CONVEGNO PROGETTO ORMA 5 DICEMBRE 2019AULA MAGNA REGIONE EMILIA ROMAGNA
«La misurazione delle emissioni climalteranti e della carbon footprint»DOTT.SSA ING. LUNGHI FEDERICAMembro UNI/GL15 Cambiamento Climatico
La misurazione delle emissioni climalteranti e della carbon footprint
DOTT.SSA ING. LUNGHI FEDERICA
PREMESSA
UNI CT AMBIENTE E GRUPPO LAVORO CAMBIAMENTO CLIMATICO
DEFINIZIONE CSR: CORPORATE SOCIAL RESPONSABILITY
DIRETTIVA SUL REPORT DI SOSTENIBILITA’
UNI EN ISO 14064-1, 14064-2, 14064-3 e NOVITA’ 2019
UNI EN ISO 14064-1: CARBON FOOTPRINT ORGANIZZAZIONE O INVENTARIO GAS SERRA
EMISSIONI DIRETTE ED INDIRETTE
MISURA DELLE EMISSIONI
INDICE
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PREMESSA
La misurazione delle emissioni climalteranti e della carbon footprint
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UNI - COMMISSIONE TECNICA AMBIENTE – GL15
UNI/CT 004/GL15
CT 004: COMITATO TECNICO AMBIENTE
GL15: GRUPPO DI LAVORO CHE SI OCCUPA DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO
UNI: • 4° ORGANO A LIVELLO EUROPEO; • 7° ORGANO A LIVELLO MONDIALE; • 100 ANNI DI STORIA;• E’ COSTITUITA DA COMMISSIONI TECNICHE CT E GRUPPI DI LAVORO GL:
50 COMMISSIONI TECNICHE E 500 GRUPPI DI LAVORO A LIVELLO NAZIONALE;
300 COMMISSIONI TECNICHE E 3000 GRUPPI DI LAVORO A LIVELLO EUROPEO.
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La CSR (Corporate Social Responsibility), in italiano RSI Responsabilità Sociale d’Impresa, è entrata formalmente nell'agenda dell'Unione Europea a partire dal Consiglio Europeo di Lisbona del marzo 2000, dove è stata considerata come uno degli strumenti strategici per realizzare una società più competitiva e socialmente coesa e per modernizzare e rafforzare il modello sociale europeo.
Nel Libro Verde della Commissione Europea, edito nel 2001, la responsabilità sociale è definita come: "L'integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali e ambientali delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei rapporti con le parti interessate".
La CSR va oltre il rispetto delle prescrizioni di legge e individua pratiche e comportamenti che un’impresa adotta su base volontaria, nella convinzione di ottenere dei risultati che possano arrecare benefici e vantaggi a se stessa e al contesto in cui opera.
Particolare attenzione viene prestata ai rapporti con i propri portatori d’interesse (stakeholder): collaboratori, fornitori, clienti, partner, comunità e istituzioni locali, realizzando nei loro confronti azioni concrete.
Ciò si traduce nell'adozione di una politica aziendale che sappia conciliare gli obiettivi economici con quelli sociali e ambientali del territorio di riferimento, in un’ottica di sostenibilità futura.
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DEFINIZIONE CSR
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UNO STRUMENTO DI RESPONSABILITA’ SOCIALE D’IMPRESA: Il bilancio di sostenibilità
Il bilancio di sostenibilità è la pubblicazione che un impresa realizza a seguito di un processo di rendicontazione e di coinvolgimento degli stakeholder, per comunicare in modo trasparente gli impatti positivi e negativi generati sui tre piani della sostenibilità: economico, ambientale e sociale.Il bilancio è uno strumento di Responsabilità Sociale d’impresa (RSI) (Corporate Social Responsability CSR) poichè rende note le azioni intraprese dall’organizzazione in questo ambito.
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La direttiva 2014/95/UE
Dal 2017 diventa obbligatorio il Bilancio di Sostenibilità per le grandi aziende, stando alle “modifiche della direttiva 2013/34/UE per quanto riguarda la comunicazione di informazioni di carattere non finanziario e di informazioni sulla diversità da parte di talune imprese e di taluni gruppi di grandi dimensioni” Direttiva 2014/95/UE.Recepita in Italia con il decreto legislativo 254 del 30/12/2016, in GU n.7, del 10/01/2017.
