1
Le strategie EuropeeLa risposta Italiana
2
Indice della presentazione
• Classi in Organico di fatto
• Le riduzioni– Posti dei docenti
attivati– I laboratori
depotenziati
3
Indice della presentazione
• RACCOMANDAZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIOdel 18 dicembre 2006relativa a competenze chiave per l'apprendimento permanente
• Comunicazione della commissione al parlamento europeo al consiglio al comitato economico e sociale europeo e al comitato delle regioni
– Competenze chiave per un mondo in trasformazione
4
Indice della presentazione• Comunicazione della
Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al comitato Economico e Sociale Europeo e al Comitato delle Regioni (25/11/2009)
• Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio,al comitato Economico e Sociale Europeo e al Comitato delle Regioni (09/06/2010)
• Europa 2020• Italia 2020
5
L’anno scolastico 2010-2011 nella Scuola Secondaria di Secondo grado bresciana
6
12,40 22,31 12.374 7.132 153.047 Totali
12,34 22,913.747 2.018 46.239 Scuola Sec. 2°
12,38 21,962.823 1.591 34.937 Scuola Sec. 1°
12,35 19,574.703 2.967 58.079 Scuola Primaria
12,53 24,811.101 556 13.792 Scuola Infanzia
al/docAl/classePosti docClassiAlunni
Scuola StataleAnno scolastico
2010/2011
712.435 6.638 134.100 a.s. 02/03
12.946 6.646 133.705 a.s. 03/04
13.173 6.685 136.170 a.s. 04/05
12.082 6.792 139.293 a.s. 05/06
12.253 6.887 142.172 a.s. 06/07
12.369 6.939 144.039 a.s. 07/08
12.448 7.040 146.352 a.s. 08/09
12.648 7.100 149.494 a.s. 09/10
12.374 7.132 153.047 a.s.10/11
Posti docClassiAlunni
SCUOLA STATALE
ConfrontoConAnno scolastico 2010/2011
Aumentano gli alunni e le classi ma se si fosse mantenuta la stessa proporzione dell’anno precedente le classi sarebbero state 7268 e 12948 docenti.Con un +168 classi contro un +32 (a spese di tutte le classi prime) e +300 docenti contro -274.
8280502214258362977227228totale
2744153259119922735Varese
69947652761702Sondrio
147797138115901472Pavia
1053185396781116910194Milano
110511998611451018Mantova
77777700819734Lodi
94264878992918Lecco
128181120013471253Cremona
1487145134216131444Como
3747323342439543591Brescia
3260255300534603167Bergamo
Posti totali attivabili a.s. 10/11
Adeguamento alla situazione
di fatto
Posti normali
OD a.s. 10/11
Posti totali attivati
a.s. 09/10
Posti normali OD
a.s. 09/10Provincia
9
Dati numerici
146959licei
175835tecnici
123557professionali
Di cui classi primeN°CLASSITIPOLOGIA
10
CLASSI DELLA PROVINCIA DI BRESCIA NEGLI ISTITUTI/LICEI
distribuzione classi sull'Organico di diritto
professionali
tecnici
licei
11
CLASSI PRIME DELLA PROVINCIA DI BRESCIA NEGLI ISTITUTI/LICEI
dist r ibuzione delle classi pr ime organico di dir it t o
prof essionali
t ecnici
licei
12
SECONDO GRAFICO SUDDIVISIONE SETTORI
settore economico
settore tecnologico
Scelte degli allievi di prima nei due settori
13
classi dei professionali negli Istituti tecnici
INDIRIZZI NEGLI ISTITUTITECNICI
INDIRIZZI NEIPROFESSIONALI
La formazione tecnica è stata affidata sia agli Istituti Tecnici che ai Professionali
14
1. Liceo artistico 2. Liceo classico 3. Liceo linguistico 4. Liceo musicale e coreutico 5. Liceo scientifico opzione
scienze applicate 6. Liceo delle scienze umane
opzione economico-sociale
SETTORE DEI SERVIZI1.Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale 2.Servizi socio-sanitari 3.Servizi per l’enogastronomia
e l’ospitalità alberghiera 4. Servizi commerciali SETTORE INDUSTRIA E ARTIGIANATO1. Produzioni artigianali e industriali 2. Manutenzione e assistenza tecnica
SETTORE COMMERCIALE1.Amministrazione, Finanza e Marketing 2.Turismo
SETTORE TECNOLOGICO1.Meccanica, Meccatronica ed Energia 2.Trasporti e Logistica 3.Elettronica ed Elettrotecnica 4.Informatica e Telecomunicazioni 5.Grafica e Comunicazione 6.Chimica, Materiali e Biotecnologie 7.Sistema Moda 8.Agraria, Agroalimentare e Agroindustria 9.Costruzioni, Ambiente e Territorio
15
Due grafici
Rappresentano le scelte operate dagli studenti e dalle loro famiglie
• 1- in ordine al numero di classi prime per ogni indirizzo
• 2- in ordine al numero di sedi per ciascun indirizzo della riforma
16
SUDDIVISIONE INDIRIZZI
amministrazione finanzamarketing
turismo
meccanica meccatroica edenergia
trasporti e logistica
elettronica ed elettrotecnica
informatica e telecomunicazioni
grafica e comunicazione
chimica materiali e biotecnologie
sistema moda
agraria agroalimentare eagroindustria
costruzione ambiente e territorio
17
NUMERO DI SEDI PER CIASCUN INDIRIZZO
amministrazione finanzamarketing
turismo
meccanica meccatroica edenergia
trasporti e logistica
elettronica ed elettrotecnica
informatica e telecomunicazioni
grafica e comunicazione
chimica materiali ebiotecnologie
sistema moda
agraria agroalimentare eagroindustria
costruzione ambiente e territorio
18
distribuzione dei licei
LI00 artistico nuovo ordinamento
LI01 classico
LI02 scientifico
LI03 scientifico opzione scienze applicate
LI04 linguistico
LI06 arti figurative
LI08 scenografia
LI10 grafica
LI11 scienze umane
LI12 scienze umane- opzione economicosociale
LI13 musicale e coreutico- sezionemusicale
19
professionali
IP01 servizi per agricoltura sviluppo rurale
IP02 servzi socisanitari
IP03 Servizi sociosanitari odontotecnico
IP04 servizi sociosanitari ottico
IP05 enogas ospit alberg -biennio comune
IP08 servizi commerciali
IP09 manutenzione ed assistenza tecnica
IP10 prod.ind.art.biennio comune
IPC1 indirizzo a elaborazione manuale
