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La classificazione a faccette nel dominio medico – riabilitativo
Corso di Laurea Magistrale in Informatica per le Discipline UmanisticheMaria Grimaldi Matr. 105182
A.A. 2007-2008
1
UNIVERSITÀ DEGLI STUDIDELLA CALABRIA
Facoltà di Lettere e Filosofia
Corso di Laurea Magistrale in Informatica per leDiscipline Umanistiche
TESI DI LAUREA
LA CLASSIFICAZIONE A FACCETTENEL DOMINIO
MEDICO - RIABILITATIVO
ANNO ACCADEMICO 2007-2008
RELATOREProf. Roberto Guarasci
CORRELATOREProf. Fulvio Corno
CANDIDATAMaria GrimaldiMatr. 105182
La classificazione a faccette nel dominio medico – riabilitativo
Corso di Laurea Magistrale in Informatica per le Discipline UmanisticheMaria Grimaldi Matr. 105182
A.A. 2007-2008
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INDICE
La classificazione a faccette nel dominio
medico - riabilitativo
Introduzione………………………………………………………………………5
Capitolo primoRanganathan e la classificazione a faccette
1.1 Introduzione…………………………………………………………………..6
1.2 Origine della Colon Classification…………………………………………..6
1.2.1 Prima applicazione della classificazione a faccetta…………………………7
1.3 Cosa è la Colon Classication. ………………………………………………10
1.3.1 Esempio di classificazione di un soggetto secondo la CC…………………12
1.4 Radici della classificazione Colon………………………………………….13
1.4.1 Categorie Vaisesika………………………………………………………...14
1.4.2 Cultura Vedic………………………………………………………………16
1.4.3 The Schedule of basic subjects…………………………………………….27
1.5 Evoluzioni della Colon Classification……………………………………...28
1.5.1 Classificazione Bliss e classificazione a faccette…………………………..32
1.5.2 Classificazione decimale Dewey…………………………………………...34
1.5.3 Schemi speciali……………………………………………………………..34
1.6 Conclusioni…………………………………………………………………..35
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Capitolo secondo
La Knowledge Organisation
2.1 Introduzione…………………………………………………………………37
2.2 Cosa è il Knowledge Management (KM)………………………………….38
2.2.1 Ciclo della conoscenza……………………………………………………..39
2.2.2 Tipi di conoscenza………………………………………………………….41
2.3 Traduzioni epistemologiche della conoscenza…………………………….41
2.3.1 Origini della conoscenza…………………………………………………...43
2.3.2 ISKO: International Society for knowledge
Organization………………….44
2.3.3 Dimensioni della Gestione della conoscenza……………………………..44
2.4 KOS: Knowledge Organization System…………………………………...45
2.4.1 Strumenti per Knowledge Organization System…………………………...46
2.4.2 Indicizzazione semantica…………………………………………………..49
2.4.2.1 Dublin Core………………………………………………………………51
2.4.3 Tesauri……………………………………………………………………...52
2.4.4 Tassonomie………………………………………………………………...53
2.4.5 Ontologie…………………………………………………………………...55
2.4.6 Topic Maps…………………………………………………………………56
2.4.7 Mappe cognitive e concettuali……………………………………………..57
2.5 SKOS: Simple Knowledge Organisation System…………………………58
2.6 Conclusioni…………………………………………………………………..60
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Capitolo terzo
La classificazione a faccette nel web
3.1 Introduzione…………………………………………………………………62
3.2 Nozione di faccette nel web…………………………………………………63
3.3 Strutture di classificazioni………………………………………………….64
3.3.1 La struttura gerarchica……………………………………………………...65
3.3.2 Struttura multidimensionale………………………………………………..68
3.4 vantaggi delle faccette nel web……………………………………………..71
3.5 vantaggi per l’utente………………………………………………………..74
3.6 Esempio di classificazione a faccetta………………………………………77
Capitolo quartoCaso di studio: Progetto Freeable
4.1 Introduzione…………………………………………………………………78
4.2 Chi sono ……………………………………………………………………..80
4.3 Idea di implementazione del sito per la disabilità………………………...80
4.3.1 Internet e disabilità………………………………………………………....83
4.4 Attività del progetto………………………………………………………...85
4.5 Passi seguiti …………………………………………………………………85
4.6 Analisi dell’esistente………………………………………………………..86
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4.6.1 Descrizione dell’analisi del campione……………………………………..89
4.7 Risultato dell’analisi del campione………………………………………...94
4.7.1 Tabella riassuntiva dei siti analizzati………………………………………95
Capitolo quinto
Progetto Freeable: Applicazione della metodologia e funzionalitàdel sito.
5.1 Introduzione………………………………………………………………...96
5.2 Stato dell’arte della classificazione utlizzata nel sito……………………..99
5.3 Metodo di lavoro per la realizzazione della prima fase .............………..100
5.3.1 Fasi della mappa concettuale…………………………………………......104
5.3.2 Descrizione delle singole categorie………………………………………107
5.3.3 Utilizzo di standard……………………………………………………….109
5.3.4 raccolta termini…………………………………………………………...109
5.3.5 normalizzazione…………………………………………………………..110
5.4 Creazione di un foglio di lavoro…………………………………………..110
5.5.1 Esempio di scheda………………………………………………………...114
5.5 Risultati raggiunti…………………………………………………………120
5.6 Conclusioni………………………………………………………………...122
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Capitolo sesto
Considerazioni finali
6.1 Considerazioni finali………………………………………………………123
6.2 Sviluppo futuro…………………………………………………………….125
Appendice 1. Descrizione della mappa concettuale…………………………126
Appendice 2. Glossario terminologico del sito Freeable……………………132
Bibliografia…………………………………………………………………….151
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Introduzione
La necessità di una comunicazione e collaborazione specifica sul tema
degli ausili software è un tema condiviso da tutti gli operatori del settore medico,
tuttavia non si sono riscontrate soluzioni soddisfacenti sul panorama italiano.
Purtroppo le informazioni sono esclusivamente in lingua inglese, il che costituisce
ancora un ostacolo per gli operatori italiani, ed il motore di ricerca interno si
rivela decisamente carente e poco funzionale per le esigenze proprie degli
operatori. Le difficoltà che quotidianamente i nostri operatori incontrano sono le
seguenti:
Reperire informazioni neutre (che non derivino solo da rivenditori e/o
case costruttrici che hanno interesse a scopo di lucro);
Veicolare il messaggio sull’efficacia in terapia della tecnologia (come
ad esempio l’utilizzo di un computer con accesso ad internet per poter
far navigare il disabile in piena autonomia nei siti ad alta accessibilità e
protezione rendendolo abile a reperire informazioni senza la presenza
obbligatoria di un mediatore);
Rinvenire informazioni e software open source, freeware e shareware
sulla rete risulta alquanto difficile. Vi sono diversi siti disponibili
sull’argomento riabilitativo, educativo e informativo, ma tutti risultano
contenere informazioni frammentarie e presentano carenze sostanziali
di software. Utilizzare la tecnologia informatica oggi è diventata
un’esigenza. Internet offre l’opportunità di avvicinare diversi mondi,
specialmente quello della disabilità dove ogni barriera viene eliminata.
Chiunque deve avere pari opportunità di utilizzo.
La collaborazione di diversi enti quali: la Fondazione CRT, il centro
Cooperativo RiAbilità e il Politecnico di Torino il dipartimento di Automatica e
Informatica, hanno dato vita all’opportunità di creare un sito incentrato sul
problema della disabilità. Il progetto prevede un lavoro complessivo di diciotto
mesi. Dalle prime riunioni con gli specialisti del settore medico, si è giunti a dare
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un nome al sito in costruzione “Freeable” (dato da una combinazione di due
parole inglesi: free e able. Free in italiano significa libero e able significa abile. Il
senso che vogliamo assegnare a questa combinazione di parole è il sentirsi liberi
abilmente.
Questo progetto nasce dalla volontà di creare un sito che medi tra il mondo
informatico e quello medico. Obiettivo principale è quello di supportare il lavoro
degli operatori nel campo educativo, riabilitativo motorio e/o cognitivo. I
proponenti del progetto hanno già preso contatto con un’analoga iniziativa
promossa da un team internazionale (Britannico e Svedese), che ha realizzato il
sito http://www.oatsoft.org. Il progetto OATS ha già analizzato e catalogato
centinaia di ausili, dividendoli in alcune categorie molto ampie e generiche.
Non di minore importanza è l’aspetto della modalità di utilizzo dei vari
software, le modifiche che possono essere apportate, i sistemi di comando,
l’implementazione di tali software nell’attività lavorativa e gli effetti sulla qualità
di vita dei disabili che li utilizzano. L’aspetto decisamente importante è
rappresentato dall’occasione di poter creare una rete libera di scambio tra
operatori sia del settore della riabilitazione sia dell’ingegneria e anche dai disabili
stessi al fine di poter giungere ad una conoscenza univoca della realtà nel mondo
degli ausili. Inoltre i commenti tratti dall’esperienza “reale” di uso di un
determinato software sono molto più importanti delle recensioni tecniche dal
punto di vista di chi ricerca soluzioni adatte ad uno specifico quadro clinico ed
assistenziale. Nella Cooperativa RiAbilità la scelta degli ausili ricade sulle figure
professionali che hanno in carico il disabile. Queste figure sono quelle delle
logopediste e fisioterapiste.
La redazione di questa tesi proporrà innanzitutto un confronto tra la
classificazione a faccetta classica di Ranganathan con quella spuria utilizzata oggi
nel web al fine di capirne l’importanza e stabilire la metodologia più adeguata da
seguire nel mondo informatico. La classificazione a faccetta si presta facilmente
per molte operazioni come: la costruzione di un thesaurus a faccetta, la
classificazione multidimensionale fino ad arrivare ad un’interfaccia di ricerca a
faccetta. Oggi il significato che viene attribuito alla faccetta varia dal significato
classico che veniva proposto da Ranganathan.
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Questo lavoro è diviso in 6 capitoli, nei quali verranno trattati i seguenti
argomenti:
Nel primo capitolo, discuteremo la vita e l’impianto filosofico di “Shiyali
Ramamrita Ranganathan e l’evoluzione della sua classificazione a
faccette”. Le origini antiche del suo sapere si sono succedute in tutto il
mondo per oltre 20 anni. La fama di questa classificazione, ha fatto in
modo che, la vita di questo bibliotecario che organizzò il sapere indiano
secondo la classificazione a faccetta venisse ricordata non solo in India ma
anche nel resto del mondo. Nata quasi per caso, in un centro commerciale
di Londra, ha rappresentato un punto di riferimento per le classificazioni
che si sono successivamente evolute. In questo capitolo, nostro compito
sarà ricordare i punti salienti della vita di Ranganathan, le origini della
colon, ed arrivare fino ai giorni nostri con le classificazioni (come la Bliss
Classification 2) che fungono da riferimento internazionale, nel mondo
bibliotecario e non solo.
Nel secondo capitolo, ci occuperemo della “Knowledge Organisation”.
L’organizzazione della conoscenza ha sempre rappresentato un aspetto
rilevante dell’esistenza dell’uomo. Oggi la conoscenza viene interpretata
come “fonte di ricchezza” in diversi ambiti, che vanno dalla piccola
azienda al settore della ricerca. Dopo aver dato diverse definizioni di
Knowledge Organisation ci occuperemo di analizzare in dettaglio gli
strumenti KOS (knowledge organisation system), utilizzati nell’ambito del
web e dell’information architecture per introdurre successivamente, la
classificazione a faccetta nel web.
Nel terzo capitolo continueremo a parlare di classificazione a faccetta. In
questo caso non basata su un’applicazione classica, bensì applicata al web.
La classificazione di tipo analitico-sintetico ha subito un esordio nella sua
applicazione nei siti web, in quanto i vantaggi offerti dalla costruzione
all’utilizzo sembrano accordare i diversi “guru” dell’informazione.
Ovviamente questa classificazione riprende i principi di Ranganathan, ma
con delle variazioni sostanziali adattate all’esigenza del mondo attuale.
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Il quarto capitolo si divide in due parti fondamentali. Nella prima parte si
presenta la nascita del progetto Freeable, gli enti coinvolti e il rapporto che
intercorre tra disabilità e internet. Nella seconda parte, vengono introdotte
le basi teoriche sulle quali si è basato il progetto Freeable, i processi
seguiti per raggiungere l’obiettivo prefissato.
Il quinto capitolo si incentra sull’utilizzo della metodologia UCD (User
Centered Design) applicata alla stesura della prima fase del progetto, per
raggiungere una validazione dei contenuti del sito che verrà implementato
successivamente. Seguendo la norma ISO 13407, abbiamo analizzato siti
esistenti, creato dei worksheet e raggiunto dei risultati.
Il sesto capitolo, conclude il lavoro svolto nella prima fase del progetto.
Dopo aver ottenuto dei risultati attendibili, il progetto è pronto per
sostenere la fase successiva, elencata negli sviluppi futuri.
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1 Ranganathan e la classificazione a faccette.
"Amava starsene seduto per la maggior parte del tempo all'estremità di
una fila degli scaffali della biblioteca. Aveva un tavolino e una banale sedia. Gli
studenti si fermavano spesso lì, a parlare con lui dei loro problemi"1.
1.1 Introduzione
Una figura mistica, nata a Shiyali il 9 agosto del 1892 e morta a Bangalore
il 27 settembre del 1972, Shiyali Ramamrita Ranganathan viene ricordato come
uno dei più grandi bibliotecari del ventesimo secolo. La conduzione di una vita
semplice e la consapevolezza di un pensiero puro e ricco, resero questo uomo
memorabile.
Formatosi originariamente come un matematico, Ranganathan venne a
contatto con le biblioteche del suo Paese, l’India, in modo casuale. Nel 1924
Ranganathan, con un viaggio in Europa, visitò oltre 100 biblioteche negli United
Kingdom. Osservò l’uso di diverse tecniche di classificazione e catalogazione
(specialmente la DDC, Classificazione Decimale Dewey).
Ranganathan fu fortemente colpito dalle biblioteche occidentali e, tornato
al suo Paese, decise di dedicarsi devotamente alla biblioteconomia.
Scrisse circa sessanta libri e duemila articoli ma il suo lavoro più
importante è senza dubbio il libro”Prolegomena to Library Classification”, scritto
nel 1935 e pubblicato nel 1937, maturo lavoro in cui definisce:
1) le cinque leggi della biblioteconomia;
2) introduce la colon classification2.
Le prime sono cinque regole, in apparenza banali, ma che, in realtà,
racchiudono la formulazione dei principi basilari sui quali deve essere organizzata
la biblioteconomia. Cinque – come dicevamo – i principi di base:
1J.S. SHARMA, Dr. S. R. Ranganathan: a great teacher and a humanist, in Ranganathan's
philosophy. Assessment, impact and relevance, edited by T.S. Rajagopalan. New Delhi, Vikas,1987, p. 689.
2 Tradotta e resa in italiano come “classificazione a faccette”.
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1: I libri sono fatti per essere usati.
2: Ad ogni lettore il suo libro.
3: Ad ogni libro il suo lettore.
4: Non far perdere tempo al lettore.
5: La biblioteca è un organismo crescente.
Il compito del bibliotecario non è solo quello di catalogare e classificare
ma deve altrettanto far sì che l’utente riesca a soddisfare la sua ricerca. Compito
primo del bibliotecario è il reference. Con il termine reference che, letteralmente,
significa relazione, riferimento o consultazione, si vuole intendere il gravoso
compito di intermediazione che spetta al bibliotecario che funge da punto di
riferimento tra il libro e l’utente.
1.2 Origine della Colon Classification.
"Trovai lo schema numerale della DDC carente soprattutto per le classi
coestensive. Questo era poi ancora peggiore nella materia "storia". Non riuscivo a
capire cosa non funzionasse e non ero ancora in grado di capire che la soluzione
era in una classificazione a faccette. Ma qualcosa mi ossessionava. Poi, ad un
tratto, vidi da Selfridges a Londra un meccano. Mi fornì la soluzione, mi fece
capire che le classi numerali di un soggetto avrebbero dovuto essere assemblate in
numeri di faccetta, ognuno con la sua scheda distintiva, come un giocattolo in cui
possono essere assemblate in maniera diversa un gran numero di parti. Scelsi i due
punti come elemento di connessione delle singole faccette. Questo poi mi fece
comprendere che ogni materia deve essere analizzata nelle sue parti prima di
costruire il numero della classe."3
L’aneddoto corrente sulla nascita del nuovo sistema di classificazione
narra che durante il suo viaggio a Londra e passeggiando nel centro commerciale
Silfridges, Ranganathan osservando il Meccano ebbe l’idea di scomporre una
stringa in singoli pezzi dello stesso rilievo. All'interno della stringa ogni singolo
descrittore viene posto sullo stesso piano in modo tale che la prima voce della
stringa rappresenti uno solo dei modi possibili di analisi.
3S. R. Ranganathan , Prolegomena to library classification., 3. ed., Bangalore,. 1967, p. 106.
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1.2.1 Prima applicazione della classificazione a faccetta
Ranganathan utilizzò per la prima volta la classificazione di tipo analitico -
sintetico per classificare la biblioteca universitaria di Madras. La sua scelta fu
quasi condizionata dato che la biblioteca ancora non era stata classificata.
Il lavoro fu svolto nelle seguenti fasi:
1: Analisi del soggetto di ogni libro presente nella biblioteca.
2: Normalizzazione delle descrizioni e identificazione dei termini di
indicizzazione.
3: Ordinamento gerarchico dei termini normalizzati secondo l’ordine definito
dalla colon.
La prima bozza del catalogo redatto con la Colon Classification venne
completato nella metà del 1925.
Successivamente aggiunse alla sua prima bozza del catalogo librario i
numeri di classificazione per classificare circa 30.000 libri tra il 1925 – 1932.
Durante la sua attività si rese conto che non esisteva una guida teorica che
aiutasse alla costruzione di una classificazione. Nel 1933 viene pubblicata la1ª
edizione del lavoro Colon Classification, il contenuto comprende le sei regole
generali per pensare e le cinque leggi della biblioteconomia. Inizialmente non fu
un grande successo, poiché il metodo risultava errato, soprattutto quando il lettore
riscontrava nell’utilizzo pratico errori di equivalenza, ossia una parola poteva
ritrovarsi in diverse liste o cataloghi e generare confusione. Nel 1939 viene
pubblicata la 2ª edizione con delle modifiche. Le edizioni di questo lavoro furono
nel complesso sette.
1.3 Cosa è la Colon Classication.
L'analisi a faccette (o metodo analitico - sintetico) consiste nella
scomposizione dei concetti composti (analisi), nella traduzione di ogni concetto in
notazione e ricomposizione delle notazioni secondo un ordine di citazione
prestabilito (sintesi). Secondo Ranganathan, essa consiste nel disporre le entità in
una successione conveniente. Uno schema di classificazione deve essere utilizzato
in biblioteca in modo integrato non soltanto per realizzare un catalogo da
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consultare, ma anche per disporre i volumi negli scaffali secondo un ordine
conveniente, che permetta agli utenti di localizzare direttamente i libri con gli
argomenti di loro interesse.
Una faccetta (in inglese "facet") viene definita come un termine generico
utilizzato per denotare qualsiasi componente sia essa un isolato o un soggetto
semplice, un soggetto composto, ed anche forme ordinate, termini e numeri. Il
termine faccetta viene tradotto per la prima volta da B. C. Vickery 4.
In italiano “faccetta” significa: lato, aspetto, sfaccettatura, termine che
alcune volte può essere utilizzato in senso generico quando invece nasconde un
forte senso tecnico. L’analisi a faccette consiste nella scomposizione di un
soggetto in diverse coordinate, ciascuna delle quali esprime un aspetto specifico.
Tra il 1925 – 1950, Ranganathan si trasferisce a Banaras, dove organizza
un circolo di ricerca nella sua dimora. Ogni domenica pomeriggio, si riunivano
tutti gli associati per tentare di risolvere i problemi che si erano presentati nella
classificazione per soggetto.
La Colon Classification presenta tre piani separati, fondamentali per creare
uno schema di classificazione attraverso i quali il soggetto viene analizzato, scisso
e sintetizzato, i piani sono: concettuale, verbale e notazionale.
Il piano concettuale: indica l’idea, che è il prodotto di una persona che
osserva, pensa, immagina, valuta e con un pò di intuizione riesce a creare
associazioni di parole in diversi contesti. Tutto ciò accade se la persona è
competente in materia.
““Gold” denotes an isolate idea. It is not, by itself, fit to be a subject. But it is fit
to be a component of many subject – such as Chemistry of Gold; Gold mining,
and Gold Metallurgy. When expounded fully and thoroughly, all these subjects
cannot fall within the competence of a single normal person. Each will be a
subject for a specialst of its own.”5
Il piano verbale, permette un' analisi del soggetto attraverso la sua
scomposizione in categorie. Nella Colon Classification i termini utilizzati sono
termini standardizzati, approvati secondo un glossario terminologico.
4 M. L. Lucernoni. La Classificazione a Faccette, guida per la costruzione e l’utilizzazione dischemi speciali. Roma, 1972.5 S. R. Ranganathan. Colon Classification. Bangalore, 1989. p. 29.
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Il piano notazionale, indica un sistema di numeri usati da uno schema di
classificazione adoperati per tradurre i termini del piano verbale attraverso:
simboli, numeri cardinali, ordinali e misti.
Ranganathan a volte si imbatteva nella rigidità della classificazione, così
avvertì l’esigenza di sviluppare cinque categorie fondamentali, nelle quali ogni
faccetta di una qualsiasi classe presente in un soggetto composto doveva essere
considerata come una manifestazione di una e soltanto una delle cinque categorie.
Le categorie fondamentali, convenzionalmente sintetizzate seguono
l’ordine PMEST e sono:
personalità
materia
energia
spazio
tempo
La definizione delle categorie fondamentali è vaga; in particolare quella della
personalità è la più complessa in quanto fortemente astratta; lo stesso
Ranganathan aveva trovato difficoltà a definirla poiché il contenuto di questa
categoria poteva essere qualsiasi soggetto e non soltanto persone. Il Classification
Research Group (CRG) che ancora oggi continua ad approfondire la ricerca
inaugurata da Ranganathan ha preferito usare il termine entità al posto di
personalità.
La materia rappresenta le manifestazioni dell'oggetto nel reale; il CRG ha
preferito usare il termine proprietà ovvero le caratteristiche contingenti che quel
fenomeno possiede.
L'energia, rappresenta l'azione che compie un soggetto con determinate
caratteristiche. Il CRG usa il termine attività.
Spazio rappresenta i suoi elementi geografici e spaziali.
Tempo rappresenta le sue fasi cronologiche.
Le categorie spazio e tempo secondo Ranganathan sono le meno difficili da
definire.
La classificazione a faccette è nota come Colon Classification, per la
caratteristica frequenza con cui ricorre nella sua notazione il simbolo di due punti
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(in inglese "colon"). Una volta individuate le categorie si susseguono secondo
l’ordine PMEST e vengono messe in relazione tra di loro attraverso dei segni
d’interpunzione che rimangono anche nella sequenza numerica:
P = , (virgola)
M = ; (punto e virgola) E = : (due punti)
S = . (punto) T = . (punto)* In seguito nel 1959, l’indicatore Time venne sostituito dall'apostrofo (')
incrementando la versatilità del sistema notazionale.
1.3.1 Esempio di classificazione di un soggetto secondo la CC.
Alla base della classificazione Ranganathan stabilisce passi ben precisi da
seguire, e colui che classifica deve necessariamente essere un esperto del dominio.
Il principiante, al contrario, dovrà esercitarsi nella classificazione, scrivendo ogni
volta i passi in modo da memorizzarli. Inizialmente si occuperà di classificare
libri con soggetto semplice. Il classificatore esperto dovrà monitorare
l’apprendista affinché svolga il lavoro a regola d’arte.
Le faccette sono dunque le molteplici espressioni della realtà, dei modi di
essere individuati dalle categorie che a loro volta possono essere espresse da
concetti elementari, gli isolati, contenuti in quella certa area concettuale
individuata dalla faccetta. Per effettuare una buona classificazione, il
classificatore dovrà seguire dei passi prestabiliti.
Si supponga di classificare il soggetto:
Es. a passo 0: “Eradiction of virus in rice plants in Japan (1971”).6
Passo 0: il titolo è inadeguato, bisogna apportare delle modifiche.
Nell’esempio riportato non è menzionato il soggetto base, il termine virus
è poco chiaro e il periodo indicato non è certo bisogna ricercarlo. Una
volta identificati si inseriscono nel soggetto.
Es. a passo 1:“In agricolture, eradiction of virus desease of rice plants in Japan
brought up to 1970s.”
6 S. R. Ranganathan, Colon Classification,. Bangalore, 1989. p. 14.
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Passo 1: il titolo è espressivo. Le operazioni da svolgere sono:
preparazione del titolo in termini singoli (parole chiave), stoplist,
determinazione delle parole rilevanti, riduzione dei termini in caso
nominativo singolare, riportare in maiuscolo la prima lettera della parola e
inserire tra una parola e l’altra un punto (.).
Es. a passo 2: “Agricolture. Eradiction. Virus disease. Rice plant. Japan. 1971.”
Passo 2: il titolo è organizzato in parole chiavi. In questo caso ad ogni
parola chiave viene associata una categoria .
Es. a passo 3: “Agricolture (BF). Erandiction (E). Virus disease (MP). Rice
Plants (P). Japan (S). 1970 (T).”
Passo 3: le parole chiave vengono ordinate seguendo l’ordine PMEST. Il
termine aggiunto a passo 0 (in questo caso Agricolture) viene riconosciuto
come soggetto non menzionato ossia non viene riconosciuto come una
categoria fondamentale ma come una classe principale.
Es. a passo 4: “Agricolture [BF]. Rice Plants [1P1]. Virus disease [1MP1].
Eradiction [1E]. Japan [S]. 1970s [T].
Passo 4: il titolo viene preparato in termini standard stabiliti dal catalogo
della classificazione colon.
Es. a passo 5: “ Agricolture (BF). Rice [1P1]. Virus disease [1MP1]. Prevention
[1E]. Japan [S]. 1970s [T].
Passo 5: una volta individuate le faccette e gli isolati il soggetto analizzato
viene sintetizzato numericamente.
Es. a passo 6: “J (BF). 381 [1P1]. 421 [1MP1]. 5 [1E]. 42 [S]. N7 [T].”
Passo 6: inserimento dei segni di interpunzione secondo l’ordine PMEST .
Es. a passo 7: “ J, 381; 421: 5.42’ N7.”
Passo 7: Completamento e verifica del titolo classificato.
La scomposizione in faccette e le loro relazioni permettono nella Colon un
tipo di indicizzazione molto specifica, con la possibilità di mettere più termini in
relazione biunivoca7:
7 Maria Cristina Lavazza, La Colon classification Struttura, radici filosofiche e diffusione. 1995-1996
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Classificazione dei libri di medicina (2;51)
Classificazione dei libri di medicina secondo la Colon (2;51 N3)
Vocali chiuse nella lingua inglese (P,111,11)
Storia dell'India fino al 1894 (V,2;1'M94)
Storia dell'India dal 1894 al 1894 (V,2;1'M92<-94)
Religione e filosofia antica (Q & R*Z)
Con una classificazione a faccette, il contenuto di un documento può
essere descritto analiticamente nei suoi diversi aspetti. Il piano notazionale della
Colon prevede numerose tavole indicate da lettere maiuscole e minuscole e da
numeri.
1.4 Radici della classificazione Colon
“Chiesi al dottor Ranganathan come fosse possibile ottenere la moksha (salvezza)
essendo semplicemente un bibliotecario, piuttosto che un santo o un rishi come
vuole la tradizione indiana. Egli fu molto divertito da questa domanda. In modo
molto semplice e schietto, mi disse che il servizio di biblioteca è forse il servizio
più impersonale, e che se qualcuno compie tale servizio con devozione e cuore
puro, senza riguardo per la casta, il credo o il colore e senza considerare se un
uomo sia ricco o povero, costui rende un vero servizio all’umanità. A questo
servizio infatti non è legata alcuna corda, così come è avvenuto per i grandi
uomini del passato, che hanno sempre servito l’umanità inculcando idee nobili
nelle persone, e continuando così a vivere nei loro cuori pur non esistendo più
nella loro forma fisica. Dopo tutto, questo corpo (sharirah) un giorno o l’altro
sarà inevitabilmente distrutto; ma il servizio di una persona all’umanità non sarà
mai distrutto dal tempo, né dalla guerra né da qualsiasi altro avvenimento
catastrofico. Un bibliotecario che abbia servito i suoi lettori con tale spirito
otterrà la moksha.”8
8 Claudio Gnoli. Il tavolino di Ranganathan. Bibliotime. Novembre 2000.
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La filosofia indiana ha testimoniato fin dalle origini una forte inclinazione
all’attività classificatoria un po’ in tutti i settori della conoscenza, sviluppando
scuole di speculazione logica, dialettica e matematica di altissimo livello. La
Colon, prima di essere una classificazione è un vero e proprio impianto filosofico,
complesso e strutturato di sistemazione dell’essere e del divenire che molto deve
alla tradizione sistematica tradizionale.
La Classificazione Colon ha delle radici molto antiche alcuni sostengono che
abbia radici janiste mentre altri confrontano le categorie del Vaisesika, che
riconducono a quelle janiste, con la classificazione di Ranganathan.
1.4.1 Categorie Vaisesika
Per ampliare la possibilità di interpretare il pensiero di Ranganathan, facendo
riferimento al suo paese, verranno illustrate diverse tabelle con la possibilità di
confrontare culture diverse ma che in un certo modo presentano una similitudine.
Secondo la tradizione dell’India il testo di questa scuola “Vaisesika Sutra”
attribuito a Kanada risale al IV secolo a.C..
Nel Vaisesika le categorie si chiamano artha che può significare: cosa,
oggetto, scopo, significato di una parola. Il termine categoria è stato inserito
successivamente con padharta.
Vi sono sei prospettive fondamentali attraverso cui tale realtà può essere
descritta:
Ranganathan Vaisesika
Personalità Samanya (generalità) e Visheha (particolarità)
Materia - materiale Dravya (sostanza) e Abhava (non – esistenza)
Materia – proprietà Guna (qualità)
Materia – metodo Samavaya (inerenza)
Energia Karma (azione)
Spazio Dika (spazio)
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Tempo Kala (tempo)
Tabella 1.1: Sistema del Vaisesika adattato alla classificazione colon.
Le prime tre categorie coincidono con le categorie fondamentali presenti in
altri sistemi filosofici e dottrinali indiani che poi sono quelle che corrispondono
maggiormente alle categorie PMEST.
1. Dravya definito come sostanza se si intende come radice della
manifestazione sensibile. Dravya non è la causa pertinente e non è
manifesta in sé, lo diviene attraverso i suoi attributi statici (guna) e
dinamici (karma).
2. Guna che corrisponde agli attributi di dravya che lo rendono manifesto nel
mondo sensibile.
3. Karma corrisponde agli aspetti dinamici della sostanza, all’azione, al
movimento.
Gli artha successivi rappresentano soprattutto categorie di relazioni.
4. Samanya indica la generalità ossia la condivisione di qualità da cui
scaturisce la sovrapposizione dei generi.
