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FELSINEA PACKAGING SOLUTION S.R.L. Sede Legale: Via Bastia, 6/8 – 40012 – Calderara di Reno (BO) Sede Operativa: Via Verga, 1281 – 46034 – Borgo Virgilio, Loc. Pioppelle (MN) Tel.:+39 051.6508003 Fax: +39 051.736884 E-mail: [email protected] Sito web: www.felsinea.net Documento di Valutazione dei Rischi Realizzato secondo le procedure standardizzate ai sensi degli articoli 17, 28 e 29 del D. Lgs.81/08 e s.m.i. Calderara di Reno (BO), 25 June 2022 Nominativi e ruoli Firme Datore di Lavoro Sig. Roberto Guandalini

Top Safety · Web viewSostanze pericolose Agenti chimici presenti negli oli lubrificanti di sintesi e nei detergenti industriali. Esposizione per contatto e inalazione. D. Lgs. 81/08

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FELSINEA PACKAGING SOLUTION S.R.L.

Documento di Valutazione dei Rischi Standardizzato

Articoli 17, 28 e 29 del D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Pagina 3

FELSINEA PACKAGING SOLUTION S.R.L.

Sede Legale: Via Bastia, 6/8 – 40012 – Calderara di Reno (BO)

Sede Operativa: Via Verga, 1281 – 46034 – Borgo Virgilio, Loc. Pioppelle (MN)

Tel.:+39 051.6508003

Fax: +39 051.736884

E-mail: [email protected]

Sito web: www.felsinea.net

Documento di Valutazione dei Rischi

Realizzato secondo le procedure standardizzate ai sensi degli articoli 17, 28 e 29 del D. Lgs.81/08 e s.m.i.

Calderara di Reno (BO), 27 aprile 2018

Nominativi e ruoli

Firme

Datore di Lavoro

Sig. Roberto Guandalini

R.S.P.P.

Dott. Fabio Giaggio

Medico Competente

Dott. Hossen Salarieh

R.L.S./R.L.S.T.

Sommario

PREMESSE30.1Scopo e obiettivo del documento30.2Riferimenti normativi e linee guida30.3Procedura, contenuti e principi generali30.4Definizioni più ricorrenti4MODULO 171.1Descrizione generale dell’azienda81.2Sistema di prevenzione e protezione aziendale91.3Attività svolta, tipologia, ruoli e mansioni degli addetti101.4Descrizione caratteristiche dell’insediamento produttivo.13MODULO 2152.1Individuazione dei pericoli presenti in azienda162.2Pericoli e rischi relativi alle aree di lavoro e alle tipologie produttive.17MODULO 3263.1Premessa273.2Parametri per la quantificare il grado di rischio effettivamente presente273.3Grado o matrice del rischio [R = P X D]293.4Valutazione dei rischi, misure di prevenzione e protezione attuate per mansione o area produttiva30Scheda 1: Fattori oggettivi di stress lavoro correlato.563.7 Gestione emergenze58MODULO 4634.1Definizione del programma di miglioramento dei livelli di salute e sicurezza63CONCLUSIONI66

PREMESSE0.1Scopo e obiettivo del documento

La gestione della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro è un processo che non può assolutamente prescindere dalla valutazione di tutti i rischi, così come stabilito dall’art. 2 lettera q) del D. Lgs. 81

“«valutazione dei rischi»: valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti nell’ambito dell’organizzazione in cui essi prestano la propria attività, finalizzata ad individuare le adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza”.

Lo scopo di questo documento è quindi quello di identificare tutti i pericoli e rischi ad essi connessi, in tutte le attività lavorative che la ditta svolge.

Una volta identificati i rischi, l’obiettivo almeno nel medio termine, deve essere quello di applicare le misure protettive e preventive, ovvero le buone prassi, al fine di eliminare o minimizzare gli stessi.

0.2Riferimenti normativi e linee guida

Il principale riferimento legislativo e il Decreto Legislativo 9 Aprile 2008 N° 81 con le successive modificazioni e integrazioni introdotte dal Decreto legislativo 3 agosto 2099 N° 106.

Del D. Lgs. 81 e s.m.i. si tiene in particolare del Titolo I Capo III.

Ove si renda necessario un particolare approfondimento, si fa inoltre riferimento alle linee guida e alle pubblicazioni prodotte dai più rappresentativi organismi nazionali e internazionali (ASL, ISPESL-INAIL, UNI, NIOSH, OSHA, ecc.), ma anche alle indicazioni eventualmente fornite dal R.L.S. e dal Medico Competente.

0.3Procedura, contenuti e principi generali

La stesura di questo documento di valutazione dei rischi si basa sulle procedure standardizzate ai sensi dell’articolo 6 , comma 8, lettera f) e dell’articolo 29, comma 5 del D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

La ditta infatti rientra in quelle che occupano meno di 10 lavoratori che non presenta particolari condizioni di rischio o dimensioni.

Il Datore di Lavoro, con il consiglio del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione e del Medico Competente, nella stesura del documento ha tenuto conto oltre che dalle informazioni in suo possesso, anche di quelle fornite dai lavoratori e collaboratori.

I contenuti di questo documento di valutazione dei rischi sono i seguenti:

descrizione della azienda, del ciclo produttivo e delle mansioni;

identificazione dei pericoli presenti in azienda;

valutazione dei rischi associati ai pericoli identificati e individuazione delle misure di prevenzione e protezione dei rischi;

definizione del programma di miglioramento dei livelli di salute e sicurezza.

La stesura di questo documento di valutazione dei rischi si basa sui principi generali a cui il datore di lavoro deve fare riferimento nella scelta delle misure di risoluzione e controllo dei rischi definiti all’art. 15 del D. Lgs. 81/08, ovvero:

a) la valutazione di tutti i rischi per la salute e sicurezza;

b) la programmazione della prevenzione, mirata ad un complesso che integri in modo coerente nella prevenzione le condizioni tecniche produttive dell’azienda nonché l’influenza dei fattori dell’ambiente e dell’organizzazione del lavoro;

c) l’eliminazione dei rischi e, ove ciò non sia possibile, la loro riduzione al minimo in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico;

d) il rispetto dei principi ergonomici nell’organizzazione del lavoro, nella concezione dei posti di lavoro, nella scelta delle attrezzature e nella definizione dei metodi di lavoro e produzione, in particolare al fine di ridurre gli effetti sulla salute del lavoro monotono e di quello ripetitivo;

e) la riduzione dei rischi alla fonte;

f) la sostituzione di ciò che è pericoloso con ciò che non lo è, o è meno pericoloso;

g) la limitazione al minimo del numero dei lavoratori che sono, o che possono essere, esposti al rischio;

h) l’utilizzo limitato degli agenti chimici, fisici e biologici sui luoghi di lavoro;

i) la priorità delle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale;

j) il controllo sanitario dei lavoratori;

k) l’allontanamento del lavoratore dall’esposizione al rischio per motivi sanitari inerenti la sua persona e l’adibizione, ove possibile, ad altra mansione;

l) l’informazione e formazione adeguate per i lavoratori;

m) l’informazione e formazione adeguate per dirigenti e i preposti;

n) l’informazione e formazione adeguate per i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;

o) le istruzioni adeguate ai lavoratori;

p) la partecipazione e consultazione dei lavoratori;

q) la partecipazione e consultazione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;

r) la programmazione delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza, anche attraverso l’adozione di codici di condotta e di buone prassi;

s) le misure di emergenza da attuare in caso di primo soccorso, di lotta antincendio, di evacuazione dei lavoratori e di pericolo grave e immediato;

t) l’ uso di segnali di avvertimento e di sicurezza;

u) fa la regolare manutenzione di ambienti, attrezzature, impianti, con particolare riguardo ai dispositivi di sicurezza in conformità alla indicazione dei fabbricanti.

0.4Definizioni più ricorrenti

Pericolo: proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore avente il potenziale di causare danni.

Rischio: probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizione ad un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione.

Il rischio NONCHÉ è funzione della magnitudo (M) del danno provocato e della probabilità (P) o frequenza del verificarsi del danno.

Valutazione dei rischi: valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori presenti nell’ambito dell’organizzazione in cui essi prestano la propria attività, finalizzata ad individuare le adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza.

Lavoratore»: persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un’attività lavorativa nell’ambito dell‘organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un’arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari. Al lavoratore così definito è equiparato: il socio lavoratore di cooperativa o di società, anche di fatto, che presta la sua attività per conto delle società e dell’ente stesso.

Datore di lavoro: il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondo il tipo e l’assetto dell’organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la propria attività, ha la responsabilità dell’organizzazione stessa o dell’unità produttiva in quanto esercita i poteri decisionali e di spesa.

Azienda: il complesso della struttura organizzata dal datore di lavoro pubblico o privato.

Dirigente: persona che, in ragione delle competenze professionali e di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell’incarico conferitogli, attua le direttive del datore di lavoro organizzando l’attività lavorativa e vigilando su di essa.

Preposto: persona che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell’incarico conferitogli, sovrintende alla attività lavorativa e garantisce l’attuazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un funzionale potere di iniziativa.

Servizio di prevenzione e protezione dai rischi: insieme delle persone, sistemi e mezzi esterni o interni all’azienda finalizzati all’attività di prevenzione e protezione dai rischi professionali per i lavoratori.

Responsabile del servizio di prevenzione e protezione: persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali di cui all’articolo 32 designata dal datore di lavoro, a cui risponde, per coordinare il servizio di prevenzione e protezione dai rischi.

Medico competente: medico in possesso di uno dei titoli e dei requisiti formativi e professionali di cui all’articolo 38, che collabora, secondo quanto previsto all’articolo 29, comma 1, con il datore di lavoro ai fini della valutazione dei rischi ed è nominato dallo stesso per effettuare la sorveglianza sanitaria e per tutti gli altri compiti di cui al presente decreto.

Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza: persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro.

Sorveglianza sanitaria: insieme degli atti medici, finalizzati alla tutela dello stato di salute e sicurezza dei lavoratori, in relazione all’ambiente di lavoro, ai fattori di rischio professionali e alle modalità di svolgimento dell’attività lavorativa.

Salute: stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, non consistente solo in un’assenza

di malattia o d’infermità.

Formazione: processo educativo attraverso il quale trasferire ai lavoratori ed agli altri soggetti del sistema di prevenzione e protezione aziendale conoscenze e procedure utili alla acquisizione di competenze per lo svolgimento in sicurezza dei rispettivi compiti in azienda e alla identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischi.