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“Dichiarazione di carattere non finanziario”
Le imprese di grandi dimensioni che costituiscono enti di interesse pubblico e che, alla data di chiusura del bilancio, presentano un numero di dipendenti occupati in media durante l’esercizio pari a 500 includono nella relazione sulla gestione una dichiarazione di carattere non finanziario contenente almeno informazioni ambientali, sociali, attinenti al personale, al rispetto dei diritti umani, alla lotta contro la corruzione attiva e passiva in misura necessaria alla comprensione dell’andamento dell’impresa, dei suoi risultati, della sua situazione e dell’impatto della sua attività, tra cui:•a) una breve descrizione del modello aziendale dell’impresa;•b) una descrizione delle politiche applicate dall’impresa in merito ai predetti aspetti, comprese le procedure di dovuta diligenza applicate;•c) il risultato di tali politiche;•d) i principali rischi connessi a tali aspetti legati alle attività dell’impresa anche in riferimento, ove opportuno e proporzionato, ai suoi rapporti, prodotti e servizi commerciali che possono avere ripercussioni negative in tali ambiti, nonché le relative modalità di gestione adottate dall’impresa;•e) gli indicatori fondamentali di prestazione di carattere non finanziario pertinenti per l’attività specifica dell’impresaLa dichiarazione di carattere non finanziario contiene inoltre, ove opportuno, riferimenti agli importi registrati nei bilanci d’esercizio annuali e ulteriori precisazioni in merito.
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I soggetti obbligati
I sono soggetti obbligati sono il “Gruppo di grandi dimensioni”.“Gruppo di grandi dimensioni”: il gruppo costituito da una società madre e una o più società figlie che, complessivamente, abbiano avuto su base consolidata, in media, durante l’esercizio finanziario un numero di occupati pari o superiore a cinquecento ed il cui bilancio consolidato soddisfi almeno uno dei due seguenti criteri:•Totale dell’attivo dello stato patrimoniale superiore a 20.000.000 di euro;•Totale dei ricavi netti delle vendite e delle prestazioni superiore a 40.000.000 di euro;
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PANORAMICA SU ETICHETTE E DICHIARAZIONI AMBIENTALIDI PRODOTTI / SERVIZI E ORGANIZZAZIONI
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Etichette e dichiarazioni ambientali
La base indispensabile per qualsiasi schema di etichettatura ambientale di prodotto è la valutazione del ciclodi vita.Si tratta di tre diverse tipologie di etichettatura, tutte di natura volontaria e tutte conformi ai principi espressinella UNI EN ISO 14020 che traccia le linee generali per l’utilizzo di asserzioni ambientali.Tali asserzioni, esprimibili in termini di etichette o di loghi, simboli, dichiarazioni, ecc., possono fornireinformazioni su un prodotto o un servizio in termini del suo carattere ambientale complessivo, di un aspettoambientale specifico o di un certo numero di aspetti. Queste informazioni, verificabili, accurate e comunicatein modo non fuorviante, sono evidentemente destinate ai potenziali acquirenti per permettere loro di sceglierein modo informato anche dal punto di vista degli impatti ambientali del prodotto.
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La prima tipologia (programmi di etichettatura ambientale di Tipo I), presentata nella UNI EN ISO 14024, è relativa alle etichette utilizzabili su prodotti ritenuti conformi a dei requisiti predefiniti (criteri ambientali di prodotto). E’ un’etichetta di “terza parte”, ovvero per la quale c’è la necessità di una verifica a cura di un organismo indipendente dal fornitore e dall’acquirente, che certifica tale conformità.
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La seconda tipologia, definita nella UNI EN ISO 14021, include tutte le asserzioni ambientali auto-dichiarate, ovvero le dichiarazioni, le etichette, i simboli di valenza ambientale presenti sulle confezioni dei prodotti, sugli imballaggi, o nelle pubblicità, utilizzati dagli stessi produttori come strumento di informazione ambientale. In questo tipo di etichettatura, non essendo prevista obbligatoriamente una certificazione di terza parte, la garanzia di affidabilità diviene elemento ancor più significativo. Riguardano in genere un singolo aspetto ambientale. Non c’è una prestazione minima da rispettare.
