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18 Bruno Stiegeler: «La Banca WIR sta seduta su un tesoro!» 4 Chiusura annuale 2013 15 Internet-Banking: più sicurezza con CRONTOSign Swiss 22 Badewell: un nome, un programma WIRPLUS Rivista per i clienti della Banca WIR soc. cooperativa aprile 2014

WIRPLUS Aprile 2014

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La rivista per i clienti della Banca WIR

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18 Bruno Stiegeler: «La Banca WIR sta seduta su un tesoro!»

4 Chiusura annuale 2013

15 Internet-Banking: più sicurezza con CRONTOSign Swiss

22 Badewell: un nome, un programma

WIRPLUS Rivista per i clienti della Banca WIR soc. cooperativa aprile 2014

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WIRPLUS aprile 2014

CACCIA AI TESORIEditoriale

La Svizzera è la principale piattaforma degli scambi internazio-nali di oro. Non sorprende quindi che il metallo giallo accenda la fantasia dei politici di casa nostra. E così un anno fa è stata presentata l’iniziativa sull’oro in cui si chiede che la Banca na-zionale detenga almeno il 20% dei suoi attivi in oro. Si vuole inoltre che le nostre consistenze auree, in parte depositate in Gran Bretagna e in Canada, vengano riportate in patria. Il nostro commentatore economico Dott. Richard Schwertfeger spiega perché questa iniziativa è destinata ad arenarsi esattamente come l’altra iniziativa per una moneta intera, non ancora passata alla consultazione parlamentare (pag. 36).

L’iniziativa per una moneta intera esige che sia esclusivamente la Banca nazionale a emettere moneta. Se ciò avvenisse le banche potrebbero concedere crediti solo nei limiti dei loro averi presso la Banca nazionale. Secondo le intenzioni dei promotori occorre im-pedire «la creazione di denaro elettronico da parte delle banche».

A questa audace utopia se ne contrappone un’altra diametral-mente opposta – l’iniziativa sull’oro – non meno utopica: la «Verein Goldfranken» (associazione per la moneta d’oro svizze-ra) sostiene l’introduzione, accanto al franco svizzero, di una mo-neta d’oro, con un tenore aureo fino a 1 g, coniata e messa in circolazione non dalla Banca nazionale, bensì da aziende priva-te. Oltre al suo uso parallelo al franco svizzero, la moneta d’oro rappresenterebbe anche una possibilità d’investimento per i piccoli risparmiatori «per i quali il Vreneli d’oro è diventato troppo caro». Tra i tanti interrogativi che si pongono vi è quello

dell’indicazione dei prezzi nei negozi in una valuta soggetta a oscillazioni quotidiane.

Nella realtà svizzera esiste peraltro già qualcosa di simile: invece di una moneta parallela abbiamo la moneta complementare WIR, paritaria rispetto al franco ma più sostenibile, dato che il denaro WIR circola solo tra le PMI svizzere garantendo così che la crea-zione di valore resti in Svizzera (pag. 4 e pag. 28). Qui trovia-mo l’unicità del sistema WIR e la molteplicità delle opportunità d’investimento: dalla placchetta in oro da 1 g offerta da varie banche alla parte ordinaria della Banca WIR che è anche il bigliet-to d’ingresso per i colloqui autunnali, passando per i diversi conti di risparmio tra cui spicca quello della Banca WIR (pag. 8). I colloqui autunnali, dedicati quest’anno al tema della sostenibilità, hanno luogo come sempre al KKL di Lucerna (pag. 41).

Non deve essere sempre oro, basta che sia una medaglia: è quel-lo che si augurano gli atleti e le atlete di Special Olympics. E a proposito di rimpatriata ce ne sarà una, a vari livelli, anche ai National Summer Games 2014 (pag. 26).

Ancora più luccicante delle consistenze auree della Banca nazio-nale è il tesoro scoperto da Bruno Stiegeler alla Banca WIR. Se volete sapere come il nuovo responsabile del settore assistenza alla clientela intende sfruttare questo tesoro, leggete l’articolo a pag. 18.

DANIEL FLURY

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SOMMARIO

PAGINA 22Bagno e wellness – per alberghi e privati: tutto il necessario è fornito da Badewell AG con sede a Sursee, che offre sempre la possibilità di pagare una parte in WIR.

PAGINA 15La nuova procedura di login CRONTOSign Swiss offre la massima sicurezza nell’Internet-Banking. Anche se occorre uno smartphone, non avviene alcuna comunicazione tramite cellulare.

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SOMMARIO

PAGINA 28Andres Klein (destra) e Michael Tobler di Raurica Wald AG hanno fatto dell’approccio sostenibile la loro missione. Ne derivano impulsi positivi per i boschi, l’ambiente e la società, nonché una rivalutazione del faggio.

4 CHIUSURA ANNUALE 2013

7 RISTRUTTURAZIONE DELLA SUCCURSALE DELLA BANCA WIR DI SAN GALLO

8 ACQUISTARE ORA PARTI ORDINARIE E MOLTIPLICARE I VANTAGGI

10 7 DOMANDE A UN’APPRENDISTA

12 PAGAMENTI IN VALUTA ESTERA: DAL DOLLARO ALLO YEN

15 INTERNET-BANKING: PIÙ SICUREZZA CON CRONTOSIGN SWISS

18 BRUNO STIEGELER: «LA BANCA WIR STA SEDUTA SU UN TESORO!»

22 BADEWELL: UN NOME, UN PROGRAMMA

26 SPECIAL OLYMPICS: NATIONAL SUMMER GAMES 2014

28 RAURICA WALD AG: UN’APRIPISTA IN FATTO DI SOSTENIBILITÀ

31 CHRITICHE: ISTRUZIONI PER L’USO

34 STIMA SUL LAVORO E NELLA VITA DI TUTTI I GIORNI 36 RICETTE ILLUSORIE DI POLITICA MONETARIA Dott. Richard Schwertfeger

39 LA PRIMAVERA DEL BURBERO Colonna di Willi Näf

40 CARTOON

41 APPUNTAMENTI

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Tutti gli indici importanti si situano al di sopra dei valori dell’an-no precedente: la somma di bilancio è cresciuta del 4% salendo a quota 4,17 miliardi CHF/CHW e il capitale proprio prima della destinazione dell’utile è aumentato del 5,8% attestandosi a 379,7 milioni CHF. Gli impegni verso clienti hanno espresso una crescita del 7,9% portandosi a 2,21 miliardi CHF e il volume cre-ditizio complessivo ha registrato un incremento del 6,8% arri-vando a 3,77 miliardi CHF/CHW. L’utile annuo è aumentato del 4,9% a 13,3 milioni CHF. A fine dicembre 2013, con 418 CHF il corso della parte ordinaria ha evidenziato un incremento del 14,5% rispetto a dicembre 2012. Premessa l’approvazione da parte dell’assemblea generale del 28 maggio, verrà distribuito un dividendo per parte ordinaria di 9.40 CHF (anno precedente: 9 CHF). Il dividendo sulle nuove parti ordinarie emesse a fine settembre nel quadro dell’aumento di capitale 2013, che verran-no parificate con le precedenti dopo l’assemblea generale, è pari pro rata temporis a 2.35 CHF, ovvero un quarto del dividendo sulle vecchie parti ordinarie.

Fatturato WIRL’unico indice che esce dai ranghi è il fatturato WIR. Nel 2013 le circa 50 000 PMI aderenti al sistema di compensazione WIR han-no realizzato 1,43 miliardi di franchi nella moneta complemen-tare WIR (CHW). La diminuzione dell’1,68% rispetto all’anno pre-cedente va ricondotta al calo del fatturato WIR nel primo semestre 2013, poiché fortunatamente nel secondo semestre sono stati superati tutti i risultati mensili dell’anno precedente. Un terzo esatto del fatturato WIR è stato totalizzato dal settore edile, seguito con distacco dal commercio al dettaglio (18%), dal settore dei servizi (15,6%) e dal commercio all’ingrosso (14,4%).

È motivo di soddisfazione che la partecipazione al fatturato WIR dei fornitori di servizi sia cresciuta da 212,5 a 224,7 milioni CHW, mentre fa riflettere che il commercio al dettaglio, pur avendo rag-giunto 258,4 milioni CHW, ha apportato 14,8 milioni CHW in meno al fatturato WIR. Anche la fabbricazione (178,3 milioni CHW; –6,6 milioni) e il settore alberghiero (50,1 milioni CHW; –4,4 milioni) non hanno raggiunto pienamente i valori dell’anno precedente.

Volume creditizioIl volume creditizio complessivo (cfr. tabella: somma delle posi-zioni «Crediti verso clienti in CHF/CHW» e «Crediti ipotecari CHF/CHW») è pari a 3,77 miliardi CHF/CHW, dato che corrisponde a un incremento del 6,8%. Il tasso di crescita maggiore è stato re-gistrato dal volume ipotecario in CHF, aumentato del 7,5% a 2,3 miliardi CHF. Anche il volume delle ipoteche in WIR è cresciu-to leggermente, attestandosi a 647,2 milioni CHW. Con il 53,3%, oltre la metà dei modelli CHF selezionati rientra nelle ipoteche a tasso fisso. Il 35,3% è rappresentato dalle ipoteche LIBOR e l’11,4% dalle ipoteche variabili. Queste proporzioni ricalcano quasi in maniera identica quelle dell’anno precedente. L’aumento del volume creditizio complessivo, pari al 6,8%, è su-periore a quello del mercato generale, progredito del 4,5%. La Banca WIR è lieta come sempre di rilevare che non sono state concesse ipoteche a condizioni speciali. Al primo posto vi sono sempre e comunque le garanzie e la solvibilità del cliente.

Investimenti finanziariCome già nell’anno precedente, anche nel 2013 la Banca WIR ha ridotto i rischi nel settore dei titoli. Con 160,1 milioni CHF, gli investimenti finanziari (cfr. tabella) restano bilanciati (–31%).

LA BANCA WIR INCREMENTA GLI UTILI E AUMENTA NUOVAMENTE IL DIVIDENDOCHIUSURA ANNUALE 2013

Un sondaggio rappresentativo condotto a fine 2013 per misurare la popolarità e l’affidabilità percepita delle banche svizzere rivela che le banche cooperative sono quelle che ispirano più fiducia (70% degli intervistati). All’altro capo della scala si trovano le grandi banche, sulle quali fa ancora assegnamento il 20% degli intervistati. L’elevata simpatia di cui godono attualmente le banche cooperative ha contribuito, insieme alle condizioni vantaggiose offerte, all’eccellente risultato della Banca WIR soc. cooperativa.

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I mezzi liberati sono stati utilizzati soprattutto per il rifinanzia-mento delle operazioni di credito.

Impegni verso clienti CHFI summenzionati disinvestimenti di posizioni finanziarie sono stati necessari in primo luogo perché la crescita degli impegni verso clienti CHF non poteva tenere del tutto il passo con quella del volu-me creditizio. Tuttavia, l’incremento di 161 milioni CHF (+7,9%) è da considerarsi molto positivo (cfr. tabella). Una parte considerevole di tale incremento, attestatosi a 2,21 miliardi CHF, va ascritta ai depo-siti a termine che sono aumentati di quasi 48 milioni CHF in seguito a un’iniziativa promozionale. Grazie a condizioni attraenti, sono cre-sciuti anche gli averi previdenziali (conto di libero passaggio e conto del pilastro 3a TERZO) e gli altri impegni verso clienti CHF. Il grado di copertura dei prestiti in CHF con impegni verso clienti CHF è leggermente diminuito, scendendo dal 76,7 al 75,8%.

Impegni verso clienti CHWIl volume di denaro WIR ha registrato uno sviluppo positivo dopo una flessione del 2,8% tra il 2011 e il 2012 e a fine 2013 si è atte-stato su 773 milioni CHW, pari a una crescita di quasi mezzo punto.

Capitale proprio prima della ripartizione dell’utileIl capitale proprio prima della ripartizione dell’utile è aumentato del 5,8% a 379,7 milioni CHF (cfr. tabella), per cui la Banca WIR si distingue per una base di capitale proprio estremamente solida. A fine 2013 la quota di capitale proprio (rapporto fondi propri, ovvero il rapporto tra il capitale proprio e attivi ponderati in fun-zione del rischio) era pari al 16,42%. Di conseguenza, il momento scelto per aumentare il capitale lo scorso anno si è rivelato quel-lo giusto, visto che il Consiglio federale, attivando un ulteriore margine di capitale dell’1%, ha nuovamente inasprito le prescri-zioni in materia di fondi propri per le banche (il valore target per il 2019 è ora del 13,7%).Positivo è anche il grado di copertura dei mezzi propri, che espri-me il rapporto tra il capitale proprio effettivamente disponibile e quello richiesto per legge: con un valore del 205%, esso è ancora una volta superiore al risultato di fine 2012 (168%) e trascende ampiamente l’attuale prescrizione di legge, pari al 140%.

Risultato da operazioni su interessiNel complesso, il risultato da operazioni su interessi ha registrato un leggero aumento di 0,7 milioni CHF o dell’1,4% a 48,9 milioni CHF (cfr. tabella). Le riduzioni dei proventi da interessi e dividen-di derivanti da investimenti finanziari – che si spiegano con la summenzionata riduzione dei titoli per il finanziamento dei pre-stiti – sono state più che compensate da un maggiore volume creditizio e da minori oneri da interessi.

Risultato da operazioni in commissione e da presta-zioni di servizioNella Banca WIR il risultato da operazioni in commissione e da prestazioni di servizio è dato principalmente – nel 2013 per qua-si l’85% – dalla provvigione sui fatturati in denaro WIR. Poiché questo fatturato, come menzionato in apertura, è diminuito dell’1,68% a fine dicembre 2013, anche il risultato da operazioni in commissione e da prestazioni di servizio ha evidenziato com-plessivamente una flessione, scendendo di 737 600 CHF (–2,5%) a 28,2 milioni CHF (cfr. tabella).

Costi dell’esercizioI costi d’esercizio sono stati ridotti del 5% a 43,5 milioni CHF (cfr. tabella) grazie ai costi operativi inferiori (14,4 milioni CHF, –19,4%). La Banca WIR ha aumentato le spese per il personale di 1,2 milioni, ovvero del 4,3%, a 29,1 milioni CHF. Questi 1,2 milioni CHF comprendono remunerazioni in base alla performance, rico-nosciute per la prima volta dalla Banca WIR ai suoi collaboratori.

