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Commissione Regionale per il Coordinamento della Progettazione Sociale Pagina 1 CSV FORLI’-CESENA BANDO COPROGETTAZIONE PER TAVOLI TEMATICI 2013 TITOLO PROGETTO: SOSTEGNO ALLE PERSONE NON AUTOSUFFICIENTI Ambito tematico sviluppato ( ) 1 Sostegno alle famiglie fragili (X) 2 Sostegno alle persone non autosufficienti 1. La rete degli attori coinvolti a) Promotori (i promotori del progetto possono essere solo Odv) NOME ODV REFERENTE e RUOLO RIFERIMENTI A.Ce.A. (Ass. Cerebrolesioni Acquisite) Romana Moretti – volontaria 0547/324386 – 338/7875350 [email protected] A.D.D.A. (Ass. Difesa Diritti Audiolesi) Barbara Righi - presidente [email protected] 345/1264406 A.I.L. Forlì-Cesena Elena Giberti - coordinatrice [email protected]; 331/3280989 A.I.S.M. Provinciale FC Enzo Lazzaro – coordinatore Giorgio Morigi - Volontario [email protected] – 349/6457839 338/9798859 A.N.F.F.A.S. Cesena Giorgio Manuzzi - Presidente 0547/301706 A.N.F.F.A.S. Forlì Marilena Barzanti Responsabile servizi 0543/27206; 366/6194004 A.V.E.A.C. Isa Maroni - Volontaria 0547/300188 ACISTOM (Ass. Cesenate Incontinenti e Stomizzati) Laura Briganti - psicologa [email protected] A.G.I.F. (Ass. Giovani Immigrati a Forlì) Ndiaye Maimouna - presidente 327/2275645 – [email protected] AMICI Cesena (Ass. malattie Infiammatorie Croniche dell’Intestino) Carlo Nazzano -presidente [email protected] Amici Di Casa Insieme Stefano Montalti - presidente [email protected] 320/6967089 Amici di Gigi Stefano Noziglia vicepresidente 339 1760758

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Commissione Regionale per il Coordinamento della Progettazione Sociale Pagina 1

CSV FORLI’-CESENA

BANDO COPROGETTAZIONE PER TAVOLI TEMATICI 2013

TITOLO PROGETTO: SOSTEGNO ALLE PERSONE NON AUTOSUFFICIENTI

Ambito tematico sviluppato ( ) 1 Sostegno alle famiglie fragili

(X) 2 Sostegno alle persone non autosufficienti

1. La rete degli attori coinvolti

a) Promotori (i promotori del progetto possono essere solo Odv)

NOME ODV REFERENTE e RUOLO RIFERIMENTI

A.Ce.A. (Ass. Cerebrolesioni Acquisite)

Romana Moretti – volontaria 0547/324386 – 338/7875350 [email protected]

A.D.D.A. (Ass. Difesa Diritti Audiolesi)

Barbara Righi - presidente [email protected] 345/1264406

A.I.L. Forlì-Cesena Elena Giberti - coordinatrice [email protected]; 331/3280989

A.I.S.M. Provinciale FC Enzo Lazzaro – coordinatore Giorgio Morigi - Volontario

[email protected] – 349/6457839 338/9798859

A.N.F.F.A.S. Cesena Giorgio Manuzzi - Presidente 0547/301706

A.N.F.F.A.S. Forlì Marilena Barzanti Responsabile servizi

0543/27206; 366/6194004

A.V.E.A.C. Isa Maroni - Volontaria 0547/300188

ACISTOM (Ass. Cesenate Incontinenti e Stomizzati)

Laura Briganti - psicologa [email protected]

A.G.I.F. (Ass. Giovani Immigrati a Forlì)

Ndiaye Maimouna - presidente 327/2275645 – [email protected]

AMICI Cesena (Ass. malattie Infiammatorie Croniche dell’Intestino)

Carlo Nazzano -presidente [email protected]

Amici Di Casa Insieme Stefano Montalti - presidente [email protected] 320/6967089

Amici di Gigi Stefano Noziglia vicepresidente

339 1760758

Commissione Regionale per il Coordinamento della Progettazione Sociale Pagina 2

Ass. Luigi Novarese Giacomo Pierozzi - presidente [email protected] 328/2642027

Ass. Parkinson La foglia e il Bastone

Lidiano Foschi - presidente 335/6601806

Ass. San Vincenzo- sezione parrocchiale di San Giovanni Evangelista

Cicognani Enzo - referente 347/2720463

Associazione “Paolo Babini” Nicola Proscia - coordinatore [email protected]

Associazione Sintonia Stella Segatori – coordinatrice Martina Schiavo - coordinatrice

[email protected]; 331/1336502 [email protected]

C.V.S.(Centro Volontari Sofferenza) Cesena

Francesca Iotti - volontaria 338/1604949

Caima Elisa Turci -psicologa 0547/646583; 328/6364253

Cesena in blu onlus Teodoro Magno – volontario [email protected]

DaZeroaCento Monica Bazzocchi collaboratrice

0547/21592 [email protected]

GRD (genitori ragazzi down) Cesena

Giuseppina Sacchetti presidente

[email protected]

Il Disegno Sandra Pavolucci - consigliere [email protected] 339/3159773

La Rete Magica onlus, Amici per l'Alzheimer e il Parkinson - Forlì

Eugenia Danti – Presidente Senzani Pezzi Maris -Vice Presidente e Tesoriere

320/4553980; [email protected] [email protected] 0543/797205 [email protected]

Parole in Libertà Gianluigi Tisi – Presidente Annalisa Tartagni - consulente

393/0792808 349/3136117

Pigi Elena Annuiti - coordinatrice [email protected]

Solindi Crispo Raffaele - presidente [email protected] ; 328/8718037

U.I.L.D.M. Fulvia Marani - Presidente 320/9627426 – [email protected]

VAR Silvana Montalti - Presidente 338 5957104

b) Partner

NOME ORGANIZ TIPO

(1)

Tipologia

Partneriariato

(2)

REFERENTE e

RUOLO

RIFERIMENTI

ASL Cesena U.O.Neuropsichiatria

Ente locale

operativo Dott. Luigi Gualtieri psicologo, direttore U.O NPI Brasini Luca

0547/394274 0547 -394437

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pedagogista

[email protected]

Associazione L’altra città sede Cesena

APS operativo Cela Saimir Socio e tesoriere

349/0077426 [email protected]

AUSL di Forlì U.O. Geriatria U.O. Neurologia U.O. Riabilitazione U.O. Formazione Infermieristica

Ente Locale

operativo dr. Giulio Cirillo Dirett. U.O. Geriatria- AUSL dr.Walter Neri Dirett. U.O. Neurologia-Ausl dr.Renata Rossi Dirett.U.O.Riabilit. Ausl Dr.Paolo Sacchetti Dirett. Formaz. Infermieristica-Ausl dr.Lucio Boattini Diretore Distretto Ausl

[email protected] t. 0543 731650 [email protected] t. 0543 733111 [email protected] t. 0543 731360 [email protected] 0543 731387 [email protected] t. 0543 733629

Centro di ascolto Caritas Parrocchia di San Giovanni Evangelista

Associ azione

operativo Vanni Marrughi responsabile

[email protected] 340/5728898

Cim onlus Centro Studi Cooperazione Internazionale e Migrazione

Cooperativa

operativo Raffaele Batani socio

347/0445336 – [email protected]

CIP/INAIL Ente finanziario Massimiliano Evangelisti responsabile

[email protected]

Circolo ACLI RAOUL ROMERO Via Angeloni, 56 - Forlì

Associazione

operativo Pierantonio Zavatti presidente

[email protected] cell.339 1799434

CISA Cooperativa sociale

operativo Rosi Riceputi educatrice

349/8839794 0547/95322 [email protected]

Comune di Cesena (Servizi Sociali)

Ente Locale

operativo Dott. Matteo Gaggi Responsabile Servizi Sociali Dott.ssa Franca Magnani responsabile area famiglia

0547/356509

Comune di Forlì Assessorato al Welfare Servizio Sociale Anziani

Ente Locale

operativo Antonella Bandini Assistente Sociale

[email protected] 0543/712790

Cooperativa Sociale Onlus “Amici di Gigi”