5. Visheha la differenza o peculiarità, che indica ciò che appartiene ad una
sostanza, contraddistinguendola dalle altre.
6. Samavaya indica un “riferimento” in quanto si riferisce alla relazione di
inerenza che connette il dravya con i suoi attributi.
7. Abhava, questo artha è stato inserito successivamente e va concepito in
termini privativi come non – esistenza.
La colon secondo Ranganathan ha due profonde radici culturali9:
1. La cultura Vedic Indiana.
2. La corrente di opinioni generali provenienti da studenti e professori
accademici.
9 S. R. Ranganathan, Colon Classification,. Bangalore, 1989. p. 51.
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1.4.2 Cultura Vedic.
La cultura “Vedic indiana” riprende quattro gruppi di soggetto che
successivamente vengono ripresi da Ranganathan dividendo i soggetti in classi
principali:
VEDIC INDIANA COLON CLASSIFICATION
SNVEDIC GROUP OF
SUBJECTCORRESPONDING TO MODERN SUBJECT
1 Dharma Law, Theology, Ethics and Sociology
2 ArthaApplied Natural Sciences, Political Sciences,
Economics and Social applied Sciences.3 Kama Pure Sciences, Fine arts and Literature.4 Moksha Philosophy, Mystic experience.
Tabella 1.2: Vedic system of classification
Dharma viene definito soggetto essenziale poiché rappresentava la
preservazione della società e della cultura di tipo coerente e organizzata.
Artha successivamente si aggiunse per identificare tutti i soggetti
(materie) di tipo economico e politico appartenenti al paese.
Kama questo soggetto comprende tutta l’arte e la letteratura del mondo
indiano nata per diletto per manifestare la bellezza filosofica indiana.
Moksha questo soggetto rappresenta l’individualismo per eccellenza e
coinvolge la minoranza di una comunità. L’esperienza mistica non viene sempre
vissuta e questo soggetto serve a rappresentare quella parte della società che ha
bisogno di sentirsi sicura.
Natural Science Humanities Social Sciences
B Mathematics ∆ Mysticism and Spiritual
experience
T Education
C Physics N Fine Arts U Geography
D Engeneering O Literature V History
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E Chemistry P Linguistics W Political science
F Technology Q Religion X Economics
G Biology R Philosophy Y Sociology
H Geology S Psychology Z Law
I Botany
J Agricolture
K Zoology
L Medicine
M Useful Arts
Tabella 3: Traditional main subjects
La lista è composta da 26 materie principali, la restrizione è stata imposta
dal piano notazionale visto che nel 1924 agli albori della Colon Classification
veniva utilizzato solamente l'alfabeto romano.
Ranganathan raggruppa le materie in tre macroaree:
1) Natural science che va dalla lettera B a M. procede seguendo un'ordine che va
dall'astratto al concreto.
2) Humanities che va dal simbolo ∆ a S.
3) Social Science che va dal simbolo T a Z.
Il simbolo Mysticism rappresenta un dibattito tra la scienza e la filosofia la
teoria e la pratica mentre tutto ciò che segue viene inteso come una sequenza che
va dal decrescente naturale all'aumento dell’artificialità.
In realtà questa lista non è definitiva, successivamente con il susseguirsi
degli eventi e con l'ammodernamento della società si aggiunsero altre materie in
cui la ripartizione differiva dalla precedente soprattutto aggiungendo all’alfabeto
romano numeri e punteggiatura; come si può ben osservare la lingua veicolare
utilizzata da Ranganathan è l’inglese:
1.4.3 THE SCHEDULE OF BASIC SUBJECTS
01 Generalia 9p Conference TechniqueNote – Agglomerate 01 begins 9t Commission Technique
0U Area Study 9q Symbolism0W Generalia person study 9S Computer science0X Entity – Phenomen Study from A*X Science (Natural and social Note
Angles with input from natural – agglomerate A begins
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and social science field Note- A Natural sciencesDivision by (SD) AT Laboratory service(Illustrative) AX Study of Entity Phenomenon
0X (C1, 6) Study of time from several angles from natural0X (E1, 118) Gold (all aspects) sciencesOX (W; 18=L) Peace research AXB Environmental sciencesOY Universe of knowledge: AXC Surface sciences
Structure and development AXD Soil sciences1 Communication science AXE Material sciences
(Generation, recording, Trans AXF HydrosciencesMission utilization, feed AXG Ocean sciencesBack, of information). AXJ Atmosphere sciences
1P Communication theory AXK Space sciences2 Library & Information science AXM Defence sciences2T Bibliometries Information B*Z Mathematical & physical science2X Library Service Note – agglomerate B*Z begins.3 Book science B*ZZ Mathematical sciences31 Authorial work Note – agglomerate B*ZZ begins32 Translator’s work B Mathematics35 Illustrator’s work B1 Arithmetic36 Compilation work B2 Algebra38 Editorial work B2-A System of Algebra3V Reading method (illustrative)3X Notes taking B2-C Classical algebra4 Mass communication B2-N Boolean algebra44 Journalism B2-N1 Set theory5 Exhibition technique B3 Analysis6 Museology/Mus. Technique B4 Group theory7 System Research, Systemol. B5 Trignometry7X Organisation: Science B6 Geometry
Technique B6-A System of geometry8 Management Science Note-Division by (CD)8V Policy sciences (Illustrative)9b Career B6-C Euclidean geometry9f Research methodology B6-M Non Euclidean geometry9B Metrology B6-M3 Ellipte geometry9D Standardisation B6-M8 Hyperbolic geometry9e Specification methodology B6-N line complex geometry9f1 Survey methodology B6T Topology9f2 Observation Methodology B6V Mathematical logic9f3 Experiment methodology B7 mechanics9f4 Data collection and analysis B7-A System of mechanism9f5 Discussion and Methodology note-division by (CD)9f6 Population (Illustrative)9f7 Abstract mode formulation B7-C classical mechanism
9f8 Planning Method B7-N Relativity mechanism9g Evaluation method B7-N2 Quantum mechanismB8 Physic - mathematics C-K Gravitation theoryB83 potential function and attractionC-M Kinetic theoryB85 Wave function C-M6 Ether theoryBT Statistical calculus C-M65 Electromagnetic theoryBT A System of statistical calculus C-M9 Electron theory
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Note – division by (CD) C-N Quantum theory(Illustrative) C-NO Special theory of relativity
BT N Non parametric statistics C-N1 Wave mechanism (statisticalBT1 Probability mechanism)BT2 Distribution C-N21 Unified field theoryBT3 Sampling C1 Fundamentals, physicsBT4 Test of significance and C2 Properties of matter
Confidence interval C3 SoundBT5 Design of experimentation C4 HeatBT6 Analysis of variance and C4T Thermodynamics
Covariance C5 RadiationBT7 Theory of attribute C5T ElectronicsBT8 Correlation and regression C6*Z Electricity and magnetismBTC Forecasting Note – agglomerateBTE Multivariate analysis C6*Z beginsBTF Statistical quality controlBTH Sequential analysis C6 ElectricityBTK Index number C7 MagnetismBTM Time series analysis Note - agglomerateBTN Actuarial analysis C6*Z endsBTT Operations research C92 Transport phenomenonBTT1 Linear programming C9B*Z MicrophysicsBTT2 Non linear programming Note - agglomerateBTT3 Dynamic programming C9B*Z beginsBTT4 Theory of games C9B MoleculeBTT5 Queuing theory C9C AtomBTT6 Sequencing theory C9D NucleusBTT7 Replacement theory C9E Elementary particleBTT8 Inventory control C9F Cosmic rayBTTB Programme evaluation and Note - agglomerate
Review technique (PERT) C9B*Z endsBTTC Critical path method (CPM) C9-H PressureBTV Information theory C9-H1 VacuumBV Cybernetics C9-H2 Low pressureBX*Z Astronomy and astrophysics C9-H4 High pressure
Note – Agglomerate C9-J TemperatureBX*Z begins C9-J1 Absolute Zero
BX Astronomy C9-J2 Low temperatureBYC Astrophysics C9-J4 High temperature
Note – agglomerate C9-L PotentialBX*Z ends C9-L2 Low potential
BYE Astrochemistry C9-L4 High potentialBYG Astrobiology CV Space physicsBYT Astrometry D*Z Engineering and technology
Note – agglomerate Note – agglomerateB*ZZ ends D*Z begins
C*Z Physical sciences D EngineeringNote – agglomerate D-9L engineering in extranormalC*Z begins environment
C Physics Note – division by (END)C-A System of Physics (Illustrative)
Note: division by (CD) D-9M64 High potential engineering(Illustrative) D-9Um7 Mountain engineering
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DA System in engineering E2 physical chemistryD1 Civil engineering E3 Analytical chemistryD12 Foundation engineering E4 Synthetic chemistryD13 Building materials EX Chemical engineeringD18 Structural engineering EX-9A Special in chemical engineeringD2 Building engineering EX-9G Biochemical engineeringD2T Hydraulic engineering F Chemical technologyD3 Irrigation engineering FV FoundryD4 Track engineering FX WeldingD5 Environmental engineering Note – agglomerate E*Z endsD51 Safety engineering agglomerate D*Z endsD53 Public health engineering agglomerate C*Z endsD55 Water supply engineering agglomerate B*Z endsD56 Sewage engineering G*Z Biological sciencesD57 Municipal refuse disposal Note - agglomerateD58 Pollution engineering G*Z endsD5T Production engineering G BiologyD6 Power engineering G-9A Specials in biologyD7 Service engineering G-9L Biology in extranormalD71 Workshop environmentD73 Communication engineering note–division by (END)D74 Transport engineering (Illustrative)D75 Illumination engineering G-9Up Marine biologyD76*Z Ventilation and air conditioningG-9U3 Tropical biology
Note – agglomerate G-9U8 Polar biologyD76*Z begins GT Cytology
D76 Ventilation engineering GTX HistologyD761 Airconditioning engineering GV MicrobiologyD762 Refrigeration engineering GWA Molecular biology
Note – agglomerate GWB BiomechanicsD76*Z ends GWC Biophysics
D77 Acoustic engineering GX BiochemistryD78 Control system engineering GX1 General BiochemistryD7A Instrumentation engineering GX2 Physical biochemistryD7C Automation engineering GX3 Analytical biochemistryD7H Industrial engineering GYT BiometryD7H1 Materials handling GYV BiocyberneticsD7H7 Packaging engineering H*Z Earth sciencesD7H8 Maintenance engineering Note – agglomerateD8 Commodity production H*Z begins
Engineering H GeologyD8-9A Specials in commodity pro- HO*Z Physical geology
Duction engineering note – agglomerateD8-9C Automated commodity pro- HO*Z beginsDT Draughtmanship H1 MineralogyDYT Engineering statistics H2 PetrologyDYV Engineering cybernetics H3 Structural geologyE*Z Chemical sciences H4 Geomorphology
Note – agglomerate H5 StratigraphyE*Z begins Note – agglomerate
E Chemistry HO*Z endsE-A System in chemistry H6 Palaeontology
Note – division by (CD) H61 Palaeobotany
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(Illustrative) H62 PaleozoologyE-D Alchemy H7 Economic geologyE1 General chemistry HUB GeodesyHV Geophysics JX-A System of forestryHV2 Internal geodynamics JYT AgrometryHV3 Volcanology note- agglomerateHV4 Seismology I*Z endsHV5 Ocean logy K*Z Animal scienceHV8 Atmospherology note – agglomerateHV81 Metereology K*Z beginsHV83 Aeronomy K ZoologyHV86 Ionosphere studies K-9A Specials in ZoologyHVX Exploration geophysics K-9B EmbryologyHWT Geochemistry K-9C Young animal
Note – agglomerate K-9C1 new born animalH*Z ends K-9F Old animal
HX Mining K-9J Zoo zoologyI*Z Plant science K-9K Sanctuary zoology
Note – agglomerate K-9L Zoology in extranormalI*Z begins environmeny
I Botany note – division by (end)I-9A Specials in botany (Illustrative)I-9H Creeper K-9Um8 Forest zoologyI-9J Climber K-9U2 Equatorial zoologyI-9K Insectivorous plants K-9U8 Arctic zoologyI-9L Botany in extra-normal KX Animal husbandry
Note – division by (END) KX-9A Specials in animal husbandry(Illustrative) note – division as for L-
9-AI-9UK2 Desert botany (illustrative)I-9Up Marine botany KX-9C1 New born animal, AnimalI-9U3 Tropical botany husbandryJ*Z Agriculture and forestry KX-9F Old animal, Animal husbandry
Note – agglomerate KX-9H Female animal, animalhusbandry
J*Z begins KX-9L Animal husbandry in extra-normalJ Agriculture environmentJ-9A Specials in agriculture note – division by (END)J-9B Dry farming (Illustrative)J-9C Soiless farming KX-9Uj2 Greenland animal husbandryJ-9D Shrub farming KX-9Um7 Mountain animal husbandryJ-9E Dwarf tree farming KX-9U8 Polar animal husbandryJ-9F Turf farming (ground cover- Note – agglomerate
Ing plant farming) K*Z endsJ-9H Orchard (House farming) L* Medical sciencesJ-9L Agriculture in extra-normal note – agglomerate
Environment L*Z beginsNote – agglomerate L Medicine(Illustrative) L-9A Specials in medicine
J-9Uk2 Desert farming L-9B* by ageJ- 9Uk8 Monsoon farming L-9B Embryology HumanJ-9U3 Tropical agriculture L-9C Child medicine (Paediatrics)
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J-A Systems of agriculture L-9C1 New born child, MedicineJX Forestry L-9C5 Pre-adolescence medicineJX-9A Special in forestry L-9D Adolescence medicineJX-9L Forestry in extra-normal L-9E Adult medicine
Environment L-9F Old age medicine (Geriatrics)Note – division by (END) L-9G* by sex(Illustrative) L-9G Male medicine
JX-9Uk3 Temperate forest L-9H Female medicineJX-9U3 Tropical forest L-9J Eunuch medicineL-9L Medicine in extranormal LTK Boxing
Environment LTM Ice and snow gamesNote – division by (END) LTN Water sports(Illustrative) LT-(..) System and style in game etc.
L-9Un4 High altitude medicine Note -- division by (GD)L-9Ux Space medicine to LT and its array divisionsL-9U3 Tropical medicine (Illustrative)L-9U8 Polar medicine LT(..) System and style in gamesL-9UD Travel medicine note – division by (GD)L-9UD7 Aviation medicine applicable to LT and its arrayL-9V War medicine divisions (Illustrative)L-9X Industrial medicine LT(42) Japanese system of exerciseL-9A Systems of medicine LTJ(42) Japanese style wrestling
Note – division by (CD) LTK(42) Japanese style boxing(Illustrative) LTT Ergonomics
L-B*Z Indian system of medicine LU1 Social medicineL-B Ayurveda LU5 Public healthL-C Siddha medicine LU6*Z Hospital and SanatoriumL-D Unani note – agglomerateL-K Allopathy LU6*Z beginsL-L HomeopathyL-M Naturopathy LU6 HospitalLT Physical exercise and sport LU7 SanatoriumLT-9A Specials in physical exercise note – agglomerateLT-9C Children’s games LU6*Z endsLT-9F Games of old age LUD Medical technologyLT-9H Games for women LX PharmacognosyLT-9J Games for physically handicap. LX A Systems of PharmacognosyLTa Physical exercise Note – division as for LX – ALTb Walking (Illustrative)LTc Gymnastic LX B Ayurvedic pharmacognosyLTd Yoga exercise LX C Siddha pharmacognosyLTe Acrobatics LX D Unani pharmacognosyLTg Trapeze work LX 3 PharmacologyLTj Rope and wire walking LX3 A Systems in pharmacologyLTm Athletics note – division as for LX-ALTp Field Sports LX3 B A Ayurvedic pharmacognosy
LTq Jumping LX3 C Siddha pharmacologyLTs Running LX3 D Unani pharmacologyLTt Cycling LX34 ToxicologyLty Games LX5 PharmacopoeiaLT01 Indoor games (collective LX6 Pharmacy
Treatment) LY1 Nursing
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LT05 Outdoor games (collective LY7 AnaesthesiologyTreatment) LYT Medicometry
LT1*Z Ball games LYV Medical cyberneticLT1 Football type LYX Medical jurisprudenceLT2 Ball throwing games note – agglomerateLT3 Racket using games L*Z endsLT5 Bat, stick using games agglomerate A endsLT8 Board, table games M Useful artsLTB Tug of war Mb Refractory material makingLTC Throwing games Mc Brick makingLTE Aiming games (target aiming) Md Tile makingLTF Chasing games Me Ceramic articles makinkLTJ WrestlingMf Glass work environmentMg Plastic work note – division by (END)Mj Cordage, Fibre (Illustrative)Mk Leather craft MA-9X2 Developing countryMm Apparel making MA-9X4 Developed countryMn Kitchenware and table ware MA-(--) Styles in home scienceMp Cabinet and upholstery note – division by GDandMr Carpeting CD IllustrativeMs Toilet articles making MA-(41) Chinese styleMt Class room and teaching aids MA-(44, N) Indian style, ModernMu Travel and camping equipment MA-(56,M) British style, VictorianM01 Fancy and decorative articles MA Food craft
Making ME Hostel and guesthouseM05 Handicrafts MG Hotel and catering serviceM06 Toy making MG-9y Specials in hotel serviceM08 Stationery articles making MG-91* By GradeM0A Sports goods making MG-92 Two star hotelM0F Lens grinding MG-93 Three star hotelM0M Sound recording (Phonograph MG-94 Four star hotel
Tape recording ) MG-95 Five star hotelM0R Musical instruments making MG-9ABy OrganisationM1 Book production/distribution MG-9B External service facilityM13 Typography MG-9C Chain HotelM13T Book illustration MG-9D International hotelM14 Block making MG-(...) Styles in hotelM15 Composition, printing note – division by GD andM16 Printing CD (Illustrative)M17 Reprography MG-(41) Chinese styleM18 Binding MG-(44,N) Indian style, ModernM1D Publishing MG-(52,M) Italian style, NineteenthcenturyM1F Book selling MH Beauty culture (Cosmetology)M1V Historical bibliography MH1 Hair dressingM2 Wood working trade MH3 ManicuringM21 Carpentry MH7 Make-upM22 Joinery MK HostleryM23 Cart writing MM Entertainments and hobbyM27 Cooperage MMb Mental gameM3 Masonry MMc Games of skill
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M4 Materials protection trade MMd Riddles, Puzzles etc(Painting, varnishing, MMe Cards playwhitewashing) MMj Kite flying
M55 Plumbing MM1 RacingM56 Electrician’s service MM4 animal fightingM6 Metal working trade MMB HobbyM61 Smithy MMC Book collectionM62 Ironmongery MMD Stamp collecting (Philately)M7 Textile weaving MME Animal fightingM8 Dress making MMF Vehicle ridingM92 Tailoring MME Animal ridingM95 Footwear making MMF Vehicle ridingM97 Laundry service MMF5 Pleasure sailingM9C Optician’s service MMF8 Flying (Aviation)M9N Audiovisual equipment MMJ GardeningM9P Auditorium services MMM Bird watchingMA Home science MMN Outdoor campingMA 9A Special in home science MMP Touring, HikingMA 9L Home science in particular MMR MountaineeringMN Entertainment N93 EmbroideryMNb Carnival N95 Lace workMNc Fairs and shows N97 TapestryMNe Jugglery, Conjuring NA ArchitectureMNh Ventriloquism, Mimicry NAT Interior decorationMNj Magic NAX Furniture designMN2 Vaudeville NB Town planningMN3 Circus NC Plastic artMN4 Night club ND SculptureMN5 Concert NF Artistic glassMN7 Theatricals NH Ceramic artMNC Cinema (as entertainment) NJ Inlay artMV Military science NL Mosaic artMV1 Land, Military science (Army) NR MusicMV5 Naval military science NRV Musical instrumentsMV8 Air, Military science NS DanceMX Secretarial practice NT TheatreMX1 Business letter writing NU Puppet playMX3 Notes and minute taking NV Shadow playMX6 File maintenance NW PhotographyMXN*Z Shorthand and typewriting NX Cinematography
Note – agglomerate N.. (..) Style in fine artsMXN*Z begins note – for N and its
MXN Typewriting subdivision, division by (GD)MXP Shorthand and (CD) (Illustrative)MXP-A System of shorthand N6-(44,J) Moghul painting
Note – division by (CD) NA-(41) Chinese architecture(Illustrative) NT-(58-N) Russian theatre, Modern
MXP-K Willis shorthand O*Z Language and LiteratureMXP-L Lyle shorthand note – agglomerateMXP-M3 Pitman shorthand O*Z begins
Note – agglomerate O LiteratureMXN*Z ends P Linguistics
MZ*Z Humanities and social science PUG Bio linguistics
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Note – agglomerate PUS PsycholinguisticsMZ*Z begins PUV Sociolinguistics
MZ*ZZ Humanities PX Applied linguisticNote – agglomerate PYT Mathematical linguisticsMZ*ZZ begins PYV Linguistic cybernetics
MZ Mysticism / spiritual experience note – agglomerateMZX Astrology O*Z endsN*Z Fine arts and literature Q*Z Religion and philosophy
Note – agglomerate note – agglomerateN*Z begins Q*Z begins
N Fine arts Q*ZZ Religion and EthicsNn Ornament note – agglomerateNs Lapidary art Q*ZZ beginsNt Bead work Q ReligionNv Numismatic art R*Z Philosophy and psychologyN1 Graphic art note – agglomerateN3 Calligraphy art R*Z beginsN5 Drawing R PhilosophyN6 Painting R-A Other systems of philosophyN7 Engraving (Glyptic art) note – division by (CD)N8 Etching (Illustrative)N91 Needle work R-N ExistentialismR1 Logic R734 EpicureansR2 Epistemology R74 ScepticsR3 Metaphysics R741 PyrrhonismR4 Ethics R75 Eclectism
Note – agglomerate R77 Alexandrian philosophyQ*ZZ ends R8..(..) Other schools of philosophy
R5 Aesthetics note – division by (GD) andR6*Z Schools of philosophy (CD)
Note – agglomerate note – agglomerateR6*Z begins Q*Z ends
R6 Indian philosophy AgglomerateR61 Hindu philosophy R6*Z endsR62 Vaisesika and Nyaya S*Z Behavioural sciencesR621 Vaisesika Note – agglomerateR625 Nyaya S*Z beginsR63 Sankya and Yoga S*ZZ Psychology and EducationR634 Sankya note – agglomerateR635 Yoga philosophy S*ZZ beginsR64 Purva mimamsa S PsychologyR641 Bhatta mimamsa S-9A Specials in psychologyR645 Prabhakara mimamsa S-9L Psychology in extra-normalR65 Vedanta environmentR66 Advaita note – division by (END)R663 Pratyabhijna (Kashmirism) (Illustrative)R6634 Virasaiva S-9Ux Space psychologyR67 Visistadvaita S-9V War psychologyR672 Vaisnava philosophy S-9XX Industrial psychologyR673 Saivasiddhanta S-9Y35Psychology in urban environmentR68 Dvaita S-A System of psychologyR6891 Bhedabheda note – division by (CD)R6892 Dvaitadvaita (Illustrative)
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R6893 Suddhadvaita S-M Experimental psychologyR691 Carvaca S-M9 Psychoanalytic SchoolR693 Jaina philosophy S-N Gestalt psychologyR694 Buddhistic philosophy S-N1 Behaviouristic SchoolR6941 Hinayana philosophy S-N14 Individualistic psychologyR6942 Vibbasika philosophy S-N2 Typological philosophyR6943 Santrantika philosophy (Eidetict philosophy)R6944 Mahayana philosophy S-N3 Field psychologyR6946 Yogacara philosophy S-N36 We psychologyR6947 Madhyamika philosophy SUG PsychobiologyR7 Greek philosophy SX Applied psychologyR71 Pre-Socratic philosophy SPYT PsychometryR711 Milesian philosophy SYV PsychocyberneticsR712 Pythagorean philosophy note – agglomerateR713 Eleatic philosophy R*Z endsR714 Sophist philosophy T*Z Social scienceR715 Megarian philosophy note - agglomerate T*Z endsR72 Socratic and Platonic philosophy T EducationR721 Socratic philosophy T-9A Specials in educationR722 Cynics T-A System of educationR723 Platonic philosophy note – division by (END)R725 Aristotelian philosophy (Illustrative)R73 Post – Aristotelian philosophy T-J Commenius. Object teachingR731 Peripatetics T-L Rousseau systemR732 Stoics T-L2 Kant systemT-L5 Pestalozzi system (Illustrative)T-L6 Fichte system X-J CapitalismT-L7 Herbart system X-M Cooperative economicsT-L8 Froebel’s Kindergarten X-M2 Socialism, EconomicsT-L9 Mann system X-N SyndacalismT-M Manual training system X-N1 CommunismT-N Plantoon system X-N19 TechnocracyT-N1 Montessori system XV Economics-in-action (MicroT-N3 Basic or Wardha system economics)TUS Educational psychology XV-9L Economics-in-action inTUV Educational sociology extra normal environmentTYT Educametry note – division by (END)TYV Educational cybernetics (Illustrative)
Note – agglomerate XV-9V Economics-in.-action in warS*ZZ ends conditions
U*Z Geography and history XV-9W64 Economics in action inNote – agglomerate dictatorship stateV*Z begins XV-A System of economics-in action
U Geography note – division as for X – AU1 Mathematical geography (Illustrative)U2 Physical Geography XV-M Cooperative economics-in actionU3 Biogeography XX Economics-in-theory of businessU5 Anthropogeography enterpriseU6 Political geography XX-9L Economics-in-theory of business
(Historical geography) enterprise in extra normalU7 Economic geography environmentU8 Travel Note – division by (END)UYT Statistical geography (Illustrative)
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V*Z History and political science XX-9V Economics-in theory of businessNote – agglomerate enterprise in war conditionsV*Z begins XX-A System of economics in theory of
V*ZZ History and economics business enterpriseNote – agglomerate note – division as for X – AV*ZZ begins (Illustrative)
V History XX-N1 Communist system of economicsVX Historical source (theory) in theory of business enterprise
Note – agglomerate XYA International economics(Theory)U*Z ends XYA-9L International economics in
W Political science extra normal environmentWT Public administration note – division by (END)WV Political sociology (Illustrative)WX Geopolitic XYA-9V Internazionale economics inwarWYA International politics conditions
(International relations) XYA-A System of internationalWYB International Law economics (Theory)WYT Politimetrics note – division as for X – A
Note – agglomerate (Illustrative)V*Z ends XYA-J Capitalist system of international
X Economics (Macro-economics) economicsX 9L Economics in extra-normal XYA-V International economics inaction
Environment XYAV-9L International economics inaction
Note – division by (END) in war conditions(Illustrative) XYT Econometrics
X-9V Economics in war conditions XYV Economic – cyberneticX-9Wb4 Economics in a dictatorship state note – agglomerateX-A System of economics V*ZZ ends
Note – division by (CD) Y SociologyYT Demography Note – division as for R6,R7YUA Cyberculture and R8 (Illustrative)YUG Bio-sociology Za-721 Socratic SchoolYX Social workYYT Sociometry Za-732 Stoic SchoolYYV Socio-cybernetics Z1 Public law
Note – agglomerate Z5 Private lawS*Z ends note – agglomerate
Z Law T*Z endsZa Jurisprudence agglomerateZa-1 Schools of philosphy of A*Z ends
Jurisprudence agglomerate a ends
Si tratta di un sistema alquanto raffinato e complesso che, anche per questo, è
stato utilizzato in un numero molto limitato di biblioteche. Tuttavia, i principi
individuati e definiti esplicitamente da Ranganathan a proposito della formazione
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delle classi, delle faccette, del loro ordine di citazione, della notazione adottata per
esprimerli hanno una grandissima importanza teorica e hanno influenzato i sistemi
di classificazione in ambiti non previsti e non prevedibili. La CC avrebbe potuto
sostituire nelle biblioteche la CCD come sistema classificatorio. In India la causa
di disapplicazione della Colon fu un'altra: la CC aveva iniziato ad essere diffusa a
Madras, poi a Delhi e ad essere applicata alla bibliografia nazionale, ma
improvvisamente subì un arresto per essere lentamente sostituita dalla Dewey
poichè l'India era fortemente influenzata dalla cultura britannica. Il suo contributo
è ancora oggi vivo nel suo paese di origine attraverso un’associazione denominata
“MALA” (acronimo di Madras Library Association), nata nel 1928 è tutt’ora
attiva affinchè il messaggio di Ranganathan possa essere divulgato costantemente.
S. R. Ranganathan rappresentò l’India in tutto il mondo per oltre 20 anni, il suo
intervento nel mondo bibliotecario fu decisivo per l’apertura di biblioteche
pubbliche nel suo paese e verrà per sempre ricordato come il genio della
classificazione a faccette.
1.5 Evoluzione della Colon Classification
Il Classification Research Group (CRG), nato a Londra all'inizio degli anni
Cinquanta si è dedicato ad un'analisi approfondita delle categorie fondamentali,
ampliando e modificando le originarie cinque di Ranganathan. La realizzazione
pratica dell'analisi a faccette giunge, invece, qualche anno più tardi con
l'applicazione della stessa a schemi di classificazione speciali, alla seconda
edizione della classificazione bibliografica Bliss alla classificazione decimale
Dewey che hanno fornito le basi per lo sviluppo di avanzati sistemi di
indicizzazione: thesauri, gruppi di lavoro PRECIS, i cui principi tra l'altro hanno
informato i lavori dell'italiano GRIS (Gruppo di ricerca sull'indicizzazione).
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La tecnica per la costruzione di classificazione speciale a faccette non
segue una procedura fissa, automatica, codificata. Il campo della conoscenza è
troppo complesso per essere analizzato ed organizzato secondo metodi empirici.
B.C. Vickery membro del CRG è colui che si dedicò nella stesura di una
guida che offre ai suoi lettori procedimenti ed esempi di classificazione speciale
già sperimentati esponendo eventuali difficoltà che si riscontrano nell’utilizzo.
Esistono numerose classificazioni generali che formano l’oggetto di varie
pubblicazioni ma di frequente capita di constatare come gli schemi generali
esistenti siano poco soddisfacenti. La maggior parte di essi non consente di
trattare dettagliatamente e di specificare con esattezza i soggetti di tipo complesso
e nonostante la loro ampiezza non concordano con i criteri di ciascuna biblioteca
o di ciascun centro d’informazione. Operazione iniziale dell’analisi a faccette è la
ripartizione di termini relativi ad un determinato campo della conoscenza in
faccette omogenee che si escludono reciprocamente. L’analisi a faccette segue, in
parte, le regole tradizionali di divisione logica sulle quali ogni classificazione è
basata, tuttavia i risultati ottenuti differiscono dalla classificazione tradizionale
poichè ogni categoria logica deve essere isolata così le faccette sono distinte e non
sono racchiuse in schemi rigidi ed enumerativi, ma hanno la possibilità di
combinarsi tra loro con la massima libertà. Dal punto di vista teorico la
classificazione a faccette, spezza la restrizione che vincolava la classificazione
tradizionale al rapporto gerarchico, essa introduce nuove relazioni logiche tra i
termini stessi, rispecchiando così fedelmente la complessità del campo della
conoscenza. Delimitare il campo di una classificazione speciale, significa definire
cosa si intende per campo omogeneo e verificare il soddisfacimento delle esigenze
degli utilizzatori.
