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Spedizione in Abbonamento Postale Regime libero Modena tassa riscossa, Tax percue. Autorizzazione della Filiale di Modena Poste Italiane spa a soli € 0.50 in edicola 1° giugno 2012 ANNO XIII N. 21 ATTUALITà, CULTURA, SPETTACOLO, MUSICA, SPORT E APPUNTAMENTI Settimanale di Ph Roberto Pagliani 29/05/2012 ore 12,55 29/05/2012 ore 12,56 Ph Luciano Arletti NON LASCIATECI SOLI

Tempo n° 21

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Su questo numero: Le ferite del terremoto nell'animo dei carpigiani e nella nostra città; La morte di don Ivan nella sua chiesa a Rovereto; Le testimonianze dei carpigiani che non trovano il coraggio di rientrare nelle proprie case; Gregorio Paltrinieri conquista un pass per le Olimpiadi; Francesca Berni a Salamanca in Spagna; Donne ed economia.

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Spedizione in Abbonamento Postale Regime libero Modena tassa riscossa, Tax percue. Autorizzazione della Filiale di Modena Poste Italiane spa

a soli € 0.50 in edicola

1° giugno 2012 ANNO XIII N. 21attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti

Settimanale di

Ph Roberto Pagliani29/05/2012 ore 12,55

29/05/2012 ore 12,56

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NoN lasciateci soli

2 01.06.2012 n° 21

Direttore responsaBile Gianni prandicaporeDattoresara GellireDaZioneJessica Bianchi, Valeria Cammarota, Francesca Desiderio, Enrico Gualtieri, Federico Campedelli, Francesco Palumbo, Marcello Marchesini, Clarissa Martinelli, Chiara Sorrentino.

impaGinaZione e GraFica Liliana Corradini

puBBlicita’Multiradio - 059698555 stampaCentro stampa delle Venezie - 049-8700713

reDaZione e amministraZioneVia Nuova Ponente, 24/A CARPITel. 059 645566 - Fax 059 [email protected], [email protected]

attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti

COOPERATIVA RADIO BRUNO arlRegistrazione al Tribunale di Modena N. 1468 del 9 aprile 1999

Chiuso in redazione il 30 maggio 2012

TrA le rIghe...

lA FOTO dellA seTTImANA

Libri da non perdere!

FrAse dellA seTTImANA...

Gasparini’s condensed - Tango in scatoladi Vanna Gasparini

Vanna Gasparini non è una scrittrice di professione, bensì ballerina e apprezzata inse-

gnante di tango. Reggiana, coltiva la passione per la cucina e la buona tavola al punto tale da aver sperimentato una serie di ricette, alcune inedite, altre del-la nonna - rivisitate e adattate ai nostri tempi - e altre suggerite da ‘rezdore’ nostrane i cui nomi compaiono in fondo alle ricette. Mettendo insieme in modo organico queste ricette è nato Gaspari-ni’s condensed, con sottotitolo Tango in scatola, un divertente manuale ‘tattico - culinario di sopravvivenza tangue-ra’, stampato per i tipi delle Edizioni Il Fiorino di Modena di Piero Guerzoni, un originale mix tra cucina e ballo. Il libro si avvale di vignette illustrative di Pier Aldo Vignazia, della postfazione di Franco Finocchiaro, presidente della Accademia Italiana di Tango e della Academia Nazional del Tango Argenti-no e della fantasia di Roberto Zambel-loni che ha ‘inventato’ una copertina curiosa e aderente ai contenuti veri e alle finalità del volume. 150 pagine che raccolgono una settantina di ricette che vanno dai piatti nostrani della genero-sa terra emiliana, come la minestra di patate e fagioli o la paneda o il risotto di zucca, a sofisticate e ricercate pietanze esotiche come le aringhe yiddish, il cous cous, i fichi alla siriana, la minestra alle castagne di Todi, il pollo andaluso o le penne al whisky. Le ricette suggerite e indicate sono alternate a divertenti quadretti di vita vissuta dalle ragazze all’epoca dei loro primi balli e della frequentazione delle discoteche e delle balere, con i loro sogni, le delusioni, le speranze, le conquiste... “Sketch sintetici e pungenti – come osserva Finocchiaro nella sua postfazione – che accompagnano il lettore in un’aimme-diata e divertente comprensione della lingua parlata”. Tutto visto al ‘femminile’ con un occhio attento, ironico e sensibile che vale la pena di leggere per comprendere maggiormente (da parte degli uomini) la psicologia della donna.

di cesare pradella

Al 30 maggio, alle ore 12, gli sfollati a Carpi sono 332 che hanno trovato ospitalità presso centri di accoglienza:- 111 presso la Parrocchia di Santa Croce;- 94 presso la struttura adiacente la Pista di motocross di via Guastalla, 19;- 50 presso la Palestra Gallesi;- 40 presso la Palestra di santa Croce;- Inoltre sono stati accolte 37 persone bisognose di assistenza presso due strutture appositamente allestite.

sono bastati trenta interminabili secondi per far crollare le certezze di una vita. C’è chi non ha più la sua casa, il suo lavoro, i suoi punti di riferimento. Sono bastati trenta secondi per cambiare la nostra vita e l’espressione sui

nostri volti: ovunque ci voltiamo leggiamo la stessa disperazione, la stessa pau-ra e lo stesso smarrimento negli occhi di chi incrociamo. I pensieri non sono più gli stessi, e sono quelli che non ci permettono di chiudere gli occhi la sera. Quei malati che escono dall’ospedale di Carpi evacuato con flebo e catetere in mano sono l’immaginFra i morti c’è un caro amico, fra gli sfollati i parenti il centro storico ha cambiato fisionomia e, a lungo, rimarranno i segni delle ferite nel Duomo, nel palazzo del Vescovado, a Palazzo Pio, in Teatro e in San Nicolò.La paura ci ha riportato in strada con ombrellone e sedie a trascorrere le ore all’aperto, lontano da tetti e cornicioni. Ma non ci ha paralizzato. Non vogliamo pensare a ciò che potrebbe accadere fra poco, a un’altra scossa. Perché verrà, ma ci troverà pronti, più organizzati, più uniti e solidali di prima. Ci sono colonne di mezzi della Protezione civile che ci stanno raggiungendo, sono migliaia le offer-te di aiuto: c’è chi mette a disposizione la sua tenda, un appartamento e interi carichi di derrate alimentari raccolte a tempo di record. Una signora cinese ha raggiunto il centro di coordinamento della Protezione civile nelle scuole Leonardo Da Vinci per proporsi come volontaria fino alle 5.30 del mattino quando inizia il suo turno di lavoro. Rosanna, in carrozzina, è stata trascinata giù da un’anziana sua vicina di casa.Nel giardino dell’ospedale c’è una donna che sta partorendo, adesso, durante le scosse. Perché la vita continua.

Non è tutto finito!

QuesTO NumerO esce IN cONdIzIONI dI emergeNzA, cI perdONereTe per eveNTuAlI reFusI pOIchè NON sIAmO rIuscITI A cOrreggere le bOzze.

301.06.2012 n° 21

Maurizio Gasparini

“Adesso, quando apriamo un armadietto della cucina dobbiamo mettere le mani

avanti perché cascano piatti e bicchieri”. Maurizio Gasparini, a differenza della moglie e della figlia, non si è alzato alla prima scossa di terremoto ma alla seconda, quella delle 4.04, è uscito subito fuori di casa e c’è rimasto per mezz’ora.Colonna portante dell’organiz-zazione della Festa del Patrono, Maurizio racconta di quella notte. “Quando sono andato a letto ero cotto perché per tutta la giornata sono rimasto in piazza alle prese con la decisione di rinviare le manifestazioni in programma sabato e domenica a causa dell’attentato di Brindisi. Abito al primo piano e ho sentito la prima scossa ma non mi sono alzato. A quella successiva sono volato fuori insieme a mia moglie e a mia figlia che lavora a Vene-zia ed era venuta a trovarci per il fine settimana.E’ caduto tutto dalle mensole. Nel sottotetto mansardato è caduta persino la tv vecchia. Non mi ricordo - continua Maurizio - di aver mai sentito un terremoto così forte. Nemmeno quello del ‘96, quello provocato dalla faglia di Reggio, secondo me era stato così”. In casa Gasparini hanno acceso la tv per avere notizie. “Alle 7 sono andato in piazza e già c’erano i Vigili del Fuoco a transennare il Duomo e il rialzato della piazza, dove era caduto un comignolo. Nel giro di poco, insieme al Vescovo di Carpi, si è deciso di annullare anche le celebrazioni religiose legate al Patro-no. Ancor oggi sento le scosse: quando lavoro al computer sento le dita che cominciano a ballare”.

Antonella De Minico

un boato, nel cuore della notte, ha anticipato e annunciato giorni di

ansie e paure. L’esperienza del terromoto l’avevo già vissuta quand’ero all’università, nel 1996, ma non pensavo potes-se essere peggio di allora. Gli esperti dicono che il sisma sia durato (solo) 20 secondi, ma a me è sembrata un’eterni-tà. Stavo dormendo alle 4, come tutti, quando il letto ha iniziato a ballare. Ho acceso la luce, ho visto l’armadio di fronte al mio letto avanzare verso di me. Che fare? Non ho avuto nemmeno il tempo di pensarci. Ho aspettato, inerte, senza nemmeno riuscire a scendere dal letto. Mia madre aveva già sceso le scale, urlava e chiedeva a noi rimasti al primo piano di uscire fuori in strada. Da lì a un’ora un’altra scossa di grossa entità. Il senso di terrore cre-sceva. E se dovesse succedere il peggio? Quando accadono eventi come questi, al di fuori del proprio controllo, e soprattutto quando la situazione sembra migliorare, l’urgenza delle riflessioni sugli affetti, su cosa è davvero importante, diventa prepotente. Per fortuna alla mia famiglia non è successo neinte, ma lo sciame sismico non è ancora finito. E allora penso a chi è fuori, al freddo, nelle tende perché non ha più una casa agibile. Penso alle azien-de che hanno perso il frutto del loro lavoro, a chi dovrà reinven-tarsi e ricominciare un’altra volta. Penso alla stanchezza figlia delle difficoltà economiche di questo periodo: terremoti emotivi diventati più forti dopo gli ultimi tremori della terra.

Youssou Sow

mentre dormivo un rumore mi ha sve-gliato nel buio ma,

inizialmente, non avevo capito cosa potesse essere. Ho impie-gato un po’ di tempo per capire che era un terremoto. Abito in centro storico al terzo piano, quindi sono rimasto sul letto fino a quando non è finito e sono scappato fuori. La paura non è ancora passata, non ave-vo mai vissuto nulla del genere. Ora ogni rumore mi spaventa, scatto a ogni vibrazione e temo il peggio. Speriamo finisca pre-

Francesca Desiderio

il ricordo di quei momenti suscita ancora in me una grande tensione. Impresso

nella mente rimane il rumore che ha infranto il silenzio della notte. Un fragore che non si può definire a parole, poiché è qualcosa che ti sovrasta senza avere una precisa collocazio-ne. Tutto appare sospeso in un equilibrio instabile e fluttuante. E’ stata la paura di questo fra-

gore che mi ha spinto a cercare subito un riparo: avevo paura che tutto mi crollasse addos-so. E il riparo più solido posto accanto al letto era lo stipite di una porta di un muro por-tante entro il quale mi sono rannicchiata in attesa che tutto tornasse alla normalità. Un’ at-tesa che pareva senza fine… e le mani, ricordo, tremavano come tremavano i pensieri nella mia mente, mentre il respiro si faceva sempre più sommesso.La parola “normalità” è molto difficile da pronunciare, quan-do a distanza di poche ore quel tremore ritorna puntuale a fermare il tempo… come per riportarci a quella terribile not-te: scosse di avvertimento che non ci lasciano tornare al tram tram quotidiano. E basta un fremito, un rumore insolito e lo sguardo corre al lampadario, guardiano solerte della nostra incolumità.

dopo le terribili scosse del 20 e del 29 maggio che hanno causato 17 vittime (alle ore 12 di mercoledì

30 maggio) e oltre 14mila sfollati, tornare alla vita normale e’ difficile

Nulla sarà più come prima...

Raffaella Patelli

le scosse le ho sentite tutte visto che sto sve-glia di notte insieme

alla mia pupetta di un anno che non ne vuole sapere di dormire. Quella dell’una e un quarto ha fatto vibrare molto i vetri ma non c’è sta-to un boato e quindi, dopo un primo allarme, mi sono detta che poteva essere un “botto” o qualcosa di simile. Solo in seguito ho riflettuto sul fatto di non es-sere stata razionale e cauta: avrei dovuto svegliare mio marito e consultarmi ma la stanchezza accumulata nel tempo mi ha reso poco re-attiva. Alle quattro, invece, mentre tutti gli altri dormi-vano, io stavo allattando. Questa volta sono scattata come un grillo e ho messo in atto tutti i comportamenti

che si devono tenere prima di precipitarsi giù dalle sca-le. Siamo stati in macchina fino alle sette di mattina con i bimbi piuttosto “isterici” e tutti molto scossi. I miei genitori hanno appena fatto in tempo a scendere in cortile con le valigie pronte perchè dovevano partire per l’America. Passato il peggio (è stata la paura più grande che ho mai provato per un terremoto, nonostante io abbia vissuto in Abruzzo e avessi provato l’ebrezza) posso dire che queste situazioni mi fanno ringra-ziare ogni giorno che vivo e valorizzare di più le piccole cose della vita quotidiana. Mi mettono di fronte una volta di più a quello che ha reale valore e a cosa siamo nell’essenza, cioè “precari”

quindi bisogna comportarsi proprio al meglio perchè del domani... Nel nostro palazzo ci sono diverse persone malate e anziane e l’istinto era di andare a vedere come aiutarle ma poi per fortuna sono arriva-ti i loro familiari perchè scesa giù dalla macchina le gambe erano un po’ molli. L’atmosfera in casa quando siamo risaliti era surreale, un non fare niente pieno di paura. I bambini sono crollati e hanno dormito ma io stavo lì, aspettando un nuovo e temuto giro di “tagadà”. Lo stomaco mi è rimasto chiuso per tre giorni e di notte abbiamo dormito in macchina, all’improvviso la casa mi sembrava una gabbia, mi mancava l’aria, non ho potuto neanche sfogarmi piangendo per non pesare sui bimbi che

sono stati rassicurati il più possibile. Ma rimane il fatto che abbiamo dormito tutti insieme sul divano fino a ieri, scarpe e borse pronte alla porta d’uscita, sedie del tavolo spostate per permet-tere un eventuale riparo. Purtroppo continuo a senti-re tutte le scossettine e sono sensibile a qualsiasi rumore e faccio fatica a rilassarmi soprattutto di notte. Mio marito invece per esempio riesce a dormire tranquil-lamente. Un pensiero va a quelle persone che non hanno più niente, a quelle passate oltre. Ho avuto vici-no tutta la famiglia, i parenti che mi hanno chiamato e soprattutto un’amica che mi chiama ogni giorno perchè ha capito quanto in questa occasione abbia bisogno di sfogarmi. Io che di solito invece sono riservata.

Dopo le terribili scosse che hanno fatto tremare la terra alle 4 del 20 maggio , alle 9 e

alle 13 del 29 maggio e lo sciame sismico che non accenna a diminuire, tornare alla vita normale è sempre più difficile. Ansia, tensione, paura... i carpigiani raccontano i loro timori !

Sara D’Amore

“Ero a casa del mio ragazzo, quando la terra ha inizia-to a tremare. La paura è

stata tanta, ma la cosa che mi ha colpito di più è stato il boato, come se fosse esplosa una bomba sotto casa. Natu-ralmente non sono riuscita a tornare a letto e girando per Carpi mi sono accorta di non essere l’unica: alle 5 del mattino c’era così tanta gente in giro che sembrava mezzogiorno”.