Informazione: complesso delle attività dirette a fornire conoscenze utili alla identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischi in ambiente di lavoro.

Addestramento: complesso delle attività dirette a fare apprendere ai lavoratori l’uso corretto di attrezzature, macchine, impianti, sostanze, dispositivi, anche di protezione individuale, e le procedure di lavoro.

Libretto formativo del cittadino: libretto personale del lavoratore definito, ai sensi dell’accordo Stato-Regioni del 18 febbraio 2000, di concerto tra il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, previa intesa con la Conferenza unificata Stato Regioni e sentite le parti sociali, in cui vengono registrate le competenze acquisite durante la formazione in apprendistato, la formazione in contratto di inserimento, la formazione specialistica e la formazione continua svolta durante l’arco della vita lavorativa ed effettuata da soggetti accreditati dalle regioni, nonchè le competenze acquisite in modo non formale ed informale secondo gli indirizzi della Unione europea in materia di apprendimento permanente, purché riconosciute e certificate.

Organismi paritetici: organismi costituiti a iniziativa di una o più associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, quali sedi privilegiate per la programmazione di attività formative e l’elaborazione e la raccolta di buone prassi a fini prevenzionistici; lo sviluppo di azioni inerenti la salute e sicurezza sul lavoro; la l’assistenza alle imprese finalizzata all’attuazione degli adempimenti in materia; ogni altra attività o funzione assegnata loro dalla legge o dai contratti collettivi di riferimento.

Responsabilità sociale delle Imprese: integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle aziende e organizzazioni nelle loro attività commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate.

POS Piano Operativo di Sicurezza», «PSC Piano di sicurezza e coordinamento»: documento che l’impresa esecutrice e/o il committente redige, in riferimento al singolo cantiere valutando tutti i rischi per lo stesso.

DUVRI Documento Unico di Valutazione dei Rischi di Interferenza: è un documento redatto dal committente, dove sono valutati tutti i rischi relativi all’interferenza delle attività di operatori presenti nello stesso luogo di lavoro.

DPI Dispositivi di Protezione Individuale: qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o alla salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo.

MODULO 1

1.1Descrizione generale dell’azienda.

1.2Sistema di prevenzione e protezione aziendale.

1.3Attività svolta, tipologia, ruoli e mansioni degli addetti.

1.3.1 Tipologia della compagine produttiva.

1.4Descrizione caratteristiche dell’insediamento produttivo.

1.1Descrizione generale dell’azienda

Dati generali

Ragione sociale

FELSINEA PACKAGING SOLUTION S.R.L.

Indirizzo della sede legale

Via Bastia, 6/8 – 40012 – Calderara di Reno (BO)

Indirizzo della sede operativa

Via Verga, 1281 – 46034 – Borgo di Virgilio (Loc. Pioppelle) (MN)

Tipologia attività produttiva

Progettazione di espositori, imballaggi, scatole di cartone e prodotti di packaging ideali per tutte le esigenze di comunicazione, marketing ed esposizione del prodotto.

Codici ATECORI

Codice fiscale

03968010375

Partita Iva

00683121206

Attività soggetta ad obbligo di prevenzione incendi di cui al DPR 151/2011

Soggetta ad obblighi CPI

Voci di tariffa INAIL

Posizione INAIL

Posizione INPS

N° iscrizione REA

CCNL applicato

Certificazioni

N° iscrizione Albo nazionale gestori ambientali

N°:

Provincia:

Data iscrizione:

ASL di appartenenza

Contatti

Telefono

+39 051.6508003

Fax

+39 051.736884

Tel. Mobile ref. aziendale

E-mail

[email protected]

Pec

Sito Web

www.felsinea.net

1.2Sistema di prevenzione e protezione aziendale

Dati dei referenti

Nominativo del Rappresentante legale

Sig. Roberto Guandalini

Nominativo R.S.P.P.*

Sig. Carlo Parlangeli

Nominativo del Medico Competente

Dott. Hossen Salarieh

Nominativo del R.L.S.**

Nominativo del R.L.S.T.***

Nominativi addetti ai servizi di primo soccorso

Sig. Ivan Rossi

Sig. Massimo Soverini

Sig. Roberto Guandalini

Nominativi addetti ai servizi di prevenzione incendi ed evacuazione

Sig. Ivan Rossi

Sig. Massimo Soverini

Sig. Roberto Guandalini

Nominativi Preposti

//

* Responsabile del Servizio di Prevenzione e Prevenzione

** Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza

*** Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Territoriale

1.3Attività svolta, tipologia, ruoli e mansioni degli addetti

L’azienda “FELSINEA PACKAGING SOLUTION SRL”, con sede legale ed operativa in via Bastia, a Calderara di Reno (BO), ed altra sede operativa in via Verga, a Borgo Virgilio (MN), è specializzata nella progettazione di espositori, imballaggi, scatole di cartone e prodotti di packaging ideali per tutte le esigenze di comunicazione, marketing ed esposizione del prodotto.

Da sempre il packaging assume un ruolo fondamentale nell’identificazione e presentazione del prodotto e, proprio per questo, dal 1990, Felsinea Packaging Solution srl garantisce la creatività delle produzioni espositive, proponendo idee che nascono dalla necessità di soddisfare il mix di esigenze estetiche, strutturali e di praticità, determinanti per decretarne il successo.

Potendo contare su un team di progettisti formati e specializzati nei moderni sistemi di disegno e prototipazione, l’azienda è in grado di presentare in anteprima le proposte tramite la realizzazione di rendering 3D, campionature con i materiali di produzione, con i quali vengono eseguite anche le necessarie prove di caricamento con i prodotti del cliente, crash test e shipping test, al fine di verificare l'efficienza strutturale.

Con un'organizzazione interna ed una supply chain efficiente e consolidata, l’Azienda è in grado di realizzare qualunque tipo di lavorazione e finitura utilizzando in prevalenza materiali cartotecnici, ma non solo. Nello specifico

· Stampa offset, digitale e flexo

· Accoppiatura

· Fustellatura

· Taglio e fresatura al plotter

· Incolaggi

Tutte le fasi di produzione sono gestite seguendo i protocolli SGQ al fine di garantire gli standard di qualità necessari e tempi di approntamento ottimali.

Inoltre, vengono gestite internamente anche tutte le fasi di costruzione e riempimento delle strutture espositive realizzate, gestendo la tracciabilità dei lotti e seguendo rigidi protocolli di controllo qualità (Sistema di controllo certificato BIO).

L'accuratezza di queste lavorazioni, l'utilizzo di componenti progettati per assicurare i prodotti alla struttura e di materiali adeguati per l'imballaggio e la pallettizzazione, garantiscono l'integrità dell'espositore e dei prodotti contenuti fino alla destinazione finale.

A tal proposito, si specifica che, in linea con il concetto di "full service" e grazie alla disponibilità di oltre 10.000 mq di superficie e locali adeguati, la “Felsinea” è in grado di offrire il servizio di stoccaggio delle merci, curando inoltre le spedizioni sino al punto vendita secondo le specifiche esigenze della clientela.

Attrezzature utilizzate per lo svolgimento delle attività d’impresa

Attrezzature utilizzate dagli impiegati:

· Personal Computer

· Stampanti multifunzione

· Fax

· Telefono

Attrezzature utilizzate durante il ciclo di produzione:

· Plotter con terminale

· Pistola colla a caldo

· Cutter

· Seghetto a mano

Attrezzature utilizzate per la movimentazione della merce e lo stoccaggio:

· Transpallet

· Scala

Mezzi utilizzati per gli interventi presso luoghi esterni:

· Automezzi aziendali

Ad occuparsi della pulizia dei locali e, più in generale, delle aree di lavoro è una ditta esterna specializzata.

1.3.1Tipologia della compagine produttiva

La realtà presente presso Calderara di Reno (BO) può contare sull’esperienza e la professionalità di un team di progettisti formati e specializzati nei moderni sistemi di disegno e prototipazione. Nello specifico, oltre all’esperienza di un socio lavoratore, all’interno della sede sono presenti altri tre lavoratori dipendenti.

Descrizione della compagine produttiva

Come anzidetto, al momento della stesura del presente documento, la compagine produttiva è composta come indicato nella tabella che segue. La stessa compagine potrebbe essere comunque soggetta ad un’evoluzione in base alle esigenze produttive.

A fronte di eventuali cambiamenti, verrà allegata una tabella aggiornata al presente documento.

Compagine produttiva

Nome cognome

Qualifica

Mansione

Sig. Massimo Soverini

Socio lavoratore

Sig. Ivan Rossi

Lavoratore dipendente

Sig.ra Francesca Bonetti

Lavoratore dipendente

Sig.ra Marinella Stagni

Lavoratore dipendente

I soggetti potenzialmente previsti sono i seguenti:

Tipologia

Presenti

N.

Previsti

Coadiuvanti familiari

Consiglieri lavoratori

Lavoratori minorenni

Lavoratori stranieri

Lavoratori assunti con voucher

Stagisti minorenni

Stagisti maggiorenni

Lavoratori a progetto

Lavoratori diversamente abili

Lavoratori interinali

Lavoratori forniti da cooperative

Lavoratori socialmente utili

Lavoratori a chiamata

Altro

Ciclo lavorativo e attività

1

2

3

4

5

6

Fasi del ciclo lavorativo / attività.

Descrizione della fase.

Area.

Reparto.

Luogo di lavoro.

Attrezzature di lavoro.

Macchine, apparecchi, utensili ed impianti.

Materie prime, semilavorati, sostanze e prodotti.

Scarti di lavorazione

Mansione/ postazioni.

Ricezione della richiesta da parte del cliente, progettazione con analisi dei costi ed elaborazione del preventivo.

L’azienda riceve le richieste di progettazione a mezzo mail o telefono.

Una volta acquisita la richiesta del cliente viene fissato un appuntamento con lo stesso presso la sede per dargli la possibilità di ricevere ulteriori specifiche in relazione alla realizzazione della commessa e per presentargli in anteprima le proposte tramite la realizzazione di rendering 3D e/o campionature con i materiali di produzione.

Una volta presentata la proposta, gli impiegati addetti procedono ad un’analisi dei costi relativi ed alla elaborazione del preventivo, comunicato a mezzo mail o, se il cliente si è recato in loco, direttamente a voce.

Ufficio commerciale

Ufficio addetti alla progettazione

PC e periferiche, stampanti, telefono e fax.

