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TravelGlobe Dicembre 2015

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Numero di Dicembre 2015 GIAMAICA • ITALIA • ITALIA • SVIZZERA • ITALIA • Fotografo del Mese: FRANCESCA SPANÒ

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  • 2Federico Klausner direttore responsabileFederica Giuliani direttore editoriale Devis Bellucci redattoreSilvana Benedetti redattoreMaddalena De Bernardi redattoreFrancesca Span redattore

    Paolo Renato Sacchi photo editor Isabella Conticello graficaWilly Nicolazzo grafico Paola Congia fotografaAntonio e Giuliana Corradetti fotografiVittorio Giannella fotografoFabiola Giuliani fotografaMonica Mietitore fotografaGraziano Perotti fotografoEmanuela Ricci fotografaGiovanni Tagini fotografoBruno Zanzottera fotografo Progetto grafico Emanuela Ricci e Daniela Rosato Indirizzo: [email protected]

    Foto di copertina: Graziano Perotti - Nel bosco incantato

    Tutti i testi e foto di questa pubblicazione sono di propriet di TravelGlobe.it Riproduzione riservata

    TravelGlobe una testata giornalistica Reg. Trib. Milano 284 del 9/9/2014

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    EDITORIALELodio e la speranza

    Abbiamo ancora negli occhi lorrore dei fatti di Parigi, ma non solo. Anche quelli della Siria e della Nigeria, di Isra-ele e della Palestina. Tutte le speranze che erano state riposte nella fine del-la Guerra Fredda, nel crollo del Muro di Berlino nellavvento delleuro sono state via via cancellate dai fatti, che ci hanno fatto capire quanto il nostro punto di vista fosse limitato alla no-stra fortezza occidentale, pia illusione in un mondo globalizzato. Ma noi di TravelGlobe guardiamo lontano, a epi-sodi che nel mondo paiono marginali e invece sono paradigmatici. A episo-di che parlano di voglia di reagire, di sopravvivere alle avversit e di indivi-dui che unendosi in progetti utopici, riescono a creare miracoli. Con questa intenzione in dicembre pubblichere-mo un numero speciale di TravelGlo-be dal titolo One mine one life. Uno splendido reportage in bianco e nero, impressionante e coinvolgente, del nostro fotografo Graziano Perotti sul tema degli amputati dallo scoppio del-le mine antiuomo, ancora sepolte in Cambogia. LONU stima il loro nume-ro in 4-6 milioni, sepolte in oltre 9.000

    aree sospette, che impediscono la re-stituzione di vasti territori allattivit e alla praticabilit economica, commer-ciale e umana in generale. Soprattutto allagricoltura e alla mobilit. Mine pe-raltro difficili da trovare, poich costru-ite in materiale plastico, che richiedo-no operazioni costose e rischiose per il loro disinnesco. In questo panorama si muovono alcune eroiche organizzazio-ni, che siamo andati a conoscere e alle quali i proventi di questo numero sono interamente devoluti. Contestualmen-te alluscita dello speciale metteremo in vendita 800 portfolio di 4 foto cia-scuno in una elegante cartellina, per un contributo minimo di 15 , spese di spedizione incluse. Tutto il ricavato verr equamente ripartito tra le 3 or-ganizzazioni descritte nel reportage: la clinica Ilaria Alpi, la comunit K.I.L.T e Aki Ra, e ne verr dato conto su queste pagine. Per acquisti: via Paypal a [email protected] inserendo nelle istruzioni portfolio Cambogia e il vo-stro nome cognome e indirizzo, oppu-re con bonifico bancario a Travelglobe sstp con la medesima causale. IBAN: IT07Y0306909459100000005413

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    GIAMAICAAssoluto naturaleFoto e testi di Giovanni Tagini

    ITALIABoccon divinoFoto e testi di Giovanni Tagini

    ITALIANel bosco incantatoFoto di Graziano Perotti

    SVIZZERAUn cane al passoFoto e testi di Bruno Zanzottera

    ITALIAUn cuore in invernoFoto e testi di Graziano Perotti

    GIORNALISTA DEL MESEFranesca Span

  • 6Thuraya Telecommunications ha in-trodotto sul mercato SatSleeve+ e SatSleeve Hotspot, che si rivolgono anche ai viaggiatori, agli escursioni-sti e a chi pratica sport allaperto o semplicemente a tutti coloro che vogliono essere sicuri che il proprio smartphone sia sempre connesso. I nuovi prodotti saranno distribuiti da Thuraya attraverso i canali gi esi-stenti, ma sono stati sviluppati nuovi e innovativi accordi con le aziende di telefonia dei principali mercati internazionali. Inoltre, SatSleeve+ viene venduto con un adattatore che permette allutente di collegare lapparecchio a differenti ricevitori, dando cos la possibilit ai proprie-tari di pi apparecchi cellulari di non dover comprare kit aggiuntivi. Info

    Alain Messgu ha aperto una nuova ed esclusiva Spa presso il Parkhotel Delta Ascona (Canton Ticino, Svizzera). Allinterno del-la struttura, lunica in cui opera Messgu, possibile seguire i trattamenti studiati in base alle necessit individuali in una se-rie di percorsi in cui le medicine alternative vengono applicate con grande equilibrio. Il benes-sere e la salute sono da sempre la filosofia di vita di Messgu che, da quarantanni, utilizza le erbe per eliminare le tossine e ristabilire il delicato equilibrio tra corpo e mente. Info

    TELEFONO SPA MESSEGU

    Cenare nella cornice di una storia millenaria, immersi nella spettacolare natura delle colline umbre e poi dormire tra le mura di un antico maniero medievale. Per il Natale 2015 il Castello di Petroia, a Gubbio (PG) propone In Dono un Sogno: un buono valido per un soggiorno oppu-re una cena a castello: petali di rosa sparsi ai piedi del letto, mazzi di fiori, massaggi oppure luso esclusivo del Salone Gui-dubaldo per una romantica cena a lume di candela. Prezzi a parti-re 35 euro a persona (bevande escluse) per la cena e da 120 euro al giorno a camera, con pri-ma colazione, per il soggiorno. Info

    Un manuale per viaggiare in so-litaria, per imparare s a orga-nizzarsi al meglio, ma anche per gestire le emozioni e approfittare del viaggio come utile strumento di crescita personale. Viaggiare da Soli manuale di Travel Co-aching proprio questo e si ri-volge a un ampio pubblico: a chi ha gi viaggiato da solo, a chi alle prime armi, a chi sta affron-tando un periodo difficile e viag-gia per cambiare, ma anche a chi ha difficolt nel rientrare alla vita quotidiana. Lautrice, la psicologa Francesca Di Pietro, induce alla riflessione aiutando il viaggiato-re ad andare oltre i pregiudizi e a leggersi dentro, anche tramite alcuni esercizi pratici.In vendita su Amazon a 11,18 euro.