Giacomo Strucchi

“Ho sentito la prima scos-sa, non mi ha spaventa-to particolarmente, ma

mi ha tenuto ben sveglio per sentire quella delle quattro. E’ stata davvero forte, ma non mi sono fatto prendere dal panico, e dopo poco sono tornato a let-to. Lo sciame di assestamento non lo sto avvertendo partico-larmente, e l’idea di dormire in macchina non mi ha sfiorato neanche la mente”.

4 01.06.2012 n° 21

Studio Associato Archimede • via A. Doria, 16 41012 Carpi • Tel. 059.6229820 • www.studioarchimede.info

Studio Associato Archimede: abitare dalla A alla Z...A cura di Giuliana Stermieri e Fabio Ghelfi

Il terremoto dello scorso 20 maggio e lo sciame sismico

tuttora in corso hanno compromesso e lesio-nato numerosi edifici del nostro territorio. In caso di crepe importanti cosa fare? A chi occorre rivolgersi? Ecco alcune informazioni che po-tranno essere utili alla cittadinanza.

A CHI RIVOLGERSIIn questi giorni il lavoro dello strutturista non ha tregua. Nella zona della Bassa, in cui si è più vicini all’epicentro del sisma, è principalmente a lui che occorre rivolgersi per avere la possibilità di riaprire in tempi brevi l’attività produttiva, commerciale o, sem-plicemente, per riavere

Andrea Tirelli - Alpini

alpino di stanza a Trento, il carpigiano Andrea Tirelli è venuto a prestare volontariamente il proprio aiuto dopo il terremoto. “Sono a Finale Emilia, al Campo Robinson,

che ospita 310 persone, sto dando una mano in mensa e faccio perlopiù vigilanza notturna. Non si dorme più di tre ore al giorno: si fanno tante ore consecutive di lavoro ma vedere anziani e bambini che ti ringraziano e ti sorridono ti fa capire che ne vale la pena. Le famiglie sono ancora molto spaventate e cresce il numero di coloro che vorrebbero dormire in tenda a causa delle continue scosse -anche di rilevante entità - che fanno tremare la terra”.

Luca Gherardi - 118

L’impegno degli scout per il terremoto

in queste ore anche gli scout Agesci Emilia Romagna sono impegnati per dare assisten-

za alle popolazioni colpite dal si-sma. Nella prima fase dell’emer-genza i capi scout dei gruppi dei paesi direttamente coinvolti (Massa Finalese, Cavezzo, San Felice, Medolla, Mirandola, come anche nel bolognese) hanno da subito prestato la loro opera per rispondere alle prime

necessità delle persone sfollate. Il coinvolgimento dei capi si è sempre attuato sotto il manda-to diretto del Sindaco locale o dei coordinamenti provinciali di protezione civile. Le squadre di volontari della protezione civi-le Agesci regionale, specifica-mente formate per intervenire in situazioni di emergenza, si sono da subito organizzate e sono pronte a intervenire nei

luoghi e con mansioni che il coordinamento dell’Agenzia regionale di protezione civile (di cui l’Agesci regionale è parte integrante) deciderà. La 23enne eleonora tirabassi, insieme a Federico Battini, entrambi della pattuglia prote-zione civile degli scout, stanno coordinando una quarantina di ragazzi del gruppo Mirandola 1 e Mirandola 2. “Ci siamo sud-

divisi su tre turni giornalieri e lavoriamo dalle 9 alle 21. Ci sia-mo attivati subito, domenica 20, mettendo a disposizione il nostro materiale da campo, ovvero tende e pagode e lo ab-biamo conferito al Palazzetto dello Sport di Mirandola.Il nostro è per lo più un servizio di animazione per i bambini, il nostro obiettivo infatti è quello di distrarli, di regalare loro un sorriso, di riportarli il più pos-sibile alla normalità. Inoltre ab-biamo distribuito pasti, fatto compagnia ad anziani allettati e offerto il nostro conforto”. Ora al Palazzetto il numero di famiglie è diminuito in quanto a molti sono state “assegnate delle tende. La paura però è ancora tanta perchè le scosse continuano senza sosta”. E sulla tempestività degli aiuti, Eleonora è lapidaria: “tutta la macchina si è mossa con tem-pestività ed efficienza. Ottimo il coordinamento anche con le altre Regioni”.

i l carpigiano luca Gherar-di, del 118, da domenica 20 maggio sui luoghi più

colpiti dal sisma. “Alle 6 del mattino eravamo già a Fina-le Emilia, dove è stato subito approntato un Punto Medico Avanzato, ovvero una tenda pneumatica dotata di posti letto e attrezzature biomedi-cali, di fronte al Pronto soc-corso della cittadina. Dopo circa un’ora siamo passati al

centro sportivo dove abbiamo accolto il Reparto di Lungo-degenza dell’ex ospedale di Finale, unitamente agli ospiti della casa di cura di Finale, tra cui numerosi allettati. Da lì siamo poi andati a Mirandola dove, in alcune ore, è stato evacuato l’ospedale, montato un punto medico avanzato nel parcheggio di fronte al Pronto Soccorso e, infine, realizzato un ospedale da campo grazie

all’opera dell’Anpas di Parma. I campi sono sparsi ovunque nella Bassa e nei giorni seguen-ti si è prima censito, poi moni-torato la situazione dei campi

e degli ospiti per verificare le eventuali criticità dal punto di vista sanitario, quali scabbia, problemi respiratori di qualche lattante, cardiopatie...”.

Ospedale da campo - Mirandola

accesso alla propria abitazione. I Comu-ni come Mirandola, San Felice e Finale Emilia, spesso richiedono l’inter-vento di un tecnico che certifichi l’ido-neità dello stabile. Il tecnico incaricato deve, attraverso uno o più sopralluoghi, individuare la tipo-logia della struttura, verificarne lo stato redigendone un verbale di idoneità o meno, che verrà consegnato e proto-collato al Comune di appartenenza. Se il verbale è positivo, cioè la struttura è idonea all’eserci-zio della propria funzione, è possi-bile rientrare, in caso contrario no e occorre procedere - nella migliore delle

ipotesi - con delle opere di consoli-damento,

CENNI DI NORMATIVA

La prima ordi-nanza sull’ap-

plicazione della normativa sismica

è uscita nel 2003, ma è stata prorogata di fatto per altri 18 mesi in cui era possibile non consi-derare l’azione sismica sulle strutture. A partire dal 23 ottobre 2005 tutti gli edifici della nostra provincia, per i quali non era stato dato l’inizio dei lavori e per i quali non erano state protocollate le relazioni strutturali, sono calcolati anche per resistere ai carichi orizzontali derivanti del sisma.

UN CONSIGLIOSono passate quasi due settimane dall’evento sismico e di sopralluoghi ne sono stati fatti parec-chi, la situazione che ho riscontrato è questa: la maggior parte delle strut-ture ben progettate, ben costruite e ben mantenute non hanno avuto rilevanti problematiche anche se costruite prima dell’otto-bre del 2005.E’ chiaro che le strutture più antiche e in corri-spondenza di particolari situazioni (altezza, snel-lezza, forma particolare) non potevano non essere danneggiate.Il consiglio, per chi non

Edifici lesionati dal sisma? Ecco cosa fareè un tecnico o un’impresa edile, e, quindi, non può agire per proprio conto sulla fase di pro-gettazione o costruzione, è di eseguire tutto quello che è possibile per mantenere in buono stato il fabbricato. Per fare un esempio, l’ac-qua deve esse-re allontanata dall’edificio: le infiltrazioni sulle parti strutturali, a lungo tempo, possono fare diminuire la resisten-za, causa la diminuzione della sezione resistente (costruzioni in cemento ar-mato o acciaio) o posso-no provocare la diminu-zione delle caratteristiche meccaniche intrinseche all’elemento strutturale stesso (muratura). Per la progettazione e la costruzione, quando ci si affida a un tecnico e/o a un’impresa, occorre verificare la competen-

za delle persone, senza alcun timore o remora: tutto sommato siete voi a pagarli. Fate affidamento anche al vostro istinto!

PER INfORMAzIONI E DOMANDE SCRIVETE A:[email protected]

501.06.2012 n° 21

Stefano Berzuini - Croce Rossa di Carpistefano Berzuini, re-sponsabile di protezio-ne civile all’interno del

Comitato di Carpi della Croce Rossa, ci spiega che i volontari della CRI carpigiana impegnati da domenica 20 ad oggi sono stati 115, suddivisi in vari turni. “Nelle prime ore dopo il sisma, ci siamo dedicati al soccorso dei feriti e alle vittime di ma-lori, successivamente abbiamo partecipato al trasferimento dei pazienti evacuati dall’ospedale di Mirandola, oltre che dalla casa di riposo e dall’ospedale di Finale Emilia verso diverse strutture ospedaliere quali Ca-stelfranco Emilia, Policlinico di Modena, Carpi e S.Giovanni in Persiceto. Allo stesso tem-po la nostra tenda pneuma-tica è stata allestita presto il pronto soccorso di Mirandola con funzione di PMA (Posto Medico Avanzato), ossia una struttura dotata del personale e delle attrezzature necessarie a una prima valutazione e al trattamento del paziente in

attesa di trasferimento verso l’ospedale più adeguato. Il PMA di Mirandola è stato gestiro da nostro volontari unitamente a personale Asl fino al giorno successivo quando è entrato in funzione l’ospedale da cam-po allestito nel parcheggio del nosocomio della città dei Pico. Attualmente la tenda è utilizza-ta dagli psicologi Asl nel servizio di assistenza psicologica alla

popolazione”. Da domenica i volontari carpigiani della Cri insieme al personale dell’azien-da sanitaria presidiano i PMA di Finale Emilia “mentre altro personale - continua Stefano Berzuini - è quotidianamente impegnato in servizi di traspor-to sanitario da e per le zone terremotate (es. trasferimen-ti, visite specialistiche, dialisi, materiale sanitario) e nella

gestione dei centri di prima accoglienza e tendopoli di Fi-nale Emilia”.Un’altra attività importantissi-ma è quella svolta da Pionieri e Clown di corsia, specializzati nell’approccio a bimbi e an-ziani che, “attraverso il gioco, riescono a distrarre, svagare e strappare un sorriso a per-sone duramente colpite sia

sul piano materiale oltre che psicologico. Le condizioni delle persone ospitate nei campi pos-sono essere definite buone per quanto riguarda la qualità delle strutture impiegate e dei servi-zi erogati difficili invece sono le condizioni psicologiche. E’ evidente che ritrovarsi improv-visamente senza casa, temere la perdita del posto di lavoro e vivere in una tenda piuttosto che in una palestra non è facile. La cosa però che più infastidisce è il continuo sciame sismico che ancora non ci abbandona”.

Paride Coppelli

“La scossa in sé non mi ha preoccupato troppo, chia-ramente mi sono sveglia-

to, ma appurato la mancanza di danni fisici o strutturali sarei tornato volentieri a letto. Since-ramente credo che qui a Carpi si stia un po’ esagerando, sono altre le zone in cui il terremoto ha fatto tanti danni. La cosa più fastidiosa sono le scosse di assestamento, sono troppe e ti ricordano la possibilità che ne arrivi una più grossa”.

Elisa Anderlini

ricordo poco della prima scossa del 20 maggio, dormivo e mi sono svegliata solo con il boato e perché mi hanno chiamata. A Sorbara eravamo senza luce è stato più com-

plicato uscire di casa perché, naturalmente, quando hai bisogno di una torcia non la trovi mai! Sicuramente ho accusato più le scosse di assestamento dei giorni successivi, pesanti sia dal punto di vista fisico che mentale. Non sei pronto al terremoto e hai la sensazione di essere sopra a una barca pronta ad affondare da un momento all’altro. Se penso che a pochissimi chilometri da casa nostra c’è stata l’apocalisse non posso che dirmi fortunata.

Fabio Alberti

Domenica scorsa, il 20 maggio, data che ricorderemo in tanti nella Bassa modenese, sono stato svegliato da un gran boato sordo e dal tintinnio del lampadario di vetro

della sala da pranzo che si muoveva. Ho chiamato subito la mia morosa e ci siamo messi sotto l’architrave di una delle stanze, finita la scossa ho cercato una torcia perché qua da noi a Sorbara mancava la luce. Ero scalzo e con i vetri di un vaso rotto sparsi per tutta la casa non è stato facile orientarsi al buio. Raccolti i cocci i nostri vicini di casa ci hanno chiamati giù e solo dopo la seconda scossa delle 5 siamo rientrati in casa. Non abbiamo subito danni alla struttura, solo qualche piccola crepa nella sala condominiale, siamo stati molto fortunati ma se penso a come sto, ecco, spesso avverto ancora delle scosse, anche se non ci sono state e a volte mi gira la testa e devo fermarmi e sedermi. Spero solo che le scosse di assestamento si plachino velocemente, soprattutto per le famiglie della nostra Bassa più colpite dal sisma.nei giorni terribili

seguiti al primo, forte sisma di magnitudo

5.9 che alle 4.04 di domenica 20 maggio ha colpito la Bassa padana provocando la morte di sette persone, numerosi crolli e uno sciame che, insie-me alle scosse proseguite nei giorni successivi si è portato dietro una paura difficile da superare, gli abitanti dei terri-tori più segnati dal terremoto non sono rimasti soli. Anche Carpi, più fortunata rispetto alle zone dell’epicentro, ha fatto la sua parte nella gara di solidarietà che è iniziata già poche ore dopo che la terra aveva tremato per la prima volta. Tanta era la voglia

In favore degli sfollati

di aiutare, che nei primi momenti c’è stato anche qualche piccolo problema di coordinamento tra le varie ‘cordate’ di volontari: chi rac-coglieva cibo, vestiti, acqua; chi era desideroso di recarsi di persona nei luoghi più dura-mente colpiti per contribuire a soccorrere direttamente le popolazioni. Tanto che per un momento si è verificata un po’ di confusione – peraltro comprensibile – su che cosa occorresse a chi. I Giovani Democratici, offertisi di in-dirizzare le buone intenzioni, hanno raccolto oltre 60 ade-sioni tra i ragazzi carpigiani. Alcuni di loro, tra cui sanja Gasparini, si sono recati a

Camposanto la mattina di mercoledì 23: “Eravamo in cinque – racconta la giovane – e durante il giorno abbiamo pulito la palestra e sistemato i letti che avrebbero accolto chi non poteva tornare a dor-mire nella propria abitazione. Inoltre abbiamo giocato

con i bambini che erano lì”. Quattro di loro sono poi rima-sti per la notte: “A partire dal primo pomeriggio comincia ad arrivare la gente per pre-notare il letto – nella palestra di Camposanto ve ne sono 86 – poi, una volta scesa la notte, siamo rimasti a vigi-lare e a tranquillizzare come potevamo chi si fosse fatto prendere dal panico nel caso di altre scosse di assestamen-to, come infatti è avvenuto”. Anche alcuni medici si sono alternati per assistere gli anziani e un malato terminale lì alloggiato. Ma la solidarietà in questo caso è stata biparti-san, travalicando gli schie-ramenti ideologici: i ragazzi della Giovane italia non sono stati infatti da meno, e da par loro hanno raccolto generi di prima necessità, donati da comuni cittadini,

che sono stati consegnati sabato scorso presso il campo della Protezione Civile di San Felice. Una dimostrazione di fratellanza che dovrà essere ripetuta nei giorni e nelle settimane a venire, dato che la Natura matrigna ha deciso di continuare a infierire.