Carta, toner, scarti di cancelleria e di carta, scarti di toner.

Impiegati commerciali e addetti alla progettazione

Conferma del preventivo ed organizzazione della commessa.

A seguito di conferma del preventivo, gli impiegati commerciali procedono con l’organizzazione della commessa.

A tal proposito si procede ad un’analisi delle materie prime utili alla realizzazione della commessa. Nel caso in cui alcune di queste non siano presenti in magazzino, gli impiegati procedono a contattare i fornitori per la consegna degli stessi.

Ufficio commerciale

PC e periferiche, stampanti, telefono e fax.

Carta, toner, scarti di cancelleria e di carta, scarti di toner.

Impiegati commerciali

Consegna merce da parte dei fornitori

Carico/scarico della merce

Con l’ausilio dei fornitori, utilizzando le macchine per la movimentazione dei carichi, gli addetti interni all’azienda procedono allo scarico della merce ed allo stoccaggio della stessa nelle apposite aree.

Magazzino aziendale

Piazzale esterno

Carrelli elevatori, Transpallet, carrelli manuali.

Scarti da imballaggio

Magazzinieri

Produzione di espositori, imballaggi, scatole di cartone e prodotti di packaging

Gli addetti si occupano della produzione degli elementi oggetto di commessa svolgendo le fasi di

· Stampa offset, digitale e flexo

· Accoppiatura

· Fustellatura

· Taglio e fresatura al plotter

· Incolaggi

Area produzione

Stampanti multifunzione, plotter, pistola colla a caldo ecc.

(per elenco completo v. par. 1.3)

Fumi e polveri di lavorazione

Impiegati progettisti

Operai

Ritiro o consegna merce al cliente committente

Una volta ultimati, i prodotti commissionati vengono stoccati all’interno del magazzino in attesa della consegna o del ritiro da parte del cliente.

Area magazzino

Sede cliente

Transpallet, mezzi aziendali

Fumi e gas di scarico

Magazzinieri

Autisti

Fatturazione

Gli impiegati addetti, al termine della commessa, effettuata la consegna dei prodotti commissionati, si occupano di emettere fattura al cliente committente

Ufficio commerciale

PC e periferiche, stampanti, telefono e fax.

Ca

rta, toner, scarti di cancelleria e di carta, scarti di toner.

Impiegati commerciali

Pulizia, lavaggio e manutenzione delle aree di lavoro

L’azienda, per la sanificazione delle aree di lavoro, si avvale dell’apporto di una ditta esterna specializzata.

Tutte le aree di lavoro

Idropulitrice, aspiratore, compressore, sterilizzatrici

Polveri e fibre

Ditta esterna

1.4Descrizione caratteristiche dell’insediamento produttivo.

Luoghi di lavoro

La ditta Felsinea Packaging Solution s.r.l. svolge la propria attività all’interno di una sede legale ed operativa sita a Calderara di Reno, nella provincia di Bologna e di una sede operativa ubicata nel mantovano, a Borgo Virgilio, località Pioppelle.

La sede di Calderara è sita in via Bastia n. 6/8. Lo stabile, ad uso commerciale e residenziale, grande circa 1800 mq, si divide in area uffici, area magazzino ed un’area dedicata alla stampa di plotter da taglio.

La sede operativa di Pioppelle, invece, anch’essa grande circa 1800 mq, ospita l’area assemblaggio e riempimento.

La viabilità circostante alle sedi dell’azienda permette accesso sicuro sia ai dipendenti, sia ai mezzi di soccorso in caso di emergenza. Le strutture consentono una rapida evacuazione degli occupanti in qualsiasi situazione.

Le vie di esodo hanno larghezza adeguata La disposizione delle sedi garantisce la bidirezionalità di qualunque percorso di fuga.

Le aree di transito interne presentano un passaggio regolare ed uniforme e non mostrano fonti d’inciampo, buche o avvallamenti pericolosi. Sono inoltre delimitate e tenute libere da ostacoli pericolosi. In merito si segnala, però, la necessità di prevedere un passaggio per i pedoni sicuro, visibile, segnalato e sgombro da ostacoli permanenti. Tale ultimo va distinto rispetto al percorso previsto per il passaggio del carrello elevatore, per il cui utilizzo è necessario apporre idonea segnaletica verticale.

Le zone di transito, manovra e sosta esterne sono progettate, illuminate e segnalate in maniera idonea.

Servizi igienici

All’interno delle sedi sono presenti servizi igienici per ogni comparto aziendale. Ci sono, inoltre, locali spogliatoi, con appendiabiti, lavabi, carta asciugamani monouso e dispenser erogatore per il lavaggio delle mani.

All’interno dei servizi igienici sono inoltre installati boiler per il riscaldamento dell’acqua.

Tutte le aree dei servizi igienici risultano essere piastrellate, consentendo un’agevole detersione e sanificazione degli ambienti.

MODULO 2

2.1Individuazione dei pericoli presenti in azienda.

2.2Pericoli e rischi relativi alle aree di lavoro e alle tipologie produttive.

2.1Individuazione dei pericoli presenti in azienda

Tutte le attività produttive comportano per gli addetti e i presenti nelle aree di lavoro, inevitabilmente dei pericoli.

I pericoli sono legati alle caratteristiche degli ambienti di lavoro, alle attrezzature, a fattori chimici, fisici, biologici, ma anche ai fattori organizzativi adottati per la gestione della azienda.

I pericoli possono inoltre divenire un rischio per la sicurezza e salute dei lavoratori e per tale motivo nella presente sezione questi sono identificati.

L’individuazione dei pericoli presenti, sia nel posto di lavoro, o per mansione che nel luogo di lavoro, si effettua attraverso l’osservazione e lo studio dei processi lavorativi.

Per tale motivo si prendono in esame i seguenti parametri:

· Caratteristiche generali dei luoghi di lavoro;

· Utilizzo di attrezzature e utensili;

· Analisi dei posti di lavoro e delle mansioni (spazi, lay-out, vie di percorso, MMC, ecc.).

Il riferimento legislativo principale è il D. Lgs. 81/08 e le s.m.i. introdotte dal D. Lgs, 106/2009.

Sono prese in esame le seguenti categorie di pericoli e rischi connessi:

Rischi per la sicurezza

Rischi territoriali, aree esterne e accessi,

Aree di lavoro interni, luoghi di lavoro confinati, porte, aree di transito, arredi.

Utensili manuali, attrezzature, macchine, mezzi di trasporto,

Impianti di servizio,

Rischi per la salute

Rischi dati da fattori fisici (rumore, vibrazioni, CEM e radiazioni non ionizzanti),

Rischi da fattori chimici,

Rischi da fattori biologici,

Rischi connessi ad aspetti microclimatici,

Rischi connessi alla movimentazione manuale dei carichi e a fattori posturali.

Rischi legati ad aspetti organizzativi

Fattori oggettivi di stress lavoro correlato, ergonomia del lavoro,

Presenza di soggetti sensibili (lavoratori minorenni, lavoratrici madri, Lavoratori diversamente abili, Lavoratori provenienti da altre nazioni).

Gestione delle emergenze incendio, evacuazione e di primo soccorso.

Nella valutazione sono inoltre presi in considerazione anche i seguenti aspetti organizzativi:

Sorveglianza sanitaria,

Informazione e formazione,

Servizi igienici, spogliatoi e aree di riposo.

2.2Pericoli e rischi relativi alle aree di lavoro e alle tipologie produttive.

AREA DI LAVORO: Uffici

ATTIVITÀ: Amministrative, Commerciali, Progettazione, Fatturazione.

MANSIONI:

· Ricezione della richiesta dal cliente;

· Valutazione della richiesta e progettazione iniziale;

· Presentazione in anteprima delle proposte tramite la realizzazione di rendering 3D e/o campionature con i materiali di produzione;

· Analisi dei costi di produzione e preventivo;

· Conferma del preventivo ed accordi con clienti committenti;

· Contatto fornitori per consegna materie prie non presenti a magazzino, utili per la realizzazione della commessa;

· Progettazione espositori;

· Stampa offset, digitale e flexo;

· Fatturazione, contabilità e gestione dell’attività.

Famiglia di pericoli per la Sicurezza

Pericoli

Esempi di incidenti e di criticità

Riferimenti legislativi

Luoghi di lavoro all’aperto

Vie di circolazioni esterne per raggiungere il luogo di lavoro.

●Cadute in piano.

●Contatto con mezzi in movimento.

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Allegato IV.

Luoghi di lavoro al chiuso

Vie di circolazione interne.

●Cadute in piano.

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Allegato IV.

Depositi materiali

●Cadute in piano, inciampo

Porte e portoni.

●Urti, schiacciamenti.

Arredi e attrezzature.

●Urti, inciampo.

Impianti di servizio

Impianti elettrici.

●Incidenti di natura elettrica (folgorazione, incendio).

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Titolo III capo III.

DM 37/08.

DM 13/07/11.

DM 10/03/98.

Impianto di riscaldamento.

Impianto di climatizzazione.

●Incidenti di natura elettrica.

●Incendio.

Attrezzature di lavoro

Apparecchiature informatiche e da ufficio (compresi utensili manuali di cancelleria).

●Incidenti di natura elettrica.

●Incidenti di natura meccanica.

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Titolo III capo I e III.

Famiglia di pericoli per la salute

Pericoli

Esempi di incidenti e di criticità

Riferimenti legislativi

Agenti biologico

Microclima.

●Esposizione a condizioni microclimatiche non confortevoli.

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Allegato IV.

Illuminazione

●Scorretta o insufficiente illuminazione

D.Lgs 81/08

Allegati IV, XXXIV

Aerazione - ventilazione

●Scarsa aerazione

D.Lgs 81/08

Allegati IV, XXXIV

Fattori fisici

Campi elettromagnetici.

●Assorbimento di energia e correnti di contatto.

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Titolo VIII, Capo IV.

Impegno visivo.

Lavoro al VDT.

●Cefalea, secchezza o irritazioni oculari

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Titolo VII, Capo II,

All. XXXIV

Fattori chimici

Agenti chimici presenti nel toner

●Esposizione per contatto o inalazione

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Titolo VII, Capo II,

All XXXIV

Aspetti posturali

Aspetti posturali

●Prolungata assunzione di postura incongrua

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Titolo VI, Allegato XXXIII.

