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TRA METODI E CONTENUTI AREZZO o Progettare attività interdisciplinari in collaborazione tra docenti, in cui gli allievi possano riconoscere i riferimenti alle singole discipline, esprimere i loro punti di vista, creare e realizzare prodotti, disporre di testimonianze di esperti esterni, usare film, quotidiani 1 1 Per questo progetto ci accordiamo con gli altri docenti per realizzare un progetto unitario, scegliendo qualcosa che può interessare i ragazzi, magari partendo da elementi della natura, produrranno piccoli oggetti che poi portano a casa, loro sono contenti, si punta a questo per motivarli. In terza è un lavoro trasversale tra le discipline, quest’anno abbiamo scelto “l’Informale”, scelgono immagini che li colpiscono e le rielaborano. L’anno scorso sono partiti da un quadro, lo hanno analizzato, hanno scelto le parti che interessano di più e hanno poi realizzato un oggetto nei quattro laboratori. Sono lavori lunghi che riguardano più discipline Laboratorio -Disegno professionale, a volte disegno dal vero-tecnologia - storia dell’arte. Cominciamo già nelle prime, anche se si lavora in maniera molto più semplice. A volte partecipano anche gli insegnanti di italiano e storia, portiamo il progetto in consiglio di classe, c’è una bella collaborazione tra tutti. I ragazzi hanno fatto un laboratorio di restauro dell’oreficeria, viene un esperto di restauro metalli che ha insegnato, sia utilizzando dispense, che facendo fare ai ragazzi, piccoli lavori. I ragazzi sentono che siamo più vicini alle loro esigenze, le attività hanno lo scopo di rimotivarli e di farli venire a scuola volentieri. I ragazzi hanno apprezzato molto le attività proposte, la rilegatoria, il cinema, Lo abbiamo proposto per utilizzare linguaggi più vicini ai ragazzi. Nella vostra scuola sono venuti fuori vari aspetti, ristrutturazione dei progetti, laboratori e discipline. C’è un tentativo di lavorare maggiormente verso le trasversalità? Sì, vediamo che questa integrazione è importante anche per i ragazzi, vedere le cose da punti di vista diversi, modalità diverse per guardare le stesse cose. Io ho una classe III. Abbiamo fatto un costume con copricostume. L’attività rientra nel programma che abbiamo fatto. È un approfondimento di quanto facciamo nell’arco dei tre anni. Siamo partiti con il disegno professionale, l’insegnante di disegno professionale collabora sempre con l’insegnante di laboratorio. Quest’anno sono stata assente un lungo periodo, quando sono tornata abbiamo fatto un progetto interculturale modificando i contenuti per 6 ore, è stata scelta questa classe insieme ad altre prime per la presenza di studenti stranieri, abbiamo scelto di fare un lavoro sulla cucina e il cibo, ci siamo collegati con l’insegnate di storia dell’arte, siamo stati in aula di informatica per risistemare il lavoro fatto. Abbiamo fatto un lavoro sulla lettura del quotidiano hanno lavorato con interesse. C’era un progetto sul cinema, la storia antica nel cinema, hanno rivisto i poemi omerici attraverso la cinematografia, è piaciuto. Abbiamo fatto il lavoro sul cinema con un esperto esterno molto qualificato, collegando la nuova metodologia dell’intervento con l’attività curricolare. Tutto ciò attira i ragazzi. Il supplente, ha iniziato con la lettura del quotidiano. Noi abbiamo costituito una cooperativa, i ragazzi non hanno voglia di entrarci anche se è un’opportunità di lavoro non indifferente. Quest’anno abbiamo preso dai giornali le sfilate di moda, diciamo ai ragazzi di cercare di osservare qualunque cosa può essere uno stimolo. Le forme geometriche sono alla base della nostra progettazione, si fa anche riferimento alla sezione aurea. Gli altri anni le prime hanno fatto il progetto di rilegatoria, quest’anno faranno ceramica. Io ho fatto tre ore di cinema e storia, sei ore di progetto interculturale, quattordici ore di italiano. Con la IL, avendo più ore, ho potuto fare il progetto “racconto breve” con l’esperto esterno che ha proposto il progetto. Consisteva nel leggere piccoli racconti molti significativi, poi i ragazzi dovevano riscrivere un breve racconto e limarlo per arrivare all’essenziale, i ragazzi hanno lavorato bene, anche se ho fatto un po’ di

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TRA METODI E CONTENUTI

AREZZOo Progettare attività interdisciplinari in collaborazione tra docenti, in

cui gli allievi possano riconoscere i riferimenti alle singole discipline, esprimere i loro punti di vista, creare e realizzare prodotti, disporre di testimonianze di esperti esterni, usare film, quotidiani1

o Potenziare le attività nei laboratori di informatica che consentano di fare ricerca guidata, interdisciplinare e in gruppo,

o applicare e sperimentare concetti con giochi e simulazioni piuttosto che fissare concetti2

1 Per questo progetto ci accordiamo con gli altri docenti per realizzare un progetto unitario, scegliendo qualcosa che può interessare i ragazzi, magari partendo da elementi della natura, produrranno piccoli oggetti che poi portano a casa, loro sono contenti, si punta a questo per motivarli.In terza è un lavoro trasversale tra le discipline, quest’anno abbiamo scelto “l’Informale”, scelgono immagini che li colpiscono e le rielaborano. L’anno scorso sono partiti da un quadro, lo hanno analizzato, hanno scelto le parti che interessano di più e hanno poi realizzato un oggetto nei quattro laboratori. Sono lavori lunghi che riguardano più discipline Laboratorio -Disegno professionale, a volte disegno dal vero-tecnologia - storia dell’arte. Cominciamo già nelle prime, anche se si lavora in maniera molto più semplice. A volte partecipano anche gli insegnanti di italiano e storia, portiamo il progetto in consiglio di classe, c’è una bella collaborazione tra tutti.I ragazzi hanno fatto un laboratorio di restauro dell’oreficeria, viene un esperto di restauro metalli che ha insegnato, sia utilizzando dispense, che facendo fare ai ragazzi, piccoli lavori.I ragazzi sentono che siamo più vicini alle loro esigenze, le attività hanno lo scopo di rimotivarli e di farli venire a scuola volentieri. I ragazzi hanno apprezzato molto le attività proposte, la rilegatoria, il cinema, Lo abbiamo proposto per utilizzare linguaggi più vicini ai ragazzi.Nella vostra scuola sono venuti fuori vari aspetti, ristrutturazione dei progetti, laboratori e discipline. C’è un tentativo di lavorare maggiormente verso le trasversalità? Sì, vediamo che questa integrazione è importante anche per i ragazzi, vedere le cose da punti di vista diversi, modalità diverse per guardare le stesse cose.Io ho una classe III. Abbiamo fatto un costume con copricostume. L’attività rientra nel programma che abbiamo fatto. È un approfondimento di quanto facciamo nell’arco dei tre anni. Siamo partiti con il disegno professionale, l’insegnante di disegno professionale collabora sempre con l’insegnante di laboratorio. Quest’anno sono stata assente un lungo periodo, quando sono tornata abbiamo fatto un progetto interculturale modificando i contenuti per 6 ore, è stata scelta questa classe insieme ad altre prime per la presenza di studenti stranieri, abbiamo scelto di fare un lavoro sulla cucina e il cibo, ci siamo collegati con l’insegnate di storia dell’arte, siamo stati in aula di informatica per risistemare il lavoro fatto. Abbiamo fatto un lavoro sulla lettura del quotidiano hanno lavorato con interesse. C’era un progetto sul cinema, la storia antica nel cinema, hanno rivisto i poemi omerici attraverso la cinematografia, è piaciuto. Abbiamo fatto il lavoro sul cinema con un esperto esterno molto qualificato, collegando la nuova metodologia dell’intervento con l’attività curricolare. Tutto ciò attira i ragazzi. Il supplente, ha iniziato con la lettura del quotidiano.Noi abbiamo costituito una cooperativa, i ragazzi non hanno voglia di entrarci anche se è un’opportunità di lavoro non indifferente. Quest’anno abbiamo preso dai giornali le sfilate di moda, diciamo ai ragazzi di cercare di osservare qualunque cosa può essere uno stimolo. Le forme geometriche sono alla base della nostra progettazione, si fa anche riferimento alla sezione aurea.Gli altri anni le prime hanno fatto il progetto di rilegatoria, quest’anno faranno ceramica.Io ho fatto tre ore di cinema e storia, sei ore di progetto interculturale, quattordici ore di italiano.Con la IL, avendo più ore, ho potuto fare il progetto “racconto breve” con l’esperto esterno che ha proposto il progetto. Consisteva nel leggere piccoli racconti molti significativi, poi i ragazzi dovevano riscrivere un breve racconto e limarlo per arrivare all’essenziale, i ragazzi hanno lavorato bene, anche se ho fatto un po’ di fatica nel riavere i dattiloscritti.Ho partecipato anche al progetto sul cinema tenuto da un professore molto competente, lui prepara il programma e ce lo propone, noi scegliamo i temi, noi abbiamo scelto di trattare la condizione giovanile. Il cinema si inserisce nel programma, nella narrativa, anche con i temi giovanili della contestazione, dell’amore.Abbiamo visto un filmato relativo alla condizione dell’handicap. A volte due classi vedono insieme un filmato. I ragazzi sono stati attenti.2 Io sono stata coinvolta nella parte di informatica sull’hardware, descrizione e funzionamento del computer, dei sistemi operativi, i ragazzi li ho visti perplessi, è una parte difficile che risulta pesante. Vi siete messi d’accordo sulla

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CARRARAo Esercitare la capacità di ascolto, o la tenuta nel tempo dell’attenzione nella lettura, o costruire un progetto di documentazione prima di svolgere le

attività, o fare ricerca3 o Fare ruotare le materie culturali intorno ai laboratori, o utilizzare le codocenze come luogo di ricerca interdisciplinare

tra docenti, o partire, nelle attività, dalla realtà percepita e vissuta degli

alunni, o fare ruotare gli apprendimenti intorno ad attività che

prevedano la produzione di artefatti anche con computer ma potenziare la qualità culturale interna agli artefatti,

o valorizzare le discipline di base in particolare sviluppare il linguaggio4

necessità di trattare questo tema? E’ stato deciso dal dipartimento di matematica che in prima avremmo svolto questo tema, l’altra parte è l’uso di un software applicativo. Devo dire che questi progetti che vengono programmati all’inizio dell’anno, senza che ci possa essere una modifica, si fa un po’ fatica a gestirli.Noi abbiamo deciso di fare ore di informatica in modo che l’attività sia utile all’insegnamento della matematica. Il modulo sull’informatica era di supporto alla matematica? No, era una parte a se stante per dare ai ragazzi conoscenze informatiche che noi docenti di matematica non abbiamo. I ragazzi alla fine del corso hanno comunicato che avrebbero preferito attività più di applicazione che non lezioni frontali. L’anno scorso la classe ha gradito, quest’anno la classe era meno adatta. Io osservavo i ragazzi e cercavo di verificare la loro attenzione e partecipazione. Lezioni dense di tanti concetti forse troppi per essere assorbiti in una lezione di 50 minuti. Forse va organizzata diversamente la cosa, concepirla in modo da riservare un parte del tempo alle applicazioni, i ragazzi ora sono poco disponibili ad una lezione frontale che non richiede una parte attiva da parte loro. I ragazzi hanno esplicitato difficoltà nelle materie teoriche come la matematica e la fisica. Il problema è che all’Istituto d’arte, fanno arte dei metalli e dell’oreficeria, in 4° e 5° devono progettare, la conoscenza della matematica e della geometria è fondamentale. Per disegnare, per tradurre in linguaggio grafico ciò che si vede c’è bisogno della matematica e della geometria, questo i ragazzi non lo sanno. Quando contattiamo aziende per far fare ai ragazzi gli stage ci chiedono se sanno utilizzare certi programmi al computer in ambito professionale.3 Innanzitutto potenziare la capacità di ascolto finalizzata alla comprensione, in queste classi c'è spesso ascolto passivo, bisognerebbe indurre gli studenti ad applicarsi per tempi più lunghi.Per quanto riguarda la lettura, come ho già detto alcuni non sanno leggere e i genitori li giustificano dicendo che sono dislessici o che hanno avuto dei cattivi maestri. Le difficoltà che i ragazzi incontrano nella lettura rendono troppo impegnativo e faticoso lo studio; tutti gli insegnanti dovrebbero far capire agli alunni l'importanza di saper leggere correntemente, di documentarsi prima di intraprendere qualsiasi lavoro. Leggi e fai: teoria e pratica.4 Sono anni che lavoro nelle scuole professionali, anche serali, ed ho dovuto modificare il mio metodo di insegnamento, per me le materie culturali devono ruotare intorno ai laboratori, partire da essi ed essere un supporto a tali discipline, senza perdere però la loro specificità disciplinare.Deve essere luogo di ricerca metodologica…grazie alla codocenza anche sull’impianto…a partire dalla proposta di laboratorio si devono inserire le materie di base Si, ad esempio io mi sono fatta mettere in compresenza alla materia di laboratorio. Passando attraverso il laboratorio, prima si deve comprendere “come e cosa si fa in laboratorio”; nel mio caso, in laboratorio prima osservo per capire come posso inserire la matematica. Tra l’altro, lavoro da anni sul rapporto tra matematica, arte e ragazzi, come analisi situazionale, e quindi spesso noi docenti si sa da cosa si parte ma non si sa dove si arriva, perché i ragazzi cambiano e quindi devo adattare il mio modello ai ragazzi. (Compresenza come luogo……). L’obiettivo è costruire l’attività sui ragazzi… Si. In un primo momento nell’attività di laboratorio osservo, poi, secondo l’insegnante che ho di fronte, alcuni mi aprono un mondo nuovo ricco e pieno di esperienze diverse dalle mie, altri meno, ma sempre vi è un arricchimento per entrambi gli insegnanti compartecipi all’esperienza. Vi è uno scambio situazionale tra insegnanti. Io sono stata abituata a fare lavoro di ricerca sulla disciplina, la matematica deve avvicinarsi all’arte, attraverso la teoria della percezione e l’educazione all’immagine. I ragazzi vivono di immagini, leggono poco i testi. Non posso partire dal numero, ossia dall’astrazione, ma devo partire dalla