Cooperativa

finanziario - operativo

Valerio Tomaselli presidente

328/7357503 [email protected]

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Fondazione Opera Don Dino

Fondazione

finanziario e operativo

Luigia Parentelli, coordinatrice area disabili

0547/21592 [email protected]

Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Forlì-Cesena

Ordine professionale

operativo

Dr.Michele Gaudio presidente

[email protected] 0543/27157

Parrocchia San Giovanni Evangelista

Parrocchia

operativo Don Erio Castellucci parroco

338-4447305

Rotary Club Valle del Rubicone

Fondazione

finanziario Giancarlo Biondini presidente

[email protected]

Scuola Primaria Statale E. De Amicis (Direzione Didattica II Circolo)

scuola operativo Roberta Ravaioli Dirigente scolastica

0543-33100

Liceo Classico “G.B. Morgagni” Forlì

scuola operativo Patrizia Leoni insegnante

328/7498544

Liceo Forlimpopoli scuola operativo Desiré Bazzocchi 0543/740744

Istituto d’Istruzione Superiore “Saffi Alberti” Forlì

scuola operativo Simona Casadio 347/7651787

Ufficio Scolastico Provinciale di Forlì-Cesena

MIUR operativo Dr. Alessandrini Vice Direttore dell'Ufficio di Ambito Territoriale FC

[email protected] [email protected] 0543/451311

Unione dei Comuni del Rubicone

Ente Locale

finanziario Giovanni Esposito – responsabile settore socio -educativo

0541/809658 [email protected]

UNITALSI associazione

operativo Alberto Gardini presidente

340/3020841

Università degli Studi di Bologna

MIUR operativo Prof Rabih Chattat docente della Facoltà di Psicologia

[email protected] 340/7703318

Nota 1: ODV, ENTE LOCALE, COOPERATIVA, FONDAZIONE, … Nota 2: finanziario e/o operativo

2. Contesto, ambito, analisi e motivazioni relativi al problema oggetto del progetto,

identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: Il Centro Servizi per il Volontariato di Forlì-Cesena, unitamente al Comitato Paritetico Provinciale, ha individuato come ambito tematico prioritario su cui orientare la propria progettazione il supporto a persone non autosufficienti ed alle loro famiglie. Nel presente progetto sono ricomprese diverse forme di non autosufficienza, legate a: - presenza di disabilità e/o disturbi mentali - condizione di vecchiaia avanzata - malattie che compromettono l’autosufficienza

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La scelta di orientare la progettazione ai bisogni delle famiglie fragili è stata determinata da due fattori principali: 1) il buon andamento del primo tavolo tematico di co-progettazione sulla non autosufficienza (approvato dalla Commissione Regionale a settembre 2012 ed attualmente in corso): come riportato nel monitoraggio di giugno 2013, tutte le azioni si stanno svolgendo come previsto, coinvolgendo tutte le 16 associazioni promotrici. Nel presente progetto, le associazioni promotrici sono 29, quasi il doppio rispetto al progetto precedente, a testimoniare il bisogno di interventi a favore della non autosufficienza e l’impegno del volontariato. 2) i dati locali sul fenomeno Rapporto di ricerca “Cittadini e vita quotidiana a Forlì-Cesena”, curato dalla Provincia di Forlì-Cesena L’indagine ha riguardato 9 Comuni ed 835 cittadini di età compresa tra i 15 ed i 74 anni e si è conclusa nel novembre 2011. I dati più significativi rispetto al tema della non autosufficienza sono i seguenti: - il 26% dei nuclei intervistati presenta una situazione di convivenza con anziani ultra65enni e nell’11,8% dei casi ce n’è più di uno - nel 7,4% dei nuclei è presente almeno un “grande anziano”, cioè un ultra75enne - il 21,4% degli intervistati dichiara di avere almeno un familiare non autosufficiente, del tutto o in parte - il 13% dei nuclei familiari raggiunti deve sostenere contemporaneamente molteplici esigenze di cura (figli minori, familiari anziani e/o non autosufficienti) - nella Provincia di Forlì-Cesena l’indice di vecchiaia (rapporto percentuale tra popolazione over 65 e popolazione under 15) è pari a 167,6 al 1 gennaio 2012 (144 in Italia, 170 in Emilia-Romagna - nel caso di anziani e non autosufficienti, nell’86% dei nuclei intervistati è la famiglia a farsi carico dell’assistenza - i caregivers sono soprattutto donne, di età compresa tra i 55 ed i 64 anni Ricerca “Essere anziani in provincia di Forlì-Cesena” dell’Osservatorio Laboratorio Anziani (OLA) della Provincia di Forlì-Cesena L’indagine si è avvalsa di interviste telefoniche realizzate nell’arco di quattro mesi (luglio-ottobre 2008) ad un campione di 670 famiglie distribuite sul territorio provinciale con al loro interno almeno un componente ultra 75enne. Sono stata individuate due fasce d’età (75-84 anni e ultra 85enni). I dati più significativi sono i seguenti: - i caregiver risultano spesso essi stessi anziani (l’età media è di 65 anni per l’Ausl di Forlì e 62 anni per l’Ausl di Cesena) e pertanto, nel momento in cui sopraggiungono delle difficoltà, ciò si ripercuote sulla situazione complessiva del nucleo familiare. - emerge un buon livello di autonomia per la fascia “più giovane”, mentre per il campione di ultra 85enni cresce la percentuale di anziani con un’invalidità riconosciuta (il 45,1% contro il 22%), così come di coloro che non riescono a svolgere da soli le attività quotidiane più semplici (alzarsi dal letto, lavarsi, vestirsi, ecc.). - i soggetti che principalmente intervengono ad offrire un supporto agli anziani in caso di necessità sono il coniuge (se vivente) ed i figli, ad evidenziare un’assistenza poco ”esternalizzata” che privilegia le risorse disponibili all’interno del nucleo familiare: il 77,4% degli anziani tra i 75 e gli 84 anni ed il 73,7% degli ultra 85enni in caso di bisogno fa riferimento sull’aiuto fornito dal coniuge o dai figli o dagli altri familiari. - nel momento in cui si necessita di un aiuto, questo deve essere continuativo: complessivamente il 12,5% segnala di averne bisogno per l’intero giorno, il 49,1% per le 24 ore. Il 35% degli anziani ultra 85enni intervistati necessitano di assistenza 24 ore su 24. - il ricorso all’assistente privata/badante riguarda l’8,5% degli anziani tra i 75 e gli 84 anni e il 16,3% degli ultra 85enni: i dati suggeriscono che tale soluzione va ricercata quando il bisogno di cura aumenta in modo consistente e le risorse familiari non sono più in grado di farvi fronte. - la conoscenza e il grado di utilizzo dei servizi rivolti agli anziani è piuttosto contenuto. Consuntivo delle attività sociali 2012 del distretto Cesena-Valle Savio (Piano distrettuale della salute e del benessere sociali)

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Al 31 dicembre 2012, i servizi sociali distrettuali hanno preso in carico 2250 anziani e 452 disabili Servizi e interventi per anziani non autosufficienti ambito distrettuale di Forlì (dati ASL Forlì) Nell’ambito distrettuale di Forlì, la popolazione over 65 anni al 01/01/2013 è di 45.321 unità (24,06% della popolazione totale), mentre la popolazione over 75 anni è di 23.918 unità (12,70% della popolazione totale). Nei 15 Comuni del distretto di Forlì, nell’anno 2012 i fruitori di assistenza domiciliare sociale sono stati 400; sono inoltre stati somministrati pasti a domicilio a 576 persone. Il servizio di telesoccorso ha riguardato 46 utenti e l’assegno di cura 1.101 persone. Rapporto “Povertà e risorse 2012” dalle Diocesi di Forlì-Bertinoro, in collaborazione con la Caritas Diocesana Nel 2012, le richieste di assistenza ad anziani/ammalati sono state 218: 161 da parte di italiani e 57 da parte di stranieri. Il Punto Badanti gestito dallo Sportello Mestieri evidenzia come nel 2012 siano diminuite le richieste di collaboratori famigliari da parte delle famiglie italiane, che si sono sempre più auto-organizzate per la cura dei propri anziani o malati: da 80 intermediazioni del 2011 si è passati a 61 nel 2012.

