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Viaggio in Mongolia di Bruno Bocchi

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Viaggio in Mongolia per la caccia con le a

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A caccia con l’aquiladi : Bruno & Alessandra Bocchi

Aprile 2009

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Una famiglia..

Premessa......Nel 1997 padre e figlia vanno in Mongolia a “Caccia con l’aquila”. Accomunati da grande sensibilità vivono questa esperienza lasciandosi trasportare dal vento come le aquile. Con occhio vivo e attento ognuno vede e vive le proprie sensazioni. Dai loro diari di viaggio abbiamo estrapolato questi racconti...

Alessandra Bocchi, vive e lavora a Milano, laureata in Filosofia si occupa di comunicazione. Ha scritto poesie, racconti e reportage. A 11 anni provava il rigore e il freddo dell’inverno russo, seguirono poi i deserti e le foreste africane. A diciotto anni con lo zaino e il biglietto dell’Interrail girò l’Europa. Poi vennero l’Estremo e il Medio Oriente. Nel febbraio del 1997 andò a “caccia con l’aquila” in Mongolia, ritornò nell’estate dello stesso anno in occasione della festa del Nadam, visitò il deserto del Gobi e nel nord gli Sciamani. Nel febbraio del 1998 tornò nuovamente alla ricerca del leopardo delle nevi. Con queste esperienze collaborò all’uscita del libro di Renzo Milanesio “Nelle terre di Gengis Khan”.

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“Ascolta”“Che cosa?”“Ascolta”“Chi parla?”“La senti”“Una voce lontana eppure vicina”“Sta arrivando”“Chi?”“Il vento”“E cosa dice il vento?”“Racconta una storia”“Quale storia?“La nostra”

In terra di Mongolia camminiamo senza mai arrivaree liberi conquistiamo senza nulla possedereperché in terra di Mongolianoi siamo guerrierifigli di lupo e occhi di cerva

Preghiere ruvide arrotolate in fili d’erbae fra le nuvole danze in bianche alitra prati e cieloin terra di Mongolia l’orizzonte noi attraversiamo

Tre grandi fuochi bruciano la nottee nastri azzurri benedicono i nostri passiperché in terra di Mongoliasenza rumorel’ospitalità noi abitiamo

Nell’immensoche non è immaginatonel mistero del nulla mai rivelatoin fine noi per sempre sapremo….

“Renzo”“Sì?”“Dov’è andato?”“Chi?”“Il vento”“Non lo senti?”“No, non più”“Allora ascolta”“Che cosa?”“Il tuo cuore.”

Alessandra Bocchi

...Un Viaggio

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l bimotore rulla sulla pista di Ulaanbaatar e io me ne sto comodamente seduto su un sedile con lo schienale reclinato succhiando la caramella che mi ha offerto la hostess, una babiuscha di notevoli dimensioni, che controlla continuamente i 25 passeggeri che compongono il carico. Poi tutto si ferma. Compare dalla cabina il pilota avvolto in un lungo cappotto di pelle nera con un foulard bianco al collo e ci invita a scendere. Si ritorna ai bordi della pista e dopo una mezz’ora riprendiamo posto in un altro bimotore. Stesse tendine azzurre, stessa hostess, un’altra caramella e un altro sedile con lo schienale meno inclinato ma con la seduta più sfondata, quindi più comoda, e finalmente partiamo. La durata del volo dovrebbe essere di quattro ore ma dopo circa due atterriamo su una pista erbosa per il rifornimento. Tutti a terra! Molti si allontanano per i bisogni all’aria aperta, c’è chi fuma, chi parla. Tutto intorno, salvo una sparuta torre di controllo e il camion del rifornimento, il nulla. Un aeroporto di quelli che piacciono a me… “free”. L’hostess grida qualcosa, desumo un “tutti a bordo”, ci incamminiamo verso la scaletta e via, penso fra me, come… un’aquila. .