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o Educare alla visione per fare ordine e ricostruire senso e consapevolezza a quanto viene solo percepito,

o mantenere l’ampiezza degli apprendimenti senza renderli sempre solo funzionali ad un loro uso potenziale5

o Proporre attività creative libere, di teatro che richiedano interventi di discipline diverse6

o Proporre attività interdisciplinari che intreccino materie pratiche e materie culturali7

CECINAo Ma è possibile praticare metodologie partecipative in una

realtà costrittiva? A quali condizioni sono efficaci? Quanto devono essere strutturate?8

realtà in cui vivono, dal laboratorio, dal loro mondo, studiare insieme a loro e dimostrare che “da tutti s’impara qualcosa”. Nella compresenza in laboratorio non c’ è solo competenza tecnica ma volontà di cambiare, fare didattica, per noi insegnanti di matematica è normale, ma per gli insegnanti di laboratorio è maggiormente importante il momento di produzione. Quindi il rapporto e il confronto è molto positivo.La compresenza di docenza, è luogo di ricerca. Io considero l’immagine come linguaggio di comunicazione e come tale devo imparare a leggerla. L’insegnante di lettere può leggerla come contenuto verbale, l’insegnante di matematica studia la sua struttura guarda oltre l’immagine e studia la struttura che usa la nostra mente per assimilarne il contenuto. Uniformando le due strutture, quello che si assimila, resta. Devo comunicare secondo la struttura mentale del come si apprende. Guardiamo fuori dalla finestra, e gli dico, cosa vediamo?La mia materia è stata molto controversa: insegno autocad, ma se non sanno prima disegnare e non hanno principi di geometria, come si fa ad insegnare autocad? Autocad rimane comunque una materia fondamentale e necessaria per il mondo del lavoro, è vincolante. I ragazzi qua lavorano anche su macchine a controllo numerico e ci deve essere attenzione al disegno.Li ho fatto fare un campo da calcio, con i giocatori veri in marmo, e i ragazzi si sono motivati perchè è importante partire da ciò che gli interessa.C’è poco tempo per realizzare i prodotti, le ore di lezione sono poche.Non è una materia curriculare sono soli corsi di autocad per utilizzare lo strumento, poi le utilizzano nelle varie materie.E' vero che gli alunni prediligono le materie pratiche a quelle culturali, ma è anche vero che se effettivamente il progetto fosse multidisciplinare si potrebbero continuare a proporre e valorizzare certe materie (culturali) facendo capire agli studenti che sono il punto di partenza per non lavorare passivamente ad un disegno, ad un oggetto, ecc.Infine in Italia quando si parla di cultura si parla di scultura, pittura, storia, letteratura, ecc. ma poi nelle materie curriculari queste discipline vengono rilegate ad un secondo piano, ma invece sono necessarie e andrebbero inserire e rafforzate.E propongo di collegare la mia materia con la matematica (misure, ecc.) e magari un collegamento con inglese (ma dovrebbe essere inglese tecnico) che gli servirebbe per lavoro (layout e latri termini molti usati nell’uso comune).5 Educare alla visione significa fare ordine nella nostra mente, dare il giusto senso alle cose che ci circondano, se si parte dalla cognizione dal punto di vista piagetiano, le strutture se non ci sono devono essere create. Chiunque deve entrare nella struttura.Si parte dalla percezione, prima la pre-cognizione della cosa (piagetiana) sull’oggetto immagine, e poi si lavora sulla consapevolezza di ciò che si vede e abbiamo la scoperta della struttura.Riuscire a dar loro anche un’ampiezza dei contenuti…perché funzionalizzare troppo forse gli dà delle difficoltà…I ragazzi devono lavorare sul metodo, ma la mente deve essere allenata e allargata, anche per agire e lavorare sul marmo. Il contenuto può aiutare il metodo.6 Quando ero ad insegnare a Crema la mia materia diventava di supporto per le attività di teatro, scenografie diventavano contenuti per la didattica e richiedevano interventi multidisciplinari.In questa scuola, per alcuni (forse troppi), non si può parlare di creatività, perché questa scuola è professionale e deve solo formare artigiani. Non si premia la creatività in questa scuola, io sono un battitore libero su questa strada. Non è necessario fare sempre la stessa copia dell’oggetto. Non siamo un Liceo artistico, ci dicono, si deve produrre a catena.7 Già dalla prima si potrebbe fare un progetto multidisciplinare? Penso proprio di si. Si potrebbe inserire anche la storia dell’arte nelle prime classi e altre materie culturali evitando di concentrarsi solo sulle materie pratiche.8 Abbiamo bisogno di far lavorare i ragazzi in modo cooperativo di scambio metodologico (in linea alla peer education), con ricerca azione e lavorare in un clima collaborativo.

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o Utilizzare tecniche che permettano di sperimentare comportamenti di fiducia, esercizi di memoria, tecniche di comprensione, di attenzione agli altri, abilità trasversali necessarie nel lavoro9

o Interpretare e produrre poi concettualizzare10

o Disporre di strumentazioni - carta, pc, giornali, aule per i lavori di gruppo, ecc. - che però devono essere utilizzati all’interno di percorsi ben strutturati rispetto ai processi di apprendimento e di ricerca, sperimentando laboratori e situazioni che rimettano in gioco linguaggi e pratiche, ad esempio come quella del silenzio e dello yoga, anche fortemente innovative11

o Prevedere momenti individuali, emotivamente forti, di presentazione agli altri del lavoro svolto12

o Proporre un percorso, che, appassionandoli, permetta loro di scoprire il territorio13

o Sulla base delle professionalità dei diversi insegnanti promuovere attività e ricondurle alle esperienze degli alunni, ai loro interessi come la musica o fatti di cronaca, alle loro

Vi è una difficoltà a gestire una metodologia partecipativa in una realtà costrittiva..Ci mancano delle schede, del materiale più strutturato per creare dei gruppi di livello.Un’azione di peer education… favorisce e aiuta contro l’accanimento pedagogico.9 Abbiamo svolto degli interventi pomeridiani ai ragazzi sulla fiducia, sui temi del lavoro, interventi morbidi con un accenno alle discipline per misurare la comprensione, la memoria, la parola chiave dell’attività è stata l’attenzione agli altri.10 Invertire il metodo di insegnamento: Interpretare e produrre e poi riportare alla concettualizzazione e non il contrario, perché si annoiano,11 E’ necessario però che i ragazzi abbiano degli strumenti, Pc, e carta, giornali, la scuola deve attrezzare il laboratorio.I metodi dovrebbero essere molti, le attrezzature ci devono essere, ma non troppe, non sovra abbondanti. Il bozzetto fatto a mano è fondamentale ad esempio, poi il riportarlo su Pc viene dopo. Ad esempio, i ragazzi più grandi, con Internet cercano ciò che hanno fatto gli altri, perché li facilita, invece si deve proceder per progressi, per passi, non saltare il processo di apprendimento. La strumentazione non deve sostituire il processo di apprendimento.Ad esempio, si parla in classe di Cartier Bresson, gli dico che è un fotografo, che è francese e poi loro ricercano…e poi magari scopro qualcosa di nuovo anche io lavorando con loro.Certe volte, si dovrebbe distruggere e ricostruire il setting, della scuola (mancano sedie…ecc..), sarebbe utile avere un’aula attrezzata, pulita, anche gli esercizi di yoga sarebbero utili, anche esercizi sul silenzio sarebbero utilissimi, perchè loro vivono la dimensione del caos.Nel progetto , si attivano processi di autonomia anche creativa riconoscibile, abbiamo progettato la “Nave”, il viaggio di Ulisse: l’insegnante ha preso una foglio di carta da pacco, materialmente il pacco è stato diviso per il numero di allievi, tutti poi hanno dipinto e poi è stato ricomposto il perimetro del foglio. Quando è stato ricostruito, i ragazzi si sono rivisti nelle loro attività.Poi l’altro punto critico, che osservo è il passaggio dalla didattica dalla comunicazione verbale ad un qualcosa di laboratoriale. Il nostro linguaggio è spesso non compreso dai ragazzi: non solo quindi la questione linguistica ma attività laboratoriale che li aiuta molto. Il laboratorio come strumento di dialogo, luogo di adattamento linguistico.12 La funzione comunicativa del confronto… Questo momento, nel mio caso, è molto legata alla presentazione dei lavori. Quando si parla di comunicare, si comunicare un’emozione, è giusto che l’emozione sia individuale.Il progetto deve riuscire a far emergere le passioni degli studenti e fare in modo che poi si strutturi un’autonomia di creatività, occorre un elemento di attenzione, prolungamento delle attività e possibilità di vedere il lavoro finale.13 La finalizzazione al lavoro dovrebbe essere fatta intravedere, scoperta dalle potenzialità del territorio, fargli scoprire la produzione. Successivamente inserirei delle testimonianze esterne, ma non nelle prime classi. E’ necessario che si appassionino, l’importante è quello.

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percezioni visive, a fatti di vita quotidiana e valorizzare le loro idee14

o Ricorre al gioco e, se la classe è in grado di rielaborarle, a piccole competizioni, confronti aperti 15

o Utilizzare le attività come luogo per coinvolgere e mettere in evidenza abilità e competenze, accrescere la stima nelle proprie capacità, accettare decisioni difficili16

COLLE V.E.