3. Descrizione sintetica dell’intervento che si intende attuare e obiettivi del progetto: Il presente progetto è articolato in 3 macro-azioni, ciascuna suddivisa ulteriormente in micro-azioni: - macro-azione 1: attività specificamente rivolte a persone con disabilità e/o non autosufficienti e alle loro famiglie (11 micro-azioni) - macro-azione 2: attività di sensibilizzazione, formazione e prevenzione sul tema della non autosufficienza (10 micro-azioni) - macro-azione 3: attività specificamente rivolte a volontari (2 micro-azioni) Governance del progetto (“chi fa che cosa, quando, come”- ad es. ruolo delle odv, dei partner e

delle figure professionali, …..)

La governance del progetto appartiene in toto alle ventinove associazioni promotrici, che avranno il compito di decidere insieme come realizzare le azioni del progetto e di valutare l’andamento delle attività per apportare eventuali correttivi che dovessero rendersi necessari in itinere. Il Centro Servizi effettuerà il coordinamento complessivo del progetto, individuando coordinatori volontari (membri di associazioni promotrici) per le varie attività. Una volta che il progetto sarà approvato da parte della Commissione Regionale, il Centro Servizi convocherà le associazioni promotrici per cominciare a programmare le attività previste e per elaborare insieme un metodo operativo condiviso. Le associazioni manterranno contatti costanti con il Centro Servizi, che favorirà momenti di incontro e monitoraggio. Per l’esecuzione di alcune attività sono previsti dei professionisti retribuiti, che orienteranno la loro opera sulle indicazioni ricevute dalle associazioni promotrici.

5. Piano delle azioni: elenco e tempi (nota: specificare, con la massima precisione possibile, i

tempi previsti per la realizzazione delle azioni)

N.

PROGRESS.

TITOLO DELL’AZIONE INIZIO

AZIONE

TERMINE

AZIONE

1 Attività specificamente rivolte a persone con Gennaio 2014 Dicembre 2014

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disabilità e/o non autosufficienti e alle loro famiglie

2 Attività di sensibilizzazione, formazione e prevenzione sul tema della non autosufficienza

Gennaio 2014 Dicembre 2014

3 Attività rivolte a volontari Gennaio 2014 Dicembre 2014

6. Piano delle Azioni: specifiche di dettaglio

Azione 1: Attività specificamente rivolte a persone con disabilità e/o non autosufficienti e alle loro famiglie

Destinatari: Persone con disabilità e/o non autosufficienti, familiari

Modalità di realizzazione (specificare chi e come)

L’azione si realizzerà attraverso diverse attività: azione 1.1: Pet – therapy per adulti disabili a Cesena La pet-therapy verrà proposta a tre gruppi di adulti disabili: attraverso gli incontri (della durata di un’ora circa, per un periodo di 5 mesi), le persone entreranno in contatto diretto con l’animale grazie all’aiuto di un operatore esperto azione 1.2: Diversi da chi? L’azione intende realizzare un progetto sperimentale di potenziamento dell’autonomia cognitiva e relazionale rivolto a ragazzi e adulti con ritardo mentale di età compresa tra i 16 e i 25 anni residenti nel comune di Cesena e comuni limitrofi, con livello di funzionamento adattivo adeguato (ritardo mentale medio-lieve o borderline cognitivi). Verrà proposto un percorso esperienziale della durata di circa tre mesi, orientato alla scelta di ciò che si desidera fare nel tempo libero, finalizzato a rendere i destinatari responsabili delle proprie scelte e protagonisti della gestione personale del tempo libero piuttosto che in un’ ottica di assistenzialismo ormai obsoleta. Obiettivi generali : • potenziamento autonomie cognitive attraverso le autonomie relazionali (la potenza della relazione nel gruppo come base sicura per l' acquisizione di autonomie cognitive) Obiettivi specifici : • scegliere come organizzare il tempo libero (ad es. come fare merenda , come prepararla con scelta collegiale e successiva realizzazione) • avvicinamento al riconoscimento del denaro (potenziamento percettivo e successiva discriminazione), al valore del denaro, al concetto di resto e verifica sul campo del costo reale degli alimenti scelti . I destinatari saranno individuati dall’ associazione e dall’Unità Operativa Disabili Adulti della ASL di Cesena: si costituirà un tavolo tecnico di coordinamento tra ASL, psicologa ed educatrice dell’associazione, all’interno del quale si concorderà la metodologia di lavoro, adattandola alle caratteristiche dei partecipanti . Verranno inizialmente effettuati due incontri di conoscenza tra i ragazzi come primo contesto in cui sperimentare una iniziale bozza di autonomia relazionale.

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Gli incontri restanti saranno dedicati alla reale sperimentazione del progetto e saranno monitorati dalla psicologa e dall’educatore. Tali attività sono pensate per quei ragazzi disabili che stanno crescendo evolutivamente sperimentando ciò che un supporto relazionale è in grado di trasmettere come promozione dell' autonomia azione 1.3: Attività rivolte ad ammalati di Parkinson L’azione si suddivide in due parti: La prima parte comprenderà 2 cicli da 10 lezioni di 60 minuti ciascuno di logopedia, per un totale di 20 ore complessive. Le difficoltà di parola, deglutizione e respirazione sono infatti alcuni aspetti devastanti del Parkinson. La seconda parte, invece, riguarderà 1 ciclo da 80 lezioni di 60 minuti ciascuna, per un totale di 80 ore complessive, di attività motoria a secco azione 1.4: Laboratori di pet-therapy e visite d’istruzione per minori normodotati e disabili (anche gravi), di età compresa tra i 10 ed i 19 anni a San Mauro Pascoli Otto volontari accompagneranno i ragazzi in un percorso di responsabilizzazione, cura e rapporto con gli animali di fattoria presenti nella struttura. L’obiettivo è quello di proporre momenti d’integrazione tra soggetti normodotati (minori e adulti) e soggetti disabili o in situazione di disagio familiare. Sono inoltre previste 5 visite d’istruzione in luoghi d’interesse culturali e giornate ludiche in parchi a tema, durante le quali sette volontari accompagneranno i ragazzi interessati in gite in parchi a tema del nostro territorio e in giornate culturali più strutturate in città e borghi della zona. In queste giornate i volontari organizzeranno visite guidate ed educative, che verranno riprese durante tutto l’anno con letture e lezioni a tema. L’obiettivo è quello di proporre momenti d’integrazione tra soggetti normodotati (minori e adulti) e soggetti disabili o in situazione di disagio familiare. azione 1.5: Sostegno motorio per persone non autosufficienti e/o con difficoltà di deambulazione L’azione si rivolge a persone non autosufficienti e/o con difficoltà di deambulazione: anziani, invalidi civili, portatori di handicap, persone affette da patologie degenerative e neurodegenerative (distrofia muscolare, sclerosi laterale amiotrofica, atrofia muscolare spinale, ….) e prevede l'intervento di due professionisti, una psicologa psicoterapeuta ed una professionista di educazione fisica specializzata in motricità per patologie. Il sostegno motorio (36 ore complessive) può essere effettuato a domicilio (nei casi in cui è difficile trasportare il non autosufficiente) oppure presso la sede U.I.L.D.M. (nel caso in cui sia possibile lo spostamento della persona non autosufficiente). Nel secondo caso, il sostegno psicomotorio può essere realizzato anche in un contesto di gruppo, allo scopo di favorire la socializzazione ed il reciproco auto-aiuto. L'intervento motorio ha i seguenti obiettivi: - mantenimento delle autonomie residue - riabilitazione motoria e fisiatrica (limitare i danni dovuti alla perdita di mobilità articolare e di forza muscolare) Il sostegno motorio si avvale di strumenti ed attrezzature specifiche, che sono parte integrante dell'intervento e che possono essere utilizzati anche dalla