6 01.06.2012 n° 21

don rino bottecchi racconta l’inferno del sisma e si commuove nel ricordare don ivan, morto nella sua chiesa di rovereto sul secchia

“Sono vivo ma il Duomo è seriamente ferito”

e’ vivo e vegeto, Don Rino Bottecchi, quando lo incon-

triamo davanti al portone sbarrato dell’Oratorio di via Santa Chiara. “Sono qui, grazie al cielo! Ero venuto a vedere se fosse possibile entrare a dare un’occhiata, ma a quanto pare no” escla-ma l’anziano parroco della Cattedrale di Carpi. Anche se a dire il vero a vederlo così, mentre si aggira entro i confini della zona rossa, i suoi passi rimbombanti sul selciato di un centro storico deserto un fantasma, Don Rino, potrebbe anche sembrarlo. Per alcune ore le più grandi testate nazio-nali avevano anticipato i tempi, dandolo per morto sotto le macerie del Duomo, ulteriore vittima del sisma: “In realtà ero solo in giro per la città a vedere in che condizioni erano le Chie-se, e forse qualcuno, non trovandomi più, ha pensato al peggio” racconta ancora incredulo. Alle 9 di martedì 29, quando si è scatenato l’inferno che nessuno si aspettava davvero, Don Rino aveva appena iniziato a officiare messa: “Siamo usciti immediatamente, e da allora non siamo più rien-trati, troppo pericoloso. Pur-troppo i danni sono davvero ingenti: è caduta la croce sulla sommità del timpano, così come le due sfere che

a Rovereto Sul Secchia, morto nel crollo della Chie-sa della Stazione mente, nel corso di un sopralluogo con i vigili del fuoco, si sarebbe attardato per recuperare una statuetta: “Conoscevo mol-to bene Don Ivan – racconta affranto Don Rino – una persona di cuore che lascia un grande vuoto“. Mentre sta ritornando verso la sede della Diocesi, l’incontro con il Vescovo francesco Cavina, con il quale ha scherzato sull’accaduto. I sorrisi non sono però durati che il tempo di un sospiro,

perché immediatamente la terribile realtà dell’emer-genza si è rifatta avanti: “Non dobbiamo lasciarci dominare dalla paura – ha dichiarato il Vescovo – perché tutto è nelle mani di Dio, e a lui dobbiamo affidarci. Questo immenso dolore deve servirci per tor-nare a riflettere sulla fragili-tà della condizione umana. C’è un Salmo molto bello che recita ‘Signore tu sei la mia roccia, la mia salvezza, il mio rifugio, la mia forza’. Ecco, è in parole come que-ste che dobbiamo trovare la forza per ricominciare da capo, perché qui davvero si tratta di ricominciare dalle basi”. Ciò detto il Vescovo, insieme al ‘redivivo’ don Rino, si è immediatamente recato presso il centro di primo soccorso allestito presso il cortile del pronto soccorso dell’Ospedale Ramazzini. Entrambi hanno poi trascorso la notte allog-giati presso l’abitazione di alcune famiglie, a causa dell’inagibilità del centro storico.

Marcello Marchesini

ornavano la facciata. La parte a nord della cupola, poi, è seriamente danneg-giata. Ci vorranno mesi prima che torni tutto come prima”. Il pover’uomo ha iniziato a capire ci fosse qualcosa di strano oltre alle

scosse quando le persone che incrociava si fermavano a salutarlo con un’enfasi insolita: “Ma allora è vivo, mi dicevano. Quindi ho capito. Per non parlare delle telefonate, ricevute anche da Roma, da Londra persi-

no! C’era chi mi toccava il braccio, come a volersi sin-cerare che fossi veramente io in carne e ossa, e qualcu-no, sdrammatizzando, mi ha anche assicurato che questa morte annunciata mi ha in realtà regalato almeno dieci anni di vita in più”. Per Don Rino, più che la falsa notizia messa in circolazione, la vera sorpresa è stata tutto l’affetto ricevuto: “Mi ha commosso sin quasi alle lacrime”. Purtroppo però, se lui è in buona salute, altrettanto non può dirsi per Don Ivan Martini, parroco

Don Rino Bottecchi e Monsignor Francesco Cavina

al 30 maggio, alle ore 12, gli sfollati a carpi sono 332. al momento hanno trovato ospitalità presso i centri di accoglienza

Carpi fa la conta dei danni e degli sfollatiad oggi, mentre andia-

mo in stampa, mer-coledì 30 maggio alle

ore 12, a Carpi, sono 2mila le persone che dichiarano di avere case lesionate e gli interventi per verificare l’agibilità hanno la priorità così come si sta cer-cando di provvedere ai bisogni delle persone che non vogliono rientrare in casa. Gli sfollati, a Carpi, ammontano a 332 e hanno trovato ospitalità pres-so centri di accoglienza: 111 presso la Parrocchia di Santa Croce, 94 presso la struttura adiacente la Pista di motocross di via Guastalla, 19, 50 presso la Palestra F. Gallesi, 40 presso la Palestra di santa Croce. Inoltre sono stati accolte 37 persone bisognose di assistenza presso due strutture appositamente allestite.“Non abbiamo la capacità di rispondere a 75mila persone spaventate - dichiara l’assesso-re Simone Tosi al lavoro senza interruzioni dalle scosse del 29 maggio - quindi abbiate pazienza. Stiamo lavorando senza tregua”.Chi vuole richiedere verifiche di agibilità si può rivolgere al punto della protezione civi-le allestito nel parco vicino all’ospedale oppure presso le scuole elementari Leonardo Da Vinci, in via Goito, dove è alle-stito il centro comunale della Protezione civile.Il centro storico è aperto solo ai residenti mentre le attività commerciali devono rimanere chiuse. Le persone che non han-no subito danni devono prov-

civile in via Goito Doria.Tutte le iniziative programma-te fino a sabato, compresa la manifestazione del 2 giugno, sono state annullate.

InformazIonI utIlI 18 aree di emergenza protezione civile:Parcheggio di via Remesina Interna; Parco di via Genova; Parcheggio di via Martiri di Fos-soli; Parcheggio Autostazione; Parco Foro Boario; Parcheggio di via Terenzio; Parcheggio di

via dell’Industria; Parcheggio di via Sigonio; Parcheggio di via Cuneo; Parcheggio di via Ugo da Carpi; Santa Croce – Parcheggio di via Marri; Gar-gallo – Parcheggio di via Don Milani; Cortile – Piazzetta di via Chiesa di Cortile; San Marino – Parcheggio Polisportiva; Fos-soli – Parchetto di via Quirino Pioppi; Budrione - Parcheggio di via Marte; Migliarina – area verde di via Budrione-Migliarina ovest.; dove volontari della Pro-tezione civile passeranno per informare la cittadinanza oltre

a distribuire generi di primo conforto.C’è la possibilità di allestire tende nelle aree verdi e parchi, mantenendo le stesse pulite.

protezione civile localeScuole L. da Vinci, in via Goito - Doria, dove sono coordinati gli interventi sul territorio carpi-giano e dove eventuali volontari potranno recarsi per offrire il proprio contributo.

per segnalare danni agli edificiLa postazione dei Vigili del Fuo-co attualmente trasferita nella zona del Parco delle Rimebran-ze, viale Giovanni XXIII.SolidarietàPer donare beni di prima ne-cessità alle popolazioni sfollate dei comuni dell’area nord della Provincia rivolgersi al Magaz-zino comunale di via Watt, 4 (zona industriale, dalle 8.00 alle 9.00 e dalle 12.00 alle 13.00, dal lunedì al sabato).

vedere in modo autonomo, chi non vuole entrare in casa ha a disposizione le 18 aree di emer-genza allestite in città.L’ospedale è chiuso ma è sta-

to allestito un pronto soccorso d’emergenza all’ingressoLo stato civile per registrare na-scite e decessi è aperto presso il centro civile della protezione

701.06.2012 n° 21

8 01.06.2012 n° 21

cara clarissa,cosa succederà adesso? cosa dobbiamo aspettarci?

(tanti lettori)

cosa dobbiamo aspettarci. Quante volte è arrivata questa domanda tra te-

lefonate, e-mail, messaggi. E si vorrebbero rassicurazioni, si desidera ascoltare una frase sola: “non succederà mai più niente di analogo”. E invece questa frase non arriva. Occorre restare calmi, il più possibile. Restare vicini ad altre persone, in compagnia, per-ché aiuta a stemperare la tensione. Occorre tenere una borsa con in-dumenti e beni di prima necessità nel baule dell’auto, avendone una intatta a disposizione e parcheg-giata all’aperto, lontano da tutto. Occorre avere vicino le scarpe, una torcia, avere addosso tasche con soldi e documenti. Passerà anche il momento più difficile. “Si sta modificando geologicamente il territorio – spiega Luca Lombro-so, ricercatore dell’Università di Modena e Reggio Emilia – circa 500 anni fa si verificò un feno-meno analogo a Castelvetro con gravi ripercussioni sulla città di Modena; geologicamente 500 milioni di anni non sono nulla. Si è sottovalutato il rischio sismico di quest’area e occorrerà ora tenerne conto nelle ricostruzioni, nella preparazione della popolazione per la gestione dell’emergenza”. Emiliani. Teniamo botta.

Luca Lombroso

901.06.2012 n° 21

domenica 3 giugno, alle ore 20, nel cortile d’onore di palazzo pio, andrà in scena l’iniziativa benefica gran ballo dell’ottocento

Ant in prima linea per i terremotati

va in scena a Car-pi, il Gran ballo dell’Ottocento: uno

spettacolo di danze orga-nizzato dalla Delegazione di Modena della fon-dazione Ant, in collabo-razione con la società di danza del maestro fabio Mollica, allo scopo di rac-cogliere fondi a sostegno dell’assistenza domiciliare gratuita ai malati di tumore e dei progetti di preven-zione oncologica portati avanti da Ant. In partico-lare, i fondi raccolti servi-ranno per fornire visite di prevenzione gratuite alle popolazioni terremotate: come segno di solidarietà la sede centrale di Ant rad-doppierà infatti le giornate di visite già previste sul territorio colpito dal sisma. L’iniziativa, che si terrà domenica 3 giugno, presso Palazzo Pio, è patrocinata dal Comune di Carpi e realizzata grazie al sup-porto di Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Le Gallerie, La Carpi con-cessionario Lancia e fiat, Conad e Balnea Terme della Salvarola.L’evento inizierà alle 20 nel suggestivo Cortile d’onore, con i saluti delle autorità e proseguirà con lo spettacolo a cura dei danzatori della Società di

danza, reduce dai recenti successi di San Pietrobur-go. A conclusione della serata sarà offerto a tutti i partecipanti un buffet a

cura della Scuola alber-ghiera e di ristorazione Nazareno di Carpi, con la collaborazione di Can-tina di S. Croce, Antica

formaggeria e Casa Modena. Tra tutti i parte-cipanti sarà infine estrat-to un week-end offerto da Balnea Terme della

Salvarola. Per prenotare occorre contattare Ant ai numeri 059 238181 - 348 3102847, il cANTuccio di Via Rovighi, 37 a Carpi.

dal 1° al 10 giugno all’eden torna la festa dell’azione cattolica

Settimo: non rubare

all’Oratorio Eden, inizia venerdì 1° giugno la festa

dell’azione cattolica dio-cesana. Il titolo, Settimo: non rubare, richiama un tema molto discusso, che sarà approfondito dal punto di vista spirituale, sociale e politico. Al centro della festa anche un momento dedicato al futuro beato odoardo Focherini, sabato 2 giugno alle 16.45, con la presentazione della biografia di Odoardo, appena pubbli-cata, e curata dallo storico dell’Università di Parma Giorgio Vecchio. Non man-cheranno, le occasioni per sostenere le persone colpite dal terremoto e i momenti per stare insieme. “Non rubare – spiega la presidente diocesana ilaria Vellani – è un comandamento che risuona non solo in Chiesa, ma anche in Tv, nel dibattito pubblico, nelle chiacchiere tra colleghi: non rubare. Chi ruba toglie qualcosa a tutti, toglie qualcosa anche alla vita dello stato, al bene comune, all’esercizio della democrazia. E’ come togliere una ruota a un tandem: non pedala più nessuno. Nei giorni della festa proveremo ad approfondire che cosa si-gnifica frodare e non frodare, e cosa è in gioco quando la frode diventa prassi diffusa”.

10 01.06.2012 n° 21

dal 10 giugno il servizio ferroviario sulla linea modena-carpi dovrebbe migliorare

Nuovi convogli e nuovi orari

migliorerà dal 10 giugno il servizio ferroviario sulla linea Modena-Carpi-Mantova-Verona. La nuova offerta è stata voluta dalla regione emilia-romagna per

affrontare le molte criticità della tratta. Prevista una separazione dei servizi a Mantova e gli orari saranno cadenzati allo stesso minuto di ogni ora, per semplificare gli spostamenti. Il materiale rotabile tra Modena e Mantova, tutto elettrico, sarà più confor-tevole di quello attuale e la composizione dei convogli sarà più capiente nelle fasce di maggior affluenza. Si tratta di 16 coppie di treni per ogni giorno lavorativo sulla tratta Modena-Mantova (il festivo è incrementato un po’ e soprattutto regolarizzato, con un treno ogni due ore); poi 14 coppie per la Modena-Carpi, con una riorganizzazione tale che si realizza in questa tratta una frequenza ogni mezz’ora. Viene inoltre inaugurata la nuova fermata di Quattro Ville, con treni ogni ora per Modena e Carpi. Poi coincidenze regolari da Modena per Bologna, Reggio-Parma e da Mantova verso Verona. Tra Mantova e Verona sono previste 14 coppie di treni cadenzati, in coincidenza con quelli destinati o provenienti da Modena. Resta un solo collegamento diretto per Bologna da Mantova, alle 9.31, mentre ne viene attivato uno nuovo da Bologna alle 18.33, nella fascia di maggiore utilizzo per il rientro serale. Il cadenzamento è nell’intera giornata fin oltre le ore 22, con la sola eccezione della fascia di metà mattina riserva-ta alla manutenzione.

rotonde e attraversamenti ciclopedonali - in continuo aumento gli incidenti: regole e consigli

Mezzogiorno di fuocoAll’ora di punta sono migliaia le macchi-ne che circolano

tra le strade carpigiane, e altrettanti sono i pedoni e i ciclisti che si spostano per la nostra città. Purtroppo quando queste diverse realtà si “incrociano”, le conseguenze sono spesso pericolose. Soprattutto in corrispondenza delle rotatorie, ottima soluzio-ne per snellire il traffico veicolare ma, spesso, di difficile percorrimento per chi si sposta a piedi o in bicicletta. Dopo numerosi sopralluoghi in prossimità di alcuni attraversamenti “caldi” cittadini, da via Cattani a via Nuova Ponen-te, ci siamo resi conto che confusione e fretta, paiono dominare le vie di Carpi, e se a questo aggiungiamo che le poche regole da seguire sulla strada, vengo-no quasi sempre ignorate, si comprende il perché di tanti incidenti. Uno dei modi migliori per cavar-sela nell’attraversamento pedonale in prossimità di una rotatoria è quello di scendere dalla due ruote, regola ormai trita ma per lo più ignorata (come potete osservare nelle immagini

che corredano l’articolo). Attraversare le strisce pe-donali a piedi portando la bicicletta a mano, potrebbe sembrare una perdita di tempo, ma in realtà per-mette agli automobilisti in uscita dalla rotatoria di scorgere in tempo utile il pedone, cosa molto più dif-ficile se chi è in bicicletta continua la sua corsa a una velocità elevata, costrin-gendo le auto a frenare in tempi brevissimi. Un altro tipico incidente da ora di punta, è provocato dalle precedenze non rispettate

tra corsia interna ed esterna nella rotonda. Anche in questo caso la fretta gioca brutti scherzi, infatti chi si trova nella corsia interna dovrebbe dare la preceden-za a chi percorre la corsia più esterna, ma per paura di dover fare un giro in più, o di rallentare e fermarsi (comportamento assoluta-mente legittimo) capita di frequente che tagli la strada all’automobilista sulla car-reggiata più esterna (eve-nienza talmente ricorrente che siamo riusciti a immor-talarne una come dimostra-

no le immagini delle due auto ferme in rotonda dopo un piccolo scontro). Se, quindi, inevitabilmente, ci muoveremo per la città durante gli orari più critici, il segreto è quello di ral-lentare, sia fisicamente che mentalmente, rispettare le regole, e soprattutto gli altri, anche se l’impellenza di tornare a casa o di arri-vare in orario al lavoro può farci abbassare la guardia e salire l’adrenalina, meglio arrivare un po’ più tardi ma in tranquillità e sicurezza.