Costituzione di riserveLe riserve per i rischi bancari generali sono rimaste invariate a 91,5 milioni CHF. Alle riserve libere dovrebbero essere destinati 13,5 milioni CHF, dopodiché esse saranno pari a 38 milioni CHF. In seguito all’aumento di capitale la riserva da apporti di capitale è cresciuta di 6,5 milioni CHF a 83 milioni CHF. Da tale riserva viene nuovamente attinto il dividendo per parti ordinarie per un importo di 8,4 milioni CHF – fatta salva la decisione dell’assem-blea generale a fine maggio. In questo modo gli investitori che detengono le loro parti ordinarie nel patrimonio privato potran-no approfittare di una distribuzione esente dall’imposta sul red-dito e dall’imposta preventiva. Supposto che il legislatore man-tenga invariata questa norma, la distribuzione dei dividendi potrà essere esente da imposte anche nei prossimi anni.

ProspettiveRequisiti patrimoniali più stringenti, nuove prescrizioni sulla li-quidità, il margine di capitale anticiclico e il programma fiscale USA per la risoluzione di annose controversie con gli Stati Uniti hanno dato molto da fare alle banche svizzere. Gli effetti sono evidenti: spese più elevate per rispondere ai programmi di at-tuazione disposti dal legislatore e una drastica riduzione del margine. La Banca WIR è ben posizionata e pronta ad affrontare queste sfide.

Poiché è stato possibile mantenere gli interessi su un livello basso anche nel 2014, la Banca WIR continuerà a essere un part-ner molto richiesto: chi risparmia o pensa alla previdenza, trova qui i prodotti adatti, che sono tra i più attraenti sul mercato.

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Voci selezionate relative al bilancio e conto economico 2013

VARIAZIONE Relative al bilancio 2013 2012 PERCENTUALE

Crediti verso banche 25 447 814 28 328 478 -10,2Crediti verso clienti in CHF/CHW 818 625 185 743 692 611 10,1Crediti ipotecari CHF/CHW 2 947 414 647 2 781 317 317 6,0Portafoglio di negoziazione in titoli e metalli preziosi 143 624 350 133 984 724 7,2Investimenti finanziari 160 142 232 232 040 055 -31,0Impegni verso clienti CHF 2 208 507 950 2 047 509 108 7,9Impegni verso clienti CHW 772 970 989 769 876 621 0,4Obbligazioni e mutui fondiari 575 600 000 585 200 000 -1,6Capitale proprio (prima della ripartizione dell’utile) 379 707 071 359 059 139 5,8Totale di bilancio 4 174 115 069 4 012 678 355 4,0

Relative al conto economico

Risultato delle operazioni su interessi 48 927 180 48 253 678 1,4Risultato da operazioni in commissione e da prestazioni di servizio 28 223 723 28 961 345 -2,5Rettifiche di valore, accantonamenti e perdite 43 504 220 45 773 292 -5,0Costi dell’esercizio 694 170 897 448 -22,7Utile dell’esercizio 13 265 711 12 641 641 4,9

Le cifre dettagliate saranno pubblicate alla fine di aprile nel rapporto di gestione 2013. Dalla fine aprile tutti i clienti della Banca WIR interessati possono accedere al rapporto annuale – in tedesco o in francese – tramite il sito www.bancawir.ch > Media oppure richiederlo alla Banca WIR.

Come società cooperativa, la Banca WIR non ha dei doveri solo verso i suoi investitori, ma ha un occhio attento anche a tutti i gruppi di riferimento, come clienti, collaboratori e la collettività. La Banca WIR continua a essere competitiva anche con i suoi modelli di finanziamento per privati e PMI. Per quanto riguarda il possibile rialzo dei tassi nel 2015, si dovrebbe sfruttare maggior-mente l’anno in corso per stipulare ipoteche a tasso fisso.Con l’introduzione del conto di risparmio 60+, il traffico dei paga-menti internazionale e i conti in valuta estera, la Banca WIR ha com-piuto ulteriori passi verso l’ampliamento della sua offerta, che nei prossimi anni dovrebbe essere organizzata in modo tale che la Banca WIR diventi la relazione bancaria privilegiata delle PMI svizzere e resti un operatore di nicchia attraente per clienti privati selezionati.Il modello operativo della Banca WIR comprende il sistema WIR che rappresenta in maniera esemplare il principio della sosteni-bilità: quando devono conferire una commessa, le PMI cercano di affidarla a una di loro, così il lavoro resta preferibilmente in Sviz-zera e non emigra all’estero. La rete WIR, che non si finirà mai di costruire, comporta automaticamente la creazione di nuovi rap-porti d’affari e ulteriori ordinativi, i quali si traducono non solo in un fatturato maggiore in denaro WIR, ma anche in franchi sviz-zeri. In questo modo le risorse CHF possono essere tutelate in

maniera sostenibile. Pertanto, nel 2014 la Banca WIR affronterà in vari modi il tema della sostenibilità, ad esempio svolgendo col-loqui con i clienti che assicurano prestazioni di eccellenza in que-sto campo o mettendo a punto prodotti sostenibili, come il cre-dito solare. Anche i colloqui autunnali dell’8 novembre 2014, accessibili ai titolari di parti ordinarie della Banca WIR, sono de-dicati al tema della sostenibilità. Le imprese che puntano alla sostenibilità devono perseguirla anche nei rapporti con i loro collaboratori e la loro clientela. Nel 2013 la Banca WIR ha creato le premesse per poter realizzare regolarmente eventi a livello di team e reparti al fine di rafforzare la collaborazio-ne, conoscersi o approfondire la conoscenza reciproca. Un nuovo modello salariale, un sondaggio tra i collaboratori e una pianifica-zione all’avanguardia delle carriere e dello sviluppo professionali sono ulteriori elementi della promozione dei collaboratori. Di cruciale importanza è la relazione con i clienti della Banca WIR. Con Bruno Stiegeler, il nuovo responsabile assistenza alla cliente-la, la Banca WIR punta su una personalità esperta e dinamica, che ha fatto proprio il modello cooperativo e che porterà un nuovo spirito nell’orientamento alla clientela della Banca WIR.

GERMANN WIGGLI,PRESIDENTE DEL DIRETTORIO

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Negli ultimi anni, la Banca WIR soc. cooperativa ha sottoposto a notevoli ristrutturazioni le proprie succursali di Basilea, Lucerna e Zurigo. E anche a Losanna, Berna e Lugano si è ad es. provve-duto a rinnovare pavimenti o soffitti. Al momento, a vivere una profonda modernizzazione è la succursale di San Gallo, ospitata da circa 30 anni in Blumenbergplatz 7 nei locali di un’ex auto-rimessa. Dal punto di vista architettonico si tratta del progetto più ambizioso fra quelli finora affrontati. Eric Zuber, responsabile per gli immobili della Banca WIR, afferma: «La suddivisione degli spazi non era più funzionale. Sono state eliminate tutte le pareti, mentre i pilastri in calcestruzzo sono stati rimossi e sottomura-ti. Vedrà in questo modo la luce una succursale moderna e com-pletamente nuova che garantirà un ambiente di lavoro più piace-vole per il personale e un’atmosfera più luminosa e accogliente per la clientela.»

All’inizio di febbraio il responsabile della succursale Roman Hengartner e il suo team si sono trasferiti in una sede provvisoria nelle vicinanze, che accoglierà la clientela fino al termine dei lavori, alla fine di giugno. La riapertura ufficiale si terrà venerdì 15 agosto 2014. «Molti clienti percepiscono già solo la sede prov-visoria come un miglioramento», afferma soddisfatto Hengartner, che come tutti i suoi consulenti si è rapidamente abituato alla

nuova sistemazione, benché temporanea. Al momento i consu-lenti per imprese e clienti privati sono ospitati in un ufficio unico (nella sede rinnovata sono previsti nuovamente due locali se-parati), ma ciò non comporta necessariamente solo svantaggi: «Lo spirito di squadra si rafforza!», commenta Hengartner con convinzione.

DANIEL FLURY

La succursale di San Gallo in Blumenbergplatz 7 è la seconda sede più a est della Banca WIR dopo l’agenzia di Coira.

FUORI TUTTO!RISTRUTTURAZIONE DELLA SUCCURSALE DI SAN GALLO

Il responsabile della succursale Roman Hengartner occupa con i suoi collaboratori Mitat Sejfedinov, Monika Kikic, Erika Delessert, Edith Hotz e Rolf Klarer la sede provvisoria nelle immediate vicinanze della succursale.

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ACQUISTARE ORA PARTI ORDINARIE E MOLTIPLICARE I VANTAGGIChi acquista ora le parti ordinarie della Banca WIR, moltiplica subito i vantaggi. I finanziatori investono in un’azienda svizzera di provata solidità.

Le parti ordinarie della Banca WIR sono diritti valori con un po-tenziale e un dividendo interessante. Chi acquista ora parti ordi-narie, riceve il primo dividendo già a giugno (giorno di stacco del dividendo: 28 maggio 2014 – ex dividendo: 30 maggio 2014).

Quest’anno il dividendo ammonterà, dopo approvazione dell’as-semblea generale del 28 maggio, a 9.40 CHF per ogni vecchia parte ordinaria (n. di valore 263 554). Ciò corrisponde a un ren-dimento da dividendo pari al 2,25% del corso di chiusura annua-le di 418 CHF. I dividendi distribuiti non sono soggetti alla dedu-zione dell’imposta preventiva e, per le persone fisiche in Svizzera, sono esenti dall’imposta sul reddito.

Dividendo pro rata per le nuove parti ordinariePer le nuove parti ordinarie emesse in seguito all’aumento di ca-pitale del 2013 (n. di valore 21 495 953, con diritto al dividendo dal 1° ottobre) verrà pagato un dividendo pro rata pari a 2.35 CHF.

Tendenzialmente il corso delle nuove parti ordinarie fino al gior-no di stacco del dividendo risulta essere più basso. Dopo tale giorno (28 maggio 2014) le nuove parti ordinarie verranno equi-parate alle vecchie, nel senso che ci sarà poi un’unica categoria di parti ordinarie.

La tenuta in deposito delle parti ordinarie presso la Banca WIR è gratuita.

I titolari di un conto di risparmio della Banca WIR hanno la pos-sibilità di beneficiare di un tasso di interesse assolutamente im-battibile: se possiedono almeno 25 parti ordinarie presso la Ban-ca WIR, ricevono uno speciale bonus dello 0,8% che va ad aggiungersi al tasso di base dello 0,4% (fino a un avere di max 50 000 CHF). Addizionato al bonus su nuovi capitali dello 0,4%, sul conto di risparmio si può raggiungere un tasso eccezionale che può arrivare all’1,6% (situazione al 4 marzo 2014).

** Valore dell’indice bancario SPI di fine dicembre 2006 adeguato al corso delle parti ordinarie di fine dicembre 2006 (stessa base di partenza per facilitare il confronto).

0

50

100

150

200

250

300

350

400

450

Dic.

2006

Giu.

200

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c. 20

07Gi

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008

Dic.

2008

Giu.

200

9Di

c. 20

09Gi

u. 2

010

Dic.

2010

Giu.

201

1Di

c. 20

11Gi

u. 2

012

Dic.

2012

Parte ordinaria della Banca WIR

Indice bancario SPI**

-68,9%

+10,6%

Giu.

201

3Di

c. .2

013

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290

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350

370

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430

04.01

.13

01.0

2.13

05.0

4.13

03.0

5.13

07.0

6.13

02.0

8.13

06.0

9.13

04.10

.13

01.11

.13

06.1

2.13

17.01

.14

21.0

2.14

blu = parte ordinaria vecchia – verde = parte ordinaria nuova* È evidente che l’attuale performance della parte ordinaria della Banca WIR non può costituire una garanzia dell’evoluzione futura del titolo.

Parte ordinaria della Banca WIR - sviluppo del corso*450

05.07

.13

01.0

3.13

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WIRPLUS aprile 2014

ORDINE DI BORSA PER PARTI ORDINARIE VECCHIE DELLA BANCA WIR (N. DI VALORE 263 554)

Conferisco/Conferiamo l’ordine di

acquisto di __________ (numero) parti ordinarie vecchie

al prezzo di max CHF __________ per ogni titolo (indicazione

obbligatoria; arrotondamento del corso in multipli di –.25 CHF)

Corso attuale su www.bancawir.ch > Clienti privati o Clienti

commerciali o Clienti WIR > Parti ordinarie

Il presente ordine è valido fino al ________________________

L’importo conteggiato dell'acquisto sarà addebitato sul conto

corrente in CHF/conto di risparmio il giorno di negozio (valuta

+ 3 giorni lavorativi).

Gli ordini possono essere trasmessi per posta in forma scritta:

Banca WIR, divisione Finanze / Parti ordinarie, casella postale,

4002 Basilea o per fax (061 277 39 08).

Signor / Signora / Ditta

Cognome / Nome

Indirizzo

Luogo

N. conto

Data

Firma

ORDINE DI BORSA PER PARTI ORDINARIE NUOVE DELLA BANCA WIR (N. DI VALORE 21 495 953)

Conferisco/Conferiamo l’ordine di

acquisto di __________ (numero) parti ordinarie nuove

al prezzo di max CHF __________ per ogni titolo (indicazione

obbligatoria; arrotondamento del corso in multipli di –.25 CHF)

Corso attuale su www.bancawir.ch > Clienti privati o Clienti

commerciali o Clienti WIR > Parti ordinarie

Il presente ordine è valido fino al ________________________

L’importo conteggiato dell'acquisto sarà addebitato sul conto

corrente in CHF/conto di risparmio il giorno di negozio (valuta

+ 3 giorni lavorativi).

Gli ordini possono essere trasmessi per posta in forma scritta:

Banca WIR, divisione Finanze / Parti ordinarie, casella postale,

4002 Basilea o per fax (061 277 39 08).

Signor / Signora / Ditta

Cognome / Nome

Indirizzo

Luogo

N. conto

Data

Firma

Acquisto di parti ordinarieGli ordini di acquisto di parti ordinarie possono essere tra-smessi in ogni momento alla Banca WIR tramite l’Internet- Banking, per posta (Banca WIR, divisione Finanze/Parti or-dinarie, casella postale, 4002 Basilea), per telefono (0848 947 949) o per fax (061 277 93 08). Gli ordini di borsa pos-sono essere conferiti ogni giorno lavorativo bancario an-

che attraverso la piattaforma OTC della Banca Cantonale Bernese.

Maggiori informazioni sul sito www.bancawir.ch > Clienti privati o Clienti commerciali o Clienti WIR > Parti ordinarie > Downloads

ROLAND SCHAUB

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Come hai deciso di iniziare un apprendistato in banca?Adoro i cavalli e da piccola volevo diventare medico veterinario. Più tardi, però, ho pensato che fosse meglio non mischiare hobby e lavoro. Dopo la secondaria, ho frequentato la scuola preparato-ria per il commercio dove ho imparato a conoscere tutte le pro-fessioni nel ramo commerciale. Sono stata attirata soprattutto dal settore bancario, forse perché mio padre ha lavorato per un certo periodo in banca e ho sempre trovato interessante quello che raccontava quando tornava a casa. Per me il contatto con le persone e i rapporti sociali sono molto importanti.Sono arrivata alla Banca WIR perché ha risposto subito alla mia candidatura e perché durante lo stage di prova ho avuto modo di conoscere persone gentili, aperte e disponibili che mi hanno so-stenuta. Tra l’invio della candidatura e l’inizio dell’apprendistato vero e proprio è passata appena una settimana!

