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Alla scoperta delle vie e della storia del quartiere Notarbartolo entra D.D. Mario Rapisardi - Scuola Primaria Statale Giuseppe Pitré Palermo a.s. 2009-10 Classe III sez. E mappa Linea del tempo

Una passeggiata nel quartiere

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Gli alunni della III sez. E della scuola primaria statale Pitré di Palermo a spasso per le vie del quartiere Notarbartolo

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Alla scoperta delle vie e della storia del quartiere Notarbartolo

entra

D.D. Mario Rapisardi - Scuola Primaria Statale Giuseppe Pitré Palermo

a.s. 2009-10

Classe III sez. E

mappaLinea del

tempo

Nelle classi terze della nostra scuola stiamo cominciando a capire come lavorano gli studiosi di storia e geografia, discipline che ora cominciano a farsi più “complicate” e che rischiano di apparire lontane dalla nostra realtà e dalla portata di bambini di otto anni. E invece sono più vicine di quanto non sembri, soprattutto in una città come Palermo e nel quartiere Notarbartolo! Basta avere voglia di conoscere, curiosità, e capacità di osservazione, tanto per iniziare. E poi: la pazienza di documentare, di leggere le tracce del passato presenti nel territorio e di andare a cercare altre testimonianze e informazioni. Così, insieme alle “fide” colleghe Lina Galanti e Nella Leonetti, abbiamo deciso di fare quattro passi nel quartiere e nella storia (antica, moderna e recente) senza alcuna pretesa di essere esaurienti, sapendo che questo è solo un piccolo inizio, con la speranza che conoscere le splendide testimonianze artistiche che sopravvivono ci aiuti tutti, grandi e piccoli, a preservare e a valorizzare la nostra storia per farla diventare futuro.

La maestra Adele Cammarata

mappaLinea del

tempoTerza E

Un (piccolo) viaggio tra storia e geografia

La mappa dei Tesori• Scuola Primaria Giuseppe Pitré• Case Popolari via Terrasanta• Condominio via Terrasanta 107• palazzo per uffici via Sciuti ang. via Notarbartolo• Villino Rodolico• palazzo per uffici e abitazioni via Notarbartolo 38• Villa Baucina Pottino• Villino Messina, via Lo Jacono, 9• condominio in via Lo Jacono, 16• Scuola Media Alberico Gentili• palazzina Di Giovanni, via N.Morello, 16• Santuario della Madonna di Fatima• Villa Trabia alle Terre Rosse• Ingresso del Ricovero in via Ragusa, 1• Centrale Elettrica, via Gen. Cantore angolo piazza Diodoro Siculo• Condominio “Ai Monopoli”, via Leanti• Condominio in via Terrasanta

La sorpresa finale!

I nettascarpe

Le “campanelle”

Linea del tempo del quartiere

Le nostre fonti

Ringraziamenti e crediti

La Terza E

mappaLinea del

tempoTerza E

Caccia ai Tesori nascosti nel quartiere

La mattina di

venerdì 27

novembre 2009 è

stata speciale, perché

abbiamo percorso a

piede, insieme alla

maestra e ad alcune

mamme, le vie del

quartiere

Notarbartolo, alla

ricerca di alcuni

“tesori”: immagini e

oggetti misteriosi

nascosti.

Clicca sulla cartina per vedere quello che abbiamo osservato durante la passeggiata

Linea del

tempoTerza E

Scuola Primaria Statale Giuseppe Pitrè

via G.DamianiAlmeyda, 27

Il punto di partenza della nostra

passeggiata è stata la nostra scuola.

Abbiamo scoperto che è stata progettata

nel 1924 e costruita pochi anni dopo.

Inizialmente si chiamava XXVIII

Ottobre, ma dopo la guerra e la fine del

fascismo è stata intitolata al medico e

studioso di tradizioni popolari Giuseppe

Pitrè.

Da qualche anno, fa parte della Direzione

Didattica Statale Mario Rapisardi, con

sede in via Caltanissetta, 27.

La nostra classe si

trova qui!

mappaLinea del

tempo

Questo palazzo per uffici è stato l’ultimo

ad essere costruito in via Notarbartolo,

nel 1993.

Abbiamo notato che non sono presenti

né serrande né persiane, ma i vetri sono

più scuri e ci sono le tende. È un palazzo

recente, ma in alcuni punti sembra già

rovinato, è stato costruito in cemento e ha

delle sbarre di ferro per decorazione.

Il portone d’ingresso è in alluminio e

vetro.

Al suo posto c’era una palazzina chiamata

Palazzina Diliberti, costruita nel 1926 e

diventata poi clinica privata.