20
VECCHIO E NUOVO A CONFRONTO
21
VECCHIO E NUOVO A CONFRONTO
22
VECCHIO E NUOVO A CONFRONTO
23
VECCHIO E NUOVO A CONFRONTO
24
VECCHIO E NUOVO A CONFRONTO
25
• Ma... come va la scuola in Italia?"Quest'anno la scuola mette al centro gli studenti e non gli interessi
corporativi. È fondamentale il diritto dei ragazzi ad avere una scuola di qualità indipendentemente dal loro ceto sociale e dalla regione di appartenenza."
"La sfida deve essere raccolta innanzitutto dagli insegnanti perchè a loro tocca l'onere di applicarla e di collaborare per rendere la scuola davvero un'istituzione eccellente. Occorre restituire a questa realtà che credo sia uno degli elementi unificanti del paese la giusta considerazione e il giusto valore. Oggi la sfida è degli insegnanti."(dall'intervista a Mariastella Gelmini, ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca scientifica, pubblicata sul Corriere della sera.it il 13 settembre 2010)
26
27
RACCOMANDANO:che gli Stati membri sviluppino l'offerta di competenze chiaveper tutti nell'ambito delle loro strategie di apprendimentopermanente, tra cui le strategie per l'alfabetizzazione universale,e utilizzino le «Competenze chiave per l'apprendimentopermanente — Un quadro di riferimento europeo», in seguitodenominato «il quadro di riferimento», riportate in allegato qualestrumento di riferimento per assicurare che:
RACCOMANDAZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIG LIOdel 18 dicembre 2006
relativa a competenze chiave per l'apprendimento pe rmanente
28
RACCOMANDAZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIG LIOdel 18 dicembre 2006
relativa a competenze chiave per l'apprendimento pe rmanente
1. l’istruzione e la formazione iniziale offrano a tutti i giovani gli strumenti per sviluppare le competenze chiave a un livello tale che li prepari alla vita adulta e costituisca la base per ulteriori occasioni di apprendimento, come anche per la vita lavorativa;
29
RACCOMANDAZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIG LIOdel 18 dicembre 2006
relativa a competenze chiave per l'apprendimento pe rmanente
2. si tenga debitamente conto di quei giovani che, a causa disvantaggi educativi determinati da circostanze personali,sociali, culturali o economiche, hanno bisogno di unsostegno particolare per realizzare le loro potenzialitàeducative;
30
RACCOMANDAZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIG LIOdel 18 dicembre 2006
relativa a competenze chiave per l'apprendimento pe rmanente
3. gli adulti siano in grado di sviluppare e aggiornare le loro competenze chiave in tutto l’arco della loro vita con un’attenzione particolare per gruppi di destinatari riconosciutiprioritari nel contesto nazionale, regionale e/o locale, come le persone che necessitano di un aggiornamento delleloro competenze;
31
RACCOMANDAZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIG LIOdel 18 dicembre 2006
relativa a competenze chiave per l'apprendimento pe rmanente
• 4. vi sia un’infrastruttura adeguata per l’istruzione e la formazione permanente degli adulti che, tenendo conto dei diversi bisogni e competenze degli adulti, preveda la disponibilità di insegnanti e formatori, procedure di convalida e valutazione, misure volte ad assicurare la parità di accesso sia all'apprendimento permanente sia al mercato del lavoro, e il sostegno per i discenti;
32
RACCOMANDAZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIG LIOdel 18 dicembre 2006
relativa a competenze chiave per l'apprendimento pe rmanente
5. la coerenza dell’offerta di istruzione e formazione per gli adulti rivolta ai singoli cittadini sia raggiunta mediante forti nessi con la politica dell'occupazione e la politica sociale, la politica culturale, la politica dell'innovazione e con altre 30.12.2006 IT Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 394/11 politiche che interessano i giovani nonché mediante la collaborazione con le parti sociali e altri interessati;
33
PRENDONO ATTO DELL’INTENZIONE DELLA COMMISSIONE DI:
• 1. contribuire agli sforzi degli Stati membri per sviluppare i loro sistemi di istruzione e formazione e per attuare e diffondere la presente raccomandazione, anche mediante l’uso del quadro di riferimento quale riferimento per agevolare l’apprendimento tra pari e lo scambio di buone pratiche, e seguire gli sviluppi e riferire sui progressiattraverso le relazioni intermedie biennali relative alprogramma di lavoro «Istruzione e formazione 2010»;
34
PRENDONO ATTO DELL’INTENZIONE DELLA COMMISSIONE DI:
• 2. utilizzare il quadro di riferimento quale riferimento per l'attuazione dei programmi comunitari in materia di istruzione e formazione e assicurare che tali programmi promuovano l’acquisizione delle competenze chiave;
35
PRENDONO ATTO DELL’INTENZIONE DELLA COMMISSIONE DI:
• 3. incoraggiare un ampio uso del quadro di riferimento nelle politiche comunitarie correlate e, in particolare, al momento di attuare le politiche dell’occupazione, della gioventù e della cultura nonché la politica sociale e sviluppare ulteriormente i contatti con le parti sociali e altre organizzazioni attive in questi ambiti;
36
PRENDONO ATTO DELL’INTENZIONE DELLA COMMISSIONE DI:
• 4. riesaminare l'impatto del quadro di riferimento contestualmenteal programma di lavoro «Istruzione e formazione 2010» e riferire entro 18 dicembre 2010, al Parlamento europeo e al Consiglio sulle esperienze acquisite e sulle implicazioni per il futuro.