Quali sono state le tue prime impressioni all’inizio dell’apprendistato?Ho sempre trovato l’aiuto di cui avevo bisogno ed è così anche oggi. Marc Lander, formatore professionale, è pronto a darci una mano in qualunque momento. Attualmente mi sto eser-citando con la mia formatrice pratica, Katja Zbinden, nei col-loqui con i clienti. Saper condurre un colloquio è infatti una delle prove dell’esame finale. Mi è anche piaciuto molto il fat-to che, come giovane in formazione, sono stata coinvolta in

vari progetti, ad esempio nel workshop dedicato al futuro che si è tenuto l’anno scorso.

In che cosa consiste oggi il tuo lavoro in banca?Per ora sono impiegata allo sportello presso la succursale di Basilea, ma presto passerò al servizio finanze e crediti. La mia mansione attuale mi piace molto perché sono a contatto diretto con i clienti. Mi occupo perlopiù di versamenti e prelievi e del-l’apertura di conti. Prima sono stata al traffico dei pagamenti, al supporto prodotti, dove mi sono dedicata soprattutto alla previ-denza e al servizio consulenza.

Che cosa ti piace di più?Finora mi è piaciuto soprattutto il lavoro al servizio consulenza, perché è molto vario, impegnativo certo, ma estremamente inte-ressante. Bisogna conoscere nei dettagli tutti i prodotti della Banca WIR, discutere con i clienti ed essere in grado di gestire situazioni stressanti.

7 DOMANDE A UN’APPRENDISTA

La Banca WIR forma costantemente fino a sei apprendisti presso la sede principale di Basilea. Ogni anno ve ne presentiamo uno e oggi si tratta di Anne Tschudin.

Anne Tschudin si è innamorata di Iren, un pony di razza Shetland, fin da quando era bambina.

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Primo, un arabo purosangue, è cresciuto in una mandria di cavalli selvatici e si sta ancora abituando alla civiltà.

Finora le tue aspettative sono state soddisfatte?All’inizio dell’apprendistato mi chiedevo come avrei fatto a impa-rare così tante cose. Persino la nuova piattaforma bancaria Finnova mi incuteva soggezione. Oggi mi sento a mio agio e ho acquistato sicurezza anche perché so che posso sempre trovare l’aiuto di cui ho bisogno.

E una volta superato l’esame alla fine dell’apprendi-stato che cosa intendi fare?Mi piacerebbe continuare a lavorare per la Banca WIR e fare esperienza al servizio consulenza, se possibile. Vorrei anche ap-profittare delle offerte di perfezionamento, ma non so ancora in quale direzione puntare. Prima devo conoscere a fondo tutti i dipartimenti della banca.

Che cosa fai dopo il lavoro?Da quando avevo cinque anni la mia grande passione sono i ca-valli. Sono animali grandi, forti, ma anche teneri e dotati di grande

intelligenza. Ho iniziato a montare che avevo nove anni. Oggi ho due «beniamini» che appartengono a Theres Mumenthaler: Iren, un pony di razza Shetland, e Primo, il mio «baby macho», un arabo purosangue di nove anni, cresciuto nei Grigioni in una mandria e arrivato da noi quattro anni fa. Non aveva mai visto una persona che fa footing o un trattore e segue soltanto il ca-pobranco, in questo caso la sottoscritta. Percepisce qualsiasi esi-tazione e per questo bisogna sapersi comportare con raziocinio. L’autocontrollo mi aiuta molto nella vita di tutti i giorni ed è fondamentale nella relazione con Primo. Con i cavalli utilizziamo le speciali tecniche di addestramento dell’americano Pat Parelli e l’academic art of riding del danese Bent Branderup. In questo modo si salvaguarda la salute dell’animale e si preserva la sua andatura naturale. Adesso il mio obiettivo è riuscire a fare dell’endurance riding con Primo.

INTERVIEW: DANIEL FLURY

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Come si dice «il denaro deve circolare»... E questo vale anche per il commercio di divise e per il traffico dei pagamenti in valute estere.

Quando arriva il tögrög?L’offerta non comprende monete come il rublo russo, né divise dai nomi melodiosi come il tögrög (codice ISO MNT) mongolo, il nuevo sol (PEN) peruviano, il pa’anga (TOP) di Tonga o il vatu (VUV) di Vanuatu, che con grandissima probabilità non entreran-no mai a far parte della top ten della Banca WIR.

Al momento la Banca WIR offre la possibilità di effettuare versa-menti in nove valute estere (vedi riquadro a pag. 13), preferibil-mente tramite Internet-Banking. Le monete sono state scelte in funzione dei risultati di un sondaggio condotto tra i clienti com-merciali della Banca WIR.

Per clienti commerciali e privatiAnche se la possibilità di effettuare pagamenti in valuta estera è stata pensata in primo luogo per i clienti commerciali, possono beneficiare del nuovo servizio anche i clienti privati. Presupposto è un conto corrente CHF oppure un conto corrente in euro o in dollari USA. Le transazioni in euro nello spazio SEPA (vedi riqua-dro pag. 14) effettuate tramite Internet-Banking sono gratuite. Quelle fatte in altre valute, ma sempre tramite Internet-Banking,

costano 5 CHF ciascuna. I pagamenti in valuta estera non effet-tuati tramite Internet-Banking costano sempre 10 CHF.

Conti correnti e depositi a termine in euro e in dollari USAPer coloro che hanno spesso entrate e uscite in euro o in dollari USA è consigliabile aprire un conto nella valuta corrispondente. In primo luogo la Banca WIR offre tassi d’interesse superiori alla me-dia sugli averi in euro e dollari, inoltre le entrate possono essere utilizzate direttamente per effettuare nuovi versamenti nella valuta giusta, senza perdere la differenza tra i corsi denaro e lettera. Co-munque, è sempre opportuno tenere d’occhio l’evoluzione dei corsi.

Interessi per gli averi in euro e dollari USAAl momento gli averi del conto corrente in euro vengono remu-nerati a un tasso d’interesse dello 0,25%, quelli in dollari con un tasso dello 0,125%. Ovviamente i depositi a termine in entram-be le divise prevedono tassi ancora più alti. Per ulteriori infor-mazioni rivolgetevi al vostro consulente al numero di telefono 0848 947 949.

La Banca WIR mantiene la rotta e continua ad ampliare l’offerta di servizi. Con le condizioni vantaggiose di sempre. Approfittatene!

ROLAND SCHAUB

(continua pag. 14)

PAGAMENTI IN VALUTA ESTERA: DAL DOLLARO ALLO YENLA BANCA WIR AMPLIA ULTERIORMENTE L’OFFERTA DI PRESTAZIONI

Tutti i clienti della Banca WIR possono ora effettuare pagamenti in nove valute estere. Unica condizione: un conto corrente presso la Banca WIR. Per l’euro e il dollaro USA sono disponibili conti in valuta estera, sia sotto forma di normale conto corrente che come deposito a termine. Non sono possibili versamenti o prelievi di contanti in valute estere.

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Le nove diviseDi seguito trovate l’elenco delle nove divise «in circolazio-ne» presso la Banca WIR oltre al WIR (CHW) e al CHF:

1. USD* – dollaro USA ($)

2. EUR* – euro (€)

3. GBP – Pound sterling (£) / British Pound – sterlina britannica

4. JPY – 円 – Japanese Yen (¥) – yen giapponese

5. CAD – Canadian Dollar – dollaro canadese

6. AUD – Australian Dollar – dollaro australiano

7. SEK – Svensk Krona – corona svedese

8. NOK – Norsk Krone – corona norvegese

9. DKK – Dansk Krone – corona danese

* Per queste monete la Banca WIR offre anche conti in valuta estera.

Per tutte e nove le divise è possibile effettuare pagamenti da un conto corrente CHF detenuto presso la Banca WIR. I nuovi conti in valuta estera EUR e USD sono indicati solo per la rispettiva moneta di conto.

In generale non è possibile effettuare versamenti e prelievi di contanti in valuta estera.

I corsi delle nuove valute estere summenzionate sono disponibili su www.bancawir.ch > Tassi (in basso a destra sulla pagina iniziale) > Corsi dei cambi.

I corsi vengono aggiornati quotidianamente dal lunedì al venerdì. Tenete presente che per gli ordini di bonifico viene applicato il corso valido al momento dell’esecuzione della transazione.

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Lo spazio SEPA comprende sia gli Stati di UE e SEE che la Svizzera.

Come funzionano i pagamenti SEPA?SEPA significa «Single Euro Payments Area» (vedi carta). Si tratta dello spazio unico per i pagamenti in euro nel quale i pagamenti e gli addebiti transfrontalieri in euro vengono eseguiti alla stessa maniera di quelli in euro. I singoli istituti finanziari dello spazio SEPA sono liberi di decidere in tutta autonomia se partecipare o meno alla procedura SEPA.

Passo per passo

1. Il destinatario del pagamento emette una fattura con le seguenti caratteristiche imprescindibili: – IBAN (International Bank Account Number) del destinatario del pagamento e BIC (Bank Identifier Code) / SWIFT dell’istituto finanziario del destinatario del pagamento; – moneta: sempre euro.

2. Spese: destinatario e committente del pagamento pagano ciascuno le spese del proprio istituto finanziario. In altre parole: la banca del committente addebita le spese unicamente al committente, quella del destinatario unicamente al destinatario. L’importo trasmesso deve essere accreditato per intero (senza deduzione delle spese) al destinatario. (Eventuali spese sono da addebitare separatamente).

3. L’autorizzazione di un ordine SEPA deve essere rilasciata dal destinatario della fattura (committente del pagamento).

4. L’esecuzione del pagamento deve avvenire tra istituti finanziari aderenti, ossia da banche che rispettano le regole SEPA.

5. Accredito e notifica avvengono secondo le linee guida SEPA.

I pagamenti effettuati in funzione delle linee guida SEPA hanno un alto grado di automatizzazione. Anche le transazioni trans-frontaliere vengono eseguite in tutta semplicità, sicurezza ed efficienza. L’importo viene accreditato sul conto del destinatario al più tardi un giorno lavorativo bancario dopo l’esecuzione da parte della banca del destinatario della fattura.

La possibilità che il pagamento venga effettuato sotto forma di pagamento SEPA viene vagliata dalla banca del committente, che deve anch’essa aderire alla SEPA, come la Banca WIR.

Per poter beneficiare quanto più possibile dei pagamenti SEPA semplificati si raccomanda di aggiornare i dati del partner commerciale ovvero di introdurli nelle proprie fatture (IBAN [International Bank Account Number] e BIC [Bank Identifier Code] / SWIFT [Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication]).

Il codice BIC/SWIFT della Banca WIR: WIRBCHBB

Per i pagamenti dall’estero su un conto della Banca WIR indicate quindi sempre il BIC WIRBCHBB e il vostro IBAN (indicato sull’estratto conto) o informatevi su www.bancawir.ch > Clienti commerciali > Pagare > Conto corrente in euro o Conto corrente in dollari USA.

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Già da tempo è possibile eseguire comodamente tutte le opera-zioni bancarie offerte dalla Banca WIR in modo rapido, pratico e sicuro attraverso l’Internet-Banking.

Sicuro è sicuro...Fino a pochissimo tempo fa la Banca WIR permetteva di effet-tuare il login in Internet-Banking nei due modi seguenti:

1. mTAN: il login tramite numero di contratto, password e mTAN (codice SMS) continua a garantire un elevato livello di sicu-rezza. Il codice SMS viene inviato sul proprio cellulare per ogni login e va poi digitato al PC.

2. Sistema delle liste di controllo: questo tipo di login viene per il momento ancora offerto ai clienti che hanno espressa-mente rinunciato al sistema mTAN. Non è però più all’avan-guardia perché i sistemi moderni, che consentono maggiore sicurezza, nel prossimo futuro andranno a sostituire comple-tamente la lista di controllo risp. la carta matrix.

Da oggi esiste una terza possibilità: CRONTOSign Swiss. Questo tipo di login è uno tra i più moderni e sicuri sul mercato. Tutti i clienti della Banca WIR con un contratto Internet-Banking pos-sono immediatamente passare a CRONTOSign Swiss se dispon-gono di uno smartphone (iPhone o Android).

Dopo aver fotografato sul display il crittogramma (mosaico a colo-

ri), con l’ausilio di un’applicazione (app) installata sullo smartphone viene visualizzato un codice di sicurezza che va poi digitato al PC. Oltre che per il login, la procedura viene applicata anche per la verifica delle transazioni. L’utente riceve sul suo smartphone infor-mazioni dettagliate sulla transazione da autorizzare e può così evi-tare pagamenti errati o eventuali manipolazioni. Il nuovo sistema è più semplice, più rapido e più sicuro.

INTERNET-BANKING DELLA BANCA WIR: PIÙ COLORE...

… e ancora più sicurezza, da subito grazie a CRONTOSign Swiss. I clienti della Banca WIR titolari di un contratto Internet-Banking che dispongono di uno smartphone (attualmente iPhone o Android) possono ora beneficiare di questo nuovo modernissimo sistema.

Passare a CRONTOSign Swiss?Perché un utente di Internet-Banking con il sistema delle liste di controllo dovrebbe passare a CRONTOSign Swiss?

Il sistema delle liste di controllo non è più al passo coi tempi. Non permette alcuna verifica delle transazioni come accade ad esempio con CRONTOSign Swiss. Il sistema delle liste di controllo verrà offerto ancora solo per un periodo limitato.

Perché un utente Internet-Banking con il sistema mTAN dovrebbe passare a CRONTOSign Swiss?CRONTOSign Swiss offre un livello di sicurezza ancora più elevato. Con l’app e la fotografia del crittogramma viene generato direttamente il codice di accesso. Non c’è alcuna comunicazione tramite cellulare. Per questo motivo l’Internet-Banking con CRONTOSign Swiss funziona senza problemi anche dove manca la copertura di rete.