14 I contenuti? Al primo posto metterei la motivazione, facendo parlare i ragazzi. In pratica faccio prima ascoltare la canzone, poi con l’ausilio di un testo da completare lavoro sulla comprensione linguistica. Poi segue una riflessione sui contenuti,ed infine chiedo agli alunni di raccontare episodi in cui hanno vissuto esperienze simili. La scuola dovrebbe partire dall’apprendere dall’esperienza, dalla scoperta, soprattutto per chi ha meno strumenti. Per chi ha meno strumenti è necessario partire dall’esperienza. Ad esempio, Oliviero Toscani ha fatto vedere ai ragazzi delle immagini e ogni ragazzo rilevava ciò che ci vedeva, l’immagine poi era l’insieme di tutte le visioni.Si deve collegare l’aggancio alla vita quotidiana, trovano interessante l’astuzia di Ulisse, che non è la furbizia che conoscono. “Scoprire gli agganci”, scoprire gli elementi casuali che escono e riscoprire poi che vi sono dei rimandi concettuali. Il concetto si costruisce a partire dall’esperienza, potenziare un metodo induttivo e non deduttivo.Abbiamo dato loro dei compiti in classe, alcuni hanno fatto cose importanti con il Pc, altri hanno svolto compiti che gli sembravano “poveri”, in realtà erano degli ottimi prodotti. L’importanza è di “valorizzare le idee”.Vi presento un esempio di un mio intervento: nel mio caso parlando di razzismo, gli ho fatto vedere delle fotografie sul tema, abbiamo fatto degli scatti, affrontato il tema del foto ritocco, gli ho fatto vedere un video di Oliviero Toscani sul razzismo, e poi i ragazzi hanno fatto le copertine del video e in questo modo si sono appassionati. Questa attività la svolgo nel progetto per fargli capire che ciò che fanno non è scolastico, è qualcosa che gli serve poi nel lavoro. Cerco di dargli una visione complessiva delle cose. Li accompagno anche a fare delle visite fuori per vedere e poi riportare i ragazzi a dei rimandi concettuali della materia.Cerco, inoltre, di dargli un’idea di ciò che andranno a fare e anche valorizzare le loro idee. Ho portato delle musica in classe, classica, i Beatles…e una ragazza alla fine si è interessata e mi ha chiesto che musica classica avevo messo.Ho l’immagine di una scuola che dovrebbe avere attenzione anche verso i bisogni dei ragazzi. E’ giusto essere perentori ma prima si deve dare. Non si può partire dai massimi sistemi, Si deve partire anche da ciò che abbiamo, si dovrebbero utilizzare meglio le risorse, tutti dovrebbero operare al massimo, non possiamo permetterci di sbagliare.Il primo fattore è la motivazione del ragazzo, nello sviluppo della motivazione, nelle prime questo dovrebbe essere maggiormente ampio, si deve innanzitutto motivare e creare gruppo. Un altro elemento importante è la gratificazione, fargli capire che sono riusciti, io per esempio ottengo questo negli esercizi di memoria (gli faccio leggere una frase e poi svolgo esercizi per fargliela ricordare), poi faccio porre l’attenzione sul tempo della lettura di una pagina, e di un testo.In un’ora di libertà dove mancava l’insegnante, hanno lavorato in autonomia in laboratorio. I ragazzi lo hanno fato perché era un lavoro creativo, che li interessava.15 Anche il gioco può funzionare, piccole competizioni, dipende molto dalla classe però, ma è un elemento per apprendere divertendosi. E’ particolarmente utile nelle classi composte da alunni perlopiù taciturni, che non amano esporsi La classe di questo anno, invece, è formata da alunni per natura già molto competitivi e in questo caso ci siamo resi conto che le piccole gare erano vissute come delle vere e proprie sfide. Come sempre le attività vanno programmate in base ai tratti distintivi del gruppo classe. Con gli alunni di quest’anno è stato relativamente facile stimolare una conversazione perché gli alunni amano parlare, dialogare, raccontare, sono molto aperti e disponibili al confronto.Sviluppare anche giochi di ruolo.16 Un altro fine fondamentale per la tipologia dei ragazzi che frequentano la nostra scuola è infondere fiducia nelle loro possibilità. Queste attività sono utili ad accrescere l’autostima ed aiutare i ragazzi ad acquisire la consapevolezza delle loro abilità e competenze, delle loro reali capacitàSe si riesce a coinvolgere l’alunno, ad interessarlo e incuriosirlo, poi viene da sé, in modo naturale, che l’alunno si interessi anche alle singole materie.Con una psichiatra che stimiamo molto, abbiamo lavorato, abbiamo capito che dovevamo rendere gli allievi protagonisti della decisione. I ragazzi dovrebbero essere aiutati, una ragazza ad esempio deciderà di ripetere l’anno, ma coinvolgendola nella decisione.

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o Approfondire come scuola per poi presentarlo agli studenti il panorama delle opportunità professionali presenti nel territorio in relazione agli indirizzi di studio17

CASTELFIORENTINOo Utilizzare la codocenza come luogo di ricerca metodologica per far

fare agli alunni cose concrete, animarli, coinvolgerli, fare esperienza creative, presentare connessioni possibili tra i contenuti di discipline diverse18

17 Secondo me è fondamentale far capire loro che bisogna avere una conoscenza di ciò che vogliamo fare nel futuro, nella professione che faremo un domani. Noi ci eravamo già mossi precedentemente al progetto, perché questa area territoriale è un’area dove le aziende sono a conduzione familiare e che risultano essere un bacino d’impiego che non necessita di una specifica formazione. Ad esempio il turismo, in massima parte rappresentato dagli agriturismi a carattere familiare, non ha mai avuto bisogno di un diploma specifico per impiegare le persone. Infatti il nostro indirizzo è nuovo (la quinta termina nel 2007, come prima quinta). Nel settore moda non vi sono invece aziende. Il settore meccanico invece presenta adesso molte aziende quindi con una forte possibilità occupazionale che però viene coperta anche dagli immigrati.18 …Ma il difficile è infatti riuscire a stimolarli ed interessarli sulle materie di area comune. Ecco la codocenza ha significato fornire un modo diverso di vedere l’italiano, le lingue straniere. A loro interessa fare cose concrete, fare cose che interessano loro perché le utilizzeranno in tempo breve.Nella codocenza ad esempio io sono con la lingua inglese e con il diritto. Lavoro fuori dalla classe con alcuni ragazzi. I ragazzi ci schedano, nel senso che hanno una immagine codificata del personaggio insegnante, così che quando io ho salutato loro in inglese sono stati spiazzati da questo mio approccio. Abbiamo così deciso di lavorare su un approccio orale e con una metodologia ludica. Quindi l’insegnante di inglese lavorava con il resto della classe (la parte più ricettiva), e quella più difficile è stata motivata nello studio dell’inglese. Con diritto invece facciamo un altro tipo di attività partendo da un esperienza personale o traduco degli interventi tecnici (politico/legislativo) in un linguaggio più elementare, si può dire che nella codocenza con diritto faccio soprattutto l’animatrice.Dove la codocenza è fatta fra materie omologhe cerco il recupero di contenuti simili, ma non uguali. Per noi questo era fondamentale per aiutare i soggetti che avevano problemi di metodo di studio.Un corso di scrittura creativa con una codocenza fra lettere e disegno professionale, abbiamo cercato di tirare fuori una serialità che possa risultare creativa. Abbiamo utilizzato Calvino con il “castello dei destini incrociati” e l’insegnante di disegno ha utilizzato i disegni di Escher. Quello che volevamo era contestualizzare l’insegnamento in un ambiente più ampio. Lo stesso è stato fatto anche con materie scientifiche come ad esempio la matematica. Anche Storia dell’arte e Inglese sono stati coinvolti, un aggancio fra due discipline distinte e che spesso i ragazzi vedono come due universi lontani.Ci è stato parlato della codocenza dagli altri insegnanti come apporto principale del progetto, ci può dire qualcosa di più? Io l’ho fatto con il docente di disegno per una decina di ore. Ed ho visto che è molto importante perché consente di calarsi nella realtà. La mia materia MATEMATICA ad esempio sembra sempre una materia astratta, mentre invece nelle codocenze, ad esempio con disegno, la matematica può servire sia per fare proporzioni che per i colori. E’ stato semplice mettersi d’accordo con i docenti. Ho poi visto che i ragazzi non la vedevono come perdita di tempo. Anche la geometria se calata nel disegno per loro ha molto più senso. Inoltre, migliora il clima con i ragazzi. Chiedevano chiarimenti, dubbi e avevano un ruolo molto più attivo che nell’insegnamento standard. E’ stata come una dimostrazione di fiducia. Lei pensa che la matematica possa essere utilizzata in codocenza anche con altre materie? Sì sicuramente, ma certo per me come per l’insegnante di disegno la cosa non è così semplice perché non essendo insegnanti di ruolo, ma precari, ci è impossibile ipotizzare una programmazione comune e condivisa su questa esperienza. Trovare argomenti comuni non è così semplice, così ricercare altri strumenti necessitava di molto più tempo di quello messo a disposizione dal progetto.Credo poi che questo sia fondamentale anche per noi insegnanti, perché la riforma ci chiede questo e per utilizzare un metodo interdisciplinare e così ampliare le competenze e le capacità di analisi. Noi al disegno professionale abbiamo dedicato una decina di ore (all’interno del progetto), ma i ragazzi ci chiedono di fare ancora esperienza di codocenza perché li ha stimolati in modo creativo (es. di cappuccetto rosso ambientato nei nostri giorni). La classe poi è una classe abbastanza indisciplinata ed il fatto di comunicare fra insegnanti è servito molto per ricevere un’immagine positiva da adulti. Lo stesso unito al fatto che venivano “mischiate” materie che credevano non poter avere alcuna relazione fra di loro. Il potenziamento dell’attività professionale è stata un'altra esperienza utile per loro.La classe è stata suddivisa in gruppi. Abbiamo fatto poche lezioni teoriche e abbiamo cercato di lasciare libertà alla creatività della classe e l’utilizzo di ciò che abbiamo fatto. I ragazzi con questo tipo di attività si divertono molto.

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o Mantenere e sviluppare l’integrazione delle attività pratiche, creative e di uso delle tecnologie contenuti delle materie professionalizzanti e competenze di base19

o I progetti sostengono gli apprendimenti di tutta la classe?20

l’innovazione metodologia riesce ad essere un vantaggio per tutti?

FIRENZEo Svolgere attività pratiche, prosociali, anche con tematiche a

carattere professionale (es. agenzia turistica) che prevedano attività di ricerca sul campo21

o Studiare il territorio, gli usi, i costumi, gli eventi e i fatti delle città di provenienza22

Logicamente bisogna trovare la modalità giusta, ma certamente mettersi in gioco funziona sempre. Nel professionale secondo me la codocenza potrebbe essere la chiave di volta per tenerli più ancorati alla scuola.

19 Devo sottolineare che io sono insegnante di materia professionalizzante: il rapporto poi essendo più diretto fra insegnante e studente nelle attività pratiche ci facilita nella relazione, nella modalità di interagire. Noi insegniamo loro cosa potrebbero fare in futuro con il loro lavoro. Questo responsabilizza di più e gli fa vedere una situazione da un punto di vista diverso. Nell’idea iniziale del progetto si prevedeva questa maggiore interazione fra le materie professionalizzanti e quelle classiche. Portare al centro dell’intervento una modalità di fare scuola che permettesse una interazione maggiore. Al terzo anno ad esempio facciamo un percorso di matematica che è collegato alla cucina.Abbiamo lavorato sul confrontarsi con cose nuove, chiedendo agli studenti di interagire con questo a tutti i costi. La stessa cosa l’abbiamo fatta con il disegno, io ho sempre lavorato sulla creazione libera di forme ed è venuto fuori una attività interessante con Escher. Visto poi che non esiste un programma ministeriale per la mia materia, l’abbinamento fra la struttura geometrica e la realtà è stato qualcosa da potenziare.Sono venuti poi degli esterni sulla “produzione video” con uso del computer. Per scarsità di mezzi non possiamo utilizzare supporti informatici, si mostra dei video ed i ragazzi sono molto motivati.Questi ragazzi sono abituati ad una pratica laboratoriale (nel professionale) ed è quindi importante poter dare loro una modalità che corrisponda a quello che mettono in pratica. Poi bisogna lavorare sulla consapevolezza dell’acquisizione di competenze, perché quello che può accadere è che il laboratorio è qualcosa di più vicino alle attività ludicheLa programmazione specifica è stata pensata in un modo affine alle esigenze della classe (sia in termini di tipologia della classe che per indirizzo di studi). Vi sono classi ad esempio che sono molto tranquille, un po’ spente e quindi è molto importante poter fornire loro attività creative che consentono di smuovere questo tipo di personalità. Nell’altra prima grafico so che hanno fatto un lavoro di potenziamento, ed abbiamo fatto con loro 20 ore in comune (corso fotografia e formazione professionale). Per quanto riguarda altri, abbiamo deciso di utilizzare argomenti e metodi diversi.20 Secondo lei questi aspetti sono stati compresi dal consiglio di classe? Non è semplice, certo nel mio indirizzo l’aspetto creativo prevale, ma per poter procedere in questa direzione dovremmo rifarci a esperienze che rappresentano delle buone pratiche. Lo scoglio è terminare il programma. Spesso gli insegnanti hanno questo problema. Non è il mio caso come vi dicevo. Così ho fatto un programma che si basa sulle competenze.Nel mio caso è impossibile portare avanti il programma, Io ho portato avanti il programma, ma non certo gli studenti che per il 75% non possono seguire. Quindi a cosa serve portare avanti il programma?ma progetti di questo tipo dovrebbero sostenere il programma, no? Quindi di cosa ci lamentiamo?Ci siamo chiesti quale fosse il punto di vista comune sulla metodologia, nel caso in cui ci fosse. Abbiamo relazionato con loro in modo allargato, in uno stile molto simile al Laboratorio, al seminario aperto. Facciamo anche un’azione di contenimento questo modo di lavorare ci permette di lavorare meglio e con più risultati. Noi vediamo che lavorare sugli obiettivi e sul recupero, ci fa porre l’attenzione sui soggetti che in realtà non vogliono impegnarsi e ci fa perdere di vista tutti gli altri.

21 Organizzare all’interno della scuola un ufficio turistico, un’agenzia turistica portandoli in una fase iniziale di recupero dati dell’esistente del territorio (mappatura dei luoghi, bar, ristoranti), e poi il resto delle fasi: organizzare simulazione di reali attività.22 Si passa poi a studiare il territorio, le città di provenienza , usi, costumi , fatti e avvenimenti particolari, cercando di stimolare l’interesse degli studenti.