Fatto a Bruxelles, addì 18 dicembre 2006.Per il Parlamento europeo
Il presidenteJ. BORRELL FONTELLES
37
Competenze chiave• Le competenze sono definite in questa sede alla stregua di una
combinazione di conoscenze, abilità e attitudini appropriateal contesto. Le competenze chiave sono quelle di cui tutti hannobisogno per la realizzazione e lo sviluppo personali, lacittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione.Il quadro di riferimento delinea otto competenze chiave:
• 1) comunicazione nella madrelingua;• 2) comunicazione nelle lingue straniere;• 3) competenza matematica e competenze di base in scienza e
tecnologia;• 4) competenza digitale;• 5) imparare a imparare;• 6) competenze sociali e civiche;• 7) spirito di iniziativa e imprenditorialità; e• 8) consapevolezza ed espressione culturale.
38
Vi sono diverse tematiche che si applicano nel quadro di riferimento: pensiero critico, creatività, iniziativa, capacità di risolvere i problemi, valutazione del rischio, assunzione di decisioni e capacità di gestione costruttiva dei sentimenti svolgono un ruolo importante per tutte eotto le competenze chiave.
39
Imparare a imparareDefinizione:
Imparare a imparare è l’abilità di perseverare nell’apprendimento, di organizzare il proprio apprendimento anche mediante una gestione efficace del tempo e delle informazioni, sia a livello individuale che in gruppo. Questa competenza comprende la consapevolezza del proprio processo di apprendimento e dei propri bisogni, l'identificazione delle opportunità disponibili e la capacità di sormontare gli ostacoli per apprendere in modo efficace.
40
Imparare a imparareDefinizione:
Questa competenza comporta l’acquisizione, l’elaborazione e l’assimilazione di nuove conoscenze e abilitàcome anche la ricerca e l’uso delle opportunità di orientamento. Il fatto di imparare a imparare fa sì che i discenti prendano le mosse da quanto hanno appreso in precedenza e dalle loro esperienze di vita per usare e applicare conoscenze e abilità in tutta una serie di contesti: a casa, sul lavoro, nell'istruzione e nella formazione.
La motivazione e la fiducia sono elementi essenziali perché una persona possa acquisire tale competenza.
41
– In tutti i casi imparare a imparare comporta
che una persona conosca e comprenda le proprie strategie di apprendimento preferite, i punti di forza e i punti deboli delle proprie abilità e qualifiche e sia in grado di cercare le opportunità di istruzione e formazione e gli strumenti di orientamento e/o sostegno disponibili.
42
RACCOMANDAZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIG LIOdel 18 dicembre 2006
relativa a competenze chiave per l'apprendimento pe rmanente
Una persona dovrebbe essere in grado di consacrare del tempo- per apprendere autonomamente e con autodisciplina, - ma anche per lavorare in modo collaborativo quale parte del processo di apprendimento, - di cogliere i vantaggi che possono derivare da un gruppo eterogeneo e di condividere ciò che ha appreso.
Le persone dovrebbero inoltre essere in grado di organizzare il proprio apprendimento, di valutare il proprio lavoro e di cercare consigli, informazioni e sostegno, ove necessario.
43
RACCOMANDAZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIG LIOdel 18 dicembre 2006
relativa a competenze chiave per l'apprendimento pe rmanente
Un’attitudine positiva comprende la motivazione e la fiducia per perseverare e riuscire nell’apprendimento lungo tuttol’arco della vita. Un’attitudine ad affrontare i problemi per risolverli serve sia per il processo di apprendimento stesso sia per poter gestire gli ostacoli e il cambiamento.
Il desiderio di applicare quanto si è appreso in precedenza e le proprie esperienze di vita nonché la curiosità di cercare nuove opportunità di apprendere e di applicare l’apprendimento in una gamma di contesti della vita sono elementi essenziali di un’attitudine positiva.
44
Senso di iniziativa e di imprenditorialitàDefinizione:
Il senso di iniziativa e l’imprenditorialità concernono la capacità di una persona di tradurre le idee in azione.
In ciò rientrano la creatività, l'innovazione e l'assunzione di rischi, come anche la capacità di pianificare e di gestire progettiper raggiungere obiettivi.
