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I NOSTRI LIBRI LE RAGIONI DELLA SPERANZA Padre Ermes Ronchi Segue a pag.2 Lunedì 26 novembre Lc 21,1-4 Vide una vedova povera, che gettava due monetine. Ella invece, nella sua miseria, ha gettato tutto quello che aveva per vivere Il giorno che avremo sfondato insie- me la cancellata di qualche parco, installato la casa dei poveri nella reg- gia del ricco, quel giorno finalmente potrò cantare l'unico grido di vittoria degno di un sacerdote di Cristo, beati i poveri perché il regno dei cieli è lo- ro. Quel giorno io non resterò con te, io tornerò nella tua casuccia piovosa e puzzolente a pregare per te davanti al mio Signore crocifisso. I poveri non hanno bisogno dei signo- ri. I signori ai poveri possono dare una cosa sola: la lingua, cioè il mezzo di espressione. Lo sanno da sé i po- Anno IV n°48 - 26 novembre/1 dicembre 2012 Edizioni Messaggero Padova Ugo Sartorio Ogni sabato alle ore 17.30 com- menta il Vange- lo della domenica. Grande successo per Il mio libro della fede, la nuova ini- ziativa di A Sua Immagine. Partecipa anche tu al nostro referendum: Vota il tuo libro della fede. 40 titoli, 40 capolavori, 40 classici della spirito di ogni tempo, scelti per noi da Elio Guerriero. Vota il tuo preferito e scrivici perché. E poi partecipa agli scontri set- timanali diretti e aiuta il tuo classico a vincere! Ogni domenica ad A SUA IMMA- GINE le classifiche aggiornate e il libro preferito dai grandi pro- tagonisti. SCOPRI LA CLASSIFICA A PAGINA 5 SCENARI DELLA FEDE I poveri non hanno bisogno dei signori LA SANTA MESSA Domenica ore 10.55 Pubblichiamo spunti di riflessione al Vangelo, tratti da pensieri e scritti di don Lorenzo Milani. Considerato una figura di riferimento per il cattoli- cesimo socialmente im- pegnato. Ricordato per il suo impegno civile nell'i- struzione dei poveri, per la sua difesa dell'obiezione di coscienza e per il valore pedagogico della sua esperienza di maestro. IL VANGELO CON DON LORENZO MILANI VOTA IL TUO LIBRO DELLA FEDE Chiesa Santa Maria Assunta in Montebello Vicentino (VI)

VOTA IL TUO LIBRO DELLA FEDE - asuaimmagine.blog.rai.itasuaimmagine.blog.rai.it/files/2012/11/GIORNALE-N48-ANNO-IV-COLORI.pdf · Anno IV n°48 - 26 novembre/1 dicembre 2012 Edizioni

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I NOSTRI LIBRI LE RAGIONI DELLA SPERANZA

Padre Ermes Ronchi

Segue a pag.2

Lunedì 26 novembre Lc 21,1-4 Vide una vedova povera, che gettava due monetine. Ella invece, nella sua miseria, ha gettato tutto quello che aveva per vivere

Il giorno che avremo sfondato insie-me la cancellata di qualche parco, installato la casa dei poveri nella reg-gia del ricco, quel giorno finalmente potrò cantare l'unico grido di vittoria degno di un sacerdote di Cristo, beati i poveri perché il regno dei cieli è lo-ro. Quel giorno io non resterò con te, io tornerò nella tua casuccia piovosa e puzzolente a pregare per te davanti al mio Signore crocifisso. I poveri non hanno bisogno dei signo-ri. I signori ai poveri possono dare una cosa sola: la lingua, cioè il mezzo di espressione. Lo sanno da sé i po-

Anno IV n°48 - 26 novembre/1 dicembre 2012

Edizioni Messaggero

Padova

Ugo Sartorio

Ogni sabato alle ore 17.30 com-menta il Vange-

lo della domenica.

Grande successo per Il mio libro della fede, la nuova ini-ziativa di A Sua Immagine. Partecipa anche tu al nostro referendum: Vota il tuo libro

della fede.

40 titoli, 40 capolavori, 40 classici della spirito di ogni tempo, scelti per noi da Elio Guerriero. Vota il tuo preferito e scrivici perché.

E poi partecipa agli scontri set-timanali diretti e aiuta il tuo classico a vincere! Ogni domenica ad A SUA IMMA-GINE le classifiche aggiornate e il libro preferito dai grandi pro-tagonisti.