    NOTTE A CASTELLO

    PSICOLOGIA DI VIAGGIO

  • 7Attraverso citt darte, culture e popoli diversi, e la natura spet-tacolare del Nepal. Dopo qual-che visita introduttiva alla ricca storia, ancora viva e presente, della valle di Kathmandu, si salir a Nagarkot (2100 m.) punto pa-noramico sulla catena himalyana. Navyo Nepal organizza un viag-gio di 10 giorni, dal 27 dicembre 2015 al 5 gennaio 2016, con gui-da parlante italiano e pensione completa tutto il percorso. Info

    Un rifugio per due in un tempio di bioedilizia alle porte di Mila-no. il Romantik Hotel Mulino Grande di Cusago, dove godere della tranquillit dei boschi cir-costanti. Fu Ludovico Il Moro, nel XVI secolo, a donare ad Antonio Magiono il mulino, immerso nel verde a pochi passi dal Castel-lo, e i diritti sulle terre e sullac-qua, per fornire farina al borgo di Cusago. Oggi le sue pale in legno sono parte integrante del raffinato design del Romantik Hotel Mulino Grande, ambiente ruralchic ricercato e silenzioso. Il prezzo per coppia parte da 380 euro in Junior Suite. Info

    CAPODANNO IN NEPAL

    RIFUGIO MILANESE

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    Da venerd 27 novembre al Quel-lenhof Sport & Wellness Resort di San Martino in Val Passiria (BZ) il Natale di casa. Con il delizio-so mercatino allestito nelle tipi-che casette di legno, sulla terraz-za della struttura principale, che accendono la voglia di vacanza e danno inizio al conto alla ro-vescia al tanto atteso periodo di festa. Nonostante sia al suo terzo anno di vita, gi rinomato tra i tanti mercatini dellAlto Adige perch qui si respira unatmosfe-ra tutta particolare. La novit di questanno: nella sfera di Natale, che richiama la forma della sau-na situata nel parco, possibile mangiare la carte. Lhotel offre pacchetti benessere o 4 notti al prezzo di 3. I bambini fino a 6 anni, soggiornano gratis. Info

    Il nostro Graziano Perotti, ha realiz-zato un importante e coinvolgen-te reportage in Cambogia: One mine one life, sugli amputati dalle mine antiuomo che pubblicheremo in un numero speciale a dicembre. Per sostenere il progetto la Fotolito Galli &Thierry di Milano ha offerto un portfolio di 4 foto del reportage, che TravelGlobe mette in vendita per un contributo minimo di 15 , spese di spedizione incluse. Il ricavato andr alle 3 organizzazioni descritte nel reportage e ne verr dato conto su queste pagine. Acquisti: via Paypal a [email protected] ogget-to portfolio Cambogia + nome cognome e indirizzo, oppure bo-nifico bancario a Travelglobe sstp con la medesima causale. IBAN: IT07Y0306909459100000005413

    BENESSERE ALTO ADIGE

    AIUTA LA CAMBOGIA

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    La baia di Port Antonio tra i luoghi turistici pi importanti della costa nord orientale. La vicinanza di Blue Lagoon e le sontuose ville georgiane affacciate al mare, la rendono il luogo preferito per le vacanze di attori Hollywoodiani e personaggi del jet set, che cer-

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    cano rifugi tranquilli immersi in una vegetazione rigogliosa, dove potersi godere la vera Giamaica con i suoi ritmi caraibici.

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    Una lunga striscia di sabbia bianchissima, mare cristallino e palme da cocco: il mix vin-cente della spiaggia di Negril, considerata una delle pi belle dei Caraibi.Con i suoi undici km di lunghezza e di natura incontaminata, divenne famosa negli anni70 come ritrovo dei figli dei fiori. Oggi la meta preferita per chi, oltre alla natura, cerca il comfort dei resort di lusso, buona cucina e divertimento notturno.

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    Se non amate la musica reg-gae non andate in Giamaica! Non c angolo in cui non sia suonata. Per i giamaicani lorgoglio nazionale: intrinse-ca nel loro DNA rappresenta un modo di vivere.Anche in spiaggia a qualsiasi ora del giorno troverete grup-pi che suonano i brani pi fa-mosi e vendono i loro CD. Nei bar, locali, ma anche nelle hall di lussuosi resort, la musica resa famosa da Bob Marley capeggia su tutto. Non solo una questione di ritmo, sono i temi di natura sociale, politica e religiosa che risvegliano lor-goglio di una popolazione da poco liberatasi dal dominio Britannico (6 agosto 1962).

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    Resa famosa dallomonimo film, interpretato da una bellissima Brooke Shields, Lagu-na Blu una piccola baia circondata da una lussureggiante vegetazione. Le sue ac-que trasparenti riflettono i colori della foresta, colorandosi di infinite sfumature, dal

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    verde chiaro al blu intenso. Dal fondo del mare sgorgano alcune sorgenti di acqua minerale dal potere terapeutico. La leggenda vuole, infatti, che aiutino a rimanere sempre giovani.

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    Gli amanti della natura selvaggia parteciperanno a escursioni su piccole imbarcazioni a motore, per solcare le calme acque del Black River, alla scoperta dellautentica Giamaica. Qui si scivola tra imponenti mangrovie e grossi alberi dai fiori di colore rosso acceso, alla ricerca di alligatori e di numerose specie di uccelli.

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    Famosa per il caff - nel film di 007 Vivi e lascia morire, Bond dichiara che il Blue Mountain Coffee il migliore al mondo - la Blue Mountain la catena montuosa pi alta dellisola. Numerose escursioni portano a quasi 2000 m daltezza per visitare le estese piantagioni di caff, nonch le tante grotte naturali nascoste tra la foresta.

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    La fauna giamaicana tipica delle zone tropicali, un vero paradiso per gli amanti di birdwatching. Ci sono ben ventotto specie endemiche: il pappagallo beccogiallo, il gufo della Giamaica, il vireo delle Blu Mountains e il pic-chio della Giamaica, solo per citare i pi famosi.Senza contare le 200 specie che migrano nei mesi caldi.Altra grossa attrattiva sono gli alligatori (coccodrilli ame-ricani) che vivono per lo pi nel Black River e nei fiumi cal-mi e poco profondi della co-sta meridionale.

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    Nei resort Sandals, presenti in tutti i Caraibi e di propriet di una famiglia giamaicana, si notano le raffinate tradizioni britanniche. Non a caso nei curatissimi giardini si possono ammirare magnifici esemplari liberi di pavoni, messi con lo scopo di far sentire ogni ospi-te un vero principe.

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    I giamaicani sono un popolo fiero e tenace, una straordinaria me-scolanza culturale e razziale.Il burrascoso passato, segnato da schiavit e lotte per lindipenden-za, li ha feriti nellanima, ma senza intaccare linnata allegria, dispo-nibilit e accoglienza. Anche se a volte risultano bruschi nei modi, riescono quasi sempre a far senti-re a proprio agio.