È una competenza che aiuta gli individui, non solo nella loro vita quotidiana, nella sfera domestica e nella società, ma anche nel posto di lavoro, ad avere consapevolezza del contesto in cui operano e a potercogliere le opportunità che si offrono ed è un punto di partenza per le abilità e le conoscenze più specifiche di cui hanno bisogno coloro che avviano o contribuiscono ad un’attività sociale o commerciale.
Essa dovrebbe includere la consapevolezza dei valori etici e promuovere il buon governo.
45
Consapevolezza ed espressione culturaliDefinizione:
Consapevolezza dell’importanza dell’espressione creativa di idee, esperienze ed emozioni in un’ampia varietà di mezzidi comunicazione, compresi la musica, le arti dello spettacolo, la letteratura e le arti visive.
46
Una solida comprensione della propria cultura e un senso di identità possono costituire la base di un atteggiamento aperto verso la diversitàdell’espressione culturale e del rispetto della stessa. Un atteggiamento positivo è legato anchealla creatività e alla disponibilità a coltivare la capacità estetica tramite l’autoespressione artistica e la partecipazionealla vita culturale.
47
Istruzione: CGIL, dati OCSE confermano necessità
cambiamento rispetto provvedimenti del Governo7 luglio 2010
Il Rapporto Ocse 2010 sull’educazione boccia l’Italia e conferma che nel nostro paese si spende poco e male per l’istruzione. E' questo il giudizio del dipartimento Formazione e ricerca della CGIL sui dati forniti dall'istituto parigino. Dati che per il sindacato “sono ancora piùpreoccupanti perché riferiti al 2008, anno in cui i tagli Tremonti-Gelmini erano stati attuati solo in piccola parte”.
48
Istruzione: CGIL, dati OCSE confermano necessitàcambiamento rispetto provvedimenti del Governo
Lo stato del sistema formativo italiano delineato dal Rapporto evidenzia per la CGIL “la necessitàdi cambiamenti radicalmente alternativi rispetto ai provvedimenti adottati dal governo. A partire dagli investimenti nella conoscenza - nel 2008 l’Italia spendeva il 4,5% del Pil contro una media Ocse del 5,7% - che dovrebbero crescere per recuperare il gap che ci divide dai paesi sviluppati e invece subiscono un vero e proprio taglio epocale”.
49
Istruzione: CGIL, dati OCSE confermano necessitàcambiamento rispetto provvedimenti del Governo
• “La riduzione di quasi dieci miliardi di euro della spesa pubblica per scuola e università in un paese giàpenultimo nella graduatoria dei paesi industrializzati, quanto a percentuale della spesa rapportata al Pil, e ultimo, se rapportata alla spesa pubblica totale, non può che sortire l’effetto di mandare alla deriva il sistema formativo pubblico. È quanto sperimentano sulla loro pelle gli studenti che si troveranno in classi sempre piùsovraffollate (in controtendenza con quanto avviene negli altri paesi), con insegnanti malpagati e senza prospettive di carriera (anche su questo punto il rapporto colloca l’Italia agli ultimi posti) e con edifici scolastici e attrezzature didattiche spesso inadeguate”.
50
Istruzione: CGIL, dati OCSE confermano necessitàcambiamento rispetto provvedimenti del Governo
• Anche la spesa media annua per studente, dove nei precedenti rapporti l’Italia risultava sopra le media Ocse a causa di specificità quali ad es. l’inserimento nelle classi normali degli alunni diversamente abili, il tempo scuola più ampio, l’assetto geo-morfologico, ecc. , già nel 2008 risulta inferiore alla media degli altri paesi sviluppati.
51
Istruzione: CGIL, dati OCSE confermano necessitàcambiamento rispetto provvedimenti del Governo
• Gli effetti dei tagli lineari, secondo la CGIL, “peggioreranno ulteriormente la situazione di apprendimento degli alunni (già agli ultimi posti nei test Ocse-Pisa): saràpossibile solo l’insegnamento di tipo tradizionale, frontale e privo di possibilitàdi individualizzazione; inoltre la riduzione degli orari della secondaria superiore ha colpito anche attività fondamentali per il buon apprendimento come i laboratori”.
52
Istruzione: CGIL, dati OCSE confermano necessitàcambiamento rispetto provvedimenti del Governo
• Particolarmente preoccupanti poi i dati riferiti all’università in rapporto al mondo del lavoro: “al termine degli studi universitari, nella fascia di etàfino a 29 anni, trova lavoro solo il 47,3%, contro il 77,15 della Germania, il 69% della Finlandia e della Francia. Eppure il numero dei laureati italiani è molto basso: solo il 14% della popolazione italiana è laureata contro il 28% della media Ocse e anche nella fascia di età 25-34 anni i gli italiani con laurea sono il 20% contro il 27% della media Ocse”.
