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La classificazione a faccette nel dominio medico – riabilitativo Corso di Laurea Magistrale in Informatica per le Discipline Umanistiche Maria Grimaldi Matr. 105182 A.A. 2007-2008 1 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELLA CALABRIA Facoltà di Lettere e Filosofia Corso di Laurea Magistrale in Informatica per le Discipline Umanistiche TESI DI LAUREA LA CLASSIFICAZIONE A FACCETTE NEL DOMINIO MEDICO - RIABILITATIVO ANNO ACCADEMICO 2007-2008 RELATORE Prof. Roberto Guarasci CORRELATORE Prof. Fulvio Corno CANDIDATA Maria Grimaldi Matr. 105182

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELLA CALABRIA Facoltà di …elite.polito.it/files/thesis/fulltext/grimaldi.pdf · l’implementazione di tali software nell’attività lavorativa e gli

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La classificazione a faccette nel dominio medico – riabilitativo

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A.A. 2007-2008

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UNIVERSITÀ DEGLI STUDIDELLA CALABRIA

Facoltà di Lettere e Filosofia

Corso di Laurea Magistrale in Informatica per leDiscipline Umanistiche

TESI DI LAUREA

LA CLASSIFICAZIONE A FACCETTENEL DOMINIO

MEDICO - RIABILITATIVO

ANNO ACCADEMICO 2007-2008

RELATOREProf. Roberto Guarasci

CORRELATOREProf. Fulvio Corno

CANDIDATAMaria GrimaldiMatr. 105182

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INDICE

La classificazione a faccette nel dominio

medico - riabilitativo

Introduzione………………………………………………………………………5

Capitolo primoRanganathan e la classificazione a faccette

1.1 Introduzione…………………………………………………………………..6

1.2 Origine della Colon Classification…………………………………………..6

1.2.1 Prima applicazione della classificazione a faccetta…………………………7

1.3 Cosa è la Colon Classication. ………………………………………………10

1.3.1 Esempio di classificazione di un soggetto secondo la CC…………………12

1.4 Radici della classificazione Colon………………………………………….13

1.4.1 Categorie Vaisesika………………………………………………………...14

1.4.2 Cultura Vedic………………………………………………………………16

1.4.3 The Schedule of basic subjects…………………………………………….27

1.5 Evoluzioni della Colon Classification……………………………………...28

1.5.1 Classificazione Bliss e classificazione a faccette…………………………..32

1.5.2 Classificazione decimale Dewey…………………………………………...34

1.5.3 Schemi speciali……………………………………………………………..34

1.6 Conclusioni…………………………………………………………………..35

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Capitolo secondo

La Knowledge Organisation

2.1 Introduzione…………………………………………………………………37

2.2 Cosa è il Knowledge Management (KM)………………………………….38

2.2.1 Ciclo della conoscenza……………………………………………………..39

2.2.2 Tipi di conoscenza………………………………………………………….41

2.3 Traduzioni epistemologiche della conoscenza…………………………….41

2.3.1 Origini della conoscenza…………………………………………………...43

2.3.2 ISKO: International Society for knowledge

Organization………………….44

2.3.3 Dimensioni della Gestione della conoscenza……………………………..44

2.4 KOS: Knowledge Organization System…………………………………...45

2.4.1 Strumenti per Knowledge Organization System…………………………...46

2.4.2 Indicizzazione semantica…………………………………………………..49

2.4.2.1 Dublin Core………………………………………………………………51

2.4.3 Tesauri……………………………………………………………………...52

2.4.4 Tassonomie………………………………………………………………...53

2.4.5 Ontologie…………………………………………………………………...55

2.4.6 Topic Maps…………………………………………………………………56

2.4.7 Mappe cognitive e concettuali……………………………………………..57

2.5 SKOS: Simple Knowledge Organisation System…………………………58

2.6 Conclusioni…………………………………………………………………..60

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Capitolo terzo

La classificazione a faccette nel web

3.1 Introduzione…………………………………………………………………62

3.2 Nozione di faccette nel web…………………………………………………63

3.3 Strutture di classificazioni………………………………………………….64

3.3.1 La struttura gerarchica……………………………………………………...65

3.3.2 Struttura multidimensionale………………………………………………..68

3.4 vantaggi delle faccette nel web……………………………………………..71

3.5 vantaggi per l’utente………………………………………………………..74

3.6 Esempio di classificazione a faccetta………………………………………77

Capitolo quartoCaso di studio: Progetto Freeable

4.1 Introduzione…………………………………………………………………78

4.2 Chi sono ……………………………………………………………………..80

4.3 Idea di implementazione del sito per la disabilità………………………...80

4.3.1 Internet e disabilità………………………………………………………....83

4.4 Attività del progetto………………………………………………………...85

4.5 Passi seguiti …………………………………………………………………85

4.6 Analisi dell’esistente………………………………………………………..86

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4.6.1 Descrizione dell’analisi del campione……………………………………..89

4.7 Risultato dell’analisi del campione………………………………………...94

4.7.1 Tabella riassuntiva dei siti analizzati………………………………………95

Capitolo quinto

Progetto Freeable: Applicazione della metodologia e funzionalitàdel sito.

5.1 Introduzione………………………………………………………………...96

5.2 Stato dell’arte della classificazione utlizzata nel sito……………………..99

5.3 Metodo di lavoro per la realizzazione della prima fase .............………..100

5.3.1 Fasi della mappa concettuale…………………………………………......104

5.3.2 Descrizione delle singole categorie………………………………………107

5.3.3 Utilizzo di standard……………………………………………………….109

5.3.4 raccolta termini…………………………………………………………...109

5.3.5 normalizzazione…………………………………………………………..110

5.4 Creazione di un foglio di lavoro…………………………………………..110

5.5.1 Esempio di scheda………………………………………………………...114

5.5 Risultati raggiunti…………………………………………………………120

5.6 Conclusioni………………………………………………………………...122

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Capitolo sesto

Considerazioni finali

6.1 Considerazioni finali………………………………………………………123

6.2 Sviluppo futuro…………………………………………………………….125

Appendice 1. Descrizione della mappa concettuale…………………………126

Appendice 2. Glossario terminologico del sito Freeable……………………132

Bibliografia…………………………………………………………………….151

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Introduzione

La necessità di una comunicazione e collaborazione specifica sul tema

degli ausili software è un tema condiviso da tutti gli operatori del settore medico,

tuttavia non si sono riscontrate soluzioni soddisfacenti sul panorama italiano.

Purtroppo le informazioni sono esclusivamente in lingua inglese, il che costituisce

ancora un ostacolo per gli operatori italiani, ed il motore di ricerca interno si

rivela decisamente carente e poco funzionale per le esigenze proprie degli

operatori. Le difficoltà che quotidianamente i nostri operatori incontrano sono le

seguenti:

Reperire informazioni neutre (che non derivino solo da rivenditori e/o

case costruttrici che hanno interesse a scopo di lucro);

Veicolare il messaggio sull’efficacia in terapia della tecnologia (come

ad esempio l’utilizzo di un computer con accesso ad internet per poter

far navigare il disabile in piena autonomia nei siti ad alta accessibilità e

protezione rendendolo abile a reperire informazioni senza la presenza

obbligatoria di un mediatore);

Rinvenire informazioni e software open source, freeware e shareware

sulla rete risulta alquanto difficile. Vi sono diversi siti disponibili

sull’argomento riabilitativo, educativo e informativo, ma tutti risultano

contenere informazioni frammentarie e presentano carenze sostanziali

di software. Utilizzare la tecnologia informatica oggi è diventata

un’esigenza. Internet offre l’opportunità di avvicinare diversi mondi,

specialmente quello della disabilità dove ogni barriera viene eliminata.

Chiunque deve avere pari opportunità di utilizzo.

La collaborazione di diversi enti quali: la Fondazione CRT, il centro

Cooperativo RiAbilità e il Politecnico di Torino il dipartimento di Automatica e

Informatica, hanno dato vita all’opportunità di creare un sito incentrato sul

problema della disabilità. Il progetto prevede un lavoro complessivo di diciotto

mesi. Dalle prime riunioni con gli specialisti del settore medico, si è giunti a dare

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un nome al sito in costruzione “Freeable” (dato da una combinazione di due

parole inglesi: free e able. Free in italiano significa libero e able significa abile. Il

senso che vogliamo assegnare a questa combinazione di parole è il sentirsi liberi

abilmente.

Questo progetto nasce dalla volontà di creare un sito che medi tra il mondo

informatico e quello medico. Obiettivo principale è quello di supportare il lavoro

degli operatori nel campo educativo, riabilitativo motorio e/o cognitivo. I

proponenti del progetto hanno già preso contatto con un’analoga iniziativa

promossa da un team internazionale (Britannico e Svedese), che ha realizzato il

sito http://www.oatsoft.org. Il progetto OATS ha già analizzato e catalogato

centinaia di ausili, dividendoli in alcune categorie molto ampie e generiche.

Non di minore importanza è l’aspetto della modalità di utilizzo dei vari

software, le modifiche che possono essere apportate, i sistemi di comando,

l’implementazione di tali software nell’attività lavorativa e gli effetti sulla qualità

di vita dei disabili che li utilizzano. L’aspetto decisamente importante è

rappresentato dall’occasione di poter creare una rete libera di scambio tra

operatori sia del settore della riabilitazione sia dell’ingegneria e anche dai disabili

stessi al fine di poter giungere ad una conoscenza univoca della realtà nel mondo

degli ausili. Inoltre i commenti tratti dall’esperienza “reale” di uso di un

determinato software sono molto più importanti delle recensioni tecniche dal

punto di vista di chi ricerca soluzioni adatte ad uno specifico quadro clinico ed

assistenziale. Nella Cooperativa RiAbilità la scelta degli ausili ricade sulle figure

professionali che hanno in carico il disabile. Queste figure sono quelle delle

logopediste e fisioterapiste.

La redazione di questa tesi proporrà innanzitutto un confronto tra la

classificazione a faccetta classica di Ranganathan con quella spuria utilizzata oggi

nel web al fine di capirne l’importanza e stabilire la metodologia più adeguata da

seguire nel mondo informatico. La classificazione a faccetta si presta facilmente

per molte operazioni come: la costruzione di un thesaurus a faccetta, la

classificazione multidimensionale fino ad arrivare ad un’interfaccia di ricerca a

faccetta. Oggi il significato che viene attribuito alla faccetta varia dal significato

classico che veniva proposto da Ranganathan.

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Questo lavoro è diviso in 6 capitoli, nei quali verranno trattati i seguenti

argomenti:

Nel primo capitolo, discuteremo la vita e l’impianto filosofico di “Shiyali

Ramamrita Ranganathan e l’evoluzione della sua classificazione a

faccette”. Le origini antiche del suo sapere si sono succedute in tutto il

mondo per oltre 20 anni. La fama di questa classificazione, ha fatto in

modo che, la vita di questo bibliotecario che organizzò il sapere indiano

secondo la classificazione a faccetta venisse ricordata non solo in India ma

anche nel resto del mondo. Nata quasi per caso, in un centro commerciale

di Londra, ha rappresentato un punto di riferimento per le classificazioni

che si sono successivamente evolute. In questo capitolo, nostro compito

sarà ricordare i punti salienti della vita di Ranganathan, le origini della

colon, ed arrivare fino ai giorni nostri con le classificazioni (come la Bliss

Classification 2) che fungono da riferimento internazionale, nel mondo

bibliotecario e non solo.

Nel secondo capitolo, ci occuperemo della “Knowledge Organisation”.

L’organizzazione della conoscenza ha sempre rappresentato un aspetto

rilevante dell’esistenza dell’uomo. Oggi la conoscenza viene interpretata

come “fonte di ricchezza” in diversi ambiti, che vanno dalla piccola

azienda al settore della ricerca. Dopo aver dato diverse definizioni di

Knowledge Organisation ci occuperemo di analizzare in dettaglio gli

strumenti KOS (knowledge organisation system), utilizzati nell’ambito del

web e dell’information architecture per introdurre successivamente, la

classificazione a faccetta nel web.

Nel terzo capitolo continueremo a parlare di classificazione a faccetta. In

questo caso non basata su un’applicazione classica, bensì applicata al web.

La classificazione di tipo analitico-sintetico ha subito un esordio nella sua

applicazione nei siti web, in quanto i vantaggi offerti dalla costruzione

all’utilizzo sembrano accordare i diversi “guru” dell’informazione.

Ovviamente questa classificazione riprende i principi di Ranganathan, ma

con delle variazioni sostanziali adattate all’esigenza del mondo attuale.

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Il quarto capitolo si divide in due parti fondamentali. Nella prima parte si

presenta la nascita del progetto Freeable, gli enti coinvolti e il rapporto che

intercorre tra disabilità e internet. Nella seconda parte, vengono introdotte

le basi teoriche sulle quali si è basato il progetto Freeable, i processi

seguiti per raggiungere l’obiettivo prefissato.

Il quinto capitolo si incentra sull’utilizzo della metodologia UCD (User

Centered Design) applicata alla stesura della prima fase del progetto, per

raggiungere una validazione dei contenuti del sito che verrà implementato

successivamente. Seguendo la norma ISO 13407, abbiamo analizzato siti

esistenti, creato dei worksheet e raggiunto dei risultati.

Il sesto capitolo, conclude il lavoro svolto nella prima fase del progetto.

Dopo aver ottenuto dei risultati attendibili, il progetto è pronto per

sostenere la fase successiva, elencata negli sviluppi futuri.

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1 Ranganathan e la classificazione a faccette.

"Amava starsene seduto per la maggior parte del tempo all'estremità di

una fila degli scaffali della biblioteca. Aveva un tavolino e una banale sedia. Gli

studenti si fermavano spesso lì, a parlare con lui dei loro problemi"1.

1.1 Introduzione

Una figura mistica, nata a Shiyali il 9 agosto del 1892 e morta a Bangalore

il 27 settembre del 1972, Shiyali Ramamrita Ranganathan viene ricordato come

uno dei più grandi bibliotecari del ventesimo secolo. La conduzione di una vita

semplice e la consapevolezza di un pensiero puro e ricco, resero questo uomo

memorabile.

Formatosi originariamente come un matematico, Ranganathan venne a

contatto con le biblioteche del suo Paese, l’India, in modo casuale. Nel 1924

Ranganathan, con un viaggio in Europa, visitò oltre 100 biblioteche negli United

Kingdom. Osservò l’uso di diverse tecniche di classificazione e catalogazione

(specialmente la DDC, Classificazione Decimale Dewey).

Ranganathan fu fortemente colpito dalle biblioteche occidentali e, tornato

al suo Paese, decise di dedicarsi devotamente alla biblioteconomia.

Scrisse circa sessanta libri e duemila articoli ma il suo lavoro più

importante è senza dubbio il libro”Prolegomena to Library Classification”, scritto

nel 1935 e pubblicato nel 1937, maturo lavoro in cui definisce:

1) le cinque leggi della biblioteconomia;

2) introduce la colon classification2.

Le prime sono cinque regole, in apparenza banali, ma che, in realtà,

racchiudono la formulazione dei principi basilari sui quali deve essere organizzata

la biblioteconomia. Cinque – come dicevamo – i principi di base:

1J.S. SHARMA, Dr. S. R. Ranganathan: a great teacher and a humanist, in Ranganathan's

philosophy. Assessment, impact and relevance, edited by T.S. Rajagopalan. New Delhi, Vikas,1987, p. 689.

2 Tradotta e resa in italiano come “classificazione a faccette”.

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1: I libri sono fatti per essere usati.

2: Ad ogni lettore il suo libro.

3: Ad ogni libro il suo lettore.

4: Non far perdere tempo al lettore.

5: La biblioteca è un organismo crescente.

Il compito del bibliotecario non è solo quello di catalogare e classificare

ma deve altrettanto far sì che l’utente riesca a soddisfare la sua ricerca. Compito

primo del bibliotecario è il reference. Con il termine reference che, letteralmente,

significa relazione, riferimento o consultazione, si vuole intendere il gravoso

compito di intermediazione che spetta al bibliotecario che funge da punto di

riferimento tra il libro e l’utente.

1.2 Origine della Colon Classification.

"Trovai lo schema numerale della DDC carente soprattutto per le classi

coestensive. Questo era poi ancora peggiore nella materia "storia". Non riuscivo a

capire cosa non funzionasse e non ero ancora in grado di capire che la soluzione

era in una classificazione a faccette. Ma qualcosa mi ossessionava. Poi, ad un

tratto, vidi da Selfridges a Londra un meccano. Mi fornì la soluzione, mi fece

capire che le classi numerali di un soggetto avrebbero dovuto essere assemblate in

numeri di faccetta, ognuno con la sua scheda distintiva, come un giocattolo in cui

possono essere assemblate in maniera diversa un gran numero di parti. Scelsi i due

punti come elemento di connessione delle singole faccette. Questo poi mi fece

comprendere che ogni materia deve essere analizzata nelle sue parti prima di

costruire il numero della classe."3

L’aneddoto corrente sulla nascita del nuovo sistema di classificazione

narra che durante il suo viaggio a Londra e passeggiando nel centro commerciale

Silfridges, Ranganathan osservando il Meccano ebbe l’idea di scomporre una

stringa in singoli pezzi dello stesso rilievo. All'interno della stringa ogni singolo

descrittore viene posto sullo stesso piano in modo tale che la prima voce della

stringa rappresenti uno solo dei modi possibili di analisi.

3S. R. Ranganathan , Prolegomena to library classification., 3. ed., Bangalore,. 1967, p. 106.

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1.2.1 Prima applicazione della classificazione a faccetta

Ranganathan utilizzò per la prima volta la classificazione di tipo analitico -

sintetico per classificare la biblioteca universitaria di Madras. La sua scelta fu

quasi condizionata dato che la biblioteca ancora non era stata classificata.

Il lavoro fu svolto nelle seguenti fasi:

1: Analisi del soggetto di ogni libro presente nella biblioteca.

2: Normalizzazione delle descrizioni e identificazione dei termini di

indicizzazione.

3: Ordinamento gerarchico dei termini normalizzati secondo l’ordine definito

dalla colon.

La prima bozza del catalogo redatto con la Colon Classification venne

completato nella metà del 1925.

Successivamente aggiunse alla sua prima bozza del catalogo librario i

numeri di classificazione per classificare circa 30.000 libri tra il 1925 – 1932.

Durante la sua attività si rese conto che non esisteva una guida teorica che

aiutasse alla costruzione di una classificazione. Nel 1933 viene pubblicata la1ª

edizione del lavoro Colon Classification, il contenuto comprende le sei regole

generali per pensare e le cinque leggi della biblioteconomia. Inizialmente non fu

un grande successo, poiché il metodo risultava errato, soprattutto quando il lettore

riscontrava nell’utilizzo pratico errori di equivalenza, ossia una parola poteva

ritrovarsi in diverse liste o cataloghi e generare confusione. Nel 1939 viene

pubblicata la 2ª edizione con delle modifiche. Le edizioni di questo lavoro furono

nel complesso sette.

1.3 Cosa è la Colon Classication.

L'analisi a faccette (o metodo analitico - sintetico) consiste nella

scomposizione dei concetti composti (analisi), nella traduzione di ogni concetto in

notazione e ricomposizione delle notazioni secondo un ordine di citazione

prestabilito (sintesi). Secondo Ranganathan, essa consiste nel disporre le entità in

una successione conveniente. Uno schema di classificazione deve essere utilizzato

in biblioteca in modo integrato non soltanto per realizzare un catalogo da

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consultare, ma anche per disporre i volumi negli scaffali secondo un ordine

conveniente, che permetta agli utenti di localizzare direttamente i libri con gli

argomenti di loro interesse.

Una faccetta (in inglese "facet") viene definita come un termine generico

utilizzato per denotare qualsiasi componente sia essa un isolato o un soggetto

semplice, un soggetto composto, ed anche forme ordinate, termini e numeri. Il

termine faccetta viene tradotto per la prima volta da B. C. Vickery 4.

In italiano “faccetta” significa: lato, aspetto, sfaccettatura, termine che

alcune volte può essere utilizzato in senso generico quando invece nasconde un

forte senso tecnico. L’analisi a faccette consiste nella scomposizione di un

soggetto in diverse coordinate, ciascuna delle quali esprime un aspetto specifico.

Tra il 1925 – 1950, Ranganathan si trasferisce a Banaras, dove organizza

un circolo di ricerca nella sua dimora. Ogni domenica pomeriggio, si riunivano

tutti gli associati per tentare di risolvere i problemi che si erano presentati nella

classificazione per soggetto.

La Colon Classification presenta tre piani separati, fondamentali per creare

uno schema di classificazione attraverso i quali il soggetto viene analizzato, scisso

e sintetizzato, i piani sono: concettuale, verbale e notazionale.

Il piano concettuale: indica l’idea, che è il prodotto di una persona che

osserva, pensa, immagina, valuta e con un pò di intuizione riesce a creare

associazioni di parole in diversi contesti. Tutto ciò accade se la persona è

competente in materia.

““Gold” denotes an isolate idea. It is not, by itself, fit to be a subject. But it is fit

to be a component of many subject – such as Chemistry of Gold; Gold mining,

and Gold Metallurgy. When expounded fully and thoroughly, all these subjects

cannot fall within the competence of a single normal person. Each will be a

subject for a specialst of its own.”5

Il piano verbale, permette un' analisi del soggetto attraverso la sua

scomposizione in categorie. Nella Colon Classification i termini utilizzati sono

termini standardizzati, approvati secondo un glossario terminologico.

4 M. L. Lucernoni. La Classificazione a Faccette, guida per la costruzione e l’utilizzazione dischemi speciali. Roma, 1972.5 S. R. Ranganathan. Colon Classification. Bangalore, 1989. p. 29.

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Il piano notazionale, indica un sistema di numeri usati da uno schema di

classificazione adoperati per tradurre i termini del piano verbale attraverso:

simboli, numeri cardinali, ordinali e misti.

Ranganathan a volte si imbatteva nella rigidità della classificazione, così

avvertì l’esigenza di sviluppare cinque categorie fondamentali, nelle quali ogni

faccetta di una qualsiasi classe presente in un soggetto composto doveva essere

considerata come una manifestazione di una e soltanto una delle cinque categorie.

Le categorie fondamentali, convenzionalmente sintetizzate seguono

l’ordine PMEST e sono:

personalità

materia

energia

spazio

tempo

La definizione delle categorie fondamentali è vaga; in particolare quella della

personalità è la più complessa in quanto fortemente astratta; lo stesso

Ranganathan aveva trovato difficoltà a definirla poiché il contenuto di questa

categoria poteva essere qualsiasi soggetto e non soltanto persone. Il Classification

Research Group (CRG) che ancora oggi continua ad approfondire la ricerca

inaugurata da Ranganathan ha preferito usare il termine entità al posto di

personalità.

La materia rappresenta le manifestazioni dell'oggetto nel reale; il CRG ha

preferito usare il termine proprietà ovvero le caratteristiche contingenti che quel

fenomeno possiede.

L'energia, rappresenta l'azione che compie un soggetto con determinate

caratteristiche. Il CRG usa il termine attività.

Spazio rappresenta i suoi elementi geografici e spaziali.

Tempo rappresenta le sue fasi cronologiche.

Le categorie spazio e tempo secondo Ranganathan sono le meno difficili da

definire.

La classificazione a faccette è nota come Colon Classification, per la

caratteristica frequenza con cui ricorre nella sua notazione il simbolo di due punti

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(in inglese "colon"). Una volta individuate le categorie si susseguono secondo

l’ordine PMEST e vengono messe in relazione tra di loro attraverso dei segni

d’interpunzione che rimangono anche nella sequenza numerica:

P = , (virgola)

M = ; (punto e virgola) E = : (due punti)

S = . (punto) T = . (punto)* In seguito nel 1959, l’indicatore Time venne sostituito dall'apostrofo (')

incrementando la versatilità del sistema notazionale.

1.3.1 Esempio di classificazione di un soggetto secondo la CC.

Alla base della classificazione Ranganathan stabilisce passi ben precisi da

seguire, e colui che classifica deve necessariamente essere un esperto del dominio.

Il principiante, al contrario, dovrà esercitarsi nella classificazione, scrivendo ogni

volta i passi in modo da memorizzarli. Inizialmente si occuperà di classificare

libri con soggetto semplice. Il classificatore esperto dovrà monitorare

l’apprendista affinché svolga il lavoro a regola d’arte.

Le faccette sono dunque le molteplici espressioni della realtà, dei modi di

essere individuati dalle categorie che a loro volta possono essere espresse da

concetti elementari, gli isolati, contenuti in quella certa area concettuale

individuata dalla faccetta. Per effettuare una buona classificazione, il

classificatore dovrà seguire dei passi prestabiliti.

Si supponga di classificare il soggetto:

Es. a passo 0: “Eradiction of virus in rice plants in Japan (1971”).6

Passo 0: il titolo è inadeguato, bisogna apportare delle modifiche.

Nell’esempio riportato non è menzionato il soggetto base, il termine virus

è poco chiaro e il periodo indicato non è certo bisogna ricercarlo. Una

volta identificati si inseriscono nel soggetto.

Es. a passo 1:“In agricolture, eradiction of virus desease of rice plants in Japan

brought up to 1970s.”

6 S. R. Ranganathan, Colon Classification,. Bangalore, 1989. p. 14.

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Passo 1: il titolo è espressivo. Le operazioni da svolgere sono:

preparazione del titolo in termini singoli (parole chiave), stoplist,

determinazione delle parole rilevanti, riduzione dei termini in caso

nominativo singolare, riportare in maiuscolo la prima lettera della parola e

inserire tra una parola e l’altra un punto (.).

Es. a passo 2: “Agricolture. Eradiction. Virus disease. Rice plant. Japan. 1971.”

Passo 2: il titolo è organizzato in parole chiavi. In questo caso ad ogni

parola chiave viene associata una categoria .

Es. a passo 3: “Agricolture (BF). Erandiction (E). Virus disease (MP). Rice

Plants (P). Japan (S). 1970 (T).”

Passo 3: le parole chiave vengono ordinate seguendo l’ordine PMEST. Il

termine aggiunto a passo 0 (in questo caso Agricolture) viene riconosciuto

come soggetto non menzionato ossia non viene riconosciuto come una

categoria fondamentale ma come una classe principale.

Es. a passo 4: “Agricolture [BF]. Rice Plants [1P1]. Virus disease [1MP1].

Eradiction [1E]. Japan [S]. 1970s [T].

Passo 4: il titolo viene preparato in termini standard stabiliti dal catalogo

della classificazione colon.

Es. a passo 5: “ Agricolture (BF). Rice [1P1]. Virus disease [1MP1]. Prevention

[1E]. Japan [S]. 1970s [T].

Passo 5: una volta individuate le faccette e gli isolati il soggetto analizzato

viene sintetizzato numericamente.

Es. a passo 6: “J (BF). 381 [1P1]. 421 [1MP1]. 5 [1E]. 42 [S]. N7 [T].”

Passo 6: inserimento dei segni di interpunzione secondo l’ordine PMEST .

Es. a passo 7: “ J, 381; 421: 5.42’ N7.”

Passo 7: Completamento e verifica del titolo classificato.

La scomposizione in faccette e le loro relazioni permettono nella Colon un

tipo di indicizzazione molto specifica, con la possibilità di mettere più termini in

relazione biunivoca7:

7 Maria Cristina Lavazza, La Colon classification Struttura, radici filosofiche e diffusione. 1995-1996

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Classificazione dei libri di medicina (2;51)

Classificazione dei libri di medicina secondo la Colon (2;51 N3)

Vocali chiuse nella lingua inglese (P,111,11)

Storia dell'India fino al 1894 (V,2;1'M94)

Storia dell'India dal 1894 al 1894 (V,2;1'M92<-94)

Religione e filosofia antica (Q & R*Z)

Con una classificazione a faccette, il contenuto di un documento può

essere descritto analiticamente nei suoi diversi aspetti. Il piano notazionale della

Colon prevede numerose tavole indicate da lettere maiuscole e minuscole e da

numeri.

1.4 Radici della classificazione Colon

“Chiesi al dottor Ranganathan come fosse possibile ottenere la moksha (salvezza)

essendo semplicemente un bibliotecario, piuttosto che un santo o un rishi come

vuole la tradizione indiana. Egli fu molto divertito da questa domanda. In modo

molto semplice e schietto, mi disse che il servizio di biblioteca è forse il servizio

più impersonale, e che se qualcuno compie tale servizio con devozione e cuore

puro, senza riguardo per la casta, il credo o il colore e senza considerare se un

uomo sia ricco o povero, costui rende un vero servizio all’umanità. A questo

servizio infatti non è legata alcuna corda, così come è avvenuto per i grandi

uomini del passato, che hanno sempre servito l’umanità inculcando idee nobili

nelle persone, e continuando così a vivere nei loro cuori pur non esistendo più

nella loro forma fisica. Dopo tutto, questo corpo (sharirah) un giorno o l’altro

sarà inevitabilmente distrutto; ma il servizio di una persona all’umanità non sarà

mai distrutto dal tempo, né dalla guerra né da qualsiasi altro avvenimento

catastrofico. Un bibliotecario che abbia servito i suoi lettori con tale spirito

otterrà la moksha.”8

8 Claudio Gnoli. Il tavolino di Ranganathan. Bibliotime. Novembre 2000.

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La filosofia indiana ha testimoniato fin dalle origini una forte inclinazione

all’attività classificatoria un po’ in tutti i settori della conoscenza, sviluppando

scuole di speculazione logica, dialettica e matematica di altissimo livello. La

Colon, prima di essere una classificazione è un vero e proprio impianto filosofico,

complesso e strutturato di sistemazione dell’essere e del divenire che molto deve

alla tradizione sistematica tradizionale.

La Classificazione Colon ha delle radici molto antiche alcuni sostengono che

abbia radici janiste mentre altri confrontano le categorie del Vaisesika, che

riconducono a quelle janiste, con la classificazione di Ranganathan.

1.4.1 Categorie Vaisesika

Per ampliare la possibilità di interpretare il pensiero di Ranganathan, facendo

riferimento al suo paese, verranno illustrate diverse tabelle con la possibilità di

confrontare culture diverse ma che in un certo modo presentano una similitudine.

Secondo la tradizione dell’India il testo di questa scuola “Vaisesika Sutra”

attribuito a Kanada risale al IV secolo a.C..

Nel Vaisesika le categorie si chiamano artha che può significare: cosa,

oggetto, scopo, significato di una parola. Il termine categoria è stato inserito

successivamente con padharta.

Vi sono sei prospettive fondamentali attraverso cui tale realtà può essere

descritta:

Ranganathan Vaisesika

Personalità Samanya (generalità) e Visheha (particolarità)

Materia - materiale Dravya (sostanza) e Abhava (non – esistenza)

Materia – proprietà Guna (qualità)

Materia – metodo Samavaya (inerenza)

Energia Karma (azione)

Spazio Dika (spazio)

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Tempo Kala (tempo)

Tabella 1.1: Sistema del Vaisesika adattato alla classificazione colon.

Le prime tre categorie coincidono con le categorie fondamentali presenti in

altri sistemi filosofici e dottrinali indiani che poi sono quelle che corrispondono

maggiormente alle categorie PMEST.

1. Dravya definito come sostanza se si intende come radice della

manifestazione sensibile. Dravya non è la causa pertinente e non è

manifesta in sé, lo diviene attraverso i suoi attributi statici (guna) e

dinamici (karma).