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persona non autosufficiente e/o dai suoi familiari. Il corretto utilizzo degli attrezzi ed il loro inserimento è sempre supervisionato dal professionista, che ne organizza l'introduzione ed istruisce anche la famiglia. L'intervento è concordato con i medici curanti che seguono il non autosufficiente e con i fisioterapisti dell'ASL. Il metodo è personalizzato sulle esigenze specifiche, allo scopo di limitare e rallentare i danni secondari dovuti alla perdita di autonomia. azione 1.6: Liberamente (tempo di relazione informale durante il periodo di attività occupazionale L’attività prevede l'aggregazione e l'animazione per persone in situazione di svantaggio psico-fisico e cognitivo, con l’obiettivo di renderle protagoniste e promotrici del proprio benessere socio-relazionale. I volontari, accompagnati da un tutor esperto retribuito per 40 ore, organizzeranno uno spazio di ritrovo e svago per la costruzione di un tempo ricreativo che favorisca la comunicazione e la relazione tra i partecipanti, tuteli le dinamiche di gruppo, curi l’accoglienza dei nuovi partecipanti e possa essere di aiuto e di sostegno per gli eventuali momenti critici del gruppo. Sono previsti incontri di progettazione e di verifica insieme con i ragazzi e agli operatori sociali che seguono i casi. L’obiettivo è quello di rispondere al bisogno di sentirsi “uguali agli altri ragazzi” nel frequentare i luoghi di divertimento, di condivisione e di socializzazione, per limitare il rischio dell’isolamento relazionale e contribuire alla costruzione della partecipazione e dell’integrazione con il territorio azione 1.7: Mercatino “Niente di nuovo” (tempo di relazione con la cittadinanza) L’attività prevede l’impegno delle persone disabili nelle attività del “punto riciclo e riutilizzo” Niente di nuovo” a Meldola e nella relazione con i cittadini che si rivolgono allo spazio per il recupero di oggetti e abbigliamento, con affiancamento dei volontari e di un tutor esperto per 60 ore. E’ prevista l’organizzazione di un momento culturale e di aggregazione del paese nel periodo estivo e la partecipazione a momenti di festa, sagre e mercatini organizzati dalla Pro-loco e dal Comune di Meldola. Sono previsti incontri di progettazione, programmazione e verifica degli eventi con le rappresentanze politiche e istituzionali del territorio. L’obiettivo dell’azione è quello di dare alle persone disabili un’opportunità di integrazione e scambio con la comunità territoriale rendendo l’attività un’occasione di rafforzamento dell’ autostima, attivazione di competenze organizzative e di interazione sociale, e crescita del benessere psicofisico delle persone coinvolte azione 1.8: Insieme è più facile! Sostenere i genitori nel delicato processo dell’accoglienza di un figlio con una disabilità, nelle sue diverse fasi evolutive, insieme alla promozione delle relazioni tra genitori e tra figli per un miglioramento della qualità di vita e una prevenzione dell’aggravamento del disagio e all’acquisizione di autonomie e competenze nei bambini e ragazzi attraverso modalità interattive piacevoli rappresenta la cornice entro cui si inscrive questa azione. Questa ottica è integrata dalla idea che la predisposizione di attività dedicate con ambienti non connotati e altamente normalizzanti ed inclusivi divenga un fattore discriminante in termini di efficacia. Si vuole inoltre sostenere i legami creando occasioni di incontro e di ascolto

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dedicato, attraverso modalità di gruppo, per favorire la costruzione di rapporti significativi tra famiglie, in una prospettiva di scambio e confronto reciproco. Allo stesso tempo, è importante lavorare con i figli con disabilità, proponendo loro attività di musicoterapia che possono essere utili per socializzare ed acquisire autonomie e competenze. Verranno strutturati percorsi differenziati in base alle specifiche problematiche, età e bisogni: - musicoterapia per bambini e ragazzi con diverse disabilità (15 ore); - incontri per i genitori pratico-esperienziali laboratoriali coniugati ad incontri di riflessione, condivisione e formazione (15 ore) azione 1.9: Attività nella parrocchia di S. Giovanni Evangelista, Forlì L’azione prevede tre seguenti interventi: 1) rafforzamento del Centro di Ascolto: tra i nuovi utenti figurano sempre più anziani, spesso non autosufficienti e le loro famiglie 2) attività ricreative ed educative per giovani, con particolare attenzione a minori con disabilità: Le associazioni intendono realizzare un centro di aggregazione per giovani, consolidando ed ampliando alcuni ambienti già allestiti e dedicati (una saletta insonorizzata ed attrezzata per musica di gruppo) nella parrocchia di San Giovanni Evangelista. A queste opportunità fanno riferimento una cinquantina di giovani (fra utenti abituali e non) Gli interventi educativi da realizzare sono i seguenti: • allestimento di una ludoteca, con la presenza di un animatore per 120 ore complessive, che ne garantisca l’apertura per almeno 2 sere alla settimana e che dia supporto ai volontari ed ai ragazzi; • attivazione di corsi e laboratori musicali, condotti da docenti esperti per 33,5 ore complessive, rivolti a giovani ma anche adulti; • proposta di gite organizzate, in ottica di inclusione, con la partecipazione di persone e ragazzi con disabilità, anche al fine di educare i giovani utenti del centro aggregativo al rispetto delle diversità, alla gratuità ed al volontariato; • potenziamento ed eventuale accreditamento del centro estivo, la cui sperimentazione è già operante da qualche anno 3) attività a favore di anziani: attività diurna settimanale di aggregazione per persone anziane; pranzi e attività di accoglienza di anziani soli; incontri ed attività ricreative serali e integrate fra generazioni; attività di riabilitazione per anziani con problemi motori azione 1.10: Corsi di subacquea per persone con disabilità motorie e sensoriali L’INAIL di Cesena e di Ravenna si occupano di individuare i disabili idonei e potenzialmente interessati a seguire il corso di formazione. Prima di decidere se partecipare, ad ogni disabile viene data la possibilità di effettuare delle prove gratuite in piscina che si svolgono: presso la piscina dei Diamanti a Cesenatico, nel periodo luglio/agosto,

tutti i sabato pomeriggio dalle ore 15.00 alle ore 18.00; presso la piscina Seven di Savignano sul Rubicone, nel periodo

ottobre/dicembre e gennaio/aprile, tutte le domeniche dalle ore 15.30 alle ore 17.00. Il progetto prevede un corso di formazione finalizzato al conseguimento del brevetto HSA per le immersioni in acque libere fino a 18 metri di profondità. Il corso prevede due sessioni: da settembre a dicembre e da gennaio ad aprile.

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Durante questo periodo si svolgono lezioni pratiche in piscina, presso il Seven di Savignano sul Rubicone e lezioni teoriche presso la sede dell’Associazione CESENA IN BLU a San Martino in Fiume o presso i locali del CSV a Cesena. Durante le lezioni in piscina, ogni disabile viene seguito da un istruttore e da uno o più accompagnatori. Entrambe le figure sono professionalmente preparate a svolgere funzioni di affiancamento subacqueo alle persone disabili. Per ogni sessione (settembre/dicembre e gennaio/aprile) vengono programmate 7 lezioni pratiche in piscina e 7 lezioni teoriche. Le lezioni teoriche si svolgono in gruppo e sono tenute dagli istruttori subacquei che si alternano a seconda degli argomenti trattati. Al termine del percorso formativo, i disabili saranno sottoposti ad un esame teorico (quiz) e ad uno pratico, che consiste in 4 immersioni in acque libere. Il conseguimento del brevetto è vincolato al superamento di alcuni standard individuati dalla didattica, sulla base dei quali viene definito il grado finale del brevetto stesso col sistema multilivello. Il numero degli accompagnatori da affiancare ad ogni disabile durante le immersioni viene stabilito in base al grado del brevetto azione 1.11: Poparty 2014 Poparty è una serie di momenti di festa e condivisione a cadenza mensile rivolti a ragazzi disabili e alle loro famiglie. Gli incontri si svolgono solitamente l’ultimo sabato di ogni mese. L’incontro comincia nel tardo pomeriggio, con l’accoglienza e una celebrazione liturgica cui segue la cena, preparata dai volontari della parrocchia che ospita la serata. Dopo la cena i ragazzi disabili vengono coinvolti in un momento di animazione con giochi, musica e canti dai e insieme giovani volontari, dividendosi in squadre, permettendo così ai ragazzi disabili e ai ragazzi non disabili di incontrarsi e di socializzare. L’incontro tra ragazzi disabili e non è un elemento importante del Poparty, perché risponde al desiderio di integrazione sociale dei ragazzi e delle loro famiglie. Ai genitori dei ragazzi disabili viene invece proposto un momento di condivisione, di ascolto e di dialogo insieme ai volontari adulti per poter condividere difficoltà, preoccupazioni, necessità, ma anche gioie, progetti, idee