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SCOPO SELETTIVO INFORMATIVO COMPARATIVO
TIPO DI PRODOTTO PRODOTTI E SERVIZI DI CONSUMO PRODOTTI E SERVIZI DI CONSUMO PRODOTTI E SERVIZI LUNGO LA FILIERA
DESTINATARIO B2C B2C B2B
VERIFICA INDIPENDENTE SI (COMITATO ECOLABEL) NO SI (ENTE CERTIFICATORE ACCREDITATO SWEDAC)
STRUMENTO COMUNICATIVO ETICHETTATURA ETICHETTATURA ETICHETTATURA+DICHIARAZIONE
TIPO DI REQUISITI AMBIENTALE, QUALITA' E SICUREZZA AMBIENTALE AMBIENTALE
PROGRAMMI ESISTENTI
ECO-LABEL (EUROPA),ANGELO
AZZURRO (GERMANIA)
COMPORTABILE,
DEGRADABILE,RICICLABILE,
RIUTILIZZABILE, RICARICABILE
EPDS PROGRAM (CANADA), JEMAI TYPE III
PROGRAM (GIAPPONE), NHO TYPE III PROGRAM
(NORVEGIA), EPD SYSTEM (SVEZIA), KELA TYPE III
PROGRAM (COREA DEL SUD)
Etichette e dichiarazioni ambientali: riepilogo
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ASSERZIONI AMBIENTALI DICHIARATE DI TIPO II: UN ESEMPIO LA CARBON FOOTPRINT
E’ un indicatore che misura l’impatto ambientale di un prodotto esprimendolo in kg di CO2eq.Per calcolarlo si esegue una valutazione del ciclo di vita del prodotto, secondo la metodologia LCAIl risultato ottenuto viene certificato da un Ente terzo secondo la norma internazionale ISO 14067 e può essere comunicato al pubblico attraverso un Report. Negli ultimi anni anche in Italia molte aziende hanno calcolato la Carbon Footprint dei propri prodotti. In Italia è da pochissimo possibile inserire il valore di CO2 in etichetta grazie al Programme Operator CARBON FOOTPRINT ITALY
LA CARBON FOOTPRINT DI PRODOTTO
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ASSERZIONI AMBIENTALI DICHIARATE DI TIPO II: UN ESEMPIO LA CARBON FOOTPRINT
LA CARBON FOOTPRINT DI PRODOTTO
L’azienda, con la collaborazione di un consulente, produrrà 2 documenti obbligatori che descrivono il lavoro svolto, il modello di calcolo che sarà creato con l’ausilio di uno specifico software ed i calcoli effettuati:1) Il Carbon Footprint di Prodotto Study Report (che descrive anche
l’azienda ed i prodotti e le pratiche adottate, e che resta all’azienda);2) Il Carbon Footprint di Prodotto External Communication Report che
deve essere reso disponibile al pubblico, ad esempio attraverso il proprio sito web.
L’Ente di Certificazione rilascia un attestato di verifica della conformità alla ISO 14067 in cui sono indicati i prodotti oggetto di studio ed i risultati del calcolo ovvero la Carbon Footprint dei Prodotti. Tale documento viene generalmente pubblicato nel sito aziendale.
E’ possibile inserire una dicitura e/o un logo nella propria etichetta.In Italia è da pochissimo possibile inserire il valore di CO2 in etichettagrazie al Programme Operator CARBON FOOTPRINT ITALY
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COME SI CALCOCA LA CARBON FOOTPRINT DI PRODOTTO?
Con approccio LCA - Life Cycle Assessment cioè analisi del ciclo di vita del prodotto dalla culla alla tomba, andando quindi a considerare i consumi nenergetici, l’uso di materie prime, il packaging, i trasporti ed associando il relativo fattore di emissione. (utilizzo banche dati e software specifici).
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COSA SIGNIFICA CO2 EQUIVALENTE?
Tonnellata di CO2 equivalente: è un’unità di misura che permette di pesare insieme emissioni di gas serra diversi con differenti effetti climalteranti.Tale quantità può essere ottenuta moltiplicando la massa del gas serra preso in esame per il Global Warming Potential (GWP) dello stesso gas, riferendosi ad un arco temporale (tipicamente assunto pari a 100 anni) per il quale vale il confronto tra gli effetti del gas serra e dell'anidride carbonica.Ad esempio, il GWP del metano in 100 anni è pari a 21,mentre quello dell'ossido nitroso è pari a 310. Ciò vuol dire che una emissione di 1 tonnellata di metano e di ossido nitroso sono equivalenti, ai fini del riscaldamento globale, rispettivamente a una emissione di 21 e 310 tonnellate di anidride carbonica.In questo modo è possibile paragonare tra di loro gas diversi, quando si considera il loro contributo all’effetto serra. I GWP vengono costantemente aggiornati dall’IPCC e sono contenuti anche nella norma ISO.Maggiore è il GWP, maggiore il contributo all’effetto serra.