53
nomenclaturaEQF (EuropeanQualificationFramework)Quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente.Strumento di riferimento per confrontare i livelli delle qualifiche deidiversi sistemi delle qualifiche e per promuovere sia l'apprendimentopermanente sia le pari opportunità nella società basata sullaconoscenza, nonché l'ulteriore integrazione del mercato del lavoroeuropeo, rispettando al contempo la ricca diversità dei sistemid'istruzione nazionali. Il termine qualifica si riferisce a titoli di studio equalifiche professionali.FonteRaccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio23 aprile
54
ECVET (EuropeanCredit system forVocational Educationand Training)Sistema europeo di crediti per l’istruzione e la formazioneprofessionale (ECVET) inteso ad agevolare il trasferimento, ilriconoscimento e l’accumulo dei risultati comprovatidell’apprendimento delle persone interessate ad acquisire unaqualifica.FonteRaccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio 18 giugno2009 sull’istituzione di un sistema di trasferimento dei crediti perl’istruzione e la formazione professionale ( ECVET) ( 2009/C 155/02)(Punto 6)
55
EQARF (EuropeanQuality AssuranceReferenceFramework)Quadro europeo di riferimento per la garanzia della qualitàdell’istruzione e della formazione professionale. Strumento diriferimento destinato ad aiutare gli Stati membri a promuovere e aseguire il miglioramento continuo dei loro sistemi di istruzione eformazione professionale sulla base di riferimenti europei comuni, ilquale si basa sul QGCQ (quadro comune di garanzia della qualità) e losviluppa ulteriormente. Il quadro di riferimento dovrebbe contribuire amigliorare la qualità dell’istruzione e formazione professionale e adaccrescere la trasparenza e la coerenza delle politiche degli Statimembri in materia di istruzione e formazione professionale, favorendocosì la fiducia reciproca, la mobilità dei lavoratori e degli studenti el’apprendimento permanente.FonteRaccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio 18 giugno2009 sull’istituzione di un quadro europeo di riferimento per lagaranzia della qualità dell’istruzione e della formazione professionale(2009/C 155/01) (Punto 9)
56
certificato delle competenze.doc
• Livelli EQF Il quadro europeo delle qualifiche e dei titoli EQF definisce otto livelli articolati in conoscenze, abilità e competenze. Ciascuno degli 8 livelli è definito da una serie di descrittori che indicano i risultati dell'apprendimento relativi alle qualifiche a tale livello in qualsiasi sistema delle qualifiche. Le competenze sono progressivamente differenziate in relazione all’acquisizione, da parte dello studente, di gradi diversi di autonomia e responsabilità.
57
58
59
60
61
TRIANGOLO DELLA CONOSCENZA
62
63
Organizzazione dell'apprendimento nelle scuole: occorre fare ulteriori passi
avanti
• Il cambiamento dei programmi scolastici, per quanto già in atto, non è da solo sufficiente.
• L'approccio basato sulle competenze implica le abilità e gli atteggiamenti idonei alla corretta applicazione delle conoscenze e anche lo sviluppo di atteggiamenti positivi nei confronti di un apprendimento ulteriore, del pensiero critico e della creatività.
64
Organizzazione dell'apprendimento nelle scuole: occorre fare ulteriori passi
avanti
• Si tratta di una vera sfida per l'organizzazione dell'apprendimento per la quale si deve contare essenzialmente sulle capacità dei docenti e dei dirigenti scolastici.
• Per questo occorre anche che la missione della scuola abbia al centro una sua piùesplicita responsabilità nel preparare gli studenti all'apprendimento ulteriore.
65
Competenze chiave per tutti come risultato dell’appren dimento permanente
Occorre anche fare di più nella messa a punto di metodi didattici e di valutazione coerenti con l'approccio basato sulle competenze. Attraverso l'apprendimento il discente non deveacquisire solo conoscenze, ma anche le abilità e gli atteggiamenti corrispondenti.
Un impegno particolare è necessario per quanto attiene a quelle competenze chiave trasversali che sono essenziali per una maggiore creatività e innovazione e per riuscire nel mondo del lavoro e in generale nella società.
Lo sviluppo professionale continuo di tutti gli insegnanti e formatori e di tutti i dirigenti scolastici deve dar loro le competenze pedagogiche, e non solo, necessarie all'assunzione dei nuovi ruoli che questo approccio implicitamente comporta.
È infine essenziale rendere più attrattiva la carriera dell'insegnante.
66
67
Europa 2020
• Crescita intelligente – un’economia basata sulla conoscenza e sull’innovazione
• Crescita sostenibile – promuovere un’economia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e più competitiva
68
Europa 2020
• Crescita inclusiva – un’economia con un alto tasso di occupazione che favorisca la coesione economica, sociale e territoriale
69
Iniziativa faro: "Youth on the move"
• L'obiettivo è aumentare l'attrattiva internazionale degli istituti europei di insegnamento superiore e migliorare la qualità generale di tutti i livelli dell'istruzione e della formazione nell'UE, combinando eccellenza e equità, mediante la promozione della mobilità di studenti e tirocinanti, e migliorare la situazione occupazionale dei giovani.
70
Iniziativa faro: "Youth on the move"
A livello dell'UE, la Commissione si adopererà per:
– integrare e potenziare i programmi UE per la mobilità, le università e i ricercatori (Erasmus, Erasmus Mundus, Tempus e Marie Curie) e collegarli ai programmi e alle risorse nazionali;
– accelerare il programma di modernizzazione dell'istruzione superiore (programmi di studio, gestione e finanziamenti), anchevalutando le prestazioni delle università e i risultati nel settore dell'istruzione in un contesto globale;
– studiare il modo di promuovere l'imprenditoria mediante programmi di mobilità per giovani professionisti;
– promuovere il riconoscimento dell'apprendimento non formale e informale;
71
Iniziativa faro: "Youth on the move"
– creare un quadro per l'occupazione giovanile che definisca politiche volte a ridurre i tassi di disoccupazione giovanile: questo quadro dovrebbe favorire, insieme agli Stati membri e alle parti sociali, l'ingresso dei giovani nel mercato del lavoro mediante apprendistati, tirocini o altre esperienze lavorative, comprendendo anche un programma ("il tuo primo posto di lavoro EURES") volto ad aumentare le possibilità di lavoro per i giovani agevolando la mobilità in tutta l'UE.
