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VINCENZO TORCELLO
OSSERVAZIONI
SULLA METAFISICA
DELLO YETI
Fotografie
di
MAURIZIO GHIGLIA
EDIZIONI D’ARS MILANO
Al pari di getti di materia che scaturiscono da un ribollente crogiuolo
queste proposizioni, per lo più secche, scandite, sono ad alta tensione.
Vincenzo Torcello non si preoccupa di dare scandalo; al contrario,
rifugge da quell’adattamento alle convenzioni (alle “buone maniere”
letterarie) che inducono a depotenziare la carica d’urto con cui investe
la condizione umana e la realtà che la circoscrive. La guarda dritto
negli occhi e impietosamente registra il dibattersi dell’individuo fra
velleità e “ragionevole” aspirazione alla realizzazione di sé, fra
temerarie sortite e ripiegamento auto-consolatorio. Lo abilita a farlo il
suo situarsi su una sorta di terra di nessuno che sta tra il
coinvolgimento e la presa di distanza. E in ogni caso, laddove si
concede ad un più disteso fluire del pensiero, mostra di saper dare alla
voce il timbro della tenerezza.
Ma se è vero che il suo rigore etico (e culturale) gli vieta di impigliarsi
nella rete delle mediazioni – così come di tenersi alla larga dall’“arte”
del compiacimento – ciò non toglie che vi sia “del metodo” nel suo
spericolato negarsi al buon senso del benpensante. In questa raccolta
di massime, aforismi e frammenti poetici – che converrà tenere a
portata di mano e ogni tanto rileggere – si può trovare tutto fuorché il
luogo comune. Torcello, inoltre non ignora la disciplina che insegna a
dar forma al pensiero, che qui pure sgorga impetuosamente, a
controllare strenuamente le volizioni che lo spingono a porsi
controcorrente, riconducendo la scrittura ad espressione compiuta; il
che, se non vale - come si è già notato – ad attenuare l’urto, giova a
renderla più plausibile e insieme più penetrante.
L’energia di cui è dotato – che lo contraddistingue dai non pochi
“scrittori deboli” che indebitamente occupano la piazza – viene posta
al servizio di una meritoria opera di ecologia mentale: lo
smascheramento, implicito nella sua scrittura intrisa di materia, di
quella discorsività inconcludente che rifornisce di pseudo-argomenti
la chiacchiera letteraria. Del resto, a dar conferma che il suo non è un
esercizio innocuo sta un dato di fatto: egli non si ferma alla superficie
delle cose; lacera la pelle penetrando, in alcuni casi fino alla
disarticolazione e alla scomposizione, nel corpo vivo dell’uomo. Un
percorso impervio, che Torcello compie, in qualche modo alimentato e
sorretto dal retroterra culturale che la lezione surrealista gli ha fornito,
dotandolo degli strumenti atti a far propria la rivendicazione delle
istanze materialistiche contro la riduzione dell’uomo a mero
simulacro, a entità metafisica.
Stelio Rescio
Nota dell’autore
Suonare la fanfara della propria e dell’altrui stupidità è un atto
doveroso. Questo per tracciare il confine in cui l’analisi ci chiude. Se
una meta irreale disarticola la nostra vita, dobbiamo semplicemente
capire che la nostra vita non è un gioco a quiz.
Dedico questi pensieri a tutti gli improvvisati che dell’analisi
conoscono solo il virus che paralizza la nostra mente. Essi ne sono la
febbre e la catarsi. La cattiva analisi? Una parodia del problema che ci
evapora e ci rende fantasmi.
La mia stima e il mio rispetto a coloro che si occupano con serietà e
dedizione dei veri malati e del loro dolore.
Ora che gli uomini
sanno essere la cornice delle loro parole,
il mondo ostenterà i suoi quadri.
La terra gira attorno al sole, noi giriamo intorno alla nostra testa.
*
Si quotino le teste in borsa, la borsa scenderà sotto le teste.
*
Il cervello dell’uomo crea complessità, queste a loro volta creano peso
ed aumentano così la complessità del cervello e dunque il suo
peso……………………………………………………………………………………………………
*
Quando i cervelli cascheranno in terra, avremo un tempo per capire.
*
Quando la memoria si fa suggestione e la suggestione diventa
memoria, si chieda ad Arcimboldi di azzardare il nostro ritratto.
*
Poiché si vive in un gioco di parole, quando si parla, per ben parlare si
pensi al tennis.
*
“Se mia nonna avesse avuto le ruote sarebbe stata un carretto”. Su
questa frase si sta riflettendo molto.
*
Portarsi il cervello a spasso è un grosso problema per le gambe.
*
Se l’uomo s’appoggia su se stesso per capire il mondo, ha come unico
problema il non sapere dove appoggiare le proprie gambe.
L’uomo: un folle d’amore che guardandosi allo specchio diventa pura
follia.
*
L’idea fissa del paziente è il cambiamento: ma pur di liberarsi da se
stesso, si moltiplica per mille.
*
La terra non è più il campo dell’esperienza ma un campo di professori
di anatomia.
*
Certi patologi ci chiudono in provetta ma loro altro non sono che
vetro.
*
Poiché ogni sogno si vuol di Freud, se cercate sollievo, mettete i vostri
piedi a bagno.
*
“Conosci te stesso”. Poi passa la vita nella speranza di perderti.
*
Si assumono il nostro peso per qualche scudo: in fondo costan poco.
Ma il loro peso dimmi chi se lo assume?
