una mediana orizzontale ot-terremo 10 stesso risultato di prima. "Tracciamo entrambe Ie mediane: esse si in-tersecheranno nel' centro del quadro, deterrni-nando un punto il pill perfettamente equili-brato ad ugual distanza dai quattro lati delrettangolo, che avra, tra questi ed esso, quat-tro parti uguali in superficie e di ugual valo-reo E' la ove si dirige l'attenzione dei sempli-ci, e la dove ilprincipiante colloca la figuragrave di sua madre, ilsoggetto principale delsuo quadro. L'occhio dell'osservatore vi si posavolentieri, rna una volta giuntovi non pub piiluscirne; non sa se volgere a destra od a 8 1 -nistra, se salire 0 scendere, nulla glielo in-

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    dica. II centro del quadro e dunque un puntadebole, naturalmente per quanto concerne lacomposizione, poiche manca allo seopo di di-rigere l'occhio attraverso tutta la composizio-ne stessa, di fargli agevolmente leggere ilquadro.Ma se collocate il centro d'interesse nelpunto P (figura 1-2) a distanza disuguale daiquattro lati del quadro, l'occhio, dopo esserestato attratto dapprirna in P, e immediata-mente spinto nelle vicinanze dei lati AB e ACverra lanciato diagonalments verso D. Se avre-te eurato di orientare l'interesse sulla diago-nale PD, esso sara lanciato sulla buonastrada.Se d}vidiamo i lati del quadro in un nume-A y

    c

    p P:z

    I PI Pa ,I

    Fig. 1-2 - Que,ti due diagrammi, co-stituiti da un reticolo di linee verti-coli e orizzoll tal i, sene detti quadridiagrammetrici e servono per analiz-zare la composizione di una fotogra-fia. Sopra, co_n P, P1, P2 e P3 sonoindicati i punti forti del quadro che,come si vede, non stanno mai nelcentro dell'immagine.

    - f

    ro impari di sezioni, in tre, fig. 1-2,in cinquefig. 16, od in sette e conduciamo per i puntidi divisioni tante orizzontali e altrettanteverticali, i punti di incrocio saranno diversa-mente distanti dai bordi del quadro. Ne ri-sulta naturalmente che, ponendo il vostro sog-getto in uno qualunque di esso, voi di eolpodarete effetto alla vostra composizione, Essisono i punti forti, i punti piii distanti dal cen-tro essendo i piu forti. Le linee verticali edorizzontali ehe uniscono i punti forti sono leorizzontali e le verticali forti, perche ponendoin essi gli elementi- orizzontaIi e verticali in-tersecanti soddisferete aIle idee di assimme-tria e di ineguaglianza.La linea forteB Nello schema della figura 3 l'albero si tro-va sulla linea forte di destra, Ie sommitadella montagna ed ilmasso sulla linea fortedi sinistra ma con un'accentuazione molto dif-ferente. II quadro acquista qui maggior forzaperche e appunto l'albero, dominante del qua-dro stesso, che passa per una linea forte. D'al-

    :1:, tra parte si ricordi che i valori colloeati neipunti forti e sulle linee forti devono essereassolutamente ineguali, altrimenti si distrug-gerebbe di colpo l'effetto prodotto. Cosl aven-do due personaggi in piedi, di ugual grandezza,D l'uno sulla linea forte BB, l'altro sulla lineaforte AA, 10 sguardo sollecitato ora dall'unoora daIl'altro non saprebbe dove fissarsi piuparticolarmente. L'indecisione gli impedirebbedi abbracciare l'assieme del quadro e di esa-minare i dettagli. COS!nella figura 3 considera-ta, ilmasso e molto meno accentuato dell'albe-ro; e nella figura 3, se le due persone fosserodisposte vicino all'albero AA, l'insieme for-mato dall'albero AA e dalle due persone, sepure non pub uguagliare in importanza ilgruppo di due alberi BB, almena fa esitareI'occhio che a prima vista non riesce a distin-guere H punto principale. Ora l'occhio deveessere subito richiamato verso ilpunto prin-cipale, ehe deve essere molto piu importancedel punto eorrispondente.Esame di _capolavoriE' interessantissimo far presente che questeregole di composizione, ipunti forti e i puntideboli, sono state scrupolosamente seguite

    ed applicate dai grandi maestri della pittura.E' opportuno quindi esaminare assieme alcu-ne di queste opere i cui esempi saranno uti-lissimi al neo fotografo. Consideriamo ilri-tratto di mia madre di Whistler (figura 6),

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    Fig. 3 L'orl~zont. lart bensltuato 0 lulla11_ HH (orl~.zont. IOprael.yato) 0 .ullal inea H'H' (orlz-zont. basso).