SCOPRI LA CLASSIFICA

A PAGINA 5

SCENARI DELLA FEDE

IIII poveri non hanno bisogno dei signori

LA SANTA MESSA

Domenica ore

10.55

Pubblichiamo spunti di riflessione al Vangelo, tratti da pensieri e scritti di don Lorenzo Milani. Considerato una figura di riferimento per il cattoli-cesimo socialmente im-pegnato. Ricordato per il suo impegno civile nell'i-struzione dei poveri, per la sua difesa dell'obiezione di coscienza e per il valore pedagogico della sua esperienza di maestro.

IL VANGELO CON DON LORENZO MILANI

VOTA IL TUO LIBRO DELLA FEDE

Chiesa Santa Maria Assunta in

Montebello Vicentino (VI)

tenere in tale onore le leggi degli uomini da os-servarle quando sono giu-ste (cioè quando sono la forza del debole). Quando

invece vedranno che non sono giuste (cioè quando sanzionano il sopruso del forte) essi dovranno bat-tersi perché siano cam-biate. Quando è l'ora non c'è scuola più grande che pa-gare di persona un'obie-zione di coscienza. Cioè violare la legge di cui si ha coscienza che è cattiva e accettare la pena che essa prevede. Chi paga di persona testimonia che vuole la legge migliore, cioè che ama la legge più degli altri. Non capisco perché qualcuno possa confonderlo con l'anarchi-co. Preghiamo Dio che ci mandi molti giovani capa-ci di tanto. Questa tecnica di amore costruttivo per la legge

giornalegiornale Pagina 2 l'ho imparata insieme ai ragazzi mentre leggeva-mo il Critone, l'Apologia di Socrate, la vita del Si-gnore nei quattro Vange-li, l'autobiografia di Gan-dhi, le lettere del pilota di Hiroshima. L'ho applicata, nel mio piccolo, anche a tutta la mia vita di cristiano nei confronti delle leggi e delle autorità della Chie-sa. Severamente orto-dosso e disciplinato e nello stesso tempo ap-passionatamente attento al presente e al futuro. Nessuno può accusarmi di eresia o di indisciplina. Nessuno d'aver fatto car-riera. Ho 42 anni e sono parroco di 42 anime! Del resto ho già tirato su de-

gli ammirevoli figlioli. Ot-timi cittadini e ottimi cri-stiani. Nessuno di loro è venuto su anarchico. Nessuno è venuto su conformista. Informatevi su di loro. Essi testimo-niano a mio favore. Mercoledì 28 novembre Lc 21,12-19 Sarete odiati da tutti a cau-sa del mio nome.

Se voi avete diritto di dividere il mondo in ita-liani e stranieri allora vi dirò che, nel vostro sen-so, io non ho Patria e re-clamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privi-

legiati e oppressori dal-l'altro. Gli uni son la mia Patria, gli altri i miei stranieri. E se voi avete il diritto senza essere richiamati dalla Curia, di insegnare che italiani e stranieri possono lecita-mente anzi eroicamente squartarsi a vicenda, allora io reclamo il dirit-to di dire che anche i poveri possono e debbo-no combattere i ricchi. E almeno nella scelta dei mezzi sono migliore di voi: le armi che voi ap-provate sono orribili macchine per uccidere, mutilare, distruggere, far orfani e vedove. Le uniche armi che appro-vo io sono nobili e in-cruente: lo sciopero e il

voto. Abbiamo dunque idee molto diverse. Posso rispettare le vostre se le giustificherete alla luce del Vangelo o della Co-stituzione. Ma rispettate anche voi le idee degli altri. Soprattutto se son uomini che per le loro idee pagano di persona. Giovedì 29 novembre Lc 21,20-28 Gerusalemme sarà calpe-stata dai pagani finché i tempi dei pagani non s iano

compiuti.