L’artiglio dell’Aquila permette non solo di afferrare le prede ma anche a soffocarle

Vecchio stemmaDella repubblicadi Mongolia

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Francobollo del 1956 raffigurante un cacciatore e la sua aquila

Francobollo raffigurante i monti Altai che si trovano nell’estremo ovest della Mongolia

La regione dove si svolge la caccia con le aquile

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Bayan Ulgii atterriamo in perfetto orario e i pochi passeggeri nel giro di qualche minuto sono scomparsi, così per Ariunbold, la guida, è facile individuarci subito e cortesemente ci accompagna a due jeep di fabbricazione sovietica: le famose “UAZ” che si possono anche ordinare imballate in un kit fai da te. Della città non vedo nulla se non in lontananza alcuni casermoni, mi riprometto di visitarla al ritorno. Il pranzo si svolge lungo la strada su una collinetta, seduti per terra con due panini e una mela. Mentre mangio osservo il mondo circostante: solo pianure intervallate da leggere collinette, non un albero, non un cespuglio, qualche chiazza di neve qua e là e un sole, che sembra non scaldare, in un cielo terso. Unico rumore è il vento, un rumore sordo ma costante... La ripresa della strada non offre alcuna alternativa al paesaggio visto, tranne che si sale incanalandoci lungo gole sempre più ripide seguendo una immaginaria pista, dato che non vedo alcun segno per terra. Alla fine di una di queste strettoie davanti a noi si apre una conca e scorgo con sorpresa tre yurthe o “gheer”, un camion par cheg-giato, una piccola isba di legno e un blocco di ghiaccio alto due metri appoggiato per terra, che vengo a sapere essere la nostra acqua potabile, temperatura decisa -mente fresca per conservarlo così bene, non c’è che dire. Siamo arrivati al campo base! Nella casetta abitano due kazaki con un ragazzo e una donna, provvederanno ai cavalli, a tenere la stufa della gheer sempre accesa, a scalpellare il ghiaccio per la fornitura dell’acqua.La nostra tenda è spaziosa, con la stufa che troneggia in mezzo. I letti sono alzati da terra e pesanti coperte sono ammassate sopra. La tenda centrale è la cambusa e ricovero dei cacciatori che arriveranno domani. L’ultima è sala da pranzo,con ampie stuoie e cuscini, sala di conversazione, cucina e abitazione della nostra cuoca, di origine russa. Piccola riunione fra noi i cui contenuti si basano esclusivamente su un fattore: il freddo. Tutto viene lasciato nelle sacche toglieremo solo il necessario quando servirà...

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uanto scalderà quella stufa? Sarà meglio dor-mire vestiti o spogliarci? Il bagno dov’è? A dire il vero la toilette c’è. E’ là in cima a una collinetta, quattro paletti che cercano di trattenere tre lembi di telo, una parte è sempre aperta. Guardandola mi sembra di vedere le bandiere votive tibetane che svolazzano perennemente al vento. Se dobbiamo andare a cavallo tutto il giorno non sarà uno scherzo, al tramonto siamo già a meno 15° …e viene l’ora di cena. Ariunbold, fra un cetriolo, una zuppa, qualche boccone di montone lessato, ci parla dei cavalli, dei cacciatori e della loro pratica antichissima di catturare gli animali con l’aiuto del più maestoso degli uccelli predatori: l’aquila. La notte è di un blu stupendo con una miriade di stelle che brillano, il resto non conta più.Alla mattina troviamo i cavalli e ognuno sceglie il suo. Eseguiamo un po’ di esercizi per l’affiatamento, nonché la sistemazione delle staffe, la messa a punto della sella. Mentre ci stiamo impegnando nelle piccole corse al trotto vediamo in lontananza dei puntini neri che arrivano al galoppo: sono i cacciatori. Man mano che si avvicinano distinguiamo il loro cappello rosso. In poco tempo sono da noi, scendono da cavallo reggendo sul braccio, avvolto da una grosso guanto, l’aquila. E’ la prima volta che ne vedo una così da vicino e cosa affascinante è l’accarezzarle il piumaggio che pesa più di tutto il suo scheletro.. La testa è avvolta da un cappellino con sottogola che non le permette di vedere e dal davanti esce solo il grande becco. Una è diversa dall’altra sia per conformazione della testa sia per il colore del piumaggio. Sono tutte femmine, solo loro possono essere addestrate alla caccia e logicamente sono tutte “signorine”