Prodotti

(eventuali)

I prodotti cambiano a seconda dell’attività: azione 1.1: materiale fotografico azione 1.2: non sono previsti prodotti particolari azione 1.3: non sono previsti prodotti particolari azione 1.4: non sono previsti prodotti particolari azione 1.5: non sono previsti prodotti particolari azione 1.6: non sono previsti prodotti particolari azione 1.7: non sono previsti prodotti particolari azione 1.8: documentazione audio e video azione 1.9: non sono previsti prodotti particolari azione 1.10: manuale teorico e volantini informativi azione 1.11: prodotti derivanti dalle attività di animazione, disegno, piccole produzioni manuali, documentazione fotografica e video delle serate

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Risultati attesi

(misurabili quantitativamente e/o qualitativamente)

Anche i risultati attesi cambiano a seconda dell’attività: azione 1.1: benefici sul piano relazionale, emotivo e affettivo attraverso il prendersi cura di un altro essere vivente e grazie alla stimolazione dell’aspetto empatico azione 1.2: potenziamento delle autonomie cognitive e relazionali dei destinatari azione 1.3: ci si attende che ai cicli di logopedia partecipino 10/12 ammalati. Invece, per quanto riguarda il ciclo di attività motoria a secco, ci si attende che partecipino circa 45/55 ammalati azione 1.4: sviluppo di relazioni sociali collaboranti, integrazione tra soggetti disabili e soggetti normodotati, maggiore responsabilizzazione dei soggetti dovuta alla cura e al rapporto con animali di fattoria, acquisizione di conoscenze relative al territorio di appartenenza azione 1.5: sostegno motorio a 3 persone non autosufficienti e/o con difficoltà di deambulazione (12 ore ciascuno) azione 1.6: partecipazione di almeno 10 persone svantaggiate; miglioramento del benessere socio-relazionale; aumento della rete di amicizie delle persone svantaggiate (almeno un nuovo amico per ogni persona svantaggiata); miglioramento delle capacità dei volontari di favorire la comunicazione e la relazione tra i partecipanti azione 1.7: coinvolgimento e partecipazione di almeno 8 persone svantaggiate; gestione in autonomia di parte dell’orario di apertura del mercatino azione 1.8: coinvolgimento di 15 famiglie di bambini e di 6/8 bambini e 5/6 adolescenti -Monitoraggio dell’efficacia (sulla base degli obiettivi indicati) delle attività proposte grazie alla proposta di questionari per valutare il gradimento e la capacità di queste opportunità di creare legami nel breve e medio termine, e di sviluppare modi nuovi di osservare e stare col proprio figlio (parent education). Ci aspettiamo che ogni famiglia crei almeno un nuovo legame significativo -Maggior coinvolgimento associativo delle famiglie interessate (partecipazione ai momenti proposti, assunzione di un ruolo attivo) azione 1.9: capacità di rispondere positivamente ed efficacemente almeno al 50% delle richieste ricevute (intervento 1); aumento dei giovani che fanno riferimento alle attività ricreative parrocchiali (intervento 2); individuare le situazioni di maggior bisogno attraverso diversi canali e di approntare efficaci interventi di sostegno. Non è possibile definire a priori una percentuale, dal momento che si tratta di un’attività innovativa (intervento 3) azione 1.10: conseguimento del brevetto da parte di 4 persone disabili; integrazione dei disabili nelle attività dell’associazione Cesena in blu azione 1.11: partecipazione di almeno 40 ragazzi disabili; partecipazione di almeno 30 famiglie; coinvolgimento di almeno 15 giovani ragazzi delle parrocchie; coinvolgimento di almeno 15 volontari delle associazioni

Strumenti e metodi per la

misurazione quali-

quantitativa dei risultati attesi

Anche strumenti e metodi per la misurazione quali-quantitativa dei risultati attesi si diversificano a seconda delle varie attività: azione 1.1: frequenza e livello di gradimento; osservazione diretta degli educatori presenti durante le sedute azione 1.2: il grado di autonomia cognitiva verrà misurato sia all’inizio, sia alla fine dell’azione attraverso una tabella appositamente creata estrapolando item dalla scala Vineland, che misura il comportamento adattivo in vari contesti. Le autonomie relazionali verranno valutate in maniera qualitativa dalla

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psicologa, misurando alcune variabili specifiche (per esempio: esprime la propria opinione, rimane isolato, è propositivo, sa negoziare..) Ad ogni partecipante verrà poi somministrata un’intervista semi-strutturata sia in entrata che in uscita azione 1.3: raccolta delle firme di presenza ad ogni incontro; somministrazione di un semplice questionario anonimo di gradimento, alla fine di ogni ciclo di incontri; relazione della logopedista e dell’esperto ai attività motoria azione 1.4: registro giornaliero, dove sono annotati quotidianamente gli eventi e le novità di rilievo; riunione d’équipe, che avverrà settimanalmente tra volontari e coordinatori delle associazioni e una volta ogni due mesi in riunione plenaria; relazione finale, per definire i progressi dei giovani coinvolti azione 1.5: i risultati attesi verranno monitorati dalla professionista di educazione fisica specializzata in motricità per patologie, attraverso relazioni specifiche, nelle quali verranno indicate le date degli incontri, il numero di ore ed il numero di partecipanti azione 1.6: schede di monitoraggio della partecipazione; colloqui per la valutazione del miglioramento del benessere, delle amicizie e delle competenze relazionali azione 1.7: schede per il monitoraggio della partecipazione e delle presenze per la gestione autonoma del mercatino azione 1.8: interviste ai partecipanti, rilevazione livello di partecipazione azione 1.9: i volontari che gestiranno il Centro di ascolto avranno momenti regolari di incontro, coordinamento e programmazione, che fungeranno da monitoraggio in itinere. Per quanto riguarda la misurazione quantitativa dei risultati attesi, le schede di presa in carico serviranno a quantificare le richieste ricevute e le risposte effettivamente attivate (intervento 1) Compilazione di registri presenze giornalieri da parte dei volontari e degli operatori (intervento 2) Numero di situazioni contattate ed il numero di casi a cui è stata data risposta (intervento 3) azione 1.10: test pratici di apprendimento al termine di ogni lezione teorica; test pratico in piscina; quiz a risposta multipla e/o esame orale e 4 immersioni in acque libere con valutazione di apposita commissione azione 1.11: le presenze saranno calcolate in base al numero dei coperti delle cene; il numero dei ragazzi disabili sarà ricostruito in base al numero di conferme di iscrizione preliminare

Azione 2: formazione, informazione e sensibilizzazione sul tema della non autosufficienza ed attività di prevenzione verso future forme di non autosufficienza

Destinatari: persone con disabilità e/o non autosufficienti, loro familiari, volontari, cittadini interessati, scuole

Modalità di realizzazione (specificare chi e come)

L’azione si realizzerà attraverso diverse attività: azione 2.1: Attori in erba - laboratorio teatrale con spettacolo finale Il primo passo dell’azione consisterà nell’informare la cittadinanza dell’avvio del laboratorio teatrale, che sarà aperto a quanti vorranno avvicinarsi a