Piero, ho sentito preti e giornali dire che tutte le cose sindacali e sociali

veri cosa dovranno scri-vere quando sapranno scrivere. E allora se vuoi trovare Dio e i poveri bisogna fermarsi in un posto e smettere di leg-gere e di studiare e oc-cuparsi solo di far scuola ai ragazzi dell’età dell’-obbligo e non un anno di più, oppure agli adulti. Quando avrai perso la testa, come l’ho persa io, dietro poche decine di creature, troverai Dio come un premio. È inuti-le che tu ti bachi il cer-vello alla ricerca di Dio o non Dio. Ai poveri dai scuola subito prima d’es-ser pronta, prima d’esser matura, prima d’esser laureata, prima d’esser fidanzata o sposata, pri-ma d’esser credente. Ti ritroverai credente senza nemmeno accorgertene. Martedì 27 novembre Lc 21,5-11 Badate di non lasciarvi in-gannare.

Non posso dire ai miei giovani, che l'unico modo d'amare la legge è d'ob-bedirla. Posso solo dir loro che essi dovranno

QUANDO È L’ORA NON C’È SCUOLA PIÙ GRANDE CHE PAGARE DI PERSONA

UN’OBIEZIONE DI COSCIENZA

Gesù parla con i discepoli Duccio di Buoninsegna

Pagina 3 giornale giornale frontar la vita e il matri-monio e la vecchiaia e poi la morte e poi la Vita Eterna. Parlargli d’altre cose? Tenere il discorso sempre su quello della fede? Non mi parrebbe vero, credimi. Ma son anche maestro di morale e confessore e se mi in-terroga devo risponder-gli. E di chi è la colpa se nove volte su dieci la sua domanda sarà su questo campo umilian-te? Ah avessi una posi-zione così limpida da poter rispondere: «A me lo vieni a dire? Che c’entro io, l’uomo dei Sacramenti, il pontefice tra la terra e il cielo coi misfatti dei forti di que-sta terra? Pensa all’ani-ma tua, pensa a salvar-ti. Chiedimi il libro di Dio, il Corpo di Cristo, il suo Perdono». Penso ora che è ancora troppo dono di Dio che io l’abbia ancora qui a domandarli a me i suoi perché. So che è l’ulti-mo giorno. Domani non verrà più. C’è un altr’u-scio, non lontano dal mio dove c’è qualcuno che saprà dargli le ri-sposte che attende. Mi par già di sentirti protestare: «Che c’en-

sono materia. Che non bisogna che il prete si faccia trascinare dal suo cuore di uomo, da motivi terreni. Che il pensiero del be-nessere è eresia. Che ai poveri Gesù parlava solo di croce e di cielo. Ci credo Piero. Lo cre-do con tutto il cuore, con tutto me stesso. Appunto. È al cielo che li voglio portare i miei figlioli. Son partito per questo e ancora non penso altro che a que-sto. Ma se mi chiede ragio-ne di quel che fa il go-verno cattolico, che gli posso dire? Potrò in-gannarlo? Potrò dirgli che attenda? Che que-sta legge è quella che Dio ha posta? Io non posso dirgli queste cose. Non mi crederebbe. E ha ra-gione. Lui n’ha bisogno di me suo prete per mille altre cose troppo più grandi di questa stupida cosa del lavoro e del governo. N’ha bisogno per il per-dono di Dio di cui ha avuto sete fino a oggi e di cui avrà bisogno an-che domani. N’ha biso-gno per il Corpo di Cri-sto che l’aiuti ad af-

dall’altra parte non può. Io non posso. Non posso neanche se mi ci son tro-vato solo per un impreve-dibile coincidere di circo-stanze storiche che non dipendono da me. II fatto resta e cioè che son com-promesso col governo. Il governo s’è alleato col Faraone contro Babilonia. L’ha stimato prudenza. Ed io ho taciuto. Non mi son fatto buttar nel pozzo co-me Geremia. Anzi ho avu-to onore dal governo e aiuto d’ogni genere. Ecco qual è il muro che mi im-pedisce di andare incontro al povero e additargli la Croce. Se lo facessi suo-nerebbe come un orribile scherno.

tra? Sei te Lorenzo che non sei riuscito a mostrargli la Croce, a predicargli il Van-gelo nudo e crudo e la dot-trina sociale della Chiesa». No Piero. Se il colpevole di questa umiliazione dell’uo-mo non fosse in nulla ag-giogato al mio carro, io po-trei dire a Mauro che pieghi il capo all’uomo come fosse dinanzi a Dio. Per salvarsi l’anima e in sconto dei suoi peccati. Potrei leggergli la lettera di S. Paolo agli Efe-sini. Quella che don Divo cita contro di me. Ma così come sono non posso leg-gergliela. S. Paolo, quando scriveva quella lettera era in prigione. Vittima con le vittime. Lui sì che poteva additare la Croce. Ma chi è

Scrive Elisabetta

Bellissima iniziativa relativa ai libri da votare. Certamente siete guidati dallo Spirito Santo, che apre strade sempre nuove per richiamarci tutti a Dio, attraverso testimonianze e insegnamenti che da sempre segnano il cammino del cristiano. Un buon modo per stimolare ad una ricerca interiore personale anche chi non conosce questi testi.