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engono catturate nei nidi quando sono già capaci di volare, oppure attraverso il richiamo di un maschio. L’addestramento viene fatto abituando l’aquila ad afferrare la pelle di una volpe o di una lepre che, legata a una corda, viene trascinata dal cacciatore. Se la presa degli artigli sul bersaglio è soddisfacente, il rapace viene premiato con un pezzo di carne che aumenta a seconda dei risultati ottenuti. La vita di un’aquila può arrivare fino ai 25 anni e l’età viene dedotta dalle zampe e dagli artigli. Il peso di una femmina varia dai 5 ai 7 chilogrammi mentre quello del maschio si aggira sui quattro. L’apertura alare può arrivare ai due metri. L’aquila depone solitamente due uova alla distanza di 2 /5 giorni uno dall’altro e la covata dura circa sei settimane. Solo alla schiusa del primo uovo il maschio inizia a portare il cibo alla femmina che lo spezzetta per il piccolo. Ma non sempre tutti e due sopravvivono, anzi è facile che nei momenti di carenza di cibo quello che nasce prima mangi il secondo, insomma: “mors tua vita mea”. Gli occhi sono un punto forte dell’aquila: grandi, direzionati frontalmente, permettono un’ampia visione binoculare. La sua vista sembra sia otto volte più acuta di quella di un uomo. Questa peculiarità è data dai coni, cellule dell’occhio che registrano il colore e movimento, che si trovano nella parte posteriore dell’occhio, chiamata fovea.Non ci resta che vederla in azione e così partiamo con i nostri cavalli salendo e scendendo per giorni montagne battute da un vento gelido, lungo pendii ghiacciati, a volte fermandoci su strapiombi e sperando in cuor nostro che il cavallo non metta il piede in fallo. Dalle cime, circa tremila metri d’altezza, i cacciatori scrutano le valli sottostanti e, tolto il cappuccio all’aquila, la lanciano nel cielo. In un attimo è in volo e diventa un puntino nell’azzurro.

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La vedo compiere ampi giri, sembra fermarsi librandosi, poi prende un’altra direzione, altri giri. La osservo affasci-nato e mi chiedo se ritornerà. Sembra quasi impossibile che volando in quel cielo infinito nella piena libertà debba tornare da noi. Poi la vedo prendere una direzione verso un avvallamento, in tutta fretta il cacciatore gira il cavallo e giù al galoppo verso la direzione che ha preso l’aquila.

. Gli altri cacciatori lo seguono e a nostra volta ci uniamo a loro. L’aquila ora segue un percorso dritto, con brevi scarti, e silenziosamente perde quota fino a quando con un brusco colpo d’ali la vediamo toccare il suolo e ghermire con potenti zampe una volpe. L’aquila non porta la preda al cacciatore ma la immobilizza a terra, pertanto è necessario che il cacciatore intervenga il più presto possibile a liberarla dalla preda, soprattutto se si tratta di una volpe, per evitare la violenta reazione che spesso riesce a procurare profonde ferite agli arti del rapace.

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MongoliaMonti Altay

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onostante la velocità e la silenziosità l’aquila non sempre riesce a raggiungere la sua preda: un volpe e una lepre sono riuscite a sfuggire. Mentre assisto a questa caccia i miei sentimenti sono contrastanti, all’inizio parteggio per l’aquila poi per la preda, poi di nuovo per l’aquila che so ricevere il premio e di nuovo una malinconia quando vedo la preda infilata nel sacco. Falso moralismo, visione distorta dei valori…una mosca o una zanzara la schiacciamo senza pietà magari aggiungendo: “adesso non mi dai più fastidio!” e nel mondo animale restiamo sempre al primo posto come onnivori. Nelle nostre scorribande di caccia, attraversando valli e montagne, incon-triamo delle isbe o gheer abitate da kazaki o mongoli e finiamo loro ospiti. L’ospitalità è sacra da queste parti dove gli incontri e i contatti sono rari. Ci sediamo alla loro tavola dove in un battibaleno tutta la famiglia si riunisce e, mentre le donne preparano il cibo, gli uomini ci osservano e chiedono da dove veniamo, se ci piace la loro terra, perché siamo venuti fino da loro ecc. scambi di piccoli ricordi e poi l’addio. Riprendiamo a cavalcare con il freddo pungente, il fondoschiena indolenzito ma con un senso di pace e il nostro spirito vola alto come le aquile.