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L’Internet-Banking sicuro nelle aree senza copertura di reteQuando nel corso dei prossimi mesi effettuerete come di consue-to il login (numero di contratto, password e mTAN oppure nume-ro della lista di controllo), sarete invitati a passare al sistema CRONTOSign Swiss. Se non possedete uno smartphone, potete continuare a utilizzare il sistema attuale cliccando sul pulsante corrispondente. Se optate per il nuovo sistema, riceverete per

posta la vostra lettera di attivazione personale con il mosaico a colori per l’applicazione CRONTOSign Swiss. Una volta installata l’app e registrato il mosaico a colori, l’applicazione può essere subito utilizzata. L’Internet-Banking con il nuovo sistema funzio-na persino nelle aree senza copertura di rete (la copertura è ne-cessaria solo per l’installazione dell’app CRONTOSign Swiss, che viene effettuata una volta sola).

2. Registrazione del crittogramma (mosaico a colori) con lo smartphone:

3. L’app genera un codice di sicurezza da digitare al PC:

4. Una volta inseriti i dettagli del pagamento, l’utente riceve sullo smartphone informazioni complete sulla transazione da autorizzare (ulteriore elemento di sicurezza).

CRONTOSign Swiss – come funziona:

1. Login con numero di contratto e password.

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L’Internet-Banking della Banca WIR è la soluzione ideale per tut-ti i clienti, sia commerciali che privati. Se non disponete ancora dell’Internet-Banking registratevi subito:

www.bancawir.ch > Internet-Banking 1) Download modulo PDF (per singole persone senza conferi-

mento di procura)oppure2) Download modulo PDF (per persone fisiche o giuridiche con

possibile conferimento di procura)

Compilare elettronicamente il modulo, stamparlo, apporre la propria firma e inviare l’originale per posta a:

Banca WIR soc. cooperativa, Internet-Banking, casella postale, 4002 Basilea

Beneficiate subito di tutti i servizi dell’Internet-Banking della Banca WIR, ancora meglio con CRONTOSign Swiss. Per maggiori informazioni visitate il sito www.bancawir.ch oppure contattate il nostro centro di consulenza al numero telefonico 0848 947 947.

ROLAND SCHAUB

Con l’Internet-Banking potete eseguire tutte le operazioni offerte dalla Banca WIR in qualunque momento da ogni PC o laptop che disponga di un collegamento Internet.

– Accesso a tutti gli estratti conto e giustificativi nell’archivio web

– Consultazione dello stato attuale dei conti e dei depositi

– Traffico dei pagamenti in WIR*, in CHF e in nove valute estere

– Acquisto e vendita di parti ordinarie della Banca WIR

*Per partecipanti WIR: invece di scambiarsi ordini di giro, ora è sufficiente che il destinatario della fattura esegua il login una sola volta e paghi la quota in WIR o in CHF attraverso Internet-Banking. Nel caso in cui il numero di conto WIR non sia noto basta richiederlo al destinatario del pagamento.

I principali vantaggi dell’Internet-Banking della Banca WIR – Login sicuro con numero di contratto, password e

3° elemento di sicurezza (mTAN, CRONTOSign Swiss)

– Panoramica patrimoniale chiaramente strutturata

– Estratto conto con dettagli contabili, selezione singola PDF e saldo

– Possibilità di eseguire con data di valuta del giorno stesso i pagamenti registrati entro le ore 12, per giroconti diretti addirittura entro le ore 16

– Registrazione di ordini permanenti e modelli di pagamento

– Upload DTA di interi file di pagamento dalla vostra contabilità

– Sistema di compensazione WIR: trasferimento diretto su un altro conto WIR

– Ordini di compravendita di parti ordinarie

– Secure messaging: comunicazioni codificate da e per la Banca WIR

– Tutti i documenti disponibili in formato PDF nell’archivio web

– Accesso da qualsiasi PC o laptop con collegamento Internet

– Risparmio di tempo e denaro (cfr. anche sotto «Internet-Banking: operazioni bancarie gratis o a metà prezzo»)

Vantaggi supplementari con CRONTOSign Swiss – Sicurezza particolarmente elevata grazie al codice di

sicurezza (per login e firma delle transazioni) che viene generato sulla base del mosaico a colori fotografato.

– Per CRONTOSign Swiss occorre installare l’app una volta sola, dopodiché non c’è alcuna comunicazione tramite smart-phone (non sono necessari né copertura di rete, né WiFi).

– Con CRONTOSign Swiss è possibile escludere una deviazione del codice (SMS), cosa che invece può accadere in caso di cellulare clonato. L’Internet-Banking funziona con questo sistema anche nelle aree senza copertura di rete, senza limitazione alcuna.

Internet-Banking: operazioni bancarie gratis o a metà prezzo– Ordini di bonifico in CHF e in WIR tramite Internet-Banking:

gratuite

– Transazioni in euro nell’area SEPA tramite Internet-Banking: gratuite

– Altre transazioni in valute estere tramite Internet-Banking: a metà prezzo

Fornendo i dati completi (ad es. IBAN/BIC del destinatario) evitate spese supplementari. Tutti i dettagli su servizi e prezzi sono disponibili al sito www.bancawir.ch > Clienti commerciali o Clienti privati > Internet-Banking > Downloads > Flyer – Servizi e prezzi.

Tutte le operazioni bancarie – in WIR, in CHF e in nove valute estere

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«LA BANCA WIR STA SEDUTA SU UN TESORO!»INTERVISTA A BRUNO STIEGELER, SOST. PRESIDENTE DEL DIRETTORIO E RESPONSABILE DEL SETTOREASSISTENZA ALLA CLIENTELA

Il 1° novembre 2013 Bruno Stiegeler ha assunto la guida del settore assistenza alla clientela della Banca WIR soc. cooperativa. Il suo obiettivo dichiarato è incrementare la qualità del servizio e quindi la reputazione della Banca in questo ambito nevralgico.

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Lei è passato da una banca cooperativa – la Banca Raiffeisen di Basilea e Riehen – a una società coope-rativa – la Banca WIR. È una coincidenza?No, non è casuale. La mia esperienza in Raiffeisen mi ha fatto capire che non potrei impegnarmi per nessun altro datore di la-voro che non sia una cooperativa. La cooperativa è la forma giu-ridica perfetta per una banca che vuole gestirsi in modo corretto e sostenibile. Intendo una banca che pone al centro del proprio operato il benessere dei clienti e dei collaboratori e non soltanto l’andamento del corso azionario. Nella sua comunicazione e nel-la sua attività la Banca WIR deve porre l’accento con ancora maggiore enfasi sulla componente consorziale e solidale.

Che cosa l’ha spinta a scegliere proprio la Banca WIR soc. cooperativa?Nel 2000 ho avuto un’opportunità straordinaria: quella di creare dal nulla la seconda succursale di città di Raiffeisen Svizzera a Basilea. Tre anni più tardi, quando Germann Wiggli, presidente del direttorio della Banca WIR, mi ha contattato, i miei collaboratori erano diventati 45 dai 15 iniziali e il totale di bilancio aveva supe-rato il miliardo di franchi da una cifra zero di partenza. Sebbene gli obiettivi della Banca Raiffeisen di Basilea puntino sempre in alto, siamo riusciti anno dopo anno a oltrepassarli. Mi mancava lo stimolo della sfida, a 49 anni mi sentivo ancora troppo giovane per accontentarmi di tagliare i traguardi a braccia conserte.

Qual è la sfida che ha trovato alla Banca WIR?Ogni azienda sbandiera ai quattro venti il proprio orientamen-

to alla clientela. Sappiamo bene però che spesso, nel settore bancario, «tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare». Ora il consi-glio di amministrazione e Germann Wiggli sono decisi a indiriz-zare la Banca WIR su questa strada. L’idea mi ha stimolato. Gra-zie al mio trascorso in Raiffeisen – la banca con la migliore reputazione tra i clienti in Svizzera e una quota di raccomanda-zioni di ben l’82% – penso di avere qualcosa di valido da offrire.

Dove vede un maggiore bisogno di intervento?Ho trovato una relativa rigidità nei processi operativi e nelle strutture gerarchiche: quello che va bene per i clienti della Banca WIR si valuta e si decide a livello centrale. Voglio cambiare la pro-spettiva. Dobbiamo assegnare ai responsabili delle regioni e delle succursali e ai consulenti più competenze e più libertà imprendi-toriale. Ciò significa naturalmente anche una maggiore responsa-bilità a carico del singolo. Alla sede principale di Basilea spetta il compito di mobilitare tutti i dipartimenti di supporto e le unità al vertice per sostenere e accompagnare i consulenti. Inoltre ho riscontrato una segmentazione della clientela applicata in modo poco funzionale. C’erano consulenti nelle succursali che seguivano oltre un migliaio di clienti, un’impresa assolutamente impossibile. Ma in primo piano metto il fatturato nella moneta complementare WIR. Occorre arrestare con determinazione il progressivo calo della cifra d’affari realizzata in moneta WIR!

La mancanza di attrattiva dei crediti in WIR viene mo-tivata con l’attuale contesto di tassi ai minimi storici che ha ridotto notevolmente la differenza rispetto alle proposte in CHF.È una possibile spiegazione, ma non una scusa! I vantaggi del si-stema WIR devono essere evidenziati attraverso una campagna divulgativa e motivazionale per «conquistare» nuove PMI dinami-che. Il sistema non ha bisogno di gente che si piange addosso, ma di clienti convinti ed entusiasti che consigliano questo strumento di marketing ai propri fornitori e acquirenti. Così inneschiamo una spinta automatica alla domanda di operazioni WIR redditizie. Anche in questo caso le premesse sono ideali: il sistema WIR è caratterizzato da un network profondamente ancorato in tutte le regioni grazie ai gruppi WIR.

Quali sono state le prime reazioni ai suoi piani?Per prima cosa devo sottolineare che il mio lavoro si svolge con la massima efficienza in stretta collaborazione con Germann Wiggli,

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di cui sono il sostituto. Ho avu-to modo di constatare che sia la presidente del direttorio sia il consiglio di amministrazione sono particolarmente attivi e presenti. La fiducia che ripongono in me è tangibile, e questo mi sprona a raggiungere buoni risultati con rapidità. In estate desidero concludere il giro di colloqui a quattr’occhi con ogni consulente. La metà degli incontri hanno già avuto luogo; sono stati estremamen-te interessanti, coinvolgenti e proficui. Ho imparato molto sulle per-sone, sul clima di lavoro e sulla banca in generale. Da parte mia, sono in grado di comunicare la mia filosofia in modo diretto e sen-za filtri e incoraggiare i miei colleghi a pensare a ad agire in auto-nomia, con flessibilità e imprenditorialità. Quali risultati ne traggo? I collaboratori sono motivati e sollecitati a contribuire portando idee personali. Si tratta di un vero e proprio tesoro, su cui la Banca WIR sta seduta. Le basta sollevare il coperchio e tutto brillerà.

Quali misure concrete ha in programma?In realtà volevo concedermi 100 giorni di tempo per conoscere meglio la Banca WIR per poi introdurre i correttivi necessari. Ma il mio marcato orientamento alla clientela e il mio approccio qua-litativo non mi hanno permesso di aspettare. Insieme a tutti sog-getti coinvolti abbiamo già preso decisioni importanti e apportato cambiamenti. Attualmente, ad esempio, è in corso un assessment dei consulenti. Esperti esterni ed io partecipiamo ai loro colloqui con i clienti. L’autovalutazione, unita a quella di terzi, rappresenta la base per un’analisi della situazione e per una formazione su misura di due giorni nel campo della vendita. Inoltre, con la nuo-va responsabile regionale Doris Strohm, la Banca WIR si arricchi-

sce di una dirigente che consentirà di approfondire la preparazio-ne dei collaboratori nella vendita e nella consulenza.

Il nuovo spirito recita: ognuno fa tutto per il cliente. Dobbiamo partire dal presupposto che è il cliente a dare il ritmo e che sa quello che vuole. I consulenti sono partner attivi che portano nuo-ve idee ai clienti e sono coscienti di ciò che serve per essere vincen-ti insieme. Dobbiamo mettere in pratica questi aspetti con molto più vigore e soprattutto con assoluta coesione. Gli effetti saranno un livello qualitativo più elevato, una soddisfazione maggiore da parte dei clienti e un’immagine più positiva della Banca WIR.

Occorre ottimizzare anche i processi di credito. In primo luogo ab-biamo definito in modo più chiaro e comprensibile le mansioni e le competenze al fronte – cioè delle succursali – e al «back office» della sede principale di Basilea. Colgo l’occasione per esprimere già oggi il mio compiacimento a tutti i collaboratori coinvolti per la buona volontà, la flessibilità e la disponibilità di cui danno pro-va. A mio parere, non sono caratteristiche scontate.In futuro dovremo anche affrontare meglio i giudizi negativi e gli input dei clienti. Da febbraio questi feedback vengono raccolti. Solo così saremo in grado di fare una sana autocritica, migliorar-ci continuamente e incrementare il grado di soddisfazione dei clienti. Si tratta di un iter fondamentale, poiché ogni cliente è un moltiplicatore di enorme importanza.

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Bruno Stiegeler

Dove vede la Banca WIR fra 10 anni?Se verifichiamo costantemente tutte le attività, chiedendoci ogni volta «che utilità ha per il cliente», avremo una fantastica opportunità sul mercato. Individuo il maggiore potenziale nelle nostre risorse umane e nelle nostre condizioni, tra le migliori, come testimoniano il mercato e il contesto. Abbiamo dunque già tutto quello che serve per avere successo! Se, in aggiun-

ta, potenziamo la forma zione e valo-rizziamo ulterior-mente la nostra organizzazione con

specialisti di comprovata esperienza, diventeremo «LA» banca cooperativa svizzera per eccellenza con una reputazione che ci consentirà di dare ancora più visibilità ai nostri tassi imbat-tibili per privati e al sistema WIR per PMI.

DANIEL FLURY

Dal 1° novembre 2013 Bruno Stiegeler è sostituto del presiden-te del direttorio Germann Wiggli e responsabile del settore Assistenza alla clientela. Nato nel 1964, di origine basilese, Stiegeler è sposato e ha due figli. Ama la natura e il giardinag-gio e pratica la palla a pugno e il walking. Una volta alla settimana percorre il tragitto casa–ufficio, da Biel-Benken a Basilea, a piedi.

Dal 1980 al 2000 Stiegeler ha lavorato per la Società di Banca Svizzera prima e per UBS poi, arrivando a ricoprire la funzione di responsabile di UBS Riehen. Nel 2000, su richiesta di un «headhunter», è passato alla Banca Raiffeisen dove ha creato a Basilea la seconda succursale di città dopo Winterthur. Per l’organizzazione ha avuto carta bianca e ha scelto liberamente l’ubicazione, gli architetti e i collaboratori. L’impegno imprendi-

toriale e l’orientamento alla clientela vissuto in Raiffeisen hanno lasciato un segno indelebile nel percorso professionale di Stiegeler, spingendolo ad accettare l’offerta della Banca WIR di riprendere e ridefinire il settore assistenza alla clientela.