*
Mi dici: entra nel problema e capirai… - Ti rispondo: caro amico,
insegna prima a me come uscirne fuori.
*
Qui, quo, qua; loro parlano così.
Si cerchi una volta per tutte di dare al cervello una buona patina
antiquaria per poter poi mettergli davanti dei vasi di fiori, annaffiarli
ed essere felici.
*
Ma i cervelli sono yo-yo?
*
L’“IO”, il Kolossal più redditizio del secolo.
*
Certi di possedere del genio da qualche parte essi van cercando
l’essenza della rimozione. Ma per andare in cielo usano pesanti pietre.
*
Vivisezionano il sogno senza poter fornire un paracadute al cliente.
*
Mettono la marcia indietro per andare avanti! Ma che marcia mettono
per andare indietro?
*
Quando ognuno di noi avrà perso il capo, finalmente potremo giocare
a nascondino.
*
Non sanno distinguer grazia da colpo di grazia e di Papagheno ne
fanno un arrosto.
*
Stringono forte i loro sogni nella mano per fare impazzar tutti.
*
Si potrebbe parlare di erotismo velato della parola. Ma la parola ha
messo pelle?
*
Pseudo-analisi: mano morta che dà una palpatina a cento miliardi di
neuroni.
*
Bruce Lee: un geniale anticipatore. È stato il primo ad agitarsi in quel
modo dopo aver sentito mano d’analista.
S’accelerano e sovraeccitano null’altro
che con l’attenzione.
Ma il miracolo è l’ego?
Ma le teste sono cuori di palma?
*
Credono di poter togliere i denti all’anima.
*
Per dilatare “IL PUNTO” lo cavalcan come ossessi.
*
Viaggiano dentro ad una bottiglia.
*
Riquadrano i sogni per farli salire in taxi.
*
Hanno visioni di stelle comete con salsa Ketchup.
*
Imitano Charlot con la parola.
*
Si inabissano dentro al punto pensando d’esser Sussi e Biribissi.
*
Trasmutano in gravità la leggerezza dell’alba.
*
Ai poveri sogni fan venire i reumatismi.
*
Educano il subconscio ad esprimersi in un jukebox.
*
Sull’analisi piantano la vigna.
Inamidano i cervelli per poi stirarli.
*
Truccano gli specchi per poi dire che sono finestre.
*
Per chiarirsi s’anneriscono la testa.
*
Mettono i pattini alle bucce di banana.
*
Per cuocersi due uova rifriggono parole.
*
Inciampan sull’ombre.
*
Insegnano che un coniglio è capace di diventare Terminator.
*
Nel tentativo di avvicinarsi allo Zen, mettono Sofocle nel minestrone.
*
Punti oscuri che diventano punti chiari, punti chiari che diventano
punti oscuri: dell’anima se ne fanno un biliardo.
*
Passano dal timor di Dio al terrore di loro stessi, alla tremarella che
hanno quando si pensano ancora qui e non sulla piazza a tessere
l’elogio della fuga.
Cantate loro la ninna nanna, aspettate e li vedrete rientrare nella loro
mamma.
*
La follia seguendo le mode è entrata nella prassi dell’umiltà per servir
le masse?
*
Il senso di colpa passando per il non-senso ci viene ora ribattuto con
chiodi soft, in plastica?
*
Sono un riflesso di se stessi, che per chiarirsi, è a catena un ulteriore
riflesso di se stesso.
*
Pur di liberarsi dalla circolarità dell’ameba si clonano beati in mille
processionarie.
*
Quando le parole saranno tartufi non le faremo più uscire dalla nostra
bocca.
*
Mentre si parla si stia ben zitti.
Osserva la lucciola:
per chiarirsi il davanti
si illumina il didietro.
Dicono che le teste nei solstizi ritirano fuori i loro sciagurati
programmi. Consiglio: segnalatele a Galileo oppure a Humboldt.
*
Loro fine escatologico? Cercarsi il venerdì come Robinson Crusoe: essi
adorano il fine settimana.
*
Ora che loro si sono eletti a Pace-maker, il cervello segnerà solo il
tempo dell’aldilà? Dopo l’estinzione riusciremo a funzionare ancora?
*
Continuando ad autoinquisirci saremo finalmente a piombo con la
nostra bara.
*
Ma riusciremo mai a diventare uno Stradivari?
*
Consiglio al paziente: per Natale mandate in regalo al vostro pseudo-
analista il vostro cadavere freddo o quello di un vostro famigliare. Egli
capirà allora e solo allora di essere un genio. Ma dite a lui che da quel
momento avrete altro da fare.
*
La verità? È possibile che ci aspetti dietro le parole.
*
Si conta fino a 3 e la realtà non è più qui. Prova a contare fino a 33.
*
Affrettati a dire 33 oppure sopra la panca la capra campa prima che il
tuo cervello se ne vada a carte quarantotto.
Trentatré trentini... comincia da lì se vuoi aver del vantaggio.
*
Voltati solo per cedere cortesemente il passo se loro ti son dietro.
Il dito di Cesare
Questo libro: umorismo che scappa di bocca e poi si mette a piangere.
*
Cesare non rideva: Lui andava Avanti.
*
Loro Hobby: trovarsi un Cesare e far di lui una polpetta di parole.
*
È il complesso di Edipo che li regge in piedi. S’allenano pazienti per
saper comporre un Requiem nel caso che il fantasma dovesse ritornare
a dar loro pizzicotti.
