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vita di coppia La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato 18/06/2014 Pag.130 F - N.25 - 25 giugno 2014

vita di coppia - Sonzogno · dagli uomini l'arte di andare avanti dopo la fine di un amore, ... E vede alternarsi attacchi di collera e ... per esempio, attacchi di panico, depressione

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Page 1: vita di coppia - Sonzogno · dagli uomini l'arte di andare avanti dopo la fine di un amore, ... E vede alternarsi attacchi di collera e ... per esempio, attacchi di panico, depressione

vita di coppia

La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato

18/06/2014 Pag.130F - N.25 - 25 giugno 2014

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Addio, amore mio!Riuscirò a dimenticarti.Malgrado il doloreCi colpevolizziamo. Ci incaponiamo sui perché. Oppure affoghiamo nella tristezza.Noi donne siamo troppo fedeli al nostro passato. Dovremmo elaborarlo per poi lasciarcelo allespalle. Dalle storie finite, infatti, si può imparare molto. Anche a ripartire con il piede giusto

di Marzia Nicolini

Amalo come sai fare tu, dimenticalo come farebbe lui». Il suggerimento che si legge sulla copertina dellibro L'arte di dimenticare (Sonzogno, euro 16,50) dell'algerina Ahlam Mosteghanemi suona come unaugurio piuttosto difficile da mettere in pratica. Perché, come ci ricorda Ahlam, «la fedeltà delle donneverso il passato è patologica». Se poi questo passato contempla la recente fine di un grande amore«come si fa a non tormentarsi, a neutralizzare il complotto dei ricordi e a ignorare un telefono che restamuto?». Non sorprende che Ahlam (un milione di like su Facebook) faccia il tutto esaurito a ognipresentazione e che il suo ultimo libro sia venduto e scaricato in tutto il mondo. Perché è un racconto

corale in cui cerca di spronare le lettrici a riprendere in mano la vita che, in nome del sentimento più sconvolgente e profon-do, hanno magari regalato all'uomo sbagliato. Ma ci sono modi migliori di altri per lasciarsi alle spalle il passato amoroso?Lo chiediamo alla psicoioga e terapeuta di coppia Marina Pisetzky {psicoterapeutaroma.it).

Qual è il modo migliore di superare la fine di un grande amore?«Non esistono ricette magiche per uscire da una situazione didifficoltà o disagio: si tratta di percorsi talvolta lunghi, cherichiedono impegno ed energia. Ma ci sono modi più efficaci dialtri per affrontare la crisi e la rinascita».Ci fa qualche esempio?«Partiamo dal presupposto che il modo in cui elaboriamo leseparazioni dipende in buona misura da come abbiamosviluppato il nostro attaccamento alla mamma fin da bambini,come ha suggerito l'inglese John Bowlby, uno dei più grandipsicoanalisti del Ventesimo secolo».Vuoi dire che se la mamma è stata freddina, non ci ha datoabbastanza latte o non ci ha coccolate a sufficienza siamodestinate a soffrire di più per la fine di un amore?«In effetti sì: chi ha sentito i genitori non sufficientementepresenti o amorevoli fa molta più fatica di altri a liberarsi deldolore cronico. Le modalità con cui ci leghiamo affettivamentea un'altra persona, infatti, riflettono le nostre prime esperienze diattaccamento. Parimenti, se il legame di attaccamento non è statosicuro nei primi due anni di vita, la reazione all'abbandono puòdivenire patologica. Ecco allora che chi ha vissuto insicurezze

emotive da bambina potrà diventare una donna convinta difarcela da sola sempre e comunque (ansiosa evitante), oppuremolto gelosa e terrorizzata dì perdere la persona amata(ansiosa ambivalente), o, anche, incapace di scegliersi compagnidi vita affidabili (disorganizzata patologica). Tutto si puòcorreggere, ma bisogna essere attente ai segnali».Una scrittrice sostiene che noi donne dovremmo impararedagli uomini l'arte di andare avanti dopo la fine di un amore,senza rimuginare troppo. È vero che i maschi elaborano laseparazione in modo diverso?«Sì, ma non necessariamente meglio. Da quello che staemergendo ogni giorno dalle cronache, l'uomo, purtroppo,sempre più spesso vive la separazione in maniera aggressiva.C'è un trait d'union tra molti fatti drammatici che leggiamo:quegli uomini cercano di difendersi dal dolore attribuendo tuttala responsabilità della fine di un amore alla compagna.E poi esplodono nella violenza. Al contrTtario, le donne spesso sicolpevolizzano eccessivamente, si deprimono e si arrotolano neiloro pensieri: sono atteggiamenti che occorre monitorare perchénon portano verso l'elaborazione del lutto, ma verso unasituazione senza via di uscita». •

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vita di coppiaL'arte di dimenticare in pillole