Bruno Bocchi

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Ordine: FalconiformiFamiglia: AccipitridiPeso: maschi 3-5 Kg, femmine 4-7 KgLunghezza: testa e corpo 75-90 cm. – coda 25-35 cm.Apertura alare: 2 – 2,20 m. (le femmine hanno ali più ampie)Maturità sessuale: 4 -5 anniRiproduzione: da febbraio a luglioNumero uova: di solito 2 ma a volte 1 o 3Incubazione: 42 – 45 giorniPiumaggio: 65 – 70 giorniIntervallo fra le nascite: 1 annoVita media: fino a 25 anniDieta tipica: mammiferi, uccelli, rettili.. anche carogneTerritorio di volo: circa 200Km quadratiNel mondo: dislocata nel Nord e nell’Ovest degli Stati Uniti, nel Canada orientale, nelle regioni montuose Europee, nell’Asia settentrionale e centrale, in Africa.Specie affini: Ci sono 8 speci di Aquila, tra cui: Aquila Pomarina (Europa centrale e Asia) Aquila di Verreaux (Africa centrale e meridionale) Aquila Heliaca (spagnola) è la più rara con solo 60 esemplari rimasti in natura.Quantità: si stima che nel mondo la quantità di aquile sia compresa fra i 125.000-250.000 esemplari.

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Clima : Continentale. Gli inverni nel paese sono rigidis-simi, le temperature scendono fino a 40 gradi sottozero nella capitale e a meno 60 nella taiga. Le estati, che vanno da giugno ad agosto, sono miti e asciutte con temperature medie di 25 - 30 gradi sopra lo zero. Le precipitazioni, per lo più estive, sono scarse. Il periodo consigliato per visitare il paese va dall'inizio di maggio a fine estate. Segnaliamo come appuntamento da non perdere, la festa del Naadam che si svolge in luglio.

Info Utili : Documenti di Viaggio: Passaporto individuale in corso di validità. Per l’ingresso in Mongolia è richiesto il visto consolare del cui rilascio si può occupare la nostra organizzazione previo pagamento dei diritti dovuti : è necessario il passaporto valido per almeno sei mesi ed una foto tessera ed 1 copia del modulo compilato e firmato in originale.Disposizioni sanitarie in Mongolia :Nessuna vaccinazione obbligatoria è richiesta per l’ingresso nel paese. Si raccomanda di portare con sé le medicine di uso personale.

Quota ind. min. 6 pax 2.850 €

Supp.lemento Singola 200 €

Partenze 200925 Marzo & 30 Settembre ** Date da confermare

Giorno 1 Italia - UlaanbaatarPartenza con volo di linea dall'Italia. Pernottamento in volo.Giorno 2 UlaanbaatarArrivo e visita della città partendo dalla piazza Sukhbaatar e dal tempio di Gandan, il più importante tempio lamaista di Ulaanbaatar. Visita del Museo di storia naturale, con un’importante collezione di scheletri di dinosauro. Prosegui-mento per la collina Zaisan, da dove si può godere di un panorama spettacolare sulla capitale mongola. Cena di benvenuto e trasferimento in hotel per il pernottamento.Giorno 3 Ulaanbaatar - KhovdTrasferimento all’ Aeroporto e volo interno per Kvod cittadina della regione ungarica dell’Altay Mongolo. Qui in effetti le popolazioni non sono prettamente mongole e parlano una lingua Turco – Ugarica. A Lungo queste popolazioni si sono contese il predominio con i mongoli per poi soccombere grazie al genio di Temujin ( Gengis Khan) . Con i nostri mezzi fuoristrada visitiamo i primi accampamenti e le abitazioni di questo sperduto luogo dell’Asia. Pernottamento al campo . Giorno 4 Khovd – Bayan ÖlgyPartenza verso Est arrivo, visita del museo e mercato locale. possibilità di acquistare gli oggetti tipici kazaki al mercato. Spostamento e pernottamento al campo turistico. Arrivo a Bayan Ölgy Sistemazione al Campo turistico.