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quest’esperienza, oltre che a persone disabili ed agli iscritti e ai soci delle associazioni. Per la pubblicizzazione, si utilizzerà il web (il sito del CSV e delle singole associazioni, gli indirizzari e-mail ed eventuali newsletter) e la stampa locale. Una volta composto il gruppo, si farà un primo incontro conoscitivo in presenza del regista e di tutte le associazioni promotrici. Dopo questo primo step, si avvierà il laboratorio vero e proprio, che sarà della durata di venti appuntamenti a cadenza settimanale di due ore ciascuno. Si è individuato come luogo delle prove e dello spettacolo il Cinema Teatro Victor di San Vittore di Cesena, per la sua posizione, facile da raggiungere da Cesena e da Mercato Saraceno, sedi operative delle associazioni promotrici. Oltre all’attività più propriamente teatrale, si farà un lavoro con la musica e il canto sotto la guida di un musicista compositore professionista che affiancherà il regista per un certo numero di incontri. In prossimità della conclusione del laboratorio, si farà un’azione di promozione dello spettacolo per arrivare a coinvolgere il maggior numero possibile di spettatori con cui condividere il lavoro fatto e le motivazioni che lo hanno animato azione 2.2: Fuori classe L’azione ha l’obiettivo di promuovere l’inclusione, scolastica e non, di persone con disabilità e di sostenere le famiglie nella costruzione di una rete di rapporti significativi per il proprio figlio L’intervento prevede 6 ore di formazione da parte di un formatore esperto e 18 ore di tutoraggio/accompagnamento da parte di un educatore competente per ogni classe, per un totale di 96 ore complessive. Si propone un doppio percorso di formazione: - uno rivolto al gruppo classe in cui è inserito un ragazzo con disabilità, - l’altro di avvicinamento fra le famiglie dei ragazzi frequentanti la classe, per promuoverne la conoscenza e la condivisione di alcune azioni volte ad integrare maggiormente la persona con disabilità, non solo a scuola ma anche negli ambienti extra scolastici. Nel dettaglio, l’azione prevede le seguenti fasi: - le associazioni promotrici contatteranno le scuole in cui sono presenti ragazzi con disabilità; - l’educatore si confronterà con le famiglie con figli disabili per valutare bisogni ed aspettative, cercando di creare un primo rapporto fiduciario; - l’educatore si confronterà con l’insegnante di riferimento della classe per calendarizzare gli incontri; - il formatore avrà il compito di “facilitare” la nascita di una reciproca conoscenza e supporto da parte dei familiari del gruppo classe e da parte dei ragazzi della classe; - l’educatore dovrà facilitare l’attivazione e delle famiglie e dei ragazzi per favorire l’integrazione dei ragazzi disabili non solo nell’attività di tipo scolastico, ma anche nell’attività di tipo extra scolastico, dando i necessari input per organizzare concretamente momenti di svago, studio ed altro riconducibile comunque alla sfera dell’integrazione sociale azione 2.3: Festa finale a San Mauro A conclusione dell’azione 1.4 (laboratori di pet-therapy e visite d’istruzione per minori normodotati e disabili di età compresa tra i 10 ed i 19 anni a San Mauro

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Pascoli) verrà organizzata una festa finale a cui sarà invitata a partecipare tutta la comunità dei residenti dell’unione dei Comuni. La festa sarà strutturata in:

- un momento di testimonianza dei volontari e di alcuni ragazzi - cena a buffet - esibizione di band - video di ringraziamento edito dai ragazzi

azione 2.4: E ora...relax Corso di training autogeno come tecnica per conoscere il proprio corpo, migliorare la propria salute e imparare a concedersi momenti di rilassamento. Il corso si articola in 7 lezioni della durata di un’ora (7 ore retribuite) tenute da uno psicologo esperto della tecnica azione 2.5: Oltre ogni barriera FASE 1: Sensibilizz AZIONE L’obiettivo di questa fase è di sensibilizzare al tema delle barriere architettoniche, relazionali e sensoriali. Nello specifico ci si occuperà di stimolare la cittadinanza ad una riflessione critica sul tema dell’accessibilità, e quindi sugli impedimenti che minano la libertà di spostamento individuale delle persone con difficoltà sensoriali e di deambulazione e sugli impedimenti che ostacolano la spontanea socializzazione tra persone. Questa fase mira a favorire la presa di coscienza di un punto di vista Altro, attraverso l’utilizzo di strumenti di simulazione di alcune disabilità quali: la sedia a rotelle, gli occhiali di simulazione di alcune tipologie di ipovisione, le cuffie per le audio lesioni. FASE 2: Segnal AZIONE L’obiettivo di questa fase è di promuovere partecipazione attiva incentivando i cittadini a rendersi promotori di cambiamento attraverso la segnalazione delle barriere architettoniche, relazionali e sensoriali presenti sul territorio. Verranno creati diversi canali di comunicazione in modo da agevolare la partecipazione di tutta la cittadinanza (ad es. schede di segnalazione cartacee, indirizzo e-mail, numero telefonico). FASE 3: Ri SOLUZIONE L’obiettivo di questa ultima fase è risolvere le problematiche rilevate nella seconda fase, incrementando l’accessibilità e la fruibilità della città, con l’ulteriore sviluppo dell’Empowerment della comunità locale. Sarà necessario il coinvolgimento del Tavolo Tecnico dell’Accessibilità, organo comunale, e la realizzazione di una rete che metta in comune le diverse competenze, al fine realizzare una città più accessibile azione 2.6: Favole & dintorni (incontri nelle scuole, produzione di favole e cortometraggi sul tema della malattia e della disabilità e realizzazione di un film d’animazione e promozione, anche attraverso “incontri di normalità”) I volontari e le persone con disabilità delle associazioni promotrici incontreranno gli studenti di alcune scuole primarie e secondarie, coordinati da un esperto (50 ore complessive), al fine di sensibilizzarli ai temi della malattia e della disabilità, insegnando loro il valore della persona in quanto tale e facendo sperimentare la possibilità di condividere attività, esprimendo e potenziando le capacità residue di ciascuno. A seconda del grado della scuola, gli incontri avranno modalità differenziate:

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a) scuole materne ed elementari: invenzione e costruzione di una favola che racconti il bello delle "abitudini di vita" di tutti i partecipanti e come queste abitudini di vita possano diventare una risorsa per tutto il gruppo e non solo; b) scuole medie e superiori: lavoro di gruppo per l’ideazione di una storia, con caratteristiche analoghe alla precedente, che possa poi essere interpretata per diventare un “cortometraggio” girato con videocamera. Le favole e i cortometraggi realizzati durante i percorsi scolastici verranno trasformati in film d’animazione; i dvd verranno poi distribuiti nelle scuole coinvolte e fra le famiglie di quel territorio; I cortometraggi e film d’animazione realizzati verranno adeguatamente pubblicizzati e promossi. Verranno poi organizzati serate e momenti informali con le persone malate e/o disabili nei luoghi del territorio dove raccontare, mimare, cantare, suonare, filmare ed infine reinventare le favole ed i cortometraggi, distribuendo i prodotti finiti del progetto. Questi incontri di normalità verranno coordinati e condotti da un esperto, per 25 ore complessive azione 2.7: Scuola di chi Assiste e Cura (Caregivers) Verranno organizzate otto lezioni- incontro, in forma itinerante, a cadenza mensile e della durata di due ore ciascuna, rivolte a famiglie con persone con problemi cognitivi (Alzheimer e/o demenze in genere) e con Parkinson, volontari ed operatori del settore e cittadini interessati. Inoltre, a fine anno 2014, sarà organizzato un incontro pubblico per dare conto alla cittadinanza della realizzazione del progetto, con discussione sulle eventuali criticità e positività. Interverranno professionisti ed esperti dell'AUSL di Forlì, del Comune di Forlì, dell'Ordine dei Medici di Forlì-Cesena e dell'Università degli Studi di Bologna. Le lezioni-incontro prevedono una parte teorica ed una parte pratica. Ogni lezione-incontro sarà conclusa con una discussione aperta a tutti i partecipanti, condotta dallo psicologo (incaricato per 20 ore complessive) azione 2.8: Incontri nelle scuole e concorso Con l’Ufficio Scolastico di Ambito Territoriale di Forlì-Cesena è stato concordato un ciclo di incontri negli istituti superiori, che risponde ai seguenti obiettivi: - sensibilizzare gli studenti sulle malattie di Alzheimer e Parkinson e sui problemi cognitivi in genere; - presentare l'Associazione “La Rete magica onlus” in modo insolito ed accattivante. Gli incontri saranno strutturati nel seguente modo: - breve presentazione dell’associazione La Rete Magica onlus da parte di un volontario - breve illustrazione delle patologie di Alzheimer e Parkinson da parte di un neurologo o geriatra o nutrizionista. - presentazione di una commedia, scritta da una volontaria, che parla di Parkinson (con nonno, nonna e nipote) - sintesi da parte di una sociologa (20 ore complessive), che aprirà un dibattito con i giovani e collaborerà per l'attuazione del concorso. Agli studenti verrà proposto di formare dei gruppi che parteciperanno ai corsi dell'associazione, corsi frequentati da persone con Alzheimer e Parkinson ed da familiari, assistenti e volontari