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La Carbon Footprint dell’Organizzazione è l’inventario dei gas serra dell’organizzazione, che viene certificato da un Ente terzo secondo la norma internazionale UNI EN ISO 14064. In tal caso non si segue un prodotto dalla culla alla tomba, ma si considerano le emissioni dirette ed indirette dell’azienda in un anno di riferimento. Separatamente possono essere contabilizzate anche le rimozioni di gas serra. Si intendono ad es. quelle ottenute dalla gestione di aree boschive dell’azienda o da un impianto fotovoltaico.
Le emissioni e le rimozioni di gas ad effetto serra costituiscono il cosiddetto Bilancio dei gas serra ed in tali contesti si può parlare di «impatto zero».
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LA CARBON FOOTPRINT DI ORGANIZZAZIONE O PIU’ CORRETTAMENTE L’INVENTARIO DEI GAS SERRA
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UNI ISO 14064: GAS SERRA
Le norme ISO 14064 hanno lo scopo principale di apportare credibilità e garanzia (trust) ai processi di rendicontazione e monitoraggio dei GHG (GAS AD EFFETTO SERRA), in relazione alle dichiarazioni di emissione da parte delle organizzazioni e dei progetti di riduzione delle stesse.
La ISO 14064 (adottata e pubblicata come norma nazionale UNI ISO 14064) è suddivisa in tre parti che posso essere utilizzate separatamente o come un utile insieme di strumenti integrati per rispondere ai differenti bisogni in materia di dichiarazioni e verifiche delle emissioni dei gas ad effetto serra:
UNI ISO 14064 – 1. Dettaglia i principi ed i requisiti per progettare, sviluppare, gestire e rendicontare gli inventari di GHG a livello di un'organizzazione. Include i requisiti per determinare i confini di emissione dei GHG, quantificando le emissioni e le rimozioni di GHG di un'organizzazione ed identificando specifiche attività dell'organizzazione volte a migliorare la gestione dei GHG. Sono inoltre dettagliati i requisiti del sistema di gestione e la guida sulla gestione della qualità dell'inventario GHG, la rendicontazione, gli audit interni e le responsabilità dell'organizzazione nelle attività di verifica.
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UNI ISO 14064 – 2. Riguarda i progetti GHG sviluppati appositamente per ridurre le emissioni di GHG od aumentarne la rimozione, quali gli interventi nelle fonti rinnovabili o la carbon sequestration(per seppellire a grande profondità o sotto al mare l'anidride carbonica). Comprende principi e requisiti per determinare una linea comune di riferimento per il progetto (base-line), il monitoraggio, la quantificazione e la rendicontazione delle prestazioni del progetto rispetto a tale riferimento.UNI ISO 14064 – 3. Descrive l'effettivo processo di validazione o verifica. Specifica i requisiti per le componenti quali la pianificazione della verifica, le procedure di verifica e la valutazione delle asserzioni relative ai GHG. Quindi l'ISO 14064-3 può essere utilizzata da organizzazioni o da terze parti indipendenti per validare o verificare la rendicontazione e le dichiarazioni GHG.
Per l'elaborazione della norma, il comitato tecnico ISO responsabile della messa a punto della famiglia ISO 14000 sulla gestione ambientale ha coinvolto in uno studio sui cambiamenti climatici più di 170 esperti provenienti da 45 paesi.
UNI ISO 14064: GAS SERRA
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UNI EN ISO 14064-1:2019Novita’
La nuova ISO 14064-1:2018 ha aggiornato i requisiti per la quantificazione e rendicontazione delle emissioni di gas a effetto serra (GHG) a livello di
organizzazione. Tra quelli di maggiore interesse, vi è l’introduzione di un nuovo approccio per i confini dell’inventario dell’organizzazione che supera la precedente
logica degli Scope 1, 2 e 3, meglio dettagliando l'inclusione delle emissioni GHG indirette e introducendo una logica innovativa per la categorizzazione delle
emissioni.Approccio
Le emissioni di GHG sono suddivise in:1.Emissioni dirette di GHG : sono quelle provenienti dalle installazioni presenti all’interno dei propri confini organizzativi (impianti di combustione, cogeneratori, emissioni da processo produttivo…)2. Emissioni indirette di GHG sono suddivise in categorie:Emissioni indirette da consumo energetico: sono quelle derivanti dalla generazione di elettricità, calore e vapore importati e consumati dall’organizzazione;Emissioni indirette correlate ai trasporti;Emissioni indirette correlate ai prodotti utilizzati dall’organizzazione;Emissioni indirette derivanti da altre sorgenti.