2. Guna che corrisponde agli attributi di dravya che lo rendono manifesto nel

mondo sensibile.

3. Karma corrisponde agli aspetti dinamici della sostanza, all’azione, al

movimento.

Gli artha successivi rappresentano soprattutto categorie di relazioni.

4. Samanya indica la generalità ossia la condivisione di qualità da cui

scaturisce la sovrapposizione dei generi.

5. Visheha la differenza o peculiarità, che indica ciò che appartiene ad una

sostanza, contraddistinguendola dalle altre.

6. Samavaya indica un “riferimento” in quanto si riferisce alla relazione di

inerenza che connette il dravya con i suoi attributi.

7. Abhava, questo artha è stato inserito successivamente e va concepito in

termini privativi come non – esistenza.

La colon secondo Ranganathan ha due profonde radici culturali9:

1. La cultura Vedic Indiana.

2. La corrente di opinioni generali provenienti da studenti e professori

accademici.

9 S. R. Ranganathan, Colon Classification,. Bangalore, 1989. p. 51.

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1.4.2 Cultura Vedic.

La cultura “Vedic indiana” riprende quattro gruppi di soggetto che

successivamente vengono ripresi da Ranganathan dividendo i soggetti in classi

principali:

VEDIC INDIANA COLON CLASSIFICATION

SNVEDIC GROUP OF

SUBJECTCORRESPONDING TO MODERN SUBJECT

1 Dharma Law, Theology, Ethics and Sociology

2 ArthaApplied Natural Sciences, Political Sciences,

Economics and Social applied Sciences.3 Kama Pure Sciences, Fine arts and Literature.4 Moksha Philosophy, Mystic experience.

Tabella 1.2: Vedic system of classification

Dharma viene definito soggetto essenziale poiché rappresentava la

preservazione della società e della cultura di tipo coerente e organizzata.

Artha successivamente si aggiunse per identificare tutti i soggetti

(materie) di tipo economico e politico appartenenti al paese.

Kama questo soggetto comprende tutta l’arte e la letteratura del mondo

indiano nata per diletto per manifestare la bellezza filosofica indiana.

Moksha questo soggetto rappresenta l’individualismo per eccellenza e

coinvolge la minoranza di una comunità. L’esperienza mistica non viene sempre

vissuta e questo soggetto serve a rappresentare quella parte della società che ha

bisogno di sentirsi sicura.

Natural Science Humanities Social Sciences

B Mathematics ∆ Mysticism and Spiritual

experience

T Education

C Physics N Fine Arts U Geography

D Engeneering O Literature V History

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E Chemistry P Linguistics W Political science

F Technology Q Religion X Economics

G Biology R Philosophy Y Sociology

H Geology S Psychology Z Law

I Botany

J Agricolture

K Zoology

L Medicine

M Useful Arts

Tabella 3: Traditional main subjects

La lista è composta da 26 materie principali, la restrizione è stata imposta

dal piano notazionale visto che nel 1924 agli albori della Colon Classification

veniva utilizzato solamente l'alfabeto romano.

Ranganathan raggruppa le materie in tre macroaree:

1) Natural science che va dalla lettera B a M. procede seguendo un'ordine che va

dall'astratto al concreto.

2) Humanities che va dal simbolo ∆ a S.

3) Social Science che va dal simbolo T a Z.

Il simbolo Mysticism rappresenta un dibattito tra la scienza e la filosofia la

teoria e la pratica mentre tutto ciò che segue viene inteso come una sequenza che

va dal decrescente naturale all'aumento dell’artificialità.

In realtà questa lista non è definitiva, successivamente con il susseguirsi

degli eventi e con l'ammodernamento della società si aggiunsero altre materie in

cui la ripartizione differiva dalla precedente soprattutto aggiungendo all’alfabeto

romano numeri e punteggiatura; come si può ben osservare la lingua veicolare

utilizzata da Ranganathan è l’inglese:

1.4.3 THE SCHEDULE OF BASIC SUBJECTS

01 Generalia 9p Conference TechniqueNote – Agglomerate 01 begins 9t Commission Technique

0U Area Study 9q Symbolism0W Generalia person study 9S Computer science0X Entity – Phenomen Study from A*X Science (Natural and social Note

Angles with input from natural – agglomerate A begins

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and social science field Note- A Natural sciencesDivision by (SD) AT Laboratory service(Illustrative) AX Study of Entity Phenomenon

0X (C1, 6) Study of time from several angles from natural0X (E1, 118) Gold (all aspects) sciencesOX (W; 18=L) Peace research AXB Environmental sciencesOY Universe of knowledge: AXC Surface sciences

Structure and development AXD Soil sciences1 Communication science AXE Material sciences

(Generation, recording, Trans AXF HydrosciencesMission utilization, feed AXG Ocean sciencesBack, of information). AXJ Atmosphere sciences

1P Communication theory AXK Space sciences2 Library & Information science AXM Defence sciences2T Bibliometries Information B*Z Mathematical & physical science2X Library Service Note – agglomerate B*Z begins.3 Book science B*ZZ Mathematical sciences31 Authorial work Note – agglomerate B*ZZ begins32 Translator’s work B Mathematics35 Illustrator’s work B1 Arithmetic36 Compilation work B2 Algebra38 Editorial work B2-A System of Algebra3V Reading method (illustrative)3X Notes taking B2-C Classical algebra4 Mass communication B2-N Boolean algebra44 Journalism B2-N1 Set theory5 Exhibition technique B3 Analysis6 Museology/Mus. Technique B4 Group theory7 System Research, Systemol. B5 Trignometry7X Organisation: Science B6 Geometry

Technique B6-A System of geometry8 Management Science Note-Division by (CD)8V Policy sciences (Illustrative)9b Career B6-C Euclidean geometry9f Research methodology B6-M Non Euclidean geometry9B Metrology B6-M3 Ellipte geometry9D Standardisation B6-M8 Hyperbolic geometry9e Specification methodology B6-N line complex geometry9f1 Survey methodology B6T Topology9f2 Observation Methodology B6V Mathematical logic9f3 Experiment methodology B7 mechanics9f4 Data collection and analysis B7-A System of mechanism9f5 Discussion and Methodology note-division by (CD)9f6 Population (Illustrative)9f7 Abstract mode formulation B7-C classical mechanism

9f8 Planning Method B7-N Relativity mechanism9g Evaluation method B7-N2 Quantum mechanismB8 Physic - mathematics C-K Gravitation theoryB83 potential function and attractionC-M Kinetic theoryB85 Wave function C-M6 Ether theoryBT Statistical calculus C-M65 Electromagnetic theoryBT A System of statistical calculus C-M9 Electron theory

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Note – division by (CD) C-N Quantum theory(Illustrative) C-NO Special theory of relativity

BT N Non parametric statistics C-N1 Wave mechanism (statisticalBT1 Probability mechanism)BT2 Distribution C-N21 Unified field theoryBT3 Sampling C1 Fundamentals, physicsBT4 Test of significance and C2 Properties of matter

Confidence interval C3 SoundBT5 Design of experimentation C4 HeatBT6 Analysis of variance and C4T Thermodynamics

Covariance C5 RadiationBT7 Theory of attribute C5T ElectronicsBT8 Correlation and regression C6*Z Electricity and magnetismBTC Forecasting Note – agglomerateBTE Multivariate analysis C6*Z beginsBTF Statistical quality controlBTH Sequential analysis C6 ElectricityBTK Index number C7 MagnetismBTM Time series analysis Note - agglomerateBTN Actuarial analysis C6*Z endsBTT Operations research C92 Transport phenomenonBTT1 Linear programming C9B*Z MicrophysicsBTT2 Non linear programming Note - agglomerateBTT3 Dynamic programming C9B*Z beginsBTT4 Theory of games C9B MoleculeBTT5 Queuing theory C9C AtomBTT6 Sequencing theory C9D NucleusBTT7 Replacement theory C9E Elementary particleBTT8 Inventory control C9F Cosmic rayBTTB Programme evaluation and Note - agglomerate

Review technique (PERT) C9B*Z endsBTTC Critical path method (CPM) C9-H PressureBTV Information theory C9-H1 VacuumBV Cybernetics C9-H2 Low pressureBX*Z Astronomy and astrophysics C9-H4 High pressure

Note – Agglomerate C9-J TemperatureBX*Z begins C9-J1 Absolute Zero

BX Astronomy C9-J2 Low temperatureBYC Astrophysics C9-J4 High temperature

Note – agglomerate C9-L PotentialBX*Z ends C9-L2 Low potential

BYE Astrochemistry C9-L4 High potentialBYG Astrobiology CV Space physicsBYT Astrometry D*Z Engineering and technology

Note – agglomerate Note – agglomerateB*ZZ ends D*Z begins

C*Z Physical sciences D EngineeringNote – agglomerate D-9L engineering in extranormalC*Z begins environment

C Physics Note – division by (END)C-A System of Physics (Illustrative)

Note: division by (CD) D-9M64 High potential engineering(Illustrative) D-9Um7 Mountain engineering

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DA System in engineering E2 physical chemistryD1 Civil engineering E3 Analytical chemistryD12 Foundation engineering E4 Synthetic chemistryD13 Building materials EX Chemical engineeringD18 Structural engineering EX-9A Special in chemical engineeringD2 Building engineering EX-9G Biochemical engineeringD2T Hydraulic engineering F Chemical technologyD3 Irrigation engineering FV FoundryD4 Track engineering FX WeldingD5 Environmental engineering Note – agglomerate E*Z endsD51 Safety engineering agglomerate D*Z endsD53 Public health engineering agglomerate C*Z endsD55 Water supply engineering agglomerate B*Z endsD56 Sewage engineering G*Z Biological sciencesD57 Municipal refuse disposal Note - agglomerateD58 Pollution engineering G*Z endsD5T Production engineering G BiologyD6 Power engineering G-9A Specials in biologyD7 Service engineering G-9L Biology in extranormalD71 Workshop environmentD73 Communication engineering note–division by (END)D74 Transport engineering (Illustrative)D75 Illumination engineering G-9Up Marine biologyD76*Z Ventilation and air conditioningG-9U3 Tropical biology

Note – agglomerate G-9U8 Polar biologyD76*Z begins GT Cytology

D76 Ventilation engineering GTX HistologyD761 Airconditioning engineering GV MicrobiologyD762 Refrigeration engineering GWA Molecular biology

Note – agglomerate GWB BiomechanicsD76*Z ends GWC Biophysics

D77 Acoustic engineering GX BiochemistryD78 Control system engineering GX1 General BiochemistryD7A Instrumentation engineering GX2 Physical biochemistryD7C Automation engineering GX3 Analytical biochemistryD7H Industrial engineering GYT BiometryD7H1 Materials handling GYV BiocyberneticsD7H7 Packaging engineering H*Z Earth sciencesD7H8 Maintenance engineering Note – agglomerateD8 Commodity production H*Z begins

Engineering H GeologyD8-9A Specials in commodity pro- HO*Z Physical geology

Duction engineering note – agglomerateD8-9C Automated commodity pro- HO*Z beginsDT Draughtmanship H1 MineralogyDYT Engineering statistics H2 PetrologyDYV Engineering cybernetics H3 Structural geologyE*Z Chemical sciences H4 Geomorphology

Note – agglomerate H5 StratigraphyE*Z begins Note – agglomerate

E Chemistry HO*Z endsE-A System in chemistry H6 Palaeontology

Note – division by (CD) H61 Palaeobotany

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(Illustrative) H62 PaleozoologyE-D Alchemy H7 Economic geologyE1 General chemistry HUB GeodesyHV Geophysics JX-A System of forestryHV2 Internal geodynamics JYT AgrometryHV3 Volcanology note- agglomerateHV4 Seismology I*Z endsHV5 Ocean logy K*Z Animal scienceHV8 Atmospherology note – agglomerateHV81 Metereology K*Z beginsHV83 Aeronomy K ZoologyHV86 Ionosphere studies K-9A Specials in ZoologyHVX Exploration geophysics K-9B EmbryologyHWT Geochemistry K-9C Young animal

Note – agglomerate K-9C1 new born animalH*Z ends K-9F Old animal

HX Mining K-9J Zoo zoologyI*Z Plant science K-9K Sanctuary zoology

Note – agglomerate K-9L Zoology in extranormalI*Z begins environmeny

I Botany note – division by (end)I-9A Specials in botany (Illustrative)I-9H Creeper K-9Um8 Forest zoologyI-9J Climber K-9U2 Equatorial zoologyI-9K Insectivorous plants K-9U8 Arctic zoologyI-9L Botany in extra-normal KX Animal husbandry

Note – division by (END) KX-9A Specials in animal husbandry(Illustrative) note – division as for L-

9-AI-9UK2 Desert botany (illustrative)I-9Up Marine botany KX-9C1 New born animal, AnimalI-9U3 Tropical botany husbandryJ*Z Agriculture and forestry KX-9F Old animal, Animal husbandry

Note – agglomerate KX-9H Female animal, animalhusbandry

J*Z begins KX-9L Animal husbandry in extra-normalJ Agriculture environmentJ-9A Specials in agriculture note – division by (END)J-9B Dry farming (Illustrative)J-9C Soiless farming KX-9Uj2 Greenland animal husbandryJ-9D Shrub farming KX-9Um7 Mountain animal husbandryJ-9E Dwarf tree farming KX-9U8 Polar animal husbandryJ-9F Turf farming (ground cover- Note – agglomerate

Ing plant farming) K*Z endsJ-9H Orchard (House farming) L* Medical sciencesJ-9L Agriculture in extra-normal note – agglomerate

Environment L*Z beginsNote – agglomerate L Medicine(Illustrative) L-9A Specials in medicine

J-9Uk2 Desert farming L-9B* by ageJ- 9Uk8 Monsoon farming L-9B Embryology HumanJ-9U3 Tropical agriculture L-9C Child medicine (Paediatrics)

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J-A Systems of agriculture L-9C1 New born child, MedicineJX Forestry L-9C5 Pre-adolescence medicineJX-9A Special in forestry L-9D Adolescence medicineJX-9L Forestry in extra-normal L-9E Adult medicine

Environment L-9F Old age medicine (Geriatrics)Note – division by (END) L-9G* by sex(Illustrative) L-9G Male medicine

JX-9Uk3 Temperate forest L-9H Female medicineJX-9U3 Tropical forest L-9J Eunuch medicineL-9L Medicine in extranormal LTK Boxing

Environment LTM Ice and snow gamesNote – division by (END) LTN Water sports(Illustrative) LT-(..) System and style in game etc.

L-9Un4 High altitude medicine Note -- division by (GD)L-9Ux Space medicine to LT and its array divisionsL-9U3 Tropical medicine (Illustrative)L-9U8 Polar medicine LT(..) System and style in gamesL-9UD Travel medicine note – division by (GD)L-9UD7 Aviation medicine applicable to LT and its arrayL-9V War medicine divisions (Illustrative)L-9X Industrial medicine LT(42) Japanese system of exerciseL-9A Systems of medicine LTJ(42) Japanese style wrestling

Note – division by (CD) LTK(42) Japanese style boxing(Illustrative) LTT Ergonomics

L-B*Z Indian system of medicine LU1 Social medicineL-B Ayurveda LU5 Public healthL-C Siddha medicine LU6*Z Hospital and SanatoriumL-D Unani note – agglomerateL-K Allopathy LU6*Z beginsL-L HomeopathyL-M Naturopathy LU6 HospitalLT Physical exercise and sport LU7 SanatoriumLT-9A Specials in physical exercise note – agglomerateLT-9C Children’s games LU6*Z endsLT-9F Games of old age LUD Medical technologyLT-9H Games for women LX PharmacognosyLT-9J Games for physically handicap. LX A Systems of PharmacognosyLTa Physical exercise Note – division as for LX – ALTb Walking (Illustrative)LTc Gymnastic LX B Ayurvedic pharmacognosyLTd Yoga exercise LX C Siddha pharmacognosyLTe Acrobatics LX D Unani pharmacognosyLTg Trapeze work LX 3 PharmacologyLTj Rope and wire walking LX3 A Systems in pharmacologyLTm Athletics note – division as for LX-ALTp Field Sports LX3 B A Ayurvedic pharmacognosy

LTq Jumping LX3 C Siddha pharmacologyLTs Running LX3 D Unani pharmacologyLTt Cycling LX34 ToxicologyLty Games LX5 PharmacopoeiaLT01 Indoor games (collective LX6 Pharmacy

Treatment) LY1 Nursing

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LT05 Outdoor games (collective LY7 AnaesthesiologyTreatment) LYT Medicometry

LT1*Z Ball games LYV Medical cyberneticLT1 Football type LYX Medical jurisprudenceLT2 Ball throwing games note – agglomerateLT3 Racket using games L*Z endsLT5 Bat, stick using games agglomerate A endsLT8 Board, table games M Useful artsLTB Tug of war Mb Refractory material makingLTC Throwing games Mc Brick makingLTE Aiming games (target aiming) Md Tile makingLTF Chasing games Me Ceramic articles makinkLTJ WrestlingMf Glass work environmentMg Plastic work note – division by (END)Mj Cordage, Fibre (Illustrative)Mk Leather craft MA-9X2 Developing countryMm Apparel making MA-9X4 Developed countryMn Kitchenware and table ware MA-(--) Styles in home scienceMp Cabinet and upholstery note – division by GDandMr Carpeting CD IllustrativeMs Toilet articles making MA-(41) Chinese styleMt Class room and teaching aids MA-(44, N) Indian style, ModernMu Travel and camping equipment MA-(56,M) British style, VictorianM01 Fancy and decorative articles MA Food craft

Making ME Hostel and guesthouseM05 Handicrafts MG Hotel and catering serviceM06 Toy making MG-9y Specials in hotel serviceM08 Stationery articles making MG-91* By GradeM0A Sports goods making MG-92 Two star hotelM0F Lens grinding MG-93 Three star hotelM0M Sound recording (Phonograph MG-94 Four star hotel

Tape recording ) MG-95 Five star hotelM0R Musical instruments making MG-9ABy OrganisationM1 Book production/distribution MG-9B External service facilityM13 Typography MG-9C Chain HotelM13T Book illustration MG-9D International hotelM14 Block making MG-(...) Styles in hotelM15 Composition, printing note – division by GD andM16 Printing CD (Illustrative)M17 Reprography MG-(41) Chinese styleM18 Binding MG-(44,N) Indian style, ModernM1D Publishing MG-(52,M) Italian style, NineteenthcenturyM1F Book selling MH Beauty culture (Cosmetology)M1V Historical bibliography MH1 Hair dressingM2 Wood working trade MH3 ManicuringM21 Carpentry MH7 Make-upM22 Joinery MK HostleryM23 Cart writing MM Entertainments and hobbyM27 Cooperage MMb Mental gameM3 Masonry MMc Games of skill

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M4 Materials protection trade MMd Riddles, Puzzles etc(Painting, varnishing, MMe Cards playwhitewashing) MMj Kite flying

M55 Plumbing MM1 RacingM56 Electrician’s service MM4 animal fightingM6 Metal working trade MMB HobbyM61 Smithy MMC Book collectionM62 Ironmongery MMD Stamp collecting (Philately)M7 Textile weaving MME Animal fightingM8 Dress making MMF Vehicle ridingM92 Tailoring MME Animal ridingM95 Footwear making MMF Vehicle ridingM97 Laundry service MMF5 Pleasure sailingM9C Optician’s service MMF8 Flying (Aviation)M9N Audiovisual equipment MMJ GardeningM9P Auditorium services MMM Bird watchingMA Home science MMN Outdoor campingMA 9A Special in home science MMP Touring, HikingMA 9L Home science in particular MMR MountaineeringMN Entertainment N93 EmbroideryMNb Carnival N95 Lace workMNc Fairs and shows N97 TapestryMNe Jugglery, Conjuring NA ArchitectureMNh Ventriloquism, Mimicry NAT Interior decorationMNj Magic NAX Furniture designMN2 Vaudeville NB Town planningMN3 Circus NC Plastic artMN4 Night club ND SculptureMN5 Concert NF Artistic glassMN7 Theatricals NH Ceramic artMNC Cinema (as entertainment) NJ Inlay artMV Military science NL Mosaic artMV1 Land, Military science (Army) NR MusicMV5 Naval military science NRV Musical instrumentsMV8 Air, Military science NS DanceMX Secretarial practice NT TheatreMX1 Business letter writing NU Puppet playMX3 Notes and minute taking NV Shadow playMX6 File maintenance NW PhotographyMXN*Z Shorthand and typewriting NX Cinematography

Note – agglomerate N.. (..) Style in fine artsMXN*Z begins note – for N and its

MXN Typewriting subdivision, division by (GD)MXP Shorthand and (CD) (Illustrative)MXP-A System of shorthand N6-(44,J) Moghul painting

Note – division by (CD) NA-(41) Chinese architecture(Illustrative) NT-(58-N) Russian theatre, Modern

MXP-K Willis shorthand O*Z Language and LiteratureMXP-L Lyle shorthand note – agglomerateMXP-M3 Pitman shorthand O*Z begins

Note – agglomerate O LiteratureMXN*Z ends P Linguistics

MZ*Z Humanities and social science PUG Bio linguistics

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Note – agglomerate PUS PsycholinguisticsMZ*Z begins PUV Sociolinguistics

MZ*ZZ Humanities PX Applied linguisticNote – agglomerate PYT Mathematical linguisticsMZ*ZZ begins PYV Linguistic cybernetics

MZ Mysticism / spiritual experience note – agglomerateMZX Astrology O*Z endsN*Z Fine arts and literature Q*Z Religion and philosophy

Note – agglomerate note – agglomerateN*Z begins Q*Z begins

N Fine arts Q*ZZ Religion and EthicsNn Ornament note – agglomerateNs Lapidary art Q*ZZ beginsNt Bead work Q ReligionNv Numismatic art R*Z Philosophy and psychologyN1 Graphic art note – agglomerateN3 Calligraphy art R*Z beginsN5 Drawing R PhilosophyN6 Painting R-A Other systems of philosophyN7 Engraving (Glyptic art) note – division by (CD)N8 Etching (Illustrative)N91 Needle work R-N ExistentialismR1 Logic R734 EpicureansR2 Epistemology R74 ScepticsR3 Metaphysics R741 PyrrhonismR4 Ethics R75 Eclectism

Note – agglomerate R77 Alexandrian philosophyQ*ZZ ends R8..(..) Other schools of philosophy

R5 Aesthetics note – division by (GD) andR6*Z Schools of philosophy (CD)

Note – agglomerate note – agglomerateR6*Z begins Q*Z ends

R6 Indian philosophy AgglomerateR61 Hindu philosophy R6*Z endsR62 Vaisesika and Nyaya S*Z Behavioural sciencesR621 Vaisesika Note – agglomerateR625 Nyaya S*Z beginsR63 Sankya and Yoga S*ZZ Psychology and EducationR634 Sankya note – agglomerateR635 Yoga philosophy S*ZZ beginsR64 Purva mimamsa S PsychologyR641 Bhatta mimamsa S-9A Specials in psychologyR645 Prabhakara mimamsa S-9L Psychology in extra-normalR65 Vedanta environmentR66 Advaita note – division by (END)R663 Pratyabhijna (Kashmirism) (Illustrative)R6634 Virasaiva S-9Ux Space psychologyR67 Visistadvaita S-9V War psychologyR672 Vaisnava philosophy S-9XX Industrial psychologyR673 Saivasiddhanta S-9Y35Psychology in urban environmentR68 Dvaita S-A System of psychologyR6891 Bhedabheda note – division by (CD)R6892 Dvaitadvaita (Illustrative)

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R6893 Suddhadvaita S-M Experimental psychologyR691 Carvaca S-M9 Psychoanalytic SchoolR693 Jaina philosophy S-N Gestalt psychologyR694 Buddhistic philosophy S-N1 Behaviouristic SchoolR6941 Hinayana philosophy S-N14 Individualistic psychologyR6942 Vibbasika philosophy S-N2 Typological philosophyR6943 Santrantika philosophy (Eidetict philosophy)R6944 Mahayana philosophy S-N3 Field psychologyR6946 Yogacara philosophy S-N36 We psychologyR6947 Madhyamika philosophy SUG PsychobiologyR7 Greek philosophy SX Applied psychologyR71 Pre-Socratic philosophy SPYT PsychometryR711 Milesian philosophy SYV PsychocyberneticsR712 Pythagorean philosophy note – agglomerateR713 Eleatic philosophy R*Z endsR714 Sophist philosophy T*Z Social scienceR715 Megarian philosophy note - agglomerate T*Z endsR72 Socratic and Platonic philosophy T EducationR721 Socratic philosophy T-9A Specials in educationR722 Cynics T-A System of educationR723 Platonic philosophy note – division by (END)R725 Aristotelian philosophy (Illustrative)R73 Post – Aristotelian philosophy T-J Commenius. Object teachingR731 Peripatetics T-L Rousseau systemR732 Stoics T-L2 Kant systemT-L5 Pestalozzi system (Illustrative)T-L6 Fichte system X-J CapitalismT-L7 Herbart system X-M Cooperative economicsT-L8 Froebel’s Kindergarten X-M2 Socialism, EconomicsT-L9 Mann system X-N SyndacalismT-M Manual training system X-N1 CommunismT-N Plantoon system X-N19 TechnocracyT-N1 Montessori system XV Economics-in-action (MicroT-N3 Basic or Wardha system economics)TUS Educational psychology XV-9L Economics-in-action inTUV Educational sociology extra normal environmentTYT Educametry note – division by (END)TYV Educational cybernetics (Illustrative)

Note – agglomerate XV-9V Economics-in.-action in warS*ZZ ends conditions

U*Z Geography and history XV-9W64 Economics in action inNote – agglomerate dictatorship stateV*Z begins XV-A System of economics-in action

U Geography note – division as for X – AU1 Mathematical geography (Illustrative)U2 Physical Geography XV-M Cooperative economics-in actionU3 Biogeography XX Economics-in-theory of businessU5 Anthropogeography enterpriseU6 Political geography XX-9L Economics-in-theory of business

(Historical geography) enterprise in extra normalU7 Economic geography environmentU8 Travel Note – division by (END)UYT Statistical geography (Illustrative)

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V*Z History and political science XX-9V Economics-in theory of businessNote – agglomerate enterprise in war conditionsV*Z begins XX-A System of economics in theory of

V*ZZ History and economics business enterpriseNote – agglomerate note – division as for X – AV*ZZ begins (Illustrative)

V History XX-N1 Communist system of economicsVX Historical source (theory) in theory of business enterprise

Note – agglomerate XYA International economics(Theory)U*Z ends XYA-9L International economics in

W Political science extra normal environmentWT Public administration note – division by (END)WV Political sociology (Illustrative)WX Geopolitic XYA-9V Internazionale economics inwarWYA International politics conditions

(International relations) XYA-A System of internationalWYB International Law economics (Theory)WYT Politimetrics note – division as for X – A

Note – agglomerate (Illustrative)V*Z ends XYA-J Capitalist system of international

X Economics (Macro-economics) economicsX 9L Economics in extra-normal XYA-V International economics inaction

Environment XYAV-9L International economics inaction

Note – division by (END) in war conditions(Illustrative) XYT Econometrics

X-9V Economics in war conditions XYV Economic – cyberneticX-9Wb4 Economics in a dictatorship state note – agglomerateX-A System of economics V*ZZ ends

Note – division by (CD) Y SociologyYT Demography Note – division as for R6,R7YUA Cyberculture and R8 (Illustrative)YUG Bio-sociology Za-721 Socratic SchoolYX Social workYYT Sociometry Za-732 Stoic SchoolYYV Socio-cybernetics Z1 Public law

Note – agglomerate Z5 Private lawS*Z ends note – agglomerate

Z Law T*Z endsZa Jurisprudence agglomerateZa-1 Schools of philosphy of A*Z ends

Jurisprudence agglomerate a ends

Si tratta di un sistema alquanto raffinato e complesso che, anche per questo, è

stato utilizzato in un numero molto limitato di biblioteche. Tuttavia, i principi

individuati e definiti esplicitamente da Ranganathan a proposito della formazione

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delle classi, delle faccette, del loro ordine di citazione, della notazione adottata per

esprimerli hanno una grandissima importanza teorica e hanno influenzato i sistemi

di classificazione in ambiti non previsti e non prevedibili. La CC avrebbe potuto

sostituire nelle biblioteche la CCD come sistema classificatorio. In India la causa

di disapplicazione della Colon fu un'altra: la CC aveva iniziato ad essere diffusa a

Madras, poi a Delhi e ad essere applicata alla bibliografia nazionale, ma

improvvisamente subì un arresto per essere lentamente sostituita dalla Dewey

poichè l'India era fortemente influenzata dalla cultura britannica. Il suo contributo

è ancora oggi vivo nel suo paese di origine attraverso un’associazione denominata

“MALA” (acronimo di Madras Library Association), nata nel 1928 è tutt’ora

attiva affinchè il messaggio di Ranganathan possa essere divulgato costantemente.

S. R. Ranganathan rappresentò l’India in tutto il mondo per oltre 20 anni, il suo

intervento nel mondo bibliotecario fu decisivo per l’apertura di biblioteche

pubbliche nel suo paese e verrà per sempre ricordato come il genio della

classificazione a faccette.

1.5 Evoluzione della Colon Classification

Il Classification Research Group (CRG), nato a Londra all'inizio degli anni

Cinquanta si è dedicato ad un'analisi approfondita delle categorie fondamentali,

ampliando e modificando le originarie cinque di Ranganathan. La realizzazione

pratica dell'analisi a faccette giunge, invece, qualche anno più tardi con

l'applicazione della stessa a schemi di classificazione speciali, alla seconda

edizione della classificazione bibliografica Bliss alla classificazione decimale

Dewey che hanno fornito le basi per lo sviluppo di avanzati sistemi di

indicizzazione: thesauri, gruppi di lavoro PRECIS, i cui principi tra l'altro hanno

informato i lavori dell'italiano GRIS (Gruppo di ricerca sull'indicizzazione).

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La tecnica per la costruzione di classificazione speciale a faccette non

segue una procedura fissa, automatica, codificata. Il campo della conoscenza è

troppo complesso per essere analizzato ed organizzato secondo metodi empirici.

B.C. Vickery membro del CRG è colui che si dedicò nella stesura di una

guida che offre ai suoi lettori procedimenti ed esempi di classificazione speciale

già sperimentati esponendo eventuali difficoltà che si riscontrano nell’utilizzo.

Esistono numerose classificazioni generali che formano l’oggetto di varie

pubblicazioni ma di frequente capita di constatare come gli schemi generali

esistenti siano poco soddisfacenti. La maggior parte di essi non consente di

trattare dettagliatamente e di specificare con esattezza i soggetti di tipo complesso

e nonostante la loro ampiezza non concordano con i criteri di ciascuna biblioteca

o di ciascun centro d’informazione. Operazione iniziale dell’analisi a faccette è la

ripartizione di termini relativi ad un determinato campo della conoscenza in

faccette omogenee che si escludono reciprocamente. L’analisi a faccette segue, in

parte, le regole tradizionali di divisione logica sulle quali ogni classificazione è

basata, tuttavia i risultati ottenuti differiscono dalla classificazione tradizionale

poichè ogni categoria logica deve essere isolata così le faccette sono distinte e non

sono racchiuse in schemi rigidi ed enumerativi, ma hanno la possibilità di

combinarsi tra loro con la massima libertà. Dal punto di vista teorico la

classificazione a faccette, spezza la restrizione che vincolava la classificazione

tradizionale al rapporto gerarchico, essa introduce nuove relazioni logiche tra i

termini stessi, rispecchiando così fedelmente la complessità del campo della

conoscenza. Delimitare il campo di una classificazione speciale, significa definire

cosa si intende per campo omogeneo e verificare il soddisfacimento delle esigenze

degli utilizzatori.

