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    lurloPubblicazione periodica a diffusione gratuita - Numero 40 - GENNAIO 2013

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    SOMMARIOIL SOTTOSOPRA 1

    OREVUA 2

    REDATTORI PRRRRR .... 3

    14 ANNI VISSUTI

    APPASSIONATAMENTE 3

    A MUSO DURO 4

    IL SOTTOSOPRALe parole si sono perse nelvento ed i fatti hannotrovato la loro storia. Sonouna persona che cerca dicredere alle persone, se

    uno mi da fiducia, ascolto,aiuto, cerco di rassicurarenella semplicit piassoluta perch so, ho laconsapevolezza di chi ecosa sono, sapete glispecchi esistono anche incasa miaNella mia piccola esistenzaho passato di tutto, hosentito le urla dellepersone, persone mai viste,mai conosciute, ho visto il

    loro sangue imbrattare imuri della vita, ho sentitolodore, il sapore dellapaura, ho imparato apiangere da solo, hoconosciuto la solitudine, hocenato, ho dormito con lei,per tanto tempo stata lamia migliore ed unicaamica Ho imparato adifendermi, ho imparato adessere cattivo, crudele, hoimparato ad avere paura dime stesso perch ero il

    nemico peggiore In tuttoquesto Stefano non cerapi, o meglio, non sapevoche esistevo Poi coltempo quelle urla, quegliodori, sapori che nonscorder mai per il restodei miei giorni, sonodiventate parole, equalcuno, non so come e

    non so perch haascoltato, mi ha raccolto ecol tempo mi ha insegnato,mi ha indicato una nuovavia, e tutta la cattiveria,lodio, che provavo si sonoallontanate Ora quelpiccolo bambino impaurito

    cresciuto ed ha imparatoche Stefano, quanto valee le cicatrici che ho dentrosono solo ricordi Queltempo passato, lontanomille anni luce horiscoperto che amare,volere bene sono cosefantastiche senza prezzoA fidarmi di me, e chequello che sento vero eche le parole e i gestifanno pi male di millecoltellate. Questo posto,anzi, le persone di questoposto mi hannoreinsegnato a perdonare eche le apparenzeingannano Ci sono giorniche vorrei tornare indietrodove con uno schiafforisolvevi mille problemi,ma non ci riseco, amotroppo quello che sonodiventato, e che stodiventando, perch lacrescita credo sia una di

    quelle cose che non hatempo n et. Viviamo inun mondo dinteressi dovecomanda il dio denaro,dove le persone usanoinganni, bugie, sotterfugi,con la stessa semplicitcon cui si dice ciao. Dovela tolleranza non esiste,ma il finto perbenismo sifa avanti a gomitate Holasciato alle spalle unaguerra enorme, pertrovarne una ancora pisubdola, viscida, orrenda,che non fa vittime, macrea solo feriti, quei feritiche un giorno diventerannopi cattivi dei lorocarnefici. In questo posto,noi insieme, ci curiamo

    queste ferite profonde,indelebili e le curiamo conlo stare insieme aiutandociuno con laltrosemplicemente conlaffetto. A volte ho paura,e questa paura mi fatornare nellangolino con la

    mia famosa amicasolitudine, perch so cheda lei non possoaspettarmi altro che ilnulla. Racconto questoperch sono tornato inquellangolo e ho guardatoe quello che ho visto nonmi piaciuto. Vogliamosolo persone che con onoree rispetto ci dicano laverit e che ci aiutino acapire e rimediare a tutto

    questo, perch bruttovedere un fiore strappato edire no, caduto da solo,a noi servono certezzealtrimenti in questocontesto la nostra voce siperde in un oceano dipromesse. Perch ora, seappoggiate il vostroorecchio in queste mura,dopo il silenzio nonsentirete pi quelle urla,non vedrete il sangue mase ascoltate bene

    sentirete le risate, leparole e soprattuttopotrete sentire i battiti deinostri cuori pieni di colori,vivi, intensi vero ilmondo ci regala dei colorima noi insieme siamoriusciti a crearne dei nuovi,brillanti, intensi e solo peril gusto di stare ed

    Sottosopra ha lasciato in novembre la sua sede storica di SantAgata Bolognese ecos anche lurlo che in quella sede ci ha vissuto per 17 anni, questo numeroraccoglie le nostre impressioni di quellevento non da poco. La Redazione