Francesco Palumbo

Scontro in rotonda

Ciclisti che non scendono dalla bici

1101.06.2012 n° 21

da un’indagine svolta dal centro italiano femminile a carpi emerge il profilo di una donna concreta, istruita e in grado di affrontare con efficacia la crisi

Le donne e l’economia in tempo di crisil

e donne e l’econo-mia sono un bino-mio indissolubile.

Dall’inizio dei tempi la donna si è fatta carico della gestione della casa, lavorando e mettendo da parte risparmi; coltivando la terra e maneggiando la terracotta; intessendo fili e cucinando pietanze. Oggi, secondo un’indagi-ne svolta dal Cif, Centro Italiano Femminile, a Carpi e zone limitrofe, presentata venerdì 25 maggio presso la Casa del Volontariato, le donne hanno aumentato la loro dimistichezza con le pratiche economiche, si rapportano in maniera disinvolta con gli Istituti di Credito e conservano un ruolo educativo fonda-mentale in famiglia anche nell’approccio responsabile con il denaro e l’economia. A presentare i dati emersi dall’inchiesta hanno parte-cipato, tra gli altri, Rachele Imperia Allegretti, presi-dente comunale Cif, e Na-dia Lodi, segretaria nazio-

nale. La ricerca, effettuata attraverso la distribuzione di questionari, si è rivolta a donne di età ed estrazio-ne sociale diverse. Tra le donne che hanno risposto prevalgono quelle di fascia di età compresa tra i 41 e i 60 anni (38,2%), e le coniu-gate (62,9% del totale). Per quanto concerne il nucleo familiare: il 46,06% vive con marito e figli, il 15,73% vive con il marito; il 7,86% vive con il padre e la madre, e il 7,86% è single. Il livello di istruzione di circa il 50% delle intervistate è alto, il che significa che hanno conseguito almeno una

laurea triennale. In merito all’attività professionale: il 60,7 ha un’occupazio-ne, tra le quali il 37,13% come dipendente a tempo indeterminato e il 5,67% a tempo determinato; le libere professioniste sono rappresentate nella misu-ra dell’8,98%, mentre le imprenditrici e quelle che lavorano in proprio nella misura dell’8,98%. Chi non lavora studia nella mi-sura del 4,49%, è casalinga per il 3,37%, pensionata al 23,59%, con un contratto a progetto nella misura del 3,37%, disoccupata all’1,12% e cassa integrata

all’1,12%. In definitiva le donne che hanno rispo-sto sono donne dei nostri tempi, in prevalenza istruite e che lavorano. Inoltre il 62,92% delle partecipan-ti all’inchiesta ha figli, e pertanto devono affrontare le questioni dell’armoniz-zazione tra vita lavorativa e vita familiare. Si tratta di donne che, nonostante la crisi, cercano di ritagliarsi il proprio spazio nella società in cerca di un lavoro stabile e di una realizzazione per-

sonale e familiare. Un dato significativo che emerge dai dati raccolti è che quasi il 90% delle intervistate ha dichiarato come la donna contribuisca all’induzione al consumo. Questo signifi-ca che la donna agisce sem-pre più in misura crescente e responsabilmente alle scelte di acquisto familiari. E ancora, il gentil sesso ha un ruolo sempre più attivo nella gestione del denaro in famiglia, e si rapporta ormai in maniera disinvolta

alle Banche: il 79,8% delle risposte evidenzia infatti una spiccata autonomia della donna nell’approccio agli Istituti di Credito, e tale relazione risulta mediata solo nel 5,62% dei casi, con un tasso di non risposta pari al 14,6%. La donna risulta titolare di un conto corrente nella misura del 60,67% (considerato che a tale domanda non ha risposto il 26,98% dei soggetti inter-vistati), mentre condivide la titolarità con il partner

soltanto nella misura del 49,43%. Dai risultati dell’indagine emerge quindi il profilo di una donna istruita, con-creta, che si sa sufficiente-mente gestire sia in ambito lavorativo, che familiare.

Chiara Sorrentino

Da sinistra Lodi e Allegretti

12 01.06.2012 n° 21

salotti, cucine, stenditoi, castelli, villette, bagni... persino una radio con dentro sei persone!sono soltanto alcune delle fantasiose creazioni realizzate da coloro che hanno partecipato, domenica 27 maggio, all’edizione 2012 della balorda

1.500 Balordi “fatti in casa”s

alotti, cucine, sten-ditoi, castelli, villet-te, bagni... persino

una radio con dentro sei persone!Sono soltanto alcune delle fantasiose creazioni realizzate da coloro che hanno parteci-pato, domenica 27 maggio, all’edizione 2012 della ‘Balorda’ - la biciclettata enogastronomica nata nel 1995 per volontà di un gruppo di amici e divenuta negli anni un appuntamento imperdibile per migliaia di giovani che arrivano anche da fuori regione – dedicata all’arredamento. Se lo scor-so anno seguiva le celebra-zioni per i 150° dell’Unità d’Italia, quest’anno per le campagne di San Marino di Carpi hanno sfilato biciclet-te addobbate nei modi più fantasiosi ma tutte rigorosa-mente ‘fatte in casa’. Questa però non è stata un’edizione come le altre. Il terremoto abbattutosi sul modenese ha infatti scosso anche il comitato organizzatore, aprendo al suo interno un dibattito sull’opportunità o meno di festeggiare. “Do-neremo parte del ricavato ai terremotati – ha commen-tato Marcello Gadda, del comitato organizzatore – in accordo con tante associa-zioni del territorio, dalla Croce Rossa alla Prote-zione Civile. Non farla non sarebbe cambiato nulla alle persone che vivono il dramma del sisma, e in questo modo possiamo dare un aiuto, anche se picco-

lo”. 1.500 i ciclisti iscritti ai tre giri del percorso, ma in realtà la manifestazione ha saputo attirare anche quest’anno diverse migliaia

di persone. Tra le novità, anche una Balorda a ‘rifiuti zero’ in accordo con Aimag e uno spazio giochi dedicato ai più piccoli, assistiti da

animatori. Oltre ai concerti – con I matti delle giun-caie e Renato Tabarroni - e all’immancabile spazio riservato a lambrusco e salsiccia, sono stati asse-gnati diversi premi, tra cui il Gran Trofeo del Messo, per proclamare la bicicletta che meglio ha interpretato il tema e il Bellissimo/a in bici, per consacrare il miglior look balordo.

di Massimo LoschiAl mè dialètt...

al stÈss culÓr

Ho vist piansr’un putêin;lêghêrmi grosi, al facin insangiutìi,caprìsì? Ó un šógh, un di tant ch’al s’è ròtt?Dla mama, ‘na brasêda grôsasul facin pulìi, su i ôç lucidun, sêint, mìll bašêine dôp al nuvèl a tórna al srêin.Ho vist… piansr’un putêinachsè, sêinsa sighêrla facina da grand, sériae i gh’rušlêvn’adêši su la pêla négralucidi lêghêrmi amêrid’un dêstin d’mišéria.In élt, sfrùmblèe, n’arêôplanun batêr d’ôç… già lé luntan;al per dvintèe cìcch al mònde ancòr… lé infinìi e grand s’al rêsta sórd a un putêin ch’a pianš.A l’angôl dla bòcà, un sólch fònd a n’tgnùs stagiôun ch’insègn’a rìdèr,téša la man per ‘na spêransae in silêinsi... parôli sighêdi ch’vrèvèn scànšlêr… prègiudisi, fêrès capir. Parôli, ch’vinèn dal raiš dal cór:- Tgni a mêint! Di putêin al lêghêrmi… han tùtì al stèss culór! –

nulla, più del pianto di un innocente bambino, dovrebbe renderci partecipi e comprendere…

lo stesso colore

Ho visto piangere un bambinolucciconi, il visino singhiozzante,capricci? O un gioco,uno dei tanti che si è rotto?Della mamma, un grande abbracciosul visino pulito, sugli occhi lucidiuno, cento, mille bacie dopo le nuvole ritorna il sereno.Ho visto… piangere un bambinocosì, senza strillareil visino da adulto, serioe gli rotolavano lentamentesulla pelle neralucide lacrime amaredi un destino di miseria.In alto, rapido, un aereoun battito d’occhio… già è lontano;sembra diventato piccolo il mondoed ancora… infinito e grandese rimane sordo ad un bambino che piange.All’angolo della bocca, un solco profondo non conosce stagioni che insegnano il sorriso,tesa la mano per una speranzaed in silenzio… parole urlate che vorrebbero cancellare…pregiudizi, farsi comprendere.Parole, che vengono dalle radici del cuore:- Ricordatevi! Dei bambini le lacrime… hanno tutte il medesimo colore! -

il carpigiano enrico sabbadini, dopo tredici giorni di viaggio, ha raggiunto Yekaterinburg, città russa situata sul lato asiatico degli urali

In viaggio verso la Mongolia

il 43enne Enrico Sabbadi-ni, carpigiano residente a Panzano, sabato 12

maggio è partito alla volta della Mongolia in sella alla sua Suzuki 600, insieme all’amico Carlo. Un’avven-tura, la loro, che durerà circa due mesi. Dopo tredici giorni di viaggio hanno raggiunto l’Asia, come ci spiega Enrico, tramite Internet.“Oggi, 25 maggio, è il tre-dicesimo giorno di viaggio e siamo a Yekaterinburg, città situata sul lato asiatico degli Urali nonché principale centro industriale e culturale della regione. Insom-ma, finalmente siamo in Asia. Siamo a circa 5mila chilome-tri da casa ma la strada da fare è ancora lunga. Qui la temperatura si è abbassata notevolmente e il vento, anche ieri sera, era a dir poco gelido, ma il calore del popolo russo è davvero speciale, ovunque siamo stati ci hanno sempre accolti

benissimo. Per la strada de-stiamo sempre tanta curio-sità e molti ci domandano da dove veniamo e

per quale motivo ci siamo messi in viaggio. Speriamo di giungere al confine mongolo nell’arco di una settimana, dopo di che finirà l’asfalto e, forse, non sarà più facile nemmeno connettersi a Internet. A presto”.

1301.06.2012 n° 21

la carpigiana francesca berni, studentessa di lingue e culture europee, dal 15 settembre 2011 vive in spagna

“Chi vuol imparare venga a Salamanca”l

a ventunenne carpigia-na francesca Berni, iscritta al corso di studi

in Lingue e Culture Europee all’Università di Modena, dal 15 settembre 2011 vive a Sa-lamanca, in Spagna.Francesca, per quale ra-gione e con quali aspet-tative sei partita alla volta di salamanca? “Sin da quando ho scelto la strada delle lingue straniere ho sempre saputo che un’espe-rienza all’estero sarebbe stata quasi d’obbligo. Per imparare una lingua straniera in tutte le sue sfaccettature non è suf-ficiente imparare le regole grammaticali a scuola, ma è necessario anche immer-gersi nella cultura del Paese. L’Erasmus mi è sembrato una splendida opportunità in questo senso, e così, quando sono venuta a conoscenza del progetto, non ho esitato a par-teciparvi”.Hai trovato delle difficol-tà ad ambientarti? come è la vita a salamanca?“Al principio è stato diffici-le trovare una sistemazione e quando finalmente io e le mie attuali coinquiline sia-mo riuscite a trovarla erava-mo enormemente sollevate.

Da lì è iniziato il processo di integrazione in questa città che, dopotutto non si è rive-lato molto difficile, grazie alla sua anima giovanile e alle sue dimensioni che permettono di raggiungere qualsiasi luogo a piedi. Salamanca è una delle città universitarie per eccel-lenza in Spagna, non solo per avere il privilegio di ospitare l’università più antica dello stato, ma anche per l’elevato numero di studenti di ogni nazionalità che popolano la città. E’ stata la mia prima esperienza di completa au-

tonomia e devo dire che, se al principio è stato difficile, guardandomi indietro ora, cre-do che non cambierei nulla di quest’esperienza, nemmeno le difficoltà, perchè mi hanno aiutata a maturare”. come vivono i giovani a salamanca e con quali opportunità di studio e lavoro? Hai rilevato delle differenze rispetto a carpi?“Essendo una città prevalen-temente universitaria, i sal-mantini traggono guadagno soprattutto dal turismo e dal

mercato co-struito intor-no all’istru-zione per l’importanza sopracitata dell’universi-tà. Guardan-domi intorno mi sono resa conto che, se le opportu-nità di studio per i giovani qui sono infi-nite, quelle di lavoro sono invece mol-to limitate, anche per la

crisi economica che, com’è noto, in Spagna è molto sen-tita, e pone grossi ostacoli all’intento di costruire un fu-turo. Ciò nonostante, un gio-vane che sceglie Salamanca per un Erasmus o per l’intero corso di studi, ha la certezza di non annoiarsi mai. Al di là dell’istruzione, questa è una città vivissima, piena d’ini-ziative e intrattenimenti di ogni tipo. Proprio questa vi-talità generale dell’ambiente cittadino è la differenza più evidente che spicca rispetto a Carpi e a Modena, dove le

iniziative rivolte ai giovani sono davvero poche. Invece qui a Salamanca si investe molto nelle manifestazioni culturali. Mi piace l’impegno che mettono i giovani e i meno giovani nell’organizzazione di festival, mostre fotografiche, concerti e iniziative di varia natura. Sono arrivati addi-rittura ad organizzare alcuni dibattiti e cineforum in occa-sione del 25 aprile. Credo sia segno di grande apertura verso altre culture che comunque non appartengono al popolo spagnolo”.salamanca è stata dichia-rata patrimonio dell’uma-nità dall’unesco nel 1988, e inoltre c’è un proverbio che dice “chi vuole impa-rare venga a salamanca”. secondo te, cosa la rende così speciale? “Credo che il motto si riferisca non solo all’università, ma an-che all’immenso patrimonio storico che la città offre. C’è chi scherzosamente afferma che Salamanca è solo una città in cui andare per diver-tirsi, ma non è assolutamente così. Passeggiando per le varie vie che si diramano dal cen-tro, si scoprono sempre posti affascinanti, edifici antichi,

luoghi che hanno dato ispi-razione agli autori di alcune delle opere principali della letteratura spagnola (vedi il giardino di Calisto e Melibea, ambientazione principale de “la Celestina” di fernando de Rojas, considerata una delle opere più rappresentative del-la letteratura spagnola). Credo che ciò che la rende così spe-ciale sia proprio l’ incredibi-le ricchezza culturale di cui dispone in proporzione a un territorio così piccolo”.sogni e progetti per il futuro?“A settembre ripartirò per un tirocinio a Fuerteventura, nelle isole Canarie, per un periodo di tre mesi. Dopo la laurea vorrei specializzarmi nel campo della traduzione. Nel mio futuro di sicuro vedo altre esperienze al di fuori dell’Italia, se non addirittura un trasferimento definitivo, in un paese straniero. Il mio più grande sogno sarebbe una carriera come corrispondente estera per un giornale. Seguen-do le orme di Tiziano Terzani, mi piacerebbe molto unire la mia passione per la scrittura alla curiosità che nutro verso le altre culture”.

Chiara Sorrentino

Francesca Berni

14 01.06.2012 n° 21

dopo 392 giorni d’inagibilità, lo stadio cabassi riapre al carpi. e la città risponde alla grande

Bentornati a casapartecipazione, emozioni, civiltà, e polemiche: una domenica speciale.

ben ritrovato Ca-bassi. 392 giorni dopo. Tanti ne erano

trascorsi da quel 1 Maggio 2011, in cui i biancorossi conclusero la cavalcata ver-so la C1 tra le mura di casa (col Giulianova: 3-0), pri-ma dell’epilogo di Prato. La semifinale con il Sorrento ha restituito lo stadio alla città. E la città è tornata in massa vicino ai biancorossi, riscoprendo una voglia di tifo che l’esilio reggiano pareva aver liquefatto. Non è stata una Domenica qualsiasi, e meno che mai semplice. La partecipazione emotiva per un evento spor-tivo atteso da 15 anni è stata amplificata dalla sofferenza di una partita difficile. Da cui il Carpi è infine uscito trionfalmente pur perdendo. E poi le polemiche. Non poche, e non di poco conto.