1.5.1 Classificazione Bliss e classificazione a faccette.

Il sistema di Classificazione bibliografica Bliss 2a edizione (BC2) porta lo

stesso nome della classificazione bibliografica pubblicata da Henry Evelyn Bliss

tra il 1940–1963. Bliss fu uno dei primi teorici della classificazione bibliografica;

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egli scrisse nel periodo immediatamente precedente a Ranganathan, e definì

moltissimi principî dell'organizzazione delle conoscenze. Mentre la notazione

della CC adotta simboli diversi per ogni differente funzione individuata (una

lettera identifica la classe, i valori delle diverse faccette sono rappresentate da

numeri e introdotti da una punteggiatura specifica), quella della BC2 utilizza le

sole lettere maiuscole.

Le caratteristiche della classificazione originaria, ossia l'ordine delle sue

classi principali, la presenza di ausiliari sistematici e speciali, l'uso di una

mnemonica sistematica e in lettere, le possibilità di sintesi, la flessibilità dei suoi

ordinamenti alternativi, e la sua implicita ospitalità a soggetti nuovi, sono qualità

altamente auspicabili in una classificazione e tuttora considerate tali. Di

conseguenza, la seconda edizione della Classificazione bibliografica di Bliss

venne largamente identificata con il "nuovo schema di classificazione generale", a

lungo prefigurato dal CRG, e destinato a incorporare principi teorici e struttura in

un modo mai realizzato prima da alcun sistema universale di classificazione

(eccetto la Classificazione Colon di Ranganathan).

La BC2 viene concepita come uno schema generale adatto a grandi

collezioni di documenti. A familiarizzare con questa classificazione sono state

soprattutto biblioteche speciali. Il nuovo schema offre un livello di dettaglio nella

terminologia e una possibilità di sintesi tali da essere adatti a collezioni di

documenti altamente specializzati, e per alcune discipline non esistono altri

linguaggi di indicizzazione paragonabili. L'ordine delle classi principali segue

quello dello schema originale di Bliss; è stato considerato da molti l'ordine più

conveniente fra tutti i sistemi di classificazione generali. L'ordine segue una

successione evolutiva logica.

A-AL Filosofia

AM-AX Matematica

AY Scienza in generale

B/D Scienze fisiche

B Fisica

C Chimica

D Astronomia e scienze della Terra

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E/G Scienze biologiche

E Biologia generale e microbiologia

F Botanica

G Zoologia

H/I Scienze dell’uomo

HA Antropologia

HB/HZ Medicina

I Psicologia e psichiatria

J Istruzione

K Sociologia

L/O Storia e discipline ausiliarie della storia

P Religione

Q Assistenza sociale

R Politica e pubblica amministrazione

S Diritto

T Economia, finanza, gestione delle imprese

U Tecnologia, industria, fabbricazione

V Belle arti: arte, architettura, musica

W/Y Lingue e letteratura

Z Bibliografia

L'ordine all'interno delle classi principali è determinato dall'applicazione di

rigorose tecniche di analisi a faccette. Il vocabolario del soggetto, per come viene

determinato raccogliendo termini tratti da documentazione corrente, è analizzato

in una serie di faccette corrispondenti alle categorie dell'ordine di citazione

standard. L'ordine di citazione standard, così come le categorie che vi sono

impiegate, può essere considerato uno sviluppo delle categorie di Ranganathan

(Personalità, Materia, Energia, Spazio e Tempo). Negli anni Sessanta vennero

compiuti svariati tentativi di raffinare questa analisi di base.

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Le categorie standard utilizzate per l'analisi dei termini nel lavoro di

revisione della BC2 sono le seguenti:

Oggetto [inglese thing], altrimenti detto entità o sistema. Equivalente

all'uso più semplice della categoria Personalità di Ranganathan, riguarda

l'interesse principale o l'oggetto di qualsiasi disciplina. Questa categoria

contiene perlopiù oggetti fisici, oppure aggregazioni di oggetti in sistemi.

Tipo: questa categoria, indicante in generale una relazione genere - specie

con Oggetto, contiene raggruppamenti generali ampi di concetti (es.

strumenti a fiato, come Tipo dell'oggetto strumenti musicali). Nelle

gerarchie tassonomiche in cui le relazioni genere - specie sono in gran

parte permanenti e predefinite (botanica, zoologia), questa categoria può

risultare ridondante.

Parte: componenti e sottosistemi di Oggetto (es. l'Oggetto bicicletta ha per

Parti: ruote, pedali, freni, gomme).

Proprietà: proprietà e caratteristiche dell'Oggetto. Talvolta difficile da

distinguere da Tipo, ma generalmente hanno natura astratta piuttosto che

concreta (es. l'Oggetto bicicletta ha per Tipi: da montagna, da corsa, da

turismo, mentre per Proprietà: peso, efficienza).

Materiale: equivalente alla categoria M (Matter) della Classificazione

Colon. Rappresentato da materiali grezzi, componenti ed elementi, è più

fondamentale di Parte (es. l'Oggetto casa ha per Parti: tetto, muri, finestre,

fondamenta, i quali consistono dei Materiali: legno, mattoni, tegole, vetro).

Processo: prima fra le due categorie di energia o attività. Processo è

rappresentato da azioni intrinseche e spontanee all'interno di entità o

sistemi - azioni che "avvengono da sole". Esempi sono solitamente i verbi

intransitivi.

Operazione: azioni determinate da un agente esterno - azioni che vengono

"fatte a" un'entità o sistema dall'esterno. Esempi sono solitamente i verbi

transitivi.

Prodotto: esiti o risultati di processi in, o di operazioni su, entità;

solitamente consistono in prodotti fisici, come farmaci. Questa categoria è

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in gran parte limitata all'area della tecnologia, ed è generalmente assente

nelle arti e nelle discipline umanistiche e sociali.

Sottoprodotto: autoesplicativo; analogamente alla precedente, è un'altra

categoria tecnologica.

Paziente: il destinatario di operazioni, quando è diverso dalla categoria

Oggetto o entità, come normalmente è. Di nuovo, i casi sono in gran parte

tecnologici; per esempio, in ingegneria.

Agente: i mezzi attraverso i quali delle Operazioni vengono effettuate. Gli

Agenti possono essere in genere distinti in persone e strumenti o

attrezzature, e a un livello complesso possono essere rappresentati da

istituzioni. Le due categorie di agenti possono presentarsi insieme; es. in

medicina un chirurgo (Agente persona) può asportare del tessuto

utilizzando un laser (Agente strumento).

Spazio: qualsiasi tipo di dimensione politica, fisiografica o spaziale

(es.:gli USA,montuoso).

Tempo: qualsiasi tipo di caratteristica storica, cronologica o temporale (es:

medievale, permanente).

All'interno di una particolare faccetta può avvenire un ulteriore

raggruppamento dei termini, a seconda di diversi attributi o caratteristiche.

1.5.2 Classificazione decimale Dewey

La classificazione decimale Dewey (DDC) sviluppata da Melwil Dewey nasce

originariamente come classificazione tradizionale e viene contrapposta alla

classificazione a faccette in quanto il loro impianto è principalmente enumerativo.

Punto di forza del sistema è la scelta di un impiego intelligente delle cifre

decimali per le sue categorie. Ciò permette di mantenere puramente numerica la

classificazione, facilitando la possibilità di ordinare e gerarchizzare in più modi le

informazioni. Vi è anche la possibilità di realizzare una classificazione su più

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fronti diversi (faceted classification), combinando elementi da parti diverse della

struttura e costruendo un numero che rappresenta nell'insieme un contenuto

oggettivo (spesso a sua volta ottenuto combinando due argomenti collegando i

numeri degli elementi geografici e temporali) e gli elementi formali di un oggetto.

Questo tipo di classificazione è più efficiente rispetto all'uso di liste contenenti

ogni singola classificazione e il relativo significato.

La tavola è così strutturata:

780.1-9 suddivisioni standard e studi su

partiture , registrazioni, testi

781 principi generali e forme musicali

.01-09 suddivisioni standard

.1 principi fondamentali della musica

.2 elementi della musica

.3 composizione

.4 tecniche musicali

.5 tipi di musica

.6 tradizioni musicali

.62 musica popolare

.7 musica sacra

.8 forme musicali

782 musica vocale

La classificazione decimale Dewey è molto utilizzata nel sistema bibliotecario

pubblico ed anche nelle librerie scolastiche in tutto il mondo, specialmente negli

Stati Uniti, ma anche in Italia, dove è stata adottata dall'Istituto Centrale per il

Catalogo Unico delle Biblioteche Italiane e per le Informazioni Bibliografiche per

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la classificazione centralizzata SBN. I numeri utilizzati per il sistema di

classificazione decimale Dewey hanno costituito la base per il sistema di

classificazione decimale universale, sviluppato da Paul Otlet e Henri La Fontaine,

senz'altro più completo ma anche molto più difficile da utilizzare e che prevede,

tra l'altro, la combinazione del sistema di base Dewey con della punteggiatura

predefinita (virgole, punti, parentesi).

1.5.3 Schemi speciali

Un altro aspetto della popolarità delle classificazioni riguarda la diffusione

degli schemi speciali dedicati a singole discipline: alcuni di questi schemi sono di

fatto utilizzati nelle rispettive aree (MSC per la matematica, PACS per la fisica e

l'astronomia, CCS per l'informatica, JEL per l'economia, MeSH Medical subject

headings, ACM computing classification system), non soltanto per

l'indicizzazione e la collocazione nelle biblioteche in esse specializzate, ma anche

per l'organizzazione e gli indici di servizi bibliografici internazionali (oggi

disponibili anche sotto forma di basi dati digitali consultabili via Internet),

prodotti o riconosciuti dalle principali associazioni del settore, al punto di essere

spesso indicate dagli editori direttamente sulle pubblicazioni stesse. Accade così

che i ricercatori di quelle discipline abbiano autononomamente acquisito, prima

ancora di utilizzare gli strumenti della biblioteca, una familiarità considerevole

con questi schemi e con le loro notazioni corrispondenti agli argomenti di proprio

interesse.

1.6 Conclusioni

La teoria dell’analisi a faccette è stata applicata con successo anche a

strumenti di indicizzazione semantica diversi da classificazioni quali thesauri e

soggettari. Ciascun elemento è coordinato con gli altri e svolge nella stringa di

soggetto un determinato ruolo. Fra gli anni sessanta e ottanta i sistemi di

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indicizzazione che hanno applicato questo approccio sono: il Thesaurofacet di

Jean Aitchison, il DHSS-DATA thesaurus, il BSI root thesaurus.

La classificazione a faccette si può definire come uno strumento di difficile

utilizzo per come ideato da Ranganathan ma di facile interpretazione nel momento

della fruizione. Oggi molto attuale soprattutto nel campo informatico dove

l’utilizzo del termine “faccetta” viene usato spesso in modo inproprio ma che in

qualche modo riprende la sua importanza e le diverse sfaccettature della

classificazione.

“Dovunque vi è struttura, emerge una successione. Quando la successione è

conveniente allo scopo presente, essa è Classificazione. L’acutezza nel pensiero,

la chiarezza nell’espressione, l’esattezza nella comunicazione, la prontezza nella

risposta e la precisione nel servizio dipendono in ultima analisi dalla successione

conveniente, ovvero dalla Classificazione”10.

10Claudio Gnoli. Classificazione a faccette, AIB Roma 2004. p. 35 (citato da: Ranganathan 1967,sez. CP2).

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2. La Knowledge Organisation

"KM is the systematic, explicit, and deliberate building, renewal, and application

of knowledge to maximize an enterprise's knowledge-related effectiveness and

returns from its knowledge assets." 11

2.1 Introduzione

La conoscenza e l'apprendimento sono temi che hanno sempre interessato

l'uomo. Nel mondo occidentale le prime testimonianze le possiamo trovare nelle

opere dei più importanti filosofi greci per poi continuare fino ai giorni nostri.

Analogamente i filosofi orientali come Lao, Tzu, Confucio e quelli indiani hanno

posto la conoscenza come percorso essenziale per una vita spirituale e terrena

realmente compiuta.

La rivoluzione informatica ha indotto a credere che si potesse risolvere con la sola

tecnologia il problema dell’organizzazione e della gestione dell’informazione per

favorirne la reperibilità. Oggi si è capito che essa è sicuramente un supporto per la

gestione della conoscenza ma la sua utilizzazione non elimina il problema

dell’organizzazione dei suoi contenuti.

L’organizzazione della conoscenza è fondata su principi in gran parte

indipendenti del supporto fisico su cui sono memorizzate. Nonostante l'utilizzo

delle tecnologie informatiche sia essenziale per l'implementazione dei processi di

11 Karl Wiig, Liebowitz. (1999).

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knowledge management, il fattore umano, rappresenta il punto focale attorno a cui

si devono muovere tutte le attività. Sono loro; gli attori o gestori della conoscenza

a possedere le informazioni e le conoscenze la cui esplicitazione e condivisione

sono l'obiettivo del KM.

Indubbiamente uno dei modi più diretti ed efficaci di generare conoscenza

è l’acquisizione (ad esempio mediante l’assunzione delle persone che la

posseggono o della stessa organizzazione in cui queste sono impiegate). Il valore

del sapere non sta sempre nel fatto che esso sia “nuovo” in assoluto, ma che lo sia

per l’organizzazione che ne entrerà in possesso. La conoscenza si sviluppa nel

tempo mediante l’esperienza che viene assorbita dai rapporti interpersonali, dalla

lettura e da altre fonti.

L’obiettivo fondamentale del Knowledge Management è di trasferire la

capacità intellettiva il know how dei lavoratori, per far si che si possa sviluppare

un processo decisionale che responsabilizzi e coinvolga il dipendente. Inoltre, è

anche una fase fondamentale per la ricerca di conoscenze nuove.

2.2 Cosa è il Knowledge Management (KM)

Nel 1986 Karl Wiig, autore nel 1933 del libro Knowledge management

foundations, enuncia i principi del knowledge management, termine da lui

coniato.

Nonostante il KM goda ormai di una fama internazionale, una vera e propria

definizione è ben lontana dall’essere data. È la natura stessa del KM a renderne

difficile una formalizzazione efficace; a solo fine enunciativo verranno

fornite – di seguito - delle definizioni di Knowledge Management:

Per Knowledge Management, si intende "la funzione di sviluppo e

gestione delle risorse relative alle conoscenze tangibili (attività di ricerca e

sviluppo, brevetti, database dei clienti, dei fornitori e dei concorrenti) e

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intangibili (skill, esperienze, competenze delle persone inserite

nell'organizzazione)"12

"Il Knowledge Management promuove un approccio integrato per

identificare, catturare, recuperare, condividere e valutare tutto il

patrimonio informativo presente in un'azienda. Questo patrimonio

informativo include i database, i documenti, le procedure ma anche le

competenze e l'esperienza presente nella testa dei singoli che vi

lavorano"13.

“Per Knowledge Management (gestione della conoscenza), s’intende

l’insieme degli strumenti e delle metodologie gestionali, che facilitano

un’efficiente creazione e scambio di conoscenza a tutti i livelli

dell’organizzazione al fine di creare valore per l’impresa, esso rappresenta

una strategia che permette di portare l’informazione giusta alle persone

giuste e nel momento giusto, aiutandole a condividere e trasformare

informazioni in azioni che migliorino le performances

dell’organizzazione”14.

2.2.1 Ciclo della conoscenza.

Il ciclo della conoscenza non può fermarsi alla trasmissione di dati e

informazioni. Il loro rapporto è gerarchico, ed è associato a differenti competenze

e ruoli che contraddistinguono il modo di operare delle persone coinvolte nei

diversi processi della conoscenza. Attraverso la forma di una piramide si possono

descrivere i processi con un’approccio che parte dal basso verso l’alto che

coinvolge anche i semplici dipendenti e li rende consapevoli del valore (in termine

di conoscenza) che possono esprimere. Solo partendo da una formazione del

12 Sito www.tecnoteca.it. Definizione data dalla Società di consulenza informatica .

13 sito www.tecnoteca.it. Definizione data dalla Società di consulenza informatica Gartner Group

14 Cos’è la gestione della conoscenza? It Consult, 2003. Capitolo 1 p. 4.

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personale ossia dal livello più basso della piramide, si potrà giungere ad una

gestione ottimale del sapere.

Tabella 2.1. Piramide della conoscenza.

Alla base vi sono i dati o materiale “grezzo” ossia un simbolo con il quale

rappresentiamo la realtà ed elemento di base della conoscenza suscettibile di

elaborazione e abbondante dell’informazione .

Su un gradino più alto c’è l’informazione, cioè dati selezionati e organizzati

per essere comunicati riducendo lo stato di incertezza.

La conoscenza, si potrebbe definire come: “una combinazione fluida di

esperienze, valori, informazioni contestuali e competenza specialistica che fornisce

un quadro di riferimento per la valutazione e l’assimilazione di una nuova esperienza

e nuove informazioni. Essa origina e viene implicata attraverso i conoscitori. Nelle

organizzazioni la conoscenza risulta legata non solo ai documenti, ma anche alle

procedure e ai processi organizzativi, alle pratiche e alle norme15. ” La conoscenza

è intesa come informazione o risorsa che può essere sfruttata al fine di rendere più

produttive altre risorse o per consentire un miglior processo decisionale.

Il rapporto che intercorre tra informazione – conoscenza, fa si che riducendo

lo stato di incertezza si opera un cambiamento nel contesto. I dati divengono

15 Thomas H. Davemport, “Il sapere al lavoro”, ETAS, 2000

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informazioni quando si aggiunge un descrittore/valore che, unito alla conoscenza,

raggiunge competenze specialistiche elevate. Al vertice troviamo la saggezza,

conoscenza distillata dall’intuizione e dall’esperienza.

2.2.2 Tipi di conoscenza.

L’obiettivo del Knowledge Management è pragmatico: migliorare l’efficienza

dei gruppi collaborativi esplicitando e mettendo in comune la conoscenza che

ogni membro ha maturato durante il suo percorso professionale. I primi

investimenti si concentrano soprattutto sullo sviluppo dei mezzi per rendere

veloce e semplice l’archiviazione, la descrizione e la comunicazione di dati e

informazioni. Tra i primi studiosi della conoscenza ci sono stati i giapponesi

Nonaka e Takeuchi16, i quali hanno introdotto una distinzione importante tra

conoscenza esplicita e conoscenza implicita (o tacita)17:

Conoscenza esplicita: è la conoscenza codificata ed elaborata e

facilmente reperibile nei documenti o in formato elettronico. Si

caratterizza per essere strutturata e interpretabile, oltre ad avere spesso

un volume ingestibile. Infatti, un esubero di informazione “esplicita”

rischia di essere un ostacolo per l’attività di impresa. Si esige a questo

proposito un sistema intelligente che fornisca informazioni utili e

strutturate.

Conoscenza implicita: è la conoscenza soggettiva e personale delle

singole persone ed è difficilmente catalogabile. E’ destrutturata e

difficilmente trasferibile, ma spesso contiene un elevato valore

strategico per l’impresa. Il problema principale è esplicitarla in forma

comunicabile e reperibile.

L’obiettivo in questo caso non è formalizzare il contenuto della

conoscenza, approccio seguito per la gestione della conoscenza esplicita. La

16Secondo Nonaka e Takeuchi la conoscenza è un concetto complesso, legato alle persone, al

loro punto di vista e alle loro credenze. Descrivono come le aziende giapponesi innovanosfruttando la condivisione della conoscenza in entrambe le forme "esplicita" e "tacita".

17 Nonaka I., Takeuchi J.. The Knowledge-Creating Company, Milano Guerrini e associati. (1995)

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conoscenza implicita può diventare esplicita, ossia quello che si trova nella mente

dell'individuo può essere trasformato, convertito, in parole, in forma di

conoscenza esplicita. E’ necessario identificare strumenti semantici per

l’elaborazione della conoscenza tacita. Nel caso della conoscenza tacita l’obiettivo

è quello, invece, di elaborare le informazioni a corredo della conoscenza tacita

perché questa possa essere disseminata in modo tempestivo, efficace ed efficiente.

Lo studioso Michael Polanyi18, sostiene che: “ non tutto quello che è nella mente

dell'uomo può essere convertito in conoscenza esplicita e allora, Polanyi scrive

che “conosciamo più di quanto possiamo effettivamente dire” “ we know more

than we can tell19”.

2.3 Traduzioni epistemologiche della conoscenza.

L'espressione organizzazione della conoscenza ha una connotazione di

ampliamento rispetto ai tradizionali ambiti bibliotecari e documentalisti. Si

intende, infatti, riferirsi alle strutturazioni concettuali che sono alla base, talvolta

inconsapevolmente, dei modi in cui la conoscenza viene ripartita e fruita nella

società.

2.3.1 Origini della conoscenza.

L'organizzazione della conoscenza affonda le sue radici in molte delle

elaborazioni filosofiche moderne; importanti filosofi di ogni epoca si sono

18 Michael Polanyi (Budapest, 11 Marzo 1981 – Northampton, 22 Febbraio 1976) è stato unfilosofo, economista e chimico ungherese. Michael Polanyi ebbe inizialmente successo comevalente chimico. La sua filosofia fu sempre accompagnata da riflessioni di tipo politico edeconomico. Politicamente è stato spesso associato al pensiero liberale. La sua opera più nota è Laconoscenza personale. Le sue idee sulla conoscenza tacita o inespressa hanno influenzato moltistudi sulle organizzazioni aziendali. Nel suo pensiero la vera conoscenza non può essereformalizzata in regole o algoritmi, essa è soprattutto conoscenza tacita.

19 The tacit dimension (1966), traduz. Italiana La conoscenza inespressa, Armando Editore, Roma1979.

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interessati alla segmentazione del sapere in discipline e ai rapporti reciproci fra

queste: basti pensare ad Aristotele, a cui dobbiamo le ripartizioni moderne delle

scienze o alle visioni di Francis Bacon sull'organizzazione delle nascenti scienze,

o al raffinato schema concettuale sottostante l'Encyclopédie degli illuministi.

Traduzioni epistemologiche classiche rappresentano in modo differente lo

sviluppo della conoscenza:

Razionalismo Empirismo

Origine della conoscenza Ragionamento logico Esperienze sensoriali

Metodo per arrivare alla

conoscenza

Deduzione Induzione

Primo Contributo Platone Aristotele

Contributi principali Cartesio Locke

Tabella 2.2 Adattato da Nonaka 1997

Come si può vedere nella tabella 2.2 vengono identificate due grandi

correnti filosofiche: il razionalismo e l’empirismo. Il razionalismo (dal termine

latino ratio, "ragione"), è una corrente filosofica e si diffuse nel corso del XVII e

XVIII secolo in Europa, basata sulla tesi che, la ragione umana può in principio

essere la fonte di ogni conoscenza, ovvero attingere ad essa attraverso la pura

speculazione. Il razionalismo in particolare considera la ragione umana innata e

indipendente dall'esperienza, immutabile ed identica in ogni essere umano, ma

tanto da essere così alla portata dell'individuo capace di riconoscere in sé le

proprie facoltà. In genere i filosofi razionalisti come Platone, Spinoza e Leibniz

sostenevano che, partendo da principi fondamentali, individuabili intuitivamente,

dalle verità della matematica e le basi epistemologiche e altre scienze, si possa

arrivare tramite un processo deduttivo, ossia dalla ragione a tutto il resto della

conoscenza. Al razionalismo si contrappone l’empirismo.

L’empirismo (dal greco - esperienza) è la corrente filosofica, nata nel Seicento in

Inghilterra, secondo cui la conoscenza umana deriva esclusivamente dai sensi o

dall'esperienza. I maggiori esponenti di questa corrente furono Aristotele, Francis

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Bacon e Thomas Hobbes. Per empirismo si intende anche un approccio

sperimentale alla conoscenza, basata sulla ricerca e il procedimento induttivo a

posteriori.

La conoscenza quindi ha bisogno di essere periodicamente organizzata in

modo sistematico: non basta accumulare idee a casaccio, occorre esprimerle in

schemi sensati, logici e comprensibili.

2.3.2 ISKO: International Society for knowledge Organization.

Un gruppo di studiosi era attivo in Germania già dal 1977 sotto il nome di

Gesellschaft für Klassifikation (Società per la Classificazione): tra loro si

distingueva Ingetraut Dahlberg, studiosa che aveva fondato la rivista

"International classification" e pubblicato un altro testo importante sui

fondamenti teorici e concettuali degli schemi universali del sapere, i Grundlagen

universaler Wissensordnung.

La sigla ISKO è acronimo di International Society for Knowledge

Organization questa associazione internazionale, nata nel 1989, ha lo scopo di

diffondere la conoscenza e nello stesso tempo studiare gli aspetti teorici e

metodologici e sperimentali della sua organizzazione.

Nato in un ambiente prevalentemente cartaceo, l’ acronimo e le

conseguenti attività si vanno oggi diffondendo anche nelle attività digitali. In

questo ambiente ha già due "figli", battezzati NKOS e SKOS.

L'iniziativa NKOS, Networked Knowledge Organization

Systems/Services, si propone come una rete di informazione e discussione sulle

strategie per mettere in grado i sistemi per l'organizzazione della conoscenza di

fungere da servizi informativi in rete interattivi a supporto della descrizione e del

recupero di risorse informative svariate attraverso Internet. Su questi temi

vengono promossi workshop nell'ambito di congressi internazionali (JCDL - Joint

Conference on Digital Libraries, ECDL - European Conference on Digital

Libraries, Dublin Core), e pubblicati numeri monografici della "New review of

hypermedia and multimedia "diretta da Douglas Tudhope.

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Un primo frutto di questo tipo di lavoro è SKOS, Simple Knowledge

Organization Systems. Si tratta di uno standard, messo a punto dal World Wide

Web Consortium attraverso un Gruppo di lavoro telematico aperto a qualsiasi

contributo e coordinato da Alistair Miles, che si propone di codificare le strutture

semantiche dei KOS in una sintassi RDF, quindi potenzialmente sfruttabile per gli

scopi del Web semantico.

La seconda bozza è stata pubblicata il 2 novembre 2005, e contiene

sostanzialmente la sintassi per registrare le relazioni “tesaurali” sotto forma di

proprietà RDF, quali broader, narrower, related o scopenote. Tra i primissimi in

Italia, la Biblioteca Rostoni dell'Università Carlo Cattaneo LIUC ha cominciato a

sperimentare l'applicazione di SKOS al proprio tesauro.

2.3.3 Dimensioni della Gestione della conoscenza.

Nel processo di gestione della conoscenza si possono individuare due

dimensioni rilevanti:

Una dimensione riguarda la necessità di estrarre e strutturare il proprio

patrimonio di conoscenze. Questa dimensione comprende tutte le

iniziative relative al sistema informatico nonché al recupero e alla

formalizzazione della conoscenza.

L’altra dimensione riguarda la necessità di sviluppare e utilizzare il

proprio patrimonio di conoscenze. Questa dimensione, riguarda tutte le

iniziative che toccano l’organizzazione aziendale e le risorse umane

volte a favorire la condivisione e l’acquisizione di conoscenza.

Sviluppare e utilizzare la conoscenza significa favorirne il processo di

sfruttamento, condivisione e creazione. Stabilire la metodologia, vale a dire la

comprensione del processo di sviluppo e di condivisione della conoscenza

all’interno dell’organizzazione, e l’incontro tra chi possiede la conoscenza e colui

che la cerca è uno dei punti fondamentali di cui si deve tener conto.

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Altrettanto importanti sono l’individuazione delle fonti della conoscenza e

dei modelli di interscambio della stessa nonché la creazione di un linguaggio

aziendale comune.

2.4 KOS: Knowledge Organization System

Con il termine “knowledge organization system” si indicano tutti i tipi di

approcci semantici all’informazione e alla loro applicazione nella

documentazione, nella ricerca e nella società in genere.

La prospettiva di un web semantico ha aumentato la necessità di questi

strumenti. Con il termine web semantico si intende la trasformazione del World

Wide Web in un ambiente dove i documenti pubblicati (pagine HTML, file,

immagini, e così via) siano associati ad informazioni e dati (metadati) che ne

specifichino il contesto semantico in un formato adatto all'interrogazione,

all'interpretazione e, più in generale, all'elaborazione automatica.

2.4.1 Strumenti per Knowledge Organization System

Con l'espressione knowledge organization system (KOS), vengono oggi

raggruppati gli svariati strumenti e tecniche utilizzati nei diversi ambienti. Un

ambiente di importanza rilevante oggi è quella del web dove aspetti che

interessano l’architettura dell’informazione è l’organizzazione ottimale dei

contenuti nei documenti e nel web sono di estrema rilevanza. A questo scopo

vengono utilizzate, più o meno consapevolmente, varie forme di sistemi per

l'organizzazione della conoscenza. Non esistendo un unico modo per modellare un

dominio della conoscenza, oltre alla tecnologia è necessario definire e applicare

una metodologia. Di seguito verranno elencati e successivamente espletati i

diversi strumenti e le diverse metodologie che vengono maggiormente utilizzate

nel mondo della classificazione dell’informazione e del web:

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Indicizzazione del contenuto di documenti con parole-chiave,

Tesauri,

Ontologie,

Tassonomie,

Mappe tematiche (topic maps),

Mappe concettuali.

2.4.2 Indicizzazione semantica

L’informazione in quanto elemento che riduce lo stato di incertezza in tutti i

casi viene reperita per mezzo di indici intesi come una lista alfabetica o

sistematica di soggetti che localizzino ciascun soggetto all'interno di un

documento o di una raccolta di documenti. Nel caso di risorse digitali essi sono

intesi come metadati che descrivono:

Le entità (caso db).

I documenti (caso information retrieval)

Le pagine Web (caso ricerca in rete)

Per migliorare la navigazione e il recupero dei dati da parte dell’utente, gli

autori di pagine web hanno, quindi, la possibilità di aggiungere parole o frasi che

ne descrivono il contenuto attraverso i cosiddetti metadati ossia dati sui dati. Una

delle inefficienze maggiori della "navigazione" in Internet è costituita dalla

difficoltà:

Di trovare quel che si cerca,

Trovare solo quel che si cerca,

Trovarlo in tempi ragionevolmente brevi.

Esistono perciò degli appositi motori di ricerca che s'incaricano di trovare

l'informazione desiderata. Un motore di ricerca è un sistema automatico che

analizza un insieme di dati, spesso da lui stesso raccolti e restituisce un indice dei

contenuti disponibili classificandoli in base a formule matematiche che ne

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indichino il grado di rilevanza data una determinata chiave di ricerca. Il lavoro dei

motori di ricerca si divide principalmente in tre fasi:

Analisi del campo d'azione. Per analizzare il web i motori di ricerca

utlizzano dei crawler o spider. I crawler sono dei programmi che

vengono comunemente utilizzati nel web. Il crawler si basa su una lista

di URL (Uniform Resource Locator) da visitare fornita dal motore di

ricerca. Durante l’analisi di un URL, il crawler identifica gli hyperlink

(collegamenti ipertestuali) presenti nel documento e li aggiunge alla

lista di URL da visitare all’interno di un database contenente tutte le

informazioni “sensibili” della pagina come il contenuto testuale,

metadati, e altro.