*
È il dito del morto che ci fa paura.
*
Saper rendere virtuale il dito potenziale. Applicare al dito la meccanica
quantistica.
*
Saper che la bomba atomica è in un dito dà loro un rispecchio a
gambero. Chi può dargli torto?
*
Ciò che non ci diverte della morte è il non poter più dire di aspettarla.
*
Soluzioni: 1) Giocare a nascondino con il dito dell’antenato.
2) Circoscrivere il dito nel museo.
3) Inventare un paradito per capi sensibili.
4) Ma alla fine dov’è questo dito?
La pseudo-analisi oggi nelle sue scuole è formata da antichi martiri in
fase aggressiva. Per non intaccare pericolosamente la struttura sociale:
1) creare dei cesari artificiali
2) usare il laser per motivare il cielo
3) proiettare il mistero su grandi schermi
4) usare spot improvvisamente.
Cosa significa muoversi
in un quadrato circolare e aver l’anima di
un coccodrillo???
Assenti alla vita, presenti nel sogno. Pseudo-analisi: una Disneyland
più avanzata.
*
Sembrerebbe poter dire: L’arcangelo Volpe (lo pseudo-analista), il
mostro Geppetto (un famigliare) e il nuovo Pinocchio (il paziente)
sono lieti di presentarvi questo nuovo ed avvincente teatrino di
marionette che tanto successo ha riscosso nel mondo intero.
*
Aspirano a chiarirsi certi processi mentali pattinando sui suoi artifici.
Farebbero meglio ad usare “Mastro-Lindo”.
*
La pseudo-analisi può esser valida solamente senza lo pseudo-analista;
per capire la propria malattia all’uomo basterebbe uno specchio che
nel rifiutare di raffreddare ed assumersi l’immagine ne acceleri le
particelle nella loro globalità. Si vedrebbero cadere uomini come
mosche prese entro i congegni.
Antidoto: bersi il cuore per cambiar stato, implodere incantati in una
marionetta; sentirsi ben cotti oppure tuffarsi nell’acqua fredda e
riscoprire che il mondo c’è ancora.
*
Come evitare l’analizzazione? Se costruite: ragionate. Se ragionate non
lo fate in eccesso e costruite pensando spazi vuoti. Se il cerchio da voi
tracciato è troppo ermetico e vi chiude a tenaglia, non vi preoccupate
più di tanto. Fate l’hula-hoop. Se vedete buio fatevi luce con
l’adrenalina. Con poca spesa avrete un sole.
*
Preghiera della notte. Provarci è il dovere di ogni mente lucida.
Smettere di provarci è un oltraggio a Dio stesso. Saldare in noi tanti
ponti, aprire tanti passaggi, permettere al mondo la sua accelerazione.
Aumentare in sé il voltaggio per non correre il rischio di frittura o di
dover portarsi con le proprie gambe nel parco rottami di un analista.
Percorrere il mondo alla maniera di E.T.
Tu e lui siete una sola margherita
che nello sfogliarsi aspira alla calvizie
per amore del vuoto.
Stanno accorti ed immobili dietro le tendine e a noi viene in mente la
felicità nel ricordare i giochi dell’infanzia. Saltellando gli si va incontro
per far loro cucù ma loro ci rigiran le lancette.
*
Diventati fantasmi essi si realizzano poi seguendo un metodo. E se
non siete acuti nell’osservare essi vi appaiono veri.
*
Si scervellan su un problema: quanto fa oggi meno ieri più domani
l’altro?
*
Se nominano l’erotismo questo di vergogna e comincia a parlare
inglese facendo finta di non conoscerli.
*
Essi sono certi di poter ricominciare il mondo da capo. Iniziano dal
loro più volte.
*
Per rimbellire una testa non basta uno pseudo-analista. Ci vuole un
giardiniere che conosca la storia.
*
L’Es: sfera armillare in libera uscita adescata dalle reti televisive per
canned dreams e arrosto misto. L’I-O: ormai s’è separato e raglia.
*
Avrebbero tutta la nostra simpatia se riuscissero a pseudo-analizzare
un pollo. Sarebbe di interesse filosofico-scientifico poterlo osservare
nelle palle degli occhi mentre gli si dice che: ha il didietro in Venere, il
Sole nella Luna e che il suo antenato aveva la cresta in Marte.
Mentre lui, piccino, strizzava l’occhietto alla chioccia che, a quel
punto, non sapeva se lasciarlo o trattenerlo. Ma il povero pulcino sa di
diventare un pollo?
Ma il pulcino vuol scappare
dall’uovo o dal mondo?
Ma è la vita che è dura o il capo?
*
Consiglio: si capovolga la stupidità per ritrovare almeno lo stupore!
*
Per sfuggire al loro gioco, convertire le teste alla virtualità.
*
Per salvarsi dal diluvio si sappia guardare la propria testa con lo
stupore e la meraviglia di un bambino quando gioca con la
palla……………………………………………………………………………………………………
*
Se si pensa di essere geni si corra all’Istituto Pasteur per un vaccino.
Chi ha il capo più grosso paga di più.
*
Passan la vita a tentar di chiarire il buio della grotta piuttosto che far
due passi al sole.
*
È stato detto loro che Dio è morto e da allora non smettono di
masticare.
*
Passano dalla tranquilla “pochezza” del paradiso all’infinita vastità
dell’inferno.
*
Dovrebbero obbligarli a scrivere all’indietro.
*
Renderli così astratti sino a mostrare i denti in una sana risata.