    quadro che si trova al museo del Lussernbur-go, Se eseguiamo l'analisi diagrammetrica ti-rando Ie Iinee che dividono i quadri (5 zoneverticali e 5 zone orizzontali) si vede che Iatesta si trova nel punto P, che e ilpunto forte,it piu Iontano dal centro. L'occhio dell'osser-vatore, attirato dalla zona piu intensa P, e re- .spinto dai bordi vicini del quadro, tende apercorrere la diagonale nel senso della free-cia e se nel percorso l'occhio incontra unaparte interessante. per esempio le mani, es-so riceve una conferma nel suo movimento epercorre COS! tutta la diagonale di interesse.L'inclinazione di questa diagonale deter-mina il senso del quadro, che sara della lar-ghezza se la diagonale e poco inclinata sul-I'orizzonte e deIl'altezza nel caso contrario. Af-finche l'occhio guidato dalla sensazione siacondotto ad un percorso oblique occorre chevi siano parti costituenti richiamo (Ie maninel ritratto citato) ovvero parti costituenti ri-,petizione della forma dell'oggetto principaleo,ancora, parti costituenti opposizione al valoredell'oggetto principale,Cia vale per qualunque oggetto e, partico-larmente, per n paesaggio.Esaminiamo ora un altro quadro celebre:

    un paesaggio di Hobbema (figura 7). II motivoprincipale e costituito da un mulino con det-tagli pittoreschi che si innalza a destra lungouna linea forte. L'occhio si porta subito daquesta parte. ma respinto dai bordi del qua-dro e mandato verso sinistra e verso ilbasso,ove incontra precisamente un piccolo mulinoche l'arresta, IIpiccolo mulino e una ripeti-zione.L'occhio vi si arresta volentieri, ricevendo

    un'impressione gradita, e i1 piccolo mulino,mentre 10 ferma, 10 invita anche ad entrarenei piani lontani del quadro. Invece del mo-tivo a ripetizione si sarebbe potuto metterequalcosa d'altro: per esempio una casetta,un battello a vela, una coppia di buio, ecc.; rnaoccorre comunque in questo punto quaIcosache sia degno di interesse., Se l'occhio, infatti, non trovasse che unacampagna nuda. continuerebbe il suo"movi-mento andando ad urtare contro ilbordo disinistra del quadro, fatto assai sgradevole.L'artista, per maggior precauzione, al fine dievitareche l'occhio potesse continuare versoil bordo, hat posto a sinistra anche qualchepianta che protegge con lasua massa scura

    Fig. 4 II quadro acqul.ta fona percttiI'albero, dominant. del quadro, paua peru.,a liMa for... Ivalorl collocatl neglialtrl punt' forti cleYono.... ,.. meno ac-c.ntuatl.

    13 'Pig. 5 - 58 I. due perlOrte fouero dlspo-Ite Ylelnoall'atbwo AAform...... ro unInllerne eM fa .. Ita,.. "occhlo eM a prI-ma YIsta non rI..ce a dl.tlngue,.. II va-1 0 . . . prindpale._____________________ ~I

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    Fig. 8 Pauclgglo,. dl Dup.... L'in-clin.lone delle linee "rt'call e.'.uno Iyolglmento del quaclro In altuz.a.120

    Fig. 6 c Ritrattodl mia madre diWhistler. L'oechlode l l : " olservatore itattirato dalla I:OnOp .' tende a perear-I'll'" la diagonal.1 1 . 1 senlo d.llafreaia.

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    da una continuazione di cammino dello sguar-do. Questa disposizione che si vede nel pae-saggio dell'Hobbema e classica. La si riscon-tra facilmente in altri quadri d'autore.COS! nel paesaggio di Dupre (figura 8) alposto del mulino grande e del mulino piccolo

    vi e un albero grande un po' scuro e a sini-stra come ripetizione un piccolo gruppo d'al-bed e come opposizione di valore un gregge dimontoni biancbi. La linea verticale del qua-dro implica uno svolgirnento in altezza. Se ilpiccolo gruppo d'alberi e i montoni si a llon-tanassero verso sinistra, cambierebbe il sen-so del quadro che si trasforrnerebbe, pren-dendo il verso della largbezza. Un esernpiopuo riuscire ancor piu dimostrativo al riguar-do del senso da dare al quadro. OsserviamoIe figure 9 e 10. Se nella figura 8 si considerasolo il gruppo di piante, senz'altro non si haun paesaggio gradito. Le !inee del pacsaggio

    Fig. 11 - Un fascio di biade ancor curvo sotto 10 sferza del temporale mentre tutt'intorno si re-spira iI caldo umidore delle giornate d'estate. La massa della nuvola bianca in B equilibria in dia-gonale la massa piena di movimento delle spighe dorate in A secondo la diagonale AB.

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    Fig. 12 Qui l