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    La Giamaica unisola colorata. Si nota negli abiti, nei comportamenti, nel-la musica, nelle danze e soprattutto nelle abitazioni. Il giallo e il verde, i colori della bandiera nazionale, sono tra i pi usati per dipingere le proprie case, che contrastano piacevolmente con il cielo sem-pre blu. Usanza tipica dei Caraibi sono le insegne dei negozi disegnate con colori sgargianti.

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    Nei mesi estivi di luglio e agosto la Giamaica si scatena con due festival internazionali. Il Reggae Sumfest attira appassionati da tutto il mondo: lap-puntamento a Montigo Bay, dove per unintera settimana, si svolgono concerti di musica reggae.Mentre a Negril, la citt del divertimento, c lAbsolute Temptation Isle, la festa delle feste, imperdibile per gli amanti delle notti scatenate e hot.

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    Il 15 aprile 2015 il governo hariconosciuto i diritti dei Rastafa-rians allutilizzo della ganja (mari-juana) come sacramento nelleloro manifestazioni, perch per irasta, lerba sacra una questio-ne religiosa. Ci non significa che sia legale, per quanto possa sem-brare assurdo, ma vedrete fumare erba ovunque; ipotizzabile che dopo questa sentenza i controlli saranno ancora di meno.

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    Il Ricks Caf di Negril considerato uno dei 10 bar pi famosi al mondo. Sicuramente per la posizione a picco sul mare dove ammirare fantastici tramonti, o per la grande piscina dove rinfrescarsi tra un rum e un cocktail a base di frutta ascoltando reagge. A renderlo cos frequentato, per, la spettacolare esibizione che si svolge tutte le sere prima del tramonto, quando giovani uomini dal fisico marmoreo si tuffano in mare da 20-25 m daltezza, con carpiati da lasciare gli spettatori senza fiato.

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    Bellissime e anche divertenti le YS Falls del Black River. Queste cascate sono caratterizzate da otto salti dacqua che si susseguono tra grandi rocce e una ricca vegetazione tropicale. Tra un salto e laltro si formano piccoli laghetti, dove rinfrescarsi e farsi massaggiare dalla forza dellacqua in ca-duta. Molto divertente risalire le rapide meno impetuose e lanciarsi nei laghetti pi profondi da una liana.

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    Lo scrittore Ian Fleming scrisse le storie dellagente segreto James Bond nella sua tenuta in Giamaica. Fu proprio questa terra a ispirarlo: la pratica e la passione per il golf, la pesca subacquea e le serate al bar tra superalcolici e belle don-ne, diedero vita al personaggio di 007. Non a caso nel primo capitolo della serie, Bond viene inviato in Giamaica per investigare sui piani della SPECTRE. Indimenticabili le scene con una bellissima Ursula Andress tra cascate e spiagge in-contaminate.

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    Due soggetti che identificano subito la Giamaica: le banane ( infatti uno dei maggiori pro-duttori mondiali) e il domino, gioco nazionale (una variante che si chiama giamaicano-style dominoes, giocata in tutto il mondo).

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    I N F O U T I L IFoto e testi di Giovanni Tagini

    La compagnia NEOS effettua voli settimanali da Milano a Montego Bay.

    QUANDO ANDAREI mesi migliori, con clima asciutto, vanno da dicembre a maggio con temperature che oscillano tra i 24 e 32

    DOVE DORMIRESandals: Sette resort di lusso dislocati sullintera isola

    Half MoonHalf Moon Bay, Montego Bay

    The Blue House BoutiqueWhite River Estates, Ocho Rios

    DA SAPEREFuso orario: 7 ore in meno Visti: non occorre nessun visto turistico, sufficiente il passa-portoMoneta: dollaro giamaicano Informazioni: Ente del turismo della Giamaica

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    Alcuni cavalli a riposo presso lagriturismo Staffoli Horses, specializzato in escursioni a cavallo seguendo gli antichi tratturi: antiche vie della tran-sumanza che hanno fatto la storia del Molise.

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    La raccolta dei tartufi nei boschi e nei terreni non coltivati gratuita, ma occorre avere un tesserino di idoneit, che viene rilasciato dopo aver superato un esame, per ac-

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    certare la conoscenza di specie e variet dei tartufi, elementi fondamentali della loro biologia, modalit di ricerca, di raccolta, di commercializzazione e delle relative norme.

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    Tra il tartufaro e il suo cane sinstaura un legame molto forte, ma addestrare un cane non cosa facile. Tutto incomincia quando cucciolo, con attivit ludiche, perch il lavoro deve essere percepito dal cane come un gioco e quindi essere felice di compierlo. Si inizia a far giocare il cane con uno straccio profumato al tartufo, pi avanti si nascondono pezzettini di tartufo che lanimale dovr cercare. In seguito si gioca nella boscaglia, dove il tartufaro avr nascosto, preventivamente, piccoli tartufi. Dopo anni di gioco e lavoro il cane sar pronto per trovarli.

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    Aldo, il proprietario dellazien-da Profumo di Bosco, mentre ispeziona alcuni tartufi appena raccolti. lui il punto di riferimento nella zona dellalto Molise: se cercate loro bianco lui vi soddisfer e vi racconter tutto quello che volete sapere di questo strano fungo odoroso. Pochi sanno che il Molise ha il primato di essere la regione ita-liana pi ricca di tartufi bianchi pregiati, con il 40% della pro-duzione nazionale.

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    Per legge, la raccolta del tartufo bianco nel Molise si pu effettuare solo dal 1 ottobre al 31 dicembre. Sono le vallate umide nelle zone interne della provincia dIsernia le pi votate e ricche. Paesaggi da fiaba con una vegetazione non troppo fitta e ampie radure, il luogo ideale per escursioni autunnali, attorniati dai colori caldi che solo questa stagione sa regalare.

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    La provincia dIsernia non famosa solo per lalta gastronomia, il tartufo bianco e i pae-saggi mozzafiato. In questangolo dItalia, infatti, lartigianato si distingue per la finezza

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    delle ceramiche, la bellezza del ferro battuto, leleganza del ricamo al tombolo e la realizzazione di campane della Pontificia Fonderia Marinelli, famose in tutto il mondo.

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    Terra di santi, poeti e scienziati. Molisano fu il primo Papa ad abdicare dopo appe-na cinque mesi di pontificato, Celestino V, successivamente proclamato Santo (si venera il 19 maggio).Pure Francesco Jovine era di origini molisane. Scrittore, giornalista e saggista, fu lautore de Le terre del Sacramento, considerato tra i pi importanti romanzi del Novecento.Molisano doc lo scienziato ricercatore Vincenzo Tiberio che, a cavallo fra Ottocen-to e Novecento, scopr le propriet batteriche delle muffe, ben trentanni prima delle ricerche di Fleming.

