Università degli studi di Bergamo
Laboratorio di Life Skills
Dott.ssa Valentina StrappaDott.ssa Maddalena D’Angelo
Primo incontro16-11-2007
Le tre stagioni epidemiologiche
La stagione della povertà
La stagione delle grandi pandemie influenzali
La stagione degli stili di vita
A. La prima stagione:
INDUSTRIALIZZAZIONESOVRAFFOLLAMENTO URBANOCONDIZIONI IGIENICHE PRECARIE DENUTRIZIONEALTO TASSO DI MORTALITA’
Mandato scolastico rispetto ai compiti di salute:Assicurare la diffusione di una maggiore igiene di base atutti i livelli sociali e garantire i bisogni alimentari primari
B. La stagione delle grandi pandemie influenzali (il primo dopo guerra)
INFLUENZA SPAGNOLA (1918) - MALATTIE BATTERICHE
RISPOSTE FARMACOLOGICHE: la penicillina, (A.Fleming, 1928) , il vaccino anti-poliomielite (A.B. Sabin, 1954-1955)
Mandato scolastico rispetto ai compiti di salute:Partecipazione alle grandi campagne preventive (informazione
sanitaria, distribuzione di vaccini e integratori alimentari)
C. La stagione della cronicizzazione
INCREMENTO DEI LIVELLI DI BENESSERE ECONOMICOSPECIALIZZAZIONE E TECNOLOGIZZAZIONE DELLA SCIENZA BIO-MEDICA
Mandato scolastico rispetto ai compiti di salute:
INTERVENTI SUGLI STILI DI VITA
MALATTIAACUTA
MALATTIACRONICA
Modello bio - medico
Modello bio-psico-sociale (Engel, 1977)
Approcci critici
1. Il modello bio-medicoSalute = assenza di malattia
Oggettivazione del concetto di salute-malattiaLa salute si caratterizza come conformità a norme
fondate su variabili biologiche misurabiliLa guarigione non è un concetto centrale
Ricerca di una causalità lineare (agenti patogeni)L’esperienza medica mette al centro della propria analisil’idea stessa della morte
“Aprite qualche cadavere - diceva Bichat - vedrete tosto scomparire l’oscurità che la sola osservazione non aveva potuto dissipare” (M. Foucault, 1969)
2. Il modello bio-psico-sociale
Definizione della World Healt Organization (1964):
“la salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non soltanto come assenza di malattia o
infermità”.
2. Il modello bio-psico-sociale(Engel, 1977; Schwartz, 1982)
Salute come benesserebiologico - psicologico – sociale
Approccio sistemico alla saluteRicerca dei fattori di rischioL’intervento sociale assume il carattere preventivoAttenzione agli stili di vita e prevenzione dei
comportamenti a rischioCentratura sulle responsabilità individuali
PATOGENESI
SALUTOGENESI
Ottica preventiva
Modellobio-medico
Modellobio-psico-sociale
3. Nuovi orizzonti nella Psicologia della Salute
3. Nuovi orizzonti della Psicologia nella Salute
Una chiave di lettura in questa direzione è senza dubbio fornita da H.G. Gadamer (1993), quando suggerisce che la salute non è …
“precisamente un sentirsi, ma un esserci, un essere nel mondo, un essere insieme agli altri uomini ed essere
occupati attivamente e gioiosamente dai compiti particolari della vita”.
3. Nuovi orizzonti della Psicologia nella Salute
La salute assume dunque la connotazione di …
“intima adeguatezza e di accordo con se stessi che non può essere superato da nessun altro tipo di controllo”
3. Nuovi orizzonti della Psicologia nella Salute
Passaggio dai piani oggettivi a quelli soggettivo-esperienziali
…intima adeguatezza e di accordo con se stessi che non può essere superato da nessun altro tipo di controllo
Centratura sulla presenza attiva del soggetto nella costruzione dei propri itinerari di salute.
…non è precisamente un sentirsi, ma un esserci……essere occupati attivamente e gioiosamente dai compiti particolari della vita…
(in assonanza con quanto affermato da Carlo Michelstaedter rispetto alla possibilità di “essere in possesso di sé nel presente”, caratteristica di colui che “ ha la vita in sé, chi non la cerca alienandosi nelle cose o nei luoghi comuni della società perdendo l'irrinunciabile hic et nunc del proprio esserci”.)