72
Iniziativa faro: "Youth on the move"
A livello nazionale, gli Stati membri dovranno:
– garantire investimenti efficienti nei sistemi d'istruzione e formazione a tutti i livelli (dalla scuola materna all'insegnamento superiore);
– migliorare i risultati nel settore dell'istruzione in ciascun segmento (prescolastico, elementare, secondario, professionale e superiore) nell'ambito di un'impostazione integrata che comprenda le competenze fondamentali e miri a ridurre l'abbandono scolastico;
73
Iniziativa faro: "Youth on the move"
– migliorare l'apertura e la pertinenza dei sistemi d'istruzione creando quadri nazionali delle qualifiche e conciliare meglio i risultati nel settore dell'istruzione con le esigenze del mercato del lavoro.
– favorire l'ingresso dei giovani nel mercato del lavoro mediante un'azione integrata che comprenda, tra l'altro, orientamento, consulenza e apprendistati.
74
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL
CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL
COMITATO DELLE REGIONI
Un nuovo slancio per la cooperazione europea in materia di istruzione e
formazioneprofessionale a sostegno della strategia
Europa 2020
75
• La Comunicazione individua una serie di orientamenti, molto generali, che dovrebbero essere assunti in sinergia da tutti i soggetti che ruotano attorno alla formazione professionale(Governi nazionali e territoriali, parti sociali, operatori ecc.) perché la formazione sia iniziale che continua aiuti i giovani e gli adulti, compresi quelli più sfavoriti, a dotarsi di competenze più collegabili alle esigenze del mercato del lavoro di una economia sostenibile, mettendo in secondo piano – e questo è il limite più forte della Comunicazione – l’importanza di innalzare le condizioni di accesso e la qualitàdell’istruzione di base e le competenze trasversali di tutti i cittadini, anche attraverso l’educazione degli adulti, sia per rafforzare i diritti di cittadinanza che per rendere davvero più agevole l’accesso a un mercato del lavoro in continua evoluzione.
76
• Pur con questi forti limiti la Comunicazione presenta anche una serie di proposte interessanti, accanto ad alcune più discutibili:
- un’integrazione più stretta tra l’istruzione e la formazione professionale, in grado di risponderemeglio e in forme flessibili anche alle esigenze di specifici gruppi sociali;
- un’integrazione più forte tra le attività di orientamento dei servizi pubblici per l’impiego e dei sistemi educativi e formativi;
- un impegno più forte di tutti per riconoscere e validare le esperienze acquisite in attività non formali, soprattutto attraverso le esperienze di lavoro, sia per proseguire gli studi che per le prospettive di carriera nel lavoro;
- un rafforzamento delle possibilità di seguire percorsi di formazione professionale in altri paesi,sia per gli studenti che per gli operatori della formazione professionale;
- una diffusione più larga di forme diverse di apprendistato in impresa; - la valorizzazione del ruolo della formazione professionale per le fasce deboli, compresi gli
immigrati, prevedendo passerelle tra la FP e i percorsi d’istruzione, rafforzando sistemi di orientamento personalizzati;
- l’incentivazione della creatività e dell’innovazione attraverso modalità attive di apprendimento che stimolino lo spirito critico e l’iniziativa;
- un’evoluzione del ruolo dei formatori, opportunamente valorizzato nello sviluppo di carriera, che integri competenze pedagogiche con funzioni di tutoraggio e di accompagnamento al lavoro.
77
Italia 2020
• La persona prima di tutto, i nostri giovani prima di tutti.
• Valorizzazione dei giovani
• I processi di cambiamento passano attraverso l’impegno e la responsabilità personali
• I giovani entrano nel mercato del lavoro ad un età troppo avanzata
• (vincere il binomio alternativo lavoro/studio)
78
Italia 2020 un paese in difficoltà
• Carenza di competenze elevate• Disomogeneità tra offerta formativa e
mercato del lavoro• Invecchiamento della popolazione• Sistema previdenziale• Squilibri territoriali (spinta migratoria e
inurbamento)
79
Correttivi
• Diminuzione dispersione scolastica e Universitaria
• Legge Biagi• Riforma cicli scolastici e Universitari• Valenza educativa e culturale del lavoro• Associazionismo come metodo non
formale di formazione (spin off universitari)
80
Strumenti per innalzare le competenze chiave
• Facilitare la transizione dalla scuola al lavoro• Rilanciare l’istruzione tecnico professionale• Rilanciare il contratto di apprendistato• Ripensare l’utilizzo dei tirocini formativi,
promuovere le esperienze di lavoro nel corso degli studi, educare alla sicurezza sul lavoro, costruire sin dalla scuola e dalla università una tutela pensionistica
• Ripensare il ruolo della formazione universitaria• Aprire i dottorati di ricerca al sistema produttivo
e al mercato del lavoro
81
Rilanciare il contratto di apprendistato
• Lo stesso può dirsi per l’apprendistato di terzo livello, finalizzato al conseguimento di un diploma o di un titolo di alta formazione, compresi i dottorati di ricerca. Una opportunità unica, specie per le nostre piccole e medie imprese, per investire con costi ragionevoli nella ricerca e nella innovazione, ma utilizzata, di fatto, solonell’ambito di un progetto sperimentale da tempo concluso e che ha visto il coinvolgimento di non più di mille apprendisti.