Oltre all’apprendistato bancario Stiegeler ha seguito il ciclo quadriennale a indirizzo bancario della SIC Basilea conseguen-do il titolo di specialista in economia bancaria con attestato professionale federale. Dal 1992 al 1994 ha frequentato la Scuola per membri dei quadri e dirigenti di Liestal e successiva-mente numerosi seminari presso la Società di Banca Svizzera e Raiffeisen. Nel 2007 ha portato a termine un corso postdiploma di Management e Leadership SSS e dal 2008 al 2009 ha preso parte all’Advanced Executive Program del Swiss Finance Institute.

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BADEWELL: UN NOME, UN PROGRAMMA

Werner Scherer ha iniziato la sua carriera professionale con un apprendistato nel settore agricolo. Tra le altre attività, si occupa-va di colture e allevamento di daini. Tuttavia la cascina che aveva rilevato dai suoi genitori era troppo piccola per il suo sostenta-mento. Perciò Werner Scherer cominciò a orientarsi verso il set-tore edile. Era sempre stato interessato a prodotti tecnici e così proseguì con il perfezionamento professionale.

Infine nel 1992 aprì nel fienile della sua attività agricola una pic-cola azienda di articoli sanitari e per il riscaldamento con un’am-pia esposizione su 400 m2, cominciando come ditta individuale

e partecipando fin dall’inizio al sistema WIR. «Quando si lavora nel settore edile, si entra automaticamente in contatto con il si-stema WIR», spiega Werner Scherer. Dopo poco tempo la sua pic-cola azienda contava già due collaboratori.

Come schivare i prezzi di cartello... L’offerta del negozio di sanitari di Scherer comprendeva anche vasche idromassaggio. Qui Werner Scherer si trovò a lottare con cartelli di settore o prezzi fortemente gonfiati. Allora si disse: «So occuparmi da solo di quel po’ di tecnica, e perfino meglio.» Svilup-pò così dei sistemi idromassaggio propri. Come base si servì delle

Il moderno edificio commerciale comprende una vasta esposizione su una superficie di oltre 2000 m2.

Bagni da sogno: così si può descrivere in poche parole l’offerta dell’azienda Badewell, che fornisce vasche dalle dimensioni, dalle forme e dai colori più svariati, nonché sistemi idromassaggio di progettazione propria e di ottima qualità, sia per strutture alberghiere che per privati. L’ampia offerta comprende inoltre bagni turchi, cabine doccia, saune a infrarossi e altri arredi bagno. Il tutto può essere pagato con una quota del 30% in WIR.

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vasche e dei componenti acquistati, come ugelli, tubi flessibili, motori ecc., rifornendosi direttamente da produttori esteri nel-l’area europea. Mentre lo standard era di 10 ugelli, Werner Scherer e il suo team installavano sistemi con 30 ugelli. In questo modo gli idromassaggi di Werner Scherer risultavano più economici e migliori; in più era sempre possibile pagarne una parte in WIR.

Il rapporto qualità-prezzo dei sistemi idromassaggio di Scherer era fin dall’inizio così ottimale da spingere un numero sempre maggiore di negozi specializzati e perfino di grandi rivenditori ad acquistare dalla sua società.

Ampliamento della produzioneNel 1998 l’azienda di Werner Scherer si trasferì da Geuensee nell’area industriale a nord di Sursee, circa 200 m dall’attuale sede e nel 1999 diventò infine una società per azioni chiamata Badewell.

L’azienda ampliò successivamente la produzione, conseguendo una rapida crescita. Dopo alcuni anni il posto nei locali affittati divenne troppo piccolo e così nel 2008 venne costruito un nuovo edificio commerciale più grande, dove l’azienda si trasferì. Il fi-nanziamento avvenne in parte con un credito WIR. Gran parte del moderno edificio, ben 3000 m2, è utilizzato direttamente dall’azienda, mentre circa 2000 m2 sono dati in locazione.

Costruttore di vaschePer poter rispondere in modo più flessibile alle richieste dei clien-ti, Badewell cominciò a progettare sia vasche idromassaggio che vasche tradizionali e a produrle direttamente.

Gli stampi in legno vengono progettati e prodotti dall’azienda Badewell. Questi stampi fungono da base per stampi in alluminio di alta qualità, che vengono poi utilizzati per la produzione di vasche in acrilico. La produzione in serie avviene in parte nel can-tone di Friborgo, nel Giura o in Austria. Badewell è in grado di offrire modelli speciali anche con quantità minime e con tempi di consegna brevi a prezzi assolutamente concorrenziali.

Badewell offre vasche in svariate dimensioni, colori e forme. «La maggior parte dei clienti sceglie il bianco per gli ambienti interni», afferma Werner Scherer, «tuttavia abbiamo avuto richieste anche per modelli rossi o neri.» Sono possibili anche tutti gli altri colori. Solitamente nelle vasche Badewell viene colorato uno strato di acrilico più spesso rispetto alla media e pari a circa 4-5 mm. In questo modo è possibile levigare e lucidare i graffi senza problemi.

Badewell non offre solo le più svariate misure, ma anche vasche speciali, nelle quali possano sentirsi a proprio agio sia persone di alta che di bassa statura, grazie a un rialzo collocato intelligentemente.

Sostituzione vascheTra le specialità di Badewell AG figura la sostituzione di vasche in 6 ore al prezzo fisso di 1580 CHF (per distanze superiori al consueto comprensorio di Basilea, Berna, Lucerna, Zurigo, si aggiunge un mo-desto contributo per la trasferta). Badewell sostituisce vasche vec-chie e danneggiate con prodotti propri di alta qualità. «Installazione garantita senza imbrattamento e polvere e senza danneggiare le pa-reti», sottolinea Werner Scherer. Grazie alle vasche speciali Badewell, gli installatori hanno sempre con sé la misura giusta nei veicoli dell’assistenza. In passato la misura standard per le vasche era 160/60 cm, per un periodo è stata di 170/70 cm e oggi invece è di 180/80 cm. «La nuova vasca viene perfettamente adattata e livellata con nuovi accessori per lo scarico», afferma Scherer.

Il titolare Werner Scherer e Gaby Haslimann, vice-direttrice.

Il sistema idromassaggio più moderno nell’offerta è di propria concezione, con ugelli per l’emissione contempo-ranea di aria e acqua.

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«Agopuntura» nella vascaDa 6 anni Badewell offre un sistema idromassaggio di propria progettazione con ugelli speciali brevettati. Mentre i si-stemi tradizionali dispongono di ugelli separati per l’espulsione di acqua e aria, di solito l’aria viene soffiata dagli ugelli sul fondo e l’acqua da quelli laterali, i nuovi ugelli Badewell sono in grado di espellere l’aria e l’acqua contemporanea-mente (l’acqua dal centro dell’ugello, mentre l’aria dalla parte esterna). L’interosistema è controllato elettronicamente.Sono possibili le più svariate impostazioni, varie intensità, effetti di rotazione, solo aria, solo acqua o entrambi. Inoltre è possibile attivare solo alcune aree, ad esempio per un massaggio dorsale o ai piedi. A seconda dell’impostazione, la sensazione è quella di piccolissime punture («effetto agopuntura»). Il livello è regolabile a piacimento: da leggero e rilassante a intenso. «Il nuovo sistema è inoltre ideale anche per gli atleti», sottolinea Werner Scherer, «in totale due terzi dei nostri clienti scelgono il nuovo sistema.» Badewell garantisce per 20 anni anche la fornitura di parti ri-cambio per i propri prodotti.

Vasta esposizioneSu una superficie espositiva di oltre 2000 m2 è possibile vedere più di 80 modelli di vasche. In tutte le vasche è possibile sedersi per provarle. Nell’ampia esposizione di prodotti wellness si possono testare tutti i dispositivi. Nell’apposita sala i clienti hanno la pos-sibilità di provare i vari sistemi idromassaggio. Inoltre sono esposti anche bagni turchi, cabine doccia e tanti altri arredi bagno.

«Le vasche, gli idromassaggi o le cabine doccia scelte dai clienti vengono fornite ai rispettivi negozi di sanitari, che provve-dono poi al montaggio», spiega Werner Scherer, «i rivendi-tori di articoli sanitari sono nostri partner.»

WIR e parità di prezzo: un asso vincente nella manicaWerner Scherer è stato fin dalla fondazione della sua so-cietà un partecipante WIR ed è ancora un sostenitore del sistema WIR: «Le reazioni dei clienti sono la riprova di ciò che penso anch’io: prima si prende in considerazione il rapporto qualità-prezzo e poi, se è possibile pagare una parte del prezzo d’acquisto in WIR, la scelta è presto fatta.» Werner Scherer si attiene sempre a questo principio: «I prezzi concorrenziali e l’assoluta parità di prezzo anche con la possibilità di pagare una parte in WIR ci ha già por-

tato tanti clienti nuovi anche da cantoni più lontani. Il che ci garantisce un fatturato supplementare molto apprezzato.»

Scherer utilizza le entrate in WIR in parte con i fornitori, per viti, filettature ecc., ma spesso anche nel settore privato, ad esempio per abiti, scarpe o nella ristorazione. Talvolta è possibile acquistare anche abitazioni con una percen-tuale WIR per poi darle in locazione.

Le vasche per interni sono prevalentemente bianche, ma sono possibili anche tutti gli altri colori.

Agli impianti idromassaggio negli alberghi si applicano direttive diverse rispetto al settore privato.

Una parte del team Badewell (da sin.): Alexandro Resua, Werner Scherer, Gaby Haslimann, David Felder e Leonardo Tundo.

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Molti dipendenti vengono coinvolti nel piazzamento di WIR con conti WIR per dipendenti. Ogni mese ricevono 115 CHF in WIR anziché 100 CHF, nell’ottica di un piccolo bonus. «Anche se all’i-nizio alcuni collaboratori non hanno accettato di buon grado il piazzamento, nell’arco di pochissimo tempo ne hanno colto i be-nefici» precisa Werner Scherer, «ci sono stati anche collaboratori che mi hanno chiesto di raddoppiare l’importo in WIR.»

Soci e rete di relazioniDal 2000 Werner Scherer è socio della Banca WIR. «A convincer-mi sono stati altri partecipanti WIR che sono anche soci.»

«In qualità di socio è possibile dare il proprio voto durante l’as-semblea generale» spiega Werner Scherer. Pertanto, quando può, partecipa all’assemblea generale, che offre anche l’occasione di conoscere tante persone interessanti e dare vita a una rete di relazioni. Le parti ordinarie che è necessario detenere per essere socio (almeno 10) sarebbero un buon investimento, secondo Scherer. Un ulteriore vantaggio di essere socio consiste nel fatto che è possibile pagare la provvigione sul fatturato in WIR, so-prattutto se si hanno fatturati WIR abbastanza elevati.

Per Werner Scherer, dei buoni contatti e il potenziamento della rete di relazioni sono una motivazione sufficiente per l’adesione al Gruppo WIR nella Svizzera centrale. A ciò si aggiunge il fatto che vi sono sempre tanti eventi informativi e interessanti.

«Stesso servizio, stesso prezzo, e in più i WIR», così Werner Scherer riassume infine la sua solida ricetta di successo WIR.

ROLAND SCHAUB

Badewell AG Badewell AG Industrie Nord Wassergrabe 3 6210 Sursee

Tel. 041 925 00 00 Fax 041 925 00 01 [email protected] www.badewell.ch

Titolare/direttore: Werner Scherer Anno di fondazione: 1992 Numero di collaboratori: 10 (senza contare la produ-

zione e gli addetti alla sostituzione)

Quota di accettazione WIR: 30% fino a 3000 CHF (una percentuale maggiore secondo accordo o per promozioni)

Orari di apertura (esposizione): Lu–gio 8–12 e 13–18 Ve 8–12 e 13–17.30 (Appuntamenti per colloqui di consulenza previo accordo) Sa 9.30–14 (orario continuato, senza consulenza)

Prodotti e servizi – Idromassaggi per interni ed esterni (per privati e alberghi).

I sistemi idromassaggio per gli interni sono di concezione propria con un numero elevato di ugelli e funzioni speciali.

– Sistemi di isolamento acustico per idromassaggi in case unifamiliari

– Vasche in svariate misure, forme e colori

– Cabine doccia, docce a vapore

– WC doccia

– Saune

– Solarium

– Cabine a infrarossi /docce a infrarossi

– Sostituzione vasca (sistema Badewell)

– Sali da bagno speciali per idromassaggio in diverse profumazioni (i normali liquidi da aggiungere al bagno provocano troppa schiuma. Gli oli da bagno possono danneggiare i sistemi tecnici).

– Tutti i prodotti nello shop online possono essere ordinati anche per telefono o per iscritto tramite posta.

– Vari arredi bagno

ecc.Vasche idromassaggio per esterni: in svariate misure e varianti.

La vasca idromassaggio più piccola in assortimento: per bebè.

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Céline Perriraz ha 29 anni e viene da Ginevra. Vive nel «Village d’Aigues», dove lavora in un atelier tessile e in un laboratorio di ceramiche. Il tempo libero ama trascorrerlo con il suo ragazzo, ma le piace molto anche fare shopping e pratica sport regolarmente. La sua disciplina principale è la pallacanestro. L’esperienza sportiva più importante per Céline è stata la partecipazione ai World Winter Games di Nagano 2005. Céline Perriraz sostiene Special Olympics come ambasciatrice.

I giochi estivi di Special Olympics a Berna sono per molti un evento speciale: gli atleti e le atlete con disabilità mentale si misureranno con squadre provenienti da tutta la Svizzera e una serie di ospiti dall’estero; parenti e familiari potranno fare il tifo per un fratello, una figlia o un cugino; Bo Katzman festeggerà sul palco una «reunion» con i membri dalla sua «Gang» degli anni ’80, mentre alcuni delle oltre due dozzine di aiutanti messi a disposizione dalla Banca WIR avranno modo di riallacciare i contatti con gli sportivi conosciuti in occasione dei Winter Games di Lenk.

LA MANIFESTAZIONE SPORTIVA PIÙ COMMOVENTE DELLA SVIZZERA29 MAGGIO – 1° GIUGNO: NATIONAL SUMMER GAMES DI SPECIAL OLYMPICS

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Dal 29 maggio al 1° giugno 2014 buona parte degli impianti sportivi bernesi, compreso quello sul lago di Bienne, saranno presi d’assalto da 1500 atleti e atlete e da circa 500 coach. Il numero di allenatori e assistenti è così alto perché i National Summer Games di Special Olympics non sono destinati a spor-tivi normodotati: tutti i partecipanti, infatti, sono disabili men-tali e hanno quindi bisogno di essere seguiti individualmente. I coach sono a loro volta affiancati da circa 25 persone messe a disposizione dalla Banca WIR che, in veste di sponsor e suppor-ter di Special Olympics, ha già dato una mano con il personale ai giochi invernali 2012 di Lenk. Questi collaboratori della Banca WIR, avendo già fatto numerosi incontri ed esperienze commo-venti, sono ancora più motivati a investire alcuni giorni delle loro vacanze estive per rispolverare le vecchie conoscenze e far-ne delle nuove.