Rilevanza dell’intersoggettività come terreno generativo dei processi di salute
… essere insieme agli altri uomini…
… quale rapporto tra soggetto ed ambiente?Georges Canguilhem
L’adeguatezza del soggetto all’ambiente non implica solo l’ accordo, ma necessariamente anche una dinamica di tensione e conflittoNella visione tradizionale:
Normale PatologicoVs.
… per normale si intende ciò che è assoggettato ad
una norma
in quanto sistematico e …anche il patologico, in
quanto processo strutturato e sistematico, può essere
ridefinito entro la categoria della normalità
MA SE
ALLORA
… quale rapporto tra soggetto ed ambiente?Canguilhem, allora propone una nuova polarità
sano =“margine di tolleranza nei confronti delle infedeltàdell’ambiente”
Essere sano corrisponde ad essere un soggetto normativo, ovverocapace di utilizzare le norme, finché ritenute adattive, per distanziarsene nel momento in cui i cambiamenti ambientali le rendano inappropriate. La salute, dunque, è la qualità propria di soggetti capaci di istituire nuove norme a fronte dei mutamenti contestuali.
Sano PatologicoVs.
… quale rapporto tra soggetto ed ambiente?
La salute è un lusso biologico.Essa si declina nella possibilità di
Attraverso dinamiche di continue riorganizzazionifunzionali che prevedono l’attraversamento di disarmoniee criticità.
Guarire Ammalare
Salute e malattiaNuova visione che rilegge salute e
malattia non come polarità estreme di un continuum, ma come assi distinti in cui le risorse di salute possono
essere compresenti alle manifestazioni della malattia
Modello del trattamento
morteprematura
alto livello di
benessere
Modello del benessere
Ryan & Travis, 1981
Punto neutrale
CONTINUUM BENESSERE-MALESSERE
Con
sape
vole
zza
educ
azio
ne
cres
cita
segn
i
sint
omi
disa
bilit
à
Università di Bergamo
LIFE SKILLSProcessi decisionali Problem solving
Pensiero creativoPensiero critico
Gestione delle emozioniGestione dello stress
ComunicazioneefficaceCapacità di relazioni interpersonali
Auto-consapevolezzaEmpatia
Università di Bergamo
Università di Bergamo
Università di Bergamo
Il modello si muove
lungotre direttive:
evolutiva sistemica co-costruttiva
Università di Bergamo
STUDENTIINSEGNANTIORGANIZZAZIONESCOLASTICAFAMIGLIA E COMUNITÀ
COME AGENTI DI CAMBIAMENTO
Università di Bergamo
Fasi dell’attivitàDivisione del gruppo in sottogruppi composti da 3-4 persone che possibilmente rivestano ruoli diversi e abbiano competenze diverse all’interno della scuolaDistribuzione di un set completo di carte ad ogni gruppo. Le carte indicano qualità personali e sociali, relative a tre ambiti dello sviluppo:
A. Conoscenza e comprensioneB. Competenze inter-personali e cognitiveC. Atteggiamenti e qualità personali
Lavoro di gruppoCiascun gruppo deve cercare un accordo sulle caratteristiche che, rispetto allo sviluppo personale e sociale dei ragazzi, considera:
A. EssenzialiB. AuspicabiliC. Periferiche
Dopo aver negoziato la scelta disporre le carte sul tabellone
Tempo a disposizione 30 minuti (gli ultimi 5 min breve braistorming sul lavoro svolto,
da riportare in plenaria:
Spunti per la riflessioneCome si è svolta la negoziazione?Quali modalità sono state utilizzate per concordare la scelta?Ci sono state difficoltà nel decidere?Come sono state affrontate?I diversi pareri sono stati ascoltati?Qualcuno nel gruppo ha assunto il ruolo di leader? O si sono naturalmente instaurati ruoli paritari?Mi ritrovo nella scelta fatta?Ho dovuto rinunciare o accantonare le mie posizioni a favore del gruppo?