I PIU’ 1. La Coreografia. Risul-tante dell’immane sforzo degli Ultras, che ci hanno lavorato per una settimana, giorno e notte. Straordina-ria, a tutto schermo: “Ben-tornati a casa”. Dopo oltre un decennio d’abbandono è la giusta rinascita di una curva che è sempre in attesa della giusta intitolazione a Guerrino Siligardi. Ovun-que sia, siamo certi che il buon “Ciccio” ha gradito questo mosaico di colori. 2. Il tifo. Talmente sponta-

neo e caldo da bruciare in partenza i giocatori, molto contratti dalla novità. Ma nella sofferenza è stato incessante. Un coro dopo l’altro, bandierine sempre al vento. Fino a coinvolgere forte anche i consueti log-gionisti della tribuna. Negli ultimi minuti è stato il turbo decisivo. La squadra è stata davvero spinta in finale dalla forza della gente.3. Il pubblico. Numero-sissimo (2200 persone; poche da Sorrento, meno di un centinaio), coinvolto (ottima la prevendita: quasi l’80% dei biglietti venduti già il giovedì sera) e soprat-tutto trasversale. C’erano gli habituee, diversi ex, molte personalità del calcio locale, qualcuna anche

di livello nazionale. Ma anche e soprattutto grap-poli di donne e bambini. Una mescolanza virtuosa, l’obiettivo di ogni stadio pulito. Davvero una grande risposta della città.4. La solidarietà. Ultras “Guidati dal Lambrusco” e sostenitori della tribuna

hanno organizzato e auto-gestito una raccolta fondi pro-terremotati. Sono stati raccolti 1210 Euro. Verran-no versati sul conto della Protezione Civile destinato agli sfollati di Cavezzo. L’iniziativa sarà riproposta nella finalissima del 10 giugno.

I MENO 1. Il colpo d’occhio. Lo stile post-atomico del rinnovato Cabassi non garba granchè (per usare un eufemismo). Per molti è già “Lamiera Stadium”: una stazione di servizio tra le gabbie di Jurassic Park e il Sovietico di Timisoara.

Acciaio ovunque, spesso sovrabbondante. Rischia di diventare un paradiso per la ruggine. Senz’altro non sarà molto ospitale in condizioni meteo estreme: la calura lo arroventerà; gli acquazzoni lo renderanno viscido.2. Le barriere per i di-sabili. Costretti, di fatto a vedere una partita diversa. Ogni ulteriore commento alla foto in pagina è super-fluo. Contiamo che questa denuncia produca al più presto una soluzione.3. L’assetto anti-som-mossa. Intorno allo stadio un dispiegamento di forze e transenne decisamente

eccessivo. In straniante contrasto con il clima e l’as-soluta civiltà degli spalti.4. Il caso “Distinti”. Primo caso assoluto nella storia del calcio italiano di stadio “mezzo tutto esaurito”. Tutti i biglietti a disposi-zione dei tifosi di casa sono stati venduti. Tanto più che qualche ritardatario è addi-rittura rimasto fuori. Metà della capienza però è andata alla polvere. Emerge così l’ennesimo buco sul pro-getto di restrutturazione. Il ripristino della “Curva via Marx” garantisce solo 670 degli 800 posti da destina-re obbligatoriamente agli ospiti secondo regolamento di Lega. Così, il Carpi deve rinunciare anche all’inte-ra “Gradinata Distinti”, non essendo previste altre tipologie di separazioni tra settori adiacenti, né flessi-bilità sul piano di uscite di sicurezza. Un bel paciugo. Immaginate di avere un debito di 10 Euro con una persona che vi chiede di estinguerlo sul posto. Avete in tasca solo 8 Euro. Se li prende, ma non gli bastano. E così vi chiede l’automo-bile a conguaglio. Accet-tereste? Carpi e Comune non hanno potuto far altro di fronte allo scarso buon senso degli organi decisio-nali (Questura, Prefettura e GOS). Si spera e ci si augura che per la finalis-sima scendano a più miti consigli.

Enrico Gualtieri

1501.06.2012 n° 21

L’Angolo di Cesare PradellaIl papa si interessa del terremoto nella nostra Diocesi

“Durante l’assemblea della Cei tenutasi nei giorni scorsi a Roma,

il Papa mi ha ricevuto in udien-za privata perché ha voluto sapere direttamente da me la gravità dei danni patiti dalla popolazione e dal patrimonio della Chiesa nelle zone della Diocesi carpigiana dove mag-giormente si è avvertito il ter-remoto”. Questo l’annuncio fatto sabato sera nella chiesa carpigiana di San Francesco dal vescovo monsignor fran-cesco Cavina nel corso della solenne Veglia di Pentecoste, presenti il vicario don Mala-vasi, il parroco don Bianchini e molti altri sacerdoti. La ce-lebrazione si è svolta in San Francesco a causa dell’inagi-bilità della Cattedrale a causa del sisma.

“Ho relazionato il Pontefice sulle conseguenze del terre-moto sulla popolazione ma anche sui gravi danni patiti dal patrimonio edilizio re-ligioso con la distruzione o il serio danneggiamento di tante chiese soprattutto a Fi-nale, San Felice, Mirandola e Concordia. Il Papa mi ha pre-annunciato lo stanziamento di una somma a favore della Caritas , poi avvenuto, a bene-ficio della popolazione biso-gnosa, manifestando nel con-tempo la propria solidarietà e invitandomi a farmi interprete dei sentimenti di spirituale

vicinanza e di paterna solle-citudine nei confronti delle persone colpite ma anche ai sacerdoti coinvolti dal sisma che ora si trovano in difficoltà nell’espletamento delle loro funzioni religiose e spirituali”. Il vescovo Cavina si è recato domenica 27 maggio a Mi-randola dove ha celebrato la messa sotto un vasto tendone bianco allestito nello spazio verde nella zona delle piscine, cui sono affluiti centinaia di fedeli, volontari, sfollati pro-venienti anche da Finale e San Felice a causa del parziale crollo del Duomo.

anche l’antimafia alla festa dell’anpi, dal 7 al 10 giugno, con la sconvolgente testimonaniza dal vivo di chi la mafia l’ha conosciuta davvero

La Mafia vista da “dentro”

Forse perché rappresentano una forma di

prevaricazione e negazione dei diritti che in parte le acco-muna al totalitarismo fascista, anche le mafie – e soprattutto il loro contrasto – saranno uno dei temi a entrare nel pro-gramma della festa che l’anpi – Asso-ciazione Nazionale Partigiani d’Italia - di Carpi organizza, da giovedì 7 a domenica 10 giu-gno, presso Circolo Ricreativo di Cibeno Pile. Una festa che cresce, raddoppiando le gior-nate rispetto allo scorso anno e allargando anche il pano-rama dei temi affrontati. Si parte giovedì 7 alle 18.30 con i saluti del presidente France-sco lioce, per poi proseguire la serata con uno spettacolo di testimonianze partigiane a cura di Valeria sacchetti, accompagnato da canti del coro della Ghirlandina di modena. Dal modo più clas-sico di ricordare gli anni della Resistenza si passa poi alla serata di venerdì 8, dedicata ai più giovani e organizzata presso il Mattatoyo, in colla-borazione con l’associazione di eventi musicali pavullo rock tre. A partire dalle 22 saliranno sul palco la band modenese angus mc og e i monsieur de rien, che ver-ranno da Cuneo a proporre il loro Folk di impegno e lotta. Le collaborazioni rappre-sentano sicuramente un tratto importante di questa

edizione della manifesta-zione, come testimonia la presenza del neonato pre-sidio di libera di carpi intitolato a peppe tizian, che proprio nell’Anpi ha una delle associazioni promotrici. Libera sarà il partner d’ecce-zione della giornata di sabato 9, dando voce alle esperienze di vita molto diverse di due personaggi come quella del cronista impegnato nel con-trasto alle mafie Gaetano alessi e marcello aventag-giato, un ‘convertito’ che la mafia l’ha conosciuta da dentro e che porterà la sua sconvolgente testimonanza. La serata si concluderà con gli scatenati ritmi della pizzica salentina grazie ai nati così, band da anni vicina a Libera. La giornata conclusiva si aprirà, domenica 10, con il tipico pranzo della Resisten-za e proseguirà, nel pomerig-gio, con il workshop/dibattito Rivoluzioni sociale e social media: Realtà 2.0 nel corso del quale paolo tomasso-ne e cristina provenzano

svilupperanno il tema della comunicazione nell’epoca dei nuovi media. Il ricco programma della Festa si concluderà con lo spettacolo del coro delle mondine, in-tervallato dalle letture del collettivo Barabba log con le loro Schegge di libera-zione. Per l’intera giornata di domenica il Birrificio Dada di correggio proporrà le sue birre artigianali. Du-rante i pomeriggi di sabato e domenica si terranno labo-ratori per i più piccoli a cura della cooperativa sociale Giravolta: i bambini saranno chiamati alla divertente sfida di costruire la loro Città dei diritti, riflettendo su un con-cetto così importante e caro alla nostra storia costituzio-nale. Arte e Antifascismo si incontreranno nelle mostre del fotografo Giorgio pi-nelli e grazie al live painting del pittore Franco ori. Tutti i giorni saranno disponibi-li gnocco fritto e grigliate di carne, anche da asporto.

marcello marchesini

Domenica 27 all’Oasi La Francesa davanti a un folto gruppo di

visitatori, sono state libera-

ha partecipato anche Giandomenico tomei, assessore all’Agricoltura della Provincia di Modena che ha illustrato i danni che il sisma ha provocato all’agricoltura. E’ poi intervenuto Giovanni tosatti, geologo e pro-fessore dell’Università di Modena e Reggio Emilia che, nell’illustrare le caratteristiche del sisma terremoto e smentito che la causa possa essere sta-ta originata dal Fraking, ovvero dall’immissione

nel sottosuolo da parte dei geologi di acqua e anidride carbonica, per ricercare idrocarburi.

oasi la francesa

Un gesto di speranza

te tre Poiane da parte del centro di recupero Fauna selvatica di modena il pet-tirosso. I volontari di panda

carpi, Wwf e del Pettirosso hanno voluto dedicare que-sto emozionante momento alle vittime del terremoto

e agli sfollati. Una “dedi-ca” particolare è andata ai tanti volontari che si stanno prodigando per lenire le

sofferenze di queste perso-ne. Un gesto simbolico per mantenere viva la speranza. Alla riuscita manifestazione

16 01.06.2012 n° 21

il vallauri al borgogioioso

I “Geek” carpigiani presentano la tecnologia sostenibile del futuro“Geek”: così si identi-ficano i giovani geni mondiali che inventano

il futuro che solo tre giorni fa si sono radunati a Pittsburgh, dove era presente anche una rappresentanza italiana. I carpigiani hanno potuto avere un esempio della carica innovativa dei ragazzi sabato 26 e domenica 27 maggio nella galleria del Borgogio-ioso, dove sono stati esposti i prototipi della Domocuc-cia, della Casa Domotica, del lettino e dello zainetto solare. Sono alcuni degli innovativi progetti tecnologi-ci ed ecosostenibili realizzati dagli studenti dell’istituto professionale Vallauri: un assaggio della green economy del futuro con la quale il settore “Industria e Artigianato” dell’istituto si propone di illustrare la propria offerta formativa, organizzata sotto la supervi-sione degli insegnanti marco Galli, Francesco miccolis e Vittorio parenti. Il primo

progetto, la Domocuccia, è stato selezionato per il concorso provinciale indetto da legacoop modena

Bellacoopia Premio Liana Stradi, che promuove lo studio e l’organizzazione di cooperative tra gli studenti

delle scuole medie superiori e la costruzione di progetti economici innovativi. La Domocuccia è una cuccia

alimentata da pannelli so-lari, riscaldata e raffreddata mediante Celle di Peltier, videosorvegliata anche da remoto e con un sistema di distribuzione di cibo e acqua automatico: il tutto viene gestito da un sistema domo-tico. Il progetto è di evidente interesse sia per i privati che posseggono un cane che per gli operatori dei canili comunali. Il progetto Casa Domotica, è stato presentato alla rassegna Scienza under 18 che si è tenuta a San Benedetto Po dal 16 al 18 maggio: realizzata usando lo standard “Lonwork” per la gestione intelligen-te, l’abitazione è dotata di un sistema integrato per il controllo delle luci, del clima, delle tapparelle e dell’allar-me, nonché di un partico-lare sistema di gestione del riscaldamento che prevede l’utilizzo di energia geotermi-

ca ed il recupero dell’acqua piovana. Altro progetto, per il massimo confort dei turisti, consiste in un lettino solare stile Rimini con pannello solare al posto dell’ombreg-giante. Il pannello alimenta un frigorifero per le bevande, posto nel retro del lettino, una presa per la ricarica del cellulare e un ventilatore di cortesia. Apparentemente di più immediata concezione e realizzazione, lo zainetto so-lare dotato di pannello solare “a filma sottile” permette invece di caricare il cellulare in modo che chi lo indossa disponga di una comoda presa elettrica semovente alimentata con raggi solari. Un’idea che potrebbe diven-tare un “must” per tutti i giovani.

1701.06.2012 n° 21

Di Francesca ZanniLaureata in Storia, Culture e Civiltà Orientali, presso

la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna

Islam e dintorni...

Ḥadīth: detti e fatti del Profeta

La tradizione islamica sunnita, che è quella maggioritaria se confrontata con lo sciismo

(vedi Tempo n. 48-2011), si basa fondamentalmente su due fonti: il Corano e la Sunna. La Sunna, che come il Corano è stata tramandata per molto tempo oralmente prima di essere scritta, è un insieme di tradizioni e costumi raccolti negli anni sottoforma di detti, fatti (e silen-zi) del Profeta Maometto. Oltre al Cora-no, che è secondo la tradizione musulmana la parola di Dio, la tradizione quindi si basa su quanto venne raccolto dalle stesse labbra del Profeta quando era in vita e poi tramandato attraverso le generazioni. L’idea della trasmissione è un concetto molto importante per la tradizione islamica, ma non tutte le “catene” (sisila) con cui erano tra-mandati gli ḥadīth erano buone (sahih) –nel senso di affidabili- allo stesso modo. Per questo motivo gli ḥadīth si differenziano in base al grado di validità dai migliori, la cui autenticità di discendenza dallo stesso profeta è provata, ai meno buoni. L’ ḥadīth è infatti formato da due parti: la prima che è quella che esprime la catena di discendenza e la seconda che con-siste del testo vero e proprio. L’importanza degli ḥadīth è data dal fatto che non sempre il Corano fornisce indicazioni sui comportamenti pratici della singola persona, e a questo contribuiscono i detti e fatti del profeta fornendo norme di comportamento da imitare. Sebbene siano soprattutto i sunniti a basarsi su di essi come affermato in precedenza, gli sciiti non li negano, ma gli affiancano la parola degli Imam, figure intermediarie simili al clero cristiano ma presenti solo nella religione musulmana sciita.