Prima ancora, c’era la campagna.

mappa

Palazzina per uffici e negozi

via Sciuti 1/D, ang. via Notarbartolo

Linea del

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Questo palazzo è molto alto: otto piani

più i due ammezzati, che sono piani un

po’ più bassi del normale. Ci hanno

colpito subito le decorazioni in ceramica

e a mosaico, presenti sulla facciata e sotto

le finestre. Ha le serrande e tanti balconi

piuttosto larghi rispetto agli altri palazzi.

Il portone d’ingresso, su via Notarbartolo,

è in alluminio e vetro.

È stato costruito nel 1967. Prima, al posto

di questo palazzo e di quello a fianco,

c’erano la palazzina Matracia-Morello e la

Villa Di Giorgi, costruite tra il 1913 e il

1914. La palazzina Morello dà anche il

nome alla traversa: era di proprietà del

nipote dello scultore palermitano Nunzio

Morello.mappa

Palazzo per uffici, negozi e civili abitazioni

via Notarbartolo, 38, ang. via Terrasanta

Linea del

tempo

Villa Baucina Pottino

via Notarbartolo 28

È una delle poche ville

rimaste in via Notarbartolo.

Abbiamo scoperto che è

stata costruita nel 1912, ma

dev’essere stata rifatta in

parte perché ci sono le

serrande e non le persiane.

Ha uno splendido giardino,

decorazioni sulle finestre

e sotto il tetto,

un balconcino,

ed è grandissima, infatti

occupa tutto l’isolato tra le

vie Lo Jacono,

D.Costantino, N.Morello e

Notarbartolo.

La casa del custodeLa torretta

Il cancellocon un battentein ferro battuto

a forma di dragomappa

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Questo villino è stato costruito nel 1915. Ha una torretta

e tante decorazioni in stile Liberty sulle finestre e sotto il

tetto. I balconi sono di ferro battuto. Il portone

d’ingresso è in legno e ferro battuto.

In passato ha ospitato una Caserma dei Carabinieri, ma

adesso purtroppo è disabitato e in condizioni fatiscenti.

Addirittura hanno murato le finestre!

mappa

Villino Messina

via F.Lo Jacono, 9

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È un palazzo per

appartamenti, abitato

ancora oggi e costruito

probabilmente dopo il

1913.

Ha le persiane e balconi

stretti e lunghi. Il

portone è in legno e

dietro ha un altro

portone d’ingresso in

vetro e ferro battuto,

con un ascensore

ingabbiato nella tromba

delle scale. Ha tante

decorazioni, soprattutto

alle finestre e nelle

inferriate dei balconi in

ferro battuto.

mappa

Condominio

via F.Lo Jacono, 16

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Ha più o meno la

stessa età della

nostra scuola. Per

adesso stanno

finendo i lavori di

ristrutturazione.

mappa

Scuola Media “Alberico Gentili”

via F.Lo Jacono

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Molti di noi la

conoscevano già bene

perché adesso al piano

terra ospita una scuola

materna privata… Questa

palazzina ha belle

vetrate, tante finestre con

persiane e un giardinetto

con la fontanella. Accanto

al portone c’è un

nettascarpe, come in altri

palazzi della zona.

Ci ha incuriosito una

scritta posta sopra il

portone di legno con un

semplice battente in ferro.

La scritta In te me ipsum (uno dei tesori della nostra “caccia”) è in latino e significa In te (vedo) me stesso: infatti è stata costruita dall’ingegnere Giuseppe Di Giovanni, che la aveva costruita per sé e che evidentemente si rispecchiava nel proprio lavoro!

Sotto l’iscrizione in latino, ci sono dei numeri romani: MCMXXVI A. IV, che stanno per 1926, l’anno di costruzione dell’edificio, e “anno IV” dell’Era Fascista: infatti eravamo in pieno periodo fascista e anche sugli edifici pubblici veniva ricordato che erano passati 4 anni dall’inizio del fascismo.

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Palazzina Di Giovanni

via N.Morello, 16

Questo villino, all’angolo

con la via Domenico

Costantino, è ancora in

discreto stato (ed è in

vendita!). Ospita anche dei

negozi. Ha le persiane e un

balconcino stretto in ferro

battuto. Dentro il piccolo

giardino ha una fontana.

Non sono presenti decori,

tranne che sulle inferriate

del balcone e del cancello

d’ingresso.Anche in questo

edificio abbiamo osservato

una cosa curiosa: una specie

di “campanelle” che

spuntano fuori dal muro…

chissà cosa saranno!

mappa

Villino Rodolico

via Terrasanta

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Questo palazzo di “civile

abitazione” si trova all’angolo

con via Domenico Costantino.

Le finestre hanno le persiane, i

balconcini sono stretti e in

ferro battuto, con dei decori

anche sotto. Il portone

d’ingresso è in legno.