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    essereIo lascio qua dei ricordi,uno dei pi belli che sichiama Giuseppe che mi havoluto bene solo per ilsemplice fatto cheesistevo. Per noi non poco, ve lo assicuro, senzaposti cos noi rimarremmosolo dei piccoli sognatori, ecome tutti i sognisvaniremmo nel nulla.Siamo cresciuti in unmondo diverso dal vostro,lo sappiamo, siamoconsapevoli. Qua abbiamotrovato una mano che cistringe, ci tiene stretti e cida il potere decisionale distringerla o lasciarla.Questi posti sono il puntodi incontro con voi, sonotrampolini di lancio dovenoi sperimentiamo lo stare

    insieme, ci confrontiamo,dove a volte un piatto dipasta vale pi di centoparole o cento gesti. Qui leporte non hanno avutochiavi, siamo la continuit,ovunque andremo saremoquesto posto e anche inmezzo ad un prato conorgoglio meritato saremosempre il Sottosopra. Unasola cosa chiedo, fate chele vostre parole promessenon si perdano in quelvento, noi vogliamo soloessere la continuit per noie per tutti quelli chevogliono provare lebbrezzadi aprire una porta esentirsi per un secondoqualcuno.Comunque grazie peravermi dato la possibilit diessere qui oggi, grazie peravermi dato un posto in cuimi sento importante, utile,protetto e soprattutto

    voluto bene e grazie peravermi dato la possibilit divolere bene a qualcuno esoprattutto un grazie atutti quei ragazzi che sonostati parte di questo infintopercorso e che non ci sonopi, persone che nei nostricuori ci saranno sempre.Grazie a coloro che hannoreso reale il Sottosopragrazie agli operatori checon cocktail diprofessionalit, amicizia,affetto, severit econsapevolezza sitrasformano ai nostri occhicome persone e non comeoperatori (spessosopportandoci). Grazie aquelle istituzioni, persone

    che oggi sono qua e checon la loro presenza cifanno sentire importanti,pieni di speranze non finte.Insomma, grazie da meStefano che sono uno di queipiccoli sognatori che credeancora che dai piccoli gesti,come il Sottosopra si pufare la differenza grazie peravermi ascoltato.

    Stefano

    OREVUASottosopra ha abitato in viaTerragli Levante 1/a, a S.Agata Bolognese, per 14anni, lurlo per 17, eprobabilmente basterebberoquesti due numeri percomprendere quanto, queimuri, siano stati importantiper chi li ha abitati e per

    chi ci ha lavorato. Spessosuccede che quandounesperienza del genere siprotrae per molto tempo,per sintetizzarne il suooperato si tende a ridurla adei numeri, certamenteun modo semplice perrendere conto di quanto stato fatto, ad esempio: sedicessimo che a Sottosopra,in questi 14 anni, ci sonostate fatte circa 1900cene... il numero farebbeuna certa impressione,oppure se contassimo lecirca 200 persone cheabbiamo seguito(trascurando quelle cheabbiamo contattato...) o secitassimo i 39 numeridellurlo che abbiamopubblicato o le circa 700redazioni fatte... Sononumeri davvero rilevanti!Eppure chi ha frequentatoSottosopra in questi anni, e

    ci ha vissuto, sa benissimo

    che limportanza dei numeri,per noi, stata sempremolto relativa o, almeno,non stato il solo aspettofondamentale in cui sipoteva riconoscere il verovolto di Sottosopra. Maallora cos statoSottosopra in questi anni?Trovare unimmagine ounidea che risponda aquesta domanda non pernulla semplice, ma seproprio si volesse cercarlaforse si potrebbe azzardarequesto: Sottosopra hacercato di tenere insiemeci che era diverso, eproprio per questoSottosopra stato ungrande esercizio diconvivenza che ha fattocoabitare bassa soglia edalta soglia, persone che

    stavano compiendo unpercorso di uscita dalServizio e persone cheerano in piena fase di cura,persone desiderose di starein un gruppo e persone chepreferivano stare pidefilate. Ma non solo, lavoglia di tenere insieme ciche era diverso ci haportato anche a farenumerosissime attivit chehanno portato Sottosoprafuori dai suoi muri edentro il paese, mentrealtre attivit hanno cercatodi portare il paese dentroSottosopra. In questo modopossiamo anche affermareche Sottosopra stato unlaboratorio di cittadinanzaattiva, un posto dove ci si potuti sperimentare fuoridalle etichette e dai solitiluoghi comuni. Ovviamentetenere insieme ci che diverso una cosa difficile

    che non sempre riesce, cisono volte in cui non si havoglia di avere a che farecon chi in una condizionediversa dalla propria. Si sa:convivere una cosadifficile, litigare lo moltodi meno. Ecco, questo unaltro passaggio chiave! Pertenere insieme ci che diverso ci vuole uningrediente fondamentale:la pazienza. E in questianni la pazienza statatanta, ne abbiamo avutanoi operatori e ne hannoavuta anche le persone checi hanno accompagnato.Cos Sottosopra, per tutti, stata anche una formidabileoccasione di crescita

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    REDATTORIPRRRRRRRRR ......