1.5.1 Classificazione Bliss e classificazione a faccette.
Il sistema di Classificazione bibliografica Bliss 2a edizione (BC2) porta lo
stesso nome della classificazione bibliografica pubblicata da Henry Evelyn Bliss
tra il 1940–1963. Bliss fu uno dei primi teorici della classificazione bibliografica;
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egli scrisse nel periodo immediatamente precedente a Ranganathan, e definì
moltissimi principî dell'organizzazione delle conoscenze. Mentre la notazione
della CC adotta simboli diversi per ogni differente funzione individuata (una
lettera identifica la classe, i valori delle diverse faccette sono rappresentate da
numeri e introdotti da una punteggiatura specifica), quella della BC2 utilizza le
sole lettere maiuscole.
Le caratteristiche della classificazione originaria, ossia l'ordine delle sue
classi principali, la presenza di ausiliari sistematici e speciali, l'uso di una
mnemonica sistematica e in lettere, le possibilità di sintesi, la flessibilità dei suoi
ordinamenti alternativi, e la sua implicita ospitalità a soggetti nuovi, sono qualità
altamente auspicabili in una classificazione e tuttora considerate tali. Di
conseguenza, la seconda edizione della Classificazione bibliografica di Bliss
venne largamente identificata con il "nuovo schema di classificazione generale", a
lungo prefigurato dal CRG, e destinato a incorporare principi teorici e struttura in
un modo mai realizzato prima da alcun sistema universale di classificazione
(eccetto la Classificazione Colon di Ranganathan).
La BC2 viene concepita come uno schema generale adatto a grandi
collezioni di documenti. A familiarizzare con questa classificazione sono state
soprattutto biblioteche speciali. Il nuovo schema offre un livello di dettaglio nella
terminologia e una possibilità di sintesi tali da essere adatti a collezioni di
documenti altamente specializzati, e per alcune discipline non esistono altri
linguaggi di indicizzazione paragonabili. L'ordine delle classi principali segue
quello dello schema originale di Bliss; è stato considerato da molti l'ordine più
conveniente fra tutti i sistemi di classificazione generali. L'ordine segue una
successione evolutiva logica.
A-AL Filosofia
AM-AX Matematica
AY Scienza in generale
B/D Scienze fisiche
B Fisica
C Chimica
D Astronomia e scienze della Terra
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E/G Scienze biologiche
E Biologia generale e microbiologia
F Botanica
G Zoologia
H/I Scienze dell’uomo
HA Antropologia
HB/HZ Medicina
I Psicologia e psichiatria
J Istruzione
K Sociologia
L/O Storia e discipline ausiliarie della storia
P Religione
Q Assistenza sociale
R Politica e pubblica amministrazione
S Diritto
T Economia, finanza, gestione delle imprese
U Tecnologia, industria, fabbricazione
V Belle arti: arte, architettura, musica
W/Y Lingue e letteratura
Z Bibliografia
L'ordine all'interno delle classi principali è determinato dall'applicazione di
rigorose tecniche di analisi a faccette. Il vocabolario del soggetto, per come viene
determinato raccogliendo termini tratti da documentazione corrente, è analizzato
in una serie di faccette corrispondenti alle categorie dell'ordine di citazione
standard. L'ordine di citazione standard, così come le categorie che vi sono
impiegate, può essere considerato uno sviluppo delle categorie di Ranganathan
(Personalità, Materia, Energia, Spazio e Tempo). Negli anni Sessanta vennero
compiuti svariati tentativi di raffinare questa analisi di base.
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Le categorie standard utilizzate per l'analisi dei termini nel lavoro di
revisione della BC2 sono le seguenti:
Oggetto [inglese thing], altrimenti detto entità o sistema. Equivalente
all'uso più semplice della categoria Personalità di Ranganathan, riguarda
l'interesse principale o l'oggetto di qualsiasi disciplina. Questa categoria
contiene perlopiù oggetti fisici, oppure aggregazioni di oggetti in sistemi.
Tipo: questa categoria, indicante in generale una relazione genere - specie
con Oggetto, contiene raggruppamenti generali ampi di concetti (es.
strumenti a fiato, come Tipo dell'oggetto strumenti musicali). Nelle
gerarchie tassonomiche in cui le relazioni genere - specie sono in gran
parte permanenti e predefinite (botanica, zoologia), questa categoria può
risultare ridondante.
Parte: componenti e sottosistemi di Oggetto (es. l'Oggetto bicicletta ha per
Parti: ruote, pedali, freni, gomme).
Proprietà: proprietà e caratteristiche dell'Oggetto. Talvolta difficile da
distinguere da Tipo, ma generalmente hanno natura astratta piuttosto che
concreta (es. l'Oggetto bicicletta ha per Tipi: da montagna, da corsa, da
turismo, mentre per Proprietà: peso, efficienza).
Materiale: equivalente alla categoria M (Matter) della Classificazione
Colon. Rappresentato da materiali grezzi, componenti ed elementi, è più
fondamentale di Parte (es. l'Oggetto casa ha per Parti: tetto, muri, finestre,
fondamenta, i quali consistono dei Materiali: legno, mattoni, tegole, vetro).
Processo: prima fra le due categorie di energia o attività. Processo è
rappresentato da azioni intrinseche e spontanee all'interno di entità o
sistemi - azioni che "avvengono da sole". Esempi sono solitamente i verbi
intransitivi.
Operazione: azioni determinate da un agente esterno - azioni che vengono
"fatte a" un'entità o sistema dall'esterno. Esempi sono solitamente i verbi
transitivi.
Prodotto: esiti o risultati di processi in, o di operazioni su, entità;
solitamente consistono in prodotti fisici, come farmaci. Questa categoria è
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in gran parte limitata all'area della tecnologia, ed è generalmente assente
nelle arti e nelle discipline umanistiche e sociali.
Sottoprodotto: autoesplicativo; analogamente alla precedente, è un'altra
categoria tecnologica.
Paziente: il destinatario di operazioni, quando è diverso dalla categoria
Oggetto o entità, come normalmente è. Di nuovo, i casi sono in gran parte
tecnologici; per esempio, in ingegneria.
Agente: i mezzi attraverso i quali delle Operazioni vengono effettuate. Gli
Agenti possono essere in genere distinti in persone e strumenti o
attrezzature, e a un livello complesso possono essere rappresentati da
istituzioni. Le due categorie di agenti possono presentarsi insieme; es. in
medicina un chirurgo (Agente persona) può asportare del tessuto
utilizzando un laser (Agente strumento).
Spazio: qualsiasi tipo di dimensione politica, fisiografica o spaziale
(es.:gli USA,montuoso).
Tempo: qualsiasi tipo di caratteristica storica, cronologica o temporale (es:
medievale, permanente).
All'interno di una particolare faccetta può avvenire un ulteriore
raggruppamento dei termini, a seconda di diversi attributi o caratteristiche.
1.5.2 Classificazione decimale Dewey
La classificazione decimale Dewey (DDC) sviluppata da Melwil Dewey nasce
originariamente come classificazione tradizionale e viene contrapposta alla
classificazione a faccette in quanto il loro impianto è principalmente enumerativo.
Punto di forza del sistema è la scelta di un impiego intelligente delle cifre
decimali per le sue categorie. Ciò permette di mantenere puramente numerica la
classificazione, facilitando la possibilità di ordinare e gerarchizzare in più modi le
informazioni. Vi è anche la possibilità di realizzare una classificazione su più
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fronti diversi (faceted classification), combinando elementi da parti diverse della
struttura e costruendo un numero che rappresenta nell'insieme un contenuto
oggettivo (spesso a sua volta ottenuto combinando due argomenti collegando i
numeri degli elementi geografici e temporali) e gli elementi formali di un oggetto.
Questo tipo di classificazione è più efficiente rispetto all'uso di liste contenenti
ogni singola classificazione e il relativo significato.
La tavola è così strutturata:
780.1-9 suddivisioni standard e studi su
partiture , registrazioni, testi
781 principi generali e forme musicali
.01-09 suddivisioni standard
.1 principi fondamentali della musica
.2 elementi della musica
.3 composizione
.4 tecniche musicali
.5 tipi di musica
.6 tradizioni musicali
.62 musica popolare
.7 musica sacra
.8 forme musicali
782 musica vocale
La classificazione decimale Dewey è molto utilizzata nel sistema bibliotecario
pubblico ed anche nelle librerie scolastiche in tutto il mondo, specialmente negli
Stati Uniti, ma anche in Italia, dove è stata adottata dall'Istituto Centrale per il
Catalogo Unico delle Biblioteche Italiane e per le Informazioni Bibliografiche per
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la classificazione centralizzata SBN. I numeri utilizzati per il sistema di
classificazione decimale Dewey hanno costituito la base per il sistema di
classificazione decimale universale, sviluppato da Paul Otlet e Henri La Fontaine,
senz'altro più completo ma anche molto più difficile da utilizzare e che prevede,
tra l'altro, la combinazione del sistema di base Dewey con della punteggiatura
predefinita (virgole, punti, parentesi).
1.5.3 Schemi speciali
Un altro aspetto della popolarità delle classificazioni riguarda la diffusione
degli schemi speciali dedicati a singole discipline: alcuni di questi schemi sono di
fatto utilizzati nelle rispettive aree (MSC per la matematica, PACS per la fisica e
l'astronomia, CCS per l'informatica, JEL per l'economia, MeSH Medical subject
headings, ACM computing classification system), non soltanto per
l'indicizzazione e la collocazione nelle biblioteche in esse specializzate, ma anche
per l'organizzazione e gli indici di servizi bibliografici internazionali (oggi
disponibili anche sotto forma di basi dati digitali consultabili via Internet),
prodotti o riconosciuti dalle principali associazioni del settore, al punto di essere
spesso indicate dagli editori direttamente sulle pubblicazioni stesse. Accade così
che i ricercatori di quelle discipline abbiano autononomamente acquisito, prima
ancora di utilizzare gli strumenti della biblioteca, una familiarità considerevole
con questi schemi e con le loro notazioni corrispondenti agli argomenti di proprio
interesse.
1.6 Conclusioni
La teoria dell’analisi a faccette è stata applicata con successo anche a
strumenti di indicizzazione semantica diversi da classificazioni quali thesauri e
soggettari. Ciascun elemento è coordinato con gli altri e svolge nella stringa di
soggetto un determinato ruolo. Fra gli anni sessanta e ottanta i sistemi di
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indicizzazione che hanno applicato questo approccio sono: il Thesaurofacet di
Jean Aitchison, il DHSS-DATA thesaurus, il BSI root thesaurus.
La classificazione a faccette si può definire come uno strumento di difficile
utilizzo per come ideato da Ranganathan ma di facile interpretazione nel momento
della fruizione. Oggi molto attuale soprattutto nel campo informatico dove
l’utilizzo del termine “faccetta” viene usato spesso in modo inproprio ma che in
qualche modo riprende la sua importanza e le diverse sfaccettature della
classificazione.
“Dovunque vi è struttura, emerge una successione. Quando la successione è
conveniente allo scopo presente, essa è Classificazione. L’acutezza nel pensiero,
la chiarezza nell’espressione, l’esattezza nella comunicazione, la prontezza nella
risposta e la precisione nel servizio dipendono in ultima analisi dalla successione
conveniente, ovvero dalla Classificazione”10.
10Claudio Gnoli. Classificazione a faccette, AIB Roma 2004. p. 35 (citato da: Ranganathan 1967,sez. CP2).
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2. La Knowledge Organisation
"KM is the systematic, explicit, and deliberate building, renewal, and application
of knowledge to maximize an enterprise's knowledge-related effectiveness and
returns from its knowledge assets." 11
2.1 Introduzione
La conoscenza e l'apprendimento sono temi che hanno sempre interessato
l'uomo. Nel mondo occidentale le prime testimonianze le possiamo trovare nelle
opere dei più importanti filosofi greci per poi continuare fino ai giorni nostri.
Analogamente i filosofi orientali come Lao, Tzu, Confucio e quelli indiani hanno
posto la conoscenza come percorso essenziale per una vita spirituale e terrena
realmente compiuta.
La rivoluzione informatica ha indotto a credere che si potesse risolvere con la sola
tecnologia il problema dell’organizzazione e della gestione dell’informazione per
favorirne la reperibilità. Oggi si è capito che essa è sicuramente un supporto per la
gestione della conoscenza ma la sua utilizzazione non elimina il problema
dell’organizzazione dei suoi contenuti.
L’organizzazione della conoscenza è fondata su principi in gran parte
indipendenti del supporto fisico su cui sono memorizzate. Nonostante l'utilizzo
delle tecnologie informatiche sia essenziale per l'implementazione dei processi di
11 Karl Wiig, Liebowitz. (1999).
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knowledge management, il fattore umano, rappresenta il punto focale attorno a cui
si devono muovere tutte le attività. Sono loro; gli attori o gestori della conoscenza
a possedere le informazioni e le conoscenze la cui esplicitazione e condivisione
sono l'obiettivo del KM.
Indubbiamente uno dei modi più diretti ed efficaci di generare conoscenza
è l’acquisizione (ad esempio mediante l’assunzione delle persone che la
posseggono o della stessa organizzazione in cui queste sono impiegate). Il valore
del sapere non sta sempre nel fatto che esso sia “nuovo” in assoluto, ma che lo sia
per l’organizzazione che ne entrerà in possesso. La conoscenza si sviluppa nel
tempo mediante l’esperienza che viene assorbita dai rapporti interpersonali, dalla
lettura e da altre fonti.
L’obiettivo fondamentale del Knowledge Management è di trasferire la
capacità intellettiva il know how dei lavoratori, per far si che si possa sviluppare
un processo decisionale che responsabilizzi e coinvolga il dipendente. Inoltre, è
anche una fase fondamentale per la ricerca di conoscenze nuove.
2.2 Cosa è il Knowledge Management (KM)
Nel 1986 Karl Wiig, autore nel 1933 del libro Knowledge management
foundations, enuncia i principi del knowledge management, termine da lui
coniato.
Nonostante il KM goda ormai di una fama internazionale, una vera e propria
definizione è ben lontana dall’essere data. È la natura stessa del KM a renderne
difficile una formalizzazione efficace; a solo fine enunciativo verranno
fornite – di seguito - delle definizioni di Knowledge Management:
Per Knowledge Management, si intende "la funzione di sviluppo e
gestione delle risorse relative alle conoscenze tangibili (attività di ricerca e
sviluppo, brevetti, database dei clienti, dei fornitori e dei concorrenti) e
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intangibili (skill, esperienze, competenze delle persone inserite
nell'organizzazione)"12
"Il Knowledge Management promuove un approccio integrato per
identificare, catturare, recuperare, condividere e valutare tutto il
patrimonio informativo presente in un'azienda. Questo patrimonio
informativo include i database, i documenti, le procedure ma anche le
competenze e l'esperienza presente nella testa dei singoli che vi
lavorano"13.
“Per Knowledge Management (gestione della conoscenza), s’intende
l’insieme degli strumenti e delle metodologie gestionali, che facilitano
un’efficiente creazione e scambio di conoscenza a tutti i livelli
dell’organizzazione al fine di creare valore per l’impresa, esso rappresenta
una strategia che permette di portare l’informazione giusta alle persone
giuste e nel momento giusto, aiutandole a condividere e trasformare
informazioni in azioni che migliorino le performances
dell’organizzazione”14.
2.2.1 Ciclo della conoscenza.
Il ciclo della conoscenza non può fermarsi alla trasmissione di dati e
informazioni. Il loro rapporto è gerarchico, ed è associato a differenti competenze
e ruoli che contraddistinguono il modo di operare delle persone coinvolte nei
diversi processi della conoscenza. Attraverso la forma di una piramide si possono
descrivere i processi con un’approccio che parte dal basso verso l’alto che
coinvolge anche i semplici dipendenti e li rende consapevoli del valore (in termine
di conoscenza) che possono esprimere. Solo partendo da una formazione del
12 Sito www.tecnoteca.it. Definizione data dalla Società di consulenza informatica .
13 sito www.tecnoteca.it. Definizione data dalla Società di consulenza informatica Gartner Group
14 Cos’è la gestione della conoscenza? It Consult, 2003. Capitolo 1 p. 4.
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personale ossia dal livello più basso della piramide, si potrà giungere ad una
gestione ottimale del sapere.
Tabella 2.1. Piramide della conoscenza.
Alla base vi sono i dati o materiale “grezzo” ossia un simbolo con il quale
rappresentiamo la realtà ed elemento di base della conoscenza suscettibile di
elaborazione e abbondante dell’informazione .
Su un gradino più alto c’è l’informazione, cioè dati selezionati e organizzati
per essere comunicati riducendo lo stato di incertezza.
La conoscenza, si potrebbe definire come: “una combinazione fluida di
esperienze, valori, informazioni contestuali e competenza specialistica che fornisce
un quadro di riferimento per la valutazione e l’assimilazione di una nuova esperienza
e nuove informazioni. Essa origina e viene implicata attraverso i conoscitori. Nelle
organizzazioni la conoscenza risulta legata non solo ai documenti, ma anche alle
procedure e ai processi organizzativi, alle pratiche e alle norme15. ” La conoscenza
è intesa come informazione o risorsa che può essere sfruttata al fine di rendere più
produttive altre risorse o per consentire un miglior processo decisionale.
Il rapporto che intercorre tra informazione – conoscenza, fa si che riducendo
lo stato di incertezza si opera un cambiamento nel contesto. I dati divengono
15 Thomas H. Davemport, “Il sapere al lavoro”, ETAS, 2000
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informazioni quando si aggiunge un descrittore/valore che, unito alla conoscenza,
raggiunge competenze specialistiche elevate. Al vertice troviamo la saggezza,
conoscenza distillata dall’intuizione e dall’esperienza.
2.2.2 Tipi di conoscenza.
L’obiettivo del Knowledge Management è pragmatico: migliorare l’efficienza
dei gruppi collaborativi esplicitando e mettendo in comune la conoscenza che
ogni membro ha maturato durante il suo percorso professionale. I primi
investimenti si concentrano soprattutto sullo sviluppo dei mezzi per rendere
veloce e semplice l’archiviazione, la descrizione e la comunicazione di dati e
informazioni. Tra i primi studiosi della conoscenza ci sono stati i giapponesi
Nonaka e Takeuchi16, i quali hanno introdotto una distinzione importante tra
conoscenza esplicita e conoscenza implicita (o tacita)17:
Conoscenza esplicita: è la conoscenza codificata ed elaborata e
facilmente reperibile nei documenti o in formato elettronico. Si
caratterizza per essere strutturata e interpretabile, oltre ad avere spesso
un volume ingestibile. Infatti, un esubero di informazione “esplicita”
rischia di essere un ostacolo per l’attività di impresa. Si esige a questo
proposito un sistema intelligente che fornisca informazioni utili e
strutturate.
Conoscenza implicita: è la conoscenza soggettiva e personale delle
singole persone ed è difficilmente catalogabile. E’ destrutturata e
difficilmente trasferibile, ma spesso contiene un elevato valore
strategico per l’impresa. Il problema principale è esplicitarla in forma
comunicabile e reperibile.
L’obiettivo in questo caso non è formalizzare il contenuto della
conoscenza, approccio seguito per la gestione della conoscenza esplicita. La
16Secondo Nonaka e Takeuchi la conoscenza è un concetto complesso, legato alle persone, al
loro punto di vista e alle loro credenze. Descrivono come le aziende giapponesi innovanosfruttando la condivisione della conoscenza in entrambe le forme "esplicita" e "tacita".
17 Nonaka I., Takeuchi J.. The Knowledge-Creating Company, Milano Guerrini e associati. (1995)
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conoscenza implicita può diventare esplicita, ossia quello che si trova nella mente
dell'individuo può essere trasformato, convertito, in parole, in forma di
conoscenza esplicita. E’ necessario identificare strumenti semantici per
l’elaborazione della conoscenza tacita. Nel caso della conoscenza tacita l’obiettivo
è quello, invece, di elaborare le informazioni a corredo della conoscenza tacita
perché questa possa essere disseminata in modo tempestivo, efficace ed efficiente.
Lo studioso Michael Polanyi18, sostiene che: “ non tutto quello che è nella mente
dell'uomo può essere convertito in conoscenza esplicita e allora, Polanyi scrive
che “conosciamo più di quanto possiamo effettivamente dire” “ we know more
than we can tell19”.
2.3 Traduzioni epistemologiche della conoscenza.
L'espressione organizzazione della conoscenza ha una connotazione di
ampliamento rispetto ai tradizionali ambiti bibliotecari e documentalisti. Si
intende, infatti, riferirsi alle strutturazioni concettuali che sono alla base, talvolta
inconsapevolmente, dei modi in cui la conoscenza viene ripartita e fruita nella
società.
2.3.1 Origini della conoscenza.
L'organizzazione della conoscenza affonda le sue radici in molte delle
elaborazioni filosofiche moderne; importanti filosofi di ogni epoca si sono
18 Michael Polanyi (Budapest, 11 Marzo 1981 – Northampton, 22 Febbraio 1976) è stato unfilosofo, economista e chimico ungherese. Michael Polanyi ebbe inizialmente successo comevalente chimico. La sua filosofia fu sempre accompagnata da riflessioni di tipo politico edeconomico. Politicamente è stato spesso associato al pensiero liberale. La sua opera più nota è Laconoscenza personale. Le sue idee sulla conoscenza tacita o inespressa hanno influenzato moltistudi sulle organizzazioni aziendali. Nel suo pensiero la vera conoscenza non può essereformalizzata in regole o algoritmi, essa è soprattutto conoscenza tacita.
19 The tacit dimension (1966), traduz. Italiana La conoscenza inespressa, Armando Editore, Roma1979.
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interessati alla segmentazione del sapere in discipline e ai rapporti reciproci fra
queste: basti pensare ad Aristotele, a cui dobbiamo le ripartizioni moderne delle
scienze o alle visioni di Francis Bacon sull'organizzazione delle nascenti scienze,
o al raffinato schema concettuale sottostante l'Encyclopédie degli illuministi.
Traduzioni epistemologiche classiche rappresentano in modo differente lo
sviluppo della conoscenza:
Razionalismo Empirismo
Origine della conoscenza Ragionamento logico Esperienze sensoriali
Metodo per arrivare alla
conoscenza
Deduzione Induzione
Primo Contributo Platone Aristotele
Contributi principali Cartesio Locke
Tabella 2.2 Adattato da Nonaka 1997
Come si può vedere nella tabella 2.2 vengono identificate due grandi
correnti filosofiche: il razionalismo e l’empirismo. Il razionalismo (dal termine
latino ratio, "ragione"), è una corrente filosofica e si diffuse nel corso del XVII e
XVIII secolo in Europa, basata sulla tesi che, la ragione umana può in principio
essere la fonte di ogni conoscenza, ovvero attingere ad essa attraverso la pura
speculazione. Il razionalismo in particolare considera la ragione umana innata e
indipendente dall'esperienza, immutabile ed identica in ogni essere umano, ma
tanto da essere così alla portata dell'individuo capace di riconoscere in sé le
proprie facoltà. In genere i filosofi razionalisti come Platone, Spinoza e Leibniz
sostenevano che, partendo da principi fondamentali, individuabili intuitivamente,
dalle verità della matematica e le basi epistemologiche e altre scienze, si possa
arrivare tramite un processo deduttivo, ossia dalla ragione a tutto il resto della
conoscenza. Al razionalismo si contrappone l’empirismo.
L’empirismo (dal greco - esperienza) è la corrente filosofica, nata nel Seicento in
Inghilterra, secondo cui la conoscenza umana deriva esclusivamente dai sensi o
dall'esperienza. I maggiori esponenti di questa corrente furono Aristotele, Francis
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Bacon e Thomas Hobbes. Per empirismo si intende anche un approccio
sperimentale alla conoscenza, basata sulla ricerca e il procedimento induttivo a
posteriori.
La conoscenza quindi ha bisogno di essere periodicamente organizzata in
modo sistematico: non basta accumulare idee a casaccio, occorre esprimerle in
schemi sensati, logici e comprensibili.
2.3.2 ISKO: International Society for knowledge Organization.
Un gruppo di studiosi era attivo in Germania già dal 1977 sotto il nome di
Gesellschaft für Klassifikation (Società per la Classificazione): tra loro si
distingueva Ingetraut Dahlberg, studiosa che aveva fondato la rivista
"International classification" e pubblicato un altro testo importante sui
fondamenti teorici e concettuali degli schemi universali del sapere, i Grundlagen
universaler Wissensordnung.
La sigla ISKO è acronimo di International Society for Knowledge
Organization questa associazione internazionale, nata nel 1989, ha lo scopo di
diffondere la conoscenza e nello stesso tempo studiare gli aspetti teorici e
metodologici e sperimentali della sua organizzazione.
Nato in un ambiente prevalentemente cartaceo, l’ acronimo e le
conseguenti attività si vanno oggi diffondendo anche nelle attività digitali. In
questo ambiente ha già due "figli", battezzati NKOS e SKOS.
L'iniziativa NKOS, Networked Knowledge Organization
Systems/Services, si propone come una rete di informazione e discussione sulle
strategie per mettere in grado i sistemi per l'organizzazione della conoscenza di
fungere da servizi informativi in rete interattivi a supporto della descrizione e del
recupero di risorse informative svariate attraverso Internet. Su questi temi
vengono promossi workshop nell'ambito di congressi internazionali (JCDL - Joint
Conference on Digital Libraries, ECDL - European Conference on Digital
Libraries, Dublin Core), e pubblicati numeri monografici della "New review of
hypermedia and multimedia "diretta da Douglas Tudhope.
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Un primo frutto di questo tipo di lavoro è SKOS, Simple Knowledge
Organization Systems. Si tratta di uno standard, messo a punto dal World Wide
Web Consortium attraverso un Gruppo di lavoro telematico aperto a qualsiasi
contributo e coordinato da Alistair Miles, che si propone di codificare le strutture
semantiche dei KOS in una sintassi RDF, quindi potenzialmente sfruttabile per gli
scopi del Web semantico.
La seconda bozza è stata pubblicata il 2 novembre 2005, e contiene
sostanzialmente la sintassi per registrare le relazioni “tesaurali” sotto forma di
proprietà RDF, quali broader, narrower, related o scopenote. Tra i primissimi in
Italia, la Biblioteca Rostoni dell'Università Carlo Cattaneo LIUC ha cominciato a
sperimentare l'applicazione di SKOS al proprio tesauro.
2.3.3 Dimensioni della Gestione della conoscenza.
Nel processo di gestione della conoscenza si possono individuare due
dimensioni rilevanti:
Una dimensione riguarda la necessità di estrarre e strutturare il proprio
patrimonio di conoscenze. Questa dimensione comprende tutte le
iniziative relative al sistema informatico nonché al recupero e alla
formalizzazione della conoscenza.
L’altra dimensione riguarda la necessità di sviluppare e utilizzare il
proprio patrimonio di conoscenze. Questa dimensione, riguarda tutte le
iniziative che toccano l’organizzazione aziendale e le risorse umane
volte a favorire la condivisione e l’acquisizione di conoscenza.
Sviluppare e utilizzare la conoscenza significa favorirne il processo di
sfruttamento, condivisione e creazione. Stabilire la metodologia, vale a dire la
comprensione del processo di sviluppo e di condivisione della conoscenza
all’interno dell’organizzazione, e l’incontro tra chi possiede la conoscenza e colui
che la cerca è uno dei punti fondamentali di cui si deve tener conto.
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Altrettanto importanti sono l’individuazione delle fonti della conoscenza e
dei modelli di interscambio della stessa nonché la creazione di un linguaggio
aziendale comune.
2.4 KOS: Knowledge Organization System
Con il termine “knowledge organization system” si indicano tutti i tipi di
approcci semantici all’informazione e alla loro applicazione nella
documentazione, nella ricerca e nella società in genere.
La prospettiva di un web semantico ha aumentato la necessità di questi
strumenti. Con il termine web semantico si intende la trasformazione del World
Wide Web in un ambiente dove i documenti pubblicati (pagine HTML, file,
immagini, e così via) siano associati ad informazioni e dati (metadati) che ne
specifichino il contesto semantico in un formato adatto all'interrogazione,
all'interpretazione e, più in generale, all'elaborazione automatica.
2.4.1 Strumenti per Knowledge Organization System
Con l'espressione knowledge organization system (KOS), vengono oggi
raggruppati gli svariati strumenti e tecniche utilizzati nei diversi ambienti. Un
ambiente di importanza rilevante oggi è quella del web dove aspetti che
interessano l’architettura dell’informazione è l’organizzazione ottimale dei
contenuti nei documenti e nel web sono di estrema rilevanza. A questo scopo
vengono utilizzate, più o meno consapevolmente, varie forme di sistemi per
l'organizzazione della conoscenza. Non esistendo un unico modo per modellare un
dominio della conoscenza, oltre alla tecnologia è necessario definire e applicare
una metodologia. Di seguito verranno elencati e successivamente espletati i
diversi strumenti e le diverse metodologie che vengono maggiormente utilizzate
nel mondo della classificazione dell’informazione e del web:
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Indicizzazione del contenuto di documenti con parole-chiave,
Tesauri,
Ontologie,
Tassonomie,
Mappe tematiche (topic maps),
Mappe concettuali.
2.4.2 Indicizzazione semantica
L’informazione in quanto elemento che riduce lo stato di incertezza in tutti i
casi viene reperita per mezzo di indici intesi come una lista alfabetica o
sistematica di soggetti che localizzino ciascun soggetto all'interno di un
documento o di una raccolta di documenti. Nel caso di risorse digitali essi sono
intesi come metadati che descrivono:
Le entità (caso db).
I documenti (caso information retrieval)
Le pagine Web (caso ricerca in rete)
Per migliorare la navigazione e il recupero dei dati da parte dell’utente, gli
autori di pagine web hanno, quindi, la possibilità di aggiungere parole o frasi che
ne descrivono il contenuto attraverso i cosiddetti metadati ossia dati sui dati. Una
delle inefficienze maggiori della "navigazione" in Internet è costituita dalla
difficoltà:
Di trovare quel che si cerca,
Trovare solo quel che si cerca,
Trovarlo in tempi ragionevolmente brevi.
Esistono perciò degli appositi motori di ricerca che s'incaricano di trovare
l'informazione desiderata. Un motore di ricerca è un sistema automatico che
analizza un insieme di dati, spesso da lui stesso raccolti e restituisce un indice dei
contenuti disponibili classificandoli in base a formule matematiche che ne
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indichino il grado di rilevanza data una determinata chiave di ricerca. Il lavoro dei
motori di ricerca si divide principalmente in tre fasi:
Analisi del campo d'azione. Per analizzare il web i motori di ricerca
utlizzano dei crawler o spider. I crawler sono dei programmi che
vengono comunemente utilizzati nel web. Il crawler si basa su una lista
di URL (Uniform Resource Locator) da visitare fornita dal motore di
ricerca. Durante l’analisi di un URL, il crawler identifica gli hyperlink
(collegamenti ipertestuali) presenti nel documento e li aggiunge alla
lista di URL da visitare all’interno di un database contenente tutte le
informazioni “sensibili” della pagina come il contenuto testuale,
metadati, e altro.