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    Una storia lunga 1000 anni quella delle campane Marinel-li di Agnone, la pi antica fon-deria italiana a vantare leffigie dello stemma Pontificio.La realizzazione di campane richiede molto tempo, spesso mesi. Si crea un modello con argilla, che viene poi coperto con cera creando lo spessore e i rilievi e nuovamente ricoperto dargilla. Per terminare, si passa in forno per sciogliere la cera e lintercapedine si riempie di bronzo. Sar lorecchio allenato di An-tonio Delli Qualli (nella foto) a stabilire se la campana per-fettamente funzionante con le giuste tonalit.

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    Il Teatro-Tempio Sannitico di Pietrabbondante rappresenta uno dei pi importanti siti archeologici del popolo sannitico.Costituito da un teatro, un tempio e da edifici di servizio, veniva utilizzato per culti religiosi, spettacoli e riunioni del Senato. Due imponenti archi in pietra perfettamente conservati costituivano lingresso al teatro.

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    La provincia dIsernia famosa per la produzione di formaggi come il caciocavallo dAgnone, la stracciata di Carovilli, il burrino e il pecorino di Capracotta.Uno dei caseifici pi antichi e premia-ti del territorio Di Nucci di Agnone, specializzato nella lavorazione del latte crudo proveniente esclusiva-mente dellarea montana di Agno-ne. Non usano fermenti o prodotti di laboratorio, ma solo il siero inne-sto (una sorta di pasta madre per il pane), filatura e formatura vengono fatte esclusivamente a mano. Non c da meravigliarsi se il loro caciocaval-lo stagionato ha ricevuto premi e ri-conoscimenti in tutto il mondo.

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    Chi meglio di Adriano Coz-zolino, Executive Chef dellhotel Dora di Pozzilli, pu rappresentare i prodot-ti molisani e trasformarli in veri e propri capolavori ga-stronomici? Una passione, la sua, che arriva dalla famiglia, cuochi da tre generazioni. Da circa dieci anni presi-dente della F.I.C. (Associa-zione Cuochi di Isernia) e si prodiga per far conoscere i prodotti e la tradizione del-la cucina molisana in tutto il mondo.

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    Dalla cucina di Adriano, escono piatti ricercati, ma nello stesso tempo semplici, come la tradi-zione vuole. Sono i mesi autun-nali-invernali che vedono come protagonista il principe indi-scusso del territorio: il tartufo bianco dIsernia, profumatissimo e molto saporito. Adriano non si limita a farvelo annusare met-tendone solo una o due fettine trasparenti nel piatto, lui abbon-da, sostenendo che se devi go-dere lo devi fare fino in fondo. Come dargli torto? Per il men? Lasciate fare a lui, non rimarrete delusi. Una cena a base di pro-dotti tipici del territorio e tanto tartufo, il tutto accompagnato da un ottimo bicchiere di Tinti-lia, un corposo rosso autoctono, magari della cantina Di Majo Norante. Nelle pagine a seguire alcuni suoi piatti.

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  • Non si poteva chiudere il servizio senza citare il multi premiato confettificio Carosella.Dal 1839 sinonimo di altissima qualit, confermato dalle pi importanti riviste del settore: Slow Food, Gambero Rosso e molte altre. Tuttoggi rimane una piccola azienda familiare e il dolce che li ha resi famosi in tutto il mondo sicuramente la mandorla confettata riccia, prodotto brevettato e inimitabile. Assolutamente da provare.

  • I N F O U T I L IFoto e testi di Giovanni Tagini

    DOVE DORMIREGrand Hotel EuropaViale dei Pentri, 76 IserniaTel 08652126

    Hotel Doras.s. 85 Venafrana, Pozzillitel. 0865908006

    Il duca del SannioVia Marconi, 26 AgnoneTel. 086577544

    Agriturismo Staffoli HorsesAgnoneTel 086577177

    DOVE MANGIARERistorante il Macis c/o Hotel Doras.s. 85 Venafrana, Pozzillitel. 0865908006

    Laffrescocorso Marcelli 233, Iserniatel. 0865413836

    Locanda MammContrada Castelnuovo 86, AgnoneTel. 0865 77379

    Il vecchio mulinovia Vittorio Veneto 11, Carovillitel. 0865838313

    SHOPPINGSe volte acquistare tartufi e prodotti del territorio, que-sto lindirizzo giusto:

    Profumo di bosco dellalto MoliseVia Fonte Ritana, 25, CarovilliTel. 0865 838457

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    NEL BOSCO INCANTATO

    E poi dimprovvisola nebbia precipita

    soffice. Si raccoglie

    in cristalli candidiche fondono spazi allacqua.

    Ombre cinesigiocano tra i raggidi un sole freddo.

    Silenzi ovattati e immobilistorie di sonni e di attese.

    Il respiro della naturaavvolge sagome nere

    infilzate nel cuore di nostra Madre Terra.

    Federico Klausner

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    Un murales sulla vecchia casa della dogana di Bourg-Saint-Pierre ritrae un doganiere che incrocia dei contrab-bandieri. La pratica del contrabbando attraverso le Alpi storia dalle origini antiche. Se in passato venivano con-trabbandati principalmente sale e ta-bacco, in tempi pi recenti si traspor-tavano anche altri generi: dal petrolio al caff, dalle fisarmoniche alle calze di seta, dal riso alle suole vibram e alle pellicce, oltre ad animali vivi come pe-core e stambecchi. Per eludere le pat-tuglie di finanzieri, i contrabbandieri usavano svariati espedienti: riempiva-no tronchi scavati di sacchi di caff e dinverno si coprivano con un lenzuolo bianco per mimetizzarsi con la neve. Era una vita dura, piena di pericoli e non di rado qualcuno finiva sotto le va-langhe. Si camminava per ore nel buio, al freddo, con la bricolla (il carico di merce di contrabbando) sulle spalle e la perenne paura di venire scoperti dai finanzieri.

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    Il cartello che indica laltitudine del colle del Gran San Bernardo posto di fianco allomonimo ospizio dei monaci. I Romani diedero al valico il nome di Mons Jovis e ne fecero il principale punto di attraversamento delle Alpi lungo lasse Nord-Sud. Nel 18 a.C. vi costruirono un tempio dedicato a Giove, dove viaggiatori e soldati offrivano sacrifici per attirarsi il favore de-gli dei. Lospizio, le cui fondamenta sono state realizzate proprio con le pie-tre dellantico tempio romano, fu aperto dallarcidiacono dAosta Bernard de Menthon a met dellanno Mille e divenne la sede di una comunit re-ligiosa fondata sul principio dellospitalit. Dopo ogni bufera si scendeva, sia sul versante italiano che su quello svizzero, alla ricerca di pellegrini o viaggiatori dispersi nella tormenta e, sino alla fine del secondo conflitto mondiale, lospitalit era totalmente gratuita.