Qualcosa di molto simile alla pseudo-analisi? L’eco: un’eco indelebile.
*
Inutilità della pseudo-analisi.
Nulla si crea e nulla si distrugge. Ciò che manca è uno sciacquone.
Proverbio: il tempo corre,
la stupidità resta.
La pazzia? Un’improvvisa verità su certi nostri pensieri.
*
Il tempo? Lo spazio se lo dà per togliersi le mosche d’attorno.
*
L’energia? Qualcosa che ci sfugge.
*
La vita? Qualcosa di interessante l’ha detta Heidi:
Hillalalaiouuhuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
uuuuuuuuuuuuuuu
*
L’affettività? Un rompicapo per dadaisti.
*
L’amore? Ciò che ci resta nonostante tutto.
*
La salvezza? Saper trasportare il proprio cervello in punta di piedi.
*
La parola? L’universo ha inventato la parola perché aveva voglia di
noccioline americane? O ha inventato quest’ultime per far tacere le
parole?
*
La verità? L’umanità sta andando in rovina perché gli uomini cercano
la verità muovendosi.
Quando un cervello si spinge troppo lontano
si fagocita da solo.
È perché non si sono spinti lontano
che non riescono a fagocitarsi.
La follia? Un’improvvisa insurrezione di parte.
*
Un pensatore? Un uomo destinato a diventare troppo pesante o
troppo leggero.
*
L’arte? Un tentativo dell’uomo di mantenersi in salute, e questo finché
è l’arte stessa a farci entrare in malattia.
*
La realtà mentale? Cerchio che ti stringe la testa sino ad indicarti fossa
e illuminazione.
*
Il cerchio: forza che si protegge per ritrovare forza; a meno che
qualcuno, non la faccia entrare in patologia a fini propri.
*
Il teatro? Ciò di cui noi tutti abbiamo bisogno per far sì che il mondo
ritrovi la sua pace.
Il cielo non vuole lacrime
ma stelle.
Consigli: se la luce dello pseudo-analista non basta prendete come
punto luce un salame.
*
NON GIOCAR CON LA TUA MENTE.
*
Non risciacquar parole: piuttosto lavati la faccia.
*
Oh! Quanto è stupefacente la genialità degli Zombie!!!
*
Se Freud avesse detto con semplicità: quando abbandonerete i vostri
fantasmi che ora si rincorrono e giocano a nascondino nella vostra
memoria, sarete liberi e signori, avrebbe battuto Swift e Jarry in
quanto ad ironia.
*
Enunciato: se non si cerca la via all’illuminazione partendo dai piedi
non si può sperare d’averla nella testa.
*
L’illuminazione rifiuta l’osservatore essendo un atto di volontà scevro
da esibizionismo.
*
Religiosità: avere i piedi in terra mentre si ha il cielo in testa.
*
L’individuo? Un extra terrestre dentro noi che non sa liberarsi da se
stesso per aderire al proprio sogno: rientrare nel mondo.
H2O = Acqua. Fantastico. Fratelli umani frustrati come me, affermate
con me: “ Siamo pronti ad essere formula, accettando l’identità tra il
significante e il significato”.
*
Do you like a cup of tea? Geniale!!! Acqua in bocca e silenzio.
Da quando l’uomo si è accorto
che la coscienza ha un doppio fondo
vuol tirar fuori conigli e fazzoletti.
Sparano nel vuoto colpendo rane e uccidendo ninfee.
Facciano almeno attenzione al povero Monet.
*
Diventar sempre più sottili e trasparenti, evitare che gli pseudo-
analisti imitino Cézanne nell’osservarci.
Noooooo!!! Non voglio diventare un cubo.
*
Ketchup e conigli, parmigiano e giarrettiere, fischi e fiaschi, miele e
fiele; ma è l’anima una zuppa di spinaci?
*
Essi si cercan l’anima mordendosi la coda. Mettigli una coda sul
davanti, così non sapranno che pesci prendere.
*
Un loro detto: sempre malati sempre = mai malati mai.
*
I loro scherzi durano non poco.
*
Il tempo ci veste il tempo ci sveste, ma a me rimangono le mutande?
*
Cosa vogliamo? Che i nostri cento miliardi di neuroni si dispongano
come in un giardino Zen o altrimenti che vadano a prepararsi la
salamoia!
Le mie intenzioni? Dimostrare che il capo è sensibile e, secondo come
lo si scuote, può decidere di giocare a bowling. Se siete birilli datevela
a gambe.
*
Se ritrovassi i miei elefanti gliene farei veder di belle!!!
Le brioches servono a smettere di scrivere.
EVOLUZIONE DELLA PSEUDO-ANALISI VERSO L’EMPIRISMO.
*
1) Tira fuori il tuo scheletro dall’armadio.
*
2) Sostituisci lo pseudo-analista con quello scheletro.
*
3) Guardati allo specchio mentre ti si rizzano i capelli-
*
4) E ora guarisci o sparisci per non essere il primo che continua,
scheletro, a subire l’analisi.
Se pensi d’esser solo al mondo
metti davanti ai tuoi occhi
un bel piatto di patatine.
Ricordo che lo zio Tom e lo zio Sigmund erano amici dalle parti di
Swann. Così non parlò Zarathustra……. I ricordi ci occupano il cervello
come il tennis fa con le nostre braccia.
*
Credono di insegnare al cervello a prendersi per mano, ma questo
saltellando fa il giro-tondo.
