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ISSUE 02 FEBBRAIO 2011 FREEPRESS

The Pill 02

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businnes magazine action sport

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ISSUE 02FEBBRAIO 2011

FREEPRESS

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COLOPHONE

EDITORDenis Piccolo, Paolo Salvatore, Cristian MurianniDIRETTOREDenis [email protected] EDITORIALENicolò [email protected] DIRECTORGeorge [email protected] LIKEMILK.COMNicolò Balzani / [email protected] Santillo / [email protected] SENIORRoberto BragottoDIRETTORE COMMERCIALEPaolo [email protected] ESTERIMartina MinettiFOTOGRAFI & FILMERDenis Piccolo, Murio, Andrea RiganoCristian Scalco, Alessandro BelluscioEDITOREJPG edizioniVia Colle di Andromeda, 465016 MONTESILVANO (PE)Tel. (085) 9151471 - Fax (085) 9151230P.IVA: 01875110684www.likemilk.combenvenuti@jpgedizioni.comSTAMPAGrafiche AmbertVerolengo - TO - 011.2495371DISTRIBUZIONEFreePress Sequence Snowboarding rivista mensileregistrata al tribunale di Pescarail 14/05/2003 al numero 173/5COVERNiels Schack & Simon Gruber - Burton - Ph: Cyril

CONTENTS

PAGINA 6Editoriale

PAGINA 8-9Pietro Colturi Burton Manager ITW

PAGINA 10-12Daily Dose

PAGINA 14Daily News

PAGINA 16-17Product Focus featuring Volkl, Yes e Flux

PAGINA 18-22Nitro International Meeting

PAGINA 24-25Pull-out Poster by Woodmorning

PAGINA 26-27Winter Statistics 2009-2010

PAGINA 28-31Burton Dealer Meeting

PAGINA 32-35Northwave 20th Anniversary

PAGINA 36Urs Egli Oakley Manager ITW

PAGINA 37Product Check featuring Oakley

PAGINA 38-39Jeremy De Maillard Vans Manager ITW

PAGINA 40Luca Albrisi Burn Team Manager ITW

PAGINA 41Patrick Allegritti Burton Europe ITW

PAGINA 42Davide Villermoz Pila Manager ITW

PAGINA 43Daniele Spiller Nitro Agent ITW

PAGINA 43-45100-One Shop Check

PAGINA 46Gabriele Coppola FOB Manager ITW

EDITORIALERound TWO

Quando si spreme un frutto lo si fa per poter gustare il succo, perché si sa che è buono e fa bene. Il succo è un concentrato del meglio che un frutto può dare, nutriente e gu-stoso, ecco questo è quello che vorremmo che fosse The Pill… un succo, un concentra-to di informazioni gustose e nutrienti per tutti i negozianti, i distributori, i manager che ne entrano in possesso. Il succo nasce dai frutti migliori e per un magazine i con-tenuti sono i suoi frutti e, se questi raccontano una storia con passione e chiarezza, crediamo che il gusto sarà migliore. Rispetto al primo numero abbiamo aggiunto pagine, non tanto per dare volume, ma perché avevamo in testa talmente tante idee che le 16 (sedici) pagine preventivate non erano abbastanza. Siamo andati in giro per il freddo Nord Italia a farci conoscere, a incontrare, ad intervistare tante persone e questo è il risultato. A noi “cippiace” questo nuovo numero e lo diciamo veramente, la modestia è troppo spesso falsa e non si addice a The Pill che è un magazine che pensa in grande! In questo secondo Giro di Giostra, abbiamo fatto due chiacchiere con Mr. Burton Italia, Pietro Colturi e, visto che c’eravamo, siamo andati a sbirciare tra la collezione 2011/2012 del brand del Vermont. Da un colosso mondiale ad un altro colosso mondiale cioè Nitro Snowboards. Ci siamo, infatti, precipitati in Val Gardena per il meeting internazionale del brand di Tommy Delago. Visto che siamo ingordi di novità, siamo stati anche a casa Piva per festeggiare i 20 anni di North-Wave e abbiamo trovato la nuova linea di linea hardgoods ad attenderci. Adesso che avete avuto il primo assaggio delle succose news in questo nuovo numero di The Pill non vi resta che iniziare a sfogliare... per scoprire il gusto che vi piace di più!

Nicolò Balzani

New Nitro Bindings 2011-2012 | Photo: Nicolò Balzani

Il Succo

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Pietro Colturi da Bormio a mi-lano. da quando hai aPerto SPort agenCy, CoS’è CamBiato in Pietro e nello SnowBoard?Da Bormio a Milano c’è un passato di gare e da atleta che ha fatto scattare tutto il lavoro con Burton. Dopo sei anni di gare mi è stata data la possibi-lità da Jake di entrare in nel marketing in Italia e poi ho preso l’agenzia Italia, costruita nel 1995. Ormai sono sedici anni che faccio questo lavoro ed è cam-biato tutto. Negli anni ’90 il mercato era indirizzato verso l’hard, mentre nel 2000 si è tornato a quello che era lo snowboard in America, orientato sullo freestyle e freeride. Il mercato è quindi molto cambiato, è diventato più accessibile per tutti ma l’innovazione più importante è quella che riguarda il settore del noleggio grazie all’attrez-

PIETRO COLTURIManager ITW

e mantenere un livello di un’agenzia Come la tua? SiCu-ramente il merito è in Parte di Burton, ma Che CoSa hai meSSo di tuo? È chiaro che Burton fa la dif-ferenza! Io ho differenziato il lavoro, abbiamo persone dedicate alla vendita, molto brave e preparate, poi c’è un seg-mento di marketing, comunicazione e partnership che garantisce il successo della Sport Agency. Ho cercato di inse-gnare e trasmettere ai miei collaborato-ri la passione per questo sport, coltivata nel mio passato di atleta e organizzato-re di eventi. La passione è il collante per il successo, e ne ho fatto il cavallo di battaglia di tutto il Team Sport Agen-cy, i miei ragazzi lo sanno ed è questo il segreto del nostro successo. Mi piace citare Nicola Borella che ha avuto un passato di rider, molto simile al mio, e adesso con lo stesso spirito, ed altret-tanta professionalità, è parte attiva del Team. Anche ai nostri partner, come BMW, cerchiamo di trasmettere que-sti sentimenti ed emozioni, facendoli partecipare ai nostri eventi e cercando di farli comprendere che lo snowboard non è solo business ma anche, e soprat-tutto, passione.

Com’è nata la PartnerShiP Con Bmw? Come Si Sta evolvendo?Da dieci anni ormai abbiamo dei part-ner che ci seguono e hanno creduto nella nostra agenzia. Quella con BMW

Testo:Ncolò Balzani | Photo: Denis Piccolo

Burton Country Manager

Stavo cercando una breve frase da aggiungere al suo nome e cognome, parole ad effetto che descrivessero meglio il personaggio… ma poi mi sono reso conto che Pietro Col-turi è la storia dello snowboard da più di un ventennio, quasi un’icona da cui, inutile negare, molti distributori ed addetti al settore cercano di prendere ispirazione. Con un filo di orgoglio, e dopo un’infinita rincorsa, ho incon-trato Pietro nella “sua” Bormio dove si è concesso per una rara intervista da conservare tra le pagine dell’antologia dello snowboard italiano.

zatura della linea LTR, che ha facilitato l’apprendimento di questo sport un po’ per tutti. Una volta era molto più diffi-cile imparare a fare snowboard mentre oggi, grazie all’attrezzatura LTR e a ma-estri sempre più preparati, è diventato più semplice e divertente. Quest’anno è stato un po’ particolare, perché lo snowboard arrivava già da un anno po-sitivo e quindi ci si aspettava un leggero rallentamento, invece le scuole hanno lavorato moltissimo e, così sembra, an-che i negozianti. L’utenza media si sta abbassando è sempre più giovane, con un forte desiderio di imparare e pro-gredire. Si sente spesso di ragazzi che passano dallo sci allo snowboard, ma lcredo che negli ultimi anni la maggio-ranza inizi direttamente dalla tavola.

Come Si fa a fare CreSCere

è la più importante. È nata l’anno scor-so, con l’esigenza di BMW di lanciare la X1, una macchina dedicata ad un segmento di mercato nuovo, in modo da ringiovanire un po’ la loro immagi-ne che era un po’ troppo tradizionale. Abbiamo lanciato l’X1, facendo un tour sia in discoteca che sulla neve. Il successo del tour ci ha collegati diretta-mente ad un lancio estivo di una Z4 e una continuità con l’X1. Da un mese e mezzo stiamo lanciando la X3, che è la loro nuova macchina, alzando legger-mente il target, avvicinandolo all’am-biente giovane della montagne e i risul-tati sono ottimi. BMW e Burton sono due marchi leader, sono altamente pro-fessionali e molto organizzati, quindi il binomio funziona benissimo.

Che raPPorto ha SPort agen-Cy e Burton italia Con i media Collegati ad internet? PerChé C’è Preferenza Per la Carta StamPata? Avendo Burton il sito di snowboard più cliccato al mondo non ha necessità di farsi pubblicità su altre piattaforme web. La carta stampata è fondamentale per la Burton per due motivi: in primis per la presenza e la vi-sibilità del marchio, ma soprattutto per dare una mano a gente come voi che promuovete lo sport attraverso viaggi particolari ed eventi. Tendenzialmente crediamo che la carta stampata sia fon-damentale per farci conoscere sempre

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di più soprattutto dall’ utenza media, ma la riteniamo un mezzo fondamen-tale per far crescere lo snowboard in generale. Ritornando al pianeta inter-net due anni fa abbiamo creduto in un progetto nuovo che è Liftline.tv, il ca-nale canale tematico televisivo by Bur-ton. Questo progetto sta andando mol-to bene in America, in Europa è stato capito un po’ meno, ma sta arrivando. Il nostro scopo per quello che riguarda internet è basato sul riuscire a tenere sempre aggiornati i nostri consumatori per ciò che riguarda gli eventi, i rider, i tour e per i vari prodotti.

il CamBer inverSo quanto è una moda e quanto è, inveCe, una realtà affermata? Un po’ tutte e due. Secondo me è andato an-che oltre rispetto alle reali esigenze dello snowboardista. Nel mercato ita-liano la moda è recepita molto forte e questo è quello che è successo con il rocker. Ora c’è una fetta di mercato che sta valutando se è il caso di torna-re ad usare le tavole con camber tradi-zionale o continuare questa evoluzio-ne. Quei rider un po’ più “vecchi”, che

sono passati dal camber tradizionale a rocker, hanno fatto un po’ più di fa-tica a mantenere la stessa tecnicità di snowboardata. I giovani, che snowbo-ardano meno bene da un punto di vi-sta tecnico, ma molto meglio dal pun-to di vista freestyle non hanno, invece problemi ad usare il rocker. Gli atleti sono divisi sulla scelta della tecnolo-gia da utilizzare ma vedo che i rider storici rimangono fedeli alla vecchia tecnologia.

l’aSPetto teCniCo, PreSentato da Burton, Che Più ha fatto Parlare e farà Parlare nei ProSSimi inverni?Sicuramente il binomio EST e ICS, l’interfaccia migliore e performante tra tavola e attacchi. È nato tre anni fa e sta rivoluzionando il mercato che all’inizio sembrava scettico. Il primo anno vendevamo circa il 70% degli at-tacchi tradizionali e il 30% con sistema EST, adesso la percentuale è completa-mente ribaltata e nei negozi è il primo attacco richiesto. L’ennesimo prodotto rivoluzionario, che farà sempre più tendenza, realizzato da Burton.

Manager ITW

Burton Country Manager

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Daily DOSE

Prosegue la stretta collaborazione tra il brand 32 ed lo storico rider, JP Walker! Le collezioni outerwear 2012 comprende una JP Signature Series completa, costituita dalla giacca Shiloh in arancione e il pan-talone Blahzay con fantasia camo. L’abbi-gliamento fa parte dell’Exposure Series con 10.000 mm di impermeabilità, cuci-ture nastrate e veste leggermente oversize.Distribuito da: Friendistribution | Tel. 0564.21366 | [email protected] Classica giacca dal fitting tecnico con

ampi tasconi frontali disponibile in 6 varianti colore di cui 2 confezione nel nuovo tessuto Slub Twill. Cuciture to-talmente nastrate, 10.000 mm di imper-meabilità 10.000 mg di permeabilità, leggermente imbottita con 60 g di Polyfill.Distribuito da: Nitro Distribution Italia | [email protected]

La Chukka 59 Pro, collezione Cardiel Pro Classic, è completamente rive-stita in morbida pelle color grigio e dettagli in cuoio, come la fascia nella parte posteriore e le stringhe. Inoltre ha la soletta interna in PU, la costru-zione boardfeel e la punta rinforzata. Distribuito da: Vans Italia | 0423 683701

Scarpa, che fa parte della linea Legend Pack di Jeff Grosso, è costruita con suo-la interna in PU, punta rinforzata e la fascetta ripiegata dietro alla caviglia per garantire il massimo confort. Disponi-bili nei colori rosso, bianco e nero… un must della prossima stagione!Distribuito da: Vans Italia | 0423 683701

Zaino realizzato in collaborazione con Mathieu Crepel! Features: Ampi scom-parti principali • Porta tavole orizzon-tale e verticale • Cintura e tracolla im-bottite e regolabili • Porta sci diagonale • Pannello posteriore imbottito e tasca porta maschera • Prezzo: 75,00 €Distribuito da: Haapiti Srl | 02 39005065 [email protected]

Nuova giacca dal taglio leggermente asimmetrico con doppia zip nella parte alta, dal fitting lungo ed asciutto, dispo-nibile in 6 varianti colore con cerniere dai colori a contrasto. Cuciture total-mente nastrate, 10.000 mm di imperme-abilità 10.000 mg di permeabilità, me-diamente imbottita con 80 g di Polyfill sul corpo e 60g su maniche e cappuccioDistribuito da: Nitro Distribution Italia | [email protected]

Anche per la stagione 2012 Nitro pro-pone il pro model per Eero Ettala. Ta-vola directional Twin dal camber stan-dard e dal flex medio rigido. Disponibile come sempre nelle misure 155, 157 (nella foto) e 159 cm.Distribuito da: Nitro Distribution Italia | [email protected]

OmniTech Figures è il gioco che ha fat-to impazzire tutti i rider del mondo. La prestigiosa rivista “Creative Child Ma-gazine” ha premiato l’Omni Tech Figu-res come il giocattolo n°1 per il 2010, definendolo il gioco di skateboard più realistico che sia mai stato inventato! Inoltre saranno presto disponibili nuo-vi personaggi e nuove strutture!Distribuito da: Wood Morning S.r.l. |Tel/Fax 06 43251922 | [email protected]

Dividi le tue dita! Moffola alternativa per la collezione Celtek 10-11. Questo guanto è rivestito da una membrana che protegge dal vento e dalla neve ma lascia uscire facilmente l’umidità. Il tutto in materiale ecologico.Distribuito da: Wood Morning S.r.l. | Tel/Fax 06 43251922 | [email protected]

www.thirtytwo.com

www.nitro.it

www.vans.com

www.vans.com

www. quiksilver-europe.com

www.nitro.it

www.nitro.it

www.woodmorning.eu

www.woodmorning.eu

32: JP WALKER SERIES

NITRO: VEx JACKET

VANS: CHUKKA 59 PRO

VANS: SK8-MID VERT PRO

QUIKSILVER: BAG CREPEL

NITRO: WIRE JACKET

NITRO: EERO ETTALA

OMNITECH FIGURES

CELTEK: TRIPPIN’

Features: Maschera resistente agli urti con cinturino regolabile • Lenti anti-graffio con trattamento anti-fog po-tenziato dal sistema di ventilazione • Disponibile in diverse opzioni cromati-che sia per le lenti sia per la montatura • Prezzo: 131,00 €Distribuito da: Haapiti Srl | 02 39005065 [email protected]

Features: Casco realizzato in materia-le ultraresistente • Imbottiture inter-ne per assicurare il maggior confort • Provvisto di gancio ferma maschera posizionato sul retro • Predisposizione per Audio Kit. Distribuito da: Haapiti Srl | 02 39005065 [email protected]

www. quiksilver-europe.com

www. quiksilver-europe.com

QUIKSILVER: FACET ORBICULAIR

QUIKSILVER: FACET ORBICULAIR

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Daily DOSE

Il Cirrus è il modello di maggior succes-so in casa Celsius adatto ai riders che ve-ramente mettono a dura prova gli scar-poni. Il flex è medio/duro, la scarpetta interna è rinforzata sul malleolo per tenere la caviglia stabile e garantire una maggior risposta del vostro boot. Dispo-nibile con tre tipi di allacciatura: Tradi-tonal Lacing, O.zone Speed Lace e Boa.Distribuito da: Wood Morning S.r.l. | Tel/Fax 06 43251922 | [email protected]

È scoppiata una nuova moda! I Chuck-buddies sono degli snowboarder in miniatura, della grandezza del palmo della mano, in grado di eseguire spin, flip e moltissimi trick una volta usciti dalla rampa che può essere costruita praticamente in ogni materiale. Inoltre l’atterraggio non sarà un problema per-ché Chuck è dotato di un ottimo equi-librio e grazie alle calamite poste sulle mani riesce a fare tutti i grab!Distribuito da: Friendistribution | Tel. 0564.21366 | [email protected]

La scelta migliore che un rider po-trebbe fare per il prossimo inverno 2011/2012! La tavola firmata dal pro rider finnico, Risto Mattila, si presenta con un camber tradizionale, un’anima in legno Aspen e una soletta super fast! La grafica comic style è troppo Cool! Misure: 153-155-157 cm.Distribuito da: Northwave S.r.l | Tel. 0423 2884 | [email protected]

Nuovo ed eccezionale stampo rocker per questa tavola Twin Tip che garan-tisce il top della resa sia in powder che sui rail! Misure: 148 - 152 - 156 - 159 - 164 cmDistribuito da: D.P.S. | Tel. 0342 610 365 | [email protected]