Catalogazione del materiale ottenuto. Dopo aver analizzato le pagine,

alcune di esse vengono inserite nel database e nell’indice del motore di

ricerca.

Risposta alle richieste dell'utente. Per stabilire la rilevanza di un sito,

vengono cercati nel database tutti i documenti che contengono la

parola chiave inserita dall’utente.

I "motori di ricerca" indicizzano (cioè catalogano dal punto di vista

semantico) più o meno automaticamente i documenti presenti sulla Rete:

di solito estraendo occasionalmente (cioè al momento della ricerca) le

parole cercate dall'intero corpo del documento.

Oppure limitandosi a riconoscere l'indicizzazione già presente in essi.

I motori possono essere classificati come generali e specializzati. I motori di

ricerca generali sono indispensabili per trovare le informazioni che si stanno

cercando. I siti vengono classificati secondo parole chiave contenute nelle

pagine HTML, oppure raggruppando i siti secondo categorie e sottocategorie

(es. dallo shopping alla cultura), mentre altri motori tendono ad individuare di

volta in volta i siti di maggiore importanza. Le diverse caratteristiche presenti

nei motori generali possono guidare nelle ricerche sui siti sparsi nel mondo

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specialmente quando si abbia solo un’idea generica su quel che si sta cercando

(esempi di siti generali sono: Yahoo, Altavista, Open Directory (DMOZ),

Arianna, Excite e tanti altri). I motori di ricerca specializzati, invece offrono

risposte più precise e mirate rispetto ai motori generali. Si può partire da un

sito specializzato come Beaucoup, il risultato sarà quello di trovare un elenco

di tutti i motori delle diverse nazioni o quelli dedicati ai vari settori e in base

all’esigenza si consulterà il motore predefinito (esempi di siti specializzati

sono: in campo scientifico Filemazio (www.filemanzio.net), che raccoglie le

pubblicazioni in tema di ricerca diffuse sulla stampa nazionale e contiene link

per i maggiori quotidiani e settimanali. Per le ricerche bibliografiche, si può

partire dall’AIB (Associazione italiana biblioteche) o dal catalogo generale

(OPAC) delle biblioteche italiane per trovare testi di autori o su argomenti

specifici, e tanti altri.) L'efficacia del recupero dell'informazione è

direttamente proporzionale alla precisione della parola chiave impiegata. I

documenti possono essere paragonati ad una sorgente di conoscenza

concettuale, questa può essere astratta e organizzata per una più efficace

divulgazione. Nota è la non gestibilità in cui si presenta il documento, poichè

l’informazione nella sua forma originale non rappresenta bene la conoscenza

dal momento che questa è nascosta nel testo contenuta nelle diverse risorse.

L’indicizzazione è diventato lo strumento più utilizzato per diminuire il

rumore informativo che si crea nel web. L'indicizzazione dei documenti

consiste nell’estrazione di concetti mediante un procedimento di analisi

intellettuale e traduzione nelle voci indicizzate. Per ottenere una elevata

attendibilità e non cadere nella decontestualizzazione vi sono da seguire degli

standard:

ISO 5127/5 (Vocabolario, 1981)

L'indicizzazione è l'azione mirante a rappresentare i risultati dell'analisi di un

documento con gli elementi di un linguaggio naturale o di un linguaggio

documentario, generalmente per facilitarne il reperimento.

ISO 5963 (Metodi per l'analisi dei documenti..., 1985)

L'indicizzazione è l'azione di descrivere o identificare un documento nei

termini del suo contenuto concettuale.

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Questa norma è suddivisa in 8 sezioni e un’appendice dove vengono

descritti i metodi per l’analisi del documento, determinazione del soggetto e la

selezione dei termini di indicizzazione.

Aggiungere soggetti o parole-chiave che descrivono il contenuto di

documenti e un uso comune dei metamarcatori, <link> e<meta>, consiste nel

definire una serie di informazioni che permettono la registrazione dei documenti

HTML nei motori di ricerca e migliorano l'efficacia delle ricerche quando

vengono interrogati.

2.4.2.1 Dublin Core

Il Dublin Core (prende il nome della città americana nell'Ohio) è fondato

sullo sviluppo di un nucleo (basic core) di informazioni contenute all’interno del

documento digitale. Il progetto del Dublin Core con il nome completo Dublin

Core Metadata Initiative si è sviluppato in ambito OCLC ( On line Computer

Library Center), la grande rete di servizi americana per le biblioteche. Nel 1995 in

occasione del primo Metadata Workshop furono presentati i 13 elementi

descrittivi che potevano essere forniti dall’autore o dall’editore dell’oggetto

digitale. Si tratta di dare delle informazioni aggiuntive al documento, che ne

descrivono determinate caratteristiche. L’emissione della norma (ANSI/NISO

z39.85) costituisce un riconoscimento ufficiale per l’uso del set Dublin Core che è

stato tradotto in oltre 20 lingue ed utilizzato in tutto il mondo per integrare diverse

tipologie di informazioni. Dublin Core è composto attualmente di 15 elementi

descrittivi (metatag) ripartibili in 3 gruppi:

Sul contenuto del documento (titolo, soggetti o parole-chiave,

descrizione, fonte da cui deriva, lingua, relazione con altri documenti,

copertura spaziale o temporale).

Sulla proprietà intellettuale del documento (nome del creatore,

dell'editore, del contributore, fonte giuridica).

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Sull’esemplarità, o caratteri intrinseci, del documento (data, tipo,

formato, identificatore).

Visti in tabella originale:

ContentIntellectual

PropertyInstantiation

Title Creator Date

Subject Publisher Type

Description Contributor Format

Source Rights Identifier

Language

Relation

Coverage

I motivi che fanno preferire Dublin Core ad altre simili proposte normative

sono:

Semplicità: è usabile da chiunque senza particolare apprendistato.

Comprensibilità: i descrittori utilizzati sono molto vicini al linguaggio

naturale.

Interoperabilità semantica: può descrivere documenti appartenenti a

qualsiasi disciplina.

Flessibilità: non ci sono limiti formali al suo sviluppo per ulteriori,

diverse, applicazioni.

Consenso: è norma in molti siti nel mondo.

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Si può intuire che , il Dublin Core viene preferito come formato, in

quanto si rivolge sia a non catalogatori che a specialisti. Le sue

caratteristiche possono proporsi anche nella prospettiva della biblioteca

digitale, visto che questo formato è applicabile alla descrizione di oggetti

in defferenti tipologie di supporti compreso quello elettronico. Oggi, anche

lo standard ISO 15489 costituisce insieme al Dublin Core un fondamentale

riferimento nel contesto internazionale per lo sviluppo e la realizzazione di

sistemi documentali fondati su strategie e principi condivisi.

2.4.3 Tesauri.

La definizione di Thesaurus è fornita dalla Guidlines for the establishment

and development of monolingual Thesauri, dell'International Standard

Organization ISO 2788 /1986 con la definizione di:

“ Thesaurus, vocabolario di un linguaggio di indicizzazione controllato,

organizzato formalmente in modo da rendere esplicite le relazioni a priori tra

concetti”.

Precisamente:

Relazioni di equivalenza fra i termini;

Relazioni gerarchiche fra i termini preferiti;

Relazioni associative fra i termini.

Il Thesaurus è un vocabolario strutturato, all’interno del quale il controllo

semantico si esercita non solo con il controllo dei sinonimi, omonimi, quasi

sinonimi e note che definiscono l’ambito semantico del termine, ma attraverso:

L’inserimento del termine in un reticolo sistematico di sovra e

sottoordinati semantici.

L’inserimento del termine in un reticolo di rapporti associativi su

base semantica.

Le relazioni semantiche a priori di tipo gerarchico costituenti thesauri non

possono definirsi tali esclusivamente in rapporto ad un campo concettuale di

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riferimento. Nella sua forma più semplice un vocabolario controllato è un

sottoinsieme di un linguaggio che rappresenta un sapere specialistico, per esempio

un elenco dei termini specifici di una disciplina (arte, medicina, economia, ecc. ).

Un vocabolario controllato di questo tipo può essere deciso da uno o più esperti, o

costruito automaticamente scartando dai testi del settore parole molto comuni

(stopwords) come:

-articoli: the, a, die, der, le, la, il, ...

-preposizioni: of, to, von, de, di, della, ...

-congiunzioni: and, e, ...

-suffissi: 's, .com, ... ...

Sono elencate in un'apposita lista (stop list) e vengono escluse dalla lista invertita,

e ignorate in fase di ricerca.

Un primo arricchimento del vocabolario controllato è costituito

dall’introduzione dei sinonimi, o meglio di termini considerati equivalenti

secondo certi criteri, nella stessa lingua o in lingue diverse, comprendendo anche

errori ortografici comuni.

Poiché nessuno dei termini equivalenti è considerato preferito, si parla di

anelli di sinonimi. Lo scopo di un tesauro è quello di formalizzare la terminologia

per evitare la ridondanza del linguaggio naturale, che è quanto può accadere con

le parole-chiave, così da aumentare il richiamo (recall) dei documenti rilevanti tra

i risultati della ricerca. La rilevanza dipende dal giudizio dell'utente, quindi dalla

sua motivazione, dai suoi scopi, ecc.; riferendosi a una specifica ricerca di uno

specifico utente, si parla anche di risultato pertinente o utile.

Richiamo = documenti rilevanti trovati / documenti rilevanti esistenti

Precisione = documenti rilevanti trovati / documenti trovati

Un thesaurus macchina, inteso come l’elenco alfabetico costruito

automaticamente delle parole significative, non è un thesaurus nonostante il nome.

I thesauri sono vocabolari controllati per l’indicizzazione, non sistemi di

indicizzazione. Un rapporto è presente tra thesauri e database automatizzati, in cui

la scelta diventa praticamente obbligata nel caso di un’indicizzazione analitica,

che comporta una moltiplicazione di descrittori di soggetto non facilmente

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gestibili. La struttura di un tesauro si presta al navigare in fase di ricerca e

indicizzazione.

2.4.4 Tassonomie.

Con il termine tassonomia ( dalle parole greche taxis = ordine e nomos =

regole) ci si può riferire ad un vocabolario controllato che diventa uno schema di

classificazione, quindi tassonomia, quando i termini vengono organizzati in una

gerarchia. Praticamente tutti i concetti, gli oggetti animati e non, i luoghi e gli

eventi possono essere classificati seguendo uno schema tassonomico. Le

tassonomie non sono molto diverse dai tesauri, tranne per la rappresentazione ad

albero e il minor rigore con cui vengono specificate le relazioni.

Uno schema di classificazione svolge un triplice ruolo:

Per l’architetto dell’informazione, come strumento di organizzazione e

etichettatura dei documenti.

Per l’utente, come ausilio alla navigazione (se, come in Yahoo, è resa

visibile come parte integrante dell’interfaccia).

Per l’utente, nella ricerca, quando gli vengono mostrate le categorie in cui

è stato trovato il termine dell’interrogazione familiarizzandolo con lo

schema di classificazione del sistema.

2.4.5 Ontologie.

Le ontologie sono l’insieme dei termini che, in un particolare ambito o

dominio applicativo, denotano in modo univoco una particolare conoscenza e fra i

quali non esiste ambiguità in quanto gli stessi sono condivisi e accettati dall’intera

comunità di utenti dell’ambito e/o dominio.

Una definizione di ontologia può essere:

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Un’ontologia è una descrizione formale esplicita di un dominio di

interesse.

Descrizione: una forma di rappresentazione della conoscenza

Formale: simbolica e meccanizzabile

Esplicita: elenchi estensionali di frammenti di conoscenza

Dominio: ristretta ad un determinato sottoinsieme dello scibile, affrontato

da un certo punto di vista.

Le ontologie hanno una struttura concettuale simile a quella dei tesauri ma

le relazioni tra i termini è nella forma gatto IS-A felino. Oltre alle relazioni

generiche, partitive e associative, possono essere utilizzate molte altre relazioni, in

base alle definizioni della singola ontologia per fornire un’ulteriore conoscenza

concettale. In questo modo, più che un albero gerarchico, si forma una vera e

propria rete complessa di relazioni tra i concetti che può essere visualizzata, anche

graficamente, in modi efficaci.

Nell’informatica un’ontologia è il tentativo di formulare uno schema

concettuale esaustivo e rigoroso nell’ambito di un dato dominio prevalentemente

con una struttura gerarchica.

Quello che rende le ontologie particolarmente utili è il fatto che in esse le

relazioni sono generalmente registrate in modo formale e trattabile in automatico,

utilizzando un apposito linguaggio di rappresentazione della conoscenza.

Quindi un’ontologia è costituita da:

Classi (concetti generali del dominio di interesse.)

Relazioni tra queste classi

Proprietà (attributi, slot, ruoli) assegnate a ciascun concetto, che ne

descrivono vari tipi di attributi o proprieta’.

Restrizioni sulle proprietà (facet, role restrictions). Impongono il tipo di

dato sul valore che la proprietà può assumere.

Istanze

A partire dalle classi dell’ontologia, è possibile definire delle istanze, che

rappresentano specifici oggetti del mondo reale.

Le istanze ereditano attributi e relazioni dalle classi.

Knowledge base = Ontologia + insieme delle istanze delle classi

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Un “agente intelligente” software potrà così elaborarle secondo personali

regole, quindi essere in grado di inserire nuove relazioni. La possibilità di mettere

online diverse ontologie porta all’idea di farle dialogare fra loro, affinché venga

moltiplicata la conoscenza complessiva trattabile in automatico, realizzando

l’atteso web semantico. Il termine “Semantic Web” è stato proposto per la prima

volta nel 2001 da Tim Berners Lee20.

Con questo termine si esplicita l’intento di costruire un sistema capace di

operare trattando contenuti documentali che siano comprensibili sia agli esseri

umani che a dei software. L’idea del web semantico nasce estendendo l’idea di

utilizzare schemi, intesi come un insieme di regole che stabiliscano come debbano

essere organizzati i dati per descrivere domini di informazione. Un dominio deve

essere descritto da un particolare schema (es. XML). A tale scopo occorre

scegliere dei linguaggi di rappresentazione standard condivisi dai diversi sistemi,

come DAML o il più recente OWL (Web Ontology Language) sviluppato dal

World Wide Web Consortium (W3C).

Le analogie fra ontologie e thesaurus sono evidenti: in margine al loro

ruolo nell’indicizzazione e nell’individuazione dell’informazione. La

strutturazione dei concetti in reti e la normalizzazione della loro espressione

costituiscono dei punti comuni importanti. Esse non devono dissimulare le

specificità di ciascuno di questi strumenti, che derivano da vocazioni dissimili: i

thesaurus sono adatti al loro ruolo di strumenti di mediazione documentaria, le

ontologie devono servire alla rappresentazione di molteplici aspetti delle risorse

digitali. Nella misura in cui esistono dei thesaurus nei campi più disparati, che

comportano migliaia di termini pertinenti, è giudizioso integrarli nelle ontologie.

Bisogna, tuttavia, osservare che i thesaurus devono essere rimaneggiati e

rimpolpati per consentirne uno sfruttamento automatizzato.

Il web semantico è solo una delle possibili applicazioni delle ontologie.

Esistono numerosi altri campi di utilizzo tra cui: il knowledge management, data

20 Tim Berners – Lee (Londra, 8 Giugno 1955) informatico inglese è il co-inventore del WorldWide Web (WWW) insieme a Robert Cailliau. Scrisse il primo server per World Wide Web, httpde il primo programma client (un browser e un editor), nell’ottobre del 1990. Ha scritto inoltre laprima versione del linguaggio di formattazione di documenti con capacità di collegamentiipertestuali conosciuto come HTML.

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integration, content management, e-commerce, information filtering e problem

solving. Ogni volta che occorre condividere informazioni è possibile ricorrere alle

ontologie. Infatti, oggi molte aziende utilizzano soluzioni ontology-based, che

diventa senza dubbio il loro core aziendale.

2.4.6 Topic Maps

Topic Maps: elaborate per descrivere strutture di conoscenza e associarle

con risorse informative pertinenti, di recente diventate uno standard ISO

(ISO13250 del 2000), utilizza XML Topic Maps (XTM), una sintassi

d'interscambio basata su XML e Linear Topic Map Notation (LTM), un formato

abbreviato per editor di testo. Una topic map è un indice analitico elettronico di

più risorse informative collocato a un livello distinto da quello delle risorse stesse.

Questa distinzione tra il livello dell'indice e quello dei documenti fa sì che vi sia

integrazione di conoscenza tramite i link tra i soggetti stessi prima ancora che

tramite i tradizionali link di cross reference tra i documenti .

Una topic map consiste in una serie di nodi chiamati topic collegati tra di

loro. Ogni topic costituisce un surrogato elettronico di un subject. Un subject è

tutto ciò che può essere oggetto di un discorso: un concetto astratto, un oggetto

concreto, una persona, un’opera, un luogo. La relazione tra un topic e il suo

subject viene detta reification.

I topic corrispondono alle voci di un indice analitico, le association ai

rinvii ad altre voci nella forma “vedi anche” e le occurrence ai numeri delle

pagine. Se un indice analitico non categorizza le relazioni associative tra le voci e

un tesauro si limita a distinguere le relazioni associative tra i termini da quelle

gerarchiche e preferenziali ricorrendo all'etichetta RT (Related term) una topic

map categorizza le relazioni associative tra i topic permettendo all’utente di capire

non solo che due topic sono associati ma anche il perché e il come.

Le Topic Maps nascono con l'obiettivo di creare un meccanismo di

indicizzazione che si adatti ad ogni supporto e ad ogni oggetto o insieme di

oggetti informativi (l'oggetto di riferimento non è più il singolo documento come

nell'ambiente cartaceo, ma un insieme di oggetti i cui confini reciproci possono

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anche essere indefiniti). Esse riprendono una serie di concetti, di formalizzazioni e

di funzionalitàderivanti dagli strumenti "classici" di mappatura delle conoscenze,

cioè indici analitici, glossari e thesauri, e li rielaborano e combinano con quelli

derivanti dalle reti semantiche.

2.4.7 Mappe cognitive o concettuali

“Le mappe cognitive permettono di rappresentare in maniera grafica la

parte del sistema di credenze dei decision makers che viene attivato in risposta ad

uno stimolo/problema dell’ambiente competitivo”

(Steinbruner, 1974)

Le mappe concettuali sono uno strumento grafico per rappresentare

informazione e conoscenza, teorizzato da Joseph Novak, negli anni '70. Le mappe

concettuali servono per rappresentare in un grafico le proprie conoscenze intorno

ad un argomento secondo un principio cognitivo di tipo costruttivista, per cui

ciascuno è autore del proprio percorso conoscitivo all'interno di un contesto, e

mirano a contribuire alla realizzazione di apprendimento significativo, in grado

cioè di modificare davvero le strutture cognitive del soggetto e contrapposto

all'apprendimento meccanico, che si fonda sull'acquisizione mnemonica.

Dagli anni settanta ad oggi questo insieme di requisiti è stato

sostanzialmente indebolito e reso più flessibile. La perdita di rigore nella

definizione dello strumento si è accompagnata ad una crescente flessibilità

operativa. Anche il significato dell’espressione "mappa concettuale" si è

parallelamente evoluto nel tempo. Strettamente parlando, la nozione di mappa

concettuale riguarda uno strumento grafico, e va distinta dalle nozioni di mappa

mentale e di mappa cognitiva (cognitive map), con la quale si fa riferimento alle

strutture mentali elaborate dai soggetti per immagazzinare la conoscenza. Però

anche l'uso di questi termini non è del tutto definito e codificato; in particolare, il

termine "mappa mentale" si è esteso ad indicare strumenti grafici di

rappresentazione della conoscenza. In breve, le mappe concettuali vengono oggi

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comunemente considerate, al pari delle mappe mentali, un mezzo per la

rappresentazione delle strutture cognitive.

Esistono diversi applicativi software capaci di elaborare mappe cognitive

del contenuto di testi a servizio del Knowledge Management.

2.5 SKOS: Simple Knowledge Organisation System

SKOS è l'acronimo di Simple Knowledge Organisation System ed è una

famiglia di linguaggi formali creata per rappresentare glossari, classificazioni,

tassonomie e qualsiasi tipo di vocabolario strutturato. SKOS si basa su RDF e

RDFS e il suo obiettivo principale è di consentire una facile pubblicazione di

vocabolari strutturati per il Semantic Web. SKOS è un'area di lavoro che sviluppa

specifiche e standard per supportare l'uso dei sistemi d'organizzazione della

conoscenza (KOS) è progettato come una famiglia di linguaggi modulari ed

estensibili. Il suo uso e la sua implementazione dovrebbe essere il più semplice

possibile nel quadro del web semantico. La standardizzazione di tutte le forme di

comunicazione aziendale è l’obiettivo principale da raggiungere attraverso un

processo di gestione della conoscenza: il sapere va prodotto, verificato, validato,

reso comprensibile ed indirizzato agli attori adeguati.

I principali vantaggi sono:

Riduzione degli errori e dei tempi di sviluppo dei prodotti;

Possibilità di realizzazione di prodotti innovativi;

Miglioramento della qualità intrinseca e percepita dal cliente;

Maggior disponibilità di informazioni e di conoscenza in tempo reale;

Maggiori capacità cognitive dei lavoratori e maggior coinvolgimento

nelle decisioni operative;

Miglior conoscenza dei punti deboli e dei fattori critici di successo;

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2.6 Conclusioni

Oggi i nuovi modelli di KOS sono orientati verso un potenziamento delle

operazioni di information retrieval e la sfida più grande in questo campo è

l’identificazione concettuale all’interno di uno specifico dominio di interesse.

Infatti, un sistema di information retrieval semanticamente guidato ha la capacità

di riconoscere, ovvero “capire”, attraverso chiarificazioni e precisazioni imposte

all’utente, i possibili e vari significati di una determinata parola nella stringa di

ricerca. Soltanto quando l’utente abbia disambiguato completamente il termine, il

sistema potrà essere in grado di eseguire la ricerca senza troppo “rumore” nel

risultato.

In questo scenario un KOS ha due funzioni:

Assistere l’utente;

Supportare l’indicizzazione automatica attraverso l’analisi sintattico-

semantica del testo.

Queste due funzioni richiedono un KOS con una ricca struttura semantica. Per

realizzare questi e altri obiettivi, i nuovi KOS devono sposare la struttura

concettuale delle ontologie, ovvero, gerarchie ben strutturate di concetti connesse

attraverso un network di relazioni dettagliate su base concettuale – con la

ricchezza terminologica dei migliori tesauri.

Gestire ed implementare la conoscenza in un’organizzazione significa,

rendere disponibile ai diversi membri (con differenti livelli di accesso) le

informazioni e le esperienze relative ad un certo argomento, in modo tale che le

persone che lavorano sulle stesse problematiche in tempi e luoghi diversi possono

confrontarsi e condividere idee e strategie. Questo consente una crescente

competitività, grazie ad una continua innovazione dei prodotti/servizi da un lato e

dei processi organizzativi e decisionali dall’altro.

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Fino ad ora sono stati consolidati strumenti e processi per la gestione della

conoscenza esplicita, ovvero di quella conoscenza che può essere formalizzata

sotto diverse forme, quali: regole, procedure, leggi, formule matematiche,

descrizioni strutturate. Il successivo obiettivo è la gestione della conoscenza

tacita, quella, cioè, più intrinsecamente legata alle capacità individuali, agli

approcci utilizzati per risolvere i problemi, all’esperienza. Progetti di Knowledge

Management richiedono, una trasformazione della cultura e dell’organizzazione

aziendale, per motivare e stimolare tutti i membri ad una leale condivisione delle

conoscenze tacite e delle esperienze, sia un’innovazione tecnologica che permetta,

tramite apposite implementazioni informatiche di rappresentare, classificare,

trasmettere ed incrementare le conoscenze e il capitale “intellettuale”.

Obiettivo ultimo deve essere quello di rendere disponibile il patrimonio

informativo e conoscitivo dell’impresa in modo tale che tutti coloro che ne hanno

bisogno per svolgere la propria attività ne possano beneficiare, nella forma e nel

modo più consono alle loro necessità cognitive, di apprendimento, di lavoro e di

contingenza.

Per poter trasformare l’informazione in conoscenza è necessario assicurare

un accesso flessibile e multi-dimensionale all’informazione stessa.

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3 La classificazione a faccette nel web

“Il potere di uno schema organizzativo puro deriva dalla sua capacità di

suggerire un semplice modello mentale che l'utente può facilmente comprendere.

Gli utenti riconoscono facilmente un'organizzazione specifica per audience o per

argomento e schemi organizzativi puri abbastanza piccoli possono essere

applicati a grandi quantità di contenuto senza sacrificarne l'integrità o sminuirne

l'usabilità. Tuttavia, quando si inizia a miscelare elementi di molteplici schemi, ne

consegue spesso confusione e le soluzioni sono raramente scalabili. Poiché le

parti sono mischiate tra loro, non possiamo formarci un modello mentale”.

(Rosenfeld e Morville-2002).

3.1 Introduzione

Nel primo capitolo si è affrontato l’argomento della classificazione a

faccetta e la sua evoluzione di come veniva originariamente interpretata da

Ranganathan. Successivamente, come abbiamo constatato, la colon si è sviluppata

in altri schemi di classificazione ed è stata utilizzata ampliamente nel mondo della

biblioteconomia.

Proprio in questi anni, si sono intessute fitte relazioni fra discipline come

l’architettura dell’informazione (che si interessa dell’organizzazione

dell’informazione all’interno di sistemi digitali), il Knowledge Management e la

biblioteconomia (la stessa architettura dell’informazione nasce da un’applicazione

al web della biblioteconomia classica).

Una nuova disciplina è entrata a far parte del mondo informatico, ossia

l’architettura dell’informazione per il web, che si occupa di progettare la struttura

semantica di un sito decidendo dove e come posizionare contenuti e servizi. In

maniera meno diretta si occupa anche di alcuni aspetti grafici interagendo con la

figura del grafico nella distribuzione di immagini e contenuto all’interno della

pagina.

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A rilanciare questa nozione, intuendone i grandi vantaggi derivanti dalla

sua applicazione in ambiente digitale, sono stati proprio gli ingegneri e gli

architetti dell’informazione del web, che hanno ricondotto alle nozioni di

“faccette” e di “classificazione a faccette” (o “classificazione

multidimensionale”), in ambito informatico. Nella progettazione e nella gestione

di un sito web, così come di un qualsiasi sistema informativo digitale (come

un'intranet aziendale o un sistema di knowledge management), i principi della

classificazione vengono impiegati in continuazione. Ci si trova, infatti, spesso

nella situazione di dover organizzare una gran mole di contenuti (informazioni

testuali, immagini, materiali sonori, filmati) con lo scopo principale di

information retrieval.

3.2 Nozione di faccette nel web

“Per faccetta si intende l'insieme di tutte le categorie (i foci) che, generate

applicando uno specifico principio di divisione, descrivono una delle tante

"sfaccettature"/proprietà/caratteristiche dell'ambito che si vuole classificare”21 .

La classificazione mediante faccette sfrutta un sistema di attributi (metadati)

mutuamente esclusivi rappresentanti ciascuno un aspetto o proprietà persistente

dell’oggetto e capaci nel loro insieme di descrivere esaustivamente l’oggetto

stesso. Tali attributi sono detti faccette (termine introdotto da Ranganathan), e

sono contraddistinti da queste peculiarità:

Sono invariabili dal punto di vista semantico e costituiscono un insieme

aperto, per cui è sempre possibile aggiungere nuove faccette a quelle già

esistenti.

Sono utilizzabili come attributi di ricerca sia singolarmente sia in

combinazione.

21 Giovanni Varano. Architettura dell’informazione e organizzazione della conoscenza dell’e -government. Milano, 24 Giugno 2005.

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Tali caratteristiche rendono efficace l’adozione di questo sistema in ambienti

digitali, per un veloce ed efficiente ritrovamento dell’informazione. Nei paesi di

lingua anglosassone, in ambiente web, il termine “faceted” è piuttosto diffuso e

viene impiegato per designare qualunque sistema che preveda un accesso alle

risorse mediante più percorsi e/o categorie differenti. In realtà, come abbiamo

visto, l’aspetto della multidimensionalità in ambiente informatico non è l’unico

tratto distintivo della faceted classification (seppure sia forse quello più

innovativo): ad esso si aggiungono l’ordine di citazione delle faccette, la

notazione specifica e, come anche per ogni altra classificazione, il riferimento a

proprietà semantiche di un documento.

Nel 2006 sono state individuate tre tipologie di faccette all’interno del web di

seguito riportiamo le definizioni22:

Classificazioni a faccette pure: modelli che si rifanno in modo completo

alla teoria classificatoria di Ranganathan. In altri termini, oltre a garantire

un accesso multidimensionale all’informazione, esse rispettano anche

l’ordine conveniente delle faccette e il sistema di notazione utile a

garantire tale ordine.

Classificazioni a faccette spurie: modelli di classificazione che si rifanno

alle teorie delle faccette soltanto per ciò che riguarda la logica

multidimensionale di accesso all’informazione. Sono questi i casi più

numerosi e, in genere, più citati.

Classificazioni apparenti: modelli di organizzazione di tipo relazionale

che offrono un accesso all’informazione mediante più parametri solo o

prevalentemente di tipo descrittivo e non di tipo semantico.

La classificazione spuria è oggi quella più diffusa nel web, perché risulta la

più elastica e duttile, applicabile a qualsiasi tipo di informazione: dal prodotto

commerciale al documento della pubblica amministrazione.

22Claudio Gnoli, Luca Rosati, Vittorio Marino. Organizzare la conoscenza. Dalle bibliotecheall’architettura del web. Milano, 2006.

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3.3 Strutture di classificazioni

L’organizzazione dei contenuti è alla base dei sistemi di navigazione, i

siti/portali si navigano in base al sistema organizzativo scelto inizialmente. I

sistemi organizzativi dei contenuti possono essere molteplici: possiamo decidere

di organizzare i contenuti in base alla struttura aziendale interna, al target di

riferimento, all’autore. Alcuni, come la ricerca, le mappe, le mappe tematiche o

semantiche, gli indici, hanno un ruolo di supporto alla navigazione e dunque

nell’organizzazione dei contenuti argomenti da noi già discussi ampliamente nel

secondo capitolo.

3.3.1 La struttura gerarchica

La struttura gerarchica o gerarchica enumerativa o ad albero (non a caso il

termine “alberatura” di un sito) è la struttura più diffusa nel web si basa su uno

schema ad albero tradizionale dove sono presenti forti relazioni per ogni ramo: le

classi inferiori dipendono da quelle superiori.

La differenza fondamentale tra una struttura ad albero e un’altra consiste

nella profondità che si può raggiungere, ogni elemento è classificato sotto una e

una sola categoria. Esso possiede una corretta e univoca collocazione all’interno

di un unico schema, ampio e gerarchicamente molto profondo, e può essere

ritrovato attraverso un percorso a gradini categoria padre > categoria figlio.

La profondità è inversalmente proporzionale all’ampiezza delle macroaree.

Un sistema di questo tipo è quindi monodimensionale (il criterio di catalogazione

è unico), e molto esteso in verticale.