*
Non vi sono più problemi, vi sono delle urgenze che nel loro moto
perpetuo tendono all’inerzia.
*
I filologi son tutti a Nürburgring.
*
Essere o non essere individui? Chiedetelo a Piero Angela.
*
L’ultima parola che vorrei scrivere è: etchuuuuum!
*
Dono il mio cervello al museo di Gardaland. È lì che saprà esprimere il
suo meglio, vagando in quelle praterie dell’eterno ritorno.
*
Siam tre piccoli porcellin……….……porcellin……….……porcellin……….……
siam tre piccoli porcellin……….……porcellin……….……porcellin……….…….
Se tu fossi la nostra mammina mostreresti la bianca zampina…………….
ecco due canzoncine che hanno tenerezza, grazia e quasi un
significato occulto. MA AL LUPO NON CHIEDERE PIÙ CHE ORE
SONO!!!
*
Ridere per non piangere ecco la salvezza, diventare un meccanismo.
*
Per liberarmi da vertigini e manie pronuncerò le ultime parole di
Augusto: “Lo spettacolo è finito”.
*
Ma un kleenex può arrossire?
*
Ma una protesi può impazzire?
*
Questo libro: tenerezze e battiti d’ali d’una protesi: sua danza dei
cigni.
Chi vuol veder di più faccia tacere
l’intelletto.
S’è detto delle cavolate in modo serio. Forse è per questo che la cavolata vince il pianeta.
*
Per salvarmi dall’abisso farò in modo che il foglio bianco ritrovi il pudore della Maddalena e si rifiuti alla mia punta bic.
*
Il genio: qualcosa che non basta più. Solo Coppi potrebbe averne le gambe.
*
Per avere la meglio sul tempo, rallentare le loro parole sino a sfumarle.
*
Hai forse perso il cervello? La pseudo-analisi nella sua evoluzione concettuale, tra qualche milione di anni-luce, ridurrà il suo verbo ad un semplice buon giorno tra Maestro e allievo.
*
No, No, Giovanni senza paura non era uno di loro.
*
Negli ultimi capitoli della Nuova Genesi sta scritto: “La pseudo-analisi ebbe fine quando gli uomini, per occupare il loro cervello, cominciarono a contare le pecorine”.
*
“Cinque minuti prima di morire era ancora vivo”. Ecco la via per una buona analisi.
*
Se non trovi via d’uscita imita i semplici ed esci dalla tua porta.
*
Vedi Napoli e poi Mori: una frase stupida totalmente intelligente.
La bussola litiga con la tempesta
Il mondo era in altri tempi una giungla; ora questa giungla si è trasferita nella nostra testa.
*
Wittgestein credeva di poter accorciare il naso di Pinocchio senza doverne immaginare la lunghezza.
*
Nell’usare il mentale per costringere il sogno senza sapersi intagliare una semplice freccia, Wittgestein lo ha fatto scoppiare in Jurassic Park.
*
Non chiedere allo Zen di spiegarti Wittgestein: osserva un gatto e un topo all’infinito.
*
Finalità del gioco linguistico: avere gli occhi al cielo mentre si ha la palla sempre tra i piedi.
*
L’ESATTEZZA È SEMPRE SENZA SCAMPO, solo un cancro ne può dilatare i limiti.
*
Ma Bach è salito troppo in alto? Avrà pensato a chi soffre di vertigini? E a chi non può usare gli ascensori? A chi non ama il caffè!!! A chi si entusiasma per il biodegradabile? A chi Ama-punto! E Basta!!!
*
Amo Bach nonostante tutto.
*
Siam tentati di dire interpretando Leonardo: una testa e il mondo si dissolvono nel loro problema.
*
Per capire chi è quell’altro e chi siamo noi basterebbe non respirare più di cinque minuti.
La ricerca della verità? Un’intransigenza che se non squarcia il tempo diventa virus.
*
John Cage: indefinitezza del mondo. Avrà pensato alle reali capacità degli spazzini? Tema centrale: compenetrazione e spazzatura. Come ripulire il campo dopo il movimento, il flusso che ti stravolge il capo, la corsa che muove la tua fuga? Svolgimento: diventar forti come le formiche, trovare un buon profumo per rinverdire l’aria, piantare la Datura suaveolens.
*
La poesia di ognuno è la ricchezza del mondo. Sin che quell’“ognuno” non si mette in testa di divorare il mondo alla radice.
*
La follia si corrompe sui nostri limiti.
*
Tutto si complica sino a diventare semplice cosa.
*
Ma la follia è ormai davvero un orlo?
*
Bacon: carne che si racconta a Lucian Freud.
*
Lucian Freud: con il sogno rotto e asportato da loro, i signori chirurghi, ci indica la via all’unicellulare.
*
Autoritratto: uno scettico con dentro un vulcano / Neanderthal che insegue il suo fantasma / un uomo dentro ad una testa / un gorilla sull’acqua / un Peter Pan di ottantadue chili / un crociato che ha perso il treno e si succhia una caramella / un Nerone alla ricerca di un fiammifero nel terrore di trovarlo / Homo sapiens scosso in Ridens / un gattino che crede di giocar con una matassa mentre si srotola il cervello: se non mi fermo al punto giusto, Adios Amigos / un uomo
preso tra due venti: non c’è bussola che ti dica se devi andare verso l’unità o verso l’illimitato; la prima cosa che ti viene in mente è che tra poco è mezzogiorno.