Salvatore Sanchez è la tavola Salomon semplice e divertente. L’anima Aspen Light, il Press-Sure Rocker, il flex soft e uno shape funzionale jib-friendly, ren-dono questa tavola una delle più popolari di casa Salomon. Misure: 148 - 151 - 154 - 158 cm e wide 148w - 153w - 156w cmDistribuito da: Amer Sports Italia S.p.a | Tel. 0422 5291

L’attacco più confortevole sul mercato è anche il preferito da Jenny Jones, pluri medagliata agli X Games. Il Relay per-mette un riding morbido e facile per tutte le donne che credono in quello che fanno, senza mai esitare!Distribuito da: Amer Sports Italia S.p.a | Tel. 0422 5291

Come ogni prodotto Nike 6.0 la scel-ta dello stile e l’esecuzione dei capi si fondono sui bisogni dei nostri rider. Le originali proposte di questi modelli sono un saluto alla vita di montagna e allo stile di vita che la caratterizza sia di giorno che di notte.Distribuito da: Nike Italy | 051 61155

La maschera da donna più divertente e performante in circolazione è firmata dalla regina indiscussa dello snowbo-ard mondiale la mitica Hannah Teter!Distribuito da: Sport Agency | Tel. 00800 28786613 | [email protected]

Tavola realizzata con la nuovo ed esal-tante tecnologia Squeezebox, V-Ro-cker™, Super Fly® Core, The Channel e Infinite Ride™, il tutto solo per garanti-re ad ogni rider il messimo delle per-formance sempre e ovunque! Misure: 142 – 146 - 150cmDistribuito da: Sport Agency | Tel. 00800 28786613 | [email protected]

Finalmente arriva anche in Italia il pro-dotto che ha rivoluzionato e caratteriz-zato lo street snowboarding degli ulti-mi anni. Banshee Bungee, il sistema di trazione a fune elastica ormai onnipre-sente in moltissimi video di snowboard ed anche skate, sarà distribuito in Italia

www.woodmorning.eu

www.chuckbuddies.com

www.northwave.com

www.blackholesnowboards.com

www.salomonsnowboard.com

www.salomonsnowboard.com

www.anonoptics.com

www.burton.com

www.woodmorning.eu

CELSIUS: CIRRUS

CHUCKBUDDIES

DRAKE: RISTO MATTILA

BLACK HOLE: BANANA

SALOMON: SALVATORE SANCHEZ

SALOMON: RELEy RING (WOMAN)

NIKE 6.0: PIUMINO PROOST E BUDMO PANT

ANON: HANNAH TETER PRO MODEL

BURTON: NAG

BANSHEE BUNGEE

da WoodMorning! Banshee Bungee è disponibile nelle due versione packa-ging da 3m e 6m!Distribuito da: Wood Morning S.r.l. | Tel/Fax 06 43251922 | [email protected]

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Daily NEWS

Tutto è pronto per la quarta edizione di Riders Palace, l’originale progetto realizzato in collaborazione con Fiat Freestyle Team che, anche per il 2011, andrà in scena nella splendida cornice di Bardonecchia. I sei appuntamenti all’insegna dello sport e del diverti-mento saranno accessibili al prezzo vantaggioso di €99 per ciascun fine settimana proposto. Il pacchetto Riders Palace include: la cena, il pernottamen-to del sabato e la colazione della dome-nica al Villaggio Olimpico, oltre a due giorni di skipass valido per gli impianti di risalita di Bardonecchia. Il kit Riders Palace 2011 offre, inoltre, una lezione di snowboard gratuita (fino ad esau-rimento posti), l’accesso ai contest più attesi, come il Vans Banked Slalom e gli immancabili Iuter Games!

Ecco il calendario completo:29/30 gennaio 12/13 febbraio 26/27 febbraio5/6 marzo (Vans Banked Slalom)12/13 marzo19/20 marzo (Iuter Games)Da quest’anno, è possibile iscriversi agli eventi di Riders Palace direttamente online tramite il sito ufficiale www.riderspalace.it.

Dal 22 al 25 febbraio 2011 torna a Li-vigno per la sua quinta edizione il Burn River Jump, l’evento di snowboard a cui sono state nuovamente assegnate 5 Stelle del circuito Swatch TTR (Ticket To Ride), in entrambe le competizioni in programma! Diventato uno degli appuntamenti cruciali della stagione a livello mondiale, il Burn River Jump è organizzato da Burton Snowboards in collaborazione con Mottolino, APT Livigno e Ski Passion Snow-Ski Area. Informazioni e aggiornamenti su:www.riverjump.it!

John Jackson ha colpito ancora! Il rider americano è stato premiato dalla presti-giosa rivista americana “US Snowboar-der Magazine” non solo come “Rider of the Year”, ma anche come “Jumper of the Year” e per la miglior video part “Video Part of the Year”. Jackson ha commentato così l’ennesimo successo: “Ancora premi? Sono un senza parole, tutto quello che faccio è girare in tavola e mi danno pure dei premi per fare ciò che amo? Sembra incredibile. Non mi sarei mai aspettato di riuscire a vivere della mia passione per così tanto tem-po. Amo rideare e voglio ringraziare tutti quelli che hanno reso possibile tutto questo. Love you guys and than-ks shredders! Keep up the good vibes.”

Marco Donzelli passa da Nitro a Ride che lo vestirà dalla testa ai piedi, il Donz cerca uno sponsor per le google & hel-met… impossibile lasciarselo sfuggi-re. Gente che parte e gente che arriva, Nitro annuncia l’entrata nel Team di Matteo “Whatza” Borgardt che gire-rà anche per Giro. Novità dell’ultimo minuto è invece il passaggio in Dc e Union Bindings da parte di Lorenzo “Lollo” Barbieri… lascia così Black Hole, brand che gli aveva progettato il suo personalissimo promodel. Daniel Neulichedl aka Plazy, salu-ta Forum e atterra sul pianeta Rome mentre per l’abbigliamento indosserà Zimtstern! Anche all’estero c’è aria di cambiamento e quello più clamoroso riguarda Iuri “iPod” Podlatchicov che Quiksilver è riuscita a strappare a Vol-com! Nel Team Quiksilver, Iuri trove-rà un’altra new entry, il vincitore degli XGames, Erik Willet!

E’ partito The Shelter, la serie di 4 ap-puntamenti imperdibili a Chiesa in Valmalenco, che farà divertire e snow-boardare tutti i rider; infatti con soli € 90 comprensivi di 2 giorni di skipass, una notte in hotel e la prima colazio-ne, The Shelter dà la possibilità di tra-scorrere un indimenticabilie week end in montagna tra contest, jam session e party serali.Il Fiat Freestyle Team Palù Park e la Vans Skatepark Area Jibbing, for-mano la nuovissima zona freestyle di Chiesa in Valmalenco composta da li-nee di box kicker e tube di varie forme e dimensioni. Il resort più core d’Italia è la sede di alcuni dei più importanti eventi, come “Shoot The Dudes!”, l’amateur photo contest che lo scorso 15 gennaio ha dato il via a The Shelter. Oltre 20 team, ciascuno composti da un fotografo ed un rider non professionisti, hanno gi-rato all’interno del park per immorta-lare il trick più bello e vincere i premi messi in palio da Vans e Eastpak e la pubblicazione della stessa foto su Se-quence Snowboarding Magazine.Tra i prossimi appuntamenti: dal 27 al 30 gennaio la Nitro Team Week con i Nitro Road Warriors ed il Team Nitro Italia; il 19 e 20 febbraio Iuter XXX e Full Munny Party; infine il 26 e 27 feb-braio si concluderà la serie di 4 week end con la Vans Shop Riot, lo slopestyle contest dedicato ai team dei core shop nazionali. Anche New Era ha subito creduto nel progetto The Shelter crean-do un Dogear in edizione limitata che solo i più fortunati potranno accapar-rarsi. Per prenotare: [email protected]

Per il secondo anno i nostri fratelli di Sequence Snowboarding hanno orga-nizzato i “Sequence Riders Award 2010”. Nessuna giuria, nessuna tangente, nes-sun trucco, a votare sono stati gli stessi rider insomma snowboarder che votano snowboarder fantastico! Ecco i risultati:Best Rider: Simon GruberBest Female Rider: Tania De TomasBest Under 18: Markino GrigisBest Freerider: Lukas GollerBest Video Part: Matteo BorgardtBest Park Rider: Lollo BarbieriBest Jibber: Tato ChialaBest Pipe Rider: Manuel Pietropoli

RIDER PALACE 2011 RIVER JUMP 2011

JOHN JACKSON: RIDER OF THE yEAR 2010

RIDERS: COME AND GO!

THE SHELTER

SEQUENCE RIDERS AWARDS

Matteo Borgardt per Nitro snowboards

Lollo Barbieri per Dc snowboards

Iuri Podlatchicov per Quiksilver

Eric Willet per Quiksilver

Marco Donzelli per Ride snowboards

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flex: Tavola molto reattiva e precisa grazie al suo flex deciso, la Squad Ro-cker si presenta al tempo stesso ma-neggevole grazie allo shape rocker che permette di gestire ollie, curve e trick in maniera molto fluida.

Soletta: Soletta superveloce come da buona tradizione Volkl, pochi vi sta-ranno dietro con la Squad sotto ai piedi!

CoStruzione/ShaPe: Twin Tip ro-cker con curvatura del ponte inverso uniforme, la SQD ha una costruzione sandwich unica, grazie ai fianchetti in legno con strati ammortizzanti.

teSt in PiSta: La Sqd Prime Rocker è una tavola senza compromessi: potente e reattiva negli ollies e sui cambi di pen-denza, rapida e maneggevole in curva. La prima caratteristica che colpisce di questa tavola è l’impressionante stabili-tà, incredibile anche quando il terreno è sconnesso ed accidentato; grazie al suo rocker la Sdq fila piatta e tranquilla come se foste su una pista appena fresa-ta! In curva ha una presa di spigolo mol-to precisa e, se lavorato bene, il cambio di spigolo è un tripudio di esplosività e accelerazione. Unico piccolo neo, per chi non è ancora abituato al rocker sha-pe: la Sqd gira molto, imparate a dosare la rotazione del vostro corpo durante l’inizio curva se non volete perdere la conduzione (una volta che sentirete il centro della lamina che grippa nel

VOLKL SQUAD ROCKERProduct FOCUS

modo giusto avrete scoperto il trucco).

teSt in freeride: Abbiamo detto che la stabilità è la caratteristica più spiccata della Sqd. Ebbene in fresca non potrete chiedere di meglio! Basta pensare di fare una curva e lei vi ob-bedirà all’istante! Se sotto al soffice manto polveroso si nascondono trac-ce del passato (come è successo a noi) con questa tavola non ve ne renderete nemmeno conto perché vola sulla su-perficie come un surf sull’onda con la punta sempre fuori dalla neve e senza rimbalzare come un canguro. Vi piace surfare fakie in fresca? Con la Sqd sarà un gioco da ragazzi; non c’è bisogno di strani contorcimenti per cambiare spi-golo, un leggero-out a fine curva e vi ritroverete comodi comodi già a metà della curva successiva.

teSt in Park: Precisa e potente sui salti, facile e giocosa sui box. Ecco come si presenta la Sqd sulle strutture. Il suo pop esagerato e facile, grazie al rocker, facilita gli stacchi e gli ollies mentre la sua stabilità permette dei gran recuperi in atterraggio. Un po’ meno immediata è invece la presa di controllo degli at-terraggi dalle rotazioni: come abbiamo detto la Sqd gira molto, occhio quindi alle revertate!

Ringraziamo Mattia Piccardi e i maestri della la Scuola di Sci e Snowboard Mon-te Bianco di Courmayeur per la gentile collaborazione.

Testo: Mattia Piccardi | Rider: Mattia Piccardi | Photo: Courtesy Scuola Sci Monte Bianco

Option Distribution | Tel. 06 97606206 | [email protected] | www.voelkl-snowboards.com

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Il top di gamma di casa Volkl non si smentisce nemmeno quest’anno: una tavola senza mezze misura che, dopo un po’ di rodaggio, è capace di dare sensazioni che per ora potete solo sognare.

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Comodo, facile da regolare, naturale e confortevole, l’RK30 è un ottimo attacco per il freestyle. Highback morbido e anatomico, strap avvolgenti, base solida, insomma l’attac-co che qualsiasi jibber, amante dei box e dei flat tricks, sta-va cercando!

Testo: Mattia Piccardi | Rider: Mattia Piccardi | Photo: Courtesy Scuola Sci Monte Bianco

Bella (graficamente), divertente, si prende subito confi-denza con la The Dudes. Se cercate una tavola freestyle con spirito backcountry sicuramente questo è uno dei mi-gliori prodotti sul mercato.

flex: Tavola reattiva dal pop esplosivo grazie al camber tra gli attacchi ma allo stesso tempo estremamente piacevole nei flat tricks grazie alla grande gestibi-lità di punta e coda.

Soletta: Veloce anche sulle nevi fel-trose (appena cadute) e umide.

CoStruzione/ShaPe: Tavola twin tip dallo shape molto intelligente con punta e coda decisamente rocker e camber tra-dizionale tra gli attacchi; la lamina back side più sciancrata di quella frontside permette di gestire al meglio la condu-zione e le traiettorie in ogni andatura.

teSt in PiSta: La prima sensazione che si prova salendo sulla The Dudes è un grande contatto con il terreno. Il suo particolare shape, infatti, fa sì che, a tavola piatta, la zona di soletta diretta-mente al di sotto dei piedi sia l’area sul-la quale si scarica tutto il peso del rider. Il risultato è una sensazione di grande controllo e stabilità. In fase di curva la presa di spigolo è buona, anche se si sente che le estremità non mordono il terreno al pari di una tavola camber tradizionale. Del resto proprio la forma rocker di punta e coda permettono una grande maneggevolezza nella gestione delle traiettorie (in particolare sulla la-mina back side, più sciancrata di quella frontside), mentre la velocità nel cam-bio lamina è agevolata dal ponte del centro tavola.

highBaCk: morbido e anatomico, segue i naturali movimenti dell’artico-lazione e fornisce il giusto appoggio in back side.

StraPS: molto fascianti e poco in-vasive; la strap di caviglia chiude bene lavorando proprio in corrisponden-za dell’articolazione. L’unico aspetto negativo che abbiamo riscontrato sta nella posizione della strap di caviglia e del suo millerighe rispetto allo spoi-ler: quando si mette il piede nell’attac-co spesso il millerighe finisce dietro al polpaccio, il che rende l’operazione di chiusura un po’ laboriosa.

PiaStra BaSe: solida e stabile pur senza irrigidire la tavola nella zona di appoggio, il gas pedal e gli strati am-mortizzanti rendono il riding molto maturale; il sistema di copertura e pro-tezione delle viti per la regolazione de-gli spoiler è molto ingegnosa.

riding: Abbiamo provato l’RK30 sia

yES SNOWBOARDS

FLUx BINDINGS

Product FOCUS

teSt in freeride: Il terreno in cui la The Dudes dà il suo massimo è in Backcountry. Nonostante la misura con-tenuta (potete benissimo usare una 154 al posto della vostra solita 157 – 158) questa tavola galleggia a meraviglia anche su nevi leggere. Nello stretto dei boschi è rapida e maneggevole, in campo aperto e ad alta velocità vola sulla superficie della neve; in uscita di curva basta un po’ di pressione in coda e la The Dudes cambia al volo ed istantaneamente direzione e spigolo. In atterraggio da cliff e salti questa tavola è sorprendente: anche con un landing poco pendente o in caso di errore difficilmen-te questa tavola si infossa innescando la classica serie di “frontflip face-plant”. In-fine se vi piace rideare in switch in fresca con la The Dudes avrete vita facile, es-sendo un twin-tip dalle estremità rocker.

teSt in Park: La maneggevolezza della The Dudes si gode anche nei flat tricks: rotazioni, press, manuals, quasi tutti gli standard del freestyle piatto sono semplici ed accessibili. Sui box il suo particolare shape rende semplici i press, stabili i boardslide e accessibili le rota-zioni in e out. Sui salti dritti la stabilità di cui si è parlato dà una grande sicurezza sia sul kicker che in atterraggio, mentre sulle grandi rotazioni non è sempre del tutto immediato trovare il giusto con-trollo per non revertare in atterraggio: va detto però che rispetto alle tavole rocker con la The Dudes basta un po’ di pres-sione sullo spigolo per bloccare lo spin.

Wood Morning S.r.l. | Tel/Fax 06 43251922 | [email protected] | www.woodmorning.eu

Wood Morning S.r.l. | Tel/Fax 06 43251922 | [email protected] | www.woodmorning.eu

154 THE DUDES

RK30in park che in pista e in powder. Le sue migliori prestazioni le ha espresse nell’esecuzione dei flat tricks e sui box proprio grazie alla grande libertà i mo-vimento che il suo flex permette (pur garantendo un ottimo controllo dovuto soprattutto alla piastra base piuttosto solida). Sulle strutture più grosse del park ed in particolare sui kicker l’RK30 si è dimostrato molto permissivo in fase di stacco e di innesco delle rota-zioni, ma anche poco invadente in caso di atterraggio un po’ duro: la strap di caviglia, infatti, non limita l’articolazio-ne neanche in caso di piegamento esa-sperato. In pista e in powder la sua ver-satilità si traduce in una sensazione si comfort e naturalezza; se cercate però un attacco da mettere a ferro e fuoco con carvate da slalom gigante sappiate che l’RK30 ha uno spoiler non all’altez-za delle vostre esigenze.

Ringraziamo Mattia Piccardi e i maestri della la Scuola di Sci e Snowboard Monte Bianco di Courmayeur per la gentile collaborazione.

VOLKL SQUAD ROCKER

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La hall dell’elegante Hotel e colma di tutto il materiale tecnico del prossi-mo inverno e da subito si capisce che le novità non mancheranno a cominciare dalle colorazioni del top-sheet delle tavole che, parzialmente, abbandonano i colori scuri degli anni scorsi, per far spazio a quelli brillanti e accesi (arancione e rosso).