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Figura 3.1. Struttura gerarchico - enumerativa

I principali vantaggi sono:

Sicurezza nell’utente

Facilità di gestione

Applicazione consolidata

È un sistema relativamente semplice da gestire e sicuramente lineare da

ideare. Il problema, consiste nel fatto che come nelle più classiche delle

classificazioni bibliotecarie (es. Dewey a CDU), ogni argomento viene inserito in

un’unica e determinata sezione e il rischio è che non venga recuperato

immediatamente da parte dell’utente. Se poi il sito è molto ampio e caratterizzato

da tanti argomenti, il pericolo di seppellire una pagina è molto alto. Ci vengono

allora in aiuto i link incrociati o contestualizzati, anche se spesso si rende

inevitabile la duplicazione della stessa pagina in aree diverse con i relativi

problemi di aggiornamento.

Tra i vantaggi, a parte la sicurezza infusa da un tipo di navigazione più

tradizionale, c’è la semplicità di gestione.

Gli svantaggi di questa logica sono:

Rigidità

Difficoltà gestione nuove sezioni

Difficoltà nel recupero dell’informazione

Dispendio maggiore di tempo.

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3.3.2 Struttura multidimensionale

Alla verticalità dei sistemi di catalogazione e alla loro rigidità, la

classificazione a faccette contrappone un sistema di classi (faccette) orizzontale e

aperto (laddove ciascuna faccetta è descrittiva di una proprietà o faccia

dell’oggetto).

La struttura multidimensionale, o analitica sintetica, nasce dalla Colon

Classification, un tipo di classificazione bibliotecaria ideata nella prima metà del

secolo dal bibliotecario indiano S.S.R. Ranganathan. La Colon si basa sull’idea

che ogni libro (ma in realtà ogni fenomeno) possa essere scomposto e descritto in

base alle proprietà intrinseche all’oggetto (faccette) stesso, che Ranganathan

sintetizzò e che vengono ripresi dal primo capitolo per una maggiore

comprensione. I cinque elementi secondo l’ordine PMEST sono:

Proprietà

Materia

Entità

Spazio

Tempo.

Le classificazioni analitiche-sintetiche abbandonano l'idea di

un'enumerazione a priori di tutte le classi favorendo piuttosto una metodologia

che consente di creare categorie sul momento partendo solo da alcuni elementi

preventivamente stabiliti: le faccette e i foci. In un sistema di classificazione

multidimensionale, i singoli elementi non vengono organizzati in una struttura

gerarchica, ma a ciascuno di essi viene associata una serie di caratteristiche che lo

identificano da vari punti di vista. Sarà poi la selezione di alcune di queste

caratteristiche a restituire all’utente l’elemento o il gruppo di elementi (classe)

ricercato. In questo modo non è tramite un percorso definito che si arriva al

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singolo oggetto ma grazie a diverse possibili interrogazioni, che rispecchiano

diversi possibili punti di vista.

Figura 3.2. Struttura multidimensionale

La classificazione a faccette è un sistema multidimensionale e aperto, i

principali tratti distintivi di un sistema a faccette sono:

La pluridimensionalità: permette una pluralità di accessi e una

molteplicità di navigazione rispetto alle scelte dell’utenza.

La persistenza: gli attributi sono oggettivamente quelli poichè

costituiscono proprietà essenziali e non cambiano nel tempo.

La scalarità: permette l’inserimento di nuove faccette che descrivono un

nuovo aspetto degli oggetti.

La flessibilità: permette di riorganizzare sezioni e contenuti singoli senza

stravolgere la struttura. Ogni oggetto può essere reperito utilizzando un

singolo attributo di ricerca (o faccetta) alla volta, oppure più attributi

insieme in combinazione.

I principali vantaggi sono:

Libertà nell’utente

Raffinamento della ricerca

Diminuzione del “rumore” e del tempo di ricerca

Espandibilità

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Fusione browsing e searching

Gli svantaggi sono:

Difficoltà nel back office.

Necessità di forte controllo terminologico.

Rischio di livellamento dell’informazione (perdita del

tema centrale).

La logica multidimensionale finora ha trovato larga diffusione nei siti di e-

commerce perché ideale nella trattazione del prodotto mediante più punti di vista

o esigenze. In questo caso è possibile un’applicazione pura del sistema, mentre in

portali di informazione, come quelli della pubblica amministrazione, la logica

analitico-sintetica si trova spesso combinata con quella gerarchico-enumerativa.

3.4 I vantaggi degli schemi a faccette per il web

Oggi la classificazione a faccette è diffusa nel www (World Wide Web).

Molti la utilizzano inconsapevolmente perchè le faccette sono intuitive, facili da

organizzare e consultare mentre il mondo della biblioteconomia consapevole della

classificazione, al contrario la trova adatta nell’utilizzo ma insicura

nell’impostazione.

La competitività che si è venuta a sviluppare oggi nei siti web sia di tipo

informativo che di e-commerce è di un’importanza estrema, ciò dimostra

l’interesse dell’utenza di affidarsi al mondo di internet per cercare soluzioni

attendibili in base alle esigenze. Oggi più che mai, al cliente/utente, basta un click

per abbandonare un sito e passare ad un altro. Questo discorso non è esclusiva dei

siti commerciali ma vale anche per i portali della pubblica amministrazione che

debbono oggi necessariamente offrire un servizio concorrenziale, efficiente ed

efficace.

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L'uso più evidente sul Web dei principi della classificazione si può

riscontrare negli indici sistematici, cioè in quei siti che fungono da cataloghi

organizzati delle risorse presenti online (Yahoo!, Virgilio, Open Directory,…).

Ma classificare non è un compito semplice: un'attività di classificazione non

supportata da strategie, metodologie e competenze adeguate rischia di produrre

organizzazioni degli item illogici e incoerenti, quindi poco scalabili e, soprattutto,

difficilmente usabili dagli utenti.

L’incoerenza, quando è accompagnata da un design non adeguato, risulta

ostica ed è la causa delle difficoltà di utilizzo del sistema da parte degli utenti che

non riescono a costruirsi un modello mentale dell’organizzazione del sito, fase

determinante per una navigazione proficua. Siti in cui possiamo riscontrare queste

caratteristiche sono molti, per rendere efficiente un sito non è sufficiente curare

l’informazione ma altrettanto l’interfaccia che avrà l’impatto reale con l’utente

che deve risultare comprensibile, di facile utilizzo e di comoda lettura.

Un sistema coerente è anche maggiormente prevedibile: all'utente potrebbe

bastare la lettura di solo alcune classi per dedurre tutte le altre, rendendo così più

semplice e più rapida l'attività di comprensione e di apprendimento. I modelli

mentali sono necessari, la rapidità della loro creazione e la prevedibilità del

sistema sono aspetti molto importanti.

Date tali premesse, l'utilizzo anche sul Web delle classificazioni

bibliografiche potrebbe sembrare una soluzione ragionevole in quanto mostrano

un livello di coerenza maggiore rispetto agli schemi home-grown.

Ovviamente, nel proporre per il Web le classificazioni bibliografiche, la

biblioteconomia è consapevole del fatto che accorgimenti e modifiche all'impianto

tradizionale debbano essere apportati, non fosse altro che per la sostanziale

diversità tra la fisicità del libro e la virtualità del Web. Ma le classificazioni

bibliografiche classiche, in quanto enumerative e condivise soffrono soprattutto di

un problema: sono di fatto conservative perché strutturalmente chiuse,

istituzionalizzate e centralizzate. Infatti, non consentono in fase di indicizzazione,

quando diviene necessario, l'inserimento da parte del classificatore di una nuova

categoria; solo il compilatore può modificare la classificazione.

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Diverso è il caso delle classificazioni a faccette, le quali consentono

un'effettiva apertura grazie a innovazioni sostanziali nel procedimento stesso di

classificazione. Tali sistemi, chiaramente alternativi agli schemi gerarchico-

enumerativi tradizionali, sono, infatti, frutto di un ripensamento radicale delle

tecniche di classificazione: abbandonano l'idea di un'enumerazione a priori di tutte

le classi a favore di una metodologia che consente di crearle "on the fly" partendo

da alcuni elementi preventivamente decisi (le faccette e i fuochi o foci).

Durante la fase di indicizzazione, è previsto che l’indicizzatore descriva

l’oggetto rispetto alle faccette previste, attribuendo per ogni faccetta i fuochi più

adatti. Sarà poi l’unione dei fuochi selezionati per ogni faccetta che genererà

automaticamente la classe per l’oggetto in questione.

Un sistema on-line basato su una classificazione a faccette, è quindi una

soluzione interessante per andare incontro alla necessità, così urgente sul Web, di

poter fare affidamento su schemi di classificazione flessibili, aperti e velocemente

adattabili.

L'errore è quello di considerare eventualmente tale apertura assoluta.

Chiaro è che il numero di categorie potenziali previste ha un limite che, sebbene

molto elevato, rappresenta in ogni caso un vincolo nelle capacità rappresentative

del sistema. Gli schemi a faccette rimediano a questo problema attraverso un alto

livello di scalabilità, rispetto alle classificazioni gerarchiche enumerative

classiche, in quanto queste ultime si presentano difficilmente scalabili. L'aggiunta

di una nuova categoria rende spesso necessaria la modifica delle classi dello

stesso livello (per assicurarne la mutua esclusività) e/o di una grossa parte della

struttura ad albero dello schema.

Il difetto maggiore delle classificazioni gerarchico-enumerative è da

imputare anche alla loro struttura gerarchica. In uno schema ad albero tradizionale

ci sono, infatti, forti relazioni per ogni ramo: le classi inferiori dipendono da

quelle superiori.

Se in un sistema di tipo gerarchico-enumerativo l'aggiunta di una nuova

categoria comporta la modifica delle classi dello stesso livello e, di conseguenza,

la riclassificazione del materiale già archiviato, in un sistema analitico-sintetico

ogni faccetta è autonoma rispetto alle altre. Si può sempre aggiungere una nuova

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faccetta descrittiva di un nuovo aspetto dell'oggetto e non si avranno ripercussioni

di alcun tipo sulle altre faccette, a condizione che il criterio di mutua esclusività

venga sempre garantito. In una classificazione analitico-sintetica ogni faccetta è

autonoma dalle altre: determina una proprietà ("sfaccettatura") dell'oggetto da

classificare indipendentemente dalle proprietà descritte dalle altre faccette. Il

sistema è sempre pronto ad accogliere nuove faccette senza doversi "adeguare"

globalmente, ed è quindi intrinsecamente scalabile, e si ripropone tuttavia anche

in questo caso a questione della riclassificazione.

L'aggiunta di una faccetta rende, infatti, necessaria la riclassificazione di tutte le

entità secondo la nuova faccetta e, quando migliaia sono gli oggetti già

classificati, il lavoro non è certo di poco conto.

È però evidente come l'aggiunta di una faccetta abbia vantaggi di gran lunga

superiori rispetto all'inserimento o alla modifica di una o più categorie in uno

schema gerarchico. Una faccetta in più determina, infatti, un aumento

esponenziale del numero delle combinazioni potenziali e, quindi, un livello di

specificazione maggiore del carattere descrittivo delle classi.

I problemi si avranno se l'aggiunta di un nuovo focus rende non mutuamente

esclusive le classi: essendo queste, parte di una precisa tassonomia costruita sulla

base del principio di divisione della faccetta, si ripropongono, infatti, gli stessi

problemi di inserimento e di riclassificazione tipici delle classificazioni gerarchico

- enumerative: la riclassificazione del materiale non riguarderà tutti gli item, ma è

tuttavia probabile per una parte di questi.

È consigliabile allora prestare sempre molta attenzione e tempo alla preliminare

analisi a faccette: tale fase è, infatti, di strategica importanza nello sviluppo di un

sistema di classificazione analitico-sintetico e, se compiuta con cura, evita poi

problemi di riclassificazione.

3.5 I vantaggi per l'utente

Adottare sul Web uno schema a faccette può comportare per il lavoro dei

web designer e degli architetti dell'informazione di un sito sostanziali vantaggi. I

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vantaggi rilevati consentono loro di fare affidamento su un sistema aperto,

facilmente scalabile e flessibile in fase di indicizzazione.

Gli schemi a faccette sul Web si propongono in una prospettiva di esperienza-

utente, tutto ciò non è sufficiente ed è quindi necessario parlare della "questione

dell'incoerenza", e chiederci perché i siti web facciano così ampio uso di

classificazioni altamente ibride e incoerenti nonostante le difficoltà che possono

apportare all'utente.

Il motivo principale di tale utilizzo può essere la necessità di inserire nel top-level

della gerarchia (ossia in homepage) il numero più alto possibile di "categorie

popolari", attuando così una strategia di "popularity-based classification" o

“categorie popolari” fondamentale per catturare l’interesse dell’utente.

Lo scopo, infatti, è quello di consentire all'utente un accesso più veloce a tali

"categorie popolari", intendendo con questa espressione gli argomenti, i servizi, le

azioni, i prodotti, e in generale tutti gli item classificati, che sono considerati più

rilevanti per le tipologie di utente a cui il sito si rivolge. Se l'obiettivo è realizzare

una "popularity-based classification", allora è necessario rinunciare alla coerenza

dello schema. In una struttura gerarchico-enumerativa, la progettazione di una

"popularity-based classification" può, infatti, implicare che le categorie del top-

levelsiano fra loro sovrapponibili e siano generate con principi di divisione

differenti.

Di fatto, attraverso una "popularity-based classification", i siti web cercano

di soddisfare già in homepage molti dei bisogni informativi e delle esigenze dei

loro potenziali utenti. Sanno benissimo, che al navigatore del Web non piace fare

molti click per arrivare a ciò che cerca, infatti, secondo il futility point l’utente è

disposto ad effettuare la sua ricerca per soddisfare le sue esigenze informative nel

web ad un massimo di 20-30 documenti. Sanno anche che uno schema di

classificazione è sempre soggettivo e arbitrario: orientarsi nelle tassonomie

compilate da altri non è spesso semplice, ma può essere utile. Riassumendo, le

classificazioni gerarchico-enumerative pienamente coerenti determinano un

doppio vincolo poichè possono spingere in basso le categorie popolari e non

permettono ad uno stesso livello (e in particolare in homepage) strategie di

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navigazione e di ricerca differenti, cioè secondo diversi principi di

divisione/raggruppamento.

L'usabilità e l'utilità in un sistema di questo tipo risultano compromesse,

soprattutto se la strategia è quella di una classificazione che soddisfi il prima

possibile, magari già in homepage, le esigenze più popolari. Sembrano esserci

allora motivi sufficienti per sposare la causa dell'incoerenza, come d'altronde

fanno molti degli indici sistematici e dei portali della rete.

Le classificazioni a faccette, in quanto multidimensionali, permettono di

aumentare notevolmente il numero di esigenze di ricerca e di interrogazione

soddisfatte, senza rinunciare alla coerenza.

Gli utenti possono iniziare la ricerca dalla faccetta che più interessa loro: ognuno

potrà trovare tutti gli item che rispondono a quella che considera essere la

caratteristica più importante, senza l'obbligo di un unico percorso che parta da una

faccetta specifica e senza dover controllare diverse sottocategorie. Il sistema

garantisce, infatti, una pluralità di accessi, cioè una molteplicità di modalità di

navigazione e di ricerca secondo principi di divisione differenti e, quindi, secondo

bisogni informativi diversi. Si realizza così un ottimo sistema di accessi multipli.

Ogni faccetta corrisponde a un tipo di esigenza degli utenti: eliminando un

principio di divisione che potrebbe essere utile, non si permette più agli utenti di

navigare lo schema secondo la corrispondente modalità di ricerca/esigenza.

Un'interfaccia analitico-sintetica può inoltre risolvere la questione delle categorie

popolari: sotto l'etichetta della faccetta corrispondente non saranno elencati tutti i

fuochi, soprattutto se troppi, ma solo quelli che si prevede verranno cliccati più

frequentemente dagli utenti, magari ordinandoli proprio per popolarità e non sulla

base di un criterio alfabetico. Se l'utente preferirà vederli tutti, potrà farlo in un

secondo tempo.

Inoltre, se i criteri di divisione vengono pure chiaramente mostrati la

classificazione diventa anche autoesplicativa e trasparente, risolvendo il problema,

tipico di uno schema gerarchico-enumerativo classico, di non avere "una struttura

esplicita tale da appalesare o da adombrare la teoria che esso incarna" (Serrai,

1977). La familiarizzazione con lo schema diventa, quindi, non più necessaria.

Riassumendo, si realizza quindi un sistema che prevede:

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accessi multipli sulla base di diversi bisogni informativi;

la soddisfazione, senza troppi click, delle esigenze più popolari;

una classificazione coerente, intuitiva e autoesplicativa.

Aggiungendo a questa lista tutte le proprietà, già evidenziate, di apertura,

scalabilità, flessibilità e possibilità, si possono altrettanto aggiungere, la relazione

semantica fra concetti e il sistema di navigazione secondo il filtraggio. La

classificazione a faccette rappresenta una vera rivoluzione per il Web, le faccette

spurie sono quelle più utilizzate in quanto si adattano maggiormente alla fitta rete

del mondo di Internet.

3.6 Esempio di classificazione a faccetta

Ad oggi i siti che utilizzano la classificazione a faccette sono molteplici.

Siti come epinions.com, wine.com, epicourious.com, utilizzano una

classificazione di tipo analitico-sintetica con faccette spurie. Il sito che verrà preso

da noi in considerazione sarà quello di yoox.com. Questo sito si occupa di acqusti

on-line di “brand product” dei migliori designer del mondo con lo sconto anche

del 40 per cento a prodotto.

Prima di entrare nel dettaglio della classificazione, possiamo osservare la

homepage del sito yoox. Si può notare che le categorie principali (evidenziate

nella figura sottostante), per cui si concentra la ricerca ad un primo passo sono:

Donna

Uomo

Collezione Primavera-Estate (P/E)

Anteprima Autunno-Inverno (A/I)

Top Designer

Top Categorie

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Da evidenziare è il fatto che ogni categoria verrà successivamente

rappresentata da faccette di secondo livello o topics. Il sito utlizza la gerarchia

top-down.

Figura 3.3 Homepage del sito www.yoox.com

Le faccette come ben si nota si prestano perfettamente alla navigazione.

Da un primo filtraggio e quindi da una scelta effettuata dall’utente in base alla

ricerca, possiamo arrivare alla schermata successiva dove alle faccette già

individuate si aggiungono altre due categorie:

Per taglia

Per colore

Nella figura 3.4 vengono rappresentati tutte le faccette con i loro foci. Da

questo momento in poi la navigazione che l'utente può effettuare sarà

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esclusivamente per faccette: può partire da uno dei foci della faccetta che

maggiormente gli interessa, andando poi, se lo considera necessario, a ridurre

(raffinare) il numero degli item che gli appariranno aggiungendo man mano

nuovi foci. I prodotti visibili con prezzo, colore e taglia rappresentano le

possibili scelte (tipo di item selezionato).

Figura 3.4 Esempio di ricerca avanzata di capi in jeans

L'utente può facilmente prevedere se gli conviene, e come, proseguire nel

filtraggio. A fine pagina viene sempre indicato il numero di item che verranno

recuperati per quel dato focus. Inoltre è possibile effettuare due tipi di ricerca

all’interno del sito:

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Ricerca libera (searching)

Navigazione a faccetta (browsing), per designer e categoria

Il sistema di classificazione di Yoox.com prevede quindi nel complesso

l'integrazione tra una classificazione gerarchico-enumerativa classica e una a

faccette.

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4 Caso di studio: Progetto Freeable

4.1 Introduzione

In questa prima parte del capitolo discuteremo dell’ambizioso progetto

Freeable e di tutti coloro che sono coinvolti per creare un sito collaborativo

incentrato specialmente sul problema della disabilità. Il progetto Freeable nasce

nel Gennaio 2008, con l’intento di creare un sito web basato sulla ricerca di

software di tipo open source, shareware e freeware, adatti a disabili affetti da

diverse problematiche di tipo motorio e/o cognitivo. L’obiettivo è quello di

rendere il sito accessibile e comprensibile a specialisti del settore come

logopedisti, insegnanti, ma anche alle famiglie dei disabili e a tutti coloro che

hanno bisogno di una consulenza gratuita poichè sono interessati a questo mondo.

L’opportunità di trovare software senza dover pagare, è un obiettivo concreto,

infatti, logopedisti e fisioterapisti spesso utilizzano software commerciali vista la

scarsità informativa per il reperimento di software collaborativi. Oggi più che mai

l’uso del computer è diventata una risorsa indispensabile per la nostra società. Gli

sviluppi tecnologici hanno contribuito grazie alle potenzialità espresse e costi

sempre più bassi, a inserire come supporto educativo e riabilitativo l’uso di ausili

software. Chiunque deve avere pari opportunità di utilizzo.

4.2 Chi sono

I soggetti coinvolti in questo progetto sono molteplici. Cominciamo a

menzionare la Fondazione CRT che co-finanzia il progetto, la Società

Cooperativa Sociale a.r.l. RiAbilità e il Politecnico (dipartimento di Automatica e

Informatica) di Torino. Di seguito forniremo una breve descrizione degli enti che

partecipano al progetto:

La fondazione CRT nasce nel 1991. Dopo quindici anni di

impegno costante nel sociale e nei settori di sviluppo e ricerca, è

protagonista della crescita economica, sociale e culturale della

regione Piemonte e Valle d’Aosta. Una presenza costante,

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interessata ai problemi della società, sempre in contatto con le

istituzioni per contribuire allo sviluppo economico in modo da

restare al passo europeo.

La Cooperativa Sociale a.r.l. RiAbilità nasce nel maggio del 2001.

Lo scopo della Cooperativa è di perseguire l’interesse generale

della comunità promuovendo l’integrazione sociale dei cittadini

(disabili e non), attraverso la gestione dei servizi socio-sanitari. I

servizi offerti all’interno della cooperativa non sono rivolti

solamente agli ospiti che vivono nella comunità ma anche a

persone esterne. Persone che hanno bisogni diversi, come

consulenza nell’utilizzo di ausili, attività in acqua e in palestra in

base ai problemi individuati. All’interno della Cooperativa operano

Fisioterapisti, Logopedisti, Massoterapisti, Insegnanti di

Educazione Fisica, Chinesiologi e Istruttori di Nuoto. Ma gli

specialisti maggiormente coinvolti nel progetto Freeable sono:

o Logopedisti, che si occupano di persone che presentano

disturbi foniatrici, neuropsicologici e

neurocomportamentali.

o Fisioterapisti, che svolgono in via autonoma, o in

collaborazione con altre figure sanitarie, gli interventi di

prevenzione, cura e riabilitazione nelle aree della motricità,

delle funzioni corticali superiori, e di quelle viscerali

conseguenti ad eventi patologici, a varia eziologia,

congenita o acquisita.

Sono loro i veri utilizzatori del sito, che servirà da supporto

nelle attività riabilitative/educative dei disabili con problemi

sia di natura motoria che di natura cognitiva. Il

Dipartimento di Automatica e Informatica (DAUIN) svolge

attività di ricerca e didattica. Per quanto riguarda l'

Automatica, il Dipartimento si occupa dello sviluppo di

metodologie, algoritmi e software per la modellistica, la

simulazione, il controllo e l'automazione di apparati e

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sistemi complessi e della loro applicazione a svariati settori.

Nel campo dell' Informatica segue lo studio, la

progettazione e la sperimentazione di componenti,

dispositivi e sistemi informatici, sotto il profilo sia hardware

che software, oltre che le loro applicazioni in vari campi e la

loro integrazione in sistemi complessi. La sua ricerca ha un

impatto significativo sui sistemi industriali e sociali a livello

regionale, nazionale e internazionale. I Progetti attuali

presenti nel laboratorio del Professor Fulvio Corno, oltre al

progetto Freeable sono:

Cable - Case-Based E-Learning for Educators (2003-

2005)

Praise-Peer review network applying intelligence to

social work education (2004-2005)

Cogain – Communication by gaze interaction (2004-

2009).

4.3 Idea di implementazione del sito per la disabilità

L’idea di implementazione del sito nasce dal fatto che, l’esigenza di una

comunicazione e collaborazione specifica sul tema degli ausili software, è un tema

che viene condiviso da tutti gli operatori del settore. Tuttavia, non si sono

riscontrate soluzioni soddisfacenti sul panorama italiano, ciò è dovuto all’utilizzo

massiccio della lingua inglese, in quanto rappresenta la lingua veicolare e

commerciale per eccellenza. La maggior parte dei siti come anche dei software

presenti sul web sono quindi in lingua inglese.

Facciamo un esempio: per una logopedista italiana non è necessario

conoscere la lingua inglese per svolgere il suo lavoro, deve aiutare un paziente è

l’uso di un software funge da ausilio al suo lavoro che può essere benissimo

espresso nella lingua italiana. Uno svantaggio presente nel panorama italiano è

proprio l’investizione spesso errata dei fondi disponibili. Questi fondi, sono

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destinati a prototipi di software che non vengono mai realizzati completamente

oppure se completati disponibili commercialmente. I costi sono elevati e la

possibilità di acquisto e di utilizzo nel campo riabilitativo ed educativo diventa

limitata. Tutto ciò deve servire a migliorare la qualità di vita dei disabili e non

creare un ulteriore business basato sulla speculazione.

4.3.1 Internet e disabilità

La società odierna utilizza diversi mezzi di comunicazione. Tra i mezzi di

comunicazione disponibili, Internet spicca proprio per la sua completezza, in

quanto i messaggi possono essere immessi o emessi sotto ogni forma: scritta,

vocale, visuale, filmica. Sul web la disabilità, come condizione penalizzante, non

esiste, al contrario contribuisce al miglioramento esistenziale dei disabili e li

integra facilmente nella società. L’impatto di questa tecnologia supera il concetto

di “limite”, in questo caso inteso come limite spaziale e temporale. Le possibilità

sono illimitate. Una persona priva dell’uso delle mani può scrivere un testo

semplicemente parlando al computer. Una persona affetta da grave difficoltà di

udito può usare liberamente il telefono. Una persona cieca può istruire un

computer per leggere ad alta voce il contenuto sullo schermo di un PC. Una

persona affetta da disabilità fisica può liberarsi dall’isolamento e dalla solitudine.

Una persona con una grave forma di afasia può comunicare attraverso un

computer parlante.

In Italia, in base alle stime ottenute dall’indagione sulle condizioni di salute e il

ricorso ai servizi sanitari del 2004 – 2005, emerge che, le persone con disabilità

sono 2 milioni 600 mila, pari al 4,8% circa della popolazione superiore all’età di 6

anni e vive in famiglia. Mentre altre 190.134 persone sono residenti presso

strutture sanitarie. Nel complesso si giunge ad una stima complessiva di ca. 2

milioni 800 mila persone con disabilità. Da specificare che le tipologie di

disabilità sono diverse:

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Confinamento individuale intende tutte le costrizioni di

tipo permanenti (sedia con totale impedimento fisico,

letto, impedimento fisico o psichico).

Disabilità nelle funzioni, sono difficoltà nel vestirsi,

lavarsi, mangiare.

Disabilità nel movimento, difficoltà nel camminare,

sdraiare, sedere.

Disabilità sensoriali, comprende tutte le difficoltà di tipo

comunicativo, uditivo e visivo.

Persone con disabilità di 6 anni e più che vivono in famiglia. Valoriassoluti e tassi per 100 persone. Anno 2004-2005.

6-14

15-24

25-34

35-44

45-54

55-64

65-69

70-74

75-79

80 epiù

Totale

Valori assoluti (dati in migliaia)

Maschi 41 19 28 46 51 76 64 99 131 328 882

Femmine 39 17 23 41 50 98 111 180 289 879 1.727

Maschi eFemmine

80 36 52 86 101 174 174 279 420 1.207 2.609

Tassi per 100 persone

Maschi 1,6 0,6 0,7 1,0 1,4 2,2 4,3 7,7 13,4 35,8 3,3

Femmine 1,6 0,6 0,6 0,9 1,3 2,7 6,5 11,4 20,8 48,9 6,1

Maschi eFemmine

1,6 0,6 0,6 0,9 1,3 2,5 5,5 9,7 17,8 44,5 4,8

Tabella 4.1: Fonte ISTAT, Indagine sulle condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari, 2004-2005.

Sul panorama italiano, l’utilizzo di Internet da circa dieci anni ha subito un

forte incremento. Il sondaggio più recente risale all’anno 2002 in cui si mostra

l’interesse di utilizzo del mezzo informatico, anche se i problemi riscontrati sono

di diversa natura. Dalla mancanza di un livello d’istruzione alla mancanza di

competenze.

Internet e Accessibilità: utilizzatori di internet per fascia di età e sesso.(Val. %)

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Uomini Donne Totale

Fino a 10 anni 2,2 1,6 1,9

11-14 anni 17,4 15,2 16,4

14-17 anni 35,5 32,8 34,1

18-24 anni 35,4 31,1 33,4

25-34 anni 39,0 25,7 32,0

35-44 anni 35,1 17,5 26,1

45-54 anni 20,7 8,1 14,4

55-64 anni 12,1 4,2 8,3

Oltre i 64 anni 3,7 1,1 2,4

Media 22,5 13,8 18,1Tabella 4.2.: L'Italia dell'e-Family 2002; Rapporto annuale, a cura della Federcomin-Anic incollaborazione con Niche Consumino

Il problema vero nell’utilizzo di Internet, consiste nell’accessibilità, inteso

come problema nell’accedervi e di poterlo fare con semplicità, concretezza e

finalizzazione. Quando affrontiamo il tema dell'accessibilità ai mezzi informatici e

telematici, dobbiamo tenere in conto lo scopo dell'agire; vale a dire se informare o

comunicare, se usare la multimedialità o il linguaggio testuale, se adottare tempi

di risposta immediati o postumi. Stabilire, infine, se l'accesso debba essere a senso

unico, face-to-face o multidirezionale. Per ogni caso specifico dovremo essere in

grado di rendere universalmente utilizzabili input e output, il lato client e quello

server. Un sito è accessibile quando risponde all’esigenza di chi ha una disabilità

fisica che rende necessario l’uso di tecnologie assistive, sia da coloro che hanno

difficoltà ad accedere al web a causa di limitazioni tecniche (un computer meno

recente, l’uso di strumenti diversi dal PC, una connessione lenta) o di scarsa

dimestichezza con internet.

Tramite la posta elettronica o attraverso una chat, persone con difficoltà di

tipo fisico, psichico o comunicativo, possono instaurare più facilmente un

rapporto diretto con la realtà esterna alla propria famiglia. Sono diversi i siti che

sono stati creati per disabili attuando le procedure standard del web accessibility.

Siti che uniscono diverse persone tramite i newsgroup o le mailing list possono

entrare in comunità virtuali che si occupano di problemi specifici del mondo

dell’handicap o di qualunque altro argomento. Nei newsgroup e nelle mailing list

che si occupano di tematiche legate all’handicap, si possono trovare messaggi di

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richieste di aiuto o di compagnia, ma anche annunci commerciali come nel caso di

aziende produttrici di ausili. Un altro aspetto positivo è sicuramente promettente è

il telelavoro che avvicina i disabili al mondo del lavoro eliminando qualsiasi tipo

di barriera. Internet rappresenta a tutti gli effetti uno stile di vita.