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o Usare power point, internet, video scrittura23

o Farli giocare (giochi di squadra per apprendere)24 e o capire l’importanza del rispetto delle regole25

o Promuovere integrazione culturale, costruire storie di vita, imparare a fare ricerca con internet su personaggi mitici delle diverse culture di appartenenza, affrontare problemi, ricondurre tali attività allo sviluppo di competenze disciplinari (problem solving, Capacità espressive , ecc )26

o Prevedere attività di orientamento formativo per la prosecuzione degli studi27

23 Il laboratorio di informatica è coinvolto per la video scrittura, powerpoint. internet ecc...24 Ad esempio, io vorrei farli esercitare a fare i calcoli a mente e non solo con la calcolatrice, rafforzando, tramite un gioco, anche i principi base per poi andare avanti con la materia.25 E’ necessario inoltre far capire ai ragazzi il rispetto delle regole: ad. esempio una classe prima ha il registro pieno di rapporti e note perché escono e entrano a qualsiasi ora. E’ necessario insistere molte sull’importanza delle regole da seguire per una civile e serena convivenza.26 Abbiamo delle classi multiculturali, con polacchi, brasiliani, cinesi, ecc. e quindi dobbiamo affrontare anche il tema dell’ integrazione. Si sviluppa dell’empatia anche nel sentire e raccontare la storia degli altri.Abbiamo cercato di trovare un’idea comune a tutte le classi prime, che risultasse interessante sia per i ragazzi stranieri, che per i ragazzi italiani. Riscontriamo, inoltre, anche dei problemi di socializzazione, sebbene i ragazzi tendano inizialmente a fare amicizia, col tempo, invece, emergono dei problemi di socializzazione e la convivenza non è sempre semplice. Abbiamo quindi pensato di promuovere delle attività che coinvolgessero maggiormente gli allievi, con attività di ricerca sulle storie dei loro paesi di origine, anche per superare alcuni pregiudizi culturali, dividendo le classi in gruppi di lavoro e in sotto gruppi.L’utilizzo di Internet, per la ricerca ad es. su alcuni personaggi tipici delle diverse culture (Conte Dracula, ecc.) ha interessato molto i ragazzi;Per la materia di matematica, io ho partecipato al progetto,lavorando nell’aula di laboratorio, con attività su Internet con una ricerca sulle nazioni di provenienza dei ragazzi, poi scrittura del testo su word, ecc., i ragazzi stranieri vengono aiutati nel lavoro dai ragazzi italiani. Si abituano, così, a lavorare in gruppo aiutandosi e collaborando tra di loro.La ricerca in internet aiuta a confrontarsi con la cultura del compagno di classe, anche per capire meglio come ci si relaziona con gli altri. Durante la ricerca, mi chiedono spiegazioni e io controllo il loro lavoro e pretendo che la ricerca, alla fine, venga svolta davvero, perché qualcuno è maggiormente motivato e qualcuno meno. L’obiettivo è quello di far partecipare maggiormente chi è meno motivato. Alla fine facciamo un cartellone dei lavori di tutti.Cerchiamo di raggiungere gli obiettivi di apprednimento attraverso lo studio delle diverse tradizioni e culture.Utilizzo molto il problem solving, esercizi, esempi presi dalla vita reale li stimolano a ragionare, l’idea poi di utilizzare Internet a loro piace molto.Mentre producono, ad esempio delle cartine o altro io vi aggancio anche l’insegnamento delle proporzioni,cerco di insegnare loro i principi matematici partendo dai problemi pratici.In queste classi stiamo realizzando un progetto finalizzato alla riduzione dell’insuccesso e dell’abbandono scolastico. Sono stata tra le promotrici di questo progetto che ha come obiettivi trasversali sia il miglioramento delle capacità espressive, sia la conoscenza, il rispetto e l’integrazione degli alunni stranieri.Si inizia solitamente il lavoro partendo dalla storia dei ragazzi, ad es. con i cinesi, con i quali spesso emergono anche storie terribili di sofferenza: ragazzi che vivono con i genitori dai 6 anni perché prima sono stati lasciati a parenti, nonni, ecc, perché i genitori sono giunti in Italia da soli come clandestini. Il racconto delle loro storie permette anche di condividere storie comuni. Aiuta, inoltre, a imparare la lingua straniera. Spesso accade, soprattutto per i ragazzi cinesi, di mostrare molta vergogna nei parlare, perché conoscono poco la lingua italiana.E’ vero però che spesso i ragazzi utilizzano altre abilità nel progetto integrato, ad esempio Internet per cercare delle ricette di cucina particolari da spiegare ai compagni,le caratteristiche dei paesi di provenienza ; si applicano di più forse perché gli interessa maggiormente. Il progetto nasce per ovviare o tentare di ovviare ad alcune problematiche ricorrenti che coinvolgono le classi prime, soprattutto inerenti alcuni difficoltà di apprendimento rilevate per le materie scientifiche ma anche per l’italiano e le altre materie, che con il tempo si sono acuite.27 Il progetto però ci ha dato occasione di ribadire e riportare i ragazzi sul tema della scelta.

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o Utilizzare film, meglio se frammenti brevi di film, per animare discussioni e condividere idee nel gruppo, il film come occasione per l’esplorazione di sé28

o Proporre laboratori teatrali29

o Realizzare prodotti in gruppo, per percepire l’utilità del gruppo di lavoro, autovalutarsi, esercitare responsabilità e presentare il lavoro svolto ad altri (es. compagni del prossimo anno, …) curando la qualità grafica della presentazione30

o Riconoscere e sostenere gli sforzi degli allievi31

o È indispensabile seguire il programma? E per farlo è utile velocizzare attraverso lezioni frontali?32

GROSSETOo Diversificare le proposte di metodo evitando situazioni di

routine per meglio tenere l’attenzione33 o Utilizzare la piattaforma TRIO in supporto alla ricerca e

sviluppo dei contenuti previsti dai moduli del progetto, o prevedere una programmazione curata e svolta in tempi utili, o laboratori di informatica in cui sia possibile lavorare in gruppo, o una postazione docente che possa seguire il lavoro, o garantire l’affidabilità nell’accesso alla piattaforma34

28 E’ più facile attivare i ragazzi se li attiviamo e li rendiamo partecipi. Ad esempio, sulla proiezione dei film, ciascuno dopo la visione, ha riproposto un nuovo titolo del film, discutendo sui temi affrontati, scegliendo poi in plenaria un titolo unico che trovava d’accordo la maggioranza degli studenti. L’obiettivo non era analizzare il linguaggio del film, ma utilizzare il film come esplorazione del sé e come supporto alla scelta, alla consapevolezza di sé. La visione di film troppo lunghi , invece, li annoia.29 Ad esempio ho sperimentato un laboratorio didattico teatrale efficacissimo, che è trasversale a tutti le classi.30 Si potrebbe ipotizzare una didattica che favorisce la produzione di qualcosa, un elaborato? Si, lavorare producendo qualcosa, li diverte e favorisce il senso dell’uso del metodo del lavoro di gruppo e inoltre potrebbe motivare il lavoro per la valutazione del prodotto svolto. Inoltre il ragazzo producendo prende consapevolezza di ciò che sa fare. L’obiettivo poi è anche quello di presentare i lavori delle prime alle prime dell’anno prossimo, coinvolgendo così maggiormente i ragazzi e responsabilizzandoli molto nel lavoro, anche nell’attenzione verso la qualità che prestano al prodotto in uscita (ci tengono alla qualità della grafica del lavoro, stampando anche a casa con stampanti a colori alcuni lavori).31 Ritengo che i ragazzi stranieri vadano aiutati, soprattutto quelli che mostrano la volontà di imparare, ma non tutti gli insegnanti condividono la mia opinione32 Rispetto ai metodi adottati, svolgo principalmente una lezione frontale poiché siamo costretti a seguire il programma ministeriale, che purtroppo dobbiamo seguire: se potessi, fare lezioni in giardino, farei delle gite, utili soprattutto per la mia materia di scienze. Nel mio insegnamento, prima spiego per circa 30 minuti , poi lavoriamo insieme e poi dovrebbero lavorare a casa.33 L’attenzione e l’interesse degli alunni sono, a volte, difficili da mantenere, si distraggono facilmente, di conseguenza non si può impostare un’attività didattica tutta incentrata sullo svolgimento di questa tipologia di moduli, ma la programmazione deve essere diversificata, prevedere un’alternanza di metodologie dove questo nuovo modo d’approcciarsi sia uno degli strumenti non il solo, altrimenti si può rischiare di perderne i benefici cadendo in una “routine metodologica”, per questo è bene sempre prevedere un’alternarsi di metodologie.Rispetto alle metodologie sperimentate, posso citare quella di un insegnante di lingua tedesca che ha proposto un metodo per la presentazione di prodotti commerciali, con preparazione lettere, ecc. e ai ragazzi è piaciuto molto.Nel progetto, abbiamo fatto anche dei lavori di statistica per il collegamento alla disciplina di matematica, ma per i ragazzi è stato un po’ difficile.Abbiamo fatto una preparazione al laboratorio, come introduzione minima verso l’indirizzo (presentazione, colloquio telefonico). Sfruttando la loro abilità grafica, immaginiamo la casa, e disegniamo il divano e poi utilizziamo i vari termini inglese, e poi una maglietta finale, come prodotto finale del lavoro.

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o Investire nelle relazioni di fiducia tra insegnanti e alunni soprattutto negli insegnamenti che risultano più difficili come matematica, lingue straniere, storia ed economia stabilire patti che impegnino entrambi nei comportamenti, anche per compensare la carenza di regole nei contesti famigliari35

o Riconoscere le funzionalità educative di alcuni settino laboratoriali che prevedono la presenza dominante di figure maschili di riferimento che impongano regole significative e rigorose36

o Rispecchiare frequentemente gli apprendimenti acquisiti dai ragazzi37

o Prestare attenzione ai modelli socio culturali degli alunni per evitare proposte discriminanti ed esposizioni per loro delicate,

o ma garantire percorsi che prevedano: di fare riferimenti alle proprie idee, la succesiiva sistematizzazione di primo livello, l’azione, la sistematizzazione di secondo livello

34 Ho partecipato al progetto sviluppando sei moduli, della “piattaforma Trio”, in tre classi prime. L’utilizzo della piattaforma ha permesso l’applicazione di una metodologia diversa, e, di conseguenza, un modo d’approccio, alle tematiche sviluppate nei moduli, che ha rappresentato un elemento di forza del progetto. Le maggiori difficoltà sono state da una parte, legate alla temporizzazione del progetto risultato successivo rispetto ad una programmazione curriculare già iniziata e dall’altro a problemi strutturali.Alcune problematiche vi sono state per il setting del laboratorio informatico che ho utilizzato, posizionato in maniera non efficiente; infatti, la disposizione dei Pc, non aiuta la didattica partecipativa, questi andrebbero messi circolari alla parete.Di solito al Pc lavorano due alunni. Manca, nel laboratorio assegnatomi, una postazione per il docente che servirebbe, grazie anche all’ausilio di un video proiettore, a guidare l’analisi e la lettura delle “videate” permettendo agli alunni di soffermarsi e capire in modo più approfondito ciò che vedono e leggono. L’aiuto del docente, almeno nella prima parte delle lezioni, è indispensabile per educarli ad una lettura più attenta ed efficace, evitando superficialità e abbandono del lavoro assegnato. Andrebbero alternati momenti di lavoro individuale ad altri di condivisione nuovamente in coppia.I moduli Trio, almeno per le ore a mia disposizione nell’orario curricolare, sono stati eccessivi in quanto vi ho dedicato tutte le due ore settimanali. Sono stati ben seguiti i moduli sulla comunicazione in quanto semplici e di facile lettura, è stato interessante quello dell’inglese Per quanto riguarda il contenuto dei moduli vi sono quelli più specifici per approfondimenti della materia ed altri trasversali alle discipline.Ho progettato il modulo di inglese, una parte si svolgeva su piattaforma Trio, rivolti a principianti e uno in parte italiano e inglese per la ricerca su Internet. Ho sviluppato poi il modulo di 5 ore da svolgere in classe, come supporto ai laboratori di indirizzo (visite e laboratori interni con tutor per orientamento sui possibili sbocchi futuri).Si sono verificati dei problemi di accesso alla piattaforma Trio, che talvolta crea delle difficoltà. La fase espositiva e descrittiva dei corsi è invece ottima, vi sono delle difficoltà sui test finali che hanno un’impostazione ormai non più usata (di tipo prettamente grammaticale).35 Spesso l’insegnante di matematica è sempre vista come arpia, invece poi se ci conosciamo meglio, e s’instaura con i ragazzi un rapporto di fiducia, un patto, il lavoro è ricco, perché il lavoro con loro passa anche dall’affettività. Si, sebbene io tenga molto anche alle regole che i ragazzi devono imparare a rispettare: c’è il momento di ricreazione e il momento di lavoro, lavoro molto sul concetto di regola, sulla focalizzazione di un patto fiduciario comportamentale (non scritto) con l’allievo anche per compensare le mancanze di modelli di riferimento familiari.Il rapporto fiduciario con loro si basa sul concetto: “ciò che prometto, lo mantengo”.36 Sarebbe necessario nella scuola anche la presenza maggiore di figure maschili, perché ci sono troppe donne; a loro manca spesso la figura maschile.37 La proposta è quella di inserire una guida al lavoro iniziale degli studenti, con lavoro di gruppo piccoli (2-3 persone) e poi il lavoro individuale. Successivamente, quindi una guida al bisogno espresso dallo studente, con un controllo e un monitoraggio dell’allievo, per tranquillizzare i ragazzi. Spesso i ragazzi sanno, ma non hanno consapevolezza di sapere e hanno bisogno di uno “specchio del loro sapere”, come dimostrazione della loro competenza.