Mr. Gionco, vedendomi così interessa-to, subito mi presenta le boards news:“La nuova linea Nitro per il prossimo inverno sarà suddivisa: 40% Camber tradizionale, 27% di Gullwing e 33% Camber Zero. L’High Light è la nuova linea di tavole Factory, dove vengono presi i modelli T1 (153cm), Team (160 cm), Team Wide (162 cm) e Rook (156 cm), mantenuti gli shape ma imple-mentati con costruzioni interne super evolute contenti il top tecnologico svi-luppato quest’anno da Nitro. Novità interessante sono le tavole Thief, che vanno a sostituire la gloriosaMisfit, con camber tradizionale, shape molto simile a quello della Team ma più aggressivo e con la larghezza al centro che va ad incrementare a secon-

NITRO MEETING Testo Nicolò Balzani | Photo: Nicolò Balzani e George Boutall

Max Gionco tra le tavole della nuova collezione

Val Gardena 13/16 Dicembre

Il meeting internazionale Nitro in Italia, ghiotta occasione che non mi posso lasciare sfuggire per nulla al mondo. Salgo sul mio bolide rosso e, dopo 5 ore, eccomi a Santa Cristina località Monte Pana! Alla reunion sono pre-senti tutti i distributori europei e mondiali del famoso marchio creato da Tommy Delago e Joseph “Sepp” Ardelt compreso il boss per l’Italia, Edo Sgarbossa, i suoi fedeli scudieri cioè i rappresentati regionali e Max Gionco, con simpatica fidanzata al seguito.

NITRO BOARDS & BINDINGS 2011/2012: MAx GIONCO

da delle lunghezze. Invece, per quello che riguarda la nostra linea Pro One Off, sono aumentate di numero grazie all’aggiunta del modello di Swoboda (Swindle 152), le super street firmate da Ben Bilocq (Subzero 148) e Anton Gunnarsson (Swindle 155).Dopo il successo dell’anno scorso ri-proponiamo le Addict, tavole con cam-ber Gullwing, sempre in larghezza sia standard che wide e sempre disponibili anche nelle versioni Pro Series con del-le grafiche (veramente da paura n.d.r.) realizzate Dennis McNett”

inveCe Per gli attaCChi Che no-vità Ci Sono? “Quest’anno Raiden ha investito parecchio budget grazie soprat-tutto ad un mercato di forte espansione. Ogni attacco della collezione è diverso dagli altri, pochissime featuring riman-gono standard per tutti i modelli. La cosa interessante è che ogni attacco ha uno spoiler nuovo e differente! Il sistema a due viti è stato ulteriormente sviluppato ma la novità novità assoluta, presente ne-gli attacchi top di gamma, è l’inserimen-to di un canting di 3° all’interno dei cu-scinetti Air Dampening ammortizzanti.”

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Nitro MEETING

Il giorno seguente, colpito dalle parole di Mr. Gionco cerco di sco-prire altri segreti della collezione Raiden, quindi mi faccio pre-sentare a Florian Lang il tecni-co per gli attacchi e per gli zaini. Florian, dopo anni di esperienza in Burton, è approdato in Nitro conferendo ai bindings una ven-tata di novità, che in pochi anni, ha portato il brand ad avere poca concorrenza sotto l’aspetto qualitativo e di performance!

allora florian ho viSto Che queSt’anno avete fatto SPoi-ler differenti Per ogni voStro attaCCo, quail Sono i motivi di queSta SCelta? “Abbiamo sviluppa-to tutti i modelli top gamma in maniera differente e, nel dettaglio, questo è evi-dente negli spoiler progettati ognuno a seconda del tipo di riding e della fun-zione. Ogni modello di spoiler è ben riconoscibile e permette una differente risposta, più o meno rigida a seconda delle necessità, così facendo ci sono prodotti più responsivi per il freerider e più morbidi per il freestyler. Ci tenia-mo ad innovare i prodotti per offrire sempre qualche cosa di diverso anche a livello di look!”

da quello Che mi Stai diCendo SignifiCa Che nitro Crede tan-to in queSto merCato, giuSto?“Assolutamente si! È un mercato in continua e forte ascesa, anche se ven-diamo più tavole che attacchi per noi è importante far capire che siamo un brand completo: ottime tavole ma an-che di ottimi attacchi. Il nostro scopo è quello di creare prodotti adatti a tutti i livelli di riding ma anche duraturi nel

NITRO BINDINGS & BACKPACK 2011/2012: FLORIAN LANG

tempo e per questa ragione creiamo tecnologie sempre nuove.”

Puoi dirCi le tre CaratteriSti-Che dei modelli Per il ProSSi-mo inverno? “Ci tengo a precisare che quando noi pensiamo ad una no-vità tecnologica la immaginiamo per tutti I modelli della gamma, non solo per quelli top. Quest’anno ci sono mol-te novità e limitarmi a tre singole ca-ratteristiche è un pò riduttivo, se devo sceglierne tre partirei con il sistema ammortizzante che incorpora al suo interno un canting inclinato di 3°, per proseguire con il Cable Rachet, un cavo

Capi della nuova collezione outerwear

Florian Lang tra le sue amate creazioni!

OUTERWEAR 2011/2012

Un accenno va sicuramente dato alla linea abbigliamento che vede dalla prossima stagione la collabo-razione con Primaloft™, marchio di prestigio e garanzia di qualità, tenuta e impermeabilità. Anche in questo segmento Nitro ha visto un incremento di vendite che le hanno permesso di aumentare la collezio-ne, a mio parere molto particolare e colorata! La caratteristica che mi ha maggiormente colpito è stata la nuova ghetta regolabile con chiu-sura spostata, dalla posizione clas-sica in vita all’altezza del femore, per uno stile ancora più long! Per il resto la linea è caratterizzata da forme asimmetriche, slim sty-le soprattutto al maschile… segno del cambio delle mode e dei tempi, direi che non mi stupirei affatto se dovessi vedere in giro per il centro di Milano completi Nitro!

d’acciaio inserito nel millerighe e nel-le strap che rafforza e protegge dalle rotture, ed infine come già spiegato, i nuovi spoiler.”

Visto che “sono sul pezzo” e vedendo una ricca collezione di zaini, quasi il doppio degli anni precedenti, mi faccio raccontare le novità in questo reparto!

inveCe Per gli zaini, vedo Che la Collezione è Stata allarga-ta, quali altre novità Ci Sono?“Abbiamo allargato la collezione ma anche l’offerta di colorazione, questo è dovuto al successo delle vendite. I no-

stri zaini sono stati venduti bene, non solo come zaini da montagna, ma an-che come prodotti da città o per le più svariate attività, questo lo testimoniano gli ottimi risultati al di fuori dei classici boards shop. Stiamo seguendo le scelte e le volontà del mercato che richiede più colorazioni e una diversificazione di modelli. Il nostro vantaggio rispetto a marchi tradizionali di zaini è la pos-sibilità di creare stampati originali, ca-pacità ereditata dalla nostra esperienza nell’abbigliamento, che rendono i no-stri prodotti 2011/2012 sicuramente al-trettanto particolari ed interessanti per qualsiasi tipo di utenza finale.”

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Dopo la chiacchierata con il gi-gante Florian, sarà alto circa 2 m, non vedo l’ora di scoprire al-tre meraviglie Nitro. Mi dirigo al meeting degli scarponi accom-pagnato dal buon Andrea “Zer-

Dettagli della nuova collezione boots

Sergio Stra Mare

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NITRO BOOTS 2011/2012: SERGIO STRAMARE

ba” Zerbini (rappresentate per l’Emilia Romagna) che cerca di togliermi di dosso gli ultimi amle-tici dubbi sulla collezione e colgo l’occasione per assoldarlo come Ufficial Board Tester for The Pill Magazine. A raccontare la nuova linea boots c’è un’italiano, Sergio Stamare, che da lì a poco svelerà le novità del prossimo inverno chiamate Select e Reducer! Sergio è una persona estremamente di-sponibile, quindi finito il meeting, lo vado a stanare ed ecco come e cosa risponde alle mie domande:

Ciao Sergio quale è il tuo eSat-to ruolo in nitro? “Responsabile dello sviluppo e product manager degli scarponi Nitro, sempre sotto la supervisione di Tommy Delago.”

allora raCContaCi le nuove teCnologie Che avete Proget-tato Per il ProSSimo anno e Che Saranno PreSenti nei modelli SeleCt e reduCer? “Il nuovo mo-dello costruttivo si chiama Reducer Constructions, una costruzione a 360° ultra avvolgente, che si svi-luppa attorno alla forma del piede e trova nel modello Select la sua massima espressione. Lo scopo è

quello di sviluppare una scarpa più anatomica possibile, soprattutto in-torno al tallone che è la parte più sollecitata, prendendo spunto dalle calzature da tracking. La tecnica costruttiva parte dall’intersuola, la parte più sollecitata di un boot ad-detta ad assorbire gli impatti e sor-reggere il piede, per poi svilupparsi sul resto del boot. La scarpetta in-terna non è fusa con lo scafo ma non risulta estraibile, il tutto per garantire l’isolamento e il comfort che solo un prodotto multistrato può offrire. La regolazione di tut-ta la scarpa (tomaia + scarpetta) è permessa da fettucce regolabili. Lo scopo finale del Reducer Construc-tions è la possibilità di diminuire il volume della scarpa in termini di lunghezza e di larghezza, con una riduzione della lunghezza di circa 10/12 mm rispetto ai modelli tra-dizionali.”

il ConCetto non SemBra tanto lontano da quello realizzato da altri Brand, CoSa PenSi?“La base di partenza non è stata quella di andare a copiare nessuno, noi siamo partiti dall’idea di creare un boot anatomico con un volume contenuto. La cosa che penso ci dif-ferenzi è la base di partenza, infatti

il tutto nasce dall’intersuola, attor-no alla quale siamo andati a svilup-pare il resto della scarpa (tomaia, soletta, etc. etc.). Per altri boots brand la suola è una delle ultime parti inserite nell’assemblaggio del-la scarpa per noi è l’esatto contrario. Ribadisco, non c’era idea di copiare ma di dare maggior anatomicità.”

tu Che vai SPeSSo in Cina, Come è la qualità dei Prodotti rea-lizzati in aSia?il PreConCet-to Che i Prodotti made in Chi-na Siano di qualità SCadente quanto è reale? Posso dire che è un’idea assolutamente falsa, per il semplice motivo che i progetti li decidiamo noi, li sviluppiamo noi e decidiamo noi come farli. Le spe-cifiche tecniche che noi decidiamo di utilizzare vengono attuate in ma-niera molto scrupolosa da me e dai miei collaboratori che osservano in prima persona tutto il processo produttivo. Tutto quanto, dal di-segno iniziale al prodotto finale, è scelto e stabilito da noi, in fase di produzione il nostro team verifi-ca l’applicazione delle direttive e il prodotto finale è sicuramente di qualità. In Cina c’è indubbiamente una grande professionalità difficile da trovare altrove!

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Tutti i pomeriggi sono stati dedica-ti ai Board Test e, come anticipato, mi sono fatto aiutare da Andrea Zerbini aka Zerba che ci racconta le sue sensazioni sulla nuova li-nea. Ma prima una doverosa pre-sentazione: Andrea che collabora con Nitro da solo un anno ma ha dimostrato un’ottima conoscenza del prodotto e altrettante ottime capacità commerciali. Zerba è an-che un rider super in pompa che gira in quel di Obereggen dove si diverte girando tra i jump del park. Se a tutte queste qualità si somma un carattere solare, tipico del bolognese doc, ecco la ricetta perfetta per il tester ideale di The Pill Mag! Qui di seguito i suoi commenti alle tre tavole provate:

team 155 gullwing - CamBer gullwing “La Team è una tavo-la storica della gamma Nitro ed è una della “Best Seller” degli ul-timi anni. Anche per il prossimo inverno sarà disponibile con cam-ber Gullwing che Standard! Le lunghezze disponibili sul mercato saranno 152 cm - 155 cm - 157 cm - 159 cm - 162 cm, mentre la versione Wide sarà distribuita nel-la misure 157 cm - 159 cm - 162 cm - 165 cm.

Spesso, anzi troppo spesso, mi ca-pita di vedere e dover giudicare prodotti, hardgoods e softgoods, simili e ripetitivi stagione dopo stagione, con l’unica differenza data dalle varianti di colore e con modifiche tecniche quasi im-percettibili… ecco questo non è il caso della linea Nitro Snowboards 2011/2012. L’azienda ha investito molto, soprattutto in fatto di bo-ots e bindings, per creare interesse e novità. La cosa più interessante è che ogni singola innovazione è stata fatta con criterio e con la chiara idea che potrà portare solo grandi soddisfazioni perché, in fin dei conti come diceva AndiAurhammer nella sua intervista: “La passione è il segreto per fare di un buon lavoro un ottimo la-voro”… in Nitro non manca cer-tamente!I miei ringraziamenti e quelli di tutta la redazione di The Pill Mag vanno a Edo Sgarbossa, per l’invito e per aver creduto in una rivista con soli pochi mesi di vita, e a Max Gionco per le sue attente spiegazioni tecniche!

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Un’anteprima delle tavole 2012

TEST

CONCLUSIONI

La Team è ideale per il Freestyle All Round grazie ad uno shape Twin Directional con base sinterizzata. Durante i test ha confermato le sue caratteristiche di versatilità, ideale per qualsiasi tipo di terreno, ed un pop un pò più reattivo rispetto al modello precedente. Testandola ho avuto la chiara sensazione che possa essere la compagna ideale per tutti i rider che vogliono pro-gredire, fare un salto di qualità, verso un riding un pò più perfor-mante, con un range di utilizzo ancora più ampio, dai salti alla fre-sca senza difficoltà. La lunghezza che ho testato (155 cm) mi sento di consigliarla anche per strutture grandi, bisogna considerare che le attuali tipologie costruttive re-alizzate da Nitro permettono un riding ottimale anche con misure più corte rispetto al passato.”

thief 155 - CamBer Standard“La tavola ha il compito di so-stituire la Misfit, ideale per un livello di riding medio/alto, per gente che esige tanto e vuole gi-rare grosso! Camber standard, shape Twin Directionl con base sinterizzata ed un flex medio/ri-gido per il rider che ama spingere e pompare come il sottoscritto!

Personalmente mi ha dato molte soddisfazioni, ad ogni mia solle-citazione la tavola ha sempre ri-sposta prontamente. La caratteri-stica primaria di questo modello è la larghezza progressiva (Pro-gressive Width) che fa del 155 una tavola di larghezza standard, del 158 una mid wide e del 163 una wide. Disponibile nelle mi-sure 155 cm - 158 cm e 163 cm.”

BlaCk light 157 gullwing - CamBer gullwing “Tavola Mid-Wide veramente fantastica! È il top di gamma per quello che riguarda il segmento Freestyle All Mountain by Nitro. Con lei ai suoi piedi mi sono proprio diver-tito e la sua ottima reattività non è andata a discapito della maneg-gevolezza! Tavola facile da gover-nare nonostante il pop aggressivo grazie all’anima PowerLight e le fibre di basalto che la rendono leggerissima, una delle più leg-gere in commercio! La consiglio per un livello di riding interme-dio ed ideale sia in freestyle che freeride, dove il camber Gullwing la fa galleggiare che è un piace-re. Anche questo modello, come la Team, è Twin Directional ed è disponibile sia Gullwing che con camber tradizionale nelle misure 157 cm - 160 cm - 163 cm.”

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Ciao andy, Che SignifiCa lavora-re Per nitro SnowBoardS?La mia mansione in Nitro è un per-fetto mix tra passione e lavoro, credo che la passione sia il segreto per fare di un buon lavoro un ottimo lavoro. Bisogna considerare che nell’Hea-dquarter Nitro non siamo in tanti e quindi tutto è più semplice, quando a qualche d’uno viene una buona idea si va direttamente da Tommy (De-lago) e ci si confronta. Nella sede di Seattle il metodo lavorativo è il me-desimo, la cosa più positiva è che si collabora da tanto tempo con le stes-se persone questo aiuta veramente tanto nello sviluppo del lavoro. Il mio compito all’interno dell’azienda è molto più vasto di quello che si può pensare, questo può essere stancate da una parte ma molto produttivo dall’altra, così non si hanno troppi passaggi di consegne e inevitabili perdite di tempo.

nelle StatiStiChe Che Ci hai ProPoSto qui al meeting nitro hai SemPre Sottolineato quan-to foSSe imPortante internet nelle voStre Strategie di mar-keting, ma quanto è imPortante inveCe la Carta StamPata?

Andi a Cortina durante le riprese di rally con Fiat Abarth

Manager ITW

Voglio essere onesto! Apparire su magazine seri come Sequence è importante, ci dà un ottima visi-bilità per far crescere il marchio e, se siamo arrivati ad essere uno dei marchi più importanti del settore, lo dobbiamo anche agli ultimi 20 anni di investimenti sulla carta stampata. Oggi internet è un modo veloce e pratico per arrivare ad in-formare la gente sui nostri progetti e sulle nostre iniziative. Prendiamo l’Air&Style di Pechino che è stato trasmesso on line, qui l’informa-zione sull’evento è stata immedia-ta, non si è dovuto aspettare la sca-denza mensile tipica di un giornale per avere i risultati del contest e i video report, questo è un esempio di quanto internet stia entrandonella cultura giovanile e di ogni rider. Poi un altro punto a favore di internet è il costo, che è pratica-mente nulla rispetto a quello del-la carta stampata (p.s: per questo le nostre riviste sono FreePress!). Ovviamente la perfetta combina-zione oggi è avere visibilità su più media possibili che siano cartacei o meno, anche se il futuro lo vedo decisamente orientato sul web!