• Il contratto di apprendistato continua così a rimanere, nella stragrande maggioranza dei casi, un semplice contratto di lavorotemporaneo senza alcuna valorizzazione della componente formativa pure astrattamente prevista e, anzi, indicata dalla legge come elemento caratterizzante del modello contrattuale in questione.
82
Rilanciare il contratto di apprendistatoItalia 2020
• Eppure, delle tre tipologie introdotte dalla legge Biagi risultaoperativo – pur con marcate differenziazioni a livello regionale e settoriale – solo l’apprendistato professionalizzante, volto cioè al conseguimento di una qualificazione contrattuale attraverso una formazione sul lavoro e la acquisizione di competenze di base, trasversali e tecnico-professionali.
• Del tutto virtuale, in assenza delle necessarie intese tra Stato e Regioni, è l’apprendistato per l’espletamento del diritto-dovere di istruzione e formazione. Uno schema che pure, se messo a regime,potrebbe consentire l’acquisizione di una qualifica professionale – e cioè di un titolo di studio – ai molti giovani che sono assunti in apprendistato con al massimo la licenzia media (ben il 54, 5 percento, a cui va aggiunto un 3 per cento senza alcun titolo) e consentire altresì di contrastare efficacemente la dispersione scolastica.
83
CTS
• Gli istituti tecnici, in base all’art. 5, comma 3 punto d) del Regolamento, possono dotarsi di un comitato tecnico scientifico (CTS) composto da docenti e da esperti del mondo del lavoro, delle professioni e della ricerca scientifica e tecnologica.
• Il CTS costituisce un elemento che può favorire l’innovazione dell’organizzazione degli istituti tecnici; èun organismo con funzioni consultive e propositive per l’organizzazione delle aree di indirizzo e l’utilizzazione degli spazi di autonomia e flessibilità; è lo strumento per consolidare i rapporti della scuola con il mondo del lavoro e delle professioni e sviluppare le alleanze formative di cui al par. 4.
84
Rilanciare l’istruzione tecnico professionale
Istruzione tecnica
Istruzione tecnica quinquennale
Istruzioneprofessionale
Statalequinquennale
IstruzioneFormazione
ProfessionaleRegionale
Da 3 a 7 anni
Formazione Professionale
Non Universitaria e Post secondaria
85
Oggetto: Ordinamento dei corsi serali per l'istruzione degli adulti - Risposta ai quesiti
• Si fa riferimento ai quesiti formulati in relazione all'argomento in oggetto che riguardano, in particolare, il funzionamento delle prime classi dei corsi serali degli istituti secondari superiori nell'anno scolastico 2010/2011.
• In attesa della definizione del regolamento concernente il nuovo assetto organizzativo e didattico dei corsi di istruzione per gli adulti, ancora all'esame delle competenti Commissioni parlamentari, la circolare n. 59 del 23 luglio 2010 ha indicato che "i docenti permangono in servizio presso i centri territoriali permanenti di titolarità e i corsi serali degli istituti di secondo grado come già previsto dalla nota n. 1033 del 22 aprile 2009".
• Ciò stante si fa presente comunque che le prime classi dei corsi serali degli anzidetti istituti devono far riferimento ai nuovi ordinamenti della scuola secondaria superiore di cui ai dd.PP.RR. nn. 87, 88 e 89/2010 e, per gli istituti tecnici e professionali, alle linee guida di cui rispettivamente alle direttive n. 57 e 65/2010. Tali indicazioni si applicano anche ai progetti di sperimentazione didattica e organizzativa "Sirio" e "Aliforti“ rispettivamente per gli istituti tecnici e professionali. Resta inteso che le classi successive alla prime proseguono sulla base dei previgenti ordinamenti.
• Ai fini dell'adattamento dei corsi serali ai nuovi ordinamenti, le SS.LL. vorranno comunicare ai dirigenti scolastici degli istituti interessati che possono utilizzare le quote di autonomia previste dai nuovi ordinamenti.
86
TITOLO V
LE REGIONI, LE PROVINCE, I COMUNI
•Art. 117 •La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali. Lo Stato ha legislazione esclusiva nelle seguenti materie:a) politica estera e rapporti internazionali dello Stato; rapporti dello Stato con l'Unione europea; diritto di asilo e condizione giuridica dei cittadini di Stati non appartenenti all'Unione europea;b) immigrazione;c) rapporti tra la Repubblica e le confessioni religiose; d) difesa e Forze armate; sicurezza dello Stato; armi, munizioni ed esplosivi; e) moneta, tutela del risparmio e mercati finanziari; tutela della concorrenza; sistema valutario; sistema tributario e contabile dello Stato; perequazione delle risorse finanziarie; f) organi dello Stato e relative leggi elettorali; referendum statali; elezione del Parlamento europeo;g) ordinamento e organizzazione amministrativa dello Stato e degli enti pubblici nazionali; h) ordine pubblico e sicurezza, ad esclusione della polizia amministrativa locale;i) cittadinanza, stato civile e anagrafi; l) giurisdizione e norme processuali; ordinamento civile e penale; giustizia amministrativa;m) determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale;
87
TITOLO V LE REGIONI, LE PROVINCE, I COMUNI
n) norme generali sull'istruzione;
o) previdenza sociale;p) legislazione elettorale, organi di governo e funzioni fondamentali di Comuni, Province e Città metropolitane;q) dogane, protezione dei confini nazionali e profilassi internazionale; r) pesi, misure e determinazione del tempo; coordinamento informativo statistico e informatico dei dati dell'amministrazione statale, regionale e locale; opere dell'ingegno;s) tutela dell'ambiente, dell'ecosistema e dei beni culturali.