Catalogazione del materiale ottenuto. Dopo aver analizzato le pagine,
alcune di esse vengono inserite nel database e nell’indice del motore di
ricerca.
Risposta alle richieste dell'utente. Per stabilire la rilevanza di un sito,
vengono cercati nel database tutti i documenti che contengono la
parola chiave inserita dall’utente.
I "motori di ricerca" indicizzano (cioè catalogano dal punto di vista
semantico) più o meno automaticamente i documenti presenti sulla Rete:
di solito estraendo occasionalmente (cioè al momento della ricerca) le
parole cercate dall'intero corpo del documento.
Oppure limitandosi a riconoscere l'indicizzazione già presente in essi.
I motori possono essere classificati come generali e specializzati. I motori di
ricerca generali sono indispensabili per trovare le informazioni che si stanno
cercando. I siti vengono classificati secondo parole chiave contenute nelle
pagine HTML, oppure raggruppando i siti secondo categorie e sottocategorie
(es. dallo shopping alla cultura), mentre altri motori tendono ad individuare di
volta in volta i siti di maggiore importanza. Le diverse caratteristiche presenti
nei motori generali possono guidare nelle ricerche sui siti sparsi nel mondo
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specialmente quando si abbia solo un’idea generica su quel che si sta cercando
(esempi di siti generali sono: Yahoo, Altavista, Open Directory (DMOZ),
Arianna, Excite e tanti altri). I motori di ricerca specializzati, invece offrono
risposte più precise e mirate rispetto ai motori generali. Si può partire da un
sito specializzato come Beaucoup, il risultato sarà quello di trovare un elenco
di tutti i motori delle diverse nazioni o quelli dedicati ai vari settori e in base
all’esigenza si consulterà il motore predefinito (esempi di siti specializzati
sono: in campo scientifico Filemazio (www.filemanzio.net), che raccoglie le
pubblicazioni in tema di ricerca diffuse sulla stampa nazionale e contiene link
per i maggiori quotidiani e settimanali. Per le ricerche bibliografiche, si può
partire dall’AIB (Associazione italiana biblioteche) o dal catalogo generale
(OPAC) delle biblioteche italiane per trovare testi di autori o su argomenti
specifici, e tanti altri.) L'efficacia del recupero dell'informazione è
direttamente proporzionale alla precisione della parola chiave impiegata. I
documenti possono essere paragonati ad una sorgente di conoscenza
concettuale, questa può essere astratta e organizzata per una più efficace
divulgazione. Nota è la non gestibilità in cui si presenta il documento, poichè
l’informazione nella sua forma originale non rappresenta bene la conoscenza
dal momento che questa è nascosta nel testo contenuta nelle diverse risorse.
L’indicizzazione è diventato lo strumento più utilizzato per diminuire il
rumore informativo che si crea nel web. L'indicizzazione dei documenti
consiste nell’estrazione di concetti mediante un procedimento di analisi
intellettuale e traduzione nelle voci indicizzate. Per ottenere una elevata
attendibilità e non cadere nella decontestualizzazione vi sono da seguire degli
standard:
ISO 5127/5 (Vocabolario, 1981)
L'indicizzazione è l'azione mirante a rappresentare i risultati dell'analisi di un
documento con gli elementi di un linguaggio naturale o di un linguaggio
documentario, generalmente per facilitarne il reperimento.
ISO 5963 (Metodi per l'analisi dei documenti..., 1985)
L'indicizzazione è l'azione di descrivere o identificare un documento nei
termini del suo contenuto concettuale.
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Questa norma è suddivisa in 8 sezioni e un’appendice dove vengono
descritti i metodi per l’analisi del documento, determinazione del soggetto e la
selezione dei termini di indicizzazione.
Aggiungere soggetti o parole-chiave che descrivono il contenuto di
documenti e un uso comune dei metamarcatori, <link> e<meta>, consiste nel
definire una serie di informazioni che permettono la registrazione dei documenti
HTML nei motori di ricerca e migliorano l'efficacia delle ricerche quando
vengono interrogati.
2.4.2.1 Dublin Core
Il Dublin Core (prende il nome della città americana nell'Ohio) è fondato
sullo sviluppo di un nucleo (basic core) di informazioni contenute all’interno del
documento digitale. Il progetto del Dublin Core con il nome completo Dublin
Core Metadata Initiative si è sviluppato in ambito OCLC ( On line Computer
Library Center), la grande rete di servizi americana per le biblioteche. Nel 1995 in
occasione del primo Metadata Workshop furono presentati i 13 elementi
descrittivi che potevano essere forniti dall’autore o dall’editore dell’oggetto
digitale. Si tratta di dare delle informazioni aggiuntive al documento, che ne
descrivono determinate caratteristiche. L’emissione della norma (ANSI/NISO
z39.85) costituisce un riconoscimento ufficiale per l’uso del set Dublin Core che è
stato tradotto in oltre 20 lingue ed utilizzato in tutto il mondo per integrare diverse
tipologie di informazioni. Dublin Core è composto attualmente di 15 elementi
descrittivi (metatag) ripartibili in 3 gruppi:
Sul contenuto del documento (titolo, soggetti o parole-chiave,
descrizione, fonte da cui deriva, lingua, relazione con altri documenti,
copertura spaziale o temporale).
Sulla proprietà intellettuale del documento (nome del creatore,
dell'editore, del contributore, fonte giuridica).
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Sull’esemplarità, o caratteri intrinseci, del documento (data, tipo,
formato, identificatore).
Visti in tabella originale:
ContentIntellectual
PropertyInstantiation
Title Creator Date
Subject Publisher Type
Description Contributor Format
Source Rights Identifier
Language
Relation
Coverage
I motivi che fanno preferire Dublin Core ad altre simili proposte normative
sono:
Semplicità: è usabile da chiunque senza particolare apprendistato.
Comprensibilità: i descrittori utilizzati sono molto vicini al linguaggio
naturale.
Interoperabilità semantica: può descrivere documenti appartenenti a
qualsiasi disciplina.
Flessibilità: non ci sono limiti formali al suo sviluppo per ulteriori,
diverse, applicazioni.
Consenso: è norma in molti siti nel mondo.
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Si può intuire che , il Dublin Core viene preferito come formato, in
quanto si rivolge sia a non catalogatori che a specialisti. Le sue
caratteristiche possono proporsi anche nella prospettiva della biblioteca
digitale, visto che questo formato è applicabile alla descrizione di oggetti
in defferenti tipologie di supporti compreso quello elettronico. Oggi, anche
lo standard ISO 15489 costituisce insieme al Dublin Core un fondamentale
riferimento nel contesto internazionale per lo sviluppo e la realizzazione di
sistemi documentali fondati su strategie e principi condivisi.
2.4.3 Tesauri.
La definizione di Thesaurus è fornita dalla Guidlines for the establishment
and development of monolingual Thesauri, dell'International Standard
Organization ISO 2788 /1986 con la definizione di:
“ Thesaurus, vocabolario di un linguaggio di indicizzazione controllato,
organizzato formalmente in modo da rendere esplicite le relazioni a priori tra
concetti”.
Precisamente:
Relazioni di equivalenza fra i termini;
Relazioni gerarchiche fra i termini preferiti;
Relazioni associative fra i termini.
Il Thesaurus è un vocabolario strutturato, all’interno del quale il controllo
semantico si esercita non solo con il controllo dei sinonimi, omonimi, quasi
sinonimi e note che definiscono l’ambito semantico del termine, ma attraverso:
L’inserimento del termine in un reticolo sistematico di sovra e
sottoordinati semantici.
L’inserimento del termine in un reticolo di rapporti associativi su
base semantica.
Le relazioni semantiche a priori di tipo gerarchico costituenti thesauri non
possono definirsi tali esclusivamente in rapporto ad un campo concettuale di
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riferimento. Nella sua forma più semplice un vocabolario controllato è un
sottoinsieme di un linguaggio che rappresenta un sapere specialistico, per esempio
un elenco dei termini specifici di una disciplina (arte, medicina, economia, ecc. ).
Un vocabolario controllato di questo tipo può essere deciso da uno o più esperti, o
costruito automaticamente scartando dai testi del settore parole molto comuni
(stopwords) come:
-articoli: the, a, die, der, le, la, il, ...
-preposizioni: of, to, von, de, di, della, ...
-congiunzioni: and, e, ...
-suffissi: 's, .com, ... ...
Sono elencate in un'apposita lista (stop list) e vengono escluse dalla lista invertita,
e ignorate in fase di ricerca.
Un primo arricchimento del vocabolario controllato è costituito
dall’introduzione dei sinonimi, o meglio di termini considerati equivalenti
secondo certi criteri, nella stessa lingua o in lingue diverse, comprendendo anche
errori ortografici comuni.
Poiché nessuno dei termini equivalenti è considerato preferito, si parla di
anelli di sinonimi. Lo scopo di un tesauro è quello di formalizzare la terminologia
per evitare la ridondanza del linguaggio naturale, che è quanto può accadere con
le parole-chiave, così da aumentare il richiamo (recall) dei documenti rilevanti tra
i risultati della ricerca. La rilevanza dipende dal giudizio dell'utente, quindi dalla
sua motivazione, dai suoi scopi, ecc.; riferendosi a una specifica ricerca di uno
specifico utente, si parla anche di risultato pertinente o utile.
Richiamo = documenti rilevanti trovati / documenti rilevanti esistenti
Precisione = documenti rilevanti trovati / documenti trovati
Un thesaurus macchina, inteso come l’elenco alfabetico costruito
automaticamente delle parole significative, non è un thesaurus nonostante il nome.
I thesauri sono vocabolari controllati per l’indicizzazione, non sistemi di
indicizzazione. Un rapporto è presente tra thesauri e database automatizzati, in cui
la scelta diventa praticamente obbligata nel caso di un’indicizzazione analitica,
che comporta una moltiplicazione di descrittori di soggetto non facilmente
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gestibili. La struttura di un tesauro si presta al navigare in fase di ricerca e
indicizzazione.
2.4.4 Tassonomie.
Con il termine tassonomia ( dalle parole greche taxis = ordine e nomos =
regole) ci si può riferire ad un vocabolario controllato che diventa uno schema di
classificazione, quindi tassonomia, quando i termini vengono organizzati in una
gerarchia. Praticamente tutti i concetti, gli oggetti animati e non, i luoghi e gli
eventi possono essere classificati seguendo uno schema tassonomico. Le
tassonomie non sono molto diverse dai tesauri, tranne per la rappresentazione ad
albero e il minor rigore con cui vengono specificate le relazioni.
Uno schema di classificazione svolge un triplice ruolo:
Per l’architetto dell’informazione, come strumento di organizzazione e
etichettatura dei documenti.
Per l’utente, come ausilio alla navigazione (se, come in Yahoo, è resa
visibile come parte integrante dell’interfaccia).
Per l’utente, nella ricerca, quando gli vengono mostrate le categorie in cui
è stato trovato il termine dell’interrogazione familiarizzandolo con lo
schema di classificazione del sistema.
2.4.5 Ontologie.
Le ontologie sono l’insieme dei termini che, in un particolare ambito o
dominio applicativo, denotano in modo univoco una particolare conoscenza e fra i
quali non esiste ambiguità in quanto gli stessi sono condivisi e accettati dall’intera
comunità di utenti dell’ambito e/o dominio.
Una definizione di ontologia può essere:
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Un’ontologia è una descrizione formale esplicita di un dominio di
interesse.
Descrizione: una forma di rappresentazione della conoscenza
Formale: simbolica e meccanizzabile
Esplicita: elenchi estensionali di frammenti di conoscenza
Dominio: ristretta ad un determinato sottoinsieme dello scibile, affrontato
da un certo punto di vista.
Le ontologie hanno una struttura concettuale simile a quella dei tesauri ma
le relazioni tra i termini è nella forma gatto IS-A felino. Oltre alle relazioni
generiche, partitive e associative, possono essere utilizzate molte altre relazioni, in
base alle definizioni della singola ontologia per fornire un’ulteriore conoscenza
concettale. In questo modo, più che un albero gerarchico, si forma una vera e
propria rete complessa di relazioni tra i concetti che può essere visualizzata, anche
graficamente, in modi efficaci.
Nell’informatica un’ontologia è il tentativo di formulare uno schema
concettuale esaustivo e rigoroso nell’ambito di un dato dominio prevalentemente
con una struttura gerarchica.
Quello che rende le ontologie particolarmente utili è il fatto che in esse le
relazioni sono generalmente registrate in modo formale e trattabile in automatico,
utilizzando un apposito linguaggio di rappresentazione della conoscenza.
Quindi un’ontologia è costituita da:
Classi (concetti generali del dominio di interesse.)
Relazioni tra queste classi
Proprietà (attributi, slot, ruoli) assegnate a ciascun concetto, che ne
descrivono vari tipi di attributi o proprieta’.
Restrizioni sulle proprietà (facet, role restrictions). Impongono il tipo di
dato sul valore che la proprietà può assumere.
Istanze
A partire dalle classi dell’ontologia, è possibile definire delle istanze, che
rappresentano specifici oggetti del mondo reale.
Le istanze ereditano attributi e relazioni dalle classi.
Knowledge base = Ontologia + insieme delle istanze delle classi
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Un “agente intelligente” software potrà così elaborarle secondo personali
regole, quindi essere in grado di inserire nuove relazioni. La possibilità di mettere
online diverse ontologie porta all’idea di farle dialogare fra loro, affinché venga
moltiplicata la conoscenza complessiva trattabile in automatico, realizzando
l’atteso web semantico. Il termine “Semantic Web” è stato proposto per la prima
volta nel 2001 da Tim Berners Lee20.
Con questo termine si esplicita l’intento di costruire un sistema capace di
operare trattando contenuti documentali che siano comprensibili sia agli esseri
umani che a dei software. L’idea del web semantico nasce estendendo l’idea di
utilizzare schemi, intesi come un insieme di regole che stabiliscano come debbano
essere organizzati i dati per descrivere domini di informazione. Un dominio deve
essere descritto da un particolare schema (es. XML). A tale scopo occorre
scegliere dei linguaggi di rappresentazione standard condivisi dai diversi sistemi,
come DAML o il più recente OWL (Web Ontology Language) sviluppato dal
World Wide Web Consortium (W3C).
Le analogie fra ontologie e thesaurus sono evidenti: in margine al loro
ruolo nell’indicizzazione e nell’individuazione dell’informazione. La
strutturazione dei concetti in reti e la normalizzazione della loro espressione
costituiscono dei punti comuni importanti. Esse non devono dissimulare le
specificità di ciascuno di questi strumenti, che derivano da vocazioni dissimili: i
thesaurus sono adatti al loro ruolo di strumenti di mediazione documentaria, le
ontologie devono servire alla rappresentazione di molteplici aspetti delle risorse
digitali. Nella misura in cui esistono dei thesaurus nei campi più disparati, che
comportano migliaia di termini pertinenti, è giudizioso integrarli nelle ontologie.
Bisogna, tuttavia, osservare che i thesaurus devono essere rimaneggiati e
rimpolpati per consentirne uno sfruttamento automatizzato.
Il web semantico è solo una delle possibili applicazioni delle ontologie.
Esistono numerosi altri campi di utilizzo tra cui: il knowledge management, data
20 Tim Berners – Lee (Londra, 8 Giugno 1955) informatico inglese è il co-inventore del WorldWide Web (WWW) insieme a Robert Cailliau. Scrisse il primo server per World Wide Web, httpde il primo programma client (un browser e un editor), nell’ottobre del 1990. Ha scritto inoltre laprima versione del linguaggio di formattazione di documenti con capacità di collegamentiipertestuali conosciuto come HTML.
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integration, content management, e-commerce, information filtering e problem
solving. Ogni volta che occorre condividere informazioni è possibile ricorrere alle
ontologie. Infatti, oggi molte aziende utilizzano soluzioni ontology-based, che
diventa senza dubbio il loro core aziendale.
2.4.6 Topic Maps
Topic Maps: elaborate per descrivere strutture di conoscenza e associarle
con risorse informative pertinenti, di recente diventate uno standard ISO
(ISO13250 del 2000), utilizza XML Topic Maps (XTM), una sintassi
d'interscambio basata su XML e Linear Topic Map Notation (LTM), un formato
abbreviato per editor di testo. Una topic map è un indice analitico elettronico di
più risorse informative collocato a un livello distinto da quello delle risorse stesse.
Questa distinzione tra il livello dell'indice e quello dei documenti fa sì che vi sia
integrazione di conoscenza tramite i link tra i soggetti stessi prima ancora che
tramite i tradizionali link di cross reference tra i documenti .
Una topic map consiste in una serie di nodi chiamati topic collegati tra di
loro. Ogni topic costituisce un surrogato elettronico di un subject. Un subject è
tutto ciò che può essere oggetto di un discorso: un concetto astratto, un oggetto
concreto, una persona, un’opera, un luogo. La relazione tra un topic e il suo
subject viene detta reification.
I topic corrispondono alle voci di un indice analitico, le association ai
rinvii ad altre voci nella forma “vedi anche” e le occurrence ai numeri delle
pagine. Se un indice analitico non categorizza le relazioni associative tra le voci e
un tesauro si limita a distinguere le relazioni associative tra i termini da quelle
gerarchiche e preferenziali ricorrendo all'etichetta RT (Related term) una topic
map categorizza le relazioni associative tra i topic permettendo all’utente di capire
non solo che due topic sono associati ma anche il perché e il come.
Le Topic Maps nascono con l'obiettivo di creare un meccanismo di
indicizzazione che si adatti ad ogni supporto e ad ogni oggetto o insieme di
oggetti informativi (l'oggetto di riferimento non è più il singolo documento come
nell'ambiente cartaceo, ma un insieme di oggetti i cui confini reciproci possono
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anche essere indefiniti). Esse riprendono una serie di concetti, di formalizzazioni e
di funzionalitàderivanti dagli strumenti "classici" di mappatura delle conoscenze,
cioè indici analitici, glossari e thesauri, e li rielaborano e combinano con quelli
derivanti dalle reti semantiche.
2.4.7 Mappe cognitive o concettuali
“Le mappe cognitive permettono di rappresentare in maniera grafica la
parte del sistema di credenze dei decision makers che viene attivato in risposta ad
uno stimolo/problema dell’ambiente competitivo”
(Steinbruner, 1974)
Le mappe concettuali sono uno strumento grafico per rappresentare
informazione e conoscenza, teorizzato da Joseph Novak, negli anni '70. Le mappe
concettuali servono per rappresentare in un grafico le proprie conoscenze intorno
ad un argomento secondo un principio cognitivo di tipo costruttivista, per cui
ciascuno è autore del proprio percorso conoscitivo all'interno di un contesto, e
mirano a contribuire alla realizzazione di apprendimento significativo, in grado
cioè di modificare davvero le strutture cognitive del soggetto e contrapposto
all'apprendimento meccanico, che si fonda sull'acquisizione mnemonica.
Dagli anni settanta ad oggi questo insieme di requisiti è stato
sostanzialmente indebolito e reso più flessibile. La perdita di rigore nella
definizione dello strumento si è accompagnata ad una crescente flessibilità
operativa. Anche il significato dell’espressione "mappa concettuale" si è
parallelamente evoluto nel tempo. Strettamente parlando, la nozione di mappa
concettuale riguarda uno strumento grafico, e va distinta dalle nozioni di mappa
mentale e di mappa cognitiva (cognitive map), con la quale si fa riferimento alle
strutture mentali elaborate dai soggetti per immagazzinare la conoscenza. Però
anche l'uso di questi termini non è del tutto definito e codificato; in particolare, il
termine "mappa mentale" si è esteso ad indicare strumenti grafici di
rappresentazione della conoscenza. In breve, le mappe concettuali vengono oggi
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comunemente considerate, al pari delle mappe mentali, un mezzo per la
rappresentazione delle strutture cognitive.
Esistono diversi applicativi software capaci di elaborare mappe cognitive
del contenuto di testi a servizio del Knowledge Management.
2.5 SKOS: Simple Knowledge Organisation System
SKOS è l'acronimo di Simple Knowledge Organisation System ed è una
famiglia di linguaggi formali creata per rappresentare glossari, classificazioni,
tassonomie e qualsiasi tipo di vocabolario strutturato. SKOS si basa su RDF e
RDFS e il suo obiettivo principale è di consentire una facile pubblicazione di
vocabolari strutturati per il Semantic Web. SKOS è un'area di lavoro che sviluppa
specifiche e standard per supportare l'uso dei sistemi d'organizzazione della
conoscenza (KOS) è progettato come una famiglia di linguaggi modulari ed
estensibili. Il suo uso e la sua implementazione dovrebbe essere il più semplice
possibile nel quadro del web semantico. La standardizzazione di tutte le forme di
comunicazione aziendale è l’obiettivo principale da raggiungere attraverso un
processo di gestione della conoscenza: il sapere va prodotto, verificato, validato,
reso comprensibile ed indirizzato agli attori adeguati.
I principali vantaggi sono:
Riduzione degli errori e dei tempi di sviluppo dei prodotti;
Possibilità di realizzazione di prodotti innovativi;
Miglioramento della qualità intrinseca e percepita dal cliente;
Maggior disponibilità di informazioni e di conoscenza in tempo reale;
Maggiori capacità cognitive dei lavoratori e maggior coinvolgimento
nelle decisioni operative;
Miglior conoscenza dei punti deboli e dei fattori critici di successo;
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2.6 Conclusioni
Oggi i nuovi modelli di KOS sono orientati verso un potenziamento delle
operazioni di information retrieval e la sfida più grande in questo campo è
l’identificazione concettuale all’interno di uno specifico dominio di interesse.
Infatti, un sistema di information retrieval semanticamente guidato ha la capacità
di riconoscere, ovvero “capire”, attraverso chiarificazioni e precisazioni imposte
all’utente, i possibili e vari significati di una determinata parola nella stringa di
ricerca. Soltanto quando l’utente abbia disambiguato completamente il termine, il
sistema potrà essere in grado di eseguire la ricerca senza troppo “rumore” nel
risultato.
In questo scenario un KOS ha due funzioni:
Assistere l’utente;
Supportare l’indicizzazione automatica attraverso l’analisi sintattico-
semantica del testo.
Queste due funzioni richiedono un KOS con una ricca struttura semantica. Per
realizzare questi e altri obiettivi, i nuovi KOS devono sposare la struttura
concettuale delle ontologie, ovvero, gerarchie ben strutturate di concetti connesse
attraverso un network di relazioni dettagliate su base concettuale – con la
ricchezza terminologica dei migliori tesauri.
Gestire ed implementare la conoscenza in un’organizzazione significa,
rendere disponibile ai diversi membri (con differenti livelli di accesso) le
informazioni e le esperienze relative ad un certo argomento, in modo tale che le
persone che lavorano sulle stesse problematiche in tempi e luoghi diversi possono
confrontarsi e condividere idee e strategie. Questo consente una crescente
competitività, grazie ad una continua innovazione dei prodotti/servizi da un lato e
dei processi organizzativi e decisionali dall’altro.
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Fino ad ora sono stati consolidati strumenti e processi per la gestione della
conoscenza esplicita, ovvero di quella conoscenza che può essere formalizzata
sotto diverse forme, quali: regole, procedure, leggi, formule matematiche,
descrizioni strutturate. Il successivo obiettivo è la gestione della conoscenza
tacita, quella, cioè, più intrinsecamente legata alle capacità individuali, agli
approcci utilizzati per risolvere i problemi, all’esperienza. Progetti di Knowledge
Management richiedono, una trasformazione della cultura e dell’organizzazione
aziendale, per motivare e stimolare tutti i membri ad una leale condivisione delle
conoscenze tacite e delle esperienze, sia un’innovazione tecnologica che permetta,
tramite apposite implementazioni informatiche di rappresentare, classificare,
trasmettere ed incrementare le conoscenze e il capitale “intellettuale”.
Obiettivo ultimo deve essere quello di rendere disponibile il patrimonio
informativo e conoscitivo dell’impresa in modo tale che tutti coloro che ne hanno
bisogno per svolgere la propria attività ne possano beneficiare, nella forma e nel
modo più consono alle loro necessità cognitive, di apprendimento, di lavoro e di
contingenza.
Per poter trasformare l’informazione in conoscenza è necessario assicurare
un accesso flessibile e multi-dimensionale all’informazione stessa.
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3 La classificazione a faccette nel web
“Il potere di uno schema organizzativo puro deriva dalla sua capacità di
suggerire un semplice modello mentale che l'utente può facilmente comprendere.
Gli utenti riconoscono facilmente un'organizzazione specifica per audience o per
argomento e schemi organizzativi puri abbastanza piccoli possono essere
applicati a grandi quantità di contenuto senza sacrificarne l'integrità o sminuirne
l'usabilità. Tuttavia, quando si inizia a miscelare elementi di molteplici schemi, ne
consegue spesso confusione e le soluzioni sono raramente scalabili. Poiché le
parti sono mischiate tra loro, non possiamo formarci un modello mentale”.
(Rosenfeld e Morville-2002).
3.1 Introduzione
Nel primo capitolo si è affrontato l’argomento della classificazione a
faccetta e la sua evoluzione di come veniva originariamente interpretata da
Ranganathan. Successivamente, come abbiamo constatato, la colon si è sviluppata
in altri schemi di classificazione ed è stata utilizzata ampliamente nel mondo della
biblioteconomia.
Proprio in questi anni, si sono intessute fitte relazioni fra discipline come
l’architettura dell’informazione (che si interessa dell’organizzazione
dell’informazione all’interno di sistemi digitali), il Knowledge Management e la
biblioteconomia (la stessa architettura dell’informazione nasce da un’applicazione
al web della biblioteconomia classica).
Una nuova disciplina è entrata a far parte del mondo informatico, ossia
l’architettura dell’informazione per il web, che si occupa di progettare la struttura
semantica di un sito decidendo dove e come posizionare contenuti e servizi. In
maniera meno diretta si occupa anche di alcuni aspetti grafici interagendo con la
figura del grafico nella distribuzione di immagini e contenuto all’interno della
pagina.
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A rilanciare questa nozione, intuendone i grandi vantaggi derivanti dalla
sua applicazione in ambiente digitale, sono stati proprio gli ingegneri e gli
architetti dell’informazione del web, che hanno ricondotto alle nozioni di
“faccette” e di “classificazione a faccette” (o “classificazione
multidimensionale”), in ambito informatico. Nella progettazione e nella gestione
di un sito web, così come di un qualsiasi sistema informativo digitale (come
un'intranet aziendale o un sistema di knowledge management), i principi della
classificazione vengono impiegati in continuazione. Ci si trova, infatti, spesso
nella situazione di dover organizzare una gran mole di contenuti (informazioni
testuali, immagini, materiali sonori, filmati) con lo scopo principale di
information retrieval.
3.2 Nozione di faccette nel web
“Per faccetta si intende l'insieme di tutte le categorie (i foci) che, generate
applicando uno specifico principio di divisione, descrivono una delle tante
"sfaccettature"/proprietà/caratteristiche dell'ambito che si vuole classificare”21 .
La classificazione mediante faccette sfrutta un sistema di attributi (metadati)
mutuamente esclusivi rappresentanti ciascuno un aspetto o proprietà persistente
dell’oggetto e capaci nel loro insieme di descrivere esaustivamente l’oggetto
stesso. Tali attributi sono detti faccette (termine introdotto da Ranganathan), e
sono contraddistinti da queste peculiarità:
Sono invariabili dal punto di vista semantico e costituiscono un insieme
aperto, per cui è sempre possibile aggiungere nuove faccette a quelle già
esistenti.
Sono utilizzabili come attributi di ricerca sia singolarmente sia in
combinazione.
21 Giovanni Varano. Architettura dell’informazione e organizzazione della conoscenza dell’e -government. Milano, 24 Giugno 2005.
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Tali caratteristiche rendono efficace l’adozione di questo sistema in ambienti
digitali, per un veloce ed efficiente ritrovamento dell’informazione. Nei paesi di
lingua anglosassone, in ambiente web, il termine “faceted” è piuttosto diffuso e
viene impiegato per designare qualunque sistema che preveda un accesso alle
risorse mediante più percorsi e/o categorie differenti. In realtà, come abbiamo
visto, l’aspetto della multidimensionalità in ambiente informatico non è l’unico
tratto distintivo della faceted classification (seppure sia forse quello più
innovativo): ad esso si aggiungono l’ordine di citazione delle faccette, la
notazione specifica e, come anche per ogni altra classificazione, il riferimento a
proprietà semantiche di un documento.
Nel 2006 sono state individuate tre tipologie di faccette all’interno del web di
seguito riportiamo le definizioni22:
Classificazioni a faccette pure: modelli che si rifanno in modo completo
alla teoria classificatoria di Ranganathan. In altri termini, oltre a garantire
un accesso multidimensionale all’informazione, esse rispettano anche
l’ordine conveniente delle faccette e il sistema di notazione utile a
garantire tale ordine.
Classificazioni a faccette spurie: modelli di classificazione che si rifanno
alle teorie delle faccette soltanto per ciò che riguarda la logica
multidimensionale di accesso all’informazione. Sono questi i casi più
numerosi e, in genere, più citati.
Classificazioni apparenti: modelli di organizzazione di tipo relazionale
che offrono un accesso all’informazione mediante più parametri solo o
prevalentemente di tipo descrittivo e non di tipo semantico.
La classificazione spuria è oggi quella più diffusa nel web, perché risulta la
più elastica e duttile, applicabile a qualsiasi tipo di informazione: dal prodotto
commerciale al documento della pubblica amministrazione.
22Claudio Gnoli, Luca Rosati, Vittorio Marino. Organizzare la conoscenza. Dalle bibliotecheall’architettura del web. Milano, 2006.
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3.3 Strutture di classificazioni
L’organizzazione dei contenuti è alla base dei sistemi di navigazione, i
siti/portali si navigano in base al sistema organizzativo scelto inizialmente. I
sistemi organizzativi dei contenuti possono essere molteplici: possiamo decidere
di organizzare i contenuti in base alla struttura aziendale interna, al target di
riferimento, all’autore. Alcuni, come la ricerca, le mappe, le mappe tematiche o
semantiche, gli indici, hanno un ruolo di supporto alla navigazione e dunque
nell’organizzazione dei contenuti argomenti da noi già discussi ampliamente nel
secondo capitolo.
3.3.1 La struttura gerarchica
La struttura gerarchica o gerarchica enumerativa o ad albero (non a caso il
termine “alberatura” di un sito) è la struttura più diffusa nel web si basa su uno
schema ad albero tradizionale dove sono presenti forti relazioni per ogni ramo: le
classi inferiori dipendono da quelle superiori.
La differenza fondamentale tra una struttura ad albero e un’altra consiste
nella profondità che si può raggiungere, ogni elemento è classificato sotto una e
una sola categoria. Esso possiede una corretta e univoca collocazione all’interno
di un unico schema, ampio e gerarchicamente molto profondo, e può essere
ritrovato attraverso un percorso a gradini categoria padre > categoria figlio.
La profondità è inversalmente proporzionale all’ampiezza delle macroaree.
Un sistema di questo tipo è quindi monodimensionale (il criterio di catalogazione
è unico), e molto esteso in verticale.