*
Se ti ridicono: “Essere o non essere questo è il punto” rispondi: non ho più dubbi e vivo nella certezza che questo punto sia già altrove! Ho imparato a pattinare sul mio dato di fatto.
*
La mia vita è una parete dove io dipingo i miei sogni, dove creo nuovi
sogni, dove sono formica ed elefante, suddito e re……..chiama il museo
e regalagli questa parete: diventa Uomo punto e basta!!!............S
O
G
N
A
*
Se non ce la fai a ridere piangi: quale differenza? In questo si riassume la condizione umana se si esprime ad alto livello. Altrimenti rileggiti il tuo Nietzsche e “non dire al contadino quant’è buono il cacio con le pere”.
*
“Ah, ogni prigioniero diventa un pazzo! E da pazza si libererà anche la volontà prigioniera”. Prova prima il karatè dopo fai Harakiri in piscina. Dopo libera la tua volontà.
*
Se Bosch avesse compreso appieno la malattia dell’anima avrebbe aderito all’Action Painting, poi a Fontana, poi da quel taglio avrebbe capito il concetto di Amore di Forza di Bellezza.
Poesie
Dimmi: chi ti ha rinchiuso nella tua bella faccia per poi incendiare il
tuo essere? Ora sei torcia di parole o di silenzio?
*
Poesia: con i tuoi nuovi occhi vivo un sogno strabico. Con il tuo nuovo
sorriso una smorfia antagonista.
*
Poesia: i sogni rigonfian d’acqua e su di loro appoggiamo i nostri piedi
per fuggire.
*
Poesia: ora che lo spazio è cestinato l’istante muove rapido nella sua
fuga, preceduto sempre da un sorriso di cartapesta.
*
Poesia: se avessi i tuoi occhi, AMORE, non avrei paura della BOMBA
ATOMICA; ma tu AMORE sei un’imitazione Taiwan di
un’atomica pentita.
*
Poesia: mentre osservi stupefatta il deludente paesaggio della tua testa
non hai parole per il tuo bel didietro.
*
Poesia: se sei scosso fai cadere i tuoi frutti maturi sulla nuda terra, non
permettere che li colgano acerbi, incolori, inodori e appesi alla
tua testa. Non credere alla mansuetudine del lupo. Nascondi il
tuo amore nei calzini.
*
Poesia: la tua struttura labile ripercorre il suo sangue per nascondersi
alla luce; e così iniziò la storia del pazzo che divora i suoi
piedi.
Poesia: pensando di sfuggire alla natura nel modo più bizzarro
inventiamo curve e ci pieghiamo al dolore diventando noi
stessi uno scherzo di natura.
*
Poesia: rovinati o dal sole della tua stessa luce se l’amore ha come solo
spazio la scena di un carillon.
*
Poesia: l’amore riempie il vuoto e lo motiva, voi svuotate l’amore con il
vostro folle tempo. Lasciate che l’uomo abbia un suo piccolo
spazio nella testa che riordini in sé il rumore, lo evapori,
posando piano le gambe sul pianeta.
*
Poesia: amo il bianco dove piccoli sogni hanno un loro bagliore, una
loro danza termodinamica.
*
Poesia: quando le cose si muovevano sui carri leggeri della luce, anche
l’incapacità era sogno.
*
Poesia: il nostro cuore attira l’umido; siamo ora un battito dentro alla
condensa di una pentola a vapore.
*
Poesia: conosco la bellezza del fiorellino che macchia il prato, del melo
in fiore e dell’albicocca quando si accende; conosco il canto
dei cieli, l’indefinito stupore di ciò che si attrae e si ama.
Osservo e ascolto, ma son già altrove, sospinto fuori, e a forza
da un tempo nato in provetta.
Poesia: sorge ineluttabile insieme al sole, la maschera annunciata di
tenebre e muschio. I nostri corpi si scuotono nel dramma
entrando in false ombre per cercare riposo.
*
Risvegliati dolcezza, AVANTI, scuoti lo spazio; un segnale stradale per
non perderti, fai del tempo un tuo balocco che all’occasione riponi. Al
tuo risveglio ogni delirio può diventare orgasmo.
Quando gli uomini seri
si fan cavalcare dagli asini,
anche gli asini stupiti si fermano a guardare.
Non permettere loro di tessere nuove ragnatele. Servi da eco a corpo
morto, oppure mangiati un cavolo a merenda.
*
Se Freud avesse detto con semplicità: se c’è qualcuno accanto a te che
sta male, vai a cercare cosa sta troppo bene in te e saprai come
aiutarlo, sarebbe ricordato come colui che ha scoperto una sorta di
sistema di Eudosso.
*
L’errore di Freud? Quello di aver fatto credere a se stesso e agli altri di
essere una poltrona pensante: similpelle per l’assoluto.
*
Se Freud avesse conosciuto Heisenberg, indeterminato lui stesso,
sarebbe cascato dal letto del cielo.
*
Prima di rinchiuderti nella gabbia della tua mente, chiediti chi
riscuoterà la tua pelle.
*
Ma di cosa è costituito il pacchetto rimozionale. “L’essenza della
rimozione consiste semplicemente nell’espellere e nel tener lontano
qualcosa dalla coscienza”. Esso contiene in sé dunque virtualità, segni
del non vissuto. Ci viene da dire: ma quanti mondi l’uomo deve abitare
allo stesso momento per esercitare e poter così continuare la sua
propensione al vampiro?