88
TITOLO V LE REGIONI, LE PROVINCE, I COMUNI
Sono materie di legislazione concorrente quelle relative a: rapporti internazionali e con l'Unione europea delle Regioni; commercio con l'estero; tutela e sicurezza del lavoro; istruzione, salva l'autonomia delle istituzioni scol astiche e con esclusione della istruzione e della formazione profes sionale;professioni; ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all'innovazione per i settori produttivi; tutela della salute;alimentazione; ordinamento sportivo; protezione civile; governo del territorio; porti e aeroporti civili; grandi reti di trasporto e di navigazione;
89
TITOLO V LE REGIONI, LE PROVINCE, I COMUNI
ordinamento della comunicazione; produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia; previdenza complementare e integrativa; armonizzazione dei bilanci pubblici e coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario; valorizzazione dei beni culturali e ambientali e promozione e organizzazione di attività culturali; casse di risparmio, casse rurali, aziende di credito a carattereregionale; enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale. Nelle materie di legislazione concorrente spetta alle Regioni lapotestà legislativa, salvo che per la determinazione dei principi fondamentali, riservata alla legislazione dello Stato.
90
27 settembre 2010
• Il testo dell'accordo individua gli standard di erogazione, il monte ore di formazione e la regolamentazione dei profili formativi previsti per questa tipologia di apprendistato (articolo 48 dello stesso Decreto legislativo 276/03). L'attività formativa passa, dalle 240 ore previste dalla legge Treu, a 400 ore, consentendo così ai ragazzi di conseguire un titolo di studio attraverso il lavoro.
91
27 settembre 2010
• ”Con l'opportunità di avviare un contratto di apprendistato a partire dai 16 anni si potrà infatti dare risposta a quei quasi 130.000 giovani che in Italia non frequentano né la scuola, né la formazione professionale, né si trovano in condizione lavorativa. Questa scelta rientra perfettamente nella politica di valorizzazione del capitale umano promossa da Regione Lombardia e rappresenta un ulteriore passo avanti nel percorso tracciato nel gennaio scorso, quando - come ha ricordato ancora il presidente Formigoni - "Regione Lombardia ha sottoscritto con le associazioni di categoria dell'artigianato un accordo finalizzato a promuovere l'avvio sperimentale dell'attuazione dell'apprendistato".
92
27 settembre 2010
• "Favoriamo l'alternanza scuola-lavoro - ha detto il ministro Gelmini - per accelerare l'ingresso dei giovani nel mondo delle imprese e aiutarli a trovare un'occupazione. Con questa intesa non solo ci allineiamo alle positive esperienze già in atto in Germania o nelle province autonome di Trento e Bolzano, ma arginiamo la dispersione scolastica e combattiamo lo sfruttamento della mano d'opera giovanile".
93
27 settembre 2010
• "In accordo con il ministro Sacconi - ha proseguito il ministro Gelmini - stiamo attuando il progetto Italia 2020 con cui intendiamo dare maggiore peso all'istruzione tecnica, agli stage, al tempo casa-lavoro e all'apprendistato. Proprio quest'ultima azione consente ai giovani di coniugare formazione teorica e pratica, acquisendo quella duttilità che permetterà agli studenti di rispondere al meglio alle esigenze delle imprese". Il ministro Sacconi ha messo in evidenza come la Regione Lombardia sia, anche in questo campo, "quella che fa la strada alle altre", sottolineando il valore che l'accordo per l'apprendistato ha per "quei giovani che spesso né lavorano né studiano e quindi possono essere recuperati con un contratto misto capace di tradurre in modo esemplare la funzione educativa del lavoro".
94
Lombardia: la CGIL dice no all'apprendistato per assolvere
all'obbligo di istruzione 30-09-2010
Obbligo di Istruzione• I ministri Gelmini e Sacconi hanno firmato con il
Presidente della Regione Lombardia, Formigoni un accordo che rende operativo l’apprendistato per il diritto-dovere di istruzione e formazione. Secondo i firmatari, sulla base di questa intesa, sarà anche possibile assolvere all’obbligo di istruzione attraverso un contratto di apprendistato stipulabile a 15 anni e che prevede un percorso formativo di 400 ore.
95
• La CGIL Lombardia ha preso posizione contro questo accordo perché ritiene che non si possa, e non si debba, modificare la norma tuttora vigente che, in coerenza con l’innalzamento dell’obbligo di istruzione, ha elevato a 16 anni l’età minima di accesso al lavoro. Di conseguenza, secondo la CGIL, i contratti di apprendistato possano essere stipulati solo dopo l’assolvimento dell’obbligo scolastico, e cioè dopo che i ragazzi abbiano frequentato un biennio successivo alla scuola media inferiore.
• Secondo la CGIL, inoltre, l’accordo non prevede nemmeno la garanzia che una parte consistente della formazione di 400 ore sia svolta in aula, presso le scuole o i centri di formazione professionale (per l’acquisizione di competenze di base).
Lombardia: la CGIL dice no all'apprendistato per assolvere
all'obbligo di istruzione 30-09-2010
96
8 ottobre 2010
97