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o l’invenzione, il confronto, la produzione38

o Estendere la ricerca sulla pluridisciplinarietà includento processi di valutazione delle competenze trasversali39

LIVORNOo Insistere sulle attività di riorientamento in cui ricostruire

l’immagine che gli alunni possiedono del mestiere futuro40 o Affrontare i temi esistenziali dei giovani41

o Formarli al metodo di studio42

o Proporre giochi per piccoli gruppi43

o Offrire loro percorsi diversificati che li vedano protagonisti,o sviluppare la loro autonomia di proposta e produzioneo non abbassando il livello delle pretese della scuola ma

aumentare la qualità delle proposte soprattutto inerenti le discipline44

38 Dobbiamo anche stare molto attenti nei lavori anche all’equità sociale, senza incastrarsi nel far passare un modello di “famiglia tipica” che è distante da loro e da tutti noi…lavoro sulla ricerca, sulla tempesta di idee, con rielaborazione delle loro esperienze senza invadere su situazioni con evidenziazioni di differenze familiari….metodologia di preparare e fare, preparare e fare…. Con questo modello arrivo così all’insegnamento fino al livello framework A1 del quadro comune per l’inglese. Il metodo credo che possa essere generalizzato a tutti gli indirizzi, poi ognuno può modificare i contenuti più specifici.Partire quindi…..dal metodo preparatorio sociale, inventivo, produttivo che viene utilizzato realmente.39 Un valutazione separata delle competenze trasversali e comportamentali, cosa ne pensa?Ci vorrebbe più contatto nelle programmazioni, c’è ritrosia a mettere insieme le trasversalità delle discipline. Non so se siamo pronti sebbene sia positivo. Sarebbe positivo anche per i ragazzi questa valutazione come guida aggiuntiva successiva a questa valutazione, altrimenti la valutazione da sola è restrittiva. Valutare come percorso programmato insieme ai ragazzi che i ragazzi riconoscono, per non fari risultare quella valutazione un giudizio.40 E’ stato attivato anche un modulo di riorientamento con l’insegnante interna, nel pomeriggio, con materiale diverso, proposto da me, per incentivare la motivazione, mostrare il mestiere futuro con oggetti piu moderni! Poi l’insegnante ha lavorato sui ragazzi che, bravi nella parte teorica, trovano difficoltà nelle materie di indirizzo, pratiche. Noi ci siamo un pò inventati questo lavoro innovativo! Abbiamo lavorato sullo stare insieme, sulla socialità, su questo si può lavorare ancora.41 grossi problemi familiari che incidono nella motivazione dei ragazzi, poter parlare anche di questo nella scuola; serve una professionalità degli insegnanti per fare questo. Fatica di essere giovani: bisogna affrontarla a scuola. Esiste una difficoltà ed una necessità di affrontare i temi esistenziali dei ragazzi, e sviluppare l’elemento relazionale in classe (preparare alle uscite,..).42 Fondamentale: Manca un metodo di studio, abitudini da acquisire (ascolto, organizzazione dello studio,..).43 La lezione frontale non serve più, bisogna fare parte del gruppo (vedi i giochi, fatti insieme), io ho potuto fare questo per l’esiguo numero dei ragazzi in classe, non era possibile farlo con una classe numerosa.

44 A livello metodologico inoltre, dobbiamo cambiare modo di proporre la didattica: La ricerca libera attrae di più, dove i ragazzi hanno un ruolo nella scelta disciplinare, la scelta è più difficile ma più coinvolgente. Inventarsi un modo nuovo di fare didattica più coinvolgente e con maggiori risultati. Difficoltà nel prendere in carico il processo di crescita a livello di consiglio di classe, difficile la messa in gioco dei docenti, è necessario condividere dei processi educativi. Il punto è che non si devono riprendere i ragazzi da reinserire, è tempo perso, bisogna offrirgli diverse opportunità: rientrare a scuola per fare percorsi diversificati (es. IF), offrire altro dalla scuola tradizionale, riprogettare su di loro un'altra forma formativa: i ragazzi devono essere protagonisti.ed inoltre bisogna trovare forme diverse per affrontare lo studio delle discipline; i ragazzi non studiano più sui libri: usiamo metodologie diverse!L’ho sempre fatto, clandestinamente, adesso col progetto lo posso fare allo scoperto! La realtà è che avevo organizzato con gli altri progetti una “scuola dentro la scuola” clandestinamente, questo progetto ha potuto far emergere questa metodologiaed inoltre bisogna trovare forme diverse per affrontare lo studio delle discipline; i ragazzi non studiano più sui libri: usiamo metodologie diverse!

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o Progettare le attività per aree disciplinari, sviluppando competenze trasversali alle discipline, con l’obiettivo del riorientamento45

o Estendere il progetto per tutto il biennio46

LUCCAo Potenziare gli aspetti di preparazione al lavoro con i gruppi47

o Utilizzare internet, i linguaggi del telefonino e della TV48

o Proporre attività di laboratorio solo se si è in grado di garantire la qualità dei lavori dei gruppi49

o Confrontarsi con gli esperti esterni ai fini del rinnovamento della didattica50

Il progetto deve andare oltre l’obbligatorietà che invade i ragazzi, e sviluppare la volontarietà da parte dei ragazzi, dedicare energie e fondi per andare incontro alla volontà dei ragazzi di giocarsi.

45 Ho esperienza personale di coordinatore di due classi prime del progetto, integrate per le materie dell’area comune, dove, attraverso una copresenza di docenti, si è tentato un lavoro di divisione per aree disciplinari. La grande difficoltà è stata quella di abituare i docenti ad agire in tali aree, distaccandosi dalla propria materia e lavorare in compresenza nello stesso gruppo classe: se tale metodologia non è assimilata dai docenti non può certo essere assimilata dagli alunni! Auspicabile arrivare ad una ottica integrata nel biennio; tradurre le discipline in aree disciplinari,con esperti integrati nel gruppo classe; sviluppare la logica dello sviluppo delle competenze trasversali; affrontare il problema fondamentale del riorientamento. I ragazzi, soprattutto nella prima classe, sono disorientati circa a meta anno scolastico: il riorientamento non va trattato come un allontanamento dalla scuola, come un fallimento; i docenti dovrebbero aiutare il ragazzo nelle sue scelte. I Contenuti devono mirare allo sviluppo di capacità trasversali rimanendo integrati nelle aree disciplinari quanto più possibile (es. la legalità in storia e diritto);46 Allargare il progetto alle seconde, perché il problema si presenta nelle seconde come nelle prime classi. Il progetto del primo anno non prevede la connessione con il mondo del lavoro; mentre i corsi professionalizzanti della terza area riguardano la 4 e 5 classe.47 Riguardo a questa scuola io credo sia stata svilita della funzione professionalizzante per assumere un ruolo di accoglienza del disagio (cognitivo, linguistico e sociale). Ci vuole professionalità per affrontare tutto ciò. La scuola di trova a svolgere una funzione sociale, viene esautorata dalla funzione professionalizzante48 Il linguaggio informatico (intenet-TV-telefonini) è per i ragazzi più immediato. Il libro di testo ha un linguaggio vecchio. Però nei ragazzi mancano i criteri di selezione delle informazioni, vanno guidati, l’insegnante è una guida.49 Sono perplessa sulle attività laboratoriali che erano interessantissime ma i ragazzi si sentono in relax, bisogna ripensare a cosa significa fare laboratori, io difendevo il protagonismo dei ragazzi. Io faccio una fatica immensa, quando si chiede ai ragazzi di cercare informazioni non lo sanno fare oppure copiano male, nelle attività in gruppo sono motivati. Hanno lavorato volentieri sui cartelloni. Come crescita nel lavoro di gruppo non la vedo molto (uno o due lavorano e gli altri si defilano), ho dei dubbi che abbiano imparato a lavorare attraverso il lavoro del laboratorio. 50 I ragazzi fanno lo studio/apprendimento cooperativo, per mezz’ora studiano in due possono chiedersi a vicenda spiegazioni, si annoiano meno, questo rapporto di solidarietà di solito funziona, dopo c’è una piccola verifica. Questo metodo l’ho imparato dalle “orientatrici” (psicologi orientatori) che lo utilizzavano in maniera più strutturata (con gruppi di 4 con portavoce), io invece ho provato a coppie e funziona meglio. Ho imparato molte cose e le ho riutilizzate. Queste attività mi hanno arricchito. In questa scuola facciamo molto ricerca-rinnovamento-aggiornamento. Ho fatto aggiornamento di autoprogress sull’ascolto.Io nel tempo ho cambiato modo di insegnare, bisogna lavorare in modo pragmatico concreto delimitando il segmento, senza astrazione. I ragazzi fragili ma disponibili ad apprendere possono seguire meglio. Il nodo più fragile è quello della scuola media. Svolgo le attività anche nello stesso modo dei “progetti”, con gruppi di lavoro, disegno, uso delle mappe e collegamento con il territorio, con la città.Sono entrata in una prima come osservatrice per il “bilancio di competenze”e a prima vista sembrava non avesse un vero impatto ma in realtà credo che sia positiva.Penso che potremmo chiedere all’associazione di fare una piccola verifica. L’attività non si integra con il programma curricolare. Noi facciamo il territorio della Provincia loro fanno Lucca. Sono preparati per fare questo tipo di attività e ci siamo affidati a loro perché sapevamo che erano validi. Nelle lezioni i ragazzi si perdono, il laboratorio li obbliga

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ORBETELLOo Rinnovare l’impianto metodologico rendendolo autonomo dai

libri di testo, ricollegandolo ad esperienze ed interessi che gli studenti hanno fuori dalla scuola, alla ricerca in Internet,

o ridurre le pretese di professionalizzazione anticipata, o promuovere lo sviluppo di competenze linguistiche di base, o garantire maggiore legame con il territorio in cui gli alunni

fanno esperienza51

o Investire in una didattica che educhi ai comportamenti, alla concentrazione, all’ascolto e al silenzio,

o potenziare in tal senso le attività sportive52

PIEVE S.S.o Utilizzare foto, immagini, agire sulle percezioni visive, o utilizzare i libri di testo solo quando ne nasce la necessità in base

alle attività che si svolgono53

in qualche modo a fare qualcosa di pratico, a scuola non c’è una relazione con il territorio. Li obbligano ad agire, in modo pratico, voleva essere un modo più alla loro portata, più coinvolgente. Sulla cartina hanno lavorato ma quando gli abbiamo chiesto di recuperare informazioni (all’APT, da internet o in latri modi) non si sono impegnati molto. Doveva essere un modo per motivarli di più non tanto nelle discipline ma alla scuola. Con il recupero di italiano e matematica hanno accresciuto la loro autostima.51 Parliamo dell’impianto metodologico… Il laboratorio è forse troppo poco, le materie fondamentali sono troppo ancorate ai libri di testo, c’è chi fa qualche laboratorio, chi per niente. E’ troppo povera la concezione stessa dell’uso del laboratorio.I ragazzi hanno bisogno di accedere a Internet, i ragazzi a casa fanno un sacco di cose che a scuola non ritrovano.I ragazzi hanno molta praticità di cellulari, foto, si emulano anche in negativo in questo e spesso sono superficiali. Magari potremmo prendere spunto dalla foto fatta bene al telefonino, stamparla e attaccarla in classe.Il problema è metodologico se si vuol vedere di lavorare per recuperare e per prenderli in carico, sostenendoli.In generale questi progetti non vanno bene per la prima, i ragazzi non capiscono neanche le terminologie, vi sono inoltre materie come chimica, biologia e non riescono a seguire gli insegnanti. Sono troppo professionalizzanti, si è preteso un po’ troppo forse. Inoltre è’ partito anche tardi.Sono attratti dai mass media, dai personaggi televisivi, siamo andati a Villa Borghese e non erano interessati poi hanno visto in via condotti un personaggio televisivo della De Filippi e sono stati tutti eccitati.E per coinvolgere i ragazzi che hanno forte propensione al lavoro e all’attività pratica? Non è facile dare una proposta su questo, il tema è complesso, la scuola deve far qualcosa, ma è difficile dar risposta su tutto.Bisogna quindi intercettare i loro interessi per poi però crescere sul linguaggio, molti parlano davvero male, in “santostefanese” diciamo noi, il lessico è tremendo.Dovremmo svolgere un progetto la cui funzione sia quella di coinvolgerli di più e che abbia meno contenuti didattici e informativi con più pratica, più fare, il problema è anche poi legare l’attività con il territorio.Rispetto alla mia disciplina, abbiamo fatto cose pratiche: analisi delle acque, analisi ambientale, qualcuno era interessato, non tutti.52 C’è bisogno di regole, eliminare cellulari, ipod, mp3, e occorre stabilirlo come consiglio di classe. Cercare di trovare dei compromessi con i ragazzi, c’è il momento di studio e il break. Fare dei giochi con i momenti di: silenzio, ascolto, ecc.Andrebbe fatto un centro dello studente, comune a più istituti, con laboratori, palestra, ecc.53 Ho usato un altro metodo rispetto alle ore curriculari. Sempre riguardo alla mia materia ho utilizzato l’impatto visivo, facendo vedere ai ragazzi, uno ad uno testi specifici con molte foto, cosa che non posso fare in classe per il numero elevato di alunni, e dove mi baso esclusivamente sull’utilizzo del libro di testo. Nel recupero ho portato molte foto per avere un impatto più visivo che teorico, loro mi hanno detto “prof stiamo capendo molto di più”.Sono colpiti dall’immagine, fare lezioni con video proiettore è già meno noioso, abbiamo deciso l’acquisto di proiettore, lavagna luminosa. Il libro non è più usato. Abbiamo il “Progetto biblioteca” i ragazzi si divertono a catalogare perché è un’attività extra, diversa, che li porta fuori. Utilizziamo più metodologie.