Giorni 5 & 6 La Caccia con le aquile Giorni dedicati ad assistere all’annuale raduno dei cacciatori con le aquile che a cavallo dei loro destrieri portano con loro le fedeli aquile addestrate alla caccia. La festa comincia con una mostra delle attrezzature per la caccia con le corde. Gli espositori vengono votati dal pubblico ed i migliori vengono premiati. Successivamente vengono esposte le aquile di circa 14-25 proprietari, che partecipano vestiti coi costumi nazionali ed i loro cavalli. Le aquile vengono poi sottoposte a prove di abilità e velocità. Ogni aquila deve rispondere ai richiami dei proprietari da grandi distanze, e vince l’animale più veloce a raggiungere il braccio del proprietario. Non ci resta che vedere le aquile in azione. Dalle cime, circa tremila metri d’altezza, i cacciatori scrutano le valli sottostanti e , tolto il cappuccio all’aquila, la lanciano nel cielo. In un attimo è in volo e diventa un puntino nell’azzurro. L’aquila non porta la preda al cacciatore ma la immobilizza a terra. Notti nelle Gher.Giorno 7 Bayan Ölgy – UlanbataarColazione e partenza per l’aeroporto volo su Ulanbataar trasferimento in hotel , tempo a disposizione. Giorno 8 UlanbataarTempo a disposizione per la visita di Ulanbaatar. Pensione CompletaGiorno 9 Ulaanbaatar – ItaliaDopo la colazione, trasferimento in aeroporto e imbarco sul volo in partenza per l'Italia coincidenza e arrivo in serata.

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Partenze 200924-mag / 14-giu / 5-lug / 19-lug / 2-ago / 9-ago / 23-ago / 13-set / 4-ott

Quota Base per persona Gruppi da 6-9 Pax € 2.980Gruppi da 4-5 Pax € 3.180Individuali 2-3 Pax € 3.665

Supp. A. S. dal 13 lug al 24 ago: 300 €

Partenze 200924-mag / 14-giu / 5-lug / 19-lug / 2-ago / 9-ago / 23-ago / 13-set / 4-ott

Quota Base per persona Gruppi da 6-9 Pax € 2.455Gruppi da 4-5 Pax € 2.585Individuali 2-3 Pax € 2.915

Supp. A. S. dal 13 lug al 24 ago: 300 €

Giorno 1 Italia – UlaanbaatarPartenza con volo di linea pernottamento in volo.Giorno 2 UlaanbaatarArrivo visita della città, pranzo, cena, sistemazione in HotelGiorno 3 Baga Gazryn Chuluupartenza per il parco nazionale di Baga Gazryn Chuluu nel Gobi Centrale, iniziano gli infiniti paesaggi fatti di steppe, di deserti e di sorprendenti colori che solo la Mongolia può regalare. Notte in GherGiorno 4 Tsagaan SuvragaTsagaan Suvraga – E’ una formazione rocciosa calcarea di trenta metri d’altezza . Notte in GherGiorno 5 Dalanzadgad - Gobi Gurvan Saikhan entriamo nel Parco Nazionale di Gurvan Saikhan (“Le Tre Bellezze”), Notte a Dalanzadgad in GherGiorni 6°- 7° Yolyn Am - Khongoryn GolVisita della valle Yolyn Am (“Valle delle aquile”), uno stretto e profondo canyon sempre all’interno del Parco del Gobi Gurvan Saikhan, dove si trovano vari ghiacciai un tempo perenni. Khongoryn Gol. Le dune più alte della Mongolia che arrivano fino a 800 metri di altezza. Visita ad una famiglia di allevatori di cammelli, possibilità di noleggiare cammelli. notti in Gher. Giorno 8 - Graffiti di KhavtsagaitProseguendo per il deserto di Gobi potremo vedere gli antichissimi graffiti di Khavtsgait, che alcuni datano addirittura a 7000 anni fa. Notte in Gher