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Seguirà un concorso di idee, cui parteciperanno i gruppi di studenti che hanno effettuato gli stages: saranno premiate le idee che verranno considerate le più innovative e migliorative, nell'azione di sostegno e aiuto alle persone con problemi cognitivi, con Parkinson ed alle loro famiglie azione 2.9: Memoria e migrazione L’obiettivo dell’azione è di raccogliere, analizzare e raccontare l’esperienza di 30 giovani immigrati e di a30 nziani che hanno avuto esperienze di migrazione Le attività del progetto verranno realizzate in tutto il territorio provinciale, comprese le zone montane che nel dopoguerra sono state aree di “grande” emigrazione verso l’estero. In queste aree vi sono case di riposo ed anziani residenti che sono tornati dopo il loro periodo di emigrazione, ma vi vivono anche numerose famiglie di cittadini stranieri che lavorano nelle aziende del territorio e che hanno ricongiunto i figli. L’intervento che si intende avviare prevede: -la realizzazione di una ricerca sociale; -la realizzazione di un programma radiofonico e di un video; -la realizzazione di un evento pubblico in Provincia, con la proiezione del video realizzato e la presentazione dei risultati della ricerca. La ricerca sociale, seguita da due esperti, utilizza una metodologia che prevede l’utilizzo di storie di vita e video-interviste: verranno intervistati 30 giovani migranti e 30 anziani. Gli intervistatori coinvolti da parte di ogni ente saranno 3. Le interviste condotte ai giovani migranti e agli anziani potranno essere effettuate nelle lingue in cui gli intervistati si sentono più a loro agio, dialetto romagnolo compreso La ricerca ed i suoi risultati verranno fatti conoscere grazie alla messa in onda di puntate speciali della trasmissione “Approdi” di Radio Garbino (radio web) Le storie raccolte saranno utilizzate per realizzare un video di testimonianze sulla migrazione (emigrazione ed immigrazione). Il documentario e le interviste in lingua saranno sottotitolati in italiano e potranno essere pubblicati on line nei siti e nelle pagine facebook degli enti partner. Il video verrà inoltre proiettato nelle case di riposo coinvolte ed in occasione dell’evento pubblico previsto azione 2.10: Sempre attivi in terza età - corsi di ginnastica per la memoria, corsi di attività motoria abbinata a esercizi di allenamento della memoria e delle funzioni cognitive I corsi, rivolti a persone sopra i 60-65 anni con piccoli problemi di memoria legati all’età (ma senza diagnosi di demenza), senza particolari problemi di salute che precludano la possibilità di fare attività fisica sono attività di prevenzione, ma anche occasioni di socializzazione. Sono inoltre un importante strumento per sensibilizzare la cittadinanza sulle patologie legate alla non autosufficienza (per es. demenza). Su richiesta dell’ente partner l’associazione si rende disponibile anche ad organizzare incontri informativi pubblici a ridosso dei corsi. Con il finanziamento del CSV, verranno attivati 3 corsi. Sono previsti 2 tipi di corsi, decisi a seconda delle esigenze del territorio: a) Corsi di allenamento della memoria e delle funzioni cognitive: possono essere svolti corsi di base, ma anche di livelli diversi. Nella fase preliminare del progetto, al momento delle iscrizioni, verrà effettuata una prima intervista, al fine di accertare che l’utente non sia già in

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cura per diagnosi di demenza (in caso affermativo, l’utente viene inviato a corsi specifici per malati). Successivamente, vengono organizzati i corsi, con uno Psicologo esperto, che si svolgono una o due volte a settimana per 1 ora e ½ ad incontro, per un totale di 12 incontri. Sono previsti da 10 a 15 partecipanti. Al termine del corso vengono distribuiti gli attestati di merito (con i loghi dei partner) e, se possibile, viene organizzata una cena di socializzazione (pizzata), dove si invitano i partecipanti a mantenere i contatti con le nuove amicizie. b) Corsi di allenamento della memoria e delle funzioni cognitive abbinata all’attività motoria: anche per questo tipo di corsi, al momento delle iscrizioni viene effettuata una prima intervista al fine di accertare che l’utente non sia già in cura per diagnosi di demenza (in caso affermativo l’utente viene inviato a corsi specifici per malati) o che non abbia particolari patologie che precludano l’attività motoria. Successivamente, vengono organizzati i corsi, con uno Psicologo esperto e un Insegnante di educazione motoria, che si svolgono 1 volta a settimana per 1 ora e ½ ad incontro, per un totale di 6 incontri. E’ preferibile un ambiente all’aperto (parco). Sono previsti da 10 a 25 partecipanti. Psicologo e Insegnante di educazione motoria si coordineranno insieme per preparare un programma adeguato all’utenza. Al termine del corso, se possibile, viene organizzato un momento di socializzazione, dove si invitano i partecipanti a mantenere i contatti con le nuove amicizie.

Prodotti

(eventuali)

azione 2.1: comunicati stampa, volantini, locandine azione 2.2: materiale promozionale azione 2.3: nessun prodotto particolare azione 2.4: dépliant dell’iniziativa e materiale didattico azione 2.5: FASE 1: Sensibilizz AZIONE - Almeno 3 iniziative pubbliche realizzate sul territorio con almeno 50 partecipanti (ognuna) alle attività di simulazione delle varie disabilità. - Raccolta di questionari indaganti la percezione di accessibilità del territorio e il vissuto emozionale legato all’esperienza. - Report scritto di ogni iniziativa. FASE 2: Segnal AZIONE - Incontri di presentazione delle metodologie per segnalare correttamente (es. e-mail e scheda di segnalazione). - Archivio di barriere segnalate dai cittadini. FASE 3: Ri SOLUZIONE - N. 4 incontri con il Tavolo Tecnico dell’Accessibilità, organo comunale. - Report scritto di ogni Tavolo Tecnico dell’Accessibilità. - Almeno 5 barriere eliminate. - N. 3 partnership coinvolte nelle risoluzioni realizzate azione 2.6: favole, cortometraggi, film d’animazione (dvd) azione 2.7: materiale promozionale azione 2.8: materiale promozionale ed attestati di partecipazione e premiazione azione 2.9: video-documentario e materiale promozionale dell’evento pubblico azione 2.10: nessun prodotto particolare

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Risultati attesi

(misurabili quantitativamente e/o qualitativamente)

azione 2.1: Si prevede di coinvolgere da quindici a venti partecipanti, fra persone con disabilità e volontari, quali protagonisti del laboratorio. Con lo spettacolo finale, si ipotizza di coinvolgere un centinaio di persone come pubblico fruitore dello spettacolo. A livello qualitativo, ci si aspetta di offrire un’occasione di crescita personale ai partecipanti, di creare legami positivi e fruttuosi fra le associazioni promotrici e di sensibilizzare la comunità sul tema delle disabilità azione 2.2: partecipazione agli incontri tra genitori di almeno il 50%. Realizzazione di attività di tipo extra scolastico (momenti di svago, studio ed altro riconducibile comunque alla sfera dell’integrazione sociale) con la partecipazione di 80% ragazzi disabili e di 50% compagni di classe. azione 2.3: partecipazione di 100 persone alla festa azione 2.4: partecipazione di 8 persone; buon livello di soddisfazione dei partecipanti azione 2.5: FASE 1: Sensibilizz AZIONE Si prevede il coinvolgimento di cittadini e studenti universitari volontari nella progettazione e realizzazione di iniziative pubbliche nelle quali far conoscere la tematica della disabilità nello specifico delle barriere architettoniche, relazionali e sensoriali. FASE 2: Segnal AZIONE Si prevede il coinvolgimento della cittadinanza nella segnalazione delle barriere architettoniche, relazionali e sensoriali presenti sul territorio cesenate. FASE 3: Ri SOLUZIONE Si prevede il coinvolgimento dei cittadini, tecnici volontari e studenti universitari nella creazione di una rete di attori sociali impegnati nella progettazione e realizzazione di azioni risolutive delle barriere segnalate nella seconda fase azione 2.6: coinvolgere 4 classi (per circa 100 studenti), delle quali 2 materne ed elementari e 2 medie e superiori; realizzare un percorso dove l'integrazione sia reale; distribuire tutti i dvd prodotti (1.000); dare la più ampia visibilità e pubblicizzazione ai film d’animazione, realizzando, tra l’altro, almeno 3 serate/incontri di normalità, con un coinvolgimento complessivo di almeno 100 partecipanti azione 2.7: L’azione intende aumentare la consapevolezza e le competenze delle persone che assistono e curano, di far conoscere i percorsi che le patologie presentano ed i modi più corretti per intervenire. I partecipanti diventeranno più sicuri e competenti nell'affrontare il lungo percorso di vita e cura nei confronti di chi ha problemi cognitivi e/o di Parkinson azione 2.8: con questo nuovo intervento si intendono far conoscere ai giovani studenti le serie problematiche che si incontrano lungo il percorso di cura e vita delle persone con patologie di Alzheimer o Parkinson. Inoltre, con il contributo successivo di nuove idee, i giovani studenti si sentiranno partecipi attivi ed acquisiranno una consapevolezza che potrà essere utile anche all'interno delle loro famiglie, ove esista il problema della patologia di Alzheimer o Parkinson, o per avviarsi verso la scelta di azione di volontariato anche all'interno de La Rete Magica onlus azione 2.9: effettiva realizzazione di 60 interviste sul tema della migrazione; visione del video in 36 case di riposo; partecipazione di 1.000 persone all’ evento pubblico azione 2.10: partecipazione di un numero compreso tra 45 e 75 persone a