*
Pseudo-analisi? Balletto di topi davanti le A… variazioni di una forma
di formaggio + progettazioni con psicodrammi che servono da
percorso.
*
Masticatori del proprio vuoto interiore che appena l’avvertono
diventano aggressivi e si trovano un nemico.
Identificandosi con gli intellettuali essi anticipano con i loro desideri,
sogni e presagi, l’avvento del nuovo mondo. In questo caso
entrerebbero nel mondo terminale con un orgasmo finale e sua
“piccola morte”…………….. e poi?
E poi si vedrà……………..
Ecologia: quando un paziente
comincia a girare in tondo fate in modo
che rispetti l’erba dei prati.
Gravitano su loro stessi intorno ad un centro personale “di igiene
mentale”.
*
Ma è l’umano il buco nero?
*
Per avere l’illuminazione dovrebbero anche loro trovarsi un Kô-an,
una parola chiave. Per esempio ambaraba cici coco tre……………………...
*
Da quando è stato insegnato loro che le parole sono strumenti,
trattengono il loro impulso nella testa, e, passando per la via del
concetto inibiscono la coscienza per scivolare poi “nell’usa e getta” del
voyeurismo.
*
Il loro sogno? Gestire un transfert ovvero saper digerire distrutte le
proprie vittime alle quali hanno tolto ogni osso difficile a deglutire.
*
Una zuppa rigenerata è pur sempre una zuppa. Questo è il significato
ultimo del mio pensiero sulla pseudo-analisi. Oggi.
*
Come un analista si lega al suo paziente. Per capire gli affetti
bisognerebbe approfondire certe teorie elettromagnetiche;
bisognerebbe inoltre fare uno studio sulle abitudini in generale:
abitudini alle voci, ai gesti, alle mani. Forse basterebbe capire quanto il
cane vive saldamente in noi.
*
Paziente: nessun’altra parola è così azzeccata per ciò che indica.
*
Scrivo una frase e scoppio a ridere!
*
Ma se ogni tanto piangessi forse guarirei. La volta dopo ci penserei due
volte prima di scriverne un’altra se non ho abiti di ricambio.
Se una testa pensa di essere in bilico
tra un sasso e un palloncino
si mette a ridere e non a scrivere.
Il mondo è buono. Noi lo divoriamo senza ritegno, poi lo
moralizziamo sadicamente.
*
Un messia non castra ma indica la Fonte.
*
Immaginiamo una falena che va a bruciarsi le ali contro una fonte di
luce. Se noi l’osserviamo, possiamo facilmente rispecchiarci in lei. Non
per questo ci vien l’idea di mozzarle le ali per salvarle la vita.
*
La falena brucia le sue ali contro una fonte di luce se il buio la
circonda.
*
La luce, un fenomeno collettivo d’intelligenza che rischiara il pianeta.
Il buio: ignoranza che si fa credere lanterna per le lucciole.
*
Gli altri: gente che passa la vita a parlare di sé nel tentativo di definirsi.
Sin che non si capisce che noi siamo anche gli altri.
*
Il piacere della sofferenza sta forse scoperchiando il tempo?
*
È probabile che ci sia un futuro che ci può cadere addosso.
*
L’assillante ricerca della verità imita le capre quando brucan l’erba e di
un fertile campo ne fanno un deserto.
Sul tuo tavolo, disponi gli oggetti con grazia e dai loro spazio. Se esiste
una verità tu ci sei dentro.
*
Se Wittengstein avesse detto con semplicità: più il mondo ti sembra
distante e più sei vicino a lui: ciò che si allontana è il tuo pensiero sul
mondo.
*
Se le nostre parole oltre ad essere degli strumenti avessero
l’impugnatura, il mondo se la darebbe a gambe……fuori dallo spazio
tempo.
*
Solo una divinità potrebbe togliere all’osservatore la volontà di
potenza. Ma questa non ci pensa nemmeno di cascare così in basso.
*
La piramide è stata architettata per far comprendere agli astuti
osservatori le parole di Montaigne: “seduti sul più eccelso trono del
mondo, non sediamo che sulla nostra coda”.
*
Quando ti sei liberato di te stesso il mondo non avrà più paura di te,
né te del mondo. Tu AMI. Tu sei quell’altro pur rimanendo te stesso. È
vero. Ma cosa questo tuo amore significa per te?
*
Non confondere il sesso con l’amor di Dio, finirai per inseminare l’orto
botanico.
La filosofia casca dalla mia testa.
Si volle un giorno fissare il nostro sguardo in un ruscello. Non ci
avevano insegnato né a ridere, né cosa fosse
l’acqua…………………………………………………………………………………………………
*
Noi volevamo poter dire: io sono sicuro che rinasco: e chi m’ammazza,
visto che il morto è vivo e che il vivo è
morto!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!
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L’illuminazione: una storia fantastica all’inseguimento della quale solo
Fantozzi si salva agli occhi di “dio”.
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È probabile che il mondo non abbia bisogno di un profeta ma di una
mano capace.
*
Solo la mela di Guglielmo Tell può salvare certi filosofi - se non se la
mangiano prima con la loro avidità.
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A forza d’inventarsi il tempo per lucro personale, si finisce per scorrere
dentro ad un’idea fissa.
*
Ciò che crediamo essere la nostra conoscenza del tempo e della sua
allegoria ci fa precipitare senza sosta dentro alla nostra testa.
*
In questo mondo se tutto tende a diventare assolutamente possibile
tutto tende ad essere assolutamente impossibile.