PER APPROfONDIREGiorgio Vercellin, Istituzioni del mondo musulmano, Einaudi 2002.

presentata sabato scorso la neonata consulta per l’integrazione degli stranieri dell’unione terre d’argine, presieduta dal maliano ousmane cisse

L’integrazione passa da qui“

Vi dimostrerò che non tutti i mali vengono per nuoce-re”. Inizia con un doppio

senso che strappa a tutti un sorriso il discorso di Ousmane Cisse, cittadino originario dello stato africano del Mali - ma in Italia da 16 anni – eletto, con 9 voti su 25, presidente della neonata Consulta per l’integrazione degli stranie-ri dell’Unione Terre d’Argine, presentata sabato scorso nella sala del Consiglio del Comune di Carpi. Ed è Cisse stesso, poi, a chiedere un minuto di silenzio per le vittime del terremoto, invitan-do tutti gli immigrati presenti sul territorio a fornire il proprio aiuto alle popolazioni colpite dal sisma. L’idea di dotarsi di uno strumento di dialogo tra stranieri e istitu-zioni viene da lontano. Almeno dal 2000, anno in cui iniziarono i primi ragionamenti in tal senso. Attraverso un percorso lungo e non sempre facile – tanto che al-cuni stranieri avevano perso ogni speranza – si è finalmente giunti al varo. La Consulta, che avrà la pro-pria sede in via Peruzzi, accanto agli uffici della Polizia Municipa-le, è composta di 25 membri. Oltre ai rappresentanti delle associa-zioni di stranieri, in essa siedono anche quelli di Terzo Settore del territorio, sindacati, associazioni economiche, Patto per la Scuola e Commissione Pari Opportunità. Presenti anche il Commissario di pubblica sicurezza e il direttore del distretto dell’azienda Usl. Il presidente, eletto annualmente, potrà intervenire nel Consiglio dell’Unione Terre d’Argine con la sola facoltà di parola, mentre non sono previsti gettoni di partecipa-zione o rimborsi spese. “Dobbia-mo impegnarci in tanti ambiti – ha spiegato Cisse – dalla collabora-zione con la Questura per avere i documenti nei tempi previsti all’attenzione alla legalità, dalla denuncia dei nostri connazionali che non rispettano le regole alla sicurezza sul posto di lavoro. Non

meno importante reagire contro la criminalità organizzata, per-ché quando uno straniero arriva sul territorio, ad accoglierlo non trova solo i parenti e la Caritas, ma anche la malavita. Prima di tutto però, occorre imparare bene la lingua italiana”. Quello della Consulta rappresenta, per tutti gli immigrati, un primo e importante passo per consentire forme più strutturate di partecipazione e per farli dunque sentire maggiormente coinvolti nella vita dei luoghi in cui risiedono. Il voto ammini-strativo resta, naturalmente, la

loro meta finale. Come a voler dimostrare che, a volte, i pregiu-dizi o i luoghi comuni veicolati dalla semplificazione mediatica nascondono realtà più complesse, nella Consulta è presente anche un cittadino di nazionalità cinese, nonostante la fama di isolamento di questa comunità. Alla vice-presidenza è stata poi eletta una donna, dato tutt’altro che scontato se si pensa che, nell’Unione, quel-la pakistana è la prima nazionalità straniera per numero di individui, comunità che rappresenta ben l’80% di tutti i pakistani presen-ti nella Provincia di Modena. Irena Jagiello, nata a Cracovia, in Polonia, abita a Novi dal 1999. “Mi impegnerò soprattutto per tutelare i diritti delle donne – ha commentato – perché nella mia esperienza di migrante ho toccato con mano come molte di loro non abbiano veri spazi di socializza-zione, che invece sono importanti per non cadere nell’isolamento”. Che il futuro di un’integrazione reale passi attraverso il tema del rispetto della donna, così come da quello della religione, è stato

sottolineato anche dalle parole del presidente dell’Unione Giuseppe Schena: “la linea guida attraverso la quale dovremo stabilire i nostri modi di stare insieme è tracciata dalla Costituzione della Repubbli-ca, e a quella non si può derogare. Vi invito ad adottare il ‘passo del montanaro’, quindi a tener sempre presente la meta finale ma concen-trandovi su un passo dopo l’altro, perché il cammino da fare è lun-go”. In definitiva, con il via alla Consulta gli stranieri dell’Unione – che nel 2011, secondo le ultime stime disponibili, rappresentavano il 15,2% del totale degli immigrati presenti in Provincia – avvertono la possibilità di sentirsi maggior-mente parte della comunità. Come emerge dalle parole di Nosheen

Ilyas, pakistana presente nella Consulta: “questa rappresenta la mia prima vera occasione per conoscere davvero tutti gli stra-nieri, perché prima ognuno si occupava dei suoi problemi e di quelli dei suoi connazionali, senza sapere molto degli altri gruppi. Questa Consulta è come un grande acquario pieno di bellissimi pesci, tutti diversi, che devono imparare a stare insieme”. Il percorso verso un’integrazione completa sarà complesso e, di certo, non man-cheranno momenti di tensione ma, da oggi, chi crede che gli stranieri rappresentino un’opportunità an-ziché una minaccia ha una chiave in più per tentare di aprire le porte della convivenza.

Marcello Marchesini

Ousmane Cisse e Irena Jagiello

La Consulta

I leTTOrI cI scrIvONO

Alla bolletta, la beffa...

Gentile redazione, sono un utente di Aimag e Sinergas e scrivo per segnalare un com-

portamento perlomeno strano da parte di queste due aziende. Sono indignato, e come me penso tanti altri cittadini, nel vedermi consegnare le bollette con una scadenza di pagamento vici-

nissima. Mi risulta invece che l’utente dovrebbe avere una ventina di giorni di tempo, cosa che ora non avviene, con evidente suo disagio nel predisporre il pagamento, specialmente se si tratta di pensionato. Se a questo aggiungiamo che spesso oltre alla bolletta del gas giunge contemporaneamente anche

quella dei rifiuti, il disagio è doppio. Mi chiedo se tutto questo sia corretto oppure vi sia una ricerca spasmodica di rastrellare denaro il più velocemen-te possibile (Monti docet). Spero che qualche altro lettore mi segua in que-sta ‘battaglia’ contro soprusi e abusi da parte di chi ha il potere dalla sua parte.

un lettore indignato

un migliaio di musulmani ha sfilato, sabato 26 maggio, per le vie della città. Da Piaz-

za Martiri sono giunti in via Unione Sovietica, in piazzale Francia, per dedicarsi alla preghiera e alla festa. Provenienti da ogni parte d’Italia - e non solo - i fedeli sciiti si sono riuniti alla Corte dei Pio, su invito dell’as-sociazione carpigiana Imam Ali Center, per commemorare la morte

del nipote di Maometto Imam Hussein. Un “precedente” che poco è piaciuto alla Lega Nord, poiché conferma che “il pre-sunto luogo di culto islamico di

via Unione Sovietica è davvero una moschea e non sede di uffici come spiegato dal Comune, alla faccia del-la sicurezza, soprattutto ora, dopo il sisma che ci ha colpiti”.

corteo islamico a carpi

I musulmani sfilano in Piazza

18 01.06.2012 n° 21

l’AFOrIsmA dellA seTTImANA...

AppuNTAmeNTI AppuNTAmeNTI

“Occorre avere un po’di caos in sé per partorire una stella danzante”.Friedrich Nietzsche

dopo cinque anni l’assemblea internazionale di cittaslow tornerà in italia. novellara, castelnovo ne’ monti e scandiano ospiteranno oltre 300 delegati provenienti da 154 cittaslow associate in 25 paesi del mondo dal 14 al 17 giugno

Il buon vivere “slow”MostreCARPI4 - 29 giugnoL’umorismo ai tuoi piedi Personale di franco BuffarelloO&A Centro Affari

Fino al 10 giugnoParole chiare. Luoghi della memoria in Italia 1938-2012Mostra curata da Sira fatucci e Lia TagliacozzoFoto di Luigi BaldelliEx Campo di concentramento di Fossoli

Fino al 10 giugnoIn mezzo a un dialogoLa piazza di Carpi dal Rinascimento a oggiMostra dedicata al grande cuore della città in occasione del cinquecentenarioCurata da Manuela Rossi ed Elena SvalduzMusei di Palazzo dei Pio

Fino al 1° luglioUna leggera corrispondenza Mostra/progetto con fotografie di Giuseppe De MattiaTesti di francesco LocaneMusiche di Egle SommacalSpazio Meme

EventiCARPI 1 - 10 giugnofesta di Azione CattolicaOratorio Cittadino Eden

2 giugno - ore 16Circo Bimbo Bimbumbam Spettacolo dei bambini e dei ragazzi che hanno seguito i corsi di circo teatroA seguire Aiutiamo i bambini ad amare la terraosservazione e cura dell’orto preparato dai bambinitrapianto di pinatine officinaliGiochi all’apertoRinfrescoprenotazione obbligatoria (347/1718894 - 3462207446)Sede del Circostrass - Cortile

2 giugno - ore 21Quando smisero di mangiare i bambini Presentazione del libroI treni della felicitàStorie di bambini in viaggio tra due Italiedi Giovanni RinaldiNe discute con l’autore Giovanni Taurasi, presidente del Consiglio comunaleSaluti di Alessia ferrari, assessore alla CulturaPrefazione di Miriam MafaiA seguire proiezione di Pasta neraFilm documentario di

Alessandro Piva (Cinecittà Luce)Auditorium Biblioteca A.Loria

2 e 3 giugno3ª festa dell’AgricolturaProgrammaSabato 2 giugnoOre 14.30Raduno Trattori d’EpocaOre 20.30Cena e serata danzanteOre 21.30Intervento delle autorità e degli ospiti rappresentanti delle organizzazioni di solidarietàOre 22.30Estrazione lotteria di solidarietàDomenica 3 giugnoOre 8.30Iscrizione Trattoricon colazione offerta dalla Polisportiva S. MarineseOre 10.00Sfilata dei Trattori per le vie di San MarinoOre 12.30Pranzo tradizionale per tutti i partecipanti

Ore 15.30Dimostrazione di abilitàOre 17.30Premiazione di tutti i TrattoristiIngresso all’area della festa libero e gratuitoIl ricavato sarà devoluto in beneficenzaA cura della Polisportiva San MarinesePolisportiva San Marinese

2 giugno - dalle 10.15festa della Repubblica ProgrammaPiazza Martiri - Davanti al MunicipioOre 10.15Deposizione di una coronaalla targa commemorativa per il conferimento della Medaglia d’Argento al Valor Militare al Comune di CarpiOre 10.30Diamo voce alla CostituzioneIntroduce: Enrico Campedelli, sindaco di CarpiLetture a cura di amministratori, rappresentanti di associazioni e cittadiniAccompagnamento musicale a cura della filarmonica Città di Carpicon la partecipazione di musicisti localiAuditorium Biblioteca Loria Ore 21Presentazione del libroI treni della felicità. Storie di bambini in viaggio tra due italiedi Giovanni Rinaldi

3 giugno - ore 20Gran Ballo dell’OttocentoSpettacolo di danze

“Città animate da uomini curiosi del tempo ritrovato, ricche di piazze, di teatri, di

botteghe, di caffè, di ristoranti, di luoghi dello spirito, di paesaggi non violati, di artigiani affascinan-ti, dove l’uomo ancora riconosce il lento, benefico susseguirsi delle stagioni, ritmato dalla genuinità dei prodotti, rispettosi del gusto e della salute, della spontaneità dei riti...”.Con queste parole è stato conferito al Comune di Novellara il titolo di “cittaslow” nel 2010 e oggi, grazie alle politiche e all’impegno portato avanti negli ultimi due anni, Novellara è stata riconosciuta per questo importante meeting internazionale. Dal 14 al 17 giugno Novellara sarà la sede quindi, dell’incontro di tutte le cittaslow del mondo. Le tante delegazio-ni dei comuni del buon vivere, animeranno l’intero territorio provinciale, con dibattiti, confron-ti, mercati, conversazioni e visite guidate aperte a tutta la cittadi-nanza. L’assemblea sarà aperta da Vandana Shiva, ospite d’eccezio-ne, attivista, ambientalista indiana e vice presidente internazionale Slow food che da anni si batte in difesa della biodiversità, per l’agri-coltura biologica e in difesa delle risorse naturali. Per l’occasione Novellara - unitamente a Castel-novo ne’ Monti e Scandiano, le tre cittaslow della nostra provincia - farà conoscere la ricca rete eno-ga-stronomica (le acetaie, le latterie, i prodotti della terra e le sue aziende), illustrerà i propri servizi, e la ricchezza dell’intero tessuto produttivo, le bellezze culturali e la qualità dei servizi pubblici. Anche il tessuto sociale e associativo avrà modo di presentarsi: il servizio ristorazione sarà curato da CT9, la Cooperativa Bettolino sarà aperta alle visite e tutte le famiglie novellaresi potranno accogliere a casa, uno o più delegati provenien-ti da tutto il mondo per vivere una esperienza di grande ospitalità e conoscenza. L’agenda dei lavori, prevede infine la definizione di una strategia, in particolare tra le città europee, di rappresentanza al Parlamento Europeo, per la definizione di direttive e politiche e per l’accesso ai Fondi Comunita-ri Europa 2020. Anche per questo l’incontro ha avuto il patrocinio di Regione, Provincia e Camera di Commercio Industria Artigiana-to, e il sostegno di diversi consorzi Emiliano Romagnoli. Crisi signi-fica etimologicamente “passag-gio”, da un prima a un dopo che non è necessariamente peggiore. La situazione contingente a livello planetario non è di certo confortan-

te negli aspetti fondamentali previ-sionali, macroeconomici e sociali. Errori di calcolo e sottovalutazioni ci obbligano oggi a trovare solu-zioni in termini di complessità con senso di responsabilità e urgenza. La riflessione delle Cittaslow viene dai sindaci dei piccoli centri italiani, europei, mondiali, capaci di esprimere e applicare buone pratiche, di tradurre la “lentezza” in valore positivo, di mettere al centro il territorio, il saper fare locale, l’identità. Proprio dai dubbi crescenti a livello politico, scientifico, etico, sulla tenuta dei sistemi di autogoverno fino ad ora sperimentati, è nato un fecondo dibattito che mira a revisionare in modo positivo l’esistente, median-te una rivoluzione dolce, slow, che riesce a creare una visione, a dare un senso di prospettiva al vivere e all’abitare moderno, assicuran-do il massimo della sostenibilità e del buon vivere. Le Cittaslow oggi si sottopongono così ad un processo di certificazione su sei macroaree(politiche ambientali; infrastrutture per la qualità urbana; infrastrutture per l’energia e la mobilità; politiche sociali, consa-pevolezza, inclusione; accoglienza slow; produzione agricola) e 52 requisiti di qualità, che rendono di-namica la qualità espressa e quella percepita dai residenti e dai turisti. Ecco perché mediamente a Tirano o a Pollica, a Midden Delfland

o a a Waldkirch, a Segonzac o a Lidzbark Warminski, a Levanger in Norvegia o a Wando in Sud Corea... si vive meglio che altrove, l’ambiente sociale e naturale è più rispettato, il paesaggio pure; le mi-croeconomie di zona si sviluppano meglio che altrove, l’educazione civica e la comunità sono più forti. Sono proprio le centinaia di espe-rienze e di progetti maturate all’in-terno delle Cittaslow a costituire il cardine di un nuovo approccio alla qualità e di un diverso paradigma economico e sociale. Cittaslow è anche un modo con-creto per rafforzare la democrazia, la pace e contrastare vecchie e nuove povertà. Le buone pratiche di governo locale portate avanti dai sindaci delle Cittaslow applicano in concreto tutti i giorni il concet-to della resilienza, mutuato dalle scienze biologiche: svilupparsi con qualità senza intaccare il patrimo-nio in risorse ed energia presente in loco, a favore delle nuove gene-razioni. Questo significa essere slow, esprimere la Cittaslow. Ed è proprio dall’Italia migliore, quella “slow” dei piccoli e medi centri, che è nato questo grande progetto per costruire un futuro di qualità a 360° in tutto il pianeta. Di questo e di altre problematiche correlate si parlerà durante l’assemblea generale di Cittaslow che si terrà a Novellara-Scandiano-Castelnovo ne’ Monti, dal 14 al 17 giugno.