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seconda del tipo di corso che verrà scelto

Strumenti e

metodi per la

misurazione quali-quantitativa dei

risultati attesi

azione 2.1: per valutare la partecipazione di quanti aderiranno al progetto, si prevede di registrarne la presenza in maniera puntuale in un apposito registro. Per misurare l’adesione allo spettacolo finale, si conteggeranno gli spettatori presenti in sala. Per valutare la soddisfazione per il lavoro svolto e per le collaborazioni create si riporteranno nelle relazione finale i feedback dei partecipanti raccolti in maniera informale azione 2.2: i risultati attesi verranno monitorati dal formatore, attraverso il numero di genitori che parteciperanno agli incontri per ciascuna classe e dall’educatore, attraverso il numero di attività di tipo extra scolastico organizzate dai ragazzi e dalle famiglie e la partecipazione complessiva alle iniziative azione 2.3: stima dei presenti azione 2.4: schede di iscrizione e questionari di gradimento azione 2.5: FASE 1: Sensibilizz AZIONE - Conteggio dei questionari indaganti la percezione di accessibilità del territorio e il vissuto emozionale legato all’esperienza; conseguente analisi qualitativa delle risposte. - Conteggio delle segnalazioni pervenute via e-mail e attraverso schede di segnalazione create appositamente. - Conteggio dei volontari impiegati nelle tre fasi di lavoro. FASE 2: Segnal AZIONE - Conteggio dei questionari indaganti la percezione di accessibilità del territorio e il vissuto emozionale legato all’esperienza vissuta durante le iniziative pubbliche; conseguente analisi qualitativa delle risposte. - Conteggio delle segnalazioni pervenute via e-mail e attraverso schede di segnalazione create appositamente. - Conteggio dei volontari impiegati nelle tre fasi di lavoro. FASE 3: Ri SOLUZIONE - Conteggio dei volontari impiegati nelle tre fasi di lavoro azione 2.6: - registro delle presenze di ogni incontro (in cui sia specificato il numero di studenti) - valutazione di una reale integrazione, attraverso: a) il clima che si instaurerà durante gli incontri in classe, in modo direttamente proporzionale alla serenità e spontaneità delle relazioni interpersonali fra tutti i partecipanti; b) i contenuti che caratterizzeranno le favole ed i cortometraggi; c) report/testimonianze di docenti e familiari coinvolti - verifica esaurimento dvd prodotti entro 24 mesi dal termine del progetto; - monitoraggio degli incontri (pubblici) di normalità sui contenuti della partecipazione dei presenti (coinvolgimento e messa in gioco, condivisione dei valori proposti, racconti di esperienze personali, ecc.) azione 2.7: un primo tipo di valutazione sarà di tipo quantitativo e prevede la raccolta delle firme dei presenti ad ogni singola lezione-incontro. Un secondo tipo di valutazione sarà di tipo qualitativo e prevede la somministrazione di un questionario di gradimento ad ogni singola lezione-incontro azione 2.8: ad ogni incontro nelle scuole saranno indicati gli Istituti e le

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relative classi partecipanti con il numero degli studenti presenti. Al termine di ogni incontro sarà somministrato un questionario di gradimento azione 2.9: numero di interviste effettuate; numero di anziani che assisteranno alla proiezione del video nelle case di riposo coinvolte; numero di partecipanti all’evento pubblico azione 2.10: raccolta delle presenze ai corsi, questionario di gradimento al termine di ogni corso, relazione dell’associazione promotrice

Azione 3: Attività rivolte a volontari

Destinatari: volontari delle associazioni promotrici

Modalità di realizzazione (specificare chi e come)

L’azione si realizzerà attraverso diverse attività: azione 3.1: Sostegno psicologico Verranno organizzati incontri di sostegno gruppo a cadenza regolare rivolti a volontari (10 ore complessive) azione 3.2: Gruppo di confronto per volontari Incontri fra volontari di associazioni a confronto per svolgere al meglio il proprio ruolo di volontario con consapevolezza e capacità di affrontare le eventuali problematiche e incomprensioni che possono derivare dalla condivisione di compiti e obiettivi. Gli incontri sono mirati anche a trasmettere l’importanza della capacità di mettere il proprio tempo libero, anche se ridotto, a disposizione dell’altro e della comunità. Dare significa anche ricevere e questa è la migliore gratificazione di chi sceglie di fare il volontario. Il progetto si articola in incontri condotti da un facilitatore della comunicazione esperto in problem solving, per 13 ore complessive

Prodotti

(eventuali)

azione 3.1: nessun prodotto particolare azione 3.2: dépliant dell’iniziativa e materiale didattico

Risultati attesi

(misurabili

quantitativamente e/o qualitativamente)

azione 3.1: sostegno psicologico ed ascolto a persone non autosufficienti e volontari azione 3.2: partecipazione di 25 persone, buon livello di soddisfazione dei partecipanti

Strumenti e metodi per la

misurazione quali-

quantitativa dei risultati attesi

azione 3.1: i risultati attesi verranno monitorati dalla psicologa, attraverso relazioni specifiche, nelle quali verranno indicate le date degli incontri, il numero di ore ed il numero di partecipanti azione 3.2: scheda di iscrizione e questionari di gradimento

7. Eventuali risultati attesi non riconducibili a singole azioni, ma allo sviluppo

progettuale complessivo

Risultato atteso Strumenti e metodi per la misurazione

quali-quantitativa

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8. Cofinanziamento:

a) Contributi economici

Ente/soggetto che effettua il co-finanziamento Importo Fondazione Opera Don Dino onlus 634,00 €

Associazioni promotrici azione 2.6 2.379,45 €

CIP/INAIL 2.800 €

totale a) 5.813,45 €

b) Contributi in termini di beni o servizi

Ente/soggetto che effettua il co-

finanziamento

Descrizione(qualitativa e quantitativa) del bene/servizio

Importo Controvalore

Associazione GRD Messa a disposizione della propria sede per gli incontri del gruppo

500,00 €

Associazioni promotrici azione 1.6

Trasporti 800,00 €

Parrocchia di San Giovanni Evangelista

Uso gratuito degli ambienti e pagamento dei costi di energia e riscaldamento

2.000,00 €

AISM Costi automezzi 266, 80 €

Associazioni promotrici azione 2.6

Utilizzo sale, spazi e strumentazioni 300, 00 €

totale b) 3.866,80 €

c) Valorizzazione impegno volontario (rif allegato 1- linee guida )

Nr volontari livello ore Controvalore Importo

10 1° 300 4.194,00 €

30 2° 85 1.205,30 €

56 3° 2.294 34.249,42 €

23 4° 407 6.552,70 €

27 5° 890 15.227,90 €

16 6° 900 16.299,00 €

6 7° 745 14.430,65 €

7 8° 127 2.802,89 €

1 10° 24 718,56 €

Totale c) 95.680,42 €

d) Prospetto riassuntivo

Totale budget progetto

152.845,05 €

Totale cofinanziamento (a+b+c ) 105.360,67 €

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Netto richiesto

47.484,38 €

% cofinanziamento

68,93 %