SemPre dalle StatiStiChe, Si è Potuto aPPurare Che gran Parte dei linking Che arrivano al voStro Sito Provengono dai Blog o dai Siti dei voStri rider (eero ettala in PrimiS), quanto è imPortante Per l’immagine del voStro marChio CollaBora-re Con un team CoSì imPortante?Importantissimo, basti pensare che l’80% del budget che ho a disposi-zione lo investo nel Team! Il nostro Team è l’immagine che diamo di noi all’esterno e al mercato! L’immagine che danno i nostri rider attraverso i social network e i loro siti è fonda-mentale per noi, abbiamo visto come ci sia una forte corrispondenza tra un aumento della loro visibilità (at-traverso video part, video interview e foto) e l’aumento di visite sul nostro sito o di ricerche sui motori di ricer-ca del nostro marchio. Creare con i rider un rapporto leale e di fedeltà è fondamentale nella filosofia di Nitro e questo premia sia loro che noi!

quanto è imPortante il gul-lwing CamBer Per voi e quanto lo Sarà in futuro? Prima di tutto ci tengo a precisare che il Gullwing Camber non è un rocker! In Nitro

non vogliamo imporre un tipo par-ticolare di camber a nessuno, per questa ragione offriamo tavole con diversi tipi di camber a seconda del riding. Abbiamo promodel, tavole utilizzate giornalmente dai nostri rider, che hanno lo Zero Camber, altre con quello tradizionale e altre ancora con il Gullwing, questo per fare capire che le nostre scelte e quel-le dei nostri rider non sono limitate. Il mercato è veramente vario, per esempio in Giappone stanno andan-do alla grande le tavole con camber positivo mentre in Germania si ven-dono solo con Zero Camber, sarà difficile capire come andrà in futuro ma sicuramente un buon equilibrio tra queste tecnologie sarà la scelta vincente.

queSt’anno aBBiamo viSto una linea di Prodotti Con Colora-zioni Più vivaCi riSPetto agli anni PreCedenti, quali Sono i motivi della SCelta? Quest’anno abbiamo variato i temi grafici, pur non abbandonando i nostri colo-ri istituzionali, sono state aggiunte colorazioni più vivaci (rosso, aran-cione). Io sono stato uno dei primi sostenitori di queste nuove colora-zioni, ma devo ammettere che ab-biamo ricevuto questo imput dai nostri clienti, soprattutto i giovani, che ci hanno richiesto un maggiore gamma di colori dopo anni di All Black All Over.

raCContami la ParterShiP Che avete iStaurato Con fiat e aBarth? Con Fiat è partito tutto 3 anni fa grazie al progetto Nitro Ro-adWorrior, la collaborazione è anda-ta molto bene anche per la visibilità che ha avuto a livello mediatico (vi-deo e foto), quindi con il passare del tempo è crescita fino ad arrivare ad oggi dove il marchio di Torino ha deciso di creare un modello di Do-blò e Cubo by Nitro. Avvicinarci ad un brand così importante è stato per noi fondamentale, ha dato a Fiat la possibilità di aprirsi verso un merca-to giovane e a noi mostrare il nostro brand su vari modelli di macchina, il Doblò by Nitro poi è realizzato un prezzo ragionevole e questo si ricol-lega alla mentalità giovanile di Nitro Snowboards! Il discorso con Abarth è completamente separato da quello con Fiat. Con i responsabili Abarth ci siamo messi a chiacchierare ad una fiera e da lì è nato tutto, credia-mo anche in questa partership per-chè è, anche in questo caso, diretta ad un target giovanile.

ANDI AURHAMMER Testo Nicolò Balzani | Photo: George Boutall

NitroMarketing

Nelle serate passate in Val Gardena sono andato a caccia di altri personaggi e ulteriori informazioni ri-guardanti la nuova collezione, ed è stato impossibile non imbattersi in Andi Aurhammer, coordinatore Marketing di Nitro, un tipo veramente easy che non sembra nemmeno che abbia studiato in America ed abbia girato il mondo per lavoro prima di approdare cinque anni fa in Nitro. Andi durante i mar-keting meeting ha sfoderato statistiche impressionanti riguardanti l’importanza della rete internet per l’attuale successo del brand, ecco cosa mi ha raccontato:

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Percentuale di vendita delle tavole rocker (camber inverso) rispetto a quelle con il camber tradizionale ?Questo primo grafico mostra, in ma-niera esauriente, il “conflitto di vendi-ta” tra le tavole con camber tradiziona-le e quelle con camber inverso. Come

Percentuale di vendita di prodotti tecnici (Tavola, Attacchi, Scarponi) tra uomo, donna, bambino?La risposta sembrava scontata e infat-ti le cifre confermano le supposizioni

Quali tra i seguenti accessori, ma-schere, protezioni, zaini, guanti, ven-gono venduti maggiormente?Abbiamo elencato i quattro accessori a nostra discrezione più importanti cioè, maschere, protezioni, zaini,

In quale range di prezzo si collocano le vostre tavole più vendute?Spesso si parla di tavole primo prez-zo, tavole promodel e tavole top di gamma, ma in realtà quali sono le più vendute? Da questa domanda siamo partiti per creare il seguente grafico e, visto la vastità di prezzi,

WINTER STATISTICS Testo: Nicolò Balzani | Grafici: George Boutall

2009/2010

Abbiamo chiesto a cinquanta board shop italiani di svelarci, in maniera del tutto anonima e attraverso alcune do-mande, i loro numeri di vendita della passata stagione invernale 2009/2010. Dalle risposte ricavate abbiamo poi estrapolato questi 8 interessanti grafici.

CAMBER INVERSO VS. CAMBER TRADIZIONALE

CHI COMPRA DI PIÙ L’HARDGOODS?

L’ACCESSORIO PIÙ VENDUTO?

BOARD RANGE

appare lampante la vittoria è stata ad appannaggio del camber inverso che, nelle sue varie forme a seconda dei board brand che lo producono, risul-ta il più venduto con il 73% contro il 27% di quelle tradizionali. Moda o tecnologia duratura nel tempo?

iniziali. I prodotti tecnici sono com-prati in larga maggioranza dal popolo maschile con 82% delle vendite, seguiti dalle donne con 11% e bambini il 7%.

guanti e abbiamo dato ai negozian-ti la possibilità di selezionarne i più importanti (al massimo 2). Le ma-schere hanno ottenuto il 51% delle preferenze, seguito dalle protezioni al 33%, guanti al 12% e zaini al 4%.

abbiamo diviso le tavole vendute in 3 range: - Sotto i 300 € - Tra i 300 e i 500 € - Sopra i 500 €. I risultati sono abbastanza sorpren-denti, con il 44% per il board ran-ge sotto i 300€, 41% tra 300 e 500€ mentre, il rimanente 15%, per quelle sopra i 500€.

Winter STATISTICS

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Quali dei seguenti Apparell vengono venduti maggiormente?Per Apparel si intende tutta quella serie di vestiti non prettamente tecnici. An-che in questo caso abbiamo elencato i quattro prodotti, a nostra discrezione,

Quante colonne d’acqua (mm) han-no i capi tecnici (giacche e pantaloni) da voi più venduti?Sinceramente credevamo poco in que-sta statistica, invece tutti i negozi inter-pellati hanno risposto senza esitazione.

APPAREL PIÙ VENDUTO?

L’IMPREMEABILITA’ E ABBIGLIAMENTO TECNICO?

più importanti. I capi in “concorso” erano: T-shirt che ha ottenuto il 44%, le Cappellini con il 31%, Felpe 16% e una categoria definita Altro, scelta vi-sto la vasta quantità di prodotti mino-ri disponibili, che ha ottenuto il 9%.

L’abbigliamento tecnico più venduto ri-sulta essere quello con un range di im-permeabilità tra i 5.000 mm e i 10.000 mm con il 48%, subito seguito da quel-lo con oltre 10.000 mm al 45%, men-tre sotto i 5.000 mm il rimanente 7%.

Quale tra i seguenti action sport, kite surf, wake board, surf, freeski e bike downhill ha avuto, all’interno del vostro punto vendita, un aumento di visibilità ed importanza?In questa domanda abbiamo escluso di

NEW ACTION SPORT

proposito lo snowboard. Tra i cinque sport proposti la percentuale più alta è stata per il Kite Surf (36%) seguito dal fratello Wake Board (26%), a seguire le Downhill Bike (21%), Surf (12%) e, abbastanza sor-prendentemente ultimo, il Freeski (5%).

In quale percentuale è cresciuto il mercato delle sneakers nella passata stagione?Il mercato delle sneakers è in ascesa, su questo non ci sono dubbi, ormai sono una moda uno status symbol a cui nessuno riesce a sfuggire. In tutte le nostre città se ne vedono di nuove ogni mese, c’è chi investe dei veri e propri

Didascalia Da Inserire

SNEAKERS

patrimoni per impossessarsi dell’ul-timo modello, da qui nasce la nostra domanda. Abbiamo dato tre possibilità di crescita di vendita e dal diagramma si nota che: - Il 69% dei negozi hanno avuto una crescita che è compresa tra il 10 e il 30% - Il 26% hanno avuto un in-cremento tra il 30% al 50% - Solo il 5% oltre il 50% di aumento nelle vendite

Winter STATISTICS

2009/2010

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BURTON MEETING Testo: Nicolò Balzani | Photo: Denis Piccolo

Burton MEETING

Mentre tutti sono in giro a diver-tirsi io acchiappo al volo Clau-dio Casella, da 21 anni rappre-sentate per l’Emilia Romagna, per farmi raccontare quali fan-tastiche innovazioni ha creato il brand per quello che riguar-da il reparto tavole ed attacchi!

quali Sono gli hightlight delle tavole Burton Per il ProSSimo inverno? Partirei subi-to parlandoti della nuova tecnologia denominata Squeezebox, applicata ad un numero limitato di modelli, che ha la caratteristica di rendere la tavola un po’ più spessa appena oltre alla zona d’appoggio dei piedi. L’area, appena fuori dallo stance, è la più importante, quella dove si caricano gli appoggi per gli ollie e, rendendola un filo più rigida, si guadagna in sta-bilità e nel pop, aumentando la ma-novrabilità e il flex nella zona sotto i piedi. Lo Squeezebox lo si può tro-vare, in alcuni nostri cavalli di bat-taglia, come la Joystick e la Custom. Questo tipo di tecnologia abbinata ad un’altra, chiamata Side Effect, è destinata alla linea Nug. Una tavola con il Side Effect ha la stessa lamina effettiva di altri modelli con lunghez-ze grandemente superiori. Per esem-pio, la Nag 146 e la Custom 156, oltre ad avere la stessa larghezza al centro, hanno anche, praticamente, la mede-sima lamina effettiva. I vantaggi che si possono ricavare dall’abbinamento di queste due tecnologie sono: una risposta più diretta e inversioni più rapide.

tavole Con il CamBer tradi-zionale? Anche quest’anno Burton non trascura nessun tipo di camber. La Aftermath, All Mountain Twin Tip, è la tavola con il ponte tradi-zionale su cui puntiamo di più ed

Claudio Casella insieme al nuovo Diode con il sistema Hinge e lo spoiler in carbonio

Il mio pensiero, mentre salgo con Denis verso Bormio, è banale ma quanto mai vero: “Nello strano mondo delle tavole da neve passano le mode, passano gli anni, passano i rider e l’unica cosa che rimane è Burton!”. Cavolo, cavalco questo mondo da ormai un ventennio e mai nessuno ha messo in dubbio il valore di questo straordinario brand, anzi, ho la certezza che ben pochi possano evitare di rimanerne affascinati.

BOARDS & BINDINGS

è collocata, nella gamma, appena al di sotto della Custom. Anche la Aftermath è realizzata con il siste-ma ICS, l’interfaccia ideale per po-ter montare i nostri attacchi EST.

il SiStema iCS è Stato ulte-riormente amPliato Su quaSi tutta la linea di tavole del ProSSimo anno, giuSto? Si, or-mai quasi la totalità della gamma uti-lizza questa tecnologia! Solo su po-chi modelli, come la Blunt, è rimasto il sistema tradizionale di fissaggio dell’attacco. Oggi il sistema ICS/EST, dopo qualche diffidenza iniziale, è

Dealer 2011

diventato uno standard di mercato.

PaSSando agli attaCChi? La novità più importante riguarda il sistema Hinge che permette alla tal-loniera di flettersi/muoversi seguendo il movimento laterale del piede. Con questo sistema si sensibilizza ancora di più l’attacco, soprattutto negli ollies, aumentando il felx proprio sotto i pie-di. La tecnologia Hinge è applicata sui modelli Diode e Malavita. Altra nuova novità è l’Heel Hammock, situata all’in-terno dello spoiler, che permette una maggior ritenuta del tallone sull’attac-co, una minor tensione dell’Ankle Strap

e una maggior trasmissione di potenza. Infine abbiamo l’Autocant, un sistema di cant inclinato verso l’interno. La tecnologia è sviluppata nel nostro Sen-sory Bad (il pad della base dell’attac-co) e permette alle gambe di rimanere nella loro angolazione più naturale.

Per quello Che riguarda gli SPoiler quali altre novità Ci Sono? Burton ha ideato lo Zero Line Hi-ghback, uno spoiler praticamente dritto! Gli spoiler tradizionali avevano la prero-gativa di essere inclinati in avanti di circa 13°, con questa tecnologia invece, hanno solamente 3° di inclinazione frontale!

Nella tranquilla cittadina valtelli-nese ci aspettano un paio di giorni per scoprire la collezione del brand di Jake Burton Carpenter per il prossimo inverno 2011/2012, in-sieme a noi ci sono alcuni agenti e una quarantina dei dealers italiani provenienti da tutta Italia. Giran-do per l’albergo s’incontrano nego-ziati belli gasati per l’imminente

board test, tutti quanti controllati e supervisionati dal comandante supremo delle forze armate Sport Agency, Laura Lodigiani (Pr Bur-ton Italia). Il resto delle forze è in tenuta da combattimento, da Ni-cola Borella a Christian Cagnoli, tutti super indaffarati nell’orga-nizzazione che, bisogna ammette-re, è davvero impeccabile come lo

splendido albergo che ci ospita. La sera nevica e l’idea di poter testa-re le tavole in powder eccita tutti, tranne il sottoscritto ancora in-guaiato con il menisco! Il mattina successiva a fatica riusciamo a rag-giungere in macchina gli impianti di Bormio 2000, ma i potenti mezzi della Jpg Edizioni non si fermano davanti a nulla, figuriamoci per

dei test così importanti! Una vol-ta giunti a destinazione i tendoni, con tutte le esclusive “primizie” 2011/2012, sono ben piazzati e ad attenderci in un grandissimo ma-gazzino vicino alla partenza degli impianti, punto di partenza ideale per tutti i dealers, pronti a conqui-stare la montagna in compagnia delle nuove tavole di casa Burton.

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Burton MEETING

Giorgio Marconi, lavora per Bur-ton da cinque anni e si occupa del centro Italia, a lui il compito di rac-contarmi le novità del settore boot.

SPiegami le novità By Burton Per il ProSSimo inverno e, nel dettaglio, CoS’è la CoStruzio-ne total Comfort? Moltissime no-vità e sinceramente dirtene solo alcune sarebbe riduttivo. Partirei, appunto, dal sistema Total Comfort Construction che permette di rimanere con il piede caldo e comodo per tutta la giornata di riding, grazie al fatto che la parte ante-riore vicino alle dita dei piedi è più larga e c’è maggior libertà di movimento delle dita. Questo tipo di sistema lo si trova nei modelli di alta gamma tra cui lo Ion!

inveCe Per le outSole? Per quello che riguarda le suole Est con tecnologia Autocant sono state riviste le densità delle gomme con le quali vengono pro-dotte. La caratteristica dell’Autocant è che permette, attraverso la doppia den-sità divisa longitudinalmente, una natu-rale postura sulla tavola nel momento in cui viene calzata. A seconda dello stile di riding, del peso e dello stance, lo scar-pone va a modificarsi internamente “au-tocantizzandosi” e assecondando così il movimento anatomico di ogni rider. La tecnologia Autocant esiste sui prodotti di medio/top di gamma.

altre novità? Per quello che riguar-da la linguetta esterna, da quest’anno, è stato inserito un sistema chiamato Snow Gusset, dove una membrana posta sui lati impedisce l’infiltrazione d’acqua e

Giorgio Marconi

Claudio Casella presenta la nuova collezione Burton 2012

BOOTS impermeabilizza esteriormente il boot. Questo sistema è inserito in tutti i mo-delli della gamma, in modo tale che an-che il principiante possa avere il piede asciutto e caldo per tutta la giornata.Vista la sensibilità che ha Burton nei confronti dei problemi ambientali, sa-ranno utilizzate le nuove suole esterne EcoStep, realizzate da Vibran al 70% di materiale riciclato!

Finite le interviste mi soffermo a parla-re con alcuni negozianti che sono tutti

quanti ampiamente soddisfatti dei test in pista: c’è chi ha seguito il local nu-mero 1, Pietro Colturi, tra i boschetti di Bormio e c’è pure chi, invece, ha avuto il coraggio di buttarsi in park. L’aria che si respira è senza dubbio euforica e di puro shredding, d’altronde quando il binomio neve/tavola è al top la ricetta è sempre vincente. Due tavole soprattutto sono andate com-pletamente a ruba: le nuove Fish, tavole da freeride che hanno colpito anche per la loro versatilità, e le tavole della linea Nug, leggere e maneggevoli in fresca come sui terreni accidentati, chi le ha testate è ritornato con il sorriso sul volto,

scommettendo sul sold out dopo poche settimane in negozio.

Nel pomeriggio tutti in sauna o a conce-dersi un massaggio fino alla sera, quando Pietro Colturi insieme ai suoi collabora-tori, hanno presentato i progetti Burton Italia nell’imminente futuro e spiegato le main features dell’hardgoods Burton Winter 012. Il tempo è tiranno e anche se avremmo voluto rimane ancora a Bor-mio, io e Denis, ci concediamo l’ultima birra prima del congedo finale, lascian-do andare i nostri amici “burtoniani” a passare una serata a base di pizzoccheri e polenta taragna. Valtellina rules!