Ultima fase…
Nei piccoli gruppi:individuare i 5 elementi chiave che permettano di costruire una definizionecondivisa di “sviluppo personale e sociale”In plenaria: lettura delle definizioni elaborate
Per concludere …Fino a che punto questo lavoro di gruppo mi ha permesso
di allargare o mi ha portato a restringere il concetto che avevo di sviluppo personale e sociale?
Le definizioni emerse riflettono gli obiettivi e i valori di cuila mia scuola si fa promotrice?
Definizioni di s.p.s.GRUPPO 1:Lo sviluppo personale e sociale è …
Un percorso che implica rispetto di sé e degli altri, del modo di vivere, delle opinioni altrui mediante una comunicazione costruttiva nelle relazioni e che preveda relazioni (gruppo pari), promuova cambiamenti e permetta di affrontare situazioni nuove
Definizioni di s.p.s.GRUPPO 2:Lo sviluppo personale e sociale è…
Processo di crescita basato sulla comunicazione in cui emerge la creatività di tutti gli attori, attraverso processo di autocritica, l’autositima .
Definizioni di s.p.s.GRUPPO 3:Processo di crescita (emotivo – psicologico -
sociale) che inizia con la presa di coscienza di sé come distinto dagli altri attraverso interazioni e relazioni con le altre persone
- Capacità di gestione conflitto e crisi- Fiducia in sé stessi e rispetto di sè
Il modello Life Skills
11. preparazione al cambiamento1. preparazione al cambiamento
L'ethos della scuola costituisce un importante fattore nella definizione delle priorità, influenzando a breve e a lungo termine:
- Che cosa si fa- Perché lo si fa- Come lo si fa- Quando lo si fa- In quale contesto lo si fa- Da chi - Per chi.
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1. preparazione al cambiamento1. preparazione al cambiamento
2. identificazione dei bisogni
2. identificazione dei bisogni
3. valutazione delle risorse
3. valutazione delle risorse
4. analisi del rapporto tra bisogni e risorse
4. analisi del rapporto tra bisogni e risorse
5. individuazione di un focus per il cambiamento
5. individuazione di un focus per il cambiamento
6. identificazione dei risultati concreti da raggiungere
6. identificazione dei risultati concreti da raggiungere
7. pianificazione e implementazione7. pianificazione e implementazione
8. verifica8. verifica
9. riprogrammazione9. riprogrammazione9
Università di Bergamo
AZIONE SMART
SpecificaMisurabileAttuabileRealizzabileTemporalmente definita
Secondo incontro24– 11 -2007
Definizioni di s.p.s.GRUPPO 1:Lo sviluppo personale e sociale è …
Un percorso che implica rispetto di sé e degli altri, del modo di vivere, delle opinioni altrui mediante una comunicazione costruttiva nelle relazioni e che preveda relazioni (gruppo pari), promuova cambiamenti e permetta di affrontare situazioni nuove
Definizioni di s.p.s.GRUPPO 2:Lo sviluppo personale e sociale è …
Un processo di crescita basato sulla comunicazione in cui emerge la creativitàdi tutti gli attori, attraverso processo di autocritica, l’autostima .
Definizioni di s.p.s.GRUPPO 3:Lo sviluppo personale e sociale è …
Un processo di crescita (emotivo – psicologico -sociale) che inizia con la presa di coscienza di sécome distinto dagli altri attraverso interazioni e relazioni con le altre persone
- Capacità di gestione conflitto e crisi- Fiducia in sé stessi e rispetto di sè
DEFINIZIONE SINTETICALo sviluppo personale e sociale è un processo di crescita che coinvolge i piani emotivi, psicologici e sociali. Esso inizia con lapresa di coscienza di sé come distinto e si sviluppa entro le interazioni sociali . Implica:
- comunicazione costruttiva
- rispetto di sé- fiducia in sé- creatività- autostima- autocritica
POLO PERSONALE
Autoconsapevolezza
Pensiero critico
Pensiero creativo
Comunicazione efficace
DEFINIZIONE SINTETICA
- rispetto degli altri (modi di vivere e opinioni)
- capacità di gestione del conflitto
- competenza nell’affrontaresituazioni nuove
- capacità di promuovere il cambiamento
POLO RELAZIONALE
COMPETENZEADATTIVE
Capacità di relazioni interpersonali
Problem solving
LIFE SKILLSProcessi decisionali Problem solving
Pensiero creativoPensiero critico
Gestione delle emozioniGestione dello stress
Comunicazione efficaceCapacità di relazioni interpersonali
Auto-consapevolezzaEmpatia
Università di Bergamo
Unità R4: assumere rischiTema:lavorare in gruppo confrontandosi con situazioni rischioseObiettivi:1. esaminare i ruoli di gruppo2. favorire la consapevolezza dei bisogni individuali3. trovare uno spazio di confronto per cercare una
corrispondenza nel gruppo ai bisogni di ciascuno4. individuare le risorse e stabilire le strategie per
fronteggiare eventuali situazioni impreviste, che potrebbero mettere a repentaglio la salute dei singoli e/o del gruppo
ATTIVITÀ 1: LA TORRE Obiettivo: apprendere i ruoli
Esercizio di simulazione pensato per stimolare la riflessione sul lavoro di gruppo.