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    In inverno la strada che sale al colle viene chiusa il 15 di ottobre per riapri-re solo a giugno. Dal 1964 le auto possono transitare tutto lanno dallItalia alla Svizzera e viceversa, grazie allapertura di un tunnel lungo 5.798 m. La sua costruzione richiese 6 anni di tempo e si tratt del primo traforo stradale dellarco alpino. Chi vuole invece raggiungere i 2.473 m. daltezza del colle e usufruire dellospitalit dei monaci dellospizio, deve armarsi di sci con pelli di foca o ciaspole e affrontare il sentiero che si snoda lungo il percorso della vecchia strada che sale verso il passo, in inverno completa-mente ricoperta di neve.

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    Unistruttrice dellallevamento di cani San Bernardo di Martigny porta a passeggio tre esem-plari adulti e un cucciolo. I celebri cani, che prendono il nome proprio dallospizio che li utilizz per secoli in soccorso dei viaggiatori, oggi sono allevati in valle e trascorrono al passo solo lestate. Il cane San Bernardo appartiene alla famiglia dei molossoidi e si svi-

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    luppato nelle odierne dimensioni a partire dalla met del XIX secolo, dopo un incrocio con un Terranova. Un maschio adulto pu pesare fino a 100 chili e misurare 70-90 cm al garrese. Il suo carattere generoso e tranquillo lo rende particolarmente adatto al salvataggio delle persone in alta montagna.

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    Un escursionista osserva la Combe des Morts, la stretta e ripida valletta che si percorre nel tratto finale della salita al Colle del Gran San Bernardo. Il suo nome sinistro richiama antiche e moderne sciagure. E il punto pi critico e pericoloso della salita perch le gran-di quantit di neve, che si ammassano sulle creste circostanti, favoriscono la caduta di slavine. Prima della partenza da Bourg-Saint-Pierre tassativo informarsi sulle condizioni della neve.

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    Due escursionisti salgono con sci e pelli di foca verso lospizio del Gran San Bernardo. Lospizio aperto tutto lanno, anche in inverno quando a volte cadono oltre venti metri di neve, e si pu entrare solo dalle finestre poste al primo piano. Essenziale munirsi di sci con le pelli di foca, o di ciaspole. La salita richiede alcune ore di tempo, a seconda del passo dellescursionista, ma praticabile da tutti. Importante accertarsi sulle con-dizioni meteorologiche che in quota sono molto variabili.

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    Il villaggio di Bourg-Saint-Pierre, con la frazione di Bourg-Saint-Bernard, lultimo centro abitato in territorio svizzero prima del Colle del Gran San Bernardo. Il borgo ha origini molto antiche ed gi citato nellitinerario percorso da Sigerico, arcivescovo di Canterbury, intor-no allanno 990 per recarsi a Roma e ricevere da Papa Giovanni XV il Pallio (il mantello di lana che rappresenta la pecora portata in spalla dal pastore, simbolo del compito pastorale della Chiesa). In seguito questo percorso da Canterbury a Roma prese il nome di Via Francigena.

    Due escursionisti raggiungono lospizio del Gran san Bernardo con gli sci e le pelli di foca. I quasi 6 chilometri del percorso con gli sci, per raggiungere il colle, coincidono con gli ultimi del tratto europeo della Via Francigena, prima di entrare in Italia. Questa via, chiamata anche Cammino, che da Canterbury, nellInghilterra meridionale, conduceva pellegrini, mercanti, prelati e re a Roma, transitava dal Colle del Gran San Bernardo, che con i suoi 2.473 metri daltezza, costituiva il punto pi alto di tutto il percorso.

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    Chi sale oggi allospizio del Gran San Bernardo, raramente lo fa per un pel-legrinaggio o per motivi religiosi. La maggior parte degli ospiti sono escursionisti che praticano lo sci alpi-nismo con le pelli di foca o impegna-tive passeggiate con le racchette da neve. Lascesa non proibitiva. Si trat-ta di coprire un dislivello di circa 500 metri e una distanza di poco meno di sei chilometri, partendo dal parcheg-gio delle funivie di Super-Saint-Ber-nard. Basta oltrepassare una curva e, quando il parcheggio scompare dalla vista, ci si trova immersi in un universo bicromatico: il blu del cielo e il bianco della neve. Il silenzio totale, anche i cellulari tacciono perch la copertura di rete pressoch assente. Se si par-te di buonora, lunica compagnia quella di qualche corvo che non teme freddo e altitudine. Mentre si sale ansimando per la fatica, si vedono sfrecciare gli escursionisti che hanno passato la notte allospizio e che ora si godono una discesa in neve fresca.

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    La luna piena illumina la notte sullospizio del Gran San Bernardo. Si ritiene che i monaci, e i famosi cani che li accompagnavano alla ricerca di viag-giatori rimasti bloccati dalla neve, abbiano salvato almeno duemila vite nel corso della storia dellospizio. Da alcuni anni per i cani non risiedono pi in permanenza allospizio e il loro lavoro cambiato. Sono troppo pesanti per essere calati con una guida da un elicottero ed essere ritirati su. Oggi qualcuno addestrato come cane da valanga, altri sono utilizzati per trai-nare slitte o per lassistenza terapeutica. Vivono in un canile a Martigny e tornano allospizio solo nei mesi estivi.

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    Lospizio del Gran San Bernardo, fondato nell XI secolo dalla comunit religiosa istituita da San Bernardo, un luogo di accoglienza. Lospitalit fu la principale ragion dessere dellordine monastico presente nellospizio. Nel corso dei secoli, ledificio che allinizio era un semplice rifugio di mon-tagna, si ampli in modo tale da assicurare ospitalit a molte persone. Al suo interno labate Bernardo fece costruire una chiesa, che intitol a San Nicol, patrono dei viaggiatori. Con San Bernardo si insedi una comunit di canonici agostiniani. Per circa nove secoli, la Casa fu fedele alla regola della gratuit assoluta. Il ricovero e il vitto erano assicurati a tutti i passanti, senza alcuna distinzione.

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    Milioni di stelle punteggiano il cielo terso sui monti attorno al Colle del Gran San Bernardo. In inverno i pelle-grini rimasti bloccati lungo il percorso dalle bufere di neve venivano spesso salvati dai monaci da una morte quasi certa. Ma questo non era sempre pos-sibile, i canonici recuperavano cos anche i cadaveri di coloro che le va-langhe o il freddo avevano ucciso du-rante il cammino, portandoli nel loro obitorio.