CONCLUSIONI

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Burton MEETING

Sportway | Gravellona Toce

100-One | Rovereto

Ticchioni Sport | Perugia Heavy Tools | Pescara Deka Sport | Prato

Zoo Park | Varese

De Tomas Shop | Canazei Tino di New Sport Club e Alex e Franz di Sport Specialist Hoasy | Livorno

Sport Time | Mantova Landi Sport | Bergamo

Jolly Sport | Torino Tavola Calda | Reggio Emilia

Pura Vida | Ostia

Visto la pazza moda di postare album foto-grafici su Facebook abbiamo deciso anche noi di farlo, in maniera più tradizionale su carta: ecco presentati tutti i temerari che, durante il Meeting Burton di Bormio, hanno deciso di farsi immortalare dell’obiettivo di Mr.Piccolo! Dealers, agenti e il Team Sport Agency, insom-ma tutte le facce italiane di casa Burton!

FACES OF BURTON ITALy

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Burton MEETING

La Glisse | Torino

Maxi Sport | Merate

Ale Bomboclat | Monza con Gigi Gas e Giorgio

Snowy Summit | Corridonia Bruma Store | Viterbo

Laura e Michela

Christian e Gigi Gas

Roby Borgo e Nik Borella

Spinnaker | Genova Cervinia 2001 | Cervinia

Impact Shop | Bari WP | Roma

Morgan Air | Eupilio Bretelle Megastore | Messina

See you next year sperando di ritrovare Bormio come l’headquarter del Meeting Internzionale, chissa? Infondo sognare non costa nulla!

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Quando si parlava di boots da snow, il marchio NorthWave era indiscutibil-mente il top, se poi ci aggiungevi il fatto che fosse un prodotto Made In Italy e che il suo pro rider di riferimento fos-se Reto Lamm, la ricetta per il succes-so commerciale era bella che servita. Dall’anno della sua fondazione, nel 1991, ad oggi sono passati vent’anni e il brand veneto festeggia il suo compleanno con la nuova linea di tavole, attacchi e scar-poni 2011/2012 che conferma il trend di affidabilità, qualità e performance che da sempre la contraddistingue!Per celebrare l’evento ho ricevuto l’in-vito da Nicola Agostinetto, Marketing Manager NorthWave, a fare un salto all’headquarter così da poter capire

NORTHWAVEBrand CHECK

come lavora un’azienda italiana del settore snowboard e poter toccare con mano la nuova collezione 2011/2012.Visto l’agenda stracolma di impe-gni arrivo in prossimità di Onigo di Pederobba (Tv) giusto il tempo per dormire un paio d’ore ed essere pronto, di prima mattina, all’appun-tamento con Nicola che mi farà da cicerone per il resto della giornata.L’entrata della sede NorthWave è affolla-ta di vecchie pubblicità e foto dei rider storici del Team, da Reto Lamm a Ke-vin Jones fino ad arrivare ai giorni no-stri con Antti Autti e Risto Mattila! La struttura che ospita gli uffici è un gran-dissimo capannone industriale adibito anche da magazzino, dove al suo in-

terno operano circa 40 dipendenti che lavorano, a seconda della stagione, per il reparto bike o per quello snowboard.L’ambiente è in apparenza molto easy, forse il merito va dato al proprietario e inventore del progetto NorthWave, il sig. Gianni Piva, che sembra gestire la sua azienda come una grande famiglia! Gianni Piva ha avuto il pregio di cre-are dal nulla un progetto dedicato agli snowboard boots, fino a farlo diventare uno dei marchi di settore più importan-ti al mondo e, addirittura, ampliandolo con l’acquisizione di Drake Bindings nel 1998. Il pacchetto si è poi andato a com-pletare, quattro anni fa, con la creazione della prima linea di tavole targate Drake.Nicola mi guida attraverso i padiglio-

Photo e Testo: Nicolò Balzani

20 Anni di Made in Italy

ni che compongono l’azienda fino agli uffici, dove incontro il Team che colla-bora per lo sviluppo e l’organizzazione del progetto snow, formato da ragazzi molto giovani con la comune passio-ne per lo snowboard. Dopo aver fatto qualche scatto e parlato con Katia Ce-lotto (Marketing Manager Junior) e Davide Smania (Product Manager), ci avviamo verso l’enorme magazzino for-tunatamente semi vuoto, sintomo che le vendite hanno fatto registrare il sold out, e da lì ai laboratori dove vengono testati i prodotti. I test sui materiali sono eseguiti con moderni macchinari che simulano la resistenza di un attacco o di uno scarpone a ripetute sollecita-zioni, oppure, alle basse temperature.

Collage d’immagini dei vent’anni di Northwave

Erano gli inizi degli anni novanta, lo snowboard non era nemmeno parente di quello attuale, la maggior parte dei rider si vedevano costretti ad interminabili viaggi per accaparrasi l’attrezzatura, i brand che davano garanzia di qualità erano ben pochi ma uno di questi era senza dubbio NorthWave!

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Sul tavolo della sala riunioni sono ap-poggiati boots storici, modelli da colle-zionista che si fa fatica a pensare potes-sero essere calzati per scendere con una tavola da una montagna. Seduto su una sedia c’è Gianni Piva che osserva la sua ventennale produzione; una ventata di ricordi, più o meno datati, gli sorvolano la mente, e quasi gli si possono leggere in viso. Le persone con tanti bei ricordi sono anche ricche di storie da racconta-re e, siccome a me piacciono le storie, mi sono fatto raccontare la sua: quella di un signore veneto che ha creduto e ha por-tato a compimento il proprio sogno per-sonale partendo, negli anni ‘70, con le scarpette interne degli scarponi da sci…

qual è il tuo ruolo all’interno di northwave? In questo momento il mio ruolo è di Sales e Marketing Ma-nager, cioè mi occupo di tutto il marke-ting globale di NorthWave sia in Italia che nel mondo, per la divisione neve. A livello prettamente commerciale, seguo, invece, tutta la distribuzione italiana ed estera (tranne America e Germania).

qualChe CurioSità Sulla Sto-ria di northwave? Questo marchio è nato in Oregon, inizialmente come azienda produttrice di vele da surf, solo in seguito si è dedicato agli scarponi da snowboard; prima sotto la gestione di un giapponese ed infine acquistato, ne-gli anni ’90, dal Sig. Piva. Nel ’98 viene integrato il marchio Drake per ampliare l’offerta già all’epoca molto sviluppata. Quattro anni fa abbiamo deciso di intro-durre anche il progetto delle tavole, poi-ché lo snowboard è uno sport evoluto a livello di distribuzione e si sentiva l’esi-genza di offrire un prodotto completo: non solo scarponi e attacchi, ma anche la tavola, l’elemento principe dell’attrez-zatura da snowboard. Proprio perché siamo gli ultimi ad essere entrati in questo mercato, il progetto tavola è stato avviato in maniera estremamente seria. Ci siamo appoggiati a GST, un’azienda austriaca con un’esperienza ventennale nella costruzione delle tavole, e abbiamo cercato di garantire un rapporto qualità prezzo che andasse a sposarsi con il la-voro fatto su attacchi e scarponi. Que-sti quattro anni hanno portato risultati estremamente positivi, abbiamo svilup-pato un volume di quasi 7.000 tavole!

qual è il merCato, tra tavole, attaCChi e SCarPoni Che vi da maggiori SoddiSfazioni a li-vello di ritorno di immagine ed eConomiCo? La categoria di prevalen-za sono ancora gli scarponi e gli attac-chi, il marchio sta comunque andando benissimo in tutti i mercati e credia-mo sempre più in quello delle tavole. al di fuori del merCato italia-no, qual è quello Più in aSCeSa? Rispetto agli inizi, quando il marchio era curato in America, si è cercato di

Brand CHECK

Vista l’importanza storica del perso-naggio e delle sue parole, ho deciso di pubblicare sul prossimo numero per intero la sua intervista, in maniera tale da potergli concedere il doveroso spa-zio, che in questo numero è dedicato al presente dell’azienda più che al passato.Il presente del brand ha il nome e il cognome di Nicola Agostinetto. Nico-la è da una vita in NorthWave/Drake prima come responsabile degli attac-chi e, da circa due anni grazie alle sue competenze, come Sales e Marketing Manager Global. Un lavoro di grande responsabilità che Nicola, nonostan-te la giovane età, dimostra di saper fare con professionalità e passione.

dare all’azienda un’impronta molto eu-ropea anche come strategia aziendale. Crediamo che sia inutile andare a “co-piare” quelli che sono i brand ameri-cani, anche perché arriveremo sempre per secondi. Questo nostro credo ha pagato soprattutto in ambito europeo, dove abbiamo costruito basi molto so-lide per poter evolvere sia nel mercato che come azienda.

SeCondo te il merCato aSiatiCo, in futuro, avrà un’imPortanza StrategiCa? Già in questo momento è molto importante se andiamo a con-siderare il Giappone e la Corea. Credia-mo che sia da sviluppare il mercato ci-nese, che negli ultimi 3-4 anni ha avuto un incredibile sviluppo dei compren-sori sciistici, anche se manca l’afferma-zione dei trend americani ed europei a favore di produzioni locali. Proprio per questo abbiamo una partnership con una grossa azienda asiatica, che metterà le basi per una distribuzione

organizzata nel mercato cinese attra-verso l’apertura di negozi monomarca in zone strategiche.

qual è il SuCCeSSo Per una Buona diStriBuzione italiana? L’Italia, rispetto all’Europa, è ancora molto focalizzata nel board shop que-sto è stato il motivo che ha mantenu-to lo snowboard vivo in questi anni di crisi. L’Europa invece si basa su grosse distribuzioni e, appena i numeri dello snowboard sono scesi, non è stata in grado di promuoverlo e sostenerlo nel-la maniera migliore.

in quale zona d’italia i voStri marChi hanno Più SuCCeSSo?In maniera abbastanza omogenea, ab-biamo un’ottima presenza in tutto il nord e centro Italia. A livello di quote di mercato si parla di un 30% del mer-cato dello scarpone e un 20% di quello dell’attacco.

il SuCCeSSo dei vent’anni di northwave da dove arriva, qual è la riCetta? L’azienda è sempre stata legata agli stessi valori di quando è nata. Il fatto di essere gestita dagli stessi proprietari per vent’anni, ha permesso al marchio di mantener-si sempre costante nella qualità e negli investimenti. Molto importante è stato l’estremo attaccamento al mondo dello snowboard in un ottica molto più pen-sata con il cuore che al portafogli.

Se doveSSimo trovare un Con-CePt BaSe di drake e northwave Per il ProSSimo inverno e Per il futuro, quale SareBBe? Durante la scorsa campagna pubblicitaria abbia-mo iniziato a diffondere il concetto di “Today is a good day”, ovvero oggi è un buon giorno. Il claim vuole lasciare in-tendere che qualsiasi rider, con i nostri prodotti può raggiungere il massimo di-vertimento con estrema fiducia, in qual-siasi momento della sua esperienza.

Northwave Team

Nicola Agostinetto

NICOLA AGOSTINETTO: GLOBAL SALES AND MARKETING MANAGER

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quali Sono le novità degli at-taCChi drake? Sugli attacchi si è cercato di rinnovare molto la collezio-ne inserendo elementi nuovi, come gli spoiler e le strap di nuova concezione,

la nuova Board ColleCtion?La collezione delle tavole è stata intro-dotta quattro anni fa, quindi è molto giovane ma ben definita (9 tavole da uomo e 4 da donna) e con una gamma prezzo interessante (dai 250€, al top di gamma che arriva a circa 500€). Le tavole, dalla media all’alta gamma, ven-gono costruite in Austria con materiali di prima qualità, mentre, per i primi prezzi, beneficiamo di un’azienda ci-nese che lavora con materiali importati dall’Europa e quindi con una qualità comunque superiore.Le novità di quest’anno sono le DF2 che rappresentano l’immagine dell’azienda negli ultimi tre anni, le abbiamo dotate di uno shape completamente rinnovato, con una larghezza al centro un po’ più larga, e un nuovo camber ibrido, chia-mato Triplo Rocker. La caratteristica di questo tipo di camber è la presenza del rocker al centro e su punta e coda per una maggior facilità di utilizzo, men-tre il camber tradizionale è mantenuto nella zona degli attacchi, per garantire un controllo delle lamine dove serve.Un’altra tavola per noi importante è la Risto Mattila, realizzata per il nostro atleta di punta, con camber tradiziona-le e uno shape Twin direzionale, perché nel backcountry Risto preferisce una tavola leggermente arretrata dal punto di vista della curvatura. La sua robu-stezza è garantita dall’anima in legno Aspen, mentre la base è super veloce grazie alla tipologia costruttiva Struc-turn. Il concept grafico scelto è abba-stanza fumettoso e rappresenta i due momenti dell’anno di Risto: l’inverno, dove va sempre in giro a fare snowbo-ard e l’estate dove, invece, si dedica alle sue passioni.Nota personale: Mi è piaciuta un botto, con tutto il rispetto per gli altri brand,

Brand CHECK

carrello in alluminio, andando a com-binare le due tendenze del mercato di allora, quella di Burton, con un attacco completamente in plastica, e quella di Ride, con un attacco in alluminio. Co-niugando questi due elementi si sono ottenuti: l’elasticità e l’assorbimento delle vibrazioni della plastica e la forza e la sensibilità dell’alluminio.

nel reParto attaCChi/SCarPo-ni, le vendite Per i Prodotti da donna, Come Si atteStano? I prodotti donna all’interno delle col-lezioni sono all’incirca il 30%, il dato riflette anche il risultato delle nostre vendite sul mercato. Questo dato lo ri-tengo un ottimo risultato!Quando parliamo di prodotti don-na, il confort e lo stile italiano vince, quindi partiamo avvantaggiati rispetto alla concorrenza! La collezione a loro dedicata è un po’ più ristretta e arriva fino ad un certo livello per quello che riguarda i dettagli tecnici.

ta per lo street.Triplo Rocker (vedi sopra).Camber Tradizionale.

La linea sarà per il 70% rocker e 30% camber tradizionale come da trend di vendita di quest’anno.

BINDINGS

BOARDS

Antti Autti Super Sport Bindings

Nicola Agostinetto presenta la collezione di tavole 2012

vince il mio personalissimo premio per la grafica più Cool!Infine abbiamo la nuova Urban a cam-ber zero che si presta allo street ed è venduta ad un prezzo interessante.Per la linea da donna abbiamo rivisi-tato la Misty, tavola a camber zero ma con nuovo shape ad angoli smussati, dedicata alle rider più smaliziate.

queSt’anno Come Si divide la linea? Quest’anno la collezione avrà 4 differenti tipi di camber:Rocker Smiley a raggio continuo da punta a coda, che alza le estremità di 6 mm e garantisce maggior manegge-volezza.Camber Zero, con flat piatto consiglia-

il tutto unito da colori sgargianti per-ché, soprattutto su questi prodotti, è sempre più richiesto l’utilizzo di nuove colorazione da parte dell’utente fina-le. Mi piace parlare del Fifty perché è

il prodotto storico della collezione, la sua caratteristica principale è la poli-valenza, accompagnata dal confort e da un’infinità di dettagli che gli permetto-no di essere uno dei nostri attacchi più venduti. Prodotto nuovo e accattivante è il Reload, introdotto l’anno scorso come attacco freestyle super tecnico. Lo abbiamo completamente rinnovato grazie ad uno spoiler nuovo, al carrello alleggerito e strap flessibili e avvolgenti attorno allo scarpone. È un attacco leg-gero con un nuovo design aggressivo e una linea di colori veramente varia, tra cui c’è la versione di Risto Mattila.

Parlami del nuovo SPoiler?È stato alleggerito al massimo, è mol-to preciso e per questo motivo è stato scelto da Anti Autti sia per il suo riding giornaliero che per il massimo delle performance in pipe.Non bisogna dimenticare che Drake è stato tra i primi brand a creare la combinazione tra la base in plastica e

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PaSSando ai BootS quali novità doBBiamo aSPettarCi?Per la stagione 2011/2012 è stato com-pletamente aggiornato il design e il colore delle scarpe, per orientarci sem-pre di più verso un pubblico giovane. Siamo andati a rinnovare quello che è il nostro cavallo di battaglia, il Legend, uno scarpone storico ed uno dei più venduti, dandogli un design asimme-trico, in altre parole diverso da parte a parte. La nuova tecnologia applicata su questo boot, comprende una termo nastratura che copre tutte le cuciture dello scarpone, mantenendo così inal-terata l’impermeabilità interna ma allo stesso tempo abbassando il peso della tomaia. L’ammortizzazione è garantita da un cuscinetto ad aria sotto il tallone mentre il confort è migliorato grazie alle scarpette termoformabili cucite a mano in maniera tradizionale! Da non dimenticare il Super Lace System, uno dei sistemi di allacciatura rapida più semplici e ricercati sul mercato.Abbiamo aggiunto alla collezione un nuovo scarpone, lo Zero, che riprende un po’ tutte le tecnologie di NorthWa-ve ma abbinate ad un sistema di allac-ciatura tradizionale, infatti abbiamo riscontrato un revival di questo tipo di chiusura, confermato anche dalle scelte dei rider.La chicca per il ventennale è il Double Decade, che utilizza come base il Deca-de, boot tecnico di alta gamma, abbi-nato a dei richiami vintage, quindi con vera pelle e una finitura “a pallina da golf ”, caratteristica che era il cavallo di battaglia dell’Apollo, scarpone storico di NorthWave. Con questa scarpa sia-mo riusciti a coniugare il top della tec-nologia in stile retrò!

Altra tecnologia interessante è il T-Track, il nuovo sistema di chiusura simile al Boa System, ma molto più ra-pido. Funziona semplicemente tirando una pratica maniglietta, collegata ad un meccanismo tirante attraverso un cavo

Brand CHECK

BOOTS

CONCLUSIONE Espresso shoe 1994

New Technology T-Track Double Decade

in Dinema, tessuto utilizzato nei para-caduti e super resistente.