Preparazione: Divisione in sottogruppi ai quali vengono consegnati un quotidiano e un rotolo di nastro adesivo
Compito: costruire una torre in 20 minutiutilizzando unicamente il materiale consegnato
Spunti di riflessione per esplorare il processo(in plenaria)
Come avete deciso in che modo costruire la torre?
Chi ha assunto il ruolo di leader, aiutante, critico, manovale …?
Come è avvenuta la distribuzione dei ruoli?E’ stata proposta, condivisa, imposta?Vi rispecchiate nel lavoro svolto? Avevate attese diverse?
Analisi dei bisogniIndividualmenteAlla luce dell’attività precedente, prestando attenzione agli aspetti
procedurali e processuali individuare:due bisogni/fattori di criticità che hanno influito sulle
dinamiche relazionali e sull’esecuzione della consegna, ostacolando il funzionamento interno del gruppoIl nostro gruppo per lavorare meglio avrebbe avuto bisogno di
…?
In plenariaCategorizzazione dei bisogni
Categorizzazione dei bisogni- Impegno- Adattamento (al gruppo)- Motivazione/stimolazione al compito- Maggiore strutturazione (dei ruoli e dei compiti)- Organizzazione dello spazio- Comunicazione e confronto- Partecipazione- Conoscenza tra i membri del gruppo- Aspetti strutturali del lavoro (Conoscenza- confronto – tempo –
feeling - caratteristiche di personalità - materiale – risultato estetico)
Analisi delle risorseIndividualmenteFocalizzando lo sguardo sull’attività della costruzione
della torre orientata alla comprensione e disvelazionedei processi di gruppo:
riflettere e evidenziare due risorse che hanno reso possibile e incentivato il buon funzionamento del gruppo
In plenariaCategorizzazione delle risorse
Terzo incontro01– 12 -2007
Categorizzazione delle risorse
- Il gruppo- Capacità di ottimizzare delle risorse materiali e capacità
individuali e inter-soggettive- Capacità emotivo - relazionali- Differenze individuali- Collaborazione e creatività- Partecipazione e adattamento personale
Il gruppoCapacità di ottimizzare delle risorse materiali e capacitàindividuali e inter-soggettiveCapacità emotivo - relazionaliDifferenze individualiCollaborazione e creativitàPartecipazione e adattamento personale
ImpegnoAdattamento (al gruppo)Motivazione/stimolazione al compitoMaggiore strutturazione (dei ruoli e dei compiti)Organizzazione dello spazioComunicazione e confrontoPartecipazioneConoscenza tra i membri del gruppoAspetti strutturali del lavoro (Conoscenza-confronto – tempo – feeling -caratteristiche di personalità - materiale –risultato estetico)
RISORSEBISOGNI
Aspetti strutturali
(tempo, materiale)Confronto
Comunicazione
Adattamento al gruppo
Partecipazione
Collaborazione
Impegno
Esserepiùstimolato dalcompitoBisogno di
strutturare
(compiti-ruoli)
Organizzazione
spaziale
Capacità di sfruttare le risorse, le capacità
individuali ed interindividuali
Capacitàemotivo
relazionali
Differenzeindividuali
Collaborazion
e eadattamento
Creativitàe
collaborazio
ne
Capacitàemotivo relazionali
Gruppo
BisogniRisorse
Unità R4: assumere rischiTema:lavorare in gruppo confrontandosi con situazioni rischioseObiettivi:1. esaminare i ruoli di gruppo2. favorire la consapevolezza dei bisogni individuali3. trovare uno spazio di confronto per cercare una
corrispondenza nel gruppo ai bisogni di ciascuno4. individuare le risorse e stabilire le strategie per
fronteggiare eventuali situazioni impreviste, che potrebbero mettere a repentaglio la salute dei singoli e/o del gruppo
ATTIVITÀ 2: PIANIFICAZIONE DEL VIAGGIO
obiettivi: individuare bisogni – limiti - risorse
Individualmente: Scrivere due/tre caratteristiche di se stessi che potrebbero aiutare o svantaggiare l’avventuroso fine
settimana nelle terre innevate (che prevede una camminata di 35 Km e un accampamento all’addiaccio).