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    Dallaprile del 2005 la Fondation Barry du Grand-Saint-Bernard di Martigny gestisce lallevamen-to di cani San Bernardo pi antico e importante del mondo. La fondazione deve il nome al leg-gendario cane da valanga Barry, che visse presso lOspizio dal 1800 al 1812, salvando la vita a pi di 40 persone. In uno spazio magico, in grado di commuovere anche il visitatore pi cinico, giganteschi cani scivolano sul pavimento mentre deambulano liberamente sotto gli occhi dei visitatori, seguiti da cucciolate che sembrano uscite da un cartone animato di Walt Disney. Ma portarsi a casa un San Bernardo quasi impossibile. La lista dattesa supera i dodici mesi e il costo di un cucciolo di almeno 2.000 Euro.

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    Una monaca suona la campana allingresso dellospizio del Gran San Bernardo. Sulla sinistra un bassorilievo dedicato ai morti della battaglia di Marengo. Per la campagna dItalia Napoleone Bonaparte, allora primo console della Repubblica Francese, attravers il Colle del Gran San Ber-nardo con tutto il suo esercito composto da 60.000 uomini, 50 pezzi dartiglieria e 3.500 cavalieri, il 20 maggio del 1800. Le cronache dellepoca narrano che i villaggi della valle dovettero soste-nere ingenti spese per ospitare lesercito napoleonico. Spese che non vennero mai saldate dal futuro imperatore.

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    La chiesa dellospizio del Gran San Bernardo in stile barocco piemontese. Durante i nove mesi in cui rimane isolato dal mondo, lospizio non raggiunto solo da escursionisti desiderosi di ci-mentarsi in un po di sport allaria aperta, ma anche da persone che vogliono provare lesperienza di vivere in un luogo dello spirito. Qui le giornate sono scandite dai momenti della preghiera: Mattutino e Lodi alle 7.15, Ora Media alle 11.50, Messa pi Vespro alle 18.15 e Compieta alle 21. Oggi, nonostante larrivo dei telefoni cellulari, la campana dellospizio ha un codice ancora utiliz-zato: con un tocco si chiama il priore, con due loblata, con tre il diacono.

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    'Qui il Cristo nutrito e adorato' il motto dell'ospizio inciso sul muro all'ingresso. Lo af-ferma con enfasi Jos Mittaz, il giovane prio-re della Congregazione dei canonici del Gran San Bernardo che conta 45 preti, frati e laici. Cinque canonici e unoblata vivono tutto lanno nellospizio, altri sei in quello del Sempione. I canonici del Gran San Bernardo sono aiutati da una decina di impiegati e volontari.

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    Questantica stampa, conservata nel museo dellospizio, mostra due canonici con un cane San Bernardo sulle rive dellomonimo lago, che si trova sul confine italo-svizzero proprio sotto il colle. Il nuovo museo venne aperto nel 1987 e ripercorre la vita dei monaci e dellospizio. Al suo interno vi si trovano numerosi oggetti celtici e romani rinvenuti sul luogo dove si trovava il tempio di Giove, tra cui spicca una statuetta dedicata a Jupiter Poeninus. Vi sono anche nume-rosi ex voto e tavolette votive offerte dai pellegrini.

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    I N F O U T I L IFoto e testi dIBruno Zanzottera

    Per raggiungere il Colle del Gran San Bernardo e fare la-scesa invernale dal lato sviz-zero si pu prendere il tre-no lungo la linea che passa sotto il tunnel del Sempione fino a Martigny. Da qui si sale sul San Bernardo Express da Martigny a Orsires in treno e successivamente in auto-bus fino a Bourg St. Pierre da dove si inizia il percorso a piedi. LA SALITA INVERNALE ALLOSPIZIOLa salita con le pelli di foca al Colle del Gran San Ber-nardo (con le ciaspole ci si priva della sciata al ritorno) facile, consigliata anche a famiglie con bambini ca-paci di sciare. Dato che in montagna dinverno il peri-colo valanghe non mai da sottovalutare, opportuno farsi accompagnare da una

    guida locale, che provveder a dotare tutti degli strumenti di sicurezza necessari. A circa met percorso c un bivac-co, con un telefono di emer-genza, dove trovare rifugio in caso di maltempo (lungo tut-to il percorso non c copertu-ra per i cellulari). Prima di partire, tassativo in-formarsi sulle condizioni della neve. Lunghezza del percorso: 5,8 km. quota allarrivo: 2.473 metri dislivello: 523 metri. tempo di percorrenza: da 2 a 3,5 ore.

    Ospizio del Gran San Bernardo CH 1946 Bourg-Saint-Pierre, tel. +41 026 871236.

    Fondation Barry - Muse et Chiens du Saint-Bernard Rue du Levant 34, Martigny; www.museesaintbernard.ch. Aper-to tutti i giorni 10-18. Ingresso: 12 CHF o 10 .

    Office du tourisme de Liddes et Bourg-St-Pierre, Route du Gd-St-Bernard 37,1945 Liddes t. +41 (0)27 775 38 72

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    Nelle pagine precedenti: vista notturna del bacino di San Marco. Sullo sfondo la chiesa di San Giorgio Maggiore, costruita tra la fine del VIII o e gli inizi del IX secolo. Per la costruzione del refettorio del monastero e della chiesa (1560-1563) fu chiamato larchitetto vicentino Andrea Pal-ladio. Gondole di prima mattina sul Canal Grande che, con il parallelo Canale della Giudecca, era il percorso di un antico fiume nel suo tratto finale, chiamato lUna o Prealtum. Uno studio recente ha calcolato che il Canal Grande nel 2014 stato percorso da circa 24 milioni di turisti.Qui sopra: turisti nel tiepido sole di una giornata di gennaio sfidano il freddo per pranzare allaperto e godersi la vista del ponte di Rialto. Il ponte di Rialto lunico antico fra i ponti di Venezia,costruito nella secon-da met del XVII secolo. In origine si chiamava Ponte della Moneta, data la vicinanza allantica zecca, poi mutato in Rialto dal nome dellattiguo importante mercato. Nel 1444 croll sotto il peso della folla che assisteva al corteo sul Canal Grande della sposa del Marchese di Ferrara e fu rico-struito in pietra nel 1591.

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    Come da tradizione il 6 di Gennaio regatanti travestiti da Befane per-corrono il Canal Grande a bordo di tradizionali mascarete a un remo, in gara per la Regata della Befana. Una simpatica iniziativa che offre vin brul ai veneziani e ai pochi turisti rimasti, dopo la ressa che si registra nelle festivit natalizie e per Capodanno.

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    Pagina precedente: alle prime luci dellalba pochi gondolieri percorrono il Canal Grande diretti verso Riva degli Schiavoni. Il mese di gennaio il periodo con meno turisti e Venezia d il me-glio di s. Il Canal Grande, per i veneziani il canalaso, lungo circa 3.800 metri, profondo 5 e divide in due parti il centro storico, tracciando una S rovesciata che va dal Ponte della Libert al bacino di San Marco.Qui sopra: il Ponte dellAccademia uno dei luoghi pi amati dai turisti per lo scorcio romanti-co sul bacino di S. Marco e sul Canal Grande. Il ponte, costruito interamente in legno, avrebbe dovuto essere provvisorio. Invece, integrandosi perfettamente con la bellezza che lo circonda, dopo 80 anni continua a collegare due delle pi importanti istituzioni di Venezia: le Gallerie dellAccademia e lIstituto Veneto di Scienze.