Scrive Teresa

Seguo con grande interesse il commento al Vangelo secondo la vita e gli Scritti di alcuni autentici testimoni della fede.

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A Sua Immagine Giornale pubblica ogni settimana le meditazioni ai vangeli dei giorni feriali.

S.GIACOMO DELLA MARCA

BEATI DIONISIO E REDENTO

LU. 26

ME. 28

GI. 29

NOVEMBRE/DICEMBRE

S. GIACOMO

BEATO TOMMASO REGGIO

S. ANDREA APOSTOLO

SA. 1

MA. 27

S. SILVESTRO GOZZOLINI

VE. 30

Pagina 4 giornale giornale

scorso impegnativo. Non ha sconvolto i sonni o l’ appeti-to a nessuno. Lavorerà la Grazia per lui, si diffonderà intorno a lui in modo miste-rioso che io non posso misu-rare. Ma se s’ ha da far la-vorare la Grazia sola si po-teva andare tutti alla Certo-sa. S’ andava più diretti e si otteneva di più. Siamo o non siamo sacerdoti secola-ri? E allora bisogna discute-re anche sui migliori mezzi umani. Io al mio popolo ho tolto la pace. Non ho seminato che contrasti, discussioni, con-trapposti schieramenti di pensiero. Ho sempre affron-tato le anime e le situazioni con la durezza che si addice al maestro. Non ho avuto né

Venerdì 30 novembre Mt 4,18-22 Essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. Proprio perché Gesù è la pa-rola ultima e definitiva di Dio, è giusto che Dio taccia, è giusto, cioè, che Dio non dica altre parole, non riveli cose nuove alla sua Chiesa. In realtà, con Gesù, con la sua persona e con la sua parola Dio ci ha dato tutto e ci ha detto tutto, cosicché non può dirci più nulla di radicalmente nuovo, nulla che non sia contenuto in Ge-sù. Dove è scritto che il prete debba farsi voler bene? A Gesù o non è riuscito o non è importato. Conosco per esempio un giovane prete che si è reso simpatico a tutto il suo po-polo. Nessuno dice male di lui. Sempre allegro, festoso con tutti, comunisti e demo-cristiani, poveri e ricchi. Misuriamo quanto ha pagato tutto questo e quanto gli ha fruttato. L’ha pagato al prez-zo di parlare solo di sport e di evitare con cura ogni di-

HA MOLTO PIÙ INSEGNATO COL NASCERE

IN UNA STALLA E COL MORIRE SU UNA CROCE

educazione, né riguardo, né tatto. Mi sono attirato contro un mucchio d’ odio, ma non si può negare che tutto questo ha elevato il li-vello degli argomenti di conversazione e di passione del mio popolo. Quel mio amico se-condo me insegna poco e a pochi, io invece avrò seminato zizzania, ma insegno anche a chi mi darebbe fuoco. Sabato 1 dicembre Lc 21,34-36 State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano. Non sono più tempi in cui la gente credeva alla parola solo perché la sentiva infocata e rotta dal pianto. Nessuno si fida più di nulla che non sia vissuto prima che detto. Ed è giusto. E Gesù stesso ha molto più vis-suto che parlato. E molto più insegnato col nascere in una stalla e col morire su una cro-ce che col parlare di povertà e di sacrificio. La via che conduce alla Verità è stretta e ha da ambo i lati precipizi. Esistono eresie di si-nistra ed eresie di destra. Siamo nella Chiesa apposta per sentirci serrare dalle sue rotaie che ci impediscano di deviare tanto in fuori che in dentro. Queste rotaie sono nel Cate-chismo diocesano e per portarsele in casa bastano 75 lire. Dopo di che sai preciso cosa puoi dire e cosa no. Tutto quel che non è proibito è permesso e credimi che non è po-co. Del resto, se ti restasse ancora qualche scru-polo hai nella Chiesa un altro motivo di sere-nità ed è che essa è viva ed è lì apposta per richiamarci coi suoi decreti ogni volta che ce ne fosse bisogno. Se questa tranquillità la Chiesa non ci potesse dare non meriterebbe davvero star con lei. Si potrebbe andare a brancolare nel buio della libertà come i lonta-ni.