Come si fa a essere obiettive?«Ci sono dei tempi tecnici da rispettare. Solo dopo il doloreiniziale si trovano delle strategie per riuscire a capiree a spiegarsi come sia potuta finire una relazione».Allora parliamo delle fasi del lutto. La prima è dolorecosmico?«No, è stordimento e shock. Normalmente dura da pocheore a una settimana. E vede alternarsi attacchi di collera eangoscia molto intensi. È il periodo in cui non ci si riesce arendere conto di quello che è successo. Poi si arriva alla fasedello struggimento».Ovvero?«In questa fase si vivono le cosiddette "fitte di cordoglio",ovvero episodi di intensa sofferenza intervallati da momentidi ansia, turbamento e autorimproveri. E si rimuginacontinuamente sulla perdita dell'ex. E molto comunela rabbia per essere state abbandonate».E poi cosa accade?«Si inizia a elaborare l'irreversibilità della separazione.È il periodo più delicato e lungo, la cosiddetta fase delladisperazione. Ci vede apatiche, non abbiamo voglia divedere nessuno, di fare progetti, dormiamo male, mangiamopeggio. E facciamo una grande fatica a concentrarci».Ma anche questo periodo passa, per fortuna.«Esatto. Segue la fase della riorganizzazione. Una volta cheè stato chiarito, seppure con dolore, che bisognariorganizzarsi la vita senza di lui, si riparte con nuovi amicie nuovi interessi per ricostruire un nuovo equilibrio».Quanto dura in tutto questo processo?«È importante dire che questi passaggi non sono conse-quenziali, possono anche incrociarsi. E che ogni persona hai suoi tempi e le sue difficoltà. Solitamente, nella sua faseacuta, l'elaborazione del lutto viene completata entro seimesi, un anno. Ma anche due, nel caso di una relazioneparticolarmente importante. Poi ci sono naturalmente dellefrange».Bisogna forzarsi per uscirne più in fretta?«No, al contrario, bisogna rispettare i propri tempi. Oggisembra quasi che i ritmi siano talmente accelerati da privarele persone del tempo necessario per accettarei cambiamenti dolorosi dell'esistenza e per ristrutturare unnuovo equilibrio psicologico ed emotivo».Come ci si accorge che la perdita è stata elaborata?«Torna la voglia di vivere e di amare ancora».Disfarsi dei ricordi dell'ex aiuta realmente a superarela fine di una storia?«Potete buttare via il ed con la vostra canzone d'amore, manon la memoria della prima volta che l'avete ascoltata conlui. Ciò che aiuta davvero non è cercare di cancellarei ricordi per non soffrire, ma dar loro un significatoevolutivo. Come a dire: prendere il meglio da quellarelazione, imparare dai propri errori. E lo stesso percorsoche si fa in psicoterapia e richiede tempo».Gli amici possono aiutarci?«Sono una grande risorsa quando ci stanno benevolmenteaccanto, ci ascoltano e ci coinvolgono. Nessun amico, però, hagli strumenti adatti per farci uscire dalla sofferenza».

Abbiamo scelto alcuni dei migliori aforismi epillole di saggezza raccolti nel libro L'arte di

dimenticare: per prendere le distanze da una storiafinita, creare i presupposti per una nuova e, perchéno, tornare a sorridere.

• «Ho deciso e questo basta: combatterò per quel chevoglio e sarò quel che gli altri non vogliono che iosia» Oprah Winfrey

• «Credi forse che si possa dimenticare tanto quantosi vorrebbe?» Alfred de Musset

• «Non svegliare una donna innamorata. Lascialasognare, così non verserà lacrime tornando alla suaamara realtà» Mark Twain

• «Se accordi l'orologio con i battiti del tuo cuore, tiaccorgerai che la vita dura un attimo»

Detto popolare arabo

• «Ho un quadernetto su cui scrivo quando tidimentico. Un quaderno con la copertina nera sulquale non ho ancora scritto una parola»

Fernando Pessoa

• «II punto non è quanto si ama qualcuno quando losi ama, ma quanto lo si ama quando lo si odia»

Ashton Kutcher

• «Voltare pagina non sempre basta, talvolta convienestrapparla» Malek Haddad, poeta e scrittore

Si può rimanere amici di un proprio ex?«È possibile, ma non sempre e non per tutti. Dipende datante cose: per esempio, da come è finita la storia, da comeè stata vissuta la separazione, dalla personalità di entrambi.Insomma, ci sono tante varianti».Cosa mi dice di quelle che ripetono sempre gli stessierrori?«Capita a molti pazienti di attivare delle coazioni a ripetere,cioè interpretare un copione che si conclude sempre allostesso modo. Vuoi dire che, alla base, c'è un problemaspecifico, spesso legato alle prime relazioni con i genitori.Serve quindi un percorso di comprensione (sia emotiva siarazionale) del modo in cui ci si relaziona nell'intimità, perevitare di ricascarci in futuro».Come capire se si ha bisogno di aiuto?«Intanto se in seguito alla separazione compaiono sintomipsicopatologici che compromettono la quotidianità come,per esempio, attacchi di panico, depressione o addiritturaesplosioni di follia. Consiglio di chiedere aiuto anchequando ci si rende conto che le nostre storie d'amorenaufragano tutte inesorabilmente. O se non c'è un adeguatosostegno familiare o amicale. E poi se a un anno dalla finedella relazione non c'è stato nessun miglioramento nelnostro umore. In generale, però, credo che la psicoterapiapossa essere utile a superare questa fase delicata per poterelaborare la propria sofferenza in modo consapevole.E ripartire senza ripetere gli stessi errori». H

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