4.4 Attività del progetto

Il progetto prevede dai 12 ai 18 mesi completi per la costruzione del sito.

La mia collaborazione si è incentrata sulla prima fase del progetto che ha investito

circa 4 mesi di estrema importanza per la stesura di un sistema di classificazione

valido per poter costruire il sito. Alla base della costruzione di un buon sito c’è

una buona progettazione e alla base di una buona progettazione c’è sicuramente

l’organizzazione dei contenuti.

La sua costruzione mediante l’utilizzo di mappe concettuali o reti

semantiche sono il metodo più adeguato per rappresentare la conoscenza. In altri

termini, la struttura iniziale influirà radicalmente sugli sviluppi futuri del sito, che

potrà subire correzioni e aggiustamenti, ma non variazioni sostanziali.

Di seguito riportiamo le attività che verranno effettuate nei 18 mesi di lavoro:

1. Definizione sistema di classificazione (facets e ontologie).

2. Sviluppo sito, versione iniziale.

3. Integrazione con oatsoft.org.

4. Motore di ricerca evoluto.

5. Traduzione recensioni inglesi

6. Classificazione dei software rispetto al sistema di classificazione.

7. Lancio pubblico dell’iniziativa.

8. Animazione della comunità e supporto agli utenti.

9. Presentazione dei risultati

4.5 Passi seguiti

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In questa parte del capitolo della tesi, ci occuperemo di introdurre l’analisi

dell’esistente, ossia le ricerche svolte per testare ciò che è disponibile sul mercato

e se eventualmente sono risorse attendibili e adattabili al catalogo del sito che

verrà costruito successivamente.

L'attività, che è stata svolta nella prima fase del progetto ha richiesto:

1. L’analisi del campione, rappresentato dai siti che offrono software di tipo

open source e ausili per disabili.

2. Incontri, periodici con esperti del settore medico.

3. L’individuazione delle faccette e dei fuochi, e l'eliminazione degli

elementi non significativi rispetto al nostro caso di studi.

4. La creazione dello schema di classificazione.

5. Indagine, attraverso il completamento di schede tecniche.

6. Realizzazione di un glossario terminologico.

L’analisi dell’esistente viene indicata con il punto numero uno. In questo

capitolo ci occuperemo maggiormente dell’analisi del campione e nel capitolo

successivo verranno approfonditi gli ulteriori punti.

4.6 Analisi dell’esistente

L’analisi del campione è rappresentata dai siti presi in considerazione. Questi,

rappresentano ciò che attualmente è disponibili sul mercato dal punto di vista

software ma altrettanto di ausili e informazioni sulla disabilità.

I siti sono:

Url Descrizione Lingua

www.oatsoft.orgOpen Source Assistive Technology

SoftwareInglese

www.sourceforge.net Open Source Software Development Inglese

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in web site

www.areato.orgArea Associazione Regionale Amici

degli HandicappatiItaliano

www.indire.it/softwareProgetto per la qualità educativa di

SoftwareItaliano

www.lannaronca.it Lannaronca Italiano

http://sd2.itd.cnr.itServizio Documentazione Software

DidatticoItaliano

www.softwaredidattico.it Applidea Software didattico Italiano

Ogni sito è stato inizialmente analizzato da me per trarre maggior vantaggio al

fine di poter organizzare il contenuto della mappa concettuale. La ricerca si è

concentrata su:

software open source, shareware, freeware SI/NO

Tipo di ricerca

Presenza di un glossario terminologico

Link utili

Software suddivisi per categorie

4.6.1. Descrizione dell’analisi del campione

Per comprendere meglio il significato è l’utilità dell’analisi del campione,

è utile dare una definizione dettagliata dei punti sopra elencati.

Software open source, shareware, freeware.

Esistono decine di distributori di software, ognuno presenta i prodotti con

canoni propri di scelta. Si crea una situazione in cui molti propongono titoli,

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ognuno con sistemi di categorizzazione diversi e senza uno standard informativo

comune.

La mancanza di un riferimento univoco per sviluppatori e utenti provoca una

frammentazione delle risorse a disposizione, causa e conseguenza della

disomogeneità del mondo della distribuzione e dello sviluppo del sw educativo e

riabilitativo. Secondo Richard Stallman e la “Free sw Foundation” nata negli anni

ottanta, un software per poter essere definito libero deve garantire 4 libertà

fondamentali:

0) libertà di eseguire il programma per qualsiasi scopo

1) libertà di studiare il programma e modificarlo

2) libertà di copiare il programma in modi da aiutare il prossimo

3) Libertà di migliorare il programma e di distibuirne pubblicamente i

miglioramenti, in modo tale che tutta la comunità ne tragga beneficio.

I software presi in considerazione sono di tre tipi diversi. Da specificare è

la differenza che intercorre tra open source e freeware al di là della disponibilità

della sorgente, per l'open source la sorgente è garantita mentre per il freeware no,

è il freeware normalmente non è modificabile dall'utente vista la mancanza di un

codice sorgente o di una fonte. Per ciascun tipo di software diamo una definizione

dettagliata:

Open source, (termine inglese che significa sorgente

aperta), indichiamo un software rilasciato con un tipo di

licenza per la quale il codice sorgente è lasciato alla

disponibilità di eventuali sviluppatori, in modo che con la

collaborazione (in genere libera e spontanea) il prodotto

finale possa raggiungere una complessità maggiore di

quanto potrebbe ottenere un singolo gruppo di

programmazione. L'open source ha tratto grande beneficio

da Internet.

Shareware è una tipologia di licenza software molto

popolare sin dai primi anni Novanta. Vengono distribuiti

sotto tale licenza in genere programmi facilmente

scaricabili via Internet o contenuti in CD e DVD quasi

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sempre allegati alle riviste di Informatica in vendita in

edicola.Il software sotto tale licenza può essere liberamente

ridistribuito, e può essere utilizzato per un periodo di tempo

di prova variabile (generalmente 30 giorni). Scaduti questi

termini, per continuare ad utilizzare il software è necessario

registrarlo presso la casa produttrice, pagandone l'importo.

Freeware, indichiamo un software che viene distribuito in

modo gratuito. Il freeware è distribuito indifferentemente

con o senza codice sorgente, a totale discrezione dell'autore

e senza alcun obbligo al riguardo. È sottoposto

esplicitamente ad una licenza che ne permette la

redistribuzione gratuita. Il software freeware viene

concesso in uso senza alcun corrispettivo, ed è liberamente

duplicabile e distribuibile, con pochissime eccezioni.

Tipo di ricerca

I tipi di ricerca riscontrati nei diversi siti sono:

Ricerca per parola chiave, viene effettuata inserendo le parole che

definiscono la ricerca che vogliamo effettuare all'interno del campo

apposito nella pagina. La ricerca per parole chiave utilizza una sintassi

che ci permette ad esempio di cercare documenti che contengono frasi

specifiche, effettuare la ricerca all'interno di un particolare sito,

escludere i risultati che contengono determinate parole, visualizzare

solo i risultati nelle lingue desiderate, ecc.

Ricerca con operatori booleani, con l’aiuto degli Operatori

Booleani, vari termini possono essere combinati per specificare

meglio cosa si sta cercando, limitando le pagine trovate ad un numero

accettabile.Gli operatori AND, OR, NOT specificano relazioni tra

concetti AND (e) indica che due o più termini devono essere presenti

contemporaneamente nel documento cercato OR (o) indica che la

presenza di qualunque dei termini è sufficiente per selezionare una

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pagina NOT (non) indica termini che NON devono essere presenti

nella pagina cercata.

Ricerca strutturata, ci riferiamo a un tipo di ricerca che permetta di

individuare un software da un elenco completo di titoli sulla base di

caratteristiche e paremetri da noi scelti. Il risultato della ricerca sarà il

titolo che corrispondono per le loro caratteristiche tecniche,

argomenti, contenuti, funzioni, ecc. alle richieste di chi effettua la

ricerca.

Presenza di un glossario terminologico

Glossario, con questo termine indichiamo una raccolta di termini

di un ambito specifico e circoscritto. Il termine è utilizzato per

indicare la raccolta e relativa spiegazione dei termini desueti o

specialistici utilizzati nel sito di riferimento.

Link utili

I link utili rappresentano tutti quei siti che sono ritenuti rilevanti al fine di

una maggiore e ulteriore informazione facendo riferimento a siti esterni.

Categorie presenti

Le categorie presenti nei diversi siti, sono servite per organizzare

successivamente la mappa concettuale del sito Freeable.

4.7 Risultato dell’analisi del campione

I siti presi in considerazione si differenziano tra di loro per funzionalità e

obiettivi differenti.

I siti oatsoft e sourceforge.net si caratterizzano per il loro contenuto di programmi.

Oatsoft è l’unico sito esclusivamente open source che si dedica

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all’implementazione di tecnologia assistita e dell’accessibilità tecnologica basata

sul potere dello sviluppo open source. Mentre sourceforge.net è definito come il

sito più popolare, dove vengono messi a disposizione da molti siti web

programmi. Oggi ospita più di 100.000 progetti Open Source. Entrambi hanno un

forum dove i diversi utenti mediano e commentano i software. Sourceforge.net

presenta in più una suddivisione dei programmi per categorie.

Il sito di areato è un sito prettamente informativo, ricco di contenuti ma senza

interazione. Areato prevede la ricerca di ausili e di software di tipo riabilitativo

tramite una banca dati. Una volta raggiunta la ricerca invia l’utente con un link

alla casa produttrice. Come detto è un sito ricco di contenuti contiene un database

delle schede software.

Il sito areato è altrettanto utile per “la raccolta dei collegamenti ipertestuali” di siti

che si occupano della disabilità specificandone la lingua del dominio, l’URL e

sono disponibili:

1) in ordine alfabetico.

2)per categorie.

3) per ricerca nel sito.

I siti indire, lannaronca, sd2 e softwaredidattico, si presentano come siti di

tipo scolastico/educativo. Nel caso di softwaredidattico.org, il software

disponibile online sono solo in animazione flash, oppure disponibili è suddivisi

per materia o fascia di età un elenco disponibile solo con acquisto. Mentre il sito

lannaronca è un sito amatoriale ma abbastanza completo, i software disponibili

sono pochi e scaricabili. Altri invece scaricabili ma superati di sistema operativo

ovviamente non sono open source e per questo datati. Il sito sd2 è un sito

prettamente informativo. Dispone di un database dove si possono effettuare

diverse ricerche di articoli, monografie.

Tutto ciò è importante per il sito che si verrà a costruire, capire cosa offre

il mercato proprio perchè la maggior parte dell’utenza a cui è rivolto senza

dubbio appartiene ad una fascia di età scolare. I programmi per l'educazione sono

rilasciati, a titolo gratuito o meno, da diversi sviluppatori. Gli sviluppatori sono

coloro che creano il codice sorgente del proprio software, ne studiano ed

implementano le funzionalità e gli obiettivi.

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Interessante è stata la scoperta di alcuni siti che hanno creato un protocollo

“interno” per standardizzare i software didattici disponibili all’utenza in rete. Il

gruppo QualiSOFT, costituitosi in seguito al seminario di studio denominato "Un

protocollo per i realizzatori di software didattico di libero utilizzo", è formato da

alcuni programmatori con esperienze nella realizzazione di software didattico

gratuito, per lo più docenti della scuola elementare e da alcuni esperti del settore

degli ausili informatici per le persone disabili, i quali apportano competenze di

tipo riabilitativo, formativo, psicopedagogico, tecnologico. Nasce dall'esigenza di

confrontarsi sulle modalità di progettazione, sviluppo ed uso del software

nell'educazione scolastica.

In particolare l'attenzione è rivolta alla qualità didattica e alla

personalizzazione del software didattico, con l'obiettivo di rispondere alle

esigenze di tutti gli alunni: dalle situazioni di eccellenza a quelle di difficoltà

nell'apprendimento, soprattutto se correlate alla presenza di disabilità.

I partecipanti al seminario sono impegnati ad applicare alle proprie attività le

indicazioni di questo documento, a diffonderle ed arricchirle anche attraverso la

discussione con persone coinvolte nel settore educativo/didattico e nel settore

specialistico e della ricerca.

Il cerchio di QualiSOFT

Significato dei 4 simboli:

TASTIERA, il sw è predisposto per poter sostituire l'utilizzo del mouse,

riproducendo le sue funzioni direttamente da tastiera .

AA, il software è predisposto per la personalizzazione dei principali

parametri di visualizzazione (dimensioni, colori di fonte, elementi grafici).

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AUDIO-NUVOLETTA, il software prevede l'utilizzo di sintesi vocale

che può riprodurre in audio i testi presentati a monitor.

SENSORE, il software ha un sistema di scansione interno mono e/o

bitasto pilotabile sia da tastiera che da sensore esterno.

I firmatari del documento che utilizzano lo stesso protocollo sono

molteplici ma secondo me quelli maggiormente attendibili sono quelli indicati

nella sezione software realizzati ossia:

www.ivana.it/ Software didattico free in collaborazione con Qualisoft

(Brescia).

I software di ivana.it sono datati, ma per quanto riguarda il sistema operativo

sono forniti di una documentazione tecnica spiega come effettuare il download e

decomprimere il programma (controllare che il programma di decompressione

utilizzato sia settato per mantenere le sottocartelle) e una documentazione

didattica (es. a chi è rivolto) abbastanza esauriente.

http://www.didattica.org/index.htm (ROMA).

I programmi funzionano con i sistemi Windows 95/98/XP/Vista e non

richiedono files aggiuntivi o particolari configurazioni. Non sono previste

procedure di installazione: basta scompattare (completamente) ogni.zip in una

directory vuota e avviare il file.exe.

Purtroppo anche in questo caso il cerchio di Qualisoft comprende software

liberi, quindi sono facilmente superabili.

Abbiamo stabilito dunque, che nessuno di questi siti si occupa in modo

dettagliato di software per disabili. Tutti utilizzano software di diversa fonte e

natura. I software disponibili sono spesso superati di sistema operativo. Una

caratteristica che accomuna quasi tutti i siti è la presenza di una banca dati,

mentre nessuno utilizza un glossario terminologico. Si può notare che più o

meno tutti i siti utilizzano o cercano di conformarsi ad alcuni standard

attualmente vigenti:

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W3C WAI. Spiega come rendere contenuti web accessibili a persone

disabili. L'obiettivo principale di queste linee guida consiste nel

promuovere l'accessibilità. Seguendole, si otterrà il risultato di rendere i

contenuti Web più facilmente fruibili da tutti gli utenti, a prescindere dal

browser in uso (ad es., browser normali, browser basati su dispositivi di

sintesi vocale, telefoni cellulari, personal computer per automobili, ecc.) o

da eventuali limitazioni a cui essi possono essere costretti (ad es., ambienti

rumorosi, stanze sotto illuminate o sovra illuminate, ambienti in cui

occorra avere in qualunque momento le mani libere, ecc.). Il conformarsi a

queste linee guida consentirà agli utenti di reperire sul Web informazioni

in maniera più veloce.

W3C XHTML. L’XHTML (eXtensible HyperText Markup Language) è

un linguaggio di marcatura che associa alcune proprietà dell'XML con le

caratteristiche dell'HTML. Vi è un uso dei tag HTML, ma in maniera più

restrittiva, e solo la struttura della pagina è scritta in XHTML, mentre il

layout è imposto dai fogli di stile a cascata (CSS, Cascading Style Sheets).

W3C CSS. Queste specifiche definiscono i Fogli di stile a cascata, livello

2. CSS2 è un linguaggio per fogli stile che consente ad autori ed utenti di

collegare degli stili (p.es. tipi di caratteri, spaziatura e caratteristiche

acustiche) a documenti strutturati (p.es. documenti HTML ed applicazioni

XML). Separando lo stile di presentazione dei documenti dal contenuto

dei documenti, i CSS2 semplificano lo sviluppo per il Web e la gestione

dei siti.

RSS, (acronimo di RDF Site Summary ed anche di Really Simple

Syndication) è uno dei più popolari formati per la distribuzione di

contenuti Web; è basato su XML, da cui ha ereditato la semplicità,

l'estensibilità e la flessibilità. RSS definisce una struttura adatta a

contenere un insieme di notizie, ciascuna delle quali sarà composta da vari

campi (nome autore, titolo, testo, riassunto...). Quando si pubblicano delle

notizie in formato RSS, la struttura viene aggiornata con i nuovi dati; visto

che il formato è predefinito, un qualunque lettore RSS potrà presentare in

una maniera omogenea notizie provenienti dalle fonti più diverse.

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Questi standard hanno il compito di rendere accessibile e usufruibile il sito a

chiunque abbia voglia di consultarlo. Per accessibilità web si indica la capacità di

un sito web, di poter essere acceduto efficacemente (alla sua interfaccia e al suo

contenuto) da utenti diversi in differenti contesti. Rendere un sito web accessibile

significa permettere l'accesso all'informazione contenuta nel sito anche a persone

con disabilità fisiche di diverso tipo e a chi dispone di strumenti hardware e

software limitati.

L'adozione di uno standard comporta omogeneità degli aspetti tecnici

nell'ambiente di sviluppo, rendendo più semplice l'elaborazione di nuove idee da

parte di chi produce. Lo standard W3C WAI, nonostante la sua importanza viene

facilmente ignorato.

Nel panorama dei software non vi sono standard specifici. Non esiste una

regolamentazione comune, quindi ogni produttore decide secondo logiche proprie

come strutturare le guide e quali contenuti inserirvi.

4.7.1 Tabella riassuntiva dei siti analizzati

Nella tabella si potrà vedere in sintesi il risultato finale, di ciò che è stato

analizzato. Le X indicano la presenza dell’elemento all’interno del sito. Sul piano

delle ascisse troviamo la descrizione dei singoli elementi. Sul piano delle ordinate

troviamo i siti visitati.

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Siti

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li

Sw

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Sta

nd

ard

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ssib

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à

Fo

rum

www.oatsoft.org X X X X

www.sourceforge.net X X X X X

www.areato.org X X X

www.indire.it/software X

www.lannaronca.it X X

www.sd2.itd.cnr.it X X X X

www.softwaredidattico.it X X X X X

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5 5 Progetto Freeable:Applicazione della

metodologia e funzionalità del sito.

5.1 Introduzione

Dopo aver approfondito nel capitolo precedente l’analisi del campione, il

progetto procede prendendo in considerazione i seguenti punti:

Incontri, periodici con esperti del settore medico.

L’individuazione delle faccette e dei fuochi, e l'eliminazione degli

elementi non significativi rispetto al nostro caso di studi.

La creazione dello schema di classificazione.

Indagine, attraverso il completamento di schede tecniche.

Realizzazione di un glossario terminologico.

Prima di entrare nel contesto specifico del metodo di lavoro, è utile definire lo

stato dell’arte.

5.2 Stato dell’arte della classificazione utilizzata nel sito

Durante la prima fase della progettazione del sito, la domanda che ci siamo

posti è stata: quali esigenze hanno gli utenti?

Una possibile risposta alla nostra domanda può essere data dalla

classificazione a faccetta, adeguata per la condivisione della conoscenza, in

quanto, come già definito e ampliamente trattato nel capitolo tre può essere intesa,

sia dal punto di vista browser che dal punto di vista classificatorio, le faccette

tendono ad essere aperte, scalabili e di facile utilizzo.

La metodologia usata da noi, si identifica nel metodo User Centered

Design (UCD). Questo è uno dei modi per progettare e costruire siti o

applicazioni tenendo conto del punto di vista e delle esigenze dell’utente. L’UCD

è un processo composto di più attività. Si basa sull’iterazione di diversi strumenti

di analisi od osservazione, progettazione e verifica. In italiano questo processo è

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noto anche come “Progettazione Centrata sull’Utente”. Questo metodo è stato

descritto da diverse norme ISO specialmente dalla 13407, denominata “Human -

centered design process”.

La norma ISO 13407 stabilisce quattro attività da svolgere per il processo

UCD di seguito verranno descritti i vari processi con gli strumenti utilizzati:

1. Specificare il contesto d’uso. Il contesto d’uso è necessario per

identificare quali persone useranno il prodotto, cosa ci faranno e in quali

condizioni lo useranno.

2. Specificare i requisiti. I requisiti si concentrano sia sui compiti che gli

utenti dovranno portare a termine.

3. Creare delle soluzioni progettuali. Nel momento in cui si è definito il

contesto d’uso e i requisiti, il prodotto può iniziare a essere pensato e

progettato, in forma di prospetto, schema, prototipo, fino ad un modello

completo.

4. Valutare il design. Il passo davvero fondamentale è l’ultimo, ovvero la

verifica del prodotto, in particolare con utenti reali attraverso i test di

usabilità, come interviste e questionari.

Solo quando le soluzioni progettuali rispecchiano i requisiti, allora il prodotto

può essere rilasciato e pienamente realizzato.

Nelle diverse fasi del ciclo di progetto vengono portate avanti diverse attività con

diversi strumenti. La fase di analisi viene interpretata nei punti 1 e 2 tipicamente

si compiono le seguenti attività:

Incontri con gli stakeholder (portatori di interessi nel nostro caso esperti

del settore medico) per capire vincoli e aspettative.

Analizzare i prodotti esistenti.

Conduzione di osservazioni sul campo.

Conduzione di interviste con potenziali utenti.

Conduzione di workshop con potenziali utenti.

Questionari.

Creazione di profili di utente.

Creazione di elenchi di compiti.

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Creazione di scenari.

Definizione di team multidisciplinari.

La comunicazione tra i componenti dello staff è importante al fine di

raggiungere l’obiettivo prefissato. In un lavoro di UCD non dovrebbero esistere

membri del gruppo di lavoro che decidono indipendentemente dalle opinioni

altrui. Nella fase in cui si lavora alla creazione di soluzioni progettuali si usano i

seguenti strumenti:

Brainstorming, riunioni e discussioni libere.

Creazione di modelli e schemi di navigazione.

Creazione di bozzetti e schermate anche carta e matita.

Conduzione di analisi e simulazioni cognitive sui bozzetti.

Creazione di prototipi a bassa o alta fedeltà.

Si può notare che accanto ad attività più propriamente progettuali (che

comprendono il disegno dell’interfaccia con vari strumenti) si inizia già a

condurre delle valutazioni e delle analisi sulla base dei documenti predisposti

nella prima fase (scenari, compiti). La valutazione avviene prima e durante

l’implementazione vera e propria del sistema, attraverso:

Test con utenti.

Questionari.

Analisi euristiche e ispettive.

Simulazioni cognitive.

Alla fine il prodotto viene corretto e implementato con la modifica del

sistema e la realizzazione definitiva di grafica e programmazione. Nella più

generale strategia di User-centered Design, nell'analisi e la progettazione del sito

abbiamo seguito un approccio misto, combinando metodi “empirici” o

bottom-up (che prevedono di lavorare direttamente a contatto con gli utenti) a

metodi “euristici” o top-down (per cui vengono elaborate proposte e ipotesi

sulla base di standard e linee guida). Di seguito identifichiamo i metodi top-down

e bottom-up:

Top – down, è una struttura e sistematizza la riflessione, motiva ogni

passaggio in modo logico e ripulisce il metodo di lavoro da tentativi

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casuali, intreccia strettamente analisi ed elaborazione, dà alla strategia

complessiva un carattere di eleganza sostanziale e formale che si

estrinseca come trasparenza e sistematicità.

Bottom – up. Nella risoluzione di un problema il metodo consiste nello

studiare attentamente i dati a disposizione, per capire se da questi si

possano ricavare le informazioni utili per giungere alla soluzione: dai dati

ai risultati.

Ricordiamo che ogni qualvolta si realizzi qualche cosa, tutto viene

conseguito seguendo un processo. Ciò può avvenire in modo causale o in modo

molto formalizzato. Di fatto, il metodo UCD si presta perfettamente a diverse

esigenze.

5.3 Metodo di lavoro svolto per la realizzazione dellaprima fase.

La prima fase della realizzazione del sito, ha visto coinvolto un gruppo di

lavoro proveniente da settori diversi:

Settore medico. Composto da un gruppo rappresentativo della categoria

medica, esercitante nell’ambito riabilitativo/educativo per persone con

problemi di apprendimento cognitivo, e disabili di tipo cognitivo e/o

motorio. Le figure professionali che hanno partecipato al progetto sono:

o Simonetta Massola, fisioterapista nonché coordinatrice finanziaria

del progetto.

o Valentina Pasian, logopedista.

o Elisa Romano, logopedista e fisioterapista.

o Barbara Depolli, fisioterapista.

o Daniela Gavinelli, logopedista.

Come si può ben notare la maggior parte delle persone coinvolte sono

soprattutto logopediste, poiché sono proprio loro ad utilizzare

maggiormente software come supporto all’apprendimento e al

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miglioramento esistenziale del disabile. Le fisioterapiste hanno un compito

marginale ma di estrema rilevanza. Il dialogo tra logopediste e

fisioterapiste è indispensabile soprattutto quando il paziente in questione

ha un deficit sia motorio che cognitivo. L’interazione tra le due discipline

risulta fondamentale per migliorarne il benessere dei pazienti.

Settore informatico. Per il settore informatico è stato coinvolto il

laboratorio di “intelligence of the web”. Un gruppo di esperti web che si

occupa di stabilire e implementare il sito attraverso: la programmazione e

il design.

Settore linguistico, organizzativo. Il mio compito è stato mediare tra due

mondi diversi, quello medico e informatico identificandoli

nell’organizzazione dei contenuti con un obiettivo comune, la creazione di

un sito web.

Durante queste riunioni si sono venute a considerare diversi punti.

Innanzitutto, ci siamo chiesti a chi è rivolto il sito, qual è l’obiettivo principale

e dopo aver analizzato i siti esistenti, abbiamo cominciato a creare uno schema

concettuale adeguato alle esigenze venutesi a creare durante le riunioni.

5.3.1 Fasi della mappa concettuale

La fase di costruzione della mappa concettuale, viene ripreso dall’UCD

nella creazione di soluzioni progettuali. Le riunioni si sono svolte presso il

dipartimento di informatica a partire dal mese di Aprile con ricorrenza

quindicinale. Nelle riunioni, dopo aver analizzato il contesto e i requisiti, abbiamo

creato una mappa concettuale che rappresentasse il contenuto del sito.

Ovviamente questa mappa si è evoluta nel tempo. Di seguito descriveremo i passi

effettuati per raggiungere la stesura della mappa definitiva del sito Freeable.

Vedi Figura 1 Appendice 1.

Come possiamo vedere la nostra mappa concettuale ha una suddivisione

per categorie. Le categorie presenti sono:

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Bisogni/Utilizzo/Obiettivi

Accessibilità software

Livello di sofisticazione

Età

Lingua

Sistema operativo

Patologia/ Disabilità

Strumenti/Modalità

Funzioni

Gradimento

Livello scolare.

Queste sono le categorie principali che si sono presentate nella stesura di

una prima mappa concettuale. Sostanzialmente le categorie identificate

saranno presenti anche nelle successive mappe concettuali. Alcune subiranno

una normalizzazione dei termini, altre invece verranno adeguate al linguaggio

di siti già esistenti.

Come si può vedere nella mappa le categorie sono suddivise

gerarchicamente, si suddividono su più livelli (da uno a tre).

Vedi figura 2 Appendice 1.

Nella seconda riunione abbiamo constatato che, le categorie individuate

sono adeguate alle esigenze, ma cominciano a subire un cambiamento

linguistico, vista l’inadeguatezza o la non facile comprensione immediata del

termine utilizzato per indicare la categoria.

Bisogni/Utilizzo/Obiettivi = Obiettivi (Bisogni/Utilizzo/Funzioni)

Accessibilità software

Livello di sofisticazione = Livello di sofisticazione del software

Età = Età anagrafica

Lingua = Lingua del software

Sistema operativo

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Patologia/ Disabilità = Deficit (Diagnosi/Patologia/Disabilità)

Gradimento

Livello scolare = Livello istruzione ISCED 1997

Livello di destrezza informatica

Attività (Strumenti/Modalità).

Nella mappa1 è presente la categoria funzioni, nella mappa due possiamo

vedere che la categoria funzioni è stata accorpata alla categoria Obiettivi, in

quanto le funzioni sono dei processi volti a raggiungere una finalità intesa

come obiettivo. Una nuova categoria è data dal livello di destrezza

informatica.

A partire dalla seconda riunione si è stabilito di utilizzare degli standard

vigenti, nella categoria:

Livello istruzione ISCED 1997

L’età anagrafica (vedi PEGI).

Nei paragrafi successivi daremo un’esauriente definizione degli standard

utilizzati.

Da notare in questa mappa è la presenza in alcune categorie di un simbolo

1. Ciò indica che le categorie vengono intese dal settore informatico come

categorie a mutua esclusione, quindi all’interno di una categoria può essere

selezionato in fase di ricerca solo un’opzione tra quelle esistenti. Il livello

massimo ancora della gerarchia è tre.

Vedi Figura 3 Appendice 1.

In base a quanto stabilito giorno 17/04/08 nella mappa concettuale due e

dopo aver analizzato una serie di siti si sono potute apportare alla mappa

medesima delle modifiche. Abbiamo constatato dei punti di forza/debolezza e con

ciò posso dire che: il sito “Freeable” è molto tecnico fortemente finalizzato

all’utilizzo di esperti del settore viste le categorie “Deficit, bisogno e attività” che

non ho riscontrato in nessun altro sito.

I siti sono organizzati strutturalmente in modo differente ma con un unico

scopo, dare informazioni. La maggior parte dei siti sono di tipo educativo e

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accennano appena al problema della disabilità. Nella terza figura si può vedere un

aumento dei livelli per alcune categorie i livelli vanno da uno a quattro.

Una variazione linguistica è stata effettuata per la categoria:

Attività (Strumenti/Modalità) = Tipo di Software

(attività/strumenti/modalità).

La categoria “attività” del progetto in realtà negli altri siti si presenta nella

scheda tecnica del software selezionato descrivendone il tipo.

La categoria “accessibilità software” riprende in parte l’angolo degli ausili

utilizzati da www.areato.org , questo da un punto di vista organizzativo e tecnico

linguistico. Ho inserito comunque la categoria sensoriale uditiva utilizzata da

areato per dare un’idea dei dispositivi presenti sul mercato. Successivamente si

stabilirà se la categoria sensoriale abbia una sua effettiva importanza. Potete

notare che la mappa comincia ad avere un’evoluzione. Si espande

gerarchicamente e diventa sempre più complessa è dettagliata.

Vedi Figura 4 Appendice 1.

Come si può vedere nella mappa concettuale quattro, le categorie presenti

sono essenzialmente quelle sopraindicate. I livelli gerarchici vanno da uno a tre,

ciò significa che è stato ritenuto necessario effettuare un taglio (appiattimento) per

non dilungarsi con sottocategorie che nessun utente adopererà mai. Alcune

categorie, sono state sviluppate maggiormente rispetto ad altre.

Una categoria importante è:

Tipo di software. Categoria che rappresenterà un contenitore di software

open source, shareware e freeware, disponibili in base all’utilizzo e alle

esigenze espresse dall’utilizzatore. Sarà importante definire le

sottocategorie per suddividere ulteriormente i software disponibili sul

mercato.

Vedi figura 5 Appendice 1.

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A partire da questa mappa concettuale possiamo dire di aver raggiunto

quasi la stesura finale. Potete notare che le categorie risultano complete e

omogenee. La mappa si è evoluta ampliamente. I termini utilizzati

rispecchiano i siti già presenti nel web. In modo da conformarsi per una facile

lettura e comprensione da parte dell’utente.