«Reunion» della Bo Katzman GangDal punto di vista della Banca WIR ci sarà un’altra «reunion», perché con Special Olympics e Bo Katzman si uniscono un even-to e un personaggio entrambi patrocinati dalla Banca. A Bo Katzman è venuta un’idea originale: in occasione della festa di apertura non salirà sul palco da solo ma, all’insegna della «reu-nion», sarà accompagnato dai membri della vecchia Bo Katzman Gang, detentrice di grandi successi con brani come «I’m in love with my typewriter» o «Cuba Rum».

13 discipline sportiveI giochi estivi di Special Olympics si svolgeranno dal 29 maggio al 1° giugno 2014 a Berna e nella zona limitrofa. Dopo la festa di apertura il 29 maggio (dalle 18.30 alle 22.00 sulla Bundesplatz), alla presenza del consigliere federale Ueli Maurer, il giorno se-guente, avrà luogo il cosidetto «divisioning», cioè la suddivisione dei partecipanti in categorie il più omogenee possibile. In questo modo verranno create appositamente più categorie del solito in modo da consentire a un massimo di atleti e atlete di portare a casa una delle ambite medaglie. Il 31 maggio dalle 9.00 alle 17.00 si svolgeranno le prime competizioni in 13 discipline sportive, tra cui calcio, judo, equitazione, golf (Golfpark Moossee), nuoto, vela (sul lago di Bienne) e tennis. Per il 1° giugno dalle 9.00 alle 13.00 sono in programma altre gare e infine le premiazioni. «L’emozio-ne dei vincitori e delle vincitrici è così forte che nessuno spetta-tore riesce a trattenere le lacrime», ha affermato con certezza Yasmin Kistler di Special Olympics. La cerimonia finale si terrà dalle 15.00 alle 16.00 nel tendone si-tuato nel complesso della BEA, dove si trova anche il villaggio olimpico. Non lasciatevi sfuggire questo emozionante appunta-mento!

DANIEL FLURY

www.specialolympics.chwww.bokatzman.ch

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RAURICA WALD AG: UN’APRIPISTA IN FATTO DI SOSTENIBILITÀ Nella Svizzera nordoccidentale Raurica Wald AG detta il passo in materia di sfruttamento sostenibile dei boschi e del legno. Grazie a un progetto all’avanguardia, il legno di faggio riceverà maggiore considerazione.

L’aggettivo «sostenibile» è ormai diventato un appetibile slogan per promuovere un’ampia serie di prodotti e attività. Il settore forse più titolato a fregiarsene è quello forestale, considerato che il termine è stato coniato e si è diffuso in questo ambito: a introdurlo e definirlo per la prima volta nel 1713 è infatti stato Hans Carl von Carlowitz, che nella regione dei Monti Metalliferi era responsabile dell’approvvigionamento continuo di legna alle miniere.Ciò non significa però che la moderna industria forestale possa esimersi dal compito di conquistare sul campo l’attributo di so-stenibilità. Chi, infatti, disbosca foreste pluviali per realizzare casse in legno o regalare nuova terra a pascoli bovini, piantagio-ni di banana e miniere aurifere privilegia indubbiamente il profit-to rispetto alle funzioni ecologiche, sociali e sul lungo termine anche economiche di un bosco.

Il bosco cresceIn Svizzera si attribuisce grande importanza al modo di gestire il patrimonio boschivo e forestale. Quasi un terzo della superficie del paese è oggi ricoperta di boschi, e negli ultimi 20 anni si è registrata un’espansione delle superfici verdi al ritmo di 1,4 m2 al secondo. Le aree in cui ciò è particolarmente evidente sono il Ti-cino e le regioni dell’arco alpino. Non per nulla nel nostro paese è in vigore una delle legislazioni forestali più rigorose al mondo. Tramite la redazione di inventari del patrimonio boschivo, la pia-nificazione regionale dello sviluppo dei boschi, il monitoraggio dei piani di gestione aziendale dei proprietari dei boschi e l’avvio di procedure di autorizzazione per il taglio di alberi, i cantoni fanno sì che i boschi vengano sfruttati in modo sostenibile. Ciò significa che non è consentito abbattere più alberi di quanti ne siano cresciuti negli anni precedenti.

Da questo legno di faggio a Liestal si ricava energia termica ed elettrica. Secondo Andres Klein (sx) e Michael Tobler, il legno di faggio di elevata qualità è un materiale con un grande potenziale.

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L’unione fa la forzaPer comprendere ed attuare il concetto di sostenibilità in senso più ampio è però necessario adottare ulteriori provvedimenti, e nella Svizzera nordoccidentale è soprattutto Raurica Wald AG a rappresentare l’esempio da seguire. «Si può affermare di sfrutta-re un bosco in modo sostenibile soltanto se il legname disponibi-le viene lavorato all’interno della regione di provenienza e i pro-prietari dei boschi partecipano ai ricavi», sostiene Andres Klein, presidente del consiglio di amministrazione di Raurica Wald AG.

Affinché ciò sia possibile, è importante che il proprietario di bosco acquisti maggiore potere negoziale nei confronti dell’acquirente di legna. Già nel 2003, su iniziativa del Waldwirtschaftsverband bei-der Basel (l’associazione dei proprietari di bosco dei due cantoni di Basilea), numerosi soggetti proprietari si sono consorziati per co-stituire la Holzvermarktungszentrale Nordwestschweiz HZN. Nel 2013 HZN è stata accorpata a Raurica Wald AG. «Insieme siamo nelle condizioni di sottoscrivere contratti di fornitura a lungo ter-mine e garantire un approvvigionamento di legna privo di interru-zioni», precisa Klein. Raurica Wald AG non si limita quindi a essere un interlocutore interessante per gli acquirenti di legna, bensì con-tribuisce ad alleggerire il lavoro dei singoli soggetti forestali e con-sentire loro di concentrarsi sulle loro attività principali nei boschi.

Centrale a legnaUn importante destinatario di legna da ardere è la centrale ener-

getica a legna di Basilea, che detiene il 51% di Raurica Wald. In questo impianto la legna proveniente dai boschi della regione viene trasformata in energia termica ed elettrica. La quantità di energia ricavata, sufficiente a coprire il fabbisogno annuo di energia termica di 6600 famiglie e di energia elettrica di 4300 famiglie, consente di risparmiare circa 30 000 tonnellate di emis-sioni di diossido di carbonio l’anno.La legna utilizzata a scopi energetici è rappresentata per il 50% circa da legna di bosco, mentre la restante quota è rappresentata dagli scarti della manutenzione di spazi verdi (19%) e da legname di scarto (30%) nonché, in minima parte, da trucioli di segheria e cor-teccia. Al fine di sfruttare preziose sinergie anche in questo campo, Raurica Wald AG ha assunto una partecipazione nell’azienda di rici-claggio di legname ARBA AG, che prevede di rilevare integralmente nel corso dei prossimi anni. Per creare più spazio per lo stoccaggio e la lavorazione di legno di scarto e legno di bosco è stata acquista-ta una proprietà di maggiori dimensioni a Muttenz, dove si prevede di trasferire la lavorazione a partire dal prossimo anno.

Il legno asciutto produce più caloreLa sostenibilità esplica al meglio i suoi effetti laddove anche i partner commerciali sono ben consapevoli del proprio ruolo e dei propri obiettivi. Raurica Wald AG inaugura nuove strade anche in questo campo, introducendo un sistema di compensazione che incentiva i fornitori ad adottare un comportamento sostenibile. Quale criterio per la determinazione dei prezzi, ad esempio, non si utilizza la quantità di trucioli di legno fornita, bensì il numero di megawattora prodotte durante la combustione. Di conse-guenza, per ciascuna partita fornita vengono determinati il peso e l’umidità del legno, parametri utili a definire il contenuto ener-getico: più il legno è secco, più energia è in grado di sprigionare. L’aspetto sostenibile di questo metodo è che a parità di volume di legna è possibile generare maggiore energia.

Occhi aperti durante le passeggiate nei boschiGli appassionati di passeggiate nei boschi possono facilmente con-statare di persona in quali luoghi si adottano prassi sostenibili: laddove i tronchi d’albero sono sorretti da traverse, ossia laddove i tronchi non poggiano a diretto contatto con il suolo, si osserva un’aerazione migliore. Quando poi i cumuli di legno sono sistema-ti in un luogo ventilato e non troppo in ombra e mantenuti nello stesso luogo per un periodo che va da sei (legno di conifera) a otto mesi (legno di latifoglia), se ne può dedurre che l’accatastamento sia opera di veri professionisti, che mirano a ottenere legna asciut-ta, un maggiore contenuto energetico e un tornaconto più elevato.Raurica Wald AG compie un ulteriore passo avanti, scegliendo di retribuire anche i trasportatori in base al principio delle mega-wattora e invogliandoli quindi a far osservare ai propri commit-

Fornitura di legna da ardere nella centrale elettrica a legna di Basilea.

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tenti i principi della sostenibilità. Più è secco il legno, meno viaggi saranno necessari per adempiere a quanto stabilito nei con-tratti di fornitura. «Questo sistema funziona molto bene. Oggi contiamo già il 10% di viaggi in meno rispetto al periodo prima dell’introduzione di questo provvedimento», specifica Michael Tobler, amministratore delegato di Raurica Wald AG.

Acqua per la CinaCiò che è destinato agli showroom dei mobilifici e infine a essere collocato nei nostri soggiorni o nelle nostre camere da letto, viene prodotto in Cina a costi più convenienti. Il legno utilizzato provie-ne anche dalla Svizzera. «Ma ciò che viene trasportato non è sol-tanto legno, bensì anche grandi quantità di acqua, in particolare nel caso di tronchi freschi di taglio e non ancora sufficientemente essiccati», osserva Andres Klein. In ogni caso sarebbe più sosteni-bile lavorare in loco non soltanto la legna da ardere, ma anche il legno destinato a usi più nobili. La perizia degli artigiani locali in grado di lavorare il legno, e con essa la possibilità di creare valore per la regione, è però ormai andata perduta quasi completamente.

Costruire con il faggioRaurica Wald AG non avrebbe tenuto fede al proprio ruolo se si fosse sottratta dall’affrontare un’ulteriore importante sfida. Il pro-getto, avviato dal Waldwirtschaftsverband beider Basel, è denomi-nato «Bauen mit Buche» (costruire con il faggio). Non si tratta di una scelta casuale, se si considera che oltre la metà del territorio boschivo della Svizzera nordoccidentale è rivestito da boschi di faggio, un albero dotato di caratteristiche eccellenti. Grazie alla sua compattezza è ideale per l’impiego in strutture portanti nel-l’edilizia, perfino al posto del cemento e dell’acciaio. Dal momento che il legno di faggio è per natura alquanto «irrequieto», è però necessario segare le assi in lamelle di dimensioni più piccole per poi incollarle tra loro fino a ottenere la forma desiderata, natural-mente senza ricorrere a prodotti contenenti formaldeide. «Impor-tanti architetti e costruttori specializzati nel legno ci hanno confi-dato che attendono con ansia un materiale di questo tipo», aggiunge fiducioso Michael Tobler. Secondo i piani, il centro di lavorazione, con il suo fulcro, ovvero l’officina per l’incollaggio del legno, dovrebbe sorgere nella proprietà di una segheria di legno di latifoglia già esistente nel cantone del Giura. Ma la priorità è per ora assegnata alla ricerca di investitori. Nella fase iniziale, l’im-pianto dovrebbe comprendere circa 30 postazioni di lavoro e tra-sformare fino a 20 000 m3 di legno di faggio all’anno.

Il legno e WIRNaturalmente anche il denaro WIR non cresce sugli alberi, ma chi utilizza il sistema WIR come strumento di marketing può ampliare la propria rete di contatti e beneficiare di un incremento degli in-

carichi. Come accade per un bosco che cresce e viene utilizzato in modo sostenibile, il denaro in WIR e franchi svizzeri guadagnato può essere investito in modo redditizio. Mantenere la catena di creazione del valore all’interno della regione e incentivare un comportamento solidale tra partner commerciali sono tra i temi che stanno a cuore sia a Raurica Wald AG sia alla Banca WIR so-cietà cooperativa. Non sorprende pertanto che nel 2013 Raurica Wald AG sia diventata cliente della Banca WIR e partecipi ora al sistema WIR. «Siamo convinti che per i partecipanti WIR siamo ora diventati una realtà ancora più interessante», concordano Andres Klein e Michael Tobler. Anche la pianificazione delle spese sarà più semplice: sia il settore edile sia quello dei trasporti sono ben inse-riti nel sistema WIR.

DANIEL FLURY

www.rauricawald.ch

Raurica Wald AGRaurica Wald AG è l’organizzazione ombrello di Raurica Holzvermarktung AG (proprietà detenuta al 100%) e dello stabilimento di lavorazione del legno Holzkraftwerk Basel AG (proprietà al 51%). Da Delémont a Laufenburg e da Basilea a Olten, tra i fornitori di legno di Raurica Wald AG figurano ben 120 proprietari pubblici di boschi e 35 distretti forestali. Essa funge da piattaforma di commercializzazione del legno e grazie alla concentrazione dell’offerta consente di risparmiare costi e realizzare profitti maggiori rispetto ai piccoli operatori. Tra i clienti di Raurica Wald AG si annove-rano segherie, impianti di scortecciamento, fabbriche della carta e del cartone, gestori di impianti di riscaldamento e commercianti di legname. Il presidente del consiglio di amministrazione è Andres Klein, che è altresì a capo dell’associazione Waldwirtschaftsverband beider Basel. La direzione della società è affidata a Michael Tobler.

La sostenibilità come asso nella manicaSe è vero che «sostenibilità» è ormai un’espressione abusata o perfino sconsigliabile, è altrettanto vero che chi la sperimenta nella pratica in qualità di azienda si assume le proprie responsabilità nei confronti dell’ambiente, dei collaboratori e dei partner commerciali. Grazie al sistema WIR, la Banca WIR offre un proprio strumento sostenibile fortemente ancorato al territorio svizzero che genera valore aggiunto a beneficio dei suoi membri. Anche i clienti della Banca WIR sono un esempio virtuoso in fatto di sostenibili-tà. Per questo motivo, nel 2014 presenteremo sulle pagine di WIRPLUS alcune aziende che incarnano tali principi. Sono dedicati a questo tema anche i colloqui autunnali in programma l’8 novembre 2014 presso il KKL di Lucerna. La partecipazione ai colloqui autunnali è aperta ai clienti della Banca WIR che detengono parti ordinarie (v. pagina 8).