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Figura 3.1. Struttura gerarchico - enumerativa
I principali vantaggi sono:
Sicurezza nell’utente
Facilità di gestione
Applicazione consolidata
È un sistema relativamente semplice da gestire e sicuramente lineare da
ideare. Il problema, consiste nel fatto che come nelle più classiche delle
classificazioni bibliotecarie (es. Dewey a CDU), ogni argomento viene inserito in
un’unica e determinata sezione e il rischio è che non venga recuperato
immediatamente da parte dell’utente. Se poi il sito è molto ampio e caratterizzato
da tanti argomenti, il pericolo di seppellire una pagina è molto alto. Ci vengono
allora in aiuto i link incrociati o contestualizzati, anche se spesso si rende
inevitabile la duplicazione della stessa pagina in aree diverse con i relativi
problemi di aggiornamento.
Tra i vantaggi, a parte la sicurezza infusa da un tipo di navigazione più
tradizionale, c’è la semplicità di gestione.
Gli svantaggi di questa logica sono:
Rigidità
Difficoltà gestione nuove sezioni
Difficoltà nel recupero dell’informazione
Dispendio maggiore di tempo.
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3.3.2 Struttura multidimensionale
Alla verticalità dei sistemi di catalogazione e alla loro rigidità, la
classificazione a faccette contrappone un sistema di classi (faccette) orizzontale e
aperto (laddove ciascuna faccetta è descrittiva di una proprietà o faccia
dell’oggetto).
La struttura multidimensionale, o analitica sintetica, nasce dalla Colon
Classification, un tipo di classificazione bibliotecaria ideata nella prima metà del
secolo dal bibliotecario indiano S.S.R. Ranganathan. La Colon si basa sull’idea
che ogni libro (ma in realtà ogni fenomeno) possa essere scomposto e descritto in
base alle proprietà intrinseche all’oggetto (faccette) stesso, che Ranganathan
sintetizzò e che vengono ripresi dal primo capitolo per una maggiore
comprensione. I cinque elementi secondo l’ordine PMEST sono:
Proprietà
Materia
Entità
Spazio
Tempo.
Le classificazioni analitiche-sintetiche abbandonano l'idea di
un'enumerazione a priori di tutte le classi favorendo piuttosto una metodologia
che consente di creare categorie sul momento partendo solo da alcuni elementi
preventivamente stabiliti: le faccette e i foci. In un sistema di classificazione
multidimensionale, i singoli elementi non vengono organizzati in una struttura
gerarchica, ma a ciascuno di essi viene associata una serie di caratteristiche che lo
identificano da vari punti di vista. Sarà poi la selezione di alcune di queste
caratteristiche a restituire all’utente l’elemento o il gruppo di elementi (classe)
ricercato. In questo modo non è tramite un percorso definito che si arriva al
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singolo oggetto ma grazie a diverse possibili interrogazioni, che rispecchiano
diversi possibili punti di vista.
Figura 3.2. Struttura multidimensionale
La classificazione a faccette è un sistema multidimensionale e aperto, i
principali tratti distintivi di un sistema a faccette sono:
La pluridimensionalità: permette una pluralità di accessi e una
molteplicità di navigazione rispetto alle scelte dell’utenza.
La persistenza: gli attributi sono oggettivamente quelli poichè
costituiscono proprietà essenziali e non cambiano nel tempo.
La scalarità: permette l’inserimento di nuove faccette che descrivono un
nuovo aspetto degli oggetti.
La flessibilità: permette di riorganizzare sezioni e contenuti singoli senza
stravolgere la struttura. Ogni oggetto può essere reperito utilizzando un
singolo attributo di ricerca (o faccetta) alla volta, oppure più attributi
insieme in combinazione.
I principali vantaggi sono:
Libertà nell’utente
Raffinamento della ricerca
Diminuzione del “rumore” e del tempo di ricerca
Espandibilità
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Fusione browsing e searching
Gli svantaggi sono:
Difficoltà nel back office.
Necessità di forte controllo terminologico.
Rischio di livellamento dell’informazione (perdita del
tema centrale).
La logica multidimensionale finora ha trovato larga diffusione nei siti di e-
commerce perché ideale nella trattazione del prodotto mediante più punti di vista
o esigenze. In questo caso è possibile un’applicazione pura del sistema, mentre in
portali di informazione, come quelli della pubblica amministrazione, la logica
analitico-sintetica si trova spesso combinata con quella gerarchico-enumerativa.
3.4 I vantaggi degli schemi a faccette per il web
Oggi la classificazione a faccette è diffusa nel www (World Wide Web).
Molti la utilizzano inconsapevolmente perchè le faccette sono intuitive, facili da
organizzare e consultare mentre il mondo della biblioteconomia consapevole della
classificazione, al contrario la trova adatta nell’utilizzo ma insicura
nell’impostazione.
La competitività che si è venuta a sviluppare oggi nei siti web sia di tipo
informativo che di e-commerce è di un’importanza estrema, ciò dimostra
l’interesse dell’utenza di affidarsi al mondo di internet per cercare soluzioni
attendibili in base alle esigenze. Oggi più che mai, al cliente/utente, basta un click
per abbandonare un sito e passare ad un altro. Questo discorso non è esclusiva dei
siti commerciali ma vale anche per i portali della pubblica amministrazione che
debbono oggi necessariamente offrire un servizio concorrenziale, efficiente ed
efficace.
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L'uso più evidente sul Web dei principi della classificazione si può
riscontrare negli indici sistematici, cioè in quei siti che fungono da cataloghi
organizzati delle risorse presenti online (Yahoo!, Virgilio, Open Directory,…).
Ma classificare non è un compito semplice: un'attività di classificazione non
supportata da strategie, metodologie e competenze adeguate rischia di produrre
organizzazioni degli item illogici e incoerenti, quindi poco scalabili e, soprattutto,
difficilmente usabili dagli utenti.
L’incoerenza, quando è accompagnata da un design non adeguato, risulta
ostica ed è la causa delle difficoltà di utilizzo del sistema da parte degli utenti che
non riescono a costruirsi un modello mentale dell’organizzazione del sito, fase
determinante per una navigazione proficua. Siti in cui possiamo riscontrare queste
caratteristiche sono molti, per rendere efficiente un sito non è sufficiente curare
l’informazione ma altrettanto l’interfaccia che avrà l’impatto reale con l’utente
che deve risultare comprensibile, di facile utilizzo e di comoda lettura.
Un sistema coerente è anche maggiormente prevedibile: all'utente potrebbe
bastare la lettura di solo alcune classi per dedurre tutte le altre, rendendo così più
semplice e più rapida l'attività di comprensione e di apprendimento. I modelli
mentali sono necessari, la rapidità della loro creazione e la prevedibilità del
sistema sono aspetti molto importanti.
Date tali premesse, l'utilizzo anche sul Web delle classificazioni
bibliografiche potrebbe sembrare una soluzione ragionevole in quanto mostrano
un livello di coerenza maggiore rispetto agli schemi home-grown.
Ovviamente, nel proporre per il Web le classificazioni bibliografiche, la
biblioteconomia è consapevole del fatto che accorgimenti e modifiche all'impianto
tradizionale debbano essere apportati, non fosse altro che per la sostanziale
diversità tra la fisicità del libro e la virtualità del Web. Ma le classificazioni
bibliografiche classiche, in quanto enumerative e condivise soffrono soprattutto di
un problema: sono di fatto conservative perché strutturalmente chiuse,
istituzionalizzate e centralizzate. Infatti, non consentono in fase di indicizzazione,
quando diviene necessario, l'inserimento da parte del classificatore di una nuova
categoria; solo il compilatore può modificare la classificazione.
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Diverso è il caso delle classificazioni a faccette, le quali consentono
un'effettiva apertura grazie a innovazioni sostanziali nel procedimento stesso di
classificazione. Tali sistemi, chiaramente alternativi agli schemi gerarchico-
enumerativi tradizionali, sono, infatti, frutto di un ripensamento radicale delle
tecniche di classificazione: abbandonano l'idea di un'enumerazione a priori di tutte
le classi a favore di una metodologia che consente di crearle "on the fly" partendo
da alcuni elementi preventivamente decisi (le faccette e i fuochi o foci).
Durante la fase di indicizzazione, è previsto che l’indicizzatore descriva
l’oggetto rispetto alle faccette previste, attribuendo per ogni faccetta i fuochi più
adatti. Sarà poi l’unione dei fuochi selezionati per ogni faccetta che genererà
automaticamente la classe per l’oggetto in questione.
Un sistema on-line basato su una classificazione a faccette, è quindi una
soluzione interessante per andare incontro alla necessità, così urgente sul Web, di
poter fare affidamento su schemi di classificazione flessibili, aperti e velocemente
adattabili.
L'errore è quello di considerare eventualmente tale apertura assoluta.
Chiaro è che il numero di categorie potenziali previste ha un limite che, sebbene
molto elevato, rappresenta in ogni caso un vincolo nelle capacità rappresentative
del sistema. Gli schemi a faccette rimediano a questo problema attraverso un alto
livello di scalabilità, rispetto alle classificazioni gerarchiche enumerative
classiche, in quanto queste ultime si presentano difficilmente scalabili. L'aggiunta
di una nuova categoria rende spesso necessaria la modifica delle classi dello
stesso livello (per assicurarne la mutua esclusività) e/o di una grossa parte della
struttura ad albero dello schema.
Il difetto maggiore delle classificazioni gerarchico-enumerative è da
imputare anche alla loro struttura gerarchica. In uno schema ad albero tradizionale
ci sono, infatti, forti relazioni per ogni ramo: le classi inferiori dipendono da
quelle superiori.
Se in un sistema di tipo gerarchico-enumerativo l'aggiunta di una nuova
categoria comporta la modifica delle classi dello stesso livello e, di conseguenza,
la riclassificazione del materiale già archiviato, in un sistema analitico-sintetico
ogni faccetta è autonoma rispetto alle altre. Si può sempre aggiungere una nuova
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faccetta descrittiva di un nuovo aspetto dell'oggetto e non si avranno ripercussioni
di alcun tipo sulle altre faccette, a condizione che il criterio di mutua esclusività
venga sempre garantito. In una classificazione analitico-sintetica ogni faccetta è
autonoma dalle altre: determina una proprietà ("sfaccettatura") dell'oggetto da
classificare indipendentemente dalle proprietà descritte dalle altre faccette. Il
sistema è sempre pronto ad accogliere nuove faccette senza doversi "adeguare"
globalmente, ed è quindi intrinsecamente scalabile, e si ripropone tuttavia anche
in questo caso a questione della riclassificazione.
L'aggiunta di una faccetta rende, infatti, necessaria la riclassificazione di tutte le
entità secondo la nuova faccetta e, quando migliaia sono gli oggetti già
classificati, il lavoro non è certo di poco conto.
È però evidente come l'aggiunta di una faccetta abbia vantaggi di gran lunga
superiori rispetto all'inserimento o alla modifica di una o più categorie in uno
schema gerarchico. Una faccetta in più determina, infatti, un aumento
esponenziale del numero delle combinazioni potenziali e, quindi, un livello di
specificazione maggiore del carattere descrittivo delle classi.
I problemi si avranno se l'aggiunta di un nuovo focus rende non mutuamente
esclusive le classi: essendo queste, parte di una precisa tassonomia costruita sulla
base del principio di divisione della faccetta, si ripropongono, infatti, gli stessi
problemi di inserimento e di riclassificazione tipici delle classificazioni gerarchico
- enumerative: la riclassificazione del materiale non riguarderà tutti gli item, ma è
tuttavia probabile per una parte di questi.
È consigliabile allora prestare sempre molta attenzione e tempo alla preliminare
analisi a faccette: tale fase è, infatti, di strategica importanza nello sviluppo di un
sistema di classificazione analitico-sintetico e, se compiuta con cura, evita poi
problemi di riclassificazione.
3.5 I vantaggi per l'utente
Adottare sul Web uno schema a faccette può comportare per il lavoro dei
web designer e degli architetti dell'informazione di un sito sostanziali vantaggi. I
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vantaggi rilevati consentono loro di fare affidamento su un sistema aperto,
facilmente scalabile e flessibile in fase di indicizzazione.
Gli schemi a faccette sul Web si propongono in una prospettiva di esperienza-
utente, tutto ciò non è sufficiente ed è quindi necessario parlare della "questione
dell'incoerenza", e chiederci perché i siti web facciano così ampio uso di
classificazioni altamente ibride e incoerenti nonostante le difficoltà che possono
apportare all'utente.
Il motivo principale di tale utilizzo può essere la necessità di inserire nel top-level
della gerarchia (ossia in homepage) il numero più alto possibile di "categorie
popolari", attuando così una strategia di "popularity-based classification" o
“categorie popolari” fondamentale per catturare l’interesse dell’utente.
Lo scopo, infatti, è quello di consentire all'utente un accesso più veloce a tali
"categorie popolari", intendendo con questa espressione gli argomenti, i servizi, le
azioni, i prodotti, e in generale tutti gli item classificati, che sono considerati più
rilevanti per le tipologie di utente a cui il sito si rivolge. Se l'obiettivo è realizzare
una "popularity-based classification", allora è necessario rinunciare alla coerenza
dello schema. In una struttura gerarchico-enumerativa, la progettazione di una
"popularity-based classification" può, infatti, implicare che le categorie del top-
levelsiano fra loro sovrapponibili e siano generate con principi di divisione
differenti.
Di fatto, attraverso una "popularity-based classification", i siti web cercano
di soddisfare già in homepage molti dei bisogni informativi e delle esigenze dei
loro potenziali utenti. Sanno benissimo, che al navigatore del Web non piace fare
molti click per arrivare a ciò che cerca, infatti, secondo il futility point l’utente è
disposto ad effettuare la sua ricerca per soddisfare le sue esigenze informative nel
web ad un massimo di 20-30 documenti. Sanno anche che uno schema di
classificazione è sempre soggettivo e arbitrario: orientarsi nelle tassonomie
compilate da altri non è spesso semplice, ma può essere utile. Riassumendo, le
classificazioni gerarchico-enumerative pienamente coerenti determinano un
doppio vincolo poichè possono spingere in basso le categorie popolari e non
permettono ad uno stesso livello (e in particolare in homepage) strategie di
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navigazione e di ricerca differenti, cioè secondo diversi principi di
divisione/raggruppamento.
L'usabilità e l'utilità in un sistema di questo tipo risultano compromesse,
soprattutto se la strategia è quella di una classificazione che soddisfi il prima
possibile, magari già in homepage, le esigenze più popolari. Sembrano esserci
allora motivi sufficienti per sposare la causa dell'incoerenza, come d'altronde
fanno molti degli indici sistematici e dei portali della rete.
Le classificazioni a faccette, in quanto multidimensionali, permettono di
aumentare notevolmente il numero di esigenze di ricerca e di interrogazione
soddisfatte, senza rinunciare alla coerenza.
Gli utenti possono iniziare la ricerca dalla faccetta che più interessa loro: ognuno
potrà trovare tutti gli item che rispondono a quella che considera essere la
caratteristica più importante, senza l'obbligo di un unico percorso che parta da una
faccetta specifica e senza dover controllare diverse sottocategorie. Il sistema
garantisce, infatti, una pluralità di accessi, cioè una molteplicità di modalità di
navigazione e di ricerca secondo principi di divisione differenti e, quindi, secondo
bisogni informativi diversi. Si realizza così un ottimo sistema di accessi multipli.
Ogni faccetta corrisponde a un tipo di esigenza degli utenti: eliminando un
principio di divisione che potrebbe essere utile, non si permette più agli utenti di
navigare lo schema secondo la corrispondente modalità di ricerca/esigenza.
Un'interfaccia analitico-sintetica può inoltre risolvere la questione delle categorie
popolari: sotto l'etichetta della faccetta corrispondente non saranno elencati tutti i
fuochi, soprattutto se troppi, ma solo quelli che si prevede verranno cliccati più
frequentemente dagli utenti, magari ordinandoli proprio per popolarità e non sulla
base di un criterio alfabetico. Se l'utente preferirà vederli tutti, potrà farlo in un
secondo tempo.
Inoltre, se i criteri di divisione vengono pure chiaramente mostrati la
classificazione diventa anche autoesplicativa e trasparente, risolvendo il problema,
tipico di uno schema gerarchico-enumerativo classico, di non avere "una struttura
esplicita tale da appalesare o da adombrare la teoria che esso incarna" (Serrai,
1977). La familiarizzazione con lo schema diventa, quindi, non più necessaria.
Riassumendo, si realizza quindi un sistema che prevede:
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accessi multipli sulla base di diversi bisogni informativi;
la soddisfazione, senza troppi click, delle esigenze più popolari;
una classificazione coerente, intuitiva e autoesplicativa.
Aggiungendo a questa lista tutte le proprietà, già evidenziate, di apertura,
scalabilità, flessibilità e possibilità, si possono altrettanto aggiungere, la relazione
semantica fra concetti e il sistema di navigazione secondo il filtraggio. La
classificazione a faccette rappresenta una vera rivoluzione per il Web, le faccette
spurie sono quelle più utilizzate in quanto si adattano maggiormente alla fitta rete
del mondo di Internet.
3.6 Esempio di classificazione a faccetta
Ad oggi i siti che utilizzano la classificazione a faccette sono molteplici.
Siti come epinions.com, wine.com, epicourious.com, utilizzano una
classificazione di tipo analitico-sintetica con faccette spurie. Il sito che verrà preso
da noi in considerazione sarà quello di yoox.com. Questo sito si occupa di acqusti
on-line di “brand product” dei migliori designer del mondo con lo sconto anche
del 40 per cento a prodotto.
Prima di entrare nel dettaglio della classificazione, possiamo osservare la
homepage del sito yoox. Si può notare che le categorie principali (evidenziate
nella figura sottostante), per cui si concentra la ricerca ad un primo passo sono:
Donna
Uomo
Collezione Primavera-Estate (P/E)
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Da evidenziare è il fatto che ogni categoria verrà successivamente
rappresentata da faccette di secondo livello o topics. Il sito utlizza la gerarchia
top-down.
Figura 3.3 Homepage del sito www.yoox.com
Le faccette come ben si nota si prestano perfettamente alla navigazione.
Da un primo filtraggio e quindi da una scelta effettuata dall’utente in base alla
ricerca, possiamo arrivare alla schermata successiva dove alle faccette già
individuate si aggiungono altre due categorie:
Per taglia
Per colore
Nella figura 3.4 vengono rappresentati tutte le faccette con i loro foci. Da
questo momento in poi la navigazione che l'utente può effettuare sarà
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esclusivamente per faccette: può partire da uno dei foci della faccetta che
maggiormente gli interessa, andando poi, se lo considera necessario, a ridurre
(raffinare) il numero degli item che gli appariranno aggiungendo man mano
nuovi foci. I prodotti visibili con prezzo, colore e taglia rappresentano le
possibili scelte (tipo di item selezionato).
Figura 3.4 Esempio di ricerca avanzata di capi in jeans
L'utente può facilmente prevedere se gli conviene, e come, proseguire nel
filtraggio. A fine pagina viene sempre indicato il numero di item che verranno
recuperati per quel dato focus. Inoltre è possibile effettuare due tipi di ricerca
all’interno del sito:
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Ricerca libera (searching)
Navigazione a faccetta (browsing), per designer e categoria
Il sistema di classificazione di Yoox.com prevede quindi nel complesso
l'integrazione tra una classificazione gerarchico-enumerativa classica e una a
faccette.
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4 Caso di studio: Progetto Freeable
4.1 Introduzione
In questa prima parte del capitolo discuteremo dell’ambizioso progetto
Freeable e di tutti coloro che sono coinvolti per creare un sito collaborativo
incentrato specialmente sul problema della disabilità. Il progetto Freeable nasce
nel Gennaio 2008, con l’intento di creare un sito web basato sulla ricerca di
software di tipo open source, shareware e freeware, adatti a disabili affetti da
diverse problematiche di tipo motorio e/o cognitivo. L’obiettivo è quello di
rendere il sito accessibile e comprensibile a specialisti del settore come
logopedisti, insegnanti, ma anche alle famiglie dei disabili e a tutti coloro che
hanno bisogno di una consulenza gratuita poichè sono interessati a questo mondo.
L’opportunità di trovare software senza dover pagare, è un obiettivo concreto,
infatti, logopedisti e fisioterapisti spesso utilizzano software commerciali vista la
scarsità informativa per il reperimento di software collaborativi. Oggi più che mai
l’uso del computer è diventata una risorsa indispensabile per la nostra società. Gli
sviluppi tecnologici hanno contribuito grazie alle potenzialità espresse e costi
sempre più bassi, a inserire come supporto educativo e riabilitativo l’uso di ausili
software. Chiunque deve avere pari opportunità di utilizzo.
4.2 Chi sono
I soggetti coinvolti in questo progetto sono molteplici. Cominciamo a
menzionare la Fondazione CRT che co-finanzia il progetto, la Società
Cooperativa Sociale a.r.l. RiAbilità e il Politecnico (dipartimento di Automatica e
Informatica) di Torino. Di seguito forniremo una breve descrizione degli enti che
partecipano al progetto:
La fondazione CRT nasce nel 1991. Dopo quindici anni di
impegno costante nel sociale e nei settori di sviluppo e ricerca, è
protagonista della crescita economica, sociale e culturale della
regione Piemonte e Valle d’Aosta. Una presenza costante,
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interessata ai problemi della società, sempre in contatto con le
istituzioni per contribuire allo sviluppo economico in modo da
restare al passo europeo.
La Cooperativa Sociale a.r.l. RiAbilità nasce nel maggio del 2001.
Lo scopo della Cooperativa è di perseguire l’interesse generale
della comunità promuovendo l’integrazione sociale dei cittadini
(disabili e non), attraverso la gestione dei servizi socio-sanitari. I
servizi offerti all’interno della cooperativa non sono rivolti
solamente agli ospiti che vivono nella comunità ma anche a
persone esterne. Persone che hanno bisogni diversi, come
consulenza nell’utilizzo di ausili, attività in acqua e in palestra in
base ai problemi individuati. All’interno della Cooperativa operano
Fisioterapisti, Logopedisti, Massoterapisti, Insegnanti di
Educazione Fisica, Chinesiologi e Istruttori di Nuoto. Ma gli
specialisti maggiormente coinvolti nel progetto Freeable sono:
o Logopedisti, che si occupano di persone che presentano
disturbi foniatrici, neuropsicologici e
neurocomportamentali.
o Fisioterapisti, che svolgono in via autonoma, o in
collaborazione con altre figure sanitarie, gli interventi di
prevenzione, cura e riabilitazione nelle aree della motricità,
delle funzioni corticali superiori, e di quelle viscerali
conseguenti ad eventi patologici, a varia eziologia,
congenita o acquisita.
Sono loro i veri utilizzatori del sito, che servirà da supporto
nelle attività riabilitative/educative dei disabili con problemi
sia di natura motoria che di natura cognitiva. Il
Dipartimento di Automatica e Informatica (DAUIN) svolge
attività di ricerca e didattica. Per quanto riguarda l'
Automatica, il Dipartimento si occupa dello sviluppo di
metodologie, algoritmi e software per la modellistica, la
simulazione, il controllo e l'automazione di apparati e
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sistemi complessi e della loro applicazione a svariati settori.
Nel campo dell' Informatica segue lo studio, la
progettazione e la sperimentazione di componenti,
dispositivi e sistemi informatici, sotto il profilo sia hardware
che software, oltre che le loro applicazioni in vari campi e la
loro integrazione in sistemi complessi. La sua ricerca ha un
impatto significativo sui sistemi industriali e sociali a livello
regionale, nazionale e internazionale. I Progetti attuali
presenti nel laboratorio del Professor Fulvio Corno, oltre al
progetto Freeable sono:
Cable - Case-Based E-Learning for Educators (2003-
2005)
Praise-Peer review network applying intelligence to
social work education (2004-2005)
Cogain – Communication by gaze interaction (2004-
2009).
4.3 Idea di implementazione del sito per la disabilità
L’idea di implementazione del sito nasce dal fatto che, l’esigenza di una
comunicazione e collaborazione specifica sul tema degli ausili software, è un tema
che viene condiviso da tutti gli operatori del settore. Tuttavia, non si sono
riscontrate soluzioni soddisfacenti sul panorama italiano, ciò è dovuto all’utilizzo
massiccio della lingua inglese, in quanto rappresenta la lingua veicolare e
commerciale per eccellenza. La maggior parte dei siti come anche dei software
presenti sul web sono quindi in lingua inglese.
Facciamo un esempio: per una logopedista italiana non è necessario
conoscere la lingua inglese per svolgere il suo lavoro, deve aiutare un paziente è
l’uso di un software funge da ausilio al suo lavoro che può essere benissimo
espresso nella lingua italiana. Uno svantaggio presente nel panorama italiano è
proprio l’investizione spesso errata dei fondi disponibili. Questi fondi, sono
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destinati a prototipi di software che non vengono mai realizzati completamente
oppure se completati disponibili commercialmente. I costi sono elevati e la
possibilità di acquisto e di utilizzo nel campo riabilitativo ed educativo diventa
limitata. Tutto ciò deve servire a migliorare la qualità di vita dei disabili e non
creare un ulteriore business basato sulla speculazione.
4.3.1 Internet e disabilità
La società odierna utilizza diversi mezzi di comunicazione. Tra i mezzi di
comunicazione disponibili, Internet spicca proprio per la sua completezza, in
quanto i messaggi possono essere immessi o emessi sotto ogni forma: scritta,
vocale, visuale, filmica. Sul web la disabilità, come condizione penalizzante, non
esiste, al contrario contribuisce al miglioramento esistenziale dei disabili e li
integra facilmente nella società. L’impatto di questa tecnologia supera il concetto
di “limite”, in questo caso inteso come limite spaziale e temporale. Le possibilità
sono illimitate. Una persona priva dell’uso delle mani può scrivere un testo
semplicemente parlando al computer. Una persona affetta da grave difficoltà di
udito può usare liberamente il telefono. Una persona cieca può istruire un
computer per leggere ad alta voce il contenuto sullo schermo di un PC. Una
persona affetta da disabilità fisica può liberarsi dall’isolamento e dalla solitudine.
Una persona con una grave forma di afasia può comunicare attraverso un
computer parlante.
In Italia, in base alle stime ottenute dall’indagione sulle condizioni di salute e il
ricorso ai servizi sanitari del 2004 – 2005, emerge che, le persone con disabilità
sono 2 milioni 600 mila, pari al 4,8% circa della popolazione superiore all’età di 6
anni e vive in famiglia. Mentre altre 190.134 persone sono residenti presso
strutture sanitarie. Nel complesso si giunge ad una stima complessiva di ca. 2
milioni 800 mila persone con disabilità. Da specificare che le tipologie di
disabilità sono diverse:
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Confinamento individuale intende tutte le costrizioni di
tipo permanenti (sedia con totale impedimento fisico,
letto, impedimento fisico o psichico).
Disabilità nelle funzioni, sono difficoltà nel vestirsi,
lavarsi, mangiare.
Disabilità nel movimento, difficoltà nel camminare,
sdraiare, sedere.
Disabilità sensoriali, comprende tutte le difficoltà di tipo
comunicativo, uditivo e visivo.
Persone con disabilità di 6 anni e più che vivono in famiglia. Valoriassoluti e tassi per 100 persone. Anno 2004-2005.
6-14
15-24
25-34
35-44
45-54
55-64
65-69
70-74
75-79
80 epiù
Totale
Valori assoluti (dati in migliaia)
Maschi 41 19 28 46 51 76 64 99 131 328 882
Femmine 39 17 23 41 50 98 111 180 289 879 1.727
Maschi eFemmine
80 36 52 86 101 174 174 279 420 1.207 2.609
Tassi per 100 persone
Maschi 1,6 0,6 0,7 1,0 1,4 2,2 4,3 7,7 13,4 35,8 3,3
Femmine 1,6 0,6 0,6 0,9 1,3 2,7 6,5 11,4 20,8 48,9 6,1
Maschi eFemmine
1,6 0,6 0,6 0,9 1,3 2,5 5,5 9,7 17,8 44,5 4,8
Tabella 4.1: Fonte ISTAT, Indagine sulle condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari, 2004-2005.
Sul panorama italiano, l’utilizzo di Internet da circa dieci anni ha subito un
forte incremento. Il sondaggio più recente risale all’anno 2002 in cui si mostra
l’interesse di utilizzo del mezzo informatico, anche se i problemi riscontrati sono
di diversa natura. Dalla mancanza di un livello d’istruzione alla mancanza di
competenze.
Internet e Accessibilità: utilizzatori di internet per fascia di età e sesso.(Val. %)
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Uomini Donne Totale
Fino a 10 anni 2,2 1,6 1,9
11-14 anni 17,4 15,2 16,4
14-17 anni 35,5 32,8 34,1
18-24 anni 35,4 31,1 33,4
25-34 anni 39,0 25,7 32,0
35-44 anni 35,1 17,5 26,1
45-54 anni 20,7 8,1 14,4
55-64 anni 12,1 4,2 8,3
Oltre i 64 anni 3,7 1,1 2,4
Media 22,5 13,8 18,1Tabella 4.2.: L'Italia dell'e-Family 2002; Rapporto annuale, a cura della Federcomin-Anic incollaborazione con Niche Consumino
Il problema vero nell’utilizzo di Internet, consiste nell’accessibilità, inteso
come problema nell’accedervi e di poterlo fare con semplicità, concretezza e
finalizzazione. Quando affrontiamo il tema dell'accessibilità ai mezzi informatici e
telematici, dobbiamo tenere in conto lo scopo dell'agire; vale a dire se informare o
comunicare, se usare la multimedialità o il linguaggio testuale, se adottare tempi
di risposta immediati o postumi. Stabilire, infine, se l'accesso debba essere a senso
unico, face-to-face o multidirezionale. Per ogni caso specifico dovremo essere in
grado di rendere universalmente utilizzabili input e output, il lato client e quello
server. Un sito è accessibile quando risponde all’esigenza di chi ha una disabilità
fisica che rende necessario l’uso di tecnologie assistive, sia da coloro che hanno
difficoltà ad accedere al web a causa di limitazioni tecniche (un computer meno
recente, l’uso di strumenti diversi dal PC, una connessione lenta) o di scarsa
dimestichezza con internet.
Tramite la posta elettronica o attraverso una chat, persone con difficoltà di
tipo fisico, psichico o comunicativo, possono instaurare più facilmente un
rapporto diretto con la realtà esterna alla propria famiglia. Sono diversi i siti che
sono stati creati per disabili attuando le procedure standard del web accessibility.
Siti che uniscono diverse persone tramite i newsgroup o le mailing list possono
entrare in comunità virtuali che si occupano di problemi specifici del mondo
dell’handicap o di qualunque altro argomento. Nei newsgroup e nelle mailing list
che si occupano di tematiche legate all’handicap, si possono trovare messaggi di
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richieste di aiuto o di compagnia, ma anche annunci commerciali come nel caso di
aziende produttrici di ausili. Un altro aspetto positivo è sicuramente promettente è
il telelavoro che avvicina i disabili al mondo del lavoro eliminando qualsiasi tipo
di barriera. Internet rappresenta a tutti gli effetti uno stile di vita.
4.4 Attività del progetto
Il progetto prevede dai 12 ai 18 mesi completi per la costruzione del sito.
La mia collaborazione si è incentrata sulla prima fase del progetto che ha investito
circa 4 mesi di estrema importanza per la stesura di un sistema di classificazione
valido per poter costruire il sito. Alla base della costruzione di un buon sito c’è
una buona progettazione e alla base di una buona progettazione c’è sicuramente
l’organizzazione dei contenuti.