Es. di caratteristiche: “amo stare a letto fino a tardi, sono di carattere allegro, sono schizzinoso nel mangiare, so come si cammina in montagna, odio bagnarmi, so leggere una
mappa, ho senso dell’orientamento, ho paura del buio, ho le vertigini, so adattarmi ai cambiamenti climatici …”
5 minuti
In gruppo: comunicare agli altri componenti le caratteristiche individuate e discutere delle strategie per conciliare le differenze individuali con i bisogni del gruppo nel suo insieme, tenendo conto delle circostanze particolari del viaggio. 10 minuti
Selezione dell’equipaggiamentoIndividualmente: consegnare a ciascuno una copia del foglio I. Leggere la
lista dell’equipaggiamento e selezionare 7 oggetti ritenuti indispensabili per partire per le terre innevate. 5 min
In gruppo: discutere la lista di 7 oggetti da portare sapendo che l’escursione dura un giorno e prevede un pernottamento in tenda. Lo scopo dell’attrezzatura è ridurre al minimo i rischi dei membri del gruppo. Individuare la criticità più rilevante e la risorsa più utile che si sono manifestate durante i processi decisionali. 15 minuti
Equipaggiamento scelto dai gruppi (in plenaria 10 minuti)
Quarto gruppoCartina, cassetta pronto soccorso, giacca, carta igienica, cibo,fiammiferi, bussola
Terzo gruppoCartina, cassetta, calzini, cibo, torcia elettrica, coltello, fiammiferi
Secondo gruppoCartina, cassetta, felpe, macchina fotografica, lattine di bibite, calzini, cibo
Primo gruppoCartina, cassetta pronto soccorso, giacca, calzini, fischietto, torcia elettrica, cibo
4. Efficienti (capacità di pianificazione)
4. Troppo sbrigativi
3. Confronto di gruppo per comprendere le finalità del compito e per ottenere sostegno
3. Difficoltà di rinunciare ai propri bisogni,accettare i limiti degli altri trovare accordo su aspetti trascurabili per il gruppo
2. Ascolto e confronto 2. Mettere a freno la creatività per aderire al compito
1. comprensione (ascolto-comprendere)
1. Bisogni diversi in riferimento a differente bagaglio esperienziale
RisorseCriticità
Attività 3:avventura nelle terre innevate
Obiettivi: cooperazione e gestione degli imprevistiIn gruppoDistribuire a ciascun gruppo il foglio di lavoro II, spiegando
che l’avventura li metterà di fronte ad una serie di eventi che potrebbero avere luogo durante il fine settimana in montagna.
Ogni gruppo deve tirare la moneta per 10 volte segnando in base all’uscita di testa o croce gli eventi occorsi.
L’obiettivo principale del viaggio è sopravvivere al fine settimana in maniera sicura, e lavorare insieme come gruppo aiutandosi e sostenendosi a vicenda. 5 minuti
Dopo aver lanciato le monete per 10 volte si saràcreato un quadro ipotetico del percorso di viaggio.
Attraverso uno sforzo di immedesimazione, a partire dall’equipaggiamento concordato in gruppo e dalle diverse caratteristiche personali cheidentificano i singoli componenti, confrontatevi sugli eventi che accadono, esplicitando le posizioni personali e le reazioni rispetto a queste ultime.