Vandana Shiva

1901.06.2012 n° 21

AppuNTAmeNTIrimini - festival internazionale dell’arte in strada a rimini dal 7 al 10 giugno

Artisti di strada in Piazza in collaborazione con la Società di Danza diretta dal maestro fabio Mollicareduce dai successi di San PietroburgoA fine serata buffeta cura della Scuola alberghiera e di ristorazione Nazareno di CarpiIngresso: 15 euro (ad invito)Il ricavato sarà totalmente devoluto alla fondazione AntCon il patrocinio Città di CarpiPer prenotazioni e inviti presso: 059/238181Cortile d’Onore

3 giugno - dalle oreGiornata inaugurale del Centro Cinofolo Diversa Mente Uguale Cortile

3 giugno - ore 9.3031° Trofeo Dorando Pietri Corsa PodisticaManifestazione podistica non competitiva aperta a tuttiPiazza Martiri

5 giugno - ore 21 Prendersi cura di sè per prendersi cura degli altriEssere il cambiamento che desideriamoSede Giravolta

I mercoledì e martedi dal 6 giugno al 29 agosto - ore 2Il Muchacha Cafè e’... Sueno Latino e Life Piscina Comunale O. Campedelli

7 giugno - ore 21Atmosfere e suggestioni di uno strumento magicoQuartetto di corni dell’Istituto Vecchi – Tonelli di Carpi e ModenaMusiche di Mozart, Rossini, WagnerA cura dell’Istituto Vecchi - Tonelli di CarpiSala delle Vedute

8 giugno - ore 20.30Concorso di Danza Sportiva City CompetitionSi esibiscono gli stili:Classico, moderno, hip hop, videodancePer le catrgorie: under 12 - under 16 - over 16Ingresso libero e gratuitoA cura di CsiPiazzale Re Astolfo

8 giugno e 2 luglio, ore 15/01.00Spazio ai Giovani Termina la scuola...inizia il divertimentoProgrammaOre 15.00/19.00Giochi sportivi:Acqua Beach Volley, Calcetto...Esibizioni di Writersa cura dell’Associazione Culturale frictionOre 19./01.00Serata Dj e concerti gruppi emergentiIngresso gratuitoPiscina Comunale O. Campedelli

la sedicesima edizione di Artisti in Piazza - Festival Internazionale dell’Arte in

Strada colorerà i vicoli e le piazze di Pennabilli - Rimini - dal 7 al 10 giungo. Per 4 giorni nelle 22 postazioni dislocate nel suggesti-vo centro storico, si susseguono spettacoli e concerti provenienti dai cinque continenti; nuovo circo, musica, teatro, danza e arte di strada in genere, show portati nel piccolo borgo dalle circa 50 compagnie internazionali (oltre 200 artisti) invitate dall’orga-nizzazione, alcune delle quali in anteprima nazionale o internazio-nale. Gli artisti replicano più volte lo spettacolo ogni giorno, per un totale di circa 350 performance durante i 4 giorni dell’evento. Circa 40mila presenze di pubblico per ogni edizione del Festival che nel 2012 seguirà i seguenti orari: giovedì dalle 20 alle 01.00, vener-dì, sabato e domenica dalle 15 alle 01.00, tutti i giorni al Palacirco la kermesse continua fino alle 03.30. Un ampio spazio è dedicato inol-tre all’artigianato locale e interna-zionale con il Mercatino del solito e dell’insolito, inoltre ogni anno vengono proposte esposizioni artistiche, installazioni artistiche, meeting e workshop per pubblico e operatori.

“Un posto dove trovi te stesso” così, il maestro Tonino Guerra descriveva Pennabilli. Antonio Guerra, poeta e sceneggiatore di fama internazionale è scomparso il 21 marzo 2012, dal 1989 aveva scelto Pennabilli come patria elettiva, nella quale ha realizzato numerose opere e installazioni. Il maestro ha visto nascere il Festi-val e ha collaborato attivamente nella fase di ideazione, studio dei contenuti e nella promozione dell’evento. Suo il titolo Artisti in Piazza - La Grande Festa della Fantasia, un suo disegno è stato il primo manifesto del Festival (1997, 1998 e 1999), di sua ide-azione il nome della collaterale storica dell’evento La Gabbia della Fantasia (collettiva di artisti emergenti). Per tutti questi motivi e non solo, l’edizione 2012 di Artisti in Piazza sarà dedicata alla “bellezza”, a lui molto cara e nuovamente suo sarà il manifesto di questa sedicesima edizione, realizzato con un disegno che il maestro regalò al Festival.La grande novità 2012 è la produ-zione dello spettacolo I Racconti della lumaca, una guida-spetta-colo. Uno spettacolo itinerante che aggiunge alla classica visita turistica, animazioni, quadri scenici, stimoli sensoriali. Am-

bientato nei cinque luoghi dell’anima e nel centro storico di Pennabilli, offre rac-conti e frammenti della vita del paese unendo cultura, turismo e teatro in un contesto poetico. Un piccolo gruppo di spettatori è accompagnato da una speciale guida lungo un percorso nel centro storico di Pennabilli: ritrovandosi immersi in un viaggio insieme a fantastici personaggi, ispirati alle poesie del Maestro Tonino Guer-

ra, scopriranno i segreti della storia di Pennabilli recente e lontana. Un viaggio che parla del tempo e dei pensieri, che si inseguiranno lungo i viottoli e le stradine arroccate di Pen-nabilli. Una storia surreale i cui protagonisti saranno gli stessi spettatori, invitati dai luoghi che conosceranno ad assaporare il gusto lento del tempo. Nato da un’idea di Enrico Partisani, direttore artistico del Festival Inter-nazionale dell’Arte in Strada Artisti in Piazza, il progetto è realizzato in collaborazione con la nota compagnia Truki-trek (Spagna, Brasile), regia, ideazione e scenografie sono

opera di Lu Pulici e Josep Piris. Lo spettacolo coinvolge un team internazionale, frutto del Festival stesso, che negli anni ha tessuto intorno a Pennabilli una fitta rete di amicizie e collaborazioni. Sei gli stati coinvolti, talenti prove-nienti da ogni parte del mondo: Italia, Spagna, Brasile, Svizzera, Messico, Stati Uniti. Attori non professionisti e del luogo, saranno le guide e i fantastici personaggi che rendono spettacolare questo viaggio. I Racconti della lumaca sarà presentato in anteprima du-rante la XVI edizione del Festival Internazionale dell’Arte in Strada Artisti in Piazza.

20 01.06.2012 n° 21

glI AppuNTAmeNTI

Il regOlAmeNTO

calcio – carpi, sofferenza e storia: cede al sorrento (0-1) ma passa il turno. e’ finale plaYoff!

FINALmente!dopo 15 anni, i biancorossi sono di nuovo ad un passo dal paradiso. l’ultimo scoglio è la pro vercelli, sorpresa annunciata

IL CARPILa chiave: non correre troppo,ma correre bene

non sarà una vigilia comune per i giocatori, in ritiro a Novarello da marte-dì. Lontani dalle ferite del sisma, ma col pensiero alla città e a chi

c’è rimasto. Troveranno un altro sinte-tico taglia-gambe, e un altro avversario molto tecnico. Meno fisico, decisamen-te battibile da fermo, più monotemati-co. Non potranno replicarvi le frequen-ze claustrofobiche tenute a Sorrento. Il possesso della Pro Vercelli è molto più corale e ossessivo. Manda fuori-giri chiunque s’azzardi a rincorrerlo conti-nuativamente. Converrà organizzare folate di pressing selettivo: tre-quattro brani per tempo mirati agli scarichi sui terzini, estremamente aggredibili quando portano palla. Espinal è fonte o sbocco di molte idee. Andrà inaridito. Se comincia da play-basso, gli verrà sacrificato addosso un attaccante (nel caso: più Kabine che eusepi). Se invece parte in trequarti, allora memushaj e con-cas dovranno predisporgli una gabbia. Passandoselo a vicenda, e richiamando gli esterni (pasciuti e Boniperti) a stringere in aiuto. notaristefano ragionerà come sempre, secondo le sue logiche di controgioco. E sul doppio confronto, immaginandoselo lungo ed equilibrato: sarà gara-2 a decidere la serie. Gara-1 ne indirizzerà semplicemente l’inerzia. Col rientro di laurini (nella foto), avrà pochi dubbi di formazione. Probabilmente appena uno: il partner di Ferretti. Fuori sicuramente perrulli e terigi, non convocati. Arruolabile invece lollini, che ha smaltito l’affaticamento muscolare e sarà regolarmente nell’undici.

Tra polemiche e un entusiasmo ritro-vato, quasi inspe-

rabile fino a qualche settimana fa, il Cabassi riapre e cade dopo due anni e mezzo di imbatti-bilità (l’ultimo dei quali trascorso “a maggese”). Ma è certamente la sconfitta più dolce della storia del Carpi, poiché ne certifica la qualifica-zione alla finale playoff. A tre lustri dalla ferita di Ferrara, i biancorossi tornano ad un passo da quel Paradiso mai raggiunto: la serie B. Proprio nel giorno in cui il Monza retrocede in C2. Che sia o meno, l’annuncio d’una nemesi che sta per compiersi, lo scopriremo nel pomeriggio del 10 giugno. Il giorno dei giorni del calcio carpigiano: il ritorno dei due atti decisivi, sul terreno di casa, sotto il cielo della città, con due risultati su tre a disposi-zione. L’andata di Domenica 3 è sul sintetico della Pro Vercelli, sorpresa annunciata. SOffERENzA - Il Sorrento è uscito senza arrendersi a nulla che non fosse la fatica. Ha ver-sato in campo tutta la qualità di cui dispone, finché ha avuto fiato per riuscirci. È scoppiato appena dopo l’insufficiente vantaggio. Sarebbe crollato ben prima se il Carpi avesse cosparso gli spazi col ritmo dell’andata. Ma ha cor-so molto peggio. Contratto, sen-za incisività, quasi solo all’in-dietro. Più che l’avversario, ha subito l’evento, e la convenienza di difendere il risultato. S’è reso conto d’aver sbagliato partita solo quando ha visto la morte in faccia. In quel momento, ha resi-stito raggruppandosi per mano. E’ stata una sofferenza religiosa, non meno che antibiotica. Ha permesso la scoperta dell’istinto di sopravvivenza. Contro gli aggiustamenti di Ruotolo, Nota-ristefano ha potuto poco. Il pal-liativo anti-emorragico è stato Kabine, ben scelto in partenza, e poi abbassato a quinto centro-campista. Ginestra ha assorbito l’intera difesa muovendo da finto centravanti. A turno, sopra i suoi contro-movimenti si sono

inseriti pericolosamente tutti. In questo sciame, s’è avvertita pesantemente la mancanza di Laurini. Della sua forza auto-matica nel reggere l’uno-contro-uno. Della velocità immediata nel compensare gli squilibri lungo le diagonali di chiusura. Tutta la squadra ha boccheggiato dentro quei 5-10 metri in più da coprire. fINALE - Il Carpi può aspetta-re, la Pro Vercelli dovrà comin-ciare a inseguire. È una finale impossibile, tra due coraggiose rivelazioni. Non era immagi-

nabile ad inizio stagione. Non può avere un pronosti-co adesso. Hanno poco in comune, solo una doppia in-coscienza: l’auda-cia da neopromosse e la freschezza dei giovani che ne costituiscono il valore aggiunto. Per il resto, sono pianeti diversis-simi. Molto si deciderà sui nervi,

Rai Sport copre tutte le finaliDomenica 3 giugno si disputa-no le gare di andata delle finali playoff “Prima Divisione Lega Pro”che valgono la promozione in B. Girone a: pro Vercelli-carpi, ore 17, stadio silvio piola di Vercelli.Girone B: Virtus Lanciano-Trapa-ni, ore 15, stadio Guido Biondi di Lanciano.

Le partite di ritorno sono in pro-gramma domenica 10 giugno, a campi e orari invertiti: Girone a: carpi-pro Vercel-li, ore 15, stadio cabassi di carpi; Girone B: Trapani-Virtus Lancia-no, ore 17, stadio Polisportivo di Trapani.

Tutte le partite avranno coper-tura televisiva in diretta su rai sport.

e.G.

I vantaggi di Carpi e Trapani

le due finali promuoveran-no in serie B altrettante squadre, una per girone.

Si conservano i privilegi riservati alle meglio piazzate: carpi (A) e Trapani (B). Ovverosia: ritorno in casa, e passaggio in caso di egual numero di reti segnate al termine del doppio confronto. Rispetto alle semifinali, tutta-via, la differenza è nel formato di gara-2 che proseguirà con due tempi supplementari di 15’ l’uno in caso di parità del nume-ro di reti segnate tra andata e ritorno. Non sono invece previsti i calci di rigore.

e.G.

FOcus – La Finalissima al microscopio

la pro Vercelli è simile al Sorrento per struttura tattica, molto meno per uomini e principi di gioco. E’

meno esperta, più omogenea e leg-gera. Crea poco da palla inattiva, più spesso subisce. Non è costruita su un singolo giocatore che porti differenze tali da condizionare il gioco dei com-pagni. È infatti il miglior collettivo della categoria. Si organizza secondo ragna-tele di passaggi ossessivi, che scandi-scono il ritmo della partita. Palleggia per triangoli, senza affrettare l’ultima verticalizzazione prima di aver aperto il corridoio decisivo. Attacca corta, solle-vandosi d’insieme, tocco dopo tocco. E non avendo grandi marcatori d’area,

che inesorabilmente poggiano sui sogni dei rispettivi contorni. I piemontesi, sette volte scudet-tati nel periodo pre-fascista, si fregiano d’un vecchio blasone da cui vogliono definitivamente togliere la polvere. La B manca da 64 anni: un’infinità per gli eredi della prima grande dinastia che il calcio italiano abbia rac-contato. Carpi invece vive il bri-vido unico di una storica “prima volta” da consumare, dopo un secolo di tormentati rimbalzi tra dilettantismo e professionismo. E ha l’occasione irripetibile di riscattare quel credito con la storia in sospeso da 15 anni. PSICHE - Gara-1 comincia dagli strascichi dei precedenti e delle semifinali. In regular, la Pro Vercelli ha rincorso il Carpi senza mai superarlo. E ora dovrà riuscirci almeno una volta. Ha eliminato la favorita sopravvi-vendo ai diecimila demoni di Taranto. Aveva carte buone da opporre. Le ha giocate meglio. La fortuna le ha sorriso di conse-guenza. In aeroporto è stata ac-

colta in trionfo dai propri tifosi. E’ imbattuta, e adesso si ritiene invulnerabile. Da un lato è una spinta, dall’altro segna un limite. Un’impresa simile fortifica lo spirito. Ma può anche appagare l’inconscio. Il Carpi, invece, dopo il capolavoro di Sorrento ha smarrito piccole certezze. Proviene da un labirinto di pau-ra, dovrà riavvolgere il nastro. Ma altresì, sa di esser passato per un buco stretto, grazie alla fame di leggenda che ne sta permeando gli sforzi. Sente cioè di aver acquistato uno strumento di nuova consapevolezza. Che nell’ultimo chilometro, di fronte allo striscione del traguardo, gli tornerà utile.

Enrico Gualtieri

lA prO vercellI – La diversità: un palleggio ossessivo, per attaccare e difendersi

si difende nascondendo palla. Le riesce naturalmente meglio sul sintetico di casa, dove rotola meglio: vi ha subito appena 5 gol in 18 partite. Il leader tecnico ed emotivo è espinal (nella foto), meraviglioso tuttocampista d’or-dine, spinta, e rottura. Sa esplorare indifferentemente in tutte le zone del campo, amministrare la regia arretrata, proporsi da mezzala, sfondare dalla trequarti. Ma non è un dittatore dello schema, bensì il presidente di un’ottima squadra di governo. Non impone calcio. Lo coordina. Braghin è allenatore di Biella, patria dei fratelli La Marmora, illuminati generali sabaudi. Idealmente ne eredita un approccio abbastanza mi-

litare che ammette poche varianti: gioca sempre nello stesso modo, indipendentemente da chi affronta. Non rinuncia mai ai 4 dietro. I cen-trali (ranellucci e masi) hanno piedi educati e cominciano l’azione. I terzini la trasportano. Meglio da destra con Bencivenga (che però salterà l’andata per squalifica) che da sinistra (murante, modolo o cancellotti). E’ previsto un solo incontrista puro: calvi. La trequarti è piena di creativi: Di sabato, marconi, Germa-no, o eventualmente il recuperato Fabiano. Davanti, non avendo speranze nel gioco aereo contro Cioffi e Lollini, rimarrà un solo attaccante manovriero (malatesta). iemmello o Di piazza potrebbero aggiungersi, ma comunque partendo da lontano.

e.G.