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    La Scuola Grande di San Giovanni. Spesso trascurata dal turismo di massa, contiene importanti opere. Nei primi anni del XVI secolo una serie di affreschi il fu affidata a Tiziano e alla sua bot-tega. Alla fine dello stesso secolo Jacopo Palma il Giovane vi dipinse i 4 grandi episodi dellA-pocalisse.

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    Pagina precedente: Piazza San Marco. Un volo di piccio-ni con sullo sfondo la Torre dellOrologio con i due cele-bri Mori che battono la cam-pana allo scoccare dellora. Lorologio fu commissionato dalla Serenissima nel 1493 a Giancarlo Rainieri, famoso orologiaio di Reggio Emilia. A sinistra: il Ponte dei Sospiri conosciuto in tutto il mondo ed il luogo, insieme a Piaz-za S. Marco, pi fotografato di Venezia. Il ponte, voluto dal Doge Marino Grimani che si-stem anche il suo stemma tra le pietre dIstria utilizzate per la costruzione, fu affidato allarchitetto Antonio Contin e costruito ai primi del XVII se-colo. Qui a destra: Venezia citt darte e di grandi artigia-ni. Cavalier in campo San-to Stefano al numero civico 2863 un restauratore e do-ratore tra i pi famosi.

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    Doppia pagina precedente: Gondolieri sul Canal Grande. Una delle prime descrizioni del Canal Grande fu quella di Philippe de Commynes, ambascia-tore francese a Venezia nel 1495: Fui invitato a sedermi in mezzo a due ambasciatori e furono questi che mi condussero per la grande strada, che essi chiamano il Canale Grande, che davvero molto larga [...] davvero la stra-da pi bella che ci possa essere, io credo, nel mondo [...] Le case sono molto alte, costruite con buona pietra e sono tutte dipinte [...] Tutte hanno facciate di marmo che viene dallIstria A sinistra: il Campanile di San Marco ricostruito dopo il crollo del 14 luglio 1902, alto 98,6 metri. I veneziani lo chiamano simpaticamente. El paron de casa . Sotto: la piccola isola di Burano un escursione molto amata dai turisti, rapiti dai suoi colori e dallatmosfera rare-fatta ferma nel tempo. La tradizione vuole che Burano sia stata fondata dagli abitanti di Altino, che si erano rifugiati in laguna per sfuggire agli Unni di Attila e ai Longobardi.

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    Burano famosa per le sue coloratissime case e i raffinati merletti. I pi belli si possono vederein un piccolo museo. La leggenda racconta che alcuni pescatori dipingessero la loro casa concolori vivacissimi per riconoscerla al ritorno di lunghi periodi in mare. Le prime abitazioni era-

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    no poste su palafitte con le pareti fatte di canne e fango e solo a partire dallanno Mille furono costruite case in mattoni. Burano poteva godere anche di un clima mite e salubre grazie a una certa ventilazione che allontanava la malaria.

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    A sinistra: Turisti in visita a un pa-lazzo nobile si godono dalla fac-ciata la vista sul canal Grande. Scriveva un viaggiatore alla fine del 1500: Tutti i Palazzi che si af-facciano sul Canal Grande hanno limponenza unita alla delicatezza, e, quando ci si affaccia, il bianco marmo risplende sulle acque del Canal Grande.A destra: Burano. Indumenti per la pesca nel cortile di casa di un pe-scatore. Qui la vita ha ancora il rit-mo delle stagioni e le antiche tra-dizioni dei pescatori resistono alla folla dei turisti, che lhanno eletta la pi bella escursione da Venezia.

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    In una mattina dinverno le gondole parcheggiate e la chiesa di San Giorgio Maggiore sullo sfondo, rimandano a una Venezia senza turisti, dalle atmosfere ancora pi suggestive. La gondola, mano-vrabile e veloce, limbarcazione veneziana per eccellenza. costituita da 280 pezzi, fabbricati con 8 essenze dilegname diverse e per la sua costruzione necessario oltre un anno. Lunga allincirca

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    11 metri e pesante 300 kg, ha una formaasimmetrica, con il lato sinistro pi largo del destro, pu essere condotta da uno a quattro rematori che voganoalla veneta, cio in piedi, rivolti verso laprua e con un soloremo. Acquistare una gondola praticamente impossibile: anche se si disposti a pagare i 50.000 necessari, gli aritgiani ancora in attivit sono solo 5 e la lista di attesa di 18 anni!

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    Pagina precedente: un gondolie-re nei pressi di Rialto in un piccolo canale interno. La citt sorge su un arcipelago formato da 118 piccole isole, separate da 150 canali uniti tra loro da 400 ponti. Qui a fianco: i pe-riodi di bassa stagione sono i prefe-riti da molti artisti. Nella foto, due ra-gazze di un gruppo artistico durante una performance notturna in piazza San Marco. A destra: larte ai pi alti livelli presente non solo nei musei pi famosi, ma anche in quasi tutte le chiese. Qui un particolare della famosa Madonna di C Pesaro del Tiziano, nella chiesa dei Frari.

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    In Piazza San Marco lo storico Caff Florian sotto i portici delle Procuratie Nuove fu inaugu-rato il 29 Dicembre 1720 da Floriano Francesconi con il nome Caff alla Venezia Trionfante e divenne da subito punto dincontro di famosi intellettuali e artisti italiani e stranieri. Ma tutti i veneziani si davano appuntamento Dal Florian e fu cos che Floriano Francesconi nel 1797 sostitu linsegna Alla Venezia Trionfante con Caff Florian.

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    Ritrovarsi per uno Spritz o per laperitivo - cena in uno dei numerosi bacari (tipiche semplici osterie ) uno degli aspetti pi autentici della vita dei veneziani. Nella foto avventori allosteria Bancogiro vicino al ponte di Rialto, uno dei ritrovi dei giovani di Venezia.

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    Venezia, fuori dai periodi pi affollati rileva aspetti pi autentici della vita dei vene-ziani, che amano leggere un libro davanti a uno degli scorci che ha reso Venezia una citt unica al mondo, senza lassordante vociare di migliaia di turisti, nel silenzio. Li-sola della Giudecca, sullo sfondo, in realt un insieme di 8 isole collegate tra loro, fa

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    amministrativamente parte del sestiere di Dorsoduro. Ci sono molte teorie sullorigi-ne del nome che spaziano dalla presenza di un ghetto ebraico, a zudeg (giudicato)per via di una sentenza risarcitoria di terre, ai conciatori di pelli (zuecchi) un tempo numerosi, al suo semplice trovarsi a sud.