10 minuti
In plenaria: racconto del percorso di gruppo
In gruppo: ulteriore selezione di una sola situazione, tra quelle negative, verificatosi nel fine settimana, che il gruppo ritiene comunque l’evento più affrontabile. Individuare le strategie (problem solving) per migliorare l’esito dell’evento.
GRIGLIA DI LAVORO
RIPROGRAMMAZIONE (ingranaggio 9)Rivalutazione del contesto, dei cambiamenti, dei nuovi bisogni, della riconfigurazione del quadro delle risorse, prefigurazione di nuovi obiettivi di potenziamento …
VERIFICA (ingranaggio 8)Confronto tra: risultati raggiunti- risultati attesi- risultati inattesi …
FASE DI IMPLEMENTAZIONE DELL’AZIONE (ingranaggio 7)Spazio deputato alla riflessione
SEQUENZE DI AZIONI CONCRETE PER RAGGIUNGERE IL POTENZIAMENTO DELL’AREA IDENTIFICATA - AZIONE SMART(fase di programmazione ingranaggio 7)
RISULTATI CONCRETI ATTESI (ingranaggio 6)i risultati attesi devono poter essere ben osservabili e misurabili alla fine del processo
mediante strategie specifiche. Tali strategie devono essere già prefigurate in questa fase.
AREA SPECIFICA DA POTENZIARE (ingranaggio 5 focus di cambiamento)
Sulla base delle riflessioni avviate in merito ai processi caratterizzanti il funzionamento del vostro gruppo e sulla base dell’analisi delle criticità (= bisogni ingranaggio 2) , dei punti di forza (= risorse ingranaggio 3) ed del loro rispettivo divario (ingranaggio 4) identificare:
TEMA
RIPROGRAMMAZIONE
VERIFICA
FASE DI IMPLEMENTAZIONE DELL’AZIONE
AZIONE SMART
RISULTATI CONCRETI ATTESIincremento delle capacità di collaborare
Strumenti possibili modalità di verifica: mettere il gruppo in una situazione sfavorevole ed utilizzare uno strumento che rilevi la capacità di collaborazione (es. riflessione in gruppo)
AREA SPECIFICA DA POTENZIARE essere efficienti
Sulla base delle riflessioni avviate in merito ai processi caratterizzanti il funzionamento del vostro gruppo e sulla base dell’analisi delle criticità (= bisogni ingranaggio 2) , dei punti di forza (= risorse ingranaggio 3) ed del loro rispettivo divario (ingranaggio 4) identificare:
GRUPPO 1TEMAperdita di cibo
RIPROGRAMMAZIONE
VERIFICA
FASE DI IMPLEMENTAZIONE DELL’AZIONE
AZIONE SMART
RISULTATI CONCRETI ATTESI1. Maggiore coesione e maggiore consapevolezza da parte dei singoli delle esigenze del
gruppo2. Consapevolezza da parte del gruppo delle esigenze dei singoli e della portata delle
rinuncequestionari, discussioni, utilizzo di strumenti quantitativi capaci di rendere la percezione soggettiva delle rinunce e dei vantaggi ottenuti lavorando in gruppo
AREA SPECIFICA DA POTENZIARE 1. capacità di adattamento dei singoli 2. capacità del gruppo d’integrare i bisogni individuali
Sulla base delle riflessioni avviate in merito ai processi caratterizzanti il funzionamento del vostro gruppo e sulla base dell’analisi delle criticità (= bisogni ingranaggio 2) , dei punti di forza (= risorse ingranaggio 3) ed del loro rispettivo divario (ingranaggio 4) identificare:
GRUPPO 2TEMAqualcuno non vuole rispettare le decisioni del gruppo
RIPROGRAMMAZIONE
VERIFICA
FASE DI IMPLEMENTAZIONE DELL’AZIONE
AZIONE SMART
RISULTATI CONCRETI ATTESIIncremento delle capacità di ascolto e confronto mediante dialogo
Strumenti: osservazione, foto, questionari anonimi
AREA SPECIFICA DA POTENZIARE Capacità di ascolto e confrontoRispettare le decisioni dei singoli elementi
Sulla base delle riflessioni avviate in merito ai processi caratterizzanti il funzionamento del vostro gruppo e sulla base dell’analisi delle criticità (= bisogni ingranaggio 2) , dei punti di forza (= risorse ingranaggio 3) ed del loro rispettivo divario (ingranaggio 4) identificare:
GRUPPO 3TEMAintegrazione armonica delle esigenze dei membri del gruppo
RIPROGRAMMAZIONE
VERIFICA
FASE DI IMPLEMENTAZIONE DELL’AZIONE
AZIONE SMART
RISULTATI CONCRETI ATTESIincremento della capacità di definire ruoli, compiti e mezzi per far fronte alle situazioni