AREA DI LAVORO: Magazzino

ATTIVITA’: Carico / Scarico della merce e dei prodotti realizzati

MANSIONI:

· Scarico delle materie prime consegnate dai fornitori e stoccaggio nelle aree apposite;

· Carico degli espositori e dei prodotti oggetto di commessa per la consegna al cliente con l’ausilio del carrello elevatore, del transpallet (elettrico e manuale) e di tutti i mezzi di movimentazione dei carichi in dotazione.

Famiglia di pericoli per la Sicurezza

Pericoli

Esempi di incidenti e di criticità

Riferimenti legislativi

Luoghi di lavoro all’aperto

Vie di circolazione esterne per raggiungere il magazzino per il carico della merce.

●Cadute in piano.

●Contatto con mezzi in movimento.

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Allegato IV.

Luoghi di lavoro al chiuso

Vie di circolazione interne.

●Cadute in piano.

●Contatto con mezzi in movimento.

●Caduta di materiali.

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Allegato IV.

Porte e portoni.

●Urti, schiacciamenti.

Attrezzature.

●Urti, inciampo.

Depositi materiali

●Cadute in piano, inciampo

Impianti di servizio

Impianti elettrici.

●Incidenti di natura elettrica (folgorazione, incendio, elettrocuzione).

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Titolo III capo III.

DM 37/08.

DM 13/07/11.

DM 10/03/98.

Circuiti di alimentazione degli apparecchi e delle prese a spina.

Attrezzature di lavoro

Carrelli industriali (transpallet manuale, muletto).

●Incidenti di natura meccanica.

●Ribaltamento.

●Incidenti di natura stradale.

●Caduta di materiali.

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Titolo III capo I e III.

Allegato IV.

Utensili manuali anche elettrici e ad aria compressa.

●Incidenti di natura meccanica.

●Incidenti di natura elettrica.

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Titolo III capo I.

Famiglia di pericoli per la salute

Pericoli

Esempi di incidenti e di criticità

Riferimenti legislativi

Luoghi di lavoro al chiuso

Microclima, specialmente nei periodi invernali ed estivi.

●Esposizione a condizioni microclimatiche non confortevoli.

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Allegato IV.

Illuminazione

●scorretta o insufficiente illuminazione

D.Lgs 81/08

Allegati IV, XXXIV

Areazione - ventilazione

●Scarsa areazione

Agenti biologico

Presenza di infestanti.

●Veicolazione di patogeni per scarsa sanificazione.

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Titolo X.

Patogeni del tetano.

●Introduzione di patogeni per contatto.

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Titolo X.

Servizi igienici.

●Scarse condizioni igieniche.

Agenti fisici

Rumore di fondo dell’ambiente di lavoro

●Ipoacusia.

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Titolo VIII, Capo I e II.

Vibrazioni corpo intero, per la guida del muletto.

●Lombalgie.

●Traumi al rachide.

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Titolo VIII, Capo I e III.

Aspetti posturali e movimentazione manuale dei carichi

Posture incongrue.

●Prolungata assunzione di postura incongrua.

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Titolo VI, Allegato XXXIII.

Sollevamento e spostamento dei carichi.

●Sforzi eccessivi.

●Torsioni del tronco.

●Movimenti bruschi.

●Posizioni instabili.

AREA DI LAVORO: AREA DI PRODUZIONE

ATTIVITÀ: tutte le fasi necessarie alla realizzazione delle produzioni espositive

MANSIONI:

Lavorazione e finitura di materiali cartotecnici per la produzione di strutture espositive attraverso le attività di:

· Stampa offset, digitale e flexo

· Accoppiatura

· Fustellatura

· Taglio e fresatura al plotter

· Incolaggi.

Famiglia di pericoli per la Sicurezza

Pericoli

Esempi di incidenti e di criticità

Riferimenti legislativi

Luoghi di lavoro all’aperto

Vie di circolazione esterne per raggiungere i luoghi di lavoro

●Cadute in piano

●Contatto con mezzi in movimento

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Allegato IV;

Luoghi di lavoro al chiuso

Pavimenti, muri, soffitti, banchine e rampe di carico.

●Cadute dall’alto

●Cadute in piano

●Urti

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Allegato IV.

Vie di circolazione interne e vie ed uscite di emergenza

●Cadute dall’alto

●Cadute in piano

●Cadute con mezzi in movimento

●Caduta di materiali

●Vie di esodo non facilmente fruibili

Porte e portoni

●Urti e schiacciamenti

Attrezzature

●Urti e schiacciamenti

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Allegato IV.

Depositi materiali

●Cadute in piano, inciampo

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Allegato IV.

Impianti di servizio

Impianti elettrici.

●Incidenti di natura elettrica (folgorazione, incendio).

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Titolo III capo III.

DM 37/08.

DM 13/07/11.

DM 10/03/98.

Impianti idrici e sanitari

● Esposizione ad

agenti biologici

● Scoppio di apparecchiature in pressione

D.Lgs. 81/08 s.m.i. (Tit. III

capo I)

DM 37/08

D.Lgs 93/00

Impianto di riscaldamento e condizionamento

●Incidenti di natura elettrica.

●Incendio.

●Emissione di inquinanti

●Esposizione ad agenti biologici

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Titolo III capo I e III.

DM 37/08.

D. Lgs. 17/10.

DM 01/12/1975.

DPR 412/93.

DM 17/03/03.

D. Lgs. 311/06.

D. Lgs. 93/00.

DM 329/04.

DPR 661/96.

DM 12/04/1996.

DM 28/04/2005.

DM 10/03/98.

RD 9/01/1927.

Attrezzature di lavoro

Macchine fisse per la lavorazione del metallo, del legno, della gomma o della plastica, della carta, della ceramica ecc. (Macchine per il taglio o la saldatura)

●Incidenti di natura meccanica (urti, tagli,trascinamento, perforazione, schiacciamenti, proiezione di materiale in lavorazione)

●Incidenti di natura elettrica

●Innesco di atmosfere esplosive

●Emissione di inquinanti

●Caduta dall’alto

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Titolo III capo I e III; Titolo XI.

D.Lgs. 17/2010

Impianti automatizzati per la produzione di articoli vari (ceramica, laterizi, materie plastiche, materiali metallici,

vetro, carta, ecc.)

● Incidenti di natura meccanica (urti, tagli, trascinamento, perforazione, schiacciamenti, proiezione di materiale in lavorazione).

● Incidenti di natura elettrica

Innesco atmosfere esplosive

● Emissione di inquinanti

● Caduta dall'alto

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Titolo III capo I e III.

D.Lgs. 17/2010.

Utensili manuali anche elettrici e ad aria compressa

●Incidenti di natura meccanica

●Incidenti di natura elettrica

D.Lgs. 81/08 s.m.i. (Tit. III capo I

Famiglia di pericoli per la salute

Pericoli

Esempi di incidenti e di criticità

Riferimenti legislativi

Luoghi di lavoro al chiuso

Microclima, specialmente nei periodi invernali ed estivi.

●Esposizione a condizioni microclimatiche non confortevoli.

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Allegato IV.

Impianto di condizionamento.

●Veicolazione di patogeni.

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Titolo X.

Illuminazione

●scorretta o insufficiente illuminazione

D.Lgs 81/08

Allegati IV, XXXIV

Areazione - ventilazione

●Scarsa areazione

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Allegato IV.

Agenti biologico

Presenza di infestanti.

●Veicolazione di patogeni per scarsa sanificazione.

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Titolo X.

Patogeni del tetano.

●Introduzione di patogeni per contatto.

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Titolo X.

Servizi igienici.

●Scarse condizioni igieniche.

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Titolo X.

Agenti fisici

Rumore di fondo dell’ambiente di lavoro

●Ipoacusia.

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Titolo VIII, Capo I e II.

Sostanze pericolose

Agenti chimici (comprese le polveri)

●Esposizione per contatto, ingestione o inalazione

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Titolo IX, Capo II.

Agenti cancerogeni e mutageni

●Esposizione per contatto, ingestione o inalazione

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Titolo IX Capo II

Aspetti posturali e movimentazione manuale dei carichi

Posture incongrue e movimenti ripetitivi

● Prolungata assunzione postura incongrua

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Titolo VI, Allegato XXXIII.

Sollevamento e spostamento di carichi

● Sforzi eccessivi

● Torsioni del tronco

● Movimenti bruschi

●Posizioni instabili

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Titolo VI, Allegato XXXIII.

AREA DI LAVORO: AUTOMEZZO E LUOGHI ESTERNI

ATTIVITA’: Trasporto dei prodotti oggetto di commessa presso la sede cliente.

MANSIONI: Gli autisti addetti, si occupano del trasporto dei prodotti acquistati dal cliente, consegnandoli a domicilio presso la sede cliente.

Famiglia di pericoli per la Sicurezza

Pericoli

Esempi di incidenti e di criticità

Riferimenti legislativi

Luoghi territoriali esterni

Vie di circolazione esterne

●Cadute in piano.

●Contatto con mezzi in movimento.

●Investimento da carichi in movimento

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Allegato IV.

Rischi connessi all’uso dell’autoveicolo

Interferenza con traffico stradale

●ribaltamento, investimento, schiacciamento, postura, caduta di materiali dall’alto

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Allegato IV.

Famiglia di pericoli per la Salute

Pericoli

Esempi di incidenti e di criticità

Riferimenti legislativi

Luoghi di lavoro al chiuso

Microclima.

●Esposizione a condizioni microclimatiche non confortevoli.

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Illuminazione naturale e artificiale.

●Carenza di illuminazione naturale.

●Illuminazione troppo intensa.

Agenti Fisici

Rumore

●Ipoacusia

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Titolo VIII, Capo I e II.

Vibrazione

●Lombalgia

Agenti Biologici

Presenza di infestanti.

●Veicolazione di patogeni per scarsa sanificazione.

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Titolo X.

Patogeni del tetano.

●Introduzione di patogeni per contatto.

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Titolo X.

Servizi igienici.

●Scarse condizioni igieniche.

Agenti Chimici

Oli lubrificanti e carburanti

●Esposizione per contatto e inalazione.

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Titolo IX, Capo I.

Allegato IV punto 2.

Aspetti posturali

Posture incongrue.

●Prolungata assunzione di postura incongrua.

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Titolo VI, Allegato XXXIII.

AREA DI LAVORO: TUTTE

ATTIVITÀ: PULIZIE E MANUTENZIONE DELLE ATTREZZATURE E DELLE AREE DI LAVORO

MANSIONI: Pulizia e manutenzione delle postazioni di lavoro e delle attrezzature impiegate.