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    Nella pagina precedente. Piazza San Marco: una turista russa, di notte, esprime tutta la sua felicit ballando nellacqua alta che sale sempre pi. Era il desiderio suo pi grande. E lunico spazio urbano di Venezia che assume il nome di piazza e non di campo. Famosa in tutto il mon-do, ha forma trapezoidale lunga 170 metri e fu definita dai tanti artisti che la frequentarono alla fine del XVIII secolo, il salotto dEuropa. Qui sotto uno scorcio di Venezia di notte.

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    I N F O U T I L IFoto e testi di Graziano Perotti

    Tutte le informazioni utili su Venezia si possono trovare sul sito Turismo Venezia dellAPT veneziana.

    QUANDO ANDAREIl periodo in cui Venezia meno affollata e pi godibile (e fredda) linizio di gennaio subito dopo le feste natalizie e il Capodanno. La citt per un breve periodo torna ai suoi abitanti e i pochi turisti posso-no cogliere la sua veste pi au-tentica.

    DOVE DORMIRENonostante la grande offerta di hotel, pensioni, B&B e Airb-nb, trovare un alloggio a Vene-zia non sempre facile, sia per numero di turisti (34 milioni di presenze allanno), che per i prezzi non sempre popolari. Oltre agli alberghi pi famosi a

    tutti noti, suggeriamo soluzio-ni con un buon rapporto prez-zo/qualit: B&B La Chicca, Calle Franchi 644, Dorsoduro. t. 0415225535, 3483861253, 160 circa. Se siete in pi di 2 e per una settimana convie-ne affittare un appartamento. Date una occhiata a Venietiam The Red House company per scegliere tra 37 sistemazioni incantevoli. t. 041 3091289.

    QUANTO COSTA UN GIRO IN GONDOLA?Le tariffe ufficiali per un giro in Gondola sono: per 35 minuti e fino a 6 persone 80,00. Per ogni 20 minuti, dopo i primi 40, 40,00. Per il servizio not-turno (dalle 19,00 alle 8,00) rispettivamente 100 e 50. Chiedete sempre prima di im-barcarvi: sebbene la grande maggioranza dei gondolieri sia onesta, c qualcuno che cerca di arrotondare il conto con servizi e itinerari creativi.

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    UN GIORNALISTA AL MESE

    1) Come hai iniziato questo lavoro?

    Sono uno spirito libero in fon-do e il viaggio per me ha sem-pre avuto sapore di scoperta e libert. Ho iniziato lavoran-do per dei canali tematici di Sky e girando soprattutto la Francia. Mi occupavo come autrice di un docu-reality sul Sacro Graal, ma venivo dal giornalismo classico e persi-no dalla cronaca nera di cui

    Palermo (la mia citt) era tri-stemente nota. Ho comincia-to una nuova, meravigliosa vita fatta di partenze e sogni a Roma. Quando poi il contratto finito ho ripreso con i blog di turismo fino ad arrivare col-laborare con il Messaggero e Travelglobe. In Sicilia, per, avevo mosso i primi passi nel settore, conducendo Isolan-do, un programma tematico sulla Trinacria e sui suoi luo-ghi pi nascosti.

    2) Quattro aggettivi che ti descrivono come persona e giornalista

    Sognatrice: mi piace cercare una emozione in tutto ci che vedo, mi piace sentire quel brivido di adrenalina che poi prover puntualmente a rac-contare nei miei pezzi. Che, infatti, sono informativi ma mai senza un tocco di cuore. Affidabile: desidero che tut-to funzioni al meglio possi-bile, nella vita e sul lavoro, e cerco sempre di essere me-ticolosa. Una caratteristica che spesso, mi rende persi-no noiosa.Curiosa: voglio andare a fon-do nelle questioni, avere pi informazioni possibile e, nei viaggi, non perdermi anche gli angoli pi nascosti quan-to suggestivi. Determinata: a volte sembro dolce e tranquilla ma ho una doppia anima. In realt se ho un obiettivo, non mi fermer mai fino a quando non lo avr raggiunto.

    3) Cosa significa per te viaggiare

    Significa vivere davvero..li-bera da pregiudizi, catene e pensieri. Significa incontrare il mondo, scoprirne cultura, tradizioni e modi di pensare. Significa crescere, arricchir-

    In questo numero vi presentiamo la nostra giornalista Francesca Span.

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    In questo numero vi presentiamo la nostra giornalista Francesca Span.

    scritto articoli per il Giornale di Sicilia, la Sicilia, Oggi Si-cilia e lOra ed ha ideato e presentato il programma di viaggio dedicato alla Sicilia dal titolo Isolando, in onda per cinque anni nei canali principali dellisola. Nel tem-po libero coltivale sue due passioni: cantare e studiare bellydance.

    si, cambiare e, forse anche un po migliorarsi.

    4) Quale area del mondo preferisci e perch

    Mi piace molto lAsia, anche se lAfrica e lOceania sono ugualmente dentro di me. Ne adoro la spiritualit, ma anche larchitettura e la sto-ria. Trovo tutto questo estre-mamente affascinante.

    5) Scrivi in viaggio o quan-do torni? E quando sei via quale supporto usi (carta o digitale?)

    Scrivo sempre quanto tor-no, ho bisogno di riordinare idee ed emozioni. Porto con me il Mac ma non di rado prendo appunti a penna. Mi piace mantenere una nota di giornalismo classico.

    6) Se esiste qual il tuo re-portage dei sogni?

    Senza dubbio lIndia, credo che mi chiami da tempo

    7) Cosa mette in valigia un giornalista di viaggio? Cosa non deve mancare

    Informazioni di viaggio, un buon libro, degli abiti infor-mali ma anche qualcosa di pi elegante (che non si sa

    mai), un adattatore di cor-rente elettrica, un pc porta-tile e una torcia, pi i classici medicinali di viaggio.

    8) Quando viaggi per fare un servizio preferisci partire in gruppo o da sola?

    Preferisco i piccoli gruppi di tre persone al massimo, meglio se professionisti che conosco perch credo che lunione faccia sempre la for-za

    Francesca Span

    Siciliana doc ma da un de-cennio adottata da mam-ma Roma, iscritta allalbo dei pubblicisti dal 2001, si occupa di viaggi e itinerari da pi di 10 anni per testate online e tv satellitari, con do-cumentari a tema. Ha studia-to giornalismo radiotelevisi-vo e tra le aree del mondo che porta nel cuore ci sono lo Sri Lanka, lIsola di Pasqua, la Polinesia Francese, il Ma-dagascar e la Malesia.Blog manager di ViaggiFan-tastici.com e linkviaggi.com e Community Manager per Isayweb.com sezione Viaggi, collabora con il Messaggero (Viaggi), mondoviaggiblog.com e Travelglobe. Ha lavo-rato per i canali di Sky Mar-copolo, Alice e Real Time, ha

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  • Tra qualche giorno il grande reportage di Graziano Perotti

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