Giorno 1 Italia – UlaanbaatarPartenza con volo di linea pernottamento in volo.Giorno 2 UlaanbaatarArrivo ad Ulaanbaatar, trasferimento e sistemazione in albergo. Incontro con le guide e presentazione del programma di viaggio. Visita al Monastero di Gandan, principale monastero della Mongolia, costruito più di 300 anni fa, ascesa alla collina Zaisan, da dove si gode un bellissimo panorama della città e delle colline circostanti, vi troverete una enorme statua di Buddha. Visita al Museo di Bogd Khan: palazzo invernale dell’ultimo imperatore-lama., pranzo, cena, siste-mazione in HotelGiorno 3 Khentii - lago Khukh Partenza per lago Khukh - il posto dove Temujin è stato proclamato ed incoronato come Genghis Khan - l'imperatore dello Stato Mongolo. Cena e notte in GherGiorno 4 Lago Khangal - monastero Bereeven - BinderVia lago Khangal visita di Baldanbereeven, uno dei più grandi monasteri del pasese. Arrivo a Binder . Notte in GherGiorno 5 Binder - Sciamano - lago Tsagaan - DadalPartenza per Dadal. È la zona ricca dei laghi e dei fiumi, le più grandi di quali sono Onon e Balj. Notte in GherGiorno 6 Montagna Deluun BoldogPartenza per la montagna Deluun Boldog luogo natale di Temuujin - Genghis Khan. Ritorno al campo turistico. Cena e pernottamento.. Notte in Gher.

Giorno 9 Rovine di monastero OngiinArrivo al monastero Ongiin, costruito sulle rive dell’omonimo fiume. Visita del monastero. Notte in GherGiorno 10 Ongiin - KhujirtCi dirigiamo verso nord, ci verso Kujirt, nota per le sue terme.vediamo la Cascata del fiume Orkhon. notte in Gher.Giorno 11 Valle del Fiume Orkhon – KharkhorinVisita della valle del fiume Orkhon, il fiume si snoda tra montagne, canyons e distese di prati verdi, Spostamento per Kharkhorin. Pernottamento in campo turistico di Gher.Giorno 12 Monastero Erdene Zuu - Tsenkher Hot SPAVisita di Kharakhorin, vecchia capitale politica, culturale ed economica del paese, sotto l’egida del leggendario Gengis Khan. Partenza verso le terme di Tsenkher. Notte in GherGiorno 13 Mausoleo di Bileg Khan - Lago Ugii Partenza per Khushuu Tsaidam,visita del memoriale di Bileg Khan, risalente al 732 d.C. Arrivo presso il Lago Ugii il più grande di tutta la mongolia centrale. Notte in GherGiorno 14 Lago Ugii - Parco Nazionale di Khustai Ultimo giorno del nostro viaggio per le piste mongole. Nel pomeriggio arrivo alla riserva di Khustai. Notte in Gher.Giorno 15 UlaanbaatarRientro nella capitale ultime visite. Notte in HotelGiorno 16 - Volo - Italia Trasferimento all’aeroporto per il volo di ritorno in Italia. Arrivo in Italia e fine dei nostri servizi.