Per concludere presenterei il Freedom che è uno scarpone dedicato a chi è alle prime armi, comodo grazie all’allaccia-tura rapida e proposto ad un prezzo ab-bordabile per qualsiasi tipo di budget.

qual è il range di Prezzo?La NorthWave è riconosciuta per avere dei prodotti che, confrontati con la con-correnza, arrivano ad essere venduti a circa un 20% in meno. Partiamo da un primo prezzo da 129€ con allacciatura tradizionale, per proseguire con uno modello più tecnico con allacciatura rapida a zona da 159€, fino ad arrivare al Domain, il top di gamma, dedicato al freeride che va all’utente finale a 250€.

Prima di concludere la mia vi-sita e di lasciare Nicola ai suoi affari e all’organizzazione dei suoi viaggi in giro per il globo, mi riesco a far scovare, nei me-andri del magazzino, un paio di vecchie scarpe modello Espresso! Queste mitiche shoes sono state una moda mondiale a metà de-gli anni ’90, non solo tra i rider, e possono essere tranquillamente definite come le progenitrici delle attuali sneakers. Anche in questo

caso il Made In Italy by North-Wave ha fatto storia!

Colori, grafiche moderne e qua-lità! Questo in breve il mio per-sonalissimo claim per descrivere il pianeta NorthWave/Drake per l’inverno 2011/2012 e, se il buon giorno si vede dal mattino, nel prossimo futuro di NorthWave e Drake ne sentiremo parlare pa-recchio!

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Urs Egli trae la sua ispirazione per il suo quotidiano lavoro creativo dalla sua passione per gli action sport. Precedente-mente al suo ingaggio con Oakley, questo appassionato sciatore ha prestato le sue competenze a rinomate compagnie come Vaude e Mammut. Da ex rider di snow-board crede molto nell’importanza della performance e per questo dedica la mag-gior parte del suo tempo alla ricerca di in-novazioni che non facciano solo pensare in grande ma che siano capaci di rendere i sogni realtà.

Ciao urS, PreSentati e raCCon-tami Che CoSa fai eSattamente Per oakley? Ciao, mi chiamo Urs Egli e sono l’EMEA Brand Manager per l’abbigliamento, gli accessori e la parte footwear di Oakley. Questo include 3 attività principali: sviluppo del prodot-to, brand marketing e commerciale. A marzo inizierò la mia nuova posizione negli USA come Category Manager per le categorie Ski/Snowboard e MTB.

ti diverti nel tuo lavoro?Il mio lavoro è la mia passione e mi diver-to tantissimo, spesso senza aspettarmelo.

URS EGLIManager ITW

Testo: Nicolò Balzani

Urs Egli al Colouir Cosmique a Chamonix

Che rider Sei? Scio dall’età di 3 anni. Dai 13 ai 27 anni mi sono dedicato allo snowboard, in particolare ho partecipa-to alle gare di Big Air e Halfpipe, come ad esempio Freestyle.ch. Oggi, scio e pratico snow ma principalmente per me stesso. Amo la neve.

CoSa SignifiCa lavorare Per un Brand imPortante Come oakley? Lavorare in un’azienda come Oakley offre innumerevoli possibilità. Di fatto la concentrazione è obbligatoria per ottenere il meglio. L’aggettivo ‘gran-de’ tuttavia è da considerarsi sempre relativo. Noi siamo forti nell’ottica ma abbiamo ancora grandi potenzialità di crescita nell’abbigliamento, questa è la categoria in cui l’azienda sta investen-do maggiormente in questo momento.

quale è l’aCtion SPort Per eC-Cellenza di oakley e PerChè?Lo sci e lo snowboard. Grazie al background di Oakley e alla natura di questi sport, esiste tantissimo spazio per l’innovazione. Oakley ha inventato una maschera rivoluzionaria nel 1980: la O Frame. La prima vera innovazione per esaltare la performance che sia mai stata

EMEA AFA Brand Manager Oakley

Urs Egli al momento gestisce a livello europeo lo sviluppo del prodotto, il brand marketing e il commerciale per l’ab-bigliamento, gli accessori e la parte footwear di Oakley.

realizzata per questi sport. Per la FW11 abbiamo sviluppato e disegnato insieme a Seth Morrison il Modular System (Si-stema Modulare), che sarà un’altra vin-cente innovazione per il mercato degli sport da neve.

quale è/Sarà il Claimdell’azienda? Il nostro motto potrebbe essere ‘Impa-rare dai migliori’. Come ho detto prima, solitamente le nostre innovazioni sono sempre guidate da atleti e vogliamo es-sere in grado di dar loro sempre qualco-sa in cambio. Il sogno di diventare più grandi ci guida sempre ed è la chiave fondamentale per ogni miglioramento innovativo.

quanto è imPortante la Stagio-ne invernale riSPetto a quella eStiva Per il tuo Brand? In Europa la stagione invernale è più forte al momento. Per il futuro ci aspet-tiamo che la stagione invernale si raffor-zi ulteriormente grazie all’ASP e al focus sullo Snow.

quanto è imPortante il merCato femminile Per un Brand Come oakley? Il mercato femminile rappre-senta già il 25% del nostro business in Europa grazie al Tech Outerwear e que-sto dimostra quanto sia importante per

noi. Siamo migliorati molto rispetto alle passate stagioni ed impazienti di cresce-re sempre di più in questa area.

inveCe il merCato dell’outer-wear quanto è imPortante Per oakley? E’ il mercato più importante grazie al suo potenziale di innovazione.

Per quello Che riguarda le ma-SChere avete una linea dediCa-ta ai voStri Pro? Abbiamo molti più atleti che linee di maschere firmate. Solo gli atleti migliori ottengono una ma-schera personalizzata e sono quelli che sono con Oakley da più tempo come Shaun, Terje e Seth.

quale è il Core BuSineSS di oakley? maSChera, oCChiali da Sole, aBBigliamento? La più gran-de crescita ed il suo potenziale futuro sta sicuramente nel mercato dell’abbi-gliamento. Il nostro posizionamento più rilevante è nel mercato dell’ottica mentre con le maschere siamo cresciuti molto in Europa nelle ultime due passate sta-gioni.

quali Sono i voStri oBiettivi Per il futuro? Vogliamo crescere nell’area EMEA raddoppiando le cifre per la terza stagione di fila e vogliamo continuare a ‘pensare più in grande’.

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MODULAR SySTEMProduct REVIEW

Testo: Nicolò Balzani

Tech Details

by Oakley forSeth Morrison

Seth Morrison è una vera icona dello ski freeride, cono-sciuto per il suo stile esaltante, per la sua infallibile capa-cità di interpretare il terreno e inventarsi sempre nuovi tricks. Grazie alla combinazione di queste doti è diventa-to un ambasciatore del suo sport, aprendo ad un pubblico più ampio la cultura del freeride. Seth è nato in Colorado, è stato protagonista di numerose cover magazine e movie di settore. Powder Magazine, rivista americana dedita allo ski freeride, ha definito Seth “Uno degli sciatori più straordinari del nostro tempo”.

Oakley per festeggiare il 15° anniversa-rio della collaborazione con Seth ha de-ciso di dedicargli una collezione deno-minata “SethMo”, rivoluzionando così il mondo dell’abbigliamento sportivo, così come Seth Morrison ha rivoluzionato il freeride. Combinando diversi strati high-tech, SethMo consente ai riders più esigenti il miglior controllo possibi-le della temperatura corporea e quindi delle prestazioni, indipendentemente dal livello di attività e dalle condizioni climatiche. Dalle rigide temperature dell’Alaska al clima più mite del Laax, i quattro strati di cui sono composti ogni capo della linea, permettono una per-fetta regolazione in base alle condizioni

Realizzato in Gore-Tex® 3-Layer Pro Shell, materiali tecnici che garantiscono una barriera contro il vento ed il freddo più intenso, permettendo la fuoriuscita del sudore attraverso l’evaporazione.

Strato impermeabile esterno per offrire il massimo delle performance rimanen-do sempre asciutti.

Pettorina rimovibile per ottimizzare la facilità d’uso

Pant sostenuto dalle bretelle attraverso un cursore Oakley ed uno speciale bot-tone di fissaggio che garantisce la massi-ma aderenza anche durante i movimenti estremi.

Particolare sagomatura delle ginocchia, permette di mantenere il capo ad una costante temperatura corporea.

Le ghette sono saldate internamente con un materiale di qualità superiore, per dare al pantalone un look estrema-mente essenziale.

Strato di materiale morbido nella zona del viso, fissandolo con un cursore all’interno del cappuccio, che in questo modo può seguire i movimenti del capo e non impedire la visuale delle monta-gne innevate.

Strato interno antineve rimovibile per permettere l’utilizzo anche negli sport di tutti i giorni.

Hardshell con taschino con doppio ac-cesso esterno ed interno.

Lacci interni al cappuccio per eliminare il fastidio dei lacci penzolanti.

Zip centrale Vislon con doppio cursore

GIACCA SETHMO

PANT SETHMO

meteorologiche e al grado di sforzo fi-sico. Durante la salita, gli strati si pos-sono togliere facilmente per evitare il surriscaldamento; una volta in cima si possono indossare di nuovo per affron-tare la discesa a tutta velocità. Costituito da uno strato protettivo all’esterno, un softshell, uno strato termico al centro e uno strato di base a diretto contatto del corpo, questo nuovo abbigliamento offre calore e comfort per qualsiasi tipo di attività, che si tratti di una faticosa arrampicata in cima a una montagna o di un’avventurosa e gelida discesa fuori pista all’ombra. La linea SethMo è com-posta da: Giacca, pantalone, piumino, softshell e pile stretch.

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Ciao Ci raCConti Chi Sei e quello Che fai Per CamPare? Nato e cre-sciuto a Les Deux Alpes, ho iniziato a sciare all’età di 2 anni e all’età di 10 ho iniziato lo snowboard. Dal 1992 al 2001, ho passato la maggior parte del mio tempo in montagna per snowboar-dare seguendo le tappe europee di Cop-pa del Mondo di Half-Pipe e la maggior parte degli eventi europei che si sono svolti in quegli anni. Quelli si che era-no bei tempi, quando le persone anco-ra snowboardavano solo per il gusto di farlo! Ora le cose sono cambiate... ma ancora mi diverto ogni volta che met-to la tavola ai piedi. Dal punto di vista accademico, mi sono laureato in Mar-keting & Sales ad Annecy e successi-vamente ho proseguito la specializza-zione in Inghilterra, concludendo poi i miei studi con l’MBA a Barcellona.

JEREMy DE MAILLARDManager ITW

Testo: Nicolò Balzani | Photo: Courtesy Vans

Subito dopo sono entrato in Adidas Originals presso l’Headquarter mon-diale di Herzogenaurach, in Germa-nia. Nel 2008 invece sono entrato a far parte di VF come Direttore Marke-ting di Vans. Dopo pochi mesi, VF ha creato la fusione Action Sports e da al-lora supervisiono tutte le attività di marketing sia di Vans che di Reef per tutta l’area EMEA. Non potevo chiede-re di meglio, lavorare per due dei brand più affermati nel mondo degli Action Sports e avere alle spalle una struttura come VF che conta un giro d’affari su-periore ai 7 miliardi di $.

ti diverti nel tuo lavoro?Assolutamente si! E’ un onore per me lavorare per marchi cosi di grande suc-cesso ed essere costantemente circon-dato da persone piene di talento. Ogni

Marketing Director EMEA Vans / Reef / Pro-Tec

giorno c’è sempre un motivo per il qua-le vale la pena di lavorare per andare avanti e crescere sempre di più insieme. C’è sempre uno stimolo.

SCuSami l’ignoranza ma da dove deriva il nome vanS off the wall? Qui ritorniamo a metà degli anni ’70 quando, per la prima volta, Stacy Peralta e Tony Alva usa-rono il termine “Off The Wall” (fuori dalle mura) per descrivere al tempo un modo di skateare, superare i limiti e “uscire dal muro” come fece Tony per la prima volta all’ epoca.

Sono Più di vent’anni Che il marChio è SemPre in voga, qua-le è il Segreto del Suo SuCCeS-So Continuo? Bene, anche noi ab-biamo avuto le nostre difficoltà durante

gli anni ’90, ma fortunatamente ne sia-mo usciti più forti che mai. Penso che il successo di Vans derivi in parte dalla scena “core” di cui siamo costantemen-te fiduciosi e in parte dal nostro conti-nuo appoggio alle nostre origini, tavole e bici, che sono da sempre una risorsa di ispirazione per i nostri consumatori in tutto il mondo.

CoSa SignifiCa lavorare Per un Brand imPortante Come vanS? Oltre all’ovvio legame emotivo che ho con Vans, penso che una delle cose più interessanti sia proprio il fatto di essere parte di VF Corporation. Il fatto che Vans faccia parte di VF è la vera ra-gione della grande crescita avuta negli ultimi anni. Il fatto di far parte di una vera e propria Corporation ha fornito a Vans metodo e disciplina per quanto

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Manager ITW

riguarda la parte finanziaria, fornendo allo stesso tempo anche un solido ap-poggio per lo sviluppo ed una crescita sana del brand, mantenendo sempre saldi le proprie emozioni e i propri va-lori.

quale è l’aCtion SPort Per eC-Cellenza di vanS e PerChè?Se ne dovessimo scegliere uno soltan-to, sarebbe sicuramente lo “skateboar-ding”. Da qui tutto ha avuto inizio, dal 1966. Dobbiamo veramente tanto allo skate, alla sua storia, alla cultura e ad ogni skater la’ fuori, che abbia un col-legamento personale o una storia da condividere con Vans.

quanto vanS Si Può definire faShion e quanto inveCe Core?Vans è action sport, musica, arte e streetwear culture. Siamo un marchio multifaccia e rappresentiamo persone di vario genere. È difficile darvi un nu-mero per indicare con esattezza quan-do siamo “core” e quanto siamo moda... ciò che importa invece, è la nostra rela-zione e la nostra risonanza con entram-bi questi mondi.

PerChè uno ShoP dovreBBe

avere i voStri Prodotti?I negozi dovrebbero vendere Vans perchè il marchio ha un grandissimo impatto sul mercato e i consumato-ri richiedono sempre di più i nostri prodotti. Vans è inoltre, un’ ottima aggiunta per l’offerta di un negozio e fornisce un’alternativa rispetto agli altri marchi...fornendo al consumatore una maggior scelta in un ambito specifico.

avete deCiSo di inveStire tan-to in ConteSt, i motivi della SCelta? Perché per Vans il Grassroot Marketing è la strategia fondamentale dalla quale tutto prende forma. Tutto il successo di Vans, fino ad oggi, deriva infatti dal Grassroot Marketing e conti-nua ancora ad essere parte intrinseca del brand. Steve Van Doren, figlio del fon-datore di Vans (Paul Van Doren) è an-cora parte fondamentale dell’azienda e fonte d’ispirazione per tutta la squadra, ha sempre creduto fermamente nel Grassroot Marketing ed è stato il primo ad applicarlo nel nostro settore; per-tanto è naturale per Vans continuare ad investire e sponsorizzare atleti ed eventi al fine di supportare e far cresce-re il mondo Core, e allo stesso tempo contribuire all’evoluzione degli Action

Sports in generale. Vogliamo promuo-vere al meglio gli Action Sports e dar loro la maggior visibilità possibile, al fine di dare un’alternativa allo sport tradizionale per tutti i bambini d’Italia e dell’area EMEA.

il trend di vanS, diCiamo negli ultimi 3/4 anni, Come Si atte-Sta? in aSCeSa? Siamo cresciuti e abbiamo aumentato il nostro impatto su tutti i mercati e per tutte le nostre categorie di prodotti. Questo è mol-to positivo, perchè ci ha permesso di allargarci ad un pubblico molto piu’ vasto, mantenendo sempre il DNA del nostro marchio e i valori dei nostri consumatori core intatti.

in Che direzione Sta lavorando vanS Per il futuro? Continuare a fare quello che stiamo facendo ora, mi-gliorando sempre di più. Inoltre, abbia-mo in atto un solido insieme di strategie e l’immagine del nostro marchio non è mai stato cosi di impatto. Siamo orien-tati alla crescita e non vediamo l’ora di dare sostegno ai nostri rivenditori.

in PerCentuale il merCato ita-liano di vanS verSo Che tiPolo-

gia di Clientela è orientato?Non abbiamo un consumatore tipico per il mercato italiano. Vans è amato da molte persone differenti tra loro, pro-prio per il fatto che i nostri pilastri di action sport, musica, arte e cultura di strada creano un legame emotivo tra un vasto numero di consumatori.

quanto è Più imPortante il merCato eStivo riSPetto a quello invernale? Si potrebbe dire che propendiamo verso un nume-ro più alto durante la stagione estiva ma, in generale, devo dire che il nostro business è ben diversificato e di conse-guenza in grado di estendersi durante tutto l’arco dell’anno.Infatti, siamo molto presenti anche du-rante la stagione invernale con la nostra vasta gamma di abbigliamento tecnico e scarponi da neve, che stanno avendo molto successo in Italia.

quanto ritieni imPortante il merCato femminile? Il mercato “Girls” (femminile) gioca un ruolo fondamentale per Vans. Il nostro as-sortimento Classics sta andando molto bene insieme alla nostra linea di abbi-gliamento e accessori per “Girls”.

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Ciao luCa, SPiegaCi Chi Sei?Luca Albrisi, 29 anni, viaggiatore itine-rante, professione maestro di snowbo-ard e Team Manager.

quale è il tuo ruolo all’in-terno di SPia? All’interno di Spia curo l’organizzazione di alcuni even-ti, come Skipass ed il 105 Freestyle Series 2011, e sono Team Manager per Burn Energy Drink, Salomon

LUCA ALBRISITeam Manager ITW

Luca è un rarissimo esempio di snowboarder che vive questo sport con passione e con un filo di romanticismo d’altri tempi, caratteristiche che lo portano ad essere un purista della tavola e, come ovvia conseguenza, un vero freerider… tra i più forti del panorama nazionale tanto da essere uno dei pochi italiani a partecipare al Freeride World Tour. Forse è proprio per tutti questi requisiti che SpiaGames, l’agenzia per cui lavora, ha affidato a lui la gestione degli atleti tra cui il team Burn italiano.