Famiglia di pericoli per la Sicurezza

Pericoli

Esempi di incidenti e di criticità

Riferimenti legislativi

Luoghi di lavoro all’aperto

Vie di circolazioni esterne per raggiungere il posto di lavoro o carico e scarico dei materiali di scarto.

●Cadute in piano.

●Contatto con mezzi in movimento.

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Allegato IV.

Luoghi di lavoro al chiuso

Vie di circolazione interne.

●Cadute in piano.

●Contatto con mezzi in movimento.

●Caduta di materiali.

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Allegato IV.

Porte e portoni.

●Urti, schiacciamenti.

Attrezzature, mezzi di movimentazione carichi.

●Urti, inciampo, investimento.

Scaffalature e attrezzature

●Urti, inciampo, investimento.

Impianti di servizio

Impianti elettrici.

●Incidenti di natura elettrica (folgorazione, incendio).

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Titolo III capo III.

DM 37/08.

DM 13/07/11.

DM 10/03/98.

Impianto di riscaldamento.

●Incidenti di natura elettrica.

●Incendio.

Attrezzature di lavoro

Utensili manuali non elettrici ed elettrici.

●Incidenti di natura meccanica.

●Incidenti di natura elettrica.

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Titolo III capo I.

Idropulitrice, aspirapolvere, ecc

●Incidenti di natura meccanica.

●Caduta di materiali.

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Titolo III capo I e III.

Allegato IV.

Famiglia di pericoli per la Salute

Pericoli

Esempi di incidenti e di criticità

Riferimenti legislativi

Luoghi di lavoro al chiuso

Microclima.

●Esposizione a condizioni microclimatiche non confortevoli.

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Allegato IV.

Illuminazione naturale e artificiale.

●Carenza di illuminazione naturale.

●Illuminazione troppo intensa.

Agenti biologico

Presenza di infestanti.

●Veicolazione di patogeni per scarsa sanificazione.

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Titolo X.

Servizi igienici.

●Scarse condizioni igieniche.

Agenti fisici

Vibrazioni.

●Lombalgia.

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Titolo VIII, Capo I eIII.

Rumore

· Ipoacusia

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Titolo VIII, Capo I e II

Aspetti posturali e movimentazione manuale dei carichi

Posture incongrue.

●Prolungata assunzione di postura incongrua.

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Titolo VI, Allegato XXXIII.

Sollevamento e spostamento dei carichi.

●Sforzi eccessivi.

●Torsioni del tronco.

●Movimenti bruschi.

●Posizioni instabili.

Sostanze pericolose

Agenti chimici presenti negli oli lubrificanti di sintesi e nei detergenti industriali.

●Esposizione per contatto e inalazione.

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Titolo IX, Capo I.

Allegato IV punto 2.

Prodotti chimici (comprese le polveri)

●Esposizione per contatto, ingestione o inalazione

●Esplosione

●Incendio

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Titolo IX, Capo I e All. IV, punto 2

AREA DI LAVORO: TUTTE

ATTIVITÀ: TUTTE

MANSIONI: Tutte.

Famiglia di pericoli di tipo organizzativo

Pericoli

Esempi di incidenti e di criticità

Riferimenti legislativi

Fattori organizzativi

Organizzazione del lavoro e della compagine produttiva (Stress lavoro correlato.)

●Numerosi infortuni/assenze

●Evidenti contrasti tra lavoratori

●disagio psicofisico

●calo d’attenzione

●affaticamento

●Isolamento

D. Lgs. 81/08 e s.m.i. art. 28 comma 1 bis.

Accordo europeo ottobre 2004.

Circolare ministero del lavoro e delle politiche sociali del 18/11/2010

Soggetti sensibili

Lavoratrici madri (ove presenti).

●Rischi connessi alla lavoratrice in gravidanza e al suo feto quali:

-Aborti spontanei.

-Nascita prematura.

-Malformazioni congenite e teratogenicità.

-Nascita prematura o sottopeso.

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

D. Lgs. 151/01 art. 11.

Lavoratori minorenni anche stagisti o tirocinanti (ove presenti).

●Rischi di natura meccanica.

●Rischi di natura elettrica.

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Direttiva 94/33 CEE.

D. Lgs. n° 345/1999.

D. Lgs. n° 262/2000.

Lavoratori provenienti da altre nazioni (ove presenti).

●Non buona comprensione e lettura della lingua italiana.

D. Lgs. 81/08 e s.m.i. articoli 36 e 37.

Gestione delle emergenze

Emergenza incendio.

●Estinguenti non idonei o mancanti.

●Scarse conoscenze delle procedure.

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Titolo I, Capo III.

Allegato IV.

D.M. 10/03/98.

Emergenza evacuazione.

●Via di fuga non ben segnalate.

●Segnalazioni acustiche e luminose carenti o non presenti.

●Difficoltà di esodo per vie di fuga insufficienti o difficoltose.

●Scarse conoscenze delle procedure.

●Cedimenti strutturali.

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Titolo I, Capo III.

Emergenza primo soccorso.

●Scarse conoscenze delle procedure.

●Assenza dei presidi di primo soccorso o non idoneità degli stessi.

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

D.M. 388/03.

Servizi di supporto

Servizi igienici.

●Scarse condizioni igieniche.

D. Lgs. 81/08 e s.m.i.

Allegato IV.

Pericoli connessi all’interazione con persone

Attività svolte a contatto con il pubblico

●Aggressioni fisiche e verbali

D.Lgs. 81/08 e s.m.i. art. 15, comma 1, lettera a

MODULO 3

3.1Premessa.

3.2Parametri per la quantificare la matrice di rischio.

3.3Matrice del rischio [R = P X D].

3.4Valutazione dei rischi, misure di prevenzione e protezione attuate per mansione e area produttiva.

3.1Premessa

Dopo aver identificato la famiglia di pericoli e rischi pertinenti alla attività produttiva della ditta, questi sono di seguito misurati e valutati, al fine di predisporre le adeguate misure preventive atte a evitare il danno.

La Valutazione dei Rischi è legata sia al tipo di fase lavorativa svolta nelle realtà produttive, sia a situazioni determinate da sistemi quali ambiente di lavoro, strutture ed impianti utilizzati, materiali e prodotti coinvolti nei processi.

In particolare, è un esame sistematico di tutti gli aspetti del lavoro per definire le cause probabili di lesioni o di danni, per appurare se sia possibile eliminare il pericolo oppure no, se si debbano definire adeguate misure protettive del caso e controllare i rischi fino a ridurli ad un livello accettabile.

Per una corretta valutazione del rischio è necessario procedere ad una attenta analisi dell’attività lavorativa che comprenda lo studio del rapporto uomo, macchina e ambiente in ogni posto di lavoro e del luogo dove lo stesso si sviluppa (ufficio, lavori presso i clienti, ecc.).

3.2Parametri per la quantificare il grado di rischio effettivamente presente

L’approccio valutativo che il legale rappresentante della ditta ha scelto è quello semplificato.

· In sintesi la stima del rischio è realizzata attraverso un confronto fra l’evidenziazione del rischio, il tempo di esposizione allo stesso, l’esperienza dei lavoratori e la portata del provvedimento che dovrà essere applicato; praticamente entità del danno e probabilità di accadimento vengono ricavati dall’esperienza lavorativa aziendale, nonché dalla frequenza dell’accadimento.

· Approccio di tipo quantitativo: la stima si basa sull’identificazione di un livello di probabilità o frequenza P e di un livello di danno D, il cui prodotto è definito come livello di rischio

R = P X D

La formula R = P x D fornisce un criterio elementare per individuare delle criticità e confrontare diverse condizioni di rischio.

La tipologia produttiva della ditta di cui il presente D.V.R. è oggetto, tiene conto di fattori di pericolo e rischio sicuramente non rilevanti e comunque riconducibili ad una statistica di probabilità di danno considerata di basso rischio.

Un giudizio anche quantitativo sarà fornito e mostrato nella analisi e valutazione dei rischi e sarà misurato secondo le tabelle che di seguito saranno indicate.

Le seguenti tabelle riportano, in modo schematico, i criteri seguiti per la stima quantitativa dei livelli di probabilità e danno.

SCALA DELLE PROBABILITÀ [ P ]

Valore

Livello

Definizione / criteri di stima

1

Improbabile

Il pericolo può provocare un danno solo per la contemporaneità di più eventi concomitanti, tutti poco probabili.

Non sono noti casi in cui al pericolo è conseguito il danno in azienda o in situazioni operative simili.

Il verificarsi del danno associato al pericolo susciterebbe incredulità.

2

Poco probabile

Il pericolo può provocare un danno solo in circostanze particolari anche in relazione ad eventi concomitanti e di interferenza.

Sono noti solo rari casi in cui al pericolo è conseguito il danno in azienda o in situazioni operative simili.

Il verificarsi del danno associato al pericolo potrebbe suscitare anche blanda o trascurabile sorpresa tra gli addetti dell’azienda.

3

Probabile

Il pericolo può produrre il danno, anche se in modo non automatico o diretto.

Sono noti alcuni danni o diversi quasi incidenti associati al pericolo in azienda o in situazioni operative simili.

Il verificarsi del danno associato al pericolo susciterebbe moderata sorpresa in azienda.

4

Altamente probabile

Esiste una relazione consequenziale diretta fra il pericolo e il verificarsi del danno potenziale.

Si sono già verificati diversi danni o numerosi quasi incidenti associati al pericolo in azienda o in situazioni operative simili.

Il verificarsi del danno associato al pericolo non susciterebbe stupore in azienda.

SCALA DELLA ENTITÀ DEL DANNO [ D ]

Valore

Livello

Definizione / criteri di stima

1

Lieve

Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità rapidamente reversibile (in meno di 10 giorni).

Esposizione cronica con effetti reversibili.

2

Medio

Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità reversibile (in più di 10 giorni).

Esposizione cronica con effetti reversibili.

3

Grave

Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti di invalidità parziale (reversibile con minimi effetti postumi).

Esposizione cronica con effetti irreversibili e/o parzialmente invalidanti.

4

Gravissimo

Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti letali o di invalidità totale (irreversibile).

Esposizione cronica con effetti letali e/o totalmente invalidanti.

3.3Grado o matrice del rischio [R = P X D]

(P)Definiti il danno e la probabilità, il rischio viene automaticamente graduato tramite la formula R = P x D, ed è raffigurabile in un’opportuna rappresentazione grafico-matriciale del tipo di quella di seguito riportata, avente in ascisse la gravità del danno atteso ed in ordinate la probabilità del suo verificarsi.