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LA CARBON FOOTPRINT DI ORGANIZZAZIONE O PIU’ CORRETTAMENTE L’INVENTARIO DEI GAS SERRA
L’azienda, con la coIlaborazione di un consulente, dovrà produrre:• Il Rapporto sui gas serra e l’inventario dei gas serra;• La procedura di monitoraggio; • La procedura di assicurazione della qualità dei dati.Il Certificatore rilascerà un attestato di verifica della conformità alla ISO 14064 in cui sono indicate le emissioni totali dell’azienda nell’anno di riferimento, espresse in ton di CO2eq e le rimozioni, se presenti. Le emissioni sono anche indicate distinguendo tra dirette e indirette. Tale documento viene generalmente pubblicato nel sito aziendale.
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Docente: DOTT.SSA ING. LUNGHI FEDERICA26
UFC 3 Modulo 4, data 15/01/2018 - 02/02/2018:
ISO 14064 TIPOLOGIE DI EMISSIONI
Le emissioni di GHG sono suddivise in 3 categorie 1.Emissioni dirette di GHG : sono quelle provenienti dalle installazioni presenti all’interno dei propri confini organizzativi (impianti di combustione, cogeneratori, emissioni da processo produttivo)
2. Emissioni indirette di GHG da consumo energetico: sono quelle derivanti dalla generazione di elettricità, calore e vapore importati e consumati dall’organizzazione
3. Altre emissioni indirette di GHG: ad esempio quelle correlate ai viaggi del personale , al trasporto prodotti, materiali , persone, rifiuti, alle attività date all’esterno, alle emissioni «end of life» alla produzione delle materie prime e materiali acquistati, all’uso dei prodotti da parte del consumatore/cliente
Docente: DOTT.SSA ING. LUNGHI FEDERICA27
UFC 3 Modulo 4, data 15/01/2018 - 02/02/2018:
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ISO 14064TIPOLOGIE DI DATI E GAS SERRA
Si possono distinguere in:
DATI PRIMARI: misurazioni quantitative dirette di una attività che, moltiplicate per un fattore di emissione, determinano le emissioni di gas serra derivanti da un processo.
DATI SECONDARI: dati ottenuti da database internazionali, risultati di simulazioni, modelli teorici
GAS SERRA CONSIDERATI: i GHG considerati dalla norma ISO 14064 sono l’anidride carbonica (CO2), il metano (CH4), il biossido d’azoto (N2O) oltre a tre gruppi di gas di origine industriale, gli idroflorocarburi (HFC), i perflorocarburi (PFC) che includono l’esafloruro di zolfo (SF6) ed i Iidrofluoroeteri (HFE).
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ISO 14064COSA DEVO DEFINIRE?
OBIETTIVI
CONFINI ORGANIZZATIVI
CONFINI OPERATIVI
ESCLUSIONI
PERIODO DI TEMPO
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ISO 14064FASI
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ISO 14064METODO DI CALCOLO DELLE EMISSIONI
La metodologia di calcolo utilizzata è basata sulla moltiplicazione tra il “Dato attività”, che quantifica l’attività, ed il corrispondente “Fattore di emissione”: dove: - Emissione: quantificazione dei GHG emessi dall’attività, espressa in termini di tonnellate di CO2 equivalente (tCO2e); - Dato di attività: quantità, generata o utilizzata, che descrive l’attività, espressa in termini di energia (J o MWh), massa (Kg) o volume (m3 o l); - EF: fattore di emissione che può trasformare la quantità nella conseguente emissione di GHG, espressa in CO2e emessa per unità di dato di attività.