*
Una cosa morta è una cosa da noi uccisa. Ciò che ridispiega le ali del
mondo è il nostro cuore quando sa esprimere la sospensione che è nel
Silenzio.
*
La nostra vita galleggia su un mare di parole ma ogni tanto la terra
appare nelle nostre mani.
Se il mondo per te è un frammento,
abbilo intero nel cuore.
Imitiamo il seme che fa grazia
della sua necessità.
Sono per l’equidistanza dei punti. Lo spirituale in pseudo-analisi?
Tornando indietro sono certi che un giorno incontreranno chi va
avanti. Chi può dar loro torto?
*
Per salvarsi si dovrebbe consigliar loro di riunirsi a giocare a liberi
tutti.
*
L’anatomia ci dice ciò che siamo, la fisica ciò che diventiamo, il resto è
suono, è musica se vuoi amare……..MOSTRATI SUBITO NUDO
AFFINCHÈ QUALCUNO NON TI INDUCA A SCOPRIRTI.
*
Assioma: chi ti vuol far nuovo il cervello al tuo vecchio si puntella.
*
Proverbio: a chi ti mette il cervello a marcia indietro digli che non hai
quattr’occhi.
*
Detto e contraddetto: animo malconcio / corna all’acconciatore.
*
Poiché in noi s’annida l’anima di Venezia che muore insieme all’attesa
del barbaro, se vogliamo salvarci si imiti l’inglese, diamoci al
giardinaggio! Poi si discuta di ciò che manca: dei piani seri di lavoro.
*
Si vorrebbe poter agire come si respira e non come si parla. Lo Zen è
interessante per chi può praticarlo senza saperlo, altrimenti diventa
una precisa operazione per il povero intelletto che già non ne può più
di rinascere e di morire. Ma lo Zen tra le nostre intenzioni è forse la
più salutare.
*
Non se ne può più perché non si riesce a venirne a capo di una certa
nostra stupidità. Ma i detersivi sono efficaci?
*
Invece di tutte queste cavolate avrei fatto meglio a scrivere: “signori
per voi non ho parole”.
*
Ero un bianco prima di scriverne così tante.
*
Quando non si sa più che dire è arrivato il nostro momento.
Cervello che scoppietta
vuol piantar querce.
Questo libro: una risposta del mio sistema vivente a dei problemi che
mi sono stati posti. Ecco una supposizione razionale. Il cuore invece
vuol chiudere questo libro e suggerisce che dietro al demone della
storia che mi è fantasma dentro agli occhi, vi è un campo di grano, un
cielo stellato, così come aveva intuito Van Gogh.
*
Per incontrare il miracolo, ridere del diluvio.
*
Dopo le tue confessioni non regalare le tue lacrime al cielo. Pianta un
pomo e aspetta!
*
L’onestà non ha parole, è un’esperienza di vita.
*
La tristezza: gli occhi che fanno fumo e non fuoco.
*
Quando credi di aver capito misurati la febbre e se vuoi scalcia e
nitrisci.
*
Illuminazione: saper essere corolla e bacca, imitare la rosa canina.
*
Se hai un’urgenza religiosa rigira il tuo pastrano e se la tua testa
s’accende, lì fermati.
*
La testa pesa quando per stupidità ci siamo bevuti il mare e il cielo e
ora siamo diventati LA GRAVITÀ…… ritrovare in noi la forza del
CROCUS.
Se le mie parole hanno un peso affondatele come barchette di
bambini.
*
L’aforisma è una febbre che se conoscesse il fieno farebbe partir la
testa al primo starnuto.
*
“L’amor di aforisma”: gioco di relatività che nasconde il desiderio di
giungere a una sentenza assoluta oppure darci ben salde in mano le
orecchie di un coniglio.
*
Scrivendo aforismi diventi un arrota coltelli, arrota…. arrota…..
L’importante è che la lama si consumi per intero.
*
Scrivere aforismi è come ridurre un pane in briciole nella speranza di
incontrare tanti uccellini e parlar con loro.
*
Comunicare nel mondo significa accettare in noi un’ala possente che
stravolge il nostro piccolo malfermo centro.
*
Stringi il tuo aforisma finché la tua pagina non diventa bianca.
*
Scrive bene solo colui che pensa di non scrivere. Ma scrive meglio
colui che ogni tanto lo fa senza pensare.
*
Come mai il cervello non prova dolore a dire cavolate? Poiché è l’unico
modo che ha per scivolare verso il “non-nato” e sentirsi un onesto,
punto e basta.
Quando esaurisci i tuoi problemi che sono simili a frecce che
sembrano non finir mai, tu diventi l’ultima freccia del tuo arco. Questo
volentieri si tende e ti lancia. Illuminato allora lo saresti se non ti
sentissi così stupido e senza look; e a gambe all’aria.
*
Il mondo si offre nelle sue possibilità, ma noi siamo occupati in un
fantasticare storico.
*
Civiltà: sogno d’amore che possiede buoni architetti e uomini che
hanno fede in se stessi.
*
Chiarezza: saper usare la pietra in trasparenza.
*
Piano piano arriveremo al dunque. Dunque!!!
*
Un grande vuoto indica un universo pieno dove la vellutata meraviglia
è in poche parole.
*
Poesia: tu sei un uomo ma anche un albero dove a stormi s’appoggia la
cupa disperazione dell’universo e riparte la sua gioia.
Quando invece dell’uomo
scoprirete le bignè,
l’uomo si scoprirà nel mondo.