strumenti: simulazione di una situazione simile all’evento problematico
AREA SPECIFICA DA POTENZIARE Capacità di collaborazione e organizzazione
Sulla base delle riflessioni avviate in merito ai processi caratterizzanti il funzionamento del vostro gruppo e sulla base dell’analisi delle criticità (= bisogni ingranaggio 2) , dei punti di forza (= risorse ingranaggio 3) ed del loro rispettivo divario (ingranaggio 4) identificare:
GRUPPO 4TEMAqualcuno si perde
Quarto incontro07.12.2007
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1. preparazione al cambiamento1. preparazione al cambiamento
2. identificazione dei bisogni
2. identificazione dei bisogni
3. valutazione delle risorse
3. valutazione delle risorse
4. analisi del rapporto tra bisogni e risorse
4. analisi del rapporto tra bisogni e risorse
5. individuazione di un focus per il cambiamento
5. individuazione di un focus per il cambiamento
6. identificazione dei risultati concreti da raggiungere
6. identificazione dei risultati concreti da raggiungere
7. pianificazione e implementazione7. pianificazione e implementazione
8. verifica8. verifica
9. riprogrammazione9. riprogrammazione9
Università di Bergamo
AZIONE SMART
SpecificaMisurabileAttuabileRealizzabileTemporalmente definita
Proseguimento del lavoro7^ ingranaggio: “la pianificazione
dell’azione”Viene richiesto di ipotizzare un possibile percorso operativo
(un progetto, una proposta di lavoro), finalizzato al potenziamento dell’area identificata
(focus di cambiamento) nella direzione del raggiungimento dei risultati attesi.
Azione smart-15 minuti-
I materiali didattici di Skills for LifeCostituiscono una guida essenziale e pratica per realizzare
percorsi di sviluppo delle competenze psico-sociali.Trenta unità di cui ognuna prevede 4 sessioni di attività di
circa un’ora (ciascuna).Ogni unità è organizzata intorno a 5 aree (linee evolutive):
(a) sviluppo personale, (b) appartenenza, (c) bisogni-diritti e responsabilità, (d) affrontare situazioni nuove, (e) assunzione di rischi. Queste aree costituiscono una cornice concettuale all’interno della quale possono venir apprese e messe in campo praticamente diverse categorie di competenze
Le competenze sono caratteristiche di una certa fascia d’età(sulla quale il modello skills for life si concentra),
tuttavia rappresentano abilità trasversali che entrano in gioco nei percorsi di vita individuali e nei processi di gruppo
Dare un sensoComunicare
Stare insieme Lavorare insieme
Operare delle scelteAffrontare il cambiamento
Le attività intersecano un’area (una linea evolutiva) rispetto ad una macro competenza.
Ci sono due modi per esplorare le attività che possono aiutarvi a strutturare il lavoro di potenziamento delle
competenze psico-sociali del vostro gruppo:- Il quadro generale
- Indice degli argomenti
Le schede non individuano un percorso predefinito di sviluppo personale e sociale.
Forniscono un supporto concettuale e pragmatico (flessibile) ai diversi contesti nei quali possono
essere avviati interventi psico-sociali.
Quinto incontro15.12.2007
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1. preparazione al cambiamento1. preparazione al cambiamento
2. identificazione dei bisogni
2. identificazione dei bisogni
3. valutazione delle risorse
3. valutazione delle risorse
4. analisi del rapporto tra bisogni e risorse
4. analisi del rapporto tra bisogni e risorse
5. individuazione di un focus per il cambiamento
5. individuazione di un focus per il cambiamento
6. identificazione dei risultati concreti da raggiungere
6. identificazione dei risultati concreti da raggiungere
7. pianificazione e implementazione7. pianificazione e implementazione
8. verifica8. verifica
9. riprogrammazione9. riprogrammazione9
Analisi della domanda(preparazione al cambiamento)
CONSULENTE
COMMITTENTE CLIENTE
Analisi della domanda(preparazione al cambiamento)
Analisi del rapporto consulente/committenza/cliente.