Snowboard e Salomon FreeSki.

CoSa SignifiCa eSSere team manager? Significa lavorare nell’in-teresse di varie persone, sia nell’interes-se di un’azienda che dei rider, suppor-tandoli e aiutandoli in quella che è la loro passione e il loro lavoro.

Come Si fa a mediare tra le eSi-genze di un rider e quelle di

un’azienda? Fondamentalmente è un lavoro di mediazione, nel senso che devo mettere d’accordo realtà differen-ti come le aziende e gli atleti: ci sono interessi ed esigenze diverse tra le per-sone con cui lavoro, il mio compito è trovare un punto d’incontro tra queste due realtà. Per capire le esigenze di un rider ritengo che sia fondamentale vi-verle, solo chi è dentro nell’ambiente ed è lui stesso rider può farlo appieno. La parte più difficile del mio lavoro credo che sia quella di far comprendere ad un rider le scelte di un’azienda non come un’imposizione ma una scelta sensata di budget.

quindi tu Sei Sia un BuSineSS man Sia un “PaSSion man”? Io mi sento molto più “passion man” però credo di avere la qualità di mettere d’ac-cordo le persone, nell’interesse di tutti.

CoSa non ti PiaCe di quello Che fai? La parte business ovviamente! Mi

Testo: Nicolò Balzani | Photo Courtesy Spia Games

Luca Albrisi in tutta la sua bellezza di rider

piacerebbe poter accontentare i miei rider su tutto e non riuscirci sempre, o come vorrebbero loro, è il sentimento che meno mi soddisfa del mio lavoro.

quali qualità deve avere un ri-der Per eSSere SCelto? Tutti i rider che propongo per i team, devono avere delle caratteristiche che vanno oltre la bravura tecnica, devono vivere lo sport con passio-ne, essere in grado di comunicare questo sentimento, ma soprattutto devono avere spirito di sacrificio ed essere maturi da tutti i punti di vista.

Prendiamo il team di Burn energy drink… CoSa C’è Che “BruCia” in markino grigiS, giorgio CianCaleoni e marCo “BamBi” ConCin? Ti risponderei la passione, ma se devo pensare a singoli aggettivi per ognuno di loro direi che:In Marco Concin “brucia” l’esperienza, in Giorgio “brucia” la costanza di chi è stato una promessa e adesso si sta af-fermando, mentre in Markino Grigis “brucia” il futuro… nel senso che vedo in lui il futuro dello snowboard italia-no per un passaggio epocale verso una nuova generazione di rider e lo Stomp It ne è stata la controprova.

i Progetti del team Burn?Partecipare ai contest più importanti in calendario e dar vita a progetti creativi e stimolanti per fare in modo che, le si-nergie del marchio e dei rider, creino qualche cosa di speciale. Io, i miei rider e Burn ci crediamo!

altri inveStimenti Che tenderà a fare il marChio Burn queSt’an-no? Ci saranno diverse iniziative che vedranno Burn al centro della scena snowboard: per ora posso anticipare che Burn supporterà l’Air&Style di Insbruck a inizio febbraio. Vedremo poi Burn al 105 Freestyle Tour, 6 tappe in collabora-zione con radio 105 a partire da febbraio e poi ancora confermato c’è a Livigno il Burn River Jump 2011 (dal 22 febbraio). A Madonna di Campiglio Burn ha una partnership con la Scuola di Snowboard Zebra e i locali più cool. Mentre a livel-lo europeo Burn ha da poco presentato il suo Team Snowboard – le Burn Units – riders di primissimo livello come Gigi Ruf, Arthur Longo e Stale Sandbach che vanno ad affiancarsi ai riders locali.

CoSa SignifiCa l’entrata di Burn nel mondo dello SnowBoard? CoSa ha Portato e CoSa Porterà?Burn si è impegnato come facilitato-re e con un reale supporto ai riders che ha scelto e ai contest che ha pro-mosso. Burn, come altri marchi extra settore, ha permesso allo sport di svi-lupparsi, farsi conoscere e ritagliarsi lo spazio che merita nel panorama sportivo nazionale ed internazionale.

Professione Team Manager

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Ciao PatriCk raCContaCi la tua eSPerienza in Burton euroPa e quello Che fai? È da tre anni e mezzo che lavoro per Burton, prima nel Dealer Service italiano per due anni e per quasi un anno in quello francese, lavorando molto con i rappresentanti e rivenditori. Da maggio sono entrato nel Marketing come assistente PR a livello Europeo, cioè curo l’immagine del brand nelle pubbliche relazioni con media e riders.

Come Può un italiano lavora-re Per Burton euroPa? Ci vuole passione per il marchio e per lo sport. Sapere le lingue aiuta molto, l’atmosfe-ra all’interno degli uffici di Innsbruck è internazionale, ci sono giovani prove-nienti da tutta Europa e non solo. È da considerare che la scena dello snowbo-ard europeo passa dalla cittadina del ti-rolo, che è la capitale dello snowboard, quindi per integrarsi è necessario co-municare almeno in inglese. Lavorare per Burton significa mettere in conto di dover fare molta gavetta all’interno dell’azienda per aspirare a posizioni di rilievo, l’esempio più evidente è la figura di Jean Xavier Pitois che è partito a la-vorare nel Rider Service e adesso, dopo 12 anni, ha una posizione importante nel marketing europeo. L’azienda, se si dimostra dedizione, gratifica molto i suoi dipendenti… questo è un fattore molto importante!Spesso si crede sia impossibile riuscire a lavorare per Burton, ma il problema é che in Italia non ci fanno credere nei sogni e nelle possibilità, lo dimostra il fatto che per mesi sul nostro sito era presente una richiesta di assunzione italiana per un impiego qui ad Inn-sbruck e nessuno ha mai risposto…

CoSa ComPorta lavorare Per Burton? Un grande impegno, in fondo lavori per un colosso dello snowboard e devi dimostrare di essere all’altezza. È anche divertente, nel senso che esiste un rapporto verticale all’in-terno dell’azienda quindi hai a che fare

UN ITALIANO A INNSBRUCKManager ITW

Patrick Allegritti, trenta-duenne romano con una grandissima passione per lo snowboard, è uno dei cin-que italiani che lavorano per Burton Europa ad Inn-sbruck. Patrick ci racconta cosa significa lavorare per Burton e come sta vivendo questa esperienza, scopria-mo così che lavorare per il colosso americano non è poi così impossibile!

in maniera cordiale e spontanea con tutti, capi compresi. Capita spesso che personaggi di una certa importanza or-ganizzino cene di libera partecipazione per i dipendenti. Gli uffici sono aperti e la comunicazione tra i vari settori è semplice e senza formalità. Non esiste un codice di abbigliamento e si posso-no portare i cani in ufficio!

Bello! ma Come è PoSSiBile, ti laSCiano Portare il Cane? Jack Burton ha deciso così, perché lui por-ta il suo cane ogni volta che lavora. Ad oggi ci sono sei cani negli uffici ad Inn-sbruck. Il mio, ad esempio, resta con me accanto la scrivania, ma sarebbe libero di girare nel dipartimento. Credo sia un ottimo modo per fare ambientare le persone nel posto di lavoro. Direi che lavorando in Burton hai come la sen-sazione di essere “accolto”… una sensa-zione di appartenenza che ti fa passare bene le 8/9 ore che stai in ufficio.

forSe queSto è il Segreto del SuCCeSSo dell’azienda? Credo proprio di si, dare tutta questa atten-zione ai dipendenti e farli sentire a casa è fondamentale. Con questo metodo di lavoro qualunque fatica è facilmente su-

perabile ed è garanzia di maggiore resa. la tua giornata tiPo? Il dipen-dente Burton generalmente non ha un orario fisso, si gestisce il lavoro e le pause, ovviamente rispettando tutti gli impegni. L’importante è avere la consa-pevolezza di quello che hai da fare du-rante la giornata, poi il modo con cui viene fatto il lavoro è a discrezione di ognuno. Hai molta libertà d’iniziativa! Io in genere entro verso le 08:30 e verso le 17:00 sono fuori ufficio. Ma capita anche di fare le 20:00, nei periodi clou.

rieSCi a rideare? Si, almeno tutti i week end e spesso incontro miei colle-ghi in giro per i resorts, è molto diver-tente!

quanti italiani lavorano ad innSBruCk Per Burton? In cinque! Due ragazze per il Dealer Service, Mattia Vicentini (andate a vedervi la sua “car-tella” nella pagina di apertura su Fifth Season per capire il soggetto) che si oc-cupa di contabilità e poi la mia fidanzata!

Sei riuSCito a fare aSSumere la tua fidanzata? A dire la verità in Burton, quando hanno saputo che la

Testo: Nicolò Balzani | Photo: Denis Piccolo

Patrick durante Skipass Modena

mia fidanzata si era appena laureata, mi hanno chiesto se sarebbe stata interes-sata a venire a vivere in Austria per la-vorare con loro. Questo fa capire come l’azienda cerchi sempre di fare sentire a suo agio un dipendente.

ti manCa l’italia? Alcune cose mi mancano, però devo ammettere che vi-vere in Austria è molto più facile che in Italia, quindi le cose che non vanno sono veramente poche rispetto a quelle che vanno bene. Le possibilità che ti of-frono qui sono impensabili in Italia, ma non solo a livello di azienda Burton, in tutta l’Austria. L’assunzione viene pro-posta da subito con un contratto a tem-po indeterminato (la formula più usata in Austria), puoi realizzarti e concreta-mente mettere in pratica i tuoi proget-ti in libertà. Prerogativa di un’azienda come Burton non è il mero sfruttamen-to dei dipendenti ma la loro realizzazio-ne all’interno dell’ambiente di lavoro.

La chiacchierata con Patrick è stata mol-to più lunga di questa breve intervista, ma quello che abbiamo potuto recepire è il suo amore per quello che fa e che lavo-rare per Burton Europa è un fantastico sogno… realizzabile!

Professione Team Manager

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Willy nel suo ufficio della Pila S.P.A.

Ciao willy, allora CoSa ti han-no meSSo a fare alla Pila S.P.a?Sono diventato direttore commerciale e Marketing Manager. Diciamo che mi occupo della parte commerciale legata ai contratti, con i tour operator, con ri-viste e media, ma anche di creare con-venzioni tra i vari enti che formano il nostro consorzio, gli alberghi, la socie-tà degli impianti e la scuola di sci, tutte le componenti essenziali di una vacan-za. Inoltre seguo la parte degli eventi e della promozione che è quella che mi appassiona di più.

DAVIDE VILLERMOZManager ITW

Un rider alla guida del marketing di una delle società impianti più importanti d’Italia, la Pila s.p.a! Davide Villermoz a.k.a.Willy, inventore del Camp Zenta, snow-boarder dall’88, direttore di scuola di sci e ora, superati gli anta, Marketing Manager con la missione di portare tutta la sua esperienza di “uomo di sport” per far crescere una stazione sempre più orientata verso il freestyle.

ma Chi è davide villermoz? Come ha fatto un rider Come te a raggiungere un ruolo CoSì imPortante? Me lo chiedo anche io! La fiducia che mi hanno dimostrato mi ha lasciato imbarazzato. Il mio scopo è quello di portare il mio vissuto lavo-rativo all’interno della Pila s.p.a.. Sono sempre stato all’interno dell’ambiente collegato alla neve, prima come atleta della nazionale di sci poi come snowbo-arder, sport che pratico dal lontano 88’. Grazie alla mia esperienza di direttore della scuola di sci di Pila (170 maestri da coordinare non sono pochi!) e dello

snowboard camp Zenta, credo di aver imparato tanto sia a livello organizzati-vo che di rapporti. La mia convinzione è che, all’interno della Pila S.p.a, si può/deve fare parecchio e non bisogna ri-manere alla finestra aspettando che le cose accadano, quindi cercherò di in-novare e scoprire nuove strade per farla crescere.

tu Sei fondatore del CamP zen-ta, quanto è Stato imPortante queSta eSPerienza? Sono molto legato ai camp che, in fondo, non sono altro che un pacchetto vacanze offerta ad un cliente! Attraverso questo lavo-ro ho imparato a capire quali sono le esigenze di chi vive la vacanza e quali sono le sue tendenze. Il lavoro di orga-nizzazione di un camp non è finalizzato all’insegnamento ma a fare passare una settimana al top, dalla location alla scelta degli insegnanti. La Pila S.p.a ha i mezzi per poter portare in grande queste mie esperienze, non pretendo di sconvolge-re tutto, ma se sono qui è per mettere in pratica il mio know-how. La scelta della dirigenza è sempre stata quella di assu-mere gente che arriva dal pianeta neve come lo testimonia la presenza di Mau-ro Cornaz, ex allenatore e sciatore della nazionale, come direttore delle piste.

Come intendi Promuovere la loCalità queSto inverno?Stiamo valutando ma a seconda dei settori vedremo cosa poter fare, ad oggi non abbiamo ancora stabilito nulla di particolare anche se idee ce ne sono. Per quello che riguarda il pianeta snowboard stiamo valutando con i ge-stori dell’Areaeffe su cosa e come ope-rare, ma siamo consci che il tipo di co-municazione che si trasmetterà dovrà essere differente rispetto a quella dello sci tradizionale. Per esempio, adesso stiamo facendo un sito completamente freestyle che ci legherà, non solo allo snowpark, ma anche ad un discorso estivo collegato alle downhill, visto il successo che questa disciplina sta ri-scuotendo.

quanto è imPortante Per la Pila S.P.a lo SnowPark? Fondamentale! Quando, anni fa, con la creazione dell’AreaEffe abbiamo de-ciso di dedicare una zona prettamente al freesatyle “sacrificando” una pista importante è stata una sfida. Non è stato facile far capire agli operatori e ai maestri di sci tradizionali il perchè di questa scelta, ma a distanza di tem-po si è dimostrata la scelta vincente. Il nostro snowpark non è il migliore che c’è in Italia ma si sta lavorando per renderlo tale. Negli ultimi anni, piano piano ci avviciniamo, come numeri, come feste ed eventi a località come Livigno e Campiglio che hanno fat-to dello snowpark il fiore all’occhiello della località. Trovo importante sotto-

Testo e Photo: Nicolò Balzan

lineare che la crescita dell’Areaeffe è si-curamente dovuta al gruppo che lo sta gestendo, Alessio Bazzana e Ivo Letey.

indiCativamente l’utenza fre-etyler Che va al Park quanto è imPortante a livello di numeri?Non abbiamo dati ancora, ma non ci piace catalogare e dividere l’utenza tra chi è dentro e chi è fuori dal park. Cre-diamo che sia difficile stabilire e defini-re il numero esatto di chi arriva a Pila per entrare nell’Areaeffe, non tutti gli snowboarder vanno al park e, vicever-sa, ci sono sciatori “normali” che entra-no al park. Il numero è, senza dubbio, in crescente aumento per tre motivi: Il primo che il park è costruito bene e sempre meglio anno dopo anno, il se-condo è dovuto al passaggio di sciatori diventati free skiers e il terzo è dovuto all’aumento dei party e gli eventi all’in-terno del park. Questo ultimo punto è veramente significativo, ogni volta che si organizza un evento sempre più rider ed affezionati si avvicinano al park, che è diventato un luogo di ritrovo. Duran-te questi eventi c’è un fortissimo incre-mento di visite al park e gli snowboar-der hanno raggiunto il 50% dell’utenza giornaliera.

la valle d’aoSta è una regione Prettamente alPina ma, ogget-tivamente, PoCo aPerta agli SPort freeStyle, BaSta vedere quanti PoChi SnowPark Ci Sono riSPetto alle altre regioni alPine italiane, quali Sono le motivazioni dal tuo Punto di viSta? In Valle d’Aosta i numeri ci sono e viviamo in un’isola felice e, fino a poche stagioni fa, tutto sommato an-dava bene così. Solo ultimamente ci si è resi conto dell’importanza di altre fonti attrattive e lo snowpark è una di queste, solo di recente si è spostata l’attenzione verso il cambiamento e non credo che sia troppo tardi. Forse è stato merito di questo cambiamento del perché mi hanno affidato questa poltrona, posso dire con fermezza, che Pila oggi c’è ed ha tutte le carte in regola e chi parte pri-ma meglio si colloca! È vero le stazioni valdostane sono in ritardo, ma è anche difficile individuare un personaggio che abbia le capacità di gestione di uno snowpark e che si prenda la briga, con i suoi oneri e onori, di mandare avanti il progetto. Ritengo che molte stazioni abbiano scelto di non fare un park solo per il fatto di non farlo male, farlo tan-to per fare non serve a nulla. È giusto averlo ma è giusto averlo con tutti i cri-smi e le caratteristiche giuste.

Progetti PartiColari Per Pila?Stiamo lavorando per portare un evento di freestyle a Pila! Adesso stiamo costruendo una linea di salti grandi apposta per questo e per de-gli shooting fotografici con pro rider.

Pila Manager

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Ciao SPiller, raCContaCi CoSa fai nella vita? Come tutti lavoro per vivere….. ma ho una gran fortuna di fare un lavoro che mi piace e mi di-verte, stare a contatto con le persone, il rappresentante sul settore sportivo in particolare le 2 mie passioni più grandi Snowboard e Ciclismo.