La sua costruzione mediante l’utilizzo di mappe concettuali o reti
semantiche sono il metodo più adeguato per rappresentare la conoscenza. In altri
termini, la struttura iniziale influirà radicalmente sugli sviluppi futuri del sito, che
potrà subire correzioni e aggiustamenti, ma non variazioni sostanziali.
Di seguito riportiamo le attività che verranno effettuate nei 18 mesi di lavoro:
1. Definizione sistema di classificazione (facets e ontologie).
2. Sviluppo sito, versione iniziale.
3. Integrazione con oatsoft.org.
4. Motore di ricerca evoluto.
5. Traduzione recensioni inglesi
6. Classificazione dei software rispetto al sistema di classificazione.
7. Lancio pubblico dell’iniziativa.
8. Animazione della comunità e supporto agli utenti.
9. Presentazione dei risultati
4.5 Passi seguiti
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In questa parte del capitolo della tesi, ci occuperemo di introdurre l’analisi
dell’esistente, ossia le ricerche svolte per testare ciò che è disponibile sul mercato
e se eventualmente sono risorse attendibili e adattabili al catalogo del sito che
verrà costruito successivamente.
L'attività, che è stata svolta nella prima fase del progetto ha richiesto:
1. L’analisi del campione, rappresentato dai siti che offrono software di tipo
open source e ausili per disabili.
2. Incontri, periodici con esperti del settore medico.
3. L’individuazione delle faccette e dei fuochi, e l'eliminazione degli
elementi non significativi rispetto al nostro caso di studi.
4. La creazione dello schema di classificazione.
5. Indagine, attraverso il completamento di schede tecniche.
6. Realizzazione di un glossario terminologico.
L’analisi dell’esistente viene indicata con il punto numero uno. In questo
capitolo ci occuperemo maggiormente dell’analisi del campione e nel capitolo
successivo verranno approfonditi gli ulteriori punti.
4.6 Analisi dell’esistente
L’analisi del campione è rappresentata dai siti presi in considerazione. Questi,
rappresentano ciò che attualmente è disponibili sul mercato dal punto di vista
software ma altrettanto di ausili e informazioni sulla disabilità.
I siti sono:
Url Descrizione Lingua
www.oatsoft.orgOpen Source Assistive Technology
SoftwareInglese
www.sourceforge.net Open Source Software Development Inglese
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in web site
www.areato.orgArea Associazione Regionale Amici
degli HandicappatiItaliano
www.indire.it/softwareProgetto per la qualità educativa di
SoftwareItaliano
www.lannaronca.it Lannaronca Italiano
http://sd2.itd.cnr.itServizio Documentazione Software
DidatticoItaliano
www.softwaredidattico.it Applidea Software didattico Italiano
Ogni sito è stato inizialmente analizzato da me per trarre maggior vantaggio al
fine di poter organizzare il contenuto della mappa concettuale. La ricerca si è
concentrata su:
software open source, shareware, freeware SI/NO
Tipo di ricerca
Presenza di un glossario terminologico
Link utili
Software suddivisi per categorie
4.6.1. Descrizione dell’analisi del campione
Per comprendere meglio il significato è l’utilità dell’analisi del campione,
è utile dare una definizione dettagliata dei punti sopra elencati.
Software open source, shareware, freeware.
Esistono decine di distributori di software, ognuno presenta i prodotti con
canoni propri di scelta. Si crea una situazione in cui molti propongono titoli,
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ognuno con sistemi di categorizzazione diversi e senza uno standard informativo
comune.
La mancanza di un riferimento univoco per sviluppatori e utenti provoca una
frammentazione delle risorse a disposizione, causa e conseguenza della
disomogeneità del mondo della distribuzione e dello sviluppo del sw educativo e
riabilitativo. Secondo Richard Stallman e la “Free sw Foundation” nata negli anni
ottanta, un software per poter essere definito libero deve garantire 4 libertà
fondamentali:
0) libertà di eseguire il programma per qualsiasi scopo
1) libertà di studiare il programma e modificarlo
2) libertà di copiare il programma in modi da aiutare il prossimo
3) Libertà di migliorare il programma e di distibuirne pubblicamente i
miglioramenti, in modo tale che tutta la comunità ne tragga beneficio.
I software presi in considerazione sono di tre tipi diversi. Da specificare è
la differenza che intercorre tra open source e freeware al di là della disponibilità
della sorgente, per l'open source la sorgente è garantita mentre per il freeware no,
è il freeware normalmente non è modificabile dall'utente vista la mancanza di un
codice sorgente o di una fonte. Per ciascun tipo di software diamo una definizione
dettagliata:
Open source, (termine inglese che significa sorgente
aperta), indichiamo un software rilasciato con un tipo di
licenza per la quale il codice sorgente è lasciato alla
disponibilità di eventuali sviluppatori, in modo che con la
collaborazione (in genere libera e spontanea) il prodotto
finale possa raggiungere una complessità maggiore di
quanto potrebbe ottenere un singolo gruppo di
programmazione. L'open source ha tratto grande beneficio
da Internet.
Shareware è una tipologia di licenza software molto
popolare sin dai primi anni Novanta. Vengono distribuiti
sotto tale licenza in genere programmi facilmente
scaricabili via Internet o contenuti in CD e DVD quasi
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sempre allegati alle riviste di Informatica in vendita in
edicola.Il software sotto tale licenza può essere liberamente
ridistribuito, e può essere utilizzato per un periodo di tempo
di prova variabile (generalmente 30 giorni). Scaduti questi
termini, per continuare ad utilizzare il software è necessario
registrarlo presso la casa produttrice, pagandone l'importo.
Freeware, indichiamo un software che viene distribuito in
modo gratuito. Il freeware è distribuito indifferentemente
con o senza codice sorgente, a totale discrezione dell'autore
e senza alcun obbligo al riguardo. È sottoposto
esplicitamente ad una licenza che ne permette la
redistribuzione gratuita. Il software freeware viene
concesso in uso senza alcun corrispettivo, ed è liberamente
duplicabile e distribuibile, con pochissime eccezioni.
Tipo di ricerca
I tipi di ricerca riscontrati nei diversi siti sono:
Ricerca per parola chiave, viene effettuata inserendo le parole che
definiscono la ricerca che vogliamo effettuare all'interno del campo
apposito nella pagina. La ricerca per parole chiave utilizza una sintassi
che ci permette ad esempio di cercare documenti che contengono frasi
specifiche, effettuare la ricerca all'interno di un particolare sito,
escludere i risultati che contengono determinate parole, visualizzare
solo i risultati nelle lingue desiderate, ecc.
Ricerca con operatori booleani, con l’aiuto degli Operatori
Booleani, vari termini possono essere combinati per specificare
meglio cosa si sta cercando, limitando le pagine trovate ad un numero
accettabile.Gli operatori AND, OR, NOT specificano relazioni tra
concetti AND (e) indica che due o più termini devono essere presenti
contemporaneamente nel documento cercato OR (o) indica che la
presenza di qualunque dei termini è sufficiente per selezionare una
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pagina NOT (non) indica termini che NON devono essere presenti
nella pagina cercata.
Ricerca strutturata, ci riferiamo a un tipo di ricerca che permetta di
individuare un software da un elenco completo di titoli sulla base di
caratteristiche e paremetri da noi scelti. Il risultato della ricerca sarà il
titolo che corrispondono per le loro caratteristiche tecniche,
argomenti, contenuti, funzioni, ecc. alle richieste di chi effettua la
ricerca.
Presenza di un glossario terminologico
Glossario, con questo termine indichiamo una raccolta di termini
di un ambito specifico e circoscritto. Il termine è utilizzato per
indicare la raccolta e relativa spiegazione dei termini desueti o
specialistici utilizzati nel sito di riferimento.
Link utili
I link utili rappresentano tutti quei siti che sono ritenuti rilevanti al fine di
una maggiore e ulteriore informazione facendo riferimento a siti esterni.
Categorie presenti
Le categorie presenti nei diversi siti, sono servite per organizzare
successivamente la mappa concettuale del sito Freeable.
4.7 Risultato dell’analisi del campione
I siti presi in considerazione si differenziano tra di loro per funzionalità e
obiettivi differenti.
I siti oatsoft e sourceforge.net si caratterizzano per il loro contenuto di programmi.
Oatsoft è l’unico sito esclusivamente open source che si dedica
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all’implementazione di tecnologia assistita e dell’accessibilità tecnologica basata
sul potere dello sviluppo open source. Mentre sourceforge.net è definito come il
sito più popolare, dove vengono messi a disposizione da molti siti web
programmi. Oggi ospita più di 100.000 progetti Open Source. Entrambi hanno un
forum dove i diversi utenti mediano e commentano i software. Sourceforge.net
presenta in più una suddivisione dei programmi per categorie.
Il sito di areato è un sito prettamente informativo, ricco di contenuti ma senza
interazione. Areato prevede la ricerca di ausili e di software di tipo riabilitativo
tramite una banca dati. Una volta raggiunta la ricerca invia l’utente con un link
alla casa produttrice. Come detto è un sito ricco di contenuti contiene un database
delle schede software.
Il sito areato è altrettanto utile per “la raccolta dei collegamenti ipertestuali” di siti
che si occupano della disabilità specificandone la lingua del dominio, l’URL e
sono disponibili:
1) in ordine alfabetico.
2)per categorie.
3) per ricerca nel sito.
I siti indire, lannaronca, sd2 e softwaredidattico, si presentano come siti di
tipo scolastico/educativo. Nel caso di softwaredidattico.org, il software
disponibile online sono solo in animazione flash, oppure disponibili è suddivisi
per materia o fascia di età un elenco disponibile solo con acquisto. Mentre il sito
lannaronca è un sito amatoriale ma abbastanza completo, i software disponibili
sono pochi e scaricabili. Altri invece scaricabili ma superati di sistema operativo
ovviamente non sono open source e per questo datati. Il sito sd2 è un sito
prettamente informativo. Dispone di un database dove si possono effettuare
diverse ricerche di articoli, monografie.
Tutto ciò è importante per il sito che si verrà a costruire, capire cosa offre
il mercato proprio perchè la maggior parte dell’utenza a cui è rivolto senza
dubbio appartiene ad una fascia di età scolare. I programmi per l'educazione sono
rilasciati, a titolo gratuito o meno, da diversi sviluppatori. Gli sviluppatori sono
coloro che creano il codice sorgente del proprio software, ne studiano ed
implementano le funzionalità e gli obiettivi.
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Interessante è stata la scoperta di alcuni siti che hanno creato un protocollo
“interno” per standardizzare i software didattici disponibili all’utenza in rete. Il
gruppo QualiSOFT, costituitosi in seguito al seminario di studio denominato "Un
protocollo per i realizzatori di software didattico di libero utilizzo", è formato da
alcuni programmatori con esperienze nella realizzazione di software didattico
gratuito, per lo più docenti della scuola elementare e da alcuni esperti del settore
degli ausili informatici per le persone disabili, i quali apportano competenze di
tipo riabilitativo, formativo, psicopedagogico, tecnologico. Nasce dall'esigenza di
confrontarsi sulle modalità di progettazione, sviluppo ed uso del software
nell'educazione scolastica.
In particolare l'attenzione è rivolta alla qualità didattica e alla
personalizzazione del software didattico, con l'obiettivo di rispondere alle
esigenze di tutti gli alunni: dalle situazioni di eccellenza a quelle di difficoltà
nell'apprendimento, soprattutto se correlate alla presenza di disabilità.
I partecipanti al seminario sono impegnati ad applicare alle proprie attività le
indicazioni di questo documento, a diffonderle ed arricchirle anche attraverso la
discussione con persone coinvolte nel settore educativo/didattico e nel settore
specialistico e della ricerca.
Il cerchio di QualiSOFT
Significato dei 4 simboli:
TASTIERA, il sw è predisposto per poter sostituire l'utilizzo del mouse,
riproducendo le sue funzioni direttamente da tastiera .
AA, il software è predisposto per la personalizzazione dei principali
parametri di visualizzazione (dimensioni, colori di fonte, elementi grafici).
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AUDIO-NUVOLETTA, il software prevede l'utilizzo di sintesi vocale
che può riprodurre in audio i testi presentati a monitor.
SENSORE, il software ha un sistema di scansione interno mono e/o
bitasto pilotabile sia da tastiera che da sensore esterno.
I firmatari del documento che utilizzano lo stesso protocollo sono
molteplici ma secondo me quelli maggiormente attendibili sono quelli indicati
nella sezione software realizzati ossia:
www.ivana.it/ Software didattico free in collaborazione con Qualisoft
(Brescia).
I software di ivana.it sono datati, ma per quanto riguarda il sistema operativo
sono forniti di una documentazione tecnica spiega come effettuare il download e
decomprimere il programma (controllare che il programma di decompressione
utilizzato sia settato per mantenere le sottocartelle) e una documentazione
didattica (es. a chi è rivolto) abbastanza esauriente.
http://www.didattica.org/index.htm (ROMA).
I programmi funzionano con i sistemi Windows 95/98/XP/Vista e non
richiedono files aggiuntivi o particolari configurazioni. Non sono previste
procedure di installazione: basta scompattare (completamente) ogni.zip in una
directory vuota e avviare il file.exe.
Purtroppo anche in questo caso il cerchio di Qualisoft comprende software
liberi, quindi sono facilmente superabili.
Abbiamo stabilito dunque, che nessuno di questi siti si occupa in modo
dettagliato di software per disabili. Tutti utilizzano software di diversa fonte e
natura. I software disponibili sono spesso superati di sistema operativo. Una
caratteristica che accomuna quasi tutti i siti è la presenza di una banca dati,
mentre nessuno utilizza un glossario terminologico. Si può notare che più o
meno tutti i siti utilizzano o cercano di conformarsi ad alcuni standard
attualmente vigenti:
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W3C WAI. Spiega come rendere contenuti web accessibili a persone
disabili. L'obiettivo principale di queste linee guida consiste nel
promuovere l'accessibilità. Seguendole, si otterrà il risultato di rendere i
contenuti Web più facilmente fruibili da tutti gli utenti, a prescindere dal
browser in uso (ad es., browser normali, browser basati su dispositivi di
sintesi vocale, telefoni cellulari, personal computer per automobili, ecc.) o
da eventuali limitazioni a cui essi possono essere costretti (ad es., ambienti
rumorosi, stanze sotto illuminate o sovra illuminate, ambienti in cui
occorra avere in qualunque momento le mani libere, ecc.). Il conformarsi a
queste linee guida consentirà agli utenti di reperire sul Web informazioni
in maniera più veloce.
W3C XHTML. L’XHTML (eXtensible HyperText Markup Language) è
un linguaggio di marcatura che associa alcune proprietà dell'XML con le
caratteristiche dell'HTML. Vi è un uso dei tag HTML, ma in maniera più
restrittiva, e solo la struttura della pagina è scritta in XHTML, mentre il
layout è imposto dai fogli di stile a cascata (CSS, Cascading Style Sheets).
W3C CSS. Queste specifiche definiscono i Fogli di stile a cascata, livello
2. CSS2 è un linguaggio per fogli stile che consente ad autori ed utenti di
collegare degli stili (p.es. tipi di caratteri, spaziatura e caratteristiche
acustiche) a documenti strutturati (p.es. documenti HTML ed applicazioni
XML). Separando lo stile di presentazione dei documenti dal contenuto
dei documenti, i CSS2 semplificano lo sviluppo per il Web e la gestione
dei siti.
RSS, (acronimo di RDF Site Summary ed anche di Really Simple
Syndication) è uno dei più popolari formati per la distribuzione di
contenuti Web; è basato su XML, da cui ha ereditato la semplicità,
l'estensibilità e la flessibilità. RSS definisce una struttura adatta a
contenere un insieme di notizie, ciascuna delle quali sarà composta da vari
campi (nome autore, titolo, testo, riassunto...). Quando si pubblicano delle
notizie in formato RSS, la struttura viene aggiornata con i nuovi dati; visto
che il formato è predefinito, un qualunque lettore RSS potrà presentare in
una maniera omogenea notizie provenienti dalle fonti più diverse.
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Questi standard hanno il compito di rendere accessibile e usufruibile il sito a
chiunque abbia voglia di consultarlo. Per accessibilità web si indica la capacità di
un sito web, di poter essere acceduto efficacemente (alla sua interfaccia e al suo
contenuto) da utenti diversi in differenti contesti. Rendere un sito web accessibile
significa permettere l'accesso all'informazione contenuta nel sito anche a persone
con disabilità fisiche di diverso tipo e a chi dispone di strumenti hardware e
software limitati.
L'adozione di uno standard comporta omogeneità degli aspetti tecnici
nell'ambiente di sviluppo, rendendo più semplice l'elaborazione di nuove idee da
parte di chi produce. Lo standard W3C WAI, nonostante la sua importanza viene
facilmente ignorato.
Nel panorama dei software non vi sono standard specifici. Non esiste una
regolamentazione comune, quindi ogni produttore decide secondo logiche proprie
come strutturare le guide e quali contenuti inserirvi.
4.7.1 Tabella riassuntiva dei siti analizzati
Nella tabella si potrà vedere in sintesi il risultato finale, di ciò che è stato
analizzato. Le X indicano la presenza dell’elemento all’interno del sito. Sul piano
delle ascisse troviamo la descrizione dei singoli elementi. Sul piano delle ordinate
troviamo i siti visitati.
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Siti
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kuti
li
Sw
per
cate
go
ria
Sta
nd
ard
acce
ssib
ilit
à
Fo
rum
www.oatsoft.org X X X X
www.sourceforge.net X X X X X
www.areato.org X X X
www.indire.it/software X
www.lannaronca.it X X
www.sd2.itd.cnr.it X X X X
www.softwaredidattico.it X X X X X
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5 5 Progetto Freeable:Applicazione della
metodologia e funzionalità del sito.
5.1 Introduzione
Dopo aver approfondito nel capitolo precedente l’analisi del campione, il
progetto procede prendendo in considerazione i seguenti punti:
Incontri, periodici con esperti del settore medico.
L’individuazione delle faccette e dei fuochi, e l'eliminazione degli
elementi non significativi rispetto al nostro caso di studi.
La creazione dello schema di classificazione.
Indagine, attraverso il completamento di schede tecniche.
Realizzazione di un glossario terminologico.
Prima di entrare nel contesto specifico del metodo di lavoro, è utile definire lo
stato dell’arte.
5.2 Stato dell’arte della classificazione utilizzata nel sito
Durante la prima fase della progettazione del sito, la domanda che ci siamo
posti è stata: quali esigenze hanno gli utenti?
Una possibile risposta alla nostra domanda può essere data dalla
classificazione a faccetta, adeguata per la condivisione della conoscenza, in
quanto, come già definito e ampliamente trattato nel capitolo tre può essere intesa,
sia dal punto di vista browser che dal punto di vista classificatorio, le faccette
tendono ad essere aperte, scalabili e di facile utilizzo.
La metodologia usata da noi, si identifica nel metodo User Centered
Design (UCD). Questo è uno dei modi per progettare e costruire siti o
applicazioni tenendo conto del punto di vista e delle esigenze dell’utente. L’UCD
è un processo composto di più attività. Si basa sull’iterazione di diversi strumenti
di analisi od osservazione, progettazione e verifica. In italiano questo processo è
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noto anche come “Progettazione Centrata sull’Utente”. Questo metodo è stato
descritto da diverse norme ISO specialmente dalla 13407, denominata “Human -
centered design process”.
La norma ISO 13407 stabilisce quattro attività da svolgere per il processo
UCD di seguito verranno descritti i vari processi con gli strumenti utilizzati:
1. Specificare il contesto d’uso. Il contesto d’uso è necessario per
identificare quali persone useranno il prodotto, cosa ci faranno e in quali
condizioni lo useranno.
2. Specificare i requisiti. I requisiti si concentrano sia sui compiti che gli
utenti dovranno portare a termine.
3. Creare delle soluzioni progettuali. Nel momento in cui si è definito il
contesto d’uso e i requisiti, il prodotto può iniziare a essere pensato e
progettato, in forma di prospetto, schema, prototipo, fino ad un modello
completo.
4. Valutare il design. Il passo davvero fondamentale è l’ultimo, ovvero la
verifica del prodotto, in particolare con utenti reali attraverso i test di
usabilità, come interviste e questionari.
Solo quando le soluzioni progettuali rispecchiano i requisiti, allora il prodotto
può essere rilasciato e pienamente realizzato.
Nelle diverse fasi del ciclo di progetto vengono portate avanti diverse attività con
diversi strumenti. La fase di analisi viene interpretata nei punti 1 e 2 tipicamente
si compiono le seguenti attività:
Incontri con gli stakeholder (portatori di interessi nel nostro caso esperti
del settore medico) per capire vincoli e aspettative.
Analizzare i prodotti esistenti.
Conduzione di osservazioni sul campo.
Conduzione di interviste con potenziali utenti.
Conduzione di workshop con potenziali utenti.
Questionari.
Creazione di profili di utente.
Creazione di elenchi di compiti.
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Creazione di scenari.
Definizione di team multidisciplinari.
La comunicazione tra i componenti dello staff è importante al fine di
raggiungere l’obiettivo prefissato. In un lavoro di UCD non dovrebbero esistere
membri del gruppo di lavoro che decidono indipendentemente dalle opinioni
altrui. Nella fase in cui si lavora alla creazione di soluzioni progettuali si usano i
seguenti strumenti:
Brainstorming, riunioni e discussioni libere.
Creazione di modelli e schemi di navigazione.
Creazione di bozzetti e schermate anche carta e matita.
Conduzione di analisi e simulazioni cognitive sui bozzetti.
Creazione di prototipi a bassa o alta fedeltà.
Si può notare che accanto ad attività più propriamente progettuali (che
comprendono il disegno dell’interfaccia con vari strumenti) si inizia già a
condurre delle valutazioni e delle analisi sulla base dei documenti predisposti
nella prima fase (scenari, compiti). La valutazione avviene prima e durante
l’implementazione vera e propria del sistema, attraverso:
Test con utenti.
Questionari.
Analisi euristiche e ispettive.
Simulazioni cognitive.
Alla fine il prodotto viene corretto e implementato con la modifica del
sistema e la realizzazione definitiva di grafica e programmazione. Nella più
generale strategia di User-centered Design, nell'analisi e la progettazione del sito
abbiamo seguito un approccio misto, combinando metodi “empirici” o
bottom-up (che prevedono di lavorare direttamente a contatto con gli utenti) a
metodi “euristici” o top-down (per cui vengono elaborate proposte e ipotesi
sulla base di standard e linee guida). Di seguito identifichiamo i metodi top-down
e bottom-up:
Top – down, è una struttura e sistematizza la riflessione, motiva ogni
passaggio in modo logico e ripulisce il metodo di lavoro da tentativi
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casuali, intreccia strettamente analisi ed elaborazione, dà alla strategia
complessiva un carattere di eleganza sostanziale e formale che si
estrinseca come trasparenza e sistematicità.
Bottom – up. Nella risoluzione di un problema il metodo consiste nello
studiare attentamente i dati a disposizione, per capire se da questi si
possano ricavare le informazioni utili per giungere alla soluzione: dai dati
ai risultati.
Ricordiamo che ogni qualvolta si realizzi qualche cosa, tutto viene
conseguito seguendo un processo. Ciò può avvenire in modo causale o in modo
molto formalizzato. Di fatto, il metodo UCD si presta perfettamente a diverse
esigenze.
5.3 Metodo di lavoro svolto per la realizzazione dellaprima fase.
La prima fase della realizzazione del sito, ha visto coinvolto un gruppo di
lavoro proveniente da settori diversi:
Settore medico. Composto da un gruppo rappresentativo della categoria
medica, esercitante nell’ambito riabilitativo/educativo per persone con
problemi di apprendimento cognitivo, e disabili di tipo cognitivo e/o
motorio. Le figure professionali che hanno partecipato al progetto sono:
o Simonetta Massola, fisioterapista nonché coordinatrice finanziaria
del progetto.
o Valentina Pasian, logopedista.
o Elisa Romano, logopedista e fisioterapista.
o Barbara Depolli, fisioterapista.
o Daniela Gavinelli, logopedista.
Come si può ben notare la maggior parte delle persone coinvolte sono
soprattutto logopediste, poiché sono proprio loro ad utilizzare
maggiormente software come supporto all’apprendimento e al
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miglioramento esistenziale del disabile. Le fisioterapiste hanno un compito
marginale ma di estrema rilevanza. Il dialogo tra logopediste e
fisioterapiste è indispensabile soprattutto quando il paziente in questione
ha un deficit sia motorio che cognitivo. L’interazione tra le due discipline
risulta fondamentale per migliorarne il benessere dei pazienti.
Settore informatico. Per il settore informatico è stato coinvolto il
laboratorio di “intelligence of the web”. Un gruppo di esperti web che si
occupa di stabilire e implementare il sito attraverso: la programmazione e
il design.
Settore linguistico, organizzativo. Il mio compito è stato mediare tra due
mondi diversi, quello medico e informatico identificandoli
nell’organizzazione dei contenuti con un obiettivo comune, la creazione di
un sito web.
Durante queste riunioni si sono venute a considerare diversi punti.
Innanzitutto, ci siamo chiesti a chi è rivolto il sito, qual è l’obiettivo principale
e dopo aver analizzato i siti esistenti, abbiamo cominciato a creare uno schema
concettuale adeguato alle esigenze venutesi a creare durante le riunioni.
5.3.1 Fasi della mappa concettuale
La fase di costruzione della mappa concettuale, viene ripreso dall’UCD
nella creazione di soluzioni progettuali. Le riunioni si sono svolte presso il
dipartimento di informatica a partire dal mese di Aprile con ricorrenza
quindicinale. Nelle riunioni, dopo aver analizzato il contesto e i requisiti, abbiamo
creato una mappa concettuale che rappresentasse il contenuto del sito.
Ovviamente questa mappa si è evoluta nel tempo. Di seguito descriveremo i passi
effettuati per raggiungere la stesura della mappa definitiva del sito Freeable.
Vedi Figura 1 Appendice 1.
Come possiamo vedere la nostra mappa concettuale ha una suddivisione
per categorie. Le categorie presenti sono:
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Bisogni/Utilizzo/Obiettivi
Accessibilità software
Livello di sofisticazione
Età
Lingua
Sistema operativo
Patologia/ Disabilità
Strumenti/Modalità
Funzioni
Gradimento
Livello scolare.
Queste sono le categorie principali che si sono presentate nella stesura di
una prima mappa concettuale. Sostanzialmente le categorie identificate
saranno presenti anche nelle successive mappe concettuali. Alcune subiranno
una normalizzazione dei termini, altre invece verranno adeguate al linguaggio
di siti già esistenti.
Come si può vedere nella mappa le categorie sono suddivise
gerarchicamente, si suddividono su più livelli (da uno a tre).
Vedi figura 2 Appendice 1.
Nella seconda riunione abbiamo constatato che, le categorie individuate
sono adeguate alle esigenze, ma cominciano a subire un cambiamento
linguistico, vista l’inadeguatezza o la non facile comprensione immediata del
termine utilizzato per indicare la categoria.
Bisogni/Utilizzo/Obiettivi = Obiettivi (Bisogni/Utilizzo/Funzioni)
Accessibilità software
Livello di sofisticazione = Livello di sofisticazione del software
Età = Età anagrafica
Lingua = Lingua del software
Sistema operativo
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Patologia/ Disabilità = Deficit (Diagnosi/Patologia/Disabilità)
Gradimento
Livello scolare = Livello istruzione ISCED 1997
Livello di destrezza informatica
Attività (Strumenti/Modalità).
Nella mappa1 è presente la categoria funzioni, nella mappa due possiamo
vedere che la categoria funzioni è stata accorpata alla categoria Obiettivi, in
quanto le funzioni sono dei processi volti a raggiungere una finalità intesa
come obiettivo. Una nuova categoria è data dal livello di destrezza
informatica.
A partire dalla seconda riunione si è stabilito di utilizzare degli standard
vigenti, nella categoria:
Livello istruzione ISCED 1997
L’età anagrafica (vedi PEGI).
Nei paragrafi successivi daremo un’esauriente definizione degli standard
utilizzati.
Da notare in questa mappa è la presenza in alcune categorie di un simbolo
1. Ciò indica che le categorie vengono intese dal settore informatico come
categorie a mutua esclusione, quindi all’interno di una categoria può essere
selezionato in fase di ricerca solo un’opzione tra quelle esistenti. Il livello
massimo ancora della gerarchia è tre.
Vedi Figura 3 Appendice 1.
In base a quanto stabilito giorno 17/04/08 nella mappa concettuale due e
dopo aver analizzato una serie di siti si sono potute apportare alla mappa
medesima delle modifiche. Abbiamo constatato dei punti di forza/debolezza e con
ciò posso dire che: il sito “Freeable” è molto tecnico fortemente finalizzato
all’utilizzo di esperti del settore viste le categorie “Deficit, bisogno e attività” che
non ho riscontrato in nessun altro sito.
I siti sono organizzati strutturalmente in modo differente ma con un unico
scopo, dare informazioni. La maggior parte dei siti sono di tipo educativo e
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accennano appena al problema della disabilità. Nella terza figura si può vedere un
aumento dei livelli per alcune categorie i livelli vanno da uno a quattro.
Una variazione linguistica è stata effettuata per la categoria:
Attività (Strumenti/Modalità) = Tipo di Software
(attività/strumenti/modalità).
La categoria “attività” del progetto in realtà negli altri siti si presenta nella
scheda tecnica del software selezionato descrivendone il tipo.
La categoria “accessibilità software” riprende in parte l’angolo degli ausili
utilizzati da www.areato.org , questo da un punto di vista organizzativo e tecnico
linguistico. Ho inserito comunque la categoria sensoriale uditiva utilizzata da
areato per dare un’idea dei dispositivi presenti sul mercato. Successivamente si
stabilirà se la categoria sensoriale abbia una sua effettiva importanza. Potete
notare che la mappa comincia ad avere un’evoluzione. Si espande
gerarchicamente e diventa sempre più complessa è dettagliata.
Vedi Figura 4 Appendice 1.
Come si può vedere nella mappa concettuale quattro, le categorie presenti
sono essenzialmente quelle sopraindicate. I livelli gerarchici vanno da uno a tre,
ciò significa che è stato ritenuto necessario effettuare un taglio (appiattimento) per
non dilungarsi con sottocategorie che nessun utente adopererà mai. Alcune
categorie, sono state sviluppate maggiormente rispetto ad altre.
Una categoria importante è:
Tipo di software. Categoria che rappresenterà un contenitore di software
open source, shareware e freeware, disponibili in base all’utilizzo e alle
esigenze espresse dall’utilizzatore. Sarà importante definire le
sottocategorie per suddividere ulteriormente i software disponibili sul
mercato.
Vedi figura 5 Appendice 1.
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A partire da questa mappa concettuale possiamo dire di aver raggiunto
quasi la stesura finale. Potete notare che le categorie risultano complete e
omogenee. La mappa si è evoluta ampliamente. I termini utilizzati
rispecchiano i siti già presenti nel web. In modo da conformarsi per una facile
lettura e comprensione da parte dell’utente.
Vedi figura 6 Appendice 1.