Vedi figura 6 Appendice 1.

Abbiamo raggiunto il modello definitivo della nostra mappa concettuale. Da

questo momento in poi bisognerà verificare l’attendibilità di questa mappa.

Prossimo compito sarà quello di analizzare dei software di tipo Open Source,

Freeware e Shareware per verificare se le categorie e sottocategorie presenti sono

sufficienti per raggiungere un risultato di ricerca soddisfacente dell’utente.

5.3.2 Descrizione delle singole categorie

Le categorie presenti nel sito sono state scelte in base all’esigenza.

Essendo un sito di un dominio specifico nell’ambito medico, insieme a specialisti

del settore sono state ideate delle possibili categorie che rappresentano le esigenze

dell’utente finale vero fruitore del sito.

Le categorie o faccette principali presenti nel sito Freeable vengono espresse

secondo una griglia:

1) Nome della categoria

a) definizioni fornite dal gruppo di specialisti.

i) Eventuali commenti.

ii) Riferimenti (eventuali standard seguiti).

1. Deficit (Diagnosi/Patologia/Disabilità)

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a. Il quadro patologico di partenza della persona a cui è rivolto il

software.

i. Alle categorie specialistiche del settore medico si può

notare che i nomi presenti sono più di uno. Secondo gli

esperti sono termini importanti e non sono da escludere

l’uno dall’altro perché si potrebbe avere una perdita di

informazione. I tipi di deficit presenti in questa categoria

sono stati assegnati dagli esperti.

2. Accessibilità del Software

a. Capacità del software di adattarsi a vie d'accesso alternative.

i. I termini utilizzati sono prettamente tecnici.

ii. La maggior parte di questi termini sono stati selezionati dal

sito: www.areato.org.

3. Obiettivi (Bisogni/Utilizzo/Funzioni)

a. Abilità residue da consolidare, potenziare. Le abilità del soggetto

che vengono potenziate dall'uso del software.

i. Categoria e termini forniti esclusivamente e interamente

dagli esperti del settore in base alle esigenze che si sono

riscontrate con i pazienti.

4. Tipo di Software

a. Tipo di attività proposta/supportata dal software.

i. In questa categoria vengono descritte tutte le tipologie di

software presenti sul mercato. Il sito sarà versatile con

software che vanno dal gioco/all’educativo scolare. I

termini utilizzati sono quelli presenti nei siti già esistenti.

Le sotto categorie sono state scelte in base all’utilizzo degli

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esperti. Non vi sono standard specifici sui tipi di software

ogni sito analizzato si distingue per delle caratteristiche

diverse.

5. Livello di sofisticazione del Software

a. Grado di complessità dell'attività supportata dal software.

i. In questo caso si è suddiviso il software in base al suo

grado di difficoltà.

6. Età anagrafica

a. Età del soggetto.

i. Per descrivere l’età anagrafica ci siamo avvalsi dello

standard PEGI che si identifica nella sottocategoria

evolutiva e adulta. La sottocategoria Geriatrica è stata

volutamente inserita, anche se può inizialmente risultare

anomala poiché il mondo senile si sta avvicinando all’era di

internet. Molti anziani e anziani con deficit motorio sono

perfettamente in grado di utilizzare internet per acquistare,

comunicare on – line. Per questo è stato espresso il

desiderio da parte delle logopediste e fisioterapiste di

inserire una sottocategoria che rappresentasse quella parte

della popolazione che spesso viene dimenticata.

ii. Standard PEGI.

7. Livello Istruzione ISCED 1997

a. Livello scolastico ottenuto.

i. Questa categoria con la rispettiva suddivisione è rilevante

soprattutto per l’utilizzo di software di tipo

educativo/scolare.

ii. Standard ISCED (International Standard Classification of

Education).

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8. Livello di destrezza informatica

a. Livello di competenza dell'uso del computer in generale da parte

dell'utente.

i. Abbiamo ritenuto opportuno individuare la competenza

posseduta dall’utente.

9. Lingua del Software

a. Categoria che divide i software in base alla lingua.

i. Nel nostro caso i software inizialmente presi in

considerazione sono quelli di lingua inglese e italiana.

10. Sistema Operativo

a. E’ il programma responsabile del controllo e della gestione dei

componenti hardware che costituiscono un computer e dei

programmi che su di esso girano.

i. I sistemi operativi presi in considerazione rappresentano il

mercato, anche se Windows risulta essere il più diffuso in

Italia.

11. Gradimento

a. Il gradimento di un software verrà specificato tramite la votazione

con stellette che vanno da uno a cinque.

12. Licenza d’uso

a. In ambito informatico è il contratto che può accompagnare un

prodotto software.

i. La licenza d’uso da noi proposta come già detto è Open

Source, Freeware, Shareware.

5.3.3 Utilizzo di standard

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La conformità agli standard deve essere valutabile in modo preciso.

L’utilizzo degli standard si rivela maggiormente proficuo se il sito deve essere

tradotto in diverse lingue. Nel nostro caso obiettivo primario iniziale è quello

di creare un sito soprattutto in italiano, con software possibilmente di lingua

italiana e inglese. La vasta presenza di siti inglesi ha maturato un desiderio di

italianizzare una piccola parte del mondo del web, per cercare di agevolare il

lavoro del settore riabilitativo ed educativo che comunque non possiede una

conoscenza della lingua straniera in quanto in passato non era oggetto d’esame

nel periodo in cui si sono conseguiti gli studi.

Utilizzare degli standard significa conformarsi alla realtà esistente.

Sicuramente il sito “Freeable” utilizzerà gli standard W3C ma non WAI

poiché il sito non è pensato per essere usufruibile da persone con disabilità,

ma per consultazione e utilizzo da parte di: esperti, insegnanti e famiglie con

persone disabili di tipo motorio e/o cognitivo, ma anche per persone che

manifestano difficoltà di apprendimento.

Altri standard presenti nel sito sono:

Livello istruzione ISCED 1997. L'ISCED (International Standard

Classification of Education, classificazione internazionale standard

dell'educazione) è uno standard creato dall'UNESCO come sistema

internazionale di classificazione standard per l'istruzione. Nel novembre

1997 si giunge all'adozione di un nuovo standard denominato ISCED 97

che copre due variabili classificatorie: il livello e il campo di istruzione. I

livelli vanno da 0 a 6. (vedi mappa concettuale n°6).

Età anagrafica secondo PEGI. Il PEGI (Pan European Games

Information), è il primo sistema europeo di classificazione in base all’età

per i videogiochi. È un Codice di Condotta volontario, quindi un sistema

di autoregolamentazione dei contenuti adottato dagli editori di videogiochi

a livello europeo, creato nel 2003 dall’Associazione europea degli stessi,

Interactive Software Federation of Europe (ISFE), con il supporto della

Commissione europea e gestito da due enti amministratori indipendenti: il

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NICAM, Istituto olandese per la classificazione dei mezzi audiovisivi ed il

VSC, Video Standard Council. Il sistema di classificazione PEGI nasce

dall’esigenza di tutelare i minori e di garantire a genitori, acquirenti e

consumatori online un’ulteriore fiducia rispetto al contenuto del gioco

indicandone l’idoneità per uno specifico gruppo d’età o per contenuto. Di

seguito riportiamo la classificazione per età scelta per il nostro sito:

o 3 anni e oltre

o 7 anni e oltre

o 12 anni e oltre

o 16 anni e oltre

o 18 anni e oltre

5.3.4 Raccolta termini

Per la realizzazione del sito sono stati adottati termini specialistici e

termini generici, poiché il target che si servirà del sito sarà secondo il nostro

obiettivo misto, composto da esperti e inesperti. Quindi i termini scelti sono stati

adeguati alla comprensione di tutti gli utenti. Per ogni categoria sono state

effettuate delle scelte a seconda dell’esigenza. In ambito medico i termini delle

categorie obiettivi e deficit sono stati assegnati dagli esperti del settore, per quanto

riguarda le altre categorie la maggior parte dei termini presenti nel sito sono stati

adeguati agli altri siti analizzati.

5.3.5 Normalizzazione

La normalizzazione è un procedimento che effettuiamo volto

all’eliminazione della ridondanza e del rischio di inconsistenza dal database.

Esistono vari livelli di normalizzazione (forme normali) che certificano la qualità

dello schema del database. Questo processo si fonda su un semplice criterio: se

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una relazione presenta più concetti tra loro indipendenti, la si decompone in

relazioni più piccole, una per ogni concetto. Questo tipo di processo non è

purtroppo sempre applicabile in tutte le tabelle, dato che in taluni casi potrebbe

comportare una perdita di informazioni.

5.4 Creazione di un foglio di lavoro

Giunti ad un esauriente livello della nostra mappa, si è potuto creare un

worksheet in excel, che rappresenta le categorie e le sotto categorie in modo

gerarchico. Tutto ciò è servito per poter verificare l’attendibilità della mappa

concettuale costruita. Abbiamo preso in considerazione un campione minimo di

persone, ovviamente rappresentativi per la categoria dei fruitori del sito in

costruzione, logopedisti e fisioterapisti.

Il compito che è stato dato a quattro persone aveva l’obiettivo di:

Prendere in considerazione 10 programmi utilizzati.

Specificare l’eventuale fonte di reperimento.

Indicare con delle X a quale eventuale categoria appartiene ogni singolo

software.

Commenti o eventuali suggerimenti.

5.4.1 Esempio di scheda

Di seguito verrà riportato un esempio di compilazione di una scheda.

Inoltre come si può notare vi sono delle categorie evidenziate e si riferiscono a

categorie a mutua esclusione, identificate dal gruppo di lavoro, ciò significa che

può essere immessa solo una X per tutta la categoria.

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NoteInserire i dati sul software consideratoInserire una 'x' nella colonna categorie dove appropriato per il softwareconsiderato.Le aree azzurre si riferiscono a categorie a mutuaesclusioneSegnalare eventuali commenti nella rispettiva colonna.

Informazioni sul softwareNome Sauerbraten

Eventuale URLhttp://en.wikipedia.org/wiki/Sauerbraten_%28game%29

Commenti gioco open source

Categorie Commenti

Deficit (Diagnosi/Patologia/Disabilità)Psico motorie

GoffaggineIperattivitàMaldestrezzaSfera emotiva

Neuro Motoriearto superiorecapomano (controllo segmentario)oculomotorie

Sensorialiuditivavisiva

ApprendimentoDiscalculiaDisgrafiaDislessiaDisortografiaDisprassia di programmazione

CognitivoLieveMedioGrave

Accessibilità del softwareX Tastiere alternative

Tastiere espanseTastiere a membranaTastiere ridotteTastiera a video

Dispositivi a puntamentoX Mouse

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Mouse tradizionaliMouse ergonomiciMouse da tenere in manoMouse da usare con i piedi

Emulatori di MouseEmulatori su tastieraEmulatori a tastoniEmulatori a scansioneEmulatori controllati dal puntamentodella testa.Tavolette grafiche

Dispositivi di puntamento alternativi al mouseJoystickTrackballTouchpadTouchscreenEye tracker

Sistemi di scansione (o interfaccia a scansione)Riconoscimento vocaleVisiva parziale

Dimensioni carattere ( ingrandimento delloschermo)Personalizzazione colore

Visiva totaleCodice BrailleScreen reader e sintesi vocaleRiproduzione musica

UditivaDizionario mimico gestualeDispositivi telefonici per sordiSistemi di videocomunicazione

Obiettivi (Bisogni/Utilizzo/Funzioni)Comunicativo

Non verbaleLinguistico

AlfabeticoAlfabetico complesso

SimbolicoEducativoAutonomiaCognitivo

Attenzionevisivauditiva

memoriauditivavisiva

X visuo-spazialeX spazialità

temporalitàrappresentazione graficaschema corporeo

EmotivoSensoriale

Uditivo

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VisivoPercezione visivaEsplorazione visiva/ oculomotricitàPrassie visuo-costruttive

MotorioscritturaCoordinazione oculo-manuale

grafomotricitàGioco

Gioco causa-effettoGioco simbolico

X Gioco strategico

Tipo di SoftwareGioco

Logici/AbilitàColorareLibro parlanteMemoriaPuzzle

AzioneAvventuraMusicale

X Role playSimulazione

CostruzionicucinaVestizione

StrategiaSportTradizionale

Gioco da tavolaGioco di carte

Internetcomunicazione

chate-mailvoice

BrowserEducativo/Scolare

DisegnoGeografia e storiaLingua straniera Vedere anche Lingua

del Software

Lingua madre Vedere anche Linguadel Software

MatematicaMusicaScienze

Ausili softwareComunicatori simboliciEmulatori mouseEspansione delle abbreviazioniIngrandimento dello schermoPredizione statistica delle paroleRiconoscimento vocaleRiproduzione musica

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Tastiera a videoLavoro

VideoscritturaCalcoloGrafica

EntertainmentVideo playerAudio player

Livello di sofisticazione del software Software conmodalità per esperti==> Non esclusivi?

SempliceX Intermedio

Evoluto

Età anagrafica Anagrafica obiologica?!!

Evolutiva Vedere PEGI suWikipedia

3+7+

X 12+Adulta (18+)Geriatrica

Livello istruzione ISCED19970 (istruzione pre-elementare)1 (Istruzione elementare o primo stadio di istruzione base)

X 2 (Istruzione secondaria inferiore o secondo stadio diistruzione base)3 (Istruzione secondaria superiore)4 (Istruzione post-secondiaria non terziaria)5 (Primo stadio dell'educazione terziaria)6 (Secondo stadio dell'istruzione terziaria)

Livello di destrezza informaticaInizialeBaseEsperto

Lingua del Software Da estendere atutte le altrelingue?

X IngleseItaliano

Sistema operativoX Windows

Windows 95-98Windows 2000-XPWindows Vista

X LinuxX Macintosh

Gradimento Voto degli utenti(stellette)

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5.5 Risultati raggiunti

Attraverso le 40/40 schede, abbiamo constatato che le categorie presenti

definite nella prima e fondamentale fase del progetto sono più che sufficienti per

poter andare alla fase successiva del progetto. Le X presenti nei diversi software

sono distribuite omogeneamente. Mentre la sottocategoria cognitivo intesa da noi

come mutua esclusione a livello informatico risulta essere per gli esperti del

settore medico a scelta multipla in quanto alcuni software possono trovarsi tra un

livello e l’altro (es. grave – medio). Le richieste presentate dagli specialisti sono

differente rispetto ad un sito generico. Il sito si presenterà completo, sia da un

punto di vista terminologico che informativo. Di seguito riportiamo i risultati

raggiunti dall’analisi delle schede. Le schede sono state analizzate manualmente.

Nella prima tabella verranno indicati i nomi dei software analizzati dalle

logopediste e fisioterapiste, mentre nella seconda tabella vi sarà un risultato

complessivo delle X presenti nelle categorie di interesse.

N° Nome del Software Eventuale Url/altro Tipo di Licenza

1 9999 www.areato.org Open Source

2 20 Punti www.vbscuola.it Open Source

3 Adibù Non specificato Non specificato

4 Alveare www.vbscuola.it Open Source

5Analisi visiva e strategie

cognitiveErickson Freeware

6 Ape e fiori Non specificato Open Source

7 Aprendiendo www.areato .org Freeware

8 Attenzione e concentrazioneSanto di nuovo

EricksonFreeware

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9Barbie la principessa e la

povera

Vivendi Universal

gamesNon specificato

10 Barbie la sfilata di modaVivendi Universal

gamesNon specificato

11 Barbie lago dei cigniVivendo Universal

gamesNon specificato

12 Blob 1 e 2 Anastasis Non specificato

13 Circuslinux Non specificato Open Source

14 Creative wraiter Microsoft Non specificato

15 Easy game Laramera Auxilia Non specificato

16 Er finestra www.mistergratis.it Freeware

17 Fiammiferi Non specificato Open Source

18 Gaze Talk www.oatsoft.org Freeware

19 Gioca spazio – tempo www.vbscuola.it Open Source

20 Giochi di pensiero 1-2-3 Thiwkin Things Non specificato

21 Gioco carte www.areato.org Open Source

22 Giocolola www.mistergratis.it Freeware

23 Il corpo umano De Agostini Non specificato

24 Isola lego www.lego.com Non specificato

25La casa dei fantasmi

dispettosiwww.disney/interactive Non specificato

26 Memoria visiva Erickson Freeware

27 Monster Non specificato Open Source

28 Power reader www.oatsoft.org Freeware

29 Prova 6 Vuota Vuota

30 Puzzle www.areato.org Open Source

31 Quadratini www.sd2.itd.cnr.it Open Source

32 Raccontami una storia www.sd2.itd.cnr.it Open Source

33 Regine in cucina www.gioco.it Freeware

34 Single switch game 2 Marbelsoft Auxilia Non specificato

35 Star wars la sfida di Yoda Non specificato Non specificato

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36 Strike a pose www.gioco.it Freeware

37 Stunt rally lego www.lego.com Non specificato

38 Sunny ABC www.gioco.it Freeware

39 Tangram Non specificato Open Source

40 Turbolettore

http://old.irrelombardia

.it/cdp/lapsus/turbo.htm Freeware

Risultato complessivo dei SW analizzati.

CategorieRisultati

in XDeficit (Diagnosi/Patologia/Disabilità) 0

Psico motorie 0Goffaggine 8Iperattività 8Maldestrezza 14Sfera emotiva 2

Neuro Motorie 0arto superiore 14capo 18Mano (controllo segmentario) 12oculomotorie 20

Sensoriali 8uditiva 15visiva 24

Apprendimento 1Discalculia 7Disgrafia 7Dislessia 4Disortografia 4Disprassia di programmazione 8

Cognitivo 17Lieve 33Medio 29Grave 13

Accessibilità del software 0Tastiere alternative 0

Tastiere espanse 4Tastiere a membrana 3Tastiere ridotte 3Tastiera a video 3

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Dispositivi a puntamento 1Mouse 19

Mouse tradizionali 20Mouse ergonomici 6Mouse da tenere in mano 4Mouse da usare con i piedi 3

Emulatori di Mouse 2Emulatori su tastiera 2Emulatori a tastoni 6Emulatori a scansione 3Emulatori controllati dal puntamentodella testa.

3

Tavolette grafiche 0Dispositivi di puntamento alternativi al mouse 0

Joystick 4Trackball 4Touchpad 10Touchscreen 3Eye tracker 1

Sistemi di scansione (o interfaccia a scansione) 4Riconoscimento vocale 0Visiva parziale 0

Dimensioni carattere ( ingrandimento delloschermo)

2

Personalizzazione colore 1Visiva totale 0

Codice Braille 0Screen reader e sintesi vocale 2Riproduzione musica 0

Uditiva 0Dizionario mimico gestuale 0Dispositivi telefonici per sordi 0Sistemi di videocomunicazione 1

Obiettivi (Bisogni/Utilizzo/Funzioni) 0Comunicativo 0

Non verbale 5Linguistico 4

Alfabetico 4Alfabetico complesso 3

Simbolico 6Educativo 16Autonomia 8Cognitivo 23

Attenzione 21visiva 33uditiva 21

memoria 19uditiva 19visiva 21visuo-spaziale 19

spazialità 23temporalità 18rappresentazione grafica 10schema corporeo 5

Emotivo 0

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Sensoriale 17Uditivo 18Visivo 23

Percezione visiva 29Esplorazione visiva/ oculomotricità 27Prassie visuo-costruttive 15

Motorio 3scrittura 4Coordinazione oculo-manuale 13

grafomotricità 3Gioco 6

Gioco causa-effetto 16Gioco simbolico 10Gioco strategico 7

Tipo di Software 0Gioco 10

Logici/Abilità 19Colorare 5Libro parlante 5Memoria 8Puzzle 3

Azione 4Avventura 2Musicale 2Role play 2Simulazione 7

Costruzioni 3cucina 2Vestizione 2

Strategia 4Sport 1Tradizionale 2

Gioco da tavola 1Gioco di carte 1

Internet 1comunicazione 0

chat 0e-mail 1voice 1

Browser 0Educativo/Scolare 4

Disegno 3Geografia e storia 0Lingua straniera 0

Lingua madre 5

Matematica 5Musica 1Scienze 0

Ausili software 0Comunicatori simbolici 0Emulatori mouse 0Espansione delle abbreviazioni 0Ingrandimento dello schermo 0Predizione statistica delle parole 0Riconoscimento vocale 0

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Riproduzione musica 0Tastiera a video 1

Lavoro 0Videoscrittura 3Calcolo 0Grafica 1

Entertainment 0Video player 0Audio player 0

Livello di sofisticazione del software 0

Semplice 18Intermedio 7Evoluto 0

Età anagrafica 0Evolutiva 19

3+ 277+ 2812+ 16

Adulta (18+) 8Geriatrica 6

Livello istruzione ISCED1997 00 (istruzione pre – elementare) 221 (Istruzione elementare o primo stadio di istruzione base) 212 (Istruzione secondaria inferiore o secondo stadio diistruzione base)

2

3 (Istruzione secondaria superiore) 04 (Istruzione post-secondiaria non terziaria) 05 (Primo stadio dell'educazione terziaria) 06 (Secondo stadio dell'istruzione terziaria) 0

Livello di destrezza informatica 0Iniziale 22Base 20Esperto 0

Lingua del Software 0Inglese 4Italiano 35

Sistema operativo 0Windows 13

Windows 95-98 33Windows 2000-XP 25Windows Vista 14

Linux 1Macintosh 3

Gradimento 01 02 33 34 45 2

Licenza d’uso 0OpenSource

12

Freeware 10Shareware Demo/Trial 0

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5.6 Conclusioni

Questo capitolo rappresenta il cuore del progetto “Freeable”. Dopo aver

definito una metodologia, si è potuto creare una mappa concettuale del contenuto

del sito. Una prima verifica dell’attendibilità è stata effettuata attraverso un

worksheet dove abbiamo ottenuto dei buoni risultati. anche se osservando il

risultato X si può notare che alcune categorie sono più complete rispetto ad altre,

soprattutto nelle categorie informatiche troviamo una sorta di titubanza dovuta

all’inesperienza dell’utente del settore medico/riabilitativo. Per concludere

confrontiamo in una tabella il rapporto tra le categorie indicate dal CRG (vedi

capitolo 1.5.1) e le categorie prese in considerazione per il nostro sito.

CRGFACCETTA CORRISPONDENTE AL SITO

FREEABLE

Oggetto Tipi di softwareTipo ObiettiviParte Accessibilità softwareProprietà Livello di sofisticazione del softwareMateriale Lingua del softwareProcesso Età anagraficaOperazione Livello di destrezza informaticaProdotto GradimentoSottoprodotto Sistema operativoPaziente DeficitAgente Livello istruzione ISCED 1997Spazio Licenza d’usoTempo -

Il progetto è stato già promosso al convegno GISD (acronimo di Gruppo

Italiano di Studio sulla Disfagia).

Dal 19 al 21 Giugno si è tenuto il IV congresso della GISD dove tra una

serie di interventi è stato approvato l’intervento del gruppo RiAbilità e del

Politecnico di presentare l’inestimabile importanza che può avere il mondo

informatico nel campo medico. Nel mese di Novembre è previsto un ulteriore

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intervento a Bologna al Workshop HANDImatica dove verrà presentata

ulteriormente la nascita del sito e il suo obiettivo. HANDImatica 2008 si incentra

sull'idea dell'incontro tra il mondo della disabilità e la tecnologia che possono

contribuire a cambiare la vita, migliorandone la qualità, soprattutto a persone

disabili e anziane.

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6 Considerazioni Finali

6.1 Conclusioni finali

L'incontro con la tecnologia può contribuire a cambiare la vita,

migliorandone la qualità, soprattutto a persone disabili e anziane. Internet oggi è

determinante per il benessere dei cittadini. L’ambizioso progetto e l’esperienza

del team di tecnici riabilitatori della Cooperativa RiAbilità conferma l’importanza

di trovare una metodologia efficace per poter far fluire informazioni

indirettamente ma soprattutto direttamente ai disabili stessi.

Dopo aver terminato la prima fase del progetto abbiamo raggiunto i

seguenti risultati:

Applicazione della metodologia UDC.

Organizzazione della mappa concettuale.

Prima verifica di attendibilità dei contenuti dei software.

Esempio di interfaccia di ricerca a faccetta.

La Navigazione “a faccette” (multidimensionale) è un’innovativa

metodologia di costruzione delle interfacce utente, in particolare delle funzionalità

di “ricerca avanzata”, di forte impatto visuale, e che sfrutta la multidimensionalità

e la complessità del sistema di classificazione.

Di seguito riportiamo una prima bozza dell’interfaccia di ricerca a faccetta per

dare un’idea di come sarà intuitivo e di facile utilizzo il sito Freeable:

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In questo sistema i risultati della ricerca (al centro) sono attorniati dalle

varie dimensioni delle categorie di classificazione (ai lati) e ciascuna di queste

dimensioni (facets) può fungere da “filtro” per i risultati. In questo modo l’utente

ha sempre sotto controllo l’intero insieme dei risultati e può progressivamente

avvicinarsi, raffinando iterativamente i filtri, al risultato desiderato.

Sito FreeableAccessibilità

software

Lingua del software

Obiettivi

Tipo di Software

Sistema operativo

Livello disofisticazione del sw

Età anagrafica

Livello istruzioneISCED 1997

Livello di destrezzainformatica

Gradimento

20 PuntiUnisci i punti e vedraicomparire. Numerazionecrescente e decrescenteentro il 100.Url: www.vbscuola.it

Deficit

Licenza d’uso

Psicomotorie

Neuro motorie

Sensoriali

Apprendimento

Cognitivo

Goffaggine

Iperattività

MaldestrezzaSfera emotiva

arto superiore

capomano

oculomotorie

uditivavisiva

Discalculia

Disgrafia

Dislessia

Disortografia

Disprassia

Lieve

Medio

Grave

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6.2 Sviluppi futuri

Il progetto in futuro mirerà innanzitutto a facilitare lo scambio di

informazioni tra gli operatori, fornendo una serie di strumenti aperti a tutti e

dotati delle seguenti funzionalità:

Un catalogo di strumenti software per l’accessibilità, con particolare

riferimento ai software gratuiti ed open source;

Recensioni dei prodotti, redatte in lingua italiana da parte di esperti

indipendenti;

Un’interfaccia dinamica ed accessibile, che faciliti il più possibile le

operazioni di navigazione e nello stesso tempo risulti.

La possibilità di fornire dei commenti esperienziali da parte di disabili od

operatori che abbiano utilizzato il software, al fine di condividere le

esperienze in prima persona, fornire valutazioni nel merito, fornire

indicazioni agli sviluppatori, suggerire tipologie o campi di applicazione.

Questo aspetto farà del sito web effettivamente una comunità sociale di

mutuo scambio.

Diffondere informazione e cultura, favorire momenti di conoscenza e

scambio di esperienze nell'applicazione delle Tecnologie Assistive è

importante per valorizzare il ruolo che le Tecnologie per l'Informazione e la

Comunicazione svolgono a favore dell'integrazione delle persone disabili nella

scuola, nel lavoro, nella vita sociale.

Una volta terminato, il sito sarà consultabile all’indirizzo

www.freeable.eu.

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Appendice 1

In questa sezione verranno illustrate in sequenza le figure descritte nel

capitolo quinto della tesi presentando un’evoluzione della mappa concettuale del

sito Freeable.

Figura 1 pagina 100.

Figura 2 pagina 101.

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Figura 3 pagina 103.

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Figura 4 pagina 103.

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Figura 5 pagina 103.

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Figura 6 pagina 104.

Vedi ultima tassonomia

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Appendice 2

Glossario terminologico del sito Freeable

Il Glossario terminologico creato per il sito Freeable funge da

informazione aggiuntiva per l’utente finale nell’eventuale mancanza di una

conoscenza non approfondita di un particolare termine. Le parole sotto elencate

sono disposte in ordine alfabetico con il relativo significato e la fonte di

provenienza.

A

AbilitàSi intende un’attitudine, una destrezza o una capacità innata o acquisita nel tempocon l'esperienza o per mezzo di altre forme di apprendimento. ( fonte:http://it.wikipedia.org/wiki/Abilit%C3%A0)

AccessibilitàCapacità del software di adattarsi a vie d'accesso alternative. (fonte: definizionefornita dalle logopediste del gruppo RiAbilità).

AdultaChi ha raggiunto il completo sviluppo fisico e psichico. (fonte:www.demauroparavia.it)

AlfabeticoChe utilizza le lettere dell’alfabeto. (fonte: definizione fornita dalle logopedistedel gruppo RiAbilità).

ApprendimentoProcesso di acquisizione di conoscenze, di informazioni o di comportamenti.(fonte: www.demauroparavia.it)

Arto superioreÈ l’appendice che si articola con il tronco nella sua parte superiore (dettocomunemente braccio.) (fonte: www.demauroparavia.it)

AttenzioneL'attenzione è un processo cognitivo che permette di selezionare stimoliambientali, ignorandone altri. (fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Attenzione)

Audio playerSoftware per l’esecuzione di file multimediali, di tipo audio. (fonte:http://it.wikipedia.org/wiki/Media_player)

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Ausili softwarePer ausili software, secondo lo Standard Internazionale ISO 9999, si intendequalsiasi prodotto, strumento, attrezzatura o sistema tecnologico utilizzato da unapersona disabile per prevenire, compensare, alleviare o eliminare unamenomazione, disabilità o handicap. (fonte:http://www.handylex.org/stato/ntp/elenco1.pdf)

AutonomiaIl pensare o l’agire senza condizionamenti esterni o l’essere in grado diprovvedere da soli alle proprie necessità. (fonte: www.demauroparavia.it)

AvventuraSono giochi in cui predomina l’intelligenza del giocatore, guidata dal computer,che per l'occasione viene chiamato master e a cui più giocatori, a cui spessovengono assegnati poteri particolari, partecipano in gruppo. Anche il caso fa partedelle possibilità sotto forma di lancio di dadi (quasi sempre virtuale, cioè fatto avideo), il cui risultato numerico indica il fallimento o la riuscita di un’azione.(fonte:http://www.pianetascuola.it/anni_precedenti/archivio/archivio_2001/progedu/Videogio_3.pdf)

AzioneSono giochi in cui si deve esplorare un ambiente, eliminando tutti i potenzialinemici che appaiono sullo schermo. Il nome collettivo di questi giochi è arcade esono definiti con un brutto neologismo "immersivi": ciò vuol dire che il giocatore"si immerge" totalmente nel gioco e ne diventa parte come protagonista. (fonte:http://www.pianetascuola.it/anni_precedenti/archivio/archivio_2001/progedu/Videogio_3.pdf)

B

BasePreparazione culturale o professionale base richiesta per l’utilizzo del computer edi determinati software. (fonte: definizione fornita dal gruppo di lavoro).

BrowserProgramma di navigazione e consultazione dati all’interno dei siti web di Internet.(fonte: www.demauroparavia.it)

C

CategoriaRaggruppamento di cose in base al livello qualitativo. (fonte:www.demauroparavia.it)

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CalcoloIn informatica, un foglio elettronico (chiamato anche foglio di calcolo) è unsoftware di produttività personale che permette l'immissione di dati in una grigliabidimensionale di celle. (fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Foglio_elettronico)

ChatConversazione in tempo reale attuata tramite calcolatore. (fonte:www.demauroparavia.it)

Codice BrailleSistema di punti e righe variamente combinate, ognuno delle quali rappresentauna lettera, per cui può essere letto con le dita da parte dei cechi. (fonte:www.areato.org)

CognitivoEffetto della conoscenza. I gradi di difficoltà della conoscenza possono essere:

Cognitivo lieve Cognitivo medio Cognitivo grave

(fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Processo_cognitivo e adattato dal gruppo dilavoro).