CoSa SignifiCa eSSere un agen-te di zona Per te? Cercare al massi-mo di essere la miglior interfaccia pos-sibile delle aziende che rappresento, con la massima coerenza e serietà possible.

inveCe CoSa SignifiCa eSSere un agente di zona Per nitro Snow-

DANIELE SPILLERSales Agent ITW

A loro tocca vendere il prodotto direttamente ai negozi, a loro tocca il lavoro sporco quello nascosto, viaggiare e girare, trattare il prezzo, risolvere i problemi di vendita, insomma discutere per accontentare tutti, la ditta per cui lavorano e il negoziante. Ecco cosa significa essere “agente di zona”. Ad aprire questa rubrica abbiamo scelto Daniele Spiller! Spiller, lavora come agente per Nitro Distribution Italia per i marchi Nitro, Giro e Adio per la zone del Triveneto ed Emilia Romagna. Max Gionco (Responsabile marketing per Nitro Distribution Italia) suo grande amico, ce lo presenta: “Daniele Spiller è molto più di un collega è un amico. Presentare un amico in poche righe non è mai facile: bisogna scegliere cosa dire. Io di Spiller (il nome “Daniele” rimane spesso usato solo sulla carta d’identità) scelgo di nominare la sua “umanità”, la sua capacità di capire le situazioni emozionali degli altri, il suo rispetto ed il suo affetto sincero per gli amici, il suo amore solido e profondo per la famiglia. Su queste basi Spiller parte e crea dei contatti umani e lavorativi, perchè questo è Spiller: onesto e disponibile, mi verrebbe da dire scegliendo due aggettivi. Grazie Spiller (questo è da parte mia).”

BoardS e i Suoi marChi? Per Nitro in particolare e una storia d’amore che dura da tanti anni, cominciata nel 97-98 quando facevo il buyer per un negozio dove ho lavorato 13 anni, può sembra-re una sviolinata ma essere nella family Nitro e come se l’azienda fosse mia…. ti ascoltano e ti considerano, questo ti fa avere una carica in più nel lavoro.

raCContaCi Come Sei arrivato a fare queSto lavoro? Sono arriva-to a far questo lavoro dopo una battuta fatta davanti a un caffè con il mio attua-le Amico e socio Danilo Puddu agente Nitro , la proposta è arrivata dopo una settimana circa. Il primo colloquio con

il responsabile Nitro, Edoardo Sgarbos-sa, è stato fatto in una location che non dimenticherò mai: fuori da un casello autostradale seduti su un aiuola… e lì è cominciato il mio vagare per il Trivene-to ed Emilia Romagna.

CoSa ti PiaCe, in CoSa ti grati-fiCa e Stimola? Mi piace parlare con la gente, viaggiare, mi piace met-tere del mio per far sempre meglio, mi piace vedere che quando incontro o vado trovare i negozianti sono sempre ben accetto “almeno mi sembra”. Mi gasa tantissimo cercare di trasmettere al cliente la mia esperienza sul campo, frutto di innumerevoli test, semplici

Daniele Spiller in tenuta rider

Testo: Nicolò Balzani | Photo: Courtesy Nitro

chiacchierate e pareri con atleti nei di-versi campi in cui lavoro, ma soprattut-to aver sempre la testa in movimento e guardare sempre avanti.CoSa non ti PiaCe del tuo lavo-ro, una CoSa Che ProPrio non SoPPorti? Banale forse ma non sop-porto le falsità e la poca coerenza con il lavoro altrui.

CoSa SignifiCa eSSere un “Buon venditore”? Essere presente il più possibile anche se solo per bere un caf-fè, conoscere il più possibile i prodotti che si vendono ma soprattutto la serie-tà e la parola data.

Che requiSiti BiSogna aver Per fare il tuo lavoro, a livello PerSonale e di lavoro? “Occhi azzurri, biondo, alto, simpatico e bello”, scherzi a parte i requisiti per far bene il nostro lavoro cambiano da persona a persona, di certo io non posso pre-dicarli e tanto meno consigliarli, posso dire solo tanta serietà e professionalità.

Come è andata, Per la tua zona, la vendita dei Prodot-ti invernali 2010/2011? Se Puoi dirCi anChe la PerCentuale di inCremento/deCremento del tuo giro d’affari riSPetto alle Stagioni PaSSate? Con la massima sincerità posso dire che per tutti i marchi che io tra tto con Ni-tro Distribution ho avuto una buona crescita, dare percentuali non mi pia-ce posso dire di essere contento. Ci sono zone difficili da seguire, altre che vanno meglio, tanto è vero che dalla passata stagione ho cercato e trovato una persona che mi affianca comple-tamente per la zona Emilia Romagna: Andrea Zerbini.

Per il merCato eStivo ti oCCuPi di Bike, Come Sta andando? Per il mercato estivo seguo un marchio di bike Ridley, la mia seconda passione è il ciclismo, azienda Belga specializzata su bici da competizione. Ho comincia-to a rappresentarla 5 anni fa con una crescita continua e costante fino ad ar-rivare in un anno di “crisi” a togliermi delle grosse soddisfazioni.

Chi Sono i tuoi amiCi nel mondo degli aCtion SPort e quale è il Segreto Per non avere nemiCi? Amici sono pochi e di certo i veri sono fuori dal lavoro, vado d’accordo con più o meno tutti l’importante rispet-tarsi sempre, se poi ho dei nemici pace all’anima loro.

Progetti futuri? Nell’immediato, minimo un’ora e mezzadi bici tempo permettendo! Progetti per il futuro continuare a fare quello che sto facen-do cercando di migliorare se possibile il mio lavoro e la mia professionalità.

Area forSales Agents

Pila Manager

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raCContaCi la Storia tua e del tuo negozio! È iniziato tutto quando ho messo la tavola ai piedi e ho capito che questo sport sarebbe stato la mia vita, da lì a poco sono andato a lavorare in un negozio, qui di Rovere-to, dove mi sono occupato del settore snowboard. Dopo pochi anni la gestio-ne è stata venduta ad una grossa catena ed io ho deciso di mettermi in proprio, aprendo il mio primo negozio nella zona industriale della città, era vera-mente piccolissimo e come magazzino utilizzavo un pulmino parcheggiato fuori dal negozio. Per avviare l’attività, insieme a mia moglie, abbiamo aperto un mutuo bello corposo e per ripagarlo facevo il doppio lavoro di negoziante e agente K2. In un attimo di pazzia, negli anni successivi, avevo deciso di inve-stire parte del prestito per finanziare il park al Monte Bondone… un gesto istintivo, per alcuni illogico, ma che è stato ricompensato, con l’andar del tempo, visto che la mia clientela vive e nasce in quel park! Nonostante questo gesto, non siamo andati in banca rotta anzi, il negozio ha continuato a pro-cedere bene così ci siamo ingranditi aprendo il punto vendita di Trento, con il mio socio Alessandro, e ci siamo spo-stati nella sede attuale nel centro di Ro-vereto. Il nuovo negozio ha significato una nuova sfida, ripartire da zero, dal

FABIO DEGASPERIShop CHECK

Una passione, un lavoro, un amore quasi viscerale per il suo shop che ha portato Fabio Degasperi a fare del mar-chio 100-One un brand di negozi in franchising. A Rove-reto è nato il sogno di Fabio e, proprio da lì, siamo partiti per farci raccontare come un sogno è potuto diventare una realtà concreta e redditizia.

rischio sono/siamo usciti ancora più forti, siamo cresciuti come business e come persone. Il resto è storia d’oggi.

dove naSCe il nome 100-one?Ci vuole tanta fantasia, le cose migliori arrivano con poco e quando meno te l’aspetti. Ero a casa di amici e in dialetto dalle nostre parti si dice: “Ci vorrebbe una centa”… per campare meglio e per andare avanti. Da lì il termine “centa”, riferito alle lire di allora, è diventato centone, poi parlando con Gigi Keller ci è venuto in mente di fare un questo gioco di parole e voilà il nome. Il claim “Do you know 100-One?” è nato per il semplice fatto che nessuno sapeva cosa fosse questo fantomatico 100-One e per stimolare la curiosità ecco questa frase aggiuntiva.

quale Credi Che Sia il Segreto dei tuoi negozi? I negozi 100-One non sono solo degli shop dove compra-re e basta, sono un luogo di ritrovo e di aggregazione dove potersi incontrare. I rider vengono qui, finito di studiare o di lavorare, per chiacchierare discute-re di snowboard, guardando un video o una rivista. Credo sia stato questo il segreto, e la passione è il collante per qualsiasi successo. Il negozio 100-One è stato concepi-to per promuovere lo snowboard alla

base, per diffonderlo sul territorio e credo che il negozio e lo snowboard siano cresciuti a livello locale in com-pleta simbiosi. Noi cerchiamo di pro-muovere lo snowboard con attrezzature per tutte le tasche, capiamo benissimo i problemi di chi compra perché li ab-biamo vissuti e li viviamo in prima per-sona, da noi puoi trovare materiale a basso costo come per il pro rider.

PaSSione e BuSineSS inSieme?Devo ammettere che i conti a fine mese bisogna pur sempre farli e per fortuna ho trovato persone che mi hanno aiu-tato a mediare tra l’aspetto economico e quello emozionale. Credo che da tutti questi debiti e da tutte queste fatiche abbia imparato molto, come il rispetto per i soldi. I miei, credo di poterli de-finire, investimenti commerciali fatti con passione!

oggi il marChio 100-one è diventato una Catena di negozi in franChiSing?

Testo e Photo: Nicolò Balzani

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Shop CHECK

Team 100-One Rovereto

Si, le cose sono andate oltre le nostre più rosee aspettative e abbiamo deciso di fare del nome 100-One un marchio. Oggi abbiamo negozi in franchising come quelli di Udine e di Bolzano (aperto da poco) che hanno il pregio di andare a coprire zone delle città non abbastanza coperte.

quante tavole rieSCi a far gi-rare all’anno? Questa è una do-manda molto difficile e non amo rac-contare il mio giro commerciale, penso di avere il 90% dei brand di snowboard, pochissimi sono stati esclusi. Quando inserisco un marchio è perché so che può avere successo ed un buon margi-ne di crescita. Se proprio devo parlare di numeri, qui a Rovereto, vendiamo un centinaio di tavole all’anno.

il freeSki quanta imPortanza ha? Il freeski sta andando molto bene! Non facciamo numeri vertiginosi, non sono paragonabili a quello dello snow, ma quest’anno prevediamo un aumento del 50% delle vendite. L’età media del nostro cliente skier è dai 32 ai 45 anni, comprano sci da freeride larghi e per la maggior parte proven-gono dallo snowboard, rappresentano quella fetta di gente che non ama an-dare in park e si è ravvicinata allo ski.

Abbiamo anche il ragazzino di 15/18 anni, stufo dello sci agonistico, che vuole provare qualche cosa di diver-so. Devo ammettere che manca l’età di mezzo tra queste due categorie di vendita. A mia opinione, molti board shop dovrebbero iniziare ad integrare nelle proprie vendite anche questa di-sciplina, soprattutto nelle grandi città!

da un Paio di anni hai Creato un tuo Brand di tavole PerChé?Promuovere lo sport, questa è la pa-rola d’ordine e, come ti dicevo prima, vogliamo dare una mano a tutti i rider. Ci sono molti brand che spremono i propri atleti per poi abbandonarli favo-rendone uno più giovane. Io non sono capace a fare così, sono una persona che si affeziona, ci tiene ai propri colla-boratori e, siccome non tutte le aziende potevano fornirmi materiale, per sod-disfarli ho creato un mio personalissi-mo brand di tavole. Il costo è molto più contenuto, mi permette di accontenta-re tutti indistintamente, poi la qualità è ottima e tutti i rider sono soddisfatti del prodotto. Oltre alle tavole noi abbiamo anche un nostro brand di skate, una linea di intimo e miriadi di gadget firmati 100-One, questo merchandising fa girare il nome e ci fa pubblicità.

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gaBriele CoPPola Chi è e CoSa fa nella vita? Sono un surfista prima di tutto e quindi un amante di tutto ciò che è action sport, ecco per-ché ho messo in piedi FOB. Nel mio piccolo adoro le sfide.Trentasei anni vissuti pericolosamen-te ma con grandi soddisfazioni ed una favolosa famiglia.

il Claim di freonBoard di queSt’anno? FOB è Alternative Distribution! Probabilmente suonerà malissimo e credo che sia anche non corretto in inglese, ma è quello che siamo, se cercate qualcosa di vera-mente alternativo e soprattutto origi-nale noi lo abbiamo!

Come è organizzata l’azienda?Stiamo riorganizzando totalmente la struttura. Con agenti nelle aree più stra-tegiche per il tecnico e showrooms per quanto attiene streetwear e accessori.

freeonBoard diStriBuiSCe marChi medio/PiCColi legati agli aCtion SPort e alla Cul-tura giovanile, i motivi di que-Sta SCelta? FOB è nata con un’idea ben chiara, offrire prodotti diversi dal-la massa, cercando di unire passione e motivazione alle rispettive compe-tenze professionali. Per inciso i mar-chi sono come i figli: all’inizio sono piccoli poi li fai crescere, dai loro da mangiare, li fai fare sport, aria pulita e ti ritrovi con dei granatieri in casa.

GABRIELE COPPOLAManager ITW

Entusiasta! Questo è l’aggettivo che credo meglio descriva Gabriele Coppola! L’entusiasmo è sicuramente stato anche la benzina che l’ha portato a fondare FreeOnBoard, af-frontando il difficile mercato italiano con brands assoluta-mente sconosciuti conducendoli, nel giro di pochi anni ad avere una folta schiera di accaniti fans. Dallo scorso inver-no si è assicurato Signal Snowboards ed è già un successo…

il numero di negozi italiani Che diStriBuiSCono i Prodotti fre-eonBoard? in quale zona d’ita-lia Sono meglio diStriBuiti?La zona principale è la Lombardia, pa-radossale per un’azienda che ha la sua sede in Sardegna, ma copriamo tutto il territorio nazionale. Il numero dei negozi è stato volutamente selezionato durante la stagione, infatti ci interessa la qualità dei clienti non la quantità. Lavoriamo con clienti fidati che credo-no in FOB e nei nostri marchi.

immagina di eSSere un nego-ziante CoSa PretendereSti da un diStriButore Per Poter iniziare una CollaBorazione?

Mi ritengo fortunato perché sono sta-to anche negoziante, in concomitanza con il mio attuale lavoro, questo mi ha insegnato che da un distributore “non si deve pretendere” ma ci si deve fare spiegare il prodotto sotto tutti i punti di vista. E’ importante creare un rap-porto sincero, fatto di comunicazione costante e supporto reciproco. L’affare lo si deve fare sempre in due!

CoSa dovreBBe fare un negoziante Per Poter fideliz-zare la ProPria Clientela? Le abitudini al consumo stanno parzial-mente cambiando, oggi tutti comprano, o provano a comprare, su internet per-ché pensano di risparmiare. Per fideliz-zare la clientela sarebbe importante, da

parte dei negozianti, investire nel mar-keting locale promuovendo l’immagine dei loro shops e consigliando al meglio, così da diventare un punto di riferimen-to locale. Oggi i negozi hanno tutti gli stessi prodotti e la gente ne sceglie uno piuttosto che un altro solo nella speranza di trovare differenze di prezzo, invece la scelta dovrebbe essere indirizzata a se-conda delle capacità/professionalità del personale addetto alla vendita e sul fatto di trovare il prodotto che desidera. Oltre il confine italiano i negozi sono spesso uno accanto all’altro ed hanno gli stessi marchi, non essendoci esclusività terri-toriale l’offerta è più agevole per l’utente e la competizione tra negozi è più corretta.

avete un marChio di tavole Come Signal e Come Suo Pro-moter un rider di Primo Pia-no, Stefano “munni” munari, quanta imPortanza ha Per voi Signal e quanta ne avrà anCo-ra in futuro? Signal è una ventata d’aria fresca! Dopo anni abbiamo tro-vato un partner eccezionale, non solo in termini di prodotto ma proprio a livello personale. Non siamo stressati da richieste di budget da incremen-tare ogni stagione, abbiamo il massi-mo supporto e, soprattutto, vediamo concretamente che i nostri feedback vengono applicati ai prodotti. Signal è e sarà il nostro unico marchio di tec-nico da snow fino a quando ci saranno queste caratteristiche. Munni per noi è l’investimento più importante mai fatto su un rider, lo abbiamo cercato, voluto e corteggiato. E’ senza ombra di dubbio uno dei più forti rider in cir-colazione ma soprattutto è un ragaz-zo educato, ben voluto, rispettato da tutti, con stile e competenza tecnica.

freeonBoard inveSte molto Su internet quali Sono i motivi di queSta SCelta? Molto semplici, internet è più immediato della carta

Testo: Nicolò Balzani | Photo: Courtesy FOB

Gabriele con Matt Hammer

Gabriele con Jake Olson Elm e Chris Dufficy

stampata, più economico e consente di colpire più soggetti contempora-neamente in tempo reale. Abbiamo la fortuna di avere dei marchi che produ-cono materiale in quantità industria-le ed è un privilegio poter informare l’utenza finale su quello che queste realtà combinano in giro per il mon-do. Al tempo stesso i social network ci consentono di ricevere feedback continui sui prodotti, sulle news e contribuiscono a “tastare il polso” alla situazione.

Che diffiColtà avete riSCon-trato dovute alla CriSi eCo-nomiCa? L’esplosione della crisi era di per se già ampiamente preannun-ciata e quest’anno c’è stata un’ulteriore recrudescenza! Da un punto di vista commerciale negli ultimi anni siamo sempre cresciuti, ma l’ultimo anno ha segnato la differenza in termini di serietà degli interlocutori. Sarei un ipocrita se dicessi che siamo tutti contenti e che le cose vanno bene, ma ho apprezzato molto la franchezza di determinati clienti che, trovandosi in difficoltà, ci hanno avvisato per tem-po e si sono realmente impegnati a rientrare coi pagamenti; altri invece spariscono o accampano scuse banali. Personalmente premio chi mi rispetta non chi mi prende in giro.

CoSa ti PiaCe e CoSa meno del tuo lavoro? Tutto, altrimenti farei altro! Il bello di questo mestiere è che non ti annoi mai… se ti accorgi di an-noiarti è perché sei troppo vecchio per questo business.Non voglio arrivare a 60 anni ed aver a che fare con pischelli… non sarei credibile. Per questo mi sono dato una “data di scadenza”.

finiSCi l’interviSta Con un tuo PerSonale aforiSma!Ciò che non mi distrugge mi rafforza.

General Manager FreeOnBoard

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