Abbiamo raggiunto il modello definitivo della nostra mappa concettuale. Da
questo momento in poi bisognerà verificare l’attendibilità di questa mappa.
Prossimo compito sarà quello di analizzare dei software di tipo Open Source,
Freeware e Shareware per verificare se le categorie e sottocategorie presenti sono
sufficienti per raggiungere un risultato di ricerca soddisfacente dell’utente.
5.3.2 Descrizione delle singole categorie
Le categorie presenti nel sito sono state scelte in base all’esigenza.
Essendo un sito di un dominio specifico nell’ambito medico, insieme a specialisti
del settore sono state ideate delle possibili categorie che rappresentano le esigenze
dell’utente finale vero fruitore del sito.
Le categorie o faccette principali presenti nel sito Freeable vengono espresse
secondo una griglia:
1) Nome della categoria
a) definizioni fornite dal gruppo di specialisti.
i) Eventuali commenti.
ii) Riferimenti (eventuali standard seguiti).
1. Deficit (Diagnosi/Patologia/Disabilità)
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a. Il quadro patologico di partenza della persona a cui è rivolto il
software.
i. Alle categorie specialistiche del settore medico si può
notare che i nomi presenti sono più di uno. Secondo gli
esperti sono termini importanti e non sono da escludere
l’uno dall’altro perché si potrebbe avere una perdita di
informazione. I tipi di deficit presenti in questa categoria
sono stati assegnati dagli esperti.
2. Accessibilità del Software
a. Capacità del software di adattarsi a vie d'accesso alternative.
i. I termini utilizzati sono prettamente tecnici.
ii. La maggior parte di questi termini sono stati selezionati dal
sito: www.areato.org.
3. Obiettivi (Bisogni/Utilizzo/Funzioni)
a. Abilità residue da consolidare, potenziare. Le abilità del soggetto
che vengono potenziate dall'uso del software.
i. Categoria e termini forniti esclusivamente e interamente
dagli esperti del settore in base alle esigenze che si sono
riscontrate con i pazienti.
4. Tipo di Software
a. Tipo di attività proposta/supportata dal software.
i. In questa categoria vengono descritte tutte le tipologie di
software presenti sul mercato. Il sito sarà versatile con
software che vanno dal gioco/all’educativo scolare. I
termini utilizzati sono quelli presenti nei siti già esistenti.
Le sotto categorie sono state scelte in base all’utilizzo degli
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esperti. Non vi sono standard specifici sui tipi di software
ogni sito analizzato si distingue per delle caratteristiche
diverse.
5. Livello di sofisticazione del Software
a. Grado di complessità dell'attività supportata dal software.
i. In questo caso si è suddiviso il software in base al suo
grado di difficoltà.
6. Età anagrafica
a. Età del soggetto.
i. Per descrivere l’età anagrafica ci siamo avvalsi dello
standard PEGI che si identifica nella sottocategoria
evolutiva e adulta. La sottocategoria Geriatrica è stata
volutamente inserita, anche se può inizialmente risultare
anomala poiché il mondo senile si sta avvicinando all’era di
internet. Molti anziani e anziani con deficit motorio sono
perfettamente in grado di utilizzare internet per acquistare,
comunicare on – line. Per questo è stato espresso il
desiderio da parte delle logopediste e fisioterapiste di
inserire una sottocategoria che rappresentasse quella parte
della popolazione che spesso viene dimenticata.
ii. Standard PEGI.
7. Livello Istruzione ISCED 1997
a. Livello scolastico ottenuto.
i. Questa categoria con la rispettiva suddivisione è rilevante
soprattutto per l’utilizzo di software di tipo
educativo/scolare.
ii. Standard ISCED (International Standard Classification of
Education).
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8. Livello di destrezza informatica
a. Livello di competenza dell'uso del computer in generale da parte
dell'utente.
i. Abbiamo ritenuto opportuno individuare la competenza
posseduta dall’utente.
9. Lingua del Software
a. Categoria che divide i software in base alla lingua.
i. Nel nostro caso i software inizialmente presi in
considerazione sono quelli di lingua inglese e italiana.
10. Sistema Operativo
a. E’ il programma responsabile del controllo e della gestione dei
componenti hardware che costituiscono un computer e dei
programmi che su di esso girano.
i. I sistemi operativi presi in considerazione rappresentano il
mercato, anche se Windows risulta essere il più diffuso in
Italia.
11. Gradimento
a. Il gradimento di un software verrà specificato tramite la votazione
con stellette che vanno da uno a cinque.
12. Licenza d’uso
a. In ambito informatico è il contratto che può accompagnare un
prodotto software.
i. La licenza d’uso da noi proposta come già detto è Open
Source, Freeware, Shareware.
5.3.3 Utilizzo di standard
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La conformità agli standard deve essere valutabile in modo preciso.
L’utilizzo degli standard si rivela maggiormente proficuo se il sito deve essere
tradotto in diverse lingue. Nel nostro caso obiettivo primario iniziale è quello
di creare un sito soprattutto in italiano, con software possibilmente di lingua
italiana e inglese. La vasta presenza di siti inglesi ha maturato un desiderio di
italianizzare una piccola parte del mondo del web, per cercare di agevolare il
lavoro del settore riabilitativo ed educativo che comunque non possiede una
conoscenza della lingua straniera in quanto in passato non era oggetto d’esame
nel periodo in cui si sono conseguiti gli studi.
Utilizzare degli standard significa conformarsi alla realtà esistente.
Sicuramente il sito “Freeable” utilizzerà gli standard W3C ma non WAI
poiché il sito non è pensato per essere usufruibile da persone con disabilità,
ma per consultazione e utilizzo da parte di: esperti, insegnanti e famiglie con
persone disabili di tipo motorio e/o cognitivo, ma anche per persone che
manifestano difficoltà di apprendimento.
Altri standard presenti nel sito sono:
Livello istruzione ISCED 1997. L'ISCED (International Standard
Classification of Education, classificazione internazionale standard
dell'educazione) è uno standard creato dall'UNESCO come sistema
internazionale di classificazione standard per l'istruzione. Nel novembre
1997 si giunge all'adozione di un nuovo standard denominato ISCED 97
che copre due variabili classificatorie: il livello e il campo di istruzione. I
livelli vanno da 0 a 6. (vedi mappa concettuale n°6).
Età anagrafica secondo PEGI. Il PEGI (Pan European Games
Information), è il primo sistema europeo di classificazione in base all’età
per i videogiochi. È un Codice di Condotta volontario, quindi un sistema
di autoregolamentazione dei contenuti adottato dagli editori di videogiochi
a livello europeo, creato nel 2003 dall’Associazione europea degli stessi,
Interactive Software Federation of Europe (ISFE), con il supporto della
Commissione europea e gestito da due enti amministratori indipendenti: il
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NICAM, Istituto olandese per la classificazione dei mezzi audiovisivi ed il
VSC, Video Standard Council. Il sistema di classificazione PEGI nasce
dall’esigenza di tutelare i minori e di garantire a genitori, acquirenti e
consumatori online un’ulteriore fiducia rispetto al contenuto del gioco
indicandone l’idoneità per uno specifico gruppo d’età o per contenuto. Di
seguito riportiamo la classificazione per età scelta per il nostro sito:
o 3 anni e oltre
o 7 anni e oltre
o 12 anni e oltre
o 16 anni e oltre
o 18 anni e oltre
5.3.4 Raccolta termini
Per la realizzazione del sito sono stati adottati termini specialistici e
termini generici, poiché il target che si servirà del sito sarà secondo il nostro
obiettivo misto, composto da esperti e inesperti. Quindi i termini scelti sono stati
adeguati alla comprensione di tutti gli utenti. Per ogni categoria sono state
effettuate delle scelte a seconda dell’esigenza. In ambito medico i termini delle
categorie obiettivi e deficit sono stati assegnati dagli esperti del settore, per quanto
riguarda le altre categorie la maggior parte dei termini presenti nel sito sono stati
adeguati agli altri siti analizzati.
5.3.5 Normalizzazione
La normalizzazione è un procedimento che effettuiamo volto
all’eliminazione della ridondanza e del rischio di inconsistenza dal database.
Esistono vari livelli di normalizzazione (forme normali) che certificano la qualità
dello schema del database. Questo processo si fonda su un semplice criterio: se
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una relazione presenta più concetti tra loro indipendenti, la si decompone in
relazioni più piccole, una per ogni concetto. Questo tipo di processo non è
purtroppo sempre applicabile in tutte le tabelle, dato che in taluni casi potrebbe
comportare una perdita di informazioni.
5.4 Creazione di un foglio di lavoro
Giunti ad un esauriente livello della nostra mappa, si è potuto creare un
worksheet in excel, che rappresenta le categorie e le sotto categorie in modo
gerarchico. Tutto ciò è servito per poter verificare l’attendibilità della mappa
concettuale costruita. Abbiamo preso in considerazione un campione minimo di
persone, ovviamente rappresentativi per la categoria dei fruitori del sito in
costruzione, logopedisti e fisioterapisti.
Il compito che è stato dato a quattro persone aveva l’obiettivo di:
Prendere in considerazione 10 programmi utilizzati.
Specificare l’eventuale fonte di reperimento.
Indicare con delle X a quale eventuale categoria appartiene ogni singolo
software.
Commenti o eventuali suggerimenti.
5.4.1 Esempio di scheda
Di seguito verrà riportato un esempio di compilazione di una scheda.
Inoltre come si può notare vi sono delle categorie evidenziate e si riferiscono a
categorie a mutua esclusione, identificate dal gruppo di lavoro, ciò significa che
può essere immessa solo una X per tutta la categoria.
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NoteInserire i dati sul software consideratoInserire una 'x' nella colonna categorie dove appropriato per il softwareconsiderato.Le aree azzurre si riferiscono a categorie a mutuaesclusioneSegnalare eventuali commenti nella rispettiva colonna.
Informazioni sul softwareNome Sauerbraten
Eventuale URLhttp://en.wikipedia.org/wiki/Sauerbraten_%28game%29
Commenti gioco open source
Categorie Commenti
Deficit (Diagnosi/Patologia/Disabilità)Psico motorie
GoffaggineIperattivitàMaldestrezzaSfera emotiva
Neuro Motoriearto superiorecapomano (controllo segmentario)oculomotorie
Sensorialiuditivavisiva
ApprendimentoDiscalculiaDisgrafiaDislessiaDisortografiaDisprassia di programmazione
CognitivoLieveMedioGrave
Accessibilità del softwareX Tastiere alternative
Tastiere espanseTastiere a membranaTastiere ridotteTastiera a video
Dispositivi a puntamentoX Mouse
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Mouse tradizionaliMouse ergonomiciMouse da tenere in manoMouse da usare con i piedi
Emulatori di MouseEmulatori su tastieraEmulatori a tastoniEmulatori a scansioneEmulatori controllati dal puntamentodella testa.Tavolette grafiche
Dispositivi di puntamento alternativi al mouseJoystickTrackballTouchpadTouchscreenEye tracker
Sistemi di scansione (o interfaccia a scansione)Riconoscimento vocaleVisiva parziale
Dimensioni carattere ( ingrandimento delloschermo)Personalizzazione colore
Visiva totaleCodice BrailleScreen reader e sintesi vocaleRiproduzione musica
UditivaDizionario mimico gestualeDispositivi telefonici per sordiSistemi di videocomunicazione
Obiettivi (Bisogni/Utilizzo/Funzioni)Comunicativo
Non verbaleLinguistico
AlfabeticoAlfabetico complesso
SimbolicoEducativoAutonomiaCognitivo
Attenzionevisivauditiva
memoriauditivavisiva
X visuo-spazialeX spazialità
temporalitàrappresentazione graficaschema corporeo
EmotivoSensoriale
Uditivo
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VisivoPercezione visivaEsplorazione visiva/ oculomotricitàPrassie visuo-costruttive
MotorioscritturaCoordinazione oculo-manuale
grafomotricitàGioco
Gioco causa-effettoGioco simbolico
X Gioco strategico
Tipo di SoftwareGioco
Logici/AbilitàColorareLibro parlanteMemoriaPuzzle
AzioneAvventuraMusicale
X Role playSimulazione
CostruzionicucinaVestizione
StrategiaSportTradizionale
Gioco da tavolaGioco di carte
Internetcomunicazione
chate-mailvoice
BrowserEducativo/Scolare
DisegnoGeografia e storiaLingua straniera Vedere anche Lingua
del Software
Lingua madre Vedere anche Linguadel Software
MatematicaMusicaScienze
Ausili softwareComunicatori simboliciEmulatori mouseEspansione delle abbreviazioniIngrandimento dello schermoPredizione statistica delle paroleRiconoscimento vocaleRiproduzione musica
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Tastiera a videoLavoro
VideoscritturaCalcoloGrafica
EntertainmentVideo playerAudio player
Livello di sofisticazione del software Software conmodalità per esperti==> Non esclusivi?
SempliceX Intermedio
Evoluto
Età anagrafica Anagrafica obiologica?!!
Evolutiva Vedere PEGI suWikipedia
3+7+
X 12+Adulta (18+)Geriatrica
Livello istruzione ISCED19970 (istruzione pre-elementare)1 (Istruzione elementare o primo stadio di istruzione base)
X 2 (Istruzione secondaria inferiore o secondo stadio diistruzione base)3 (Istruzione secondaria superiore)4 (Istruzione post-secondiaria non terziaria)5 (Primo stadio dell'educazione terziaria)6 (Secondo stadio dell'istruzione terziaria)
Livello di destrezza informaticaInizialeBaseEsperto
Lingua del Software Da estendere atutte le altrelingue?
X IngleseItaliano
Sistema operativoX Windows
Windows 95-98Windows 2000-XPWindows Vista
X LinuxX Macintosh
Gradimento Voto degli utenti(stellette)
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5.5 Risultati raggiunti
Attraverso le 40/40 schede, abbiamo constatato che le categorie presenti
definite nella prima e fondamentale fase del progetto sono più che sufficienti per
poter andare alla fase successiva del progetto. Le X presenti nei diversi software
sono distribuite omogeneamente. Mentre la sottocategoria cognitivo intesa da noi
come mutua esclusione a livello informatico risulta essere per gli esperti del
settore medico a scelta multipla in quanto alcuni software possono trovarsi tra un
livello e l’altro (es. grave – medio). Le richieste presentate dagli specialisti sono
differente rispetto ad un sito generico. Il sito si presenterà completo, sia da un
punto di vista terminologico che informativo. Di seguito riportiamo i risultati
raggiunti dall’analisi delle schede. Le schede sono state analizzate manualmente.
Nella prima tabella verranno indicati i nomi dei software analizzati dalle
logopediste e fisioterapiste, mentre nella seconda tabella vi sarà un risultato
complessivo delle X presenti nelle categorie di interesse.
N° Nome del Software Eventuale Url/altro Tipo di Licenza
1 9999 www.areato.org Open Source
2 20 Punti www.vbscuola.it Open Source
3 Adibù Non specificato Non specificato
4 Alveare www.vbscuola.it Open Source
5Analisi visiva e strategie
cognitiveErickson Freeware
6 Ape e fiori Non specificato Open Source
7 Aprendiendo www.areato .org Freeware
8 Attenzione e concentrazioneSanto di nuovo
EricksonFreeware
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9Barbie la principessa e la
povera
Vivendi Universal
gamesNon specificato
10 Barbie la sfilata di modaVivendi Universal
gamesNon specificato
11 Barbie lago dei cigniVivendo Universal
gamesNon specificato
12 Blob 1 e 2 Anastasis Non specificato
13 Circuslinux Non specificato Open Source
14 Creative wraiter Microsoft Non specificato
15 Easy game Laramera Auxilia Non specificato
16 Er finestra www.mistergratis.it Freeware
17 Fiammiferi Non specificato Open Source
18 Gaze Talk www.oatsoft.org Freeware
19 Gioca spazio – tempo www.vbscuola.it Open Source
20 Giochi di pensiero 1-2-3 Thiwkin Things Non specificato
21 Gioco carte www.areato.org Open Source
22 Giocolola www.mistergratis.it Freeware
23 Il corpo umano De Agostini Non specificato
24 Isola lego www.lego.com Non specificato
25La casa dei fantasmi
dispettosiwww.disney/interactive Non specificato
26 Memoria visiva Erickson Freeware
27 Monster Non specificato Open Source
28 Power reader www.oatsoft.org Freeware
29 Prova 6 Vuota Vuota
30 Puzzle www.areato.org Open Source
31 Quadratini www.sd2.itd.cnr.it Open Source
32 Raccontami una storia www.sd2.itd.cnr.it Open Source
33 Regine in cucina www.gioco.it Freeware
34 Single switch game 2 Marbelsoft Auxilia Non specificato
35 Star wars la sfida di Yoda Non specificato Non specificato
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36 Strike a pose www.gioco.it Freeware
37 Stunt rally lego www.lego.com Non specificato
38 Sunny ABC www.gioco.it Freeware
39 Tangram Non specificato Open Source
40 Turbolettore
http://old.irrelombardia
.it/cdp/lapsus/turbo.htm Freeware
Risultato complessivo dei SW analizzati.
CategorieRisultati
in XDeficit (Diagnosi/Patologia/Disabilità) 0
Psico motorie 0Goffaggine 8Iperattività 8Maldestrezza 14Sfera emotiva 2
Neuro Motorie 0arto superiore 14capo 18Mano (controllo segmentario) 12oculomotorie 20
Sensoriali 8uditiva 15visiva 24
Apprendimento 1Discalculia 7Disgrafia 7Dislessia 4Disortografia 4Disprassia di programmazione 8
Cognitivo 17Lieve 33Medio 29Grave 13
Accessibilità del software 0Tastiere alternative 0
Tastiere espanse 4Tastiere a membrana 3Tastiere ridotte 3Tastiera a video 3
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Dispositivi a puntamento 1Mouse 19
Mouse tradizionali 20Mouse ergonomici 6Mouse da tenere in mano 4Mouse da usare con i piedi 3
Emulatori di Mouse 2Emulatori su tastiera 2Emulatori a tastoni 6Emulatori a scansione 3Emulatori controllati dal puntamentodella testa.
3
Tavolette grafiche 0Dispositivi di puntamento alternativi al mouse 0
Joystick 4Trackball 4Touchpad 10Touchscreen 3Eye tracker 1
Sistemi di scansione (o interfaccia a scansione) 4Riconoscimento vocale 0Visiva parziale 0
Dimensioni carattere ( ingrandimento delloschermo)
2
Personalizzazione colore 1Visiva totale 0
Codice Braille 0Screen reader e sintesi vocale 2Riproduzione musica 0
Uditiva 0Dizionario mimico gestuale 0Dispositivi telefonici per sordi 0Sistemi di videocomunicazione 1
Obiettivi (Bisogni/Utilizzo/Funzioni) 0Comunicativo 0
Non verbale 5Linguistico 4
Alfabetico 4Alfabetico complesso 3
Simbolico 6Educativo 16Autonomia 8Cognitivo 23
Attenzione 21visiva 33uditiva 21
memoria 19uditiva 19visiva 21visuo-spaziale 19
spazialità 23temporalità 18rappresentazione grafica 10schema corporeo 5
Emotivo 0
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Sensoriale 17Uditivo 18Visivo 23
Percezione visiva 29Esplorazione visiva/ oculomotricità 27Prassie visuo-costruttive 15
Motorio 3scrittura 4Coordinazione oculo-manuale 13
grafomotricità 3Gioco 6
Gioco causa-effetto 16Gioco simbolico 10Gioco strategico 7
Tipo di Software 0Gioco 10
Logici/Abilità 19Colorare 5Libro parlante 5Memoria 8Puzzle 3
Azione 4Avventura 2Musicale 2Role play 2Simulazione 7
Costruzioni 3cucina 2Vestizione 2
Strategia 4Sport 1Tradizionale 2
Gioco da tavola 1Gioco di carte 1
Internet 1comunicazione 0
chat 0e-mail 1voice 1
Browser 0Educativo/Scolare 4
Disegno 3Geografia e storia 0Lingua straniera 0
Lingua madre 5
Matematica 5Musica 1Scienze 0
Ausili software 0Comunicatori simbolici 0Emulatori mouse 0Espansione delle abbreviazioni 0Ingrandimento dello schermo 0Predizione statistica delle parole 0Riconoscimento vocale 0
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Riproduzione musica 0Tastiera a video 1
Lavoro 0Videoscrittura 3Calcolo 0Grafica 1
Entertainment 0Video player 0Audio player 0
Livello di sofisticazione del software 0
Semplice 18Intermedio 7Evoluto 0
Età anagrafica 0Evolutiva 19
3+ 277+ 2812+ 16
Adulta (18+) 8Geriatrica 6
Livello istruzione ISCED1997 00 (istruzione pre – elementare) 221 (Istruzione elementare o primo stadio di istruzione base) 212 (Istruzione secondaria inferiore o secondo stadio diistruzione base)
2
3 (Istruzione secondaria superiore) 04 (Istruzione post-secondiaria non terziaria) 05 (Primo stadio dell'educazione terziaria) 06 (Secondo stadio dell'istruzione terziaria) 0
Livello di destrezza informatica 0Iniziale 22Base 20Esperto 0
Lingua del Software 0Inglese 4Italiano 35
Sistema operativo 0Windows 13
Windows 95-98 33Windows 2000-XP 25Windows Vista 14
Linux 1Macintosh 3
Gradimento 01 02 33 34 45 2
Licenza d’uso 0OpenSource
12
Freeware 10Shareware Demo/Trial 0
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5.6 Conclusioni
Questo capitolo rappresenta il cuore del progetto “Freeable”. Dopo aver
definito una metodologia, si è potuto creare una mappa concettuale del contenuto
del sito. Una prima verifica dell’attendibilità è stata effettuata attraverso un
worksheet dove abbiamo ottenuto dei buoni risultati. anche se osservando il
risultato X si può notare che alcune categorie sono più complete rispetto ad altre,
soprattutto nelle categorie informatiche troviamo una sorta di titubanza dovuta
all’inesperienza dell’utente del settore medico/riabilitativo. Per concludere
confrontiamo in una tabella il rapporto tra le categorie indicate dal CRG (vedi
capitolo 1.5.1) e le categorie prese in considerazione per il nostro sito.
CRGFACCETTA CORRISPONDENTE AL SITO
FREEABLE
Oggetto Tipi di softwareTipo ObiettiviParte Accessibilità softwareProprietà Livello di sofisticazione del softwareMateriale Lingua del softwareProcesso Età anagraficaOperazione Livello di destrezza informaticaProdotto GradimentoSottoprodotto Sistema operativoPaziente DeficitAgente Livello istruzione ISCED 1997Spazio Licenza d’usoTempo -
Il progetto è stato già promosso al convegno GISD (acronimo di Gruppo
Italiano di Studio sulla Disfagia).
Dal 19 al 21 Giugno si è tenuto il IV congresso della GISD dove tra una
serie di interventi è stato approvato l’intervento del gruppo RiAbilità e del
Politecnico di presentare l’inestimabile importanza che può avere il mondo
informatico nel campo medico. Nel mese di Novembre è previsto un ulteriore
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intervento a Bologna al Workshop HANDImatica dove verrà presentata
ulteriormente la nascita del sito e il suo obiettivo. HANDImatica 2008 si incentra
sull'idea dell'incontro tra il mondo della disabilità e la tecnologia che possono
contribuire a cambiare la vita, migliorandone la qualità, soprattutto a persone
disabili e anziane.
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6 Considerazioni Finali
6.1 Conclusioni finali
L'incontro con la tecnologia può contribuire a cambiare la vita,
migliorandone la qualità, soprattutto a persone disabili e anziane. Internet oggi è
determinante per il benessere dei cittadini. L’ambizioso progetto e l’esperienza
del team di tecnici riabilitatori della Cooperativa RiAbilità conferma l’importanza
di trovare una metodologia efficace per poter far fluire informazioni
indirettamente ma soprattutto direttamente ai disabili stessi.
Dopo aver terminato la prima fase del progetto abbiamo raggiunto i
seguenti risultati:
Applicazione della metodologia UDC.
Organizzazione della mappa concettuale.
Prima verifica di attendibilità dei contenuti dei software.
Esempio di interfaccia di ricerca a faccetta.
La Navigazione “a faccette” (multidimensionale) è un’innovativa
metodologia di costruzione delle interfacce utente, in particolare delle funzionalità
di “ricerca avanzata”, di forte impatto visuale, e che sfrutta la multidimensionalità
e la complessità del sistema di classificazione.
Di seguito riportiamo una prima bozza dell’interfaccia di ricerca a faccetta per
dare un’idea di come sarà intuitivo e di facile utilizzo il sito Freeable:
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In questo sistema i risultati della ricerca (al centro) sono attorniati dalle
varie dimensioni delle categorie di classificazione (ai lati) e ciascuna di queste
dimensioni (facets) può fungere da “filtro” per i risultati. In questo modo l’utente
ha sempre sotto controllo l’intero insieme dei risultati e può progressivamente
avvicinarsi, raffinando iterativamente i filtri, al risultato desiderato.
Sito FreeableAccessibilità
software
Lingua del software
Obiettivi
Tipo di Software
Sistema operativo
Livello disofisticazione del sw
Età anagrafica
Livello istruzioneISCED 1997
Livello di destrezzainformatica
Gradimento
20 PuntiUnisci i punti e vedraicomparire. Numerazionecrescente e decrescenteentro il 100.Url: www.vbscuola.it
Deficit
Licenza d’uso
Psicomotorie
Neuro motorie
Sensoriali
Apprendimento
Cognitivo
Goffaggine
Iperattività
MaldestrezzaSfera emotiva
arto superiore
capomano
oculomotorie
uditivavisiva
Discalculia
Disgrafia
Dislessia
Disortografia
Disprassia
Lieve
Medio
Grave
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6.2 Sviluppi futuri
Il progetto in futuro mirerà innanzitutto a facilitare lo scambio di
informazioni tra gli operatori, fornendo una serie di strumenti aperti a tutti e
dotati delle seguenti funzionalità:
Un catalogo di strumenti software per l’accessibilità, con particolare
riferimento ai software gratuiti ed open source;
Recensioni dei prodotti, redatte in lingua italiana da parte di esperti
indipendenti;
Un’interfaccia dinamica ed accessibile, che faciliti il più possibile le
operazioni di navigazione e nello stesso tempo risulti.
La possibilità di fornire dei commenti esperienziali da parte di disabili od
operatori che abbiano utilizzato il software, al fine di condividere le
esperienze in prima persona, fornire valutazioni nel merito, fornire
indicazioni agli sviluppatori, suggerire tipologie o campi di applicazione.
Questo aspetto farà del sito web effettivamente una comunità sociale di
mutuo scambio.
Diffondere informazione e cultura, favorire momenti di conoscenza e
scambio di esperienze nell'applicazione delle Tecnologie Assistive è
importante per valorizzare il ruolo che le Tecnologie per l'Informazione e la
Comunicazione svolgono a favore dell'integrazione delle persone disabili nella
scuola, nel lavoro, nella vita sociale.
Una volta terminato, il sito sarà consultabile all’indirizzo
www.freeable.eu.
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Appendice 1
In questa sezione verranno illustrate in sequenza le figure descritte nel
capitolo quinto della tesi presentando un’evoluzione della mappa concettuale del
sito Freeable.
Figura 1 pagina 100.
Figura 2 pagina 101.
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Figura 3 pagina 103.
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Figura 4 pagina 103.
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135
Figura 5 pagina 103.
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Figura 6 pagina 104.
Vedi ultima tassonomia
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Appendice 2
Glossario terminologico del sito Freeable
Il Glossario terminologico creato per il sito Freeable funge da
informazione aggiuntiva per l’utente finale nell’eventuale mancanza di una
conoscenza non approfondita di un particolare termine. Le parole sotto elencate
sono disposte in ordine alfabetico con il relativo significato e la fonte di
provenienza.
A
AbilitàSi intende un’attitudine, una destrezza o una capacità innata o acquisita nel tempocon l'esperienza o per mezzo di altre forme di apprendimento. ( fonte:http://it.wikipedia.org/wiki/Abilit%C3%A0)
AccessibilitàCapacità del software di adattarsi a vie d'accesso alternative. (fonte: definizionefornita dalle logopediste del gruppo RiAbilità).
AdultaChi ha raggiunto il completo sviluppo fisico e psichico. (fonte:www.demauroparavia.it)
AlfabeticoChe utilizza le lettere dell’alfabeto. (fonte: definizione fornita dalle logopedistedel gruppo RiAbilità).
ApprendimentoProcesso di acquisizione di conoscenze, di informazioni o di comportamenti.(fonte: www.demauroparavia.it)
Arto superioreÈ l’appendice che si articola con il tronco nella sua parte superiore (dettocomunemente braccio.) (fonte: www.demauroparavia.it)
AttenzioneL'attenzione è un processo cognitivo che permette di selezionare stimoliambientali, ignorandone altri. (fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Attenzione)
Audio playerSoftware per l’esecuzione di file multimediali, di tipo audio. (fonte:http://it.wikipedia.org/wiki/Media_player)
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Ausili softwarePer ausili software, secondo lo Standard Internazionale ISO 9999, si intendequalsiasi prodotto, strumento, attrezzatura o sistema tecnologico utilizzato da unapersona disabile per prevenire, compensare, alleviare o eliminare unamenomazione, disabilità o handicap. (fonte:http://www.handylex.org/stato/ntp/elenco1.pdf)
AutonomiaIl pensare o l’agire senza condizionamenti esterni o l’essere in grado diprovvedere da soli alle proprie necessità. (fonte: www.demauroparavia.it)
AvventuraSono giochi in cui predomina l’intelligenza del giocatore, guidata dal computer,che per l'occasione viene chiamato master e a cui più giocatori, a cui spessovengono assegnati poteri particolari, partecipano in gruppo. Anche il caso fa partedelle possibilità sotto forma di lancio di dadi (quasi sempre virtuale, cioè fatto avideo), il cui risultato numerico indica il fallimento o la riuscita di un’azione.(fonte:http://www.pianetascuola.it/anni_precedenti/archivio/archivio_2001/progedu/Videogio_3.pdf)
AzioneSono giochi in cui si deve esplorare un ambiente, eliminando tutti i potenzialinemici che appaiono sullo schermo. Il nome collettivo di questi giochi è arcade esono definiti con un brutto neologismo "immersivi": ciò vuol dire che il giocatore"si immerge" totalmente nel gioco e ne diventa parte come protagonista. (fonte:http://www.pianetascuola.it/anni_precedenti/archivio/archivio_2001/progedu/Videogio_3.pdf)
B
BasePreparazione culturale o professionale base richiesta per l’utilizzo del computer edi determinati software. (fonte: definizione fornita dal gruppo di lavoro).
BrowserProgramma di navigazione e consultazione dati all’interno dei siti web di Internet.(fonte: www.demauroparavia.it)
C
CategoriaRaggruppamento di cose in base al livello qualitativo. (fonte:www.demauroparavia.it)
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CalcoloIn informatica, un foglio elettronico (chiamato anche foglio di calcolo) è unsoftware di produttività personale che permette l'immissione di dati in una grigliabidimensionale di celle. (fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Foglio_elettronico)
ChatConversazione in tempo reale attuata tramite calcolatore. (fonte:www.demauroparavia.it)
Codice BrailleSistema di punti e righe variamente combinate, ognuno delle quali rappresentauna lettera, per cui può essere letto con le dita da parte dei cechi. (fonte:www.areato.org)
CognitivoEffetto della conoscenza. I gradi di difficoltà della conoscenza possono essere:
Cognitivo lieve Cognitivo medio Cognitivo grave
(fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Processo_cognitivo e adattato dal gruppo dilavoro).