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ISO 14064METODO DI CALCOLO DELLE EMISSIONI
ESEMPI DI SPECIFICHEI dati di attività utilizzati sono relativi ai consumi energetici dell’AZIENDA (gas naturale, gas refrigeranti, energia elettrica, acqua sanitaria), ai viaggi dei dipendenti, del Direttore Generale e del Presidente, ai consumi di materiali, quali carta ed inchiostro ECC.Per acquisire i dati di attività relativi ai consumi energetici è stato fatto riferimento ai consumi complessivi dell’impianto centralizzato relativo all’edificio che poi, per equa ripartizione, sono stati allocati in base alla superficie occupata. Le destinazioni ed i viaggi relativi al personale sono stati dedotti dalle informazioni presenti nei documenti gestionali. Per le distanze percorse sono stati utilizzati Google Maps per percorsi terrestri, World Atlas per percorsi aerei ed un applicativo di Trenitalia per le distanze ferroviarie. I quantitativi di materiali, carta e inchiostro, sono stati ricavati dalle fatture di acquisto. I consumi di acqua per usi igienico sanitari sono stati stimati in base ad un consumo medio per dipendente. I fattori di emissioni impiegati nel calcolo sono desunti da Ecoinvent 3.3, IPCC e DEFRA.
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ISO 14064METODO DI CALCOLO DELLE EMISSIONI
DIRETTE
COMBUSTIONE GAS NATURALE La metodologia generale per la stima delle emissioni derivanti dalla combustione del gas naturale è quella fornita nell’IPCC.
La formula utilizzata è la seguente: Q=S*P.C.I.*EF*C
dove: Q: quantitativo di sostanza emessa (kg); S: consumo di combustibile fornito (Sm3); P.C.I.: potere calorifico inferiore (kJ/Sm3); C: coefficiente di ossidazione (pari a 1); EF: fattore di emissione (55837 kgCO2/TJ [1]).
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ISO 14064METODO DI CALCOLO DELLE EMISSIONI
INDIRETTE ENERGIA ELETTRICA
CONSUMO DI ENERGIA IN KWH
Fattore di emissione: 337,09 gCO2eq/kWh Fonte: TERNA e ISPRA, Rapporti 257/2017_Fattori di emissione atmosferica di CO2 e sviluppo delle fonti rinnovabili nel settore elettrico
Emissioni indirette di CO2e: Consumo energia * Fattore di emissione
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UNI ISO 14064:
La rendicontazione di un inventario esaustivo dei gas serra (GHG) rappresenta uno strumento utile per un’organizzazione al fine di assumere consapevolezza sulle proprie emissioni; tale tipologia di approccio, che pone l’accento sulla sostenibilità ambientale, sta progressivamente diventando un aspetto fondamentale della tradizionale gestione manageriale, importante e rilevante nel rapporto con gli stakeholders e per l’emergere di nuove politiche e prescrizioni ambientali che mirano a ridurre le emissioni di GHG.
Significative emissioni di gas serra sono infatti associabili ad elevati consumi ed elevati costi, e pertanto sono rilevanti anche quando l’organizzazione non è soggetta a specifiche prescrizioni legislative.
VANTAGGI PER L’AZIENDA
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UNI ISO 14064:
• Approccio facilitato nello sviluppo di strategie per il controllo e la riduzione dei gas ad effetto serra; • Supporto nell’individuazione dei processi con consumi energetici significativi; • Punto di partenza per sviluppare programmi di riduzione delle emissioni anche mediante meccanismi e progetti di compensazione; • Supporto nell’identificazione e gestione degli obblighi, dei vantaggi e dei rischi legati alle emissioni di GHG;• Creazione di una base di informazioni validate come punto di riferimento per affrontare l’ingresso in mercati di scambio di quote di emissione;
VANTAGGI PER L’AZIENDA
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ISO 14064: VANTAGGI PER L’ATTIVITA’ DI MARKETING E COMUNICAZIONE
• Possibili vantaggi, finanziamenti, agevolazioni e riconoscimento di crediti a seguito di riduzioni di emissioni di GHG “certificate” da un Organismo Indipendente secondo una norma internazionale; • Strumento per validare le riduzioni di emissioni di CO2 ottenute ad esempio con interventi di miglioramento dell’efficienza energetica; • Bilancio dei GHG “certificati” da un soggetto terzo indipendente come strumento di comunicazione delle prestazioni in termini di impegno e risultati nella riduzione dei gas serra rivolto ai partner commerciali, agli stakeholders, ai clienti ed alle autorità; • Possibilità di inserire i bilanci verificati all’interno dei bilanci ambientali e di sostenibilità migliorando la visibilità e l’immagine dell’organizzazione.
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Grazie per l’attenzione!DOTT.SSA ING. LUNGHI FEDERICA
[email protected]+39 3284095022
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