potere e religione – potere e individuo
Sofia VenturoliAntropologia Politica, 2014/2015
Unito
religione
“Religion and politics have been inextricably interrelated since the dawn of human culture and civilization.” (Aronoff 1985)
• il governo può essere direttamente basato sulla religione come nelle teocrazie
• la religione può essere usata per legittimizzare il potere dell’elite
• la religione può offrire le strutture, le credenze le tradizioni sottostanti che vengono manipolate da chi aspra al potere
il rituale e il potere
• il ruolo del rituale religioso come fonte di integrazione politica
• manipolazione dei simboli sacri a scopo politico, simbolismo e ritualità nelle moderne arene politiche, i simboli creano la sacralità del potere
• ambiguità, multivocalità, condensazione di significato
religione come resistenza
• come resistenza e come rivitalizzazione: millenarismo, messianismo, nativismo …
• movimenti basicamente politici che si costruiscono su narrazioni vincolate a sacro
• spesso legati a imposizioni politiche e culturali esterne
• la funzione adattativa della religione
l’individuo: action theory
• Abner Cohen 1976, Two-Dimensional Man: An Essay on the Anthropology of Power and Symbolism in Complex Societies, la relazione dialettica tra potere e simbolismo
• attenzione sugli individui e sulle loro strategie manipolative per ottenere e mantenere il potere, senza dimenticare l’ambito relazionale
• Victor Turner Schism and Continuity in an African Society (1975): il dramma sociale e la costruzione di nuovi schemi di potere, le strutture e le norme come idealizzazioni sociali soggette a continuo cambiamento e manipolazione. la società come sistema di forze, centrifughe e centripete, in continua tensione tra crisi e ristabilimento dell’equilibrio.
• l’individuo come espressione delle contraddizioni e delle forze contrapposte che esistono nella società
simbolismo
• Abner Cohen The Politics of Elite Culture (1981): Man-the-Symbolist, Man-the-Political-Being due funzioni in costante interazione tra loro, il potere è ciò che è espresso nelle relazioni di dominazione e subordinazione, è dunque un aspetto di tutte le relazioni sociali. La politica è apertamente manifesta in tutto ciò che apparentemente non è politica (riti di passaggio, etnicità, matrimoni…). Il simbolismo di ogni azione sociale coinvolge la sfera del politico.
game theory
• la politica come un gioco competitivo, come una serie di regole esplicite ed implicite: • regole normative, pubblicamente professate,
vaghe, ed eticamente costruite• regole pragmatiche, le reali mosse effettive
che conducono alla vittoria
• F.G. Bailey Stratagems and Spoils 1969 si concentra sulle regole pragmatiche: il punto non è se l’azione è pubblicamente approvata ma se è realmente efficace
resistenza e ribellione
• James Scott Weapons of the Weak (1985), Pierre Clastre Society against the State (1977): molte forme di potere - oltre alla gestione ufficiale del potere coercitivo da parte dello stato – individuali e collettive, dalle ribellioni violente alla costruzione della diffamazione, esistono nicchie di espressione e gestione del potere, di autonomia e controllo
• esistono forme di gestione del potere dal basso che non sono quella della eliminazione:
• cooptazione • corporativismo, pluralismo
violenza
• diverse percezioni della violenza: per gli struttural-funzionalisti la violenza era un momento di rottura dell’equilibrio, uno stato patologico che necessitava di soluzione. Per molte società invece la violenza è il normale stato di riproduzione social, uno strumento di auto-definizione come gruppo. Dunque non può essere analizzata come elemento a sé stante.