(R = P X D) (4)4

8

12

16

(3)3

6

9

12

(2)2

4

6

8

(1)1

2

3

(D)4

(4) (3) (2) (1)

I rischi maggiori occuperanno in tale matrice le caselle in alto a destra (danno letale, probabilità elevata), quelli minori le posizioni più vicine all’origine degli assi (danno lieve, probabilità trascurabile), con tutta la serie di posizioni intermedie facilmente individuabili.

Una tale rappresentazione costituisce già di per sé un punto di partenza per la definizione delle priorità e la programmazione temporale degli interventi di protezione e prevenzione da adottare.

Determinato il livello di accettabilità e le conseguenti misure di prevenzione e protezione da adottare, si dovranno stabilire le priorità di intervento per tutti quei rischi che ricadono nell’area di inaccettabilità.

Un primo riferimento può essere fornito dal grafico-matrice della VDR, in base al quale la valutazione numerica e cromatica del rischio permette già l’identificazione di una scala di priorità.

In linea di massima si potranno adottare i seguenti criteri:

A R da 1 a 2

Molto basso

Azioni migliorative da valutare in fase di programmazione.

B R da 3 a 4

Basso

Azioni correttive e/o migliorative da programmare ma che non rivestono carattere di urgenza.

C R da 6 a 9

Medio

Azioni correttive necessarie da programmare con urgenza.

D R > 9

Alto

Azioni correttive indilazionabili, immediate.

3.4Valutazione dei rischi, misure di prevenzione e protezione attuate per mansione o area produttiva

Area di lavoro

Ufficio

Mansione

Ricezione delle commesse, attività commerciali di progettazione ed amministrative.

Fatturazione

Fasi lavorative

· Ricezione della richiesta dal cliente;

· Valutazione della richiesta e progettazione iniziale;

· Presentazione in anteprima delle proposte tramite la realizzazione di rendering 3D e/o campionature con i materiali di produzione;

· Analisi dei costi di produzione e preventivo;

· Conferma del preventivo ed accordi con clienti committenti;

· Contatto fornitori per consegna materie prie non presenti a magazzino, utili per la realizzazione della commessa;

· Progettazione espositori;

· Stampa offset, digitale e flexo;

· Fatturazione, contabilità e gestione dell’attività.

Pericoli che determinano rischi per la sicurezza

Rischi territoriali esterni.

Interferenza con il traffico stradale nelle fasi di entrata e uscita dall’insediamento produttivo e nelle fasi di parcheggio con conseguente rischio di investimento.

Le vie di accesso possono avere superfici disconnesse o con presenza di sostanze scivolose come ad esempio ghiaccio e neve nei periodi invernali. In questo caso si ha il rischio di scivolamento e caduta a livello.

Danno atteso

Traumi contusivi con lesioni anche severe in caso di investimento.

Traumi contusivi, abrasioni, ferite l.c. in caso di urti colpi per caduta.

Misure preventive.

Predisporre vie di accesso sufficientemente ampie al fine di ridurre la interferenza fra automezzi e fra uomini e mezzi nella fase di entrata ed uscita. Predisporre idonea segnaletica verticale ed orizzontale.

Assicurarsi che le vie di accesso alle aree di lavoro siano prive di ostacoli, disconnessioni o di sostanze scivolose.

Quando si prevede l’eventuale formazione di ghiaccio o presenza di neve, vanno preventivamente messe in sicurezza predisponendole con sostanze antigelo.

Le aree di transito con particolare attenzione a quelle pedonali, che in presenza di sostanze scivolose, disconnessioni o ostacoli, vanno messe in sicurezza rimuovendo la causa del rischio o vanno interdette per il tempo necessario a ripristinarne la idoneità.

DPI forniti e/o in uso.

Non applicabile.

Strumenti di supporto.

Dati desumibili dal registro infortuni con dinamiche degli stessi.

Matrice del rischio R=P x D

2 - A – Molto basso

Vie di circolazione interne, passaggi, porte e portoni, postazioni di lavoro.

Il rischio consiste nell’inciampo con arredi, ostacoli presenti sulle superfici, vie di transito e interferenza con altri addetti in transito.

Danno atteso

Traumi contusivi, abrasioni, ferite l.c. in caso di urti colpi per caduta.

Misure preventive.

Le postazioni di lavoro devono avere facile accesso e gli addetti nelle stesse devono potersi muovere agevolmente. Le vie di transito, le porte e gli accessi sono di idonee dimensioni, tuttavia vanno tenute sempre sgombre da ostacoli.

Le attrezzature di lavoro devono essere collocate in modo stabile e i cavi elettrici non devono costituire inciampo.

DPI forniti e/o in uso.

Non applicabile.

Strumenti di supporto.

Dati desumibili dal registro infortuni con dinamiche degli stessi.

Matrice del rischio R=P x D

2 - A – Molto basso

Utilizzo di attrezzature di ufficio.

Oltre a utensili di cancelleria, nella maggior parte delle attività, si utilizzano attrezzature elettroniche relative alla postazione VDT con le annesse periferiche.

In tale attività, inoltre, considerati i lavori di grafica, vengono utilizzati strumenti come plotter, cutter e stampanti di vario tipo per la stampa offset, digitale e flexo.

I rischi per la sicurezza, oltre all’inciampo con eventuali cavi di alimentazione, sono potenzialmente dovuti ad incidenti elettrici durante l’uso di attrezzature elettroniche, o incidenti meccanici, durante l’utilizzo di materiale di cancelleria quali forbici, tagliacarte, pinzatrici, ecc.

Danno atteso.

Traumi contusivi di natura meccanica, elettrocuzione, ustioni.

Misure preventive.

Prima dell’utilizzo verificare che l’utensile manuale sia in buono stato ed efficiente. Analoga verifica va effettuata sulle attrezzature, con particolare attenzione alle prese e ai cavi elettrici.

L’utilizzo degli utensili deve rispondere ed essere compatibile con l’utensile stesso. Le eventuali piccole manutenzioni delle apparecchiature elettriche, si devono svolgere a macchina spenta. Ogni anomalia o mal funzionamento delle attrezzature, va tempestivamente segnalato al preposto.

Nello specifico, la macchina/attrezzatura deve

· essere rispondente ai requisiti richiesti dal decreto legislativo n. 17 del 27 gennaio 2010 (Attuazione della direttiva macchine 2006/42/CE) documentata da relativo certificato di conformità rilasciato dal costruttore/fornitore

· garantire livelli di sicurezza come da specifica documentazione (marcatura CE e disponibilità del libretto di uso e manutenzione)

Il collegamento elettrico deve rispettare le caratteristiche della attrezzatura (voltaggio, potenza, assorbimento).

La disposizione della macchina/attrezzatura deve essere tale da garantire:

- sufficiente stabilità della stessa;

- adeguata illuminazione della postazione e delle aree di lavoro;

- rispetto dell’ergonomia dell’ambiente (Lay-out ambientale: spazi di lavoro).

I dispositivi di comando devono essere chiaramente visibili ed individuabili.

Devono essere presenti sistemi che:

- Impediscano l’avviamento automatico dopo un’interruzione dell’alimentazione

- Impediscano la modifica automatica delle condizioni di funzionamento.

L’utilizzo dell’attrezzatura deve essere affidato esclusivamente a personale adeguatamente formato ed addestrato.

E’ necessario garantire l’informazione ai lavoratori mediante consegna di apposite procedure di sicurezza per il corretto uso della macchina/attrezzatura.

DPI forniti e/o in uso.

Eventuali guanti monouso per cambio toner.

Strumenti di supporto.

Dati desumibili dal registro infortuni con dinamiche degli stessi.

Matrice del rischio R=P x D

2 - A – Molto basso

Agenti chimici pericolosi per la sicurezza.

Uffici All’interno degli uffici, le sostanze chimiche possono provenire quasi esclusivamente dalle macchine stampanti e fotocopiatrici utilizzate. La sostituzione del toner, essendo quest'ultimo tossico, deve infatti essere effettuata da personale esperto. E’, inoltre, necessario effettuare costantemente la pulizia periodica degli ambienti di lavoro, per la cui attività vengono utilizzati prodotti detergenti e solventi.

Danno atteso.

Asfissia, elettrocuzione, ustioni.

Misure preventive.

Le sostanze sopra menzionate vanno conservate negli appositi contenitori, stoccati in ambienti freschi e asciutti e utilizzate con cautela evitando cioè che si disperdano nell’ambiente e che vengano a contatto con fiamme libere o miscelate impropriamente fra loro.

DPI forniti e/o in uso.

Guanti.

Strumenti di supporto.

Certificato di conformità dell’impianto elettrico.

Periodiche verifiche della dispersione di terra a cura di ente autorizzato.

Matrice del rischio R=P x D

3 – B – Basso

Impianti di servizio: Impianto elettrico, impianto idro termo sanitario

Oltre all’impianto elettrico, nell’insediamento produttivo è presente un impianto idro termo sanitario alimentato a gas metano.

Il mal funzionamento di tali impianti può essere causa di incidenti di natura elettrica, fughe di gas, con conseguente rischio di elettrocuzione, incendio o esplosione.

Danno atteso.

Traumi da elettrocuzione, ustioni.

Misure preventive.

Gli impianti elettrici sono stati realizzati secondo le vigenti normative e sono stati certificati per quanto concerne la conformità e la realizzazione secondo la regola dell’arte. Sono inoltre sottoposti a periodica manutenzione e controllo da ditte preposte a certificarne il corretto funzionamento. Gli addetti non sono autorizzati ad effettuare interventi manutentivi anche minimi, sugli impianti. Tale attività è affidata a manutentori certificati.

DPI forniti e/o in uso.

Non applicabile.

Strumenti di supporto.

Verifiche periodiche certificate da operatori autorizzati dagli enti preposti.

Matrice del rischio R=P x D

2 - A – Molto basso

Pericoli che determinano rischi per la salute

Fattori biologi.

Il rischio biologico è dovuto dai seguenti punti critici:

· utilizzo promiscuo di apparecchi di telefonia nei periodi endemici, veicolazione di patogeni sempre nei periodi endemici da parte di addetti e clienti in ambienti confinati.

Danno atteso.

Infezioni.

Misure preventive.

Tutti gli addetti devono aver cura della propria igiene personale e non recarsi al lavoro quando affetti da sindromi influenzali.

Anche gli ambienti di lavoro con particolare attenzione ai servizi igienici devono essere tenuti sanificati.