Analisi delle attese del consulente.
Individuazione della rappresentazione presente nella domanda del committente.
Individuazione della rappresentazione presente nella domanda del cliente.
Declinazione della domanda in funzione delle competenze (modello) dello psicologo
Identificazione di un obiettivo di lavoro comune
ESEMPIOCONSULENTE
IMPRENDITORE DIPENDENTE
Committente Consulente
La rappresentazione dell’interlocutore in merito a:
-Problema-Obiettivi-Strategie -Soggetti coinvolti-Aspettative e la rappresentazione del ruolo dello psicologo-tempi e costi dell’intervento
Cliente
CONSULENTE
IMPRENDITORE DIPENDENTE
OGGETTO
Ridefinizione della domandaBisogno risorsefocus
Sesto incontro22.12.2007
I livelli di profondità negli interventi di Life Skills Education
TEMA - ARGOMENTO
ABILITA’ - COMPETENZE
APPROPRIARSI DELLAMETODOLOGIA
Riflessione, comunicazioneProblem solving
Lavorare sugli stereotipi
ampia capacità di collaborazione, dirappresentazione
e di gestionedelle difficoltà alla luce del
modello della LSE
TESINA: indicazioni generaliIdentificare un possibile contesto in cui emerga una domanda di interventoIdentificare il tema caratterizzante la domanda di interventoIdentificare committente – cliente - cliente del cliente
Identificare tutti gli agenti di cambiamento coinvoltiIdentificare gli agenti di cambiamento che si ritiene possibile coinvolgere nell’interventoIdentificare le modalità di analisi dei bisogni e delle risorse (e loro divario)Identificare un possibile focus di cambiamentoIdentificare dei risultati attesi (prefigurarsi modalità di rilevazione dei risultati)Pianificare una sequenza di azioni secondo i criteri dello SMART (condizioni di realizzabilità)Identificare più puntualmente strategie di verifica e ipotizzare possibili vie di riprogrammazione (che poi dovranno essere confrontate coi i dati emersi nella fase di verifica)
Presentazione di un progetto d’intervento psico-sociale
Scelta del contesto nel quale proporre l’intervento. Breve descrizione della situazione.Analisi della domanda ed eventuale riformulazione da parte del consulente a seguito di
negoziazione con il committente / cliente.Descrizione delle motivazioni che hanno spinto a scegliere il modello teorico “Skill for life”
come supporto alla consulenza ( esaustiva descrizione delle caratteristiche del modello e della sua applicabilità al contesto selezionato).
Progettazione dell’intervento lungo le linee guida del modello:1. Preparazione del cambiamento: individuare gli agenti di cambiamento coinvolti -
scegliere e spiegare strategie per esplorare la cultura locale, analizzando bisogni e risorsedegli agenti di cambiamento (modalità d’analisi – tempi - agenti coinvolti -eventuali attività).
2. Programmazione dell’azione: individuare un focus di cambiamento (area da potenziare) e definire risultati attesi ed eventuali strumenti di verifica per stabilire il raggiungimento o meno degli stessi. Pianificare un’azione che, rispecchiando i criteri SMART, sia coerente con il focus individuato.
3. Verifica e revisione del processo: ipotizzare “strumenti” di verifica che consentano di individuare i punti critici, gli eventuali ostacoli, i limiti che si potrebbero incontrare nell’arco dell’intero processo, al fine di avviare una possibile riprogrammazione dell’intervento ancora più appropriata al contesto e alla specificità degli agenti di cambiamento che lo contraddistinguono.
Descrizione dei materiali didattici (schede operative) eventualmente utilizzati come supporto pratico nelle diverse fasi del processo.
Approfondimento teorico del tema/argomento trattato.Stesura di un preventivo che contempli i costi complessivi dell’intervento (valutabili in base al
numero di ore di consulenza, al costo di materiali eventualmente impiegati …)