    TRASLOCO A CHI?

    umana. Uno dei motivi piforti per cui siamo legati aquesto luogo, al di l delnaturale legame affettivoche deriva dal fatto chesiamo qui da tantissimianni, il fatto che quelposto pieno di tracce diquesta convivenza e diquesto tenere insiemecose diverse, alcune tracceerano concretissime evisibili, come il murales, ledecine di piccolemanutenzioni che abbiamofatto, i muri della cucinaripitturati o i vari oggetticostruiti durante le attivitfatte in questi anni. Poi cisono anche altre traccemeno visibili, ma non menoimportanti, perch quelposto pieno zeppo dellerelazioni, dei rapporti, e

    delle esperienze che sisono fin qui accadute.Per questo non possiamonascondere il rammarico didover lasciare quel posto,in cui ci sarebbe piaciutocontinuare a tenere insiemecon pazienza cose diversefra loro, ma ringraziamo dicuore il Comune di S. Agatache ci ha dato, in tuttiquesti anni, questo spazioe questa opportunit.La buona notizia cheSottosopra e lurlocontinueranno le loroattivit in altri luoghi.

    Enrico

    Ma veramente,tu che mistai leggendo,pensi chestia traslocando?

    Credi davvero nellapossibilit di un miotrasloco?Ti sbagli di grande,dimolto,di massa.Te lo dico e ridico,anzi te loscrivo,che la cosa pi bella dime.Da quando sono nato,daquando esistoda quando mi avetevomitato addosso le vostreparole

    ho trovato un posto,che ilmio,e da quello non misposter mai.Perch,se non lhai ancoracapito (scusami sei semprestato molto lento, e inquesto frangente dimostri

    tutta la tualumacositintellettiva)la mia casa, il tuo cuoreQuellaffare rosso,che disolito sta a sinistra(cacchio,lo sa anchegambo) quel robo cheemette un battito continuoe che ogni tanto sarebbebene metterci una manosopra, se non percontrollare funzioni ancoraalmeno per sentirlo meglioSalutatemi gianni morandida monghidoro che canta ilritornello di sanpauno su mille ce la fa,maquanto dura la salitameglio una bi-bitaalla coca-piperita (ah noquella la menta)

    D.B.

    14 ANNI VISSUTIAPPASSIONATAMENTE

    Dopo anni passati traeroina e sostanze, trasbattimento e malavita,con la salute moltocompromessa e patologieormai croniche, ho visto, inaltre persone con unpresente e un passatomolto simili al mio, unapossibilit di scelta e disopravvivenza.Non sapevo dove, come econ chi, ma dovevo almeno

    provarci, senza pretenderetutto e subito, comeavevo fatto per molti anni,quel mal di vivere potevapassare, invece dicontinuare adanestetizzarlo con lasostanza, potevo darmi unapossibilit, magari anchesolo temporanea.Da allora sono passatidiversi anni, io sonoprobabilmente moltocambiato, il futuro rimane

    sempre incerto, ma la vita fatta anche di precariete incertezza, per, puressendo molto amareggiatodallo sfratto chesottosopra (centro serale abassa soglia), lurlo (questo

    periodico) e il LOOP(servizio di prevenzione)hanno subito, pensavo cheuna coabitazione sarebbestata pi accettabile, inattesa di un altro luogodove svolgere le attivit.Penso che darsi dellepossibilit, anzi, dare dellepossibilit e delleopportunit alle persone,sia una caratteristicafondamentale di sottosoprae de lurlo.E difficile raccontarequattordici anni vissuti alCentro serale, prima comeutente e poi comeoperatore, difficiledescrivere le emozioni (inquesto stato grandissimoStefano), le sensazioni, ledifficolt, leincomprensioni, le gioie e

    le amarezze vissute.La cosa pi bella, a mioavviso, vedere che lepersone riescono aprendersi cura della propriavita, anche con piccoli passiconsapevoli oinconsapevoli, dandosi unorizzonte pi ampio espesso aiutando gli altri indifficolt, sottosopra elurlo sono anche questo.Abbiamo anche fattodiverse iniziative pubblichee aperte alla cittadinanza,ne ricordo alcune: Lurlo dadentro a fuori (tre giornisul carcere), alcune seratededicate al Popolo Sahrawi,Pastrocchi destate(serate dedicate a varilaboratori artistici),Giardino sonoro(strumenti fatti conmateriali di riciclo), alcunicineforum, Le parole sonouguali per tutti? (incontro

    con giornali di strada enon).Ma una delle cose chericordo con affetto, sono le

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    P a r l a la m i a g r a t i t u d i n e q u a n d o

    i l m i o p e n s i e r o r i v o l t o a vo i. .

    l i n v i a t o i n m o t o c ic lo C r e v a l c o r e

    Un abbraccio

    da un soffioneche,agevolato dal

    vento,disperde i semi

    nel prato.