ColorareSoftware per giocare, dare colore a qualcosa. (fonte: www.demauroparavia.it)

ComunicativoLa capacità di interagire con altri in situazioni quotidiane ordinarie. (fonte:http://it.wikipedia.org/wiki/Comunicazione)

Comunicatori simboliciAusili pensati per consentire la comunicazione a coloro che non possonoutilizzare la voce per parlare e possono essere utilizzati anche come sitemi divalutazione e recupero cognitivo. (fonte: www.areato.org).

Coordinazione oculo – manualeÈ la capacità di mettere in relazione il movimento della mano con le informazioniprovenienti dall’organo visivo e organizzare allo stesso tempo le due funzioni. Lacoordinazione oculo-manuale è il frutto di un lavoro di elaborazione edorganizzazione delle informazioni spazio-temporali. (fonte: http://www.my-personaltrainer.it/coordinazione-oculo-manuale.htm)

CostruzioniSoftware utilizzati per simulare comportamenti reali nella costruzione di edifici esimile. (fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Videogioco_di_simulazione)

Cucina

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Software utilizzati per simulare comportamenti reali (preparare un dolce, lavare.)(fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Videogioco_di_simulazione)

D

DeficitIl quadro patologico di partenza della persona a cui è rivolto il software. (fonte:definizione fornita dalle logopediste del gruppo RiAbilità).

Demoversione dimostrativa di un programma da sottoporre ai potenziali acquirenti.(fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Demo)

DiagnosiDeterminazione della natura e dell'entità di una malattia in base ai sintomi ed aireperti clinici e di laboratorio. (fonte: http://www.dica33.it/glossario/default.asp)

Dimensioni caratterePer le persone ipovedenti possono essere utili dei sistemi hardware diingrandimento. (fonte: www.areato.org).

DisabilitàLa disabilità è la condizione personale di chi, in seguito ad una menomazione opiù, ha una ridotta capacità d'interazione con l'ambiente rispetto a ciò che èconsiderata la norma, pertanto è meno autonomo nello svolgere le attivitàquotidiane e spesso in condizioni di svantaggio nel partecipare alla vita sociale(handicap). (fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Disabilit%C3%A0)

DiscalculiaLa discalculia è una difficoltà nell’apprendimento del calcolo che si manifesta nelriconoscimento e nella denominazione dei simboli numerici, nella scrittura deinumeri, nell’associazione del simbolo numerico alla quantità corrispondente, nellanumerazione in ordine crescente e decrescente, nella risoluzione di problematiche.(fonte:http://www.ladislessia.org/index.php?option=com_content&task=view&id=20&Itemid=34)

DisegnoSoftware utilizzato per l’apprendimento di tecnica e arte del disegnare. (fonte:www.demauroparavia.it)

DisgrafiaDifficoltà ad imparare a scrivere. (fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Disgrafia)

DislessiaRidotta capacità a leggere, spesso da lesione a livello del lobo parietaledominante. (fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Dislessia)

Disortografia

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Difficoltà ad apprendere o usare l’ortografia. (fonte:http://it.wikipedia.org/wiki/Disortografia)

Dispositivi a puntamentoI dispositivi standard di immissione dati, la tastiera e il mouse, possono esseresostituiti o affiancati, per le persone con difficoltà motorie, da dispositivialternativi. (fonte: www.areato.org)

Dispositivi a puntamento alternativi al mouseI dispositivi di puntamento alternativi al mouse non sono in genere specificamenteprogettati come ausili, ma sono periferiche standard che possono essere utilizzateda alcuni utenti disabili. (fonte: www.areato.org)

Dispositivi telefonici per sordiI dispositivi text-telephone, in Italia noti come DTS, sono strumenti progettati perle persone sordomute. I text-telephone sono composti da una tastiera e da unoschermo o da un display. Due utilizzatori possono collegarsi tramite una lineatelefonica e colloquiare scrivendo messaggi sulla tastiera che vengono visualizzatiin tempo reale sul display dell'altro apparato. (fonte: www.areato.org)

Disprassia di programmazioneLa disprassia è l’incapacità di compiere movimenti volontari, coordinati sequenzialmente tra loro, in funzione di uno scopo.(fonte: http://www-1.unipv.it/webpsyco/bacheca/materiale/lezioninps.ppt)

Dizionario mimico gestualeIl Dizionario Mimico Gestuale è un dizionario multimediale essenziale (1500lemmi con relativi filmati) della Lingua Italiana dei Segni (LIS), linguaampiamente utilizzata nella popolazione delle persone sorde come strumento dicomunicazione alternativa al linguaggio verbale. (fonte: www.areato.org)

E

EducativoCategoria che implica software relativi all’educazione. (fonte: definizione datadal gruppo di lavoro).

E-mailMessaggio inviato tramite posta elettronica. (fonte: www.demauroparavia.it)

EmotivoRelativo all’emozione: capacità emotiva. (fonte: www.demauroparavia.it)

Emulatori controllati dal puntamento della testa.

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Si tratta di sistemi di puntamento pilotati dal capo progettati per emulare il mousee diretti a persone che non possono usare le mani, ma che hanno un buon controllodei movimenti del capo. (fonte: www.areato.org)

Emulatori mouseGli emulatori di mouse sono dispositivi di input che possono svolgere le funzionidel mouse, pur presentando fogge e principi di funzionamento diversi. (fonte:www.areato.org)

Emulatori a scansionePer chi può utilizzare un solo sensore, esistono dei dispositivi hardware o degliemulatori software che consentono di manovrare il mouse a scansione. (fonte:www.areato.org)

Emulatori a tastoniGli emulatori di mouse a tastoni consentono di manovrare il mouse tramite sensorimultipli o tramite una schiera di sensori, che possono emulare sia gli spostamentidel cursore sia il clic del mouse con il tasto destro e il tasto sinistro. E' possibileregolare sia la velocità che l'accelerazione del cursore. (fonte: www.areato.org)

Emulatori su tastieraI migliori emulatori di mouse su tastiera sono compresi nei software di assistenzaalla tastiera presente nei sistemi operativi Windows XP, Windows ME, Windows98, Windows 95. La funzionalità MouseKeys (Controllo Puntatore) permette diutilizzare il tastierino numerico al posto del mouse con funzionalità complete(click, doppio click, trascinamento ...) Nei computer APPLE la funzionalitàMouseKeys è presente nei sistemi operativi del Macintosh’s System 7.x, 8.x, e9.x. (fonte: www.areato.org)

EntertainmentIngl. intrattenimento, divertimento. Software pensati per l’intrattenimentodell’utente. (fonte: www.demauroparavia.it e adattata dal gruppo di lavoro).

Espansione delle abbreviazioniI programmi di espansione delle abbreviazioni permettono di utilizzare brevisequenze di caratteri per generare in maniera automatica messaggi più lunghi. Peresempio, inserendo solo due o tre caratteri si può far scrivere al sistema l’interoindirizzo della persona. (fonte: www.areato.org)

EspertoÈ colui che ha grande esperienza nel campo informatico. (fonte: definizionefornita dal gruppo di lavoro).

Esplorazione visiva

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L’esplorazione visiva o scanning è la successione di movimenti saccadici sui varioggetti o dettagli di un oggetto.(fonte: www.1.unipv.it/webpsyco/bacheca/materiale/lezioninps.ppt)

Età anagraficaPer quanto riguarda l’utilizzo dei software (videogiochi) esiste lo standard PEGI(Pan European Game Information) che può essere seguito per determinare in baseall’età anagrafica il gioco disponibile. Questo standard è stato utilizzato nel sitoper determinare l’età evolutiva e adulta. (fonte: http://www.pegi.info/it/index/)

EvolutoSi intende il livello di complessità del software. (fonte: definizione fornita dalgruppo di lavoro).

Eye trackerPermette di tracciare con precisione millimetrica la user-experince dell'utenteregistrando i punti e le aree che vengono maggiormente viste. (fonte:http://www.contactlab.com/cms/dir/56/eye-tracking.html)

F

FreewareIndica un software che viene distribuito in modo gratuito. E’ distribuitoindifferentemente con o senza codice sorgente, a totale discrezione dell'autore esenza alcun obbligo al riguardo. (fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Freeware)

G

Geografiamateria di insegnamento e scienza che ha per oggetto lo studio della Terra, ladescrizione e la rappresentazione della sua superficie e della distribuzione spazialedei fenomeni relativi alla vita umana, animale e vegetale. (fonte:www.demauroparavia.it)

GeriatricaEtà senile. (fonte: www.demauroparavia.it)

GiocoAttività svolta da una o più persone per divertimento, apprendimento, svago,passatempo basata su:

Un obiettivo che i/il giocatore/i devono cercare di raggiungere (che puòanche essere diverso per ciascun giocatore) nell'ambito dell'attività delgiuoco.

Un insieme di regole, che determinano ciò che i giocatori possono e nonpossono fare durante l'attività ludica; intraprendere un'azione al di fuori

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delle stesse costituisce generalmente un errore o fallo (e se quest'ultimo èintenzionale significa barare). (fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Gioco)

Gioco causa – effettoGioco svolto per stimolare la persona. (fonte:http://www.provincia.ap.it/polsoc/la%20medica1/fsm1E.asp)

Gioco di carteSono la versione computerizzata dei comuni giochi con le carte. (fonte:http://www.pianetascuola.it/anni_precedenti/archivio/archivio_2001/progedu/Videogio_3.pdf)

Gioco da tavolaQuesto genere di giochi ha una notevole importanza come intrattenimento per lafamiglia, specialmente per quei giochi che si prestano a essere giocati a tutte leetà; ma non mancano giochi da tavolo le cui regole possono risultare troppocomplicate persino per molti adulti, o che richiedono un ragionamento attento eapprofondito (come molti classici giochi astratti quali gli scacchi e la dama).(fonte:http://www.pianetascuola.it/anni_precedenti/archivio/archivio_2001/progedu/Videogio_3.pdf)

Gioco simbolicoIl gioco simbolico è quel gioco in cui una persona è in grado di rappresentarementalmente cose, oggetti e situazioni, persone indipendentemente dalla loropresenza. (fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Gioco_simbolico)

Gioco strategicoUn gioco di strategia è tipicamente un gioco da tavolo o un videogioco nel qualele capacità di prendere decisioni di un giocatore hanno un grande impatto neldeterminare il risultato. Molti giochi includono questo elemento in grado minore omaggiore, rendendo difficile stabilire una demarcazione, è pertanto più adeguatoparlare del grado di strategia di un gioco, piuttosto che del fatto che sia o meno ungioco di strategia. (fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Gioco_di_strategia)

GradimentoIl gradimento di un software verrà specificato tramite la votazione con stellette.(fonte: definizione fornita dal gruppo di lavoro).

GraficaSoftware di arte e tecnica per la realizzazione e produzione di opere grafiche.(fonte: www.demauroparavia.it)

GrafomotricitàLa disgrafia è un disturbo specifico dell’apprendimento, in assenza di deficitintellettivi e neurologici, che incide sulle funzioni fondamentali della scrittura.(fonte: http://www.angris.it/disgrafia.htm)

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H

IInternetSistema integrato di interconnessione tra computer che permette la trasmissione diinformazioni a livello mondiale. (fonte: www.demauroparavia.it)

IntermedioSi intende il livello di complessità del software. (fonte: definizione fornita dalgruppo di lavoro).

IngleseLingua del software disponibile.

Ingrandimento dello schermoPer le persone ipovedenti, accanto a sistemi hardware di ingrandimento delloschermo, esistono programmi analoghi completamente software, che fornisconoun ingrandimento di fattore variabile per le schermate in modalità testo o inmodalità grafica. (fonte: www.areato.org)

IperattivitàIl deficit dell’attenzione può presentarsi in associazione all’iperattività e in questocaso si parla di deficit dell’attenzione con iperattività. Le caratteristiche distintivesono rappresentate da difficoltà di attenzione, impulsività e iperattività, questi treelementi possono essere presenti in proporzione variabile. (fonte:http://www.educazione-emotiva.it/iperattivita.htm)

ItalianoLingua del software.

J

JoystickEsistono degli Joystick che consentono di sostituire completamente il mousestandard e non necessitano di software speciale per il funzionamento. (fonte:www.areato.org)

K

L

LavoroCategoria utilizzata per descrivere i software che possono essere utilizzatinell’ambiente di applicazione lavorativo. (fonte: definizione fornita dal gruppo dilavoro)

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Libro parlanteIl software presenta al bambino una serie di giochi finalizzati all'esercizio delleabilità di lettura, scrittura a comprensione di parole e brevi frasi. (fonte:http://www.dienneti.it/software/softwaredidattico/libro_parla.htm)

Licenza d’usoIn ambito informatico è il contratto che può accompagnare un prodotto software.(fonte: definizione fornita dal gruppo di lavoro).

Lingua del softwareCategoria che divide i software in base alla lingua. Nel sito: inglese e italiano.(fonte: definizione fornita dal gruppo di logopediste e informatici).

Lingua madrePrima lingua o L1 o lingua nativa o lingua materna o lingua madre o madrelinguad'un che vengono apprese dall'individuo stesso in età infantile per mezzo delprocesso naturale e spontaneo detto acquisizione linguistica, indipendentementequindi dall'eventuale istruzione. (fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Madrelingua)

Lingua stranieraL’insegnamento/apprendimento delle lingue straniere ha lo scopo di far acquisireagli alunni gli strumenti fondamentali per estendere le proprie competenzecomunicative e porre le basi di un’educazione interculturale. (fonte:http://it.wikipedia.org)

LinguisticoLa linguistica è la disciplina scientifica che studia:La lingua intesa come potenziale innato dell'uomo di produrre il linguaggio e Illinguaggio, in quanto prodotto di questa facoltà. (fonte:http://it.wikipedia.org/wiki/Linguistica)

LinuxÈ un sistema operativo libero di tipo Unix (o unix-lie) costituito dall'integrazionedel kernel Linux con elementi del sistema GNU e di altro software sviluppato edistribuito con licenza GNU GPL o con altre licenze libere. (fonte:http://it.wikipedia.org/wiki/Linux)

Livello destrezza informaticaLivello di competenza dell'uso del computer in generale da parte dell'utente. Nelsito: livello iniziale, base ed esperto. (fonte: definizione fornita dal gruppo dilavoro delle logopediste e informatici).

Livello istruzione ISCED 1997

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L'ISCED (International Standard Classification of Education, classificazioneinternazionale standard dell'educazione) è uno standard creato dall'UNESCOcome sistema internazionale di classificazione standard per l'istruzione. Nelnovembre 1997 si giunge all'adozione di un nuovo standard denominato ISCED97 che copre due variabili classificatorie: il livello e il campo di istruzione. Ilivelli vanno da 0 a 6. (fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/ISCED)

Livello di sofisticazione del softwareCategoria che indica 3 livelli di complessità diversa che possono essere presentinei software. (fonte: definizione fornita dal gruppo di lavoro).

LogiciDetti anche rompicapo è il termine utilizzato per identificare quella particolarecategoria di videogiochi dedicata alle soluzioni di enigmi sotto forma di puzzlelogici, strategici o in cui, ad esempio, si deve completare una sequenza (numeri,parole, forme geometriche). (fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Gioco_di_logica)

M

MacintoshAbbreviato come Mac, è una popolare famiglia di personal computer costruiti apartire dal 1984 dalla Apple Computer Inc. che sfruttano il sistema operativoMacOS (oggi Mac OS X). (fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Apple_Macintosh)

ManoEstremità dell’arto superiore formata dal palmo, dal dorso e dalle cinque dita, confunzioni prensili e tattili. (fonte: www.demauroparavia.it)

MaldestrezzaComportamento e simile, che deriva da incapacità e goffaggine; che riveladisagio, imbarazzo. (fonte: www.demauroparavia.it)

MatematicaScienza razionale deduttiva che studia gli enti numerici e geometrici le loroproprietà e le loro relazioni. (fonte: www.demauroparavia.it)

MemoriaI giochi di memoria favoriscono l'autocontrollo e lo spirito di osservazione delbambino. Passo dopo passo mentre il gioco avanza la concentrazione e lamemoria diventeranno determinanti in questa raccolta di giochi. Memorizzare glioggetti, giocare a memory, e tante altre attività. (fonte:http://www.giochiperbambini.org/memoria/)

MotorioSi tratta di un cambiamento relativamente permanente nella prestazione o nellepotenzialità di comportamento conseguibile attraverso l’esperienza diretta o

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l’osservazione di altri. (fonte:http://www.nonsolofitness.it/argomenti/ted.asp?ted=27)

Mousedispositivo di puntamento più diffuso su schermo. (fonte: www.areato.org)

Mouse da tenere in manoI mouse da tenere in mano consentono di spostare il puntatore sul monitorutilizzando un minimo movimento delle dita. (fonte: www.areato.org)

Mouse da usare con i piediIl mouse si compone di due pedali interscambiabili, uno dedicato al puntamento el'altro alla selezione. (fonte: www.areato.org)

Mouse ergonomiciEsistono in commercio dei mouse ergonomici ideati per le persone che non hannoun facile uso del classico mouse. (fonte: www.areato.org)

Mouse tradizionaliI Mouse tradizionali hanno normalmente due pulsanti configurabili ed un tastoscroller centrale per lo scorrimento rapido. Disponibili anche in versione wireless.(www.areato.org)

MusicaSoftware che interpreta l’arte di combinare insieme i suoni, prodotti da strumentimusicali o dalla voce umana, secondo determinate leggi e convenzioni.(fonte:www.demauroparavia.it e adattata dal gruppo di lavoro).

MusicaleGioco che ha un suono o andamento armonioso, simile a quello della musica:versi musicali. (fonte: www.demauroparavia.it e adattata al sito).

N

Non verbaleLa comunicazione non verbale è quella parte della comunicazione che comprendetutti gli aspetti di uno scambio comunicativo non concernenti il livello puramentesemantico del messaggio, ossia il significato letterale delle parole checompongono il messaggio stesso. (fonte:http://it.wikipedia.org/wiki/Comunicazione_non_verbale)

O

ObiettivoAbilità residue da consolidare, potenziare. Le abilità del soggetto che vengonopotenziate dall'uso del software. (fonte: definizione fornita dal gruppo dellelogopediste di RiAbilità).

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Oculomotorie/oculomotricitàIl nervo oculomotore è un nervo effettore, composto da fibre motrici somatiche,deputate all’innervazione dei muscoli estrinseci dell'occhio. (fonte:http://it.wikipedia.org/wiki/Nervo_oculomotore)

Open SourceIndica un software rilasciato con un tipo di licenza per la quale il codice sorgenteè lasciato alla disponibilità di eventuali sviluppatori, in modo che con lacollaborazione (in genere libera e spontanea) il prodotto finale possa raggiungereuna complessità maggiore di quanto potrebbe ottenere un singolo gruppo diprogrammazione. (fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Open_source)

P

PatologiaBranca della medicina che tratta i problemi relativi allo studio delle malattie edelle alterazioni funzionali e morfologiche dell'organismo. (fonte:http://it.wikipedia.org/wiki/Patologia_clinica)

Percezione visivaÈ il risultato di una serie di complessi processi di elaborazione che si realizzano inmaniera del tutto automatica ed implicita. I primi processi di elaborazione sono a caricodei sistemi sensoriali che sono impegnati sia nella recezione dal mondo fisico delle varieforme di energia (luminosa, sonora, tattile, ecc…) sia nella trasduzione ossia nellaconversione dell’energia fisica in segnale nervoso. (fonte:

http://www.psicolab.net/index.asp?pid=idart&cat=8&scat=236&arid=1977)

Personalizzazione colorePer visualizzare il sito utilizzando il contrasto testo-sfondo delle finestre del tuoSistema Operativo (la scelta resta attivo durante la corrente sessione dinavigazione). Il sistema di personalizzazione non necessità l'attivazione deicookies. L'aspetto grafico del sito resta sostanzialmente inalterato fino ad uningrandimento del testo pari 150%, da impostare attraverso le normali funzioni dizoom messe a disposizione dai principali browser: Internet Explorer, Firefox eOpera (per ulteriori informazioni consulta Dimensione del testo nei browser piùcomuni). (fonte: http://www.subvedenti.it/Skin.asp#Scegli)

Predizione statistica delle paroleAllo scopo di ridurre il numero di tasti da premere e di conseguenza il temponecessario per l'input, i programmi di predizione statistica consentono attraversoun calcolo statistico di inserire parole complete con la digitazione di poche lettere.(fonte: www.areato.org)

Q

R

Riconoscimento vocale

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È il processo mediante il quale il linguaggio orale umano viene riconosciuto esuccessivamente elaborato attraverso un computer o più specificatamenteattraverso un apposito sistema di riconoscimento vocale. (fonte: www.areato.org)

Riproduzione musicaI calcolatori possono riprodurre musica attraverso il campionamento del suono osintetizzarla tramite codifica MIDI. (fonte: www.areato.org)

Role playI giochi di ruolo sommano le caratteristiche di quelli di avventura e di strategia.Un giocatore assume il ruolo di un personaggio in un ambiente storico opreistorico o di fantasia (romano, medievale, ottocentesco e così via) e partecipaalla vita del tempo seguendone regole e costumi. (fonte:http://it.wikipedia.org/wiki/Gioco_di_ruolo)

S

ScienzeNella scuola media superiore, l’insegnamento di biologia, chimica, geografia ealtre scienze naturali utlizzando degli appositi software. (fonte:www.demauroparavia.it)

Schema corporeoLo schema corporeo è una costruzione dinamica che si basa su acquisizioni diordine senso motorio, spaziale e temporale. (fonte:http://www.ucm.it/Educazione%20motoria%201/evoluzione_schema_corporeo.htm)

Screen reader e sintesi vocaleI software di lettura schermo, screen reader, consentono l'esplorazione delcontenuto dello schermo sia in voce che in braille. Tali programmi consentono diinteragire con i più diffusi applicativi software (come Word, Excel, Explorer,Access, PowerPoint, Outlook, Outlook Express, Acrobat, Netmeeting, FrontPage,Visual Basic....) e di accedere a internet effettuando la navigazione anche supagine complesse. Tutto ciò che compare sullo schermo del computer vieneconvertito in voce ed inviato a un display braille se presente.La sintesi vocale ègeneralmente multilingue, anche italiano, ed utilizza una normale scheda audiocompatibile Sound Blaster. (fonte: www.areato.org)

ScritturaSoftware utili per la creazione di documenti. (fonte: definizione fornita dal gruppodi lavoro).

SimulazioneSono giochi ma anche strumenti di lavoro e di addestramento: basti pensare aisimulatori di volo,di navigazione, di guida. Questi giochi propongono situazionireali, a cui è necessario dare una risposta con gli strumenti tecnici di cui si disponee che vengono anch’essi simulati dal computer. (fonte:

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http://www.pianetascuola.it/anni_precedenti/archivio/archivio_2001/progedu/Videogio_3.pdf)

ScolarePer scolare si intendo tutti quei giochi scolastici che vengono praticati nelle scuolematerne e nelle scuole elementari dagli alunni, con il comando di un insegnante. Ivari giochi spesso possono sembrare banali ma bisogna considerare che sianoadatti ai bambini e quindi di loro gradimento. Questi giochi, infatti, hanno spessouno scopo istruttivo. (fonte:http://www.pianetascuola.it/anni_precedenti/archivio/archivio_2001/progedu/Videogio_3.pdf)

SempliceSi intende il livello di complessità del software. (fonte: definizione fornita dalgruppo di lavoro).

SensorialeI disturbi sensoriali (visivi ed uditivi) rappresentano uno dei maggiori capitolidell'epidemiologia geriatrica, per la loro elevata frequenza e per la conseguenteperdita di autosufficienza negli anziani che ne sono affetti. L'età avanzata è ilprincipale fattore di rischio per cecità e ipovisione. (fonte:http://www.aging.cnr.it/fattibil.htm)

Sfera emotivaEsiste una sfera emotiva ed affettiva perché esistono i sentimenti e le emozioni.(fonte: http://www.psiconline.it/print.php?sid=1983)

SharewareÈ una tipologia di licenza software. Vengono distribuiti sotto tale licenza ingenere programmi facilmente scaricabili via Internet o contenuti in CD e DVD. Ilsoftware sotto tale licenza può essere liberamente ridistribuito, e può essereutilizzato per un periodo di tempo di prova variabile. (Fonte:http://it.wikipedia.org/wiki/Shareware)

SimbolicoIl linguaggio simbolico è un linguaggio universale. Il linguaggio simbolicopotrebbe essere inteso come qualcosa che dietro un senso oggettivo, visibile, nenasconde uno più profondo e invisibile; nel linguaggio simbolico le esperienzeinteriori, i sentimenti, i pensieri vengono espressi come se fossero esperienzesensoriali, avvenimenti del mondo esterno. (fonte:http://www.geocities.com/HotSprings/Spa/7190/rrs/s_main.htm)

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SimulazioneIl gioco cerca di simulare un aspetto della realtà e in genere richede un misto diabilità, fortuna e strategia. Si cerca per quanto possibile di riprodurre l'esperienzareale come se il giocatore fosse veramente nella situazione rappresentata. (fonte:http://www.pianetascuola.it/anni_precedenti/archivio/archivio_2001/progedu/Videogio_3.pdf)

Sistemi di scansioneI sistemi a scansione sono i più lenti e faticosi, ma anche i più flessibili econsentono quindi di sfruttare meglio le capacità motorie residue. I sistemi ascansione non riguardano soltanto l’accessibilità del PC, ma più in generale gliausili. (fonte: www.areato.org)

Sistema operativoÈ il programma responsabile del controllo e della gestione dei componentihardware che costituiscono un computer e dei programmi che su di esso girano.(fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Sistema_operativo)

Sistemi di videocomunicazioneSono costituiti da una telecamera ed un video associati ad un apparato telefonico,possono essere utilizzati per consentire la comunicazione tramite la Lingua deiSegni. (fonte: www.areato.org)

Spazialità

SportUn software sportivo simula il gioco degli sport fisici tradizionali. (fonte:http://www.pianetascuola.it/anni_precedenti/archivio/archivio_2001/progedu/Videogio_3.pdf)

StrategiaSono giochi in cui alla base delle strategie da impiegarvi, vi sono l’utilizzocreativo di regole e lo studio di una sequenza ragionata di azioni per superareostacoli e raggiungere uno scopo. (fonte:http://www.pianetascuola.it/anni_precedenti/archivio/archivio_2001/progedu/Videogio_3.pdf)

T

Tastiere alternativeSi tratta di tastiere speciali che possono essere collegate tramite lo stessoconnettore della tastiera standard. La differenza principale rispetto ai modellistandard consiste nelle dimensioni e sequenza dei tasti. Inoltre la maggior parte di

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esse possono essere utilizzate contemporaneamente alla tastiera standard senzaconflitto. (fonte: www.areato.org)

Tastiere a membranaLe tastiere a membrana sono dispositivi di input programmabili sui quali sidispone un foglio (layout), scelto di volta in volta tra un insieme di foglialternativi, con simboli di varia natura, premendo in corrispondenza dei quali siavviano le funzioni e i programmi associati. (fonte: www.areato.org)

Tastiere a videoLe tastiere a video possono consentire alle persone con difficoltà motorie diinteragire con qualsiasi applicazione Windows. Si possono crare delle tastierepersonalizzate per ogni necessità. (fonte: www.areato.org)

Tastiere espanseTastiere di dimensioni decisamente superiori alla norma, con tasti ingranditi edistanziati per facilitarne la selezione e la pressione. (fonte: www.areato.org)

Tastiere ridotteTastiere di piccole dimensioni, con tasti minuscoli e ravvicinati, molto sensibilialla pressione. Questo tipo di tastiera è particolarmente adatto ai soggetti affetti dadistrofia muscolare, o comunque a quei disabili motori che hanno conservato unbuon controllo di una mano a livello di motricità fine. (fonte: www.areato.org)

Tavolette graficheLe tavolette grafiche possono sostituire il mouse in quanto spostando la puntadella penna sulla superficie della tavoletta, si provoca lo spostamento del cursoresullo schermo. (fonte: www.areato.org)

TemporalitàTutte le dimensioni e le caratteristiche dell'esperienza temporale di un individuo.(fonte: http://www.centrostudiscienzeantichena.it/tempo.php)

Tipo di softwareTipo di attività proposta/supportata dal software. Categoria che include tutti isoftware disponibili ordinati secondo una sottocategoria. (fonte: definizionefornita dal gruppo delle logopediste di RiAbilità).

TouchscreenSistema a puntamento in cui le operazioni normalmente svolte col mouse(selezione, attivazione, trascinamento) possono essere fatte toccando lo schermodirettamente con le dita o con un punteruolo. (fonte: www.areato.org)

TouchpadIl touchpad è una tavoletta di forma rettangolare e di dimensioni ridotte, dotata diuna superficie sensibile al tatto e di tre bottoni. L'uso è immediato: ad ognimovimento del dito sulla superficie corrisponderà un analogo movimento del

La classificazione a faccette nel dominio medico – riabilitativo

Corso di Laurea Magistrale in Informatica per le Discipline UmanisticheMaria Grimaldi Matr. 105182

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cursore sullo schermo del computer, per cliccare è sufficiente battere il dito sullatavola o usare uno dei bottoni. (fonte: www.areato.org)

TrackballLe trackball sono una specie di mouse rovesciato: la pallina, che nei mousenormali si trova a contatto con la scrivania, nelle trackball è posta in alto e varuotata con le dita per spostare sullo schermo il puntatore. (fonte:www.areato.org)

TradizionaleCategoria che comprende quei software che permettono attività di gioco di tipotradizionale.(fonte:http://www.pianetascuola.it/anni_precedenti/archivio/archivio_2001/progedu/Videogio_3.pdf)

U

Uditiva, UditivoL'udito è un sistema estremamente complesso, il primo dei cinque sensi asvilupparsi. (fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Udito)

V

VestizioneGioco che ha la capacità di stimolare l’immaginazione aiutando soprattutto ibambini. (fonte:http://it.wikipedia.org/wiki/Videogioco_di_simulazione#Simulatori_di_vita)

Video playerSoftware per l’esecuzione di file multimediali, di tipo video. (fonte: definizionefornita dal gruppo di lavoro).

VisivaIndica una disabilità sensoriale. (fonte: www.areato.org)

Visiva parzialeIndica una disabilità sensoriale visiva parziale (ipovedente). (fonte:www.areato.org).

Visiva totaleIndica una disabilità sensoriale visiva totale (cecità). (fonte: www.areato.org).

VoiceVoice over IP (Voce tramite protocollo Internet), acronimo VoIP, è unatecnologia che rende possibile effettuare una conversazione telefonica sfruttando

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una connessione Internet o un'altra rete dedicata che utilizza il protocollo IP.(fonte: www.areato.org)

W

WindowsÈ una famiglia di sistemi operativi prodotta da Microsoft a partire dal 1985 perl'utilizzo su personal computer. (fonte:http://it.wikipedia.org/wiki/Windows_Vista)

X

Y

Z