Giorno 7 Dadal - Norovlin - Undurkhan Viaggio lungo la vallata di Genghis. Arrivo a Undurkhaan. Sisitemazione in hotel locale. Visita del museo locale.Giorno 8 - Undurkhaan - Avraga Toson - fiume KherlenVisita del monumento e escursione sulle sorgente di Avraga Toson, giornata sulla riva del lago Avraga. Sistemazione in campo turistico in vicinanza al fiume Kherlen. Giorno 9 fiume Kherlen - Parco Nazionale di Terelj Colazione e partenza per il Parco Nazionale Terelj. Escursione nel parco. Cena e pernotatmento in GherGiorno 10 Chinggis Khan s. - Gachurt - UlaanbaatarRitornando ad Ulaanbaatar, si effetua una piccola sosta a Gachuurt dove si trova l’Hotel Mongolia, la riproduzione in miniatura dell’antica Karakorum. Arrivo a Ulaanbaatar. Sistemazione in hotel. Giorno 11 - UlaanbaatarVisita al Museo di Storia, potrete conoscere lo sviluppo della storia umana nelle terre mongole ed i costumi tradizionali delle varie etnie mongole. Visita al Museo dell’Arte, ricco di opere di Zanabazar e di altri importanti artisti mongoli. Spettacolo folcloristico che vi presenterà la musica, la danza ed il canto tradizionale mongolo. Potete anche assistere ad una dimostrazione della danza Tsam. Shopping. Giorno 12 - Volo - ItaliaVolo internazionale. Arrivo.

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Partenze 200924-mag / 14-giu / 5-lug / 19-lug / 2-ago / 9-ago / 23-ago / 13-set / 4-ott

Quota Base per personaGruppi da 6-9 Pax € 3.790Gruppi da 4-5 Pax € 4.080Individuali 2-3 Pax € 4.750

Supp. A. S. dal 13 lug al 24 ago: 300 €

Partenze 200924-mag / 14-giu / 5-lug / 19-lug / 2-ago / 9-ago / 23-ago / 13-set / 4-ott

Quota Base per persona Gruppi da 6-9 Pax € 3.895Gruppi da 4-5 Pax € 4.080Individuali 2-3 Pax € 4.750

Supp. A. S. dal 13 lug al 24 ago: 300 €

Giorno 1 Italia – UlaanbaatarPartenza con volo di linea pernottamento in volo.Giorno 2 UlaanbaatarArrivo visita della città, pranzo, cena, sistemazione in HotelGiorno 3 monastero di AmarbayasgalantPartenza per Darkhan, situata a nord di Ulaanbaatar. visita del monastero di Amarbayasgalant, uno dei più belli ed importanti della Mongolia. Cena e pernottamento in GherGiorno 4 Erdenet - BulganEscursione attorno al monastero, fino alla montagna degli otto stupa. Passando Erdenet arrivo a Bulgan. Notte in GherGiorno 5 Bulgan – MurunPartenza per Murun, lungo la stradavediamo la catena del Khangai. Arrivo e sistemazione in albergo. Giorni 6°& 7° Parco Nazionale del lago Khubsugul Partenza per il lago Khubsugul, da cui si gode il bellissimo panorama delle montagne che la compongono, tra le quali la cima più alta è il monte Khoridol Saridag. Possibilità di incontrare alcune famiglie degli Tsaatan – l’etnia del “popolo delle renne”, devono gran parte della loro sussistenza alle renne che allevano, delle quali usano il latte, le pelli per vestiti, occasionalmente la carne come cibo e che servono loro anche come mezzo di trasporto. Questo popolo non usa la tradizionale gher mongola come abitazione, ma preferisce delle tende fatte di pelle di renna. Possibilità di noleggiare cavalli, oppure affittare una barca. Cena e pernottamento in campo turistico. Pensione completa.

Giorno 1 Italia – UlaanbaatarPartenza con volo di linea pernottamento in volo.Giorno 2 UlaanbaatarArrivo visita della città, pranzo, cena, sistemazione in HotelGiorno 3 monastero di AmarbayasgalantPartenza per Darkhan, situata a nord di Ulaanbaatar. visita del monastero di Amarbayasgalant, uno dei più belli ed importanti della Mongolia. Cena e pernottamento in GherGiorno 4 Erdenet - BulganEscursione attorno al monastero, fino alla montagna degli otto stupa. Passando Erdenet arrivo a Bulgan. Notte in GherGiorno 5 Monti Uran e Togoo - P. N. di Terkhiin TsagaanLe montagne Uran e Togoo si trovano numerosi monumenti di pietra del periodo degli Unni, visita del Parco Nazionale del lago Terkhiin Tsagaan. a. Notte in Gher.Giorno 6 Il vulcano Khorgo e le grotteVisita al vulcano Khorgo. Al ritorno si passa per le grotte di Shar Nokhoi e Zaluuchuud. Trekking intorno al lago. Possibilità di noleggiare cavalli. Notte in Gher.Giorno 7 Tosontsengel - lago Telmenvia Tosontsengel arriviamo al lago Telmen, che è un bellissimo lago salato. Accampamento in tenda mobile.Giorni 8° & 9° Laghi Bust, Khunt e KholbooProseguimento del viaggio per i laghi Kholboo e Khunt, legati con uno stretto istmo. qui potremo visitare numerosi accampamenti di nomadi mongoli si potrà far conoscenza dei loro usi e costumi. Accampamento in tenda mobile.