Altra buona prassi è evitare di utilizzare apparecchi di telefonia in modo promiscuo soprattutto nei periodi endemici.

Le piccole escoriazioni o ferite della cute, in particolare quella delle mani, vanno accuratamente protette.

Buona prassi è anche quella di lavarsi bene le mani dopo aver manipolato materiale che è stato in magazzino.

Strumenti di supporto.

Eventuale programma di profilassi preventiva.

DPI forniti e/o in uso.

Guanti monouso.

Matrice del rischio R=P x D

2 - A – Molto basso

Fattori posturali.

L’attività prevede la postura seduta anche per periodi relativamente lunghi dove il movimento riguarda per lo più gli arti superiori che sono coinvolti nelle azioni su tastiera e mouse della postazione VDT. Anche il rachide sia a livello lombare che cervicale, è sollecitato negativamente quando si siede a lungo alla postazione del VDT.

Danno atteso.

Danni osteoarticolari a carico del rachide lombare e cervicale e degli arti superiori. Sollecitazione del condilo per eccessivo utilizzo del mouse.

Dolori muscolari.

Misure preventive da applicare.

La postazione al videoterminale è concepita secondo le corrette norme ergonomiche ovvero piano di lavoro sufficientemente ampio da permettere il corretto appoggio degli avambracci e di posizionamento agevole della tastiera e del mouse. Anche i video sono posizionati in modo da evitare torsioni del collo.

Le sedie hanno cinque punti di appoggio dotati di rotelle, i sedili sono regolabili in altezza e gli schienali permettono un buon appoggio della schiena e sono anch’essi regolabili.

Durante l’attività lavorativa, sono previste pause defaticanti atte ad alternare la postura seduta con quella eretta.

Strumenti di supporto.

Programma di sorveglianza sanitaria.

DPI forniti e/o in uso.

Guanti monouso.

Matrice del rischio R=P x D

3 - B – Basso

Area di lavoro

Reparto produzione

Mansione

Addetti alla lavorazione degli espositori

Fasi lavorative

Lavorazione e finitura di materiali cartotecnici per la produzione di strutture espositive attraverso le attività di:

· Accoppiatura

· Fustellatura

· Taglio e fresatura al plotter

· Incolaggi.

Pericoli che determinano rischi per la sicurezza

Rischi territoriali esterni.

Interferenza con il traffico stradale nelle fasi di entrata e uscita dall’insediamento produttivo e nelle fasi di parcheggio con conseguente rischio di investimento.

Le vie di accesso possono avere superfici disconnesse o con presenza di sostanze scivolose come ad esempio ghiaccio e neve nei periodi invernali. In questo caso si ha il rischio di scivolamento e caduta a livello.

Danno atteso

Traumi contusivi con lesioni anche severe in caso di investimento.

Traumi contusivi, abrasioni, ferite l.c. in caso di urti colpi per caduta.

Misure preventive.

Predisporre vie di accesso sufficientemente ampie al fine di ridurre la interferenza fra automezzi e fra uomini e mezzi nella fase di entrata ed uscita. Predisporre idonea segnaletica verticale ed orizzontale.

Assicurarsi che le vie di accesso alle aree di lavoro siano prive di ostacoli, disconnessioni o di sostanze scivolose.

Quando si prevede l’eventuale formazione di ghiaccio o presenza di neve, vanno preventivamente messe in sicurezza predisponendole con sostanze antigelo.

Le aree di transito con particolare attenzione a quelle pedonali, in presenza di sostanze scivolose, disconnessioni o ostacoli, vanno messe in sicurezza rimuovendo la causa del rischio o vanno interdette per il tempo necessario a ripristinarne la idoneità.

DPI forniti e/o in uso.

Non applicabile.

Strumenti di supporto.

Dati desumibili dal registro infortuni con dinamiche degli stessi.

Matrice del rischio R=P x D

2 - A – Molto basso

Vie di circolazione interne, passaggi, porte e portoni, postazioni di lavoro.

Il rischio consiste soprattutto nell’inciampo con arredi, ostacoli presenti sulle superfici, vie di transito e interferenza con altri addetti in transito.

Danno atteso

Traumi contusivi, abrasioni, ferite l.c. in caso di urti colpi per caduta.

Misure preventive.

Le postazioni di lavoro devono avere facile accesso e gli addetti nelle stesse devono potersi muovere agevolmente.

Le vie di transito, le porte e gli accessi sono di idonee dimensioni, tuttavia vanno tenute sempre sgombre da ostacoli.

Le attrezzature di lavoro devono essere collocate in modo stabile e i cavi elettrici non devono costituire inciampo.

Le scaffalature devono essere ancorate e il materiale sulle stesse deve essere posizionato in modo stabile e nel rispetto delle portanze.

I pavimenti degli ambienti di lavoro e dei luoghi destinati al passaggio non devono presentare buche o sporgenze pericolose e devono essere in condizioni tali da rendere sicuro il movimento ed il transito delle persone e dei mezzi di trasporto, oltre ad essere mantenuti adeguatamente sgombri da materiali che ostacolano la normale circolazione.

La disposizione dei depositi deve essere tale da permettere una sufficiente libertà di passaggio in tutte le zone di lavoro.

Verificare che tutti i presidi previsti siano sempre perfettamente visibili ed aggiornati al tipo di lavoro.

Provvedere tempestivamente ad effettuare un’eventuale sostituzione della cartellonistica o a diverse identificazioni dei passaggi obbligatori per i pedoni e per i mezzi meccanici.

Inoltre il Datore di Lavoro o il preposto provvedono a:

1. Curare l’ordine dei locali di lavoro al fine di garantire una sicura percorribilità dei passaggi.

2. Mantenere sempre sgombre da materiali in deposito le porte e i passaggi.

3. Verificare periodicamente che i pavimenti dei luoghi di lavoro o di passaggio, non presentino dislivelli, buche o sporgenze.

4. Controllare periodicamente le aperture delle porte dei locali di lavoro.

5. Le porte devono essere sempre munite di idonea cartellonistica di segnalazione.

6. Non effettuare modifiche nel Lay-out del ciclo di produzione, senza aver preventivamente valutato ogni rischio possibile; intensificare, se possibile, l’attenzione degli operatori addetti alla movimentazione meccanica dei carichi, sui rischi specifici.

7. Verificare che siano sempre presenti i segnali di attenzione previsti per Legge.

8. Effettuare controlli periodici semestrali dei presidi antincendio e delle porte tagliafuoco.

9. Sensibilizzare i lavoratori ad un utilizzo idoneo ed al mantenimento delle opportune condizioni generali dei locali.

10. Predisporre adeguati turni per l’igienizzazione dei locali

11. Effettuare verifiche periodiche del grado di pulizia, ordine e igiene.

Al fine di prevenire la caduta materiali dall’alto: prestare attenzione ogni volta si transita o lavora sotto carichi sospesi, nel raggio d’azione di apparecchi di sollevamento oppure in prossimità di scaffali, mensole, palchetti, armadi, ripiani e piani di appoggio.

Le perdite di stabilità incontrollate di masse materiali in posizione ferma o nel corso di maneggio e trasporto manuale o meccanico ed i conseguenti moti di crollo, scorrimento, caduta inclinata su pendii o verticale nel vuoto devono, di regola, essere impediti mediante la corretta sistemazione delle masse o attraverso l’adozione di misure atte a trattenere i corpi in relazione alla loro natura, forma e peso.

Gli effetti dannosi conseguenti alla possibile caduta di masse materiali su persone o cose dovranno essere eliminati mediante dispositivi rigidi o elastici di arresto aventi robustezza, forme e dimensioni proporzionate alle caratteristiche dei corpi in caduta.

Quando i dispositivi di trattenuta o di arresto risultino mancanti o insufficienti, dovrà essere impedito l’accesso involontario alle zone di prevedibile caduta, segnalando convenientemente la natura del pericolo.

Occorrerà impedire l’accesso o il transito nelle aree dove il rischio è maggiore segnalando, in maniera evidente, il tipo di rischio tramite cartelli esplicativi.

DPI forniti e/o in uso.

Calzature di sicurezza, guanti contro le aggressioni meccaniche, casco protettivo in prossimità dei carichi sospesi.

Strumenti di supporto.

Dati desumibili dal registro infortuni con dinamiche degli stessi.

Matrice del rischio R=P x D

4 - B – Basso

Preparazione delle macchine per la lavorazione.

Durante la preparazione e l’attrezzaggio delle macchine per la lavorazione, gli addetti possono venire a contatto con parti in tensione, o con parti taglienti, e aguzze o entrare in contatto con organi in movimento. Il mancato utilizzo dei DPI o un atto di distrazione, come anche la mancata manutenzione e controllo della macchina o una insufficiente formazione dell’addetto, possono essere causa di uno dei seguenti danni.

Danno atteso

Traumi contusivi, amputazioni, abrasioni, ferite l.c., elettrocuzioni, irritazioni dell’apparato respiratorio, irritazioni agli occhi, tetanizzazione, schiacciamenti e urti.

Misure preventive.

Prima dell’utilizzo verificare che tutti i comandi siano ben funzionanti, che le protezioni alle parti meccaniche in movimento e che i sistemi di blocco siano collocati e funzionino correttamente. Verificare che i collegamenti elettrici siano adeguati e non usurati.

Durante il funzionamento, sorvegliare costantemente il centro di lavoro e non superare i limiti di utilizzo previsti dal costruttore.

Eventuali piccoli interventi e pulizie sulla macchina, devono essere effettuati da personale esperto e solo dopo averla spenta e messa in sicurezza. Gli interventi di manutenzione delle macchine sono previste periodicamente ed affidate a ditte esterne specializzate.

Utilizzo dei DPI; e informazione e formazione degli addetti.

DPI forniti e/o in uso.

Calzature di sicurezza, guanti.

Strumenti di supporto.

Dati desumibili dal registro infortuni con dinamiche degli stessi.

Registro delle manutenzioni.

Matrice del rischio R=P x D

4 - B – Basso

Utilizzo delle macchine per la lavorazione.

Durante l’impiego delle macchine per la lavorazione (fisse e portatili), gli addetti possono venire a contatto con parti in tensione, o con parti taglienti, e aguzze o entrare in contatto con organi in movimento, oppure hanno la possibilità di venire in contatto con proiezione di schegge o scintille.

Quando la macchina è in funzione i lavoratori sono inoltre esposti a rumore e a vibrazioni e anche a sovraccarico degli arti superiori e a lavoro ripetitivo.