    A MUSO DUROIL VENTO SOFFIA

    ANCORA

    ILPRIMO GIORNO SENZACASA:

    lo sfratto lettera aperta

    serate passate a cena tradiscussioni infinite conargomenti tra i pi vari,dove tutte e tutti, sevolevano, potevano dire lapropria.Il centro serale e questoperiodico sono lincontro eil confronto tra pari, anchemolto diversi fra loro, che,

    senza rinnegare il passato,hanno cercato il lorobenessere e quellocollettivo stando insieme,con modalit diverse daquelle vissute fino a pocoprima: in casa, in strada,al lavoro, al dormitorio, inpiazza o con le sostanze.Voglio anche ringraziarelAzienda Sanitaria e ilSer.T., lAmministrazioneComunale di SantAgataBolognese e gli abitanti di

    SantAgata che ci hannoaiutato ad abitare questabella casa.Ringrazio tutte le personeche hanno contribuito alleattivit fatte in questianni, e infine, ringraziotutte le ragazze e i ragazziche hanno vissuto il centroserale, cercando altremodalit di convivenza,emozioni e piacericomunitari, ciascuno con le

    proprie diversit.Ora che il brontolio e lelamentele sono finiti,vorrei applicare ildodicesimo principio dellaPermacultura, che dice:Reagisci ai cambiamenti eusali in modo creativo.Bisogna imparare a vederele cose non solo comesono ma anche comesaranno.

    Mentre scrivo questalettera siamo a meno 24,ancora 24 ore e poi lurlo,lasua sede storica con le sueinvenzioni il suo sudore ilsuo patire, quel posto

    dove vivere e morire che sichiamava SOTTOSOPRA,non sar pi quellaboccata di OssiGenoche nel mio quotidiano miaiuta a vivere, unOssiGeno vitale,nelmistero che avvolge laTossicodipendenza, ed ildisagio sociale cheinclude tutte leDipendenze.Nelparticolare momentostorico che stiamo vivendo,non solo il terremoto, mala crisi istituzionale cheogni giorno che passa sirivela sempre picompromessa, lamancanza di punti diriferimento storici nelleistituzioni crea nei cittadiniun vuoto che ingoia lesperanze, spazzando via il

    futuro al quale siaggiungono altre ipotechesempre pi difficili poi dariscattare, in particolarenellambito sociale. Daquesto punto in avanti ilcentro 21 Aprile, oggi pidi ieri lisola diROBINSON,Dove i venerd sono tantie la solitudine siallontana, fino al puntoche la ritrovi in una realtquotidiana che laserenit, costruita daSOTTOSOPRA e per mepersonalmente pi forte inun progetto che si chiamaURLO.Si chiamer URLO disse ilgrande Arvedo,unavventura nata nel1995.Su cui non vi eranoscommesse, i cavallierano troppo scarsi ancheper i giocatori pi accaniti

    sarebbe stato un suicidioscommettere. Io facevoparte di quei 4 o 5somari,ma credo,che il segreto fosse proprioquello. Somarellitravestiti da cavalli dirazza.

    Ed proprio con questaformula, mai brevettatache lurlo cresciuto annodopo anno. Redazioniincredibili, seguite dainterviste impensabili, daE. Finardi a M. Placido,che al terminedellintervista oltre aricordarmi quanto fosseimportante dare vitaad un giornale come ilnostro, mi costrinse adaccettare 20 euro peroffrire il caff a tutta laRedazione, particolare chesvelo solo ora. Da un po ditempo i comuni dovevivono le persone chevivono Sottosopra eLUrlo, sono consociati inquella che si chiamaComuni di terre dacqua,e questo a mio avviso

    anche motivo diconvivenza, ossiain questo periodo difficileper lEmilia la difficolt areperire un immobile nelquale traslocare non semplice, anche se iltriangolo non eraconsiderato come dicevaR. Zero poi ti ritrovoqui, un po come diceva L.Dalla, con pi forte tiscriver.Ma quello che conta non la nostalgia, ma come diceP. Bertoli;eppure il ventosoffia ancora,scompiglia icapelli alle donne ed i fiorili bacia e non li coglie.Il futuro non nel destinoma nelle tue manicon unpiede nel passatoe lo sguardo fermo e drittonel futuro.

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