2101.06.2012 n° 21

campionati italiani universitari

Taekwondo: Jessica Grisenti campionessa italiana

lo scorso 22 maggio si sono svolti a Messina i Campionati Italiani

Universitari. Nove giorni di gare e numerose discipline pre-senti, fra le quali il taekwondo. La carpigiana Jessica Grisenti, allenata dall’istruttore Quang Huynh Hong, dell’aikido car-pi, si è laureata Campionessa italiana universitaria. L’oro è arrivato negli ultimi secondi del match. Grazie a una forte dose di grinta, Jessica è riuscita a raddrizzare una situazione che pareva particolarmente difficile. In questo modo la Grisenti ha potuto prendersi la rivincita sull’amica rivale, che lo scor-so anno l’aveva relegata sul secondo gradino del podio. Il

Taekwondo è un’arte marziale nata in Corea circa 2000 anni fa. Si distingue dalle altre discipline marziali, per la partecipazione

come sport ai Giochi Olimpici. Oggi è l’arte marziale con il più alto numero di praticanti in tutto il mondo. Molto ap-prezzato per l’efficacia dei colpi, il dinamismo e la grande spet-tacolarità delle sue tecniche. In

Italia la pratica del taekwondo è disciplinata dalla Fita (Fede-razione italiana taekwondo) e dal Coni. Il termine taekwondo si compone di tre ideogrammi: tae (calciare in volo), kwon (col-pire con il pugno) e do (arte, di-sciplina): “l’arte dei pugni e dei calci in volo”. La traduzione è tuttavia approssimativa, poiché il significato coreano del termi-ne “Do” comprende anche un concetto che implica uno stile di vita volto alla conoscenza approfondita di se stessi. Dal punto di vista pratico, questo si estrinseca attraverso un duro allenamento fisico, dove ogni praticante deve cercare in se stesso la forza di migliorarsi fisi-camente, mentalmente e spiri-tualmente. Lo scopo è educare gli individui, sviluppando in loro un carattere forte e cortese.

Jessica Grisenti e Quang Huynh Hong

Da sinistra Anna Monari, Alessia Dallari, Marco Monari e Nicola Fracassini

Natalia Valeeva

tiro con l’arco

Medaglia d’oro per Natalia Valeeva

natalia Valeeva, la fantastica atleta della Re Astolfo di Carpi ha

bissato il risultato ottenuto ai campionati Europei di Rove-reto nel 2010. Questa volta la medaglia d’oro è arrivata da Amsterdam dove, la setti-mana scorsa, si è concluso il XX Campionato Europeo Targa. A Rovereto, Natalia aveva vinto il titolo a squadre miste in coppia con Marco Galiazzo, adesso la vittoria è arrivata, battendo in finale la Polonia, con Mauro Nespoli.

La speranza è che Natalia, co-lonna portante della Federa-zione di Tiro con l’arco, riesca a mantenere e ad aumentare l’attuale stato di forma fino alle Olimpiadi. A Cotignola si sono invece svolte le Fasi Regionali del Trofeo Pinoc-chio (evoluzione tecnica dei Giochi della Gioventù) al qua-le hanno partecipato anche i quattro moschettieri della Re Astolfo, Alessia Dallari, Nicola Fracassini, Anna e Marco Monari. I quattro - che già si erano ben comportati nella fase invernale - hanno tutti guadagnato il podio. Anna ha vinto con notevole distac-

co nella categoria Ragazze Terza Media, Alessia è giunta seconda tra le Giovanissime Femminile, Marco è risalito fino alla terza posizione nella categoria Giovanissimi

Maschile mentre Nicola ha terminato al terzo posto. Anna Monari e Alessia Dallari rappresenteranno la nostra Regione alle Finali Nazionali di cardano al Campo.

e’ stato il terzo Torneo Città di Modena – Memorial Marco

Mucchi l’ultimo appunta-mento ufficiale per il mini-rugby carpigiano in questa stagione e arriva una grande prova per chiudere quest’an-nata. La categoria Under 8 ha conquistato un glorioso 2° posto cedendo solo in finale agli espertissimi amici del modena Junior. Un risultato degno di nota, considerato

rugby carpi al 3° torneo città di modena: divertimento e vittorie

I Falchetti stupiscono ancora!

il livello tecnico del torneo, addirittura impreziosito dalla premiazione con la maglia verde con il numero di 5, in memoria di marco mucchi, del giovane talento carpigia-no alberto russo (classe 2005) come miglior giocatore del torneo nella categoria. Un riconoscimento personale che segue quello già otte-nuto l’anno precedente dal limidese Filippo Bolognesi: si tratta quindi di un moti-

vo d’orgoglio per la scuola carpigiana che vede crescere l’impegno dei suoi giovani atleti. Maggiore fatica per le compagini Under 10 e Under 12 che, nonostante una partenza difficil,e sono poi riusciti a raggiungere entrambe il 13° posto nel loro torneo. La Under 10 ha sconfitto i Bologna lions e il rugby Forlì nelle ultime partita, anche la Under 12 ha avuto la meglio sui forlivesi e

sulle scuole lanfranco B.Una giornata bellissima, otti-mamente organizzata da tut-ta la famiglia del rugby mo-denese cha ha visto coinvolti quasi 1000 bambini prove-nienti da tutta Italia (Bologna, Firenze, Piacenza, Olbia, Forlì, Bologna, Rozzano, Livorno, Prato…) e numerosi volontari e famiglie, per una festa di sport che come sempre il minirugby riesce a creare con semplicità e allegria.

il carpigiano gregorio paltrineri, ‘greg’ per gli amici, è stata la vera rivelazione agli europei di nuoto di debrecen in ungheria. oro per lui nei 1500 stile libero, che valgono al 17enne un pass per le olimpiadi di londra 2012

La supernova che viene da Carpip

iù che un astro na-scente, lo si potrebbe definire una super-

nova pronta a esplodere. A rubare la scena alle super star del nuoto italiano, filippo Magnini e federi-ca Pellegrini, ci ha pensato un giovanissimo carpigia-no. Gregorio Paltrineri, ‘Greg’ per gli amici, è stata la vera rivelazione agli eu-ropei di nuoto di Debrecen in Ungheria. Oro nei 1500 stile libero, che valgono al 17enne un pass per le Olimpiadi di Londra 2012. Con il tempo di 14’48’92, l’azzurro ha distanziato gli ungheresi Gergo Kis – argento – e Gergely Gyur-ta – bronzo – vincendo dal suo diretto sfidante di ben 10 secondi. “Non me l’aspettavo, soprattutto il tempo. Son contentissimo, ero entrato in acqua per fare il tempo per le Olimpiadi e puntavo andare sotto i 15’. Ma non avrei mai immagi-nato di arrivare a 14.48”.

Così il ragazzo ha parlato ai microfoni della Rai . “Sa-pendo che i miei avversari andavano forte - prosegue l’azzurro - sono partito subito sul passo veloce, a anche quando, dopo i 10o0, ho iniziato ad avvertire la fatica, ho cercato di tenere”. Gregorio è un mezzofon-dista che, con il suo metro e novanta centimetri, ha l’altezza dello sprinter ed il rapporto peso-potenza del mille cinquecentista, disciplina che rappresenta la sua specialità, come peraltro ha ampiamente dimostrato. C’è chi, tra gli appassionati, si dice convinto, a causa della sua terra d’origine, pa-tria di pallavolisti e cestisti, che il nuoto abbia saputo strappato ad un destino che altrimenti l’avrebbe visto primeggiare davanti alle reti di pallavolo o ai canestri. Ma non è tutto: pochi giorni dopo aver salito il gradino più alto del podio, Gregorio ha conquistato l’argento

negli 800 metri stile libero, concedendo questa volta all’unghe-rese Kis di prendersi la rivincita. “Sapevo che sarebbe stata una gara molto più diffi-cile e la stanchezza si sarebbe fatta sentire – il commento a caldo di Greg - su queste distanze faccio più fatica. Alla fine Kis ha messo le gambe ed io niente, ero veramente stanco e lui molto più motivato di me perché voleva la rivincita in casa. Ma va benissimo comunque, il bilancio è molto positivo”. Una bella soddisfazione per questo ragazzo che fa sognare tutta Carpi. E dio solo sa quando, in questo momento, Carpi abbia bisogno di qualcuno che la aiuti a sognare.

Marcello Marchesini

GregorioPaltrinieri

22 01.06.2012 n° 21

gruppo colombofilo terre d’argine

Gli arrivi

autoservizi eredi furgeri, azienda di pegognaga, dalla stagione 2010/11 trasporta in giro per l’italia le tigri bianconere

Furgeri viaggia con le campionesse del volleyd

a due stagioni fedele al fianco dell’Universal

Volley Modena. Stiamo parlando di Autoservizi Eredi furgeri, l’azienda di Pegognaga, in provin-cia di Mantova, che da tempo opera nel campo del trasporto persone e che dalla stagione 2010/11 trasporta in giro per l’Italia, e in futuro an-che per l’Europa, le Tigri Bianconere. “E’ iniziato quasi per caso il rappor-to con la Universal – ci racconta Ilaria furgeri - da un po’ di tempo nella nostra attività ci siamo ‘buttati’ nel trasporto di squadre sportive tra cui il Carpi Calcio. Mio marito è appassionato di calcio e pallavolo e quando sul giornale ha letto della pro-mozione in A1 dell’Univer-sal ha mandato una mail in società. Siamo stati subito richiamati dal direttore sportivo Davide Astarita e abbiamo trovato imme-diatamente un accordo”. Un rapporto che si è saldato sempre più in queste due in-tense annate e che la fami-

glia Furgeri spera di poter rinforzare ulteriormente in futuro. “Ci siamo trovati benissimo finora – raccon-ta ancora Ilaria - e per la prossima stagione stiamo preparando qualche modi-fica al pullman per cercare di agevolare sempre più il viaggio alle giocatrici. Speriamo di poter collabo-rare ulteriormente anche in futuro”. Grande sintonia con l’Universal e, ormai an-che grande tifo sugli spalti

del PalaCasaModena. Le vicende delle Tigri Bian-conere hanno infatti con-tagiato la famiglia Furgeri. “Quando la squadra gioca a Modena siamo spesso presenti sugli spalti. C’è poi mio papà che è l’autista ufficiale ed è ormai super appassionato. Praticamente un primo tifoso”, conclude Ilaria. Ma Autoservizi Ere-di Furgeri non è solo sport e pallavolo. L’azienda da oltre due generazioni con

tenacia e passione offre alla clientela una flotta di auto, minibus e pullman di ultima generazione per garantire e soddisfare ogni esigenza. Furgeri offre anche una vasta gamma di servizi dal noleggio con conducente per matrimoni con auto d’epoca all’organizzazione di viaggi di gruppo a livello nazionale e internazionale. La grande esperienza matu-rata in anni e anni di tra-sporto, inoltre, consente di

soddisfare ogni tipo di clientela dall’ente pub-blico al privato, dalle associa-zioni ricrea-tive ai gruppi parrocchiali, da associazio-ni sportive ai gruppi organiz-zati. Dal 2004, poi, è nata anche l’agenzia viaggi Fur-gytour che è in grado di for-nire pacchetti completi per poter garan-tire al cliente

l’assistenza e l’esperienza acquisita nel corso degli anni, proprio per questo è specializzata solo in viaggi di gruppo. Autoservizi Eredi Furgeri garantisce qualità, grazie ai suoi mezzi di ultimissimi generazione, professionalità, grazie ad uno staff altamente quali-ficato, e la massima assi-stenza con uffici a completa disposizione del cliente 24 ore su 24.

Andrea Lolli

pallanuoto - la cabassi under 15 è campione regionale

Ancora campioneper il secondo anno consecutivo i bian-corossi vincono il

campionato. Questa volta con due giornate di anticipo

rosa del cabassi carpi under 15

I protagonisti del successoportieri: Alessandro Meschieri e Gabriele Leonesi.Difensori: Nicolò Caiumi, Cristiano Campolongo, Davide Cavazza, Simone Faggiano, Lorenzo Franchini, Giacomo Verri e Lorenzo Manfredi.attaccanti: Riccardo Andreoli, Elia Bassoli, Pietro Buffagni, Filippo Gilioli, Fabio Gualdi e Christian Veronesi.centroboa: Andrea Girolamodibari e Lorenzo Vignoli.allenatore: Andrea Pederielli.collaboratori: Roberto Sgarbi e Nicola Colarusso.

e al momento senza scon-fitte. Domenica 27 maggio alla piscina Campedelli tifo da stadio, genitori e tifosi con bandiere biancorosse

per il derby vinto contro il Modena per 14 a 4. Dopo un inizio contratto, nella seconda frazione il Carpi inizia a dilagare. Il pun-

teggio finale la dice lunga sulla differenza in campo tra le due formazioni. “Quest’anno tutti pensava-no ancora al Ravenna e al

cabassi - under 13

Piccoli ma vittoriosicabassi carpi - polisportiva olimpia Vignola: 15 - 6

Bella partita quella giocata dall’under 13 del cabassi carpi

contro gli amici della poli-sportiva olimpia Vignola. Anche nell’ultima gior-nata della 1° Fase i piccoli biancorossi hanno vinto; da sottolineare che son sempre rimasti in testa per tutto il Campionato nel Girone Emiliano con 10 vittorie su 10 partite giocate.Partita giocata con tanti cambi e molte rotazioni dove tutti sono potuti entrare in acqua e giocare senza problemi tenendo testa agli Under 13 vignolesi. Prossimo appuntamento domenica, nella piscina di casa, per lo scontro al vertice coi pari età della rn Bologna.

Bologna come candidate alla vittoria. Questi ragazzi invece hanno stupito tutti e hanno vinto meritatamente il campionato, addirittura con due giornate di antici-po. Vincere è difficile, ma confermarsi lo è ancora di più, pertanto complimenti a tutti i giocatori, sono stati eccezionali”, ha commenta-to il D.S. Roberto Sgarbi. “E’ stata un’altra stagione indimenticabile, con un grandissimo gruppo: sono davvero contento. Ora abbiamo la possibilità di disputare ancora le semifi-nali nazionali, in Liguria il 19, 20 e 21 luglio. Di fronte avremo le migliori squadre italiane. Il confronto con loro sarà costruttivo sia per i giocatori che per me”, ha infine aggiunto l’allenatore della formazione Under 15 Andrea Pederielli.

il 27 maggio da Falconara sono stati lanciati 951 colombi.

classiFica arriVi:Tommasini e Fregni – SorbaraLuigi Busoli – SolieraMassimo Michelini – SolieraGermano Sternieri - SolieraGiuliano Amedei - SolieraGiorgio Luppi – Balzo-BruinoBergamini e Michelini – SolieraLauro Vellani – SorbaraRaffaele Bertolucci - Balzo BruinoFernando Marchesini - SolieraLuigi e Piero Pivanti - Balzo-BruinoBozzoli-Dallari - RinascitaGianpaolo Cozza – SorbaraRenzo Riccò – Balzo BruinoMartinelli e Bulgarelli - SorbaraOnes Bononi – SorbaraEugenio Medici - SorbaraErmanno Pagani - Dorando PietriSergio Pellacani - SorbaraBaraldi e Messina– SolieraTonino Bevini – SorbaraEnea Cavallini - SorbaraGilio Loschi – RinascitaLoschi G.F. F. - Dorando PietriGabriele Bazzi - SolieraLuigi Capelli – Balzo BruinoLeonardo Guaitoli - SolieraAlfonso Meschiari – SorbaraLuciano Rebecchi - SorbaraBenito Sala - RinascitaEuro Bussei – RinascitaAlessandro Luppi - Balzo Bruino.

2301.06.2012 n° 21