Il mancato utilizzo dei DPI o un atto di distrazione, come anche la mancata manutenzione e controllo della macchina o una insufficiente formazione dell’addetto, possono essere causa di uno dei seguenti danni.

Danno atteso

Traumi contusivi, amputazioni, abrasioni, ferite l.c., elettrocuzioni, irritazioni dell’apparato respiratorio, irritazioni agli occhi, tetanizzazione, schiacciamenti, cesoiamento, stritolamento, schiacciamento, urti e scottature o ustioni.

Misure preventive.

Prima dell’utilizzo verificare che tutti i comandi siano ben funzionanti, che le protezioni alle parti meccaniche in movimento e che i sistemi di blocco siano collocati e funzionino correttamente. Verificare che i collegamenti elettrici siano adeguati e non usurati.

Il cesoiamento e lo stritolamento di persone tra parti mobili di macchine e parti fisse delle medesime, di strutture provvisionali o altro, dovrà essere impedito provvedendo ad installare opportune protezioni che impediscano l’accesso di personale nella zona di lavoro delle macchine.

Qualora ciò non risulti possibile dovrà essere installata una segnaletica appropriata e dovranno essere osservate opportune distanze di rispetto; ove necessario dovranno essere disposti comandi di arresto di emergenza in corrispondenza dei punti di potenziale pericolo.

Durante il funzionamento, sorvegliare costantemente il centro di lavoro e non superare i limiti di utilizzo previsti dal costruttore.

Note: Tutte le macchine devono essere munite di pulsante di arresto di emergenza. È necessario valutare “quando gli organi lavoratori non protetti o non completamente protetti possono afferrare, trascinare, o schiacciare e sono dotati di notevole inerzia, il dispositivo di arresto della macchina oltre ad avere l’organo di comando ad immediata portata delle mani o di altre parti del corpo del lavoratore deve comprendere anche un’efficace sistema di frenatura che consenta l’arresto nel più breve tempo possibile”.

Mantenere in perfetta efficienza tutte le macchine ed attrezzature, anche attraverso la predisposizione di un registro, riportante le eventuali scadenze degli interventi, gli interventi resisi necessari e l’esecutore degli stessi.

Ogni nuovo operatore dovrà sostenere una accurata formazione all’uso delle macchine, per conoscerne i pericoli ed i rischi, al fine di capire l’importanza di utilizzare i D.P.I., e non utilizzare le attrezzature a fini diversi rispetto alla natura della macchina.

È necessario che i manutentori e gli attrezzisti siano particolarmente formati al loro lavoro in quanto spesso si trovano nelle condizioni di operare con macchine ed attrezzature sprovviste di protezioni.

L’azienda prevede manutenzioni periodiche dei macchinari affidate a ditte esterne qualificate (ingrassaggio, sostituzione parti danneggiate, sostituzione dischi consumati, affilatura delle parti taglienti, ecc.). Nel caso di piccoli interventi e pulizie sulla macchina questi devono essere effettuati da personale esperto e solo dopo averla spenta e messa in sicurezza.

Utilizzo dei DPI; e informazione e formazione degli addetti.

UTENSILI MANUALI ELETTRICI

PISTOLA TERMOCOLLANTE

RISCHI CONNESSI LA LORO UTILIZZO

Scottature accidentali, ustioni, elettrocuzione per contatti diretti a seguito del danneggiamento dell’isolamento.

MISURE PREVENTIVE PRIMA DELL’USO

Prima di collegarlo alla presa di corrente o di utilizzarlo, osserva la struttura esterna per verificare che non ci siano fessure, parti scheggiate o altri indizi di rottura. Non trascurare il cavo elettrico e presta attenzione a fili spezzati o sfilacciati; è molto pericoloso usare una pistola per la colla a caldo in questo stato.

Utilizzare una pistola malfunzionante è estremamente pericoloso, dato che è dotata di componenti elettrici e riscaldanti.

La colla fusa dovrebbe uscire senza intoppi dalla punta della pistola. Se necessario, smonta il beccuccio e puliscilo con un foglio di alluminio per sbarazzarti della colla secca oppure usa uno stuzzicadenti per liberare il foro. Prima di ogni utilizzo, dovresti sempre pulire l'attrezzo dai residui di colla rimasti dai lavori precedenti.

Accertati sempre che la pistola non sia collegata alla rete elettrica prima di maneggiarla o smontare il beccuccio.

Non usare mai l'acqua per le operazioni di pulizia. Nella peggiore delle ipotesi, aspetta semplicemente che la colla residua si riscaldi abbastanza da colare via.

MISURE PREVENTIVE DURANTE L’USO

Inserisci una barretta di colla nella parte posteriore della pistola, prendendo un bastoncino nuovo e introducilo nell'apertura circolare che si trova dietro l'attrezzo; fallo scivolare finché non si blocca. Se nella pistola c'è già una barretta parzialmente usata, finiscila prima di inserirne una nuova; non è necessario utilizzare una barretta nuova per ogni progetto.

La maggior parte della colla in barrette viene prodotta con un diametro standard per poter essere inserita in ogni modello di pistola; per sicurezza, controlla le istruzioni o le specifiche del tuo strumento quando acquisti il ricambio.

Individua la presa nel muro più vicina all'area di lavoro e collega la spina della pistola. La resistenza riscaldante dello strumento inizia automaticamente a scaldare la barretta di colla che si trova all'interno, non toccare quindi il beccuccio e non lasciare la pistola incustodita mentre è collegata all'elettricità.

Ricorda di ispezionare sempre il cavo elettrico alla ricerca di danni o segni d'usura prima di collegarlo alla presa; un cavo in cattivo stato potrebbe causare un incendio.

Concedi alla pistola un paio di minuti per ammorbidire la colla. Quando l'adesivo è sufficientemente fuso, inizia a uscire dal beccuccio mentre premi il grilletto. Per la maggior parte dei modelli, la fase di riscaldamento dura circa due minuti. Le pistole più grosse per uso industriale richiedono fino a cinque minuti per scaldare la colla quanto basta per renderla fluida.

Alcuni modelli sono dotati di interruttore di accensione e spegnimento, ma non tutti. Se la tua pistola ha l'interruttore, devi regolarlo sulla posizione "On" per avviare la fase di riscaldamento; se non c'è alcun interruttore, la pistola inizia automaticamente a fondere l'adesivo, non appena viene collegata all'impianto elettrico (l’accensione della pistola è segnalata dalla spia arancione posta sul lato sinistro della pistola).

Appoggia la pistola sul supporto che si trova sulla base, quando non la utilizzi; non posarla mai su un fianco quando è attiva.

Premi leggermente il grilletto per far uscire la colla fusa. Orienta il beccuccio verso il basso e avvicinalo al punto che devi incollare. Applica una pressione delicata sul grilletto finché l'adesivo liquido non inizia a scorrere dal foro. Lascia che la colla cada direttamente sulla superficie dell'oggetto, mantenendo quest'ultimo a contatto con il beccuccio; applica l'adesivo in maniera fluida formando una linea continua, tratteggiata oppure dei riccioli.

Metti un pezzo di cartone o un foglio di carta stagnola sotto l'oggetto che stai incollando, per evitare che i filamenti di adesivo cadano al suolo.

Indossa un paio di guanti quando lavori con questo strumento, in modo da proteggere le mani dal calore ed evitare di sporcarle.

Usa solo la quantità minima necessaria. Inizia con poco adesivo e valuta in seguito se te ne serve altro. La colla fusa scorre abbastanza rapidamente quando azioni il grilletto ed è facile applicarne troppa, se non fai attenzione; evita di impregnare l'oggetto con troppo adesivo o di applicare quest'ultimo in grumi appiccicosi.

Aspetta che l'adesivo si asciughi. Allontana il beccuccio dall'oggetto che hai appena finito di incollare. Se la pistola è dotata di interruttore di accensione e spegnimento, mettilo in posizione "Off" e appoggia la pistola; lascia che la colla si asciughi per diversi minuti. Il legame fra le superfici si consolida man mano che la colla si indurisce.

MISURE PREVENTIVE DOPO L’USO

Verifica visiva generale - Controllare lo stato generale dell’apparecchio e, in particolare, del cavo flessibile di alimentazione, la presenza di parti danneggiate o mancanti;

Pulizia generale - La pulizia dell’attrezzo è necessaria per evitare accumuli di polvere o sporcizia;

Pulizia della punta – La pulizia è necessaria per liberare la punta e, in particolare, l’ugello d’uscita della colla in eccesso. Svitare la punta e pulire l’ugello di uscita utilizzando una piccola spatola e/o un filo di ferro.

D.P.I. IN DOTAZIONE

Guanti in cuoio, calzature di sicurezza, grembiule.

DPI forniti e/o in uso.

Calzature di sicurezza, guanti, indumenti da lavoro.

Strumenti di supporto.

Dati desumibili dal registro infortuni con dinamiche degli stessi.

Registro delle manutenzioni.

Matrice del rischio R=P x D

4 - B – Basso

Rischi elettrici.

Il mal funzionamento o la non adeguatezza dell’impianto elettrico, può comportare corto circuiti, folgorazioni, black out, interruzioni pericolose parziali o totali degli impianti, incendio ed esplosione.

I fattori di rischio più frequenti per la sicurezza sono riconducibili a:

· contatto diretto con una parte conduttrice messa in tensione a causa del cedimento dell’isolamento principale;

· cavi strappati, morsetti scoperti o involucri rotti;

· materiale elettrico non idoneo ad essere impiegato;

· mancanza del collegamento a terra degli apparecchi;

· mancato coordinamento dei dispositivi di interruzione automatica del circuito;

· sovraccarico;

· contatto con linee elettriche a BT;

Danno atteso.

Traumi contusivi, elettrocuzione, ustioni.

Misure preventive.

L’impianto elettrico è stato realizzato e certificato secondo le vigenti normative di conformità, sia per quanto riguarda le direttive europee che per quanto riguarda la prevenzione dalle scariche elettriche. Le prese di corrente e i cavi di alimentazione, sono tutti di conformi alle norme vigenti e di idonea portata e assorbimento.

Gli interventi manutentivi, anche minimi sulle attrezzature, su utensili e quadri elettrici, non sono permessi ai lavoratori in ditta ma al solo personale specializzato e autorizzato. E’ prevista la verifica periodica quinquennale dell’impianto di terra ai sensi del DPR 462/2001

DPI forniti e/o in uso.

Calzature di sicurezza, guanti.

Strumenti di supporto.

Certificato di conformità dell’impianto