CHE COL PARLARE DI POVERTÀ E SACRIFICIO

Offerta dell’obolo della vedova Mosaico Sant’Apollinare, Ravenna

GESÙ HA MOLTO PIÙ VISSUTO CHE PARLATO

I PRIMI 10 LIBRI IN CLASSIFICA

Presepe low cost per il Vati-cano. In tempi di crisi il Gover-natorato della Città del Vatica-no rinuncia alla spesa per il tradizionale allestimento del presepe in Piazza San Pietro. A donare il presepe sarà la regione Basilicata, così que-st’anno la Natività sarà am-bientata tra i sassi di Mate-ra. L'iconografia classica sarà arricchita di elementi locali tipi-ci: ci saranno abiti classici della tradizione, e l'ambientazione sarà in una delle chiese rupe-

stri di Matera. Saranno rappre-sentati scorci del Sasso Caveo-so e di quello Barisano, con effetti luce che vanno dal gior-no alla notte. L'opera, di 225 metri quadrati, è stata realiz-zata dal maestro lucano Fran-cesco Artese, con statuine tra i 35 e i 50 centimetri, e abiti re-alizzati a mano sui modelli del-la tradizione contadina. L'idea del Governatorato, gui-dato dal cardinale Giuseppe Bertello, è di un cambiamento che si protragga anche nei prossimi anni per alleggerire le spese a carico dell'ammi-nistrazione vaticana, offren-do alle Regioni che lo richie-dono la possibilità di donare al Papa un presepe che pos-sa essere anche un veicolo di promozione delle Regione stessa. Non si esclude che a donare i prossimi presepi siano anche stati stranieri. Oltre al presepe, come da tra-dizione, sotto l’obelisco verrà eretto anche il tradizionale al-bero di Natale, che quest’anno proviene dal Molise.

A SAN PIETRO UN

PRESEPE DELLA BASILICATA

«La giustizia pe-nale non può essere ridotta alla questione della disciplina dei reati, ma de-ve sempre guar-dare al rispetto della dignità dell’uomo». Lo ha detto Bene-detto XVI rice-vendo i parteci-

panti alla confe-renza dei diret-tori delle ammi-nistrazioni peni-tenziarie del Consiglio d'Euro-pa. «Occorre impe-gnarsi in concreto-ha proseguito il pontefice- e non solo come affer-mazione di princi-

pio, per una effettiva rieduca-zione della persona, richiesta sia in funzione della dignità sua propria, sia in vista del suo rein-serimento sociale. L'esigenza personale del detenuto di vi-vere nel carcere un tempo di riabilitazione e di maturazio-ne è, infatti, esigenza della stessa società». Benedetto XVI ha esortato gli operatori penitenziari ad avere sempre un profondo rispetto della persona, ancor più oggi vista la crescente presenza di detenuti stranieri in situazio-ni di grande difficoltà. Il Papa, inoltre, ha sottolineato: «Una detenzione fallita nella funzione rieducativa diventa una pena diseducativa, che, paradossal-mente, accentua, invece di con-trastare, l'inclinazione a delin-quere e la pericolosità sociale».

PAPA: LA GIUSTIZIA FALLISCE SE IL CARCERE NON RIEDUCA

IL MISTERO DEL NATALE

Edith Stein

Queriniana

L’IMITAZIONE DI CRISTO

Anonimo

Messaggero di Padova

LE CONFESSIONI

Agostino

Città Nuova

DIARIO

Faustina Kowalska

Libreria

STORIA DI UN’ANIMA

Teresa di Lisieux

OCD

FIORETTI

San Francesco

Porziuncola

TRATTATO DELLA VERA DEVOZIONE

ALLA SANTA VERGINE

L. Grignon De Montfort

San Paolo

LIBRO DELLA MIA VITA

Teresa D’Avila

Paoline

CAMMINO

Josemaria Escrivà de

Balaguer Ares

DONO E MISTERO

Giovanni Paolo II

Editrice Vaticana