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CRITICHE: ISTRUZIONI PER L’USOLA CULTURA DEL DIALOGO INFLUISCE SULLA PRODUTTIVITÀ

Nel lavoro quotidiano si verificano continuamente delle situazio-ni che causano scontento nei collaboratori.

Quando la rabbia si accumula Le persone che stanno vivendo un’esperienza negativa e non rie-scono ad appianare le divergenze cercando il dialogo ed esponen-do il proprio punto di vista finiscono per comprimere una rabbia che prima poi esploderà. Questo può riguardare sia i collaborato-ri che i dirigenti. Fondamentalmente, per un superiore è più facile esprimere una critica. Deve comunque dar prova di estremo tatto e restare sempre su un piano oggettivo. Questi criteri valgono in modo ancora più accentuato quando a muovere la critica è un collaboratore nei confronti del proprio superiore. Chi svolge una funzione direttiva deve incoraggiare i propri sottoposti a esterna-re un eventuale dissenso, con modalità informali o ricorrendo alla via ufficiale del cosiddetto «sistema delle proposte».

Le manifestazioni emotive e soggettive sono in ogni caso da evitare.

Quando la critica porta alla frustrazioneErnesto Feusi* lavora da tre anni nel team che si occupa del sup-porto tecnico alla clientela. Negli ultimi 3 mesi la sua pazienza e i suoi nervi sono stati messi a dura prova dalle intemperanze di alcuni clienti particolarmente esigenti. Si è sentito dire più volte che il servizio di supporto non funziona come dovrebbe e, in cer-ti casi, è stato vittima addirittura di offese personali. Feusi ha cercato più volte di risolvere i problemi nel miglior modo possibi-le. Quello che lo ferisce maggiormente è la reazione del suo su-periore Mario Bernasconi*. Dopo avergli raccontato di un attacco verbale particolarmente violento da parte di un cliente, Mario Bernasconi – che ha ascoltato in modo distratto – ha commenta-to laconicamente: «Devi essere più tollerante, di clienti frustrati

che hanno bisogno di sfogarsi ce ne sono sempre. Prova a essere un po’ più paziente.» Ernesto Feusi non si sente capito e appoggia-to. La critica di Mario Bernasconi ottiene l’effetto opposto.

La critica nel colloquio con il collaboratoreLea Marazzi* sta ripensando al colloquio che ha avuto luogo nel quadro degli incontri periodici collaboratore-superiore. Giudica positivamente il fatto che, in generale, i discorsi della sua re-sponsabile diretta sono stati chiari e concisi. A un’analisi più ap-profondita però si accorge che:– gli interventi della sua responsabile hanno occupato quasi il

90% del colloquio;– non le sono state poste delle domande;– i punti riguardanti l’organizzazione del lavoro, la resistenza alla

pressione lavorativa e l’apertura alle novità sono stati valutati solo «sufficienti» o «suscettibili di miglioramento».

Lea Marazzi avrebbe voluto avere degli esempi concreti. Le criti-che che le sono state rivolte sono per lei incomprensibili. Solo in un secondo tempo si chiede come mai non ha pregato la sua responsabile di presentarle dei casi effettivamente successi.

I collaboratori possono permettersi di fare delle critiche?Da fine novembre 2013 Gina Luzzi* lavora per la ditta Trade-4-Thou Sagl* come responsabile del settore ordinazioni dei clien-ti e fornitura, nella regione della Svizzera centrale. Tutti i proces-si operativi sono certificati ISO. A più riprese la signora Luzzi ha constatato che il direttore, suo superiore diretto, ha preso diret-tamente contatto con alcuni clienti chiave della Svizzera cen-trale e ha accettato delle ordinazioni, facendo delle promesse relative a quantità e consegna senza provvedere a informarla.

Con il tono giusto è possibile affrontare in modo semplice i problemi e i conflitti sul posto di lavoro e arrivare a una soluzione. In determinate circostanze può diventare molto difficile formulare una critica con calma, obiettività e ponderatezza. Il modo di porsi e di comportarsi nei rapporti reciproci determina il clima all’interno di un team. A cosa occorre prestare attenzione?

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Ciò ha provocato dei doppioni nello svolgimento delle varie man-sioni e numerosi problemi di coordinamento. La regola generale impone il rispetto dei processi previsti per garantire il perfetto funzionamento dell’azienda.

Gina Luzzi si pone degli interrogativi: il direttore può prendersi queste libertà? È opportuno che affronti l’argomento? Se sì, in che modo posso farlo senza urtare la sua suscettibilità? Devo temere eventuali rappresaglie anche se espongo la mia critica con cautela? Come la prenderà, si mostrerà offeso o replicherà d’impulso? Naturalmente è possibile anche che reagisca positiva-mente e che ringrazi per la critica costruttiva.

Gina Luzzi vive un vero dilemma. È stata assunta da pochi mesi e non sa assolutamente come comportarsi. Simili incertezze pos-sono compromettere il lavoro e la produttività. Una cultura del dialogo aperto si rivela molto utile.

RaccomandazioniLe critiche devono essere espresse sia dai collaboratori che dai superiori, a condizione che siano sempre costruttive e oggettive, due qualità spesso difficili da mettere in pratica. Occorre fare attenzione a non commettere passi falsi. Una critica fatta di get-to, senza riflettere e molto emotiva non serve a nulla. I dirigenti e i superiori diretti devono far capire ai propri collaboratori che apprezzano una comunicazione aperta e trasparente, incorag-giandoli così a esprimere le proprie critiche.

Il modo in cui viene formulata la critica decide il successo o meno del messaggio.

Per la corretta formulazione di una critica costruttiva possono aiutare le seguenti domande: – che cosa ho rilevato concretamente? – quali sentimenti ho provato in quell’occasione? – come interpreto i fatti osservati e che conseguenze hanno su

di me e sugli altri?

La critica deve riferirsi a una situazione attuale e deve essere motivata con chiarezza. In genere non conviene rivangare vec-chie questioni.

Il messaggio critico deve essere contestualizzato e formulato in prima persona, ad es. «ritengo che…».

È utile cominciare mettendo in risalto un aspetto positivo, espresso con autentico apprezzamento, senza ipocrisia o adula-zione. Non devono mancare i fatti o gli esempi concreti, ad es.: «Il guasto al macchinario XZ-4 è dovuto alla mancata revisione per ragioni di costi. L’indisponibilità dell’impianto ha avuto gravi ripercussioni sul ciclo produttivo.»

Risulta utile inserire nel discorso un suggerimento, legato per quanto possibile a un aspetto di utilità, ad es.: «Invece di riparare il vecchio macchinario sarebbe meglio prendere in leasing il nuovo SXZ-5 che consuma meno, è più affidabile e offre una maggiore produttività.» – Dopo aver esposto la propria opinione si deve chiedere all’interlocutore che cosa ne pensa al riguardo. Per un colloquio di questo tipo si consiglia di mantenere un tono gentile, genuino e non forzato. L’appuntamento deve essere accuratamente pianificato, data e orario devono convenire a en-trambe le parti. Il contatto visivo deve essere dosato con atten-zione. Le differenze culturali hanno un ruolo non trascurabile, occorre quindi tenerne conto. Evitare le accuse rivolte in tono polemico. Saper ascoltare è uno degli elementi fondamentali nel dialogo, soprattutto da parte del superiore. Il messaggio che deve arrivare al collaboratore è: «Sei importante per me e per l’azienda / prendo sul serio quello che mi dici / ti capisco.» ConclusioneParafrasando un vecchio proverbio, le strade che portano a Roma sono più di una. Nel caso delle critiche vuol dire che non esiste «la» soluzione, ma ve ne sono varie. A questo proposito, è essenziale attenersi ai seguenti punti:– prepararsi meticolosamente e portare fatti ed esempi concreti;– cercare di vedere la situazione non soltanto dalla propria pro-

spettiva, ma anche da quella dell’interlocutore;– trovare il momento giusto;– formulare il messaggio in prima persona;– aprire il discorso con una nota positiva o almeno neutra;– esporre la critica in modo oggettivo e senza polemica;– mostrarsi flessibili e aperti a soluzioni efficaci.

ENRICO LOMBARDI

INTRA DM AG, TRAINING & MARKETING

ZURIGO

*Tutti i nomi citati sono fittizi.

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Che cosa serve per sentirsi soddisfatti? A volte davvero poco. Ci rallegriamo delle piccole cose, che ci fanno del bene. Considerazione, rispetto, cordialità o, in una sola parola, stima.

STIMA SUL LAVORO E NELLA VITA DI TUTTI I GIORNI

Le relazioni interpersonali sono influenzate da una serie di regole scritte e non scritte. In generale è possibile distinguere tra usi e costumi e leggi scritte.

Usi e costumi incidono sul nostro comportamento sin dalla tene-ra età. Genitori responsabili svolgono un ruolo determinante per quanto riguarda la nostra integrazione nella società. Già da pic-coli si impara, ad esempio, a stare in fila davanti a una cassa oppure a cedere il passo agli altri.

Ma esistono anche disposizioni legali che condizionano forte-mente la nostra convivenza. Questa struttura regolamentare di-venta sempre più complessa, andando a sostituire in misura cre-scente le regole non scritte. Da un lato, diventa tutto un po’ più complicato, dall’altro aumenta la certezza del diritto.

Conseguenze sulla stimaUsi e costumi incidono sulle relazioni umane e contribuiscono a mantenere la stima. Salutarsi, stringersi la mano e scambiarsi dei doni sono tutti segni di stima.

Esempi nella vita quotidiana

Alla fermata del tram c’è una grande folla. Un ragazzo aiuta una signora con un passeggino a salire sul tram e chiede alle persone che ha davanti di farle largo.

Un anziano signore invalido esita prima di attraversare una strada molto trafficata. Un altro signore indica agli automobilisti di fermarsi, aiutando l’anziano e accompagnandolo sulle strisce pedonali.

I bambini del vicinato giocano nel giardino della famiglia Rotta* e organizzano una festicciola. Utilizzano a tal fine le sto-viglie degli Rotta. Kevin fa cadere un bicchiere per terra. Si scusa

e chiede alla signora Scherbel di poterle pagare il danno. La si-gnora Rottal risponde semplicemente: «Nessun problema, è solo un bicchiere!» Qualche giorno dopo, Kevin e i suoi genitori rice-vono, con grande meraviglia, una lettera degli Rotta unitamente a una polizza di versamento di 15 CHF «per i danni causati». L’im-porto viene pagato, ma resta una sensazione sgradevole, come accade ogni qualvolta che la realtà si discosta in modo forte-mente negativo dalle aspettative generali.

Stima sul lavoroAnche sul lavoro la stima gioca un ruolo molto importante e tal-volta si manifesta solo nelle piccole cose.

Le regioni di vendita Svizzera sudorientale e San Gallo della ditta Huber + Pleuel* vengono raggruppate. Questa decisione della direzione viene dapprima comunicata ai responsabili delle vendite delle due regioni nell’ambito di colloqui individuali. Il responsabile della nuova regione Svizzera orientale sarà Georg Hasler*, che si-nora svolgeva la stessa funzione per la regione San Gallo. A Robert Schneider*, responsabile della regione Svizzera sudorientale, viene spiegato nel dettaglio che il suo lavoro è molto apprezzato, ma che la scelta è caduta su Georg Hasler a causa della sua più vasta esperienza nel settore. Si offre a Robert Schneider la possibilità di essere il suo vice. Per Robert Schneider non si tratta certo del co-ronamento di un sogno, ma si sente comunque preso in considera-zione. Dopo una breve riflessione accetta l’offerta. – Si procede inoltre alla soppressione di due posti di lavoro. Le persone interes-sate vengono anch’esse informate separatamente e ricevono una buona offerta per un prepensionamento. Heinz Bigler* è addirittura felice della soluzione, mentre Heidi Thalmann* accetta con serenità la decisione. Entrambi apprezzano il fatto di essere stati informati separatamente in anticipo e si sentono rispettati. – Solo in un se-condo momento, i restanti collaboratori interessati marginalmente dalla modifica vengono informati sulla nuova organizzazione.

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Rico Marcoli*, collaboratore del medio management della dit-ta Bernardoni + Dazzi *, viene a sapere dai media che la sua azien-da è stata rilevata e che sarà pertanto liquidata entro tre mesi. In pratica tutti i collaboratori di Bernardoni + Dazzi apprendono in questo modo la notizia funesta. In azienda c’è parecchia agitazio-ne. Molti, ossia i due terzi dei collaboratori, ai quali viene offerto un nuovo contratto cercano un altro posto di lavoro per la delu-sione. I collaboratori non si sentono presi in considerazione.

L’ambiente professionaleUn ambiente professionale positivo è essenzialmente sinonimo di soddisfazione dei collaboratori. Alla relativa creazione contribui-scono ad esempio informazioni esaustive e tempestive, il diritto di partecipazione in determinati settori, laddove possibile e sen-sato, e naturalmente anche uno stipendio adeguato alla presta-zione dei collaboratori.

Tra i compiti dei dirigenti rientrano i feedback ai collaboratori, quando ad esempio si verificano problemi di qualità oppure

quando è opportuno apportare delle modifiche. In tale contesto si deve tenere un atteggiamento di riguardo per non demotivare i collaboratori. Inoltre, va lodato anche l’ottimo lavoro. In tal modo i collaboratori percepiscono la stima che l’azienda ripone nei loro confronti e continuano a essere motivati.

ConclusioneLa stima influenza la nostra vita quotidiana sin dalla tenera età. Piccole cose possono regalarci grandi gioie o procurarci delusio-ni. Le regole non scritte sono state create nel tempo e, in linea di principio, valgono anche nel contesto lavorativo, dove i collabo-ratori trascorrono gran parte della loro vita. A un certo punto la vita professionale termina, la stima invece no.

MIRCO LOMBARDI

WWW.LOMBARDIPARTNERS.COM

*Tutti i nomi sono fittizi

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RICETTE ILLUSORIE DI POLITICA MONETARIA

L’iniziativa sull’oro è già in fase di consulenza parlamentare, men-tre l’iniziativa moneta intera entrerà nel processo decisionale politico in un secondo momento.

Iniziativa sull’oro: le due facce della medagliaL’iniziativa sull’oro, presentata il 20 marzo 2013, prevede che la Banca nazionale detenga almeno il 20 percento dei suoi attivi in oro, oro che deve essere depositato in Svizzera e non vendibile. Fino a qui nulla da eccepire. La nostra Banca nazionale detiene oro come riserva valutaria. La forza del franco svizzero deriva in parte proprio da questo. La Banca nazionale non vuole però che le venga imposto per legge quanto oro deve avere in cassaforte perché ciò contravverrebbe al mandato affidatole dal legislatore, cioè salvaguardare la stabilità dei prezzi tenendo conto dell’an-damento congiunturale. Entrambi questi obiettivi presuppongo-no che la Banca nazionale inietti oro sufficiente nel circuito dell’economia e garantisca la fiducia nel franco svizzero attra-verso una politica monetaria e valutaria chiaramente definita.