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o Farli lavorare, se pur in condizione di simulazione del lavoro (ad esempio ripulire un litorale del Tevere) in cui si assumono responsabilità, riscoprire l’ambiente circostante54

o Affrontare i temi del diritto del lavoro55, utilizzare esperti esterni per conferenze e informazioni sui rischi legali del bullismo

o Avviare all’uso del linguaggio tecnico, o educare ai comportamenti nei laboratori56 o proporre attività sportive per fare gruppo e provare le proprie

attitudini e capacità fisica, di reagire, di concentrarsi, di applicarsi

PISAo Organizzare il progetto per microattività verificabili, che prevedano

valutazioni degli apprendimenti e frequente monitoraggio del lavoro svolto, esercitando come docenti prevalentemente funzioni di consulenza agli apprendimenti.57

o Rivedere l’insegnamento della storia, ad esempio partire da fatti quotidiani di interesse giornalistico58

54 In pratica fate la simulazione di una attività che potranno fare dopo? L’appezzamento di terreno lo gestisce la classe come se fosse loro. Se si fa “bla bla bla” di 3 ore si perdono, se si fa mezz’ora teorica, mezz’ora laboratorio e poi azienda, i ragazzi seguono. Io ho in prima un ragazzo molto bravo che mi ha detto “io devo vedere come è l’officina, voglio imparare per mandare avanti la mia azienda”. Il punto di forza è il collegamento tra i concetti più astratti e la ricaduta sul lavoro. Importante il concetto della responsabilizzazione.Nel progetto della terza area, il Dirigente ha dato indicazione di lavorare nel nostro territorio piuttosto che inviare i nostri studenti all’esterno. Avendo l’azienda possiamo avere degli introiti da utilizzare per l’attività didattica.Ho già fatto 4 ore, abbiamo stupito i ragazzi che sono usciti dagli incontri, sono stati lezioni coinvolgenti perché abbiamo trattato gli aspetti del futuro lavoro e in più hanno potuto essere coinvolti nell’attualità delle materie svolte in classe, ad esempio analisi chimiche con problemi ambientali del territorio. C’è stata la presentazione di altri personaggi che li ha colpiti: due sovrintendenti della guardia forestale hanno dato trasparenza al lavoro fatto, alla ricaduta sul lavoro delle discipline fatte, di quanto imparato. L’obiettivo finale lo sanno ma nella trattazione delle lezioni lo perdono di vista. Il gruppo è composto da 13 ragazzi delle due prime. Abbiamo puntato anche sulla riscoperta del territorio e sul collegamento tra le materie insegnate e il lavoro che andranno a fare, ad esempio la chimica legata alle analisi delle acque, sono venuti sovrintendenti di che hanno presentato la fauna e la flora. Quali sono le ragioni che spingono ad iscriversi all’indirizzo agrario? Il legame con il territorio55 E’ interessata l’area comune (italiano matematica inglese) e l’area di indirizzo. C’è un modulo per l’area di diritto specifico sul diritto del lavoro.56 Abbiamo l’obiettivo di rinforzare il linguaggio tecnico legato alla qualifica che prenderanno. Si punta alla formazione del cittadino ma nello stesso tempo, ad esempio, al rispetto delle normative di igiene nel laboratorioIl progetto è partito i primi di gennaio 2007. Abbiamo deciso di utilizzare il personale interno, abbiamo solo una psicologa che ci ha aiutato a capire quali potevano essere le difficoltà che un ragazzo ha in prima. Questo progetto ha il punto di forza nel far confrontare i ragazzi con attività pratiche, insegnamenti tecnico-pratici. Gli insegnanti della scuola imparano a conoscere i ragazzi, inoltre abbiamo acquistato del materiale per il potenziamento dei laboratori. Abbiamo realizzato le cose che erano un po’ un sogno: per l’alberghiero sala bar, cucina e ricevimento. I ragazzi organizzano buffet per la Provincia, ci chiamano dall’esterno. Questa è una scuola pratica, laboratorio agro-ambientale, officina elettrica.57 L’attività con scadenza precisa sembra essere stato un ottimo ausilio per il progetto. Si è puntato molto sull’organizzazione e la tempistica del lavoro assegnato. La qualità di tali attività è data da: microattività verificabili, valutazione e frequente monitoraggio del lavoro svolto, docente come consulente.Flessibilità: un programma impostato è stato modificato per impossibilità di realizzazione. Studiare altri tipi di attività basandosi anche sulle esperienze pregresse.58 Si parte da un’attività di ricerca, da materiale di ricerca, come da fatti di cronaca del telegiornale, dal giornale, da un oggetto chiesto agli alunni su proposta dell’insegnante. Sono lavori mirati e coerenti con eventi quotidiani. Ultimamente è stato affrontato un lavoro sulla storia e sulla mafia. Si è lavorato su un oggetto “Altro” la storia che, potenziando le competenze degli alunni, ha la capacità di tornare lo stesso alla storia. In questo modo viene evitata la ripetizione. L’attualità ha suscitato interesse per gli alunni.

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o Utilizzare testi e fonti diversi dal libro di testo59

o Controllare la qualità e la tenuta dei lavori svolti nel laboratorio60

o Utilizzare internet come luogo di ricerca e studio individuale, confronto e scambio in gruppo61

o Educare i ragazzi al rispetto degli orari62

PISTOIAo Lavorare per piccoli gruppi fornendo informazioni che risultino

per loro concrete (buste paga, retribuzioni, lavoro straordinario, posti di lavoro, sindacati, diritti del lavoro subordinato, obblighi, la matematica e la statistica del quotidiano, il denaro, le percentuali, i conto correnti …),

o laddove possibile collegare tali informazioni ad attività pratiche,

o approfondire il linguaggio specialistico di termini che vengono utilizzati dalla tv e de-mitizzare aspetti della realtà,

o promuovere la riflessione laddove emerge63

59 In prima si lavora sul testo narrativo, in seconda sul testo poetico. Si lavora bene anche sull’articolo di giornale per abbandonare il libro di testo. Non seguire i libri di testo per adattare ai bisogni contestuali. Forse è più difficile svincolarsi dal libro di testo con i ragazzi più grandi. Un percorso possibile per elaborare: FilmEroeStoria.60 Il coinvolgimento nel laboratorio è molto problematico per mancanza di spazi, il livello di attenzione dei ragazzi è basso.61 Nel confronto (anche attraverso internet) c’è una spinta per lavorare insieme.Da dicembre il professore sta svolgendo un’attività in cui cerca di mediare con gli alunni tramite internet e con l’assegnazione di compiti ha cercato di sviluppare una maggiore riflessione personale: I ragazzi lavorano sul computer, il professore dà delle attività da svolgere in rete e si lavora individualmente o a coppia ma l’elaborazione finale viene riferita al singolo.Le risposte vengono inserite in internet. Il materiale finale è tutto reperibile da internet. Ognuno ha la sua password per entrare nel suo portfolio. Comunico con ogni singolo alunno tramite il web, Punto soprattutto sulla comunicazione. Sono stati creati 6 blog, uno per ogni classe, ogni ragazzo ha una pagina personale per monitorare le attività svolte. Si deve creare un ambiente di apprendimento in cui i ragazzi siano autonomi per scegliere le diverse attività.62 Educare al comportamento. C’è l’assenza di percezione della scuola come azienda, con la conseguente trasgressione delle norme (es: arrivare in orario alle lezioni).63 Mi piace molto ciò che insegno, e poiché sono avvocato ho fatto in modo che il progetto approfondisse temi legati alla mia professione verso i quali sono particolarmente interessata. Sotto il profilo professionale poi, quello che credo fondamentale è la collaborazione fra insegnanti. Noi abbiamo strutturato un modulo di diritto del lavoro (4 teoriche + 1 verifica). La classe è divisa a metà e ogni gruppo ha a disposizione 10 ore. Dividere la classe significa lavorare meglio con gli studenti. L’ambiente non è sempre sereno, e abbiamo pensato di fornire notizie più concrete permettendo loro di seguire di più. Abbiamo voluto dare nozioni concrete, cosa è una busta paga, cosa è la retribuzione, perché il lavoro straordinario viene pagato con una maggiorazione, a chi si rivolge una persona che si trova in difficoltà rispetto al posto di lavoro, il ruolo del sindacato, cosa significa lavoro subordinato e quali diritti ci sono. Quali sono gli obblighi fondamentali in pratica, fornendo nozioni base (abbiamo portato il CUD, e un esempio di contratto collettivo della scuola). Si tenta di dare loro un vocabolario giuridico, su termini che sentono alla TV tutti i giorni. Si cerca di riportarli alla vita reale. Questo è il nostro tentativo. I ragazzi sono molto attenti, divertiti, perché si cerca di usare una comunicazione diversa. Insegnare con l’occhio al pratico è un po’ diverso, stimola di più. Usiamo quindi vocaboli specifici, ma anche in modo più informale.Poi abbiamo lavorato con uno psicologo e abbiamo lavorato sullo sfatare dei miti, che hanno quasi tutti. Ho fatto una azione costante sulla riflessionePoi abbiamo cercato di elaborare un percorso di come la matematica può servire nella vita quotidiana. (cosa è un capitale, come si calcolano le percentuali, cosa è un conto corrente, quali sono le modalità di scelta di un CC). Abbiamo anche chiesto loro di fare una relazione sulla scelta del CC e sulle motivazioni. Una specifica attività è stata fatto sui bollettini di conto corrente postale esercitandosi a compilarli; molti di loro non sono capaci. Abbiamo fatto un questionario per capire la loro consapevolezza. Anche in altri anni abbiamo usato la statistica ed in particolare abbiamo cercato di dare risposte concrete alla vita di tutti i giorni.