Da una fotografia esposta nella

vetrina della Salumeria Puleo,

sappiamo che questo palazzo ci

doveva già essere nel 1927.

Anche in questo palazzo, negli

spigoli in alto, sono presenti

degli strani oggetti simili a

“campanelle”…

chissà cosa sono!

mappa

Condominio

via Terrasanta, 107

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tempo

Santuario della Madonna di Fatima

e Convento

via Terrasantaang. via Damiani Almeyda

È la Chiesa che ha

dato il nome alla via

Terrasanta, perché

ospita i francescani

del Commissariato di

Terra Santa.

È stata costruita nel

1935, ma nel 1947 fu

ristrutturata e fu

aggiunto il cinema

Gaudium.

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Condominio

via Terrasanta ang. via A.Leanti

L’ultimo Tesoro della nostra

“caccia” era sulla facciata di un

palazzo di via Terrasanta.

È un bassorilievo con un

disegno strano. Per fortuna

abbiamo incontrato un

anziano signore che ci ha

raccontato che cosa vuol dire:

secondo il suo racconto, il

costruttore di questo palazzo

lo aveva realizzato a regola

d’arte, con materiali molto

resistenti; il bassorilievo

rappresenta un muratore

molto forzuto, simbolo della

robustezza del palazzo (il

quale, per la verità, non è

esattamente in ottimo stato).Il signore che abbiamo incontrato ci ha raccontato anche che fino a cinquant’anni fa oltre via Terrasanta c’era la campagna, che la stazione Notarbartolo non esisteva e che tutto qui intorno era molto diverso da com’è ora! mappa

Linea del

tempo

Il palazzo ha le persiane e alcuni terrazzini rientranti nella facciata.All’interno c’è una portineria, un cortile con una vasca piena di pesci rossi e tutti gli ingressi delle varie scale.

Case Popolari

via Terrasanta

Nello stesso isolato

della nostra scuola si

trova un edificio che

ospita ben 107

appartamenti. Erano

alloggi realizzati dal

Comune per essere

abitati dalle famiglie

che non avevano

molti soldi. È stato

costruito nel 1926.

Qui abbiamo trovato

il primo dei Tesori

della nostra “caccia” :

un nettascarpe.

E qui abbiamo trovato anche la nostra… sorpresa finale! Clicca e scopri di cosa si tratta

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Villa Trabia alle Terre Rosse

via Antonio Salinas

È il monumento più antico del nostro

quartiere. La Villa Trabia è stata

costruita tra il 1730 e il 1756, ma alla

fine dell’Ottocento furono fatte varie

modifiche. Era una residenza di

campagna appartenuta ai Principi

Lanza di Trabia, che la abbellirono

sistemando l’enorme giardino di cui

ora è rimasta solo una parte.

In molti angoli della villa e sul cancello

c’è un leone, simbolo della famiglia

Lanza di Trabia. La villa arriva adesso

fino alla Via Marchese Ugo.

Dal 1980 appartiene al Comune di

Palermo ed è un giardino pubblico.

Dal 1994 ospita la Biblioteca e vi si

celebrano anche i matrimoni con rito

civile.

La fontana del Glauco

Noi insieme agli sposini che abbiamo incontrato

Un comignolo

La vasca dove (forse) ci sono i girini… o no?

mappaLinea del

tempo

Seguendo delle strane frecce blu che partivano

da via Costantino Nigra, abbiamo attraversato

via La Farina e siamo andati a finire in una

piccola via. Qui le frecce blu con la scritta

RICOVERO si fermavano e la maestra e le

mamme ci hanno spiegato che, quando c’erano

i bombardamenti, durante la II Guerra

Mondiale, tutta la gente dei dintorni si

affrettava a raggiungere i “ricoveri”: degli

scantinati in cui si rimaneva in attesa della fine

dell’attacco aereo. Uno di questi si trovava

proprio qui, in questo palazzo e vi si entrava da

questo portone.

Meno male che né noi né i nostri genitori

abbiamo mai vissuto una paura simile… ma in

altre parti del mondo purtroppo non è così.

mappa

Ingresso del Ricovero

via Ragusa, 1

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tempo

Condominio “Ai monopoli”

via A.Leantiang. via Gen. Di Maria

Questo lo conosciamo bene!

L’abbiamo visto costruire

e infatti è l’ultimo

palazzo della zona

ad essere stato completato,

qualche mese fa.

Certo, i suoi colori e le sue

forme ci sembrano un po’

strani adesso, ma chissà

come ci sembreranno fra

trenta o quarant’anni!

Prima, nella stessa area,

c’era il palazzo dei

Monopoli di Stato,

ecco perché è stato

chiamato “Ai Monopoli”.