Giorno 8 Murun - Jargalant scendiamo verso il paese Jargalant. In serata arrivo al campo turistico di Jargalant. Notte in GherGiorno 9 Parco Nazionale del Lago Terkhiin TsagaanDiregione lago Terkhiin Tsagaan, circondato da crateri di vulcani spenti, lungo la strada monti e vallate, e dal punto più alto si può godere un panorama d'inimmaginabile bellezza. si arriva al Parco Nazionale di Terkhiin Tsagaan. notte in Gher.Giorno 10 Parco Nazionale del lago Terkhiin TsagaanVisita al vulcano Khorgo. Al ritorno si passa per le grotte di Shar Nokhoi e Zaluuchuud. Trekking intorno al lago. Possibilità di noleggiare cavalli. Notte in Gher.Giorno 11 Taikhar - Tsetserleg - Terme di TsenkherPartenza per Tsetserleg. La strada passa il canion del fiume Chuluut, l'albero sacro dai cento rami e la roccia Taikhar. A Tsetserleg si visita il Tempio di Zaya Gegeenii Süm. Arrivo alle terme di Tsenkher, con acque dalla temperatura che raggiunge i 60-80 gradi. Notte in GherGiorni dal 12° al 21° Tour Centro Sud Tour “lo sguardo di Gengis Khan effettuato in senso inverso stesse le visite e le sistemazioni . Notti in GherGiorno 22 UlaanbaatarRientro nella capitale ultime visite. Notte in HotelGiorno 23 - Volo - Italia Trasferimento all’aeroporto per il volo di ritorno in Italia. Arrivo in Italia e fine dei nostri servizi.

Giorni 10° - 11° - 12 Dune di Uliastai - P.N. di Otgontenger Partenza per il Parco Nazionale di Otgontenger, la montagna sacra coperta dalla neve perenne escursione alle dune di sabbia di Borkhyn. Escursioni sulle dune. Hotel & campo Giorno 13 Dune – AltaiArrivo a Altai, il capoluogo di provincia di Gobi Altai. Visita del paese e del mercato locale. Notte in Gher. Giorno 14 Massicico di Tayan - montagna Eej KhairkhanNella valle di Aduun Chuluu. e la montagna Eej Khairkhain, visita dei graffiti dagli Unni.il parco dei cavalli di Przevalsky.Giorni 15° & 16° Montagna Eej Kharkhan – BigerVisitiamo le propaggini orientai dei monti Altay, ci troveremo di fronte all’incantevole panorama posa del campo. Giorni 17° & 18° Biger – Bayankhongor – ArvaikheerPartenza per l’Est verso est. notti in Hotel locale. Giorno 19 - Kharkhorin - monastero Erdene ZuuVisita dell’antica capitale e del monastero. Notte in Gher. Giorno 20 - monastero Shankh Parco di Khustai NuruuPartenza per il monastero di Shankh e Parco Nazionale Khustai con i suoi cavalli selvaggi. Notte in Gher. Giorni 21° & 22° - UlanbaatarFine della visita del parco Khustai, Rientro a Ulanbaatar visita dei musei e dei monasteri. Notti in Hotel. Giorno 23 - Volo - ItaliaVolo internazionale. Arrivo.

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Maggio 2009 : Etiopia