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o Utilizzare testimonianze di compagni più grandi con cui elaborare il senso del rispetto delle regole,

o testimoniare il valore dell’attività sportiva che preveda anche riflessione su come è stata svolta l’attività dal punto di vista comportamentale64

o Affrontare, con discussioni di casi e interazioni con il relatore, temi di loro interesse come l’amicizia, l’onesta, questioni sui principi e valori, aiutarli a comprendere come il mondo adulto gestisce tali valori, presentare tali argomenti mantenendo dubbi e criticità, parlare loro in prima persona,

o animare forum tra alunni che vivono realtà sociali diverse,o evidenziare contesti in cui si sperimenta concretamente senso

civico e cittadinanza65

o Utilizzare le nuove tecnologie anche per rappresentare, con grafiche avanzate, i concetti di discipline per loro difficili come quelli della materia di storia, di fisica ecc.

o reperire immagini da siti specializzati, o documentare i percorsi di apprendimento,o migliorare la piattaforma TRIO utilizzata per attività di

apprendistato rendendola più dinamica66

64 Abbiamo proposto come consiglio di classe attività nell’ambito sportivo. Un ragazzo ha da poco abbandonato (ci era già stato segnalato dalle medie che era a rischio di abbandono), è un ciclista professionista (fa agonismo), ha permesso alla classe di impegnarsi nell’ambito dell’attività fisica come valore, quale ambiente di correttezza. Poi era un punto di riferimento per la classe per il suo modo di saper interagire con gli adulti, perché aveva una prestanza fisica che nei primi anni della scuola serve. Motivanti le testimonianze di studenti usciti dalla scuola, la raccolta di idee dal mondo del lavoro (ad esempio, come creare un CV); importante l’innovazione della didattica.65 I figli sorprendono molto, anche se si trasmette loro dei valori, non abbiamo mai la certezza che le abbiano comprese e elaborate. Vi è poi una percentuale di valori che si perde. Parlo spesso ai ragazzi di quelli che sono i principi fondamentali, come ad esempio l’amicizia, l’onesta e questi devono essere insiti nella vita dei ragazzi da subito. Le mie ore sono tante e devo dire che questa ricerca che faccio con loro (sui principi ed i valori etici) mi fa capire che i ragazzi hanno bisogno di vedere coerenza, non sono così interessati alla professionalità e preparazione, ma sono più interessati a come ci comportiamo con loro.Dobbiamo cercare di portarli in una realtà e concretezza che li faccia vedere agli occhi degli altri compagni di essere al pari di tutto. Riprenderli sull’autostima li lascia sconcertati. Parlare in prima persona, far capire che quello che trasmetto ha una valenza soprattutto per me. Se poi non ci sono i ritorni adeguati, ci rimango male e questo comunicare loro anche aspetti di criticità, dubbi o ostacoli, è molto importante.Ma più che per i risultati completi mi interessa cosa accade ad un ragazzo che tradizionalmente non fa nulla ed in questo caso viene interessato. Dico sempre che quello che accade nella scuola i ragazzi lo vivono come una imposizione (ad esempio durante la visita al consultorio molti sono rimasti a casa perché non interessati al tema).La competenza richiesta e mostrata ai ragazzi non ha unicamente una dimensione scolastica di apprendimento, ma di senso civico, di modalità di stare al mondo, di essere un cittadino.66 Ho spinto molto all’utilizzo delle nuove tecnologie e quindi l’uso del computer per poter fare alcune cose come stendere un CV. Abbiamo anche lavorato alla rappresentazione grafica dei concetti. Ci stiamo lavorando e questo ci ha permesso di cominciare a fare delle lezioni di storia e a dargli una rappresentazione grafica: es. CIMAP – programma Opensource che consente di utilizzare delle mappe concettuali già pronte, siti di università Americane che consentono di esercitarsi nell’ambito della fisica, poi abbiamo creato un gigantesco cartellone alfanumerico con led.Importante è che tutto ciò che produco debba essere riprodotto anche in supporto informatico. Questo perché tale supporto mi consente di trasferire la pratica che ho messo in atto e perché mi consente di conservare una elevata quantità di informazioni. Rispondendo così alle richieste della Regione Toscana, trasferibilità dell’esperienza progettuale, e ottimizzando le risorse che possono essere riutilizzate in periodi futuri.Per l’apprendistato, abbiamo utilizzato TRIO ma abbiamo iniziato da poco. Devo poi dire che è un po’ caotica l’informazione su tale argomento.

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o Proporre interventi che li aiutino a comprendere dove si è rispetto allo sviluppo del progetto e il perché si stanno svolgendo determinate attività67

o Potenziare le metodologie per far partecipare gli studenti nell’insegnamento delle discipline culturali di base,

o aggiornare i contenuti proposti nelle discipline professionali68

PRATOo Fare lezione prendendo in considerazione la realtà degli alunni o le

esperienze vissute con la classe oppure da loro interessi69, o utilizzare strumenti multimediali per potenziare le abilità

linguistiche e matematiche70

o progettare e gestire un curricolo per aree disciplinari con progetti interdisciplinari 71

67 Il cambiamento maggiore è che questo tipo di progetti richiedono una partecipazione attiva e obbliga allo stimolo, elemento necessario per poter comprendere e avere consapevolezza di dove si è e del perché (per quanto riguarda gli studenti).68 La didattica deve essere rivista per fornire una motivazione maggiore. Devo catturare l’interesse dei ragazzi del primo anno. Noi stiamo rivalutando seriamente come approcciare le prime classi del prossimo anno. Adesso la cosa peggiore è anche come è organizzato il programma nelle scuole che pretende che un insegnante parli di un argomento per un tempo senza che si preveda di stimolare interessare nei ragazzi. Ma questo soprattutto per le materie centrali. Invece per quanto riguarda le materie professionalizzanti, bisogna dire che ancora capita che si insegni il transistor….quando l’elettronica può essere insegnata passando da altri argomenti, che non a tutti i costi passa da competenze così obsolete.69 Credo che si debba partire dalla loro realtà prima di arrivare ad un concetto teorico: ad es. se gli devo spiegare uno scontrino fiscale, li porto a comprare qualcosa e da lì poi ricostruisco la teoria: partire quindi dall’esperenzialeSul pratico sfonda una porta aperta. I ragazzi sono cambiati e io mi devo adeguare. Gli devo fare diritto comunitario? E’ difficile per loro, allora cerco di capire cosa gli interessa, ad esempio del diritto allo sport e abbiamo simulato una mozione al Parlamento europeo. Gli devo parlare di società srl, simuliamo l’impresa, si fa l’atto costitutivo, siamo andati da un notaio, abbiamo individuato un amministratore….io ci credo molto. Per fare questo ho dovuto ridurre alcuni contenuti, selezionare per dare significatività ad altri, al fine di raggiungere una determinata competenza.E’ inutile fare economia e diritto in prima se un ragazzo non è in grado nemmeno leggere e individuare una parola chiave, quindi potenziamo prima le competenze minime di base. Si deve lavorare prima su elementi fondamentali per diventare cittadino e poi o orientarlo al mondo del lavoro o alla possibilità che possano decidere di rientrare in classe.Visto che i ragazzi hanno poca motivazione, ho molto puntato sugli strumenti multimediali, perché hanno più capacità immediata di vedere gli obiettivi attraverso strumenti multimediali (html, ipertesti, ecc.)Come avete preparato il lavoro su cui potevano lavorare? L’ho costruito io, ho cercato di recuperare le abilità di base con il modulo di Word, coinvolgendoli nella produzione di un volantino su argomenti di loro interesse per passare poi alla presentazione di se stessi, dove si sono lasciati molto andare.….Riconduzione dell’esperienza attraverso il colloquio all’elaborazione stessa dell’esperienza all’orientamento, e riconduzione della disciplina all’esperienza…con attenzione alla qualità dell’interventoPer questi ragazzi l’importante è il fare: nel laboratorio, nello stage, nella relazione. Si parte da lì per poi ricostruire e da lì elaboro la mia azione e relazione di aiuto.Il mio ruolo di docente dei Percorsi Integrati è stato quello del “facilitatore”, cioè di colui che attraverso un’attività “pratica” favorisse il rafforzarsi delle competenze trasversali e di base dei ragazzi partecipanti che ad un primo esame presentavano problemi sia di carattere comportamentale che motivazionale. All’inizio quindi, pur tenendo presente la programmazione, ho preferito iniziare da quello che i ragazzi sapevano fare, attivando in tal modo le giuste motivazioni all’apprendimento ed aumentando l’autostima e la fiducia in se stessi, proseguendo poi con interventi finalizzati a potenziare le abilità scolastiche. I risultati sono stati quasi sorprendenti: ragazzi che all’inizio non credevano nelle proprie possibilità hanno raggiunto quanto era stato stabilito negli obiettivi.70 Il problema della crescita nel linguaggio, delle competenze di base…in rapporto poi alle competenze professionali… Si dovrebbe lavorare con attenzione all’individuale ma con un lavoro sulla classe con l’accento a organizzare il lavoro sui loro bisogni di sviluppo. Questa logica è stata anche approfondita nei laboratori (ad es. vedere un film e analizzare i comportamenti nei film, l’espressione nel linguaggio, è servito come analisi critica anche sui comportamenti e i linguaggi). Sono esempio di come in un percorso si possano approfondire alcuni temi,ad es. nel saper scrivere in vista anche del mondo esterno. ….Attraverso la strutturazione di una analisi statistica si può imparare la matematica.

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o che faccia evolvere saperi di cittadinanza72

o Integrare sostegno psicologico con sviluppo delle competenze disciplinari e professionali73

o Diversificare l’offerta formativa proponendo agli studenti diverse opportunità formative74

o Potenziare lo sport, la musica ed il teatro75 collegando le attività ai progetti specifici già presenti nell’Istituto

o È praticabile una didattica per progetti?76come gestire il passaggio dal progetto al curricolo soprattutto come integrarli nella valutazione, in rapporto al programma ministeriale?

S.GIOVANNI V.o Proporre attività pratiche, che sviluppino graduale

partecipazione dei soggetti più deboli, inserite in un percorso unico che ne renda visibili gli esiti anche in una prospettiva competitiva, come ad esempio un concorso77

71 Non lavorare più in singoli dipartimenti ma per aree disciplinari, altrimenti ci lamentiamo che i ragazzi studiano a compartimenti stagni, ma in realtà siamo noi insegnanti a farlo.Lei condivide l’impostazione dell’ambito sociale con diritto, storia, economia e geografia? Si sicuramente io lavoro moltissimo con docenti di storia, per fare questa ricerca…per dipartimenti affini… Per gli studenti sarebbe utile rivedere l’impianto delle discipline prevedendo un apertura al cambiamento, il superamento per la scuola della paura del nuovo e questo è il cuore del problema.Non è tanto trovare un argomento comune tra discipline, ma lavorare per aree. Non vivere più egoisticamente la propria disciplina, ma aprirla.La filosofia del lavoro interdisciplinare nel contesto dei progetti integrati è funzionale e proficua per i ragazzi particolari e a rischio di abbandono, come luogo di ricerca, sarebbe funzionale anche per gli altri ragazzi ma il problema è organizzativo. Ciò che comunque emerge come ricerca può essere utilizzato anche per il percorso curriculare.72 Le materie professionali, c’è un problema metodologico della pratica professionale…del saper fare legato al fare, l’intreccio tra le materie professionalizzanti e quelle di base? Sicuramente può apparire come momento di rottura. Io parlo inizialmente dell’essere cittadino (elementi di base) e poi in 2° concetti di carattere pubblico, in 3° concetti privati ma è ancora campo teorico e sociale, in 4° diventa tecnico professionale; ma sempre di cittadino si parla: quando si parla di imprenditore è sempre un cittadino che deve avere delle regole. Quindi non c’è rottura, è un continuum.Ho scelto anzitutto di rafforzare le competenze essenziali spendibili anche nel mondo del lavoro, l’orientamento professionale è stato invece affrontato con il curriculum vitae, i modelli di curriculum vitae, il curriculum vitae europeo e la lettera accompagnatoria al curriculum.73 L’intreccio tra sostegno psicologico, aree disciplinari e professionalizzanti deve essere integrato soprattutto perché il contesto classe è un contesto sociale.74 In questa scuola c’è il problema delle varie tipologie di utenza, quindi il sostegno individualizzato era nato proprio per questo. Per tipologia di utenza varia si fa riferimento alla frequenza di giovani che presentano una bassa motivazione allo studio affiancata spesso da situazioni di disagio del contesto socio-familiare di provenienza. Nella scuola sono attivi percorsi di orientamento (alternanza scuola lavoro) che possono meglio rispondere alle esigenze di questi giovani. L’offerta variegata di opportunità è quindi uno stimolo importante.75 Il ruolo dello sport viene elaborato in questa scuola? No, ci sarebbe bisogno e potrebbe aiutare molti ragazzi. Anche il volontariato li aiuterebbe. Anche la musica, il teatro. Inserire lo sport e il volontariato in un laboratorio.76 Bisogna lavorare per prodotti, socialmente visibili… Si ma questo lo possono fare nelle classe intermedia perché in 5° devo fare il programma ministeriale perchè i ragazzi hanno l’esame e il Ministero li valuta su quello. Insomma spesso si “vuol fare le nozze con i fichi secchi”.Lavorare per progetto e lavorare per curricolo è troppo separato… Sicuramente di buono c’è stato che i ragazzi hanno recuperato la motivazione, senza però potercela fare.77 Per questo Progetto ho elaborato un’attività compatibilmente con le ore a disposizione, chiamata “Energia in gioco” che si è sviluppata relativamente alla conoscenza del sistema energetico del nostro paese e si è conclusa con visite alla Centrale Termoelettrica di Santa Barbara – Cavriglia. Questa attività ha avuto una ricaduta sui ragazzi estremamente positiva che hanno partecipato con entusiasmo alla realizzazione pratica di semplici circuiti elettrici