L’iniziativa sull’oro avrebbe come conseguenza che, qualora fosse opportuno adottare una politica monetaria più accomodante, ad esempio per contrastare l’apprezzamento del franco, la Banca nazionale, avendo acquistato oro per finanziare l’incremento del suo bilancio, non sarebbe autorizzata a rivenderlo, nemmeno se fosse necessario un nuovo giro di vite. Allo stesso modo, in caso di flessione della quotazione aurifera la BNS dovrebbe comprare oro fino a raggiungere nuovamente la soglia del 20 percento. La Banca nazionale potrebbe nuotare nell’oro ma, l’esperienza ci in-segna, non realizzare alcun guadagno. Il corsetto in cui l’iniziati-va sull’oro vuole imprigionare la BNS non consentirebbe più di garantire un tasso di cambio minimo, come ad esempio quello

attuale nei confronti dell’euro. Inoltre, la Banca nazionale deve essere padrona di utilizzare le sue riserve aurifere in tutto il mon-do per fronteggiare un’eventuale crisi. E le riserve sono al sicuro: solo il 30 percento, infatti, si trova all’estero, di cui il 20 presso la Bank of England e il 10 presso la Bank of Canada. Non c’è un solo lingotto depositato nel caveau di una superpotenza in grado di ricattare la Svizzera.

L’aureola sulla testa di un franco svizzero ancor più «dorato» ver-rebbe acquistata a caro prezzo: perdita di margine di manovra e costante diminuzione degli utili che la BNS distribuisce alla Con-federazione e ai Cantoni.

Nelle circostanze attuali gli effetti dell’iniziativa sarebbero sempli-cemente catastrofici. I livelli dei tassi prossimi allo zero e le misure di sostegno a favore dell’euro sono all’origine di un forte aumento del bilancio della Banca nazionale che se oggi, come prevede l’ini-ziativa, dovesse acquistare ingenti quantità d’oro sarebbe costret-ta a vendere divise per assicurare il suo bilancio, il che equivarreb-be a una rivalutazione indesiderata del franco svizzero. Peggio di così... Per di più, la Banca nazionale dovrebbe valutare le consi-stenze in oro rimaste inutilizzate non al prezzo di mercato ma a uno molto più basso, il che ovviamente non ha alcun senso.

L’iniziativa sull’oro sembra dunque avviata alla bocciatura in Par-lamento e, quand’anche non venisse ritirata, non supererebbe la prova delle urne.

Il sogno del denaro realeL’attuale normativa sul denaro è palesemente inadeguata. Potendo finanziarsi a un tasso vicino allo zero e in misura quasi illimitata

Le crisi richiedono soluzioni sempre nuove, che però presentano in genere due grossi svantaggi: da un lato, se attuate troppo in fretta, rischiano di non essere mirate perché frutto di una riflessione lacunosa; dall’altro, in un sistema politico come il nostro passa molto tempo prima che vengano messe in pratica e intanto la situazione è già cambiata. Questo scenario sembra destinato a ripetersi anche per le due iniziative di politica monetaria su cui il popolo sarà chiamato a pronunciarsi: l’iniziativa sull’oro e l’iniziativa moneta intera.

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presso la BNS, molte banche hanno preso la concessione di cre-diti con leggerezza. Tuttavia, questo fenomeno si è manifestato finora solo nel settore delle ipoteche, dove però il Consiglio fede-rale e la Banca nazionale hanno posto dei freni.

Prima, quando vigeva ancora lo standard aurifero, per le ban-che era più difficile espandere il loro volume di credito. Sapeva-no infatti che la Banca nazionale avrebbe potuto innalzare il tasso guida e che i maggiori costi di finanziamento sarebbero ricaduti sui creditori, alcuni dei quali si sarebbero trovati in difficoltà con i pagamenti. Finché il tasso guida rimane basso come oggi, il pericolo di illiquidità dei clienti bancari e quindi delle banche è molto limitato. Se però la BNS dovesse improvvisamente aumentare il livello dei tassi – cosa che sicu-ramente non farà – assisteremmo al fallimento di alcune ban-che, un’eventualità che la stessa BNS teme come il diavolo l’ac-qua santa.

Secondo i teorici del denaro reale la creazione di moneta da par-te delle banche andrebbe statalizzata, ovvero le banche dovreb-bero poter concedere solo i crediti coperti al 100% dai loro averi presso la Banca nazionale, oppure accordare prestiti ai clienti sotto forma di denaro della banca centrale, detto anche «moneta intera». In concreto, ciò significherebbe una notevole riduzione della concorrenza tra le banche nella concessione di crediti e la pianificazione centralizzata del volume complessivo del credito.

Se questa ipotesi si avverasse, sarebbe in gioco anche l’imposta-zione odierna del sistema di compensazione WIR.

La teoria della moneta intera, che a nostro parere non ha alcuna possibilità di essere messa in pratica, non è nuova, ma si basa sulle idee elaborate dagli economisti americani durante la crisi economica mondiale degli anni 30. Allora si propugnava lo sdop-piamento del sistema bancario: da un lato gli istituti di debito, incaricati di amministrare solo il denaro creato dalla banca cen-trale e di organizzare insieme ad essa il traffico dei pagamenti; dall’altro gli istituti di credito, totalmente svincolati dalla creazio-ne di mezzi di pagamento. Non si è mai investigato a fondo se un sistema di questo genere potrebbe effettivamente funzionare.

Il concetto della moneta intera è figlio della diffidenza verso le banche centrali e il sistema bancario in generale. Tutte le banche nazionali (banche centrali) dispongono oggi di strumenti efficaci per influenzare indirettamente l’espansione del credito delle ban-che. Il fatto che in presenza di tassi zero questi strumenti siano più deboli rispetto a un periodo di tassi elevati non giustifica in alcun modo il dirottamento degli utili delle banche verso gli isti-tuti di credito centrali previsto dal sistema della moneta intera. Nei paesi in cui le banche nazionali devono provvedere in larga misura al finanziamento dello Stato, introdurre un sistema di questo tipo sarebbe come scoperchiare il vaso di Pandora: esplo-sione della spesa pubblica anziché utili per l’economia privata.

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«La nostra politica monetaria ha bisogno di essere riformata?

No, ma di essere migliorata, sì!»

CommentoLa qualità si riconosce dai fatti

La politica monetaria di una banca centrale è valida nella misura in cui lo sono gli obiettivi che persegue. Da questo punto di vista la Banca nazionale svizzera non se la cava male, e non se l’è cava-ta male neanche in passato. Nel periodo tra il 1955 e il 1988, quando ancora non esistevano né l’euro né la Banca centrale eu-ropea, il primato del tasso d’inflazione più basso spettava ai paesi le cui banche nazionali erano libere dall’influenza diretta dello Stato: circa tre percento l’anno in Germania e in Svizzera contro oltre sette percento in Italia, dove la banca centrale doveva co-stantemente salvare lo Stato dal fallimento, e oltre otto percento in Spagna. Dato che non era possibile continuare così, negli anni 90 a quasi tutte le banche centrali europee è stato imposto lo sta-tus di indipendenza politica, che era tra l’altro una delle condizio-ni per entrare a far parte dell’Unione monetaria europea prima e dell’euro poi.

Naturalmente anche in Svizzera indipendenza non significa che la politica non ha nulla da dire sulla Banca nazionale: è il consiglio federale a proporre al consiglio della Banca i candidati per il diret-torio, che a sua volta si riunisce regolarmente con il consiglio fe-derale per discutere dei problemi economici attuali. Nel consiglio della Banca sono congruamente rappresentati sia i cantoni che le associazioni economiche, consultati anche dal Direttorio.

Ci sono numerosi esempi che dimostrano che la politica moneta-ria è intimamente legata alla politica in senso lato. Basti pensare a quello che è successo all’inizio del 2008, quando la Banca na-zionale ha ripreso le posizioni illiquide di UBS e le ha depositate in un fondo di stabilizzazione, salvando così la grande banca. È sol-tanto in seguito che questa operazione si è rivelata lucrativa per la BNS. Senza l’approvazione del Consiglio federale non si sarebbe potuto intervenire.

Nell’estate del 2011, con il benestare del Consiglio federale, la Banca nazionale ha adottato l’unico provvedimento efficace

contro la caduta in picchiata dell’euro nei confronti del franco – record minimo 1.07 CHF – e ha iniziato ad acquistare valuta in grande quantità a sostegno della moneta unica. Il 6 settembre 2011 la BNS ha espressamente dichiarato che non sarebbe stato più tollerato un cambio euro/franco al di sotto di 1,20. Il tasso di cambio, entrato immediatamente in vigore, ha potuto essere di-feso fino ad oggi con un modesto dispiego di mezzi.

Da allora la Banca nazionale ha resistito a tutti i tentativi di pres-sione che la vorrebbero impegnata sul fronte dell’occupazione oltre che su quello della stabilità dei prezzi, un po’ come succede negli Stati Uniti. Inoltre, fino a non molto tempo fa la BNS si era sempre rifiutata di interferire nella politica creditizia delle ban-che. L’obiettivo della stabilità dei prezzi è stato raggiunto anche senza interventi dirigisti.

È solo di recente che il nostro Istituto centrale, con l’aiuto del Con-siglio federale, è intervenuto nella concessione di crediti da parte del sistema bancario, più precisamente imponendo il cuscinetto di capitale anticiclico. L’aumento dei fondi propri di cui le banche sono tenute a disporre per il finanziamento dei crediti ipotecari e i requisiti più stringenti che i depositi dei debitori devono soddisfare contribuiranno probabilmente a sventare la minaccia di surriscal-damento del mercato immobiliare. Le opinioni riguardo al grado di surriscaldamento attuale, a dove si registra e a come evolverà sono molto discordanti. Una cosa, però, è certa: meglio evitare un’altra crisi immobiliare come quella che abbiamo vissuto negli anni 90. In condizioni di mercato normali bisognerebbe ricorrere a un aumento dei tassi, ma vista la determinazione a mantenere l’obiettivo di cambio la Banca nazionale ha le mani legate.

Da ciò capiamo quanto sia difficile attuare una politica moneta-ria quando, accanto alla stabilità dei prezzi, è necessario perse-guire altri scopi. Non possiamo dunque che augurarci che il cusci-netto di capitale venga abolito con la stessa velocità con cui è stato introdotto non appena l’andamento dei tassi lo consentirà.

DOTT. RICHARD SCHWERTFEGER

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LA PRIMAVERA DEL BURBERO

La primavera è la stagione preferita di qualsiasi burbero incallito. So di cosa sto parlando. In primavera infatti si allungano le gior-nate. E quanto più si allungano, tanto più a lungo, alla sera, lo sguardo si posa sui documenti della dichiarazione d’imposta ap-poggiati sul tavolo. La dolce sofferenza del masochista, la con-ferma attesa del misantropo. Ebbene sì, la primavera è piacevol-mente spiacevole. Quando i merli iniziano di nuovo a cantare e le zanzare affilano i pungiglioni, e quando i vostri conoscenti e i dj radiofonici sprizzano di gioia e felicità in modo quasi insopporta-bile, allora il burbero riprende in mano la situazione chiedendo: «Hai già compilato la dichiarazione d’imposta?»

In genere è una domanda a effetto.

Da uno studio scientifico è emerso che una dichiarazione d’impo-sta, se non ancora compilata, è in grado di migliorare in maniera significativa lo stato di salute di chi soffre di ottimismo cronico incurabile. Non l’ho letto da nessuna parte, è vero, ma se anche fosse, ci crederei all’istante. Né oso immaginare che in un vicino futuro Swissmedic approvi la dichiarazione d’imposta come tera-pia per combattere stati d’umore eccessivamente positivi.

Ora, io stesso sono uno scorbutico nel sangue, quasi a tempo pieno, sebbene dotato di un sistema immunitario molto debole. Perciò un ottimismo altamente contagioso può mettere seria-mente a repentaglio il mio stato normale. In tal senso la dichia-razione d’imposta che langue in un angolo può essere un rimedio utile. Non appena mi accorgo di essere pervaso da un sentimen-to di euforia, concentro subito il pensiero sulla dichiarazione d’imposta: ed ecco ripristinato di nuovo per diverse ore e a pieno ritmo il mio consueto stato di burbero.

La situazione si presenta più difficile se, per sbaglio, ho provve-duto per tempo a compilare la dichiarazione d’imposta. Mi è ca-pitato l’anno scorso. Appena allontanatomi dalla buca delle let-tere, mi colpì come una rivelazione: santiddio, hai appena imbucato la dichiarazione d’imposta compilata, e ora come farai ad alimentare il tuo cattivo umore per il resto dell’anno? D’accor-do, esistono anche altre possibilità, ma il malumore provocato da una dichiarazione d’imposta ancora da compilare è di una qualità superiore, più completo e continuo, inconfondibile insomma. Una prelibatezza per qualsiasi misantropo e pessimista culturale.Naturalmente mi sono precipitato subito in farmacia spiegando

di essere fondamentalmente un burbero attualmente affetto da buon umore; ho chiesto se avessero un rimedio, aggiungendo che per esperienza quello più efficace è una dichiarazione d’im-posta non ancora compilata. La farmacista ha scosso la testa dicendomi che avevano già esaurito le dichiarazioni d’imposta. E siccome le vendono solo dietro presentazione della prescrizione medica, mi ha consigliato di vedere urgentemente uno psichiatra.

La visita dallo psichiatra è ormai superflua perché nel frattempo è arrivata la nuova dichiarazione d’imposta, a confermare che la vita è grama e che ho ragione. Sono più che determinato a tra-scinarmela dietro anche quest’anno, fino al primo avvento. Per-ché per un malumore autentico ci vogliono almeno due lettere di diffida.

E per un pessimista dichiarato non esiste maggiore soddisfazione che predicare profezie apocalittiche e fare tutto il possibile affin-ché si avverino.

WILLI NÄF

WILLI NÄF È AUTORE INDIPENDENTE, SCRITTORE E CABARETTISTA.

VIVE NELLE REGIONI DI BASILEA E DI APPENZELLO.

WWW.WILLINÄF.CH

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IMPRESSUM

WIRPLUSRivista per i clienti della Banca WIRAprile 2014, 81 annata, n. 915

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Colloqui autunnali 20148.11.2014, KKL Lucerna (per titolari di parti ordinarie)

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