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tempo

Centrale Elettrica

piazza Diodoro Siculo

All’incrocio tra piazza

Diodoro Siculo e via

Gen. Cantore c’è un

edificio che stanno

restaurando.

È stato costruito nel

1913 ed era la sede

della Centrale

Elettrica.

Per molto tempo fu

l’unico edificio

presente nei dintorni.

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Alla fine, dopo aver percorso in lungo e in largo le vie del quartiere,

la maestra ci ha portatinel palazzo delle case popolari che si

trova nel nostro stesso isolato. La sorpresa di cui ci aveva parlato erano

le lavanderie condominiali, una cosa che – secondo la maestra –

difficilmente vedremo ancora.Infatti, quando fu costruito il palazzo

(e fino agli anni Cinquanta) la lavatrice non esisteva o era molto

costosa e quindi rara. Allora tutte le massaie del caseggiato

venivano a fare il bucato qui, in queste vasche dette pile. C’erano anche delle

fornaci dove si potevano mettere a bollire i panni per sterilizzarli.

Adesso questi locali vengono usati dal condominio come deposito.

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Uno dei Tesori della nostra “caccia” era un oggetto misterioso… fino a quando non abbiamo capito che cos’era e a cosa serviva!Si chiama nettascarpe e serviva a pulire la suola delle scarpe dal fango.

Questo ci ha fatto pensare che quando i primi palazzi del quartiere sono stati costruiti la strada non doveva essere asfaltata come adesso, ma sterrata e quindi facilmente diventava fangosa. Ancora adesso i nettascarpe fanno la loro bella figura ai lati degli ingressi dei palazzi costruiti negli anni venti. Sono ancora molto utili, soprattutto in caso di chewing-gum!

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Le abbiamo scoperte quasi subito, soprattutto nei palazzi costruiti negli anni Venti, mentre negli altri edifici più recenti e a Villa Trabia non c’erano.In realtà si chiamano isolatori elettrici e servivano a tenere separati i fili che un tempo correvano da palazzo a palazzo, in maniera da evitare dispersioni di corrente elettrica. Venivano costruiti in vetro o in ceramica, che sono materiali isolanti, cioè non fanno passare la corrente.

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Iconografiche

Fotografie e disegni

Cartografichela cartina del quartiere com’è ora e

quella degli anni Trenta

Orali

* le testimonianze del signore che abbiamo incontrato

(fonte primaria)

* i racconti delle mamme e della maestra (fonte secondaria)

Scritte*Iscrizioni sui palazzi

*A.Chirco, M.Di Liberto, Via Notarbartolo ieri e oggi,

Dario Flaccovio Editore

*M.C.Sirchia, E.Rizzo, Il Liberty a Palermo, Dario Flaccovio Editore

mappa

Per iniziare a ricostruire la storia del quartiere, abbiamo utilizzato diversi tipi di fonti e testimonianze.

Linea del

tempoTerza E

mappa

Le fontiTerza E

Un sentito ringraziamento

alle signore Carollo, D’Amore e Morsicato che ci hanno accompagnato nella nostra passeggiataai genitori dei miei meravigliosi alunnialle maestre Nella Leonetti e Lina Galanti, fide compagne d’avventura, e alle altre colleghe che ci hanno incoraggiato in questo nostro inizio di ricerca sul quartiereal signore anonimo che abbiamo incontrato e ci ha raccontato un po’ di storia del quartiereal portiere e al signor Giuseppe Amato delle Case Popolari di via Terrasanta per averci aperto le lavanderie condominialiai signori Cammarata per aver messo a disposizione libri, computer e storie di famigliaal buon Dio per il bel tempo, la giornata serena e tutto il resto

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I testi sono tratti dai resoconti degli alunni e da conversazioni collettive. Le foto utilizzate sono di Adele Cammarata, Marta Cappadonia e Francesca Raimondi Morsicato.Le foto storiche sono tratte dal volume Via Notarbartolo ieri e oggi di A.Chirco e M.Di Liberto, Dario Flaccovio editore. Rielaborazione digitale e ipertesto di Adele Cammarata.

Linea del

tempoLe fontiTerza E

Giulia Alparone Alberto Anzalone Aurora Barruzza

Delia Bonura Francesco Calafiore Marta Cappadonia

Valerio Carollo Matteo D’Amore Roshani Gebrial

Kirushalini Kantharajah Derrick Mendoza Alessio Mignosi

Martina Morsicato Aurora Nocilla Anna Lisa Peter

Giorgia Polizzotto Vincenzo Sigillò Massara

Giulia Taddeo Alessia Vicario Alessandro Vigorosi

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tempoLe fontiindietro