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o assegnare valore sociale allo studio necessario ai percorsi di istruzione, educazione e formazione,

o potenziare la capacità di lavorare assieme, o negoziare regole, o relazionarsi e intervenire in pubblico, avere sicurezza nelle

proprie capacità78

SIENAo Utilizzare metodologie diverse: l’uscita per cambiare la

prospettiva dell’apprendimento scolastico, più collegata alla vita,

o il gioco con il computer per apprendere,

mediante simulazioni pratiche al banco prove di esercitazioni pratiche.Abbiamo pensato di modificare la didattica trattando aspetti concreti (non 3+3 ma tre vasi + tre vasi). anche in Inglese la grammatica pura non la capiscono ma hanno bisogno di concretezza, di toccare con mano quello che viene detto loro.Gli obiettivi erano quelli di portare gradualmente i soggetti più deboli al pari degli altri, insegnando anche un metodo di studio, un approccio diverso alla materia, e contemporaneamente quello di entusiasmarli all'attività pratica, richiesta che sin dall'inizio è emersa in tutti gli studenti. Comunque, la necessità di dare maggiore corpo al progetto, forse con la creazione di un percorso unico, attraverso la partecipazione a concorsi o la creazione in laboratorio di qualcosa di particolare, avrebbe reso il progetto più collegiale e più visibile.I ragazzi hanno accolto benissimo questo progetto di saldaturaNoi, nel nostro consiglio di classe, abbiamo potenziato soprattutto le attività pratiche ma anche il recupero disciplinare. Anche per elettronica durante le ore di esercitazione pratica dovrò fare 10 ore.Se fosse possibile fare qualcosa di pratico.Io insegno Italiano e storia, da quattro anni partecipo ai progetti (ad esempio progetto Principe..), quest’anno finalmente ho fatto qualcosa che ritengo utile e che ha una ricaduta positiva. In genere sono state privilegiate le attività pratiche.Ha dato la possibilità di poter fare qualcosa che ai ragazzi interessa, in particolare il laboratorio di saldatura. Mentre gli altri insegnanti facevano il recupero io facevo laboratorio di saldatura per 18 ore. Ci sono due ragazzi problematici che non riuscivamo a farli lavorare neanche al tornio invece con la saldatura sono riusciti anche loro.io ho fatto un modulo con un’attività pratica, ho fatto fare alle ragazze una gonna ciascuna, in modo che fossero rimotivate.78 Il coinvolgimento del Consiglio di classe ha permesso di lavorare in modo armonico e di raggiungere gli obiettivi previsti da questo progetto (rimotivazione allo studio, capacità di lavorare insieme, riequilibrio delle competenze di base nella classe, saper ascoltare e intervenire al momento opportuno).Loro ci dicono “siamo venuti perché si diceva che potevamo fare tutto quello che si voleva”, ora sono cambiate le regole, è arrivato il nuovo Preside ed ha inserito regole condivise. Il problema non è tanto di studio ma soprattutto nelle relazioni con gli adulti, ricostruire sistemi di autorità con regole. Realizzare un sistema a punti trasparenti, abbiamo fatto un regolamento di disciplina, anche per i ritardi. Avevamo proposto di allungare di 5 minuti la ricreazione per dare più tempo ai ragazzi per le loro esigenze.Serve anche per ridargli un minimo di sicurezza, di stima di sé non solo legato all’acquisizione della competenza specificaStoria è una materia difficile, grazie alla professoressa che ci ha affiancato, erano aiutati a ripassare e ripetere; ho avuto delle ricadute, ho delle sufficienze a storia. Queste ragazze hanno “ripreso voglia” anche in altre materie. Il team di insegnanti ha fatto questa scelta. Per la prima volta è stato privilegiato un intervento sulle abilità di base, ho avuto a disposizione 24 ore.Chi si iscrive a Moda ha varie aspirazioni. Se non si ritorna alle abilità di base manca qualcosa. Abbiamo fatto un collegio aperto alle aziende ed abbiamo chiesto cosa si aspettavano dai ragazzi e ci hanno risposto che, più delle abilità tecniche specifiche che acquisiranno direttamente nell’azienda, vogliono che sappiano leggere far di conto e comportarsi correttamente.Il progetto ha aiutato a non appiattire i ragazzi, a risollevare ragazzi che si stavano livellando verso il basso.Il progetto è stato positivo. Anche quelli che non fanno mai niente qualcosa hanno fatto. Anche nel mio caso chi non si coinvolge in niente comunque ha partecipato.

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o metodologie potenzialmente più partecipative79

o Progettare e fare ricerca didattica per materie affini o uguali, ma che intreccino competenze di base e professionali

o stabilizzare i rapporti tra gli insegnanti e le conquiste della ricerca tra docenti,

o in particolare fare ricerca su diritto, matematica, economia e storia,

o accettare di mettere in discussione la relazione tra docenti e alunni

o collegare queste discipline ad esperienze professionali80

o Sviluppare nelle attività soprattutto le abilità linguistico espressive81

o Utilizzare e diffondere tra gli insegnanti la piattaforma TRIO che però dovrà essere resa meno pesante nella gestione, più interattiva e permettere attività in gruppo82

79 Utilizzare metodologie diverse: il pc aiuta ad apprendere giocando; l’uscita è attuata come tentativo di didattica diversa, il problema dei ragazzi è che vedono la scuola come qualcosa di staccato dalla vita, ed è la metodologia che cambia la prospettiva: i ragazzi che non sanno, sono ragazzi cui non è chiara la vicinanza tra scuola e vita, che la scuola è dentro la vita.Cambia il modo di fare lezione, la tipologia di insegnamento nel progetto acquista più sfaccettature.I nostri alunni, come del resto tutti i ragazzi di oggi, si impegnano soltanto se riescono a trovare un interesse in quello che fanno: sarebbe perciò auspicabile che la scuola, nell’ ottica della sua primaria funzione di “ educare” il discente, riuscisse a proporre agli stessi, programmi presentati in maniera accattivante, così da invogliare e stimolare i loro interessi dei ragazzi. Se i ragazzi di un Istituto Professionale fanno attività pratiche (smontare caldaie, costruire circuiti, riparare motori a combustione interna…) ci si dedicano volentieri; se invece viene loro proposto un lavoro in maniera accademica con una fredda lezione frontale, senza tener conto dell’ evoluzione delle nuove generazioni e delle loro aspirazioni ed aspettative, i ragazzi non seguiranno, non si impegneranno e per di più si demotiveranno.80 Il prossimo anno pensavamo di inserire le ore del progetto sulle materie che lo riguardano: inglese con inglese, francese con francese; diventa un arricchimento della disciplina stessa, come il concetto di famiglia allargata, che permetta di arricchire anche con metodologie diverse; si può sfruttare la competenza dei vari docenti.Laboratori: migliorato il rapporto dei ragazzi con i docenti attraverso questo progetto, perché ci siamo messi in gioco in altre sfaccettature della disciplina, si è instaurato una relazione più intensa, dovuta sia alla tipologia della lezione, sia all’intensità: sono aumentate le ore a contatto con i ragazzi.Le materie più tecniche, il diritto, la matematica, l’economia, sono più ostiche per loro.La pratica riflessiva è fondamentale, perché scambiarsi e condividere le problematiche incontrate aiuta a non sentirsi soli, la scuola è una ragnatela di rapporti che un giorno si costruisce ed il giorno dopo si distrugge, il confronto tra docenti permette di non farsi schiacciare da questo meccanismo.Pensiamo che debba essere potenziato il lavoro interdisciplinare fra materie e soprattutto fra insegnanti, per poter sviluppare nel modo migliore la funzione basilare che la Scuola ha in questa società.il rapporto con le materie scientifiche è difficile, fino al quinto anno, e non dipende dagli insegnanti perché riguarda un po’ tutti. Hanno provato a fare la matematica al servizio della materia professionalizzante, mi sembra utile la collaborazione tra le due aree disciplinari.81 Discipline coinvolte prevalentemente nel progetto sono quelle delle abilità linguistiche- espressive. L’obiettivo è la costruzione dell’individuo, e questo si cerca di ottenerlo attraverso lo sviluppo delle abilità linguistico espressive.82 La relazione tra Trio e il progetto è molto forte, i ragazzi sono collegati per 30 ore di connessione, hanno fatto i test previsti, che vanno a toccare le aree disciplinari: linguistico, trattamento testi, economia (non i contenuti ma le competenze), geografia, scienze, diritto. Dovrebbe essere più interattivo il sistema Trio, anche se i ragazzi non hanno voluto usufruire del tutoraggio on line, hanno però trovato attraverso il portale una maggiore autonomia rispetto alla lezione tradizionale, sia frontale che partecipativa, del professore. Mentre di solito, soprattutto nei laboratori, chiedono molto aiuto; attraverso il portale si sono orientati da soli.Il progetto Trio è individuale, non a gruppo, in prima va bene anche mantenere una parte di lavoro individuale, perché nel gruppo si lavora meno intensamente, emergono i “leader” e gli altri non si mettono in gioco, cosa che avviene con il progetto individualizzato. Comunque i ragazzi si aiutano anche nel lavoro individuale. Nelle differenze di livello i

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o Realizzare prodotti finiti, o riconnettere la pratica alla teoria, o intercettare valori socialmente condivisi (inquinamento,

consumi, …)83

VIAREGGIOo Investire, nel definire le attività del progetto, su quelle

discipline professionali i cui laboratori coinvolgono gli studenti, o che consentano di svolgere attività pluridisciplinari con una

struttura modulare, o comunque prevedere pratiche di laboratorio anche per le

discipline culturali di base84

o Organizzare concorsi che mettano in gioco gli alunni, permettano di esprimere punti di vista su tematiche di loro interesse85

o Utilizzare metodi, ad esempio il metodo Feurestein, che affrontino lo sviluppo e la ricerca sulle abilità proprie a ciascun alunno86

ragazzi si possono costruire un percorso autonomo rispetto agli altri.Le nuove tecnologie dovrebbero essere utilizzate di più dagli insegnanti, e non essere viste come fine a se stesse o semplicemente un diversivo occasionale, bisognerebbe riuscire a estrinsecare tutta la loro potenzialità e soprattutto saperne usufruire in modo responsabile e con la consapevolezza dei pericoli che la rete può offrire.83 I nostri studenti provano soddisfazione quando ottengono un prodotto finito, che funzioni, costruito con le proprie mani, piuttosto che stare seduti in classe ad ascoltare, per loro, una sterile lezione teorica.Cerchiamo di unire la pratica alla teoria, trasmettendo contenuti “socialmente importanti”, oltre che tecnici: per esempio il concetto di utilità di un pannello fotovoltaico attiene oltre che a una cognizione puramente tecnico e teorica anche ad una , e forse più importante tematica sociale di ricerca sviluppo e consumo di fonti energetiche alternative a basso impatto ambientale e minore inquinamento.84 La materia disegno grafico è trasversale alle classi ed ha quindi dei punti di multidisciplinarità con altre materie e insegnanti.Rispetto alla materia, l’indirizzo grafico agevola la motivazione al lavoro su questa materia, l’entusiasmo è il punto di partenza per i ragazzi. Quando c’è la motivazione, abbiamo svolto metà del lavoro, c’ è la voglia di fare e di fare insieme.Le attività professionali… Abbiamo svolto attività professionalizzanti, abbiamo organizzato attività di cucina tradizionale per le feste, ricerca su Internet con le ricette di una volta, una raccolta di ricette e poi i ragazzi hanno cucinato.Partendo da un es. ho inserito il laboratorio del colore, che è il modulo del primo anno, ma ho inserito delle particolarità, sensibilità al colore, musica e colore, la loro aula è diventato ambiente di colore, tutto il lavoro è stato svolto con metodologia di lavoro e programmazione. Tutto il lavoro viene strutturato in fasi di progettazione.In che modo, la materia professionalizzante può essere anticipata anche al primo anno? La cosa cambia a seconda degli indirizzi, nel settore alberghiero è più facile per l’orientamento professionalizzante. Nell’aziendale, appare più difficile, l’economia aziendale risulta infatti più difficile, meglio per la parte di trattamento testi, perchè sono propensi all’utilizzo del Pc, ad es. abbiamo svolto in percorso laboratorio con Enaip.Può essere anche un problema di metodo? Secondo me qualunque materia può essere insegnata con strategie e metodo, io svolgo storia in laboratorio. Lei svolge una disciplina fortemente laboratoriale, sebbene vi è una parte teorica, come vede il rapporto? 5 ore settimanale in prima, molte sulla pratica in laboratori, e 1 o 2 sul lavoro teorico. Si affrontano le stesse tematiche svolte nel laboratorio, i libri di testo sono importanti ma devo far esercitare i ragazzi e raffrontare i principi con casi concreti. Favorire continuamente un intreccio stretto tra pratica e teoria, un continuo rimando tra teoria e pratica.85 E’ stato svolto un concorso sul bullismo, con una locandina del concorso, che possono diventare delle unità didattiche separate.86 Abbiamo anche portato avanti il metodo Feuerstein, ma non siamo riusciti a svolgerlo su tutte le prime, è servito molto. Abbiamo svolto il primo livello del metodo. Grazie al metodo, i ragazzi hanno già un approccio diverso alla materia, non è più contenuto, ma è la capacità di risolvere problemi anche nella vita, anche rispetto alle proprie esperienze. I ragazzi hanno acquisito una certa consapevolezza delle loro capacità cognitive. Comprendono quali capacità cognitive hanno messo in campo per risolvere un dato problema. Lo svolgiamo in un’aula diversa dalla loro,

Page 22: Tra metodi e contenuti - Agenzia Nazionale per lo … · Web viewprevedere una programmazione curata e svolta in tempi utili, laboratori di informatica in cui sia possibile lavorare

per staccare dal contesto classico.