ColorareSoftware per giocare, dare colore a qualcosa. (fonte: www.demauroparavia.it)
ComunicativoLa capacità di interagire con altri in situazioni quotidiane ordinarie. (fonte:http://it.wikipedia.org/wiki/Comunicazione)
Comunicatori simboliciAusili pensati per consentire la comunicazione a coloro che non possonoutilizzare la voce per parlare e possono essere utilizzati anche come sitemi divalutazione e recupero cognitivo. (fonte: www.areato.org).
Coordinazione oculo – manualeÈ la capacità di mettere in relazione il movimento della mano con le informazioniprovenienti dall’organo visivo e organizzare allo stesso tempo le due funzioni. Lacoordinazione oculo-manuale è il frutto di un lavoro di elaborazione edorganizzazione delle informazioni spazio-temporali. (fonte: http://www.my-personaltrainer.it/coordinazione-oculo-manuale.htm)
CostruzioniSoftware utilizzati per simulare comportamenti reali nella costruzione di edifici esimile. (fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Videogioco_di_simulazione)
Cucina
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Software utilizzati per simulare comportamenti reali (preparare un dolce, lavare.)(fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Videogioco_di_simulazione)
D
DeficitIl quadro patologico di partenza della persona a cui è rivolto il software. (fonte:definizione fornita dalle logopediste del gruppo RiAbilità).
Demoversione dimostrativa di un programma da sottoporre ai potenziali acquirenti.(fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Demo)
DiagnosiDeterminazione della natura e dell'entità di una malattia in base ai sintomi ed aireperti clinici e di laboratorio. (fonte: http://www.dica33.it/glossario/default.asp)
Dimensioni caratterePer le persone ipovedenti possono essere utili dei sistemi hardware diingrandimento. (fonte: www.areato.org).
DisabilitàLa disabilità è la condizione personale di chi, in seguito ad una menomazione opiù, ha una ridotta capacità d'interazione con l'ambiente rispetto a ciò che èconsiderata la norma, pertanto è meno autonomo nello svolgere le attivitàquotidiane e spesso in condizioni di svantaggio nel partecipare alla vita sociale(handicap). (fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Disabilit%C3%A0)
DiscalculiaLa discalculia è una difficoltà nell’apprendimento del calcolo che si manifesta nelriconoscimento e nella denominazione dei simboli numerici, nella scrittura deinumeri, nell’associazione del simbolo numerico alla quantità corrispondente, nellanumerazione in ordine crescente e decrescente, nella risoluzione di problematiche.(fonte:http://www.ladislessia.org/index.php?option=com_content&task=view&id=20&Itemid=34)
DisegnoSoftware utilizzato per l’apprendimento di tecnica e arte del disegnare. (fonte:www.demauroparavia.it)
DisgrafiaDifficoltà ad imparare a scrivere. (fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Disgrafia)
DislessiaRidotta capacità a leggere, spesso da lesione a livello del lobo parietaledominante. (fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Dislessia)
Disortografia
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Difficoltà ad apprendere o usare l’ortografia. (fonte:http://it.wikipedia.org/wiki/Disortografia)
Dispositivi a puntamentoI dispositivi standard di immissione dati, la tastiera e il mouse, possono esseresostituiti o affiancati, per le persone con difficoltà motorie, da dispositivialternativi. (fonte: www.areato.org)
Dispositivi a puntamento alternativi al mouseI dispositivi di puntamento alternativi al mouse non sono in genere specificamenteprogettati come ausili, ma sono periferiche standard che possono essere utilizzateda alcuni utenti disabili. (fonte: www.areato.org)
Dispositivi telefonici per sordiI dispositivi text-telephone, in Italia noti come DTS, sono strumenti progettati perle persone sordomute. I text-telephone sono composti da una tastiera e da unoschermo o da un display. Due utilizzatori possono collegarsi tramite una lineatelefonica e colloquiare scrivendo messaggi sulla tastiera che vengono visualizzatiin tempo reale sul display dell'altro apparato. (fonte: www.areato.org)
Disprassia di programmazioneLa disprassia è l’incapacità di compiere movimenti volontari, coordinati sequenzialmente tra loro, in funzione di uno scopo.(fonte: http://www-1.unipv.it/webpsyco/bacheca/materiale/lezioninps.ppt)
Dizionario mimico gestualeIl Dizionario Mimico Gestuale è un dizionario multimediale essenziale (1500lemmi con relativi filmati) della Lingua Italiana dei Segni (LIS), linguaampiamente utilizzata nella popolazione delle persone sorde come strumento dicomunicazione alternativa al linguaggio verbale. (fonte: www.areato.org)
E
EducativoCategoria che implica software relativi all’educazione. (fonte: definizione datadal gruppo di lavoro).
E-mailMessaggio inviato tramite posta elettronica. (fonte: www.demauroparavia.it)
EmotivoRelativo all’emozione: capacità emotiva. (fonte: www.demauroparavia.it)
Emulatori controllati dal puntamento della testa.
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Si tratta di sistemi di puntamento pilotati dal capo progettati per emulare il mousee diretti a persone che non possono usare le mani, ma che hanno un buon controllodei movimenti del capo. (fonte: www.areato.org)
Emulatori mouseGli emulatori di mouse sono dispositivi di input che possono svolgere le funzionidel mouse, pur presentando fogge e principi di funzionamento diversi. (fonte:www.areato.org)
Emulatori a scansionePer chi può utilizzare un solo sensore, esistono dei dispositivi hardware o degliemulatori software che consentono di manovrare il mouse a scansione. (fonte:www.areato.org)
Emulatori a tastoniGli emulatori di mouse a tastoni consentono di manovrare il mouse tramite sensorimultipli o tramite una schiera di sensori, che possono emulare sia gli spostamentidel cursore sia il clic del mouse con il tasto destro e il tasto sinistro. E' possibileregolare sia la velocità che l'accelerazione del cursore. (fonte: www.areato.org)
Emulatori su tastieraI migliori emulatori di mouse su tastiera sono compresi nei software di assistenzaalla tastiera presente nei sistemi operativi Windows XP, Windows ME, Windows98, Windows 95. La funzionalità MouseKeys (Controllo Puntatore) permette diutilizzare il tastierino numerico al posto del mouse con funzionalità complete(click, doppio click, trascinamento ...) Nei computer APPLE la funzionalitàMouseKeys è presente nei sistemi operativi del Macintosh’s System 7.x, 8.x, e9.x. (fonte: www.areato.org)
EntertainmentIngl. intrattenimento, divertimento. Software pensati per l’intrattenimentodell’utente. (fonte: www.demauroparavia.it e adattata dal gruppo di lavoro).
Espansione delle abbreviazioniI programmi di espansione delle abbreviazioni permettono di utilizzare brevisequenze di caratteri per generare in maniera automatica messaggi più lunghi. Peresempio, inserendo solo due o tre caratteri si può far scrivere al sistema l’interoindirizzo della persona. (fonte: www.areato.org)
EspertoÈ colui che ha grande esperienza nel campo informatico. (fonte: definizionefornita dal gruppo di lavoro).
Esplorazione visiva
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L’esplorazione visiva o scanning è la successione di movimenti saccadici sui varioggetti o dettagli di un oggetto.(fonte: www.1.unipv.it/webpsyco/bacheca/materiale/lezioninps.ppt)
Età anagraficaPer quanto riguarda l’utilizzo dei software (videogiochi) esiste lo standard PEGI(Pan European Game Information) che può essere seguito per determinare in baseall’età anagrafica il gioco disponibile. Questo standard è stato utilizzato nel sitoper determinare l’età evolutiva e adulta. (fonte: http://www.pegi.info/it/index/)
EvolutoSi intende il livello di complessità del software. (fonte: definizione fornita dalgruppo di lavoro).
Eye trackerPermette di tracciare con precisione millimetrica la user-experince dell'utenteregistrando i punti e le aree che vengono maggiormente viste. (fonte:http://www.contactlab.com/cms/dir/56/eye-tracking.html)
F
FreewareIndica un software che viene distribuito in modo gratuito. E’ distribuitoindifferentemente con o senza codice sorgente, a totale discrezione dell'autore esenza alcun obbligo al riguardo. (fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Freeware)
G
Geografiamateria di insegnamento e scienza che ha per oggetto lo studio della Terra, ladescrizione e la rappresentazione della sua superficie e della distribuzione spazialedei fenomeni relativi alla vita umana, animale e vegetale. (fonte:www.demauroparavia.it)
GeriatricaEtà senile. (fonte: www.demauroparavia.it)
GiocoAttività svolta da una o più persone per divertimento, apprendimento, svago,passatempo basata su:
Un obiettivo che i/il giocatore/i devono cercare di raggiungere (che puòanche essere diverso per ciascun giocatore) nell'ambito dell'attività delgiuoco.
Un insieme di regole, che determinano ciò che i giocatori possono e nonpossono fare durante l'attività ludica; intraprendere un'azione al di fuori
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delle stesse costituisce generalmente un errore o fallo (e se quest'ultimo èintenzionale significa barare). (fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Gioco)
Gioco causa – effettoGioco svolto per stimolare la persona. (fonte:http://www.provincia.ap.it/polsoc/la%20medica1/fsm1E.asp)
Gioco di carteSono la versione computerizzata dei comuni giochi con le carte. (fonte:http://www.pianetascuola.it/anni_precedenti/archivio/archivio_2001/progedu/Videogio_3.pdf)
Gioco da tavolaQuesto genere di giochi ha una notevole importanza come intrattenimento per lafamiglia, specialmente per quei giochi che si prestano a essere giocati a tutte leetà; ma non mancano giochi da tavolo le cui regole possono risultare troppocomplicate persino per molti adulti, o che richiedono un ragionamento attento eapprofondito (come molti classici giochi astratti quali gli scacchi e la dama).(fonte:http://www.pianetascuola.it/anni_precedenti/archivio/archivio_2001/progedu/Videogio_3.pdf)
Gioco simbolicoIl gioco simbolico è quel gioco in cui una persona è in grado di rappresentarementalmente cose, oggetti e situazioni, persone indipendentemente dalla loropresenza. (fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Gioco_simbolico)
Gioco strategicoUn gioco di strategia è tipicamente un gioco da tavolo o un videogioco nel qualele capacità di prendere decisioni di un giocatore hanno un grande impatto neldeterminare il risultato. Molti giochi includono questo elemento in grado minore omaggiore, rendendo difficile stabilire una demarcazione, è pertanto più adeguatoparlare del grado di strategia di un gioco, piuttosto che del fatto che sia o meno ungioco di strategia. (fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Gioco_di_strategia)
GradimentoIl gradimento di un software verrà specificato tramite la votazione con stellette.(fonte: definizione fornita dal gruppo di lavoro).
GraficaSoftware di arte e tecnica per la realizzazione e produzione di opere grafiche.(fonte: www.demauroparavia.it)
GrafomotricitàLa disgrafia è un disturbo specifico dell’apprendimento, in assenza di deficitintellettivi e neurologici, che incide sulle funzioni fondamentali della scrittura.(fonte: http://www.angris.it/disgrafia.htm)
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H
IInternetSistema integrato di interconnessione tra computer che permette la trasmissione diinformazioni a livello mondiale. (fonte: www.demauroparavia.it)
IntermedioSi intende il livello di complessità del software. (fonte: definizione fornita dalgruppo di lavoro).
IngleseLingua del software disponibile.
Ingrandimento dello schermoPer le persone ipovedenti, accanto a sistemi hardware di ingrandimento delloschermo, esistono programmi analoghi completamente software, che fornisconoun ingrandimento di fattore variabile per le schermate in modalità testo o inmodalità grafica. (fonte: www.areato.org)
IperattivitàIl deficit dell’attenzione può presentarsi in associazione all’iperattività e in questocaso si parla di deficit dell’attenzione con iperattività. Le caratteristiche distintivesono rappresentate da difficoltà di attenzione, impulsività e iperattività, questi treelementi possono essere presenti in proporzione variabile. (fonte:http://www.educazione-emotiva.it/iperattivita.htm)
ItalianoLingua del software.
J
JoystickEsistono degli Joystick che consentono di sostituire completamente il mousestandard e non necessitano di software speciale per il funzionamento. (fonte:www.areato.org)
K
L
LavoroCategoria utilizzata per descrivere i software che possono essere utilizzatinell’ambiente di applicazione lavorativo. (fonte: definizione fornita dal gruppo dilavoro)
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Libro parlanteIl software presenta al bambino una serie di giochi finalizzati all'esercizio delleabilità di lettura, scrittura a comprensione di parole e brevi frasi. (fonte:http://www.dienneti.it/software/softwaredidattico/libro_parla.htm)
Licenza d’usoIn ambito informatico è il contratto che può accompagnare un prodotto software.(fonte: definizione fornita dal gruppo di lavoro).
Lingua del softwareCategoria che divide i software in base alla lingua. Nel sito: inglese e italiano.(fonte: definizione fornita dal gruppo di logopediste e informatici).
Lingua madrePrima lingua o L1 o lingua nativa o lingua materna o lingua madre o madrelinguad'un che vengono apprese dall'individuo stesso in età infantile per mezzo delprocesso naturale e spontaneo detto acquisizione linguistica, indipendentementequindi dall'eventuale istruzione. (fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Madrelingua)
Lingua stranieraL’insegnamento/apprendimento delle lingue straniere ha lo scopo di far acquisireagli alunni gli strumenti fondamentali per estendere le proprie competenzecomunicative e porre le basi di un’educazione interculturale. (fonte:http://it.wikipedia.org)
LinguisticoLa linguistica è la disciplina scientifica che studia:La lingua intesa come potenziale innato dell'uomo di produrre il linguaggio e Illinguaggio, in quanto prodotto di questa facoltà. (fonte:http://it.wikipedia.org/wiki/Linguistica)
LinuxÈ un sistema operativo libero di tipo Unix (o unix-lie) costituito dall'integrazionedel kernel Linux con elementi del sistema GNU e di altro software sviluppato edistribuito con licenza GNU GPL o con altre licenze libere. (fonte:http://it.wikipedia.org/wiki/Linux)
Livello destrezza informaticaLivello di competenza dell'uso del computer in generale da parte dell'utente. Nelsito: livello iniziale, base ed esperto. (fonte: definizione fornita dal gruppo dilavoro delle logopediste e informatici).
Livello istruzione ISCED 1997
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L'ISCED (International Standard Classification of Education, classificazioneinternazionale standard dell'educazione) è uno standard creato dall'UNESCOcome sistema internazionale di classificazione standard per l'istruzione. Nelnovembre 1997 si giunge all'adozione di un nuovo standard denominato ISCED97 che copre due variabili classificatorie: il livello e il campo di istruzione. Ilivelli vanno da 0 a 6. (fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/ISCED)
Livello di sofisticazione del softwareCategoria che indica 3 livelli di complessità diversa che possono essere presentinei software. (fonte: definizione fornita dal gruppo di lavoro).
LogiciDetti anche rompicapo è il termine utilizzato per identificare quella particolarecategoria di videogiochi dedicata alle soluzioni di enigmi sotto forma di puzzlelogici, strategici o in cui, ad esempio, si deve completare una sequenza (numeri,parole, forme geometriche). (fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Gioco_di_logica)
M
MacintoshAbbreviato come Mac, è una popolare famiglia di personal computer costruiti apartire dal 1984 dalla Apple Computer Inc. che sfruttano il sistema operativoMacOS (oggi Mac OS X). (fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Apple_Macintosh)
ManoEstremità dell’arto superiore formata dal palmo, dal dorso e dalle cinque dita, confunzioni prensili e tattili. (fonte: www.demauroparavia.it)
MaldestrezzaComportamento e simile, che deriva da incapacità e goffaggine; che riveladisagio, imbarazzo. (fonte: www.demauroparavia.it)
MatematicaScienza razionale deduttiva che studia gli enti numerici e geometrici le loroproprietà e le loro relazioni. (fonte: www.demauroparavia.it)
MemoriaI giochi di memoria favoriscono l'autocontrollo e lo spirito di osservazione delbambino. Passo dopo passo mentre il gioco avanza la concentrazione e lamemoria diventeranno determinanti in questa raccolta di giochi. Memorizzare glioggetti, giocare a memory, e tante altre attività. (fonte:http://www.giochiperbambini.org/memoria/)
MotorioSi tratta di un cambiamento relativamente permanente nella prestazione o nellepotenzialità di comportamento conseguibile attraverso l’esperienza diretta o
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l’osservazione di altri. (fonte:http://www.nonsolofitness.it/argomenti/ted.asp?ted=27)
Mousedispositivo di puntamento più diffuso su schermo. (fonte: www.areato.org)
Mouse da tenere in manoI mouse da tenere in mano consentono di spostare il puntatore sul monitorutilizzando un minimo movimento delle dita. (fonte: www.areato.org)
Mouse da usare con i piediIl mouse si compone di due pedali interscambiabili, uno dedicato al puntamento el'altro alla selezione. (fonte: www.areato.org)
Mouse ergonomiciEsistono in commercio dei mouse ergonomici ideati per le persone che non hannoun facile uso del classico mouse. (fonte: www.areato.org)
Mouse tradizionaliI Mouse tradizionali hanno normalmente due pulsanti configurabili ed un tastoscroller centrale per lo scorrimento rapido. Disponibili anche in versione wireless.(www.areato.org)
MusicaSoftware che interpreta l’arte di combinare insieme i suoni, prodotti da strumentimusicali o dalla voce umana, secondo determinate leggi e convenzioni.(fonte:www.demauroparavia.it e adattata dal gruppo di lavoro).
MusicaleGioco che ha un suono o andamento armonioso, simile a quello della musica:versi musicali. (fonte: www.demauroparavia.it e adattata al sito).
N
Non verbaleLa comunicazione non verbale è quella parte della comunicazione che comprendetutti gli aspetti di uno scambio comunicativo non concernenti il livello puramentesemantico del messaggio, ossia il significato letterale delle parole checompongono il messaggio stesso. (fonte:http://it.wikipedia.org/wiki/Comunicazione_non_verbale)
O
ObiettivoAbilità residue da consolidare, potenziare. Le abilità del soggetto che vengonopotenziate dall'uso del software. (fonte: definizione fornita dal gruppo dellelogopediste di RiAbilità).
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Oculomotorie/oculomotricitàIl nervo oculomotore è un nervo effettore, composto da fibre motrici somatiche,deputate all’innervazione dei muscoli estrinseci dell'occhio. (fonte:http://it.wikipedia.org/wiki/Nervo_oculomotore)
Open SourceIndica un software rilasciato con un tipo di licenza per la quale il codice sorgenteè lasciato alla disponibilità di eventuali sviluppatori, in modo che con lacollaborazione (in genere libera e spontanea) il prodotto finale possa raggiungereuna complessità maggiore di quanto potrebbe ottenere un singolo gruppo diprogrammazione. (fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Open_source)
P
PatologiaBranca della medicina che tratta i problemi relativi allo studio delle malattie edelle alterazioni funzionali e morfologiche dell'organismo. (fonte:http://it.wikipedia.org/wiki/Patologia_clinica)
Percezione visivaÈ il risultato di una serie di complessi processi di elaborazione che si realizzano inmaniera del tutto automatica ed implicita. I primi processi di elaborazione sono a caricodei sistemi sensoriali che sono impegnati sia nella recezione dal mondo fisico delle varieforme di energia (luminosa, sonora, tattile, ecc…) sia nella trasduzione ossia nellaconversione dell’energia fisica in segnale nervoso. (fonte:
http://www.psicolab.net/index.asp?pid=idart&cat=8&scat=236&arid=1977)
Personalizzazione colorePer visualizzare il sito utilizzando il contrasto testo-sfondo delle finestre del tuoSistema Operativo (la scelta resta attivo durante la corrente sessione dinavigazione). Il sistema di personalizzazione non necessità l'attivazione deicookies. L'aspetto grafico del sito resta sostanzialmente inalterato fino ad uningrandimento del testo pari 150%, da impostare attraverso le normali funzioni dizoom messe a disposizione dai principali browser: Internet Explorer, Firefox eOpera (per ulteriori informazioni consulta Dimensione del testo nei browser piùcomuni). (fonte: http://www.subvedenti.it/Skin.asp#Scegli)
Predizione statistica delle paroleAllo scopo di ridurre il numero di tasti da premere e di conseguenza il temponecessario per l'input, i programmi di predizione statistica consentono attraversoun calcolo statistico di inserire parole complete con la digitazione di poche lettere.(fonte: www.areato.org)
Q
R
Riconoscimento vocale
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È il processo mediante il quale il linguaggio orale umano viene riconosciuto esuccessivamente elaborato attraverso un computer o più specificatamenteattraverso un apposito sistema di riconoscimento vocale. (fonte: www.areato.org)
Riproduzione musicaI calcolatori possono riprodurre musica attraverso il campionamento del suono osintetizzarla tramite codifica MIDI. (fonte: www.areato.org)
Role playI giochi di ruolo sommano le caratteristiche di quelli di avventura e di strategia.Un giocatore assume il ruolo di un personaggio in un ambiente storico opreistorico o di fantasia (romano, medievale, ottocentesco e così via) e partecipaalla vita del tempo seguendone regole e costumi. (fonte:http://it.wikipedia.org/wiki/Gioco_di_ruolo)
S
ScienzeNella scuola media superiore, l’insegnamento di biologia, chimica, geografia ealtre scienze naturali utlizzando degli appositi software. (fonte:www.demauroparavia.it)
Schema corporeoLo schema corporeo è una costruzione dinamica che si basa su acquisizioni diordine senso motorio, spaziale e temporale. (fonte:http://www.ucm.it/Educazione%20motoria%201/evoluzione_schema_corporeo.htm)
Screen reader e sintesi vocaleI software di lettura schermo, screen reader, consentono l'esplorazione delcontenuto dello schermo sia in voce che in braille. Tali programmi consentono diinteragire con i più diffusi applicativi software (come Word, Excel, Explorer,Access, PowerPoint, Outlook, Outlook Express, Acrobat, Netmeeting, FrontPage,Visual Basic....) e di accedere a internet effettuando la navigazione anche supagine complesse. Tutto ciò che compare sullo schermo del computer vieneconvertito in voce ed inviato a un display braille se presente.La sintesi vocale ègeneralmente multilingue, anche italiano, ed utilizza una normale scheda audiocompatibile Sound Blaster. (fonte: www.areato.org)
ScritturaSoftware utili per la creazione di documenti. (fonte: definizione fornita dal gruppodi lavoro).
SimulazioneSono giochi ma anche strumenti di lavoro e di addestramento: basti pensare aisimulatori di volo,di navigazione, di guida. Questi giochi propongono situazionireali, a cui è necessario dare una risposta con gli strumenti tecnici di cui si disponee che vengono anch’essi simulati dal computer. (fonte:
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http://www.pianetascuola.it/anni_precedenti/archivio/archivio_2001/progedu/Videogio_3.pdf)
ScolarePer scolare si intendo tutti quei giochi scolastici che vengono praticati nelle scuolematerne e nelle scuole elementari dagli alunni, con il comando di un insegnante. Ivari giochi spesso possono sembrare banali ma bisogna considerare che sianoadatti ai bambini e quindi di loro gradimento. Questi giochi, infatti, hanno spessouno scopo istruttivo. (fonte:http://www.pianetascuola.it/anni_precedenti/archivio/archivio_2001/progedu/Videogio_3.pdf)
SempliceSi intende il livello di complessità del software. (fonte: definizione fornita dalgruppo di lavoro).
SensorialeI disturbi sensoriali (visivi ed uditivi) rappresentano uno dei maggiori capitolidell'epidemiologia geriatrica, per la loro elevata frequenza e per la conseguenteperdita di autosufficienza negli anziani che ne sono affetti. L'età avanzata è ilprincipale fattore di rischio per cecità e ipovisione. (fonte:http://www.aging.cnr.it/fattibil.htm)
Sfera emotivaEsiste una sfera emotiva ed affettiva perché esistono i sentimenti e le emozioni.(fonte: http://www.psiconline.it/print.php?sid=1983)
SharewareÈ una tipologia di licenza software. Vengono distribuiti sotto tale licenza ingenere programmi facilmente scaricabili via Internet o contenuti in CD e DVD. Ilsoftware sotto tale licenza può essere liberamente ridistribuito, e può essereutilizzato per un periodo di tempo di prova variabile. (Fonte:http://it.wikipedia.org/wiki/Shareware)
SimbolicoIl linguaggio simbolico è un linguaggio universale. Il linguaggio simbolicopotrebbe essere inteso come qualcosa che dietro un senso oggettivo, visibile, nenasconde uno più profondo e invisibile; nel linguaggio simbolico le esperienzeinteriori, i sentimenti, i pensieri vengono espressi come se fossero esperienzesensoriali, avvenimenti del mondo esterno. (fonte:http://www.geocities.com/HotSprings/Spa/7190/rrs/s_main.htm)
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SimulazioneIl gioco cerca di simulare un aspetto della realtà e in genere richede un misto diabilità, fortuna e strategia. Si cerca per quanto possibile di riprodurre l'esperienzareale come se il giocatore fosse veramente nella situazione rappresentata. (fonte:http://www.pianetascuola.it/anni_precedenti/archivio/archivio_2001/progedu/Videogio_3.pdf)
Sistemi di scansioneI sistemi a scansione sono i più lenti e faticosi, ma anche i più flessibili econsentono quindi di sfruttare meglio le capacità motorie residue. I sistemi ascansione non riguardano soltanto l’accessibilità del PC, ma più in generale gliausili. (fonte: www.areato.org)
Sistema operativoÈ il programma responsabile del controllo e della gestione dei componentihardware che costituiscono un computer e dei programmi che su di esso girano.(fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Sistema_operativo)
Sistemi di videocomunicazioneSono costituiti da una telecamera ed un video associati ad un apparato telefonico,possono essere utilizzati per consentire la comunicazione tramite la Lingua deiSegni. (fonte: www.areato.org)
Spazialità
SportUn software sportivo simula il gioco degli sport fisici tradizionali. (fonte:http://www.pianetascuola.it/anni_precedenti/archivio/archivio_2001/progedu/Videogio_3.pdf)
StrategiaSono giochi in cui alla base delle strategie da impiegarvi, vi sono l’utilizzocreativo di regole e lo studio di una sequenza ragionata di azioni per superareostacoli e raggiungere uno scopo. (fonte:http://www.pianetascuola.it/anni_precedenti/archivio/archivio_2001/progedu/Videogio_3.pdf)
T
Tastiere alternativeSi tratta di tastiere speciali che possono essere collegate tramite lo stessoconnettore della tastiera standard. La differenza principale rispetto ai modellistandard consiste nelle dimensioni e sequenza dei tasti. Inoltre la maggior parte di
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esse possono essere utilizzate contemporaneamente alla tastiera standard senzaconflitto. (fonte: www.areato.org)
Tastiere a membranaLe tastiere a membrana sono dispositivi di input programmabili sui quali sidispone un foglio (layout), scelto di volta in volta tra un insieme di foglialternativi, con simboli di varia natura, premendo in corrispondenza dei quali siavviano le funzioni e i programmi associati. (fonte: www.areato.org)
Tastiere a videoLe tastiere a video possono consentire alle persone con difficoltà motorie diinteragire con qualsiasi applicazione Windows. Si possono crare delle tastierepersonalizzate per ogni necessità. (fonte: www.areato.org)
Tastiere espanseTastiere di dimensioni decisamente superiori alla norma, con tasti ingranditi edistanziati per facilitarne la selezione e la pressione. (fonte: www.areato.org)
Tastiere ridotteTastiere di piccole dimensioni, con tasti minuscoli e ravvicinati, molto sensibilialla pressione. Questo tipo di tastiera è particolarmente adatto ai soggetti affetti dadistrofia muscolare, o comunque a quei disabili motori che hanno conservato unbuon controllo di una mano a livello di motricità fine. (fonte: www.areato.org)
Tavolette graficheLe tavolette grafiche possono sostituire il mouse in quanto spostando la puntadella penna sulla superficie della tavoletta, si provoca lo spostamento del cursoresullo schermo. (fonte: www.areato.org)
TemporalitàTutte le dimensioni e le caratteristiche dell'esperienza temporale di un individuo.(fonte: http://www.centrostudiscienzeantichena.it/tempo.php)
Tipo di softwareTipo di attività proposta/supportata dal software. Categoria che include tutti isoftware disponibili ordinati secondo una sottocategoria. (fonte: definizionefornita dal gruppo delle logopediste di RiAbilità).
TouchscreenSistema a puntamento in cui le operazioni normalmente svolte col mouse(selezione, attivazione, trascinamento) possono essere fatte toccando lo schermodirettamente con le dita o con un punteruolo. (fonte: www.areato.org)
TouchpadIl touchpad è una tavoletta di forma rettangolare e di dimensioni ridotte, dotata diuna superficie sensibile al tatto e di tre bottoni. L'uso è immediato: ad ognimovimento del dito sulla superficie corrisponderà un analogo movimento del
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cursore sullo schermo del computer, per cliccare è sufficiente battere il dito sullatavola o usare uno dei bottoni. (fonte: www.areato.org)
TrackballLe trackball sono una specie di mouse rovesciato: la pallina, che nei mousenormali si trova a contatto con la scrivania, nelle trackball è posta in alto e varuotata con le dita per spostare sullo schermo il puntatore. (fonte:www.areato.org)
TradizionaleCategoria che comprende quei software che permettono attività di gioco di tipotradizionale.(fonte:http://www.pianetascuola.it/anni_precedenti/archivio/archivio_2001/progedu/Videogio_3.pdf)
U
Uditiva, UditivoL'udito è un sistema estremamente complesso, il primo dei cinque sensi asvilupparsi. (fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Udito)
V
VestizioneGioco che ha la capacità di stimolare l’immaginazione aiutando soprattutto ibambini. (fonte:http://it.wikipedia.org/wiki/Videogioco_di_simulazione#Simulatori_di_vita)
Video playerSoftware per l’esecuzione di file multimediali, di tipo video. (fonte: definizionefornita dal gruppo di lavoro).
VisivaIndica una disabilità sensoriale. (fonte: www.areato.org)
Visiva parzialeIndica una disabilità sensoriale visiva parziale (ipovedente). (fonte:www.areato.org).
Visiva totaleIndica una disabilità sensoriale visiva totale (cecità). (fonte: www.areato.org).
VoiceVoice over IP (Voce tramite protocollo Internet), acronimo VoIP, è unatecnologia che rende possibile effettuare una conversazione telefonica sfruttando
La classificazione a faccette nel dominio medico – riabilitativo
Corso di Laurea Magistrale in Informatica per le Discipline UmanisticheMaria Grimaldi Matr. 105182
A.A. 2007-2008
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una connessione Internet o un'altra rete dedicata che utilizza il protocollo IP.(fonte: www.areato.org)
W
WindowsÈ una famiglia di sistemi operativi prodotta da Microsoft a partire dal 1985 perl'utilizzo su personal computer. (fonte:http://it.wikipedia.org/wiki/Windows_Vista)
X
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Z